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evoluzione del fenomeno della droga in europa - EMCDDA

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RELAZIONE ANNUALE 2011: EVOLUZIONE DEL FENOMENO DELLA DROGA IN EUROPARELAZIONEANNUALE2011EVOLUZIONE DEL FENOMENO DELLA DROGAIN EUROPAISSN 1609- 6169IT


Relazioneannuale2011EVOLUZIONE DEL FENOMENO DELLA DROGAIN EUROPA


AvvertenzaQuesta pubblicazione <strong>del</strong>l’Osservatorio europeo <strong>del</strong>le droghe e <strong>del</strong>le tossicodipendenze (OEDT) è protettada copyright. L’OEDT decl<strong>in</strong>a ogni responsabilità, reale o presunta, per l’uso che venga fatto <strong>del</strong>le<strong>in</strong>formazioni contenute nel presente documento. Il contenuto <strong>del</strong>la presente pubblicazione non rispecchianecessariamente il parere ufficiale dei partner <strong>del</strong>l’OEDT, degli Stati membri <strong>del</strong>l’UE o di qualsiasiistituzione o agenzia <strong>del</strong>l’Unione europea.Numerose altre <strong>in</strong>formazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa(http://<strong>europa</strong>.eu).Europe Direct è un servizio a vostra disposizione per aiutarvi a trovare le risposte ai vostri <strong>in</strong>terrogativisull’Unione europeaNumero verde unico (*):00 800 6 7 8 9 10 11(*) Alcuni gestori di telefonia mobile non consentono l’accesso ai numeri 00 800 o non ne accettano la gratuità.La presente relazione è disponibile <strong>in</strong> bulgaro, spagnolo, ceco, danese, tedesco, estone, greco, <strong>in</strong>glese,francese, italiano, lettone, lituano, ungherese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno,f<strong>in</strong>landese, svedese e norvegese. Tutte le traduzioni sono state effettuate dal Centro di traduzione degliorganismi <strong>del</strong>l’Unione europea.Una scheda catalografica figura alla f<strong>in</strong>e <strong>del</strong> volume.Lussemburgo: Ufficio <strong>del</strong>le pubblicazioni <strong>del</strong>l’Unione europea, 2011ISBN 978-92-9168-476-2doi:10.2810/45032© Osservatorio europeo <strong>del</strong>le droghe e <strong>del</strong>le tossicodipendenze, 2011La riproduzione è autorizzata con citazione <strong>del</strong>la fonte.Pr<strong>in</strong>ted <strong>in</strong> LuxembourgStampato su carta sbiancata senza cloroCais do Sodré, 1249-289 Lisbona, PortogalloTel. +351 211210200 • Fax +351 218131711<strong>in</strong>fo@emcdda.<strong>europa</strong>.eu • www.emcdda.<strong>europa</strong>.eu


IndicePremessa 5R<strong>in</strong>graziamenti 7Introduzione 9Commento: Il consumo attuale di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa —Un quadro d’<strong>in</strong>sieme 13Capitolo 1: Politiche e leggiSviluppi politici <strong>in</strong>ternazionali e nell’UE • Strategie nazionali• Spesa pubblica • Legislazione nazionale • Ricerca 20Capitolo 2: La risposta ai problemi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa:panoramicaPrevenzione • Trattamento • Re<strong>in</strong>serimento sociale • Riduzione <strong>del</strong> danno• Assicurazione <strong>del</strong>la qualità • Applicazione <strong>del</strong>la legge sulla <strong>droga</strong> e reaticontro la legge sulle sostanze stupefacenti • Interventi sul piano socialee sanitario nelle carceri 29Capitolo 3: CannabisOfferta e disponibilità • Prevalenza e mo<strong>del</strong>li di consumo • Trattamento 44Capitolo 4: Anfetam<strong>in</strong>e, ecstasy, sostanze alluc<strong>in</strong>ogene,GHB e chetam<strong>in</strong>aOfferta e disponibilità • Prevalenza e mo<strong>del</strong>li di consumo• Interventi <strong>in</strong> ambienti ricreativi • Trattamento 55Capitolo 5: Coca<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a crackOfferta e disponibilità • Prevalenza e mo<strong>del</strong>li di consumo• Conseguenze per la salute • Consumo problematico e domandadi trattamento • Trattamento e riduzione <strong>del</strong> danno 68Capitolo 6: Consumo di oppioidi e assunzione di <strong>droga</strong>per via parenteraleOfferta e disponibilità • Consumo problematico di oppioidi• Consumo di stupefacenti per via parenterale • Trattamento 78Capitolo 7: Malattie <strong>in</strong>fettive e decessi correlati alla <strong>droga</strong>Malattie <strong>in</strong>fettive • Reazione alle malattie <strong>in</strong>fettive• Mortalità e decessi • Riduzione dei decessi 89Capitolo 8: Nuove droghe e tendenze emergentiAzione <strong>in</strong> merito alle nuove droghe • Mefedrone • Altre sostanze• Droghe «legali»• Controllo <strong>del</strong>la vendita di nuove droghe 101Riferimenti bibliografici 1083


PremessaQuest’anno ricorre il 50º anniversario <strong>del</strong>la firma,presso le Nazioni Unite, <strong>del</strong>la convenzione unica suglistupefacenti, una pietra miliare <strong>del</strong> sistema <strong>in</strong>ternazionaledi controllo <strong>del</strong>le droghe. Nel presentare la valutazioneannuale <strong>del</strong>la situazione <strong>del</strong> problema <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong>Europa è impossibile non essere colpiti dall’andamento diquesto <strong>fenomeno</strong> negli ultimi c<strong>in</strong>quant’anni. I complessiproblemi correlati al consumo di stupefacenti a cuiassistiamo oggi <strong>in</strong> Europa riflettono numerosi fattorie non esistono <strong>in</strong> una dimensione di isolamento socialeo geografico. La relazione riconosce tale dato di fatto,oltre alla necessità di considerare sviluppi culturalie tendenze globali di più ampio respiro. Tutti questielementi possono <strong>in</strong>fatti avere implicazioni profonde peri mo<strong>del</strong>li di consumo di <strong>droga</strong> e i danni associati chedobbiamo affrontare. Le attuali difficoltà economichesperimentate da numerosi paesi europei sono parte<strong>in</strong>tegrante <strong>del</strong> contesto <strong>del</strong>la nostra relazione. Il loro<strong>in</strong>flusso è già percepibile, come dimostrato dalle sempremaggiori difficoltà nel reperimento di fondi per i servizi.I progressi nel campo <strong>del</strong>la tecnologia <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>formazionehanno trasformato quasi tutti gli aspetti <strong>del</strong>la vitamoderna. Pertanto, non sorprende osservare ora il loroimpatto sul <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>. Concretamente,questa <strong>in</strong>fluenza si manifesta non solo nelle modalitàdi commercializzazione e vendita <strong>del</strong>le sostanzestupefacenti, ma anche nell’<strong>in</strong>troduzione di nuoveopportunità di prevenzione e trattamento. Il contestopiù <strong>in</strong>tegrato <strong>in</strong> cui viviamo è sfruttato <strong>in</strong> misura semprecrescente dalla crim<strong>in</strong>alità organizzata, per cui le drogherappresentano solo un tipo tra gli altri di beni illegali.Anche a questo proposito è importante considerare laprospettiva globale, poiché le implicazioni <strong>del</strong> consumodi stupefacenti <strong>in</strong> Europa non si fermano ai nostri conf<strong>in</strong>i.Basti pensare al modo <strong>in</strong> cui i risultati <strong>del</strong>l’impegno<strong>del</strong>l’UE a sostegno <strong>del</strong>lo sviluppo sociale nei paesi limitrofisono messi a repentaglio dai cambiamenti di rotta <strong>del</strong>traffico di <strong>droga</strong>, che compromette la crescita di istituzionidemocratiche fragili e alimenta pratiche corrotte.È importante rilevare che la presente relazione è ilfrutto di un’opera di collaborazione. In questa sede,desideriamo r<strong>in</strong>graziare tutti coloro che hanno contribuitoalla sua realizzazione. In particolare, ricordiamol’impegno e il duro lavoro dei nostri partner nell’ambito<strong>del</strong>la rete dei punti focali nazionali Reitox e degli esperti<strong>del</strong>le diverse parti d’Europa, che grazie al loro contributoanalitico hanno reso la relazione possibile. Siamo <strong>in</strong>oltrericonoscenti ad altre agenzie europee e <strong>in</strong>ternazionaliper le analisi che ci hanno fornito. Il nostro lavoro,tuttavia, non consiste solo nel riunire le <strong>in</strong>formazioniricevute, ma anche nell’esam<strong>in</strong>are <strong>in</strong> modo approfonditoe <strong>in</strong>dipendente il <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa. A talescopo, dobbiamo <strong>in</strong>terpretare dati spesso imperfetti.L’approccio <strong>del</strong>l’OEDT all’analisi è al contempo cautoe comprensivo di molteplici <strong>in</strong>dicatori. Le conclusioniderivate da un <strong>in</strong>sieme di dati devono essere comprovatetramite un confronto con altre fonti di <strong>in</strong>formazione; nonfacciamo ammenda <strong>del</strong>l’approccio conservatore adottatonell’<strong>in</strong>terpretazione <strong>in</strong> presenza di <strong>in</strong>formazioni scarse.Ciò detto, la qualità, la quantità e la comparabilità <strong>del</strong>le<strong>in</strong>formazioni disponibili sulla situazione <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong>Europa cont<strong>in</strong>uano a crescere. Questo è <strong>in</strong> sé un risultatoreale e testimonia <strong>del</strong> valore <strong>del</strong>la cooperazione e <strong>del</strong>leazioni coord<strong>in</strong>ate nell’ambito <strong>del</strong>l’Unione europea.Inf<strong>in</strong>e, la presente relazione annuale non dovrebbeessere letta come un documento a sé stante, ma comeparte <strong>in</strong>tegrante <strong>del</strong>la nostra esaustiva documentazione<strong>in</strong>formativa annuale. I dati su cui si basa l’analisi e lenumerose osservazioni metodologiche sono reperibil<strong>in</strong>el bollett<strong>in</strong>o statistico di accompagnamento. Nellepubblicazioni più specifiche correlate alla relazione cisi sofferma <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong> modo particolareggiato su costoe f<strong>in</strong>anziamenti <strong>del</strong> trattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenza,l<strong>in</strong>ee guida sull’erogazione <strong>del</strong>la terapia, mercato <strong>del</strong>lacannabis e mortalità complessiva attribuibile al consumodi sostanze stupefacenti. Informazioni specifiche perpaese sono contenute nelle relazioni nazionali dettagliatee nelle panoramiche nazionali disponibili onl<strong>in</strong>e. Ladocumentazione è concepita per essere accessibile allettore comune, con l’obiettivo strategico di rivolgersial pubblico dest<strong>in</strong>atario <strong>del</strong>la nostra politica, edè sufficientemente dettagliata da rispondere alle esigenzedi ricercatori, studenti e scienziati. A presc<strong>in</strong>dere dallaprospettiva <strong>del</strong> lettore, auspichiamo che il nostro lavorocontribuisca alla comprensione <strong>del</strong>la situazione <strong>del</strong><strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa. Tale comprensione nonsolo rientra nella nostra missione ma è anche, riteniamo,un requisito essenziale ai f<strong>in</strong>i <strong>del</strong>lo sviluppo di politichee risposte efficaci <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>.João GoulãoPresidente <strong>del</strong> consiglio di amm<strong>in</strong>istrazione <strong>del</strong>l’OEDTWolfgang GötzDirettore <strong>del</strong>l’OEDT5


R<strong>in</strong>graziamentiL’OEDT desidera r<strong>in</strong>graziare per il loro contributo alla pubblicazione <strong>del</strong>la relazione:• i capi dei punti focali nazionali Reitox e il loro personale;• i servizi che <strong>in</strong> ogni Stato membro si sono occupati <strong>del</strong>la raccolta dei dati da usare per la relazione;• i membri <strong>del</strong> consiglio di amm<strong>in</strong>istrazione e <strong>del</strong> comitato scientifico <strong>del</strong>l’OEDT;• il Parlamento europeo, il Consiglio <strong>del</strong>l’Unione europea — <strong>in</strong> particolare il gruppo orizzontale «Droga» — e laCommissione europea;• il Centro europeo per la prevenzione e il controllo <strong>del</strong>le malattie (ECDC), l’Agenzia europea per i medic<strong>in</strong>ali (EMA)e l’Europol;• il gruppo Pompidou <strong>del</strong> Consiglio d’Europa, l’Ufficio <strong>del</strong>le Nazioni Unite contro la <strong>droga</strong> e il crim<strong>in</strong>e, l’Organo<strong>in</strong>ternazionale di controllo degli stupefacenti, l’Ufficio regionale <strong>del</strong>l’OMS per l’Europa, l’Interpol, l’Organizzazionemondiale <strong>del</strong>le dogane, il Controlled Substances and Tobacco Directorate of Health Canada, l’US Substance Abuseand Mental Health Services Adm<strong>in</strong>istration, lo studio «Health Behaviour <strong>in</strong> School-aged Children», il progetto ESPADe il Consiglio svedese di <strong>in</strong>formazione su alcol ed altre droghe (CAN);• il Centro di traduzione degli organismi <strong>del</strong>l’Unione europea e l’Ufficio <strong>del</strong>le pubblicazioni <strong>del</strong>l’Unione europea.Punti focali nazionali ReitoxReitox è la rete <strong>in</strong>formativa europea sulle droghe e sulle tossicodipendenze. La rete è costituita da punti focali nazionali dislocat<strong>in</strong>egli Stati membri <strong>del</strong>l’Unione europea, <strong>in</strong> Norvegia, nei paesi candidati all’adesione e presso la Commissione europea. I puntifocali, di cui sono responsabili i relativi governi, sono le autorità nazionali che forniscono all’OEDT <strong>in</strong>formazioni relative alledroghe.I recapiti per contattare i punti focali nazionali sono disponibili sul sito web <strong>del</strong>l’OEDT.7


