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Sulle tracce sommerse del passato

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IX CONVEGNO NAZIONALE SULLA STORIA DELL’IMMERSIONE<strong>Sulle</strong> <strong>tracce</strong> <strong>sommerse</strong> <strong>del</strong> <strong>passato</strong>Oramai è ufficiale da parecchi anni: tra i metodi ele tecniche di ricerca e di scavo dei e nei sitiarcheologici, la subacquea ha acquisito saldamenteun suo ruolo di grande rilievo; si inserisce, conla sua multidisciplinearità, in un ambito scientificoe culturale già di per sé multidisciplinare. Èstato questo il tema <strong>del</strong> IX Convegno Nazionalesulla Storia <strong>del</strong>l’Immersione organizzato dallanostra associazione, svoltosi quest’anno il 26 settembrenella Fortezza <strong>del</strong> Mare che sorge sull’isolaPalmaria, di fronte a Porto Venere.Com’è tradizione, il Convegno è stato introdottoe presieduto da Federico de Strobel, vicepresidentedi HDS.Italia: il suo è stato un interventodi carattere storico che ha preso come filo conduttore<strong>del</strong>la nascita <strong>del</strong>l’attività archeologicasubacquea le imprese di Guglielmo di Lorena egli oltre quattro secoli di operazioni tese al recupero<strong>del</strong>le navi romane <strong>del</strong> lago di Nemi.All’inizio <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>l’immersione – haanche ricordato de Strobel - tra i primi subacqueisportivi e i vecchi archeologi erano sorte molteincomprensioni. Non è stato facile e c’è volutomolto tempo: ma oggi molti archeologi hannoimparato a immergersi e molti subacquei hannonobilitato la loro passione sportivaintraprendendo gli studi necessariper divenire archeologi. Il coronamentod’un sogno, quello dei pionieri– Luigi Ferraro su tutti, eRaimondo Bucher, e GianniRoghi, tanti altri – che mentre siimmergevano a corpo nudo, con lepinne, la maschera e il fucile giàintravedevano il futuro <strong>del</strong>l’uomo:respirando sott’acqua, avrebbepotuto fare <strong>del</strong> fondo <strong>del</strong> mare unterreno per nuove conquiste, perstraordinarie scoperte.Nel contempo s’è andata diffondendo,tra i subacquei amatoriali,insieme a una coscienza ecologicaTesto G. Ninì Cafiero – Foto Faustolo Rambelli“Attività subacquea e archeologia: storia ed evoluzione”: ecco il tema <strong>del</strong> tradizionaleincontro <strong>del</strong>la HDS-Italia che si è svolto quest’anno il 26 settembre nella Fortezza <strong>del</strong>Mare sull’isola Palmaria, nello scenario incantevole di Porto Venere e <strong>del</strong> Golfo deiPoeti.che ha portato a una drastica riduzione <strong>del</strong>numero dei cacciatori e a un crescente rispetto<strong>del</strong>l’ambiente (guardare e non toccare) ancheuna “coscienza archeologica”: che significa nonpiù spoliazione bensì pronta segnalazione deirinvenimenti casuali alle competenti autorità.Ciò non vuol dire che i “tombaroli” non ci sonopiù, ma che si fanno continui progressi sulla strada<strong>del</strong>la legalità.Il primo intervento è stato <strong>del</strong> prof. ClaudioMocchegiani Carpano, docente a Napoli, referente<strong>del</strong> ministero dei Beni e Attività culturali.Svolgendo il suo tema (“L’archeologo subacqueo:gli inizi e le problematiche di questa nuovaspecialità in Italia”) Mocchegiani Carpano hapresentato un compendio degli oltre trent’anni“di iniziative, di lavoro e di aspettative” di unarcheologo qual egli è, che è stato forse il primonel nostro Paese a imparare a immergersi e adapplicare la sua cultura specifica nella ricerca inambienti sommersi; e che allo stesso tempo èriuscito a organizzare e guidare la collaborazionedei tanti sub amatori i rinvenimenti casuali daparte dei quali sono la base da cui partono lamaggior parte <strong>del</strong>le campagne ufficiali.La sala <strong>del</strong>la Fortezza <strong>del</strong> Mare <strong>del</strong>l’Isola Palmaria.HDS NOTIZIE N. 32 - Gennaio 2005 - pag. 6


