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UN ANNO CON I DISCEPOLI DI EMMAUS - Elledici

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E<strong>DI</strong>TORIALEE<strong>DI</strong>TORIALElo definisce seguace di Paolo. Ancheun antico codice (del 185 d.C.),detto codice Muratoriano dal nomedello studioso che lo scoprì pressola Biblioteca Ambrosiana nel XVIIIsecolo, cita gli Evangeli chiamandoterzo quello di Luca e definendo Luca“il ben noto medico” che Paolo avevapreso con sé.Secondo la tradizione, Luca sarebbenato da famiglia greca e pagana adAntiochia. Secondo gli esegeti avrebbescritto il vangelo intorno all’80-90all’interno di una comunità di origineellenistica.Non avendo conosciuto direttamenteGesù, fece “ricerche accurate” perricostruirne la storia, come egli stessodichiara all’inizio del suo Vangelo, e sipreoccupa anche di mettere in evidenzasincronismi con la storia profana.L’ultimo capitolo del Vangelo diLucaIl capitolo 23 ha narrato gli eventiconclusivi della vicenda terrena diGesù.Il capitolo 24 ci porta subito allamattina del primo giorno dopo ilsabato, con le donne che vanno alsepolcro e lo trovano vuoto. Tornatead avvisare gli apostoli, vengonoconsiderate vittime di vaneggiamentifemminili e non vengono credute. Ènoto che la testimonianza delle donne,all’epoca, non era considerata attendibilee quindi le donne non eranocitabili come testimoni in tribunale.Solo Pietro ha un sospetto/dubbio esi reca al sepolcro dove vede solo lebende, rimanendo stupito.Il Vangelo di LucaIl testo di Luca si connota, rispettoagli altri due sinottici, per alcuni trattispecifici.È il Vangelo della misericordia diDio, che si manifesta nei gesti concretidi Gesù verso i peccatori e descrittanella parabola del “Figliol prodigo”.È il Vangelo della scelta di Dio peri poveri, gli afflitti, gli oppressi.È il Vangelo dell’importanza dellapreghiera.È il Vangelo della centralità di Gerusalemmenella storia della salvezza;quindi Gerusalemme non solo comeluogo geografico, ma anche comeluogo teologico; da Gerusalemme lasalvezza si espanderà “fino agli estremiconfini della terra”.L’episodio di EmmausQui Luca inserisce la narrazionedell’episodio dei due discepoli direttida Gerusalemme ad Emmaus, le cuivicende scandiranno i temi dei quattronumeri della nostra Rivista: il camminodei due in dialogo con Gesù (in questonumero), l’ospitalità (nel prossimo),il riconoscimento di Gesù (nel terzonumero), il ritorno a Gerusalemmedei due (nel quarto numero).Non è del tutto vero che questoepisodio sia narrato solo nel vangelodi Luca.Infatti nella seconda metà dell’ultimocapitolo di Marco, parlandodelle apparizioni del risorto, si diceche “apparve a due di loro, sotto altroaspetto, mentre erano in cammino versola campagna”; un più che probabile41 I 2013famiglia domani