IntroduzioneQuesta relazione annuale si basa sulle <strong>in</strong>formazionifornite all’OEDT dagli Stati membri <strong>del</strong>l’Unione europea,dai paesi candidati Croazia e Turchia e dalla Norvegia.I dati statistici menzionati si riferiscono al 2009 (oall’ultimo anno disponibile). I grafici e le tabelle contenut<strong>in</strong>ella presente relazione possono riferirsi a un grupporistretto di paesi <strong>del</strong>l’UE: la selezione può essere fatta <strong>in</strong>base ai paesi sui quali sono disponibili <strong>in</strong>formazioni per ilperiodo di riferimento o per evidenziare alcune tendenze.L’analisi <strong>del</strong>le tendenze si basa solamente su quei paesiche forniscono dati sufficienti per descrivere i cambiamentiavvenuti durante il periodo <strong>in</strong>dicato. I dati relativi al 2008possono sostituire i valori mancanti <strong>del</strong> 2009 nell’analisi<strong>del</strong>le tendenze dei dati sul mercato <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>; per l’analisidi altre tendenze, i dati mancanti possono essere <strong>in</strong>terpolati.Di seguito vengono presentate le <strong>in</strong>formazioni sul contestoe una serie di avvertimenti che dovrebbero essere tenutipresenti nella lettura <strong>del</strong>la relazione annuale.Accesso alla relazione annuale e alle fontidi dati <strong>in</strong> InternetLa relazione annuale è disponibile <strong>in</strong> 22 l<strong>in</strong>gue e puòessere scaricata dal sito Internet <strong>del</strong>l’OEDT. La versioneelettronica contiene i collegamenti a tutte le fonti onl<strong>in</strong>ecitate nella relazione annuale.Le seguenti risorse sono disponibili solo <strong>in</strong> Internet.Il bollett<strong>in</strong>o statistico 2011 contiene l’<strong>in</strong>sieme completo<strong>del</strong>le tabelle sulle quali è basata l’analisi statisticacontenuta nella relazione annuale. Esso fornisce <strong>in</strong>oltre<strong>in</strong>formazioni particolareggiate sulla metodologiautilizzata, nonché circa 100 ulteriori grafici statistici.Le relazioni nazionali dei punti focali Reitox fornisconouna descrizione e un’analisi dettagliata <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la<strong>droga</strong> <strong>in</strong> ciascun paese.Le panoramiche dei paesi presentano una s<strong>in</strong>tesi degliaspetti pr<strong>in</strong>cipali riguardanti la situazione <strong>del</strong>le droghe perciascun paese.Dati su offerta e disponibilità di stupefacentiLe <strong>in</strong>formazioni sistematiche e di rout<strong>in</strong>e necessarie perdescrivere i mercati clandest<strong>in</strong>i e il traffico di stupefacentisono ancora <strong>in</strong>sufficienti. Le stime relative alla produzionedi ero<strong>in</strong>a, coca<strong>in</strong>a e cannabis provengono da stime<strong>del</strong>le coltivazioni, che a loro volta si basano su attivitàdi rilevamento sul campo (campionamento <strong>in</strong> loco) e sufotografie aeree o satellitari. Queste stime presentanoalcuni limiti importanti connessi, ad esempio, allevariazioni dei dati sulla produzione o alla difficoltà dimonitorare le colture come la cannabis, che possonoessere coltivate <strong>in</strong> <strong>in</strong>terni o che non sono limitate ad areegeografiche specifiche.I sequestri di <strong>droga</strong> sono spesso considerati un <strong>in</strong>dicatore<strong>in</strong>diretto <strong>del</strong>l’offerta, <strong>del</strong>le rotte di transito e <strong>del</strong>ladisponibilità di sostanze stupefacenti; sono un <strong>in</strong>dicatorepiù diretto <strong>del</strong>le attività di applicazione <strong>del</strong>la leggesugli stupefacenti (ad esempio priorità, risorse, strategie)e riflettono <strong>in</strong>oltre sia le prassi relative alla segnalazionesia la vulnerabilità dei trafficanti. Per comprenderei mercati <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> al dettaglio possono essereesam<strong>in</strong>ati anche i dati sulla purezza o sulla potenzae i prezzi al dettaglio <strong>del</strong>le droghe illegali. I prezzi aldettaglio <strong>del</strong>le sostanze riferiti all’OEDT rispecchianoil prezzo praticato all’utente. L’andamento dei prezziè regolato <strong>in</strong> base all’<strong>in</strong>flazione a livello nazionale. Lerelazioni sulla purezza o sulla potenza provenienti dallamaggior parte dei paesi sono basate su un campionedi tutte le droghe sequestrate, e non è generalmentepossibile mettere <strong>in</strong> relazione i dati riferiti con un livellospecifico <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>. Per quanto riguardala purezza o la potenza e i prezzi al dettaglio, le analisisi basano sulla media o sulla modalità riferita oppure,<strong>in</strong> loro assenza, sul prezzo <strong>in</strong>termedio. La disponibilitàdi dati sui prezzi e sulla purezza può essere limitata <strong>in</strong>alcuni paesi, e potrebbero esservi problemi di affidabilitàe di comparabilità.L’OEDT raccoglie dati nazionali sui sequestri, sullapurezza e sui prezzi al dettaglio <strong>del</strong>le sostanzestupefacenti <strong>in</strong> Europa. Altri dati sull’offerta di stupefacentiprovengono dai sistemi <strong>in</strong>formativi <strong>del</strong>l’UNODCe dalle sue analisi, che vengono <strong>in</strong>tegrate conulteriori <strong>in</strong>formazioni <strong>del</strong>l’Europol. Le <strong>in</strong>formazioni suiprecursori <strong>del</strong>le sostanze stupefacenti provengono dallaCommissione europea, che raccoglie i dati sui sequestridi queste sostanze nell’UE, e dall’INCB, che partecipaa <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong>ternazionali di prevenzione <strong>del</strong>la diversionedei precursori chimici utilizzati per la produzione disostanze illecite.Poiché <strong>in</strong> molte parti <strong>del</strong> mondo non esistono sistemi<strong>in</strong>formativi sofisticati sull’offerta di <strong>droga</strong>, le stime9


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europae i dati riferiti devono essere <strong>in</strong>terpretati con cautela, purrappresentando le migliori stime disponibili.Prevalenza <strong>del</strong>l’uso di sostanze stupefacenti sulla basedi <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte sulla popolazione generaleIl consumo di stupefacenti presso la popolazionegenerale o nelle scuole può essere misurato con <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>irappresentative. Queste permettono di stimare lapercentuale <strong>del</strong>la popolazione che dichiara di aver fattouso di certe sostanze <strong>in</strong> determ<strong>in</strong>ati periodi di tempo.Inoltre, offrono <strong>in</strong>formazioni contestuali utili sui mo<strong>del</strong>lidi consumo, sulle caratteristiche socio-demografichedei consumatori, sulla percezione dei rischi e sulladisponibilità <strong>del</strong>le sostanze.L’OEDT, <strong>in</strong> stretta collaborazione con gli esperti nazionali,ha elaborato un <strong>in</strong>sieme di punti fondamentali comunida utilizzare nelle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i tra gli adulti (il cosiddetto«Questionario europeo», EMQ), che vengono attualmenteimpiegati nella maggior parte degli Stati membri<strong>del</strong>l’Unione europea. Nonostante ciò, cont<strong>in</strong>uano a essercidisparità da paese a paese sia nella metodologiaadottata sia nell’anno <strong>del</strong>la raccolta dei dati. Lepiccole differenze tra paesi dovrebbero pertanto essere<strong>in</strong>terpretate con cautela.La realizzazione di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i comporta costi elevati,e soltanto pochi paesi decidono di raccogliere<strong>in</strong>formazioni ogni anno, optando numerosi per effettuaretali ricerche a <strong>in</strong>tervalli di 2-4 anni. I dati riferiti <strong>in</strong>questa relazione provengono dalle più recenti <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>idisponibili per ciascun paese, che nella maggior partedei casi risalgono agli anni tra il 2006 e il 2009. I dati diprevalenza per il Regno Unito si riferiscono all’Inghilterrae al Galles, tranne qualora diversamente <strong>in</strong>dicato,sebbene siano disponibili anche dati separati per laScozia e l’Irlanda <strong>del</strong> Nord.Delle tre unità temporali di misurazione <strong>del</strong> consumo distupefacenti utilizzate per riferire i dati <strong>del</strong>le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i,la prevalenza una tantum (il consumo di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> unmomento qualsiasi <strong>del</strong>la vita) è quella più ampia. Questaunità di misura non riflette la situazione attuale <strong>del</strong>consumo di stupefacenti tra gli adulti, ma dà <strong>in</strong>dicazioniutili sui mo<strong>del</strong>li di consumo e sull’<strong>in</strong>cidenza. Per gli adulti,le fasce di età standard considerate dall’OEDT sono15-64 anni (tutti gli adulti) e 15-34 anni (giovani adulti).I paesi che usano limiti di età superiori o <strong>in</strong>feriori diversi<strong>in</strong>cludono: Danimarca (16), Germania (18), Ungheria (18),Malta (18), Svezia (16) e Regno Unito (16-59). L’attenzioneè concentrata sugli <strong>in</strong>tervalli temporali <strong>del</strong>l’ultimo annoe <strong>del</strong>l’ultimo mese, cioè sul consumo negli ultimi 12mesi o negli ultimi 30 giorni prima <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e (perulteriori <strong>in</strong>formazioni, consultare il sito web <strong>del</strong>l’OEDT).Per gli studenti <strong>del</strong>le scuole il consumo una tantum e laprevalenza nell’ultimo anno sono simili, poiché il consumodi droghe illegali prima dei 15 anni è raro.Il progetto di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e europea nelle scuole sul consumodi alcol e altre droghe (ESPAD) impiega metodi e strumentistandardizzati per misurare il consumo di <strong>droga</strong> e dialcol tra campioni rappresentativi di studenti <strong>del</strong>le scuoleche compiono il 16º anno d’età durante l’anno solare.Nel 2007, i dati sono stati raccolti <strong>in</strong> 35 paesi, compresi25 Stati membri <strong>del</strong>l’UE, Norvegia e Croazia. I risultati<strong>del</strong>la qu<strong>in</strong>ta sessione di raccolta dati, condotta nel 2011con la partecipazione di 23 dei 27 Stati membri <strong>in</strong>siemea Croazia e Norvegia, saranno pubblicati nel 2012.L’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e «Health behaviour <strong>in</strong> school-aged children»(HBSC) è uno studio collaborativo <strong>del</strong>l’OMS che esam<strong>in</strong>alo stato di salute e gli stili di vita dei giovani <strong>in</strong> età scolaree, a partire dal 2001, ha <strong>in</strong>cluso domande sul consumodi cannabis tra gli studenti di 15 anni. La terza sessionedi questa <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e corredata di domande sul consumo dicannabis è stata condotta nel periodo 2009/10 con lapartecipazione di 23 dei 27 Stati membri <strong>del</strong>l’EU <strong>in</strong>siemea Croazia e Norvegia.Domanda di trattamentoNelle relazioni sulla domanda di trattamento, l’espressione«nuovi pazienti» <strong>in</strong>dica le persone che hanno <strong>in</strong>iziatoun trattamento per la prima volta, mentre l’espressione«tutti i pazienti» <strong>in</strong>dica tutte le persone che <strong>in</strong>iziano unacura durante l’anno solare. I dati non tengono conto deipazienti che seguono una terapia cont<strong>in</strong>ua dall’<strong>in</strong>izio<strong>del</strong>l’anno. Se è <strong>in</strong>dicata la percentuale <strong>del</strong>le domandedi trattamento per una determ<strong>in</strong>ata <strong>droga</strong> primaria, ildenom<strong>in</strong>atore è dato dal numero di casi per i quali la<strong>droga</strong> primaria è nota.InterventiLe <strong>in</strong>formazioni sulla disponibilità e sull’erogazione didiversi <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong> Europa si basano generalmente sulgiudizio <strong>in</strong>formato di esperti nazionali, raccolto attraversoquestionari strutturati. Tuttavia, per alcuni <strong>in</strong>dicatori, sonodisponibili anche i dati sul monitoraggio quantitativo.10


CommentoIl consumo attuale di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa: un quadro d’<strong>in</strong>siemeLa situazione <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> prospettivaPer molti versi, la relazione di quest’anno presentanumerosi aspetti contrastanti. Da un lato, il consumo di<strong>droga</strong> sembra essere relativamente stabile <strong>in</strong> Europa.I livelli di prevalenza, pur rimanendo nel complessoelevati <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i storici, non sono <strong>in</strong> crescita. E <strong>in</strong> alcunearee importanti, quali il consumo di cannabis da partedei giovani, si osservano segnali positivi. D’altro canto,destano preoccupazione gli sviluppi nel mercato <strong>del</strong>ledroghe s<strong>in</strong>tetiche e, più <strong>in</strong> generale, le modalità diutilizzo di una più ampia gamma di sostanze da partedei consumatori di <strong>droga</strong>. La poliassunzione, compresala comb<strong>in</strong>azione di sostanze illegali con alcol e, talvolta,con medic<strong>in</strong>ali e sostanze non controllate, è diventatail mo<strong>del</strong>lo dom<strong>in</strong>ante di consumo di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa.Questa situazione rappresenta una sfida per le politicheeuropee <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> e le relative risposte. Nellamaggior parte degli Stati membri manca ancora unquadro politico completo per affrontare il problema<strong>del</strong> consumo <strong>del</strong>le sostanze psicoattive, e i servizi dierogazione <strong>del</strong> trattamento devono adattare le proprieprassi per soddisfare le esigenze dei pazienti conproblemi correlati al consumo di diversi tipi di sostanze.Analogamente, al f<strong>in</strong>e di orientare e valutare l’impatto<strong>del</strong>le misure di riduzione <strong>del</strong>l’offerta di <strong>droga</strong> occorretenere debitamente conto <strong>del</strong> mercato complessivo <strong>del</strong>lesostanze psicoattive. In assenza di una prospettiva diampio respiro, i risultati raggiunti nell’affrontare i problemicorrelati a una <strong>droga</strong> particolare possono sp<strong>in</strong>gerei consumatori a fare uso di altre sostanze. La presenterelazione illustra con numerosi esempi come il mercato<strong>del</strong>le sostanze stupefacenti illegali <strong>in</strong> Europa sia d<strong>in</strong>amico,<strong>in</strong>novativo e rapido nell’adattarsi sia alle opportunità siaalle misure di controllo.Il mo<strong>del</strong>lo europeo sotto esameL’Europa ha, <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di standard globali, un approccioben sviluppato, maturo e che si può def<strong>in</strong>ire relativamenteefficace per rispondere al consumo di <strong>droga</strong> illegale.A livello <strong>del</strong>l’Unione europea, tale approccio si articolanell’attuale strategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> e nel relativopiano d’azione, che rappresenta un esempio unico dicooperazione a lungo term<strong>in</strong>e e di scambio di conoscenzesu scala transnazionale. I risultati <strong>del</strong>la più recentestrategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’UE sono attualmentesotto esame. La maggior parte degli Stati membri disponeora di strategie <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> relativamente coerentie ben sviluppate che, <strong>in</strong> larga misura, rispecchiano unmo<strong>del</strong>lo comune. Nonostante questi sviluppi positivi e unaumento complessivo <strong>del</strong>l’erogazione di servizi per lepersone che hanno problemi di <strong>droga</strong>, esistono tuttoramarcate differenze tra i vari paesi, <strong>in</strong> particolare rispettoagli <strong>in</strong>vestimenti <strong>in</strong> <strong>in</strong>terventi di riduzione <strong>del</strong>la domanda.Affrontare queste divergenze sarà una sfida importanteper le future politiche <strong>del</strong>l’UE <strong>in</strong> quest’area.Il mo<strong>del</strong>lo europeo appare caratterizzato da unbilanciamento pragmatico degli obiettivi di riduzione<strong>del</strong>l’offerta e <strong>del</strong>la domanda di <strong>droga</strong> e dalriconoscimento <strong>del</strong>l’importanza dei diritti umani e <strong>del</strong>lasicurezza <strong>del</strong>la comunità. Questo approccio consentedi <strong>in</strong>traprendere azioni concertate e di cooperarenell’applicazione <strong>del</strong>la legge e negli sforzi di controllo<strong>del</strong>le frontiere per limitare l’offerta di <strong>droga</strong>, comeillustrato dagli attuali programmi che prendono di mira lerotte d’importazione <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a dall’Afghanistan, il trafficodi coca<strong>in</strong>a tramite l’Atlantico e l’Africa occidentale e laproduzione di droghe s<strong>in</strong>tetiche. Inoltre, permette sviluppi<strong>in</strong>novativi nel campo <strong>del</strong> trattamento e <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>danno. Un esempio a questo proposito è il trattamentoassistito con ero<strong>in</strong>a, che sta riscuotendo un crescente<strong>in</strong>teresse presso alcuni paesi europei ed è sottoposto a unnuovo esame da parte <strong>del</strong>l’OEDT.Possibilità di un aumento <strong>del</strong> rischio di epidemialocalizzata di HIV tra i consumatori di <strong>droga</strong> per viaparenteraleIn seguito alla riduzione <strong>del</strong>la diffusione globale <strong>del</strong>l’HIVnell’Unione europea, l’enfasi posta sulla prevenzione<strong>del</strong>l’HIV come obiettivo primario di salute pubblicaè diventata meno evidente. Tuttavia, l’analisi di quest’annoevidenzia la prospettiva preoccupante che il rischiopotenziale di nuove epidemie localizzate di HIV sia <strong>in</strong>13


