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La rivista dell’auto aziendaleAnno VI - maggio-giugno 2011w w w . m i s s i o n l i n e . i t18 ACQUISIZIONENoleggiatori captive,obiettivo Pmi28 FOCUS ONCorsi di guida sicura:quale futuro?32 GUIDA ALL’ACQUISTOLa mobilità greenfa tendenzaMAG2011 GIU


AFFRONTA LA STRADALO PNEUMATICO MICHELIN ENERGY SAVER DURA 10.000 CHILOMETRI IN PIÙ*.C’è più di una ragione per scegliere unopneumatico MICHELIN ENERGY Saver:DURATADURA10.000 kmIN PIÙ RISPETTO AI SUOICONCORRENTI*SPAZIO DI FRENATASI FERMA FINO A3 mEFFICIENZA ENERGETICARISPARMIA FINO A80 lPRIMA SUSTRADE BAGNATE** DI CARBURANTE***Lo pneumatico MICHELIN ENERGY Saver dura 10.000 chilometri inpiù rispetto ai suoi concorrenti*. Inoltre, si ferma fino a 3 metri prima sustrade bagnate** e ti aiuta a risparmiare fino a 80 litri di carburante ogni45.000 km***.Per scoprire come il giusto pneumatico cambia tutto vai su www.michelin.it*In media, confrontato con i principali concorrenti. Basato su test svolti da TÜV SÜD e DEKRA nel 2008, 2009, 2010 sulle misure 175/65 R 14 T,195/65 R 15 H e 205/55 R 16 V, con pneumatici disponibili sul mercato al momento dei test. **Confrontato con il suo predecessore MichelinEnergy E3A. Test effettuato da TÜV SÜD nel 2007. ***Stima del risparmio medio con pneumatici MICHELIN ENERGY Saver su veicoli abenzina, confrontati con i principali concorrenti. Test effettuati in laboratorio da TÜV SÜD nel 2009, resistenza al rotolamento testata su 15importanti misure per il mercato europeo e sulla durata media (45.000 km) di uno pneumatico MICHELIN (dati Michelin).


GESTIONEGovernare la flotta in sei mossedi Mauro Serena 10TENDENZEMercato dell’auto, è tempo di cambiaredi Francesco Segoni 14ACQUISIZIONENoleggiatori “captive”, obiettivo Pmidi Francesco Segoni 18GREENRenault e la sua sfida elettricadi Luca Pollini 24FOCUS ONCorsi di guida sicura: quale futuro?di Salvatore Saladino 28GUIDA ALL’ACQUISTOLa mobilità green fa tendenzadi Luca Pollini 32IL MONDO DELLE PMIBroker, avanti tuttadi Gianfranco Cassini 38Registrazione Tribunale di Milano n°219 del 28/03/2006Direttore responsabile Mauro SerenaCoordinamento giornalistico Mariacristina RenisCollaboratori Pierluigi Bonora, Gianfranco Cassini,Luca Pollini, Salvatore Saladino,Francesco SegoniProgetto grafico e impaginazione Gianluca UbezziStampa SATE, Verdellino di Zingonia (BG)Distribuzione in ItaliaSATE, Verdellino di Zingonia (BG)AUTO DI FLOTTA AI RAGGI XInsignia Sports TourerHyundai ix20di Pierluigi Bonora 41NEWSEditoriale 3Numeri e statistiche 4Mercato 6Trend e accessori 22Guida sicuraNovità auto3846Spedizione Posta Target - MagazineTariffa abbonamento annuo: 30,00 euroBonifico bancario per Banca Popolare di Sondrio, Agenzian. 13 di Milano - c/c 000005445X70 - CIN X - ABI 05696CAB 0161 - IBAN IT78X0569601612000005445X70intestato a Newsteca SrlD.Lgs 196/03 del 30 giugno 2003(tutela della privacy): titolare del trattamento dei datipersonali utilizzati per l’invio della rivista è Newsteca Srl.Gli interessati potranno esercitare i diritti previsti dall’art.7 del citato D.Lgs. telefonando al n. 02/20241122Il responsabile del trattamento dei dati raccoltiin banche dati ad uso redazionaleè il direttore responsabile a cui ci si può rivolgereper i diritti previsti dal D.Lgs 196/03(tel. 02/20241122 - fax 02/20241096).SommariosommarioDirezione, Redazione, Pubblicità, Amministrazione:Piazzale Cadorna, 11 - 20123 MilanoTel. 02/20241122 - fax 02/20241096e-mail: redazione@newsteca.itwww.missionline.itAmministratore UnicoMarco PersicoUFFICIO COMMERCIALETel. 02/20241122Tiziana Gregori gregori@newsteca.itCell: 333/3854276MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 1


L’importanzadi essereindipendentiMissionFleet entra nel suo secondo lustro di storia e lo fa sottolineando i suoivalori fondamentali, presenti fin dalla fondazione: indipendenza, trasparenzaed equidistanza dai player del mercato delle flotte. Perché questa testatanon è posseduta né patrocinata da fornitori, non è legata ad associazioni ogruppi d’interesse, ma ha come unico obiettivo quello di pubblicare contenutidi qualità, contribuendo con passione a una maggiore e miglioreinformazione indirizzata ai Gestori delle flotte aziendali, cioè coloroche pagano i servizi.Dopo 10 anni di appartenenza alla categoria, non credo che i Fleet Managerabbiano davvero bisogno di essere condotti per mano da qualche “numetutelare” che, non si sa a quale titolo, vuole indicare loro la strada per losviluppo e la visibilità professionali. Il successo di un Fleet Manager, in realtà,è direttamente proporzionale alla capacità di contribuire a quello dell’aziendadi cui fa parte. Credo, invece, che i Responsabili Flotte vogliano (e pretendano,giustamente) un’informazione sempre più trasparente e imparziale,inchieste più critiche, analisi più approfondite che diano loro “valoreaggiunto”, soprattutto nella valutazione dei processi di acquisizione e gestione,e che possano aiutarli nel difficile compito di prendere decisioni importanti inun contesto di scarsità di tempo e di risorse. Inoltre, i Fleet Manager vorrebberopoter fare dei confronti nel florilegio di pubblicazioni presenti sul mercato enon li aiuta di certo leggere, per esempio, la stessa intervista allo stessopersonaggio (o la stessa promozione più o meno esplicita di qualche fornitoredi servizi), nello stesso periodo, su tre o quattro riviste, condita in salsedifferenti, ma tutte più o meno con lo stesso sapore.L’indipendenza di una testata offre garanzia d’imparzialità, di trasparenza edi approfondimento, che si devono tradurre anche in una rigorosa separazionetra informazione e pubblicità, tra giornalismo e promozione (che vaobbligatoriamente segnalata come “informazione pubblicitaria”), per evitaredi servire al lettore una pietanza dal sapore indefinito, perché contiene alcuniingredienti genuini e altri, forse, un po’ meno.Mauro SerenaeditorialeEditorialeMAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 3


Numeri e statistiche■ Peugeot-Citroën,volano i contiLa casa automobilistica francese PsaPeugeot Citroën ha registrato nel primotrimestre 2011 un fatturato in aumentodel 10,2%, a 15,4 miliardi di euro, con inparticolare una crescita del 6% nel settoreauto. Il gruppo mantiene le proprieprevisioni per il 2011 e si aspetta in particolareun cash flow positivo per l’insiemedell’anno. Per quanto riguarda l’impattodello tsunami che ha colpito ilGiappone il marzo scorso, Psa stima unimpatto probabile di –150 milioni di eurosul risultato operativo corrente delprimo semestre, legato alle difficoltà dirifornimento di componenti elettronici.■ In Italial’ecologico al 4%Secondo l’analisi di Assicurazione.it, unbroker italiano che ha elaborato oltreun milione e mezzo di richieste di preventiviRc, la vendita di auto ecologichein Italia per ora è ferma al 4%. Una percentualeche, pur cambiando a secondadelle regioni, non segue un trend geograficopreciso. Le Marche e l’Umbria,per esempio, stanno nei primi cinqueposti di una graduatoria per regioni, comandatadall’Emilia Romagna con il7,35% di presenze. Forse anche perquesto il comune di Parma ha stanziatoun contributo di 6000 euro per chi vuolecomprare un’auto elettrica nell’ambitodi un piano di investimenti che prevedeanche interventi sulle infrastrutture. Subitodopo vengono le Marche (6,69%),il Piemonte (5,24%), l’Umbria (4,93%) eil Veneto (4,86%). Solo settima la Lombardia,una delle regioni più inquinated’Italia (4,14% di presenze); chiude laCalabria (1,71%), preceduta da Sardegna(1,79%), Sicilia (2,02%) e Friuli(2,04%).Gli esperti indicano tra i motivi principalii costi d’acquisto quando si tratta di modellielettrici, che superano in media i30.000 euro. Va meglio con gli ibridi chehanno prezzi più abbordabili, anche sela loro diffusione resta comunque bassa.Fra i vincoli che ancora frenano la venditadelle auto ecologiche c’è inoltre lascarsissima rete di rifornimento. Poche4 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011città hanno creato i punti di ricarica perle vetture elettriche, spesso senza unpiano strategico e in modo del tuttoestemporaneo. E le assicurazioni? Finoa oggi solo alcune compagnie direttepremiano le auto meno inquinanti contariffe più vantaggiose rispetto allostesso modello con alimentazione dieselo benzina, mentre quasi tutte le altre riservanoalle auto ecologiche tariffe piùbasse rispetto ai modelli diesel, maspesso identiche a quelle a benzina.■ Furti d’auto,chi sale e chi scendeNel 2010 i furti di veicoli hanno confermatodi costituire un problema di primopiano: in Italia, infatti, lo scorso anno sonostati rubati ben 124.197 vetture,38.783 motocicli e 2908 automezzi pesanti.Un bollettino per nulla rassicurante,nonostante la diminuzione del numeroassoluto dei veicoli sottratti ai proprietari,scesi dagli oltre 222.000 annui del2000. I dati sono stati resi noti da LoJackItalia, azienda tra i leader nel rilevamentoe recupero dei veicoli, sulla base di cifrefornite dal Ministero dell’Interno.Il primato dei furti per regione spetta alLazio, con 22.309 episodi, che stacca diquasi 2000 unità la Campania (20.610)e la Lombardia (19.435). Merita unamenzione particolare la Puglia, unica regioneche vede aumentare sensibilmenteil numero dei furti di auto (17.849contro i 16.912 del 2009: +5,54%) e siattesta a ridosso delle regioni con maggiornumero di sottrazioni.Oltre la metà dei furti di auto denunciatisul territorio nazionale, quasi 74.000, interessasei importanti province: la zonapiù colpita è quella di Roma, con 20.401furti (1513 in meno rispetto al 2009), seguitada Napoli con 14.908 denunce (797in meno del 2009), Milano con 13.376furti (1211 in meno rispetto al 2009), Bari,dove sono stati commessi 10.100 furti(quasi 500 in più dell’anno precedente),Catania, con 8504 furti (nel 2009 eranostati 9694) e Torino con 6510 auto rubatecontro le 6889 di due anni fa. Le provincemeno colpite dal fenomeno sono quelledi Belluno (solo 18 furti nel 2010), Sondrio(30), Aosta (32), Verbania (50) eOristano (53). Nel Sud Italia, territoriomediamente più colpito, spiccano le“performance” positive registrate nelleprovince di Crotone e Enna con, rispettivamente,103 e 119 sottrazioni di auto.Le autovetture più rubate dai “topid’auto” continuano a essere anche lepiù popolari, sempre più “ricercate” perla vendita dei pezzi di ricambio o per esserea loro volta vendute sul mercatonero o utilizzate per compiere attivitàcriminali. A occupare i primi cinque postidella classifica c’è il Gruppo Fiat coni cinque modelli più venduti: Panda,Punto, Uno, Cinquecento e Lancia Y. SeguonoFord fiesta, Golf Volkswagen eAlfa Romeo 147.RegioneAutovetture rubateVar. 10/09 %2009 2010ABRUZZO 1.802 1.842 2,22%BASILICATA 480 435 –9,38%CALABRIA 5.163 4.213 –18,40%CAMPANIA 21.807 20.610 –5,49%EMILIA ROMAGNA 4.169 4.206 0,89%FRIULI VENEZIA GIULIA 453 383 –15,45%LAZIO 23.955 22.309 –6,87%LIGURIA 1.471 1.384 –5,91%LOMBARDIA 21.022 19.435 –7,55%MARCHE 862 890 3,25%MOLISE 420 402 –4,29%PIEMONTE 8.099 7.752 –4,28%PUGLIA 16.912 17.849 5,54%SARDEGNA 2.001 1.750 –12,54%SICILIA 16.329 15.457 –5,34%TOSCANA 2.335 2.035 –12,85%TRENTINO ALTO ADIGE 202 164 –18,81%UMBRIA 605 550 –9,09%VALLE D’AOSTA 63 32 –49,21%VENETO 2.794 2.499 –10,56%TOTALE 130.944 124.197 –5,15%


Mercato■ Soste a Malpensa, ora anche col TelepassL’aeroporto di Milano Malpensa è il primo in Italia ad aver attivato il servizio Telepassper le proprie aree di parcheggio. Grazie a questo accordo i titolari di un contrattoTelepass Family o Telepass con Viacard possono pagare la tariffa del parcheggioaccedendo alle piste diingresso e uscita riservate, propriocome in autostrada. L’aeroportodispone di due parcheggi:il primo è l’Executive con accessodiretto al Terminal 1, con3300 posti coperti e un servizioTop Car riservato a 130 auto dilusso, il secondo è l’Easy all’internodel Terminal 2, ma collegato 24 ore su 24 al Terminal 1 grazie a un servizionavetta, e dispone di oltre 3000 posti auto coperti e scoperti. Entro il mese di luglioil servizio Telepass sarà attivo anche su Linate.Il nuovo servizio consente numerosi vantaggi come saltare la fila d’ingresso ed’uscita nei parcheggi e alle casse, non è più necessario ritirare e conservare il bigliettoperché il costo della sosta è addebitato direttamente sul conto Telepass.Tutto ciò senza alcun costo aggiuntivo rispetto a quanto previsto al canone dicontratto. Per il primo periodo di attivazione è previsto uno sconto del 10 % pergli utilizzatori del Telepass a Malpensa. L’utente può verificare l’importo delle sosteeffettuate presso i parcheggi di Milano Malpensa collegandosi all’area riservatadel sito www.telepass.it, dove si possono trovare anche tutti i dettagli del servizioe ulteriori informazioni.totrazione. Oggi Brc Gas Equipment faparte del gruppo Fuel Systems Solutionsnato a seguito dell’accordo con l’americanaImpco, leader assoluto nel settoredelle applicazioni industriali dei carburantigassosi. Un accordo che sanciscedi fatto la nascita del più grande poloproduttivo mondiale nel settore dei carburantiecologici.■ Mobilità elettrica,nuove ricaricheA Sesto Fiorentino dallo scorso aprile èattivo il servizio pubblico “mobilità elettrica”con quattro postazioni di ricaricaa disposizione dei cittadini. Per fruiredel servizio, l’utente deve essere dotatodi spina elettrica codificata del tipo Scameserie libera a norma Cei 69/6 a quattropoli, contenente un tag identificativo:l’erogazione della corrente elettricanecessaria alla ricarica del veicolo, infatti,è possibile esclusivamente in seguitodell’inserimento di tale spina codificataall’interno della presa presentenelle colonnine. Il servizio di ricarica deiveicoli elettrici è disponibile durante■ Brc investenella ricercaBrc Gas Equipment, azienda tra i leadernel settore degli impianti gas auto, hainaugurato di recente il nuovissimo centrodi ricerca e sviluppo a Cherasco (Cn):si tratta si una struttura di 4000 metriquadrati realizzata in tempi record e giàoperativa. “La ricerca è la nostra sfidaquotidiana” ha detto Mariano Costamagna,presidente della Brc. “Oltre 13 milionidi euro sono stati investiti per letecnologie più sofisticate del momentoprovenienti da Giappone, Germania eItalia”.L’investimento nella ricerca è vitale perBrc i cui numerosi ingegneri e tecnicistudiano quotidianamente nuovi sistemiper ottenere performance e garantire unsempre maggiore rispetto dell’ambiente.Una nuova sfida che vede Brc proiettatanella competitività del futuro. Natanel 1977, l’azienda ha saputo svilupparsicon particolare dinamismo, divenendonell’arco di pochi anni una delle principaliaziende di produzione di sistemi perl’utilizzo di carburanti alternativi in aul’interagiornata, 24 ore su 24. I cittadiniinteressati a usufruire del servizio possonorichiederne l’accesso rivolgendosial Servizio Ambiente del comune di SestoFiorentino (via Dante Alighieri 8, tel.055.4496780).■ 207 Sweet Years,giovane e alla modaDebutta nella gamma italiana la nuovaPeugeot 207 Sweet Years, frutto dellacollaborazione tra il Leone e il notomarchio di tendenza nell’abbigliamentoper i giovani. Grintosa e sportiva, lanuova vettura si distingue anteriormentegrazie al frontale con griglia verniciatain tinta alluminio e ai fendinebbia diserie, lateralmente per le fiancate concerchi in lega, modanature in tinta conprofili cromati e badge Sweet Years. All’internoci sono poggiatesta con logoSweet Years. Ricca la dotazione di serieche comprende, tra gli altri, climatizzatoremanuale, fendinebbia, cerchi in lega,WIP Bluetooth ® (kit mani libereBluetooth ® , presa Usb/jack, radio cdcon comandi al volante), sei airbag,Esp, Abs con assistenza alla frenata diemergenza e ripartitore elettronico dellafrenata.Ampia la gamma di motorizzazioni, ingrado di soddisfare tutti i tipi di utilizzosempre nel massimo rispetto dell’ambiente.Su berlina e SW sono disponibilipropulsori a benzina (1.4 75 cv e 1.4VTi 95 cv) e diesel HDi, dinamici e piacevoli,con Fap ® di serie (1.4 HDi 70 cvFAP ® e 1.6 HDi 93 cv Fap ® ). Sulla versioneCC sono disponibili i grintosi econfortevoli 1.6 VTi 120 cv benzina e1.6 HDi 112 cv Fap ® .6 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Mercato■ Toyota premia tre concessionarie italianeSono tre le concessionarie italiane (Auto Santerno di Imola, Didiauto 2 di Barletta eMotorcity di Roma) tra le 41 vincitrici del premio “Ichiban”, lo European CustomerSatisfaction Award 2011, consegnato lo scorso maggio a Berlino, assegnato per glieccellenti risultati ottenuti nella soddisfazionedei clienti, sia nelle vendite sia nelpost-vendita, da Didier Leroy, presidente& Ceo di Toyota Motor Europe. Sono statemonitorate e valutate circa 2600 concessionarieToyota in Europa. “Ichiban” è untermine mutuato dalla lingua giapponese“Okyakusama Ichiban”, che significa “Innanzituttoil Cliente” (il termine Ichibansignifica “primo” oppure “numero uno”).Dal 2006, anno in cui è stato istituito il premio Ichiban, le performance del servizioclienti delle concessionarie Toyota sono migliorate di circa il 21% nelle vendite e dicirca il 14% nel post-vendita.■ Indagine Ford: qualecolore per l’auto?Ford ha appena reso noti alcuni suoi studisulle motivazioni che portano allascelta del colore della carrozzeria nei varimercati europei che, a sorpresa, rivelanogusti assai differenti. È risaputo chele tendenze dei colori dell’auto sono fortementeinfluenzate dalla moda e cambianoogni anno. Sulla base dei risultatidell’analisi condotta della Ford, il biancova per la maggiore in Turchia (49% dellevetture vendute) dove, a causa del climaspesso afoso, le vetture scure sono piuttostorare, tutto l’opposto della più freddaDanimarca dove trionfa il nero. Singolareinvece il risultato della RepubblicaCeca dove il colore numero uno non ènero, bianco o grigio argento (comunquei più diffusi), tant’è che nel 2010,ben un quarto degli acquirenti cechi hascelto auto di colore blu e si è impostoanche nella graduatoria della più altapercentuale di vetture rosse.Difficile addentrarsi nei meandri dellamente per comprendere realmente qualisiano le motivazioni che spingano allascelta di un colore piuttosto che un altro,meglio affidarsi ai dati elaborati dalgigante delle vernici Du Pont che stilaannualmente una panoramica sulle tendenzein termini di colorazioni per tutti iPaesi del mondo: si scopre così che coloripiù popolari in Europa sono i neri e igrigi, mentre i Paesi asiatici prediligonole sfumature di bianco e argento comeanche il Sud America, fan dell’argento,mentre in Nord America vanno per lamaggiore nero e bianco. “Best color”mondiale, in definitiva, è risultato l’argento,che nel 2010 ha ottenuto preferenzepari al 26%.■ Arriva Bravo MyLifeDa pochi giorni è possibile ordinare lanuova Fiat Bravo “MyLife”, l’allestimentodi Bravo che propone uno stile originalee distintivo unito alla tecnologiapiù avanzata. In linea con la strategiadel “Prezzo Vero Fiat”, la Bravo MyLifebenzina 1.4 16v da 90 cv viene propostaa 14.900 E. Inoltre, grazie all’offertacommerciale Power Plus che offre il motore1.6 diesel 120 cv allo stesso prezzodel 105 cv, è possibile acquistare la BravoMyLife 1.6 Multijet 120 cv, la miglioredella sua categoria, a 17.600 E, stessoprezzo della versione 1.6 Multijet da105 cv.Caratteristica estetica della Bravo MyLifeè la presenza della griglia superiore einferiore della calandra e il montantecentrale in nero lucido, le maniglie delleporte e la cornice calandra cromate, inuovi cerchi da 16’’ in nero lucido conrazze diamantate, che contribuiscono arendere la vettura ancora più elegante.A queste novità di stile si aggiunge unadotazione che comprende climatizzatoremanuale, sei airbag, ESP con Hill Holder,fendinebbia con funzione cornering,volante e pomello cambio in pelle,alzacristalli elettrici posteriori, che rendonodi Bravo MyLife una vettura stilisticamenteoriginale e completa di tuttiquei contenuti che garantiscono sicurezzae comfort a bordo. Di serie, infine, ilsistema multimediale integrato completodi kit vivavoce bluetooth Blue&Me eil navigatore a mappe Instant Nav.In linea con il rispetto dell’ambiente e lamobilità sostenibile, il driver di BravoMyLife può disporre anche dell’applicazioneeco:Drive che consente di analizzarelo stile di guida dell’automobilistaaiutandolo a ottimizzare il comportamentoin termini di consumi e quindi diemissioni.■ Svolta per la Saabin arrivo i cinesiSaab ha firmato un accordo con la cineseHawtai Motor Group (con unacapacità produttiva di 350.000 veicoliall’anno, 300.000 motori diesel e450.000 trasmissioni automatiche) relativoa una joint venture su produzione,tecnologia e distribuzione, nonchéun accordo di sottoscrizione per un importocomplessivo di 150 milioni di euro.Di questa cifra, 120 milioni sarannoerogati a fronte della cessione del29,9% delle azioni di Spiker, che controllala Saab, mentre altri 30 milionidi euro faranno parte di un prestitoconvertibile con scadenza a sei mesi aun tasso del 7% annuo.Da questa alleanza, che apre di fatto allaSaab il vasto mercato cinese, la Casasvedese punta a uscire dalla situazionedi crisi che ha visto nel primo trimestreperdite per 72 milioni di euro e l’impossibilitàdi raggiungere nel 2011 l’obiettivofissato di 80.000 auto prodotte.MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 7


