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Cinquanta anni di attività - Istat

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• istitutocentrale<strong>di</strong> statistica<strong>Cinquanta</strong> <strong>anni</strong> <strong>di</strong> attività1926-1976 .roma


Comitato <strong>di</strong> redazione:Dott. LUIGI PINTO, Direttore Gen,era.le dei Servizi TecniciProf. GIUSEPPE CARBONARO, deLl'Università <strong>di</strong> Roma, che hacurato il coor<strong>di</strong>namento dei testiDott. CARLO VITERBO, Capo del Servizio Stu<strong>di</strong>Dott. GUIDO FERRUOCI, Capo del Servizio Pubblicazioni e Documentazione-Prof. MARCELLO NATALE, Consigliere statisticoRealizzazione tipograficaSALVATORE DI TÒMMASO, del Servizio Pubblicazioni e DocumentazioneGrafica:GIORGIO OTTAVIANO, del. Servizio Pubblicazioni e Documentazione


All'OnorevoleDott. GIULIO ANDREOTTIPRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRiROMAI! volume che ho l'onore <strong>di</strong> presentar Le è stato concepito erealizzato per fornire una documentazione concisa, per quantopossibile completa, dell' attività dell' Istituto a cinquant'<strong>anni</strong>dalla sua istituzione. Lo scopo della pubblicazione è sostan-. zialmente informativo, e, come tale, si spera che essa possarisultare utile a quanti si avvalgono dei risultati detr attivitàdell' 1ST AT.I! volume è <strong>di</strong>viso in quattro ~ parti. La prima riguarda lanatura giuri<strong>di</strong>ca, le funzioni e la struttura organizzativa dell'Istituto.La seconda parte ha per oggetto i principali aspettidella rilevazione, dell' elaborazione e della pubblicazione dei dati,con particolare riguardo ai moderni sistemi <strong>di</strong> elaborazione elettronicadelle informazioni. La terza e la quarta parte illustranole principali caratteristiche, rispettivamente, delle rilevazionicensuarie e <strong>di</strong> quelle correnti. Sette appen<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> documentazionelegislativa, bibliografù;a e tecnica completano il volume.L PRESIDENTE''i'r cA .(Giuseppe de Meo)


- Bilanci degli enti ospedalieri pubblici. Pago 323- Bilanci degli enti universitari . » 327- Bilanci delle opere universitarie » 330- Bilanci degli enti pubblici e delle gestioni speciali . » 33121. Contabilità nazionale, tavole intersettoriali e ricerca scientifica » 335- I conti economici e finanziari » 335- Le tavole delle inter<strong>di</strong>pendenze settoriali (irtput-output). » 358- Le indagini sulla ricerca scientifica . . » 362APPENDICIA - Elerico dei principali atti normativi concernenti 1'IsTAT (Cfr. Parte prima) » 373B-1 membri del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica (Cfr. Parte prima). » 377C - Configurazioni degli elaboratori ISTAT (Cfr. Cap. 5) » 383D - I linguaggi e i sistemi operativi (Cfr. Cap. 5). » 397E - Le pubblicazioni dell'lsTAT (Cfr. Parte seconda) » 403F - Bibliografia statistica ufficiale per materia dal luglio 1926 (Cfr. Parte seconda) » 423G - Le tavole input-output (Cfr. Cap. 21) . . . . . . . » 457vii


Con la pubblicazione del presente volume l'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticasi è proposto essenzialmente <strong>di</strong> fornire al pubblico italiano uno strumento <strong>di</strong>informazione sul cammino percorso dalla Statistica ufficiale nel nostro Paese.È sembrata questa, infatti, la maniera migliore <strong>di</strong> ricordare il cinquantesimo<strong>anni</strong>versario della istituzione dell' Istituto.Nella vita dell'uomo cinquant'<strong>anni</strong> sono un lungo periodo; per gli Enti,invece, lo stesso intervallo <strong>di</strong> tempo è considerato relativamente breve. Nonsembra questo, tuttavia, il caso dell'IsTAT: in primo luogo perchè gli ultimicinquant'<strong>anni</strong> coincidono con il periodo durante il quale la statistica haconosciuto i suoi più fecon<strong>di</strong> sviluppi teorici, metodologici e tecnici; in secondoluogo perchè si è trattato <strong>di</strong> <strong>anni</strong> fra i più travagliati e densi <strong>di</strong> avvenimentidella storia italiana.Delle vicende <strong>di</strong> questo periodo l'IsTAT è stato osservatore attento erelatore imparziale con la scarna eloquenza dei suoi dati; dati che riferisconosul « quantum)} dei <strong>di</strong>versi aspetti della società italiana ma dai quali,a chi voglia, è possibile risalire al « come» e al « perchè), dello stato e dellaevoluzione della stessa società.Il 'L'olume si propone appunto <strong>di</strong> far sapere che cosa è l'I ST AT equale è la sua paziente, <strong>di</strong>fficile e talvolta misconosciuta opera <strong>di</strong> « cronistadel quantum )}. La descrizione delle varie indagini consente <strong>di</strong> cogliere lo sviluppoavuto dall'informazione statistica in Italia, sviluppo che è stato caratterizzatonell'imme<strong>di</strong>ato dopoguerra dalla « rifondazione» dell'Istituto adopera soprattutto del prof. Benedetto Barberi, <strong>di</strong>rettore generale dell' epoca;e successivamente dal progressivo ampliamento del quadro <strong>di</strong> riferimento delleindagini al fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare alla crescente domanda <strong>di</strong> dati statistici daparte degli Organi <strong>di</strong> governo, delle amministrazioni ed enti pubblici, deglistu<strong>di</strong>osi e degli altri utilizzatori.I fatti più salienti del mezzo secolo trascorso possono così sintetizzarsi:cinque censimenti della popolazione, cinque dell'industria e commercio, due dellaagricoltura. Dalle prime incerte valutazioni sul red<strong>di</strong>to nazionale si è perìx


venuti agli attuali sistemi integrati <strong>di</strong> conti economici, che rappresentano adun tempo la « sintesi cifrata» dell' attività produttiva del Paese e il quadro<strong>di</strong> riferimento della maggior parte delle indagini statistiche <strong>di</strong> carattere economico.Notevole sviluppo hanno registrato le statistiche della produzione industriale,del commercio con l'estero, dei prezzi, del lavoro, i cui dati costituisconogli in<strong>di</strong>catori più vali<strong>di</strong> per seguire l'evoluzione congiunturale delsistema economico del Paese.Verso la fine degli <strong>anni</strong> sessanta e nello scorcio <strong>di</strong> questo decennio nuovaattenzione è stata rivolta ai problemi demografici con connotati essenzialmentesociali. Da qui il fiorire <strong>di</strong> iniziative intese a mettere a punto un sistema<strong>di</strong> « in<strong>di</strong>catori» tale da fornire utili elementi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio sulle mo<strong>di</strong>ficazioniche intervengono nella « qualità della vita ».I cinquant'<strong>anni</strong> trascorsi sono stati altresì caratterizzati da profonde era<strong>di</strong>cali innovazioni nel campo teCnologico ,. si è così passati dalle vecchie selezionatricie tabulatrici ai moderni elaboratori elettronici, i quali hannoagito da « moltiplicatore» non soltanto sull'offerta, ma anche sulla domandadelle informazioni statistiche.Intensa e sempre più impegnata, soprattutto dopo la guerra, è stata lapartecipazione dei funzionari dell'ISTAT ai lavori degli Organismi internazionali(ONU, FAO, UNEseo, OeSE, BIT, ISI, ecc.), che si occupano<strong>di</strong> armonizzare meto<strong>di</strong>, definizioni e classificazioni delle indagini statistichedei vari Paesi al fine <strong>di</strong> assicurare, per quanto possibile, la comparabilitàdei risultati. Per il nostro Paese, così come per gli altri partners delle ComunitàEuropee, assume un ruolo particolare l'attività svolta in seno all' IstitutoStatistico delle Comunità stesse, la cui azione va <strong>di</strong>venendo via viapiù incisiva nei programmi statistici nazionali.A conferma del notevole ampliamento dell' informazione statistica ufficialerealizzato nel nostro Paese, sembra opportuno sottolineare che dallécirca 5.000 pagine stampate per le rilevazioni correnti nel primo quinquennio<strong>di</strong> vita dell'IsTAT si è pervenuti ad una me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 22.000 pagine negliultimi <strong>anni</strong>.È facile prevedere, in base agli impulsi già ora avvertiti, che in futurola domanda <strong>di</strong> dati statistici risulterà ulteriormente accresciuta,soprattuttocon riferimento ad una più articolata <strong>di</strong>saggregazione territoriale.Per far fronte sul piano organizzativo e tecnico a tale esigenza, si rendeurgente e necessario il rior<strong>di</strong>namento del Servizio statistico nazionale che tenga,tra l'altro, conto della nuova realtà del Paese che è venuta a configurarsicon la istituzione delle Regioni. È da tener però presente che al <strong>di</strong> là<strong>di</strong> qualsiasi normativa, per assicurare una valida e sollecita informazionestatz'stica è necessaria la collaborazione e la partecipazione delle famiglie,x


delle imprese e dei C'lrca 15.000 enti che corrispondono correntemente con['ISTAT. Al riguardo un cenno particolare meritano gli Uffici provinciali<strong>di</strong> statistica presso le Camere <strong>di</strong> commercio, e la maggior parte dei Comuniper il continuo e crescente impegno posto nell' espletamento delle varieindagini.Alla realizzazione del presente volume hanno collaborato molti <strong>di</strong> coloroche nell'IsTAT svolgono, giorno per giorno, un lavoro impegnativo e delicatocome quello della documentazione statistica dei vari fenomeni che caratterizzanola vita del Paese; Ad essi, a tutti i loro colleghi <strong>di</strong> ieri e <strong>di</strong> oggi, aquanti collaborano con l'IsTAT, vada l'apprezzamento <strong>di</strong> coloro che nellastatistica trovano ausilio per la loro attività.


PARTE PRIMAL'ISTITUTO CENTRALEDI STATISTICA•



LA SEDE CENTRALE DELL'ISTITUTO


1. La costituzionedell'1ST AT (*)Ad oltre sessant'<strong>anni</strong> dalla conseguita unità nazionale, e dopo nonpoche vicissitu<strong>di</strong>ni che avevano con<strong>di</strong>zionato l'evolversi della statistica ufficialeitaliana, da ultimo relegando l'organo ad essa preposto al rango <strong>di</strong>sparuta <strong>di</strong>rezione generale itinerante da un <strong>di</strong>castero all'altro, con lalegge 9 luglio 1926, n. 1162, si pervenne alfine alla costituzione <strong>di</strong> unautonomo Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.La nascita dell'Istituto, voluta per sod<strong>di</strong>sfare effettive esigenze Cùnoscitiveacuite da una <strong>di</strong>fficile situazione politica ed· economica del Paese,fu soprattutto determinata dalla ferma consapevolezza, in chi aveva datempo propugnato l'istituzione <strong>di</strong> tale organo,. che la statistica, qualescienzaquantificatrice dei fenomeni umani e sociali, poteva assurgere astrumento essenziale ed in<strong>di</strong>spensabile per una più profonda conoscenzadella realtà sociale ed economica nella quale dovevano operare i pubblicipoteri. Con<strong>di</strong>zione irrinunciabile però allo· sviluppo <strong>di</strong> tale processo eranon solo l'accentramento, ma soprattutto il coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> tutte le indaginie rilevazioni che fino a quel momento erano servite alle singoleamministrazioni centrali e locali per l'espletamento dei propri fini istituzionalie per il sod<strong>di</strong>sfacimento <strong>di</strong> proprie particolari esigenze, alle qualiquin<strong>di</strong> risultavano con<strong>di</strong>zionati l'oggetto ed i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> investigazione.D'altro canto, giustamente si sosteneva, questo processo <strong>di</strong> svilupponon si sarebbe risolto solo ad esclusivo vantaggio dei pubblici poteri, maavrebbe coinvolto anche le categorie dei ricercatori e degli operatori sociali,politici ed economici positivamente interessati da una attività statistica alivello centrale, che fungesse. sia da strumento dei poteri legislativo edesecutivo, sia da organo propulsore <strong>di</strong> iniziative, <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e <strong>di</strong> ricerchecoor<strong>di</strong>nate, a livello internazionale, anche con quelle degli altri Paesi.Di tali istanze si erano fatti più volte interpreti, purtroppo inascoltati,i componenti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica tra i quali figuravanoinsigni cultori <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline statistiche ed economiche come il Benini, ilColetti, il De Viti de. Marco e l'Einau<strong>di</strong>. Costoro, che conoscendo profon-. (tlt) Redatto dal dotto GIOVANNI CALOSSO del Servizio Affari Generali.3


damente le deficienze della statistica ufficiale italiana intravedevano anchele soluzioni più idonee a risollevarne le sorti, trovarono nella stessa naturameramente consultiva dell' organo <strong>di</strong> cui essi facevano parte i limitialle loro iniziative, sicchè esse non poterono essere poi tradotte inpratichesoluzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto positivo. Ma quanto attente ai problemi dellastatistica fossero le loro aspirazioni è <strong>di</strong>mostrato dal voto che nell'apriledel 1922 il Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica formulò nell'intento <strong>di</strong> tracciarele linee fondamentali <strong>di</strong> un nuovo or<strong>di</strong>namento statistico italiano. La basesu cui doveva fondarsi tale rinnovamento era in<strong>di</strong>viduata nella costituzione<strong>di</strong> un ente a cui fossero attribuite- in modo inequivocabile specifiche com ..petenze in materia statistica, affidandogli sia la funzione <strong>di</strong> organo propulsore<strong>di</strong> tutte le indagini· <strong>di</strong> carattere generale, sia quella del coor<strong>di</strong>namentodelle statistiche effettuate dalle altre amministrazioni per le proprienecessità. Per lo svolgimento <strong>di</strong> tali funzioni il Consiglio superiore <strong>di</strong> statisticariteneva anche in<strong>di</strong>spensabile che siffatto ente dovesse essere postoalle <strong>di</strong>pendenze della Presidenza del Consiglio dei ministri, sia perchèquesta costituiva l'organo più <strong>di</strong>rettamente interessato allo svolgimento <strong>di</strong>una regolare attività statistica a livello nazionale, sia perchè la stessa, perla sua posizione <strong>di</strong> preminenza nei confronti dei singoli ministeri, sarebbepotuta intervenire con maggiore autorità nei riguar<strong>di</strong> delle altre pubblicheamministrazioni ai fini del coor<strong>di</strong>namento delle loro rilevazioni. Significativoè anche il fatto che il predetto Consiglio aveva ravvisato la necessità<strong>di</strong> assegnare al nuovo ente uffici periferici a livello provinciale ai qualiaffidare non solo l'incarico <strong>di</strong> raccogliere ed esaminare il materiale statisticofornito dai comuni, ma anche quello <strong>di</strong> compiere <strong>di</strong>rettamente indaginiper conto dell'ufficio centrale, su argomenti <strong>di</strong> interesse locale.Purtroppo l'appello lanciato dal Consiglio superiore non fu raccoltonella sua interezza dalle competenti autorità, sicchè il nuovo or<strong>di</strong>namentodel servizio statistico attuato con RD. 2 <strong>di</strong>cembre 1923, n. 2673, dovevalasciare pressochè inalterata la situazione della statistica ufficiale. Il serviziostatistico fu infatti inquadrato in una <strong>di</strong>rezione generale (questa volta annessaal Ministero dell'economia) le cui competenze furono mantenutein limiti molto ristretti per lasciar spazio alla molteplicità degli uffici <strong>di</strong>statistica sparsi presso le varie amministrazioni e che agivano per lo piùin completa autonomia gli uni dagli altri e senza nessun accordo con laDirezione generale <strong>di</strong> statistica. Circa il problema del coor<strong>di</strong>namento, essofu affrontato con un provve<strong>di</strong>mento separato (RD. 30 <strong>di</strong>cembre 1923,n. 2877) che affidava tale funzione fondamentale al Consiglio superiore<strong>di</strong> statistica; con tale provve<strong>di</strong>mento veniva precisata la natura obbligatoriadel parere del Consiglio stesso sui programmi e sullo svolgimento4


dei lavori statistici affidati alle amministrazioni statali, parere che <strong>di</strong>venivavincolante, in seconda istanza, qualora si fosse trattato <strong>di</strong> statistichenuove, <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche sostanziali <strong>di</strong> quelle preesistenti o <strong>di</strong> speciali censimenti.Tuttavia tale normativa, per quanto costituisse un primo passo versouna più organica attività statistica, si palesava ancora insufficiente a risolverea pieno i problemi della statistica ufficiale, rilevandosi in essa, comenelle numerose <strong>di</strong>sposizioni che l'avevano preceduta, una frammentarietà<strong>di</strong> soluzioni, una incertezza circa il ruolo e la posizione da attribuire all'organopreposto alla produzione statistica nazionale, e soprattutto unaindecisione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi circa l'attività statistica condotta settorialmentedalle singole amministrazioni, fattori questi che non potevano certo contribuirein modo determinante alla rinascita della languente statistica ufficialeitaliana.Tale era dunque la situa~~ne della statIstIca ufficiale italiana negli La legge istitutiva<strong>anni</strong> che precedettero l'emanazione della già citata legge <strong>di</strong> riforma dell'or<strong>di</strong>namentostatistico nazionale.Significativo è il fatto che, alla vigilia della presentazione al Parlamentodel relativo <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge, l'Istituto internazionale <strong>di</strong> statisticaavesse tenuto a Roma, nel settembre-ottobre dd 1925, e cioè nel quarantesimo<strong>anni</strong>versario della sua fondazione, la sua XVI sessione. N elI' occasionenon mancarono <strong>di</strong> levarsi le voci <strong>di</strong> uomini <strong>di</strong> scienza che, ancorauna volta, riaffermarono la necessità per i] nostro Paese <strong>di</strong> una riformasostanziale dell'intero sistema statistico nazionale. Lo stesso RodolfoBenini, presidente del comitato organizzatore della sessione, affermandola vali<strong>di</strong>tà dell'analisi statistica come strumento gnoseologico per giuristied economisti non paghi <strong>di</strong> una limitata osservazione personale dei fenomenisociali, demografici ed economici sui quali avrebbe dovuto inciderela loro azione, si augurava che la legittima aspirazione <strong>di</strong> chi avrebbevoluto veder utilizzato per gli scopi anzidetti il bagaglio tecnico-scientificodella ricerca statistica non rimanesse nel limbo delle pure velleità ma trovassesul piano pratico uomini politici in grado <strong>di</strong> realizzarla.Tali aspirazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnico e scientifico, non <strong>di</strong>sgiunte dalle .esigenze politiche del momento, trovarono infine sod<strong>di</strong>sfazione nel <strong>di</strong>segno<strong>di</strong> legge sul « rior<strong>di</strong>narn.ento del servizio statistico» presentato alla Cameradei Deputati il 25 marzo 1926, su iniziativa del Capo del Governo<strong>di</strong> concerto con i Ministri dell' economia nazionale, delle finanze e delle. . .COmUll1cazl0ll1.25


Da un esame della relazione ministeriale che accompagnava il prov~ve<strong>di</strong>mento è dato <strong>di</strong> ravvisare l'inten<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> procedere non già ad unsemplice rior<strong>di</strong>namento del servizio statistico ma ad una sua vera e propriaricostruzione sÌ da dar vita ad un osservatorio centrale « il quale« unifichi i criteri del servizio e provveda rapidamente e sappia dar vita(C al1y cifre, anzichè prospettarle scheletricamente, cosÌ da <strong>di</strong>ventare stru­« mento visivo del Governo, mezzo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa economica ed accademica e« propulsore <strong>di</strong> buoni stu<strong>di</strong> nazionali)} (1).La creazione <strong>di</strong> « tecnici lavoratori della statistica l), continuava la relazione,guidati nel, loro operare dai migliori maestri nell' analisi statistica,avrebbe costituito la chiave <strong>di</strong> volta. per la creazione <strong>di</strong> un sistema statisticointegrato, sensibile interprete delle esigenze dei singoli settori amministrativi,ed « organo propulsore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> privati e preparatore <strong>di</strong> allievi-maestri)}(2).Particolare accento veniva posto dalla suddetta relazione alla funzione<strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento che il nuovo ente avrebbe dovuto svolgere nei confronti<strong>di</strong> tutte quelle statistiche che non effettuava <strong>di</strong>rettamente. Con ciòveniva finalmente realizzata l'aspirazione <strong>di</strong> una più razionale e completautilizzazione della larga messe <strong>di</strong> dati raccolti, fino ad allora <strong>di</strong>spersa instatistiche effettuate senza unicità <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> con evidente <strong>di</strong>spen<strong>di</strong>o <strong>di</strong>energie e con ben po~hi vantaggi apprezzabili da un punto <strong>di</strong> vista scientifico.Non veniva neppure sottovalutata l'importanza che poteva assumerela ricostruzione del servizio statistico nei confronti dell'attività politicacome strumento conoscitivo delle numerose componenti sociali, economichee demografiche del Paese.A tali argomentazioni sono improntate, nella sostanza, le varie relazioniche accompagnarono l'iter legislativo del provve<strong>di</strong>mento sia presso laCamera, sia presso il Senato, il quale ultimo, nelle sedute del 15 e 16giugnol1926, approvò la nuova legge che fu poi promulgata il successivo9 luglio 1926 e pubblicata con il n. 1162 sulla Gazzetta Ufficiale del 14luglio dello stesso anno.Il suddetto provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> legge <strong>di</strong>sponeva in primo luogo (art. 1),che i servizi della Direzione generale della statistica cessavano <strong>di</strong> far partedel Ministero dell' economia nazionale e venivano attribuiti ad un nuovoente denominato « Istituto centrale <strong>di</strong> statistica », dotato <strong>di</strong> personalità(1) CAMERA DEI DEPUTATI, Documento n. 808: Relazione Ministeriale riportata in Annali<strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. I, 1931, pago 29.(2) Ibidem.6


giuri<strong>di</strong>ca e gestione autonoma. Alla gestione del nuovo ente, definito« Istituto <strong>di</strong> Stato» e posto alle <strong>di</strong>rette <strong>di</strong>pendenze del Capo del Governo,primo ministro, sovraintendeva il rinnovato Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica(art. 3).La formulazione <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>sposizione, se per un verso risolveva l'annosoproblema della <strong>di</strong>pendenza del servizio statistico dall'uno o dall'altro<strong>di</strong>castero, per altro determinava l'insorgere <strong>di</strong> una vera e propria problematicacirca la natura dell'Istituto e circa la sua collocazione nell'ambitodella pubblica amministrazione.Senza volersi soffermare in questa sede su' tali problemi, che formerannooggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>samina più accurata in altra parte della presente trattazione,basterà ricordare che in sede parlamentare la presunta contrad<strong>di</strong>zionetra la denominazione <strong>di</strong> Istituto <strong>di</strong> Stato e l'attribuzione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>stintapersonalità giuri<strong>di</strong>ca, veniva illustrata come « un primo esempio <strong>di</strong>adozione del metodo della decentralizzazione dei servizi pubblici» realizzatame<strong>di</strong>ante la creazione <strong>di</strong> una « persona giuri<strong>di</strong>ca fittizia <strong>di</strong> <strong>di</strong>rittopubblico» alla quale sia concesso quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> avvantaggiarsi da un latodella libertà contrattuale e amministrativa <strong>di</strong> cui godono le persone giu::'ri<strong>di</strong>che, dall'altro delle prerogative delle amministrazioni statali. Ciò dovevaconsentire all'Istituto una maggiore snellezza e rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> azione soprattuttose si considera che la sua autonomia giuri<strong>di</strong>ca ed economica lo svincolavaalmeno in parte dalle più « rigide e paralizzanti norme burocratiche»proprie delle altre amministrazioni (1).Quanto alle furizioni attribuite all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica dall'art.2 della legge <strong>di</strong> cui trattasi, esse costituirono la base dei compitipiù analiticamente espressi dalla successiva legge del 1929. All'Istituto venivainfatti attribuita una competenza esclusiva in or<strong>di</strong>ne alla compilazione,illustrazione e pubblicazione delle statisti~he generàli e speciali interessantil'amministrazione dello Stato e <strong>di</strong> quelle relative all'attività della nazione<strong>di</strong>sposte dal governo. Con ciò, pur assegnando alle statistiche condotteda] nuovo ente il crisma dell'ufficialità, si lasciava ancora ampio spazioalle iniziative delle singole amministrazioni, non reputandosi ancora maturii tempi per un loro accentramento definitivo.Peraltro, si trova scritto nella relazione dell'ufficio centrale del Senato,« se si può convenire in questa forma <strong>di</strong> decentramento del lavoro,« si deve esigere che tutte le statistiche siano coor<strong>di</strong>nate fra loro e che« <strong>di</strong> tutte le rilevazioni compiute dagli altri <strong>di</strong>casteri venga data notizia,(1) CAMERA DEI DEPUTATI, Documento n. 808-A: Relazione della Gammissione (seduta del12 maggio 1926), riportata in Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. I, 1931, pago 42.7


« sia per quanto riguarda la tecnica, sia per quanto riguarda l'oggetto e« il tempo, al nuovo ufficio» (1).Le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art. 2 lettera c), infatti, oltre ad affidare all'Istitutoil coor<strong>di</strong>namento delle pubblicazioni statistiche delle altre amministrazionied enti, imposero a questi ultimi l'obbligo <strong>di</strong> attenersi alle <strong>di</strong>rettivedell'Istituto stesso in or<strong>di</strong>ne alle indagini che essi intendevano esegUIre.Tuttavia titolare <strong>di</strong> tale funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento rimaneva, comeper il passato, il Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica, al quale venivano inoltreaffidati oltre ai compiti propri <strong>di</strong> un organo collegiale, quali la vigilanzasul funzionamento dell'Istituto, l'approvazione dei programmi statisticie la proposizione <strong>di</strong>, nuove indagini, anche compiti <strong>di</strong> amministrazione<strong>di</strong>retta.La legge del 1926, come del resto le altre che seguirono, non risolsein modo adeguato uno dei problemi fondamentali del servizio statisticonazionale e cioè la sua organizzazione a livello periferico. L'art. 9 dellalegge si limitò infatti ad imporre alle amministrazioni centrali e locali edagli enti pubblici e privati comunque soggetti a tutela, vigilanza o controlloda parte dello Stato, un generico obbligo <strong>di</strong> collaborazione nelle materie<strong>di</strong> rispettiva competenza. Tale normativa, rimasta sostanzialmenteimmutata fino ad oggi, si è purtroppo rivelata del tutto insufficiente perconsentire all'Istituto una penetrante azione a livello locale, dal momentoche la genericità del rapporto con gli organi periferici, influenzata dallevarie con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> operatività degli stessi, ne ha infatti con<strong>di</strong>zionato assaispesso la attività.Mo<strong>di</strong>fiche alla Dopo solo tre <strong>anni</strong> dalla ern'anazione della legge costitutiva del 1926legge istituti va il governo ritenne <strong>di</strong> dover apportare mo<strong>di</strong>fiche sostanziali a tale normativa,il che fu attuato me<strong>di</strong>ante il R.D.L. 27 maggio 1929, n. 1285, convertitoin legge 21 <strong>di</strong>cembre 1929, n. 2238, concernente mo<strong>di</strong>ficazioni all'or<strong>di</strong>namentodell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.I motivi che ispirarono l'emanazione dell'atto <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica venneroesplicitati nelle relazioni che accompagnarono l'iter del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge<strong>di</strong> conversione del predetto decreto.Essi si sostanziavano in due esigenze fondamentali: la prima era quella<strong>di</strong> consolidare la posizione dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica come enteautonomo definitivamente scisso dalle altre amministrazioni dello Stato;(1) SENATO DEL REGNO, Documento n. 470-A: Relazione dell'Ufficio Centrale del Senato,riportata in Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. I, 1931, pago 72.8


la seconda quella <strong>di</strong> proseguire nel processo <strong>di</strong> accentramento delle statistiche,teoricamente già iniziato con la legge del 1926, ed in parte attuatocon il regio decreto 2 giugno 1927, n·. 1035, con il quale era stato<strong>di</strong>sposto il trasferimento all'Istituto stesso del servizio <strong>di</strong> statistica agrariae forestale.Quanto alla prima finalità e~sa fu perseguita, mantenendo inalteratala definizione data dell'Istituto dall'art. 2 della legge del 1926. All'art. 1del R.D.L. n. 1285/1929, si riba<strong>di</strong>sce infatti che l'Istituto stesso è ente conpersonalità giuri<strong>di</strong>ca e gestione autonoma posto alla <strong>di</strong>retta ed esclusiva<strong>di</strong>pendenza del Capo del governo. Nella relazione dell'ufficio centrale delSenato si legge che l'Istituto «pur essendo a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti i mini­«steri per le indagini in<strong>di</strong>spensabili, deve essere al <strong>di</strong> fuori e al <strong>di</strong>«sopra <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> essi per quanto si riferisce alla sua competenza«tecnica e ciò allo scopo <strong>di</strong> svolgere un'opera obiettiva, imparziale,«serena, e a tutti imporre le <strong>di</strong>rettive scientifiche e su tutti avere«l'autorità per ottenere le notizie in<strong>di</strong>spensabili per adempiere alla sua« missione)} (1).Oltre che con affermazioni <strong>di</strong> principio sulla sua natura e sulla suacollocazione, si cercò <strong>di</strong> imprimere all'Istituto la massima autorevolezzame<strong>di</strong>ante una maggiore specificazione dei suoi compiti istituzionali, sicchèda una più completa ed articolata configurazione delle sue competenze risultasseanche accresciuta la sua potestà nei confronti dell'attività statisticanazionale, soprattutto in quei settori che, per competenza materiale,risultavano <strong>di</strong> pertinenza <strong>di</strong> altre amministrazioni. ..Dall'art. 2 del· decreto <strong>di</strong> cui trattasi - il cui contenuto peraltroformerà più oltre oggetto <strong>di</strong> specifiche considerazioni - si evince infattil'estremo interesse non solo <strong>di</strong> riaffermare l'ufficialità delle statistiche condottedall'Istituto per conto del governo e nelle materie che interessanol'azione del governo stesso, ma anche <strong>di</strong> meglio definire il suo campo <strong>di</strong>intervento sia nei confronti dell'attività statistica svolta dai vari organidell'amministrazione <strong>di</strong>retta e in<strong>di</strong>retta dello Stato sia nei confronti dell'attivitàstatistica internazionale.Tali intenzioni trovarono riscontro in quelle <strong>di</strong>sposizioni del decretoche affidavano istituzionalmente all'Istituto le funzioni <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento, già <strong>di</strong> competenza del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica.Evidentemente connesse con tali <strong>di</strong>sposizioni risultavano quelle <strong>di</strong> cui"all'art. 3dèl decreto in parola, con le quali si <strong>di</strong>sponeva il definitivo ac-(1) SENATO DEL REGNO, Documento n. 280-A: Relazione dell'Ufficio Centrale, riportatain Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. I, 1931, pago 147.9


centramento presso l'Istituto dei vari servizi <strong>di</strong> statistica che all'epoca operavanopresso le amministrazioni dello Stato. Era la concretizzazione inuna norma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto positivo <strong>di</strong> una aspirazione lungamente perseguitasoprattutto dalle autorità governative che, fino a quel momento nonavevano ritenuti maturi i tempi per operare un siffatto· mutamento ra<strong>di</strong>­'cale dell'or<strong>di</strong>namento statistico nazionale.Per· quanto attiene all'attuazione della norma programmatica contenutanel suddetto art. 3, comma primo e secondo, si fa presente che ilprocesso <strong>di</strong> accentramento delle statistiche condotte dalle altre amministrazioninon sempre trovò la fattiva collaborazione <strong>di</strong> queste ultime; lo<strong>di</strong>mostra il fatto che nel periodo prebellico l'Istituto aveva potuto assumerepresso <strong>di</strong> sè soltanto quattro dei settori interessati, mentre altri <strong>di</strong> importanzavitale, quale ad esempio quello delle statistiche del lavoro, rimanevanoancora e rimangono tutt'oggi sotto il controllo dei singoli <strong>di</strong>casteri(1).N el periodo successivo alla seconda guerra mon<strong>di</strong>ale detto processo<strong>di</strong> accentramento subì un'ulteriore limitazione dovuta soprattutto ad unanuova concezione interpretativa della legge del 1929. Nel tentativo <strong>di</strong> dareuna definizione delle competenze dell'Istituto e delle altre pubbliche amministrazioniin materia <strong>di</strong> rilevazioni statistiche, la Presidenza del Consigliodei ministri (2), nel confermare una competenza dell'Istituto per icensimenti generali e le rilevazioni generali, nonchè per le indagini checoinvolgevano più settori amministrativi, riconosceva anche una competenzastatistica alle singole amministrazioni ed enti nell'ambito delle materie <strong>di</strong>loro pertinenza e purchè la relativa attività fosse espletata sempre nell'ambitodell'opera <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dell'Istituto stesso. Non a caso, infatti,il decreto luogotenenziale dellO agosto 1945, n. 474, e la successiva leggedel 22 luglio 1961, n. 628, con i quali venivano definiti le attribuzionie l'or<strong>di</strong>namento del Ministero del lavoro e della' previdenza sociale,attribuivano agli uffici periferici <strong>di</strong> detto <strong>di</strong>castero la potestà <strong>di</strong> effettuarestu<strong>di</strong>, ricerche e statistiche nella 'materia del lavoro, anche se tali competenzeavevano evidenti finalità operative.Ritornando all'esame del R.D.L. n. 1285/1929, sono da segnalare ancoradue importanti mo<strong>di</strong>fiche rispetto alla legge del 1926. La prima <strong>di</strong>esse (art. 2, comma secondo) <strong>di</strong>spone che le indagini condotte dall'Istitutoper <strong>di</strong>sposizione del Governo o che comunque possano interessare(1) Per i decreti <strong>di</strong> trasferimenti <strong>di</strong> servizi statistici dell'Istituto ve<strong>di</strong> in appen<strong>di</strong>ce « Elencodei principali attI normativi concernenti l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica» n. 2.(2) Circolare della Presidenza del Consiglio dei ministri del 16 agosto 1945, numero42594.10026. .IO


l'azione del governo stesso, qualora importino l'obbligo <strong>di</strong> denuncia daparte <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> enti privati, devono essere <strong>di</strong>sposte con decreto delCapo dello Stato promosso dal Capo del Governo. Tale <strong>di</strong>sposizione vastrettamente correlata con quella <strong>di</strong> cui all'art. 18, che prevede l'obbligoper i singoli <strong>di</strong> fornire le notizie richieste in occasione <strong>di</strong> censimenti generalio <strong>di</strong> particolari inchieste dell'Istituto. Mentre, infatti, la norma <strong>di</strong>cui all'art. 18 sod<strong>di</strong>sfa la necessità che prestazioni personali concretizzantisiin un « facere» da parte <strong>di</strong> singoli citta<strong>di</strong>ni siano <strong>di</strong>sciplinate e quin<strong>di</strong>tutelate da <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge, la norma <strong>di</strong> cui all'art. 2 consente invecela preclsa in<strong>di</strong>viduazione dell'atto amministrativo che impone dette prestazionisia sotto il profilo motivazionale sia sotto quello della identificazione<strong>di</strong> chi impone la prestazione stessa e delle relative modalità. Le <strong>di</strong>sposizionisopracitate, unitamenteconsiderate, sod<strong>di</strong>sfano così i due principifondamentali che nel nostro or<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co caratterizzano l'esplicarsidella potestà amministrativa: quello della « riserva <strong>di</strong> legge» per gliatti che incidono nella sfera dei <strong>di</strong>ritti soggettiyi e quello della necessitàche tali atti siano motivati.Altra mo<strong>di</strong>fica significativa apportata all'or<strong>di</strong>namento dell'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica dal R.D.L. 1285/1929, è quella <strong>di</strong> cui all'art. 4 con la quale<strong>di</strong>sposizione all'Istituto stesso fu preposto un presidente con i compiti <strong>di</strong>amministrazione attiva prima demandati al Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica.Con tale mo<strong>di</strong>fica, e con quella già esaminata relativa all' attività <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento (art. 2, lett.· d ed e), si veniva a dare alle prerogative delConsiglio Superiore una <strong>di</strong>versa caratterizzazione, nel senso <strong>di</strong> renderepreponderante la funzione consultiva rispetto a quella <strong>di</strong> amministrazioneattiva, anche se poi la legge contemperava tale « <strong>di</strong>minutio capitis» la.,;_sciando che il Comitato amministrativo fosse <strong>di</strong> esclusiva estrazione dalConsiglio stesso.Devesi infine rilevare che con la normativa contenuta nel R.D .L.n. 1285/1929, non furono apportate mo<strong>di</strong>fiche all'organizzazione del serviziostatistico a livello periferico. Infatti le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all' art. 17,che ricalcano quelle <strong>di</strong> cui all'art. 9 della legge del 1926, limitandosiancora a prevedere un generico obbligo <strong>di</strong> collaborazione da parte <strong>di</strong> amministrazionied enti a livello centrale e locale, confermavano l'orientamentoinvalso che l'IsTAT si dovesse avvalere non <strong>di</strong> una struttura perifericaorganicamente collegata ad esso e gerarchicamente <strong>di</strong>pendente, madello stesso apparato delle amministrazioni statali e parastatali (nella loroaccezione più ampia) me<strong>di</strong>ante la costituzione <strong>di</strong> rapporti <strong>di</strong> collaborazionesu <strong>di</strong> un piano essenzialmente tecnico ed in relazione alle materie<strong>di</strong> rispettiva competenza. Si attuava così quello che potremmo definireII


un decentramento funzionale del quale sono tuttora tipica espressione gliuffici provinciali <strong>di</strong> statistica presso le Camere <strong>di</strong> commercio che, a normadel citato art. 17, « funzionano da organi locali» dell'Istituto.A conclusione <strong>di</strong> queste brevi note sugli atti istituzionali dell'Ente,si fa presente che la normativa <strong>di</strong> cui al R.D.L. 27 maggio 1929, n. 1285,con la quale si veniva a <strong>di</strong>sciplinare in un tempo l'attività dell'Istitutostesso e l'intero or<strong>di</strong>namento statistico nazionale, è rimasta sostanzialmenteinvariata fino ad oggi, salvo alcune mo<strong>di</strong>fiche ed integrazioni chesi ritiene opportuno elencare in appen<strong>di</strong>ce. Meritano tuttavia esplicitamenzione alcuni provve<strong>di</strong>menti che rivestono particolare importanza inquantoattengono specificatamente all'attività dell'ente o alla sua sfera <strong>di</strong>competenze.In esecuzione dell'articolo 23, secondo comma, del decreto citato,il Comitato amministrativo dell'Istituto con deliberazione in data 3 <strong>di</strong>cembre1929 approvò il regolamento interno dell'Istituto, successivamenteemanato con decreto del Capo del Governo in data 15 gennaio 1930. Diesso è attualmente in vigore soltanto la parte relativa alPorganizzazionee funzionamento dell'Istituto stesso (artt. da 1 a 24 e art. 36), mentre lealtre parti, e cioè quelle concernenti l'amministrazione e la contabilitàdell'ente, nonchè lo stato economico e giuri<strong>di</strong>co del personale, sono statesostituite rispettivamente dal regolamento <strong>di</strong> amministrazione e contabilitàdeliberato dal Comitato amministrativo il 10 febbraio 1969 e approvatocon decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in data Il marzo1970, e dal regolamento per il personale deliberato dal Comitato amministrativoil 31 ottobre 1966 e approvato con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, <strong>di</strong> concerto con il Ministro del tesoro, in data 24 febbraio~967.U n- provve<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> particolare importanza è quello <strong>di</strong> cui allalegge 24 <strong>di</strong>cembre 1954, n. 1228, concernente l'or<strong>di</strong>namento delle anagrafi,alla cui stesura collaborarono fattivamente funzionari dell'Istituto conquelli dei ministeri e delle amministrazioni comunali interessati. L'interamateria anagrafica, in precedenza <strong>di</strong>sciplinata dal R.D. 2 <strong>di</strong>cembre 1929,n. 2132, veniva ad essere ristrutturata secondo criteri intesi ad adeguareun settore cosi delicato alla sua accresciuta importanza ed alle nuove esigenzedello Stato moderno. Con la nuova <strong>di</strong>sciplina, fra l'altro, si accentuavail rapporto <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza fra registrazioni anagrafiche e risultatidei censimenti demografici affinchè le une costituissero valido strumento<strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> integrazione degli altri e viceversa.Particolarmente significativa è la <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> cui all'art. 12 <strong>di</strong>detta legge, che affida all'Istituto, congiuntamente al Ministero dell'in-I2


ternò, la vigilanza sulla tenuta delle anagrafi; quanto ai limiti <strong>di</strong> tale importantefunzione, essi sono definiti dalle norme <strong>di</strong> cui al regolamento<strong>di</strong> esecuzione della citata legge, approvato con D.P.R. 31 gennaio 1958,n. 136, ed in particolare da quelle <strong>di</strong> cui all'art. 49, in virtù delle qualil'Istituto stesso può esercitare nei confronti dei Comuni non solo un controllotecnico ma anche una penetrante azione in or<strong>di</strong>ne alla « adozione <strong>di</strong>sistemi organizzativi e funzionali dei servizi anagrafici rispondenti ai progressidélla tecnica amministrativa ed alle esigenze dei servizi stessi ».È ilÌfine da segnalare la legge 27 febbraio 1967, n. 48, concernentele attribuzioni e l'or<strong>di</strong>namento del Ministero del bilancio e della programmaziòneeconomica nonchè l'istituzione del Comitato interministerialeper la programmazione economica (C.I.P.E.). In particolare le <strong>di</strong>sposizioni<strong>di</strong> cui all' art. 17, primo comma, attribuiscono al suddetto Comitato ilcompito <strong>di</strong> approvare il programma_ annuale <strong>di</strong> attività dell'Istituto perquanto concerne le rilevazioni interessanti la programmazione economica,con ciò implicitamente riconoscendo l'in<strong>di</strong>scusso valore strumentale della(C statistica» ai fini <strong>di</strong> un efficace e consapevole intervento statale nella vitaeconomica e sociale del Paese .. Come corollario <strong>di</strong> tale principio è parso opportuno al legislatore integrarela composizione del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica con un rappresentantedel Ministero del bilancio e della programmazione economicae con uno del Ministero del tesoro. Il primo è chiamato a far parteanche del Comitato amministrativo dell'Istituto (1).Devesi infine ricordare che è stata intenzionalmente omessa ogni citazionedelle <strong>di</strong>sposizioni concernenti l'organizzazione periferica, costituendoessa, più oltre, oggetto <strong>di</strong> specifica trattazione.(1) Legge 27 febbraio 1967, n. 48, art. 17, commi 2° e 3°.I3


2. La naturae le funzioni (*)Natura ecollocazionenella pubblicaamministrazioneN el passato dottrina e 'giurisprudenza hanno tentato più volte, purtroppocon esiti non sempre univoci, <strong>di</strong> pervenire ad una definizione dellanatura giuri<strong>di</strong>ca dell'Istituto e della sua collocazione nell'ambito della pubblicaamministrazione. In questa sede, non si ha certo la pretesa <strong>di</strong> risolvereil problema, ma si nutre almeno la speranza che le considerazioniche seguono forniscano qualche elemento chiarificatore che possa essere<strong>di</strong> contributo a successive e più approfon<strong>di</strong>te analisi.Devesi innanzi tutto precisare che le incertezze <strong>di</strong> cui sopra è cennoderivano dalla coesistenza nelle <strong>di</strong>sposizioni costitutive dell'Istituto <strong>di</strong> piùelementi che, da un lato, lo configurano quale parte integrante dell'organizzazionestatuale, dall'altro, da essa lo <strong>di</strong>stinguono come entità a sè stante.Gli elementi che rendono l'Istituto partecipe della natura statualesono 'l'esercizio <strong>di</strong> una attività <strong>di</strong> interesse collettivo, la <strong>di</strong>pendenza dalcapo dell' esecutivo, nonchè la definizione <strong>di</strong> Istituto <strong>di</strong> Stato; <strong>di</strong> controsi pongono l'attribuzione <strong>di</strong> una personalità giuri<strong>di</strong>ca, <strong>di</strong> ùna autonomia<strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> poteri normativi <strong>di</strong>stinti da quelli delle amministrazioni<strong>di</strong>rette dello Stato. È quin<strong>di</strong> opportuno esaminare singolarmente dettielementi al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare la loro vera essenza e quin<strong>di</strong> la figura giuri<strong>di</strong>cache ne consegue.Non a caso, si è ritenuto necessario citare per primo l'esercizio <strong>di</strong>un' attività <strong>di</strong> interesse collettivo: è evidente, infatti, che prima <strong>di</strong> ognialtra considerazione devesi valutare se l'espletamento dei compiti istituzionalmenteattribuiti all'Istituto costituisca un'attività amministrativa funzionalmenterilevante per lo Stato, se cioè tale attività rientri fra quellecui è rivolto l'interesse del pubblico potere.Circa l'importanza della statistica nello Stato moderno e circa la necessità<strong>di</strong> una istituzionalizzazione degli apparati atti a fornire i relativiservizi, non mancano certo ampi e numerosi riconoscimenti; si ritiene tuttaviache, a <strong>di</strong>mostrazione della stretta connessione esistente fra l'attività<strong>di</strong> tale apparato e quella dello Stato, sia opportuno citare quanto su tale(*) Redatto dal dotto GIOVANNI CALOSSO del Servizio Affari Generali.I4


argomento ebbero a <strong>di</strong>re il prof. Sandulli e il prof.Baldassarre in un recentescritto (1). Nel ricordare la sempre maggiore compenetrazione frai poteri pubblici e la comunità dei consociati, che comporta una particolareestensione ed intensità dell'intervento statale nella vita sociale, gli autoririlevano la posizione nevralgica delle attività conoscitive nell'ambito deiproce<strong>di</strong>menti interventistici. « I poteri pubblici in tanto possono acquisire« la capacità <strong>di</strong> produrre trasformazioni globali nella società, in quanto siano« posti in grado <strong>di</strong> conoscere preventivamente le relazioni. quantitative esi­« stenti fra i singoli fenomeni sociali sui quali intendono intervenire l).Proseguono inoltre gli stessi: « tra queste forme <strong>di</strong> conoscenza la« statistica ricopre un posto centrale, poichè assolve una funzione insosti­« tuibile quale fonte <strong>di</strong> conoscenza delle relazioni e dei tratti quantitativi« <strong>di</strong> uno o più settori sociali. Essa pertanto, attraverso l'elaborazione dei« dati reali ed imme<strong>di</strong>ati con proce<strong>di</strong>menti matematizzanti, può garantire« una conoscenza scientifica ed obiettiva, la quale costituisce uno stru­« mento imprescin<strong>di</strong>bile, sia per un efficiente e democratico intervento pub­« blico nella vita sociale, sia per 'un cop.trollo sereno e non demagogico« dell'azione dei governanti da parte della minoranza e dei governati l).Da quanto sopra risultà chiaro che l'attività <strong>di</strong> un centro produttore<strong>di</strong> servizi statistici costituisce per lo Stato strumento in<strong>di</strong>spensabile perl'espletamento delle sue funzioni e che, quin<strong>di</strong>, tale attività sia meritevole<strong>di</strong> particolare cura e tutela. Lo Stato medesimo, pertanto, si pone altempo stesso come utente primario del suddetto servizio e come suo necessariogestore. Mentre sotto la prima veste è naturale che del serviziostesso usufruiscano tutti i poteri nei quali lo Stato è tra<strong>di</strong>zionalmente sud<strong>di</strong>viso,nella qualità <strong>di</strong> gestore appare logico che sia proprio il potere esecutivoa rendersi responsabile dell'attività del centro propulsore <strong>di</strong> statistiche,affinchè ne siano garantite l'efficienza, l'imparzialità, la legalità e<strong>di</strong>l coor<strong>di</strong>namento. Vengono cosi a delinearsi gli altri due elementi inesame: la <strong>di</strong>pendenza dal capo dell' esecutivo e la definizione <strong>di</strong> « Istituto<strong>di</strong> Stato l).Quanto al primo <strong>di</strong> tali elementi, a parte le considerazioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>nestorico che determinarono tale <strong>di</strong>pendenza, devesi ricordare che, nell'attualeassetto costituzionale, il Presidente del Consiglio dei ministri è l'organopreposto all'attuazione della politica generale del governo, deliberata dalConsiglio dei ministri e controllata dal Parlamento. La <strong>di</strong>pendenza dell'Istitutoda siffatto organo trova pertanto la sua ragione d'essere non(1) A. SANDULLI e A. BALDASSARRE, Profili giuri<strong>di</strong>ci della statistica in Italia, Atti del Convegnosull'informazione statistica in Italia (Roma, 28-29 maggio 1971), Annali <strong>di</strong> statistica,Serie VIII, VoI. 26.I5


solo nel potere <strong>di</strong> controllo che il capo dell' esecutivo può esercitare circala rispondenza dell' attività statistica ufficiale ai fini istituzionali deWente,ma, soprattutto, nella possibilità che esso ha <strong>di</strong> convogliare ed in<strong>di</strong>rizzarel'attività stessa sulla base delle esigenze della politica governativa éd atnministrativa,nonchè <strong>di</strong> finalizzarla a vantaggio del potere legislativo. D'altrondeil rapporto <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenza con l'esecutivo non è caratteristica peculiaredel1'or<strong>di</strong>namento statistico italiano, trovando esso riscontro negli or<strong>di</strong>namentistatistici <strong>di</strong> tutti gli altri Paesi, laddove l'organismo preposto allaproduzione statistica ufficiale è anch'esso collegato agli organi <strong>di</strong> governo.CosÌ, ad esempio, <strong>di</strong>pende dal Consiglio dei ministri in Polonia e nell'Unionedelle Repubbliche Socialiste Sovietiche; in Gran Bretagna, Giappone,Jugoslavia, Spagna e in Ungheria esso fa capo al presidente delconsiglio; in altri Paesi, come il Belgio, Danimarca, Francia, Olanda, RepubblicaFederale Tedesca ed altri, lo stesso <strong>di</strong>pende da singoli <strong>di</strong>castericome quello degli affari economici, dell'interno, del coor<strong>di</strong>namento, ecc.Va tuttavia sottolineato che la connessione tra l'Istituto e l'apparatogovernativo non è andata esente dalle critiche <strong>di</strong> chi, partendo da unacoIicezionedella statistica come attività scientifica rivolta soprattutto all'interacollettività, ritiene che la stessa non debba costituire strumento esclusivamentegestito dal potere esecutivo ma debba invece essere <strong>di</strong> ausilio soprattuttoal potere legislativo e quin<strong>di</strong> con esso essere in qualche modo. .più strettamente collegata.A tale proposito si deve ricordare che fra le iniziative prese nel periodointorno agli <strong>anni</strong> 1950-1952 intese ad un rior<strong>di</strong>namento dei servizistatistici nazionali figurava anche un progetto <strong>di</strong> riforma proposto dal senatoreprof. Paolo Fortunati al Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica. Secondol'estensore <strong>di</strong> tale progetto l'Istituto <strong>di</strong> statistica avrebbe dovuto configurarsicome organo dello Stato anzichè della sua amministrazione, re-­putando l'autore che l'organizzazione dei servizi statistici pubblici deveprofilarsi « più come strumento dell'attività legislativa vera e propria checome mezzo <strong>di</strong> controllo dell'applicazione delle norme legislative» (1).Tale concetto è stato più recentemente ripreso nella proposta <strong>di</strong> legge<strong>di</strong> iniziativa dei deputati Giov<strong>anni</strong> Berlinguer ed altri, concernente la « riformadell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica e la istituzione del servizio statisticonazionale l). N ella relazione si legge infatti (2) che il Parlamento nonpuò essere tagliato fuori dalla committenza, dal controllo e dalla utenzadelle statistiche. Partendo dal presupposto che oggi la politica economica(1) P. FORTUNATI, A proposito <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>namento dei servizi statistici, in Statistica, anno1952, n. 2.(2) CAMERA DEI DEPUTATI, Proposta <strong>di</strong> legge n. 1895 d'iniziativa dei deputati BeHinguerGiov<strong>anni</strong> ed altri, presèntata il 21 marzo 1973.I6


è un compito permanente dell' or<strong>di</strong>namento statuale si riba<strong>di</strong>sce che i· servizistatistici devono fornire le conoscenze sia per l'attività legislativa cheper la sua verifica; il nuovo ruolo del Parlamento comporta che i servizistatistici devono assumere una nuova collocazione.Quale delle due tesi sopra esposte debba prevalere non è argomentoda affrontare in questa sede; quello che invece va rilevato è che l'attivitàstatistica, sia essa collegata all'apparato amministrativo o a quello legislativoo ad entrambi, è stata sempre considerata, ed oggi lo è ancor <strong>di</strong> più,come attività. essenziale dello Stato .e per lo Stato.Giova comunque ricordare che, ai sensi dell'art. 145 del Regolamentodella Camera dei Deputati, approvato il 18 febbraio 1971, surichiestadell'assemblea o delle commissioni il· Presidente della Camera puòinvitare l' ISTAT, tramite il Governo, « a compiere rilevazioni, elaborazionie stu<strong>di</strong> statistici, previa definizione dell'oggetto e delle finalità l).Dalle considerazioni fin qui esposte in or<strong>di</strong>ne ai primi due elementiin esame, si ritiene che emerga senza bisogno <strong>di</strong> ulteriori specificazioniil concetto ed il significato da attribuire· alla .<strong>di</strong>zione « Istituto <strong>di</strong> Stato»con la quale la legge del 1929 definiva l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Infatti appare evidente, al <strong>di</strong> là <strong>di</strong> ogni considerazione letterale su dettalocuzione, che l'Istituto agisce ed opera come soggetto costituito in funzionedell'esercizio <strong>di</strong> un'attività strumentale che nella sostanza si .identificacon quella più ampia dell'intera organizzazione statuale ..Si ritiene pertanto che l'attributo « <strong>di</strong> Stato» non costituisca tantoun elemento <strong>di</strong>stintivo del soggetto Istituto quanto piuttosto delle funzioniesplicate da tale soggetto. Sotto questo profilo verrebbe ad esseresuperata l'apparente frattura che taluni riscontrano fra il rapporto i~terorganicoche si instaura fra lo Stato e l'ente e l'attribuzione a quest'ultimo<strong>di</strong> una <strong>di</strong>stinta personalità giuri<strong>di</strong>ca.A conferma <strong>di</strong> tale opinione vale la tesi della più recente dottrinaallorquando ammette la possibilità della esistenza <strong>di</strong> un organo. dello Statoavente una propria personalità giuri<strong>di</strong>ca, il che era negato dalle precedentiteorie sulla organizzazione della pubblica amministrazione. Infatti, purriconoscendo la loro atipicità, si sostiene che tali figure soggettive presentanoun duplice aspetto: in quanto organi si inseriscono in un quadro <strong>di</strong>rapporti interorganici, in quanto persone giuri<strong>di</strong>che hanno propri rapportipatrimoniali, proprio personale, propria contabilità e propria organizzazione.Quanto precedentemente esposto, se contribuisce ad evidenziare comel'attività statistica sia organicamente collegata a quella dello Stato e comesia giustificabile, anche se <strong>di</strong>scussa, la <strong>di</strong>pendenza dell'Istituto dal massImoorgano dell' amministrazione <strong>di</strong>retta, non può tuttavia esimere dallaI7


constatazione che l'attuale struttura giuri<strong>di</strong>ca dell'ente lo configura comesoggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong>stinto dallo Stato medesimo. Infatti non può negarsiche le norme costÌtutive attribuiscono all'Istituto una capacità giuri<strong>di</strong>ca,un proprio potere normativo e una gestione autonoma (anche se sostanzialmente<strong>di</strong>pendente dalla finanza statale), elementi tutti che sulla basedell'attuale <strong>di</strong>ritto positivo inquadrano il soggetto persona giuri<strong>di</strong>ca, nellafigura degli enti pubblici. Qualsivoglia teoria <strong>di</strong> identificàzione <strong>di</strong> tali entisi intenda adottare e cioè quella delle finalità perseguite, quella degli in<strong>di</strong>ci<strong>di</strong> riconoscimento, o quella del rapporto <strong>di</strong> {


con lo Stato ed i suoi organi costituzionalmente previsti e dall'altro conle amministrazioni pubbliche che dello Stato stesso non fanno parte insenso stretto.Sintomatica <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>fficoltà, peraltro acuitesi con la creazione <strong>di</strong> autonomicentri <strong>di</strong> potere quali le regioni, è la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> numerosiprogetti <strong>di</strong> riforma dell'Istituto con i quali nel periodo post bellico si ètentato da più parti <strong>di</strong> ristrutturare i servizi statistici secondo le mutateesigenze della situazione politica, economica e sociale della nazione.Tralasciando le iniziative adottate negli <strong>anni</strong> dd 1947 al 1952, chenon sortirono effetto alcuno, è da <strong>di</strong>re che nd corso della VI legislaturavi è stato un fiorire <strong>di</strong> proposte <strong>di</strong> riforma dell'Istituto alle quali non èstata serbata sorte migliore delle precedenti. Nel 1972 l' ono Andreottipresentò al Senato un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> >legge per la partecipazione delleregioni all'attività dell'Istituto, mentre dell'anno successivo è là propostadell' ono Giov<strong>anni</strong> Berlinguer ed altri,·· della quale si è già fatto cenno.A queste fanno seguito nel 1974 e 1975 le proposte degli onorevoliDel Duca ed altri, quella d'iniziativa governativa (gabim~tto Rumor) equella dell' ono Gargano riguardanti, le ultime due, i ruoli organici delpersonale.Nel giugno dd 1975 è stata costituita presso l'Ufficio per l'organizzazionedella pubblica amministrazione un'apposita commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>ocon il compito <strong>di</strong> adeguare il servizio statistico alla nuova realtà nazionale.Risulta che allo spirare del successivo anno 1976 la detta commissioneha messo a punto uno schema <strong>di</strong> riforma da presentare al Parlamento.In altre parti della presente trattazione si è più volte accennato aicompiti istituzionali dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, soffermando peraltrol'attenzione solo su taluni aspetti <strong>di</strong> carattere generale, con la riserva <strong>di</strong> unaloro più approfon<strong>di</strong>ta analisi che consenta <strong>di</strong> porre nel dovuto rilievo la natura<strong>di</strong> detti compiti e i problemi che scaturiscono dal loro adempimento.A tal fine si ritiene opportuno procedere ad un esame delle attribuzionidell'Istituto, quali risultano dall'elencazione <strong>di</strong> cui all'art. 2 dèl R.D.L.n. 1285/1929, che, per maggior chiarezza, si reputa conveniente riportare<strong>di</strong>stintamente, ponendo in evidenza le connessioni esistenti fra le singole<strong>di</strong>sposizioni e, se del caso, fra <strong>di</strong> esse ed altre norme <strong>di</strong> detto decreto.I compitiistituzionali« a) provvede alla compilazione, alla illustrazione ed alla pubblicazione« delle statistiche generali e speciali, <strong>di</strong>sposte dal Governo, che interessano« le amminist'f'azioni dello Stato o si riferiscono all' attività della nazzone,


« effettuando tutti i rilievi a tal uopo occorrenti. In particolare, pubblica« l'Annuario statistico ed un Bollettino statistico mensile," »« b) effettua <strong>di</strong>rettamente, o a mezzo delle amministrazioni statali, delle« altre amministrazioni pubbliche, degli enti parastatali e degli organismi« corporativi le indagini statistiche che possano comunque interessare l'azione« del Governo. »« Qualora le indagini <strong>di</strong> cui alle lettere a) e b) importino obblighi <strong>di</strong>« denuncie da parte dei citta<strong>di</strong>ni e <strong>di</strong> enti privati non soggetti a tutela, vigi­« lanza o controllo da parte dello Stato l'indagine deve essere <strong>di</strong>sposta con« decreto reale, promosso dal Capo del Governo Primo Ministro. »In virtù <strong>di</strong> tali <strong>di</strong>sposizioni all'Istituto è conferita una competenza<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne generale per quanto attiene alle statistiche che interessano l'azionedello Stato ed in particolare del governo, o che si riferiscano all'attivitàdella nazione; tale competenza è attribuita sia per quanto concerne lestatistiche <strong>di</strong> cui si faccia promotore il governo stesso (lett. a), sia perquelle che l'Istituto medesimo ritenga necessario effettuare (lett. b).Risulta quin<strong>di</strong> evidente l'inten<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> attribuire alle statistiche eseguitedall'Istituto il carattere dell'ufficialità, il· che sta a significare che idati elaborati e pubblicati dall'Istituto stesso, quale ente pubblico a ciòistituzionalmente preposto, offrono piena garanzia <strong>di</strong> autenticità sì che imedesimi possono costituire il substrato tecnico <strong>di</strong> atti legislativi o amministrativiemanati dallo Stato aventi rilevanza giuri<strong>di</strong>ca per l'intera collettività.Sotto questo profilo basterà ricordare, a mo' <strong>di</strong> esempio, che sullabase dei censimenti demografici viene determinata la consistenza dellapopolazione legale italiana ad una certa data e che numerosi ed essenzialiprovve<strong>di</strong>menti interessanti i più svariati settori economici del Paese trovanofondamento su appositi « in<strong>di</strong>ci » costruiti dall'Istituto.Quanto ai limiti « orizzontali » del 'a competenza attribuita all'Istitutoin materia statistica, si rileva che esso può eseguire sia statistiche generaliche speciali; mentre per le prime il significato attribuibile alla parola «(generale»non può che essere riferito alle rilevazioni censuarie quali ad esempioquelle della popolazione, dell'agricoltura, dell'industria e del commercio,per le statistiche speciali non sembra che tale termine sia stato usato inmodo squisitamente tecnico, dovendosi= piuttosto ritenere che con essosono da intendersi tutte le rilevazioni totali e parziali non riferentisi allatotalità <strong>di</strong> un universo ma a particolari settori economici, sociali e demografici.Circa la competenza « verticale» dell'Istituto essa si estende dallaprogrammazIOne e preparazione metodologica della rilevazione alla pub-20


licazione ed al commento dei risultati, comprese quin<strong>di</strong> le fasi interme<strong>di</strong>e... ~~lla raccolta dei dati e della loro. elaborazione. Quanto a queste duefasi, ed in particolare alla prima, si pone il problema degli organi competentiad eseguirle dal momento che, come è ben noto, l'Istituto nonpossiede propri organi <strong>di</strong> riIevazione a livello periferico. A ciò supplisce,pur con le carenze già denunciate, il <strong>di</strong>sposto <strong>di</strong> cui all'art. 17 del R.D.L.n. 1285/1929, che prevede infatti la collaborazione degli organi perifericidelle amministrazioni centrali e locali dello Stato e degli altri enti pubblici,in particolare quelli territoriali.La possibilità per l'Istituto <strong>di</strong> avvalersi <strong>di</strong> tale forma <strong>di</strong> collaborazionesembra essere riba<strong>di</strong>ta dalle <strong>di</strong>sposizioni quivi esaminate, laddove(lett. b) si prevede la possibilità che le rilevazioni siano condotte dall'Istituto<strong>di</strong>rettamente o a mezzo delle amministrazioni statali e <strong>di</strong> altrienti pubblici in genere. È da ritenere però che la suddetta <strong>di</strong>sposizionenon si riferisca tanto alla possibilità <strong>di</strong> un aiuto in una fase puramenteesecutiva, quale è quella della raccolta dei dati, quanto piuttosto alla possibilitàche sia l'Istituto medesimo a demandare alle altre amministrazioniconsiderate l'esecuzione della rilevazione nel suo intero processo formativo.Esiste quin<strong>di</strong> per l'Istituto anche un potere <strong>di</strong> delega dei propricompiti ad altri soggetti dell'amministrazione statale, potere che comportanecessariamente la possibilità per l'ente delegante <strong>di</strong> esercitare un'azione<strong>di</strong> controllo sull'ente delegato.A titolo esemplificativo ricor<strong>di</strong>amo la rilevazione dei prezzi al minuto,il cui scopo precipuo è la costruzione (effettuata poi dall'Istituto) <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ciquali quello dei prezzi al consumo, quello dei prezzi al consumo perfamiglie <strong>di</strong> operai ed impiegati e quello del costo della vita per la scalamobile dei salari. Tale rilevazione - cui sono connesse elaborazioni <strong>di</strong>importanza fondamentale in ogni campo della vita economica - vieneeffettuata <strong>di</strong>rettamente dai comuni capoluoghi <strong>di</strong> provincia e da alcuni <strong>di</strong>quelli con oltre 30.000 abitanti, ai quali spetta oltre all'esecuzione dellarilevazione anche un potere <strong>di</strong> controllo sui dati rilevati e sulle loro elaborazioni,esercitato me<strong>di</strong>aIite appositi organi collegiali (commissioni comunali<strong>di</strong> controllo). In questo caso all'Istituto compete <strong>di</strong> dettare i criteri<strong>di</strong> carattere metodologico per dette rilevazioni e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rimere eventualicontestazioni.Secondo le <strong>di</strong>sposizioni in esame spetta inoltre alrIstitu~o <strong>di</strong> provvederein genere alla pubblicazione dei risultati delle statistiche che essoesegue, ed in particolare alla pubblicazione <strong>di</strong> un annuario e <strong>di</strong> un bollettinomensile. L'aver esplicitamente previsto fra i compiti istituzionali lapre<strong>di</strong>sposizione delle due menzionate pubblicazioni costituisce evidente-s2I


mente un « minimum » posto a garanzia <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong>vulgativo dell'attivitàsvolta dall'organo centrale preposto ai servizi statistici. È altresÌevidente che se tale obbligo poteva essere giustificato nel momento in cuila relativa <strong>di</strong>sposizione fu emanata, tenuto conto della carenza <strong>di</strong> pubblicazionistatistiche dell' epoca, oggi esso ha solo un valore formale dal momentoche l'attività pubblicistica dell'Istituto è andata ben oltre il lìmitesuddetto. Circa tale attività in questa sede basterà ricordare che, oltre aquelle <strong>di</strong>sposte dalla legge, l'Istituto provvede a pubblicare circa 30 pubblicazioniperio<strong>di</strong>che con cadenza annuale e mensile, nonchè numerosealtre a carattere speciale riferite a indagini particolari, a stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> caratteremetodologico e altre ancora a scopo <strong>di</strong>vulgativo. In occasione deicensimenti generali vednno poi. la luce numerose specifiche pubblìcazioniche riportano i risultati censuari in tutta la vastissima gamma <strong>di</strong> aspetticonsiderati dalle rilevazioni stesse.A conclusione <strong>di</strong> queste note circa la competenza primaria dell'Istituto,va ricordata la <strong>di</strong>sposizione che prevede che le indagini che comportinoobbligo <strong>di</strong> denuncia da parte dei singoli siano <strong>di</strong>sposte con decretodel Presidente della Repubblica sentito il Presidente del Consiglio dei ministri.Quanto ai criteri <strong>di</strong> emanazione delle relative norme <strong>di</strong> attuazione,è da precisare che esse, pur determinate per ciò che concerne l'oggettoed il periodo <strong>di</strong> efficacia, non potevano essere riferite ad ogni singola indaginecondotta dall'Istituto, tenuto conto degli inevitabili inconvenientie ritar<strong>di</strong> che un siffatto criterio avrebbe comportato. Si è reputato invece. più opportuno emanare un unico provve<strong>di</strong>mento con vali<strong>di</strong>tà triennale cheautorizza l'Istituto ad eseguire tutte quelle rilevazioni sull'andamento economicoe sociale del Paese ritenute in<strong>di</strong>spensabili all'azione del Governosia sul piano interno che su quello internazionale (1). Per le rilevazionicensuarie, tenuto conto della loro cadenza decennale, si è <strong>di</strong>visato <strong>di</strong> emanare<strong>di</strong> volta in volta singoli provve<strong>di</strong>menti autorizzativi con i quali èrisultato più agevole <strong>di</strong>sciplinare i gravi problemi operativi e finanziari chetali rilevazioni necessariamente comportano.« c) può eseguire con l'autorizzazione del Capo del Governo Primo Mi­« nistro, speciali statistiche per conto <strong>di</strong> Amministrazioni, Associazioni ed Enti,« ai quali farqnno carico le spese all'uopo occorrenti. »(1) Nel periodo post-bellico sono stati emanati i seguenti decreti: D.P.R. 21 aprile 1949,n. 213; D.P.R. 11 <strong>di</strong>cembre 1952, n. 2392; D.P.R. 21 <strong>di</strong>cembre 1955, n. 1345; D.P.R.30 <strong>di</strong>cembre 1958, n. 1259; D.P.R. 21 <strong>di</strong>cembre 1961, n. 1499; D.P.R. 13 gennaio 1965,n. 18; D.P.R. 15 <strong>di</strong>cembre 1967, n. 1248; D.P.R. 11 gennaio 1971, n. 37; D.P.R. 27 <strong>di</strong>cembre1974, n. 697.22


Complementare ai compiti precedentemente considerati è quello previstodalla <strong>di</strong>sposizione in esame, in virtù della quale è data facoltà all'Istituto,peraltro sotto il controllo del Presidente del Consiglio, <strong>di</strong> eseguirerilevazioni per il sod<strong>di</strong>sfacimento <strong>di</strong> finalità <strong>di</strong> altre amministrazioni o enti.Rientrano nel novero delle statistiche previste dalla <strong>di</strong>sposizione inesame quelle che le amministrazioni ed enti interessati ritengono <strong>di</strong> effettuaresu particolari settori della vita economica, sociale e demografica delPaese, al fine <strong>di</strong> acquisire elementi conoscitivi più approfon<strong>di</strong>ti per il raggiungimentodelle proprie finalità istituzionali.È evidente anche che è rimessa all'Istituto ed ai suoi organi <strong>di</strong> vigilanzala valutazione circa l'opportunità <strong>di</strong> tali statistiche, sia da un punto<strong>di</strong> vista tecnico sia da un punto <strong>di</strong> vista finanziario. Infatti, nel caso chea richiedere una particolare statistica settoriale sia un'amministrazione stataleo un ente pubblico sottoposto al controllo dello Stato, dovrà esserevalutata l'utilità della statistica stessa, e in. relazione ai dati già <strong>di</strong>sponibilinel settore considerato, qualora esistano, e in relazione alla spesache l'amministrazione o ente dovrà sostenere. In questa prospettiva vapertanto inquadrata l'autorizzazione del Presidente del Consiglio, la cui<strong>di</strong>screzionalità assume caratteri <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento tecnico e finanziario.« d) dà il proprio avviso, che deve essere seguito, sui progetti <strong>di</strong> lavoristatistici, che devono essergli sottoposti ogni anno dalle amministrazioni sta­« tali, dalle altre amministrazioni pubbliche, dagli enti parastatali, dagli« organi corporativi, sia sulla istituzione da parte <strong>di</strong> detti enti <strong>di</strong> nuove rile­« vazioni statistiche, sia sulle variazioni, sospensioni o sostituzioni delle già« esistenti ; »« e) cura il coor<strong>di</strong>namento dei lavori statistici e delle pubblicazioni sta­« tistiche delle amministrazioni ed enti dj cui alla precedente lettera, che non« esegue <strong>di</strong>rettamente, e dà le <strong>di</strong>rettive per la loro esecuzione, alle quali le pre- 0)« dette amministrazioni od enti devono attenersi;»« f) fa . le proposte <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fièazione all' or<strong>di</strong>namento dei servizi <strong>di</strong> sta­« tistica esistenti presso le amministrazioni ed enti <strong>di</strong> cui alla lettera d) che« saranno attuate con decreto Reale, promosso dal Capo del Governo Primo« Ministro. »Le attribuzioni <strong>di</strong> cui ai punti sopracitati, possono comprendersi inun'unica espressione e ci~è nella funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e <strong>di</strong> controllodelle statistiche effettuate dalle altre pubbliche amministrazioni. Le formein cui si realizzano nella previsione legislativa tali funzioni possono riassumersinel modo seguente: a) obbligatorietà dell'avviso vincolante del-23


l'Istituto' sui lavori statistici <strong>di</strong>sposti da altre amministrazioni o enti; b)attribuzione <strong>di</strong> un potere <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva,. anch' esso vincolante, in or<strong>di</strong>ne agliaspetti metodologici e tecnici delle rilevazioni e delle pubblicazioni statistichedelle stesse amministrazioni ed enti; c) possibilità <strong>di</strong> integrare leiniziative prese da altri enti, anche sotto il profilo organizzativo, con proprieiniziative intese a completare il quadro delle indagini statistiche correnti.L'attribuzione delle suddette funzioni fu dettata dalla esigenza <strong>di</strong> darealle statistiche promosse per fini pubblici unitarietà <strong>di</strong> criteri e unità <strong>di</strong>in<strong>di</strong>rizzo così da ovviare ai gravi inconvenienti derivanti dall' esercizio noncoor<strong>di</strong>nato dell'attività statistica in campo nazionale. Se tale esigenza <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento era particolarmente acuita dallo stato della statistica ufficialeitaliana all'epoca della emanazione della legge, devesi constatare che essanon è meno sentita al giorno d'oggi. Infatti, eliminati almeno in partegli inconvenienti derivanti da una pluralità <strong>di</strong> centri produttori <strong>di</strong> statisticheufficiali e consolidatasi una certa consapevolezza circa la necessità<strong>di</strong> un organo centrale coor<strong>di</strong>natore, ~i è venuto <strong>di</strong> contro sempre più ampliandoil campo <strong>di</strong> indagine e con esso il numero degli utilizzatori dellestatistiche, sicchè è oggi più che mai in<strong>di</strong>spensabile la presenza <strong>di</strong> un organoche non solo sia <strong>di</strong> strumento al governo per lo svolgimento dellasua azione <strong>di</strong> politica generale ma costituisca anche il mezzo <strong>di</strong> raccordoe, . sotto c:erti profili, <strong>di</strong> controllo delle iniziative che promanano dai piùsvariati' settori sociali ed economici.Dal momento che i soggetti cui è rivolta l'anzidetta funzione coor<strong>di</strong>natricesi identificano con tutti gli enti ed amministrazioni pubblichecomunque connesse con le amministrazioni statali, il problema <strong>di</strong> fondoche comporta l'esercizio <strong>di</strong> tale ·funzione e quello della identificazione deicentri <strong>di</strong> produziòne statistica o, in altri termini, quello della ricerca deilimiti entro i quali i suddetti enti possono esplicare una propria attivitàstatistica soggetta o meno al potere <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettiva dell'Istituto.Premesso che la normativa <strong>di</strong>, cui trattasi non esclude che le amministrazionidello Stato possano effettuare particolari rilevazioni nei settori<strong>di</strong> competenza qualora esse abbiano finalità esclusivamente interne e irisultati siano utilizzate solo a tal fine, si ritiene utile ricordare quantoebbero a <strong>di</strong>re circa tale problema il prof. Sandulli ed il prof. Baldassarrein occasione del convegno sull'informazione statistica. Essi, infatti,dopo aver <strong>di</strong>mostrato come il principio pluralistico - e cioè la oppozione<strong>di</strong>alettica fra base pluralistica e vertice unitario, fra unità e decentramento- costituisca un criterio <strong>di</strong> organizzazione dell'apparato statalee pubblico in genere, nonchè un principio informatore dell'or<strong>di</strong>namentogiuri<strong>di</strong>co, giustamente asseriscono che esso implica la facoltà


per tutti gli enti pubblici <strong>di</strong> compiere ogm tIpO <strong>di</strong> indagine preliminarenelle materie <strong>di</strong> loro competenza al fine <strong>di</strong> provvedere alla cura degliinteressi ad essi attribuiti in proprio. Con ciò si riconosce ad una pluralità<strong>di</strong> enti o <strong>di</strong> organi pubblici la potestà <strong>di</strong> acquisire conoscenze statistiche,a taluni come mezzo strumentale ed occasionale per il perseguimento<strong>di</strong> propri fini istituzionali, ad altri come competenza primariain via fondamentale. Pertanto, mentre per l'Istituto il fare « statistica» costituisce il compito essenziale la cui portata e i cui limiti sonodefiniti dalla stessa legge istitutiva, riguardo le amministrazioni statali edenti pubblici <strong>di</strong>versi dall'Istituto il potere <strong>di</strong> produrre conoscenze « statistiche» non può non essere riconosciuto come potere necessariamenteimplicato dai poteri istituzionali, in funzione dei quali è necessario acquisirele debite cognizioni. Soggiungono però gli autori che (I in tanto la« statistica potrà essere considerata strumento essenziale » (<strong>di</strong> detta amministrazioneo ente) « in quanto siano carenti o in<strong>di</strong>ziati <strong>di</strong> carenza, allo« stato, le statistiche ufficiali. Altrimenti il fare statistica può risolversi in« spreco e perciò in lesione del principio del buon andamento, se non ad­« <strong>di</strong>rittura in eccesso e/o persino in abuso <strong>di</strong> potere » (1).Alla luce delle considerazioni sopra riportate, risulta evidente che nonsi può parlare nei confronti della conoscenza statistica <strong>di</strong> un « monopolio »da parte dell'Istituto, risultando connaturale all'attribuzione <strong>di</strong> pubblichefunzioni il recepire ed utilizzare elementi conoscitivi per lo svolgimentodelle stesse. Va però anche rilevato che l'istituzione <strong>di</strong> un organismo centralecui per legge è demandato il compito <strong>di</strong> effettuare statistiche perconto del governo e su settori <strong>di</strong> interesse nazion~.le pone dei limiti alpotere statistico delle altre amministrazioni ed enti. Per questi ultimi soggettiinfatti un primo limite è posto dalla ripartizione <strong>di</strong> competenzaespressa dall'attuale <strong>di</strong>ritto positivo, che ha demandato all'Istituto l'esecuzionedelle statistiche <strong>di</strong> interesse generale (art. 2 letto a e b) e quellerelative ad alcuni settori della pubblica amministrazione (art. :3 e norme<strong>di</strong> attuazione).Qualora i soggetti sopra considerati dovessero intraprendere ImZlativein tal senso, queste, o costituirebbero un palese duplicato <strong>di</strong> rilevazionigià esistenti, o denuncerebbero implicitamente una carenza dellestatistiche ufficiali determinata dall'insorgere <strong>di</strong> esigenze conoscitive collegatea nuovi processi legislativi o sociali. Tralasciando come ovvia la primaipotesi, nell'altra la rilevazione rientrerebbe comunque nella competenzadell'Istituto per il quale, in adempimento ai compiti <strong>di</strong> cui alle lettere a)(1) A. SANDULLI e A. BALDASSARRE, Profili giuri<strong>di</strong>ci ecc., op. cit., pagg. 64, 65 e 71.25


e b) precedentemente trattate, si verrebbe a configurare l'obbligo <strong>di</strong> ovviarealla carenza denunciata e conseguentemente <strong>di</strong> avocare a sè l'esecuzionedell'indagine.Per le statistiche non trasferite all'Istituto, la possibilità per gli enti<strong>di</strong> cui trattasi <strong>di</strong> effettuare indagini e rilevazioni soggiace invece ai limitiimposti dalle <strong>di</strong>sposizioni in esame, e cioè alla potestà <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento da parte dell'Istituto, nonchè alla possibilità per questoultimo <strong>di</strong> eseguire proprie indagini nèl settore interessato qualora questeassumano un <strong>di</strong>verso sign~ficato in relazione ad una <strong>di</strong>versa loro articolazionenel tempo, nel campo <strong>di</strong> osservazione, nel contenuto, in funzionedei <strong>di</strong>versi scopi e prospettive cui siano informate.Circa le motivazioni che rendono in<strong>di</strong>spensabile l'azione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentosvolta dall'Istituto, si ritiene che esse risultino in modo evidenteda quanto fin qui esposto; è d'uopo tuttavia qui ricordare quanto su taleesigenza, e soprattutto sulle ragioni per cui essa è cosi profondamentesentita, ebbe a <strong>di</strong>re il prof. de Meo a conclusione dei lavori d~l convegnoche più volte . in precedenza si è avuto occasione <strong>di</strong> menzionare.Egli in<strong>di</strong>vidua tre ragioni essenziali. La prima è <strong>di</strong> carattere tecnico,« in quanto solo attraverso un efficace coor<strong>di</strong>namento si possono evi­« tare notevoli <strong>di</strong>storsioni nell'interpretazione dei dati» (1). La secondaconcerne la spesa: iniziative <strong>di</strong>sarticolate e non opportunamente coor<strong>di</strong>natecomportano inevitabilmente duplicazioni non solo <strong>di</strong> risultati ma anche<strong>di</strong> spese che evidentemente gravano sulla pubblica finanza con danno pertutta la collettività. La terza ragione, tale in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> citazione ma nonultima in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> importanza, concerne il citta<strong>di</strong>no « il quale fino ad« oggi considerato un mero soggetto passivo è tuttavia titolare <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti« che, in quanto tali, devono essere tutelati» (2). Fra <strong>di</strong> essi il più compressodall' attività statistica risulta il <strong>di</strong>ritto alla riservatezza, « <strong>di</strong>rittoche si estrinseca sia nella facoltà <strong>di</strong> porre al riparo dalla conoscenzaaltrui la propria sfera privata, sia nel potere <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re che altri, conoscendole,riveli notizie intime che lo riguardano» (3). Se questo <strong>di</strong>ritto,. costituzionalmente garantito, può essere limitato allorquando ricorrono ragioni<strong>di</strong> interesse èollettivo, non è chi non veda come l'accavallarsi continuo<strong>di</strong> richieste <strong>di</strong> dati assai spesso simili fra <strong>di</strong> loro si concretizzi inun vero e proprio abuso <strong>di</strong> potere da parte <strong>di</strong> tutte le amministrazionied enti da cui tali iniziative promanano.I(1) G. DE MEo, Atti del Convegno sull'informazione statistica in Italia, Conclusioni,Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 26, pago 429.(2) Ibidem.(3) A. SANDULLI e A. BALDASSARRE, op. cit., pago 73.


Se tali argomentazioni sono valide per le amministrazioni centralidello Stato e per gli enti pubblici da queste <strong>di</strong>pendenti, un <strong>di</strong>scorso aparte meriterebbero invece le regioni, la cui autonomia politica ha comportatol'insorgere <strong>di</strong> una vasta problematica che per la sua complessità nonpuò essère affrontata in questa sede.È doveroso tuttavia sottolineare che l'attua~ione dell'istituto regionaleha fornito un'ulteriore conferma <strong>di</strong> quanto in<strong>di</strong>spensabile sia la presenza<strong>di</strong> un organo centrale che svolga una adeguata attività <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento,tale comunque da non sminuire il principio delle autonomie locali, ma anzida esaltarlo nella misura in cui essa garantisca la comparabilità <strong>di</strong> dati rac,:"colti a vari livelli, eviti <strong>di</strong>spersioni <strong>di</strong> pubblico denaro pér duplicazioni <strong>di</strong>indagini e assicuri il minor <strong>di</strong>sturbo alle fonti <strong>di</strong> informazione.Peraltro, la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> tale principio è <strong>di</strong>mostrata anche dal fatto chenegli or<strong>di</strong>namenti <strong>di</strong> tutti i paesi statisticamente più avanzati si rinvengonospecifiche <strong>di</strong>sposizioni atte a salvaguardare la funzione <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento,anche se mutano, in relazione ai singoli ot<strong>di</strong>namenti statuali, l'organocui essa è affidata e le procedure per attuarla. Generalmente comunquetale funzione è esercitata dagli stessi servizi statistici nazionali (come inAustria, in Belgio, in Danimarca, in Lussemburgo ecc.) e da organi collegialicome il Consiglio nazionale <strong>di</strong> statistica in Francia e la Commissionenazionale <strong>di</strong> statistica in Olanda. Anche in quei Paesi, come l'Inghilterra,la Repubblica Federale Tedesca e gli Stati Uniti d'America,ove l'attività statistica è largamente decentrata alle singole amministrazioniinteressate o agli organismi federati, esistono Uffici <strong>di</strong> statistica centralizzaticon funzioni consultative e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento (1).« g) Fornisce agli enti internazionali e alle amministrazioni straniere« i dati e le informazioni da essi richieste, procedendo, se del caso, d'accordo« con le amministrazioni interessate e col Ministero degli Affari Esteri. A tal«fine, le amministrazioni ed enti tutti <strong>di</strong> cui alla lettera d), che ricevano ri­« chieste <strong>di</strong> dati statistici da enti internazionali o da amministrazioni straniere,« dovranno trasmetterle all' Is.tituto Centrale <strong>di</strong> Statistica; >)« i) designa al Capo del Governo i rappresentanti dell' Italia a congressi,« conferenze e riunioni internazionali, aventi per oggetto la trattazione <strong>di</strong> ma­« terie statistiche)}.All'Istituto quale organo ufficiale e centrale della produzione statisticaitaliana è affidato anche il compito <strong>di</strong> intrattenere rapporti con le ammini-(1) Sull'argomento cfr.: M. CECCOTTI, Cenni sull'or<strong>di</strong>namento statistico in alcuni Paesi,Atti del Convegno sull'informazione statistica in Italia, Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII,VoI. 26, Roma 1971.


strazioni degli altri Paesi e con gli enti internazionali, sia me<strong>di</strong>ante lafornitura ad essi <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> dati, sia me<strong>di</strong>ante la designazione<strong>di</strong> qualificati esperti in rappresentanza dell'Italia a riunioni e conferenzeinternazionali.Sotto il primo profilo, l'Istituto ha sempre condotto una proficuaazione nei confronti delle amministrazioni ed enti sopraddetti, ed in particolaredopo la costituzione delle Comunità economiche europee, esso hasvolto non soltanto una semplice azione <strong>di</strong> collaborazione ma soprattuttoun'intensa attività statistica a favore degli organi comunitari, per contodei quali sono state effettuate numerose indagini censuarie e campionarie,fra cui alcune <strong>di</strong> particolare importanza quali la costituzione <strong>di</strong> un catastoviticolo, la rilevazione delle aziende agricole ed altre relative al patrimonio.zootecnico, alle forze <strong>di</strong> lavoro, ai salari nell'industria, ecc.Quanto alla partecipazione a riunioni e conferenze internazionali,l'Istituto ha sempre svolto un'intensa attività che lo ha visto presenterielle più importanti se<strong>di</strong> presso le Comunità, l'ONU, l'OCSE, la FAO, ilBIT nonchè nelle varie sessioni tenute dall'Istituto internazionale <strong>di</strong> statisticae da altri organismi.« h) promuove e favorisce gli stu<strong>di</strong> statistici, sia con le proprie iniziative,« sia aiutando e favorendo le iniziative <strong>di</strong> altri enti, nonchè con la istituzione« <strong>di</strong> borse <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e me<strong>di</strong>ante concorsi a premio. »Da non sottovalutare è l'importanza del compito in esame; esso èconnaturale alla natura dell'Istituto quale organo propulsore non solo <strong>di</strong>realizzazioni nel campo della statistica applicata ma anche <strong>di</strong> ricerche estu<strong>di</strong> intesi ad ampliare sempre più il bagaglio tecnico e scientifico sia deicultori <strong>di</strong> tale materia sia <strong>di</strong> coloro che sono chiamati ad applicarla sulpiano della pratica.Numerose sono state infatti le iniziative adottate dall'Istituto in talsenso; basterà ricordare i numerosi corsi <strong>di</strong>· aggiornamento tenuti in collaborazionecon le camere <strong>di</strong> commercio, le borse <strong>di</strong> perfezionamento Instu<strong>di</strong> statistici; i premi per lavori ine<strong>di</strong>ti e tante altre ancora.28


3. Strutturae organizzazione (*)Da quanto fin qui esposto risulta chiaramente che il servizio statisticonazionale è strutturato secondo un!organizzazione centralizzata facentecapo alrIstituto, dalla quale <strong>di</strong>pende o è comunque collegata unacomplessa e articolata organizzazione a livello periferico. Si tratta ora <strong>di</strong>esaminare analiticamente tali organizzazioni al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduarne le struttureportanti.Il R.D.L. 27 maggio 1929, n. 128S! alPart. 4, stabilisce che aIrIsti,;.tuto sia preposto un Presidente! .la cui nomina è <strong>di</strong>sposta con decreto delPresidente della Repubblica su proposta del Presidente del Consiglio deiministri. Tale <strong>di</strong>sposizione prevede anche quali siano le attribuzionidel suddetto organo, in<strong>di</strong>viduandole nel potere-dovere <strong>di</strong> provvedere aquanto occorra per il funzionamento dell'Istituto! nella sua legale rappresentanzae nel presiedere gli altri organi interni dell!Istituto medesimo.È evidente che la genericità <strong>di</strong> tali attribuzioni doveva trovare una suaspeCificazione in opportune norme <strong>di</strong> esecuzione! quali quelle previstedallo stesso art. 4, il quale fa esplicito rinvio ad un regolamento <strong>di</strong> esecuzione,mai emanato, ed al regolamento interno emanato invece con decretodel 1S gennaio 1930. A quest'ultimo, ed in particolare alle <strong>di</strong>sposizionicontenute nell'art. 2! si deve pertanto fare riferimento al fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduarele funzioni dell'organo <strong>di</strong>· cui trattasi.Da un attento esame della norma innanzi citata, si rileva che il Presidenteassomma in sé le fondamentali funzioni inerenti all'attività tecnicaed amministrativa dell'Istituto, mentre ai Direttori generali sonorimesse, quali competenze proprie e non delegate dal Presidente, funzioni<strong>di</strong> controllo e· propositive! nonchè l'adozione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>mentitecnici e amministrativi (C che si rendano necessari per il normale svolgi­(C mento dei propri servizi e per il buon comportamento del proprio per­(C sonale» (art. 14).Nella sostanza il Presidente dell'Istituto viene a configurarsi comeorgano trainante dell'intera attività dell'ente, dal momento che, sebbeneegli debba agire (C sotto ralta vigilanza del Capo del Governo l), a luiL'organo centrale(8) Redatto dal dotto GIOVANNI CALOSSO del Servizio Affari Generali.


spetta <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre i programmi delle singole indagini statistiche, <strong>di</strong>esercitare il controllo sui lavori statistici <strong>di</strong> altre amministrazioni, <strong>di</strong> determinaregli argomenti da sottoporre agli altri organi dell'Istituto, <strong>di</strong> curarela relazione annuale, <strong>di</strong> approvare preventivamente i modelli, i questionarie le pubblicazioni ISTAT, nonchè <strong>di</strong> adottare i provve<strong>di</strong>menti amministrativiconcernenti lo stato giuri<strong>di</strong>co e il trattamento economico del personale.Secondo quanto previsto dal decreto del 1929, al Consiglio superiore<strong>di</strong> statistica spetta invece la vigilanza sul funzionamento dell'Istituto,nonchè . funzioni consultive « su tutte le questioni per le quali l'avviso <strong>di</strong>« tale organo collegiale sia richiesto da <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge o <strong>di</strong> regola­({ mento o sia domandato dal-.fresidente dell'Istituto» (art. 6). Esso è compostooltre che dal Presidente dell'Istituto che lo presiede e dai Direttorigenerali, anche da 16 membri (1) scelti fra professori universitari e stu<strong>di</strong>osi<strong>di</strong> statistica, fra magistrati dell' or<strong>di</strong>ne giu<strong>di</strong>ziario ed amministrativo,fra funzionari rappresentanti <strong>di</strong> alcuni <strong>di</strong>casteri· nonchè fra gli esponenti<strong>di</strong> organizzazioni sindacali o <strong>di</strong> enti pubblici, esperti nelle <strong>di</strong>scipline statistiche.Dalla composizione del predetto organo risulta evidente l'inten<strong>di</strong>mentodel legislatore <strong>di</strong> assicurare che le funzioni <strong>di</strong> vigilanza e consultive àdesso affidate siano svolte non solo sulla base <strong>di</strong> istanze squisitamente tecnichema anche secondo criteri rispondenti a principi <strong>di</strong> legittimità e <strong>di</strong>buona amministrazione.È da sottolineare inoltre che, dopo l'istituzione delle regioni a statutoor<strong>di</strong>nario, si è tentato <strong>di</strong> allargare la base <strong>di</strong> rappresentanza del Cons~gliosuperiore estendendo la sua composizione anche ai rappresentanti <strong>di</strong> tali~enti territoriali. In tal senso era preor<strong>di</strong>nato il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge n. 559del 15 novembre 1972, <strong>di</strong> iniziativa governativa, con il quale 'si prevedevaappunto l'inserimento nell'organo predetto <strong>di</strong> tre rappresentantì delle regioni(poi portati a 5 secondo un successivo emendamento). Le finalitàperseguite con tale provve<strong>di</strong>mento, non tradotto in legge per decadenzadella legislatura, erano quelle <strong>di</strong> favorire la partecipazione delle regioniall'attività dell'Istituto affinchè le medesime potessero <strong>di</strong>sporre « anche con« il loro concorso, delle statistiche generali e speciali e delle indagini sta­« tistiche in genere effettuate <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente dall'Istituto« centrale <strong>di</strong> statistica» (2)., Nell'ambito dell'Istituto agisce anche un Comitato amministrativo, icui componenti sono costituiti dal Presidente dell' Istituto, che lo presiede,(1) La composizione del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica è stata integrata con le <strong>di</strong>sposizioni4i cui all'art. 17 della legge 27 febbraio 1967, n. 48.(2) Relazione al <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge n. 559 (Senato) del 15 novembre 1972.30


I PRESIDENTI DELL'ISTITUTOProf. Corrado GINI(1926 - 1932)Prof. Franco SAVORGNAN(1932 - 1945)Prof. Alberto CANALETTI GAUDENTI(1945 - 1949)Prof. Lanfranco MAROI(1949 - 1961)Prof. Giuseppe DE MEO(dal 1961)


dai <strong>di</strong>rettori generali e da alcuni membri del Consiglio superIore deiquali quattro ne fanno parte <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto quali rappresentanti dell' or<strong>di</strong>negiu<strong>di</strong>ziario, della Presidenza del Consiglio dei ministri, del Ministerodelle finanze e <strong>di</strong> quello del bilancio e della programmazione economica,e due in quanto designati dal Consiglio stesso.Le attribuzioni <strong>di</strong> siffatto organo, cui in sostanza è affidata l'amministrazione<strong>di</strong>retta dell'ente, si identificano nell'approvazione dei bilancipreventivi e consuntivi, nell'autorizzazione <strong>di</strong> spese <strong>di</strong> carattere straor<strong>di</strong>nario,nell'adozione <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti atti a dare incremento alle entrate dell'Istituto,nonchè nell'approvazione del regolamento interno dell'Istitutomedesimo e delle sue successive mo<strong>di</strong>ficazioni.Al Comitato tecnico, i cui componenti sono anch'essi <strong>di</strong> estrazionedal Consiglio superiore, sono invece affidate funzioni <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento econsultive: le prime vengono espletate nei confronti delle proposte avanzatedalle commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o operanti in seno all'Istituto, le seconde in or<strong>di</strong>nealle questioni tecniche che il presidente dell'Istituto medesimo puòsottoporgli.Le commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> cui all'art. 8 del R.D.J... n. 1285/1929,costituiscono, sebbene non citate dall'art. 1 del regolamento interno qualiorgani dell'Istituto, organismi collegiali consultivi <strong>di</strong> particolare importanzanon solo nell'ambito dell'or<strong>di</strong>namento dell'ente ma anche in quellodei servizi statistici nazionali. Intatti, esse esercitano sia un'azione consultivae propositiva in or<strong>di</strong>ne a particolar problemi attinenti a singole statistichesvolte dall'Istituto, sia una penetrante attività <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentonei confronti <strong>di</strong> quelle rilevazioni che l'Istituto stesso non esegue <strong>di</strong>rettamente.Il secondo comma del citato art. 8 prevede infatti che alle sedute<strong>di</strong> quelle commissioni che trattino <strong>di</strong> statistiche <strong>di</strong> altre amministrazionio enti possano partecipare, con voto deliberativo, i rappresentanti dellestesse amministrazioni ed enti interessati.Non è qui il caso <strong>di</strong> elencare le numerosissime commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>ocostituite nel primo cinquantennio <strong>di</strong> attività dell'Istituto; basterà ricordareche ben 26 sono attualmente operanti nei più svariati settori dell'attivitàstatistica nazionale.Oltre alle considerazioni suddette è qui il caso <strong>di</strong> fare un breve cennoad alcuni profili strettamente amministrativi dell'attività dell'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica.Quanto all'autonomia <strong>di</strong> gestione, va sottolineato che essa S1 concretizzain una scissione fra il bilancio dell'Istituto e quello generale delloStato. Infatti, sebbene il conto consuntivo dell' ente sia annesso allo stato<strong>di</strong> previsione del Ministero del tesoro ai sensi de] D.P.R. 8 marzo 1965,3I


n. 688, e sebbene le entrate dell'Istituto siano costituite sopratutto dall'assegnazioneannuale dello Stato, il bilancio <strong>di</strong> previsione ed il ren<strong>di</strong>contogenerale vengono deliberati dal Comitato amministrativo, e, dopoessere stati trasmessi alla Commissione dei revisori dei conti, vengonoapprovati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.Per quanto concerne il controllo sulla gestione finanziaria dell'Istituto,si fa presente che esso è attuato; secondo le <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui all'art.15 del citato R.D.L. n. 1285/1929, da una Commissione dei revisoripresieduta da un consigliere della Corte dei Conti. Inoltre, con D.P.R.11 marzo 1961, gli atti dell'Istituto, quale ente ,cui lo Stato contribuiscein via or<strong>di</strong>naria, sono stati assoggettati al controllo successivo <strong>di</strong> 'legittimità<strong>di</strong> cui alla legge 21 marzo 1958, n. 259, art. 8, e, a tal fine, vengonotrasmessi alla stessa Corte dei Conti.Circa la strutturazione operativa dell'Istituto è da rilevare che, comeprevisto dall'art. lO del R.D.L. n. 1285/1929, i servizi dell'Istituto stessosono raggruppati in due <strong>di</strong>rezioni generali, l'una dei servizi tecnici, l'altradegli affari generali e del personale. Dall'esame dell'organigrammaallegato risulta cp.e i servizi tecnici sono ripartiti in tre settori fondamentali,quello delle statistiche demografiche e sociali, quello delle statisticheeconomiche e del lavoro e infine quello dei servizi ed uffici generali. Quantoinvece alla <strong>di</strong>rezione generale degli affari generali e del personale, essasi articola secondo una ripartizione in servizi preor<strong>di</strong>nata alla gestionefinanziaria e dei beni dell'Istituto, nonchè all'amministrazione del personale.Gli ufficiregionaliDopo i brevi cenni sulla struttura dell'Istituto a « livello centrale l),è ora opportuno soffermare l'attenzione sulla sua organizzazione a livelloperiferico <strong>di</strong>stinguendo però fra quegli uffici che presentano una <strong>di</strong>pendenzaamministrativa dall'Istituto stesso e quelli che dell'IsTAT fungonoda « organi periferici l), ma dei quali, in realtà, esso si può avvalere me<strong>di</strong>anteuna sorta <strong>di</strong> collaborazione tecnica che, pur <strong>di</strong>sposta dalla legge,non trova in essa sufficienti elementi atti a definirla ed inquadrarla quantomeno in precisi rapporti funzionali.Quanto ai primi, vi è da <strong>di</strong>re che l'esigenza <strong>di</strong> articolare il serviziostatistico nazionale secondo uno schema che oltre al centro <strong>di</strong> propulsioneprevedesse anche appositi uffici a livello provinciale, risale ai primor<strong>di</strong>della nostra storia patria; infatti, il decreto del 9 ottobre 1861, propugnatodall'allora ministro Cordova, prevedeva l'istituzione <strong>di</strong> appositi organitecnici provinciali denominati « uffici permanenti <strong>di</strong> statistica l).32


IDIRETTORIGENERALIDELL'ISTITUTO (*)Dott. Alberto MANCINIDirettore generale dal 1926 al 1927DotI. Santino VERRATTIDirettore generale dal 1927 al 1929DotI. Alessandro MOLINARIDirettore generale dal 1929 al 1945Avv. Giuseppe ADAMIDirettore generale del personale e dei servizi amministrativi dal 1940 al 1945Prot. Benedetto BARBERIDirettore generale dal 1945 al 1963DotI. Salvatore MARINODirettore generale degli affari generali e del personale dal 1963Dott. Gastone BARSANTIDirettore generale dei servizi tecnici dal 1964 al 1970DotI. Luigi PINTODirettore generale dei servizi tecnici dal 1970(*) Anteriormente alla costituzione dell'Istituto, i Direttori generali della « Direzione generale della statistica»sono stati, dall'Unità d'Italia, nell'or<strong>di</strong>ne: Pietro MAESTRI (1"862-1871), Luigi BODIO (1872-1898), Carlo DE'NEGRI (1899-1910), Enrico RASERI (1910-1911), Giov<strong>anni</strong> MONTEMARTINI (1911-1913) e Alessandro ASCHIERI( 1913-1925) .


Purtroppo tale iniziativa, rimasta unica nel tempo, fu completamente<strong>di</strong>sattesa dalle numerose riforme succedutesi prima <strong>di</strong> quella attuata nel1926-1929; nè è da <strong>di</strong>re che quest'ultima abbia portato un qualche contributoalla risoluzione del problema. Si creò infatti l'organo propulsorecentrale, ma si trascurò <strong>di</strong> dotarlo <strong>di</strong> propri « organi periferici >}, intesiquesti nel vero senso della parola, e cioè <strong>di</strong> uffici amministrativamente egerarchicamente <strong>di</strong>pendenti dal primo e dotati <strong>di</strong> un'attitu<strong>di</strong>ne giuri<strong>di</strong>caa compiere atti aventi rilevanza esterna <strong>di</strong>rettamente imputabile all'organocentrale.Si deve giungere agli <strong>anni</strong> 1956-1957 per trovare una prima propostaconcreta in or<strong>di</strong>ne alla creazione <strong>di</strong> uffici periferici <strong>di</strong>pendenti dall'Istituto.Ciò avvenne in occasione del rior<strong>di</strong>namento delle Camere <strong>di</strong>commercio, occasione nella quale fu avanzata l'ipotesi <strong>di</strong> istituire pressodetti enti camerali Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica amministrativamente efunzionalmente collegati con l'IsTAT. Tale proposta trovò tuttavia ilfermo <strong>di</strong>saccordo da parte del Ministero dell'industria e del commercio,che giustificò tale parere contrario sia con motivazioni attinenti ai rapportigerarchici nell'ambito delle Camere <strong>di</strong> commercio, sia con l'osservazioneche la fattiva opera svolta dai preesistenti Uffici provinciali<strong>di</strong> statistica rendeva superflua ogni e qualsiasi mo<strong>di</strong>fica all'assetto inatto.Caduta tale iniziativa, intorno all'anno 1962 i competenti organi dell'Istitutointrapresero un accurato ed approfon<strong>di</strong>to stu<strong>di</strong>o sull'organizzazioneperiferica dei servizi statistici nazionali, a conclusione del quale ilConsiglio superiore <strong>di</strong> statistica, nella seduta del 30 aprile 1962, formulavail voto che fossero costituiti, alle <strong>di</strong>rette ed esclusive <strong>di</strong>pendenze dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica, 92 sezioni provinciali <strong>di</strong> statistica e 18ispettorati regionali con compiti <strong>di</strong> rilevazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> dati nonchè <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>namento, assistenza tecnica e vigilanza sulle rilevazioni eseguite dallealtre amministrazioni statali e enti locali.Esauritasi anche tale iniziativa, che tentava <strong>di</strong> risolvere il problemaÌn modo definitivo e che per questo apparve forse troppo audace, all'iniziodel 1966 da parte del Governo fu presentato un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge che, inarmonia ad altro voto espresso sempre dal Consiglio superiore nel <strong>di</strong>cembredel 1963, prevedeva l'istituzione <strong>di</strong> Uffici <strong>di</strong> corrispondenza regionaliod interregionali. Tale <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge nella sua stesura originaria contenevaanche delle norme intese a sopperire ad eventuali violazioni <strong>di</strong> leggeo <strong>di</strong> regolamento in materia . statistica da parte <strong>di</strong> uffici periferici dellepubbliche amministrazioni anche con or<strong>di</strong>namento autonomo o <strong>di</strong> entipubblici territoriali o istituzionali. Il suddetto provve<strong>di</strong>mento, nel corso33


del suo iter legislativo, incontrò notevoli resistenze soprattutto in or<strong>di</strong>nealle <strong>di</strong>sposizioni che prevedevano la possibilità <strong>di</strong> un intervento <strong>di</strong>rettodell'Istituto mirante ad una normalizzazione <strong>di</strong> situazioni particolari o <strong>di</strong>irregolari funzioni tecniche dei servizi statistici locali; tal une perplessitàsorsero anche in or<strong>di</strong>ne agli oneri finanziari che avrebbe comportato l'istituzione<strong>di</strong> nuovi organi regionali.Mentre le prime <strong>di</strong>fficoltà risultarono insuperabili per l'incidenza delle<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui sopra è cenno sulla materia delle competenze costituzionalmenteattribuite agli organi <strong>di</strong> amministrazione locale, le seconde,quelle <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne finanziario, nulla poterono <strong>di</strong> fronte ai prospettati vantaggiderivanti dalla nuova organizzazione periferica, che peraltro, sottoquesto profilo, non avrebbe posto problemi <strong>di</strong> un certo rilievo. Infatti, conla legge 6 agosto 1966, n. 628, furono istituiti i predetti uffici con il compito<strong>di</strong> svolgere la loro attività per il conseguimento dei fini istituzionalidell'Istituto.La denominazione attribuita a detti uffici, e cioè «<strong>di</strong> corrispondenza »,nonchè la formulazione generica della legge istitutiva, non soccorrono. certoad una identificazione esatta delle competenze attribuite ai nuovi organi.D'altronde la stessa genericità della legge lascia presupporre che frale funzioni ad essi demandate vi siano anche quelle <strong>di</strong> controllo,ispettive e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento nei confronti <strong>di</strong> amministrazioni ed entiche comunque agiscano nell'ambito dell'or<strong>di</strong>namento statistico nazionale,e purchè tali funzioni siano espletate nei limiti in cui si renda necessarioil loro esercizio per il normale svolgimento dell'attività dell'Istituto.Per quanto concerne l'attuazione del provve<strong>di</strong>mento legislativo soprain<strong>di</strong>cato,si fa presente che, a tutt'oggi, sono stati costituiti 13 ufficiregionali o interregionali con sede nei seguenti capoluoghi <strong>di</strong> provincia:Torino (interregionale), Milano, Trento, Venezia, Genova, Bologna, Firenze,Ancona, Napoli, Bari, Potenza, Palermo e Cagliari.Organiperiferici <strong>di</strong>rilevazionePer quanto attiene agli altri uffici che costItUiscono l'organizzazioneperiferica dell'Istituto abbiamo già citato l'art. 17 del decreto del 1929,in virtù del quale per l'espletamento dei suoi compiti istituzionali l'Istitutosi :può valere della collaborazione, nei limiti della rispettiva competenza,delle amministrazioni governative centrali e locali, delle amministrazioniprovinciali e comunali, <strong>di</strong> ogni altro ente pubblico nonchè<strong>di</strong> enti privati soggetti a tutela, vigilanza o controllo da parte dello Stato.In particolare, il comma 3° <strong>di</strong> detto articolo, nel confermare la· compe-34


U<strong>di</strong>enza concessa il 15 giugno 1972 dal Presidente della Repubblica ai componenti del Consigliosuperiore <strong>di</strong> statistica e del collegio dei Revisori dei conti, in occasione della: pubblicazione. dei primirisultati dei censimenti effettuati nel 1971. Accanto;,::~l'On. Giov<strong>anni</strong> LEONE e al prof. Giuseppe DEMEO appaiono, da sinistra, il dotto Francesco BARJ~0b)TTA, il dotto Giuseppe TARDIO, il prof. MassimoLIVI BACCI, il prof. Guglielmo TAGLIACARNE, ilprof. Antonino GIANNONE, il dotto Salvatore MARINO,il prof. Giuseppe PARENTI, il prof. Bruno DE FINETTI, il prof. Fer<strong>di</strong>nando DI FENIZIO, il dottoDomenico FERRANTI, il dotto Gùido TOMASONE, il dotto Luigi PINTO e il dotto Santi CASTIGLIA.


tenza delle prefetture in or<strong>di</strong>ne a tal uni lavori statistici, attribuisce lafunzione <strong>di</strong> « organi locali » dell'IsTAT alle attuali Camere <strong>di</strong> commercio,industria, artigianato e agricoltura.In aggiunta a quanto in precedenza detto circa i numerosi inconvenientiinsiti in siffatta norma, è da precisare che le sfasature maggiori derivanoproprio dal fatto che, nella maggior parte dei casi, gli organi tenutia fornire la loro collaborazione all'Istituto assommano in sè, oltre atali attribuzioni, anche quelle loro derivanti dall'espletamento delle funzionicui istituzionalmente sono preposti come uffici ed organi <strong>di</strong> amministrazionied enti operanti nei più svariati settori della vita economica esociale del Paese.Quanto al loro numero, si fa presente che l'Istituto attualmente siavvale dell'opera <strong>di</strong> circa 15.000 organi, fra i quali sono compresi i Comuni,gli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica, le Prefetture, gli Ispettorati provincialidell'agricoltura, gli Enti provinciali del turismo, le L'ogane, gli organigiu<strong>di</strong>ziari, gli ospedali e così via.Non essendo nè possibile, nè utile in questa sede una specifica <strong>di</strong>samina<strong>di</strong> ciascuno dei suddetti uffici, è qui necessario invece spenderequalche parola per quelli che più degli altri assumono la veste <strong>di</strong> verie propri uffici <strong>di</strong> statistica a livello locale.Con la legge 16 novembre 1939, n. 1823, fu <strong>di</strong>sposto che in tutti iComuni con una popolazione residente <strong>di</strong> 100.000 o più abitanti fosseroistituiti degli uffici <strong>di</strong>· statistica in conformità alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alR.D.L. 24 marzo 1930, n. 436, convertito nella legge 18 <strong>di</strong>cembre 1930,n. 748. La legge ietitutiva <strong>di</strong> detti uffici attribuiva ad essi le funzioni <strong>di</strong>organi periferici dell'Istituto e <strong>di</strong>sponeva inoltre che « tutte le indagini« statistiche, comunque affidate ai comuni, dovranno essere costituite a« cura degli uffici suddetti dopo aver sentito l'Istituto centrale <strong>di</strong> stati­« stica ed in conformità alle <strong>di</strong>rettive da esso impartite ».Con successiva circolare dellO giugno 1960, il Ministero dell'interno,consapevole dell'importante ruolo che gli uffici <strong>di</strong> cui trattasi erano chiamatia sostenere nel campo dell'attività statistica nazionale, suggerì cheessi fossero istituiti anche nei Comuni con popolazione residente inferiorea 100.000 abitanti purchè fossero capoluogo <strong>di</strong> provincia o avessero unapopolazione superiore alle 30.000 unità.È da aggiungere che con la citata legge n. 1823/1939, si <strong>di</strong>sponevaanche che gli uffici <strong>di</strong> statistica erano tenuti a pubblicare un bollettinomensile ed un annuario <strong>di</strong> statistica. L'evidente scopo <strong>di</strong> tale particolare<strong>di</strong>sposizione era quello non solo <strong>di</strong> controllare l'attività statistica dei comuniinteressati me<strong>di</strong>ante pubblicazioni con cadenza perio<strong>di</strong>ca, ma so-35


prattutto quello <strong>di</strong> stimolarla me<strong>di</strong>ante un mezzo <strong>di</strong> visualizzazione deirelativi risultati. È da <strong>di</strong>re purtroppo che in molti dei Comuni compresinelle <strong>di</strong>sposizioni sopra esaminate la pubblicazione dei dati o non avvieneaffatto o avviene con notevole irregolarità e ritardo, il che è anche giustificatoda mutate esigenze locali in fatto <strong>di</strong> informazione statistica, nonchèda indubbie <strong>di</strong>fficoltà finanziarÌe e <strong>di</strong> altro or<strong>di</strong>ne che gravano notevolmentesui bilanci comunali.Particolari considerazioni merita il problema dell'autonomia degli Ufficicomunali <strong>di</strong> statistica rispetto alle altre ripartizioni dell'amministrazionecomunale. Infatti, dalla natura <strong>di</strong> detti uffici, quale risulta dalla normativasopra denunciata, sembra trarsi sicuro orientamento per una loro collocazioneche conferisca ad essi funzioni organicamente <strong>di</strong>stinte da quelledegli altri servizi. Come l'Istituto ebbe a precisare in più occasioni, e<strong>di</strong>n particolare in una sua circolare dell'8 gennaio 1969, concernente appuntol'organizzazione ed il funzionamento <strong>di</strong> detti uffici, la loro auspicata autonomiacostituisce con<strong>di</strong>zione irrinunciabile perchè gli uffici stessi possanoassolvere nella loro interezza i compiti loro demandati sia come· organiperiferici dell'Istituto, sia come fonte <strong>di</strong> informazione per le varieripartizioni nelle quali si articola l'organizzazione amministrativa delComune.Come già accennato, più volte l'Istituto si è fatto promotore <strong>di</strong> iniziativeintese a sensibilizzare le amministrazioni centrali e locali ai suddettiproblemi, me<strong>di</strong>ante circolari e <strong>di</strong>retti interventi presso i singoli Comuni.Purtroppo la più volte lamentata mancanza <strong>di</strong> rapporti <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenzaamministrativa con gli organi in parola è stata sovente <strong>di</strong> ostacoloal realizzarsi delle suddette iniziative, sicchè tuttora permangono lacunee <strong>di</strong>sfunzioni nel settore.Sempre in tema <strong>di</strong> organi periferici particolare menzione meritano gliUffici provinciali <strong>di</strong> statistica ai quali deve riconoscersi una funzione <strong>di</strong> vitaleimportanza sia in occasione dei censimenti generali che <strong>di</strong> altre particolariinchieste condotte dall'Istituto. Tali uffici furono costituiti presso le Camere<strong>di</strong> commercio con circolare del Ministero dell'industria, commercioe artigianato n. 361jC del 4 giugno 1949. Circa la loro organizzazione èda rilevare che essi costituiscono unità tecnicamente <strong>di</strong>stinte sia dagli ufficie servizi degli enti camerali sia dagli Uffici provinciali dell'industria, commercioe artigianato (U.P.LC.A.) del ministero. Ai <strong>di</strong>rettori <strong>di</strong> questiultimi spetta la <strong>di</strong>rigenza <strong>di</strong> detti uffici con la collaborazione del capo dell'ufficiostatistica o, in mancanza, <strong>di</strong> un funzionario camerale tecnicamenteidoneo; il restante personale viene fornito dalle stesse Camere <strong>di</strong>commercIo.


ORDINAMENTO DELL'ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICAI-------I l _c · _ .,--- -iLI -- -- -_ .. - --- -----


Quanto ai compiti degli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica essi possonoriassumersi nel modo seguente:a) funzionano quali organi tecnici statistici per i censimenti, le rilevazioniperio<strong>di</strong>che e le indagini richiesti dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica,dal Ministero dell'industria e commercio nonchè dagli stessi enticamerali;b) provvedono alla esecuzione <strong>di</strong> rilevazioni statistiche a carattereperio<strong>di</strong>co concernenti i rami <strong>di</strong> attività economica dell'industria, artigianatoe commercio interno, nonchè ad altre rilevazioni sempre <strong>di</strong> carattereeconomico che si rendessero necessarie;c) svolgono opera <strong>di</strong> assistenza tecnica ad altri organi locali dell'Istitutoed hanno compiti <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento in materia <strong>di</strong>indagini sul red<strong>di</strong>to, ai fini della formulazione del bilancio econom,iconazionale.Dalle = <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> cui alla circolare sopracitata, emanate dal predetto<strong>di</strong>castero in pieno accordo con l'Istituto, traspare la volontà <strong>di</strong>creare degli organi tecnici in grado <strong>di</strong> inserirsi nell' or<strong>di</strong>namento statisticonazionale come centri <strong>di</strong> produzione e <strong>di</strong> controllo delle statistiche a livelloprovinciale. Tuttavia dalle stesse <strong>di</strong>sposizioni non risulta con altrettantalimpidezza la volontà <strong>di</strong> attribuire a tali servizi statistici, destinatiad assolvere delicatissime funzioni <strong>di</strong> interesse generale, quella piena autonomiache anche per essi si pone come presupposto in<strong>di</strong>spensabile peril pieno ed esauriente svolgimento delle loro funzioni. Per tale motivo eper altri ancora connessi ai mutament~ in corso nell'assetto istituzionaledelle Camere <strong>di</strong> commercio e all'avvento degli enti regionali si palesa in<strong>di</strong>spensabileche le auspicate mo<strong>di</strong>fiche legislative dell'attuale or<strong>di</strong>namentostatistico nazionale, siano preor<strong>di</strong>nate a dare a quest'ultimo un nuovo epiù razionale assetto anche a livello periferico.437


PARTE SECONDALA RILEV AZIONEE LA ELABORAZIONEDEI DATI


4. La rilevazionedei dati (*).Fra i compiti istituzionali dell' ISTAT, quello della rilevazione dei datiriveste un'importanza fondamentale. Poichè i contenuti e le modalità <strong>di</strong>esecuzione delle singole rilevazioni vengono descritti in dettaglio nei capitoliche seguono, basterà qui accennare ad alcuni aspetti generali dell'attivitàdell'Istituto <strong>di</strong>retta all'acquisizione dei dati statistici <strong>di</strong> base.Per le sue rilevazioni l'IsTAT si avvale della collaborazione <strong>di</strong> nume- Rilevazionirosissimi enti, tra i quali sono da ricordare in primo luogo· i Comuni. (oltre <strong>di</strong>rette e <strong>di</strong> fonteamministrativa8.000) e gli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica presso le Camere <strong>di</strong> commercio,che costituiscono le strutture portanti dell'attuale or<strong>di</strong>namento. Fragli altri enti ci si limiterà a menzionare le Prefetture, gli Ispettoratidell'agricoltura e. delle foreste, gli Ispettorati provinciali del lavoro, gliUffi~i del Genio Civile, le Dogane, i Provve<strong>di</strong>torati agli stu<strong>di</strong> e le Università,gli Uffici giu<strong>di</strong>ziari, gli ospedali. In totale, oltre 15.000 enti,i quali, pur non <strong>di</strong>pendendo nè giuri<strong>di</strong>camente nè amministrativamentedall' ISTAT, intrattengono con questo stretti rapporti <strong>di</strong> collabora-Z1One.Alcuni <strong>di</strong> questi organi partecipano all'attività <strong>di</strong> rilevazione in esecuzione<strong>di</strong> specifiche <strong>di</strong>rettive emanate dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticaallo scopo <strong>di</strong> acquisire informazioni <strong>di</strong> base, non altrimenti <strong>di</strong>sponibili,su determinati aspetti della situazione demografica, economica e socialedel Paese. È questo il caso, oltre che dei censimenti, <strong>di</strong> molte importantirilevazioni correnti, come quelle sulle forze <strong>di</strong> lavoro, sui consumi· dellefamiglie, sui prezzi: tutte indagini impostate e programmate dall'IsTATed eseguite con la partecipazione e l'assistenza soprattut~o dei Comuni edegli Uffici provinciàli <strong>di</strong> statistica.Altri enti intervengono· invece nella fase della « produzione» dei datistatistici prevalentemente quali fonti primarie <strong>di</strong> informazioni, nel senso Redatto dal dotto Sandro DAMIANI del Servizio Affari Generali.


che essi rilevano <strong>di</strong>rettamente, nel corso della loro or<strong>di</strong>naria attività amministrativao per specifici fini conoscitivi, informazioni statistiche che vengonopoi trasmesse all'IsTAT. Gli esempi più cospicui <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong>rilevazioni si hanno nelle statistiche dello stato civile (matrimoni, nati,morti) eseguite dai Comuni, e in quelle del commercio estero, i cuidati vengono rilevati dalle Dogane. Altri esempi <strong>di</strong> rilevazioni <strong>di</strong> fonteamministrativa si hanno nei settori delle statistiche dell'istruzione, delcommercio interno, del turismo, dei trasporti e <strong>di</strong> varie attività del settorepubblico (ad esempio bilanci degli organi della pubblica amministrazione).Anche in queste rilevazioni <strong>di</strong> fonte amministrativa, peraltro, l'Istitutointerviene attivamente allo scopo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare le operazioni e <strong>di</strong> uniformaredefinizioni, criteri <strong>di</strong> classificazione e modalità tecniche della rilevazione.Molto spesso, da questa attività <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e supervisionetecnica dell'IsTAT emerge la necessità o l'opportunità <strong>di</strong> integrare le informazioniassunte dagli enti nel quadro della loro normale attività amministrativacon· altre, rilevanti dal punto <strong>di</strong> vista specificamente statistico.In questi casi i dati forniti dagli enti costituiscono solo in parte un {( sottoprodotto»della loro normale attività, assumendo per il resto la qualità <strong>di</strong>fonti statistiche appositamente acquisite dall'IsTAT per i suoi fini istituzionali,sia pure per il tramite <strong>di</strong> altri organi .. Aspetti Entrambe le categorie <strong>di</strong> rilevazioni - quelle <strong>di</strong>rette e quelle <strong>di</strong> fontequantitatividelle rilevazioni amministrativa - concorrono a realizzare in Italia il complessivo quadrodella conoscenza statistica <strong>di</strong> base.Col passar del tempo, peraltro, l'importanza relativa delle rilevazioni<strong>di</strong>rette è andata costantemente accrescendosi. L'Annuario statisticoitaliano del 1919-21 (l'ultimo pubblicato dalla vecchia Direzione generaledella statistica) contiene 328 tavole, ma soltanto 49 <strong>di</strong> esse recano comefonte la Direzione generale, mentre tutte le altre fanno riferimento a pubblicazioni<strong>di</strong> vari Ministeri o <strong>di</strong> enti quali le Ferrovie dello Stato, le Poste,l'Istituto geografico militare e simili. Negli annuari <strong>di</strong> questi ultimi <strong>anni</strong>il quadro è del tutto <strong>di</strong>verso: il numero complessivo delle tavole non èmolto cresciuto rispetto all' Annuario 1919-21 (circa 400, oltre quellecontenenti i confronti internazionali), perchè attualmente molte tavole analitichevengono pubblicate negli annuari specializzati; ma ora solo un terzocirca delle tavole traggono origine da rilevazioni curate da organismi <strong>di</strong>versidall'IsTAT, in relazione anche al graduale passaggio all'Istituto deiserVIZI <strong>di</strong> statistica in precedenza svolti da alcune amministrazioni dello


Stato (ad es. statistiche agrarie e forestali; statistiChe del commercio esteroe della navigazione; statistiche giu<strong>di</strong>ziarie).Un or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza del volume dellerilevazioni correnti (esclusicioè i. censimenti) eseguite ogni anno <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente dall'Istitutopuò ricavarsi da alcuni dati sull'input e sull'output del centroelettronico. Per quanto riguarda 1'input, il numero dei modelli sottopostia elaborazione genera ogni anno in·· me<strong>di</strong>a circa 26 mìlioni <strong>di</strong> « records )(corrispondenti, come volume <strong>di</strong> lavoro, ad oltre 30 mìlioni <strong>di</strong> schede perforate).Come misura dell' output si può assumere sia il tempo <strong>di</strong> impegnodelle stampanti degli elaboratori - circa 10.000 ore all'anno - sia il numerodelle pagine stampate annualme te nei volumi contenenti i risultatidelle rilevazioni, pagine che negli ultimi <strong>anni</strong> sono state oltre 22.000.Per quanto riguarda i censimenti, basterà ricordare che quelli effettuatinel 1970-71 hanno comportato un input pari a circa 4 volte il caricoannuale dell'attività corrente dell'Istituto, e un output <strong>di</strong> 50.000 paginepubblicate, contro le 31.000 dei censimenti del 1961.Una valutazione completa dell'impegno dell'IsTAT per l'attività <strong>di</strong>rilevazione non può essere tuttavia basata un~camente su questi datiquantitativi.Ciascuna rilevazione, infatti, presuppone tutta una- complessa attività<strong>di</strong> natura tecnica, metodologica e organizzativa che è propedeuticaall'esecuzione della rilevazione stessa e che assorbe una parte non trascurabiledelle risorse dell'Istituto. Tale attività preliminare è in<strong>di</strong>spensabilenon soltanto quando si imposta una nuova rilevazione, ma anche quandovengono· apportate mo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> carattere sostanziale a rilevaziòni già esistenti,e ciò in<strong>di</strong>pendentemente dall'ampiezza del campo <strong>di</strong> osservazionedell'indagine e dall'entità numerica dei modelli <strong>di</strong> rilevazione.A titolo esemplificativo basti pensare ai lavori che precedono l'esècuzione<strong>di</strong> un'indagine campionaria per la stratificazione dell'universo, ladeterminazione della numerosità del campione e' del grado <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilitàdelle stime, ecc. Anche le indagini correnti - per le quali si potrebbecredere che,una volta impostate, sia sufficiente un lavoro <strong>di</strong> routine - richiedononella generalità dei casi un continuo impegno otganizzativo e <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o, derivante sia dai perfezionamenti continuamente apportati per ade ...griare la rilevazione alla realtà che si evolve ed alle nuove esigenze conoscitive,sia dalle mo<strong>di</strong>fiche che si rendono via via necessarie nelle modalità<strong>di</strong> rilevazione. Così, ad esempio, la rilevazione sul commercio con l'estero- anche se effettuata sempre con lo stesso modello - comporta ognianno una revisione delle procedure <strong>di</strong> elaborazione dei dati a causa deimutamenti che vengono apportati alla tariffa doganaleed alla classificazionemerceologica. Per altre indagini, invece .-. Come ad esempio quella43


concernente ·le opere pubbliche - il passaggio delle competenze da unente all'altro comporta tutta una nuova messa a punto della rete organizzativa.Per altre ancora, che vengono effettuate sulla base <strong>di</strong> elementi desuntida modelli concepiti per scopi <strong>di</strong>versi da quello puramente statistico(come ad esempio la rilevazione dei bilanci degli enti locali), l'IsTAT soventesi trova <strong>di</strong> fronte a cambiamenti sostanziali dei modelli <strong>di</strong> rilevazionederivanti da finalità connesse con l'utilizzazione primaria dei modelli stessie deve quin<strong>di</strong> adeguare le sue· procedure alla nuova realtà.Organi periferici,fornitori deidati e qualitàdelle rileva2lioniLa qualità e la tempestività dell'informazione statistica <strong>di</strong> base, qualeè prevalentemente quella fornita dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, <strong>di</strong>pendonoin misura, determinante dall'attività <strong>di</strong> rilevazione. Questa, peraltro,è a sua volta con<strong>di</strong>zionata sia dalla funzionalità della rete periferica <strong>di</strong> raccoltadei dati, sia dall'impegno <strong>di</strong> chi deve fornire le notizie (famiglie, Imprese,enti).Per quanto tiguarda la rete periferica, si può considerare tale, perl'IsTAT, quella costituita dalle molte migliaia <strong>di</strong> enti <strong>di</strong> cui si è detto, attraversoi quali l'Istituto acquisisce le informazioni <strong>di</strong> base sia per le rilevazioni<strong>di</strong>rette, sia per quelle <strong>di</strong> fonte amministrativa. La pluralità <strong>di</strong> taliorgani, se da una parte costituisce un vantaggio, in quanto consente <strong>di</strong> ottenere<strong>di</strong> prima mano le informazioni statistiche che rientrano nella sfera <strong>di</strong>competenza <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> essi, dall'altra pone problemi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento,<strong>di</strong> tempestività ed anche <strong>di</strong> qualità dei dati tanto più complessi quantopiù eterogenei e <strong>di</strong>stanti dalle esigenze d~ll'informazione statistica sono icompiti istituzionali e le strutture organizzative degli enti stessi. Il problemadella struttura periferica del servizio statistico nazionale - noncompletamente e chiaramente impostato in sede legislativa - non puòconsiderarsi risolto in via <strong>di</strong> fatto con la collaborazione degli enti suddetti,anche se molti <strong>di</strong> essi svolgono un'attività preziosa e degna <strong>di</strong> particolareencomio.Quanto ai fornitori dei dati, il loro apporto è stato reso sempre piùesteso e determinante dal progressivo ampliamento del campo d'azionedella statistica verificatosi negli ultimi decenni. L'intensificarsi e il proliferaredellè indagini, peraltro, ha fatto si che spesso la medesima unità - famiglia,impresa o ente che sia - venga a trovarsi interessata, a cadenza ravvicinatao ad<strong>di</strong>rittura contemporaneamente, a più rilevazioni statistiche. Leimprese, soprattutto quelle gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e, si lagnano sovente <strong>di</strong> dovercompilare troppi questionari, richiesti da più enti (Ministeri, enti pubblici,organismi internazionali, oltre l'IsTAT) per informazioni talvolta analoghe44


ma definite in modo <strong>di</strong>verso o con riferimenti temporali <strong>di</strong>versi. Il proliferare<strong>di</strong> tali adempimenti è un grave ostacolo alla tempestiva e completaacquisizione <strong>di</strong> dati adeguati alle necessità dell'informazione statistica.Sempre più evidente si manifesta quin<strong>di</strong> la necessità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare - cosaperaltro prevista negli or<strong>di</strong>namenti statistici degli altri Paesi - le rilevazionieseguite dall'IsTAT con gli adempimenti richiesti da altri enti eorganismi nazionali e internazionali, standar<strong>di</strong>zzando altresÌ definizioni eclassificazioni. '45


5. Gli elaboratori e l'informazionestatistica automatizzataGLI ELABORATORI ELETTRONICI NELL'IsTAT (*)Prima del 1926 la statistica ufficiale italiana <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong> una scarsa La « primaattrezzatura meccanografica e solo la costituzione dell' ISTAT, che preve- generazione».deva l'accentramento <strong>di</strong> tutte le rilevazioni, comportò anche un programma<strong>di</strong> graduale meccanizzazione che si andò rapidamente sviluppando con icensimenti del 1930 e 1931 (agricolo e della popolazione). Tuttavia il macchinarioin funzione in tali <strong>anni</strong> doveva considerarsi soltanto una premessadei nuovi sostanziali incrementi verificatisi nel 1936, ma soprattuttonel periodo post-bellico l'IsTAT procedette al rinnùvo<strong>di</strong> tutta l'attrezzaturameccanografica.Cominciarono così, a funzionare nel 1948 le più moderne macchineIBM e RemingtonRand con i nuovi sistemi a 90 colonne, che sostituivanoi vecchi sistemi a45 colonne. In particolare si debbono segnalare le macchinestatistiche elettroniche MSE 101 e 108 che in potenza erano dei calcolatoriper la loro possibilità <strong>di</strong> eseguire operazioni combinate <strong>di</strong> sele­'zioni multiple, <strong>di</strong> riepilogo e <strong>di</strong> tabulazione.L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, che è stato sempre all'avanguar<strong>di</strong>a.nella utiliz~zione dei mezzi tecnici <strong>di</strong> elaborazione elettronica, ha installatoun primo elaboratore fin dal 1958. L'impianto entrò in funzione dopoun accurato stu<strong>di</strong>o sulla programmazione dei lavori suscettibili' <strong>di</strong> esserviproficuamente' immessi, sia per la loro mole' sia per .la natura dei calcolirichiesti. Trattavasi <strong>di</strong> uno dei primi, calcolatori utilizzati in Italia, unIBM tipo 650: era ovviamente un elaboratore a valvole della prima generazione,configurato assai semplicemente, la cui potenzialità, iri confrontoa quella degli elaboratori, o<strong>di</strong>erni, era più che esigua. Tuttavia ilparagone va fatto in rapportò alla produttività fornita dai settori tra<strong>di</strong>zionali<strong>di</strong> elaborazione meccanografica allora. funzionanti e, quin<strong>di</strong>, il ren<strong>di</strong>mentofornito dall' elaboratore poteva considerarsi elevatissimo, i tempi <strong>di</strong>(*) Redatto dal dotto Franco MAROZZA e dal dotto Domenico SABATINI del Servizio Elaborazioneelettronica dati.47


elaborazione notevolmente più brevi e, soprattutto, si realizzava una maggioreintegrazione delle procedure.Negli <strong>anni</strong> successivi si è avuto poi un crescendo intenso nei lavori<strong>di</strong> spoglio meccanografico sia a mezzo delle macchine convenzionali aschede perforate, sia a mezzo dei calcolatori elettronici; tanto che, nelbiennio 1959-1960, l'unico complesso installato, pur avendo fornito eccellentirisultati, si era rivelato insufficiente per svolgere l'accresciuta mole <strong>di</strong>elaborazioni. Si passò così, nell'ultimo scorcio dell'anno 1959, a due complessiIBM 650, sviluppando in modo risoluto l'impiego dei calcolatori,dopo un rigoroso vaglio della convenienza - in termini sia <strong>di</strong> spesa, sia dìtempo - dell'uso <strong>di</strong> tali mezzi in sostituzione delle macchine tra<strong>di</strong>zionali.Durante tale periodo si svolse anche un intenso lavoro per la preparazionedei programmi <strong>di</strong> elaborazione ed ebbero inizio gli stu<strong>di</strong> per il censimentogenerale dell'agricoltura del 1961, che avrebbe avuto il privilegio <strong>di</strong>essere il primo censimento in Italia elaborato con i nuovi mezzi elettronici.La « seconda La <strong>di</strong>ffusione degli elaboratori, determinò un fervore <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> ed ungenerazione» accentramento <strong>di</strong> sforzi delle varie industrie interessate; si cercavano nuovesoluzioni per migliorare potenza, affidabilità, velocità, contemporaneamentealla riduzione dei costi, per permettere un ulteriore balzo avanti.A ciò contribuì in modo determinante la ricerca scientifica in tuttii campi della fisica, in quanto permise lo sviluppo <strong>di</strong> tecnologie che offrivanopossibilità prima impensabili.Le valvole termoioniche vennero sostituite dai transistors, che consentivanola costruzione <strong>di</strong> circuiti completi in ridotte <strong>di</strong>mensioni, conconseguente aumento della· velocità interna e riduzione dei costi e la memoria<strong>di</strong>venne generalmente fissa (del tipo a nuclei <strong>di</strong> ferrite) e non piùappoggiata su superfici magnetiche rotanti. Si aggiunga a ciò l'introduzione<strong>di</strong> nuovi supporti <strong>di</strong> memorizzazione (nastri, <strong>di</strong>schi, tamburi), che svincolaronol'elaborazione dai supporti tra<strong>di</strong>zionali lenti e assai ingombranti.Tutto ciò delineò un nuovo tipo <strong>di</strong> macchina, detta della « secondagenerazione >} che grosso modo va dal 1959 al 1964 e che in tale periodosi arricchì man mano <strong>di</strong> <strong>di</strong>spositivi interni, <strong>di</strong> unità periferiche semprepiù veloci e <strong>di</strong> possibilità operative sempre più sofisticate.Nell'ambito <strong>di</strong> questo rapido sviluppo, ci si rese conto che l'elaboratorenon solo poteva trattare numeri ed eseguire calcoli scientifici, maanche operare sull'informazione, nell'accezione più generale del termine,elaborarla e trasmetterla a <strong>di</strong>stanza; era nata l'informatica nel senso piùmoderno del termine.


•Con la seconda generazione cominciò anche a svilupparsi il software<strong>di</strong> base che contribui a semplificare il lavoro degli addetti alla programmazione.Gli stu<strong>di</strong> iniziali nel campo. del software sono dovuti soprattuttoa J. von Neuman.Letteralmente software significa merce leggera, soffice, in contrapposizionead hardware che significa ferramenta, merce pesante; nel campoelettronico il primo termine in<strong>di</strong>ca programmazione, applicazioni uinane,sfruttamento economico e tecnico della macchina; il secondo in<strong>di</strong>ca l'insieme<strong>di</strong> tutti i pezzi componenti la macchina nella loro consistenza fisica.In contrapposizione all'hardware, che in<strong>di</strong>ca gli elementi materiali<strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> elaborazione <strong>di</strong> dati, il software può essere defi'nito comel'insieme <strong>di</strong> informazioni astratte che concorrono alla gestione <strong>di</strong> un calcolatoreelettronico ed al suo impiego per la soluzione <strong>di</strong> singoli problemi,oppure come un insieme <strong>di</strong> procedure logiche e informazioni formalizzatein modo da poter essere comprese ed eseguite da un elaboràtore. In relazionealle funzioni speçifiche cui il software è destinato, si usa <strong>di</strong>stinguerloin applicativo, costituito dai programmi dell'utente, e <strong>di</strong> base, costituitodall'insieme dei compilatori, assemblatori e supervisori.Il passaggio dalla prima alla seconda generazione iniziò all'lsTATnel 1961, con la installazione <strong>di</strong> un elaboratore IBM 1401 e con l'introduzionedei nastri magnetici che permisero una maggiore velocità e sicurezza<strong>di</strong> elaborazione. Il processo <strong>di</strong> graduale rinnovamento e potenziamentoportò l'Istituto anche all'adozione <strong>di</strong> nuove tecniche <strong>di</strong> lavoro,quale quella della verifica delle schede a mezzo <strong>di</strong> calcolatori. elettronici,ottenuta con il controllo, in fase <strong>di</strong> elaborazione, <strong>di</strong> tutte quelle incompatibilitàche normalmente prima venivano rilevate e corrette con le macchinetra<strong>di</strong>zionali.Gli uffici <strong>di</strong> elaborazione elettronica dell'Istituto furono organizzatia partire dal 1961 in due <strong>di</strong>stinte unità locali, una situata presso la sedecentrale <strong>di</strong> via Cesare Balbo e un'altra presso la sede ausiliaria <strong>di</strong> viale,Liegi, che iniziò a funzionare alla fine dell'anno 1961 in maniera completamenteautonoma dal punto <strong>di</strong> vista meccanografico,pur esistendo lapossibilità <strong>di</strong> trasferimento <strong>di</strong> lavori dall'uno all'altro centro.Presso la sede centrale fu installato, come detto, un elaboratore IBM1401: tipico e forse il più significativo esponente della seconda generazione<strong>di</strong> elaboratori, tale macchina si <strong>di</strong>mostrò subito tanto utile e flessibile,da con<strong>di</strong>zionare per lungo tempo la filosofia della elaborazione elettronicapresso l'lsTAT.I risultati, fin dai primi tempi, furono tali che i precedenti 650 vennero<strong>di</strong>sinstallati e venne invece installato un altro 1401, gemello del49•


.•primo. Contemporaneamente venne ampliato il settore della programmazione,inserendovi nuovi elementi provenienti dal personale interno, appositamenteselezionati tramite tests psico-attitu<strong>di</strong>nali ed addestrati me<strong>di</strong>antecorsi specialistici. .Presso la sede ausiliaria fu, invece, installato, alla fine del 1961, unelaboratore uss (Univac Solid State) della UNIVAC REMINGTON RAND. Eraquesto un . elaboratore a valvole e con memoria a tamburo che potevaessere ancora considerato della prima generazione, ma che era nettamenteorientato verso la seconda, specie nella configurazione a nastri che fu successivamenteinstallata presso la sede centrale. Trattandosi <strong>di</strong> una macchinasostanzialmente <strong>di</strong>fferente da quelle precedentemente descritte, funecessario anche creare un nuovo settore <strong>di</strong> programmazione completamenteautonomo da quello che usava i linguaggi IBM.Anche presso la sede centrale fu successivamente costituito un set-Itore dotato <strong>di</strong> elaboratori .UNIVAC e, conseguentemente, fu necessario creareun corrispondente settore <strong>di</strong> programmazione. Iq.fatti nel 1962 fu installatoun elaboratore ussj80 che aveva la medesima configurazione <strong>di</strong> quellodella sede ausiliaria, ma che si <strong>di</strong>fferenziava da esso per la <strong>di</strong>versa· capacità<strong>di</strong> memoria e per alcune unità periferiche.Successivamente fu introdotto anche un più piccolo elaboratore deltipo UNIVAC RR denominato STEP, con una memoria a tamburo <strong>di</strong> 2.000 celle.Una delle caratteristiche principali <strong>di</strong> tale periodo fu la riduzionecostante del lavoro <strong>di</strong> selezione e tabulazione svolto con le macchine tra<strong>di</strong>zionalie progressivamente assorbito dai calcolatori elettronici con unnotevole vantaggio nella riduzione dei tempi. Conseguentemente venne ridottoanche il parco <strong>di</strong> macchine selezionatrici, tabulatrici, riproduttrici,fino al loro graduale e completo esaurimento.Nel corso del 1963 anche il settore IBM della sede centrale fu ulteriormenteampliato con l'installazione <strong>di</strong> un altro elaboratore della linea1400, l'IBM 1410 che era, per quei tempi, una macchina me<strong>di</strong>o-grande,dotata <strong>di</strong> una memoria centrale <strong>di</strong> 40.000 posizioni e svincolata completamentedalle unità periferiche tra<strong>di</strong>zionali, perchè configurata a nastri magnetici.Poichè era anche una macchina notevolmente. più veloce del 1401(4,5 microsecon<strong>di</strong> <strong>di</strong> ciclo-base contro 11,5), fu destinata alle elaborazionipiù complesse, mentre quelle più semplici <strong>di</strong> input-output, stampada nastro e caricamento dati, rimasero <strong>di</strong> competenza dei due IBM 1401.Una delle caratteristiche nuove del sistema fu la modularità, cioè lacapacità del complesso <strong>di</strong> ampliarsi in maniera efficace e regolare, me-:­<strong>di</strong>ante l~aggiunta <strong>di</strong> unità in varie combinazioni perfettamente bilanciate.Inoltre, per la prima volta, veniva introdotto il concetto dei canali <strong>di</strong> co-50..


...municazìone per permettere il coor<strong>di</strong>namento delle operazioni <strong>di</strong> qualsiasicombinazionè <strong>di</strong> mezzi in entrata e uscita.Successivamente, nel 1964, furono apportati al sistema miglioramentitecnici che consentirono un ulteriore aumento <strong>di</strong> velocità, soprattutto neilunghi lavori <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento. Furono anche stabilite le competenze deidue settori IBM e UNIVAC: in particolare, presso il settore IBM furono elaboratiil censimento della popolazione e quello dell'agricoltura, oltre aparte dei lavori correnti (in specie il commercio con l'estero) ; presso ilsettore UNIVAç, invece, furono elaborati il censimento industriale e commercialee alcuni lavori correnti, oltre a tutti i lavori <strong>di</strong> competenza dellasede ausiliaria.Nel 1964 iniziarono alcune prove <strong>di</strong> lettura ottica in quanto l'Istituto,in qualità <strong>di</strong> organismo che trattava gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> dati, era particolarmentesensibile alla sperimentazione delle nuove tecniche per la formazionedei supporti <strong>di</strong> input. Per tale ragione fu installato un altro complessoIBM 1401 dotato, fra l'altro, <strong>di</strong> un lettore selezionatore otticoIBM 1418, per condurre prove relativamente alla lettura ottica dei modellidel censimento della popolazione e dei bilanci <strong>di</strong> famiglia; ma gliesperimenti non si ritennero completamente positivi e poco dopo il complessofu <strong>di</strong>sinstallato.Intensa in tale periodo fu anche l'attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerca: nel1964, in particolare, furono esaminati i <strong>di</strong>segni del Bureau of Census <strong>di</strong>Washington per·!' eventuale costruzione <strong>di</strong> un <strong>di</strong>spositivo speciale <strong>di</strong> elaborazioneelettronica fuori commercio (Fos<strong>di</strong>c Electronic Device), che negliUSA aveva consentito <strong>di</strong> ridurre enormemente l'intervallo <strong>di</strong> tempo trala raccolta e la pubblicazione dei dati censuari.In tali <strong>anni</strong> cominciarono anche gli stu<strong>di</strong> per pre<strong>di</strong>sporre, in uscitadalla elaborazione, tabulati nelle forme stabilite per la stampa dei fascicolio dei volumi, in modo da evitare onerosi lavori <strong>di</strong> trascrizione: talistu<strong>di</strong> si conclusero poi negli <strong>anni</strong> successivi con l'adozione quasi completadelle nuove tecniche <strong>di</strong> offset.Frattanto il parco macchine del settore UNIVAC poteva già considerarsiobsoleto ~.nel 1965 i due complessi della sede centrale vennero sostituitidal nuovo elaboratoreUNIVAc III: trattavasi <strong>di</strong> una macchina <strong>di</strong>concezione moderna, configurata a schede e nastri, che, pur appartenendoalla seconda generazione, anticipava in alcune soluzioni la terza, edera notevo]mente più veloce e dotata <strong>di</strong> una rilevante capacità produttiva.Essa consenti gran<strong>di</strong> riduzioni nei tempi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>namento del censimentoindustriale e commerciale del 1961 e <strong>di</strong> quello dell'agricoltura (volumeimpianti e coltivazioni).SI


Con l'installazione <strong>di</strong> tale mezzo venne anche potenziato l'impiantodella sede ausiliaria con la sostituzione dell'uss con un altro elaboratoreanalogo, configurato a schede e nastri. In sintesi, alla fine <strong>di</strong> tale periodo(<strong>anni</strong> 1968/69), il Centro era costituito da 3 settori operativi <strong>di</strong>stinti:1) elaboratore UNIVAC USS a nastri presso la sede ausiliaria2) elaboratori IBM 1401 presso la sede· centraleelaboratore IBM 1410 presso la sede centrale3) sistema UNIVAC III presso la sede centraleConseguenza <strong>di</strong> questa frammentazione fu una certa <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> colloquiotra i vari sistemi che erano tra loro solo parzialmente compatibilisotto il profilo hardware, ma non lo erano assolutamente sotto l'aspettosoftware, soprattutto per quanto concerneva la programmazione.Fino al 1969 non ci furono praticamente altre innovazioni, salvo ulterioritentativi <strong>di</strong> lettura ottica. Anche questi esperimenti, relativi aIIe statistichedelle forze <strong>di</strong> lavoro e deIIe iscrizioni e canceIIazioni anagrafiche,non furono però ancora completamente positivi e, pertanto, gli esperimentistessi vennero sospesi.La « terza Era intanto comparsa sul mercato la terza generazione <strong>di</strong> elaboratori,generazione» nata non con il boom <strong>di</strong> un momento, ma per una continua naturale evoluzionedeIIa tecnologia <strong>di</strong> costruzione; normalmente la si caratterizza conla microminiaturizzazione dei componenti, il basso costo sia delle memoriefisse, sia delle memorie ausiliarie ad accesso <strong>di</strong>retto, la u1teriore evoluzionedei cana1i <strong>di</strong> interconnessione tra la CPU (unità centrale <strong>di</strong> elaborazione)e le altre unità.In più si sono ulteriormente estesi i concetti <strong>di</strong> modularità (possibilità<strong>di</strong> espansione del sistema a seconda delle necessità), <strong>di</strong> affidabilità(resa possibile dalla perfezione dei componenti hardware) e <strong>di</strong> compatibilitàverso l'a1to tra classi <strong>di</strong> elaboratori.Tra le caratteristiche più evidenti <strong>di</strong> questa generazione sono ino1trela grande capacità <strong>di</strong> memoria della CPU, l'elevata velocità interna (chepassa dai millisecon<strong>di</strong> - 10- 3 -, prima ai microsecon<strong>di</strong> - 10- 6 - e,infine, ai nano secon<strong>di</strong> - 10- 9 - e ai picosecon<strong>di</strong>), la possibilità <strong>di</strong> multiprogrammazione,l'accresciuta velocità e potenza delle unità periferiche.Tipico <strong>di</strong> questa generazione è anche un certo in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione,sia per quanto concerne la parte software, sia, soprattutto, per laparte hardware.52


Per quanto riguarda l'Istituto, benchè le macchine installate fosseroancora valide, cominciava a rendersi in<strong>di</strong>spensabile un ulteriore ammodernamento,anche perchè veniva richiesta la meccanizzazione <strong>di</strong> un sempre maggiornumero <strong>di</strong> indagini statistiche e la abbreviazione dei tempi operativi.L'opportunità <strong>di</strong> passare alla terza generazione venne proposta da unaapposita commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, la quale decise che un ammodernamentoera senz'altro opportuno, sia per motivi economici che per motivi funzionalie, considerando l'eventualità <strong>di</strong> riunire in un unico corpo <strong>di</strong> fabbricatutti gli uffici dell'Istituto, si ipotizzò l'installazione <strong>di</strong> un solo impiantodestinato a sod<strong>di</strong>sfare tutte. le possibili esigenze, cosi come erano'venute delineandosi nel corso degli ultimi <strong>anni</strong>.Tale impianto avrebbe dovuto sostituire tutto il parco macchine esistente,tenendo ovviamente conto dei problemi <strong>di</strong> riconversione dell'enormearchivio <strong>di</strong> nastri magnetici (10.000 circa), del passaggio senza <strong>di</strong>fficoltàalle nuove filosofie <strong>di</strong> elaborazione e della necessità <strong>di</strong> proseguire regolarmèntei lavori durante la sostituzione dègli impianti; in più erano da prevedereconvenienti attrezzature terminali nelle se<strong>di</strong> lontane dall'impiantocentrale.A seguito <strong>di</strong> un apposito appalto-concorso, in base alle caratteristichedelle macchine offerte ed ai risultati delle prove pratiche effettuate, lacommissione decise per il noleggio, a partire dall'anno 1969, <strong>di</strong> due complessiIBM 360/40 con terminali periferici nella sede ausiliaria <strong>di</strong>' vialeLiegi.Si riten~e che con i terminali della sede ausiliaria si potessero risolvere,almeno in parte, i problemi del centro <strong>di</strong>pendente. Tuttavia, in seguito,si constatò che gli elaboratori della sede centr~le erano sempre piùsovraccarichi <strong>di</strong> lavoro a causa della meccanizzazione <strong>di</strong> nuove proceduree del miglioramento delle vecchie e che le esigenze <strong>di</strong> elaborazioni mensilidella sede ausiliaria saISebbero state meglio sod<strong>di</strong>sfatte da un elaboratoreautonomo. In conseguenza <strong>di</strong> ciò, all'inizio del 1970, fu installato,presso la sede <strong>di</strong>staccata <strong>di</strong> viale Liegi, un complesso IBM 360/25.In occasione della sostituzione <strong>di</strong> tutto l'impianto preesistente, fu necessariopotenziare il 'settore <strong>di</strong> programmazione e riqualificare tutti i programmatori.Da sottolineare anche che, in coincidenza con l'ammodernamentodescritto, le due attività, quella <strong>di</strong> programmazione e quella <strong>di</strong> elaborazionepropriamente detta, fur~no chiaramente scisse con la creazione<strong>di</strong> settori <strong>di</strong>versi: tale <strong>di</strong>stinzione si era infatti resa necessaria in funzionedella <strong>di</strong>versa concezione operativa dei. nuovi elaboratori.Sempre presso la sede centrale furono successivamente eseguiti importantiammodernamenti e ampliamenti con l'installazione <strong>di</strong> nuovi e più5. 53


potenti mezzi elettronici necessari per una più celere elaborazione dei dati: dei censimenti generali (dell'agricoltura, del catasto viticolo, demograficoed economico), senza compromettere le numeròsissime rilevazioni correntie occasionali. Per far fronte a tali considerevoli punte <strong>di</strong> -lavoro si poteva. infatti scegliere tra la sostituzione del parco <strong>di</strong> elaboratori con macchinepiù potenti e veloci (ampliamento 'modulare del centro) o l'instaJlazione<strong>di</strong> altri calcolatori della stessa classe e tipo <strong>di</strong> quelli già esistenti.Pòichè la prima soluzione avrebbe comportato considerevoli problemi<strong>di</strong> riconversione delle procedure e l'esigenza <strong>di</strong> up. ulteriore periodo <strong>di</strong>addestramento per il personale, si prefed la seconda soluzione, che, tral'altro, avrebbe consentito anche <strong>di</strong> settorizzare i vari lavori con la costituzion,e<strong>di</strong> équipes omogenee <strong>di</strong> personale particolarmente· esperto.Furono quin<strong>di</strong> installati altri due complessi IBM 360/40, uno nel1971 e l'altro nel 1972: il primo, destinato a svolgere i lavori del censimentodell'agricoltura, costituì, insieme ad un 360/25, opportunamente potenziato,una unità operativa a livello <strong>di</strong> sezione, denominata {( Elaborazioneelettronica censimenti e indagini speciali >). Il secondo elaboratore fu destinatoinvece al censimento della popolazione.Nel frattempo, infatti, l'Istituto si preparava, con ragionevole anticipo,ad affrontare i problemi connessi con le gran<strong>di</strong> masse <strong>di</strong> dati che sarebbero'a:fHuiteal centro in occasione dei censimenti: era chiaro che l'inputtra<strong>di</strong>zionale a schede era ormai da considerarsi inapplicabile e del restol'Istituto era sempre stato sensibile ai problemi connessi con un modernosistema <strong>di</strong> data entry.Particolarmente pesante si presentava l'input connesso con il censimentodella popolazione e delle abitaiioni; era questo, quin<strong>di</strong>, il principaleproblema da risolvere. Tra le soluzioni più evidenti apparivano quella<strong>di</strong> una registrazione <strong>di</strong>retta con tastiera su supporti magnetici e quella<strong>di</strong> una lettura ottica dei documenti <strong>di</strong> censiniento.Dopo un attento stu<strong>di</strong>o che soppesò vantaggi e inconvenienti dei varisistemi, si scelse quello della lettura ottica in analogia a quanto attuatonella maggior parte degli altri Paesi ; oltretutto l'Istituto aveva fatto precedentiesperienze in questo campo ed era quin<strong>di</strong> in grado <strong>di</strong> valutaretutta la problematica connessa con un input <strong>di</strong> milioni <strong>di</strong> modelli. Furonoesaminati <strong>di</strong>versi sistemi per la lettura, anche impiegando tecniche <strong>di</strong>verse,e si giunse alla determinazione che la macchina più idonea era l'IBM 1288.Furono stu<strong>di</strong>ati appositi modelli per la lettura ottica e fu anche istituitaun'apposita .sezione, (denominata tecniche speciali <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ficazione),che, in seguito, venne dotata deIl'elaboratore IBM 360/40, collegato con iquattro lettori ottici 1288.54


Il modello <strong>di</strong> lettura ottica è <strong>di</strong>venuto cosÌ il documento interme<strong>di</strong>oattraverso il quale i dati rilevati sono entrati <strong>di</strong>rettamente nel sistema <strong>di</strong>elaborazione automatica. Il modello <strong>di</strong> lettura ottica, che consente <strong>di</strong> evitarele lunghe operazioni <strong>di</strong> perforazione e quelle conseguenti <strong>di</strong> verifica,escludendo la possibilità <strong>di</strong> aggiungere altri errori a quelli <strong>di</strong> rilevazione,pur essendo un supporto <strong>di</strong> input piuttosto lento, è stato utilizzato pressol'IsTAT in modo da ottenere ren<strong>di</strong>menti elevati (2000/2500 modelli orari),tramite accorgimenti, ~caturiti dalle numerose esperienze, che hanno permesso<strong>di</strong> ridurre notevolmente i tempi morti intercorrenti fra la lettura<strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> notizie e la successiva e <strong>di</strong> aumentare <strong>di</strong> circa un terzo lavelocità. <strong>di</strong> spostamento del modello ottico sotto la stazione <strong>di</strong> lettura.Dopo qualche mese venne infine installato un altro elaboratore IBM360/40 sempre per la elaborazione dei dati dei censimenti.Fino al 1975 non ci furono altri mutamenti (tranne l'ingresso <strong>di</strong> unIBM 370/145 <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà al paragrafo successivo), anche se i lavoridell'IsTAT andarono sempre più aumentando, soprattutto in relazione adue fatti nuovi: la esigenza <strong>di</strong> creare una banca <strong>di</strong> dati statistici e quella<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le richieste avanzate dalle regioni.Anche nel convegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> sull'informazione statistica in Italia delmaggio 1971 (1), svoltosi con larga partecipazione <strong>di</strong> qualificati espertinazionali e internazionali, è stata messa in evidenza la mole <strong>di</strong> lavorisvolti dal centro meccanografico dell'Istituto (dal 1959 al 1975 le ore <strong>di</strong>elaborazione elettronica si sono quasi decuplicate) ed in particolare sonostati sottolineati gli stu<strong>di</strong> effettuati per la costituzione <strong>di</strong> un archivio <strong>di</strong>dati da trasformare successivamente in banca <strong>di</strong> dati.In tale occasione fu affermato che già da alcuni <strong>anni</strong> l'IsTAT avevaimpostato lo stu<strong>di</strong>o per la istituzione <strong>di</strong> una banca <strong>di</strong> dati aggregati alivello comunale e dal 1969 si era ormai passati alla realizzazione dell'archiviocomunale dati, che prevedeva la registrazione su supporto magnetico<strong>di</strong> alcune serie <strong>di</strong> dati a livello comunale, concernenti i principalifenomeni statistici.È tuttavia noto che un archivio <strong>di</strong> questo tipo ;(banca <strong>di</strong> dati) peressere funzionale e soprattutto utile deve appoggiarsi a strutture <strong>di</strong> hardwaree software assai sofisticate. Infatti la necessità <strong>di</strong> rintracciare informazioninon in modo sequenziale, impone l'utilizzo <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> supportoad accesso <strong>di</strong>retto, nonchè <strong>di</strong> unità centrali potenti e <strong>di</strong> notevoli capacità<strong>di</strong> memoria. In più esige la presenza <strong>di</strong> un software assai evoluto, benlegato alla macchina su cui lavora, e tuttavia tale, nei suoi rapporti..(1) ISTAT, Atti del Convegno sull'informazione statistica in Italia, Annali <strong>di</strong> statistica,Serie VIII, voI. 26, Roma, maggio 1971.55


con l'utente non specializzato, che possa essere adoperato con facilità eSIcurezza.Sotto questo profilo gli stu<strong>di</strong> all'IsTAT sono notevolmente avanzatie si spera, nel corso <strong>di</strong> un futuro assai vicino, <strong>di</strong> pervenire alle prime realizzazioni.La « quarta Recentemente qualcuno ha voluto parlare anche <strong>di</strong> una quarta genegenerazione»razione <strong>di</strong> elaboratori, caratterizzata dai perfezionamenti delle unità centralie dei sistemi operativi e da una nuova filosofia <strong>di</strong> impiego.Inoltre, per la quarta generazione, la struttura tecnologica si avvaledella microprogrammazione, cioè del cosiddetto firmware (1), termine chesi colloca tra software e hardware, come modo avanzato <strong>di</strong> strutturarequest'ultimo, nel senso che viene tradotta in circuiti o in componenti almenouna parte della flessibilità <strong>di</strong> funzionamento una volta affidata alsoftware.Dal punto <strong>di</strong> vista delle unità <strong>di</strong> input-output, invece, non ci sonogrosse innovazioni, data anche la perfezione tecnica e le velocità raggiuntedalle unità periferiche. Si è assistito tuttavia ad un continuo perfezionamentodelle varie unità, notevole soprattutt() per quanto concerne le memorie<strong>di</strong> massa.Da sottolineare, peraltro, una nuova tecnica <strong>di</strong> output che va sottol'acronimo COM (Computer Output Microfilm) e che consente l'uscita deidati dal calcolatore <strong>di</strong>rettamente su microfilm, con notevoli vantaggi <strong>di</strong>velocità e riduzione <strong>di</strong> spazio nell'archiviazione dei dati.Inoltre si sono ulteriormente sviluppate, accanto alle tecniche <strong>di</strong> offset(preparazione <strong>di</strong> tavole fotografabili per la stampa), altre raffinate tecniche<strong>di</strong> fotocomposizione automatica a caldo e a freddo.A cavallo tra il 1974 e il 1975 ha avuto inizio presso l'Istituto quelprocesso <strong>di</strong> rinnovamento e <strong>di</strong> potenziamento del centro elettronico cheentro breve tempo dovrà coinvolgere non solo le strutture hardware, maanche tutto il software utilizzato.Sotto tale profilo i primi atti del passaggio alla quarta generazionesono stati la sostituzione <strong>di</strong> un IBM 360;40 (30 sistema) con un(1) Firmware significa che le istruzioni in linguaggio macchina non attivano <strong>di</strong>rettamentedei circuiti hardware, ma richiamano dei microprogrammi (il cui insieme costituisce appuntoil firmware). Sono le microistruzioni <strong>di</strong> questi ad attivare i circuiti che, pertanto, si riferisconoad operazioni estremamente elementari e sono quin<strong>di</strong> molto più semplici e standar<strong>di</strong>zzati,mentre, viceversa, le istruzioni possono essere anche molto potenti. Col firmware, mentreaumenta l'affidabilità e migliora la manutenibilità della macchina, grazie alla maggioresemplicità circuitale, si fa gran<strong>di</strong>ssima la flessibilità del sistema che, al limite, può assumerese necessario - per mezzo <strong>di</strong> un adatto firmware ,- la personalità <strong>di</strong> un'altra macchina,« emulandone) <strong>di</strong>rettamente il linguaggio.


IBM 370/145 (1) e il graduale mutamento per alcuni elaboratori del sistemaoperativo.I successivi passi per l'ammodernamento del centro prevedevano lasostituzione dell'intero parco macchine,· cosa che è stata realizzata, sullabase delle proposte <strong>di</strong> due commissioni <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, entro i primi mesi del1976 con l'istallazione <strong>di</strong> due complessi IBM 370/158 in sostituzione <strong>di</strong>tutti gli elaboratori installati allo gennaio 1975.Si è ritenuto tale impianto idoneo a sod<strong>di</strong>sfare le esigenze operativedell'Istituto preve<strong>di</strong>bili per l'imme<strong>di</strong>ato futuro. Necessità <strong>di</strong> ampliamentidell'impianto - con particolare riferimento alle unità periferiche - potrannoverificarsi in funzione sia del progressivo estendersi della meccanizzazionenell' organizzazione periferica del sistema statistico italiano, siadelle applicazioni che verranno realizzate nel settore degli archivi automatizzatidei dati, sia dell' eventuale introduzione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> dataentry, sia, infine, dell' attuazione delle più moderne tecniche concernentii problemi connessi con la prova e messa a punto dei programmi elaborativi.Per quanto concerne, in particolare, le unità terminali, si ritiene opportunosott


È noto, peraltro, che la perforazione <strong>di</strong> schede è lenta e costosa, eper tale motivo da alcuni <strong>anni</strong> la tecnologia ha messo a <strong>di</strong>sposizione macchineche registrano i dati su altri supporti (nastri <strong>di</strong> carta, nastri magnetici,<strong>di</strong>schi magnetici)· o che consentono la immissione <strong>di</strong>retta dei dati inelaborazione (lettori ottici, lettori magnetici, sistemi <strong>di</strong> data entry).In previsione <strong>di</strong> un futuro sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> data entry sialocale che periferico, è stato realizzato presso l'IsTAT il graduale passaggiodalle macchine perforatrici <strong>di</strong> schede alle macchine registratrici <strong>di</strong> nastro.La scelta: del sistema è stata preceduta da attenti stu<strong>di</strong> e sperimentazioni,tenendo conto dei seguenti principi informativi:- cercare <strong>di</strong> operare la trasformazione senza interrompere il flusso<strong>di</strong> preparazione dei dati;- avvalersi <strong>di</strong> mezzi già <strong>di</strong>ffusi e sperimentati che dessero garanzie<strong>di</strong> efficienza e funzionalità;- adottare un supporto che consentisse <strong>di</strong> mantenere inalteràte leprocedure elettroniche in atto.Dopo che, secondo un parere dell'Ufficio tecnico erariale, la sceltafu limitata a. due soli tipi <strong>di</strong> macchine registratrici <strong>di</strong> nastro magnetico edopo alcuni esperimenti su dette macchine, sia per la fase iniziale <strong>di</strong> regi-·strazione che per quella successiva <strong>di</strong> condensamento, ,è stato deciso, tenutoconto anche delle in<strong>di</strong>cazioni deHe operatrici del servizio meccanografico,che le macchine del tipo SINGER-FRIDEN fossero le più adatte a realizzare ilgraduale passaggio da tastiere in<strong>di</strong>viduali a tastiere organizzate in un piùsofisticato sistema <strong>di</strong> data entry.Nel corso del 1974 sono state installate .30 unità registratrici del tipo4321/9 e due concentratori <strong>di</strong> nastri 4314 con annesse altre quattro registratrici.I concentratori consentono, oltre che il condensamento dei nastriprovenienti dalle singole tastiere, anche la loro trasformazione da una densitàoriginaria <strong>di</strong> 800 B.P.!. a 1600 B.P.!. per la <strong>di</strong>retta utilizzazione suicomplessi elettronici.Nel corso del 1975 sono state installate altre 73 registratrici SINGER­FRIDEN 4321/9 e altri due concentratori <strong>di</strong> nastri 4314, e nell'anno 1976è stata quasi completata la sostituzione <strong>di</strong> tutte le macchine perforatrici.In coincidenza con l'ammodernamento dell'impianto, si è procedutoanche alla ristrutturazione del servizio meccanografico, che ha assunto ladenominazione <strong>di</strong> servizio elaborazione elettronica dati. Le attività <strong>di</strong>analisi e programmazione e quella <strong>di</strong> elaborazione propriamente detta sonostate definitivamente scisse, a conclusione <strong>di</strong>lun processo <strong>di</strong> separazioneprogressiva che aveva avuto inizio con la terza generazione~58


· Sono stati invece accentrati presso la sede principale i lavori meccanografici,con la sola eccezione per la preparazione degli input presso lasede ausiliaria <strong>di</strong> viale Liegi.L'attuale organigramma del servizo elaborazione dati è il seguente:.,SERVIZIO ELABORAZION;EELETTRONICA DATII I lREP. ED/A ANALISI E REP. ED/B APPRON- REP. ED/C ELABORAZIONE-PROGRAMMAZIONE TAMENTO INPUT ELETTRONICASEZIONE 1 SEZIONE 1 SEZIONE 1I- ANALISI E PRO-REGISTRAZIONE - ORGANIZZAZIONE I-DATI PRESSO LA E COORDINA-GRAMMAZIONE ASEDE CENTRALEMENTOSEZIONE 2rlTELEX~~lNASTROTECASEZIONE 2{TII,.,m ~"'o ,., {TISEDE CENTRALE TU;NOr CONCENTRATORI ~-~l1JANALISI E PRO-GRAMMAZIONE BSEZIONE 3 SEZIONE 2REGISTRAZIONEDATI PRESSO LAr- ELABORAZWNESEDE AUSILIARIAELETTRONICA A-ffi{TISEZIONE 3 SEZIONE 4 SEZIONE 3STUDIO SUGLIARCHIVI.- AUTOMATIZZATIE SULLETECNICHE Dr)lLABORAZIONECODIFICA EI- CONCENTRATORI


per realizzare un calcolatore <strong>di</strong> ridotte <strong>di</strong>mensioni e <strong>di</strong> basso costo. Ilminicomputer, presente da almeno lO <strong>anni</strong> nei laboratori scientifici, doveoperava in stretta connessione con la strumentazione meccanica ed elettronica,si è solo recentemente <strong>di</strong>ffuso e il settore sta vivendo attualmentela sua fase <strong>di</strong> maggiore espansione con la previsione per il futuro <strong>di</strong> una<strong>di</strong>ffusione ancora più massiccia, pur considerando la minaccia dei microelaboratoriche pende su molte aree potenziali <strong>di</strong> applicazione dei mlll1-computers (1).Oggi un minicomputer, costruito con le nuove tecnologie dei componentiLSI, contiene 10.000 transistori su una piastrina <strong>di</strong> silicio <strong>di</strong> 20mm 2 ; <strong>di</strong>eci <strong>anni</strong> fa i componenti adatti a svolgere le stesse funzioni eranocontenuti in arma<strong>di</strong> <strong>di</strong> due metri <strong>di</strong> altezza, uno <strong>di</strong> larghezza e uno <strong>di</strong>profon<strong>di</strong>tà, mentre venti <strong>anni</strong> fa era necessario un intero salone completo<strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zionamento; e, oltre la riduzione <strong>di</strong> ingombro, èstata realizzata anche una riduzione notevole <strong>di</strong> costi.I minicomputers possono essere utilizzati, oltre che per piccole elaborazionie calcoli particolarmente sofisticati, anche per le operazioni <strong>di</strong>controllo <strong>di</strong> processo, per la raccolta dei dati e quali terminali <strong>di</strong> comunicazione.A tale proposito gli utilizzatori <strong>di</strong> questi mezzi sono stati ripartitiin due gran<strong>di</strong> categorie: quella degli utilizzatori finali e quella degliutilizzatori interme<strong>di</strong>, questi ultimi che incorporano il minicomputerin sistemi elaborativi <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni più gran<strong>di</strong>.Di contro, dal punto <strong>di</strong> vista tecnico l'avventura dei microcalcolatoriè incominciata all'insegna del non coor<strong>di</strong>namento. I numerosi mini- emicro-calcolatori spesso possono essere programmati solo nel loro specificolinguaggio, <strong>di</strong>verso dall'uno all'altro, e se i linguaggi <strong>di</strong> programmazionepiù evoluti sono accettati (ALGOL, PL/l, COBOL, ecc.),<strong>di</strong> solito si tratta <strong>di</strong> sotto-insiemi <strong>di</strong> istruzioni non standard, specificiad una singola casa o macchina. E così i linguaggi <strong>di</strong> programmazioneper minicalcolatori si moltiplicano senza alcun serio coor<strong>di</strong>namento.Dal punto <strong>di</strong> vista tecnico, poi, non è stato risolto in modo uniformeil problema della trasmissione dati. Siccome - come· tutti sanno- i mini- o micro-calcolatori possono <strong>di</strong>venire dei nuclei <strong>di</strong> raccolta edarrivo <strong>di</strong> dati da e per il centro, ognuno vede come questo aspetto sia(1) Secondo la nomenclatura anglosassone gli elaboratori propriamente detti si <strong>di</strong>vidonoin tre gran<strong>di</strong> classi: la prima dei gran<strong>di</strong> elaboratori (large) destinati ai gran<strong>di</strong> progetti <strong>di</strong>natura scientifica, ai sistemi informativi ed alle banche <strong>di</strong> dati; la seconda degli elaboratori<strong>di</strong> me<strong>di</strong>a potenza (me<strong>di</strong>um) destinati alle applicazioni commerciali e scientifiche e la terzadei piccoli elaboratori (small) nella quale rientrano anche i microelaboratori, che sono verie propri elaboratori.60


importante. E se in una azienda cresce la varietà dei tipi <strong>di</strong> mini- emicro-calcolatori presl'0 la periferia, si può facilmente intuire quali problemipotranno nascere in un futuro J?iuttosto prossimo se si vorrà, attraverso la teletrasmissione, ridare unità, o almeno riconciliare, i dati natinelle <strong>di</strong>verse applicazioni periferiche.Un fatto però è certo, che mini- e micro-elaboratori stanno sconvolgendotutta la teoria dei sistemi che fino a ieri noi abbiamo applicato.Da un punto <strong>di</strong> vista organizzativo, essi ripropongùno in termini nuoviil vecchio problema del decentramento o dell'accentramento. Quanto essimo<strong>di</strong>ficheranno il mondo dell'EDP è <strong>di</strong>fficile prevederlo, perchè le lorocaratteristiche <strong>di</strong> potenza, <strong>di</strong> archiviazione dati, <strong>di</strong> tecnologia sono in fortissimaevoluzione.Anche l'IsTAT ha iniziato a utilizzare le prestazioni <strong>di</strong> tali piccolisistemi: infatti dal 1971 è stato installato un minielaboratore BURROUGHSL 4011/608 e dal 1974 un BURROUGHS L 5000; inoltre sono da tempoin funzione due minielaboratori da tavolo del tipo OLIVETTI e del tipo.HEWLETT PACKARD e dal 1976, un HONEYWELL G 58.In conclusione si può affennare che l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica Conclusioniha utilizzato sistemi elettronici e teèniche <strong>di</strong> lavoro sempre all'avanguar<strong>di</strong>ae adeguati alla enorme massa <strong>di</strong> dati da elaborare. È stato, infatti, unodei primi enti dell'amministraUone pubblica ad introdurre sistemi meccanograficie forse il primo ad adottare sistemi elettronici; anche per quantoconcerne i mezzi per l'ingresso dei dati, l'IsTAT ha seguito costantementelo sviluppo tecnologico, servendosi sempre degli strumenti più moderni ecollaudati e delle tecniche <strong>di</strong> lavoro più razionali ed efficienti. Sotto taleprofilo è risultato particolarmente interessante, e seguito anche all'estero,l'uso <strong>di</strong> lettori ottici, .collaudato attraverso il censimento della popolazione ;rilevanti anche la sostituzione come supporto <strong>di</strong> registrazione delle schedeperforate con i nastri magnetIcl e gli orientamenti verso un sistemacompleto e razionale <strong>di</strong> data entry sia locale che attraverso terminaliremoti.Il continuo moltiplicarsi delle esigenze <strong>di</strong> i,nfQrmazioni statistiche siada parte degli organi <strong>di</strong> governo che da parte degli utilizzatori privati ele sempre più frequenti e urgenti richieste <strong>di</strong> dati da parte delle· Regioni,oltre che l'esigenza <strong>di</strong> accelerare al massimo le elaborazioni correnti equelle relative ai censimenti, hanno imposto un razionale ammodernamentodel centro elettronico dell'IsTAT che, con i suoi sistemi <strong>di</strong> elaborazioneattuali, si pone certamente in posizione preminente tra gli uti-6I


lizzatori <strong>di</strong> grossi elaboratori. La mole dei lavori svolta dal centro elettronicodell'IsTAT risulta, oltre che dalle ore <strong>di</strong> lavoro globali degli elaboratorielettronici nel 1976 (16.000), anche dal numero dei records perforatie registrati (oltre 24 milioni) e dal numero dei programmi (700) <strong>di</strong>elaborazione elettronica, pre<strong>di</strong>sposti nello stesso anno.Di particolare importanza anche i corsi <strong>di</strong> aggiornamento professionaleche i continui progressi dei mezzi tecnici hanno imposto sia per glianalisti e programmatori che per gli operatori, per ottenere una sempremigliore qualificazione del personale dell'Istituto.Indubbiamente la strada da fare nel campo dell'informatica al serviZiodella statistica è ancora molta, ma l'ISTAT nell'ambito delle proprie attri.buzioni, si è sempre sforzato <strong>di</strong> adeguare le tecniche <strong>di</strong> lavoro alle particolaripossibilità che i mezzi elettronici offrono all'informatica, cercando<strong>di</strong> utilizzare i computers secondo i più recenti orientamenti nel campodell' elaborazione integrata dei dati attraverso lo sfruttamento dei mezzitecnici, ma. soprattutto grazie alla qualificazione professionale del proprio. personale.L'INFORMAZIONE STATISTICA AUTOMATIZZATA (*)La necessità <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> dati, sempre avvertita da economisti,politici, uomini d'affari e stu<strong>di</strong>osi in genere, è <strong>di</strong>venuta col passare degli<strong>anni</strong> sempre più pressante sia per quanto riguarda , la quantita e il dettagliodelle notizie richieste, sia per la velocità, in termini <strong>di</strong> tempo, in cui talinotizie devono essere· fornite. Alla prima esigenza si è sempre ottemperatocon l'effettuazione, da parte <strong>di</strong> uffici pubblici e privati, <strong>di</strong> rilevazionistatistiche e <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato. Alla seconda si è cercato <strong>di</strong> provvedereoperando il più possibile sui tempi tecnici necessari per lo svolgimentocompleto dell'indagine fino alla fase <strong>di</strong> utilizzazione dei datiraccolti.Tuttavia, mentre si· sono potuti finora via via accorciare notevolmentei tempi intercorrenti tra l'inizio e la fine <strong>di</strong> ogni rilevazione statistica -grazie anche al progresso dei mezzi tecnici <strong>di</strong> cui ci si avvale nelle indagini.- non altrettanto è stato possibile fare nella fase successiva, quellacioè relativa alla fornitura <strong>di</strong> dati. a coloro che ne abbisognano. Basterebbe,a questo fine, rilevare che, quando necessitano dei dati, dev'es~sere efféttuata in primo luogo una ricerca per sapere se i dati stessici sono e, quin<strong>di</strong>, da quale anno, con quali modalità e su quali pubbli-(*) Redatto dal dotto Cosimo PANO e dal dotto Fernando BORGHI del Servizio deUe statistichedella programmazione economica.


cazioni sono <strong>di</strong>sponibili; soltanto dopo aver accertato l'esistenza materiale<strong>di</strong> tali informazioni la .domanda potrà essere sod<strong>di</strong>sfatta; ma, anchedopo tale accertamento, ci vorrà del tempo per compiere tutte quelle•operazioni (pre<strong>di</strong>sposizione prospetto, trascrizione dati, ecc.) e procedurenecessarie per rendere materialmente <strong>di</strong>sponibili le notizie richieste.Se poi, anzichè <strong>di</strong> dati semplici, dovesse trattarsi <strong>di</strong> dati complessi,cioè da elaborare, i tempi materiali sarebbero ovviamente ancora superiori.Come si vede, per quanto possano ridursi, i tempi delle varie operazionisaranno sempre più o meno consistenti a seconda dell' entità e del tipo <strong>di</strong>informazioni richieste.,Alla soluzione <strong>di</strong> tale problema ha portato oggi un valido e risolutivocontributo l'impiego dei calcolatori elettronici. Infatti l'eccezionale possibilità<strong>di</strong> sfruttamento cui possono essere sottoposti i calcolatori consentenon solo <strong>di</strong> immagazzinare in essi, come in gran<strong>di</strong>ssimi archivi, una enormequantità <strong>di</strong> informazioni d'ogni tipo, ma anche <strong>di</strong> potervi accedere con unacerta semplicità per avere (< risposte) pressochè imme<strong>di</strong>ate alle (i domande )avanzate.Su tali prospettive è sorta una rigogliosa letteratura internazionale che,arricchendo le considerazioni inizialmente formulate, ha ideato alle voltesuggestivi progetti per la creazione <strong>di</strong> vere e proprie (< banche dei dati ).Quando si parla <strong>di</strong> (< banca dei dati) si deve intendere un organismoche opera alla stessa stregua <strong>di</strong> un istituto bancario presso il quale vengono(< depositati) dei dati che sono poi forniti, spesso in forma <strong>di</strong>versa da quellaoriginaria, ai richiedenti. Come si verifica nelle banche, accade che vi siauna pluralità <strong>di</strong> utilizzatori che possono accedere alla (< banca» e che nonsia preve<strong>di</strong>bile a priori quando, come e perchè costoro si avvarranno deidati <strong>di</strong>sponibili; tutto ciò comporta una serie <strong>di</strong> problemi alcuni dei quali(senza scendere in eccessivi dettagli) derivano dal fatto che :a) non è facile scegliere i dati da accumulare, in quanto a priorisi può presumere che qualsiasi elemento potrà essere utilmente sfruttato;è necessario, tuttavia, dare una risposta al quesito (~ costi-benefici) per in<strong>di</strong>viduareil livello analitico ottimale dei dati da inserire;b) l'immagazzinamento, che in senso fisico deve avvenire con uncerto or<strong>di</strong>ne, dovrà prevedere la possibilità <strong>di</strong> fornire i dati in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>verso,spesso in connessione a serie <strong>di</strong> dati relativi ad altri fenomeni;c) il tempo intercorrente tra la richiesta e la fornitura dei dati deveessere ridotto al minimo e, pertanto, dal punto <strong>di</strong> vista meccanografico,«Banche deidati» e archiviautomatizzati


deve realizzarsi un'accessione pressochè imme<strong>di</strong>ata ai dati anche se immagazzinatisu supporti magnetici <strong>di</strong>stinti, in modo da ottenere le notizie richiestein termini <strong>di</strong> tempo quasi istantanei;d) l'utilizzatore normalmente non sarà il fornitore dei dati; ciòcomporta il problema relativo alla « privacy)}, cioè all'obbligo <strong>di</strong> conservareil segreto statistico in<strong>di</strong>spensabile per assicurarsi l'acquisizione e la bontàdei dati rilevati e « ceduti)} alla banca.•Le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> soluzione pratica <strong>di</strong> questi ed altri problemi non menoimportanti (<strong>di</strong>fficoltà valide non solo per il nostro Paese ma per tutti queiPaesi che hanno intrapreso stu<strong>di</strong> analoghi) hanno rallentato fino ad oggila creazione <strong>di</strong> una vera e propria « banca dei dati)} a carattere generaleed hanno indotto gli stu<strong>di</strong>osi ed i tecnici a progettare, invece, delle « banche)}per singoli settori omogenei.La soluzione adottata presenta il vantaggio <strong>di</strong> superare alcune delleaccennate grosse <strong>di</strong>fficoltà meccanografiche, metodologiche e pratiche connessealla formazione <strong>di</strong> un'unica banca e derivanti dall' esistenza <strong>di</strong> settorifra loro <strong>di</strong>versi per una serie molteplice <strong>di</strong> fattori.Per la realizzazione <strong>di</strong> tali banche me<strong>di</strong>ante l'impiego <strong>di</strong> calcolatorielettronici l'IsTAT - che da tempo, con la costituzione <strong>di</strong> un'appositasezione <strong>di</strong> lavoro, av.eva iniziato gli stu<strong>di</strong> e gli esperimenti in materia -ha seguito finora una politica tendente ad una pianificazione del lavoroe dei tempi <strong>di</strong> attuazione in modo che l'utilizzazione delle banche venisseprima riservata agli utenti interni dell'Istituto per la sperimentazione delleprocedure adottate e successivamente, una volta accertata la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong>tali procedure, estesa anche agli utenti esterni.I primi risultati pratici degli stu<strong>di</strong> intrapresi si sono avuti negli ultimitempi con la istituzione <strong>di</strong> una « banca)} relativa agli in<strong>di</strong>ci dei prezzi al. consumo riferiti al cosiddetto « costo della vita )} e realizzata con i principalidati a partire dal 1947 (in<strong>di</strong>ci mensili e annuali per capitoli <strong>di</strong> spesa e generali,per comune capoluogo e nazionali).Il sistema, ormai validamente collaudato, permette <strong>di</strong> ottenere ognipossibile dato « depositato)} nella banca, semplice o correlato che lo sivoglia con altri dati della banca stessa (ad esempio in<strong>di</strong>ci assoluti per capitolo<strong>di</strong> spesa e per città o serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci per un determinato periodo ;variazioni percentuali tra due in<strong>di</strong>ci riferiti a due perio<strong>di</strong> qualsiasi constessa base o base <strong>di</strong>fferente ; coefficienti <strong>di</strong> trasformazione della lira riferitia mesi ed <strong>anni</strong> <strong>di</strong>versi, ecc.).I· dati richiesti possono essere forniti me<strong>di</strong>ante visualizzazione suvideo-terminale o stampa <strong>di</strong> prospetti a soffietto od anche, in caso <strong>di</strong> rl-


IL CENTRO ELABORAZIONE ELETTRONICA DATIUNA DELLE SALE PERLA PREPARAZIONE DEGLI ·INPUTS MECCANOGRAFICIMEMORIE DI MASSA ADISCHIMAGNETICI


IL CENTRO ELABORAZIONE ELETTRONICA DATISTAMPANTI VELOCI,CONSOLE DI SISTEMAE VIDEO-TERMINALI.NASTRI MAGNETICI,LETTORI DI SCHEDEE VIDEO-TERMINALI.


chieste <strong>di</strong> utenti esterni, me<strong>di</strong>ante stampa <strong>di</strong>retta su lettera ufficialedell'!sTAT.Con la realizzazione della « banca dei prezzi >) 1'!sTAT ha dato il viaalla progressiva sperimentazione <strong>di</strong> altre banche settoriali quali la bancarelativa alle statistiche del commercio con l'estero e quella degli in<strong>di</strong>catorisocio-economici, entrambe realizzabili entro il 1977 od i prìmi mesidel 1978.Nel contempo 1'!sTAT ha impostato lo stu<strong>di</strong>o per la istituzione <strong>di</strong>un'altra « banca dei dati >) a carattere territoriale ed a tipo più complessocostituendo contemporaneamente però, quale forma transitoria, un « archivioautomatizzato dei dati >) a livello comunale prima e, successivamente,a livello provinciale, regionale e nazionale in modo da sod<strong>di</strong>sfare, almenoparzialmente, le richieste dei sempre più numerosi utilizzatori esterni.Quanto finora è stato realizzato o in corso <strong>di</strong> realizzazione nel delicatoe complesso settore della informatica rappresenta indubbiamente unsuccesso <strong>di</strong> particolare rilievo per 1'!sTAT, anche nella considerazione chemolto spesso, quando si sente parlare della istituzione <strong>di</strong> « banche deidati >) ad opera <strong>di</strong> enti, società od organizzazioni varie italiane o straniere,ci si trova generalmente <strong>di</strong> fronte ad « archivi automatizzati >) più o menocomplessi ma sempre <strong>di</strong>versi, comunque, da « banche >) vere e proprie siaper il tipo <strong>di</strong> gestione adottata che per l'assenza <strong>di</strong> tutte quelle altre caratteristicheoperative tipiche <strong>di</strong> un reale sistema bancario.Quali elementi <strong>di</strong>fferenziano un « archivio automatizzato dei dati >)da una « banca dei dati >)? Ambedue hanno le informazioni registrate susupporto magnetico; però, mentre l'archivio si configura come un insieme<strong>di</strong> dati che si possono rilevare dal nastro solo me<strong>di</strong>ante specifici programmigià prefissati o <strong>di</strong> volta in volta da prefissare, per « banca dei dati >) deveintendersi un sistema organico <strong>di</strong> dati che consenta, sulla base <strong>di</strong> programmigeneralizzati, <strong>di</strong> ottenere con risposta imme<strong>di</strong>ata dati tra loro collegatiin conformità alla domanda avanzata.Può <strong>di</strong>rsi ancora che l'aspetto <strong>di</strong>fferenziale tra i due sistemi è rappresentato,non dal modo d'ingresso «< input >}) dei dati, che è lo stesso, madal loro « output >), cioè dal modo in cui essi possono uscire.L'archivio dei dati, così com'è stato definito, rappresenta in definitivail primo sta<strong>di</strong>o o il supporto materiale e quasi obbligato verso la realizzazione<strong>di</strong> un sistema organico ed unitario il quale possa qualificarsi come « bancadei dati >). Infatti una « banca dei dati >), perchè <strong>di</strong>venga tale, presupponel'esistenza <strong>di</strong> dati già regolarmente inseriti in archivi generali sui qualipoter programmare le varie possibili elaborazioni e concatenazioni per larealizzazione del sistema.


Gli archiviautomatizzatiterritorialiIl pnmo impulso alla realizzazione <strong>di</strong> archivi territoriali da partedell'IsTAT è stato dato dalla volontà <strong>di</strong> pervenire ad una conoscenza analiticadella struttura economica del Paese, attraverso la stima del red<strong>di</strong>toe del tenore <strong>di</strong> vita per circoscrizioni territoriali il più possibile circoscrittee l'in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree economico-sociali omogenee in base aivari dati demografici, economici e sociali.Successivamente, l'istituzione delle Regioni - che, com'è noto, hannoampi poteri <strong>di</strong>screzionali nelle materie assegnate per legge alla loro competenza- ha ulteriormente accentuato l'esigenza <strong>di</strong> dati territoriali analitici,per cui si è reso necessario ampliare il campo <strong>di</strong> ricerca ai fenomeni interessantila vita e l'attività dei nuovi organismi regionali.Nelle pagine che seguono verranno brevemente descritti gli archiviterritoriali istituiti presso l'IsTAT e le sene in essi inserite.Archivi eomunaliLa serie inserita per prima, in quanto doveva costituire il necessariopunto <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> tutti i dati territoriali che successivamente avrebberoarricchito l'archivio, fu quella relativa alle cosiddette « matrici comunali »,consistente nella classificazione dei comuni con i caratteri specifici <strong>di</strong> ciascuno<strong>di</strong> essi (denominazione e co<strong>di</strong>ce del Comune e della Provincia, zonaaltimetrica, regione agraria).Formate le matrici comunali si sono potute inserire le serie <strong>di</strong> dati relativead altri fenomeni <strong>di</strong>sponibili a livello comunale. Per la costituzione <strong>di</strong> taliserie i problemi da risolvere erano principalmente costituiti dalla scelta dellemodalità da considerare: occorreva infatti ipotizzare le eventuali necessità conoscitivedella collettività e quin<strong>di</strong> le possibili richieste dei futuri utilizzatori.Non essendo possibile inserire in<strong>di</strong>stintamente tutti i dati <strong>di</strong>sponibili,per la gravità degli oneri che ciò avrebbe comportato, si è dovuto procederead una scelta. Questa è stata effettuata in modo che i dati fossero:a) d'interesse generale,affinchè la loro utilizzazione oltre che probabilefosse presumibilmente anche frequente;b) il più possibile analitici, tenendo presente tuttavia la necessità<strong>di</strong> non violare il « segreto statistico)} che in definitiva risulta essere l'unicoprincipio che consente <strong>di</strong> ottenere .dati atten<strong>di</strong>bili da parte delle unità rilevate,le quali sono, in tal modo, garantite della anonimità delle notizie;c) confrontabili fra loro e quin<strong>di</strong> uniformi oltre che per quanto riguardal'elemento territoriale (nel caso specifico il Comune) e l'elementotemporale (mese, trimestre, ecc.), anche per tutti~"gli altri elementi conneSSIa modalità particolari come età, sesso, attività economIca, ecc.;66d) comparabili tra un anno e l'altro.


