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ID1999_(PARTE_II) - culturaservizi.it

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Salvatore BarbagalloMentre si chiudeva un contenzioso tra patrizi e negozianti della c<strong>it</strong>tà, esi determinava un ridimensionamento delle prerogative dell'aristocraziasugli offici e si decretava l'eleggibil<strong>it</strong>à dei negozianti nell'esercizio dellafunzione di sindaco, si determinava nella comun<strong>it</strong>à una divisione "perinterni municipali part<strong>it</strong>i" che causò un'aspra reazione e portò all'isolamentonegli affari amministrativi i nobili dell'univers<strong>it</strong>à. Ciò stimolò unsentimento di rivalsa di alcuni notabili che si riflesse negli avvenimentisegu<strong>it</strong>i all'adesione repubblicana 24. Con una struttura sociale priva di riferimentisolidaristici il popolo fu posto nella condizione di seguire chiunqueseppe addomesticarne il malcontento ed i vari MacDonald, Filisio ed'Aloisio trovarono un terreno fertile per scatenare e reggere le fila dell'insorgenzarealista.Le condizioni economiche di Gallipoli erano sempre più precarie: i circu<strong>it</strong>icommerciali risentivano della flessione determinata dal clima diguerra che si era creato in segu<strong>it</strong>o alle campagne del 1796-97 promossedal direttorio francese che andava disegnando una pol<strong>it</strong>ica espansionistica.Il 9 febbraio del 1799 fu proclamata a Gallipoli la repubblica "contentatosiil Governatore del castello don Giuseppe de' Jean della carica dicapo di quel governo provvisorio" 25 . I sosten<strong>it</strong>ori dell'iniziativa furono ilMarchese Giuseppe Balsamo, il Barone Vincenzo Piccioli, FilippoBriganti, Nicola Massa, Gennaro Montuori, il cap<strong>it</strong>ano MacDonald, ilSindaco Costantino Rossi e Pasquale Castiglione26. Il 17 febbraio, sotto laspinta del malcontento popolare esasperato "dalle strettezze annonarie edalla pubblica miseria" 27, dalle notizie sulla venuta in Brindisi del principeered<strong>it</strong>ario 28 ed a motivo che "in quei giorni del Governo Provvisorio24 Cfr. F. MASSA, Avvenimenti di Gallipoli (Terra d'Otranto) del 1798 al 1815,Gallipoli 1877, p. 19-20.25 Cfr. L. Riccio, Descrizione istorica della c<strong>it</strong>tà di Gallipoli, a cura di A. LAPORTA,Lecce 1996, p. 41.26 Cfr. A. LUCARELLI, La Puglia nella Rivoluzione Napoletana del 1799, a cura diM. PROTO, Manduria-Bari-Roma 1998, p. 227.27 Cfr. F. MASSA, Avvenimenti di Gallipoli, c<strong>it</strong>., p. 38.28 Cfr. E. M. BUCCARELLI, Le cronache leccesi di Emanuele Buccarelli (1711 - 1807),a cura di N. VACCA, Lecce 1934, pp. 17-18. In realtà si trattava di "un manipolo di giovanicorsi, amici di Pasquale Paoli, sosten<strong>it</strong>ori di parte br<strong>it</strong>annica ed avversi alla Francia"159Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMI GO - Lecce


Gallipoli e il 1799s'erano state capricciosamente tolte le cariche a questo D. AntonioMacDonald di Prodirettore e Cap<strong>it</strong>ano del Porto" 29, fu da questi organizzataun'insorgenza con la complic<strong>it</strong>à dei pescatori della c<strong>it</strong>tà e di "JoanChristian Lang, ed Osmus Mau danesi, l'uno cuoco, e l'altro secondopilota del Bregantino nominato Gute absight dell'istessa bandiera Danese,comandato dal Cap<strong>it</strong>ano Nicola Gherardo Steg" 30. Placata la rivolta popolare"i pescatori, sul far del giorno, tornando pacificamente alle ab<strong>it</strong>ualilor cure, recavano gli attrezzi da pesca alle rispettive loro barche. Essi eranointenti, chi a piegar la vela, chi a svolger le reti o a varare; e chi,fumando la sua anner<strong>it</strong>a pipa, a dar mano ai remi, per lasciare il lido"quando furono informati che si andava organizzando alle loro spalle uncomplotto tra i "galantuomini di Gallipoli e il Castellano" per cui le loro"barche, appena giunte sotto la mira de' cannoni della fortezza, sarebberostate colp<strong>it</strong>e da