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Le radici cristiane dell'Europa - Decanato

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<strong>Le</strong> <strong>radici</strong><strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’EuropaL’eredità medioevaleCarcassonericerca di Luciano FolpiniLa vera tradizione non è testimonianza di un passato ormai conclusosi; è una forza vitale chestimola e istruisce il presente. Igor StavinskijVersione ridotta e senza immaginiEdizione KairòsCentro culturale <strong>Decanato</strong> di Besozzo aderente al Progetto Culturale della CeiGavirate - edizione 2006revisione 2011 - versione ebook – Aprile 2012


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’EuropaLa collanaQuesta collana di libri digitali edita da Kairòs, Centro Culturale del <strong>Decanato</strong> di Besozzo,nasce per aiutare a conoscere meglio le r della fede che ha determinato lacultura occidentale, soprattutto per le sue verità meno conosciute o date per scontate,con un linguaggio comprensibile a tutti.Ci sono domande a cui molti fedeli non sanno rispondere o rispondono in modo improprio,facendo nascere il sospetto che la loro fede sia in realtà un castello fumosodi credenze accettate senza spirito critico o frutto di superstizione. Senza conoscenzala fede è debole e non consente al credente di testimoniarla in ogni momentodella sua vita.Ma anche chi non crede può qui trovare delle risposte che potrebbero fargli abbandonarei preconcetti per sostituirli con critiche ragionevoli.Ogni libro di questa collana tratta un argomento cercando di evitare argomentazioniteologiche e religiose, per avvicinarsi il più possibile al racconto, includendo anchealcuni aspetti leggendari che possono migliorarne la lettura e la comprensione. Perogni argomento si è cercato di risalire alle origini e di cercare poi ricostruirnel’evoluzione attraverso i secoli cercando di evitare le opinioni per limitarsi ai fatti. Cisono anche riferimenti ad altre fedi quando questo può far meglio conoscere le origini,l’importanza e il significato dell’argomento oggetto del racconto.In quasi tutti i testi sono state inserite anche molte immagini per cercare di renderepiù piacevole e completa la lettura con la speranza di fornire spunti per una ricercapersonale più approfondita.Alla collana possono essere proposti anche testi digitali di altri autori, anche se giàstampati, purché rispettino lo spirito e lo stile della collana.Per ogni ulteriore informazione di può contattare il Centro Culturale Kairòs al seguenteindirizzo: kairos.gavirate@virgilio.itL’autoreLuciano Folpini è nato a Milano nel 1939, dove a sempre vissuto, salvo una breve parentesia Bergamo, e dove per lunghi anni ha svolto il ruolo di dirigente. Dal 2000 risiedea Gavirate in provincia di Varese.Ha pubblicato numerosi articoli e tre libri illustrati: Storia di una lunga fede, La VergineMaria e la Passione, Maria nella grande storia, la Vergine raccontata dai testimoni,e <strong>Le</strong> nostre storie, Un viso una storia.Attualmente sta curando nella collana: <strong>Le</strong> <strong>radici</strong>, una serie di saggi divulgativi suigrandi temi della fede cristiana.


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europa7.11 I nuovi eretici e la riforma protestante .......................................................... 227.12 La devozione moderna................................................................................... 227.13 I sentimenti nazionali..................................................................................... 228 L’Europa vittoriosa e dominatrice................................................... 238.1 L’Europa della stampa...................................................................................... 238.2 L’Europa della globalizzazione ......................................................................... 238.3 L’Europa del divertimento ............................................................................... 238.4 L’Europa del rinascimento ............................................................................... 248.5 L’Europa della tolleranza.................................................................................. 248.6 L’Europa dei diritti umani dell’integrazione ..................................................... 248.7 La semplificazione della carta Europea ............................................................ 248.8 Il volto dell’Europa, la minaccia turca e la difesa del papa ............................... 258.9 Il sogno della prima assemblea europea.......................................................... 258.10 Italia faro e preda dell’Europa........................................................................ 259 L’Europa e il mondo alla fine del Medioevo .................................... 259.1 L’Europa alla fine del XV secolo ....................................................................... 2610 Bibliografia .................................................................................. 27


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europato che va dal XIV al XV secolo quando ebbe inizio il Rinascimento.1.2 Medioevo e cristianitàSul Medioevo resistono ancora molti preconcetti, nati in particolare nel XVIII secolo a opera degliilluministi, che oscurarono la verità storica per facilitare la rottura coi valori e la cultura del passatoed esaltare la loro ideologia basata sulla ragione e su una visione anticristiana del progresso.Eppure il fascino del Medioevo è continuato sino a giorni nostri con i suoi castelli, le sue leggende,le sue tradizioni cavalleresche, le cattedrali gotiche, i monasteri romanici, il fascino del Rinascimento,un grande patrimonio che ha portato molte comunità ha rivendicare le loro origini medievalicome unico riferimento per la loro storia, per cercare di eliminare i veleni e colmare il vuotoche l’illuminismo aveva generato con la sua esaltazione di una mitica e immaginaria età antica presentatacome idilliaca, luminosa, di rigoglio spirituale e di progresso, mentre in realtà, fu militaristae schiavista, e per superare le grandi illusioni basate sulla supremazia della ragione che hanno portatoalle terribili stragi del secolo scorso, che ne hanno dimostrato la loro fallacità.Tra i pregiudizi c’è l’indicazione del <strong>cristiane</strong>simo come la causa della caduta dell’impero romano,mentre l’analisi storica ha dimostrato che questo collassò per cause proprie e che, davanti alla suadisgregazione, ci fu solo il <strong>cristiane</strong>simo che seppe dare una coscienza comune, tramite la trasmissionedi valori che furono capaci di unire i popoli, superare i confini territoriali e culturali, costruirele basi della moderna Europa e influire sulla nascita e la cultura degli stati americani.Da osservare poi che mentre l’impero romano aveva portato il centro delle attività nel Mediterraneo,i popoli del nord e dell’est, che alla sua fine ne occuparono i territori, spostarono il centro diquello che rimaneva dell’impero, al nord delle Alpi anche a causa delle conquiste nordafricane deimussulmani e del loro blocco del mar Mediterraneo e in coincidenza con la separazionedell’impero bizantino dalla cristianità latina, rompendo l’unità mediterranea e provocando il passaggiodel sapere da Atene e Roma, a Parigi.1.3 La cultura medievaleTutta la cultura occidentale deve molto al pensiero sviluppatosi in Grecia, e alla contrapposizionedel suo modello democratico con quelli orientali di dispotismo illuminato che ebbero grande influenzasulla cultura romana.Gli intellettuali cristiani seppero nel Medioevo rivalutare, arricchire e sviluppare l’eredità antica,trasformando la figura dell’eroe, modello cui ispirarsi, nel martire e nel santo. Essi ripresero la lingualatina, l’arte militare, l’architettura, l’opposizione e complementarità tra città e campagna, ildiritto romano, le classificazioni scientifiche, i metodi d’insegnamento, la pratica delle arti liberali(grammatica, dialettica e retorica) e dei numeri (aritmetica, geometria, musica ed astronomia) chedivennero le basi dell’insegnamento universitario, ereditando anche molti simboli ed espressionicome ad esempio l’uso del nome di Cesare, tradotto anche in kaiser e zar, usato per indicare i re,e di tiranno per indicare un cattivo re.Ma seppero anche elaborare nuovi concetti come la suddivisione delle funzioni tra religiosi, guerrierie lavoratori e riprendere dai cristiani dei primi secoli l’eredità biblica quando, dopo che Costantinoli riconobbe nel 313 e dopo che Teodosio I nel 395 fece diventare il Cristianesimo religionedi stato, si erano distinti dagli ebrei.Importanti furono le opere di elaborazione del pensiero cristiano, come le idee sul diritto naturalenelle leggi dello stato e sul diritto canonico, la definizione delle regole monastiche e del clero regolare,la traduzione della bibbia in latino di San Girolamo (347-420), le opere di sant’Agostino: Confessioni,storia della sua conversione, e La città di Dio, storia del saccheggio di Roma da parte dei2


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europagoti di Alarico, che furono i libri più letti dell’epoca e confutarono le paure millenariste, presentandoil programma delle relazioni tra la città di Dio e quella degli uomini, e la Regola per il cleroregolare delle città.Queste opere nell’XI secolo portano a identificare la cristianità con l’Europa e dare al Medioevo ilsignificato di periodo di rinascita e trasmissione dei valori dell’antichità.2 L’EuropaLa divisione tra impero di oriente e occidente, con la lunga evoluzione dell’impero romano tra il IVe il VIII secolo, vide numerosi episodi violenti e straordinari che portarono gradualmente a identificarel‘occidente con l’Europa.La parola Europa risale al VIII secolo a.C., quando i greci ripresero una parola semitica dei marinaifenici, che significava ponente, e che è anche il nome di alcune mitiche eroine, la più famosa dellequali fu la figlia di Agenore, re di Fenicia, rapita da Zeus che, innamorato di lei si trasforma in toroe la porta a Creta, dove dalla loro unione nacquero Minasse, Sarpedone e Radamanto.Come estensione della posizione occidentale di Creta, nasce per i greci l’identificazione degli europeicome gli abitanti dell’occidente, che Ippocrate nel V secolo a.C. descrive coraggiosi, votati allaguerra, amanti della libertà, democratici, mentre, nelle sue cronache sulle guerre tra le città grechee l’impero persiano, definisce gli orientali saggi, colti, propensi alla pace, che si lasciano assoggettarepur di ottenere benessere e tranquillità. Definizione che potrebbe anche aiutare a spiegareil termine mussulmano che significa sottomesso.L’Europa, il cui nome può derivare anche da Euro, lo vento di scirocco figlio di Aurora e di Tifone,che in Grecia soffia da sud-est verso nord-ovest, è stata identificata nell’antichità con la parte occidentaledel continente eurasiatico, costituita da un territorio molto diversificato, con pianure,foreste, mari, fiumi e clima temperato con le sue stagioni intermedie, come elementi unificanti.Da un punto di vista storico l’Europa come entità politica e culturale è nata nel Medioevo, quandocrollò l’impero romano, senza che gli uomini dell’epoca, che pur si dirigevano in modo confusoverso obiettivi comuni, ne fossero consapevoli, almeno sino a quando Pio II, papa dal 1458 al 1464scrisse un testo il cui titolo comprendeva la parola Europa.2.1 I Padri culturali dell’Europa.In un’epoca in cui in Europa non esistevano, né le nazioni, come le intendiamo oggi, né confini culturali,il latino era lingua comune e il <strong>cristiane</strong>simo era l’elemento unificante, ci furono uomini dicultura classica che hanno saputo cercare nuove vie che porteranno alla nascita della cultura europeae dell’Europa, tra cui vanno ricordati:• Boezio, romano (484-520), fu uno dei fondatori dell’umanesimo medievale, porta Aristotele ela convinzione che la musica sia uno strumento superiore di cultura.• Cassiodoro, dell’Italia meridionale (490-580), fu mediatore tra il mondo romano-bizantino e lesocietà barbare, da origine dell’Europa del libro e delle biblioteche, indicando ai monaci il lavorointellettuale come valore santificante e lo studio come mezzo di perfezionamento. Scrisseuna enciclopedia delle scienze profane ad uso dei monaci.• Isidoro, vescovo di Siviglia (570-636), fu chiamato l’uomo più sapiente del suo tempo, scrisse illibro delle etimologie che rappresentò uno dei testi più importanti del Medioevo.• Il monaco Beda, anglosassone (673-736), scrisse la storia ecclesiastica del popolo inglese, primosaggio di storia nazionale che il re Alfredo tradusse in volgare, e De Temporibus eTemporum ratione, opere scientifiche straordinarie per il suo tempo, col calcolo del calendarioliturgico, il meccanismo delle maree in rapporto delle fasi lunari e gli elementi fondamentali3