Tenendo presenti questi pril1cipi generali si sono definite le serie cheerano <strong>di</strong>sponibili a livello comunale o i cui dati era possibile ricondurre alComune (I), risolvendo caso per caso i problemi pratici che si presentavano..Dal punto· <strong>di</strong> vista meccanografico, le proprietà degli archivi automatizzatisono state fissate anche in base alla considerazione che tali archivi,come in precedenza è stato accennato, potrebbero nel futuro essere utilizzatiquale struttura portante <strong>di</strong> una costituenda (l banca dei dati l).Da tali esigenze è scaturito quanto segue:a) la registrazione su supporto magnetico avviene, generalmente,me<strong>di</strong>ante un tracciato record generalizzato - cioè tale da essere utilizzatoper tutte le serie - nel quale i dati relativi a: ciascun comune occupano .records <strong>di</strong> lunghezza prefissata e costante;b) il supporto utilizzato per l'archiviazione dei dati è costituito attualmenteda nastri magnetici; pertanto l'organizzazione degli archivi è<strong>di</strong> tipo sequenziale, nel senso che i fenomeni, non collegati fra loro, sonoinseriti uno dopo l'altro e si può accedere ad essi tramite programmi approntati<strong>di</strong> volta in volta secondo le necessità del momento, sia che si tratti<strong>di</strong> aggiornare ovvero <strong>di</strong> ampliare o consultare gli archivi.Indubbiamente questo tipo <strong>di</strong> organizzazione, anche se non comportagrosse <strong>di</strong>fficoltà per l'inserimento delle serie, presenta nella fase <strong>di</strong> utilizzazionedei dati sensibili svantaggi ed un notevole appesantimento dei costi.È stato tuttavia provato che è possibile trasformare l'attuale organizzazionedegli archivi, <strong>di</strong> tipo sequenziale, in una <strong>di</strong> tipo ad accesso<strong>di</strong>retto, con la quale tutti i dati saranno correlabili fra <strong>di</strong> loro.Si ba<strong>di</strong> bene; anche nel caso dell' archivio possono ricavarsi dati incorrelàzione tra <strong>di</strong> loro; però, mentre nella gestione <strong>di</strong> un archivio i dati,siano essi semplici o elaborati, sono forniti dal computer, come abbiamovisto, solo me<strong>di</strong>ante l'utilizzazione <strong>di</strong> specifici programmi già prefissatio <strong>di</strong> volta in volta da prefissare, in una «_banca» l'informazione può otte-(1) A partire dall'anno 1969 sono state inserite nell'archivio comunale dei dati, frale altre, le seguenti serie statistiche:- matrici comunali;- superficie comunale;- popolazione residente;- nati vivi;- morti·- n. degli abbonamenti alla ra<strong>di</strong>o e alla televisione;- n. degli esercizi alberghieri, delle pensioni e locande e dei relativi posti letto;- n. delle unità scolastiche, delle aule, delle classi, degli alunni e· degli insegnanti;- n. posti letto, personale e giornate <strong>di</strong> degenza negli Istituti <strong>di</strong> cura;-. censimento popolazione 1961 e 1971 (principali dati);- censimento industria e commercio 1961 e 1971 (principali dati);-:- censimento agricoltura 1960 e 1970 (principali dati).


nersi con imme<strong>di</strong>atezza senza ricorrere, cioè, ad elaborazioni <strong>di</strong> programmispecifici essendo già inseriti nel sistema programmi generalizzati vali<strong>di</strong>per la richiesta <strong>di</strong> ogni tipo <strong>di</strong> notizie desumibili dai. dati « depositati >)nella banca.Inoltre, <strong>di</strong>sponendo <strong>di</strong> un calcolatore idoneo, sarà possibile accedere<strong>di</strong>rettamente in qualsiasi punto degli archivi, me<strong>di</strong>ante la ricerca « random >),ottenendo automaticamente anche informazioni <strong>di</strong> tipo complesso (ovverodati relativi a fenomeni o ad <strong>anni</strong> <strong>di</strong>versi) in real time cioè in tempi brevi.Altri archiviQuanto effettuato per le serie inserite negli archivi comunali, è statofatto anche per quei fenomeni i cui dati erano <strong>di</strong>sponibili solo per provincia,per regione o per l'intera Italia. Dopo aver proceduto alla ricognizioneed alla selezione <strong>di</strong> alcune serie, si è operato il loro inserimento nei corrispondentiarchivi provinciali, ~egionali e. nazionali.Ovviamente tutti i problemi tecnici e metodologici che si riscontranoper questi archivi sono identici a quelli già esaminati per gli archivi comunali:lo stesso <strong>di</strong>casi per la organizzazione e le prospettive <strong>di</strong> gestione deimedesimi.È quasi superfluo fare notare che dalle serie· relative alle. aree territorialiminori è possibile ricavare analoghe serie riferentisi ad aree territorialipiù ampie: .ad esempio dalle serie comunali si possono ottenere, per successiveaggregazioni, dati per provincia, per regione e per il totale Italia.Verso la«hanca deidati territoriali»Per giungere alla costituzione <strong>di</strong> una vera e propria « banca dei dati l},cioè <strong>di</strong> un sistema informativo ad accesso <strong>di</strong>retto e in real time, occorrerisolvere numerosi e ardui problemi sia <strong>di</strong> tipo tecnico sia <strong>di</strong> tipo giuri<strong>di</strong>coistituzionale:mentre però quelli <strong>di</strong> tipo tecnico anche se più numerosi e<strong>di</strong>fficili, come si è visto, si possono in parte risolvere con l'evoluzione dellatecnologia dei calcolatori, quelli <strong>di</strong> secondo tipo sono spesso più delicati,anche perchè investono <strong>di</strong>rettamente il funzionamento degli enti e degliorganismi interessati.Infatti, affinchè l'accennato sistema informativo <strong>di</strong>venti operante ènecessaria anche la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> un certo numero <strong>di</strong> centri perifericiin cui funzionino i terminali collegati <strong>di</strong>rettamente col calcolatore. A talfine occorre risolvere anche vari problemi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne giuri<strong>di</strong>co-istituzionale,quale ad esempio quello <strong>di</strong> decidere dove vanno sistemati i terminali, ov-·verossia quali enti pubblici e privati (ministeri, regioni, altri::enti locali,università e altri enti pubblici, centri <strong>di</strong> ricerca privati, ecc.) possano esseregli utilizzatori dei dati.68


Nè va trascurata, al riguàrdo, la necessità <strong>di</strong> definire le modalità <strong>di</strong>gestione degli archivi, modalità che possono essere sia <strong>di</strong> carattere economico(rimborso spese o abbonamenti forfettari per un certo numero <strong>di</strong> ore settimanali<strong>di</strong> « colloquio )} col calcolatore, ecc.) sia <strong>di</strong> carattere tecnico (approntamento. <strong>di</strong> un certo numero <strong>di</strong> programmi da poter far funzionare tramitei terminali, co<strong>di</strong>ficazione delle espressioni e delle istruzioni per mezzo dellequali l'utilizzatore richiede un certo numero <strong>di</strong> dati <strong>di</strong> una o più serie,anche con elaborazioni varie, ecc.):La realizzazione <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> informazione statistica automatizzata- tenuto conto delle <strong>di</strong>mensioni dei dati <strong>di</strong> base da gestire e dellaloro eterogeneità in funzione dei vari fenomeni cui si riferiscono - è,pertanto, strettamente legata ai mo<strong>di</strong> ed ai tempi in cui sarà possibiledare soluzione ai numerosi problemi accennati.6


6 .. 1 contributidel servizio stu<strong>di</strong> (*)In questo paragrafo sono succintamente illustrati i principali contributidati dal servizio stu<strong>di</strong> dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica dal 1926 adoggi (1). Per ragioni <strong>di</strong> sistematicità che riflettono, in particolare, la attualeconfigurazione ed articolazione del servizio, detti contributi vengonopresentati separatamente a seconda che si riferiscano, prevalentemente:alla statistica metodologica ed. alla statistica economica; alla statistica demograficae sociale; alla tecnica dei campioni.È opportuno però precisare che i contributi del servizio stu<strong>di</strong> che quivengono illustrati sono solo i principali tra quelli che hanno dato luogoa specifiche pubblicazioni. Peraltro l'attività del servizio non si esauriscein tali contributi in quanto, specialmente quella <strong>di</strong> ogni giorno; è voltasoprattutto ad assicurare la correttezza metodologica alla impostazione,esécuzione ed analisi delle rilevazioni effettuate dall'Istituto ovvero daaltre amministrazioni pubbliche per le quali è prevista la consulenza delloIstituto. È altresì compito corrente del servizio quello <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re laricerca nei campi ritenuti <strong>di</strong> particolare interesse per la statistica ufficialee quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> tenersi costantemente aggiornato sugli stu<strong>di</strong>, le ricerche, letecniche messe in atto in campo statistico sia nel1'ambito nazionale che inquello internazionale ; il che comporta continuità· <strong>di</strong> contatti con i centriuniversitarì,esame delle principali riviste tecniche, partecipazioni a convegni,seminari, ecc.. Di questa attività, che certamente è quella <strong>di</strong> granlunga prevalente, non rimane però traccia autonoma, in quanto il frutto<strong>di</strong> essa risulta, per così <strong>di</strong>re, incorporato e rappresentato dalla qualità dellestatistiche che l'Istituto produce. È quin<strong>di</strong> in certo qual senso giocoforzalimitare la presente rassegna a quella sola attività che ha lasciato <strong>di</strong> sé, inspecifiche pubblicazioni, palese testimonianza, costituendo questa ultimala traccia lungo la quale risulta più agevole seguire il corso dell' attività(*) Redatto a cura del Servizio stu<strong>di</strong>.(1) Il servizio stu<strong>di</strong> dell'IsTAT nacque come servizio matematico e cartografico e successivamentesi trasformò nel servizio stu<strong>di</strong> e cartografico prima <strong>di</strong> assumere la configurazioneattuale.7I


del serVIZIO nel cinquantennio <strong>di</strong> vita dell'Istituto, anche se, come si èdetto, tale attività è solo la più appariscente non certo la più voluminosa.Anche attraverso detta rassegna può vedersi come, prima dell'ultimaguerra, l'interesse della statistica ufficiale fosse prevalentemente rivolto afenomeni <strong>di</strong> natura demografica e ciò non deve sorprendere quando siricor<strong>di</strong> che un tempo la statistica quasi si identificava con la demografiae che, per l'uomo della strada, statistica era quasi sinonimo <strong>di</strong> censimentodemografico. Nel dopoguerra, invece, su i problemi demografici hannopreso un deciso sopravvento i fenomeni economici e ciò in relazione alcrescente peso dell' economia sia in campo nazionale sia in quello internazionaleed alla. crescente influenza dei pubblici poteri nell' economiaanche attraverso la programmazione economica. Negli <strong>anni</strong> più recenti,peraltro, l'accento sembra volgersi verso gli aspetti più propriamente socialied anche verso quei fenomeni demografici (quali la mortalità,la fecon<strong>di</strong>tà)che hanno conservato nel tempo o sono andati riacquistando unospecifico interesse così nel nostro come negli altri Paesi,STATISTICA METODOLOGICA ED ECONOMICALa nostra rassegna può farsi iniziare dal 1929, anno in cUI vennepubblicato sugli Annali <strong>di</strong> statistica uno stu<strong>di</strong>o dal titolo Di una applicazionedel metodo rappresentativo all'ultimo censimento italiano della popolazione(lo <strong>di</strong>cembre 1921) (1). Tale stu<strong>di</strong>o costituisce una delle primee più note applicazioni sperimentali del metodo del campione nella statisticaufficiale. Ovviamente a quel tempo non era anco:a nata la tecnicadel campione « casuale », ossia estratto dal collettivo nel rispetto <strong>di</strong> rigorosenorme probabilistiche, ed i campioni venivano « costruiti» facendoin modo che essi contenessero predeterminati caratteri nella stessa proporzionein cui questi erano contenuti nel collettivo originario. Lo stu<strong>di</strong>opose appunto in evidenza che simili campioni non erano in grado, nellageneralità dei casi, <strong>di</strong> assicurare la « rappresentatività» anche per i caratterinon presi in considerazione nel processo della loro formazione.Nel periodo novembre 1929-novembre 1930, il servizio matematicoe cartografico condusse delle ricerche metodologiche sul concetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffe~renza me<strong>di</strong>a, suggerito dal Gini nel 1912, come in<strong>di</strong>ce della variabilità <strong>di</strong>una serie statistica e in tale occasione fu trovato un metodo <strong>di</strong> calcolo<strong>di</strong> tale in<strong>di</strong>ce più rapido <strong>di</strong> quelli allora in uso (2).(1) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. IV, Roma 1929.(2) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. XXVI, Roma 1932.72


N elIo stesso periodo venne dato inizio alla compilazione <strong>di</strong> un Atlantestatistico italiano, pubblicato nel 1932 (1), in cui figura, tra l'altro, uncartogramma che rappresenta, al 31 <strong>di</strong>cembre 1921, qual era, nelle circoscrizionicircondariali dell'epoca, l'ammontare me<strong>di</strong>o del red<strong>di</strong>to accertatoai contribuenti dell'imposta <strong>di</strong> R.M.Altri due lavori met~dologici furono compiuti !legli <strong>anni</strong> 1931-1932,. e. precisamente: una ricerca teorica e sperimentale sull'interpolazionegrafica degli istogrammi nella quale sono considerate le curve teor:ichedel Pearson, quella dei red<strong>di</strong>ti del Pareto e quella <strong>di</strong> Lexis; una notametodologica sulla funzione interpolatrice della <strong>di</strong>stribuzione dei centri<strong>di</strong> un territorio secondo il numero degli abitanti (2). Essa mostra chela curva proposta dall' Amoroso per rappresentare la <strong>di</strong>stribuzione deired<strong>di</strong>ti, anche quando il loro limite . inferiore è nullo, si presta ugualmentebene a descrivere la <strong>di</strong>stribuzione dei centri <strong>di</strong> un territorio secondol'ammontare della popolazione; del che viene fatta applicazione alle <strong>di</strong>stribuzionidei centri italiani secondo la· popolazione presente al 31 <strong>di</strong>cembre1871, al 31 <strong>di</strong>cembre 1881 e al 31 <strong>di</strong>cembre 1921.Nel' 1934 è il reparto stu<strong>di</strong> e cartografia (3) dell'Istituto centrale <strong>di</strong>statistica ad iniziare la pubblicazione <strong>di</strong> alcune serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci della produzioneindustriale, dell'in<strong>di</strong>ce nazionale mensile dei prezzi all'ingrosso edell'in<strong>di</strong>ce generale dei prezzi dei beni e servizi.Durante il periodo dell'ultima guerra, e nei perio<strong>di</strong> imme<strong>di</strong>atamenteantecedenti e seguenti l'ultimo evento bellico, tuttavia, l'attività dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica subì una stasi, e questa fu totale per gli stu<strong>di</strong>metodologici ed economici.La pubblicazione <strong>di</strong> argomenti <strong>di</strong> carattere statistico metodologico edeconomico, da parte. dell' ISTAT, riprese nel 1948 (4) con il lavoro su Alcuneconsiderazioni sulla costruzione dei numeri in<strong>di</strong>ci.Dopo la parentesi bellica si manifesta una ripresa degli stu<strong>di</strong> congiunturalie si avverte l'esigenza <strong>di</strong> idonee elaborazioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori economicied in particolare degli in<strong>di</strong>ci mensili della produzione industriale.Nel 1960 l'Istituto; utilizzando metodologie già sperimentate all'esteroe raccomandate da organismi statistici internazionali, effettuò elaborazionispecifiche al fine <strong>di</strong> eliminare dalle serie degli in<strong>di</strong>ci della produzioneindustriale l'influenza delle variazioni stagionali e del <strong>di</strong>verso numeromensile dei giorni lavorativi (5). Nello· stesso anno furono pubblica-(1) Annàli <strong>di</strong> statIstiCa, Serie VI, VolI. XXVI e XXVII, Roma 1932.(2) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. XVI, Roma 1932.(3) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. XXXIV, Roma 1935.(4) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. II, Roma 1948.(5) Calcolo delle variazioni stagionali degli in<strong>di</strong>ci della produzione industriale, Meto<strong>di</strong>e norme, Serie A-n. 4, ottobre 1960.73.


te (1) due ricerche la prima delle quali concerneva il calcolo della elasticitàdei consumi (più precisamente vengono calcolate le variazioni relative <strong>di</strong> uncerto numero <strong>di</strong> consumi me<strong>di</strong> pro-capite in funzione delle variazioni dellaspesa complessiva me<strong>di</strong>a pro-capite) ; la seconda poneva in luce, attraversol'analisi della covarianza, le relazioni intercorrenti tra il valore della spesame<strong>di</strong>a' pro-capite relativa a determinati consumi e i, seguenti caratteri: ampiezzadella famiglia; con<strong>di</strong>zione socio-economica del capofamiglia; riparti- .zione geografica <strong>di</strong> residenza della famiglia.Nel 1968 furono pubblicati i risultati <strong>di</strong> una più ampia indagine suibilanci delle famiglie italiane (incluse quelle esplicanti una attività agricola)effettuata negli <strong>anni</strong> 1963-1964 per iniziativa della CEE, nei sei Paesi membridella Comunità. In tale occasione venne effettuata l'analisi econometricacol relativo calcolo della ell:\.sticità dei consumi e si procedè anche al confrontodei risultati con quelli ott~nuti dalla precedente indagine del 1953-54.Numerose ricerche, sotto la <strong>di</strong>rezione del prof. Giuseppe de Meo,sono state condotte al fine <strong>di</strong> analizzare le profonde mo<strong>di</strong>ficazioni intervenutenel ventennio 1952-71 nella struttura economica e sociale del Paese.In un primo volume <strong>di</strong> Annali, pubblicato nel 1965, venne presa in esamela produttività del sistema economico italiano e la <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>tonel periodo 1951-1963 (2). La <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to ai fattoridella produzione fu operata determinando le quote <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to imputabilial lavoro <strong>di</strong>pendente e in<strong>di</strong>pendente e quelle imputabili al capitale-impresa.In tale stu<strong>di</strong>o venne anche esaminata l'influenza della produttivitàsui salari e sui prezzi al consumo; quella delle variazioni del red<strong>di</strong>to dalavoro <strong>di</strong>pendente sul livello dei salari reali e sul risparmio, come purel'Ìnfluenza della quota del red<strong>di</strong>to da capitale-impresa sui mutamentistrutturali dell'economia italiana.Essendosi rese <strong>di</strong>sponibili le nuove serie dei conti nazionali dell'Italiaper il periodo 1951-65, oltre alle serie dell'occupazione ed ai dati sui red<strong>di</strong>tidelle famiglie desumibili dall'indagine campionaria sui. bilanci <strong>di</strong> famigliarelativamente al periodo 1963-64, fu ripreso, in un secondo volume<strong>di</strong> Annali pubblicato nel 1967 (3), lo stu<strong>di</strong>o dei red<strong>di</strong>ti e della produttivitàin Italia, estendendo la serie degli <strong>anni</strong> al periodo 1951-66. In questosecondo lavoro, a <strong>di</strong>fferenza del precedente, viene stu<strong>di</strong>ata non solo la<strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to tra i fattori della produzione, ma anche, in unacerta misura, la <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to fra le famiglie. Vengono fatti74(1) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 11, Roma 1960.(2) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 15, Roma 1965.(3) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 20, Roma 1967.


alcuni confronti internazionali sulla funzione del risparmio e sulla concentrazionedei red<strong>di</strong>ti e delle spese ed è ulteriormente posta in luce 1'influenzadelle vicende congiunturali sull'andamento della produttività e sullastessa struttura del sistema economico.Nel 1970 viene pubblicato uno stu<strong>di</strong>o sull'evoluzione e le prospettivedelle forze <strong>di</strong> lavoro in Italia (1). Nella prima parte <strong>di</strong> tale lavoroè valutata la plausibilità dell'esistenza, da taluni autori sostenuta, <strong>di</strong>larghe masse <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupati scoraggiati (potenziale aggiuntivo <strong>di</strong> lavoro),e si constata che esistono valide ragioni per ritenere che il fenomeno sialimitato a talune categorie <strong>di</strong> popolazione femminile localizzate prevalentementenel Mezzogiorno. Utilizzando quin<strong>di</strong> i risultati dei censimenti effettuatidal 1861 al 1961 vengono analizzate le mo<strong>di</strong>ficazioni <strong>di</strong> lungo periododei tassi <strong>di</strong> attività della popolazione mentre quelle <strong>di</strong> breve periodo,relative agli <strong>anni</strong> più recenti, vengono illustrate alla luce delle risultanzedelle indagini campionarie sulle forze <strong>di</strong> lavoro effettuate a partire dal1959. Completano il volume confronti internazionali e previsioni (sino al1981) sulla futura evoluzione delle forze <strong>di</strong> lavoro italiane.Più <strong>di</strong> recente (1973) in un terzo volume <strong>di</strong> Annali l'IsTAT ha pubblicatola sintesi statistica <strong>di</strong> un ventennio <strong>di</strong> vita economica italiana:1951-72 (2).In questo lavoro, unitamente alla maggiore estensione del periodo <strong>di</strong>riferimento rispetto ai due precedenti lavori, è stato ulteriormente ampliatolo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to. Sono state anche consideratenuove misure delle produttività parziali, generiche, specifiche e globaliper settore <strong>di</strong> attività economica, e queste sono state utilizzate ancheper in<strong>di</strong>viduare le relazioni esistenti tra produttività, salari e prezzi. Particolareattenzione è stata de<strong>di</strong>cata all'evoluzione del risparmio nei seguentisettori: imprese societarie e finanziarie, istituzioni finanziarie, amministrazionepubblica, famiglie e imprese in<strong>di</strong>viduali. Infine la formazione delrisparmio nelle famiglie è stata stu<strong>di</strong>ata <strong>di</strong>stinguendo il lavoro autonomodal lavoro alle <strong>di</strong>pendenze.STATISTICA DEMOGRAFICA E SOCIALENel campo della statistica demografica e sociale, il servizio stu<strong>di</strong> haeffettuato importanti ed originali ricerche, spesso sulla base <strong>di</strong> speciali indaginiall'uopo pre<strong>di</strong>sposte, alcune delle quali hanno, per loro natura, caratterericorrente come, ad esempio, quelli concernenti la costruzione delle(1) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, voI. 23, Roma 1970.(2) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 27, Roma 1973.75


tavole <strong>di</strong> mortalità, le previsioni sullo sviluppo futuro della popolazione,ecc. Iniziando la rassegna da tali stu<strong>di</strong>) per quanto riguarda le « tavole <strong>di</strong>mortalità >} sono da ricordare le seguenti opere citate in or<strong>di</strong>ne cronologico:« Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana >} (1) contenente,oltre a criteri metodologici, la costruzione delle tavole <strong>di</strong> mortalità siadell'Italia che delle singole regioni per il biennio 1921-22 sulla base deirisultati del censimento del 1921 ed inoltre una ricostruzione con criteriuniformi delle tavole basate sui censimenti del 1911, 1901 e 1881;« Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana 1950-53 e 1954-57 >}(2) calcolate sia per il complesso della popolazione italiana che persingole gran<strong>di</strong> ripartizioni geografiche ed inoltre, limitatamente al periodo1950-53, <strong>di</strong>stintamente secondo lo stato civile;« Tavole <strong>di</strong> mortalità per regioni e cause <strong>di</strong> morte della popolazioneitaliana 1960-62 >} (3) articolate in due parti: la prima in cui vienetrattata la mortalità generale (aspetti metodologici, caratteristiche generali,confronti con il passato e con altri paesi, caratteristiche <strong>di</strong>fferenziali del1amortalità per regioni e per. ripartizioni) e la seconda la mortalità per cause;({ Tavole <strong>di</strong> mortalità per stato civile 1960-62 >} (4) concernentiaspetti metodologici per la costruzione <strong>di</strong> tavole <strong>di</strong> mortalità secondo ilsesso e lo stato civile, analisi dei risultati in relazione a tali caratteri econfronti con analoghe tavole costruite nel passato;« Tavole <strong>di</strong> nuzialità (1960-62) e tavole <strong>di</strong> mortalità (1964-67) dellapopolazione italiana >} (5) in cui, oltre alle tavole <strong>di</strong> mortalità relativeal periodo 1964-67, figurano criteri metodologici per la costruzione <strong>di</strong> tavole<strong>di</strong> nuzialità, caratteristiche generali della nuzialità in Italia, confronticon il passato e con la nuzialità <strong>di</strong> altri paesi, tavole <strong>di</strong> nuzialità per sessoe per stato ci vile 1960-62, tavole. <strong>di</strong> eliminazione per matrimonio o permorte per sesso e per stato civile 1960-62.« Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana 1970-72>} (6) e « Tavole<strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana per regione 1970-72 >} (7) in cuivengono riportate, rispettivamente a livello nazionale e per regioni, letavole <strong>di</strong> mortalità per sesso con riferimento al periodo 1970-72, accompagnateda una nota metodologica e da una breve analisi dei dati.76(1) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie, VI, VoI. VIII, Roma 1931.(2) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. lO, Roma 1959.(3) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 19, Roma 1966.(4) Note e relazioni, n. 37, Roma 1968. .(5) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 25, Roma 1971.(6) Supplemento al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, Anno 1975, n. 7.(7) Supplemento al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, Anno 1976, n. 6.


In relazione al 'fenomeno della mortalità infantile sono da citare lepubblicazioni:« Tendenze evolutive della mortalità infantile in Italia» (1) concernenteuno stu<strong>di</strong>o sull'evoluzione storica dell'importante fenomeno, esaminatosia in relazione ad alcuni caratteri primari qmili il sesso, la filiazione,il.mese <strong>di</strong> decesso, la professione del padre, sia in rapporto alle <strong>di</strong>fferenziazioniterritoriali; l'analisi è successivamente condotta anche a livello<strong>di</strong> cause <strong>di</strong> morte e <strong>di</strong> morbosità e comprende altresì uno stu<strong>di</strong>o sull'evoluzionee ·le caratteristiche della mortalità per cause endogene e per causeesogene; il volume contiene infine un'approfon<strong>di</strong>to esame delle relazioniche legano la mortalità infantile ad alcuni fattori socio-economici (livello<strong>di</strong> istruzione della madre, ampiezza demografica del comune <strong>di</strong> residenza,grado <strong>di</strong> affollamento delle abitazioni, ecc.).« Indagine sulla mortalità infantile nell'anno 1974» (2) in cui sonoriportati e brevemente analizzati i primi risultati deila nuova indagine sullamortalità infantile condotta dall'IsTAT nel 1974. Tale indagine, ripetuta. .negli <strong>anni</strong> successivi, è stata effettuata me<strong>di</strong>ante un'apposita scheda <strong>di</strong>morte, in cui, tra l'altro, sono stati considerati per la prima volta, o ripresidopo varii aimi, alcuni importanti caratteri biologici e sociali.Sono anche da ricordare due stu<strong>di</strong> effettuati sulla base dei dati 'risultantidalle indagini sulla fecon<strong>di</strong>tà della donna condotte in occasione deicensimenti del 1931 e del 1961 :« Sulla fecon<strong>di</strong>tà della donna italiana» (3) in cui vengono calcolatee analizzate alcune importanti misure della fecon<strong>di</strong>tà, come la produttivitàe la prolificità matrimoniale e i tassi <strong>di</strong> fecon<strong>di</strong>tà secondo la durata delmatrimonio e l'età della donna al matrimonio.« Indagine sulla fecon<strong>di</strong>tà della donna» (4); il volume comprende oltread una prima parte in cui vengono definite le collettività <strong>di</strong> riferimentoed i vari caratteri costituenti le variabili primarie, un'analisi dei risultaticoncernenti la produttività e la prolificità dei matrimoni nelle <strong>di</strong>verseregioni ed inoltre un'illustrazione ed un commento alle « tavole <strong>di</strong> fecon­~ità» delle donne coniugate ; dette tavole hanno una particolare rilevanzain quanto per la prima volta costruite in Italia con riferimentocontemporaneoai tre caratteri: età al matrimonio, anno del matrimonio· e du ..rata del matrimonio alla nascita <strong>di</strong> ciascun figlio.(1) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, voI. 29, Roma 1975.(2) Supplemento al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, Anno 1976, n. 15.(3) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VII, VoI. I, Roma 1937 ..(4) Note e relazioni, n. 50, Roma 1974 ..77:


Sono inoltre da segnalare, in materia <strong>di</strong> previsioni demografiche, leopere seguenti:« Calcoli sullo sviluppo della popolazione italiana» (1) In cui figuranoapplicazioni alla popolazione italiana dei <strong>di</strong>versi criteri, <strong>di</strong> previsionedemografica: estrapolazioni della serie storica dell'ammontare dellapopolazione (fino al 2001), estrapolazioni delle serie delle nascite e dellemorti (fino al 1981), calcolo <strong>di</strong>retto per classi <strong>di</strong> età (fino al 1961);«( Tendenze evolutive della popolazione delle regioni 'italiane fino al1981» (2) in cui vengono effettuate previsioni sul futuro sviluppo dellepopolazioni delle regioni italiane per il periodo 1967-81; le <strong>di</strong>verse valutazionisono state ottenute pre<strong>di</strong>sponendo per ciascuna regione sei <strong>di</strong>stinteelaborazioni analitiche basate su <strong>di</strong>fferenti ipotesi degli andamentidella fecon<strong>di</strong>tà, della mortalità e del movimento migratorio; figurano inoltrein appen<strong>di</strong>ce al volume, oltre ai dati <strong>di</strong> qase per regione riguardantila consistenza della popolazione e i quozienti specifici <strong>di</strong> fecon<strong>di</strong>tà e <strong>di</strong>mortalità, alcune considerazioni sull'adattamento <strong>di</strong> funzioni antilogistichealle serie storiche dei quozienti <strong>di</strong> mortalità, uno schema <strong>di</strong> calco]o delleproiezioni della popolazione per sesso ed età ed un proce<strong>di</strong>mento per lastima della struttura per età del saldo migratorio intercensuale.Nell'ambito della.serie degli Annali <strong>di</strong> statistica una menzione a partemerita il volume « Sviluppo della popolazione italiana dal 1861 al 1961»(3): portato a compimento attraverso una lunga e laboriosa opera <strong>di</strong>ricerca, esso offrè un ampio e significativo quadro dello sviluppo demograficoe sociale della popolazione italiana nel corso del primo secolo <strong>di</strong>vita del Paese.!] vo]ume si artico]a in quattro parti: la prima è de<strong>di</strong>cata al1'esamedel1a consistenza e delle caratteristiche primarie della popolazione, qualila <strong>di</strong>stribuzione territoriale, la struttura per sesso, età, stato civile e con<strong>di</strong>zioneprofessionale, il livello d'istruzione, ]a composizione delle famigliee la loro <strong>di</strong>stribuzione nelle abitazioni; nella seconda vengono analizzatele caratteristiche . dei vari fenomeni attinenti al movimento naturale dellapopolazione; la terza si riferisce allo stu<strong>di</strong>o delle cause <strong>di</strong> morte ed allemalattie soggette a denuncia obbligatoria; nella quarta, infine, vengono- trattati gli aspetti più caratteristici del movimento migratorio interno econ l'estero.Recentemente, per venire incontro alle sempre più pressanti esigenze<strong>di</strong> dati <strong>di</strong>saggregati territorialmente, si è proceduto alla preparazione del(1) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VI, VoI. X, Roma 1931.,(2) Note e relazioni, n. 41, Roma 1969.(3) Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 17, Roma '1965.


volume « Popolazione residente per sesso, età, e regione - Anni 1972, 1973,1974 e 1975» (1) in cui viene riportato il calcolo della popolazione residenteitaliana <strong>di</strong>stintamente per sesso, classe annale <strong>di</strong> età e regione, conriferimento allo gennaio degli <strong>anni</strong> dal 1972 al 1975, accompagnato dauna nota illustrativa dei criteri metodologici seguiti.Infine, tra le pubblicazioni che trattano argomeI).ti <strong>di</strong> interesse sociale,sono da segnalare le seguenti:« Classificazione dei comuni secondo le caratteristiche urbane e rurali»(2) in cui, attraverso un criterio composito basato sull'esame deltipo <strong>di</strong> attività economica, del livello <strong>di</strong> istruzione e della presenza <strong>di</strong>acqua potabile e <strong>di</strong> servizi igienici nelle abitazioni, si è effettuato unprimo tentativo <strong>di</strong> classificazione della popolazione in urbana e rurale,prescindendo dall'ampiezza demografica, carattere tra<strong>di</strong>zionalmente considerato.« Statistiche sociali - Vol. I» (3) con la quale, compatibilmente conla <strong>di</strong>sponibilità dei dati e sulla base <strong>di</strong> una selezione <strong>di</strong> serie ~toriche <strong>di</strong>in<strong>di</strong>catori o <strong>di</strong> statistiche sociali in generale fornite a livello regionale, siè cercato <strong>di</strong> presentare un quadro della situazione sociale esistente nelnostro Paese e della sua evoluzione nel corso <strong>di</strong> questo secolo. Tale pubblicazionesi inserisce ,nell'ambito delle iniziative già intraprese da parte<strong>di</strong> organizzazioni internazionali e <strong>di</strong> vari Paesi nel campo degli in<strong>di</strong>catorisociali e dei rapporti sociali.TECNICA DEI CAMPIONILe rilevazioni campionarie - consistenti nell' osservare solo una parte<strong>di</strong> un dato universo' per estendere poi i risultati all'universo stesso -hanno tratto la loro origine dalla necessità <strong>di</strong> evitare indagini totalitarieper gli alti costi ed i lunghi tempi <strong>di</strong> rilevazione, verifica ed elaborazionedei dati che esse comportano.L'idea delle indagini campionarie non è recènte; verso la fine delsecolo XVII il Vauban effettuò una stima della superficie coltivata inFrancia me<strong>di</strong>ante un campione <strong>di</strong> piccole aree determinato con scelta ragionata.Successivamente altri autori, quali Lavoisier ,Laplace, Molieau, si, interessarono al problema che però fu affrontato con rigore scientifico solosul finire de11800.(1) Supplemento al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, Anno 1976, n. 10.(2) Meto<strong>di</strong> e norme, Serie C, n. 5, luglio 1963.(3) Pubblicato nel 1975.79


L'idea <strong>di</strong> un campione ragionato,riproposta dal norvegese Kiaer nel1903 all'Istituto internazionale <strong>di</strong> statistica con riferimento a1.1à popolazione(1), venne criticata da vari stu<strong>di</strong>osi; in particolare Gini e Galvani,che in una indagine sulla popolazione (2) italiaria misero in chiara lucegli errori che potevano derivare da un campione ottenuto da una sceltaragionata delle unità.In base :;ti dati del censimento del 1921 i due stu<strong>di</strong>osi scelsero 29circondari (le allora esistenti sotto-prefetture) in modo che 7 caratteri demograficime<strong>di</strong> corrispondessero a quelli <strong>di</strong> tutti i 214 circondari. Ma conriguardo ad altri caratteri non tenuti presenti nella formazione ragionatadel campione le stime ottenute <strong>di</strong>fferiva,no talmente, rispetto ai corrispondentivalori dell'universo, da mettere seriamente in dubbio la vali<strong>di</strong>tà del]?roce<strong>di</strong>mento.Nel 1923 Bowley e Jensen, che avevano affrontato il problema subasi scientifiche, presentavano una relazione all'Istituto internazionale <strong>di</strong>statistica in cui si mostrava che se la scelta del campione, anzichè essereeffettuata in maniera ragionata, veniva effettuata "in maniera casuale secondorigorosi schemi probabilistici, allora era possibile stimare obiettivamente,sia pure in termini probabilistici, il grado <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilità dei risultatiottenuti (3).Questo fece si che da allora le indagini campionarie effettuate conscelta ragionata venissero pressocchè abbandonate e prendessero il sopravventole indagini campionarie con scelta· casuale, tanto che oggi quandosi parla <strong>di</strong> indagini campionarie si intende esclusivamente riferirsi ad indagini<strong>di</strong> quest'ultimo tipo.N ella statistica ufficiale italiana le rilevazioni per campione furono correntementeimpiegate, per la prima volta, solo dopo la fine della secondaguerra mon<strong>di</strong>ale, quando l'Istituto, ripreso il programma <strong>di</strong> rinnovamentometodologico e <strong>di</strong> sviluppo delle rilevazioni interrotto nel periodo bellico,si trovò <strong>di</strong>nanzi al1a necessità <strong>di</strong> raccogliere ed elaborare dati, con tempirelativamente ristretti, in vari campi <strong>di</strong> indagine.Le prime rilevazioni, precedute da un lungo periodo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e ricerchevolti alla. determinazione delle metodologie campionarie più idonee,·furono realizzate nel 1952 ed ebbero per oggetto le forze <strong>di</strong> lavoro edalcune produzioni agrarie.Nel primo caso si trattava <strong>di</strong> stimare soprattutto l'ammontare dellepersone occupate nei tre rami <strong>di</strong> attività economica (agricoltura, industria,(1) Cfr. Bulletin de l'Institut International de Statistique, tomo XIV, Berlin 1905.(2) Cfr. C. GINI .. e L. GALVANI, Di Una applicazione del metodo ràppresentativo all'ultimocensimento italiano della popolazione, AIinali <strong>di</strong> !ltatistica, Serie VI, VoI. IV; Roma 1929.(3) Cfr. Bulletin de l'Imtitut International de Statistique, tomo XXII, Roma 1926.80


attività terziarie) e quellQ delle persone <strong>di</strong>soccupate ed in cerca <strong>di</strong> primaoccupazione; nel secondo caso doveva stimarsi la produzione del frumento,della vite e dell'olivo.N egli <strong>anni</strong> successivi la rilevazione delle produzioni agrarie fu ripetutaed estesa agli agrumi, al mandorlo ed al granoturco, mentre la rilevazionedelle forze <strong>di</strong> lavoro fu <strong>di</strong> nuovo effettuata nel 1954 e ripetuta negli <strong>anni</strong>successivi. Dall'ottobre del 1959 essa ha assunto perio<strong>di</strong>cità trimestrale e vienetuttora eseguita nei mesi <strong>di</strong> gennaio, aprile, luglio e ottobre <strong>di</strong> ogni anno.La tecnica delle indagini campionarie ha avuto applicazioni semprepiù numerose nel tempo. Essa è stata ed è tuttora utilizzata in molteplicirilevazioni sia a carattere ,corrente sia a carattere occasionale. Grazie adessa è stato possibile raccogliere, specialmente nell'ultimo ventennio, informazioni<strong>di</strong> notevole interesse nei più svariati campi. È sufficiente inquesta sede far cenno delle indagini sulle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita della popolazione,la morbosità, la consanguineità dei matrimoni, le vacanze, glisports praticati, le letture, le abitazioni, il possesso degli elettrodomesticinelle famiglie, ed altri ancora. 'Anche molte rilevazioni effettuate nel nostropaese in applicazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive comunitarie vengono correntemente effettuatecon la tecnica del campione. Tra queste, l'indagine sulle struttureagricole, sul bestiame suino e bovino, sulla struttura dei salari nell'industria,nel commercio e nel settore bancario-assicurativo, ecc ..È infine da aggiungere che il metodo del campione è stato talora applicatoper limitare l'entità degli spogli ed i tempi <strong>di</strong> pubblicazione <strong>di</strong>dati raccolti con rilevazioni totali. Cosi, ad esempio, per alcune particolaricaratteristiche della popolazione rilevate col censimento demografico del1971 (professione, ecc.) non è stato effettuato lo spoglio totale; i risultati,infatti, sono stati ottenuti sulla base <strong>di</strong> un campione costituito dal 20%dei fogli <strong>di</strong> censimento.BI


PARTE TERZAl CENSIMENTI


Nel corso del cinquantennio <strong>di</strong> vita dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica,sono stati effettuati nel nostro Paese cinque censimenti della popolazione,rispettivamente negli <strong>anni</strong> 1931, 1936, 1951, 1961 e 1971; trecensimenti delle abitazioni: nel 1951, nel 1961 e nel 1971; cinque censimentidell'industria e del commercio: nel 1927, nel 1937-39, nel 1951, nel1961 e nel 1971 ; due censimenti dell'agricoltura: nel 1961 e nel 1970 (1) .. A questi censimenti è infine da aggiungere la rilevazione, anch'essa censuaria,effettuata nel 1970 sulle aziende viticole per la istituzione del catastoviticolo.La necessità <strong>di</strong> contenere ad un tempo sia ·.l'onere finanziario sia losforzo organizzativo connessi con operazioni <strong>di</strong> cosÌ vasta mole, ha fattosÌ che si andasse sempre più manifestando nel nostro Paese la convenienzaad effettuare contemporaneamente anche più operazioni censuarie:cosi il censimento della popolazione è stato effettuato nel 1951, nel1961 e nel 1971 in una col censimento delle abitazioni e, cosa quest'ultimache trova pochi riscontri in altri Paesi,. contemporaneamente ancheal censimento dell'industria e del commercio. Il censimento dell'agricolturainvece, per la sua particolare natura, ha costituito sempre una operazionea sè stante. Peraltro, nel 1970, ad esso è stata abbinata .la rilevazionecensuaria per la istituzione del catasto viticolo <strong>di</strong> cui si è dettopiù sopra.N elle pagine che seguono sono succintamente illustrate le finalità· Due problemie le principali modalità tecniche proprie <strong>di</strong> ciascun censimento. Pertanto ~caratteregenel,"alesembra opportuno accennare in questa breve introduzione soltanto a dueproblemi <strong>di</strong> carattere generale, ossia non peculiari <strong>di</strong> questo o <strong>di</strong> quelcensimento, ma che acquistano una eccezionale rilevanza ogni qual voltasi è <strong>di</strong> fronte ad una rilevazione ampia, generale e totale quale è per antonomasiaun censimento.(1) Il censimento agricolo effettuato nel 1930 non è qui considerato stante la incompletezzae la conseguente limitata utilizzazione del materiale con esso raccolto.785 .


Delimitazione Il primo problema cui si desidera accennare è quello concernente la<strong>di</strong>delindacampo·ne· d· e l· ImItazIOne .. d e l campo d· . d· . d· d ., ., l d1 m agme, mten en o con CIO non gla a e-gI limitazione delle unità da rilevare (problema questo inesistente in un censimento)ma la in<strong>di</strong>viduazione dei quesiti da inserire nel questionario delcensimento. È naturale che effettuandosi quest'ultimo solo a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>molti <strong>anni</strong> (in generale un decennio) dal precedente, si cerchi <strong>di</strong> profittare<strong>di</strong> tale occorrenza per raccogliere la maggior messe possibile <strong>di</strong> datie <strong>di</strong> informazioni. Ma questa tendenza, cui danno massimo impulso glistatistici <strong>di</strong> professione, i ricercatori, gli stu<strong>di</strong>osi e i cultori delle varie<strong>di</strong>scipline} . i sociologi, gli economisti, i rappresentanti delle varie componentisociali, professionali, economiche, sindacali, ecc. ecc. e che porterebbe<strong>di</strong> per sè ad una proliferazione dei quesiti e ad una elefantiasi deiquestionari, si scontra con la natura stessa <strong>di</strong> ogni rilevazione censuariache, in quanto tale, interessa o meglio obbliga alla compilazione del questionarioanche quella aliquota, più o meno estesa, <strong>di</strong> popolazione o <strong>di</strong>aziende, meno preparata o comunque meno <strong>di</strong>sposta a sod<strong>di</strong>Sfare, vuoiper attitu<strong>di</strong>ne, vuoi per capacità, vuoi per pigrizia, la sete <strong>di</strong> sapere deiprimi. Accade così che <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne essenzialmente pratico fannoda freno ad una eccessiva richiesta <strong>di</strong> informazioni ed i questionari delcensimento - si chiamino essi « fogliò <strong>di</strong> famiglia » come nel censimentodemografico o « questionario <strong>di</strong> azienda » come nel censimento dell' agricolturao « questionario <strong>di</strong> impresa » o « <strong>di</strong> unità locale » come nei censimentidell'industria e commercio .- rappresentano sempre un compromessotra queste opposte esigenze ; compromesso che per sua natura nonriesce mai a contentare tutti ma che,~ almeno nella speranza dei promotori,è inteso a contenere il numero degli scontenti.TempestivitàIl secondo problema cui ancora si intende accennare non è pur essopeculiare delle sole rilevazioni censuarie ma, come il precedente, assumeuna rilevanza del tutto eccezionale in occasione dei censimenti. Tale problemaè quello volto al contenimento dei. tempi tecnici necessari allospoglio ed alla elaborazione dei dati, onde porre i risultati dei censimentia <strong>di</strong>sposizione degli utilizzatori nel più breve tempo possibile. Il progressocivile del Paese ha notevolmente, acuito negli ultimi decenni questo problema,la cui soluzione . rappresenta in tutti i Paesi uno dei punti piùcritici ed allo stesso tempo più qualificanti della efficienza degli Istitutinazionali <strong>di</strong> statistica.Di fronte a questa sentita esigenza della società moderna, <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporrecon tempestività <strong>di</strong> una valida documentazione statistica su tutti i principaliaspetti della vita del Paese, i censimenti, se vogliono conservare nel86


I MANIFESTI PROPAGANDISTICI DEI CENSIMENTI 1970-19712. · tr-,. ._. ----'!!'A ,:ro ...cens\tneng~~ --"-~~Wìq. · o,\ura ' .dell' agr\C o • . ",()1,oaRE ~970 --- 5 censimento2 5 . generaledell' industria ~del commercIo. 25 ottobre 1971


futuro la prerogativa, sino ad. oggi loro unanimamente riconosciuta, <strong>di</strong>rappresentare un caposaldo fondamentale <strong>di</strong> informazione, devono necessariamente,malgrado la loro mole, tenere il passo con i tempi. Nel casospecifico il problema viene affrontato nei vari Paesi con la messa in opera<strong>di</strong> una organizzazione globale ed unitaria, intesa, entro i limiti ed i con<strong>di</strong>zionamentiimposti dalle reali <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> mezzi e <strong>di</strong> personale, atrasferire ed a pre<strong>di</strong>sporre a monte della rilevazione tutte quelle operazioniche, una volta attuate, consentiranno poi <strong>di</strong> ridurre al minimo itempi intercorrenti tra la rilevazione medesima e la <strong>di</strong>sponibilità dei risultati.Si cerca, a questo fine, <strong>di</strong> sfruttare tutte le risorse che il progressotecnico e le più avanzate metodologie statistiche pongono a <strong>di</strong>sposizione:preco<strong>di</strong>ficazione dei modelli <strong>di</strong> rilevazione, decentramento delle operazioni<strong>di</strong> revisione e <strong>di</strong> spoglio, pre<strong>di</strong>sposizione delle tavole e dei programmimeccanografici <strong>di</strong> spoglio, utilizzazione dei più moderni mezzi elettronicinello spoglio e nell'analisi, pre<strong>di</strong>sposizione dei piani per correzioni automatichedegli errori, pre<strong>di</strong>sposizione dei piani per eventuali spogli campionari,pre<strong>di</strong>sposizione dei tabulati meccanografici per la loro stampa inoffset, e cosi via. E che in questo campo il nostro Paese non risulti secondoad altri lo ha <strong>di</strong>mostrato effettuando nel giro <strong>di</strong> un biennio, nel1970-71, ben cinque censimenti (della popolazione, delle abitazioni, dell'industriae del commercio, dell'agricoltura e censimento per la istituzionedel catasto viticolo) e rendendo noti i risultati analitici <strong>di</strong> tutte queste rilevazioninel giro <strong>di</strong> pochi <strong>anni</strong>. Questa esperienza, che non trova riscontroaltrove, lascia bene sperare anche per le prove future.


7. I censimentidella . popolazione (*) .l censimenti demografici hanno una storia ormai lunga nel nostroPaese. Dall'unificazione ad oggi sono state infatti effettuate un<strong>di</strong>ci rilevazioni;l'ultimo censimento, la cui data <strong>di</strong> riferimento risale al 24 ottobre1971, è il terzo <strong>di</strong> questo dopoguerra.In via preliminare si ritiene opportuno accennare brevemente al pro- Perio<strong>di</strong>citàblema della perio<strong>di</strong>cità dei censimenti demografici.Come è noto, il primo censimento demografico fu effettuato nel 1861.Il secondo fu eseguito a <strong>di</strong>eci <strong>anni</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza, nel 1871, in attuazione<strong>di</strong> una legge che stabiliva tra l'altro l'esecuzione del censimento ogni <strong>di</strong>eci<strong>anni</strong>. I censimenti successivi seguirono infatti a intervalli decennali, negli<strong>anni</strong> terminanti con 1 sino al 1931. Solo nel 1891 il censimento nonfu eseguito per <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> carattere finanziario.Delle innovazioni furono poi introdotte dai decreti riguardanti i censimentidel 1931 e del 1936. L'Istituto infatti, pochi <strong>anni</strong> dopo la sua istituzione,si fece promotore <strong>di</strong> una riforma -intesa a stabilire una prefissataperio<strong>di</strong>cità e successione nel tempo dei vari censimenti demografici edeconomici. L'articolo 1 del R.D. 6 novembre 1930, n. 1503 stabili perl'appunto che i censimenti generali della popolazione dovessero effettuarsiogni 5 <strong>anni</strong>. La perio<strong>di</strong>cità quinquennale fu riba<strong>di</strong>ta dalla Legge 4 luglio1941, n. 766 la quale precisava peraltro: «( La data del censimento generaledella popolazione successivo alla emanazione- della presente legge saràstabilita con apposito provve<strong>di</strong>mento ».Si è cosi verificato che con le ultime tre rilevazioni censuarie fosse ripristinatala cadenza decennale tanto che la norma del 1941, concernente la perio<strong>di</strong>citàquinquennale, può ritenersi in un certo senso implicitamente abrogata.Scopi del censimento della popolazione sono, in sintesi, quello <strong>di</strong> ac- Scopicertare la consistenza numerica e la <strong>di</strong>stribuzione territoriale delle unità(*) Redatto dal dotto Antonio CORTESE del Servizio Censimenti.


<strong>di</strong> rileva~ione (famiglie e . convivenze ) e quello <strong>di</strong> rilevare i principali caratteristrutturali e descrittivi sia per le dette unità che per le persone chele costituiscono. Il censimento viene .così a costituire la fonte principaledei dati necessari per la ricerca scientifica e per le esigenze connesse adogni pianificazione <strong>di</strong> natura economica e sociale. I risultati censuari sonoquin<strong>di</strong> suscettibili <strong>di</strong> molteplici utilizzazioni per fini politici 'ed amministrativi,scientifici ed economici, nonchè per fini tecnico-statistici.Al riguardo si può ricordare, ad esempio, la determinazione della popolazionelegale dei Comuni alla quale fa riferimento un gran numero <strong>di</strong><strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge, nonchè la pbssibi1i~à <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> notizie sulla <strong>di</strong>stribuzionegeografica della popolazione e sulle sue principali caratteristiche:Di notevole interesse è, poi, l'oppo~tunità offerta dal censimento <strong>di</strong>costituire la base per eventuali altre indagini <strong>di</strong> natura campionaria al fine<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re taluni particolari aspetti della realtà economico-sociale iquali, non sempre possono essere considerati in occasione del censimentoper ragioni <strong>di</strong> vario or<strong>di</strong>ne.1] n altro aspetto merita ancora <strong>di</strong> essere segnalato. N egli ultimi tèmpi,come è stato opportunamente osservato,· si sono fatte più <strong>di</strong>stinte le esigenze<strong>di</strong> conoscenza tempestiva e <strong>di</strong> interpretazione approfon<strong>di</strong>ta dei processievolutivi in atto nella struttura socio-economica della popolazione. Talecircostanza pone il problema <strong>di</strong> imprimere alle rilevazioni censuarie uncarattere « <strong>di</strong>namico l), . sinora poco accentuato, inteso non solo a « fotografare»la struttura attuale della popolazione ma a coglierne aspetti dellaevoluzione passata attraverso quesiti <strong>di</strong> natura retrospettiva.FamigHe e Le unità <strong>di</strong> rilevazione del censimento della popolazione sono essenzialconvivenzemente rappresentate dalla « famiglia)} e dalla « convivenza l). Ai due termininon ha sempre corrisposto lo stesso significato in quanto tra un censimentoe l'altro si sono spesso verificate delle variazioni a livello definitorio.Di tali <strong>di</strong>fferenze è opportuno dare sintetica notizia.Nel 1861 e nel 1871 la famiglia fu genericamente definita in base alconcetto della convivenza, sicchè, essendo tale concetto comune sia allefamiglie sia alle convivenze propriamente dette, fra le une e le altre nonfu operata alcuna <strong>di</strong>stinzione. Alla <strong>di</strong>stinzione si pervenne a partire dalcensimento del 1881.Nei quattro censimenti successivi, nell'ambito della famiglia <strong>di</strong> censimento,furono compresi i membri presenti sotto il medesimo tetto.Nel 1936, onde ovviare all'inconveniente rappresentato dall'assenza permotivi bellici <strong>di</strong> numerosi capi famiglia, si ritenne opportuno considerare


la famiglia residente in luogo <strong>di</strong> quella presente anche se poi in unastessa sezione del modello <strong>di</strong> rilevazione furono compresi oltre ai membridella famiglia conviventi anche gli ospiti che nel giorno <strong>di</strong> censimento sitrovavano presso la famiglia. In occasione del censimento del 1951 fucompiuta una approfon<strong>di</strong>ta revisione della materia che comportò l'adozione<strong>di</strong> concetti che sono tuttora vali<strong>di</strong>.Vale quin<strong>di</strong> la pena <strong>di</strong> riportare le definizioni adottate per l'ultimarilevazione censuaria. 4Per famiglia « s'intende un InSIeme <strong>di</strong> persone legate da vincoli <strong>di</strong>matrimonio, parentela, affinità, adozione, affiliazione, tutela o da vincoliaffettivi, coabitanti ed aventi <strong>di</strong>mora abituale nello stesso Comune, chenormalmente provvedono al sod<strong>di</strong>sfacimento dei loro bisogni me<strong>di</strong>ante lamessa in comune <strong>di</strong> tutto o parte del red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> lavoro o patrimonialeda esse percepito l}.Per convivenza « s'intende un insieme <strong>di</strong> persone che, senza esserelegate da vincoli <strong>di</strong> matrimonio, parentela, affinità e simili, conduconovita comune per motivi religiosi, <strong>di</strong> cura, <strong>di</strong> assistenza, militari, <strong>di</strong> pena,e simili l}.Per quanto riguarda le famiglie è stato opportunamente precisato che« una famiglia può essere costituita anche <strong>di</strong> una sola persona la qualeprovvede in tutto o in parte con i propri mezzi <strong>di</strong> sussistenza al sod<strong>di</strong>sfacimentodei bisogni in<strong>di</strong>viduali l}.È poi da avvertire che sono state considerate « facenti parte della famiglia,come membri aggregati <strong>di</strong> essa, anche le persone addette ai servizidomestici, nonchè le altre persone che, a qualsiasi titolo, convivonoabitualmente con la famiglia stessa l}.Analogamente sono state considerate « facenti parte della convivenzaanche le persone addette alla convivenza stessa per ragioni <strong>di</strong> impiego o<strong>di</strong> lavoro e che vi convivono abitualmente, purchè non costituiscano famigliaa sè stante l}.Anche la definizione del concetto <strong>di</strong> popolazione ai singoli censimentiriveste grande importanza. Trattando delle unità <strong>di</strong> rilevazione primarie(famiglie e convivenze) l'argomento è stato implicitamente affrontato. Qualcheulteriore cenno pare comunque opportuno.Con il censimento del 1881 fu introdotto per la prima volta il principio<strong>di</strong> adottare la popolazione residente in sostituzione <strong>di</strong> quella presente.Sul piano pratico la popolazione residente si ottenne sommando i presenticon <strong>di</strong>mora abituale agli assenti temporanei; a tal fine furono determi-Popolazioneresidentee presente


nate due categorie <strong>di</strong> presenti (con <strong>di</strong>mora abituale od occasionale) e una<strong>di</strong> assenti.Il criterio fu in seguito sempre mantenuto. Considerando i cenSImentieffettuati dal 1931 in poi, può osservarsi che si cercò nel tempo<strong>di</strong> pervenire ad una sempre più rigorosa determinazione della popolazioneresidente soprattutto per le esigenze delle anagrafi comunali. Devesi ricordareal riguardo la nuova <strong>di</strong>sciplina legislativa data alla materia nel1954 e richiamare quanto previsto dall'art. 41 del regolamento anagraficotuttora vigente che impone ai comuni l'obbligo <strong>di</strong> provvedere, a seguito<strong>di</strong> ogni censimento generale della popolazione, alla revisione dell' anagrafe.Gli spogli censuari hanno <strong>di</strong> conseguenza riguardato la popolazioneresidente. L'Istituto non ha peraltro mancato <strong>di</strong> effettuare, con riferimentoai principali caratteri demografici, elaborazioni specifiche per la popolazionepresente.Modelli I modelli <strong>di</strong> rilevazione hanno subito nel tempo mo<strong>di</strong>fiche che sono,<strong>di</strong> riIevazione come è evidente, da ricollegare anche all' evolversi degli aspetti definitoricui si è accennato in precedenza, nonchè alle caratteristiche organizzativedei vari censimenti.Nei primi censimenti è stato utilizzato un unico questionario che hatalvolta compreso delle schede in<strong>di</strong>viduali per la raccolta delle notizie relativealle singole persone. In tempi più recenti, con riferimento alle dueunità <strong>di</strong> rilevazione, si è pervenuti all' adozione <strong>di</strong> due <strong>di</strong>stinti modelli:il «foglio <strong>di</strong> famiglia» ed il «foglio <strong>di</strong> convivenza l).Nella loro impostazione si sono realizzati continui perfezionamentisuggeriti soprattutto - si pensi ad esempio al sistema della «preco<strong>di</strong>ficazione » con quesiti a risposta chiusa - dalla necessità <strong>di</strong> agevolarne lacompilazione e <strong>di</strong> favorire le fasi successive dell' elaborazione.Quanto ai caratteri considerati nell'ambito dei censimenti demografici,va detto che essi sono in funzione degli obiettivi cui risultano finalizzatetali rilevazioni. I quesiti contenuti nei modelli mirano quin<strong>di</strong> a far lucesui vari aspetti strutturali della popolazione. Essi possono essere <strong>di</strong>stintiin due gruppi a seconda del fatto che siano o meno destinati a restareimmutati nel tempo. In altre parole vi sono esigenze conoscitive semprevalide e problemi particolari <strong>di</strong> un determinato momento cui si fa fronteattraverso la raccolta <strong>di</strong> notizie che <strong>di</strong> conseguenza non ritroviamo intutti i censimenti della popolazione.Al primo gruppo appartengono i quesiti <strong>di</strong> carattere per cosÌ <strong>di</strong>re« anagrafico» (sesso, età, stato civile, luogo <strong>di</strong> nasc:ta, luogo <strong>di</strong> residenza


ISTITUTO CENTRALE DI STATISTICASEZIONE DI CENSIMENTO11" CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE N ••• ---------i----------------24 ottobre 1971NUMERO O'ORDINEProvvisorio Deflnltlvo(Legge 31 gennaio 1969, n. 14)FOGLIO DI FAMIGLIA------------ --'-FRAZIONE GEOGRAFICA(Ietlera)-- --------------------- --- ·-{d~~~;;;i~~ilo~e)---------------------INDIRIZZO DELLA FAMIGLIA(da c:ompllarsl li cura del rilevatore)TIPO DI LOCALITÀ(via, p"iazza, località) Centro abitato 1 DNucleo abitato 2 DScata.:....____ Piano ________, Interno N. Case sparse 3D(denominazione)AVVERTENZE• Il foglio <strong>di</strong> famiglia (Mod. ISTAT/CP/l) e l'accluso foglio rosa (Mod. ISTAT/CP/l bis) devono esserecompilati, non prima del 24 ottobre 1971, dal capo famiglia o, se ciò non fosse possibile, da altra personadella famiglia. Le parti del foglio delimitate in rosso devono essere compilate, Invece, dal rilevatore.• I sopra citati fogli devono essere compilati a penna in modo chiaro, tenendo conto dei chiarimenticontenuti nell'acclusa « Guida per la compilazione del foglio <strong>di</strong> famiglia ».• In generale, per rispondere alle domande basta barrare cosi ~ il quadratlno situato in corrispondenzadella risposta che si .intende dare. In alcuni casi la risposta va scritta per esteso sulle apposite righe,mentre in altri, oltre a barrare il quadrati no, occorre anche scrivere la risposta.• Le caselle a doppio fil~OriPortate in corrispondenza <strong>di</strong> alcune domande devono essere lasciate In bianco.• Nella Sezione I devono essere nominatlvamente elencate tutte le persone appartenenti alla famigliacompresi i non familiari abitualmente conviventi con la famiglia stessa.• Nella Sezione Il la parte A (Notizie generali) deve essere compilata dal rilevatore; pertanto Il capofamiglia deve fornire soltanto le notizie relative alla parte B (Notizie sulle caratteristiche dell'abitazione).• Per ciascuna persona già elencata nella Sezione I deve essere compilato un foglio in<strong>di</strong>viduale dellaSezione III. Poiché quest'ultima Sezione contiene soltanto 6 fogli In<strong>di</strong>viduali, il foglio <strong>di</strong> famiglia risulta sufficienteper una famiglia costituita da· non più <strong>di</strong> 6 persone. Qualora le persone elencate nella Sezione Isiano più <strong>di</strong> 6, il capo famiglia (o chi per esso) deve richiedere al rilevatore " all'Ufficio comunale tanti fogliin<strong>di</strong>viduali aggiuntivi quante sono le persone elencate dopo la sesta. Ad esempio: se nella Sezione I sonoelencate IO persone, occorre richiedere 4 fogli in<strong>di</strong>viduali, rispettivamente per la. 7", l'S", la 9' e la IO" persona;• Nella Sezione IV devono essere In<strong>di</strong>cate le persone non appartenenti alla. famiglia che risultavanooccasionai mente .ospitate dalla famiglia medesima nella notte fra il 23 e Il 24 ottobre 1971. -• Una volta ultimata la compilazione del foglio <strong>di</strong> famiglia, deve essere compilato Il foglio rosa (Mod.1ST AT/CP/l bis) nel quale devono essere trascritte alcune delle notizie già riportate nel foglio <strong>di</strong> famiglia.• Il ritiro del-fogllo <strong>di</strong> famiglia e del foglio rosa, da parte· del rllevatore, avverrà nel giorni imme<strong>di</strong>atamentesuccessivi al 24 ottobre 1971.


o <strong>di</strong> <strong>di</strong>mora abituale) e quelli concernenti taluni aspetti della realtà socioeconomica(istruzione, professione o con<strong>di</strong>zione).Per quanto riguarda il secondo gruppo, si possono ricordare ad esempio,con riferimento ai censimenti demografici effettuati nel periodo cheprecede la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, i quesiti relativi alla religione professata,alla proprietà <strong>di</strong> terreni e fabbricati ed all'esistenza <strong>di</strong> determinateinfermità.Con il 1951 la mole delle notizie richieste con il foglio <strong>di</strong> famigliaaumentò, sia per le accresciute esigenze conoscitive poste dal particolaremomento, sia per la possibilità <strong>di</strong> procedere a spogli più rapi<strong>di</strong> grazie all'apparire<strong>di</strong> nuovi strumenti tecnici. Tra i nuovi caratteri considerati èil caso <strong>di</strong> rammentare il titolo '<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o conseguito.La gamma dei quesiti restò poi pressocchè immutata nel 1961 mentrenumerose sono state le novità apportate in occasione dell'ultima rilevazionecensuaria. Nel 1971, infatti, ai tra<strong>di</strong>zionali quesiti intesi a rilevarei caratteri fondamentali demografici e socio-professionali della popolazione,ne furono aggiunti altri dei quali, alcuni, ebbero lo scopo <strong>di</strong> rilevare, co~riferimento ad un' epoca anteriore, caratteri o modalità già rilevate con ilcensimento nella loro manifestazione attuale, mentre altri presero in considerazioneaspetti che per la prima volta formavano oggetto <strong>di</strong> rilevazionenel nostro censimento.Del primo gruppo fanno parte i quesiti che hanno consentito <strong>di</strong> rilevareil luogo <strong>di</strong> residenza del censito all'ottobre del 1961 ed all'ottobredel 1966 e parimenti quelli attraverso i quali è stata accertata la con<strong>di</strong>zioneprofessionale o non professionale del censito all'ottobre del 1966 e,per coloro che a tale data si trovavano in con<strong>di</strong>zione professionale, il settore<strong>di</strong> attività economica al quale erano addetti e la loro posizione professionale,ossia se lavoravano alle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> terzi ovvero esplicavanoun' attività economica in forma autonoma.Tra i nuovi quesiti sono da segnalare quelli relativi agli spostamentieffettuati dalla popolazione lavorativa e dagli studenti per recarsi rispettivamenteal luogo <strong>di</strong> lavoro e <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o nonchè quelli grazie ai quali èstata allargata la conoscenza del grado <strong>di</strong> istruzione della popolazione, allaquale è stato richiesto <strong>di</strong> in<strong>di</strong>care, oltre al più elevato titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oconseguito, anche l'ultima classe frequentata. In merito è il caso <strong>di</strong> ricor-'dare che il quesito sulla attuale frequenza scolastica è stato posto nonsoltanto alla popolazione in con<strong>di</strong>zione non professionale ma a tutta lapopolazione in età scolastica.Altri nuovi quesiti hanno preso in esame la durata dell'assenza dellepersone che alla data del censimento non risultavano presenti nel Comune93


<strong>di</strong> residenza -e la titolarità <strong>di</strong> pensioni <strong>di</strong> qualsiasi specie da parte dei varicomponenti della famiglia.RiferimentoterritorialePrima <strong>di</strong> procedere alla raccolta dei dati, si pone il problema <strong>di</strong> precostituirela necessaria base <strong>di</strong> riferimento territoriale delle rilevazioni censuarie.In pratica ciò si attua me<strong>di</strong>ante la pre<strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> idonea cartografianella quale devono trovare inequivocabile rappresentazione le delimitazionidelle <strong>di</strong>verse sud<strong>di</strong>visioni interne (ciò al fine <strong>di</strong> evitare omissionie duplicazioni nella rilevazione) nonchè le delimitazioni delle localitàabitate alle quali si è soliti riferire i dati <strong>di</strong> censimento.A quest'ultimo riguardo risulta opportuno accennare, sia pur brevemente,al problema dello stu<strong>di</strong>o della forma <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento della popolazione.È doveroso affermare subito che le ricerche in questo campo nonsono avanzate spe<strong>di</strong>tamente. Nei primi censimenti ci si limitò infatti aclassificare la popolazione, secondo la <strong>di</strong>mora, in « popolazione dei centri,dei casali e delle case sparse l). - In un secondo momento il territorio comunalefu <strong>di</strong>viso in « frazioni» non altrimenti definite. A partire -poi dalcensimento del 1901 non fu più considerato quel -tipo interme<strong>di</strong>o <strong>di</strong> localitàabitata costituito dal « casale» mentre è nel 1931 che si precisò ladefinizione <strong>di</strong> «centro l).È solo con il censimento del 1951 che _ si dette alla questione un assettodefinitivo basato su criteri rigorosamente razionali, scaturiti dalle proposteformulate da un'apposita commissione. <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che tenne contodei voti dei geografi, espressi in congressi sia nazionali che internazionali,nonchè delle necessità <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne propriamente statistico. In particolare fuintrodotta la « frazione geografica I) fondata sul principio antropogeograficodella gravitazione degli abitanti degli aggregati minori e delle case sparsesui singoli centri abitati, per le necessità della vita quoti<strong>di</strong>ana.Per i singoli tipi <strong>di</strong> località abitate furono inoltre fissate precise definizionirestate poi valide anche per i censimenti successivi.OrganizzaZioneLa raccolta dei dati censuari presuppone una complessa organizzazione,sia a livello centrale sia a livello periferico, con una precisa in<strong>di</strong>viduazionedei compiti che spettano ai vari organi interessati alla gigantescaoperazione.Il compito <strong>di</strong> organo _ centrale, incaricato della <strong>di</strong>rezione e del coor<strong>di</strong>namentogenerale delle varie operazioni, è spettato dapprima al Ministerodell'agricoltura, industria e commercio -- precisamente alla Dire-94


zione generale <strong>di</strong> statistica <strong>di</strong> tale <strong>di</strong>castero - e poi, dal 1931, all'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica.Per quanto riguarda gli organi periferici, la struttura organizzativadella rilevazione censuaria ha sempre fatto perno sull' esistenza <strong>di</strong> ufficicomunali e provinciali <strong>di</strong> censimento appositamente costituiti. Ai primi èstato tra<strong>di</strong>zionalmente affidato il compito <strong>di</strong> curare, con l'ausilio <strong>di</strong> uncongruo organico <strong>di</strong> rilevatori, la materiale raccolta delle informazioni,•mentre i secon<strong>di</strong> hanno prevalentemente. avuto iI carattere <strong>di</strong> organi ispettivi.In particolare, per quanto riguarda i censimenti effettuati dopo lacostituzione dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, si può precisare che nel1931 l'Istituto si avvalse dell'opera delle Prefetture, dei Consigli provincialidell'economia corporativa e dei Comuni. Furono inoltre istituite le commissioniprovinciali <strong>di</strong> censimento e le commissioni comunali <strong>di</strong> vigilanza,organi destinati ad affiancare, nell'ambito provinciale e comunale, l'operadegli organi esecutivi <strong>di</strong> rilevazione.Nel 1936 l'efficienza degli organi periferici migliorò ulteriormente.Da un lato si pervenne alla soppressione delle commissioni comunali eprovinciali <strong>di</strong> cui si è appena detto, dall'altro si istituirono in ciascun Comuneun ufficio apposito <strong>di</strong> censimento con compiti specifici e in ognicapoluogo <strong>di</strong> provincia un ufficio provinciale <strong>di</strong> censimento con carattereeminentemente ispettivo. Tale organizzazione si <strong>di</strong>mostrò rispondente alloscopo e fu pertanto mantenuta a causa della mancanza <strong>di</strong> organi perifericipermanenti espressi <strong>di</strong>rettamente dall'Istituto.Negli ultimi tre censimenti la qualifica e le attribuzioni <strong>di</strong> Ufficioprovinciale <strong>di</strong> censimento sono spettate all'Ufficio provinciale <strong>di</strong> statisticapresso le Camere <strong>di</strong> commercio, quelle <strong>di</strong> Ufficio comunale <strong>di</strong> censimentoall'Ufficio comunale <strong>di</strong> statistica, nei Comuni in cui tale ufficio esisteva, eall'ufficio appositamente costituito dal Sindaco negli altri comuni.Quanto alle modalità seguite per la raccolta dei dati, al riguardo vaprecisato che ai Comuni è affidata, nell'ambito della formazione del pianotopografico, l'incombenza preliminare <strong>di</strong> ripartire il territorio comunale insezioni <strong>di</strong> censimento che rappresentano l'unità territoriale <strong>di</strong> base per la raccoltadei dati. Per tale operazione i Comuni si avvalgono, come si è già ricordato,dell' opera dei rilevatori cui viene affidata, <strong>di</strong> norma, una sola sezione<strong>di</strong> censimento, che comprende circa 250 famiglie. Il rilevatore, sullascorta del cosiddetto « itinerario <strong>di</strong> sezione» che gli consente <strong>di</strong> percorrerenel modo più razionale il territorio <strong>di</strong> competenza, provvede all'in<strong>di</strong>viduazionedelle unità <strong>di</strong> censimento curando la consegna ed il ritirodei questionari che vengono compilati dal capo famiglia.95


Questi sintetici cenni non sono naturalmente sufficienti a dare un'ideaprecisa dei particolari problemi organizzativi posti· da un censimento demografico(si consideri ad esempio, per quanto concerne i rilevatori, cheil censimento del 1971 ha richiesto l'impiego <strong>di</strong> circa 73.000 unità) e lascianopoi pensare ad un tipo <strong>di</strong> organizzazione restato alquanto immutatonel tempo, laddove invece numerose sono le mo<strong>di</strong>fiche intervenute trauna riJevazione e la successiva. È da notare, in proposito, come il progressivoampliamento dei quesiti inseriti nel modello <strong>di</strong> rilevazione da un lato ela sempre più avvertita esigenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre dei risultati del censimentoa breve <strong>di</strong>stanza dalla data della rilevazione dall'altro, abbiano suggeritoil ricorso a soluzioni organizzative tese a ridurre i tempi intercorrenti trala raccolta e la pubblicazione dei dati.Particolarmente significative sono al riguardo le novità che hanno caratterizzatola più recente rilevazione censuaria, tra le quali va segnalataquella rappresentata dal marcato decentramento <strong>di</strong> talune operazioni connessea fasi successive alla raccolta dei dati e sulle quali si tornerà più avanti.· Spoglio eelaborazione deidatiCome è facile intuire, nelle prime rilevazioni censuarie fu adottato ilsistema degli spogli a mano che, per . quanto fosse oggetto <strong>di</strong> continuiperfezionamenti, risultò sempre articolato in fasi <strong>di</strong> lavorazione quantomai laboriose e macchinose.Nel 1931, per la prima volta in Italia lo spoglio dei dati fu ottenutoper mezzo <strong>di</strong> macchine perforatrici e selezionatrici con cartoline a 45 colonne.Di schede a 80 colonne ci si servÌ poi per la perforazione dellenotizie raccolte con il censimento del 1951, per il quale si potè naturalmente<strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una più moderna attrezzatura meccanografica.Il censimento del 1961 segnò l'avvento dei calcolatori della secondagenerazione. L'esecuzione delle elaborazioni elettroniche fu effettuata suun elaboratore con 40.000 posizioni <strong>di</strong> memoria e dotato <strong>di</strong> 7 unità a nastromagnetico, nonchè su altri due elaboratori ciascuno dei quali era dotato<strong>di</strong> 4.000 posizioni <strong>di</strong> memoria, <strong>di</strong> una stampatrice, <strong>di</strong> un lettoreperforatore<strong>di</strong> schede e <strong>di</strong> due unità a nastro magnetico.In una fase <strong>di</strong> avanzata esecuzione parte degli spogli fu effettuata su<strong>di</strong> un ulteriore complesso elettronico avente 32.000 voci <strong>di</strong> memoria.Per lo spoglio dei dati del censimento 1971, è stato pre<strong>di</strong>sposto unpiano cosÌ articolato: a) spoglio totale, riferito cioè a tutti i fogli <strong>di</strong> famigliae <strong>di</strong> convivenza per le notizie tra<strong>di</strong>zionali del censimento demograficononchè per tutte'le notizie sulle abitazioni; b) spoglio parziale, riferito cioèad un campione del venti per cento dei fogli <strong>di</strong> famiglia ed al venti per


cento dei membri permanenti delle convivenze per le notizie sulla professione,sulla fecon<strong>di</strong>tà e in genere per i nuovi caratteri presi in considerazione.Per quanto riguarda lo spoglio totale, il riporto delle notizie sui nastrimagnetici è stato effettuato presso l'Istituto me<strong>di</strong>ante i « lettori ottici»che hanno permesso <strong>di</strong> trasferire le notizie <strong>di</strong>rettamente sui supporti meccanograficime<strong>di</strong>ante appositi modelli senza che sia stato necessario ricorrerealla perforazione delle schede, con conseguente notevole riduzione deitempi tecnici <strong>di</strong> elaborazione dei risultati. Le operazioni <strong>di</strong> riporto dellenotizie dai fogli <strong>di</strong> famiglia e <strong>di</strong> convivenza sui modelli per lettore otticosono state effettuate presso i Comuni che hanno beneficiato dei particolariaccorgimenti adottati nell'impostazione dei modelli <strong>di</strong> rilevazione.Lo spoglio parziale è stato condotto invece attraverso le tra<strong>di</strong>zionalifasi <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ficazione, perforazione ed elaborazione meccanografica dei dati.Per quanto riguarda la pubblicazione dei risultati censuari, l'atto conelusivodella rilevazione attraverso il quale si concretizza la <strong>di</strong>sponibilitàdelle informazioni raccolte a favore dei vari utilizzatori pubblici e privati,è da osservare che la gamma dei volumi si è ampliata nel tempo.Il sempre maggiore numero <strong>di</strong> pagine stampate, che può essere consideratoparametro atto a misurare le accresciute <strong>di</strong>mensioni del fenomeno,è ovviamente da mettere in relazione sia con il più ampio ventaglio <strong>di</strong>caratteri rilevati, sia con le migliori possibilità elaborative consentite dastrumenti tecnici via via più aggiornati.I volumi nei quali sono riportati i risultati censuari, pur risultandonel tempo variamente articolati, sono in genere <strong>di</strong>stinguibili in due gruppiben definiti.In un primo gruppo possono essere comprese quelle pubblicazionicon le quali si è inteso offrire una panoramica generale delle notizie rilevate,con un notevole dettaglio territoriale.Al secondo gruppo appartengono invece i volumi nei quali, con riferimentoad una singola materia (istruzione, professioni, famiglie, ecc.) econ un grado <strong>di</strong> analisi territoriale meno spinto, vengono approfon<strong>di</strong>ti gliincroci dei caratteri che interessano l'argomento considerato.Per quanto riguarda in particolare il primo gruppo <strong>di</strong> volumi, vaosservato che il criterio <strong>di</strong> pubblicare i dati per circoscrizioni fu inizialmente~dottato allo scopo <strong>di</strong> evitare <strong>di</strong> subor<strong>di</strong>nare la pubblicazione deirisultati al completamento del materiale per tutto il Paese. Alla: circoscrizioneprovinciale si fece riferimento a partire dal censimento del 1931,il primo effettuato dopo la costituzione dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Pubblicazione·97


Da allora la gamma delle informazioni <strong>di</strong>sponibili a livello comunale èandata costantemente crescendo, rendendo possibile l'effettuazione <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>teanalisi demografiche e socio-economiche anche con riferimentoad aree "territoriali minime. Basti pensare al riguardo all' affermarsi, nel campodella pianificazione urbanistica, del livello comprensoriale con l'in<strong>di</strong>vidua,..zione <strong>di</strong> aree interme<strong>di</strong>e tra il Comune e la Provincia, per apprezzare l'importanza<strong>di</strong> tali dati riepilogativi negli ormai tra<strong>di</strong>zionali fascicoli provinciali.Verso ilcensimento 1981I censimenti demografici, lungi dall' essere rilevazioni <strong>di</strong> tipo ormaisuperato, rappresentano ancora oggi un' occasione preziosa per la raccolta<strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong> fondamentale interesse.Le innovazioni metodologiche che si concretizzano in particolare inun sempre più <strong>di</strong>ffuso impiego, sia nella fase <strong>di</strong> raccolta dei dati sia inquella della loro elaborazione, della tecnica campionaria, non sono certoprova <strong>di</strong> una <strong>di</strong>minuita importanza dei censimenti; bensÌ riflettono esclusivamentela sempre più avvertita esigenza <strong>di</strong>" ridurre i tempi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibiiitàdei. dati e quella, non secondaria, <strong>di</strong> contenere gli elevati costi. finanziari.Per quanto riguarda l'ultimo censimento effettuato nel nostro Paese,giova a questo riguardo ricordare che il piano/ <strong>di</strong> rilevazione e <strong>di</strong> elaborazioneè stato pre<strong>di</strong>sposto sulla base delle proposte formulate da un'appositacommissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o istituita presso l'Istituto, nella quale erarappresentato un gran numero <strong>di</strong> amministrazioni ed enti.Tali proposte hanno riguardato un' amplissima gamma <strong>di</strong> notizie,nonchè il problema dell'effettuazione, nel periodo intercensuario, <strong>di</strong> indaginisulla popolazione più estese <strong>di</strong> quelle normalmente eseguite. Si tratta<strong>di</strong> un progetto che l'Istituto, se le con<strong>di</strong>zioni lo consentiranno, ha intenzione<strong>di</strong> recepire nei suoi programmi futuri cosÌ come non ha finora mancato<strong>di</strong> venire incontro, con apposite elaborazioni, ad esigenze conoscitivemanifestate dalle Regioni e dai più grossi Comuni, nonchè dall'Istitutostatistico delle Comunità europee.Volgendo, da ultimo, uno sguardo al futuro è il caso <strong>di</strong> rilevare comesia già iniziato il lavoro <strong>di</strong> impostazione del . censimento del 1981, per ilquale risulta già fissato il periodo <strong>di</strong> effettuazione (primavera), cioè a <strong>di</strong>reil periodo entro il quale il censimento sarà effettuato in tutti i Paesidelle Comunità europee ..'Quanto al contenuto, anche se è attualmente prematuro anticipare lelinee del futuro piano <strong>di</strong> rilevazione, è lecito prevedere una impostazioneche terrà conto della necessità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re le conoscenze soprattuttonel campo della struttura socio-economica della popolazione.98


8. I censimentidelle abitazioni (*)Sin dal primo censimento della popolazione del 1861 furono rilevatialcuni caratteri concernenti le abitazioni; in particolare con il 7° censimentodemografico del 1931 fu attuata una particolare indagine sulle abitazioniin 422 Comuni, cioè nei Comuni capoluoghi ed in quelli con20.000 e più abitanti; ma fu solo nel 1951 che unitamente al censimentodemografico fu effettuato il primo vero e proprio censimento delle abitazioni.L'abbinamento dei due censimenti fu proseguito nel 1961 e nel 1971come avviene nella quasi totalità . degli altri Paesi.La prima cosa che occorre fare per impostare un censimento delle Definizioneabitazioni, è quella <strong>di</strong> definire che cosa debba intendersi per abitazione. <strong>di</strong> «abitazione»Questa necessità nasce dal fatto che anche i concetti più comuni e piùfamiliari non mancano <strong>di</strong> far sorgere dubbi quando, sia pure in casi marginali,vengono a scontrarsi con la realtà concreta. Così il rilevatore,accolto in un appartamento <strong>di</strong> una palazzina, non ha alcun dubbio<strong>di</strong> trovarsi in una vera abitazione da censire come tale; ma quando,alla periferia della città, si imbatte in una baracca evidentemente devepur sapere se questa è da censire. o meno come una abitazione. Ecco chelo statistico, al fine <strong>di</strong> assicurare uniformità alla rilevazione ed evitarepossibili omissioni, deve dare una definizione « statistica) (ossia ai fini propridella rilevazione) <strong>di</strong> ciò che intende rilevare. E tale definizione,per rispondere allo scopo, deve basarsi su elementi quanto più pos!.ibileoggettivi, facilmente identificabili, ma altresì aderenti alla comune accezione<strong>di</strong> ciò che si vuoI definire. Così anche l'abitazione, ai fini del censimento,ha una sua specifica definizione che dal 1951 suona così: «per abitazionesi intende un insieme <strong>di</strong> vani, o anche un vano solo, destinato aduso <strong>di</strong> abitazione, che <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> un ingresso in<strong>di</strong>pendente su strada,pianerottolo,cortile, terrazza, ballatoio e simili e che alla data del censi-(*) Redatto dalla dotto Annamaria ARATO del Servizio Censimenti.99


mento è occupato o è. destinato ad essere occupato da una famiglia o dapiù famiglie coabitanti». Questa definizione, ovviamente, per essere completadeveessere integrata, come appunto viene fatto, da altre che precisanoche cosa debba intendersi per «( stanza l), « vano accessorio l), « altrotipo <strong>di</strong> alloggio /) ecc., definizioni queste ultime alle quali basta quiavere solo accennato.Aspetti comunicon iI censimentodella popolazioneL'abbinamento del censimento delle abitazioni a quello della popolazionefa si che il primo si avvalga, sia nella fase preparatoria, sia in quella<strong>di</strong> raccolta dei dati e quin<strong>di</strong> in quella <strong>di</strong> spoglio e <strong>di</strong> analisi, <strong>di</strong> tutta laorganizzazione messa in opera per il secondo, con evidenti vantaggi <strong>di</strong>economia e <strong>di</strong> tempo e ciò ci permette <strong>di</strong> non soffermarci su questiaspetti, già considerati in riferimento al censimento demografico. Alle dueoperazioni censuarie provvedono infatti gli stessi organi periferici . ed anzigli stessi rilevatori. Ciò peraltro non toglie che si tratti <strong>di</strong> due censimenti<strong>di</strong>stinti: il rilevatore, infatti, quando censisce una famiglia, censisce ovvia:­mente pure l'abitazione da quella occupata; ma lo stesso rilevatore è tenutoa censire anche l'abitazione eventualmente non occupata da alcuna famiglia.Oggetto dellarilevazioneCon il censimento vengono rilevati <strong>di</strong> norma i caratteri che contrad<strong>di</strong>stinguonol'abitazione sia in sè stessa sia in rapporto agli eventuali occupanti.Cosi, per riferirci al più recente censimento del 1971, per ciascunaabitazione occupata è stato rilevato il numero delle famiglie (in caso<strong>di</strong> coabitazione) e dei componenti che la occupavano nonché il titolo <strong>di</strong> go<strong>di</strong>mentodell'abitazione (ad esempio se questa era <strong>di</strong> proprietà degli occupantio se al contrario questi vi alloggiavano in affitto o in subaffitto) ;mentre per le abitazioni non occupate è stato rilevato il motivo <strong>di</strong> talesituazione: se, ad esempio, <strong>di</strong>sponibili per la ven<strong>di</strong>ta o l'affitto; se in riparazione;se abitate <strong>di</strong> norma solo parte dell'anno da famiglie occupantiabitualmente altre abitazioni, ecc.Sono state, inoltre, rilevate le caratteristiche costruttive dell' abitazione(epoca della costruzione, superficie, numero delle stanze e dei vani accessori),ed, infine, la dotazione <strong>di</strong> servizi: servizi igienico-sanitari; acqua potabile,elettricità, gas, riscaldamento, ecc.È ovvio che questa messe <strong>di</strong> dati, una volta raccolta, elaborata edanalizzata, costituisce il presupposto <strong>di</strong> quelle conoscenze <strong>di</strong> base in<strong>di</strong>spensabiliper ogni efficace intervento in questo settore <strong>di</strong> fondamentale rilevanza.La <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> abitazioni, il grado <strong>di</strong> affollamento, l'incidenzaIOO


SCHEDA DI CENSIMENTO DELL'EGITTO ROMANOTraduzione:« A Isidoro segretario del villaggio <strong>di</strong> Theadelphia da parte <strong>di</strong> Harthotes figlio <strong>di</strong> Marres,coltivatore pubblico e sacerdote della dea Thoeris. Posseggo a Theadelphia una casa dentroil recinto ·del Tempio, nella quale abito io stesso Harthotes <strong>di</strong> madre Esersuthis, <strong>di</strong> <strong>anni</strong> 55;Harpathoeius, mio figlio, <strong>di</strong> <strong>anni</strong> 9, <strong>di</strong> madre Manchoripsis, e mia madre Esersuthis <strong>di</strong>Pasion, <strong>di</strong> <strong>anni</strong> 70. lo Harthotes _ soprascritto giuro per l'imperatore ... » (Papiro PMed3conservato presso l' Università Cattolica <strong>di</strong> Milano, databile al 16 d. C.; cfr. A. CALDERINI,La più antica scheda <strong>di</strong> censimento romano proveniente dall' Arsinoite» in Ren<strong>di</strong>conti del R.Istituto Lombardo <strong>di</strong> Scienze e Lettere,-SerieII, 1931 - voI. LXIV, fase. VI-X, pagg.551-558.


della coabitazione, lo stato <strong>di</strong> invecchiamento del patrimonio e<strong>di</strong>lizio, la. dotazione <strong>di</strong> servizi, sono tutti elementi che il censimento è in grado <strong>di</strong>fornire e fornisce per i vari ambiti territoriali. Ed è dalla analisi <strong>di</strong> questidati e dal confronto con quelli ottenuti dai precedenti censimenti che risultapossibileseguire lo sviluppo nel tempo <strong>di</strong> questi vari aspetti. Perquesta ragione l'Istituto centrale <strong>di</strong> statÌstica sin dal 1951 ha sempre de<strong>di</strong>catoun apposito volume alla pubblicazione degli spogli concernenti le abitazionitrasferendo altresì nei fascicoli provinciali del censimento demograficonumerose tavole contenenti dati analitici sulle abitazioni a livello comunale.8IOI


9. I censimentie del dell'industriacommercio (*)Il più recente censimento dell'industria e del commercio, il 5° dellaserie, è stato effettuato dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica il 25 ottobre1971. I precedenti censimenti vennero effettuati nel 1927, nel 1937-39, nel1951 e nel 1961.Una precedente indagine - il censimento degli opifici e delle impreseindustriali - estesa soltanto alle attività industriali, era stata effettuatanel 1911 con riferimento ad alcune importanti caratteristiche strutturalidell'industria italiana. L'indagine era limitata non solo come campo <strong>di</strong> osservazione,ma anche come <strong>di</strong>mensioni delle unità da censire; infatti furonorilevate le imprese con almeno due persone, incluso il (< padrone o <strong>di</strong>rettorel).Si può affermare, pertanto, che il primo grosso impegno a cui è statochiamato l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica dopo la sua costituzione sia statoil 1° censimento generale dell'industria e del commercio del 1927.Il censimento dell'industria e del commercio estende il suo campo <strong>di</strong> Campo e unitàrilèvazione non solo alle attività industriali e commerciali, ma anche alle <strong>di</strong> rilevazioneattività che vengono definite genericamente come (< terziarie» e cioè i trasporti,le comunicazioni, il cre<strong>di</strong>to, le assicurazioni e i servizi vari.Il campo <strong>di</strong> rilevazione ha subito poche .variazioni nel corso dei <strong>di</strong>·versi censimenti. Esse hanno riguardato l'inclusione o l'esclusione <strong>di</strong> qualchecategoria del ramo dei (< servizi» e del ramo (< agricoltura, foreste,caccia e pesca l). Nel ramo (< servizi l), con l'ultimo censimento sono staterilevate, per la prima volta, le attività <strong>di</strong> ricerche <strong>di</strong> mercato. Nel ramo(


ciale costituisce l'anello <strong>di</strong> completamento per avere, con perio<strong>di</strong>cità decennale,un quadro completo delle attività economiche propriamente dettesvolte nel nostro Paese. A questo quadro mancano solo alcune attivitàdel ramo dei servizi, come gli stu<strong>di</strong> legali, tecnici, ecc. che, per le lorospecifiche caratteristiche, sono <strong>di</strong>fficilmente inquadrabili nell'unità <strong>di</strong> rilevazionedefinita per il censimento.L'unità <strong>di</strong> rilevazione non è stata sempre la medesima per tutti icensimenti, nel. corso del tempo; infatti, ci sono state delle mo<strong>di</strong>ficazioniche hanno· interessato non solo il numero ma anche la definizione delconcetto <strong>di</strong> unità <strong>di</strong> rilevazione.Nel censimento del 1927 è stata utilizzata una sola unità <strong>di</strong> rilevazione : l'unità tecnica (esercizio ). Uno stabilimento che comprendeva, adesempio, un molino e· un pastificio costituiva pertanto due esercizi.Nel censimento del 1937-39 sono state adottate tre unità <strong>di</strong> rilevazione:l'unità tecnica (esercizio), l'unità locale (stabilimento, negozio, agenziaecc.) e l'unità giuri<strong>di</strong>co-economica (<strong>di</strong>tta o impresa).A partire dal censimento del 1951 e per quelli successivi le unità <strong>di</strong>rilevazione sono state due: l'impresa o <strong>di</strong>tta (cioè l'unità giuri<strong>di</strong>co-economica)e l'unità locale (stabilimento, negozio, ecc.).Ai fini del censimento, l'impresa è definita come un (


carattere generale, comune a tutti, e una parte <strong>di</strong> quesiti specifici dellesingole sotto classi, che cambiava da questionario a questionario. Per leattività industriali a carattere artigiano sono stati adottati questionari piùridotti. Accadeva, così, che nell'ambito della stessa sotto classe c'erano due<strong>di</strong>stinti questionari, uno per l'indust~ia propriamente detta ed uno pergli esercizi a carattere artigiano. ' ,Questo censimento, oltre ad accertare notizie e dati con riferimentoad una data fissa, data <strong>di</strong> censimento, ha rilevato notizie riferite ad unintero ciclo annuale éhiamato « anno <strong>di</strong> censimento»; per esempio ha rilevato:quantità delle materie prime impiegate e prodotti e sottoprodottiottenuti, mano d'opera mensile, salari corrisposti agli operai, giacenze <strong>di</strong>. materie prime 'e <strong>di</strong> prodotti all'inizio e alla fine dell'anno <strong>di</strong> censimen~o,consumi <strong>di</strong> combustibili, energia elettrica, carburanti ecc.Nel censimento del 1951 sono stati impiegati un questionario <strong>di</strong><strong>di</strong>tta, un questionario <strong>di</strong> unità locale, un questionario per il commercioambulante e una serie <strong>di</strong> questionari <strong>di</strong> produzione. Questi ultimi eranoriservati ai soli rami del settore industriale.I questionari utilizzati nel censimento del 1961 sono stati tre. Unoper le imprese, uno per le unità locali e uno per il commercio ambulante.Con questo censimento è stata definitivamente abbandonata la richiesta <strong>di</strong>notizie riguardanti la produzione. Questo fatto è da inquadrarsi nella decisionedegli organi tecnici dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica <strong>di</strong> rilevare i dati<strong>di</strong> flusso me<strong>di</strong>ante indagini ad hoc con una perio<strong>di</strong>cità più frequente <strong>di</strong>quella dei censimenti. QuestI ultimi, pertanto, oltre a fornire degli utili dati<strong>di</strong> struttura, costituiscono il necessario supporto per la creazione e l'aggiornamentodelle basi campionarie sulle indagini relative ai· dati <strong>di</strong> flusso.Nell'ultimo censimento è stato adottato, in luogo dei due tra<strong>di</strong>zionaliquestionari <strong>di</strong> impresa e <strong>di</strong> unità locale - i quali sono stati compilatientrambi per il 95% delle unità censite - un unico questionario <strong>di</strong> censimento.Le sue caratteristiche più importanti sono le seguenti.Nella parte riservata alle notizie sull'impresa, dopo aver richiesto elementiper la sua localizzazione (ragione sociale, in<strong>di</strong>rizzo, ecc.), si richiedononotizie sull'attività esercitata, <strong>di</strong>stinguendo quella principale dallealtre eventuali attività. Successivamente si richiedono notizie sulla formagiuri<strong>di</strong>ca e sulla compilazione regolare del conto « profitti e per<strong>di</strong>te » edel « bilancio delle attività e passività patrimoniali ». Una sezione, inoltre,è stata riservata all' elenco delle unità locali dell'impresa ed alle informazionisull'attività, l'ubicazione e il numero <strong>di</strong> addetti <strong>di</strong> esse.La parte riservata all'unità locale si <strong>di</strong>vide in sei sezioni, quattro interessantitutte le unità locali e due limitate a determinati rami <strong>di</strong> attività.I05


Nelle sezioni generali, le notizie richieste riguardano l'attività svolta, iltipo <strong>di</strong> unità locale, l'impresa da cui <strong>di</strong>pende, i mezzi <strong>di</strong> trasporto, gliaddetti, <strong>di</strong>stinti per sesso e qualificazione professionale, il personale <strong>di</strong>pendenteimpiegato nel 1970, le ore <strong>di</strong> lavoro del personale operaio e le spesesostenute per tutto il personale <strong>di</strong>pendente.Le due sezioni speciali sono: a) la sezione II, riservata alle attivitàindustriali e artigianali, che richiede notizie sui motori primi, sui generatori<strong>di</strong> energia elettrica nonchè sui motori elettrici ripartiti per classi <strong>di</strong>potenza; questa sezione, già interessante per i dettagli che fornisce, miraad avere gli elementi per il calcolo <strong>di</strong> un dato significativo sulla capacitàproduttiva delle unità locali e cioè la potenza utilizzabile; b) la sezione III,riservata alle attività che rientrano nella classe del commercio al minuto, .è stata introdotta per la prima volta con questo censimento e ha loscopo <strong>di</strong> raccogliere gli elementi più significativi sulle caratteristiche dell'eserciziocommerciale fra i quali si ricorda la superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, leattrezzature~ la modalità <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, l'appartenenza o meno a gruppi <strong>di</strong>acquisto.Il questionario per il commercio ambulante è <strong>di</strong>viso in due sezioni.La prima chiede notizie <strong>di</strong> carattere generale; la seconda invece, interessagli addetti e il tipo <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> trasporto in dotazione all' esercizio.OrganizzazioneperifericaL'organizzazione periferica dei censimenti è articolata a livello provincialee a livello comunale.N el censimento del 1927 l'organizzazione periferica della rilevazioneè stata affidata alle Camere <strong>di</strong> commercio e ai Comuni.L'esecuzione della rilevazione nel censimento del 1937-39 è stata affidata,<strong>di</strong> norma, ai Comuni e ai Consigli provinciali delle corporaziùni(Uffici provinciali <strong>di</strong> censimento); per alcune classi <strong>di</strong> attività, però, la rilevazioneè stata affidata ad associazioni <strong>di</strong> categoria.A partire dal 1951, essendo stati i censimenti dell'industria e del commercioeffettuati in concomitanza con i censimenti della popolazione, essihanno usufruito ovviamente della medesima organizzazione territorialemessa in atto per questi ultimi. Poichè <strong>di</strong> essa è già stato detto (Uffici provinciali<strong>di</strong> censimento istituiti presso le locali Camere <strong>di</strong> commercio concompiti <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento e ispettivi sull'operato dei comuni; uffici comunali<strong>di</strong> censimento col compito <strong>di</strong> effettuare, anche con l'ausilio <strong>di</strong> « rilevatori»appositamente assunti, le varie operazioni censuarie nell'ambitodel territorio <strong>di</strong> competenza) a proposito dei censimenti demografici, sembrapiù opportuno far cenno <strong>di</strong> alcune modalità, peculiari del censimentoIo6


<strong>di</strong> cui qui si tratta, quali ad esempio quelle concernenti la rilevazione delcommercio ambulante, Gli esercizi del commercio ambulante, infatti, amotivo della loro mobilità, richiedono l'adozione <strong>di</strong> particolari misure perevitare, nella loro rilevazione, possibili omissioni o duplicazioni. Così ilrilevatore, quando s'imbatteva in un commerciante ambulante nell'ambitodella propria sezione <strong>di</strong> censimento, era tenuto a censirlo personalmenteossia a compilare <strong>di</strong> persona l'apposito questionario e quin<strong>di</strong> a rilasciareall'ambulante un tagliando comprovante l'avvenuta rilevazione avvertendolo<strong>di</strong> esibirlo a quanti volessero ancora censirlo, Con tale procedura sievitava la possibilità <strong>di</strong> censire più volte la stessa unità ambulante.Fino al censimento del 1961 le operazioni successive alla raccolta dei Spoglio,·questionari sono state effettuate nella sede centrale dell'Istituto. Nel cen- elaborazione esimento del 1971, la fase <strong>di</strong> revisione dei questionari è stata decentrata, pubblicazioneIl d, 'd ' 'd' bbl' , d 'd' d' dei datia o scopo l n urre l tempI l pu lcaZlOne el ah e l ottenere unarevisione particolarmente accurata dei questionari. Successivamente le notiziecontenute nei questionari sono state tra,sferite in supporti meccanograficiper la fase <strong>di</strong> spoglio dei dati.A brevissima <strong>di</strong>stanza dalla chiusura delle operazioni <strong>di</strong> rilevazionesono stati messi a <strong>di</strong>sposizione degli utilizzatori, in apposito volume <strong>di</strong>circa 2000 pagine, i primi risultati provvisori desunti da appositi modelliriepilogativi opportunamente pre<strong>di</strong>sposti per essere compilati in periferiaman mano che procedeva la rilevazione censuaria.A tale volume hanno poi fatto seguito altri sette contenenti i dati definitivicon le consuete tra<strong>di</strong>zionali analisi territoriali e settoriali ed unultimo volume illustrante gli aspetti organizzativi del censimento dallasua fase iniziale sino a quella della pubblicazione dei risulta#.I07


lO. I censimentidell'agricoltura (*)Il criterio che presiedette al rior<strong>di</strong>namento dei servizi statistici, portò,tra l'altro, al trasferimento all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, costituito nelluglio del 1926, dei compiti relativi alla esecuzione del catasto agrario del1929 ed alla pubblicazione dei risultati, già <strong>di</strong> pertinenza dell'Istituto <strong>di</strong>economia e statistica agraria.Successivamente a tale rilevazione, l'Istituto effettuò un censimentogenerale dell'agricoltura con riferimento alla data del 19 marzo 1930. Lecon<strong>di</strong>zioni in cui si trovò ad operare l'Istituto in quell' occasione furonopiuttosto complesse e <strong>di</strong> tale portata da incidere profondamente sul buonesito dell'indagine e sulla vali<strong>di</strong>tà stessa dei risultati.Il rispetto della data del 1930, fissata dall'Istituto internazionale <strong>di</strong>agricoltura per l'esecuzione del censimento agricolo . mon<strong>di</strong>ale, limitò <strong>di</strong>molto il tempo a <strong>di</strong>sposizione per pre<strong>di</strong>sporre il necessario piano <strong>di</strong> rile-;­vazione. A tale inconveniente si aggiunse la ristrettezza dei mezzi finanziarie la vastità e complessità della rilevazione stessa, .. che non avevaavuto ancora precedenti in Italia. Infatti mancavano nelle Provincie elenchicompleti delle unità da censire; <strong>di</strong>fettava la preparazione tecnica deinumerosi ufficiali <strong>di</strong> censimento - oltre 50.000 - richiesti per l'occasione;la collaborazione offerta dalle commissioni comunali e provinciali<strong>di</strong> censimento era spesso scarsa; soprattutto, erano eccessive le richieste<strong>di</strong> dati incluse nei modelli <strong>di</strong> rilevazione.In conseguenza <strong>di</strong> ciò i questionari <strong>di</strong> rilevazione, nella grande maggioranza,risultarono compilati solo in parte e affetti da errori e incoerenzenelle risposte. La stessa elaborazione dei dati risultò carente e <strong>di</strong>fficoltosa,tenuto anche conto della mancanza degli adeguati mezzi tecnici e finanziari.Il censimentodel 1930Il successivo censimento generale dell'agricoltura fu eseguito dopotrent'<strong>anni</strong>, con riferimento alla data del 15 aprile 1961. A causa della limitatauti1ìzzazione dei dati del censimento precedente, quello del 1961 èI censimenti del1961 e del 1970(*) Redatto dal dotto Gualtiero M.F. SCHIRINZI e dal geom. Franco CANCEDDA del ServizioCensimenti.I09


da considerarsi come il primo censimento dell'agricoltura: nella impostazione<strong>di</strong> esso vennero tenute presenti le <strong>di</strong>fficoltà e gli inconvenienti registratisinel censimento del 1930 che, sotto questo profilo, rappresentavaun bagaglio <strong>di</strong> esperienze non in<strong>di</strong>fferente.Il secondo censimento ha avuto luogo il 25 ottobre 1970 rispettandouna cadenza all'incirca decennale.Naturalmente gli ultimi due censimenti presentano, sia dal punto <strong>di</strong>vista delle definizioni sia da quello organizzativo, molti più elementi incomune tra loro che non con quello del 1930, anche perchè negli ultimidecenni i rapporti internazionali hanno acquistato sempre più importanza,incidendo in notevole misura nella impostazione <strong>di</strong> una rilevazione.Se è vero infatti che ogni censimento deve cogliere la realtà del Paese,è anche vero che la costituzione <strong>di</strong> organismi internazionali ha impostol'adozione <strong>di</strong> un piano <strong>di</strong> rilevazione tale da ottenere dati comparabili riferitiallo stesso intervallo <strong>di</strong> tempo me<strong>di</strong>ante meto<strong>di</strong> e definizioni uniformiper tutti i Paesi.Definizione <strong>di</strong>«aziendaagricola»Il campo <strong>di</strong> osservazione del censimento generale dell'agricoltura ècostituito dalle aziende agricole.L'azienda agricola, nel censimento del 1930, è stata definita come« qualunque estensione <strong>di</strong> terreno impiegato per la produzione floreale,orticola, agricola e forestale, anche se i prodotti· non vengono venduti,esclusi soltanto i piccoli orti e giar<strong>di</strong>ni esistenti nei centri dei Comuniaventi una popolazione complessiva <strong>di</strong> almeno 15 mila abitanti, secondo ilcensimento del lo <strong>di</strong>cembre 1921, e che non vendano i loro prodotti )}.Tale definizione <strong>di</strong>ede luogo ad equivoci nella in<strong>di</strong>viduazione dell'aziendastessa. Per i due censimenti del 1961 e del 1970 tale definizionefu perfezionata dando ad essa la seguente forma: « Per azienda agricolaforestale e zoo tecnica si intende l'unità tecnico-economica costituita daterreni, anche in appezzamenti non contigui, ed eventualmente da impiantied attrezzature varie in cui si attua la produzione agraria, forestalee zootecnica ad opera <strong>di</strong> un conduttore, e cioè persona fisica, società oente, che ne sopporta il rischio sia da solo (conduttore coltivatore o conduttorecon salariati e/o compartecipanti), sia in associazione ad un mezzadroo colono parziario ».Tra le aziende agricole sono state comprese anche le aziende prive<strong>di</strong> terreno agrario, intendendosi per tali:- le aziende zootecniche nelle quali si attua l'allevamento del bestiamesenza utilizzazione <strong>di</strong> terreno agrario (ad· esempio: allevamenti <strong>di</strong> suiniIIO


annessi a caseifici industriali, allevamenti intensivi <strong>di</strong> pollame, allevamentispecializzati <strong>di</strong> api o bachi da seta);- le aziende zootecniche che praticano l'allevamento <strong>di</strong> bestiame utilizzandoterreni pascolativi appartenenti a Comuni, ad altri enti pubblicied a privati, senza che i terreni possano configurarsi come elementi costitutivi<strong>di</strong> dette aziende.Costituivano unità <strong>di</strong> rilevazione tutte le aziende agricole, forestali ezootecniche, <strong>di</strong> qualsiasi ampiezza e da chiunque condotte. Pertanto eranosoggette al censimento anche le aziende, generalmente <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni,in cui si effettuava la produzione ad opera <strong>di</strong> un conduttore chesvolgeva normalmente altre attività non agricole o un'attività agricolaextraziendale (ad esempio: un artigiano, un operaio, un braccianteagricolo).I dati relativi alle aziende agricole, forestali e zootecniche sonostati assunti me<strong>di</strong>ante intervista <strong>di</strong>retta dei conduttori d'azienda daparte <strong>di</strong> rilevatori appositamente. scelti ed istruiti. A tal fin€ ciascunComune aveva provveduto a compilare, con anticipo rispetto alla datafissata per la. raccolta dei dati, {< un elenco delle aziende agricole,forestali e zoo tecniche esistenti nel proprio territorio >} usufruendo <strong>di</strong>tutti gli elementi <strong>di</strong>sponibili presso i vari uffici ed enti, quali, adesempio, gli Uffici dei contributi agricoli unificati (elenco dei contribuenti,elenco dei coltivatori <strong>di</strong>retti, ecc.), gli Ispettorati agrari eforestali, gli Uffici tecnici erariali, gli Uffici <strong>di</strong>strettuali delle imposte<strong>di</strong>rette.Mentre per i censimenti del 1930 e del 1961 si dovette procederealla formazione ex novo degli elenchi, per quello del 1970 tale lavoro fuin parte facilitato dalla <strong>di</strong>sponibilità, da parte dei Comuni, degli elenchi·del 1961 successivamente aggiornati nel 1967 in occasione dell'esecuzionedell'indagine comunitaria sulla struttura delle aziende agricole. È statoquin<strong>di</strong> sufficiente accertare: a) le aziende già in<strong>di</strong>viduate nella precedenteindagine ed ancora esistenti all'atto della revisione; b) le aziende non piùesistenti perchè assorbite da altre aziende o per abbandono dei terreni oloro destinazione ad aree fabbricabili ecc.; c) le aziende <strong>di</strong> nuova costituzioneper fusione o smembramento <strong>di</strong> aziende già esistenti o per messaIn coltura <strong>di</strong> nuovi terreni.In ogni caso gli Uffici comunali <strong>di</strong> censimento si dovevano avvalereper l'espletamento <strong>di</strong> tale compito della collaborazione <strong>di</strong> esperti in materia,provvedendo, nei casi ritenuti necessari, a convocare i conduttori oad effettuare accertamenti <strong>di</strong>retti presso le aziende.III


Modelli <strong>di</strong> I dati relativi alle aziende agricole dovevano essere assunti presso Irilevazione conduttori d'azienda me<strong>di</strong>ante modelli <strong>di</strong> rilevazione appositamente pre<strong>di</strong>sposti.Tali modelli, in conseguenza, dovevano essere strutturati in modoche l'acquisizione delle notizie richieste fosse agevolata il più possibile,me<strong>di</strong>ante una formulazione delle domande che non lasciasse a<strong>di</strong>to adeqUIVOCI.N ella formazione dei modelli <strong>di</strong> rilevazione si è tenuto conto, oltreche delle esigenze conoscitive nazionali manifestate da apposite commissioni<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, anche dei suggerimenti formulati da organismi a carattereinternazionale quali l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazionee l'agricoltura (FAO), al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> dati comparabilitra i vari Paesi.Il censimento generale delle aziende agricole del 1930, per il qualefu assunto a modello il questionario-tipo proposto a tutti i Paesi dall'Istitutointernazionale <strong>di</strong> agricoltura, fu eseguito in connessione con il censimentoprofessionale della popolazione agricola e quello generale del bestiame.A questi furono aggiunti anche il censimento delle bonifiche idrauliche<strong>di</strong> prima categoria - quelle cioè i cui vantaggi igienici ed economicierano <strong>di</strong> prevalente interesse sociale - e quello delle aziende <strong>di</strong> noleggio<strong>di</strong> motori e macchine per uso agricolo .. Per il censimento del 1961 fu pre<strong>di</strong>sposto un unico questionario <strong>di</strong>azienda per la raccolta dei dati concernenti le aziende agricole ed un questionario<strong>di</strong> unità aziendale <strong>di</strong> secondo grado, intendendosi per tale «ilplesso aziendale, variamente denominato a seconda delle Regioni (fattoria,tenuta, fondo e simili), costituito da più aziende primarie aventi or<strong>di</strong>namentocolturale unitariamente coor<strong>di</strong>nato ad opera <strong>di</strong> un conduttore, generalmentedotato <strong>di</strong> un centro con impianti ed attrezzature ad uso comunedelle varie aziende )}.Per il censimento generale dell'agricoltura del 1970 fu adottato soloil questionario <strong>di</strong> azienda, essendo stata del tutto trascurata la rilevazionedelle unità aziendali <strong>di</strong> secondo grado.Il questionario d'azienda del 1970 ricalcava in linea <strong>di</strong> massima laimpostazione strutturale <strong>di</strong> quello del 1961. Tuttavia, per sod<strong>di</strong>sfare nellamaggior misura possibile le esigenze conoscitive nel campo delle struttureaziendali, si sono presi in esame aspetti precedentemente non rilevati, quali,ad esempio, il grado <strong>di</strong> istruzione del conduttore, la partecipazione dell'aziendaa cooperative agricole o ad organismi sociali simili, secondo iltipo <strong>di</strong> operazioni svolte nell'ambito del rapporto associativo. Inoltre, nell'intento<strong>di</strong> abbreviare i tempi occorrenti per la <strong>di</strong>sponibilità dei primirisultati, il questionario <strong>di</strong> azienda è stato integrato con un appositoII2


« lembo staccabile l>, nel quale ogni rilevatore ha provveduto a riportareper ciascuna azienda alcune notizie, quali la forma <strong>di</strong> conduzione, il titolo<strong>di</strong> possesso dei terreni e le principali forme <strong>di</strong> uti1izzazione dei terrenistessi.Il compito degli organi periferici è quello <strong>di</strong> assicurare, da una Organizzazioneparte, la compiutezza della rilevazione, senza omissioni o duplicazioni delle perifericaunità soggette al censimento e, dall' altra, la corretta interpretazione dellenorme e delle <strong>di</strong>rettive dell' organo centrale, nonchè il rispetto dei terminiprevisti, per ciascun adempimento, dal calendario del censimento.Per il censimento del 1930 l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica pre<strong>di</strong>sposeil piano <strong>di</strong> rilevazione, preparò i modelli necessari, dettò le norme <strong>di</strong> attuazionee svolse l'alta sorveglianza del buon esito del censimento, la cuiresponsabilità ricadeva sui prefetti nelle_Provincie e sui podestà nei Comuni.In ogni Provincia vennero istituite commissioni provinciali <strong>di</strong>censimento, ed in ogni Comune commissioni comunali <strong>di</strong> censimento.Le commissioni provinciali avevano il compito <strong>di</strong> vigilare che i Comuniattuassero regolarmente i compiti loro affidati; inoltre fornivano all'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica pareri e suggerimenti in materia <strong>di</strong> censimentoe infine dovevano re<strong>di</strong>gere le relazioni necessarie a porre in evidenzale particolarità tecniche ed economiche dell'agricoltura e della produzionezootecnica provinciale.In occasione dei censimenti dell'agricoltura efféttuati nel 1961 e nel1970 il tipo <strong>di</strong> organizzazione periferica adottato è stato pressochè identico.Esso infatt~ prevedeva:a) gli Uffici provinciali <strong>di</strong> censimento, aventi il compito <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>narele operazioni <strong>di</strong> censimento nell'ambito <strong>di</strong> ciascuna Provincia.Essi provvedevano a svolgere un'assidua opera <strong>di</strong> vigilanza <strong>di</strong>retta adassicurare il tempestivo e regolare svolgimento delle operazioni affidateagli Uffici comunali <strong>di</strong> censimento, a dare uniformità ed unità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzoall'attività degli Uffici intercomunali <strong>di</strong> censimento.Nell'espletamento <strong>di</strong> tali compiti gli Uffici provinciali <strong>di</strong> censimentoerano assistiti da un apposito comitato tecnico costituito al fine <strong>di</strong> armonizzaree sovraintendere le varie attività degli organi periferici <strong>di</strong> censimento.La qualifica e le attribuzioni <strong>di</strong> Ufficio provinciale <strong>di</strong> censimento spettavanoall'Ufficio provinciale <strong>di</strong> statistica e dei censimenti presso la Camera<strong>di</strong> commercio, industria, artigianato e agricoltura;II3


) gli Uffici intercomunali <strong>di</strong> censimento, aventi il compito <strong>di</strong> fornirel'assistenza tecnica nelle varie operazioni <strong>di</strong> censimento ai Comuni ad essiassegnati. Agli Uffici intercomunali <strong>di</strong> censimento erano preposti, su designazionedegli Ispettorati provinciali dell' agricoltura, i « corrispondenti )}dell'Istituto per le statistiche agrarie presso gli organi periferici dell'Ispettoratoprovinciale dell'agricoltura (Uffici agricoli <strong>di</strong> zona, Uffici e Sezionistaccate, Condotte agrarie), e nel caso del Comune capoluogo, «( l'Addettostatistico)} dell'Ispettorato stesso.c) gli Uffici comunali <strong>di</strong> censimento, aventi il compito <strong>di</strong> svolgere levarie operazioni <strong>di</strong> censimento nell'ambito dei rispettivi territori. La qualificaed i compiti dell'Ufficio comunale <strong>di</strong> censimento spettavano all'Ufficio<strong>di</strong> statistica; in mancanza <strong>di</strong> questo, erano attribuibili all'ufficio costituitodal sindaco. In ogni caso, il segretario comunale era responsabiledel funzionamento dell'ufficio e del regolare andamento delle operazioni<strong>di</strong> censimento.Con tale impostazione si è realizzata quella organizzazione ternariache si è manifestata come la più idonea ad assicurare la funzionalità dell'apparatoperiferico della rilevazione.Inoltre era prevista la costituzione in ~iascuna provincia <strong>di</strong> una commissioneprovinciale <strong>di</strong> censimento avente lo scopo <strong>di</strong> svolgere opera informativasulle finalità del censimento e sulla sua importanza.Con finalità analoghe era stata costituita in ciascun comune una commissionecomunale <strong>di</strong> censimento.L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, durante tutte le fasi <strong>di</strong> esecuzionedella rilevazione ha inviato, presso le singole Provincie, propri funzionariallo scopo <strong>di</strong> seguire da vicino l'andamento delle operazioni e <strong>di</strong> assicurarela pronta soluzione dei quesiti concernenti particolari situazioni <strong>di</strong>carattere locale e uniformità nella applicazione dei criteri.Spoglio,elaborazione epubblicazionedei datiCome accennato, l'elaborazione dei dati relativi lal censimento generaledell'agricoltura del 1930 si presentò assai laboriosa, poichè, nei 13milioni <strong>di</strong> questionari raccolti in complesso, erano frequenti le omissioni<strong>di</strong> risposte fondamentali, gli errori nelle in<strong>di</strong>cazioni fornite, le contrad<strong>di</strong>zionitra' le varie parti.L'elaborazione delle aziende <strong>di</strong> noleggio <strong>di</strong> motori e macchine peruso agricolo fu completamente abbandonata, non essendosi proceduto adalcuno spoglio dei dati, così come fu abbandonata quella relativa alla popolazionerurale per l'insufficienza dei mezzi finanziari a <strong>di</strong>sposizione.II4


Nei censimenti del 1961 e del 1970 l'organizzazione pre<strong>di</strong>sposta si<strong>di</strong>mostrò rispondente alle esigenze derivanti dall'esecuzione <strong>di</strong> una rilevazione<strong>di</strong> cosi vaste <strong>di</strong>mensioni quale è il censimento, per cui gli inconvenientiregistrati furono <strong>di</strong> portata molto limitata e facilmente superabili.I migliorati servizi statistici insieme ad una maggiore <strong>di</strong>sponibilità daparte dei conduttori d'azienda a fornire i dati richiesti hanno evitato gliinconvenienti verificatisi nel 1930.Inoltre l'assidua sorveglianza espletata sia dai vari organi perifericisia da parte dello stesso Istituto, me<strong>di</strong>ante un efficace servizio ispettivo,ha permesso <strong>di</strong> rispettare le scadenze previste e <strong>di</strong> avere il materialecompleto per tutti i Comuni e sod<strong>di</strong>sfacente dal punto <strong>di</strong> vista qualitativo.Per il censimento del 1961 ·le operazioni <strong>di</strong> revisione finale dei questionari<strong>di</strong> censimento eseguite con personflle preventivaÌnente istruito sisono iniziate presso l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel mese <strong>di</strong> luglio del1961 e.si sono protratte per circa sei mesi. Ultimati gli accertamenti connessicon la revisione qualitativa e quantitativa dei questionari si procedettealla elaborazione meccanografica dei risultati.Alcuni dati, riguardanti il numero e· la superficie delle aziende performa <strong>di</strong> conduzione, sono stati pubblicati dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticasubito dopo l'esecuzione del censimento nel Notiziario ISTAT n. 4del 19 maggio 1961.I dati, che hanno formato oggetto <strong>di</strong> tale Notiziario, erano stati trattida opportuni modelli ausiliari adottati per la esecuzione del censimentoe trasmessi telegraficamente dai comuni all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.In: complesso per il censimento del 1961 si pubblicarono sette volumiper un totale <strong>di</strong> 6.000 pagine circa.Nell'esecuzione del censimento del 1970 le fasi operative previste perl'elaborazione e la pubblicazione dei dati rilevati, pur essendo sostanzialmenteidentiche .a quelle effettuate nel 1961, furono impostate inrnododa abbreviare al massimo i tempi tecnici <strong>di</strong> lavorazione. Tale preoccupazionesi pone, ed è sempre stata tenuta presente, per l'esigenza <strong>di</strong> metterea <strong>di</strong>sposizione degli utilizzatori, dei dati il cui. interesse sia ancoravivo, in quanto rappresentativi <strong>di</strong> una realtà ancora recente. D'altra partel'importanza che i dati rilevati con il censimento rivestono nella programmazioneeconomica e per gli interventi da operare in campo agricolo impongono<strong>di</strong> ridurre al massimo l'intervallo <strong>di</strong> tempo intercorrente tra laraccolta dei dati stessi e la loro pubblicazione.A tal fine l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica ha proceduto ad un decentramentodelle operazioni <strong>di</strong> revisione dei questionari <strong>di</strong> azienda (affidateIIS


agli Uffici provinciali <strong>di</strong> censimento) e delle operazioni <strong>di</strong> perforazione.I questi~nari, infatti, dopo essere stati revisionati da parte degli Ufficiprovinciali <strong>di</strong> censimento e resi anonimi me<strong>di</strong>ante il <strong>di</strong>stacco del cosiddèttolembo staccabile nel quale figurava, tra l'altro, il nome e cognomedel conduttore e l'in<strong>di</strong>rizzo, sono stati trasmessi a <strong>di</strong>eci centri meccanografici,<strong>di</strong>slocati in <strong>di</strong>verse Regioni del Paese, per le successive operazioni<strong>di</strong> perforazione e registrazione dei dati su nastro magnetico. I nastri cosìregistrati sono stati inviati all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica presso il qualesi è dato corso, sugli elaboratori elettronici, alle operazioni <strong>di</strong> ricerca ecorrezione degli errori e, quin<strong>di</strong>, allo spoglio delle tavole <strong>di</strong> pubblicazioneriportati nei vari volumi.Inoltre il sistema <strong>di</strong> stampa in offset, consistente nella copia fotograficadei tabulati meccanografici provenienti <strong>di</strong>rettamente dall' elaboratoreelettronico, già sperimentato in occasione dell'indagine sulla strutturadelle aziende agricole del 1967, cui si è fatto ricorso sistematicamenteper la pubblicazione dei risùltati del censimento del 1970, ha permesso<strong>di</strong> ridurre notevolmente i tempi connessi con la pubblicazionedei dati.A ciò occorre anche aggiungere il vantaggio derivante, a tal proposito,dal parziale impiego dei calcolatori elettronici nelle fasi <strong>di</strong> messa a puntodel materiale e. <strong>di</strong> spoglio dei risultati.Seguendo, in linea <strong>di</strong> massima, il piano <strong>di</strong> pubblicazione del censimentodel 1961 anche per il 1970 sono stati stampati sette volumi per untotale <strong>di</strong> oltre 10.000 pagine.n censimentodei vignetidel 1970La viticoltura ha sempre avuto ampia <strong>di</strong>ffusione nel nostro Paese,tanto da occupare un posto <strong>di</strong> rilievo nell'economia agricola; ma soprattuttoin questi ultimi decenni la produzione ha registrato un continuoincremento dovuto sia alla razionalizzazione delle tecniche colturali, siaall'espansione degli impianti, in specie <strong>di</strong> uva da vino, la cui coltivazionesi è sempre più inserita fra le colture praticate.Tale fatto, favorevolmente accolto in un primo tempo per il progressivoespandersi del mercato nazionale e per le ampie possibilità <strong>di</strong> assorbimentopresentate da quello estero (in specie dei Paesi della CEE), fecetemere, agli inizi degli <strong>anni</strong> 60, squilibri <strong>di</strong> sovrapproduzione per l'incrementoverificatosi anche in altri paesi produttori.In seno al Consiglio delle Comunità europee, pur risultando <strong>di</strong>versasul piano nazionale la politica vitivinicola <strong>di</strong> ciascuno Stato membro, venivariconosciuta la necèssità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare la coltivazione della vite alII6


fine dì rendere sempre più efficace e com:pleta la regolamentazione delmercato comune dei prodot~iagricoli.Per l'attuazione delle opportune misure era necessario, pertanto, conoscerepreliminarmente il potenziale <strong>di</strong> produzione vitivinicola <strong>di</strong> ciascunPaese ; a tale scopo i competenti organismi delle Comunità europee miseroa punto alcuni strumenti giuriqici intesi ad effettuare nei Paesi interessatiun censimento generale dei vigneti, impropriamente in<strong>di</strong>cato come catastoviticolo.Il presupposto essenziale per l'efficacia <strong>di</strong> detto strumento conoscitivoera che esso risultasse da. definizioni e norme tecniche uniformi concordatein campo comunitario. Furono così concordati concetti e definizioniche formarono oggetto dei' regolamenti adottati.In attuazione <strong>di</strong> tali regolamenti lo Stato italiano con decreto delPresidente della Repubblica del 29 <strong>di</strong>cembre 1965, n. 1707, stabiliva laistituzione del catasto· viticolo, demandando gli adempimenti relativi allasua realizzazione al Ministero dell'agricoltura e delle foreste. . Tenuto,conto, però, dei complessi problemi organizzativi e tecnici che si prospettavano,la rilevazione dei dati per l'istituzione del catasto viticolo venneaffidata da detto Ministero all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Considerato !'impegno che tale indagine avrebbe comportato, sia, acausa del limitato tempo <strong>di</strong>sponibile per il suo adempimento, sia perchèla rilevazione avrebbe interessato oltre 6.400 Comuni, si ritenne in<strong>di</strong>spensabileeffettuare la rilevazione stessa in concomitanza con il 2° censimentogenerale ,dell'agricoltura (ottobre 1970), me<strong>di</strong>ante questionario <strong>di</strong>stinto daquello del c~nsimento. Lo svolgimento contemporaneo delle due rilevazioniavrebbe reso meno gravoso l'impegno degli organi periferici preposti alleoperazioni <strong>di</strong> raccolta e <strong>di</strong> controllo dei dati e, contemporaneamente, sisarebbe realizzata una più imme<strong>di</strong>ata in<strong>di</strong>viduazione delle aziende da rilevare,nonchè maggiori elementi <strong>di</strong> controllo per i rilevatori, come pureper gli organi preposti alla revisione dei modelli.Nel corso delle operazioni preparatorie alla raccolta dei dati, durantel'anno 1969, fu effettuata, tramite gli Ispettorati provinciali dell'agricoltura,un'indagine preliminare sulle superfici coltivate a vite per raccoglierevali<strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> controllo del grado <strong>di</strong> copertura della rilevazione verae propria. Inoltre, sempre nel quadro delle operazioni preparatorie, siprovvide all'approntamento <strong>di</strong> un elenco dei vitigni coltivati in ciascunaprovincia; sulla scorta del materiale tecnico e' legislativo <strong>di</strong>sponibile, nonchèdei risultati <strong>di</strong> apposita indagine sulle varietà <strong>di</strong> viti coltivate in ciascunaprovincia effettuata tramite gli Ispettorati provinciali dell'agricoltura.Fu così possibile pre<strong>di</strong>sporre una guida aggiornata delle denominazioni9II7


<strong>di</strong> tutte le varietà <strong>di</strong> uva da vino e da tavola e dei· principali portainnesti,nonchè dei loro sinonimi maggiormente <strong>di</strong>ffusi.Caratteristiche Sono state interessate alla rilevazione tutte le aziende agricole che alladella rilevazione d ata <strong>di</strong>· e censlmento (25 otto b re 1970) pratlcavano . l a co l·· tlVazlOne· . d e Il avite in coltura principale (specializzata) e/o in coltura secondaria (promiscua), comprese le aziende nelle quali la vite non si trovava ancora in faseproduttiva (per impianti o reinnesti recenti) e quelle vivaistiche, che producevanomateriale <strong>di</strong> moltiplicazione vegetativa della vite (viti <strong>di</strong> piantemadri, barbatelle).Sono state escluse, invece, quelle aziende nelle quali la vite era presentesoltanto· come unico filare o come numero trascurabile <strong>di</strong> piante o .allorchè la vite si presentava in stato <strong>di</strong> abbandono.N elI' ambito <strong>di</strong> ciascuna azienda la rilevazione è stata condotta conriferimento a,i singoli appezzamenti a vite definiti come « una porzionecontinua <strong>di</strong> terreno piantato a vite, condotto da una stessa persona fisicao giuri<strong>di</strong>ca e costituente una entità <strong>di</strong>stinta per quanto riguarda la naturadella produzione ed il tipo <strong>di</strong> coltura ».Sono stati pre<strong>di</strong>sposti tre specifici modelli, uno <strong>di</strong> rilevazione e dueausiliari, mentre per gli altri modelli ausiliari necessari allo svolgimentodelle operazioni <strong>di</strong> rilevazione sono stati impiegati quelli del censimentodell'agricoltura.Il questionario <strong>di</strong> rilevazione si componeva <strong>di</strong> un frontespizio, <strong>di</strong>quattro sezioni e <strong>di</strong> un lembo staccabile.Il frontespizio e la sezione I, riportavano pressochè le stesse notiziepre<strong>di</strong>sposte per il questionario del censimento dell' agricoltura.La sezione II era riservata alle caratteristiche degli appezzamenti avite, cioè, l'ubicazione, la superficie <strong>di</strong>stinta per titolo <strong>di</strong> possesso e lagiacitura, la natura della produzione, il tipo <strong>di</strong> coltura, la <strong>di</strong>sposizione delleviti ed il loro numero per ettaro. Un ultimo quesito era riservato ai vitignipresenti nell'appezzamento, dei quali, oltre alla denominazione, veniva richiestala superficie occupata in totale e ripartita secondo l'anno <strong>di</strong> impianto.La sezione III riguardava gli appezzamenti a barbatelle; i quesitisono stati limitati all'ubicazione degli appezzamenti ed alla relativa superficie<strong>di</strong>stinta per titolo <strong>di</strong> possesso.Per il regolare. svolgimento delle operazioni attraverso le quali si èarticolata la rilevazione è stato necessario pre<strong>di</strong>sporre una efficiente· e capillarestruttura organizzativa che consentisse la contemporanea realizzazionedella rilevazione con il censimento dell'agricoltura. Ciò si è ottenuto conII8


l'attribuzione <strong>di</strong> specifici compiti ai <strong>di</strong>versi organi periferici, istituzionalmentepreposti alle rilevazioni a carattere censuario, e cioè i comitati tecniciprovinciali, gli Uffici provinciali e comunali <strong>di</strong> censimento, le commissioniprovinciali e comunali <strong>di</strong> censimento, nonchè gli Uffici intercomunali <strong>di</strong> censimentoquali organi periferici degli Ispettorati provinciali della agricoltura.La realizzazione della rilevazione è stata affidata agli Uffici comunali<strong>di</strong> censimento, che si sono valsi degli stessi rilevatori già selezionati per ilcensimento dell'agricoltura e che sono stati opportunamente istruiti sullecaratteristiche specifiche della rilevazione viticola.I <strong>di</strong>rigenti degli uffici intercomunali, nel corso delle istruzioni preliminariimpartite ai rilevatori, congiuntamente ai <strong>di</strong>rigenti degli uffici comunali,hanno opportunamente illustrato gli or<strong>di</strong>namenti colturali e gli altricaratteri richiesti, in particolare il concetto <strong>di</strong> « appezzamento a vite» e<strong>di</strong>noltre si sono particolarmente soffermati sulle denominazioni dei vitigniche potevano riscontrarsi nel territorio <strong>di</strong> competenza.A rilevazione terminata i questionari sono stati sottoposti ad una Spoglio,prima revisione quantitativa da parte degli uffici comunali per un esame elabora~ion~d . . . l . . d·· . e pubblicazIOneaccurato ei caratten comum a questlOnano 1 censImento; succeSSlva- dei datimente gli stessi questionari sono stati messi a <strong>di</strong>sposizione dei <strong>di</strong>rigenti. degli uffici intercomunali perchè controllassero quegli elementi che costituivanomateria <strong>di</strong> loro competenza.Ultimata la revisione, i questionari, sono stati inviati ai centri <strong>di</strong> perforazioneper le successive operazioni <strong>di</strong> registrazione dei dati su nastromagnetico.Presso l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica si è provveduto, me<strong>di</strong>ante elaboratorielettronici, alle operazioni <strong>di</strong> ricerca degli errori e alla successiva correzionedei questionari, quin<strong>di</strong> all' elaborazione dei dati secondo un duplicepiano <strong>di</strong> spoglio: uno conforme alle tavole previste dal Regolamento CEEed al quale è stata data necessariamente la priorità; l'altro riguardante unprogramma <strong>di</strong> tavole pre<strong>di</strong>sposto per sod<strong>di</strong>sfare le esigenze conoscitive delnostro Paese ed i cui risultati hanno formato oggetto <strong>di</strong> una pubblicazionein due volumi (Volume I « Caratteristiche delle aziende viticole l), Volu-.me II « Caratteristiche dei vitigni l»~, ognuno costituito da due tomi.La rilevazione che, nonostante la sua complessità, per l'impegno ado- Alcuni risultatip erato , è stata portata a termine entro un anno, ha raggiunto gli scopi chesi era prefissa: in primo luogo il grado <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilità dei risultati conse-II9


guiti, garantito dal carattere totalitario dell'indagine e dai controlli effettuatiin sede <strong>di</strong> rilevazione; in secondo luogo la <strong>di</strong>sponibilità dei dati <strong>di</strong> strutturaessenziali per poter conoscere a fondo la realtà della nostra viticoltura.Affinchè il risultato conseguito con l'indagine potesse conservare neltempo la sua vali<strong>di</strong>tà, era opportuno che i mutamenti degli impianti, viavia che sarebbero avvenuti, fossero seguiti sotto l'aspetto sia qualitativoche quantitativo.Per tale esigenza, sentita dagli enti interessati all'agricoltura comeinderogabile, è stato deciso da parte del competente Ministero, <strong>di</strong> utilizzarele <strong>di</strong>chiarazioni annuali <strong>di</strong> impianti e <strong>di</strong> estirpazioni, presentate. daiviticoltori ed integrate dalle osservazioni effettuate dai corrispondentiagrari deglì. Ispettorati provinciali dell' agricoltura.Le notizie sui nuovi impianti che annualmente vengono raccolte, seppurelimitate ai caratteri essenziali, come i vitigni e il tipo <strong>di</strong> coltura, risultanosufficienti a dare l'entità dei futuri sviluppi della produzione. Perquanto concerne gli altri caratteri, che riguardano più propriamente lastruttura delle aziende viticole, una valutazione dei mutamenti che sisono verificati nel periodo intercensuario potrà effettuarsi con la prossimarilevazione totale, che presumibilmente avverrà nel 1979, in concomitanzacol 3° censimento generale dell'agricoltura.I20


PARTE QUARTALE STATISTICHECORRENTI


LE STATISTICHEDEMOGRAFICHE E SOCIALI


Con il termine {< statistiche sociali » si intende, come è intuitivo, quell'insieme<strong>di</strong> dati che hanno la finalità <strong>di</strong> fornire una documentazione <strong>di</strong>base per l'analisi dell'evoluzione delle società umane considerate in tuttii loro molteplici aspetti.Peraltro, se l'accezione del termine è chiara, non altrettanto evidenteè la delimitazione del campo nel quale tali statistiche debbono essere inquadrateed in particolare il confine con le statistiche prettamente biologichee soprattutto con quelle economiche.È noto infatti che le statistiche demografiche possono essere viste daun punto <strong>di</strong> vista biologico o sociologico, così come le statistiche dellasanità sono normalmente <strong>di</strong>stinte secondo càratteri del tutto biologici ovverodel tutto sociali.In questa· sede si è adottato per semplicità il criterio <strong>di</strong> inserire lestatistiche biologiche e demografiche nell'ambito delle statistiche sociali.Di conseguenza questo gruppo e quello delle statistiche economiche vengonoa costituire i due gran<strong>di</strong> settori in cui nel presente volume è stataripartita la statistica applicata.L'insieme delle statistiche sociali è stato a sua volta sud<strong>di</strong>viso, secondouna ripartizione che non può essere considerata in maniera rigida,ma ritenuta soltanto come un modo più comodo <strong>di</strong> seguire fenomeni <strong>di</strong>verSIe tra loro strettamente collegati, m:- statistiche demografiche- statistiche della sanità e dell'assistenza sociale- statistiche dell'istruzione- statistiche= del lavoro- statistiche culturali e sociali vane- statistiche giu<strong>di</strong>ziarieÈ infine da osservare che anche con la ripartizione <strong>di</strong>cotomica attuata·(statistiche sociali ed economiche) il problema dell'imprecisa delimitazioneI25


dei confini tra i <strong>di</strong>versi settori non è stato del tutto risolto, avendo compresonel primo gruppo statistiche come quelle del lavoro o dell'assistenzasociale che, viste sotto un'altra angolazione rientrano indubbiamente anchetra le statistiche economiche. Caratteristico a questo riguardo è proprioil caso del sottosistema dell'assistenza sociale, nel quale sono compresesia le statistiche degli assistiti e degli enti assistenziali, sia quelle dellaspesa sostenuta, che rientrano nell'ambito della statistica economica ed inparticolare della contabilità nazionale. D'altra parte gli aspetti economiciconsiderati nell'ambito <strong>di</strong> tale sistema costituiscono un utile punto <strong>di</strong> collegamentocon il capitolo della previdenza sociale, ad esso strettamentecollegato, ed inquadrato nell'ambito delle statistiche economiche.I26


Il. StatistichedemograficheNei Paesi statisticamente più progre<strong>di</strong>ti, attraverso i censimenti demograficivengono rileva~i, ad intervalli più o meno regolari, l'ammontaredella popolazione e le sue principali caratteristiche strutturali, quali sesso,età, stato civile, grado d'istruzione, attività professionale, ecc. Inoltre, inogni Stato ben organizzato si procede alla rilevazione delle variazioni -riguardanti sia l'ammontare sia la struttura della popolazione - che, negli<strong>anni</strong> tra un censimento e l'altro, si producono per effetto delle nascite,delle morti e degli spostamenti territoriali degli in<strong>di</strong>vidui.N el nostro Paese la rilevazione sistematica <strong>di</strong> dette variazioni intercensualie attuata dagli Uffici anagrafici esistenti in ogni Comune, pressoi quali furono istituiti fin dall'unificazione d'Italia appositi registridella popolazione. Dal canto suo, l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, oltread esercitare opera <strong>di</strong> vigilanza sulla regolare tenuta dei registri, cura laraccolta e l'elaborazione dei dati provenienti dalle anagrafi, che vengonoquin<strong>di</strong> presentati nelle <strong>di</strong>verse pubblicazioni a carattere demografico.Prima <strong>di</strong> esaminare i <strong>di</strong>versi fenomeni che costituiscono l'oggettodelle rilevazioni demografiche ISTAT, è necessario osservare che, facendoriferimento ad una data unità territoriale, sono da <strong>di</strong>stinguere due concetti<strong>di</strong> popolazione: quello <strong>di</strong> popolazione presente, costituita dall'insieme <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduimaterialmente presenti in un dato istante nell'unità stessa e quello<strong>di</strong> popolazione residente, costituita dagli in<strong>di</strong>vidui che in un dato istantesono iscritti nell'anagrafe dell'unità territoriale considerata, in quanto ivihanno la <strong>di</strong>mora abituale. Pertanto, le rilevazioni riguardano:a) il movimento naturale della popolazione presente, cioè 1 matrimOnI(1), le nascite e le morti registrati dagli Uffici comunali <strong>di</strong> statocivile nel momento e luogo in cui essi si verificano;(1) Anche i matrimoni vengono considerati come fenomeni <strong>di</strong> movimento in quanto, influendosulla composizione secondo lo stato civile, determinano in via in<strong>di</strong>retta variazionidell'ammontare della popolazione, tenuto conto che, almeno in Italia, la quasi totalità dellenascite si verifica nell'ambito del matrimonio.'I27


) il movimento della popolazione residente, cioè le nascite, le mortie gli spostamenti territoriali (verso l'interno o da e per l'estero) che abbianocomportato variazione, cioè iscrizione o cancellazione, nei registrianagrafici del comune <strong>di</strong> riferimentQ. La conoscenza <strong>di</strong> tale movimentoconsente <strong>di</strong> eseguire, anno per anno, il calcolo della popolazione residentee quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> conoscerne l'ammontare relativamente alle <strong>di</strong>verse circoscrizioniterritoriali amministrative. Inoltre, me<strong>di</strong>ante le statistiche anagraficheè possibile esaminare in dettaglio i movimenti migratori, interni econ l'estero, che hanno dato luogo a spostamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mora abituale.Infine, data l'importanza che il fenomeno riveste per il nostro Paese,al movimento migratorio con l'estero è de<strong>di</strong>cata un'ulteriore rilevazione,quella degli espatriati e rimpatriati per e dall' estero, che permette <strong>di</strong> seguirei flussi <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>ni italiani che vanno all'estero per motivi <strong>di</strong> lavoro, o perseguire o raggiungere familiari lavoratori o per trasferirvi la residenzaper altri motivi, nonchè <strong>di</strong> quelli che, già espatriati, ritornano in Italia.I risultati delle rilevazioni sopra in<strong>di</strong>cate sono pubblicati, in formaanalitica, in due volumi a carattere specifico: l'Annuario <strong>di</strong> statistiche demografiche,contenente i dati sul movimento naturale della popolazione presentenonchè le statistiche sugli espatriati e rimpatriati e Popolazione e movimentoanagrafico dei Comuni, in cui figurano i dati sul movimento della popolazioneresidente. Inoltre, statistiche demografiche meno dettagliate sono presentateanche nelle pubblicazioni a carattere generale dell'Istituto: l'Annuariostatistico italiano, il Compen<strong>di</strong>o statistico italiano e l'Annuario <strong>di</strong> statisticheprovinciali. Infine, nel Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica sono riportatidati demografici che, se pur provvisori e poco analitici, rivestono notevoleinteresse in ragione della tempestività con cui vengono pubblicati.IL MOVIMENTO NATURALE DELLA POPOLAZIONE PRESENTE (*)Le statistiche del mòvimento naturale della popolazione presente hannoper fonte gli uffici comunali <strong>di</strong> stato civile ai quali è affidata, per legge, laregistrazione degli eventi <strong>di</strong> stato civile '- matrimoni, nascite e morti -verificatisi nel Comune stesso, eventi che vengono rilevati con riferimentoal momento del loro manifestarsi e non a quello in cui essi vengono materialmenteregistrati.Per tutti e tre' i fenomeni la rilevazione è a carattere totale, l'unitàterritoriale <strong>di</strong> base è il comune e sono i Comuni stessi e le Prefetture afornire all'IsTAT la necessaria collaborazione per la rilevazione..(*) Redatto dal dotto Luciano .NARDOVINO e da Floriano PAGNANELLI del Servizio statistichedemografiche.Iz8


In Italia esistono due tipi <strong>di</strong> matrimonio: il matrimonio civile cele- La rilevazionebrato davanti all'Ufficiale <strong>di</strong>stato civile e il matrimonio religioso con ef- dei matrimonifetti civili, celebrato davanti ai ministri del culto cattolico o degli altriculti ammessi dallo Stato.Attualmente, la rilevazione prende in considerazione, oltre al tipo<strong>di</strong> rito (civile o religioso) con cui è stato celebrato il matrimonio, i seguenticaratteri relativi a entrambi gli sposi: la provincia <strong>di</strong> nascita e<strong>di</strong> residenza, la data <strong>di</strong> nascita (giorno, mese ed anno), l'età in <strong>anni</strong>compiuti, il precedente stato civile, il grado d'istruzione, la profes,­sione e la posizione nella stessa, il ramo <strong>di</strong> attività nel quale la professioneviene esplicata ed infine, ove del caso, la con<strong>di</strong>zione non profes,­sionale.Il modello con cui si effettua la rilevazione ha assunto, a partire dal-1974, una forma <strong>di</strong>versa 'da quella tra<strong>di</strong>zionale, in modo da poter essereutilizzato dal «lettore ottico », la qual cosa permette <strong>di</strong> ridurre notevolmentei tempi <strong>di</strong> lavorazione e <strong>di</strong> assicurare quin<strong>di</strong> una maggiore tempestivitànella pubblicazione dei dati. Il lettore ottico infatti, convertendo leforme (in questo caso, tratti <strong>di</strong> matita contenuti in appositi riquadri) insegnali elettronici da esso stesso conosciuti, co<strong>di</strong>ficandoli poi e trasmettendoliinfine all'elaboratore e all'unità <strong>di</strong> registrazione, consente il salto<strong>di</strong> parecchi passaggi della normale lavorazione (come la co<strong>di</strong>fica manuale,la perforazione).Il modello <strong>di</strong> rilevazione non è rimasto invariato nel tempo e le mo<strong>di</strong>ficheapportate rispecchiano, a gran<strong>di</strong> linee, le fasi della storia d'Italianell'ultimo cinquantennio. Ad esempio, l'introduzione delle notizie relative .al tipo <strong>di</strong> rito <strong>di</strong> celebrazione risale all' e<strong>di</strong>zione del modello del 1930, nelquale veniva anche inserita la domanda sulla religione profess~ta. Semprein merito al quesito sulla religione, nell' e<strong>di</strong>zione del 1932 veniva offertala possibilità <strong>di</strong> rispondere in cinque <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong> (religione cattolica,israelitica, protestante, altra religione, nessuna). Per quanto riguarda ilgrado <strong>di</strong> istruzione, si è passati dalla semplice richiesta concernente la capacitào meno degli sposi <strong>di</strong> sottoscrivere l'atto <strong>di</strong> matrimonio all'attualearticolazione per titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o posseduto. Nel 1951, probabilmentea cagione dei numerosi matrimoni misti che venivano celebrati in conseguenzadegli eventi bellici e post-bellici, venne inserito nella scheda<strong>di</strong> matrimonio il quesito relativo alla citta<strong>di</strong>nanza degli sposi, soppresso apartire dall' e<strong>di</strong>zione del 1954. Infine, in epoca recente, in connessioneal mo<strong>di</strong>ficarsi dei costumi ed anche perchè trasferito sulla scheda <strong>di</strong>na.scita, è stato soppresso il quesito relativo alla consanguineità degliSpOSI.I29


La rilevazionedelle nasciteOggetto della rilevazione sono tutte le nascite che si verificano inItalia, sia che come risultato si abbia un nato vivo sia che si abbia unnato morto. Quin<strong>di</strong> anche in questo caso, come per i matrimoni, la rilevazioneha carattere <strong>di</strong> totalità. È noto che uno dei principali problemi chesi presentano per le statistiche del movimento naturale della popolazioneè rappresentato dalla loro non buona comparabilità in campo· internazionale,a causa della non uniformità nelle definizioni degli eventi che debbonoessere registrati ed enumerati. È in particolare poi nella <strong>di</strong>scriminazionetra nato vivo e nato morto, da una parte, e tra nato morto edaborto, dall'altra, che sussistono le più importanti <strong>di</strong>fferenziazioni tra ledefinizioni dei vari paesi, sia che queste ultime derivino da precise norme<strong>di</strong> legge, sia che ad esse si giunga attraverso la prassi giurisprudenzialee la dottrina, sia infine che vengano fissate da <strong>di</strong>sposizioni amministrativeai fini della registrazione anagrafica. Per questi motivi l'Organizzazionemon<strong>di</strong>ale della sani~à, nel tentativo <strong>di</strong> dare omogeneità alle statistichedemografiche, ha raccomandato l'adozione <strong>di</strong> definizioni standar<strong>di</strong>zzate,che l' ONU ha fatto proprie, e che qui <strong>di</strong> seguito vengonoriportate.È considerato nato vivo il prodotto del concepimento che, una voltaespulso oppure completamente estratto dal corpo materno, in<strong>di</strong>pendentementedalla durata della gestazione, respiri o manifesti altro segno <strong>di</strong> vita,come il battito car<strong>di</strong>aco, la pulsazione del cordone ombelicale o la èffettivacontrazione <strong>di</strong> un muscolo volontario, prescindendo dall'avvenuto o menotaglio del cordone ombelicale e dal fatto che la placenta sia stata o nostaccata. È considerato invece nato morto il prodotto del concepimentoche, espulso o completamente estratto dal corpo materno, dopo tale separazionenon manifesti alcun segno <strong>di</strong> vita. In tale definizione prescindendodalla durata della gestazione si ha il concetto <strong>di</strong> morte fetale in sensolato. Adottando invece come limite inferiore della durata della gestazionein primo luogo le venti settimane, in secondo luogo il periodo tra le ventie le ventotto settimane ed in terzo luogo il periodo oltre le ventotto settimane,si hanno rispettivamente i concetti <strong>di</strong> morte fetale precoce, mortefetale interme<strong>di</strong>a e morte fetale ritardata. È utilizzando il concetto <strong>di</strong> mortefetale ritardata che si perviene per l'ONU ai quozienti <strong>di</strong> natimortalitàe mortalità perinatale.In Italia al contrario, mentre per la definizione <strong>di</strong> nato vivo, inquanto si prescinde dalla durata della gestazione, vi è concordanza conquella dell'ONu, per nato morto invece deve intendersi il prodotto delconcepimento che dopo l'estrazione e l'espulsione completa dal corpomaterno, purchè siano trascorsi almeno sei mesi compiuti dall'ini-I30


ZIO della gestazione, non abbia respirato o manifestato altro segno <strong>di</strong>vita (1).Da questa definizione consegue che in Italia vengono comprese nellanatimortalità (rapporto tra l'ammontare dei nati morti <strong>di</strong> un dato periodoed il totale dei nati dello stesso periodo) e nella mortalità perinatale (rapportotra l'ammontare dei nati morti e dei morti nella prima settimana<strong>di</strong> vita in un dato periodo ed il totale dei nati dello stesso periodo) lemorti fetali verificatesi fin dall'inizio del settimo mese (circa ventiseiesimasettimana <strong>di</strong> gestazione pari a 180 giorni, essendo compresa pertanto in taleperiodo anche una parte <strong>di</strong> quella che per l'ONU è la morte fetale interme<strong>di</strong>a).Questo fatto comporta che in Italia, dato che il periodo <strong>di</strong> osservazionedei nati morti è superiore <strong>di</strong> circa quin<strong>di</strong>ci giorni a quello fissatodall'ONu, i quozienti <strong>di</strong> natimortalità e mortalità perinatale risultano sopravvalutatie quin<strong>di</strong> non perfettamente confrontabili con quelli <strong>di</strong> Paesiche adottano le definizioni standar<strong>di</strong>zzate ONU.Fatta questa necessaria premessa, passiamo ad esaminare brevementel'evoluzione che, nel corso degli <strong>anni</strong>, ha subito il modello utilizzato perla rilevazione .delle nascite.Dalla costituzione del regno unitario fino al 1925 non sono <strong>di</strong>sponibilinotizie precise sui modelli <strong>di</strong> rilevazione usati; tuttavia, considerandoi caratteri elaborati e pubblicati nei volumi demografici dell' epoca, si puòdedurre, che essi contenevano certamente le in<strong>di</strong>cazioni del sesso, dellavitalità e della data <strong>di</strong> nascita. L'e<strong>di</strong>zione del 1926 è costituita da unascheda <strong>di</strong>visa in due parti, concepita in modo abbastanza ru<strong>di</strong>mentale (tral'altro la filiazione, cioè il tipo <strong>di</strong> rapporto tra neonato e genitori: legittimo,illegittimo ecc, viene chiamato stato civile), nella quale traspaionoevidenti le <strong>di</strong>fficoltà incontrate nell' organizzazione della rilevazione.Le notizie richieste sono poche: nella prima parte, oltre alla filiazionesopra detta, vengono richieste la data <strong>di</strong> nascita, la vitalità, l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>nascita e il tipo <strong>di</strong> parto; nella seconda parte l'età, la professione e la residenzadei genitori.N elI' e<strong>di</strong>zione del 1927 viene introdotto un quesito per accertare seil parto è avvenuto con o senza assistenza. L'e<strong>di</strong>zione del 1928, superatoil periodo <strong>di</strong> assestamento, è già molto più complessa. Infatti essa, oltrealle notizie <strong>di</strong> cui sopra, contiene per i morti prima della denuncia <strong>di</strong>nascita (il cui termine era allora <strong>di</strong> cinque giorni) il tempo vissuto e la(1) Il limite inferiore della durata della gestazione è stabilito dal combinato <strong>di</strong>spostodegli artt. 12 del D.P.R. 21 maggio 1958 n. 568 e 21 della legge 26 agosto 1950 n. 860.I3I


causa del decesso e per i genitori del neonato l'in<strong>di</strong>cazione della posizionenella professione.Il 1931 vede l'introduzione delle {< cause <strong>di</strong> morte per i partoritimorti >}, vale a <strong>di</strong>re delle cause <strong>di</strong> natimorta:lità, sud<strong>di</strong>vise in tre gran<strong>di</strong>gruppi: malattie fetali, espulsione prematura, cause meccaniche.Nell'anno 1941 vengono soppressi i quesiti relativi alle cause <strong>di</strong> natimortalità,all'assistenza al parto, alla residenza. Nel 1946 la scheda <strong>di</strong> nascitatorna a comprendere le notizie <strong>di</strong> carattere strettamente demograficoprecedentemente soppresse. Alcune <strong>di</strong> esse inoltre si presentano più ricche<strong>di</strong> informazioni : ad es .. per i genitori viene richiesta non più l'età in <strong>anni</strong>compiuti, bensÌ la data <strong>di</strong> nascita in giorno, mese ed anno. Si ha ancheuna maggiore specificazione per le cause <strong>di</strong> natimortalità, i cui raggruppamentipassano da tre a quattro. Nel 1947 viene poi reintrodotto il quesitosull'assistenza al parto. Nel 1954 la scheda <strong>di</strong> nascita subisce <strong>di</strong>versemo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> carattere formale e sostanziale, assumendo aspetto quasiidentico a quello attuale. Dal 1955 inoltre essa viene contrad<strong>di</strong>stinta con lasigla modo ISTATjDj1 e modo ISTATjDj2 rispettivamente per i maschi eper le femmine, al posto della vecchia <strong>di</strong>citura modo N. Da quell'annofino ad oggi l'evoluzione del modello sta ad in<strong>di</strong>care un continuo tentativoper meglio definire e valutare tutti i possibili legami tra il fenomenodelle nascite e la società che lo esprime. I quesiti a tal fine <strong>di</strong>vengono piùnumerosi e più articolati. Contemporaneamente si cerca anche, operandonello spazio concesso dalla nostra legislazione, <strong>di</strong> agevolare i confronti internazionali,adeguandosi· quanto più possibile alle <strong>di</strong>rettive sia dell'ONu chedell'OMs.Attualmente la scheda <strong>di</strong> nascita è <strong>di</strong>visa in due parti e presentanella prima <strong>di</strong> esse 18 quesiti e nella seconda 9.La prima parte contiene le notizie relative alla nascita. Esse possonoessere sud<strong>di</strong>vise in tre gruppi: notizie sul neonato; notizie sul parto; notiziesui genitori. Per il neonato i quesiti riguardano: la data <strong>di</strong> nascita,la vitalità, la filiazione, l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> nascita rispetto a tutti gli altri natidalla madre, le eventuali malformazioni congenite, la presentazione al partoed il peso. Per il parto vengono richiesti il genere, semplice o plurimo, eil luogo, istituto ospedaliero o case <strong>di</strong> maternità e simili o altri luoghi. Iquesiti sui genitori riguardano: la data del loro matrimonio; la data <strong>di</strong>nascita <strong>di</strong> entrambi e del loro eventuale precedente figlio; la residenzadella madre; la professione, la posizione nella professione, il ramo <strong>di</strong> attivitàeconomica o la eventuale con<strong>di</strong>zione non professionale <strong>di</strong> entrambi;il loro grado <strong>di</strong> istruzione; infine l'esistenza o no <strong>di</strong> consanguineità traloro. Pertanto, in base alla loro analisi, i quesiti· possono anche sud<strong>di</strong>vi-I32


FRAMMENTO DEL «MONUMENTUM ANCYRANUM RES GESTAEDIVI AUGUSTI » RELATIVO AI CENSIMENTI DI AUGUSTOi« ET IN CONSULATU SEXTO CENSUM POPULI CONLEGA M. AGRIPPA EGI.LUSTRUM POST ANNUM ALTERUM ET QUADRAGENSIMUM FECI QUO LUSTRO CIVIUM ROMANORUlVICENSA SUNT CAPITA QUADRAGIENS CENTUM MILLIA ET SEXAGINTA TRIA MILLIA. TUM · ITERUM CONSULARI CUM IMPERIO LUSTRUMSOLUS FECI C. CENSORINO ET C. ASINIO COSo QUO LUSTRO CENSA SUNTCIVIUM ROMANO RUM CAPITE QUADRAGIENS CENTUM MILLIA ET DUCENTA TRIGINTA TRIA MILLIA. ET TERTIUM CONSULARI CUM IMPERIO LUSTRUMCONLEGA TIBERIO éAESARE FILIO MEO FECI SEX. POMPEIO ET SEX. APPULEIO COSoQUO LUSTRO CENSA SUNT CIVIUM ROMANORUM CAPITUM QUADRAGIENSCENTUM MILLIA ET NONGENTA TRIGINTA ET SEPTEM MILLIA l)Traduzione:« E nel sesto consolato feci il censimento del popolo, avendo collega M. Agrippa. [28 a.C.]Feci la cerimonia del lustro dopo 41 <strong>anni</strong>, nella quale furono censiti 4.063.000 citta<strong>di</strong>ni romani.La seconda volta feci il censimento da solo con potere consolare, essendo consoli C. Censorinoe C. Asinio. [8 a.C.] In questo lustro furono censiti 4.233.000 citta<strong>di</strong>ni romani.La terza volta celebrai la cerimonia lustrale con imperio consolare, avendo collega mio·figlio Tiberio Cesare, sotto il consolato <strong>di</strong> S. Pompeio e S. Appuleio. [14 d.C.] In questaoccasione furono censiti 4.937.000 citta<strong>di</strong>ni romani


dersi in anagrafici, <strong>di</strong> tipo sanitario e socio-economici e sembrano adeguatamenteidonei a caratterizzare il quadro generale dal quale le nascitederivano. La seconda parte contiene le notizie relative alla natimortalità.Nella formulazione dei quesiti si è tenuto presente il fine <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduareoltre alla causa finale <strong>di</strong> natimortalità anche tutte le altre con<strong>di</strong>zioni morbosesia della madre che del feto che hanno contribuito al decesso <strong>di</strong>quest'ultimo. Si ha cosi la <strong>di</strong>stinzione in causa iniziale, causa interme<strong>di</strong>ao complicazione e causa finale <strong>di</strong> natimortalità. È facilmente intuibile laimportanza <strong>di</strong> questa sud<strong>di</strong>visione per lo stu<strong>di</strong>o del fenomeno. Gli altriquesiti riguardano il momento della morte,· prima dell'inizio o durante ilparto; la presentazione; il tipo <strong>di</strong> intervento me<strong>di</strong>co per agevolare ilparto; le even~uali malformazioni congenite del feto. Restano infine duerichieste <strong>di</strong> notizie, l'una destinata alla voce {< altre con<strong>di</strong>zioni morbose rilevanti)}, cioè alle con<strong>di</strong>zioni morbose che possono in<strong>di</strong>rettamente aver contribuitoal decesso, l'altra destinata a raccogliere le eventuali osservazionidel me<strong>di</strong>co.Oggetto . della rilevazione sono tutti i decessi che si verificano La riIevazionenel Paese. Per decesso si intende la cessazione definitiva <strong>di</strong> ogni segno delle morti<strong>di</strong> vita in un qualsiasi momento successivo alla nascita vitale (cioè cessazionedelle funzioni vitali dopo la nascita, senza possibilità <strong>di</strong> rianimazione).La rilevazione delle morti ebbe inizio nell'anno 1862, a seguito. delcensimento generale della popolazione del neo costituito Regno d'Italia dell'annoprecedente. Essa, ai suoi esor<strong>di</strong>, presentò le caratteristiche <strong>di</strong> estremasemplicità nella strutturazione e <strong>di</strong> grande limitatezza nelle notizie richieste.Il modello usato, chhi.mato anche {< quadro comunicativo l}, compilato perogni comune dal relativo addetto statistico, rilevava mensilmente il numerodei morti e <strong>di</strong> questi le sole caratteristiche dell' età, del sesso e dellostato civile. Si è quin<strong>di</strong> chiaramente <strong>di</strong> fronte non tanto ad un'indaginestatistica quanto invece ad una operazione contabile <strong>di</strong> tipo amministrativo.Solo nel 1880 le accresciute esigenze conoscitive portarono all'introduzionedella scheda statistica in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> morte, che entrò In uso apartire dall'anno successivo. Tale modello era <strong>di</strong>viso in due parti, la primadelle quali conteneva le notizie anagrafiche (come l'età, espressa in <strong>anni</strong>compiuti per . i morti dopo il primo anno <strong>di</strong> vita e in mesi, giorni e oreper i morti nel primo anno <strong>di</strong> vita, il luogo della morte, la <strong>di</strong>mora nelcomune <strong>di</strong> decesso, se stabile o occasionale, lo stato civile e la filiazionelOI33


per i morti al <strong>di</strong>sotto dei cinque <strong>anni</strong> <strong>di</strong> età); la seconda parte erariservata alle notizie da fornirsi dal me<strong>di</strong>co, il quale doveva in<strong>di</strong>carese si trattava <strong>di</strong> decesso per causa naturale o decesso dovuto a causaviolenta.Pertanto, fin dalla sua istituzione, la scheda statistica in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong>morte assunse il duplice aspetto demografico e me<strong>di</strong>cò che tuttora conserva.Questa caratteristica, opportunamente utilizzata, fa <strong>di</strong> essa un potentestrumento <strong>di</strong> indagine.Tale tipo <strong>di</strong> scheda rimase in vigore fino alla fondazione dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica, quando, con la creazione appunto <strong>di</strong> un organoscientifico coor<strong>di</strong>natore, la ricerca statistica venne fortemente potenziata,cosicchè anche i modelli <strong>di</strong> rilevazione usati subirono notevoli mo<strong>di</strong>fichee perfezionamenti. Infatti venne richiesta la data <strong>di</strong> nascita, espressa ingiorno, mese ed anno, in modo da rendere possibile il controllo del datorelativo all' età, ed il luogo <strong>di</strong> nascita. N ella parte seconda, riservata alle<strong>di</strong>chiarazioni del me<strong>di</strong>co, si registrò una maggiore articolazione nell'in<strong>di</strong>cazionedelle cause <strong>di</strong> decesso (malattie iniziali, successioni morbose ocomplicanze, malattia terminale).Negli <strong>anni</strong> che seguirono, fino al termine del secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale,il modello, pur rimanendo sostanzialmente uguale, subì variazionie aggiunte contingenti dovute ad indagini particolari esperite in quegli<strong>anni</strong>, come quella relativa ai decessi avvenuti a seguito <strong>di</strong> intervento chirurgico(<strong>anni</strong> 1931-40) o quella relativa ai decessi per infezione puerperale(<strong>anni</strong> 1933-1940) o quella ancora relativa al tipo <strong>di</strong> allattamento peri morti nel primo anno <strong>di</strong> vita (<strong>anni</strong> 1929-32). È nel periodo imme<strong>di</strong>atamentesuccessivo alla guerra che il modello <strong>di</strong> rilevazione delle morti presentale innovazioni più notevoli.I quesiti aumentano <strong>di</strong> numero. Tra i nuovi, viene introdotto il quesitorelativo alla data <strong>di</strong> nascita del coniuge ~uperstite. Oltre alla professioneviene anche richiesta la posizione nella stessa. Viene infine richiestoil ramo <strong>di</strong> attività economica (agricoltura, industria, altre attività) nel qualela professione viene esercitata. Per le donne, a partire dal 1952 e fino al1970, viene richiesto il numero dei figli avuti.Per i morti entro il primo anno <strong>di</strong> vita viene introdotta nuovamentela richiesta della durata in ore <strong>di</strong> vita per ì morti nel primo giorno, che,era stata soppressa nel 1926. Inoltre, a causa della fondamentale importanzache rivestono nell' analisi socio-economica della mortalità infantile,vengono introdotti per i morti nel primo anno <strong>di</strong> vita i quesiti relativialla professione e al grado <strong>di</strong> istruzione della madre. Anche la parte secondadella scheda in<strong>di</strong>viduale <strong>di</strong> morte, vale a <strong>di</strong>re quella riservata alleI34


notizie da fornirsi dal me<strong>di</strong>co, SI arricchisce <strong>di</strong> notizie sempre più analitiche.Attualmente le schede <strong>di</strong> morte presentano <strong>di</strong>eci quesiti nella primaparte e nove nella seconda. Le notizie contenute nella prima parte, compilatea cura dell'ufficiale <strong>di</strong> stato civile, riguardano la data <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong>morte, l'età in <strong>anni</strong> compiuti, lo stato civile, la residenza, la professione,la posizione nella professione, il ramo <strong>di</strong> attività economica, l'eventualecon<strong>di</strong>zione non professionale. Per i morti nel primo anno <strong>di</strong> vita vengonoinoltre richiesti la filiazione, l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> nascita e, come già detto, il grado<strong>di</strong> istruzione della madre. Nella parte seconda sono contenute nella lorosuccessione logica le cause che hanno portato al decesso.Infine nell'anno 1974, in occasione dell'anno mon<strong>di</strong>ale della popolazione,l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica ha adottato, ai fini <strong>di</strong> un ampioapprofon<strong>di</strong>to stu<strong>di</strong>o della mortalità infantile nel Paese, un modello <strong>di</strong> rilevazione,aggiuntivo a quello tra<strong>di</strong>zionale, ritenuto idoneo a meglio delinearele componenti socio-economiche del fenomeno. È infatti noto chela mortalità infantile rappresenta uno dei più vali<strong>di</strong> mezzi, o meglio, conlinguaggio ormai <strong>di</strong> uso corrente, uno dei più vali<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori sociali attia misurare il livello <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> una popolazione.Tale modello aggiuntivo risulta essere una sintesi tra la scheda <strong>di</strong>nascita e la scheda <strong>di</strong> morte. Per questa sua struttura riesce a dare unavalida biografia del morto entro il primo anno <strong>di</strong> vita. Infatti le notizierichieste si riferiscono sia all'in<strong>di</strong>viduo (data <strong>di</strong> nascita e <strong>di</strong> morte, comune<strong>di</strong> nascita, età compiuta, presentazione e peso alla nascita) sia allostrato socio-economico dal quale esso proviene (filiazione, residenza, or<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> nascita, grado. <strong>di</strong> istruzione della madre, professione, posizione nellaprofessione, ramo <strong>di</strong> attività economica o con<strong>di</strong>zione non professionale deigenitori, consanguineità tra questi ultimi). Nella seconda parte contenentele notizie me<strong>di</strong>che, si richiede esplicitamente <strong>di</strong> accertare se la causa <strong>di</strong>morte possa essere attribuita ad una con<strong>di</strong>zione patologica della madre.IL CALCOLO DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE E LE STATISTICHE DEL MOVI­MENTO MIGRATORIO INTERNO (*)Accanto alla esigenza sod<strong>di</strong>sfatta attraverso i censimenti <strong>di</strong> conosceread un certo istante l'ammontare e le altre caratteristiche strutturali dellapopolazione con <strong>di</strong>mora abituale in un dato Paese, ogni Stato ben organizzatoha sempre avuto la necessità <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre con la massima(*) Redatto dal dotto Giov<strong>anni</strong> CARIANI del Servizio statistiche demografiche.I35


sollecitu<strong>di</strong>ne anche delle variazioni che in essa si producono in <strong>di</strong>pendenzadelle nascite, delle morti e degli spostamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mora abituale .. Tali necessità, sentite fin dalle epoche più remote della storia dell'umanitàper scopi prevalentemente fiscali, <strong>di</strong> censo e militari, hanno, conogni probabilità, condotto alla. istituzione <strong>di</strong> un registro permanente dellapopolazione con <strong>di</strong>mora abituale nel territorio dello Stato. Il più anticoregistro degli in<strong>di</strong>vidui e delle famiglie <strong>di</strong> cui si ha notizia è senza dubbioquello esistito in Cina nel XII secolo a.c., al quale si aggiunsero successivamentequelli della civiltà egiziana, assiro-babilonese, ebraica, grecae romana. Solo in epoche relativamente più recenti (greca e romana) troviamonotizia delle rilevazioni del movimento della popolazione. Il primo<strong>di</strong> tali fenomeni <strong>di</strong> cui si ha notizia è ovviamente quello delle nascite,maggiormente legate ad esigenze giuri<strong>di</strong>co-amministrative; presumibilmenteposteriore fu la registrazione delle morti.Le prime documentazioni statistiche della rilevazione del movimentonaturale della popolazione giunte fino a noi sono i registri parrocchiali deibattesimi, dei matrimoni e delle sepolture.Nel nostro Paese, l'istituzione presso ogni Comune, con criteri unitari,<strong>di</strong> registri della popolazione in essi residente coincide con l'unificazioned'Italia, anche se nelle città più importanti dei vari Stati già esistevanouffici <strong>di</strong> anagrafe.Infatti con decreto del <strong>di</strong>cembre 1864, sulla base del l° censimentogenerale della popolazione del 31 <strong>di</strong>cembre 1861, fu istituito il registro<strong>di</strong> popolazione <strong>di</strong> ogni Comune del Regno. Tuttavia molti Comuni o nonsi attennero alle <strong>di</strong>sposizioni impartite o non effettuarono i previsti aggiornamenti.In occasione del 2° censimento generale. della popolazionedel 1871 furono dettate ulteriori <strong>di</strong>sposizioni per la istituzione e la tenutadelle anagrafi ed in occasione dei censimenti demografici del 1881 e del1901 fu <strong>di</strong>sposto che i dati censuari dovessero essere utilizzati per sistemarei registri <strong>di</strong> popolazione; nel settembre del 1901 fu approvato unnuovo regolamento per la formazione e la tenuta delle anagrafi, con ilquale furono accentuati gli scopi amministrativi rispetto a quelli <strong>di</strong> naturastatistica.Con la creazione dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica si pervenne, nel <strong>di</strong>cembredel 1929, ad un nuovo regolamento anagrafico. Pur non <strong>di</strong>fferendosostanzialmente da quello del 1901 tale regolamento stabiliva in linea <strong>di</strong>principio l'autonomia del registro <strong>di</strong> popolazione dai censimenti demograficistabilendo l'obbligo per i Comuni <strong>di</strong> effettuare nell'intervallo intercensuariouna speciale rilevazione anagrafica allo scopo <strong>di</strong> assicurare unacontinua revisione del registro <strong>di</strong> popolazione.IJ6


In tale <strong>di</strong>rezione cominciò ad operare l'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticaesercitando « l'alta vigilanza sulla regolare tenuta dei registri <strong>di</strong> popolazionel), demandatagli dal nuovo regolamento.Più precisamente allo scopo <strong>di</strong> avviare il necessario processo <strong>di</strong> omogenizzazionee rior<strong>di</strong>namento del,le anagrafi comunali l'IsTAT iniziò ad impartire<strong>di</strong>sposizioni per la sistemazione dei fogli <strong>di</strong> famiglia secondo il pre:­visto or<strong>di</strong>ne alfabetico. Tutti gli sforzi compiuti dall'Istituto sia attraversol'assistenza tecnica fornita ai Comuni, sia attraverso la emanazione <strong>di</strong> nUmerosecircolari, non riuscirono ad eliminare del tutto le <strong>di</strong>fficoltà che simanifestavano nell'attuazione pratica del nuovo regolamento anagrafico.Gli ostacoli che si opponevano ad una regolare tenuta delle anagrafi aumentarononotevolmente con l'entrata in vigore della legge contro l'urbanesimo(luglio 1939), che, nata con lo scopo <strong>di</strong> evitare l'afflusso <strong>di</strong> lavoratorinelle gran<strong>di</strong> città, portò alla formazione <strong>di</strong> larghe masse <strong>di</strong> personeche, seppur <strong>di</strong>moranti nei gran<strong>di</strong>ssimi Comuni, continuavano ad averela residenza altrove. La seconda guerra mon<strong>di</strong>ale accentuò tali precariecon<strong>di</strong>zioni sia dal punto <strong>di</strong> vista materiale (<strong>di</strong>struzioni) _ che psicologico(mobilitazioni, sfollamenti, ecc.).Dal giugno del 1944, dopo la forzata pausa conseguente alle vicende.belliche, fu ripresa l'opera <strong>di</strong> revisione delle anagrafi ostacolata peròda numerose <strong>di</strong>fficoltà determinate dal <strong>di</strong>ssesto causato dagli eventibellici.Pertanto solo sulla base del1e risultanze del IX censimento generaledella popolazione, effettuato nel novembre del 1951, l'Istituto iniziò quel-,l'opera <strong>di</strong> revisione anagrafica da lungo tempo auspicata, ma gli sforzitendenti a completare la sistemazione delle anagrafi erano ancora resi vanidal permanere della legge contro l'urbanesimo che costituiva causa <strong>di</strong>forte perturbamento e che fu poi aboHta soltanto nel 1961.Nel <strong>di</strong>cembre 1954, a coronamento delle numerose iniziative del,,:,l'Istituto, fu varata la nuova legge anagrafica e successivamente, conD.P.R. del gennaio 1958, n. 136, il regolamento <strong>di</strong> esecuzione <strong>di</strong> talelegge.Nell'ottobre del 1961 fu effettuato il 10° censimento generale dellapopolazione, il primo dopo la nuova legge sull' or<strong>di</strong>namento delle anagrafidella popolazione residente e dopo l'abolizione della legge sull'urbaneSImo.Particolare attenzione fu, pertanto, posta nel confronto cénsimentoanagrafe.A tal fine, infatti, l'Istituto trasmise precise norme, concordatecon il Ministero dell'interno, tenendo particolarmente presente quantosancito dalla nuova legge anagrafica.I37


Allo scopo essenziale <strong>di</strong> rendere la situazione anagrafica il più aderentepossibi:le alla situazione <strong>di</strong> fatto, nel corso del decennio 1961-1971,ced in modo più rilevante a partire dal 1964, l'Istituto prese una serie <strong>di</strong>iniziative tendenti tra l'altro a perfezionare il calcolo della popolazione residentenell'Intervallo intercensualee conseguentemente la rilevazione delmovimento migratorio interno ed estero. Tale azione fu svolta, compiendonumerosissime visite ispettive presso i Comuni nonchè attraverso una fittissimacorrispondenza con gli stessi.In particolare, per poter meglio seguire i movimenti <strong>di</strong> persone chetrasferiscono la loro <strong>di</strong>mora temporaneamente all'estero, nel giugno del1964, <strong>di</strong> concerto con il Ministero dell'interno, fu istituito presso i Comuniuno «( schedario degli emigrati ed emigranti per l'estero». Gli accertamentiannualmente effettuati per tutte le persone comprese nelle tre sezioni delloschedario servirono, e servono ancora oggi, <strong>di</strong> base all'indagine sui movimenti<strong>di</strong> espatrio e rimpatrio, costituendo un idoneo strumento per l'aggiornamentodell'anagrafe della popolazione residente.Successivamente, nel febbraio del 1969, per vincere la tendenza <strong>di</strong>molti Comuni a .mantenere iscritte in anagrafe persone che <strong>di</strong> fatto risiedevanoda tempo all'estero, adducendo in particolare la necessità dellestesse <strong>di</strong> ottenere certificazioni, l'Istituto - sentita una apposita commissione<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o formata da rappresentanti delle amministrazioni dello Statointeressate, ed in accordo con il Ministero d~ll'interno - istitui una «( anagrafespeciale degli italiani residenti all'estero» (AIRE). Tale anagrafespeciale doveva essere formata con le schede in<strong>di</strong>viduali e <strong>di</strong> famiglia eliminatedall'anagrafe della popolazione residente perchè relative a in<strong>di</strong>viduiemigrati definitivamente all'estero. La principale conseguenza amministrativa<strong>di</strong> tale istituzione è la possibilità data agli emigrati all' estero <strong>di</strong> poterottenere da parte dei Comuni le usuali certificazioni. Dal punto <strong>di</strong> vistastatistico l'istituzione dell' AIRE ha portato un sensibile miglioramentonelle statistiche dell' emigrazione.L'ultimo banco <strong>di</strong> prova per le anagrafi è stato il censimento demograficodel 24 ottobre 1971.Nonostante la capillare opera svolta negli <strong>anni</strong> dal 1961 al 1971, cuisi è fatto cenno, la popolazione residente calcolata è risultata sovrastimatarispetto alla popolazione residente censita nello stesso istante. Tale<strong>di</strong>fferenza - circa 800.000 unità - è stata, in termini relativi, la minoretra le <strong>di</strong>fferenze riscontrate tra la popolazione calcolata e popolazione cen-.sita.La questione tuttavia non deve creare malintesi circa il ruolo amministrativoe statistico delle anagrafi la cui importanza è senza dubbio fuori


<strong>di</strong>scussione in quanto, tra l'altro, nei Paesi in cui esistono « registri <strong>di</strong> popolazione»tale <strong>di</strong>fferenza si verifica puntualmente.Ai fini del calcolo della popòlazione la componente naturale e la migratoriasono considerate globalmente così come vengono utilizzate nellanota equazione del calcolo della popolazione. Mentre la rilevazione dellecaratteristiche in<strong>di</strong>viduali relative alla componente naturaie del calcolodella popolazione (nascite e morti) viene effettuata attraverso gli uffici comunali<strong>di</strong> stato civile cogliendo il fenomeno nel luogo in cui lo stesso siverifica, la componente migratoria (iscrizioni e cancellazioni anagraficheper trasferimento <strong>di</strong> residenza) viene analizzata con un modello in<strong>di</strong>vidualecompilato dall'ufficiale <strong>di</strong> anagrafe cogliendo in tal modo il fenomenonel luogo <strong>di</strong> nuova residenza della persona che effettua il' trasferimento<strong>di</strong> residenza.Pertanto, ai fini <strong>di</strong> una più chiara esposizione dell'« oggetto e dellecaratteristiche tecniche della rilevazione l), si ritiene utile <strong>di</strong>stinguere l'indaginee i modelli relativi al movimento e calcolo della popolazione residenteda quella delle iscrizioni e cancellazioni ànagrafiche, che rappresentano,entro certi limiti, un dettaglio molto più analitico dei primi.Per quanto, concerne il movimento e calcolo della popolazione residente,oggetto della rilevazione sono i fenomeni che si determinano nellapopolazione residente in un Comune in relazione al movimento naturale- iscrizioni per nascita e cancellazioni per morte - emigratorio -iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento <strong>di</strong> residenza - avvenutein un certo intervallo <strong>di</strong> tempo, generalmente l'anno.II primo calcolo della popolazione italiana, relativamente alla popolazionepresente fu effettuato, a partire dai dati del censimento del 1861tenendo conto del solo movimento naturale.I modelli <strong>di</strong> rilevazione sono stati impiegati dal momento dell' emissionedella circolare del novembre 1862 della Direzione generale <strong>di</strong> statistica,che oltre ad impartire le <strong>di</strong>sposizioni necessarie all'avvio delle indaginisul movimento annuale della popolazione, prevedeva l'impiego <strong>di</strong>alcuni modelli dai quali fosse possibile desumere le necessarie informazioni.L'obbligo <strong>di</strong> compilare un bilancio annuale della popolazione, previstonella citata circolare, fu confermato con il regolamento anagrafico del 1873e successivamente con quello del 1901.I modelli sono stati via via perfezionati e, a decorrere dal 1954, per'il calcolo della popolazione residente nell'intervallo intercensuale è in usoun modello, che deve essere compilato alla fine <strong>di</strong>· ogni anno con i datiI39I modelli<strong>di</strong> rilevazione


elativi al movimento della popolazione residente quale risulta dai registri.Esso non ha subìto nel corso del tempo sostanziali mo<strong>di</strong>fiche se nonquella della introduzione della <strong>di</strong>stinzione per sesso dei fenomeni in essoconsiderati (1).Dall'anno 1974, è stato adottato anche un nuovo modello che deveessere inviato <strong>di</strong>rettamente an'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica e non tramitela competente prefettura ed in cui è richiesto, <strong>di</strong>stintamente per sesso;esclusivamente l'ammontare della popolazione residente comunale alla finedell'anno, desunto dal modellò precedentemente descritto. Ciò consenteuna più imme<strong>di</strong>ata pubblicazione dei primi dati.In quanto alle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento<strong>di</strong> residenza, oggetto della rilevazione sono i cambiamenti <strong>di</strong> residenza -iscrizioni <strong>di</strong> persone trasferitesi nel Comune da altro Comune o dall' estero,o cancellazioni <strong>di</strong> persone trasferitesi in altro Comune o all'estero - degliin<strong>di</strong>vidui iscritti nell'anagrafe della popolazione residente <strong>di</strong> un Comune.Dal 1955, con l'istituzione <strong>di</strong> un apposito modello ha avuto iniziola rilevazioneautonoma dei trasferimenti <strong>di</strong> residenza, considerati sinoad allora ai soli fini del calcolo della popolazione, per seguire nel tempoe nello spazio i movimenti avvenuti nella popolazione residente nei Comuniin <strong>di</strong>pendenza dei trasferimenti <strong>di</strong> residenza delle persone ed alcunecaratteristiche socio-demografiche degli stessi quali il luogo <strong>di</strong> pro-(1) Nell'ultima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> tale modèllo vengono richiesti, <strong>di</strong>stintamente per sesso, iseguenti dati:1) Popolazione residente allo gennaio dell'anno <strong>di</strong> riferimento;2) Nati vivi <strong>di</strong>stintamente in :- nati vivi nel Comune- in altro Comune- all'estero da persone iscritte in anagrafe;3) Morti <strong>di</strong>stintamente in:- morti nel Comune- in altro Comune- all'estero ed iscritti in anagrafe- <strong>di</strong> cui nello anno <strong>di</strong> vita ;4) Differenza tra nati vivi e morti ;5) Iscritti:- provenienti da altri Comuni- provenienti dall'estero;6) Cancellati:- per altri Comuni- per l'estero;7) Differenza tra iscritti e cancellati ;8) Incremento e decremento totale ;9) Popolazione residente al 31 <strong>di</strong>cembre;10) Schede <strong>di</strong> famiglia:- istituite nel corso dell'anno .- esistenti alla fine dell'anno;11) Schede <strong>di</strong> convivenza alla fine dell'anno.


venienza e <strong>di</strong> destinazione, l'età, il sesso, lo stato civile, la professione ola con<strong>di</strong>zione non professionale, la posizione nella professione e il ramo<strong>di</strong> attività economica.Ai fini anagrafici, inoltre, doveva consentire una migliore tenuta delleanagrafi, costituendo un valido controllo per accertare la regolarità delleiscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento <strong>di</strong> residenza.La considerevole mole <strong>di</strong> modelli da elaborare e la favorevole esperienzadel censimento del 1971, nonchè la necessità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre più celermente<strong>di</strong> tali dati, portò a partire dal 1972, alla trasformazione dell'usualemodello <strong>di</strong> rilevazione in un modello idoneo alla lettura ottica. L'impiegodel lettore ottico costituisce indubbiamente una. tra le più notevoli innovazioni<strong>di</strong> questi ultimi <strong>anni</strong> nella tecnica della elaborazione elettronicadei dati: eliminando infatti la fase della perforazione, permette, tra l'altro,un notevole guadagno <strong>di</strong> tempo nella pubblicazione dei dati (1).Passando ora a considerare gli organi e le modalità <strong>di</strong> rilevazione, è Organi e modalità<strong>di</strong> rilevazioneda ricordare che sulla base delle <strong>di</strong>sposizioni esistenti in materia, i Sindacisono rdponsabili del regolare svolgimento delle rilevazioni demografiche.Essi debbono impartire le necessarie istruzioni affinchè gliorgani delle amministrazioni comunali, preposti a tale importante servizio,curino i vari adempimenti con la dovuta <strong>di</strong>ligenza e nei termini <strong>di</strong> tempoprevisti.All'Istituto centra,le <strong>di</strong> statistica è demandato il compito <strong>di</strong> promuovereeventuali controlli presso i singoli uffici comunali, sia tramite le Prefetture,sia <strong>di</strong>;ettamente con propri ispettori al fine <strong>di</strong> verificare la regolaritàdelle rilevazioni statistiche, per accertare eventuali responsabilità in caso<strong>di</strong> inadempienze e per promuovere tutti quei provve<strong>di</strong>menti ritenuti in<strong>di</strong>spensabilia garantire la massima precisione e completezza delle rilevazioni.In particolare, i compiti affidati alle Prefetture nei confronti delle statistichedemografiche possono essere così riassunti:- curare la raccolta, il controllo e la trasmissione all'IsTAT deimodelli demografici ;(1) Sull'ultima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> tale modello vengono richieste le seguenti notizie:1) Comune e pròvincia <strong>di</strong> iscrizione anagrafica o stato estero <strong>di</strong> provenienza;2) Comune e provincia <strong>di</strong> cancellazione anagrafica o stato estero <strong>di</strong> destinazione ;3) Età;4) Sesso;5) Stato civile ;6) Titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o ;7) Posizione nella professione o con<strong>di</strong>zione non professionale ;8) Ramo <strong>di</strong> attività economica.