quelli, affinchè restassero sommerse, colla strage de'conduttori" 31 . Un'altra sommossa provocò varie ruberie e furti di denaronelle case del Sindaco Costantino Rossi, dei signori Montuori ed in altreab<strong>it</strong>azioni di negozianti. La calma fu ristabil<strong>it</strong>a con l'intervento diBonaventura Pesce 32 il quale godeva dei favori del popolo perché si eradistinto "aprendo alla vend<strong>it</strong>a, a prezzo più che discreto, un suo magazzinodi fave" 33 . Le ostil<strong>it</strong>à cessarono con una cerimonia di riconciliazione,tra il ceto dei civili e la plebe, celebrata nel largo del castello da PadreAttanasio Briganti dei P. P. della Missione 34. Il 18 febbraio si poteva riunireil Parlamento dell'Univers<strong>it</strong>à composto da un sistema di rappresentanchefuggendo da Barletta e poi da Taranto trovarono rifugio a Monteiasi osp<strong>it</strong>i delMassaro Bonafede Gerunda questi erano: "Raimondo Corbara di Bastia, Giambattista deCesari di Casalabrida, Francesco Boccheciampe di Oletta e Ugo Colonna di Sollacarò"Cfr. A. LUCARELLI, Bonafede Gerunda (Nuovo contributo alla storia napoletana del1799), in "Rinascenza Salentina" anno V, 1937, p. 190.29 A.S.L., Scr<strong>it</strong>ture delle Univers<strong>it</strong>à e Feudi. Conclusioni del Parlamento diGallipoli, 29 b.30 A.S.L., Protocolli notarili di Gallipoli, Notaio Francesco Sambati, 40/44, 27 settembre1799, cc. 53v-55v.31 Cfr. F. MASSA, Avvenimenti di Gallipoli, c<strong>it</strong>., p. 35.32 Ivi, p. 36-37.33 !vi, p. 38.34 !vi, p. 37.Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce160


Salvatore Barbagalloza di due componenti per confratern<strong>it</strong>a e, in un clima di totale anarchiasociale, la comun<strong>it</strong>à trovava una sua ident<strong>it</strong>à nell'associazionismo laicale,espressione di un radicato sentimento devozionale legato alla gestionedel sacro. Il sindaco della c<strong>it</strong>tà aprì i lavori e furono pronunziate le sol<strong>it</strong>eformule: "signori miei, si sono congregate le Signorie vostre per trattarealcuni affari riguardanti il servizio di Dio del Re nostro SignoreFerdinando IV e per utile vantaggio di questo pubblico". In quelle formuler<strong>it</strong>uali si possono cogliere i caratteri culturali che cost<strong>it</strong>uivano il tessutodell'animo popolare, da una parte il riferimento religioso per comporrela rappresentanza del Parlamento, dall'altra le invocazioni al "Renostro sovrano". Da queste forme proprie dell'espressiv<strong>it</strong>à del popolo sipuò affermare che ci fosse un "modus vivendi", una forma di inconsciosociale che sarà alla base di una ben più ampia alleanza tra il trono e l'altareper la riconquista del regno. La convocazione del Parlamento risulta,nella sua espressiv<strong>it</strong>à, estremamente esplicativa dei vincoli che legavanoil popolo alle ist<strong>it</strong>uzioni: essi erano intrisi di sentimenti di fedeltà, onoree protezione. Si configurava, quindi, un paternalismo del Re e della coronae soprattutto si evidenziava quanto fossero lontane dagli orizzonti dellav<strong>it</strong>a quotidiana le istanze dei riformisti.La riunione del parlamento, ricost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o sotto le insegne realiste, portòalla reintegrazione nelle -sue cariche "Antonio MacDonald", quindi, siformò un com<strong>it</strong>ato composto dal "Cavaliere D. Teodoro Rocci Cerasoli,D. Luca Zaccheo, Giammaria Parlati, Antonio Gigante, VincenzoCarrese, e Michele Spano" per compilare un elenco di tutti i c<strong>it</strong>tadini daidiciotto ai quarantacinque anni dal quale trarre trenta persone per formarela truppa civica. In tal modo fu riorganizzato il sistema di controllo delleporte della c<strong>it</strong>tà e della polveriera "dandoseli a ciascheduno individuograna venti al giorno chi fa la figura di soldato, grana ventidue e mezza alcaporale, e grana venticinque al sergente"; successivamente fu deciso che"per il buon ordine di quanto di sopra si prescelse la persona del suddettoSig. Cavaliere Giuseppe Balsamo colla divisa di aiutante, e permanuense il magnifico Giuseppe Cerbino" e si aggiusero altre dieci persone"senza mercede alcuna" che insieme ai due Mastri Giurati si ripartisseroin due ronde, sei che si battessero l'isole di scirocco, e l'altre seiquelle della tramontana". Per la raccolta delle armi che furono sottratte insegu<strong>it</strong>o all'insurrezione si decise che "li Magnifici Pascale Fienga,161Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