iferimento all’episodio narrato daLuca.Luca però non lascia nell’anonimatoi due discepoli; citandone per nomeuno, Cleopa, si auto-sottopone allaverifica storica di quanto narrato.Allo stesso tempo anche Luca lasciaintendere che Gesù avesse un aspettoinsolito dato che i loro occhi erano incapacidi riconoscerlo (analogamente nelvangelo di Giovanni, la Maddalenanon riconosce Gesù presso il sepolcro).Ora quale sia questo altro aspettonon è il caso di approfondirlo e forsenon ci interessa nemmeno. In fondoMaddalena aveva gli occhi offuscati dalpianto; i due discepoli invece avevanolo sguardo “basso” di chi ha perso lasperanza: “noi speravamo” confidanoallo sconosciuto. Una frase terribile: lasperanza in genere si coniuga al futuro;coniugata al passato significa l’abbandonodi un progetto, l’ammissione diun fallimento. Noi speravamo che fosselui a liberare Israele (ancora questavisione del Messia politico) e invecetutto si è infranto su quella maledettacroce; basta, si torna a casa, alla vita ditutti i giorni! Umanamente parlando,non è che avessero tutti i torti: in unasettimana era successo di tutto, daglientusiasmi per l’entrata trionfale inGerusalemme alla desolazione delladeposizione nel sepolcro.E poi non è che avessero visto tantomale: al loro racconto degli eventi(un Gesù, profeta potente, consegnatodai sommi sacerdoti per essere condannatoe crocefisso), Pietro dopo laPentecoste aggiungerà solo “ma Diolo ha resuscitato”.Forse era mancata loro questa attesadella resurrezione, tanto è vero chenonostante le avvisaglie del ritrovamentodel sepolcro vuoto da parte dialcune donne e alcuni dei nostri, avevanougualmente deciso di lasciare Gerusalemme:tre giorni erano passati e,secondo la credenza comune, la morteera da considerarsi definitiva. Nonc’era più motivo per sperare; bisognavarientrare presto nei ranghi.Allora Gesù li strapazza e cominciandoda Mosè e da tutti i profeti spiegale Scritture che si riferivano a lui.Il cuore comincia a fibrillare, manon basta ancora.Per riconoscerlo pienamente, bisognache Gesù ripeta il gesto dellabenedizione e della frazione del pane,che sicuramente i due avevano vistoalmeno il giorno della “moltiplicazione”se non addirittura durante la cena delgiovedì precedente.Ora che Gesù è stato riconosciuto,non serve più che sia visibile fisicamente,perché è diventato visibile congli occhi della fede. Occhi che si sonoaperti attraverso la comprensione delleScritture e la frazione del pane (infondo è quello che dovrebbe accadereanche a noi quando partecipiamoalla Messa, nei due momenti dellaliturgia della Parola e della liturgiaeucaristica).Allora, nonostante l’ora tarda e il buioincombente, i due ritornano in tuttafretta a Gerusalemme per raccontaredel loro incontro. E qui trovano gliUndici che confermano la resurrezionee l’apparizione a Simone.La conclusione del Vangelo di LucaIl capitolo, e di conseguenza il Vangelo,si conclude con l’apparizione diGesù agli Undici ai quali ripete l’in-E<strong>DI</strong>TORIALEfd1 I 2013famiglia domani5


E<strong>DI</strong>TORIALEE<strong>DI</strong>TORIALEterpretazione delle Scritture e promettel’invio dello Spirito. Dopo di che, spostatisitutti a Betania, ascende al cielo.Gli Undici ritornano quindi al Tempiodi Gerusalemme per lodare Dio.Da notare come Luca apra (conl’episodio di Zaccaria) e chiuda il suoVangelo presso il Tempio di Gerusalemmee anche come Luca sia l’unicodegli evangelisti a parlare dell’ascensione,tema che è posto, anche se conespressioni differenti, all’inizio del suosecondo libro, gli Atti degli Apostoli.L’insegnamento di EmmausSi può ipotizzare che Luca abbiarealizzato questo racconto così dettagliatocon intento catechetico.Egli ha voluto mostrare come la fedenella resurrezione di Gesù si è fattastrada con difficoltà. Non tutti l’hannoaccolta immediatamente (pensiamosolo all’atteggiamento di Tommasonel quarto vangelo).Per suscitare questa fede la comprensionedelle Scritture è condizionenecessaria, ma non sufficiente. A questava aggiunta la frazione del pane,non solo espressione eucaristica, maanche espressione di una comunitàper il cui amore vicendevole Gesù èmorto in croce.L’esperienza dei discepoli di Emmausè esemplare perché, come loro, i futuridiscepoli di Gesù potranno riconoscerlovivo nell’assemblea eucaristica,nella quale la lettura delle Scritturesi accompagna con i rapporti nuoviche si sono instaurati fra coloro checredono in lui.borgherinip@tiscalinet.itCARI AMICIABBONATI,QUESTO PRIMONUMERO <strong>DI</strong>FAMIGLIA DOMANI2013 VIENE INVIATOA TUTTI, ANCHE ACOLORO TRA VOICHE NON H<strong>ANNO</strong>ANCORA RINNOVATOIL PROPRIOABBONAMENTO.VI PREGHIAMO PERÒ<strong>DI</strong> PROVVEDERESUBITO PER<strong>CON</strong>SENTIRCI<strong>DI</strong> <strong>CON</strong>TINUAREA SVOLGERE ILNOSTRO SERVIZIO <strong>DI</strong>FORMAZIONE NELLAGIOIA <strong>DI</strong> <strong>UN</strong>’AMICIZIACHE PER NOI ÈMOLTO IMPORTANTE.GRAZIE.La redazione di famiglia domani61 I 2013famiglia domani

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