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Inceneritori a letto fluido - Dipartimento di Chimica

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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI NAPOLI “PARTHENOPE”Trattamenti chimici-fisici deise<strong>di</strong>menti contaminati(6 CFU) – 2006/07LEZIONE N.15Nprof. Ing. . Rodolfo M. A. NAPOLISanitary Environmental Engineering Divisionwww.seed.unisa.it


SommarioLezioniTrattamenti deise<strong>di</strong>menti contaminati2313811IntroduzioneI CONTAMINANTIIL DM 471/99 E IL D.Lgs152/06Trattamenti <strong>di</strong> bonificaIN SITUTrattamenti <strong>di</strong> EX SITUDestinazione finale deise<strong>di</strong>mentiCasi stu<strong>di</strong>o2


SommarioIntroduzione ai trattamenti termici Incenerimento Configurazioni impiantistiche Applicabilità del trattamento Tecnologie <strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante <strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong> <strong>Inceneritori</strong> a infrarossiSommarioChe puro gioco <strong>di</strong> lampi sottiliconsuma ogni <strong>di</strong>amanted'impalpabile schiuma,e quanta pace che sia nata sembra;quando sopra l'abisso un sole posa,opere schiette d'una causa eterna,scintilla il tempo e il sogno èconoscenza.Paul Valéry, 1923


Trattamenti termiciI trattamenti termici portano i se<strong>di</strong>menti a temperature superiori <strong>di</strong> parecchiecentinaia o migliaia <strong>di</strong> gra<strong>di</strong> sopra la temperatura ambientale.Questi processi sono generalmente le opzioni più efficaci per <strong>di</strong>struggere gliagenti inquinanti organici, ma sono anche i più costosi.Sono inclusi in questa categoria: INCENERIMENTO PIROLISI OSSIDAZIONE AD ALTA PRESSIONE VITRIFICAZIONEIntroduzione ai trattmenti termici


Trattamenti termiciI trattamenti termici non<strong>di</strong>struggono i metalli, anche sealcune tecnologie (per esempio lavitrificazione) immobilizzano imetalli in una matrice vetrosa.I metalli volatili, specialmente ilmercurio, tenderanno adessere scaricati nel gas <strong>di</strong>combustione.Introduzione ai trattmenti termici


IncenerimentoCome la maggior parte dei processi che <strong>di</strong>struggono i residui organici,l'incenerimento non rimuove la contaminazione da metalli pesanti.La maggior parte dei processi <strong>di</strong> incenerimento aumenta la <strong>di</strong>sponibilità deimetalli (eccezioni includono le tecnologie <strong>di</strong> vitrificazione).Questo fenomeno sarebbe conveniente soltanto se la cenere risultante dovesseessere trattata usando un processo <strong>di</strong> estrazione dei metalli: altrimenti, è un<strong>di</strong>stinto svantaggio.Le ceneri che sottoposte a test TCLP “non superano" la prova devono essere<strong>di</strong>sposte come rifiuto pericoloso.Incenerimento


IncenerimentoL'applicazione <strong>di</strong> processi <strong>di</strong> incenerimento per soli<strong>di</strong> bagnati quali i se<strong>di</strong>menti èrelativamente rara:tutte le tracce <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà devono essere eliminate prima che i soli<strong>di</strong> brucino :DISPENDIO DI GRANDI QUANTITA’ DI ENERGIAPROCESSO MOLTO COSTOSOInoltre, l'incenerimento tende ad essere una tipologia <strong>di</strong> trattamento pocoaccettata dalle Comunità in cui gli impianti devono essere situati.Uno schema <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong> incenerimento è successivamenteriportatoIncenerimento


Schema generale <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong>termo<strong>di</strong>struzioneControllodelleemissioniPretrattamentiSistema <strong>di</strong>alimentazioneUnità <strong>di</strong>termo<strong>di</strong>struzioneSistema <strong>di</strong> recupero delcalorePost-combustioneeventualeRimozionedel particolatoControllo gasaci<strong>di</strong>Scaricogasdepurati inatmosfera


Schema a blocchi <strong>di</strong> un processo <strong>di</strong>incenerimento <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mentiIncenerimento


ApplicabilitàLa maggior parte delle tecnologie <strong>di</strong> trattamento termico è applicabile per larimozione <strong>di</strong>: UN'AMPIA VARIETÀ DI RESIDUI ORGANICI PCB, PAHs, DIOSSINE FURANI CLORURATI, IDROCARBURI DEL PETROLIO PESTICIDIApplicabilità