Gallipoli e il 1799Tomaso Negro, Antonio Gigante, Lazzaro Barba, Cipriano d'Andrea,quali avessero la cura far seguire nel detto Regio Castello la rest<strong>it</strong>uzionedi armi mancanti; e quelle de' particolari se le facessero colla massimaprecedenza rest<strong>it</strong>uire, annotando il nome di ciascheduno padrone, e la sortedell'arma e conservarsino da loro in una casa della c<strong>it</strong>tà" 35 .L'insorgenza faceva di Gallipoli uno dei centri più importanti per iseguaci della monarchia borbonica di tutta la Puglia: qui giunse il 12 aprileGiambattista de Cesari dopo aver inutilmente attaccato i francesi insediatia Brindisi 36; nei primi giorni dello stesso mese a bordo di alcuneparanze insegu<strong>it</strong>e da navi francesi fu costretto a ricoverare nel porto dellac<strong>it</strong>tà Gennaro Filisio 37 che a Trani fu primo ad accendere il tumultoed il primo ad abbandonare i Tranesi colla fuga" 38 . Con la partenza del deCesari venne nominato "quale comandante della regia Fortezza e deibaloardi D. Gennaro Felizio" 39, orologiaio della Regia Udienza di Trani.La presenza di questo personaggio determinerà nuove e più profondedivisioni tra i c<strong>it</strong>tadini ed i civili di Gallipoli ed acuirà i già tesi rapporticon il popolo rispetto al ceto dirigente dell'univers<strong>it</strong>à. Si assisteva dunquead un inequivocabile declino dell'aristocrazia ma soprattutto del ceto deinegozianti che non riuscivano a stabilire alcun rapporto sia pur di debolesolidarietà con la plebe. Il Filisio era tristemente famoso, nelle cronachedi terra di Bari, per esser stato tradotto in galera a causa di una falsadenunzia "in materia di Stato, contro il "Padre Maestro" Michele Taralli,35 A.S.L., Scr<strong>it</strong>ture delle Univers<strong>it</strong>à e Feudi. Conclusioni del Parlamento diGallipoli, 29 b.36 Cfr. V. DURANTE, Diario storico delle operazioni di guerra intraprese nelle dueprovincie di Lecce e Bari contro i nemici dello Stato e del Trono, dai due officiali Anglo-Córsi D. Gio. Francesco De Boccheciampe e D. Gio. Battista De Cesari, scr<strong>it</strong>to dalsignor tenente D. Vincenzo Durante. Napoli, presso Vincenzo Manfredi, con licenza deiSuperiori, MDCCC. Ripubblicato in "Archivio Pugliese del Risorgimento Italiano diBari", 1 (1914), pp. 99-128, col t<strong>it</strong>olo: Gli Anglo-Un-si De Boccheciampe e De Cesarinella Controrivoluzione pugliese del 1799, pp. 42-43 e 48-49.37 Cfr. A. LUCARELLI, La Puglia nella Rivoluzione, c<strong>it</strong>., p. 395.38 Cfr. F. S. POMODORO, Saggio istorico sulla rivoluzione avvenuta nella c<strong>it</strong>tà diMolletta al cinque febbraio M illesettecentonovantanove, Molfetta 1928, p. 146.39 A.S.L., Scr<strong>it</strong>ture delle Univers<strong>it</strong>à e Feudi. Conclusioni del Parlamento diGallipoli, 17 Maggio 1799, 29 b.Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di MAGO - Lecce162