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europacrescita. La crisi economica che <strong>in</strong>teressa numerosi paesieuropei potrebbe rendere le comunità più vulnerabililimitando, al contempo, la capacità degli Stati membri difornire risposte adeguate. Le prove storiche sono chiare:se esistono le condizioni, le <strong>in</strong>fezioni da HIV correlateal consumo di <strong>droga</strong> possono diffondersi rapidamenteall’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>le comunità vulnerabili. Inoltre, i risultatiraggiunti dall’Unione europea nella riduzione <strong>del</strong>ladiffusione <strong>del</strong>l’HIV associata al consumo di <strong>droga</strong> nonsono stati percepiti <strong>in</strong> molti dei paesi limitrofi, dovela trasmissione <strong>del</strong> virus, sia con assunzione per viaparenterale sia con rapporti sessuali non protetti, cont<strong>in</strong>uaa rappresentare un rilevante problema di salute pubblica.Recentemente, gli sviluppi politici ed economici hannoaccresciuto le migrazioni da queste regioni colpite versogli Stati membri <strong>del</strong>l’UE, il che potrebbe esercitare unamaggiore pressione sui servizi, già utilizzati al massimo<strong>del</strong>le loro possibilità.Preoccupa qu<strong>in</strong>di particolarmente la presenza <strong>in</strong> diversiStati membri <strong>del</strong>l’UE, compresi quelli che <strong>in</strong> precedenzanon hanno sperimentato epidemie significative di HIVcorrelato al consumo di <strong>droga</strong>, di condizioni che lirendono potenzialmente vulnerabili a problemi futuri.Nel 2011 la Grecia, un paese storicamente a bassaprevalenza, ha segnalato un’epidemia locale di HIV trai consumatori di <strong>droga</strong> per via parenterale; la situazioneè preoccupante altresì <strong>in</strong> alcuni Stati membri <strong>del</strong>l’Europaorientale, come dimostra l’<strong>in</strong>cremento <strong>del</strong>le percentualidi <strong>in</strong>fezione <strong>in</strong> Bulgaria. Il quadro appare meno positivoanche <strong>in</strong> alcuni paesi che avevano compiuto progress<strong>in</strong>ell’affrontare le epidemie di HIV/AIDS correlate alconsumo di <strong>droga</strong>. Ad esempio, negli ultimi anni Estoniae Lituania avevano fatto passi avanti nella lotta alle nuove<strong>in</strong>fezioni, ma tali risultati appaiono attualmente semprepiù fragili, poiché entrambi i paesi segnalano un recenteaumento <strong>del</strong>le <strong>in</strong>fezioni.Tendenze relative agli oppioidi: la necessitàdi comprendere le d<strong>in</strong>amiche <strong>del</strong> mercatoA livello <strong>in</strong>ternazionale, e particolarmente nell’Americasettentrionale, si registra una preoccupazione sempremaggiore riguardo alla disponibilità e all’abuso<strong>del</strong>le prescrizioni di oppioidi, per la maggior parteantidolorifici. La portata di questo <strong>fenomeno</strong> <strong>in</strong> Europaè difficilmente deducibile dai dati disponibili. Inoltre,è complicato fare confronti diretti tra l’Unione europeae altre parti <strong>del</strong> mondo, <strong>in</strong> gran parte a causa <strong>del</strong>ledifferenze significative nelle norme e nei mo<strong>del</strong>li relativialle prescrizioni. Al momento il consumo di oppioidis<strong>in</strong>tetici illegali <strong>in</strong> Europa sembra riguardare soprattuttoi farmaci sostitutivi <strong>in</strong> genere impiegati nel trattamento<strong>del</strong>la tossicodipendenza. Alcuni paesi nell’Europasettentrionale e centrale segnalano <strong>in</strong>oltre il consumodi fentanil, probabilmente prodotto <strong>in</strong> modo illegale aldi fuori <strong>del</strong>l’Unione europea. La comparsa di questasostanza suscita timori particolari. Nel complesso, datala situazione presente altrove, ci sono buone ragioniper migliorare la capacità di monitorare le tendenze<strong>del</strong>l’abuso di prodotti psicoattivi dest<strong>in</strong>ati a un usoesclusivamente terapeutico.Poiché gli oppioidi s<strong>in</strong>tetici sono utilizzati <strong>in</strong> modo illegalepr<strong>in</strong>cipalmente al posto <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a, le <strong>in</strong>formazionisul loro consumo possono consentire di comprendereil mercato globale di quest’ultima. Attualmente, unaquestione importante nel merito riguarda la portata<strong>del</strong>le conseguenze <strong>del</strong>le misure di riduzione <strong>del</strong>l’offertasulla disponibilità di ero<strong>in</strong>a nelle strade <strong>del</strong>l’Europa.La possibilità che gli <strong>in</strong>terventi per ridurre l’offertaconsentano di dim<strong>in</strong>uire la disponibilità di ero<strong>in</strong>a <strong>in</strong>Europa è sostenuta da <strong>in</strong>dicazioni secondo cui alcuni,ma non tutti, i paesi <strong>del</strong>l’UE hanno sperimentato unacarenza di ero<strong>in</strong>a alla f<strong>in</strong>e <strong>del</strong> 2010. Ciò potrebbe avereriguardato anche paesi non appartenenti all’UE, qualila Russia e la Svizzera. Una spiegazione alternativaproposta per questa apparente scarsità menzionavail recente deperimento dei papaveri <strong>in</strong> alcune parti<strong>del</strong>l’Afghanistan. Tuttavia, a uno sguardo più ravvic<strong>in</strong>ato,tale associazione è probabilmente fragile, sebbene altrieventi <strong>in</strong> Afghanistan e alcuni successi significativi <strong>del</strong>lacooperazione tra la Turchia e le forze di polizia <strong>del</strong>l’UEpossano avere svolto un ruolo. Nondimeno, qualsiasiproblema di offerta a breve term<strong>in</strong>e deve essere vistonel contesto <strong>del</strong> mercato a lungo term<strong>in</strong>e, relativamentestabile, <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a <strong>in</strong> Europa.A presc<strong>in</strong>dere dall’importanza <strong>del</strong>le <strong>in</strong>formazioni sulladisponibilità di ero<strong>in</strong>a per comprendere le d<strong>in</strong>amiche<strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> illegale <strong>in</strong> Europa, vale la penaosservare quanto sia difficile al momento esprimereosservazioni autorevoli sulla questione. Si stannocompiendo tentativi più sofisticati per migliorare ilconseguimento di questi risultati, sulla base <strong>del</strong>l’analisidei dati relativi alla produzione e al consumo. Tuttavia,per una serie di ragioni tecniche, occorre procederecon molta cautela prima di trarre conclusioni su questoargomento sensibile. Ad esempio, <strong>in</strong> gran parte d’Europamancano ancora <strong>in</strong>dicatori adeguati <strong>del</strong>la disponibilità sulmercato. Le stime sulla produzione di oppio <strong>in</strong> Afghanistansono spesso prese per dati di fatto, sebbene tali calcolirappresent<strong>in</strong>o, per molti versi, una sfida dal punto divista metodologico. Inoltre, i segnali che suggerisconola produzione di oppio <strong>in</strong> altri paesi <strong>del</strong>l’Asia sonoraramente presi <strong>in</strong> considerazione. Inf<strong>in</strong>e, i mo<strong>del</strong>li dei14


Commento: Il consumo attuale di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa — Un quadro d’<strong>in</strong>siemeflussi di ero<strong>in</strong>a <strong>in</strong>cludono spesso l’esistenza di «stock» dioppio o di ero<strong>in</strong>a immagazz<strong>in</strong>ati, nonostante le proveempiriche a sostegno di questa affermazione sianolimitate. Il chiarimento <strong>del</strong>la relazione tra produzione dioppio e disponibilità di ero<strong>in</strong>a è complicato ulteriormentedall’esistenza di rotte di traffico diverse verso i paesi<strong>del</strong>l’Unione europea e di sottomercati all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>l’UE,nonché dal ritardo significativo che si ritiene esista tra ilraccolto <strong>del</strong>l’oppio <strong>in</strong> Afghanistan e la sua comparsa sottoforma di ero<strong>in</strong>a venduta per strada <strong>in</strong> Europa.I decessi per overdose sono solo la punta <strong>del</strong>l’iceberg?La tipica vittima per overdose mortale <strong>in</strong> Europa è unuomo di età compresa tra i 35 e i 39 anni, con una lungastoria di problemi correlati al consumo di oppioidi allespalle. È noto che la partecipazione al trattamento <strong>del</strong>latossicodipendenza, <strong>in</strong> particolare alla terapia sostitutiva,riduce il rischio di overdose. Tuttavia, nonostante unradicale aumento <strong>del</strong>la disponibilità <strong>del</strong> trattamento nelcorso degli anni, <strong>in</strong> Europa il numero dei decessi peroverdose è rimasto stabile. La riduzione dei decessi peroverdose rappresenta pertanto una sfida importante peri servizi di trattamento <strong>del</strong>le tossicodipendenze <strong>in</strong> Europa.Attualmente, sono <strong>in</strong> fase di valutazione e sviluppoalcuni programmi <strong>in</strong>novativi <strong>in</strong> quest’area, spesso direttiagli eventi noti per essere particolarmente rischiosi peri consumatori di oppioidi, quali il rilascio dal carcereo l’<strong>in</strong>terruzione <strong>del</strong> trattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenza.Questi <strong>in</strong>terventi sono importanti ma affronteranno soloparte <strong>del</strong> problema. Secondo gli studi i decessi peroverdose potrebbero rappresentare una percentualecompresa tra un terzo e due terzi <strong>del</strong>la mortalità totaletra i consumatori problematici di sostanze stupefacenti.Tra le altre cause pr<strong>in</strong>cipali di decesso registrate trai consumatori di <strong>droga</strong> figurano AIDS, suicidio e trauma.Le implicazioni di questi dati, discusse <strong>in</strong> dettaglio <strong>in</strong> unapubblicazione allegata alla presente relazione, <strong>in</strong>dicano<strong>in</strong> modo netto l’elevato livello di mortalità <strong>in</strong> eccessoall’<strong>in</strong>terno di questa popolazione e il ruolo che possonosvolgere i servizi per ridurre i costi umani dei problemia lungo term<strong>in</strong>e correlati al consumo di <strong>droga</strong>.La bolla <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a è scoppiata?Nel corso <strong>del</strong>l’ultimo decennio, la coca<strong>in</strong>a si è affermatacome la sostanza stimolante utilizzata più comunemente <strong>in</strong>Europa, sebbene livelli di consumo elevati siano registratisoltanto <strong>in</strong> un ristretto numero di paesi. I commentatorihanno osservato che parte <strong>del</strong> richiamo esercitato daquesta sostanza viene dalla sua immag<strong>in</strong>e, poiché lacoca<strong>in</strong>a è spesso rappresentata come parte di uno stiledi vita benestante e alla moda. Tuttavia, la realtà <strong>del</strong>consumo regolare di coca<strong>in</strong>a è diversa. L’immag<strong>in</strong>e positivapotrebbe essere sempre più screditata dalla crescenteconsapevolezza riguardo all’entità dei problemi correlati alconsumo di coca<strong>in</strong>a, che si manifestano nell’aumento <strong>del</strong>leemergenze ospedaliere, dei decessi e <strong>del</strong>le domande ditrattamento correlate a questa sostanza. Il costo f<strong>in</strong>anziarioassociato al consumo regolare di coca<strong>in</strong>a potrebbeattualmente renderla meno appetibile nei paesi <strong>in</strong> cuil’austerità è all’ord<strong>in</strong>e <strong>del</strong> giorno. Analizzando i nuovi datiraccolti si è portati a chiedersi se la popolarità di questa<strong>droga</strong> abbia ora raggiunto il culm<strong>in</strong>e. Indag<strong>in</strong>i recentimostrano un certo calo <strong>del</strong> consumo nei paesi con i livellidi prevalenza più elevati, sebbene <strong>in</strong> altre zone il quadroappaia meno chiaro. Anche i dati sull’offerta danno aditoa equivoci. La quantità di coca<strong>in</strong>a sequestrata è calata <strong>in</strong>misura significativa dal 2006, e nel complesso sia il prezzosia la purezza <strong>del</strong>la sostanza sono dim<strong>in</strong>uiti. Tuttavia, <strong>in</strong>contrasto con il volume di sostanza confiscato, il numero deisequestri ha seguitato ad aumentare, e vi sono prove <strong>del</strong>fatto che i trafficanti cont<strong>in</strong>uano ad adattare le loro prassi <strong>in</strong>risposta agli sforzi di divieto. Inoltre, mentre ciò avviene, c’èil rischio che la sostanza si diffonda <strong>in</strong> nuove aree.MDMA al contrattaccoNegli ultimi anni, il mercato europeo <strong>del</strong>l’ecstasyha attraversato un periodo <strong>in</strong> cui la disponibilità dipasticche contenenti MDMA è diventata sempre piùrara. Generalmente, le pasticche di ecstasy vendute sulmercato illegale contenevano altre sostanze, spesso unapiperaz<strong>in</strong>a, con il risultato che alcuni degli acquirentiche pensavano di acquistare una sostanza stupefacenteillegale stavano <strong>in</strong> effetti comprando una sostanza noncontrollata. La scarsità di MDMA nelle pasticche diecstasy sembra essere stata legata a una carenza <strong>del</strong>precursore pr<strong>in</strong>cipale PMK, forse a seguito <strong>del</strong> successodegli sforzi di divieto. Tuttavia, i dati più recenti <strong>in</strong>dicanouna crescente disponibilità di MDMA, e <strong>in</strong> alcunerelazioni si segnala l’esistenza di pasticche a dosaggiomolto elevato e di polveri estremamente pure.Gli attuali metodi di produzione <strong>del</strong>l’MDMA appaionobasati sul safrolo o, <strong>in</strong> misura crescente, su sostanzechimiche importate, quali il PMK-glicidato e l’alfafenilacetoacetonitrile,strutturalmente simili, sebbene nonidentici, ai precursori controllati utilizzati f<strong>in</strong>ora. A questoproposito si può stabilire un parallelo con gli svilupp<strong>in</strong>ell’area <strong>del</strong>le droghe «legali» («legal highs»), <strong>in</strong> cuii prodotti non controllati sostituiscono quelli controllati.Tali sostanze chimiche vengono selezionate con dueobiettivi: la nuova sostanza non deve essere sottopostaai controlli esistenti e deve essere facilmente convertita<strong>in</strong> un precursore necessario per la s<strong>in</strong>tesi <strong>del</strong>l’MDMA.15


