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Progetto di restauro architettonico nella cripta

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34Chiesa ‘Nova’ <strong>di</strong> Carovigno (Brin<strong>di</strong>si)del manufatto. Tutti gli interventi sono volti a rispettare i principi guida del moderno <strong>restauro</strong>, la reversibilità, lasua scarsa invasività, la riconoscibilità e, come si è detto, il ‘minimo intervento’ e la compatibilità.Dato il carattere del luogo è stato previsto, in sede progettuale, l'assoluto rispetto degli orari <strong>di</strong> riposo: i lavorisaranno interdetti durante i giorni <strong>di</strong> festa per non <strong>di</strong>sturbare le funzioni religiose.Le prime fasi dell’intervento <strong>di</strong> <strong>restauro</strong> prevedono la pulitura della tessitura muraria e la successiva stilatura deigiunti <strong>di</strong> malta con materiali compatibili. Nelle fasi <strong>di</strong> pulitura della pietra è stato previsto il preventivo lavaggiodelle pietre con semplice acqua deionizzata, sì da minimizzare l'inquinamento da polvere e da residui dellapulitura <strong>nella</strong> zona circostante il cantiere e da incrementare la capacità <strong>di</strong> presa della malta sul materiale lapideobagnato, come da tra<strong>di</strong>zione.Dal punto <strong>di</strong> vista tecnico, le principali categorie d’intervento previste sono rispettivamente: le opere preliminari<strong>di</strong> messa in sicurezza del cantiere e la <strong>di</strong>sinfestazione generale degli ambienti con meto<strong>di</strong> da testare in situ; larimozione manuale della vegetazione, dei muschi e dei licheni; la pulitura delle superfici me<strong>di</strong>ante la rimozionedel materiale incoerente, dei perni metallici e delle bozze sconnesse; le localizzate demolizioni murarie; le opere<strong>di</strong> reintegrazione muraria; la rimozione <strong>di</strong> una quota parte della roccia affiorante con meto<strong>di</strong> meccanici, manuali enon, a <strong>di</strong>screzione della <strong>di</strong>rezione lavori.Il progetto si propone <strong>di</strong> conservare la qualità formale e materiale dell’opera me<strong>di</strong>ante la stesura <strong>di</strong> un intonacotra<strong>di</strong>zionale a base <strong>di</strong> calce a tre strati (arriccio, rinzaffo, intonachino), con uno strato finale <strong>di</strong> scialbo <strong>di</strong> calcepura.Le pareti sono trattate a finto marmorino esclusivamente <strong>nella</strong> parte basamentale, me<strong>di</strong>ante l’impiego <strong>di</strong> malta <strong>di</strong>calce e polvere <strong>di</strong> pietra calcarea locale compatta. In prossimità dei vani da riaprire o <strong>di</strong> quelli da ridefiniregeometricamente si adotta la tecnica del cuci e scuci della muratura. Per le superfici lapidee delle strutture voltatenon è preventivata invece l’intonacatura tra<strong>di</strong>zionale coprente, ma la esclusiva scialbatura a più mani degliintradossi.I paramenti murari saranno oggetto <strong>di</strong> pulitura meccanica con spazzole <strong>di</strong> saggina; la sabbiatura sarà impiegataesclusivamente sulle superfici dei pilastri in cemento armato, mentre gli impacchi sono previsti sulle superficimurarie calcarenitiche affette da macchie. La revisione e la reintegrazione del nucleo murario prevedono la

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