Salvatore Barbagallodomenicano"40, per essersi posto a capo del tumulto popolare di Trani 41ed essersi fatto scudo dell'insorgenza e del suo ruolo di capo popolo perportare a compimento alcune sue vendette personali nei confronti di chilo aveva voluto in prigione e di chi vi aveva contribu<strong>it</strong>o42. Anche aGallipoli dopo l'insorgenza, tutto "trasmodò in acerrime lotte per l'inattesointervento dell'uomo più torbido e facinoroso, ch'esistesse nellePuglie: Gennaro Filisio!"43 il quale, spalleggiato da un "governo popolare"44composto dai due facchini Vincenzo Tricarico nominato "luNnenzu" e Vincenzo Cataldi detto "Cacciapupi", dal bottaio AntonioMelgiovanni chiamato "lu Pacciu" 45, provocò nuovi tumulti. Agli oscurimaneggi del Capo popolo si oppose il Vescovo Giovanni Giuseppe Danisiche insieme ad altri c<strong>it</strong>tadini 46 cercò di risvegliare le coscienze del popolo.Fall<strong>it</strong>o il tentativo di opporsi ai disegni del Filisio i c<strong>it</strong>tadini più autorevoli"colla cooperazione del Vescovo stesso, rappresentarono al Presidedella Provincia, che le sostanze e la v<strong>it</strong>a di tanti pacifici ab<strong>it</strong>anti, pendevanodall'arb<strong>it</strong>rio di un uomo infame; il quale aveva messo, nelle mani dicorrotta e famelica plebe, il castello e la fortezza della c<strong>it</strong>tà" 47 . Qui le cronachee le storie coeve divergono sulle date 48 relative alla presenza di40 Cfr. A. LUCARELLI, La Puglia nella Rivoluzione, c<strong>it</strong>., p. 161, nota 21.41 Usc<strong>it</strong>o di galera il 14 marzo 1798 partecipa all'insogenza popolare di Trani. Ibid...42 "Collegamenti emergono tra il controrivoluzionario tranese Filisio e l'uccisionedel domenicano padre Tarallo di Molfetta e dell'orfice Bonafine di Trani. Questi ultimidue, al contrario di quanto comunemente si crede, non furono uccisi dagli insorgenti perchèrepubblicani: furono eliminati perchè in passato erano stati concorrenti e rivali delFilisio." Cfr. F. M. Lo FARO, Terra di Bari tra rivoluzione e controrivoluzione, in A. M.RAO (a cura di), Folle controrivoluzionarie, Le insorgenze popolari nell'Italia giacobinae napoleonica, Roma 1999, p. 344, nota 86; per altri particolari sulla strage dellafamiglia Bonafine si veda: A. LUCARELLI, La Puglia nella Rivoluzione, c<strong>it</strong>., pp. 162-165.43 Cfr. A. LUCARELLI, La Puglia nella Rivoluzione, c<strong>it</strong>., p. 227.44 Ibid.45 Cfr. P. PALUMBO, Risorgimento salentino (1799-1860), Lecce 1968, p. 96; F.MASSA, Avvenimenti di Gallipoli, c<strong>it</strong>., Gallipoli 1877, p. 64 e p. 66.46 Cfr. F. MASSA, Avvenimenti di Gallipoli, c<strong>it</strong>., pp. 50-51; L. RICCIO, Descrizioneistorica della c<strong>it</strong>tà di Gallipoli, c<strong>it</strong>., p. 42.47 Cfr. F. MASSA, Avvenimenti di Gallipoli, c<strong>it</strong>., p. 52.48 il preside parte da Lecce il 16 agosto ed arriva a Gallipoli il 18 agosto Cfr. E.BUCCARELLI , Le cronache leccesi di Emanuele Buccarelli (1711 - 1807), in "Piccola163Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di 'MAGO - Lecce


Gallipoli e il 1799Tommaso Luperto Preside della Regia Udienza di Lecce nella c<strong>it</strong>tà diGallipoli e sulla partenza del Filisio 49 . Codesti resoconti confermanosostanzialmente gli avvenimenti inerenti alla morte del popolanoDomenico Franza 5° in segu<strong>it</strong>o alla formazione delle pattuglie che secondogli ordini del Preside dovevano perlustrare la c<strong>it</strong>tà, nonché gli avvenimentiinerenti alla nuova rivolta della plebe che condusse alle carcerazioninel castello dei notabili della c<strong>it</strong>tà 51 .La presenza del Luperto e la sua durezza nell'intavolare trattative esacerbògli animi dei popolani e fu posto dagli stessi sotto sequestro; questi,vistosi a mal part<strong>it</strong>o e posto nell'ipossibil<strong>it</strong>à di assolvere ai suoi comp<strong>it</strong>ied impegni ist<strong>it</strong>uzionali, il 20 agosto, si reca presso il Notaio NicolaRodigliano: "Comparisce l'Ill.mo Sig. D. Tomaso Luperto Governatore,Direttore Generale e Preside in questa provincia di Lecce, e dice come aquest'ora sarà giunto in Lecce il Comandante Acmet Ottomano de Napoli,il quale deve con quello conferire affari di Stato, dove si era portato, emandato dal Cavoi Bej; ed oltre a questo si attendono a momenti diCumbinetto tartari, sped<strong>it</strong>i dal Gran Signore della Corte, li quali potrebberopure portare a detto Illustre Sig. Preside plichi di consegnanza, edaffari