- accertarsi che i modelli siano stati compilati dai singoli Comunisecondo le <strong>di</strong>sposizioni impartite;- accertarsi che la compilazione delle schede sia eseguita nei terminiregolamentari;- compilare mensilmente i modelli riepilogativi del movimento dellapopolazione presente dei Comuni della Provincia e quello del movimentoe calcolo della popolazione residente.Gran parte della buona riuscita <strong>di</strong> tale tipo <strong>di</strong> indagine <strong>di</strong>pende dalmodo in cui le Prefetture assolvono i compiti loro affidati, con particolareriguardo al controllo dei modelli.Quanto alle modalità <strong>di</strong> rilevazione, i prospetti riepilogativi del movimentoe calcolo della popolazione residente sono desunti da un appositomodello concernente il movimento della popolazione residente del meseconsiderato, il quale deve essere aggiornato quoti<strong>di</strong>anamente con il numerodelle nascite e delle morti relative ovviamente alla popolazione residente,nonchè delle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento<strong>di</strong> residenza da e per altri Comuni e da e per l'estero.L'aggiornamento del modello deve essere eseguito in<strong>di</strong>pendentementedalla data in cui la nascita, la morte o il trasferimento <strong>di</strong> residenzasi sono verificati, essendo ammesso un intervallo <strong>di</strong> tempo tra la data in cui1'evento è avvenuto e quello della iscrizione.La popolazione residente nel Comune alla fine del mese viene calco]ataaggiungendo, a quella residente all'inizio del mese, l'incrementonetto totale risultante dal movimento naturale (iscrizioni per nascita menocancellazioni per morte) e migratorio (iscrizioni meno cancellazioni pertrasferimento <strong>di</strong> residenza) della popolazione residente.Quanto al modello per lettore ottico precedentemente citato esso vienecompilato per tutte le persone che vengono - con qualsiasi procedura -iscritte nell'anagrafe <strong>di</strong> un Comune per trasferimento <strong>di</strong> residenza.Tale modello - nel caso <strong>di</strong> cambiamenti <strong>di</strong> residenza all'interno delterritorio nazionale - viene compilato dal Comune <strong>di</strong> iscrizione anagraficasulla base delle notizie fornite dall'interessato, all'atto della denuncia deltrasferimento <strong>di</strong> residenza, desunte da un apposito modello. Il modello,adottato dai Comuni per lo svolgimento della pratica migratoria, vienetrasmesso al Comune <strong>di</strong> precedente iscrizione anagrafica. Quest'ultimo Comune,confermate le generalità ed eseguita la cancellazione dalla propriaanagrafe, dovrà restituirlo al Comune mittente.Nel caso <strong>di</strong> iscrizione anagrafica <strong>di</strong> persone provenienti dall'estero,sarà il Comune <strong>di</strong> iscrizione che compilerà tale modello, dopo aver con-


trollato le notIZle fornite dall'interessato con quelle risultanti dal passaportoo da un documento equipollente ed aver in<strong>di</strong>cato lo Stato estero<strong>di</strong> provenienza.Analogamente nel caso <strong>di</strong> cancellazione dall' anagrafe per trasferimento<strong>di</strong> residenza all'estero.A . completamento <strong>di</strong> quanto esposto nella premessa è da ricordareche allo scopo <strong>di</strong> riassumere le istruzioni annualmente impartite ai Comunicon circolari in occasione della spe<strong>di</strong>zione annuale dei modelli, nel 1952fu e<strong>di</strong>to un apposito manualetto della Serie « Meto<strong>di</strong> e norme» da metterea <strong>di</strong>sposizione degli addetti nei singoli uffici comunali all~ compilazionedelle schede e degli altri modelli demografici.Successivamente al censimento del novembre 1951, l' ISTATal fine<strong>di</strong> fornire dati ufficiali sull'ammontare della popolazione residente dei Comunitra un censimento e l'altro, iniziò la pubblicazione del volumePopolazione e circoscrizioni amministrative dei Comuni. Nella 'prima e<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> tale volume (1955) era riportata la popolazione residente calcolataal 31 <strong>di</strong>cembre negli <strong>anni</strong> 1952, 1953 e 1954. Non fu ritenuto opportunopubblicare anche i dati della popolazione residente dei Comunial 31 <strong>di</strong>cembre 1951, in considerazione del breve periodo intercorso tratale data ed il censimento del 4 novembre 1951.L'ammontare della popolazione residente alla fine <strong>di</strong> ognuno degli<strong>anni</strong> fu ottenuto, per ciascun Comune, in base al dato definitivo della'popolazione rilevata al censimento tenendo conto:a) dell'incremento netto totale relativo al periodo intercorrente trala data <strong>di</strong> censimento e la fine dell' anno considerato, risultante dal movimentonaturale e dalle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento<strong>di</strong> residenza;b) dell'aumento o della <strong>di</strong>minuzione della popolazione dovuti adeventuali variazioni territoriali verificatesi durante il predetto periodo.Su tale volume, inoltre, venivano riportate le variazioni territoriali e<strong>di</strong> nome nelle circoscrizioni amministrative dei Comuni e delle Provincieverificatesi nel periodo.Dall'e<strong>di</strong>zione -del 1958, oltre ai dati della popolazione residente calcolataalla fine del '57, furono riportati i dati riguardanti ì1 movimento anagrafico(nati, morti, iscritti da altro Comune e dall' estero, cancellati peraltro Comune e per l'estero) verificatosi nel corso del '58 e quelli dellapopolazione residente al 31 <strong>di</strong>cembre. 1958 <strong>di</strong>stinta per sesso.Dal 1964, con la X e<strong>di</strong>zione, il volume cambiò titolo in Popolazionee movimento anagrafico dei Comuni.I43


Per quanto concerne le altre pubblicazioni dell'IsTAT, riportantidati anagrafici, sul Bollettino mensìle <strong>di</strong> statistica viene riportata mensilmente,oltre alla popolazione residente calcolata alla fine <strong>di</strong> ciascun meseper Provincie e Regioni, la popolazione residente calcolata alla fine <strong>di</strong>ciascun mese nei Comuni capoluoghi e in quelli con più <strong>di</strong> 50.000 abitanti.La pubblicazione dei dati relativi ai trasferimenti <strong>di</strong> residenza desuntidalle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per trasferimento <strong>di</strong> residenzaè avvenuta dal 1955 e fino al 1968 compreso sull' Annuario <strong>di</strong> statistichedemografiche. Dal 1969 in poi tale gruppo <strong>di</strong> tavole è stato inserito nelcitato volume Popolazione e movimento anagrafico dei Comuni. I dati del1970 sono stati pubblicati nel supplemento al n. 8 del Bollettino mensik<strong>di</strong> statistica del 1972.LA RILEVAZIONE DEGLI « ESPATRIATI E RIMPATRIATI PER E DALL'ESTERO» (*)Il movimento migratorio con l'estero ,ha sempre assunto in Italia notevoliproporzioni, <strong>di</strong> gran lunga superiori a quelle riscontrabili pressoaltri Paesi. Nel corso degli <strong>anni</strong> però il fenomeno non ha presentato unandamento caratteristico e ciò proprio per le cause che ne sono all' origine.Esso si ricollega infatti più o meno <strong>di</strong>rettamente al motivo <strong>di</strong> la­'voro, risentendo 'pertanto <strong>di</strong> tutti i mutamenti che avvengono nel « mercatodel lavoro» nonchè della politica via via adottata al riguardo tanto inItalia quanto nei Paesi <strong>di</strong> immigrazione, i quali ultimi sono spesso passatipiù o meno bruscamente da una notevole liberalità ad una sensibilerestrizione delle possibilità <strong>di</strong> immigrazione.Definizione<strong>di</strong> «emigrante»La complessità della rilevazione del fenomeno è rispecchiata dall'evoluzioneche hanno subito nel tempo la figura dell'emigrante, oggetto dellarilevazione stessa, nonchè le modalità con cui il fenomeno è stato osservatonei vari perio<strong>di</strong>.Mentre, infatti, fino al 1927, erano presi in considerazione solo gli« emigranti l), variamente definiti ma sostanzialmente in<strong>di</strong>viduati in coloroche espatriavano in quanto in non buone con<strong>di</strong>zioni economiche, a partiredal 1928, la rilevazione venne estesa al complesso dei flussi <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>niverso l'estero, <strong>di</strong>stinguendo gli espatriati in due categorie: i lavoratori,cioè coloro che espatriavano con contratto d~ lavoro o per atto <strong>di</strong> chia-I44(*) Redatto dalla dotto Anna Maria REGGIANI del Servizio statistiche demografiche.


mata da parte <strong>di</strong> congiunti, stabilmente residenti all' estero per motivi <strong>di</strong>lavoro, e i non lavoratori, cioè coloro che si recavano all' estero per <strong>di</strong>por.t:o,affari commerciali, professionali e simili. La <strong>di</strong>zione « lavoratori)} e « nonlavoratori >} è rimasta poi invariata fino al 1947.Nell'imme<strong>di</strong>ato dopoguerra (1947) la <strong>di</strong>stinzione tra lavoratore e nonlavoratore venne abbandonata e vennero nuovamente adottati, nelle statisticheufficiali, i termini <strong>di</strong> « emigranti >} e « non emigranti >}, intendendoper emigranti coloro che si recavano all'estero per motivi <strong>di</strong> lavoro o atto<strong>di</strong> chiamata o per fissarvi la propria residenza.Al fine <strong>di</strong> ottenere un miglioramento nella qualità dei dati statistici,furono poi ulteriormente perfezionati i concetti definitori ripartendo gliespatriati e i rimpatriati in tre gruppi in<strong>di</strong>cati, per brevità, con le lettereA, B e C, conformemente anche alle esigenze dei sistemi standar<strong>di</strong>zzatidei conti economici nazionali:- il gruppo A comprende i citta<strong>di</strong>ni che, espatriando, trasferisconola residenza all'estero;- il gruppo B comprende i citta<strong>di</strong>ni che si recano all' estero comeemigranti, conservando peraltro la residenza in Italia;- il gruppo C comprende i citta<strong>di</strong>ni che si recano all' estero perturismo, affari, cura e simili.I primi due greppi costituiscono l'emigrazione vera e propna; il terzocomprende coloro che effettuano movimenti con l'estero come non emIgranti.Con l'adozione nel 1957 <strong>di</strong> un nuovo metodo <strong>di</strong> rilevazione, il concetto<strong>di</strong> emigrante è stato adeguato alle crescenti esigenze conoscitive deifenomeni economici e sociali in genere; infatti l'interesse degli stu<strong>di</strong>osiper i dati statistici concernenti il fenomeno è mosso da una duplice serie<strong>di</strong> considerazioni: da un lato la necessità <strong>di</strong> valutare l'entità degli espatriatie dei rimpatriati al fine <strong>di</strong> ottenere un' esatta determinazione dellapopolazione presente alla fine <strong>di</strong> ciascun periodo considerato; dall'altro,l'esigenza <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o metodologico della composizione della massa degliemigranti, al fine <strong>di</strong> accertarne i caratteri essenziali, tra i quali, in modoprincipale, la provenienza, la destinazione, la professione e l'età.Avendo quin<strong>di</strong> la figura dell'emigrante perso, col tempo, quelle caratteristicheche erano legate ai concetti astratti contenuti nelle <strong>di</strong>sposizioni<strong>di</strong> legge, per cui essa era considerata soltanto in funzione delle <strong>di</strong>sagiatecon<strong>di</strong>zioni economiche, la definizione <strong>di</strong> emigrante oggi si in<strong>di</strong>rizzaverso un concetto meno avvilente, dovuto al progressivo miglioi-amentodella qualità degli espatrian<strong>di</strong>.I45


In occasione della riorganizzazione delle statistiche migratorie il concétto<strong>di</strong> emigrante è stato pertanto opportunamente precisato, cosicchè, àifini delle attuali rilevazioni, vengono considerati emigranti coloro che sitrasferiscono all'estero:a) per esercitarvi una professione ovvero un'arte o mestiere in propnoo alle <strong>di</strong>pendenze altrui (emigranti 'avoratori);b) per seguire un emigrante lavoratore ovvero a seguito <strong>di</strong> chiamataper motivi non <strong>di</strong> lavoro da parte <strong>di</strong> familiari già emigrati o residenti all'estero(emigranti familiari);c) per stabilirvi la residenza, ovvero a seguito <strong>di</strong> chiamata da parte<strong>di</strong> emigranti non familiari, per motivi non <strong>di</strong> lavoro (emigranti per altrimotivi).Le tre categorie <strong>di</strong> emigranti lavoratori, emigranti familiari ed emigrantiper altri motivi costituiscono i « gruppi statistici » degli emigranti,classificazione fondamentale nell' esposizione dei dati concernenti il movimentomigratorio. È evidente infatti la rispondenza <strong>di</strong> una tale classificazionealle varie esigenze conoscitive ed in primo luogo a quelle collegateai fenomeni economici.Modalità<strong>di</strong> rilevazionePassando ad esaminare le variazioni che, nel corso del tempo, hannosubito le modalità della rilevazione degli «espatriati e rimpatriati », è daosservare che nel 1921 si cominciarono ad utilizzare le cosiddette « cedole<strong>di</strong> espatrio e rimpatrio » annesse al « passaporto speciale per emigranti » econtenenti le notizie relative al titolare del passaporto stesso: cognome,nome, comune e data <strong>di</strong> nascita, comune <strong>di</strong> residenza, professione, nonchèl'eventuale numero <strong>di</strong> minorenni che lo accompagnavano ed il Paese <strong>di</strong>destinazione e provenienza.Nel 1928 fu soppresso il suddetto passaporto speciale ed introdottoil « passaporto <strong>di</strong> tipo unico » che era accompagnato da un blocchetto <strong>di</strong>cedole che, rispetto alle precedenti, contenevano un maggiore numero <strong>di</strong>quesiti al fine <strong>di</strong> consentire uno stu<strong>di</strong>o più approfon<strong>di</strong>to del fenomenomigratorio. Tanto le cedole del primo tipo che del secondo erano raccoltea cura della Polizia <strong>di</strong> frontiera all'atto dell'espatrio o del rimpatrio degliinteressati e trasmesse all' organo centrale rilevatore: il Commissariato generaledell'emigrazione fino al 1927, la Direzione generale degli italianiall' estero, istituita presso il Ministero degli affari esteri, fino al 1929 el'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica successivamente.


Quin<strong>di</strong>, dal 1931 al 1949 i modelli base della rilevazione erano:1) le cedole <strong>di</strong>staccate dai passaporti, per gli espatriati e 1 nmpatriatiper via terrestre;2) le liste nominative <strong>di</strong> bordo, per gli espatriati e i rimpatriatitransoceanici per via marittima e dal 1948 cedole per via aerea.La lista nominativa <strong>di</strong> bordo - tuttora in uso - veniva compilataa bordo delle navi su appositi modelli: uno per i passeggeri imbarcati euno per quelli sbarcati rispettivamente <strong>di</strong>retti all'estero o provenienti dall'estero;tale lista conteneva le notizie fondamentali sull' età, il sesso, lostato civile e la professione.Per le liste <strong>di</strong> bordo gli organi periferici <strong>di</strong> rilevazione erano - esono tuttora - le compagnie <strong>di</strong> navigazione marittima e successivamenteaerea, le quali, come già detto, registravano i dati su appositi elenchi nominatividei passeggeri e li inoltravano all'IsTAT tramite gli Ispettorati<strong>di</strong> frontiera per gli italiani all'estero oppure, dove tali Ispettorati nonesistevano, tramite le Autorità <strong>di</strong> P.S., dopo la partenza e l'arrivo dellenavi e degli aerei.Nel 1934 le cedole allegate al passaporto furono portate da sei a do<strong>di</strong>cie furono introdotte altre innovazioni atte a migliorare l'analisi qualitativadel fenomeno.Nel 1950 il sistema delle cedole (<strong>di</strong>venute la fonte principale <strong>di</strong> rilevazionesia per la via terrestre che marittima ed aerea) venne mo<strong>di</strong>ficatodall'IsTAT per renderlo più efficiente specialmente per la rilevazione delmovimento migratorio per via terrestre.Dopo un periodo <strong>di</strong> utilizzazione come modello <strong>di</strong> rilevazione, nelsettembre 1957 le cedole furono abolite, in quanto sia l'esigenza <strong>di</strong> unapiù approfon<strong>di</strong>ta conoscenza del fenomeno migratorio, sia la <strong>di</strong>fficoltà che. presentava il <strong>di</strong>stacco delle cedole stesse per l'eccezionale volume dei passaggi<strong>di</strong> frontiera negli ultimi <strong>anni</strong>, avevano reso necessario un cambiamentodel metodo <strong>di</strong> rilevazione.A partire quin<strong>di</strong> dal 1958 fu adottata, quale modello fondamentaledella rilevazione, la {< scheda in<strong>di</strong>viduale per emigrante» compilata dalleQuesture al momento del rilascio o del rinnovo del passaporto o del foglio<strong>di</strong> identificazione (limitatamente alla Francia). Tali schede, or<strong>di</strong>nateper numero <strong>di</strong> passaporto, vennero quin<strong>di</strong> a formare uno {< schedario» incui erano raccolti i nominativi <strong>di</strong> tutti coloro che erano in possesso delpassaporto come {< emigrante l).Poichè però alcuni emigranti erano espatriati inizialmente con documenti<strong>di</strong>versi dal passaporto per motivi <strong>di</strong> lavoro, si ritenne opportuno,I47


tramite il Ministero degli affari esteri e le rappresentanze <strong>di</strong>plomatichein Europa, introdurre una scheda in<strong>di</strong>viduale del tutto analoga aquella compilata dalle Questure per tutti coloro che si recavano pressola rappresentanza stessa per ottenere un passaporto ovvero ilrinnovodello stesso, avendo trovato una stabile occupazione (lavorativa)all' estero.La scheda in<strong>di</strong>viduale per emigrante recava il numero del passaporto,il mese e l'anno <strong>di</strong> rilascio o rinnovo del documento, il Comune e laProvincia <strong>di</strong> residenza in Italia dell' emigrante, la Questura che avevarilasciato o rinnovato il documento, il nome e cognome dell' emigrante,la data <strong>di</strong> nascita, il sesso, la professione, lo stato estero <strong>di</strong> destinazione,il gruppo statistico <strong>di</strong> appartenenza e la durata presumibiledell' espatrio.A causa delle <strong>di</strong>versità che caratterizzano il movimento migratorio coni Paesi europei da quello con i Paesi extraeuropei, furono adottati due <strong>di</strong>verSIsistemi <strong>di</strong> aggiornamento:1) i dati sul movimento verso i paesi europei venivano aggiornatial termine <strong>di</strong> ciascun anno, con la collaborazione dei Comuni <strong>di</strong> residenza(in Italia) ai quali venivano inviati i rispettivi elenchi contenenti i nominatividegli espatriati per motivi <strong>di</strong> lavoro onde accertare i loro movimenti;2) i dati sul movimento verso i paesi extraeuropei venivano aggiornatimensilmente: le notizie degli avvenuti espatri e rimpatri erano desunte,come già detto, dalle liste dei passeggeri sbarcati ed imbarcati chevenivano inviate dalle autorità portuali ed aeroportuali limitatamente agliespatriati, e riportate sulle relative schede in<strong>di</strong>viduali per emigrante.A partire dal 1964~ allo scopo <strong>di</strong> perfezionare ulteriormente la rilevazione, venne affidato completamente ai Comuni il compito <strong>di</strong> accertare imovimenti sulla base <strong>di</strong> un apposito «schedario degli emigrati e degli.emigranti per l'estero », già ricordato precedentemente nel capitolo sulcalcolo della popolazione. In particolare, all'inizio <strong>di</strong> ciascun anno i Comunieffettuano per ogni nominativo contenuto nello schedario, accertamentionde rilevare eventuali movimenti migratori avvenuti nell'anno precedente,la qual cosa permette <strong>di</strong> <strong>di</strong>videre le unità· costituenti lo schedarioin tre gruppi (sezioni) a secondo che gli in<strong>di</strong>vidui alla data dell'accertamentorisultino presenti nel Comune o almeno in Italia, temporaneamenteall'estero ovvero stabilmente all'estero. Per questi ultimi il Comune procedealla cancellazione dall'anagrafe della popolazione residente, pur mantenendole relative schede nella già menzionata «anagrafe speciale degliitaliani residenti all'estero » (AIRE), istituita nel 1968.


Tenuto conto che nel 1969 è entrato in vigore il· Regolamento CEEche consente la libera circolazione dei lavoratori nell'ambito dei Paesi dellaComunità con la sola carta d'identità, i Comuni sono stati invitati ad eseguirei suddetti accertamenti e quin<strong>di</strong> a provvedere al continuo aggiornamentodello schedario servendosi <strong>di</strong> tutte le possibili fonti d'informazione,e cioè:- accertamenti per la tenuta dell'anagrafe della popolazione resIdente;- atti <strong>di</strong> stato civile ricevUti dall' estero per la trascrizione;- richieste <strong>di</strong> certificazioni e documenti da parte <strong>di</strong> connazionaliall'estero;- richieste <strong>di</strong> atti <strong>di</strong> assenso per espatrio <strong>di</strong> minori;- rilascio o rinnovo <strong>di</strong> carte d'identità presumibilmente richiestoal fine. <strong>di</strong> espatrio per. motivi <strong>di</strong> lavoro nei Paesi della CEE, ecc.Contemporaneamente a questa innovazione, per agevolare i Comùninell' espletamento del loro incarico, vennero introdotti due modelli relativial movimento migratorio verso i Paesi europei e verso i Paesi extraeuropei,sui quali a cura dei Comuni vengono riepilogati i risultati degli accertamenti.Le notizie richieste nei modelli anzidetti riguardano: il nome del Comunee della Provincia, l'in<strong>di</strong>cazione dell'anno <strong>di</strong> rilevazione, il nome ecognome dell'emigrante, l'anno <strong>di</strong> nascita, il sesso, la professione, il ramo,la con<strong>di</strong>zione non professionale, il gruppo statistico, i movimenti <strong>di</strong> espatrioe r~patrio avvenuti (non più <strong>di</strong> 4), .per i quali è in<strong>di</strong>cato altresì ilmese e il paese <strong>di</strong> destinazione o provenienza, la durata della permanenzaall' estero e la via seguita.Per ragioni <strong>di</strong> maggiore tempestività e soltanto per i Paesi extraeuropeiviene effettuata anche una rilevazione mensile (dati provvisori per gliespatriati) sulla base delle liste <strong>di</strong> bordo, ridotte, nel corso del tempo,alle notizie essenziali.Per quanto riguarda le principali elaborazioni effettuate, sono da ri- Elaborazionecordare quelle, per cosÌ <strong>di</strong>re, tra<strong>di</strong>zionali, cioè per regione o provincia <strong>di</strong> dei datiprovenienza e Stato estero <strong>di</strong> destinazione (per gli espatriati) e per regioneo provincia <strong>di</strong> destinazione e Stato estero <strong>di</strong> provenienza, nel casodei· rimpatriati.Un'altra elaborazione legata alle più recenti valutazioni <strong>di</strong> caratteredemografico, è quella per classi <strong>di</strong> età e sesso nonchè secondo la profes-11I49


slOne che l'emigrante si <strong>di</strong>spone ad esercitare nel paese estero <strong>di</strong> destinazIOne.Il nuovo metodo <strong>di</strong> rilevazione oggi seguito ha reso necessario, accantoa queste elaborazioni collaudate da una lunga esperienza scientifica, <strong>di</strong>aggiungerne altre, con nuove caratteristiche peculiari. CosÌ viene posto inevidenza il numero <strong>di</strong> quegli emigranti che nell'anno hanno compiuto piùespatri e rimpatri, sia in rapporto allo Stato estero <strong>di</strong> destimzione o <strong>di</strong>provenienza, sia riguardo al tempo (limitatamente agli emigranti lavoratori)e cioè a quelli che nel corso dell'anno abbiano effettuato un espatrio seguitoda un rimpatrio.Quest'ultima elaborazione, integrata dalla classificazione per sesso eprofessione, tende soprattutto ad un più accurato stu<strong>di</strong>o del movimentostagionale, dato che in sede internazionale è stata più volte prospettatala necessità <strong>di</strong> scindere la emigrazione permanente da quella temporanea,anche se poi tale necessità è risultata decaduta .per. l'inadeguatezza deicriteri.Le statistiche italiane assumono la residenza dell'emigrante come criterio<strong>di</strong>scriminatorio; infatti considerano emigrante definitivo colui checessa <strong>di</strong> appartenere alla popolazione residente del Paese <strong>di</strong> emigrazione,me<strong>di</strong>ante cancellazione dall'anagrafe del Comune <strong>di</strong> residenza all'atto dell'espatrio.Questa definizione corrisponde senz'altro ai criteri che sono stati adot.,.tati in quei sistemi standar<strong>di</strong>zzati dei conti economici per <strong>di</strong>stinguere itrasferimenti unilaterali (rimesse) dai trasferimenti dei red<strong>di</strong>ti <strong>di</strong> lavoroguadagnati all'estero dagli emigrati.Nell'ambito poi <strong>di</strong> quella che si può definire emigrazione temporanea,i sistemi <strong>di</strong> elaborazione fanno <strong>di</strong>stinzione tra emigrazione poliennale edemigrazione stagionale, quest'ultima relativamente a particolari attività professionaliche, per· la loro natura, si svolgono nel corso <strong>di</strong> una stagionee comportano <strong>di</strong> norma il ritorno in Patria, ogni anno, dell'emigrante.Attualmente si è giunti anche ad analizzare il fenomeno dal punto<strong>di</strong> vista della durata della permanenza all' estero, allo scopo <strong>di</strong> <strong>di</strong>stingueremaggiormente, tra emigrazion~ <strong>di</strong> breve durata e quella a lungo termine.Concludendo, la tecnica per la rilevazione del movimento migratoriopuò, al momento, non sembrare del tutto sod<strong>di</strong>sfacente per le ragioni <strong>di</strong>cui si è fatto cenno nelle pagine precedenti, tuttavia la rilevazione, purprocedendo tra molte <strong>di</strong>fficoltà, fornisce ancora una misura abbastanza validadel fenomeno, sia perchè continuano ad arrivare, sebbene in minornumero, le schede compilate dalle Questure al momento del rilascio o delnnnovo del passaporto, sia perchè le cause <strong>di</strong> <strong>di</strong>scordanza, agendo quasiISO


nella stessa misura sui dati degli espatriati e dei rimpatriati, non influisconoin modo determinante sul saldo migratorio.D'altra parte il fenomeno delle migrazioni è troppo importante pertralasciare <strong>di</strong> misurarne la portata anche se con un criterio non troppoperfetto.Infatti, proprio la misura in cui il fenomeno si manifesta costituisceuno degli in<strong>di</strong>catori più rilevanti del livello economico <strong>di</strong> un Paese e laconoscenza <strong>di</strong> tale misura consente agli organi competenti <strong>di</strong> effettuaregiuste scelte nel campo della programmazione, per una efficiente politicaeconomlca.È da considera e inoltre che non esiste oggi un' alternativa per la conoscenzadel movimento migratorio; infatti con la <strong>di</strong>minuzione dell' emigrazioneassistita perdono consistenza le informazioni provenienti dal Ministerodel lavoro e della previdenza sociale e dal CIME.Circa poi la possibilità <strong>di</strong> attingere notizie sul movimento migratoriodalle iscrizioni e cancellazioni nelle o dalle anagrafi comunali, è da considerareche i movimenti anagrafici non solo avvengono a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong>tempo dal momento in cui si è verificato lo spostamento <strong>di</strong> fatto, ma nonpossono tener conto neanche <strong>di</strong> quei movimenti a carattere temporaneo ostagionale che invece assumono oggi una notevole importanza nella statisticadel movimento stesso, in quanto il maggior flusso si verifica versoi Paesi europei.


12. Sanitàe assistenzaNumerose sono le indagini che l'Istituto effettua, con carattere <strong>di</strong>continuità, o anche occasionalmente, nel campo della sanità e dell'assistenza,settori <strong>di</strong> evidente e notevole interesse ai fini della conoscenza del livello<strong>di</strong> sviluppo sociale <strong>di</strong> una popolazione ma anche <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile rilevazione.I dati relativi vengono pubblicati annualmente in due volumi: l'Annuario<strong>di</strong> statistiche sanitarie e l'Annuario statistico dell' assistenza e della previdenzasociale. In tali volumi. l'analisi dei vari fenomeni è presentata nellamaniera più ampia possibile anche sotto il profilo territoriale; dati informa più sintetica vengono tuttavia pubblicati mensilmente nel Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica, nonchè, con cadenza annuale, nell' Annuario statisticoitaliano e nel Compen<strong>di</strong>o statistico italiano.STATISTICHE SANITARIE (*)Lo stu<strong>di</strong>o della mortalità secondo le cause ha sempre destato note~vole interesse tra gli stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> <strong>di</strong>scipline me<strong>di</strong>che e statistiche e fin dallaseconda metà dell'800 si cominciarono ad elaborare, in vari Paesi, schemi<strong>di</strong> classificazioni nosologiche allo scopo <strong>di</strong> poter seguire, nel tempo e nellospazio, l'incidenza e l'evoluzione delle varie cause sulla mortalità dei singoliPaesi.Dagli inizi del nostro secolo si cominciò ad avvertire la necessità <strong>di</strong><strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> classificazione delle cause <strong>di</strong> morte che fosseutilizzabile da tutti i Paesi, così da rendere possibili comparazioni internazionali.Commissioni internazionali stu<strong>di</strong>arono a più riprese il problema,elaborando nel corso del tempo classificazioni sempre più perfezionate chefurono via via utilizzate da un numero sempre maggiore <strong>di</strong> Paesi.Dal 1946 l'Organizzazione mon<strong>di</strong>ale della sanità si occupa <strong>di</strong>rettamentedel problema provvedendo alla revisione decennale della classificazioneinternazionale delle cause <strong>di</strong> morte, utilizzata da un gran<strong>di</strong>ssimoCause <strong>di</strong> morte(*) Redatto dalla dotto Maria Luisa PANICHELLI e dalla dotto Elvira MALLARDo del Serviziodelle Statistiche demografiche.I53


numero <strong>di</strong> Paesi, allo scopo <strong>di</strong> renderla sempre più aderente al progressodelle conoscenze me<strong>di</strong>che e alle necessità delle elaborazioni statistiche.Oggetto della rilevazione sono tutti gli in<strong>di</strong>vidui che vengono a morte,. qualunque sia la causa da cui la morte è determinata. Viene consideratacome causa <strong>di</strong> morte quella iniziale, cioè quella malattia o quell' eventoche, da solo o attraverso successive complicazioni, ha dato luogo alla morte.Modelli <strong>di</strong> rilevazione sono le schede <strong>di</strong> morte in<strong>di</strong>viduali che si<strong>di</strong>vidono in due parti: la prima che riporta le notizie anagrafiche del defuntoe la seconda che riporta le notizie sulle cause della morte, analizzate,secondo che si tratti <strong>di</strong> morte da cause naturali o· da cause violente)anche in relazione ad eventuali stati morbosi preesistenti o a complicazionieventualmente sopraggiunte.Organi rilevatori sono i me<strong>di</strong>ci (curanti o· necroscopi) che al momentodella morte e comunque entro 24 ore dal decesso compilano la schedainosologica secondo scienza e coscienza e la inviano al Comune ove è avvenutala morte. I Comuni inviano poi tramite le Prefetture le schedeall' ISTAT, ove personale appositamente istruito provvede a tradurre inco<strong>di</strong>ce le varie cause secondo la classificazione internazionale delle malattie.Compito precipuo dell'IsTAT è poi la elaborazione meccanograficadei dati e la pubblicazione delle tavole risultanti nell' Annuario <strong>di</strong> statistichesanitarie.Le notizie sulle mo<strong>di</strong>fiche intervenute nel corso del tempo nella classificazionee rilevazione delle cause <strong>di</strong> morte si trovano in un appositovolume degli Annali (1).La revisione del 1965 (VIII) ha portato cambiamenti <strong>di</strong> portata nonmolto ampia e non ha prodotto, in linea <strong>di</strong> massima, profonde mo<strong>di</strong>ficazioni<strong>di</strong> struttura.Il settore Vè stato concepito per rispondere da solo alle esigenze dellestatistiche relative ai <strong>di</strong>sturbi psichici e include perciò tutti i <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nimentali, anche se secondari 'o associati a malattie somatiche prese in considerazionein altri settori. In ciò si è completato un in<strong>di</strong>rizzo già accennatonella precedente revisione.Il settore XV da « alcune malattie particolari della prima infanzia »è stato trasformato in « alcune cause <strong>di</strong> morbosità e <strong>di</strong> mortalità perinatale» e vi ha preso importanza notevole il riferimento alla malattia maternaquale causa iniziale dello stato patologico del feto.Innovazioni <strong>di</strong> minore importanza sono lo spostamento al settore Idelle. malattie infettive intestinali (dal settore IX), lo spostamento al set-(1) ISTAT, Le rilevazioni statistiche in Italia dal 1861 al 1956, Annali <strong>di</strong> statistica, serieVIII, voI. 6, Roma, 1957.I54


tore VII dei <strong>di</strong>sturbi circolatori dell'encefalo (dal settore VI) ; l'introduzione<strong>di</strong> malattie <strong>di</strong> recente delineazione, ecc.Nel campo delle statistiche ospedaliere l'Istituto centrale <strong>di</strong> statIstica Statisticheeffettua attualmente tre <strong>di</strong>stinte indagini: una sugli istituti <strong>di</strong>' cura e due ospedalieresui ricoverati (<strong>di</strong>messi dagli istituti <strong>di</strong> cura ed entrati negli istituti <strong>di</strong> curaneuropsichiatrici affetti da <strong>di</strong>sturbi psichici).Prima del 1954, nonostante che alcune indagini statistiche sugli Isti- Istituti <strong>di</strong> curatu~i <strong>di</strong> cura fossero state già condotte (tra cui una a cura dell'IsTAT nel1932) (1) mancava una rilevazione effettuata con perio<strong>di</strong>cità ravvicinata ecostante che, oltre a tener conto dei molteplici aspetti della situazioneospedaliera italiana, permettesse <strong>di</strong> seguire l'evolvere nel tempo <strong>di</strong> talesituazione.. Con la rilevazione intrapresa nel 1954 dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica,su parere conforme dell' Alto Commissariato per l'igiene e la sanitàpubblica e della commissione nazionale delle statistiche demografichee sanitarie, si ovviava a tale lacuna. L'indagine; a carattere censuario,riferita nel primo anno <strong>di</strong> attuazione allo gennaio 1954, doveva permettere<strong>di</strong> conoscere il numero degli istituti <strong>di</strong> cura <strong>di</strong>stinti per categoriae qualifica ed inoltre alcuni dati tra i più importanti sulla loro struttura,attrezzatura e attività. I risultati <strong>di</strong> tale indagine furono pubblicatinel volume Statistiche degli istituti <strong>di</strong> cura pubblici e privati - Anno1954.Mentre nel primo anno <strong>di</strong> attuazione dell'indagine le notizie richiestefurono molto dettagliate, per gli <strong>anni</strong> successivi si ritenne opportuno limitarlaad alcuni aspetti tra i più significativi del fenomeno.Attualmente oggetto della rilevazione è la struttura degli istituti <strong>di</strong>cura (personale, posti letto e reparti) e la loro attività (movimento dei ricoveratie giornate <strong>di</strong> degenza). L'unità <strong>di</strong> rilevazione è il singolo istituto<strong>di</strong> cura, la perio<strong>di</strong>cità dell'indagine è annuale. Il campo <strong>di</strong> osservazione ècostituito da tutti gli istituti <strong>di</strong> cura sia pubblici sia privati con alcuneesclusioni: infermerie annesse alle carceri, ospedali militari, cronicari, etc.La compilazione dei modelli è affidata alla <strong>di</strong>rezione sanitaria dei singoliistituti <strong>di</strong> cura, la quale effettua la raccolta dei dati <strong>di</strong>rettamente o tramitegli appositi uffici tecnici e dal 1968 provvede- ad inviarli <strong>di</strong>rettamenteall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica. Gli uffici dei me<strong>di</strong>ci provinciali colla-(1) ISTAT, Le rilevazioni statistiche, ecc., op. citoI55


orano all'indagine fornendo l'elenco, aggiornato al 31 <strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ognianno, <strong>di</strong> tutti gli istituti <strong>di</strong> cura funzionanti nelle rispettive provincie. Iprimi dati provvisori sono pubblicati nel Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica. Idati definitivi, pubblicati nell' Annuario <strong>di</strong> statistiche sanitarie, sono moltodettagliati e riguardano il movimento dei ricoverati, il personale, le giornate<strong>di</strong> degenza e dati <strong>di</strong> reparto per categoria e tipo d'istituto. Essi sonoforniti a livello nazionale e provinciale e, alcuni <strong>di</strong> essi anche a livellocomunale.I risultati <strong>di</strong> questa rilevazione hanno fornito a tutt'oggi un quadrosufficientemente rappresentativo per quanto riguarda gli aspetti più rilevantidella situazione ospedalieranel Paese.In conseguenza della legge n. 132 del 12 febbraio 1968, che <strong>di</strong>sciplinain modo nuovo la struttura ospedaliera nazionale, l'esposizione deidati statistici è stata adeguata alle nuove strutture definite dalla suddettalegge. Attualmente, ai fini <strong>di</strong> una più approfon<strong>di</strong>ta conoscenza della situazioneospedaliera si riavverte l'opportunità <strong>di</strong> allargare l'indagine ad altriaspetti del fenomeno in esame. Si segnalano tra questi alcuni tra i piùrilevanti, quali: le attrezzature ospedaliere con particolare riguardo aquelle tecniche, <strong>di</strong>dattiche e <strong>di</strong> ricerca e i servizi ambulatoriali, <strong>di</strong> prevenzionee <strong>di</strong> recupero.Dimessi dagliistituti <strong>di</strong> curaLa rilevazione fu iniziata ilIo gennaio 1954 con carattere <strong>di</strong> continuità;essa riguardava tutti i ricoverati <strong>di</strong>messi dagli istituti <strong>di</strong> cura pubblici e privati,intendendo per ricoverato l'in<strong>di</strong>viduo che occupava un posto letto perun certo periodo al fine <strong>di</strong> sottoporsi ad opportune prestazioni me<strong>di</strong>co-chi ...rurgiche e per il quale veniva compilata una cartella clinica. N egli <strong>anni</strong>1957 e 1958 la rilevazione fu integrata con un'indagine speciale relativa ai<strong>di</strong>menssi ricoverati per alcune cause morbose <strong>di</strong> particolare interesse e cioè:malattie mentali, tubercolosi e tumori maligni ; oltre alle notizie richiesteper tutti i ricoverati, per questi malati si richiedevano notizie <strong>di</strong> particolarerilievo sociale e scientifico.Anche l'indagine <strong>di</strong> base sul totale dei <strong>di</strong>messi, pur mantenendo ilcarattere <strong>di</strong> continuità, ha subito notevoli mo<strong>di</strong>fiche nel tempo, sia perquanto riguarda alcune caratteristiche della rilevazione, sia per quantoriguarda l'elaborazione e la pubblicazione dei dati. Le mo<strong>di</strong>fiche sono statesuggerite, <strong>di</strong> volta in volta, dalla necessità <strong>di</strong> superare le <strong>di</strong>fficoltà determinateprincipalmente dal progressivo <strong>di</strong>latarsi del fenomeno (i <strong>di</strong>messinel 1958 erano già <strong>di</strong>venuti circa 4.000.000 per passare a circa 8.000.000nel 1970), che rendeva eccessivamente gravosa l'indagine per quanto riguardavasia la rilevazione sia l'elaborazione dei dati.IS6


Per gli <strong>anni</strong> 1959, 1961 e 1962 i dati non vennero pubblicati, mentredal 1963 al 1966 si limitò l'elaborazione ad alcune cause <strong>di</strong> ricovero(circa 200) che rivestivano uno spiccato interesse me<strong>di</strong>co-sociale. Successivamente,nell'intento <strong>di</strong> fornire un quadro completo anche se sintetico<strong>di</strong> tutte le forme morbose ospedalizzate e contemperare tale proposito conun sod<strong>di</strong>sfacente snellimento dei proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> rilevazione e <strong>di</strong> elaborazione,'si prospettò la soluzione <strong>di</strong> trasformare la rilevazione da totale incampionaria. Dopo adeguato stu<strong>di</strong>o si giunse alla decisione <strong>di</strong> limitare larilevazione a tutti i ricoverati che venivano <strong>di</strong>messi nei primi sette giorni<strong>di</strong> ciascun mese.L'oggetto della rilevazione è costituito dal complesso dei <strong>di</strong>messi neiprimi sette giorni <strong>di</strong> ciascun mese da tutti gli istituti <strong>di</strong> cura pubblici eprivati con esclusione <strong>di</strong> quelli che, per motivi analoghi, non sono compresinella rilevazione delle strutture e attività degli istituti <strong>di</strong> cura (infermeriedelle carceri, ospedali militari, cronicari, convalescenziari, ecc.).L'unità <strong>di</strong> rilevazione non è l'in<strong>di</strong>viduo malato, ma il « caso <strong>di</strong> malattia»o altra con<strong>di</strong>zione morbosa che ha dato luogo al ricovero con riferimentoalla <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>missione . registrata nella cartella clinica compilata perciascun ricoverato. L'universo dei casi cioè non è rappresentato dalle singolepersone; infatti l'in<strong>di</strong>viduo ricoverato più volte nell'anno, anche seper la stessa malattia, non viene contato una volta sola ma ad ogni occasione<strong>di</strong> <strong>di</strong>missione, sempre che questa avvenga nei primi sette giorni<strong>di</strong> ciascun mese.Gli organi periferici <strong>di</strong> rilevazione sono gli istituti <strong>di</strong> cura, alla <strong>di</strong>rezionesanitaria dei quali spetta il compito <strong>di</strong> compilare le schede nosologichee <strong>di</strong> inviarle <strong>di</strong>rettamente all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Fino al 1970 i modelli venivano trasmessi tramite gli uffici dei me<strong>di</strong>ciprovinciali. A partire dall'inizio del 1976 alcune Regioni che effettuanorilevazioni più ampie sui <strong>di</strong>messi dagli ospedali, inviano all'IsTATi dati su nastro magnetico, facendo così da tramite tra l'Istituto e gliospedali.Poichè, nonostante che la rilevazione sia stata limitata ai <strong>di</strong>messi neisoli primi sette giorni <strong>di</strong> ciascun mese, la quantità delle relative schedesi aggira sui due milioni, è stato necessario contenere la massa del lavoro<strong>di</strong> elaborazione limitando quest'ultima ad un campione del 25 % delleschede pervenute. I dati, relativi sia al ricoverato che alla degenza, sonopubblicati a livello nazionale e regionale per 51 gruppi <strong>di</strong> cause (1).(1) ISTAT, Classificazioni delle malattie, traumatismi e cause <strong>di</strong> morte, VIII Rev. 1965,Meto<strong>di</strong> e norme, Serie C, n. 7, giugno 1972, pagg. 321-324.I57


In conclusione va precisato che tale indagine, pur fornendo alcunielementi . <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio sullo stato <strong>di</strong> salute della popolazione, non rappresentaperfettamente il complesso fenomeno della morbosità generaleper due motivi <strong>di</strong> segno opposto: infatti, mentre sfuggono tutti i casi <strong>di</strong>malattia curati a domicilio, al contrario quelli che richiedono due o piùricoveri nell' anno vengono contati ad ogni <strong>di</strong>missione (sempre che questaavvenga nei primi sette giorni del mese).La rilevazione sui <strong>di</strong>messi riveste al contrario notevole interesseai fini della programmazione ospedaliera: infatti fornendo un'quadro completo delle forme morbose che hanno dato luogo aricoveri ospedalieri in associazione ai dati ottenuti con la rilevazionesulla struttura e attività degli istituti <strong>di</strong> cura, consente <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre<strong>di</strong> strumenti conoscitivi sod<strong>di</strong>sfacenti al fine <strong>di</strong> organizzare l'assistenzaospedaliera secondo le reali esigenze delle singole Regioni e delPaese.Entrati negliistituti <strong>di</strong> curaneuro-psichiatriciL'Istituto. centrale <strong>di</strong> statIstIca iniziò nel 1957 per i ricoverati affettida malattie mentali, oltre all'indagine sui <strong>di</strong>messi, anche la rilevazionedegli entrati negli istituti neuro-psichiatrici. Tale decisione fu dettatadalla considerazione che questo tipo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi determinava ricovericaratterizzati da degenze <strong>di</strong> lunghissima durata o ricoveri che duravanofino alla morte del malato, per cui il quadro nosologico ottenuto rilevandoil fenomeno al momento della <strong>di</strong>missione era riferibile a formemorbose insorte in epoche <strong>di</strong>verse e troppo lontane da quella <strong>di</strong> rileva­ZlOne.L'indagine, a carattere continuo, ha per oggetto il complesso degliaffetti da malattie mentali entrati negli istituti <strong>di</strong> cura neuropsichiatrici,con esclusione quin<strong>di</strong> dei malati che entrano negli stessi istituti' con <strong>di</strong>agnosipuramente neurologiche.L'unità <strong>di</strong> rilevazione è il caso <strong>di</strong> malattia <strong>di</strong>agnosticata come mentaleall'ingresso del paziente in uno degli istituti neuro-psichiatrici autorizzatia ricoverare gli affetti da. <strong>di</strong>sturbi psichici ai sensi della legge 4 febbraio1904 n. 36 e del R.D. 16 agosto 1909 n. 615.Gli organi periferici <strong>di</strong> rilevazione sono gli istituti <strong>di</strong> cura neuropsichiatrici,alla <strong>di</strong>rezione sanitaria dei quali spetta il compito <strong>di</strong> compilarei modelli e inviarli mensilmente all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica. Fino al1970 i modelli venivano trasmessi tramite gli uffici dei me<strong>di</strong>ci provinciali.La classificazione delle forme morbose impiegata per la pubblicazionedei dati è la « classificazione ISTAT delle cause <strong>di</strong> ricovero per l'inta-


volazione dei dati sugli entrati negli istituti <strong>di</strong> cura neuropsichiatrici)}(1).In merito all'indagine in parola è da ricordare che negli ultimi <strong>anni</strong>,in seguito all'impiego delle tecniche psico-terapeutiche e degli psicofarmaci,sono stati realizzati notevoli progressi nella cura delle malattie mentali,per cui queste hanno perduto almeno in parte l'alone d'inguaribilità chel'ha accompagnate per secoli. Inoltre si sta facendo sempre più stradanella coscienza del Paese il concetto che compito della collettività è <strong>di</strong>curare e quin<strong>di</strong> recuperare il malato <strong>di</strong> mente e non già quello <strong>di</strong> rinchiuderloin manicomio in quanto pericoloso per sè e per gli altri.Tenendo presente proprio tale concetto l'articolo 4 della legge 18marzo 1968 n. 431 ha introdotto la possibilità, per il malato <strong>di</strong> mente,del ricovero volontario accanto al ricovero coatto che prima <strong>di</strong> tale leggeera il solo possibile nei manicomi.Per i motivi suaccennati la durata me<strong>di</strong>a dei ricoveri negli istitutineuro-psichiatrici va <strong>di</strong>minuendo, ma non ancora in misura tale da far riteneresuperata la rilevazione in argomento.Un'indagine approfon<strong>di</strong>ta sul complesso fenomeno della morbosità èstrumento in<strong>di</strong>spensabile per avere un quadro esatto dello stato <strong>di</strong> salute<strong>di</strong> una popolazione, ma le <strong>di</strong>fficoltà che essa presenta sono pressochè insuperabili.Basti pensare che per ottenere il quadro nosologico relativoad una popolazione in un determinato periodo si dovrebbero rilevare tuttii casi <strong>di</strong> malattie verificatisi. Data l'impossibilità pratica <strong>di</strong> una tale ricerca,in genere si effettuano indagini speciali (condotte comunemente col metododel campione) o presso le istituzioni pubbliche e private che fornisconoprestazioni me<strong>di</strong>che (indagini presso gli istituti <strong>di</strong> cura e presso ambulatoripubblici e privati) o presso gli in<strong>di</strong>vidui che richiedono tali prestazioni(indagini tipò inchiesta presso le famiglie).Un'altra possibilità è quella <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are statisticamente quei fenomenimorbosi che l'autorità sanitaria ha ritenuto <strong>di</strong> sottoporre all'obbligo <strong>di</strong>denuncia. È il caso delle indagini che l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica effettuasulle malattie infettive e <strong>di</strong>ffusive, sugli aborti e sui nati con malformazionicongenite (2).La statistica delle malattie infettive in Italia è iniziata nel 1888, con Statistichele prime leggi organiche sanitarie, e si è estesa alle forme morbose della morbosità(1) ISTAT, Classificazioni delle malattie, ecc. op. cit., pagg. 325 e 326.(2) Per quanto riguarda la morbosità ospedaliera v. quanto detto a proposito dell'indaginesui <strong>di</strong>messi dagli istituti <strong>di</strong> cura e dell'indagine sugli entrati negli istituti <strong>di</strong> cura neuropsichiatrici.I59


che sono <strong>di</strong>venute soggette all'obbligo <strong>di</strong> denuncia in base alle successive<strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge. A partire dal 1949 l'organo preposto all' elaborazionestatistica delle denuncie <strong>di</strong> malattie infettive e <strong>di</strong>ffusive e alla pubblicazionedei dati è l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Malattie infettivee <strong>di</strong>ffusiveDenuncie d'abortoCostituiscono oggetto della rilevazione i casi <strong>di</strong> malattie infettivee <strong>di</strong>ffusive soggette a denuncia in base alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge vigenti(1) secondo le circostanze e con le modalità previste dalle suddette<strong>di</strong>sposizioni. L'unità <strong>di</strong> rilevazione è il singolo caso <strong>di</strong> malattia denunciato.Gli organi periferici <strong>di</strong> rilevazione sono costituiti dagli ufficiali sanitari, aiquali va fatta pervenire, da parte dei me<strong>di</strong>ci, la denuncia <strong>di</strong> ogni caso<strong>di</strong> malattia soggetta a tale obbligo, <strong>di</strong> cui vengono a conoscenza. Agliufficiali sanitari spetta infatti <strong>di</strong> compilare la scheda <strong>di</strong> denuncia rispondendoai quesiti posti in tale scheda. Le schede vengono quin<strong>di</strong> inviateagli uffici dei me<strong>di</strong>ci provinciali che, a loro volta, le trasmettono, unitamenteal modello riepilogativo e con cadenza decadale, all'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica per le elaborazioni.In relazione agli scopi che l'indagine si propone, un quesito da porreè se il numero dei casi denunciati per ciascuna malattia corrisponde alnumero dei casi verificatisi. Si può <strong>di</strong>re a tale proposito che un certonumero <strong>di</strong> casi sfugge perchè non vengono denunciati dai me<strong>di</strong>ci, mentrealtri sfuggono in quanto non richiedono, per la natura benigna della malattia,l'intervento del me<strong>di</strong>co. Tuttavia, anche se le cifre relative ai casidenunciati sono errate per <strong>di</strong>fetto rispetto a quelle verificatesi, si puòpresumere che tale errore sia costante nel tempo, in quanto i fattori checausano tale <strong>di</strong>fformità sono costanti. Si può quin<strong>di</strong> affermare che le cifrerelative al numero dei casi denunciati sono sufficientemente rappresentativeper giu<strong>di</strong>care dell'andamento nel tempo e nello spazio in particolare perquanto riguarda alcune malattie.I dati della statistica delle denuncie d'aborto offrono alcuni elementiconoscitivi sul fenomeno dell'abortività spontanea e terapeutica interessantisoprattutto sotto il profilo me<strong>di</strong>co. Oggetto dell'indagine sono i casid'aborto denunciati dagli esercenti la professione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>co a norma dell'art.103 del T.D. delle leggi sanitarie 27 luglio 1934 n. 1265, che imponel'obbligo <strong>di</strong> denunciare al me<strong>di</strong>co provinciale, entro due giorni dal-(1) Testo unico delle leggi sanitarie approvato con Regio Decreto 27 luglio 1934 n. 1265;Decreto ministeriale 23 aprile 1940; Decreto del capo del governo 26 marzo 1941; Decretidell'alto commissariato dell'igiene e sanità 13 ottobre 1947, 1° agosto 1953 e 14 gennaio 1955;Legge 25 luglio 1956 n. 837; Decreti ministeriali 15 gennaio 1960 e 22 <strong>di</strong>cembre 1969 ;Decreto Ministeriale 5 luglio 1975.I60


l'accertamento, ogni 'caso <strong>di</strong> aborto per il quale abbiano prestato la loroopera o del :quale siano venuti a conoscenza nell'esercizio della loroprofessione.Per aborto s'intende l'interruzione spontanea o terapeutica procurataper altri motivi della gestazione che si verifichi prima del 1800 giorno dalloinizio della gravidanza. Il campo <strong>di</strong> osservazione è costituito dall'interapopolazione femminile in età feconda. L'unità <strong>di</strong> rilevazione è il singolocaso d'aborto denunciato.La funzione <strong>di</strong> organo periferico <strong>di</strong> rilevazione è svolta dai me<strong>di</strong>cidenuncianti, in quanto ad essi spetta <strong>di</strong> compilare le schede <strong>di</strong> « denunciad'aborto» e <strong>di</strong> inviarle al me<strong>di</strong>co provinciale. Questi trattiene la primaparte delle schede ai fini che gli competono per motivi d'ufficio, e tra.,.smette mensilmente la seconda, anonima, all'IsTAT. Fino al 1975 le schedepervenivano tramite il Ministero della sanità.Anche per questo fenomeno vanno considerate le possibili omissioni<strong>di</strong> denuncie: aborti che passano inosservati alla donna o per i quali nonviene richiesto l'intervento del me<strong>di</strong>co, aborti per i quali viene omessala denuncia in quanto avvenuti in particolari circostanze (ad esempioaborti spontanei in donne nubili). D'altra parte è anche possibile che sianodenunciati come aborti spontanei alcune interruzioni dolose <strong>di</strong> gravidanza.Ma per quanto riguarda queste ultime, poichè esse si configurano comereato <strong>di</strong> aborto criminoso, è facile comprendere che esse sfuggono quasitotalmente all'indagine.L'indagine, che è stata lmzlata a partire dal 1956, riguarda i casi <strong>di</strong>malformazione congenita che, in base al T. U. delle leggi sanitarie, sonodenunciati dai me<strong>di</strong>ci (art. 103) e dalle ostetriche (art. 139). Tale leggeobbliga il me<strong>di</strong>co, o l'ostetrica, a denunciare, entro due giorni dal partoal quale abbiano prestato assistenza, la nascita <strong>di</strong> ogni nato deforme.Va fatto presente che il regolamento <strong>di</strong> applicazione della legge precisache la denuncia deve essere fatta in tutti i casi accertati alla nascita<strong>di</strong> deformità congenita, con particolare riguardo alle anomalie e <strong>di</strong>fettidell'apparato motore. Inoltre precisa anche che la denuncia delle deformitàcongenite dell'apparato motore non rilevabili alla nascita deve esserefatta dal me<strong>di</strong>co non appena accertato lo stato <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà motoria,qualunque sia l'età del soggetto. In base a tali precisazioni il campo <strong>di</strong>osservazione dell'indagine risulta essere il complesso dei nati per tutte lemalformazioni congenite escluse quelle dell'apparato motore, per le qualiil campo <strong>di</strong> osservazione è costituito dall'intera popolazione. L'unità <strong>di</strong>rilevazione è il singolo caso denunciato <strong>di</strong> malformazione congenita.Nati con .malformazionecongenita


Organi periferici <strong>di</strong> rilevazione sono i me<strong>di</strong>ci e le ostetriche denuncianticui spetta il compito <strong>di</strong> compilare le schede e inviarle all'ufficialesanitario. Questi le trasmette mensilmente al me<strong>di</strong>co provinciale che, asua volta, tramite il Ministero della sanità, le invia all'Istituto centrale <strong>di</strong>statistica.Nel confrontare i dati risultanti dall'indagine in esame con quellidella statistica delle càuse <strong>di</strong> morte, appare evidente che il fenomeno dell'omissione<strong>di</strong> denuncia nel campo delle malformazioni congenite è notevolissimo.Infatti da tale confronto risulta che contro i circa 3.000 bambiniche muoiono nel primo anno <strong>di</strong> vita per malformazioni congenite, si hannosoltanto circa 1600 denuncie annue <strong>di</strong> nato con malformazione congenitae inoltre si rileva anche che il massimo <strong>di</strong>vario tra numero <strong>di</strong> morti enumero <strong>di</strong> denuncie si ha per le malformazioni a carico degli organi interni.Si può avanzare l'ipotesi che ciò <strong>di</strong>penda soprattutto dalle incertezzedeterminate dal regolamento <strong>di</strong> applicazione della legge in quanto dalleprecisazioni in esso contenute sembrerebbe che le malformazioni nonrilevatealla nascita, con esclusione <strong>di</strong> quelle a carico dell'apparato motore,non siano soggette all'obbligo <strong>di</strong> denuncia. Ai fini <strong>di</strong> una maggiore atten<strong>di</strong>bilitàdei dati risultanti dalla indagine in esame è auspicabile quin<strong>di</strong>anche una revisione delle vigenti <strong>di</strong>sposizioni legislative. Per tali motivi,attualmente si è deciso <strong>di</strong> sospendere la elaborazione dei dati, in attesa<strong>di</strong> una migliore regolamentazione della materia e dei conseguenti miglioramentialla rilevazione e agli schemi <strong>di</strong> elaborazione.STATISTICHE DELL' ASSISTENZA SOCIALE (*)L'attività assistenziale si esplica in tre forme:- assistenza istituzionale: svolta dalle istituzioni pubbliche <strong>di</strong> assistenzae beneficenza, che sono ancora fondamentalmente regolate .da 1 lalegge n. 6972 del 17 luglio 1890;- assistenza legale: attribuita dallo Stato a una serie molto numerosa<strong>di</strong> persone giuri<strong>di</strong>che pubbliche <strong>di</strong>verse dallo Stato, alcune delle qualihanno attribuzioni e finalità generali (Regioni, Provincie, Comuni),altre,invece, sono state istituite con finalità specificatamente assistenziali (Enticomunali <strong>di</strong> assistenza, Patronati scolastici, ONMI, ONIG, ecc.) ;- assistenza privata: svolta da enti ed associazioni <strong>di</strong> fatto o daprivati citta<strong>di</strong>ni.(*) Redatto dal dotto Mario PATERNA del Servizio statistiche dell'amministrazione pubblica.


Le rilevazioni statistiche sull'assistenza eseguite nei primi decenni delsecolo avevano tutte carattere parziale e settoriale. Alcune furono caratterizzatedall'accertamento esclusivo o prevalente della situazione economica(in particolare del patrimonio) delle Opere Pie (1861, 1878, 1880,1900), altre furono rivolte ad accertare la situazione nel settore dell'assistenzacon ricovero (1898, 1902, 1907).Di qualche dato sull' assistenza legale si incominciò a <strong>di</strong>sporre con lerilevazioni dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica che, per i trienni 1924-1926e 1930-1932, rilevò il numero delle persone iscritte nell' elenco· comunaledei poveri. Con il dopoguerra, in considerazione delle pàrticolari con<strong>di</strong>- ;zioni <strong>di</strong> miseria· createsi in conseguenza degli eventi bellici, si avverti ur'"gentemente il bisogno <strong>di</strong> una documentazione sia pure parziale. Nel 1948;pertanto, l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica attuò tre indagini: una sui Comuni,avente per oggetto gli iscritti negli elenchi comunali dei poveri,un'altra sui refettori e la terza sugli istituti <strong>di</strong> ricovero. Quest'ultima -interessòper la prima volta tutti gli istituti, in<strong>di</strong>pendentemente dalla naturagiuri<strong>di</strong>ca e dalla categoria dei ricoverati.Dopo questi primi necessari accertamenti l'Istituto iniziò, a partiredal 1951, l'attività continuativa <strong>di</strong> rilevazione nel campo assistenziale.La prima rilevazione corrente fu riferita a tutti gli istituti che svolgevanoqualsiasi forma <strong>di</strong> ricovero, esclusa quella ospedaliera, in<strong>di</strong>pendentementedalla loro natura giuri<strong>di</strong>ca. La rilevazione, inoltre, interessòanche i brefotrofi. Di ogni istituto vennero rilevate tutte le principalicaratteristiche: . natura giuri<strong>di</strong>ca, capacità ricettiva, ricoverati -. <strong>di</strong>stinti percategoria, sesso, classi <strong>di</strong> età - personale addetto, attrezzature. Per i brefotrofile informazioni richieste tenevano conto anche delle caratteristiche<strong>di</strong> questi istituti: in particolare, furono richieste notizie sul tipo <strong>di</strong> allevamentoe sul' a filiazione. La rilevazione - che viene ripetuta. ogni annocon impostazione sostanziahIlente immutata - ha subito, specialmente negliultimi tempi, notevoli miglioramenti, soprattutto per -quanto riguardagli aspetti economici (costi e fonti <strong>di</strong> finanziamento).Gli Enti comunali <strong>di</strong> assistenza (EcA) sorsero nel 1937 dalla fusionedelle Congregazioni <strong>di</strong> carità, degli Enti opere assistenziali e <strong>di</strong> ogni altraistituzione che, nell'ambito del territorio comunale, avesse avùto fini iden.,.tici a quelli assegnati dalla legge agli ECA. Ad essi furono assegnati com-RilevazionicorrentiIstituti <strong>di</strong> ricoveroEnti comunali<strong>di</strong> assistenza


Prestazioniassistenzialidei Comunipiti <strong>di</strong> assistenza generica nell'ambito del territorio comunale, in<strong>di</strong>pendentemente. dalla località <strong>di</strong> residenza degli assistiti.Oltre ai compiti istituzionali gli ECA svolgono una serie <strong>di</strong>~attivitàdelegate dallo Stato, e da questo pre<strong>di</strong>sposte per sod<strong>di</strong>sfare particolariesigenze assistenziali derivanti da fattori sociali, da casi <strong>di</strong> emergenza oda pubbliche calamità (interventi a. favore dei <strong>di</strong>soccupati, <strong>di</strong> alluvionatie terremotati, assegni a invali<strong>di</strong> civili, ecc.). Anche per questi enti laprima rilevazione risale al 1951 e con essa furono colti soltanto gli aspettipiù salienti della loro attività sia istituzionale che delegata. Fu inoltre accertatala consistenza del personale addetto agli ECA. Già la rilevazionedell'anno successivo fu notevolmente migliorata: per le attività istituzionà1ifurono rilevate le" entrate e le uscite effettive <strong>di</strong> bilancio, e il numerodelle persone assistite. Per le attività delegate si continuarono a rilevaregli aiuti erogati per conto dello Stato e, dal 1954, il numero degliassistiti.·Con questa impostazione la rilevazione è andata sostanzialmente avantifino al 1971, ànno in cui si è ritenuto opportuno estendere le informazionirichieste all'intero bilancio degli ECA e a tutte le istituzioni che adessi fanno capo.Com'è noto, i Comuni non sono enti assistenziali; purtuttavia il nostroor<strong>di</strong>namento giuri<strong>di</strong>co fa gravare su <strong>di</strong> essi i maggiori oneri dell'assistenzaobbligatoria, e in particolare l'organizzazione e il servizio <strong>di</strong> assistenzasanitaria.La prima tilevazione ebbe luogo nel 1952 e con essa furono censitel'organizzazione sanitaria (condotte, farmacie, ecc.), l'attività sanitaria e leattività in. favore degli inabili e dei minori. Inoltre fu nuovamente rile-'vato il numero degli iscritti nell' elenco dei poveri.Nel 1971, allo scopo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare questa rilevazione con quella sullafinanza locale, svolta pure dall'Istituto e avente per oggetto sempre il Comune,furono sacrificate alcune analisi, dando però, alle informazioni <strong>di</strong>spesa per i. vari interventi una impostazione più organica, che, ispirataallo schema <strong>di</strong> bilancio redatto dai Comuni, assicurasse una maggioreuniformità e coerenza <strong>di</strong> informazione. A partire dal 1973 la rilevazioneè stata soppressa e le informazioni occorrenti vengono richiesteattraverso un ampliamento della già citata rilevazione sulla finanza locale.Colonie estive Le colonie ed i campeggi presi in considerazione sono quelli organiz-. e campeggi zati per assistere gli adolescenti nei mesi estivi. Le prime vengono <strong>di</strong>stintea seconda che la presenza dei ragazzi sia limitata alle sole ore


<strong>di</strong>urne oppure sia previsto anche il pernottamento; la rilevazione dellecolonie con pernottamento fu iniziata nel 1954 ed ebbe come oggettole attrezzature, il numero e il sesso degli assistiti. A partire dal 1955 edal 1957 vennero iniziate, rispettivamente, le rilevazioni delle colonie <strong>di</strong>urnee dei campeggi estivi, con gli stessi criteri informatori <strong>di</strong> quella relativaalle colonie con pernottamento.Pur restando immutata l'impostazione iniziale, in questi ultimi <strong>anni</strong>siè cercato <strong>di</strong> snellire la rilevazione eliminando le informazioni relativealle attrezzature.Alle amministrazioni provinciali fanno carico numerose forme obbligatorie.<strong>di</strong> intervento in campo assistenziale, due delle quali (assistenza aimalati <strong>di</strong> mente e agli illegittimi) <strong>di</strong> grande importanza sia dal punto <strong>di</strong> vistasociale sia da quello dell'entità della spesa. Pertanto, nell'inteI\to <strong>di</strong> completareil quadro delle informazioni sull'assistenza sociale, a partire dal 1957ha preso l'avvio la rilevazione sull'attività assistenziale svolta dalle ammini-.. strazioni provinciali. Sono stati rilevati il numero degli assistiti e la relativaspesa <strong>di</strong>stintamente per ciascuna delle seguenti forme <strong>di</strong> intervento: curae assistenza dei malati <strong>di</strong> mente, dei minorati psichici, degli encefalitici;assistenza ai ciechi e ai sordomuti; assistenza agli illegittimi; interventi vari.L'assistenza ai bambini che frequentano la scuola dell'obbligo è statafinora demandata ai patronati scolastici. Anche per questi la prima rilevazionerisale al 1957 e fino ad oggi l'impostazione iniziale non .ha subitovariazioni <strong>di</strong> rilievo. Oltre al numero degli alunni assistiti vengono rilevatele entrate e le uscite, queste ultime opportunamente raggruppate performe <strong>di</strong> assistenza (<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> indumenti, oggetti <strong>di</strong> cancelleria, ecc.;mense scolastiche; colonie estive; trasporto alunni, ecc.).L'assistenza érogata tramite gli asili nido è stata finora praticata quasiesclusivamente dall'Opera nazionale per la protezione della maternità e dell'infanzia(ONMI). Questa forma <strong>di</strong> assistenza ha subito un notevole impulsocon la legge n. 1044 del 6 <strong>di</strong>cembre 1971, che ha previsto stanziamentiper la costruzione <strong>di</strong> numerosi asili nido affidandone la gestione ai Comuni.Gli asili erano già compresi nella rilevazione degli « Istituti per la riceiione<strong>di</strong>urna dei minori », che fu iniziata nel 1957 e che interessava prevalentementegli -asili infantili '(scuole materne). Al tempo in cui fuavviatala citata rilevazione, agli asili infantili veniva riconosciuta una funzioneprettamente assistenziale non <strong>di</strong>ss~ile da quella degli asili nido.N el frattempo, però, si andava delineando in maniera sempre più chiaraAttivitàassistenziale delleamministrazioniprovincialiPàtronatiscolasticiAsili nido12I6S


il prevalere dell'aspetto « istruzione » per la scuola materna e la configurazione<strong>di</strong> servizio sociale per gli asili nido~In considerazione <strong>di</strong> ciò e del fatto che le scuole materne erano oggettoanche <strong>di</strong> altra rilevazione (e precisamente delle rilevazioni sull'istruzione),nel 1971 si ritenne opportuno limitare l'indagine statistica ai soli asili nido.Premesso che vengono rilevati separatamente con un <strong>di</strong>stinto modelloquelli gestiti dall'ONMI e con altro modello tutti i restanti, <strong>di</strong> essi vengonocolti gli aspetti più importanti: la natura giuri<strong>di</strong>ca, il numero deibambini assistiti (<strong>di</strong>stinti tra lattanti e <strong>di</strong>vezzi), notizie sul personale ed·alcuni dati finanziari.Dormitori pubbliciI dormitori pubblici hanno la funzione <strong>di</strong> accogliere per il solo pernottamentoprovvisoriamente e gratuitamente, o ad un prezzo assai mo<strong>di</strong>co, coloroche sono sprovvisti dei mezzi necessari a procurarsi una <strong>di</strong>versa sistemazione.L'indagine fu iniziata nel 1957 e con essa furono rilevati il numerodegli assistiti e dei pernottamenti, nonchè alcune informazioni sulla strutturae su pochi dati finanziari. Le successive rilevazioni non hanno subitomo<strong>di</strong>fiche degne <strong>di</strong> essere segnalate.Organi <strong>di</strong>rilevazioneed elaborazionedei datiOrgani <strong>di</strong> rilevazione sono le amministrazioni provinciali, che compilanoi modelli relativi alle forme <strong>di</strong> assistenza <strong>di</strong> loro competenza, eprovvedono alla <strong>di</strong>stribuzione e alla raccolta dei modelli relativi ai brefotrofi;nonchè i singoli ECA, istituti <strong>di</strong> ricovero, patronati scolastici e comitatiprovinciali dell'ONMI a cui l'IsTAT invia <strong>di</strong>rettamente i modelli.Gli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica curano la raccolta <strong>di</strong> quasi tutti i modelli,che dopo un primo controllo vengono inviati all'Istituto, raggruppatiper tipo; per alcuni <strong>di</strong> essi vengono inviate copie alle Regioni, a motivodella loro competenza in materia <strong>di</strong> assistenza sociale.L'elaborazione e la pubblicazione dei dati sono effettuate dall'IsTAT.I dati vengono pubblicati a livello provinciale, ma per alcuni <strong>di</strong> essi sonostate elaborate a parte le informazioni relative ai Comuni capoluogo <strong>di</strong>provincia e, dal 1954 al 1967, è stata introdotta un' appen<strong>di</strong>ce con alcunidati a livello comunale sull'attività assistenziale dei Comuni e degli Enticomunali <strong>di</strong> assistenza.Nuovi Nel campo delle statistiche sull'assistenza molto si è fatto per il comorientamentipletamento e l'approfon<strong>di</strong>mento delle informazioni. Tuttavia, si incominciaad avvertire una certa loro inadeguatezza a rappresentare l'attività assi-I66


stenziale svolta nel nostro Paese, soprattutto per l'evolversi del concettoe dei contenuti dell'assistenza sociale. Questa evoluzione, della quale giàda <strong>anni</strong> si sentiva in maniera sempre più pressante la necessità, ha ricevutoun impulso èecisivo con il trasferimento dallo Stato alle Regioni dellecompetenze in materia assistenziale.Già dalle· prime norme emanate dalle Regioni in materia, appare inequivocabilmenteil future contenuto dell' assistenza sociale quale realizzazione<strong>di</strong> servizi sociali che prescindono dallo stato <strong>di</strong> in<strong>di</strong>genza dei soggettiche ne dovranno usufruire. Questa nuova impostazione, unitamentea motivi organizzativi, ha indotto le Regioni ad avviare profonde innovazioninelle strutture assistenziali. Infatti, in qualche regione alcune strutturetra<strong>di</strong>zionali (per esempio: patronati scolastici, ECA, eçc.) sono statesoppresse o sostanzialmente svuotate delle loro funzioni, mentre in altresono state, o sono in via <strong>di</strong> ~essere, potenziate o trasformate. Il nuovomodo <strong>di</strong> concepire l'assistenza sociale, nonchè il nuovo tipo <strong>di</strong> organizzazione,<strong>di</strong> gestione e <strong>di</strong> strutture, purtroppo ancora in fase <strong>di</strong> avviamentoe per <strong>di</strong> più con caratteristiche <strong>di</strong>verse da regione a regione, renderà necessariaanche la ricerca <strong>di</strong> ~n nuovo modo <strong>di</strong> rappresentare statisticamentequesto aspetto della realtà sociale.


AULA MAGNASALA DI RIUNIONED E L C O N S· I G L I OSUPERIORE DI STATISTICAAULA DEL SEMINARIO


13. Statistichedell' istruzione (*)L'ultimo cinquantennio è stato caratterizzato in Italia, come negli altriPaesi, da un notevole progresso tecnologico ed economico. Ciò ha prodottoindubbiamente un miglioramento del tenore <strong>di</strong> vita dal quale le attivitàsociali, oltre ad una ra<strong>di</strong>cale trasformazione nelle strutture, hannoricevuto un impulso senza precedenti.Nel campo dell'istruzione, in particolare, mentre è da segnalare lagraduale eliminazione dell'analfabetismo si è registrato un notevole aumentodella scolarizzazione sia a livello dell'obbligo che a livello superiore ..La <strong>di</strong>ffusione dell'istruzione è stata realizzata non solo aprendo un numero<strong>di</strong> scuole sempre maggiore (e consentendone cosi l'accesso a più ampistrati della popolazione), ma anche con la realizzazione <strong>di</strong> nuovi tipi <strong>di</strong> corsi,riservati agli adulti, ai lavoratori e a tutte quelle categorie sociali che unavolta, dopo aver .interrotto gIl stu<strong>di</strong> or<strong>di</strong>nari, non riuscivano più ad avereaccesso all'istruzione. La cosiddetta « educazione degli adulti» e la «educazionepermanente» sono, infatti, le nuove forme dell'istruzione (sia generale,sia professionale) che hanno preso consistenza nell' epoca più recente.Lo sviluppo dell'istruzione, oltre ad essere l'effetto della <strong>di</strong>latazionedel processo produttivo, ne è stato a sua volta una delle con<strong>di</strong>zioni determinanti.I~fatti, fra le varie componenti che operano nel sistema produttivo,il fattore umano ha assunto un peso qualitativo sempre maggiore:alle forze <strong>di</strong> lavoro è richiesta, ad ogni livello, una preparazione professionalepiù approfon<strong>di</strong>ta ed una migliore istruzione generale.Infine, come conseguenza e come stimolo <strong>di</strong> tale maggiore <strong>di</strong>ffusionedell'istruzione, essa è andata, via via assumendo importanza anche comeoggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o da parte <strong>di</strong> molteplici organismi internazionali, in primoluogo l'Umsco. .Le rilevazioni statistiche dell'istruzione si sono ampliate e perfezionate<strong>di</strong> pari passo con lo sviluppo del fenomeno. Si è proceduto a considerareex novo o ad ampliare aspetti prima non adeguatamente sviluppati, qualil'e<strong>di</strong>lizia scolastica, l'assistenza, i risultati degli esami, le ripetenze, l'eva-(olio) Redatto dal dotto Gualtiero GIOVANNINI del Servizio .delle statistiche dell'istruzione,culturali e sociali varie.


sione dall'obbligo scolastico e gli abbandoni nonchè le spese per l'istruzione.Si sono prese in considerazione quelle forme <strong>di</strong> istruzione primainesistenti o poco rilevanti, quali l'educazione degli adulti, i corsi <strong>di</strong> preparazioneprofessionale e le scuole speciali per minorati o <strong>di</strong>sadattati. Èora oggetto <strong>di</strong> osservazione statistica l'attuazione della scuola a tempopieno. Inoltre,· al fine <strong>di</strong> apprOfon<strong>di</strong>re gli aspetti sociali, si è dato luogo,nel corso del tempo, ad indagini condotte su singole categorie <strong>di</strong> studenti,<strong>di</strong>verse dalle tra<strong>di</strong>zionali rilevazioni i cui dati traggono origine dagli attiamministrativi delle singole scuole. Un ulteriore miglioramento nella presentazionedei dati si è avuto con l'uso <strong>di</strong> una sempre più ampia gamma. <strong>di</strong> dati percentuali, rapporti, ecc. (quali, ad esempio, il tasso <strong>di</strong> scolarità).Infine, caratteristica peculiare delle moderne statistiche dell'istruzione èquella <strong>di</strong> aver adeguato la loro impostazione ai dettami che pervengonodalle varie organizzazioni internazionali (raccomandazioni, accor<strong>di</strong>, convenzioni,ecc.), al fine <strong>di</strong> conseguire la comparabilità territoriale dei dati.Rilevazioni Le statistiche dell'istruzione possono essere considerate sotto duecorrenti e punti <strong>di</strong> vista: statico e <strong>di</strong>namico. Sotto il primo è fondamentale la dospecialicumentazione, raccolta attraverso il censimento, sul livello d'istruzionedella popolazione che ha raggiunto e superato l'età scolastica. Sotto il secondo,vengono considerati il grado e le caratteristiche delle frequenzenegli istituti d'istruzione.·· In tal caso le statistiche possono classificarsi,secondo il contenuto e le caratteristiche tecniche, in tre gruppi riguardantirispettivamente i seguenti tipi <strong>di</strong> istruzione:a) educazione pre-scolastica (scuole materne), istruzione primaria(scuole elementari) e secondaria (scuole me<strong>di</strong>e e secondarie superiori);b) istrUZione superiore (universitaria e post-secondaria);c) educaz!one degli adulti (preparazione professionale, istruzioneextra-scolastica, formazione culturale).Le rilevazioni vengono condotte In modo totale, rilevando cioè i. dati presso tutte le scuole. Inoltre, tali rilevazioni vengono condotte concontinuità nel tempo e cioè con riferimento ai singoli <strong>anni</strong> scolastici enon ad intervalli <strong>di</strong> tempo, come, ad esempio, nel caso dei censimenti.È tuttavia da notare che oltre a tali statistiche correnti, vengono occasionalmenteeffettuate con perio<strong>di</strong>cità superiore all'anno, delle indagini specialiaventi fini vari, tra i quali lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> alcune caratteristiche socioeconomichedegli studenti, la loro <strong>di</strong>stribuzione per età ed altri aspettiparticolari del mondo della scuola.I7°


Le scuole che rientrano nel campo dell'indagine sono, per quantoconcerne l'istruzione primaria e secondaria, quelle (statali e non statali) icui programmi ed orari <strong>di</strong> insegnamento sono determinati secondo i canoniprefissati dall'or<strong>di</strong>namento scolastico italiano. Sono pertanto comprese, frale scuole non statali, quelle pareggiate e quelle regolarmente riconosciute,mentre sono esclusi, ad esempio, gli istituti privati <strong>di</strong> preparazione agliesami, le scuole per corrispondenza, i corsi celeri ecc ..Gli elementi che si rilevano sono, generalmente: gli alunni, gli inse,;.gnanti, le unità scolastiche, le aule e le classi.Per gli alunni, si considerano il numero degli iscritti, le ripetenze,il risultato degli esami (tenendo conto, in quest'ultimo caso, anche deican<strong>di</strong>dati esterni). I dati sono <strong>di</strong>stinti per sesso e per anno <strong>di</strong> corso.Per gli insegnanti, le analisi riguardano la posizione giuri<strong>di</strong>ca (<strong>di</strong>ruolo, non <strong>di</strong> ruolo) ed i titoli professionali (abilitati, non abilitati conspecifico titolo .<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, ecc.).Altre notizie <strong>di</strong> recente pubblicazione sono le lingue stu<strong>di</strong>ate, i risultatidegli scrutini riguardanti i singoli <strong>anni</strong> <strong>di</strong> corso, nonchè il sesso degliinsegnanti.Infine, per l'e<strong>di</strong>lizia scolastica si tiene conto, oltre che del numero <strong>di</strong>aule, della destinazione originaria dell'e<strong>di</strong>ficio (appositamente costruito aduso scolastico, ecc.). Inoltre, in connessione ai dati sull'e<strong>di</strong>lizia scolastica,si è recentemente dato particolare sviluppo ai dati sui turni scolastici concui gli alunni trovano sistemazione nelle aule.Tutti i dati sono riferiti, oltre che all'intero Paese, anche alle singoleRegioni e Provincie. Inoltre da qualche anno, in concomitanza all'istituzionedelle Regioni, alcuni dati essenziali (numero <strong>di</strong> alunni per turnoscolastico e numero <strong>di</strong> aule <strong>di</strong>stintamente per tipo <strong>di</strong> scuola) sono fornitianche a livello comunale: ciò per favorire la politica scolastica che, nelloambito delle singole Regioni, deve tener conto in modo più specificodelle varie situazioni localLOltre alle scuole or<strong>di</strong>narie si considerano anche le scuole per minorati(fisici, psichici, sensoriali), le scuole all'aperto ed i preventori e cioètutte quelle scuole riservate a particolari categorie <strong>di</strong> alunni. Sotto questoaspetto, va precisato che vengono anche considerate le « classi <strong>di</strong>fferenziali»e le « classi <strong>di</strong> aggiornamento» che funzionano nell' ambito dellescuole or<strong>di</strong>narie (1).(1) Le classi <strong>di</strong>fferenziali sono destinate ad alunni che per il loro carattere o per lievimenomazioni fisico-psichiche sono da considerare come semplici <strong>di</strong>sadattati scolastici, per iquali è possibile il reinserimento nella scuola comune. Le classi <strong>di</strong> aggiornamento, riservatealla sola scuola me<strong>di</strong>a, sono destinate ad alunni insufficienti solo sotto il profilo del ren<strong>di</strong>mentoscolastico: esse, fornendo Un insegnamento particolarmente accurato, hanno il precipuoscopo <strong>di</strong> recuperare questo tipo <strong>di</strong> alunni.I71•


Sono oggetto <strong>di</strong> rilevazione anche i convitti, quali organismi nel CUIambito si impartisce l'istruzione primaria e secondaria.Per quanto concerne le università, rientrano nel campo <strong>di</strong> indaginele università statali, i politecnici (1), gli istituti universitari statali, le universitàe gli istituti liberi nonchè gli istituti <strong>di</strong> educazione fisica.Per gli studenti iscritti, nella sud<strong>di</strong>visione per anno <strong>di</strong> corso si tieneconto anche degli studenti fuori corso, ripartendoli per relativo numero <strong>di</strong><strong>anni</strong>. Per i laureati, viene anche considerata la relativa sessione <strong>di</strong> esami.I docenti sono ripartiti in professori <strong>di</strong> ruolo, aggregati, incaricati, ecc.. Idati sono riferiti alle. varie facoltà, corsi <strong>di</strong> laurea e se<strong>di</strong> universitarie.Nel settore dell'istruzione superiore rientrano anche le rilevazioni chesi effettuano sulle scuole <strong>di</strong> perfezionamento per laureati, sugli esami <strong>di</strong>stato per l'abilitazione all'esercizio professionale, nonchè sulle Accademiestatali <strong>di</strong> belle arti.Le indagini speciali, <strong>di</strong> cui si è fatto cenno, hanno per oggetto le principalicaratteristiche <strong>di</strong> singole categorie <strong>di</strong>. studenti. Tali dati consentonoun esame più specifico dei <strong>di</strong>versi aspetti del fenomeno istruzione. Adesempio, nell'indagine speciale sui <strong>di</strong>ploman<strong>di</strong> delle scuole secondarie superiori,accanto ai dati anagrafici (età, sesso, residenza della famiglia dellostudente) vengono rilevate notizie <strong>di</strong> tipo sociale, quali l'eventuale attivitàlavorativa svolta dallo studente, i suoi orientamenti futuri nel camposcolastico e professionale, il curriculum. scolastico (regolarità degli stu<strong>di</strong>,ecc.), le con<strong>di</strong>zioni ambientali (<strong>di</strong>stanza della scuola dall'abitazionedello studente, mezzi <strong>di</strong> trasporto, ecc.) e infine la professione del padredello studente.Anche l'indagine speciale sulla <strong>di</strong>stribuzione per età degli alunnidella scuola primaria e secondaria riveste notevole importanza in quantoconsente, ad esempio, la determinazione corretta dei tassi <strong>di</strong> scolarità.A latere del settore tra<strong>di</strong>zionale dell'istruzione (quello cioè generalmenteriservato ad alunni in età scolastica) si pone un tipo <strong>di</strong> istruzione che rientranel quadro dell'educazione degli adulti, <strong>di</strong> cui costituiscono parte preponderantei corsi <strong>di</strong> formazione professionale, i corsi <strong>di</strong> scuola popolare e <strong>di</strong>richiamo scolastico (riguardanti l'istruzione elementare), i corsi <strong>di</strong> richiamoe <strong>di</strong> aggiornamento culturali (riguardanti l'istruzione me<strong>di</strong>a inferiore), icorsi <strong>di</strong> orientamento musicale, i centri <strong>di</strong> lettura, ecc .. Inoltre, nell'ambitodelle scuole me<strong>di</strong>e e delle scuole secondarie superiori (limitatamente adalcuni tipi) esistono corsi serali per studenti lavoratori che si <strong>di</strong>fferenzianodai corsi or<strong>di</strong>nari essenzialmente per l'orario.(1) I politecnici sono istituzioni universitarie che impartiscono un tipo <strong>di</strong> istruzione pret-·tamente tecnica; essi comprendono solo le facoltà <strong>di</strong> ingegneria e <strong>di</strong> architettura.I72


Le rilevazioni statistiche relative all'educazione degli adulti riguardanoi corsi, i partecipanti e gli insegnanti. Per i corsi viene rilevato il numero,la durata ed orari <strong>di</strong> insegnamento, l'in<strong>di</strong>rizzo economico e professionale,ecc .. Per i partecipanti si rileva il numero, il sesso, l'età, il titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,ecc .. Per gli insegnanti si rileva il tipo <strong>di</strong> insegnamento cui sonp preposti,il carico orario ed il titolo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.Nel campo dell'istruzione, oltre alla rilevazione dei dati menzionatiai punti precedenti, si procede alla valutazione <strong>di</strong> altri elementi che sono,in un certo modo, conseguenziali <strong>di</strong> tali dati. Così, ad esempio, in unaepoca in cui l'aspetto sociale dei fenomeni viene assumendo sempre maggioreimportanza, nel campo dell'istruzione si è posto l'accento, fra l'altro,sulle ripetenze scolastiche, sulla età· degli studenti, sulla regolarità deglistu<strong>di</strong>, che costituiscono <strong>di</strong>verse interpretazioni <strong>di</strong> un medesimo problema.Si determinano i tassi <strong>di</strong> scolarità (ossia la percentuale, complessiva o perclassi <strong>di</strong> età, della popolazione scolastica rispetto all'intera popolazione) conparticolare riguardo all'evasione all'obbligo scolastico. In tale sede si valutal'entità degli abbandoni scolastici, intendendo per abbandono il mancatoconseguimento del titolo (licenza, <strong>di</strong>ploma) relativo al corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>in atto. Nel quadro <strong>di</strong> questo modo nuovo <strong>di</strong> considerare l'informazione statisticasi inserisce anche .la costruzione degli in<strong>di</strong>catori sociali, che costituisconouna moderna concezione del modo <strong>di</strong> misurare l'evoluzione <strong>di</strong>un fenomeno, attraverso il comportamento <strong>di</strong> alcune sue componenti giu<strong>di</strong>catemaggiormente rappresentative.Infine, un ulteriore aspetto dell'istruzione che ha avuto particolaretrattazione statistica negli ultimi tempi è quello delle spese dell'istruzione,che vengono valutate per il settore. pubblico, <strong>di</strong>stinguendo le spese delloStato da. quelle degli enti territoriali e locali ed analizzando le spese stessesecondo la destinazione o funzione.La rilevazione dei dati viene effettuata dall'Istituto centrale <strong>di</strong> stati- Modalitàstica, che per quanto riguarda l'istruzione primaria e secondaria, si avvale delle rilevazionidell' opera dei Provve<strong>di</strong>torati agli stu<strong>di</strong>, quali organi <strong>di</strong> interme<strong>di</strong>azione conle scuole.Più precisamente, l'IsTAT invia ai Provve<strong>di</strong>torati i modelli <strong>di</strong> rilevazionee le relative circolari con le istruzioni destinate ai capi degliistituti. I Provve<strong>di</strong>torati effettuano lo smistamento del materiale alle scuole,curano la raccolta dei modelli (procedendo in tale circostanza anche adun controllo, soprattutto quantitativo) e trasmettono i modèlli stessi all'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica.I73


Per la rilevazione riguardante l'istruzione universitaria, l'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica si avvale della col1aborazione dell'Università ed Istitutiuniversitari, ai quali, pertanto, vengono inviati i modelli <strong>di</strong> rilevazione(uno per facoltà).Anche le indagini speciali vengono effettuate con l'interme<strong>di</strong>azione deiProvve<strong>di</strong>torati ag~i stu<strong>di</strong>, nel caso delle scuole primarie e secondarie, edell'Università ed Istituti universitari, nel caso dell'istruzione superiore.Le rilevazioni sull'istruzione vengono pre<strong>di</strong>sposte d(lntesa con il Ministerodella pubblica istruzione, previo parere <strong>di</strong> un:a apposita commismissione<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o istituita presso l' ISTAT.La statistica dei corsi <strong>di</strong> formazione tecnica e professionale viene effettuatame<strong>di</strong>ante la collaborazione degli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica.Per quanto concerne la <strong>di</strong>ffusione dei risultati delle indagini correntie speciali, alcune tavole contenenti anche dati regionali, vengono pubblicatenel Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica o in supplementi a tale Bollettino. La<strong>di</strong>ffusione più completa dei risultati avviene poi attraverso l'Annuariostatistico de Il' istruzione.I74


14. Statistiche del lavoroIl mondo del lavoro è da tempo oggetto <strong>di</strong> esame statistico da <strong>di</strong>versipunti <strong>di</strong> vista, essendo molteplici le rilevazioni che, <strong>di</strong>rettamente oin<strong>di</strong>rettamente, sono riconducibili a fanomeniconnessi con le attività lavorativedella popolazione. In queste pagine vengono esaminate due rilevazionicondotte dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, quella relativa alle forze <strong>di</strong> lavoroe quella sui conflitti <strong>di</strong> lavoro, che assumono un'importanza notevole.Esse infatti, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> altre <strong>di</strong> cui pure si farà cenno, non si riferisconoa limitate categorie <strong>di</strong> lavoratori ed hanno inoltre il pregio, rispettoai Cen.simenti, della maggiore frequenza e tempestività dell'informazione.Per quanto concerne la <strong>di</strong>ffusione dei risultati delle suddette indagini,alcune tavole contenenti anche dati regionali, sono riportate in numerosetavole contenute nel Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica. La <strong>di</strong>ffusionepiù completa dei risultati avviene con l'Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoro,che contiene anche tavole che recano notizie sulle forze <strong>di</strong> lavoro ottenuteda altre fonti. In tale annuario sono riportate, altresi, le s~riestoriche dei principali dati rilevati, nonchè alcuni confronti internazionali.RILEVAZIONE STATISTICA DELLE FORZE DI LAVORO (*)La rilevazione statistica delle forze <strong>di</strong> lavoro è <strong>di</strong> origine relativamenterecente. Le prime indagini furono infatti iniziate intorno al 1940dagli Stati Uniti d'America sotto la spinta della necessità <strong>di</strong> una documentazionerapida ed aggiornata sulla consistenza e sull'impiego delleforze <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong>sponibili nel Paese. Nel periodo post-bellico tali rilevazioni,eseguite con la tecnica del campione, si andarono <strong>di</strong>ffondendo inaltri Paesi guali il Canadà (1945) ed il Giappone (1946). In Europa trai Paesi che attualmente effettuano una· rilevazione sistematica per campionedelle. forze <strong>di</strong> lavoro possono essere citati, oltre l'Italia, la Svezia,la Germania, la Spagna.(


La prima rilevazione italiana delle forze <strong>di</strong> lavoro a carattere nazionaleè stata eseguita dallìIstituto centrale <strong>di</strong> statistica nel settembre 1952su invito della Commissione parlamentare <strong>di</strong> inchiesta sulla <strong>di</strong>soccupazioneche ne utilizzò ampiamente i risultati (1). La rilevazione venne ripetutadue <strong>anni</strong> dopo e precisamente nel maggio 1954. Successivamente,la rilevazione venne eseguita nel maggio 1955, aprile 1956, maggio e novembre1957 ed ottobre 1958. A partire dal 1959 la rilevazione nazionaledelle forze <strong>di</strong> lavoro ha assunto perio<strong>di</strong>cità trimestrale e viene effettuata,<strong>di</strong> regola, nei mesi <strong>di</strong> gennaio, aprile, luglio ed ottobre.N el corso del tempo la rilevazione ha subito alcune mo<strong>di</strong>fiche, anchese <strong>di</strong> carattere ilon sostanziale e, quin<strong>di</strong>, tali da assicurare la necessariacomparabilità dei dati da essa ottenuti. In particolare, dal luglio 1965 ilmodello è stato pre<strong>di</strong>sposto per essere completamente co<strong>di</strong>ficato dal rilevatore:ciò ha consentito <strong>di</strong> migliorare nel tempo le informazioni raccoltesotto il.profilo sia della quantità, sia della qualità ed hanno assicurato, <strong>di</strong>norma, la <strong>di</strong>sponibilità dei dati entro 60 giorni dalla data del riferimentodell'indagine.Oggettodella rilevazioneLe indagini sulle forze <strong>di</strong> lavoro si inseriscono nel quadro delle fontiatte alla determinazione statistica dell'occupazione e della <strong>di</strong>soccupàZione.Oggetto della rilevazione sono le forze <strong>di</strong> lavoro che, in base a definizionistabilite anche in sede. internazionale, risultano costituite dagli appartenentiai seguenti aggregati:Forze <strong>di</strong> lavoro1. Occupate<strong>di</strong> cui: sottoccupate2. In cerca <strong>di</strong> occupazione2.1. Disoccupate2.2. In· cerca <strong>di</strong> 1 a occupazioneGli occupati comprendono le persone, <strong>di</strong> almeno 14 <strong>anni</strong> compiuti, chenella settimana <strong>di</strong> riferimento della rilevazione si trovano in una delle seguenticon<strong>di</strong>zioni:a) sono presenti al lavoro, qualunque sia la loro posizione nellaprofessione (<strong>di</strong>pendenti, in<strong>di</strong>pendenti, coa<strong>di</strong>uvanti);(1) Anteriormente al 1952, più propriamente nel marzo del 1951, venne eseguita una rilevazionea carattere sperimentale sulle forze <strong>di</strong> lavoro nel Territorio libero <strong>di</strong> Trieste conun campione <strong>di</strong> 5.684 famiglie; un secondo e più importante esperimento fu eseguito, ileIsettembre dello stesso anno, in tutte le provincie della Sicilia e nelle provincie <strong>di</strong> Milano,Pisa· e Napoli con un campione <strong>di</strong> 49.753 famiglie.


) pur possedendo un'occupazione non sono presenti al lavoro permomentaneo impe<strong>di</strong>mento quale malattia, cattivo tempo, conflitto <strong>di</strong> lavoro,ferie, ecc.I sottoccupati sono costituiti dagli occupati che nella settimana <strong>di</strong> riferimentohanno effettuato scarsa attività lavorativa (da 1 a 32 ore settimanali)per ragioni economiche, vale a <strong>di</strong>re imputabili alla mancanza <strong>di</strong>maggiore domanda <strong>di</strong> lavoro.1 <strong>di</strong>soccupati comprendono le persone <strong>di</strong> almeno 14 <strong>anni</strong> compiuti lequali, avendo perduto un' occupazione precedente, si trovano nella settimana<strong>di</strong> riferimento alla ricerca <strong>di</strong> una occupazione e sono in con<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> accettarla qualora venga loro offerta. La professione, la posizione nellaprofessione ed il ramo d} attività economica si riferiscono, per i<strong>di</strong>soccupati,all'ultima occupazione posseduta.Le persone in cerca <strong>di</strong> prima occupazione sono costituite dagli in<strong>di</strong>vidui <strong>di</strong>almeno 14 <strong>anni</strong> compiuti che, nella settimana <strong>di</strong> riferimento, si trovanoin cerca della loro prima occupazione e sono in con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> accettarlaqualora venga loro offerta. Le persone <strong>di</strong>soccupate e in cerca <strong>di</strong> primaoccupazione formano il gruppo delle forze <strong>di</strong> lavoro in cerca <strong>di</strong> occupazione.La restante popolazione è costituita da tutte le persone che non hannoe non cercano occupazione, ossia da casalinghe, studenti, pensionati, mInori<strong>di</strong> 14 <strong>anni</strong>, militari <strong>di</strong> leva, inabili, benestanti, ecc.Le rilevazioni forniscono dati riferibili a tutte le persone componentile famiglie residenti nel territorio nazionale anche se temporaneamenteemigrate all' estero. Restano da esse esclusi i soli membri permanenti delleconvivenze (ospizi, brefotrofi, istituti religiosi, caserme, ecc.).Territorialmente i dati, pur essendo rilevati a livello comunale, vengonoelaborati e pubblicati per regione o, in alcuni casi, solo per l'Italiain complesso e per le gran<strong>di</strong> ripartizioni geografiche. In linea generalenon vengono forniti dati provinciali in quanto l'ampiezza dei campioniutilizzati non sempre ne garantisce una sufficiente atten<strong>di</strong>bilità.La vastità del campo coperto dalle rilevazioni delle forze <strong>di</strong> lavorotrova riscontro soltanto nei censimenti demografici, dei quali le rilevazionidelle forze <strong>di</strong> lavorò costituiscono in senso lato un aggiornamento (1).(1) Generalmente l'ammontare delle forze <strong>di</strong> lavoro occupate e <strong>di</strong>soccupate supera il numerodelle persone in con<strong>di</strong>zione professionale accertato con il censimento demografico. La<strong>di</strong>fferenza tra i due dati è dovuta essenzialmente alle <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> esecuzione delledue rilevazioni. Infatti, le indagini sulle forze <strong>di</strong> lavoro sono condotte con il sistema dell'intervista,mentre nei censimenti la compilazione del foglio <strong>di</strong> famiglia è affidata al capofamiglia.Così nei censimenti molte persone vengono qualificate come non appartenenti allapopolazione attiva in quanto casalinghe, pensionati, ecc., pur esplicando una attività lavorativa,anche saltuaria. Nelle indagini sulle forze <strong>di</strong> lavoro tali persone vengono rilevate, invece,generalmente, come occupate, sia pure a tempo ridotto.I77


Come i censimenti, peraltro, le rilevazioni delle forze <strong>di</strong> lavoro danno,fondamentalmente, una immagine « statica)} della situazione del mercatodel lavoro in quanto forniscono dati <strong>di</strong> situazione riferiti ad un determinatomomento. Pertanto, esse non consentono <strong>di</strong> ottenere informazionisulla <strong>di</strong>namica dei passaggi della popolazione dall'una all'altra con<strong>di</strong>zionepossibile nei confronti dell'attività lavorativa. Così, ad esempio, la conoscenzadel dato degli occupati nel settore dell'agricoltura in due rilevazionisuccessive consente <strong>di</strong> ottenere un « saldo)} positivo o negativo manon fornisce ragguagli atti ad in<strong>di</strong>viduare le componenti che hanno determinatotale saldo. Non è possibile, cioè, sapere quante persone, appartenentiall'inizio del periodo ad altri gruppi <strong>di</strong> popolazione (ad esempio:occupati nell'industria) sono entrate nel periodo nel gruppo degli occupatiin agricoltura e quante ne sono uscite ed in quali gruppi <strong>di</strong> popolazionesono andate a collocarsi alla fine del periodo.Tuttavia recentemente tale limite delle indagini sulle forze <strong>di</strong> lavoroè stato superato, sia pure ottenendo i dati in termini <strong>di</strong> sal<strong>di</strong>, con l'introduzionedel nuovo sistema <strong>di</strong> rotazione delle famiglie introdotto dalluglio 1971, sistema che ha permesso lo stu<strong>di</strong>o dei flussi <strong>di</strong> popolazioneme<strong>di</strong>ante confronto tra situazioni in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> indagini corrispondenti <strong>di</strong>due <strong>anni</strong> successivi e <strong>di</strong> indagini <strong>di</strong> trimestri successivi (1).Altre fontisulle forze<strong>di</strong> lavoroLa rilevazione campionaria delle forze <strong>di</strong> lavoro non costituisce launica fonte <strong>di</strong> dati sull'occupazione e la <strong>di</strong>soccupazione; per valutare ilcontributo <strong>di</strong> essa alla determinazione statistica <strong>di</strong> questi ultimi aggregatiè utile ricordare le caratteristiche generali delle altre principali fonti.Gli strumenti tra<strong>di</strong>zionali per la rilevazione statistica della manodoperasono costituiti dai censimenti demografici ed economici. Questi, se da unlato consentono una visione più ampia della manodopera esistente nonsono però, per. ovvie ragioni, realizzabili che a lunghi intervalli <strong>di</strong> tempoe non consentono un imme<strong>di</strong>ato spoglio delle notizie.Oltre ai censimenti perio<strong>di</strong>ci, le fonti tra<strong>di</strong>zionalmente utilizzate perottenere dati sull'occupazione sono costituite dalle rilevazioni <strong>di</strong>rette pressogli stabilimenti industriali e dalle rilevazioni in<strong>di</strong>rette tramite gli Entigestori delle assicurazioni sociali obbligatorie.Le rilevazioni <strong>di</strong>rette presso gli stabilimenti industriali forniscono generalmenteil numero dei lavoratori iscritti nei libri paga degli stabilimenti.Tali rilevazioni sono quasi sempre limitate ad un certo numero <strong>di</strong>. (1) Per maggiori dettagli: cfr. ISTAT,Forze <strong>di</strong> lavoro e flussi <strong>di</strong> popolazione, Supplementostraor<strong>di</strong>nario al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica n. 5 del maggio 1974 ..I78


unità locali (stabilimenti, aziende, ecc.) <strong>di</strong> particolari settori produttivi,scelte in base a criteri <strong>di</strong> opportunità e risultano abbastanza rappresentativedella totalità solo per i settori nei quali l'attività produttiva è concentratain poche unità locali. La loro utilizzazione è pertanto limitatageneralmente alla costruzione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci relativi all'andamento dell'occupazionealle <strong>di</strong>pendenze <strong>di</strong> terzi in determinati settori produttivi.Le statistiche che fanno capo alle assicurazioni sociali obbligatoriesono, come si è accennato, a carattere in<strong>di</strong>retto in quanto il lavoratoreviene considerato non nella sede della sua attività., ma come oggetto che,in base a precise norme <strong>di</strong> legge, deve essere assicurato contro i rischidovuti a cause <strong>di</strong> Ìndole naturale (malattia, vecchiaia) o a cause connessealla natura particolare <strong>di</strong> determinate situazioni (infortuni sul lavoro e malattieprofessionali).Tali statistiche sono, all'estero, largamente usate ed anzi costituisconoper molti Paesi l'unica fonte <strong>di</strong> statistiche sull'occupazione. Il loro principale<strong>di</strong>fetto è che l'accertamento dei lavoratori è effettuato da un punto<strong>di</strong> vista che si potrebbe <strong>di</strong>re assicurativo, sÌ che tali statistiche rivestonoil carattere <strong>di</strong> sottoprodotto contabile dell'attività assicurativa, volta piùche altro a mettere in chiaro le variazioni avvenute nel campo delle prestazionierogate e dei contributi riscossi. Ciò nonostante, tale fonte si rivela<strong>di</strong> particolare efficienza quando concorrono particolari circostanze, qualila esistenza <strong>di</strong> un tipo <strong>di</strong> assicurazione che sia obbligatoria per tutti i lavoratori<strong>di</strong>pendenti da terzi e la estensione <strong>di</strong> tale obbligo a tutti i settoriproduttivi. Mancando tali presupposti essenziali, l'efficienza e la rappresentativitàdei dati forniti da queste statistiche <strong>di</strong>minuiscono notevolmente.Passando a considerare il fenomeno della <strong>di</strong>soccupazione, è da osservareche le fonti cui normalmente si ricorre sono raggruppabili in trecategorie fondamentali: statistiche degli Uffici <strong>di</strong> collocamento, statistichedell'assistenza ai <strong>di</strong>soccupati, statistiche delle assicurazioni sociali.La fonte più largamente usata è quella degli Uffici <strong>di</strong> collocamento,specialmente in quei Paesi dove la funzione del collocamento è pubblica;è questo, infatti, un punto <strong>di</strong> vantaggio sui sistemi dove tale funzione èo interamente lasciata alla iniziativa privata o è svolta con una forma mista<strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione privata e <strong>di</strong> intervento pubblico. I <strong>di</strong>fetti che una statistica<strong>di</strong> questo tipo presenta <strong>di</strong>pendono soprattutto dal fatto che si tratta<strong>di</strong> dati ottenuti attraverso registrazioni, per cui la loro rappresentativitàrisulta strettamente <strong>di</strong>pendente dal più o meno esatto aggiornamento deiregistri ad opera dei collocatori. Il valore <strong>di</strong> tali dati <strong>di</strong>pende anche dalgrado <strong>di</strong> propensione delle persone in cerca <strong>di</strong> lavoro ad iscriversi nelleliste <strong>di</strong> collocamento.I79


Caratteristiche Le principali caratteristiche delle rilevazioni delle forze <strong>di</strong> lavoro,della rilevazione quali fonti atte alla determinazione statistica dell'occupazione e della <strong>di</strong>soccupazione,possono essere compen<strong>di</strong>ate nei seguenti punti:a) loro autonomia, nel senso che tali rilevazioni costituiscono unafonte <strong>di</strong> indagine non subor<strong>di</strong>nata a finalità amministrative;b) vastità del campo coperto dalle rilevazioni che trova riscontro soloin quella dei censimenti demografici: la manodopera è intesa nel suo piùampio significato, in quanto è comprensiva dei coa<strong>di</strong>uvanti e dei lavoratoriin proprio, non considerati normalmente dagli altri tipi <strong>di</strong> statistiche;le leve del lavoro non assorbite dall' occupazione vengono parimenti rilevatenella loro interezza, non restando esclusa neppure la cosiddetta <strong>di</strong>soccupazioneintellettuale non facilmente rilevabile attraverso altre fonti statistiche;,c) possibilità che offrono <strong>di</strong> inquadrare in una VISIOne unitarial'occupazione e la <strong>di</strong>soccupazione le quali, venendo rilevate ad un temponelPambito delle famiglia, sono poste in piena luce nella loro naturale inter<strong>di</strong>pendenza;ciò è <strong>di</strong>fficilmente ottenibile utilizzando dati relativi all'occupazioneed alla <strong>di</strong>soccupazione ottenuti da fonti <strong>di</strong>stinte;d) estensione del campo <strong>di</strong> osservazione alle persone non appartenentialle forze <strong>di</strong> lavoro, che consente <strong>di</strong> ottenere informazioni sullaeventuale <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> esse a svolgere un'attività lavorativa a certe con<strong>di</strong>zioni(una utilizzazione in tal senso delle indagini sulle forze <strong>di</strong> lavoroè stata effettuata nel febbraio 1971, con una intervista ripetuta pressoparte delle famiglie chiamate a collaborare alla rilevazione delle forze <strong>di</strong>lavoro del gennaio 1971, nell'aprile 1973 e nell'aprile 1975, con l'adozione<strong>di</strong> uno speciale modello <strong>di</strong> rilevazione <strong>di</strong> particolare complessità) ;e) in<strong>di</strong>viduazione, me<strong>di</strong>ante la tecnica <strong>di</strong> avvicendamento dellefamiglie-campione in uso dal luglio 1971, dei flussi <strong>di</strong> popolazione, cioèdei passaggi delle persone da una con<strong>di</strong>zione all'altra tra quelle considerate;f) economia <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> spesa, ottenuta nei 'confronti <strong>di</strong> unarilevazione completa grazie alla particolare tecnica del campione con laquale le indagini vengono eseguite.Il piano <strong>di</strong>campionamentoPer quanto concerne le caratteristiche tecniche della rilevazione, premessoche, come si è più volte detto, essa è <strong>di</strong> tipo campionario, si deveprecisare che il piano <strong>di</strong> campionamento adottato fin dall'inizio è quelloche si definisce come campionamento a due. sta<strong>di</strong>, con stratificazione' delleI80


unità <strong>di</strong> primo sta<strong>di</strong>o (tutti i Comuni italiani), scelta casuale delle unitàprimarie (Comuni-campione) e scelta sistematica delle unità <strong>di</strong> secondosta<strong>di</strong>o (famiglie-campione).Le unità <strong>di</strong> secondo sta<strong>di</strong>o e, ad un tempo, <strong>di</strong> rilevazione sono lefamiglie iscritte nell!anagrafe della popolazione residente. La famiglia èintesa come un insieme <strong>di</strong> persone, legate da vincoli <strong>di</strong> matrimonio, parentela,affinità, adozione, affiliazione, tutela o da vincoli affettivi, coabitantied aventi <strong>di</strong>mora abituale neno stesso Comune, che normalmenteprovvedono al sod<strong>di</strong>sfacimento dei loro bisogni me<strong>di</strong>ante la messa in comune<strong>di</strong> tutto o parte del red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> lavoro o patrimoniale da esse percepito.Non risultano pertanto coperte dalla rilevazione le persone non iscrittenene schede <strong>di</strong> famiglia della popolazione residente; sono, quin<strong>di</strong>, esclusele persone che vivono abitualmente nelle convivenze.Al fine <strong>di</strong> ottenere un campione rappresentativo in alto grado della<strong>di</strong>stribuzione territoriale delle famiglie, è stato utilizzato, quale unità territoriale,il settore statistico. Esso è stato formato ripartendo il territorio<strong>di</strong> ciascuna Provincia in aree il più possibile omogenee dal punto <strong>di</strong> vistaaltimetrico-agrario e tali da presentare fra loro una certa omogeneità nellaestensione territoriale .e -" ove si eccettui l'influenza dei grossi centri -anche nel peso demografico.Ogni settore statistico risulta costituito da un aggregato più o menonumeroso <strong>di</strong> Comuni contigui, tale contiguità essendo intesa nel sen:soche due qualsiasi Comuni del settore risultano sempre territorialmentecollegati o <strong>di</strong>'rettamente o tramite il territorio <strong>di</strong> Comuni appartenenti alsettore stesso.Nell'ambito <strong>di</strong> ciascun settore statistico i Comuni sono stati ripartitiin due gran<strong>di</strong> gruppi:Gruppo A: Comuni capoluoghi <strong>di</strong> provIncia ed altri Comuni conalmeno 20.000 abitanti;Gruppo B: Comuni con popolazione inferiore a 20.000 abitanti.Mentre ciascut;l Comune del gruppo A costituisce strato a sè stante,i Comuni appartenenti al gruppo B sono stati invece ulteriormente ripartiti- sempre nell'ambito <strong>di</strong> ciascun settore statistico - secondo ]azona altimetrica <strong>di</strong> appartenenza (montagna, collina, pianura) e, dentrociascuna zona altimetrica, secondo l'attività economica prevalentementeesercitata dalla popolazione residente nel Comune, ossia secondo che inquesto prevalgano le attività agricole, le industriali, ovvero le attivitàterziarie.18I8I


L'estrazione dei .Comuni-campione dallo strato viene effettu.ata me<strong>di</strong>antesorteggio casuale, avendo ciascun Comune una probabilità <strong>di</strong> estrazioneproporzionata al suo peso demografico nello strato.La perio<strong>di</strong>cità trimestrale delle rilevazioni ha reso necessaria l'adozione<strong>di</strong> .un piano per il rinnovo graduale delle unità primarie del campione.Lo scopo del rinnovo è essenzialmente quello <strong>di</strong> non far con<strong>di</strong>zionare irisultati da un'unica estrazione iniziale delle unità primarie, potendo lasorte avere influito in un determinato senso. Ovviamente il rinnovo interessasoltanto i Comuni <strong>di</strong> gruppo B, in quanto quelli <strong>di</strong> gruppo A sonosempre tutti presenti nel campione. L'operazione <strong>di</strong> parziale rinnovoviene effettuata, <strong>di</strong> norma, ogni quattrorilevazioni e precisamente inoccasione <strong>di</strong> quella <strong>di</strong> luglio, con la quale inizia il nuovo ciclo annuale.Essa interessa generalmente circa un terzo dei COITmni <strong>di</strong> gruppo B.La circostanza che il parziale rinnovo avviene iÌl occasione dell'indagineestiva permette un più efficace concatenamento delle stime me<strong>di</strong>e annueottenute dalle rilevazioni. Infatti le stime ottenute dalle due ultime indagini<strong>di</strong> ciascun anno e dalle prime due dell'anno successivo provengono tuttedallo stesso campione <strong>di</strong> Comuni.Inoltre, poichè la rilevazione viene effettuata ogni tre mesi, ciascunafamiglia sarebbe intervistata quattro volte l'anno ed il ripetersi delle intervistecomporterebbe, ovviamente, in molti casi, delle reazioni negative.Ad ovviare ciò e per mantenere nel tempo la rappresentatività del campione<strong>di</strong> secondo sta<strong>di</strong>o si è fatto ricorso ad una parziale sostituzionedelle famiglie-campione.Dal luglio 1971 la sostituzione avviene secondo particolari modalità perconsentire <strong>di</strong> ottenere informazioni sui flussi <strong>di</strong> popolazione, cioè sui passaggi<strong>di</strong> persone da una con<strong>di</strong>zione all'altra rispetto al mercato del lavoro.In particolare la procedura <strong>di</strong> sostituzione assicura:a) il graduale rinnovo delle famiglie-campione: infatti una stessafamiglia partecipa ad un massimo <strong>di</strong> quattro rilevazioni (due in un annoe due nell'anno successivo);b) la presenza in ciascuna rilevazione delle forze <strong>di</strong> lavoro del 50%delle famiglie-campione della rilevazione corrispondente dell' anno precedente;c) la presenza in ciascuna rilevazione . del 50% delle famiglie campionedella rilevazione del trimestre precedente.Mentre il rinnovo <strong>di</strong> cui alla lettera a) evita il permanere nel campione<strong>di</strong> famiglie già più volte intervistate, la parte comune del campionein indagini corrispondenti e successive rende possibile lo stu<strong>di</strong>o dei flussi<strong>di</strong> popolazione <strong>di</strong> cui si è detto.


La rilevazione viene eseguita me<strong>di</strong>ante compilazione, da parte del Modelli e organirilevato re, sulla base delle notizie fornite dal capo famiglia o da altra per- <strong>di</strong> rilevazionesona idonea appartenente all~ famiglia (1), <strong>di</strong> un modello <strong>di</strong> rilev~ionecontenente notizie che, a seconda· della loro natura, fanno riferimento atutta la settimana precedente quella <strong>di</strong> rilevazione, detta appunto « setti-, mana <strong>di</strong> riferimento l), ovvero ad 'un determinato giorno della predetta settimana,o, infine, al trimestre precedente il mese nel quale si svolge l'indagine.Come si è detto il modello ha subito nel tempo alcune mo<strong>di</strong>fiche;tuttavia, esso ha mantenuto costantemente la caratteristica <strong>di</strong> modello suun solo foglio, recante quesiti formulati sinteticamente e risposte da collocarenelle apposite colonne verticali. Tale impostazione del modello è statasuggerita dalla necessità <strong>di</strong> snellire al massimo ogni fase della . rilevazioneper assicurare la desiderata tempestività all'indagine (2).Il modello è <strong>di</strong>stinto in due sezioni: la prima raccoglie le notizie chevengono rilevate per tutti i componenti il nucleo familiare (la relazione<strong>di</strong> parentela con il capofamiglia, il sésso, l'età, e, per gli assenti dal Comune<strong>di</strong> residenza, il motivo e la durata dell'assenza e la località in cuisi trovano), la seconda raccoglie le notizie per i soli componenti in età<strong>di</strong> 14 <strong>anni</strong> o più (lo stato civile, il grado <strong>di</strong> istruzione, la con<strong>di</strong>zione,· leore <strong>di</strong> lavoro effettuate, la causa dell' eventuale attività lavorativa ridotta,il ramo <strong>di</strong> attività economica, la posizione nella prQfessione, la professione,la durata della ricerca dell'occupazione ed infine, per gli addetti all'agricolturaed alle costruzioni, le giornate e le ore me<strong>di</strong>e giornaliere effettuatenel trimestre precedente).Gli organi esecutivi della rilevazione sono costituiti dagli Uffici <strong>di</strong>statistica nei Comuni maggiori e dagli uffici anagrafici della popolazionenei CoÌnuni minori. Tali organi debbono provvedere all' estrazione dellefamiglie per la formazione del campione ed al reclutamento e addestramentodei rilevatori.QuaH organi <strong>di</strong> assistenza e <strong>di</strong> controllo dell' operato degli organi esecutivisono utilizzati gli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica i quali provvedonoad assicurare, anche con visite ispettive, l'osservanza, da parte dei(1) Soltanto nel caso <strong>di</strong> famiglie interamente emigrate all'estero in modo temporaneo ilrilevatore deve compilare il modello in base alle notizie risultanti dagli atti anagrafici e limitatamentead esse.(2) Soltanto in occasiOIÌe delle rilevazioni dell'aprile 1973 e dell'aprile 1975 si è fatto ricorsoad un modello <strong>di</strong> rilevazione <strong>di</strong> impostazione <strong>di</strong>fferente, avente, cioè, forma <strong>di</strong> fascicolo<strong>di</strong> più pagine e quesiti formulati spesso come vere e proprie domande rivolte all'intervistato.Tale tipo <strong>di</strong> modello, risultato <strong>di</strong> notevole onerosità in tutte le fasi <strong>di</strong> lavorazione, si è resonecessario per corrispondere ad alcune esigenze <strong>di</strong> informazione statistica <strong>di</strong> interesse per laComunità economica europea.


Comuni-campione delle· rispettive provinde,delle norme per la formazionedel campione delle famiglie, per la preparazione ed idoneità dei rilevatori, e per la raccolta delle notizie e la revisione dei modelli compilati .. N ella settimana precedente la rilevazione e per tutta la durata dellamedesima vengono svolte, normalmente, visite ispettive in numerosi Comuni-campioneanche da parte <strong>di</strong> funzionari dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticaed in particolare da parte del personale degli Uffici regionali <strong>di</strong>corrispondenza dell'Istituto esistenti da qualche anno in numerose regioni.Al personal~ intervistatore provvede il Comune-campione che, generalmente,lo recluta tra il personale <strong>di</strong>pendente della stessa amministrazionecomunale dopo averne accertato il possesso dei richiesti requisiti<strong>di</strong> capacità ed attitu<strong>di</strong>ne. Data la delicatezza del compito affidato agli intervistatori,la loro preparazione tecnica viene personalmente curata dal funzionariocomunale preposto alla rilevazione. In me<strong>di</strong>a, un intervistatoreriesce ad intervistare nella settimana <strong>di</strong> rilevazione una cinquantina <strong>di</strong>famiglie (1); alla rilevazione partecipano attualmente circa 2.500 intervistatori,per la quasi totalità <strong>di</strong>pendenti comunali.Accade talvolta che alcune delle famiglie incluse nel campione nonpossano essere intervistate (ad es.: per trasferimento in altro Comune, perdecesso dell'unico componente, per rifiuto a concedere l'intervista, ecc.).In tali casi si rende necessario sostituire la famiglia-campione con unaaltra, in modo da non alterare la prefissata numerosità del campione <strong>di</strong>ciascuno strato. Le famiglie da intervistare in sostituzione <strong>di</strong> quelle originarievengono scelte da un apposito elenco tra quelle aventi uguale numero<strong>di</strong> componenti. Per i Comuni il cui territorio sia stato sud<strong>di</strong>viso in piùaree ai fini della rilevazione, la scelta viene operata nella stessa area. Ilproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> sostituzione è tale da escludere qua1siasi arbitrarietà daparte dell' operatore e permettere un controllo delle sostituzioni effettuate.Spoglio,elaborazionee pubblicazionedei datiUltimata la raccolta dei dati da parte dei rilevatori, i modelli, dopouna prima revisione effettuata presso il Comune, vengono trasmessi all'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica che provvede alle successive fasi <strong>di</strong> revisione,co<strong>di</strong>ficazione e registrazione su nastro magnetico dei dati relativi aciascun componente ed infine alla formazione delle tavole programmateme<strong>di</strong>ante stampatrice collegata al calcolatore elettronico.I dati elaborati dal calcolatore sono riferiti a tutta la popolazione residente(esclusi i membri permanenti delle convivenze) in quanto lo stesso(1) I Comuni con più <strong>di</strong> 60 famiglie da intervistare sud<strong>di</strong>vidono il territorio comunalein due o più aree affidate a <strong>di</strong>versi rilevatori.


calcolatore provvede al cosiddetto «riporto all'universo » dei dati rilevatidal campione. Il riporto viene effettuato per i maschi e le femmine separatamentee <strong>di</strong>stintamente per strato. Esso consiste nel moltiplicare ciascundato campionario per il rapporto esistente tra l'ammontare della popolazioneresidente dello strato considerato e l'ammontare delle personerilevate in quello strato, tenuto conto del sesso. Il rapporto viene chiamato« coefficiente <strong>di</strong> riporto ».I risultati delle rilevazioni delle forze <strong>di</strong> lavoro, in quanto ottenuticon un campione <strong>di</strong> famiglie possono <strong>di</strong>fferire da quelli che si potrebberoottenere con una rilevazione completa. Data, peraltro, la rigorosa casualitàdella scelta del campione, è possibile conoscere il grado <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilitàdei risultati delle rilevazioni, potendosi determinare, in termini probabilistici,l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza degli scarti che essi presentano nei confrontidei risultati che si sarebbero ottenuti con una rilevazione completa.Per quanto riguarda la pubblicazione dei dati, a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> circa 60giorni dalla rilevazÌone sono <strong>di</strong> norma <strong>di</strong>sponibili i primi risultati. Inoltre;è allo stu<strong>di</strong>o la possibilità <strong>di</strong> effettuare una pubblicazione rapida trimestraledei dati rilevati a mezzo <strong>di</strong> fascicoli pre<strong>di</strong>sposti con riproduzionein offset dei tabulati meccanografici approntati dal calcolatore che elaborai dati stessi.È in corso, infine, l'inserimento in un archivio automatico (banca deidati) delle più importanti serie <strong>di</strong> dati sulle forze <strong>di</strong> lavoro dal 1959 inpoi; tale provve<strong>di</strong>mento renderà sempre più facile e rapida la <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> numerose informazioni.RILEVAZIONE STATISTICA DEI CONFLITTI DI LAVORO (*)In considerazione dell'importanza e déll'interesse che sotto vari aspettipresenta la conoscenza dei conflitti <strong>di</strong> lavoro, l'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticaha ripreso nel 1948 l'interrotta serie delle rilevazioni relative a tale fenomenocon criteri e meto<strong>di</strong> idonei a fornire un quadro per quanto possibilecompleto delle più importanti caratteristiche del fenomeno stesso (1).A tal fine è stata rivolta l'attenzione a pochi, ma significativi aspettidel fenomeno tralasciando cosi <strong>di</strong> rilevare quelle modalità la cui cono-(*) Redatto dal dotto Giov<strong>anni</strong> MARROCCHI e da Vincenzo SALZANO del Servizio dellestatistiche del lavoro e dei bilanci <strong>di</strong> famiglia.. (1) In Italia la raccolta <strong>di</strong> dati statistici sugli scioperi ebbe inizio con gli stu<strong>di</strong> effettuatidalla Commissione d'inchiesta nominata nel 1878 per indagare sulle cause degli scioperi chesi erano manifestati in alcune provincie. La regolare pubblicazione dei dati ebbe inizio nel1892 a cura dellVIinistero <strong>di</strong> agricoltura, industria e commercio con un volume de<strong>di</strong>cato agliscioperi avvenuti nell'agricoltura e nell'industria durante gli <strong>anni</strong> dal 1884 al 1891 e contenente,altresi, alcuni dati retrospettivi a partire dal 1860.


scenza sarebbe stata <strong>di</strong> scarsa o dubbia utilità o la cui rilevazione nonavrebbe pot\lto basarsi su obiettivi elementi· quantitativi. Per questo motivoè stata omessa, ad esempio, la rilevazione delle « agitazioni », nonchèquella delle altre forme <strong>di</strong> lotta come la « non collaborazione» ed il « rallentamentoproduttivo ».Le norme impartite nel 1948 per l'esecuzione della rilevazione agliorgani rilevatori, costituiti dalle Questure, non hanno subito nel tempomo<strong>di</strong>fiche <strong>di</strong> particolare rilievo ma sono state, tuttavia, oggetto <strong>di</strong> continuimiglioramenti, precisazioni ed integrazioni sulla base dell' esperienza manmano acquisita.Una mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> un certo rilievo fu introdotta,peraltro, nel 1955;a partire da tale anno sono stati compresi nella rilevazione tutti i conflitti<strong>di</strong> lavoro, a prescindere dalla loro durata, mentre in precedenza eranoesclusi quelli <strong>di</strong> durata inferiore ad una giornata lavorativa a meno chele interruzioni non fossero effettuate in due o più giornate. Nella stessaoccasione fu rinnovato anche il modello <strong>di</strong> rilevazione per adeguarlo allenuove esigenze e per semplificare le operazioni <strong>di</strong> compilazione, <strong>di</strong> reVIsionee <strong>di</strong> elaborazione dei dati.A partire dal 1975 inoltre vengono rilevati anche i conflitti estraneial rapporto <strong>di</strong> lavoro e cioè i conflitti connessi con provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> politicaeconomica, istanze <strong>di</strong> riforme sociali, eventi nazionali e internazionali,ecc.Definizionedei « conHitti<strong>di</strong> lavoro»Costituiscono oggetto della rilevazione i conflitti <strong>di</strong> lavoro, ossia levertenze tra datori <strong>di</strong> lavoro e prestatori d'opera, che, nel mese <strong>di</strong> riferimento,hanno dato luogo ad una temporanea sospensione (sciopero oserrata) dell'attività lavorativa, qualunque sia la durata della sospensionestessa, anche, cioè, se essa è solo <strong>di</strong> qualche frazione <strong>di</strong> ora (1).Sono esclusi dalla definizione dei conflitti <strong>di</strong> lavoro i casi <strong>di</strong> « noncollaborazione », « rallentamento produttivo» o altre forme <strong>di</strong> protestache non comportano una sia pur temporanea sospensione dell' attività lavorativa.Inoltre fino al 1974 non sono stati rilevati, quali conflitti <strong>di</strong> lavoro,gli scioperi effettuati per motivi estranei al rapporto <strong>di</strong> lavoro.Il conflitto <strong>di</strong> lavoro costituisce non solo l'oggetto del1a' rilevazionema anche l'unità statistica <strong>di</strong> rilevazione. Infatti, l'organo rilevatore deve(1) Come si è detto, dal 1948 al 1954 sono stati considerati i conflitti manifestatisi conl'astensione dal lavoro per la durata <strong>di</strong> almeno una giornata lavorativa o, se <strong>di</strong> durata inferiore,per più giorni consecutivamente o saltuariamente.r86


compilare e trasmettere un modello <strong>di</strong> rilevazione a sè stante per ciascunconflitto <strong>di</strong> lavoro.L'esperienza ha. <strong>di</strong>mostrato che questa norma non si presenta sempre<strong>di</strong> facile applicazione e ciò perchè i conflitti <strong>di</strong> lavoro vengono percepitidal rilevatore solo attraverso le loro manifestazioni più appariscenti,quali sono appunto le sospensioni dell'attività lavorativa.Dal momento che anche più sospensioni dal lavoro possono esseremanifestazioni <strong>di</strong> uno stesso conflitto, il rilevatore è tenuto, anzitutto, a<strong>di</strong>n<strong>di</strong>viduare quali sospensioni fanno capo ad un medesimo conflitto e quali,al contrario, sono manifestazioni <strong>di</strong> altrettanti conflitti.Per ottenere una corretta in<strong>di</strong>viduazione dei conflitti il rilevatore deve,pertanto, ricondurre ad un unico conflitto più sospensioni dal lavoro soltantodopo aver accertato· che esse traggono origine dalla medesima vertenza,la cui soluzione avrebbe automaticamente interrotto tutte le sospensionidal lavoro considerate.Così, la sospensione del lavoro verifica.tasi in un dato mese nella.azienda A per motivi salariali e la sospensione del lavoro nell' azienda Bsempre per motivi salariali, non comporta necessariamente la conseguenzache, data la coincidenza delle cause (motivi salariali), le due sospensionisiano manifestazione <strong>di</strong> una medesima vertenza e che quin<strong>di</strong> costituisconoun unico conflitto. La coincidenza delle cause non è sempre in<strong>di</strong>ce dellaunicità della vertenza in quanto quella che oppone i lavoratori al datore. <strong>di</strong> lavoro nella azienda A può essere del tutto in<strong>di</strong>pendente da quellache oppone i prestatori d'opera al datore <strong>di</strong> lavoro nell'azienda B. Infattinon è detto che la risoluzione della vertenza e la conseguente ripresa dellavoro nella prima azienda, debba necessariamente comportare la risoluzionedella vertenza e quin<strong>di</strong> la ripresa del lavoro nella seconda.La rilevazione dei c9nflitti <strong>di</strong> lavoro viene effettuata me<strong>di</strong>ante un modelloin cui vengono specificati: la causa del conflitto, l'estensione territoriale<strong>di</strong> esso, la durata, le aziende inter~ssatè dal conflitto, il numerodei lavoratori partecipanti e .le ore <strong>di</strong> lavoro perdute per ciascuna categoria.Caratteristichedella rilevazioneUn dato <strong>di</strong> grande importanza è quello relativo alle categorie dei lavoratoriinteressati al . conflitto. Per la esatta segnalazione <strong>di</strong> esso il rilevatoreè tenuto a seguire precise norme:a) nel caso <strong>di</strong> un conflitto!che ha interessato una singola azienda,la categoria dei lavoratori interessati dal conflitto viene precisata in<strong>di</strong>candol'attività economica prevalente esercitata dall'azienda;


) nel caso <strong>di</strong> conflitto che ha interessato, in più aziende, una solacategoria <strong>di</strong> lavoratori, viene riportata la denominazione della categoriastessa;c) nel caso <strong>di</strong> conflitto che ha interessato, in più aziende, <strong>di</strong>versecategorie <strong>di</strong> lavoratori, tali categorie vengono or<strong>di</strong>natamente elencate nelleapposite righe. Nel caso che il conflitto interessi più <strong>di</strong> cinque categorie<strong>di</strong> lavoratori, 1'elencazione <strong>di</strong> queste viene continuata su un secondo modello,in quanto ciascun modello contiene soltanto 5 colonne.Come numero <strong>di</strong> lavoratori partecipanti il rilevato re deve considerarequello dei prestatori d'opera che, a seguito del conflitto, hanno sospesoil lavoro, non compresi in esso, pertanto, quei lavoratori i quali non risultavanoal lavoro per <strong>di</strong>versa causa come: ferie, malattia, turno, ecc. Senello stesso giorno i lavoratori <strong>di</strong> una data azienda, o categoria, a causa<strong>di</strong> un conflitto, hanno effettuato più sospensioni <strong>di</strong> lavoro, nel modello,in corrispondenza <strong>di</strong> tale giorno, viene in<strong>di</strong>cato il numero me<strong>di</strong>o dei lavoratoriche hanno partecipato alle sospensioni, numero ottenuto <strong>di</strong>videndoil totale delle ore <strong>di</strong> lavoro perdute nel complesso delle sospensioni perla durata complessiva delle sospensioni.Sempre ai finÌ del computo dei lavoratori partecipanti e delle ore lavorativeperdute, se la sospensione del lavoro si è protratta per più giorniconsecutivi, gli eventuali giorni festivi nei quali si sarebbe comunque Interrottal'attività lavorativa non vengono considerati.Perio<strong>di</strong>cità,organi e modalitàdella rilevazioneLa rilevazione dei conflitti <strong>di</strong> lavoro ha perio<strong>di</strong>cità mensile; organi <strong>di</strong>rilevazione sono gli uffici <strong>di</strong> Questura e le loro dIpendenze. La scelta <strong>di</strong>tali uffici quali organi <strong>di</strong> rilevazione è stata determinata dalla necessità <strong>di</strong>ottenere dati per quanto possibile non viziati da errori (e si ha motivo<strong>di</strong> ritenere che le Questure per i loro compiti d'istituto siano in possesso<strong>di</strong> informazioni tempestive) o da parzialità (ed i suddetti uffici garantisconoanche questo requisito che potrebbe, invece, mancare in altre fontiinteressate ad aumentare o <strong>di</strong>minuire l'importanza dei conflitti <strong>di</strong> lavoro).Per· quanto concerne le modalità <strong>di</strong> rilevazione, il rilevatore, <strong>di</strong>rettamenteo in<strong>di</strong>rettamente informato delle sospensioni· dell'attività lavorativaverificatesi nella provincia a seguito <strong>di</strong> vertenze <strong>di</strong> lavoro in atto, procede,nei mo<strong>di</strong> che ritiene più idonei,· ad assumere quelle notizie che sono dariportare nel modello <strong>di</strong> rilevazÌone.L'esperienza ha <strong>di</strong>mosttato che nella grande maggioranza dei casi nonsi incontrano <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> ri1ìevo, tuttavia è stata costantemente richiamataI88


l'attenzione degli organi rilevatori sulla necessità che il dato relativo alnumero dei lavoratori che hanno preso parte alle sospensioni del lavoro. sia rilevato con particolare cura (e ciò in conseguenza delle contrastantitendenze delle due parti in causa, interessate l'una ad ingran<strong>di</strong>re e l'altraa <strong>di</strong>minuire tale numero), in modo da assicurare alla rilevazione <strong>di</strong> talefondamentale dato quella obiettività dalla. quale non può prescindere lastatistica ufficiale.L'elaborazione dei dati riportati nei modelli <strong>di</strong> rilevazione è stata eseguitafino al 1966 senza l'intervento del servizio meccanografico. A partiredall'anno successivo, però, nell'intento <strong>di</strong> ottenere maggiore rapi<strong>di</strong>tà e sicurezzadell'elaborazione ed anche per ampliare il numero delle tavole <strong>di</strong>spoglio, si è deciso <strong>di</strong> avvalersi dell'apporto delle tècniche del trattamentoelettronico ,delle informazioni raccolte.Un primo spoglio rapido delle principali notizie contenute nei modelli<strong>di</strong> rilevazione pervenuti viene effettuato· entro 20 giorni circa daltermine del mese <strong>di</strong> riferimento al fine <strong>di</strong> ottenere un dato complessivonazionale provvisorio delle ore <strong>di</strong> lavoro perdute; esso risulta, comunque,<strong>di</strong> elevata atten<strong>di</strong>bilità, in quanto basato, normalmente, sui dati inviati daalmeno 90 Questure su 95.Segue l'elaborazione meccanografica per avere i dati definitivi secondole numerose modalità previste.Resta da aggiungere a proposito della <strong>di</strong>vulgazione dei dati sui con;..B.itti <strong>di</strong> lavoro che recentemente, nel quadro delle iniziative prese dall'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica per il più facile accesso alle informazioni<strong>di</strong>sponibili, è stata decisa la formazione <strong>di</strong> un archivio automatizzato deidati (banca dei dati); in esso è stato <strong>di</strong>sposto, tra l'altro, l'inserimentodelle serie storiche dei dati delle ore perdute per conflitti <strong>di</strong> lavoro apartire dal 1971.


15. Statistiche culturalie sociali varieUn'organica classificazione delle statistiche culturali era inesistentefino all'anno 1927, epoca in cui l'Istituto internazional,e <strong>di</strong> statistica formulòin merito un programma avente carattere internazionale e fondato su basi,per quanto possibile, uniformi.La rilevazione <strong>di</strong> notizie riguardanti le attività culturali ha incontrato<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> vario genere, sia per la presenza <strong>di</strong>. molteplici enti prepostialla gestione <strong>di</strong> tale settore (pubblici e privati), sia per la natura complessaed il carattere riservato <strong>di</strong> tali attività, che non sempre hanno resopossibile la raccolta e la successiva utilizzazione <strong>di</strong> dati esaurienti e talida permettere raffronti <strong>di</strong> una certa vali<strong>di</strong>tà.Formano oggetto delle rilevazioni per le statistiche cultur~li sia leattività e<strong>di</strong>toriali, nelle loro manifestazioni specifiche della produzione librariae della stampa perio<strong>di</strong>ca, sia le istituzioni che, svolgendo attività<strong>di</strong> natura assai <strong>di</strong>versa tra loro, costituiscono materia <strong>di</strong> vivo interesseculturale, quali ad esempio: le biblioteche, i musei e le altre istituzionisimilari, le accademie e gli istituti <strong>di</strong> cultura, gli archivi, ecc.Nell'ambito delle statistiche sociali varie vengono effettuate alcunerilevazioni alquanto eterogenee tra loro per la materia trattata, qualiquelle delle letture, degli impi~nti sportivi e dei risultati delle elezioni politicheo amministrative. Tali statistiche inoltre si <strong>di</strong>versificano per la perio<strong>di</strong>cità:ad esempio, mentre le statistiche elettorali si effettuano ogniqual volta si in<strong>di</strong>cono le elezioni e sono basate sui risultati provenientida ciascun comune, quelle delle letture hanno perio<strong>di</strong>cità all'incircadecennaIee si basano sulle risposte <strong>di</strong> un campione <strong>di</strong> persone scelte in. occasionedelle indagini trimestrali delle forze <strong>di</strong> lavoro.STATISTICHE CULTuRALI (*)Fino al 1928 le notizie statistiche sulla produzione librariaitàliàna Produzionevenivano desunte dal Bollettino mensile delle pubblicazioni ricevute per <strong>di</strong>ritto libraria(*) Redatto dalla dotto Sara SARNO del Servizio delle statistiche dell'istruzione, culturalie sociali varie. .... .


<strong>di</strong> stampa, e<strong>di</strong>to dalla Biblioteca nazionale <strong>di</strong> Firenze, che costituiva launica fonte <strong>di</strong> dati su tale- argomento. Le opere segnalate erano quelleregistrate in entrata dalla biblioteca nell'anno considerato e non quelleIeffettivamente pubblicate.Nel 1928 l'Istituto italiano del libro, per incarico e con l'ausilio dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> . statistica, compilò la statistica della produzione librariaitaliana. I dati statistici si basavano specialmente sull'appen<strong>di</strong>cestatistica annuale pubblicata nel citato bollettino della Biblioteca nazionale<strong>di</strong> Firenze e su altre pubblicazioni <strong>di</strong> enti statali o privati, che operavanonel settore e<strong>di</strong>toriale. Gli stessi criteri informarono la successiva indagine,per gli <strong>anni</strong> 1931-32-33, pubblicata dall'Istituto centrale ~i statisticanel volume Statistica <strong>di</strong> alcune manifestazioni culturali italiane nelperiodo 1931-35.Dopo la soppressione dell'Istituto italia"no del libro, nel' 1934, la d::levazione fu effettuata dall' Associazione italiana delle biblioteche, che trasmettevai dati statistici all'lsTAT per la loro pubblicazione nell'Annuariostatistico italiano.Nel 1951 l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, tralasciando le fonii a cui.si era ricorsi nelle indagini precedenti, raccolse <strong>di</strong>rettamente i dati statistici,utilizzando gli elementi in possesso dell'ufficio stampa delle Prefettureed avvalendosi della collaborazione degli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica.Semp!e nel 1951, l'Istituto classificò separatamente i libri scolastici. Quantoal tipo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione, la statistica del 1951 considerò le prime e<strong>di</strong>zioni e lee<strong>di</strong>zioni successive, ossia le rie<strong>di</strong>zioni (che presentano variazioni, aggiunteo mo<strong>di</strong>fiche rispetto alle e<strong>di</strong>zioni originali) ; non vennero considerate,invece, le ristampe, ossia le riproduzioni integrali <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zioni precedenti.Fino al 1963 l'indagine, condotta secondo criteri <strong>di</strong> rilevazione e modalitàtecniche <strong>di</strong> elaborazione uniformi, escludeva la produzione fino a 100pagine; dal 1964 l'indagine comprese anche le opere da 50 a 100 pagine.Nel 1961 l'Istituto, rappresentato presso il comitato :<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o perla regolamentazione delle statistiche e<strong>di</strong>toriali presso la sede dell'UNEscoa Parigi, contribuÌ alla stesura della «raccomandazione generale sulla normalizzazionedelle statistiche e<strong>di</strong>toriali l), pubblicata il 19 novembre 1964.Nelle successive indagini in materia e<strong>di</strong>toriale, l'Istituto si adeguò ai criterisuggeriti con tale « raccomandazione» per assicurare la comparabilitàdei dati concernenti le statistiche e<strong>di</strong>toriali.Dal 1967 la rilevazione annuale della produzione libraria viene effettuatadallilstituto <strong>di</strong>rettamente presso le case e<strong>di</strong>trici operanti in Italia,le quali, all'inizio <strong>di</strong> ogni anno solare, ricevono il modello <strong>di</strong> rilevazione


pre<strong>di</strong>sposto in maniera da essere elaborato meccanograficamente. Larilevazione riguarda la produzione <strong>di</strong> libri ed opuscoli pubblicati nell'annoe le opere sono esaminate secondo i seguenti caratteri fondamentàli:l) tipo <strong>di</strong> opera (libri scolastici, libri per ragazzi, altri libri);2) opere secondo il tipo <strong>di</strong> e<strong>di</strong>zione (prima e<strong>di</strong>zione, e<strong>di</strong>zioni successive,ristampe);3) numero dei volumi <strong>di</strong> CUI è composta l'intera opera e numerodelle pagine <strong>di</strong> ciascun volume;4) opere secondo il numero delle pagine: opuscoli (da 5 a 48 pagine)e libri (da 49 pagine in su) ;5) materia trattata (secondo la classificazione internazionale pre<strong>di</strong>spostadall'UNEsco, che comprende 27 voci);6) lingua originale in cui l'opera è pubblicata;7) lingua da cui l'opera risulta tradotta (traduzioni da altre lingueIn italiano o in altra lingua);8) tiratura dell'opera (numero <strong>di</strong> esemplari stampati per ogni operapubblicata nell'anno);9) prezzo <strong>di</strong> copertina delle opere.Dal 1959 la pubblicazione dei dati rilevati viene effettuata, con regolarità,nella serie dell' Annuario delle statistiche culturali, che presentatavole dettagliate nelle quali sono analiticamente considerati tutti i caratteririlevati.Le prime rilevazioni statistiche sulla stampa perio<strong>di</strong>ca furono effet- Stampa perio<strong>di</strong>catuate dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel 1928, per documentare la produzione<strong>di</strong> giornali e perio<strong>di</strong>ci all'Esposizione della stampa tenutasi a Colonia(1). Il campo d'osservazione ed i caratteri esaminati erano assai limitatie la rilevazione risultò piuttosto sommaria. Nel 1929 un'indagine piùcompleta venne affidata al Prof. Fumagalli che, d'intesa con l'Istituto (ilquale provvide all'elaborazione dei dati), adottò criteri tecnici <strong>di</strong> rilevazionepiuttosto omogenei. Le notizie, infatti, furono ricavate dall' Annuariodella stampa e dal Bollettino delle pubblicazioni italiane ricevute per <strong>di</strong>ritto(1) Su richiesta del Commissariato generale del Governo italiano presso tale esposizione.I93


<strong>di</strong> stampa della Biblioteca nazionale <strong>di</strong> Firenze. I risultati dell'indagine,'nella quale venivano messi in evidenza i due caratteri fondamentali,perio<strong>di</strong>cità e materia trattata, furono pubblicati in tavole riàssuntive.Analoga indagine, ma ancor più sommaria, venne eseguita nel 1941 acura dell' Associazione italiana delle biblioteche.Il problema <strong>di</strong> tale rilevazione statistica, legato soprattutto alla necessità<strong>di</strong> estendere l'indagine per ottenere risultati più completi, fu affrontatodall'Istituto nel 1950, quando la rilevazione della stampa perio<strong>di</strong>ca<strong>di</strong>venne annuale. e fu affidata agli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica presso leCamere <strong>di</strong> commercio.. Questi uffici si rivolsero alle redazioni dei perio<strong>di</strong>ciesistenti nelle rispettive provincie <strong>di</strong> competenza per far loro compilarei modelli pre<strong>di</strong>sposti dall'Istituto per l'indagine. In quell'anno l'Istitutopotè ampliare il campo della rilevazione, ottenendo i dati riguardantila quasi totalità dei perio<strong>di</strong>ci pubblicati in Italia nell'anno stesso. Fu esclusadall'indagine soltanto la cosiddetta produzione minore, costituita da pubblicazioniche, per importànza, struttura, carattere e contenuto, non possonoessere incluse nella produzione normale. Nei riguar<strong>di</strong> del numerodelle pagine, non si tenne conto della produzione inferiore alle quattropagine, tranne per alcune categorie (giornali e settimanali).La produzione rilevata venne <strong>di</strong>stinta in quattro classi: l) produzioneor<strong>di</strong>naria, <strong>di</strong> contenuto estremamente vario e mutevole, che va dalgiornale quoti<strong>di</strong>ano o rivista <strong>di</strong> grande formato e- <strong>di</strong>ffusione al perio<strong>di</strong>co<strong>di</strong> formato ridotto e limitata tiratura; 2) pubblicazioni perio<strong>di</strong>che delloStato, cioè i bollettini ufficiali dei Ministeri e delle altre amministrazionidello Stato e degli organi centrali e periferici; 3) atti parlamentari, ossiai resoconti dell'attività della Camera dei Deputati e del Senato dellaRepubblica; 4) atti accademici, memorie e notiziari <strong>di</strong> Università edIstituti, <strong>di</strong> associazioni e società a carattere e finalità artistici, scientificie <strong>di</strong> cultura. varia.L'Istituto, in sede <strong>di</strong> elaborazione, ha or<strong>di</strong>nato la vastissima materiatrattata in quattro gruppi fondamentali, ciascuno poi <strong>di</strong>viso in classi ecategorie: l) arti e lettere; 2) scienze e tecnica; 3) informazione e documentazione;4) carattere vario. Un'altra elaborazione fu quella sulla situazioneal 31 <strong>di</strong>cembre e sul movimento dei perio<strong>di</strong>ci verificatosi nel corsodell'anno (perio<strong>di</strong>ci fondati o cessati).I risultati della rilevazione furono pubblicati nel . volume II delloAnnuario delle statistiche culturali.L:indagine, che si mostrò <strong>di</strong> particolare interesse, fu ripetuta nel.1952 e rinnovata negli <strong>anni</strong> seguenti, secondo criteri uniformi.I94


A partire dal 1 ~64 l'Istituto, in conformità alle <strong>di</strong>sposizioni suggeritein sede internazionale dall'UNEsco in materia <strong>di</strong> statistiche e<strong>di</strong>toriali,ha riesaminato l'oggetto della rilevazione, considerando due gruppi fondamentali:giornali d'informazione generale ed altri perio<strong>di</strong>ci.I « giornali d'informazione generale» sono le pubblicazioni perio<strong>di</strong>chedestinate al grande pubblico (essi costituiscono una fonte originale d'informazionescritta sugli avvenimenti <strong>di</strong> attualità, riguardanti gli affaripubblici, la politica interna, le questioni internazionali, la cronaca, ecc.).Tali pubblicazioni, aventi soprattutto perio<strong>di</strong>cità quoti<strong>di</strong>ana, possono, tuttavia,contenere anche articoli letterari od altri, come pure illustrazioni epubblicità.Gli {( altri perio<strong>di</strong>ci » sono quelle pubblicazioni che sviluppano argomenti<strong>di</strong> interesse generale o particolare (legislazione, finanze, commercio,me<strong>di</strong>cina, sport, moda, ecc.). Sono comprese in questo gruppo le riviste<strong>di</strong> attualità che selezionano o commentano fatti già riportati nei giornalid'informazione generale. Essi hanno una perio<strong>di</strong>cità più lunga e varia (settimanale,quin<strong>di</strong>cinale, mensile, bimestrale, trimestrale, quadrimestrale,semestra]e, ecc.).Inoltre, sempre nel 1964, l'Istituto ha adottato una nuova classificazioneper materia trattata (ossia per argomento), per quanto concerne gli« altri perio<strong>di</strong>ci ». Essa comprende 28 voci secondo lo schema <strong>di</strong> classificazioneadottato internazionalmente.Nel 1965 l'Istituto ha definitivamente adottato nell'indagine tutti icriteri suggeriti dall'UNEsco nella sua « raccomandazione sulla normalizzazionedelle statistiche e<strong>di</strong>toriali »del 19 novembre 1964. Nella rilevazionestatistica, infatti, è stata compresa anche la richiesta <strong>di</strong> dati sulla<strong>di</strong>ffusione (numero <strong>di</strong> copie pubblicate per ogni numero uscito).L'indagine è stata condotta ogni anno seguendo norme uniformi eduna metodologia tecnica <strong>di</strong> elaborazione che ha preso in considerazionela totalità dei caratteri rilevati, con modelli preco<strong>di</strong>ficati e per mezzo <strong>di</strong>un' elaborazione meccanografica.La pubblicazione dei dati, dal 1959, viene effettuata nella serie dell'Annuariodelle statistiche culturali.La prima indagine speciale sulle biblioteche esistenti in Italia fu ef- Bibliotechefettuata dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nell'anno 1927. L'indagine, purrisultando per molti aspetti incompleta, presentò, tuttavia, un' estensioneed un notevole approfon<strong>di</strong>mento della materia trattata perchè prese in esamevarie categorie <strong>di</strong> biblioteche, <strong>di</strong>stinguendole secondo <strong>di</strong>versi caratteri.I95


Nel 1934 e nel 1945 la rilevazione fu analoga, come contenuto, allaprecedente, a parte alcuni perfezionamenti introdotti per ampliare il campo<strong>di</strong> osservazione.Nell'anno 1950 l'Istituto effettuò un'altra indagine allo scopo <strong>di</strong> aggiornarei dati raccolti nel passato. L'oggetto della rilevazione si riferivaalle biblioteche aperte al pubblico o almeno accessibili a determinate categorie<strong>di</strong> persone, appartenenti allo Stato o ad enti ed istituzioni pubbliche.Da questa indagine risultavano escluse:a) le biblioteche la cui consistenza era inferiore ai 3.000 volumi;b) le biblioteche popolari (che avrebbero formato oggetto <strong>di</strong> unarilevazione particolare da parte dell'Ente per le biblioteche popolari, conla collaborazione tecnica dell'Istituto);-c) le biblioteche scolastiche (funzionanti presso le scuole me<strong>di</strong>e esecondarie superiori);d) le biblioteche <strong>di</strong> proprietà <strong>di</strong> enti stranieri (pur avendo sede incittà italiane).Le biblioteche censite vennero raggruppate in categorie: bibliotechepubbliche statali, <strong>di</strong>stinte da quelle funzionanti presso i monumenti nazionali,anche se entrambe <strong>di</strong> proprietà dello Stato ed amministrate dal Ministerodella pubblica istruzione; biblioteche degli enti locali (provincie,comuni e consorzi); biblioteche <strong>di</strong> enti bibliografici specializzati; biblioteche<strong>di</strong> accademie, enti scientifici e culturali; biblioteche <strong>di</strong> enti religiosi;altre biblioteche.L'Istituto realizzò un'indagine più completa nel 1955, delimitandopiù esattamente il campo della rilevazione. In quella indagine furono tenutipresenti due caratteri fondamentali:a) l'apertura al pubblico della biblioteca (che doveva essere sempreconsentita, anche se limitata in relazione al fine ed alle particolari fun­ZIOnI svolte da ciascuna biblioteca);b) la consistenza quantitativa del materiale librario (biblioteche conalmeno 3.000 volumi).La classificazione delle biblioteche secondo l'appartenenza venne ampliatarispetto all'indagine del 1950 per mettere in evidenza la categoria<strong>di</strong> biblioteche appartenenti agli enti culturali, scientifici e tecnici. Nellarilevazione fu considerato per la prima volta il carattere della biblioteca,<strong>di</strong>stinguendo le biblioteche a carattere generale da quelle a carattere par-


SALA DEL CARTOGRAFICOBIBLIOTECA: INTERNO.BIBLIOTECA:SALA DI LETTURA


ticolare (secondol'irt<strong>di</strong>rizzo seguito). Ai fini della rilevazione furono consideratele seguenti categorie <strong>di</strong> biblioteche <strong>di</strong> carattere generale:a) nazionali e governative (statali);b) universitarie;c) comunali e provinciali;d) <strong>di</strong> associazioni culturali e fondazioni;nonchè le seguenti categorie <strong>di</strong> biblioteche <strong>di</strong> carattere particolare:a) <strong>di</strong> facoltà e istituti universitari;. b) <strong>di</strong> musica e belle arti;c) dell'amministrazione pubblica e degli organi dello Stato;d) <strong>di</strong> enti pubblici;e) <strong>di</strong> accademie e istituti scientifici;f) <strong>di</strong> enti religiosi.Una delle più complete indagini svolte dall'Istituto sull'attività dellebiblioteche è stata effettuata nel 1965. Alla rilevazione ha fatto seguitoun'accurata elaborazione dei dati rilevati, che ha consentito <strong>di</strong> conoscere lasituazione e la <strong>di</strong>slocazione territoriale delle biblioteche, classificate secondol'appartenenza, il carattere e la destinazione, tenendo conto anche dei programmie dei suggerimenti formulati, in sede internazionale, dall'UNEsco.Una nuova indagine è stata effettuata dall' Istituto sulle bibliotecheaperte al pubblico al 31 <strong>di</strong>cembre 1972. Tale indagine, che ha perfezionatoi risultati già ottenuti con le rilevazioni del 1955 e del 1965, è stataanticipata al 1972, anche per aderire alle iniziative prese dall'UNEsco inoccasione dell' « Anno internazionale del libro ».L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, con la collaborazione del Ministero Istitutidella pubblica istruzione, effettuò, per l'anno 1959, un'indagine statistica <strong>di</strong> d~ntichitàsugli Istituti <strong>di</strong> antichità e d'arte allo scopo <strong>di</strong> avere una più completa e arteed esauriente documentazione su musei, gallerie e pinacoteche, monumentie scavi ed altre raccolte esistenti presso gli istituti statali e non statali,aperti al pubblico. La rilevazione prese in e~ame le raccolte esistenti alladata del 31 marzo 1959, costituite con carattere permanente ed aventi finalitàartistiche, scientifiche e <strong>di</strong>vulgative.L'indagine fu affidata dall'Istituto agli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica,che provvidero a raccogliere i modelli, compilati dai Comuni, relativi allesingole istituzioni. Infatti, in ciascuna scheda, ogni Comune in<strong>di</strong>cò i musei,14I97


le collezioni e ·1e .raccoite costituite da opere e oggetti <strong>di</strong> qualsiasi specie.I dati furono, classificati per provincia, secondo laspecie (musei, collezionie raccolte d'arte, <strong>di</strong> etnografia, d~ scienza e tecnica, giar<strong>di</strong>ni zoologici,acquari, orti botanici, e<strong>di</strong>fici <strong>di</strong> valore storico e artistico) e l'appartenenza(Stato, Provincie e Comuni, altri enti pubblici, enti religiosi, privati) delleistituzioni rilevate. I risultati sono stati pubblicati sull' Annuario delle statisticheculturali, 1960.L'indagine non è stata ripetuta. Tuttavia -l'Istituto elabora ogni annoi dati rilevati <strong>di</strong>rettamente dalla Direzione generale delle antichità e bellearti, <strong>di</strong>pendente prima dal Ministero della pubblica istruzione, poi dalMinistero dei beni culturali. L'elaborazione riguarda il numero delle istituzioni,raggruppate in tre categorie fondamentali: musei e collezionid'arte ; gallerie e pinacoteche; monumenti e scavi (comè castelli, palazzi,ville, chiese, chiostri, templi, anfiteatri, ecc.); il numero, dei visitatori,<strong>di</strong>stinti in quelli con ingresso a pagamento e quelli con ingresso gratuito,per categoria <strong>di</strong> istituzione, per mese e per regIOne ; nonchè i dati sugliincassi registrati.ArchiviPer quanto riguarda gli archivi, l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, d'intesacon il Ministero dell'interno, effettuÒ nel 1927 una indagine statistica -pubblicata nel voI. XV della Serie VI degli Annali <strong>di</strong> Statistica - cheaveva lo scopo <strong>di</strong> raccogliere dati su: le scuole <strong>di</strong> paleografia, le bibliotecheannesse,il materiale archivistico conservato, il personale addetto, iservizi prestati al pubblico.Un'analoga rilevazione fu eseguita per l'anno' 1931 sempre a curadell'Istituto, che seguì gli stessi criteri adottati nell'indagine precedente,pubblicando i relativi risultati nel volume Statistica <strong>di</strong> alcune manifestazioniculturali italiane nel periodo 1931-1935.Soltanto nel 1950 l'Istituto potè realizzare un'altra rilevazione statisticasugli archivi. Questa indagine servÌ, in modo particolare, per metterein evidenza gli eventuali mutamenti 'avvenuti dopo il periodo bellico.Nel 1956 l'Istituto effettuÒ una nuova indagine per rilevare l'attrezzaturaed il funzionamento degli archivi secondo le singole se<strong>di</strong> (cfr. Statisticheculturali, Serie I, VoI. I, 1954). L'indagine non è stata più ripetutaperchè il Ministero dell'interno, insieme con quello <strong>di</strong> grazia e giustizia,cura <strong>di</strong>rettamente la raccolta <strong>di</strong> notizie che riguardano l'amministrazionee l'organizzazione archivistica <strong>di</strong> specifica competenza e pubblicanonei loro annuari la documentazione che ha, soprattutto, carattere amministrativo.I9B


STATISTICHE SOCIALI VARIE (*)Nel quadro delle ricerche intraprese per la conoscenza: del livello <strong>di</strong>vita della popolazione italiana, l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica effettuò nelmese <strong>di</strong> maggio 1957 una apposita indagine per rilevare, tra l'altro, alcunidati sulla lettura intesa come una delle attività del tempo libero.Allo scopo <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re questa prima ricerca e <strong>di</strong> documentarsisulle principali caratteristiche delle persone che leggono o che non leggono,l'Istituto, nell'aprile del 1965, effettuava una seconda indagine specialesulle lètture, indagine sollecitata anche dalla Commissione nazionale dellibro. Venne pre<strong>di</strong>sposto a questo scopo un apposito modello e la rilevazionefu abbinata ad una delle rilevazioni campionarie sulle forze <strong>di</strong> lavoro.L'indagine ha potuto cosi avvalersi <strong>di</strong> un campione <strong>di</strong> famiglie abbastanzaesteso, nonchè <strong>di</strong> una efficiente organizzazione periferica e <strong>di</strong> intervistatorigià addestrati presso i singoli Comuni. Da essa emersero i datirelativi alle persone che leggono o che non leggono e ad alcune loro. caratteristiche(età, sesso, grado <strong>di</strong> istruzione, posizione nella professione),i dati relativi alle famiglie, secondo alcuni caratteri del capo famiglia, equelli relativi alle spese sostenute per la lettura.Nel luglio 1973, infine, è stata realizzata· una terza indagine sempreabbinata alla rilevazione sulle forze <strong>di</strong> lavoro. Le caratteristiche tecnichedella rilevazione sono state praticamente le stesse dell'indagine precedente;il modello <strong>di</strong> rilevazione è stato ampliato, essendovi state incluse domandesulle modalità <strong>di</strong> acquisto e <strong>di</strong> pagamento dei libri, nonchè sul numero <strong>di</strong>letture approssimativamente effettuate da ciascuna persona.I risultati <strong>di</strong> queste indagini sono stati pubblicati nella serie Notee relazioni.Indagine specialesulle letturedegli italianiLa prima indagine statIstIca sugli impianti sportivi è stata eseguitanel giugno del 1953 dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, in collaborazionecon il CONI (Comitato olimpico nazionale italiano). L'inchiesta si proponevala realizzazione <strong>di</strong> un primo accertamento statistico sugli impiantiesistenti in Italia, ripartiti per specialità (sport praticati) ed ubicazione.La statistica comprese sia gli impianti sportivi omologati delle Federazioni,sia gli impianti (omologati o non omologati), appartenenti ad enti vari, asocietà sportive ed a privati.Statistichesportive(*) Redatto dalla dotto Sara SARNO· e dalla dotto Margherita DE VECCHI del Serviziodelle statistiche dell'istruzione, culturali e sociali varie e dal dotto Guido VACCARO del Serviziodelle statistiche del commerciointemo e dei trasporti.·I99


Oggetto della rilevazione è stato rimpianto sportivo, secondo il tipoe la sua esatta <strong>di</strong>slocazione. Con questa rilevazione si è potuto formare'un elenco, il più completo possibile, degli impianti esistenti, secondo laloro denominazione e l'esatto in<strong>di</strong>rizzo. L'elenco è servito, in seguito, arealizzare un'indagine statistica, completa e particolareggiata, sulle caratteristichedei singoli impianti al 31 <strong>di</strong>cembre 1955. In tale indagine sonostate rilevate anche le palestre scolastiche e tutte le altre sale sportive utilizzateper le manifestazioni che si svolgono nei vari sport.In seguito l'Istituto ha portuto realizzare un'altrarilevazione, analogaalla precedente, riferita al lo gennaio 1959.Una nuova rilevazione è stata effettuata con riferimento allO gennaio1961 al fine <strong>di</strong>· conoscerè la situazione degli impianti sportivi subito dopolo svolgimento delle Olimpia<strong>di</strong>, tenutesL in Italia nel 1%0.Le vacanzedegli italianiNel corso degli <strong>anni</strong> della ripresa economica successiva alla secondaguerra mon<strong>di</strong>ale, si venne manifestando con i caratteri del fenomeno <strong>di</strong>interesse collettivo un problema fino ad allora avvertito solo in ambientilimitati: l'impiego del tempo libero.L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, che dopo il 1950 aveva iniziato unaserie <strong>di</strong> rilevazioni volte a migliorare la conoscenza delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong>vita della popolazione, si trovò presto ad affrontare anche questo probJemasociale ed economico, cui si rivolgeva l'attenzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi ambienti.Di conseguenza nel 1959, in occasione della riJevazione autunnaledelle forze <strong>di</strong> lavoro ed utilizzando lo stesso campione <strong>di</strong> famiglie intervistate,l'Istituto effettuò una prima rilevazione: <strong>di</strong>retta ad assumere notiziesulla partecipazione della popolazione italiana ai benefici delle vacanzee delle pratiche sportive.L'abbinamento alla rilevazione delle forze <strong>di</strong> lavoro risultò molto vantaggioso,perchè consenti l'utilizzazione <strong>di</strong> un campione <strong>di</strong> famiglie moltoesteso e <strong>di</strong> un' organizzazione periferica collaudata, quale quella dei Comunie degli Uffici <strong>di</strong> statistica delle Camere <strong>di</strong> commercio.I risultati <strong>di</strong> tale rilevazione suscitarono notevole interesse in moltiorgani della pubblica amministrazione, in enti pubblici e privati, associazioniprofessionali o <strong>di</strong> categoria e sindacati nonchè in sociologi estu<strong>di</strong>osi.In particolare, il lavoro dell'Istituto risultò molto interessante quandoil gruppo <strong>di</strong> lavoro per le statistiche del turismo dell'Organizzazione perla cooperazione e lo sviluppo economico prese in considerazione l'opportunità<strong>di</strong> effettuare, nei paesi membri dell'organizzazione, indaginistatistiche sul turismo interno, oltrè che su quello degli stranieri. Ed200


infatti, dopo aver fatto esplièito riferimento alla rilevazione italiana, ilgruppo <strong>di</strong> lavoro suddetto raccomandò ai Paesi membri l' effettuazione<strong>di</strong> una rilevazione càmpionaria sulle vacanze dei nazionali da riferireall'anno 1965.In segùito a tale raccomandazione l'Istituto èentrale <strong>di</strong> statistica,d'accordo col Ministero del turismp e dello spettacolo, pre<strong>di</strong>spose unprogramma per l'abbinamento dell'indagine alla rilevazione sulle forze <strong>di</strong>lavoro che andava svolta il 20 aprile 1966.Successivamente anche l'Istituto statistico delle Comunità europeeha suggerito ai paesi membri la realizzazione <strong>di</strong> una indagine campionariasulle vacanze proponendo come schema <strong>di</strong> rilevazione quello già adottatonel nostro Paese nelle precedenti indagini.Tenendo conto delle sollecitazioni <strong>di</strong> quest'ultimo Istituto, miranteanche a realizzare le indagini sulle vacanze con riferimento ad un periodocomune nei Paesi aderenti, la rilevazione è stata ancora abbinata allarilevazione sulle forze <strong>di</strong> lavoro del gennaio 1969, 1973 e 1976 con riferimentoalle vacanze godute dagli Italiani nel corso degli <strong>anni</strong> 1968, 1972e 1975.Scopo delle indagini sulle vacanze degli Italiani è stato quello <strong>di</strong> raccoglieredati atti ad illustrare le <strong>di</strong>mensioni e le caratteristiche del fenomenodelle vacanze e l'evoluzione da questo registrato negli u1timi <strong>anni</strong>.­A tal fine -è stato preliminarmente definito il concetto <strong>di</strong> vacanza che,anche in relazione agli accor<strong>di</strong> intercorsi in sede comunitaria, è stata intesacome « un periodo <strong>di</strong> almeno 4 giorni consecutivi con pernottamentotrascorso fuori della propria residenza abituale, a scopo <strong>di</strong> riposo o svago(anche se unito ad altri fini: cura, visita a parenti, religione, ecc.), ivicompresa l'eventuale permanenza in co'onia dei bambini e dei ragazzi l).I perio<strong>di</strong> - <strong>di</strong> durata inferiore a 4 giorni, definiti « brevi soggiorni l),purchè comportanti almeno un pernottamento fuori della residenza abituale,hanno formato anch' essi oggetto <strong>di</strong> rilevazione, seppure limitatamente apoche modalità.L'indagine _ è stata eseguita tutte e cinque le volte con la tecnicadelle rilevazioni campionarie, utilizzando il campione <strong>di</strong> famiglie scelteper la rilevazione nazionale delle forze <strong>di</strong> lavoro. Le -modalità tecniche <strong>di</strong>formazione del campione e <strong>di</strong> riporto dei dati all'universo, il grado <strong>di</strong>atten<strong>di</strong>bilità dei risultati, gli stessi criteri, organizzativi ed esecutivi sonoquin<strong>di</strong> i medesimi della rilevazione delle forze <strong>di</strong> lavoro, alla quale l'indaginesulle vacanze è ogni volta stata abbinata. La pubblicazione dei risultatidella rilevazione è avvenuta in appositi numeri della collana Note erelazioni curata dall'Istituto.20I -


Le indagini speciali sulle vacanze degli italiani si collegano alla rilevazionecorrente del movimento dei clienti negli esercizi alberghieri edextralberghieri e contribuiscono ad evidenziare alcuni aspetti della mobilitàdella popolazione italiana che le indagini correnti non contemplano, come adesempio i viaggi per turismo effettuati all' estero. I due tipi <strong>di</strong> rilevazione,tuttavia, si pongono obiettivi <strong>di</strong>versi che le dìfferenziano sostanzialmente.Le statistiche alberghiere, infatti, misurano il fenomeno da un punto<strong>di</strong> vista prevalentemente economico e pertanto mirano a quantificare ed alocalizzare i risultati <strong>di</strong> un'attività rivolta a fòrnire beni e servizi a coloroche viaggiano, siano essi italiani o stranieri. Di conseguenza tale rilevazionenon fornisce ragguagli nè sui motivi (turismo, affari,stu<strong>di</strong>o, ecc.)che determinano i viaggi, nè sull' estrazione sociale dei viaggiatori, nè infinesulle caratteristiche· dei loro movimenti.Nelle indagini sulle vacanze degli italiani, invece, lo stesso fenomenoè oggetto <strong>di</strong> attenzione principalmente per i suoi aspetti sociali e attraversoesse si cerca <strong>di</strong> rilevare un determinato comportamento della popolazione;Di conseguenza in tali indagini, che considerano solo i viaggi permotivi turistici, l'attenzione è rivolta anche all'analisi dell'estrazione sociale,della provenienza~ territoriale e <strong>di</strong> talune possibilità o preferenze delle personeche usufruiscono <strong>di</strong> vacanze.StatisticheelettoraliElezioni politicheSono considerate qui <strong>di</strong> seguito le statistiche elaborate· sulla base deirisultati delle consultazioni elettorali tenutesi dal 1946 in poi, cioè a partiredall'anno in cui esse furono riprese, dopo la parentesi fascista. Talièonsultazioni sono caratterizzate dall'adozione del suffragio universale equin<strong>di</strong> dalla partecipazione al voto <strong>di</strong> tutti i citta<strong>di</strong>ni.Si può <strong>di</strong>stinguere l'argomento in due parti, quella relativa alle elezionipolitiche, destinate alla formazione e ai rinnovi delle assemblee legislative,e quella concernente le elezioni amministrative, riguardanti la costituzionedei Consigli comunali, provinciali e regionali. Sia nel caso <strong>di</strong>elezioni politiche sia in quello <strong>di</strong> elezioni amministrative, gli organi addettiad effettuare la rilevazione dei risultati sono il Ministero dell'interno el'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, con la collaborazione dei Comuni, i qualiprovvedono a compilare i modelli contenenti le informazioni richieste.La prima rilevazione fu effettuata nel 1946 in occasione delle elezionideIl' Assemblea . costituente e del referendum istituzionale.Per le elezioni dell' Assemblea costituente, i dati principali pubblicati. riguardano gli iscritti nelle liste elettorali e· i votanti, ... per sesso, ·1202


voti vali<strong>di</strong> per ciascuna lista presentata (<strong>di</strong>stintamente per provincia,per Comune capoluogo e per ogni Comune con popolazione superiore a30.000 abitanti) e i voti attribuiti a ciascun can<strong>di</strong>tato, tutti per collegio.Per il referendum istituzionale furono pubblicati i risultati per provincia,per Comune capo1uogo e per ogni Comune con popolazione superiorea 30.000 abitanti.A seguito dell' entrata in vigore della Costituzione (10 gennaio 1948),che stabiliva l'istituzione <strong>di</strong> due assemblee legislative, la Camera dei Deputatie il Senato della Repubblica, con durata rispettivamente <strong>di</strong> cinquee sei <strong>anni</strong>, furono tenute nel 1948 le elezioni politiche. I dati principali,che vennero pubblicati in seguito alla rilevazione dei risultati, furono: perla Camera, gli iscritti nelle liste elettorali, i votanti e i voti vali<strong>di</strong> attribuitiad ogni lista, per Comune, e i voti <strong>di</strong> preferenza attribuiti a ciascun can<strong>di</strong>dato,per collegio ; per il Senato,gli iscritti nelle liste elettorali e i votantiin ciascun collegio, Comune capoluogo e Comune superiore a 30.000abitanti e i voti attribuiti ai can<strong>di</strong>dati secondo il contrassegno, per collegio.In· occasione delle elezioni del 1953 la rilevazione fu perfezionata e idati, pubblicati in quattro volumi (due per la Camera e due per il Senato),assunsero una configurazione che poi è rimasta sostanzialmente immutatanegli <strong>anni</strong> seguenti. Tra i principali dati sono da ricordare: nelvolume I, gli elettori iscritti e i votanti secondo il sesso (sia per la Camerache per il Senato) e i voti vali<strong>di</strong> secondo la lista (per la Camera)o secondo il contrassegno (per il Senato), <strong>di</strong>stintamente per Comune e collegio; nel volume II, i voti vali<strong>di</strong> alle liste e ai can<strong>di</strong>dati (per la Camera)e ai gruppi (per il Senato), con le rettifiche apportate dalla Giunta delleelezioni, per collegio elettorale.La rilevazione si ripetè regolarmente in occasione delle successiveconsultazioni elettorali, che furono tenute ogni cinque <strong>anni</strong> sia per la Camerasia per il Senato (l) con l'eccezione del1e ultime due, che si svolseronel 1972 e nel 1976 a seguito. dello scioglimento anticipato delle Camere.Le prime elezioni per la ricostituzione dei Consigli comunali vennerotenute nel 1946, dal 10 marzo al 7 aprile, e furono anche le prime, insenso assoluto, a svolgersi a suffragio universale.I risultati <strong>di</strong> queste elezioni furono pubblicati dall'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica in un volume che riportava soltanto dati provvisori, poichèla rilevazione si era basata esclusivamente sui comunicati telegrafici inviatiElezioniamministrative(1) È da notare che, malgrado la Costituzione stabilisse una durata <strong>di</strong> sei <strong>anni</strong> per lalegislatura del Senato, le elezioni <strong>di</strong> tale assemblea furono sempre tenute congiuntamente aquelle della Camera, per effetto del suo scioglimento anticipato. Nel 1963 la legge costituzionalefu mo<strong>di</strong>ficata e fu stabilita anche per il Senato la durata <strong>di</strong> cinque <strong>anni</strong>.2°3


dai Comuni al Ministero dell'interno al termine degli scrutini. I dati pubblicatiriguardavano il numero complessivo degli elettori iscritti nelle listedei Comuni e dei votanti, <strong>di</strong>stinti per sesso, e il numero dei can<strong>di</strong>datieletti secondo la lista <strong>di</strong> appartenenza, per provincia.Dopo alcuni <strong>anni</strong> <strong>di</strong> sospensione, la rilevazione fu ripresa in occasionedelle elezioni del 1956, che si svolsero il 27 maggio, per i Consigliprovinciali, e dal 27 maggio al 31 <strong>di</strong>cembre, per i Consigli comunali.Per i Consigli provinciali, tra i dati pubblicati sono da segnalare:elettori e votanti (per sesso) e voti vali<strong>di</strong>, per collegio elettorale; voti eseggi ai contrassegni e can<strong>di</strong>dati presentati, eletti e non eletti, per provincia.Per i Consigli comunali, i dati riguardano essenzialmente gli elettori,i votanti e i can<strong>di</strong>dati presentati (eletti e non) per Comune, tenendo peròseparati i Comuni con 10.000 e più abitanti dagli altri coIi popolazione inferiorea causa dei due <strong>di</strong>versi sistemi elettorali adottati: per i primi, scrutinio<strong>di</strong> lista con rappresentanza proporzionale e per i secon<strong>di</strong> sistemamaggioritariocon voto limitato (2).Per le elezioni del 6 novembre 1960 le modalità <strong>di</strong> pubblicazione deidati relativi ai Consigli provinciali rimasero pressocchè le stesse (i votiper contrassegno furono dati anche per collegio elettorale e i can<strong>di</strong>datipresentati vennero <strong>di</strong>stinti anche per contrassegno), mentre quelli relativiai Consigli comunali subirono sostanziali mo<strong>di</strong>fiche: infatti per i Comunicon 10.000 e più abitanti, dove le elezioni vennero svolte col sistema proporzionale,furono pubblicati anche i voti e il numero dei can<strong>di</strong>dati presentatied eletti per ciascuna lista.Tale struttura è rimasta sostanzialmente immutata in occasionedella pubblicazione dei dati delle elezioni amministrative del 1964 edel 1970 (3).Contemporaneamente al rinnovo dei Consigli provinciali e comunalidel 7 giugno 1970, furono tenute per la prima volta le elezioni per lacostituzione dei Consigli delle Regioni a statuto normale (4). I principalidati pubblicati riguardavano: gli elettori e i votanti per sesso e i votie il numero dei can<strong>di</strong>dati eletti per lista, tutti per provincia.(2) Per maggiori dettagli sui sistemi elettorali adottati nelle elezioni amministrative del1956, cfr. ISTAT - MINISTERO DELL'INTERNO: Elezioni amministrative del 1956; per le mo<strong>di</strong>fichealla legge elettorale successivamente introdotte, si vedano i volumi pubblicati in occasionedelle elezioni del 1960, 1964 e 1970.(3) È da notare che la legge 10 agosto 1964, n. 663, estendeva il sistema proporzionalealle elezioni dei Consigli comunali dei Comuni con popolazione compresa tra i 5.000e i 10.000 abitanti ed elevava da quattro a cinque <strong>anni</strong> la durata dei Consigli comunali eprovinciali.(4) Esclusi quin<strong>di</strong> quelli delle cinque Regioni a statuto speciale (Valle d'Aosta, Trentino­Alto A<strong>di</strong>ge, Friuli-Venezia Giulia, Sicilia e Sardegna) che furono costituiti per la prima voltapochi <strong>anni</strong> dopo l'entrata in vigore della Costituzione. Per la legislazione riguardante leelezioni regionali, cfr. ISTAT - MINISTERO DELL'INTERNO: Elezioni amministrative del 7 giugno1970, Vol. I - Elezioni dei Consigli regionali e provinciali.2°4


16. Statistiche giu<strong>di</strong>ziarieSe si tiene conto non soltanto delle modalità <strong>di</strong> tempo e <strong>di</strong> luogo,ma anche dei <strong>di</strong>versi significati sociali e dei <strong>di</strong>versi aspetti secondo i qualipossono essere osservati, si comprende come gli atti giuri<strong>di</strong>ci me<strong>di</strong>ante iquali si perviene alla determinazione della volontà della legge nel caso concreto,cioè le attività giuris<strong>di</strong>zionali e giuri<strong>di</strong>co-amministrative, debbanonecessariamente formare oggetto <strong>di</strong> indagini statistiche <strong>di</strong>verse, ripartitein modo rispondente alle esigenze <strong>di</strong> una analisi or<strong>di</strong>nata dei fenomeni,oggettivi e soggettivi, che si evidenziano in tale settore.Una prima <strong>di</strong>stinzione, comunemente accettata perchè riflette la ripartizionedella materia nei co<strong>di</strong>ci vigenti, è quella fra statistiche giu<strong>di</strong>ziariein materia civile e statistiche giu<strong>di</strong>ziarie in materia penale. Perquanto non sussista ancora una piena convergenza <strong>di</strong> opinioni al riguardo,si possono ulteriormente <strong>di</strong>stinguere, entro ciascuna materia, le statistichetendenti a far conoscere il numero e la specie delle attività svolte dagliuffici giu<strong>di</strong>ziari - statistica processuale civile e penale - dalle rilevazioniche hanno come oggetto le caratteristiche in<strong>di</strong>viduali delle controversieo delle persone fisiche cui tali attività possono riferirsi - statistichedella litigiosità in campo civile e della criminalità generale o minorilein campo penale.Inteso in senso più ampio, il settore. delle statistiche giu<strong>di</strong>ziarie civilipuò estendersi a comprendere l'attività dei notai ed i proce<strong>di</strong>menti inmateria fallimentare _. statistiche giuri<strong>di</strong>co-amministrative -, mentre nelsettore delle statistiche giu<strong>di</strong>ziarie penali possono includersi le rilevazioniriguardanti la fase <strong>di</strong> esecuzione delle pene detentive - statistica degliIstituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena -. L'in<strong>di</strong>rizzo scelto nella presente sederispecchia l'accennata ripartizione.I risultati definitivi <strong>di</strong> tutte le indagini qui delineate sono pubblicati,in modo analitico, nello specifico Annuario <strong>di</strong> statistiche giu<strong>di</strong>ziarie, mentre,come per ogni altra rilevazione ufficiale, le notizie più significative e <strong>di</strong> piùrapida elaborazione sono sinteticamente esposte nel Bollettino mensile e, conmaggior dettaglio, nel Compen<strong>di</strong>o statistico e nell' Annuario statistico italiano.2°5


MATERIA CIVILE (*)Statistichegiu<strong>di</strong>ziarie civiliLa statistica giu<strong>di</strong>ziaria civile raccoglie i dati relativi a fatti o fenomeniche derivano dall'attività svolta dagli organi statali per la tutela del<strong>di</strong>ritto; essa riguarda, tuttavia, non soltanto tutte le controversie cheimpegnano l'attività specifica degli organi <strong>di</strong> giustizia, ma anche altrirapporti che esprimono la volontà dei citta<strong>di</strong>ni sancita dalle leggi vigentie che vengono tutti inclusi nella definizione <strong>di</strong> volontaria giuris<strong>di</strong>­ZIOne.Nell'ambito della materia civile, inoltre, viene considerato anche ilsettore dell'attività notarile, dei protesti e dei fallimenti, dal quale derivano lestatistiche giuri<strong>di</strong>co-amministrative; non vi sono comprese invece tutte lecontestazioni <strong>di</strong> competenza delle magistrature speciali.Le prime statistiche in materia giu<strong>di</strong>ziaria civile si ebbero in Toscanaed in Piemonte prima dell'unificazione italiana. A Torino fu pubblicatoper la prima volta nel 1852 dal Ministero <strong>di</strong> grazia e giustiziaun volume <strong>di</strong> statistica commerciale e civile per gli <strong>anni</strong> 1849 e 1850.Fino al 1880 si ebbero altre pubblicazioni, ma la statistica giu<strong>di</strong>ziaria civilenon venne raccolta ed elaborata con continuità.Dal 1880 cominciarono le rilevazioni continuative, che si estesero inseguito ai vari istituti giuri<strong>di</strong>ci man mano introdotti da nuove leggi.Dopo il 1920 si rilevarono notizie concernenti i proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> ingiunzione,la nuova <strong>di</strong>sciplina del matrimonio con l'entrata. in vigore dellalegge 27 maggio 1929, n. 847, nonchè dati riguardanti le controversiein<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> lavoro.Nel 1956 venne iniziata una rilevazione in<strong>di</strong>viduale dei proce<strong>di</strong>menti<strong>di</strong> cognizione esauriti con sentenza definitiva, allo scopo <strong>di</strong> rilevare alcunicaratteri importanti sia dal punto <strong>di</strong> vista sociale (notizie relative ai contendenti),sia dal punto <strong>di</strong> vista giuri<strong>di</strong>co (oggetto, valore della domanda,ecc.). Tale indagine fu estesa nel 1961 anche ai proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> cognizioneesauriti senza sentenza e nello stesso anno venne iniziata la rilevazionedei provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> esecuzione, in materia. <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>te giu<strong>di</strong>ziarie, assegnazioni<strong>di</strong> beni e sfratti.Con l'entrata in vigore della legge del 1967 sull'adozione speciale,venne allargato il campo <strong>di</strong> rilevazione presso i Tribunali per i minorenniin materia <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti sullo stato delle persone, con la richiesta <strong>di</strong>dati derivanti dall'applicazione delle nuove norme sull'adozione dei minori<strong>di</strong> <strong>anni</strong> otto in stato <strong>di</strong> abbandono.(*) Redatto dal dotto Pietro GIANNINI, dalla dotto Silvia TRIZIO e dal dotto FrancescoSODANI del Servizio delle statistiche giu<strong>di</strong>ziarie.206


Nel 1969 verme introdotta la rilevazione in<strong>di</strong>viduale' dei proce<strong>di</strong>menti<strong>di</strong> separazione personale dèi coniugi, con l'intento <strong>di</strong> cogliere importanticaratteristièhe sociologiche dei coniugi. Tale nuova ricerca si innestavasulla rilevazione già in atto da molti <strong>anni</strong> sul fenomeno delle separazionipersonali, al fine <strong>di</strong> allargare il campo della raccolta dei dàti. statistici cheprecedentemente era limitato al movimento dèlle domande. Tale approfon<strong>di</strong>mentoveniva anche imposto dall'aumento delle cause <strong>di</strong> separazione chepreannunciava una riforma nel <strong>di</strong>ritto ·<strong>di</strong> famiglia: lo scioglimento e lacessazione degli effetti civili del matrimonio, introdotti in seguito con lalegge del <strong>di</strong>cembre 1970. Dopo 1'entrata in vigore <strong>di</strong> tali norme, nel1971 ven'ne iniziata una rilevazione basata non soltanto sul movimentodei proce<strong>di</strong>menti, ma anche sull'aspetto sociale del fenomeno, per il qualefu istituita un'apposita scheda.Dal 1974 è iniziata inoltre la raccolta dei dati relativi al movimentodei proce<strong>di</strong>menti sulle controversie in<strong>di</strong>viduali del lavoro previste dallalegge 11 agosto 1973 n. 533 e dall'art. 28 della legge 20 maggio 1970n. 300. Dall'anno 1975 viene compilata anche una scheda per ogni proce<strong>di</strong>mentoin materia <strong>di</strong> lavoro, secondo il nuovo processo, dalla quale sirilevano le particolarità giuri<strong>di</strong>che della nuova procedura ed i caratterisociali della parte che promuove la causa, in quanto persona fisica (sesso,anno <strong>di</strong> nascita, posizione nella professione, ramo <strong>di</strong> attività economica).La ricerca in materia civile si è svolta seguendo un duplice in<strong>di</strong>rizzo:l'uno decisamente amministrativo, al fine <strong>di</strong> raccogliere i dati riguardantil:attività degli organi preposti all'amministrazione' della giustizia; 1'altro<strong>di</strong>carattere soeiologico, basato sulla ricerca degli elementi soggettivi che hannogenerato le controversie in materia civile.È da osservare che.le statistiche giu<strong>di</strong>ziarie non raccontano soltantola storia delle leggi ndla loro applicazione,· ma mostrano anche se esse,nel corso del tempo, interpretano giustamente ed efficacemente le necessitàsociali <strong>di</strong> un popolo.Attraverso uno stu<strong>di</strong>o attento ed approfon<strong>di</strong>to '"delle cifre statistiche,si percepisce che esistono nuove istanze da sod<strong>di</strong>sfare con l'evoluzione elo svecchiamento delle leggi, in quanto vi sono' istituti giuri<strong>di</strong>ci, ad esempio,che non danno quasi più alcuna occasione <strong>di</strong> controversia e yiceversa ve nesono altri che alimentano la litigiosità a volte con un crescendo allarmante.Anche 1'utilizzazione efficiente del personale che forma gli organigiu<strong>di</strong>ziari, può essere validamente stu<strong>di</strong>ata con l'aiuto delle stati~tiche.Sono questi numerosi accertamenti che permettono <strong>di</strong> calcolare quell'insieme<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori sociali che, relativamente al sottosistema «materia civile »,consentono <strong>di</strong> valutare il grado <strong>di</strong> svih,lPPO sociale <strong>di</strong> una popolazione.2°7


Statisticaprocessnale civileL'unità <strong>di</strong> rilevazione della statIstIca processuale civile, che ha peroggetto l'attività degli uffici giu<strong>di</strong>ziari in materia civile, è il .proce<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> cognizione o il provve<strong>di</strong>mento. Il proce<strong>di</strong>mento è il complesso degliatti che c9stituiscono l'attività. degli organi giu<strong>di</strong>ziari chiamati a ristabilirel'equilibrio giuri<strong>di</strong>co' turbato da una lite o da un illecito civile. Il provve<strong>di</strong>mentopuò essere <strong>di</strong> esecuzione, <strong>di</strong> urgenza o concludere atti <strong>di</strong> volontariagiuris<strong>di</strong>zione, ed esprime la decisione del magistrato senza assumeretuttavia la forma della senten~.La rilevazione delle notizie sui proce<strong>di</strong>menti, <strong>di</strong>stinte per tipo <strong>di</strong> attivitàdegli uffici giu<strong>di</strong>ziari" si effettua presso le cancellerie delle Preture,dei Tribunali e delle Corti <strong>di</strong> Appello me<strong>di</strong>ante appositi modelli mo<strong>di</strong>ficatinel1974, con il parere della commissione delle statistiche giu<strong>di</strong>ziarie,d'intesa con il Consiglio superiore della magistratura e con il lVlinistero<strong>di</strong> grazia. e giustizia.Sono state, infatti, introdotte innovazioni, come ad esempio la anno~tazione del movimento dei fallimenti e dei proce<strong>di</strong>menti esecutivi, nonchèdel numero delle sentenze secondo i termini <strong>di</strong> consegna e <strong>di</strong> pubblicazione.L'aggiornamento <strong>di</strong> tali modelli è stato imposto dalle esigenze<strong>di</strong> informazione che seguono ai mutamenti apportati da nuoveleggi.Ogni cancelleria <strong>di</strong>spone, inoltre, <strong>di</strong> un apposito registro statisticoper l'annotazione giornaliera delle informazioni sui proce<strong>di</strong>menti esauriti,nel quale sono già schematizzate le <strong>di</strong>verse attività particolari <strong>di</strong> ciascunufficio; le successive annotazioni delle modalità <strong>di</strong> esaurimento e dellealtre notizie richieste, permettono la compilazione dei modelli che ogmufficio invia all'IsTAT per le opportune elaborazioni.Litigiosità eprovve<strong>di</strong>menti<strong>di</strong> esecnzioneLa statistica della litigiosità considera sia l'aspetto sociologico siaquello amministrativo delle controversie in materia civile ed ha comeunità <strong>di</strong> rilevazione il proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> cognizione esaurito dalla Magistraturacon o senza sentenza, considerato in<strong>di</strong>vidualmente, in modo da poterosservare le caratteristiche dei soggetti contendenti ed altri elementi qualila materia giuri<strong>di</strong>ca sulla quale verte il processo, il valore della domanda,ecc.Rilevazioni speciali nell'ambito della statistica della litigiosità sonoquelle riservate ai proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> separazione personale dei coniugi, aquelli <strong>di</strong> scioglimento e cessazione degli effetti civili del matrimonio ealle controversie in materia <strong>di</strong> lavoro, assistenza e previdenza. L'unità <strong>di</strong>rilevazione in ogni caso è il proce<strong>di</strong>mento, ma l'osservazione si estendeall'esame <strong>di</strong> specifici caratteri significativi.208


Per la raccolta <strong>di</strong> informazioni sulla litigiosità in materia matrimoniale,sono stati introdotti due modelli in<strong>di</strong>viduali: il primo avente ad oggetto ilproce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> separazione personale; il secondo il proce<strong>di</strong>mento per loscioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, a norma .della legge l° <strong>di</strong>cembre 1970, n. 898. I due modelli si compongono<strong>di</strong> due sezioni: la prima raccog~ie notizie <strong>di</strong> carattere giuri<strong>di</strong>co, comeil grado del giu<strong>di</strong>zio, le modalità <strong>di</strong> esaurimento, da quale dei dueconiugi sia stata presentata la domanda, il motivo della separazione odello scioglimento, l'affidamento dei figli. La seconda sezione è de<strong>di</strong>catainvece ad informazioni demografiche e sociali: luogo <strong>di</strong> nascitae <strong>di</strong> residenza dei coniugi, data <strong>di</strong> nascita, professione o con<strong>di</strong>zionenon professionale, posizione nella professione, ramo <strong>di</strong> attività economica,istruzione, data del matrimonio, stato civile precedente il matrimomo.La raccolta dei dati sulle controversie in materia <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> previdenzaed assistenza obbligatoria, è iniziata appena entrata in vigore lalegge che ristruttura il relativo proce<strong>di</strong>mento. La rilevazione si attua me<strong>di</strong>anteun modello in<strong>di</strong>viduale che si compone <strong>di</strong> tre sezioni. La primariguarda le notizie relative al proce<strong>di</strong>mento: il grado del. giu<strong>di</strong>zio, la definizionedell'attore e del convenuto, il valore della domanda principaledell'attore, la durata del proce<strong>di</strong>mento, il rito (or<strong>di</strong>nario se riferito allalegge 11 agosto 1973, n. 533, speciale in relazione all'art. 28 della leggen. 300 del 1970), la trattazione, la richiesta <strong>di</strong> informazioni ed osservazioni(alle associazioni sindacali ed ai patronati), la consulenza tecnica, ilvalore stabilito con le or<strong>di</strong>nanze per il pagamento <strong>di</strong> somme, le modalità<strong>di</strong> esaurimento, il valore della somma liquidata con sentenza, la riunionead altro proce<strong>di</strong>mento, l'eventuale sospensione della esecutorietà della sentenza,il gratuito patrocinio. Nella seconda sezione, invece, si annotano notizierelative all'attore, se persona fisica: il sesso, l'anno <strong>di</strong> nascita, la posizionenella professione, il ramo <strong>di</strong> attività economica. N ella terza sezionedeve essere menzionato l'istituto giuri<strong>di</strong>co oggetto della domanda principaledell'attore, a seconda che la controversia verta sul lavoro subor<strong>di</strong>natoo su quello autonomo, oppure su questioni relative alla previdenza ed assistenzaobbligatorie.Gli organi periferici della rilevazione in materia <strong>di</strong> statistica giu<strong>di</strong>ziariacivile sono le cancellerie dei vari uffici giu<strong>di</strong>ziari: Preture, Tribunali,Corti <strong>di</strong> Appello, Tribunali per i minorenni, Procure della Repubblica,Procure generali della Repubblica, Corte <strong>di</strong> Cassazione. I cancellieriannotano giornalmente sui registri statistici tutti i dati essenziali cheverranno pOI, con gli opportuni ampliamenti, riportati sui modelli riepilo-2°9


gatlvl mensili. In particolare gli uffici <strong>di</strong> ConciliazIone, pur non avendoun' attività giuris<strong>di</strong>zionale or<strong>di</strong>naria, compilano annualmente un modelloche riassume l'attività complessiva <strong>di</strong> ciascun ufficio.Dal 1972 la rilevazione riguarda gli uffici che hanno sede nei Comunicon popolazione superiore ai 5.000 abitanti, in quanto l'attività delgiu<strong>di</strong>ce conciliatore è andata sempre più <strong>di</strong>minuendo neI tempo edè sostituitadal ricorso alla Magistratura or<strong>di</strong>naria. Tale flessione si può spiegaresia ·sotto l'aspetto economico, con la continua <strong>di</strong>minuzione .del potered'acquisto dèlla moneta (mentre non è stata sufficientemente adeguata lacompetenza per valore), sia sotto l'aspetto sociale, con l'evoluzione culturaleed economica dei contendenti.Statistichegiuri<strong>di</strong>co-amministrativeStatistica notarileTentata per là prima volta in Piemonte nel 1852, la statistica notarileebbe inizio in Italia nel 1896, subendo nel corso del tempomo<strong>di</strong>ncazionisia in merito all' oggetto che alle unità <strong>di</strong> rilevazione.Avviata allo scopo <strong>di</strong> conoscere le materie sulle quali verte l'attività&volta dai notai, tale indagine assume come unità <strong>di</strong> rilevazione l'atto 'fI,Qtarilee la convenzione; in<strong>di</strong>viduando nel primo il documento in cui il notaioriporta, secondo le prescrizioni· <strong>di</strong> legge,. la <strong>di</strong>chiarazione o le. <strong>di</strong>chiarazioni<strong>di</strong> volontà <strong>di</strong> una o più persone liberamente manifestate davantia lui . e identificando nella seconda la· <strong>di</strong>chiarazione o le <strong>di</strong>chiarazioni <strong>di</strong>volontà esternate negli atti stessi.Con riferimento· alle mo<strong>di</strong>ficazioni cui la rilevazione è andata soggettanel tempo, si citano tra le più importanti· quelle apportate nel 1943all' elenco delle convenzioni, allo scopo <strong>di</strong> uniformarlo alle norme giuri<strong>di</strong>chedel nuov9 co<strong>di</strong>ce civile entrato in vigore nel 1942; successivamente,a partire dal 1971, fu introdotta la <strong>di</strong>stinzione territoriale....- ..degli atti a seconda che fossero stipulati nel Comune sede del notaio,oppure fuori del Comune, ma sempre nell'ambito dello stesso <strong>di</strong>strettonotarile.L'indagine, che interessa tutte le se<strong>di</strong> notarili, ha cadenza mensile eviene effettuata, <strong>di</strong>stintamente per ogni singolo notaio, con due modelli<strong>di</strong> cui il primo destinato a rilevare l'attività del notaio svolta in sede e ilsecondo l'attività svolta fuori sede.Me<strong>di</strong>ante i due modelli, identici nella forma, si rilevano gli atti pubblicirogati dal notaio e gli atti semplicemente ·da esso autenticati; le convenzionicontenute negli uni e negli altri; nonchè le frequenze <strong>di</strong> alcunespecie <strong>di</strong> convenzioni contenute negli atti stessi.2IO