Incenerimento: tecnologieLe tecnologie <strong>di</strong> incenerimento possono sud<strong>di</strong>vidersi in due categorie: CONVENZIONALI INNOVATIVE.Poiché le emissioni gassose dagli inceneritori presentano una via potenzialmenteimportante <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta dell'agente inquinante, il sistema <strong>di</strong> controllo delle emissioni èun componente critico per entrambe le categorie.Le tecnologie convenzionali applicabili ai se<strong>di</strong>menti marini includono: FORNI ROTANTI LETTI FLUIDIZZATI SITEMI MULTIPIANO INCENERIMENTO INFRAROSSO.Tecnologie


Incenerimento: tecnologie innovative Sono attualmente in fase <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o o applicati a scala pilota un certo numero <strong>di</strong>processi innovativi progettati specificamente per i rifiuti pericolosi e tossici chepotrebbero trovare applicazione al trattamento <strong>di</strong> se<strong>di</strong>menti contaminati: sistema al plasma, vetrificazione in focolare a ciclone, pirolizzatore elettrico Queste tecnologie funzionano a temperature più alte e generalmente realizzanoefficienze più elevate <strong>di</strong> rimozione rispetto ai processi <strong>di</strong> incenerimentoconvenzionali. La maggior parte <strong>di</strong> queste tecnologie produce delle scorie dense o un solidovitrificato anziché cenere. Queste tecnologie tendono ad essere molto costose, ma offrono il vantaggio <strong>di</strong>produrre un prodotto finale più stabileTecnologie


Incenerimento: tecnologieLe tecnologie <strong>di</strong> incenerimentoconvenzionali riscaldano tipicamente imateriali in alimentazione fra a 650 eda 980 0 C.Un postcombustore, o una camera <strong>di</strong>combustione secondaria, ègeneralmente richiesto per realizzarela <strong>di</strong>struzione completa dei residuiorganici volatilizzati.Tutti i processi producono un residuoasciutto <strong>di</strong> cenere.Tecnologie


<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante


<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotanteTali forni sono essenzialmente costituiti da un TAMBUROROTANTE INCLINATO (da 1° a 3° in genere) per favorire ilmovimento dei soli<strong>di</strong>, rivestiti o no internamente <strong>di</strong> materialerefrattario. La carica avviene da un’estremità, lo scarico delle scoriedall’estremità opposta;Il percorso dell’aria può essere in equicorrente od incontrocorrente rispetto al percorso del materiale inalimentazione. Poiché il combustibile è <strong>di</strong>rettamente a contatto con la paretedel forno, per ottimizzare il contatto con l’aria comburente inmolti casi vengono pre<strong>di</strong>sposte strutture interne che facilitino lamovimentazione dei materiali (ad es. palettature, ecc.).<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante15


<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante È in genere necessaria una zona <strong>di</strong> post-combustione al fine <strong>di</strong>completare le reazioni in fase gassosa. A causa dell’assenza <strong>di</strong> materiale isolante, la cui installazione inquesti sistemi appare in genere problematica, la temperatura <strong>di</strong>parete dei forni è elevata (tra 200 e 300 °C). Per limitare le <strong>di</strong>spersioni è opportuno non scendere con i<strong>di</strong>ametri del tamburo a valori inferiori a 1,5 e 2 m, potendosid’altra parte realizzare tamburi del <strong>di</strong>ametro dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 5 m.<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante16


Sezioni<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante


Sezioni<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante


Caratteristiche operative intensità volumetrica della combustione in generenell’intervallo 5 × 10 4 ÷20 × 10 4 kcal/m 3 h, carico termico specifico per unità <strong>di</strong> sezione dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 5 ×10 5 ÷1 × 10 6 kcal/m 2 h. Le velocità <strong>di</strong> rotazione del tamburo sono in genere nell’intervallo0,2÷2 giri/min. I forni rotanti possono operare con temperature molto elevate(T ≈ 1400÷1600 °C) se opportunamente pre<strong>di</strong>sposti. I forni rotanti sono caratterizzati da una grande flessibilità inrelazione alle caratteristiche del materiale in alimentazione (possonotrattare soli<strong>di</strong>, liqui<strong>di</strong>, fanghi,se<strong>di</strong>menti ecc.), per cui hanno largoimpiego nel campo industriale.<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante19