interessanti allo Stato, li medesimi sped<strong>it</strong>i dal Gran Signore dellanostra Corte; prescindendo dall'altri disimpegni intervenuti che potrebbe-Biblioteca Salentina" vol. Il - <strong>II</strong>I, Rinascenza Salentina Ed<strong>it</strong>rice, Lecce 1934, pp. 61-63;altri segnalano la presenza del Filisio all'arrivo del Preside ma collocano la partenza delcapo popolo il 10 agosto Cfr. F. MASSA, Avvenimenti di Gallipoli, c<strong>it</strong>., pp. 53-58; LuigiRiccio lascia supporre che la partenza del Filisio preceda l'arrivo del preside Cfr. L.Riccio, Descrizione istorica della c<strong>it</strong>tà di Gallipoli, c<strong>it</strong>., p. 42; mentre secondo Palomboil Filisio parte da Gallipoli il 1° agosto Cfr. P. PALUMBO, Risorgimento salentino (1709-1860), c<strong>it</strong>. , p. 98.49 Pare che il Filisio "fu arrestato a Napoli e rinchiuso in Castel Nuovo, donde, nell'agostodel 1800, implorava la grazia sovrana per i "tanti servizi resi allo stato"" Cfr. A.LUCARELLI, La Puglia nella Rivoluzione, c<strong>it</strong>., p. 230.50 Cfr. E MASSA, Avvenimenti di Gallipoli, c<strong>it</strong>., p. 5851 "Una tal sorte toccò a Filippo Briganti, Nicola Massa, Saverio Talamo, VincenzoManzolino, V<strong>it</strong>o Alessandrelli, Simone Pasca, Giambattista Forte, Adelmo Venuti,Domenico Perrone, Antonio MacDonald, Antonio Notar Piccioli, Vincenzo BaronePiccioli, Nicola Nicazza, Costantino Rossi, Bartolomeo Ravenna, Luigi Montuori,Gennaro Montuori, Bonaventura Occhilupo, Giovanni Valentino, Nicola Rossi cd altri,non escluso qualche onesto artigiano" Cfr. [vi, p. 60.Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di MAGO - Lecce164


Salvatore Barbagalloro esservi colla posta. E comecche esso Signor Preside non si trova inLecce, così potrebbe addivenire disordine non indifferente, che riguardalo stato intero per non essere in stato di eseguire l'incarichi che se lipotranno dare. Egli a tale oggetto si era accinto alla partenza di questaC<strong>it</strong>tà di Gallipoli per accorrere a tanti ricevuti affari, ma chiusali tal Portadi questa suddetta C<strong>it</strong>tà dal Popolo armato, non si è fatto uscire, anche persua cautela, e per non rimanere responsabile presso del più amabile de'Sovrani il Nostro Re Dio guardi, ci ha richiesti protestandosi che la colpanon è sua, venendo trattenuto dalla forza. Qual richiesta avendola fatta adalta voce a questa Popolazione, che r<strong>it</strong>irata si era dentro la VenerabileCongregazione dell'Anime del Purgatorio, la medesima Popolazionerispose che la famiglia armata che stava nel largo del Castello si rattrovavaper la cattura de' rei di Stato, e quelli che trattennero la sort<strong>it</strong>a di questaC<strong>it</strong>tà a detto Illustre Signor Preside stevano senza armi, e soltanto preteseromanifestarli ad istanza di chi si era qui portato, per esser venutosenza prevenzione, e con truppa più del sol<strong>it</strong>o. Locchè rifer<strong>it</strong>o a dettoIllustre Signor Preside, lo medesimo replicò che la sua venuta era segu<strong>it</strong>ain forza di una lettera di questo Regio Signor Governatore D. SaverioPiccioli, sottoscr<strong>it</strong>ta anche da questo Signor Sindaco D. Costantino Rossid'Alessandro, e che la famiglia portata era quell'istessa, della quale nell'altredue sort<strong>it</strong>e per la provincia si è serv<strong>it</strong>o e tuttavia si serve per il buonordine" 52. La partenza del Luperto fu ostacolata e divenne oggetto di contrattazionecon i popolani i quali pretesero "di sottoscrivere una specie dicap<strong>it</strong>olazione, che conteneva alcuni patti singolarissimi, tra i quali che ilLuperto mandasse passaporti per venti persone; riconoscesse come benfatta la carcerazione di trentasette "galantuomini"; dichiarasse i proponentiveri realisti ed aver fatto tutto per servizio del re" 53. I fatti lasciaronouna profonda traccia nell'animo del severo 54 preside della Regia52 A.S.L., Protocolli notarili di Gallipoli, Notaio