La rilevazione viene effettuata' presso i 105 archivi notarili ai quali inotaÌ devono comunicare· tutti gli atti rogati, le autenticazioni apposte edogni altra operazione compiuta, dando, per ciascuna <strong>di</strong> esse, notizie dellanatura, del contenuto e dell'eventuale valore.La statistica dei protesti ebbe inizio nel 1883 con la rilevazione <strong>di</strong>alcune notizie concernenti i protesti cambiari, quali la specie dei pubbliciufficiali autorizzati a elevarli (notaio, ufficiale giu<strong>di</strong>ziario, segretario comùnaIe),la' qualità dei protestati (in<strong>di</strong>vidui o società), ed il taglio dei titoli.Alle notizie originariamente richieste, altre se ne aggiunsero nel corsodel tempo, quali l'ammontare delle somme protestate e, nel 1933, la <strong>di</strong>stinzionefra protesti levati per mancato pagamento <strong>di</strong> cambiali or<strong>di</strong>narie eprotesti levati per mancata accettazione <strong>di</strong> tratte; dal 1947 furono poicompresi nell'indagine anche i protesti levati per mancato pagamento <strong>di</strong>assegni bancari; infine, dal 1953, l'ammontare delle somme protestate furilevato anche per le altrespeeie ,<strong>di</strong> protesto. Costituiscono attualmenteoggetto <strong>di</strong> questa statistica tutti i titoli <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to protestati (pagherò cambiarie tratte accettate, tratte non accettate, assegni bancari). L'unità statistica<strong>di</strong> rilevaZÌone è l'atto <strong>di</strong> protesto levato dai pubblici ufficiali autorizzati.La rilevazione dei protesti ha cadenza mensile e viene effettuata conmodelli <strong>di</strong> tipo riepilogativo. Per ogni Provincia vengono compilati tantimodelli, quanti sono i Tribunali della provincia stessa, più altri modelli riepilogativiper i protesti a carico <strong>di</strong> debitori aventi residenza in altre provincie.In origine la rilevazione faceva càpo ai Tribunali, veniva effettuataper circoscrizione giu<strong>di</strong>ziaria (circolari) ed· aveva carattere amministrativo,in quanto raccoglieva notizie sui protesti secondo la sede delle autoritàautorizzate a levarli. Nel 1928 ad essa se ne aggiunse una seconda <strong>di</strong> caratterepiùstrettamente economico, effettuata per circoscrizioni amministrative(Provincie) e facente capo dapprima ai soppressi Consigli provinciali'dell' economia e poi agli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica.Dal 1953 la rilevazione viene effettuata esclusivamente dagli Ufficiprovinciali <strong>di</strong> statistica, che eseguono le operazioni <strong>di</strong> controllo e la classificazionedei titoli <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to in<strong>di</strong>spensabile per la compilazione dei modelli<strong>di</strong> rilevazione.Tale statistica si occupa delle procedure giu<strong>di</strong>ziarie a carico delle impreseche si trovano in stato <strong>di</strong> insolvenza: vale a <strong>di</strong>re <strong>di</strong> quelle procedurecon le quali si attua la parità <strong>di</strong> trattamento <strong>di</strong> tutti i cre<strong>di</strong>tori esi colpiscono tutte le attività del comune debitore (concorsualità e universalitàdelle procedure). Pertanto oggetto <strong>di</strong> rilevazione della indagineProtestiProcedureconcorsuali2II


sono: i falliìnenti, i concordati preventivi, le procedure <strong>di</strong> ammihistrazionecontrollata e quelle <strong>di</strong> liquidazione coatta amministrativa. Unità statistica<strong>di</strong> rilevazione è il proce<strong>di</strong>mento concorsuale.Di tali procedure la prima in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo ad essere presa· inconsiderazione, dal punto <strong>di</strong> vista statistico, fu quella relativa ai fallimenti,la cui rilevazione, sperimentata nè1 1867, fu estesa poi a tutto il territorionazionale nel 1871. Come le altre statistiche, anche questa ha subito mo<strong>di</strong>fichenè1 corso del tempo, in conseguenza dell'entrata in vigore <strong>di</strong> nuoveleggi. Nel 1883 fu preso in considerazione l'istituto della moratoria e, nel1903, il concordato preventivo (in sostituzione della moratoria). Nello stessoanno iniziò la rilevazione del piccolo fallimento (relativo ai <strong>di</strong>ssesti deipiccoli commercianti), durata fino al 1942, anno in cui tale istituto vennesoppresso; nel 1947 l'indagine fu estesa all'amministrazione controllata edalla liquidazione coatta amministrativa, istituti questi inseriti nel Co<strong>di</strong>cenel 1942.Mentre per i proce<strong>di</strong>menti fallimentari e per quelli <strong>di</strong> concordato preventivosi rilevano i due momenti del loro inizio e della loro chiusura,per i proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> amministrazione controllata e <strong>di</strong> liquidazione coattaamministrativa, si considera solamente il momento della chiusura.La rilevazione dei fallimenti, eseguita a cadenza mensile, viene effettuata,<strong>di</strong>stintamente per ogni singolo fallimento, <strong>di</strong>stinguendo quelli <strong>di</strong>chiaratie quelli chiusi. Tra le notizie richieste figurano l'anno <strong>di</strong> costituzionee l'attività economica della <strong>di</strong>tta, l'anno <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarazione del fallimento,l'ammontare dell'attivo e del passivo.La rilevazione dei concordati preventivi, amministrazioni controllatee liquidazioni coatte amministrative, imprese o società interessate. Per ciascuna<strong>di</strong> queste, tra i dati più importanti figurano quelli relativi all'ammontaredell'attivo e del passivo,. all'attività economica ed alla forma giuri<strong>di</strong>ca.Organi <strong>di</strong>rilevazione delle statistiche delle procedure concorsuali sonole cancellerie dei tribunali ai quali, per competenza, è demandata la trattazione<strong>di</strong> tali procedure. Esse desumono i dati dai registri giu<strong>di</strong>ziari edai fascicoli delle singole procedure.MATERIA PENALE (*)Statistichegiu<strong>di</strong>ziarie penaliLe statistiche giu<strong>di</strong>ziarie penali hanno, in Italia, una lunga tra<strong>di</strong>zione.Molte <strong>di</strong> esse, infatti, furono iniziate nel secolo scorso ed altre se ne sonoaggiunte nel corso degli <strong>anni</strong>, man mano che le mutate o nuove strut-(


ture giuri<strong>di</strong>che facevano sorgere la necessità <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>te analisi conoscitive.In linea <strong>di</strong> massima esse. possono essere raggruppate in quattro settori:statistiche che stu<strong>di</strong>ano il fenomeno dei fatti delittuosi che vengonoa conoscenza (a mezzo <strong>di</strong> rapporti, referti, querele, ecc.) dell'Autorità giu<strong>di</strong>ziaria;statistiche che rilevano il movimento dei proce<strong>di</strong>menti presso ivari uffici giu<strong>di</strong>ziari; statistiche concernenti le persone imputate e giu<strong>di</strong>cateper delitto; statistiche degli Istituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena.Rinviando ai successivi paragrafi l'analisi delle singole statistiche, sireputa opportuno richiamare l'attenzione del lettore sul fatto che la sopracitataripartizione è in pratica aderente alle varie fasi in cui si sviluppal'iter della giustizia penale.Il co<strong>di</strong>ce penale e le altre leggi contenenti norme penali, configuranoin astratto una serie <strong>di</strong> azioni ed omissioni le quali. essendo dei comportamentiritenuti illeciti dalla società (reati), rendono penalmente perseguibilein concreto il soggetto che abbia agito nell'in<strong>di</strong>fferenza. versotali norme.~·Compito degli organi <strong>di</strong> polizia è quello <strong>di</strong> svolgere le indagini attead in<strong>di</strong>viduare gli autori dei reati e <strong>di</strong> trasmettere le' relative denuncieall' Autorità giu<strong>di</strong>ziaria e cioè, più precisamente, al Pretore o agli uffici delProcuratore della Repubblica: a questa che possiamo definire prima fase,si rivolge il campo <strong>di</strong> osservazione della statistica dei delitti denunciatiil cui compito è essenzialmente quello <strong>di</strong> fornire tempestivi elementiquantitativi e qualitativi circa il fenomeno della criminalità.Si instaura, in conseguenza delle denunce, un proce<strong>di</strong>mento giu<strong>di</strong>ziarionei confronti <strong>di</strong> autori noti o ignoti, proce<strong>di</strong>mento che nel caso <strong>di</strong>autori noti può attraversare uno o tutti i vari gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio e si concludecon un provve<strong>di</strong>mento irrevocabile <strong>di</strong> proscioglimento o <strong>di</strong> condanna,mentre nel caso <strong>di</strong> autori ignoti, ovviamente, si conclude con un provve<strong>di</strong>mento<strong>di</strong> proscioglimento perchè ignoti gli autori del fatto. Le statisticheinteressate a questa seconda fase sono la statistica processuale e quelladegli imputati giu<strong>di</strong>cati per delitto, che tendono, rispettivamente, ad acquisireelementi circa l'attività svolta dai vari uffici giu<strong>di</strong>ziari (Preture, Tribunali,Procure, Corti d'Appello, ecc.) nei riguar<strong>di</strong> dei proce<strong>di</strong>menti trattatie dei provve<strong>di</strong>menti emessi e circa i caratteri soggettivi <strong>di</strong> contenutodemo-sociale relativi a ciascun imputato giu<strong>di</strong>cato (ad es. sesso, età, statocivile, istruzione ecc.).Infine, nel caso in cui l'imputato sia stato condannato alla pena dellareclusione, interviene una terza fase e cioè quella relativa alla esecuzionedella pena. Le statistiche riguardanti questo particolare settore della giu~152I3


stizia penale sono molto ampie e permettono una vasta documentazione siain relazione ai· dati strutturali del nostro sistema carcerario e sia in riferimentoalle persone detenute.Statistica L'esigenza <strong>di</strong> conoscere come ed in quale misura viene amministrataprocessuale la giustizia in campo penale ha determinato la istituzione e i successivipenaleperfezionamenti della statistica processuale penale, la quale fornisce datisul volume degli affari penali nei vari uffici giu<strong>di</strong>ziari, relativamente alnumero ed al tipo dei proce<strong>di</strong>menti trattati e dei rispettivi provve<strong>di</strong>mentiemessi . in ciascun mese, quali sentenze, decreti, or<strong>di</strong>nanze.La statistica processuale rileva il numero dei proce<strong>di</strong>menti sopravvenuti,che è in<strong>di</strong>ce dello sviluppo del fenomeno delinquenza; essa rivelaaltresi il numero dei proce<strong>di</strong>menti esauriti e <strong>di</strong> quel1i pendenti alla fine<strong>di</strong> ciascun mese. L'esame <strong>di</strong> questi dati rivela sia la complessità dellatrattazione <strong>di</strong> alcuni processi, ricchi <strong>di</strong> molteplici implicazioni giu<strong>di</strong>ziarie,sia l'efficienza degli uffici giu<strong>di</strong>ziari, intesa come <strong>di</strong>sponibilità dell'attivitàdegli operatori d~l <strong>di</strong>ritto e come funzionalità dell'apparato stesso dellatutela del <strong>di</strong>ritto.La rilevazione della statistica processuale penale interessa tutti gli ufficigiu<strong>di</strong>ziari, dalle Preture alla Corte <strong>di</strong> Cassazione; essa è aperio<strong>di</strong>citàmensile e viene effettuata me<strong>di</strong>ante modelli riepilogativi dell' attività svoltain ciascun mese, sulla base della compilazione giornaliera <strong>di</strong> registri cheriproducono, tra le notizie contenute nei registri generali delle cancellerie,quelle <strong>di</strong> interesse statistico ..La compilazione dei modelli viene effettuata dai funzionari delle cancellerie.Sono oggetto <strong>di</strong> rilevazione i proce<strong>di</strong>menti ed i provve<strong>di</strong>mentiche hanno per oggetto sia gli atti relativi a fatti denunciati presso le Preturee Procure, sia· i delitti e le contravvenzioni trattatiZpresso tutti gliuffici giu<strong>di</strong>ziari, i quali costituiscono gli organi della rilevazione.L'e<strong>di</strong>zione attuale dei modelli <strong>di</strong>· rilevazione è entrata in vigore nel1974. Essa presenta rispetto al passato una importante innovazione; quelladella unificazione con i modelli ministeriali <strong>di</strong> rilevaiione del movimentodegli affari penali. Tale unificazione è stata determinata dalla necessità <strong>di</strong>armonizzare le esigenze conoscitive del Ministero <strong>di</strong> grazia e giustizia edel Consiglio superiore della Magistratura e <strong>di</strong> consentire una utilizzazioneunivoca fondata su una stessa fonte <strong>di</strong> informazione, che è <strong>di</strong> baseanche per gli orientamenti della Procura generale che annualmente valutail quadro completo dell'attività giu<strong>di</strong>ziaria nazionale ed emette i conseguentiprovve<strong>di</strong>menti allo scopo <strong>di</strong> prevenire e <strong>di</strong> reprimere la delinquenza.2I4


L'iter storico della statistica processuale penale abbraccia un arco <strong>di</strong>circa 100 <strong>anni</strong> in quanto l'istituzione <strong>di</strong> tale statistica risale al 1874. Neivari <strong>anni</strong> furono utilizzati i modelli specifici per ciascun ufficio giu<strong>di</strong>ziarioe successivamente per gruppi <strong>di</strong> uffici con attività analoga; attualmenteper ogni ufficio giu<strong>di</strong>ziario è in uso un modello specifico. La perio<strong>di</strong>citàè variata da annuale a trimestrale per fissarsi attualmente in mensile. Ilnumero delle modalità <strong>di</strong> rilevazione è stato . più o meno esteso a secondadelle possibilità <strong>di</strong> rilevazione e <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong> pubblicazione .. C'è da osservare che fino al 1965 la statistica processua]e rilevavaanche l'oggetto stesso dei proce<strong>di</strong>menti, cioè le varie specie <strong>di</strong> delitti denunciatisecondo raggruppamenti analoghi e quelli previsti dal co<strong>di</strong>ce penale.Dal 1965 la statistica processuale propriamente detta si separò daquella dei delitti denunciati e da quella degli imputati e delle pene.STATISTICA DELLA CRIMINALITÀ (*)Come si è già accennato, a partire dal 1965 la statistica dei delitti Delitti· denunciatidenunciati si è scissa dalla statistica' processuale. Dal 1968 le modalitàdella rilevazione sono state fondamentalmente rinnovate, in quanto è stataistituita una scheda in<strong>di</strong>viduale per ciascun fatto delittuoso; essa contienenotizie dettagliate sul tempo e sul luogo in cui è stato commessoil fatto delittuoso, sulla fonte dell'informazione <strong>di</strong> esso, sul numero degliautori, se noti, adulti o minorenni, sul numero e sul tipo <strong>di</strong> delitti chesono stati commessi in uno stesso fatto delittuoso.L'elaborazione dei dati <strong>di</strong> queste schede per <strong>di</strong>stretto <strong>di</strong> Corte <strong>di</strong>Appello, per mese e per luogo' del commesso delitto, fornisce un. ampioe dettagliato quadro della criminalità, relativamente ai delitti denunciatiper i quali la Magistratura ha iniziato l'azione penale. Sono organi <strong>di</strong> rilevazionegli uffici giu<strong>di</strong>ziari che ricevono le denuncie <strong>di</strong> reato: le Preture,le Procure della Repubblica, le Procure per i minorenni. La <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> dati analitici sui delitti permette attualmente il calcolo <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>cedella criminalità che gradua la delinquenza nella sua gravità sulla basedella ponderazione delle frequenze <strong>di</strong> ciascun tipo <strong>di</strong> delitto con la relativapena me<strong>di</strong>a e<strong>di</strong>ttale.Un' altra importante statistica è quella relativa alla delinquenza minorile,che si rileva attualmente me<strong>di</strong>ante una scheda in<strong>di</strong>viduale per minorennedenunciato. La sua istituzione risale al 1934 ed ha subito mo<strong>di</strong>ficheC*) Redatto dalla dotto Luigia CAPOCASA e dal dotto Rodolfo FRIULI del Servizio dellestatistiche giu<strong>di</strong>ziarie.2IS


interessanti fino a quella del 1974, anno in cui sono state inserite nellascheda, oltre a notizie anagrafiche, anche notizie sulla con<strong>di</strong>zione pro-·fessionale, sul grado <strong>di</strong> istruzione, sulla correità e non correità, permettendocosì un'ampia elaborazione e una dettagliata <strong>di</strong>sponibilità dei risultati.Imputati giu<strong>di</strong>catiLa rilevazione degli imputati giu<strong>di</strong>cati pone in luce l'aspetto subiettivodel fenomeno criminoso consentendo quin<strong>di</strong>, attraverso lo stu<strong>di</strong>o dellapersonalità dell'in<strong>di</strong>viduo imputato del reato, <strong>di</strong> giungere ad importantivalutazioni strutturali del fenomeno stesso.L'unità <strong>di</strong> rilevazione è costituita dalla singola persona che, esauritele varie fasi <strong>di</strong> un proce<strong>di</strong>mento penale, è stata alla fine prosciolta o condannatacon provve<strong>di</strong>mento definitivo. L'analisi riguarda anzitutto la classificazioneanaÌitica dei delitti, comprendente circa 380 <strong>di</strong>verse fattispeciee, per ciascuna <strong>di</strong> esse, l'età ed il sesso delle persone giu<strong>di</strong>cate. L'analisiterritoriale si estende al livello provinciale ed alle classi <strong>di</strong> ampiezza demografica<strong>di</strong> comuni capoluoghi e non capoluoghi. Riguardo alle caratteristichepersonali, oltre all'età ed al sesso, l'indagine comprende la regione<strong>di</strong> nascita, lo stato civile, l'istruzione, la con<strong>di</strong>zione professionale, il settore<strong>di</strong> attività economica, la posizione nella professione, i precedenti penali.Per i condannati, ovviamente, l'indagine considera anche la specie ela misura della pena inflitta.La rilevazione ebbe inizio nel 1890 per mezzo <strong>di</strong> una scheda persingolo imputato giu<strong>di</strong>cato con provve<strong>di</strong>mento irrevocabile, e proseguì sinoal 1917 con una interruzione nel periodo dal 1901 al 1905. Successivamente,dall'anno 1918 al 1930 e dal 1950 al 1959, la rilevazione fu limitataai soli imputati condannati (con una sospensione dal 1931 al 1949)ed, infine, dall'anno 1968 fu ripresa per tutti gli imputati sia proscioltiche condannati. Il modello adottato per la rilevazione è stato sempre in<strong>di</strong>viduale,in quanto lo scopo che attraverso <strong>di</strong> esso si persegue è quello<strong>di</strong> raccogliere notizie sui caratteri personali degli imputati.Dal 1968 è stato costituito un nuovo modello (la « scheda <strong>di</strong> imputatoper delitto >}), con il quale la rilevazione viene estesa ai condannatiper delitti previsti da leggi speciali fino ad allora esclusi.Con l'anno 1975, si è proceduto ad una ristrutturazione del modelloe nel contempo è stata snellita la procedura <strong>di</strong> compilazione, che vieneaffidata alla cancelleria dell'ufficio giu<strong>di</strong>ziario ave ciascun provve<strong>di</strong>mento<strong>di</strong>viehe irrevocabile, con esclusione, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> tutti gli uffici ove intervengonoprovve<strong>di</strong>menti non aventi carattere <strong>di</strong> irrevocabilità. Tali cancellerie2I6


funzionano, quin<strong>di</strong>, da organi periferici e trasmettono <strong>di</strong>rettamente all'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica tutti i modelli compilati.L'elaborazione dei dati relativi alla statistica in oggetto segue, in linea<strong>di</strong> massima, le fasi tra<strong>di</strong>ziona1i <strong>di</strong> revisione e co<strong>di</strong>ficazione dei modelli<strong>di</strong> perforazione su cartoline meccanografiche e <strong>di</strong>tabulazione dei risultati.È da osservare però che dal 1968 al 1974, in seguito all'adozionedel nuovo tipo <strong>di</strong> modello, l'elaborazione è stata scissa in due settori permotivi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnico ed organizzativo: infatti, mentre per le schederelative ai condannati ed ai minorenni prosciolti sono state proseguite leusuali operazioni <strong>di</strong> revisione, co<strong>di</strong>ficazione, perforazione e tabulazione,per quanto riguarda le schede <strong>di</strong> imputati maggiorenni prosciolti, dato illimitato numero <strong>di</strong> notizie elaborate (delitto e motivo del proscioglimento)si è preferito procedere ad una classificazione <strong>di</strong> tipo manuale effettuatada personale specializzato (funzionari <strong>di</strong> cancelleria). Con l'accennata ristrutturazione<strong>di</strong> questa statistica, avvenuta nel 1975, si è provveduto anchealla formazione <strong>di</strong> una nuova programm~ione meccanografica, a mezzodella quale vengono elaborate le notizie relative a tutti gli imputati giu<strong>di</strong>caticon provve<strong>di</strong>mento irrevocabile, al fine <strong>di</strong> ottenere la più ampia esignificativa analisi possibile.ISTITUTI DI PREVENZIONE E DI PENA (*)Tale statistica si riferisce ai detenuti ed alle carceri ed ha per oggettoil movimento ed i caratteri personali dei detenuti (compresi quelli nonancora giu<strong>di</strong>cati) internati o ricoverati negli stabilimenti carcerari e negliistituti per minori, i dati strutturali relativi agli stabilimenti stessi, nonchèl'attività svolta dai Giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> sorveglianza e dai Consigli <strong>di</strong> patronato.È opportuno ricordare che le norme prevedono pene detentive, pecuniarie,accessorie, nonchè sanzioni civili e misure <strong>di</strong> sicurezza detentivee non detentive che possono essere complementari alla pena venendo adaggiungersi ad essa oppure sostituendola (in particolare quando il reo èsocialmente pericoloso o non ha capacità <strong>di</strong> intendere e <strong>di</strong> volere). Con ilregolamento carcerario del 1931, venne attuata la specializzazione deglistabilimenti, fu ammesso il lavoro all'aperto e si cercò <strong>di</strong> far si che lapena assumesse il carattere <strong>di</strong> strumento <strong>di</strong> rieducazione; fu altresi· curatoil settore dell'assistenza ai detenuti ed alle famiglie con l'istituzione deiGiu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> sorveglianza, dei Consigli <strong>di</strong> patronato e dei centri <strong>di</strong> rieducazl0ne.(*) Redatto dal dotto Salvatore Russo e dal dotto Pietro GIANNINI del Servizio dellestatistiche giu<strong>di</strong>ziarie.2I7


Inizialmente la rilevazione venne effettuata (1862-1923) dal Ministerodell'interno, che raccolse dati sugli entrati dallo stato <strong>di</strong> libertà, sugliusciti in libertà, sugli entrati per prima àssegnazione, sui presenti allafine <strong>di</strong> ogni anno e sui loro caratteri demografici, sociali e giuri<strong>di</strong>ci: furonopresi in esame anche gli aspetti relativi alle con<strong>di</strong>zioni igieniche esanitarie dei detenuti, alla <strong>di</strong>sciplina, al lavoro carcerario, alle spese concernentii fabbricati, il personale, il mantenimento dei detenuti, giungendoanche al calcolo <strong>di</strong> un costo me<strong>di</strong>o del detenuto, del numero me<strong>di</strong>o deichilometri percorsi per trasferimenti e del costo me<strong>di</strong>o del detenuto trasportato.Dal 1923 la rilevazione passò alla competenza del Ministero <strong>di</strong> graziae giustizia che la eseguì sino all'anno 1938 quando venne affidata alloIstituto centrale <strong>di</strong> statistica.La statistica più significativa è senza dubbio quella riguardante le personeentrate nelle carceri dallo stato <strong>di</strong> libertà. Questa rilevazione vieneeffettuata a mezzo <strong>di</strong> una scheda in<strong>di</strong>viduale intestata ad ogni singolodetenuto al momento del suo ingresso nel carcere in cui sono racchiusenotizie su <strong>di</strong>versi caratteri: data d'ingresso, sesso, citta<strong>di</strong>nanza, domicilio,data e luogo <strong>di</strong> nascita, data dell'arresto, stato civile, istruzione,con<strong>di</strong>zione professionale o non professionale, posizione nella professione,ramo <strong>di</strong> attività economica, professione, motivo dell'ingresso, data dellaliberazione, posizione giuri<strong>di</strong>ca, luogo del commesso reato, precedentipenitenziari e giu<strong>di</strong>ziari, pene inflitte e misure <strong>di</strong> sicurezza applicate,reati.A mezzo <strong>di</strong> modelli con perio<strong>di</strong>cità mensile è rilevato, per ciascunstabilimento carcerario, il movimento dei detenuti e degli internati (presentiall'inizio del mese, entrati, usciti e presenti alla fine) con le eventuali variazionidella posizione giuri<strong>di</strong>ca durante la permanenza in carcere.Sempre a livello del singolo stabilimento, ma con perio<strong>di</strong>cità annuale,sono richieste notizie relative alle giornate <strong>di</strong> presenza (al lavoro ed inozio) dei detenuti, al movimento nelle scuole, alle con<strong>di</strong>zioni sanitarie,alla capienza dello stabilimento, alla biblioteca, ecc.Una particolare attenzione viene de<strong>di</strong>cata alle rilevazioni riguardantigli istituti per minori, le cui <strong>di</strong>rezioni sono interessate a compilare unmodello sul movimento in entrata ed in uscita dei minori a carattere mensile,ed un modello con perio<strong>di</strong>cità annuale nel quale, oltre al tipo <strong>di</strong> istituto(casa <strong>di</strong> rieducazione, istituto <strong>di</strong> osservazione, riformatorio giu<strong>di</strong>ziario),vengono in<strong>di</strong>cate notizie relative all'età del minore, agli eventuali precedentipenali, al grado d'istruzione, all' eventuale occupazione, alle con<strong>di</strong>zionidella famiglia, alla durata del ricovero, ai risultati conseguiti nell'istru-2I8


zlOne o nell'appren<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> un lavoro, alle con<strong>di</strong>zioni igienico-sanitarie,ecc.Per quanto riguarda l'attività dei giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> sorveglianza è da ricordareche, con un'apposita rilevazione effettuata annualmente, vengono raccoltepresso i Tribunali, Tribunali per minorenni ed alcune Preture notiziesui principali provve<strong>di</strong>menti presi dal Giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> sorveglianza nell'eserciziodelle sue funzioni ispettive, deliberative e consultive (sospensionedell'esecuzione della pena, ammissione al lavoro all'aperto, concessioni<strong>di</strong> grazia, ammissione alla liberazione con<strong>di</strong>zionale, sottoposizionea libertà vigilata, concessioni <strong>di</strong> licenze, riesame della pericolosità,ecc.).Per il settore relativo all'assistenza ai detenuti ed alle loro famiglie,i dati sono rilevati a mezzo <strong>di</strong> un modello riepilogativo annuale, intestatoad ogni Consiglio <strong>di</strong> patronato o Assistenziario esistente presso ciascunaProcura della Repubblica, dove sono richieste notizie sui sussi<strong>di</strong> in denaro,gli aiuti in natura e le altre forme <strong>di</strong> assistenza (collocamento allavoro, ricovero in istituti <strong>di</strong> assistenza) concesse alle famiglie deidetenuti,ai liberati dal carcere ed ai loro familiari.L'elaborazione e pubblicazione dei dati fino al 1937 fu curata dallaDirezione generale per gli Istituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena del Ministero<strong>di</strong> grazia e giustizia; dopo tale data dall'Istituto, che pubblicò nel1954 un volume unico con i dati relativi al periodo 1938-1948 .. La materia fu <strong>di</strong>stribuita in quattro parti: stabilimenti <strong>di</strong> custo<strong>di</strong>apreventiva - stabilimenti <strong>di</strong> pena or<strong>di</strong>nari e speciali, stabilimenti per lemisure <strong>di</strong> sicurezza e istituti per mmOrI.:II: :II: :II:Dalla lettura dei precedenti paragrafi si può ricavare un quadro com- Dalle rilevazionipleto delle rilevazioni che l'Istituto effettua nel campo delle statistiche agli in<strong>di</strong>catorigiu<strong>di</strong>ziarie. Risulta evidente che tali rilevazioni sono state costantementeaggiornate nel corso del tempo in base non soltanto alle nuove <strong>di</strong>sposizioni<strong>di</strong> legge, ma anche in relazione alle esigenze conoscitive degli operatorile quali sono in continuo aumento: è chiaro, peraltro, che oltre allamassa <strong>di</strong> notizie che vengono rilevate, elaborate e messe a <strong>di</strong>sposizionedegli utilizzatori, esiste anche un grande numero <strong>di</strong> informazioni le qualinon possono essere desunte senza cadere in un eccessivo appesantimentodelle rilevazioni. Peraltro accanto alle statistiche tra<strong>di</strong>zionali si può notare,ed è questo un aspetto particolarmente importante, la tendenza daparte dell'Istituto ad impostare anche alcuni stu<strong>di</strong> ed indagini particolari2I9


al fine <strong>di</strong> illuminare con strumenti più vali<strong>di</strong> alcuni fenomeni che sonooggi al centro dell' attenzione <strong>di</strong> uomini <strong>di</strong> governo, stu<strong>di</strong>osi, opinione pubblica.Dal 1973, infatti, si è proceduto, per ottehere una misura della criminalitàcomplessiva, alla costruzione <strong>di</strong> « in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> criminalità» ottenutitenendo congiuntamente conto sia del1e frequenze dei delitti, sia dellaloro gravità opportunamente misurata.È, inoltre, allo stu<strong>di</strong>o la possibilità <strong>di</strong> procedere ~lla costruzione <strong>di</strong>« in<strong>di</strong>catori» nell'ambito della giustizia sul tipo <strong>di</strong> quelli già realizzati nelcampo economico: si tratta, ovviamente, <strong>di</strong> un compito particolarmente<strong>di</strong>fficile in quanto i criteri <strong>di</strong> scelta risultano non agevoli per la mancanza<strong>di</strong> omogeneità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo da parte <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>osi ed esperti circa il tipo <strong>di</strong>in<strong>di</strong>catori che sarebbero i più vali<strong>di</strong> a rappresentare il cosiddetto « bisogno<strong>di</strong> giustizia ».È, comunque, da considerare in<strong>di</strong>spensabile il raggiungimento <strong>di</strong> risultaticoncreti al fine <strong>di</strong> stabilire una linea programmatica della giustiziaper una serie <strong>di</strong>. interventi <strong>di</strong> carattere generale e particolare <strong>di</strong> tipo preventivo,operativo e funzionale per pervenire cioè alla costituzione <strong>di</strong> unvalido sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa sociale.220


LE STATISTICHEECONOMICHE


Il settore delle statistiche economiche è forse quello che ha registrato11 maggiore sviluppo negli ultimi decenni <strong>di</strong> attività dell'IsTAT. A partei continui perfezionamenti del1e singole rilevazioni e l'avvio <strong>di</strong> nuove indaginiin campi in precedenza inesplorati della vita economica nazionale,l'impulso decisivo è venuto dall'esigenza <strong>di</strong> riunire nel quadro della contabilitànazionale tutte le informazioni statistiche <strong>di</strong>sponibili sull'attivitàproduttiva, sulla <strong>di</strong>stribuzione e sull'impiego del red<strong>di</strong>to, sull'attività dell'amministrazionepubblica, sul commercio con l'estero, sui prezzi. Lacostruzione delle tavole delle inter<strong>di</strong>pendenze settoriali, dal canto suo, harichiesto ulteriori ampliamenti e perfezionamenti delle rilevazioni <strong>di</strong> carattereeconomico.In questo capitolo verranno succintamente illustrate le caratteristichesalienti <strong>di</strong> tali rilevazioni, con criteri espositivi analoghi a quelli seguitinei precedenti capitoli, de<strong>di</strong>cati alle altre rilevazioni ufficiali dell'Istituto.Come è già stato detto in precedenza, non sempre è agevole tracciare unaprecisa linea <strong>di</strong> confine tra le varie categorie <strong>di</strong> rilevazioni statistiche inbase al loro oggetto: ciò è particolarmente vero per quanto riguarda lestatistiche sociali e quelle economiche. Pertanto alcuni degli argomentitrattati in questo capitolo· avrebbero potuto altrettanto opportunamentetrovar posto nel capitolo precedente, e viceversa. Le scelte effettuate inproposito sono state suggerite sia dalla struttura organizzativa dei serviziche nell'ambito dell'Istituto si occupano delle <strong>di</strong>verse rilevazioni, sia dallatra<strong>di</strong>zionale <strong>di</strong>stribuzione delle materie nelle pubblicazioni generali dell'Istituto,quali l'Annuario statistco italiano e il Compen<strong>di</strong>o statisticoitaliano.


17.Agricoltura,•caCCIaforeste,e pescaSTATISTICHE AGRARIE (*)Fino al 1926, anno nel quale fu istituito l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica,non esisteva in Italia un efficiente e regolare servizio nazionale <strong>di</strong>statistica agraria. Le rilevazioni in materia erano incomplete o non razionalia causa sia della carenza <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzi chiari da parte <strong>di</strong> Organi centrali,sia della quasi inesistenza <strong>di</strong> una organizzazione periferica incaricatadella raccolta dei dati. Basti considerare che soltanto nel 1907 si costituisceun {< ufficio speciale » presso l'allora Ministero dell'agricoltura, industriae commercio, con il compito <strong>di</strong> dare l'avvio alla statistica agraria,e si provvede ad abbozzare un'organizzazione periferica con la nomina,in ogni provincia, <strong>di</strong> un {< Commissario per le statistiche agrarie », <strong>di</strong>norma nella persona del Direttore della {< Cattedra ambulante <strong>di</strong> agricoltura», affiancandolo con eventuali {< corrispondenti » per gli accertamenti<strong>di</strong> campagna. Ed è con tale organizzazione che nel 1909 si tenta l'effettuazionedel 10 catasto agrario al fine <strong>di</strong> ottenere una base <strong>di</strong> partenza•per successive statistiche agrarie correnti.Al termine delle operazioni <strong>di</strong> raccolta dei dati, affidate ai più <strong>di</strong>spa- Il catasto agrariorati rilevatori, sono pubblicati i risultati per la Lombar<strong>di</strong>a, il Veneto, leMarche, l'Umbria ed il Lazio, mentre non sono giu<strong>di</strong>cati atten<strong>di</strong>bili e( pertanto non resi noti, i dati raccolti nelle rimanenti Regioni.La situazione non migliora con la fondazione, nel 1924, dell'Istituto<strong>di</strong> economia e statistica agraria, cui è affidata, tra l'altro, la cura dellestatistiche agrarie.Da ciò l'esigenza avvertita imme<strong>di</strong>atamente dall'Istituto centrale <strong>di</strong>statistica, al quale nel 1927 sono trasferite le statistiche agrarie, <strong>di</strong> realizzarequello che era rimasto nelle intenzioni del catasto del 1909, e cioèl'esecuzione <strong>di</strong> una rilevazione generale, punto <strong>di</strong> partenza per ottenere(*) Redatto dal dotto Armando CALLEGARI del Servizio delle statistiche agrarie, forestalie zootecniche.225


statistiche correnti tali da evidenziare con un notevole grado <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilitài vari aspetti dell'agricoltura nazionale.Le operazioni per la realizzazione del 2° catasto agrario iniziano nel1929 e terminano <strong>di</strong>eci <strong>anni</strong> dopo con la pubblicazione della relazionegenerale. In ogni provincia la responsabilità della catastazione è affidata aiDirettori delle « Cattedre ambulanti <strong>di</strong> agricoltura l), che, a loro volta, demandanole operazioni <strong>di</strong> rilevazioni al <strong>di</strong>pendente personale tecnico. Alfine <strong>di</strong> ottenere una perfetta conformità nelle operazioni <strong>di</strong> catastazionesonò emanate precise <strong>di</strong>rettive per l'esecuzione delle varie fasi della rilevazionee dettagliate norme relativamente alle definizioni ed alla terminologiaadottate.N elle operazioni <strong>di</strong> catastazione è assunta come unità elementare <strong>di</strong>rilevazione eia « sezione l), rappresentata da una piccola parte del territoriodel Comune dalla estensione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> circa 1 00 ettari e delimitata conl'ausilio delle tavolette al 25.000 dell'Istituto geografico militare.In ciascuna « sezione» le rilevazioni accertano la superficie produttiva(agraria e forestale) e la ripartizione <strong>di</strong> quest'ultima per qualità <strong>di</strong> coltura(seminativi, coltivazioni legnose specializzate, coltivazioni foraggerepermanenti, boschi, incolti produttivi), a loro volta sud<strong>di</strong>vise in sottoqualità<strong>di</strong> coltura ed in coltivazioni. In pari tempo si provvede a valutare leproduzioni me<strong>di</strong>e normali e, per le coltivazioni legnose, anche il numerodelle piante.I risultati analitici della catastazione sono pubblicati in fascicoli 'provinciali<strong>di</strong>stintamente per circoscrizioni comunali, zone agrarie e regioni agrarie ...Rilevazioniagrarie correntiSuperfici ecoltivazioniSoltanto nel 1936 è possibile agganciare completamente le rilevazioniagrarie correnti ai risultati del catasto agrario. Si può ritenere che finoa tale anno i dati <strong>di</strong> superficie e produzione rilevati dall'IsTAT tramitele « Cattedre ambulanti l), <strong>di</strong>venute nel 1935 « Ispettorati provinciali dell'agricoltural), siano alquanto approssimativi.Dal 1936 ha inizio l'aggiornamento annuale della ripartizione dellesuperfici provinciali per qualità <strong>di</strong> coltura e coltivazioni. Contemporaneamenteaumenta il numero delle coltivazioni oggetto <strong>di</strong> rilevazione e si richiedonoagli Ispettorati provinciali dell'agricoltura previsioni sulla produzionedei cereali, della vite e dell'olivo e notizie circa lo stato delle coltivazioni,l'andamento climatico e gli attacchi parassitari.N el periodo bellico ed imme<strong>di</strong>atamente successivo le stime delle produzionitengono conto dei dati forniti dagli enti preposti alla <strong>di</strong>sciplina226


dei consumi ed alla <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> generi alimentari. Si può presumerepertanto che tali stime siano in molti casi sottovalutate.Con il ritorno alla normalità si pone la necessità <strong>di</strong> rivedere i datisulle superfici investite nelle <strong>di</strong>verse qualità <strong>di</strong> coltura, e a tal fine si pre<strong>di</strong>sponenel 1950 un'apposita indagine.Nel medesimo periodo anche le rilevazioni correnti subiscono notevoliperfezionamenti: si introduce un'ulteriore analisi delle coltivazioni orticole,si inizia la rilevazione sistematica sulle coltivazioni floricole e sienuclea, per le coltivazioni legnose, la superficie degli impianti in produzioneda quella totale.Particolare menzione merita l'introduzione della tecnica delle rilevazionicampionarie nella determinazione della produzione <strong>di</strong> alcune principalicoltivazioni, ad integrazione dei consueti meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> stima seguiti dagliIspettorati provinciali de]]'agrico]tura. In particolare, tale metodo <strong>di</strong> rilevazioneè adottato nel 1952· per quanto concerne il ,frumento, la vite el'olivo, è esteso nel 1954 agli agrumi e nei due <strong>anni</strong> successivi rispettivamenteal mandorlo ed al granoturco.Negli <strong>anni</strong> più recenti, per sod<strong>di</strong>sfare le nuove esigenze conoscitiveche via via si vanno manifestando in sede nazionale ed internazionale, e<strong>di</strong>n particolare in campo comunitario, si apportano ulteriori perfezionamentia rilevazioni ormai consolidate e si effettuano indagini particolari.Dal punto <strong>di</strong> vista concettuale, l'innovazione più profonda è l'adozione,avvenuta nel 1971, dei criteri classificatori e delle definizioni del 2°censimento generale dell'agricoltura (1970) sulle forme <strong>di</strong> utilizzazione deiterreni e sulle coltivazioni. Si tratta, in pratica, della sostituzione dei criteri<strong>di</strong> qualificazione dei terreni stabiliti dal catasto agrario del 1929 e fondatiessenzialmente su aspetti fisici, con una classificazione che consideral'importanza economica delle còltivazioni (valore della produzioneannuale).MezziAltre principali rilevazioni correnti riguardano i mezzi <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> .produzionee la cooperazione agricola.Le statistiche sui mezzi· <strong>di</strong> produzione utilizzati nel settore agricolosono più recenti rispetto alle rilevazioni concernenti le superfici e le produzionidelle coltivazioni. Infatti, esse hanno inizio, a cura della Federazionenazionale degli industriali dei prodotti chimici per l'agricoltura, rispettivamentenel 1927 per quanto riguarda i fertilizzanti <strong>di</strong>stribuiti peruso agricolo e nel 1929 relativamente agli an~iparassitari. Ancora più recenteè la rilevazione delle sementi selezionate impiegate in agricoltura,introdotta dall'IsTAT a partire dal 1967.227


L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica effettua <strong>di</strong>rettamente, dal 1947, larilevazione sulle consegne per uso agricolo dei concimi chimici <strong>di</strong> produzionenazionale e <strong>di</strong> importazione me<strong>di</strong>ante acquisizione presso le <strong>di</strong>tteinteressate dei dati sui quantitativi <strong>di</strong>stribuiti in ciascuna provincia e suglielementi fertilizzanti in essi contenuti. Nel 1948 ha inizio la rilevazione<strong>di</strong>retta da parte dell'lsTAT delle consegne per uso agricolo <strong>di</strong> antiparassitari,rilevazione che si estende negli <strong>anni</strong> successivi all'intera gamma <strong>di</strong>prodotti fitoiatrici (anticrittogamici, insettici<strong>di</strong>, <strong>di</strong>serbanti e fitormoni) sia<strong>di</strong> produzione nazionale sia <strong>di</strong> importazione.Altre rilevazioni correnti sui mezzi <strong>di</strong> produzione riguardano la <strong>di</strong>stribuzioneprovinciale delle sementi selezionate, sia <strong>di</strong> produzione nazionalesia d'importazione.I dati relativi al consumo <strong>di</strong> energia elettrica per uso agricolo e quellisulla consistenza dei mezzi meccanici (trattrici, trebbiatrici, ecc.), infine,sono forniti all'lsTAT rispettivamente dall'ENEL e dall'Ente assistenzialeutenti motori agricoli (UMA).CooperazioneagricolàLa rilevazione sulla cooperazione agricola, iniziata nel 1967 è intesaa conoscere la struttura e l'attività delle cantine e degli oleifici socialinonchè degli altri organismi associativi che gestiscono impianti collettivi<strong>di</strong> trasformazione dell'uva o delle olive. I dati, comunicati <strong>di</strong>rettamentedagli enti interessati, consentono <strong>di</strong> determinare, con riferimento alla campagna<strong>di</strong> lavorazione, la consistenza degli organismi associativi operantiin tali settori <strong>di</strong> attività, il numero dei soci, l'attrezzatura a <strong>di</strong>sposizione,I quantitativi dei prodotti lavorati e <strong>di</strong> quelli ottenuti.Pubblicazionedei datiCon l'istituzione dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statIstIca ha inizio la pubblicazione<strong>di</strong> un Bollettùw mensile <strong>di</strong> statistica agraria e forestale, supplementostraor<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficiale. Tale pubblicazione, sospesadal novembre 1935 al <strong>di</strong>cembre 1936 e dal settembre 1939 al giugno1947, è definitivamente soppressa nel gennaio 1950 con la stampa delBollettino mensile <strong>di</strong> statistica dell'lsTAT. Quest'ultimo riporta, a livelloprovinciale, regionale e nazionale, i dati <strong>di</strong> superficie e <strong>di</strong> produzione dellecoltivazioni ed i risultati delle altre rilevazioni sopraricordate.A partire dal 1936 e fino al 1950 è stampato, inoltre, l'Annuario statisticodell' agricoltura italiana e successivamente l'Annuario <strong>di</strong> statisticaagraria. Dati concernenti il settore agricolo sono altresì pubblicati, limitatamenteai principali aspetti considerati, sull' Annuario statistico italiano·e sul Compen<strong>di</strong>o statistico italiano.228


STATISTICHE FORESTALI (*)Nel periodo compreso tra il 1861 ed il 1926 i boschi furono oggetto.soltanto <strong>di</strong> spora<strong>di</strong>che rilevazioni statistiche tendenti ad accertarne sia lasuperficie ,=,",,".:.<strong>di</strong>stinta per forma <strong>di</strong> governo (fustaie, cedui semplici, ceduicomposti), per essenza forestale (resinose e latifoglie) e per categoria <strong>di</strong>proprietà (Stato, enti, privati) - sia la produzione, intesa talora come incrementolegnoso me<strong>di</strong>o per ettaro e più frequentemente come utilizzazione,cioè come quantità <strong>di</strong> legname asportato. Dei prodotti forestali nonlegnosi vennero effettuate valutazioni soltanto sulla quantità <strong>di</strong> castagneraccolte.Tutte- queste rilevazioni - totalitarie o parziali, occasionali o perio<strong>di</strong>che- sono caratterizzate dall'assenza <strong>di</strong> una definizione univoca perl'intero territorio nazionale e valida per l'intero arco <strong>di</strong> tempo, che. in<strong>di</strong>chiche cosa si debba intendere per « bosco )}, ritenendosi sufficiente adottarea tal fine la qualifica del terreno attribuita dai <strong>di</strong>versi catasti fon<strong>di</strong>ari o,in mancanza <strong>di</strong> questa, quella presunta s~condo il comune giu<strong>di</strong>zio. I risultatiottenuti, pertanto, sono <strong>di</strong>fficilmente comparabili tra loro ancheentro brevi intervalli <strong>di</strong> tempo.Nel 1927 viene attuata presso l'IsTAT una regolare rilevazione statisticanel settore forestale al fine <strong>di</strong> conoscere annualmente le variazionidella superficie boscata, le produzioni forestali ed i relativi prezzi ; nel1929 hanno inizio le operazioni per la formazione del catasto forestale e nel1933 sono impostate e iniziate sistematiche rilevazioni correnti.Le operazioni per la formazione del catasto forestale iniziate nel D catasto1929, contemporaneamente all'attuazione del 2° catasto agrario, si rive- forestalelano ben presto particolarmente <strong>di</strong>fficoltose, protraendosi per <strong>anni</strong>. Interrotte,sono riprese nel 1939 per essere <strong>di</strong> nuovo sospese nel 1945. Nel1933 si pubblica il primo fascicolo provinciale e nel 1949 il 26° fascicolo,relativo all'ultima provincia nella quale è stato possibile concludere le operazionicatastali.Con il catasto forestale· si definisce per la prima volta il « bosco )},intendendosi per tale una superficie <strong>di</strong> terreno rivestita da piante legnoseforestali, arboree elo arbustive, la cui area <strong>di</strong> insidenza (proiezione sulterreno della chioma delle piante a maturità) ecceda il 50% della superficiee la cui produzione legnosa non sia minima.(*) Redatto dal dotto Armando CALLEGARI del Servizio delle statistiche agrarie, forestalie zootecniche.16229


È da osservare che tale definizione è rimasta inalterata sino al 1969,anno in cui è adottata la seguente definizione concordata in sede comunitaria:superficie <strong>di</strong> terreno <strong>di</strong> estensione non inferiore a mezzo ettaro,in cui sono presenti piante legnose forestali, arboree e/o arbustive, determinantia maturità un'area <strong>di</strong> insidenza superiore al 50% della superficie esuscettibili <strong>di</strong> avere un ruolo in<strong>di</strong>retto sul clima e sul regime delle acque.Le operazioni <strong>di</strong> rilevazione, affidate in ciascuna provincia ad un« Commissario per il catasto forestale» nella persona <strong>di</strong> un funzionariodell'amministrazione forestale, si svolgono me<strong>di</strong>ante accertamenti <strong>di</strong>rettisul terreno effettuati da perS"onale appositamente assunto dall' ISTAT. ,Unità territoriale <strong>di</strong> rilevazione del catasto forestale è la « sezione» <strong>di</strong>ciascun Comune. Con riferimento ad essa sono rilevati la superficie boscata(per forma <strong>di</strong> governo e categoria <strong>di</strong> proprietà), la composizione, la densità,il turno e l'età delle piante forestali presenti, la produzione e l'incrementolegnosi, i prodotti forestali non legnosi e le utilizzazioni foraggere.Rilevazioni Le rilevazioni forestali correnti InIZIanO nel 1933. Con riferimentoforestali correnti all'intero anno forestale (10 luglio-31 giugno) e <strong>di</strong>stintamente per ciascunComune, sono stimati gli aumenti e le <strong>di</strong>minuzioni della superficie boscata,per forma <strong>di</strong> governo e categoria <strong>di</strong> proprietà; la superficie boscata colpitada incen<strong>di</strong>; l'estensione complessiva della superficie boscata al 31 giugno;le utilizzazioni legnose, <strong>di</strong>stintamente per legname da lavoro e combustibilivegetali; la quantità raccolta dei prodotti forestali non legnosi comunie speciali (piante aromatiche, me<strong>di</strong>cinali ed ornamentali). La rilevazionedei dati è affidata al personale delle Stazioni forestali sotto la responsabilità<strong>di</strong> un Commissario provinciale per la statistica forestale cheprovvede, annualmente, a trasmettere i modelli <strong>di</strong> rilevazioneall'IsTAT.Perfezionamenti ed integrazioni a tali rilevazioni sono apportati negli<strong>anni</strong> successivi al periodo bellico.Ferma restando come unità <strong>di</strong> rilevazione territoriale il comune amministrativo,dal 1948 le valutazioni sulle variazioni della superficie boscatasi riferiscono non più alla sola forma <strong>di</strong> governo ma a ciascun tipo<strong>di</strong> bosco <strong>di</strong>stintamente per categoria <strong>di</strong> proprietà; i dati sulle utilizzazionilegnose evidenziano la categoria <strong>di</strong> proprietà del bosco <strong>di</strong> provenienza, le 'principali specie legnose e gli assortimenti grezzi ottenuti; relativamenteai boschi colpiti da incen<strong>di</strong> si stima la massa legnosa <strong>di</strong>strutta e/o danneggiataper tipo <strong>di</strong> bosco; altri perfezionamenti, infine, riguardano la rilevazionedei prodotti non legnosi.23°


Nel 1950 la decorrenza del periodo <strong>di</strong> riferimento <strong>di</strong> dette rilevazioni,anno statistico forestale, viene anticipata dallo luglio allo aprile.. Nel 1955 la rilevazione sui prodotti forestali non legnosi da annualeassume cadenza trimestrale ed accerta non. solo le quantità raccolte maanche i relativi prezzi.Sempre nel 1948, viene istituito il « Foglio trimestrale <strong>di</strong> informazioni» con lo scopo <strong>di</strong> conoscere tempestivamente e con riferimento all'interoterritorio <strong>di</strong> ciascuna provincia, lo stato dei boschi (avversità meteorologichee parassitarie, incen<strong>di</strong>), il volume della massa legnosa abbattutaripartita per principali assortimenti, le spese sostenute per l'incrementoed il miglioramento della selvicoltura e, dal 1950, il numero el'ammontare delle infrazioni alle leggi forestali. Detto foglio subisce negli<strong>anni</strong> successivi numerose mo<strong>di</strong>fiche, determinate principaJmente dalla necessità<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare esigenze manifestate da organizzazioni internazionali.CosÌ, ad esempio, vi sono introdotte, nel 1973, la analisi sulle cause <strong>di</strong>incen<strong>di</strong>o proposta dalla FAO e, nel 1974, la valutazione delle per<strong>di</strong>te <strong>di</strong>lavorazione in foresta.A partire dal 1965 ha inizio la rilevazione, a cadenza mensile, suiprezzi. <strong>di</strong> macchiatico (delle piante « in pie<strong>di</strong> ») e mercantili delle partite<strong>di</strong> legname oggetto <strong>di</strong> transazione commerciale.Dal 1974 si effettuano due indagini a perio<strong>di</strong>cità annuale, per acquisirein ciascuna provincia, notizie sulle consistenza delle piantine esistenti neivivai del Corpo forestale e sulle utilizzazioni legnose ottenute fuori foresta.L'esecuzione delle sopraccennate rilevazioni è affidata, nell'ambito <strong>di</strong>ciascuna provincia, agli Ispettorati ripartimentali delle foreste, tramite le<strong>di</strong>pendenti Stazioni forestali.Alle rilevazioni correnti riguardanti il settore forestale si affianca, nel1952, una rilevazione sui lavori <strong>di</strong> sistemazione dei territori montani affidatial Corpo forestale, per .conoscere l'entità e l'andamento dei lavoristessi, la manodopera' impiegata e l'ammontare delle relative spese. Dellaregistrazione dei dati, da effettuarsi mensilmente, sono incaricati gli Ispettoratiripartimentali delle foreste.Tale rilevazione, dal 1955, assume perio<strong>di</strong>cità trimestrale e vieneestesa anche ai lavori per i quali è previsto il concorso finanziario delloStato, cioè alle opere pubbliche eseguite con il contributo dello Stato edalle opere <strong>di</strong> miglioramento fon<strong>di</strong>ario <strong>di</strong> competenza privata sussi<strong>di</strong>atedallo Stato. Nel 1974, anche in considerazione dell'intervento delle Regioni,in tale settore <strong>di</strong> attività, vengono aggiornate le categorie <strong>di</strong> opere da segnalaree mo<strong>di</strong>ficate le modalità <strong>di</strong> ripartizione degli' importi secondo lostato <strong>di</strong> avanzamento dei lavori. Organi <strong>di</strong> rilevazione, oltre agli Ispetto-23I


ati ripartimentali e regionali delle foreste,·sono i Consorzi <strong>di</strong> bonifica montanae gli altri enti concessionari, ciascuno per i lavori <strong>di</strong> propria competenza.Indagini specialiAllo scopo <strong>di</strong> conoscere particolari aspetti del settore forestale, oltrealle rilevazioni correnti sono eseguite indagini speciali.Nel 1947 viene effettuata un'indagine intesa a d~terminare· l'entità ela qualità della produzione legnosa proveniente dalle « altre qualità <strong>di</strong> colturaforestali », i cui risultati sono pubb1icati sull' Annuario statistico italiano.Nel1948 ha luogo un'indagine sulla provvigione legnosa (massalegnosa costituente il soprassuolo) unitaria e totale, <strong>di</strong>stintamente per tipo<strong>di</strong> bosco, e sull'incremento me<strong>di</strong>o unitario <strong>di</strong> essa. Nel 1952 si accertanola consistenza e la produzione delle piante <strong>di</strong> sughera, sia facenti parte<strong>di</strong> superfici boscate, sia presenti in altre qualità <strong>di</strong> coltura. I risultati sonopubblicati, <strong>di</strong>stintamente per comune, nell' Annuario <strong>di</strong> statistica forestaledel 1956. Dette indagini speciali sono sempre eseguite tramite gli Ispettoratiripartimentali delle foreste.Pub.blicazione A partire da11933 e sino al 1949 l'ISTAT cura la pubblicazion~ dCI Boldeidati lettino mensile <strong>di</strong> statistica agraria e forestale, supplemento straor<strong>di</strong>nario dellaGazzetta Ufficiale. Successivamente, soppressa tale pubblicazione, i dati dellestatistiche forestali figurano sul Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica. È inoltrestampato, dal 1948, un apposito Annuario <strong>di</strong> statistica forestale. Dati più sinteticifigurano sull' Annuario statistico italiano e sul Compen<strong>di</strong>o statistico italiano.STATISTICHE DELLA ZOOTECNIA (*)Le indagini statistiche che vengono effettuate nel settore della zootecniahanno un duplice obiettivo: anzitutto, rilevare l'entità del patrimoniozootecnico nazionale ad una determinata data (censimenti, indagini campionarie)e le sue variazioni dopo un certo intervallo <strong>di</strong> tempo (valutazioni,aggiornamenti); in secondo luogo, accertare l'entità dei <strong>di</strong>versi prodottiche si ottengono dagli animali domestici allevati presso le aziende agricolo-zootecnichee presso tutti gli altri detentori <strong>di</strong> bestiame.Rilevazioni Le rilevazioni in esame, fatta eccezione per gli <strong>anni</strong> più recenti, noncorrenti hanno avuto in Italia facile attuazione, soprattutto a causa dell'ampio(*) Redatto dal dotto Vincenzo VENOSA e dal dotto Tommaso PEDICINI del Servizio dellestatistiche agrarie, forestali e zootecniche.232


grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione del campo d'indagine, costituito in larga misura dapiccole e piccolissime aziende operanti nelle più svariate con<strong>di</strong>zioni. Aciò si deve la scarsa atten<strong>di</strong>bilità del1e statistiche zootecniche relative agli<strong>anni</strong> precedenti l'istituzione dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Gli aspetti del settore zootecnico dei quali la statistica ufficiale sioccupa attualmente in modo continuativo riguardano la consistenza delbestiame bovino, bufalino, equino, suino, ovino e caprino nonchè lepiù importanti prodUZIoni zootecniche alimentari (carni, latte, uova)e non alimentari (lana, bozzoli da filanda). Ci limiteremo in questasede a fornire alcune principali notizie sulle rilevazioni concernenti laconsistenza del bestiame . e le più importanti produzioni zootecnichealimentari.La necessità <strong>di</strong> provvedere ad un graduale perfezionamento e ad unorganico sviluppo delle rilevazioni statistiche sulla consistenza del bestiamefu avvertita dall'lsTAT fin dai primi <strong>anni</strong> della sua attività,Gia nell'almo 1928, infatti, fu pre<strong>di</strong>sposto un' censimento delbestiame, con l'intento <strong>di</strong> procedere a tale tipo <strong>di</strong> rilevazione con perio<strong>di</strong>citàdecennale. Per ragioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne vario l'attuazione del censimentoebbe luogo solo il 19 marzo 1930, col sistema della rilevazione <strong>di</strong>retta amezzo <strong>di</strong> schede da compilarsi da parte dei possessori <strong>di</strong> bestiame.N egli <strong>anni</strong> seguenti i risultati del censimento. furono aggiornati inbase ai ruoli dell'imposta comunale sul bestiame e con rilevazioni <strong>di</strong>retteper i Comuni nei quali l'imposta stessa non veniva applicata.L'intervento dell'Italia nel secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale portò alla necessità<strong>di</strong> una rassegna annuale del patrimonio zootecnico e, pertanto, negli<strong>anni</strong> dal 1940 al 1943 vennero eseguite, con modalità analoghe al censimentodel 1930, indagini totalitarie per le più importanti specie <strong>di</strong> bestiame.Le tristi conseguenze della guerra, particolarmente sentite nel settoredella zootecnia, determinarono la necessità <strong>di</strong> conoscere le variazioni verificatesinella consistenza -e nella composizione qualitativa del patrimoniozootecnico. Per ragioni facilmente intuibili non fu possibile effettuare conimme<strong>di</strong>atezza un nuovo censimento generale del bestiame e, pertanto,analogamente a quanto già effettuato in <strong>anni</strong> precedenti, fu necessario limitarela rilevazione ad una valutazione della consistenza animale sullabase del numero dei capi assoggettato dai Comuni all'applicazione dell'impostasul bestiame. I dati desunti dalla registrazione <strong>di</strong> tali impostevenivano opportunamente integrati per tener conto sia delle inevitabili evasionialla denuncia e sia dei capi che, per motivi vari, erano esentati dalpagamento dell'imposta stessa.233Consistenzadel bestiame


Bestiame macellatoA seguito del'a soppressione dell'imposta comunale sul bestiame nonfu più possibile realizzare la rilevazione cç>n le modalità accennate e,pertanto,l'IsTAT venne nella determinazione <strong>di</strong> effettuare l'accertamentodella consistenza numerica <strong>di</strong> talune specie . <strong>di</strong> bestiame (bovini e suini)_ ·," ..._~icon il metodo della rilevazione per campione.Per motivi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnico :ed organizzativo, dette indagini campionarienon sono state realizzate con .la prevista perio<strong>di</strong>cità annuale. Alfine, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> non interrompere la continuità delle rilevazioni e per lanecessità <strong>di</strong> determinare numericamente anche il patrimonio equino,ovino e caprino, i dati <strong>di</strong> consistenza sono stati definiti anche sullabase <strong>di</strong> valutazioni effettuate a livello locale -dagli Uffici provinciali <strong>di</strong>statistièa con la collaborazione degli Ispettorati provinciali dell' agricoltura,degli Uffici dei veterinari provinciali e delle associazioni <strong>di</strong> categoria.È da ricordare, infine, che la consistenza degli allevamenti zootecniciè stata altresÌ accertata con i censimenti generali dell'agricoltura del1961 e del 1970 e che l'IsTAT, al fine <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare anche ad esigenze prospettatein sede comunitaria, ha recentemente realizzato un ampio ed organicoprogramma <strong>di</strong> rilevazioni campionarie nel settore dell'allevamentobovino e suino, <strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà più avanti.La prima rilevazione mensile sul bestiame macellato effettuata dall'ISTATebbe inizio nell'anno 1939. In tale anno la rilevazione fu demandataai mattatoi pubblici, ai mattatoi privati ed agli Uffici comunalidelle imposte <strong>di</strong> consumo ed il campo <strong>di</strong> osservazione fu limitato ai soliComuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti.Considerati i buoni risultati ottenuti, la rilevazione fu estesa nell'annosuccessivo ai Comuni con 'oltre 5.000 abitanti ed a quelli che, puravendo una popolazione inferiore,. avevano un peso rilevante nelle macellazionimensili.N el mese <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre 1949 furono date <strong>di</strong>sposizioni affinchè anche irestanti Comuni (vale a <strong>di</strong>re quelli con popolazione inferiore ai 5.000 abi.;,tanti) segnalassero annualmente i dati relativi alle macellazioni effettuatenell'ambito dei rispettivi territori e, infine, a partire dall'anno 1966, anchepresso gli anzidetti Comuni la rilevazione fu effettuata con perio<strong>di</strong>cità mensilee con modalità identiche a quelle adottate per i Comuni con popolazionesuperiore ai 5.000 abitanti. Da tale anno, pertanto, la statistica delbestiame macellato <strong>di</strong>viene totalitaria poichè eseguita, mensilmente, in tuttii Comuni del territorio nazionale.La statistica della macellazione comprende le seguenti specie <strong>di</strong> bestiame:bovini e bufalini, suini, equini, ovini e caprini. Al fine <strong>di</strong> tener234


conto delle <strong>di</strong>verse caratteristiche morfologiche degli animali abbattuti edel <strong>di</strong>verso valore commerciale delle carni da essi ottenute, ogni specie èa sua volta sud<strong>di</strong>visa in categorie <strong>di</strong> macellazione.La rilevazione mira all'accertamento delle quantità macellate e si effettuacon registrazioni che vengono eseguite a cura degli enti rilevatorisu appositi registri forniti dall' ISTAT. Si tratta, quin<strong>di</strong>, <strong>di</strong> una rilevazionecontinuativa ed universale.La segnalazione dei dati viene effettuata, mese per mese, riepilogandole registrazioni anzidette su tre <strong>di</strong>stinti modelli: uno per le macellazionieffettuate nei mattatoi pubblici, un secondo per quelle effettuate nei mattatoiprivati <strong>di</strong> tipo industriale ed un terzo per le macellazioni effettuatea domicilio, nei mattatoi privati <strong>di</strong> tipo artigianale e presso le piccole macellerie.Di tutti i capi abbattuti vengono rilevati tre elementi fondamentali:numero, peso vivo e peso morto. Là dove obiettive <strong>di</strong>fficoltà non consentonooperazioni <strong>di</strong> pesatura e, quin<strong>di</strong>, i dati relativi al peso vivo ed alpeso morto non siano <strong>di</strong>sponibili per tutte le categorie <strong>di</strong> bestiame, essivengono integrati sulla base <strong>di</strong> altri elementi <strong>di</strong> stima forniti dai veterinaricomunali quali, ad esempio,:,il peso vivo me<strong>di</strong>o e la resa me<strong>di</strong>a percentuale:in quattro quarti.Tutti i capi macellati nell'ambito delle singole circoscrizioni comunalisono soggetti a denuncia sia per il pagamento della tassa <strong>di</strong> macellazionesia per i controlli sanitari volti ad accertare l'idoneità delle carni per ilconsumo. I Comuni, quin<strong>di</strong>, sono <strong>di</strong>rettamente interessati ad accertare lemacellazioni che avvengono nel loro territorio ed a impe<strong>di</strong>re le macellazioniclandestine. In pratica, però, a causa dell'accennato collegamentocon il fisco e per <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> sorveglianza e <strong>di</strong> controllo, non tutte le macellazionì,specie quelle effettuate dagli allevatori a scopo <strong>di</strong> autoconsumo,vengono registrate.I dati sulle macellazioni risultano, pertanto, in certa misura sottostimatie pertanto l'IsTAT, al fine <strong>di</strong> determinare la reale produzione dellacarne, integra i risultati delle rilevazioni sulla base <strong>di</strong> altri in<strong>di</strong>catoristatistici e in particolare sulla base dei risultati delle inchieste SUl consumialimentari delle famiglie.Le rilevazioni statistiche relative agli allevamenti minori (pollame,conigli, ecc.) hanno incontrato <strong>di</strong>fficoltà ben maggiori <strong>di</strong> quelle in<strong>di</strong>cateper le precedenti specie, a causa dell'impossibilità pratica <strong>di</strong> poter in<strong>di</strong>viduaree valutare con qualche esattezza la consistenza <strong>di</strong> detti allevamenti.235Allevamenti minori


In considerazione del sempre crescente peso assunto per il bilancioeconomico ed alimentare del Paese dalla produzione avicola, l'IsTAT apartire dal 1968 ha realizzato una rilevazione presso gli impianti <strong>di</strong> incubazioneartificiale delle uova al fine <strong>di</strong> accertare la produzione dei pulcinidelle varie specie <strong>di</strong> volatili.Tale rilevazione riveste fondamentale importanza per la acquisizionedei dati <strong>di</strong> base utili ai fini del calcolo del1a produzione della carne <strong>di</strong>pollame e delle uova per il consumo, in quanto gli allevatori, per l'espletamentodella loro attività, usano ormai approvvigionarsi dei pulcini occorrentiesclusivamente presso gli incubatoi. La pratica dell'incubazione naturaledelle uova è stata infatti quasi del tutto abbandonata anche nellepiù piccole aziende.Negli <strong>anni</strong> successivi la rilevazione ha subìto continui miglioramentied ha fornito anche, nelle sue linee essenziali, valide in<strong>di</strong>cazioni per l'impostazione<strong>di</strong> un'analoga indagine che dall'anno 1972 viene eseguita, conmodalità uniformi, presso tutti gli Stati membri della Comunità economIcaeuropea.Attualmente la rilevazione viene effettuata con perio<strong>di</strong>cità annuale.I dati raccolti fanno riferimento sia alle uova messe in incubazione, siaai pulcini nati mensilmente ed a quelli effettivamente utilizzati; i dati risultano<strong>di</strong>fferenziati per specie <strong>di</strong> volatile e per categorie <strong>di</strong> utilizzazioneo <strong>di</strong> razza; allo scopo, infine, <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> elementi sulle caratteristicheterritoriali degli allevamenti, il modello utilizzato per la rilevazioneè stato pre<strong>di</strong>sposto in modo da rilevare anche la <strong>di</strong>stribuzione regionaledei pulcini commercializzati.Per le stime della produzione della carne <strong>di</strong> coniglio e delle altrespecie minori non si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> elementi <strong>di</strong> rilevazione <strong>di</strong>retta; esse, pertanto,vengono definite per via in<strong>di</strong>retta analizzando, in genere, l'andamentodei prodotti venduti presso i gran<strong>di</strong> mercati e i risultati delle indagin(sui consumi alimentari delle famiglie.Produzione<strong>di</strong> latte e derivatiDocumentazioni statistiche <strong>di</strong> rilievo sulla produzione del latte <strong>di</strong>vacca e <strong>di</strong> bufala, <strong>di</strong> pecora e <strong>di</strong> capra sono da ritenere praticamente inesistentifino al 1949.Negli <strong>anni</strong> 1949, 1950 e 1951 l'IsTAT, avvalendosi della collaborazionedegli Ispettorati provinciali dell'agricoltura, attuò un'organica e sistematicarilevazione sulla produzione del latte. Le basi dell'indagine erano rappresentatedall'accertamento della consistenza dei capi lattiferi e dalla stimadella produzione me<strong>di</strong>a per capo del latte munto. Per il calcolo del nu-236


~ero dei capi lattiferi venivano utilizzati, dopo opportuni correttivi, i datidesumibili delle denunce effettuate ai fini del pagamento dell'imposta sulbestiame.Negli <strong>anni</strong> successivi il predetto sistema <strong>di</strong> rilevazione fu abbandonatoe sostituito con il metodo della rilevazione per campione. Le indagini- limitatamente al latte <strong>di</strong> vacca e <strong>di</strong> bufala - sono state generalmenteabbinate a quelle realizzate per la determinazione del patrimonio!thvino e bufalino e i dati rilevati riguardavano la produzione e l'utilizzazionedel latte, sia presso l'azienda produttrice sia al <strong>di</strong> fuori della. azienda stessa.A completamento delle accennate indagini, 1'ISTAT hà anche realizzatouna rilevazione annuale sul trattamento igienico del latte <strong>di</strong> vacca.Alla rilèvazione sono state interessate le centrali del latte e tutti gli altristabilimenti che sottopongono il latte destinato all'alimentazione umana<strong>di</strong>retta a trattamento igienico me<strong>di</strong>ante processi termici <strong>di</strong> pastorizzazione,sterilizzazione ed uperizzazione (proce<strong>di</strong>mento UHT).Dal mese <strong>di</strong> gennaio 1974, al fine <strong>di</strong> uniformare le indagini sul lattee sui prodotti lattiero-caseari fabbricati (burro, formaggio, ecc.) alle <strong>di</strong>sposizioniemanate con <strong>di</strong>rettiva del Consiglio delle Comunità europee, 1'ISTATha dato l'avvio ad un ampio ed articolato programma <strong>di</strong> perio<strong>di</strong>cherilevazioni nel settore della raccolta, produzione ed utilizzazione dellatte.Anche per questo argomento si rinvia a quanto si <strong>di</strong>rà in merito alleindagini speciali effettuate in applicazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive comunitarie.In Italia l'esigenza <strong>di</strong> dare esecuzione ad indagini speciali nei settori Indagini specialidel patrimonio suinicolo, del patrimonio bovino e <strong>di</strong> quello del latte edei prodotti lattiero-caseari è scaturita dalla necessità - sorta in sede comunitaria-. <strong>di</strong> armonizzare le rilevazioni dei <strong>di</strong>fferenti Stati membri. Ciòha comportato - dopo un periodo <strong>di</strong>. transizione - l'adeguamento deicriteri seguiti dai vari Paesi membri a quelli concordati e co<strong>di</strong>ficati inapposite <strong>di</strong>rettive.Tale armonizzazione ha consentito in primo luogo l'esecuzione delleindagini a date analoghe, l'uniformità delle unità <strong>di</strong> rilevazione ed ungrado <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilità comparabile ed in secondo luogo la necessità <strong>di</strong><strong>di</strong>sporre dei risultati entro termini <strong>di</strong> tempo ristretti e prestabiliti.È opportuno sottolineare, anche, che lo scopo <strong>di</strong> dette rilevazioni èquello <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> dati che consentano un'osservazione precisa e costantedei mercati, per cui in sede nazionale è stato necessario rivedere anche237


Patrimoniosuinicolotahme classificazioni inerenti ad altre indagini correnti, come la statisticamensile del bestiame macellato.Le indagini sul patrimonio suinicolo nazionale sono state regolarmenteeseguite - in conformità a quanto stabilito dal Consiglio delle Comunitàeuropee nel 1968 - con cadenza quadrimestrale a partire dal <strong>di</strong>cembre1968.Fino alla rilevazione dell'agosto 1971, è stato utilizzato un sub-catif-.pione ,<strong>di</strong> aziende estratto dal campione delle aziende agricolo-zootecnicheutilizzato per l'indagine comunitaria sulla struttura delle aziendeagricole eseguita nel <strong>di</strong>cembre 1967. Il sub-campione iniziale èstato successivamente variato introducendo alcuni correttivi per renderlopiù rispondente alle mo<strong>di</strong>ficazioni strutturali verificatesi nel corso deltempo.Con la rilevazione dell' agosto 1971, la base <strong>di</strong> campionamento è statarinnovata, utilizzando i risultati dell'universo delle aziende agricole-zootecnicheaccertato in occasione del 2° censimento generale dell'agricoltura.N elI' impostazione dello schema <strong>di</strong> campionamento - ad uno sta<strong>di</strong>o stratificato-. si è tenuto conto che l'errore non doveva superare il 3% perl'intero patrimonio suinicolo. Ciò ha comportato che il numero delleaziende interessate alle indagini è oscillato nel corso del tempo da un minimo<strong>di</strong> 28.000 ad un massimo <strong>di</strong> 38.000, <strong>di</strong>stribuite su circa 5.200-6.600Comuni.Ano scopo <strong>di</strong> ridurre la forte <strong>di</strong>ffusione territoria1e, a partire dallarilevazione dell'aprile 1972, è stato adottato uno schema <strong>di</strong> campionamento, a due sta<strong>di</strong> stratificati che, a parità <strong>di</strong> errore, ha consentito <strong>di</strong> ridurre notevolmenteil numero dei Comuni-campione (circa 1.400).Con la rilevazione del <strong>di</strong>cembre 1974, inoltre, lo schema <strong>di</strong> campionamentoè stato ristrutturato utilizzando i risultati dell'aggiornamento alluglio 1973 delle aziende con 50 capi suini e più.Le rilevazioni vengono eseguite con il metodo della raccolta <strong>di</strong>rettadei dati presso le aziende me<strong>di</strong>ante l'impiego <strong>di</strong> apposite rilevatori opportunamenteistruiti dagli uffici comunali.Bestiame bovinoLa prima rilevazione campionaria sul bestiame bovino, effettuata inconformità a quanto <strong>di</strong>sposto dalla <strong>di</strong>rettiva delle Comunità europee73/132 del 15 maggio 1973, è stata eseguita in Italia ilIo <strong>di</strong>cembre 1973.Per la realizzazione delle indagini annuali viene utilizzato un campione<strong>di</strong> aziende agricole-zootecniche scelte tra quelle rilevate in occa­ZlOne del 2° censimento generale dell'agricoltura del 25 ottobre 1970.


Tale campione - a due sta<strong>di</strong> stratificati - garantisce per il complessodei bovini accertati un errore non. superiore al 3 % e per le sole vaccheun errore non superiore al 5 %. Le aziende interessate sono circa 48~000<strong>di</strong>stribuite su 2.650 Comuni.Come per le rilevazioni campionarie del bestiame suino, è stato sceltoil metodo della raccolta <strong>di</strong>retta dei dati presso le aziende me<strong>di</strong>antel'impiego <strong>di</strong> :appositi _rilevatori opportunamente istruiti _dagli uffici co­·munali.In attuazione della <strong>di</strong>rettiva del': Consiglio delle Comunità europee Latte e derivati72j280 del 31 luglio 1972 è stato dato corso a due <strong>di</strong>stinte indagini nelsettore del latte e dei prodotti lattiero-caseari: la prima riguardante l'attività<strong>di</strong> raccolta, lavorazione e trasformazione del latte; la seconda relativaalla produzione ed all'impiego del latte stesso nelle aziende agricole.Sono interessate alla prima delle due indagini: a) le imprese o stabilimentiche svolgono attività <strong>di</strong> trattamento igienico elo trasformazionedel latte; b) le aziende agricole, i cui impianti tecnici <strong>di</strong> lavorazione o <strong>di</strong>trasformazione sono paragonabilia quelli delle imprese o stabilimenti <strong>di</strong>cui al punto a), che lavorano o trasformano il latte <strong>di</strong> loro produzione eche cedono o vendono a terzi i prodotti lattiero-caseari fabbricati; c) leimprese o stabilimenti che raccolgono latte o crema e li cedono interamenteod in parte alle unità <strong>di</strong> cui al punto a) senza averli lavorati nètrasformati.Le notizie raccolte vengono elaborate in modo da ottenere risultatimensili ed annuali sulla raccolta del latte e sulla fabbricazione <strong>di</strong> prodottilattiero-caseari, il bilancio annuo completo dell'impiego del latte nonchètaluni dati strutturali sulle unità che operano nel settore.Dopo un periodo <strong>di</strong> transizione, durante il quale si è proceduto allamessa a punto delle modalità tecniche ed esecutive, l'indagine ha avutoinizio <strong>di</strong> attuazione con il mese <strong>di</strong> gennaio 1974 ed ha interessato mensilmentecirca 4.500 unità.La forte <strong>di</strong>spersione delle unità <strong>di</strong> rilevazione, il fatto che i risultatidevono essere <strong>di</strong>sponibili entro i termini tassativamente stabiliti dalla <strong>di</strong>rettivae la complessità delle notizie da rilevare hanno creato problemitecnico-organizzativi <strong>di</strong> notevole portata per quanto concerne la pre<strong>di</strong>sposizione<strong>di</strong> una organizzazione periferica adeguata ed efficiente. Pertanto,fatta eccezione per un periodo interme<strong>di</strong>o dell'anno 1974, si è reso necessarioaffidare ai Comuni la raccolta dei dati presso gli stabilimenti o leaziende agricole attraverso l'opera <strong>di</strong> appositi rilevatori opportunamenteistruiti dagli uffici comunali. Il coor<strong>di</strong>namento delle operazioni è stato239


invece, come <strong>di</strong> consueto, affidato agli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica competentiper territorio.Per quanto concerne la seconda indagine relativa alla produzione edall'impiego del latte nelle aziende agricole, essa viene effettuata annualmentein concomitanza con quella relativa alla consistenza del patrimoniobovino e bufalino e riguarda il medesimo campo <strong>di</strong> osservazione.Pubblicazionedei datiI risultati relativi alle rilevazioni esaminate trovano la loro collocazionenelle seguenti pubblicazioni dell'lsTAT:· Annuario <strong>di</strong> statistichezootecniche; Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica; Annuario statistico italiano;Annuario <strong>di</strong> statistica agraria.Degli anzidetti volumi, l'Annuario <strong>di</strong> statistiche zootecniche è ovviamentela pubblicazione più completa per quanto riguarda l'analisi dei datie, per contro, il Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica la più tempestiva fonte <strong>di</strong>informazione.STATISTICHE DELLA PESCA E DELLA CACCIA (*)Statistichedella pescaLe prime notizie statistiche sulla pesca risalgono agli <strong>anni</strong> successivialla costituzione del Regno d'Italia. Dette notizie sono però molto generichee frammentarie e non offrono possibilità <strong>di</strong> comparazione con le attualistatistiche. Dal 1861 al 1946 le indagini sulla pesca venivano organizzatedalla Direzione generale della marina mercantile attraverso 23Capitanerie <strong>di</strong> porto. Le <strong>di</strong>fficoltà che s'incontravano allora nell~ raccoltadei dati facevano si che i risultati ottenuti sulle quantità pescate erano daritenere molto inferiori alla realtà.Dall'anno 1947 si <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> serie <strong>di</strong> dati abbastanza omogenei attia fornire un quadro organico e sufficientemente atten<strong>di</strong>bile sull' attivitàsvolta in questo settore <strong>di</strong> non trascurabile importanza per l'economiaitaliana. In quell'anno, infatti, 1'lsTAT iniziò la rilevazione della produzionedella pesca marittima e lagunare e nel 1949 quella dei quantitativi pescatinelle tonnare e tonnarelle. Seguirono a breve <strong>di</strong>stanza l'indagine concernentela pesca nelle acque interne e quella sulle ven<strong>di</strong>te dei prodotti dellapesca marittima nei mercati <strong>di</strong> produzione. Nel 1953 iniziò anche la rilevazionesul naviglio a motore a<strong>di</strong>bito alla pesca, d'intesa col Ministerodella marina mercantile.(*) Redatto dal dotto Vittorio PORCIELLO e dal dotto Mario ENDENNANI del Servizio dellestatistiche agrarie, forestali e zootecniche.


He. indagini sulla pesca marittima e lagunare si articolano su quattrotipi ,}, « sgombri l),« pesci spada l), « palamite» ed « altri pesci»; per i tonni, in particolare,oltre ai quantitativi viene richiesto anche il numero degli esemplari pescati.Il modello <strong>di</strong> rilevazione viene compilato dagli stessi proprietario conduttori delle tonnare o tonnarelle, mentre il coor<strong>di</strong>namento ed ilcontrollo della rilevazione sono' affidati ugualmente alle Capitanerie <strong>di</strong>porto., L'indagine sui prodotti della pesca oceanica ha lo scopo <strong>di</strong> raccoglierei dati necessari ad integrare quelli relativi alla produzione ittica del Me<strong>di</strong>terraneo.I dati stessi, ottenuti a mezzo delle segnalazioni delle Capitanerie<strong>di</strong> porto, concernono le quantità <strong>di</strong> pesci, molluschi e crostacei pescatenell'Oceano Atlantico da navi con equipaggi italiani battenti ban<strong>di</strong>era nazionale.Pesca marittimae Iagunare


L'indagine sulle ven<strong>di</strong>te dei prodotti della pesca marittima e lagunarenei mercati <strong>di</strong> produzione è <strong>di</strong>retta ad accertare il valore me<strong>di</strong>o unitariocon riferimento a ciascun prodotto, nonchè i prezzi minimi e massimispuntati durante il mese <strong>di</strong> riferimento per i prodotti stessi. L'indagineprende in esame gli stessi prodotti che vengono rilevati dalla statisticamensile dei prodotti della pesca marittima e lagunare ed è condotta su80 fra mercati all'ingrosso del pesce, centri <strong>di</strong> raccolta del pesce e coope~rative <strong>di</strong> pescatori. Il modello <strong>di</strong> rilevazione viene compilato da ciascunente rilevatore e quin<strong>di</strong> trasmesso agli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica peril successivo inoltro all'IsTAT, previa accurata revisione delle,notizie 1ll essoriportate.Pesca nelle acqueinterneNaviglio a<strong>di</strong>bitoalla pescaPer quanto riguarda la pesca nelle acque interne, l'accertamento statistico- mirante alla raccolta dei dati su tutti i quantitativi prodotti- presenta notevole <strong>di</strong>fficoltà a causa dei molti corsi d'acqua esistentinel nostro Paese. Pertanto l'indagine attualmente condotta in questocampo prende in considerazione soltanto i prodotti della pesca nei laghie bacini artificiali i quali, risultando ben delimitati, consentono un atten<strong>di</strong>bilecontrollo sulla produzione sbarcata.L'indagine viene eseguita semestralmente ed è condotta dagli Ufficiprovinciali <strong>di</strong> statistica i quali, per la raccolta dei dati, si servono deiComuni rivieraschi. In pratica questi ultimi, per ciascun· lago o bacinoartificiale ricadente nel proprio territorio, provvedono ad in<strong>di</strong>care su <strong>di</strong>un apposito modello i dati relativi ai quantitativi <strong>di</strong> pescato provenientisia dalla pesca professionale e sia da quella non professionale (quest'ultimaeseguita da pescatori <strong>di</strong>lettanti e, pertanto, definita anche « pesca sportiva»),nonchè al loro valore complessivo.N elquadro delle rilevazioni sulla produzione deIla pesca nelle acqueinterne viene a collocarsi anche un' altra indagine tendente ad accertareannualmente l'entità delle attrezzature e delle produzioni degli impianti<strong>di</strong> troticoltura.L'indagine sulla consistenza numerica e sulle principali caratteristichedel naviglio a motore a<strong>di</strong>bito alla pesca si basa sull'aggiornamento <strong>di</strong> unospeciale schedario istituito presso l'IsTAT. L'aggiornamento <strong>di</strong> tale schedarioviene effettuato d'intesa col Ministero della marina mercantile amezzo <strong>di</strong> un modello che prende in considerazione tutti i cambiamentiquantitativi e qualitativi avvenuti nella consistenza del naviglio iscritto inciascun ufficio marittimo a seguito <strong>di</strong> trasferimenti <strong>di</strong> giuris<strong>di</strong>zione, <strong>di</strong>cancellazioni, <strong>di</strong> nuove iscrizioni o <strong>di</strong> variazioni sia <strong>di</strong> carattere anagrafico e


sia riguardanti le caratteristiche e le attrezzature del naviglio. I dati richiestinel modello <strong>di</strong> rilevazione riguardano le principali caratteristichedello scafo e del motore, il tipo <strong>di</strong> combustibile usato, le attrezzature sussi<strong>di</strong>arieper la navigazione e la pesca, il tipo <strong>di</strong> pesca praticato, le attrezzatureper la conservazione dei prodotti della pesca ed il numero dei componentil'equipaggio.La compilazione dei modelli è affidata ai Comandanti dei singoli ufficimanttImI, i quali provvedono ad inviarne una copia sia all'IsTAT sia alMinistero della marina mercantile.Per quanto riguarda la caccia non risulta siano state effettuate rilevazionistatistiche nel periodo dal 1861 al 1946. Le prime notizie raccolte. sull'attività venatoria si hanno nel 1949 dall'Ente produttori selvaggina.Successivamente presso l'IsTAT viene costituito uno schedario riguardantele riserve <strong>di</strong> caccia, i <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong> caccia ed uccelIagione e le zone <strong>di</strong>ripopolamento e cattura della selvaggina.Detto schedario viene aggiornato continuamente nel corso dell'annoconsiderato, sulla base dei decreti relativi a tutte le variazioni ed innovazionidelle predette unità <strong>di</strong> rilevazione, trasmessi dagli organi competenti.Anche le statistiche sulla caccia, nel corso degli <strong>anni</strong>, hanno subitosostanziali miglioramenti ed hanno reso i risultati sempre più utili al fine <strong>di</strong>regolare l'attività venatoria e <strong>di</strong> favorire il ripopolamento della selvagginanelle <strong>di</strong>verse zone dell'Italia, apportando un valido contributo allo stu<strong>di</strong>odei vari problemi <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne ecologico, oggi <strong>di</strong> grande attualità.Le statistiche sulla caccia attualmente condotte dall' ISTAT, riguardanoprincipalmente il numero e la superficie: a) delle riserve e ban<strong>di</strong>te<strong>di</strong> caccia; b) dei <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong> caccia e uccellagione della selvaggina e delleoasi <strong>di</strong> protezione e <strong>di</strong> rifugio della fauna stanziaI e emigratoria; c) dellezone <strong>di</strong> ripopolamento e cattura della selvaggina.Le statistiche sulle riserve e ban<strong>di</strong>te <strong>di</strong> caccia riguardano non soltantola loro consistenza numerica e la loro superficie, ma anche la percentuale<strong>di</strong> superficie agraria e forestale occupata dalle stesse nell'ambito<strong>di</strong> ciascuna provincia. Gli organi interessati a tali rilevazioni sono i Comitatiprovinciali della caccia e, per le Regioni a statuto speciale, gliAssessorati dell'agricoltura e delle foreste, i quali provvedono a trasmettereall'IsTAT una copia <strong>di</strong> tutti i decreti emanati nel corso dell'anno,relativi alle concessioni, proroghe, revoche e ad ogni altra variazione in-Statistichedella cacciaRiserve e ban<strong>di</strong>te243


teressante le riserve e ban<strong>di</strong>te <strong>di</strong> caccia, consentendo a11'IsTAT stesso,come è stato accennato nell'introduzione, <strong>di</strong> aggiornare uno schedario riguardantele suddette unità <strong>di</strong> rilevazione.Divieti e oasi <strong>di</strong>protezioneZone <strong>di</strong>ripopolamentoI <strong>di</strong>vieti <strong>di</strong> caccia e uccellagione della selvaggina e le oasi cii, .p~otezionee rifugio della fauna stanziale e migratoria riguardano fon<strong>di</strong> neiquali la caccia e 1'uccellagione. sono vietate al fine <strong>di</strong> salvaguardare 1'esistenzae lo sviluppo naturale della fauna. Anche per questa statistica1'IsTAT si serve dei decreti emessi· nel corso dell'anno dagli Assessoratiregionali dell'agricoltura e delle foreste per poter aggiornare il relativoschedario in suo possesso.La statistica delle zone <strong>di</strong> ripopolamento e cattura viene eseguitadal1'IsTAT in forma analoga a quella descritta per le riserve e ban<strong>di</strong>te<strong>di</strong> caccia e per i <strong>di</strong>vieti ed oasi <strong>di</strong> protezione della fauna. Gli organi interessatia trasmettere le notizie necessarie sono le amministrazioni provincialie, per le Regioni a statuto speciale, gli Assessorati dell'agricolturae foreste.Pubhlicazionedei datiI dati statistici relativi alla pesca ed alla caccia vengono pubblicati,in forma analitica, sull' Annuario statistico della pesca e della caccia e,parzialmente 'ed in forma sintetica, sul Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica,sull' Annuario statistico italiano e sul Compen<strong>di</strong>o statistico italiano.244


18. Industrie, attività terziarie,commercio esteroLE RILEV AZIONI DELLA PRODUZIONE INDUSTRIALE (*)Fino al secondo dopoguerra l'attività dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticanel campo delle statistiche della produzione industriale era stata per lo più rivoltaa seguire, coor<strong>di</strong>nare e incoraggiare le rilevazioni che venivano effettuateda enti ed associazioni <strong>di</strong> categoria e dall'ex Ministero delle corporazioni.A partire dal 1946 l'IsTAT ha avvertito la necessità <strong>di</strong> intervenire<strong>di</strong>rettamente presso le aziende indhstriali con proprie rilevazioni per acquisirenotizie e dati sulla produzione. Per la natura dei dati richiesti, le rilevazionihanno incontrato inizialmente gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà presso le aziendeinterpellate, restie a fornire dati così delicati; <strong>di</strong>fficoltà 'che sono stategradualmente .superate soprattutto con il <strong>di</strong>ffondersi dell'uso delle statisticheindustriali fra gli stessi fornitori dei dati.Allo scopo <strong>di</strong> avere una VISIOne il più possibile completa del fenomenoproduttivo e ~i raccogliere i dati <strong>di</strong> base occorrenti per l'analisi ela politica congiunturale del settore industriale, da molti <strong>anni</strong> in Italia,come in altri Paesi industrialmente progre<strong>di</strong>ti, si provvede al calcolo <strong>di</strong>appositi in<strong>di</strong>ci mensili della produzione industriale.Dal 1946 le rilevazioni dei' dati <strong>di</strong> base e il calcolo dell'in<strong>di</strong>ce ven-. gono effettuati <strong>di</strong>rettamente dal!' ISTAT, il che consente <strong>di</strong> acquisire idati <strong>di</strong> produzione con tempestività (requisito in<strong>di</strong>spensabile per unà analisicongiunturale) e inoltre <strong>di</strong> utilizzare, per il calcolo dell'in<strong>di</strong>ce, statistichecoor<strong>di</strong>nate in base ad un piano organico e uniforme.Le modalità <strong>di</strong> rilevazioni adottate nel 1946 sono le stesse che, salvoqualche lieve mo<strong>di</strong>fica, sono tuttora in vigore e possono cosi <strong>di</strong> seguitosintetizzarsi:- l'IsTAT provvede <strong>di</strong>rettamente all'invio a ciascuna <strong>di</strong>tta produttricedei modelli <strong>di</strong> rilevazione;(*) Redatto dal dotto Aldo SANTEUSANIO del Servizio statistiche industriali.In<strong>di</strong>ci mensilidella produzioneindustriale17245


_. su tali modelli CIascuna <strong>di</strong>tta è contrad<strong>di</strong>stinta solo da un numero<strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce e ciò allo scopo <strong>di</strong> garantire la più rigorosa segretezzadelle notizie e dei dati in<strong>di</strong>cati nel questionario, la cui comunicazione,peraltro, è obbligatoria per legge;- i modelli devono essere inviati all'IsTAT entro e non oltre il giornolO del mese imme<strong>di</strong>atamente successivo a quello cui si riferiscono i dati;- l'invio deve essere effettuato anche in caso <strong>di</strong> mancata produzione;in tal caso dovranno essere specificate le ragioni in calce al modello stesso;- l'unità <strong>di</strong> rilevazione è la <strong>di</strong>tta, la quale deve comunicare laproduzione mensile complessiva dell'unico o dei più stabilimenti operativi<strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spone, in<strong>di</strong>cando altresì il numero <strong>di</strong> questi ultimi;- a fini <strong>di</strong> controllo e <strong>di</strong> eventuale rettifica <strong>di</strong> dati già comunicati,la <strong>di</strong>tta deve segnalare anche i dati del mese precedente a quello cui lacomunicazione si riferisce;- la produzione <strong>di</strong> regola è rilevata in termini <strong>di</strong> quantità fisiche(prevalentemente numero e peso) e deve riferirsi ai prodotti completatinel mese <strong>di</strong> riferimento anche se il relativo ciclo produttivo ha avuto inizionei mesi precedenti; solo in alcuni casi si ricorre a elementi in<strong>di</strong>retti, qualiad esempio le ore <strong>di</strong> lavoro.Il calcolo degli attuali in<strong>di</strong>ci mensili della produzione industriale(base 1970 = 100) poggia su 108 modelli <strong>di</strong> rilevazione, con i quali vengonoraccolte notizie relative ad oltre 1000 prodotti presso circa 14.000imprese; le categorie <strong>di</strong> attività economica considerate sono 154 e rappresentano,in termini <strong>di</strong> valore aggiunto 1970, 1'82,3% dell'industria in sensostretto. Dal calcolo dell'in<strong>di</strong>ce e <strong>di</strong> conseguenza dal piano <strong>di</strong> rilevazionerisultano escluse pertanto solo le attività con lavorazioni prettamente artigianali,quelle caratterizzate da una scarsa importanza economica e inoltrequelle per le quali la misura della produzione presenta <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong>or<strong>di</strong>ne pratico non superabili.RilevaziomannualiA partire dal 1959 l'Istituto centrale <strong>di</strong> statIstIca effettua una rilevazioneannuale della produzione e delle attività industriali, anche al fine<strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le esigenze dei confronti internazionali nell'ambito dei Paesidella Comunità europea.Le <strong>di</strong>tte incluse nell'indagine sono generalmente quelle con almeno20 addetti, ma tale limite può essere inferiore per quei settori agricolomanifatturieri(macinazione cereali, conciarie, casearie, tessili) ove è <strong>di</strong>fficilepoter stabilire il carattere industriale vero e proprio o artigianale dell'at-


tività svolta. Attualmente la rilevazione si riferisce a 53 settori d'industria,copre 150 categorie <strong>di</strong> attività ecml.Omica del ramo delle industrie manifatturiereedè estesa a circa 25.000 unità locali.I modelli <strong>di</strong> rilevazione, in duplice copia, relativi ai 53 settori industriali,vengono inviati <strong>di</strong>rettamente a ciascuna <strong>di</strong>tta interessata e su <strong>di</strong>essi, per ragioni <strong>di</strong> segretezza, è in<strong>di</strong>cato soltanto il· numero <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce dell'unitàda rilevare. Le <strong>di</strong>tte aventi più unità locali nel settore oggetto dellarilevazione ricevono tanti modelli quante sono le unità locali operative (stabilimenti)<strong>di</strong>pendenti. Una copia del modello resta presso la <strong>di</strong>tta e l'altraviene trasmessa all'IsTAT nei primi mesi dell'anno successivo a quello acui l'indagine si riferisce. I modelli pervenuti vengono sottoposti ad unaaccurata revisione ed all'esame critico dei dati segnalati; eventuali rilievie incongruenze dei dati stessi vengono definiti attraverso rapporti epistolarie contatti <strong>di</strong>retti con funzionari delle <strong>di</strong>tte stesse.Il modello, schematicamente uguale per tutti i settori industriali, ècomposto <strong>di</strong> tre sezioni: nella prima, riguardante la produzione, vengonorichiesti, per ciascuno dei prodotti elencati nella fiancata, le quantità prodotte(generalmente in termini <strong>di</strong> peso ed in alcuni casi in volume o innumero) ed il relativo valore al costo dei fattori; inoltre le eventuali quantità<strong>di</strong> prodotti reimpiegati e le giacenze all'inizio e alla fine dell'anno.N ella seconda sezione, riguardante il consumo <strong>di</strong> materie prime e ausiliarie,vengono richieste, per ciascuna delle materie prime e ausiliarie elencate,i relativi dati <strong>di</strong> quantità e <strong>di</strong> valore, nonchè le relative giacenze inquantità all'inizio ed alla fine dell'anno. Nella terza sezione, relativa alpersonale e al lavoro, vengono richiesti i dati del personale addetto allafine dell'anno, del numero delle ore prestate dal personale operaio nell'annoe delle spese per il personale addetto nello stesso anno.Una volta effettuati i riepiloghi regionali e nazionali per ogni settoreindustriale rilevato, i dati non solo sono oggetto <strong>di</strong> pubblicazione (attualmentesono pubblicati per 32 settori industriali) nell' Annuario <strong>di</strong> statisticheindustriali, ma ccstituiscono la base dei calcoli delle tavole della matricenazionale, oltre a servire - per gli <strong>anni</strong>-base scelti - ai fini della determinazione·dei pesi con cui si effettua il calcolo dell'in<strong>di</strong>ce mensile dellaproduzione industriale.LE RILEVAZIONI ANNUALI SUL VALORE AGGIUNTO (*)In Italia la prima rilevr.zione dei dati necessari per il calcolo del valoreaggiunto venne effettuata, limitatamente al settore industriale, 1ll oc-(*) Redatto dalla dotto Paola ROMANI del Servizio statistiche industriali.247


casione del censimento industriale e commerciale del 1937-39; nel censimentoin parola, vennero infatti richieste alle unità censite, oltre allenotizie inerenti alle loro caratteristiche strutturali, anche quelle relativealla loro attività produttiva, quali le quantità ed i valori dei prodottÌfabbricati nonchè delle materie prime ed ausiliarie impiegate nellaproduzione. In base a questi ultimi elementi fu possibile determinareil valore aggiunto delle varie classi e sotto classi <strong>di</strong> attività eco no­. mica appartenenti al settore industriale; i risultati <strong>di</strong> queste elaborazionicostItUIrono la base per le prime stime del red<strong>di</strong>to nazionaleeseguite dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica con riferimento agli anm 1938e 1947.Per le valutazioni correnti della contabilità nazionale, fu necessanosuccessivamente impostare indagini a carattere annuale, la prima delle qualifu eseguita nel 1953, con riferimeIlto al biennio 1951-52, relativamenteall'industria, al commercio ed ai trasporti terrestri. Trattandosi <strong>di</strong> indaginiaventi per fine <strong>di</strong>retto il calcolo del valore aggiunto, vennero pre<strong>di</strong>spostimodelli <strong>di</strong> rilevazione articolati in modo da poter <strong>di</strong>sporre non solo deidati relativi al valore della produzione e ai consumi <strong>di</strong> materie prime edausiliarie, come nel censimento 1937-39, __ ma anche dei costi dei servizie delle spese varie, da sottrarre al valore della produzione per la correttadeterminazione -del valore aggiunto.Per il periodo 1951-1954 vennero eseguite due serie <strong>di</strong> rilevazioni:una a carattere totale riguardante le gran<strong>di</strong> imprese, l'altra a caratterecampionario per le aziende <strong>di</strong> piccole e me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni; negli <strong>anni</strong> successivi,a causa delle obbiettive <strong>di</strong>fficoltà tecniche incontrate, venne abbandonatal'indagine campionaria e continuata solamente la rilevazione relativaalle gran<strong>di</strong> imprese. Un'indagine campionaria intesa ad integrare irisultati delle rilevazioni correnti sul valore aggiunto venne eseguita nel1965 con riferimento all'anno 1963. Questa volta, tenuto conto delle esperienzefatte in precedenza, furono adottati opportuni accorgimenti atti agarantire risultati sod<strong>di</strong>sfacenti.Campo <strong>di</strong>osservazioneFino al 1966 le indagini correnti sul valore aggiunto hanno avutocome campo <strong>di</strong> osservazione un gruppo chiuso <strong>di</strong> imprese, e cioè quelleche alla data dei censimenti avevano più <strong>di</strong> 100 addetti o più <strong>di</strong> 50 addettinelle attività economiche caratterizzate da una larga prevalenza <strong>di</strong>aziende <strong>di</strong> piccole-me<strong>di</strong>e <strong>di</strong>mensioni. A partire dall'anno 1967 la rilevazioneha considerato tutte le aziende con più <strong>di</strong> 20 addetti; inoltre la lista<strong>di</strong> queste imprese non restava la stessa nei vari <strong>anni</strong>, come accadeva


per le indagini precedenti, ma veniva aggiornata <strong>di</strong> anno in anno permezzo <strong>di</strong> informazioni attinte da fonti <strong>di</strong>verse.Le indagini correnti fin qui eseguite si possono pertanto <strong>di</strong>videre, dalpunto <strong>di</strong> vista dell'omogeneità del campo <strong>di</strong> osservazione e quin<strong>di</strong> dei risultaticonseguiti, nei tre seguenti perio<strong>di</strong>:a) 1951-1961, indagini basate sulla lista, delle 'imprese con più <strong>di</strong>100 o 50 addetti desunta dal censimento del 1951;b) 1961-1967, indagini basate sulla lista delle imprese con più <strong>di</strong>100 o 50 addetti desunta dal censimento del 1961;c) 1967-1971, indagini basate sulla lista delle imprese con più <strong>di</strong>20 addetti desunta dal censimento del 1961 ed aggiornata <strong>di</strong> anno inanno.Come si vede, ciascuna delle anzidette serie ha un anno in comunecon quella successiva; infatti, per rendere possibile il raccordo trale indagini dei tre perio<strong>di</strong>, si è provveduto ad elaborare l'anno finale<strong>di</strong> ciascuna vecchia serie in modo omogeneo a quello della serienuova.La rilevazione dell'anno 1972 inizia una nuova serie <strong>di</strong> indagini, essendostata eseguita presso tutte le imprese con 20 addetti e più iscrittenel nuovo schedario automatizzato delle imprese formato in base alle notizieraccolte con il 5° censimento industriale del 1971 ed adottando lanuova classificazione delle attività economiche entrata in vigore con lostesso censimento.La rilevazione riguarda tutti i rami dell'attività industriale (industrie Caratteristicheestrattive; manifatturiere; costruzioni';- elettriche, del gas e acqua) il ramo della rilevazionedel commercio e quello dei trasporti e delle comunicazioni.L'unità <strong>di</strong> rilevazione è costituita dall'impresa; tuttavia, allo scopo <strong>di</strong><strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> dati omogenei per ciascuna attività economica, alle impresecon più <strong>di</strong> 250 addetti (fino al 1967, a quelle con più <strong>di</strong> 500 addetti)che operano in più classi e sbttoclassi contemplate nella classificazioneISTAT delle attività economiche, viene richiesto <strong>di</strong> fornire dati <strong>di</strong>stintiper ciascuna classe e sottoclasse <strong>di</strong> attività esercitata e cioè per ogni«unità funzionale l).La rilevazione ha lo scopo <strong>di</strong> accertare le voci dei ricavi e dei costidelle imprese, necessari per la determinazione del valore aggiunto e <strong>di</strong>altri aggregati da utilizzare per le valutazioni della contabilità nazionale, '249


..(investimenti fissi lor<strong>di</strong>, spese per il personale, addetti, ore lavorate ecc.).Come è noto il valore aggiunto (o prodotto lordo), che rappresenta l'aggregatosul quale viene incentrata l'indagine, è costituito dall'incremento<strong>di</strong> valore che un'impresa fornisce, con l'impiego dei propri fattori produttivi,ai beni e servizi che essa riceve da altre aziende. Il prodottolordo, pertanto, corrisponde all'insieme delle remunerazioni corrisposte aifattori impiegati nel processo produttivo e cioè: lavoro, capitale e attivitàimpren<strong>di</strong>toriale.N ella rilevazione <strong>di</strong> cui trattasi il prodotto lordo viene determinatofacendo la <strong>di</strong>fferenza tra i ricavi correnti realizzati in un anno da unadata impresa e l'insieme delle spese da essa sostenute per i materiali e<strong>di</strong> servizi· forniti da terzi, ivi comprese le imposte in<strong>di</strong>rette.È da tenere presente inoltre che, a partire dall'indagine relativa al1969, per poter ottenere la <strong>di</strong>stribuzione regionale dei principali aggregatirilevati, sono stati richiesti alle imprese aventi stabilimenti in più regioni idati agevolmente rilevabili a livello territoriale e cioè il numero dei <strong>di</strong>pendenti,le spese <strong>di</strong> personale e gli investimenti fissi lor<strong>di</strong>. Per quanto riguardainvece' il prodotto lordo regionale, che in queste imprese non puòessere determinato partendo dai dati della loro contabilità generale, ilcalcolo è stato effettuato in sede <strong>di</strong> elaborazione dei dati, ripartendoil valore aggiunto totale comunicato da ciascuna <strong>di</strong>tta proporzionalmentealla <strong>di</strong>stribuzione regionale delle spese <strong>di</strong> personale da essa in<strong>di</strong>cate.L'indagine viene eseguita per corrispondenza <strong>di</strong>retta tra. l'IsTAT ele aziende. Allò scopo <strong>di</strong> assicurare la più scrupolosa 'riservatezza ai daticomunicati dalle imprese, sui questionari <strong>di</strong> rilevazione si è evitato <strong>di</strong> riportarequalsiasi in<strong>di</strong>cazione atta ad identific~re le <strong>di</strong>tte cui si riferiscono;in essa è in<strong>di</strong>cato un numero <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce che permette <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare laazienda solo consultando lo schedario automatizzato delle imprese (SAI)costituito presso l'ISTAT.Anali d. si critica A causa. della delicatezza dei dati richiesti con le indagini sul vaelmateriale l ore aggmnto, .. VIene posta una partlco . l are cura ne Il' ana l" lSI cntlca . . d e lmateriale raccolto, sia per eliminare manchevolezze ed errori materiali<strong>di</strong> compilazione, sia per accertare il grado <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilità dei, datiforniti. Tale esame critico ha un aspetto strutturale e un. aspetto <strong>di</strong>namICO.Ai fini dell'analisi strutturale, vengono fissati per ciascuna categoria<strong>di</strong> attività economica alcuni valori caratteristici calcolati sulla base dei ri-25°


sultati dell'indagine precedente a quella che forma oggetto <strong>di</strong> reVISlOne;questi valori caratteristici servono come in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> riferimento al fine<strong>di</strong> mettere in luce le ~ventuali anomalie strutturali nelle imprese appartenentialla stessa categoria. I principali in<strong>di</strong>catori in parola sono costituitidal valore aggiunto me<strong>di</strong>o per <strong>di</strong>pendente, della retribuzione me<strong>di</strong>a orariaper operaio, dalla percentuale delle spese <strong>di</strong> personale sul valore aggiuntoe da quella dei consumi <strong>di</strong> materie priJ;ne e ausiliarie sul valore della produzione.L'analisi <strong>di</strong>namica viene effettuata per accertare se le variazioni percentualiche si riscontrano tra un anno ed il successivo in alcuni aggregatidalle singole imprese sono compatibili. Si confronta cioè se la variazionepercentuale delle spese <strong>di</strong> personale concorda con quella dell'occupazione;se esiste compatibilità tra le variazioni della massa <strong>di</strong> lavoro impiegatanel processo produttivo e la variazione del valore della produzione,tra il valore della produzione ed il valore dei consumi <strong>di</strong> materie primeed ausiliarie e cosi via.Combinando i risultati delle due analisi è possibile in<strong>di</strong>viduare i dati<strong>di</strong> dubbia atten<strong>di</strong>bilità ed effettuare quin<strong>di</strong> cireostanziate richieste <strong>di</strong> chiarimentialle imprese interessate.I risultati dell'indagine vengono pubblicati in modo dettagliato inun supplemento straor<strong>di</strong>nario al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, sull' Annuario<strong>di</strong> statistiche industriali e sull' Annuario statistico italiano.Pubblicazionedei datiATTIVITÀ EDILIZIA E OPERE PUBBLICHE (*)La rilevazione dell'attività e<strong>di</strong>lizia ebbe inizio nel 1934 in tutti i Comuniitaliani, interessando i fabbricati residenziali (abitazioni) progettati,ultimati e demoliti. Nel 1953, la rilevazione venne estesa ai fabbricati nonresidenziali (stabilimenti, alberghi, ospedali ecc.) e nel 1966 ai fabbricatiiniziati, al fine <strong>di</strong> ottenere informazioni complete su tutto il ciclo costruttivo.La rilevazione ha carattere « amministrativo» in quanto si basa sudocumenti rilasciati dai Comuni (licenza <strong>di</strong> costruzione, licenza d'abitabilità,ecc.) per tutti i fabbricati, residenziali e non residenziali. Tra i varidati rilevati, i più importanti si riferiscono alla destinazione del fabbricato,alla cubatura e alla consistenza (abitazioni, stanze ecc.). La rilevazioneviene effettuata mensilmente in base alle segnalazioni <strong>di</strong> tutti i ComuniAttività e<strong>di</strong>lizia(*) Redatto dal dotto Giulio SIRAVO del Servizio statistiche industriali.25I


per mezzo <strong>di</strong> quattro modelli (rispettivamente, per le opere progettate,iniziate, ultimate e demolite).Produzionee<strong>di</strong>liziaLa rilevazione del1a produzione e<strong>di</strong>lizia, iniziata nel 1967, è nata dallanecessità <strong>di</strong> integrare l'aspetto {< amministrativo, con quello (< tecnico ».Infatti questa rilevazÌone viene effettuata <strong>di</strong>rettamente nei cantieri da tecnicidel Comune, i quali rilevano perio<strong>di</strong>camente lo stato d'avanzamentodei lavori <strong>di</strong> costruzione dei fabbricati residenziali e non residenziali dalloro inizio alla loro ultimazione. Le caratteristiche tecniche dei dati raccoltisono analoghe a quelle della predetta rilevazione dell'attivit('je<strong>di</strong>lizia.La rilevazione viene effettuata trimestralmente nei Comuni capoluoghi ein quelli con oltre 50.000 abitanti.Opere pubblicheLa rilevazione delle opere pubbliche ebbe inizio nel 1932 al fine <strong>di</strong>accertare, su scala nazionale, l'assorbimento della mano d'opera nel settore.Dal 1951, con l'esigenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> più vaste informazioni al fine <strong>di</strong>coor<strong>di</strong>nare gli interventi pubblici tanto nella realizzazione delle operequanto nella lotta contro la <strong>di</strong>soccupazione, la rilevazione fu estesa al valoredei lavori appaltati. In tal modo è possibile ottenere dati esaurientisull'aspetto tecnico e finanziario degli investimenti che la pubblica amministrazioneeffettua in opere <strong>di</strong> pubblica utilità (strade, ponti, scuole, ospedali,ecc.).La rilevazione viene effettuata mensilmente dagli organi della pubblicaamministrazione o enti finanziatori (Ministeri, Regioni, Cassa peril Mezzogiorno ecc.) tramite gli organi <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> rilevazione (Uffici delgenio civile, Ispettorati dell'agricoltura ecc.). Tali organi <strong>di</strong>retti compilanoappositi modelli in cui vengono riportati per ciascun lavoro (o appalto)la categoria, il valore <strong>di</strong> appalto dei lavori, il valore dei lavori ultimati,in corso, eseguiti nel mese ecc. Con perio<strong>di</strong>cità annuale, poi, glienti finanziatori compilano un altro modello in cui per ciascuna operaultimata (autostrada, ponte, scuola, ecc.), viene fornito un dato quantitativo(lunghezza, numero, cubatura ecc.).Pubblicazionedei datiLa pubblicazione dei dati avviene mensilmente o trimestralmente sulBollettino mensile <strong>di</strong> statistica ; annualmente l'Annuario statistico dell' attivitàe<strong>di</strong>lizia e delle opere pubbliche fornisce una esposizione completa deidati rilevati e, in appen<strong>di</strong>ce, alcuni principali dati a livello comunale.252


TRASPORTI E COMUNICAZIONI (*)_ A parte la rilevazione degli incidenti stradali, le statistiche relative ai Trasporti terrestritrasporti terrestri non vengono effettuate dall'IsTAT ma dal Ministerodei trasporti e da altri enti interessati.Il Ministero dei trasporti, Direzione generale -delle Ferrovie delloStato, rileva i dati relativi all'esercizio ferroviario della rete statale e pubblicaun bollettino mensile <strong>di</strong> statistica ed una raccolta annuale abbinataalla relazione finanziaria.La Direzione generale :della motorizzazione civile e dei _ trasportiin concessione rileva i dati del trasporto merci, a mezzo <strong>di</strong> indagine campionariapresso gli autotrasportatori, nonchè i dati sui trasporti in concessione,compresi quelli sulle vie navigabili.L'Automobile Club d'Italia rileva i dati sui veicoli nuovi <strong>di</strong> fabbricaiscritti al Pubblico Registro Automobilistico e -sui veicoli circolanti classificatiin base al pagamento della tassa <strong>di</strong> circolazione.L'Azienda nazionale autonoma delle strade statali (ANAS), infine,effettua ogni cinque <strong>anni</strong> un censimento della circolazione stradale edannualmente una indagine campionaria sulla circolazione in un limitatonumero <strong>di</strong> posti <strong>di</strong> osservazione.Dati sommari <strong>di</strong> tali rilevazioni vengono riportati sulle pubblicazionidell'Istituto.Le statistiche dei trasporti marittimi nel nostro Paese hanno onglm Trasportiche coincidono con la costituzione del Regno d'Italia nel 1861. Consi- marittimiderate per lungo tempo come un'appen<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> quelle del commercio conl'estero, le statistiche dei trasporti marittimi non hanno avuto unapropria autonomia se non in tempi recenti, quando il movimentomarittimo, grazie all'enorme sviluppo quantitativo e soprattutto al1enuove forme assunte, si è affermato come fenomeno veramente a séstante.Iniziata, come si è detto, nel 1861 la rilevazione fu curata fino al 1868dal Ministero della marina; in quell'anno fu trasferita alla competenzadel Ministero dell'industria e commercio che la effettuò sino al 1880. Datale anno e fino al 1935 è stata effettuata dal Ministero delle finanze. Nel1935, infine, con RD. n. 1525 dell'Il luglio, la rilevazione della naviga- -zione- unitamente alle statistiche -del commercio con l'estero.(*) Redatto dalla dotto Miranda DE BARTOLOMEIS e dal dotto Luigi GIORDANO del Serviziodelle statistiche del commercio interno e dei trasporti.253


Modalità La riIevazione ha per oggetto l'arrivo e la partenza dei natanti e ledella rilevazione '. operazIOnI .. d' 1 s b arco e d' 1m b arco d" 1 merCI e passeggen. .Per natante si intende una qualunque costruzione atta al trasportomarittimo, fornita <strong>di</strong> mezzi propri <strong>di</strong> propulsione, dei requisiti <strong>di</strong> armamento,equipaggiamento, nonchè dei documenti necessari per l'eserciziodella navigazione.Sono escluse dalla rilevazione: le unità del1e marine militari (italiana estraniera); i natanti mercantili requisiti o noleggiati· dall' Autorità militare,quelli a<strong>di</strong>biti al servizio doganale e <strong>di</strong> pubblica sicurezza, nonchè lenavi-traghetto (ferry-boats) e gli aliscafi a<strong>di</strong>biti al servizio del10 stretto <strong>di</strong>Messina; i pescherecci a<strong>di</strong>biti al1a pesca costiera, Jitoranea; i nàtantia<strong>di</strong>biti ai servizi portuali; i natanti a<strong>di</strong>biti ai servizi tra località limitrofe.Organi <strong>di</strong> rilevazione sono gli uffici doganali marittimi, alquali danno la propria collaborazione gli uffici delle Capitanerie <strong>di</strong>Porto.La statistica dei « trasporti marittimi» riguarda la rilevazione dellanavigazione per operazioni <strong>di</strong> commercio, degli appro<strong>di</strong> per rilascio el'imbarco <strong>di</strong> provviste <strong>di</strong> bordo.La rilevazione per operazioni <strong>di</strong> commercio a sua volta si <strong>di</strong>stingue innavigazione internazionale, <strong>di</strong> scalo e <strong>di</strong> cabotaggio.La navigazione internazionale è quella effettuata da navi che approdanoin porti nazionali, provenendo- <strong>di</strong>rettamente dall' estero e da quelleche salpano da porti nazionali per l'estero.La navigazione <strong>di</strong> scalo è quella effettuata da navi provenienti dalloestero o <strong>di</strong>rette all'estero le quali sbarcano o imbarcano successivamentein più porti nazionali esclusivamente merci e passeggeri <strong>di</strong> provenienzao <strong>di</strong> destinazione estera.La navigazione <strong>di</strong> cabotaggio è quella svolta esclusivamente tra portidel territorio nazionale.Il materiale perviene mensilmente all'IsTAT dalle Dogane e su basemensile l'Istituto stesso provvede all'elaborazione dei dati.I dati elaborati vengono successivamente pubblicati nel Bollettino mensile<strong>di</strong> statistica ; anp.ualmente viene pubblicato l'Annuario statistico dellanavigazione marittima, nel quale sono contenuti, in forma oltremodo dettagliata,i dati relativi al fenomeno secondo <strong>di</strong>verse combina~ioni <strong>di</strong> modalitàe caratteri. Da alcuni <strong>anni</strong> si è avvertita la necessità <strong>di</strong> riassumete inun supplemento al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica i dati annuali relàtivi aitrasporti marittimi che soltanto in un secondo tempo possono essete trasfusinel citato volume annuale.254


I primi servizi aerei regolari <strong>di</strong> linea ebbero inizio in Italia proprio Trasporti aereinel 1926, anno <strong>di</strong> fondazione dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica. La lineaaerea n. 1, la Torino-Payia-Venezia-Trieste, fu inaugurata il l° aprile1926 e gestita con idrovolanti forniti <strong>di</strong> posti per cinque passeggeri. Il 7aprile fu inaugurata la linea Genova-Roma (Ostia)-Napoli-Palermo e il16 ottobre la Trieste-Zara. Il primo servizio aereo internazionale venivainaugurato il l° agosto 1926 con la linea 4, la Brin<strong>di</strong>si-Atene-Costantinopoli.N elIo stesso anno veniva realizzato anche il primo collegamentoaereo regolare con velivoli terrestri, la linea aerea n. 5 da Venezia a Vienna.L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica sin dall'inizio pubblicò dati sinteticirelativi al movimento degli aerei, al traffico dei passeggeri e, successivamente,della posta e delle merci. Solo alla fine degli anr.i '50, peraltro,con l'affermarsi del trasporto aereo come fenomeno <strong>di</strong> massa, le rilevazionivennero riorganizzate e ristrutturate, fino ad assumere l'attuale assetto.Attualmente la statistica dei trasporti aerei si articola in tre <strong>di</strong>stinte Tre rilevazionirilevazioni, che hanno per oggetto, rispettivamente:- il movimento e traffico aereo commerciale, ossia il movimento(arrivi e partenze) degli aeromobili civili negli aereoporti nazionali e ilrelativo traffico aeroportuale <strong>di</strong> passeggeri, posta e merci;- il movimento delle persone· arrivate e partite per V1a aerea dae per l'estero secondo la nazionalità;i voli minori (interaeroportuali e locali), ossia i voli <strong>di</strong> lavoroaereo e i voli privati.Il trasporto aereo commerciale (movimento e traffico) è costituito daservizi aerei regolari e da voli non regolari, internazionali e interni, <strong>di</strong>trasporto pubblico <strong>di</strong> passeggeri, <strong>di</strong> posta o <strong>di</strong> merci, espletati contro remunerazioneo in virtù <strong>di</strong> un contratto <strong>di</strong> locazione. Il lavoro aeteo èquella attività minore effettuata in virtù <strong>di</strong> un contratto <strong>di</strong> locazione ocontro remunerazione per l'espletamento <strong>di</strong> un servizio. I voli privati,non commerciali e non <strong>di</strong> trasporto, sono quei voli effettuati senza renumerazione,da privati oppure, per conto proprio, da esercenti. Sonocompresi anc~e i voli compiuti da aeromobili commerciali che non sianoeffettuati con uno scopo commerciale, come i voli <strong>di</strong> prova, <strong>di</strong> passaggio<strong>di</strong> apparecchio, <strong>di</strong> addestramento del personale.'Unità <strong>di</strong> rilevazione è l'aereo, cioè il mezzo <strong>di</strong> trasporto aereo fornitod'un sistema <strong>di</strong> propulsione e <strong>di</strong> determinati requisiti riguardanti le attrezzature,l'equipaggiamento e i documenti necessari per l'esercizio dellanavigazione. Perchè l'aereo costituisca unità <strong>di</strong> rilevazione si deve verifi-255


care un movimento <strong>di</strong> arrivo o <strong>di</strong> partenza su un aereoporto nazionale.Sono esclusi dalla rilevazione gli aeromobili <strong>di</strong> Stato.La rilevazione è universale e continua, ossia vengono rilevati giornalmentetutti i movimenti degli aerei su tutti gli aeroporti nazionali e leprincipali notizie relative al carico, al tipo e modello dell'aereo, al numero<strong>di</strong> linea, alla qualifica del volo ecc., atte ad identificare ogni singolomovimento degli aerei.In<strong>di</strong>pendentemente dalla rilevazione aeroportuale suddetta, vengonocompilate, <strong>di</strong>rettamente dane compagnie aeree, le statistiche per singolelinee e società esercenti, con le quali vengono rilevati anche gli aereichilometro,i passeggeri-chilometro, la posta e le merci in tonnellatechilometroe cosÌ via. Quin<strong>di</strong> vengono rilèvati, ad esempio, non i passeggerisbarcati o imbarcati su un determinato aeroporto, ma i passeggeritrasportati su determinati percorsi, messi in rapporto alla lunghezza deipercorsi stessi. In questo caso l'unità <strong>di</strong> rilevazione è la {< linea» e nonl'aereo. Questi e moltissimi altri dati vengono riepilogati mensilmente dallesocietà aeree e trasmessi al Ministero dei trasporti, il quale provvede alsuccessivo inoltro agli organismi internazionali nei tempi e nei mo<strong>di</strong> stabilitidai vari accor<strong>di</strong>.Elaborazione epubblicazionedei datiLa rilevazione, come si è detto, è stata completamente riorganizzataa partire dal l° gennaio 1960 dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, d'intesacon il Ministero della <strong>di</strong>fesa aeronautica e coniI Ministero dell'interno,ed è eseguita attualmente a cura dei nuclei statistici delle <strong>di</strong>rezioni degliAeroporti civili e degli Uffici <strong>di</strong> polizia <strong>di</strong> frontiera aerea.I modelli compilati da questi organi vengono trasmessi all'Istitutoogni decade (salvo i modelli relativi ai voli minori, che pervengono ognimese), revisionati mensilmente e inoltrati al servizio meccanografico edelaborazioni elettroniche, dove le notizie riportate sui modelli stessi vengonoriprodotte su schede perforate e quin<strong>di</strong> trasferite su supporti elettronici(nastri magnetici). Prima <strong>di</strong> procedere alla compilazione delle tavolestatistiche, nelle quali le più significative modalità del fenomeno vengonoopportunamente combinate, si effettua un'accurata ricerca delle cosidetteincompatibilità secondo un apposito programma e ~on numerosicontrolli sia automatici che critici, al fine <strong>di</strong> eliminare errori <strong>di</strong> compilazione,co<strong>di</strong>fica, revisione e perforazione. Dopo le correzioni vengono ela-. borate con il calcolatore elettronico le tavole mensili.In particolare, per quanto riguarda il traffico aereo commerciale, ognimese si ottengono, con l'elaborazione meccanografica, do<strong>di</strong>ci tavole. Letavole basilari (pubblicate sull' Annuario statistico italiano, sul Compen<strong>di</strong>o256


statistico italiano e nelle altre pubblicazioni generali dell'Istituto), sono. quelle che riportano, per ogni aeroporto, il numero degli aerei arrivati epartiti 1 il numero dei passeggeri sbarcati, imbarcati e in transito <strong>di</strong>retto,i chilogrammi <strong>di</strong> posta nonchè· <strong>di</strong> merci scaricate, caricate e in transito.I dati sono <strong>di</strong>stinti in servizi internazionali (sud<strong>di</strong>visi in ban<strong>di</strong>era italianae ban<strong>di</strong>era estera) e servizi interni.Per la statistica dei viaggiatori trasportati via aerea da e per l'esterovengono effettuati dei riepiloghi mensili del movimento degli italiani edegli stranieri in entrata e in uscita, per aeroporto e per ban<strong>di</strong>era. I dativengono pubblicati sul Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica e sull' Annuario statisticodel commercio interno.Le statistiche relative alle comunicazioni che vengono pubblicate sune Comuni~onipubblicazioni generali dell'Istituto non sono effettuate dall'lsTAT mavengono fornite dal Ministero delle poste e delle telecomunicazioni e daglialtri enti interessati.In particolare le fonti dei dati sono le seguenti:-'- Servizio postale e telegrafico: Ministero delle poste e telecomu-. . .mcazlonl.- Servizi ra<strong>di</strong>otelegrafici in . concessione: società « Italcable l).- Servizio telefonico: Azienda <strong>di</strong> Stato per i servizi telefonici eSIP « Società Italiana per l'esercizio telefonico l).La società « I talcable» fornisce inoltre i dati relativi al proprio trafficointernazionale in concessione.Recentemente l'Istituto ha iniziato un'opera <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento dellestatistiche d~lle comunicazioni al fine <strong>di</strong> ottenere dati più omogenei econformi a quelli che vengono trasmessi dai suddetti enti agli organismiinternazionali.INCIDENTI STRADALI (*)Agli inizi del secolo XX incominciò a svilupparsi il traffico <strong>di</strong> veicolimossi a propulsione meccanica. Non è noto il volume <strong>di</strong> tale traffico, madalle statistiche dell'Automobile Club d'Italia si sa che nel 1914 circolavanopiù <strong>di</strong> 40.000 veicoli dei quali la metà autovetture. Subito dopo(*) Redatto dal dotto Gi<strong>anni</strong> BELLE I del Servizio delle statistiche del commercio internoe dei trasporti.257


la fine del pnmoconflitto mon<strong>di</strong>ale, nel 1920, tale numero risultavaquasi raddoppiato ed iniziò a prendere consistenza un fenomeno patologico,derivante da quello del traffico: gli incidenti stradali. Per conoscerel'ammontare e le caratteristiche (età, sesso, ecc.) delle vittime dellastrada, dal 1919 venne inclusa nella classificazione della statistica delle cause<strong>di</strong> morte una voce riguardante le morti causate dai mezzi <strong>di</strong> trasporto.Con il' passare degli <strong>anni</strong> crebbe ulteriormente il numero dei veicolicircolanti (180.356 nel 1925, 327.159 nel 1930, 478.054 nel 1935) edè da presumere che ancor più rapidamente sia aumentato il numero degliincidenti. Si andarono evidenziando anche gli aspetti negativi sociali edeconomici del fenomeno: vite perdute, lesioni permanenti, giornate <strong>di</strong> degenzain ospedale e <strong>di</strong> lavoro perdute, d<strong>anni</strong> ai veicoli ed a ciò che daessi era trasportato, ecc.; soprattutto i primi fecero sentire la necessità<strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> dati sul verificarsi del fenomeno, al fine <strong>di</strong> rimuoverne lecause principali.Nel 1934 l'Automobile Club, dopo aver preso accor<strong>di</strong> con l'IsTAT,che ne appoggiò l'iniziativa, iniziò una regolare rilevazione tramite la qualeera possibile conoscere, oltre ai morti, l'ammontare e le caratteristichedelle persone infortunate e dei veicoli coinvolti. La rilevazione fu proseguitaininterrottamente fino al 1942, anno in cui dovette essere sospesaa causa degli eventi bellici.Prevedendo una ripresa della rnotorizzazione e quin<strong>di</strong> degli incidenti,l'IsTAT iniziò nel 1948 lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una nuova rilevazione completa sullabase dell'esperienza precedente e nel 1953, con riferimento all'anno precedente,una regolare pubblicazione.La rilevazione Nel modello impostato nel 1948 come unità dì rilevazione è stato condal1948 al 1964 siderato l'incidente cosÌ definito: « L'insieme dei fatti, determinati da veicoliin movimento nelle aree <strong>di</strong> circolazione, da cui risultano d<strong>anni</strong> materialieconomicamente valutabili, ovvero lesioni a persone, ovvero, infine,congiuntamente d<strong>anni</strong> e lesioni l).Le persone infortunate erano <strong>di</strong>stinte, secondo le conseguenze, inmorte e ferite; fondamentale a questo proposito era il riferimento dellaletalità al momento dell'incidente, o nel periodo durante il quale si svolgevao si concludeva l'opera <strong>di</strong> soccorso; per ragioni pratiche <strong>di</strong> rilevazionel'in<strong>di</strong>viduo ferito non era seguito dopo il ricovero presso luoghi <strong>di</strong>cura, per constatare eventuali successivi esiti letali.Le principali notizie rilevate erano: sesso ed età delle persone infortunatee lesioni da esse riportate;,tipo del veicolo; localizzazione dell'inciden-.258


te; con<strong>di</strong>zioni ambiental~ (illuminazione, caratteristiche e stato <strong>di</strong> manutenz.\onedella strada, con<strong>di</strong>zioni del tempo); cause presunte dell'incidente.Per quest'ultimo punto è opportuno precisare che allora si cercava,attraverso le cause, <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare il responsabile dell'incidente: conducente,trasportati, veicolo o strada.Nel 1956 e nel 1960 il modello <strong>di</strong> rilevazione venne ampliato con larichiest~ <strong>di</strong> maggiori dettagli senza apportare però mo<strong>di</strong>fiche sostanzialiai criteri d'impostazione del modello. Nel 1964 infine, sulla base dellenecessità e delle osservazioni degli stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> infortunistica stradàle, deicontatti con gli organi rilevatori e dell' esperienza acquisita in precedenza,l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica ha pre<strong>di</strong>sposto un nuovo modello <strong>di</strong> rilevazioneche è ancora in vigore.Dall'immagine statica si è passati ad una ricerca della <strong>di</strong>namica dell'incidente,richiedendo quale è stato il comportamento dei veicoli e dellepersone coinvolte nei m.omenti che hanno imme<strong>di</strong>atamente preceduto l'incidente,esaminando la meccanica dell'incidente stesso e rilevando la posizioneassunta dai veicoli coinvolti in seguito all'incidente. Per eliminareal J)lassimo l'influenza <strong>di</strong> valutazioni soggettive si è rinunciato alla ricercadella colpevolezza, che, in alcuni casi, avrebbe inoltre costretto ad attendereper <strong>anni</strong> la sentenza della magistratura, chiedendo al rilevatore <strong>di</strong>riportare le circostanze oggettive presunte dell'incidente. Si è posta inoltrel'attenzione soprattutto sulle persone infortunate, richiedendo notiziemolto più dettagliate e seguendo il ferito per 7 giorni al fine <strong>di</strong> poter constatareeventuali esiti letali.N eppure cosÌ si conosce la totalità delle persone decedute in seguitoad incidente stradale, ma questo dato è desumibile dalla statistica dellecause <strong>di</strong> morte; è necessario inoltre precisare però che la <strong>di</strong>stribuzionedei morti secondo l'intervallo tra la data del decesso e quella dell'incidentemostra che entro i 7 giorni è compresa la stragrande maggioranzadegli esiti letali in seguito all'incidente.Sulla base dei criteri precedentemente esposti, gli incidenti oggetto<strong>di</strong> rilevazione sono pertanto quelli che rispondono alla seguente definizione:« Per incidente stradale si intende il fatto verificatosi nelle vie opiazze aperte alla circolazione, in cui risultino coinvolti veicoli o animali,fermi o in movimento, e da cui siano derivate lesioni a personeo d<strong>anni</strong> materiali <strong>di</strong> una certa entità, ovvero anche, congiuntamente,lesioni e d<strong>anni</strong>, e che abbiano richiesto l'intervento degli organi rilevatoril).259La rilevazioneattuale


A causa della <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne tecnico e pratico che presenta lavalutazione del danno alle cose al momento délla rilevazione dell'incidente,in sede <strong>di</strong> statistica degli incidenti stradali non si procede a detta valutazione.Per lo stesso or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> considerazioni, circa le conseguenze allepersone, i feriti vengono rilevati nel loro numero complessiv


missione stàtistica degli ~cideÌlti stràdali; tali nòtizie sono co<strong>di</strong>ficate eperforate ma non sono state sinora elaborate.Per ciascuna persona infortunatà viene richiesto: la conseguenza (morteo ferite), il sesso e l'età ed anche il veicolo occupato per le persone trasportate.In ogni rapporto è in<strong>di</strong>cato il numero dei feriti nonchè quello deimorti separatamente a seconda che la morte sia avvenuta entro le 24 oredall'incidente, entro le 48 ore, entro il settimo giorno compreso quellodell'incidente; vengono pure riportati i nominativi dei morti per avere lapossibilità <strong>di</strong> un maggior controllo e per la verifica degli stessi nominativicon le schede in<strong>di</strong>viduali dei morti compilate per la statistica delle cause<strong>di</strong> morte.Sul retro del modello è riportata tutta la casistica preco<strong>di</strong>ficata dellecircostanze presunte dell'incidente, che sono state <strong>di</strong>stinte a seconda chel'incidente sia avvenuto per inconvenienti <strong>di</strong> circolazione, per <strong>di</strong>fetto odavarie del veicolo o per lo stato fisico-psichico delle persone coinvolte.A sua volta le circostanze degli incidenti per inconvenienti <strong>di</strong> circolazionesi sud<strong>di</strong>vidono ulteriormente sulla base della natura dell'inci-. dente.Le circostanze dell'incidente emergono dall'in<strong>di</strong>cazione del comportamentodei veicoli coinvolti, del veicolo e del pedone nel caso <strong>di</strong> investimento<strong>di</strong> pedone, ecc. Essendo contemplati sul rapporto tutti i casi possibili, ilrilevatore procede semplicemente alla barratura dei rettangolini pre<strong>di</strong>sposti.Sempre per facilitate la compilazione, le circostanze degli incidentitra i veièoli in marcia sono state in<strong>di</strong>cate separatamente per gli incidentiavvenuti su intersezione stradale e quelli avvenuti in zona non interessatada intersezione stradale.I comportamenti che implicano chiaramente l'infrazione al co<strong>di</strong>cestradale sono riportati con la citazione dei corrispondenti articoli delco<strong>di</strong>ce.Dalla in<strong>di</strong>cazione del comportamento dei due veicoli o del veicolo epedone ecc. vengono <strong>di</strong>stinti i casi in cui l'incidente viene provocato soltantoper l'errato comportamento <strong>di</strong> una sola delle parti coinvolte daquelli in cui emerge un errato comportamento <strong>di</strong> ambo le parti. Organizzandole circostanze nel modo suin<strong>di</strong>cato, è stato possibile compen<strong>di</strong>arein relativamente poche categorie tutte le possibili combinazioni <strong>di</strong> comportamentiche possono dar luogo ad un incidente, permettendo aglistu<strong>di</strong>osi ed agli organi competenti <strong>di</strong> avere a <strong>di</strong>sposizione gli elementiquantitativi più idonei per lo stu<strong>di</strong>o del fenomeno e la sua preven­ZlOne.18


Organi e modalità Quanto agli organi e alle modalità <strong>di</strong> rilevazione è da ricordare chedella rilevazione la raccolta dei dati viene eseguita a cura dei seguenti orgam- Stazioni dei Carabinieri;- Questure e Commissariati <strong>di</strong> P.S.;Coman<strong>di</strong> e <strong>di</strong>staccamenti <strong>di</strong> Polizia stradale;Coman<strong>di</strong> dei Vigili urbani o Guar<strong>di</strong>e municipali;- Cantonieri stradali.Per gli incidenti avvenuti nel terri~orio dei Comuni non capol'1:l0ghi<strong>di</strong> provincia gli organi rilevatori trasmettono mensilmente i modelli compilatiall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica tramite i Coman<strong>di</strong> <strong>di</strong> Gruppo deiCarabinieri o le Sezioni provinciali della Polizia stradale. Per i Comunicapoluoghi <strong>di</strong> provinCia gli organirilevatori trasmettono i « rapporti statistici<strong>di</strong> incidente stradale» all'Ufficio <strong>di</strong> statistica del Comune o ad altroUfficio comunale incaricato della raccolta, il quale provvede ad effettuareuna indagine supplementare anche presso gli obitori, gli ospedali, le cliniche,i posti <strong>di</strong> pronto soccorso, le infermerie, i me<strong>di</strong>ci condotti, i vigilidel fuoco, le imprese <strong>di</strong> trasporto pubbliche e private, ecc. allo scopo<strong>di</strong> controllare ed eventualmente completare le notizie rilevate al momentodell'incidente con particolare riguardo a quelle <strong>di</strong> cui è stato detto, concernentii casi <strong>di</strong> letalità. Tale ufficio provvede inoltre ad effettuare uncontrollo dei « rapporti » raccolti, onde accertare che siano stati esattamentee completamente compilati e allo scopo <strong>di</strong> evitare che per uno stesso incidentevengano presi in considerazione più « rapporti l), compilati da organi<strong>di</strong>versi.Alla revisione del materiale relativo agli incidenti verificatisi in alcunegran<strong>di</strong> città provvedono <strong>di</strong>rettamente gli Uffici comunali <strong>di</strong> statistica, iquali, ultimata anche la co<strong>di</strong>ficazione, inviano mensilmente i rapporti statisticiall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Elaborazione Per quanto concerne infine l'elaborazione e pubblicazione dei dati, ie pubblicazione d" . dII 1: dll"'d d l 1"d . d . lVerSI caratten e comp esso J.enomeno e mCI ente stra a e, ana Izzatlel ati, sulla base dei dati contenuti nel rapporto statistico, vengono sottoposti adelaborazione elettronica al fine <strong>di</strong> ottenere numerose tavole statistiche, effettuandoquelle combinazioni <strong>di</strong> modalità ritenute più significative.Al termine dell'anno i dati dei singoli mesi vengono utilizzati per fornirele tavole statistiche pubblicate annualmente su Statistica degli incidentistradali e Localizzazione degli incidenti stradali, quest'ultima curata dal-


l'Acl. I dati riassuntivi del fenomeno compaiono anche su tutte le pubblicazionigenerali dell'Istituto (Annuario statistico italiano, Compen<strong>di</strong>ostatistico italiano, Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, In<strong>di</strong>catori mensili).CREDITO, ASSICURAZIONI E MERCATO MONETARIO E FINANZIARIO (*)Le statistiche sul cre<strong>di</strong>to, sull'assicurazione e sul mercato monetarioe finanziario, in relazione all'importanza che rivestono nell'economianazionale, sono particolarmente seguite dall'IsTAT ed oggetto <strong>di</strong>vasta informazione su· tutte le pubblicazioni perio<strong>di</strong>che dello stessoIstituto.L'importanza assunta da tali statistiche risulta, infatti, evidente se siconsidera che soltanto una piccola parte del processo <strong>di</strong> finanziamentoavviene nella forma <strong>di</strong> rapporti dIretti tra gli utilizzatori finali delle risorsee i settori con eccedenza <strong>di</strong> risparmio; ciò determina, in misurasempre più ampia, l'interme<strong>di</strong>azione delle istituzioni cre<strong>di</strong>tizie. In me<strong>di</strong>a,circa il 50% del risparmio finanziario dell'economia (famiglie e imprese),affluisce alle aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to; il resto è raccolto principalmente dagliistituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to speciale, dagli istituti <strong>di</strong> assicurazione e dalle casse <strong>di</strong>risparmio postali.In particolare, i principali dati statistici riportati nelle pubblicazionidell'IsTAT riguardano le aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, gli istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to speciale,la Banca d'Italia e le assicurazioni private. A1tre notizie concernonoil risparmio postale, la circolazione monetaria, i tassi del mercato monetarioe finanziario, il corso me<strong>di</strong>o e il ren<strong>di</strong>mento dei principali titolimobiliari, il valore dei titoli trattati in borsa, le stanze <strong>di</strong> compensazione,il movimento e la situazione del capitale delle società per azioni, nonchèconfronti internazionali sulle parità monetarie.La fonte primaria dei dati sul cre<strong>di</strong>to è la Banca d'Italia che,. comeè noto, tra i suoi molteplici compiti ha quello <strong>di</strong> vigilare sull'attività cre<strong>di</strong>tizia.Le notizie sul risparmio postale vengono fornite dall' Amministrazionedelle Poste, mentre per le assicurazioni e il valore dei titoli trattatiin borsa vengono eseguite rilevazioni statistiche <strong>di</strong>rettamente dall'IsTAT.Qui <strong>di</strong> seguito saranno forniti ragguagli più particolareggiati suidati pubblicati dall'IsTAT in materia, <strong>di</strong>stinguendo tre gran<strong>di</strong> categorie<strong>di</strong> notizie: cre<strong>di</strong>to, assicurazioni private e mercato monetario e finan­ZIano.(*) Redatto dal dotto Franco DIOTALLEVI del Servizio dei conti economici e finanziari.


Cre<strong>di</strong>toSono considerate, innanzi tutto, le piazze bancabili e gli sportelli delleaziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to per regione. I dati si riferiscono a tutte le aziende <strong>di</strong>cre<strong>di</strong>to in esercizio, intendendo per piazza bancabile un comune in cuiesiste almeno uno sportello bancario. Quest'ultimo viene definito comeuna <strong>di</strong>pendenza bancaria comunque denominata: succursale, agenzia,ecc., ove si effettuano operazioni <strong>di</strong> deposito a risparmio o in contocorrente.Gli sportelli bancari sono <strong>di</strong>stribuiti nell'ambito delle regioni <strong>di</strong>pertinenza anche per tipo <strong>di</strong> azienda, a seconda che si tratti <strong>di</strong> banche,<strong>di</strong> casse <strong>di</strong> risparmio e monti <strong>di</strong> la categoria o <strong>di</strong> altro tipo.Per le banche, inoltre, si fornisce una ulteriore analisi a seconda cheesse siano IstItuti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico, banche <strong>di</strong> interessenazionale, banche <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to or<strong>di</strong>nario, ovvero banche popolari cooperative.I dati sulla situazione a fine anno dei depositi delle aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>toe sui relativi movimenti sono integrati con quelli dei depositi presso·1'Amministrazione postale, mentre gli impieghi delle aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>tovengono <strong>di</strong>stinti sia in relazione alla loro durata (a breve o a me<strong>di</strong>o elungo termine) sia con riferimento alla loro destinazione (a privati e . m­prese, ad enti pubblici e assimilati).Dall'inizio dell'anno 1974, con la riforma delle statistiche bancarieeseguite dalla Banca d'Italia, i depositi e gli impieghi delle aziende <strong>di</strong>cre<strong>di</strong>to sono <strong>di</strong>sponibili per singoli settori istituzionali (famiglie, amministrazionepubblica, imprese non finanziarie, ecc.); tali informazioni contribuisconoal miglioramento della <strong>di</strong>sponibilità dei dati statistici <strong>di</strong> baseoccorrenti per la realizzazione dei conti finanziari nell'ambito degli schemiattuali <strong>di</strong> contabilità nazionale.Ulteriori notizie sui depositi delle aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e dell' Amministrazionepostale riguardano la <strong>di</strong>stribuzione regionale e il tipo <strong>di</strong> istituto;inoltre, limitatamente agli impieghi sull'interno delle aziende e istitutispeciali <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, vengono pubblicati dati a livello regionale e perramo <strong>di</strong> attività economica.L'informazione sul cre<strong>di</strong>to si completa fornendo, <strong>di</strong>stintamente perle aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e per gli istituti speciali, i relativi conti economici,i cui dati vengono raccolti attraverso una indagine eseguita incollaborazione tra 1'IsTAT e la Banca d'Italia. Inoltre, per le predetteistituzioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, per la Banca d'Italia e per i principali enti<strong>di</strong> finanzi3:mento (IRI, ENI, ecc.) sono pubblicate le principali vocidell' attivo e del passivo delle rispettive situazioni patrimoniali <strong>di</strong> fineanno.


I dati sulle imprese <strong>di</strong> assicurazioni private sono desunti dai' bilanci Assicurazionicompilati dalle stesse imprese e da un modello complementare pre<strong>di</strong>sposto privatedall'IsTAT che prevede la trasmissione <strong>di</strong> ulteriori notizie per sod<strong>di</strong>sfarele esigenze della contabilità nazionale. Tali dati fanno riferimento sia alportafoglio italiano, sia a quello complessivo. II primo riguarda l'attivitàassicurativa svolta in Italia dalle imprese nazionali e dalle rappresentanze<strong>di</strong> imprese estere; il secondo comprende anche l'attività svolta all'esterodalle imprese nazionali. Con riferimento al portafoglio italiano, sono pubblicatele poste del bilancio economico sia per l'insieme delle imprese,-sia - <strong>di</strong>stinguendo il ramo vita e capitalizzazione dal ramo d<strong>anni</strong>pertipo <strong>di</strong> imprese (imprese nazionali e rappresentanze <strong>di</strong> imprese estere).Limitatamente alle principali voci dei conti econòmici, vengono anchepubblicati i dati relativi ài singoli rami elementari, nonchè i premi e isinistri <strong>di</strong> competenza dell'assicurazione contro i d<strong>anni</strong>. I dati suna situa··zio ne patrimoniale sono esposti con riferimento al portafoglio complessivo,<strong>di</strong>stinguendo le imprese nazionali e le rappresentanze <strong>di</strong> imprese estere.Inoltre, per il ramo vita, sono pubblicati i premi incassati e la produzioneemessa dalle imprese assicuratrici a livello regiona,.le attingendo ai datipubblicati dal Ministero dell'industria (Direzione generale delle assicurazioniprivate e dell'interesse collettivo).Le informazioni sul mercato monetario e finanziario messe a <strong>di</strong>sposi- Mercatozione dal1'IsTAT investono una molteplicità <strong>di</strong> fenomeni, tutti stretta-:- ~one~? emente connessI . con 1" attlvlta • , economIca . e fi nanztana .. d' e l P aese. I nnanzl . fmanzIanotutto, vengono forniti i dati sulla circolazione monetaria e gli altri mezzi<strong>di</strong> pagamento con riferimento. alla situazione a fine anno e alle me<strong>di</strong>eannuali. Sono presi in considerazione sia la circolazione monetaria in sensolato, sia i conti correnti utilizzabili con assegni bancari. Nella circolazionemonetaria sono compresi i biglietti emessi dall'Istituto <strong>di</strong> emissione, i bigliettie le monete <strong>di</strong> Stato, nonchè i vaglia e gli assegni circolari emessidagli istituti bancari autorizzati; tra i èonti correnti figurano quelli or<strong>di</strong>narie <strong>di</strong> corrispondenza con clienti delle aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to nonchè i conticorrenti postali.Per quanto concerne i tassi del mercato monetario e finanziario, sonoconsiderati, per la Banca d'Italia, i conti correnti a vista e vincolati,gli sconti e le anticipazioni; per le aziende <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, i conti correntiliberi, i depositi liberi o a risparmio e i depositi e conti vincolati ;per il Tesoro, i buoni del tesoro or<strong>di</strong>nari e, infine, per l'Amministrazione-postale, i tassi dei conti correnti, dei libretti e dei buoni fruttiferi.


Le in<strong>di</strong>cazioni riguardano l'entità del tasso e la relativa decorrenza con riferimentosia a quella più recente, sia a quella imme<strong>di</strong>atamente precedente.Passando ai titoli mobiliari, vengono pubblicati il ren<strong>di</strong>mento me<strong>di</strong>opercentuale e il corso me<strong>di</strong>o dei titoli principali (titoli <strong>di</strong> Stato, obbligazionie azioni), nonchè il valore dei titoli trattati nelle Borse valori italiane<strong>di</strong>stintamente per i singoli comparti economici <strong>di</strong> appartenenza deititoli stessi. Viene fornita, inoltre, un'ampia documentazione sull'attivitàdelle stanze <strong>di</strong> compensazione, con particolare riferimento alle operazionia contanti e sul movimento dei titoli, <strong>di</strong>stintamente per le contrattazionigiornaliere e mensili e per le singole stanze.I dati sul movimento e sulla situazione delle società per azioni sonoriportati nelle pubblicazioni dell'lsTAT utilizzando i risultati delle rilevazionidel servizio statistico dell' Associazione fra le società italiane perazioni e le società in accoman<strong>di</strong>ta per azioni. Si tratta, in particolare, dellecostituzioni, in termini <strong>di</strong> numero e <strong>di</strong> capitale, degli scioglimenti dellesocietà, delle variazioni <strong>di</strong> capitale e della relàtiva situazione a fine anno;tali dati vengono forniti anche per singole regioni e per rami e classi <strong>di</strong>attività economica.Per quanto concerne, infine, i confronti internazionali, sono· pubblicati,per i principali paesi del mondo, i cambi me<strong>di</strong> con la lira e i datifinanziari. più significativi. Questi ultimi riguardano in particolare la circolazione,le riserve, i depositi, la posizione lorda presso il Fondo MonetarioInternazionale e il saggio ufficiale <strong>di</strong> sconto. I dati sui cambi sonoforniti all'lsTAT dall'Ufficio italiano cambi, quelli finanziari sono desuntidalle pubblicazioni del FMI.STATISTICHE ALBERGHIERE ED EXTRALBERGHIERE (*)Attrezzatura La conoscenza dell'attrezzatura alberghiera ed extralberghiera italianaricettiva era basata, fino al secondo conflitto mon<strong>di</strong>ale, sui dati dei censimentiindustriali del 1927 e del 1937-39 effettuati dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticae su alcune specifiche indagini effettuate dall'Ente nazionale industrieturistiche (ENIT) nel 1925 e 1940.Dopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, in concomitanza con la ripresa dellecomunicazioni e dei traffici, si manifestò la necessità <strong>di</strong> dare a questa statisticauna impostazione più rispondente alla complessità del fenomeno etale da consentire una migliore conoscenza dell' attrezzatura ricettiva siadal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong>mensionale sia da quello qualitativo.(*) Redatto dal dotto Guido VACCARO del Servizio delle statistiche del commercio internoe dei trasporti.266


L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica quin<strong>di</strong>, in collaborazione con il Commissariatoper il turismo, intraprese lo stu<strong>di</strong>o del problema fin dall'anno1948 e dal ·1949 le rilevazioni sulla ricettività hanno assunto un caratterecontinuativo, assicurato attraverso due <strong>di</strong>stinte rilevazioni: una, più completa,costituisce un censimento degli esercizi ~lberghieri veri e propri edella loro attrezzatura; l'altra è un aggiornamento mensile della situazionesia degli esercizi alberghieri sia <strong>di</strong> quelli extralberghieri ed è limitata apochi dati <strong>di</strong> struttura (numero <strong>di</strong> esercizi e <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> camere, lettie bagni).La prima delle due rilevazioni è stata effettuata finora con riferimentoagli <strong>anni</strong> 1949, 1955, 1959, 1961, 1965, 1969 e 1973. La rilevazione mensileinvece è in atto dallo gennaio 1954.Per quanto riguarda il movimento dei clienti negli esercizi ricettivi, iprimi tentativi <strong>di</strong> rilevazione statistica furono avviati negli <strong>anni</strong> tra il 1920e il 1930 dall'Ente nazionale industrie turistiche sulla base delle denunceche gli albergatori erano tenuti a fare alle autorità <strong>di</strong> pubblica sicurezzacirca il numero e la nazionalità dei viaggiatori ospitati. Solo nel dopoguerra,peraltro, furono definiti i criteri generali <strong>di</strong> una nuova rilevazione,che ebbe inizio nel 1951 e che, perfezionata grazie ai lavori <strong>di</strong> un'appositacommissione, è stata seguita dall'attuale rilevazione, iniziatasi nel1957, le cui caratteristiche principali sono:- la rilevazione è estesa a tutto il territorio nazionale;- essa comprende anche gli esercizi extralberghieri con modalitàesattamente precisate;- organi periferici sono le aziende autonome per il territorio <strong>di</strong>loro competenza e gli Enti provinciali del turismo (EPT) per il rimanenteterritorio della provincia e per il coor<strong>di</strong>namento;- la rilevazione, oltre a comprendere tutti i soggetti all'obbligodella presentazione dei documenti, si estende anche alle persone esenti(minori accompagnati e componenti <strong>di</strong> comitive);- oggetto della rilevazione sono i clienti arrivati e il totale dellepresenze giornalmente registrate;- mezzi <strong>di</strong> rilevazione sono due modelli: uno per i· clienti arrivati,che costituisce una specie <strong>di</strong> <strong>di</strong>stinta <strong>di</strong> accompagnamento delle sche<strong>di</strong>neda inviare alla Pubblica Sicurezza, e l'altro per i clienti partiti, che consenteil computo delle quote <strong>di</strong> imposta <strong>di</strong> soggiorno nelle località in cuiquesta vige.Movimentodei clienti


L'istituzione <strong>di</strong> questo sistema <strong>di</strong> rilevazione ha consentito <strong>di</strong> otteneredati completi e precisi e <strong>di</strong> unificare inoltre tre adempimenti obbligatoriper l'albergatore, vale a <strong>di</strong>re la denuncia dei clienti alla P.S., la <strong>di</strong>chiarazionestatistica e il computo delle quote dell'imposta <strong>di</strong> soggiorno, assicurandoin tal modo un'ampia possibilità <strong>di</strong> controllo dei dati. La rilevazionepertanto, con alcuni perfezionamenti successivamente apportati, qualila fusione dei due modelli degli arrivati e dei partiti in uno solo e l'abolizionedel cognome e nome dei clienti dai suddetti modelli, prosegue ancoraoggi con le caratteristiche illustrate.Modalità Le rilevazioni dell'attrezzatura alberghiera ed extralberghiera sono af-<strong>di</strong> fidate agli Enti provinciali per il turismo, che svolgono in materia len evaZIone f . . d' . . c . .UnZlOnId Il'1 .1 organI per1J.encl e stltuto.Per la rilevazione del movimento dei clienti, i titolari degli esercizialberghieri devono compilare appositi modelli, nei quali sonoenumerati i clienti arrivati e partiti con l'in<strong>di</strong>cazione della nazionalità e<strong>di</strong>l numero dei presenti della nottata. Tali modelli sono giornalmenteinviati dagli esercenti alla locale azienda autonoma, nelle località ovequesta esista, o <strong>di</strong>rettamente all'EpT nelle località dove essa non esista.La rilevazione del movimento degli ospiti negli esercizi extralberghieriè estesa a tutto il territorio nazionale, eccezion fatta per gli alloggi privatie per alcuni esercizi non aventi un carattere esclusivamente ricettivo,come gli istituti religiosi, le case <strong>di</strong> cura e simili, per i quali la rilevazioneè svolta nelle sòle località soggette ad imposta <strong>di</strong> soggiorno. Anchein "questi casi, però, le indagini coprono la parte turisticamente rilevantedel territorio nazionale.La rilevazione per gli alberghi della gioventù, per i campeggi, per irifugi ed istituzioni similari nonchè quella per gli alloggi privati, sono effettuateattraverso la. compilazione <strong>di</strong>retta <strong>di</strong> appositi modelli e schede, chevengono poi trasmessi alla locale azienda autonoma o <strong>di</strong>rettamente all'EpT.e ~rg~Elaborazione e Una volta pervenuti all'1sTAT i modelli <strong>di</strong> rilevazione relativi all'atpubb~~n~trezzatura alberghiera ed extralberghiera, si procede ad una loro accuratael ati revisione critica. Tutti i dati sono successivamente trasferiti su appositosupporto che permette la elaborazione meccanografica delle fasi successivedella revisione dei dati riepilogativi, della tabulazione e della preparazionedegli originali per la stampa del volume intitolato appunto: L'attrezzaturaalberghiera in Italia. Tale volume contiene i dati riassuntivi ed i268


dati provinciali su consistenza, periodo d'apertura, appartenenza dello stabilee della azienda, capacità ricettiva, servizi e personale per ciascuna categoriad'eserciziojcontiene inoltre un'appen<strong>di</strong>ce con i dati per singolo Comunerelativi a esercizi, letti, camere e bagni <strong>di</strong> alberghi, pensioni e locande.I risultati dell'aggiornamento mensile della rilevazione sulla consistenzadegli esercizi alberghieri sono pubblicati semestralmente sulBollettino mensile <strong>di</strong>· statistica, con analisi che riguardano sia il tipo e lacategoria degli esercizi, sia la specie <strong>di</strong> Comuni in cui si trovano.·Quanto al movimento dei clienti negli esercizi alberghieri ed extraalberghieri,la pubblicazione dei risultati della rilevazione avviene mensilmentesul Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica. A fine anno i dati vengono pubblicati,oltre che sulle pubblicazioni generali, anche su un supplementoal Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica e sull' Annuario statistico del commerciointerno.Infine un'ampia esposizione dei dati <strong>di</strong> questo settore viene annualmentetrasmessa agli organismi internazionali che ne seguono l'evoluzionee che curano apposite pubblicazioni. Tra queste ultime si ricorda il rapportoannuale, che sotto il titolo Turisme international et politique dù turisinedans les pays dell'OCDE, viene pubblicato dall'« Organisation de Coopérationet de Développement Economique» <strong>di</strong> Parigi .. Esso contiene unaampia <strong>di</strong>samina dell'evoluzione delle attività turistiche nei 24 paesi chefanno parte della Organizzazione e che sono tra i più sviluppati del mondo.Da segnalare, infine - tra le elaborazioni che l'Istituto effettua permeglio esaminare i <strong>di</strong>versi aspètti dell'attività degli esercizi ricettivi -­quella relativa al grado <strong>di</strong> utilizzazione della capacità ricettiva alberghiera.Tale elaborazione - limitata agli - esercizi alberghieri - ha lo scopo <strong>di</strong>collegare i dati mensili della consistenza degli esercizi a quelli del movimentoche· in essi si svolge, per poter calcolare la percentuale <strong>di</strong> utilizzazionedei posti-letto esistenti. I risultati <strong>di</strong> questa elaborazione sonopubblicatisùl supplemento al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica precedentementemenzionato.çOMMERCIO INTERNO (*)Quasi tutte le indagini statistiche sul commercio interno risalgonoagli _ <strong>anni</strong> cin9-uanta e si possono ripartire in due gran<strong>di</strong> gruppi a secondache si riferiscono alle strutture dell'apparato <strong>di</strong>stributivo oppure propriamenteal fenomeno della <strong>di</strong>stribuzione. I tempi <strong>di</strong> rilevazione va-(*) Redatto dalla dott.Maria ALESSANDRINI del Servizio delle statistiche del commerciointerno e dei trasporti. . _. . .


iano in rapporto alle caratteristiche delle indagini stesse. Le statIstIcherelative alla consistenza e alla struttura, data la minore <strong>di</strong>namicità delfenomeno, hanno una frequenza annuale o al massimo semestrale mentrequelle che riguardano l'attività vera e propria hanno cadenza mensile.Mercinei magazzinigeneraliLa prima rilevazione corrente che l'Istituto ha effettuato nel settore delcommercio interno riguarda la consistenza e il movimento delle merci depositatenei magazzini generali ed ha avuto inizio nel 1930. La rilevazione forniscemensilmente notizie sulla consistenza e il movimento dei prodotti trattati.Oggetto dell'indagine sono le merci che vengono depositate; l'unitàstatistica è la singola merce espressa in quintali ad eccezione degli autoveicolie trattori, considerati in numero. Il campo dell'indagine è determinatodal numero dei magazzini esistenti· e quin<strong>di</strong> soggetto a variazioninel tempo per nuove aperture e cessazioni <strong>di</strong> attività. Attualmehte i magazzinigenerali sono circa 200 (compresi quelli dei Consorzi agrari).L'Istituto aggiorna annualmente la consistenza dei magazzini rilevandogli spazi utilizzabili per l'immagazzinamento dei prodotti.Prodotti Nell'anno 1954 ha avuto inizio la rilevazÌone mensile riguardante laortofmtticoli,quantità <strong>di</strong> prodotti ortofrutticoli, pollame e uova introdotti nei mercatipoUWrnne e uovaall'ingrosso. Oggetto della rilevazione sono i quantitativi <strong>di</strong> ortaggi, <strong>di</strong>frutta, <strong>di</strong> animali da cortile e uova affluiti nei mercati all'ingrosso, istituitiai sensi della legge 25 marzo 1959, n. 125 e che formano il campo <strong>di</strong> indagine.Resta quin<strong>di</strong> fuori dalla rilevazione quella parte della produzioneche arriva <strong>di</strong>rettamente al consumo. L'unità statistica è costituita da ognispecie <strong>di</strong> prodotto espresso in quintali ad eccezione degli animali vivi e. delle uova, espressi in numero.Di tali mercati l'Istituto rileva altresi annualmente l'ampiezza (sud<strong>di</strong>visain superficie coperta e scoperta), il numero dei posteggi nonchè iltipo <strong>di</strong> gestione e il periodo <strong>di</strong> funzionamento (annuale o stagionale). Peri principali mercati inoltre, sempre annualmente, viene rilevata la provenienzadei prodotti sud<strong>di</strong>visa in nazionale o estera, con l'analisi delle regioniper quella nazionale.Autorizzazioni,licenze econcessioniData l'impossibilità <strong>di</strong> effettuare censimenti generali sul commercio abrevi intervalli <strong>di</strong> tempo, a partire dal 1954 l'Istituto rileva alcune notiziedesumibili dagli atti amministrativi necessari per lo svolgimento delle atti-27°


vità commerciali (commercio all'ingrosso, al minuto, ambulante, esercIzIpubblici, riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> tabacchi, farmacie, ecc.). Le indagini forniscono elementiutili alla· conoscenza della <strong>di</strong>namica degli esercizi commerciali neiperio<strong>di</strong> intercensuari.Per le autorizzazioni e licenze <strong>di</strong> esercizio relative al commercio fisso,al commercio ambulante e. ai pubblici esercizi viene effettuata una rilevazioneannuale, la quale ha subito mo<strong>di</strong>fiche e perfezionamenti in seguito alla legge11 giugno 1971 n. 426, che ha abolito le licenze rilasciate dal Comune perl'esercizio del commercio fisso e istituite autorizzazioni comunali per l'eserciziodel commercio al minuto. L'esercizio dell'attività all'ingrosso è subor<strong>di</strong>natosoltanto all'iscrizione degli esercenti su un apposito registro tenutodalle Camere <strong>di</strong> commercio industria e artigianato. Vengono cosÌ a mancareper il commercio all'ingrosso gli atti amministrativi che fino al 1971costituivano l'oggetto della rilevazione. Per ovviare a questo inconvenientee per poter conoscere i vari momenti <strong>di</strong> questo fenomeno la rilevazionestatistica si rivolge ora agli esercizi esistenti, il cui numero e la cui classe<strong>di</strong> appartenenza è conosciuta dai Comuni in base al Regolamento <strong>di</strong> esecuzionedella legge del 1971.Per il commercio ambulante ed i pubblici esercizi la stessa legge nonha portato mo<strong>di</strong>fiche riguardo all'atto amministrativo che ne permettel'esercizio. Oggetto dell'indagine restano quin<strong>di</strong> rispettivamente le licenzerilasciate dal Comune e dal Questore.La rilevazione prevede la raccolta <strong>di</strong> dati analitici sulle specializzazionimerceologiche delle varie forme <strong>di</strong> commercio, compreso il commercioall'ingrosso, "e su alcuni servizi come i servizi <strong>di</strong> igiene e <strong>di</strong> esteticadella persona, le lavanderie, stirerie, le agenzie <strong>di</strong> me<strong>di</strong>azione, richieste<strong>di</strong> certificati, copisterie, le riparazioni d'auto. Il campo d'indagine ècostituito da tutti i Comuni .. Per le particolari norme che regolano la loro attività, le riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong>tabacchi, le farmacie ed i <strong>di</strong>stributori automatici <strong>di</strong> carburante vengono rilevatia parte. L'indagine sulle patenti rilasciate dall' Amministrazione deiMonopoli <strong>di</strong> Stato per la ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> tabacchi e altri generi <strong>di</strong> monopolioè annuale ed ha carattere nazionale. Analogamente avviene per le farmacie,<strong>di</strong> cui viene rilevato il numero sia <strong>di</strong> quelle in organico sia <strong>di</strong> quellefunzionanti. L'indagine sui <strong>di</strong>stributori automatici <strong>di</strong> carburanti iniziatanel 1961 ha per oggetto le relative « concessioni l), rilasciate dal Prefettocompetente per territorio. Solo per gli impianti da installare sulle autostradela competenza è del Ministro per l'industria, commercio e artigianato <strong>di</strong>concerto con il Ministro per i lavori pubblici, il Presidente dell' ANAS eil Ministro per le finanze. Unità statistica è la colonnina del <strong>di</strong>stributore.27I


L'importanza che ha assunto e che sta assumendo sempre più in questiultimi decenni la grande <strong>di</strong>stribuzione, ha spinto l'Istituto centrale <strong>di</strong> sta- .tistica a rilevare, oltre al numero <strong>di</strong> queste particolari forme <strong>di</strong> commercio(supermercati, magazzini a prezzo unico e gran<strong>di</strong> magazzini), anche alcunealtre caratteristiche come la superficie <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta e quella destinata a depositononché, per i magazzini a prezzo unico e gran<strong>di</strong> magazzini, la presenzao meno <strong>di</strong> un reparto a<strong>di</strong>bito a supermercato.Per completare la conoscenza della consistenza del commercio all'ingrossoviene rilevato annualmente il numero dei grossisti, commissionari,mandatari, astatori iscritti agli albi delle Camere <strong>di</strong> commercio, industriae artigianato nel settore ortofrutticolo, ittico, delle carni e delle uova. Larilevazione è iniziata nel 1959 anno in cui veniva abolito l'obbligo dellalicenza per l'esercizio del commercio all'ingrosso <strong>di</strong> prodotti ortofrutticoli,delle carni e dei prodotti ittici.Per quanto riguarda gli esercizi pubblici infine, dal 1968 viene rilevatoannualmente il numero delle licenze stagionali rilasciate dalle Questure.In<strong>di</strong>cidel commercioal minutoDal 1956 l'Istituto pubblica un in<strong>di</strong>ce dell'andamento dell'attività commercialeal minuto (con base iniziale me<strong>di</strong>a mensile 1955, oggi me<strong>di</strong>a mensile1970) riguardante la ·grande <strong>di</strong>stribuzione e più specificamente i gran<strong>di</strong>magazzini e magazzini a prezzo unico e le gran<strong>di</strong> cooperative <strong>di</strong> consumoData la forte espansione degli esercizi che svolgono questo tipo <strong>di</strong> attivitàsi provvede perio<strong>di</strong>camente all'aggiornamento delle imprese incluse nelcalcolo dell'in<strong>di</strong>ce. Dal 1966 sono. state incluse nel campo d'indagine tuttele <strong>di</strong>tte con più <strong>di</strong> 5 punti <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.È in fase <strong>di</strong> sperimentazione un in<strong>di</strong>ce del commercio al minuto dellapiccola e me<strong>di</strong>a <strong>di</strong>stribuzione. L'indagine, <strong>di</strong> tipo campionario, viene effettuatanei Comuni capoluoghi <strong>di</strong> regione. È altresÌ allo stu<strong>di</strong>o la possibilità<strong>di</strong> costruire un in<strong>di</strong>ce che riguar<strong>di</strong> specificamente i supermercati e<strong>di</strong> rendere regionali gli in<strong>di</strong>ci finora calcolati solo su base nazionale. Stu<strong>di</strong>particolari infine vengono de<strong>di</strong>cati ad alcune nuove forme <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzionecommerciale come ilcash and carry e le ven<strong>di</strong>te per corrispondenza.Pubblicazionedei datiI risultati delle rilevazioni sopra menzionate vengono tutti pubblicatinell' Annuario delle statistiche del commercio interno la cui pubblicazioneha avuto inizio nel 1959 con dati riassuntivi dal 1954 e con dati provincialidel 1956 e 1957. Inoltre i risultati principali appaiano sul Compen<strong>di</strong>o272


statistico italiano, sull' Annuario statistico italiano e sul Bollettino mensile<strong>di</strong> statistica.COMMERCIO CON L'ESTERO (*)Il commercio estero <strong>di</strong> un paese è costituito dall'insieme delle transazionicommerciali che il Paese stesso effettua con altri. Oggetto delletransazioni commerciali sono le merci, le quali possono avere varie destinazioniall'atto dell'entrata nel territorio dello Stato e dell'uscita da esso:a) la merce può essere importata o esportata definitivamente;b) la merce può essere importata o esportata soltanto temporaneamenteed essere quin<strong>di</strong> riesportata o reimportata dopo aver subito un processo<strong>di</strong> fabbricazione, un complemento <strong>di</strong> mano d'opera o una riparazione;c) la merce può entrare nel territorio dello Stato senza che vengaeffettuato lo sdoganamento conservando, cioè . il suo stato <strong>di</strong> merce estera;in questo caso la merce viene considerata ai soli fini del movimento dellemerci nei depositi doganali;d) la merce può, infine, entrare nel territorio doganale dello Stato,attraversarlo ed essere destinata in un Paese estero: in questo caso SI verificail commercio <strong>di</strong> transito.Oggetto delle rilevazioni statistiche del commercIO con l'estero sonopertanto:il commercIO speciale d'importazione e d'esportazione;il commercio generale, che aggiunge al contenuto del commer­CIO speciale il movimento delle merci nei depositi doganali;- il commercio <strong>di</strong> transito.Dei tre fenomeni in cui si articola la rilevazione delle statistiche delcommercio con l'estero, il commercio speciale è <strong>di</strong> gran lunga il più importanteperchè sono le risultanze relative ad esso che permettono la conoscenzadell' andamento, della consistenza e della <strong>di</strong>stribuzione per mercie per paesi dei nostri scambi con l'estero.Fino all'anno 1929 la rilevazione del commercIO speciale comprendeva,all'importazione, le sole merci importate per il consumo, sia provenientidall' estero sia estratte dai depositi doganali; all' esportazione, leOggetto ecaratteristichedella rilevazione(*) Redatta dal dotto Francesco LATTARULO del Servizio delle statistiche del commerciocon l'estero.273


sole merci nazionali o nazionalizzate spe<strong>di</strong>te all'estero in modo definitivo.La rilevazione delle merci importate ed esportate temporaneamente e deicorrispettivi movimenti <strong>di</strong> riesportazione e reimportazione veniva effettuatain modo limitato ed incompleto.La Convenzione internazionale per le statistiche economiche stipulataa Ginevra il 14 <strong>di</strong>cembre 1928 ed entrata in vigore il l° gennaio 1930fissò i nuovi criteri da adottare nella rilevazione delle statistiche del commerciocon l'estero. In conformità <strong>di</strong> questi criteri, finora rimasti pressocchèimmutati ed accettati dall'Italia, in quanto firmataria <strong>di</strong> tale Convenzione,la rilevazione del commercio speciale comprende sia le importazionio esportazioni definitive sia quelle temporan,ee sia le operazioni <strong>di</strong>reimportazione e riesportazione relative a queste ultime.Le notizie che vengono prese in considerazione nelle rilevazioni riguardanoprincipalmente il tipo <strong>di</strong> movimento, la classificazione dellemerci, il paese <strong>di</strong> provenienza e <strong>di</strong> destinazione, la quantità e il valore.I tipi <strong>di</strong> movimento presi in considerazione nel commercio specialesono sei: importazione ed esportazione definitive, importazione ed esportazionetemporanee, riesportazione e reimportazione.Per la classificazione delle merci, a partire dall'anno 1972, con l'entratain vigore <strong>di</strong> un Regolamento delle Comunità europee, è stata adottatauna nomenclatura armonizzata per le statistiche del commercio conl'estero dei paesi membri (NIMEXE). Tale nomenclatura è costituita da circa8.000 posizioni merceolQgiche, ciascuna delle quali è contrad<strong>di</strong>stinta da unco<strong>di</strong>ce comune. Poichè il predetto Regolamento dà la facoltà ai singoli Statimembri <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre, sul piano nazionale, <strong>di</strong> posizioni merceologiche inaggiunta a quelle previste· dalla nomenclatura comune, la classificazionemerceologica italiana è contrad<strong>di</strong>stinta altresÌ da un co<strong>di</strong>ce nazionale.Per paese <strong>di</strong> provenienza deve intendersi quello del quale le mercisono originarie: nel caso che esso non sia conosciuto dall'importatore,viene considerato il paese dal quale le merci risultano spe<strong>di</strong>te in Italia;per paese <strong>di</strong> destinazione deve intendersi quello cui le merci sono destinateper il consumo e, in caso <strong>di</strong> mancata conoscenza <strong>di</strong> esso, il paeseche costituisce l'ultima destinazione nota all'esportatore. L'elenco ufficialedei Paesi oggetto degli scambi con l'estero viene aggiornato continuamente;<strong>di</strong> concerto con gli altri Paesi comunitari, tenendo conto dei cambiamentiche intervengono nelle ripartizioni territoriali e delle situazioni politichedelle varie parti del mondo. L'elenco ufficiale è costituito allo stato attualeda più <strong>di</strong> 200 Paesi contro i 30 dell'anno 1861.La quantità delle merci è espressa in peso,. al netto dei recipienti einvolucri in cui sono contenute le merci stesse. Per determinati prodotti,274


la quantità è in<strong>di</strong>cata oltre che in peso anche in altre unità <strong>di</strong> misura(numero, paia, dozzina, ecc.). I valori considerati nella rilevazione sonoquelli <strong>di</strong> transazione (<strong>di</strong> fattura) e risultanti per merce posta al confineitaliano, dazio ed altri <strong>di</strong>ritti doganali esclusi. Pertanto i valori sono CIFall'importazione (comprendenti. cioè il costo all'origine più le spese <strong>di</strong> trasportofino alla frontiera e l'assicurazione) e FOB all'esportazione (comprendenticioè il costo all' origine più le spese <strong>di</strong> trasporto fino alla frontieraitaliana).La rilevazione del movimento delle merci nei depositi doganali comprendela quantità delle merci estere entrate nei depositi doganali, <strong>di</strong> quelleestratte per qualsiasi destinazione doganale e <strong>di</strong> quelle rimaste alla finedel periodo considerato. Le notizie che vengono prese in considerazioneinteressano il tipo <strong>di</strong> movimento, la classificazione delle merci, il paese <strong>di</strong>provenienza e <strong>di</strong> destinazione, la quantità. Il tipo <strong>di</strong> movimento tieneconto: all'entrata della <strong>di</strong>stinzione tra le merci provenienti dall'estero oda altre dogane ; all'uscita della <strong>di</strong>stinzione fra i vari motivi <strong>di</strong> estrazionee cioè: importazione definitiva, importazione temporanea, invio ad altradogana, rispe<strong>di</strong>zione all'estero. Il contenuto delle altre notizie è analogoa quello del commercio speciale.La rilevazione del commercio <strong>di</strong> transito comprende tutte le merciestere che entrano nel territorio dello Stato e ne escono senza essere statesdoganate. Esso si <strong>di</strong>stingue in transito <strong>di</strong>retto, transito in<strong>di</strong>retto e transitoper trasbordo. Il. transito <strong>di</strong>retto comprende tutte le merci estere cheattraversano il territorio dello Stato senza far sosta nei depositi doganali,nei magazzini generali o nei depositi franchi. Il transito in<strong>di</strong>retto comprendetutte le merci provenienti dall'estero introdotte nei depositi doganali,nei magazzini generali o nei depositi franchi e successivamente rispe<strong>di</strong>teall'estero. Il transito per trasbordo comprende tutte le merci giuntedall'estero per nave o per aereo e rispe<strong>di</strong>te all'estero con lo stesso tipo<strong>di</strong> mezzo. Le notizie che vengono prese in considerazione in questa rilevazioneriguardano la classificazione merceologica, il mezzo <strong>di</strong> trasporto,la quantità e il paese. Per quanto riguarda la classificazione viene adottatala nomenclatura statistica del traffico (NST) concordata in sedecomunitaria e costituita da n. 176 merci o gruppi <strong>di</strong> merci. Per il mezzo<strong>di</strong> trasporto deve intendersi il modo con cui le merci entrano o esconodal territorio dello Stato. I mezzi <strong>di</strong> trasporto presi in considerazionesono: ferrovia, autocarro, nave, aereo, oleodotto, altri mezzi <strong>di</strong> trasporto.La quantità rilevata si riferisce al peso lordo, al peso cioè della merce edei recipienti, imballaggi ed altri involucri che l'accompagnano neltrasporto. I Paesi presi in considerazione tengono conto del luogo <strong>di</strong>275


spe<strong>di</strong>zione (paese <strong>di</strong> provenienza) e <strong>di</strong>' quello <strong>di</strong> invio' (paese <strong>di</strong> destina":'zione).Il compito <strong>di</strong> rilevare i dati è affidato alle Dogane, siano esse internazionali,principali e secondarie: a tali uffici spetta infatti l'obbligo <strong>di</strong>controllare tutti i movimenti <strong>di</strong> merci in: eIitrata ed in uscita dallo Statoitaliano. La rilevazione del commercio speciale avviene in pratica con latrasmissione all'IsTAT da parte degli uffici doganali delle « copie per lastatistica» delle <strong>di</strong>chiarazioni doganali, dopo che le stesse sono state inseritein apposite buste pre<strong>di</strong>sposte per la spe<strong>di</strong>zione a mezzo posta. Rimaneaffidata agli organi <strong>di</strong> rilevazione la trascrizione, sugli appositi modellistatistici, delle notizie riguardanti il movimento delle merci nei depositidoganali e il commercio <strong>di</strong> transito.Elaborazione epubblicazionedei datiL'elaborazione dei dati del commercio estero viene eseguita, ,ovviamente,me<strong>di</strong>ante calcolatori elettronici, i quali consentono <strong>di</strong> effettuaremaggiori e più approfon<strong>di</strong>ti controlli, e l'approntamento, in tempi relativamentebrevi, <strong>di</strong> documentazioni statistiche <strong>di</strong> alto livello tecIiico e <strong>di</strong>ampio contenuto conoscitivo.La pubblicazione dei dati sul commercio speciale ha luogo con l'e<strong>di</strong>zionedei fascicoli mensili denominati Statistica mensile del commercio conl'estero, i quali constano <strong>di</strong> circa 300 pagine stampate con sistema « off~set l), <strong>di</strong> norma entro il secondo mese successivo a' quello cui si riferisconoi dati. In tale fascicolo, oltre ad un'estesa tavola analitica, in cui i dati vengonoriportati per merci e principali provenienze e destinazioni, figuranonumerose tavole riassuntive. Vi si trovano anche apposite tavole con gliin<strong>di</strong>ci dei valori, dei prezzi e delle quantità delle merci importate ed esportate.L'Istituto pubblica inoltre volumi ~nnuali contenenti ulteriori det~tagli sugli scambi <strong>di</strong> merci con l'estero nel corso <strong>di</strong> ciascun anno nonchèdati sul movimento delle merci nei depositi doganali e sul commercio<strong>di</strong> transito.Da segnalare, infine, che la <strong>di</strong>ffusione dei dati sul commercio conl'estero viene effettuata anche attraverso un comunicato stampa eduna serie speciale del Notiziario. Queste documentazioni, che anticipanoi dati riportati sui fascicoli mensili, contengono dati sulla bilanciacommerciale, sul valore delle principali merci importate ed esportatecon i relativi sal<strong>di</strong>, sulle variazioni percentuali rispettO ai corrispondentiperio<strong>di</strong> dell'anno precedente, sui principali paesi <strong>di</strong> provenienzae <strong>di</strong> destinazione e su altri particolari raggruppamenti <strong>di</strong> paesi e <strong>di</strong>merci.


A conclusione dell' esposizione non si può fare a meno <strong>di</strong> mettereIn risalto, qualora ve ne fosse bisogno, i molteplici scopi cui rispondonole rilevazioni in questione. Queste costituiscono una sicura e preziosafonte d'inform2.zione per chiunque opera· nel campo degli scambi conl'estero, consentendo <strong>di</strong> seguire le correnti <strong>di</strong> traffico ed i mercati suiquali esiste la possibilità <strong>di</strong> sviluppare i nostri acquisti e le nostre ven<strong>di</strong>te.Esse, inoltre, servono. agli stu<strong>di</strong>osi <strong>di</strong> problemi economici e sopratuttoagli organi <strong>di</strong> Governo che in esse trovano una documentazione completaoggi più che mai necessaria per i sempre più larghi interventi delloStato nella vita economica nazionale. A tali considerazioni si aggiungache in tutte le trattative commerciali e tariffarie con i vari paesi, l'ausiliodei dati sugli scambi con l'estero rappresenta un elemento essenziale e<strong>di</strong>nsostituibile e che per gli obblighi che ne derivano al nostro Paese dallapartecipazione ad organismi nazionali ed internazionali è necessario <strong>di</strong>sporrein tale campo della più ampia ed organica documentazione.19277


19. Retribuzioni,• •consumi e prezzIRETRIBUZIONI MINIME CONTRATTUALI (*)Nel campo delle statistiche delle retribuzioni contrattuali l'attivitàsvolta dall'Istituto è consistita, nei cinquant'<strong>anni</strong> trascorsi dal 1926 adoggi, in una graduale, costante' evoluzione quantitativa e qualitativa dellerilevazioni, degli stu<strong>di</strong> e delle ricerche; ciò ha consentito <strong>di</strong> raggiungereun livello ~i realizzazioni rispondenti alle richieste sempre più ampie edanalitiche degli operatori economici e degli utilizzatori <strong>di</strong> statistiche socioeconomiche.Per i vari aspetti della rilevazione statistica delle retribuzioni con­. trattuali, sarà opportuno dare un sia pur breve cenno sulla natura delleretribuzioni stesse, delineandone caratteri ed elementi <strong>di</strong> composizione.La retribuzione del prestatore d'opera - denominata, prima dellaseconda guerra mon<strong>di</strong>ale, mercede o salario - venne inizialmente intesacome remunerazione complessiva del lavoratore, cioè quale insieme delle<strong>di</strong>verse voci retributive, a prescindere dalla loro natura e perio<strong>di</strong>cità. Nell'imme<strong>di</strong>atodopoguerra, alla ripresa delle normali rilevazioni statistichedopo la forzata parentesi bellica, il termine retribuzione acquistò una piùprecisa configurazione. Venne <strong>di</strong>stinto il salario contrattuale, cioè formatodagli elementi retributivi ,sanciti dai contratti o accor<strong>di</strong> collettivi <strong>di</strong> lavoronazionali e provinciali (per i settori economici ove sono previsti), dal guadagnoche, a <strong>di</strong>fferenza del primo, comprende anche tutti gli elementi integrativicorrisposti anche· saltuariamente, quali incentivi, superminimiaziendali, ecc ..Quanto agli elementi componenti la retribuzione <strong>di</strong>retta, essi hannoavuto nel cinquantennio in esame mo<strong>di</strong>fiche varie, specie in alcuni settori,tra i quali quello della pubblica amministrazione, ma si sono articolatesempre in tre parti principali: la retribuzione base, l'indennità <strong>di</strong> contingenza(istituita per l'adeguamento al costo della vita) e le indennità pro-(*) Redatto dal dotto Luigi CORTESE del Servizio delle statistiche del lavoro e dei bilancidelle famiglie.279


prie <strong>di</strong> settore o <strong>di</strong> particolari tipi <strong>di</strong> lavorazione. Per l'agricoltura si èaggiunta poi anche la corresponsione <strong>di</strong> generi in natura; come frumento,granoturco, legna, latte, ecc. ed il go<strong>di</strong>mento dell'abitazione e degli annessi,come l'orto, il forno, il porcile, il pollaio, ecc ..AgricolturaNell'agricoltura la prima rilevazione fu effettuata dall'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica subito dopo la sua costituzione nel 1926 e riguardò isalari contrattuali dei braccianti avventizi, ma, soltanto nel 1936, l'Istituto<strong>di</strong>ede inizio alla prima organica rilevazione dei salari contrattuali desunti,nelle <strong>di</strong>verse componenti, <strong>di</strong>rettamente dai contratti collettivi· <strong>di</strong> lavoroacquisiti tramite le organizzazioni provinciali degli agricoltori. I salari cosÌrilevati vennero classificati- per provincia e zona agraria, sesso ed età eriferiti ai lavori or<strong>di</strong>nari e speciali, ~on l'in<strong>di</strong>cazione, per questi ultimi,<strong>di</strong> dati particolari per i singoli tipi <strong>di</strong> lavoro agricolo. La rilevazione cessònel 1938, per essere poi continuata nel periodo 1939-42 e ripresa definitivamentedopo la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.Nel dopoguerra e, precisamente, nel <strong>di</strong>cembre 1947, si <strong>di</strong>ede inizioalla regolare e perio<strong>di</strong>ca rilevazione dei salari che ancora oggi viene continuata.Formò oggetto 4ella rilevazione la retribuzione contrattuale dei.1avoratori agricoli nelle sue <strong>di</strong>verse componenti e cioè la paga base e tuttele indennità corrisposte con carattere <strong>di</strong> generalità e continuità, quali lacontingenza, il caropane, l'indennità sostitutiva delle ferie e festività, leindennità <strong>di</strong> qualifica ed altre in denaro, quelle in natura, <strong>di</strong> alloggio edanneSSI, ecc ..Attualmente la rilevazione si effettua con riferimento ai soli salariati fissie braccianti avventizi - che in base alla recente normativa nazionale vengonodenominati, rispettivamente, operai agricoli a tempo indeterminatoed a tempo determinato - e si poggia, oltre che sui contratti provinciali,anche su una rilevazione trimestrale (coincidente con le date <strong>di</strong> presumibilescatto in aumento dell'indennità <strong>di</strong> contingenza e cioè lo febbraio,lo maggio, l° agosto e lo novembre) con funzioni <strong>di</strong> aggiornamento e <strong>di</strong>controllo sulla esattezza delle retribuzioni calcolate. Svolgono, tuttavia,una valida opera <strong>di</strong> collaborazione la Confagricoltura e le Unioni provincialidegli agricoltori, sia per la acquisizione della necessaria documentazioneche per ogni eventuale esigenza <strong>di</strong> chiarimento e <strong>di</strong> interpretazionecontrattuale.La rilevazione per gli operai agricoli a tempo indeterminato vienecondotta solo nei confronti degli uomini adulti, mentre quella per glioperaI a tempo determinato riguarda il personale adulto sia maschile280


Sia femminile, le cui retribuzioni sono state parificate m base all'accordonazionale per la parità salariale del 25 luglio 1961, conseguenteall'applicazione <strong>di</strong> quanto <strong>di</strong>sposto dall'articolo 119 del trattato istitutivodella CEE.N elle industrie, una particolare rilevazione dei salari minimi contrat- Industrie etuali vigenti per alcuni settori e per alcune qualifiche fu inizia~a nel trasporti1929 e proseguita fino al 1938 nelle città <strong>di</strong> Torino, Genova, Brescia, Milano,Trieste, Bologna e Roma.All'indomani della seconda guerra mon<strong>di</strong>aIe, l'Istituto, per sopperirealle <strong>di</strong>fficoltà determinatesi nell' organizzazione periferica a seguito deglieventi bellici, si avvalse, per la rilevazione, della collaborazione degli Ufficiprovinciali del lavoro.La rilevazione, all'inizio trimestrale, <strong>di</strong>venne poi mensile ed ebbecome oggetto la retribuzione contrattuale, cioè il salario e lo stipen<strong>di</strong>o,rispettivamente degli operai e degli impiegati, quale risultava dai contrattio accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> lavoro nazionali e provinciali.Dal 1954 le retribuzioni rilevate si articolarono in 12 zone salarialiche il successivo accordo interconfederale del 16 luglio 1961 ridusse a 8e che nel 1961 per gli operai e nel 1962 per gli impiegati, furono parificateper uomini e donne.Le qualifiche professionali nelle attività industriali sono molteplici e<strong>di</strong>fferenti da settore a settore. Ai fini della determinazione della retribuzionee del conseguente calcolo dell'in<strong>di</strong>ce (<strong>di</strong> cui si parlerà più avanti)sono considerate, tuttavia, in linea <strong>di</strong> massima, solo cinque qualifiche pergli operai e cinque qualifiche per gli impiegati, quali risultano dai contratticollettivi attualmente in vigore. Non sono comprese le qualificherelat.ive alle categorie interme<strong>di</strong>e.Gli elementi della retribuzione considerati per il calcolo, riferiti all'unitàpiena (lavoratore <strong>di</strong> 20 <strong>anni</strong> per gli operai e <strong>di</strong> 21 per gli impiegati),sono:a) la paga base;b) l'indennità <strong>di</strong> contingenza;c) le eventuali indennità accessorie corrisposte con carattere <strong>di</strong> generalitàe continuità (premi connessi a lavoro effettivo, premi <strong>di</strong> produzione,<strong>di</strong> produttività, ecc., indennità per lavori pesanti, nocivi, pericolosi,ecc., indennità <strong>di</strong> mensa, <strong>di</strong> vestiario, ecc.);d) la tre<strong>di</strong>cesima mensilità ed eventuali ulteriori mensilità o quote.