Il tavolo dei relatori: da sin.Lamberto Ferri Ricchi, FolcoQuilici, Federico de Strobel, Claudio Mocchegiani, GianPiero Martino, Orlando Pandolfi.È stata quindi la volta di Gian Piero Martino,responsabile <strong>del</strong> Nucleo di ArcheologiaSubacquea <strong>del</strong>la Soprintendenza ai BeniArcheologici <strong>del</strong>la Liguria, che ha rievocato un<strong>passato</strong> di incomprensioni, di reciproche diffidenze,di scontri, a volte, tra archeologi e sub, esottolineato la sempre più efficace sinergia chesi è andata sviluppando negli ultimi anni.Una tematica che è stata vivacemente ripresa con“archeologia subacquea tra volontariato e ricercaufficiale” da Lamberto Ferri Ricchi, geologo checon le sue ricerche, effettuate in particolare nelleacque interne <strong>del</strong> Lazio, ha dato un contributonotevole alle scoperte sulle culture preistorichema che si è spesso scontrato con gli archeologiufficiali. L’avventura <strong>del</strong>l’archeologia è un temaIn piedi, Lamberto Ferri Ricchi, geologo, che ha affrontatoil tema <strong>del</strong>la archeologia subacquea tra volontariato ericerca ufficiale. Seduto al tavolo dei relatori Folco Quilici.stimolante per i romanzieri, non solo per i documentaristi.Purché l’autore abbia l’accortezza el’abilità di costruire la sua storia tutta inventatasu una base rigorosamente scientifica. Lo haaffermato Folco Quilici, portando a sostegno<strong>del</strong>la sua tesi I serpenti di Melqart, un libro che èil quarto capitolo di una serie di romanzi diarcheologia subacquea tra fantasy e reality i cuiprotagonisti – Marco Arnei e Sarah Morasky –sono archeologi e oceanauti.Il primo dei due HDS Italia Annual Award 2004 èstato assegnato al Centro Carabinieri Subacquei<strong>del</strong>l’Arma “per il costante e professionale impegnoprofuso al fianco <strong>del</strong>le soprintendenze e degliarcheologi subacquei per la tutela e la valorizzazione<strong>del</strong>lo straordinario patrimonio culturalesommerso nei mari d’Italia”.Il comandante <strong>del</strong> Centro, tenente colonnelloLuigi Grisòli, ha aperto la sessione pomeridiana<strong>del</strong> IX Convegno tenendo una conferenza per illustrarel’origine el’operatività deisubacquei<strong>del</strong>l’Arma, che si èdotata per la primavolta di militarispecializzati nel1953, quando dodicicarabinieri ealtrettanti uomini<strong>del</strong>la Guardia diFinanza parteciparonoal secondocorso sommozzatoridei Vigili <strong>del</strong>Fuoco creato l’annoprecedente dallaIl prof. Claudio MocchegianiCarpano, docente a Napoli, referente<strong>del</strong> ministero dei Beni eAttività culturali.MOVM Luigi Ferraro. L’attuale assetto ordinativo<strong>del</strong> servizio risale però agli anni 1964-1965: dall’Ufficio dei Servizi Aereo e Navale <strong>del</strong> ComandoGenerale <strong>del</strong>l’Arma dipende il Centro Subacqueiche ha sede a Genova, e che è articolato neiNuclei di Messina, Cagliari e Trieste con la motovedettaCC S001; nei Nuclei di Napoli, Roma eTaranto, con la motovedetta CC S002, in unNucleo Comando e nel I e II Nucleo Operativoche, con la Sezione Addestramento, dispongono<strong>del</strong>la motovedetta CC S003.Oltre alle motovedette d’altura classe “S” - diappoggio per le operazioni di ricerca subacqueain alto fondale – i Carabinieri Subacquei possonocontare su 8 Elicotteri (distaccati dai NEC inrelazione alle esigenze), 5 sistemi filoguidatiHDS NOTIZIE N. 32 - Gennaio 2005 - pag. 7