Mercato■ Usa, l’auto più verdeè ancora a metanoPer l’ottava volta consecutiva un’autoalimentata a metano, la Honda CivicGX, è stata eletta l’auto più verde degliStati Uniti, superando nella graduatoriaauto ibride ed elettriche. La classificadelle auto più ecologiche tra quellecommercializzate negli Usa è stilataogni anno dall’American Council forEnergy-Efficient Economy, organizzazioneindipendente che si basa sui consumidi carburante, emissione di sostanze nocivee di gas che causano l’effetto serra.Forte del successo di questo modello,Honda ha annunciato che anche per laversione 2012 della Civic sarà disponibileuna motorizzazione a metano.■ Michelin, pedalareper la sicurezzaMichelin, da sempre impegnata in favoredella sicurezza stradale, anche per il2011 ha in programma una fitta serie diappuntamenti dedicati per diffondere epromuovere in modo concreto e coinvolgentequesta cultura. La sua missione,infatti, sintetizzata dallo slogan “Ilmodo migliore di avanzare”, è di contribuireal progresso della mobilità dellepersone e delle merci, e senza dubbio,una mobilità migliore è una mobilità piùsicura.Quest’anno l’impegno di Michelin siconcretizza con i controlli gratuiti sullapressione degli pneumatici e con l’ormaitradizionale Junior Bike Michelin, la bicigimkanarivolta ai bambini di età compresatra 6 e 11 anni che si svolge nellepiazze di alcune città d’Italia e che impegnai piccoli partecipanti in un percorsociclistico in una città in miniatura con lasimulazione di ostacoli e della segnaleticastradale. La pedalata viene semprepreceduta da una formazione teorica e atutti i partecipanti sarà rilasciato un patentinodi Michelin Bike Rider. La primaedizione è stata organizzata nel 1998 eda allora più di 180.000 bambini di etàcompresa tra i 4 e gli 11 anni hanno pedalatoinsieme nelle più belle piazzed’Italia ricevendo in omaggio, oltre alsimpatico Omino Michelin, un casco dabicicletta omologato, uno strumento diprotezione ma soprattutto un simbolo disicurezza stradale.Quest’anno la Michelin Bike Ride è sta-■ Paonessa nuovo direttoredell’auto service di Tüv ItaliaTüv Italia, filiale italiana del gruppo Tüv Süd, uno dei maggiori enti indipendentidi certificazione e ispezione a livello mondiale, ha nominato Bruno Paonessa direttoredella divisione Auto Service, con l’obiettivo di implementare l’offerta diservizi destinati al mercato automotive italiano.Paonessa, 41 anni, ha maturato grande esperienza neiservizi consulenziali e certificativi all’interno di diverseaziende multinazionali del settore Automotive e si occuperàdi consolidare le attività storiche di Tüv Italia inquesto ambito, quali le omologazioni di veicoli e componenti,i test di laboratorio, le calibrazioni e la verificadella strumentazione d’officina, oltre a sviluppare nelnostro Paese tutta l’ampia gamma di attività tecnichedella divisione Mobility della casa madre tedesca. Iclienti di riferimento sono i costruttori di veicoli, i dealerauto e truck, gli importatori e rappresentanti delle caseautomobilistiche e di veicoli industriali, le società di noleggio e di leasing, oltre allecompagnie di assicurazione.La divisione Auto Service di Tüv Italia opererà nei settori delle perizie, gestionedell’usato, gestione sinistri, gestione flotte, audit su standard e garanzie, mysteryaudit e mystery brand. Con questo portafoglio di servizi, Tüv Italia diventerà unoperatore one-stop service per il settore.ta inaugurata lo scorso 2 aprile a LaSpezia e ha visto una secondo appuntamentoil 4 giugno a Pesaro; il calendarioprevede altre manifestazioni il prossimo24 settembre a Pavia e il 2 ottobre a Verona.Nella città veneta Michelin porteràanche un simulatore di guida offrendocosì la possibilità di constatare, inassoluta sicurezza, quali sono i rischi diuna guida imprudente; la casa del Bibenduma Verona allestirà un vero eproprio villaggio sulla mobilità in sicurezzaper tutte le fasce di età: bambini,adolescenti giovani e adulti.Sono in via di definizione, infine, altredate con le città di Cuneo, Lucca e Livorno.■ Per Audi il migliortrimestre di semprein ItaliaProsegue in Italia un periodo più chepositivo per le vendite Audi, supportatodal lancio di nuovi modelli. Nel primotrimestre del 2011, nonostante il perduraredi una situazione di difficoltà delsettore automobilistico, il marchio deiquattro anelli ha realizzato 18.421 immatricolazioni(contro le 17.722 dell’analogoperiodo nel 2010), pari a unaquota di mercato del 3,59% (2,65% nel2010). Dati che ne fanno il miglior risultatodi sempre per Audi in Italia.Al raggiungimento di questo traguardohanno contribuito non solo i modelliche da tempo rappresentano un successonel nostro Paese come la gamma A4e il suv Audi Q5, ma anche quelli dapoco introdotti sul mercato: in particolarela A1, la prima compatta del marchio,che ha superato dall’inizio dell’annole 4000 immatricolazioni, e l’ammiragliaA8, che ha raggiunto la leadershipdi mercato nel segmento delle berlinealto di gamma.L’introduzione di nuovi importanti modelliproseguirà anche nel corso del2011. Alla nuova A6 berlina, da pocodisponibile, seguirà quest’anno la AudiQ3, il suv che rappresenta l’ingresso diAudi in un inedito segmento di mercato.Sempre entro le fine di quest’anno faràil suo debutto la Audi Q5 hybrid, il primomodello full hybrid del marchio.8 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


■ Škoda e Volkswagen, 20 anni insiemeLo scorso 16 aprile la Škoda hafesteggiato i 20 anni dall’iniziodella collaborazione con il GruppoVolkswagen, una delle unionidi maggior successo nella storiadell’automobile. Con l’ingressonel Gruppo ha avuto inizio la rapidaascesa del marchio con laFreccia Alata, oggi azienda internazionaledi successo. Dal 1991,infatti, sotto l’egida del GruppoVolkswagen, la Škoda ha quadruplicato le vendite a livello mondiale, partendo daun unico modello per poi dare vita a una gamma ampia e completa, L’obiettivoper i prossimi anni è quello di rafforzare ulteriormente la posizione del Marchio,incrementando le vendite fino a toccare quota 1,5 milioni di unità entro il 2018.Per raggiungere questo traguardo, la Škoda investirà in maniera massiccia in nuoviprodotti e punterà con decisione su mercati emergenti quali Cina, India e Russia,senza trascurare il mercato ceco e, più in generale, quello europeo.“Insieme, la Škoda e il Gruppo Volkswagen hanno scritto un capitolo importantenella storia dell’economia” ha dichiarato Martin Winterkorn, presidente del GruppoVolkswagen e del Consiglio di Vigilanza della Škoda (nella foto). “In pochi, 20anni fa, avrebbero scommesso su una crescita così brillante e quasi nessunoavrebbe creduto che cechi e tedeschi fossero in grado di collaborare in una manieratanto proficua”.“Lo sviluppo della Škoda dopo l’acquisizione da parte del Gruppo Volkswagenrappresenta un caso unico nella storia dell’industria automobilistica” ha sottolineatoWinfried Vahland, presidente della Casa automobilistica ceca.Mercatoun gruppo di artisti che si cimentano nelreinventare continuamente la visionedel marchio del mondo di domani. Sfumandoi confini che tradizionalmenteseparano pittura, scultura, cinema, architettura,installazioni e altre arti,l’esposizione esplora i modi in cui le recentiscoperte e le nuove tecnologieconsentono all’uomo di modificare larealtà delle percezioni, per raggiungereuna maggiore consapevolezza dell’impattoumano sul futuro.Attraverso il pensiero progressista e leinnovazioni dell’alta tecnologia, Lexuscondivide la visione di questi artisti: costruireoggi il mondo di domani. L’esempiopiù evidente di questo approccio èdato dall’ampia gamma di veicoli equipaggiaticon tecnologia Lexus HybridDrive, che ha rivoluzionato il segmentopremium del mercato automobilisticoavvicinando le tecnologie del futuro auna nuova generazione di clienti attenti,moderni e dotati di una spiccata sensibilitànei confronti dell’ambiente.■ Record di venditeper il Gruppo RenaultPrimo trimestre 211 da record per levendite del Gruppo Renault, con692.607 unità vendute, pari a una progressionedel 5,8% rispetto al primo trimestre2010. Un successo che si basasulla crescita dei mercati al di fuoridell’Europa, soprattutto in Brasile, inTurchia e in Russia.“I risultati del primo trimestre sono buoni,sostenuti da una parte da una miglioretenuta dei mercati e dall’altra partedalla nostra buona performance commercialea livello internazionale” ha dichiaratoCarlos Ghosn, presidente e direttoregenerale di Renault. “In questocontesto, il Gruppo è in grado di assorbirel’impatto previsto dei rischi di approvvigionamentoe di confermare l’obiettivodi free cash flow operativo per il 2011”.In Europa, un mercato delle automobilie dei veicoli commerciali in leggero calo(-1,0%), le vendite del Gruppo sono diminuitedel 3,7%: una diminuzione legatasoprattutto a dei problemi di approvvigionamentonel primo trimestre. Ilfenomeno è accentuato soprattutto inFrancia dalla consegna degli ultimi veicolivenduti con incentivi, fattore che haportato a vendite in calo dello 0,5% inun mercato in forte crescita dell’8,8%.Il marchio Renault è il secondo in Europacon l’8,9% del mercato automobili e veicolicommerciali (–0,3 punti rispetto alprimo trimestre 2010), e guadagna cosìuna posizione rispetto all’anno scorso.Per ciò che riguarda i veicoli commerciali,i volumi del marchio Renault progredisconosignificativamente (+12,0%) in unmercato in ripresa (+8,6%).Al di fuori dell’Europa le vendite delGruppo, sostenute da mercati sempredinamici, crescono del 26,6% nel primotrimestre e contano per il 37% dellevendite totali del Gruppo (+ 6 punti rispettoal primo trimestre 2010), raggiungendoin tal modo un livello storico,con 259.308 unità vendute.■ Lexus Hybrid Art,l’arte del futuroSi è appena chiusa a Mosca la mostra“‘Lexus Hybrid Art”, iniziativa giuntaquest’anno alla seconda edizione eideata da Lexus per esporre il lavoro di■ Il sogno Ferraridiventa realtàSi chiama Drive Italy il nuovo esclusivoservizio per il noleggio di sole vetturea marchio Ferrari disponibile solonegli hotel più prestigiosi d’Italia,offrendo la possibilità di guidare levetture del Cavallino rampante senzal’obbligo di rilasciare garanzie accessorie.Questo ne fa l’unico circuito inItalia in grado di fornire questo servizioal solo costo del noleggio, cheverrà saldato con l’addebito sul contodella camera o, se il cliente lo richiede,separatamente.La gamma di auto offerte da DriveItaly comprende quattro modelli (FerrariCalifornia, F458 Italia, F599 GTBFiorano e F612 Scaglietti), tutti coperteda garanzia All Risk. Il servizio DriveItaly (www.driveitaly.eu) può es -sere richiesto presso gli Hotel Member,oppure chiamando il call center840.000.626 aperto 24 ore su 24, settegiorni la settimana, per prenotareuno dei bolidi di Maranello o riceveremaggiori informazioni.MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 9


GestioneSpesso il ruolo di fleet manager viene assegnato a figure che possiedono unaconoscenza limitata del parco auto. In questi casi è importante partirecol piede giusto, definendo chiaramente procedure operative e funzionicoinvolte.di Mauro SerenaSuccede frequentemente: il responsabile diuna funzione aziendale affine alla gestionedella flotta, come per esempio il travel manager,il direttore acquisti, il manager delle risorseumane o di una funzione amministrativa, viene investitoufficialmente del nuovo ruolo di fleet manageraziendale, in aggiunta alle sue responsabilità.Il motivo è da individuare negli organici semprepiù “tirati”, nella riluttanza delle aziende a investiresu una figura totalmente dedicata al fleet management,ma anche nella necessità di integrare lagestione della flotta all’interno di logiche generaliche riguardano la mobilità, la politica dei benefit oil controllo dei costi, prevalendo di volta in volta lapriorità più importante per l’organizzazione. Spessosi tratta di una decisione “obbligata”, perchél’azienda non si può permettere una figura dedicata,oppure di una scelta legata a motivi contingentidi difficoltà, perché per esempio si sta spendendotroppo (in tal caso si chiede al managerdella funzione finance di riequilibrare la gestioneeconomica), o vi sono delle preoccupazioni legatealla gestione del “benefit” auto (coinvolgimentodella direzione del personale) e così via. Talvoltal’ottimizzazione della mobilità aziendale suggerisceun’integrazione della policy di business travel edella car policy sotto la stessa figura aziendale.Comunque si realizzi questa circostanza, la sfidache il nuovo fleet manager si trova a fronteggiareè sempre la stessa: apprendere rapidamente i processidi gestione, individuando un quadro aggiornatodelle procedure operative e delle funzionicoinvolte.La metodologia che il fleet manager deve usare inquesto caso è molto simile a quella del consulenteesterno che ha bisogno di identificare interlocutori,attori e caratteristiche delle diverse fasi diciascun processo gestionale, con la differenza diritrovarsi fin da subito sotto una forte pressioneinterna da parte della direzione aziendale, dellealtre funzioni e dei driver.Quella che segue è una guida pratica in poche,ma significative mosse, per affrontare razionalmentequesta fase di start-up, identificando inmaniera esaustiva tutti i processi da mappare e lepriorità più importanti.Verificare la conformità alla leggeOgni responsabile aziendale è tenuto a verificaregli aspetti legali dei processi che ricadono sotto lapropria responsabilità per mantenere indenne illegale rappresentante della società da possibili10 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Gestioneconseguenze civili e penali. Definire un quadro dichiarezza dal punto di vista legale e fiscale, implementandonuove policy se è il caso, è un dovereprimario anche per il fleet manager. Ma primadi fare ciò, il fleet manager appena insediato dovràprovvedere a effettuare un’accurata mappaturadi tutti i veicoli: se la flotta appartiene a ungruppo societario, dovrà provvedere a compilareun elenco di tutte le società del gruppo alle qualirisultano assegnati i veicoli aziendali (sia di proprietàche a noleggio, in leasing e così via). La listadovrà comprendere il nome di ciascuna società,le relative sedi, gli uffici e gli stabilimenti, ilnumero di auto, suddivise per tipologia, sede diassegnazione, assegnatario e uso (aziendale opromiscuo).Una volta mappata la situazione, è consigliabileche il fleet manager richieda un colloquio con ilresponsabile dell’ufficio legale per affrontare i dueaspetti più importanti relativi alla flotta: il trattamentodelle infrazioni al Codice della strada e lagestione degli incidenti. A supporto della discussionecon il legale, che valuterà il grado di conformitàalla legge delle procedure in uso, il nuovofleet manager si dovrà procurare la policy di trattamentodelle multe attualmente utilizzata dall’azienda,ma è consigliabile anche predisporre undiagramma di flusso del relativo processo di gestione.Per quanto riguarda gli incidenti, il fleetmanager si presenterà all’ufficio legale con la copiadei documenti interni e di quelli contrattualiche definiscono come gestire gli incidenti (anchenel caso in cui tale compito sia delegato ad unfornitore, tipicamente il noleggiatore). Una voltarassicurato dall’ufficio legale (o viceversa evidenziatele problematiche urgenti da regolarizzare), ilfleet manager si recherà dal responsabile fiscale,per definire i flussi informativi di sua responsabilitàconnessi con la tassazione dell’auto aziendale,sia in capo all’azienda, sia a carico dell’utilizzatore:chi calcola gli importi per utilizzo privato, la quotadi benefit da indicare nello stipendio mensile, gliaccessori a carico del dipendente e così via.Un terzo aspetto molto importante per ciò checoncerne le responsabilità verso la legge è la correttatenuta dell’archivio cartaceo, che deve essereaggiornato ed allineato con il database generaledelle auto e degli utilizzatori: un audit approfonditosul primo e un accurato controllo dei reportdisponibili dal secondo sono vivamente consigliati.Testare la macchina operativaUno degli elementi di successo dell’attività di fleetmanagement è la gestione efficace, ma soprattuttoefficiente, dell’attività operativa a fortecontenuto transazionale, ovvero basata su tantetransazioni d’importo relativamente modesto, mache sommate determinano un insieme di costipiuttosto rilevante. Per orientarsi in tale complessità,il fleet manager partirà dalla car policy, chedovrà “rileggere” separando criticamente la partedelle regole da quella delle procedure organizzativee gestionali. In relazione a quest’ultima, il fleetmanager dovrà scoprire, intervistando i vari interlocutoricoinvolti nel processo di gestione dellaflotta, chi fa che cosa e con quali risultati. Le funzioniaziendali a cui chiedere le relative informazionisono: finanza e amministrazione, responsabilefiscale, risorse umane, amministrazione delpersonale, servizi generali, noleggiatori, altre societàcoinvolte nei processi (fuel card, multe,ecc.). Entrando poi nel vivo delle procedure di assistenzadei veicoli, bisognerà definire come ci sicomporta in caso d’incidente, di richiesta di soccorso,di necessità di manutenzione ordinaria estraordinaria.Per quanto concerne la parte amministrativa, oltrea predisporre un set completo di tutta la modulisticautilizzata (moduli d’ordine, autorizzazionedi upgrade a un’auto di categoria superiore,lettere di assegnazione e di sospensione e cosìvia), il fleet manager dovrà approfondire l’interoprocesso di ricezione dei dati di fatturazione edella loro elaborazione, anche con il supportodella reportistica e di tool che consentono loscambio di queste informazioni via web con i noleggiatori.Al termine di questa fase il fleet manager sarà ingrado di fare una prima valutazione critica sull’efficienzadell’operatività e di ipotizzare l’introduzionedi eventuali soluzioni di outsourcing checonsentano all’azienda di ottenere risultati piùaffidabili, grazie all’utilizzo di software specializzatie di personale esperto.Stabilire i livelli di delegaStrettamente connesse con le decisioni legate allaterziarizzazione delle attività operative ci sonoquelle connesse con l’identificazione del correttolivello di delega, che consente al fleet manager diliberarsi del day-by-day e di dedicare, finalmente,la parte maggiore del suo impegno alla strategiadi valorizzazione della flotta come elemento competitivonei confronti dei concorrenti (soprattuttoin relazione alla gestione del benefit). Per ottenerequesto apprezzabile risultato, il fleet managerdovrà chiaramente individuare un responsabile(interno o esterno all’azienda) per ogni fase operativae dotarlo di adeguata delega, specificandoMAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 11