Commento: Il consumo attuale di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa — Un quadro d’<strong>in</strong>siemesempre crescente di sostanze <strong>in</strong> un mercato <strong>in</strong> rapidomutamento costituisce un problema comune. In taleriunione gli esperti hanno espresso consenso sul fattoche le sfide presentate dalle nuove sostanze stupefacentirichiedono un monitoraggio più proattivo <strong>del</strong> mercato e lacondivisione di <strong>in</strong>formazioni forensi, oltre al miglioramento<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dividuazione dei problemi di salute che nascono dalconsumo di queste sostanze.Previsioni per il futuro: nuovi prodotti e <strong>in</strong>terrelazionetrai mercatiLa maggior parte <strong>del</strong>le nuove sostanze psicoattivesegnalate al sistema di allarme rapido sono stimolantio cannab<strong>in</strong>oidi s<strong>in</strong>tetici, fatto che rispecchia ampiamentela situazione <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>le droghe illegali <strong>in</strong> Europa.È probabile che nuove sostanze di questo tipo cont<strong>in</strong>u<strong>in</strong>oa essere immesse sul mercato. Inoltre, sembra chei produttori stiano esplorando altre sostanze ad azionepsicoattiva che potrebbero attrarre i consumatori. A taleproposito si può fare riferimento a una letteratura ampiae accessibile. Inoltre, si teme che i risultati <strong>del</strong>la ricercafarmacologica possano essere sfruttati per produrremaggiori quantità <strong>del</strong>le nuove sostanze psicoattive<strong>in</strong> futuro.Le politiche elaborate <strong>in</strong> quest’area si sono concentratepr<strong>in</strong>cipalmente sullo stato giuridico <strong>del</strong>le nuove sostanze;tuttavia è altrettanto importante studiarle nel contesto<strong>del</strong> mercato globale <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>. A titolo di esempio,secondo le segnalazioni degli utenti il mefedrone (cfr. ilcapitolo 8) veniva venduto non solo <strong>in</strong> Internet ma ancheattraverso le stesse reti illegali di offerta utilizzate persostanze quali l’ecstasy e la coca<strong>in</strong>a. Inoltre, come detto<strong>in</strong> precedenza, le sostanze psicoattive non controllatepossono essere commercializzate sotto forma di pasticchedi ecstasy e vendute sul mercato illegale. Per contro,la sostanza controllata PMMA è stata <strong>in</strong>dividuata direcente <strong>in</strong> alcuni prodotti pubblicizzati come droghe«legali» («legal highs»). Nel complesso, gli sviluppi <strong>in</strong>quest’area appaiono preoccupanti poiché suggerisconoun’<strong>in</strong>terazione crescente tra le droghe «legali» e i mercati<strong>del</strong>la <strong>droga</strong> illegale.Cannabis: dilemmi strategiciLa cannabis rimane la <strong>droga</strong> illegale più popolare<strong>in</strong> Europa, ma anche quella su cui le op<strong>in</strong>ionie i comportamenti pubblici divergono maggiormente.Ciò si ev<strong>in</strong>ce anche dal recente studio Eurobarometrosui comportamenti dei giovani rispetto al consumo di<strong>droga</strong>, secondo cui le op<strong>in</strong>ioni sul divieto <strong>del</strong> consumodi cannabis erano più eterogenee rispetto a quelleriguardanti altre sostanze stupefacenti. A livelloglobale, le politiche relative alla cannabis non hanno unorientamento chiaro. Alcuni sviluppi strategici <strong>in</strong>teressantiriguardano ad esempio gli Stati Uniti e i Paesi Bassi.Negli Stati Uniti, si è verificato uno spostamento verso laliberalizzazione <strong>del</strong> consumo di foglie di cannabis a scopimedici <strong>in</strong> alcuni Stati. Nei Paesi Bassi, i responsabili <strong>del</strong>lapolitica sembrano attualmente assumere una posizionesempre più decisa nei confronti <strong>del</strong>la produzione <strong>in</strong>ternadi cannabis e <strong>del</strong>le norme operative applicate alle venditenei «coffee-shop».L’entità <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>fluenza dei cambiamenti politici sul consumodi cannabis è una questione molto dibattuta. Nei datipresentati <strong>in</strong> questa relazione non può essere r<strong>in</strong>tracciataalcuna associazione diretta tra i valori <strong>del</strong> consumorecente di questa sostanza e le modifiche apportateper aumentare o dim<strong>in</strong>uire le sanzioni applicabili per ilconsumo. Ciò suggerisce che siano <strong>in</strong> gioco meccanismipiù complessi. In term<strong>in</strong>i generali si può affermare che, nelcorso <strong>del</strong>l’ultimo decennio, le politiche europee <strong>in</strong> materiadi cannabis hanno tendenzialmente diretto gli sforzi diapplicazione <strong>del</strong>la legge verso i reati collegati al trafficoe all’offerta anziché al consumo <strong>del</strong>la sostanza. Una <strong>del</strong>leragioni sottese a tale approccio è la volontà di evitare lepossibili conseguenze negative di un contatto tra il sistema<strong>del</strong>la giustizia penale e ampie fasce di giovani, speciese il consumo di cannabis di questi ultimi è sperimentale.Tuttavia, i dati mostrano che il numero di reati correlati alconsumo di cannabis <strong>in</strong> Europa cont<strong>in</strong>ua a crescere, sullosfondo di un livello di prevalenza stabile o pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong> calo.Ciò evidenzia una possibile discrepanza tra gli obiettivi<strong>del</strong>la politica e la prassi. Spiegare questa osservazioneè difficile, ma una <strong>del</strong>le possibilità è che i dati rispecch<strong>in</strong>oun deciso effetto net-widen<strong>in</strong>g ovvero di allargamento<strong>del</strong>la sfera <strong>del</strong> controllo sociale, <strong>in</strong> cui l’adozione di unmaggior numero di sanzioni amm<strong>in</strong>istrative per il consumoaccresce la probabilità che siano applicate.Produzione <strong>in</strong>terna di cannabis: un problema <strong>in</strong> aumentoL’Europa rimane il più vasto mercato globale per la res<strong>in</strong>adi cannabis. Storicamente, il Marocco è il pr<strong>in</strong>cipale paeseproduttore <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>a consumata <strong>in</strong> Europa. Relazionirecenti, tuttavia, suggeriscono che la res<strong>in</strong>a di cannabisviene importata <strong>in</strong> misura sempre crescente da altri paesi,tra cui l’Afghanistan e il Libano. Tale tesi è sostenutadalle recenti <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i UNODC condotte sul campo, chesegnalano una produzione di res<strong>in</strong>a di cannabis su vastascala <strong>in</strong> Afghanistan. Le foglie di cannabis importatenell’Unione europea provengono soprattutto dai paesilimitrofi <strong>del</strong>la regione balcanica e, <strong>in</strong> misura m<strong>in</strong>ore, daalcuni paesi <strong>del</strong>l’Africa e <strong>del</strong>l’Asia. La maggior parte degli17


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaStati membri <strong>del</strong>l’UE segnala attualmente la coltivazione<strong>in</strong>terna di cannabis, un <strong>fenomeno</strong> apparentemente <strong>in</strong>crescita. Ciò si riflette nell’apertura di «grow shop»(canapai), specializzati <strong>in</strong> attrezzature per la coltivazione<strong>del</strong>la cannabis. La coltivazione <strong>in</strong>terna può essere su scalaridotta. Tuttavia, ci possono essere anche siti di produzioneimportanti gestiti da gruppi crim<strong>in</strong>ali organizzati. Unodegli effetti a catena prodotti è che alcuni paesi segnalanoora un <strong>in</strong>cremento di comportamenti violenti e di altri reatiassociati all’esistenza di siti per la produzione su vastascala. Gli sviluppi sul mercato europeo <strong>del</strong>la cannabissaranno analizzati dettagliatamente <strong>in</strong> uno dei prossimi«Insight» pubblicati dall’OEDT.L<strong>in</strong>ee guida, standard e condivisione <strong>del</strong>le prassi efficaciData la natura complessa e <strong>in</strong> rapido mutamento degliattuali problemi legati al consumo di <strong>droga</strong>, è importanteassicurare che i risultati <strong>del</strong>la ricerca e le conoscenzeacquisite dallo sviluppo positivo <strong>del</strong> servizio sianocondivisi il più ampiamente possibile. A tal f<strong>in</strong>e, sono stateavviate alcune <strong>in</strong>iziative europee per <strong>in</strong>dividuare e mettere<strong>in</strong> comune le buone prassi. Nel 2011, <strong>in</strong> collaborazionecon l’OEDT, la Commissione europea ha tenuto unaconferenza sull’<strong>in</strong>dividuazione degli standard m<strong>in</strong>imi diqualità e dei riferimenti per i programmi di riduzione <strong>del</strong>ladomanda. L’OEDT ha anche ampliato le proprie risorsebasate sul web per la diffusione di prassi comprovate.Va tuttavia osservato che la disponibilità di prove nonassicura che si passi automaticamente all’adozione di taliprassi. Ad esempio, per quanto riguarda il settore <strong>del</strong>laprevenzione <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>, nonostante esistano, <strong>in</strong> misuracrescente, prove affidabili <strong>del</strong>l’efficacia <strong>del</strong>le strategieselezionate e ambientali, queste figurano spesso tra gli<strong>in</strong>terventi meno comunemente adottati. Tuttavia, un puntodi partenza per l’adozione di buone prassi consiste nelcomprendere quali sono gli approcci che hanno prodottobenefici. Inoltre, poiché le <strong>in</strong>formazioni per guidarele scelte politiche si accumulano e vengono messea disposizione con maggiore tempestività, gli <strong>in</strong>vestimenti<strong>in</strong> approcci non sufficientemente comprovati diventerannopiù difficili da giustificare.18


Capitolo 1Politiche e leggiIntroduzioneIn vista <strong>del</strong> term<strong>in</strong>e <strong>del</strong>l’attuale strategia <strong>del</strong>l’UE <strong>in</strong>materia di <strong>droga</strong> nel 2012, il presente capitolo prende <strong>in</strong>esame lo sviluppo <strong>del</strong>l’approccio <strong>del</strong>l’UE alla politica <strong>in</strong>materia di <strong>droga</strong> nel corso degli ultimi 20 anni. Vengonoesam<strong>in</strong>ate le strategie adottate di recente da alcunipaesi non appartenenti all’UE per r<strong>in</strong>tracciare i segnalidi convergenza o le differenze rispetto all’approccioeuropeo. Inoltre, a livello europeo, si analizzanobrevemente le ultime strategie nazionali adottate <strong>in</strong>materia di <strong>droga</strong>.Una panoramica degli studi sulla spesa pubblica degliStati membri <strong>del</strong>l’UE, presentata di seguito, sottol<strong>in</strong>ea lediverse modalità di approccio all’argomento e la necessitàdi migliorare e armonizzare la raccolta di dati. Inoltre,<strong>in</strong> questo capitolo vengono esam<strong>in</strong>ate le modifiche <strong>del</strong>lesanzioni per detenzione di sostanze stupefacenti chesono state <strong>in</strong>trodotte nei paesi europei negli ultimi 10 annie i più recenti sviluppi nella ricerca correlata alla <strong>droga</strong>.Sviluppi politici <strong>in</strong>ternazionali e nell’UEIl percorso verso le nuove <strong>in</strong>iziative politiche <strong>in</strong> materiadi <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’UELo sviluppo <strong>del</strong> quadro <strong>del</strong>la nuova politica <strong>in</strong> materiadi <strong>droga</strong> ad opera <strong>del</strong>la Commissione europea sarà unodei primi documenti strategici di politica <strong>in</strong> materia di<strong>droga</strong> adottato ai sensi <strong>del</strong> trattato di Lisbona (cfr. OEDT,2010a). Il lavoro preparatorio <strong>in</strong>clude una valutazioneesterna f<strong>in</strong>ale <strong>del</strong>la strategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>2005-2012 <strong>del</strong>l’UE. Tale valutazione si baserà sui colloquicon le parti <strong>in</strong>teressate degli Stati membri, di paesiterzi e organizzazioni <strong>in</strong>ternazionali nonché sull’analisidi documenti strategici e relazioni sulle tendenze. Ilforum <strong>del</strong>la società civile sulla <strong>droga</strong> <strong>del</strong>la Commissioneeuropea apporterà il suo contributo con un documentodi s<strong>in</strong>tesi. Inoltre, i membri dei diversi gruppi politici<strong>del</strong> Parlamento europeo hanno organizzato riunionie dibattiti per discutere le politiche <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>attuali e future <strong>del</strong>l’UE. Tali discussioni e partecipazionidi diverso tipo contribuiranno, <strong>in</strong>sieme alla valutazione,allo sviluppo di una politica completa <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong><strong>del</strong>l’UE per il periodo successivo al 2012.Due decenni di politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’UEF<strong>in</strong> dai primi anni novanta, l’Unione europea ha adottatootto strategie sulla <strong>droga</strong> o piani d’azione (cfr. il grafico 1).Le variazioni nel contenuto dei documenti successiviriflettono lo sviluppo <strong>del</strong>l’approccio europeo alle sostanzestupefacenti. Le azioni mirate alla riduzione <strong>del</strong>l’offertae <strong>del</strong>la domanda di stupefacenti sono state <strong>in</strong>cluse neiprimi due programmi europei <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>. Ilconcetto di approccio <strong>in</strong>tegrato, che colleghi entrambigli elementi, ha fatto la sua prima comparsa nel piano1995-1999. La strategia adottata nel 2000 ha def<strong>in</strong>itol’approccio <strong>del</strong>l’UE <strong>in</strong>tegrato ed equilibrato al contempo,attribuendo pesi politici analoghi agli <strong>in</strong>terventi per lariduzione <strong>del</strong>la domanda e a quelli per la riduzione<strong>del</strong>l’offerta. Tale modifica si riflette nei titoli di questidocumenti strategici <strong>del</strong>l’UE, dove ai «piani per combattereGrafico 1: Sequenza storica dei documenti <strong>in</strong>erenti la politica europea sulle droghePiano europeo Piano europeo<strong>in</strong> materia <strong>in</strong> materiadi lotta contro di lotta controla <strong>droga</strong> la <strong>droga</strong>1990 1992Piano d’azione <strong>del</strong>l’UEper la lotta contro la <strong>droga</strong>1995-1999Strategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong><strong>del</strong>l’UE2000-2004Piano d’azione <strong>del</strong>l’UEper la lotta contro la <strong>droga</strong>2000-2004Strategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong><strong>del</strong>l’UE2005-2012Piano d’azione <strong>del</strong>l’UE<strong>in</strong> materia di lottacontro la <strong>droga</strong>2005-2008Piano d’azione <strong>del</strong>l’UE<strong>in</strong> materia di lottacontro la <strong>droga</strong>2009-201219901991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 201220