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europadelle scienze della natura.• Gregorio Magno, 540 – 604, di famiglia patrizia romana, fondò sei monasteri su terre di suaproprietà, e si ritirò in un settimo a Roma sul Celio, fu ambasciatore a Costantinopoli, nominatopapa, suo malgrado, nel 590 durante un’inondazione del Tevere e un’epidemia di peste neraa Roma. Organizzò la lotta sia materiale e sia spirituale al flagello. Temeva vicina la fine delmondo, come fanno capire i suoi interventi nelle zone periferiche e le opere di carità da lui avviate.Difese Roma e la chiesa dai longobardi, inviò missioni in Inghilterra. Propose due modellibiblici: Giobbe (Moralia in Job) e san Benedetto con I dialoghi. Scrisse un manuale per i clero:Liber regulae pastoralis, riformò il canto liturgico, perseguì l’integrazione dei barbari, soprattuttocelti e germani, coi latini e perseguì la loro adesione al <strong>cristiane</strong>simo.2.2 <strong>Le</strong> origini della cultura europeaLo scambio culturale avveniva già ai confini dell’impero romano poiché essi non erano separazioninette e permettevano scambi, baratti e doni. Nel 410 quando Alarico conquista Roma, inizia ilgrande insediamento dei germani nell’impero romano dando vita a nuove entità culturali, cometestimonia san Severino (Austria).Ma è nel <strong>cristiane</strong>simo che lentamente si comincia a delineare una unità culturale come ben testimoniala vita di Gertrude, badessa in Belgio, che dopo la sua morte nel 658, viene ricordata come:nota a tutti gli abitanti dell’Europa, chiara indicazione di una coscienza europea.È il tempo in cui il centro culturale e politico che l’impero romano aveva posto nel Mediterraneo, sisposta a nord delle Alpi sia per la perdita di prestigio del vescovo di Roma, non più riconosciutodalla chiesa di Bisanzio, e sia per le conquiste dei mussulmani che, dopo la morte di Maometto nel632, conquistano l’Africa settentrionale e bloccano la navigazione nel Mediterraneo occidentalecon le loro flotte e con la pirateria.Tra IV e VIII secolo si affermano i monaci (i solitari) venuti dall’oriente che svolgono un ruolo importantenella cristianizzazione dei contadini delle zone rurali, ed alcune donne religiose, vergini.Allora solo i monaci e le monache erano tenuti alla verginità mentre non lo erano i preti e i vescovi.Nel VII secolo, Alto Medioevo, il potere amministrativo delle città passa ai vescovi e l’impero sisuddivide in embrioni di nazioni che ricalcano le antiche divisioni romane.2.3 I monaci e la misura del tempoI monaci lasciano un’impronta importante nei costumi europei con la loro organizzazione del tempo,fatta per definire le ore della preghiera alternate con quelle del lavoro e i tempi della penitenza,e nella gestione della salute, con le loro regole dietetiche, le abitudini salutistiche, i salassi e lalotta contro gli eccessi.Per misurare il tempo stabiliscono il ritmo settimanale col riposo obbligatorio domenicale e poi,nel 532, col monaco Dionigi il piccolo, fissano l’anno zero e il calendario solare, con la sola eccezionedella Pasqua legata alle fasi lunari secondo l’usanza ebraica. Fissano il Natale, la Pasqua e,come festa dei santi, l’anniversario della loro morte.La fissazione generale del Capodanno fu invece più laboriosa, anche perché non era legata alla liturgiae alcuni la ponevano al 25 dicembre, Natale, altri a Pasqua o al 25 marzo festadell’Annunciazione. La misurazione del tempo per scandire i tempi della vita civile, iniziò nel VII secolocon l’introduzione delle campane e dei campanili.2.4 Organizzazione dello spazioIl <strong>cristiane</strong>simo influì sull’organizzazione dello spazio, con la suddivisione del territorio in diocesi, e4


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europala nascita dei pellegrinaggi che collegavano le città che custodivano le reliquie dei santi e dei martiripiù importanti, come quelle di Pietro e Paolo a Roma e san Martino a Tours. <strong>Le</strong> strade dei pellegrinisvilupparono anche i posti di tappa, il rapporto tra i monasteri, gli scambi tra le popolazioni,la crescita delle città sede di tappa o custodi di reliquie.2.5 La civiltà delle immaginiNel 700 la disputa sulle immagini fornì un grosso contributo al sorgere dell’identità europea poiché,mentre i cristiani di Costantinopoli, gli ebrei e i mussulmani le rifiutavano e ne praticavano ladistruzione, in Europa Carlo Magno definì nei Libri Carolini l’atteggiamento che bisognava tenereper evitare l’idolatria. <strong>Le</strong> dispute sulle immagini, sulla lingua liturgica, sul primato del vescovo diRoma e su questioni teologiche, ha prodotto le premesse per la scissione con la cristianità bizantina,mentre con l’Islam contribuì, a partire da VII secolo, anche allo sviluppo di un conflitto anchemilitare.3 Carlo Magno e l’Europa feudale3.1 Carlo MagnoCarlo Magno è ricordato innanzi tutto come un grande guerriero, coraggioso, forte, violento e crudele.Il suo fu un regno lunghissimo, 46 anni di guerre con la pace considerata un intervallo tra duespedizioni militari. Ogni anno a Maggio il re, per decidere quale spedizione intraprendere, convocavaun’assemblea, la dies (dieta) dove convenivano i nobili con i loro rifornimenti, la loro cavalleriae i loro fanti, uomini liberi obbligati al servizio, tra cui anziani e giovani reclute addestrateall’uso delle armi nelle lunghe stagioni della caccia.Di norma ogni spedizione coinvolgeva tremila cavalieri, diecimila fanti e durava sino a settembre,quando soprattutto i fanti, potevano tornare alle loro case col bottino. In rari casi poteva raggiungereanche le trentamila unità o continuare in autunno e in inverno.Carlo Magno sceglieva con prudenza gli obbiettivi di ciascuna spedizione, soprattutto nelle terredell’est, sud-est e sud, abitate soprattutto dagli Avari e dai Sassoni, e le preparava con cura, conl’aiuto di esperti consiglieri e in base agli accurati rilievi degli informatori inviati durante l’invernoprecedente.Aiutò anche il papa contro i Longobardi che sconfisse, ma non ebbe molta fortuna in Spagna con ibaschi e i mussulmani, come ricorda la Chanson de Roland, scritta per ricordare la morte di Rolando,suo nipote prediletto in un’imboscata dei baschi, ma falsamente attribuita ai mussulmani.Nelle sue guerre si sentiva portatore di giustizia e di riscatto contro i pagani, odiati, disprezzati etemuti, che vivevano di rapina e, come le bestie selvagge abitavano i boschi dove vivevano nellatenebra del male, meritando castigo e redenzione.La guerra con i Sassoni, che vivevano al di la del Reno e spesso piombavano come falchi a saccheggiaree fare stragi in rapide incursioni, anche notturne, seminando terrore, odio e desiderio divendetta, sembrava non finire mai. Nel 782, sembrava che fosse riuscito a piegarli, ma Vitichindo,loro leggendario capo, tese un’imboscata alle truppe di Carlo capeggiate dal cugino Thierry e leannientò. Furiosa fu la reazione di Carlo che li sorprese a Verden, senza però riuscire a catturareVitichindo che riuscì a fuggire.Furono catturati circa 5000 uomini che furono obbligati a scegliere tra il battesimo e la decapitazione,ne morirono 4500. Carlo non si fermò e scatenò con i suoi Franchi il terrore tra i sassoni peruna decina d’anni sino a quando riuscì a pacificare quasi tutta la regione.Questa tremenda strage mostra come l’anima guerriera e la ragion di stato di Carlo Magno erano5


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europasempre presenti, anche se non mancavano i dissensi alla sua corte come scrisse Alcuino, suo rispettatoe ammirato consigliere:Come ha detto sant’Agostino, la fede è atto di volontà, non di obbligazione. L’uomo può esserecondotto alla fede, non esservi costretto. Bisogna mandare in Sassonia sapienti missionariistruiti dall’esempio degli apostoli, che siano predicatori e non massacratori o predoni.3.2 Carlo Magno e l’EuropaMolti hanno indicato Carlo come padre dell’Europa, e, anche se in alcuni testi, come il Carmen deCarolo Magno, viene definito padre dell’Europa, non lo si può definire tale poiché in realtà questofu più un titolo onorifico che un progetto politico e lui si adoperò solo per la costruzione di ungrande regno franco con capitale ad Aquisgrana, la nuova Roma, dove eresse una reggia su imitazionedi quella di Costantinopoli della bellissima Irene, basilissa, tutrice del figlio Costatino eredelegittimo, a cui non lasciò mai il potere neanche al raggiungimento della maggior età, con la qualefurono quasi conclusi accordi dinastici.La spinta per trasformare il suo regno in un impero arrivò dal papa <strong>Le</strong>one III che a Natale dell’800lo incorona imperatore dei cristiani come ringraziamento del suo sostengo contro i longobardi enell’illusione di ricostruire un impero cristiano in occidente. Il suo spirito organizzativo e la vastitàdel suo regno lo spinsero a tentare uno sforzo nell’unificazione del diritto, delle regole monastichecon l’adozione della regola benedettina, dei riti religiosi, cui si sottrasse solo quello ambrosiano.Riorganizzò lo stato, il servizio militare, il lavoro nei campi e il clero.Questo sforzo continuò anche quando il regno fu diviso tra i figli: Francia occidentale e orientalecon due popoli che diventeranno poi i francesi e i tedeschi, e nei due regni posti nella fascia intermediacon i territori del nord della Lotaringia, che senza solide basi sparirono rapidamente, e a sudd’Italia. In un documento del IX secolo: prestaciones Europae species sono indicati come partiprincipali dell’impero: Italia, Gallia e Germania, che vengono indicate senza frontiere precise estrutture istituzionali. Rappresentarono comunque il primo abbozzo di tre nazioni dell’Europa moderna.3.3 Carlo Magno e la culturaMalgrado che Carlo fosse un guerriero quasi analfabeta, egli era convinto che la solidità del poteredipendesse dal sapere e dall’istruzione e a tale scopo si avvaleva di validi maestri provenienti datutto il mondo, soprattutto dotti chierici, per istruire in modo sistematico i figli degli aristocratici eper dare un grande e multiculturale impulso alla cultura dell’epoca. Nel 780 l’Apocalisse, che dal VIsecolo era stata trascurata, diventò di moda come primo thriller europeo, col commentario delmonaco Beato e ricche miniature che ispiravano angoscia e terrore. È anche il periodo di alcuneimportanti innovazioni nell’architettura delle chiese come la pianta a croce con l’invenzione dellanavata orizzontale, il transetto.3.4 L’agricoltura, i villaggi e il culto dei mortiIl blocco dei mari: Mediterraneo da parte dei mussulmani e del Nord da parte dei Vichinghi, e conseguentementeblocco del commercio, ha portato allo sviluppo di un’economia prevalentementeagricola di auto sostentamento, favorita anche dal periodo di relativa pace, derivato dal consolidamentodel regno di Carlo Magno, che determina la decadenza dei castelli, non più necessari alsistema di difesa, e lo sviluppo dei villaggi come oggi li conosciamo, ossia con le case dei contadinicostruite attorno alla chiesa e al cimitero, base delle future parrocchie.Da notare che mentre il mondo antico aveva paura dei morti e li seppelliva di norma lontano daicentri abitati, anche se in famiglia ne era sviluppato il culto, il <strong>cristiane</strong>simo li integra all’abitato enel XI secolo istituisce la loro commemorazione al 2 novembre.6


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europa3.5 <strong>Le</strong> origini della nobiltàI signori ci sono sempre stati e si sono differenziati per il potere e la ricchezza, ma è solo a partireda poco dopo l’anno Mille che si afferma il concetto di una classe superiore basata essenzialmentesui vincoli di sangue, che ottiene il prestigio mediante la generosità, la beneficenza e i comportamentivirtuosi sociali e religiosi.3.6 Il matrimonio e le donneA partire da XII secolo, con la riforma di Gregorio VII, il matrimonio assume le caratteristiche chesono giunte sino ai giorni nostri, diventando decisamente monogamico, indissolubile e rendendodifficile il ripudio della moglie.A tale proposito la Santa Sede, per evitare abusi, evoca a sé la possibilità di ripudio, introduce laproibizione del matrimonio tra consanguinei sino alla quarta generazione, aumenta le sanzionicontro l’adulterio, aggiunge al contratto civile la valenza religiosa, contrasta i matrimoni combinatia favore del reciproco consenso, stabilisce regole per una migliore considerazione della donna, nel1215 stabilisce la pubblicazione obbligatoria presso la chiesa dove avviene la cerimonia, include ilmatrimonio tra i sacramenti, migliorando le garanzie per il rispetto del precetto religioso e la protezionedella moglie e dei figli. Ma anche gli aspetti civili dei rapporti matrimoniali furono oggettodi miglioramento quando Andrea Cappellano scrisse nel 1184: Tractatus de amore, un manualesull’amor cortese che ebbe molto successo e influenza sui comportamenti degli sposi dei secolisuccessivi.3.7 La separazione tra stato e chiesaA partire dall’imperatore Costantino di fatto la chiesa era diventata parte integrante dello stato egli imperatori intervenivano in molte occasioni per indire concili, nominare e destituire vescovi,giudicare ed eseguire condanne anche su questioni a carattere religioso. Con la riforma GregorioVII volle sottrarre la chiesa dal controllo dei laici e in particolare degli imperatori. Umberto di SilvaCandida all’epoca scrive:Come i chierici e i laici sono divisi nei santuari per i posti e uffici così devono essere distintiall’esterno in funzione dei loro rispettivi compiti. Che i laici si dedichino soltanto ai lorocompiti, le questioni secolari, e i chierici ai loro, vale a dire le questioni della chiesa.Inoltre la riforma promuove l’organizzazione delle società e del culto con le parrocchie, il battesimodei bambini, il matrimonio e la famiglia, la disciplina dei sacramenti, le preghiere per i defunti ela regolazione dei costumi con l’esaltazione delle virtù, la condanna dei vizi con pene spirituali e lasottolineatura della presenza del maligno.3.8 La cultura popolareCon la separazione tra clero e laici, il castello diventò il centro delle attività e del confronto con lachiesa, determinando l’affermazione di una cultura popolare che riprendeva comportamenti e superstizioniereditati dall’antichità, come le cerimonie per provocare la pioggia, le tradizioni relativealla nascita, alla morte e alla vita sessuale, le danze e le processioni mascherate, facendo così sopravvivereelementi di culture antiche.3.9 I documenti e l’istruzioneL’affermazione dei diritti, in particolare quelli di proprietà e successione, che era stata sinoall’anno 1000 soprattutto orale, comincia a essere trasferita su documenti con valore giuridico, inizialmenteredatti da chierici, ma poi, con lo sviluppo delle città in primo luogo nell’Italia meridionale,dai laici che si affermano nel ruolo di notai e dalla costituzione delle cancellerie per la redazionee conservazione dei documenti.Lo sviluppo della documentazione che porta alla necessità di disporre di persone preparate alle7