Gestionele condizioni e le modalità di attivazione di uneventuale processi di escalation nei suoi confronti:per fare un esempio, si può stabilire entro qualiambiti il noleggiatore può prendere decisioni autonomenei confronti di particolari richieste deldriver (per esempio all’interno dei confini dellacar policy) e quando invece deve chiedere al driverdi contattare direttamente il fleet manager(quando il driver insiste per ottenere qualcosanon previsto dalla car policy).Attribuendo responsabilità precise a ciascun attoredel processo e rappresentando tutte le attivitàin un diagramma di flusso, il fleet manager compiràil primo passo per la creazione di un apparatogestionale funzionante.Scoprire il reale livellodi soddisfazione dei driverIn questa fase gran parte delle informazioni verrannorichieste alla direzione del personale, cheguida i criteri di assegnazione per posizione emansione. Sarà di estrema utilità condividere conil responsabile delle risorse umane alcune considerazionisul livello di soddisfazione degli utilizzatorie sulla coerenza effettiva dell’attuale car policynei confronti del resto del mercato e degliobiettivi che l’azienda si è data, nel momento incui ha deciso di concedere l’auto ad uso lavorativoe personale a un certo numero di dipendenti.Il livello di soddisfazione effettivo andrà verificatoanche analizzando i risultati delle ultime survey,se sono state fatte, o prendendo in considerazionel’idea di effettuarne una, per poter fissare,in tal modo, un livello di partenza.Analizzare la supply chainA questo punto bisogna cominciare a metteremano alla parte riguardante i fornitori: saperequanti sono e chi sono, suddivisi per servizio, scoprirequali sono attualmente usati e quali sono“inattivi” (per esempio noleggiatori con i quali èstato sottoscritto un accordo quadro, ma che nonricevono da tempo ordini per nuove auto).È fondamentale, durante questa fase, effettuarealcuni controlli incrociati, confrontando i diagrammidi flusso, precedentemente predispostiper descrivere ogni singolo processo e sottoprocesso,con la car policy (e le sue procedure) e conquanto sottoscritto nei contratti, per individuareeventuali incongruenze o incertezze su chi realmentefaccia che cosa.Si procederà, quindi, a predisporre una scheda finaledescrittiva di ogni fase di servizio, evidenziandole responsabilità interne all’azienda e quellein capo ai fornitori.Infine, sarà utile anche effettuare un controllo acampione degli ordini emessi recentemente, perconfrontare quanto descritto nella teoria, fin quiapprofondita, con quanto succede nella pratica,annotando, anche in questo caso, eventuali “areegrigie” non ben definite, incongruenze, violazionidelle policy o non conformità da parte del fornitore.Quantificare il Tco della flottaL’ultima fase d’analisi riguarda agli aspetti quantitativi,il cui governo costituisce la mossa vincenteper ridurre i costi della flotta, permettendod’investire i risparmi in progetti di miglioramentodei servizi resi ai driver oppure in un rafforzamentodei margini aziendali.La base di partenza è la costruzione di un cruscottodi controllo che includa tutti i principaliindicatori quantitativi di performance (Kpi), quali,per esempio, i tempi di consegna, il numero di errorinelle fatture, i contratti scaduti e non ancorarimpiazzati, i tempi medi di risposta e così via. Setali metriche sono assenti, o non facilmente ricavabili,il fleet manager avrà già individuatoun’area importante sulla quale investire, per identificarequale percentuale del Tco (total cost ofownership) è generata da inefficienze.Per calcolare il Tco sappiamo che il gestore diflotta, dopo aver identificato i costi dei veicolitramite le fatture dei fornitori, dovrà sommare icosti della struttura: quindi risulterà prezioso illavoro già predisposto con l’identificazione dei livellidi delega. Sarà inoltre necessario, in questafase, procedere ad accurate analisi di tipo contabile,estraendo i dati sia dalla contabilità generalesia da quella analitica.A questo punto, il fleet manager sarà in possessodi tutto l’occorrente per iniziare a gestire con12 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


GestioneLista di controllo delle azioni che consentono il governo della flotta1) Le responsabilità legali e fiscali sono coperte in maniera adeguata?Società e sedi: effettuare la mappatura legale e geografica della flottaNumero di veicoli: conoscere la consistenza della flotta per tipologia di veicolo e usoUfficio legale: comprendere a che livello l’ufficio legale è stato coinvolto e quali aspetti sono da tenere sotto controlloMulte: acquisire il documento di gestione delle multe (policy) e disegnare il processo di gestioneGestione incidenti: verificare come ci si comporta in caso d’incidente (gestione interna o del fornitore)Ufficio fiscale: comprendere in dettaglio le attività di natura e di responsabilità fiscale e quali aspetti sono da teneresotto controlloArchivio: controllare l’esistenza e l’aggiornamento sia dell’archivio cartaceo, sia del database elettronico2) I processi operativi sono chiari e funzionanti?Car policy: verificarne l’esistenza e i contenuti, in particolare per ciò che concerne le regole e le procedureOrganizzazione: scoprire chi fa che cosaGestione dei mezzi: definire chiaramente cosa succede in caso d’incidente, richiesta di soccorso stradale, necessità dimanutenzione ordinaria e straordinariaReportistica: scoprire quali documenti vengono prodotti e utilizzati a fini gestionali e previsionaliAmministrazione: raccogliere i moduli per l’ordine della nuova vettura, l’autorizzazione al passaggio di categoria oall’upgrade/trade-up, ecc.Fatturazione: disegnare o acquisire il diagramma di flusso dettagliato dell’intero processoWeb tool: identificare quali delle attività (per esempio reportistica e ricezione/invio di file contabili) vengono effettuatevia web3) È stato identificato un chiaro livello di delega e di escalation?Elenco dei responsabili di attività: predisporre un documento che nomini un responsabile per ogni fase operativa delprocesso di gestioneDiagramma di flusso: rappresentare graficamente i flussi di gestione a livello operativo e procedurale e compararli conquanto descritto nel documento di car policy e procedura di gestione4) La mia flotta rappresenta un vantaggio competitivo? Qual è il reale livello di soddisfazione deidriver?Lista delle auto in policy: individuare i criteri di selezione delle auto e degli accessoriEleggibilità: informarsi presso la direzione del personale in relazione ai criteri di assegnazione del auto alle diverse figureprofessionaliDriver’s satisfaction: acquisire i risultati completi e i commenti delle ultime survey5) Com’è strutturata la supply chain della mia flotta?Dati dei fornitori: individuare nomi e dati rilevanti (noleggiatori attivi e non attivi, concessionari, società di gestioneamministrativa, fuel card, ecc.)Fornitori e processi: confrontare diagrammi di flusso e car policy, identificando quali fasi di ciascun processo sono svolteda quali fornitoriContratti: acquisire e analizzare i contratti con i fornitori, mappare i servizi inclusi/esclusiDescrizione dei servizi: preparare una scheda descrittiva per ciascun servizioOrdini: organizzare un audit completo dell’archivio degli ordini6) Quanto costa la flotta?Kpi: raccogliere degli indicatori di performance in un cruscotto completoCosti delle auto: acquisire i costi completi delle auto in car policy (canoni e altre voci contrattuali)Calcolo del Tco: aggiungere ai costi dei veicoli quelli della struttura, individuando eventuali inefficienze (per esempionella riallocazione delle auto lasciate libere da dimessi)successo la sua flotta. Chiaramente, una volta fattele sei mosse suggerite il suo lavoro sarà soloall’inizio. A partire da quel momento, dovrà cominciarea correggere gli errori del passato, ottimizzarei processi e, soprattutto, impostare lastrategia. Ma dopo aver effettuato una simileanalisi preparatoria, avrà tutte le carte in regolaper realizzare nuove iniziative di successo. ■MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 13


TendenzeMercato dell’auto, è tempo di cambiareL’industria automobilistica reagisce a crisi e arresti di crescita e guarda avanti:fusioni e acquisizioni sono le chiavi di svolta del futuro secondo due grandisocietà di consulenza. Oltre a una “rilocalizzazione” geografica verso i mercatiorientali.di Francesco SegoniGli ultimi anni, quelli della crisi e dell’arrestodella crescita, hanno colpito pochi settoridell’economia in maniera così dura e direttacome quello dell’automobile. Nessuno può immaginarelo scenario drastico di un mondo senzaauto, ma quasi tutto il resto appare in discussione.La sopravvivenza di alcune tra le più blasonatecase automobilistiche a livello globale è stata (edin parte è ancora) in forse. Il futuro di un’area cheda sempre simboleggia la grandezza e la prosperitàdel settore, quella di Detroit, è in dubbio. I modellipiù potenti e prestazionali, catalizzatori dell’interesseverso il mondo dell’auto in generale,appaiono improvvisamente in crisi di identità, inun panorama mondiale dominato da nuove esigenzedi risparmio individuale e mutate priorità dipolitica energetica.Allo scenario macroeconomico poi si sommanosconvolgimenti di altra natura. È capitato a Toyo-ta, leader globale e simbolo di affidabilità, che frala fine del 2009 e l’inizio di quest’anno, a causa diproblemi tecnici, si è vista costretta a richiamareoltre dieci milioni di vetture. Poche settimane fa èarrivata la notizia che il mercato dell’auto giapponesenel complesso ha subito un tracollo amarzo, in seguito al sisma terrificante che hasconvolto il Paese: tagliata la produzione del62,7% per la stessa Toyota, del 62,9% per Hondae del 52,4% per Nissan.Ciò non significa che il settore dell’automobilenon abbia la possibilità di tornare a prosperare.Certamente però è difficile pensare a una sua sopravvivenzanelle sue forme e connotazioni attuali.Un punto di svoltaLa contingenza della crisi pare un punto di svolta,denso di cambiamenti che andranno oltre il mo-14 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Tendenzemento storico, dando forma a un futuro diversoper l’intero comparto su scala globale. È questa latendenza che emerge da una serie di studi dedicatial mondo dell’auto e al suo futuro. Documentie analisi di origine assai diversa ma in grado digiungere in diversi casi a conclusioni analoghe ecaratterizzate da un minimo comune denominatore:indietro non si torna, le trasformazioni inatto possono solo spingersi ancora più in là.Nel suo “A new era. Accelerating toward 2020 –An automotive industry transformed”, Deloitte,considerata la più grande azienda di servizi diconsulenza e revisione del mondo, identifica cinquedinamiche fondamentali con altrettante implicazioniper le case automobilistiche. Cambiamentiche, ridisegnando il quadro dell’offerta a livellodi brand, modelli e forme di alimentazione,non interessano solo il mercato delle vendite, mal’ecosistema dell’auto nel suo insieme, compresoquindi il mondo del noleggio.In primo luogo, prevede Deloitte, il processo diconcentrazione fra i grandi player del mercatosubirà un’ulteriore spinta: entro il 2020, il 90%delle vendite globali di automobili sarà appannaggiodi una decina di gruppi. A oggi, i principalidieci gruppi (Toyota, GM, Volkswagen, Nissan-Renault,Ford, Fiat-Chrysler, Hyundai, Honda, Peugeot-Citroën,Suzuki) rappresentano circa il 77% delfatturato mondiale. L’avvitamento dei mercatiglobali ha inferto un duro colpo all’efficienza deicostruttori, creando una capacità in eccesso cheoggi appare cronica a livello di settore e che, ragionail rapporto, solo con radicali operazioni dirazionalizzazione potrà essere riassorbita. Honda,per citare un caso, è passata dall’utilizzo pienodella propria capacità produttiva nel febbraio2008 a un utilizzo inferiore alla metà un annodopo. Le grandi manovre per acquisire la dimensionenecessaria a sopravvivere includono il casoclamoroso di un player come Fiat che conquistal’America con Chrysler e quello di Volkswagen,che acquisisce Porsche. Operazioni che generanoeconomie di scala ed efficienze distributive eaprono le strade verso nuovi mercati.Rotta verso estAnche Infosys, attore di primo piano a livello globalein servizi di consulenza e information technology,che lo scorso anno ha a sua volta identificatoi principali trend dell’industria automotive,conferma il rafforzarsi del consolidamento delsettore, grazie all’accelerazione di fusioni e acquisizioni.Oltre a un incremento dei volumi e all’accessoa nuovi mercati, lo studio di Infosys sottolinea,citando a esempi i casi Fiat-Chrysler e Suzuki-Volkswagen,la complementarietà delle esperienzee delle competenze.Il baricentro geografico della produzione e dellevendite, prosegue il rapporto di Deloitte, si sposteràverso est: Cina e India saranno poli di attrazionesempre più forti per i costruttori. Non solo,come già avviene da qualche tempo, per la continuaricerca di risparmi nel processo produttivo legatialla manodopera più conveniente. La centralitàdi queste aree emergerà anche a seguito dell’incrementodella domanda, visti i tassi di crescitapari all’11% del mercato indiano e del 9% diquello cinese. Uno studio di Plunkett Researchsottolinea come il mercato cinese, già oggi il primoal mondo per numero di vetture nuove vendute,dovrebbe raggiungere i 17,5 milioni di unitàvendute nel 2015. Saranno quindi ragioni di prossimitàai mercati di sbocco e di competitività, piùche di puro risparmio, a far sì che oltre alla produzione,anche il design e la commercializzazionetendano a gravitare verso i due colossi asiatici.L’americana GM ha potenziato le strutture del ramocoreano (nato con l’acquisizione di Daewoo)allo scopo di sfruttare al meglio le potenzialitàdel mercato per le minicar in India e nella stessaCorea. GM ha inoltre in programma il lancio diuna sessantina di nuove vetture entro i prossimicinque anni, tra modelli nuovi e restyling, nelmercato cinese, dove insieme ai propri partner haraddoppiato le vendite tra il 2008 e il 2010. Ford,che nel 2010 ha visto le proprie vendite nell’ImperoCeleste volare a +40%, raddoppierà i dipendentilocali entro il 2015, puntando a un ruolo daleader nel primo mercato mondiale. Al salone diShanghai vengono presentate vetture che fino apochi anni fa sarebbero state “preservate” per ipiù prestigiosi saloni di Ginevra, Francoforte e Detroit.Meglio l’hub che l’exportAlla “rilocalizzazione” geografica, in senso più generale,contribuirà poi l’incremento di volatilitàdei tassi di cambio portato dalla crisi finanziaria,che a sua volta incide sui costi di trasporto. Saràsemplicemente più conveniente costituire hubproduttivi a livello regionale, piuttosto che puntaresull’export su lunghe distanze.Suzuki ha aperto stabilimenti in Ungheria per fornirel’Unione Europea, Volkswagen e Nissan hannoscelto il Messico per l’intero mercato economicodel Nafta, Renault ha stabilito un ufficio diprogettazione a Mumbai per creare modelli destinatial mercato indiano, Psa Peugeot Citroën haun centro tecnico e di styling a Shanghai, mentreDaimler ne ha uno a Pune, sempre in India. È pos-MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 15


Tendenzesibile che proprio dai mercati emergenti arrivinopoi nuove opportunità di accordo, grazie allegrandi disponibilità finanziarie di case come le indianeTata Motors e Mahindra o le cinesi Geely eChery, che potrebbero interessare a gruppi europeie americani spesso a corto di liquidità. Muovendosisul mercato asiatico, Mahindra ha completatolo scorso anno l’acquisizione del 70% dellacoreana Ssangyong, oltre ad aver acquisito ilcontrollo della connazionale Reva, specializzata inveicoli elettrici di piccole dimensioni. Poco più diun anno fa la cinese Geely acquisiva il marchioVolvo da Ford.Lo studio di Infosys delinea inoltre le opportunitàdi nuove forme di collaborazione sul fronte delprocurement fra costruttori che resterebbero atutti gli effetti competitor sul mercato finale.Quella degli acquisti è una delle aree dovepiù facilmente si possono trovare economiedi scala, ma una strategia comunein tal senso è anche una forma di garanziadall’eccessivo potere di singoli fornitori,oltre che un modo per puntare sull’approvvigionamento“intelligente” in alternativaalla rincorsa indiscriminata versoil minor costo, mantenendo un controlloadeguato sulla qualità del processo.Il modello, anche se datato, potrebbe esserequello di Covisint, nata da un consorzionel 2000 fra General Motors, Forde l’allora Daimler-Chrysler. Un passo intale direzione è rappresentato dall’accordofra due rivali come Bmw e Daimler, nell’aria datempo e concluso lo scorso anno per la condivisionedelle intelaiature interne dei sedili, con unrisparmio potenziale nell’ordine di quattro miliardidi euro entro il 2012.Una green revolutionAltre trasformazioni riguardano invece la tipologiadell’auto futura. Da un lato, dice Deloitte, laquestione del costo del possesso dell’auto avràun’importanza crescente, specialmente nei mercatiemergenti, con molte famiglie che si preparanoad acquistare un’automobile per la prima volta. Aconferma di queste analisi, nelle scorse settimaneFord ha annunciato una riduzione del peso mediodelle vetture nell’arco dei prossimi cinque anni,inizialmente per circa 45 chilogrammi per poi arrivarea una riduzione stimata fra i 110 e i 320chili circa tra il 2017 e il 2018.Secondo Deloitte le priorità di natura ecologiavedranno aumentare fortemente il loro peso: entroil 2020, fino a un terzo delle auto vendute neimercati emergenti potrebbero non essere alimentatoda sistemi a combustione interna. Concordanell’attribuire un grosso peso a questo genere discenari Infosys, secondo cui la “green revolution”porterà i principali player mondiali a cercare semprepiù opportunità nel mercato delle alimentazioniibride, elettriche o delle biomasse. Da ciòdovrebbe conseguire un mutamento tanto nellacatena dell’approvvigionamento di energia ecomponenti, quanto nella distribuzione e nellostoccaggio dell’energia.Un’ulteriore previsione di Deloitte appare comeuna presa d’atto del ruolo che i governi hanno assuntoormai nel settore, sia attraverso gli incentivipubblici, in mancanza dei quali la domanda restaanemica, sia attraverso, in alcuni casi, il ruolodi Stato-azionista che non potrà disimpegnarsicon eccessiva disinvoltura, pena il rischio di gettarele aziende salvate in una nuova e più profondacrisi. L’impatto dell’intervento pubblico nelsettore avrà effetti permanenti nel lungo periodo:sostegno ai costruttori, politiche energetiche eambientali sono fattori-chiave con cui quotidianamenteconfrontarsi. Ma in alcuni casi si va oltre:in Cina, patria del “capitalismo pianificato”, ilgoverno progetta un consolidamento che porteràda 14 a 10 il numero dei principali soggetti delmercato automotive, in grado fra di essi di controllareil 90% del mercato interno.Le prospettive dunque non mancano, sebbene almomento il quadro sia in fase di definizione. Coglierele nuove opportunità significa sapersi muoverein un mercato che si avvia a essere globalenel senso pieno del termine, con una domandache a livello geografico sarà sempre meno segmentatae una catena di approvvigionamento edistribuzione che potrebbe avere, fra una decinad’anni, poco in comune con quella odierna. Ilconsolidamento previsto da Deloitte, Infosys e altriè già iniziato: sono i giochi già in atto a deciderechi e quanto se ne avvantaggerà. ■16 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