Capitolo 1: Politiche e leggila <strong>droga</strong>» hanno fatto seguito def<strong>in</strong>izioni connotate <strong>in</strong>maniera più neutrale, quali le «strategie <strong>in</strong> materia di<strong>droga</strong>» e i «piani d’azione». In term<strong>in</strong>i di contenuto, una<strong>del</strong>le modifiche più ovvie nel corso degli ultimi due decenniè stata l’<strong>in</strong>troduzione, a livello di documenti strategici <strong>in</strong>materia di <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’UE, degli obiettivi di riduzione <strong>del</strong>danno nell’ambito <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>la domanda.La valutazione <strong>del</strong>la politica non è stata menzionatanei primi due piani europei, poiché la priorità, agli <strong>in</strong>izidegli anni novanta, era quella di creare un sistema di<strong>in</strong>formazione affidabile sulle droghe. La valutazione<strong>del</strong>l’attuazione è stata <strong>in</strong>trodotta nel piano <strong>del</strong> 1995;tuttavia il consolidamento <strong>del</strong>la strategia <strong>in</strong> materia di<strong>droga</strong> come parte <strong>in</strong>tegrante <strong>del</strong>l’approccio <strong>del</strong>l’UEalle droghe è avvenuto solo nel 2000-2004. Da questoperiodo <strong>in</strong> poi, tutte le strategie <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>e i piani d’azione <strong>del</strong>l’UE sono stati oggetto di valutazionee i risultati sono stati utilizzati per orientare i successividocumenti strategici. Il nuovo quadro sulla politica <strong>in</strong>materia di <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’UE seguirà lo stesso pr<strong>in</strong>cipio e, perla prima volta, si baserà sulla valutazione esterna <strong>del</strong>lastrategia precedente.Prospettiva <strong>in</strong>ternazionaleAl di fuori <strong>del</strong>l’Unione europea, di recente sono statepubblicate alcune strategie nazionali o regionali,<strong>in</strong> particolare da Australia, Russia, Stati Unitie Organizzazione degli Stati americani (OSA) ( 1 ). L’esame<strong>del</strong> contenuto di questi documenti strategici rivela <strong>in</strong>che misura le caratteristiche <strong>del</strong>l’approccio <strong>del</strong>l’UE sonocondivise con gli altri paesi.La strategia di controllo <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> per il 2010 degliStati Uniti viene presentata come una nuova direzione<strong>del</strong>la politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>, <strong>in</strong> cui il consumo disostanze stupefacenti è visto pr<strong>in</strong>cipalmente come unaquestione di sanità pubblica e la domanda di <strong>droga</strong>è riconosciuta come la causa primaria <strong>del</strong> problema nelpaese. La strategia pone l’accento sulla prevenzione, sultrattamento e sul recupero dalla dipendenza e <strong>in</strong>vocal’<strong>in</strong>tegrazione <strong>del</strong> trattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenzanella medic<strong>in</strong>a formale, come avviene per altri disturbicronici. La strategia degli Stati Uniti si riflette nellastrategia emisferica sulla <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’OSA, dove ladipendenza da <strong>droga</strong> è descritta come una malattiacronica ricorrente che dovrebbe essere trattata come tale.La prima strategia russa sulla <strong>droga</strong> (2010-2020) si basasu un riconoscimento <strong>del</strong>la dimensione <strong>del</strong> problema,caratterizzato dalla crescita <strong>del</strong> consumo di sostanzestupefacenti illegali, con le relative conseguenze per ladiffusione <strong>del</strong>le malattie <strong>in</strong>fettive. L’OSA e le strategie russae statunitense evidenziano l’importanza di un approccioequilibrato. La strategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’Australia(2010-2015) si pone l’obiettivo più ampio tra i quattrodocumenti strategici, prendendo <strong>in</strong> considerazione tuttele sostanze psicoattive <strong>in</strong> grado di causare dipendenzae problemi di salute: alcol, tabacco, sostanze stupefacentiillegali e altri tipi di droghe. L’approccio generale diquesta strategia consiste nel ridurre il danno al m<strong>in</strong>imo.Un approccio alla riduzione <strong>del</strong>la domanda basato suprove, unito alla valutazione dei risultati, caratterizza lestrategie <strong>del</strong>l’OSA, <strong>del</strong>l’Australia e degli Stati Uniti. I paesiche adottano la strategia emisferica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>Tabella 1: Documenti sulla politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> nazionale recentemente adottatiPaeseNome <strong>del</strong> documento Arco di tempo Tema pr<strong>in</strong>cipale NotestrategicoRepubblica ceca Strategia 2010-2018 Droghe illegali Integrato da un piano d’azione 2010-2012Danimarca Piano d’azione Dal 2010 <strong>in</strong> poi Droghe illegaliItalia Piano di azione 2010-2013 Droghe illegali Integrato da un piano di progetto 2010Lettonia Programma 2011-2017 Droghe illegaliLituania Programma 2010-2016 Droghe illegali Integrato da piani di azione annualiLussemburgo Strategia e piano d’azione 2010-2014 Droghe illegali La strategia considera anche alcol, tabacco, medic<strong>in</strong>alie comportamenti che comportano dipendenzaPolonia Programma 2011-2016 Droghe illegaliPortogallo Piano d’azione 2009-2012 Droghe illegali Secondo piano d’azione ai sensi <strong>del</strong>la strategianazionale 2005-2012Romania Piano d’azione 2010-2012 Droghe illegali Secondo piano d’azione ai sensi <strong>del</strong>la strategianazionale 2005-2012Regno Unito Strategia Dal 2010 <strong>in</strong> poi Droghe illegali Sostituisce la strategia 2008-2018 adottata dalprecedente governoTurchia Piano d’azione 2010-2012 Droghe illegali,alcol e tabaccoFonti: Punti focali nazionali Reitox.Secondo piano d’azione ai sensi <strong>del</strong>la strategianazionale 2006-2012( 1 ) L’OSA è un’organizzazione regionale che riunisce tutti i 35 Stati <strong>in</strong>dipendenti <strong>del</strong>le Americhe, dove si trova il forum pr<strong>in</strong>cipale per la cooperazione<strong>in</strong>tergovernativa.21


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europasi impegnano a sottoporre i propri <strong>in</strong>terventi e politichenazionali a una valutazione <strong>in</strong>dipendente periodica.I 106 elementi <strong>del</strong>la strategia degli Stati Uniti devono essereriesam<strong>in</strong>ati e aggiornati annualmente, al f<strong>in</strong>e di soddisfaregli obiettivi <strong>del</strong>la strategia, che <strong>in</strong>cludono una riduzione<strong>del</strong> 15 % <strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong> consumo di <strong>droga</strong> trai ragazzi di età compresa tra 12 e 17 anni e una riduzione<strong>del</strong> 10 % tra i giovani adulti entro il 2015. I risultati <strong>del</strong>lastrategia australiana saranno valutati <strong>in</strong> base a tre criteri:perturbazione <strong>del</strong>l’offerta di sostanze stupefacenti illegali,consumo di <strong>droga</strong> e danno associato. La strategia russasottol<strong>in</strong>ea l’esigenza di un miglioramento <strong>del</strong> monitoraggioe degli strumenti per la raccolta dei dati, ma rifiutaesplicitamente la terapia sostitutiva per la dipendenzada oppioidi, un <strong>in</strong>tervento che nell’ambito <strong>del</strong>la strategia<strong>del</strong>l’UE viene visto come un fondamentale approccio basatosu prove. Va osservato <strong>in</strong>oltre che le campagne dei mezzidi comunicazione di massa ricorrono come componenti dientrambe le strategie russa e statunitense, sebbene la loroefficacia sia suffragata da prove molto limitate.Nel complesso, sembra esistere una certa convergenzaa livello <strong>in</strong>ternazionale riguardo alle strategie <strong>in</strong> materiadi <strong>droga</strong>. Mentre la prima strategia russa sulla <strong>droga</strong>,sebbene riconosca il problema e sottol<strong>in</strong>ei l’esigenza<strong>del</strong> monitoraggio, adotta una posizione ideologica noncondivisa dalle altre strategie, sia gli Stati Uniti sia l’OSAsembrano avvic<strong>in</strong>arsi al mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong>l’UE. L’approccioaustraliano, pur comprendendo molti degli elementi<strong>del</strong>la politica <strong>del</strong>l’UE, si dist<strong>in</strong>gue per l’ampia gamma disostanze che prende <strong>in</strong> considerazione.Strategie nazionali <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>Un elemento centrale <strong>del</strong> mo<strong>del</strong>lo di politica <strong>in</strong> materiadi <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’Europa è l’adozione di strategie <strong>in</strong> materiadi <strong>droga</strong> e piani d’azione nazionali; questi ultimi esistonoattualmente <strong>in</strong> quasi tutti i 30 paesi monitorati dall’OEDT.Nella maggior parte di tali paesi, l’ultimo documentostrategico <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> risale a meno di tre annifa. Questi documenti descrivono la situazione <strong>del</strong>la<strong>droga</strong> e gli obiettivi <strong>del</strong> governo nel merito, specificandole azioni da <strong>in</strong>traprendere e le parti responsabili per laloro attuazione. Spesso vengono presentati i criteri permisurare il successo di ogni azione; <strong>in</strong>oltre, con sempremaggiore frequenza, viene condotta una valutazionef<strong>in</strong>ale <strong>del</strong>la strategia o <strong>del</strong> piano d’azione.Nuovi sviluppiRecentemente undici paesi hanno adottato nuove strategie<strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> o piani d’azione nazionali (tabella 1),con tempi di attuazione che vanno dai tre ai nove anni.I documenti strategici di tre di questi paesi (Portogallo,Romania, Turchia) sono <strong>in</strong> s<strong>in</strong>cronia con la strategiaattuale <strong>del</strong>l’UE <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> (2005-2012). Sebbenetalvolta siano considerati anche l’alcol e il tabacco, lamaggior parte dei documenti strategici sulla <strong>droga</strong> siconcentra sulle sostanze stupefacenti illegali, e moltipaesi dispongono di piani d’azione nazionali separatiper l’alcol e il tabacco. Una <strong>del</strong>le poche eccezioni, unastrategia comb<strong>in</strong>ata per la lotta alla <strong>droga</strong> e all’alcolSviluppi <strong>del</strong>la politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>Il riequilibrio degli obiettivi <strong>del</strong>la politica <strong>in</strong> materia di<strong>droga</strong> <strong>in</strong> vista <strong>del</strong>la promozione <strong>del</strong> recupero è stato unosviluppo recente nel Regno Unito. I documenti strategicisuccessivi si sono concentrati sui risultati <strong>del</strong>la terapiae sul re<strong>in</strong>serimento sociale dei consumatori di sostanzestupefacenti ( 1 ) nonché sul fatto di rendere l’obiettivo<strong>del</strong> recupero un elemento fondamentale <strong>del</strong>la politica<strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> ( 2 ). Le politiche precedenti eranomirate pr<strong>in</strong>cipalmente ad aumentare il numero di personeaventi accesso al trattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenza, <strong>in</strong>particolare alla terapia sostitutiva per la dipendenza daoppioidi, mentre alcune <strong>del</strong>le nuove politiche si concentranomaggiormente sulla qualità <strong>del</strong> servizio. Resta da vederecome questi nuovi orientamenti strategici si tradurranno<strong>in</strong> trattamenti <strong>del</strong>la tossicodipendenza e servizi per ilre<strong>in</strong>serimento sociale. Inoltre, rimane aperta la questione dicapire se, per il futuro, ci si sta muovendo nella direzione di<strong>in</strong>trodurre modifiche più profonde nella politica <strong>in</strong> materiadi <strong>droga</strong>. Un riesame <strong>del</strong>le prove a sostegno <strong>del</strong> recuperoha riscontrato che alcuni fattori decisivi per condurreun’esistenza libera dalla <strong>droga</strong> e diventare un membroattivo <strong>del</strong>la comunità esulano dall’obiettivo <strong>del</strong>la politica<strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> e sono relative alle caratteristiche<strong>in</strong>dividuali e a politiche sociali di più ampio respiro (Beste al., 2010). Modificare queste ultime, specialmente se ciòrichiede risorse f<strong>in</strong>anziarie aggiuntive, può risultare difficileper i governi <strong>in</strong> un momento di tagli alla spesa pubblica.L’attuale politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> <strong>del</strong> Portogallo ha piùdi dieci anni, tuttavia ultimamente ha suscitato maggioreattenzione, <strong>in</strong> primo luogo da parte degli analisti <strong>del</strong>lapolitica sulla <strong>droga</strong> e dei gruppi di pressione, e poi anchedei governi <strong>in</strong> Europa e altrove. D’importanza centrale perla politica portoghese è la decrim<strong>in</strong>alizzazione <strong>del</strong> consumodi <strong>droga</strong> e il ruolo <strong>del</strong>le «commissioni per la dissuasioneall’abuso di sostanze stupefacenti» (CDT), gestite dalm<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Sanità (OEDT, 2011b). Questi organismivalutano la situazione dei consumatori di <strong>droga</strong> e hannoil potere di fornire sostegno o di imporre sanzioni. Nessunaltro paese ha ancora adottato questo mo<strong>del</strong>lo, tuttaviaun comitato istituito dal governo norvegese ha suggeritorecentemente lo sviluppo di tribunali <strong>in</strong>terdiscipl<strong>in</strong>ari diquesto genere nel paese.(1) Strategia <strong>del</strong> Regno Unito per il 2008.(2) Strategia scozzese per il 2008 e strategia <strong>del</strong> Regno Unito peril 2010.22