Orlando Pandolfi, presidente <strong>del</strong>laFondazione Marenostrum che ha ospitatoil convegno presso la Fortezza <strong>del</strong>Mare.“Pluto” perricerca elocalizzazionedi oggettifino a 300metri di profondità,sistemifiloguidati“ROV” perricerca elocalizzazionedi oggettifino a 150 msotto lasuperficie.Tra i compitid’istituto deiCarabinieriSubacquei,quelli propri <strong>del</strong>la polizia giudiziaria: ricerca erecupero nelle acque marine e interne di corpi direato, armi, munizioni, stupefacenti, cadaveri,relitti e qualsiasi altro materiale che in taleambiente sia stato occultato o disperso. Maanche ispezioni e ricognizioni di relitti, localizzazionee tutela di reperti archeologici, soccorsoin occasione di alluvioni e allagamenti, concorsonel rilevamento <strong>del</strong> grado di inquinamento <strong>del</strong>leacque, prelevamento di campioni biologici econcorso nelle ricerche subacquee di interessescientifico, persino assistenza nelle competizionisportive. Tra le principali operazioni a tutela<strong>del</strong> patrimonio archeologico subacqueo, negli annitra il 1970 e il 2004, i Carabinieri hanno effettuatocirca 1.500 interventi. Cominciamo dal più famoso,elenchiamo i più importanti: nel 1970 sullecosta di Reggio Calabria il recupero di due statuegreche <strong>del</strong> V secolo a.C., i celeberrimi “bronzidi Riace” scoperti casualmente dall’archeosubamatoriale Stefano Mariottini e da questi segnalatialla Soprintendenza che chiese l’interventodei Carabinieri; dal 1982 al 1989, campagnaarcheologica sul relitto <strong>del</strong> Pozzino, nel golfo diBaratti, sul litorale livornese; nel 1992, aBrindisi, ritrovamento e recupero di arti e frammentidi statue bronzee di epoca romana <strong>del</strong> IVsecolo a.C.; nel 1994, nelle acque <strong>del</strong>l’isolaGallinara, nel savonese, rinvenimento di una naveoneraria di epoca romana; nel 1994 a Lerici, LaSpezia, rinvenimento di resti di colonne di epocaromana; nel 1994 a Varazze, ancora Savona, rinvenimento<strong>del</strong> “leudo <strong>del</strong> mercante”, imbarcazionerisalente a epoca post-rinascimentale. Nel1998, a S. Archittu di Cuglieri (OR) rinvenimento<strong>del</strong>le mura <strong>del</strong>l’antica città di Corpus, risalentiall’epoca punico – romana; nel 2000, a CalaGadir, Pantelleria, rinvenimento <strong>del</strong> relitto di unanave oneraria punica risalente al II secolo a.C.;nel 2003, ad Alberga, scoperta di una grossa naveoneraria romana <strong>del</strong> I secolo a.C. adagiata su diun fondale di circa 50 m., considerata attualmentedal punto di vista archeologico il più importantee completo relitto <strong>del</strong> Mediterraneo; nel2003/2004, nelle acque di Piombino, ricerche <strong>del</strong>relitto “Perrelli” e recupero urgente di materialearcheologico a rischio di saccheggio; infine nel2003/2004, Cala <strong>del</strong> Barbiere, Punta Ala, sul litoraledi Grosseto, campagna archeologica in unbacino di notevole importanza scientifica.La