AcquisizioneNoleggiatori “captive”obiettivo PmiC’è grande fermento tra le società di Nlt legate alle case automobilistiche, cheora stanno indirizzando i propri servizi verso il mondo delle piccole e medieimprese e dei professionisti. Rimanendo tuttavia impegnate nella ricerca disempre maggiore efficienza e riduzioni di spesa.di Francesco SegoniIl mondo del noleggio a lungo termine “captive”,ovvero quello delle società nate comeemanazione delle case automobilistiche alloscopo di rafforzare la circolazione dei propri modelli,è in fermento. La crisi del 2008-2009 hachiuso una fase decennale di sviluppo che ha vistocrescere il volume d’affari grazie a praterie dimercato tutte da conquistare e alla conversionedella grande impresa alla logica del noleggio incontrapposizione a quella dell’acquisto. La sfidaadesso, per un mercato giovane in termini anagraficima ormai maturo dal punto di vista competitivo,è quella di trovare la forza di un rilancio.Anche se è resa più difficile dal fatto che, nonostantesia superata la fase acuta della crisi e l’economiaricominci a guardare avanti, le aziende restanocaute e impegnate nella ricerca di maggioriefficienze e riduzioni di spesa.Nuovi spazi di crescitaRiassume il quadro efficacemente DomenicoLup, responsabile marketing e comunicazione diLeasys Spa, uno dei principali Nlt sul mercatoitaliano. «Il mercato ha avuto dieci anni di crescitaimpetuosa, persino a doppia cifra, quindipossiamo considerarlo ancora relativamente giovane»spiega Lup. «Il primo target a cui ci si è rivoltiè stato quello delle grandi imprese, che peròoggi è un mercato sostanzialmente coperto.Per questo si cercano nuovi spazi di crescitapresso il settore delle piccole e medie imprese,anche tenendo conto delle difficoltà che l’economiaha incontrato negli ultimi due anni a livellomacro».Leasys appartiene a Fga Capital, società finanziariacaptive posseduta per il 50% da Fiat Group Automobilese per l’altro 50% dal colosso bancariofrancese Crédit Agricole. Sul mercato la societàopera con due brand: Leasys e Savarent, per unaflotta che complessivamente conta circa 110 milavetture e serve un parco di circa 18.000 clienti.«Una base clienti bilanciata tra grande industria epiccola e media impresa, trasversale rispetto alsettore privato e la pubblica amministrazione» osservaLup. Tra i due brand esiste una certa differenziazionein relazione alla clientela di riferimento:il marchio Leasys, pur senza trascurare realtà didimensioni inferiori, ha una presenza più consolidatanel mondo della grande industria e dellapubblica amministrazione. «È attraverso il brandSavarent, presente sul territorio grazie alla presenzacapillare presso tutte le concessionarie Fiat, cheraggiungiamo il mondo delle Pmi e dei professionisti»precisa il manager. Oltre alle sinergie con larete commerciale della casa automobilistica, la societàconta su una rete diretta di una novantina difunzionari commerciali e si avvale di una decina diagenzie, cui si aggiungono partnership come quellacon la multinazionale tedesca dell’autonoleggioSixt, che ha portato il noleggio a lungo terminenegli oltre 160 punti vendita Sixt sulla Penisola.Un modo per rendere ancora più capillare la propriapresenza e proporre la formula del Nlt a chi,18 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Acquisizionecome artigiani e professionisti, spesso utilizza ilnoleggio solo per esigenze momentanee.La sfida del mercato Pmi, le cui esigenze differisconofortemente da quelle di una società conmigliaia di dipendenti, presuppone grandi capacitàdi adattamento. «L’offerta, in base alla nostrafilosofia commerciale, è adattata in modo flessibilesecondo le indicazioni del cliente: rispondiamoa esigenze specifiche anziché proporre condizionistandardizzate. Le formule contrattuali spazianodal pacchetto “tutto incluso” a soluzioni piùscariche dal punto di vista dei servizi. Sotto il profiloassicurativo per esempio, i nostri pacchettipossono essere modulati relativamente a coperturee penali risarcitorie».Flessibilità anche in termini di modelli offerti,perché se l’origine delle società “captive” può esserelegata a dinamiche proprie del costruttore,oggi il panorama competitivo impone scelte piùindipendenti. «Con le vetture del gruppo Fiat realizziamole maggiorisinergie, ma offriamouna gamma multibrand,per andare incontroalle preferenzedel cliente e percompletare la gammain tutti i segmenti.In caso di rientrodell’auto al terminedi un primo contrattodi noleggio con ilrispetto di certi parametriin termini didurata e chilometraggio, possiamo offrirla nuovamentecon la formula “quasi nuovo”». A completamentodell’offerta è previsto anche il solo serviziodi fleet management, per chi vuole acquistarei veicoli della flotta senza le incombenze dei servizi.«Soprattutto nel mondo delle medie imprese»conclude Lup «occorre la capacità di offrire unaconsulenza a un cliente che non necessariamenteha in mente una marca o un set di servizi, e cichiede invece di aiutarlo a trovare la soluzionepiù adatta e conveniente per lui».Adriano Valdati, responsabilebusiness operation Psa Renting ItaliaQuando i servizi fanno la differenzaSoluzioni modulari e offerta su misura sono lachiave anche per Psa Renting Italia, società diNlt che attraverso Banque Psa Finance fa capo al100% al gruppo Peugeot Citroën e, con una flottadi circa 2700 auto, serve 1850 clienti di prevalenzamedio piccoli. «Le piccole e medie imprese sono il79% dei nostri clienti» nota Adriano Valdati, responsabilebusiness operation. «La nostra offertaDomenico Lup, responsabilemarketing e comunicazionedi Leasys Spaprevede sia pacchetti “light”, equindi con l’associazione dei soliservizi indispensabili come manutenzionee assicurazioni con franchigiemedio-alte, sia pacchetti“full” comprensivi di ogni copertura:pneumatici invernali, auto sostitutivae molto altro». Anche in questocaso, la filosofia poggia sull’offertadei servizi che fanno la differenzaper la durata del contratto:«Servizi esclusivi e di qualità, che cipermettono di fornire al clientetutti i supporti di cui ha bisogno. Lesinergie con il costruttore, che sonofondamentali, ci permettono di effettuaremolteplici operazioni a favore del cliente,sia da un punto di vista commerciale, sia da unpunto di vista dei servizi erogati» spiega Valdati.Anche per Psa Renting Italia, la capillarità dellapresenza sul territorio è una premessa per raggiungerele aziende di dimensione contenuta: «Ciavvaliamo della rete dei concessionari delle marchedel gruppo Psa, Citroën e Peugeot» aggiungeValdati. Sul versante dei modelli in offerta, a differenzadi Leasys, la scelta è caduta esclusivamentesulle auto “di casa”. «Abbiamo la fortuna di esserela società di noleggio di un gruppo che possiededue marchi generalisti. Riusciamo quindi a soddisfarerapidamente le necessità di qualsiasi tipo dicliente: da quello che richiede una vettura “premium”a quello che vuole un veicolo commerciale,per arrivare fino a chi preferisce auto del segmentoM1 e addirittura B, specialmente in un momentocome questo in cui molte aziende, per limitare icosti, si avvalgono di vetture di classi inferiori».Un nuovo orientamento strategicoAlphabet, società di Nlt al 100% del gruppoBmw, è presente in Italia dal 2000 con una filosofiadi offerta che include sia vetture con il marchiodella casa bavarese che di altri costruttori. Lasocietà gestisce oggi il parco auto di oltre 4000aziende e circa 16.000 utilizzatori e sembra crederenel rilancio delle Nlt “captive” in una fase incui ruoli e posizioni nel mercato sembrano in fasedi definizione. «Siamo passati da un periodo dipresenza importante da parte dei costruttori nelmercato del noleggio a una di predominio degliistituti bancari» osserva Maurizio Ceci, presidentee amministratore delegato. «Oggi però i primipotrebbero tornare, affermandosi in modo ancorapiù marcato che in passato». In questa prospettiva,Alphabet punta a essere la terza realtà a livelloeuropeo.MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 19


AcquisizioneSOCIETÀ PROPRIETÀ SEDI E RETE COMMERCIALE OFFERTA FLOTTA SITO WEBAlphabet Italia BMW San Donato Milanese Noleggio a lungo termine, 16.000 www.it.alphabet.come rete concessionarie BMW fleet managementFord Business Gruppo Ford Roma e rete Noleggio a lungo termine, * www.ford.it/Fleet/Partner concessionarie Ford fleet management NoleggioaLungoTermineHonda Rent System Gruppo Honda Roma, Verona Noleggio a lungo termine * www.honda.ite rete concessionarie HondaHyundai Hyundai Milano e rete concessionarie Noleggio a lungo termine, * www.hyundai-motor.itMotor Company Hyundai leasingLeasys / Savarent 50% Fiat, Torino Noleggio a lungo termine, 110.000 www.leasys.com50% Crédit Agricole e rete concessionarie Fiat fleet managementMercedes-Benz Gruppo Roma e rete concessionarie Noleggio a lungo termine * www.mercedes-benz.itRental Mercedes-Benz Mercedes BenzPSA Renting Italia Banque PSA Finance Milano e rete concessionarie Noleggio a lungo termine, 2.700 www.peugeot.it/(Gruppo Peugeot) Peugeot Citroën leasing PeugeotFinance/Renault Gruppo Renault Roma e reti concessionarie Noleggio a lungo termine * www.renault.itBusiness LeaseRenaultTargarent Colligo Spa Cuneo, rete in maggiori città Noleggio a lungo termine, 7.000 (obiettivo) www.targarent.ite aeroporti italianilicenziatariamarchio Budget ItaliaVolkswagen Leasing Volkswagen Financial Milano e rete Noleggio a lungo termine, 18.300 www.volkswagenleasing.itServices (Gruppo VW) concessionarie VW fleet management* non è stato possibile reperire il datoAndrea Morosati,direttore commerciale Volkswagen LeasingIl ritorno nel mercato del noleggio è legato soprattuttoa un nuovo orientamento strategico cheprocede in due direzioni, spiega Ceci. In primoluogo prodotti più compatti: «La congestione deltraffico nelle grandi metropoli favorisce vetturepiù compatte nel segmento premium». In questosenso si inserisce Bmw Megacity Vehicle, progettoper una mobilità urbana a emissioni zero. La secondadirettrice della strategia riguarda il principiodi «realizzare non solo prodotti, ma anche serviziper la mobilità individuale». La proprietà delveicolo, secondo BMW, sarà sempre meno importanterispetto al concetto dimobilità a costi vantaggiosi;quindi il know-how e l’esperienzanecessaria per affrontareil domani appartengono almondo del noleggio. «Rispettoal passato, occorre lavoraremeno come un’azienda di prodottoe più come un’azienda diservizi, cosa già nota ai Nlt dimatrice finanziaria», chiarisceCeci. «Come case automobilistiche,abbiamo nel serviziotecnico e nelle reti di assistenzai fattori di differenziazione:sono competenze che possono fare la differenzarispetto a chi viene da altri settori».Nuova fase, nuovo specialistaA conferma della nuova linfa del settore, registraperformance positive di anno in anno VolkswagenLeasing, appartenente a VW Financial Services,la cui flotta ha oggi raggiunto i 18.300 veicoli.La società ha introdotto lo scorso anno alcunenovità nella struttura, come spiega il direttorecommerciale Andrea Morosati. «Abbiamo decisodi separare i canali di vendita e di seguire la retedei dealer di VW Group Italia nella formalizzazioneautonoma delle proposte di Nlt tramite il supportodei funzionari commerciali VW Bank, chegià seguivano i dealer per lo sviluppo dei prodottiretail (finanziamenti, assicurazioni)».Un passo che, come precisa il direttore marketingAlessandro Lora Ronco, discende in modo consequenzialedalla filosofia commerciale dell’azienda.«A livello strategico, crediamo che la capillaritàsul territorio e l’assistenza costante siano fattorifondamentali di successo nel mercato del Nlt.Che sono poi i due obiettivi della nuova organizzazione»conferma Lora Ronco, sottolineandol’importanza di un approccio su misura alle piccolee medie realtà. «La nostra funzione strategica di20 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


AcquisizioneChristian Isola,marketing and communication manager Targarent“captive” ci consente di puntare moltissimo sullarete dei dealer, che accoglie e assiste il clientePmi in base alle esigenze specifiche. Per questa“nuova fase” del mercato ci siamo attrezzati conuna revisione interna dei processi che aumental’efficienza e la rapidità di risposta nei confrontidei clienti. Un esempio è l’inserimento di uno specialista,coordinatore dei nostri Fbt (Fleet BusinessAccount), che diventa per le marche del gruppo ilpunto di riferimento per le attività flotte».L’efficienza e la rapidità di risposta possono dipendereanche dalla capacità di sfruttare le tecnologieesistenti. «Riteniamo determinante cheuna società di Nlt punti sui servizi web», dice LoraRonco. «Abbiamo attivato sul nostro portale lagestione sinistri con denuncia on-line e la consultazionedell’estratto conto, che si aggiungono adaltri contenuti come flotta circolante, ordini, consultazionefatture, gestione contravvenzioni. I nostriclienti apprezzano queste comodità e le autodi flotta diventano più controllabili ed amministrabilicon risparmio di tempo».Nata per garantire le esigenze di mobilità delgruppo Fiat, Targarent è oggi una realtà separata,a livello societario, dalla casa torinese, essendopassata a Colligo Holding, con sede a Cuneo, nelfebbraio dello scorso anno. Alla holding appartienein franchising il marchio Budget per il mercatoitaliano. La netta separazione fra Targarent eBudget non impedisce la realizzazione di sinergieche vanno, come spiega Christian Isola, marketingand communication manager, «dall’approvvigionamentodella flotta alla condivisione degliuffici aeroportuali, una rete che al 90% è diretta,a differenza di quella “downtown” dove ci affidiamoad agenzie o mandatari». In virtù di un vincololegato agli accordi dicessione a Colligo Holding,Targarent continua oggi afornire mobilità al mondoFiat e ai suoi dipendenti.Non più società “captive”quindi, conserva comunqueil legame preferenziale conil Lingotto. «Di fatto» spiegaIsola «è un’azienda monoclienterivolta al mondo corporateFiat, sia domesticoMaurizio Ceci, presidentee amministratore delegato Alphabetche incoming dall’estero.Con il marchio Budget invececopriamo principalmenteil mercato leisure e turistico,ma lavoriamo anche con societàNlt di primaria importanzaper garantire servizicome l’auto sostitutiva o inpreassegnazione».Nel mercato Nlt muove i primi passi Hyundai, difatto una realtà ancora giovane in Italia anchecome casa automobilistica, essendosi costituitacome società nel 2008. Dal settembre dello scorsoanno l’azienda ha per la prima volta un fleet manager,Gabriele Costantino. Il quale sottolinea«l’aspetto strategico dell’entrare in un mondo comel’universo fleet: un mercato nuovo per noi, marispetto a cui abbiamo ogni tipo di prodotto perogni tipo di cliente». La gamma della casa coreanaè in corso di potenziamento con il lancio di modellinuovi e alcuni restyling, un processo che vedràil proprio coronamento a settembre conl’uscita della i40, vettura che da va a presidiarequel segmento D particolarmente gradito al mondocorporate. Sul mercato, in questa fase inizialevengono approcciati soprattutto i grandi nomi,senza però trascurare il mercato delle piccole emedie aziende e delle partite Iva. «In questa fase»racconta Costantino «stiamo chiudendo accordicon i principali Nlt a livello sia italiano che europeoe formando la rete dei concessionari per potenziareil servizio». Una rete che conta circa 140punti vendita in Italia, strumento essenziale –precisa il fleet manager – per far testare direttamentele auto della casa non solo alle grandiaziende e ai Nlt, ma anche alle Pmi. A un vero eproprio modello captive il gruppo non sta ancorapensando: «Non ci poniamo ancora il problema,questo business è ancora molto giovane per noi»,dice Costantino. Non è da escludersi però chel’azienda segua i passi di altri gruppi, visto il fervoredi mercato che sembra deciso a riprenderesprint.■MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 21


Trend & accessori■ Resti in panne, chiamaiOfficina PuntoProIl network PuntoPro, che offre oltre1100 officine dislocate su tutto il territorionazionale, hasviluppato insiemea Sofinn Italia “iOfficinaPuntoPro”,una speciale applicazioneper iPhonee iPad per trovarevelocemente le officinedella rete.L’applicazione risolvei problemi diquegli automobilistiche hanno un problema con la vetturadurante il loro viaggio e necessitanodi raggiungere l’officina più vicina. Graziea essa ogni automobilista in possessodi un dispositivo mobile Apple puòcomodamente e gratuitamente scaricarela app dal sito dedicato alle applicazioniper iPhone e iPad e individuare l’officinapiù comoda rispetto al punto in cui sitrova, conoscere i servizi offerti, i riferimentiper contattarla e calcolare il percorsoper raggiungerla.■ Car2go approdaa VancouverVancouver, che aspira a diventare la“città più verde del mondo” entro il2020 e fornire sempre più servizi di mobilitàecologici, è stata selezionata comeprima città per lanciare anche in Canadal’innovativo servizio di mobilitàCar2go, che utilizza un modello di carsharing“libero” in cui le auto sono disponibiliin tutta la città e possono essereutilizzate su richiesta o prenotate con24 ore di anticipo. Gli utenti di Car2gopossono utilizzare applicazioni persmartphone, il sito web oppure una lineatelefonica diretta che consente diindividuare il veicolo più vicino, entroun’area di ritiro e riconsegna di 47 chilometriquadrati. Gli utenti possono guidarel’auto fino a quando e dove desiderano,per poi lasciarla semplicementein qualsiasi parcheggio pubblico disponibilein città o nelle zone residenzialientro l’area predefinita o in una dellearee di parcheggio speciali contrassegnatecon il logo Car2go. In pratica,ogni viaggio è una sorta di noleggio asenso unico, senza necessità di tornareal punto in cui il guidatore ha prelevatoil veicolo.Lanciato per la prima volta con grandesuccesso tre anni fa a Ulma, in Germania,Car2go è approdato l’anno successivonegli Stati Uniti. Attualmente sonooltre 35.000 gli utenti registrati al programmae le transazioni di noleggio totalmenteautomatizzate sono state piùdi 600.000, con una media di tempicompresa fra 10 e 60 minuti. RecentementeCar2go è stato introdotto anchead Amburgo e diventerà operativo adAmsterdam entro la fine di quest’anno.■ Nella nuova Lanciacon iPadLancia, prima casa automobilistica europea,ha sviluppato un’applicazione periPad che permette di entrare virtualmentea bordo di una vettura attraversoil giroscopio integrato del tablet Apple.Da oggi è disponibile gratuitamente sull’iTunesStore “Lancia Ypsilon”, l’innovativaapplicazione per iPad che celebrala nuova piccola ammiraglia che sta peressere commercializzata in questi gior-■ Toyota pensa al wirelessToyota ha siglato un accordo di collaborazione con WiTricity Corporation, una societàstatunitense, sull’applicazione pratica di sistemi di ricarica wireless per le automobili.La tecnologia WiTricity utilizza la risonanza, che consente operazioni diricarica senza un contatto diretto, rivelandosi più efficiente rispetto all’induzioneelettromagnetica (altra tecnologia wireless che però necessita il contatto) e checomincia a diffondersi per l’utilizzo di caricabatterie nella telefonia mobile e di altridispositivi. La ricarica di un ibrido plug-in o di un veicolo elettrico in questomodo diventerebbe semplice e comoda come parcheggiare accanto a un dispositivodi ricarica in casa oppure in un parcheggio pubblico.ni. La nuova Ypsilon per la prima voltaviene proposta con cinque porte. Disponibilein italiano e inglese e sviluppatadal Brand Lancia in collaborazione conSeac02, azienda leader nello sviluppo disoftware di realtà virtuale, l’applicazioneinterattiva sfrutta le potenzialità tecnologichedel tablet Apple offerte dalgiroscopio integrato. Attraverso fotografiesferiche a 360 gradi, infatti, èpossibile salire a bordo di Lancia Ypsilone, muovendo l’iPad nello spazio,scoprire gli allestimenti.■ L’auto si prenotaanche su FacebookIl più grande e famoso social networkora consente anche di acquistare automobili.L’idea è venuta alla Dacia, marchiolow cost del gruppo Renault, chepossiede una sua pagina su Facebookdestinata ad ampliarsi. Per festeggiare illancio del progetto è stata promossaun’iniziativa commerciale destinata aifrequentatori di Facebook Dacia Italia.Solo attraverso il social network, infatti,è possibile acquistare due versioni specialidella Sandero in edizione limitata:una Stepway grigia con finiture moltocurate tra cui il tetto rivestito in pelle, euna Sandero color jeans. Una modalitànuova di comprare la prima auto “lowcost” da collezione.Entrambe le vetture saranno messe invendita a un prezzo concorrenziale:13.500 E per la Sandero Stepway conmotore 1.5 dCi da 90 cv, cerchi in lega evolante in pelle; 8500 E per la Sanderocon motore 1.4 bifuel da 75 cv. Climatizzatore,radio cd/Mp3 e fendinebbiasono compresi nel prezzo in entrambi icasi. Acquistarle è semplice: basta inserirei propri dati e si verrà contattati dall’azienda.22 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