Vantaggi•possibilità <strong>di</strong> trattamento <strong>di</strong> terreni <strong>di</strong>versi, in<strong>di</strong>pendentemente dallagranulometria [possono essere alimentati materiali grossolani (EPA, 1991B)] e dal grado <strong>di</strong> umi<strong>di</strong>tà;•semplicità <strong>di</strong> costruzione ed elevata affidabilità <strong>di</strong> funzionamento;•bassi costi d'investimento;•buona miscelazione tra le particelle <strong>di</strong> se<strong>di</strong>mento e l'aria <strong>di</strong> combustione;•possibilità <strong>di</strong> regolare il tempo <strong>di</strong> residenza della matrice contaminata neltamburo, variando opportunamente la velocità <strong>di</strong> rotazione <strong>di</strong> questo;<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante20


Svantaggi•presenza <strong>di</strong> componenti impiantistiche in movimento, con problemi <strong>di</strong>tenuta tra parti fisse e rotanti, e conseguenti ed incontrollabili ingressid'aria•ridotto volume della camera <strong>di</strong> combustione, che non consente lacompleta combustione dei fumi per cui si rende necessaria l'installazionedella camera <strong>di</strong> post-combustione;•possibilità <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> anelli <strong>di</strong> scoria soli<strong>di</strong>ficata all'interno deltamburo rotante, che limitano, ed a volte pure inibiscono, l'avanzamentodel materiale alimentato: il fenomeno può facilmente verificarsi in presenza<strong>di</strong> sali dì metalli alcalini, particolarmente solfati <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o (Na 2SO 4) epotassio (K 2SO 4) (EPA, 1991 B; Shearer, 1991);•consumo piuttosto rapido del refrattario <strong>di</strong> rivestimento.<strong>Inceneritori</strong> a tamburo rotante21


<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong> Un inceneritore a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong> è essenzialmente costituito da un CILINDROVERTICALE con una GRIGLIA posta alla base attraverso cui viene insufflatal’aria per flui<strong>di</strong>ficare il <strong>letto</strong> costituito da: COMBUSTIBILE MATERIALE INERTE (ad es. sabbia), che ha anche una funzione <strong>di</strong>volano termico e <strong>di</strong> promotore <strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> scambio termico. Nei letti flui<strong>di</strong> la combustione avviene essenzialmente in sospensione con unatemperatura del <strong>letto</strong> dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 850÷900 °C. Possono assumere <strong>di</strong>verse configurazioni e caratteristiche operative. Possonolavorare: A PRESSIONE ATMOSFERICA IN PRESSIONE (per alimentare ad es. <strong>di</strong>rettamente cicli <strong>di</strong> turbina agas, anche se si presentano a tal riguardo problemi per il trattamentofumi).<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>22


<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>Si ha poi una <strong>di</strong>stinzione tra: LETTI FLUIDI A LETTO BOLLENTE (convenzionali)caratterizzati da una velocità me<strong>di</strong>a dell’aria dell’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong>1-3 m/sRICIRCOLATI.caratterizzati da una velocità da 5 a 10 m/s, con elevatotrascinamento del materiale che viene poi separato per mezzoun ciclone e rinviato nel <strong>letto</strong>.<strong>di</strong>I letti ricircolati si presentano più complessi, anche dal punto <strong>di</strong> vistagestionale, <strong>di</strong> quelli bollenti ma offrono in generale prestazionisuperiori.<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>23


Sezioni<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>Caldaia a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong> bollente24Caldaia a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong> circolante


<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong><strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>


Sezioni<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>26


<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong><strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>


VantaggiL’impiego <strong>di</strong> letti flui<strong>di</strong> offre interessanticaratteristiche quali:elevata efficienza <strong>di</strong> combustione,basso contenuto <strong>di</strong> organico nellescorie,unità compatte e flessibili,minori complicazioni meccanicherispetto ad altre soluzioni,bassi eccessi d’aria,transitori ridottipossibilità <strong>di</strong> operare nel <strong>letto</strong> per ilcontrollo delle emissioni.<strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>


Svantaggi•elevata inerzia termica, in particolare per il sistema a <strong>letto</strong> bollente;•problemi <strong>di</strong> corrosione ed erosione delle parti impiantistiche a contatto conil <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>;•concentrazioni <strong>di</strong> contaminanti a basso punto <strong>di</strong> fusione (< 870 ¡C),superiori al 5% (in peso secco) nel caso <strong>di</strong> sali <strong>di</strong> metalli alcalini, o all'8%(sempre in peso secco) per composti alogenati, possono comportareproblemi <strong>di</strong> deflui<strong>di</strong>zzazione del <strong>letto</strong> e <strong>di</strong> formazione <strong>di</strong> scorie soli<strong>di</strong>ficate e<strong>di</strong>ncrostazioni;•tempi <strong>di</strong> residenza insufficienti, per le particelle più fini;•rischi <strong>di</strong> agglomerazione delle particelle solide nel <strong>letto</strong><strong>Inceneritori</strong> a <strong>letto</strong> <strong>fluido</strong>