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europafunzioni richieste dalla sua gestione, provoca la nascita nel 1194 di scuole e università, il cui terminesignifica corporazione dei docenti e degli studenti.3.10 I regni medioevali, i poteri del sovrano e il diritto civile e canonico<strong>Le</strong> caratteristiche dei regni medioevali sono importanti perché in buona parte sono alla base dellefunzioni dei governi democratici attuali, infatti, sino all’XI secolo, il sovrano era l’immagine di Dio eper questo aveva alcuni privilegi, e oggi, anche se questo non è più vero, ciò nonostante i governantine conservano alcuni, come ad esempio la non giudicabilità, il diritto di grazia e in alcuni casianche il comando delle forze armate e della giustizia.Ma il re feudale non più illetterato, riceve anche in eredità dal diritto romano i due poteri di autoritàe potestà, che definiscono il suo potere e i mezzi per esercitarlo, la maestà che gli consente diesercitare il diritto di grazia e di essere protetto contro il delitto di lesa maestà, e inoltre dal <strong>cristiane</strong>simoriceve anche quello della dignità. Da questi poteri derivava che ogni re non aveva unpotere illimitato e la sua investitura era di tipo contrattuale poiché col giuramentodell’incoronazione s’impegnava al rispetto di Dio, della Chiesa e del popolo e a stabilire la pace e lagiustizia.Il XII secolo, a fianco della rinascita del diritto romano, vide anche la nascita del diritto canonico,ad opera del monaco Graziano da Bologna, per la regolazione anche di alcuni aspetti civili come ilmatrimonio e alcune pratiche nell’esercizio dell’economia, come l’usura.4 Il culto4.1 Il culto mariano e dei santiLa venerazione della Vergine risale alle origini del <strong>cristiane</strong>simo, ma tra i XI e il XIII secolo si sviluppain Europa in modo straordinario, con culti simili a quelli che già faceva la chiesa ortodossa. Mariaè vista prima di tutto come madre e poi come l’avvocato presso il figlio e persino come protettricedi criminali e peccatori i cui delitti sembrano imperdonabili.<strong>Le</strong> sono dedicate: le feste della Purificazione che, prende il posto di una festa pagana di risvegliodella natura e dell’orso, celebra la purificazione della puerpera e prolunga i 40 giorni di astinenzaosservati dagli ebrei dopo il parto; e quelle dell’Annunciazione e Assunzione.È nel XII secolo che è definita l’Ave Maria e Maria è inserita in tutti i riti penitenziali e si inizia anchela pratica di dedicarle numerose cattedrali. Nell’arte Maria è presa come modello di bellezza edi pietà. Nello stesso periodo si sviluppa il culto eucaristico e l’invocazione dei santi per la guarigionedi alcune malattie.4.2 Il crocefissoAssieme allo sviluppo del culto mariano si assiste all’evoluzione del culto per Cristo e alla comparsanell’XI secolo del crocefisso, già presente come segno distintivo dei cristiani. Prima era predominantesoprattutto il Cristo glorioso vincitore della morte nella tradizione degli eroi antichi, poicol risveglio evangelico e lo sviluppo degli ordini mendicanti e delle opere di misericordia verso gliammalati e soprattutto verso i poveri, prende corpo la rappresentazione della passione e della deposizione.4.3 L’umanesimo cristianoL’uomo è rappresentato soprattutto da Giobbe, umiliato e annientato. Per la sua salvezza devesforzarsi di incarnare la sua somiglianza con Dio e per far questo deve far uso del diritto naturale edella ragione, per conformare i suoi comportamenti ed evitare i peccati contro natura. Poi consant’Anselmo, agli inizi del XII secolo, comincia la riflessione sull’importanza della comprensionerazionale della fede e lo sviluppo dell’interiorità con la concezione del peccato d’inten-zione.8


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europa4.4 Gli eretici e l’Europa integralista e della contestazioneSin dagli albori la chiesa ha dovuto definire mediante i concili i dogmi della fede per combatterel’eresia, parola che significa scelta.Nel XI secolo la chiesa si muove con difficoltà tra le riforme necessarie per: il clero, la simonia perla vendita dei sacramenti, la mancata osservanza del celibato dei preti, molti dei quali erano sposatio vivevano in concubinato, l’arricchimento di individui o di istituzioni ecclesiastiche. Ma ancheper il rifiuto di molti laici di: ricevere i sacramenti dalle mani di preti, soprattutto se indegni; faredevozioni al crocefisso e alla croce; rispettare la sacralità dei cimiteri; lasciare l’esclusiva del cleronella lettura e predicazione del vangelo.Nasce così l’Europa della contestazione, dell’integralismo. L’eresia accompagna la chiesa sin dallesue origini, e poco a poco precisa i suoi dogmi, ma il suo coinvolgimento con lo stato la mette difronte a sempre più forti contrasti determinati dalla volontà d’indipendenza sia della chiesa e siadai laici e dalla difficoltà di definire i rispettivi campi d’azione.Tra le eresie più importanti ci fu quella dei Catari, nata nelle Fiandre nel 1163, che coinvolse numerosinobili per l’impedimento dei matrimoni tra conseguirei, il rifiuto della materia, della carne,l’introduzione di comportamenti e riti diversi. Fu più un’altra religione che un’eresia, e produsse lanascita dell’inquisizione preparata dall’ordine di Cluny per la lotta alle eresie, che allora dominavala cristianità con il grande abate Pietro il Venerabile, che nel 1122-1156 scrisse tre manualidell’ortodossia cristiana, che fu completata nel concilio Lateranense IV (1215). Stabilì l’istituzionedi un’inquisizione pontificia oltre a quella episcopale, e il metodo inquisitorio che richiedeva laconfessione da parte dell’accusato, se necessario anche con la tortura, e la condanna al rogo eseguitaal potere temporale.Era l’epoca in cui nacquero i Valdesi per opera del mercante Pierre Valdes che pur rimanendo laico,predicò la povertà, l’umiltà e la vita evangelica, non una vera e propria eresia, ma una richiestadi maggior spazio ai laici senza contestare l’autorità ecclesiastica. Poi ci furono i patarini, gli umiliati,i pasagiani, i giuseppini e gli arnaldisti cui la chiesa rispose con l’attività antieretica da parte dipapa Innocenzo III (1198-1216) che assimilò l’eresia al delitto di lesa maestà, che comportava lacondanna dell’eretico, la confisca dei beni, l’esclusione dalle funzioni pubbliche e dalle eredità.Ma la repressione divenne sanguinosa con quella detta degli Abigesi, fatta da parte di numerosi signorottidella Francia del Nord che erano stati privati delle loro terre, che cominciò con il sacco diBéziers e il massacro degli abitanti di Biterre nella chiesa della città.4.5 L’Europa e gli ebreiIn Europa sino al XII secolo gli ebrei sono pochi, a volte tollerati e altre volte protetti, poiché svolgevanodi norma attività che non svolgevano i cristiani, come il mestiere di medico soprattutto perricchi e potenti, il debole commercio con l’oriente, il prestito di denaro con interesse per le esigenzedomestiche dei ceti inferiori, che non avevano altre possibilità di accedere al credito proibitodalla chiesa. Nella Spagna visigota si sviluppa una severa legislazione antigiudaica, che dura sino allaconquista della penisola iberica da parte dei mussulmani e che alcuni ritengono all’originedell’anti-semitismo.Ma fu in particolare tra il XII e il XIII secolo che gli Ebrei subirono persecuzioni ed espulsioni a cominciaredall’Inghilterra tra il 1194 e il 1290. Poi il concilio Lateranense IV del 1215 stabilì tra l’altroche i principi dovessero l’imporre agli ebrei di essere riconoscibili mediante un cerchio rosso cucitosugli abiti, cosa peraltro poco seguita dalla maggior parte dei governi. Poi vennero le espulsionidalla Francia tra 1306 e il 1394, dalla Germania tra il 1348 e il 1350. L’espulsione dalla Spagna del9


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europa1492, fu dovuta in parte al loro grande numero, determinato dalle espulsioni dagli altri paesi, ed inparte anche dai loro rapporti di affari coi mussulmani.4.6 L’Europa del diavoloLa diffusione della lebbra e delle epidemie di origine sconosciuta e misteriosa, l’incapacità di curarlee di prevenirle, così come i comportamenti contro natura, furono messi in relazione col peccatoe col demonio, e questo diffuse l’idea di una contro società guidata da Satana che minaccia i buonie i fedeli cristiani, la loro purità e la loro salvezza. Una paura viene solo dal <strong>cristiane</strong>simo ma ancheda una moltitudine di superstizioni provenienti dall’antichità e mai sradicate.4.7 La guerra giustaSino al IV secolo i cristiani furono perseguitati poiché si rifiutavano di prestare il servizio militareper non spargere il sangue, ma poi con l’impero che divenne cristiano, non si rifiutarono più di prestaretale servizio per difendere l’impero pur essendo ostili alla guerra, anche se era pur sempreproibita ai preti e ai vescovi ad esclusione degli ordini cavallereschi costituiti per la difesa dei luoghisanti. Solo con sant’Agostino fu elaborato il concetto di guerra giusta i cui requisiti erano che:Doveva essere stabilita da un capo supremo come l’imperatore, non doveva essere né aggressiva,né preventiva, doveva essere la risposta a una aggressione o a una ingiustizia, nondoveva realizzare conquiste o ottenere bottino, doveva rispettare la vita delle persone disarmate.4.8 <strong>Le</strong> crociateIl termine crociata è stato coniato dagli storici nel XV secolo, ossia dopo il loro svolgimento, ecomprende le iniziative militari condotte dai cristiani per la riconquista nella regione chiamata alloraSiria, della Palestina e del santo Sepolcro che, dopo la dominazione romana, era passata primasotto l’impero di Bisanzio e poi sotto i mussulmani. Tra il 1095 e il 1291 si svolsero sette crociatecon alterne fortune e, se alla fine non raggiunsero il loro obiettivo, comunque diedero origine aun oriente latino a Cipro, in Romania e a Rodi.Il periodo di prosperità che ha prodotto sviluppo demografico ed economico ha determinato ungran numero di giovani frustrati senza terra e beni che, quando si prospetta l’idea di riconquistarela terra santa e riprendersi una rivincita contro i mussulmani che con la loro guerra santa avevanooccupato terre <strong>cristiane</strong>, aderiscono con entusiasmo. Fu papa Urbano II nel 1095, al termine di unconcilio a lanciare un appello che ebbe un’enorme risonanza e mise le premesse alla prima crociatache portò alla conquista di Gerusalemme nel 1099, dove di verificò un terribile massacro dimussulmani, che iniziò un lungo periodo di crociate e guerre con alterne fortune.Ma le crociate sono anche il segno di numerosi paradossi come quelli che:• <strong>Le</strong> crociate sono condotte dai cristiani, legati a una religione di origini pacifiste, contro i mussulmanicon una religione che include la guerra santa.• La riconquista di territori conquistati dai mussulmani, provoca una reazione che porterà allacaduta di Costantinopoli e dell’Europa orientale.• Dovevano unire le chiese nella guerra al comune nemico, ma in realtà ne accentuò le divisioni.Ma, a fronte di questi paradossi, tra le conseguenze più importanti c’è la crescita della consapevolezzadi una prospettiva di unione europea e alla rinuncia di capitale del <strong>cristiane</strong>simo a Gerusalemme.Fu comunque un’esperienza straordinaria che sviluppò le capacità degli europei fuori dalleproprie terre nel settore militare e diplomatico, nel stabilire alleanze, costruire stati e confrontarsisulle scelte urbanistiche e religiose. Fu anche una straordinaria esperienza umana, dove molti uominimostrarono il loro coraggio, la loro fede, le loro qualità e i loro difetti che hanno lasciato unprofondo segno nella storia europea.10