GreenRenault e la sua sfida elettricaIl progetto E-Moving, che oltre ai modelli a emissioni zero prevede i servizi incittà, è in fase avanzata. Per le flotte arrivano i primi, cresce l’attesa per lacitycar rivoluzionaria.di Luca PolliniIl Renault Kangoo Z.E. utilizzato da Sodexo.Bassi consumi, altissime prestazioni, inquinamentozero: queste caratteristiche per lamobilità garantirebbero la salvaguardiaambientale del Pianeta e sarebbero l’ancora disalvataggio dell’industria automobilistica. Tutti,almeno una volta, abbiamo sperato che ciò fossepossibile. Oggi la realtà non si è mai avvicinatacosì tanto ai nostri desideri come negli ultimi anni.Molti addetti ai lavori, infatti, sono pronti agiurare che in tempi davvero brevi le automobilielettriche saranno pronte per essere immesse sulmercato (a largo consumo, s’intende) e (prezzipermettendo) prendere il sopravvento sulle, ormaisorpassate, auto a diesel e benzina. Un compito euna scadenza, quella dell’introduzione dell’autoelettrica, che però non deve ricadere esclusivamentesulle Case automobilistiche, ma che devecoinvolgere, a livello urbanistico, soprattutto legrandi metropoli. Le grandi città, infatti, si stannotrasformando, non solo occupando nuovi territorima articolandosi, al tempo stesso, in una retesempre più fitta di connessioni virtuali e reali. Equeste trasformazioni possono essere governatesoltanto se la città viene ripensata anche attraversoprogetti capaci di soddisfare le nuove esigenzedi trasporto della conoscenza, dei prodottie delle persone. In questo scenario, una delle piùgrandi sfide che devono affrontare gli amministratorie gli urbanisti, è quella di pensare e realizzareprogetti centrati su edifici, quartieri, areeautosufficienti energeticamente, in cui i mezzi ditrasporto pubblici e privati devono essere concepitiin maniera integrata.24 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


GreenUna gamma completaL’auto elettrica è uno dei componenti importantidi questo modello del futuro e a questo propositoRenault, che è stata fra le prime Case automobilistichea raccogliere la sfida della mobilità “zeroemissioni”, ormai da anni gioca un ruolo di guidadi queste trasformazioni. Renault è fortementeimpegnata in termini di risorse materiali, umaneed economiche a sviluppare progetti e prodotticapaci di soddisfare le nuove esigenze di mobilitàsostenibile, nella profonda consapevolezza che taleimpegno non ha soltanto un impatto sul mercato,ma anche e soprattutto un elevato valore sociale.La Casa francese è il costruttore automobilisticoche, primo tra i grandi produttori, ha avviatoun programma industriale orientato allo sviluppoe alla commercializzazione di massa dell’auto elettrica,mettendo in campo investimenti per oltre 4miliardi di euro e un team dedicato di 2000 persone.Al centro del programma, l’introduzione sulmercato entro il prossimo anno di una gammacompleta di quattro veicoli elettrici, dotati di batterieagli ioni di litio, adatti a rispondere alle esigenzedi utilizzo, privato e professionale.Renault, tramite lo sviluppo del programma E-Moving,si propone di agevolare lo sviluppo di nuovetecnologie a impatto zero, impegnandosi a fondoper una mobilità urbana sostenibile e rendendol’auto elettrica una soluzione disponibile, convenientee attraente per il maggior numero possibiledi automobilisti. In questa prospettiva, la Casafrancese propone i suoi veicoli elettrici a prezzi accessibili,introducendo formule innovative per l’acquistoe per il noleggio della batteria. I modelli sono:Twizy Z.E., soluzione di mobilità urbana a dueposti; Kangoo Z.E., furgonetta destinata a flotte eoperatori professionali, ideale per il trasporto merciin città; Fluence Z.E., berlina del segmento C, a cinqueposti; Zoe Z.E., berlina compatta e versatile perun nuovo concetto di city commuter.Ma anche partnershipMa l’auto da sola, non basta: perché una dellecondizioni per far sì che la nuova mobilità a impattozero cresca è favorirne lo sviluppo integrandosie articolandosi nelle nuove dimensioni dellegrandi metropoli. E in Italia Renault è impegnatanello studio di partnership con le principali amministrazionicomunali e compagnie elettriche, nellaprospettiva di realizzare progetti congiunti per lamobilità a zero emissioni, promuovere i veicolielettrici e sviluppare le idonee infrastrutture. Perraggiungere l’obiettivo la Casa francese ha siglatoaccordi in tale ambito con due tra i principalioperatori energetici in Italia, Enel e A2A.Con Enel è stato siglato un protocollo d’intesache prevede lo sviluppo congiunto di soluzioniintegrate per la mobilità elettrica nei più diversiambiti di applicazione: compatibilità tecnica tral’infrastruttura di ricarica e i veicoli elettrici, offerteintegrate di prodotti e servizi, analisi dellediverse tecnologie di ricarica e dei servizi associatiall’infrastruttura di ricarica, studio del ciclodi vita completo della batteria e del suo eventualeimpiego come sistema di accumulo dienergia, sviluppo di progetti pilota in Italia inaree in corso di identificazione; mentre con A2A,multiutility leader nella distribuzione dell’elettricitàin Lombardia, l’accordo prevede la sperimentazionee la diffusione su più ampia scala diun sistema di trasporto pubblico e individuale azero emissioni. L’accordo con A2A prevede anchela fornitura di una flotta di 60 veicoli a disposizionedi clienti privati e società pubbliche e privatedi Milano e Brescia. Mese dopo mese leconsegne stanno procedendo: l’ultima, in ordinedi tempo, è stata fatta a Sodexo, azienda leadernelle soluzioni di servizi per le collettività, cheha deciso di avvalersi di un Renault Kangoo Z.E,per le proprie attività.Arriva la TwizyPer quanto riguarda il trasporto privato nei centriurbani, si è detto in precedenza, Renault proponeTwizy, citycar che, come annunciato all’ultimo Salonedi Parigi, sarà commercializzata in Italia neiprimi mesi del 2012. Con dimensioni ultra-compatte(lunghezza 2,32 m, larghezza 1,19 m, altezza1,46 m), Twizy è un veicolo nato per la città,indirizzato anche ai conducenti più giovani, interessatia una prima esperienza di guida, grazie allaversione 45 che non richiede patente di guida.Affine all’universo degli scooter per le sue doti dicompattezza, Twizy è equipaggiata con un motoreelettrico di 15 kW (20 cv) che sviluppa unacoppia di 57 Nm e propone le caratteristiche es-MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 25


Green“Sfatiamo i preconcetti sull’elettricità”La casa francese, che ha presentato la sua visione di mobilità aZero Emissioni anche al Fuori Salone di Milano, ha investito oltre4 miliardi di euro, con un team dedicato di 2000 persone, perpoter immettere sul mercato entro il 2012 quattro veicoli elettrici:Twizy Z.E., Fluence Z.E., Kangoo Z.E. e Zoe Z.E. Un traguardosu cui ci confrontiamo con Rosa Sangiovanni, Z.E. project leaderdi Renault Italia.A che punto è il programma Z.E.?“Direi in dirittura di arrivo: a fine anno, infatti, lanceremo il primoveicolo della gamma Renault a zero emissioni: Kangoo Z.E.L’anno prossimo, poi, completeremo la gamma Kangoo Z.E. conle versioni a passo lungo (L2 e Combi) e immetteremo sul mercatouna gamma completa di altri tre veicoli elettrici al 100%”.Dopo Enel e A2A, azienda energetica che opera in Lombardia,avete coinvolto altre aziende energetiche?“Stiamo lavorando con le due aziende per promuovere la mobilitàelettrica in tutta Italia e abbiamo altri cantieri in via di sviluppo.Gli accordi con le aziende energetiche sono molto delicatiproprio per il ruolo fondamentale che queste ricoprono. Le infrastrutturee la ricarica dei veicoli elettrici sono un aspetto checausa un senso di perplessità da parte dei clienti e, proprio perquesto, il nostro obiettivo è rassicurare il cliente fornendo le rispostea dubbi ed esigenze”.Quali intoppi sono stati incontrati dall’inizio a oggi?“Probabilmente la sfida più grande consiste nello sfatare i preconcettisulla mobilità elettrica che si insinuano nel grande pubblico.Penso, per esempio, a temi come l’autonomia, la ricaricaelettrica, il prezzo del veicolo... Il nostro modello di business sibasa proprio su una strategia che riguarda non solo la venditadel prodotto ma anche tutto quanto riguarda il contesto dei veicolielettrici come la gestione della batteria, il supporto della retedi vendita al cliente per organizzare la ricarica, l’offerta deiservizi. In tre parole: One Stop Shopping, la sintesi del nostromodello di business”.Il grande pubblico, però, non è al corrente nei dettaglidi questo vostro impegno. Come avete intenzione digestire la comunicazione e la promozione?“In realtà già oggi è possibile ricevere tutte le informazioni collegandosial sito Internet dedicato alla gamma Z.E. (www.renaultze.com)e non manca la presenza sui social network, con una paginadi Facebook che conta su 2250 fan. Chiaramente, poi, per illancio della prima vettura ci sarà una forte azione di advertising ecomunicazione integrata multi target”.Renault prevede o prevederà facilitazioni per le aziendeche vogliono convertire la loro flotta con i vostriveicoli elettrici?“Probabilmente oggi è prematuro prevedere le politiche di commercializzazionesu questo fronte. La premessa, però, è che iveicoli elettrici rappresentano un vantaggio per le aziende nonsolo in termini di responsabilità sostenibile, ma anche in terminidi costi di gestione. In quest’ottica, indipendentemente dai supportieconomici del costruttore, credo che le aziende con il profilodi utilizzo adeguato saranno interessate a inserire in flottaveicoli elettrici”.La Renault Twizy arriverà in Italia all’inizio del 2012.senziali di un’automobile: telaio a quattro ruote,volante, pedaliera e una carrozzeria avvolgenteche può accogliere due passeggeri disposti in linea.Equipaggiata con una motorizzazione elettricada 15 kW (20 cv per la versione con patente diguida) e 4 kW (5 cv per quella senza patente) econ batteria agli ioni di litio (situata sotto il sedileanteriore) da 7kWh, la miniauto si ricarica su unapresa domestica, in sole tre ore e mezza. L’autonomiapuò variare da 55 a 115 km, in funzionedelle condizioni di marcia, il tipo di guida e lecondizioni di circolazione e la velocità massima èdi 80 km/h. Il prezzo è più che accessibile, costameno di uno scooter: parte da 6990 E (Iva compresa)e potrà fruire, in funzione dei Paesi, di incentivifiscali che la renderanno ancora più vantaggiosarispetto a uno scooter a tre ruote conmotore termico. Il noleggio della batteria ha uncanone mensile di 45 E (Iva compresa) per 7500km/anno, un chilometraggio annuo che coprequasi tutto il fabbisogno dei clienti privati. ■26 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Focus onCorsi di guida sicura:quale futuro?A quasi due anni dall’accordo con il Ministero dei Trasporti, sembra essere statofatto ben poco per rendere obbligatoria la formazione dei driver e promuoverela cultura della sicurezza stradale. Ce ne parlano tre esponenti del settore,firmatari tra l’altro di quest’intesa.di Salvatore SaladinoPer saper guidare non basta la patente. Ancheil guidatore più prudente, infatti, puòimbattersi in situazioni di emergenza, in cuisaper guidare può davvero fare la differenza. Perquesto esistono i corsi di guida sicura avanzata, ilcui scopo è di educare il driver rendendolo in primisconsapevole delle possibili situazioni di emergenza,dei limiti propri e del proprio veicolo e poiistruendolo sul comportamento più adatto pergestire questi scenari.Nel settembre 2009 è stato firmato un accordocongiunto fra il Ministero delle Infrastrutture eTrasporti, gli enti locali e i principali operatorinella formazione sulla sicurezza stradale per definireobiettivi e modalità di sperimentazione deicorsi di guida sicura avanzata, con l’obiettivo didiminuire il tasso di incidentalità e rischio stradalea livello nazionale. Nonostante ciò, a oltre unanno e mezzo di distanza, ancora non ci sonoazioni concrete in merito. Per capire come stannoeffettivamente le cose, abbiamo parlato con tredirettori delle principali scuole di guida sicura inItalia, fra i più importanti firmatari dell’accordo.Il punto della situazioneVittorio Brambilla, direttore della Dorado - CentroInternazionale Guida Sicura di Varano de’Melegari (Pr), difende l’iniziativa governativa,precisando che «dopo un periodo di totale deregulationdel settore della guida sicura, finalmentevediamo una concreta azione per definire gli effettivicontenuti di un corso, le infrastrutture necessarie,nonché gli standard della preparazione ecompetenza degli istruttori preposti». Si tratta,quindi, di un programma serio e importante chenon può prescindere da una fase di sperimentazione,peraltro già attivata, tenuto conto dell’analisidi esperienze similari già realizzate all’estero.L’obiettivo di questa fase è quello di «certificareanche a livello istituzionale i risultati di un corsodi guida sicura e conseguentemente attivare unaconcreta azione normativa a riguardo» precisaBrambilla, in base all’effettiva incidentalità delcampione di patentati sottoposto a verifica.Danilo Spizuoco, direttore della Divisione GuidaSicura di Aci Vallelunga e promotore e sostenitoredell’iniziativa del Ministero, ammette comunqueche i prossimi passi da parte delle istituzionisaranno attentamente ponderati. «Gli entilegislativi saranno molto cauti nell’obbligare talicorsi nonostante i risultati della sperimentazione,Danilo Spizuoco, direttoredella Divisione Guida Sicura di Aci Vallelunga28 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Focus onin quanto il tutto dovrà essere supportato da adeguatestrutture, attrezzature e personale. Ma inquesto c’è ancora molto da fare».Spizuoco, comunque, ci conferma che dall’iniziodi quest’anno la sperimentazione è effettivamenteiniziata, sulla base dei protocolli concordati trai firmatari e il Ministero. «I partecipanti verrannosottoposti a questionari e interviste prima e dopoil corso stesso insieme a verifiche annuali sucomportamento, condotta, incidentalità, multe,insomma tutto il necessario a verificare quantoun corso di guida sicura avanzata possa avere effettipositivi nel miglioramento della sicurezzastradale».Siegfried Stohr, ex pilota di Formula Uno e fondatoredi Guidare Pilotare, la prima scuola diguida sicura in Italia, ribadisce l’importanza dell’informazionee della formazione teorica, maconferma che siamo ancora in difetto riguardoall’addestramento sia perché ha costi maggiori,sia perché il Ministero sta sperimentando le modalitàrelative all’erogazione dei corsi.Il fattore umano è determinanteEppure è ormai ampiamente dimostrato che i risultatimigliori in termini di aumento della sicurezzae riduzione degli incidenti siano determinatidal fattore umano. Per citare un solo esempio,l’Austria vanta una riduzione del 35% degli incidentidopo aver reso obbligatori i corsi di guidasicura ai neopatentati. Un risultato eccezionale.«Il tavolo che sta sperimentando il protocollo ministerialesta lavorando in questo senso» ci confermaStohr. «Entro l’estate avremo i primi datisperimentali e spero che questo porti a decisioniprese entro l’anno. Il Ministero, infatti, ha espressochiaramente la sua volontà di avere risultati intempi brevi».Secondo Spizuoco quello austriaco è stato l’esempioda cui si è tratto spunto per la stesura dell’accordo.Aggiunge anche che «tutti, non solo i neopatentati,avrebbero bisogno di questo tipo di formazione,dall’autista di professione al pensionatoche si rende conto di non avere più i riflessi di untempo. La vera valenza di questi corsi». prosegue ildirettore del Centro Guida Sicura Aci Vallelunga «èdi dare al guidatore la percezione puntuale diquella che è la sua capacità di controllo del mezzo,naturalmente a patto che questi corsi rispettino lecaratteristiche delineate dal protocollo e sianofatti all’interno dei centri di guida autorizzati».Anche Brambilla è pienamente d’accordo. «L’elementoumano rappresenta l’aspetto più importantedel veicolo in termini di sicurezza. Dal suoatteggiamento sulla strada, dalle sue conoscenzeSiegfried Stohr, ex pilota di Formula Unoe fondatore di Guidare Pilotaree tecniche di guida dipendono la sicurezza propriae degli altri utenti della strada. Una similepreparazione però non può prescindere da unprogramma didattico specifico, ben bilanciato traaspetti dinamici e teorici, nonché basato su un’attentae professionale metodologia didattica e psicologica,che possa integrare l’attuale programmaper il rilascio della patente di guida». Tra i guidatoripiù a rischio, inoltre, Brambilla include anchechi usa il veicolo per lavoro con chilometraggi avolte estremamente gravosi.Come scegliere un corsoper i driver aziendaliMa cosa si intende per guida sicura, difensiva,eco-driving e guida preventiva? Quali sono le differenzee le valenze dei diversi corsi? Guidare insicurezza dovrebbe significare tutti questi elementiinsieme, ma è necessario capire quali leveutilizzare nei confronti dei driver aziendali.Per Vittorio Brambilla «fare cultura sull’argomentosignifica porre il guidatore all’interno del problema,facendogli dinamicamente vivere le situazioniche su strada potrebbero essere pericolosese non fatali con diversi obiettivi di volta in volta:per esempio evitare errori o comportamenti a rischio(guida difensiva positiva) e controllare ilcomportamento del veicolo anche in condizioni diemergenza (guida difensiva negativa). Possiamoconcretamente affermare che la full immersionche proponiamo ai nostri allievi provoca un effettivo“cambio di mentalità”, che si traduce in unatteggiamento più prudente».Anche dal punto di vista economico i benefici sonoevidenti, perché la concreta diminuzione deicosti del parco auto aziendale rappresenta per ildatore di lavoro un’ulteriore leva che attesta l’efficaciadella formazione alla guida.A riprova di una sostanziale convergenza delle diversedefinizioni di corso di guida, Spizuoco sottolineache «il limite in effetti è molto sottile. UnaMAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 29