<strong>Inceneritori</strong> multipiano


Incenerimento a infrarossiI se<strong>di</strong>menti contaminati, alimentati per gravità nella prima camera, avanzanosu <strong>di</strong> un nastro trasportatore continuo (in lega <strong>di</strong> acciaio) e vengono riscaldatiper irraggiamento me<strong>di</strong>ante una serie <strong>di</strong> pannelli al carburo <strong>di</strong> silicio posti al <strong>di</strong>sopra del nastro (a loro volta riscaldati elettricamente) Poiché alla camera primaria il calore viene fornito attraverso la ra<strong>di</strong>azioneinfrarossa, il sistema ad infrarosso comporta un flusso ridotto <strong>di</strong> gas <strong>di</strong> scaricoed un modesto trascinamento <strong>di</strong> particolato.I gas prodotti attraversano una camera <strong>di</strong> combustione secondaria.Lo sta<strong>di</strong>o seguente consente una rimozione del particolato e cattura eneutralizza gli aci<strong>di</strong> presenti nei gas, che sono successivamente liberati inatmosfera31


Sezioni<strong>Inceneritori</strong> a infrarossi32


Vantaggi semplicità <strong>di</strong> trasporto dell'impianto mobile, grazie alla leggerezzadell'isolamento ceramico; ridotti volumi dei gas da trattare in camera <strong>di</strong> post-combustione, e quin<strong>di</strong>contenute <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> questa; adeguato controllo del tempo <strong>di</strong> residenza (che può variare da qualcheminuto, fino a 2-3 h) e del profilo della temperatura delle particelle <strong>di</strong>terreno, ottenibile regolando la velocità del nastro <strong>di</strong> alimentazione e laquantità <strong>di</strong> energia fornita in camera primaria; limitata inerzia termica del refrattario ceramico, che consente transitorirapi<strong>di</strong> e quin<strong>di</strong> rende il sistema adatto per carichi <strong>di</strong> terreno intermittenti opoco frequenti;<strong>Inceneritori</strong> a infrarossi


Svantaggi•problemi dì corrosione in presenza <strong>di</strong> cloruri organici•impossibilità <strong>di</strong> trattare materiali con contenuto <strong>di</strong> soli<strong>di</strong> inferiore al 22%(EPA, 1991 B), avvenendo il movimento in camera <strong>di</strong> combustione su <strong>di</strong> unnastro metallico: altrimenti, si renderebbe in<strong>di</strong>spensabile un pre-intervento<strong>di</strong> essiccamento;•necessità <strong>di</strong> pretrattamenti, al fine <strong>di</strong> separare le parti molto fini < 5 micron(Wall et al., 1989) e <strong>di</strong> ridurre la pezzatura in alimentazione, max 3 cm(EPA, 1991 B).<strong>Inceneritori</strong> a infrarossi


Efficienza dei processiClasse <strong>di</strong> inquinantiContaminanti organiciContaminanti inorganiciContaminanti reattiviAlogenati volatiliAlogenati semivolatiliNon-alogenati volatiliNon-alogenati semivolatiliPCBsPestici<strong>di</strong>Diossine-FuraniCianuri organiciOrganici corrosiviMetalli volatiliMetalli non volatiliAmiantoMateriali ra<strong>di</strong>oattiviInorganici corrosiviCianuri inorganiciOssidantiRiducentinessunapotenziale<strong>di</strong>mostrata35


Incenerimento: Fattori limitanti Ci sono specifici requisiti e <strong>di</strong>mensioni <strong>di</strong> alimentazione che possono avereeffetto sull'applicabilità o sul costo in luoghi specifici I metalli pesanti possono produrre una cenere che richiede stabilizzazione. I metalli pesanti volatili, compreso piombo, cadmio, mercurio ed arsenico,lasciano l'unità <strong>di</strong> combustione con i gas <strong>di</strong> combustione e richiedonol'installazione <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> depurazione dei gas per la loro rimozione. I metalli possono reagire con altri elementi nel flusso <strong>di</strong> alimentazione, qualicloro o zolfo, formando residui più volatili e più tossici che la specie originale.

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