Vincenzo Rodigliano , 40/36, 20agosto 1799, cc. 93v-95r.53 Cfr. P. PALUMBO, Risorgimento salentino (1799-1860), c<strong>it</strong>. , p. 97.54 In una lettera del Diplomatico Antonio Micheroux al Cardinale Ruffo egli sostenevache "il Sig. Luperti sarebbe forse opportuno a figurare in una camera ardente. Maho già detto non esser questo il tempo della sever<strong>it</strong>à, e lo dichiaro altamente" Cfr. B.MARESCA, Il cavaliere Antonio Micheroux nella reazione napoletana dell'anno 1799, in"Archivio Storico per le provincie napoletane", Anno XIX, fasc. I, 1894, p. 126.165Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMIGO Lecce


Gallipoli e il 1799Udienza di Lecce Luperto il quale inviando una nota al Cardinale Ruffoil 30 agosto 1799 sosteneva che -più grave (di Trani, Bovino) è lo statodi Gallipoli. I sediziosi ribelli non hanno cessato dalla loro intrapresa,tengono tuttavia chiuso il castello e la c<strong>it</strong>tà, e non permettono a chiunqueuscir fuori per trattare i gravi affari del commercio di quella piazza.Fanno continue sort<strong>it</strong>e per quelli convicini paesi commettendo furti edomicidi, e dentro la c<strong>it</strong>tà vi esiste una perfetta anarchia che tiene atterr<strong>it</strong>ail resto della gente onesta e da bene" 55 . Gli insorgenti furono assediatiper mare attraverso una flotta comandata dal Colonnello DiegoMarsiglia mentre per terra da un contingente di soldati agli ordini delTenente Colonnello Antonio Rusciano 56; non fu opposta resistenza ed icapi popolo insieme al tenente d'Aloisio consegnarono le chiavi dellac<strong>it</strong>tà57 .Dal vis<strong>it</strong>atore del regno Marchese di Valva fu affidato l'incarico aDiego d'Ayala di compilare gli atti penali contro gli ag<strong>it</strong>atori diGallipoli; tale iniziativa dovette produrre una certa impressione tra i c<strong>it</strong>tadini.Inoltre anche il Cap<strong>it</strong>ano del Porto che aveva ader<strong>it</strong>o alla municipal<strong>it</strong>àrepubblicana, che aveva organizzato l'insorgenza per abbattere l'alberodella libertà, che aveva sopportato la prigionia nel castello, fu preso dallapaura di essere processato. Si inaricò, quindi, di farsi rilasciare due attestatidai caporali, cavallari e torrieri dei posti di guardia nei quali "hannodichiarato, attestato, e fatto fede, siccome con giuramento avanti di noiconcordemente dichiarano, attestano, e fanno piena, certa ed indub<strong>it</strong>atafede, che il Sig. Prodirettore della Comarca di Gallipoli D. AntonioMacDonald nel tempo delle rivoluzioni de' Paesi adiacenti alla Comarcadi Gallipoli, andiede a r<strong>it</strong>rovare gli attestati nelle di loro rispettive Torri,e Posti, e li animò a dover proseguire con tutto zelo lo servizio delle diloro rispettive cariche in difesa del Re Nostro Signore, che Dio semprefelic<strong>it</strong>i, e mantenersino fedeli alla Corona, con rimovere dai loro animiogni timore, e che non dub<strong>it</strong>assero di sinistri eventi, e nel caso di loro55 B.P.L., Sezione manoscr<strong>it</strong>ti, N. BERNARDINI, Lecce nel 1799.56 Cfr. A. LUCARELLI, La Puglia nella Rivoluzione, c<strong>it</strong>., p. 230.57 Cfr. F. MASSA, Avvenimenti di Gallipoli, c<strong>it</strong>., p. 69.Provincia di Lecce Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di MAGO - Lecce166


Salvatore Barbagallonegata non sarà pagata, come per lo addietro promise loro di pagarcela diproprio; per cui essi attestati non mancarono mai al loro servizio" 58. Altriattestati furono eimpilati nei confronti del Sig.r D. Giuseppe Blanché daun gruppo di c<strong>it</strong>tadini nel timore che il cognome si considerasse francesee quindi potesse dar luogo ad equivoco. Tale gruppo di c<strong>it</strong>tadini "cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>inella nostra presenza li Signori D. Alemanno, Notar D. CrispinoConsiglio, D. Luigi Calori, D. Giabattista Forte, Mastro Francesco de'V<strong>it</strong>a, Sig. Ignazio Moliner, Sig. Oronzio