Capitolo 1: Politiche e leggida adottare <strong>in</strong> Irlanda, è stata posticipata a causa <strong>del</strong>leelezioni parlamentari agli <strong>in</strong>izi <strong>del</strong> 2011.Un ritardo nell’adozione di un nuovo documento strategico<strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>, <strong>in</strong> seguito a un cambio di governo,è stato segnalato anche dai Paesi Bassi ( 2 ), mentre ilgoverno ungherese recentemente eletto ha reso nota lasua <strong>in</strong>tenzione di sostituire la strategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>adottata l’anno precedente dal suo predecessore. Nel2011, quattro altri paesi (Germania, Estonia, Slovenia,Svezia) hanno segnalato nuovi documenti strategici <strong>in</strong>materia di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> corso di sviluppo e <strong>in</strong> proc<strong>in</strong>to diadozione, mentre la Norvegia ha prolungato il suo pianod’azione (2007-2010) f<strong>in</strong>o al 2012.Spesa pubblicaNegli ultimi dieci anni, <strong>in</strong> Europa la spesa pubblicariguardante tutti gli aspetti <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>è stata oggetto di analisi (OEDT, 2008c). La presentesezione esam<strong>in</strong>a le stime complete disponibili <strong>del</strong>la spesapubblica nazionale relativa alla <strong>droga</strong>. L’analisi si <strong>in</strong>centrasu due questioni pr<strong>in</strong>cipali associate alla spesa pubblica. Inprimo luogo, la percentuale di prodotto <strong>in</strong>terno lordo (PIL)dest<strong>in</strong>ata dai paesi al problema <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> e, <strong>in</strong> secondoluogo, come vengono divisi questi f<strong>in</strong>anziamenti tra i diversicampi di attività, con riguardo particolare alla divisione tragli <strong>in</strong>terventi a favore <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>l’offerta e quellia favore <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>la domanda.La quantità e la qualità <strong>del</strong>le <strong>in</strong>formazioni disponibili sullaspesa relativa alla <strong>droga</strong> variano <strong>in</strong> modo significativo trai diversi paesi. Gli studi esistenti riguardano diversi anni,utilizzano un’ampia gamma di metodologie e si riferisconoa paesi con diverse strutture <strong>del</strong> settore pubblico. Ledisparità tra i metodi di contabilità <strong>del</strong>le spese relativealla <strong>droga</strong> limitano <strong>in</strong> larga misura la portata dei confrontia livello nazionale. Alcuni dei f<strong>in</strong>anziamenti concessidal governo per la spesa relativa ad attività correlate alconsumo di sostanze stupefacenti sono identificati cometali nei bilanci nazionali («spesa classificata»). Tuttavia,spesso, l’<strong>in</strong>sieme <strong>del</strong>le spese relative alla <strong>droga</strong> nonè identificato («spesa non classificata»), e devono essereformulate stime <strong>in</strong> base ad approcci di mo<strong>del</strong>lazione.Nell’ultimo decennio, almeno 12 paesi hanno tentato diprodurre stime esaurienti di spese correlate alla <strong>droga</strong>(tabella 2). Tali paesi hanno riferito una spesa pubblicarelativa al problema <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> che va dallo 0,04 % allo0,48 % <strong>del</strong> PIL.Al pari di altri settori <strong>del</strong>la politica sociale, a manoa mano che i paesi si arricchiscono, la percentualedi PIL dest<strong>in</strong>ata dai governi alle attività correlate alconsumo di sostanze stupefacenti aumenta (OEDT, 2006;Prieto, 2010). In Belgio, Repubblica ceca, Germania,Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito, si ritieneche almeno lo 0,1 % <strong>del</strong> PIL sia dest<strong>in</strong>ato ai problemicorrelati al consumo di <strong>droga</strong>; <strong>in</strong> Francia, Lettonia (soloTabella 2: Stime <strong>del</strong>la spesa pubblica relativa alle droghePaese Anno Allocazione <strong>del</strong>la spesa pubblicarelativa alle droghe (%)Riduzione <strong>del</strong>ladomandaRiduzione <strong>del</strong>lafornituraPercentuale<strong>del</strong> PIL (%) ( 1 )Livello di amm<strong>in</strong>istrazioneBelgio 2004 43,4 56,2 0,10 Autorità federali, regionali, prov<strong>in</strong>ciali e municipaliRepubblica ceca ( 2 ) 2006 8,2 91,8 0,20 Amm<strong>in</strong>istrazione centrale, regionale e locale e previdenzasocialeFrancia 2005 51,6 48,4 0,07 Amm<strong>in</strong>istrazione centraleGermania 2006 35,0 65,0 0,22-0,26 Autorità federali, statali, locali e assicurazione socialeUngheria 2007 25,0 75,0 0,04 Amm<strong>in</strong>istrazione centraleLettonia ( 2 ) 2008 40,9 51,3 0,04 Amm<strong>in</strong>istrazione centrale e un programma localeLussemburgo 2009 43,0 57,0 0,10 Amm<strong>in</strong>istrazione centrale e previdenza socialePaesi Bassi 2003 25,0 75,0 0,46 Amm<strong>in</strong>istrazione centrale e localeSlovacchia 2006 30,0 70,0 0,05 Amm<strong>in</strong>istrazione centrale e previdenza socialeF<strong>in</strong>landia 2008 45,0 55,0 0,07 Amm<strong>in</strong>istrazione centrale e localeSvezia 2002 25,0 75,0 0,28 Settori pubblici non identificati (solo le agenzie co<strong>in</strong>volte)Regno Unito 2005/06 41,3 58,7 0,48 Amm<strong>in</strong>istrazione centrale e regionale( 1 ) A causa <strong>del</strong>le differenze tra paesi nella metodologia, nella qualità e nella completezza dei dati, i valori per la spesa pubblica relativa alle droghe come percentuale <strong>del</strong>prodotto <strong>in</strong>terno lordo (PIL) sono solo <strong>in</strong>dicativi e non devono essere considerati rappresentativi <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tera estensione <strong>del</strong>la spesa pubblica nazionale sul problema <strong>del</strong>ledroghe.( 2 ) Solo spesa classificata.NB: Cfr. la tabella PPP-10 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011 per una lista completa <strong>del</strong>le fonti.Fonti: Relazioni nazionali Reitox, Eurostat.( 2 ) Nel 2011 è stata presentata una nuova strategia al Parlamento nel formato di una «lettera sulla <strong>droga</strong>».23


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaspesa classificata), Ungheria e Slovacchia, la percentualevaria dallo 0,1 % allo 0,04 % <strong>del</strong> PIL. Tenendo conto<strong>del</strong>l’uso di metodologie diverse e <strong>del</strong>la varietà <strong>del</strong>livello di completezza, questi valori non si discostanoampiamente dalle stime per gli Stati Uniti (0,42 %) (Reuter,2006) e Australia (0,41 % <strong>del</strong> PIL) (Moore, 2008).Gli studi sulla spesa pubblica cercano <strong>in</strong>oltre di prevederela distribuzione dei f<strong>in</strong>anziamenti dest<strong>in</strong>ati alle diverseproblematiche correlate alla <strong>droga</strong>. Tuttavia, è necessarioessere cauti nell’effettuare confronti tra i paesi, poichéquesti potrebbero non applicare la stessa tipologia diclassificazione <strong>del</strong>la spesa. Tra i 12 paesi che presentanoprevisioni complete, le attività di riduzione <strong>del</strong>l’offerta,«applicazione <strong>del</strong>la legislazione» o «ord<strong>in</strong>e pubblicoe sicurezza» rappresentano tra il 48 % e il 92 % <strong>del</strong> totale.Gli elementi segnalati con maggiore frequenza sono statila spesa per giustizia, polizia, dogane e carceri.Le modalità di categorizzazione <strong>del</strong>le spese per lariduzione <strong>del</strong>la domanda variano <strong>in</strong> modo significativo<strong>in</strong> Europa. La spesa dest<strong>in</strong>ata a terapie, salute e sanitàrappresenta circa il 40 % o più <strong>del</strong> totale segnalato perBelgio, Francia e Lussemburgo. La spesa per la riduzione<strong>del</strong> danno, <strong>in</strong>dividuata da c<strong>in</strong>que paesi, va dallo 0,1 % al28,8 % <strong>del</strong>la spesa prevista correlata alla <strong>droga</strong>. Settepaesi hanno fornito dati sulla spesa per la prevenzione,con previsioni comprese tra l’1 % e il 12 % <strong>del</strong>la spesatotale per le problematiche correlate alla <strong>droga</strong>.Diversi paesi europei stanno già utilizzando i dati sullaspesa pubblica come uno strumento per pianificaree valutare l’adozione <strong>del</strong>le politiche <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>,mentre altri, come il Portogallo e la Slovacchia, riferisconol’esistenza di programmi a questo proposito. Tuttavia, losviluppo di un quadro europeo chiaro e completo <strong>del</strong>laspesa pubblica nazionale correlata alla <strong>droga</strong> resta unasfida. Attualmente, non esiste un consenso sulle modalitàdi previsione <strong>del</strong>le tipologie di spesa correlate alla <strong>droga</strong>.Al f<strong>in</strong>e di migliorare l’accuratezza e la compatibilità trai diversi paesi, sarà necessaria una mappatura completadegli organismi pubblici nonché l’armonizzazione deiconcetti e <strong>del</strong>le def<strong>in</strong>izioni.Legislazione nazionaleLa detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale:dieci anni di modifiche <strong>del</strong>le sanzioni <strong>in</strong> EuropaNegli ultimi dieci anni, 15 paesi europei hanno apportatomodifiche alle sanzioni previste per la detenzione disostanze stupefacenti. L’articolo 3, paragrafo 2, <strong>del</strong>laconvenzione <strong>del</strong>le Nazioni Unite <strong>del</strong> 1988 contro ilRecessione: conseguenze sugli <strong>in</strong>tervent<strong>in</strong>ell’area <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>La recessione economica che ha colpito l’Europa nel 2008ha avuto gravi ripercussioni sugli Stati membri <strong>del</strong>l’UE.Le sue conseguenze sui conti pubblici possono esseredi lunga durata e richiedono politiche mirate a ridurrei disavanzi e il debito di governo nella maggior parte deipaesi. La Commissione europea (2011) prevede che, nel2011, per la prima volta <strong>in</strong> dieci anni, nell’Unione europeala spesa pubblica (esclusi i pagamenti degli <strong>in</strong>teressi)dim<strong>in</strong>uirà <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i reali.I dati sulle allocazioni di bilancio per gli <strong>in</strong>terventi correlatialla <strong>droga</strong> sono stati raccolti dai punti focali nazionaliReitox al f<strong>in</strong>e di condurre una prima analisi <strong>del</strong>l’impatto<strong>del</strong>le misure di austerità sulla politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>.Dei 19 paesi che hanno fornito le <strong>in</strong>formazioni, 15 hannosegnalato riduzioni dei f<strong>in</strong>anziamenti disponibili peralcune aree <strong>del</strong>la politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> a partiredal 2008. Le dimensioni dei tagli hanno subito variazionisignificative, tuttavia, con riduzioni segnalate che varianodal 2 % al 44 %, a seconda <strong>del</strong> paese e <strong>del</strong>l’area politica.L’austerità fiscale sembra avere <strong>in</strong>fluito <strong>in</strong> modi diversi suvari settori <strong>del</strong>la politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>. Per le speseclassificate, le aree colpite più gravemente sono statela ricerca, la prevenzione, il re<strong>in</strong>serimento sociale e leattività organizzative. La maggior parte dei paesi sembraavere evitato tagli al bilancio dest<strong>in</strong>ato alle terapie,nonostante alcuni di essi segnal<strong>in</strong>o la riorganizzazioneo tagli nell’erogazione dei servizi. Inoltre sono state riferiteriduzioni dei f<strong>in</strong>anziamenti per i programmi correlati alconsumo di sostanze stupefacenti nelle carceri o attivitàdi applicazione <strong>del</strong>la legge. Per la maggior parte deipaesi non sono disponibili <strong>in</strong>formazioni sulle spese nonclassificate, che costituiscono la parte preponderante <strong>del</strong>lespese pubbliche correlate alla <strong>droga</strong>. Di conseguenza,possono scarseggiare le <strong>in</strong>formazioni sulle misure diausterità che <strong>in</strong>cidono su settori quali l’applicazione <strong>del</strong>lalegge, la giustizia o alcune aree relative all’erogazione <strong>del</strong>trattamento.traffico di <strong>droga</strong> illegale richiede che ogni Stato rendala detenzione di sostanze stupefacenti per consumopersonale un reato penale, sottoposto ai pr<strong>in</strong>cipicostituzionali e ai concetti base <strong>del</strong> sistema legale. InEuropa, si è agito <strong>in</strong> modi diversi. La detenzione disostanze stupefacenti per consumo personale può essereun reato penale o un reato non penale; nel caso didetenzione di cannabis possono essere applicate sanzion<strong>in</strong>on penali, mentre la detenzione di altre sostanzestupefacenti rimane un reato penale.Negli ultimi dieci anni si possono <strong>in</strong>dividuare tretipi generali di modifiche <strong>del</strong>le sanzioni: quelle chemodificano lo stato legale <strong>del</strong> reato (penale o nonpenale); quelle che modificano le categorie <strong>del</strong>le sostanze24


Capitolo 1: Politiche e leggistupefacenti, quando la categoria determ<strong>in</strong>a la sanzione,e quelle che modificano le dimensioni <strong>del</strong>la massimasanzione disponibile. La maggior parte dei paesi chehanno modificato le proprie sanzioni per la detenzionedi <strong>droga</strong> ha utilizzato una comb<strong>in</strong>azione di questi tipidi modifiche, il che rende complicata qualsiasi analisiconcisa.La modifica <strong>del</strong>lo stato giuridico <strong>del</strong> reato, comeè accaduto <strong>in</strong> Portogallo, Lussemburgo e Belgio, è statoforse il passo più significativo compiuto dai legislatori.Dal luglio 2001, <strong>in</strong> Portogallo la legge decrim<strong>in</strong>alizzala detenzione di tutte le sostanze stupefacenti per usopersonale. Ciò ha portato alla riduzione <strong>del</strong>la penamassima per la detenzione di piccoli quantitativi distupefacenti da tre mesi di carcere a una sanzioneamm<strong>in</strong>istrativa comm<strong>in</strong>ata dalle nuove «commissioni per ladissuasione dall’abuso di <strong>droga</strong>», che hanno privilegiatole soluzioni a tutela <strong>del</strong>la salute rispetto alle sanzionipunitive ( 3 ). In Lussemburgo, nel maggio 2001 si è stabilitodi considerare la detenzione di cannabis per consumopersonale come un reato dist<strong>in</strong>to con una punizionem<strong>in</strong>ore, che implica solo il pagamento di una multa per ilprimo reato, senza circostanze aggravanti. Al contempo,le sanzioni massime per il possesso personale di tuttele altre sostanze stupefacenti diverse dalla cannabissono state ridotte da tre anni a sei mesi di carcere. Unamodifica simile è stata <strong>in</strong>trodotta <strong>in</strong> Belgio nel maggio2003. In precedenza, il possesso di una piccola quantitàdi cannabis per consumo personale, senza circostanzeaggravanti, era passibile di condanna f<strong>in</strong>o a c<strong>in</strong>queanni di carcere, mentre attualmente si applica la prioritàdi procedimento m<strong>in</strong>ima, che consiste <strong>in</strong> una multa dapagare alla polizia.Anche <strong>in</strong> Estonia e <strong>in</strong> Slovenia sono stati fatti passi perla «decrim<strong>in</strong>alizzazione». In Estonia, prima <strong>del</strong> settembre2002, un secondo reato amm<strong>in</strong>istrativo per detenzionedi <strong>droga</strong> entro 12 mesi dal primo era considerato unreato penale punibile f<strong>in</strong>o a tre anni di carcere. Il nuovocodice penale ha elim<strong>in</strong>ato questa sanzione penale, percui il secondo reato è considerato alla stregua <strong>del</strong> primo,ovvero un’<strong>in</strong>frazione punibile con una sanzione pecuniariao con la detenzione amm<strong>in</strong>istrativa f<strong>in</strong>o a 30 giorni. InSlovenia, dal gennaio 2005 la legge sulle <strong>in</strong>frazioni e gliatti illeciti ha elim<strong>in</strong>ato le sanzioni detentive per tutte le<strong>in</strong>frazioni, tra cui la detenzione di sostanze stupefacentiper consumo personale. In questo modo, la sanzionemassima è stata ridotta da 30 giorni di carcere, o c<strong>in</strong>quegiorni per una quantità ridotta, a una multa.Senza cambiare lo stato giuridico <strong>del</strong> reato, sei paesihanno apportato modifiche alle diverse modalità dicategorizzazione <strong>del</strong>le sostanze stupefacenti, laddoveè la categoria a determ<strong>in</strong>are la sanzione. In Romania, lalegge <strong>del</strong> 2004 ha diviso le sostanze <strong>in</strong> sostanze ad altorischio e sostanze a rischio. La sanzione penale per lesostanze ad alto rischio cont<strong>in</strong>ua a essere la carcerazioneda due a c<strong>in</strong>que anni mentre le sostanze <strong>del</strong>la categoriaa rischio ora sono soggette a una pena m<strong>in</strong>ore, che vada sei mesi a due anni. In Bulgaria, il codice penale<strong>del</strong> 2006 ha <strong>in</strong>trodotto sanzioni specifiche per reat<strong>in</strong>on legati alla distribuzione, <strong>in</strong> particolare da uno a seianni di carcerazione per sostanze stupefacenti a rischioelevato (f<strong>in</strong>o a 10-15 anni) e f<strong>in</strong>o a c<strong>in</strong>que anni per quellea rischio (da tre a sei anni); il codice ha specificato,<strong>in</strong>oltre, che i reati m<strong>in</strong>ori sono punibili con una multa.Nella Repubblica ceca, dal gennaio 2010 il nuovo codicepenale applica una pena detentiva massima ridottaper la cannabis (un anno di carcere) rispetto a quellaapplicata nel caso di altre sostanze (pena di due anni,non modificata) per detenzione di sostanze stupefacentiper consumo personale di una quantità «superiore a unaquantità ridotta». Contrariamente a quanto sopra, allaf<strong>in</strong>e <strong>del</strong> 2006 l’Italia ha rimosso la dist<strong>in</strong>zione tra lesentenze <strong>in</strong> caso di droghe legali o illegali, aumentandoal contempo la durata massima <strong>del</strong>le sanzioniamm<strong>in</strong>istrative, quali la sospensione <strong>del</strong>la patente di guidaf<strong>in</strong>o a un anno per qualsiasi <strong>droga</strong> illegale. Nel RegnoUnito, la cannabis è stata riclassificata passando dallaclasse B alla classe C nel 2004, e le sanzioni massimeper la detenzione <strong>del</strong>la sostanza per uso personale sonopassate da c<strong>in</strong>que a due anni di carcere; <strong>in</strong>oltre sonostate pubblicate l<strong>in</strong>ee guida per la polizia nazionaleche esortano a non procedere all’arresto bensì a fornireun avvertimento <strong>in</strong>formale, qualora non fossero presenticircostanze aggravanti. Nel gennaio 2009, la cannabisè stata riclassificata passando dalla classe C alla classeB, e sono state riprist<strong>in</strong>ate ancora una volta le sanzionimassime di c<strong>in</strong>que anni di carcere. Le l<strong>in</strong>ee guidadest<strong>in</strong>ate alla polizia nazionale cont<strong>in</strong>uano a suggerire difornire un avvertimento <strong>in</strong>formale <strong>in</strong> caso di primo reato.Un terzo gruppo di paesi ha modificato le peneapplicabili <strong>in</strong> caso di detenzione di stupefacenti per usopersonale senza occuparsi <strong>del</strong>lo stato giuridico o deidanni relativi. Le pene per la detenzione di tutti i tipidi sostanze stupefacenti per uso personale sono statesemplicemente modificate <strong>in</strong> quattro paesi e, a tutti glieffetti, anche <strong>in</strong> Slovacchia tramite la ridef<strong>in</strong>izione <strong>del</strong>reato. In F<strong>in</strong>landia, nel 2001 una modifica <strong>del</strong> codicepenale ha ridotto la pena massima per i reati m<strong>in</strong>oricorrelati al consumo di narcotici da due anni a sei mesidi carcere, consentendo alla procura di comm<strong>in</strong>are unamulta nella maggior parte dei casi. In Grecia, nel 2003la pena massima per il consumo o la detenzione di piccoli( 3 ) Recentemente è stata pubblicata <strong>in</strong> Portogallo un’analisi dettagliata degli effetti <strong>del</strong>la decrim<strong>in</strong>alizzazione (Hughes e Stevens, 2010).25