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europa4.9 La giustificazione delle crociateLa definizione del concetto di guerra giusta di Agostino, pose in discussione la legittimità di unaguerra di conquista com’erano le crociate, anche perché le chiese bizantina e romana hanno continuatoa ritenere riprovevole l’uccisione di qualunque essere umano e richiedere una penitenzadel soldato che avesse ucciso un nemico. Alano di Lille scriveva:Chiunque abbia ucciso un pagano o un giudeo, dovrà assoggettarsi a una penitenza di quarantagiorni, perché colui che egli ha ucciso è una creatura di Dio che avrebbe potuto esserecondotta alla salvezza.Ma dopo la morte di Carlo Magno, l’Occidente cristiano si sentiva assediato a nord dalle terribiliincursioni degli scandinavi, a est dai cavalieri ungari che conducevano incursioni nelle terre germaniche,italiane e del Borgognone, a sub dai saraceni dopo essere stati respinti ricomparivano inProvenza, nelle isole, nel sud d’Italia dove giunsero a saccheggiare anche Roma.Gli europei non si erano mossi quando i saraceni conquistarono l’Africa del nord e gran parte dellaSpagna e non avevano reagito al martirio degli abitanti di Cordova, ma le nuove incursioni saracenein Sicilia indussero papa Giovanni VIII a chiedere aiuto ai Franchi e a tutti i guerrieri cristiani invitandolia difendere la cristianità ed emanò una bolla nell’878 in cui riconosceva un’indulgenza aicombattenti, costituendo, di fatto, la prima organizzazione militare cristiana a scopo difensivo cheriuscì a bloccare i saraceni e scavalcare l’imperatore.Ma l’esperienza durò poco, ma indicò che anche i cristiani si dovevano organizzare per fronteggiareil loro comune nemico. Soprattutto alla fine del X secolo, quando l’autorità imperiale era deboleed erano frequenti le guerre private che per farsi giustizia da sé provocavano saccheggi, distruzioni,incendi, rapimenti di uomini e animali, la chiesa fu costretta ad intervenire per porre limitiall’esercizio del diritto di guerra, col divieto di coinvolgere clero, contadini e viaggiatori. I nobili e icavalieri furono impegnati a reprimere le infrazioni con la minaccia di scomuniche.L’oriente dalla fine del IX secolo è teatro di continui scontri tra l’impero di Costantinopoli e il califfatodi Bagdad, che dava spazio ai confini: agli emiri; ai Turchi provenienti dalle steppe del lago A-ral; e alle bande di predoni. Alla fine del IV secolo i pellegrini e i mercanti erano costretti a difendersicostituendo grandi gruppi, sino a 7000 persone, per continuare a frequentare la Terra Santae visitare il Sacro Sepolcro, malgrado la conquista araba.Ma le difficoltà per arrivare in Terra santa, sia via mare, dove c’era il pericolo dei pirati, sia via terraper il pericolo delle numerose bande di briganti e sia le vessazioni che subivano per ogni pretestocon richieste di denaro sempre più onerose, indussero i patriarchi di Gerusalemme e le comunitàreligiose a chiedere aiuto agli occidentali, che si sentivano obbligati verso i Luoghi Santi e inparticolare al papa che decise di lanciare il suo appello.5 La bella Europa5.1 L’Europa urbana e delle UniversitàIl XIII secolo è considerato il periodo del massimo splendore dell’epoca medievale con la costruzionedell’Europa urbana, lo sviluppo del commercio e dell’istruzione. L’istruzione coinvolgerà oltreil 60% dei bambini delle città e in alcune anche delle bambine. Ma anche l’istruzione superiore,che oggi chiamiamo universitaria, ebbe grande sviluppo e grandi maestri.5.2 L’Europa dei cittadiniIn questo contesto la funzione militare diventa secondaria mentre cresce il funzione economicacon lo sviluppo dei consumi, delle botteghe artigiane, dei mercati e delle fiere ed aumenta la contrapposizionetra campagna, con la servitù e i legami alla terra, e città che consentiva grandi liber-11


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europatà i suoi abitanti, come dice un antico proverbio germanico: l’aria della città rende liberi.La consapevolezza del valore della cittadinanza trova sostegno dai pensatori cristiani come Agostinoe Isidoro di Siviglia, che riprendono il concetto di città di Aristotele e Cicerone, vista non comeabitato protetto da mura ma come l’insieme dei suoi abitanti. Questa coscienza porta ancheall’abbellimento delle città con la lastricatura delle strade, la raccolta dei rifiuti e delle acque discarico e la costruzione di monumenti, anche con finalità estetiche.È questa l’epoca in cui è forgiata l’idea di bellezza, il risorgere delle mura come simbolo della cittàcon la cura per le porte di accesso. Il primo tipo di città che s’impose fu quello delle città episcopali,quando la presenza di un vescovo era il segno urbano per eccellenza.<strong>Le</strong> città si moltiplicarono e s’ingrandivano. Nacquero città importanti come Parigi con oltre200.000 abitanti, Firenze e Venezia con oltre 100.000, Milano con oltre 75.000, Bologna oltre60.000, Londra, Gand e Genova con oltre 60.000 così come Cordova che allora era sotto i mussulmani,Palermo e Barcellona con oltre 50.000. Allora le città importanti contavano tra i 10.000 e i20.000 abitanti.La letteratura si espanse con successo e riguardava le cronache e le lodi alle città, in un’epoca incui mancava la nozione stessa di paesaggio, l’ammirazione e l’attenzione era esclusivamente rivoltaalle città, come mostra il miglior trattato dell’epoca: Meraviglie della città di Milano, scritto dalBonvesin della Riva nel 1288. È questo anche il periodo delle affermazioni delle capitali come importantisedi politiche come Londra, Parigi, la più importante, oltre Roma definita Caput Mundi.In Europa i nobili risiedevano in castelli e avevano in città residenze secondarie, mentre in Italia a-bitavano le città e questo contribuì all’affermazione di città che col territorio circostante possedutodai signori, coincidevano con uno stato come Venezia, Milano e Firenze.È questo il periodo in cui sono limitati i poteri dei governanti dalle rivolte, per lo più pacifiche, cheportarono alcune garanzie ai cittadini e, in Italia, alla nascita delle autonomie comunali. Si ebbeanche un ampio ricorso ai giuristi per un’Europa della litigiosità e della burocrazia che porterà trail XII e il XIII secolo alla rielaborazione del diritto romano e all’elaborazione di quello canonico conla trascrizione dei costumi feudali.5.3 L’Europa delle tasseNel Medioevo le numerose imposte di tipo feudale gravavano soprattutto sui contadini ma fu conlo sviluppo delle città che tale sistema dovette cambiare spesso suscitando violente rivolte. Tra leimposte principali ci furono le taglie per la realizzazione delle opere pubbliche giustificate dalla nozionedi bene comune ma spesso fonte di disuguaglianze e ingiustizie.5.4 L’Europa dei mestieriIn particolare a Firenze si svilupparono le corporazioni professionali, suddivise per mestieri, 11 perle arti maggiori che raggruppavano i mercanti più ricchi, con le prime 5 arti che riguardavano quelleche svolgevano i traffici internazionali soprattutto della lana e della seta, i medici e gli speziali,che si occupavano delle 288 spezie. Essi formarono il patriziato che dominava la città, a fronte dellepiù povere e numerose arti minori. È questo il periodo in cui alcuni grossi mercanti, prima cambiavalute, diventarono anche banchieri e si sviluppa il commercio unitamente a quellodell’industria tessile soprattutto nell’Italia settentrionale e centrale, e nella Fiandra.Ma malgrado le grandi disuguaglianze, lo sviluppo delle città europee fu certamente più inteso, diversificato,rivoluzionario e democratico rispetto le città bizantine, mussulmane e cinesi e compresitutti i popoli dell’Europa e dei paesi celtici, scandinavi, slavi, germanici e ungheresi, con al solaeccezione dell’Islanda e della Frisia (Paesi Bassi).12


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’EuropaInfatti nelle città vive una società pullulante concentrata dalle mura urbane poste in vaste distesescarsamente popolate, dove si scambia e si produce, con un’economia monetaria portata dal gustoper il negozio e il denaro, la tendenza al lusso e al senso del bello, dove si sviluppa una culturacomunitaria forgiata dalla scuola, dalla piazza, dalla taverna e dal teatro nato prima nei monasterie poi, dal XIII secolo, sulle piazze. I ricchi non si strutturano in gerarchie, ma in gruppi di uguali chegovernano una massa unanime e solidale che costruisce le città come opere d’arte e ma istituzionalizzal’ingiustizia, soprattutto fiscale, generando un massa sempre più numerosa di poveri.5.5 L’Europa dei mercanti, la navigazione, i mercati e la monetaNel XIII secolo, in un periodo di relativa pace, si sviluppa un’autentica rivoluzione commerciale chevede la crescita di un piccolo numero di città commerciali che a sud, soprattutto in Italia e in formalimitata in Spagna e Provenza, gestiscono i commerci del Mediterraneo coi i mussulmani, e a Nord,soprattutto in Germania, con i paesi slavi e scandinavi. Il mercante era soprattutto itinerante edera penalizzato dal cattivo stato delle strade, dalla carenza di mezzi di trasporto, dall’insicurezza,dalle tasse e dai pedaggi imposti dagli innumerevoli signori dei territori che attraversavano, costringendolia privilegiare le vie d’acqua, tra cui il Po e il Rodano coi suoi affluenti, la fitta rete deicanali inglesi e fiamminghi, ma soprattutto a utilizzare i trasporti marittimi. Questo comportò losviluppo tecnologico delle navi specialmente italiane e in particolare in quelle veneziane con unconsiderevole aumento del tonnellaggio trasportabile, il timone fissato alla poppa, la vela latina, labussola e lo sviluppo della cartografia. Furono anche costruiti numerosi ponti sui fiumi, il più arditodei quali fu quello del Gottardo il primo ponte sospeso che realizzò la strada più corta tra l’Italia ela Germania.Alla fine del XII secolo iniziò lo sviluppo delle fiere della Champagne che si succedevano tuttol’anno nelle varie località facendone un mercato europeo permanente, per merito anche delle politicheliberali dei conti che concedevano salvacondotti, esenzioni dalle imposte, diritti di passaggiocon una speciale polizia che controllava la legalità e l’onestà delle transazioni e garantiva le operazionicommerciali e finanziarie. <strong>Le</strong> fiere portarono, alla fine del XIII secolo, alla nascita delle impresecommerciali e allo sviluppo dei commerci con le principali città commerciali che coniavano le loromonete d’oro, in sostituzione delle monete feudali basate sull’argento, come i Ducati di Venezia,i Denari di Genova, i Fiorini di Firenze e gli Scudi della Francia. La nascita delle imprese commercialifa diventare sedentari i mercanti e produce l’istituzione di una serie di nuove figure professionalicome: contabili, commissionari, rappresentanti, impiegati detti anche fattori, che risiedonoall’estero e ricevono ed eseguono gli ordini dei padroni delle imprese.5.6 L’Europa delle banche e della frode fiscaleTra i mercanti si distinguono i cambiavalute che accettano anche depositi che investono poi neiprestiti come i lombardi, per intendere gli italiani e i chaorsini per intendere quelli delle città diCahors in Francia, famosi prestatori di denaro a livello internazionale, mentre il prestito al minutoera effettuato dagli ebrei. In un celebre testo della seconda metà del XIII secolo, il giurista Beaumanoirscrive:“Molte proteste si levano nei comuni relativamente alla taglia, perché avviene spesso che iricchi che governano gli affari della città dichiarino meno di quanto debbono, loro e le lorofamiglie e fanno beneficiare dei medesimi vantaggi gli altri ricchi re così tutto il peso ricadesull’insieme dei poveri”In questa l’epoca la diffusione di nuove tendenze comporta un forte aumento della circolazionedel denaro e anche scandali come quando ad Arras un membro di una famiglia di banchieri dimenticòdi dichiarare una cifra molto importante. Era nata l’Europa delle Frodi fiscali.In origine nel XII secolo quasi tutti i mercanti sono anche usurai e la chiesa li condanna, ma quando13


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europal’usura divenne quasi monopolio degli ebrei, lentamente si cominciò a distinguere tra guadagni lecitied illeciti, riconoscendo ad esempio che il ritardato pagamento poteva produrre un danno chesi poteva risarcire, così come il rischio e che l’attività commerciale operasse per il bene comune edovesse essere retribuita come un qualsiasi lavoro.I mercanti si distinsero anche per le opere di misericordia, come: la costruzione dei primi ospedaliurbani; la costruzione e abbellimento di chiese; retribuendo artisti per opere pubbliche come adesempio Giotto; la fondazione di scuole in cui veniva diffusa la conoscenza della scrittura, del calcolo,della geografia e delle lingue commerciali e dove era usato il famoso trattato del calcolo: Liberabaci del 1202 del pisano <strong>Le</strong>onardo Fibonacci che imparò la matematica dagli arabi.5.7 <strong>Le</strong> università e l’Europa dei professori e degli scioperiLa prima università fu quella di Bologna che ricevette formalmente i suoi statuti dal papa nel 1252,e già nel 1154 ricevette alcuni privilegi per maestri e studenti da Federico Barbarossa. A Parigil’università ricevette privilegi dal papa Celestino III nel 1174, dal re di Francia Filippo Augusto nel1200 e il suo statuto nel 1215. <strong>Le</strong> università di: Oxford, Cambridge e Montpellier furono istituitenel XIII secolo; Napoli nel 1224; Lisbona nel 1288; e Salamanca nel 1255 come sviluppo d’istituzioneregia nata nel 1218.Nelle università, di norma finanziate dalle diocesi e dai governi, s’insegnava ottica, diritto, logica,grammatica, fisica e medicina, e l’insegnamento era costoso perché gli studenti dovevano mantenersida soli o, se più dotati, essere accolti nei collegi fondati da alcuni benefattori, come quellidella Sorbona, Hracourt, Navarra e Merton. I diplomi erano validi per tutta la cristianità ed eranodi più livelli, col dottorato per i maestri a quello più elevato. Ci si spostava facilmente per riceverel’insegnamento dei maestri più famosi come i domenicani Albero Magno, tedesco, e Tommasod’Acquino, o il francescano italiano Bonaventura. Nel XIII secolo si sviluppò il calendario dei corsi eil mese di vacanza estiva. Nelle università ci furono i primi scioperi, il più famoso dei quali fu quelloche dal 1229 al 1231 a Parigi.5.8 L’Europa del libro e dei libraiUn primo sviluppo del libro si ha tra il IV e il VII secolo quando il codex introdusse la pagina supergamena (pelle di pecora) che prese il posto dei rotoli chiamati volumen. Comunque la sua diffusionerimaneva frenata sia dal basso numero di lettori e sia dal costo della pergamena, rimanendodi fatto limitata ai monasteri con le loro biblioteche (scriptoria).Verso il 1140, iniziò un nuovo periodo di sviluppo con l’abbandono della lettura ad alta voce,l’adozione della tecnica della pecia, inventata a Parigi dal monaco Ugo da san Vittore per facilitareil lavoro dei copisti e produrre più copie contemporaneamente, il miglioramento della punteggiaturae l’introduzione dei capitoli e dell’indice analitico. Queste novità moltiplicarono il numero deilibri e dei lettori, sviluppò le attività librarie, introdusse nuovi mestieri come quello del libraio e i-niziò la produzione di libri di devozione dedicati alle donne.5.9 L’Europa delle EnciclopedieGrande successo ebbero a partire dal XII secolo le enciclopedie per la raccolta di tutte le conoscenzerelative alla natura e alla società come quella di Ugo da san Vittore col suo Didascalion, checontiene una mescolanza di sacro e profano, seguito da Alessandro Neckman col suo De naturisrerum, De proprietatibus rerum di Bartolomeo Anglico (1230-1240), il chierico Tommaso di Cantimbrècol suo Liber de natura rerum (1230-1240) e Bomum universale de apibus, dove confronta ilmondo umano con quello delle api, il domenicano Vincenzo di Beauvais (1264) con Speculum majus,seguiti poi dalle opere del domenicano Tedesco Albero Magno (1200-1280), francescano ingleseRuggero Bacone (1214 –1292) e dal catalano Raimondo Lullo (1232-1326).14


