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I MEDIA E IL RACCONTO DI GUERRA - PeaceLink

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Questo esempio permette di parlare della censura, una costante della guerra assiemealla manipolazione delle notizie. La censura può assumere connotazioni differenti, inquanto può essere una censura operata alla fonte, non permettendo il libero accessoalle fonti informative, alla quale si affianca una censura rappresentata dal manipolare onon permettere la pubblicazione di notizie che possano risultare deleterie per i varigoverni.La volontà di affidarsi a una informazione che si allontani da una qualsiasi forma diprotezione o copertura è manifestata dalla voglia palesata di controinformazione giànota nella seconda guerra mondiale. L’emblema è l’ascolto costante delle notizieprovenienti da Radio Londra, una frequenza capace di acquisire credibilità per avercorrettamente reso note sia le notizie di insuccessi che quelle successive dei trionfi(accolti quindi con meno scetticismo riguardo ad altri canali informativi).Al contrario, un esempio di quello che può esser l’utilizzo propagandistico dei mediainformativi sfruttando il palese accomodamento e l’a-criticità di tali mezzi, èrappresentato dall’emotività capace di annichilire qualsiasi pezzo di razionalità nellecronache e nei commenti successivi ai tragici avvenimenti dell’11 settembre 2001.Ma che la guerra sia un avvenimento che sfrutta molto l’aspetto emotivo è senz’altroevidenziato dall’approccio che il medium televisivo, il più diffuso attualmente e che haun predominio sugli altri mezzi di comunicazione, rende quasi connaturato nel raccontodi guerra. Le reazioni, così come i racconti, danno un peso particolarmente elevato alleimmagini e quindi all’aspetto emotivo piuttosto che concentrarsi sulla razionalità dellasuccessione degli eventi. La TV è il medium che meglio è riuscito a intessere unrapporto stretto con la guerra in quanto è capace di alimentare tale processo. Unaguerra senza immagini pare non abbia diritto di essere definita tale, non ha visibilità,non può ambire a essere ritenuta un conflitto degno di nota.A questa idea di racconto di guerra prettamente televisiva prova a opporsi una letturadel racconto meno emotiva ma più completa e con cognizione di causa: questodovrebbe essere il ruolo e lo scopo da raggiungere dai nuovi media, soprattutto dalmedium in maggiore ascesa, ovvero internet. Attraverso i blog, veri e propri diari dibordo, e i siti di controinformazione, il web può assurgere a una democraziainformativa che può essere la vera spinta per permettere una più libera e menostandardizzata circolazione delle informazioni. Quando questo medium coglieràappieno le proprie peculiarità riuscendo a schivare (impresa ardua) le forche di unacensura che ha già colto la potenza e la diffusione di questo medium, si potrà ritenere4

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