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaquantitativi di sostanze stupefacenti per uso personale daparte di un consumatore non tossicodipendente è stataridotta da c<strong>in</strong>que anni a un anno di carcere. Questoreato non viene riportato sul casellario giudiziario senon è reiterato nel corso dei c<strong>in</strong>que anni successivi. InDanimarca, le l<strong>in</strong>ee guida per le procure, diffuse nelmaggio 2004, hanno stabilito che la prassi normale <strong>in</strong>caso di reati m<strong>in</strong>ori correlati alla detenzione di sostanzestupefacenti dovrebbe essere una multa. Nel 2007 ciòè stato stabilito per legge. In Francia, una legge <strong>del</strong>2007 ha ampliato la gamma <strong>del</strong>le possibili opzionigiudiziali per <strong>in</strong>cludere un «corso di sensibilizzazionesulla <strong>droga</strong>» diretto ai consumatori di <strong>droga</strong> occasionalie ai giovani. Il costo <strong>del</strong> corso deve essere sostenuto dachi ha commesso il reato. Nel 2005, una modifica <strong>del</strong>codice penale slovacco ha ampliato la def<strong>in</strong>izione di«detenzione per consumo personale» da una a tre dosi diqualsiasi sostanza illegale, lasciando tuttavia <strong>in</strong>alteratala pena massima. Gli autori di questi reati possonoessere condannati a due nuove pene: arresti domiciliaricon monitoraggio f<strong>in</strong>o a un anno o servizi socialmenteutili per la comunità da un m<strong>in</strong>imo di 40 a un massimodi 300 ore. La modifica ha <strong>in</strong>trodotto anche un nuovoreato di «detenzione di una maggiore quantità perconsumo personale», def<strong>in</strong>ita come un massimo di diecidosi, punibile con una condanna f<strong>in</strong>o a c<strong>in</strong>que anni. Inprecedenza, questo sarebbe stato considerato un reatodi traffico di stupefacenti punibile con una pena da duea otto anni di carcere.I motivi dei cambiamenti sono complessi e variano trai diversi paesi. Ad esempio, sono state modificate alcuneleggi per avere accesso ai tossicodipendenti (Portogallo),per semplificare le pene (Belgio, F<strong>in</strong>landia, Regno Unitonel 2004), per armonizzare le sanzioni applicabili <strong>in</strong>caso di <strong>in</strong>frazioni (Estonia, Slovenia) e per <strong>in</strong>dicare i livellidi danno (Bulgaria, Repubblica ceca, Francia, Italia,Lussemburgo, Romania, Regno Unito nel 2009).In term<strong>in</strong>i di tendenza generale europea riguardo allepene per la detenzione di sostanze stupefacenti per usopersonale, si potrebbe osservare che le pene sono stateridotte nella prima metà <strong>del</strong> decennio ma aumentate nelcorso <strong>del</strong>la seconda metà. Tuttavia, è più significativorilevare che, sebbene la maggior parte dei paesi abbiamantenuto la possibilità <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>carcerazione comepena (grafico 2), nessun paese ha <strong>in</strong>trodotto sanzionipenali o aumentato le condanne detentive nel corso <strong>del</strong>decennio. A questo proposito, <strong>in</strong> Europa vi sono segnalidi convergenza verso una riduzione <strong>del</strong>le pene per ladetenzione di sostanze stupefacenti per uso personale.Grafico 2: Sanzioni nelle legislazioni: possibilità di reclusione perpossesso di <strong>droga</strong> per consumo personale (reati m<strong>in</strong>ori)NB:Fonti:Ricerca correlata alla <strong>droga</strong>Reclusione possibile:per qualunque <strong>droga</strong>per droghe diversedalla cannabisReclusione non ammessaPer ulteriori <strong>in</strong>formazioni consultare la banca dati giuridicaeuropea sulle droghe (ELDD).Punti focali nazionali Reitox ed ELDD.Rafforzamento <strong>del</strong>la capacità di ricerca <strong>del</strong>l’UENegli ultimi anni, il rafforzamento <strong>del</strong>la capacità diricerca nel campo <strong>del</strong>le droghe è stato un punto all’ord<strong>in</strong>e<strong>del</strong> giorno per l’Europa. Nel 2010, si è svolto il primoscambio annuale sulla ricerca correlata alla <strong>droga</strong> <strong>del</strong>Consiglio, <strong>in</strong> occasione <strong>del</strong> quale la Commissione europeaha presentato una panoramica dei progetti di ricercaf<strong>in</strong>anziati dalla Commissione e ha sottol<strong>in</strong>eato il valoreaggiunto di tali <strong>in</strong>iziative. L’OEDT ha illustrato i meccanismie gli argomenti <strong>del</strong>la ricerca correlata alla <strong>droga</strong> negliStati membri e le raccomandazioni <strong>del</strong> suo comitatoscientifico <strong>in</strong> merito alle priorità <strong>del</strong>la ricerca futura ( 4 ).Il pr<strong>in</strong>cipale veicolo <strong>del</strong>l’Europa per il f<strong>in</strong>anziamento <strong>del</strong>laricerca è il settimo programma quadro per le attività diricerca e sviluppo tecnologico, che term<strong>in</strong>erà nel 2013.Nell’ambito <strong>del</strong> programma di cooperazione <strong>del</strong> settimoprogramma quadro per le attività di ricerca e sviluppotecnologico, sono compresi <strong>in</strong>viti a presentare proposteparticolarmente rilevanti per la ricerca <strong>in</strong> materia di<strong>droga</strong> ( 5 ). Questi <strong>in</strong>cludono <strong>in</strong>viti a presentare proposterelative a «Comportamento dipendente e/o compulsivonei bamb<strong>in</strong>i e negli adolescenti»; «Comprensione <strong>del</strong>leconseguenze non <strong>in</strong>tenzionali <strong>del</strong>le misure di controlloglobali <strong>del</strong>le sostanze stupefacenti illegali» e ALICE-RAP ( 6 ).26( 4 ) Cfr. il riquadro «Priorità per la ricerca futura: raccomandazioni <strong>del</strong> comitato scientifico <strong>del</strong>l’OEDT».( 5 ) Gli <strong>in</strong>viti a presentare proposte sono pubblicati nella Gazzetta ufficiale <strong>del</strong>l’Unione europea che <strong>in</strong>vita i ricercatori a presentare proposte di progettiper aree specifiche <strong>del</strong> programma quadro.( 6 ) Cfr. il riquadro «ALICE-RAP».


Capitolo 1: Politiche e leggiPriorità per la ricerca futura: raccomandazioni<strong>del</strong> comitato scientifico <strong>del</strong>l’OEDTPer contribuire al dibattito <strong>in</strong> corso sulle priorità europee<strong>del</strong>la ricerca nel campo <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>, il comitato scientificoha redatto un <strong>in</strong>sieme di raccomandazioni riguardantic<strong>in</strong>que aree pr<strong>in</strong>cipali.Interventi: la ricerca dovrebbe concentrarsi sull’efficaciadegli <strong>in</strong>terventi terapeutici, le conseguenze degli <strong>in</strong>terventitempestivi e l’impatto sui familiari direttamente co<strong>in</strong>volti.Analisi <strong>del</strong>la politica: è necessario promuovere la ricercasulla messa a punto <strong>del</strong>le politiche nazionali ed europeeformulate e adottate nonché sulla loro valutazione,<strong>in</strong>cludendo il confronto tra i diversi risultati raggiunti neidifferenti paesi.Offerta di sostanze stupefacenti illegali: occorre prestaremaggiore attenzione al miglioramento degli <strong>in</strong>dicatori perstudiare le d<strong>in</strong>amiche di mercato.Ricerca epidemiologica: sono ancora necessari studidi coorte longitud<strong>in</strong>ali <strong>in</strong> serie al f<strong>in</strong>e di comprendere ildecorso a lungo term<strong>in</strong>e dei diversi mo<strong>del</strong>li di consumo<strong>del</strong>le sostanze ed è <strong>in</strong>dispensabile il miglioramento deimetodi di stima <strong>del</strong>la percentuale di consumatori di <strong>droga</strong>.Ricerca di base sull’eziologia e sul decorso <strong>del</strong> consumodi <strong>droga</strong>: la ricerca <strong>in</strong> quest’area ha la potenzialità dimigliorare i risultati sia diagnostici che terapeutici.La Commissione europea f<strong>in</strong>anzia anche altri studicorrelati alla <strong>droga</strong> attraverso il «Programma diprevenzione e <strong>in</strong>formazione sulla <strong>droga</strong>», il «Programmadi prevenzione e lotta contro il crim<strong>in</strong>e», il «Programmadi giustizia crim<strong>in</strong>ale» e il «Programma per la salutepubblica». Progetti quali lo «Studio sullo sviluppo diun quadro <strong>del</strong>l’UE per gli standard m<strong>in</strong>imi di qualitàe i parametri di riferimento nella riduzione <strong>del</strong>ladomanda», «Nuovi strumenti metodologici per lavalutazione <strong>del</strong>la politica e <strong>del</strong> programma» e «Ulterioreanalisi <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>le droghe illegali <strong>del</strong>l’UEe risposte» forniranno approfondimenti importanti sullediverse sfide che affrontano gli Stati membri <strong>in</strong> questocampo e contribuiranno all’attuazione <strong>del</strong>la strategia e deipiani d’azione correnti relativi alla <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’UE.In base a quanto richiesto dalle conclusioni <strong>del</strong>Consiglio <strong>del</strong> 2009, l’OEDT, <strong>in</strong> stretta cooperazionecon la Commissione europea, diffonde le <strong>in</strong>formazioniALICE-RAPIl settimo programma quadro per la ricerca <strong>del</strong>laCommissione europea sta f<strong>in</strong>anziando un’importante<strong>in</strong>iziativa di ricerca sulla dipendenza nell’ambito <strong>del</strong> suoprogramma di cooperazione. Le sfide che deve affrontarela società europea contemporanea, dalle droghe allealtre dipendenze, sono state analizzate nell’ambito<strong>del</strong> progetto «Dipendenze e stili di vita nell’Europacontemporanea: nuovo <strong>in</strong>quadramento <strong>del</strong> progetto sulledipendenze» (ALICE-RAP), che riunisce i ricercatori di25 paesi. Il bilancio <strong>del</strong> progetto di 10 milioni di euro saràutilizzato per f<strong>in</strong>anziare la ricerca su tutti gli aspetti <strong>del</strong>ladipendenza, che saranno riuniti sotto titoli quali: proprietà<strong>del</strong>la dipendenza, conteggi <strong>del</strong>la dipendenza, fattorideterm<strong>in</strong>anti <strong>del</strong>la dipendenza, attività commerciali <strong>del</strong>ladipendenza, governance <strong>del</strong>la dipendenza e creazione<strong>del</strong>la dipendenza tra i giovani.Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni, cfr. il sito Internet ALICE-RAP.e i pr<strong>in</strong>cipali risultati di questi progetti nella sua areatematica Internet sulla ricerca.Informazioni sulla ricerca negli Stati membriAttualmente l’Europa non dispone di un <strong>in</strong>ventario <strong>del</strong>laricerca correlata alla <strong>droga</strong> condotta livello nazionale.Tutti gli Stati membri <strong>del</strong>l’UE conducono ricerche sulleproblematiche connesse al consumo di <strong>droga</strong> e, <strong>in</strong> unacerta percentuale, alcuni di questi studi sono <strong>in</strong>clusie utilizzati nelle relazioni nazionali Reitox. Sebbene lecitazioni tratte da queste relazioni si riferiscano soloa una selezione di studi che può non <strong>in</strong>cludere tutte lepubblicazioni rilevanti nel paese, è comunque possibile<strong>in</strong>dividuare alcune tendenze basandosi sulla quantitàe sulla tipologia degli argomenti di ricerca citati. Tra il2008 e il 2010, il numero di studi citati annualmente nellerelazioni nazionali Reitox è aumentato da 370 a 750. Glistudi sulle risposte al consumo di sostanze stupefacentihanno costituito la categoria più ampia (34 % di tutte lecitazioni nelle relazioni nazionali <strong>del</strong> periodo 2008-2010),seguita dagli studi sulla prevalenza, sull’<strong>in</strong>cidenza e suimo<strong>del</strong>li di consumo di <strong>droga</strong> (29 %) e dagli studi sulleconseguenze <strong>del</strong> consumo di <strong>droga</strong> (23 %). Gli studi sullemetodologie e sui meccanismi e sugli effetti <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>sono stati menzionati solo raramente.27