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europa5.10 La scolasticaL’insieme dei metodi per l’insegnamento, in particolare per le università, ha preso il nome di scolastica,come sviluppo della dialettica, ossia l’arte di argomentare con domande e risposte, e introdurreil gusto dell’ordine, della chiarezza e l’idea del sapere come liberazione intellettuale, primaancora di Cartesio, come fece padre Anselmo di Canterbury (1033-1109) nell’argomentare la suadottrina sulla compatibilità tra libero arbitrio e grazia. Il monaco Abelardo è stato nel XII secolo ilpiù grande dei prescolastici che con la sua opera: Dialogo tra un filosofo, un ebreo e un cristiano,che attualizza lo spirito critico elaborato dai greci, ed in particolare da Aristotele. Affermava:“la prima chiave della saggezza è un’interrogazione continua. Aristotele ha detto che non èinutile dubitare di ogni cosa. In realtà chi dubita è spinto a cercare. Chi cerca trova la verità”“Qualunque sia l’argomento della discussione, la dimostrazione razionale conta più del pesoe dello sfoggio di autorità”Dalle università saranno pubblicati i Florilegi, commenti alla bibbia, sentenze ed elaborazione ditesti fondamentali, di cui fu maestro a Parigi l’italiano Pietro Lombardo (1155), sarà introdotta laglossa, le annotazioni scritte a fianco del testo, i commentari, testi di commento ed aggiornamentodella tradizione, le summe, ossia le sintesi documentate ed aggiornate della filosofia, la più famosedelle quali furono quelle di Tommaso d’Acquino e quelle di Ruggero Bacone.5.11 L’Europa delle lingueL’insegnamento universitario avveniva in lingua latina, che era rimasta la lingua del sapere e quellaliturgica, favorendo l’affermarsi di una mentalità Europea tra il clero e le elite. I popoli europeicompresi nell’impero romano, tra il I e il IV secolo, conoscevano forme modificate del latino (bassolatino) e continuavano a parlare le loro lingue di origine ma dopo la caduta dell’impero romano e ildeclino del sistema scolastico, cominciarono ad abbandonarlo per passare alle lingue dette volgari.Alcuni identificano la nascita delle lingue volgari nel 842 in riferimento ai Giuramenti di Strasburgoprestati dai due figli dell’imperatore Ludovico il Pio in un linguaggio in cui si vedono gli inizi delfrancese e del tedesco. Anche nella chiesa che aveva considerato lingue legittime, l’ebraico, il grecoe il latino, l’opera di Agostino nega la superiorità di una lingua su un’altra, poiché:“Dio è adorato in tutte le lingue e l’uomo è esaudito se domanda cose giuste”.Nel 813 nel concilio di Tour si stabilì che i predicatori dovessero predicare nella lingua del popolo.Nel XIII secolo le lingue volgari cominciarono a essere scritte e comparve una letteratura volgaretra cui: Chasons de geste e Chanson de Roland, i fabliaux, romanzi cortesi che assieme alle operedelle varie lingue contribuiranno all’affermazione di quelle volgari e alla nascita del romanzo storicoe d’amore.Comunque la diffusione delle lingue volgari, l’affermazione e la scomparsa dei dialetti, non fu o-mogenea ma lenta, determinata dalle vicende politiche e legata alla costituzione degli stati nazionali.In Italia, alla metà del XIII, secolo Dante nel trattato De vulgari eloquentia del 1303 distingue14 gruppi dialettali, e definisce lingue il romano, il milanese, il sardo, il siciliano, il bolognese e iltoscano, ed afferma la necessità di una lingua volgare nuova chiamata: volgare illustre, una linguasuperiore che prende da tutti i dialetti, e avvii il processo di unificazione culturale prima ancora diquello politico.5.12 L’Europa della memoriaDi norma la letteratura era stata in versi sino al XIII secolo, ma quando lo scrittore islandese SnorriSturluson (1179-1241) scrive in prosa l’Edda, una raccolta dei poemi mitologici ed eroici compostitra il IX e il XII secolo, inizia un grande sviluppo della letteratura storica, delle biografie in particolaresotto forma di Vite di santi, la più famosa delle quali fu La leggenda aurea di Jacopo da Varaz-15


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europaze, domenicano vescovo di Genova. Ma vennero anche in uso le cronache e i racconti mitizzati delpassato per fornire basi storiche al potere politico. Un esempio fu la: Storia dei re di Britannia diGofredo di Monmounth (+1155), che impose una visione storica che faceva risalire all’originetroiana della monarchia inglese, così come avvenne per i franchi con Roman aux rois (il termineromanzo deriva dalla lingua in cui era scritto).5.13 L’Europa della parola, dell’aringa e del discorso militanteNel XIII secolo nascono gli ordini dei monaci mendicanti e predicatori, i frati Minori francescani e iDomenicani, seguiti poi dagli eremiti di Sant’Agostino, i carmelitani e i Serviti di Maria. Vivono incomunità nelle città e non più in luoghi isolati e legati alla società rurale, per una diffusione del <strong>cristiane</strong>simopiù integrato nella vita civile, atti a frenare la grande aggressività e la rapida diffusionedi nuove eresie. I Domenicani, predicavano soprattutto nelle grandi città e svilupparono una predicazionefondata su studi molto rigorosi, mentre i Francescani predicavano soprattutto nei centriminori, e con le elemosine anche copiose che ricevevano, costruirono chiese anche importanti masempre con una decorazione misurata. Gli ordini mendicanti, trovarono molte ostilità nella loro attivitàsia dagli ordini secolari, che si vedevano togliere delle funzioni e incarichi, prima loro esclusiva,e sia dai laici che non consideravamo la loro un’autentica povertà e ritenevano che anch’essidovessero vivere del loro lavoro. È dalla predicazione che prenderanno poi modello gli avvocatiper le aringhe nei tribunali e gli oratori militanti.5.14 L’Europa ecologicaL’amore e il fascino per il creato di san Francesco descritto dal Cantico di Fratello Sole, chiamatoanche Cantico delle creature, richiama come non era mai avvenuto precendemente, l’attenzioneper la natura che porterà a un nuovo atteggiamento dell’Europa verso la natura.5.15 L’Europa dell’inquisizione e della censuraDi fronte la diffusione delle eresie, per cercare la pacificazione, la chiesa spinge gli ordini mendicati,ammirati, onorati e seguiti, ad assumersi il controllo dei tribunali dell’Inquisizione prima affidatoai vescovi, come quando nel 1233 si svolse il movimento Alleluia che ebbe un successo straordinario,ma questo attirò loro anche numerosi odi che produssero azioni violente come l’uccisionesulla strada tra Como e Milano, dell’inquisitore domenicano Pietro Martire del 1252. Ci furono dissensiinterni anche nell’ordine francescano, soprattutto dopo la morte del fondatore, particolarmenteevidenziati quando nel 1260 il capitolo generale dell’ordine decise di incaricare Bonaventuraper la scrittura della vita ufficiale del santo e di distruggere tutte le altre vite, esercitando quindiuna delle prime censure.5.16 L’Europa della carità, degli ospedali e dell’assistenza socialeSotto l’impulso degli ordini mendicati ebbero un grande sviluppo le opere di misericordia come curaregli ammalati fondare ospedali, visitare gli ammalati, nutrire gli affamati, liberare gli schiavi (allorai prigionieri dei pirati mussulmani), vestire i bisognosi, accogliere gli stranieri, onorare i defunti,dando vita ad una prima forma di assistenza sociale.5.17 L’Europa dei laiciDagli ordini dei mendicanti prendono vita anche gli ordini terziari per i laici di tutte le condizioniche pur continuando la loro attività conducono una vita il più simile possibile a quella dei frati, allargandoin modo considerevole l’influenza degli ordini fondatori. Questo tentativo di Europa deilaici però fallirà per l’eccessiva clericalizzazione di questi ordini.5.18 L’Europa dell’immagine e dell’architetturaL’arte e soprattutto l’architettura sono state i pilastri su cui si è costituita l’identità Europea, primacol Romanico, ispirato al ritorno all’arte antica di Roma, ma soprattutto col Gotico, nato nel norddella Francia e chiamato anche arte francese, stili con i quali furono realizzati numerosissime ope-16


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europare in tutta l’Europa e fecero quello che non riuscì fare la letteratura a causa del moltiplicarsi dellelingue. Il gotico, nasce quando l’aumento della popolazione richiede chiese sempre più grandi, finoa cinque navate, e quando nascono nuove esigenze estetiche. Sviluppa la tensione alla verticalità,alla luce e al colore, realizzando, soprattutto nelle città importanti, grandi cattedrali che ne rappresentaronoil prestigio.Questo comportò anche lo sviluppo delle tecniche di colorazione e la coltivazione di piante coloranti,per la coloritura delle vetrate e delle statue, e una straordinaria fioritura della scultura per lenumerose statue, pulpiti, portali e ornamenti. Il gotico, che in Italia non conobbe un grande sviluppoperché limitato dalla lunga vitalità del Romanico e il precoce inizio del Rinascimento, introdusseanche le strutture autoportanti, i prefabbricati, e sviluppò l’arte della pittura, dagli affreschialle miniature.5.19 L’Europa corteseNel XIII secolo fu data particolare attenzione alla cortesia, alle buone maniere soprattutto in ambitourbano, con i manuali: Liber Urbani e il Facetus, in Inghilterra, il Der wälche Gast (L’ospite straniero)di Thomasin de Zerklarere e il Poema di Tannhäuser, De quinquaginta curialitatibus admensam (<strong>Le</strong> cinquanta cortesie di tavola) in versi ed in italiano del milanese Bonvesin de la Riva,che trattano il comportamento a tavola, le funzioni naturali e la lotta contro l’aggressività. Un e-sempio nel trattato di Bonvesin della Riva:No sorbilar dra boca, Quand tu mangi con cugia, Quel hom e quella femema k’entro cugialforfolia. Fa sì com’ fa la bestia ke mangia la corobia.La forchetta, giunta a Venezia molto presto da Bisanzio, si diffuse lentamente solo a partire dal XIVsecolo e la sintesi di tutti questi manuali fu fatta da Erasmo nel suo manuale che ebbe un grandesuccesso e che fu scritto nel XVI secolo: De civilitate morum puerilium (Della civiltà dei costumi deifanciulli) scritto in latino e tradotto in numerose lingue volgari.5.20 L’Europa e il lavoroNel XIII secolo si cominciò a definire il concetto di lavoro a cominciare dai monasteri, dove i monaciavevano un doppio incarico, uno intellettuale di copiatura dei manoscritti e uno economico peril sostentamento, vissuto come un atto di penitenza e come valore positivo perché praticato anchedagli uomini più prestigiosi. Lo sviluppo delle tecniche di lavorazione della terra, l’aumento deimestieri artigianali e commerciali e l’elevazione nella considerazione che alcuni potevano ottenerecol proprio lavoro, cominciarono a migliorarne l’immagine, ma la bassa considerazione del lavoromanuale non permise di dare a tutti i mestieri pari dignità. Bisogna osservare che allora non esistevala parola lavoro, labor significava sforzo e opera indicava il prodotto del lavoro, solo più tardida queste parole derivarono i vocaboli che definirono lavoro e lavoratore.6 L’Europa nuova e i confiniL’identità degli europei si venne nel tempo a disegnare in funzione del nemico comune che nel XIIIsecolo fu il popolo dei Mongoli detti Tartari che arrivarono nel 1241 sino alla Slesia (ad est dellaSlovacchia). Allora gli stati erano territori senza confini precisi, che vennero a precisarsi molto lentamente.Si cominciò a definire la frontiera europea a est, che era stata sempre molto fluida, basandoi suoi bastioni sul Danubio e sulla Polonia, contro i Tartari, i Lituani e i Prussiani esull’Ungheria contro Cumani. In questo territorio, identificato con la cristianità, tra il XII e il XIII secolosono avvenuti straordinari sviluppi in tutti i settori tecnologico, economico, sociale, intellettuale,artistico, religioso e politico, pur il rispetto dei valori ereditati dal passato che fecero dire aBernardo di Chartres: siamo nani sulle spalle di giganti.Nel XIII secolo si supera l’idea della vita terrena come pena, per un’idea che la vede come valorepositivo che può procurare gioia e consentire di ammirare la bellezza del paradiso a cominciare17