grande importanza, anche economica, <strong>del</strong>lavoro compiuto da istituti e da privati cittadiniin campo archeologico subacqueo, “una risorsaper lo sviluppo <strong>del</strong> territorio” è stata posta inrisalto dall’intervento conclusivo <strong>del</strong> IXConvegno, quello di Orlando Pandolfi, presidente<strong>del</strong>la Onlus “Fondazione Marenostrum”, cheamministra la Fortezza <strong>del</strong> Mare <strong>del</strong>l’isolaPalmaria e ha curato la logistica e la segreteria<strong>del</strong>la nostra manifestazione.Di particolare significato il secondo HDS –Italia Annual Award 2004, conferito alla memoriadi Nino Lamboglia. L’insigne archeologo,fondatore e direttore fino alla sua morte, avvenutanel 1977, <strong>del</strong>l’Istituto Internazionale diStudi Liguri, certamente non si fidò di affidarele ricerche sottomarine ai primissimi subacqueicon autorespiratore. Memorabili le sue acceseFolco Quilici consegna a Gian Piero Martino, responsabile<strong>del</strong> Nucleo di Archeologia Subacquea <strong>del</strong>laSoprintendenza ai Beni Archeologici <strong>del</strong>la Liguria, l’HDSIAnnual Award 2004, assegnato a Nino Lamboglia (allamemoria).HDS NOTIZIE N. 32 - Gennaio 2005 - pag. 8


Il tenente colonnello Luigi Grisoli, riceve dal comandanteRaimondo Bucher l’HDSI Annual Award 2004 assegnatoal Centro Carabinieri Subacquei <strong>del</strong>l’Arma.Alessandro Olschki, editore e subacqueo,durante il suo intervento.discussioni con Gianni Roghi, giornalista che futra i padri fondatori <strong>del</strong>le subacquea italiana. Macertamente l’archeologia dei fondali deve moltissimoa Nino Lamboglia, che nel lontano 1957creò il Centro Sperimentale di ArcheologiaSottomarina di Albenga, punto di riferimento perquesta giovane branca <strong>del</strong>la ricerca, trovando perquesto un posto d’onore tra i pionieri degli studisui siti sommersi. Nel pomeriggio i lavori sonocontinuati con interventi programmati, particolarmenteatteso quello di Raimondo Bucher, scopritore<strong>del</strong>la città sommersa di Baia, sito archeologicodi rilevante importanza presentato dalcomandante con un breve filmato, raccontandole sue lotte per la salvaguardia di questo importantepatrimonio archeologico sommerso. Gliinterventi si sono chiusi con un appello diAlessandro Olschki, il quale dopo aver ricordatocome il suo primo interesse subacqueo, alla finedegli anni ’50, sia stato proprio legato all’archeologia,ha chiesto di prendere in considerazioneuna revisione <strong>del</strong>la legge archeologica terrestre,oggiapplicataanche nelcaso direpertiarcheologicisubacquei:questaleggeinfattiimponeche i repertivenganoconservatinel museoterritorialmente più vicino al luogo <strong>del</strong> ritrovamento,ma se questo può avere un senso per iritrovamenti effettuati in scavi terrestri, non neha nel caso di materiale ritrovato in un relittonaufragato, in quanto il luogo <strong>del</strong> naufragio ècasuale e non corrisponde generalmente al luogodi provenienza e di origine dei manufatti: questocomporta che capolavori quali i Bronzi di Riace,Olschki li porta come esempio, siano esposti inCalabria senza avere nulla a che fare con la civiltàdi quella regione, sarebbe più giusta quindi laloro collocazione in un grande museo dove anchegeograficamente il turismo fosse più presente.La stessa legge viene applicata con ritrovamentidi carichi di anfore, e Olschki chiede: che sensoha mettere 100 anfore di cui 10 vengono espostee 90 vengono