I contratti collettivi <strong>di</strong> lavoro sono stipulati per settori <strong>di</strong> attività industrialeed hanno normalmente efficacia nazionale; poichè il loro numeroè molto elevato, è stata operata una scelta, considerando, <strong>di</strong> norma, soloi contratti che riguardano classi o categorie <strong>di</strong> più rappresentativa attivitàeconomica. Sono esclusi, almeno per ora, i contratti relativi ai set-- tori industriali con attività produttiva st~gionale, quali quelli relativi aglistabilimenti per la lavorazione della foglia <strong>di</strong> tabacco. I singoli contrattisono inquadrati nello schema della classificazione ufficiale delle attivitàeconomiche, sia per accertare il numero degli addetti ad essi interessati, siaper uniformare - nei limiti del possibile - i criteri <strong>di</strong> elaborazione dei datie <strong>di</strong> presentazione dei risultati ai criteri seguiti dall'Istituto in altri campi.Le attività economiche nelle quali si attua oggi la rilevazione statisticade~le retribuzioni contrattuali a carattere industriale comprendono iquattro rami: delle estrattive, delle manifatturiere, delle costruziòni e<strong>di</strong>lie dell'elettricità e gas. Nell'ambito <strong>di</strong> ciascuno <strong>di</strong> tali rami la rilevazioneriguarda <strong>di</strong>verse classi, sottoclassi e categorie <strong>di</strong> attività economica.Per quanto concerne i trasporti, dove le qualifiche professionali sononumerose e <strong>di</strong>fferenti da settore a settore, si è doVuto operare una scelta.Il settore più importante, per consistenza numerica <strong>di</strong> lavoratori, del ramoin esame è costituito dai trasporti terrestri ferroviari, cioè dalla Aziendaautonoma delle Ferrovie dello Stato. Le qualifiche considerate ai fini delcalcolo dell'in<strong>di</strong>ce sono varie e riguardano sia gli operai, sia gli impiegati.Al settore dei trasporti ferroviari segue, in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> importanza, quellodei trasporti autoferrotramviari, privati e municipalizzati, e delle autolinee.Per i lavoratori <strong>di</strong> tali settori sono considerate varie qualifiche <strong>di</strong> operaie <strong>di</strong> impiegati <strong>di</strong>stinte per classi <strong>di</strong> retribuzione. Infine anche per i settoridei trasporti marittimi ed aerei sono considerate varie qualifiche siaper gli impiegati, sia per gli operai. Gli elementi compresi nella retribuzionesono i consueti e cioè: la paga base, l'indennità <strong>di</strong> contingenza(l'indennità integrativa speciale per le Ferrovie dello Stato), la tre<strong>di</strong>cesimamensilità (e quattor<strong>di</strong>cesima, ove concessa). A partire dal 1975, la rilevazioneè stata estesa al settore del trasporto merci su strada, la cui considerazionesi è ritenuta come in<strong>di</strong>spensabile per dare agli utilizzatori unapiù valida rappresentazione del fenomeno retributivo in questo ramo <strong>di</strong>attività economica.CommercioPer il periodo che va dal 1926 alla seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, l'unicarilevazione <strong>di</strong> cui è rimasta traccia e <strong>di</strong> cui si consetvano dati è quellaeffettuata a cura della Cassa nazionale malattie per gli addetti al commer-


cio che procedeva all' elaborazione delle retribuzioni me<strong>di</strong>e giornaliere sullabase delle denunce dei datori <strong>di</strong> lavoro.Nel 1948 l'Istituto, dopo aver iniziato la pubblicazione delle retribuzionie dei relativi numeri in<strong>di</strong>ci nell'industria, volle estendere l'indaginesulle retribuzioni anche al settore del commercio. L'indagine, attraversovarie mo<strong>di</strong>fiche e perfezionamenti, è stata ininterrottamente effettuata finoad oggi.Attualmente le qualifiche professionali considerate per il ramo inesame sono scelte fra quelle più rappresentative delle categorie in cui sonoinquadrati i lavoratori del settore. Gli elementi compresi nella retribuzione,riferiti all'unità piena (uomo <strong>di</strong> 20 <strong>anni</strong> per il personale non impiegatizioe <strong>di</strong> 21 <strong>anni</strong> per il personale impiegatizio) sono: la paga base, l'indennità<strong>di</strong> contingenza, la tre<strong>di</strong>cesima e, dove prevista, la quattor<strong>di</strong>cesima mensilità.La paga base è fissata. dai contratti su scala provinciale, mentre l'indennità<strong>di</strong> contingenza è stabilita a live~10 nazionale. Oltre ai settori già considerati,cioè quelli del commercio all'ingrosso ed al minuto, nella loro gamma<strong>di</strong> sottoc1assi, è stato preso in considerazione anche quello degli alberghie pubblici esercizi, il cui inserimento si è reso opportuno nell'ambitodei lavori <strong>di</strong> ampliamento del campo <strong>di</strong> osservazione statistica delleretribuzioni contrattuali connessi all' elaborazione dei numeri in<strong>di</strong>ci conbase 1975.La rilevazione delle retribuzioni del personale dell'amministrazionedello Stato, iniziata nell'imme<strong>di</strong>ato dopoguerra, ha riguardato sempre ilsolo apparato dei Ministeri, con esclusione, quin<strong>di</strong>, del personale <strong>di</strong>pendentedalle amministrazioni autonome statali e dagli istituti previdenziali,della magistratura e del personale insegnante, militare e <strong>di</strong> quello deglienti locali.La regolamentazione . retributiva della pubblica amministrazione· èstata ricca nell'ultimo trentennio <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fiche e . <strong>di</strong> riassetti economici <strong>di</strong>spostida appositi provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> c~attere legislativo. La statistica haseguito tale evoluzione, che si è riflessa nei dati pubblicati nel corso deltempo dal 1946 ad oggi.Il personale <strong>di</strong> ruolo - cui la rilevazione statistica si è sempre riferita- era ripartito, fino al 30 giugno 1956, secondo lo stipen<strong>di</strong>o che percepiva,in quattro gruppi: A, B, C, e subalterno, ciascuno dei quali eraa sua volta ripartito in gra<strong>di</strong>. Dal l° luglio 1956, a seguito della leggedelega, si attuò una nuova ripartizione degli impiegati dello Stato, in carneree qualifiche. Le carriere furono quella <strong>di</strong>rettiva, <strong>di</strong> concetto, esecu-Pubblicaamministrazione


tiva ed ausiliaria; le qualifiche - a. ciascuna delle quali corrispondevauna <strong>di</strong>versa retribuzione - furono iri senso ascendente le seguenti: .a) per la carriera <strong>di</strong>rettiva: consigliere <strong>di</strong> III, Il e I classe, <strong>di</strong>rettore<strong>di</strong> sezione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>visione, ispettore generale e


~SlJccessivamente alla raccolt~ dei dati, si procede alla elaborazionedei dati stessi, fase che si articola in vari momenti. Il primo <strong>di</strong> essi ècostituito dalla revisione che si effettua, per i dati pervenuti all'Istitutocon gli appositi modelli, me<strong>di</strong>ante un'analisi critica dei valori delle retribuzioniin essi in<strong>di</strong>cati ed un confronto, a livell~ <strong>di</strong> categoria, qualificaprofessionale e territorio, con i dati già trasmessi all'Istituto in precedenzae con i dati - riferiti allo stesso· periodo <strong>di</strong> tempo - desumibili dalladocumentazione contrattuale.Segue la fase della determinazione della retribuzione (nel complessoe nei suoi elementi costitutivi) che ha tre <strong>di</strong>stinte finalità: <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporrei dati da pubblicare quali valori assoluti in lire orarie (generalmente pergli operai) o mensili (per gli impiegati ed in moltissime attività economicheanche per gli operai) e <strong>di</strong> costituire la base per il successivo calcolo, siadei numeri in<strong>di</strong>ci delle retribuzioni stesse, sia - per alcune attività economiche- del costo del lavoro.Elaborazionedei datiPer quanto concerne il calcolo dei numeri in<strong>di</strong>ci è da segnalar:e che, Numeri in<strong>di</strong>cidal periodo imme<strong>di</strong>atamente successivo alla seconda guerra mon<strong>di</strong>ale (epoca<strong>di</strong> inizio <strong>di</strong> tale calcolo) fino al 1975, l'Istituto ha proceduto all'elaborazione<strong>di</strong> due serie aventi per base, rispettivamente, la prima l'anno 1938reso uguale a 1, che ebbe vali<strong>di</strong>tà fino a tutto il <strong>di</strong>cembre 1967, e la secondal'anno 1966, fatto pari a 100, in vigore fino al <strong>di</strong>cembre 1975. A<strong>di</strong>fferenza dell'in<strong>di</strong>ce con base 1938, che forniva una misura delle variazioninelle sole retribuzioni, l'in<strong>di</strong>ce con base 1966, denominato « in<strong>di</strong>cedei tassi delle retribuzioni minime contrattuali l), ha avuto lo scopo <strong>di</strong> fornireuna misura delle variazioni dei tassi delle retribuzioni minime contrattualidovute ai lavoratori <strong>di</strong>pendenti, cioè a <strong>di</strong>re dei compensi in monetao in natura che, secondo i contratti <strong>di</strong> lavoro, nazionali o provinciali, gliimpren<strong>di</strong>tori devono corrispondere ai lavoratori per ciascuna unità <strong>di</strong> temponella quale il lavoro deve venire effettivamente prestato.Dal gennaio 1976, l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, al fine <strong>di</strong> tenerconto dei mutamenti intervenuti negli ultimi <strong>anni</strong> nella struttura dei settoriproduttivi e negli istituti contrattuali in materia <strong>di</strong> lavoro, ha iniziato ilcalcolo <strong>di</strong> nuove serie <strong>di</strong> (


orarie lmmme contrattuali. Dei tre in<strong>di</strong>ci, solo il terzo può considerarsil'aggiornamento della precedente serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci dei tassi delle retribuzioniminime contrattuali a base 1966, i quali sono basati sull'importo dovutoper ogni ora <strong>di</strong> lavoro che il lavoratore sarebbe tenuto a prestare nel corsodell' anno secondo i contratti collettivi.I primi due in<strong>di</strong>ci, quello delle retribuzioni minime contrattuali per<strong>di</strong>pendente e quello della durata contrattuale del lavoro, sono calcolati alloscopo <strong>di</strong> seguire separatamente l'evoluzione sia delle retribuzioni contrattualisia della quantità del lavoro dovuto sulla base del contratto collettivo.Oltre che per una più ampia articolazione, le nuove serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci si<strong>di</strong>fferenziano dalla precedente serie per l'estensione del campo <strong>di</strong> osservazioneeper il maggior numero <strong>di</strong> istituti contrattuali considerati neicalcoli <strong>di</strong> base.Quanto al primo aspetto, sono stati, infatti, introdotti nel campo <strong>di</strong>osservazione numerosi nuovi comparti, quali: a) nell'industria: produzionee raffinazione dello zucchero, produzione e lavorazione della seta, del linoe canapa, produzione <strong>di</strong> maglierie e calzetterie, concia delle pelli, produzione<strong>di</strong> manufatti in cemento, lavorazione <strong>di</strong> ceramiche e <strong>di</strong> vetro, produzione<strong>di</strong> prodotti chimici degli stabilimenti ENI e produzioni cartotecniche; b)nel commercio, alberghi e pubblici esercizi: le attività degli alberghi, ristoranti,bar e altri pubblici esercizi; c) nei trasporti e comunicazioni: iltrasporto merci su trada e la classe delle comunicazioni rappresentata dall'Amministrazionedelle poste e telecomunicazioni, dalla Azienda <strong>di</strong> Statoper i servizi telefonici e dalla SIP (telefoni in concessione).Dal settembre 1976 sono stati pubblic;tti per la prima volta gli in<strong>di</strong>cidelle retribuzioni minime contrattuali del « cre<strong>di</strong>to ed assicurazioni l), mentresono in corso i lavori connessi al calcolo degli analoghi in<strong>di</strong>ci relativiall' « amministrazione pubblica» ed ai « servizi vari l).Per quanto concerne l'amministrazione pubblica, il campo <strong>di</strong> osservazione,finora limitato al comparto degli impiegati civili dello Stato, saràesteso ad altre categorie <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti statali, locali e parastatali, scelticon criteri <strong>di</strong> rappresentatività e cioè: magistratura, militari, enti territorialilocali, previdenziali ed altri enti, quali le Camere <strong>di</strong> commercio,l'Istituto del commercio con l'estero e l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Quanto ai nuovi istituti contrattuali considerati nei calcoli essi sono,nell'ambito delle retribuzioni, gli aumenti perio<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> anzianità (scatti <strong>di</strong>salario o stipen<strong>di</strong>o) e, nell'ambito della durata contrattuale del lavoro, leore concesse per stu<strong>di</strong>o ed assemblea.I dati <strong>di</strong> base dei suddetti in<strong>di</strong>ci vengono desunti dai contratti collettivi<strong>di</strong> lavoro, ,mentre non sono considerati i contratti aziendali, ai quali,286


peraltro, si fa riferimento con sondaggi campionari nei casi in cui è rimessaai suddetti contratti la definizione dei premi <strong>di</strong> produzione.Prima <strong>di</strong> concludere, occorre fare un cenno al calcolo del costo del Costo del lavorolavoro, che si compen<strong>di</strong>a in una elaborazione <strong>di</strong> dati già rilevati in precedenza.L'Istituto iniziò questo calcolo nel 1953, limitatamente ad unristretto numero <strong>di</strong> attività economiche; il campo delle elaborazioni è andatopoi ampliandosi, fino ad includere tutte le più rappresentative attivitàconsiderate per i numeri in<strong>di</strong>ci.Il costo del lavoro è composto: dalla retribuzione <strong>di</strong>retta che vienecorrisposta al lavoratore alla fine <strong>di</strong> ogni periodo <strong>di</strong> paga; dalla retribuzionein<strong>di</strong>retta che viene corrisposta in occasione <strong>di</strong> ferie e <strong>di</strong> festivitàfruite (per i soli operai) o alla fine dell'anno (gratifica natalizia, 13a me n­silità), o ad altre date prestabilite (premi una tantum, altre mensilità oltrela 13a, indennità speciali annuali); dai contributi sociali, altrimenti definiticome retribuzione <strong>di</strong>fferita, in quanto degli effetti del pagamento <strong>di</strong> talicontributi da parte del datore <strong>di</strong> lavoro, il lavoratore quasi sempre risentea <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo (pensione <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà o <strong>di</strong> vecchiaia), o in circostanzeparticolari (assistenza sanitaria).La fase finale dell'intera procedura con cui si svolge la rilevazionestatistica delle retribuzioni contrattuali è costituita dalla pubblicazione deidati prima raccolti e poi opportunamente elaborati ..La pubblicazione avviene con perio<strong>di</strong>cità mensile nel Bollettino mensile<strong>di</strong> statistica; con perio<strong>di</strong>cità annuale nei numerosi volumi che, o in formagenerale (Annuario statistico italiano e Compen<strong>di</strong>o statistico italiano), o inmaniera analitica per settore <strong>di</strong> attività economica (Annuario del lavoro,dell' e<strong>di</strong>lizia, del commercio interno, delle statistiche zoo tecniche ed industriali)danno all'utilizzatore un panorama più ampio e completo <strong>di</strong> informazioni e<strong>di</strong> dati sui più importanti aspetti delle retribuzioni.Pubblicazionedei datiRETRIBUZIONI DI FATTO, ORARI DI LAVORO E OCCUPAZIONE (*)All'inizio del 1969 l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica iniziò il calcolo <strong>di</strong>.appositi in<strong>di</strong>ci e in<strong>di</strong>catori (aventi come base l'anno 1969 = 100) intesi amisurare con tempestività, sul piano nazionale, le variazioni a breve ter-(*) Redatto dal dotto Gi<strong>anni</strong> BELLEldel Servizio delle statistiche del lavoro e dei bilancidelle famiglie.


mine <strong>di</strong> alcuni parametri caratterizzanti i principali aspetti del lavoro impiegatonell'industria italiana.Gli in<strong>di</strong>catori furono calcolati sulla base dei dati rilevati mensilmentesu un campione - <strong>di</strong> circa 6.500 unità locali - rappresentativò deglistabilimenti industriali con lO e più <strong>di</strong>pendenti (1).Alla fine del 1971 l'indagine dovette essere interrotta soprattutto acausa delle mancate risposte e dei ritar<strong>di</strong> <strong>di</strong> molti stabilimenti <strong>di</strong> me<strong>di</strong>ee piccole <strong>di</strong>mensioni.Dopo alcuni esperimenti, l'indagine è stata ripresa nel gennaio del1972. Il campo <strong>di</strong> osservazione riguarda gli stabilimenti delle industriedei prodotti energetici e della trasformazione industriale aventi almeno500 <strong>di</strong>pendenti, in quanto si ritiene che essi siano i più attrezzati per corrisponderecon adeguata precisione e tempestività alle richieste dell'Istituto.L'indagine viene condotta su circa 1.000 stabilimenti che a metà delloanno 1973 (scelto come base degli in<strong>di</strong>ci) occupavano circa 1.400.000 <strong>di</strong>pendenti,<strong>di</strong> cui 1.150.000 operai e appren<strong>di</strong>sti.I dati <strong>di</strong> base vengono rilevati con appositi modelli che, trasmessiall'inizio dell'anno alle imprese, devono essere restituiti compilati entro20 giorni dal termine del mese <strong>di</strong> riferimento dei dati.PrincipalicaratteristicheNell'indagine iniziata nel 1969 era prevista l'elaborazione <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catorirelativi sia al complesso dei <strong>di</strong>pendenti (in<strong>di</strong>ci dell'occupazione e tassid'ingresso) sia ai soli operai e appren<strong>di</strong>sti (ore mensilmente lavorate, guadagnome<strong>di</strong>o orario e mensile e regime me<strong>di</strong>o settimanale).Gli in<strong>di</strong>catori elaborati dal 1972 possono raggrupparsi in due categorie:la prima riferita al complesso degli occupati alle <strong>di</strong>pendenze; laseconda riguardante la sola occupazione operaia.N ella prima categoria rientrano i seguenti in<strong>di</strong>catori:a) In<strong>di</strong>ci dell'occupazione alle <strong>di</strong>pendenze, che misurano le variazioni,intervenute tra l'inizio e la fine del mese, dell'occupazione complessiva(<strong>di</strong>rigenti, impiegati, interme<strong>di</strong>, operai e appren<strong>di</strong>sti) negli stabilimenti;b) Tassi <strong>di</strong> rotazione dei <strong>di</strong>pendenti, che misurano i flussi <strong>di</strong> entratae <strong>di</strong> uscita dell'occupazione sia per definitivo abbandono della stessa o(1) Ai fini dell'indagine campionaria venne utilizzata, come « universo l), la totalità deglistabilimenti industriali con 10 e più <strong>di</strong>pendenti (5 per il ramo delle costruzioni e delle installazionid'impianti) rilevati dal Ministero del lavoro e della previdenza sociale nel quarto trimestredel 1968.288


per acquIsIZione <strong>di</strong> una nuova occupazione, sia per passaggio da una adaltra unità produttiva· della medesima impresa. È da tener presente chequesti tassi - riferiti a mille <strong>di</strong>pendenti - sono influenzati anche daipassaggi <strong>di</strong> qualifica soprattutto per quanto riguarda il passaggio deglioperai ad interme<strong>di</strong> o ad impiegati.Gli anzidetti tassi si <strong>di</strong>stinguono in:- tassi <strong>di</strong> ingresso dei <strong>di</strong>pendenti, che sono dati dal rapporto trail numero dei <strong>di</strong>pendenti entrati nel corso del mese a far parte degli stabilimentiper mille <strong>di</strong>pendenti occupati negli stabilimenti medesimi allolllIZIO del mese ;- tassi <strong>di</strong> uscita dei <strong>di</strong>pendenti, che sono dati dal rapporto tra ilnumero dei <strong>di</strong>pendenti che hanno cessato <strong>di</strong> far parte degli stabilimentipt>:r mille <strong>di</strong>pendenti occupati negli stabilimenti medesimi all'inizio delmese.Nella seconda categoria (occupazione operaia) rientrano i seguentiin<strong>di</strong>catori:a) Regime me<strong>di</strong>o settimanale degli orari <strong>di</strong> lavoro degli operai.Questo in<strong>di</strong>catore, che è espresso in termini <strong>di</strong> ore e centesimi <strong>di</strong> ora persettimana, è dato dal numero me<strong>di</strong>o delle ore lavorative settimanali « offerte»dagli impren<strong>di</strong>tori al personale operaio in funzione delle esigenzedella produzione e tenuto conto dei contratti <strong>di</strong> lavoro. Per sua naturaquesto in<strong>di</strong>catore tende peraltro a rimanere sostanzialmente stabile attraversoil tempo ;b) In<strong>di</strong>ci delle ore effettivamente lavorate mensilmente per operaio.Questo in<strong>di</strong>catore misura le variazioni della durata espressa in ore dellavoro effettivamente prestato nel mese dal personale operaio. In tale duratanon sono comprese le ore <strong>di</strong> astensione dal lavoro (per malattia, ferie,conflitti <strong>di</strong> lavoro, ecc.), nonchè i giorni non lavorativi compresi in cia--scun mese;c) Incidenza delle ore <strong>di</strong> lavoro straor<strong>di</strong>nario. Questo in<strong>di</strong>catore èdato dal rapporto percentuale tra la somma delle ore <strong>di</strong> la:voro straor<strong>di</strong>narioèffettuato nel mese e il totale complessivo delle ore lavorate daglioperai nello stesso mese,;d) In<strong>di</strong>ci del guadagno me<strong>di</strong>o mensile per operaio. Questo in<strong>di</strong>catoremisura le variazioni dell'ammontare globale delle retribuzioni lordecomplessive (1) corrisposte <strong>di</strong> fatto in me<strong>di</strong>a per operaio in ciascun mese.(1) Esse comprendono i seguenti emolumenti: salari ad economia o a tempo; indennità<strong>di</strong> varia natura ; quote <strong>di</strong> rivalutazione ; premi a carattere continuativo ; valore delle somministrazioniin natura o indennità sostitutiva corrisposte sistematicamente ogni mese.; retribu-289


Tenuto conto che alcune voci della retribuzione (ad es. premi e gratifiche)vengono corrisposte solo in alcuni mesi, questi in<strong>di</strong>ci possono risultaremolto variabili nel corso dell'anno.Metodologia. dell 'indagineCome già accennato, l'universo considerato nel 1969 comprendeva tuttele unità locali con almeno lO <strong>di</strong>pendenti (5 per il ramo delle costruzionie delle installazioni d'impianti) ; dal suddetto universo fu estratto uncampione casuale stratificato <strong>di</strong> stabilimenti.La stratificazione dell'universo venne effettuata sulla base <strong>di</strong> duecaratteri: classe <strong>di</strong> attività economica dello stabilimento (33 strati) e classe<strong>di</strong> ampiezza dello stabilimento espressa in termini <strong>di</strong> <strong>di</strong>pendenti (5 strati).L'ampiezza del campione fu determinata includendo tutti gli stabilimenticon almeno 500 <strong>di</strong>pendenti ed assicurando la copertura del 50%dei <strong>di</strong>pendenti in ciascuno strato; ne risultò un campione formato da6.500 stabilimenti occupanti oltre 1.500.000 <strong>di</strong>pendenti.I 'singoli fenomeni rilevati mensilmente (<strong>di</strong>pendenti in forza, ore effettivamentelavorate, guadagni mensili) venivano estrapolati all'universo moltiplicandoi risultati del campione per l'inverso delle frazioni <strong>di</strong> campionamentodegli stabilimenti.Dal 1972 l'Istituto, per i motivi esposti all'inizio, ha mo<strong>di</strong>ficato laindagine trasformandola in unà rilevazione completa degli stabilimenti conalmeno 500 <strong>di</strong>pendenti.Trattandosi <strong>di</strong> rilevazione completa sono evitati i problemi sia <strong>di</strong> stratificazionedell'universo sia <strong>di</strong>rappresentatività del campione.Gli in<strong>di</strong>catori del lav~ro per ciascuna branca <strong>di</strong> attività vengono sintetizzatime<strong>di</strong>ante me<strong>di</strong>a aritmetica ponderata, nella quale i pesi sono costituitidal numero degli occupati appartenenti alle classi comprese nellabranca stessa.Pubblicazionedei risultatiGli in<strong>di</strong>ci e gli in<strong>di</strong>catori dell'indagine 1969 erano riferiti al settoresecondario (industrie estrattive, manifatturiere, costruzioni; elettricità, gase acqua).Dall'indagine 1972 sono escluse le industrie dellè costruzioni e le rimanentisono raggruppate, ai fini della pubblicazione, sia secondo la naturadei prodotti sia secondo la destinazione economica. La prima classificazioniper giorni non lavorati ; gratifiche, premi e indennità <strong>di</strong>verse non corrisposti sistematicamenteogni mese ; assegni familiari e integrazioni salariali. Risultano pertanto escluse soltantole indennità <strong>di</strong> licenziamento e quelle sostitutive <strong>di</strong> preavviso.


zione tiene <strong>di</strong>stinti i prodotti energetici da quelli della trasfòrmazione industriale,mentre la seconda classificazione <strong>di</strong>stingue i beni <strong>di</strong> consumo, ibeni d'investimento e quelli· interme<strong>di</strong>.L' indagine perm~tte <strong>di</strong>· <strong>di</strong>sporre degli in<strong>di</strong>ci e degli in<strong>di</strong>catori entrodue mesi da quello <strong>di</strong> riferimento.CONSUMI DELLE FAMIGLIE (*)L'opportunità <strong>di</strong> seguire me<strong>di</strong>ante rilevazioni <strong>di</strong>rette i consumi dellefamigHe deriva dalla necessità <strong>di</strong> ottenere informazioni esaurienti sul tenore<strong>di</strong> vita delle famiglie nonchè <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re gli effetti dello sviluppoeconomico e sociale sulle caratteristiche strutturali dei consumi dei variraggruppamenti sociali della popolazione. Tali rilevazioni - che risultanoaltresì <strong>di</strong> valido ausilio per il calcolo dei consumi privati ne] contesto dellacontabilità nazionale - hanno via via assunto importanza crescente nei/ .lavori dell'Istituto, che dal 1968 effettua apposite indagini campIOnane acarattere permanente.Già nel 1950 fu affidata ad una commIsSIOne <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o la realizzazione<strong>di</strong> un'indagine a largo raggio. Il tentativo stava per essere portatoa termine quando (giugno 1952) furono istituite due commissioni parlamentarid'inchiesta (la prima sulla « Miseria in Italia e sui mezzi percombatterla >) e la seconda sulla « Disoccupazione in Italia >}) che incaricaronol'Istituto <strong>di</strong> organizzare ed effettuare in merito apposite indagini.La contemporanea esecuzione <strong>di</strong> più inchieste non giovò all'indagine <strong>di</strong>iniziativa <strong>di</strong>retta dell'Istituto che, praticamente, dovette ricominciare larilevazione nel 1953 limitatamente ai bilanci <strong>di</strong> famiglie non agricole,espletandola nell'arco <strong>di</strong> 12 mesi a cavallo degli <strong>anni</strong> 1953-54. Questa indagine,realizzata su un campione casuale <strong>di</strong> famiglie, riveste un'importanzanotevole sia perchè è la prima rilevazione effettuata in Italia sullespese familiari, sia per gli scopi prefissi, il campo d'osservazione e la tec­·nica <strong>di</strong> campionamento (1).Negli <strong>anni</strong> 1956-1957 fu eseguita per conto della CECA una nuovaindagine su 2.000 famiglie con capofamiglia lavoratore <strong>di</strong>pendente dell'in-Le primeindagini(*) Redatto dal dotto Gianfranco INNOCENZI del Servizio delle statistiche del lavoro edei bilanci <strong>di</strong> famiglia.(1) ISTAT, Indagine statistica sui bilanci delle famiglie non agricole negli <strong>anni</strong> 1953-54, Annali<strong>di</strong> statistica, serie VIII, VoI. 11.


dustria carbosiderurgica e <strong>di</strong> composizione prefissata (padre, madre e figli),allo scopo· <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> dati per un corretto calcolo dei tassi <strong>di</strong>equivalenza del potere <strong>di</strong> acquisto al consumo e, <strong>di</strong> conseguenza, dei salarireali.La rilevazione venne svolta con meto<strong>di</strong> comparabili, su 2.000famiglie dei sei Paesi della Comunità, delle quali 365 italiane. I risultatidella indagine non sono stati pubblicati dall'IsTAT in quanto ritenuti <strong>di</strong>limitato interesse sul piano nazionale.Per effetto dell'interesse sempre crescente nei riguar<strong>di</strong> <strong>di</strong> tutti gliaspetti della vita sociale e per i conseguenti progressi realizzati dallescienze socio-economiche, fin dal 1960 si intraprese lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> una rilevazionecampionaria sulle spese delle famiglie per iniziativa dell'Istitutostatistico delle Comunità europee da effettuare, contemporaneamente econ le stesse modalità, nei sei Paesi della Comunità. Eseguita in Italiadall'IsTAT nel periodo marzo 1963-febbraio 1964 (1), essa è stata lapiù vasta inchiesta sui consumi delle famiglie compiuta in Italia finoallora.Il campo <strong>di</strong> osservazione era costituito dalle famiglie appartenenti atutte le categorie, tranne quelle <strong>di</strong> un solo componente. Il loro numero,fissato per l'Italia in 9.000, fu portato dall'IsTAT a 12.000, pari, cioè, a1.000 famiglie al mese. L'indagine, secondo i programmi della CEE, avrebbedovuto essere ripetuta nel 1973, ma venne rinviata a data da destinarsi.Le rilevazioniperio<strong>di</strong>che attualiPer sod<strong>di</strong>sfare l'esigenza <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre con maggior frequenza <strong>di</strong> datisui consumi delle famiglie, a partire dal 1968 l'IsTAT ha avviato unaindagine campionaria continuativa attuata fino al 1972 attraverso quattrorilevazioni trimestrali ricadenti nei mesi <strong>di</strong> gennaio, aprile, luglio ed ottohre.L'indagi':le, è stata impostata su nuove basi nel 1973 e presentaattualmente le seguenti principali caratteristiche.Oggetto essenziale della rilevazione sono i consumi privati, costituitidall'ammontare dei beni e servizi acquistati (o auto consumati) dalle famiglieper il sod<strong>di</strong>sfacimento dei bisogni in<strong>di</strong>viduali. Nella larga definizionesopra riportata rientrano, perciò, anche i consumi <strong>di</strong> beni che provengonodal proprio orto o dal proprio negozio, i beni e, servizi che sono·forniti dal datore" <strong>di</strong> lavoro ai <strong>di</strong>pendenti, normalmente a' titolo <strong>di</strong> salario,nonchè i fitti figurativi delle abitazioni godute in proprietà. Ogni altraspesa effettuata dalle famiglie per scopo <strong>di</strong>verso dal consumo è esclusa(1) Cfr. IscE, Bilanci familiari - Italia 1963-1964, Statistiche speciali, Serie specialen. 4; ISTAT, Indagine sui bilanci <strong>di</strong> famiglia, Anno 1963-1964, Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII,voI. 21. .


dalla rilevazione (per esempio, acquisto <strong>di</strong> fabbricati o '<strong>di</strong> terreni; pagamento<strong>di</strong> imposte; spese telefoniche per il proprio negozio e simili).Le principali poste rilevate sono le spese per:- generi alimentari (8 capitoli)- bevande,- tabacchi- abbigliamento- abitazione (principale ed eventuale secondaria), combustibili edenergia elettrica- mobili, articoli <strong>di</strong> arredamento, utensileria e servizi per la casa- igiene e salute- trasporti e comunicazioni- istruzione, cultura e <strong>di</strong>vertimenti- altre spese (assicurative, legali, per il culto, ecc.).L'unità <strong>di</strong> rilevazione, come per il passato, è la famiglia (restanoperciò escluse le convivenze) e sono considerati facenti parte <strong>di</strong> essa,come membri aggregati, anche le persone <strong>di</strong> servizio e le persone addetteal governo della casa, dei bambini, ecc. nonchè le altre persone che, aqualsiasi titolo, convivono abitualmente con la famiglia stessa.L'indagine viene condotta su un campione <strong>di</strong> famiglie estratto esclusivamenteper questo scopo dalle anagrafi conìunali secondQ un criterioche garantisca la rappresentatività dei nuclei familiari <strong>di</strong> ogni estrazionesociale. Al fine <strong>di</strong> non introdurre <strong>di</strong>storsioni nel campione, le famiglie cheper qualsiasi ragione non vogliano o non possano partecipare alla rilevazione (in me<strong>di</strong>a circa il 10%) vengono sostituite con altre aventi le stessecaratteristiche.Il campionamento è a due sta<strong>di</strong>. Il campione <strong>di</strong> primo sta<strong>di</strong>o è formatoda un sub-campione dei Comuni che partecipano alla rilevazionenazionale sulle forze <strong>di</strong> lavoro; per esso valgono, perciò, norme <strong>di</strong> stratificazionee <strong>di</strong> avvicendamento simili a quelle previste da questa rilevazione.Il secondo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> campionamento è costituito da circa 3.000 famiglie-campionein ciascun mese pari, quin<strong>di</strong>, a 36.000 all'anno. Le famiglieda rilevare mensilmente sono sud<strong>di</strong>vise nell'ambito <strong>di</strong> ciascun Comune intre parti uguali, ciascuna delle quali partecipa alla rilevazione in una decadedel mese.20293


Sebbene il fondamento giuri<strong>di</strong>co della rilevazione preveda per le famigliel'obbligo <strong>di</strong> fornire le notizie richieste, si preferisce fare affidamentosulla loro spontanea collaborazione. Le famiglie che si rifiutano o che nonè possibile raggiungere vengono sostituite, come si è detto, con altre aventicaratteristiche analoghe.I meto<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibili per le rilevazioni sui bilanci delle famiglie sono essenzialmentedue e assai <strong>di</strong>versi tra loro: quello del libretto <strong>di</strong> famigliae quello della intervista. Il primo, in base al quale le famiglie annotanonel libretto tutte le spese, presenta il vantaggio <strong>di</strong> fornire dati molto particolareggiatied esatti. Di contro, esso sottrae molto tempo alle famiglieche collaborano nonchè ai rilevatori che devono fornire esaurienti istruzioniall'atto della consegna del libretto e continua assistenza durante laregistrazione. Seguendo l'altro metodo, i dati sono raccolti nel corso <strong>di</strong>un'intervista. Sebbene le notizie siano generalmente meno precise, in quantobasate sulla capacità mnemonica degli intervistati, questo metodo consente<strong>di</strong> assistere maggiormente le famiglie, evitando che le eventuali imprecisioni<strong>di</strong>pendano dall' estrazione sociale <strong>di</strong> esse.Data l'ampiezza dell'inchiesta e la scelta casuale delle famiglie, il ricorsoal metodo classico del libretto è stato combinato con quello dell'intervista,ottenendo in tal modo un duplice accertamento per alcune voci<strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile rilevazione.Organi e modalità La rilevazione è affidata ai Comuni e per essi agli Uffici <strong>di</strong> stati<strong>di</strong>rilevazionestlca,.ove eSIstono,.ovvero al..segretan comunal' 1" d' d'1, con aSSIstenza 1 1-pendenti comunali idonei allo scopo. Per l'esecuzione dell'indagine i Comuniprovvedono alla nomina <strong>di</strong> appositi rilevatori scelti tra il personaledel Comune oppure tra persone che presentino i necessari requisiti <strong>di</strong>serietà, senso <strong>di</strong> responsabilità e capacità <strong>di</strong> ottenere una fiduciosa adesioneda parte delle famiglie intervistate. L'atten<strong>di</strong>bilità dei risultati, perla natura stessa delle notizie che vengono rilevate, <strong>di</strong>pende in modo determinantedalla capacità e dal comportamento degli intervistatori e, pertanto,alla loro scelta e preparazione è prestata particolare attenzione. Atal fine l'Istituto pre<strong>di</strong>spone adeguati cicli <strong>di</strong> istruzione a mezzo <strong>di</strong> proprifunzionari, nel corso dei quali i rilevatori vengono informati degli scopi,delle esigenze e delle <strong>di</strong>fficoltà della rilevazione. Al fine <strong>di</strong> evitare errorisistematici da parte dei rilevatori, vengono perio<strong>di</strong>camente effettuati controlliin 10co su sub-campioni casuali <strong>di</strong> questionari, per accertarsi dellacorrettezza dell' operato del rilevatore, talvolta anche presso le famiglie.Chiarimenti e informazioni sono forniti, altresì, da funzion:.'\ri degli Uffici294


provinciali <strong>di</strong> statistIca. Quali organi tecnici dell'Istituto, questi Ufficihanno il compito <strong>di</strong> fornire la necessaria assistenza tecnica e <strong>di</strong>· vigilaresulla tempestiva e regolare esecuzione della rilevazione.I questionari <strong>di</strong> rilevazione pervengono mensilmente all'Istituto ed Elaborazioneanche mensile è la elaborazione delle notizie. Ogni rilevazione mensile e pubblicazionerichiede la registrazione <strong>di</strong> circa 140.000 records, in base ai quali, dopo dei datigli opportuni controlli, vengono eseguite nel corso dell'anno cinque elaborazioni:quattro trimestrali sui dati mensili ed una annuale.Non appena <strong>di</strong>sponibili le tavole statistiche, ha inizio la valutazionecritica dei risultati alla luce dei dati precedenti nonchè delle stime alternativedei consumi privati derivanti da altre fonti. Esame quanto mai necessario,ove si considerino le possibilità <strong>di</strong> errore che possono manifestarsinelle varie fasi della rilevazione.L'Istituto pubblica per le rilevazioni svolte nel corso dell'anno i valorime<strong>di</strong> delle spese e, per i generi alimentari, anche delle quantità secondovarie modalità <strong>di</strong> spoglio, quali la ripartizione <strong>di</strong> residenza, l'ampiezzadelle famiglie, la con<strong>di</strong>zione socio-economica del capofamiglia, ecc.La prima comunicazione contenente i risultati annui relativi ai maggioriaggregati, <strong>di</strong>stribuiti per gran<strong>di</strong> ripartizioni geografiche, avviene non piùtar<strong>di</strong> del mese <strong>di</strong> giugno dell'anno successivo alla rilevazione. I principalirisultati vengono resi noti anche tramite le tra<strong>di</strong>zionali pubblicazionidell'Istituto quali l'Annuario statistico italiano, il Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica,il Compen<strong>di</strong>o statistico italiano e l'Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoroUna più ampia <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> dati avviene me<strong>di</strong>ante un Supplemento straor<strong>di</strong>narioal Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica nel quale vengono riportate <strong>di</strong>ffusamenteanche le caratteristiche metodologiche dell'indagine ed un'i11ustra~zione dei risultati conseguiti.PREZZI ALL'INGROSSO (oli:)Sebbene la <strong>di</strong>fferenza fra « prezzi all'ingrosso )} e « prezzi al consumo )}, Problemi <strong>di</strong>possa apparire quasi ovvia, se si scende ad una più dettagliata analisi non 'definizionesi riesce a definire una precisa linea <strong>di</strong> separazione fra il dominio degliuni e quello degli altri.Vengono generalmente classificati prezzi all'ingrosso « tutti i prezzipagati in occasione <strong>di</strong> transazioni commerciali tra imprese )}, con l'esclu-('II) Redatto, dal dotto Vincenzo D'IMPERIO del Servizio statistiche dei prezzi.295


sione quin<strong>di</strong> delle transazioni tra le imprese e il settore delle famiglie.Tuttavia l'espressione « prezzo all'ingrosso », tuttora vigente per continuitàstorica, non è più idonea a definire i prezzi delle merci scambiate fra leimprese. Infatti se nel passato, in una economia essenzialmente agricola,l'aspetto quantitativo della transazione «( all'ingrosso » o « al minuto »)costituiva <strong>di</strong> per sè elemento sufficiente a definire la destinazione dellamerce transatta al settore delle imprese o al settore delle famiglie, con lacomparsa sul mercato dei prodotti industriali, alcuni dei quali vendutialle imprese in pezzi singoli (come i macchinari), la quantità è <strong>di</strong>venutaelemento insufficitnte per l'attribuzione del prezzo al dominio dei prezziall'ingrosso.Pertanto, come si è sentita la. necessità <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare la arcaica <strong>di</strong>zione<strong>di</strong> (i prezzi al minuto », che designava i prezzi dei beni nei passaggidal settore delle imprese al settore delle famiglie, in « prezzi al consumo »,che meglio definisce la destinazione economica dei beni venduti al settoredel consumo finale (delle famiglie), sarebbe altresÌ auspicabile un opportunocambiamento della espressione « prezzi all'ingrosso » per adattarlaalla realtà attuale.La statistica dei prezzi all'ingrosso generalmente si limita soltanto aiprezzi delle merci, escludendo quelli dei servizi, anche se questi ultimivengono prestati da imprese ad altre imprese, come per esempio i trasporti.In sostanza dalla statistica dei prezzi all'ingrosso sono esclusi iprezzi dei « prodotti » delle imprese del settore terziario.Diversi fattori intervengono nella determinazione del prezzo <strong>di</strong> unamerce fra cui, principalmente: le figure degli operatori della transazione(produttori, grossisti, dettaglianti), il luogo <strong>di</strong> consegna, il tipo d'imballaggio,le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> pagamento, ecc.Ne deriva che, per l'esatta interpretazione della cifra esprimente unprezzo, è necessario che siano esplicitamente in<strong>di</strong>cate tutte le principalicon<strong>di</strong>zioni inerenti alla transazione da cui è scaturito il prezzo. Dal punto<strong>di</strong> vista statistico, affinchè una serie <strong>di</strong> prezzi relativi a luoghi o atempi <strong>di</strong>versi abbia un appropriato significato, oècorre che tutti i terminidella serie corrispondano ad identiche con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta ed a transazioniintervenute fra operatori appartenenti ciascuno sempre alla stessacategoria.Al fine <strong>di</strong> ottenere una maggiore omogeneità dei dati raccolti e <strong>di</strong>depurare, per quanto è possibile, il prezzo della merce da elementi eterogeneiche ne alterano la natura, nelle statistiche dell'Istituto si considera« prezzo all'ingrosso » il prezzo percepito dal ven<strong>di</strong>tore, quale corrispettivomonetario del bene ceduto al compratore, al netto quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> dazi, imposte


in<strong>di</strong>rette e altre spese varie che, sé costituiscono per l'acquirente un costoaggiuntivo al prezzo della merce, normalmente non entrano <strong>di</strong>rettamentenell'attivo del bilancio dell'operatore ven<strong>di</strong>tore.A tale riguardo è da rilevare che fino al 1972, in regime IGE, ilprezzo all'ingrosso rilevato era al netto dell'{< ultima» IGE applicata nellatransazione cui il prezzo stesso· si riferiva. Il prezzo però comprendevatutte le quote <strong>di</strong> imposte <strong>di</strong> cui era' gravato precedentemente il prodotto,in quanto le stesse risultavano conglobate nel prezzo alla stregua <strong>di</strong> tuttigli altri elementi <strong>di</strong> costo. Dal 1973, con l'introduzione dell' IVA, il cuimeccanismo <strong>di</strong> applicazione consente <strong>di</strong> separare in ogni fase <strong>di</strong> commercializzazioneil prezzo del prodotto dall'importo dèlla relativa imposta, iprezzi rilevati sono al netto <strong>di</strong> ogni quota <strong>di</strong> imposta gravante sul prodotto.Fanno eccezi?ne a questa regola generale i prodotti soggetti all'imposta<strong>di</strong> fabbricazione, per i quali l'imposta è pagata all'atto della loro immissionesul mercato e praticamente considerata conglobata nel prezzo <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.Nella grande famiglia dei prezzi all'ingrosso meritano una citazione a I prezziparte i (< prezzi alla produzione» dei prodotti agricoli.alla produzionePer l'esatta attribuzione dei prezzi <strong>di</strong> tali prodotti nel conto dei ricavidel settore agricolo, infatti, si manifestano spesso delle perplessità inrelazione al gran<strong>di</strong>ssimo numero <strong>di</strong> situazioni in cui si svolgono i mercati<strong>di</strong> tali prodotti e per l'incertezza <strong>di</strong> ben precisi limiti della funzione dellaproduzione del settore (< agricoltura l).Infatti accanto al prezzo percepito dal produttore per merce nuda«franco azienda» o (< franco magazzino produttore» - che dovrebbeconsiderarsi il classico (< prezzo alla produzione» -, troviamo nella praticamercantile comune prezzi riferiti a prodotti venduti ancora sulla pianta,con parte del rischio e degli oneri <strong>di</strong> raccolta trasferiti al compratore,e prezzi <strong>di</strong> prodotti agricoli trasformati o conservati in stabilimenticon grossi impianti ad alta tecnologia appartenenti a cooperative<strong>di</strong> produttori, che si assumono funzioni ed oneri una volta precipuamente. pertinenti ai settori industriale e commerciale. Escludendo iprezzi dei prodotti venduti . sulla pianta (casi certamente non numerosirispetto al complesso delle ven<strong>di</strong>te) e in conformità alle tendenze manifestatesiultimamente nei Paesi economicamente più progre<strong>di</strong>ti - neiquali la funzione della conservazione, trasformazione e commercializzazionedei prodotti agricoli viene sempre più integrandosi nella funzionedella produzione - i prezzi percepiti· dai produttori singoli o associati pertutte le ven<strong>di</strong>te da essi effettuate vengono attribuiti al settore agricolo.297


Oggetto ecaratteristichedella rilevazioneLa rilevazione dei prezzi all'ingrosso delle merci, sin da prima dellacostituzione dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica era effettuata dalle Camere <strong>di</strong>commercio cui il RD.L. 8 maggio 1924 n. 750, emanato per la riorganizzazionedelle stesse, demandava il compito <strong>di</strong> provvedere alla formazione<strong>di</strong> mercuriali e <strong>di</strong> listini prezzi. Precedentemente a tale data, venivanopubblicati da vari enti (municipi, Camere <strong>di</strong> commercio, pubblici mercati,giornali economici) mercuriali e listini che, per la mancanza <strong>di</strong> normetecniche <strong>di</strong> rilevazione dei prezzi, rivestivano scarso interesse statistico.Il neo Istituto ere<strong>di</strong>tò, al suo sorgere, le strutture e l'organizzazionedella Direzione generale della statistica, con l'obbligo <strong>di</strong> accentrlitre tuttelerilevazioni statistiche, effettuate fino allora con iniziative autonome daivari Ministeri ed enti pubblici.A causa della mancanza <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive unitarie e della gran<strong>di</strong>ssima eterogeneitàdelle consuetu<strong>di</strong>ni commerciali locali, i prezzi rilevati nelle variepiazze non si prestavano a utili confronti temporali e territoriali. Pertantoprima preoccupazione dell'Istituto fu quella <strong>di</strong> armonizzare il più possibilele modalità <strong>di</strong> rilevazione e <strong>di</strong> accertamento dei prezzi, che nella stragrandemaggioranza dei casi venivano pubblicati da ciascuna Camera <strong>di</strong> commerciocon scarse o ad<strong>di</strong>rittura senza alcuna in<strong>di</strong>cazione delle modalità commercialiinerenti alle transazioni che avevano dato luogo ai prezzi stessi.Al fine <strong>di</strong> dare unicità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo agli enti interessati alla rilevazionedei prezzi all'ingrosso e <strong>di</strong> fornire -precise istruzioni a tutti gli addetti atale importante mansione, l'Istituto ha pubblicato in più occasioni opportuneraccolte <strong>di</strong> meto<strong>di</strong> e norme, l'ultima delle quali «< Norme tecnicheper la rilevazione dei prezzi all'ingrosso del1e merci»), e<strong>di</strong>to nel 1960, raccogliein modo organico i fondamentali criteri della statistica <strong>di</strong> tali prezzi.Successivamente alla citata pubblicazione, da parte dell'Istituto sono stateimpartite ulteriori <strong>di</strong>rettive e suggerite innovazioni a mezzo della normalecorrispondenza e <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse circolari.Formano oggetto <strong>di</strong> rilevazione dei prezzi da parte delle Camere <strong>di</strong>commercio principalmente i prodotti agricoli e zootecnici, i prodotti delleindustrie alimentari, i materiali da costruzione e alcuni prodotti siderurgicie chimici <strong>di</strong> larga <strong>di</strong>ffusione; ne restano in gran parte esclusi i prodottimetalmeccanici e quelli dell'Ìndustria manifatturiera che, a partiredal 1953, sono oggetto <strong>di</strong> una rilevazione effettuata <strong>di</strong>rettamente dall'Isti- .tuto presso le imprese.Modelli e organi I modelli con i quali vengono comunicati i prezzi all'Istituto sono<strong>di</strong> rilevazione andati anch'essi evolvendosi nel tempo, man mano che le crescenti esi-


genze derivanti dalla lo.ro. utilizzazio.ne co.nsigliavano. le o.ppo.rtune mo.­<strong>di</strong>fiche.Attualmente la rilevazio.ne è effettuata principalmente co.n due mo.dellifo.ndamentali. Il primo. - sud<strong>di</strong>viso. in tre parti: « Pro.do.tti agrico.li >}, ({ Prodo.ttiindustriali >}, « Pro.do.tti acquistati dagli agrico.lto.ri >} - ripo.rta per ciascunamerce, o.ltre al prezzo. del mese cui si riferisce e del mese precedente,i setto.ri eco.no.mici <strong>di</strong> appartenenza degli o.perato.ri fra i quali so.no.avvenute le transazio.ni da cui so.no. scaturiti i prezzi (ven<strong>di</strong>to.re e acqùirente),il luo.go. <strong>di</strong> co.nsegna della merce e tutti gli altri elementi utilialla esatta in<strong>di</strong>viduazio.ne dei pro.do.tti e delle co.n<strong>di</strong>zio.ni <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. TalemQ dello. è uguale nel suo. schema per tutte le pro.vincie e in esso. ciascunaCamera <strong>di</strong> co.mmercio. ripo.rta le me<strong>di</strong>e mensili dei prezzi dei principalipro.do.tti rilevati sui mercati pro.vinciali co.n perio.<strong>di</strong>cità generalmentesettimanale. Co.n il seco.ndo. mQ dello. viene effettuata la rilevazio.ne mensiledei prezzi dei pro.do.tti industriali presso. le <strong>di</strong>tte. pro.duttrici. Dettimo.delli fanno. co.ntinuamente la spo.la fra le imprese interessate e l'Istituto.e ripo.rtano. i prezzi praticati dalle imprese, alle no.rmali co.n<strong>di</strong>zio.nico.mmerciali, nella decade co.mpresa fra il gio.rno. 10 e il gio.rno. 20 delmese. Le avvertenze ripo.rtate sul mQ dello. danno. utili in<strong>di</strong>cazio.ni alfine <strong>di</strong> o.ttenère serie <strong>di</strong> prezzi o.mo.genei e quin<strong>di</strong> co.nfro.ntabili neltempo..Allo. sco.po. <strong>di</strong> o.ttenere co.n maggio.re tempestività i dati necessari per ilcalco.lo. dell'in<strong>di</strong>ce dei prezzi all'ingro.sso., vengo.no. utilizzati altri due modellia perio.<strong>di</strong>cità mensile, inviati all'IsTAT, rispettivamente, dalle Camere<strong>di</strong> co.mmercio. e dalle <strong>di</strong>rezio.ni dei mercati all'ingro.sso. dei pro.do.ttio.rto.fruttico.li, co.n qualche gio.rno. <strong>di</strong> anticipo. rispetto. agli altri mo.delliso.pra menzio.nati.Altri due mo.delli a perio.<strong>di</strong>cità settimanale ripo.rtano. infine, a curadelle Camere <strong>di</strong> co.mmercio., i prezzi <strong>di</strong> alcuni pro.do.tti o.rto.fruttico.li inparticolari co.n<strong>di</strong>zio.ni <strong>di</strong> co.mmercializzazio.ne e i prezzi <strong>di</strong> alcuni pro.do.ttiagrico.li e zo.o.tecnici alimentari interessanti la po.litica agrico.la della CEE.Per la rilevazio.ne dei dati l'Istituto. si avvale degli Uffici pro.vinciali<strong>di</strong> statistica, presso. le Camere <strong>di</strong> co.mmercio.. Po.ichè la pubblicazio.ne deilistini dei prezzi all'ingro.sso. rientra nei co.mpiti istituzio.nali delle Camere,generalmente presso. ciascuna <strong>di</strong> esse esiste un « ufficio. prezzi >} che curala tilevazio.ne.I prezzi rilevati vengo.no. prima so.tto.po.sti all'appro.vazio.ne <strong>di</strong> specialico.mmissio.ni fo.rmate da funzio.nari camerali e <strong>di</strong> altri enti pubblici e dao.perato.ri eco.no.mici o.peranti in campi <strong>di</strong> interessi co.ntrappo.sti (ven<strong>di</strong>to.ri,acquirenti, me<strong>di</strong>ato.ri). I prezzi co.sì accertati vengo.no. pubblicati sui299


listini delle Camere <strong>di</strong> commercio e costituiscono il materiale <strong>di</strong> baseper la formazione dei prezzi comunicati all'IsTAT a mezzo dei citatimodellI.Calcolo .degliin<strong>di</strong>ci epubblicazionedei datiL'Istituto centrale' <strong>di</strong> statistica avvertì, fin dall'inizio, l'importanzadella materia dei prezzi e si preoccupò <strong>di</strong> colmare soprattutto il vuoto<strong>di</strong> dati ufficiali che aveva caratterizzato i perio<strong>di</strong> precedenti.La prova <strong>di</strong> tale particolare sensibilità per un problema tanto importantenella vita economica nazionale sta nel fatto che nel luglio 1927,pochi mesi dopo la sua costituzione, l'Istituto, superando enormi <strong>di</strong>fficoltàderivanti dalla mancanza <strong>di</strong> precedenti organiche rilevazioni e mentre erain corso il. completamento della propria organizzazione interna, pubblicòil primo fascicolo del Bollettino quin<strong>di</strong>cinale dei prezzi nel supplemento. or<strong>di</strong>nario della « Gazzetta Ufficiale del Regno l). Successivamente iniziòl'elaborazione <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce nazionale dei prez,zi all'ingrosso a base 1932 = 100,con perio<strong>di</strong>cità mensile, la cui pubblicazione ebbe inizio nel novembre1934. Tale in<strong>di</strong>ce si affiancò ai due in<strong>di</strong>ci a base 1913= 100 che già datempo venivano elaborati, uno dal Consiglio provinciale dell' economiacorporativa <strong>di</strong> Milano e l'altro dall'economista Prof. Bachi. Detto in<strong>di</strong>ce,trasformato successivamente a base 1928 = 100, fu calcolato fino a quandole con<strong>di</strong>zioni del Paese, travolto dalla guerra, ne resero possibile l'elaborazIOne.Nello stesso periodo l'Istituto curò inoltre l'impostazione e il calcolo<strong>di</strong> due particolari in<strong>di</strong>ci settoriali con perio<strong>di</strong>cità annuale: gli in<strong>di</strong>ci « deiprezzi dei prodotti venduti» e (I del prezzi dei prodotti acquistati» dagliagricoltori, entrambi a base 1928 = 100.Nel 1945, alla ripresa dell'attività, l'Istituto cercò <strong>di</strong> riprenderele fila dei rapporti con gli uffici periferici, interrotti a causa degli eventibellici, nella nuova realtà economica e politica che era venuta a determinarsi.Superando le enormi <strong>di</strong>fficoltà connesse con una situazione<strong>di</strong> mercato estremamente complessa, caratterizzata dalla' coesistenza <strong>di</strong>« prezzi ufficiali l), « prezzi nominali» e « prezzi effettivi o <strong>di</strong> mercatonero l), iniziò la pubblicazione <strong>di</strong> tavole <strong>di</strong> prezzi all'ingrosso ispiran~dosi al principio <strong>di</strong> riteneré vali<strong>di</strong> i prezzi effettivamente pagati nelletransazioni, al <strong>di</strong> là dei decreti e delle imposizioni che nessuno rispettava.Fu ripreso il calcolo dell'in<strong>di</strong>ce nazionale dei prezzi all'ingrosso conla nuova base 1938 = 1, fu effettuato l'aggancio con l'in<strong>di</strong>ce precedentecolmando le numerose lacune che si erano verificate in conseguenza degli300


eventi bellici e, attraverso ricerche storiche, fu costruita una serie continua<strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci dei prezzi all'ingrosso risalente fino al lontano 1861. Taleserie, aggiornata ogni anno, costituisce uno dei parametri (l'altro è l'in<strong>di</strong>cedei prezzi al consumo) per il calcolo dei coefficienti che consentono <strong>di</strong>convertire valori monetari <strong>di</strong> un qualunque anno in lire <strong>di</strong> tutti gli altri<strong>anni</strong> della serie, in relazione al <strong>di</strong>verso potere <strong>di</strong> acquisto della lira nellevarie epoche.Nel 1957, dopo lunga preparazione, fu pubblicato il nuovo in<strong>di</strong>cenazionale dei prezzi all'ingrosso con base 1953 = 100, la cui impostazionestrutturale, ricalcata quasi integralmente nei successivi cambiamenti <strong>di</strong>base (1966 e 1970) si <strong>di</strong>fferenziava parecchio da quella dell'in<strong>di</strong>ce precedente.Furono impostati, anche, con <strong>di</strong>versa struttura, i nuovi in<strong>di</strong>ci annualidei {< prezzi dei prodotti venduti» e dei {< prodotti acquistati» dagliagricoltori. Questi ultimi due, completamente rinnovati in occasione delsu~cessivo cambiamento <strong>di</strong> base (1966 = 100), vengono attualmente calcolaticon la base 1970 = 100 mantenendo sempre l'iniziale perio<strong>di</strong>cità annuale.Nel 1967, in occasione del rinnovo degli altri in<strong>di</strong>ci dei prezzi, aitra<strong>di</strong>zionali in<strong>di</strong>ci citati ne fu affiancato un altro che· è andato assumendonel tempo una importanza sempre maggiore: l'{< in<strong>di</strong>ce del costo <strong>di</strong> costruzione<strong>di</strong> un fabbricato residenziale» con base 1966 = 100, attualmentecalcolatp anch'esso con la nuova base 1970 = 100.Un notevole impulso hanno avuto le rilevazioni dei prezzi (soprattuttoquella dei prezzi alla produzione dei prodotti agricoli) dalla necessità <strong>di</strong>sod<strong>di</strong>sfare le numerose esigenze dell'Istituto statistico delle Comunitàeuropee e <strong>di</strong> altri enti comunitari. Attualmente, infatti, esiste un rapporto<strong>di</strong> stretta collaborazione con l'Istituto <strong>di</strong> statistica europeo al quale vengonoforniti prezzi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> un gran numero <strong>di</strong> prodotti venduti e acquistati dagliagricoltori e i relativi in<strong>di</strong>ci mensili che concorrono alla formazione deglistessi in<strong>di</strong>ci comunitari.Oltre che come elementi <strong>di</strong> base per il calcolo degli in<strong>di</strong>ci, i prezzi. all'ingrosso pervenuti all'Istituto, dopo attenta analisi critica comparativa,hanno trovato sempre, e trovano tuttora, imme<strong>di</strong>ata utilizzazione con l'inserimemotal quali, o come me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> prezzi <strong>di</strong> vari mercati, nelle numerosepubblicazioni e<strong>di</strong>te dall'IsTAT: Compen<strong>di</strong>o statistico italiano, Annuariostatistico italiano, vari annuari specializzati (<strong>di</strong> statistica agraria, zootecnica,industriale, del commercio interno, ecc.), Bollettino mensile <strong>di</strong> statisticae, negli ultimi <strong>anni</strong>, Notiziario dei prezzi me<strong>di</strong> settimanali deiprodotti agricolo-zoo tecnici alimentari interessanti la politica agricola dellaCEE.30I


Inoltre, tuttI I prezzi rilevati vengono riportati su appositi schedariper la formazione <strong>di</strong> serie storiche <strong>di</strong> prezzi: alcune <strong>di</strong> tali serie, attraversoricerche e concatenamenti, sono state ricostruite fino a farle risalirea tempi abbastanza remoti.PREZZI AL CONSUMO (*)•La grande importanza che i prezzi - supremi regolatori della produzione,della <strong>di</strong>stribuzione e del consumo - assumono in economia giustificaampiamente la particolare attenzione che viene de<strong>di</strong>cata alle indaginie alle elaborazioni che li riguardano.Indagini ed elaborazioni <strong>di</strong> tale genere possono essere condotte suiprezzi praticati sia dal produttore delle merci, sia dall'importatore, sia dalgrossista ad altro grossista o al dettagliante, sia dal dettagliante nei confrontidel consumatore. "Qui si farà riferimento ai prezzi praticati in taleultima fase <strong>di</strong> scambio: ai cosidetti prezzi al consumo.Problemi <strong>di</strong>detinizione e"<strong>di</strong> comparabilitàLa rilevazione dei prezzi al consumo incontra numerosi problemi, siain quanto tali prezzi variano in funzione delle con<strong>di</strong>zioni locali <strong>di</strong> mercatipiù o meno ristretti, sia perchè non sempre risulta sod<strong>di</strong>sfatta la con<strong>di</strong>zionedella comparabilità dei tipi <strong>di</strong> merce nello spazio e nel tempo.Per i prezzi al minuto in generale, e per quelli dei generi alimentariin particolare, non si ha, infatti, un vero mercato, ma vari mercati, daun rione all'altro, da un tipo <strong>di</strong> negozio all'altro, da una clientela all'altra,e per <strong>di</strong> più, oltre ai commercianti con negozi, le ven<strong>di</strong>te al dettagliovengono praticate anche da commercianti ambulanti, da aziende cooperative,da mercati rionali, ecc.Inoltre nelle ven<strong>di</strong>te al consumatore i prodotti finiti si presentano" con scelte, confezioni, manipolazioni cosi varie da rendere <strong>di</strong>fficile la loroesatta in<strong>di</strong>viduazione. Non è "eccezione, infatti, ma spesso è regola, cheun determinato prodotto finito, pur conservando la stessa denominazione, sipresenti nei <strong>di</strong>versi mercati o nello stesso mercato con caratteristiche merceologiche<strong>di</strong>fferentissime. A ciò si riconnette la necessità <strong>di</strong> usare in pratica,per i generi <strong>di</strong> cui si deve rilevare il prezzo, la specificazione piùminuta della qualità.La rilevazione dei prezzi al consumo è una rilevazione campionariaa scelta ragionata. Non è estesa a tutti i prodotti e servizi esistenti sul(*) Redatto dal dotto Attilio PIGHETTI del Servizio delle statistiche dei prezzi.302


mercato, ma soltanto ai prezzi <strong>di</strong> quelli che più <strong>di</strong> frequente ricorrono nellespese della maggior parte delle famiglie. L'evoluzione continua ~del gustodei consumatori pone la necessità <strong>di</strong> aggiornare con una: certa frequenzal'elenco dei prodotti rilevati, cosa che viene fatta addentrandosi anchein settori <strong>di</strong> mercato ritenuti in passato <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile accesso alla ricerca.I vari settori a cui si estende la rilevazione dei prezzi al consumopossono così raggrupparsi: generi alimentari, articoli <strong>di</strong> abbigliamento, elettricitàe combustibili, canoni <strong>di</strong> affitto e spese accessorie delle abitazioni,beni e servizi vari. Al fine <strong>di</strong> poter garantire il buon esito delle rilevazioniè necessario che vengano rispettati alcuni principi <strong>di</strong> carattere generaleche si può <strong>di</strong>re costituiscano la base <strong>di</strong> ogni rilevazione.Con<strong>di</strong>zione preliminare è la perfetta comparabilità nel tempo e nellospazio delle varietà e quaUtà delle merci considerate.La rilevazione è in<strong>di</strong>rizzata per ogni merce alla ricerca del prezzodella qualità o varietà maggiormente venduta in ciascun negozio facenteparte del piano <strong>di</strong> rilevazione. Tale scelta è particolarmente importanteperchè dette qualità costituiranno la base della rilevazione. Per questomotivo la scelta viene effettuata me<strong>di</strong>ante apposite, accurate indagini preliminari.Rispettato è altresì, con l'ausilio <strong>di</strong> particolari accorgimenti tecnici,il principio della comparabilità nel tempo, malgrado le <strong>di</strong>fficoltà chenon mancano <strong>di</strong> manifestarsi per la continua immissione sul mercato <strong>di</strong>nuovi tipi <strong>di</strong> prodotti.L'Istituto :centrale <strong>di</strong> statistica ha provveduto ad emanare appositenorme che garantiscono l'omogeneità dei proce<strong>di</strong>menti adottati in tutti iComuni soggetti alla rilevazione, principi che tutti sono tenuti a seguirerigidamente.Particolari norme stabiliscono i princIpI base per il funzionamentodegli uffici comunali incaricati delle rilevazioni al fine <strong>di</strong> garantire lamaggior cura possibile nell' espletamento delle indagini.Si è detto come sia <strong>di</strong> principale necessità il rispetto del principiodella comparabilità nel tempo delle varietà <strong>di</strong> prodotti oggetto delle rilevazioni.Se le varietà considerate perdono col tempo la <strong>di</strong>ffusione che leavevano fatte preferire ai fini della rilevazione del prezzo, debbono esseresostituite con altre che, nel frattempo, abbiano assunto maggiore importanzapresso i consumatori e il cui prezzo possa considerarsi rappresentativoagli effetti della rilevazione.In caso <strong>di</strong> sostituzione è norma costante <strong>di</strong> far corrispondere allecaratteristiche delle varietà sostituite quelle delle varietà che vengono presein considerazione. Quando cause <strong>di</strong> forza maggiore costringano a sostitu;.,zioni dei tipi <strong>di</strong> prodotti e <strong>di</strong> servizi inizialmente scelti, la omogeneità3°3


delle serie dei dati viene ripristinata attraverso opportuni proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>concatenamento.La comparabilità nel tempo dei dati raccolti richiede inoltre che, unavolta stabilito l'elenco dei negozi rappresentativi del locale mercato aldettaglio,tale elenco resti in seguito inalterato. Ma, come è stato visto perle varietà, bisogna tener presenti le circostanze che rendono nec~ssarioprocedere a variazioni dell' elenco dei negozi inizialmente stabilito. Dettecircostanze sono in genere determinate da definitiva chiusura del negQzio,da mancato costante rifornimento delle merci <strong>di</strong> cui deve rilevarsi ilprezzo, o quando l'esercizio abbia perduto agli effetti della rilevazione deiprezzi la rappresentatività inizialmente attribuitagli.Anche in questi casi bisogna procedere alla sostituzione dei n~gozigarantendo la comparabilità delle serie dei prezzi rilevati; non ~, p~rò,sufficiente garantire detta comparabilità scegJiendo nel nuovo negozio lastessa varietà e qualità <strong>di</strong> prodotto considerata nel negozio che deve esseresostituito. Dato che il prezzo <strong>di</strong> una stessa varietà può variare da negozioa negozio per caratteristiche proprie al negozio stesso (maggior volum~ <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta, particolare sistema <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta, ecc.) è necessario evitare <strong>di</strong> segnalareuna oscillazione dei prezzi che non risponde alla realtà. Se, quin<strong>di</strong>,nel nuovo negozio non è possibile reperire la stessa varietà precedentementeconsiderata, o se, pur essendo la varietà della merce perfettamente uguale,si riscontri comunque una variazione nei prezzi praticati, il rispetto dellacomparabilità dei dati nel corso del tempo viene conseguito me<strong>di</strong>ante opportuniproce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> concatenamento.Modelli e organi<strong>di</strong> rilevazione'Dal 1927 al 1944, per la rilevazione dei preZZI presso CIascun negozioo mercato veniva pre<strong>di</strong>sposto, a cura del Comune, un apposito modello<strong>di</strong> <strong>di</strong>tta, con l'in<strong>di</strong>cazione del nominativo della <strong>di</strong>tta, del nqme delproprietario o gerente, dell'in<strong>di</strong>rizzo e del genere <strong>di</strong> commercio al minutoesercitato. In detto modello venivano in<strong>di</strong>cati i singoli generi e le relativequalità e .specie del prodotto o dei prodotti rilevati presso la <strong>di</strong>tta cqnsideratae i corrispondenti prezzi effettivamente praticati dalla <strong>di</strong>tta stessaalla data della rilevazione del mese corrente e <strong>di</strong> quello precedente.L'ufficio comunale provvedeva, inoltre, alla trascrizione d~i prezzirelativi a ciascuna qualità dei generi considerati in apposito modello <strong>di</strong>elaborazione ed in un registro destinato alla stessa funzione.Eseguiti gli opportuni accertamenti sulla loro esattezza, l'ufficio provvedevaalla determinazione, me<strong>di</strong>ante me<strong>di</strong>a aritmetica semplice, del prezzome<strong>di</strong>o relativo a ciascun genere o alle singole qualità <strong>di</strong> uno st~sso3°4


genere. I prezzIriassuntivi, copial'ufficio prepostoall'IsTAT.me<strong>di</strong> cosÌ determinati venivano trascritti nei modellidei quali, firmata dal Podestà e dal responsabile delminutoveniva alla iilevazione dei prezzi alinviataA partire dal 1945, con la ripresa dell'attività dell'Istituto centrale <strong>di</strong>statistica, sono stati usati nuovi modelli <strong>di</strong> rilevazione. Per andare incontroalle esigenze del momento, in essi dovevano riportarsi, per i generialimentari, sia i prezzi legali sia i prezzi <strong>di</strong> mercato libero.Successivamente ogni fase della rilevazione è stata accompagnata daun proprìo modello, in cui vengono trascritti i dati che la riguardano. Visono, infatti, modelli <strong>di</strong> rilevazione, modelli <strong>di</strong> riepilogo e modelli <strong>di</strong> trasmissionedei dati riguardanti sia l'alimentazione, sia l'abbigliamento e lespese varìe, sia gli affitti e i servizi.Organo delle rilevazioni dei prezzi al minuto è l'Ufficio comunale<strong>di</strong> statistica, dove esiste, o altro ufficio del Comune.Suoi compiti sono la rilevazione dei prezzi, il controllo e la sintesi deidati rilevati, la trasmissione <strong>di</strong> questi dati all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.Il controllo consiste nell'in<strong>di</strong>viduare anzitutto i casi <strong>di</strong> non effettuatarilevazion:e dei prezzi, allo scopo <strong>di</strong> procedere ad eventuali rilevazioni supplementario per proporre alla Commissione comunale <strong>di</strong> controllo la sostituzionedella fonte <strong>di</strong> rilevazione o del tipo o varietà del genere o servizioprescelto. Successivamente, nell'effettuare, genere per genere, unaccurato confronto sia fra i prezzi rilevati nei vari negozi, per in<strong>di</strong>viduareeventuali <strong>di</strong>scordanze, sia tra i prezzi dell'ultima rilevazione e quelli delleprecedenti, per accertare <strong>di</strong>scordanze <strong>di</strong> variazione nel tempo tra i datidei vari negozi considerati.Completata la trascrizione dei prezzi sui modelli ed il loro controllo,l'ufficio procede alla sintesi dei dati rilevati per ciascun genere o serviziome<strong>di</strong>ante la me<strong>di</strong>a aritmetica semplice, in modo da ottenere il prezzo me<strong>di</strong>odecadale per i generi alimentari o il prezzo me<strong>di</strong>o mensile per glialtri generi o servizi.Per ciascun genere alimentare, subito dopo la sintesi dei prezzi rilevatiper la terza decade si procede ad una seconda sintesi per ottenere ilprezzo me<strong>di</strong>o mensile (me<strong>di</strong>a aritmetica semplice dei tre prezzi me<strong>di</strong> decadalicalcolati nel mese). Ai fini <strong>di</strong> un ulteriore controllo e <strong>di</strong> un efficaceconfronto con i prezzi me<strong>di</strong> <strong>di</strong> generi similari, l'ufficio riporta su appositeschede i prezzi me<strong>di</strong> calcolati per ciascun mese dell'anno per ogni genererilevato ..I dati così raccolti ed elaborati vengono trasmessi all'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica dopo che la Commissione comunale <strong>di</strong> controllo li ha appro-3°5


vati. Infatti l'importanza sempre maggiore dei risultati delle rilevazioni,anche ai fini del calcolo degli in<strong>di</strong>ci del costo della vita utilizzati in camposindacale, richiede un ulteriore controllo dei dati prima che questi venganotrasmessi all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica. Da ciò l'istituzione della ricordataCommissione comunale <strong>di</strong> controllo, formata dal Sindaco che lapresiede e che può farsi sostituire da un Assessore, dal <strong>di</strong>rettore dell'Ufficioprovinciale <strong>di</strong> statistica, da un funzionario della Sezione provincialedell'alimentazione designato dal Prefetto, dai rappresentanti dell'associazionedei datori <strong>di</strong> lavoro e delle associazioni dei lavoratori. Il <strong>di</strong>rigentedell'ufficio comunale partecipa alle riunioni con mansioni <strong>di</strong> 'segretario.All' esame <strong>di</strong> detta commissione, che si riunisce entro la fine <strong>di</strong> ognimese, vengono sottoposti tutti i dati contenuti sia nei modelli <strong>di</strong> rilevazionesia in quelli <strong>di</strong> riepilogo e <strong>di</strong> trasmissione, nonchè ogni comunicazionedell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica relativa a nuove norme o a decisionisu questioni precedentemente sorte e le relative risposte da partedell'Ufficio comunale.È importante far presente che la commissione in nessun caso, salvoerrori materiali, può ritoccare i prezzi calcolati; essa può solo richiedere. all'ufficio comunale la ripetizione della rilevazione per i prezzi che ritienenon corrispondano a quelli praticati nei negozi. La commissione, inoltre,non può portare variazioni alle <strong>di</strong>sposizioni emanate dall'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica al quale però può, attraverso il verbale, far presente le proprieosservaZlOnt.Fonti dei datiAffinchè i prezzi rilevati possano considerarsi rappresentativi <strong>di</strong> tuttii prezzi praticati sul mercato per quei determinati generi e servizi, particolarecura viene data alla scelta delle fonti presso cui i prezzi stessi vengonorilevati. A tal fine si è proceduto in ciascun Comune incaricatodella rilevazione alla determinazione <strong>di</strong> appositi campioni <strong>di</strong> esercizi <strong>di</strong>ven<strong>di</strong>ta, scelti tenendo presente la con<strong>di</strong>zione che fossero riprodotte lecaratter~stiche principali dell' organizzazione locale del commercio al dettaglio.Vi figurano pertanto i <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> esercizi (empori, negozi specializzatinella ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> determinati prodotti, mercati citta<strong>di</strong>ni, ecc.). Ilcampione suddetto rispecchia inoltre la <strong>di</strong>stribuzione territoriale degli esercizi<strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta al dettaglio nelle <strong>di</strong>verse zone economiche della città, purrispettando la norma del particolare riguardo a quelli più frequentati dalleclassi operaie ed impiegatizie.L'elenco dei negozi risulta più o meno esteso a seconda dell'importanzademografica della città e della maggiore o minore variabilità dei306


prezzi del genere considerato. Detto elenco è quin<strong>di</strong> comprensivo <strong>di</strong> unnumero <strong>di</strong> esercizi maggiore per i generi alimentari (e fra questi soprattuttoper quelli che fanno supporre un margine maggiore <strong>di</strong> variabilitàdei prezzi) che per gli articoli <strong>di</strong> abbigliamento e per i servizi. La preferenzaè stata comunque data a quegli esercizi che risultano più abbondantementeriforniti e maggiormente frequentati, in quanto i loro prezzi sonoda considerarsi più rappresentativi.Gli esercenti attualmente considerati nei Comuni capoluoghi <strong>di</strong> provinciasono, in complesso, circa 25.000, <strong>di</strong> cui 9.000 in generi alimentari,3.500 in articoli <strong>di</strong> abbigliamento, circa 7.000 per gli articoli vari e 5.500per i servizi personali. Il numero dei locatari prezzo cui viene fatta larilevazione dei canoni <strong>di</strong> affitto delle abitazioni ammonta a 13.500 e ilnumero delle stanze da essi occupate è <strong>di</strong> circa 66.000.È noto che, <strong>di</strong> regola, gli esercizi inizialmente scelti non debbono esseresostituiti. Nel caso però in cui, per cause <strong>di</strong> forza maggiore, si rendanecessario procedere alla loro sostituzione, questa viene effettuata in mododa non alterare la preesistente <strong>di</strong>stribuzione territoriale della rilevazione.La perio<strong>di</strong>cità delle rilevazioni è <strong>di</strong>versa a seconda delle varie categorie<strong>di</strong> prodotti e <strong>di</strong> servizi.È decadale, a causa della variabilità dei prezzi (specie per le uova;il pesce, le patate e gli ortofrutticoli), quella dei generi alimentari, cheviene effettuata nei giorni 5, 15, 25 <strong>di</strong> ogni mese; è mensile, quella degliarticoli <strong>di</strong> abbigliamento e <strong>di</strong> alcuni servizi (spettacolo cinematografico,partita <strong>di</strong> calcio, taglio <strong>di</strong> capelli e rasatura della barba, confezione <strong>di</strong>abiti, risuolatura delle scarpe, ecc.), che viene effettuata il 15 <strong>di</strong> ogni mese.A maggiore <strong>di</strong>stanza, a causa della minore variabilità dei prezzi, vengonoeffettuate le rilevazioni degli affitti delle abitazioni (trimestrale), quelladei prezzi dei beni durevoli e <strong>di</strong> molti servizi, tra i quali i servizi pub- .blici.In linea <strong>di</strong> massima, quin<strong>di</strong>, si può <strong>di</strong>re che la rilevazione dei prezziviene effettuata iIi tutti i mesi dell'anno e· si riferisce sempre alla stessamerce o allo stesso servizio.Perio<strong>di</strong>citàe carat~eri8ticheLa rilevazione dei prezzi dei generi alimentari viene effettuata nei negozi,nei mercati rionali e in tutti gli altri luoghi maggiormente frequentatidalla popolazione, scelti in proporzione alla quantità venduta nei mercatio in altri luoghi. Ciascun Comune ha provveduto a precisare le qualitàe le varietà <strong>di</strong> cui rileva i prezzi, al fine <strong>di</strong> evitare la raccolta <strong>di</strong> prezziGeneri alimentari


Abbigliamentoe arredamentonon omogenei nel tempo (cioè nelle successive rilevazioni, presso lo stessonegozio), e, possibilmente, nello spazio (cioè fra negozio e negozio dellostesso Comune). Se sono offerte in ven<strong>di</strong>ta, per lo stesso genere, più varietàaventi i requisiti fissati dall'Istituto, è stata assoggettata a rilevazionequella che nel negozio risulta più venduta. Per i generi <strong>di</strong> primo consumo,come il pane e la pasta, sono stati stabiliti i tipi più venduti performa, pezzatura o abburattamento, me<strong>di</strong>ante apposite indagini.Per la scelta dei negozi dove effettuare la rilevazione dei prezzi degliarticoli <strong>di</strong> abbigliamento, <strong>di</strong> arredamento e <strong>di</strong> uso personale e domestico si. sono seguiti, <strong>di</strong> norma, i criteri in<strong>di</strong>cati in precedenza, ad eccezione degliarticoli <strong>di</strong> abbigliamento per i quali è stato tenuto presente che la popolazionesi rifornisce solo in parte nei negozi della zona in cui abita, preferendoeffettuare i propri acquisti nelle zone centrali. Per essi è statapertanto data la preferenza, ove possibile, a negozi appartenenti a <strong>di</strong>ttenote, a empori gestiti da consorzi <strong>di</strong> produttori e cosi via. Ancheper questi articoli il numero dei negozi è stato stabilito tenendoconto delle <strong>di</strong>vergenze <strong>di</strong> prezzo esistenti per ciascun genere nei <strong>di</strong>versi,negozi della città: maggior numero quin<strong>di</strong> per i tessuti, le calzature, ecc.;minor numero per gli utensili, i me<strong>di</strong>cip.ali, gli articoli igienici. N e1 corsodelle rilevazioni è norma che non devono essere considerati i prezzi degliscampoli, degli scarti <strong>di</strong> magazzino e <strong>di</strong> tutti quegli articoli che risentono<strong>di</strong> particolari situazioni aziendali.AbitazioniScopo della rilevazione dei canoni <strong>di</strong> affitto e delle spese accessoriedelle abitazioni è quello <strong>di</strong> determinare le variazioni nel tempo della spesache i conduttori <strong>di</strong> appartamenti presi in affitto sostengono per l'uso degliappartamenti stessi. Oltre al canone <strong>di</strong> affitto vengono considerate alcunefra le più importanti sp~se accessorie e cioè quelle sostenute per acqua,serviziò <strong>di</strong> portierato, ascensore, illuminazione delle scale, riscaldamentocentrale. La rilevazione viene effettuata me<strong>di</strong>ante intervista <strong>di</strong>retta dei locatarinegli appartamenti prescelti, richiedendo l'importo dell'ultiino canone<strong>di</strong> affitto pagato e delle eventuali spese accessorie. Ai fini della rilevazione,l'appartamento è inteso come un insieme <strong>di</strong> ambienti vuoti, a<strong>di</strong>bitiad abitazione, con entrata in<strong>di</strong>p~ndente e completamente occupati dallocatario e dalla sua famiglia~ Non vengono considerati gli appartamentiper cui sono corrisposti canoni ridotti per particolari accor<strong>di</strong> o relazionicon il proprietario. Il numero degli appartamenti considerati varia perciascun Comune a seconda dell'ammontare della popolazione; da un massimo<strong>di</strong> 200 appartamenti (ad eccezione <strong>di</strong> Roma e Milano che ne con-308


siderano <strong>di</strong> più) ad un mlnlffiO <strong>di</strong> 75. Gli appartamenti sono stati sceltiseguendo il criterio della rappresentatività <strong>di</strong> tutti quelli esistenti nel capoluogosia per quartiere, sia per tipo, sia per data <strong>di</strong> costruzione, sia per(categoria popolari, economici, signorili), tipo <strong>di</strong> proprietario (privato,ente pubblico, ecc.) e ampiezza.La raccolta dei prezzi al consumo è completata dalla rilevazione deiprezzi e delle tariffe <strong>di</strong> numerosi servizi, sia personali che pubblici. Lenorme <strong>di</strong> rilevazione dei prezzi dei servizi, pur non <strong>di</strong>scostandosi daiprincipi <strong>di</strong> massima previsti per le rilevazioni in genere, hanno la caratteristica<strong>di</strong> essere più particolareggiate <strong>di</strong> quelle delle merci vere e proprie,nel senso che ognuna delle varie categorie <strong>di</strong> servizi, o anche per ognuno<strong>di</strong> essi, occorrono accorgimenti particolari. Tra i molti servizi sottopostia rilevazione è opportuno ricordare le tariffe relative ai trasporti urbanied .extraurbani, quelle della vasta gamma dei servizi per l'igiene personale,oltre alle tariffe postali, e ai prezzi dei biglietti per gli spettacoli.ServiziScopo della rilevazione dei prezzi è essenzialmente quello <strong>di</strong> costituireun' efficace documentazione del loro variare da un luogo all'altroo in successivi perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tempo. Spesso le rilevazioni dei prezzi noncostituiscono che il presupposto per il conseguimento <strong>di</strong> uno scopo<strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne superiore: la costruzione, cioè, <strong>di</strong> serie <strong>di</strong> numeri in<strong>di</strong>ci attea rappresentare sinteticamente le variazioni subite nel tempo da interecategorie <strong>di</strong> prezzi, variazioni che potrebbero desumersi solo in via<strong>di</strong> larga approssimazione attraverso la semplice consultazione dei prezzirilevati.Le elementari elaborazioni atte a sintetizzare i prezzi rilevati in prezzime<strong>di</strong> per. città e nazionali, si trasformano quin<strong>di</strong> in elaborazioni <strong>di</strong> naturapiù complessa quando si deve procedere al calcolo dei numeri in<strong>di</strong>ci,siano essi in<strong>di</strong>ci dei prezzi al consumo o del costo della vita.Il decreto legge 20 febbraio 1927, n. 222 affidava all'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica l'incarico <strong>di</strong> promuovere la formazione degli in<strong>di</strong>ci del costodella vita, e conseguentemente <strong>di</strong> seguire le rilevazioni dei prezzi al minuto.Nel Bollettino quin<strong>di</strong>cinale dei prezzi, <strong>di</strong> cui l'Istituto iniziò la pubblicazionenel luglio del 1927, dal gennaio del 1928 sono stati pubblicatigli in<strong>di</strong>ci dei prezzi al minuto, con base 1913 = 100, <strong>di</strong> 21 generi <strong>di</strong> primanecessità. Dal febbraio 1929 è stata iniziata la pubblicazione <strong>di</strong> una tabellacontenente 'i prezzi al minuto dei 21 generi <strong>di</strong> consumo popolare,praticati in tutti i capoluoghi del Regno. Con il mese <strong>di</strong> agosto delloCalcolo degliin<strong>di</strong>ci epubblicazionedei dati21


stesso anno vennero introdotte delle « Note riassuntive l),nelle qualisi illustrò in forma sintetica ma chiara l'andamento dei vari genericonsiderati, come pure degli in<strong>di</strong>ci del costo della vita e dei prezzi alminuto.Contemporaneamente al Bollettino quin<strong>di</strong>cinale dei prezzi venne iniziatala pubblicazione del Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica e del Compen<strong>di</strong>ostatistico italiano.Verso la fine del 1929 cominciarono a pubblicarsi tabelle contenentil'ammontare dei canoni e gli in<strong>di</strong>ci degli affitti delle abitazioni <strong>di</strong> famiglieoperaie, riferiti a vano. Col 1930 vengono pubblicate le statistiche deiprezzi del gas e della energia elettrica per alcune città nonchè le tariffeme<strong>di</strong>e delle automobili pubbliche per il trasporto delle persone. Dall'aprileha avuto inizio la pubblicazione, sempre nel Bollettino dei prezzi, dell'in<strong>di</strong>cenazionale del costo della vita, base giugno 1927 = 100.A partire dal settembre 1945, l'Istituto centrale <strong>di</strong> statIstIca ripresela pubblicazione del Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica e con esso <strong>di</strong>una nuova serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci (<strong>di</strong> 20 generi prima, <strong>di</strong> 28 poi) dei prezzial minuto con base 1938 = 100. Per tali generi l'Istituto calcolava mensilmente,attraverso la me<strong>di</strong>a aritmetica semplice, il prezzo me<strong>di</strong>o nazionalesulla base dei prezzi rilevati in tutti i capoluoghi <strong>di</strong> provincia.Venivano pubblicati inoltre i numeri in<strong>di</strong>ci delle variazioni del costodell'alimentazione nei singoli Comuni capoluoghi <strong>di</strong> provincia (base 1938 =100) e per le città con oltre 300 mila abitanti (base luglio-settembre1946 = 100) i prezzi al minuto legali e <strong>di</strong> mercato libero <strong>di</strong> alcuni articoli<strong>di</strong> vestiario, biancheria, calzature ed altri articoli <strong>di</strong> consumo, dei combustibilivegetali e delle tariffe <strong>di</strong> alcuni servizi.La pubblicazionè degli in<strong>di</strong>ci del costo della vita base 1938 = 100 èstata iniziata con il 1947. Con il mese <strong>di</strong> marzo 1950 gli in<strong>di</strong>ci dei prezzial minuto e del costo della vita sono stati riportati a base 1938 = 1.Alcuni <strong>anni</strong> dopo, data l'importanza sempre più grande che venivaattribuita agli in<strong>di</strong>ci del costo della vita, si sentì il bisogno <strong>di</strong> rivederne lecaratteristiche e la composizione, pur mantenendone il periodo <strong>di</strong> baseancorato al 1938, mentre nel 1957 iniziava la pubblicazione della prima serie<strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci dei prezzi al consumo con base 1953.Nel 1963, la mutata struttura dei consumi, indusse l'Istituto a sottoporrea revisione i criteri <strong>di</strong> costruzione e <strong>di</strong> calcolo degli in<strong>di</strong>ci del costodella vita e ne fu iniziata la pubblicazione della nuova serie con base 1961.Analoghi motivi hanno portato alle successive revisioni sia degli in<strong>di</strong>cidei prezzi al consumo riferiti all'intera collettività nazionale sia degli in<strong>di</strong>cidel costo della vita - che negli ultimi <strong>anni</strong> hanno assunto la denomina-3I O


zlOne <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci dei prezzi al consumo per le famiglie <strong>di</strong> operai e impiegati- portando la base degli in<strong>di</strong>ci stessi prima all'anno 1966 e poiall'anno 1970.Le pubblicazioni dell'Istituto si sono andate arricchendo man manoche le rilevazioni dei prezzi e le successive elaborazioni si andavano estendendoe completando.I risultati delle varie elaborazioni (prezzi mensili per città, in<strong>di</strong>ci deiprezzi al consumo e del « costo della vita)}) vengono resi noti tramite letra<strong>di</strong>zionali pubblicazioni dell'Istituto: Annuario statistico italiano, Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica, Compen<strong>di</strong>o statistico italiano.3I I


20. AmministrazionepubblicaCon l'espressione « amministrazione pubblica» si designa - come ènoto - il complesso degli enti che producono normalmente servizi nondestinabi1i alla ven<strong>di</strong>ta e che si finanziano me<strong>di</strong>ante entrate tributarie insenso stretto, contributi sociali o contributi versati da altri enti pubblici.Nel presente capitolo verranno brevemente descritte le rilevazioni che. riguardano tali enti, accennando altresl alle informazioni statistiche che -pur non derivando da indagini svolte <strong>di</strong>rettamente dall'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica - attengono al settore e sono contenute nelle pubblicazionidell'Istituto stesso.Da tener presente che delle rilevazioni riguardanti alcuni enti pubblici(istituzioni <strong>di</strong> assistenza e beneficenza, istituti <strong>di</strong> ricovero, Enti comunali<strong>di</strong> assistenza e patronati scolastici) si è fatto cenno nel capitolodelle «Statistiche sociali»,BILANCIO DELLO STATO ("")L'Istituto utilizza le informazioni che scaturiscono dal bilancio statale -la cui formazione, come è noto, compete istituzionalmente alla Ragioneriagenerale dello Stato - elabotando e pubblicando i dati più significativi relativisia all'aspetto contabile sia all'aspetto economico della finanza centrale.Oltre al1e cifre <strong>di</strong> bilancio, al numero dei <strong>di</strong>pendenti statali <strong>di</strong>stintamenteper ministero e categoria, ed alle analisi delle imposte in<strong>di</strong>rette chegravano sul sistema produttivo, l'Istituto ha pubblicato altre notizie dettagliate,tratte da fonti dell'amministrazione centrale dello Stato (1),sulle imposte iscritte nei ruoli prin,cipali e suppletivi <strong>di</strong>sponibili fino al1972, cioè prima della entrata in vigore della riforma tributaria (2)~C*) Redatto dal dotto Roberto CASANOVA del Servizio statistiche dell'amministrazionepubblica.Cl) MINISTERO DELLE FINANZE, Direzione Generale delle Imposte Dirette, Dichiarazioneunica dei red<strong>di</strong>ti, Anni vari. Id.: Dati relativi al gettito delle imposte <strong>di</strong>rette risultanti dai riepiloghidei ruoli posti in riscossione nell'anno, Anni vari. MINISTERO del TESORO, Conto riassuntivodel Tesoro, Anni vari. _(2) Legge 9 ottobre 1971, n. 825; D.P.R. 26 ottobre 1971, nn. 633-640.3I 3


I dati sul bilancio dello Stato sono stati via via pubblicati dall'Istitutome<strong>di</strong>ante schemi <strong>di</strong> tavole che hanno tenutocoIito della normativache ha mo<strong>di</strong>ficato sia il periodo <strong>di</strong> riferimento sia la struttura stessa delbilancio. Così, ad esempio, fino al 1964 i dati riguardavano l'eserciziofinanziario (11uglio-30 giugno); per l'anno 1964 è stato costituito un esercizio<strong>di</strong> sei mesi (1 luglio-31 <strong>di</strong>cembre); dal 1965 si è passati infine dall'annofinanziario all'anno solare .. Dal 1965, inoltre, il bilancio dello Stato non ha più la struttura <strong>di</strong>bilancio finanziario-patrimoniale, ma quella <strong>di</strong> bilancio finanziario-economico.In altri termini, precedentemente le entrate e le spese erano articolatein « effettive », « movimento <strong>di</strong> capitali » e « stabilimenti speciali »;dall'anno suin<strong>di</strong>cato, invece, il bilancio è stato articolato in titoli e precisamentein:a) entrate tributarie, entrate extratributarie, alienazione <strong>di</strong> beni,ammortamenti, trasferimenti e rimborsi, assunzione <strong>di</strong> prestiti e contabilitàspeciali;b) spese correnti, spese m conto capitale, rimborso <strong>di</strong> prestiti econtabilità speciali.A loro volta, i titoli delle entrate sono articolati in categorie (impo-• ste, tributi speciali, tasse, ecc.) e i titoli delle spese in sezioni corrispondentialle funzioni (amministrazione generale, <strong>di</strong>fesa e giustizia, ecc.); levoci <strong>di</strong> ogni sezione sono infine sud<strong>di</strong>vise in categorie economiche (salarie stipen<strong>di</strong>, acquisto <strong>di</strong> beni e servizi, ecc.).La Ragioneria genera~e dello Stato provvede anche· a classifièare secondocriteri strettamente economici gli aggregati principali del bilanciostatale (1). La classificazione economica delle categorie <strong>di</strong> spesa e <strong>di</strong> entratatrova applicazione da oltre un decennio nella contabilità nazionaleche, come è noto, elabora i conti economici consolidati degli enti checostituiscono l'amministrazione pubblica. I relativi dati sono riportati annualmentenella Relazione generale sulla situazione economica del Paesenonchè nelle pubblicazioni generali e speciali dell'Istituto (in particolare,nell' Annuario <strong>di</strong> contabilità nazionale).Per quanto riguarda l'evoluzione a breve termine, la Ragioneria· generaledello· Stato rende noti mensilmente i dati più significativi del bilancio,che sono elaborati e pubblicati dall'IsTAT nel Bollettino mensile<strong>di</strong> statistica con riferimento agli incassi, ai pagamenti, alla situazione deidebiti interni ed alla situazione <strong>di</strong> cassa.(1) MINISTERO DEL TESORO, Ragioneria Generale dello Stato, Ren<strong>di</strong>ronto Generale dell'Amministraziouedello Stato. Anni vari.3I 4


BILANCI DELLE AMMINISTRAZIONI REGIONALI, PROVINCIALI E COMUNALI (=Ilo)L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica ha iniziato la rilevazione <strong>di</strong>retta suibilanci delle amministrazioni provinciali e comunali - già <strong>di</strong> competenzadei Ministeri delle finanze e dell'interno - nel 1951, con riferimento aiconti consuntivi del 1950, per fornire i dati necessari alla formulazionedel conto economico nazionale. La pubblicazione dei dati ha avuto inizioa partire dall'anno 1952 in una specifica collana denominata Bilanci delleamministrazioni comunali e provinciali.La rilevazione ha subito, specialmente all'inizio, varie mo<strong>di</strong>fiche, alfine <strong>di</strong> conciliare le scritture contabili delle amministrazioni comunali eprovinciali alle esigenze della contabilità nazionale, ed ha raggiunto completezzacon l'indagine riferentesi all'anno 1954, allorquando oltre ai dati<strong>di</strong> « cassa» vennero rilevati i dati <strong>di</strong> « competenza l).L'indagine così caratterizzata fu condotta sino all'anno 1958, mentrea partire dal 1959 essa subì una ra<strong>di</strong>cale trasformazione, resa necessariadal fatto che il Ministero delle finanze continuava a rilevare i dati sullafinanza locale ed anche il Ministero dell'interno, per proprie esigenze,conduceva· una rilevazione avente lo stesso oggetto.Diverse amministrazioni locali sollecitarono la Presidenza del Consigliodei ministri ad invitare le tre amministrazioni interessate - Ministerodelle finanze, Ministero dell'interno ed Istituto centrale <strong>di</strong> statistica - adunificare le tre indagini, coor<strong>di</strong>nandole in un unico modello <strong>di</strong> rilevazione.L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, rispondendo a t~le invito, costituì unacommissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, della quale, oltre l~ tre amministrazioni stretta­"mente interessate al problema, furono pure chiamati a far parte il Ministerodel tesoro, il Ministero del bilancio e l'Istituto per lo stud~o dellacongiuntura.La commissione, dopo varie sedute, pre<strong>di</strong>spose un modello <strong>di</strong> rilevazioneunico che oltre a sod<strong>di</strong>sfare le esigenze della contabilità nazionale,teneva conto delle esigenze delle singole amministrazioni.La commissione stessa decise <strong>di</strong> affidare l'incarico <strong>di</strong> condurre l'indagine,al centro, all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, e, in periferia, alle Prefetture,le quali avrebbero curato la spe<strong>di</strong>zione ed il ritiro dei modellidalle amministrazioni interessate e provveduto alla revisione con la collaborazionedegli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica e delle Intendenze <strong>di</strong> finanza ... ~ L'IsTAT, oltre all'incarico <strong>di</strong> condurre l'indagine <strong>di</strong>rettamente, ebbequello <strong>di</strong> pubblicare i dati. Da ciò è derivato che dal 1966 in poi l'unica(*) Redatto dal dotto Raffaele IUDICA del Servizio statistiche dell'amministrazione pubblica.3I 5


pubblicazione esistente in Italia su dati della finanza locale è quella e<strong>di</strong>tadall'IsTAT, nella quale vengono pubblicati le entrate e le spese delleamministrazioni locali, la situazione debitoria <strong>di</strong> queste ed alcuni dati <strong>di</strong>struttura quale il personale comunale e provinciale, ecc.Oltre ai dati delle amministrazioni provinciali e comunali vengonorilevati da parte dell'IsTAT anche i dati finanziari delle Regioni a statuto specialeed a partire dal 1972 anche quelli delle Regioni a statuto or<strong>di</strong>nario.A partire da quest'ultimo anno, inoltre, per sod<strong>di</strong>sfare le esigenzerelative alla costruzione dei conti economici, l'IsTAT ha intrapreso unaindagine trimestrale sulla finanza locale, limitatamente alle amministrazioniprovinciali ed ai Comuni con popolazione superiore a 20.000 abitanti, perconoscere tempestivamente le entrate e le spese <strong>di</strong> alcune tra le più Importantivoci <strong>di</strong> bilancio.Oggettodella rilevazioneLa rilevazione concerne le entrate e le spese delle ammInIstrazioniregionali, provinciali e comunali, <strong>di</strong>stinte in parte corrente e conto capitale,nonchè le contabilità speciali, <strong>di</strong>stinte in partite <strong>di</strong> giro e stabilimentispeciali. Per questi ultimi vengono rilevati i dati globali, essendo quellianalitici rilevati me<strong>di</strong>ante altre indagini dell'IsTAT.Per le amministrazioni provinciali e comunali la. rilevazione consideraanche dati supplementari sulla consistenza dei debiti contratti dai sopraddettienti ed alla cui estinzione debbano provvedere gli stessi con i proprimezzi. Vengono quin<strong>di</strong> esclusi dalla situazione debitoria i debiti contrattidalle amministrazioni provinciali e comunali le cui rate <strong>di</strong> ammortamento,in tutto o in parte, vengono pagate dallo Stato o da altri entiin virt~ <strong>di</strong> norme legislative tendenti ad incentivare l'esecuzione <strong>di</strong> alcuneopere pubbliche (mutui agevolati).I dati rilevati riguardano le previsioni iniziali approvate dall'Autoritàtutoria, gli accertamenti e gli impegni, nonchè le riscossioni ed i pagamentisia in conto competenza sia in conto residui.Le previsioni iniziali concernono le somme proposte dalle Giunte comunalie provinciali, in base alle risultanze dell'esercizio precedente, <strong>di</strong>scussee deliberate dai rispettivi Consigli i quali debbono assicurarsi ilpareggio del bilancio. I bilanci vengono altresì esaminati ed eventualmentemo<strong>di</strong>ficati dalle Sezioni provinciali <strong>di</strong> controllo. I bilanci dei Comuni conpopolazione superiore a 20.000 abitanti, dei Comuni-capoluogo e delleamministrazioni provinciali deficitari vengono sottoposti all' esame dellaCommissione centrale per la finanza locale che ha sede presso il Ministerodell'interno.3I6


Gli accertamenti riguardano le entrate « <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto)} cioè quelle en-. trate che, in<strong>di</strong>pendentemente dal fatto che durante l'esercizio siano statematerialmente riscosse o no dalle amministrazioni, queste hanno il <strong>di</strong>ritto<strong>di</strong> riscuotere; analogamente, gli impegni scaturiscono dall'obbligo delleamministrazioni <strong>di</strong> pagare le somme dovute. Pertanto gli accertamenti egli impegni sono costituiti dalle somme che danno luogo a movimentifinanziari sia in entrata che in uscita per l'esercizio <strong>di</strong> competenza più lesomme che saranno riscosse (residui attivi) e pagate (residui passivi) neglieserCIZI succeSSIVI.Le riscossioni ed i pagamenti in conto competenza riguardano il movimentofinanziario effettivo <strong>di</strong> competenza dell'esercizio in corso, mentrequelle in conto residui riguardano gli· esercizi precedenti.I modelli adottati dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica per gli <strong>anni</strong> dal Modelli1959 al 1966, sia per le entrate, sia per le spese, erano articolati in tr;::ltitoli (parte effettiva, movimento <strong>di</strong> capitali, contabilità speciali), ciascunosud<strong>di</strong>viso in categorie.A partire dall'anno 1967 il bilancio delle amministrazioni territorialiè stato strutturato conformemente a quello dello Stato. Le entrate sonostate pertanto <strong>di</strong>stinte in sei titoli (entrate tributarie; compartecipazioni;entrate extratributarie; alienazioni, ammortamenti, trasferimenti e rimborsi;assunzioni <strong>di</strong> prestiti; contabilità speciale) e le spese in quattro titoli (spesecorrenti; spese in conto capitale; rimborso <strong>di</strong> prestiti; contabilità speciali).Nell'ambito <strong>di</strong> ogni titolo le entrate e le spese sono state <strong>di</strong>stinte innumerose categorie.Unitamente alle entrate e alle spese vengono richieste altre notizieconcernenti: la situazione dei mutui ed altri debiti a lungo termine, al 31<strong>di</strong>cembre <strong>di</strong> ogni anno; il quadro <strong>di</strong>mostrativo dell' avanzo o <strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong>amministrazione; la situazione economica, con riferimento ai dati <strong>di</strong> previsione;l'analisi del residuo debito per finanziamento <strong>di</strong> opere pubbliche,per tipo <strong>di</strong> opere e per conferimento alle aziende municipalizzate secondoil tipo <strong>di</strong> azienda; il personale comunale <strong>di</strong>stinto in impiegati e salariati,considerando sia la consistenza numerica, sia la spesa; la spesa per lapubblica istruzione e la cultura <strong>di</strong>stinta secondo la natura delle scuole; l'analisidei vincoli <strong>di</strong> garanzia; -ed, infine, l'analisi delle spese per gli interventinel campo sociale ed economico, a seconda del campo <strong>di</strong> intervento.A partire dal 1971, per esigenze <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne pratico, è stato adottatoper i soli Comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti un modellosintetico che tiene conto solo delle notizie complessive e <strong>di</strong> quelle più3I 7


significative. Insieme a tale modello, limitatamente ad un campione <strong>di</strong>Comuni opportunamente scelto, continua ad essere adottato il modelloanalitico. Ciò consente <strong>di</strong>. ottenere, a livello provinciale, dati analitici ancheper i Comuni con popolazione inferiore a 10.000 abitanti, somìnabiliIcon quelli relativi ai Comuni con popolazione superiore a tale limite.I modelli <strong>di</strong> rilevazione sulla finanza locale hanno sempre tenutoconto della struttura della contabilità ufficiale dei Comuni e delle Provinciee <strong>di</strong> anno in anno hanno subìto tutte le' mo<strong>di</strong>fiche rese necessariedalle nuove <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge. In particolare si è tenuto conto dellariforma tributaria <strong>di</strong> cui al D.P.R. del 26 ottobre 1972 n .. 638, èhe hamo<strong>di</strong>ficato 'sostanzialmente le entrate tributarie dei Comuni e delle Pro-VInCle.Come detto precedentemente, a partire dall'anno 1972, viene effettuatauna specifica indagine a cadenza trimestrale e per i soli dati <strong>di</strong>cassa, limitatamente a tutte le amministrazioni provinciali ed ai Comunicon popolazione superiore a 20.000 abitanti. Caratteristica particolare <strong>di</strong>questa rilevazione trimestrale, che la <strong>di</strong>fferenzia da quella a cadenza annuale,è che i relativi importi devono essere desunti dal libro-giornale edal mastro. A parte vengono richiesti dati desumibili <strong>di</strong>rettamente dallaTesoreria, in modo da poter mettere in evidenza la <strong>di</strong>fferenza che neltempo intercorre fra i dati dell'amministrazione con i reali flussi monetari.Organi e modalità<strong>di</strong> rilevazioneFino al 1958 1'ISTAT si è avvalso In periferia della collaborazionedegli Uffici proviIìciali <strong>di</strong> statistica, i quali curavano la trasmissione e ilritiro dei modelli dai singoli Comuni ed operavano una prima revisione,prima <strong>di</strong> trasmetter li all'Istituto.Dal 1959, anno in cui fu effettuata l'unificazione dell'indagine, al1973 i modelli sono stati inviati alle Prefetture, le quali hanno provvedutoad inviarne quattro copie ad ogni singolo Comune. Gli uffici ragioneriadei Comuni, dopo aver effettuata la rilevazione dei dati, restituivanotre copie dei modelli alle Prefetture, le quali, con la collaborazionedegli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica, effettuavano una prima quadratttra erevisione dei clati, confrontavano gli stessi con le scritture contabili in loropossesso (ciò sino alla costituzione delle Regioni a statuto or<strong>di</strong>nario) e successivamentene inviavano 2 copie all'lsTAT.A partire dal 1974 i modelli vengono inviati <strong>di</strong>rettamente dall'lsTATai singoli Comuni e questi, dopo averli compilati, sono tenuti a trasrnetterneunacopia all'lsTAT, una copia al Ministero dell'interno ed una3I8


copia alla Prefettura. Le Prefetture, sulla copia in loro possesso, e semprein collaborazione con gli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica, effettuano unaprima revisione e comunicano all'IsTAT le eventuali mo<strong>di</strong>fiche apportateai dati.BILANCI E ATTIVITÀ DEGLI ENTI DI PREVIDENZA ED ASSISTENZA SOCIALE (*)Col termine <strong>di</strong> previdenza sociale si designa generalmente il complessodelle attività necessarie ad assicurare coloro che ne hanno il <strong>di</strong>ritto controi rischi della malattia, della <strong>di</strong>soccupazione involontaria, dell'invali<strong>di</strong>tà,della vecchiaia, dell'infortunio sul lavoro.La previdenza sociale si <strong>di</strong>stingue dalle assicurazioni or<strong>di</strong>narie (sullavita, sugli infortuni, ecc.), perchè viene svoha in regime <strong>di</strong> obbligatorietàe con l'intervento, per il finanziamento, <strong>di</strong> soggetti <strong>di</strong>versi dagli stessi assicurati.Al verificarsi dell' evento, l' organismo previde~iale interviene erogandouna prestazione in denaro (pensione, ren<strong>di</strong>ta, assegno continuativo oppureuna-tantum, sussi<strong>di</strong>o) oppure in natura (visita me<strong>di</strong>ca, fornitura <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali,ricovero ospedaliero o in casa <strong>di</strong> riposo, ecc.).L'attuale sistema previdenziale è gestito da una pluralità <strong>di</strong> organismi<strong>di</strong> varie <strong>di</strong>mensioni e struttura, la maggior parte dei quali ha la figura <strong>di</strong>ente <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto pubblico.Per cogliere i· molteplici aspetti della previdenza sociale e le varieforme con le quali gli enti svolgono la loro attività, nel 1952, con riferimentoal 1951, fu iniziata a cura dell'Istituto una rilevazione sul numerodegli iscritti (assicurati) <strong>di</strong> ciascun ente, sull'ammontare dei contributisociali riscossi e sulle prestazioni erogate.Gli enti furono ripartiti in due gruppi: uno formato da quelli<strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>mensione e l'altro dai rimanenti. Le informazioni relativeagli enti del primo gruppo erano richieste me<strong>di</strong>ante modelli <strong>di</strong>versificatida ente ad ente, come sarà spiegato successivamente. Le informazionirelative agli enti del secondo gruppo erano invece rilevate conun modello unico. Tale procedura è quella ancora presentemente seguita.Accanto a questa indagine, in seguito alle esigenze avvertite per lacostruzione dei conti dell'amministrazione pubblica nell'ambito della contabilitànazionale, fu iniziata, a partire dal 1956, con riferimento al 1955,Oggettodella rilevazione(*) Redatto da Maurizio PEREZ del Servizio statistiche dell'amministrazione pubblica.3I 9


una seconda indagine mirante ad ottenere dati contabili degli enti previdenziali.Anche in questo caso non vi SORO stati sostanziaJi cambiamentinegli <strong>anni</strong> successivi.Nel 1964, con riferimento al 1963, ebbe inizio una ulteriore rilevazionesull'attività delle Casse mutue aziendali <strong>di</strong> malattia e <strong>di</strong> soccorso.Tali casse svolgono attività <strong>di</strong> assicurazione contro le malattie in luogodegli enti <strong>di</strong> previdenza e sono prevalentemente localizzate neÌle aziende<strong>di</strong> trasporto pubblico.Il numero degli enti rilevati è andato variando nel corso degli <strong>anni</strong>,a causa della creazione <strong>di</strong> nuovi organismi e della soppressione <strong>di</strong> altri. All'inizioerano rilevati circa 40 enti <strong>di</strong> previdenza, mentre attualmente sene rilevano 100. Le casse mutue oggetto <strong>di</strong> rilevazione, all'inizio 420, attualmentesi sono ridotte a 300.ModelliCome detto, gli enti <strong>di</strong> previdenza sono oggetto <strong>di</strong> due rilevazioni<strong>di</strong>stinte: la prima ha lo scopo <strong>di</strong> ottenere informazioni sull'attività svolta(dati fisici ed economici), la seconda quello <strong>di</strong> ottenere dati <strong>di</strong> bilancio.Per quanto riguarda quest'ultima, la mancanza <strong>di</strong> uno schema uniforme<strong>di</strong> bilancio 'per tutti gli enti, ha reso necessaria da parte dell'Istitutola scelta <strong>di</strong> uno schema ad hoc che,superando le <strong>di</strong>versità, tenessepresenti, innanzi tutto, le esigenze dei conti economici nazionali. La rilevazioneè effettuata attraverso 5 modelli. Nel primo vengono riportati idati <strong>di</strong> competenza e <strong>di</strong> cassa del conto consuntivo dell' ente, sia per laparte corrente, sia per il conto capitale. Le entrate correnti sono <strong>di</strong>stintein quattro voci principali: entrate patrimoniali, contributi sociali, trasferimentiattivi correnti, entrate varie, oltre alle partitè <strong>di</strong> giro e alle contabilitàspeciali.Le spese correnti sono ripartite in cinque voci principali: oneri patrimoniali,spese generali <strong>di</strong> amministrazione, spese per prestazioni economiche,spese per prestazioni sanitarie, trasferimenti passivi correnti, siaad enti <strong>di</strong> previdenza che ad enti pubblici e ad organismi vari, oltre allepartite <strong>di</strong> giro, alle contabilità speciali e agli ammortamenti. Le spese <strong>di</strong>personale, in partkolare, vengono analizzate dettagJiatamente in una sezionea parte.In un'altra sezione vengono analizzati, secondo gli importi <strong>di</strong> competenzae <strong>di</strong> cassa, nominativamente per ente erogatore o destinatario, i trasferimentisia attivi che passivi da e verso enti <strong>di</strong> previdenza e ciò perconsentire la costruzione del conto consolidato del settore, all'interno delquale i trasferimenti tra enti <strong>di</strong> previdenza debbono essere annullati.32 0


Per quanto riguarda le entrate e le spese del bilancio relative a] movimento<strong>di</strong> capitali, esse vengono registrate in una quarta sezione, sempresecondo la contabilizzazione <strong>di</strong> competef!za e <strong>di</strong> cassa. Le entratesono costituite da trasferimenti attivi, da alienazione <strong>di</strong> beni capitali, daven<strong>di</strong>te o cessione <strong>di</strong> titoli, da accensione <strong>di</strong> debiti e riscossione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti.Le uscite sono costituite dagli investimenti (acquisto <strong>di</strong> beni capitali,acquisto <strong>di</strong> titoli, concessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti) e dall'accensione <strong>di</strong> debiti.Con altri tre modelli vengono rilevati ulteriori dati che completanole informazioni sui bilanci degli enti considerati. Fra l'altro, viene richiestaun'analisi dei titoli (azioni, obbligazioni, ecc.) acquistati e ceduti ovenduti nel corso dell'anno (notizie utilizzate per il calcolo dei conti finanziari),un'analisi a livello regionale delle spese per il personale <strong>di</strong>pendente,per le prestazioni economiche e per le prestazioni sanitarie, nonchè delleentrate per contributi speciali. Queste ultime notizie trovano la loro utilizzazioneper la costruzione dei conti economici territoriali.Infine, con un quinto modello si richiedono dati <strong>di</strong> preconsuntivo,possibilmente <strong>di</strong> cassa, dell'esercizio successivo' a quello a cui si riferisconoi dati <strong>di</strong> consuntivo rilevati con il primo modello, al fine <strong>di</strong> consentirela costruzione dei conti economici provvisori.Per l'indagine sull'attività svolta dagli enti in termini <strong>di</strong> unità fisichee <strong>di</strong> corrispondenti entità economiche, gli enti stessi - come si è detto- sono sud<strong>di</strong>visi in due gruppi. Per quelli <strong>di</strong> minore <strong>di</strong>mensione vengonorilevati con apposito modello, oltrè al numero degli iscritti e lorofamiliari a carico, il numero .. delle varie prestazioni con i relativi importi<strong>di</strong> spesa (pensioni per vecchiaia, pensioni <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tà, pensioni aisuperstiti,pensioni per infortunio sul lavoro, assistenza in colonie climatiche,assistenza in istituti <strong>di</strong> ricovero e case <strong>di</strong> riposo, assegni per morte, indennitàper malattia, sussi<strong>di</strong> vari, prestazioni me<strong>di</strong>che, ricoveri ospedalieri,prestazioni integrative, ecc.).Per gli enti <strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>mensione non è stato possibile pre<strong>di</strong>sporreun modello <strong>di</strong> rilevazione eguale per tutti. È stata quin<strong>di</strong> adottata perciascun ente una serie <strong>di</strong> modelli - più precisamente delle tabelle - coni quali le informazioni relative a tutte le prestazioni economiche e a tuttele prestazioni sanitarie erogate (pensioni, ren<strong>di</strong>te, sussi<strong>di</strong>, visite me<strong>di</strong>che,erogazione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinali, ricoveri ospedalieri, prestazioni integrative analizzateper singola forma, ecc.) vengono richieste a livello provinciale,oltre che regionale.Per quanto riguarda le Casse mutue aziendali <strong>di</strong> malattia e <strong>di</strong> soccorso,il modello <strong>di</strong> rilevazione si articola in due sezioni. N ella prima sonorichiesti dati economici relativi, alle spese (salari e stipen<strong>di</strong> per il perso-32I


naIe a <strong>di</strong>retto carico della cassa mutua, indennità giornaliere <strong>di</strong> malattiasostitutive delle retribuzioni degli iscritti, prestazioni sanitarie) ed alle entrate(ammontare dei contributi riscossi a carico dei lavoratori e dei datori<strong>di</strong> lavoro e altre entrate). Nella seconda sezione si richiedono informazioniper quanto riguarda la consistenza del personale addetto al funzionamentodella cassa mutua, ed al numero degli iscritti e dei familiariaventi <strong>di</strong>ritto alle prestazioni.Organi e modalità<strong>di</strong> rilevazionePer le <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong> rilevazione, che avviene per rapporto <strong>di</strong>rettotra l'Istituto ed i singoli enti è opportuno continuare a <strong>di</strong>stinguere i dati<strong>di</strong> bilancio dai dati sull'attività.Per quanto riguarda i primi, i model1i vengono spe<strong>di</strong>ti in duplicecopia entro il primo semestre <strong>di</strong> ogni anno e se ne richiede la restituzioneentro il mese <strong>di</strong> settembre, ad eccezione del modeUo relativo al preconsuntivo;per il quale si .richiede la restituzione verso la fine dell' anno,onde permettere agli enti <strong>di</strong> fornire dati il più vicino possibile a quelliche saranno i dati del consuntivo a cui fanno riferimento.Per quanto riguarda le informazioni sull'attività, i modelli vengonospe<strong>di</strong>ti in duplice copia entro il pr~o semestre <strong>di</strong> ogni anno e se nechiede la restituzione verso la fine dell'anno.Elaborazionee pubblicazionedei datiI modelli <strong>di</strong> rilevazione" vengono reVISIOnati e criticati mettendoli araffronto con gli analoghi degli <strong>anni</strong> precedenti e con i bilanci consuntividei singoli enti.N ella fase <strong>di</strong> revisione viene posto il massimo impegno in quanto lamateria della previdenza e dell'assistenza, già assai ampia e complessa, èsoggetta a continue mo<strong>di</strong>fiche derivanti dall'aggiornamento legislativo. Pertanto,nella fase <strong>di</strong> revisione e <strong>di</strong> critIca dei dati si fa ricorso a tutti glistrumenti che possono dare un'esatta <strong>di</strong>mensione dell'evoluzione dell'attivitàdel settore. Ogni dato viene criticato con riferimento alle nuove aliquotecontributive, all'aumento del monte salari, all'incremento dei prezzidei me<strong>di</strong>cinali, degli onorari dei me<strong>di</strong>ci, delle rette òspedaliere e dei beni<strong>di</strong> consumo; alle varie leggi e <strong>di</strong>sposizioni che determinano l'aumentodei minimi <strong>di</strong> pensione, la fiscalizzazione <strong>di</strong> oneri sociali da parte delloStato, i contributi statali straor<strong>di</strong>nari per ripianare eventuali deficit (sirammenti il recente contributo che lo Stato ha dato per il ripiano deideficit degli enti <strong>di</strong> assicurazione contro le malattie nei confronti degliospedali), la mo<strong>di</strong>fica nelle forme <strong>di</strong> prestazioni (nuove prestazioni am-322


messe dagli enti, accesso <strong>di</strong> nuove categorie <strong>di</strong> assistibili a forme <strong>di</strong> prestazionigià esistenti, ecc.).I risultati delle indagini relative agli aspetti contabili vengono utilizzatiper la costruzione dei conti economici nazionaH e vengono pubblicati nellaRelazione generale sulla situazione economica del Paese, nell'Annuario <strong>di</strong> contabilitànazionale, nell' Annuario statistico italiano e nel Compen<strong>di</strong>o statisticoitaliano. Inoltre, i risultati per regione relative alle prestazioni economiche,alle prestazioni sanitarie ed ai contributi sociali riscossi, vengono pubblicatisul Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica e, ultimamente, su Le Regioni in cifre.I risultati della rilevazione sulle attività degli enti sono pubblicatinell' Annuario statistico dell' assistenza e della previdenza sociale, nell' Annuariostatistico italiano, nel Compen<strong>di</strong>o statistico ital~ano. e nell' Annuario <strong>di</strong>statistiche del lavoro.BILANCI DEGLI ENTI OSPEDALIERI PUBBLICI (*)La rilevazione statistica sulla struttura economico-finanziaria degliospedali pubblici italiani fu iniziata dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nell'anno1965. Essa fu preceduta da una indagine-pilota interessante solo unristretto numero <strong>di</strong> ospedali, allo scopo <strong>di</strong> saggiare la <strong>di</strong>sponibilità degli entimorali e delle Opere pie, che gestivano allora la maggior parte dei nosocomi,a fornire le notizie amministrative occorrenti. Infatti questi enti, in base allanormativa allora vigente, non erano tenuti a presentare bilanci pubblici.In seguito al positivo esito dell'indagine-pilota, nel 1965, come detto,fu effettuata la prima indagine vera e propria, interessante tutti i 1.300circa ospedali pubblici esistenti nel Paese, ai quali furono inviati contem~poraneamente i modelli relativi agli <strong>anni</strong> 1962 e 1963. Successivamentel'indagine ebbe cadenza annuale.L'indagine persegue sia ]0 scopo <strong>di</strong> ottenere gli elementi necessariper l'elaborazione del bilancio economico nazionale (che è parte integrantedella Relazione generale sulla situazione economica del Paese) sia quello <strong>di</strong>sod<strong>di</strong>sfare le esigenze conoscitive del settore sanitario sul piano nazionaleed internazionale.Oggetto dell'indagine sono le risultanze dei bilanci consuntivi degliospedali pubblicì che hanno svolto attività sanitaria con ricovero <strong>di</strong> malatinell'anno <strong>di</strong> riferimento.Oggettodella rilevazione(*) Redatto dal dotto Mario SCIARRONI del Servizio statistiche dell'amministrazione pubblica..323


Fino al 1974 gli ospedali, ai fini dell'indagine, sono stati <strong>di</strong>vis~ intre gruppi, in considerazione della loro· specifica funzione, e cioè: or<strong>di</strong>nari,sanatoriali e psichiatrici.Gli ospedali or<strong>di</strong>nari, che si presentano in una vasta gamma <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni,formano il gruppo <strong>di</strong> gran lunga più numeroso. La loro funzioneè quella del ricovero sanitario in genere, con degenze (numero <strong>di</strong>giornate) limitate nel tempo (intorno a 14 in me<strong>di</strong>a). Tra gli ospedali or<strong>di</strong>narisono compresi gli ospedali specializzati e le cliniche universitarie.Gli ospedali sanatoriali sono circa 100. La funzione da essi svolta èin prevalenza quella del ricovero per malattie tubercolari. Le degenzesono in genere prolungate nel tempo (intorno a 100 giornate, in me<strong>di</strong>a).Gli ospedali psich~atrici sono anch'essi in numero limitato (circa 100)e comprendono il gruppo dei neuropsichiatrici. La loro funzione principaleè quella del ricovero per malattie mentali o del sistema nervoso. Ledegenze sono, anche in questo caso, piuttosto lunghe (intorno a 160 giornate,in me<strong>di</strong>a).Sebbene la <strong>di</strong>stinzione ora in<strong>di</strong>cata fosse superata in conseguenza dell'entratain vigore della legge 12 febbraio 1968 n. 132 (1), soltanto conl'indagine riferita al 1975 è stato possibile ad~ttare le nuove classificazionipreviste da tale legge. L'iter della trasformazione degli organismi ospedalieriin enti è stato infatti assai lungo, e soltanto ora può procedersi allaadozione <strong>di</strong> nuovi criteri in sede statistica~ essendo trascurabile il numero<strong>di</strong> ospedali che ancora non hanno ottenuta la classificazione.Modello Il modello con il quale si raccolgono i dati <strong>di</strong> bilancio e gli altri<strong>di</strong> rilevazione dati necessari per l'indagine si articola in cinque sezioni.La prima sezione è la più importante, perchè con essa vengono rilevatii dati del bilancio nel loro duplice aspetto contabile della competenza(accertamenti ed impegni) e della cassa (riscossioni e pagamenti).N ella sezione possono <strong>di</strong>stinguersi il conto delle transazioni correntie il conto del capitale. Nel primo sono elencate sia le spese e le entratederivanti dalla gestione del patrimonio dell'ente (fon<strong>di</strong> rustici, fabbricatiurbani, farmacia esterna ed ogni altro bene <strong>di</strong> proprietà dell' ospedale enon pertinente, per natura o destinazione, all'attività istituzionale, cioèquella sanitaria) sia le spese e le entrate attinenti alla gestione ospedalierapropriamente detta, e cioè spese per i beni ed i servizi necessari per(1) Si tratta <strong>di</strong> una legge profondamente innovativa che, tra l'altro, ha <strong>di</strong>sposto la trasformazionedegli organismi ospedali eri in Enti, stabilendo, altresl, una classificazione assaiarticolata <strong>di</strong>. questi ultimi, sotto il profilo funzionale e territoriale.


l'attività istituzionale ed entrate costItmte dalle rette <strong>di</strong> degenza a caricodegli enti <strong>di</strong> previdenza, delle casse mutue aziendali,. dello Stato, deglienti locali e dei privati paganti.Sempre nel conto aelle transazioni correnti sono registrate le partite<strong>di</strong> giro e le contabilità speciali (importi pagati ai me<strong>di</strong>ci per le compartecipazionisanitarie e i compensi fissi mutualistici, ritenute a carico delpersonale, somme riscosse o pagate per conto <strong>di</strong> altri enti o per i repartiautonomi dell'ospedale, ecc.). Nelle partite <strong>di</strong> giro, notevole importanzarivestono le somme relative alle anticipazioni <strong>di</strong> cassa del tesoriere, chenormalmente è un istituto <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to.Nel conto del capitale le uscite comprendono tutte le spese peracquisto (o costruzione) <strong>di</strong> immobili, mobili, macchine, titoli, la estinzione<strong>di</strong> debiti a breve, a me<strong>di</strong>o o a lungo termine ed i trasferimenti in contocapitale, mentre le entrate sono costituite dall'alienazione <strong>di</strong> immobili, mobilie attrezzature. Una notevole rilevanza assumono, in questo contesto, itrasferimenti in conto capitale, in modo particolare provenienti dallo Stato.Con le altre sezioni del modello sono rilevati dati sulla consistenzadel personale (sanitario, amministrativo, <strong>di</strong> assistenza e tecnico) e sui relativiimpegni <strong>di</strong> spesa, nonchè sugli iscritti ai corsi <strong>di</strong> addestramentoprofessionale tenuti nell' ospedale e sulla spesa attinente ai corsi stessi.Alcuni dati fisici, come il numero <strong>di</strong> posti-letto e <strong>di</strong> giornate complessive<strong>di</strong> degenza, sono rilevati solo a scopo <strong>di</strong> controllo degli altri dati, inquanto sono oggetto <strong>di</strong> altra indagine statistica eseguita dall'Istituto. Unaapposita sezione del modello (la quinta) contiene infine quesiti destinatiai soli ospedali psichiatrici, riguardanti il movimento e la consistenza deiricoverati, nonchè informazioni sull'eventuale rapporto esistente tra il bilanciodell' Amministrazione provinciale e quello dell' ospedale.Il modello pre<strong>di</strong>sposto per l'indagine riferita al 1975, anche se nonprofondamente mutato nella sostanza, è stato ristrutturato per tener contodegli effetti della normativa regionale <strong>di</strong> cui alla legge 17 agosto 1974n. 386. Gli schemi pre<strong>di</strong>sposti derivano in buona misura da quelli definitidagli organismi regionali per la compilazione dei bilanci degli ospedalirientranti nella propria sfera <strong>di</strong> competenza territoriale. L'innovazionepiù saliente riguarda le entrate, che sono prevalentemente costituite dalleerogazioni del « Fondo nazionale per l'assistenza ospedaliera ».I modelli <strong>di</strong> rilevazione vengono inviati in duplice esemplare dal- Organi e modalitàl'IsTAT <strong>di</strong>rettamente agli organi amministrativi dei singoli ospedali, nei <strong>di</strong> rilevazioneprimi mesi successivi all'anno <strong>di</strong> riferimento, con ampie istruzioni per la22325


compilazione. L'ente ospedaliero deve riempire, entro i termini stabiliti,il questionario restituendone una copia all'Istituto.I modelli pervenuti sono esaminati attentamente e sottoposti ad unaanalitica revisione degli importi e dei dati fisici in<strong>di</strong>cati, provvedendo, sedel caso, a stabilire una corrispondenza con l'amministrazione dell'ospedaleper chiedere spiegazioni su. dati poco atten<strong>di</strong>bili, o per il completamento<strong>di</strong> modelli incompleti; Al fine <strong>di</strong> snellire tale lavoro, è stato <strong>di</strong> recentepre<strong>di</strong>sposto un questionario <strong>di</strong> revisione ad hoc. L'esame criticoverte su due fasi: la prima è <strong>di</strong> confronto con il corrispondente modellodell'indagine precedente; hi seconda consiste in un esame per il qualevengorio determinati opportuni parametri <strong>di</strong> riferimento (spesa me<strong>di</strong>aper giornata <strong>di</strong> degenza, retta me<strong>di</strong>a, sempre per giornata <strong>di</strong> degenza,retribuzione me<strong>di</strong>a annuale per <strong>di</strong>pendente, grado <strong>di</strong> utilizzazione deiposti-letto ecc.) dai quali i dati dei modelli non dovrebbero <strong>di</strong>scostarsi inmodo sensibile.Particolarmente onerosa si è rilevata negli ultimi <strong>anni</strong> la fasedella raccolta dei dati, per completare la quale vengono inviati sollecitivia via più numerosi alle singole amministrazioni ospedaliere ritardatarie.Ultimata la raccolta dei dati e completata la revisione del materialestatistico pervenuto, si procede alla elaborazione per ottenere, per ciascunodei tre gruppi <strong>di</strong> ospedali, riepiloghi provinciali, regionali, per ripartizionigeografiche ed, infine, per l'intero Paese.Pubhlicazione La prima pubblicazione dei conti degli ospedali pubblici italiani ebbedei dati luogo nell'appen<strong>di</strong>ce dell'Annuario <strong>di</strong> statistiche sanitarie, e<strong>di</strong>zione 1965,nel quale furono presentati i dati, per la sola « cassa », del quadriennio1962-1965.Negli <strong>anni</strong> succ~ssivi la pubblicazione dei dati, riferiti all'ultima indagine<strong>di</strong>sponibile, procedette regolarmente nella doppia versione dellacompetenza e della cassa, sempre nell'in<strong>di</strong>cato annuario.Inoltre, dal 1970 i dati sono stati pubblicati anche nel Bollettino mensile<strong>di</strong> statistica, dal 1975 nell' Annuario statistico italiano e dal 1976 nelCompen<strong>di</strong>o statistico italiano.Fino alla pubblicazione dei dati riferiti all'indagine 1971, le analisisono state limitate ai riepiloghi per tipo <strong>di</strong> ospedale, sul piano nazionale,e al complesso degli ospedali, sul piano ripartizionale (5 ripartizioni geografiche).A partire dai dati riferiti all'indagine 1972, è stata iniziata lapubblicazione <strong>di</strong> conti a livello regionale.326


BILANCI DEGLI ENTI UNIVERSITARI (*)L'indagine statistica sui bilanci degli enti universitad fa parte del complessodelle indagini relative ai bilanci degli enti pubblici pre<strong>di</strong>sposte dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica al fine <strong>di</strong> determinare tutti gli elementi necessariall' elaborazione dei conti economici nazionali per ]' amministrazione pubblica.La prima indagine fu effettuata nel 1959, con riferimento all'annoaccademico 1957-'58. Le indagini che seguirono, fino all'anno accademico1961-'62, furono particolarmente complesse, in quanto si proponevano <strong>di</strong>analizzare i costi e i ricavi, totali e per studente iscritto, per i singolienti universitari, per ciascuna Facoltà e per gli Istituti scientifici facenticapo alle Facoltà stesse. Nell'anno 1963 l'indagine fu sospesa, in seguitoa <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne finanziario e tecnico connesse alla sua complessità.La rilevazione fu ripresa nel 1968, con riferimento all'anno accademico1966-'67, in una forma più sintetica - l'analisi era limitata ai contidei soli enti universitari - e con modalità non molto <strong>di</strong>ssimili da quelledella rilevazione attuale.In tale occasione si tentò <strong>di</strong>· ricostruire la serie degli <strong>anni</strong> accademicicompresi tra il 1962-'63 e il 1965-'66 inviando i rel:;ttivi modelli agli entiintervistati. Le risposte pervenute, tuttavia, non permisero <strong>di</strong> raggiungerelo scopo. I risultati parziali ottenuti, infatti, furono utilizzati unicamenteper le elaborazioni connesse ai conti economici nazionali. Furono invecepubblicati i risultati dell'indagine riferita all'anno accademico 1966-'67,che costituisce il primo della serie attualmente corrente.La prima indagine, relativa all'anno accademico 1957-'58, interessò40 enti <strong>di</strong> cui 23 Università statali, 4 Istituti universitari statali, 3 Istituticon or<strong>di</strong>namento speciale, 6 Istituti universitari <strong>di</strong> Magistero pareggiati,4 Università e Istituti liberi.Nel corso del tempo l'universo si è evoluto, sia perchè sono sortinuovi enti universitari, sia perchè alcuni <strong>di</strong> quelli preesistenti hanno mutatola propria natura giuri<strong>di</strong>ca. Infatti, nell'anno accademico 1974-'75,sono stati interpellati 62 enti, <strong>di</strong> cui 29 Università statali, 4 Istituti universitaristatali, 15 Istituti con or<strong>di</strong>namento speciale, 5 Istituti universitari<strong>di</strong> Magistero pareggiati, 9 Università e Istituti universitari liberi.L'oggetto dell'indagine è costitUIto dai dati <strong>di</strong> bilancio consuntivo. OggettoVengono altresi rilevate notizie attinenti al personale e agli studenti iscritti, della rilevazione(*) Redatto dalla dotto Maria POLSONI del Servizio statistiche dell'Amministrazione pubblica.327


alla gestione delle eventuali cliniche universitarie e aWerogazione <strong>di</strong> fon<strong>di</strong>dalle Università agli Istituti scientifici, ma l'aspetto preminente dell'indagineè quello delle notizie <strong>di</strong> bilancio, anche perché i dati fisici vengonorilevati, in forma più analitica e con altre finalità, con altre indagini (cfr.« Statistiche dell'istruzione l»~.Le caratteristiche tecniche della rilevazione sono rimaste sostanzialmenteimmutate durante l'intero periodo <strong>di</strong> riferimento dell'indagine. Launica mo<strong>di</strong>fica <strong>di</strong> rilievo riguarda l'eliminazione <strong>di</strong> alcune voci figurative,relative agli stipen<strong>di</strong> ed ai salari del personale statale - quali risultavanodal bilancio dello Stato - e ai fitti figurativi per l'uso <strong>di</strong> beni demaniali.La presenza <strong>di</strong> queste due voci ha consentito, fino all'anno accademico1966-'67, <strong>di</strong> determinare il costo globale dell'istruzione superiore.Nelle indagini successive, invece, è stata rilevata solo la parte <strong>di</strong>spesa, e corrispondentemente <strong>di</strong> entrata, <strong>di</strong>rettamente a carico delle Università.ModelliIl modello relativo alla rilevazione attuale si articola in sei sezioni.La prima sezione riporta dati <strong>di</strong> bilancio, desunti dai ren<strong>di</strong>conti deglienti universitari e considerati sotto l'aspetto della « competenza» e della« cassa l). Le uscite e le entrate vengono <strong>di</strong>stinte in: « correnti l), che comprendonoanche le « partite <strong>di</strong> giro e co~tabilità speciali l), ed « in contocapitale l).Nella sezione seconda si chiedono dati relativi alla consistenza ed alcosto del lavoro per il personale <strong>di</strong>pendente dall'Università e dallo Stato,ma, per quest'ultimo, la sola parte finanziariamente a carico dell'U niversità.La sezione terza riporta l'avanzo o <strong>di</strong>savanzo <strong>di</strong> amministrazione allachiusura dell'esercizio, rilevabile dalle risultanze finanziarie del verbale <strong>di</strong>chiusura dell' esercizio.La sezione quarta riguarda le sole Università con facoltà <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cinae chirurgia, e si riferisce ai rapporti con gli ospedali ed, eventualmente,con le cliniche universitarie per l'insegnamento pratico.N ella sezione quinta si chiede il numero degli studenti iscritti e <strong>di</strong>quelli <strong>di</strong>spensati dal pagamento delle tasse. Insieme con quelli della sezioneseconda, questi dati consentono <strong>di</strong> determinare il provento e la spesame<strong>di</strong>a annuale per studente e il costo del lavoro me<strong>di</strong>o annuale del personale.La sezione sesta riguarda le erogazioni <strong>di</strong> fon<strong>di</strong> agli istituti, nonchèil personale docente e non docente da questi <strong>di</strong>pendente <strong>di</strong>rettamente.328


Entro i primi mesi dell'anno solare successivo alla data <strong>di</strong> chiusura del Organibilancio (31 ottobre) vengono inviati a ciascun ente universitario i modelli <strong>di</strong> rilevazionesopra descritti in duplice copia, unitamente alla lettera circolare che illustrale finalità dell'indagine e a dettagliate istruzioni per la compilazione delmodello. Per conoscenza detto materiale viene inviato anche al Ministerodella pubblica istruzione, <strong>di</strong> concerto con il quale viene condotta l'indagine.La <strong>di</strong>rezione amministrativa delle Università deve provvedere allacompilazione del modello entro i termini previsti dalla circolare desumendoi dati dallerisultanze contabili· del bilancio consuntivo, o, qualoraesso non fosse stato ancora approvato dall'autorità tutoria, tenendo contodelle risultanze contabili analitiche dell'ente.Anche le notizie relative ai dati fisici (personale e studenti) sono desumibilidalle registrazioni esistenti presso gli uffici amministrativi e lesegreterie delle Università.La elaborazione dei dati è sempre preceduta da una accurata revisionecritica degli stessi per accertarne l'atten<strong>di</strong>bilità. I dati vengono confrontaticon quelli degli <strong>anni</strong> precedenti ed esaminati alla luce della eventualenuova legislazione in materia. Alcune poste vengono verificate consultandoaltre fonti <strong>di</strong> informazione come, ad esempio, il bilancio delloStato o i risultati delle rilevazioni sui bilanci delle Opere universitarie,<strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>rà appresso.Effettuati detti controlli, si procede al riepilogo dei modelli secondomodalità dettate dalle esigenze <strong>di</strong> pubblièazione dei dati.Nel periodo 1957-1962, in virtù dell'abbondante materiale statistico<strong>di</strong> cui si <strong>di</strong>sponeva, i dati rilevati furono sottoposti a complesse elaborazionistatistiche che <strong>di</strong>edero quasi sempre origine a specifiche pubblicazioni.I conti economici relativi agli <strong>anni</strong> accademici 1957-'58 e 1958-'59vennero pubblicati nel n. 16 della serie Note e relazioni (ottobre 1961)ed i conti relativi agli <strong>anni</strong> accademici 1959-'60 e 1960-'61 furono pubblicatirispettivamente nei nn. 19 e 25 della stessa serie. I dati relativiall'anno accademico 1961-'62 invece, figurano in appen<strong>di</strong>ce all'Annuariostatistico dell' istruzione, anno 1967.Come si è detto sopra, per il periodo 1961-1966 i risultati dell'indaginevennero utilizzati solo ai fini <strong>di</strong> elaborazioni interne. I dati relativi allarilevazione del 1966-'67 furono pubblicati in appen<strong>di</strong>ce all' Annuario statisticodell'istruzione - anno 1969, analogamente a quanto fatto per quellirelativi agli <strong>anni</strong> accademici 1967-'68 e 1968-'69, che figurano rispettivamentenelle e<strong>di</strong>zioni 1970 e 1971 della stessa pubblicazione. A partireElahorazionee puhhlicaZionedei dati


dall'indagine 1969-'70, invece, i dati vengono resi noti sul Bollettino mensile<strong>di</strong> statistica, sul Compen<strong>di</strong>o e sull' Annuario statistico italiano.BILANCI DELLE OPERE UNIVERSITARIE (*)L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, nell'ambito delle indagini pre<strong>di</strong>sposteal fine <strong>di</strong> determinare i conti economici della amministrazione pubblica,effettua, a decorrere dall'anno accademico 1970-'71, l'indagine sui bilancidelle Opere universitarie. Tali enti sono istituiti presso ogni Universitào Istituto <strong>di</strong> istruzione superiore, con il compito <strong>di</strong> promuovere e realizzarel'assistenza scolastica agli studenti universitari.L'oggetto dell'indagine è costituito da dati <strong>di</strong> bilancio consuntivo eda alcune notizie sulla quantità e qualità dell'assistenza prestata dall'Opera.Per quanto riguarda i dati <strong>di</strong> bilancio vengono richieste le entrate ele spese, in ({ conto corrente» e in ({ conto capitale l), sotto l'aspetto della({ competenza» e della ({ cassa l).Le entrate più significative sono rappresentate dai contributi, chederivano per ]a maggior parte dal Ministero della pubblica istruzio­'ne - specificatamente per l'assegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e per le dotazioni or<strong>di</strong>narie - e in secondo luogo dall'Università, quale quota delle tasse pagatedagli studenti o per l'esercizio professionale. Altra en~rata <strong>di</strong> rilievo derivadalle contropartite per le prestazioni <strong>di</strong> servizi, quali, ad esempio, la mensa.Tra le uscite, le voci <strong>di</strong> maggior peso sono costituite dall'assegno <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o e da altre forme <strong>di</strong> sussi<strong>di</strong> a studenti bisognosi, seguite dalle speseper il funzionamento dell'Opera (spese per retribuzioni lorde al personale<strong>di</strong>pendente e per acquisto <strong>di</strong> beni e servizi).Quanto ai dati fisici, vengono richieste notizie riguardanti il personaleaddetto alle Opere universitarie, le giornate <strong>di</strong> presenza nella eventualecasa dello studente ed il numero dei pasti forniti dalla mensa.I modelli <strong>di</strong> rilevazione vengono inviati agli uffici amministrativi delleOpere universitarie, i quali li compilano sulla base delle risultanze contabilie delle altre registrazioni <strong>di</strong>sponibili. I modelli vengono' restituiti <strong>di</strong>rettamenteall'lsTAT e accuratamente revisionati secondo meto<strong>di</strong> analoghia quelli descritti a proposito dell'indagine sui bilanci universitari. In particolare,si controllano le poste in cui figurano le erogazioni del Ministerodella pubblica istruzione me<strong>di</strong>ante richiesta <strong>di</strong> informazioni <strong>di</strong>rettea] <strong>di</strong>castero stesso, e i flussi finanziari tra l'Università e l'Opera corrispondente,me<strong>di</strong>ante confronto tra i modelli delle due indagini.(*) Red.a~o dalla dotto Maria POLSONI del Servizio statistiche dell'amministrazione pubblica.33°


I dati vengono quin<strong>di</strong> riepilogati per ripartizione geografica ed infineper l'intero territorio nazionale.I conti economici risultanti dalle indagini finora eseguite - che riguardanogli <strong>anni</strong> accademici 1970-'71, 1971-'72 e 1972-'73 - sono stati pubblicatiper la prima volta sull' Annuario statistico dell' assistenza e della previdenzasociale, e<strong>di</strong>zione 1972-'73 e, in forma più sintetica, sul Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica del mese <strong>di</strong> giugno 1975.L'inserimento <strong>di</strong> detti dati nell' Annuario statistico dell' assistenza e dellaprevidenza sociale è giustificato dalla funzione tipicamente assistenzialedell'Opera universitaria. L'entità delle cifre e la loro evoluzione nel tempo,infatti, mettono in evidenza lo sforzo finanziario, essenzialmente pubblico,sostenuto per consentire il raggiungimento dei più elevati livelli culturalie scientifici anche alle categorie <strong>di</strong> studenti meno abbienti.BILANCI DEGLI ENTI PUBBLICI E DELLE GESTIONI SPECIALI (*)In occasione della revisione dei conti economici nazionali (anno 1964),fu avvertita l'esige,nza <strong>di</strong> « coprire» con un'indagine ad hoc la parte delsettore dell'amministrazione pubblica costituita dagli enti pubblici e dallegestioni speciali, allora non soggetta a rilevazione.Nel 1965 fu quin<strong>di</strong> eseguita la prima indagine con riferimento aibilanci consuntivi del 1963 e del 1962-'63 per gli organismi il cui esçrciziofinanziario era <strong>di</strong>verso dall'anno solare.Con l'occasione si richiesero anche dati retrospettivi dal 1951 per ilpersonale <strong>di</strong>pendente e la relativa spesa, per consentire, in base a questie ad informazioni derivanti da altre fonti, la costruzione <strong>di</strong> una serie stòrica<strong>di</strong> conti economici con inizio dal 1951, come, del resto, si stava facendoper tutti i settori. Nel 1967, con riferimento all'esercizio finanziario1965, l'indagine è <strong>di</strong>venuta corrente. Si precisa, per completezza <strong>di</strong> informazione,che non fu eseguita alcuna indagine avente a riferimento i bilanciconsuntivi del 1964 (o 1963-'64).Il campo <strong>di</strong> rilevazione comprende un notevole numero <strong>di</strong> enti che,tuttavia, per motivi pratici, fu deciso <strong>di</strong> limitare ai più importanti (1).L'indagine verte sui loro bilanci consuntivi. I compilatori dei modellidebbono classificare le risultanze delle scritture contabili in modo da ri-Oggettodella rilevazione(*) Redatto dal dotto Giuseppe BARBARULO del Servizio statistiche dell'amministrazionepubblica.(1) Per l'elenco degli enti rilevati, raggruppati per funzione, cfr. ISTAT, Fonti statistiche emeto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo del red<strong>di</strong>to nazionale, Annali <strong>di</strong> statistica, serie VIII, voI. 22, pagg. 235. e 236.33I


spondere ai vari quesItI. Tale operazione risulta assai laboriosa a causadella <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> impostazione tecnica tra il modello <strong>di</strong> rilevazione e i bilanci.D'altra. parte non era possibile pre<strong>di</strong>sporre un materiale <strong>di</strong> rilevazione chetenesse conto della varietà della struttura dei bilanci adottati dai singolienti e, pertanto, è stato adottato un modello unico il cui schema rIspondevameglio al1e necessità proprie della contabilità nazionale.ModelliL'indagine attualmente viene fatta con l'impiego <strong>di</strong> tre modelli.Il modello principale, che non ha subito mo<strong>di</strong>fiche a partire dallaprima indagine corrente, quella cioè riferita ai consuntivi 1965, è articolatoin tre sezioni e si riferisce al bilancio consuntivo.N ella prima sezione, destinata alle partite correnti, sono analizzate leentrate e le spese secondo la contabilità <strong>di</strong> «competenza)} e quella <strong>di</strong> « cassa l).La seconda sezione è destinata al conto del capitale del bilancio consuntivo,anche in questo caso, secondo le contabilizzazioni <strong>di</strong> « competenza )}e <strong>di</strong> « cassa l). La terza sezione si riferisce al riepilogo e alla quadraturadel bilancio attraverso i sal<strong>di</strong> della gestione <strong>di</strong> compete~a e quella <strong>di</strong> cassa.Nella prima facciata del modello, subito sotto l'intestazione e le notiziein<strong>di</strong>cative dell'ente, è richiesto il numero dei <strong>di</strong>pendenti a fine anno.Al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> alcuni elementi aggiuntivi per il calcolo deiconti finanziari, con l'indagine riferita al 1965 (la prima del1a serie corrente),è stato introdotto un altro modello con il quale si chiede un'analisiassai estesa dei titoli (azioni, obbligazioni) acquistati e venduti nelcorso dell'esercizio.Onde consentire, poi, la costruzione dei conti nazionali provvisori perle categorie interessate, con l'indagine riferita al 1966 è stato introdottoun terzo modello, col quale sono ·richiesti dati <strong>di</strong> preconsuntivo - possibilmente<strong>di</strong> cassa - per l'esercizio in corso. Tali dati si riferiscono adalcune delle principali voci del bilancio, come: entrate per tributi, pertrasferimenti attivi correnti e <strong>di</strong> capitale, per interessi attivi, per accensione<strong>di</strong> debiti e riscossione dì cre<strong>di</strong>ti; spese per il personale, per acquisto<strong>di</strong> beni e <strong>di</strong> servizi, per interessi passivi, per trasferimenti passivi correntie <strong>di</strong> capitale, per investimenti, per concessione <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti ed estinzione<strong>di</strong>debiti.Organi<strong>di</strong> rilevazioneLa rilevazione avviene per rapporto <strong>di</strong>retto tra l'Istituto ed i singoliorganismi ai quali i tre modelli <strong>di</strong> rilevazione sono inviati per posta entroil primo semestre <strong>di</strong> ogni anno in duplice copia (circa 550 destinatari).332


L'ISTATÈ PRESENTE ALLA FIERA DI MILANO DAL 1958


La restituzione <strong>di</strong> una copia compilata dei primi due modelli è richiestaentro il mese <strong>di</strong>' settembre, mentre la copia del terzo modello entro lafine <strong>di</strong> novembre.I modelli compilati pervengono all'Istituto con un ritardo che è risultatocrescente negli ultimi <strong>anni</strong> e che può essere attribuito ad unacerta inerzia da parte degli organismi oggetto <strong>di</strong> rilevazione. Questo fattocomporta un notevole lavoro <strong>di</strong> corrispondenza, al fine <strong>di</strong> sollecitare gli. adempimenti.Il materiale pervenuto viene sottoposto alla revisione, svolta essenzialmentein tre fasi.La prima riguarda aspetti formali (completezza delle sezioni e deiquadri, or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> grandezza delle cifre riportate); la seconda, il controllodelle risposte alle singole voci; la terza, infine, riguarda la totalizzazioneper voci omogenee, secondo opportuni raggruppamenti, dei modelli revisionati.In caso <strong>di</strong> organismi a livello territoriale (provinciale) le totalizzazìoniavvengono per regione e per ripartizione geografica.Il massimo iII)pegno viene posto nell'esame del contenuto del modello(seconda fase) a causa della menzionata varietà <strong>di</strong> struttura dei bilanci daiquali le informazioni sono tratte e della <strong>di</strong>versa normativa contabile allabase del1a gestione dei vari enti. Questa fase della revisione comporta numerosirapporti <strong>di</strong>retti con i compilatori.I risultati finali dell'indagine sono utilizzati esclusivamente per la costruzionedei conti economici delle categorie « altri enti e gestioni dell'amministrazionecentrale »e « altri enti e gestioni dell'amministrazionelocale» e figurano pubblicati nella Relazione generale Sulla situazione economicadel Paese e nell'Annuario <strong>di</strong> contabilità nazionale.Elahorazionee pubblicazionedei dati333


21. Contabilità nazionale,tavole intersettorialie ricerca scientificaI CONTI ECONOMICI E FINANZIARI (*)La crisi economica, che nel 1929 colpì quasi tutti i Paesi industrializzati,pose in rilievo l'opportunità <strong>di</strong> un più incisivo intervento delloStato nel campo dell' economia.A tal fine era necessario <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> informazioni statistiche per quantopossibile complete e dettagliate in or<strong>di</strong>ne agli operatori, alla struttura edalla situazione economica dei vari Paesi ed alla loro evoluzione nel tempo.E invero, per quanto riguarda l'Italia, risale a tale epoca la ristrutturazionedell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica e l'avvio <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> e ricerche <strong>di</strong>rettial perseguimento delle accennate finalità.La seconda guerra mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong>ede nuovo impulso agli stu<strong>di</strong> statisticoeconomici,dal momento che il processo <strong>di</strong> ricostruzione esigeva la <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> adeguati strumenti conoscitivi sulla situazione economica del Paese.Gli sforzi sostenuti dai vari organismi nazionali trovarono, poi, riconoscimentonormativo nella legge n. 639 del 21 agosto 1949, con la qualeil Parlamento italiano impegnava i Ministri del bilancio e del tesoro apresentare entro il 31 marzo <strong>di</strong> ogni anno una « relazione generale sullasituazione economica del Paese », intesa a fornire informazioni quantitativesull' evoluzione dei principali fenomeni socio-economici e finanziarinell'anno imme<strong>di</strong>atamente precedente.L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, che già da tempo effettuava, percompiti istituzionali, una molteplicità <strong>di</strong> rilevazioni e ricerche sulle con<strong>di</strong>zionidemografiche, sociali ed economiche della collettività, allo scopo <strong>di</strong>venire incontro alle anzidette esigenze conoscitive avanzate sia dagli organi<strong>di</strong> governo, sia dai vari utilizzatori pubblici e privati, pre<strong>di</strong>spose' findagli <strong>anni</strong> '50 gli opportuni strumenti operativi.Risale a tale periodo, infatti, sia l'istituzione del Servizio dei contieconomici, avente il precipuo compito <strong>di</strong> valutare gli aggregati necessari ai(*) Redatto a cura del Servizio dei conti economici e finanziari e coor<strong>di</strong>nato .dal dottoFranco DIOTALLEVI dello stesso Servizio.335


fini della stesura annuale del « bilancio economico nazionale », da inserirenella già citata relazione, sia la revisione generale dell'attività dell'Istitutostesso, svolta in tale importante settore (1).Quest'ultima operazione si rese in<strong>di</strong>spensabile per sod<strong>di</strong>sfare la crescentedomanda <strong>di</strong> informazioni statistiche estremamente dettagliate avanzatadai contabili nazionali.La costruzione del bilancio economico, impostato su una serie <strong>di</strong>conti e <strong>di</strong> tabelle intesi a fornire un quadro d'insieme dei principaliaspetti della vita economica e sociale del Paese, richiedeva, infatti, dauna parte, la ristrutturazione <strong>di</strong> talune rilevazioni e indagini al fine <strong>di</strong>adattarle alle accresciute esigenze e, dall'altra, l'avvio <strong>di</strong> nuove rilevazioniper la migliore conoscenza <strong>di</strong> particolari campi precedentemente inespJorati.Gli schemi della contabilità nazionale venivano, pertanto, a porsi findalla loro originaria impostazione quale punto <strong>di</strong> riferimento a cui ciascunaindagine avrebbe dovuto rapportarsi. Infatti, le rilevazioni, dalledemografiche alle sociaJi, da quelle relative alle produzioni industriali aquelle dei prezzi, ecc., trovano imme<strong>di</strong>ata applicazione nella contabilitànazionale: la quale dunque, non solo utilizza ed elabora quasi tutte le informazionistatistiche, ma offre, nel contempo, gli strumenti per criticarlee suggerisce inoltre, nei dettagli, quali siano le richieste da formulare inoccasione dell'avvio <strong>di</strong> nuove rilevazioni.Successivamente, e cioè a partire dalle valutazioni relative all'anno1964, l'IsTAT è andato inserendo i conti finanziari nel sistema dei contieconomici - precedentemente limitato ai flussi 'reali - allo scopo <strong>di</strong>rendere più moderni ed efficaci gli strumenti per l'investigazione dell'economianazionale (2).Cenni storiciI primi tentativi <strong>di</strong> valutazione dei principali aggregati economici possonofarsi risalire agli <strong>anni</strong> imme<strong>di</strong>atamente precedenti la prima guerramon<strong>di</strong>ale (3). Essi :riguardavano in particolare la stima del red<strong>di</strong>to necessariaper la quantificazione della ricchezza nazionale.Fra le valutazioni vere e proprie del red<strong>di</strong>to - effettuate con maggiorfrequenza nel periodo compreso tra le due guerre mon<strong>di</strong>ali - degne(1) ISTAT, Stu<strong>di</strong> sul red<strong>di</strong>to nazionale, Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, voI. III, Roma, 1950.(2) ISTAT, I conti finanziari dell'Italia - Anni 1964 .. 1968, Note e relazioni, n. 46, Agosto1970 ; IDEM, I conti finanziari dell'Italia nel decennio 1964-1973, Supplemento al Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica, Anno 1975, n. 6.(3) M. SANTORO, L'Italia nei suoi progressi economici dal 1860 al 1910, Tip. Popolare,Roma, 1911 ..


<strong>di</strong> rilievo appaiono quelle compiute dal Gini (1) e dal Vinci (2). L'unofece ricorso a proce<strong>di</strong>menti in<strong>di</strong>retti, l'altro si avvalse invece deirisultaticonseguiti con il censimento industriale e commerciale eseguito dall'IsTATnel triennio 1937-1939 e <strong>di</strong> altre informazioni all'epoca <strong>di</strong>sponibili.Dette stime, però, non avevano il supporto nè <strong>di</strong> un'adeguata base<strong>di</strong> informazioni, nè <strong>di</strong> appropriate metodologie statistiche. Le prime valutazionieffettuate con rigorosi schemi metodologici, infatti, risultano compiutesolo negli <strong>anni</strong> seguenti la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale, allorchè i principaliIstituti nazionali <strong>di</strong> statistica e gli organismi economici internazionali,utilizzando l'idea adombrata nell'anno 1941 dagli stu<strong>di</strong>osi Meade eStone (3) <strong>di</strong> applicare all'economia <strong>di</strong> un Paese il sistema <strong>di</strong> contabilitàin uso presso le imprese private, elaborarono i primi grossolani modelli<strong>di</strong> contabilità nazionale.Oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o non fu più il solo red<strong>di</strong>to nazionale, ma anche altriaggregati quali i consumi, gli investimenti, gli scambi internazionali, ecc.L'IsTAT, in particolare, ancor prima della pubblicazione della'citata leggedel 1949, sviluppando in modo sistematico esperienze precedentementeeffettuate, costruì nel 194 7 un primo quadro <strong>di</strong> conti economici nazionali inarmonia con gli schemi standar<strong>di</strong>zzati proposti in sede internazionale (4).L'adozione <strong>di</strong> detto schema consenti, poi, la redazione del primo« bilancio economico nazionale» riferito all'anno 1950 ed inserito nella« relazione generale sulla situazione economica del Paese» presentata alParlamento nel marzo del 1951.Tale circostanza consenti, fra l'altro, il riconoscimento <strong>di</strong> fatto all'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica, in analogia alle attribuzioni degli Istituti nazionali<strong>di</strong> statistica degli altri Paesi, della specifica competenza in or<strong>di</strong>nealla costruzione dei conti economici.Particolare attenzione merita, inoltre, lo sforzo compiuto sempre dall'IsTATper la ricostruzionè. storica del conto economico l.1azionale perciascuno degli <strong>anni</strong> dal 1861 al 1956 (5). La scarsissima <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong>informazioni statistiche da un lato e la necessità <strong>di</strong> dover rispettare loschema contabile adottato a partire dall'anno 1947 ai fini della loro confrontabilitàdall'altro, hanno reso estremamente <strong>di</strong>fficoltosa la citata ricostruzionestorica.(1) C. GINI, A quanto ammonta il red<strong>di</strong>to degli italiani?, in «Tempo economico », 5 gennaio1921.(2) F. VINCI, Il red<strong>di</strong>to del nostro Paese nel 1938, in «Rivista italiana <strong>di</strong> scienze economiche», Bologna, gennaio-febbraio 1943.(3) J .E. MEADE e R. STONE, The construction of tables of national income expen<strong>di</strong>tures,savings and investiments, in « Economie Joumal », VoI. II, June-September, London, 1941.(4) ISTAT, Stu<strong>di</strong> sul red<strong>di</strong>to nazionale, op. cito(5) ISTAT, Indagine statistica sullo sviluppo del red<strong>di</strong>to nazionale dell'Italia dal 1861 al1956, Annali <strong>di</strong> statistica, Serie VIII, VoI. 9, Roma, 1957.337


Lo schema adottato successivamente dall'Italia per la valutazione deiconti economici nazionali risale al lontano 1953. Esso fu pre<strong>di</strong>sposto dall'ONUe destinato ad essere utilizzato dai paesi ad economia <strong>di</strong> mercatoallo scopo <strong>di</strong> rendere comparabili i dati sulla struttura e la <strong>di</strong>namica deirispettivi sistemi economici.A seguito <strong>di</strong> ulteriori stu<strong>di</strong> compiuti dagli organi internazionalispecializzati e tenendo conto dello sviluppo <strong>di</strong> altri sistemi alternativio integrativi (tavole input-output e flussi monetari e finanziari), nel1968 è apparso un nuovo schema a cura dell'ONu, cui ha fatto seguitoil Sistema europeo dei conti economici integrati (SEC), elaborato,con la collaborazione dei Paesi membri, dall'Istituto statistico delleComunità europee per essere adottato dagli stessi Paesi appartenentialla CEE.Il nuovo sistema prevede una serie <strong>di</strong> conti nei quali risultano perla prima volta integrati sia i flussi economici, sia le inter<strong>di</strong>pendenzesettoriali dell'economia, sia le operazioni finanziarie che scaturiscono dallestesse operazioni economiche. Esso introduce flussi in passato ignorati onon esplicitamente registrati - come la produzione totale e i consumi interme<strong>di</strong>- <strong>di</strong> cui il vecchio schema prendeva in considerazione soltantoil saldo o valore aggiunto.Rispetto al precedente schema <strong>di</strong> contabilità nazionale il SEC considerain modo più appropriato: il raggruppamento dei settori e delle unitàproduttive; la serie dei conti e dei rispettivi sal<strong>di</strong> contabili; la definizionedei vari aggregati. economici.Scopi dellacontahilitànazionaleLa contabilità nazionale non è una <strong>di</strong>sciplina fine a sè stessa, matrova applicazioni ed interrelazioni con altre materie <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o quali l'economiapolitica, la sociologia, la demografia, la politica economica, ecc.Basti pensare, ad esempio, che essa costituisce il quadro <strong>di</strong> riferimento perogni rilevazione statistica <strong>di</strong> natura socio-economica. L'indagine assume,infatti, maggior rilevanza e significàto proprio se è collegabile agli schemicontabili nazionali che consentono, attesa l'adozione <strong>di</strong> concetti e classificazioniuniformi, la comparabilità dei risultati cui si perviene sia con ilriferimento temporale sia con quello spaziale.In particolare gli scopi che la contabilità nazionale si prefigge possonocosi essere riassunti:a) offrire agli utilizzatori una stima quantitativa dei flussi che siverificano nel sistema economico, adottando criteri <strong>di</strong> valutazione che trovanola loro logica nello stesso pensiero economico (sistema keynesiano);


) fornire una misura del benessere della collettività me<strong>di</strong>ante ladefinizione dei principali aggregati caratteristici <strong>di</strong> un sistema economico:red<strong>di</strong>to naziona]e (capacità del sistema <strong>di</strong> produrre nuovi beni e servizi),consumi (volume <strong>di</strong> beni e servizi destinati a sod<strong>di</strong>sfare i bisogni in<strong>di</strong>vidualie sociali della popolazione), investimenti (capacità <strong>di</strong> accrescere ilcapitale del Paese);c) consentire da un lato la VISIone dello sviluppo nel tempo delsingoli fenòmeni economici e dall'altro la loro comparabilità nello spazio(confronti internazionali, ecc.) ;d) permettere la conoscenza della stessa struttura del sistema economicoattraverso la misurazione sia dell' apporto delle <strong>di</strong>verse brancheproduttive alla formazione del red<strong>di</strong>to sia delle relazioni che sussistono, tra <strong>di</strong> esse (tavole input-output o delle inter<strong>di</strong>pendenze strutturali);e) facilitare la previsione -. ad esempio, circa l'ammontare e lastruttura del red<strong>di</strong>to negli <strong>anni</strong> futuri - nonchè la programmazione. dell'attivitàeconomica, in modo che il Paese consegua prefissati livelli <strong>di</strong>red<strong>di</strong>to, <strong>di</strong> consumi, <strong>di</strong> occupazione, ecc.I conti economici nazionali possono essere definiti come la descrizionequantitativa dell'attività economica del Paese che, come è noto, si estrinsecanel processo <strong>di</strong> formazione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione, <strong>di</strong> re<strong>di</strong>stribuzione e <strong>di</strong> impiegodel red<strong>di</strong>to, rtonchè nella formazione del capitale e nel suo finanziamento.Le registrazioni relative alla formazione del red<strong>di</strong>to analizzano il processoproduttivo in termini <strong>di</strong> beni e . servizi che si rendono <strong>di</strong>sponibili nelcorso dell'anno solare.Il processo produttivo consiste nell'utilizzazione dei fattori lavoro,capitale e impresa - inopportune combinazioni - nei <strong>di</strong>versi settori incui si esplica l'attività economica.I red<strong>di</strong>ti conseguiti dalle singole imprese pubbliche e private me<strong>di</strong>anteil processo . produttivo danno luogo, per somma, all'aggregato delred<strong>di</strong>to nazionale, che può essere espresso o « al costo dei fattori» o « aiprezzi <strong>di</strong> mercato l}, a seconda della esclusione o inclusione delle impostein<strong>di</strong>rette.Alla <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to prodotto partecipano i fattori che hannoconcorso a realizzarlo: il fattore lavoro riceve salari e stipen<strong>di</strong>; il fattorecapitale, ren<strong>di</strong>te ed interessi; il fattore impresa, infine, riceve il profitto.339Contieconomicinazionali•


•Naturalmente g1i operatori economici cui il red<strong>di</strong>to viene attribuitopossono concorrere alla sua ripartizione sotto <strong>di</strong>verse forme: le famiglie,ad esempio, vi partecipano sia nella veste <strong>di</strong> apportatrici del fattore lavorosia in quella <strong>di</strong> detentrici del fattore capitale.I vari. operatori economici, oltrechè alla <strong>di</strong>stribuzione, partecipano anchealla re<strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to. Quest'ultima è un'operazione me<strong>di</strong>antela quale si trasferiscono a titolo gratuito risorse a favore <strong>di</strong> particolariclassi sociali (famiglie in<strong>di</strong>genti, ecc.) o imprese. Essa, normalmente, vieneesplicata dall'amministrazione pubblica me<strong>di</strong>ante la politica fiscale e quelladella sicurezza ed assistenza sociale.Il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>stribuito o re<strong>di</strong>stribuito viene, quin<strong>di</strong>, utilizzato daglioperatori economici pubblici e pl-ivati. Fra gli impieghi del red<strong>di</strong>to quelloquantitativamente più importante riguarda il sod<strong>di</strong>sfacimento dei bisogniprimari e secondari sia della collettività considerata nel suo insieme (consumicollettivi) sia dei privati citta<strong>di</strong>ni (consumi finali delle famiglie). Ilred<strong>di</strong>to residuo viene accantonato sotto forma <strong>di</strong> risparmio.La parte <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to destinata al risparm'io trova successivamenteimpiego nella formazione del capitale. I detentori del risparmio, infatti,concorrono alla realizzazione degli investimenti in beni capitalisia <strong>di</strong>rettamente sia in<strong>di</strong>rettamente con il ricorso al sistema cre<strong>di</strong>tizio,il quale utilizza i depositi bancari effettuati prevalentemente dallefamiglie.Come precedentemente accennato, la contabilità nazionale non registraesclusivamente i flussi che si verificano nella sfera reale dell'economiama anche quelli che si manifestano nella sfera finanziaria (conti finanziari).Detti flussi consistono in operazioni che determinano aumenti o <strong>di</strong>minuzionidella posizione cre<strong>di</strong>toria o debitoria <strong>di</strong> ogni singolo operatoreeconomico. Le relative registrazioni, pertanto, fanno riferimento alle eventualieccedeIiZe <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà che possono formarsi presso un settore dell'economia(ad esempio, le famiglie) e che sono prestate, normalmente attraversogli interme<strong>di</strong>ari finanziari, ai settori che le richiedono per provve-. dere alle proprie necessità.I conti finanziari integrano quelli economici, nel senso che contribuisconoad approfon<strong>di</strong>re la conoscenza della destinazione dei finanziamentieffettuati sulla base del risparmio acclimulato.Conti economiciregionalie mmestraliLa valutazione e la collocazione in apposite scritture contabili;-dei citatiflussi reali e finanziari viene normalmente effettuata con riferimentoall'intero anno solare ed al sistema economico nazionale articolato per set-34°


tori. Gli stessi criteri <strong>di</strong> registrazione e <strong>di</strong> misurazione possono, tuttavia,essere utilizzati per la costruzione <strong>di</strong> conti riferiti sia a circoscrizioni ristrettedel territorio nazionale (conti regionali) sia a perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> tempo inferioriall'anno (conti trimestrali).L'IsTAT, infatti, ricalcando gli schemi adottati nella stesura deiconti annuali, ha già costruito una prima serie <strong>di</strong> conti territoriali (1) edha iniziato dal gennaio 1976 la pubblicazione perio<strong>di</strong>ca dei conti trimestralidell'Italia, espressi ai prezzi dell'anno 1970 (2).Per quanto riguarda i primi, è da rilevare che l'IsTAT, fin dal 1951,ha impostato i calcoli per la costruzione dei conti economici e per la valutazionedei loro principali componenti (red<strong>di</strong>to, consumi, investimenti,ecc.) con riferimento a ciascuna delle quattro ripartizioni geografiche (Italianord-occidentale, Italia nord-orientale, Italia centrale, Italia meri<strong>di</strong>onaleed insulare).N egli <strong>anni</strong> più recenti, parallelamente ai progressi registratisi nellestatistiche <strong>di</strong> base, è stato possibile effettuare, per ciascuna regione, stimedella produzione lorda ven<strong>di</strong>bile e del valore aggiunto del settore dell'agricolturaa partire dal 1951, dei red<strong>di</strong>ti da lavoro <strong>di</strong>pendente per settori <strong>di</strong>attività economica dal 1961 ed, infine, del red<strong>di</strong>to prodotto nei settoriextragricoli per gli <strong>anni</strong> 1970-1974. Queste ultime valutazioni hanno, poi,consentito la costruzione del conto della formazione del red<strong>di</strong>to regionale,espresso sia al costo dei fattori sia ai prezzi <strong>di</strong> mercato, sempre per gli<strong>anni</strong> 1970-1974.Nel 1976 l'IsTAT, allo scopo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfare le esigenze sempre più pressanti<strong>di</strong> informazioni connesse con la programmazione a livello locale, hainoltre portato a compimento una prima costruzione dei conti regionalianche per gli altri aggregati <strong>di</strong> contabilità nazionale (consumi, investimenti,ecc.) a partire dal 1970.I conti trimestrali, costruiti anch'essi a partire dal 1970, riguardanoun insieme <strong>di</strong> conti. e <strong>di</strong> tabelle più ridotte o più sintetiche<strong>di</strong> quelle previste a livello annuale, dal momento che l'informazionestatistica esistente con perio<strong>di</strong>cità mensile o trimestrale risulta generalmentemeno sviluppata <strong>di</strong> quella <strong>di</strong>sponibile a cadenza annuale.Gli stessi costituiscono uno strumento utile per lo stu<strong>di</strong>o dell'evoluzionedel sistema economico nel breve periodo e sod<strong>di</strong>sfano in largamisura alle esigenze conoscitive <strong>di</strong> vari organismi sia pubblici cheprivati...(1) ISTAT, Fonti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo dei red<strong>di</strong>ti regionali, Supplemento straor<strong>di</strong>nario alBollettino mensile <strong>di</strong> statistica, Anno 1974, n. 4.(:2) ISTAT, Notiziario <strong>Istat</strong>, foglio 15, gennaio 1976 e seguenti.23341


•Schemi contabiliLe prime valutazioni degli aggregati economici furono compiute conil ricorso, come si è già accennato, a proce<strong>di</strong>menti in<strong>di</strong>retti o a schemi contabiliestremamente semplici a causa sia della scarsa <strong>di</strong>sponibilità del materialestatistico sia per i margini <strong>di</strong> incertezza esistenti in or<strong>di</strong>ne alla definizionedegli aggregati stessi. Solo nell'anno 1953 fu pubblicato da partedell'ONu uno schema . coerente <strong>di</strong> contabilità nazionale, con l'invito aiPaesi aderenti <strong>di</strong> attenervisi al fine <strong>di</strong> consentire la comparabilità strutturalee <strong>di</strong>namica dei rispettivi sistemi economici (1). Detto schema fu largamenteutilizzato dagli Istituti nazionali <strong>di</strong> statistica, fra cui l'IsTAT" ed hasubito nel tempo solo lievi mo<strong>di</strong>fiche. .La struttura dello schema si basa sulla costruzione <strong>di</strong> quattro contiche consentono <strong>di</strong> analizzare, con riferimento a ciascun anno solare, lefondamentali relazioni che si verificano nel1' economia del Paese.a) Conto generale della produzione - Tale conto registra da ùna parte(uscite) le risorse - prodotto interno lordo (P) ed importazioni <strong>di</strong> benie servizi (M) - e dall'altra (entrate) gli impieghi delle stesse - consumifinali interni (Ci), investimenti lor<strong>di</strong> (F) ed esportazioni <strong>di</strong> beni eservizi (E).In simboli:P+M=Ci+F+E [1]b) Conto del red<strong>di</strong>to nazionale - Registra, dal lato delle uscite, il red<strong>di</strong>tonazionale lordo come somma del red<strong>di</strong>to nazionale netto (Y) e degliammortamenti (D) e, dal lato delle entrate, il prodotto interno lordo (P)e i cosiddetti red<strong>di</strong>ti netti dall'estero (Z) pari all'eccedenza dei red<strong>di</strong>ti dacapitale e da lavoro ricevùti dal resto del mondo su quelli dovuti al restodel mondo.In simboli:Dal confronto dell'uguaglianza [2] con quella [1] si rileva che l'aggregatodel prodotto interno lordo <strong>di</strong>fferisce da quello del red<strong>di</strong>to nazionalelordo per un ammontare pari ai red<strong>di</strong>ti (Z) dei fattori produttivi nazionaliimpiegati in Paesi terzi al netto dei red<strong>di</strong>ti dei fattori produttiviesteri impiegati nel Paese considerato.[2](1) ONU, A System oJ National Accounts and Supporting Tables, New York, 1953.342


c) Conto del red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile e della spesa - Registra dal lato delleentrate l'aggregato del red<strong>di</strong>to lordo <strong>di</strong>sponibile, ottenuto per somma delred<strong>di</strong>to nazionale lordo (Y + D) e dei trasferimenti netti correnti (T) (eccedenzadei trasferimenti correnti che il Paese ha ricevuto dal resto delmondo su quelli che esso ha devoluto al resto del mondo), e dal lato delleuscite gli aggregati dei consumi finali nazionali (Cn) e del risparmio nazionalelordo (S).In simboli:..Cn+S=Y+D+T[3]I trasferimenti correnti, costituiti da elargizioni effettuate a titolo gratuito(donazioni, rimesse degli emigranti, ecc.), si <strong>di</strong>stinguono in privatie pubblici. Alla prima categoria appartengono i trasferimenti che i residentidel Paese considerato ricevono da privati o da amministrazioni pubblicheo erogano in favore <strong>di</strong> privati o <strong>di</strong> amministrazioni pubbliche delresto del mondo; alla seconda, invece, quelli che l'amministrazione pubblicadel Paese considerato riceve o eroga a privati ed amministrazionipubbliche del resto del mondo.d) Conto della formazione del capitale - L'aggregato del risparmiocomplessivo del Paese, ottenuto .. aggiungendo al risparmio nazionale lordo(S) l'eccedenza dei trasferimenti unilaterali in conto capitale (B) ricevutidal resto del mondo su quelli fatti al resto del mondo, costituisce la fonte<strong>di</strong> finanziamento per gli investimenti lor<strong>di</strong> (F) effettuati nel corso dell'anno<strong>di</strong> riferimento.In simboli:Il simbolo K dell'uguag1ianza [4] esprime l'indebitamento o l'accre<strong>di</strong>tamentonetto del Paese nei confronti del resto del mondo. Se il risparmiocomplessivo del Paese, infatti, non è sufficiente a finanziare l'ammontaredegli investimenti effettuati nell' anno considerato, si ricorre a prestitipresso Paesi terzi (indebitamento con l'estero); mentre, nel caso contrario,la quota del risparmio nazionale che sopravvanza gli investimenti lor<strong>di</strong>interni si tramuta in un corrispondente accre<strong>di</strong>tamento con l'estero.e) Conto del Paese con il Resto del mondo _. Le relazioni precedentementeillustrate trovano la loro sintesi in quest'ultimo conto. In esso confluisconoda una parte (entrate) le importazioni <strong>di</strong> merci e servizi (M) el'accre<strong>di</strong>tamento o indebitamento netto (K) del Paese; dall'altra (uscite)le esportazioni <strong>di</strong> merci e servizi (E), i red<strong>di</strong>ti netti dei fattori (Z), i tra-[4]343


sferimenti netti <strong>di</strong> parte corrente (T) ed i trasferimenti netti in conto capitale(B).In simboli:Da un accurato esame delle sopra descritte uguaglianze si rileva chei conti risultano completamente armonizzati fra loro, consentendone unaperfetta quadratura teorica e contabile; ciascun aggregato, infatti, figurauna sola volta e per il medesimo importo tanto nella sezione delle uscitequanto in quella delle entrate. ..Allo schema contabile sopra descritto sono state successivamente apportatele mo<strong>di</strong>fiche elaborate nell'anno 1968 dall'Istituto statistico delleComunità europee con il concreto apporto dei rappresentanti degli Istitutinazionali <strong>di</strong> statistica dei Paesi membri (1). L'IsTAT, infatti, conla « relazione generale sulla situazione economica del Paese >} pubblicatanell'anno 1975 e riferita agli <strong>anni</strong> 1970-1974, ha adottato il Sistema europeodei conti economici integrati, noto comunemente con la <strong>di</strong>zione « SEC )},il quale prevede una serie <strong>di</strong> conti, formalmente molto simili a quelliadottati nel passato, nei quali però risultano per la prima volta integratisia i flussi economici, sia le inter<strong>di</strong>pendenze settotiali dell' economia, siale operazioni finanziarie che scaturiscono dalle stesse transazioni economiche.Il SEC - come si vedrà meglio in seguito - ha migliorato notevolmenteil precedente schema in quanto ha considerato in modo più appropriatoe articolato il raggruppamento dei settori e delle relative unità produttive,la serie dei conti e dei rispettivi sal<strong>di</strong> contabili, la definizione degliaggregati economici. Esso, tuttavia, potrà subire nel futuro delle mo<strong>di</strong>fichein conseguenza <strong>di</strong> un ampliamento delle fonti statistiche <strong>di</strong>sponibiliche possa consentire una migliore analisi dei flussi tuttora previsti e <strong>di</strong>altri per i quali le conoscenze sono piuttosto limitate (basti pensare, adesempio, ai temi dei bilanci patrimoniali delle imprese, della <strong>di</strong>stribuzionedelle famiglie per classi <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, ecc.).G li schemi contabili adottati via via nel tempo costituiranno inoltreil quadro <strong>di</strong> riferimento per eventuali conti « satelliti >} elaborati allo scopo<strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>re taluni aspetti sociali ed economici. L'IsTAT, infatti, inarmonia con i suggerimenti delle Comunità europee e <strong>di</strong> altri organismiinternazionali, sta pre<strong>di</strong>sponendo opportune ricerche per l'elaborazione <strong>di</strong>particolari conti .- quali, ad esempio, quelli relativi alla ricerca scientifica- inquadrati negli schemi:contabili nazionali.(1) ISTITUTO STATISTICO DELLE COMUNITÀ EUROPEE, Sistema europeo <strong>di</strong> conti economiciintegrati, Lussemburgo, 1970.344[5]


Gli operatori economici possono essere definiti come gli agenti del Gli operatorisistema, cioè coloro ai quali sono demandate le funzioni fondamentali del.., economicil'economia.Essi sono normalmente raggruppati in categorie omogenee dal punto<strong>di</strong> vista del comportamento ed in relazione alle esigenze specifiche dellericerche; attualmente sono classificati sulla base della principale funzioneesercitata e del tipo prevalente <strong>di</strong> risorse <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spongono.I soggetti economici che operano nel sistema sono, pertanto, ricondottidagli schemi contabili nazionali alle seguenti quattro gran<strong>di</strong> categorie,che comprendono l'operatore globale « imprese », l'operatore globale« famiglie », l'operatore globale « amministrazione pubblica » e il « restodel mondo ».Le imprese svolgono la funzione delhi produzione <strong>di</strong> beni e serviziper il mercato e si assicurano le risorse me<strong>di</strong>ante i ricavi delle loro ven<strong>di</strong>te.Alcuni dei beni prodotti dalle imprese sono considerati « interme<strong>di</strong> »nel senso che vengono normalmente ceduti ad altre unità economiche dellastessa natura per essere ulteriormente trasformati (materie prime e ausiliarie,prodotti semilavorati, ecc.); altri vengono invece denominati « finali »nel senso che sono già pronti per essere destinati al settòre del consumo(generi alimentari, articoli <strong>di</strong> abbigliamento, ecc.) o ad altre imprese sottoforma <strong>di</strong> beni capitali (impianti, macchine, autoveicoli, ecc.).L'operatore globale famiglie si identifica con l'insieme <strong>di</strong> tutti i consumatori,anche se talvolta viventi isolatamente o in comunità <strong>di</strong> tipo nonfamiliare come· ospedali, convivenze, brefotrofi, ecc. I suoi membri, o parte<strong>di</strong> essi, si procurano i mezzi necessari a sod<strong>di</strong>sfare le esigenze del consumome<strong>di</strong>ante la remunerazione (salario, interesse, ren<strong>di</strong>ta, profitto) deifattori produttivi da loro posseduti (lavoro, capitale, capacità impren<strong>di</strong>toriale)e ceduti alle imprese o all'amministrazione pubblica.L'amministrazione pubblica comprende tutti quegli enti che produconoservizi collettivi e in<strong>di</strong>visibili non destinabili alla ven<strong>di</strong>ta e che prelevano·le risorse necessarie dagli altri settori sotto forma <strong>di</strong> entrate tributarie,contributi sociali ed altre voci <strong>di</strong> natura varia. Vengono pertanto esclusedal settore in esame e comprese in quello delle imprese le aziende autonomedello Stato (Aziende delle poste e telecomunicazioni, Ferrovie delloStato, ecc.) e le imprese a partecipazione statale (ENI, IRI, ecc.), in quantole stesse, operando nel mercato come produttrici <strong>di</strong> beni e servizi, nonsi prefiggono gli scopi sopra in<strong>di</strong>cati.La contabilità nazionale considera, infine, anche l'operatore resto delmondo per tener conto del complesso degli scambi <strong>di</strong> beni e servizi chesi registrano fra i <strong>di</strong>versi Paesi. .345


Gli aggregatieconomiciAccenniamo brevemente ai principali aggregati previsti dagli schemicontabili e quantificati dalla maggior parte degli Istituti nazionali <strong>di</strong> statistica,tra cui l'IsTAT, al fine <strong>di</strong> fornire delle valide informazioni sullastruttura e sulla situazione economica del Paese.Il red<strong>di</strong>to nazionale è l'aggregato più noto agli utilizzatori <strong>di</strong> datistatistici, in quanto, sintetizzando i risultati conseguiti dai fattori produttiviresidenti, -esso offre la misura della evoluzione economica del Paese.Gli incrementi <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to che si rt::gistrano da un anno all'altro, infatti,possono essere considerati come vali<strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori della crescita del sistemaeconomico nazionale.Il red<strong>di</strong>to nazionale viene correntemente valutato sia a prezzi correntisia a prezzi costanti. La valutazione ai prezzi correnti dell'anno consideratomisura il valore dei beni e servizi prodotti dal Paese e quantificatiassociando alla componente « quantità » il fattore » prezzo ». Cosi, ad esempio,dal fatto che il prodotto interno lordo (1) espresso in lire correntisia passato da 57.937 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lire nel 1970 a 112.358 miliar<strong>di</strong> nel 1975,si deduce che il Paese ha registrato nei sei <strong>anni</strong> considerati un incremento <strong>di</strong>valore del 93,3%. Tuttavia, da ciò non <strong>di</strong>scende necessariamente che sisia verificata un'analoga crescita in termini <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> beni e servizi,dal momento che la citata variazione del 93,3% potrebbe al limite essereaddebitata alla sola lievitazione dei prezzi. Per eliminare quest'ultimacomponente, i contabili pr


I red<strong>di</strong>ti dell' agricoltura vengono valutati sulla base della produzioneagraria, forestale, zootecnica e della pesca conseguita nell'anno. L'IsTAT,tramite gli Ispettori provinciali dell'agricoltura e delle foreste, raccoglie idati relativi alle quantità prodotte <strong>di</strong> ciascuna produzione agraria, forestalee zootecnica. Associando dette quantità ai corrispondenti prezzi allaproduzione rilevati attraverso le Camere <strong>di</strong> commercio, si perviene alladeterminazione del valore della produzione stessa. Sottraendo da questoultimo l'ammontare dei costi a sua volta sostenuti per l'acquisto dei benie servizi interme<strong>di</strong> (concimi, mangimi, antiparassitari, ecc.), si giunge allamisurazione del prodotto lordo o valore aggiunto della branca· ste~sa.La determinazione del red<strong>di</strong>to dell'industria, ivi compreso quello dellecostruzioni, è assai complessa a causa della molteplicità e varietà delleimprese. L'IsTAT, fin dal 1951, effettua a tal fine un'indagine presso leimprese industriali (1) allo scopo <strong>di</strong> rilevare i valori inerenti agli aggregatirappresentativi della loro attività produttiva (fatturato, spese <strong>di</strong> personale,costi <strong>di</strong> produzione, investimenti, ecc.). Le informazioni statistichecosì ottenute affiuiscono in un quadro d'insieme per la cui definitiva elaborazionesi fa ricorso anche· ai numeri in<strong>di</strong>ci della produzione indust~ialeche misurano, invece, in termini fisici la quantità dei beni prodotti nelcorso dell'anno. I contabili nazionali, pertanto, utilizzando l'anzidetto materialestatistico procedono al calcolo del prodotto lordo per ciascuna dellebranche del settore dell'industria (minerali e metalli ferrosi e non ferrosi,materiali e forniture elettriche, autoveicoli e relativi motori, carni freschee conservate ed altri prodotti della macellazione, ecc.). Per quanto concernela branca delle costruzioni, il prodotto lordo viene·· stimato sulla base deidati <strong>di</strong> produzione e<strong>di</strong>lizia rilevati dall'IsTAT tramite le amministrazionicomunali (2).Il settore dei servizi comprende le attività del commercio, dei trasportie comunicazioni, del cre<strong>di</strong>to ed altre.Il red<strong>di</strong>to è valutato sulla base <strong>di</strong> un complesso <strong>di</strong> informazioni desuntesia dalle rilevazioni effettuate correntemente dall'IsTAT (trafficoferroviario, aereo e marittimo, attività alberghiera ed extralberghiera, ecc.),opportunamente integrate con valutazioni <strong>di</strong> carattere macroeconomico,sia da indagini effettuate da altri enti: tra queste ultime, in particolare,quella condotta dalla Banca d'Italia presso i vari istituti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to allo(1) L'indagine sul prodotto lordo per i singoli <strong>anni</strong> del periodo 1951-1966 fu eseguitasolo presso le gran<strong>di</strong> imprese (occupazione superiore ai 100 addetti). Per le me<strong>di</strong>e e piccoleimprese, invece, fu effettuata un'indagine campionaria con riferimento all'anno 1963. Nel1967, infine, la rilevazione venne estesa a tutte le imprese con più <strong>di</strong> 20 addetti.(2) ISTAT, Rilevazione della produzione e<strong>di</strong>lizia nei gran<strong>di</strong> comuni, Note e relazioni, n. 40,Giugno 1969 ; IDEM, Istruzioni per la rilevazione statistica dell' attività e<strong>di</strong>lizia, Meto<strong>di</strong> e norme,Serie B, n. 14, Settembre 1974.347


scopo <strong>di</strong> acquisire preziose informazioni in or<strong>di</strong>ne alle attività degli interme<strong>di</strong>ari(banche) negli aspetti sia economici che finanziari.Il red<strong>di</strong>to dell' amministrazione pubblica pone ardui problemi <strong>di</strong> valutazione,per l'impossibilità <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> dati relativi alle quantità ed aiprezzi dei servizi che il settore rende alla collettività. Basti pensare, adesempio, alle <strong>di</strong>fficoltà in cui ci si imbatte per stimare i servizi della <strong>di</strong>fesae dell'istruzione. Per tali motivi, il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong> questo settore, secondouna convenzione internazionale, viene calcolato sulla base dei costi da essosostenuti per svolgere le sue specifiche funzioni.L'aggregato dei consumi finali è costituito dal valore complessivo deibeni e servizi acquistati o auto consumati dalle famiglie e dalla collettivitàconsiderata nel suo insieme. Esso costituisce la principale forma <strong>di</strong> impiegodelle risorse tenuto conto che, con riferimento all'anno 1975, assorbeoltre 1'80% del red<strong>di</strong>to nazionale lordo <strong>di</strong>sponibile (1).Gli schemi contabili prevedono la <strong>di</strong>stinzione dei consumI In privatie collettivi.I consumi privati - rappresentati dai beni e servizi acquistati dallefamiglie per il sod<strong>di</strong>sfacimento dei bisogni in<strong>di</strong>viduali dei propri componenti- sono valutati utilizzando, tra l'altro, i risultati dell'apposita indaginecampionaria condotta dall'IsTAT presso le famiglie, me<strong>di</strong>ante la quale sirilevano le spese dalle stesse sostenute per ciascun tipo <strong>di</strong> beni e servizi.I consumi collettivi, invece, sono costituiti dai servizi (istruzione,previdenza, giustizia, <strong>di</strong>fesa, ecc.) resi dall' Amministrazione. pubblica edutilizzati gratuitamente dana collettività. La loro valutazione, analogamentea quanto accennato a proposito della stima del red<strong>di</strong>to dell'Amministrazionepubblica, viene effettuata sulla base dei costi sostenuti, chesono rilevati dai bilanci degli enti pubblici.L'aggregato degli investimenti lor<strong>di</strong> (investimenti fissi e variazione dellescorte) è costituito dal valore dei beni' materiali riproducibili destinati, nelcorso dell'anno <strong>di</strong> riferimento, ad accrescere la consistenza dei beni capitalidel Paese. Si tratta, in sostanza, <strong>di</strong> beni utilizzati nel processo produttivo(macchinari, attrezzature e mezzi <strong>di</strong> trasporto) la cui durata fisicaed economica non si esaurisce nel corso dell' anno. Di non minore importanzasono, poi, gli investimenti in abitazioni ed in opere pubbliche(strade, acquedotti, ospedali, ecc.) destinati a migliorarè le con<strong>di</strong>zioni socialidella collettività.La valutazione degli investimenti vie n fatta utilizzando prevalentementei dati desunti da indagini che l'IsTAT conduce sia presso le im-(1) Il red<strong>di</strong>to nazionale lordo <strong>di</strong>sponibile viene determinato aggiungendo al red<strong>di</strong>to nazionalelordo i trasferimenti correnti netti dall'estero.