Focus onVittorio Brambilla, direttore della Dorado,Centro Internazionale Guida Sicurapersona che guida in modo sicuro guida anche inmodo ecologico e normalmente adotta tutta unaserie di precauzioni per evitare i rischi. La definizionedi guida sicura quindi è l’insieme di tuttoquesto. Dalla parte delle aziende però, esiste lanecessità di acquistare prodotti formativi differenziatianche a livello economico perché nontutte sono ancora pronte a investire in tal senso.Abbiamo casi di aziende che richiedono i nostriservizi per tutti i loro dipendenti automuniti comeanche altre che, solo per obbligo normativo, cichiedono la sessione di formazione teorica sullasicurezza stradale. Il prodotto guida sicura è ancheutilizzato come incentive o team building e ilfatto che sia così poliedrico e con molte sfaccettatureal momento credo sia un bene per una suapiù larga diffusione».Stohr sintetizza il suo pensiero in due frasi: «Cambiarele convinzioni attraverso un’esperienza significativa:tutti pensano che guidare sia facile.Lavorare su situazioni di emergenza simulate addestrasia a superarne i pericoli (guida sicura) chea prevenirle (guida preventiva o difensiva)».I controlli sui limiti di velocitàSono ben noti i risultati della diminuzione degliincidenti in relazione al passaggio dai sistemi dicontrollo della velocità istantanea ai tutor, nonchédi tutti i rilevatori elettronici per infrazioni dialtro tipo (semafori, corsie di emergenza equant’altro). Sicuramente tutto questo aiuta a ridurrei comportamenti rischiosi e a diminuire lavelocità e i relativi consumi ed emissioni. Maquanto dobbiamo riconoscere alle tecnologie disicurezza attiva e passiva dei moderni veicoli e alpiù ampio utilizzo di asfalti drenanti?«I risultati del tutor sono indiscutibili, e bastaviaggiare sulle autostrade per verificare quantosiano calate le auto che viaggiano a 180 km/h»esordisce Stohr. Brambilla specifica come «la soluzione“finale” del problema della sicurezza stradalenon possa prescindere da un’azione integrata,ossia che interfacci tutti i vari aspetti che concorronoa prevenire l’incidentalità stradale. È sicuramentedeterminante l’imponente sviluppo tecnologicodei veicoli, che però dovrebbe sempre esseresupportato da una corretta conoscenza delleloro potenzialità e utilizzo. Per non parlare dellestrade, con le relative problematiche di manutenzione,segnaletica e misure di contenimento. Mavanno riconosciuti anche i positivi risultati dell’azionedi controllo della velocità e relativa repressionedelle infrazioni».In definitiva, secondo Brambilla, risulta complessoattribuire percentuali di successo ai vari fattori. ESpizuoco aggiunge che «tanto maggiori saranno isistemi deterrenti e di controllo tanto più potrannoessere efficaci. Sono convinto che in questomodo ci sarebbero molti incidenti in meno. Allostesso modo sono totalmente favorevole a unadiffusione dei corsi di guida anche per quantoconcerne la conoscenza delle tecnologie di cui sonodotate le auto moderne, molto più sicure di untempo, ma che troppo spesso portano il guidatoreinconsapevole a trovarsi in situazioni di rischio avelocità decisamente più elevate. A questo va abbinatala sensibilizzazione, una cultura che ungiorno ci farà pensare di non accelerare per aiutarel’ambiente in cui viviamo».Il futuro della sicurezza stradaleE se fosse possibile dotare auto e guidatori di unasorta di scatola elettronica capace di interfacciarsicon le infrastrutture stradali, riconoscere lecondizioni di traffico e tempo, se tutti avessimofatto un corso di guida sicura con relativa revisioneannuale e fossimo stati certificati come bravi,medi, sufficienti guidatori, si potrebbero rivederele attuali norme sui limiti di velocità, a volte postiper ragioni puramente economiche e non di educazionealla sicurezza? Quanto c’è di demagogicoe quanto di reale impegno verso la sicurezza inqueste norme?Brambilla definisce questo scenario suggestivo estimolante. «Parametrare le norme della circolazionealle effettive capacità e comportamenti diguida richiede una capacità di impostazione organizzativae controllo elettronico che, se è auspicabile,non riteniamo sia plausibile e sicura in tempiragionevoli. Mentre la definizione di limiti di velocitàbasati su valutazioni più oggettive dellaconformazione e situazione delle strade è un ar-30 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Focus ongomento decisamente più percorribile». Quest’ultimoapproccio è più immediato e sistematico, maBrambilla ammette che si potrebbero effettivamenteevitare discutibili scelte sui limiti di velocitàin alcuni tratti stradali.Per Stohr la “scatola nera” permetterà di chiarirele dinamiche di ogni sinistro e le relative responsabilità,ma l’ex pilota mette comunque l’accentosul fatto che diminuire la velocità diminuisce siagli incidenti che le loro conseguenze. «Non dimentichiamoperò che oggi è la distrazione il fattorepredominante: colpisce anche nei centri urbanidove, nonostante le velocità basse, la mortalitàè elevata (circa il 46%) e soprattutto gli utentideboli».Ma Spizuoco frena gli entusiasmi: «Stiamo guardandoun film di fantascienza: in un mondo idealedirei sì! Ma dovrebbero esserci degli organismiin grado di operare senza rischi e senza erroriquesta differenza delle capacitàdi guida dei conducentiin base a una serie diparametri. E, in base a questo,ogni errore o comportamentopericoloso verrebbetracciato e sanzionato.Per esempio si potrebbe ragionaresu una differenziazionedi velocità fra i 130 e i 160 km/h in autostradain virtù di auto, preparazione e strada, premessosempre che una maggiore velocità è ugualea un maggior rischio.Poi magari dovrebbero esserci organismi che siimpegnino nella corretta manutenzione dellestrade e magari un’abitudine da parte di cittadinie istituzioni a dare il buon esempio che raramenteriesco a trovare» conclude il direttore della DivisioneGuida Sicura di Aci Vallelunga. ■TESTHai bisogno di un corso di guida sicura? Scoprilo in sei domande1. In ingresso di curva una trazione anteriore è sostanzialmente?a. Sottosterzante (quando sterzo il volante ma tendo ad andare dritto...).b. Sovrasterzante (quando il posteriore del veicolo tende ad andare via...).c. Neutra (quando la vettura tende ad allargare la traiettoria tutta insieme, restando parallela alla linea di percorrenza...).2. In ingresso di curva una trazione posteriore è sostanzialmente?a. Sottosterzante.b. Sovrasterzante.c. Neutra.3. In ingresso di curva una trazione integrale è sostanzialmente?a. Sottosterzante.b. Sovrasterzante.c. Neutra.4. Quando vado dritto in curva sono in sottosterzo. Come faccio a correggerlo?a. La mia vettura non sta sterzando a sufficienza: stacco l’acceleratore ma aumento ancora l’angolo di sterzo (sterzo di più)per riuscire a curvare.b. La mia vettura non sta sterzando a sufficienza: stacco l’acceleratore e diminuisco l’angolo di sterzo (sterzo di meno) perridare aderenza agli pneumatici e riuscire a curvare.c. La mia vettura non sta sterzando a sufficienza: tengo fermo il volante e accelero per chiudere la curva.5. Se, durante la percorrenza di una curva, tolgo bruscamente l’acceleratore e/o uso il freno c’è differenza dicomportamento fra una trazione anteriore, posteriore o integrale? Qual è la risultante di questa azione?a. Sì, la trazione anteriore sarà sottosterzante, la posteriore sovrasterzante e la 4x4 resta stabile e neutra.b. Sì, la trazione anteriore e quella integrale saranno sottosterzanti mentre la trazione posteriore sarà sovrasterzante.c. No, la risultante è comunque una tendenza al sovrasterzo.6. La mia vettura è provvista di ABS: improvvisamente all’uscita di una curva in autostrada mi trovo davantiuna colonna di macchine ferme e mi rendo conto di non potere arrestare in tempo la vettura se non utilizzandolo spazio nella corsia di emergenza (posto che non abbia altri veicoli accanto che mi impediscanola manovra di scarto). In che modo dovrò frenare e sterzare in questa situazione di emergenza?a. Prima sterzo il volante per evitare l’ostacolo e poi freno per arrestare il veicolo.b. Freno immediatamente con la massima intensità e contemporaneamente sterzo il volante per evitare l’ostacolo.c. Freno immediatamente con la massima intensità e attenuo la frenata nel momento di scarto dell’ostacolo per far sterzaremeglio il veicolo.Le risposte e i risultati a pagina 36MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 31


Guida all’acquistoLa mobilità green fa tendenzaDalla citycar al suv all’ammiraglia: una rapida rassegna degli eco-modelli presentiin listino e delle novità più attese in arrivo nei prossimi mesi. di Luca Polliniper le vendite di auto, si è aperto inmaniera spumeggiante: l’aumento delle immatricolazionidel comparto, almeno per il L’anno,momento, è ancora sulla doppia cifra. Anche seper il futuro restano non poche incognite, ladrammatica situazione nel nord Africa e il conseguenteaumento dei prezzi petroliferi, le maggioriCase sono moderatamente ottimiste. Il perché èormai chiaro, il comparto noleggio e flotte ha unasola parola chiave: sostenibilità.Molte elettriche sono già nelle concessionarie,tuttavia per la loro diffusione su vasta scala bisogneràattendere ancora qualche lustro, ancheperché l’autonomia delle attuali batterie è ancoratroppo limitata per un uso a largo spettro. Quindi,in attesa delle emissioni zero, è la propulsione mista(elettrico-termica) quella che sta incontrandoi maggiori favori delle aziende. Rispetto allo scorsoanno, quando sono state immatricolate quasi5000 vetture con propulsione mista, la scelta deimodelli è aumentata: oggi, non c’è Casa che nonabbia nel proprio listino un veicolo ibrido. La propulsionemista, poi, non si va diffondendo solo suimodelli alto di gamma: mese dopo mese anche lemedie e le piccole stanno trasformandosi in “greencar”.La prima ibrida dieselPeugeot presenta la 3008 Hybrid4, la prima vetturaibrida diesel al mondo, che monta due motori(quello tradizionale e quello elettrico) separati edisposti uno sull’asse anteriore e uno su quelloposteriore; realizzando così una sorta di sistemaintegrale perché, durante la marcia, tutte e quattrole ruote ricevono la trazione. Al motore 2.0HDI da 163 cv è stato abbinato un motore elettricoda 37 cv che fornisce potenza all’asse posteriore.Questo permette di sfruttare una potenzamassima di 200 cv con 500 Nm di coppia e anchedi utilizzare, quando necessario, la trazione integraleo la propulsione totalmente elettrica. Il consumomedio è pari a 3,8 l/100 km con emissioni di99 g/km di CO 2 , grazie anche all’apporto del sistemaStart-Stop e al cambio robotizzato a sei rapporti.Il bagagliaio offre comunque una capacitàdi 420 litri e lo spazio si è ridotto solo sotto alpianale di carico, dove una porzione viene utilizzatadal sistema di propulsione elettrica. L’equipaggiamentoè extra-lusso, il prezzo è di 41.000E; entro fine anno sarà disponibile una versione aprezzo inferiore, intorno ai 35.000.Terza generazionePrius+ e Yaris Hsd sono le ibride di punta dellaToyota per i prossimi anni. La prima è la “storia”dell’auto ibrida: il primo modello è datato 1997 esiamo già alla terza generazione. Una caratteristicaunica della Prius+ è l’adozione dell’Hybrid SynergyDrive con batteria agli ioni di litio. L’accumulatoreal litio, già utilizzato dalla Prius Plug-Inoffre il vantaggio delle dimensioni compatte edell’installazione sotto la console centrale, fra isedili anteriori garantendo così più posto per ipasseggeri e bagagli. A disposizione ci sono treconfigurazioni, con tre file di sedili, con la secon-Peugeot 3008Toyota Prius+32 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Guida all’acquistoda divisibile e ripiegabile in maniera indipendentee la terza in configurazione 50:50. La carrozzeriapresenta un marcato sviluppo verticale e un allungamentoche non vanno a intaccare la resistenzaaerodinamica: il Cx, infatti, è solo di 0,29.La commercializzazione è prevista per la primametà del 2012. In occasione dell’ultimo Salone diGinevra Toyota ha anche presentato un prototipodella Yaris Hsd che punta a diventare il modelloibrido più accessibile della Casa giapponese e, soprattuttoconsiderando i volumi di vendita in Europa,quella che contribuirà maggiormente a contenerele emissioni di CO 2 : sarà disponibile nonprima della fine del 2012.Pratica, spaziosa e risparmiosaHonda propone la Jazz, prima vettura ibrida delsegmento B. La piccola della Casa giapponese, chedichiara di vendere 500.000 ibride all’anno nelHonda Jazzmondo, ha la particolarità di mantenere le stessedimensioni, in termini di capienza di carico, dellaJazz a benzina grazie alla soluzione di alloggiare ilgruppo delle batterie e l’unità di controllo dell’alimentazionesotto il pianale del bagagliaio. Questosignifica che i sedili possono anche essere ribaltaticompletamente per ottenere un vano di caricopiatto con una capacità complessiva pari a 1320litri, mentre i sedili posteriori possono anche essereripiegati verticalmente per permettere l’alloggiamentodi oggetti particolarmente alti.Lusso per pochiVolkswagen ha in listino la versione ecologicadella Touareg, che dopo l’ultimo restyling ha acquisitopiù slancio, praticità e un po’ più di spaziograzie al divano posteriore scorrevole. Le finituresono molto curate e la comodità di marcia è buona.Il sistema ibrido è compatto, e porta a un incrementodi peso di soli 55 kg. L’energia elettricanecessaria a azionare il motore elettrico è accumulatain batteria al nichel posizionate nello spazioposteriore destinato solitamente alla ruota discorta. La batteria è in grado di erogare una caricadi 1,73 Kw il che, tradotto in termini concreti,consente al motore elettrico di aiutare il V6 ogniqualvolta si richiede una forte accelerazione e difar viaggiare da solo il suv tedesco per circa 2 kma velocità inferiore ai 50 km/h. Per ridurre i consumiè stata modificata anche la trazione integralecon un differenziale autobloccante Torsen al postodel convertitore di coppia. Rispetto a un suv dellestesse dimensioni e prestazioni, la Touareg Hybridconsente in città di abbattere il 25% dei consumi,raggiungendo un valore di emissioni di Co 2 di 193grammi per km. È molto cara: costa la bellezza di74.150 E. Un vero lusso, destinato a pochi.Elegante, dinamica e sportivaRestando in Germania, e sui modelli costosi, BMWpropone, nella Serie 7, le 750i e 750Li ActiveHybrid,slanciata ed elegante berlina con un frontaleaggressivo che ne sottolinea l’indole sportiva, chesupera i 250 km/h. Tra i suoi punti di forza la dinamicità,merito delle nuove sospensioni e dellequattro ruote sterzanti; tra i punti deboli il prezzoche supera i 100.000 E: le due sorelle costano rispettivamente112.600 e 119.300. Sotto il cofanosi tengono compagnia due motori: il già conosciutoV8 4.4, capace di produrre 408 cv e un propulsoreelettrico che fa salire la potenza a 465 cv conuna coppia massima di 700 Nm. La trazione, po-BMW Serie 7Volkswagen TouaregMAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 33


Guida all’acquistosteriore, viene trasferita alle ruote attraverso ilcambio automatico a otto velocità, mentre l’energianecessaria al motorino elettrico proviene dauna batteria agli ioni di litio. La Serie 7 ibrida ècosì capace di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,9secondi, consumando 9,4 litri di carburante ogni100 km, con emissioni di CO 2 pari a 219 grammiper km. BMW propone anche la versione ibridadella grande X6, modello con il quale la Casa tedescanon vuole certo impressionare per i minoriconsumi, ma abbattere le emissioni di CO 2 . La X6Hybrid monta un motore da otto cilindri turbo ainiezione diretta Twin Power 4.4 da 407 cv e duemotori elettrici da 86 e 91 cavalli di potenza edunque con una potenza complessiva di 485 cavalliche rende il suv tedesco un “fulmine” in fattodi prestazioni: accelera da 0 a 100 orari in appenacinque secondi e mezzo, raggiunge la velocitàmassima di 236 km/h e, con un litro di benzina,percorre poco più di 10 km emettendo 231 grammidi CO 2 /km. Rispetto alla versione tradizionale,l’ibrida riesce ad abbassare i consumi di almeno il20%. Per averla, però, ci vogliono 107.000 E.Consumi ancora più ridottiLa novità ecologica firmata Volvo è la V60 Plug-In, disponibile nei concessionari nei primi mesi del2012, auto che ha emissioni di CO 2 al di sotto deiNon tutte le ibride sono ugualiL’auto ibrida va sia a benzina, sia ad elettricità. La sua tecnologia si basasull’installazione di un motore elettrico affiancato a quello tradizionale termico(che può essere alimentato a benzina, a gasolio o anche a gas), in mododa aiutarlo nei momenti di maggior richiesta di energia, allo scopo di contenernei consumi. Ma non tutte le ibride sono uguali: negli ultimi anni sononate differenti applicazioni di questa tecnologia. Ecco nei dettagli le caratteristichedei singoli sistemi:Microibride - Monta la funzione Stop&Start: che spegne il motore quandonon serve (come in occasione dell’attesa al semaforo o in coda) per poi riaccenderloautomaticamente quando si preme l’acceleratore o il pedale dellafrizione. Questo sistema è molto diffuso e si prevede che sarà installato sul50% delle auto nuove entro il 2012.Mild-Hybrid - Il motore tradizionale, grazie a un impianto elettrico compostodal motore elettrico da 10-15 Kw alimentato da batterie NiMH o al Litio(come quelle dei cellulari), oltre a sfruttare la funzione Stop&Start è aiutatoda quelli elettrici in fase di accelerazione. Ogni volta l’auto subisce una decelerazione,l’energia viene recuperata e utilizzata per ricaricare le batterie.Full-Hybrid - L’auto può anche viaggiare in modalità solo elettrica, anche sea bassa velocità (50/60 km/h), grazie a motori alimentati da batterie più potenti.Questa caratteristica permette alle full-hybrid di circolare nei grandicentri urbani in occasione dei giorni del blocco alla circolazione e di godere diincentivi statali.Plug-in - Si differenziano dalle altre per la possibilità di ricaricare il motoreelettrico direttamente alla presa elettrica di casa o presso le speciali colonninedi carica.Volvo V6050 g/km e consumi pari a 1,9 l/100 km e che offrela possibilità di percorrere fino a 50 chilometriesclusivamente con alimentazione elettrica. Latrazione delle ruote anteriori è affidata a un’unitàturbodiesel D5 cinque cilindri da 2,4 litri, che eroga215 cv di potenza e una coppia massima di440 Nm. L’asse posteriore è dotato di Erad (ElectricRear Axle Drive, trazione elettrica dell’asseposteriore) sotto forma di un motore elettrico da70 CV, alimentato da un pacco batterie agli ionidi litio da 12 kWh.Poche differenze esteticheIn casa Audi è in arrivo entro la fine dell’anno laA6 Hybrid, che monta un motore benzina 2,0 litriTFSI, quattro cilindri in linea sovralimentato cheeroga 211 cv e 350 Nm di coppia massima, unmotore elettrico e il cambio automatico Tiptronicad otto marce. Completa la dotazione una batteriaagli ioni di litio, piccola e leggera, da 1,3 kWhdi capacità e da 39 kW di potenza, installata all’internodel bagagliaio, una zona sicura anche incaso di impatto. La batteria è raffreddata da unaventola dall’abitacolo, ma anche con un propriocircuito separato e in entrambi questi due modi èmantenuta sempre alla migliore temperatura possibile.La A6 Hybrid può raggiungere 100 km/h divelocità massima in modalità elettrica e, viaggiandoalla velocità di 60 km/h, ha un’autonomiadi 3 chilometri circa. In fase di decelerazione recuperal’energia che potrebbe disperdersi, rendendolanuovamente disponibile.■Audi A634 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Guida sicura■ Allarme pneumaticinon omologatiAttenzione agli pneumatici non omologati.L’allarme arriva da Federpneus,l’Associazione nazionale rivenditori specialistidi pneumatici, che ricorda a tuttigli automobilisti che sono state introdottesanzioni più severe nel nuovo Codicedella strada (modificato dalla legge120/2010) per contrastare il fenomenodegli pneumatici irregolari. La normativavigente è particolarmente severa eprevede pesanti sanzioni non solo perchi circola, ma anche per chi importa,produce o commercializza pneumaticinon omologati: l’automobilista sorpresocon pneumatici non omologati (articoli72 e 77 del Codice della strada), infatti,incorre in una sanzione da 80 a 318 E,oltre al sequestro del componente o dell’interoveicolo e di conseguenza per ottenereil dissequestro del veicolo dovràpagare la sostituzione del componentenon omologato. A carico di chi importa,produce o commercializza pneumaticinon omologati, l’articolo 77 del Codiceprevede una multa che va da 779 a3119 E e alla sanzione si aggiungono ilsequestro e la confisca degli pneumaticinon omologati anche se installati.Federpneus quindi, ricordando che lopneumatico è uno dei dispositivi sottopostiai controlli in sede di revisione, invitaa controllare che sul pneumatico visia l’apposita marcatura “E” seguita daun numero che indica il paese che ha rilasciatol’omologazione.■ Ubriachi al volante?L’auto non parte piùIl famoso Alcolock, ovvero il congegnoche impedisce l’avviamento dell’auto seI risultati del test di pag. 31Risposte esatte: 1.a – 2.a – 3.a – 4.b – 5.c – 6.bil pilota non soffia dentro un etilometrocollegato alla centralina del motore, staper arrivare anche in Europa: in Svezia,infatti, l’etilometro blocca motore diventeràdi serie su tutte le auto di nuovaproduzione a partire dal 2012, mentrela Commissione europea sta studiandol’introduzione del meccanismo in tuttii 27 Paesi. In Germania, dove comunqueil problema dell’alcool al volante èdi particolare gravità (nel 2009 44.000incidenti sono stati provocati da conducentiubriachi, con 440 morti e 17.500feriti), il governo sta per presentare unprogetto di legge per l’introduzione dellostesso Alcolock su tutte le auto i cuiautomobilisti hanno perduto la patenteper eccesso di alcool oppure vogliono riguadagnarealcuni punti perduti perguida in stato di ebbrezza. Ogni anno,infatti, sono oltre 110.000 gli automobilistiche perdono la patente dopo esserestati sorpresi ubriachi al volante.Chissà quale strada sceglierà la Ue?Profilo:1) Da 0 a 2 risposte esatte: non sei messo bene. Un corso di guida sicura è un investimento che devifare al più presto.2) Da 3 a 4 risposte esatte: così così, un po’ confuso sulle cose giuste da fare alla guida. Anche in questocaso è caldamente consigliato un corso di guida.3) Da 5 a 6 risposte esatte: ci siamo, soprattutto se non hai sbagliato nulla: ma probabilmente hai giàseguito un corso di guida!Ma se hai sbagliato la 4 o la 6 devi assolutamente iscriverti a un corso di guida!■ Gli italiani e la culturadelle regoleOgni due ore sulle strade italiane muoreuna persona. È il tragico dato emersodal recente convegno “Gli italiani e lacultura delle regole” svoltosi a Roma.Tema caldo del convegno è stato la presentazionedi un’indagine Ispo secondola quale il 91% degli italiani condannala violazione delle principali regole diconvivenza civile, comprese quelle stradali,però mette in cima alla lista le truffeverso il prossimo e lo Stato, mentre leviolazioni al Codice della strada sonosolo al quinto posto (91,3% degli intervistati).I dati del sondaggio mettono poi in risaltoche, nonostante gli italiani condanninola violazione delle regole, il58% ritiene che quando si è al volantenon venga rispettato il Codice dellastrada. Impressionante poi la candidaammissione di oltre il 70% degli automobilistiche ammette di infrangere leregole, pur essendo consapevole (lo haaffermato oltre l’80% degli intervistati)dei rischi e delle conseguenze sociali edeconomiche degli incidenti stradali. Infinele infrazioni considerate più gravi sonoquelle che possono recare danno aglialtri, in particolare guidare in stato psico-fisicoalterato (76%), passare con ilsemaforo rosso (60%) e superare i limitidi velocità (52%).■ Barrieresotto accusa“Perché non destinare agli enti proprietaridelle strade l’equivalente di ciò checostano alla società le vittime della stradase l’ente dimostra di investire per ridurrela sinistrosità?”. Con questa “provocazione”l’Associazione Amici SostenitoriPolizia Stradale ha lanciato l’allarmesulla scarsa efficacia delle “barrieredi contenimento” presenti sulle stradedefinendole “vergognosamente inefficaci”.Non esiste infatti una norma cheobblighi l’ente proprietario di una strada,dall’Anas in giù, a sostituire unabarriera perché ormai superata e obsoleta,oltre che manifestamente e logicamentepericolosa: l’Associazione ha citatol’esempio dell’incidente occorso recentementeal pilota di F1 Robert Kubicamentre partecipava a un rally nel savonesee che, a causa del guardrail controcui è andato a sbattere, ha rischiatodi perdere una mano.Dai verbali delle forze dell’ordine dall’iniziodel 2011 esaminati dall’Asaps, incerca di indizi maggiori sul coinvolgimentodelle barriere di protezione, èemerso che nei primi due mesi diquest’anno su 153 incidenti mortali totaliben 71, cioè il 46,4%, sono dovutiproprio a fuoriuscita dalla sede stradaleo impatto contro ostacolo fisso. Nonviene precisato però quanti sono gli incidentiin cui il guardrail è stato negativoprotagonista.36 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Il mondo delle PmiBroker, avanti tuttaIl canale indiretto di vendita è una grande opportunità per avvicinarele piccole e medie imprese al noleggio, ma dopo una forte crescitadel settore è giunto il momento di strutturare un percorso diformazione per i broker professionisti.di Gianfranco CassiniNella seconda metà degli anni Novanta,quando le società di noleggio a lungo termine(Nlt) sentirono l’esigenza di costituireun canale indiretto di vendita per raggiungerenuove fasce di clientela, pensarono innanzituttoal loro punto di riferimento “naturale”: i dealerdelle case automobilistiche, che avrebbero avutol’opportunità di vendere i loro prodotti in abbinamentoa un servizio innovativo.Di fatto la formula del noleggio stava dotando38 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