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europadalla vita terrena impegnandosi per il suo miglioramento, Questo anche per merito della crescitadell’autorità dei maestri universitari, i magistralia e lo sviluppo della teologia parola inventata nelXIII da Abelardo e definita scienza con una dimostrazione di padre Chenu.6.1 L’Europa della produttivitàLa produzione dei beni ebbe un significativo sviluppo grazie all’impiego dei mulini in nuove attivitàe col passaggio al telaio orizzontale determinato dall’invenzione dell’albero a camme che permisedi trasformare un movimento continuo in moto alternato. Nel campo agricolo si passò dalla rotazionedelle colture da biennale a triennale aumentando così di un sesto l’area coltivata, si passò alladiversificazione stagionale delle colture (grano a primavera e grano d’autunno) e furono redatti iprimi manuali per l’agricoltura, come Housebondrie di Gualtiero di Henley e del Ruralium commodorumopus di Pietro de’ Crescenzi. Altre invenzioni Importanti furono l’orologio meccanico, il libroche diventa manuale, non più solo oggetto d’arte o devozione, e invade il mondo dei mercantie dei giuristi, e lo sviluppo di una cartografia più precisa e senza influenze ideologiche.6.2 L’Europa del BilancioLo sviluppo delle attività commerciali aveva portato al crescente uso di tecniche numeriche ancheper un miglior sfruttamento rurale col miglioramento delle rendite, fatta in Inghilterra da Guglielmoin conquistatore nel 1085 e chiamata Domesday Book (libro del giudizio universale). Fuseguito da quello del conte di Fiandra: il Gros Brief del 1187 e la regolare redazione delle entratedi Filippo Augusto di Francia che ha portato alla mania aritmetica a contare anche gli anni di purgatorio,della cui esistenza nacque la convinzione nel XII secolo.6.3 L’Europa del corpo e della gastronomiaIl corpo è oggetto sia di cura e sia di repressione, Bonifacio VIII, vieta lo smembramento ai fini didevozione dei cadaveri, sorte capitata al cadavere di san Luigi. Il ridere, severamente condannatodal monachesimo, diventa una caratteristica dei francescani assieme con la tendenza a considerarepositivo l’allungamento della vita come dimostrato dall’interesse per la salute del francescanoRuggero Bacone e della curia. Il peccato di gola, a lungo collegato alla lussuria, si stempera con leraffinatezze alimentari, come mostra il più antico manuale di cucina arrivato a noi del arcivescovodanese Assalonne del 1200, che probabilmente si serviva di un cuoco francese.6.4 L’ideale umanoTra il XII e il XIII secolo si viene a definire l’uomo ideale che doveva essere:• cortese, ispirazione che veniva dalle corti e dalla cavalleria e divenne sinonimo di educazione• onesto, sintesi di saggezza, moderazione, prodezza e ragione,• nobile, ossia appartenente alla nobiltà, alle confraternite o alle corporazioni.7 Il Medioevo tra il XIV e il XV secoloAutunno o primavera dei tempi nuovi, crisi delle strutture e crescita dei nuovi mali: carestia, guerraed epidemia7.1 La carestia e la guerra, L’Europa della bombardaIl raffreddamento del clima e le ondate di pioggia tra il 1315 e 1322, portarono a una carestia daglieffetti impressionanti nella raccolta dei cereali, e a epidemie anche tra gli animali. Cause aggravatedalle carenze nell’organizzazione del trasporto e nell’immagazzinamento dei viveri. Quandol’azione della chiesa e dei principi illuminati a favore della pace si affievolì, e la lenta formazionedegli stati nazionali, che in un primo tempo aveva favorito la pace, si fu consolidata, riaffioraronole antiche rivalità. Ci fu nel XIV secolo un ritorno quasi generalizzato della guerra, favorito anchedal progresso tecnologico che introdusse: la polvere da sparo e il cannone, arrivati in Italia dallaCina tramite gli arabi tra il 1325 e il 1345; la costruzione delle fortezze resistenti ai cannoni;l’impiego della cavalleria; la trasformazione della fanteria; e la professionalizzazione della guerra18


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europacon gli eserciti mercenari, soprattutto i germanici lanzichenecchi e gli svizzeri.La crisi economica moltiplicò il numero dei vagabondi e favorì la nascita di bande armate che coiloro saccheggi e distruzioni seminarono il terrore e la miseria. Gli eserciti mercenari con condottieridi prestigio vendevano i loro servizi a città e stati, diventando anche capi politici. Gli stati costituironoeserciti permanenti con soldati mercenari. Scomparve il servizio obbligatorio feudale, cheera saltuario, di norma primaverile e limitato nel tempo, a favore di milizie nazionali permanentiformate da: persone che le parrocchie dovevono indicare ad ogni chiamata, e volontari.In Italia le classi dirigenti inviavano al loro posto dei mercenari (le condotte) mentre la nobiltà cheforniva la cavalleria continuò ad alimentare le sue tradizioni guerriere. È in questo contesto che sisviluppa la così detta guerra dei cent’anni che contrappose la Francia e l’Inghilterra. Lo sviluppodell’artiglieria portò allo sviluppo dell’industria metallurgica in particolare a Milano e nell’Italia delnord contribuendo a fare dell’artiglieria francese la più potente del mondo.7.2 L’Europa della paceAnche se le guerre imperversavano non mancò l’aspirazione alla pace, come affermarono il benedettinoHonoré Bovet, autore dell’Arbre des batailles:Vedo tutta la cristianità tanto gravata di guerre e di odio, di saccheggi e di discordia, che èassai difficile poter indicare un piccolo paese, un ducato, una contea, che sia in pace.e il re di Boemia, Giorgio di Podiebrad, che compose il Trattato della pace da realizzare in tutta lacristianità in cui affermava:Tali guerre, rapine, torbidi, incendi e assassini che come riportiamo ahimè con tristezzahanno preso d’assalto la stessa cristianità per ogni dove, e a causa delle quali le campagnesono devastate, le città saccheggiate, le province smembrate, i regni e i principati gravati diinnumerevoli miseria, cessino infine e siano estinte del tutto e che si ritorni ad uno statoconveniente di mutua carità e di fraternità per mezzo di una lodevole unione.7.3 La peste neraTra il 1347 e il 1348 scoppio la peste nera, che già si era manifestata nel VI secolo a Oriente e Occidenteal tempo di Giustiniano, ed era rimasta in forma limitata in Asia e Africa, che produsse unadelle più grandi catastrofi dell’Europa. Quando la colonia genovese di Caffa, in Crimea fu assediatada asiatici questi scaraventarono cadaveri appestati dentro le mura, così che quando le navi provenentida Caffa sbarcarono, le pulci e i ratti delle navi diffusero rapidamente la peste in tutta Europadove durò sino al 1720. La violenza e la rapidità della malattia, la paura del contagio, il numerodei malati e l’impotenza, davano al male un carattere diabolico che ebbe conseguenze gravissimesulle famiglie, i villaggi, i conventi, le parrocchie, impedendo spesso la somministrazione deisacramenti e sepolture dignitose. In tutte le nazioni l’epidemia uccise almeno un terzo della popolazionecon punte del 70%, come avvenne in Inghilterra dove la popolazione passò da dai 7 a 2 milionidi abitanti, anche per la combinazione con altre malattie infettive.La medicina, che era priva di conoscenze adeguate, riuscì comunque a individuare misure per evirateil contagio che si mostrarono efficaci anche se non poterono evitare lo spopolamento dellecittà, la fuga nella campagne da parte dei ricchi e il sorgere di disordini. In Italia i poteri pubblici,specialmente nelle città, riuscirono a prendere misure efficaci e opportune, come quelle riguardantila pulizia e all’igiene e l’ostentazione del lusso, considerato una provocazione meritevole dipunizione divina. Fu questo anche il periodo di nuove devozioni come quella a san Sebastiano, lefrecce su suo corpo simboleggiano la peste e san Rocco.7.4 L’Europa della morte e della pazziaLa peste maturò una nuova sensibilità e religiosità per il terrore dei tormenti quasi infernali e della19


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europamorte che potevano arrivare all’improvviso. La presenza diffusa di defunti, la rappresentazioned’immagini terribili dell’inferno contrastate con quelle meravigliose del paradiso, con frequente dimostra di cadaveri, realizzate quasi per esorcizzare e sdrammatizzare la morte, portano a sepolcricon la scultura del defunto (transi), al tema del trionfo della morte (campo santo di Pisa 1350, Parigi1425, Londra 1440 e di tante altre località anche nei villaggi), alla rappresentazione della Vanitàcon un teschio e alla danza macraba, dove è rappresentata l’umanità intera con tutte le suecomponenti e guidata dal papa e dall’imperatore.La danza, che la chiesa aveva sempre condannato perché frivola e pagana, non impedì il suo svilupponelle corti, dove già si rischiava di perdersi senza avere bisogno di Satana, esegue rappresentazionidove macabro e follia si toccano. Nella morte i detto: Ricordati che devi morire è allabase della devozione e porta a trattati sull’arte del morire e a concepire la filosofia come modo perimparare a morire (Montaigne).7.5 L’Europa della violenza, repressione e graziaMa oltre la peste e la guerra ci furono altri avvenimenti che fecero sorgere conflitti e violenze. Larelativa debolezza dei poteri politici, dovuta ai conflitti dinastici nelle monarchie, la minaccia di rivoltepopolari, insufficienti risorse fiscali, e la debolezza strutturale dell’economia europea, fannocomparire il fenomeno del crimine, con l’aumento dell’attività repressiva abbondantemente documentata.Elemento della violenza è anche il sentimento dell’onore, visto come principale da tuttala società medievale, ma lo stato, oltre la repressione, incomincia a manifestare anche il perdonoche si esplica in Francia tra il XIV e XV secolo con le lettere di remissione. <strong>Le</strong> minoranze di ebrei,mussulmani e anche le donne, spesso soggette a forme di violenza sistematica, in un’epoca in cuinon aveva senso parlare di tolleranza e intolleranza, un concetto non ancora affermato, e motivazionireligiose o antigiudaiche, erano presenti motivazioni razziali (la purezza del sangue) e porterannoall’intolleranza in particolare in Polonia, espulsioni in Inghilterra, Francia e Spagna, e alla segregazioneaccompagnata da protezione con costruzione di ghetti in particolare in Germania e Italia.7.6 L’Europa della stregoneria (sabba)La stregoneria fu sempre avversata dalla chiesa, ma durante il XIII secolo la chiesa si occupò soprattuttodi lottare contro le eresie, e solo quando queste si ridussero, ritornò alla sua attenzione,come si evince dal manuale Directorium inquisitorum del domenicano catalano Nicolau Eyfusionedel 1376 e del Malleus maleficarum del 1486, degli inquisitori domenicani della valle del RenoGiacomo Sprenger ed Enrico Kraemer (Insistor). La magia e la stregoneria, che hanno origini che siperdono nel tempo, si sono sempre avvalse delle droghe per le danze e i riti, come quello allucinatedel sabba d’ispirazione diabolica. La loro pratica provocò spesso forti reazioni per la paura deimalefici che le si attribuivano e non solo da parte della chiesa. La così detta caccia alle streghe visviluppò soprattutto tra il XIV e il XV secolo e durò sino al XVIII contrariamente a quando a lungamenteaffermato la letteratura, anche moderna, che per ragioni ideologiche l’ha invece sempreassegnata al periodo feudale.7.7 <strong>Le</strong> rivolte dei contadini<strong>Le</strong> rivolte attorno al 1358 dei contadini chiamate Jacqueries, dal nome Jacques attribuito in Franciaai contadini, furono moti di contadini benestanti nelle terre fertili del Beauvaisis e del Valois, e inInghilterra nella contea di Londra e nel Sussex, e in grossi borghi lungo i Reno e l’Elba, che temevanodi perdere i propri privilegi e portarono a saccheggi e incendi di castelli e furono atrocementerepresse. Mentre le bande dei briganti del 1378 sorsero nella Linguadoca per l’impoverimento generale.In Italia invece le rivolte furono deboli poiché era troppo forte il dominio delle città sullecampagne, mentre in Germania ci fu movimento organizzato che portò alla guerra dei contadinidel XVI secolo.20