messe nel sottosuolo <strong>del</strong> piccolomuseo territorialmente più vicino, quando questeanfore non esistono ad esempio nel museo diMilano, perché Milano geograficamente nonpoteva essere vicino a uno scavo subacqueo?Infine la premiazione dei vincitori di “Un film perun museo”, concorso per filmati e video, storici enon, promosso annualmente da HDS, Italia.Dopo il passaggio in battello dall’isola Palmariaa Porto Venere, l’intensa giornata si è conclusapresso la calata Doria con la dimostrazione deipalombari sportivi di HDS, Italia, assistiti dalClub Subacqueo Artiglio che ha messo a disposizionela sua bella imbarcazione per effettuarele immersioni con le attrezzature storiche.Il palombaro HDSI Gianluca Minguzzi, assistito dalla suaguida Matteo Tagliapietra, si appresta a scendere in mare(foto Michele Guarnieri).La realizzazione <strong>del</strong> convegno è stata possibileanche grazie al cospicuo contributo di SKIRAEDITORE di Milano (www.skira.net) che desideriamoringraziare su questo nostro editoriale.HDS NOTIZIE N. 32 - Gennaio 2005 - pag. 9


UN FILM PER UN MUSEO“Filmiamo oggi la storia di domani” - 4° Concorso cinevideosubSi è conclusa la IV edizione <strong>del</strong> Concorso “Unfilm per il Museo” che ha visto una buona partecipazionedi autori con video di ottima fattura.L’avvento dei computer e dei sistemi di editingnon lineari hanno dato un notevole impulso aivideoamatori innalzando di molto la qualità <strong>del</strong>leopere.Sì è cercato comunque di premiare non solo latecnica <strong>del</strong> montaggio e la qualità <strong>del</strong>le riprese,ma anche la creatività e l’originalità <strong>del</strong> tema.I vincitori <strong>del</strong> Trofeo HDSI ITALIA - 2004Fulvia e Pierluigi Bortoletto con la loro“Rapsodia in blu” hanno coniugato con maestria<strong>del</strong>le bellissime immagini subacquee con perfettosincronismo sulle note dall’omonima opera diBernstein Gerswing.Molto apprezzato il video “Oman” di MarcoCostantini vincitore <strong>del</strong>la “Categoria altri mari”che ha documentato un suo viaggio nello stato<strong>del</strong>l’Oman.Pierluigi Bortoletto, vincitore con la moglie Fulvia<strong>del</strong> Trofeo HDSI 2004 con il filmato “Rapsodia inblu”.Degni di una Menzione speciale altre opere prima fra tutte “Il buio blu” di Sergio Loppel che raccontal’avvicinarsi all’attività subacquea di un non vedente. Immagini di grande effetto nel video“Il tesoro sommerso <strong>del</strong>l’isla <strong>del</strong> coco” di Giambattista Isabella che ci accompagna nei fondali diquesta isola antico covo di pirati sperduta nell’oceano Pacifico.Andrea Manenti e Ivan Vania raccontano con “Il palombaro Luciano” la storia di un palombaroItaliano che lavorò al recupero di relitti nel mare <strong>del</strong>la Normandia.Non sono stati assegnati i premi per la Categoria storica e Mediterraneo per mancanza di concorrenti.Ci auguriamo che nel prossimo anno la partecipazione sia più numerosa, certi che sarà graditoagli autori sapere che le loro opere, indipendentemente dall’avere o meno ottenuto un riconoscimento,passeranno alla storia conservate nel “Museo Nazionale <strong>del</strong>le attività subacquee”.I componenti <strong>del</strong>la giuria:PIERO MESCALCHINPresidente - Videoperatore subacqueoROBERTO ANTONIUTTIGiornalista RAI Regione VenetoENZO CICOGNANIFotografo e videoperatore subacqueoHDS NOTIZIE N. 32 - Gennaio 2005 - pag. 10

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