prese (volume degli investimenti) sia presso i cantieri (volume della produzionee<strong>di</strong>lizia).Gli investimenti costituiscono la seconda forma, sia . pure più contenuta(circa il 20%), <strong>di</strong> impiego del red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile; le loro principalifonti <strong>di</strong> finanziamento sono i risparmi dei vari operatori economici e gliammortamenti realizzati dalle imprese. . Questi ultimi, che come è notosono compresi negli investimenti lor<strong>di</strong>, coincidono con le somme accantonateper ripristinare il valore dei beni capitali che, nel corsp dell'anno,si sono consumati sia a causa della loro utilizzazione nel processo produttivosia per il loro invecchiamento economico.Gli scambi <strong>di</strong> beni, servizi, fattori produttivi e masse monetarie effettuatidagli operatori residenti con il resto del mondo, trovano la lorosintesi nella bilancia dei pagamenti. Il. saJdo contabile <strong>di</strong> questa esprimela posizione cre<strong>di</strong>toria o debitoria del Paese considerato nei confronti deglialtri Paesi ed è costituito dalla <strong>di</strong>fferenza tra importazioni ed esportazioni<strong>di</strong> beni e servizi, dai red<strong>di</strong>ti netti dei fattori produttivi, dai trasferimenticorrenti netti e dai trasferimenti netti in


dell'economia, dai risultati raggiunti da Leone Walras e da Leontief me<strong>di</strong>antela determinazione delle inter<strong>di</strong>pendenze settoriali ed, infine, dallaricerca dei legami già in<strong>di</strong>viduati dal Copeland tra il complesso delle operazionieconomiche e quello delle corrispondenti operazioni finanziarie.In sostanza. col SEC si vuole ottenere una serie <strong>di</strong> conti dai qualirisultino integrati sia i flussi economici sia le inter<strong>di</strong>pendenze settorialidell'economia sia, infine, le operazioni finanziarie che hanno origine dalleoperazioni economiche stesse.'Il SEC, tra l'altro, richiede un'analisi delle operazioni economiche efinanziarie secondo le caratteristiche funzionali degli operatori raggruppandoquesti ultimi in settori istituzionali, con ciò permettendo l'apprùfon<strong>di</strong>mentoconoscitivo del comportamento degli operatori. Detta analisi viene raffiguratain conti <strong>di</strong>stinti per ciascun settore ma integrati sempre nel sistemagenerale riferito all'intero Paese. .Considerato nei suoi particolari, il sistema europeo dei conti economiciintegrati è costituito da un insieme coerente e dettagliato <strong>di</strong> conti· e <strong>di</strong>tavole legati tra loro in modo sistematico secondo le regole della partitadoppia, in base alle quali ogni operazione trova riscontro nelle sezioni contrapposte<strong>di</strong> due conti <strong>di</strong>versi. Le singole 'operazioni vengono classificatein modo rigoroso secondo principi economico-funzionali ben definiti.Allo scopo <strong>di</strong> chiarire agli utilizzatori le innovazioni che il nuovo sistemaha introdotto nella contabilità nazionale italiana, sembra opportuno precisareanzitutto che, ad eccezione <strong>di</strong> qualche perfezionamento definitorionella classificazione degli aggregati economici e dei raggruppamenti fra operatoried unità produttive, il nuovo sistema non ha comportato sconvolgentiinnovaziohi negli aggregati più importanti del sistema in precedenza adottato.Il nuovo sistema contabile si articola in tre serie <strong>di</strong> conti concatenatied inter<strong>di</strong>pendenti rappresentati dai conti economici e finanziari dei settoriistituzionali c:! del Resto del mondo e dalla Tavola delle inter<strong>di</strong>pendenzestrutturali.Alla costruzione del sistema si perviene me<strong>di</strong>ante una complessa serie<strong>di</strong> operazioni analitiche le cui fasi fondamentali consistono: nella sceltadelle unità operative del sistema; nella in<strong>di</strong>viduazione e classificazione delleoperazioni; nella costruzione dei conti del sistema e nella determinazionedei sal<strong>di</strong> contabili.Il ragpppamento. delle unitàproduttivee del settoriI criteri che presiedono alla scelta delle unità operative del SEC rispondonoad una duplice esigenza: la prima che si prop~me <strong>di</strong> analizzare sistematicamentela struttura del sistema economico; la seconda che vuole approfon<strong>di</strong>regli aspetti conoscitivi del comportamento degli operatori,economici.35°


Secondo la prima classificazione' le unità produttive vengono <strong>di</strong>stinte,in<strong>di</strong>pendentemente dalla loro integrità istituzionale, in base all' omogeneitàdei loro prodotti, della struttura dei loro costi e all'affinità dei rispettiviprooessi <strong>di</strong> produzione.Un'unità <strong>di</strong> produzione omogenea può quin<strong>di</strong> corrispondere ad unaunità istituzionale od anche ad una parte <strong>di</strong> essa, mentre invece non puòmai appartenere a due unità istituzionali <strong>di</strong>verse. Nella pratica italiana si·è giunti all'unità <strong>di</strong> produzione omogenea utilizzando sia i dati delle unitàfunzionali sia quelli dei singoli stabilimenti.I raggruppamenti dell'unità <strong>di</strong> produzione omogenea nel SEC vengonodenominati branche.La seconda classificazione; invece, è basata esclusivamente sull'integrità;stituzionale delle unità produttive (imprese), ancorchè esse operinoin più branche.Le caratteristiche <strong>di</strong>stintive <strong>di</strong> unità istituzionale sono l'autonomia decisionalee contabile per l'esercizio dell'attività produttiva. Avviene cosiche, mentre è facilmente classificabile tra le unità istituzionali un'impresasocietaria che deve avere necessariamente autonomia contabile oltre che decisionale,per le imprese <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni la contabilità aziendale èspesso confusa con quella del nucleo familiare del titolare dell'impresastessa. Queste ultime unità istituzionali nel SEC vengono considerate inun settore a parte (famiglie), tenuto conto che in ogni caso danno luogoad una produzione per la quale non manca l'autonomia decisionale.La <strong>di</strong>stinzione delle unità produttive in branche consente la costruzionedettagliata <strong>di</strong> una tavola input-output dalla quale si rilevano le caratteristichetecniche della produzione; mentre la <strong>di</strong>stinzione delle unitàin settori istituzionali consente l'esame, oltre che della produzione, anchedelle operazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to e delle operazioni finanziarie. .Nel SEC la classificazione delle branche è elaborata sulla base dellanomenclatura delle attività economiche delle Comunità europee (NACEICLIO) (1).I settori istituzionali previsti dal SEC sono, invece, insiemi <strong>di</strong> unitàaventi un comportamento economico omogeneo nei riguar<strong>di</strong> dei due caratterifondamentali costituiti dalla funzione principale esercitata e, dalle risorseprevalenti <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spongono.Le unità istituzionali sono a lòro volta le unità residenti nel Paeseche, nell'esercizio della loro funzione, posseggono, come già accennato,generalmente autonomia decisionale e contabilità completa.(1) ISTITUTO STATISTICO DELLE COMUNITÀ EUROPEE, Sistema europeo <strong>di</strong> conti economici,op. cito35I


a) Società e quasi-società non finanziarieCon riferimento alle unità produttrici <strong>di</strong> beni e servizi non finanziari,i suddetti caratteri mentre sono posseduti entrambi dalle società <strong>di</strong> capi';'tali, dalle imprese pubbliche dotate <strong>di</strong> personalità giuri<strong>di</strong>ca e dalle· societàa responsabilità limitata, sono solo in parte presentì chiaramente inaltre imprese. Cosi, ad esempio, le aziende autonome e municipalizzate,le imprese in<strong>di</strong>viduali e le società <strong>di</strong> fatto senza personalità giuri<strong>di</strong>ca <strong>di</strong>notevole importanza, mentre posseggono contabilità <strong>di</strong>stinta e separata, non<strong>di</strong>spongono, invece, <strong>di</strong> completa autonomia nelle decisioni . riguardantil'esercizio della propria attività produttiva. Ciò nonostante, poichè il lorocomportamento economico e finanziario risulta <strong>di</strong>stinto da quello dei rispettiviproprietari e simile a quello delle società <strong>di</strong> capitali, il SEC definiscetali unità come quasi-società e le raggruppa, insieme alle societàvere e proprie, in un unico settore denominato « società e quasi-societànon finanziarie l).A tale settore appartengono, pertanto, le unità che producono beni eservizi non finanziari e che hanno come risorse principali le entrate derivantidalla ven<strong>di</strong>ta della loro produzione. Le quasi-società comprese in talesettore sono, conformemente a convenzioni assunte in sede comunitaria,le imprese in<strong>di</strong>viduali e le società <strong>di</strong> persone, anche <strong>di</strong> fatto, che impieganoper la loro attività un numero <strong>di</strong> addetti pari almeno a:terziarie.20 addetti, per le imprese agricole;100 addetti, per le imprese industriali;50 addetti, per le imprese operanti nel campo delle attivitàb) FamiglieUn altro importante settore istituzionale previsto dal SEC è quellodelle famiglie. Tale settore raggruppa sia le famiglie in quanto unità consumatricisia le imprese <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni che producono beni e servizie che non sono comprese nel settore delle società e quasi-società.Tali unità sono rappresentate dalle imprese in<strong>di</strong>viduali e dalle società <strong>di</strong>persone per le quali la contabilità aziendale è in pratica confusa con quelladel nucleo familiare del titolare dell'impresa stessa (imprese artigianali,coltivatori <strong>di</strong>retti, liberi professionisti e società <strong>di</strong> persone basate sulla collaborazione<strong>di</strong>retta dei soci).Il settore delle famiglie assume, pertanto, nel SEC un contenuto piùesteso <strong>di</strong> quello riconosciutogli dal vecchio sistema <strong>di</strong> contabilità nazio-352


naIe nel quale le famiglie erano considerate soltanto come unità consumatrici.c) Istituzioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>toLe istituzioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to comprendono tutte le unità aventi la funzione<strong>di</strong> finanziare cioè raccogliere, trasformare ed impiegare le <strong>di</strong>sponibilitàfinanziarie. Le risorse principali del settore sono costituite dagli interessie dalle provvigioni derivanti dall'attività svolta.d) Imprese <strong>di</strong> assicurazioneLe imprese <strong>di</strong> assicurazione comprendono tutte le unità che hannocome funzione principale quella <strong>di</strong> assicurare, cioè <strong>di</strong> trasformare rischiin<strong>di</strong>viduali in rischi collettivi, e· come risorse principali i premi contrattuali.e) Amministrazioni pubblicheLe amministrazioni pùbbliche comprendono tutte le unità che produconoper la collettività . servizi che normalmente non formano oggetto<strong>di</strong> scambiò sul mercato e che svolgono altresi le funzioni <strong>di</strong> re<strong>di</strong>stribuzionedel red<strong>di</strong>to e della ricchezza. Le risorse principali del settore. sono costituite da versamenti obbligatori effettuati <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamentedalle unità appartenenti ad altri settori (imposte, trasferimenti,ecc.).f) Istituzioni sociali privateLe istituzioni sociali private, infine, comprendono tutti gli organismiprivati non aventi fini <strong>di</strong> lucro che producono servizi sociali a favore <strong>di</strong>gruppi particolari <strong>di</strong> famiglie e che hanno come risorse principali i versamentivolontari effettuati dalle famiglie nella funzione <strong>di</strong> consumatori,nonchè i red<strong>di</strong>ti da capitale.L'attività economica delle unità istituzionali viene sintetizzata in contianalitici per i singoli settori sopraddetti. Tali conti si riferiscono alle variefasi (produzione, <strong>di</strong>stribuzione, impiego del red<strong>di</strong>to, ecc.) attraverso lequali passa il processo economico svolto in ciascun settore istituzionale.Ogni conto dà luogo ad un saldo contabile che presenta un significato particolarein relazione alla fase cui esso si riferisce.La seriedei contieconomici353


I conti del SEe, per 1 quali sono previsti i sal<strong>di</strong> contabili, sono 1. seguenti:a) Il conto della produzione, che considera le operazioni da cui <strong>di</strong>pendestrettamente il processo produttivo e che riporta, in entrata, laproduzione ed, in uscita, i consumi interme<strong>di</strong>.Il saldo da esso derivante è· costituito dal valore aggiunto interno aiprezzi <strong>di</strong> mercato e rappresenta il risultato finale dell'attività <strong>di</strong> produzionesvolta dalle unità economiche <strong>di</strong> ciascuno dei settori residenti.La somma del valore aggiunto dei settori istituzionali, <strong>di</strong>minuita delvalore dei servizi del cre<strong>di</strong>to non ripartibili, coincide con il prodotto internolordo ai prezzi <strong>di</strong> mercato.b) Il conto della <strong>di</strong>stribuzione del valore aggiunto, che registra, frale entrate, il valore aggiunto ai prezzi <strong>di</strong> mercato derivante dal contoprecedente e i contributi correnti alla produzione e, fra le uSèÌte, i red<strong>di</strong>tida lavoro <strong>di</strong>pendente e le imposte in<strong>di</strong>rette sulla produziòne e sulleimportazioni. Il saldo ottenuto rappresenta il risultato lordo <strong>di</strong> gestione, ilquale, oltre agli ammortamenti, comprende i red<strong>di</strong>ti da capitale e da impresagenerati dal processo produttivo.La somma dei risultati lor<strong>di</strong> <strong>di</strong> gestione dei vari settori, <strong>di</strong>minuitadel valore dei servizi del cre<strong>di</strong>to non ripartibili, fornisce il risultato lordo<strong>di</strong> gestione dell'intera economia.c) . Il conto del red<strong>di</strong>to, che registra <strong>di</strong>stintamente le varie operazioni<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione e re<strong>di</strong>stribuzione (interessi, <strong>di</strong>viden<strong>di</strong>, trasferimenti correnti,ecc.) che si effettuano tra i vari settori dell'economia. Il saldo ottenutoper <strong>di</strong>fferenza tra le entrate e le uscite del conto costituisce il red<strong>di</strong>tolordo <strong>di</strong>sponibile dei singoli settori istituzionali.Tale aggregato rappresenta, a seconda dei settori, la fonte principaleper il finanziamento dei consumi privati e pubblici e degli investimenti afini produttivi e sociali.d) Il conto <strong>di</strong> utilizzazione del red<strong>di</strong>to, che mostra, per i settori chehanno consumi finali, come il red<strong>di</strong>to lordo <strong>di</strong>sponibile viene ripartito frai consumi finali ed il risparmio. Per gli altri settori non aventi consumifinali (società e quasi-società, istituzioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to ed imprese <strong>di</strong> assicurazione),il red<strong>di</strong>to <strong>di</strong>sponibile non coincide con il risparmio in quantonel conto <strong>di</strong> utilizzazione, del red<strong>di</strong>to si comprendono le « variaziòni deifon<strong>di</strong> <strong>di</strong> quiescenza» che gestiscono le imprese, ma dei quali è comunquetitolare il settore delle famiglie.Per tale motivo dette « variazioni» confluiscono tra le entrate dellefamiglie e quin<strong>di</strong> fanno parte del loro risparmio.354


La somma dei risparmi dei vari settori corrisponde al risparmio nazionalelordo: « nazionale », in quanto riferito ai residenti del Paese; « lordo »in quanto comprende gli ammortamenti.e) Il conto della formazione del capitale, che registra, tra le uscite,gli investimenti lor<strong>di</strong> ed i trasferimenti in conto capitale pagati e, fra leentrate, il risparmio lordo ed i trasferimenti in conto capitale ricevuti,fornisce come saldo l'ammontare netto delle risorse che ciascun settoremette a <strong>di</strong>sposizione dei rimanenti settori. Tale ammontare costituisce l'accre<strong>di</strong>tamentoo l'indebitamento dei singoli settori e, per il complesso dell'economia,equivale all'ammontare delle <strong>di</strong>sponibilità che il Paese mettea <strong>di</strong>sposizione del Resto del mondo o viceversa.I conti finanziari si inseriscono nell'attuale sistema <strong>di</strong> contabilità nazionaie come necessario complemento dei conti economici.Mentre, infatti, questi ultimi descrivono le transazioni connesse conla produzione, la <strong>di</strong>stribuzione, la re <strong>di</strong>stribuzione e l'impiego del red<strong>di</strong>to,i conti finanziari descrivono le transazioni monetarie e finanziarie attraversole quali raggruppamenti omogenei <strong>di</strong> operatori economici (famiglie, impresenon finanziarie, istituzioni <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to, amministrazione pubblica, ecc.)assumono debiti o concedono cre<strong>di</strong>ti.In tale sistema <strong>di</strong> contabilità nazionale, peraltro, le transazioni economichesono raggruppate in vari conti (conto della produzione, contodella <strong>di</strong>stribuzione del valore aggiunto, conto del red<strong>di</strong>to, conto della formazionedel capitale, ecc.), ciascuno dei quali mette in evidenza, comesaldo tra entrate ed uscite, un aggregato significativo per l'analisi economica:.Tra l'altro, il conto della formazione del capitale risulta pareggiatocon l'indebitamento (o accre<strong>di</strong>tamento) netto.Il saldo del conto della formazione del capitale viene ripreso dalconto finanziario che lo analizza nelle sue componenti <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to e <strong>di</strong> debito,fornendo così un ampio quadro per l'analisi dei comportamenti finanZ1andei <strong>di</strong>versi settori del sistema economico.La struttura del conto finanziario <strong>di</strong> un determinato raggruppamentoomogeneo <strong>di</strong> operatori economici o settore istituzionale, prevede,oltre al predetto saldo (indebitamento o accre<strong>di</strong>tamento netto), due colonne.La prima è quella dei cre<strong>di</strong>ti dove figurano le operazioni finanziarie,raggruppate per strumenti finanziari aventi lo stesso grado <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong>tà,che rappresentano un'attività del settore intestatario del conto; la secondaè quella dei debiti dove figurano le operazioni finanziarie che rappresentanouna passività per gli stessi intestatari del conto.I conti finanziari355


È evidente che la stessa operazione finanziaria risulterà iscritta, per lostesso importo, nei conti finanziari sia del settore cre<strong>di</strong>tore sia <strong>di</strong> quellodebitore rispettivamente come cre<strong>di</strong>to e debito.Per quanto concerne la natura contabile <strong>di</strong> tali operazioni è bene tenerpresente che si tratta <strong>di</strong> registrazioni nette. Cioè, nel caso dei cre<strong>di</strong>ti, sitratta sia <strong>di</strong> operazioni che vanno ad aumentare le attività finanziarie(come ad esempio la concessione <strong>di</strong> un prestito da parte del settore in:'"testatario del conto), sia <strong>di</strong> operazioni che determinano una riduzione <strong>di</strong>attività finanziaria (come ad esempio il ricevere la restituzione <strong>di</strong> un prestito).Le prime operazioni presentano segno positivo, le seconde negativo.Similmente le predette operazioni vengono registrate. nel settore debitore<strong>di</strong> contropartita rispettivamente come aumento <strong>di</strong> passività (segno positivo)e come <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong> passività (segno negativo).Pertanto, soltanto per le operazioni appartenenti alla stessa categoria<strong>di</strong> strumenti finanziari si procede alla somma algebrica dei loro importi,mentre nessun conguaglio viene effettuato tra operazioni attive e passiveattinenti la stessa categoria <strong>di</strong> strumenti finanziari figuranti nel conto finanZIano.Concettti edefinizioniIl SEC si <strong>di</strong>fferenzia dal vecchio schema <strong>di</strong> contabilità nazionale ancheper una più esatta definizione degli aggregati. In particolare, esso introducealcune innovazioni che vale la pena <strong>di</strong> ricordare, con riferimento aicasi <strong>di</strong> più imme<strong>di</strong>ata evidenza.a) Concetto <strong>di</strong> produzione totaleN el precedente schema, la produzione complessiva <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong>unità o <strong>di</strong> più settori <strong>di</strong>pendeva, come è noto, dal loro <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong>aggregaz1One.La nozione <strong>di</strong> « produzione totale» accolta dal SEC appare inveceesente da detto inconveniente e rimane sotto certe con<strong>di</strong>zioni stabile, qualunquesia il grado <strong>di</strong> integrazione dell'apparato produttivo, il numero dellebranche o quello dei settori considerati.Si tratta <strong>di</strong> includere nel concetto <strong>di</strong> produzione, o1tre ai beni e servizidestinabili alla ven<strong>di</strong>ta e quin<strong>di</strong> allo scambio con altre branche o settori,anche quelli scambiati tra unità produttive <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong>versi, purese appartenenti alle stesse unità istituzionali.356


) Trattamento dei servizi bancari imputatiCon il vecchio schema,. l'attribuzione a ciascun settore produttivo <strong>di</strong>un importo pari ai servizi imputati prestati dal settore del cre<strong>di</strong>to era effettuatacon criteri in<strong>di</strong>retti, ritenendo quasi impossibile una valutazione<strong>di</strong>retta fondata sui dati <strong>di</strong> bilancio. Tale <strong>di</strong>fficoltà è stata aggirata dal SECintroducendo una voce <strong>di</strong> rettifica da imputare al complesso dei settoriproduttivi, sulla falsariga <strong>di</strong> quanto veniva fatto un tempo dagli statisticidel nostro Paese.c) Trattamento dei consumi effettuati nei locali pubbliciCon il precedente sistema, i generi alimentari e le bevande consumatinegli alberghi, nei ristoranti, negli ospedali e nelle convivenze venivanofatti passare <strong>di</strong>rettamente dai settori <strong>di</strong> produzione al consumofinale.Con l'introduzione del SEC, invece, detti generi vengono fatti passareper il consumo interme<strong>di</strong>o degli alberghi e attività similari, con la conseguenzache, mentre si accresce il valore del servizio prestato da tali unitàproduttive, nella stessa misura si riduce il consumo <strong>di</strong> generi alimentarie bevande come tali.d) Investimenti in terreni e beni immaterialiA <strong>di</strong>fferenzadel vecchio sistema, il SEC introduce nel conto capitaleanche ·gli acquisti <strong>di</strong> beni immateriali, quali i brevetti, i <strong>di</strong>ritti d'autoreed ogni altro titolo dal quale possa scaturire una qualsiasi ren<strong>di</strong>ta per ilproprietario, nonchè gli acquisti <strong>di</strong> terreni e <strong>di</strong> bestiame da riproduzione;esclude, invece, gli incrementi della massa legnosa non tagliata dei . boschiche, essendo <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile valutazione, non sono neppure considerati nellaproduzione e nel valore aggiunto delle foreste.Le principali elaborazioni che sono state sino adora effettuate sullabase del nuovo schema SEC, hanno in particolare riguardato:a) la serie dei principali aggregati economici per il periodo 1960-69. Tale serie è stata calcolata, oltre che a prezzi correnti, anche ai prezzicostanti del 1970, adottando perciò una base identica a quella seguita peri principali in<strong>di</strong>catori economici mensili elaborati dall'IsTAT e che è accettatain campo internazionale per le nuove valutazioni a prezzi costanti;b) i conti economici nazionali dal 1970 al 1976 che trovano la loroprima utilizzazione nella « relazione generale sufIa situazione economicaApplicazionidel Sec aI 8i8temaeconomicodell 'ltalis24357


del Paese» che i Ministri del bilancio e del tesoro presentano al Parlamentoentro il 31 marzo <strong>di</strong> ciascun anno;c) i conti economici istituzionali per gli <strong>anni</strong> 1970-1975;d) i conti finanziari per settori istituzionali e per categorie <strong>di</strong> attivitàe passività finanziarie per gli <strong>anni</strong> 1964-75;e) i principali aggregati a livello delle due gran<strong>di</strong> aree geografichedel Centro-Nord e del l\1ezzogiorno per gli <strong>anni</strong> 1970-75;f) i principali aggregati economici a livello delle regioni per gli<strong>anni</strong> 1970-1974; le stime eseguite riguardano analisi dettagliate sulla formazionedel prodotto interno, sulla <strong>di</strong>stribuzione al fattori e sulle più significativecomponenti della domanda finale;g) i conti economici trimestrali a prezzi costanti a decorrere dalpnmo trimestre del 1970, che forniscono uno strumento utile per lostu<strong>di</strong>o dell'evoluzione del sistema economico nel breve periodo.LE TAVOLE DELLE INTERDIPENDENZE SETTORIALI (INPUT-OUTPUT) (*)Già negli <strong>anni</strong> '30 Wassily Leontief, ispirandosi al principio dell'inter<strong>di</strong>pendenzafra tutte le forze operanti in un universo economico, espressogià due secoli prima da F. Quesnay, cercò <strong>di</strong> verificare su basi quantitativela teoria dell'equilibrio economico generale sviluppata nel 1874 daLeone Walras ed ideò il modello da cui deriva lo schema della « tavoladelle inter<strong>di</strong>pendenze settorialì » o « tavola input-output » (1), oggiadottato.I primi stu<strong>di</strong> iniziarono in Russia ma si svilupparono soprattutto inAmerica, dove Leontief si trasferì intorno al 1930; qui le tavole inputoutputfurono costruite ed utilizzate già durante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.L'affermazione delle tavole, che ha portato alla loro <strong>di</strong>ffusione inmoltissimi Paesi, è da attribuirsi alla grande utilità che ad esse è statariconosciuta sia per scop~ statistici che per scopi economici. Le tavoleinput-output costituiscono infatti uno strumento prezioso per il controllo,ìl perfezionamento e lo sviluppo delle statistiche economiche e sono <strong>di</strong>notevole aiuto per la verifica delle valutazioni dei conti economici nazio-(*) Redatto dalla dotto Maria Luisa BANDINI del Servizio delle statistiche della programmazioneeconomica.(1) Con l'espressione « input-output» (in francese, « entrée-sortie l»~ si in<strong>di</strong>cano i beni entratied usciti da ciascun settore produttivo, o branca; la versione italiana « intersettoriale »mette in evidenza che la grandezza <strong>di</strong> ogni casella è una misura della inter<strong>di</strong>pendenza deisettori.


nali, permettendo ·<strong>di</strong> analizzare la struttura .delPeconomia <strong>di</strong> un Paese allaluce delle relazioni <strong>di</strong> inter<strong>di</strong>pendenza esistenti fra i vari settori o branche,fra queste e gli impieghi finali e fra il Paese considerato ed il Resto delmondo.Inoltre, se sono formate da un grande numero <strong>di</strong> branche, le tavolepermettono alle singole imprese <strong>di</strong> comparare la struttura dei costi deiloro prodotti con quella me<strong>di</strong>a della branca nella quale detti prodotti sonoclassificati.Ma la tavola input-output, più che un originale modo <strong>di</strong> presentarei dati sulle transazioni che avvengono all'interno dell'economia <strong>di</strong> unPaese, è soprattutto uno strumento <strong>di</strong> analisi permettendo, attraverso appropriateelaborazioni, <strong>di</strong> formulare previsioni utili ai fini della programmazIOnee della pianificazione dell'economia.I dati occorrenti per la costruzione <strong>di</strong> una tavola input-output sono:a) dati più analitici possibile sulle quantità totali e sui rispettiviprezzi dei singoli gruppi <strong>di</strong> beni e servizi prodotti ;b) dati del commercio con· l'estero;c) dati sull'entità delle principali materie prime e ausiliarie Impiegatedall'agricoltura, dai vari tipi <strong>di</strong> industrie e' dai servizi;d) dati sulle variazioni delle giacenze dei vari gruppi <strong>di</strong> beni siaal produttore che al grossista;e) dati <strong>di</strong>saggregati sui consumi e sugli investimenti;f) . dati relativi alle remunerazioni dei fattori produttivi ed alle forze<strong>di</strong> lavoro occupate nel van gruppi <strong>di</strong> imprese classificate in ciascunabranca;g) dati sulle entrate e sulle uscite della amministrazione pubblica,ecc.Fonti dei datiÈ evidente che la costruzione delle tavole richiede un numero enorme<strong>di</strong> informazioni e praticamente utilizza tutte quelle <strong>di</strong>sponibili: dalle statisticheufficiali ai dati <strong>di</strong> particolari indagini eseguite da ministeri, entio associazioni <strong>di</strong> categoria. Spesso, durante il corso dei lavori, si arriva a<strong>di</strong>nterpellare <strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong>tte significative, al fine <strong>di</strong> reperire informazioniutili sulle tecniche <strong>di</strong> produzione e sulle strutture dei costi.Per quanto riguarda un dettagliato elenco delle fonti statistiche chehanno fornito il materiale <strong>di</strong> base per la compilazione delle tavole input-359


output si rimanda alle pubblicazioni che citano tali fonti. (1), facendo presenteche negli ultimi <strong>anni</strong> sono stati maggiormente utilizzati i risultatidell'indagine sul valore aggiunto delle imprese èlaborati a livello <strong>di</strong> categoria<strong>di</strong> attività economica.Le tavole italianeLa prima tavola input-output italiana fu costruita con riferimentoall'anno 1950 a cura della MutuaI Security Agency (MSA) e pubblicatanella rivista 1'« Industria» dell'anno 1952; questa tavola fu successivamenteaggiornata agli <strong>anni</strong> 1953 e 1956 a cura, ri~pettivamente, dell'Istituto nazionaleper lo stu<strong>di</strong>o della congiuntura (Iseo) e dell'Ente nazionaleidrocarburi (ENI).Nell'anno 1962 l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica decise <strong>di</strong> iniziare laelaborazione <strong>di</strong> una tavola input-output con riferimento al1'anno 1959 (2),poièhè proprio a partire da tale anno era stata avviata una nuova rileva-,zione sulla produzione esulI' attività industriale con . perio<strong>di</strong>cità annuale,che avrebbe fornito il materiale statistico <strong>di</strong> base per la compilazione <strong>di</strong>una tavola atten<strong>di</strong>bile.Contemporaneamente l'Istituto statistico delle Comunità europee presel'iniziativa <strong>di</strong> promuovere la compilazione <strong>di</strong> una tavola dei Paesi aderentie all'uopo pre<strong>di</strong>spose· note sui meto<strong>di</strong> e sui criteri da seguire per la compilazionedella tavola stessa. A tali criteri in linea <strong>di</strong> massima si attenneanche l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nella stesura della sua tavola.La tavola input-output 1959 fu formata da 77 settori produttivi edebbe forma quadrata; successivamente fu pre<strong>di</strong>sposta una versione mo<strong>di</strong>ficatadella tavola stessa, formata da 67 sett01;i produttivi per sod<strong>di</strong>sfarele richieste dell'Istituto statistico delle Comunità europee.Facendo seguito alla tavola costruita per l'anno 1959, nell'anno 1969l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica portò a termine la costruzione <strong>di</strong> una nuovatavola intersettoriale dell'economia italiana riferita all'anno 1965 (3). Anchequesta fu compilata in due versioni: una, denominata "« nazionale l), consideravalo stesso numero <strong>di</strong> settori produttivi (77) della tavola del 1959ed in linea <strong>di</strong> massima era ad essa comparabile; l'altra versione, denominata« comunitaria l), fu costruita per conto dell'Istituto statistico delleComunità europee secondo criteri metodologici e classificatori uniformi(1) ISTAT, Primi stu<strong>di</strong> sulle inter<strong>di</strong>pendenze settoriali dell'economia italiana (Tavola economica1959), Note e relazioni n. 27, Roma, Gennaio 1965.(2) ISTAT, Primi stu<strong>di</strong> sulle inter<strong>di</strong>pendenze settoriali dell'economia italiana (Tavola economica1959), op. cito(3) ISTAT, Tavola intersettoriale dell'economia italiana per l'anno 1965, Supplementostraor<strong>di</strong>nario al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica n. 9, Settembre 1969.360


per tutti i Paesi membri (1) ma <strong>di</strong>fferiva per alcuni aspetti sia da quellanazionale (considerava infatti ad esempio 84 settori produttivi <strong>di</strong> colonnae 103 <strong>di</strong> riga) sia da quella pre<strong>di</strong>sposta per la Comunità con riferimentoall'anno 1959.Dopo le tavole degli <strong>anni</strong> 1959 e 1965 l'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticaha portato a termine la costruzione <strong>di</strong> due tavole, una per l'anno1967 ed una per l'anno 1969 (2) utilizzando per la determinazione degliinputs interme<strong>di</strong> un metodo <strong>di</strong> elaborazione dei dati, detto metodo {< RASritoccato» (3) <strong>di</strong>verso da quello seguito per le tavole precedenti. Talemetodo ha consentito una sensibile riduzione dei tempi tecnici <strong>di</strong> elaborazionedelle tavole stesse.È noto infatti che i tempi tecnici <strong>di</strong> elaborazione delle tavole intersettorialicostruite ex novo sonò piuttosto lunghi: l'esperienza <strong>di</strong> vari Paesi,infatti, conferma che per elaborare tavole con un numero elevato <strong>di</strong> settoricome quello della tavola italiana, occorrono alcuni <strong>anni</strong>. Considerandoche i risultati delle indagini statistiche utilizzati per le elaborazioni sono<strong>di</strong>sponibili, me<strong>di</strong>amente, dopo un anno da quello cui. si riferiscono i risultatistessi, l'IsTAT ha portato a termine le elaborazioni input-output,effettuate ex novo, in poco più <strong>di</strong> tre <strong>anni</strong> e quella ottenute utilizzandoil {< metodo RAS ritoccato» in poco più <strong>di</strong> due <strong>anni</strong>.A partire dall'anno 1970 l'Istituto statistico delle Comunità europee,dopo un lavoro svolto per vari <strong>anni</strong> in collaborazione con gli Istituti <strong>di</strong>statistica dei Paesi membri, ha pre<strong>di</strong>sposto un sistema comune <strong>di</strong> contabilitànazionale rispondente alle eSIgenze economiche e sociali dei Paesiaderenti alla Comunità.{< Il nuovo sistema europeo <strong>di</strong> conti economici integrati (SEC»> (4)sulla base <strong>di</strong> definizioni e classificazioni uniformi, assicura un linguaggioeconomico comune, allo scopo <strong>di</strong> permettere una descrizione coerentedell' economia dei paesi membri ed una migliore comparabilità deidati.Il SEC si <strong>di</strong>fferenzia dai sistemi precedentemente utilizzati, sia permotivi metodologici che per motivi classificatori e la tavola input-output(1) OFFICE STATISTIQUE DES COMMUNAUTES EUROPÉENNES, Normes pour l'établissement detableaux des flux de biens et services (1965), Doc. n. 2334/ST/67-F e relativi Addenda-cLIO,Classification et nomenclature des branches Entrées-Sorties (Tableau 1965), Anno 1967; MéthodologieCommunautaù-e des Tableaux Entrées-Sorties 1965 - Série Spéciale - 1-1970.(2) ISTAT, Tavola intersettoriale dell'economia italiana per l'anno 1967, Supplemento Straor<strong>di</strong>narioal Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica n. 11, novembre 1970 ; IDEM, Tavola intersettorialedell'economia italiana per l'anno 1969, Supplemento straor<strong>di</strong>nario al Bollettino mensile <strong>di</strong>statistica n. 9, Settembre 1972.(3) Vedasi a proposito del metodo RAS « ritoccato» la nota contenuta nella relazionedella Tavola intersettoriale dell'economia italiana per l'anno 1967.(4) OFFICE STATISTIQUE DES COMMUNAUTES EUROPEENNES, Système européen de compteséconomiques intégrés (SEC), 1970.


isulta costituita da 44 branche <strong>di</strong> colonna e da 44 branche e 7 sotto branche<strong>di</strong> riga (1).La tavola comunitaria del 1970 non è stata affiancata da una corrispondentetavola nazionale, la cui serie termina con quella dell'anno 1969, néè comparabile con quella dell'anno 1965, versione « comunitaria » (2),L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica attualmente cura l'elaborazione <strong>di</strong> treserie <strong>di</strong> tavole, secondo quantopr~<strong>di</strong>sposto per i nove Paesi della Comunità:la prima è relativa alle tavole quinquennali che si riferiscono agli<strong>anni</strong> 1970, 1975 ecc.; la seconda è costitujta dalle tavole annuali che, partendodal 1970, sono sostanzialmente identiche alle tavole quinquennalima che vengono regolarmente elaborate ogni anno e sono pubblicate neisupplementi al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica; la terza serie, invece, siriferisce soltanto ad alcuni aggregati delle tavole annuali che vengonovalutati a prezzi costanti.LE INDAGINI SULLA RICERCA ,SCIENTIFICA (*)L'Istituto central~ <strong>di</strong> statistica effettua tre indagini statistiche annualisulla ricerca scientifica, con riferimento ai dati <strong>di</strong> Gonsuntivo e <strong>di</strong> pre­VISIOne:1) l'indagine sulla rIcerca scientifica svolta in Italia;2) l'indagine sui progetti <strong>di</strong> ricerca scientifica secondo gli obiettivi;3) l'indagine sui bilanci' degli enti pubblici <strong>di</strong> ricerca.Tali indagini verranno, qui <strong>di</strong> seguito, descritte separatamente perchèciascuna presenta caratteri storici e metodologici particolari, pur essendole ultime due connesse e. complementari alla prima.Indagine All'inizio degli anm '60, esigenze conoscItIve <strong>di</strong> carattere nazionalesulla ricerca ed internazionale legate, da una parte, a problemi <strong>di</strong> programmazionescientifica scientifica ed economica e, dall'altra, a problemi <strong>di</strong> confronto tra le atti;.vità <strong>di</strong> ricerca dei Paesi membri delle Comunità europee, oltre che <strong>di</strong>($o) Redatto dalla dotto Silvana VITALI del Servizio statistiche dell'amministrazione pubblica.(1) Per ogni ulteriore approfon<strong>di</strong>mento sulla nuova metodologia si rimanda a: ISTAT, Tavolaintersettonale dell' economia italiana per l'anno 1970 - Supplemento straor<strong>di</strong>nario al Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica, n. 6 - Giugno 1974.(2) Una opportuna rielaborazione della tavola dell'anno 1965, secondo il nuovo schemaSEC, è stata eseguita onde renderla sufficientemente comparabile con quella dell'anno 1970e agevolare la ricostruzione storica dei principali dati <strong>di</strong> contabilità nazionale.


tutti gli altri Paesi tecnologicamente più progre<strong>di</strong>ti, rendevano sempre piùpressante la necessità <strong>di</strong> organizzare, per l'Italia, un'indagine statisticacapace <strong>di</strong> fornire informazioni sulla ricerca scientifica effettuata nel Paese.Pertanto, nel 1963, l'Isti~uto centrale <strong>di</strong> statistica esegui la sua primarilevazione facendo riferimento all'attività <strong>di</strong> ricerca scientifica effettuatain Italia nel 1961. Si trattò <strong>di</strong> un'indagine sperimentale destinata soprattuttoad esplorare un fenomeno pressocchè sconosciuto e mal definitoperfino nel suo universo. Pertanto, la rilevazione, pur non avendo conseguitorisultati del tutto sod<strong>di</strong>sfacenti, ebbe tuttavia il merito <strong>di</strong> fare luce,in qualche 1?odo, sul fenomeno e <strong>di</strong> rendere possibili alcune importantidecisioni sulle metodologie da adottare per le indagini che seguirono.Nel frattempo l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppoeconomico (OesE) (1) aveva messo a punto una metodologia standar<strong>di</strong>zzataper le indagini, me<strong>di</strong>ante un « manuale» che fu approvato a ~rascatiin una conferenza avvenuta nel giugno del 1963 e alla quale parteciparonotutti i Paesi membri. In detto « manuale» furono co<strong>di</strong>ficati i principie le regole metodo logiche fondamentali per le indagini statistiche sullaricerca scientifica <strong>di</strong> tutti i Paesi. Tali strutture, frutto <strong>di</strong> lunghi stu<strong>di</strong> edesperienze e <strong>di</strong> ricerche sull'argomento, se pure ancora perfettìbili, costituivanoun sistema univoco destinato a sostituirsi alla grande varietà dellemetodologie fino a quel momento usate dai singoli Paesi.L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica incaricò la commissione <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>oper i problemi derivanti dalla rilevazione, istituita già dal 1961 (2),<strong>di</strong> adattare le metodologie co<strong>di</strong>ficate dal « manuale <strong>di</strong> Frascati» allarealtà italiana. Con la collaborazione <strong>di</strong> tale commissione e sulla basedelle esperienze <strong>di</strong>rette acquisite, l'Istituto fu presto in grado <strong>di</strong> orga ...nizzare la nuova indagine relativa all' anno 1963. A questa seguirono,con cadenza biennale, le rilevazioni per il 1965 e il 1967. Dal 1968 leindagini vengono eseguite. annualmente.Tutte le indagini finora effettuate per l'Italia dall'Istituto centrale <strong>di</strong>statistica hanno avuto come oggetto i consuntivi della. spesa per la ricercae i finanziameriti destinati alla copertura <strong>di</strong> detta spesa e, inoltre, il personaleche ha svolto attività <strong>di</strong> ricerca scientifica o che ha svolto attivitàOggetto ècaratteristiche(1) L'OcsE e l'UNEsco (United Nations Educational, Scìentific and Cultural Organization)sono gli organismi internazionali maggiormente interessati allo stu<strong>di</strong>o e al coor<strong>di</strong>na-'mento delle informazioni statistiche riguardanti la ricèrca scìentifica. L'organizzazione corrispondenteper i Paesi dell'Est è il Conseil pour l'Assistance EconomiqueMutuelle (CAEM).(2) La commissiçme opera tuttora presso l'IsTAT con la rappresentanza <strong>di</strong> tutti i settoriinteressati all'attività <strong>di</strong> ricerca scìentifica,· cioè: . il CNR, il CNEN, la Confindustria e iseguenti Ministeri: Pubblica Istruzione, Ricerca Scientifica, Sanità, Agricoltura, Trasporti,Lavori Pubblici, Poste e Telecomunicazioni, Bilancìo, Di~esa e Partecipazioni statali ..


lavorative in qualche modo connesse con la ricerca. Queste informazionivengono analizzate secondo tre tipi <strong>di</strong> ricerca (pura, applicata e <strong>di</strong> sviluppo)e secondo 87 campi <strong>di</strong> ricerca riguardanti tutte le <strong>di</strong>scipline scientifichee tecnologiche.I tipi <strong>di</strong> ricerca sono definiti nel modo seguente:ricerca pura: comprende le attività sistematiche effettuate al soloscopo <strong>di</strong> allargare i limiti della conoscenza scientifica, in<strong>di</strong>pendentementeda qualsiasi pratica utilizzazione;ricerca applicata: considera le attività che, pur essendo destinate ad'ampliare la conoscenza scientifica, hanno come scopo principale praticheo specifiche applicazioni;ricerca <strong>di</strong> sviluppo : comprende le attività scientifiche e tecnologichedestinate a sviluppare o perfezionare materiali, sistemi, prodotti e processiproduttivi attraverso l'applicazione e l'utilizzazione dei risultati della ri;.cerca fondamentale e applicata o delle innovazioni scientifiche comunqueacquisite. Detta ricerca si estende sino allo stu<strong>di</strong>o, alla costruzione ed alcollaudo <strong>di</strong> prototipi ed installazioni pilota.Con l'indagine relativa all'anno 1968, le informazioni sono state esteseanche ai dati <strong>di</strong> previsione per l'anno successivo e con quella relativa al1973, alle previsioni per i due <strong>anni</strong> successivi. Dette informazioni, tuttavia,riguardano solamente le spese, limitatamente ai due aggregati principali<strong>di</strong> spese correnti e in conto capitale ed i finanziamenti, per i principalisettori <strong>di</strong> provenienza dei fon<strong>di</strong>. Tali dati sono poi articolati soltantosecondo i tre tipi <strong>di</strong> ricerca sopta definiti. Pertanto, sono esclusetutte le altre analisi, comprese quelle per campo <strong>di</strong> ricerca, nonchè le informazionisul personale impegnato.Modelli<strong>di</strong> rilevazioneLa rilevazione viene effettuata me<strong>di</strong>ante un questionario che si articolain 7 quadri. Sul frontespizio, a cura del· compilatore, vanno in<strong>di</strong>cati glielementi <strong>di</strong> identificazione dell'organismo interpellato: nome, o ragionesociale e in<strong>di</strong>rizzo. Nel primo quadro, che va compilato dalle sole, impreseprivate o pubbliche, va in<strong>di</strong>cata l'attività economica prevalente attraversoun numero <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce predeterminato. Nel secondo quadro deve essere in<strong>di</strong>catoil tipo <strong>di</strong> ricerca a cui è intestato il modello e nel terzo vanno segnalatigli altri tipi <strong>di</strong> ricerca che, eventualmente, vengono effettuati dall'entecompilatore oltre a quello in<strong>di</strong>cato nel quadro 2, ai quali devonoessere intestati altrettanti modelli.Il quadro 4 si presenta sud<strong>di</strong>viso in due sezioni. La sezione A riguardale spese sostenute per la ricerca scientifica sud<strong>di</strong>vise secondo ]e


principali componenti· del bilancio: spese correnti, delle quali si chiedonoparticolari sulle retribuzioni e sull'acquisto <strong>di</strong> beni e servizi,. e spese inconto capitale, <strong>di</strong> cui si chiedono informazioni sulle aree, sugli immobili,gli impianti, le macchine e le attrezzature e sui mobili e tutte le altrespese in cònto capitale. La sezione B riguarda il corrispondente finanziamento,a seconda della fonte <strong>di</strong> provenienza. Per ambedue le sezioni, conriferimento ad un solo tipo <strong>di</strong> ricerca (quello a cui è intestato il modello),vanno in<strong>di</strong>cati i dati sud<strong>di</strong>visi per campo <strong>di</strong> ricerca.Nel quadro 5 sono richieste informazioni sul personale, che va in<strong>di</strong>cato,s.empre secondo il tipo e i campi <strong>di</strong> ricerca segnalati nel quadro 4,evide~iando le mansioni esercitate nell'ambito della ricerca, il titolo <strong>di</strong>stu<strong>di</strong>o posseduto e il tempo effettivamente de<strong>di</strong>cato all'attività <strong>di</strong> ricerca.Per quanto riguarda le mansioni, il personale è sud<strong>di</strong>viso in: ricercatoriche organizzano e coor<strong>di</strong>nano la ricerca scientifica; tecnici ausiliari checollaborano <strong>di</strong>rettamente con i ricercatori nell' esecuzione stessa della ricercae, infine, addetti ad altre mansioni, i quali pur non svolgendo lavori<strong>di</strong> ricerc.a assicurano tutte quelle attività <strong>di</strong> sostegno che ne permettonol'attuazione (si tratta <strong>di</strong> amministratori, segretari, bibliotecari, addetti allapulizia, alla custo<strong>di</strong>a, ecc.).Il 6° e 7° quadro riguardano i dati <strong>di</strong> previsione dei due <strong>anni</strong> imme<strong>di</strong>atamentesuccessivi a quello <strong>di</strong> rilevazione. Le notizie richieste inquesta parte del modello, come già detto, sono più sintetiche.L'indagine interessa tutti gli organismi pubblici e privati che hannosostenuto spese per la ricerca scientifica. Detti organismi sono raggruppatiIn due gran<strong>di</strong> settori:Organie modalità<strong>di</strong> rilevazione(a) Amministrazione pubblica: comprendente 250 organismi traenti (1) dell'amministrazione dello Stato in senso stretto, organismi <strong>di</strong>ricerca - Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e Comitato nazionaleper l'energia nucleare (CNEN) _. altri enti, pubblici;b) Imprese: comprendente complessivamente 450 tra aziende pubbliche<strong>di</strong> produzione (Ferrovie dello Stato, Monopoli <strong>di</strong> Stato, Poste eTelegrafi, ENEL), imprese a partecipazione statale, e imprese e associazioniprivate.Si tratta <strong>di</strong> una indagine <strong>di</strong>retta per tutti gli organismi sopra in<strong>di</strong>cati.L'indagine è stata effettuata <strong>di</strong>rettamente fino al 1967 anche per le uni-(1) Per enti ° organismi si intendono le unità istituzionali: pertanto, ogni organismo puòcomprendere uno o più laboratori, centri, stabilimenti, presso cui viene effettuata la ricerca.


versità.. Tuttavia, le dìffi.coltà. 'riscontrate nelle rilevazioni e le carenze delleinformazioni ottenute (1) hanno determinato la necessità. <strong>di</strong> sospenderla.Pertanto, l'Istituto centrale <strong>di</strong>' statistica, uniformandosi a criteri già. adottatidamolti Paesi aderenti al1'OcsE~ ha ritenuto opportuno procedere attraversovalutazioni in<strong>di</strong>rette al calcolo della spesa sostenuta dalle università.per la ricerca scientifica, utilizzando a tal fine, per la parte a carico<strong>di</strong>retto dello Stato, le risultanze del bilancio relative al Ministero dellapubblica istruzione riguardanti l'istruzione universit~ia.Elaborazionee pubblicazionedei datiD sistema« satellite »L'elaborazione dei dati viene effettuata meccanograficamente secondoun'analisi molto approfon<strong>di</strong>ta dell'attività. <strong>di</strong> ricerca e cioè per settori dìesecuzione, per settori <strong>di</strong> finanziamento, per tipo e campi <strong>di</strong> ricerca e,inoltre, per le sole imprese, secondo lè attività. economiche. I risultati,tuttavia, vengono attualmente pubblicati in forma aggregata nel Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica (2), mentre i dati ànalitici restano <strong>di</strong>sponibili pergli stu<strong>di</strong>osi che li richiedono (3). Altri, dati sempre sintetici vengono pubblicatisull' Annuario statistico italiano.Inoltre, i. dati della ricerca scientifica svolta in Italia vengono elaboratiper sod<strong>di</strong>sfare impegni derivanti al' nostro Paese dall'appartenenza adorganismi internazionali ed in particolare per le indagini eseguite dall'OCSEe dall'UNEsco. I risultati <strong>di</strong> queste indagini sono messi a confrontocon quelli degli altri Paesi in apposite pubblicazioni (4) e costituiscono, perciò,una fonte primaria <strong>di</strong> consultazione internazionale (5).La ricerca scientifica,come fatto èconomico, cioè come flusso <strong>di</strong> entratee spese, non può non interessare il bilancio economico nazionale.Nel 1970, in occasione della stesura finale del nuovo sistema europeo <strong>di</strong>contabilità. (SEC), fu stabilita una serie <strong>di</strong> norme, al fine <strong>di</strong> rendere pos-(1) Infatti i bilanci universitari non consentono <strong>di</strong> separare le spese destinate alla ricercascientifica da quelle destinate all'altro compito fondamentale, costituito dall'insegnamento.D'altra parte, nei bilanci non sono comprese le 'retribuzioni del personale insegnantee non insegnante, <strong>di</strong>pendente dallo Stato, che vengono contabilizzate <strong>di</strong>rettamente dagli Ufficiprovinciali del tesoro. La conseguente necessità per gli uffici amministrativi univèrsitari eper i <strong>di</strong>rèttori degli istituti <strong>di</strong> ricorrere a valutazioni in<strong>di</strong>rette con criteri spesso <strong>di</strong>fformi, fucausa <strong>di</strong> compilazioni inesatte o incomplete dei questionari, <strong>di</strong> ritardo nella loro restituzionee, quin<strong>di</strong>, nell'elaborazione dei dati. Il principale effetto delle valutàzioni in<strong>di</strong>rette, inoltre,consistette in una considerevole sottovalutazione della spesa destinata dalle università allaricerca scientifica.(2) ISTAT, Statistiche sulla ricerca scientifica effettuata in Italia dal 1967 al 1972, Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica n. lO, ottobre 1973, appen<strong>di</strong>ce III; IDEM, Statistiche sullaricerca scientifica, <strong>anni</strong> 1971-73, Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica n. 1, gennaio 1975, appen<strong>di</strong>ceIII.(3) Pubblicazioni più analitiche si ebbero per le indagini relative al 1963, 1965 e 1967cfr. ISTAT, La spesa per la ricerca scientifica in Italia negli <strong>anni</strong> 1963 e 1965, Note e relazioni,n. 36, aprile 1968; IDEM, La ricerca scientifica in Italia nel 1967, Note e relazioni, n. 44, <strong>di</strong>cembre1969.(4) OCSE, Annuario statistico internazionale; VNESCO, Annuario statistico internazionale.(5) È in programma la costituzione <strong>di</strong> una banca internazionale <strong>di</strong> dati ..


sibile l'inserimento dei dati della ricerca nei conti economici. La metodologiaderiva da un documento presentato dall'Institut National de laStatistique et des Etudes Economiques <strong>di</strong> Parigi il 18 marzo 1970 intitolatoProposition pour un système satellite de recherche. Per verificare lavali<strong>di</strong>t~ del sistema, l'Istituto statistico delle Comunità europee proposeall'IsTAT <strong>di</strong> effettuare una prima elaborazione sperimentale, preparandouna parte delle tabelle che compongono il sistema stesso.Fu, preso a riferimento il 1965 che, a quell' epoca, era l'ultimo annoper il quale era <strong>di</strong>sponibile una tavola input-output completa. Tale elemento,infatti, è fondamentale, perchè l'elaborazione inizia estraendo dallatavola la parte <strong>di</strong> spese per la ricerca scientifica svolta nell'ambito dellevarie branche economiche. Si procede quin<strong>di</strong> alla scomposizione <strong>di</strong> tali.spese negli aggregati dei « costi primari >} e si conclude con la ricomposizione<strong>di</strong> tali spese in un aggregato nuovo: la spesa lorda per la ricercascientifica. Questo aggregato rappresenta l'elemento base del sistema satellite.Le altre tabelle, successive, ne forniscono l'inquadratura sotto varieottiche, introducendo, tra l'altro; un secondo elemento costituito dal personalericercatore.Alcune tabelle analizzano poi le entrate sia da sole, sia incrociate conle spese. A latere del sistema, vi è, infine, una tabella che, riprendendouna analoga tavola del SEC, analizza per obiettivo <strong>di</strong> ricerca le spese. dell'~mministrazione pubblica.Il lavoro effettuato dal nostro Paese a titolo sperimentale ha ottenutoconsensi in campo internazionale ed è stato seguito anche da altri Paesi(Francia, Germania). Recentemente, è stato deciso <strong>di</strong> introdurre tale elaborazionecome lavoro corrente in campo comunitario.L'indagine sui « progetti <strong>di</strong> ricerca per obiettivi» è complementare aquella sulla ricerca scientifica. Essa ha il fine <strong>di</strong> ottenere informazioni inmerito alla politica economica svolta dal Paese nei confronti della ricercascientifica, attraverso le priorità stabilite dai poteri pubblici nel concederei finanziamenti per tale attività. L'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica effettuaannualmente detta indagine dal 1973, a partire dai dati <strong>di</strong> consuntivo del1972 e da quelli <strong>di</strong> previsione dell'anno successivo. Essa tuttavia conserva,a tutt'oggi, carattere sperimentale per permettere l'approfon<strong>di</strong>mento· <strong>di</strong>taluni aspetti e in vista della sua armonizzazione con quella degli altriPaesi.L'indagine trae motivo dall'esigenza <strong>di</strong>. conoscere l'iter economico <strong>di</strong>un progetto o programma <strong>di</strong> ricerca. nel suo evolversi. Essa, pertanto,Indagine sui« progetti perobiettivi l)


parte dall'analisi per obiettivi della spesa effettivamente realizzata. Un'informazione<strong>di</strong> tal genere può <strong>di</strong>mostrarsi. preziosa ai fini <strong>di</strong> una politicaeconomica della ricerca sia all'interno del Paese, sia all'esterno, nell'ambitodelle attività scientifiche da effettuare in cooperazione. Inoltre, i rapportitra i Paesi comunitari, sempre più convergenti e connessi tra Joro,rendono in<strong>di</strong>spensabile ogni genere <strong>di</strong> confronto sulla politica per la ricercae lo sviluppo.A tale scopo, presso Ja CEE, è stato istituito nel gennaio 1974 ilComitato per la ricerca scientifica e tecnologica (CREST) nell'ambitodel quale un gruppo <strong>di</strong> esperti statistici, sotto la <strong>di</strong>rezione dell'Isc:E, preparae presenta al comitato un rapporto annuale sui bilanci <strong>di</strong> previsioneper la ricerca scientifica, stu<strong>di</strong>a ed organizza i sistemi metodologici dell'indagine.Per l'Italia il gruppo degli esperti statistici è costituito dalConsiglio nazionale delle ricerche, che attualmente fornisce le informazioni·al CREST elaborando i dati degli stanziamenti delle amministrazionipubbliche finanziatrici della ricerca e dall'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticache rileva i dati consuntivi della spesa e <strong>di</strong> previsione presso leunità esecutrici della ricerca.Le due indagini, cosi <strong>di</strong>verse tra loro,· una volta perfezionate, dovrebberointegrarsi vicendevolmente e perciò offrire un completo panoramainformativo del fenomeno.Oggetto della rilevazione sono i progetti o i programmi <strong>di</strong> ricercascientifica <strong>di</strong>stinti secondo gli obiettivi, cioè secondo le finalità postedai poteri pubblici all'attività <strong>di</strong> ricerca scientifica nel momento in cuine assumono il finanziamento. Tali finalità sono analizzate secondo unaclassificazione, la NABS (Nomenclatura· per l'analisi: dei bilanci scientifici),definita in sede comunitaria dal CREST e attualmente in corso <strong>di</strong>reVISIOne.La rilevazione viene effettuata attraverso un questionario denominato« indagine statistica sui progetti <strong>di</strong> ricerca scientifica per obbiettivi l). Sitratta <strong>di</strong> un modello sud<strong>di</strong>viso in 6 quadri, oltre il frontespizio in cuivanno in<strong>di</strong>cati gli estremi <strong>di</strong> identificazione dell'organismo interpellato. Neiquadri, oltre al nome,. numero o sigla del progetto o programma dellaricerca, si chiedono notizie sui tempi della sua attuazione, sull'obiettivoche esso è destinato a realizzare, sulla spesa sostenuta nell'anno, <strong>di</strong>rilevazione e sulle previsioni della spesa per l'annò successivo, nonchèsui finanziamenti secondo le fonti <strong>di</strong> provenienza e i tempi <strong>di</strong> erogazIOne.L'indagine è <strong>di</strong>retta. Vengono cioè interessati gli enti pubblici ·<strong>di</strong> ricercae le unità che svolgono attività <strong>di</strong> ricerca scientifica <strong>di</strong>pendenti dalle


Amministrazioni pubbliche (Stato, enti territoriali, enti pubblici, ecc.).In pratica, vengono compilati tanti modelli quanti sono i progetti o programmi<strong>di</strong> ricerca effettuati inquadrandoli, ciascuno, in un obiettivo politicoeconomico tra quelli elencati dalla NABS.Il materiale statistico raccolto nel corso delle rilevazioni finora effettuateè stato esaminato e confrontato, a livello <strong>di</strong> ente, con i dati relativialle altre due indagini sulla ricerca scientifica. Da questi raffronti sonoderivate informazioni <strong>di</strong> grande interesse ai fini della conoscenza del fenomenoe dei perfezionamenti da apportare alle metodologie. I risultati,tuttavia, non sono stati pubblicati per il carattere 1imitato e sperimentaledella rilevazione e in attesa, tra l'altro, <strong>di</strong> una più completa definizionedella materia in sede internazionale.Ne] 1974, 1'lstitut~ centrale <strong>di</strong> statistica ritenne opportuno rilevarei bilanci degli enti pubblici, che istituzionalmente operano nel settoredella ricerca scientifica, con un'indagine ad hoc (1), allo scopo <strong>di</strong> ampliareil quadro conoscitivo della ricerca scientifica, alla luce delle esigenze giàprecedentemente descritte della contabilità nazionale, del Consiglio nazionaledelle ricerche e degli organismi internazionali interessati al fenomeno.L'indagine è stata effettuata con riferimento all'anno 1973, in viasperimentale. Appena possibile, assumerà carattere corrente.Oggetto dell'indagine è il bilancio consuntivo dell'ente pubblico <strong>di</strong>ricerca. I dati vengono desunti dal suo ren<strong>di</strong>conto generale annuale eanalizzatiin tutti i loro aspetti economici <strong>di</strong> uscita (impegni e pagamenti)e <strong>di</strong> entrata (accertamenti e riscossioni).L'indagine riguarda tutti gli enti pubblici che per loro natura svolgonoesclusivamente un'attività <strong>di</strong> ricerca scientifica.Enti pubblici<strong>di</strong> ricerca(1) I bilanci degli enti pubblici <strong>di</strong> ricerca fino al 1974 venivano rilevati insieme a quelli<strong>di</strong> tutti gli altri enti pubblici.


APPENDICIA 0- Elenco dei principali atti normativi concernenti l'IsTATBCDEI membri del Consiglio superiore <strong>di</strong> statisticaConfigurazioni degli elaboratori ISTATI linguaggi e i sistemi operativiLe pubblicazioni dell'IsTATF Bibliografia statistica ufficiale per materia dal luglio 1926G -Le tavole input-output


APPENDICE AELENCO DEI PRINCIPALI ATTI NORMATIVICONCERNENTI L'ISTAT1) ORDINAMENTO DELL'ISTITUTOLegge 9 luglio 1926, n. 1162R D. L. 27 maggio 1929, n. 1285conv. in L. 21-12-29,n. 2238RD.L. 3 giugno 1938, n. 929conv. in L. 5-1-1939,n. 116RD. 23 novembre 1942, n. 1501Legge 1 <strong>di</strong>cembre 1956, n. 1399Legge 6 agosto 1966, n. 628Legge 27 febbraio 1967, n. 48,art. 17Legge costitutivaMo<strong>di</strong>fiche all'or<strong>di</strong>namento dell'Istituto centrale<strong>di</strong> statisticaMo<strong>di</strong>ficazioni all' or<strong>di</strong>namento dell' Istitutocentrale <strong>di</strong> statisticaMo<strong>di</strong>ficazioni ai ruoli organici dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> statisticaRior<strong>di</strong>namento delle carnere dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> statisticaIstituzione <strong>di</strong> uffici <strong>di</strong> corrispondenza re-. gionali e interregionali dell'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica .Mo<strong>di</strong>ficazioni alla composizione del Consigliosuperiore <strong>di</strong> statistica e del ComitatoamministrativoLegge 19 luglio 1967, n. 569 Mo<strong>di</strong>fiche alla legge 1-12-1956, n. 1399, sulrior<strong>di</strong>namento de1le carriere dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> statisticaLegge 19 <strong>di</strong>cembre 1969, n. 1025 Variazioni alla tabella del personale degliuffici <strong>di</strong> corrispondenza regionali e interregionalidell'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticaRegolamento interno, approvato con decreto del capo del governo in data15 gennaio 1930Regolamento per il personale, approvato con decreto del presidente del Consigliodei ministri <strong>di</strong> concerto col ministro per il tesoro in data 24 febbraio 1967Regolamento per l'amministrazione e la contabilità, approvato con decreto delpresidente del Consiglio dei ministri in data 11 marzo 19702) DECRETI DI TRASFERIMENTO DI SERVIZI STATISTICI ALL'ISTITUTORD.RD.2 giugno 1927, n. 10358 giugno 1933, n. 697Trasferimento del servizio <strong>di</strong> statistica agrariae forestale all'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticaPassaggio all'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticadel servizio della statistica del lavoro italianoall' estero25373


RD. 11 luglio 1935, n. 1525R.D. 24 marzo 1938, n. 402Legge 17 maggio 1952, n. 572Passaggio dei servizi <strong>di</strong> statistica del commercioe della navigazione dall'ufficio centrale<strong>di</strong> statistica della <strong>di</strong>rezione generaledelle dogane all'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticadel RegnoTrasferimento all'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticadei servizi delle statistiche giu<strong>di</strong>ziariePassaggio dei servizi statistici dell'Istitutosuperiore <strong>di</strong> sanità all'Istituto centrale <strong>di</strong>statistica e provve<strong>di</strong>menti conseguenziali3) DECRETI DI AUTORIZZAZIONE PER LE RILEVAZIONI STATISTICHED.P.R 21 aprile 1949, n. 213D.P.R. 11 <strong>di</strong>cembre 1952, n. 2392D.P.R. 21 <strong>di</strong>cembre 1955, n. 1345D.P.R 30 <strong>di</strong>cembre 1958, n. 1259D.P.R. 21 <strong>di</strong>cembre 1961, n. 1499D.P.R. 13 gennaio 1965, n. 18Rilevazione dei dati statistici riguardanti laproduzione e gli impianti, gli impieghi, leven<strong>di</strong>te e le giacenze <strong>di</strong> materie prime e <strong>di</strong>prodotti lavoratiProroga del termine previsto dal decreto21 aprile 1949, n. 213Proroga del termine previsto nel decreto 11<strong>di</strong>cembre 1952, n. 2392Proroga del termine stabilito dal decretodel Presidente della Repubblica 21 <strong>di</strong>cembre1955, n. 1345Proroga fino al 31 <strong>di</strong>cembre 1964 del terminestabilito dal D.P.R. 30 <strong>di</strong>cembre1958, n. 1259Proroga fino al 31 <strong>di</strong>cembre 1967 del termineprevisto nel decreto 21 <strong>di</strong>cembre1961, n. 1499D.P.R 15 <strong>di</strong>cembre 1967, n. 1248 Proroga del termine previsto nel decretodel D.P.R 13 gennaio 1965, n. 18D.P.R 11 gennaio 1971, n. 37D.P.R. 6 ottobre 1971, n. 1005D.P.R. 27 <strong>di</strong>cembre 1974, n. 697Autorizzazione all'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticaad eseguire tal une rilevazioni statisticheProroga all'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticadel termine ad eseguire talune rilevazionistatisticheProroga all'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticadel termine ad eseguire tal une rilevazionistatistiche4) DISPOSIZIONI SU ALCUNE STATISTICHEa ) CensimentiRD.L. 20 marzo 1927, n. 458N orme per l'esecuzione <strong>di</strong> un censimentogenerale degli esercizi industriali e commerciali374


R.D. 28 luglio 1929, n. 1451R.D.L. 6 novembre 1930, n. 1503conv. in L. 27-12-1930,n. 1839Legge 18 gennaio 1934, n. 120R.D.L. 9 agosto 1935, n. 1639conv. m L. 2-1-1939,n. 156R.D. 23 marzo 1937, n. 387Legge 5 gennaio 1939, n. 61Legge 4 luglio 1941, n. 766Legge 2 aprile 1951, n. 291D.P.R. 6 febbraio 1961, n. 69D.P.R. 8 settembre 1961, n. 1011Legge 31 gennaio 1969, n. 14Censimento generale dell'agricoltura italiana(aziende agricole, popolazione agricolae bestiame)N orme per i censimenti generali e per il7° censimento generale della popolazionedel Regno,. delle colonie e posse<strong>di</strong>mentiitalianiPerio<strong>di</strong>cità censimenti agricoli industriali ecommercialiNorme per l'esecuzione dell'8° censimentodella popolazioneEsecuzione del censimento generale delleimprese e degli esercizi industriali e commerciali,da effettuarsi negli <strong>anni</strong> dal 1937al 1940Mo<strong>di</strong>ficazioni alla data dei censimenti generalidella popolazione~invioZIOnecensimento generale della popola­N orme per l'esecuzione e finanziamento del9° censimento generale della. popolazionee del 3° censimento generale dell'industriae del ecommercioPrimo censimento generale dell'agricolturaNorme per l'esecuzione del 10° censimentogenerale della popolazione e del 4° censiment?generale dell'industria e del commerciOFinanziamento del 2° censimento dell'agricoltura,dell' Il censimento generale dellapopolazione e del 5° censimento generaledell'industria e del commerciob) Altre statisticheR.D.L. 11 novembre 1926, n. 1922conv. in L. 7-6-1928,n. 1339R.D.L. 20 febbraio 1927, n. 222conv. in L. 18-12-1927,. n. 2421R.D.L. 19 ottobre 1927, n. 1923conv. in L. 13-5-1928,n. 1128R.D. 18 <strong>di</strong>cembre 1927, n. 2717Legge 26 novembre 1975, n. 621Provve<strong>di</strong>menti in materia dì statistiche doganaliIncarico all'Istituto centrale <strong>di</strong> statlstlca<strong>di</strong> promuovere le informazioni <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci delcosto della vitaDisposizioni per la raccolta <strong>di</strong> dati statisticisulla produzione minerai urgi ca e metallurgicaObbligatorietà della denuncia dei dati statisticirelativi alla produzione delle minieree delle cave .Mo<strong>di</strong>fiche al R.D.L. 20-2-1927, n. 222,concernente la rilevazione dei prezzi al minuto375


5) ORDINAMENTO DEGLI UFFICI DI STATISTICA DELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATOED ALTRI ENTIR.D.L. 24 marzo 1930, n. 436conv. in L. 18-12-1930,n. 1748Legge 29 <strong>di</strong>cembre 1932, n. 1833R.D.L. 17 gennaio 1935, n. 47conv. in L. 8-4-1935,n. 760Norme per l'abilitazione nelle <strong>di</strong>sciplinestatisticheMo<strong>di</strong>ficazioni alle norme per l'abilitazionenelle <strong>di</strong>scipline statisticheProroga dei termini per la sistemazione della<strong>di</strong>rezione dei servizi statistici e ammissioneesami <strong>di</strong> abilitazione <strong>di</strong>scipline statisticheLegge 16 novembre 1939, n. 1823 Istituzione uffici <strong>di</strong> statistica nei comunicon popolazione <strong>di</strong> 100.000 o più abitanti6) ORDINAMENTO DELLE ANAGRAFI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTELegge 24 <strong>di</strong>cembre 1954, n. 1228Or<strong>di</strong>namento delle anagrafi della popolazioneresidenteD.P.R. 31 gennaio 1958, n. 136 Regolamento <strong>di</strong> esecuzione della legge 24<strong>di</strong>cembre 1954, n. 1228, sull' or<strong>di</strong>namentodelle anagrafi della popolazione residenteD.P.R. 20 giugno 1961, n. 696Mo<strong>di</strong>fiche all'art. 6 del regolamento anagrafico,approvato con decreto del Presidentedella Repubblica 31 gennaio 1958,n. 1367) VARIELegge 23 aprile 1952, n. 472Legge 22 luglio 1961, n. 628artt. 4 e 12Legge 1 marzo 1964, n. 62Legge 27 ottobre 1966, n. 910Legge 16 maggio 1970, n. 281art. 8Relazione annua al Parlamento sull'occupazione,la <strong>di</strong>soccupazione, l'emigrazione e laprevidenzaMo<strong>di</strong>fiche all' or<strong>di</strong>namento del Ministerodel lavoro e della previdenza socialeMo<strong>di</strong>ficazioni al R.D. 18 novembre 1923,n. 1440, per quanto concerne il bilanciodello Stato, e norme relative ai bilanci deglienti pubbliciProvve<strong>di</strong>menti per lo sviluppo dell'agricolturaProvve<strong>di</strong>menti finanziari per l'attuazionedelle regioni a statuto or<strong>di</strong>narioRegolamento della Camera dei Deputati, approvato il 18 aprile 1971 art.! 145Legge 11 agosto 1973, n. 533mo<strong>di</strong>fica art. 150 <strong>di</strong>sp. attoc.p.c.Legge. 10 <strong>di</strong>cembre 1973, n. 814art. 1Disciplina delle controversie in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong>lavoro e delle controversie in materie <strong>di</strong>previdenza e <strong>di</strong> assistenza'Mo<strong>di</strong>fiche alla legge 11 febbraio 1971, n. 11,concernente la <strong>di</strong>sciplina dell'affitto deifon<strong>di</strong> rustici


APPENDICE 8I MEMBRI DEL CONSIGLIO SUPERIORE DI STATISTICA1926 - (Regio decreto 27 ottobre 1926)Presidente: GINI prof. Corrado; AMOROSO prof.Luigi; BENINI prof. Rodolfo; COLETTI prof. Franl'esco;LIVI prof. Livio; SAVORGNAN prof. Franco;DE MICHELIS prof. Giuseppe; TOSTI ing. Luigi;TROISE prof. Pasquale; OLIVETTI avv. Gino; SER­PlliRI prof. Arrigo; SITTA prot'. Pietro; MANCINIdotto Alberto (1); VERRATTI dotto Santino (2); Mo­LINARI dotto Alessandro (3).1929 - (Regio decreto 2 agosto 1929)Presidente: GINI prof. Corrado; AMOROSO prof.Luigi; BEER dotto Guido; BENINI prof. Rodolfo;BOLDRINI prof. Marcello; COLETTI prof. Francesco;GIANNINI prof. Amedeo; NICEFORO prof. Alfredo;OLIVETTI avv. Gino; PiETRA,! prof. Gaetano; SA­VORGNAN prof. Franco; SERPIERI prof. Arrigo;SITTA prof. Pietro; TROISE dotto Pasquale; ZINGALIprof. Gaetano; MATHISdott. Silvio (4); MOLINARIdott Alessandro.1931 - (Regio decreto 4 settembre 1931)Presidente: GINI prof. Corrado; AMOROSO prof.Luigi; BEER dotto Guido; BENINI prof. Rodolfo;BOLDRINI prof. Marcello; COLETTI prof. Francesco;GIANNINI prof. Amedeo; MATHIS dotto Silvio; NI­CEFORO prof. Alfredo; OLIVETTI avv. Gino; PlliTRAprof. Gaetano; SAVORGNAN prof. Franco (5); SER­PlliRI prof. Arrigo; SITTA prof. Pietro; ZINGALIprof. Gaetano;LIVI prof. Livio (6); MOLINARIdotto Alessandro.1933 - (Regio decreto 14 settembre 1933)Presidente: SAVORGNAN prof. Franco; AMOROSOprof. Luigi; BIANCHETTI dotto Giov<strong>anni</strong> Battista;BENINI prof. Rodolfo; BOIDRINI prof. Marcello;COLETTI prof. Francesco; GIANNINI prof. Amedeo;LIVI prof. Livio; MATHfS dotto Silvio; NICEFORO,prof. Alfredo; OLIVETTI avv. Gino; PlliTRA prof.Gaetano; SERPIERI prof. Arrigo; SITTA prof. Pietro;ZINGALI prof. Gaetano; BAGLI dotto Ivo (7); Mo­LINARI dotto Alessandro.(1) Direttore generale dal 9 <strong>di</strong>cembre 1926.(2) Direttore generale dal 7 luglio 1927.(3) Direttore generale dal 27 maggio 1929 .. (4) Nominato con decreto del 2 marzo 1931, in sostituzione deldotto TROISE Pasquale. .(5) Con decreto deIl'8 febbraio 1932 è nominato Presidente dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica. .(6) Nominato con decreto del 2S febbraio 19J2, in sostituzionedel prof. SAVORGNAN Franco.(7) Nominato con decreto del 2 novembre 1933, in sostituzionedel dotto MATHIS Silvio.'1935 - (Regio decreto 24 agosto 1935)Presidente: SAVORGNAN prof. Franco; BENINI prof.Rodolfo; BOLDRINI prof. Marcello; COLETTI prof.Francesco; LIVI prof. Livio; NICEFORO prof. Alfredo;PIETRA prof. Gaetano; SITTA prof. Pietro;ZINGALI prof. Gaetano; GIANNINI prof. Amedeo;BIANCHETTI dotto Giov<strong>anni</strong> Battista; BAGLI dottolvo; AMOROSO prof. Luigi; OLIVETTI avv. Gino;SERPlliRi prof. Arrigo; BELLAZZI dotto Gian Giacomo(8); MOLINARI dotto Alessandro.1937 - (Regio decreto 12 novembre 1937)Presidente: SAVORGNAN prof. Franco; BENINI prof.Rodolfo; BOIDRINI prof. Marcello; COLETTI prof.Fràncesco; LIVI prof. Livio; NICEFORO prof. Alfredo;PmTRA prof. Gaetano; SITTA prof. Pietro;ZINGALI prof. Gaetano; GIANNINI prof. Amedeo;BELLAZZI dotto Gian Giacomo; BAGLI dotto Ivo;AMOROSO prof. Luigi; OLIVETTI avv. Gino; SERPlliRIprof. Arrigo; MOLINARI dotto Alessandro.1939 - (Regio decreto 8 agosto 1939)Presidente: SAVORGNAN prof. Franco; BENINI prof.Rodolfo; BOLDRINI prof. Marcello; COLETTI prof.Francesco; LIVI prof. Livio; NICEFORO prof. Alfredo;PlliTRA prof. Gaetano; SITTA prof. Pietro;ZINGALI prof. Gaetano; GIANNINI prof. Amedeo;BELLAZZI dotto Gian Giacomo; BAGLI dotto Ivo;AMOROSO prof. Luigi; DE STEFANI prof. Alberto;SERPmRI prof. Anigo; VINCI prof. Felice (9);MOLINARI dotto Alessandro; AoAMI avv. Giuseppe(lO).1941 - (Regio decreto 26 settembre 1941)Presidente: SAVORGNAN prof. Franco; AMOROSOprof. Luigi; BAGLI dotto Ivo; BENINI prof. Rodolfo;BELLAZZI dotto Gian Giacomo; BOLDRINI prof.Marcello; DE STEFANI prof. Alberto; GIANNINIprof. Amedeo; LlVI prof. Livio; NICEFORO prof.Alfredo; PlliTRA prof. Gaetano; SERPmRI prof. Arrigo;SITTA prof. Pietro; VINCI prof. Felice; ZIN­GALI prof. Gaetano; MOLINARI dotto Alessandro;AoAMI avv. Giuseppe.(8) Nominato con decreto del 4 agosto 1936, in sostituzionedel dotto BIANCHETTI Giov<strong>anni</strong> Battista.(9) Nominato con decreto del 13 gennaio 1941, in sostituzionedel defunto prof. CoLETTI Francesco.(lO) Direttore generale del personale e dei servizi amministratividal 17 settembre 1940.377


1948 - (Decreto del Presidente della Repubblica 31 <strong>di</strong>cembre1948)Presidente: CANALETTI GAUDENTI prof. Alberto (11);AMOROSO prof. Luigi; BOLDRINI prof. Marcello;LIVI prof. Livio; NICEFORO prof. Alfredo; PIETRAprof. Gaetano; VINCI prof. Felice; D'ADDARIOprof. Raffaele; MAROI prof. Lanfranco (12); BAL­DUCCI prof. Gaetano; MIRA GLIA dotto Francesco;BALBI dotto Alberto; SAlBANTE prof. Mario; FOR­TUNATI prof. Paolo; GOLZIO prof. Silvio; BARBERIprof. Benedetto (13).1951 - (Decreto del Presidente della Repubblica 8 gennaio1951)Presidente: MAROI prof. Lanfranco; AMOROSO prof.Luigi; BOLDRINI prof. Marcello; LIVI prof. Livio;NICEFORO prof. Alfredo; PIETRA prof. Gaetano;VINCI prof. Felice; D'ADDARIO prof. Raffaele; CA­NALETTI GAUDENTI prof. Alberto; BALDUCCI prof.Gaetano; MIRAGLIA dotto Francesco; BALBI dottoAlberto; GoLZIO prof. Silvio; SAIBANTE prof. Mario;FORTUNATI prof. Paolo; BORTOLOTTA dottoFrancesco (14); SPALLAZZI dotto Ettore (15); BAR­BERI prof. Benedetto.1952 - (Decreto del Presidente della Repubblica 28 <strong>di</strong>cembre1952)Presidente: MAROI prof. Lanfranco; AMOROSO prof.Luigi; BOLDRINI prof. Marcello; LM prof. Livio;NICEFORO prof. Alfredo; PIETRA prof. Gaetano;LUZZATTO FEGIZ prof. Pier Paolo; D'AnDARlOpraf. Raffaele; CANALETTI GAUDENTI prof. Alberto;BALDUCCI prof. Gaetano; BARTOLOTTA dotto Francesco;SPALLAZZI dotto Ettore; GOLZIO prof. Silvia;SAIBANTE prof. Mario; FORTUNATI prof. Paolo;BARBERI prof. Benedetto.'1955 - (Decreto del Presidente della Repubblica lO marzo1955)Presidente: MAROI prof. Lanfranco; AMOROSO prof.Luigi; BOLDRINI prof. Marcello; LIVI prof. Livio;LENTI prof. Libero; PIETRA prof. Gaetano; PARENTIprof. Giuseppe; DI FENIZIO prof. Fer<strong>di</strong>nando; CA­NALETTI GAUDENTI plof. Alberto; BALDUCCI prof.Gaetano; RAVALLI dotto Giov<strong>anni</strong>; SPALLAZZI dottoEttore; LUZZATTO FEGIZ prof. Pier Paolo; TA­GLIACARNE prof. Guglielmo; D'ADDARlo prof. Raffaele;COSTANTINO dotto Francesco (16); BARBERIprof. Benedetto.(11) Il 31 luglio 1949 decade dalla carica <strong>di</strong> presidente e condecreto del 23 settembre dello stesso anno è nominato componentedel Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica, in sostituzione del prof. MAROILanfranco.(12) Con decreto del lo agosto 1949 è nominato presidentedell'ISTAT.(13) Direttore generale dall'8 febbraio 1946.(14) Nominato con decreto del 27 novembre 1951, in sostituzionedel dotto MIRAGUA Francesco.(15) Nominato con decreto del 26 <strong>di</strong>cembre 1951, in sostituzionedel dotto BALBI Alberto.(16) Nominato con decreto del 23 <strong>di</strong>cembre 1955, in sostituzionedel dotto RAvALU Giov<strong>anni</strong>.1957 - (Decreto del Presidente della Repubblica 27 agosto1957)Presidente: MAROI prof. Lanfranco;AMoROSO prof.Luigi; BOLDRINI prof. Marcello; DE FINETTI prof.Bruno; DI FENIZIO prof. Fer<strong>di</strong>nando; LENTI prof.Libero; PARENTI prof. Giuseppe; UGGÈ prof. Albino;CANALETTI GAUDENTI prof. Alberto; MICONIdotto Gastone; GIOIA dotto Franco; LUZZATTO FE­GIZ prof. Pier Paolo; SEGRÈ dotto Marco; TAGLIA­CARNE prof. Guglielmo; BARBERI praf. Benedetto.1959 - (Decreto del Presidente della Repubblica 18 novembre1959)Presidente: MAROI prof. Lanfranco, DE MEO prof.Giu~eppe (17); AMOROSO prof. Luigi; BOLDRINIprof. Marcello; D'AnDARlO prof. Raffaele; DEFINETTI prof. Bruno; DI FENIZIO prof. Fer<strong>di</strong>nando;LENTI prof. Libero ; PARENTI prof. Giuseppe; U GGÈpraf. Albino; CATENACCI dotto Corrado; MICONIdotto Gastone; GIOIA dotto Franco; LuzZATToFEGIZ prof. Pier Paolo; SEGRÈ dotto Marco; TA­QLIACARNE prof. Guglielmo; CALDERONI prof. Ugo(18); BARBERI prof. Benedetto.1962 - (Decreto del Presidente della Repubblica 27 gennaio1962)Presidente: DE MEO prof. Giuseppe; BOLDRINIprof. Marcello; D'AnDARlO prof. Raffaele; DEFINETTI prof. Bruno; DI FENIZIO prof. Fer<strong>di</strong>nando;LENTI prof. Libero; LIVI prof. Livio. PARENTI prof.Giuseppe; UGGÈ prof. Albino; CATENACCI dottoCorrado; MICONI dotto Gastone; CALDERONI prof.Ugo; LUZZATTO FEGIZ prof. Pier Paolo; TARDI.Odotto Giuseppe; TAGLIA CARNE prof. Guglielmo;TEN'IlI prof. Bruno (19); BARBERI praf. Benedetto;MARINO dou. Salvatore (20)..1963 - (Decreto del Presidente della Repubblica 30 novembre1963)Presidente: DE MEO prof. Giuseppe; BOLDRINI prof.Marcello; D'ADDARIO prof. Raffaele; DE FINETTIprof. Bruno; DI FENIZIO prof. Fer<strong>di</strong>nando; LENTIprof. Libero; LIVI prof. Livio; PARENTI prof. Giuseppe;UGGÈ prof. Albino; CATENACCI dotto Corrado;MICONI dotto Gastone; TENTI prof. Bruno;LUZZATTO FEGIZ prof. Pier Paolo; T AROIO dottoGiuseppe; TAGLIA CARNE prof. Guglielmo; PER­FETTI dotto Alvaro (21); BARBERI prof. Benedetto;MARINO dott; Salvatore; BARSANTI dotto Gastone(22).(17) Presidente dell'ISTAT con decreto del 18 ottobre 1961.(18) Nominato con decreto del 7 aprile 1960, in sostituzionedel dotto GIOIA Franco.(19) Nominato con decreto del 24 agosto 1963, in sostituzionedel prof. CALDERONI Ugo.(20) Direttore generale degli affari generali e del personale dal18 aprile 1963. •(21) Nominato con decreto del 15 gennaio 1965, in sostituzionedel prof; TENTI Bruno.(22) Direttore generale dei servizi tecnici dal 14 febbraio 1964.


1966 - (Decreto del Presidente della Repubblica 29 maggio1966)Presidente: DE MEO prof. Giuseppe; BOLDRINI prof.Marcello; D'AnDARlO prof. Raffaele; DE FINETTIplOf. Bruno; DI FENIZIO prof. Fer<strong>di</strong>nando; LENTIprof. Libero; LIVI prof. Livio; PARENTI prof. Giuseppe;MICONI dotto Gastone; BARTOLOTTA dottoFrancesco; FORTE prof. Francesco; PERFETTI dottoAlvaro; DEL CHIARO prof. Adolfo; TARDIO dottoGiuseppe; TAGLIACARNE prof. Guglielmo; TOMA­SONE dotto Guido (23); COPPINI prof. Mario Alberto(24); UGGÈ prof. Albino (24); GIANNONEprof. Antonino (25); MARINO dotto Salvatore; BAR­SANTI dotto Gastone.1969 - (Decreto del Presidente della Repubblica 2 maggio1969)Presidente: DE MEO prof. Giuseppe; COSTANZOprof. Alessandro; D'AnDARlO prof. Raffaele; DEFlNETTI prof. Bruno; DI FENIZIO prof. Fer<strong>di</strong>nando;LENTI prof. Libero; Lm prof. Livio; PARENTI prof.Giuseppe; MICONI dotto Gastone; BARTOLOTTAdotto Francesco; COPPINI prof. Mario Alberto; To­MASONE dotto Guido; BATTARA prof. Pietro; UGGÈprof. Albino; GIANNONE prof. Antonino; TARDIOdotto Giuseppe; T AGLIACARNE prof. Guglielmo;(23) Nominato con decreto del 16 settembre 1966, in sostituzionedel dotto PERFETTI Alvaro.(24) Dal 27 giugno 1967, con decreto del Presidente della Repubblicache eleva il numero dei membri del Consiglio superiore<strong>di</strong> statistica da 14 a 16.(25) Nominato con decreto del 16 novembre 1967, in sostituzionedel defunto prof. DEL CmARo Adolfo.Lm BACCI prof. Massimo (26); MARINO dottoSalvatore; BARSANTI dotto Gastone; PINTO dottoLuigi (27).1972 - (Decreto del Presidente della Repubblica 18 luglio1972)Presidente: DE MEo prof. Giuseppe; COSTANZOprof. Alessandro; COPPINI prof. Mario Alberto;DI FENIZIO prof. Fer<strong>di</strong>nando; LENTI prof. Libero;PARENTI prof. Giuseppe; BATTARA prof. Pietro;MICONI prof. Gastone; T AGLIACARNE prof. Guglielmo;BARTOLOTTA dotto Francesco; D'AnDARlOprof. Raffaele; TOMASONE dotto Guido; CASALEprof. Giuseppe; DI NARDI prof. Giuseppe; GIAN­NONE prof. Antonino; TARDIO dotto Giuseppe;PmRACCIONI dotto Luigi; MARINO dotto Salvatore;PINTO dotto Luigi.1976 - (Decreto del Presidente della Repubblica 6 maggio1976)Presidente: DE MEO prof. Giuseppe; COPPINI prof.Mario Alberto; COSTANZO prof. Alessandro: GIAN­NONE plof.,Antonino; GIUSTI prof. Franco; LENTIpraf. Libero; PARENTI prof. Giuseppe; BUZZI Do­NATO dotto Alessandro; TAGLIA CARNE prof. Guglielmo;BARTOLOTTA dotto Francesco; BATTARAprof. Pietro; DE Ruvo ing. Emilio; CASALE prof.Giuseppe; DI NARDI prof. Giuseppe; FREY prof.Luigi; MARIANI prof. Isidoro Franco; PIERACCIONIprof. Luigi; MARINO dotto Salvatore; PINTO dottoLuigi.(26) Nominato con decreto del 28 luglio 1969, in sostituzionedel defunto prof. LIVI Lh io... .(27) Direttore generale dei servizi tecnici dal 26 giugno 1970.379


Per opportuna documentazione storica, siriporta qui <strong>di</strong> seguito l'elenco dei membri delConsiglio superiore <strong>di</strong> statistica (denominato primaGiunta consultiva <strong>di</strong> stàtistica e poi Giuntacentrale <strong>di</strong> statistica) dall'Unità d'Italia finoalla fondazione dell' Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.1861 - (Regio decreto 20 ottobre 18(1).PEPOLI Gioacchino Napoleone, deputato al Parlamento,presidente; CORRENTI Cesare, deputato; ME­LEGARI Amedeo, Consigliere <strong>di</strong> Stato; RABBINI Antonio,<strong>di</strong>rettore gen~rale del Catasto; RICCI generaleGiuseppe, <strong>di</strong>rettore dell'Ufficio topografico delCorpo <strong>di</strong> Stato Maggiore; SCIALOIA Antonio, deputato;SELLA Gregorio; 5ISMONDA Angelo, professore<strong>di</strong> geologia nell'Università <strong>di</strong> Torino; ZUCCA­GNI-ORLANDINI Attilio, professore <strong>di</strong> Statistica nelR. Istituto <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> superiori in Firenze.1869 - (Regio decreto 3 gennaio 1869).ARruv ABENE Giov<strong>anni</strong>, senatore, presidente; BRIO~SCHI prof. Francesco, senatore; CORRENTI Cesare,deputato; DE VECCHI generale Ezio; DEVINCENZIGiuseppe, senatore; LAMPERTICO Fedele, deputato;MONTANARI Anton"io, senatore; MESSEDAGLIA Angelo,deputato; RABBINI Antonio, consigliere dellaCorte dei Conti; R.A.ELI Matteo, deputato; SCIALOIAAntonio, senatore; TABARRINI Marco, consigliere <strong>di</strong>. Stato; ZUCCAGNI~ORLANDINI professore Attilio.1872 - (Regio decreto 21 marzo 1872).Presidente il Ministro <strong>di</strong> Agricoltura, Industria eCommercio; membri: BOCCARDO prof. Girolamo;CORRENTJ Cesare, deputato; LUZZATTI prof. Luigi,deputato; MANTELLINI Giuseppe, consigliere <strong>di</strong> Stato;MESSEDAGLIA prof. Angelo, deputato; PIoLTI DE'BIANCHI Giuseppe, deputato; RAELI Matteo, deputato;SCIALOIA Antonio, senatore; Segretario Bo­DIO prof. Luigi; LAMPERTICoFedele, nominato insostituzione <strong>di</strong> Rae1i <strong>di</strong>missionario.1877 - (Regio decreto l° marzo 1877).Presidente il Ministro <strong>di</strong> Agricoltura, Industria eCommercio; Vice-presidente, CORRENTI Cesare, deputato;BOCCARDO prof. Girolamo; CASTIGLIONIdotto Pietro; FERRARA prof. Francesco, deputato;MANTEGAZZA prof. Paolo, senatore; MANTELLINIGiuseppe, deputato; MESSEDAGLIA prof. Angelo, deputato;NOCITO prof. Pietro, deputato; PONSIGLIONIprof. Antonio, deputato; TENERELLI Francesco, deputato.1819 - Presidente il Ministro <strong>di</strong> Agricoltura, Industria eCommercio; Vice-Presidente CORRENTI Cesare; AMA­DEI Michele, segretario generale del Ministero Agricoltura,Industria e Commercio; BETOCCHI prof.Angelo; BOCCARDO prof. Girolamo, senatore; FER­RARA prof. Francesco, deputato; MESSEDAGLIA prof.Angelo; MORPURGO prof. Emilio; NOCITO prof.Pietro, deputato; PONSIGLIONI prof. Antonio, deputato;TENERELLI Francesco, deputato.1882 - Presidente il Ministro <strong>di</strong> Agricoltura, Industria eCommercio; Vice-presidente CORRENTI Cesare; BEL­TRANI-SCALIA Martino; BIANCHINI Domenico; BOL­DRINI Carlo; BRUNIALTI Attilio; CASORATI Luigi;ELLENA Vittorio; FERRARIS Francesco Carlo; Luz­ZATTI Luigi; MALDIFASSI Giuseppe; MESSEDAGLIAAngelo; MIRAGLIA Nicola; MORPURGO Emilio; Ro­SMINI Cesare; SCHUPFER Francesco; SCOLARI Saverio;SERRA Luciano; SIMONELLI Ranieri; VALSECCHIPàsquale; VILLA Tommaso.1884 - Presidente il Ministro <strong>di</strong> Agricoltura, Industria eCommercio; Vice-presidente CORRENTI Cesare; BRU­NIALTI Attilio, deputato; BOCCARDp GilOlamo, senatore;LAMPERTICO Fedele, senatore; LUZZATTILuigi, deputato; MALDIFASSI Giuseppe, segretariodella Camera <strong>di</strong> Commercio <strong>di</strong> Milano; MESSEDA­GLIA Angelo, senatore; MORPURGO Emilio, deputato,SCHUPFER prof. Francesco; SCOLARI prof. Saverio;SONNINO Sidney, deputato; VILLA Tommaso,deputato.1887 - Presidente: CORRENTI Cesare, senatore; BOCCARDOprof. Girolamo, senatore; BRUNIALTI prof. Attilio,deputato; COLOMBO prof. Giuseppe, deputato; EL­LENA Vittorio, deputato; FERRARIS prof. CarloFrancesco, deputato; FERRERo Annibale, generale,<strong>di</strong>rettore dell'Istituto Geografico Militare; FINALIGaspare, senatore; GABELLI prof. Aristide, deputato;LAMPERTICO Fedele, senatore; LUZZATTI Luigi,deputato; MALDIFASSI avv. Giuseppe; MESSEDAGLIAprof. Angelo, senatore; PEROZZO Luigi; ROMANELLIavv. Alessandro; SCHUPFER prof. Francesco; SCOTTIavv. Giuseppe; SONNINO Sidney, deputato.


1888 - Presidente: CORRENTI C .. ' 'lare, senatore; BOCCARDOprof. Girolamo, senatore; BRUNIALTI prof. Attilio,deputato; COLOMBO prof. Giuseppe, deputato; FER­RARIS prof. Carlo . Francesco; FERRERO gen. Annibale;FINALI Gaspare, senatore; GABELLI prof. Aristide,deputato; LAMPERTICO Fedele, senatore; Luz­ZATTI prof. Luigi, deputato; MALDIFASSI avv. Giuseppe;MESSEDAGLIA prof. Angelo, senatore; PE­ROZZO ing. Luigi; ROMANELLI Alessandro; SCHUPFERprof. Francesco; SCOTTI avv. Giuseppe; SONNINOSidney, deputato.1894 - Presidente il Ministro <strong>di</strong> Agricoltura, Industria eCommercio; Vice-presidente N.N.; BOCCARDO prof.Girolamo, senatore; BRUNIALTI prof. Attilio; Co­LOMBO prof. Giuseppe; FERRARIS prof. Carlo Francesco;FERRERO gen. Annibale; FINALI Gaspare, senatore;LAMPERTICO Fedele, senatore; LUZZATTIprof. Luigi; MALDIFASSI avv.Giuseppe; MEsSEDA­GLIA prof. Angelo, senatore; PEROZZO ing. Luigi;ROMANELLI avv. Alessandro, consigliere <strong>di</strong> Stato;SCHUPFER prof. Francesco; SCOTTI avv. Giuseppe;SONNINO Sidney, deputato - (due posti vacanti).1898 - (Regio decreto 5 giugno 1898).Presidente: BODIO prof. Luigi, senatore; BOCCARDOGirolamo, senatore; STRINGHER Bonaldo Sottosegretario<strong>di</strong> Stato al Tesoro; COGNETTl DE MARTIISprof. Salvatore; DE VITI DE MARCO prof. Antonio;FERRARIS prof. Carlo Francesco, senatore; FERRARISMaggiorino, deputato; MESSEDAGLIA prof. Angelo,senatore; NITTI prof. Francesco Saverio, deputato;PIPERNO prof. Settimio.1899 - Presidente: BODIO prof. Luigi; BOCCARDO prof. Girolamo,senatore; CARMINE ing. Pietro, deputato;COGNETTI DE MARTIIS prof. Salvatore; DE VITI DEMARCO prof. Antonio; FERRARIS prof. Carlo Francesco,senatore; FERRARIS Maggiorino, deputato;MESSEDAGLIA prof. Angelo, senatore; NITTI prof.Francesco Saverio; PIPERNO prof. Settimio.1901 - Presidente: BODIO prof. Luigi, senatore; BOCCARDOprof. Girolamo, senatore; STRINGHER prof. Bonaldo,<strong>di</strong>rettore generale della Banca d'Italia; DE VITI DEMARCO prof. Antonio; FERRARIS prof. Carlo Francesco;FERRARIS Maggiorino, deputato; NITTI prof.Francesco Saverio, deputato; PIPERNO prof. Settimio- (rimasero vacanti due posti <strong>di</strong> nomina regiaper la morte dei consiglieri de Martiis e Messedaglia).1910 - (Regio decreto ·16 gennaio 1910, n. 31).Presidente: BODIO prof. Luigi; BENINI prof. Rodolfo;COLAJANNI prof. Napoleone, deputato; COLETTIprof. Francesco; EINAUDI prof. Luigi; FERRARISprof. Carlo Francesco, senatore; NITTI prof. FrancescoSaverio, deputato; PANTALEONI prof. Maffeo;STRINGHER prof. Bonaldo; DE VITI DE MARCOprof. Antonio. - Referendari: BENEDUCE prof. Alberto;BRESCIANI prof. Costantino; GINI prof. Corrado;MORTARA prof. Giorgio.1912 - (Regio decreto 16 gennaio 1912).Presidente: BODIO prof.' Luigi, senatore; Vice-presidenteFERRARIS prof. Carlo Francesco, senatore; BE­NINI prof. Rodolfo; COLAJANNI prof. Napoleone'deputato; COLETTI prof. Francesco; DE VITI DEMARCO prof. Antonio; PANTALEONI prof. Maffeo;PEROZZO ing. Luigi; MORTARA prof. Giorgio; DELPEZZO prof. Pasquale.1913 - Presidente: BODIO prof. Luigi, senatore, BENINI prof.Rodolfo; COLAJANNI prof. Napoleone, deputato;COLETTI prof. Francesco; FERRARIS prof. CarloFrancesco, senatore; PANTALEONI prof. Maffeo; PE­ROZZO ing. Luigi; MORTARA prof. Giorgio; DELPOZZO ·prof. Pasquale.1914 - Presidente: BODIO prof. Luigi, senatore; COLAJANNIprof. Napoleone, deputato; COLETTI prof. Francesco;DEL PEZZO prof. Pasquale; DE VITI DE MARCOprof. Antonio; FERRARIS prof. CarIo Francesco, senatore;LIVI dott. Ridolfo, <strong>di</strong>rettore della Scuola<strong>di</strong> Sanità militare; PANTALEONI prof. Maffeo; PE­ROZZO ing. Luigi; MORTARA prof. Giorgio.1920 - Presidente: BENINI prof. Rodolfo; COLAJANNI prof.Napoleone, deputato; COLETTI prof. Francesco;FERRARIS prof. Carlo Francesco, senatore; GINIprof. Corrado; MORTARA prof. Giorgio; BENEDUCEprof. Alberto, deputato; EINAUDI prof, Luigi.1921 - Presidente: BENIN I prof. Rodolfo, COLETTI prof.Francesco; DE VITI DE MARCO prof. Antonio; FER­RARIS prof. Carlo Francesco, senatore; LA LOGGIAprof. Enrico: PANTALEONI prof. Maffeo; VIRGILIIprof. Filippo.1922 - Presidente: BENINI prof. Rodolfo; FERRARIS prof.Carlo Francesco, senatore; CaLETTI prof. Francesco;GINI prof. Corrado; VIRGILII prof. Filippo;DE VITI DE MARCO prof. Antonio; LÀ. LOGGIA prof.Enrico.1923 - Presidente: BENINI prof. Rodolfo; CaLETTI prof.Francesco; GINI prof. Corrado; LA LOGGIA prof.Enrico; VIRGILII prof. Filippo; FERRARIS prof. CarloFrancesco; BENEDUCE prof. Alberto; DE VITI DEMARCO prof. Antonio; EINAUDI prof. Luigi.1924 - Presidente: BENINI prof. Rodolfo; COLETTI prof.Francesco; GINI prof. Corrado: IANNACCONE prof.Pa5quale; MORTARA prof. Giorgio; NICEFORO prof.Alfredo; PANTALEONI prof. Maffeo; RICCI prof.Umberto.1925 - Presidente: BENINI prof. Rodolfo; COLETTI prof.Francesco; IANNACCONE prof. Pasquale; MORTARAprof. Giorgio; NrCEFORO prof. Alfredo; RICCI prof.Umberto.


APPENDICE CCONFIGURAZIONI DEGLI ELABORATORI ISTATUNITACENTRALE655LETTORETABULATRIc:E407VELOCITA150 SCHEDE/MINMEMORIA A TAMBURO MAGNETICO5000 PAROLE DI 10 CARATTERIFIGURA 1ELABORATORE I BM 650LAVORI CORRENTI( 1958 -1961 ).,---~--....., VELOCITA .LETTORE200 SCHEDE/ MINPERFORATORE5337 PISTE - 200/556 BPIVELOCITA TRASF 15 KCAR I SECVELOCITA LETTURAPERFORAZ.000 SCHEDE! MIN250 SCHEDE !MINLETTOREPERFORATORE1402UNITACENTRALE1401STAMPANTE1=====1 1403/2VELOCITA600 RIGHE I MINFIGURA 2ELABORATORE IBM 1401CENSIMENTI- LAV. CORRENTI( 1961-1969 )4000 CARATTERI6 BITS


7 PISTE - 200/556 BPIVELOCITA TRASF. 15 KCAR/SEC.600 RIGHE/MINSTAMPANTE1403/2UNITA~======~ CENTRALE14014000 CARATTERIDA 6 BITS,..-------,VELOCITA LETTURA 600 SOiEDE/MIN.~~~~g=lTORE . PERFOR. 250 SCHEDE/MIN.1402. LHTOREOTTIC.O1231FIGURA 3ELABORATORE IBM 1401CENSIMENTI- LAV CORRENTI1961-1970~LETTOREHSRUNITACENTRALELE1TOREPERFORATORERPU150 SCHEDE/MIN450 SCHEDE/MIN.STAMPANTE.HSP......-III5000 VOCIDA. 10 POSIZIONI600 RIGHE I MINFIGURA 4ELABORATORE UN IVAC USS 80SEDE AUSILIARIA V LE LIEGI1961-1965


VELOCITA DI TRASF 20 KCAIV SEC. - DENSI TA 200 BPI200 BPI - 7 PISTE IBM COMPATSTAMPANTEHSPUNITACENTRALE600 RIGHE/MIN5.000 VOCIDA '11) POSIZIONIPERFORATORERPULETTOREHSR450 SCHEDE/MIN150 ~HEDE/MINELABORATORE UNIVAC USS 80CENSIMENTI- LAVORI CORRENTI( 1962 -1970 IFIQURA 5VELOCITA DI TRASF. 20 KCAR/ SEC. - DENSITA 200 BPIUNlTACENTRALESTAMPANTE600 RIGHE, MIN2000 VOCI.DA 10 POSIZIONILEnORE450 SCHEDE/MINELABORATORE R.R. STEPCENSIMENTI- LAV.CORRENTI( 1962 -' 1965 )FIGURA 6


7 PISTE -556/800 BPIVELOCITA TRASF. 20 KCAR./SECSINCRONIZZATOREUNITACENTRALE141040.000 CARATTERIDA 6 BITSFIGURA 7ELABORATORE IBM 1410CENSIMENTI-LAVORI CORRENTI( CONFIG. INIZIALE 1963-1964 l7 PISTE - 556/800 BPIVELOCITA TRASF. 60 KCAR / SECSINCRONIZZATORE1"CANALESINCRONIZZATORE2"CANALEUNITACENTRALE1410FIGURA 8ELABORATORE I BM 1410CENSIMENTI- LAV. CORRENTI( CONFIG DEFINITIVA 1964-1970 )40000 CARATTERI6 BITS


· 7 PISTE-DENSITA ~00/556 BPI, VELOCITA TRASF. 30 KCAR/SECUNITACENTRALE1401LETTORE1418OTTICO4000 CARATTERI016 BITSSTA~PANTE1403/2600 RIGHE/MINFIGURA 9ELABORATORE IBM 1401ESPERIMENTI DI LETTURA OTTICA( 1964 -1965 )1000 FCI -VELOCITA TRASF. 133 KCAR.lSEC,-9 PISTEUNITA DICONTROLLO32 KVOCIDA 24 BITSUNITACENTRALEUNITA DIF=====I CONTROLLOVELOCITA300 SCHEDE/MIN,PERFORATORESTAMPANTELEtTOREVELOCITA700 SCHEDE/MIN,VElOCITA STAMPA700 RIGHE/MINFIGURA 10ELABORATORE R.R. UNIVAC IIICENSIMENTI- LAVORI CORRENTI( 1965-1969 )


~00ELABORATORI IBM 360/40LAVORI CORRENTI( CONFIG.INIZIALE 1969 -1970)VELOCITA TRASF. 312 KBYTES/SEC - CAPACITA 29,5 MBYTES/DRIVEFIGURA 11DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314DRIVESPAREUNITA DI I UNITA DIr.= I CONTROllO CONTROllOri =================~2314 28447 PISTE - 556/800 BPI9 PISTE -1600 BPI VELOCITA TRASF. 120 KBVTES/SECCSCLL'nDRC-'-l-N:UNITACENTRALE2040t:::, 1. __ 1'MULTIPLCXOR '~------]-----1~8 KBVTESI,"-I UNITACONTR.OllOIoj :~: 2803CIt'iN,lo:t=======l: Ci:sciCiroilc-,-- .~, ,UNITACENTRALE2040'!OI-r--- ___'Lo.i~~, I. MULTIPLCXOR '128 KBVTES - - - - J120 SCHEDE/MINPERFORAtORE1442(SEDE AUSILIARIA VIALE LlEGI )1100 RIGHEI MINSTAMPANTE1403/N1LETTORE2501/B2UNITACONTROLLO28211.100 RIGHE/MINSTAMPANTE1403/N1lETTORE2501/B~UNITACONTROLLO,TRASMISS.2701(2400 BAUD)TERMINALE2780VELOCITA LETTURASTAMPATERMINALE2780


VELOCITA TRASFERIMENTO 312 KBYTES/SEC:CAPACITA 29,5 MBYTES / DRIVEUNITA DIUN ITA DIF==================l· CONTROLLO CONTROLLO IVELOCITA TRASF. 41,7 KBYTES/SEC. 2844 . 2314 r==========-=========Oj\VELOCITA TRASF. 120 KBYTES/SEC7 PISTE - 556/800 BPI 9 PISTE -1600 B.P.I.128 KBYTES;-SELETTORE-2--:, Ir-SE~ETTORE -2- --!UNI~A --:1 UNITA DI UNITA UNITA DI :--: UNITACENTRALE. I: I CONTROLLO SWITCHING CONTROLLO 'I: CENTRALE2040 ~ 2803 2816 2803 : ~ 2040.... ___ --""Ul 1cMU-L!!~r()~ ---;I111 .... _____ "'"128 KBYTES, MULTIPLEXOR ,:J[------ ~1.100 RIGHE / MIN.STAMPANTEPERFORATORE1442LETTORE2501/821.000 SCHEDE/MIN.UNITA DICONTROLLO2821LETTORE2501/821000 SCHEDE/MIN.STAMPANTE1403/N11.100 RIGHE I MIN.FIGURA 11 BISELABORATORI IBM .360/40LAVORI CORRENTI-( CONFIG. FINALE 1970-1975 )


VELOCITA TRASF. 60 KBYTES/SEC.9 PISTE-DENSITA 1600 B.P.I.UNITA DICONTROLLO2803VELOCITA TRASF.156 MBYTES/SEC,CAPACITA 7,2 MBYTES/DRIVE1100 RIGHE/MIN.STAMPAN1Er--48 KBYTESfsiicrrORc------1IIII UN ITA I UNITA DIIIt-"*!"'=----=l ç ENTRALE ======4 CONTROLLOI .- 2803I 2025 _.1L~~~!~~C~~~ ___ JDRIVE2311LE110REPERFORATORE.2540VE.LOCITALETTURAPERFORAZ.1000 SCHEDE/MIN.300 SCHEDE/MIN.FIGURA 12CONFIG.INIZIALEELABORATORE IBM 360/25SEDE AUSI LlARIA VIALE LlEGI(1970-1971 )9 PISTE - 1600 BPIVELOCITA·TRASF. 60 KBVTES/SECVELOCITA 1.100 RIGHE/MIN.STAMP~NTE1403/N1UNITA DICONTROLLO2803LE1TOREPERFORAlORE2540VELOCITA LETIURA 1.000 SCHEDE/M IN.PERFORAZ. 300 SCHEDE/MIN.48 KBVTESr-Scu-rn;Rc-----1r- IUNITA :CENTRALEUNITA DIF=======~CONTROL~=~I2025 2314III . __ 1LN!'!'.:!!!!-~~"-'!. ___ _VELOCITA TRASF. 312 KBV1E&/b~CCAPACITA 29,5 M BVTES / DRIVEFIGURA 12 BIS39° ELABORATORE .IBM 360/25SEDE AUSILIARIA VIALE LlEGILAVORI CORRENTI. (CONFIG. FINALE 1972~1975)


FIGURA 13ELABORATORE I BM 360 25PREP. LAVORI CORRENTI1971L ElTOREPERFORATORE2540VELOCITA LETTURA . 1000 SCHEDE/MINPERFORAZ. 300 SCHEDE/MINUNITACENTRALE202532 KBYTESSTAMPANTE1403/2VELOCITA600 RIGHE/MIN.9 PISTE - 1600 BPIVELOCITA TRASF. 120 KBYTES/SEC.VELOCITA STAMPA1.100 RIGHE/MIN.UNITA DICONTROLLO2803STAMPANTE1403/N1L~TTOREPERFORATORE2540·UNITA DICONTROW1====2821! SELETTORE 2 :~ -- - -,~------ -------,UNITACENTRALE2040... : UNITA DII:: ~,. ==-===1 CONTROLlLllf=9t~ l 2314~II ~~~~~_ ..... _J. ;_~~~ ,!:~P_l_EX_C:': ____ L J256 KBYTESVELOCITALETTURA 1.000 SCHEDE/MINPERFORAZIONE '300 SCHEDE/MIN.FIGURA 14ELABORATORECENSIMENTOIBM 360/40AGRICOLTURA( CONFIG.INIZIALE1971-1973)VELOCITA TRASf 312 KBYTES I SEC.CAPACITA 29,5 MBYTES39I


DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314DRIVE2314VELOCITA TRASFER. 312 I


===9VELOCITA TRA~F. 312 KBYTES/SECCAPACITA 29.5 MBYTES /DRIVEVELOCITA TRASF.120 KBYTES I SEC9 PISTE - 1600 B.P.I.LETTORE OTTICO1288LETTORE OTTICO1288UNITA DICONTROLLO2314128 KBYTES; SELÈTTORE-'---lr- --l1 UNITA NiUNITA DIC E N T RALE ~ t==========4 CONTROLLOI2040 g; 2.803L ~ ~!!'!'LE~r'-~--~~!__ LLETTORE OTTICO·1288LETTORE OTTICO1288LETTOREPERFORATORE2540VELOCITALETTURA 1000 SK I MINPERFORAZ. 300 SK I MINUNITA DICONTROLLO2821STAMPANTE1403/N11100. RIGHE/MINFIGURA 16ELABORATORE IBM 360/40·CENSIMENTO POPOLAZIONk(FASE FORMAZIONE SUPPORT.I)1972-1973FIGURA 17 .ELABORATORE IBM .360/40CENSIMENTO POPOLAZIONE( DAL MAGGIO 1972 )1.100 RIGHE/MINUNITA DICONTROLLO2314VELOCITA TRASF .. 120 KBYTEStSEC .9 PISTE - 1600 BPISTAMPANTE1403/N1LETTOREPERFORATORE,------- --------..: SELETTORE 1:r-- -~13: TA 1/11UNITA DI 1 C UN I ~ : UNITA DICONTROLL0I======l' ~ CENTRALE m 1='CONTROLLO'I====l12821 I ~ 2040 :::: I 2803I J;j 1\):L ?C_2540 256 KBYTESVELOCITA LETTURAPERFORAZ.1000 SCHEDE/ MIN.300 SCHEDE tMIN.__J


2000 K BY TESUNITACENTRALE3158III~il~::!;!~~~~il~~i la...VIDEOCONSOLE3056BLDCK MULTlPLUt1ll 7BlDCK MULTlPLCJlOR ilUNITA DI CONTROLLO( INTEGRATED STORAGE CONTROL I( TWO CHANNELS ISWITCHCAPACITA 100 MBYTES-VELOCITA 800 KBYTES SEC.UNITA DI CONTROLLO·(lNTEGRATED STORAGE CONTROL)BLaCl( MULTlPLCJCOR ,VIDEOCONSOLE30562000 K BYTES~I I UNITAI CENTRALE3158BLoe" MULTIPLnlOR 2[Il'" et:et:;1 \ilQ, Ioii:... li:.i :;~~lel:!...IIIURIVE3330DR.IVE3330OENS IfA 1600 BPI - VElOCITA 320 KBITES SEC~UAL OENSITYUNITA DIb-========~==========================================~ICONTROLLO3803( NASTRO\ 3420/7~ ][I!~~~~~~\ r ~ li/:[UNITA DICONTROLLO3803


1UNITA DICONTROLLO 1=-=-_..13704LETTORE'lPERFORATORE 1==============913505/.25 IIF======--~l '- CONTROLLOUNITA DI VELOCITARIGHE'2000MIN13811Ik:===========~( LETTORE3505lIVELOCITA 1200SCHEDE.MINTERMINALEVIDEO3277 F==TERMINALEVIDEO3277IUNITA DIP==~ I CONTROLLO. 3272 .l= f=UNIT A DICOMMUTAZIONE===='iF==~1 UNITA DI 5TJlMPANTE VELOCITA 1100li • CO.NTROLLO RIGHE, MIN.28211b==============-1r~m~.:.iTOR.EJ VEL~~+~~RA 1200 SCHEDE,MIN.r=1 2914 . [=11 .3505/25 PERFORAZIONE 300 SCHEDE' MIN.UNITA DICONTROLLOL----i 3272TERMINALEVIDEO3277i===TERMINALEVIDEO3277 1===:====91 C~~-~;-~~JI=========!I___ n ;;;;TERMINALEFIGURA 19CONFIGURAZIONE FINALEDAL FEBBRAIO 1876SISTEMAIBM37o/158''---I TERMINALE---, VIDEO3277


________\/ELOCITALETTURJIPERFORA2LETTOREPERFORATORE2540UNITA DI UNITA N: UNITA DICONTROllO i=--'======" C E NTRA LE ~ =: =======1 CONTROLLO 1===H====l28213145~: 3803.~_____I..:(J)_:MULTIPLEXOR :L':" _ .... _____ ~.J!~ 256 KBYTESSTAMPANTE1403/N11100 RIGHE/MIN3215FIGURA 18ELABORATORE IBM 370/145CENSI~ENTOIND.E COMM.e DAL 1974 )LETTORE1288OTTICO9 PISTE - 1600 B.P.I.VELOCITA TRASF 120 KBYTES I SEC.100 RIGHE ALMINUTO128 POSIZIONIG5B10K BYTESCONSOLEFIGURA 20MINIELABORATORE HONEYWELL H5B


APPENDICE I)I LINGUAGGI E I SISTEMI OPERATIVI (*)Cenni' sùlla evòluzione dei linguaggi dei calcolatori, elettroniciI primi calcolatori parlavano lingue <strong>di</strong>verse e incomprensibiliagli utenti; pertanto il primo problemada risolvere fu quello della comunicazione fra l'uomoe la macchina, comunicazione inizialmente piuttosto<strong>di</strong>fficile, in quanto l'uomo doveva esprimersi con illinguaggio assoluto del calcolatore.La nascita dei linguaggi per la, programmazionedegli elaboratori elettronici non coincise con la nascita<strong>di</strong> questi ultimi: i primi calcolatori, infatti, erano progfammatime<strong>di</strong>ante, i cosiddetti'« pannelli », ossÌa connessionicircuitali <strong>di</strong>rette;, per usare termini oggi correnti,i calcolatori dì allora erano tutto hardware eniente software.Il problema della costruzione <strong>di</strong> un linguaggio <strong>di</strong>programmazione cominciò a porsi non appena (si eraagli inizi dègli <strong>anni</strong> '50) si sviluppò il concetto <strong>di</strong>«programma registrato », composto da una sequenzalogica <strong>di</strong> istruzioni da inserire nel calcolatore, e da essostesso eseguibile senza' intervento umano. Ovviamenteun concetto <strong>di</strong> questo tipo implicava macchine aventila capacità <strong>di</strong> immagazzinare, in appDsiti organi <strong>di</strong>memoria, la sequenza <strong>di</strong> istruzioni da eseguire. I primiprogrammi (1) furoùo scritti in assoluto o linguaggiomacchina e consistevano in una sequenza <strong>di</strong> cifre e <strong>di</strong>(olio) Redatto dal dott. Franco MAROZZA e dal dotto DomenicoSABATINI del Servizio Elaborazione elettronica dati,(1) Per programma si intende l'elenco sistematico delle istruzioniopportunamente collegate tra loro in modo da svolgere un lavorosull'elaboratore; ma per concretizzare un programma è necessario'prima procedere all'analisi del problema e alla definizione della pro- 'cedura che descrive lo svolgimento del lavoro attraverso i vari programmi.Il flusso della procedura viene rappresentato graficamentetramite il flow-chart, mentre la sequenza delle istruzioni è rappresentatatramite il <strong>di</strong>agramma a blocchi: cioè, mentre il flow-chart mostraquale lavoro si deve fare, il <strong>di</strong>agra.mma a blocchi mostra come farlo.Ma il problema più grande è la mancanza <strong>di</strong> uniformità nelle regole<strong>di</strong> programmazione, il che ha fatto <strong>di</strong>re che trattasi <strong>di</strong> «arte» e non« scienza ». Interessanti però i tentativi <strong>di</strong> uniformare la materia eregolamentarla al <strong>di</strong> fuori della varietà dei linguaggi. Gli stu<strong>di</strong> piùavanzati sono quelli condotti nel campo della programmazione strutturata.Cfr. le relazioni Honeywell nelle giornate <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o 12-13febbraio 1972 e metodo W ARNER, in Sistemi e automazione, n. 143,novembre 1974.27lettere che spiegavano al calcolatore cosa doveva fare;erano scritti nello stesso co<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rappresentazione dell'informazioneelementare usato per lavorare (binario,ottale, biquinario, ecc.) ed erano capaci <strong>di</strong> svolgerepasso per passo solo istruzioni elementari. La programmazioneera pertanto piuttosto pesante, anche perchèbisognava stabilire in anticipo gli in<strong>di</strong>rizzi assoluti deidati' e delle istruzioni.La complicazione della scrittura comportava siala possibilità <strong>di</strong> commettere errori, sia un'inevitabilelentezza nella preparazione del programma; cominciòallora a farsi strada l'idea <strong>di</strong> agevolare il compito delprogrammatore, con la creazione <strong>di</strong> un vero e propriolinguaggio, inteso come mezzo <strong>di</strong> comunicazione tral'uomo e la macchina, ma costruito in modo da facilitaresoprattutto l'uomo.Nacquero così verso il 1952 i linguaggi simboliciche permettevano al programmatore <strong>di</strong> esprimere idati del problema (in<strong>di</strong>rizzi, nomi <strong>di</strong> dati, operazionida compiere), me<strong>di</strong>ante riferimenti simbolici. Ovviamentel'elaboratore non comprendeva tale linguaggioe si presentava quin<strong>di</strong> la necessità <strong>di</strong> tradurlo; contemporaneamentealla nozione <strong>di</strong> linguaggio simbolico,nacque allora la nozione <strong>di</strong> assemblatore o compilatore:si trattava <strong>di</strong> un programma, scritto in linguaggiomacchina, che provvedeva a trasformare le istruzionisimboliche in isrtuzioni scritte in linguaggio macchina.Tali lingUaggi <strong>di</strong> programmazione vennerochiamati <strong>di</strong> « tipo uno a uno » in qùanto le istruzionisimboliche erano elementari e ad ognuna <strong>di</strong> esse corrispondeva,dopo la traduzione, una istruzione <strong>di</strong> macchina:appartengono a questa categoria i linguaggi pergli elaboratori della prima generazione e dell'iniziodella seconda: i più noti sono l'sPs (Symbolic ProgrammingSystem), legato al nome dell'elaboratoreIBM 1401, il SOAP (Symbolic Optimizer and AssemblingProgram) e i vari linguaggi <strong>di</strong> base o Assembler,orientati 'verso la macchina.Il passo successivo fu quello dei linguaggi macro,per cui il programmatore scriveva un'istruzione simbolicae il compilatore la sviluppava per l'elaboratore397


in una serie <strong>di</strong> più operazioni elementari: Con ciò ilprogrammatore veniva liberato da funzioni ripetitive,permettendogli <strong>di</strong> de<strong>di</strong>carsi maggiormente allo sviluppologico del programma.Ma la prima effettiva rivoluzione nel campo delsoftware si ebbe con rintroduzione dei linguaggi nonpiù orientati verso la macchina, ma prevalentementeorientati verso il problema. Infatti, il numero semprecrescente <strong>di</strong> utenti impose la creazione ·<strong>di</strong> linguaggiautomatici o algoritmici che fossero in<strong>di</strong>pendenti dall'elaboratoresu cui si operava e che consentissero <strong>di</strong>svincolare il programmatore dalla conoscenza approfon<strong>di</strong>tadelle caratteristiche della macchina.Ovviamente fu necessario anche approntare deicompilatori . più sofisticati, capaci <strong>di</strong> tradUrre le istruzioniin linguaggio macchina efficientemente e rapidamente;cosa che la tecnologia del tempo era in grado<strong>di</strong> fare solo con una certa <strong>di</strong>fficoltà, anche perchè talicompilatori occupavano molte posizioni <strong>di</strong> memoria.Per tali ragioni inizialmente i linguaggi automaticicominciarono ad essere adoperati solo per i gran<strong>di</strong>elaboratori; il primo compilatore fu probabilmentequello FORTRAN, costruito per l'elaboratore IBM 704e, da quel momento, ogni casa costruttrice cercò<strong>di</strong> creare compilatori per i propri linguaggi. Ma era:conveniente per costruttori e utenti che i lingUaggi fosserounificati e che le <strong>di</strong>tte si consorziassero in associazioniper tentare la normalizzazione dei linguaggipiù importanti, emanando norme <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzazione.Questo movimento <strong>di</strong> unificazione prosegue ancora oggi,tanto più che nel frattempo molte delle· ragioni cheosteggiavano la <strong>di</strong>ffusione dei· linguaggi automatici,sono cadute: il costo delle unità periferiche e dellamemoria è enormemente <strong>di</strong>minuito e le tecniche <strong>di</strong>traduzione, sempre più sofisticate, permettono a talilinguaggi ren<strong>di</strong>menti assai vicini a quelli ottenibili conil linguaggio base. In forza <strong>di</strong> ciò i linguaggi automaticiguadagnano continuamente terreno nell'impiego enella <strong>di</strong>ffusione, tanto che enumerarli tutti è un'impresaabbastanza <strong>di</strong>fficile, così come non è semplice e deltutto corretto tentare <strong>di</strong> classificarli in categorie rigide;possiamo comunque, con molte approssimazioni, tentare<strong>di</strong> raggruppare i più significativi:a) lin.guaggi per elaborazioni <strong>di</strong> tipo commerciale,come il COBOL (1);(1) Il COBOL deriva il suo nome dalle iniziali delle parole componentil'espressione inglese Common Business Oriented Language:è un linguaggio orientato al trattamento. dei problemi commerciali,che usa espressioni più vicine alla mentalità dell'uomo che a quelladella macchina e fu creato nel 1959 da più case costruttrici <strong>di</strong> elaboratori;coor<strong>di</strong>nate dal comitato CODASYL, su iniziativa del PentagonoUSA. Per la redazione del linguaggio furono utilizzate parecchieespressioni tratte dall'IBM COMMERCIAL TRANSLATOR e dal FWW­MATIC della SPERRY RAND; il COBOL utilizza parole inglesi eduna vera e propria sintassi: verbi, specificativi, proposizioni, segni <strong>di</strong>interpunzione a vario livello, ecc., <strong>di</strong>stinguendo le parole obbligatoriedalle facoltative, queste ultime per migliorare la leggibilità del testo.b) linguaggi per elaborazioni <strong>di</strong> tipo tecnico oscientifico, quali il FORTRAN (2), ALGOL (3), FORMAC(4), ALTRAN (5), BASIC (6) e altri (7);Dal 1960 ad oggi il COBOL si è evoluto, è stato corredato <strong>di</strong> tecnicheper l'accesso non sequenziale, per le ricerche su tabelle, perla selezione interna e la generazione <strong>di</strong> tavole: si è arrivati cosialle ultime sofisticate versioni ANSI (American National StandardInstitute), dal nome dell'Ente che ha coor<strong>di</strong>nato gli ulteriori sforziper l'avvicinamento dei vari COBOL. Il COBOL si è sempre più<strong>di</strong>ffuso nella pratica corrente, sia per la facilità <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento,sia perchè tutte le case costruttrici hanno ormai ottimi compilatoriCOBOL e proprio per questa sua grande <strong>di</strong>ffusione, viene semprepiù spesso impiegato come linguaggio ospite in molti linguaggi perla gestione <strong>di</strong> Data Bases.(2) È un linguaggio particolarmente adatto a risolvere i problemiscientifici e <strong>di</strong> calcolo implicanti formule: lo stesso nome è infattiun acronimo <strong>di</strong> «Formula Translation ». La prima realizzazionepratica fu <strong>di</strong> J.W. BACKUS nel 1956 (per il calcolatore IBM 704);tuttavia alla sua nascita contribuirono nel corso <strong>di</strong> molti <strong>anni</strong>, <strong>di</strong>versericerche ed esperienze: RUITZHAUSER nel 1951 sullo ZUSE 4,HOPPER nel 1952 SUll'UNIVAC I e DE CARLO nel 1954 SUll'IBM 701.Sorto come un linguaggio destinato ad utenti non programmatori,specialmente ingegneri, in un'epoca in cui la programmazione eracomplessa, ebbe un rapi<strong>di</strong>ssimo successo anche per la relativa in<strong>di</strong>pendenzadal calcolatore su cui lavorava, tanto che, dopo pochi<strong>anni</strong>, tutte le case avevano un compilatore FORTRAN da offrireai propri utenti e nel 1962 esistevano già più <strong>di</strong> lO compilatori pertale linguaggio, la cui versione più recente è detta FORTRAN IV oFORTRAN FULL. Secondo il RIDOLFI, il numero <strong>di</strong> coloro che nelmondo conoscono il FORTRAN ha superato il milione e cresce vertiginosamente.Tale . linguaggio è. insegnato nelle università e sta <strong>di</strong>ventandoparte integrante dei programmi degli istituti tecnici, Cfr.P. RIDOLFI, il Fortran, Teoria ed. esercizi, 6° E<strong>di</strong>zione, F. Angeli,Milano, 1973.(3) Fu redatto nel 1960, in<strong>di</strong>pendentemente dalle case costruttrici,da un gruppo internazionale <strong>di</strong> specialisti ricercatori del OAMM(Gesellschaft fur Angewandte Mathematik und Makinen), in collaborazionecon la AsSOCIATION FOR COMPUTINO MACHINERY americana;la versione definitiva, tuttavia, è del 1963. Il suo nome deriva dall'acronimo<strong>di</strong>ALGOrithmic Language, intendendo per algoritmo unqualsiasi proce<strong>di</strong>mento <strong>di</strong> calcolo. Le possibilità tecniche sono lestesse. del FORTRAN; se ne <strong>di</strong>fferenzia tuttavia per la sua strutturasintattica, che ha avuto grande influenza sulla scrittura dei modernicompilatori e che l'ha fatto considerare, oltre che un mezzo <strong>di</strong> comunicazionetra l'uomo e l'elaboratore, anche un modo <strong>di</strong> comunicaretra uomo e uomo: spesso si ricorre infatti all'ALGOL anchecome linguaggio <strong>di</strong> descrizione degli algoritmi.(4) Il FORMAC, come il FORTRAN e l'ALGOL, è un linguaggioorientato alla soluzione <strong>di</strong> problemi scientifici, in particolare problemi.<strong>di</strong>. manipolazione algebrica: utilizza il PL/l come linguaggioospite (le prime versioni erano ospitate dal FORTRAN) e può trattarequantità intere, reali, in doppia precisione e costanti speciali(come n).(5) L'ALTRAN, prodotto dalla Bell Telephone in USA, è pococonosciuto in Europa; si può considerare un FORMAC prima versione,essendo un'estensione del FORTRAN, che ne è ovviamente illinguaggio ospite; possiede, come il FORMAC, un insieme <strong>di</strong> funzioniatte a permettere, ad esempio, sostituzioni e derivazioni formali;particolarmente sviluppata la manipolazione <strong>di</strong> funzioni razionalia più variabili.(6) Il BASIC, che deriva il suo nome dall'acronimo BegjnnersAlI-purpose Symbolic Instruction Code, è stato sviluppato negli USAal Darmounth College a Hanover, sotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Kemeny eKurtz. Il BASIC nacque come linguaggio scientifico per utenti nonesperti <strong>di</strong> progrartunazione (studenti, in special modo) per aiutarli arisolvere i loro problemi <strong>di</strong> analisi numerica; semplice da apprendere,il BASIC viene usato quasi esclusivamente in ambiente Time Sharing,me<strong>di</strong>ante terminali scriventi che lavorano, quin<strong>di</strong>, in modo interattivo.(7) Altri linguaggi per l'impiego. <strong>di</strong> elaboratori orientati versoproblemi scientifici sono: l'ALOY, elaborato dalla PHILCO; l'APL(A Programming Language), creato da IVERSON nel 1968; l'ASCOP(A Statistical Computing Procedure), Jideato da COOPER (del ChiltonAtlas Computer Laboratory) per la soluzione <strong>di</strong> problemi <strong>di</strong> analisistatistica; l'AUTOsTAT, ideato nel 1960 da DOUOLAS e MITCHELL,sempre per problemi statistici; il CAOS (Completely Automatic OperationalSystem), elaborato dalla Lockheed Aircraft per la soluzione <strong>di</strong>problemi organizzativi; il OAT 2, elaborato dall'Università del Michigan,il GIF, elaborato dalla Gulf Oil Company; l'INFRAL, elaboratodal National Biome<strong>di</strong>ca! Research e dalla Foundation Silver


c) linguaggi per elaborazioni <strong>di</strong> tipo misto comeil PL/I (1);d) linguaggio per simulazione (2), quali GPSS,SIMULA, SIMSCRIPT, DYNAMO, DSL/90, CSMP e GASP IV;e) linguaggi per il controllo numerico delle macchineutensili (APT, ADAPT, JOVIAL e NUCOM), utilizzatisoprattutto nell'industria allo scopo <strong>di</strong> ottenereor<strong>di</strong>ni per le macchine che debbono' eseguire un datolavoro (3);f) linguaggi per il trattamento delle informazionlnon numeriche come COMIT, AED, SNOBOL, LISP 1.5 (4);g) linguaggi per la manipolazione dei simboli(catene, liste e grafi), quali ALGOL 68 e AMBIT G;h) linguaggi per la gestione <strong>di</strong> Data Bases qualiGIS, IMIS, IDS, APL, COGENT II, FORTE, GOLEM, MANAGE,Spring per problemi <strong>di</strong> information retrieval; il MAD, elaborato dalComputer Center dell'Università del Michigan; il MVC (MultipleVariate Counting), ideato da CoUN (Londra) ed elaborato da GREYEL(dell'Atias Computer Service), per problemi statistici; il NELIAC,elaborato dall'US Navy Electronics Laboratory <strong>di</strong> San Diego; ilSANREMO, elaborato dall'Italsider per problemi <strong>di</strong> ricerca operativa;il SURVO 66, realizzato nel 1968 dai finlandesi ALANCO, Mu­STONEN e TIENARI per problemi statistici; il SYNTOL, del CentreNational de la Recherche Scientifique <strong>di</strong> Parigi, per l'informationretrieval e il TM 2 (Table Maker System 2), ideato da KNOTT, AN­DERSON e McKAY, del National Institute of Bethesda, Maryland.. (1) Il PL/1 è un linguaggio <strong>di</strong> tipo misto, che ha le possibilitàcombinate del COBOL e del FORTRAN e anche dell'ALGOL, connotevoli semplificazioni nella scrittura. Fu pre<strong>di</strong>sposto da un appositocomitato dello SHARE e inizialmente (1964) ebbe la denominazione<strong>di</strong> NPL (New programming language). Tale linguaggio si propone- come linguaggio universale - il superamento della <strong>di</strong>stinzionetra applicazioni scientifiche e commerciali, contrapponendosi alla tendenza<strong>di</strong> creare linguaggi specializzati e settoriali.(2) Per «sinfulazione» geneticamente si intende la creazione ela sperimentazione <strong>di</strong> un modello del fenomeno da stu<strong>di</strong>are: la applicazionesu elaboratori elettronici <strong>di</strong> tale metodo, oggi sempre piùestesa, si realizza con linguaggi <strong>di</strong>versi, a seconda che il fenomenoda simulare sia <strong>di</strong>screto (quando i sistemi da simulare subiscono mo<strong>di</strong>ficazioni<strong>di</strong>scontinue) o continuo (se il modello è regolato da equazioni<strong>di</strong>fferenziali). Il OPss (Generai Purpose Simulation System) èun linguaggio <strong>di</strong> simulazione per sistemi <strong>di</strong>screti, <strong>di</strong>ffuso principalmentedalla IBM. Sempre tra i linguaggi <strong>di</strong> simulazione per i sistemi<strong>di</strong>screti si possono citare il SIMSCRIPT, sviluppato dalla Rand Corporatione basato sulla nozione <strong>di</strong> evento (qualsiasi cambiamento <strong>di</strong>stato del sistema); il SIMULA (Simulation Language), creato daDAHL e NYOAARD del centro <strong>di</strong> calcolo <strong>di</strong> Osio in collaborazione conl'UNIVAC, basato sulla nozione <strong>di</strong> processo inteso come entità conproprie caratteristiche <strong>di</strong>namiche; il DYNAMO, sviluppato dal MITper la soluzione <strong>di</strong> particolari problemi <strong>di</strong> carattere economico e,infine, il DSL/90. Per i sistemi continui il più <strong>di</strong>ffuso linguaggio <strong>di</strong>simulazione è il CSMP (Continuous System Modeling Program).Recentemente si è anche imposto un nuovo linguaggio, il CORAL66, creato inizialmente su richiesta delle autorità militari inglesi edestinato alle particolari esigenze dei controIli in tempo reale. Trai linguaggi <strong>di</strong> simulazione importanti, infine, il CSL (Contro I SimulationLanguage);. il DrAGOL, elabo:çato dall'Università <strong>di</strong> Berkeley e utilizzatoanche per la manipolazione dei simboli; l'IMPACT (InventoryManagement Program And Control Technique) e il SYMPAC.(3) L'APT (abbreviazione della sigla AUTOMATICALLY PROGRAMMEDTOOLS) nacque nel 1957.presso il MIT; il JOVIAL (Julies Own Versionof the International Algebraic CompiIer) si sviluppò nel 1959 pressola System Development Corporation; il NUCOM fu costruito dallaNorth Aviation Automatics.(4) Il COMIT (creato nel 1957 da un gruppo <strong>di</strong> ricercatorisotto la <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> YNOVE) è un linguaggio per la manipolazione<strong>di</strong> catene; lo SNOBOL (creato ai laboratori BELL da FARBER,QRlSWOLD e POLONSKY nel 1962) manipola ugualmente catene; ilLISP (creato all'inizio degli <strong>anni</strong> 60 ai MIT sotto la supervisione <strong>di</strong>MCCAR11iY), manipola liste o catene <strong>di</strong> simboli.MAR.K IV, MARS, ML/3, PRlSM; SCORE, UL/! e UNIMS(5).I vantaggi dei linguaggi <strong>di</strong> livello elevato sonoquelli <strong>di</strong> facilità e rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento e <strong>di</strong> possibilità<strong>di</strong> utilizzazione in<strong>di</strong>pendentemente dal tipo <strong>di</strong>elaboratore; gli svantaggi sono <strong>di</strong> non sfruttare semprea pieno le 'velocità dell'elaboratore; <strong>di</strong> contro, i linguaggiorientati verso la macchina hanno il vantaggio<strong>di</strong> sfruttare in pieno le capacità della macchina e glisvantaggi sono quelli della <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mentoe programmazione, leg~tianche al tipo particolare <strong>di</strong>,elaboratore.La soluzione migliore cui si sta tentando <strong>di</strong> arrivaresarebbe quella <strong>di</strong> un calcolatore al quale si potesseparlare nel linguaggio comune dell'uomo. Giàoggi, sia pure con determinate limitazioni, il calcolatoreriesce a leggere caratteri magnetici od ottici e,talvolta, anche la scrittura manuale, ed il . futuro ciriserva la possibilità <strong>di</strong> un calcolatore che parli e comprendala nostra stessa voc~ (6).I linguaggi <strong>di</strong> programmazione adottati presso l'IstitutoPresso l'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica con gli elaboratoriIBM 650 fu inizialmente usato il SOAP (unlinguaggio simbolico <strong>di</strong> tipo uno a uno) e in alcunicasi anche il linguaggio assoluto; con gli elaboratoriUNIVAC uss fu adottato il linguaggio Z. Assembler(ZAMBL); con quelli mM 1401 i linguaggi srs, Autocodere assoluto; con l'UNIvAC III il linguaggioUTMOST (un linguaggio assemblatore con macro notevolmenteefficienti) e, per alcune particolari- elaborazioniinteressanti l'Ufficio Stu<strong>di</strong>, furono utilizzatianch~ i linguaggi FORTRAN e COBOL. Anche perl'18M 1410 fu utilizzato un linguaggio <strong>di</strong> programmazioneparticolarmente evoluto ed efficace: l'AUTOCO­DER/IOCS (7), che permetteva al programmatore <strong>di</strong>svincolarsi quasi completamente da tutte le operazioni<strong>di</strong> routine (deblocking dei records fisici, tests delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> errore, controllo delle operazioni <strong>di</strong> inputoutput,ecc.), de<strong>di</strong>candosi cosi interamente al problema(5) L'APL (A Programming Language) fu creato da K. IVERSON;il COGENT II fu elaborato dalia Computer Sciences Corporation;il FORTE, elaborato dalla Borroughs, è una estensione del FORGE;il GOLEM fu realizzato dalIa Siemens; il MANAOE fu costruitodalla SPS, il MARK IV fu elaborato dalla Informatics; il MARSfu pre<strong>di</strong>sposto dalla CDC; l'ML/3 fu elaborato dalla ComputerCommand and Control Company; il PRISM fu elaborato dalla Cybernetics;lo SCORE fu creato nel 1958 dall'Atiantic Software Corportation;l'UL/l (User Language 1) fu creato dalla RCA e, infine,l'UNIMS (Univac Information Management System) fu <strong>di</strong>ffuso dalIaUNIVAC.(6) Già oggi esiste una unità au<strong>di</strong>o che accetta richieste <strong>di</strong> informazionida terminali <strong>di</strong> tipo telefonico, traducendole per l'unitàcentrale e fornendo poi le risposte con un messaggio parlato pre<strong>di</strong>spostoattraverso un tamburo magnetico sulle cui piste sono registrateun certo numero <strong>di</strong> parole.(7) A riprova della vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> impostazione <strong>di</strong> tale linguaggio,si può <strong>di</strong>re che l'Assembler attualmente utilizzato dalia IBM haconservato quasi integralmente la struttura dell' AUTOCODER.399


<strong>di</strong> programmazione; successivamente fu utilizzato ancheil FORTRAN II sotto OS-PRj 155, per alcune elaborazionidell'Ufficio Stu<strong>di</strong>.Tale varietà <strong>di</strong> linguaggi rendeva impossibile lacomunicazione tra i vari elaboratori ed estremamente<strong>di</strong>fficile il passaggio dei programmatori dall'una all'altratecnica <strong>di</strong> programmazione.Solo con gli elaboratori della terza generazione fuunificato il linguaggio <strong>di</strong> programmazione e fu introdottoquello più <strong>di</strong>ffuso e <strong>di</strong> più facile appren<strong>di</strong>mento:il COBOL-DOS, anche se furono realizzati ancora alcuniprogrammi in FORTRAN, ASSEMBLER e RPG 1 (ReportProgram Generator).Tale in<strong>di</strong>rizzo sar~ anche mantenuto per il futuroe in tale décisione l'ISTAT è confortato dal fatto chenel mondo il linguaggio COBOL è attualmente il più<strong>di</strong>ffuso.Naturalmente il COBOL inizialmente adottato èstato costantemente aggiornato e con l'introduzionedei sistemi della quarta generazione si sta anche stu<strong>di</strong>andola possibilità <strong>di</strong> adozione <strong>di</strong> linguaggi <strong>di</strong> programmazionepiù sofisticati.Nel campo della programmazione l'Istituto ha seguitocon costante interesse le esperienze e i programmiinternazionali ed ha anche provveduto a stu<strong>di</strong>are ilproblema specifico dei programmi generalizzati per lagestione dell'archivio comunale dei dati statistici.Attualmente, per la creazione, l'aggiornamento el'utilizzazione dell'AcD (Archivio Comunale Dati Statistici),sono già stati pre<strong>di</strong>sposti alcuni programmi parametricie precisamente:..:::... programma <strong>di</strong> registrazione dei dati;- programma <strong>di</strong> controllo dei dati;- programma <strong>di</strong> immagazzinamento dei dati.Il programma <strong>di</strong> registrazione dei dati prevede latrasformazione <strong>di</strong> vari tipi e tracciati <strong>di</strong> input in mododa omogeneizzarIi automaticamente per i successivitrattamenti dell'AcD.Il programma <strong>di</strong> controllo parametrizzato provvedeai controlli <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà generale dei dati registrati,ai· controlli eventuali <strong>di</strong> sequenza nelle registrazioniterritoriali ed a quelli, sempre eventuali, <strong>di</strong> quadraturaorizzontale o verticale.Il programma <strong>di</strong> immagazzinamento dei dati provvedeprima <strong>di</strong> tutto all'accoppiamento dei dati in inputcon i dati territoriali <strong>di</strong> base e, poi, all'aggiornamentodei dati nello schedario.Anche nel campo dei programmi generalizzati perla gestione degli archivi, l'IsTAT ha condotto stu<strong>di</strong>approfon<strong>di</strong>ti, realizzando alcuni programmi parametrici<strong>di</strong> stampa <strong>di</strong> tavole statistiche; ciò per evitare <strong>di</strong>dover ripetere per ogni elaborazione elettronica laprogrammazione <strong>di</strong> specifiche routines <strong>di</strong> stampa. Taliprogrammi permettono <strong>di</strong> ottenere <strong>di</strong>rettamente qual-sia si prospetto statistico, qualora i riepiloghi delleunità <strong>di</strong> rilevazione siano strutturati nel modo richiestodal programma parametrico.l sistemi operativiI primi sistemi <strong>di</strong> elaborazione non erano dotati<strong>di</strong> sistemi operativi: il concetto <strong>di</strong> sistema operativo,infatti, fu praticamente introdotto çon gli elaboratoridella seconda generazione, ma in<strong>di</strong>pendentemente dallaloro comparsa sul mercato, in quanto solo qualcheelaboratore nacque per l'utente completo <strong>di</strong> sistemaoperativo (1).Per alcuni elaboratori (serie IBM 1410 e 7000) sitrattò <strong>di</strong> sistemi operativi a nastro (PR-155), che, oltrea legare insieme le varie fasi <strong>di</strong> compilazione, linke<strong>di</strong>tazioneed esecuzione del programma, erano capaci <strong>di</strong>operazioni <strong>di</strong> spooling; per altri elaboratori più gran<strong>di</strong>(IBM 7090 e 7094), il sistema operativo (IBSYS) erainvece dotato <strong>di</strong> possibilità più sofisticate.Lo stesso complesso UNIVAC III, installato nel1965 all'IsTAT, era dotato <strong>di</strong> un sistema operativoresidente su nastro, che permetteva la gestione <strong>di</strong> libreriee lo spooling (un programma principale concorre n­temente con un programma simbionte), mentre il collegamentodelle varie· sezioni <strong>di</strong> procedura veniva essenzialmenterealizzato con apposite istruzioni agganciatealla fine del programma. Possibilità analoghe siritrovavano in altri sistemi della stessa classe, comeil MOD 2 per gli elaboratori della serie Honeywell H200ed i sistemi della classe IBM 1400 (2).Il sistema operativo, introdotto definitivamente conla terza generazione <strong>di</strong> elaboratori, fu inizialmente intesocome un supporto software che collegasse insiemele varie fasi <strong>di</strong> batch, snellendo il lavoro, riducendol'intervento dell'operatore, che veniva liberato da unaserie pesante <strong>di</strong> incombenze manuali, ed eliminando ilpiù possibile i tempi morti; successivamente tale concettoè venuto man mano ampliandosi, fino ad assumereil significato <strong>di</strong> gestione completa <strong>di</strong> tutto il sistema,anche per la esecuzione contemporanea <strong>di</strong> piùlavori.Oggi generalmente si intende il sistema operativonon solo come un supporto pre<strong>di</strong>sposto per sostituirel'operatore in una parte delle sue mansioni manualiche comportano spesso grossi inconvenienti e talvolta(1) Il software <strong>di</strong> un sistema per l'elaborazione dati è così statoclassificato: software applicativo, per la soluzione dei singoli problemio generalizzato, per elaborazioni statistiche, matematiche e <strong>di</strong>carattere gestionale; software <strong>di</strong> utilità, comprendente i compilatorie i programmi <strong>di</strong> sort-merge; software <strong>di</strong> base, legato all'hardwaredel calcolatore o sistema operativo propriamente detto. Cfr. G. FRIZZI,Fondamenti <strong>di</strong> elaborazione elettronica dei dati, BUCALO, Latina 1973.(2) Tra i sistemi operativi più noti si possono ricordare il TSX(Time sharing executive), il DMS (Disk Monitor System), il TOS(Tape Operating System). il BOS (Basic Operating System), e ilTSS (Time Sharing System).400


anche errori, ma piuttosto come un insieme <strong>di</strong> routinesche provvedono al caricamento e alla rilocazione deiprogrammi, alla concatenazione delle varie fasi, allagestione ed al controllo delle interruzioni e delle unitàperiferiche. Ovviamente gran parte delle possibilità offertedaisistemi· operativi <strong>di</strong>pende dai devices <strong>di</strong>sponibilie dalle loro caratteristiche, in quanto un sistemaresidente sul tamburo darà certamente tempi <strong>di</strong> rispostapiù veloci <strong>di</strong> uno residente su <strong>di</strong>sco o nastro.I sistemi operativi o<strong>di</strong>erni pianificano l'esecuzionein sequenza dei vari programmi e <strong>di</strong>rigono l'elaborazionecontemporanea <strong>di</strong> più programmi in multiprogrammazioneo in parallelo: ciò viene ottenuto collo-'cando i programmi in parti <strong>di</strong>verse della memoria,spostandoli <strong>di</strong>namicamente, se necessario, con le tecnichedello swapping ed alternando il controllo dall'unoall'altro programma; inoltre le unità periferichesono gestite integralmente dal sistema, nel senso chei programmi prevedono solo unità simboliche cui ilsistema farà corrispondere, secondo certi criteri, effettiveunità fisiche (1).(1) I sistemi operativi stanno attualmente subendo una continuaevoluzione. soprattutto nel senso che tendono a <strong>di</strong>venire specializzatisecondo gli ambienti <strong>di</strong> lavoro nei quali operano e da temposi vanno anche delineando in maniera sempre più chiara le varietecniche <strong>di</strong> impiego che possono essere cosi sintetizzate:Tempo reale (real time): tecnica <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> un elaboratore,generalmente in ambiente TP, con cui la richiesta <strong>di</strong> un utente vienesod<strong>di</strong>sfatta istantaneamente o almeno in un tempo taln1ente breve da- consentire <strong>di</strong> prendere determinate decisioni. Da molti autori si sottolineaparticolarmente il fatto che il tempo <strong>di</strong> risposta deve esseretale da con<strong>di</strong>zionare il comportamento dell'interrogante (effetto <strong>di</strong>retroazione o feed-back della cib.ernetica).Partizione <strong>di</strong> tempo (time sharing): tecnica <strong>di</strong> lavoro per cuipiù utenti hanno contemporaneamente accesso ad un grosso elaboratore;in realtà il sistema operativo, che governa l'elaboratore, consenteme<strong>di</strong>ante un'operazione <strong>di</strong> scansione (poIIing, controllata daun orologio <strong>di</strong> macchina) l'accesso alla CPU <strong>di</strong> un utente per volta,ciclicamente, ma la rapi<strong>di</strong>tà dell'operazione è tale che ogni utente èpraticamente sod<strong>di</strong>sfatto contemporaneamente agli altri. PresupponeTP, ma non necessariamente multiprogrammazione: si realizza in ambienteinterattivo e richiede rapide decisioni da parte dell'utente ebrevi tempi <strong>di</strong> risposta (dell'or<strong>di</strong>ne del secondo).Multiprogrammazione (multiprogramming): tecnica <strong>di</strong> lavoroper cui vengono eseguiti più programmi contemporaneamente; il grado<strong>di</strong> contemporaneità ed il numero dei programmi <strong>di</strong>pende dal sistemaoperativo impiegato e dalle unità periferiche dell'elaboratore. Nellostesso istante la CPU gestisce una sola istruzione dei vari programmiesistenti ed è pertanto necessario un <strong>di</strong>spositivo interno <strong>di</strong> protezionedella memoria e stabilire la priorità da assegnare ai vari programmi.Multielaborazione (multiprocessing): è la tecnica con la qualel'elaborazione dei dati viene ripartita tra due o più unità centraliche comunicano in<strong>di</strong>rettamente o <strong>di</strong>rettamente in maniera che piùistruzioni <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong>fferenti sono contemporaneamente· gestitedalle varie CPU del sistema e sotto il controllo <strong>di</strong> un unico programma.Batch processing: elaborazione a blocchi sequenziali <strong>di</strong> programmi,per ciii programmi e dati vengono registrati su un supportoe il calcolatore, sotto il controllo del sistema operativo, li alimentae li esegue in sequenza, registrandone poi le uscite su un altro supporto.Ogni programma viene quin<strong>di</strong> eseguito isolatamente, riservandoglil'intera memoria centrale e tutte le unità periferiche. II lavoropuò essere sviluppato senza l'intervento dell'utente, ma è necessarioche sia completamente ultimato prima che se ne possa iniziare unaltro.Il sistema operativo utilizzato con gli elaboratoridella terza generazione dell'IsTAT è il DOS (DiskOperating System), che è caratterizzato dalla residenzasu <strong>di</strong>sco magnetico dell'insieme dei programmi <strong>di</strong> controlloe <strong>di</strong> gestione che lo costituiscono. Il DOS realizza,attraverso un insieme <strong>di</strong> programmi <strong>di</strong> servizio,<strong>di</strong> controllo e operativi, i seguenti obiettivi:- rende massimo lo sfruttamento del tempodell'unità centrale <strong>di</strong> elaborazione, consentendo l'esecuzionecontemporanea <strong>di</strong> più programmi (fino a 3programmi normal:Ìnente o più se in ambiente mu1titasking);- elimina i tempi morti nell' ambito dello stessolavoro o nel passaggio ad un lavoro successivo;- consente un accesso ai dati rapido e sicuro;- rende facile e veloce la impostazione e risoluzionedei vari problemi.L'operatore interviene sul sistema tramite la consolee riceve dal sistema i messaggi utili per guidarela sua opera; ma in genere, il sistema operativo è ingrado - una volta assegnata la priorità dei lavori -<strong>di</strong> identificarli, iniziarli, svolgerli e concluderli in modopressochè autonomo.Il DOS è costituito principalmente dalle seguentisezioni:a) programma supervisore, che controlla tuttele funzioni del sistema per quanto concerne lo svolgimentodei programmi, le operazioni <strong>di</strong> entrata e uscita,l'assegnazione delle risorse e la gestione delle biblioteche<strong>di</strong> programmi;b) linguaggio del job control;c) routines del Data Management;d) compilatori e linkage e<strong>di</strong>tor;e) programmi <strong>di</strong> utilità.Successivamente presso l'IsTAT, sui 360/40 conmaggiori capacità <strong>di</strong> memoria, è stato introdotto ilsistema operativo DOS/POWER, che permette lo sganciamentodelle unità periferiche UR per lo spoolinge due partizioni operative (BG e F 2) concorrenti eche offre, rispetto al DOS, notevoli facilitazioni perÈ il modo <strong>di</strong> operare dei primi elaboratori che ricalca quellodelle macchine meccanografiche a schede perforate, con il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong>una utilizzazione non uniforme del calcolatore durante le varie fasidel ciclo elaborativo.Teleprocessing (TP): è il tipo particolare <strong>di</strong> elaborazione <strong>di</strong>dati ricevuti o inviati da <strong>di</strong>spositivi lontani dall'elaboratore (<strong>di</strong> solitoterminali), me<strong>di</strong>ante linee <strong>di</strong>rette <strong>di</strong> comunicazione telegrafiche, telefoniche,su ponte ra<strong>di</strong>o o tramite cavi coassiali; tale tecnica è nataper accelerare i tempi <strong>di</strong> raccolta delle informazioni e per metterel'elaboratore alla portata <strong>di</strong> numerosi utenti.Uso interattivo: tale tecnica <strong>di</strong> impiego, caratterizzata da un<strong>di</strong>alogo continuo tra . l'utente e l'elaboratore, si preoccupa <strong>di</strong> tenerecostantemente impegnato l'utente (a <strong>di</strong>fferenza del time-sharing, chesi preoccupa dell'occupazione della macchina).40I


la gestione delle code, per le priorità <strong>di</strong> elaborazionee per la gestione dei tasks.Il DOS/POWER è stato esteso anche al 370/145,con notevoli risparmi nei tempi <strong>di</strong> elaborazione ed èstato adottato anche per tale elaboratore il sistemaoperativo Dos/vsl che, oltre a permettere <strong>di</strong> lavorarecon cinque partizioni operative, in virtù delletecniche <strong>di</strong> memoria virtuale, consente <strong>di</strong> utilizzarearee <strong>di</strong> memoria notevolmente più ampie; il Dos/vslpermette inoltre lo sganciamento delle assegnazionidelle unità periferiche (<strong>di</strong>schi e nastri) dalle unitàfisiche.Per quanto riguarda il futuro, il progetto <strong>di</strong> ammodernamentodel centro cui si è fatto cenno, cheprevede l'installazione <strong>di</strong> sistemi tipo IBM 370/158, hacomportato l'adozione, almeno in una prima flise <strong>di</strong>un sistema, operativo VM-370 che, fungendo da iper-visore, consente la coesistenza iniziale (tramite il CMS)<strong>di</strong> più sistemi operativi, lavorando per il tramite <strong>di</strong>m.acchine virtuali (1).Varea <strong>di</strong> intervento del sistema operativo DOSandrà gradualmente <strong>di</strong>minuendo fino ad essere completamentesostituito dall'os/vsl, man mano che levecchie procedure <strong>di</strong>verranno obsolete, o verranno tra':'sformate, o che i nuovi lavori verranno programmati<strong>di</strong>rettamente sotto il nuovo sistema operativo, nel qualeverrà anche inserito il supporto software denominatoIMS (Information Management System), per la organizzazionee gestione <strong>di</strong> archivi-dliti.(1) Oltre il DOS sarà operante il sistema OS/ySl (dalle inizialidelle parole componenti l'espressione inglese Operating System VirtualStorage): sistema operativo <strong>di</strong> grande potenza e capacità, compostoda un programma <strong>di</strong> controllo ed un insieme <strong>di</strong> programmi elaborativi(<strong>di</strong> servizio, applicativi e compilatori).402


APPENDICE ELE PUBBLICAZIONI DELL'1ST AT (*)1. Tracciare, sia pure per gran<strong>di</strong> linee, un quadrodella complessa e multiforme attività e<strong>di</strong>toriale dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica dalla sua fondazione(14 luglio 1926) ad oggi significa in pratica seguire daun lato le vicende storiche dell'Istituto stesso e dall'altrola sua incessante attività <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> rilevazione,compiuta in questi cinquanta <strong>anni</strong>.I volumi, e<strong>di</strong>ti dall'IsTAT, anche se non rappresentanointeramente la sua attività interna, improntatasempre più alle moderne tecniche <strong>di</strong> raccolta e<strong>di</strong> elaborazione dei dati, certamente rispecchiano lavita e l'efficienza organizzativa dell'Istituto e costituisconola forma più imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong> contatto con il mondodegli stu<strong>di</strong>osi, degli operatori politici, economici e socialie con l'opinione pubblica in genere, in Italia eall'estero.VOLUMI STAMPATI DALL'ISTITUTO NEL PERIODO 1926-1976ANNIPUBBLICAZIONICORRENTI E SPECIALI CENSIMENTI TOTALEVolumi I Pagine Volumi I Pagine vOlumil PagineANNIPUBBLICAZIONI CENSIMENTI TOTALECORRENTI E SPECIALIVolumi I Pagine vOlumil Pagine vOlumil Pagine1926 (Lug.-Dic.) 3 788 lO 918 13 1.7061927 14 3.252 14 5.558 28 8.8101928 12 3.856 7 2.776 19 6.6321929 17 6.890 2 874 19 7.7631930 14 7.816 6 540 20 8.3561931 19 8.006 1 416 20 8.4221932 18 8.630 4 610 22 9.2401933 21 8.562 28 4.212 49 12.7741934 30 7.900 115 9.736 145 17.6361935 23 8.084 44 6.040 67 14.1241936 33 10.226 35 4.428 68 14.6541937 24 9.762 113 5.146 137 14.9081938 24 11.046 7 446 31 11.4921939 20- 9.752 19 2.540 39 12.2921940 16 6.654 12 670 28 7.3241941 9 4.546 8 388 17 4.9341942 8 3.556 2 150 lO 3.7061943 6 1.980 2 598 8 2.5781944 5 282 - - 5 2821945 2 412 - - 2 4121946 6 1.578 - - 6 1.5781947 8 3.724 l 114- 9 3.8381948 15 5.676 1 136 16 5.8121949 20 6.656 3 328 23 6.9841950 20 8.080 5 412 25 8.4921951 20 8.618 4 176 24 8.7941952 22 7.766 2 224 24 7.9901953 30 12.700 9 414 39 13.1141954 28 9.232 25 2.236 53 11.4681955 38 12.252 58 5.238 96 17.4901956 38 13.786 31 3.778 69 17.5641957 47 13.930 5 2.694 52 16.6241958 52 16.136 4 1.602 56 17.7381959 63 21. 368 3 1.308 I 66 22.6761960 67 18.162 - - 67 18.1621961 55 15.930 15 1.232 70 17.1621962 38 17.878 88 4.494 126 22.3721963 39 19.512 24 1.792 63 21.3041964 34 16.292 91 7.300 125 23.5921965 29 17.482 37 2.096 66 19.5781966 51 23.536 32 3.590 83 27.1261967 53 24.556 7 6.382 60 30.9381968 63 27.304 5 3.400 68 30.7041969 52 19.948 2 820 54 20.7681970 47 21.992 4 992 51 22.9841971 47 20.844 4 1.396 51 . 22.2401972 44 19.410 90 6.230 134 25.6401973 44 20.762 93 9.132 137 29.8941974 42 23.168 81 10.716 123 33.8841975 53 21. 630 91 12.754 144 34.3841976 49 22.092 11 6.160 60 28.2521.534 614.000 1.255 143.192 2.789 757.193Dal 14 luglio 1926 al 31 <strong>di</strong>cembre 1976 sono statistampati n. 1.534 volumi (per complessive pagine614.000) relativi a pubblicazioni correnti e speciali (1)(*) Redatta da SALVATORE DI TOMMASO, del Servizio Pubblicazionie Documentazione.(1) I fascicoli <strong>di</strong> ciascuna pubblicazione perio<strong>di</strong>ca sono stati conteggiaticomeun solo volume con il numero complessivo delle paginepubblicate nell'anno, considerato.e n. 1.255 volumi (per complessive pagine 143.192) de<strong>di</strong>catiai censimenti (2), con un totale <strong>di</strong> n. 2.789 volumiper complessive pagine 757.193. Una mole imponente<strong>di</strong> lavoro ed una miniera inesauribile <strong>di</strong> dati,come si vede, che l'Istituto ha pubblicato nella fedeltàai suoi compiti istituzionali.(2) I fascicoli dei censimenti sono stati considerati singolarmente.4°3


Volendo, in particolare, seguire nel tempo le alternevicende <strong>di</strong> queste pubblicazioni, si possono coglierealcune linee <strong>di</strong>rettrici che hanno caratterizzatola «politica» e<strong>di</strong>toriale dell'Istituto: a) il rispetto perla continuità delle pubblicazioni tra<strong>di</strong>zionali <strong>di</strong> statistica,trasmesse in ere<strong>di</strong>tà dalla cessata Direzione Generaledella Statistica, nell'ambito <strong>di</strong> un continuo impegnoper migliorarne la forma ed il contenuto; b) l'assunzione<strong>di</strong> precise responsabilità nella rapida pubblicazionedei dati, con particolare riguardo <strong>di</strong> quelli,sovente molto arretrati, riferentisi a quelle branchedella statistica, via via passate « ope legis » all'Istituto ;c) lo sforzo <strong>di</strong> adeguare costantemente le pubblicazionidell'IsTAT alle richieste esterne ed alla realtà <strong>di</strong>namicadella vita sociale ed economica del Paese, dandovita a tutta una serie <strong>di</strong> annuari specializzati, che costituisconouna in<strong>di</strong>spensabile fonte <strong>di</strong> dati ed unorientamento specifico nella materia considerata; d)l'istituzione <strong>di</strong> nuove collane nelle quali hanno trovatoposto gli stu<strong>di</strong>, le ricerche, la presentazione dei primirisultati delle indagini speciali e delle rilevazioni correntie tutte quelle pubblicazioni tecniche ausiliarie cheprima non avevano specifica collocazione.2. All'atto della fondazione, l'Istituto ere<strong>di</strong>ta dallaDirezione Generale della Statistica una situazione estremamentepenosa. Basti pensare allo «stato <strong>di</strong> abbandonoe <strong>di</strong> deca<strong>di</strong>mento nel quale si trovavano i servizistatistici prima del 1926» (1) èd all'organico della DirezioneGenerale della Statistica che, al l° luglio 1926,è costituito da un personale <strong>di</strong> 23 unità (<strong>di</strong> cui 4 subalterni),da un personale avventizio <strong>di</strong> 136 impiegatied agenti subalterni e da Il subalterni giornalieri, perun totale complessivo <strong>di</strong> 170 unità.Ma soprattutto il nuovo Istituto ere<strong>di</strong>ta anche ungrave arretrato <strong>di</strong> lavoro. Infatti del VI Censimentogenerale della popolazione al l° <strong>di</strong>cembre 1921 sonostati pubblicati soltanto i primi due volumi; l'ultimae<strong>di</strong>zione dell' Annuario statistico italiano risale agli<strong>anni</strong> 1919-21, mentre i volumi sulle statistiche del movimentodella popolazione e quelli sulle cause <strong>di</strong> mortesono ferme con i dati del 1923.Anche gli «Annali <strong>di</strong> statistica» sono in forteritardo: l'ultimo volume pubblicato (il voI. Il dellaSerie V) si ferma ai lavori del Consiglio superiore <strong>di</strong>statistica del 18-22 marzo 1921.Di fronte a questa situazione, l'azione <strong>di</strong> ripresaè imme<strong>di</strong>ata e decisa. Nei primi sei mesi <strong>di</strong> vita vengonopubblicati 1'« Annuario statistico italiano 1922-25 », il volume «Movimento della popolazione secondogli atti dello stato civile 1924 », quattro volumidel censimento demografico del 1921, oltre a sei fa-(1) Relazione dell'Ufficio Centrale al Senato del Regno, Doc.n. 280-A, in Annali <strong>di</strong> statistica, serie VI, VoI. 1, Roma 1931,pago 143.scicoli che ne presentano i risultati sommari. Infineappare nel novembre 1926, come supplemento or<strong>di</strong>narioalla Gazzetta Ufficiale n. 269 del 22 novembre1926, il Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, in ossequio all'art.2 della legge 9 luglio 1926, n. 1162 (2). Il prof.Corrado Gini, primo presidente dell'Istituto, presentandoil primo numero così, tra l'altro, ne definiscela funzione: «Non è questo un duplicato dell'Annuariostatistico, ma una anticipazione <strong>di</strong> quei dati che perla loro natura e per il modo della rilevazione è possibilee conveniente <strong>di</strong> seguire da vicino: più tar<strong>di</strong> essiverranno riassunti nell'Annuario ».Ed il ritmo impresso non .cessa negli <strong>anni</strong> successivi.3. Nel 1927 sono stampati 15 volumi del censimentodemografico del 1921, che è completato l'annodopo con la Relazione generale, i volumi sul movimentodella popolazione per l'anno 1925 e sulle cause<strong>di</strong> morte per gli <strong>anni</strong> 1924 e 1925, un «Dizionario deiComuni del Regno» (secondo le circoscrizioni amministrative·al 31 marzo 1927) e due nuove pubblicazioni:il Compen<strong>di</strong>o statistico 1927, <strong>di</strong> cui siera già parlato nella seduta del Consiglio superiore<strong>di</strong> statistica del lO novembre 1925 (3), destinato a.tutte le persone colte, ed in particolare« ai gioyanidelle nostre scuole, per i quali vuoI essere non soltantoun libro <strong>di</strong> consultazione, ma anche e più unfervido incitamento a bene operare ... » (4). È, infatti,inviato gratuitamente a tutte le scuole secondarie, dove- per invito del Ministero dell'Istruzione - è appositamenteillustrato dagli insegnanti (5). .La seconda novità è una pubblicazione perio<strong>di</strong>oà:il Bollettino quin<strong>di</strong>cinale dei prezzi, iniziato nel luglio1927 come supplemento or<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficialen. 168 del 22 luglio 1927, col quale viene colmatauna lacuna in materia <strong>di</strong> prezzi all'ingrosso e al minuto.L'Annuario statistico it;:tliano 1927, a <strong>di</strong>ffereùzadel passato, viene riferito non più all'anno cui siri ..(2) «Un'altra osservazione ancora, che ci sembra necessaria, èquella riguardante l'istituzione del Bollettino (art. 2). In questa novitàsi concentra la funzione pratica della riforma, poiché il Bollettino,chedovrà uscire durante l'anno, cioè prima dell'Annuario, dovrà dareal Governo, ai citta<strong>di</strong>ni ed agli stranieri, tutte le notizie più utiliche possono interessare tutte le forme <strong>di</strong> attività della Nazione» (dallaRelazione ministeriale alla Camera dei Deputati - Doc. n. 808, in Annali<strong>di</strong> statistica, serie VI, voI. 1, pago 31). In realtà, non si trattava<strong>di</strong> una novità. La pubblicazione <strong>di</strong> un Bollettino statistico mensileera stata già <strong>di</strong>sposta dall'art. 1 del R.D. 2 <strong>di</strong>cembre 1923,n. 2673 e se n'era già <strong>di</strong>scusso nella seduta del Consiglio superiore<strong>di</strong> Statistica dell'H novembre 1925. Cfr. Annali <strong>di</strong> Statistica, serieVI, voI. VI, Roma 1930, pagg.· 88 e 89.(3) Cfr. Annali <strong>di</strong> statistica, serie VI, voI. VI, pago 86: «Non siesclude che non si possa poi fare anche un secondo Annuario tasca~bile, contenente un riassunto <strong>di</strong> dati statistici» (intervento Ricci).(4) Dalla lettera <strong>di</strong> presentazione del prof. Gini al «Compen<strong>di</strong>ostatistico italiano 1927». .(5) C. GINI, La ricostruzione della statistica italiana, in Annali·<strong>di</strong> statistica, serie VI, vol. II, Roma 1929,pag.79.


feriscono i dati, ma all'anno'<strong>di</strong> pubblicazione (1), enell'appen<strong>di</strong>ce; che in precedenza aveva fornito soltantogli in<strong>di</strong>ci economici dal 1881 in poi, vengonoaggiunte altre serie statistiche non economiche e, perfacilitare le ricerche retrospettive, l'in<strong>di</strong>ce delle. ma~terie è completato con l'in<strong>di</strong>cazione <strong>di</strong> tutti gli. argomentitrattati nell' Annuario dal 1878 in poi. Inoltre,riprendendo il filo <strong>di</strong> una tra<strong>di</strong>zione che era stata interrottadalla guerra europea, vengono inseriti graficie cartogrammi.4. L'anno 1928 è contrassegnato ancora dalla com;..parsa <strong>di</strong> due nuove pubblicazioni perio<strong>di</strong>che: il Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica agrarìa .e· forestale che,' inseguito al trasferimento del serVizio <strong>di</strong> statistica agrariae forestale all'IStituto' (RD. 2 giugno 1927, n. 1035)vede la luce nel gennaio, come supplemento' straor<strong>di</strong>narioalla G.U. n. 43 del 21 febbraio· 1928, e si riallacciaalla precedente .pubblicazione del Ministero <strong>di</strong>Agricoltura, Industria e Commercio «Notizie perio<strong>di</strong>che<strong>di</strong> statistica agraria »; ed il Notiziario demografico- Rassegna bimensile <strong>di</strong> dati e notizie' sulle popolazionidell'Italia e degli altri paesi, ché ~ iniziato il 161uglio1928 in forma ciclostilata' - subito incontra ilfavore del pubblico per la ricchezza e l'originalità delléinformazioni' . statistiche in campo demografico.Inizia' in quest'amiola pubblicazione dei risultatidel censimento itidustriale e commerciale del 1927,mentre continuano, con assoluto rispetto delle· sca:"denze prefissate, le pubblicazioni annuali già avviate.Sono stampati: la prima e<strong>di</strong>zione delle «Nomenclatùtenosologiche per la statistica delle cause <strong>di</strong> morté» ed'un volume speciale sulle malattie mentali in Italia. NelBollettino mensile· <strong>di</strong> statistica e nel Bollettino quin<strong>di</strong>cinaledei prezzi vengono introdotte delle'« Note riassuntive»nelle quali viene riepilogato,' per vari gruppi<strong>di</strong> fenomeni, il loro rispettivo andamento' nel corsodel tempo. Inoltre da· quest'anno, il Compen<strong>di</strong>o stati~stico' . viene arricchito <strong>di</strong> ;un'appen<strong>di</strong>ce.5. Quattro volum:i degli «Annali <strong>di</strong> statistica >>'vengono stampati nel 1929, anno in cui vede la: lucela prima parte dell' Atlante statistico itàliano (2), pubblicazione<strong>di</strong> in<strong>di</strong>scusso prestigio e <strong>di</strong> grande impegno. (1) Il' prof. GiÌli, nella presentazione del volume, cosi giustificail cambiamento; «Parecchi Stati intitolano il loro' Annùarioall'an"nata alla quale si riferisce la maggior parte delle notizi", più recentiche esso contiene; altri come, ad 'es.; gli Stati tedeschi e sCan<strong>di</strong>navi,lo contrassegnano an'anno solare nel quale l'Annuario viene pubblicato.L'Italia ha seguito finora il primo sistema; ma sembra da preferirsiil secondo, non solo per dare un senso <strong>di</strong> maggior freschezzaal volume, ma anche perché non è .possibile ottenere un perfetto sincronismo<strong>di</strong> tutte le notizie. Pertanto, a cominciare da questo volume,l'Annuario statistico italiano sarà riferito all'anno.<strong>di</strong> pubblicaZÌone ».(2) ISTAT, Atlantè statistico italiano, Parte I - Natalità, mortalità,densità della popolazione, Istituto" italiano .<strong>di</strong> Arti Grafiche, Bergamo1929. .. e<strong>di</strong>toriale. Si compone <strong>di</strong> 5 gran<strong>di</strong> cartogrammi dell'Italia(formato 62 X 52, scala 1 : 500.000), ciascunodei quali· è <strong>di</strong>viso in 17 tavole, per un totale <strong>di</strong> 85gran<strong>di</strong> tavole policrome. Due cartogrammirappresentanola natalità e la mortalità nei singoli Comuni delRegno (vecchi confini) sec.ondo le loro circoscrizionial 31 <strong>di</strong>cembre 1914, in base alle nascite ed alle mortidel quinquennio 1910-1914 e alla popolazione censitailIO giugno 1911. Gli altri tre cartogrammi si riferisconoalla natalità, alla mortalità e alla densità dellapopolazione nelle circoscrizioni comunali del Regno(nuovi confini) al 31 <strong>di</strong>cembre 1924, in base alle nasciteed alle morti nel triennio 1922-1924 ed alla popolazionecensita il 1° <strong>di</strong>cembre 1921.Il« Notiziario demografico », da quest'anno, vienestampato in tipografia a cura <strong>di</strong> un apposito Comitato<strong>di</strong> redazione. Mentre procede la stampa <strong>di</strong> altri duevplumidel censimento industriale e commerciale del1927; nel mese <strong>di</strong> giugno del 1929 esce un'altra pubblicazioneperio<strong>di</strong>ca; il Foglio <strong>di</strong> informazioni quin<strong>di</strong>cinalisullo stato delle colture, che riporta, .in modo succintoma esauriente, tutte le informazioni sullo stato. delle colture per singola regione.6. Nel 1930, il Bollettino dei prezzi cambia perio<strong>di</strong>cità·e <strong>di</strong>venta mensile: viene così arricchito <strong>di</strong> nuovetabelle, . in parte trasferite dal Bollettino mensile <strong>di</strong>statistica che, per far posto all'accresciuta materia,minacciava <strong>di</strong> assumere <strong>di</strong>mensioni eccessive.Viene . migliorato ra<strong>di</strong>calmente, in quest'anno, ancheil Bollettino <strong>di</strong> statistica agraria e forestale, nelquale vengono inserite le «informazioni quin<strong>di</strong>cinalisullo stato delle. colture e .. sulle vicende .stagionali »..Innovazioni sia <strong>di</strong> forma che <strong>di</strong> contenuto vengonoapportate all' Annuario e al Compen<strong>di</strong>o, entrambi riconosciuticome la fonte ufficiale piùprestigiosa perla conoscenza . della vita nazionale. È da segnalare,inoltre, il capitolo « I principii fondamentali della statisticametodologica» del prof. Gini, posto. in appen<strong>di</strong>ceal Compen<strong>di</strong>o statistico 1930.Vengono pubblicati, altresi, altri tre volumi degli«Annali<strong>di</strong> statistica.»,quattro fascicoli relativi al Catastoagrario 1929, i risultati delle elezioni generalipolitiche per' la .xXVIII 'legislatura, effettuata il 24marzo dell'anno . prima , un volume sulle «Variazioni<strong>di</strong> territorio e <strong>di</strong> norme avvenute nelle circoscrizi6nicomunali dal l° aprile 1927 al 15 ottobre 1930» e laquarta e<strong>di</strong>zione del Dizionario ... dei Comuni del Regno(al 15 ottobre 1930) notevolmente .riveduto ed ampliato.Anche al volume «Movimento della popolazionesecondo gli atti dello stato civile nel 1927» vengonoapportate considerevoliriliglioramenti ed innovazioni:basti accennare alla parte relativa agli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> omogamiaed ai .con,fronti internazionali, redatti dal prof.Savorgnan.