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europa7.8 L’Europa delle riforme aboliteNel 1260 lo straordinario sviluppo delle città s’indebolì e si produssero: disoccupazione; fluttuazionedei salari; aumento dei poveri; avidità fiscale; repressione poliziesca; che portarono continuesommosse e rivolte. <strong>Le</strong> corporazioni spinsero gli artigiani insieme ai poveri alle rivolte per il sostegnodelle tariffe e la riduzione delle ore di lavoro portandoli a formare già nel 1235 a Figeac la primacollegatio (sindacato).In città le rivolte trovarono capi a Barcellona, Parigi con Simon Caboche, Caen, Bruges, Amiens eBéziers con alcune a carattere propriamente rivoluzionario come a Londra; a Liegi dove Henri deDinant fu padrone della città per 4 anni dal 1353 al 1356. A Firenze Michele di Lando fu il protagonistadella rivolta dei Ciompi nel luglio 1378, quando venne fatto eleggere gonfaloniere di giustiziaper rappresentare gli interessi del popolo. Fu lui a creare le tre nuove Arti dei Ciompi. Si trovò agestire un grande potere ma le continue richieste del popolo e alcune alleanze con alcuni ricchi,soprattutto con Salvestro de' Medici, lo costrinsero a prendere misure di repressione contro le ondatedi violenza che essi andavano scatenando, con ritorsioni contro la nobiltà che cavalcando ilmalcontento lo cacciarono il 31 agosto nominandolo Capitano di Volterra.A Parigi fu sconfitto re Giovanni II a Poitiers con l’appoggio del re di Navarra e scatenò una violentarivolta con a capo Étienne Marcel Prévôt des marchands (oggi diremmo sindaco), con lo scopo dilimitare i poteri del re sempre più assoluti, ma il suo assassino nel 1358 sedò la rivolta. Ma anchealtre rivolte successero nel 1382 sempre a Parigi quando il re Carlo VI il pazzo, volle ripristinare alcuneimposte abolite dal suo predecessore in punto di morte, e nel 1413 quando scoppio una lottatra gli Armagnacchi e i Borgognoni, un’altra rivolta fu guidata dal macellaio Caboche.Queste rivolte urbane continueranno sino alla Rivoluzione Francese. Ma anche a Londra si sollevaronoa causa di nuove imposte e nuovi statuti, artigiani, operai e contadini che riuscirono a impadronirsidella città per un breve periodo con a capo un povero prete John Ball, che coniò la frase:Quando Adamo zappava ed Eva filava dov’era il gentiluomo?Ma altri movimenti guidati in generale da disoccupati ed emarginati abitanti di quartieri pericolosi,scoppiarono quasi dovunque in Italia nel 1289 in particolare in Lombardia e in altre città del nord,a Viterbo e Toscana. Tra il 1360 e il 1410 scoppiarono anche rivolte degli operai con distruzionedelle macchine seguita da un’altra fase meno violenta tra il 1440 e il 1460. Solo in Italia questi conflittiportarono alle Signorie, mentre negli altri paesi si assistette ovunque alla restaurazione.7.9 Conflitti nell’Europa del nord e la RussiaIn quest’area oltre alle lotte tra mercanti, artigiani e contadini si aggiunsero le rivalità tra le monarchienei regni di Danimarca, Norvegia e Svezia anche profondamente ostili ai mercanti olandesie germanici e, quando nel 1478 il principe di Moscovita s’impossessò di Novogord generando lepremesse per la grande Russia, si cominciò ad allentare il suo rapporto con l’Europa.7.10 L’Europa dei concordatiNel 1330 gli incensanti conflitti tra le famiglie aristocratiche appoggiate da fazioni popolari che agitavanoRoma, spinsero il papa Francese, arcivescovo di Bordeaux e incoronato a Lione nel 1309, anon andare a Roma, stabilirsi ad Avignone e indire per il 1312 un concilio a Vienne sul Rodano inattesa di una pacificazione, che non avvenne se non nel 1417 col papa Martino V.Fu in questo periodo, nel 1347 che Cola di Rienzo, uomo modesto ma di grande cultura antica,promosse una rivolta che infiammò i romani e lo portò a conquistare il Campidoglio, ma le famigliearistocratiche con l’appoggio del papa lo costrinsero all’esilio. Poi nel 1354, quando ritentò la scalataal Campidoglio, finì assassinato.21


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’EuropaMa la cristianità voleva il papa a Roma per cui questa situazione portò al pontificato un periodomolto turbato, tanto da avere periodi con due e anche tre papi, per effetto della divisionedell’episcopato in due gruppi: uno con centro ad Avignone e uno con centro a Roma, per effetto dimancate accettazioni di deposizioni.Da ricordare che nel 1410 fu eletto un papa Giovanni XXIII che la tradizione non considerò un veropapa e non fu riportato negli annuari facendo assumere un particolare significato alla scelta diquesto nome da parte di papa Roncalli. Dopo la riunificazione delle due sedi, papa Eugenio IV tentòuna riconciliazione tra la chiesa latina e quella greca ortodossa, ma il tentativo fu definitivamenteabbandonato nel 1453 quando Costantinopoli cadde in mano dei turchi e fu sancita la rotturadefinita (il grande scisma). Questa situazione accentuò la distanza tra le chiese nazionali e la chiesadi Roma e spinse le varie monarchie a firmare trattati bilaterali con il papato, i concordati.7.11 I nuovi eretici e la riforma protestanteNel XIV e nel XV, scomparse o isolate le eresie precedenti, se ne manifestarono di nuove, premessedella riforma protestante del XVI secolo. Una delle principali fu di Wyclif, teologo di Oxford chetradusse la Bibbia in Inglese, e dei lollardi che (mendicanti) inglesi che ne diffusero le idee nel XIVsecolo. Sostenevano che la validità dei sacramenti non dipendesse dalla funzione ma dallo stato digrazia di chi li somministrava, negava la validità delle tradizione, l’uso delle immagini, i pellegrinaggi,la concessione delle indulgenze per i morti, la presenza di Cristo nell’Eucarestia, definì privatigli ordini religiosi e predicava la confisca dei beni ecclesiastici.L’altro importante movimento eretico fu promosso da Jan Hus (1310-1415), studente nell’universitàdi Praga, in Boemia che fu coinvolto nei conflitti tra cechi e tedeschi. Divenne rettoredell’università nel 1409-1410, s’ispirò alle idee di Wyclif, considerava le idee realtà trascendenticome espressione delle universalità divina, chiedeva una riforma morale della chiesa, definì lachiesa come assemblea dei predestinati, respinse il primato pontificio, costrinse, appoggiato dal redi Boemia, gli studenti e i maestri tedeschi a lasciare l’università di Praga e questi andarono a formarel’università di Lipsia.Fu processato al concilio di Costanza e finì sul rogo, ma la maggioranza dei cechi, e i suoi seguaci,gli Hussiti, si rivoltò contro l’imperatore, che era re di Boemia, si distaccò dalla chiesa di Roma edestese la comunione nelle due specie ai laici, spinto anche dal gruppo più radicale, i Taboriti.Scoppiò così il primo grande movimento rivoluzionario europeo, che combatteva a piedi usando ipropri carri agricoli come arma contro la cavalleria e portarono devastazioni e terrore nel 1428-149 in Lusazia, Sassonia e Franconia e costrinsero il re di Boemi a un compromesso col loro gruppopiù moderato guidato da Giorgio di Podiebrad che eliminò il potere dei tedeschi e del Lussemburgodalla Boemia.7.12 La devozione moderna<strong>Le</strong> vicende narrate portarono a un’evoluzione pacifica della devozione cristiana in particolare perl’opera di Geert Groote, prete figlio di un mercante dei Paesi Bassi, che rinunciò ai propri beneficinel 1471, si ritirò nella certosa di Monnikhuizen, si dedicò alla predicazione, organizzò comunitàreligiose che riunivano preti, chierici, fratelli laici, i Fratelli della vita comune, al fianco dei qualifondò anche un ramo femminile. Goote predicava la riforma dei costumi, combatteva la simonia, ilcumulo dei benefici, il concubinato dei preti, il rispetto del voto di povertà, proponeva una devozionesemplice e pratica sul modello dell’umanità di Cristo che ispirò Tommaso da Kempis a scriverel’Imitazione di Cristo, che fu adottato da molti cristiani e ispirò Ignazio di Lodola nella devozionegesuitica.7.13 I sentimenti nazionaliIl senso moderno di nazione assume il suo significato moderno solo a partire dal XVIII secolo, men-22


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europatre alla fine del Medioevo razza, paese, regno, sono sinonimi di nazione, ma con un significato nonmolto profondo. Forse fu in Inghilterra che con la guerra dei cent’anni diede vita a una vera e proprianascita del sentimento nazionale, con l’abbandono del francese dell’odiato nemico come linguaufficiale e l’adozione dell’inglese parlato dal popolo, e dal successo delle Historia regum Brittaniae(1136) con le leggende di Brut (il leggendario re Brutus antenato dei re bretoni) e del semistoricore Artù come sarà poi illustrato nel Riccardo II di Shakespeare nel XVII secolo.In Francia il sentimento nazionale, che mostra il legame tra sentimento nazionale e monarchia,come mostrato da Grandes Chorniques de France, scritte nel 1274 nell’abbazia di Saint-Denis ecome sarà poi mostrato dalla vicenda di Giovanna d’Arco nel 1400. Nel 1180 all’università di Bolognagli studenti erano divisi in due gruppi, da una parte i Cismontani suddivisi in tre gruppi (lombardi,toscani, siciliani) e dall’altra gli ultramontani in tredici sottonazioni più o meno corrispondentiai regni esistenti.A Parigi nel 1222 gli studenti della facoltà delle arti erano divisi in quattro nazioni, Normandia, Piccardia,Francia che inglobava studenti e maestri dei paesi mediterranei e Anglo-Germania. Fuoridell’Europa nelle fiere i mercanti si raggruppavano in nazioni sulla base della città o regione di provenienza.8 L’Europa vittoriosa e dominatriceIl passaggio, da un’Europa oggetto di conquiste dalla caduta dell’impero romano, a un’Europa conquistatrice,avviene nel XIV secolo, quando stabilizzati i suoi confini, sconfitti i nemici più pericolosi,riaperti i mari, consolidati i principali regni, iniziati i grandi viaggi, si diffondono profezie sul futurodi ciascuna nazione. In Francia si sviluppò la profezia che un re Carlo figlio di Carlo, prenda ilpotere a 13 anni, vinca i rivoltosi e gli Inglesi, conquisti la Palestina e sia incoronato imperatore aRoma e Gerusalemme dove morirà. In Spagna una profezia vede nel XV secolo Ferdinandod’Aragona liberare la nazione dai mori, e fondare un modo nuovo e questo aiuterà la decisione diinviare Cristoforo Colombo. Il sogno determina l’azione come un avvenire già scritto.8.1 L’Europa della stampaLa prima forma di stampa nel mondo occidentale sono probabilmente state le tavole di legno incisein rilievo ed utilizzate nel 1400 per riprodurre su carta testi chiamati xilografie. Ebbero scarsadiffusione, inferiore a quella della trascrizione manuale realizzata da copisti all’inizio del XV secoloquando un maestro dettava lo stesso testo a diverse decine di copisti che lo scrivevano su carta.Verso il 1450, ci fu l’invenzione dei caratteri mobili metallici lanciata o inventata da Gutenberg diMagonza e utilizzata da un’officina sin dal 1454. Nel 1457 fu eseguita la prima stampa a colori rosso,blu e nero di un libro (un salterio) e alla fine XV secolo la stampa si era diffusa in tutta Europa.Nel 1466 a Parigi alla stampa venne dedicata una cattedra, e fu diffusa soprattutto da Aversa, primocentro economico europeo e da Venezia (soprattutto per merito di Aldo Manuzio 1450-115). Iprimi libri furono chiamati incunaboli, erano costosi, decorati con miniature e riguardavano sopratuttobibbie e opere religiose. Solo XVI secolo s’iniziò un rinnovamento del contenuto.8.2 L’Europa della globalizzazioneNel XV secolo inizia un grande periodo di apertura dell’economia con scambi economici regolari eorganizzati in particolare col mondo asiatico a nord, con centro ad Anversa, e col mediterraneo daiporti di Genova e Venezia. Lo sviluppo del commercio ebbe il merito di contribuire a un maggiorequilibrio europeo provocando l’arricchimento delle famiglie, città e regioni coinvolte, ma aumentòla miseria nella altre aggravandone le disuguaglianze.8.3 L’Europa del divertimentoNel XIV secolo si afferma l’immagine del bambino, a cominciare dalla figura del Gesù bambino enella rappresentazione dei putti, e della donna ad iniziare dalle immagini di Maria rappresentata23


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europacome Pietà o Vergine della Misericordia e di Eva. Ha successo il ritratto, e il realismo sia per i vivi esia per i morti il cui viso è reale. Dopo un inizio riservato ai potenti si democratizza. Nel XV secolonasce la pittura a olio e su cavalletto che favoriranno il ritratto. <strong>Le</strong> feste si moltiplicano con balli emusica rinnovata (ars nova) che raggiunge una notevole finezza sia degli strumenti e sia della voce.Aumentano i banchetti e i giochi anche oltre il mondo aristocratico coi dadi e coi tarocchi. C’èl’esplosione delle scommesse soprattutto in Inghilterra.8.4 L’Europa del rinascimento<strong>Le</strong> grandi famiglie mercanti-banchieri che governano le città e le città stato, soprattutto in Italia,sono grandi mecenati dell’arte. A Firenze Cosimo de Medici dominatore di Firenze tra il 1434 -1464, colleziona opere d’arte e fonda biblioteche, tra cui la sua con oltre 400 volumi, con testiprovenienti sia dall’Europa e sia dall’oriente, costruisce e restaura palazzi, conventi e ville, non soloin toscana ma anche a Parigi, Milano e Gerusalemme, sostiene la fondazione dell’accademia platonicae sostiene il maestro di retorica Cristoforo Landino, a cui si attribuisce la conversione degliumanisti dal latino alla lingua volgare. Favorisce l’affermazione anche di Donatello, Beato Angelicoe molti altri artisti del suo tempo. Firenze diventa così il centro più importante della nuova arte,dove Masaccio sviluppa le nuove idee sulla prospettiva e produce capolavori mentre Brunelleschicostruisce la rivoluzionaria cupola della cattedrale. Il movimento neoplatonico, alimentato anchedagli uomini colti che fuggirono dalla Grecia dopo la prese di Costantinopoli, prolunga la tendenzamedievale di travestire di antico le idee nuove.8.5 L’Europa della tolleranzaUn personaggio importante e geniale anche se poco conosciuto è stato il cardinale Niccolò Cusano(1401-1464), nato a Cues, sulle rive della Mosella, che studiò a Heidelberg, Padova e Colonia, amicodei papi Eugenio IV ed Pio II, Enea Silvio Piccolomini, che convinto che la vera teologia cominciasolo quando è stato superato l’aristotelismo, pubblica la Dotta ingnoranza che sottolineal’impotenza dell’uomo a conoscere interamente Dio, respinge l’idea della immobilità della terra,propone un universo infinito il cui centro è ovunque e la circonferenza in nessun luogo, coltiva lamatematica col tema della quadratura del cerchio, e cerca di sviluppare le matematiche superioriche preannunciano il calcolo infinitesimale. Scosso dalle conquiste dei turchi, lavora per il raggiungimentodella pace nella fede, che deve portare ciascuna religione al superamento dei suoi limiticonsiderando che ognuna parte dai medesimi presupposti. Sostiene che le divergenze dottrinalitra islam, giudaismo, zoroastrismo e addirittura il paganesimo e la filosofia sono limitateall’aspetto rituale e la fede comune a cui tutte sono legate è il <strong>cristiane</strong>simo. Il suo sforzo di pensarela molteplicità delle religioni è uno dei più innovativi che siano ma stati compiuti e sono alla basedella tolleranza che il Medioevo aveva ignorato.8.6 L’Europa dei diritti umani dell’integrazioneUn personaggio importante nel pensiero polito europeo del XV secolo fu il polacco Pawel Wlodkowic,rettore dell’università di Cracovia, che in un suo trattato analizza il conflitto tra polacchi imonaci cavalieri Teutonici vinti nella battaglia di Grunwald del 1410 e il loro comportamento neiconfronti dei pagani prussiani e lituani, propone un diverso atteggiamento basato sulla presenzadelle leggi naturali presso i pagani che accordano loro diritti civili e politici e l’immoralità delleguerre a loro dichiarate. Questo comporta che l’Europa non si identifichi con la cristianità e sappiaintegrare pagani e scismatici.8.7 La semplificazione della carta EuropeaNel XV secolo la guerra dei cent’anni tra Inghilterra e Francia, fu vinta dalla Francia che conquistòtutte le terre continentali, raggiungendo più o meno i confini attuali nel 1481 anche per effetti dinastici.Il Portogallo mantenne la sua indipendenza rinunciando alla Castiglia nel 1479, la Spagnaraggiunse l’unificazione con la vittoria sugli ultimo regno dei mori di Granada nel 1492, ponendo24