Il mondo delle Pmil’auto, cioè “il ferro”, come era spesso chiamatodagli addetti ai lavori, di un vero valore aggiunto,sia per i potenziali clienti, in gran parte costituitidalle Pmi locali, che avrebbero potuto contaresulla vicinanza e sul supporto del dealer, sia per iconcessionari stessi, che avrebbero avuto una cartain più da giocare per fidelizzare i propri clienti,introducendo anche un sistema che avrebbe consentitodi ridurre quasi della metà il periodo dirotazione dell’auto: dai cinque o sei anni di possesso,in media, di un’auto acquistata, ai 30/36mesi di durata del noleggio. Contemporaneamente,i dealer avrebbero potuto incrementare il lavorodi officina e di carrozzeria, diventando ancheun centro di assistenza convenzionato. Infine, cometerzo beneficio, avrebbero avuto l’opportunitàdi acquistare l’auto in scadenza di contratto e dirivenderla sottoforma di usato garantito.Insomma, si trattava di un business completo cheaveva tutte le caratteristiche per avere successo egenerare un ottimo livello di servizio. Molti dealer,infatti, hanno colto l’opportunità, si sono organizzatie strutturati e hanno iniziato l’attivitàcon ottimi risultati.L’evoluzione del settoreUn business “di riflesso” di una certa importanza,anche per le società di noleggio che potevano cosìinterfacciarsi per la prima volta con un mercatopotenziale sul quale fino a quel momento nonavevano avuto le risorse per operare: si andava atoccare per la prima volta quella fascia di clienti“small size” in aree non coperte dalle strutturecorporate, che avevano invece l’obiettivo di gestiresolamente parchi auto di una certa dimensione.I punti di forza del progetto erano, in primo luogo,una redditività elevata e, in secondo luogo,costi contenuti e flessibili. E proprio facendo levasu queste caratteristiche lo scenario del Nlt si èprofondamente evoluto, sia per quanto riguarda inumeri in generale (che negli anni tra il 1996 e il2008 hanno registrato una crescita notevole), sianella proporzione tra i diversi canali all’internodelle società di noleggio: il canale indiretto, peralcune di queste rappresenta ai giorni nostri finoal 35% dell’intero business, con 20/30.000 veicolinoleggiati all’anno.La stessa crescita si è registrata per gli addetti alcanale indiretto all’interno delle stesse società dinoleggio, nelle quali sono nate delle vere e propriedivisioni dedicate, con decine di unità. Inquesta metamorfosi, anche l’area finanziaria dellesocietà di noleggio ha imparato a effettuare “scoring”per l’affidamento clienti, non solo basandosisu bilanci depositati e con rating ufficiali, ma anchesu dichiarazioni dei redditi e modelli unici, nelcaso in cui il potenziale cliente sia una ditta individualeo magari un professionista.È anche vero che la stretta creditizia avvenutanegli ultimi anni di crisi finanziaria ha fatto sì chesi prestasse la massima attenzione nella concessionedell’affidamento e, di conseguenza, le richiestedi garanzie sono diventate più frequenti.Questo però non ha impedito la crescita dei numeri,anzi, forse l’ha solo un poco contenuta.Quello che però è cambiato in maniera quasi radicale,rispetto agli anni Novanta, è la fisionomiadell’attore principale di questa forma di venditaindiretta. Se è vero che i dealer, soprattutto igrossi gruppi, sono rimasti i protagonisti del mercato,negli ultimi anni si è costituita una nuovafigura professionale: il broker di noleggio a lungotermine. Nata un poco in sordina, soprattutto pertestare un nuovo modello di business nel settoredel noleggio, ha dato origine a un esercito diqualche centinaia di professionisti. Infatti, la sostituzionedel piccolo dealer, meno organizzato,meno orientato al servizio e poco abituato a regolee paletti, è stata un fatto naturale in un momentodi difficile congiuntura per il mercatodell’auto e delle concessionarie.Scende in campo il brokerPronta a entrare in campo e senza neanche tropporiscaldamento, si è fatta avanti questa figuranuova, abituata a misurarsi in un’ottica di servizioe di consulenza al cliente, naturalmente predispostapiù a una vendita propositiva piuttosto che diattesa del cliente. Capace di raccogliere le indicazionidel cliente, capire le esigenze e prospettareuna soluzione compatibile con queste esigenze.Per questo il broker Nlt oggi proviene direttamentedal settore del noleggio oppure da quellofinanziario o assicurativo. Si tratta di un professionistaabituato a lavorare in autonomia, semprepiù on line, che deve anche possedere capacità digestione del cliente e soprattutto deve saper enfatizzarei valori aggiunti del noleggio e proporlial cliente stesso. È inoltre in grado di eseguirequotazioni di noleggio mediante i sistemi informaticimessi a disposizione delle principali societàche rappresenta.Un esercito schierato sul campo a volte in formadi singoli professionisti, ma spesso anche construtture e organizzazioni più articolate e checresce sempre più, sia in termini di numeri che didensità nelle varie aree geografiche: la presenzadel broker Nlt, infatti, ora è assicurata non solonelle grandi città del nord, ma anche su buonaparte del resto del territorio, con realtà di unaMAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 39


Il mondo delle Pmicerta dimensione. Di conseguenza è molto piùsemplice e immediato entrare in contatto con lePmi locali o con il “popolo delle partite Iva” e proporreil servizio di Nlt.Ma la crescita di questo canale di vendita ponealcuni problemi, primo fra tutti la verifica dell’effettivaprofessionalità e conoscenza del Nlt daparte dei broker. Le procedure messe in atto dallesocietà di noleggio, che sempre più spesso sonoparte di grossi gruppi finanziari, sono assai rigidee complesse e se non eseguite, o peggio, mal eseguite,possono portare a gravi conseguenze anchefinanziarie.Il servizio di Nlt ha diverse componenti, sicuramentequella assicurativa, almeno per il 30%, poiquella finanziaria, quella operativa, quella legataagli aspetti societari e di bilancio, quella legata aivalori residui o ai meccanismi di quotazione, tramitel’utilizzo di sistemi informativi che sono lostrumento quotidiano di lavoro per ogni broker.Non esiste (e ci permettiamo di dire “fortunatamente”)un listino prezzi del noleggio, ma ogniquotazione è diversa da un’altra: cambiano i valori,gli sconti, gli optional, i parametri assicurativi,le franchigie, i valori residui. Quindi, alla complessitàdelle materie trattate, si aggiunge quella delleprocedure e dei flussi informativi che tutte le societàdi noleggio devono rispettare e che sono incontinua evoluzione.Nuove esigenze all’orizzonteL’informazione e soprattutto la formazione costantisono perciò elementi imprescindibili dibuona riuscita o di fallimento. Le società di noleggiolo sanno benissimo, ma proprio perché impegnatein procedure e flussi, a volte hanno l’unicopunto debole nel considerare che certe informazionio meccanismi vengono dati per scontatinei confronti dei broker, che invece molto spessoimparano dai propri errori, a volte, purtroppo,quando è troppo tardi.Molto spesso alcuni professionisti, pur possedendobrillanti potenzialità commerciali, faticano arendere efficace la loro opera proprio a causa delladifficoltà di conciliare l’attività commercialecon le esigenze procedurali e finiscono per abbandonarel’attività, considerandola troppo complicata,anche se inizialmente e forse troppo prematuramente,l’avevano catalogata come facile.Proprio perché dagli errori si impara, ecco dunqueche dopo la prima fase in cui venivano conferitimandati in maniera forse un po’ troppo generosa,oggi la selezione è più mirata e le società di Nltcercano d’identificare broker che abbiano sì fortipotenzialità commerciali, ma anche le capacitàgestionali richieste per occuparsi di una materiache è abbastanza complessa. Oltre a possederequeste capacità di base occorre sapersi adattare erecepire immediatamente i cambiamenti delleprocedure anche in corso d’opera.Inoltre le società di noleggio tendono a “tagliare irami secchi” quando si accorgono che non ci sonoi numeri minimi, in termini di risultati di vendita,per il soddisfacimento comune. Ecco perché la viache è necessario percorrere è quella verso unanuova professionalità, fatta soprattutto di competenza,ma anche di formazione, a tutela di entrambele parti, per l’esercizio di questa attività.Altri settori connessi ai servizi alle auto hanno giàpercorso questa strada: basti pensare che oggi perfare l’assicuratore, anche come broker, occorreuna preparazione specifica e una qualifica rilasciatadall’Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioniprivate e di interesse collettivo) dopoun corso di almeno 60 ore di aula.Insomma, da un lato, il broker deve essere in gradodi crearsi un’immagine professionale e quindidi costruirsi e mantenersi una clientela fidelizzata,dall’altro le società di noleggio devono poter contaresulla garanzia di raggiungere gli obiettiviprefissati, sia numerici che di qualità, e soprattuttonon vogliono correre alcun rischio a livello diimmagine, poiché i brand in gioco hanno unenorme peso. La sfida è aperta, le potenzialità appaionoenormi: vediamo se il mercato del Nlt sapràcogliere questa opportunità.■40 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


L’analisi di MissionFleetAuto di flotta ai raggi XL’analisi di MissionFleet sulle vetture che sono entrate da poco in listinoo che stanno per esordire sul mercato.La redazione pone sotto la lente d’ingrandimento tutte le nuove e più diffuse vetture che si affacciano sul mercatodelle flotte aziendali. Non si tratta della classica (e scontata) prova su strada, che spesso si limita a una presa dicontatto di qualche km, ma di un’analisi tecnica ed economica volta a stabilire la convenienza delle vetture dal puntodi vista dell’utente di flotta. Ecco quindi che le voci che compongono la pagella, i cui voti sono espressi nellaclassica forbice da 0 a 10, dove il 6 è la sufficienza risicata e il 10 il risultato ottimale, sono la sintesi degli aspettiche più interessano maggiormente chi utilizza l’auto prevalentemente per lavoro.LA GAMMASono le versioni disponibili al momento di andare in stampa: il giudiziosi riferisce all’estensione più o meno ampia di versioni e allestimentipresenti nel listino e quanto si adattano alle esigenze d’acquistodell’utente. Quando il giudizio è poco generoso, esprime unavalutazione negativa raccolta direttamente dagli utenti.LA PREFERITAÈ la versione che ci sentiamo di consigliare, ovvero quella che rappresentail migliore mix tra prezzo, dotazione e prestazioni. La votazioneindica un giudizio di quanto sia riuscito in senso assoluto ilcomplessivo dell’offerta, tenendo anche conto delle campagne promozionaliin vigore o le offerte finanziarie proposte dal Costruttore,che hanno un impatto importante sulla decisione d’acquisto e sull’investimentonecessario.IN ARRIVOQuale sarà l’evoluzione di un determinato modello nei prossimi mesi?Quali versioni si aggiungeranno a quelle ora disponibili? Si trattaquindi di una sorta di “esame di riparazione” alla prima vocepresa in esame, quella dedicata alla “gamma”. Il voto espresso siriferisce perciò al giudizio che MissionFleet esprime sull’evoluzionefutura del prodotto.I TEMPI DI CONSEGNAIn questo caso esprimiamo una votazione decisamente empirica e,detto per inciso, piuttosto difficile da assegnare, in certi casi. Perchéquando intercorre un accettabile lasso di tempo tra l’ordine e laconsegna, per un’automobile potrebbe essere un giusto contributoall’appetibilità della stessa. Spieghiamoci meglio: se di un certomodello i saloni delle concessionarie sono pieni, si è poco invogliatiall’acquisto; mentre se un’auto diventa l’oggetto del desiderio è ancheperché tutti la vogliono e lei si fa attendere. Del resto: oserestecriticare apertamente una splendida donna che porta ritardo a unappuntamento?IL VALORE RESIDUOSe nei tempi di consegna MissionFleet esprime un giudizio empiricoe un po’ soggettivo, qui siamo decisamente nel campo della sferadi cristallo. Come si fa a prevedere quanto varrà in futuro un’automobileappena immessa sul mercato? Eppure ci sono strumenti previsividel valore residuo adottati dai professionisti (noleggiatori e rivistespecializzate). Quindi anche noi ci basiamo su metodi scientifici...e anche su un pizzico di fiuto. Sensazioni, commenti degli addettiai lavori, pareri delle reti di vendita, eccetera: tutto quantocontribuisce a rendere un’idea abbastanza precisa di come si comporteràdal punto di vista economico un’auto nei prossimi anni.I COSTI DI GESTIONEUn’altra voce molto importante nell’economia complessiva di un’automobile ècostituita dai costi di gestione, specie per chi utilizza la vettura per lavoro e dunquepercorre decine di migliaia di chilometri all’anno: ricambi poco costosi, vetturefacili da riparare, tagliandi poco frequenti, bassi consumi di carburante, affidabilitàe robustezza, sono tutte voci di grande impatto su questa voce della pagelladi MissionFleet.I SERVIZI FINANZIARIQuando si compra un’automobile oggi si guarda con estrema attenzione ai serviziche rendono accessibile la vettura: ci sono formule appositamente studiate perle aziende? La Casa costruttrice ha una struttura dedicata ai clienti professionali,con iniziative di marketing e commerciali a loro dedicate? Sono previsti finanziamentia tassi agevolati? Formule di leasing convenienti? Questi sono i criteri dianalisi e giudizio per questa voce.IL NOLEGGIOSe la voce precedente interessa particolarmente le aziende che intendono avereuna flotta di proprietà, questa riguarda soprattutto le imprese che terziarizzanol’acquisizione e la gestione della flotta. Il giudizio si esprime sulla convenienzadelle proposte di noleggio, soprattutto a lungo termine, che sono state previstedalle captive della Casa o dai gestori professionali di flotta.I PREGI E I DIFETTINon esiste un’auto che ha solo difetti, così come nemmeno una con solo pregi:ogni quattro ruote ha i suoi pro e i suoi contro. Con questa voce esprimiamoun’anticipazione del giudizio finale: il voto è tanto più alto quanto i difetti sonominimi e magari si fanno perdonare grazie a una robusta mole di pregi.L’IMMAGINEUn’auto di flotta serve soprattutto per lavoro, per viaggi d’affari rapidi ed economici.Ma per chi passa tante ore al volante un’auto non è solo essenza, ma ancheapparenza. Piace a tutti suscitare un’espressione d’invidia da parte degli altriquando si è al volante della propria vettura. E questo vale sia per le più celebrateammiraglie, sia per le umili utilitarie. L’immagine può, a seconda del segmento dimercato, esprimere un concetto di opulenza, status sociale, attenzione alle tendenzee tanto altro ancora: su questi concetti si basa la votazione di MissionFleet.IL VOTO COMPLESSIVOQui siamo nel campo dell’aritmetica pura: il numero di votazione finale è la mediamatematica costituita dalla somma dei singoli voti, divisa per 10. Quindi l’automigliore del mondo (commisurata ovviamente al cliente di flotta) può aspirareal “10” (ma vi anticipiamo subito che non esiste, né mai esisterà), mentre lapeggiore può meritare uno sconsolante “0” (ma anche in questo caso siamo nellateoria virtuale).MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 41