Baldassarre, Mastro FilippoForcignano', Sig. Crespino Rom<strong>it</strong>o, D. Emanuele Caracciolo, Notar D.Ferdinando Consiglio, Sig. Pietro Antonino, Sig. Vincenzo Bono dellaC<strong>it</strong>tà di Gallipoli, li quali attestano, e congiuntamento dichiarano, e fannovera, ed indubb<strong>it</strong>abile fede, come il Sig.r D. Giuseppe Blanché dellasuddetta C<strong>it</strong>tà di Gallipoli, già di buoni costumi, e di morigerata coscienza,e che essendovi sort<strong>it</strong>e le turbolenze nello stato non si ha mai inger<strong>it</strong>oin cosa alcuna, ma sempre è stato fedele al Re' Nostro Sovrano, e alla suaReal Famiglia che Dio Guardi, e felic<strong>it</strong>i per lunga serie d'anni, mostrandosegni sempre d'attaccamento verso dell'istesso, e della sua RealCorona, e specialmente nel tempo, che si sentivano i maledetti Francesientrati nel Regno di Napoli, che perciò l'attestano, e congiuntamente l'affirmanoesser tale ver<strong>it</strong>à, racchiudendone noi Pubblico, e Regio Notaro,Giudice a Contratti, e testimonie doverne formare publico Atto" 59 .Il trionfo della controrivoluzione è inscr<strong>it</strong>to in un sistema sociale edeconomico caratterizzato dalla dissoluzione la cui struttura, nel regno diNapoli, non riuscì ad elaborare ist<strong>it</strong>uzioni periferiche nelle quali riconoscersi.La monarchia non seppe enucleare una burocrazia ed un'organizzazionemil<strong>it</strong>are efficienti. L'ident<strong>it</strong>à meridionale si determinava nel sentimentoreligioso e le insorgenze si andavano organizzando intorno a fattisuggestivi legati ai modelli di Santi e sant<strong>it</strong>à propri della cultura del sudche definiva una penetrazione del soprannaturale nella v<strong>it</strong>a quotidiana."In Lecce la statua di S. Oronzo visibilmente si mosse nell'innalzar l'alberorepubblicano. In Copertino la statua di S. Giuseppe tramandò copio-58 A.S.L., Protocolli notarili di Gallipoli, Notaio Simone Pasca , 40/48, 6 novembre1799, cc. 21r-23r, 16 novembre1799, cc. 25 r-27v.59 A.S.L., Protocolli notarili di Gallipoli, Notaio Benedetto Quarta, 40/39, 27novembre 1799, cc. 33v-35r.167Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce


Gallipoli e il 1799so sudore. In Mesagne l'immagine della B. Vergine del Carmine cambiòcolore per più ore. Nella Terra di S. Susanna un Crocifisso tramandò sanguedal costato" 60. Era una società tradizionale che non aveva saputogestire il suo ingresso nell'amb<strong>it</strong>o del sistema di scambi regolati dal mercato:vi si inserì marginalmente ed ancor più marginale fu la gestione dellapol<strong>it</strong>ica internazionale. I danni provocati dalla rivoluzione erano irreparabilied in una lettera trasmessa ai sovrani a Palermo nel marzo 1801dal luogotenente del regno, principe del Cassero, egli così tratteggiavaquel clima di profonda crisi: "la nobiltà malcontenta, che non spende; iserv<strong>it</strong>ori in gran numero disimpegnati, che non trovano come vivere; tantepersone d'ogni ceto, che in conseguenza dei passati desolati disordinison rimaste impover<strong>it</strong>e e disimpegnate; gli Uffiziali delle Masse, che hanperduti i gradi, ed altri che riguardano la loro s<strong>it</strong>uazione come precaria;tante e poi tante famiglie disgustate per più cause, e moltissime per le processuree confische di beni; i frati de' Conventi e Monasteri soppressi,gl'insaziabili sedicenti regalisti, che credonsi quelli che han ridato ilRegno al Re, l'odi e le vendette private, che regnano e spesso trionfano,il Popolo che disgraziatamente ha conosciuta la sua forza e l'indipendenza,i rei che trovansi sciolti dai lacci della giustizia, famelici e perturbatori,bramosi d'unione coll'ozioso Popolo, di rapinare e di poter fare lacosì detta Santa Fede; i fili intermedi dal Popolo all'Augusto Sovranoinfranti, la Religione quasi estinta e del tutto indebol<strong>it</strong>a, la Truppa malcontenta e indisciplinata ed inetta, i Magistrati nella massima parte ignorantie