7. Nel 1931 altri volumi degli «Annali <strong>di</strong> statistica»si aggiungono a quelli già pubblicati, mentreprosegue regolarmente la stampa delle cinque pubblicazioniperio<strong>di</strong>che (Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, Bollettinomensile <strong>di</strong> statistica agraria e forestale, Bollettinodei prezzi, Notiziario demografico, Foglio d'informazioniquin<strong>di</strong>cinali sullo stato delle colture), sempreaggiornate e sensibili agli argomenti <strong>di</strong> più viva attualità.Si cerca ancora <strong>di</strong> smaltire l'arretrato: viene infattistampato il volume «Statistica delle cause <strong>di</strong>morte nel 1927 », con molti miglioramenti rispetto alleprecedenti e<strong>di</strong>zioni.8. Gli <strong>anni</strong> 1932 e 1933, in campo e<strong>di</strong>toriale, possonoconsiderarsi un momento <strong>di</strong> riflessione e <strong>di</strong> nuovoslancio operàtivo, nonostante le restrizioni, imposte dauna rigida economia. Mentre prosegue, a ritmo semprepiù intenso, la stampa delle pubblicazioni, on:i1aitra<strong>di</strong>zionali per l'Istituto, come gli «Annali », l'Annuario(1), il Compen<strong>di</strong>o, i Bollettini, il Notiziariodemografico (2), il «Movimento della popolazione»e la «Statistica delle cause <strong>di</strong> morte », si completal'Atlante Statistico italiano con la pubblicazione dellasua seconda parte de<strong>di</strong>cata alla nuzialità, alle variazionime<strong>di</strong>e annue della popolazione dal 1911 al 1921,al frazionamento della proprietà terriera nel 1913 enel 1924, all'ammontare me<strong>di</strong>o del red<strong>di</strong>to nel 1924:in tutto sei cartogrammi per un totale complessivo <strong>di</strong>90 tavole policrome.Inizia e con grande impegno <strong>di</strong> realizzazione, lastampa dei risultati del VII Censimento generale dellapopolazione, del censimento dell'agricoltura del 1930e del Catasto agrario e forestale. Questo su pianoesterno. Ma chi ha avuto l'occasione <strong>di</strong> vedere questepubblicazioni non può avere dubbi sul lavoro internocompiuto per il perfezionamento delle pubblicazionisia sotto l'aspetto formale che sostanziale. Vengonoanzi emanate nuove norme al riguardo (3).Tutte le pubblicazioni più importanti in corso <strong>di</strong>stampa vengono riviste «tabella per ta.bella, <strong>di</strong>cituraper <strong>di</strong>citura, nota per nota»; lavoro che «ha mostrato,da una parte, come i miglioramenti <strong>di</strong> cui lepubblicazioni tra<strong>di</strong>zionali dell'Istituto sono suscettibilisiano ancora molti e, dall'altra, come il maggiorcosto per il miglioramento della veste tipografica, seè àccompagnato da una razionale sinteticità, rappresentiin definitiva anche una economia. Questa revisioneaccuratissima ha portato anche ad un esame <strong>di</strong>tutti i. caratteri e corpi tipografici <strong>di</strong> cui <strong>di</strong>spongono(1) Le « notizie retrospettive », inserite nell'Annuario statisticoitaliano 1933, sono fatte risalire, quando ciò è stato possibile, al 1871.(2) Dal lo gennaio 1933 <strong>di</strong>venta mensile.(3) Or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> servizio n.27 dell'8 giugno 1932 (Norme per lacompilazione delle tabelle statistiche) e n .. 57 del 28 novembre 1932(Compilazione <strong>di</strong> tabelle statistiche), in Annali <strong>di</strong> statistica, serie VIvol. XXIX, rispettivamente alle pagg. 455-56 e 449-452. ..'le tipografie locali» (4). Inoltre viene <strong>di</strong>sposto che« nessuna pubblicazione - comprese quelle mensili -dovesse essere passata alla stampa prnna che tutte letabelle statistiche fossero sottoposte. '.. al controllo delServizio centrale dei calcoli meccap,ici ».Ma l'argomento non si esaurisce. La seduta po;.meri<strong>di</strong>ana del Consiglio Superiore <strong>di</strong> Statistica del 4<strong>di</strong>cembre 1933 ha all'or<strong>di</strong>ne del giorno proprio le«pubblicazioni dell'Istituto », anche in vista delle economieche si debbono realizzare nelle spese <strong>di</strong> stampa.La <strong>di</strong>scussione è vivace ed interessante e vale la penariportare la parte conclusiva dell'intervento Gi<strong>anni</strong>ni:«Non si deve <strong>di</strong>menticare il momento attuale, nelquale cioè si debbono fare sforzi enormi per avvicinareil pubblico alle statistiche. ~n considerazione <strong>di</strong>ciò è necessario preoccuparsi <strong>di</strong> quella parte dell'attivitàdell'Istituto che è più appariscente e cioè dellesue pubblicazioni, perchè il giorno in. cui queste <strong>di</strong>minuissero,l'Istituto verrebbe a man,Care a questoscopo (5).9. Il 1934 è l'anno <strong>di</strong> maggiore impegno e<strong>di</strong>torialedell'Istituto. Vengono toccate le punte massime siaper numero <strong>di</strong> volumi (n. 145) che per pagine stampate(n. 17.636) del periodo anteguerra.Con R.D. 8 giugno 1933, n. 697 avviene il passaggioall'Istituto del servizio della statistica del lavoroitaliano all'estero, e l'Istituto mantien,e fede agli impegniassunti con una tempestività sorprendente. Trala fine del 1933 ed il 1934 vengono statnpati quattrovolumi della «Statistica delle migrazioni da e perl'estero» relativi agli <strong>anni</strong> 1926-27, 1928-30, 1931-32e 1933. In pratica tutto l'arretrato viene smaltito insoli. due <strong>anni</strong>. In questo anno viene .iniziata la IV seriedell'Annuario che, in seguito alle ra<strong>di</strong>cali trasformazionisubite, condensa tutta l'accresciuta materia in376 pagine (140 in meno della precedente e<strong>di</strong>zione),delle quali 74 sono de<strong>di</strong>cate per la prima volta ai confrontiinternazionali. Inoltre le «notizie retrospettive»che in precedenza erano riportate in una appen<strong>di</strong>ceseparata, sono <strong>di</strong>stribuite al principio dei rispettivi capitoli."Mentre prosegue la stampa <strong>di</strong> tutte le pubblicazioniannuali e perio<strong>di</strong>che - ricuperando anche qualcheresiduo arretrato - vengono approntati una serie<strong>di</strong> volumi collegati ai . censimenti in corso <strong>di</strong> pubblicazione(


Per quanto concerne le pubblicazioni dei censimenti,ricor<strong>di</strong>amo tra l'altro: due volumi e 82 fascicolirelativi al VII Censimento generale della popolazione1931, il volume relativo alle tavole dell'« indaginesulle abitazioni », due volumi del censimento generaledell'agricoltura 1930 e venti gran<strong>di</strong> fascicoli relativial Catasto agrario 1929.lO. Il 1935 avrebbe superato <strong>di</strong> gran lunga il giàambizioso programma e<strong>di</strong>toriale del 1934, anche invirtù del passaggio dei servizi <strong>di</strong> statistica del commercioe della navigazione all'Istituto con R.D. Illuglio 1935, n. 1525, che gli consente <strong>di</strong> iniziare p;:;rproprio conto la grossa pubblicazione mensile Statisticadel commercio speciale <strong>di</strong> importazione e <strong>di</strong> esportazionea partire dallo stesso mese <strong>di</strong> luglio.Ed infatti un gran<strong>di</strong>oso piano <strong>di</strong> pubblicazioni ègià in avanzato stato <strong>di</strong> realizzazione, quando intervieneil decreto del 28 ottobre 1935, n. 1844, col quale- a seguito delle sanzioni economiche votate a Ginevra- si vieta la pubblicazione, dall'ottobre in poi,<strong>di</strong> tutte le notizie <strong>di</strong> carattere economico-finanziario.I provve<strong>di</strong>menti presi dall'Istituto, in applicazione delcitato decreto, sono i seguenti: a) sospensione, a partiredal novembre 1935, del Bollettino dei prezzi edel Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica agraria e forestale;b) sospensione della pubblicazione dei fascicoli<strong>di</strong> gran mole (catasto forestale), delle monografie<strong>di</strong> statistica varia e dei volumi degli Annali, fatta eccezioneper quelli in corso <strong>di</strong> stampa; c) riduzione delnumero delle pagine <strong>di</strong> tutte le pubblicazioni e in modoparticolare della relazione sulla fecon<strong>di</strong>tà della donna;d) riduzioI1e <strong>di</strong> circa la metà del numero delle copie <strong>di</strong>ogni volume, anche <strong>di</strong> quelli incorso <strong>di</strong> pubblicazione,fatta eccezione per il Compen<strong>di</strong>o, per il quale già da<strong>anni</strong> era stata effettuata la provvista della carta;e) continuazione della pubblicazione dei fascicoli delCatasto agrario 1929, in avanzato stato <strong>di</strong> pubblicazione.Il. Questi provve<strong>di</strong>menti vengono adottati ancheper tutto l'anno 1936. Unica eccezione a questo clima<strong>di</strong> austerità è la pubblicazione celebrativa del decennaledell'Istituto, curato sia dal punto <strong>di</strong> vista del contenutoche della forma con grande impegno scientificoed organizzativo e con eleganza <strong>di</strong> veste tipografica,oltre a sette volQmi (tre relativi alla « Statistica del movimentodella navigazione» per gli <strong>anni</strong> 1933, 1934 e1935 e quattro relativi al «Movimento commercialedel Regno d'Italia» per l'anno 1934 e del « Commercioestero nell'anno 1935 »), per i quali l'Istituto hadovuto mantener fede agli impegni assunti con ilMinistero delle Finanze al momento del passaggiodei relativi servizi statistici, <strong>di</strong> cui al decreto sopracitato.12. Con l'inizio del 1937 viene ripresa 1a pubblicazioneregolare <strong>di</strong> tutti i bollettini mensili, nei qualivengono pubblicati i dati che l'Istituto aveva raccoltoed elaborato, ma non <strong>di</strong>vulgato, per tutto il tempodelle sanzioni. Anche nell'Annuario statistico del 1937viene ripresa la pubblicazione dei dati <strong>di</strong> carattere economicoe finanziario, omessi l'anno prima, ed il pianoe<strong>di</strong>toriale dell'Istituto riprende il suo cammino, proseguendola serie ormai estesa delle sue pubblicazionicorrenti ed occasionali.Viene completata la pubblicazione del censimentodell'agricoltura del 1930 ed iniziata quella dell'VIIICensimento generale della popolazioae al 21 aprile1936, con la stampa <strong>di</strong> due volumi e <strong>di</strong> tutti i 94 fascicoliprovinciali.13. Con R.D. 24 marzo 1938, n. 402 i servizi dellestatistiche giu<strong>di</strong>ziarie sono trasferiti all'Istituto. Un altroimportante settore della statistica viene sottopostoall'univoco ed imprescin<strong>di</strong>bile criterio scientifico-tecnico,che ha informato, dalla sua costituzione, l'attivitàdell'IsTAT. In quest'anno vengono continuate emigliorate tutte le pubblicazioni, ormai avviate negli<strong>anni</strong> precedenti (1). Menzione particolare meritanoil Dizionario dei Comuni e delle frazioni <strong>di</strong> comunealla data del 21 aprile 1936 e l'Atlante dei Comunidel Regno d'Italia: due pubblicazioni che incontrano.unanime favore <strong>di</strong> pubblico e costituiscono un verosuccesso <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta.14. Nel 1939, in seguito alla nuova applicazionedelle norme contenute nel R.D.L. 28 ottobre 1935,n. 1844, relative alla sospensione temporanea dellapubblicazione, <strong>di</strong>vulgazione e comunicazione <strong>di</strong> datistatistici <strong>di</strong> carattere economico e finanziario, l'Istitutoprovvede a sospendere la pubblicazione, a partire dalmese <strong>di</strong> agosto, della Statistica del commercio speciale<strong>di</strong> importazione e <strong>di</strong> esportazione (2) e, dalmese <strong>di</strong> settembre, il Bollettino dei prezzi ed ilBollettino mensile <strong>di</strong> statistica agraria e forestale.Il Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica pubblica soltantoi dati demografici e sanitari, mentre il Notiziario demograficoè sospeso per i mesi <strong>di</strong> ottobre e novembre.Inoltre ragioni <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne finanziario consigliano·<strong>di</strong> sopprimere le relazioni illustrative e <strong>di</strong> pubblicarein un solo volume le statistiche relative al movimentonaturale della popolazione, al movimento migratorioda e per l'estero ed alle cause <strong>di</strong> morte. Peril resto, continua la pubblicazione degli annuari(1) In particolare, al « Notiziario demografico» è stata aggiuntauna terza parte relativa alla demografia degli italiani all'estero (curatadal prof. de Vergottini), in conformità al voto espresso dal Benininella seduta del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica del 21 <strong>di</strong>cembre1937. Cfr. Annali <strong>di</strong> Statistica, serie VII, voI. II, Roma 1938, pago 27*.(2) La Statistica del commercio speciale <strong>di</strong> importazione· e <strong>di</strong>esportazione continua ad essere pubblicata sotto forma <strong>di</strong> « Bozze<strong>di</strong> stampa riservate» e numerate, per le esigenze conoscitive del Governo,e .cessa realmente con il fascicolo <strong>di</strong> giugno 1943.


già iniziati, dei risultati dell'VIII Censimento generaledella popolazione e delle indagini relative alCensimento industriale e commerciale 1937-1940. Supiano scientifico è da segnalare la pubblicazione degli«Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statistica agraria ed economica» (volumeIII della serie VII).15. Nel 1940, inevitabilmente, le vicende politichesi ripercuotono sull'attività dell'Istituto. Ciononostante,la pubblicazione dei dati consentiti prosegue, con l'eccezionedel Compen<strong>di</strong>o statistico sul quale vengonopubblicati anche i dati sommari sulla produzione, suiprezzi, sul commercio estero e su altri fenomeni economici.In quest'anno vede finalmente la luce, dopotre <strong>anni</strong> <strong>di</strong> preparazione, il nuovo Annuario statisticodell' agricoltura italiana, in cui sono riunite ed esposte,in tutti i loro particolari, le notizie agricole del periodo1936-38. La pubblicazione <strong>di</strong> due volumi degliAnnali <strong>di</strong> cui uno relativo a «Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> demografiae<strong>di</strong> statistica sociale », del volume sulle statistiche giu<strong>di</strong>ziarieper l'anno 1938 e <strong>di</strong> alcuni fascicoli, relativial Catasto forestale ed al Censimento industrialee commerciale completano il panorama. delle pubblicazioni<strong>di</strong> questo· primo anno <strong>di</strong> guerra.16. Negli <strong>anni</strong> 1941 e 1942 le pubblicazioni dell'Istituto.si assottigliano. Un terzo del personale <strong>di</strong>ruolo è richiamato alle armi e la stessa attività internaè rivolta principalmente ai problemi dell'alimentazione(1). In questo clima spicca l'Annuario statisticodel 1941 che esce quasi in e<strong>di</strong>zione integrale(vengono omesse soltanto le statistiche del commercioestero).17. Nel 1943 il Compen<strong>di</strong>o viene sospeso, mentresi appronta ancora un'e<strong>di</strong>zione ridotta dell'Annuario.Anche il Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica, orn::tai ridottissimonel contenuto, viene sospeso a partire dalmese <strong>di</strong> settembre.Con decreto del 13 <strong>di</strong>cembre 1943, n. 813 1'1stitutomuta la sua denominazione in «Istituto nazionale<strong>di</strong> statistica» e con altro decreto <strong>di</strong> pari data viene<strong>di</strong>sposto il trasferimento dell'Istituto da Roma nelnord d'Italia, dove alcuni impiegati dell'Istituto sonocomandati a prestare servizio (2).18. II 13 giugno del 1944 l'Istituto centrale <strong>di</strong>statistica (3) è riaperto e subito utilizzato per l'ese-(l) Con Legge 4 luglio 1941, n. 786, è rinviato il censimentogenerale della popolazione del Regno, dell'Africa italiana e dei posse<strong>di</strong>mentiitaliani.(2) Cfr. ISTAT, Dal censimento dell'Unità al censimento del Centenario1861-1961 - Un secolo <strong>di</strong> vita della Statistica italiana, 1961,pago 161 e segg.(3) Tra l'altro, il R.D.L. 15 marzo 1944, n. 97 aveva temporaneamenteconferito i compiti e le funzioni dell'Istituto al Ministerodell'industria, commercio e lavoro. Detto· decreto fu abrogato conDecreto Legislativo Luogotenenziale 10 agosto 1944, n. 182.cuzione <strong>di</strong> particolari indagini richieste dalla Commissionealleata. Così si possono pubblicare, tra il settembree il nov~mbre, cinque supplementi all' Annuario statisticoitaliano: il primo de<strong>di</strong>cato all'agricoltura eforeste; il secondo all'industria; il terzo ha peroggettole comunicazioni e trasporti, i prezzi,i! costodella vita ed i consumi; il quarto contiene i dati sulcommercio con l'estero; ed il quinto pubblica i datistatistici sul mercato monetario, sul cre<strong>di</strong>to e sullefinanze pubbliche. Sono generalmente i dati relativiagli <strong>anni</strong> 1940, 1941, 1942 e 1943, non pubblicati neiprecedenti Annuari.19. È dei primi mesi del 1945 un volume bilingue;nel quale vengono presentati i dati provvisori dei censimentie delle indagini per la ricostruzione nazionale,eseguiti nel settembre 1944.Costituiti fra il marzo ed il maggio 1945 gli organiresponsabili, .l'Istituto riesce« a riallacciare lefila della propria rete <strong>di</strong> informazione e a sopperirealla carenza delle altre amministrazioni ed enti connuove iniziative» (4) rivelatesi, alla prova dei fatti,pienamente sod<strong>di</strong>sfacenti;Può riprendere così, con rinnovato vigore, la suaattività <strong>di</strong> rilevazione e pre<strong>di</strong>sporre un nuovo pianoe<strong>di</strong>toriale, che - superate le prime <strong>di</strong>fficoltà, dovutealla ripresa dei lavori - doveva rispondere puntualmentealle richieste <strong>di</strong> maggiore analisi dei . dati, .. <strong>di</strong>presentazione globale <strong>di</strong> tutte le informazioni per sin,;.gola materia e <strong>di</strong> migliore articolazione delle pubblicazioni<strong>di</strong>stinte per perio<strong>di</strong>cità e per collane, in mododa ricoprire interamente tutto l'arco delle osservazionistatistiche, via via affidate alla competenza dell'Istituto.Le pubblicazioni dell'Istituto, da questo punto <strong>di</strong>vista, possono considerarsi come una risposta qualifì.­cata e pronta ad una domanda oltremodo esigente daparte degli utilizza tori.PUBBLICAZIONI PERIODICHE20. Malgrado le gravi <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne praticoattinenti alla situazione delle aziende tipografiche, apartire dal mese <strong>di</strong> settembre 1945, riprende - comesupplemento or<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficiale - laregolare pubblicazione del Bollettino mensile <strong>di</strong> statisticache, a partire dal fascicolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre vienearricchito del capitolo delle statistiche internazionali.Dal gennaio 1946 al <strong>di</strong>cembre 1949 il Bollettino vienestampato, per accor<strong>di</strong> presi con la Libreria dello Stato,come supplemento straor<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficiale.Dal gennaio 1950, infine, l'Istituto assume in proprio(4) ISTAT, L'attività dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel quadriennio1945-1948 - Relazione al Consiglio superiore <strong>di</strong> statisticadel prof. Barberi, Roma 1949, pago 8.


la gestione della pubblicazione ed inizia la «nuovaserie» del Bollettino che, da tale data, raccoglie anchela materia precedentemente pubblicata nel Bollettinodei prezzi (1) e nel Bollettino <strong>di</strong> statistica agrariae forestale (2).21. Col fascicolo <strong>di</strong> giugno 1946 rivede la luceanche la «Statistica del commercio con l'estero» (3)che cambia denominazione in Statistica mensile delcommercio con l'estero, a partire dal gennaio 1955.22. Nel frattempo, al fine <strong>di</strong> ovviare ai ritar<strong>di</strong>che si verificano per ragioni <strong>di</strong> carattere tipograficonella pubblicazione dei bollettini mensili ed anche perfornire notizie aventi una perio<strong>di</strong>cità inferiore a quellamensile, l'Istituto negli <strong>anni</strong> 1948 e 1949 dà vita « adun nuovissimo genere <strong>di</strong> pubblicazioni» denominatoNotiziario <strong>Istat</strong>, articolato in cinque serie, e precisamente:l) Serie A - «Note informative sullo statodell'agricoltura» (quin<strong>di</strong>cinale): iniziata il 20 maggio1948 e «Informazioni sulle colture boschive» (numeribis) iniziato nello stesso anno (4); 2) Serie B - «In<strong>di</strong>cidella produzione industriale italiana» (mensile) e«Statistica del commercio con l'estero» (mensilenumeribis): iniziata nel 1948; 3) Serie C - (senza titolo)sull'andamento degli in<strong>di</strong>ci dei prezzi, del costodella vita e dei salari: iniziata nel 1948 con perio<strong>di</strong>citàdecadale, <strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong>cinale dal maggio 1949 (5);4) Serie D - «Andamento demografico e sanitario»(mensile): iniziata nel gennaio 1949 (6); 5) Serie E -« Andamento della litigiosità e della delinquenza»(trimestrale): iniziata nel marzo 1949 (7).Attualmente i «Notiziari <strong>Istat</strong>» sono <strong>di</strong>stinti" intre serie per complessivi 25 fogli (8), e ben si adat-(1) Il Bollettino dei prezzi rivede la luce nel maggio 1947, comesupplemento straor<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficiale.(2) Il Bollettino <strong>di</strong> statistica agraria e forestale inizia nuovamentele sue pubblicazioni nel luglio 1947, anch'esso come supplementostraor<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficiale.(3) Di fronte alle sopravvenute necessità da parte delle amministrazionistatali interessate <strong>di</strong> avere dati analitici delle singole vocidella tariffa doganale, a partire dal fascicolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>cembre 1948, siritorna alla nomenclatura completa, che era stata sospesa nell'anno1947 adottando la nomenclatura minima proposta dalla Lega delleNazioni ed in uso in altri Paesi, sia pure con notevoli perfezionamenti.(4) L'imme<strong>di</strong>ato precedente a questo Notiziario è stato un ciclostilatodal titolo « Note informative sull'andamento e lo stato dellecoltivazioni agricole» iniziato nel gennaio 1946 con cadenza mensilee quasi subito (maggio 1946) trasformato in quin<strong>di</strong>cinale. L'ultimonumero si riferisce alla seconda quin<strong>di</strong>cina <strong>di</strong> aprile 1948.(5) Dall'agosto 1949 assume il titolo «Andamento dei prezzi,del costo della vita, dei salari e dei conflitti <strong>di</strong> lavoro» e dal 25agosto 1954 <strong>di</strong>venta mensile.(6) A partire dal luglio 1957, l'argomento pubblicato viene scissoin due <strong>di</strong>stinti fogli «Andamento demografico» (Foglio 31) e «Andamentosanitario» (Foglio 33).(7) Dal luglio 1961 <strong>di</strong>venta mensile con la denominazione «Andamentodella delittuosità e dei proce<strong>di</strong>menti giu<strong>di</strong>ziari ».(8) SERIE l - ATTIVITÀ PRODUTTIVAFoglio 11 - Note informative sullo stato dell'agricoltura (quin<strong>di</strong>cinale);dal gennaio 1976 <strong>di</strong>venta mensile.Foglio 11 bis - Note informative sullo stato delle foreste (trimestrale).tano alle o<strong>di</strong>erne esigenze <strong>di</strong> una rapida e sinteticadocumentazione statistica.23. Generale consenso riscuotono gli In<strong>di</strong>catorimensili i quali riassumono, anticipandoli, i principalie più imme<strong>di</strong>ati risultati delle rilevazioni che vengonopubblicati nel Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica. Iniziatinel gennaio 1956, vengono sospesi nel <strong>di</strong>cembre1966 (9). Nel gennaio 1971 è ripresa la nuova serie,con una presentazione tipografica migliorata.B. PUBBLICAZIONI ANNUALI24. Tra le pubblicazioni annuali, in primo luogosi <strong>di</strong>stinguono le cosiddette « pubblicazioni annuali generali», per la caratteristica peculiare <strong>di</strong> raccoglieredati statistici eterogenei per materia, tali da rappresen-Foglio 12 - In<strong>di</strong>ci della produzione industriale italiana (mensile).Foglio 12 bis - In<strong>di</strong>ci del fatturato nell'industria (mensile); iniziatonell'ottobre 1975.Foglio 13 - Statistiche dell'attività e<strong>di</strong>lizia e delle opere pubbliche(mensile): iniziato nel maggio 1953.Foglio 13 bis - In<strong>di</strong>ci della produzione e<strong>di</strong>lizia nei gran<strong>di</strong> Comuni(trimestrale): iniziato nel> febbraio 1969.Foglio 14 - Statistica del commercio con l'estero (mensile).Foglio 15 - Bilanci economici delle imprese <strong>di</strong> assicurazioni private(annuale): iniziato nel maggio 1951; dal gennaio 1976<strong>di</strong>venta mensile e tratta argomenti <strong>di</strong> contabilità nazionale.Foglio 16 - Trasporti terrestri - Incidenti stradali (mensile): iniziato,come foglio separato, nel marzo 1957.Foglio 16 bis - Trasporti aerei (mensile): iniziato, come foglio separato,nel febbraio 1960.Foglio 16 ter - Trasporti marittimi (mensile): iniziato, come foglioseparato, nel gennaio 1972.Foglio 17 - Attività alberghiera ed eXtralberghiera (mensile): iniziatonel gennaio 1960.Foglio 18 - Argomenti vari- In particolare: «In<strong>di</strong>catori del sistemaeconomico italiano »: iniziato nel gennaio 1965.SERIE 2 - PREZZI E. SALARIFoglio 21 - In<strong>di</strong>ci dei prezzi alconsnmo (mensile): iniziato, comefoglio separato, nel settembre 1973.Foglio 21 bis - In<strong>di</strong>ci dei prezzi all'ingrosso (mensile): iniziato, comefoglio separato, nel settembre 1973.Foglio 22 - Retribuzioni minime contrattuali e conflitti <strong>di</strong> lavoro(mensile): iniziato, come foglio separato, nel 1956.Foglio 23 - Prezzi me<strong>di</strong> settimanali dei prodotti agricolo-zootecnicialimentari interessanti la politica agricola della CEE(settimanale dal 1970): a partire dal giugno 1965 <strong>di</strong>ventaquin<strong>di</strong>cinale.Foglio 24 - In<strong>di</strong>ce del costo <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> un fabbricato residenziale(mensile): iniziato nel febbraio 1968.SERIE 3 - POPOLAZIONEFoglio 31 - Andamento demografico (mensile).Foglio 32 - Statistiche giu<strong>di</strong>ziarie civili (mensile): iniziato, come foglioseparato, nel gennaio 1973.Foglio 32 bis - Statistiche giu<strong>di</strong>ziarie penali (mensile): iniziato, comefoglio separato, nel gennaio 1973.Foglio 33 - Andamento sanitario (mensile con supplementi decadali):i supplementi decadali furono iniziati nel gennaio 1956;dal gennaio 1976 anche i supplemenli hanno cadenzamensile con la denominazione «Foglio 33 bis ».Foglio 34 - Rilevazione nazionale delIe forze <strong>di</strong> lavoro (trimestrale):iniziato, come foglio separato, nel 1957.Foglio 35 - Statistiche culturali (bimestrale): iniziato nel maggio 1968.Foglio 36 - In<strong>di</strong>ci del lavoro nell'industria (mensile): iniziato nel 1970.Foglio 37 - Argomenti vari: iniziato nel 1961.(9) A partire dal gennaio 1967 viene iniziata la stampa <strong>di</strong> unanuova pubblicazione perio<strong>di</strong>ca dal titolo Sintesi grafica della vitaeconomica italiana, nella quale sono riportate oltre cento seriestatistiche, ricoprenti un periodo <strong>di</strong> cinque <strong>anni</strong>. Viene sospesa nel<strong>di</strong>cembre 1970.


tare un panorama abbastanza rappresentativo della <strong>di</strong>namicadella vita demografica, sociale ed economicadel Paese. Attualmente le pubblicazioni annuali generalisono quattro: l'Annuario statistico italiano, il Compen<strong>di</strong>ostatistico italiano, l'Annuario <strong>di</strong> statistiche provincialie le Statistiche sociali.Dopo la forzata sospensione, imposta dalle vicendebelliche, con l'e<strong>di</strong>zione per gli <strong>anni</strong> 1945-48 (apparsanel giugno 1949) si inizia la quinta serie dell'Annuariostatistico italiano. È il primo Annuario statistico dellaRepubblica e si presenta in veste e<strong>di</strong>toriale alquanto<strong>di</strong>versa dalle precedenti. Sul piano formale vi si notauna più organica ripartizione ed esposizione della materia;mentre su quello sostanziale, il volume è arricchitoda notizie fino allora ine<strong>di</strong>te o nuove, come ilcapitolo sul red<strong>di</strong>to nazionale e sulla bilancia dei pagamenti.Viene ripristinato anche il capitolo de<strong>di</strong>catoai confronti internazionali che annualmente viene notevolmentearricchito e riveduto sulle fonti <strong>di</strong>rette.Con il volume del 1951, l'Annuario riprende lacadenza annuale, rispettata ormai costantemente, recandoogni anno i segni <strong>di</strong> un continuo ed incessanteperfezionamento formale e sostanziale, tale da considerarsi«lo specchio fedele dell'efficienza dell'Istitutoe del suo progre<strong>di</strong>re nell'organizzazione e nelle funzioni»(l). Con il volume 1952, e per quelli seguentifino al 1955, viene ripristinato un apposito capitolo<strong>di</strong> dati retrospettivi (2) stampati per <strong>di</strong>stinguerlo sucarta gialla che costituirà per l'ampiezza e la nlÌmerositàdelle serie, la base del volume Sommario <strong>di</strong> statistichestoriche del/' Italia 1861-1955, aggiornato suc~cessivamente al 1975.Per accrescere l'utilizzazione dell' Annuario e ren~derla più spe<strong>di</strong>ta e pratica, sempre con l'e<strong>di</strong>zione 1952viene anche ripristinato l'in<strong>di</strong>ce analitico alfabetico, cheera stato sospeso con il volume del 1943.25. Dopo quattro <strong>anni</strong> <strong>di</strong> sospensione, il Compen<strong>di</strong>ostatistico italiano, inaugurando la seconda serie,riprende il suo cammino con l'e<strong>di</strong>zione del 1946.In armonia con il suo nativo carattere <strong>di</strong>vulgativo,viene posta particolare cura nella presentazione ed illustrazionedei dati in modo da agevolarne l'esattainterpretazione. A questo fine tendono le apposite note(1) Cfr. la lettera <strong>di</strong> presentazione del presidente dell'Istitutoprof. Lanfranco Maroi al Presidente del Consiglio ono Alcide DeGasperi all'Annuario statistico italiano 1952, pago III: «Il perfezionamento,in massima parte, si ricollega alla rigorosa e ininterrottaazione <strong>di</strong> sorveglianza delle fonti <strong>di</strong> rilevazione, <strong>di</strong> accurata revisionee critica del materiale raccolto, che l'Istituto. considera far parte deisuoi fondamentali compiti istituzionali e che si preoccupa <strong>di</strong> intensificare;e consiste altresì in una sempre più organica ed espressivapresentazione dei dati affinché la consultazione <strong>di</strong> essi sia facilitatae resa più proficua ».(2) Una raccolta <strong>di</strong> serie storiche era stata pubblicata negliAnnuari dal 1913 al 1927, in appen<strong>di</strong>ce, col titolo «In<strong>di</strong>ci del movimentoeconomico italiano» e, poi, negli Annuari dal 1928 al 1933era continuata - sempre come appen<strong>di</strong>ce - col titolo <strong>di</strong> «Notiziestatistiche retrospettive».illustrative poste prima in calce ai prospetti (nelle e<strong>di</strong>zioni1947-48, 1949-50 e 1951), e successivamente all'iniziodel volume, a partire dall'e<strong>di</strong>zione 1952 con iltitolo «Notizie statistiche riassuntive» ed, infine, riportateall'inizio <strong>di</strong> ogni capitolo, con l'e<strong>di</strong>zione 1971.Il capitolo de<strong>di</strong>cato ai confronti internazionali vieneinserito per la prima volta nell'e<strong>di</strong>zione 1947-48, a partiredalla quale l'analisi territoriale dei vàii fenomeni vieneriferita alle nuove regioni, quali risultano dall'art. 131della Costituzione della Repubblica. È da notare, infine,che, sempre con l'e<strong>di</strong>zione 1947-48, il Compen<strong>di</strong>oinverte l'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> pubblicazione rispetto all' Annuariostatistico il quale, anzichè nel primo semestre dell'anno,vede la luce nella seconda metà dell'annostesso (3).Nel 1953 l'Istituto, al fine <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffondere semprepiù all'estero il Compen<strong>di</strong>o, documento tipico dellastatistica ufficiale italiana, inizia la pubblicazione dell'e<strong>di</strong>zioneinglese (4), che riscuote favorevoli consensiall'estero ed in Italia, al Centro Internazionale degliScambi della Fiera <strong>di</strong> Milano.26. L'Annuario <strong>di</strong> statisticheprovintiali vede la lucenel 1959, con lo scopo <strong>di</strong> integrare l'Annuario statisticoitaliano ed il Compen<strong>di</strong>o statistièù- italiano, nonpotendo queste pubblicazioni comprendere, senza dannoper la loro pratica consultazione, una documentazionesistematica delle manifestazioni tertItoriali dei fenomeniconsiderati. Inoltre la pubblicazione risponde aduna necessità largamente avvertita dagli stu<strong>di</strong>osi e daglioperatori economici ed amministrativi <strong>di</strong> avere unaadeguata conoscenza ed un conveniente esame comparativodella situazione economica e sociale dei variambienti provinciali, notevolmente <strong>di</strong>versi tra loro nelnostro Paese.Sempre con riferimento alle manifestazioni territorialie nell'ambito delle pubblicazioni generali, inpassato, si erano pubblicati alcuni volumi (5), cheper vari motivi non hanno avuto un seguito.27. Nel 1975 esce dalle stampe la quarta pubblicazioneannuale generale con il titolo Statistiche sociali.Il volume costituisce il primo tentativo <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>dati statistici <strong>di</strong> natura sociale (popolazione, sanità,istruzione, lavoro, giustizia, red<strong>di</strong>to nazionale, con-(3) «Tale inversione è stata <strong>di</strong>sposta ai :fine <strong>di</strong> ottenere chenell'Annuario possano essere riportati in maggior copia dati completie definitivi per l'anno precedente, i quali gèneralmente si rendono<strong>di</strong>sponibili nel corso della prima metà dell'anno successivo. In talmodo il Compen<strong>di</strong>o statistico anziché presentarsi come un riassuntodell'Annuario ne viene in certo modo a costituite una anticipazione ... »Lettera <strong>di</strong> presentazione del Presidente dell'Istituto prof. Alberto CanalettiGaudenti al Presidente del Consiglio Ono Alcide De Gasperial «Compen<strong>di</strong>o statistico italiano 1947-48 », p'àgg. III e IV.(4) ISTAT, Italy's statistical abstract Ig53; Italian statisticalabstract 1954, 1955-56, 1957"58, 1959, 1961, 1962 e 1963.(5) ISTAT, Sommario statistico delle regioni italiane, 1947; Annuariostatistico dei Comuni italiani, 1958.4IO


sumi delle famiglIe, abitazioni, attività ricreative e culturali,circolazione stradale) capaci <strong>di</strong> « fornire valide esintetiche in<strong>di</strong>cazioni sulla qualità <strong>di</strong> vita» della popolazioneitaliana. «Statistiche sociali» va segnalato,non solo per la modernità della sua veste e<strong>di</strong>toriale,ma principalmente per l'impegno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che l'Istitutoha persegùito fin dal 1958 nell'affrontare, sia puresu alcuni aspetti, la materia trattata in questo volume.28. Passando alle pubblicazioni annuali speciali,cioè a quelle pubblicazioni che rispondono all'esigenza<strong>di</strong> presentare al lettore, in forma organica e compiuta,tutti gli aspetti e le modalità della materia presa inesame, seguiremo l'òr<strong>di</strong>ne ormai consolidato negli <strong>anni</strong>,che in definitiva ricalca - sia pure in maniera nonrigorosa - quello dei Servizi dell'Istituto, così comeè esposto negli inserti pubblicitari, posti in fondo aquasi tutti i volumi:28.1. Annuario <strong>di</strong> statistiche demograficheNel 1953; in previsione della conferenza mon<strong>di</strong>aledella popolazione (Roma, 31 agosto-IO settembre 1954),alla quale l'IStituto intendeva portare il suo contributo,vede la luce il primo volume (ed. 1951) che riuniscein un'unica pubblicazione tutte le statistiche cheprecedentemente venivano pubblicate sotto la denominazione<strong>di</strong> « Movimento della popolazione secondogli atti dello stato civile» e <strong>di</strong> « Statistica delle cause<strong>di</strong> morte» (1).Il volume, inoltre, comprendeva le elaborazioniriguardanti i èasi denunciati delle malattie infettive e<strong>di</strong>ffusive, a seguito del passaggio <strong>di</strong> detta statistica -a partire dal lo luglio 1952 - dall'Istituto Superiore<strong>di</strong> Sanità all'Istituto Centrale <strong>di</strong> Statistica.Con l'Annuario <strong>di</strong> statistiche demografiche 1955,la materia viene <strong>di</strong> nuovo scissa in due <strong>di</strong>stinti volumi.Le statistiche propriamente demografiche (matrimoni,nascite e morti) vengono ampliate e per laprima volta vengono esposti i risultati <strong>di</strong> una importanterilevazione sui trasferimenti <strong>di</strong> residenza dellepersone nell'ambito del territorio nazionale e da e perl'estero (2) effettuata sulla base delle iscrizioni e dellecancellazioni anagrafiche. Per i dati relativi al settoresanitario, a causa del notevole sviluppo assunto, viene(1) Nel 1948 si era stampato il volume Movimento della popolazionee cause <strong>di</strong> morte negli <strong>anni</strong> 1941-1942; nel 1952 due volumiseparati Movimento della popolazione secondo gli atti dello stato cicilenegli <strong>anni</strong> 1943-1948 e Cause <strong>di</strong> morte negli <strong>anni</strong> 1943-1948. Nel1953 veniva completata la pubblicazione dei dati arretrati con i volumiMovimentò della popolazione secondo gli atti dello stato civilenegli <strong>anni</strong> 1949-1950 e Cause <strong>di</strong> morte negli <strong>anni</strong> 1949-1950.(2) È da segnalare il tentativo, effettuato dall'Istituto, <strong>di</strong> continuarela pubblicazione delle statistiche dell'emigrazione italiana perl'estero, interrotta nel 1937, con il volume Annuario statistico dell'emigrazione1955, che contiene i dati relativi agli <strong>anni</strong> dal 1950 al1953. In precedenza i dati della statistica dell'emigrazione per gli <strong>anni</strong>dal 1938 al 1942 erano stati riuniti nei rispettivi volumi «Movimentodella popolazione e cause <strong>di</strong> morte ».decisa la pubblicazione <strong>di</strong> uno specifico volume: 1'« Annuario<strong>di</strong> statistiche sanitarie », <strong>di</strong> cui parleremo inseguito.Con il volume XIX, relativo all'anno 1969, i datisugli espatriati e rimpatriati, per Paesi e regioni <strong>di</strong>destinazione o <strong>di</strong> provenienza, sostituiscono quelli relativial movimento della popolazione residente secondogli atti anagrafici, pubblicati fino all'anno precedente(3).28.2. Popolazione e movimento anagrafico dei ComuniLa serie <strong>di</strong> questa pubblicazione è iniziata nel1955 con il volume «Popolazione e circoscrizioni amministrativedei Comuni» che conteneva la popolazioneresidente dei singoli Comuni, calcolata al 31 <strong>di</strong>cembredegli <strong>anni</strong> dal 1952 al 1954, e le variazioni territorialie <strong>di</strong> nome nelle circoscrizioni amministrative dal logennaio al 31 <strong>di</strong>cembre 1954.I precedenti <strong>di</strong> questa pubblicazione si riferisconoesclusivamente alle variazioni <strong>di</strong> territorio e <strong>di</strong> nomedelle circoscrizioni amministrative, <strong>di</strong>sposte con provve<strong>di</strong>mentilegislativi (4), avendo la popolazione residentecalcolata il suo fondamento nei risultati del Censimentodemografico del 1951 (5) e caratterizzandosicome calcolo intercensuale.Nel 1959 il volume viene arricchito dai dati relativialle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per movimentoanagrafico (nati vivi e morti) e per trasferimenti<strong>di</strong> residenza (iscritti da altro Comune e dall'estero;cancellati per altro Comune e per l'estero).Con il volume del 1964, pur conservando la medesimaimpostazione nell'esposizione dei dati, la pub-(3) Fino al 1969 i dati sugli espatriati ed i rimpatriati sono statipubblicati sull'Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoFo e dell'emigrazione.(4) ISTAT, Variazioni <strong>di</strong> territorio e <strong>di</strong> nome avvenute nelle circoscrizioniamministrative del Regno dal l° gennaio 1925 al 31 marzo1927; Variazioni <strong>di</strong> territorio e <strong>di</strong> nome avvenute nelle circoscrizionicomunali e provinciali del Regno dal l° aprile 1927 al 15 ottobre1930; Variazioni <strong>di</strong> territorio, <strong>di</strong> nome e <strong>di</strong> confine delle circoscrizionicomunali e provinciali del Regno <strong>di</strong>sposte con Leggi e Regi Decretiemanati dal 16 ottobre 1930 al 31 marzo 1934.ln appen<strong>di</strong>ce: Trasferimenti<strong>di</strong> se<strong>di</strong> comunali <strong>di</strong>sposti con Regi Decreti emanati dal 21aprile 1931 al 31 'marzo 1934; Variazioni <strong>di</strong> territorio, <strong>di</strong> nome e <strong>di</strong>confine nelle circoscrizioni comunali e provinciali del Regno <strong>di</strong>spostecon Leggi e Decreti Regi emanati dal l° aprile 1934 al 20 aprile 1936.In appenwce: Trasferimenti <strong>di</strong> se<strong>di</strong> comunali <strong>di</strong>sposti con Regi Decretiemanati dal 21 aprile 1934 al 20aprile 1936; Variazioni dellecircoscrizioni comunali, provinciali e delle zone agricole dal 21 aprile1936 al 31 <strong>di</strong>cembre 1938. In appen<strong>di</strong>ce: A) Aggregazione delle quattroprovincie libiche al territorio del Regno d'Italia; B) Trasferimenti<strong>di</strong> se<strong>di</strong> comunali <strong>di</strong>sposti con Regi Decreti emanati dal 21 aprile1936 al 31 <strong>di</strong>cembre 1938; Variazioni territoriali e <strong>di</strong> nome delle circoscrizioniamministrative e delle zone agrarie dal l° gennaio 1939 al31 <strong>di</strong>cembre 1949.(5) L'Istituto ha provveduto alla pubblicazione <strong>di</strong> un volumeComuni e loro popolazione ai censimenti dal 1861 al 1951, nel qualesono riportati per ciascun Comune esistente alla data dei censimenti,effettuati dal 1861 al 1951, la popolazione residente e presente. Aquesto volume si collega l'altra pubblicazione Popolazione residentee presente dei Comuni ai censimenti dal 1861 al 1961, che - a <strong>di</strong>fferenzadel precedente e per rendere comparabili i dati delle rilevazionicensuarie - presenta i dati con riferimento alle circoscrizioniesistenti al 15 ottobre 1961.411


licazione assUme la denomin8.zione attuale: «Popola.;.zione e movimento anagrafico dei Comuni ».Nell'e<strong>di</strong>zione 1965 vengono inserite nuove tavoleriepilogative per province e regioni, contenenti datirelativi al numero dei Comuni per classi <strong>di</strong> ampiezzademografica, alla superficie territoriale, nonchè alleiscrizioni e cancellazioni anagrafiche secondo la provenienzae destinazione, sia per l'interno, che da eper l'estero.Infine, nei volumi del 1970, 1973, 1974 e 1975 siravvisa una nuova sistemazione espositiva dei dati,nella quale la materia trova una più logica sequenzadegli argomenti e dove trovano spazio nuovi dati, inparticolare per ciò che concerne· il movimento migratoriointerno ed estero.28.3. Annuario <strong>di</strong> statistiche sanitarieCome è stato detto sopra parlando dell' Annuario<strong>di</strong> statistiche demografiche, il notevole sviluppo assuntodalle statistiche sanitarie in Italia. aveva consigliatol'Istituto a fornire un quadro completo e dettagliato<strong>di</strong> tutto il settore sanitario, con la pubblicazione <strong>di</strong>un volume· apposito, appunto l'Annuario <strong>di</strong> statistichesanitarie 1955.Questo volume, infatti, riuniva per la prima volta- migliorate nell'esposizione dei dati ed ampliate conl'inserimento <strong>di</strong> nuove tavole che riportavano i risultati<strong>di</strong> ulteriori elaborazioni o <strong>di</strong> nuove indagini -le statistiche sulle cause <strong>di</strong> morte, sulla struttura esull'attività degli Istituti <strong>di</strong> cura pubblici e privati,sulla morbosità ospedaliera e sulle malattie infettivee <strong>di</strong>ffusive soggette a denuncia obbligatoria. .La felice impostazione del volume è <strong>di</strong>mostratadal fatto che - malgrado i continui e necessari miglioramentied adattamenti (specialmente per ciò cheriguarda le classificazioni internazionali <strong>di</strong> . vQltainvolta adottate) apportati in ogni e<strong>di</strong>zione - essa èrimasta sostanzialmente intatta. Negli ultimi <strong>anni</strong> sonostati aggiunti in appen<strong>di</strong>ce, il conto economico degliospedali pubblici e, per agevolare le elaborazioni deilettori, la popolazione residente me<strong>di</strong>a dell'anno <strong>di</strong>riferimento.Altre pubblicazioni occasionali hanno, inoltre,completato il panorama delle statistiche sanitarie (1).(1) Ricor<strong>di</strong>amo i volumi: Morti e <strong>di</strong>spersi per cause bellichenegli <strong>anni</strong> 1940-45; Indagine statistica sulle concause <strong>di</strong> morte, 1951-1954, nel quale sono riportate anche i risultati <strong>di</strong> una rilevazionepreliminare effettuata negli <strong>anni</strong> 1949 e 1950; Cause <strong>di</strong> morte 1887-1955 e Statistica degli Istituti <strong>di</strong> cura pubblici e privati; 1954, checostituivano l'arretrato, dopo la regolare pubblicazione dell'Annuario<strong>di</strong> statistiche sanitarie. Inoltre l'Istituto, in collaborazione con laCommissione interministeriale per il coor<strong>di</strong>namento e lo sviluppodelle attrezzature sanitarie, ha provveduto alla pubblicazione <strong>di</strong> trevolumi: Attrezzature sanitarie degli Istituti <strong>di</strong> cura, 1956; Attrezzaturesanitarie ed attività degli ambulatori,1956 e Attrezzature ra<strong>di</strong>ologichedegli istituti <strong>di</strong> cura e degli ambulatori <strong>di</strong> enti pubblici, 1958.28.4. Annuario ·statistico dell'assistenza e dellajjrevidenzasociale.La serie <strong>di</strong> questo annuario viene iniziata nel 1953con la pubblicazione dei dati relativi agli <strong>anni</strong> 1951 e1952. Era la prima volta che, in forma organica; venivanopresentati i principali aspetti dell'assistenza socialein Italia e le più rappresentative forme <strong>di</strong> attività svoltedagli Istituti nel campo della previdenza sociale: Inrealtà, sia pure con un precedente (2), il volume costituisceil primo tentativo organico <strong>di</strong> esposizione <strong>di</strong> datistatistici in un settore cosl.complesso e multiforme,ilcui campo <strong>di</strong> indagine sarà ogni anno esteso e miglio-. rato sino a pervenire alla struttura degli ultimi volu­~, che hanno raggiunto, si può <strong>di</strong>re, la completezzadel quadro statistico nelle sue più varie articolazioni~28.5. Annuario statistico dell'istruzioneCon i dati relativi all'anno scolastico 1947-1948,nell'anno 1950, inizia - in modo uniforme ed· orga~nica - la nuova serie <strong>di</strong> una pubblicazione ufficialerelativa all'importante settore della vita italiana, rappresentatodall'istruzione e dalle sue strutture.In precedenza non solo i dati sull'istruzione venivanopubblicati in volumi separati (insegnamento elementare,me<strong>di</strong>o, superiore) ed in tempi <strong>di</strong>versi per lostesso anno scolastico, ma anche presentati in collane<strong>di</strong>verse (


tomi, il secondo dei quali esclusivamente de<strong>di</strong>cato all'esposizionedei dati per singolo Comune.Anche oggi dati sull'istruzione vengono pubblicatinei «Supplementi al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica »,ma questi - come tutti gli altri della collana - debbonointendersi anticipazioni, primi risultati <strong>di</strong> unapiù completa elaborazione che verrà presentata successivamentenegli Annuari o pubblicazioni specifiche.28.6. Annuario delle statistiche culturali«La necessità <strong>di</strong> documentare statisticamenteaspetti sempre più vari della vita e dell'attività intellettuale- è detto nella premessa ai volumi <strong>di</strong> questoannuario - ha determinato l'opportunità <strong>di</strong> raccogliere,in una sola pubblicazione annuale, statistiche<strong>di</strong> <strong>di</strong>versa mole, importanza e contenuto, ma tutte intesea dare una misura, per .quanto possibile adeguata,delle attività svolte nei settori considerati ». Sotto laspinta· <strong>di</strong> questa necessità, nel 1959, ha visto la lucer Annuario delle statistiche culturali, che per la primavolta ha raccolto i risultati delle rilevazioni dell'attivitàe<strong>di</strong>toriale (produzione libraria e stampa perio<strong>di</strong>ca), dellebiblioteche (pubbliche, popolari e scolastiche) degli archivi(<strong>di</strong> Stato e notarili) e delle' altre statistiche culturali(accademie ed enti culturali; istituti <strong>di</strong> antichità ed'arte; brevetti <strong>di</strong>. invenzione, <strong>di</strong> modelli industriali eper marchi <strong>di</strong> fabbrica o <strong>di</strong> commercio; la proprietàintellettuale). Nei successivi volumi <strong>di</strong> questo annuariohanno trovato spazio ed appropriata collocazionele statistiche dello spettacolo (teatro, cinema, trattenimentivari, manifestazioni sportive, ra<strong>di</strong>o<strong>di</strong>ffusioni e~elevisione). In precedenza - nel dopoguerra - sonostati pubblicati tre volumi <strong>di</strong> «Statistiche culturali» (1).28.7. Annuario <strong>di</strong> statistiche giu<strong>di</strong>ziarieCon l'analisi déi dati del 1949 viene iniziata laserie <strong>di</strong> questo annuario, che è stampato alla fine del1952. In esso l'Istituto riunisce in un solo volume lepubblicazioni separate che prima venivano fatte per i<strong>di</strong>versi rami delle statistiche giu<strong>di</strong>ziarie . (2). Così unaltro passo avanti verso la realizzazione <strong>di</strong> un programmatendente a dare organica sistemazione, in volumiannuali completi, alle materie <strong>di</strong> ciascuna brancadelle statistiche è compiuto. E questa volta si trattadella complessa e multiforme attività giu<strong>di</strong>ziaria presso(1) ISTAT, Statistiche culturali: VoI. I - Archivi, Accademie. eIstituti <strong>di</strong> cultura, Biblioteche (1954); VoI. II - Stampa perio<strong>di</strong>ca -Produzione libraria (1955); VoI. III - Stampa perio<strong>di</strong>ca - produzionelibraria (1957).. .(2) ISTAT, Statistiche giu<strong>di</strong>ziarie - reati denunciati negli <strong>anni</strong> dal1940 al 1946 (estratto dal B.M.S., agosto-settembre 1947); Statisticadei protesti e delle procedure concorsuali - <strong>anni</strong> 1932-1948; Statisticagiu<strong>di</strong>ziaria civile - <strong>anni</strong> 1940-41 e 1947-48; Statistica giu<strong>di</strong>ziaria penale- anno 1940-48; Statistica notarile - anno 1940-48.le varie magistrature della Repubblica, che nel corsodegli <strong>anni</strong> è stata seguita dalla statistica ufficiale conuna sensibilità ed una aderenza alla realtà sociale parti~colari. Si può <strong>di</strong>re che <strong>di</strong> anno in anno i dati <strong>di</strong> questivolumi sono stati continuamente migliorati e dalpunto <strong>di</strong> vista della chiarezza espositiva che da quellodel contenuto (3).Basti pensare all'inserimento, dopo qualche anno,del capitolo della criminalità minorile e successivamentequello degli imputati giu<strong>di</strong>cati, in materia penale;mentre in quella civile segnaliamo l'ampia analisi,inserita negli ultimi <strong>anni</strong>, del capitolo delle separazionipersonali dei coniugi ed i dati sugli scioglimentie sulle cessazioni degli effetti civili del matrimonio invirtù della legge l° <strong>di</strong>cembre 1970, n. 898.28.8. Annuario <strong>di</strong> statistica agrariaNel 1954 viene pubblicato il primo volume conquesta denominazione, che costituisce la nuova serieannuale - rinnovata sulla veste tipografica e nella <strong>di</strong>sposizionedella materia - dall'unica pubblicazione,a carattere unitario, nata all'inizio del secondo con­:Ilitto mon<strong>di</strong>ale: l'Annuario statistico dell'agricolturaitaliana (4), del quale abbiamo. parlato prima.Vi figurano ancora i dati relativi ai prodotti degliallevamenti zootecnici, <strong>di</strong>stintamente per specie <strong>di</strong> bestiame,che presto saranno stralciati per formare unapubblicazione a sè stante.Anche per questo importantissimo settore dell'economianazionale i miglioramenti e gli adattamenti sonostati notevolissimi, come <strong>di</strong>mostrano i dati compresinelle ultime e<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> questo annuario.Segnaliamo, infine, il volume Aspetti della peschicolturaitaliana, pubblicato nel 1958 come supplementoall' Annuario <strong>di</strong> statistica agraria e che illustra, in modoesauriente e completo, i risultati dell'apposita indagineeffettuata dal 1954 al 1957.28.9. Annuario <strong>di</strong> statistica forestaleAnche la serie <strong>di</strong> questi annuari .--:.. iniziata ne]1956 (5) - ha i suoi precedenti nei sei volumi <strong>di</strong>« Statistica forestale », pubblicati dall'Istituto a partiredal 1950 (6). Rispetto a questi volumi 1'« Annuario <strong>di</strong>(3}Per non appesantire ulteriormente il volume, nel 1956, sonostati pubblicati a parte i risultati dell' Indagine speciale sui presentinegli . istituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena al 31 marzo 1955.(4) Di questa pubblicazione, nel dopoguerra, sono usciti trevolumi: quello che contiene i dati dal 1939 al 1942 nel 1948; il secondoper i dati dal 1943 al 1946 nel 1950 ed, infine, l'ultimo nel1953 che contiene i dati dal 1947 al 1950. '(5) Il primo «Annuario <strong>di</strong> statistica forestale» raccoglie i datidella nostra selvicoltura relativi all'anno forestale 1954-55.(6) I volumi della «Statistica forestale» si riferiscono agli <strong>anni</strong>forestali 1948-49, 1949-50, 1950-51, 1951-52, 1952-53 e 1953-54.284I 3


statistica forestale» sipresenta più organic'o per l'inserimento<strong>di</strong> nuove tavole statistiche che riportano i datisulle superfici degli appezzamenti boscati nei quali sisono effettuate, senza soluzione <strong>di</strong> continuità, utilizzazionitotali o parziali del soprassuolo; i dati economicirelativi all'economia forestale e montana, nonchèquelli relativi al commercio estero dei prodotti dellaselvicoltura italiana.dUn panorama, insomma, completo che non manca<strong>di</strong> interessare tecnici e stu<strong>di</strong>osi del settore e gli organipreposti alla tutela ed alla valorizzazione del nostropatrimonio forestale.28.10. Annuario <strong>di</strong> statistiche meteorologichePrima del 1959, anno in cui viene presentato alpubblico il primo volume dell'« Annuario <strong>di</strong> statistichemeteorologiche », i soli dati <strong>di</strong>sponibili in questa materiaerano quelli, pubblicati nell' Annuario statisticoitaliano e nei bollettini mensili dell'Istituto, riferiti,peraltro, a soltanto 60 stazioni. La nuova pubblicazione,riallacciandosi idealmente ai volumi « La meteorologiaitaliana» e<strong>di</strong>ti dalla Direzione generale della -statistica, viene incontro all'accresciuto impiego dei datimeteorologici, non solo ai fini della previsione deiraccolti agricoli e dello stu<strong>di</strong>o degli ambienti climaticie turistici, ma anche ai fini delle ricerche interessantiil traffico aereo. I suoi dati si riferiscono già a 220stazioni termopluviometriche ed a 50 osservatori meteorologici,mentre i dati del Servizio meteorologicodell'Aeronautica saranno inclusi nelle successive e<strong>di</strong>zionidell'Annuario. Notevoli, ancora, le serie storicheraccolte in questo primo volume relative alle precipitazioni,alla temperatura, alla pressione, all'umi<strong>di</strong>tà,allo stato del cielo ed al regime dei venti, rilevati dai50 osservatori <strong>di</strong>anzi detti, per perio<strong>di</strong> variabili da lOa 170 <strong>anni</strong>.Da allora il numero degli osservatori è stato continuamenteesteso, tanto che oggi possiamo <strong>di</strong>sporre,su tutto il territorio nazionale, dei dati <strong>di</strong> 232 stazionipluviometriche, <strong>di</strong> 516 stazioni termopluviometriche,<strong>di</strong> 152 osservatori e stazioni meteorologiche, nonchèdei dati giornalieri <strong>di</strong> 16 stazioni meteorologiche dell'Aeronauticamilitare.28.11. Annuario <strong>di</strong> statistiche zoo tecnicheAnche il settore della zootecnia ha il suo annuarionel 1962 con un volmp.e che raccoglie tutte le notiziestatistiche <strong>di</strong>sponibili in Italia, a partire da quelle riferiteal 1960. Prima <strong>di</strong> quell'anno i risultati della ri-1evazione mensile, in particolare del bestiame macellato(<strong>di</strong>stinto secondo le seguenti specie: bovini, equini,ovini e caprini, suini), venivano pubblicati nei volumidenominati «Statistica della macellazione» che là nuovapubblicazione incorpora e sostituisce, presentando agliutilizzatori un panorama completo del settore ancheper ciò che riguarda gli aspetti più caratteristici degliallevamenti e delle produzioni animali, delle coltivazioniforaggere e dei mangimi, nonchè i dati relativial prodotto lordo, ai prezzi e salari del settore zoo tecnico.28.12. Annuario statistico della pesca e della cacciaIl primo volume <strong>di</strong> questa serie, con i dati dal1960, viene alla luce nei primi del 1962 e costituiscela <strong>di</strong>retta continuazione delle precedenti pubblicazioniannuali deriominate «Statistica della pesca e della caccia»,che appaiono a partire dal 1953 con i dati del 1949,1950 e 1951. Ben presto si è provveduto all'introduzione<strong>di</strong> nuove tavole statistiche (il naviglio a<strong>di</strong>bitoalla pesca iscritto nei singoli compartimenti marittimi,le licenze <strong>di</strong> pesca nelle acque dolci, le ven<strong>di</strong>te deiprodotti ittici - <strong>di</strong>stinti per specie - avvenute nei·principali mercati <strong>di</strong> produzione, l'importazione e laesportazione dei prodotti della pesca, le zone <strong>di</strong> ripopolamentoe cattura della selvaggina, con le quali siè posta a <strong>di</strong>sposizione degli operatori economici edegli stu<strong>di</strong>osi tutta una ricca serie <strong>di</strong> elementi statistici,tali da consentire un esame approfon<strong>di</strong>to dei variaspetti tecnici, economici e sociali della pesca e dellacaccia in Italia.28.13. Annuario delle statistiche industrialiGli innumerevoli problemi connessi al calcolo dellaproduzione industriale, e specificamente alla costruzionedei suoi in<strong>di</strong>ci mensili ed annuali, quali la ricercae 'l'adozione - come base <strong>di</strong> calcolo - dell'anno ottimale,la revisione dei coefficienti <strong>di</strong> ponderazione,la determinazione dei coefficienti <strong>di</strong> raccordo per consentireil passaggio <strong>di</strong> una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>ci da una basea quella nuova costituiscono alcuni argomenti chehanno forinato oggetto, fin dall'anteguerra, <strong>di</strong> perfezionamenticontinui ed incessanti da parte dell'IstitutoCentrale <strong>di</strong> Statistica che, dopo la seconda guerramon<strong>di</strong>ale, ne riprese il calcolo fin dal 1947. I principalirisultati delle rilevazioni mensili ed annuali venivanopubblicati nell' Annuario statistico italiano, nel Compen<strong>di</strong>oe nei bollettini; mentre si avvertiva l'esigenza<strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione delle forze politiche e socialidel Paese, nonch€ degli operatori economici uno strumentovalido in grado <strong>di</strong> seguire, con -la continuitàintrinseca allo stesso andamento produttivo, le variazioniintervenute nell'attività industriale. È nato cosìnel 1956; l'Annuario <strong>di</strong> statistiche industriali, il cuiprimo volume riporta, tra l'altro, gli· in<strong>di</strong>ci elementaridella produzione industriale, mese per mese, dal 1947-


alla data più recente per tutti i prodotti formanti oggetto<strong>di</strong> indagine. Il favore incontrato dai volumi <strong>di</strong>questa serie costituisce la conferma più valida da partedel pubblico degli utilizza tori dell'impegno profuso dall'IsTATnella realizzazione <strong>di</strong> questo volume.28.14. Annuario statistico del!' attività e<strong>di</strong>lizia e delleopere pubblicheIl primo volume della serie relativa all'attività e<strong>di</strong>liziae alle opere pubbliche è apparso nel 1955, conl'analisi territoriale dei dati sulle abitazioni e sui vanicostruiti, progettati e demoliti oltre che sugli aspettifinanziari connessi e sull'occupazione operaia nelleopere pubbliche, esposti per la prima volta in manierasistematica, dopo l'avvenuta riorganizzazione delle rilevazionidel settore. Il continuo perfezionamento delleindagini, oggetto della pubblicazione che esaminiamo,ha consentito all'Istituto <strong>di</strong> arricchire i successivi annuaricon altri dati ed altre elaborazioni, fino all'analisidei dati sull'attività e<strong>di</strong>lizia per singolo Comune,pubblicati per la prima volta nel 1972. Alcune indaginihanno formato oggetto, per la loro mole, <strong>di</strong> separatepubblicazioni (1).28.15. Annuario statistico del commercio internoCon i volumi della serie de<strong>di</strong>cata al commerciointerno, l'Istituto ha voluto presentare in maniera sistematicai risultati delle rilevazioni correnti relativeal fenomeno della <strong>di</strong>stribuzione (commercio all'ingrossoe al minuto, esercizi pubblici ed altre attività) e all'attivitàalberghiera e al turismo per la stretta relazioneche questi ultimi settori hanno con l'attività commerciale.Il primo volume pubblicato risale al 1959 e contienei risultati delle indagini effettuate dal 1954 al1957. Un'appen<strong>di</strong>ce al volume è de<strong>di</strong>cata alle licenzeper il commercio fisso e ambulante, riven<strong>di</strong>te <strong>di</strong> tabacchi,concessioni <strong>di</strong> farmacie e licenze per esercizi pubblicial 31 <strong>di</strong>cembre 1957, per Comune.La premura dell'Istituto nel voler presentare agliutilizzatori un quadro il più completo possibile nelcampo della <strong>di</strong>stribuzione commerciale ha portato all'ampliamentoed all'estensione delle rilevazioni correnti,dalle quali è stato possibile ricavare una notevoleserie <strong>di</strong> dati statistici, che hanno arricchito via via gliannuari del commercio interno, come <strong>di</strong>mostrano leultime e<strong>di</strong>zioni. Una particolare estensione hanno avutoi capitoli de<strong>di</strong>cati all'attività alberghiera, alla quale èstata aggiunta l'extralberghiera, ed al turismo che è(1) ISTAT, Rilevazione statistica sull'approvvigionamento idrico inItalia al <strong>di</strong>cembre 1951 (1955); idem, al giugno 1963 (1963); Rilevazionestatistica sulle fognature al <strong>di</strong>cembre 1951 (1954); idem, al giugno1963 (1968).stato stu<strong>di</strong>ato attraverso i suoi molteplici aspetti (dalmovimento attraverso le frontiere, al movimento alberghieroed extralberghiero degli stranieri, alle vacanzedegli italiani, alla bilancia turistica, al cre<strong>di</strong>toalberghiero e turistico, al traffico ferroviario internazionale,al turismo sociale, ai passaporti in<strong>di</strong>viduali ecollettivi, agli uffici viaggio e turismo, ai visitatori degliIstituti <strong>di</strong> antichità ed arte <strong>di</strong>pendenti dallo Stato), aiprezzi all'ingrosso ed al minuto (con i relativi in<strong>di</strong>ci),ai bilanci delle imprese, alle retribuzioni ed infine aifallimenti.Sempre nel settore alberghiero, sono da segnalareuna serie <strong>di</strong> pubblicazioni specifiche, realizzate dall'Istitutocon la collaborazione, in un primo tempo,del Commissariato per il Turismo e, successivamentedel Ministero del Turismo (2).28.16. Annuario statistico della navigazione marittimaIl primo annuario <strong>di</strong> questa serie è uscito nel1972 con i dati relativi agli <strong>anni</strong> 1970 e 1971. Precedentementenel 1953, riprendendo la pubblicazione interrottanel 1939, si era provveduto alla pubblicazionedei dati arretrati con il volume «Statistica della navigazionemarittima 1939-42, 1946-51» che con questadenominazione ha proseguito fino alla presentazionedei dati relativi all'anno 1969.Anche in questi volumi sono stati apportati, nelcorso delle e<strong>di</strong>zioni, perfezionamenti e aggiunte ritenutiopportuni al fine <strong>di</strong> rendere più agevole la consultazione.Particolare attenzione è stata posta al capitolorelativo al movimento delle navi cisterna e deiprodotti petroliferi, per l'importanza economica cheassume il fenomeno nella vita del Paese.28.17. Statistica degli incidenti stradaliSebbene la rilevazione degli incidenti accaduti sustrada, nella sua forma più completa, sia stata organizzatagià nel 1950, l'Istituto - è detto nella presentazionedel primo volume, che riporta i dati nel1953 (apparso nel 1955) - «ha voluto attendere,prima <strong>di</strong> pubblicarne i risultati definitivi in appositovolume annuale, che la rilevazione stessa raggiungesseil maggior grado <strong>di</strong> atten<strong>di</strong>bilità, tale da costituire unadocumentazione completa, ed il più possibile analitica,<strong>di</strong> uno dei più interessanti fenomeni connessi con losviluppo crescente del traffico <strong>di</strong> strada ». Come è noto,(2) ISTAT, Alberghi, pensioni e locande al 31 maggio 1949;ISTAT - COMMISSARIATO PER IL TURISMO, L'attrezzatura alberghiera inItalia al 31 maggio 1949 (1953); idem, al l° gennaio 1955 (1957);ISTAT - MINISTERO DEL TURISMO, L'attrezzatura alberghiera in Italiaal l° gennaio 1959 (1960); idem, al l° gennaio 1961 (1962); idem,al l° gennaio 1965 (1967); idem, al l° gennaio 1969 (1971); idem,al l° gennaio 1973 (1974).


· la rilevazione degli incidenti stradali viene effettuatadall'Istituto in collaborazione con l'Automobile Clubd'Italia ed il volume, ogni anno, viene presentato allaConferenza del traffico e della circolazione che si tienea Stresa, sempre più atteso per la sua ampia documentazione.28.18. Statistica annuale del commercio con l'esteroLa pubblicazione regolare dei dati definitivi relativia questa importantissima branca dell'economianazionale è stata ripresa nel 1951 con la presentazione<strong>di</strong> tre volumi che· riportano la documentazione ufficialedegli scambi commerciali italiani con l'estero negli<strong>anni</strong> 1939 e 1946-49 con il titolo «Commercio estero ». Apartire dai dati del 1953 la pubblicazione assume ladenominazione attuale, con regolare cadenza 'annuale.Per quanto concerne la <strong>di</strong>stribuzione dei dati nelle.. varie tavole analitiche, questa non ha subito variazioninotevoli. Le uniche variazioni rilevanti sono da attribuireall'adozione delle classificazioni delle merci (tariffadoganale), pre<strong>di</strong>sposte dalla Direzione generaledelle Dogane del Ministero delle Finanze. Dal 1964la pubblicazione è sud<strong>di</strong>visa normalmente in due tomi:il primo che presenta i dati generali e riassuntivi (bilanciacommerciale e numeri in<strong>di</strong>ci) oltre alle importazionied esportazioni per paese e per gruppo merceologicoed altre interessanti particolarità del fenomenoin questione; il secondo quasi interamente de<strong>di</strong>cato allemerci importate ed esportate per paesi <strong>di</strong> provenienzae <strong>di</strong> destinazione. Segue l'elenco alfabetico delle merciper agevolare la tempestiva ricerca del dato statistico.28.19. Bilanci delle amministrazioni regionali, provincialie comunaliDopo la pubblicazione nel 1955 <strong>di</strong> un volume contenentei conti consuntivi per gli <strong>anni</strong> 1952 e 1953 deibilanci delle Amministrazioni comunali . e provinciali,nell'anno seguente inizia la serie dei volumi che estendonola loro attenzione anche ai bilanci delle Amministrazioniregionali, completando il quadro estremamenteinteressante e complesso della finanza locale.Nel campo delle statistiche della Pubblica Amministrazionesona da ricordare due pubblicazioni dell'Istituto,corrispondenti ad altrettante indagini svoltedall'Istituto: il volume Pensionati dello Stato al 31maggio 1955 e Dipendenti delle Amministrazioni statalial 30 novembre 1954.28.20. Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoroQuesto annuario intende fornire una visione coor<strong>di</strong>nata<strong>di</strong> ciò che il problema del lavoro rappresentaper il nostro Paese nelle sue <strong>di</strong>verse componenti trale quali, in primo luogo, l'occupazione e la <strong>di</strong>soccupazione- desunte dalle indagini trimestrali per campionesulle forze <strong>di</strong> lavoro -, la situazione ed il movimentocon l'estero dei lavoratori, le retribuzioni minimecontrattuali ed il costo del lavoro, le controversieed i conflitti <strong>di</strong> lavoro, la previdenza e le assicurazionisociali. Il primo volume <strong>di</strong> questa serie siriferisce al 1959.Dall'anno successivo, e fino al 1970, l'annuarioassume la denominazione <strong>di</strong> «Annuario <strong>di</strong> statistiche dellavoro e dell'emigrazione» per rimarcare il maggiore sviluppoassunto dalla parte relativa al movimento migratoriocon l'estero delle forze <strong>di</strong> lavoro. Con l'e<strong>di</strong>zione1971 il volume riprende il suo primitivo titolo,risultando più contenuta la parte sviluppata nei precedentivolumi ed essendo stato deciso <strong>di</strong> trasferire irelativi dati nell' Annuario <strong>di</strong> statistiche demografiche.Sempre nell'e<strong>di</strong>zione 1971 figurano, per la prima volta,gli in<strong>di</strong>ci del lavoro nell'industria e, in appen<strong>di</strong>ce, idati sui consumi delle famiglie italiane, entrambi riferitiall'anno 1970. Nell'ultima e<strong>di</strong>zione (1975) sonostati introdotti i dati riguardanti il lavoro nella grandeindustria ed i risultati dell'indagine speciale sull'atteggiamentodella popolazione italiana nei confronti delmercato del lavoro, effettuata nell'aprile 1973.Come supplemento all'Annuario <strong>di</strong> statistiche dellavoro, dalla rilevazione campionaria del 20 ottobre1958 a quella dell'lI ottobre 1968, per ben <strong>di</strong>eci <strong>anni</strong>,è stato pubblicato, ogni tre mesi, un fascicolo daltitolo «Ri1evazione nazionale delle forze <strong>di</strong> lavoro» (1).28.21. Annuario <strong>di</strong> contabilità nazionaleL'esigenza <strong>di</strong> raccogliere in un unico volume idati analitici sui conti economici e finanziari e sulletavole delle inter<strong>di</strong>pendenze settoriali è scaturita damasensibilità dell'Istituto <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione degliutilizzatori un' organica documentazione <strong>di</strong> notevole in- .teresse ai fini dell'analisi economica.Le serie, omogenee e comparabili, contenute nellaprima e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> questo annuario, apparso nel 1971,si riferiscono al ventennio 1951-1970; serie che sonostate ogni anno aggiornate con i risultati delle complesseelaborazioni effettuate dall'Istituto in questo delicatosettore.A partire dall' Annuario <strong>di</strong> contabilità nazionale1973, al fine <strong>di</strong> rendere più tempestiva la <strong>di</strong>ffusione deirisultati che si rendono via via <strong>di</strong>sponibili, il volume. èstato sud<strong>di</strong>viso in due tomi, dei quali il primo riportai dati riferiti al complesso del territorio nazionale ed(1) In precedenza era stata pubblicata nel 1952, Una indaginesulle forze <strong>di</strong> lavoro nelle provincie della Sicilia e nelle provincie <strong>di</strong>Milano, Pisa e Napoli al 7 settembre 1951 e nel 1953 La rilevazionedelle forze <strong>di</strong> lavoro in Sardegna all'8 settembre 1952.


il secondo che presenta tutti i dati sui conti economiciterritoriali e quelli sui conti finanziari.Allo scopo <strong>di</strong> facilitare il compito del lettore .èstato inserito nei volumi <strong>di</strong> questo annuario un glossario<strong>di</strong> termini tecnici (1) usati nelle tavole con lerelative definizioni.Indagine statistica sui bilanci <strong>di</strong> famiglia non agricolenegli <strong>anni</strong> 1953-54; VoI. 21 - Indagine statistica sui bilancidelle famiglie italiane - Anni 1963-64) ed infineil volume 26 - Atti del convegno sull'informazione statisticain Italia, Roma, 28-29 maggio 1971.C. ANNALI DI STATISTXCA29. Nell'imme<strong>di</strong>ato dopo-guerra, nel 1947, vieneripresa la pubblicazione degli «Annali <strong>di</strong> statistica»con i volumi della serie VIII. In questa sede non ci sipuò addentrare nel contenuto dei 29 volumi pubblicati,che stanno a <strong>di</strong>mostrare il notevole grado <strong>di</strong> preparazionescientifica e <strong>di</strong> operosità dei funzionari dell'Istituto.Ogni volume ha una sua storia e qualchevolta segna una tappa prestigio sa nel campo degli stu<strong>di</strong>statistici. Non possiamo, pertanto per rimanere nelnostro ambito, addentrarci nel contenuto <strong>di</strong> ogni volumema soltanto limitarci a presentarli alla stessastregua degli altri volumi, come normali pubblicazionidell'Istituto. Volendo tentare un criterio <strong>di</strong> classificazione- certamente inadeguato "'- dei titoli pubblicati,segnaliamo i volumi de<strong>di</strong>cati agli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statisticametodologica (VoI. 2 - Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statistica metodo logicae demografica ed i volumi 5-8 - Le rilevazioni statistichein Italia dal 1861 al 1956); <strong>di</strong> statistica demografica(VoI. 2 - Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statistica metodologica e demografica;VoI. lO - Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana1950-53 e 1954-57; VoI. 17 - Sviluppo della popolazioneitaliana dal 1861 al 1961; VoI. 19 - Tavole <strong>di</strong> mortalitàper regioni e cause <strong>di</strong> morte della popolazione italiana1960-62; VoI. 25 - Tavole <strong>di</strong> nuzialità (1960-62)e Tavole <strong>di</strong> mortalità (1964-67) della popolazione italiana;e VoI. 29 .. Tendenze evolutive della mortalità infantile);<strong>di</strong> statistica me<strong>di</strong>ca rappresentati dagli attidei quattro simposi organizzati dall'Istituto (Voll. 13,14, 18 e 24); <strong>di</strong> statistica economica (VoI. 1 - Indagini<strong>di</strong> statistzca economica; VoI. 3 - Stu<strong>di</strong> sul red<strong>di</strong>to nazionale;VoI. 4 - Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statistica forestale; VoI. 9 ..Indagine statistica sullo sviluppo del red<strong>di</strong>to nazionaledell'Italia dal 1861 al 1956; VoI. 12 - Primi stu<strong>di</strong> suiconti economici territoriali; VoI. 15 - Produttività e <strong>di</strong>stribuzionedel red<strong>di</strong>to in Italia; Vòl. 16 - Stu<strong>di</strong> statisticisulla finanza pubblica; VoI. 20 - Red<strong>di</strong>ti e produttivitàin Italia (1951-66); VoI. 22 - Fonti statistichee meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo del red<strong>di</strong>to nazionale; VoI. 23 -Evoluzione e prospettive delle forze <strong>di</strong> lavoro in Italia;VoI. 27 - Sintesi statistica <strong>di</strong> un ventennio <strong>di</strong> vita economicaitaliana; VoI. 28 - Problemi relativi alla definizione,stima, rilevazione e utilizzazione del capitale); due volumiche illustrano due indagini speciali (VoI. Il -(1) I termini, oltre che in italiano, sono riportati nella versioneinglese e- francese.D; PUBBLICAZIONI SPECIALI30. I volumi compresi in questa sezione, generalmente,non hanno perio<strong>di</strong>cità annuale. Essi rispondonoper lo più all'esigenza <strong>di</strong> illustrare un'indagine occasionaIe(2), una particolare elaborazione <strong>di</strong> dati,effettuatasaltuariamente (3), ovvero si caratterizzano come« sussi<strong>di</strong>ari» ad una particolare rilevazione (4).Un altro consistente numero <strong>di</strong> volumi, che rientranofra le pubblicazioni speciali, ha per oggetto lestatistiche elettorali.Dopo la pubblicazione dei due volumi del Compen<strong>di</strong>odelle statistiche elettorali italiane dal 1848 al1934, l'Istituto, in collaborazione con il Ministero nell'Interno,ha seguito statisticamente tutti gli avvenimentielettorali della Repubblica Italiana: dalle Elezioniper l'Assemblea costituente e J?eferendum istituzionale(2 giugno 1946) alle elezioni politiche del 18aprile 1948, del 7 giugno 1953, del 25 maggIo 1958,del 28 aprile 1963, del 19 maggio 1968 fino alle ultimedel 7 maggio 1972. Per ciò che riguarda le elezioniamministrative, sono stati pubblicati: la «Statisticadelle Elezioni amministrative dell'anno 1946 perla ric()stituzione dei Consigli comunali e successivamentei dati relativi alle elezioni amministrative del 1956, del1960, del 1964 ed infine del 1970.L'unico volume che ha cadenza annuale, e che rientraconvenZionalmente fra le pubblicazioni speciali, èla serie de I conti degli Italiani, iniziata nel 1967. Trattasi<strong>di</strong> una pubblicazione che ha «lo scopo <strong>di</strong> illustrarein forma <strong>di</strong>vulgativa, soprattutto attraverso i datidella contabilità nazionale, gli aspetti statistici piùsignificativi dello sviluppo economico del nostro Paese».(2) ISTAT, Impianti frigoriferi al 31 marzo 1954; Caratteristichedemografiche ed economiche dei gran<strong>di</strong> Comuni: VoI. 1 - Dati riassuntivie dati dei .Comuni con oltre 100.000 abitanti; Vol. II - Comunida 60.000 fino a 100.000 abitanti; VoI. III - Comuni fino a60.000 abitanti; Rilevazione nazionale sullo stato dell'e<strong>di</strong>lizia scolastica_l° giugno 1966: Tomo 1 - E<strong>di</strong>fici. scolastiCi; Tomo 2 - Se<strong>di</strong> scolastiche;Indagine sulla struttura -delle aziende agricole, 1967: TomoI - Caratteristiche metodo logiche dell'indagine e illustrazione dei principalirisultati; Tomo II - Tavole statistiche; Catasto l'iticolo 1970:VoI. 1 - Caratteristiche delle aziende viticole: Tomo I - Dati regionalie provinciali; Tomo II - Dati comunali; VoI. II - Caratteristichedei vitigni: Tomo I - Italia in complesso e Italia settentrionale; TomoII - Italia centrale, meri<strong>di</strong>onale e insulare.(3) ISTAT, Tavole attuariali 1950-53; Tavole attuariali 1960-62;Coefficienti per la trasformazione dei valori della lira dal 1871 al 1952;Coefficienti per la trasformazione dei valori della lire - estensione agli<strong>anni</strong> 1861-1870 e 1953-1957; Il valore della lira nei primi cento <strong>anni</strong>dell'Unità d'Italia, 1861-1960; Il valore della lira dal 1861 al 1965;Il valore della lira dal 1861 al 1972.(4) ISTAT, Misure locali per superfici agrarie; Elenco alfabeticodei Comuni e relativo numero <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce al 24 ottobre 1971.


E. METODI E NORME31. È, si può <strong>di</strong>re, nella tra<strong>di</strong>zione dell'Istituto lasollecitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> fornire agli utilizzatori delle statistichenon solo i risultati delle rilevazioni correnti ed occasionali,ma anche una vasta gamma <strong>di</strong> pubblicazionitecniche ausiliarie alle rilevazioni stesse, nelle qualisono illustrati i criteri metodologici adottati per ciascuna<strong>di</strong> esse, gli strumenti della rilevazione - cioèi modelli - adoperati, le istruzioni o norme tecnicheimpartite agli organi periferici della rilevazione ed, infine,le in<strong>di</strong>spensabili classificazioni estremamente utiliper il lavoro statistico.Dall'esigenza <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>nare queste pubblicazioni,che si presentavano con veste tipografica <strong>di</strong>versa l'unadall'altra (1) <strong>di</strong> renderle accessibili ad un pubblicosempre più interessato e <strong>di</strong> agevolare l'opera dei collaboratoriperiferici dell'Istituto, nasce nell'ottobre1957 la collana «Meto<strong>di</strong> e norme» (2).La collana, ricca ormai <strong>di</strong> ben 37 titoli, costituiscesia per lo stu<strong>di</strong>oso che per il politico e l'operatoreeconomico o sociale, la fonte più imme<strong>di</strong>ata(1) Ricor<strong>di</strong>amo alcune <strong>di</strong> questa pubblicazioni: ISTAT, Calcolodei numeri in<strong>di</strong>ci del costo della vita (1947); Classificazione delle malattiee cause <strong>di</strong> morte (1951; la ristampa: 1952; 1955); Norme' perla rilevazione dei prezzi al minuto e calcolo degli in<strong>di</strong>ci del costo dellavita (1952); Legge e regolamento anagrafico e relativi modelli e istruzioni(1952); Classificazione delle attività economiche (1952); Normeper la rilevazione statistica del commercio con l'estero (1953); Guidaper la classificazione delle molattie e cause <strong>di</strong> morte ad uso dei sanitari(1954); Istruzioni per la rilevazione statistica del movimento dellapopolazione secondo gli atti dello stato civile (1954); Guida per leclassificazioni professionali (1955); Norme tecniche per la rilevazionedei prezzi all'ingrosso (1955); Norme per la rilevazione statistica deiprezzi al minuto e calcolo degli in<strong>di</strong>ci del costo della vita (1956).(2) La collana "Meto<strong>di</strong> e norme" è articolata in tre sezioni:SERIE A - RELAzIONI METODOWGICHE1. Numeri in<strong>di</strong>ci della produzione industriale - Base 1953 =100; 2. Numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi - Base 1953 = 100. In<strong>di</strong>ci dei prezziall'ingrosso - In<strong>di</strong>ci dei prezzi al consumo; 3. Rilevazioni campionariedelle forze <strong>di</strong> lavoro; 4. Calcolo delle variazioni stagionali negliin<strong>di</strong>ci della produzione industriale: Parte prima: Relazione metodologica;Parte seconda: Numeri in<strong>di</strong>ci correnti e desiagionalizzatiper i singoli mesi degli <strong>anni</strong> 1947-1959; 5. Rilevazioni campionariedelle produzioni agrarie; 6. Numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi - Base 1966 =100; 7. Numeri in<strong>di</strong>ci della produzione industriale. Base 1966 = 100;8. Numeri in<strong>di</strong>ci del costo <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> un fabbricato residenziale- Base 1966 = 100; 9. Numeri in<strong>di</strong>ci dei tassi delle retribuzioniminime contrattuali - Base 1966 = 100; lO. Rilevazioni campionariedelle forze <strong>di</strong> lavoro; 11. Numeri in<strong>di</strong>ci del costo <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong>un fabbricato residenziale - Base 1970 = 100;. 12. Numeri in<strong>di</strong>ci deiprezzi - Base 1970 = 100; 13. Numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi dei prodottivenduti e dei beni acquistati dagli agricoltori - Base 1970 = 100;14. Numeri in<strong>di</strong>ci della produzione industriale - Base 1970 ==o 100.SERIE B - ISTRUZIONI PER OLI OROANI DI RILEVAZIONE2. ,Istruzioni per la rilevazione statistica del movimento dellapopolazione; 3. Anagrafe della popolazione; 4. Istruzioni per la rilevazionestatistica delle opere pubbliche; 5. Istruzioni per la rilevazionestatistica del movimento della navigazione; 6. Istruzioni perla rilevazione statistica degli incidenti stradali; 7. Istruzioni per larilevazione statistica sui bilanci comunali e provinciali (varie e<strong>di</strong>zioni);8. Norme tecniche per la rilevazione dei prezzi all'ingrosso dellemerci; 9. Istruzioni per la rilevazione statistica del movimento dellanavigazione marittima; lO. Istruzioni per la rilevazione dei dati dellestatistiche forestali; 11. Norme per la rilevazione dei prezzi al minuto;12. Istruzioni per le rilevazioni delle statistiche giu<strong>di</strong>ziarie egim<strong>di</strong>co-amministrative; 13. Istruzioni per la rilevazione statisticadel movimento della popolazione; 14. ,Istruzioni per la rilevazionee completa <strong>di</strong> documentazione in materia <strong>di</strong> metodologiasulle rilevazioni statistiche oltre che un sicuro punto<strong>di</strong> riferimento per la corretta interpretazione dei datistatistici pubblicati.In occasione dei censimenti, le relative <strong>di</strong>sposizionied istruzioni sono pubblicate come «serie speciale»<strong>di</strong> questa collana.F. NOTE E RELAZIONI32. Caratteristica <strong>di</strong> questa collana, iniziata nel marzo1958, è quella <strong>di</strong> esporre - in maniera esauriente enello stesso tempo dettagliata - i risultati delle varieindagini che l'Istituto effettua perio<strong>di</strong>camente, talvoltaoccasionalmente, su specifici aspetti demografici, socialied economici della popolazione itàliana. Ciascunvolume può considerarsi una breve e completa monografiastatistica sull'argomento considp,rato. Generalmente,dopo la presentazione delle caratteristiche metodologichedell'indagine, seguono la descrizione deiprincipali risultati conseguiti, stu<strong>di</strong>ati secondo le caratteristicheproprie del fenomeno (demografiche, socioeconomiche,territoriali, ecc.) con l'aiuto anche <strong>di</strong> appropriaticonfronti con le precedenti indagini, qualora'siano state effettuate, e l'esposizione - in significativetavole statistiche - dei risultati numerici. In allegato èpubblicato anche il modellò o il questionario, per mezzodel quale sono stati raccolti i dati. Qualche volta sitratta <strong>di</strong> particolari elaborazioni che richiedono una<strong>di</strong>versa <strong>di</strong>stribuzione del contenuto del volume, senzache vengano mai accantonati i caratteri della completezzae della sistematicità, tipici della collana che stiamoesaminando. Gli argomenti che i volumi hanno avutoper oggetto sono: la popolazione (n. 2 - Indagine specialesu alcuni aspetti delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita dellapopolazione; n. Il - Indagine speciale sulla consanguineitàdei matrimoni; n. 17 - Indagine speciale sualcune caratteristiche genetiche della popolazione italiana;n. 37 - Tavole <strong>di</strong> mortalità per stato civile 1960-61; n. 41 - Tendenze evolutive sulla popolazione delleregioni italiane fino al 1981; n. 50 - Indagine sulla .fecon<strong>di</strong>tà della donna); la sanità (n. 5 - Ricoverati pertubercolosi, tumori maligni e malattie mentali; n. 7 -Risultati della prima indagine campionaria sulla. mor-Statistica dell'attività e<strong>di</strong>lizia; 15. Istruzioni per la tilevazione stati­Stica delle opere pubbliche; 16. IstruziOni per le rilevazioni statistichegiu<strong>di</strong>ziarie, giuri<strong>di</strong>co-amministrative e degli Istituti <strong>di</strong> prevenzione epena. .Sl\RIE C - CLASSIFICAZIONE STATISTICHE1. Circoscrizioni statistiche; 2. Classificazione delle attività economiche(E<strong>di</strong>z. 1959); 3. Classificazione delle professioni (E<strong>di</strong>z. 1961);4. Glossario per l'elaborazione elettronica dei dati; 5. Classificazionedei Comuni secondo le caratteristiche urbane e rurali; 5. ClassificazionedeIle attività economiche (E<strong>di</strong>z. 1971); 6. Classificazione delleprofessioni (E<strong>di</strong>z. 1971); 7. Classificazione delle malattie, traumatismie cause <strong>di</strong> morte.


osità della popolazione italian.a; n. lO - Indaginespeciale su alcuni aspetti delle con<strong>di</strong>zioni igieniche esanitarie della popolazione); l'istruzione (n. 6 - Indaginesulle scelte scolastiche e professionali degli alunnidelle scuole me<strong>di</strong>e inferiori; n. 14 - Distribuzione territorialedella scuola d'obbligo, con allegato Atlantestatistico; n. 15 - Indagine speciale su alcuni aspettiscolastici e linguistici della popolazione; n. 16 - Contieconomici delle Università e Istituti superiori - <strong>anni</strong>accademici 1957-58 e 1958-59; n. 19 - idem - annoaccademico 1959-60; n. 25 - idem, anno accademico1960~61; n. 38 - Distribuzione per età degli alunnidelle scuole elementari e me<strong>di</strong>e nell'anno scolastico1966-67; n. 39 - Indagine speciale su alcuni aspetti dellavita scolastica; n. 54 - Distribuzione per età dellapopolazione scolastica); le letture (n. 28 - Indagine specialesulle letture in Italia al 15 aprile 1965; n. 53 -idem, al 6 luglio 1973); le vacanze (n. 13 - Indaginespeciale su alcuni aspetti delle vacanze e degli sportsdella popolazione; n. 33 - Indagine speciale sulle vacanzedegli italiani nel 1967; n. 43 - idem, nel 1968;n. 51 - idem, nel 1972); l'industria (n. 12 - Indaginesul parco macchine per la lavorazione dei metalli;n. 18 - Indagine del valore aggiunto per le impreseindustriali e commerciali - <strong>anni</strong> 1951-1959, n. 23 - Indaginesul parco macchine grafiche e cartotecniche; n. 29 -Il valore aggiunto delle imprese nell'anno 1963; n. 34 -idem, nel periodo 1961-1965; n. 47 - Indagine sulparco macchine per la lavorazione dei metalli); l'e<strong>di</strong>liziae le opere pubbliche (n. 8 - Statistica degli impiantisportivi; n. 9 - Statistica degli impianti sportiviallo gennaio 1959; n. 22 - Indagine sulle abitazioniin affitto al 20 ottobre 1962; n. 24 - Statistica degliimpianti sportivi al l° gennaio 1961; n. 35 - Indaginespeciale sulle abitazioni al 20 gennaio 1966; n. 40 -Rilevazione della produzione e<strong>di</strong>lizia nei gran<strong>di</strong> Comuni;n. 48 - Indagine speciale sulle abitazioni al luglio1969); la pubblica amministrazione (n. 26 - Statisticadei concorsi espletati dalle Pubbliche Amministrazioni;n. 30 - I cre<strong>di</strong>ti e i debiti dello Stato); laricerca scientifica (n. 36 - La spesa per la ricercascientifica in Italia negli <strong>anni</strong> 1963 e 1965; n. 44 -idem, nel 1967); il lavoro (n. 1 - Alcuni principali risultatidelle rilevazioni delle forze <strong>di</strong> lavoro negli <strong>anni</strong>1954-57; n. 3 - Indagine statistica sulla <strong>di</strong>sponibilità<strong>di</strong> personale scientifico e tecnico; n. 4 - Rilevazionenazionale delle forze <strong>di</strong> lavoro, 8 novembre 1957; n. 20- Statistiche sul lavoro - relazione della Commissioneper le statistiche sul lavoro ; n. 21 - Indagine statisticasull' occupazione qualificata; n. 31 - Indagine statisticasull'occupazione qualificata); i consumi (n. 32 - I consumialimentari in Italia nel periodo 1951-1966; n. 42- Indagine campionaria sui consumi delle famiglie italiane,anno 1968; n. 49 - idem, anno 1969); la contabilitànazionale (n. 27 - Primi stu<strong>di</strong> sulle inter<strong>di</strong>pendenzesettoriali dell'economia italiana; n. 45 - Le matrici<strong>di</strong>rette e inverse dell'economia italiana, 1965;n. 46 - I conti finanziari dell'Italia, <strong>anni</strong> 1964-68;n,52 - Il capitale fisso riproducibile delle attività industriali,<strong>anni</strong> 1951-1972).G. SUPPLEMENTI AL BOLLETTINO MENSILE DI STATISTICA33. Con qualche precedente isolato (1), i supplemential Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica iniziarono laloro serie nel marzo 1966. Dal punto <strong>di</strong> vista del contenuto,possono configurarsi come una pubblicazioneinterme<strong>di</strong>a tra i dati inseriti nelle appen<strong>di</strong>ci del Bollettinoed i volumi della collana «Note e relazioni ». Infatticontengono i primi risultati <strong>di</strong> particolari indaginio elaborazioni, che - ai fini <strong>di</strong> una rapida <strong>di</strong>vulgazione- necessitano <strong>di</strong> un veicolo snello, quali, appunto,i supplementi in questione.Seguendo il criterio <strong>di</strong> classificazione seguito perle altre collane, possiamo addentrarci nel contenutodelle singole pubblicazioni, che hanno oggetto le statistichedemografiche (Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazioneitaliana 1964-1967 - agosto 1970; Tavole <strong>di</strong>nuzialità della popolazione italiana 1960-1962 - febbraio1971; Dati sommari sulle statistiche demografiche,anno 1970 - agosto 1972; Tavole <strong>di</strong> mortalità dellapopolazione italiana 1970-72 - 1975,7; Tavole <strong>di</strong>·· mortalitàdella popolazione italiana per regione 1970-72 -1976,6; Popolazione residente per sesso, età e regione,<strong>anni</strong> 1972, 1973, 1974 e 1975 - 1976,10; Indagine sullamortalità infantile nell' anno 1974-1976,15); le statistichesanitarie (Dati sommari sulle statistiche sanitarie, anno1970 - ottobre 1972; idem, anno 1974 - 1976,17); lestatistiche dell'istruzione (Indagine speciale sui <strong>di</strong>plomatidelle scuole me<strong>di</strong>e superiori - agosto 1969; Datisommari sull'istruzione anno scolastico 1970-71 ottobre1971; idem, dell'anno scolastico 1971-72 - giugno1972; idem, dell'anno scolastico 1972-73 - marzo1973; idem, dell'anno scolastico 1973-74 - agosto 1974;idem, dell'anno scolastico 1974-75 - 1975,5; Indaginespeciale sui <strong>di</strong>ploman<strong>di</strong> delle scuole secondarie superiori- 1975,8; Statistiche dell'istruzione - Dati sommaridell'anno scolastico 1975-76 - 1976,5; Indaginespeciale sullé caratteristiche degli studenti universitariiscritti allO anno <strong>di</strong> corso - 1976,16); le statisticheculturali (Statistica delle biblioteche italiane 1965 - novembre1967; Statistica della produzione libraria 1967- maggio 1969); le statistiche giu<strong>di</strong>ziarie (La criminalitànegli <strong>anni</strong> 1971-72 - gennaio 1974; i~em, negli <strong>anni</strong>1972-73 - 1975,2); idem, negli <strong>anni</strong> 1973-74 - 1976,2;Statistiche giu<strong>di</strong>ziarie civili e penali - Dati sommari(1) ISTAT, Primi risultati del 10° Censimento generale della popolazionee del 4° Censimento dell'industria e del commercio, 15-16 ottobre1961 - Supplemento straor<strong>di</strong>nario al BolIettino mensile <strong>di</strong> statistica,Roma, 16 novembre 1961.


degli <strong>anni</strong> 1973-1974 - 1976,3); le statistiche agrarie(Primi risultati dell'indagine sulla struttura delle aziendeagricole, <strong>di</strong>cembre 1967 - <strong>di</strong>cembre 1969; Rilevazionestatistica delle coltivazioni in serra, 1969 - aprile1971); le statistiche industriali (Numeri in<strong>di</strong>ci dellapopolazione industriale, base 1966 = 100 - aprile 1967;Indagine sugli elaboratori elettronici in Italia al 31 marzo1968 - agosto 1968; Indagine sui bilanci dellegran<strong>di</strong> imprese nell'anno 1967 - luglio 1969; Primirisultati delle statistiche annuali sulla produzione esull'attività industriali <strong>di</strong> alcuni settori, anno 1965-1967 - gennaio 1970; La situazione patrimonialedelle gran<strong>di</strong> imprese nell'anno 1968 - luglio 1970; Alcunirisultati della rilevazione delle unità locali ir:dustrialie commerciali, 1969 - maggio 1971; La situazionepatrimoniale delle gran<strong>di</strong> imprese nell'anno 19.69 - luglio1971; idem, nell'anno 1970 - luglio 1972; idem,nell'anno 1971 - maggio 1973; idem, nell'anno 1972- settembre 1974; idem, nell'anno 1973- 1975,4; idem,nell'anno 1974 - 1976,8; Statistiche annuali sulla produzioneindustriale <strong>di</strong> alcuni settori, <strong>anni</strong> 1973-1974-1976,4); le statistiche dell' e<strong>di</strong>lizia (Indagine sul mercatoe<strong>di</strong>lizio al marzo 1966 - luglio 1966; Indaginespeciale sulle abitazioni al 20 gennaio 1966 - agosto1966; La produzione' e<strong>di</strong>lizia nei gran<strong>di</strong> Comuni,giugno 1968 - febbraio 1969 - novembre 1969); le statistichesul turismo (Dati sommari sulle statistichedegli esercizi alberghieri ed extralberghieri nell'anno1973 - novembre 1974; idem, nell'anno 1974 - 1975,10)idem, nell'anno 1975 - 1976,15); le statistiche dellanavigazione (Movimento della navigazione nei portiitaliani nell'anno 1967 - giugno 1968; idem, nell'anno1968 - giugno 1969; idem, nell'anno 1969 - ottobre1970; idem, nell'anno 1970 - giugno 1971; idem, nell'anno1971 - maggio 1972; idem, nell'anno 1972 -luglio 1973; idem, nell'anno 1973 - ottobre 1974;idem, nell'anno 1974 - 1975,9; idem,nell'anno 1975 -1976,12) le statistiche dei trasporti (Movimento etraffico aereo commerciale negli . aeroporti italianinell'anno 1973 - 1975,12; idem, nell'anno 1974 -1976,9); le imposte in<strong>di</strong>rette (Ripartizione delle impostein<strong>di</strong>rette per rami e classi <strong>di</strong> attività economica,<strong>anni</strong> 1951-1965 - novembre 1966); La finanza locale(La finanza locale italiana negli <strong>anni</strong> 1965 e 1966 - maggio1968; idem, negli <strong>anni</strong> 1966 e 1967 - <strong>di</strong>cembre 1969);le statistiche del lavoro e delle retribuzioni (Occupazionein Italia negli <strong>anni</strong> 1951-1965: Industria - agosto 1966;idem, Agricultura, attività terziarie e Pubblica Amministrazione- <strong>di</strong>cembre 1966; Numeri in<strong>di</strong>ci dei tassi delleretribuzioni minime contrattuali, base 1966 = 100 -marzo 1968; In<strong>di</strong>ci del lavoro nell'industria: indaginecampionaria sugli stabilimenti industriali - maggio 1970;Indagine speciale sulle persone non appartenenti alleforze <strong>di</strong> lavoro, febbraio 1971 - novembre 1971; Forze<strong>di</strong> lavoro e flussi <strong>di</strong> popolazione - maggio. 1974); ibilanci <strong>di</strong> famiglia (Primi risultati dell'indagine sui bi­.lanci <strong>di</strong> famiglia, <strong>anni</strong> 1963-64 - aprile 1966); i consumi(I consumi delle famiglie, anno 1973 - 1975, 3; idem,anno 1974 - 1976, l; idem, anno 1975 - 1976,13); ela contabilità nazionale (I conti nazionali dell'Italia,<strong>anni</strong> 1951-1965 - marzo 1966; I conti territoriali dell'Italia,<strong>anni</strong> 1963-1965 - giugno 1966; I conti economiciterritoriali dell'Italia per gli <strong>anni</strong> 1963-1966- luglio 1967; La <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to nazionaleai fattori della produzione - agosto 1967; I contieconomici territoriali dell'Italia per gli <strong>anni</strong> 1951-1966 - <strong>di</strong>cembre 1967; I conti economici nazionalie territoriali dell'Italia, <strong>anni</strong> 1965 e 1967 - !uglio 1968;I conti economici nazionali e territoriali e l'occupazioneregionale, <strong>anni</strong> 1965-1968 - settembre 1969;Indagine sugli investimenti fissi nell'industria nel triennio1965-67 - ottobre 1969; I conti nazionali dell'Italia,nuova serie: <strong>anni</strong> 1951-1968 - gennaio 1970; Le speseper gli investimenti fissi nell'industria, ànni 1967 e 1968- giugno 1970; Conti economici territoriali per gli <strong>anni</strong>1951-1969 - Appen<strong>di</strong>ce: A) conti nazionali, <strong>anni</strong> 1967-1969, B) Occupazione, <strong>anni</strong> 1967-1969 - settembre1970; Il prodotto lordo delle imprese industriali nel1969 - luglio 1971; Il prodotto lordo e gli investimentidelle imprese industriali nel 1970, risultati nazionali eregionali - agosto 1972; idem, nell'anno 1971 - aprile1973; idem; nel 1972 -1975, l; idem, nel 1973 -1975, 13;idem, nel 1974 .. 1976,11; Fonti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolodei red<strong>di</strong>ti regionali - aprile 1974; I conti finanziaridell'Italia nel decennio 1964-75 - 1975, 6; Tavola intersettorialedell'economia iialiana per l'anno 1965- settembre 1969; idem, per l'anno 1967 - novembre1970; idem, per l'anno 1969 - settembre 1972; idem,per l'anno 1970 - giugno 1974; idem, per l'anno 1971- 1975, 11; idem, per l'anno 1972 - 1976,7).H. PUBBLICAZIONI SUI RISULTATI DEI CENSIMENTI34. Riprese le attività nel dopoguerra, l'Istitutonon, <strong>di</strong>mentica che restano ancora da pubblicare alcunifascicoli provinciali del Catasto forestale, iniziato nel1929. I rimanenti fascicoli <strong>di</strong> Livorno, Massa-Carrara,Grosseto, Varese ed Aosta sono stampati tra il 1947e il 1949. E quasi nello stesso periodo <strong>di</strong> tempo si provvedead ultimare la stampa degli ultimi volumi delCensimento industriale e commerciale 1937-1939 (1),mentre incalza già la preparazione e l'esecuzione delIX Censimento generale della popolazione al 4 novem-(1) VoI. III - Industrie estrattive, metallurgiche e meccaniche(1947); VoI. IV - Industrie chimiche, della carta e poligrafiche (1947);voI. VII - Industrie varie e fono-cinematografiche (1949); VoI. VIII -Trasporti e comunicazioni (1949); VoI. V - Industrie tessili, dell'abbigliamentoe del cuoio (1950); VoI. VI - Industrie del legno, e<strong>di</strong>lizie,della lavorazione dei minerali non metallici - Industrie per laproduzione e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> forza motrice e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> gase acqua (1950); VoI. IX - Commercio (1950).420


e 1951 e del III Censimento generale dell'industria edel commercio al 5 novembre 1951. Le complesse operazioni<strong>di</strong> questi due censimenti <strong>di</strong>mostrano «concretamentequanto fossero ampie le capacità realizzatricidell'IsTAT, nonostante l'insufficienza delle forze <strong>di</strong> lavoroe il <strong>di</strong>fettoso assetto giuri<strong>di</strong>co e amministrativodell'organizzazione periferica dei servizi statistici nazionali»(1). Deficienza, quest'ultima, che ancora permaneed attende <strong>di</strong> essere colmata.I volumi dei predetti censimenti (101, <strong>di</strong> cui 92fascicoli provinciali, per il censimento demografico e20 per il censimento industriale e commerciale) sonopubblicati entro il 1958, anno in cui è stampato ancheil volume relativo al Censimento della popolazione italianae straniera della Somalia, 4 novembre 1953. Nonpuò essere tralasciato in questa sede il Dizionario ufficialedei Comuni e dei centri abitati~ che contiene notiziedettagliate e precise sui principali servizi - viabilità,trasporti, posta, telegrafo, telefono, condotte me<strong>di</strong>che,farmacie, istituti <strong>di</strong> cura, preture, tribunali, ecc.- <strong>di</strong> cui sono dotati i singoli centri abitati, determinatiin base al censimento generale della popolazione1951 e tenuto conto delle variazioni intervenute nellecircoscrizioni amministrative fino al 31 marzo 1955.Seguono i volumi relativi al ]00 Censimento generaledella popolazione al 15 ottobre 1961 (102, <strong>di</strong> cui 92 fascicoliprovinciali) e del 4° Censimento generale dell'industriae del commercio al 16 ottobre 1961 (102, <strong>di</strong>cui 92 fascicoli provinciali) e dello Censimento generaledell'agricoltura al 15 aprile 1961 (99, <strong>di</strong> cui 92 fascicoliprovinciali) .Infine, mentre le pubblicazioni del 2° Censimentogenerale dell'agricoltura al 25 ottobre 1970 sono stateultimate, i volumi dell'11° Censimento generale dellapopolazione al 24 ottobre 1971 e del 5° Censimentogenerale dell'industria e del commercio al 25 ottobre1971 sono in avanzato stato <strong>di</strong> pubblicazione.L PUBBLICAZIONI v ARm35. In questa sezione rientrano tutti gli altri volumied opuscoli e<strong>di</strong>ti dall'Istituto, non consideratinelle precedenti serie o collane.Un posto eminente occupano le relazioni annualidel Presidente e del Direttore Generale dell' Istituto alConsiglio superiore <strong>di</strong> statistica (2), che hanno costi-(1) ISTAT, Dal censimento dell'Unità al censimento del Centenario- 1861-1961: un secolo <strong>di</strong> vita della statistica italiana, pago 172.(2) Relazioni del Presidente: L'attività dell'Istituto Centrale <strong>di</strong>Statistica nel quadriennio 1945-48 - relazione del Presidente on; Prof.Albèrto Canaletti Gaudenti; L'attività dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statisticanel biennio, 1949-50 - relazione al Consiglio superiore <strong>di</strong> statisticadel Prof. Lanfranco Maroi, Presidente dell'Istituto; idem, nell'anno1951; idem, nell'anno 1952; idem, nell'anno 1953; idem, nell'anno1954; idem, nell'anno 1955; idem, nell'anno 1956; idem,negli <strong>anni</strong> 1957 e 1958; idem, negli <strong>anni</strong> 1959 e 1960; idem, nel1961 - relazione del Presidente, Prof. Giuseppe de Meo, sull'andatuito,insieme alla consultazione dei singoli volumi, lafonte primaria <strong>di</strong> questa nostra relazione.Seguono due opere, stampate negli <strong>anni</strong> 1951 e1952: l'Atlante dei Comuni d'Italia, in base alle circoscrizionivigenti al 30 giugno 1950, che ha rappresentatoun notevole miglioramento rispetto all'analogae<strong>di</strong>zione precedente dell'anteguerra, sia dal punto <strong>di</strong>vista e<strong>di</strong>toriale che da quello della più agevole consultazione;e La statistica nella vita della Nazione .. pubblicazionepromossa d'intesa con lo Stato Maggiore dellaDifesa, che raccoglie le conferenze illustrative sullevarie statistiche eseguite presso l'Istituto. Dobbiamo,inoltre, citare i quattro volumi degli Atti della 28 a sessionedel!' Istituto .internazionale <strong>di</strong> statistica - Roma, 6-12settembre 1953 (3), nei quali è notevole il contributoscientifico italiano ed in particolare dei funzionari dell'Istitutocentrale <strong>di</strong> stàtistica. Un altro nutrito· gruppo<strong>di</strong> pubblicazioni è stato realizzato col precipuo scopo<strong>di</strong> far conoscere la vita e l'attività dell'Istituto in oc··casione <strong>di</strong> particolari circostanze. In concomitanza conl'esecuzione dei censimenti ricor<strong>di</strong>amo gli opuscoli Inostri censimenti del 4 e 5 novembre 1951 ..: Brevi noteillustrative ad uso degli incaricati della propaganda; Lagrande conta delle nostre campagne ed il volume Dalcensimento dell' Unità al censimento del Centenario,1861-1961: un secolo <strong>di</strong> vita della statistica italiana;mentre la partecipazione dell'Istituto alle varie e<strong>di</strong>zionidella Fiera <strong>di</strong> Milano e <strong>di</strong> Bari, nonché alla mostracelebrativa <strong>di</strong> Torino «Italia '61» hanno suggerito larealizzazione <strong>di</strong> alcune delle più riuscite pubblicazionipubblicitarie, che hanno riscosso il favore incon<strong>di</strong>zionatodel pubblico dei visitatori. Ci riferiamo alle variee<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> Or<strong>di</strong>namento statistico italiano - ItalianStatistical System, che aveva avuto un precedente inun opuscolo del 1953 <strong>Istat</strong> - Attribuzioni, or<strong>di</strong>namentoattività; <strong>di</strong> Italia e Italia in cammino, con l'e<strong>di</strong>zione inmentomorale e finanziario dell'Istituto nel 1961, con allegata la Relazionetecnica del Direttore generale Prof. Benedetto Barberi; idem,nel 1962; idem, nel 1963 - Relazione del Presidente Prof. Giuseppede Meo, sull'andamento morale e finanziario dell'Istituto nel 1963;idem, nel 1964; idem, nel 1965; idem, nel 1966; idem, nel 1967;idem, nel 1968 - Relazione. del Presidente Prof. Giuseppe de Meo;idem, nel 1969; idem, nel 1970; idem, nel 1971; idem, nel 1972; idem,nel 1973 ; idem, nel 1974; idem, 'nel 1975. Relazioni del Direttore Generale:L'attività dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel quadriennio1945-1948 - Relazione al Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica del Prof.Benedetto Barberi, Direttore Generale dell'Istituto; idem, nel biennio1949-50; idem, nell'anno 1951 (allegato tecnico alla Relazione delPresidente al Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica); idem, nell'anno 1952;idem, nell'anno 1953; idem, nell'anno 1954 - Relazione del DirettoreGenerale Prof. Benedetto Barberi sull'attività dei servizi dell'Istituto;idem, nell'anno 1955; idem, nell'anno 1956; idem, negli <strong>anni</strong> 1957 e1958; idem, negli <strong>anni</strong> 1959 e 1960. .(3) Bulletin de l'Institut 1nternational de Statistique, Tome XXXIV- 1 ére Livraison - Actes de la 28e session de l'Institut Intemationalde Statistique, Rome 1960; 2éme Livraison - Methodologie généraleet Statistique mathématique, Statistique économique, Enseignementde la Statistique, Rome 1954; 3éme Livraison - Statistique demographique,Statistique sociale et culturelle, Rome 1954; 4éme Livraison­Statistique et productivité dans l'industrie, Statistique et standar<strong>di</strong>sationdans !'industrie, Coopération régionale en matiére statistique,Problèmes <strong>di</strong>vers, Rome 1955.


glese Italy today (1); alle «Cromografie statistichedell'Italia» (2), prima, ed ai Grafici del!' Annuario statisticoitaliano dopo, pubblicati fino a qualche anno fà,~on lusinghiero successo <strong>di</strong> pubblico e <strong>di</strong> esperti; ed,infine, al. volume Cento <strong>anni</strong> <strong>di</strong> sviluppo economico esociale del!' Italia, 1861-1961 ed all'e<strong>di</strong>zione inglese Acentury oj economie and social development in Italy,1861-1961, presentati esclusivamente per la grande mo-(1) Italia, 1956 - Notizie statistiche riassuntive sulle con<strong>di</strong>zionidemografiche economiche e sociali (estratto da! Compen<strong>di</strong>o statisticoitaliano 1957); idem per gli <strong>anni</strong> 1957 e 1958. Italia in cammino -Notizie riassuntive ISTAT del Compen<strong>di</strong>o statistico italiano 1960;idem per gli <strong>anni</strong> 1961, e 1962 e 1963 Italy today (1958) - extractfrom Ita!ian statistica! abstract - Special e<strong>di</strong>tion for XXXVI MilanFair; idem per gli <strong>anni</strong> 1959 e 1960; idem, special e<strong>di</strong>tion for XXIVLevant Fair 1960; idem (1961) - special e<strong>di</strong>tion for XXXIX MilanFair.(2) Un precedente delle «cromografie» è costituito da Italia1938-1948 - Sintesi grafico-statistiche, raccolta <strong>di</strong> 11 grafici pubblicatanel 1949.stra centeneria <strong>di</strong> Torino. Altra iniziativa, sempre sulpiano delle pubblicazioni pubblicitarie, è stata l'e<strong>di</strong>zione<strong>di</strong> due opuscoli: Conti economici territoriali -Primi risultati <strong>di</strong> una promettente indagine e Il bilancioeconomico nazionale - Una grande realizzazione scientificadeII'ISTAT, entrambi destinati al grande pubblico,come primo tentantivo <strong>di</strong> informazione economica, malgradotutto così carente oggi in Italia. A questi opuscolipossiamo affiancare l'annuale e<strong>di</strong>zione del Catalogodelle pubblicazioni 1ST AT, che dal 1960 reca in appen<strong>di</strong>ceuna « guida per la ricerca dei dati statistici ».Ultima iniziativa, non per importanza ma in or<strong>di</strong>necronologico, è la riuscita realizzazione nel 1975,del volumetto tascabile Le regioni in cifre, ormai allaseconda e<strong>di</strong>zione, destinato prevalentemente ai giovaniper stimolare in loro il desiderio <strong>di</strong> conoscenze piùapprofon<strong>di</strong>te in materia statistica.422


APPENDICEFBIBLIOGRAFIA STATISTICA UFFICIALE PER MATERIADAL LUGLIO 1926 (*)Questa biblìografia rappresenta il primo tentativo<strong>di</strong> esposizione sistematica per materia delle pubblicazionie<strong>di</strong>te dall'IsTAT dalla sua fondazione (14luglio 1926) ad oggi, e si articola secondo lo schema<strong>di</strong> classificazione che segue, suscettibile <strong>di</strong> perfezionamentie <strong>di</strong> maggiore <strong>di</strong>saggregazione, come qualsiasischema <strong>di</strong> classificazione. Si deve, però, avvertireil lettore che detto schema non è nato da un progettomt:ramente teorico, ma è scaturito «a posteriori»dagli argomenti o materie trattate nelle singolepubblicazioni, che in molti casi <strong>di</strong>fficilmente si prestavanoad un'ulteriore sud<strong>di</strong>visione.SCHEMA DI CLASSIFICAZIONEI - STATISTICHE GENERALI1.1 - PUBBLICAZIONI GENERALI1.2 - ANNALI DI STATISTICA1.3 - PUBBLICAZIONI VARIE1.3.1 - L'attività dell'lsTAT1.3.2 - Leggi e regolamenti dell'IsTAT1.3.3 - Testi e conferenze1.3.4 - Pubblicazioni e<strong>di</strong>te sotto gli auspici dell'lsTAT1.3.5 - Pubblicazioni dell'Istituto internazionale <strong>di</strong>statistica1.3.6 - Pubblicazioni pubblicitarie1.3.7 - Altre2.3 - STATISTICHE MIGRATORIE, DELLA SICUREZZA SOCIALE ESOCIALI VARIE2.3.1 - Statistiche migratorie2.3.2 - Statistiche della sicurezza sociale2.3.3 - Statistiche sociali2.4 - STATISTICHE DELL'ISTRUZIONE2.4.1 - Statistiche dell'istruzione. Generalità2.4.2 - Scuole materne ed elementari2.4.3 - Scuole me<strong>di</strong>e inferiori2.4.4 - Scuole me<strong>di</strong>e superiori2.4.5 - Università2.4.6 - E<strong>di</strong>lizia scolastica2.4.7 - Indagini varie2.5 - STATISTICHE CULTURALI VARIEII - STATISTICHE SPECIALI2,1 - STATISTICHE DELLA POPOLAZIONE2.1.1 - Censimenti della popolazione2.1.2 - Dizionari dei Comuni, atlanti e variazioni territoriali2.1.3 - Movimento naturale della popolazione2.1.4 - Tavole <strong>di</strong> eliminazione2.1.5 - Indagini varie2.2 - STATISTICHE SANITARIE2.2.1 - Statistiche sanitarie. Generalità2.2.2 ~ Statistiche delle cause <strong>di</strong> morte2.2.3 - Statistiche delle malattie2.2.4 - Statistiche ospedaliere2.2.5 - Indagini varie2.6 - STATISTICHE ELETTORALI2.7 - STATISTICHE GIUDIZIARIE2.8 - STATISTICHE AGRARIE, FORESTALI E ZOOTECNICHE2.8.1 - Censimenti2.8.2 - Statistiche agrarie2.8.3 - Statistiche forestali2.8.4 - Statistiche zootecniche2.8.5 - Statistiche meteorologiche2.9 - STATISTICHE INDUSTRIALI2.9.1 - Censimenti2.9.2 - Statistiche correnti e indagini particolari(*) Redatta da SALVATORE DI TOMMASO del Servizio Pubblicazioni e Documentazio ne.


2.10 - STATISTICHE DELL'ATTIVITÀ EDILIZIA E DELLE OPEREPUBBLICHE2.11 - STATISTICHE DEI TRASPORTI E DELLE COMUNICAZIONI2.12 - STATISTICHE DEL COMMERCIO INTERNO E DEL TURISMO2.13 - STATISTICA DEL COMMERCIO CON L'ESTERO2.14 - STATISTICHE DEI PREZZI2.15 - STATISTICHE DEL LAVORO E DELLE RETRIBUZIONI2.15.1 - Statistiche del lavoro2.15.2 - Statistiche delle retribuzi0ni2.16 - STATISTICHE DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE2.17 - STATISTICA DELLA RICERCA SCIENTIFICA2.18 - STATISTICHE SUI CONSUMI2.19 - CONTABILITÀ NAZIONALE2.20 - TAVOLE MONETARIE E FINANZIARIE2.21 - CLASSIFICAZIONI STATISTICHE2.21.1 - Classificazione delle professioni2.21.2 - Classificazione delle malattie2.21.3 - Classificazione delle attività economiche2.21.4 - Classificazioni varieSi deve aggiungere che, proprio per la natura ele caratteristiche particolari che accompagnano inevitabilmentequalsiasi ricerca bibliografica, la presentebibliografia non ha la pretesa <strong>di</strong> essere completa. Ciononostantesi può <strong>di</strong>re che è stata posta la massimacura nel reperire e controllare le singole pubblicazioni,in modo da offrire al vasto pubblico degli utilizza toriuno strumento efficace e - si ritiene - in<strong>di</strong>spensa-bile alla ricerca sociale ed economica (1).(1) Nella bibliografia sono state usate le seguenti abbreviazioni:Annali = Annali <strong>di</strong> statisticaBMS = Bollettino mensile <strong>di</strong> statisticaBMSAF = Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica agraria e forestaleBP = Bollettino dei prezziCSI = Compen<strong>di</strong>o statistico italianoMN = Meto<strong>di</strong> e normeNI = Notiziario ISTATNR = Note e relazioniSuppI. = Supplemento


l -STATISTICHE GENERALI1.1 - PUBBLICAZIONI GENERALI- Annuario statistico italiano, Serie II: voI. IX - 1922-25;Serie III: volI. 7: 1927, 1928, 1929, 1930, 1931, 1932,1933; Serie IV: volI. lO: 1934, 1935; 1936, 1937,1938, 1939, 1940, 1941, 1942, 1943 e cinque supplementiall' Annuario; pubblicati tra il settembre e<strong>di</strong>l novembre 1944: I. Agricoltura e foreste; 2. Industria;3. Comunicazioni e trasporti - Prezzi -Costo della vita - Consumi; 4: Commercio conl'estero; 5. Mercato monetario e cre<strong>di</strong>to - Finanzepubbliche; Serie V: 1944-48, 1949-50, 1951, 1952,1953, 1954, 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1960,1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1968,1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1975, 1976;- Compen<strong>di</strong>o statistico, Serie I: 1927, 1928, 1929,1930, 1931;'~ Compen<strong>di</strong>o statistico italiano,Serie I: 1932, 1933,1934, 1935, J936, 1937, '1938, 1939, 1940, 1941 e1942; Serie II: 1946, 1947-48, 1949-50, 1951, 1952,1953, 1954, 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1960,1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1968,1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1975, 1976;- Italy's statistical abstract, 1953; Italian statisticalabstract, 1954, 1955-56, 1957-58, 1959, 1961, 1962,1963;- Compen<strong>di</strong>o statistico della Regione siciliana, 1950;- Annuario statistico dei Comuni italiani, 1958;- Annuario <strong>di</strong> statistiche provinciali, 1959, 1960, 1961,1962, 1963, 1964-67, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972,1973; 19ì4;- Statistiche sociali (AA.VV.), 1975;-C. Atlante statistico italiano, Parte I - Natalità, mortalità,densità della popolazione (1929); Parte II -Natalità, variazioni della mortalità dal 1911 al 1921,red<strong>di</strong>to me<strong>di</strong>o, frazionamento della proprietà (1933);- Sommario statistico delle regioni italiane (1947);- Sommario <strong>di</strong> stàtistiche storiche dell'Italia, 1861-1955;1861-1965; 1861-1975;- Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica - Dal novembre lJ26all'agosto 1943 come supplemento or<strong>di</strong>nario allaGazzetta Ufficiale; dal settembre 1945 al <strong>di</strong>cembre1949 come supplemento straor<strong>di</strong>nario alla GazzettaUfficiale. Dal gennaio 1950 - nuoVa serie - è pubblicato<strong>di</strong>rettamente dall'IsTAT;. - In<strong>di</strong>catori mensili :... Iniziati nel gennaio 1956, sonostati sospesi nel <strong>di</strong>cembre 1966. La nuova,serie èripresa nel gennaio 1971;- Sintesi grafica della vita economica italiana - Pubblicazionemensile iniziata nel gennaio 1967 e sospesanel <strong>di</strong>cembre 1970;1.2 --- ANNALI DI STATISTICASerie VI,I - Atti concernenti.la costituzione dell'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica e le successive mo<strong>di</strong>ficazioni -Norme legislative e regolamentari concernentil'or<strong>di</strong>namento ed il funzionamento del!' Istituto- Scuole <strong>di</strong> statistica - Esami <strong>di</strong> abilitazionenelle <strong>di</strong>scipline statistiche - Concorsi e iniziativeper promuovere e favorire gli stu<strong>di</strong> statistici(1931);II - L'attività dell' Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nelsuo primo biennio <strong>di</strong> vita (1929);III - LIVI L., Computo della <strong>di</strong>stribuzione degli emigratie dei rimpatriati secondo l'età (Sessennio1920-1925) - Sulle false <strong>di</strong>çhiarazioni della data<strong>di</strong> nascita per i nati alla fine del!' anno e rettificadella <strong>di</strong>stribuzione mensile delle nascitenel triennio 1923-25 - Valutazioni del deficitdemografico. derivante dalla emigrazione e computodella popolazione successivamente all'ultimocensimento (1929);IV - GINI C. e GALVANI L., Di una applicazione delmetodo rappresentativo all'ultimo censimentoitaliano della popolazione - l° <strong>di</strong>cembre 1921(1929); .V - Le caratteristiche delle zone agrarie del Regno(1929);VI - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Riassuntiverbali delle sedute dal 1921 al 1925 eda11926 al 1927 (1930);VII - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Ses-. sione or<strong>di</strong>naria 7 <strong>di</strong>cembre 1929 (1930);VIII - GINI C. e GALVANI L., Tavole <strong>di</strong> mortalitàdella popolazione italiana (1931);IX - Statistica della produzione bibliografica italiananel 1928 (1930);X - GINI C. e DE FI:!i!lTTI B., Calcoli sullo sviluppo. futuro della popolazione italiana (1931);XI - Statistica dell'istruzione elementare nell'anno$colastico 1926-27 (1931);XII - Statistica dell'istruzione me<strong>di</strong>a nell'anno scolastico1926-27 (1931);XIII - Statistica dell'istruzione me<strong>di</strong>a speciale - Statisticadell'istruzione artistica, anno scolastico1926-27 (1932); ,XIV - Statistica dell'istruzione superiore nell'anno accademico.1926-27 "(1933);


xv - Statistica <strong>di</strong> alcune manifestazioni culturali italianenel periodo 1926-1930 (1933);XVI - Relazioni tra frazionamento della proprietà terrieraed alcuni fenomeni demografici in Italia -D'ADDARIO R., L'aggiornamento della popolazionenei compartimenti italiani - SALVE­MINI T., Funzione interpolatrice della <strong>di</strong>stribuzionedei centri secondo il numero degli abitanti(1932);XVII - GALVANI L., Calcolo delle probabilità <strong>di</strong> mortein generale e applicazione alla misura dellamortalità infantile nella popolazione italianadal 1873 in poi - Alcune osservazioni sul VICensimento generale della popolazione italiana,l° <strong>di</strong>cembre 1921 (1931);XVIII - GINI C. e D'ADDARIO R., Intorno alla portatadelle date <strong>di</strong> nascita <strong>di</strong>fferite per i nati allafine dell'anno (1931);XIX - DE MEO G., Distribuzione della ricchezza ecomposizione demografica in alcune città del­/' Italia meri<strong>di</strong>onale alla metà del Secolo XVlII(1931);XX - CIANCI E., Dinamica dei prezzi delle merci inItalia dal 1870 al 1929 (1933);XXI- DI COMITE A., l noli e la bilancia dei debitie dei cre<strong>di</strong>ti in Italia nel periodo 1925-26-27-28(1931);XXII - Revisione delle zone agrarie secondo la circoscrizioneamministrativa dei Comuni in essecompresi al 21 aprile 1931 (1932);XXIII - BARSANTI G., Le vicende del patrimonio dell'azionistaitaliano durante il periodo 1913-1928 (1932);XXIV - DE CASTRO D., La statistica giu<strong>di</strong>ziaria penale(1932);XXV - BARBERI B., Le denuncie ritardate <strong>di</strong> nascitaper i nati alla fine dell'anno nei compartimentied in alcune provincie più caratteristiche dell'Italia(1931);XXVI - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 9-10 gennaio 1931 (1932);XXVII - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Ses­. sione or<strong>di</strong>naria 21-22 <strong>di</strong>cembre i931 (1932);XXVIII - Statistica della produzione bibliografica nel1929 (1932);XXIX - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 14-15 <strong>di</strong>cembre 1932 (1933);XXX - In<strong>di</strong>ce degli Annali <strong>di</strong> statistica dal 1871 al1934 (1934);XXXI - Statistica della produzione libraria italiana nel1930 (1933);XXXII - L'azione promossa dal Governo nazionale afavore dell'incremento demografico e control'urbanesimo (1934);XXXIII - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 4-5 <strong>di</strong>cembre 1933 (1934);XXXIV - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 13-14 <strong>di</strong>cembre 1934 (1935);XXXV - Atti· del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 20 <strong>di</strong>cembre 1935 (1936);XXXVI - ARCARIP.M., Le variazioni dei salari agricoli inItalia dalla fondazione del Regno al1933 (1936);XXXVII - Superficie dei Comuni e <strong>di</strong> altre circoscrizioniterritoriali del Regno d'Italia - Altitu<strong>di</strong>ne, coor<strong>di</strong>nategeografiche, sviluppo dei confini e Comunilitoranei (1936);XXXVIII - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 21 <strong>di</strong>cembre 1936 (1937);Serie VlII - Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> demografia: GALVANI L., Tavole <strong>di</strong> mortalitàdella popolazione italiana 1930-1932; LIVI L.,Sulla maggiore altezza del rischio <strong>di</strong> morte che siverifica fin verso il 35° anno <strong>di</strong> età pei vedovi e levedove; DEL CHIARO A., Sulla mOi'talità infantile nelprimo anno <strong>di</strong> vita; SAVORGNAN F., L'estinzione deimatrimoni; SOMOGYI S., Tavole <strong>di</strong> nuzialità e <strong>di</strong> vedovanzaper la popolazione italiana 1930-1932; MEDA­NI P., Tavole <strong>di</strong> nuzialità italiane per celibi e nubili1930-32; DE VERGOTTINI M., Sulla fecon<strong>di</strong>tà delladonna italiana (1937);II - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 21 <strong>di</strong>cembre 1937 (1938);III - Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statistica agraria ed economica: BARBERIB., Indagine statistica sulle <strong>di</strong>sponibilità alimentaridella popolazione italiana dal 1922 al 1937; AL­BERTARIO P., Le «fattorie» dell'Italia centrale; DEVERGOTTINI M., La produzione <strong>di</strong> frumento in Italiasecondo zone agrarie (1935-1936); SPAGNOLI A.,Sulla comparabilità dei dati concernenti le superficiinvestite a colture legnose agrarie (1939);IV - Atti del Consiglio superiore <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 22 <strong>di</strong>cembre 1938. In appen<strong>di</strong>ce: VAMPA D.,Stu<strong>di</strong>o sui ren<strong>di</strong>menti in<strong>di</strong>viduali <strong>di</strong> alcune categorie<strong>di</strong> impiegati (1939);V - Atti del Consiglio superiore. <strong>di</strong> statistica: Sessioneor<strong>di</strong>naria 21 <strong>di</strong>cembre 1939 (1940);VI -.:. Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> demografia e <strong>di</strong> statistica sociale: SAVOR­GNAN F., Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> microstatistica; DE VERGOTTINIM., Saggio <strong>di</strong> demografia degli italiani all'estero;DEL CHIARO A., In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> riproduzione della popolazioneitaliana 1935-1937; BATTARA P., Le <strong>di</strong>chiarazioni<strong>di</strong>fferite <strong>di</strong> nascita per i nati legittimi alla finedel/'anno nel periodo 1932-38; TIZZANO A., La mortalitàper malattie infettive in Italia,' NOBLE F.,Per una più esatta determinazione della popolazionein età scolastica; TRASIMBNI R., Delinquenza minorile- Stu<strong>di</strong>o giuri<strong>di</strong>co-statistico-sociologico (1940);VII - L'azione promossa dal Governo nazionale a favoredell'incremento demografico - Atti del Consiglio superiore<strong>di</strong> statistica: Sessioni or<strong>di</strong>narie 1940, 1941,1942 (1943);Serie VIlII - Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statistica economica: BARBERI B., Cambioe parità economica della lira; ROSSI RAGAZZI B.,Cambi, prezzi e commercio con l'estero in perio<strong>di</strong><strong>di</strong> deprezzamento monetario; VINCI F., I prezzi me<strong>di</strong><strong>di</strong> Borsa delle azioni; CANALETTI GAUDENTI A.,Caratteristiche strutturali dell' agricQltura italiana;BATTARA P., Indagine sulla concentrazione industrialein Italìa; MORGANTINI A,M., Distribuzione dei red<strong>di</strong>timobiliari nei gruppi etnici della popolazione in Tripoli(1947);426


II - Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statistica metodologica e demografica:BARBERI B., Alcune considerazioni sulla costruzionedei numeri in<strong>di</strong>ci,' DE VERGOTTINI M., Me<strong>di</strong>e, in<strong>di</strong>ci<strong>di</strong> variabilità e <strong>di</strong> relazione; DEL CHIARO A., Sull'assicurazionemalattia; COSTANZO A., La staturadegli italiani ventenni nati dal 1854 al 1920; D'ELIA E.,Le con<strong>di</strong>zioni dei prigionieri italiani in Germaniadurante la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale; SOMOGYI S.,Alcuni dati statistici sulle popolazioni della VeneziaTridentina e Giulia secondo la lingua d'uso degliitaliani,' FAZIO Bo, Sviluppi e caratteri del movimentomigratorio dei Paesi me<strong>di</strong>terranei. (1948);III - Stu<strong>di</strong> sul red<strong>di</strong>to nazionale: GINI C., Contenuto eimpiego delle valutazioni del red<strong>di</strong>to nazionale; BAR­BERI B., Red<strong>di</strong>to nazionale e bilancia dei pagamenti;BARBERI B., Il red<strong>di</strong>to nazionale dell'Italia negli <strong>anni</strong>1938 e 1947-1949; Il prodotto netto per settori economicie la bilancia dei pagamenti: TURBATI E.,Agricoltura, foreste e pesca,' DEL CHIARO A .. e DICOMITE A., Industria, trasporti e comunicazioni; CA­STELFRANCHI M., Fabbricati,' GIANNONE A., Professionilibere ed assimilate, servizi domestici retribuiti,'GIANNONE A., Amministrazione pubblica; COSTANZOA., DELLO JOIO F. e BARSANTI G., La bilancia deipagamenti internazionali (1950);IV - Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> statistica forestale: QUATTROCCHI G., Lesuperfici boscate in Italia al 30 giugno 1947; D'ELIA Bo,Aspetti economici delle utilizzazioni legnose dei boschi;CAMANDONA D., Il prodotto netto forestale in Italianel 1948 coil riferimento alle ripartizioni geografiche;D'ELIA E., Economia e politica forestale: orientamentidelle rilevazioni statistiche (1950);5 :.... Le rilevazioni statistiche in Italia dal 1861 al 1956:BARBERI B., Natura, problemi e tecnica delle rilevazionistatistiche,' FRACASSI R., Or<strong>di</strong>namento dei servizi. statistici,' Operazioni e mezzi meccanografici:IMPERATORI M., Compiti e funzioni del servizio meccanografico,'ALBANESE.R., Co<strong>di</strong>ficazione,' FERRINI M.,Perforazione e verifica; D'ANTuoNO G., I mezzi <strong>di</strong>selezione e tabulazione,' Calcoli, controlli e spoglimeccanografici correnti: FASAN G., I calcoli e i controllimeccanici; DI TORRICE A., Statistiche correnti;Censimenti della popolazione e delle abitazioni: CEC­COTTI M., Rilevazioni,' REVERBERI R., Revisione; GAG­GIOTTI Bo, Spogli,' Censimenti economici: SPAGNOLIA., Censimenti dell'agricoltura; Censimenti indqstrialie commerciali: AUCI M~, Rilevazioni; STENTI M.,Spogli meccanografici (1957);6 - Le rilevazioni statistiche in Italia dal 1861 al 1956:Statistiche del movimento della popolazione: DIRrnNZo P., Movimento anagrafico; Movimento naturale:BARONI V., Matrimoni; CoRTESE L., Nascite;CIFARELLI A., Morti,' Statistiche delle forze <strong>di</strong> lavoroe del movimento migratorio: VITERBO C., Forze <strong>di</strong>lavoro,' MIGNOZZI S., Movimento migratorio conl'estero; Statistiche sanitarie e assistenziali: COCUCCIG., Cause <strong>di</strong> morte e nomenclature nosologiche,' PA­CILIO V., Malattie soggette a denunzia,' Statisticheospedaliere: FuCCI M.L., Istituti <strong>di</strong> cura; COCCHINIC., Ricoverati; SCORDATO C., Assistenza sociale; Statisticheculturali e sociali varie: CATALANI L., Istruzioneelementare; CAPOCASA L., Istruzione me<strong>di</strong>a eartistica,' MARCONE., Istruzione superiore; PROVEN­ZAL A., Statistiche culturali varie; GABRmLE M.,Statistiche sportive; CARUSO F., Statistiche elettorali;Statistiche giu<strong>di</strong>ziarie: RUNCI M., Attività giuri<strong>di</strong>coamministrativae giu<strong>di</strong>ziaria civile; Giustizia penale ecriminalità: DI STEFANO M.I., Fatti delittuosi; POZ­ZILLI A., Attività giu<strong>di</strong>ziaria penale,' JACONOS., Crimina/ità,'JACONO S., Delinquenza minori/e,' . TARAN­TINO A., Istituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena (1957);7 - Le rilevazioni statistiche in Italia dal 1861 al 1956:Statistiche agrarie: ARMANOI R., Qualità <strong>di</strong> coltura,'LEMMI C., Superfici e produzioni agrarie,'GARAVELLIG., Distribuzione dei fertilizzanti e degli antiparassitari,'Statistiche forestali e meteorologiche: SCRIT­TORE O., Superficie e produzione dei boschi; FERRAN­TINI A., Statistiche meteorologiche,' Statistiche dellazootecnia e della pesca: SABBATINI G., Produzionizootecniche,' GIGANTE V., Consistenza del bestiame,'DE FRANCISCI S., Pesca e caccia; Statistiche industriali:SrnSTO V. e BENDINIF., Industrie estrattive,'DE ANGELIS E., Industrie agricolo-manifatturiere; Srn­STO V. e BENOINI F., Industrie estrattivo-manifatturiere;CARDI F., Industrie chimiche e industria dellacarta; SrnsTo V. e BENDINI F., Elettricità e gas,' Statistichedell'attività e<strong>di</strong>lizia e delle opere pubbliche:DE NICOLA I., Attività e<strong>di</strong>lizia,' RANUCCI G., Operepubbliche; Statistiche dei trasporti: SARTI S., Trasportiinterni;VINcELLI P., Movimento della navigazionemarittima,' SILVESTRO G., Trasporti aerei; Statistichedel commercio interno: MONTANI R., Commerciointerno; VITTI M., Statistiche alberghiere,' Statistichedel commercio con l'estero: JACOVACCI M.,Commercio speciale d'importazione e <strong>di</strong> esportazione;Russo S., Commercio <strong>di</strong> transito; SIRAVO G., Depositidoganali e depositi franchi; AUCI M., Valore aggiuntoindustriale e commerciale; Statistiche dei prezzi e deisalari: BARSANTI G., Prezzi all'ingrosso,' GIOVANNINITAPPI L., Prezzi al minuto,' SCHIMIZZI D., Salari(1958);8 - Lerilevaziom statistiche in Italia dal 1861 al 1956:Modelli <strong>di</strong> rilevazione: 1. Censimenti - Statistichedemografiche e sociali; 2. Statistiche dell'attività produttiva- Statistiche economiche generali (1959);9 -Indagine statistica sullo sviluppo del red<strong>di</strong>to nazionaledell'Italia dal 1861 al 1956: BARBERI B., Generalitàsui meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo e principali risultati,'Fonti statistiche e proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> calcolo dei variaggregati del conto economico nazionale : MERCATII., ARMANOI R., SABBATINI G., GARAVELLI G., SPA­GNÒLI A., VICINI O., LEMMI C., FERRUCCI G. e ROSIM., Valore aggiunto e prodotto netto dell'agricoltura,foreste e pesca,' SlEsto V., DI COMITE A., DE ANGE-,LIS E., Purro L., AGOSTINELLI A., DE NICOLA I. eRESTA P., Valore aggiunto e prodotto netto delle attivitàindustriali,' SARTI S., VINCELLI P., SILVESTRO G.,MONTANI R., MUSONE A, VITERBO C., QUIRINO P.e CIRACI' F., Valore aggiunto e prodotto netto delleattività terziarie; CASTELFRANCHI M., FERRUCCI G.e PINTO L., Valore aggiunto e prodotto netto dei fabbricati;COSTA E., Valore aggiunto e prodotto nettodella Pubblica Amministrazione; BORIONI M., VIN­CELLI P., SARTI S., SILVESTRO G., MONTANI R., Co­STA E., MIGNOZZI S., AGOSTINELLI A., CARRARA F.,COSTANZO A. e DELLO JOIO F., Bilancia dei pagamenti,'SPAGNOLI F., QUIRINO P., AGOSTINELLI A.,SIESTO V. e FERRUCCI G., Consumi e investimenti(1959);lO -GIUSTI F. e ANGELONI R., Tavole <strong>di</strong> mortalità dellapopolazione italiana 1950-53 e 1954-57 (1959);Il - Indagine statistica sui bilanci <strong>di</strong> famiglie non agricolenegli <strong>anni</strong> 1953-54: BARBERI B. e BARSANTI G.,Aspetti teorici delle indagini sui bilanci <strong>di</strong> famiglia;BARBERI B. e BARSANTI G." Aspetti metodologici dell'indagine;BARBERI B. e BARSANTI G., Alcuni princi-


pali risultati,' GIUSTI F. e GUARINI R.; Elasticità deiconsumi (1960);12 - Primi stu<strong>di</strong> sui conti economici territoriali: GIAN­.NONE A., Generalità sui meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo e principalirisultati,' Fonti statistiche e proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> calcolodei vari aggregati del conto economico nazionale:ARMANDI R., DI CRECCHIO R.,CALLEGARI A., Ruz­ZOLINI L.,PAPPALARDI L., LAZZARI M., GARAVELLIG., GIGANTE V., DE DONNO M., ORSI A.,PANERAIT., DE FRANCISCI S., FERRUCCI G. e BUCCI M.,Valore aggiunto e prodotto netto dell' agricoltura, forestee pesca,' AUCI M., RUNCI M., CARLESIMO C.M.,BENDINI F., CASTELLARI M.,BANDINI M~L., CARDIF., DE ANGELIS E. e DE NICOLA I., Valore aggiuntoe prodotto netto delle attività industriali; VALENTI F.,BORDONARO G., SILVESTRO G., MONTANI R., ALES­SANDRINI M. e GIOVANNINI G •., Valore aggiunto eprodotto netto delle attività terziarie,' SANTEUSANIOA., CECCARELLI M. e GOLISANO S., Bilancia dei pagamenti,'SIESTO V., ORSI A.M., AGOSTINELLI A. eQUIRINO P., Consumi ed investimenti (1960);13 - Statistica me<strong>di</strong>ca - Atti del primo simposio (Roma,. 11-12 giugno 1961): MAROI L., Presentazione delSimposio; BARBERI B., Le statistiche sanitarie. al ser- ,vizio dell'indagine scientifica nel campo della me<strong>di</strong>cina,'MAURIZIO E. e HECHT-LuCARI G., Contributidella statistica al futuro progresso clinico e scientificoin campo ginecologico," CATTANEO L., La statisticanello stu<strong>di</strong>o dei tumori maligni ginecologici; DEBIASIE. e PAPADIA S., L'abortività in Italia alla luce deidati statistici,' SIRTORI C., Aspetti statistici del carcinomamammario; ALICINO R. e PIETROIUSTI G., Considerazioniclinico-statistiche sulla gravidanza oltre iltermine; AZZARONE M. e INSINNA F., Le car<strong>di</strong>opatiein gravidanza presso la Clinica Ostetrica" e Ginecologicadell'Università <strong>di</strong> Palermo; CENTARO A.e FORLEOR., L'indagine statistica applicata all'analisi <strong>di</strong> alcunifattori influenti sulla durata <strong>di</strong> gravidanza; DOGLIOTTIV. e ALESSANDRI S., Aspetti della gestazione e delparto nelle gravide attempate sotto il profilo statiJtico;FISCHETTI . N., Il certificato <strong>di</strong> assistenza al parto,'FRASCA G., Rilievi statistici sull'ora del parto; GUA­STALLA L. e PEZZUTO P., Stu<strong>di</strong>o statistico ilell'influenzadel magnetismo terrestre sul travaglio <strong>di</strong> parto,' GUA­STALLA L. e PEZZUTO P., Tentativo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o statisticodell'influenza dei fattori meteorologici sull'inizio deltravaglio <strong>di</strong> parto,' LA TORRETTA G. e BARONE A.,Indagini sulla incidenza delle malformazioni fetalinella Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Università<strong>di</strong> Napoli (1946-56); MAGGIORA-VERGANO T. e ZI­CHELLA L., Mortalità feto-neonatale per pre-eclampsiaed eclampsia nella Clinica Ostetrica e Ginecologicadell'Università <strong>di</strong> Roma; MALCOVATI P., Necessità <strong>di</strong>una univoca definizione statistico-nosologica della mortalitàperinatale e dell'aborto,' MASSONE G. e ORFEIA., Modalità delle rilevazioni statistiche perio<strong>di</strong>chepresso la Clinica Ostetrica e Ginecologica dell'Università<strong>di</strong>Perugia,' PALADINO T. e SERRAO C., Importanza. dell'indagine statistica per alcuni elementi <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zioin campo ostetrico; PEZZUTO P., GUASTALLA L. e Do­RIA MIGLIETTA F., Proposta <strong>di</strong> statistica sui risultatidella preparazione al parto col metodo psicoprofilattico;PIETROIUSTI G. e ALiCINO R., La gravidanza nelledonne anziane; ROMUSSI P., TOSCHI P., MAURIZIO B.eMENEGALE B., L'incidenza dell'interruzione abortivadella gravidanza presso l'Ospedale Civile <strong>di</strong> Venezia­Mestre (1957-1960); ROMUSSI P., TOSCHI P., MAU­RIZIO B. e MENEGALE B., Frequenza della congestionepelvica secondaria a vizi <strong>di</strong> posizione dell'utero; Ro­MUSSI P., TOSCHI P., MAURIZIO B. e MENEGALB B.,Rilievi sullg nati e neonati-mortalità nella gravidanzaprotratta presso l'Ospedale Civile <strong>di</strong> Venezia-Mestre,'SEVERI F., Cause <strong>di</strong> morte neonatale precoce degliimmaturi,' UNGARI C., COCCIANTE G., PACHI' A. ePOZZI V., Alcuni dati statistici sui nati nella ClinicaOstetrica e Ginecologica dell'Università <strong>di</strong> Roma(1946-60); UNGARI C., COCCIANTE G., PACHI' A. ePOZZI V., Rilievi clinico-statistici sull'immaturità(1946-60); UNGARI C., COCCIANTE G., PACHI' A. ePOZZI V., Incidenza delle gestosi e della relativa natie neonati-mortalità (1950-60); VALLE G., In<strong>di</strong>spensabilitàe modalità della documentazione statisticaperio<strong>di</strong>ca in un piccolo Istituto Ostetrico e Ginecologico,'ZICHELLA L. e BARBERI M., Fenomeni meteorologicied eclampsia; ZICHELLA L. e PIETROPAOLO F.,Fattori sociali del parto prematuro,' MONTALENTI G.,Gli stu<strong>di</strong> statistico-sanitari e la genetica' umana; CA­VALLI-SFORZA L., I fattori letali nell'Uomo,' BARBERIM., Alcuni dati statistici sulle malformazioni congenite,'MORGANTI G., Aspetti statistici della 'malattiaemolitica del neonato,' RrrOSSA P., La mortalità perinatale,'DOGLIOTTI V. e FERRARO C., Rilievi clinicostatisticisull'importanza dell'i<strong>di</strong>otipo nella manifestazionedelle neoplasie mali moris dell'ovaio,' FERRAROF. e SERIO A., Indagini statistiche sulla genetica delleneoplasie; GEDDA L., BRENCI G.,MAGISTRETTI S. eMAGISTRETTI F., Analisi popolazionistica dell'etniavaldostana attraverso il fenomeno gemellare,' MORINIA. e POZZI V., Rapporto fra incompatibilità ABO e<strong>di</strong>soimmunizzazione nel sistema Rh; POZZI V. e Mo­RINI A., Rapporto fra manifestazioni cliniche e sierologianell'incompatibilità materno-fetale ABO; POZZIV. e Russo R., Stu<strong>di</strong>o statistico sulla mortalità perinatalein primi gravide Rh negative successivamente iso-. immunizzate; HECHT-LuCARI G.,. Problemi <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namentoe <strong>di</strong> utilizzazione della doèumentazione statisticanosocomiale,' BUSCA L., Collaborazione deglienti previdenziali nelle ricerche ostetrico-ginecologiche;SOMOGYI S., Analisi del matètiale statistico degli entiprevidenziali nel campo ostetrico-ginecologico,' TIZ­ZANO A., Ricerca me<strong>di</strong>ca e metodo statistico,' POMpou.G., Problemi <strong>di</strong> metodologia statistica nella sperimentazione(1962);14 - Statistica me<strong>di</strong>ca - Atti del secondo simposio(Roma, 27-28 ottobre 1963): Discorsi introduttivi<strong>di</strong> DE MEO G., CRAMAROSSA S. e MAZZA C.; TIZ­ZANO A., La statistica nello stu<strong>di</strong>o dei tumori,' DECASTRO D., Le variazioni nel tempo della mortalitàper tumori secondo la loro localizzazione; L'ELTOREG" Le rilevazioni del fenomeno tumorale in rapportoalla probabile etiologia; CHìAROTTI G., I Centri oncologicinegli stu<strong>di</strong> statistico-epidemiologici delle malattieneo plastiche; SOMOGYI S., Per un registro oncologiconazionale; VERGA P., Introduzione ai lavoridella Sessione; DI MACCO G., Statistica e sperimentazioneoncologica; MACCACARO G.A.e GUIDOTTIO.G., Il metodo' statistico nella programmazione enell' analisi degli esperimenti in oncologia,' SQUARTINIP.e SEVERI L., Analisi statistica dei fattori che influenzanola trasmissione del« mammary tumour virus» daparte del maschio,' BARBERI B., l modelli teorici nellericerche me<strong>di</strong>che sulle popolazioni umane; CACCCURIS., Utilità della tecnica statistica nelle ricerche suitumori <strong>di</strong> natura professionale,' MORGANTI G. e BEOL­CHINI P.E., Metodologia e risultati delle ricerche sullafamiliarità neo plastica; !ADEV'AIA F., CIRRI:NCIONE A. eGOLINI A., Ricerche statistiche sui tumori nell'Esercito,'MARGOTTINI M. e POLIZZI F., I problemi dellericerche statistiche sui tumori; L'importanza dei servizi<strong>di</strong> epidemiologia e statistica negli Istituti specializzatiper lo stu<strong>di</strong>o e la cura dei tumori; BASERGAA., Alcune considerazioni sui compiti e sui meto<strong>di</strong>della statistica oncologica nella clinica e nella' terapia428


me<strong>di</strong>ca,' BENASSI E. e V ALDAGNI C., Analisi statisticasu un gruppo <strong>di</strong> cancerosi sottoposti a ra<strong>di</strong>o terapia,'BUCALOSSI P., TURRI M. e VERONESI V., Il problemadel campionamento negli esperimenti <strong>di</strong> terapia antitumorale,'MESSINI M., PIACENTINI G. e CAIRELLA M.,Il criterio statistico nella valutazione dei dati clinicie terapeutici sùi tumori; VALDONI P. e FICARIA., Lastatistica nella valutazione dei risultati della terapiachirurgica dei tumori; BARBERI M., Recenti modelliteorici sulla carcinogenesi,' BRUNO V., Distribuzioneregionale dei decessi per tumori e schema probabilisticomarkoviano,' DOGLIOTTI V. e FERRARO C., In<strong>di</strong>rizzimetodologici <strong>di</strong>· stu<strong>di</strong>o della genetica oncologicain ginecologia; FRACASSO I. e GUARINI R., Analisi statisticadella mortalità per tumori broncopolmonari inItalia,' GUASTALLA L. e DE PAULINI G., Indagine statisticasull'incidenza <strong>di</strong> manifestazioni tumorali <strong>di</strong>interesse ginecologico in una zona ilidustriale <strong>di</strong> Genova,'MOGGIAN BARBAN G., La mortalità per tumorimaligni nell'apparato genitale femminile nella zonabasso-polesana nel quinquennio 1958-1962. Organizzazionee mezzi <strong>di</strong>agnostici; MORGAN)'I P., OLMERIA., SODANI F., SULPRIZIO F.e PORZIA E., Distribuzioneterritoriale della mortalità per tumori maligniin Italia; SERIO A., Le ricerche statistiche sui tumorinell'ambito della popolazione italiana assistita dall'INAM;SOMOGYI S., Geografia della mortalità tumoralein Italia; ALI CINO R. e NATALE M., Stu<strong>di</strong>oclinico-statistico su 36 casi <strong>di</strong> cancro dell'endometrio,'CAGETTI M., Valutazione statistica dei risultati dellaterapia chirurgica del carcinoma del colon destro edel trasverso,' CAPPELLINI G. e OLIVA G., I risultatia <strong>di</strong>stanza' del trattamento chirurgico del cancro delpolmone. Considerazioni statistiche; DANIELE G.M. ePICARDI C., L'adenocarcinoma ex ulcera gastrica,' DA­NIELE G.M. e PICARDI C., Rilievi statistici su 854 casi<strong>di</strong> cancro dello stomaco; DE BELLA E., Rilievi clinicostatistici.su 307 casi <strong>di</strong> cancro della mammella,' DE­BIASI E. e PAPADIA S., L'indagine statistica sui carcinomiuterini. Valutazione dei risultati terapeutici,' DEMARIA A., BERTINI P. e DE BELLA E., Rilievi familiarie anamnestici remoti su 1.000 malati <strong>di</strong> cancro delpolmone,' DE MARIA A., BERTINI P. e DE BELLA E.,Stu<strong>di</strong>o sulle abitu<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> vita dei malati <strong>di</strong> cancro polmonare,'DE MARIA A., DE BELLA e E. BERTINI P.,Sul quadro clinico dei malati <strong>di</strong> cancro del polmone,'DE MARIA A., DE BELLA E. e BERTINI P., Percentualie criteri <strong>di</strong> operabilità in 1.000 malati <strong>di</strong> carcinomadel polmone,' DE PAULINI G. e GUASTALLA L., Tumorimaligni <strong>di</strong> interesse ginecologico trattati nell'OspedaleGalliera <strong>di</strong> Genova nel periodo 1958-1962,' DOGLIOTTIG.C. e GAVOSTO F., Valutazione clinico-statistica neirapporti tra cancro e ipertiroi<strong>di</strong>smo; GAMBOTTO C.,Rilievi statistici sulla frequenza dei tumori dell' apparatogenitale femminile in una popolazione <strong>di</strong> gran<strong>di</strong>multipare; GIORDANO A., GRAMPA G. e CAMERINI RI­VIERA L., Mo<strong>di</strong>ficazioni della frequenza dei tumorimaligni al tavolo anatomico. Rilievi statistici comparativitra i quinquenni 1926-1930 e 1956-1960,' LOTTIG., Derivazioni ed osservazioni sui dati statistici raccoltidall'University College Hospital <strong>di</strong> Londra neimalati <strong>di</strong> tumore maligno nel periodo 1946-50; PI­CARDI C. e DANffiLE G.M., Lo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>ffusione/infatica regionale in rapporto alla ra<strong>di</strong>calità dellaterapia chirurgica del cancro dello stomaco,' PICARDIC., DANIELE G.M. e BECELLI S., I risultati a <strong>di</strong>stanzadella terapia chirurgica del cancro dello stomaco;PIccmOTTI R. e BECELLI S., Osservazioni statistichesui risultati a <strong>di</strong>stanza della lobectomia e della pneumonectomianel trattamento del cancro· primitivo delpolmone; PORZIO D. e PORZIO R., Osservazioni statistichesui risultati funzionali degli interventi ra<strong>di</strong>caliper cancro del colon sinistro e del retto; PORZIO R. ePORZIO D., L'analisi statistica dei risultati a <strong>di</strong>stanzadella cura chirurgica del cancro del colon sinistro edel retto in rapporto alla <strong>di</strong>ffusione locale e linfaticadel tumore,' ROMUSSI P., Toscm P., MAURlZIO B.,MENEGALE B. e DOGÀ P., I tumori degli annessi. Contributostatistico,' ROMUSSI P., Toscm P., MAURIZIOB., MENEGALE B. e DOGÀ P., Rilievi statistici sui tumoridell'utero,' Tòscm P., MAURIZIO B., MENEGALEB. e DOGÀ P., Gravidanza e tumori dell'utero e degliannessi,' ANGLESIO E. e MOTTURA G., La registrazionedei tumori; BALLI L., L'istituzione <strong>di</strong> un registro ita-.liano del cancro,' BIANCALANA L., Difficoltà dell'indaginestatistica sui tumori in Italia,' CANAPERIA G.A. eFRACASSO I., Le statistiche del cancro nel quadrodella collaborazione sanitaria europea; CARA VAGLIOSF., Enti mutuo-previdenziali e ricerche sui tumori,'CECI A., Criteri dell'ENPAS per la rilevazione statisticadei 'tumori,' CUCINOTTA U., Osservazioni sull'organizzazionedei servizi statistici presso il Centro perla <strong>di</strong>agnosi e la cura dei tumori <strong>di</strong> Messina,' FOSSATIF., Il collegamento funzionale tra «schermografia to-, racica <strong>di</strong> ,accettazione» e «Centro meccanografico»nell'Ospedale Maggiore <strong>di</strong> ,Milano,' FRACASSO I. eGUARINl R., Il registro del cancro nella . lotta controi tumori,' LOTTI G., Per una statistica clinica dei tumorimaligni. Osservazioni e proposte,' MASSONE G.,Schema <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ficazione per una elaborazione statisticadei risultati del trattamento delle neoplasie malignedell'apparato genitale femminile,' MOLA G., Larilevazione statistica dei tumori in alcuni paesi europei,'NoÈ C., Osservazioni sulla adattabilità della classificazioneTNM ai tumori broncopolmonari,' VAL­SEccm F., Valutazione della schermografia <strong>di</strong> accettazionein un ospedale generale come metodo <strong>di</strong> rilevazione<strong>di</strong> neoplasie toraciche ignorate,' DE MIio G.,Conclusione ai lavori (1964);15 - DE MEO G., Produttività e <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>toin Italia nel periodo 1951-63: Appen<strong>di</strong>ci: GIUSTI F.,Sulla <strong>di</strong>saggregazione del progresso tecnico,' TALAMOM., Sul valore monetario del capitale umano e sueapplicazioni alle misure della produttività,' SEROTINII., Distribuzione del red<strong>di</strong>to ai fattori,' VITERBO C. eSEROTINI I., Gli occupati presenti in Italia dal 1951al 1963,' AGOSTINELLI A., Valutazione del capitalefisso interno per settori <strong>di</strong> attività economica e perripartizioni territoriali alla fine del 1961; SIESTO V. eESPOSITO G., Calcolo della serie del capitale per ilperiodo 1951-63 (1965);16 -' Stu<strong>di</strong> statistici . sulla fiilanza pubblica - Atti delprimo convegno (Roma, 7-8 aprile 1965): Discorsiintroduttivi <strong>di</strong> DE MEO G. e TREMELLONI R.; SCOTTOA., Analisi critica delle statistiche fiscali attualmente<strong>di</strong>sponibili,' PARRAVICINI G., Le statistiche finanziarienel quadro della contabilità nazionale,' BAGNOLI B.,Le statistiche finanziarie della Direzione Generale delleTasse e Imposte In<strong>di</strong>rette sugli Affari,' BARBERI B.,Problemi tecnici <strong>di</strong> rilevazione statistica dei dati finanziari,'BAUDRIER J., Utilisation des statistiques fiscalesdans le cadre d'une programmation économique envaleur,' BERMAN L.S., Financial statistics for the publicsector in the United Kingdom,' BLATZHEIM A., Uberblickilber <strong>di</strong>e in der Bundesrepublik Deutschlandvorhandenen Finanz- und Steuerstatistiken; BUSCEMAS., Strumenti per rendere operante la vigilanza" sulleentrate da parte della Corte dei Conti e prospettiveche ne <strong>di</strong>scendono per la finanza pubblica,' CARIGLIAC., Rilevazioni statistiche della Direzione Generale delContenzioso del Ministero delle Finanze,' COMANDINIG., Rilevazioni statistiche riguardanti le Imposte Dirette;COSTANTINO C., Le finanzf! pubbliche in Pie·monte; FANTOZZI A., Statistiche finanziarie curate29


dalla Direzione Generale delle Dogane e Imposte In<strong>di</strong>rettedel Ministero delle Finanze; GIORGETTI A.,Analisi dei dati riguardanti il recupero <strong>di</strong> alcuni imponibilid'imposta da parte degli uffici finanziari, inrapporto al fenomeno dell'evasione,' MAGNO E., Sullestatistiche dell' Amministrazione del Catasto e dei ServiziTecnici Erariali; MEZZASALMA V., Rilevazionistatistiche in materia <strong>di</strong> finanza locale; RIERA A., Lastatistica fiscale nel quadro dell' economia aziendale;STOCKFISCH J.A., Alternative methods of tax classification,five countries, 1952-1962; AMMINISTRAZIONEFEDERALE ELVETICA DELLE CONTRIBUZIONI, SEZIONEDELLA STATISTICA, La statistica finanziaria e fiscalein Svizzera; DE VERGOTTINI M., Impiego delle statistichefinanziarie per indagini economico-sociali; AMATOV., Concentrazione dei red<strong>di</strong>ti e sviluppo economico;BAGNOLI B., In<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> elasticità dei tributi; BONIFA­CIO G., Intorno ad una metodologia per valutare lapressione fiscale in<strong>di</strong>retta nei consumi domestici; CA­STELFRANcm M., L'utilizzazione dei catasti per indaginieconomico-sociali e per ricerche riguardanti lavalutazione del red<strong>di</strong>to e della ricchezza nazionale;CREMONA DELLACASA D., L'andamento del red<strong>di</strong>toprodotto in Piemonte nell'un<strong>di</strong>cennio 1952-1963, neivari settori <strong>di</strong> attività economica; CUTOLO L, La programmazionelineare nella finanza pubblica; DIOTAL­LEVI F., Un tentativo per la valutazione del risparmiodelle imprese sulla base del materiale statistico <strong>di</strong>sponibilepresso l'Amministrazione finanziaria; FIGÀ-TA­LAMANCA M., Un metodo per la valutazione del red<strong>di</strong>toprodotto nelle regioni, nelle provincie e nei comuni;GAETA A., Un metodo <strong>di</strong> analisi delle variazionidel gettito dei tributi; LOMBARDI M., Sul costoper l'erario <strong>di</strong> talune forme d'intervento a favore <strong>di</strong>particolari imprese e contributo della statistica al suocalcolo; MANFRA M.R., Statistiche fiscali ed economiapsicologica; MARESCA V., Un in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> tentataevasione per la imposta complementare sul red<strong>di</strong>to;MARESCA V., Analisi dei bilanci comunali in relazioneall'ampiezza demografica dei comuni; MONDANI A.,Una formulazione assiomatica delle leggi del/' evasionefiscale; NAPOLITANO G., Incidenza dei contributi socialisul red<strong>di</strong>to dei lavoratori, sulla <strong>di</strong>soccupazione,sui prezzi e sul potenziale produttivo della nostra economia;PIZZIGALLO V., Finanziamenti pubblici nel settoreforestale e montano; SELAN V., Un tentativo <strong>di</strong>riclassificazione funzionale dei bilanci delle amministrazionilocali; DE MEO G., Conclusione ai lavori(1965);17 - Sviluppo della popolazione italiana dal 1861 al1961: MORTARA G., L'Italia nella rivoluzione demografica1861-1961; SOMOGYI S., Evoluzione dellapopolazione attraverso il tempo; GIUSTI F., Bilancidemografici della popolazione italiana dal 1861 al1961; NATALE M., Stima retrospettiva della popolazioneresidente provinciale nel periodo 1951-1961; CEC­COTTI M., Popolazione accentratCl e sparsa; SPAGNOLIF., Popolazione urbana e rurale; FERRANTINI A., Variazioniterritoriali delle regioni; D'AGATA C., Composizionedella popolazione secondo ['attività lavorativa;SPAGNOLI F., Famiglie; CAPODIFERRO A., Abitazioni;NOBLE F., Istruzione scolastica; SOMOGYI S.,Nuzialità; DE VERGOTTINI M., Natalità e fecon<strong>di</strong>tà;.TIZZANO A., Mortalità generale; CANAPERIAG.A.,Malattie infettive e parassitarie; TIZZANO A., Mortalitàper tumori, malattie car<strong>di</strong>ovascolari e del sistemanervoso; BARBENSI G., Mortalità per altre malattie;SOMOGYI S., Cause <strong>di</strong> morte imprecise ed ignote nellastatistica italiana; Russo G., Malattie soggette a denunciaobbligatoria; MARROCCHI G., Movimento migratoriocon l'estero; LEMMI C., Luoghi <strong>di</strong> nascitadei censiti; DIRIENZO P., Movimento migratorio in-terno in base alle iscrizioni e cancellazioni anagraficheper trasferimento <strong>di</strong> residenza; SOMOGYI L., Bibliografia(1965);18 - Statistica me<strong>di</strong>ca: - Atti del terzo simposio (Roma,29-30 novembre 1964): DE MEO G., Presentazionedel simposio; DE CASTRO D., L'influenza delle <strong>di</strong>agnosinella statistica delle malattie car<strong>di</strong>ovascolari;FEDERICI N., La mortalità per malattie car<strong>di</strong>ovascolarinelle regioni italiane; MASINI V. e CONCINA B., Datistatistici sulla morbosità per malattie car<strong>di</strong>ovascolariin Italia; PUDDU V., La statistica nello stu<strong>di</strong>o epidemiologicodelle malattie car<strong>di</strong>ovascolari; AJELLO L.,MELIS M. e DE MARCO S., Frequenza dell'infarto delmiocar<strong>di</strong>o osservata nell'Istituto <strong>di</strong> anatomia ed istologiapatologica dell' Università <strong>di</strong> Roma - Importanzadel rilievo statistico anatomo-clinico nello stu<strong>di</strong>o dellemalattie car<strong>di</strong>ovascolari,' GREPPI E, e CAINI B" Ipertensioniarteriose, infarti, miocar<strong>di</strong>osclerosi nel panoramadelle età presenili e senili, su statistica <strong>di</strong> 12<strong>anni</strong> della Clinica Me<strong>di</strong>ca <strong>di</strong> Firenze e del CentroCar<strong>di</strong>ologico annesso; IADEVAIA F" FARINA A. e Go­LINI A" Ricerche statistiche sulle malattie car<strong>di</strong>ovascolarinell'Esercito; LAPICCIRELLA V, e SALVI F., Sull'assenza<strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari tra i pastori noma<strong>di</strong>della Somalia che si alimentano <strong>di</strong> solo latte<strong>di</strong> cammella; STRANO A, e BIANCONE S., Osservazionie considerazioni sui dati statistici riguardanti le car<strong>di</strong>opatievalvolari acquisite; VALDONI P. e REALE A.,Valore della elaborazione statistica nella <strong>di</strong>agnosi dellecar<strong>di</strong>opatie; VALLEBONA A., AGNESE G, e PASSERI A"Utilizzazione della schermografia nel rilevamento statisticodelle malattie car<strong>di</strong>ovascolari; VILLA L., Problemidell'infarto miocar<strong>di</strong>co esaminato dal punto <strong>di</strong>vista statistico; AJELLO L. e CECCAMEA A" Rilievi statisticied anatomopatologici sulle car<strong>di</strong>opatie congeniteosservate nell'Istituto <strong>di</strong> anatomia patologica dell'Università<strong>di</strong> Roma nel decennio 1951-60; ALBERTI G.,Per un eventuale contributo alle indagini statistichesulle car<strong>di</strong>ovasculopatie degli anziani da parte dei Centrime<strong>di</strong>co-sociali specializzati; ALiCINO R. e NATALEM" Rilievi clinico-statistici e sociali sulle car<strong>di</strong>opatiein gravidanza osservate nel reparto ostetrico-ginecologicodell' Arcispedale SS. Salvatore a S. Giov<strong>anni</strong> <strong>di</strong>Roma negli <strong>anni</strong> 1955-1964; ANTONIOTTI F., PEZZERIV, e BERARDI A., «Morbosità esistente» per car<strong>di</strong>opatiearteriosclerotichenei pensionati assistiti dall'INADELdurante l'anno 1963; BARBERI M" Sulleprobabilità <strong>di</strong> morte per malattie car<strong>di</strong>ovascolari; BLA­SUCCI E" CAGETTI M. e BRUNETTI E., La simpaticectomialombare nelle insufficienze vascolari cronichedegli arti inferiori, Valutazione statistIca dei risultatiimme<strong>di</strong>ati; BLASUCCI E., PICCmOTTI R. e CAGETTI M.,Localizzazione delle ostruzioni nelle insufficienze arteriosecroniche degli arti inferiori. Stu<strong>di</strong>o statisticosu 1.000 casi; BOER G.E" Considerazioni clinico-statistichesulla infezione streptococcica e sulle car<strong>di</strong>opatiereumatiche dell'infanzia nel Mandamento <strong>di</strong>Portogruaro; BRUNO V., Mortalità, nel periodo 1952-1961, per malattie del sistema circolatorio, secondotavole <strong>di</strong> eliminazione; BUSI R, e SANTACROCE P., Opportunità<strong>di</strong> unificazione, ai fini statistici, delle classificazionisocio-anamnestiche e nosologiche nei servizi<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina scolastica, con particolare riferimento allapatologia car<strong>di</strong>ovascolare; CACCURI S. e COLICCHIO G.,Indagine statistica sulle car<strong>di</strong>opatie nei lavoratori; CA­GETTI M., BLASUCCI E, e BRUNETTI E., I risultati a<strong>di</strong>stanza della ganglionectomia lombare nelle insufficienzevascolaricroniche degli arti inferiori; CAGETTIM., PICCmOTTI R. e BRUNETTI E., Alcuni dati statisticinello stu<strong>di</strong>o delle insufficienze vascolari cronichedegli arti inferiori; CAIRELLA R, e VEccm L., Problemi<strong>di</strong> sperimentazione clinica controllata per la valuta-430


zione terapeutica dell'alfa-tocoferilchinone nel trattamentodella ipertensione arteriosa,' CALI' G.e PIETRO­PAOLO C., Incidenza del danno epatico e renale neicar<strong>di</strong>opatici con insufficienza circolatoria sottoposti altrattamento protratto con <strong>di</strong>uretici tiazi<strong>di</strong>ci,' CANAPE­RIA G.A. e VANNUGLI F., Alcune considerazioni sullarilevazione delle malattie car<strong>di</strong>ovascolari nel quadrodella collaborazione europea in campo sanitario,' CA-,NELLA C., Indagine statistico-clinica su alimentazione,colesterolemia ed aterosclerosi nella provincia <strong>di</strong> Ferrara;CARAVAGLIOS F., Schema <strong>di</strong> un programma perla lotta contro le malattie <strong>di</strong> cuore,' CECI A., Analisidei casi <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari del <strong>di</strong>pendenti delloStato, risultanti dalle statistiche dell' ENP AS; CHEe­CACCI L., MELONI C. e ROMERO B., Prevalenza dellecar<strong>di</strong>opatie ischemiche in <strong>di</strong>pendenti comunali addettiai lavori sedentari; CHIURGO G.A. e GAMBULI N., Epidemiologiapatologica car<strong>di</strong>ocircolatoria raffrontataalla frequenza delle malattie sociali ed alle con<strong>di</strong>zioniigienico-sanitarie e socio-economiche del Lazio dal1951 al 1961; CIANI G. e SACCHI L., Incidenza statisticadei blocchi <strong>di</strong> branca su un gruppo <strong>di</strong> 7.998 soggettiin età compresa tra i 40 e gli 80' <strong>anni</strong>,' CORTIL., BETTI C. e BARONCELLI F., Stu<strong>di</strong>o statistico sullecar<strong>di</strong>opatie in una popolazione ospedaliera <strong>di</strong> ultrasessantacinquenni;DANIELE G.M., Rilievi clinico­. statistici sugli aneurismi dell'aorta addominale; DA­NIELE G.M., Rilievi clinico-statistici sugli aneurismidell'aorta toracica,' DEL REGNO F., Osservazioni clinico-statistichesu <strong>di</strong> un gruppo <strong>di</strong> car<strong>di</strong>opatici,' DEPAULINl G. e GUASTALLA L., Considerazioni sulle mo<strong>di</strong>ficazionicar<strong>di</strong>ache· nelle donne portatrici <strong>di</strong> fibromiuterini,' DI BENEDETIO A., INDOVINA T. e DI BLASIS., Sull'incidenza della car<strong>di</strong>opatia arteriosclerotica insenili in<strong>di</strong>genti; DI COMITE L., Primi risultati <strong>di</strong> unaricerca sulla mortalità da malattie del sistema circolatorio;DOGLIOTTI G.C. e BRAGUZZIB., L'ecg pre epost~operatorio nella coartazione aortica. Stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>56 casi;'FANTINI F., MORACE G. e CORRADI F., Frequenzadelle manifestazioni fibrositiche nei pazienticon infarto miocar<strong>di</strong>co,' GALANTINO F.: Aspetti statistici<strong>di</strong> talune connessioni tra car<strong>di</strong>opatie,gravidanzee parti; GAMBELLI G., CASSONE R. e DI RENZIL., Indaginestatistica sulla incidenza delle car<strong>di</strong>opatie valvolariacquisite nei ricoverati presso la Clinica Me<strong>di</strong>cadell' Univèrsità <strong>di</strong> Roma dal 1957 al 1963; GEDDA L.ePOGGI D., Indagine statistica sui ricoverati per malattiedell' apparato car<strong>di</strong>ovascolare negli OspedaliRiuniti <strong>di</strong> Roma dal /893 al 1960; GIOBBI A., MAR­CHESE S. e PAGLIARA P.F., Presupposti per la rilevazionedegli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> morbosità per le malattie car<strong>di</strong>ovascolariin un Distretto provinciale. Esperienze inprovincia <strong>di</strong> Genova; GIUSTI F., Modelli stagionalidella mortalità per alcune malattie car<strong>di</strong>ovascolari,'GOMIRATO G. e GANDINI S., Osservazioni statistichesulla frequenza del danno car<strong>di</strong>aco nelle vascolopatiecerebrali; GRIGOLATO V., Spunti <strong>di</strong> statistica in tema<strong>di</strong> infarto miocar<strong>di</strong>co,' GUASTALLA L., DEPAULINIG. e DI PIETRANTONJ F., Analisi delle <strong>di</strong>mensioni car<strong>di</strong>achevalutate sullo schermogramma in <strong>di</strong>fferentigruppi <strong>di</strong> pazienti,' GUERRICCHIO G., Sull'incidenzadelle malattie car<strong>di</strong>ovascolari in una zona depressadell'Italia meri<strong>di</strong>onale; JAPICHINO A., Ricoveri ospedalieriper malattie car<strong>di</strong>ovascolari~ Considerazioniclinico-statistiche sulla casistica delI'ENPDEDP,' LAM­MA V., MAIDA B. e MINERVINI E., Contributo delle. indagini schermografiche nella conoscenza quantitativa,··dellecar<strong>di</strong>opatie a Roma,' LANG C;A., CAMERINI F.,"D'AcUNzo L.,BIANCHI C., BERGAMINI G. e CREPALDIL., L'aortite luetica. Indagine statistica sulla sua evoluzionedall'inizio del sécolo ad oggi; LA PIETRA O. ePOGGI D., Alcuni rilievi statistici sulle malattie car<strong>di</strong>oefrcolatorienegliOspedali ,<strong>di</strong> Roma,' LA PIETRAO. e POGGI D., Durata della degenza e provenienza deiricoverati per malattie car<strong>di</strong>ovascolari negli Ospedali<strong>di</strong> Roma,' Lo SCHIAVO R., Ricerche statistiche sullemalattie car<strong>di</strong>ovascolari nella Marina Mercantile neperiodo1953-1961,' MAGLIO A. e VENERANDO A., Frequenzadell' accidente vascolare nella genesi delle paraplegie.Indagine statistica condotta nel Centro paraplegicidell'INAIL <strong>di</strong> Ostia,' MALAN B. e SERRA G.,Indagine statistica nella valutazione clinica dell' arteriopatiascleroateromatosa obliterante periferica,' MATTIOLIG., VECCHI G. e SALVIOLI G., Elaborazione biometricadei dati relativi a 1.123 casi <strong>di</strong> infarto del miocar<strong>di</strong>o,'MENOTTI A. e NATALE M., Concordanza e <strong>di</strong>vergenzatra <strong>di</strong>versi osservatori nello stabilire le cause <strong>di</strong> morte<strong>di</strong> una casistica car<strong>di</strong>ologica; MOGGI P., MORI S. eFANTINI F., Durata degli intervalli P-R e Q-T neipazienti affetti da reumatismo articolare acuto concar<strong>di</strong>te; MONTELLA S., Incidenza statistica della sporgenzadel!' arco me<strong>di</strong>o nel!' esame car<strong>di</strong>ologico <strong>di</strong> massadell'età infantile,' NARDOVINO L., NATALE M. e MAU­RIZIP., Alcune osservazioni sulle statistiche delle mortiper car<strong>di</strong>opatie mal definite; PASCARELLA L., Considerazionistatistiche sulle malattie car<strong>di</strong>ovascolari nell'ambitodei settori assistenziale e previdenziale dell'ENPALS;PINNA PINTOR P., BERTUGLIA C.S. e OD­DONE I., Alcune considerazioni per una impostazionestatistica dello stu<strong>di</strong>o delle relazioni tra ambiente emalattie car<strong>di</strong>ovascolari,' POLETTI T., Rapporti tra encefalopatieacute vascolari a focolaio ed eventi meteorologiciin base ai risultati <strong>di</strong> una analisi statistica,'RAsCIO G., L'incidenza delle forme sclerotiche nellecar<strong>di</strong>opatie occorse alla osservazione del Centro <strong>di</strong>agnosticosuperiore deII'ENPAS,' RICCIARDELLI C.,Mortalità per endocar<strong>di</strong>te reumatica acuta in Napolidal 1954 al 1962. Rilievi statistici e considerazionime<strong>di</strong>co-sociali,' ROELLA C., Rilievi statistici sulla attivitàdel Centro car<strong>di</strong>oreumatologico provinciale <strong>di</strong>Varese nel quadriennio 1959-1962; ROSSI P., NOVOSELD. e GmDO A., Cuore polmonare cronico. Osservazionisulla frequenza e sui fattori eziologici; SANTA­CROCE P. e BUSI R., Nomenclatura me<strong>di</strong>ca e informazionein tema <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari. Analisi epossibili applicazioni a fini statistici speculativi; SAN­TORO V., La curva della mortalità italiana per malm­.tie del sistema circolatorio e conseguente gravame sulbilancio nazionale dell'incivilimento,' SCHMID C., Rilievistatistici comparativi sulla frequenza dell'infartomiocar<strong>di</strong>co nel settorato dell' Istituto <strong>di</strong> anatomia eistologia patologica dell' Università <strong>di</strong> Milano nei de-. cénni 1931-1940 e 1951-1960; SERIO A., Morbositàper malattie car<strong>di</strong>ovascolari tra i lavoratori italianiassistiti dall'Istituto nazionale per l'assicurazione controle malattie; TAGLIAFERRO B., Considerazioni statistiche'sull'incidenza della coronaroclerosi e dell'infartodelmiocar<strong>di</strong>o nei cirrotici; TOSCHI P., MAURI­ZIO B., MENEGALB B. e DOGÀ P., Affezioni vascolarie stato' gravi<strong>di</strong>co-puerperale; TRINcAS M. e REMELLIL., Necessità <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzare il metodo statisticoper la biologia; V ALSECCHI F., Considerazioni sullautilizzabilità della schermografia nel riconoscimentodelle malattie car<strong>di</strong>ovascolari,' VENERANDO A., DALMONTE A., SEVERINI V. e BARBIERI F., Sulla frequenzadelle car<strong>di</strong>opatie ignorate. Indagine sulle visite annuali<strong>di</strong> idoneità effettuate dalla FMSI nel decennio 1954-1963; VETERE C., Il metodo statistico nella valutazionedella prognosi e degli interventi profilattici posl-infartualie la sua applicazione per la riabilitazione me<strong>di</strong>cosociale;VETERE C., Importanza della standar<strong>di</strong>zzazionedei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> rilevamento per ricerche prospettiche eruolo dell' Organizzazione Mon<strong>di</strong>ate "ella Sanità,' VE­TEREC., Inadeguaiezza della categoria statistica «arteriosclerosidelle coronarie e miocar<strong>di</strong>te degenerativa »,'VISIOLI O., BOTTI G. e LAZZARI G.B., Prognosi e de-43I


corso clinico dell'ipertensione essenziale; DE MEO G.,Conclusione ai lavori (1966);19 - Tavole <strong>di</strong> mortalità per regioni e cause <strong>di</strong> mortedella popolazione italiana 1960-62: GIUSTI F., Mortalitàgenerale in base alle tavole 1960-62; Mortalitàper cause nel periodo 1960-62 - Italia: ANGELONIR., Aspetti metodo logici,' GIUSTI F., ANGELONI R. eFAGGIANI A., Caratteristiche generali della mortalitàper causa in Italia nel triennio 1960-62 (1966);20 - DE MEO G., Red<strong>di</strong>ti e produttività in Italia (1951-1966),Appen<strong>di</strong>ci: ESPOSITO G., Il capitale fisso per settori<strong>di</strong> attività economica nel periodo 1951-66 (nuova serie);SIESTO V., Stima del risparmio delle famigliedei lavoratori <strong>di</strong>pendenti e delle altre famiglie (1967);21 - Indagine statistica sui bilanci delle famiglie italiane- <strong>anni</strong> 1963-64: EVANGELISTA E., Precedentistorici delle indagini sui bilanci. <strong>di</strong> famiglia; EVANGE­LISTA E., Aspetti metodologici dell'indagine sui bilanci<strong>di</strong> famiglia del 1963-64; EVANGELISTA E., Alcuni principalirisultati,' GUARINI R., Elasticità dei consumi(1968);22 - Fonti statistiche e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo del red<strong>di</strong>to nazionale:GIANNONE A., Cenni sui modelli <strong>di</strong> contabilitànazionale; Le fonti delle risorse - Produzionee bilancia dei pagamenti: ORSI A, Valore aggiuntodell'agricoltura, foreste e pesca; Valore aggiunto delleattività industriali: FINALDI D. e MANFRONI P., Attivitàindustriali in senso stretto; CECCARELLI M., Industriedelle costruzioni; Valore aggiunto delle attivitàterziarie: PINTER M., Commercio e pubblici esercizi;BORDONARO G., Trasporti e comunicazioni; MON­SELESAN A., Cre<strong>di</strong>to e assicurazione; BRIOLINI C.,Servizi vari; CECCARELLI M. e DE ANGELIS E., Valoreaggiunto dei fabbricati residenziali; BARBARULO G.,Valore aggiunto della Pubblica Amministrazione; MON­SELESAN A. e BARBARULO G., Il duplicato del cre<strong>di</strong>toe dell'assicurazione, le imposte in<strong>di</strong>rette, i contributicorrenti alla produzione; SANTEUSANIO A, La bilanciadei pagamenti; Gli impieghi delle risorse - Consumie formazione del capitale: ORSI BONACCINI A.,Consumi privati; BARBARULO G., Consumi pubblici;La formazione del capitale; ESPOSITO G., Investimentifissi e variazione delle scorte,' SANTEUSANO A.,Ammortamenti (1969);23 - DE MEO G., Evoluzione e prospettive delle forze <strong>di</strong>lavoro in Italia. Appen<strong>di</strong>ci: VITERBO C.e QUIRINO P.,Stima del red<strong>di</strong>to annuo attribuibile alle casalinghesupposte occupate nell'industria e nel settore delle attivitàterziarie; VITERBO C., Proiezione delle forze <strong>di</strong>lavoro al 1971, 1976 ed al 1981 - Proce<strong>di</strong>menti A eB (1970);24 - Statistica me<strong>di</strong>ca - Atti del quarto simposio (Roma,21-22 gennaio 1968): DE MEO G., Presentazione delsimposio; AMATO V., Considerazioni statistiche sullastruttura della mortalità da cirrosi epatica in Italia;BEVERE L., Osservazioni sulla rilevazione statisticadelle malattie del fegato; L'ELTORE G., IANNARONEG. e MIGLIORINI V., Epidemiologia delle affezioniepatiche; SOMOGYI S., Mo<strong>di</strong>ficazioni nel quadro statisticodei decessi per malattie epatobiliari; MATTIOLIG., CASALI G., SOLMI G., SETTI A. e RIGO R., Analisibiometrica delle alterazioni emo<strong>di</strong>namiche e car<strong>di</strong>achein corso <strong>di</strong> cirrosi epatica; SPOSITO M., AL­BERTINI-PETRONI V. e. VALERI L., Contributo clinicostatisticoallo stu<strong>di</strong>o della cirrosi epatica; IADEV AIAF., STORNELLI R. e LATESSA E., Ricerche statistichesulle malattie del fegato e delle vie biliari nell' Eser-cito,' DE RITIS F., GIUSTI G., GALANTI B., RUGGIEROG. e PICCININO F., Analisi statistiche <strong>di</strong> dati clinici e<strong>di</strong> laboratorio rilevati su 909 casi <strong>di</strong> epatite viralericoverati nella Clinica delle Malattie Infettive dellaUniversità <strong>di</strong> Napoli nel quinquennio 1961-1966; GIU­STI G., PICCININO F. e BALESTRIERI G.G., L'analisidescriminante applicata alla <strong>di</strong>agnostica <strong>di</strong>fferenzialetra epatite virale e ittero colostatico; MARCOLONGOF., GIOANNINI P., BOGGIANO C.A. e SCALlSE.G., Statisticadei dati clinico-biopsici relativi a 338 casi <strong>di</strong>epatite virale; VALDONI P., NATALINI E. e PICCHIOTTIR., Valutazione comparativa clinico-statistica degliinterventi <strong>di</strong> coledocoduodenostomia e papillostomianella terapia della calcolosi delle vie biliari,' BALDI­NETTI A, Considerazioni su una più adeguata classificazionedegli stati precirrotici ai fini statistici e sociali;BARBERI M., Sulle probabilità parziali in<strong>di</strong>pendenti<strong>di</strong> morte per una data causa in presenza <strong>di</strong> cause multiple;BARBIERI E. e GUERZONI L., Le sequele epatichee cerebrali della malattia emolitica del neonato; BRUNOV., La mortalità per cirrosi epatica in alcuni Paesieuropei; CAIRELLA M., DE MARTIIS M. e NASTA G.,Osservazioni clinico-statistiche sull'uso del triamterenenella cirrosi epatica in fase ascitica; CANELLA C.,Ricerca statistica sulle malattie epatiche in provincia<strong>di</strong> Ferrara; CAPPELLA S., GATTO B., GUZZANTI E. eTRIPODI P., Rilievi statistici sulle prove <strong>di</strong> labilitàcolloidale in rapporto alla funzionalità epatica eseguitesu gruppi <strong>di</strong> ricoverati nell'Ospedale S. Spirito <strong>di</strong>Roma dall'ottobre 1964 all'ottobre 1966; CECI A. eCIUCCI G., Analisi della morbosità e mortalità dei<strong>di</strong>pendenti dello Stato per malattie epatobiliari in basealle statistiche dell' ENP AS; CONTI A., Un decennio<strong>di</strong> chirurgia biliare (rilievi clinico-statistici); CONTI S.,FuÀ C., MONACO F. e PAOLUCCI S., Morbosità e mortalitàper epatopatie ad Ancona nel 1965; CONTROL., GEMELLI P., MARANGONI L., LOMANTO B., MA­NETTI M. e DEL PRETE S., I dati statistici sull'epatitevirale come mezzo per conoscerne ['epidemiologia edorganizzarne la profilassi; COSMACINI G. e COSTA F.,Osservazioni clinico-statistiche sulle colecistosi neisoggetti sottoposti ad esame colecistografico,' CROSTIP. e GIOVANNELLI C.A., Organizzazione <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>oclinico-statistico per la <strong>di</strong>agnosi e la prognosi delleepatopatie acute e croniche. Prime osservazioni; DA­MIANI S. e TAMPIERI O., Alcuni aspetti epidemiologicidella cirrosi epatica nel mondo; DEL REGNO F .. e CA­POBIANCO G., Osservazioni clinico-statistiche su ungruppo <strong>di</strong> infermi affetti da varie malattie epatobiliari;DE MARIA A. e MONACO G., Considerazioni clinicostatistichesui tumori epatici in età pe<strong>di</strong>atrica; D'ERAMON., GUALTIERI G. e ROSSI G., Rilievi statistici sulleaffezioni epatobiliari osservate nel biennio 1964-1965presso l'Ospedale Civile <strong>di</strong> Avezzano; DI PIETRAN­TON] F. e FRASCINO M., La determinazione dell'ambitodei valori normali nei tests clinici; GALLUS G. eSCIACCHITANO A, Archiviazione me<strong>di</strong>ante elaboratoreelettronico dei risultati degli esami ra<strong>di</strong>ologici dellevie biliari. Problemi <strong>di</strong> programmazione e <strong>di</strong> organizzazionedei dati; GRANATA A., Importanza dei datistatistici della morbilità epatica per la valutazione eil controllo del rischio professionale effettivo <strong>di</strong> unalavorazione; GRASSI G., BONOMOLO A e CANTARELLII., Osservazioni anamnestiche e cliniche su 100 casi<strong>di</strong> calcolosi biliare; GUARINI R., Aspetti territorialidella mortalità per cirrosi del fegato; GUARINIERI E.,La calcolosi delle vie biliari. Stu<strong>di</strong>o clinico-statisticosui dati degli OO.RR. <strong>di</strong> Roma dal 1892 al 1966;GUZZANTI E. e FABRI S., La calcolosi biliare alla luce<strong>di</strong> alcuni dati statistici relativi all'Ospedale S. Spiritoin Roma; LUCCHELLI P.E., AGOSTONI A. e SECCHI G.,Ricerche per un' analisi quantitativa della cirrosi epatica.Stu<strong>di</strong>o biometrico della prognosi,' MACCHIORO432


G., ZUCCONI V., MAGRIS D. e STORICI E., Significatostatistico dell' epatomegalia in alcune con<strong>di</strong>zioni morbose,'MALTARELLO A.A., CERVI M. e PEsCE G., Osservazionisulla morbosità ospedaliera per malattieepatobiliari nei coltivatori <strong>di</strong>retti; MARLETTA M. e LEoNIM., Aspetti epidemiologici dell'epatite virale in Sicilia.MONTENERO P. e COLLETTI A., Stu<strong>di</strong>o clinico-statisticosulla frequenza dell'epatomegalia nel <strong>di</strong>abete mellito,'NARDOVINO L. e MAURIZI P., Rilievi epidemiologicostatisticisull'epatite virale in Italia,' NATALE M.,L'influenza del fattore età sulla mortalità per cirrosiepatica; ORSINI M., Impiego dell'« in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> a<strong>di</strong>positàteorica» nelle ricerche nutrizionali <strong>di</strong> carattere statistico,'PAPAGNI L. e SCIACCHITANO A., Archiviazioneme<strong>di</strong>ante elaboratore elettronico dei risultati degliesami ra<strong>di</strong>ologici delle vie biliari. Problemi e risultaticlinico-statistici; PICCHIOTTI R. e NATALINI E., Considerazioniclinico-statistiche sul trattamento <strong>di</strong> derivazioneportale nella cirrosi epatica,' POLICHETTI E.,Statistica clinica della cirrosi epatica; QUATTRoccmG., ALiCINO R. e FABIANI M., Rapporti tra ittero egravidanza. Rilievi clinico-statistici; RAIMONDO F. eGIOVANNUZZI S., Rilievi clinico-statistici sulle spedalizzazionipermalattie epatobiliari tra la popolazioneassistita daII'ENPDEDP,' ROSSI F., Alcune caratteristiche<strong>di</strong>namiche della <strong>di</strong>stribuzione territoriale della mortalitàper cirrosi epatica; SALOMONE. G., Comportamentofunzionale del fegato in corso <strong>di</strong> tubercolosi;SALOMONE G., Il problema della virus-epatite in ambientesanatoriale,' SALOMONE G. e TAMPmRl O., Correlazionifra bilirubinemia e transaminasemia in soggetticon tubercolosi ed epatite virale,' SANTORO V.,La mortalità per malattie del fegato e delle vie biliarinella città <strong>di</strong> Napoli; SCIPIONI G., Considerazioniclinico-statistiche sull'incidenza della malattia calcoloticadelle vie biliari; SERIO A., Incidenza delle malattieepatobiliari tra i lavoratori italiani assicuratipresso l'INAM; SODANI F., SANTI P. e LmERTINI G.,Contributo allo stu<strong>di</strong>o dei rapporti tra consumo <strong>di</strong>vino e cirrosi epatica,' TAMPmRl O., L'analisi confluenzialenello stu<strong>di</strong>o dei fattori determinanti la cirrosiepatica; TAMPmRI O. e DAMIANI S., Abitu<strong>di</strong>ni alimentari·ecirrosi del fegato; TEOFILI M.T. e TuCCI G.,Osservazioni statistiche sui rapporti tra colecistopatiae <strong>di</strong>abete mellito; TOLENTINO P., JANNUZZI C., BRAITOA., BASSETTI D. e TASSARA A., Rilievi clinico-statisticisu 351 casi <strong>di</strong> epatite virale nell'infanzia con valutazione<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi schemi terapeutici,' TruNCAS M.e RE­MELLI L., La <strong>di</strong>mostrazione genetica dell'unità epatocolecistica;TRIPODI P., Rilievi statistici sui ricoveriper malattie epatobiliari nel Pio Istituto <strong>di</strong> S. Spiritoed Ospedali Riuniti <strong>di</strong> Roma dal 1957 al 1966; VE­TERE C., Osservazioni sulla mortalità per cirrosi delfegato in alcuni Paesi,' VETERE C., Rapporti fra statocivile e mortalità per alcune malattie del fegato evie biliari,' VISCONTI P., DELL'AERA P., GUIDA V. eNAPOLITANO D., Indagine sulle malattie del fegatoe delle vie biliari tra le ricoverate <strong>di</strong> un ospedale geriatrico<strong>di</strong> me<strong>di</strong>cina nel periodo 1951-1966; VISIOLIO. e ASTORRI E., L'influenza della terapia sulla prognosidella cirrosi epatica; DE MEO G., Conclusioneai lavori (1970);25 - Tavole <strong>di</strong> nozialità (1960-62) e tavole <strong>di</strong> mortalità(1964-67) della popolazione italiana: ALLEGRI L., DESIMONI A. e SABATINI L., Tavole <strong>di</strong> nuzialità della popolazioneitaliana (1960-62); ANGELONI R., Tavole<strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana (1964-67) (1971);26 - Atti del convegno sull'informazione statistica in italia(Roma, 28-29 maggio 1971): DE MEO G., Presentazionedel convegno; GIOLITTI A., Saluto ai convenuti,'PARENTI G., Stato e prospettive dell'informazionestatistica in Italia,' SANDULLI A. e BALDASSARREA., Profili giuri<strong>di</strong>ci della statistica in Italia; PINTOL., Aspetti organizzativi dei servizi statistici nazionali,'AGOsTINELLI A., Le rilevazioni statistiche industriali:esperienze passate e programmi futuri,' ALVARO G.,L'informazione statistica e l'evoluzione della società,'ARCELLI M., MACCHERONI C., PECCATI L. e ROZZATIR., Informazione statistica e programmazione aziendale,'CECCOTTI M., Cenni sull'or<strong>di</strong>namento statisticoin alcuni Paesi - Allegato: Principali aspetti deglior<strong>di</strong>namenti statistici in alcuni Paesi,' DE NICOLA I.,La rilevazione delle opere pubbliche: esperienze passatee programmi futuri,' DE PASCALE M., L'importanzadelle informazioni statistiche nelle ricerche <strong>di</strong>mercato ai fini della valorizzazione della produzioneagricola; DE RITA G., La domanda <strong>di</strong> informazionestatistica nel campo degli interventi sociali; DI TOR­RICE A. e MAROZZA F., Nuovi orientamenti su l'utilizzazionedegli elaboratori elettronici nella informazionestatistica; LENZI R., Le rilevazioni statistichedel Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale,'MARBACH G., Un'agenzia nazionale della informazionestatistica: opportunità e problemi; MONTERASTELLI G.,Le statistiche del mercato monetario e finanziario;NATALE M., Problemi attuali nel campo·" delle statistichedemografiche e sociali: importanza <strong>di</strong> un sistema<strong>di</strong> contabilità demografica; QUINTANO C., L'offertae la domanda <strong>di</strong> informazioni in riferimento all'econometriaed alla statistica economica; QUIRINOP., Perfezionamenti e prospettive delle indagini sulleforze ili lavoro,' SFLlGIOTTI G.M., Contributi dell'ENIall'informazione statistica nel settore dell'energia,' VI­TERBO C., Principali innovazioni nel contenuto e nellaorganizzazione dei censimenti italiani degli <strong>anni</strong> 1970e 1971,' DE MEO G., Conclusione dei lavori (1971);27 - DE MEo G., Sintesi statistica <strong>di</strong> un venteunio <strong>di</strong> vitaeconomica italiana (1952-71). Appen<strong>di</strong>ci: ESPOSITOG., Il capitale fisso in Italia per settori <strong>di</strong> attivitàeconomica nel periodo 1951-71; Ripartizione del risparmiotra le famiglie dei lavoratori <strong>di</strong>pendenti equelle dei lavoratori autonomi per gli <strong>anni</strong> 1961-71:VITERBO C., Distribuzione socio-economica delle famiglieitaliane,' QUIRINO P. e MILITELLO A., Stima deisingoli aggregati Jel bilancio economico familiare (1973);28 - Problemi relativi alla definizione, stima, rilevazione"ed utilizzazione del capitale: PARENTI G., Presentazione;MARzANO F., Il concetto <strong>di</strong> capitale nella teoriaeconomica; BARBERI B., Aspetti metodologici edoperativi <strong>di</strong> una rilevazione statistica del capitale,'EsPOSITO G., Concetti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> misura della ricchezzae del capitale,' L'utilizzazione delle stime delcapitale ai fini dell'analisi economica e dylla programmazione:ARCELLI M., Introduzione,' ERBA A.,Sulla misura del ritardo tecnologico; GUARINI R. e VA­LENZANO I., Valutazione e misura della capacità produttivae sua utilizzazione nei· modelli econometrici(1975);29 - Tendenze evolutive della mortalità infantile in Italia:NATALE M., Considerazioni introduuive; PA­SQUALI P. e SABATINI L., Concetto e misura della mortalitàinfantile,' SABATINI L., Evoluzione della morta.lità infantile,' DE SIMONI A., Variazioni temporalidella mortalità infantile secondo il mese <strong>di</strong> decesso eanalisi della stagionalità,' Analisi delle cause dellamortalità infantile: NARDOVINO L. e PAGNANELLI F.,Alcune considerazioni sui legami tra natimortalità emortalità nella prima settimana,' CAPORALE M., Lamortalità infantile secondo le cause; CARRANNANTEL., Aspetti della morbosità nel primo anno <strong>di</strong> vita,'DE . SIMONI A., Evoluzione della mortalità infantileendogena ed esogena,' Relazioni tra la mortalità in-433


fantile ed alcuni fattori sociali ed economici: PA­SQUALI P. e ZANNELLA P., Misura della relazione trala mortalità infantile ed i fattori che la influenzano,·PASQUALI P. e PERLA G., La mortalità infantile ed illivello <strong>di</strong> istruzione della madre,· Russo A., La mortalitàinfantile e l'ampiezza demografica dei Comuni;CARRANNANTE L., La mortalità infantile e la fecon<strong>di</strong>tà,·NATALE M., Attuali problemi nell'analisi dellamortalità infantile,· PASQUALI P. e SABATINI L., I quozienti<strong>di</strong> mortalità infantile calcolati secondo alcunimeto<strong>di</strong>,· PROSPERI G., Nati vivi e morti nello anno <strong>di</strong>vita per sesso e regione dal 1863 al 1972 (1975);1.3 - PUBBLICAZIONI V ARIB1.3.1- L'ATTIVITÀ DELL'ISTAT- Decennale dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica, 1926-1936: La prima parte contiene scritti <strong>di</strong> MOLINARIA., ARCUCCI B. e BARBERI B.; nella seconda parte(Pagine <strong>di</strong> storia della statistica italiana): GIUSTIU., La statistica negli Stati italiani - Dalla metà delsecolo XVIII fino alla fondazione del Regno,· LaDirezione della statistica dal 1861 al 1926: ANTo­NUCCI B., I servizi centrali,· BERTANI L., Pietro Maestri,·AnAMI G., Cesare Correnti; BERTANI L., AngeloMessedaglia; BERTANI L., Luigi Bo<strong>di</strong>o,· ARCUCCIB., Augusto Bosco <strong>di</strong> Ruffino; ARCUCCI B., CarloDe' Negri; ARCUCCI B., Enrico Raseri; ANTONUCCIB., Alessandro Aschieri; GIUSTI U., La statistica localein Italia dagli inizi del secolo XIX ai nostri giorni;GIUSTI U., Gli statistici italiani e la statistica italiananel campo internazionale (1936); .- L'attività dell' Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel quadriennio1945-48 - relazione del Presidente ono Prof.Alberto Canaletti Gaudenti; ..- L'attività dell' Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel biennio1949-50 - relazione al Consiglio superiore <strong>di</strong> statisticadel Prof. Lanfranco Maroi, Presidente dell'Istituto;id., nell'anno 1951; nell'anno 1952; nell'anno1953; nell'anno 1954; nell'anno 1955; nell'anno1956; negli <strong>anni</strong> 1957 e °1958; negli <strong>anni</strong>1959 e 1960;- L'attività dell'Istituto centrale <strong>di</strong> staristica nel 1961 -relazione del Presidente, Prof. Giuseppe de Meo,sull'andamento morale e finanziario dell'Istituto nel1961, con allegata la relazione tecnica del Direttoregenerale Prof. Benedetto Barberi; id., nel 1962;- L'attività dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel 1963 -relazione del Presidente, Prof. Giuseppe de Meo,sull'andamento morale e finanziario dell'Istituto nel1~;~,~1%4;~1~;~1%6;~1~;- L'attività dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel 1968 -relazione del Presidente Prof. Giuseppe de Meo;id., nel 1969; nel 1970; nel 1971 ; nel 1972; nel 1973;nel 1974; nel 1975;- L'attività del!' Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel quadriennio1945-1948 - relazione al Consiglio superiore<strong>di</strong> statistica del Prof. Benedetto· Barberi, Direttoregenerale dell'Istituto; id., nel biennio 1949-50;- L'attività del/' Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nel!' anno1951 - relazione delProf. Benedetto Barberi, Direttoregenerale dell'Istituto (allegato tecnico allarelazione del Presidente al Consiglio superiore <strong>di</strong>statistica; id., nell'anno 1952; nell'anno 1953;- L'attività dell' Istituto centrale <strong>di</strong> statistica nell'anno1954 - relazione del Direttore generale Prof. BenedettoBarberi sull'attività dei servizi dell'Istituto;id., nell'anno 1955; nell'anno 1956; negli <strong>anni</strong> 1957e 1958; negli <strong>anni</strong> 1959 e 1960;Le precedenti relaziòni del Presidente e del Direttoregenerale sono pubblicate nei volumi degli «Annali <strong>di</strong> statistica»(serie VI, volI. I, II, VI, VII, XXVI, XXVII, XXIX,XXXIII, XXXIV, XXXV, XXXVIII; serie VII, volI. II,IV, V e VII).1.3.2 - LEGGI E REGOLAMENTI DELL'IsTAT- Regolamento interno (1935 e successive e<strong>di</strong>zioni);- Norme <strong>di</strong>sciplinari (1936); .- Or<strong>di</strong>namento dell' Istituto centrale <strong>di</strong> statistica: Leggeistitutiva e successive mo<strong>di</strong>ficazioni - Regolamentointerno (s.i.d.);- Regolamento per. il personale (1967);- Regolamento per l'amministrazione e la contabilità(1969);- Or<strong>di</strong>namento dell'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica: Disposizionilegislative - Regolamento interno - Regolamentoper l'amministrazione e la contabilità -Regolamento per il personale (1975);1.3.3 - TESTI E CONFERENZE- GINI C., I principi fondamentali della statistica metodologica,in CSI 1930;- La statistica nella vita della· nazione: MAROI L.,Prolusione; BARBERI B., Natura e caratteri delle rilevazionistaristiche; SOMOGYI S., Censimento dellapopolazione; TuRBATI B., Censimento dell' agricoltura;DEL CmARO A., Censimento industriale e commerciale;SOMOGYI S., Movimento della popolazione,· CA­STELLANO V., Statistiche dell'agricoltura; DI COMITEA., Statistiche industriali,· COSTANZO A., Statistichedel commercio con l'estero,· BARSANTIG., Statistichedei prezzi e dei salari; CARBONARO L., Statistichesociali,· BATTARA P., Il bilancio economico nazionale,·GRADARA B., La tecnica delle rappresentazioni grafiche;IMPERATORI M., La meccanizzazione dei calcolistatistici,· ATTISANO B., Esigenze statistiche nella organizzazionemilitare; CESARETTI L., Organizzazionenazionale ed estera dei servizi statistici militari; MAZ­ZURINI B., Elementi <strong>di</strong> statistica operativa,· DAMIANIU., Organizzazione e tecnica delle rilevazioni statistichenel campo militare (1952);- BARBERI B., Principi <strong>di</strong> statistica (1952);- BARBERI B., La statistica come scienza matematicadei fenomeni del' reale (1954);- BARBERI B., Some applications ofthe sampling metho<strong>di</strong>n italian official statistics (1957);- BARBERI B., Teoria (:! tecnica delle rilevazioni campionarie.Appunti ad uso dei partecipanti al V corso nazionale<strong>di</strong> aggiornamento statistico per il personaletecnico degli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica (1957);- BARBERI B., Appunti <strong>di</strong> statistica economica (1957);- BARBERI B., La statistica nel mondo d'oggi - Conferenzaper il convegno nazionale per le statisticheindustriali, XXXVI Fiera <strong>di</strong> Milano, 1958;- BARBERI B., Introduzione all'analisi matematica, aduso del Seminario ISTAT per la formazione e l'aggiornamentoscientifico e tecnico del personale deiservizi statistici (1962);- BARBERI B., Problemi ed esigenze statistiche dellaprogrammazione economica. Appunti ad uso deipartecipanti al IX corso nazionale <strong>di</strong> aggiornamentostatistico per il personale tecnico degli Uffici provinciali<strong>di</strong> statistica (1963);- BARBERI B., Alcune rilevazioni per campione nelle statisticheufficiali italiane (1963);434