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europafine alla presenza mussulmana iniziata nell’VIII secolo.8.8 Il volto dell’Europa, la minaccia turca e la difesa del papaDalla metà del XIV secolo la minaccia degli ottomani iniziata nei balcani si accresce con la conquistadi Gallipoli(1353) nella Tracia meridionale, Salonicco (1387) e Kosovo (1389). Un tentativo difermarne l’avanzata fu fatta dall’imperatore serbo Sigismondo che organizzò l’ultima crociata colfiore della cavalleria europea che però fu massacrata nel 1396 in Asia minore. I turchi conquistaronola Bosnia nel 1463 - 1466, Otranto nel 1480, l’impero coloniale di Genova nel 1475, fecerorazzie in Friuli, in Stiria nel 1478-1479 e a Costantinopoli nel 1453. I principi cristiani furono convocatia Mantova dal papa Pio II nel 1459, ma sotto l’emozione della conquista non riuscì a trovareun accordo e scrisse a Nicolò Cusano l’unico trattato del Medioevo che aveva la parola Europa dovesi legge:La spada turca è ormai sospesa sulle nostre teste e in questo frangente noi ci abbandoniamoa guerre intestine, scacciamo i nostri propri fratelli, lasciamo che i nemici della Croce Siscatenino contro di noi.e poi scriveva ancora:Questo è il volto dell’Europa, questa è la situazione della religione cristiana.8.9 Il sogno della prima assemblea europeaNello stesso periodo il re di Boemia, Giorgio Podiebrad, scriveva nel 1464 il Tractatus e proponeva,per contenere e respingere i turchi, l’istituzione di un’assemblea dei paesi di fede cattolica chepuò essere indicata come la prima dell’Europa unita, della durata di cinque anni, da tenersi a rotazionealternativamente in diverse città europee a cominciare da Basilea, poi in Francese e in Italiana.Ogni nazione doveva avare un voto (Francia, Germania, Italia ed eventualmente la Spagna). <strong>Le</strong>altre nazioni aderenti potevano scegliere tra due partiti. <strong>Le</strong> decisioni dovevano essere prese amaggioranza, essere aperte ad altre adesioni. Erano previsti: un blasone comune, un sigillo, un tesoro,un archivio, un rappresentante, un procuratore fiscale con imposte europee per l’assemblea,funzionari dedicati, la fine della guerra tra gli stati europei, e in caso di conflitto una forza comuneeuropea di arbitrato. Purtroppo rimase un sogno straordinariamente moderno.8.10 Italia faro e preda dell’EuropaNonostante l’impotenza a costruire una nazione essa continua a ispirare sentimenti patriottici. Patriadell’umanesimo e del Rinascimento, attira per la religione e per il turismo con pellegrini per laTerra santa che raggiungono Venezia un mese prima per poterla gustare. L’Italia comincia comunqueun processo di unificazione che vede Firenze conquistare la Toscana e diventare con Pisa unapotenza marittima, Venezia accrescere nel 1458 il suo territorio a nord-est sino a Bergamo, FilippoMaria Visconti ricostruire l’unità milanese e nel 1421 conquistare Genova, il re Angiò conquistareNapoli nel 1438, che poi passa agli Aragona nel 1443 col regno delle due Sicilie (Napoli, Sardegna eSicilia). Ma tra questi stati sorgono interminabili conflitti, a volte con l’appoggio del re di Francia,sino alla pace di Lodi del 1425 col patrocinio del papa che stabilì un equilibrio tra gli stati sino al1860.9 L’Europa e il mondo alla fine del MedioevoCon la fine del XV secolo comincia l’espansione fuori dei confini europei, che sino allora erano starerare, come le missioni <strong>cristiane</strong> del XIII secolo verso Russi, Mongoli e le spedizioni mercantilicome quella di Marco Polo, in un’epoca in cui non esisteva nemmeno il nome e il concetto di e-sploratore. L’Africa era vista sin dall’antichità con un’immagine negativa, mentre l’oriente contenevamolte meraviglie e gli unici commerci erano fatti per l’oro col Sudan. <strong>Le</strong> vere conquiste medievalifurono l’effimero stato di Palestina e le colonie mercantili di Genova e Venezia, mentre leattività commerciali arrivarono sino all’estremo oriente.25


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’EuropaMa la presenza dei turchi spinse l’Europa verso Occidente a iniziare dall’Africa occidentale. Cominciaronoi fratelli Vivaldi nel 1291, mercanti genovesi, che attraversarono lo stretto di Gibilterra esparirono per sempre, poi Jaime Ferrer nel 1346. All’inizio del XV secolo le isole Canarie, prima e-splorate nel 1402-1406 dal normanno Bèthencourt, furono gradualmente conquistate dai castigliani.Ma furono i portoghesi a dare un grande impulso alla conquista dell’Africa e a conquistare aMadera 1418, Azzorre 1433, Capoverde e Senegal, nel 1444, riuscire a superare l’Equatore nel1471 con Pero Escobar, nel 1487 il capo delle Tempeste, poi chiamato capo di Buona Speranza,con Bartolomeo Diaz. Conquistarono poi il Marocco nel 1471. Fu il periodo dell’affermazione di Lisbonae Siviglia. <strong>Le</strong> conquiste furono possibili grazie ai progressi raggiunti nella tecnica della navigazioneche oltre a quelli già avvenuti nel XIII secolo, aggiunsero la vela quadra a superficie variabilein associazione con la quella latina e la mitica caravella, nave e veloce a tre alberi, bordi lisci euna stazza di quaranta o sessanta tonnellate.La Spagna e il Portogallo ottennero dal papa Alessandro VI nel 1493 la bolla Inter aetera che prevedevache le terre non ancora possedute da stati cristiani potevano essere possedute dalla Spagnae dal Portogallo secondo una prima spartizione geografica, modificata poi da un trattatol’anno successivo. Inizia la spartizione del mondo tra europei e per molti segna la fine del Medioevo.Bisogna comunque tener presente che tale spartizione era fatta senza conoscere l’esistenza diterre nuove, e con la convinzione dell’esistenza di mitiche terre antiche come il paese del preteGianni. Allora distanza tra la Spagna e l’India era mal valutata e come scrive Cristoforo Colombo:L’estremità della Spagna e l’inizio dell’India non sono molto distanti, vicine piuttosto, ed èevidente che questo mare può essere attraversato in pochi giorni, con vento favorevole,pensando, in base alla cartografia molto approssimativa dell’epoca, che la distanza tra le Canarie ela Cina fosse di 5000 miglia invece delle 11766 effettive.9.1 L’Europa alla fine del XV secoloL’Europa è divisa da nuove tensioni, conflitti interni, guerre d’Italia, guerra dei contadini, Riformadi Lutero e Calvino, e il miraggio di orizzonti lontani in Africa e nell’oceano Indiano. Di rinascite inEuropa ce ne sono state più di una, oltre il Rinascimento, come quelle dell’epoca di Carlo Magno,del XII secolo, del XIII secolo con l’arte in Italia, e dell’umanesimo del XIV secolo. Ci sono stati perioditerribili come quelli della peste nera dal 1347 al 1720, ma anche grandi intuizioni come le u-niversità del XII secolo e l’estensione graduale dell’insegnamento primario e secondario generale.Il Medioevo è stato un periodo dominato dalla chiesa e dal <strong>cristiane</strong>simo, con la crisi del XVI secoloin cui avviene la prima grande suddivisione col protestantesimo, che comunque seguiràun’evoluzione comune non interrotta dal rinascimento. Si realizza comunque una divisione più omeno netta tra stato e chiesa e il rifiuto della teocrazia, come invece avviene nell’impero bizantinoe nell’islam, la valorizzazione dei bambini, delle donne e dei laici e l’equilibrio tra fede e ragioneche emergerà soprattutto dopo la rivoluzione francese.Nel XV secolo in Europa non ci sono più pagani e non ci sarebbero stati mussulmani se non ci fosserostati i turchi, che se da una parte hanno costituito una minaccia dall’altra hanno favorito unacomune identità europea. L’umanesimo quando lascia il latino per le lingue volgari permea tutta lacultura dalla Svezia alla Sicilia. Anversa è il centro europeo degli affari anche per i paesi di fede ortodossanon più legati al potere bizantino. Alle fluide frontiere dell’est c’è la Polonia pienamenteEuropea unita alla Lituania dalla dinastia degli Jagelloni alla fine XIV secolo, e con le sue conquistesi estende nel XV secolo dal Baltico al Mar Nero. La Russia si sbarazza dei mongoli e costruisce progressivamenteuno stato attorno a Mosca. La fine del monopolio della chiesa cattolica non costituiscela fine della cultura cristiana comune, né di una civiltà di valori comuni.La cultura laica sarà al tempo stesso l’erede e la continuatrice dei valori cristiani pur nelle conflit-26


<strong>Le</strong> <strong>radici</strong> <strong>cristiane</strong> dell’Europatualità che si registreranno dopo il XV secolo, poiché la minaccia viene dai conflitti tra le nazioni edal loro spirito bellicoso, come già descritto nell’antichità da Ippocrate e accentuata dalle colonizzazioni.Nel Medioevo l’ideologia dominante e la mentalità hanno condannato il nuovo considerandolodi norma un errore e un peccato, ma ciò nonostante è stato un periodo straordinariamentecreativo. Solo nel XVII e ancor più nel XVIII secolo, il progresso avrà un valore ideologico purmantenendo le <strong>radici</strong> nel Medioevo.È nel Medioevo che è iniziata l’elaborazione e l’applicazione degli elementi che hanno permesso diemergere sulla Cina che all’epoca era lo stato più potente, avanzato e ricco del mondo, ma chiusoin sé stesso. Lascerà il dominio del mondo agli europei anche in oriente, come anche il mondomussulmano, che malgrado l’impero ottomano perderà il dinamismo del periodo medioevale.Malgrado le idee medievali scarsamente compatibili con l’idea di progresso, il <strong>cristiane</strong>simo da unsenso alla storia e liquida il mito antico delle ciclicità della storia, non ha mai predicato la rinunciaal progresso ma ha affermato la felicità non essere nel possesso delle cose terrene, ma nel progressomorale apportatore di benefici globali.Nel Medioevo la dinamica progresso e continuità, progresso e decadenza, passato e presente, anticoe moderno, ha determinato il progresso della produttività e la crescita economica, come testimonianole numerose invenzioni e la comparsa dei contratti ad meliorandum per il miglioramentodella resa dei campi. E questo un periodo in cui tutta la civiltà è immersa nel religioso e faleva sul passato per andare più lontano e farlo meglio in primo luogo con una diversa organizzazionedel tempo in settimane e l’alternarsi dei giorni di lavoro con quelli di riposo e al centro le festedella vita: Natale, Pasqua e delle Pentecoste, contrariamente alla pagana Halloween, festa dellamorte.10 BibliografiaLiberamente tratto da: Il giornale biblioteca storica• Il cielo sceso in terra di Jacques <strong>Le</strong> Goff• Carlo Magno di Gianni Granzotto• La grande storia delle crociate di Jean Richard• La civiltà feudale di Jerome Baschet• <strong>Le</strong> città nel Medioevo di Henri Pirenne• Storia economica e sociale del Medioevo di Henri Pirenne• Il Medioevo giorno per giorno di Ludovico Gatto• La vita quotidiana nel Medioevo di Robert Delort• La grande storia delle Crociate di Jean Richard27

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