non opinati e pieni di debolezza, e forse anche interessati, ilGoverno locale complicato, tardo e non senza personal<strong>it</strong>à, le opere pubblichee pie sbilanciate, ed infine mille altre cause simili potrei arringare;ed a queste si unisce lo stato delle polizze Bancali, nel cui cambio si perdeil 64 per cento del valore nominale; e più di tutto è sensibile allaNazione la lontananza delle Maestà Vostre e di tutta la Real Corte" 61La dissoluzione degli antichi legami di solidarietà fu troppo rapida e l'affermazionedel mercato operò in amb<strong>it</strong>i troppo ristretti del regno. Gallipoli,60 Cfr. V. DURANTE, Diario storico delle operazioni di guerra intraprese nelle dueprovincie di Lecce e Bari, c<strong>it</strong>., p. 3.61 Cfr. A. LUCARELLI, La Puglia nel Risorgimento (Storia documentata), dalla rivoluzionedel 1799 alla restaurazione del 1815, volume terzo, Trani 1951, p. 17.Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di IMAGO - Lecce168


Salvatore Barbagallouna delle c<strong>it</strong>tà più dinamiche di terra d'Otranto dai caratteri mercantili, venivapur sempre affogata nel mare della feudal<strong>it</strong>à della provincia. L'esperienzarivoluzionaria del 1799 può essere ricondotta ad un cortocircu<strong>it</strong>o interno allec<strong>it</strong>tà più dinamiche che lo accolsero ed alle mutazioni che si stavano apportando.Molto opportunamente è stato osservato che "il r<strong>it</strong>mo del cambiamentospesso non ha minore importanza della direzione del cambiamentostesso, ma mentre quest'ultimo spesso non dipende dalla nostra volontà, ilr<strong>it</strong>mo al quale permettiamo che il cambiamento abbia luogo può dipendereda noi. [.. .] Da questo r<strong>it</strong>mo infatti dipendeva soprattutto la possibil<strong>it</strong>à percoloro che venivano spossessati di adattarsi alle mutate condizioni senzadanni fatali" 62. Il popolo venne abbandonato a se stesso, soggiogato dalleistanze avanzate dai realisti: "a dirigere il movimento furono inev<strong>it</strong>abilmentei "galantuomini" locali (avvocati, notai, medici, alcuni sacerdoti, qualchenobile), spesso colti e aperti alle nuove idee, ma che agivano sempre permotivi di ordine locale: lotta contro il feudatario del luogo, la conquista dell'autonomiaamministrativa rispetto a un altro comune, la liberazione dalcontrollo di famiglie rivali. La rivoluzione si accompagnò al rifiuto di pagarele tasse da parte dei contadini e all'occupazione di terre. Una volta conquistataun'autor<strong>it</strong>à incerta ed instabile, di fronte all'ostil<strong>it</strong>à della grandemaggioranza dei baroni e alla tradizionale fiducia dei contadini, i "galantuomini"repubblicani rimasero inerti, preoccupati sopra ogni altra cosa della"custodia del proprio" 63. Il contrasto con la Cisalpina non poteva essere piùradicale: mentre i giacobini dell'Italia centrosettentrionale avevano premutoperché fossero adottate misure di assistenza sociale tali da assicurare l'appoggiopopolare ai governi repubblicani, i profondi contrasti di classe chelaceravano il Meridione impedirono ai democratici avanzati di prendere persinoin considerazione tali misure. Nel Nord, la sconf<strong>it</strong>ta dei giacobini consolidòil potere dei proprietari fondiari moderati; nel Sud i giacobini (omeglio, i "patrioti") non lasciarono altra ered<strong>it</strong>à che il loro martirio" 64 .62 Cfr. K. POLANYI, La grande trasformazione. Le origini economiche e pol<strong>it</strong>iche dellanostra epoca, Torino 1984, p. 50.63 Cfr. G. CINGARI, Giacobini e Sanfedisti in Calabria nel 1799, Messina - Firenze1957, p. 298.64 Cfr. S. J. WOOLF, La storia pol<strong>it</strong>ica e sociale, in R. ROMANO - C. VIVANTI (a curadi) Storia d'Italia, vol. 3, Dal Primo Settecento all'Un<strong>it</strong>à, Torino 1973. p.183.169Provincia di Lecce - Mediateca - Progetto EDIESSE (Emeroteca Dig<strong>it</strong>ale Salentina) a cura di _MAGO - Lecce

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