- Atti del XII Corso <strong>di</strong> aggiornamento statistico peril personale tecnico degli Vffici provinciali <strong>di</strong> statistica(Viterbo, 15-19 novembre 1976): PINTO L.,Le statistiche territoriali nel quadro del sistema statisticoitaliano,' PIERACCIONI L., L'offerta e la domanda<strong>di</strong> statistiche territoriali: esigenze e problemiin sede locale,' QUIRINO P., Statistiche territoriali,con particolare riguardo a quelle necessarie ai finidella programmazione economica; ESPOSITO G., Applicazionedel sistema europeo dei conti economici« SEC» a livello regionale: risultati e prospettive,'EVANGELISTA E., Censimenti e classificazioni territoriali,'TAPPI L., Le statistiche dei prezzi: formazione,rilevazione ed elaborazione,' GIACOPINI G.,Nuovi sviluppi nelle statistiche del lavoro e dei bilancifamiliari,' MACCHIA C., L'informatica al serviziodegli utenti - Nuove applicazioni e sviluppi,'VOLPATO M., Significato dell'iniziativa CERVED,'NATALE M., Previsioni demografiche territoriali,'PANO C. e BORGO V., Livello territoriale <strong>di</strong> rilevazionee pubblicazione dei dati 1ST AT (1976);1.3.4 - PUBBLICAZIONI EDITE SOTTO GLI AUSPICI DELL'lsTATTRATTATO ELEMENTARE DI STATISTICA <strong>di</strong>retto dalProf. Corrado Gini e pubblicato dall'e<strong>di</strong>tore Giuffrè<strong>di</strong> Milano- VoI. I - Statistica metodologica: SAlBANTE M.,L'organizzazione dei servizi statistici nazionali (1933);DORE V., Organizzazione delle statistiche internazionali(1933); SAIBANTE M., L'insegnamento della statistièa(1936); GALVANI L., Introduzione matematicaal/o stu<strong>di</strong>o del metodo statistico (1934).- VoI. II - Demografia: GIUSTI V., Censimenti demografici(1933); ZINGALI G., Stato della popolazione(1933); SAVORGNAN F., Movimento naturale dellapopo{azione - parte generale (933); DE VERGOT~TINI M., Il movimento naturale della popolazione nelsuo aspetto qualitativo (1934); SAVORGNAN F., Ilmovimento naturale della popolazione (1942); DEBERARDINIS L., Statistica delle cause <strong>di</strong> morte (1933);DE VERGOTTINI M., Migrazioni ed eso<strong>di</strong> (1933);FORTUNATI P., Demografia storica (1934); RUGIU G.,Dinamica della popolazione (1933); PINGHINI C.,Tavole <strong>di</strong> morbilità e mortalità (1937); DE BERAR­DlNIS L., Malattie sociali (1937); DE BERARDINIS L.,Statistica delle cause <strong>di</strong> morte (1937); DEL BUE A.,Urbanesimo (1937); BACHI R., La morbilità dellapopolazione urbana (1937); RUGIU G., Teoria dellapopolazione e politica demografica (1937).- VoI III - BOLDRINI M., Biometria e antropometria·(1934).~ VoI. IV eV - Statistica economica: PmTRA G. eFERRARI G;, Ricchezza e red<strong>di</strong>to delle nazioni (1933);DE VERGOTTINI M., Concentrazione industriale e<strong>di</strong>stribuzione territoriale del red<strong>di</strong>to e della ricchezza(1933); PmTRA G. e FERRARI G., Costo e valoremonetario dell'uomo (1934); DE POLZER A., Statisticaagraria (1942); CORDINO E., Trasporti terrestrie marittimi (1933); BACHI R., Monete, banchee mercato finanziario (1933); MASCI G., Il mercatoa termine delle merci (1933); BARSANTI G., Societàper azioni (1933); VITO F., Le coalizioni delle imprese(1933); COPPOLA D'ANNA F., Le statz'stichedelle scorte (1933); REPACI F.A., Finanze dello Stato,delle. amministrazioni autonome ed enti autarchici(1934); TIYARONI l., La pressione tributaria in Italiaattraverso il tempo (1933); TAGLIACARNE G., Ilcalcolo dei numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi (1934); CIANCI E.,La <strong>di</strong>namica dei prezzi (1933); ARCARI P.M., Salarie costo della vita (1934); ZINGALI G., Alimentazione,consumi, bilanci <strong>di</strong> famiglia (1933); BORGATIAG., Bilanci dei pagamenti - Cambio (1933);' SAI­BANTE M., In<strong>di</strong>ci dello stato e del 'progresso economico(1934); DE NOVELLIS L., La statistica storicanel campo dell'economia (1933).- VoI. VI - Statistica sociale: MARSILI LIBELLI M.,Statistica e scienze sociali (1933); TREMELLONI R.,Or<strong>di</strong>namento scientifico del lavoro (1933); VGGÈ A.,Statistica della <strong>di</strong>soccupazione, mobilità del lavoro(1934); CIBRARIO L., La statistica della beneficenzapubblica e dell'assistenza sociale in Italia (1934);CIBRARIO L., La statistica delle assicurazioni Socialiin Italia (1933); LUZZATIO FEGIZ P.P., Statisticadelle assicurazioni (1933); PINGHINI C., Tavole <strong>di</strong>morbilità e <strong>di</strong> mortalità (1934); CASTRILLI V., Statisticaintellettuale (1934); D'AGATA C., Statisticareligiosa (1943); A VANCINI M., Statistica turistica(1933); DE BERARDINIS L., Statistica militare (1936);SPALLANZANI A., Statistiche giu<strong>di</strong>ziarie (1933).1.3.5 - PUBBLICAZIONI DELL'ISTITUTO INTERNAZIONALE DISTATISTICA CURATE DALL'lsTAT- Bulletin de l'Institut International de Statistique,Tome XXXIV: - l ère Livraison: Actes de la 28 6 sessionde l' Institut International de Statistique, Rome1960; 2 ème Livraison: Methodologie générale et Statistiquemathématique, Statistique économique, Enseignementdela Statistique, Rome 1954; 3 ème Livraison:Statistique demographique, Statistique sociale etculturelle, Rome 1954; 4 ème Livraison: Statistiqueet pròductivité dans l'industrie, Statistique et standar<strong>di</strong>sation dansl'industrie, Coopération régionale enmatière statistique, Problèmes <strong>di</strong>vers, Rome 1955.1.3.6 - PUBBLICAZIONI PUBBLICITARIB- Italia 1938-1948 - Sintesi grafico-statistiche (1949);- I nostri censimenti del 4 e 5 novembre 1951 - Brevinote illustrative ad uso degli incaricati della propaganda(1951);- 1ST AT - Attribuzioni, or<strong>di</strong>namento, attività (1953);- Italian statistical system (1953);- Or<strong>di</strong>namento statistico italiano - Italian statisticalsystem 1958, 1959, 1960, 1961, 1962 e 1963;- ITALIA (Notizie statistiche riassuntive sulle con<strong>di</strong>zionidemografiche economiche e sociali) 1956,1957 e 1958;- Italia in cammino (Notizie eiassuntive ISTAT dalCompen<strong>di</strong>o stato italiano) 1961, 1962, 1963;- Italy today 1958 - Extract from Italian statisticalAbstract - Speciai e<strong>di</strong>tion for XXXVI Milan Fair;1959 - id., - Speciai e<strong>di</strong>tion for XXXVII MilanFair; 1960 - id., - Special e<strong>di</strong>tion for XXXVIIIMilan Fair; Special e<strong>di</strong>tion for XXIV LevantFair;1961 - id., Speciai e<strong>di</strong>tion for XXXIX Milan Fair;1962 - id., - Speciai e<strong>di</strong>tion for XL Milan Fair;- Cento <strong>anni</strong> <strong>di</strong> sviluppo economico e sociale del/' Italia,1861-1961 (BARBERI B.) (1961);- A century of economic and social development inItaly, 1861-1961 (BARBERI B.) (1961);- La grande conta delle nostre campagne - Il I Censimentogenerale dell'agricoltura italiana (1961);- Dal censimento del/' Unità al censimento del Centenario,1861-1961: un secolo <strong>di</strong> vita della statisticaitaliana (FRACASSI R.) (1961);- Conti economici territoriali - Primi risultati <strong>di</strong> unapromettente indagine (estratto da « Annali <strong>di</strong> statistica», serie VIII, voI. II) (1958);- Il bilancio economico nazionale: una grande realizzazionesCientl.ifica dell'ISTAT (estratto dall'Annostato ital. 1958) (1958);435


- Cromografie statistiche dell' Italia- Sintesi graficadei dati contenuti nell'Annuario statistico italiano(varie e<strong>di</strong>zioni);- Grafici dell'Annuario statistico italiano (varie e<strong>di</strong>zioni);- Le regioni in cifre, 1975, 1976,·1.3.7- ALTRE- Catalogo della Biblioteca (1929);- Classificazione per materia delle pubblicazioni dellaBiblioteca (1958 e 1961);- Catalogo delle pubblicazioni ISTAT, 1947; dal 1956e<strong>di</strong>zioni annuali;n - STATISTICHE SPECIALI2.1- STATISTICHE DELLA POPOLAZIONE2.1.1- CBNSIMENTI DELLA POPOLAZIONEVI Censimento generale della popolazione, l <strong>di</strong>cembre1921: Val. III - Venezia Giulia e Zara; val. IV -Sardegna,· .vol. V - Liguria,· val. VI - Lazio; val.VII - Toscana,· val. VIII - Emilia; . val. IX­Puglie,· val. X - Piemonte,· val. XI - Marche,· val.XII - Basilicata,· val. XIII - Sicilia; val. XIV -Abruzzi e Molise,· val. XV - Calabrie; val. XVI -Campania; val. XVII - Lombar<strong>di</strong>a; vaL XVIII -Veneto; val. XIX - Relazione generale,· val. XX -Censimento della popolazione delle Colonie e rilevazionedegli abitanti del posse<strong>di</strong>mento delle isoleEgee.- Risultati sommari: Basilicata; Puglie,· Campania,·Calabrie; Lombar<strong>di</strong>a,· Veneto; Regno d'Italia.- Popolazione del Comune <strong>di</strong> Fiume allo gennaio 1925.(Cfr. anche Annali, serie VI, voll. IV e XVII)vn Censimento generale' della popolazione, 21aprile 1931: Val. I - Relazione preliminare,· val. II- Popolazione dei Cort;Juni e delle frazioni <strong>di</strong> censimento:Parte I - Italia settentrionale, Parte II -Italia centrale, meri<strong>di</strong>onale ed insulare, Parte III -Elenco alfabetico dei Comuni e delle frazioni; val. III- Risultati definitivi del censimento (94 fascicoli provinciali);val. IV - Relazione generale: Parte I -Testo, Parte II - Tavole; val. V - Colonie e Posse<strong>di</strong>menti,·val. VI - Indagine sulla fecon<strong>di</strong>tà delladonna,· val. VII - Centri abitati.- Classificazione e nomenclatura professionale (1931);- Elenco dei Comuni del Regno e loro popolazioneresidente e presente (1932 e 1933);- Elenco alfabetico dei Comuni e delle frazioni conl'in<strong>di</strong>cazione del Comune e della provincia <strong>di</strong> appartenenzaal 21 aprile 1931 (1933);- I centri del territorio e della popolazione italiana(1931) e quelli della popolazione industriale e commerciale(GALVANI L.), in CSI 1933;- Risultati sommari per le provincie e ripartizionigeografiche: Parte I - Italia settentrionale; Parte II -Italia centrale, meri<strong>di</strong>onale ed insulare (1934);- Diagrammi delle <strong>di</strong>stribuzioni della popolazione peretà, sesso, stato civile, per provincie, ripartizionigeografiche, Regno (raccolta <strong>di</strong> 121 <strong>di</strong>agrammi inbianco e nero, su carta patinata) (1934);- Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana (1934);'- Risultati, riassuntivi dell'indagine speciale sulle abitazioni(1934);- Indagine sulle abitazioni: Parte I - Testo (NICE­FORO A.); Parte II - Tavole (1934 e 1936);- Indagine sulle case rurali in Italia (1934);- Le popolazioni delle Colonie (1935)(Cfr. anche il voI. XXII della serie VI degli Annali)vm Censimento generale della popolazione, 21 aprile1936: Val. I - Atti del Censimento: Parte I - Attid'or<strong>di</strong>ne generale, Parte II - Atti relativi alleclassificazioni professionali,· val. II - Provincie (94fascicoli provinciali); val. III - Regno, popolazione,territorio, famiglie, convivenze, sesso, stato civileetà, stranieri: Parte I - Relazione; Parte II - Tavole,·val. IV - Professioni: Parte I - Relazione,· Parte Il -Tavole: a) Agricoltura, b) Industria, commercio,con<strong>di</strong>zioni non professionali: 1) Regno, 2) Provincie;voI. V - Libia, Isole italiane dell'Egeo, Tientsin.- Regolamento per l'esecuzione del!' VIII Censimentogenerale della popolazione del Regno, delle coloniee dei posse<strong>di</strong>menti italiani (1936);- Disposizioni basate sui risultati del censimento generaledel Regno, contenute nelle Leggi e nei Decretiemanati fino al 31 <strong>di</strong>cembre 1935 (1936);- Classificazione professionale degli addetti all'agi'icoltura(1936);- Istruzioni per gli Uffici provinciali <strong>di</strong> censimento(1936);- Istruzioni per gli Uffici comunali <strong>di</strong> censimento (1936);- Istruzioni per gli Ufficiali <strong>di</strong> censimento .(1936);- Testo unico delle norme sulle professioni (1936);, - Elenco dei Comuni del Regno e loro popolazioneresidente (1937);- Popolazione residente e popolazione presente secondole categorie <strong>di</strong> attività economica in ciascun Comunedel Regno (1937);- La struttura della popolazione rurale italiana e lenuove figure agricole rilevate nell' VIII Censimento generaledella popolazione (MOLINARI A.), in BMSAF,n. lO - ottobre 1937;- Le popolazioni della Libia, dell'Egeo e Tientsinsecondo il censimento e le rilevazioni del 1936 (1937);- La composizione della popolazione italiana per categorie<strong>di</strong> attività economica al 21 aprile 1936 (DEVERGOTTINI M.), in CSI 1937;- Dizionario dei Comuni e delle frazioni <strong>di</strong> Comuneal/a data del 21 aprile 1936 (1~38);- Caratteri economico-agrari dei compartimenti -Figure, posizioni e voci professionali agricole (1939).IX Censimento generale della popolazione, 4novembre 1951: Val. I - Dati sommari per Comune(92 fascicoli provinciali), Appen<strong>di</strong>ce A - Datiriassuntivi provinciali, Appen<strong>di</strong>ce B - Circoscrizioniecclesiastiche; val. II - Famiglie e convivenze;val. III - Sesso, età, stato civile, luogo <strong>di</strong> nascita;


voI. IV - Professioni; voI. V - Istruzione,' voI. VI -Abitazioni,' voI. VII - Dati generali riassuntivi,'voI. VIII - Atti del Censimento.- Istruzioni per la formazione del piano topogi'afico(n. 1);- Istruzioni per l'or<strong>di</strong>namento ecografico (n. 2);- Istruzioni per l'organizzazione periferica dei censimentie per le operazioni preliminari (n. 3);- Istruzioni per la raccolta dei dati (n. 4);- Istruzioni per la revisione dei dati e le operazionifinali (n. 5);- Istruzioni per la sorveglianza e controllo delle ope- .razioni <strong>di</strong> censimento (n. 6);- Istruzioni per il confronto tra i presenti e assentitemporanei e pèr la revisione delle anagrafi dellapopolazione (n. 7);- Istruzioni sulla revisione e co<strong>di</strong>ficazione e sulle operazioniausiliarie (n. 8);- Istruzioni suppletive per l'ultimazione delle operazioni<strong>di</strong> censimento nei Comuni già alluvionati,'- Primi risultati generali dei censimenti - dati provvisori(s.i.d.);- Popolazione legale dei Comuni,'- Dizionario ufficiale dei Comuni e dei centri abitati(1957);- Comuni e loro popolazione ai Censimenti dal 1861al 19$1 (1960);- Caratteristiche demografiche ed economiche dei gran<strong>di</strong>Comuni: voI. I - Dati riassuntivi e dati dei Comunicon oltre 100.000 abitanti; voI. II - Comuni da 60.000a 100.000 abitanti; voI. III - Comuni fino a 60.000abitanti (1959);- Censimento della popolazione italiana e stranieradella Somalia, 4 novembre 1953 (1958);10° Censimento generale della popolazione, 15 ottobre1961: VoI. I - Dati riassuntivi comunali e provincialisulla popolazione e sulle abitazioni,' voI. II -Dati riassuntivi comunali e provinciali su alcuneprincipali caratteristiche strutturali della popolazione,'voI. III - Dati sommari per Comune (92 fascicoliprovinciali), Appen<strong>di</strong>ce - Dati riassuntivi nazionali,'voI. IV - Famiglie e convivenze,' voI. V - Sesso,età, stato civile, luogo <strong>di</strong> nascita,' voI. VI - Professioni,'voI. VII - Istruzione,' voI. VIII - Abitazioni;voI. IX - Dati generali riassuntivi; voI. X - Attidel censimento;- Popolazione legale dei Comuni,'- Primi risultati del 1{)o Censimento generale della popolazionee del 4° Censimento dell'industria e delcommercio, 15-16 ottobre 1961 - SuppI. straor<strong>di</strong>narioal BMS, Roma 16 novembre 1961 ;- Disposizioni e istruzioni per il 10° Censimento dellapopolazione e il 4° Censimento dell'industria e delcommercio, 15-16 ottobre 1961,'- Norme tecniche per la revisione dell'anagrafe dellapopolazione residente in base alle risultanze del 1{)OCensimento generale della popolazione;- Guida per la classificazione delle professioni e delleattività economiche (1961);- Istruzioni per la revisione e co <strong>di</strong>ficazione (1962);- Elenco delle compatibilità tra le categorie professionalie le posizioni sulla professione (1962) ; .- Elenco dei Comuni al 15 ottobre 1961 (1962);- Popolazione residente e presente dei Comuni aicensimenti dal 1861 al 1961 - Circoscrizioni territorialial 15 ottobre 1961 (1967);11° Censimento generale della' popolazione, 24 ottobre1971: VoI. I - Primi risultati provinciali ecomunali sulla popolazione e sulle abitazioni (datiprovvisori); voI. II - Dati per Comune sulle caratteristichestrutturali della popolazione e delle abitazioni(94 fascicoli provinciali ed 1 fascicolo nazionalearticolato in due parti); voI. III - Popolazionedelle fraziqni geografiche e delle località abitatedei Comuni (20 fascicoli regionali e una appen<strong>di</strong>cecon le tavole riassuntive); voI. IV - Famiglie econvivenze,' voI. V - Sesso, età, stato civile; voI. VI -Professioni e attività economiche: Tomo 1 - Attivitàeconomiche,' Tomo 2 - ProfeSSIoni (in corso <strong>di</strong>stampa); voI. VII - lstruzione,' voI. VIII - Abitazioni:Tomo 1 - Caratteristiche strutturali delle abitazionioccupate e non occupate,' Tomo 2 - Abitazionioccupate secondo la con<strong>di</strong>zione del capo famiglia,'voI. IX - Risultati degli spogli campionari (in preparazione);voI. X - Dati generali riassuntivi; voI.XI - Atti del censimento.- Popolazione legale dei Comuni,'- Norme <strong>di</strong> esecuzione (1971);- Disposizioni e istruzioni per gli Organi periferici(1971);- Istruzioni per i rilevatori (1971);- Norme tecniche per la revisione dell'anagrafe dellapopolazione residente in base alle risultanze dell'11° Censimento generale della popolazione (1971);- Guida per la classificazione delle professioni e delleattività economiche (1971);- Elenco alfabetico dei Comuni e rèlativo numero <strong>di</strong>co<strong>di</strong>ce al 24 ottobre 1971 (1972);- Primi risultati dell'11° censimento generale dellapopolazione e del censimento delle abitazioni, 24ottobre 1971, in NI, 1972, Foglio 37, n. 2;- L'influenza del tipo <strong>di</strong> Comune sulla struttura dellapopolazione attiva in base ai dati dei censimentidel 1961 e 1971 (CORTESE A.) - Suppl. al BMS,anno 1975, n .. 14.(Cfr. anche Annali; serie VIII, voI. 26)2.1.2. - DIZIONARI DEL CoMUNI, ATLANTI B VARIAZIONI TER­RITORIALI .- Dizionario dei Comuni del Regno secondo le circoscrizioniamministrative al 31 marzo 1927; al 20agosto 1928; al 15 agosto 1929; al 15 ottobre 1930;- Dizionario dei Comuni e delle Frazioni <strong>di</strong> Comunealla data del 21 aprile 1936;- Dizionario ufficiale dei Comuni e dei Centri abitati(1957);- Atlante dei Comuni del Regno d'Italia (1938);- Atlante dei Comuni d'Italia (1951);- Variazioni <strong>di</strong> territorio e <strong>di</strong> nome avvenute nellecircoscrizioni del Regno dal l° gennaio 1925 al 31marzo 1927;- Variazioni <strong>di</strong> territorio e <strong>di</strong> nome avvenute nellecircoscrizioni comunali e provinciali del Regno dall° aprile 1927 al 15 ottobre 1930:437


.:. Variazioni <strong>di</strong> territorio, <strong>di</strong> nome e<strong>di</strong> confine dellecircoscrizioni comunali e provinciali del Regno<strong>di</strong>sposte con Leggi e Regi Decreti emanati dal 16ottobre 1930 al 31·marzo 1934. In appen<strong>di</strong>ce: Trasferimenti<strong>di</strong> se<strong>di</strong> comunali <strong>di</strong>sposti con Regi Decretiemanati dal 21 aprile 1931 al 31 marzo 1934;- Variazioni <strong>di</strong> territorio, <strong>di</strong> nome e <strong>di</strong> confine nellecircoscrizioni comunali e provinciali del Regno <strong>di</strong>spostecon Leggi e Regi Decreti emanati dal l° aprile1934 al 20 aprile 1936. In appen<strong>di</strong>ce: Trasferimenti<strong>di</strong> se<strong>di</strong> comunali <strong>di</strong>sposti con Regi Decreti emanatidal 21 aprile 1934 al 20 aprile 1936;- Variazioni delle circoscrizioni comunali, provinciali edelle zone agrarie dal 21 aprile 1936 al 31 <strong>di</strong>cembre1938. In appen<strong>di</strong>ce: A) Aggregazione delle quattroprovincie libiche al territorio del Regno d'Italia;B) Trasferimenti <strong>di</strong> se<strong>di</strong> comunali <strong>di</strong>sposti con RegiDecreti emanati dal 21 aprile 1936 al 31 <strong>di</strong>cemlore1938;- Variazioni territoriali e <strong>di</strong> norme delle circoscrizionamministrative e delle zone agrarie dal l° gennaio1939 al 31 <strong>di</strong>cembre 1949;- Elenco dei Comuni al 30 giugnO' 1948 e loro popolazioneresidente (1948);- Elenco dei Comuni al 31 <strong>di</strong>cembre 1974 (1975);id. al 31 <strong>di</strong>cembre 1975 (1976);- Popolazione e circoscrizione amministrative dei Comuni1954, 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1960,1962, 1963;- Popolazione e movimento anagrafico dei Comuni 1964,1965, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1973, 1974,1975, 1976;(Cfr. anche Annali, serie VI, val. XXXVII)2.1.3 - MOVIMENTO NATURALE DELLA POPOLAZIONE- Movimento della popolazione secondo gli atti dellostato civile: 1924, 1925, 1926, 1927, 1928, 1929-30,1931, 1932, 1933, 1934, 1935, 1936, 1937, 1938 (a),1939 (a), 1940 (a), 1941-42 (a), 1943-48, 1949-50.- Notizie sommarie sul movimento della popolazionedel Regno per matrimoni, nascite e morti durantel'anno 1926 (1927).- Movimento naturale della popolazione presente neisingoli Comuni del Regno 1932, 1933, 1934, 1935,1936, 1937, 1938, 1939, 1940.- Annuario <strong>di</strong> statistiche demografiche 1951, 19521953, 1954, 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1960,1961, 1962, 1963, ·1964, 1965, 1966, 1967, 1968,1969, 1970, 1971-72, 1973, 1974;- Dati sommari sulle statistiche demografiche, anno1970 - SuppI. al BMS, n.8 - agosto 1972.- Notiziario demografico. Pubblicazione iniziata il16 luglio 1928: quin<strong>di</strong>cinale fino a tutto il 1932;mensile dal gennaio 1933. Ha cessato le pubblicazioninel luglio 1943.- Notiziario ISTAT- Serie 3 - Foglio 31 - Andamentodemografico. Foglio mensile iniziato nel gennaio1949 (Andamento demografico e sanitario); dalluglio 1957: Andamento demografico.- Rilevazioni <strong>di</strong> statistica demografica durante l'anno1929 - Istruzioni per la compilazione degli stampati(circ. n. 56 del l° <strong>di</strong>cembre 1928);(a) I volumi dal 1938 al 1942 contengono anche i dati della statisticadelle cause <strong>di</strong> morte e dell'emigrazione.438- Rilevazioni <strong>di</strong> statistica demografica durante l'anno1930 - Istruzioni per la compilazione degli stampati(circ. n. 81 del 28 ottobre 1929);- Regolamento per la formazione e tenuta del Registro<strong>di</strong> Popolazione in ogni Comune del Regno (1930);- Legge e regolamento anagrafico e relativi modelli eistruzioni (1952);- Istruzioni per la rilevazione statistica del movimentodella popolazione (1952);- Istruzioni per la rilevazione statistica del .movimentodella popolazione secondo gli atti <strong>di</strong> statocivile (1954);- Istruzioni per la rilevazione statisticà del movimentodella popolazione - MN, Serie B, n. 2 - ottobre 1957;- Anagrafe della popolazione - MN, Serie B, n. 3 -marzo 1958;- lstruzioni per la rilevazione statistica del movimentodella popolazione - MN, Serie B, n. 13 - <strong>di</strong>cembre1969;(Cfr: anche Annali, serie VI, voI. III, XVIII, XIX, XXV;serie VIII, voI. 6)2.1.4 - TAVOLE DI ELIMINAZIONE- Le tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana (GINIC.), in CSI 1929;-GINI C. e DE FlNETTI B., Tavole <strong>di</strong> mortalità delladella popolazione italiana, Annali, serie VI, voI. VIII(1931) ;- Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana 1930-1932 (1934); (v. anche Annali, serie VII, voI. I);- Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione femminile italiana1935-1937 (MIRRI A.) (1941);- Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana 1950-53e 1954-57, Annali, serie VIII, voI. lO (1959);- Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione residente italiana1960-62, in NI, 1965, Foglio 35, n. l;- Tavole· <strong>di</strong> mortalità per regioni e cause <strong>di</strong> mortedella popolazione italiana 1960-62, Annali, serie VIIIvoI. 19 (1966);- Tavole <strong>di</strong> mortalità per stato civile 1960-62 (ANGE­LONI R.), NR, n. 37 - agosto 1968;- Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana 1964-67,SuppI. al BMS, n. 8 - agosto 1970;- Tavole <strong>di</strong> nuzialità della popolazione italiana 1960-62,SuppI. al BMS, n. 2 - febbraio 1971;- Tavole <strong>di</strong> nuzialità(1960-62) e tavole <strong>di</strong> mortalità(1964-67) della popolazione italiana, Annali, serieVIII, voI. 25 (1971);- Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana 1970-72,(DE SIMONI A.), Suppl. al BMS, anno 1975, n. 7;- Tavole <strong>di</strong> mortalità della popolazione italiana perregione 1970-72 (DE SIMONI A.), Suppl. al BMS,·anno 1976, n. 6;(Cfr. anche Annali, serie VI, val. XVII; serie VII, val. I;serie VIII, voI. 29)2.1 5 - INDAGINI VARIE- La statistica delle nascite legittime secondo l'or<strong>di</strong>ne<strong>di</strong> generazione (SAVORGNAN F.),. in "Movimentodella popolazione ecc., 1929-30," Parte 1- Introduzione;


- Note riassuntive sui risultati dell'indagine sulle famiglienumerose, in CSI 1931;- A/cpne caratteristiche della nati-mortalità· e dellamortalità infatltile (DE BERARDINIS L.), in CSI 1932;- Indagine sulla mortalità infantile nel GlJvernatorato<strong>di</strong> Roma, a cura <strong>di</strong> GINI C. - DE BERARDlNIS L. -D'ORMEA G. - FLAMINI M. - GIUSTI U. - MAROI L.(1933);- Indagine sulla fecon<strong>di</strong>tà· della dpnna. italiana (LA­SORSA G.), in CSI 1936;- Il baricentto della piramide delle età per la popolazionedel Regno (GRADARA B.), in CSI 1938;- Lo sviluppo della popolazione italiana nel primo ventenniodell'Era fascista (DE VERGOTTINI M.), inCSI 1942;- Indagine speciale su alcuni aspetti delle con<strong>di</strong>zioni<strong>di</strong> vita della popolazione (PINTO L.) - NR, n. 2 -marzo 1958;- Indagine speciale sulla consanguineità dei matrimoni(CAVALLI SFORZA L.) - NR, n. 11 - settembre 1960;- Indagine speciale su alcune caratteristiche genetichedella popolazione italiana (CAVALLI SFORZA L.)-NR, n. 17 - febbraio 1962; ..- Tendenze evolutive della popolazione delle regioni italianefino 0/1981 (GIUSTI F. e NATALE M~) - NR,n. 41 - ottobre 1969;- Indagine sulla fecon<strong>di</strong>tà della donna (NATALE M. eDE SIMONI A.) - NR, n. 50 - giugno 1974;- Popolaz(bhe residente per sesso, età e regione, <strong>anni</strong>1972, 1973, 1974 e 1975 (DE SlMONI A. e VIGNOLAP.) - Supp. al BMS, anno 1976, n. lO;- Indagine sulla mortalità infantile nell'anno 1974 (NA­TALE M., PASQUALI P., PERLA G. e GRAMEGNA CA­PORALE M.) '- Suppl. al BMS, anno 1976, n. 15;(Cfr. anche Annali, serie VI, volI. X, XVI; serie VII, vol. VI;serie VIII, voI. II e 17) .2.2 - STATISTICHE SANITARIE2.2.1- STATISTICHE SANITARIE. GENERALITÀ- Annuario <strong>di</strong> Statistiche sanitarie 1955, 1956, 1957,1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1965,1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972, 1973;- Dati sommàri sulle statistiche sanitarie - Suppl. alBMS, n. lO - ottobre 1972; id., anno 1974 - Suppl.al BMS, anno 1976, n. 17;- Notiziario 1ST AT - Serie 3 - Foglio 33 - Andamento,sanitario. Foglio mensile iniziato nel gennaio 1949(Andamento demografico e sanitario); dal luglio1951: Andamento sanitario;(Cfr. anché Annali, serie VIII, voI. 6)2.2.2 -'- STATISTICA DELLE CAUSE DI MORTE- Statistica delle cause <strong>di</strong> morte 1924, 1925, 1926,1927, 1928, 1929-30, 1931-32, ·1933, 1935, 1936,1937). (Per i dati dal 1938 al 1942 v. nota a pago 32*);- Cause <strong>di</strong> morte 1943-48, 1949-50. (Per gli <strong>anni</strong> dal1951 al 1954 v. Annuario <strong>di</strong> statistiche demografiche;per gli <strong>anni</strong> 1955 e segg. v. Annuario <strong>di</strong> statistichesanitarie);- Le cause <strong>di</strong> morte in· Italia nel decennio 1938-48(TIZZANO A. e FAZIO B.), in BMS - <strong>di</strong>cembre 1949;- Cause <strong>di</strong> marte1877-1955 (1958);- Indagine statistica sulle concause <strong>di</strong> morte 1951-54(1958);- Nomenclature nosologicheper la statistica delle cause<strong>di</strong> morte, I ed.: 1928; II ed.: 1929; III ed.: 1930;IV ed.: 1933; V ed.: 1936; ed. 1942;- Guida per la classificazione delle malattie e cause<strong>di</strong> morte ad uso dei sanitari (1954);- çlaSsificazione delle malattie e cause <strong>di</strong> morte 1951;prima ristampa: 1952; 1955; ,- Classificazione delle malattie, traumatismi e cause<strong>di</strong> morte - VIII Revisione, 1965 - MN, Serie C,n. 7 - giugno 1972;2.2.3 - STATISTICHE DELLE MALATTIE- MODENA G., Le malattie mentali in Italia - Relazionestatistico-sanitaria degli alienati presenti neiluoghi <strong>di</strong> cura al l° gennaio 1926 con riassuntodelle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> assistenza e sull'or<strong>di</strong>namentodegli ospedali psichiatrici in Italia (1928);- MODENA G., La morbositàper malattie mentali inItalia nel triennio 1926-1927-1928 (1933);- Ricoverati per tubercolosi, tumori maligni e malattiementali (SOMOGYI S.) - NR, n. 5 - <strong>di</strong>cembre 1958;- Risultati della prima indagine campionaria sulla morbositàdella popolazione (DE VERGOTTINI M.) - NR,n. 7 - marzo 1960;- Classificazione delle malattie - Cfr: paragrafo 22.2;- Notiziario 1ST AT - Serie 3 - Foglio 33 Suppl. -Malattie soggette a denuncia obbligatoria. Fogliodecadale iniziato nel 1956; dal gennaio 1976 <strong>di</strong>ventaFoglio 33 bis con cadenza mensile;2.2.4 - STATISTICHE OSPEDALIERE- Statistica degli ospedali e degli altri· istituti pubblicie privati <strong>di</strong> assistenza sanitaria ospitaliera nel/' anno.. 1932 (1934);- Statistica degli istituti <strong>di</strong> cura pubblici e privati1954 (1957);- Attrezzature sanitarie degli istituti <strong>di</strong> cura 1956(1959);. - Attrezzature sanitarie ed attività degli ambulatori1956 (l960);'- Attrezzature ra<strong>di</strong>ologiche degli istituti <strong>di</strong> cura e degliambulatori <strong>di</strong> Enti pubblici 1958 (1962);2.2.5 - INDAGINI VARIE- Morti e <strong>di</strong>spersi per cause belliche negli <strong>anni</strong> 1940-45(1957);'- Indagine speciale su alcuni aspetti delle con<strong>di</strong>zioniigieniche e sanitarie della popolazione (FINTO L.)­NR, n. lO - marzo 1960;(Cfr. anche Annali, serie VIII, volI. 13, 14, 18 e 24)2.3 - STATISTICHE MIGRATORIE; DELLA SICU­REZZA SOCIALE E SOCIALI VARIE2.3.1- STATISTICHE MIGRATORIE- Statistiche delle migrazioni da e per l'estero, Serie II,1926-27, 1928~30, 1931-32, 1933, 1934, 1935, 1936,1937. Per gli <strong>anni</strong> dal 1938 al 1942 v. nota a pago 438.439


- Annuario statistico dell'emigrazione 1955. (Per gli<strong>anni</strong> successivi, v. Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoroe, dal 1971, Annuario <strong>di</strong> statistiche demografiche);- Indagine speciale su alcuni aspetti socio-professionalidel movimento migratorio con l'estero, in NI, 1970,Foglio 36, n. l;- Movimento migratorio interno dal 1962 al 1969,in NI, 1970, Foglio 36, n. 6;(Cfr. Annali, serie VI, voI. III; serie VIII, vol. II e 6)2.3.2 - STATISTICHE DELLA SICUREZZA SOCIALE- Attività assistenziali in Italia. Indagine sugli Istituti<strong>di</strong> ricovero, i refettori, gli iscritti negli elenchicomunali dei poveri al 31 maggio 1948 (Relazione<strong>di</strong> CAO-PINNA M. e ROSATI L.S.), 1950; .- Annuario statistico dell'assistenza e della previdenzasociale 1951-52, 1953, 1954, 1955, 1956-57, 1958,1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966,1967, 1968, 1969, 1970-71, 1972-73;2.3.3 - STÀTISTICHE SOCIALI- Statistiche sociali (AA.VV.), 1975;2.4 - STATISTICHE DELL'ISTRUZIONE2.4.1- STATISTICHE DELL'ISTRUZIONE. GENERALITÀ- Annuario statistico dell'istruzione italiana 1947-48,1948-49, 1949-50, 1950-51, 1951-52, 1952-53, 1955,1956, 1957, 1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963 e1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971 ~- Annuario statistico dell'istruzione 1972, 1973, 1974(due tomi),' 1975 (due tomi);- Dati somnJari sull'istruzione, anno scolastico 1970-71- SuppI. al BMS, n. lO - ottobre 1971;- Statistiche dell'istruzione: Dati sommari dell'annoscolastico 1971-72 - SuppI. al BMS, n. 6 - giugno1972; - id.: Dati sommari dell'anno scolastico 1972-73 - SuppI. al BMS,. n. 3 - marzo 1973; - id.:Dati sommari dell'anno scolastico 1973-74 - SuppI.al BMS, n. 8 - agosto 1974; - id.: Dati sommaridell'anno scolastico 1974-75 - SuppI. al BMS, anno1975, n. 5; - id.: Dati sommari dell'anno scolastico1975-76 - SuppI. al BMS, anno 1976, n. 5;- Notiziario 1ST AT - Serie 3 - Foglio 35 - Statisticheculturali. Foglio bimestrale iniziato nel maggio1968;(Cfr. anche Censimenti della popolazione (2.1.1) e Annali,serie VIII, voI. 6)2.4.2 - SCUOLE MATERNE ED ELEMENTARI- Statistica dell'istruzione elementare nell'anno scolastico1926-27, in Annali, serie VI, val. XI (193J);- Statistica dell'istruzione elementare per gli <strong>anni</strong> scolasticidal 1927-28 al 1931-32, Statistiche intellettuali,voI. 9(1936);- Statistica dell'insegnamento elementare per l'annoscolastico 1936-37 e notizie statistich,epergli <strong>anni</strong>scolastici dal 1932-33 al 1935-36, Statistiche intellettuali,val. 14 (1941);- Statistica dell'istruzione elementare nell'anno scolastico1945-46 (1949);- Insegnamento elementare nell'anno scolastico 1946-47,in BMS, luglio 1948; .- Statistica dell'istruzione elementare nell'anno scolastico1946-47 (1949);- Distribuzione per età degli alunni delle scuole elementarie me<strong>di</strong>e inferiori, SuppI. all'Annuario statodell'istruz. itaI. 1952-53 (1955);- Scuole elementari e me<strong>di</strong>e per Singoli Comuni - situazioneal lO gennaio 1955;- Istruzione elementare e me<strong>di</strong>a: Scuole e popolazionescolastica per singoli Comuni - sitl{azione al lO gennaio1960;- Distribuzione per età degli alunni delle scuole elementarie me<strong>di</strong>e, SuppI. all'Annuario stato dell'istruz.itaI. 1961;··- Distribuzione territoriale della s~ola d' obbligo (conallegato: Atlante statistico della scuola d'obbligo),NR, n. 14 - agosto 1961;- Istruzione elementare e me<strong>di</strong>a: Scuole e popolazionescolastica per singoli Comuni - situazi()ne al lO gennaio1965,'- Distribuzione per età degli alunni delle scuole ele­. mentarie me<strong>di</strong>e nell'annoscolastfCf) 1966-67, NR,n. 38 - novembre 1968;- Dati sommari sugli iscritti delle scuole elementari eme<strong>di</strong>e nel 1967-68, in NI, 1968, Foglio 35, n. 2;- Gli alunni delle scuole elementari e me<strong>di</strong>e, in NI,1968, Foglio 35, n.4;- Gli esami della scuola d'obbligo, in NI, 1968, Foglio35, n. 5;- Le scuole del grado preparatorio ed elementari nélcorrente anno 1968-69, in NI, 1969, Foglio 35, n. 2;- Scuole materne ed elementari nell'qnno scolastico1969-70, in NI, 1970, Foglio 35, n.3;- Distribuzione per età della popolazione scolastica(GIOVANNINI G.) - NR, n. 54 - agosto 1976;2.4.3 - SCUOLE MEDIE INFERIORI- Statistica dell'istruzione me<strong>di</strong>a nell'anno scolastico1926-27, in Annali, serie VI, val. XII (1931);- Statistica dell'istruzione me<strong>di</strong>a per l'anno scolastico1931-32 e notizie statistiche per gli <strong>anni</strong> scolastici dal1927-28 al 1930-31, Statistiche intellettuali, val. lO(1936);- Statistica dell'insegnamento me<strong>di</strong>o per l'anno scolastico1936-37 e notizie statistiche per gli <strong>anni</strong>scolastici dal 1932-33 al 1935-36, Statistiche intellettuali,val. 15 (1940);- Statistica dell'istruzione me<strong>di</strong>a nell'anno scolastico1945-46 (1950);- Statistica dell'istruzione me<strong>di</strong>a nel/' anno scolastico1946-47 (1950);


- Elenco dei Comuni dotati <strong>di</strong>· scuole <strong>di</strong> istruzioneme<strong>di</strong>a e artistica al lO luglio 1946 (1949);- Insegnarhénto me<strong>di</strong>o non governativo nell'anno scolastico1946-47, in BMS - novembre 1947;- Insegnamento me<strong>di</strong>o governativo nell'anno scolastico1946-47, in BMS - febbraio 1948;- Distrib'/lZitme per età degli alunni delle scuole elementarie me<strong>di</strong>e inferiori, SuppI. all' Annumo statodell'Ìstruz. itaI. 1952-53; .- Scuoleèlementari e me<strong>di</strong>e per singoli Comuni -situazion't! al lO gennaio 1955,'- Indagine sulle scelte scolastiche e professionali deglialunni delle scuole me<strong>di</strong>e inferiori (MARCON E.),NR, n. 6 - febbraio 1959;- IstrUZIone elementare e me<strong>di</strong>a: Scuole e popolazionescolastica per singoli Comuni - situazione al lO gennaio1960,'- Distribuzi'One per età degli alunni delle scuole elementarie me<strong>di</strong>e, SuppI. all'Annuario stato dell'istruz.itaI. 1961.- Distribuzione territoriale della scuola d'obbligo (conallegato: Atlante statistico della scuola d'obbligo),NR,il. 14 - agosto 1961;- Istruzione elementare e me<strong>di</strong>a: Scuole e popolazionescolasl;;èa per singoli Comuni - situazione al lO gennaio1965,'- Distribuzi()ne per età degli alunni delle scuole elementarie me<strong>di</strong>e nell'anno scolastico 1966-.67, NR,n. 38 - novembre 1968;- Dati ~ommari sugli iscritti delle scuole elementarie me<strong>di</strong>e nel 1967-68, in NI, 1968, Foglio 35, n. 2;- Gli alUiini delle scuole elementari e me<strong>di</strong>e, in NI,1968, Foglio 35, n. 4;- Personale ìnsegnante nelle scuole me<strong>di</strong>e, in NI,1969. Fòglio 35, n, 3;. - La scuola me<strong>di</strong>a nell'anno scolastico 1968-69, inNI, 1969, Foglio 35, n. 6; id. nell'anno scolastico1969-70, in NI, 1970, Foglio 35, n. 4;- Distribuiirme per età della popo/azionO! sCùlastica,(GIOVANNINI G.), NR, n. 54 - agosto 1976;2.4.4 - SCÙOLE MEDIE SUPERIORI- Statistica dell'istruzione me<strong>di</strong>a speciale - Statisticadell'istruzione artistica - Anno scolastico 1926-27,in Annali, serie VI, vo1. XIII (1932);- Insegnamento artistico governativo nel!' anno scolastic()1946-47, in BMS, marzo 1948;- Indagin:i .eciali sugli studenti universitad e sui <strong>di</strong>plofrnati<strong>di</strong> scuole me<strong>di</strong>e superiori, SuppI. all' Annuariostato . dèll'istruz. ital. 1955;. - Gli esami nelle scuole me<strong>di</strong>e superiori, in NI, 1968,Foglio 35, h. 6;- Dati $fJmmari sulle scuole dell'istruzione secondariasuperiore - anno scolastico 1968-69, in NI, 1969,Foglio 35, n. 8; id. - anno scolastico 1969-70, inNI, 1970, Foglio 35, n. 2;- Corsi liberi <strong>di</strong> formazione tecnica e professionale -anno 1967-68, in NI, 1969, Foglio 35, n. 5;- Indagine speciale su,i <strong>di</strong>plomati delle scuole me<strong>di</strong>esuperiori - Suppl. aIBMS, n. 8 -agosto 1969;- Indagine speciale sugli iscritti all'ultimo anno<strong>di</strong>corso delle scuole secondarie superiori (<strong>di</strong>ploman<strong>di</strong>),in NI, 1975, Foglio 35, n. l;- Indagine speciale sui <strong>di</strong>ploman<strong>di</strong> delle scuole secondariesuperiori - SuppI. al BMS, anno 1975, n. 8;2.4.5 - UNIVERSITÀ- Statistica dell'istruzione superiore nell'anno accademico1926-27, in Annali, serie VI, voI. XIV (1933);- Statistica dell'istruzione superiore per l'anno accademico1931-32 e notizie statistiche pér gli <strong>anni</strong> accademicidal 1927-28 al 1930-31, Statistiche intellettuali,voI. Il (1936);- Indagine sugli studenti iscritti nelle Università e negliIstituti nell'anno accademico 1931-32, Statistiche intellettuali,voI. 14 (1936);- L'istruzione superiore agraria e veterinaria{SPAGNOLIA.), in BMSAF, n. 5 - novembre 1947;-- Statistica dell'istruzione superiore nell'anno accademico1945-46 (1948);- Statistica dell'istruzione superiore nell'anno accademico1946~47 (1949);- Conti economici delle Università e Istituti superiori,<strong>anni</strong> accademici 1957-58 e 1958-59, NR, n. 16 - ottobre1961;. - Conti economici delle ,Università e Istituti superiori,anno accademico 1959-60 (COSTA E.), NR, n. 19 -ottobre 1962;- Conti economici delle Università e Istituti superiori,anno accademico 1960-61 (COSTA E.), NR, n. 25 -ottobre 1964;- Alcuni aspetti dell'istruzione superiore in Italia, inNI, 1968, Foglio 35, n. l; .- Studenti stranieri nelle Università italiane, in NI,1968, Foglio 35, n. 3;- Dati sommari sugli· iscritti all'Università nell'annoacçademico 1968-69, in NI,1969, Foglio 35, n. 4;id. nell'anno accademico 1969-70, in NI, 1970,Foglio 35, n. l; id. nell'anno accademico 1970-71,in NI, 1971, Foglio 35, n. l; id. nell'anno scolastico1971-72, in NI, 1972, Foglio 35, n. l; id. nell'annoaccademico 1972-73, in NI, 1973, Foglio 35, n. 1.- Gli studenti fuori corSo nelle Università italiane,in NI, 1969, Foglio 35, n. 10;- Indagine speciale sugli studenti. universitari iscrittiallo anno <strong>di</strong> corso, in NI, 1969, Foglio 35, nn. 11-12;. - Istruzione per la rilevazione statistica sui conti consuntividelle Università e Istituti superiori, anno accademico1959-60 (s.i.d.);- Indagine speciale sulle caratteristiche degli studentiuniversitari iscritti al ]0 anno <strong>di</strong> corso - Suppl. alBMS, anno 1976, n. 16;.2.4.6 - EDILIZIA SCOLASTICA- Rilevazione nazionale sullo stato dell' e<strong>di</strong>lizia scolastica,lO giugno 1966, in NI, 1967, Foglio 18, n. 4;- Rilevazione nazionale sullo stato dell'e<strong>di</strong>lizia scolastica,lo giugno 1966: Tomo I - E<strong>di</strong>fici scolastici;Tomo II -Se<strong>di</strong> scolastiche (1968); ..44I


2.4.7;... INDAGINI VARIE- Indagine speciale su alcuni aspetti scolastici e linguisticidella popolazione, NR, n. 15 - agosto 1961;- Indagine speciale su alcuni aspetti della vita scolasticaitaliana (MARCON E.), NR, n. 39 - marzo 1969.(Cfr. anche Annali, serie VII, voI. VI)2.5 - STATISTICHE CULTURALI VARIE- Statistica della produzione bibliografica italiana nel1928, in Annali, serie VI, val. IX (1930);- Statistica <strong>di</strong> alcune manifestazioni culturali italianenel periodo 1926-30: Biblioteche - Archivi - Proprietàintellettuale - Musei e Collezioni d'Arte -Cinematografia - Ra<strong>di</strong>ofonia-Professioni liberali,in Annali, serie VI, val. XV (1933);- Statistica della produzione bibliografica .italiana nel1929, in Annali, serie VI, vol.' XXVIII (1932);- Statistica della produzione libraria italiana nel 1930,in Annali, serie VI, val. XXXI (1933); .- Statistica <strong>di</strong> alcune manifestazioni culturali italiane. nel periodo 1931-35: Biblioteche - Produzione libraria- Archivi - Proprietà intellettuale - Musei eIstituti d'arte - Cinematografia - Ra<strong>di</strong>ofonia - Professioniliberali, Statistiche intellettuali, val. 12(1937);- Statistiche culturali: Val. I - Archivi, Accademie eIstituti <strong>di</strong> cultura, Biblioteche (1954); Val. II -Stampa perio<strong>di</strong>ca e produzione· libraria (1955);Val. III - Stampa perio<strong>di</strong>ca e produzione libraria(1957); .- Annuario <strong>di</strong> statistiche culturali 1959,1960, 1961,1962, 1963, J964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969-70,1971, 1972, 1973, 1974, 1975, 1976;- Indagine speciale sulle letture in Italia al 15 aprile1965 (MARCON E.), NR, n. 28 - settembre 1966;- Indagine speciale sulle letture in Italia, in NI, 1974,Foglio 35, n. 3;- Indagine speciale sulle letture in Italia al 6 luglio1973 (BRUNO CALCATERRA' A.), NR, n. 53 - settembre1975;' .- Statistica delle biblioteche italiane, 1965 - Suppl. alBMS, n. Il - novembre 1967;- Statistica della produzione libraria, 1967 - Suppl.al BMS, n. 5 - maggio 1969;-' La produzione libraria, in NI, 1969, Foglio 35, n. l;id. nel 1968, in NI, 1969, Foglio 35, n. 7; id. nel1970, in NI, 1971, Foglio 35, n. 2; id. nel 1971,in NI, 1972, Foglio 35, n. 2; id. nel 1972, in NI,1973, Foglio 35, n. 2; id. nel 1973, in NI, 1974,Foglio 35, n. 1; id. nel 1974, in NI, 1975, Foglio35, n. 2; id. nel 1975, in NI, 1976,Foglio 35, n. 2;- Statistica della stampa perio<strong>di</strong>ca,anno 1967, in NI,1969, Foglio 35, n. 9; id.' nel 1970, in NI, 1971,Foglio 35, n. 3; id. nel 1971, in NI, 1972, Foglio35, n. 2; id. nel 1972, in NI, 1973, Foglio 35, n. 3;id. nel 1973, in NI, 1974, Foglio 35,n. 2; id. nel1974, in NI, 1975, Foglio 35, n. 3; id. nel 1975,in NI, 1976, Foglio 35, n. l;- NotiziariolSTAT - Serie 3 -Foglio 35 - Statisticheculturali. Foglio bimestrale iniziato nel maggio1968.(Cfr. anche Annali, serie VIII, voI. 26)2.6- STATISTICHE ELETTORALI- Statistica delle elezioni generali politiche per la XXVIIIlegislatura (24 marzo 1929);- Statistica delle elezioni generalt politiche per laXXIX legislatura (25 marzo 19~4);- Compen<strong>di</strong>o delle statistiche elettorali italiane dal1848 al 1934: Val. I -Elettori politici e circoscrizionielettorali (1946); Val. II' - Frequenza alle urne,.::an<strong>di</strong>dati ed eletti, partiti politici, elezioni amministrativecomunali e provinciali (1947);- Statistica delle elezioni amministrative nell'anno 1946per la ricostruzione dei Consigli comunali (1946);- Elezioni per l'Assemblea costituente e Referendumistituzionale, 2 giugno 1946 - Note illustrative edocumentazione statistica (1948); .Elezioni politièhe del 18 aprile 1948:- Elezioni della Camera dei Deputa,ti e del Senato dellaRepubblica, 18 aprile 1948 - dati riflssuntivi (1948);- Elezioni della Camera dei Deputatj: val. I - Noteillustrative e documentazione statistica, notizie sulleelezioni politiche in alcuni paesi esteri (l951); val. II­Elettori, votanti,. voti <strong>di</strong> lista vali<strong>di</strong>, voti non vali<strong>di</strong>in ciascun Comune della Repubblica (1949);- Elezioni del Senato della Repubblic;;t: Note illustrativee documentazione statistiCa, nQtiz;ie sulle elezionipolitiche in alcuni paesi esteri (19~1);Elezioni politiche del 7 giugno 195~;- Elezione della Camera dei~Depu;ta,it e del Senato della. Repubblica, 7 giugno 1953 - (/a,ti riqssuntivi (1954);- Elezioni della Camera dei Deput;;tti: val. I - Legislazioneelettorale, certificati, elettori, votanti, risultatiper Comune desunti dai verbali elettorali <strong>di</strong> sezione(1955); Val. II - Voti <strong>di</strong> lista e voti <strong>di</strong>preferenza,can<strong>di</strong>dati ed eletti (1956);- Elezione delSenato della Repubblica: val. I - Legislazioneelettorale - Certificati, elettori, votanti, risultatiper Comune desunti dai verbql( elettorali <strong>di</strong>sezione (1956); val. II - Voti ai comrassegni, can<strong>di</strong>datied eletti (1956);- Elezioni amministrative del 1956: Val. I - Elezionidei Consigli provinciali (1959); voI. II - Elezioni deiConsigli comunali (1959);Elezioni politiche del 25 maggio 1958:- Elezionidella Camera dei Deputati e del Senato dellaRepubblica - dati riassuntivi (1958);- Elezione della Camera dei Deputati: voI. I - Risultatidesunti dai verbali elettorali <strong>di</strong> sezione (1960);val. II - Voti alle liste e voti ai can<strong>di</strong>dati (1961);- Elezione del Senato della Repubblica: val. I -. Risultatidesunti dai verbali elettorali <strong>di</strong> sezione (1960);val. II - Voti ai contrassegni ed ai can<strong>di</strong>dati (1961);- Elezioni amministrative dd 6 Dovembre 1960:Val. I - Elezione dei Consigli provinciali (1962);val. II ~ Elezione dei Consigli comunali (1962);Elezioni politiche del 28 aprile 1963:- Elezioni della Camera dei Deputati e del Senato. dellaRepubblica, 28 aprile 1963 - dati riassuntivi (1963);- Elezione della Camera dei Deputati: val. I - (Risultatiper Comune) (1965); val. II ~ Vott alle liste evoti .aican<strong>di</strong>dati (1965);442


- Elezione del Senato della Repubblica: vol.. I - (Risultatiper Comune) (1965); voI. H - Voti ai contrassegnied ai can<strong>di</strong>dati (1966);- Elezio~i alllministrative del 22 novembre 1964:voI. I - elezione dei Consigli provinciali :(1967);voI. H - plezione dei Consigli comunali (1967);Eleziopi p()Utiche del 19 maggio 1968:- Elezioni della Camera dei Deputati e del' Senatodella RfJpubblicf1, 19 maggio 1968 - dati riassuntivi(1968); .- Elezione della Camera dei Deputati:. voI. I - (Risultatipqr Comune) (1970); voI. H - Voti alle listee voti ai can<strong>di</strong>dati (1970);- Elezione del Senato della Repubblìca: voI. I- CRisultatiper Comune) (1970); voI. H - Voti ai can<strong>di</strong>dati(1970); ".- Elezioni ~U1inistrative del 7 giugno 1970:' voI. I -. Elezione clei Consigli regionali e provinciali (1973);voI. H - Elezione dei Consigli comunali (1972);Elezioni politiche del 7 maggio 1972 ~ ,- Elezioni della Camera dei Deputati' e dèl Senatodella Rep'f,lbblica, 7 maggio 1972 -dati rlassuntivi(1973); .-, Elezione della Camera dei Deputati: VoI. 1- Risultatiper C()mune (1974); voI. H - Voti alle liste evoti ai can<strong>di</strong>dati (1975);- Elezione del Senato della Repubblica: voI. i - RisultatiPer Comune (1975); voI. H- Voti ai can<strong>di</strong>dati, (1975). '.2.7 - STATISTICHE GIUDIZIARIEIn base al R.D. 24 marzo 1938, n. 402, tutti iser:vizi dellestatistiche giu<strong>di</strong>ziarie dal Ministero <strong>di</strong> GraZia: e Giu­··stizia furono trasferiti all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistba.- DE CASTRO D., La statistica giu<strong>di</strong>ziaria penale, in'Annali, &erie VI, voI. XXIV (1932);, ...: StatistiCa gil,l<strong>di</strong>ziaria civile e commerciale: 1936-37,1938, 1939;- Statis~icagiucliziariacivile: 1940-41 e 1947-48;- Statistica giu<strong>di</strong>ziaria penale: 1936-37,' 1938, 1939,, 1940~48;..:. Statistica della criminalità: J929-30;- Statistica notari/e: 1935-36~37, 1938-39, 1940~48;- Statistica dei protesti e delle procedure concorsuali:1932-48;- Statistica degli Istituti <strong>di</strong> prevenzione e <strong>di</strong> pena:1938-48;- Reati denunciati negli <strong>anni</strong> dal 1940 al 1946; in BMSsettembre 1947;. - Indagine speciale sui presenti negli .Istituti <strong>di</strong> prevenzionee d} pena al 31 marzo 1955 (1956);- Annl,lario<strong>di</strong> statistiche giu<strong>di</strong>ziarie.~ 1949, 1950, 1951-1952, 1953-54 f 1955, 1956, 1957, 1958, 19S9, 1960,1961, 1962, 1963, 1964, 1965,' 1966, 1967, 1968,1969, 1970~71, 1972, 1973, 1974;'. - Istruzioni per le rilevazioni delle statistiche giu<strong>di</strong>ziarie.. ~ e giurit!ico-amministrative - MN, Serie> B,n.· 12 -ottobre 1969;'- Istruzioni per le rilevazioni statistiche giu<strong>di</strong>ziarie,giuri<strong>di</strong>co-amministrative e degli Istituti <strong>di</strong> prevenzionee pena - MN, Serie B, n. 16 - aprile 1975;- La criminalità negli <strong>anni</strong> 1971-72 -Suppi. al BMS,n. 1 - gennaio 1974;-: La criminaUtà negli <strong>anni</strong> 1972-73 - SuppI. al BMS,.•. annò 1975, n. 2;.." La criminalità negli <strong>anni</strong> 1973-74 -Suppl. al BMS,anno 1976, n. 2;- Statistiche giu<strong>di</strong>ziarie civili e penali - Dati sommaridegli <strong>anni</strong> 1973.1974, Suppi. al BMS, anno 1976,n. 3;- Rilevazionestatistica 'dei "proce<strong>di</strong>menti <strong>di</strong> scioglimentoe cessazione deglieJjétti civili del matrimonio(giugno 1971), in NI, 1971, Foglio 32, n. 4bis;id. <strong>anni</strong> 1971-73, in NI, 1974, Foglìo 37,n. l;- Notiziario lSTAT - Serie 3 - Foglio 32 - Statistichegiu<strong>di</strong>ziarie. Foglio mensile iniziato nelmario 1949.Dal gennaio 1973 è de<strong>di</strong>cato soltanto alle statistichegiu<strong>di</strong>ziarie cìvili~' .- Notiziario 1ST AT - Serie 3 - Foglio 32 bis - Statistichegiu<strong>di</strong>ziarie penali. Foglio' mensile iniziatonel gennaie 1973.'(Cfr. Annali,. serie VII, voI. VI e . serie VIII, voI. ,6)2.8 - STATISTICHE AGRARIE, FORESTALI E ZOO-TECNICHE' .2.8.1 - CENSIMENTICatasto agrario 1929- Fascicoli provinciali (n. 94); Regno d'Italia: Parte I -Relazione generale; Parte H - Tavole;- Aggiornamento del catasto agrario - Formazione delcatasto forestale (1928);'- Istruzioni aggiuntive per il suo aggiornamento (1928);- Esempio <strong>di</strong> aggiornamento (1930);- Istruzioni aggiuntive per la sua formazione ex-novo(circ. n.66 del 5 maggio 1930);- Esempio <strong>di</strong> rilevamento" ex~novo (1930);'- Commento ai primi risultati del nuovo catasto agrario1929 (MAZZOCCHI ALEMANNI N.), in BMSAF, n. 1 -gennaio 1934;Catasto forestale '1929- Fascicoli' <strong>di</strong> . Vicenza e Treviso. (1933), <strong>di</strong> Bergamo(1934), <strong>di</strong> Littoria (1935), <strong>di</strong> Imperia, Padova, Gorizia,Trieste, Bologna, Modena e Pisa,. (1940), <strong>di</strong>Brescia, Pavia, Belluno, Istria, Frosinone e BariDi41), <strong>di</strong> Sondrio (1942), <strong>di</strong> Como (1943), <strong>di</strong> Livorno(1947), <strong>di</strong> Varese, Grosseto e Massa-Carrara(1948), <strong>di</strong> Aosta e Lucca (1949).' ..'- Aggiornamento del catasto agrario - Formazione delcatasto forestale (1928);- Istruzioni per la formazione del catasto. forestale(1940);~Censimento generale dell'agricolturà,19 ml\fZO 1930:VoI. -I -


- Norme per l'esecuzione del censimento generale dell'agricolturaitaliana (1930);- Istruzioni generali per l'esecuzione del censimentoagricolo (1930);- Risultati sommari (1933);- Osservazioni sulla· consistenza del patrimonio zoo tecnicoal 19 marzo 1930 (ALBERTARIO P.): I - Caratteristichedella <strong>di</strong>stribuzione del bestiame in rapportoal territorio e alla popolazione, in BMSAF, n. 11 -novembre 1933; II - La composizione qualitativadelle <strong>di</strong>verse specie <strong>di</strong> animali, in BMSAF, n. 2 -febbraio 1934; III - Confronti 1908 e 1930: Lacomposizione qualitativa e quantitativa del patrimoniozootecnico ai due censimenti, in BMSAF, n. 3 -marzo 1934;- Censimento delle bonifiche idrauliche <strong>di</strong> prima categoriaal 19 marzo 1930, in BMSAF, n. 9 - settembre1934;- Censimento delle aziende agricole per la provincia<strong>di</strong> Milano al 19 marzo 1930, in BMSAF, n. 12 -, <strong>di</strong>cembre 1934;- Censimento delle aziende agrarie in provincia <strong>di</strong>Milano (1934);- Censimento delle aziende agricole (ALBERTARIO P.),in CSI 1935;- Il censimento della popolazione rurale in provincia<strong>di</strong> Milano (1937);- Consistenza del bestiame al marzo 1936 (1937);- Aggiornamento al 1937 dei risultati dell'ultimo censimentodel bestiame, in BMSAF, n. 3 - marzo1938;- Aggiornamento al 1938 dei risultati dell'ultimo censimentodel bestiame (ALBERTARIO P~), in BMSAF,n. 9 - settembre 1938;- Indagine rappresentativa sulle famiglie conta<strong>di</strong>ne impren<strong>di</strong>trici(1939);- lO Censimento generale dell'agricoltura, 15 aprile1961: VoI. I - Primi risultati provvisori; voI. II -Dati provvisori su alcune principali caratteristichestrutturali delle aziende (92 fascicoli provinciali),Appen<strong>di</strong>ce - Dati riassuntivi nazionali; voI. III ;..Coltivazioni,· voI. IV - Bestiame; voI. V - Impianti,fabbricati, mezzi meccanici,· voI. VI - Dati generaliriassuntivi,· voI. VII - Atti del censimento;- Disposizioni e istruzioni per il lO Censimento generaledell'agricoltura, 15 aprile 1961;- 20 Censimento generale dell'agricoltura, 25 ottobre1970: VoI. I - Dati riassuntivi su alcune principalicaratteristiche strutturali delle aziende (dati provvisori);voI. II - Dati sulle caratteristiche strutturalidelle aziende (94 fascicoli provinciali «Dati provincialie comunali »; 19 fascicoli regionali «Datiregionali e provinciali»; un fascicolo nazionale«Dati riassuntivi nazionali e regionali»); voI. III -Coltivazioni,· voI. IV - Bestiame; voI. V - Impianti,fabbricati e mezzi meccanici. Lavoro ed altri aspettiorganizzatM delle aziende; voI. VI - Dati generaliriassuntivi,· voI. VII ... Atti del censimento.- Disposizioni e istruzioni per gli Organi periferici(1970);- Istruzioni per i rilevatori (1970);- Primi risultati provvisori del 20 Censimento generaledell'agricoltura, 25 ottobre 1970, in NI, 1970, Foglio18, n. 9;- Catasto viticolo (Rilevazione al 25 ottobre 1970):voI. I - Caratteristiche delle aziende viticole: Tomo 1 -Dati regionali e provinciali,· Tomo 2 - Dati comunali,·voI. II - Caratteristiche dei vitigni,· Tomo 1 - Italiain complesso e Italia settentrionale,· Tomo 2 - Italiacentrale, meri<strong>di</strong>onale e insulare.Oltre alle <strong>di</strong>sposizioni ed istruzioni relative al 20Censimento generale dell'agricoltura;- Istruzioni per la formazione degli stati <strong>di</strong> sezione provvisorie per i relativi adempimenti preliminari (1969);- Principali caratteristiche strutturali della viticolturaitaliana: Primi risultati della rilevazione dei datiper il catasto viticolo, in NI, 1972, Foglio 18, n. 3;2.8.2 - STATISTICHE AGRARIE- Notizie statistiche sul raccolto bozzoli d'Italia 1926(1927), 1927 (1928);- Istruzioni pel servizio annuale <strong>di</strong> statistica agraria(1928); .- La floricoltura in Italia, in BMSAF, n. 12 - <strong>di</strong>cembre1929;- I salari agricoli in Italia dal 1905 al 1933 (BARBE­RI B.), 1934;- Indagine sulle case rurali: Le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> abitabilitàdelle case rurali attraverso le relazioni illustrate deiPrefetti, in BMSAF, n. 4 - aprile 1934; id.: Datidefinitivi sullo stato <strong>di</strong> abitabilità delle case rurali -note riassuntive, in BMSAF, n. 7 - luglio 1934;- Indagine sul frumento impiegato nelle semine (DEANGELIS A.), in BMSAF, n. lO - ottobre 1934;- Le varietà del frumento coltivato in Italia nel biennio1933-34 e la loro area <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione (1935);- Indagine statistica sulle colture floreali (MAZZEI B.),in BMSAF, n. 4 - aprile 1935;- Indagine sulla bachicoltura (1935);- Perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> semina e <strong>di</strong> raccolto per le principalicoltivazioni (1937);- Indagine sulle coppie trebbianti che hanno funzionatonell'anno 1935 (ALBERTARIO P.), in BMSAF, n. 4- àprile 1937;- Indagine sul costo della lotta contro i parassitari dellepiante (MAZZEI B.), in BMSAF, n. 12 - <strong>di</strong>cembre1937;- Indagine statistièa sui frantoi da olive (FERRUCCI U.),in BMSAF, n.3 - marzo 1938;- Indagine sulla coltivazione del castagno da frutto inItalia, in BMSAF, n. 4 - aprile 19J8;- Calcolo del volume mensile della produzione agricola(BARBERI B.), in CSI 1939;- Indagine statistica sui sili da foraggio (POLACCO F.),in BMSAF, n. 2 - febbraio 1939;- L'ammasso del grano nelle campagne 1936-37,1937-38, 1938-39 (MAZZEI B.), in .BMSAF, n. 3-marzo 1939;.. - La produzione <strong>di</strong>seini da prato (ALBERTARIO P.),in BMSAF, n. 5 - maggio 1939;- La concimazione chimica dei terreni nell'ultimo decennio(MAZZE! B.), in BMSAF, n. 6 - giugno 1939;-, Indagine rappresentativa sulle famiglie conta<strong>di</strong>ne impren<strong>di</strong>trici(1939);444


- Il ren<strong>di</strong>mento alimentare delle principali coltivazionierbacee (BARBERI B.), 1943;- Annuario statistico dell'agricoltura italiana 1936-38,1939-42, 1943-46, 1947-50;- Annuario <strong>di</strong> statistica agrarit,l 1954, 1955, 1956,1957, 1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964,1965, 1966, 1967, 1968 (due tomi), 1969, 1970,1971, 1972, 1973, 1974, 1975;- Indagine sulla quantità <strong>di</strong> frumento impiegato esulle varietà e razze elette coltivate in Italia nel!' annoagrario 1945-46 (MAZZEI E.), in BMSAF, n. 2-agosto 1947;- L'istruzione superiore agraria e veterinaria (SPA­GNOLI), in BMSAF, n. 5 - novembre 1947;- I d<strong>anni</strong> della filossera (SPAGNOLI A.), in BMSAF,n. 9 - settembre 1948;- Il costo della trebbiatura del grano nel triennio1946-48 (SPAGNOLI A.), in BMSAF, n. 1 - gennaio1949;- L'impiego per uso agricolo degli antiparassitari abase <strong>di</strong> <strong>di</strong>cloro<strong>di</strong>feniltricloroetano e <strong>di</strong> esaclorocicloesano(BARDI P.), in BMSAF, n. 2 - febbraio 1949;- Misure locali per le superfici agrarie, 2 a e<strong>di</strong>z., (1950);- Appunti sulle rilevazioni per campione della produzioneagraria italiana (1955);- Aspetti della peschicoltura italiana (BREVIGLIERI N.e TuRBATI E.), 1958;- Rilevazioni campionarie delle produzioni agrarie -MN, serie A, n. 5 - <strong>di</strong>cembre 1960;- Indagine sulla struttura delle aziende agricole, <strong>di</strong>cembre1967 - Istruzioni per gli organi periferici <strong>di</strong>rilevazione (1967);- Primi risultati dell'indagine sulla struttura delleaziende agricole, <strong>di</strong>cembre 1967, in NI, 1969; Foglio18, n. 5;- Primi risultati dell'indagine sulla struttura delleaziende agricole - Suppl. al BMS, n. 12 - <strong>di</strong>cembre1969;- Indagine sulla struttura delle aziende agricole, <strong>di</strong>cembre1967: Tomo I - Caràtteristiche metodologichedell'indagine ed illustrazione dei principali risultati(DE FRANCISCI M.R.); Tomo II - Tavole statistiche(1970);- Indagine sulla struttura delle aziende agricole, <strong>di</strong>cembre1975: Istruzioni per i rilevatori (1975); Istruzioniper gli organi periferici (1975);- Rilevazione statistica degli impianti frutticoli in coltivazionespecializzata, in NI, 1969, Foglio 18, n. 12;- L'andamento delle coltivazioni agricole nell' annataagraria 1970-71, in NI, 1971, Foglio 18, n. 7; id.nell'annata agraria 1971-72, in NI, 1972, Foglio18, ll. 10; id. nell'annata agraria 1972-73, in NI,1973, Foglio 18, n. 4; id. nell'annata agraria 1973-74,in NI, 1975, Foglio 18, n. l; id. nell'annata agraria1974-75, in NI, 1976, Foglio 18, n. l;- Rilevazione statistica delle coltivazioni in serra, anno1969, in NI, 1970, Foglio 18, n. 5;- Rilevazione statistica delle coltivazioni in serra, 1969 -Suppl. al BMS, n. 4 - aprile 1971;- Indagine su alcune specie <strong>di</strong> alberi da frutto (melo,pero, pesco, arancio) - Istruzioni per i rilevatori(1974);- Primi risultati della rilevazione sulle principali caratteristichedel potenziale <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> alcunespecie <strong>di</strong> alberi dafrutto, in NI, 1975, Foglio 18, n. 5;- Indagine su alcune specie <strong>di</strong> alberi da frutto (melo,pero, pesco, arancio) 1974 (1976);- Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica agraria e forestale:Supplemento straor<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficiale,iniziato nel gennaio 1928 e sospeso nell'ottobre1935. Ripresa la pubblicazione nel gennaio 1937, èstato <strong>di</strong> nuovo sospeso nell'agosto 1939. Nel dopoguerraha iniziato la pubblicazione nel luglio 1947per concluderla definitivamente nel <strong>di</strong>cembre 1947.- Foglio d'informazioni quin<strong>di</strong>cinali sullo stato dellecolture. Iniziato nel giugno 1929, è stato sospesonel luglio 1952.- Note informative sull'andamento e lo stato delle coltivazioniagricole. Foglio mensile iniziato nel gennaio1946. Da maggio 1946 <strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong>cinale e continuala pubblicazione fino alla seconda quin<strong>di</strong>cina<strong>di</strong> aprile 1948.- Notiziario ISTAT: Serie 1 - Foglio 11 - Note informativesullo stato dell'agricoltura. Foglio quin<strong>di</strong>cinale,iniziato nel 1948, per continuare la pubblicazioneprecedente. Dal gennaio 1976 <strong>di</strong>ventamensile con il titolo «Note informative sull'agricoltura».(Cfr. anche Annali, serie VI, voll. Ve XXII; serie VII, vol. III;serie VIII, voI. I e 7)2.8.3 - STATISTICHE FORESTALI- Statistica forestale: I - I prodotti non legnosi dei boschi(SCRITTORE O.), 1934 (anche in BMSAF, n. 12- <strong>di</strong>cembre 1933); II - I primi risultati del servizioannuale <strong>di</strong> statistica forestale (SCRITTORE O.), 1936(anche in BMSAF, n. 8 - agosto 1935 e n. 9 - settembre1935);- Servizio annuale <strong>di</strong> statistica forestale: Istruzioni perle provincie provviste <strong>di</strong> catasto forestale (1934);Istruzioni per le provincie non provviste <strong>di</strong> catastoforestale (1934);- Istruzioni per il servizio della statistica forestale(1948) ;- Statistica forestale: Norme per la revisione dei dati(s.i.d.) ;- Le utilizzazioni legnose delle qualità <strong>di</strong> colture forestalinon boscate durante l'anno statistico 1946-47(D'ELIA E.), in BMSAF, n. 4 - aprile 1948;- Statistica forestale 1948-49, 1949-50, 1950-51, 1951-1952, 1952-53, 1953-54; ,- Annuario <strong>di</strong> statistica forestale 1955, 1956, 1957,1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1965,1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974;-, Norme per la rilevazione statistica dei lavori <strong>di</strong> sistemazionedei comprensori <strong>di</strong> bonifica montana, bacinimontani e zone litoranee affidati al Corpo forestaledello Stato (1953);- Istruzioni per la rilevazione dei dati delle statisticheforestali - MN, serie B, n. lO - gennaio 1969;- Bollettino mensile <strong>di</strong> statistica agraria e forestale:Supplemento straor<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficiale,iniziato nel gennaio 1928 e sospeso nell'ottobre 1935.Ripresa la pubblicazione nel gennaio 1937, è stato<strong>di</strong> nuovo sospeso nell'agosto 1939. Nel dopoguerraha iniziato la pubblicazione nel luglio 1947 perconcluderla definitivamente nel <strong>di</strong>cembre 1947.80445


- Notiziario 1ST AT - Serie 1- Foglio 11 bis - Noteinformative sullo stato delle foreste. Foglio trimestrale. iniziato nel 1948.(Cfr. anche Annali, serie VIII, volI. IV e 7)2.8.4 - STATISTICHE ZOOTECNICHE- La produzione <strong>di</strong> latte vaccino in Italia (CAPRA G.),in BMSAF, n. 4 - aprile 1939;- Censimento della pesca in acque marine - Pesca daterra e con naviglio, allevamenti (lO maggio 1937)tonnare (25 giugno-15 settembre 1937), in BMS,n. 6 ~ 21 giugno 1939;- Censimento della pesca in acque marine per la Libiae per .le isole italiane dell' Egeo - Pesca da terra econ naviglio, tonnare, allevamenti, in BMS, n. 7- 21 luglio 1939;- L'imposta sul bestiame in Italia (SPAGNOLI A.), inBMS, n. 4 - aprile 1947;- Il patrimonio avicunicolo· italiano (SPAGNOLI A.),in BMSAF, n. 1 - luglio 1947;- L'imposta sul bestiame negli <strong>anni</strong> 1947-48 (SPAGNO­LI A.), in BMSAF, n. 5 - maggio 1948;- Le riserve <strong>di</strong> caccia (SPAGNOLI A.), in BMSAF,n. 8.9 - agosto-settembre 1949;- La macellazione del bestiame in Italia (SPAGNOLI A.),in « Statistica della macellazione, <strong>anni</strong> 1949-1950-1951 »;-:- Statistica della macellazione 1949-1950-1951, 1952-54,1955, 1956, 1957, 1958;- Annuario <strong>di</strong> statistiche zootecniche 1960, 1961, 1962,1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970,1972, 1973, 1974;- Annuario statistico della zootecnia, della pesca edella caccia 1975;- Statistica della pesca e della caccia 1949 e 1950,1954, 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1960;- Annuario statistica della pesca e della caccia 1961,1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969,1970, 1971, 1972, 1973;- Produzione e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> mangimi composti integratie <strong>di</strong> nuclei, anno 1968, in NI, 1969, Foglio18, n. lO;- Attività degli impianti <strong>di</strong> incubazione, anno 1967,in NI, 1968, Foglio 18, n. 5; id. anno 1968, in-NI,1969, Foglio 18, n. 13; id. anno 1969, in NI, 1970,Foglio 18, n. 7; id. anno 1970, in NI, 1971, Foglio18, n. 4; id. anno 1971, in NI, 1972, Foglio 18,n. 5; id. anno 1972, in NI, 1973, Foglio 18, n. 2;id. anno 1973, in NI, 1974, Foglio 18, n. 3;- Indagine campionaria sulla consistenza del bestiamebovino al 31 <strong>di</strong>cembre 1968, in NI, 1969, Foglio18, n. 9; id. al lO gennaio 1970, in NI, 1970, Foglio18, n. 6;- Indagine campionaria sulla consistenza del bestiamebovino e bufalino al lO <strong>di</strong>cembre 1973, in NI, 1974,Foglio 18, n. 2; id. al lO <strong>di</strong>cembre 1974, in NI,1975, Foglio 18, n. 2;- Indagine campionaria sulla consistenza del bestiamesuino al 2 <strong>di</strong>cembre 1968, in NI, 1969, Foglio 18,n. 4; id. al 26 marzo 1969, in NI, 1969, Foglio 18,n. 11; id. al lO <strong>di</strong>cembre 1969, in NI, 1970, Foglio18, n. 3;- Indagine sul latte e sui prodotti lattiero-caseari,anno 1974, in NI, 1975, Foglio 18, n. 7;2.8.5 - STATISTICHE METEOROLOGICHE- Annuario <strong>di</strong> statistiche meteorologiche 1959, 1960,1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967-68, 1969,1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1975;2.9 - STATISTICHE INDUSTRIALI2.9.1- CENSIMENTI- Censimento industriale e commerciale, 15 ottobre1927: VoI. 1 - Esercizi industriali e còmmercialinei Comuni del Regno; voI. 2 - Italia settentrionale;voI. 3 - Italia centrale; voI. 4 - Italia meri<strong>di</strong>onale,insulare, Regno,' voI. 5 - Esercizi, addetti "e motorinei Comuni industrialmente importanti; voI. 6 -Esercizi, addetti e forza motrice nelle singole classie categorie nei compartimenti, nelle ripartizioni geografichee nel Regno; voI. 7 - Addetti alle singoleclassi e categorie, ripartiti secondo la forma <strong>di</strong> attivitàed il Sesso. Operai nelle classi e categorie industrialie nelle classi commerciali ripartiti per sessoe per gruppi <strong>di</strong> età; voI. 8 - Relazione generale:Parte I - Industria, Parte II - Commercio;.,.. Censimento degli esercizi industriali e commercialinel posse<strong>di</strong>mento delle· Isole italiane del/' Egeo al31 <strong>di</strong>cembre 1933 (1934);- Censimento industriale 1937-39 - Censimento commerciale1939: Risultati generali : voI. I - Industrie:Parte I - Esercizi, addetti, forza motrice; Parte II -Esercizi per classi <strong>di</strong> ampiezza; Parte III - Ore <strong>di</strong>lavoro e salari;Risultati per classi <strong>di</strong> industria; VoI. I - Industriealimentari 1937: Parte I - Tavole:· A - Esercizi,addetti, ore <strong>di</strong> lavoro e salari, forza motrice, mezzi<strong>di</strong> trasporto; B - Materie prime e materie ausiliarie,prodotti e sottoprodotti, giacenze, impianti e macchinari;C - Libia; voI. II - Industria della pesca edella conservazione del pesce - Fabbricazione dellereti,' voI. III - Industrie estrattive, metallurgiche emeccaniche; voI. IV- Industrie chimiche, della cartae poligrafiche; voI. V - Industrie tessili, dell'abbigliamentoe del cuoio,' voI. VI - Industrie del legno,e<strong>di</strong>lizie, della lavorazione dei minerali non metallici­Industrie per la produzione e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energiaelettrica e <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> gas ed acqua,' voI. VII -Industrie varie e fono-cinematografiche -Serviziindustriali; voI. VIII - Trasporti e comunicazioni;voI. IX - Commercio; .~ Monografie: 1. L'industria dello zucchero - censimentodel 25 agosto 1937; 2. L'industria del malto,della birra e degli estratti <strong>di</strong> malto - censimento del. IO agosto 1937; 3 .. L'industria della lavorazione dellatte e dei prodotti derivati - censimento del 25 maggio1937; 4. Censimento delle trebbiatrici e delle sgranatriciper cereali, leguminose da seme, semi minutial IO agosto 1937; 5. Industria degli oli vegetali -censimento al 30 novembre 1937; 6. Industria deicolori organici sintetici e· dei relativi prodotti interme<strong>di</strong>- censimento al 30 giugno 1938;- Relazione per la Commissione generale - Criteri,. meto<strong>di</strong> e norme per /'esecuzione del censimento industriale- Stu<strong>di</strong>o sul concetto <strong>di</strong> valore aggiunto dellaproduzione (BARBERI B.), 1937;


:- L'industria casearia in Italia - Censimento dellalavorazione del· latte e dei prodotti derivati al 25maggio 1937 (ALBERTARIO P.), in BMSAF, n. 8-agosto 1938; .- L'industria molitoria in Italia - Censimento dei moliniper cereali al 15 ottobre 1937 (ALBERTARIO P.), inBMSAF, n. 1 - gennaio 1939;- Istruzioni per gli ufficiali <strong>di</strong> censimento (1937);- Istruzioni per gli Uffici provinciali <strong>di</strong> censimento(1937);- Istruzioni per gli Uffici comunali <strong>di</strong> censimento (1937);- Istruzioni particolari per il censimento della lavorazione-conservazionedei prodotti alimentari dellapesca (escluso il baccalà) (1937);- Istruzioni particolari per il ce,nsimen!:J ,della lavorazionedel latte e dei prodotti derivati (1937);- Istruzioni generali comuni a tutti i censimenti industrialiparticolari del 1938 (1938); .- Istruzioni particolari per i censimenti industriali chesi effettuano con riferimento alla data del 30 giugno1938 (1938);- Istruzioni per la compilazione dei questionari (1939);- Istruzioni particolari per i censimenti industriali riferitialle date del 31 <strong>di</strong>cembre 1938 - 30 giugno 1939(1939);- Istruzioni particolari per i censimenti industriali riferitialle date del 31 ottobre 1938 - 31 <strong>di</strong>cembre 1938- 30 aprile 1939 (1939);- Istruzioni particolari per i censimenti industriali riferitialle date del 30 novembre 1938 - 31 <strong>di</strong>cembre1938 (1939);- Censimento delle industrie meccaniche: Istruzioni pergli Uffici periferici <strong>di</strong> censimento (1939);- Censimento commerciale: Istruzioni pàrticolari pergli Uffici comunali <strong>di</strong> censimento (1939);- Istruzioni particolari per il censimento commercialedel 31 ottobre 1939 (1939);- Classificazione delle attività economiche (1937);- Mo<strong>di</strong>ficazioni della classificazione delle attività economichesottoposte ai censimenti riferiti alle date del31 luglio 1938 - 30 settembre 1938 - 31 ottobre 1938 -Istruzioni per le conseguenti rettifiche del modo Pl-bis (1938);- Classificazione delle attività economiche (industria -trasporti e comunicazioni) (1938);- Mo<strong>di</strong>ficazioni della classificazione delle attività economichesottoposte ai censimenti riferiti alle datedel 30 novembre 1938 - 31 <strong>di</strong>cembre 1938 - Istruzioniper le conseguenti rettifiche del modo P l-bis (1939);- Classificazione delle attività economiche (industria -trasporti e comunicazione - commercio) (1950);- Censimenti e indagini per la ricostruzione nazionaleeseguiti nel settembre 1944 (Dati provvisori: P e<strong>di</strong>zione)(1945). Pubblicazione bilingue e<strong>di</strong>ta a curadella Commissione Alleata e dall'Istituto centrale<strong>di</strong> statistica.- ID Censimento generale dell'industria e del commercio,5 novembre 1951: VoI. 1 - Risultati generaliper Comune: Tomo l ~ Italia settentrionale;Tomo 2-Italia centrale, meri<strong>di</strong>onale e insulare; voI. II -Ditte: Tomo 1 - Stato e regioni; Tomo 2 - Provincie;voI. III - Industrie estrattive; voI. IV - Industriealimentari e del tabacco; voI. V - Industrie tessili;voI. VI - Industrie del vestiario, abbigliamento earredamento, industrie delle pelli e del cuoio; voI. VII­Industrie del legno; voI. VIII - Industrie metallurgichee meccaniche; voI. IX - Industrie chimiche, dellagomma e della carta; voI. X - Industrie della trasformazionedei minerali non metalliferi- Industrie graficheed e<strong>di</strong>toriali, foto-fono-cinematografiche e manifatturierevarie; voI. XI - Industrie delle costruzionie della installazione <strong>di</strong> impianti; voI. XII - Produzionee <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> energia elettrica e <strong>di</strong> gas e<strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> acqua; voI. XIII - Trasporti e comunicazioni;voI. XIV - Commercio; voI. XV - Cre<strong>di</strong>to,assicurazione e gestioni finanziarie; voI. XVI - Artigianato;voI. XVII - Dati generali riassuntivi; voI.XVIlI - Atti del censimento;- Primi risultati generali dei censimenti - dati provvisori(s.i.d.);- Istruzioni per l'organizzazione periferica dei censimentie per le operazioni preliminari (n. 3);- Istruzioni per la raccolta dei dati (n.4bis);- Istruzioni per la revisione dei dati e le operazionifinali (n. 5bis);- Istruzioni per la sorveglianza e controllo delle operazioni<strong>di</strong> censimento (n. 6);- Istruzioni per l'aggiornamento del registro delle <strong>di</strong>ttee l'or<strong>di</strong>namento degli schedari (n. 7bis);- Istruzioni suppletive per l'ultimazione delle operazioni<strong>di</strong> censimento nei Comuni già alluvionati;- Dati preliminari sulle <strong>di</strong>tte (1953);- Classificazione delle attività economiche (schemaprovvisorio) 1950, 1951, 1952;- Classificazione delle attività economiche: Parte I -Esposizione della classificazione in or<strong>di</strong>ne sistematico,'Parte II - Esposizione della classificazione inor<strong>di</strong>ne alfabetico (1953);- 4° Censimento generale dell'industria e del COiIlmercio,16 ottobre 1961: VoI I - Imprese, unitàlocali, addetti - dati provvisori per Comune; voI. II -Dati provinciali su alcune principali caratteristichestrutturali delle imprese e delle unità locali (92 fascicoliprovinciali), Appen<strong>di</strong>ce - Dati riassuntivi nazionali;voI. III - Industrie: Tomo l - Imprese;Tomo 2 - Unità locali: Parte I - Dati nazionali eregionali; Parte II - Dati provinciali; voI. IV - Commercioe servizi; voI. V - Trasporti e comunicazioni;voI. VI - Cre<strong>di</strong>to, assicurazione, gestioni finanziarie;voI. VII - Dati generali riassuntivi; voI. VIII - Attidel censimento;- Primi risultati del 10° Censimento generale dellapopolazione e del 4° Censimento generale dell'industriae del commercio, 15-16 ottobre 1961 -SuppI. straor<strong>di</strong>nario al BMS, Roma 16 novembre1961;- Disposizioni e istruzioni per il 10° Censimento generaledella popolazione e per il 4° Censimento generaledell'industria e del commercio, 15-16 ottobre1961;- Norme per la revisione del registro delle <strong>di</strong>tte e deglischedari anagrafici in base alle risultanze del 4° Censimentogenerale del/'industria e del commercio;- Guida per la classificazione delle professioni e delleattività economiche (1961);447


- 5° Censimento industriale e commerciale 25 ottobre1971: VoI. I - Unità locali e addetti - dati provvisori:Tomo 1 - Dati regionali e provinciali; Tomo 2 -Dati comunali; voI. II - Dati sulle caratteristichestrutturali delle imprese e delle unità locali (94 fascicoliprovinciali «Dati provinciali e comunali»;19 fascicoli regionali « Dati regionali e provinciali »;un fascicolo nazionale «Italia»); voI. III·· - Industrie:Tomo 1 - Imprese; Tomo 2 - Unità locali;voI. IV - Commercio e servizi; voI. V - Trasporti ecomunicazioni; voI. VI - Cre<strong>di</strong>to, assicurazione, impresefinanziarie <strong>di</strong> controllo e gestioni esattoriali;voI. VII - Artigianato; voI. VIII - Dati generali riassuntivi:Tomo 1 - Imprese,' Tomo 2 - Unità locali;voI. IX - Atti del censimento;- Primi risultati del 5° Censimento generale dell'industriae del commercio, 25 ottobre 1971, in NI, 1972,Foglio 18, n. 4;- Disposizioni e istruzioni per gli Organi periferici;- Istruzioni per i rileva tori;- Norme tecniche per la revisione del registro delle<strong>di</strong>tte in base alle risultanze del 5° Censimento industrialee commerciale;- Guida per la classificazione delle professioni e delleattività economiche,'- Norme <strong>di</strong> esecuzione (1971);'- Imprese, unità locali, addetti - Dati provvisori perComune (1972);2.9.2 - STATISTICHE CORRENTI E INDAGINI PARTICOLARI- Indagini sulla concentrazione industriale in Italia(BATTARA P.), in BMS, aprile 1946;- Impianti frigoriferi al 31 marzo 1954 (1955);- Annuario <strong>di</strong> statistiche industriali: 1956, 1957, 1958,1959, 1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966,1967, 1968-69, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1975;- Relazione sul calcolo dei numeri in<strong>di</strong>ci della produzioneindustriale - Base 1938 = 100 (1950);- Numeri in<strong>di</strong>ci della produzione industriale - Base1953 = 100 - MN, serie A, n. 1 - ottobre 1957;- Calcolo delle variazioni stagionali negli in<strong>di</strong>ci dellaproduzione industriale: Parte I - Relazione metodologica;Parte II - Numeri in<strong>di</strong>ci correnti e destagionalizzatiper i singoli mesi degli <strong>anni</strong> 1947-1959 - MN,serie A, n. 4 - ottobre 1960;- Numeri in<strong>di</strong>ci della produzione industriale - Base1966 = 100 - MN, serie A, n.7 - ottobre 1967;- Numeri in<strong>di</strong>ci della produzione industriale - Base1970 = 100 - MN, serie A, n. 14 - giugno 1976;- Indagine sul parco macchine per la lavorazione deimetalli - NR, n. 12 - settembre 1960;- Il valore aggiunto delle imprese nel periodo 1951-1959 (COSTAì:;E. e AGOSTINELLI A.), N.R., n. 18-marzo 1962;- Indagine sul parco macchine grafiche e cartotecniche -NR, n. 23 - agosto 1964;- Il valore aggiunto delle imprese nell'anno 1963 (AGo­STINELLI A.), NR, n. 29 - <strong>di</strong>cembre 1966;- Il valore aggiunto delle imprese nel periodo 1961-1965 (AGOSTINELLl A.), NR, n. 34 - novembre 1967;- Indagine sul parco macchine per la lavorazione deimetalli - NR, n. 47 - novembre 1970;- Numeri in<strong>di</strong>ci della produzione industriale - Base1966 = 100 - SuppI. al BMS, n. 4 - aprile 1967;- Indagine sugli elaboratori elettronici in Italia al31 marzo 1968 - SuppI. al BMS, n. 8 - agosto1968;- Indagine sui bilanci delle gran<strong>di</strong> imprese nell'anno1967 - SuppI. al BMS, n. 7 - luglio 1969;- Primi risultati delle statistiche annuali sulla produzionee sull' attività industriali <strong>di</strong> alcuni settori,<strong>anni</strong> 1965-67 - SuppI. al BMS, n. 1 - gennaio1970;- In<strong>di</strong>ci del lavoro nell'industria: Indagine campionariadegli stabilimenti industriali - Suppl. al BMS, n. 5- maggio 1970;- Istruzioni e <strong>di</strong>sposizioni per la formazione dell' elencodelle unità locali industriali, artigiane e commerciali,1969;- Alcuni risultati della rilevazione delle unità localiindustriali e commerciali, 1969 - SuppI. al BMS,n. 5 - maggio 1971;- La situazione patrimoniale delle gran<strong>di</strong> imprese nell'anno1968 - SuppI. .al BMS, n. 7 - luglio 1970;id., nell'anno 1969 (DIOTALLEVI F. e DEMURo D.) -Suppl. al BMS, n. 7 -luglio 1971; id. nell'anno 1970(DIOTALLEVI F. e BIZZARRI E.) - Sl.lppl. al BMS,n. 7 - luglio 1972; id., nell'anno 1971 (DIOTALLEVIF. e BIZZARRI E.) - SuppI. al BMS, n. 5 - maggio1973; id., nell'anno 1972 (DIOTALLEVI F. e BIZZARRIE.) - SuppI. al BMS, n. 9 - settembre 1974; id.,nell'anno 1973 (DIOTALLEVI F. e BIZZARRI E.) ~ Suppl.al BMS, anno 1975, n. 4; id., nell'anno 1974 (DIO­TALLEVI F. e BIZZARRI E.) - SuppI. al BMS, anno1976, n. 8;- Statistiche annuali sulla' produzione industriale <strong>di</strong>alcuni settori, <strong>anni</strong> 1973-1974 - Suppl. al BMS,anno 1976, n. 4;- Le spese per gli investimenti fissi nell'industria nell'anno1969, in NI, 1971, Foglio 18, n. 2;- Le spese per gli investimenti fissi nell'industria nellevarie regioni, ann() 1969, in NI, 1971, Foglio 18,n. 3;- Notiziario 1ST AT - Serie 1 - Foglio 12 - In<strong>di</strong>ci della'produzione industriale italiana. Foglio mensile iniziatonel 1948;- Notiziario 1ST AT - Serie l - Foglio 12 bis - In<strong>di</strong>cidel fatturato nell'industria. Foglio mensile iniziatonell'ottobre 1975;- Notiziario ISTAT - Serie 1 - Foglio 15 - Bilancieconomici delle imprese <strong>di</strong> assicurazioni private.Foglio' annuale iniziato nel maggio 1951;- Notiziario ISTAT - Serie 3 - Foglio 36 - In<strong>di</strong>ci dellavoro nell'industria. Foglio mensile che inizia atrattare l'argomento nel 1970;(Cfr. anche la voce «Contabilità nazionale» (2.19) e Annali,serie VIII, voI. I)2.10 - STATISTICHE DELL'ATTIVITÀ EDILIZIA EDELLE OPERE PUBBLICHE- Le con<strong>di</strong>zioni della popolazione italiana nei confrontidelle. case <strong>di</strong> abitazioni (BARBERI B.), 1945;


- Rilevazione statistica sulle fognature - situazione al<strong>di</strong>cembre 1951 (1954); id., - situazione al giugno1963 (1968);- Rilevazione statistica sull'approvvigionamento idricoin Italia al <strong>di</strong>cembre 1951 (1955); id., al giugno1963 (1967);- Annuario statistico dell' attività e<strong>di</strong>lizia e delle operepubbliche 1955, 1956, 1957, 1958, 1959, 1960, 1961,1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969,1970, 1971, 1972 (due tomi), 1973, 1974;- Rilevazione nazionale sullo stato dell'e<strong>di</strong>lizia Scolastica,l° giugno 1966, in NI, 1967, Foglio 18,n.4;- Rilevazione nazionale sullo stato dell' e<strong>di</strong>lizia scolastica,l° giugno 1966: Tomo I - E<strong>di</strong>fici scolastici,'Tomo II - Se<strong>di</strong> scolastiche (19!,8);- Norme per la rilevazione statistica delle opere pubblichee <strong>di</strong> pubblica utilità (1952);- Numeri in<strong>di</strong>ci del costo <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> un fabbricatoresidenziale - Base 1966 = 100 - MN, serie A,n. 8 - maggio 1968;- NU11Jeri in<strong>di</strong>ci del costo <strong>di</strong> costruzione <strong>di</strong> un fabbricatoresidenziale - Base 1970 = 100 - MN, serie A,n. Il - <strong>di</strong>cembre 1971;Istruzioni per la rilevazione statistica delle operepubbliche - MN, serie B, n. 4 - novembre 1958;_ Istruzioni per la rilevazione statistica dell'attivitàe<strong>di</strong>lizia - MN, serie B, n. 14 - settembre 1974;- Istruzioni per la rilevazione statistica delle operepubbliche - MN, serie B, n. 15 - settembre 1974;- Statistica degli impianti sportivi al l° gennaio 1956- NR, n. 8 - marzo 1960;- Statistica degli impianti sportivi al l° gennaio 1959 -NR, n. 9 - marzo 1960;- Indagine speciale sulle abitazioni al 20 ottobre 1962(DE NICOLA I.), NR, n. 22 - luglio 1964;- Statistica degli impianti sportivi al l° gennaio 1961 -NR, n. 24 - settembre 1964;- Indagine speciale sulle abitazioni al 20 gennaio 1966 -NR, n. 35 - marzo 1968;- Rilevazione della produzione e<strong>di</strong>lizia nei gran<strong>di</strong>Comuni (DE ANGELIS E.), NR, n. 40 - giugno1969;- Indagine speciale sulle abitazioni al luglio 1969 (DEANGELIS E.), NR, n. 48 - novembre 1970;- Indagine sul mercato e<strong>di</strong>lizio al marzo 1966 - Suppl.al BMS, n. 7 - luglio 1966;- Indagine speciale sulle abitazioni al 20 gennaio 1966 -Suppl. al BMS, n. 8 - agosto 1966;- La produzione e<strong>di</strong>lizia nei gran<strong>di</strong> Comuni, giugno1968-febbraio 1969 - Suppl. al BMS, n. Il - novembre1969;- Indagine speciale sulle abitazioni al luglio 1969,in NI, 1969, Foglio 36, n. 2;- Dinamica della popolazione e situazione abitativanei Comuni italiani, in NI, 1970, - Foglio 36,n. lO;- Notiziario <strong>Istat</strong> - Serie l - Foglio 13 - Statistica dell'attivitàe<strong>di</strong>lizia e delle opere pubbliche. Fogliomensile iniziato nel maggio 1953;- Notiziario ISTAT - Serie l - Foglio 13 bis - In<strong>di</strong>cidella produzione e<strong>di</strong>lizia nei gran<strong>di</strong> Comuni. Fogliotrimestrale iniziato nel febbraio 1969;- Notiziario 1ST AT - Serie 2 - In<strong>di</strong>ce del costo <strong>di</strong> costruzione<strong>di</strong> un fabbricato residenziale. Fogliomensile iniziato nel febbraio 1968;(Cfr. anche Censimenti della popolazione (2.1.1) e Annali,sl'de VIII, voI. 7)2.11 - STATISTICHE DEI TRASPORTI E DELLE CO­MUNICAZIONICon R.D. 11 luglio 1935, n. 1525 i servizi delle statistichedei trasporti furono trasferiti dal· Ministero delleFinanze all'Istituto centrale <strong>di</strong> statistica.- Statistica del movimento della navigazione del Regno,1933, 1934, 1935, 1936, 1937 e 1938;- Statistica della navigazione marittima, 1939-42,1946"51; 1952-53; 1954; 1955; 1956; 1957; 1958;1959; 1960; 1961; 1962; 1963; 1964; 1965; 1966;1967; 1968; 1969;- Annuario statistico della navigazione marittima1970-71, 1972, 1973, 1974;- Elenco dei porti esteri per or<strong>di</strong>ne alfabetico e perPaese <strong>di</strong> appartenenza (1961);- Istruzioni per la rilevazione statistica del movimentodella navigazione marittima - MN, serie B, n. 9 -settembre 1967;- Movimento della navigazione nei porti italiani nell'anno1967 - Suppl. al BMS, n. 6 .;. giugno 1968;id., nell'anno 1968 - Suppl. al BMS, n. 6 - giugno1969; id., nell'anno 1969 - Suppl. al BMS, n. lO -ottobre 1970; id., nell'anno 1970 - Suppl.al BMS,n. 6 - giugno 1971; id., nell'anno 1971 - Suppl. alBMS, n. 5 - maggio 1972; id., nell'anno 1972 -Suppl.al BMS, n. 7 - luglio 1973; id., nell'anno1973 -Suppl. al BMS, n. lO - ottobre 1974; id.,nell'anno 1974 - Suppl. al BMS, anno 1975, n. 9;id., nell'anno 1975 - Suppl. al BMS, anno 1976, n. 12;- Notiziario ISTAT - Serie l - Foglio 16 ter - Trasportimarittimi. Foglio mensile iniziato nel gennaio 1972.In precedenza i dati dei trasporti marittimi eranopubblicati nel Foglio 16;- Movimento e traffico aereo commerciale negli aeroportiitaliani nell'anno 1973 - Suppl. al BMS, anno1975, n. 12; id. nell'anno 1974 - Suppl. al BMS,anno 1976, n. 9;- Notiziario ISTAT- Serie 1 - Foglio 16 bis - Trasportiaerei. Foglio mensile iniziato nel febbraio 1960. Inprecedenza i dati sui trasporti aerei erano pubblicatinel Foglio 16;- Statistica degli incidenti stradali: 1953, 1954, 1955,1956, 1957, 1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963,1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971,1972, 1973, 1974, 1975;- Istruzioni per la rilevazione statistica degli incidentistradali - MN, serie B, n. 6 - maggio 1960;- Notiziario- ISTAT - Serie 1 - Foglio 16 - Trasportiterrestri - Incidenti stradali. Foglio mensile iniziatonel marzo 1957 (Statistiche del traffico); dal gennaio1972: Trasporti terrestri - Incidenti stradali.(Cfr. anche Annali, serie VIII, vol. 7)449


L'Automobile Club d'Italia, in collàborazione con l'Istitutocentrale <strong>di</strong> statistica, ha pubblicato:- Localizzazione degli incidenti stradali 1960, 1961,1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967, 1968, 1969,1970, 1971, 1972, 1973, 1974 (con allegata unaCarta della pericolosità della rete stradale).2.12 - STATISTICHE DEL COMMERCIO INTERNO EDEL TURISMO- Annuario statistico del commercio interno 1957,1958, 1959, 1960, 1961, 1962, 1963, .. 1964, 1965,1966, 1967-68, 1969, 1970, 1971, 1972, '1973, 1974,1975;- Alberghi, pensioni e locande al 31 maggio 1949(1949);- L'attrezzatura alberghiera in Italia al 31 maggio1949 (1953); allo gennaio 1955 (1957); allO gennaio1959 (1960); al lO gennaio 1961 (1962); allo gennaio 1965 (1967); al lO gennaio 1969 (1971);al lo gennaio 1973 (1974); ,- Indagine speciale su alcuni aspetti delle vacanze e deglisports della popolazione (PINTO L. e SEROTINI J.),NR, n. 13 - ottobre 1960;- Indagine speciale sulle vacanze degli italiani nel 1967(CHIRULLI G.), NR, n. 33 - luglio 1967; id., nel1968 (CHIRULLI G.), NR, n. 43 - <strong>di</strong>cembre 1969;id., nel 1972 (CHIRULLI G.), NR, n. 51 -luglio 1974;- Dati sommari sulle statistiche degli esercizi alberghieried extralberghieri nell'anno 1973 - Suppl. alBMS, n. 11 - novembre 1974; id., nell'anno 1974 -Suppl. al BMS, anno 1975,n. lO; id;, nell'anno1975, Suppl. al BMS, anno 1976, n. 15;- Indagine speciale sulle vacanze degli italiani.neI1965,in NI, 1967, Foglio 17, Suppl. n. 1; id., nel 1968,in NI, 1969, Foglio 17, Suppl. n. 1; id., nel 1972,in NI, 1973, Foglio 37, n. 2; id. nel 1975, in NI'1976. Foglio 37, n. 3;- In<strong>di</strong>ci delle ven<strong>di</strong>te del commercio al minuto, in NI,1967, Foglio 18, n. 2;- Notiziario ISTAT~ Serie 1 - Foglio 17 - Attivitàalberghiera ed extralberghiera. Foglio mensile iniziatonel 1960;(Cfr. anche i censimenti industriali e commerciali (2.9.1) eAnnali, serie VIII, vol. 7)2.13 - STATISTICA DEL COMMERCIO CON L'ESTEROCon R.D. 11 luglio 1935, n.1525 ì servizi delle statistichedel commercio con l'estero furono trasferiti dalMinistero delle Finanze (Direzione generale delleDogane) all'IsTAT.- Movimento commerciale del, Regno d'Italia 1934(due tomi), 1935 (due tomi), 1936 (due tomi);- Commercio d'importazione e <strong>di</strong> esportazione del Regnod'Italia con gli altri Paesi, l'Africa italiana e i'posse<strong>di</strong>menti italiani 1937 (due tomi), 1938 (duetomi);.;. Commercio con l'estero: 1939, 1946"49 (tre tomi);1950,51 (due tomi); 1952;' ,,- Statistica annuale del commerciò con l'estero: 1953,1954,' 1955, 1956, 1957, 1958, 1959. 1960, 1961,1962, 1963, 1964 (due tomi), 1965 (tre tomi), 1966(due tomi), 1967 (due tomi), 1968 (tre tomi), 1969(due tomi), 1970 (due tomi), 1971 (due tomi),1972 (due tomi), 1973 (due tomi), 1974 (due tomi);- Nomenclatura delle merci considerate dalle statistichedel commercio con l'estero e loro numeri <strong>di</strong> statisticae della tariffa doganale (e<strong>di</strong>zioni 1936, 1937, 1938,1939); , ,- Elenco alfabetico delle merci considerate nella sta.,tisticq del commercio con l'estero (1951);, - Norme. per la rilevazione statistica del commerciocon l'estero (1953);- Statistica del .commercio speciale <strong>di</strong> importazione e<strong>di</strong> esportazione. Pubblicazione ,mensile iniziata nelluglio 1935 e sospesa ufficialmente a partire dal mese<strong>di</strong> agosto 1939. UfficiQsamente, come «bozze <strong>di</strong>stampa riservate» e numerate, è stata stampata• fino al giugno 1943; ,- Statistica del commer.cio con l'estero. Pubblicazionemensile - continuazione della precedente - . iniziatanel giugno 1946; '. " . ,- Statistica, mensile' del commercio con l'estero. Pubblicazione,continuazione dellà precedente, iniziatanel gennaio 1955;-Notiziario ISTA.T - Serie 1 - Foglio 14 - Statistica, del commercio con l'estero. Foglio 'mensile iniziatonel 1948;(Cfr. Anna)i, s~rie VI, voI. XXI; serie ViII; volI. I e 7)2.14 - STATISTICHE DEI PREZZI- Bollettino, dei prezzi. Supplemento or<strong>di</strong>nario allaGazzetta Ufficiale, inizia la pubblicazione il 22luglio 1927 come «Bollettino quin<strong>di</strong>cinale deiprezzi ». Dal febbraio 1930 <strong>di</strong>venta mensile. È sospeso,in concomitanza agli eventi bèllici, dal novembre1935 al <strong>di</strong>cembre 1936 e dal settembre 1939:;tll'aprile 1947. Dal maggio 1947 è pubblicato comesupplemento straor<strong>di</strong>nario alla Gazzetta Ufficiale.Nel <strong>di</strong>cembre 1949 è sospeso definitivamente.- Riassunto dei prezzi all'ingrosso dei prezzi del paneper l'anno 1930 (1931); id., per l'anno 1931 (1932);- Riassunto dei prezzi per l'anno 1932 (1933); id.,per l'anno 1933 (1934); id., per l'anno 1934 (1935);id., per I?anno 1935 (1936); id., per l'anno 1936(1937); ,- Prezzi e costo della vita in Italia nell'anno 1937 econfronti con gli <strong>anni</strong> precede.nti (1938); id., nell'anno1938 (1939);- Prezzi in Italia nell'anno 1939 e confronti con gli<strong>anni</strong> precedenti (1940); id., nell'anno 1940 (1941);id., nell'anno 1941 (1943); id., nell'anno 1942 (1944).-Norme per la formazione dei numeri in<strong>di</strong>ci del costodella vita (1927, 1932 e 1936); ..,. Numero' in<strong>di</strong>ce naziònale del costo della vita conbase prebellica, inBMSAF, n.10-ottobre 1931;45°


- L'in<strong>di</strong>ce nazionale dei prezzi all'ingrosso delle mercibase 1932 = 100 (BARBERI B.), 1934; id., base1928 = 100 (BARBERI B.), 1935;- Relazione sulla costruzione del numero in<strong>di</strong>ce nazionaledei prezzi all'ingrosso, in BP, fase. II, 8 novembre1934;- Relazione sulle nuove elaborazioni dei prezzi all'ingrosso(BARBERI B.), inBP, fase. 5, 9 maggio1935;- In<strong>di</strong>ce dei prezzi dei prodotti agricoli venduti edacquistati dagli agricoltori (BARBERI B.), in BP,fase. 6, 6 giugno 1935;- Norme per l'accertamento e la determinazione deiprezzi all'ingrosso da parte dei, comitati <strong>di</strong> presidenzadei Consigli provincialidetle corporazioni(1938);-- Illustrazione dei criteri <strong>di</strong>ca/colo dei numeri in<strong>di</strong>cidel costo della vita elaborati dall' Istituto centrale<strong>di</strong> statistica (IMPERATORI M.), in BP, fase: 4-5,agosto-settembre 1947;- Norme per la rilevazione dei prezzi al minuto ecalcolo degli in<strong>di</strong>ci del costo della vita (1952 e1954); , '- Bilancio familiare per il calcolo degli in<strong>di</strong>ci del costodella vita (1952);- Norme tecniche per la rilevazione dei prezzi all'ingrosso(1955); , ,- Appunti sui prezzi, ad uso dei partecipanti al IVcorso <strong>di</strong> aggiornamento statistico per il personaletecnico degli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica (BARBE­RI B.), 1955;- Numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi - Base 1953 = 100 - In<strong>di</strong>cidei prezzi all'ingrosso - In<strong>di</strong>ci dei prezzi al consumo -MN, serie A, n. 2 - ottobre 1957;- Numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi,-Base 1966 = 100 -MN,serie A, n. 6 - agosto 1967;- Numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi - Base 1970 = 100 - MN,serie A; n. 12 - <strong>di</strong>cembre '1971;- Numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi dei prodotti venduti e deibeni acquistati dagli agricoltori - Base 1970 = 100 -MN, serie A,n. 13 - ottobre 1973;- Norme tecniche per la rilevazione dei prezzi all'ingrossodelle merci - MN, serie B, n. 8 - giugno1960;- Norme per la rilevazione dei prezzi al minuto - MN.serie B, n. Il - marzo 1969;- Notiziario 1ST AT - Serie 2 - Foglio 21 - In<strong>di</strong>ci deiprezzi al minuto. Foglio decadale iniziato nel 1948(senza titolo); dal maggio 1949 (Andamento deiprezzi, del costo della vita e dei salari) <strong>di</strong>venta quin<strong>di</strong>cinale(esce il 7 ed il 22 del mese); dal 25 agosto1954 assume perio<strong>di</strong>cità mensile. Dal, settembre1973 prende la denominazione <strong>di</strong> «In<strong>di</strong>ci dei prezzial minuto»;- Notiziario ISTAT - Serie 2 - Foglio 21 bis - In<strong>di</strong>cidei prezzi all'ingrosso. Foglio mensile iniziato nelsettembre 1973;- Notiziario 1ST AT - Serie 2 - Foglio 23 - Prezzi me<strong>di</strong>settimanali dei prodotti agricolo-zootecnici alimentariinteressanti la politica agricola della CEE.Foglio quattor<strong>di</strong>cinale iniziato il 5 luglio 1965;dal 1970 <strong>di</strong>venta settimanale;(Cfr. Annali, serie VI, vol. XX; ,serie VIII, voI. I)2.15 - STATISTICHE DEL LAVORO E DELLE RETRI­BUZIONI2.15.1 - STATISTICHE DEL LAVORO- La rilevazione dei conflitti <strong>di</strong> lavoro, in BMS, novembre1949;- Un'indagine sulle forze <strong>di</strong> lavoro nelle provincie dellaSicilia e nelle provincie <strong>di</strong> Milano, Pisa e Napoli al7 settembre 1951 (1952);- La rilevazione delle forze <strong>di</strong> lavoro in Sardegna al­/'8 settembre 1952 (1953);- Alcuni risultati della rilevazione delle forze <strong>di</strong> lavoroall'8 maggio 1954, in NI, serie C, suppl. al n. 13del 16 settembre 1954;- Primi risultati delle rilevazioni delle forze <strong>di</strong> lavoroall'8 maggio 1955, in NI, serie C, suppl. al n. 5del 24 giugno 1955;- Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoro, 1959;- Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoro e dell' emigrazione1960, 1961, 1962, 1963, 1964, 1965, 1966, 1967,1968, 1969, 1970;- Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoro 1971, 1972, 1973,1974, 1975, 1976; ,- Occupati presenti in Italia, <strong>anni</strong> 1951-1970 (1971);id., <strong>anni</strong> 1951-1971 (1972); <strong>anni</strong> 1970-1975 (1976);. - Rilevazione nazionale delle forze <strong>di</strong> lavoro (Suppl.all' Annuario <strong>di</strong> statistiche del lavoro): al 20 ottobre1958; al 20 gennaio 1959; al 20 aprilel 1959;al 20 luglio 1959; al 20 ottobre 1959; al 20 gennaio1960; al 20 aprile 1960; al 20 luglio 1960; al 20ottobre 1960; al 20 gennaio 1961; al 20 maggio1961; al 20 luglio 1961; al lO novembre 1961;al 20 gennaio 1962; al 20 aprile 1962; al 20 luglio1962; al 20 ottobre 1962; al 20 gennaio 1963; allO maggio 1963; al 20 luglio 1963; al 20 ottobre1963; al 20 gennaio 1964; al 15 aprile 1964; al 20luglio 1964; al 20 ottobre 1964; al 20 gennaio 1965;al 15 aprile 1965; al 20 luglio 1965; al 20 ottobre1965; al 20 gennaio 1966; al 20 aprile 1966; al 6luglio 1966; al 5 ottobre 1966; al 13 gennaio 1967;al 7 aprile 1967; al 7 luglio 1967; al 6 ottobre 1967;al 12 gennaio 1968; al 5 aprile 1968; al 5 luglio1968; all'H ottobre 1968;- Rilevazioni campionarie delle forze <strong>di</strong> lavoro - MN,serie A, D. 3 - marzo 1958;- Rilevazioni campionarie delle forze <strong>di</strong> lavoro - MN,serie A, n. lO - marzo 1969;- Alcuni principali risultati delle rilevazioni delle forze<strong>di</strong> lavoro negli <strong>anni</strong> 1954-57 (BARBERI B.), NR, n. 1- marzo 1968;- Indagine statistica sulla <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> personalescientifico e tecnico (SALVEMINI T.), NR, n. 3-marzo1958;- Rilevàzione nazionale delle forze <strong>di</strong> lavoro, 8 novembre1957 (VITERBO C.), NR, n. 4 - agosto 1958;- Statistiche del lavoro - Relazione della Commissioneper le statistiche del lavoro (DE MEO G.), NR, n. 20- maggio 1963;- Indagine statistica sull'occupazione qualificata (MAR-CON E.), NR, n. 21 - febbraio 1964;- Indagine statistica sul/' occupazione qualificata (MAR­CON E.), NR, n. 31 - giugno 1967;45I


~ Occùpazione in Italia negli <strong>anni</strong> 1951-1965: Industriò,­Suppl. al BMS, n. 8 - agosto 1966;- Occupazione in Italia negli <strong>anni</strong> 1951-1965: Agricoltura,attività terziarie e Pubblica Amministrazione -Suppl. al BMS, n. 12 - <strong>di</strong>cembre 1966;- In<strong>di</strong>ci del lavoro nell'industria: indagine campionariasugli stabilimenti industriali - Suppl. al BMS, n. 5 -'maggio 1970;- Indagine speciale ,sulle persone non appartenenti alleforze <strong>di</strong> lavoro, febbraio 1971 - Suppl. al BMS,n. Il - novembre 1971;- Forze <strong>di</strong> lavoro e flussi <strong>di</strong> popolazione (ARANGIO­RUIZ G.) - Suppl. al BMS, n. 5 - maggio 1974;- Evoluzione e struttura delle forze <strong>di</strong> lavoro in Italia,in NI, 1967, Foglio 34, suppl. n. l;- L'occupazione in Italia nell'anno 1966, in NI, 1967,Foglio 34, suppl. n. 2;- Indagine speciale sull' atteggiamento della popolazioneitaliana nei confronti del mercato del lavoro, in NI,1974, Foglio 37, n. 2; id., in NI, 1976, Foglio 37, nJ;.,... Notiziario ISTAT - Serie 3 - Foglio 34 - Rilevazionenazionale delle forze <strong>di</strong> lavoro. Foglio semestrale iniziatonel 1957; dal 1959 <strong>di</strong>venta trimestrale.- Notiziario ISTAT - Serie 3 - Foglio 36 - In<strong>di</strong>ci dellavoro nell'industria. Foglio mensile che inizia atrattare l'argomento nel 1970;(Cfr. anche Annali, serie VIII, voli. 23 e 26)2 15.2 - STATISTICHE DELLE RETRIBUZIONI- I salari agricoli in Italia dal 1905 al 1933 (BARBE­RI B.), 1934;- Nuova serie dei guadagni orari degli operai dell'industriae corrispondenti numeri in<strong>di</strong>ci (BARBERI B.),in BP, fase. 3, 15 marzo 1938;- I numeri in<strong>di</strong>ci dei salari contrattuali nell'industria(D'AGATA C.), in BP, fase. 3, luglio 1947;- Numeri in<strong>di</strong>ci dei tassi delle retribuzioni minime contrattuali- Base 1966 = 100 - Suppl. al BMS, n. 3 -marzo 1968;- Numeri in<strong>di</strong>ci dei tassi delle retribuzioni minime contrattuali- Base 1966 = 100 - MN, serie A, n. 9 -novembre 1968;- Notiziario 1ST AT - Serie 2 - Foglio 22 - Retribuzioniminime contrattuali e conflitti <strong>di</strong> lavoro. Fogliomensile che inizia a trattare autonomamente -l'argomentodal gennaio 1962. In precedenza dati sulleretribuzioni e sui conflitti <strong>di</strong> lavoro sono stati pubblicatidal 1949 sul Notiziario relativo ai prezzi:Serie C - Andamento dei prezzi, del costo dellavita e dei salari.(Cfr. anche Annali; serie VI, voI. XXXVI)2.16 - STATISTICA DELLA PUBBLICA, AMMINI­STRAZIONE- Bilanci delle amministrazioni comunali e provinciali- conti consuntivi 1952 e 1953;- Bilanci delle amministrazioni regionali, provinciali ecomunali: conti consuntivi 1953-54; 1954-55; 1956;1957; 1958; 1959 (due tomi); 1960 (due tomi);1961 (due tomi); 1962 (due tomi); 1963 (due tomi);1964 (due tomi), 1965; 1966; 1967; 1968; 1969;1970; 1971;- Bilanci consuntiVi delle amministrazioni regionali,provinciali e comunali 1972;- Dipendenti delle amministrazioni statali al 30 novembre1954 (1956);- Pensionati dello Stato al 31 maggio 1955 (1957);- Istruzioni per la rilevazione statistica sui conticonsuntivi delle Università e Istituti superiori, annoaccademico 1959-60 (s.i.d.);- Istruzioni per la rilevazione statistica sui bilanci comunalie provinciali -MN, serie B, n. 7 (varie e<strong>di</strong>zionicurate d'intesa con il Ministero dell'Interno);- Statistica dei concorsi espletati dalle Pubbliche Amministrazioni- NR, n. 26 - novembre 1964;- I cre<strong>di</strong>ti e i debiti dello Stato alla fine degli <strong>anni</strong>1965, 1966 e 1967, in NI, 1969, Foglio 18, n. 7;- I cre<strong>di</strong>ti e i debiti dello Stato (MARZANO A.), NR,n. 30 - maggio 1967;- Ripartizione delle imposte in<strong>di</strong>rette per rami e classi<strong>di</strong> attività economiche, <strong>anni</strong> 1951-1965 - Suppl. alBMS, n. 11 - novembre 1966;- La finanza locale italiana negli <strong>anni</strong> 1965 e 1966 -Suppl. al BMS, n. 5 - maggio 1968; id., negli <strong>anni</strong>1966 e 1967 - Suppl. al BMS, n. 12 - <strong>di</strong>cembre1969;- La finanza locale italiana negli <strong>anni</strong> 1965 e 1966,in NI, 1968, Foglio 18, n. l; id. negli <strong>anni</strong> '1967 e1968, in NI, 1969, Foglio 18, n. 8;(Cfr. Annali, serie VI, voI. XXI; serie VIII, voI. 16)2.17"- STATISTICA DELLA RICERCA SCIENTIFICA- La spesa per la ricerca scientifica in Italia negli<strong>anni</strong> 1963 e 1965 (FERRUCCI G.) - NR, n. 36-aprile 1968; id., nel 1967 (IUDICA R) - NR, n. 44- <strong>di</strong>cembre 1969;- Indagine sulla spesa per la ricerca scientifica in Italia,anno 1963, in NI, 1966, Foglio 18, n. l; id. anno1965, in NI, 1967, Foglio 18, n. 3;- Indagine sulla ricerca scientifica in Italia,. anno1967, in NI, 1969, Foglio 18, n. 6;- La ricerca scientifica svolta dal settore privato nel1967, in NI, 1968, Foglio 18, n. 3; id. nel 1969,NI, 1970, Foglio 18, n. 4; id. nel 1970, in NI, 1971,Foglio 18, n. 5; id. nel 1971, in NI, 1972, Foglio18, n. 6;- La ricerca scientifica svolta dal Settore delle impresenell'anno 1973 e prevista per il 1974, in NI, 1975,Foglio 18, n. 4; id. (nel 1974 e prevista per gli <strong>anni</strong>1975 e 1976), in NI, 1976, Foglio 18, n. 2;2.18 - STATISTICHE SUI CONSUMI- Le <strong>di</strong>sponibilità alimentari della popolazione italiananel 1938 (BARBERI), in BMS del 22 aprile 1940;- Le <strong>di</strong>sponibilità alimentari della popolazione italianadal 1910 al 1942 (BARBERI), in BMS, febbraio 1946;452


- Le <strong>di</strong>stribuzioni <strong>di</strong> generi alimentari effettuata concarta annonaria nel 1946 (VAMPA D.), in BMSAF,n. 6 - <strong>di</strong>cembre 1947;- Disponibilità alimentari dell'Italia dal 1910 al 1947(BARBERI B.), in BMSAF, n. 6 - giugno 1948;- Curva <strong>di</strong> domanda della farina in Italia dal 1925al 1942 (BRAMBILLA), in BP, fase. 12, <strong>di</strong>cembre1948;- I consumi alimentari in Italia nel periodo 1951-66(ORSI A.M.) - NR, n. 32 - luglio 1967;- Indagine campionaria sui consumi· delle famiglie italiane,anno 1968 (EVANGELISTA B.) - NR, n. 42 -novembre 1969; id., anno 1969 (PANERAI T.) - NR,n. 49 - agosto 1971;- I consumi delle famiglie, anno 1973 - Suppl. al BMS,anno 1975, n. 3; id., anno 1974 - Suppl. al BMS,anno 1976, n. l; id., anno 1975 - Suppl. al BMS,anno 1976, n. 13; .- Istruzioni per la rilevazione sui consumi delle famiglie(varie e<strong>di</strong>zioni);- Indagine sui bilanci familiari: Istruzioni per gli assistentisulla compilazione del libretto delle spese familiari(s.i.d.);- Indagine campionaria sui consumi delle famiglie,anno 1968, in NI, 1969, Foglio 36, n. l; id. anno1969, in NI, 1970, Foglio 36, n. 4; id; anno 1970,in NI, 1971, Foglio 36, n. 1; id. anno 1971, in NI,1972, Foglio 37, n. l; id. anno 1972, in NI, 1973,Foglio 37, n. 1; id. anno 1973, in NI, 1974, Foglio37, n. 3; id. anno 1974, in NI, 1975, Foglio 37,n. 1; id. anno 1975, in NI, 1976, Foglio 37, n. 2;(Cfr. anche la voce Contabilità nazionale e Annali. serie VII,voI. III; serie VIII, volI. 11 e 21)2.19 - CONTABILITÀ NAZIONALE31- Conti economici nazionali, ad uso dei partecipantial III Corso <strong>di</strong> aggiornamento statistico per il personaletecnico degli Uffici provinciali <strong>di</strong> statistica(BARBERI B.), 1954;- The growth of national income of Italy, 1861-1956(BARBERI B.), 1957;- Annuario <strong>di</strong> contabilità nazionale 1971, 1972, 1973(due tomi), 1974 (due tomi), 1975 (due tomi);- I conti degli italiani - compen<strong>di</strong>o della vita economicanazionale (CARBONARO G.), e<strong>di</strong>zioni 1967, 1968,1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1975, 1976;- Primi stu<strong>di</strong> sulle inter<strong>di</strong>pendenze settoriali del/' economiaitaliana - NR, n. 27 - gennaio 1965;- Le matrici <strong>di</strong>rette e inverse dell' economia italiana(SANTEUSANIO A.) - NR, n. 45 - <strong>di</strong>cembre 1969;- I conti finanziari dell'Italia, <strong>anni</strong> 1964-68 (DIOTAL­LEVI F. e MONSELESAN A.) - NR, n. 46 - agosto1970;- Il capitale fisso riproducibile delle attività industriali,<strong>anni</strong> 1951-1972 (MANFRONI P.) - NR, n. 52 - marzo1975;- I conti nazionali dell'Italia, <strong>anni</strong> 1951-1965 - Suppl.al BMS, n. 3 - marzo 1966;- I conti territoriali dell'Italia, <strong>anni</strong> 1963-1965 - Suppl.al BMS, n. 6 - giugno 1966;- I conti economici territoriali dell' Italia per gli <strong>anni</strong>1963-1966 - Suppl. al BMS, n. 7 - luglio 1967;- La <strong>di</strong>stribuzione del red<strong>di</strong>to nazionale ai fattori dellaproduzione - Suppl. al BMS, n. 8 - agosto 1967;- I conti economici territoriali dell' Italia per gli <strong>anni</strong>1957-1966 - Suppl. al BMS, n. 12 - <strong>di</strong>cembre 1967;- I conti economici nazionali e territoriali del/' Italia,<strong>anni</strong> 1965 e 1967 - Suppl. al BMS, n. 7 - luglio 1968;- I conti economici nazionali e territoriali e l'occupazioneregionale, <strong>anni</strong> 19(f5-1968 - Suppl. al BMS,n. 9 - settembre 1969;- Indagine sugli investimenti fissi nell'industria neltriennio 1965-1967 - Suppl. al BMS, n. lO - ottobre1969;- I conti nazionali dell'Italia (nuova serie), <strong>anni</strong> 1951-1968 - Suppl. al BMS, n. 1 - gennaio 1970;- Le spese per gli investimenti fissi nell'industria, <strong>anni</strong>1967 e 1968 - Suppl. al BMS, n. 6 - giugno 1970;- Conti economici territoriali per gli <strong>anni</strong> 1951-1969 -Appen<strong>di</strong>ce: A) Conti nazionali, <strong>anni</strong> 1967-1969;B) Occupazione, <strong>anni</strong> 1967-1969 - Suppl. al BMS,n. 9 - settembre 1970;. - Il prodotto lordo delle imprese industriali nel 1969 -Suppl. al BMS, n. 7 - luglio 1971;- Il prodotto lordo e gli investimenti delle impreseindustriali nel 1970: risultati nazionali e regionali -Suppl. al BMS, n. 8 - agosto 1972; id., nel 1971 -Suppl. al BMS, n. 4 - aprile 1973; id., nel 1972 -Suppl. al BMS, anno 1975, n. l; id., nel 1973 -Suppl. al BMS, anno 1975, n. 13; id., nel 1974 -Suppl. al BMS, anno 1976, n. Il; .- Fonti e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> calcolo dei red<strong>di</strong>ti regionali (ApPE­TITO A., MARSILIANI A. e MILITELLO A.) - Suppl. alBMS, n. 4 - aprile 1974;- I conti finanziari dell'Italia nel decennio 1964-73 (010-TALLEVI F.) - Suppl. al BMS, anno 1975, n. 6;- La tavola economica intersettoriale italiana perl'anno 1959, in NI, 1965, Foglio 18, n. l; id. per['anno 1965, in NI, 1969, Foglio 18, n. 3;- Tavola intersettoriale dell' economia italiana perl'anno 1965 (RUNeI M.) - Suppl. al BMS, n. 9-settembre 1969; id., per l'anno 1967 (RuNeI M. eSANTEUSANIO A.) - Suppl. al BMS, n. 11 - novembre1970; id., per l'anno 1969- Suppl. al BMS, n. 9settmbre 1972; id., per l'anno 1970 (RUNeI M. eDE GRANDIS E.) - Suppl. al BMS, n. 6 - giugno1974; id., per l'anno 1971 - Suppl. al BMS, anno1975, n. 11; id., per l'anno 1972 - Suppl. al BMS,anno 1976, n. 7;- La situazione patrimoniale delle imprese non finanziariecon titoli quotati nelle borse valori italiane,anno 1964-65, in NI, 1967, Foglio 18, n. l;- La situazione patrimoniale delle Società ed Enticon titoli quotati nelle borse valori italiane, in NI,1966, Foglio 18, n. 2;- La situazione patrimoniale delle imprese, <strong>anni</strong> 1965e 1966, in NI, 1968, Foglio 18, n. 2;453


- La situazione patrimoniale delle gran<strong>di</strong> imprese, <strong>anni</strong>1966 e 1967, in NI, 1969, Foglio 18, n. l;. id. <strong>anni</strong>1967 e 1968, in NI, 1970, Foglio 18, n. l; id. <strong>anni</strong>1968 e 1969, in NI, 1970, Foglio 18, n. 8; id. <strong>anni</strong>1969 e 1970, in NI, 1971, Foglio 18, n. 6;- La situazione patrimoniale delle gran<strong>di</strong> imprese nell'anno1968 - Suppl. al BMS, n. 7 - luglio 1970;id., nell'anno 1969 (DIOTALLEVI F. e DEMURO D.)­Suppl. al BMS, n. 7 - luglio 1971; id., nell'anno1970 (DIOTALLEVI F. e BIZZARRI B.) - SUP,El. al BMS,n. 7 - luglio 1972; id., nell'anno 1971 (DIOTALLEVIF. e BIZZARRI B.) - Suppl. al BMS, n. 5 - maggio1973; id., nell'anno 1972 (DIOTALLEVIF. e BIZZARRIB.) - Suppl. al BMS n. 9 - settembre 1974; id., nell'anno1973 (DIOTJ\l.LEVI F. e BIZZARRI B.) - Suppl.al BMS, anno 197J, n. 4; id., nell'anno 1974 (DIO­TALLEVI F. e BIZZARRI B.) - Suppl. al BMS, anno1976, n. 8;- La partecipazione straniera al capitale delle «gran<strong>di</strong>società» italiane, <strong>anni</strong> 1965 e 1966, in NI, 1968,Foglio 18, n. 4; id. <strong>anni</strong> 1966 e 1967, in NI, 1969,Foglio 18, n. 2; id. <strong>anni</strong> 1967 e 1968, in NI, 1970,Foglio 18, n. 2; id. <strong>anni</strong> 1968 e 1969, in NI, 1971,Foglio 18, n. l; id. <strong>anni</strong> 1969 e 1970, in NI, 1972,Foglio 18, n. 1; id. anno 1971, in NI, 1972, Foglio18, n. 7; id. anno 1972, in NI, 1974, Foglio 18,n. 1; id. anno 1973, in NI, 1974, Foglio 18, n. 7;id. anno 1974, in NI, 1976, Foglio 18, n. 4;- I conti economici territoriali dell'Italia per gli <strong>anni</strong>1963 e 1964, in NI, 1965, Foglio 18, n. 2;- Fatturato, prodotto lordo e investimenti delle impresedel settore pubblico, <strong>anni</strong> 1967-71, in NI, 1973,Foglio 18, n. l; id. anno 1972, in NI, 1974, Foglio18, n. 6; id. anno 1973, in NI, 1975, Foglio 18, n. 6;- Fatturato, prodotto lordo e investimenti delle impreseindustriali nel 1970, in NI, 1972, Foglio 18, n. 2;id. nel 1971, in NI, 1972, Foglio 18, n. 8; id. nel1972, inNI, 1974, Foglio 18, n. 5; id. nel 1973,in NI, 1975, Foglio 18, n. 3; id. nel 1.974, in NI,1976, Foglio 18, n. 3;- Le spese per gli investimenti fissi nell'industria nell'anno1969, in NI, 1971, Foglio 18, n. 2;- Le spese per gli investimenti fissi nell'industria nelle·variè regioni, anno 1969, in NI, 1971, Foglio 18, n. 3;- Prima stima della <strong>di</strong>stribuzione regionale del red<strong>di</strong>tonazionale dell'Italia, anno 1970, in NI, 1972, Foglio18, n. 9;- Ripartizione regionale del red<strong>di</strong>to nazionale lordo, inNI, 1973, Foglio 18, n. 3 e in NI, 1974, Foglio 18,n.4;- Notiziario ISTAT - Serie 1 - Foglio 15 - (Argomenti<strong>di</strong> contabilità- nazionale). Foglio annuale iniziatonel maggio 1951 (Bilanci economici delle imprese<strong>di</strong> assicurazioni private); dal gennaio 1976 - conperio<strong>di</strong>cità mensile - accoglie argomenti <strong>di</strong> contabilitànazionale.(Cfr. Annali, serie VI, volI. XIX e XXIII; serie VIII, volI. I,III, 9, 12, 15, 20, 22, 27 e 28)2.20 - TAVOLE MONETARIE E FINANZIARIE- Coefficienti per la trasformazione dei valori della liradal 1871 al 1952 (1954); id., - aggiornamento pergli <strong>anni</strong> 1953-1955 (1956); id., estensione agli <strong>anni</strong>1861-1870 e 1953-1957 (1958);- Il valore della lira nei primi cento <strong>anni</strong> del/' Unitàd'Italia, 1861-1960 (1961);- Il valore della lira dal 1861 al 1965 (1966); id., dal1861 al 1972 (1973);- Tavole attuariali 1950-53 (1960); id., 1960-62 (1968);(Cfr. anche Annali, serie VIII, voI. I)2.21 - CLASSIFICAZIONI STATISTICHE2.21.1 - CLASSIFICAZIONE DELLE PROFESSIONI- Nomenclatura professionale per la statistica del movimentodella popolazione, 1928; Il e<strong>di</strong>z. 1935; IIIe<strong>di</strong>z. 1942; .- Classificazione e nomenclatura professionale (1931);- Classificazione professionale degli addetti alI' agrico/~tura (1936);- Guida per la classificazione professionale (1955);- Classificazione dellen. 3 - lugliQ 1961;- Classificazione dellen. 6 - giugno 1971;2.21.2 - CLASSIFICAZIONI DELLE MALATTmprofessioni - MN, serie C,professioni - MN, serie C,.I- Elenco nosologico adoitato pèr le statistiche dellecause <strong>di</strong> morte (1927);- Nomenclature nosologiche per la statistica dellecause <strong>di</strong> morte, I e<strong>di</strong>z. 1928; Il e<strong>di</strong>z. 1929; III e<strong>di</strong>z.1930; IV e<strong>di</strong>z. 1933; V e<strong>di</strong>z. 1936; e<strong>di</strong>z. 1942;- Guida per la classificazione delle malattie e cause <strong>di</strong>morte ad uso. dei sanitari (1954);- Classificazione delle malattie e cause <strong>di</strong> morte, 1951;I ristampa 1952, 1955;- Classificazione delle malattie, traumatismi e cause<strong>di</strong> morte - VIII Revisione, 1965 - MN, serie C,n. 7 - giugno 1972;2.21.3 - CLASSIFICAZIONI DELLE ATTIVITÀ ECONOMICHE- Classificazione delle attività economiche (1937);- Mo<strong>di</strong>ficazioni della classificazione delle attività economichesottoposte ai censimentiriferiti alle date del31 luglio 1938 - 30 settembre 1938 - 31 ottobre 1938-Istruzioni per le conseguenti rettifiche del modo P l-bis(1938); .- Classificazione delle attività economiche: industria -trasporti e comunicazioni (1938);- Mo<strong>di</strong>ficazioni della classificazione delle attività economichesottoposte ai censimenti riferiti alle datedel 30 novembre 1938 - 31 <strong>di</strong>cembre 1938 - Istruzioniper le conseguenti rettifiche del modo P l-bis(1939);454


- Classificazione delle attività economiche: industria -trasporti e comunicazioni - commercio (1950);- Classificazione delle attività economiche (schemaprovvisorio), 1950, 1951, 1952;- Classificazione delle attività economiche: Parte I -Esposizione della classificazione in or<strong>di</strong>ne sistematico;Parte II - Esposizione della classificazione in or<strong>di</strong>nealfabetico (1953);- Classificazione delle attività economiche - MN,serie C, n. 2 - maggio 1959;- Classificazione delle attività economiche (1962 e1965);- Classificazione delle attività economiche - MN,serie C, n. 5 - gennaio 1971;- Guida per la classificazione delle professioni e delleattività economiche (1961); id., 1971;2.21.4 - CLASSIFICAZIONI VARIE- Nomenclatura delle merci considerate dalle statistichedel commercio con l'estero e loro numeri <strong>di</strong> statisticae della tariffa doganale (e<strong>di</strong>zioni 1936, 1937, 1938e 1939);- Prontuario per la ricerca dei dati statistici (1961);- Zone statistiche (1954);- Ripartizioni territoriali statistiche (1956);- Circoscrizioni statistiche - MN, serie C, n. 1 - aprile1958;- Glossario per l'elaborazione elettronica dei dati(1962);- Classificazione dei prodotti (schema provvisorio)(1963);- Classificazione dei Comuni secondo le caratteristicheurbane e rurali - MN, serie C, n. 5 - luglio 1963.455


APPENDICE GLE TAVOLE INPUT-OUTPUT (*)La prima operazione da effettuare, qualora si vogliainiziare la costruzione <strong>di</strong> una tavola input-output,è quella <strong>di</strong> ripartire il sistema economico in settoriproduttivi omogenei (1) detti anche branche (2). Questebranche sono considerate nella loro duplice posizione<strong>di</strong> acquirenti <strong>di</strong> beni e servizi offerti dalle altre branche,e <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>tori dei beni e servizi da esse forniti. Essesono <strong>di</strong>sposte, sia in senso verticale, sia in senso orizzontale,in modo da costituire uno schema <strong>di</strong> partitadoppia, chiamato anche «matrice ».La tavola è formata da tre sezioni.Nella sezione degli impieghi interme<strong>di</strong>, che è lasezione centrale, sono riportati i flussi dei beni e serviziche dalle branche <strong>di</strong> origine (branche produttive considerate nel senso delle righe) affluiscono alle branche <strong>di</strong> utilizzazione(branche produttive considerate nel senso dellecolonne) per essere impiegati nel processo produttivo.Nella sezione a destra sono riportati i flussi deibeni e servizi che· escono dalle stesse branche <strong>di</strong> origineper essere destinati al consumo, alla formazione delcapitale ed alle esportazioni, a quelli cioè che si definisconoimpieghi finali.Nella sezione in basso, infine, sono riportati iflussi dei red<strong>di</strong>ti primari, cioè tutte le remunerazionicorrisposte ai fattori lavoro, capitale e impresaper i servizi da essi prestati alle branche produttive,nelle quali essi sono impiegati. Tali flussi si identificanocon il valore aggiunto e le sue componenti: salarie stipen<strong>di</strong>, oneri sociali, altri red<strong>di</strong>ti e ammortamenti,che vengono denominati costi primari.l'economia italiana relativa all'anno 1970 a tre brancheproduttive: agricoltura, industria e altre attività (Prospetto1). Tale tavola è stata ottenuta aggregandoquella dell'anno 1970 a 44 branche (1). Le grandezzeche vi compaiono sono espresse in unità monetarie (2),e possono essere sommate sia nel senso delle righeche nel senso delle colonne.In ogni casella della tavola figurano tre cifre: laprima si riferisce a dati <strong>di</strong> produzione interna, la secondaa dati <strong>di</strong> importazione - in quanto i settoriintrattengono rapporti con il resto del mondo - laterza è la somma delle due.L'agricoltura, l'industria e le altre. attività, comeprecedentemente detto, compaiono sia come branche<strong>di</strong> origine, sia come branche <strong>di</strong> impiego delle risorsee pertanto ciascun dato registrato nella sezionecentrale ne rappresenta simultaneamente l'input el'output.Leggendo la tavola nel senso delle righe, cioè dalpunto <strong>di</strong> vista dell'impiego delle risorse, nelle singolecaselle appaiono i beni affluiti agli impieghi interme<strong>di</strong>è finali. Prendendo come· esempio l'industria, ve<strong>di</strong>amoche 880 miliar<strong>di</strong> delle risorse totali della branca SOIÌOimpiegati dall'agricoltura, 21.975 miliar<strong>di</strong> sono impiegatidall'industria stessa e 5.371 miliar<strong>di</strong> dalle altreattività, mentre 15.726 miliar<strong>di</strong> vanno ai consumi,12.057 agli investimenti, 1.134 alle scorte e 7.659 alleesportazioni, per un totale delle risorse della brancapari a 64.802 miliar<strong>di</strong>.ESEMPIO DI UNA TAVOLA A 3 SETTORIPer comprendere meglio la tavola ed il suo funzionamentosi riporta l'esempio <strong>di</strong> una matrice del-(*) Redatto dalla dotto Maria Luisa BANDINI del Servizio dellestatistiche della programmazione economica.(1) I criteri per la definizione dei settori o branche possono essere<strong>di</strong>versi: quello della destinazione dei prodotti, quello della naturadel processo produttivo, quello della materia prima impiegata;in ogni caso essi rispondono tutti all'esigenza <strong>di</strong> formare dei settorio branche contenenti gruppi <strong>di</strong> prodotti il più possibile omogeneionde realizzare costi omogenei.(2) Nelle tavole costruite in Italia fino all'anno 1969, il sistemaeconomico è stato ripartito in «settori »; dall'anno 1970, per omogeneitàcon gli altri Paesi è stato ripartito in «branche ». Non esistono<strong>di</strong>fferenze fra i settori e le branche dal punto <strong>di</strong> vista definitorio,bensi dal punto <strong>di</strong> vista della classificazione dei beni.(1) La colonna «servizi imputati del cre<strong>di</strong>to» viene inserita inquanto nel calcolo del valore aggiunto dei singoli rami <strong>di</strong> attivitànon si detrae dal fatturato il valore dei servizi bancari utilizzati dairami stessi, a causa della estrema <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> stimare in modo sod<strong>di</strong>sfacente,ramo per ramo, tale valore. La detrazione viene pertantoeffettuata. per il complesso dei settori produttivi. Cosi, nel Prospetto1, troviamo nella riga «altre attività» la cifra <strong>di</strong> 1.646 miliar<strong>di</strong>, checostituisce il valore dei servizi del cre<strong>di</strong>to utilizzati per l'attività produttivadai tre settori, ma <strong>di</strong> cui non si conosce la ripartizione frai settori stessi. Dato che la mancata detrazione ha l'effetto <strong>di</strong> sopravvalutareil valore aggiunto <strong>di</strong> ciascun settore, i 1.646 miliar<strong>di</strong> compaionocol segno meno nella . riga del valore aggiunto e in quelladelle risorse complessive, in modo da eliminare la duplicazione daitotali delle righe stesse.(2) Tali grandezze potrebbero, qualora <strong>di</strong>sponibili, essere ancheespresse in unità fisiche, ma è ovvio che in tal caso gli elementidella tavola potrebbero essere sommati solo nel senso delle righe,nel senso delle colonne infatti essi risulterebbero eterogenei e la lorosomma non avrebbe significato.457


Leggendo la tavola nel senso delle colonne ClOedal punto <strong>di</strong> vista della formazione delle risorse stesseve<strong>di</strong>amo che rindustria per realizzare la sua produzioneha impiegato prodotti agricoli (o inputs agricoli) per4.144 miliar<strong>di</strong>, prodotti industriali per 21.975 miliar<strong>di</strong>ed altri beni e servizi per 4.761 miliar<strong>di</strong>, cui si debbonoaggiungere i salari e stipen<strong>di</strong>, gli oneri sociali, glialtri red<strong>di</strong>ti, gli ammortamenti, le imposte in<strong>di</strong>rettesulla produzione pari ad un valore aggiunto a prezzi (1)(1) Il valore aggiunto a prezzi <strong>di</strong> mercato è il valore ag.giunto(al costo dei fattori) aumentato delle imposte in<strong>di</strong>rette nette.<strong>di</strong> mercato <strong>di</strong> 24.458 miliar<strong>di</strong>. Si realizza così la primadelle con<strong>di</strong>zioni fondamentali della tavola, cioè l'eguaglianzafra il valore della produzione <strong>di</strong> ciascuna brancae la somma dei costi interme<strong>di</strong> e dei costi primari chel'hanno determinata.Poichè la branca intrattiene scambi con il restodel mondo a queste cifre si debbono ancora sommaregli 8.859 miliar<strong>di</strong> dei beni importati per ottenere i64.802 miliar<strong>di</strong> delle risorse.Si realizza così la seconda con<strong>di</strong>zione fondamentaledella tavola, cioè l'eguaglianza fra risorse e impieghi,valida per ogni branca della tavola stessa.PROSPETTO 1TAVOLA INTERSETTORIALE DELL'ECONOMIA ITALIANA A 3 BRANCHE PRODUTTIVEANNo 1970Valori a prezzi départ-usine in miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lireBRANCHE DI IMPIEGOojI:l.....9 '"alIMPIEGHI INTERMEDIBRANCHE PRODUTTIVEIMPIEGHI FINALI"'§§'N 1 2 3 3A TOTALE·N.'S::p.«, ------------Inve-Varia-Espor-IMPIEGHI'O 0_op.ojServiziTotale Consumi stimentizionitazioniTotale"SO A .....scorte+01 Agri- Indu- Altre imputatiBRANCHE DI ORIGINE Il Il Il coltura stria attività delp.. .... E-


Leggendo la riga e la colonna della branca industriaci si accorge <strong>di</strong> poter compilare i tre conti notiin contabilità nazionale (1) che sono:. CONTO DI EQUILIBRIO DEI BENI E SERVIZIImpieghi interme<strong>di</strong> 28.226 Produzione <strong>di</strong>stribuita (2) 55.943Impieghi finali . . 36.576 Importazioni..... 8.859TOTALE. . . 64.802 TOTALE. • • 64.802Si può allora scrivere:CONTO GENERALE DELLA PRODUZIONE INTERNA (1)(o CONTO ECONOMICO DELLE RISORSE E DEGLI IMPIEGHI)RJSO~SEANNO 1970 - miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lireIMPIEGHIProdotto lordo interno 56.756 Consumi....... 44.993Importazioni <strong>di</strong> merci eInvestimenti lor<strong>di</strong>. . . 13 .390servizi . . . . . . . 11. 613 Esportazioni <strong>di</strong> merci eservizi 9.986CONTO DELLA PRODUZIONETOTALE. . . 68.369TOTALE 68.369Consumi interme<strong>di</strong> .• 30.880 Produzione effettiva (2) 55.338Valore aggiunto ai prezzi<strong>di</strong> mercato. 24.458TOTALE 55.338CONTO DELLA DISTRIBUZIONE DEL VALORE AGGIUNTORed<strong>di</strong>ti da lavoro <strong>di</strong>pendente- Salari e stipen<strong>di</strong> . 8.719- Oneri sociali .. 4. 344Altri red<strong>di</strong>ti (risultatonetto <strong>di</strong> gestione) . 5.578Ammortamenti . . •• 1.918Imposte in<strong>di</strong>rette nette. 3 . 899TOTALE • • . 24.458Valore aggiunto ai prezzi<strong>di</strong> mercato. . . . 24.458La tavola verifica quin<strong>di</strong> anche la fondamentaleeguaglianza fra le risorse <strong>di</strong>sponibili ed il loro impiego,all'interno ed all'estero, della contabilità nazionale.Esiste tuttavia una <strong>di</strong>fferenza sostanziale fra i duesistemi <strong>di</strong> conti. Nella contabilità input-output sonoanaliticamente poste in evidenza tutte le varie fasi delprocesso <strong>di</strong> trasformazione dei beni iniziali in benifinali, mentre nella contabilità nazionale l'intero sistemaproduttivo è considerato come un'unica grande impresacui interessano soltanto i risultati economici finalidel processo stesso.La tavola rappresenta dunque un utilissimo strumentoed un modello più completo e più complesso fraquelli previsti in contabilità nazionale, fornendo unacoerente descrizione della formazione dei vari flussi <strong>di</strong>red<strong>di</strong>to e della struttura del sistema produttivo nazionaleinsieme ad una dettagliata analisi degli scambi cheintervengono fra i <strong>di</strong>versi settori <strong>di</strong> attività economica.La tavola quin<strong>di</strong>, per ciascuna branca in CUI eripartita l'economia, sintetizza in un unico quadro itre conti sopracitati, presentandoli in forma matriciale.Inoltre essendo il valore aggiunto delle tre branchepari a 56.756 milìar<strong>di</strong>, aggiungendovi le importazionipari a 11.613 miliar<strong>di</strong> si ottiene un totale <strong>di</strong> 68.369miliar<strong>di</strong>, che corrisponde al totale degli impieghi finalidella tavola (somma cioè dei 44.993 miliar<strong>di</strong> dei consumi,dei 12.336 miliar<strong>di</strong> degli investimenti, dei 1.054 miliar<strong>di</strong>delle scorte e dei 9.986 miliar<strong>di</strong> delle esportazioni).Cioè il valore aggiunto totale <strong>di</strong> un Paese è ugualealla produzione finale del Paese stesso (3) (consumi,investimenti, esportazioni al netto delle importazioni).(1) SIESTO V., Teoria e meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> contabilità nazionale, Giuffrè,Milano 1973.(2) Nella versione comunitaria della tavola, (ve<strong>di</strong> pago 460) compareil concetto <strong>di</strong> produzione effettiva e queIlo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong>stribuita,il primo è visto dall'ottica del produttore, il secondo dall'otticadell'acquirente.(3) GIANNONE A., Appunti <strong>di</strong> Istituzioni <strong>di</strong> Statistica economica,E<strong>di</strong>z. Ricerche, Roma.CARATTERISTICHE DELLA TAVOLACome già accennato, la definizione, la delimitazioneed il contenuto delle branche giuocano un ruoloparticolarmente importante nel sistema delle tavoleinput-output perchè la branca è alla base della descrizionedell'attività <strong>di</strong> produzione.In teoria si dovrebbero avere tante branche quantisono i prodotti esistenti, ma·· poichè una tavola delgenere non è realizzabile occorre raggruppare i variprodotti in modo da poter costituire branche omogeneeche abbiano inputs o costi similari e significativi. Inpratica l'unità statistica <strong>di</strong> rilevazione dei dati, neces-(1) Occorre far presente che gli aggregati considerati nella tavolainput-output sono aggregati interni e si riferiscono al concetto<strong>di</strong> territorio economico. Pertanto, i consumi sono rappresentati dagliacquisti complessivamente effettuati dalla popolazione presente nelterritorio e comprendono quin<strong>di</strong> anche i consumi dei turisti stranierie delle ambasciate estere in Italia; naturalmente il valore aggiunto siriferisce a quello formatosi nel territorio economico del Paese me<strong>di</strong>antel'impiego dei fattori produttivi capitale e lavoro a chiunqueessi appartengano; lo stesso si può <strong>di</strong>re per gli investimenti.459


sari per la compilazione della tavola, è lo stabilimentoin quanto in esso generalmente si realizzano produzioniomogenee.Se si <strong>di</strong>sporrà <strong>di</strong> fonti statistiche numerose e dettagliate,queste permetteranno una maggiore ripartizionedel sistema produttivo in branche e ne risulterànotevolmente accresciuta l'utilità dell'analisi economica,che la tavola permette.Il formato classico dello schema della tavola èquadrato: la trasformazione in uno schema <strong>di</strong> formarettangolare, composto da un numero <strong>di</strong> righe superiorea quello delle colonne, è un espe<strong>di</strong>ente al qualesi ricorre spesso, sempre che si <strong>di</strong>sponga <strong>di</strong> fonti statistichepiù analitiche per quanto riguarda gli impieghidei prodotti, quando si vogliano conoscere gli impieghi<strong>di</strong> alcuni particolari gruppi <strong>di</strong> beni. In tal caso le righedei settori per i quali interessino le <strong>di</strong>stribuzioni<strong>di</strong> particolari prodotti si sud<strong>di</strong>vidono in sotto-righe relativeagli impieghi dei prodotti stessi.Per quanto concerne i dati che compaiono nellesingole caselle della sezione centrale della tavola, occorreprecisare che tali dati si riferi8cono agli impieghieffettivi dei beni e servizi utilizzati nei processiproduttivi e non ai loro acquisti, che possono esserestati nell'anno carenti o eccedenti, determinando prelievio accantonamenti. Nelle caselle «variazioni dellescorte» risultano in realtà comprese, considerate conil proprio segno, non solo le scorte presso i produttorima anche quelle presso gli utilizzatori e presso i commercianti.È opportuno sottolineare ancora che i beni prodottie scambiati in un dato anno sono in prevalenzanuovi, entrano cioè per la prima volta nel circuitoeconomico; fanno eccezione gli oggetti <strong>di</strong> antiquariatoe i beni <strong>di</strong> recupero (stracci e rottami) che sono registratiin una apposità branca «Recupero ».Circa l'ambito territoriale, i conti, come si è detto,si riferiscono al territorio economico interno del Paese.Altra fondamentale caratteristica della tavola èdata dal fatto che nella sezione interna si registranosoltanto le transazioni relative alle spese correnti, conesclusione cioè delle transazioni in conto capitale, relativeall'acquisto e ven<strong>di</strong>ta dei beni <strong>di</strong> investimento.I beni capitali vengono registrati in corrispondenzadelle rispettive branche che li hanno prodotti (ad esempioi·macchinari in corrispondenza delle industrie meccaniche,i fabbricati in corrispondenza delle industriedelle costruzioni) nel conto <strong>di</strong> entrata dell'appositoimpiego finale che è quello degli investimenti.Calcoli appropriati portano spesso alla elaborazione<strong>di</strong> una tavola aggiuntiva a doppia entrata in cuigli investimenti stessi sono analizzati sia per settoreproprietario che per settore produttore.Un cenno particolare meritano i prodotti secondari,i prodotti tecnicamente congiunti e i prodotti similari.Se l'unità statistica <strong>di</strong> rilevazione è lo stabilimento,in alcuni casi lo stabilimento può produrre accantoai prodotti principali anche altri prodotti, frutto <strong>di</strong>attività secondarie, che non sono classificati nellabranca. Per rispettare la con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> massima omogeneitànella composizione merceologica della produzione<strong>di</strong> ciascuna branca si è adottata la soluzione <strong>di</strong>spostare, dal punto <strong>di</strong> vista classificatorio, i prodottisecondari dalla branca in cui sono effettivamente ottenutialla branca nella quale essi sono classificati comeprodotti principali (ad esempio l'energia elettrica autoprodòttain molti stabilimenti industriali viene spostatadalla branca in cui è prodotta alla branca produttrice<strong>di</strong> sola energia elettrica); in tal caso oltre atrasferire l' output si trasferiscono i corrispondentiinputs (costi).Ma ci sono dei prodotti secondari, detti prodottitecnicamente congiunti, che pur ottenendo si unitamenteal prodotto principale dallo stesso processo produttivo,sono classificati in una branca <strong>di</strong>versa (ad esempiolo zolfo che si ottiene anche dalla raffinazione del petroliogreggio ed è classificato fra i prodotti chimici)ed i prodotti similari la cui utilizzazione è simile aquella <strong>di</strong> un altro bene che viene prodotto in una altrabranca con l'impiego <strong>di</strong> materie prime <strong>di</strong>verse (adesempio le calzature <strong>di</strong> plastica e <strong>di</strong> gomma che sonoprodotti similari nei confronti delle calzature <strong>di</strong> cuoio).Gli uni e gli altri vengono trattati nel modo seguente (l):essi dal lato dei costi entrano a far parte della produzionedel gruppo e quin<strong>di</strong> della branca dove sonoeffettivamente prodotti, dal lato degli impieghi vengonoinvece trasferiti, al prezzo <strong>di</strong> produzione, nelle branchedove sono classificati come principali i prodotti cuisono assimilati.Tale soluzione consente <strong>di</strong> avere in una data colonnatutti i prodotti originati da uno stesso proce<strong>di</strong>mentotecnologico e <strong>di</strong> avere in una data riga tutti iprodotti identici o similari aventi il medesimo impiego.Per consentire il passaggio dei sottoprodotti tecnicamentecongiunti e dei prodotti similari dalla brancaproduttrice alla branca <strong>di</strong>stributrice, senza alterare lecolonne dei costi, il valore delle loro produzioni vieneregistrato su una apposita riga « Trasferimenti ai prezzialla produzione» (2) con il segno negativo in corrispondenzadella branca produttrice e con il segno positivoin corrispondenza della branca <strong>di</strong>stributrice. Laproduzione effettiva <strong>di</strong> una determinata branca <strong>di</strong>fferiràdalla produzione <strong>di</strong>stribuita dalla branca stessa per il .saldo <strong>di</strong> questi trasferimenti.(1) Nelle tavole nazionali costruite prima dell'anno 1970 i prodottitecnicamente congiunti ed i prodotti similari, data la loro scarsarilevanza, erano stati considerati nello stesso settore in cui eranoprodotti.(2) ISTAT, Tavola intersettoriale dell'economia italiana per l'anno1970, . Supplemento Straor<strong>di</strong>nario al Bollettino mensile <strong>di</strong> statistican. 6, Giugno 1974.


È ovvio che tra i prodotti trasferiti da una brancaad una altra c'è compenso e che la somma <strong>di</strong> questariga risulta nulla; quin<strong>di</strong> per l'insieme dell'economia,dato che i predetti trasferimenti contabili si equilibranotra loro, la produzione <strong>di</strong>stribuita è uguale alla produzioneeffettiva.Circa il metodo <strong>di</strong> costruzione della tavola, questapuò essere costruita operando in senso verticale oppureoperando in senso orizzontale, a seconda che si <strong>di</strong>sponga<strong>di</strong>·informazioni riguardanti i costi <strong>di</strong> produzionedelle branche o gli impieghi delle branche stesse. Piùspesso si segue un metodo misto <strong>di</strong> simultanea costruzionesia in senso verticale che orizzontale.Comunque si voglia procedere, la prima operazioneche si deve compiere, subito dopo aver definitola delimitazione delle singole branche, è la determinazionedei valori delle produzioni delle branche stesse.Questa è una operazione <strong>di</strong> fondamentale importanza,da cui deriverà l'atten<strong>di</strong>bilità <strong>di</strong> tutta la tavola anchese spesso si presenta arduo il compito <strong>di</strong> riuscire adarmonizzare fra loro le più elementari, analitiche etalvolta contrastanti informazioni statistiche <strong>di</strong>sponibili.Quin<strong>di</strong>, per ciascuna branca si determinano gliinputs interme<strong>di</strong> e gli inputs primari e quin<strong>di</strong> la destinazionedegli outputs per riga.L'operazione conclusiva è quella della congiunzionedelle tre sezioni che compongono questo sistema <strong>di</strong>contabilità e la verifica della loro reciproca coerenza.Data la varietà delle fonti da cui necessariamenteprovengono i dati e le informazioni usate per la compilazionedelle tre sezioni della tavola (impieghi interme<strong>di</strong>,costi primari e -impieghi finali), è <strong>di</strong>fficile che ivalori coincidano perfettamente. Le <strong>di</strong>fferenze riscontratepotranno essere ridotte e annullate, attraversouna ricerca delle cause <strong>di</strong> <strong>di</strong>scordanza esistenti ed unaaccurata revisione dei dati elementari.A conclusione <strong>di</strong> quanto detto è bene sottolineareche la tavola input-output non deve essere consideratacome un sistema <strong>di</strong> dati esatti in senso assoluto, bensì·come un insieme <strong>di</strong> stime, la cui coerenza e coesistenzaè assicurata dal modo in cui è stato concepitoil modello della tavola stessa. Senza ignorarne i limitinon si possono però non considerare enormementevantaggiose le informazioni e le notizie che si riescead ottenerne.CRlTERl DI VALUTAZlONE DEl FLUSSlCiò che più interessa conoscere in una tavolainput-output sono le relazioni fra produttori ed utilizzatori.Per mantenere in evidenza tali scambi sifanno affluire <strong>di</strong>rettamente i beni e i servizi dallebranche <strong>di</strong> origine alle branche <strong>di</strong> impiego, senzafar intervenire il commercio ed i trasporti, consideratisoltanto come produttori <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione.Nella realtà economica invece la maggior partedei beni arriva agli utilizzatori interme<strong>di</strong> e finali attraversoil commercio ed i trasporti, che li convoglianoa sè per poi ri<strong>di</strong>stribuirli a prezzi che includono imargini <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione stessi.Si pone quin<strong>di</strong> il problema <strong>di</strong> decidere quale siail prezzo più conveniente per registrare le operazioni.I flussi descritti nelle tavole input-output possonoessere valutati a tre tipi <strong>di</strong> prezzi:- prezzi alla produzione o al costo dei fattori- prezzi départ-usine o ex-fabrica- prezzi <strong>di</strong> acquisto o <strong>di</strong> mercato.Il prezzo alla produzione o al costo dei fattori (CIFalle importazioni) è definito come la somma dei costidei materiali e servizi e delle remunerazioni dei fattoriproduttivi (costi primari) necessari per produrre il beneo il servizio considerato.Il prezzo départ-usine o ex-fabrica (départ-douaneper le importazioni) è il prezzo alla produzione aumentatodelle imposte in<strong>di</strong>rette nette che gravano sui beniconsiderati, ossia è il prezzo <strong>di</strong> mercato dal punto <strong>di</strong>vista del produttore.Il prezzo <strong>di</strong> acquisto o <strong>di</strong> mercato (FOB per leesportazioni) è il prezzo globalmente pagato dall'utilizzatore,ossia è uguale al prezzo départ-usine aumentatodei costi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione (margini commerciali ecosti <strong>di</strong> trasporto).Qualunque sia il prezzo scelto per valutare i singoliflussi della tavola, nella realtà economica le transazioniavvengonoai prezzi effettivamente pagati dagliutilizzatori, cioè ai prezzi <strong>di</strong> mercato. I flussi scambiati,comunque possano essere trattati, comprenderannoquin<strong>di</strong>, accanto ai valori al costo dei fattori, leimposte in<strong>di</strong>rette e i margini <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione gravantisu <strong>di</strong> essi.Nella tavola valutata ai prezzi alla produzione oal costo dei fattori. (<strong>di</strong> cui non si pubblica il prospettopoichè i dati sono stati elaborati solo a titolo sperimentale)ognuna delle colonne intestate alle branchecomprende i seguenti elementi:- i costi dei beni e servizi interme<strong>di</strong> utilizzatidalla branca considerata, valutati ad un prezzo chenon include le imposte gravanti sugli inputs;- i costi <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione pagati sugli inputsstessi;- le imposte in<strong>di</strong>rette gravanti sugli inputs impiegati;e le remunerazioni dei fattori della produzione, cioèil valore aggiunto al costo dei fattori.Sommando i costi per colonna. si ottiene un totaledelle risorse ai prezzi alla produzione che non coin-


PROSPETTO 2TAVOLA INTERSETTORIALE DELL'ECONOMIA ITALIANA A 5 BRANCHE PRODUTTIVEANNO 1970Valori a prezzi départ-usine in miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lireBRANCHE DI IMPIEGO~.Sog.~t:! t: oIMPIEGHI INTERMEDIBRANCHE PRODUTTIVE1 2 3 3A 4 5-------------IMPIEGHI FINALI.~ 01 Altre"dO-attivitàAgri- (esclusiServiziCom- TotaleConsu- Investi- Varia- zioniEspor-8~~ col-Inducomimputatimer-Tra- mi mentiscorte tazioni TotaleQ.~~turastriamerciodelciosportiBRANCHE DI ORIGINE II II IIe tracre<strong>di</strong>toj:l., .... f--T 880 21.975 3.566 - 1.171 634 28.226 15.726 12.057 1.134 7.659 36.576 64.802------------------------------~tiz ---------------------------


PROSPETTO 3TAVOLA INTERSETTORIALE DELL'ECONOMIA ITALIANA A 5 BRANCHE PRODUTTIVEANNO 1970Valori a prezzi <strong>di</strong> mercato in miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> lireBRANCHE DI IMPIEGOo:lS.SCI) "BRANCHE DI ORIGINE Il Il IlIMPIEGHI INTERMEDIIMPIEGHI FINALIBRANCHE PRODUTTIVE"g 1 2 3 3A 4 5Q.-ON------------._ o:lAltreVa-'O ~t:"0_attività ServiziConsu-Inve- ria- Esporop. o:lAgri- Indu-(esclusi impu-Com- Tra-Totalemisti- zioni tazio-Totale"'13"0 com- tati menti scor- ni~ ..... +-, coltura striamercio delmercio sportitee tra- cre<strong>di</strong>top... ...... E-l2. Industria . • . I 214 5.723 364 - 66 108 6.475 1.961 1.304 147 - 3.412 9.887T 1.018 23.248 4.047 - 1.065 744 30.122 21.358 12.385 1.146 7.827 42.716 72.838------------------------------~p3. Altre attività (escI. commercio 109 2.401 2.221 1.646 1.051 336 7.764 18.274 8 2 413 18.697 26.461~ e trasporti)I 4 415 61 - 27 169 676 3 1 2 - 6 682T 113 2.816 2.282 1.646 1.078 505 8.440 18.277 9 4 413 18.703 27.143-------------------------------p - 34 12J- 190 - 236 - - - 353 353 5894. Commercio I - 147 3 - 177 15 342 - - - - - 342T - 181 15 - 367 15 578 - - - 353 353 931~-----------------------p 16 220 101 - 44 14 395 688 - - 9465. Trasporti .. I - 32 17 - 6 14 69 - - - -----------------Altri red<strong>di</strong>ti 3.652 5.578 6.264 -1.646 4.739 249 18.836~ ---------------~ Ammortamenti • 595 1.918 1.723 - 309 458 5.0038 ---------------Imposte in<strong>di</strong>rette nette . - 234 3.899 816 - 665 - 236 4.910-------------VALORE AGGIUNTO A PREZZI DI MERCATO 5.122 24.458 19.748 -1.646 6.933 2.141 56.756-------------PRODUZIONE EFFETTIVA A PREZZI DÉPART-USINE 8.063 55.338 26.433 - 9.497 3.439 102.770----------------TRASFERIMENTI A PREZZI ALLA PRODUZIONE. . - 606 605 1 - - - ----------------PRODUZIONE DISTRIBUITA A PREZZI DÉPART-USlNE 7.457 55.943 26.434 - 9.497 3.439 102.770-------------IMPORTAZIONI A PREZZI DÉPART-DOUANE. 1.681 8.859 662 - 342 69 11.613---------------TOTALE RISORSE A PREZZI DÉPART-USINE . 9.138 64.802 27.096 - 9.839 3.508 114.383---------------MARGINI COMMERCIALI SULLE RISORSE 2.033 6.874 1 - -8.908 - --------------COSTI DEI TRASPORTI SULLE RISORSE 202 1.162 46 - - -1.410 --------------TOTALE RISORSE A PREZZI DI MERCATO .11.313 72.838127.143 - 931 2.098 114.3834.635 9.406328 1.9674.963 11.373-----1.634 2.029- 691.634 2.098T 16 252 118 - 50 28 464 688 - - 946----------------------------p 2.426 23.240 6.223 1.646 2.288 990 36.813 42.709 11.012 917 9.985 64.623 101.436TOTALE COSTI I 515 7.640 462 - 276 308 9.201 2.284 1.324 137 1 3.746 12.947T 2.941 30.880 6.685 1.646 2.564 1.298 46.014 44.993 12.336 1.054 9.986 68.369 114.383------------Salari e stipen<strong>di</strong> lor<strong>di</strong>. 1.035 8.719 8.205 - 804 1.151 19.914---------------Oneri sociali • 74 4.344 2.740 - 416 519 8.093


cide con il totale degli impieghi, valutato ai prezzi <strong>di</strong>mercato; poichè, come si è detto, le imposte in<strong>di</strong>rettenette (1) sono registrate su una riga ·<strong>di</strong>stinta all'internodella sezione dei consumi interme<strong>di</strong> e finali; per ristabilirel'uguaglianza occorre aggiungere le imposte in<strong>di</strong>rettenette anche dal lato delle risorse.Per ottenere una matrice quadrata dei. consumiinterme<strong>di</strong> ed evitare una sistemazione delle impostesulle risorse, <strong>di</strong>fficilmente giustificabile, il SEC (versionecomunitaria delle tavole) propone una <strong>di</strong>versasistemazione delle imposte stesse. Su una riga postasubito dopo il «valore aggiunto », vengono registratesoltanto le imposte nette pagate sull'insieme degli inputs,ma non quelle gravanti sugli impieghi finali. Tale versionenon fornisce le imposte in<strong>di</strong>rette nette versateda ciascuna branca all'amministrazione pubblica.Il prezzo alla produzione è il prezzo che sod<strong>di</strong>sfameglio la concezione teorica della tavola input-outpute permette inoltre <strong>di</strong> calcolare coefficienti tecnici (2)migliori, ma costringe ad una registrazione o artificiosao incompleta delle imposte in<strong>di</strong>rette nette erende scarsamente significativi gli impieghi finali, percui è poco usato.A titolo <strong>di</strong> esempio si riport~ la tavola dell'anno1970, elaborata ai due livelli <strong>di</strong> prezzo: départ-usine eprezzi <strong>di</strong> mercato (qui le tavole sono aggregate acinque branche onde evidenziare il comportamento delcommercio e dei trasporti).Nella tavola valutata ai prezzi départ-usine (Prospetto2) ciascun flusso <strong>di</strong> beni e servizi interme<strong>di</strong> efinali comprende le imposte in<strong>di</strong>rette gravanti su <strong>di</strong>esso e poichè nelle righe 4 e 5 vengono raccolti i costi<strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione il totale dei costi risulta valutatoa prezzi <strong>di</strong> acquisto o <strong>di</strong> mercato. In altri termini icosti dei prodotti utilizzati sono sempre uguali nelloro totale, benchè ripartiti in maniera <strong>di</strong>fferente.Le imposte in<strong>di</strong>rette nette vengono comprese frai costi primari per ottenere il valore aggiunto ai prezzi<strong>di</strong> mercato; in tal modo si ottiene imme<strong>di</strong>atamentel'uguaglianza fra totale delle risorse e totale degliimpieghi.La valutazione a prezzi départ-usine, che nella maggiorparte dei casi sono quelli meglio conosciuti dalleunità produttive, è quella più accettata in campo internazionaleanche perchè permette confronti sufficien-(1) Imposte in<strong>di</strong>rette nette sono le imposte in<strong>di</strong>rette al netto deicontributi alla produzione.(2) Per ottenere coefficienti tecnici ancora più significativi occorrerebbesgravare il valore <strong>di</strong> ogni transazione non solo dagli effetti<strong>di</strong>retti dei tributi, che sonofaciImente calcolabili attraverso la tavolaai prezzi alla produzione, ma anche dagli effetti in<strong>di</strong>retti, rappresentatidalle imposte incorporate «a monte» dalle branche che. hannoprodotto gli inputs utilizzati. In ragione dell'inter<strong>di</strong>pendenza dellebranche fra <strong>di</strong> loro è possibile eliminare completamente le impostesoltanto ricorrendo ad una operazione matriciale .. La tavola «horstaxes» che cosi si ottiene, elimina l'influenza <strong>di</strong>retta ed in<strong>di</strong>rettadelle imposte pagate dalle branche.temente significativi con le tavole <strong>di</strong> altri Paesi. Infattielimina rinconveniente della eterogeneità dei costi <strong>di</strong><strong>di</strong>stribuzione, anche se conserva quello del <strong>di</strong>verso caricofiscale gravante sui vari prodotti.Nella tavola a prezzi <strong>di</strong> acquisto o <strong>di</strong> mercato(Prospetto 3) i margini commerciali (riga 4) e i costidei trasporti (riga 5) sono incorporati nei valori deiflussi delle altre branche (righe 1, 2 e 3), cosicchèciascun flusso comprende sia i margini e i costi inquestione sia le imposte in<strong>di</strong>rette (1). A causa del trasferimentodei margini commerciali e dei costi dei trasportifra le varie caselle <strong>di</strong> ciascuna colonna, nel Prospetto3 le somme per riga (totali degli iPlpieghi a prezzi<strong>di</strong> mercato) non coincidono con le somme per colonna(totali delle risorse a prezzi départ-usine). Per ristabilirel'uguaglianza, i margini commerciali e i costi deitrasporti che gravano sulle branche 1, 2 e 3 vengonoaggiunti in due righe <strong>di</strong>stinte alle risorse delle stessebranche e sottratti dalle branche 4 e 5, che sono lefornitrici dei servizi commerciali e <strong>di</strong> trasporto. In talmodo anche i totali delle risorse risultano espressi aprezzi <strong>di</strong> mercato e coincidono con i totali degli impieghi.Le tavole valutate ai prezzi <strong>di</strong> acquisto sono le piùagevoli da costruire e permettono <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are bene lastruttura della domanda finale dal punto <strong>di</strong> vista dell'utilizzatore,ma rendono <strong>di</strong>fficile la comparabilità internazionaleed instabili i coefficienti tecnici.TAVOLE A PREZZI COSTANTINella teoria della tavola input-output i flussi dovrebberoessere espressi in quantità fisiche (2); ma questesono troppo eterogenee e non sommabili; inoltre, iservizi non sempre sono misura bili in termini quantitativi.È necessario quin<strong>di</strong> costruire le tavole in terminimonetari. Ciò, peraltro, comporta che i cambiamentidei prezzi fra un anno ed un altro mo<strong>di</strong>ficano i valoridelle transazioni anche in assenza <strong>di</strong> variazioni dellequantità. A molti fini è utile rimuovere gli effetti dellevariazioni dei prezzi e costruire tavole a prezzi costanti.Esistono due principali ragioni che rendono importantela costruzione <strong>di</strong> tavole a prezzi costanti.La prima è che sebbene le tavole input-output sianoespresse in termini monetari è utile (specie nei modelli<strong>di</strong> pianificàzione che facciano uso delle tavole) che icoefficienti (3) siano interpretati in termini fisici, cioècome coefficienti tecnici, i quali variano solo in con-(1) In teoria le due righe del commercio e dei trasporti, nellatavola a prezzi <strong>di</strong> mercato, dovrebbero risultare completamente vuote;se ciò non avviene, come nel Prospetto 3, è percM le singole brancheeffettuano acquisti <strong>di</strong>retti, <strong>di</strong> servizi del commercio e dei trasporti(trasporto merci, viaggi per affari, spese per interme<strong>di</strong>ari delcommercio, ecc.).(2) Cfr. nota (2), colonna 28 , a pago 457.(3) Cfr. nota (2), colonna la <strong>di</strong> questa stessa pagina.


seguenza <strong>di</strong> mutamenti tecnologici e non per i cambiamentidei prezzi. Ciò può ottenersi soltanto se letavole input-output sono valutate a prezzi costanti.La seconda ragione per la quale è importantevalutare le tavole a prezzi costanti è che le informazionioccorrenti per misurare in modo esauriente icambiamenti del livello dei prezzi non possono essereottenute in maniera sistematica e coerente se non nelquadro della contabilità nazionale e quin<strong>di</strong> delle tavoleinput-output, dalle quali può ricavar si un completosistema <strong>di</strong> numeri in<strong>di</strong>ci dei prezzi e delle quantità.Per questo è essenziale che il calcolo a prezzi costantidei flussi della tavola sia fatto attraverso unaoperazione organica, cioè allo stesso tempo per leproduzioni, le importazioni, gli inputs e gli ouputs eper i vettori della domanda finale. Solo in. tal manierasi può essere certi che le offerte e le domande, pertutte le merci, si equilibreranno sia a prezzi costantisia a prezzi correnti.I tentativi <strong>di</strong> valutazione 'della tavola a prezzi costanti,possono fra l'altro consentire <strong>di</strong> controllare emigliorare molte delle statistiche correnti in materia <strong>di</strong>prezzi.In pratica, la valutazione degli aggregati della tavolaa prezzi costanti, viene effettuata con una operazionedenominata «deflazione ». Si costruiscono in<strong>di</strong>cidei prezzi <strong>di</strong> tipo Paasche ed in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> tipoLaspeyres ad essi complementari, prendendo come riferimentoun anno base significativo. Là dove misure<strong>di</strong>rette <strong>di</strong> quantità sono <strong>di</strong>fficili potranno essere convenientementeusati soltanto in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> prezzo.La deflazione si effettua generalmente per riga,sulle merci e servizi destinati agli impieghi interme<strong>di</strong> edagli impieghi finali e sugli outputs totali delle branche.A causa della scarsa omogeneità delle merci classificatenella maggior parte delle produzioni industriali,che porta come conseguenza ad utilizzazioni <strong>di</strong>versefra impieghi interme<strong>di</strong> e impieghi finali ed anche fra<strong>di</strong>versi acquirenti, in. molti casi non sarà possibile usareun in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> prezzo uniforme per tutte le uscite <strong>di</strong>:una certa riga, ma si dovranno utilizzare più in<strong>di</strong>ci.Notevoli problemi concettuali sorgono nel tentativo<strong>di</strong> valutare i red<strong>di</strong>ti dei fattori capitale e lavoroai prezzi <strong>di</strong> un anno base; molti tentativi fatti sonorisultati arbitrari e spesso. concettualmente deboli.La soluzione standard per misurare i red<strong>di</strong>ti deifattori a prezzi costanti consiste nel sottrarre il valoredegli inputs interme<strong>di</strong> a prezzi costanti dal valore dellaproduzione della branca a prezzi costanti; perciò ired<strong>di</strong>ti dei fattori sono trattati come una voce residua.Tale proce<strong>di</strong>mento è detto sistema della « doppia deflazione».Tavole a prezzi costanti si possono ottenere siaapplicando gli in<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> quantità ai dati dell'anno base,sia applicando gli in<strong>di</strong>ci dei prezzi ai dati dell'annocorrente. Nel sistema statistico ideale i risultati <strong>di</strong> questidue meto<strong>di</strong> dovrebbero essere identici ed in pratica,quando è possibile, è consigliabile tentarli ambedue.COMMERCIO CON L'ESTERONella tavola input-output i beni e servizi importatisono classificati secondo le branche <strong>di</strong> origine e<strong>di</strong> destinazione allo stesso modo degli analoghi beni eservizi <strong>di</strong> produzione interna; quelli esportati figuranonell'apposita colonna della domanda finale, in corrispondenzadelle branche che li hanno prodotti.I prodotti importati per essere lavorati appaionocome inputs nelle colonne delle rispettive branche produttiveche li utilizzano, accanto agli analoghi prodottiinterme<strong>di</strong> <strong>di</strong> produzione interna, mentre i prodotti importatiper essere impiegati tal quali, appaiono neirispettivi vettori della domanda finale, accanto aglianaloghi prodotti finali <strong>di</strong> produzione interna.Questa soluzione è utile particolar:niente per unPaese come l'Italia, largamente <strong>di</strong>pendente dall'esteroper molte materie prime (petrolio greggio, fibre tessili,gomma naturale, metalli, ecc.), poichè ponendo in evi- .denza i fabbisogni <strong>di</strong> quei particolari gruppi <strong>di</strong> merciimportate permette analisi previsive circa i probabilifuturi fabbisogni <strong>di</strong> tali beni <strong>di</strong> importazione.Ogni casella della tavola, come si è visto sopra,viene sud<strong>di</strong>visa in tre parti: nella prima è in<strong>di</strong>cato ilvalore relativo ai prodotti nazionali, nella seconda ilvalore relativo ai prodotti importati e nella terza iltotale, somma dei due.Nella sezione esterna ai costi primari sono consideratele importazioni, classificate per branche <strong>di</strong> origine.La settorizzazione delle merci (1) importate edesportate per branche <strong>di</strong> provenienza si effettua riconducendola classificazione delle statistiche del commerciospeciale alla classificazione adottata nella tavola.A queste merci si aggiungono alcuni prodotti nonregistrati nelle statistiche doganali (quali l'energia elettrica,i vini, i liquori ed i vermouths estratti dalle-cantine vigilate, l'oro industriale ecc.) nonchè i . serviziimportati ed esportati (quali: noli e assicurazioni, seI';'vizi <strong>di</strong> trasporto, altri servizi e transazioni governative)i cui dati vengono desunti dalle partite correnti dellabilancia dei pagamenti.Una successiva e più complessa elaborazione daeffettuare è l'attribuzione dei prodotti importati allebranche <strong>di</strong> utilizzazione. Questa presenta notevoli <strong>di</strong>fficoltàe richiede informazioni <strong>di</strong> varia natura, . quando- come spesso accade - le merci importate non sonoutilizzate da una sola branca.(1) Nelle statistiche correnti le merci importate sono rilevate aprezzo CIF (dall'inglese, cost, insurance and freight = costo, assicurazionee nolo); le merci esportate sono rilevate a prezzo FOB (dal­(dall'inglese, free on board = franco frontiera).


COEFFXCIENTX DXR.ETrr o DI SPESADa quanto detto sopra circa il significato deglielementi registrati nelle singole caselle della tavola risultache tali elementi forniscono una misura dellainter<strong>di</strong>pendenza delle branche. Se ad esempio consideriamola cifra 4.144, che si trova all'incrocio dellariga l con la colonna 2 della tavola riportata nel Prospettol, possiamo <strong>di</strong>re che essa misura la <strong>di</strong>pendenza<strong>di</strong>retta dell'industria dall'agricoltura.Per misurare le relazioni che legano i singoli inputsimmessi nell'attività <strong>di</strong> ciascuna branca e il livello delrispettivo output totale, Leontief adottò la funzionelineare (1). Per le branche l e 2 la funzione è la seguente:4.144 = a12 55.338dove 4.144 è la parte <strong>di</strong> beni della branca l acquistatadalla branca 2, a12 è una costante, 55.338 è ilvalore totale dei beni prodotti dalla branca 2.Sulla base <strong>di</strong> tali ipotesi sono facilmente calcolabilii rapporti4144 21.975al2 = 55.338 = 0.07488 a22 = 55.338 = 0.39710 .4.761• a32 = 55.338 = 0.08603fra i singoli inputs e l' output totale della branca 2,alla cui produzione i primi contribuiscono.In generale, per una tavola con n branche, lacostante ajj (i e j = l ,2,3, ... ,n) viene denominatacoefficiente tecnico se le grandezze sono espresse inunità fisiche e coefficiente <strong>di</strong> spesa se invece le grandezzesono espresse in unità monetarie.Data l'enorme <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> costruire una tavola icui flussi siano espressi in termini quantitativi, è ovunque<strong>di</strong>ffusa la pratica <strong>di</strong> calcolare soltanto i coefficienti<strong>di</strong> spesa, che vengono anche chiamati semplicementecoefficienti <strong>di</strong>retti. Ciascuno <strong>di</strong> essi in<strong>di</strong>ca quante unitàmonetarie del bene i sono necessarie per produrre unaunità monetaria del bene j. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> coefficientiunitari confrontabili che possono essere costruitiper tutte le caselle contenute nelle sezioni degli inputsinterme<strong>di</strong> e primari della tavola.Sostituendo tali coefficienti ai valori assoluti delletransazioni, la tavola dei flussi, precedentemente descritta,viene trasformata in una tavola <strong>di</strong> coefficienti,i quali esprimono le relazioni esistenti fra il livello degliinputs (interme<strong>di</strong> e primari) e quello delle produzioni.In pratica si costruiscono tre <strong>di</strong>verse matrici <strong>di</strong>coefficienti degli inputs: una degli inputs <strong>di</strong> produzione(1) LEONTIEF suppose inoltre che per perio<strong>di</strong> d~ tempo n?J?- troppolunghi, al massimo <strong>di</strong> cinque <strong>anni</strong>, i mutam~nti tecnolo~~cI fosserocosi lenti che i coefficienti si potessero consIderare stabIli.nazionale, un'altra degli inputs <strong>di</strong> importazione ed unaterza degli inputs dei costi primari (1).COEFFICillNTI DI FABBISOGNO DIRETTO E INDIRETTOLe reciproche inter<strong>di</strong>pendenze fra le branche sonopiù complesse <strong>di</strong> quanto possa apparire dai coefficienti,<strong>di</strong>retti, in quanto risentono anche <strong>di</strong> influenze in<strong>di</strong>rette.Si supponga, ad esempio, che in un certo anno si verifichiun incremento della domanda nel settore delleautomobili. Questo incremento determinerà un aumentodei fabbisogni <strong>di</strong>retti <strong>di</strong> lamiere, pneumatici,vernici, prodotti meccanici, servizi, ecc.; ma a lorovolta questi fabbisogni determineranno un aumentodei fabbisogni in<strong>di</strong>retti delle materie prime e ausiliarie(minerali e metalli, gomma sintetica, ecc.) e dei servizinecessari per produrre i beni richiesti dal settore delleautomobili.Esiste, in altri termini, una complessa serie <strong>di</strong>rapporti in<strong>di</strong>retti fra ciascuna branca e ognuna dellealtre (come ad esempio fra la branca produttrice <strong>di</strong>automobili e quella produttrice <strong>di</strong> gomma sintetica)che nella tavola dei coefficienti <strong>di</strong>retti non compare.I coefficienti <strong>di</strong> fabbisogno <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto riflettonol'insieme delle relazioni in<strong>di</strong>rette che colleganodue branche qualsiasi attraverso tutte le altre e derivano da un calcolo che coinvolge l'intero insiemedelle branche (2).Analogamente a quanto si è detto per i coefficienti<strong>di</strong>retti, anche per. i coefficienti <strong>di</strong> fabbisogno <strong>di</strong>retto ein<strong>di</strong>retto si costruiscono tre <strong>di</strong>verse matrici: una pergli inputs <strong>di</strong> produzione nazionale, una per le importazionied una altra per gli inputs primari.Appare ora evidente la sostanziale <strong>di</strong>fferenza nelsignificato economico dei coefficienti <strong>di</strong>retti (a) e deicoefficienti <strong>di</strong> fabbisogno <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto (A).Mentre i primi in<strong>di</strong>cano l'entità degli acquisti checiascuna branca deve effettuare presso le altre per ottenereuna unità <strong>di</strong> produzione dei beni e servizi daessa prodotti, i secon<strong>di</strong>,. letti per colonna, in<strong>di</strong>canol'entità dei fabbisogni totali (<strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti) dei prodotti<strong>di</strong> ciascuna branca che sono originati dalla domandafinale <strong>di</strong> una unità della branca cui la colonnasi riferisce.Letta nel senso delle righe, la matrice dei coefficienti<strong>di</strong> fabbisogno <strong>di</strong>retto e in<strong>di</strong>retto permette <strong>di</strong> conoscere,per ciascuna branca, l'aumento che subisce lasua produzione per effetto <strong>di</strong> un aumento unitario delladomanda finale dei beni prodotti dalle altre branche.(1) Si è già detto che, l'i~eale sa:ebbe quello ~i calcl~e i coefficientisui flussi valutati al prezZi alla produZione, ClOe al nett~delle imposte in<strong>di</strong>rette; nella realtà si ripiega sui flussi ~i pre~zIdépart-usine, date le <strong>di</strong>fficoltà che si incontrano nel valutare Il canco<strong>di</strong> imposte a livello <strong>di</strong>saggregato.(2) Cfr. ISTAT, Le matrici <strong>di</strong>rette e inverse dell'economia italiana,1965, Note e relazioni, n. 45.


Finito <strong>di</strong> stampare nel mese <strong>di</strong> maggio 1978con i tipi della Tipolitografia F. FailliVia Tuscolana, 128 - Roma(Contratto del 28-2-78 - c. 2.000)

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