L’analisi di MissionFleetInsigniaSports Tourerviaggi lunghi,difetti minimiLa versione Sports Tourer di Insignia evidenziala volontà di Opel di rompere con gli schemi delpassato: nel rispetto della flessibilità d’uso e dispazi interni notevoli a disposizione per occupantie bagagli, la ricerca di una definizioneestetica sportiva e accattivante è certamentel’elemento più distintivo di una vettura che nona caso ha abbandonato la classica definizioneStation Wagon. L’austerità della Vectra è moltopiù di un lontano ricordo: il salto generazionaleè enorme, addirittura non quantificabile tale èla diversità stilistica e di qualità percepita che laInsignia offre rispetto alla progenitrice. C’è sostanza,insomma, ma anche tanta personalità.di Pierluigi BonoraLA GAMMA 8Sette le versioni offerte. Quattro sono a benzina: 1.6 turboda 180 cv, 2.0 turbo da 220 cv, 2.8 V6 turbo da 260cv e trazione integrale e 2.8 V6 turbo da 325 cv. Tre invecei diesel della celeberrima serie CDTI: 2.0 da 130 cv,2.0 da 160 cv e 2.0 da 160 cv Ecoflex. Tre gli allestimentidisponibili, non per tutte le motorizzazioni: Elective, Cosmo(sostanzialmente la più diffusa) e OPC. Scontatal’ampia forbice nei prezzi: si va da 27.200 E per l’entrylevel (1.6 turbo da 180 cv Elective) a 41.200 E per la topdi gamma, ossia la 2.8 V6 Turbo da 325 cv.LA PREFERITA 9Sicuramente la 2.0 CDTI da 169 cv, disponibile sia concambio manuale sia con quello automatico che richiedeun sovrapprezzo di 1500 E. Una vera “mangiachilometri”che viene proposta sia con l’allestimento Elective(29.200 E) e Cosmo (30.700 E). Siamo per il secondoperché con un esborso limitato comprende dotazioni diserie aggiuntive molto utili quali il sensore di parcheggio,il freno di stazionamento elettrico con hill-holder, ilclimatizzatore automatico bi-zona.IN ARRIVOn.c.Vista la completezza della gamma attuale e i soli tre annidi presenza sul mercato, non sono previsti nuovi modellio altre motorizzazioni.I TEMPI DI CONSEGNA 8Dal momento di un nuovo ordine, occorrono circa trequattromesi per una Sports Tourer.IL VALORE RESIDUO 8In base ai dati forniti dai principali esperti del settore, In-42 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


L’analisi di MissionFleetsiglia si posiziona ai vertici del segmento sia a 12 mesisia a 36.I COSTI DI GESTIONE 8La manutenzione ordinaria al primo anno dall’immatricolazione(30.000 km) può variare tra 205 e 250 E, al secondoanno (60.000 km) si aggira tra 350 e 400 E mentreal terzo (90.000 km) risulta compreso tra 250 e300 E. Tutti i costi sono comprensivi di Iva e manodoperacalcolati sulla media della reti di assistenza Opel.Quanto alla garanzia, quella base di 12 mesi è estensibilesino a 48 mesi con costi crescenti in base al mese diimmatricolazione.LE FORMULE FINANZIARIE 8Per chi non vuole “saldare” subito, ci sono tre soluzioni.La prima è quella Rateale Classico che può finanziare sinoa un importo massimo di 45.000 E, a rate costanti,con dilazione sino a 84 mesi. La seconda è la Maxirata:al termine del periodo concordato (da 24 a 48 mesi) conimporto delle rate molto contenuto, si avrà la possibilitàdi cambiare la vettura, pagare o rifinanziare la maxirataa seconda delle proprie esigenze. L’importo finanziabileper questa tipologia corrisponde a 45.000 E per auto dinuova immatricolazione e 30.000 E per auto usate. Laterza è la Minirata, studiato per chi cerca la flessibilità: sipuò decidere la durata del piano (da 60 a 72 mesi) con lapossibilità di stabilire come rimborsare l’importo finanziatoattraverso due tipologie di ammortamento. Opelpropone un programma assicurativo (chiamato CreditProtection) per tutelare il cliente per eventi sfavorevoliche possono verificarsi durante il finanziamento. Non bastasse,la Casa ha messo a punto un prodotto assicurativo(su quattro livelli di copertura diversi) che proteggel’auto mentre è finanziata: si chiama Vettura protetta-Incendioe furto e dura sino a 60 mesi con la possibilità dirateizzare il premio nel piano finanziario erogato.IL NOLEGGIO 9Al di là che Opel ha messo a punto una rete selezionatadi concessionari per il cliente business così da giungerealla massima personalizzazione della proposta, il servizioRenting è molto efficiente e si basa su una partnershipcon le primarie società nazionali di noleggio. I vantaggidel lungo termine in questo caso comprendono: assicurazioneRca, incendio e furto, Kasko con franchigia; la manutenzioneordinaria e straordinaria, l’assistenza stradale,la sostituzione pneumatici, la gestione dei sinistri e ilveicolo sostitutivo.I PREGI E I DIFETTI 8Affidabilità, sicurezza e comfort, senza svenarsi economicamente:obiettivo importante, soprattutto nel momentoattuale. Con questa versione della Insignia è statoraggiunto a partire dalla scelta di un propulsore che vantaun consumo medio di soli 5,9 litri ogni 100 km, consentendoin ogni caso alla vettura di sfiorare i 215 km/he di impiegare 9,9 secondi nel passaggio 0-100 km/h. Difetti?Se lo è, certamente i prezzi non sono quelli dellatradizione Opel. Ma come abbiamo ripetuto, non ha sensoparagonare un modello del genere con quelli del recentepassato.IMMAGINE 8La Sports Tourer passa l’esame con un buon punteggio.Gli sforzi di Opel per alzare l’asticella sono evidenti inogni aspetto: l’assetto dinamico Flexride, la versatilitàdegli interni, le motorizzazioni Ecoflex e via di questopasso. È un’auto nata per lunghi viaggi: con un super bagagliaioispirato dal sistema modulare FlexOrganizer,che non stanca il guidatore durante i viaggi di lavoro erende piacevole la vita ai passeggeri quando salgono nelfine settimana. Altro elemento che fa immagine (e sostanza):un recente rapporto Dekra ha valutato Insignia ilmodello con la minor “difettosità” in assoluto nella suacategoria. Ottimo e abbondante.IL VOTO COMPLESSIVO (MEDIA) 8,2MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 43


L’analisi di MissionFleetHyundai ix20gradevolee versatileÈ una moderna monovolume del segmentocompatto, ma con una lunghezza di 410 cm eun’altezza di 160 cm può tranquillamente fareconcorrenza alle classiche “medie” per la famiglia,viste le generose dimensioni dell’abitacoloe l’ottima volumetria del bagagliaio, da 440 a560 litri senza abbattere gli schienali grazie aisedili scorrevoli. In più, come da tradizioneHyundai, la ix20 viene proposta a prezzi di listinoallettanti sino a metterla in concorrenza conle city car di fascia alta. Un mezzo, quindi, ingrado di soddisfare molteplici esigenze, capacedi essere agilissima nei centri urbani come diportare comodamente un gruppo di persone nelfuoriporta.di Pierluigi BonoraLA GAMMA 9Tante le versioni offerte che nascono dall’incrocio diquattro allestimenti (Light, Classic, Comfort e Style) conaltrettante motorizzazioni: due benzina a fasatura variabile(1.4 da 90 cv e 1.6 da 126 cv) e il diesel 1.4 CRDiDPF con due livelli di potenza, 77 e 90 cv sempre concambio a sei marce. Quanto ai prezzi si parte da 13.500euro per l’entry level (1.4 Light) a 19.600 E per la top digamma, ossia la 1.4 CRDi DPF Style da 90 cv.LA PREFERITA 9Sta riscuotendo un grande favore la 1.4 CRDi DPF Comfortda 90 cv. Difficile trovare un mezzo più “risparmioso”(è leader assoluto della categoria in virtù di un consumomedio di 4,3 litri ogni 100 km) grazie al sistemaBlue Drive: tecnologia Stop & Go, pneumatici con ridottocoefficiente di rotolamento, gestione AMS dell’alternatore.Nel prezzo di 17.600 E c’è una dotazione più che valida:computer di bordo, climatizzatore manuale, sistemaaudio integrato, sensori di parcheggio, comandi al volante,sistema ABS+EBD+TCS+ESP, sei air bag. Volendo cisono inoltre optional di livello a prezzi interessanti.IN ARRIVOn.c.Vista la completezza della gamma attuale e la “gioventù”del modello, non sono previste novità entro la finedell’anno.44 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


L’analisi di MissionFleetI TEMPI DI CONSEGNA 9Dal momento di un nuovo ordine, occorrono dai 30 ai 60giorni per una ix20.IL VALORE RESIDUO 8Il segmento delle monovolume compatte è tra i più complicatida questo punto di vista: Hyundai ha sempre avutodei valori in linea o leggermente inferiori a quelli deimodelli di riferimento e la nuova generazione non puòche migliorarli. Questo non toglie che in un momento delgenere, le continue promozioni abbiano ridotto sensibilmentela “forbice” tra il nuovo e l’usato recente.I COSTI DI GESTIONE 10Cinque anni di garanzia, di assistenza stradale e controlligratuiti, a chilometraggio illimitato. In una singola frase“Cinque anni di Tripla Garanzia”: è l’esclusivo serviziopost-vendita che Hyundai offre anche per la ix20. Bastidire che oltre ai 60 mesi di garanzia sul prodotto, il pacchettoinclude tanti check-up gratuiti per la propria vetturae su un servizio di assistenza (24 ore su 24) che aiutaad affrontare con serenità ogni spostamento.LE FORMULE FINANZIARIE 7Per chi non vuole acquistare subito la vettura, HyundaiMotor Company Italia si serve di un partner esclusivo comeSantander Consumer Bank Italia che propone leasingpersonalizzati per aziende e privati. Al di là della velocitàe della semplicità della procedura, le caratteristiche principalidel finanziamento sono la flessibilità (piani con duratesino a 72 mesi e riscatti ai vertici del mercato), laconvenienza garantita (posticipo del primo canone fino a45 giorni) e il tasso fisso.IL NOLEGGIOn.c.Hyundai non prevede un renting direttamente curatodalla Casa.I PREGI E I DIFETTI 8Alcuni pregi sono stati già citati: economia nei consumi,prezzo abbordabile, piacevolezza generale. Ma poi c’èanche una sicurezza cinque stelle (certificata da EuroN-CAP), una grande luminosità interna regalata dall’ampioparabrezza e dal tetto panoramico (a richiesta, ma comenon ordinarlo visto che servono solo 1000 E?), una vivibilitàrealmente identica per chi siede davanti e dietro.Cosa non ci ha convinto? La ripresa è penalizzata dallalunghezza dei rapporti del cambio e tutto sommato, vistala vocazione, la disponibilità di un automatico sarebbegradita.IMMAGINE 9Sicuramente positiva. Al proposito, gli appassionati cheseguono il popolare sito Infomotori.com hanno valutatola ix20 come l’auto più bella del 2011. E in effetti la lineaè molto gradevole e ben proporzionata. Al di là dellaversatilità (dote quasi scontata per modelli del genere),Hyundai si è distinta per aver rispettato il copione fedele(prezzo competitivo, dotazione ricca, garanzia super,semplicità di utilizzo) ma al tempo stesso aver alzatol’asticella sia per la parte estetica sia per quella tecnica,ottenendo risultati apprezzabili. La ix20 mette di buonumore e non inganna.IL VOTO COMPLESSIVO (MEDIA) 8,6MAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 45


NovitautoPrime impressioniIn queste pagine troverete una breve analisi delle principali novità che in questo periodo si affacciano sulmercato dell’auto. Non si tratta, ovviamente, di una valutazione approfondita: per un esame più particolareggiatovi rimandiamo alla rubrica “Auto di flotta ai raggi X”. Può invece costituire uno spunto per prendere inconsiderazione un nuovo modello da inserire prossimamente nella car policy della vostra azienda, una sorta diappunto che vi ricorderà di andare a guardare più da vicino una nuova vettura.di Pierluigi BonoraKia Picanto: nuovo restylingCompletamente ridisegnata rispetto a quella uscita nel 2004 esottoposta a restyling nel 2007, la Picanto è una vera city carper facilità di manovra ed economicità di utilizzo, ma che offremolti contenuti tipici dei modelli del segmento B: sei airbag,sistema Ess e volendo Esc, luci diurne a led e cerchi in lega da15”. Altro punto di forza la famiglia dei motori Kappa: ottimeprestazioni, grande efficienza energetica, consumi limitati. Perora è sul mercato la cinque porte equipaggiata con il 1.0. da69 Cv, in estate con la tre porte ci sarà anche un quattro cilindri1.2 da 85 Cv. I prezzi sono competitivi: dai 9200 E della LXEasy sino ai 12.050 della EX Trendy.Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Dotazione di alto livello• Più spazio in abitacolo• Le nuove motorizzazioni KappaDacia Duster: semplicità e razionalitàIl brand “low cost” del Gruppo Renault vuole crescere ancorae così, dopo sette mesi di commercializzazione del suo suvFord Transit Connect: anche elettricaConnect è la versione compatta del celeberrimo Ford Transit,esempio di versatilità e durata nel tempo. Ricco di tante soluzioniintelligenti per favorirne utilizzo e vita di bordo: internicompatto, propone il model year 2011, sempre all’insegna dellasemplicità e della razionalità. Astenersi amanti del lusso odei plus a caro prezzo. La nuova serie di Duster non tocca ildesign (giustamente, visto che piace molto) e si concentra suldebutto della versione 90 Cv del diesel 1.5 litri dCi, dotato difiltro antiparticolato e abbinabile sia alla trazione anteriore siaa quella integrale. Come allestimento il top di gamma Laureatee l’intermedio Ambiance. Per il 90 Cv, si parte da 14.450 E(4x2 Ambiance) e si arriva a 17.650 (4x4 Laureate).Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Prezzo molto competitivo• Linea esterna azzeccata• Possibilità di acquisto come “autocarro”ergonomici, sedile passeggero completamente ripiegabile, portedi carico laterali, vano di carico ottimizzabile. A queste siaggiunge ora la possibilità di una versione ad alimentazioneelettrica che Ford ha realizzato in collaborazione con AzureDynamics e che arriverà sul mercato probabilmente dopol’estate. Il motore interamente elettrico, e quindi a zero emissioni,ha un’autonomia di 130 km: soluzione ideale per le flottedi veicoli che compiono percorsi regolari su distanze prevedibili.Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Risparmio nei costi di gestione• Massima funzionalità e robustezza• Caratteristiche di guida automobilistiche46 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011


NovitautoMercedes-Benz Concept Classe A: grande personalitàEra prevedibile che alla prima mondiale, quella di Shanghai,l’impatto sarebbe stato notevole. Ma obiettivamente pochi siaspettavano un concept del Classe A così bello e tecnologicamenteall’avanguardia. Mercedes-Benz ha voluto fissare i nuoviconfini delle compatte di lusso, disegnando una vettura digrande personalità, mix di linee decise e superfici curve. Sottoil cofano c’è la versione due litri e 210 Cv del nuovo quattro cilindriBlue Efficiency: dal nome si capisce già la vocazione. Saràabbinato al cambio automatico a doppia frizione. Nessundubbio che a bordo si godrà del massimo comfort e di un livellodi sicurezza mai raggiunto in questa categoria.Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Stile raffinato e d’avanguardia• Tecnologia ai massimi livelli• Sistemi di infotainmentInfiniti EX: più sportiva e raffinataGià il fatto di essere una “crossover coupé” rende diversa laproposta del brand di lusso Nissan: più agile senza essere piccola,più sportiva senza perdere comfort, più raffinata senzaperdere il piacere di guida. Il model year 2011 si concentra sulBsw: il sistema di avviso su angolo cieco, preziosissimo ausilioalla guida che si unisce ad altre tecnologie innovative qualil’Intelligent Cruise Control, il sistema LPD che previene l’invasionecorsia, l’avviso di collisione anteriore Fcw e via dicendo.Certo, il biglietto non è per tutti: l’entry level EX30d costa50.250 E mentre per la EX37 GT ci vogliono 57.350 E. Ma lalista delle dotazioni di serie è al top.Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Design molto originale• Interni molto accoglienti• Dispositivi elettronici a gogòSkoda Superb: anche station wagonPer la Superb, ammiraglia della Casa, è arrivato già il modelyear 2012, che segue numerosi riconoscimenti a livello internazionale.Disponibile anche station wagon, è la perfettaespressione della filosofia Skoda: non più solo l’appeal del costolimitato, ma soprattutto design gradevole, buon equipaggiamento,sicurezza ai massimi livelli. Le novità riguardano leversioni GreenLine che abbassano ulteriormente i consumi deisingoli motori e l’arricchimento delle dotazioni tecniche per iclassici allestimenti di famiglia Comfort, Ambition ed Elegance,a partire dal sistema di chiusura e avviamento senza chiaveKessy. Prezzi che partiranno da poco meno di 25.000 E.Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Ampia gamma di motorizzazioni• Rapporto qualità-prezzo• Sistema Twin Door per il bauleMAGGIO-GIUGNO 2011 MISSIONFLEET 47


NovitautoMercedes-Benz Classe C: consumi più ridottiPer i 25 anni dal lancio del modello, la Classe C si concede unsignor restyling. Basta una cifra a dimostrarlo: oltre 2000 sonoi componenti modificati per la nuova serie. Sul fronte esteticosi è lavorato soprattutto sul frontale e sulla plancia che senzaaver perso in raffinatezza appaiono più sportivi. Poi sistemi telematicie di assistenza alla guida tra i più avanzati sul mercato.Motori per tutti i gusti (cinque benzina e sei diesel, da1800 a 3500 cc), ma con la comune caratteristica di abbassaredi quasi un terzo i consumi rispetto al passato. Prezzi elevatinaturalmente (un esempio, la 220 CDI Blue Efficiency Avantgardesfiora i 42.000 E) e lista optional sterminata.Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Design di grande personalità• Consumi ridotti del 31%• Dieci nuovi sistemi di assistenzaRenault Mègane Coupé-Cabriolet: tocchi di gran classePer la “scoperta” di casa Renault c’è ora una versione supergodibile quale la Wave Edition: cura del dettaglio, colorazionisplendide, equipaggiamento di livello e del tetto panoramicoin vetro più ampio del segmento. Le motorizzazioni disponibilisono il benzina 1.6 16v 110 cv, offerto a 24.400 E, e i diesel1.5 dCi 110 cv (anche con trasmissione a doppia frizione EDC)e 1.9 dCi 130 cv, rispettivamente a 26.400 e 27.400 E. Per chiadora la tinta beige avorio perlata c’è una limited edition comela Floride (disponibile solo con il 1.5 dCi) che costa 27.400E, con una serie di tocchi di gran classe (come l’interno rossoe avorio) e una dotazione ancora più ricca.Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Stile esclusivo, anche all’interno• Allestimenti originali• Tetto panoramico molto ampioCadillac CTS MY 2012: non si passa inosservatiLa CTS, già originale di natura, passerà ancora meno inosservatacon il nuovo frontale introdotto dal MY 2012 che ha previstoanche qualche modifica al celebre V6 da 3.6 litri, reso piùleggero e più potente (ora siamo a 322 cv) mantenendo fissiconsumi ed emissioni. Tra le dotazioni ecco l’utilissimo sistemadi avviso su angolo cieco laterale. La vera novità però è l’introduzione(non solo per la berlina ma anche per la coupé e lastation wagon) della versione Touring Edition che sarà disponibilenell’unico allestimento Sport Luxury con elementi studiatiad hoc a partire dai sedili Recaro regolabili in 14 posizioni.La vedremo in autunno.Tre motivi per andarla a vedere da vicino• Nuova versione Touring Edition• Motore V6 3.6 ulteriormente migliorato• Sistema di avviso su angolo cieco laterale.48 MISSIONFLEET MAGGIO-GIUGNO 2011

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