Capitolo 2La risposta ai problemi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa: panoramicaIntroduzioneIl presente capitolo presenta una panoramica <strong>del</strong>lerisposte ai problemi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa, evidenziandole tendenze, gli sviluppi e le questioni correlate allaqualità. Vengono analizzate le misure preventive seguiteda <strong>in</strong>terventi nelle aree <strong>del</strong> trattamento, <strong>del</strong> re<strong>in</strong>serimentosociale e <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong> danno. Tutte queste misurefanno parte di un sistema completo di riduzione <strong>del</strong>ladomanda di <strong>droga</strong> e sono coord<strong>in</strong>ate e <strong>in</strong>tegrate <strong>in</strong> misuracrescente.La sezione relativa all’applicazione <strong>del</strong>la legge sulla<strong>droga</strong> esam<strong>in</strong>a i dati più recenti sui reati contro la leggesulle sostanze stupefacenti ed esplora il ruolo svoltodalle operazioni sotto copertura nel perturbare l’offertadi <strong>droga</strong>. Il capitolo term<strong>in</strong>a con un’analisi dei datidisponibili sui consumatori di <strong>droga</strong> detenuti <strong>in</strong> carceree sulle risposte esistenti <strong>in</strong> questo particolare contesto.PrevenzioneLe attività di prevenzione <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> possono esseresuddivise <strong>in</strong> diversi livelli o strategie, rivolti alla societànel suo complesso (prevenzione ambientale) o a <strong>in</strong>dividuia rischio (prevenzione <strong>in</strong>dicata). La pr<strong>in</strong>cipale sfida per lepolitiche di prevenzione è far corrispondere questi diversilivelli di prevenzione al grado di vulnerabilità dei gruppi didest<strong>in</strong>azione (Derzon, 2007) e assicurare che gli <strong>in</strong>terventisiano fondati su prove e abbiano una copertura sufficiente.La maggior parte <strong>del</strong>le strategie di prevenzione si occupa<strong>del</strong> consumo <strong>del</strong>le sostanze <strong>in</strong> generale; solo un numerolimitato di programmi si concentra su sostanze specifiche,ad esempio, alcol, tabacco o cannabis.Strategie ambientaliLe strategie di prevenzione ambientale miranoa modificare gli ambienti culturali, sociali, fisici edeconomici immediati <strong>in</strong> cui le persone operano le loroscelte relativamente al consumo di <strong>droga</strong>. In genere,tali strategie <strong>in</strong>cludono misure quali divieti di fumare,determ<strong>in</strong>azione dei prezzi <strong>del</strong>l’alcol o scuole dipromozione <strong>del</strong>la salute. Le prove mostrano che le misuredi prevenzione ambientale a livello di società e dest<strong>in</strong>ateal clima sociale nelle scuole e nelle comunità sono efficac<strong>in</strong>ell’alterare le conv<strong>in</strong>zioni normative e, di conseguenza, ilconsumo di sostanze (Fletcher e al., 2008).Con la recente <strong>in</strong>troduzione <strong>in</strong> Spagna <strong>del</strong> divieto difumare <strong>in</strong>tegrale, attualmente divieti di fumare parzialio <strong>in</strong>tegrali sono <strong>in</strong> vigore <strong>in</strong> quasi tutti i paesi europei. Lestrategie ambientali dirette ai consumatori di alcol sonomeno comuni <strong>in</strong> Europa, sebbene la maggior parte deipaesi nordici segnali un aumento <strong>del</strong>l’applicazione distrategie mirate a <strong>in</strong>centivare il consumo responsabile dibevande alcoliche ( 7 ), che si sono dimostrate efficaci neglistudi locali (Gripenberg e al., 2007).Nella maggior parte dei paesi europei, è stato registratoun <strong>in</strong>cremento <strong>del</strong>le politiche <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> direttealle scuole ( 8 ), e oltre un terzo dei paesi riferisce chela prevenzione è <strong>in</strong>tegrata nel programma scolastico,ad esempio, <strong>in</strong> materie quali «salute e/o igiene»o «educazione civica». Quattro paesi (Lussemburgo,Paesi Bassi, Austria, Regno Unito) segnalano l’adozionedi programmi di prevenzione <strong>in</strong>tegrali nelle scuole ( 9 ), unapproccio che è stato valutato positivamente <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i diriduzione <strong>del</strong> consumo di sostanze stupefacenti (Fletchere al., 2008) e ha ottenuto benefici aggiuntivi quali ilmiglioramento <strong>del</strong>l’atmosfera a scuola e il potenziamento<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>clusione sociale.Prevenzione universaleLa prevenzione universale riguarda popolazioni <strong>in</strong>tere,<strong>in</strong> misura predom<strong>in</strong>ante a livello di scuola e di comunità.Mira a fungere da deterrente o a ritardare l’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong>consumo di sostanze stupefacenti e l’<strong>in</strong>sorgere di problemicorrelati alla <strong>droga</strong>, fornendo ai giovani le competenzenecessarie per evitare l’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> consumo di sostanze( 7 ) Le strategie per il consumo responsabile di bevande alcoliche mirano a evitare la vendita di bevande alcoliche alle persone <strong>in</strong>tossicate e aim<strong>in</strong>orenni, tramite una comb<strong>in</strong>azione di addestramento <strong>del</strong> personale addetto alla vendita e di <strong>in</strong>terventi di politica.( 8 ) Una politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> rivolta alle scuole stabilisce le norme e i regolamenti relativi al consumo <strong>del</strong>le sostanze <strong>in</strong> ambiente scolasticoe fornisce orientamenti su come procedere quando vengono <strong>in</strong>frante le regole.( 9 ) Gli approcci <strong>in</strong>tegrali diretti alle scuole mirano a creare ambienti scolastici positivi e protetti.29


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europastupefacenti. Durante l’applicazione degli approcci diprevenzione universale, le prove mostrano che prestareattenzione al contesto culturale, normativo e socialemigliora le possibilità che i programmi siano accettatie abbiano esito positivo (Allen e al., 2007).Le valutazioni degli esperti europei <strong>in</strong>dicano un leggerospostamento di direzione nell’ambito <strong>del</strong>la prevenzionebasata sulle scuole, da approcci che non si erano rivelatiefficaci, quali la mera diffusione di <strong>in</strong>formazioni, legiornate <strong>in</strong>formative e le prove per controllare l’eventualeconsumo di <strong>droga</strong> da parte degli studenti, verso approccipiù promettenti, quali i programmi di nozioni di vitapratica basati su manuali e gli <strong>in</strong>terventi specifici rivolti airagazzi maschi. I paesi segnalano <strong>in</strong>oltre che alcuni degli<strong>in</strong>terventi di prevenzione universalmente efficaci sono statitrasferiti da un paese all’altro ( 10 ). Tuttavia, nonostantela disponibilità di metodi di prevenzione valutatipositivamente, sono stati rilevati da alcuni paesi diversi<strong>in</strong>terventi non sostenuti da prove scientifiche, quali visite diesperti e di agenti di polizia nelle scuole.La prevenzione universale basata sulla famiglia assume<strong>in</strong> larga misura la forma di <strong>in</strong>terventi semplici e a bassocosto, quali serate dedicate ai genitori e distribuzionedi opuscoli o volant<strong>in</strong>i. Raramente vengono segnalati<strong>in</strong>terventi più complessi quali riunioni di gruppo di genitori(Germania, Irlanda), formazione di competenze personalie sociali (Grecia, Portogallo) o programmi espressamenterivolti ai genitori e basati su manuali (Spagna, RegnoUnito).Prevenzione selettivaLa prevenzione selettiva <strong>in</strong>terviene con specifici gruppi,famiglie o comunità laddove le persone, a causa <strong>del</strong>leloro risorse e dei loro legami sociali limitati, possonoessere più <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>i a fare ricorso all’uso di droghe o asviluppare dipendenza. Alcuni Stati membri segnalanouno spostamento <strong>del</strong>l’orientamento <strong>del</strong>le loro strategie<strong>in</strong> direzione dei gruppi vulnerabili, mentre le valutazionidegli esperti suggeriscono un aumento globale degli<strong>in</strong>terventi per i gruppi vulnerabili nel periodo compresotra il 2007 e il 2010, con l’eccezione degli <strong>in</strong>terventirivolti ai giovani presso gli istituti sanitari. Gli aumentimaggiori sono segnalati per gli studenti con problemiaccademici e sociali (fornitura <strong>in</strong>tegrale o estesa <strong>in</strong> 16paesi) e per i giovani autori di reati contro la leggesulle sostanze stupefacenti (fornitura <strong>in</strong>tegrale o estesa<strong>in</strong> 12 paesi) (grafico 3). Il primo caso potrebbe esserericonducibile a un aumento <strong>del</strong>l’attenzione da parte dialcuni Stati membri e <strong>del</strong>l’Unione europea agli <strong>in</strong>successiaccademici e all’abbandono prematuro <strong>del</strong>la scuola,che condividono gli stessi fattori di rischio <strong>del</strong> consumoproblematico di sostanze stupefacenti (K<strong>in</strong>g e al., 2006).L’aumento <strong>del</strong>l’offerta per i giovani autori di reati potrebbeessere spiegato parzialmente dall’applicazione diFRED, un programma psicosociale multisessione (OEDT,2010a) <strong>in</strong> molti paesi, oltre che dai nuovi <strong>in</strong>terventi peri giovani autori di reati <strong>in</strong>censurati <strong>in</strong> Grecia, Irlandae Lussemburgo.Inoltre è stato segnalato un aumento degli <strong>in</strong>terventirivolti alle famiglie vulnerabili, <strong>in</strong> particolare per quellecon problemi di consumo di sostanze (fornitura <strong>in</strong>tegraleo estesa <strong>in</strong> 14 paesi) e socialmente disagiate (fornitura<strong>in</strong>tegrale o estesa <strong>in</strong> sette paesi) (grafico 3). In questocontesto va osservato l’aumento <strong>del</strong>la popolarità <strong>del</strong>«programma di rafforzamento per le famiglie» (Kumpfere al., 2008) <strong>in</strong> Europa, adottato recentemente <strong>in</strong> trenuovi paesi (Germania, Polonia e Portogallo) e <strong>in</strong> ulteriorilocalità <strong>del</strong> Regno Unito.La prevenzione selettiva può essere condotta tramiteopera di assistenza o servizi ambulatoriali. Le unichearee <strong>in</strong> cui si segnala maggiore opera di assistenza sonoquelle <strong>del</strong> lavoro di prevenzione con i gruppi etnici e coni frequentatori di feste e raduni, mentre si rileva unariduzione dei servizi di assistenza per i giovani senzadimora. Nel complesso, la maggior parte dei contatti perla fornitura di servizi ai gruppi sociali emarg<strong>in</strong>ati quali glistudenti che abbandonano la scuola prematuramente, gliimmigrati e i giovani senza dimora cont<strong>in</strong>ua ad avvenire<strong>in</strong> ambito ambulatoriale.Inoltre, si conosce relativamente poco sul contenuto d<strong>in</strong>umerosi programmi di prevenzione selettiva ( 11 ). Nelcomplesso, i dati disponibili <strong>in</strong>dicano che gli <strong>in</strong>terventipiù comuni <strong>in</strong> Europa sono quelli che sottol<strong>in</strong>eanol’<strong>in</strong>formazione, la sensibilizzazione e la consulenza,nonostante crescenti prove <strong>del</strong>l’efficacia di approcci qualila def<strong>in</strong>izione normativa, la motivazione, le competenzee la capacità decisionale.Prevenzione mirataLo scopo <strong>del</strong>la prevenzione mirata è <strong>in</strong>dividuare <strong>in</strong>dividuiaffetti da problemi comportamentali o psicologici che siprevede possano evolvere verso un consumo problematicodi sostanze più avanti nella vita e sottoporli s<strong>in</strong>golarmentea <strong>in</strong>terventi mirati. Diversi programmi di questo tipo sonostati valutati positivamente (OEDT, 2009c).Solo la metà degli Stati membri <strong>del</strong>l’UE e la Norvegiariferiscono l’esistenza di attività di prevenzione mirata,30( 10 ) Cfr. SFP, FRED, Preventure, EU-DAP e GBG nel portale <strong>del</strong>le pratiche migliori.( 11 ) Alcuni esempi sono tuttavia disponibili sul sito Internet per lo scambio di <strong>in</strong>formazioni sull’azione di riduzione <strong>del</strong>la domanda di <strong>droga</strong>.


Capitolo 2: La risposta ai problemi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa: panoramicaGrafico 3: Distribuzione di <strong>in</strong>terventi selettivi di prevenzione secondo la stima di esperti nazionaliStudenti con problemisociali o scolasticiGiovani trasgressoriProblemi familiarilegati all’usodi sostanzeGenitori socialmentesvantaggiatiCompleta Estesa Limitata Rara Nessun <strong>in</strong>tervento Nessuna <strong>in</strong>formazioneNB:Fonte:La disposizione è relativa alla distribuzione generale e geografica degli <strong>in</strong>terventi ed è valutata come: completa, fornita <strong>in</strong> quasi tutte le sedirilevanti (aree <strong>in</strong> cui la popolazione di dest<strong>in</strong>azione è sufficiente per l’attuazione <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tervento); estesa, fornita nella maggior parte ma non<strong>in</strong> tutte le sedi rilevanti; limitata, fornita <strong>in</strong> più di alcune, ma non nella maggior parte <strong>del</strong>le località rilevanti; rara, fornita solamente <strong>in</strong> alcunelocalità rilevanti; nessun <strong>in</strong>tervento, <strong>in</strong>tervento non disponibile. Le <strong>in</strong>formazioni sono state raccolte mediante un questionario strutturato.Punti focali nazionali Reitox.e un numero limitato segnala <strong>in</strong>terventi strutturati o basatisu manuali. Un numero crescente di paesi riferisce chelo scenario scolastico viene utilizzato per <strong>in</strong>dividuare glistudenti vulnerabili, <strong>in</strong> particolare quelli affetti da disturbicomportamentali, spesso associati al successivo consumodi <strong>droga</strong>. Il Belgio, la Repubblica ceca, il Portogallo e laNorvegia segnalano l’utilizzo di nuovi strumenti per loscreen<strong>in</strong>g e il rilevamento tempestivo sia negli ambientiscolastici sia <strong>in</strong> quelli <strong>del</strong>la comunità.Gli <strong>in</strong>terventi tempestivi e la consulenza psicologica peri consumatori di <strong>droga</strong> sono le strategie di prevenzionemirata segnalate con maggiore frequenza; non visono molte relazioni di <strong>in</strong>terventi mirati alla soluzionedi problemi di disturbi comportamentali a <strong>in</strong>sorgenzaprecoce. Ciò suggerisce che <strong>in</strong> Europa non è stato<strong>in</strong>tegralmente sfruttato il potenziale <strong>del</strong>la prevenzionemirata, che potrebbe contribuire a ridurre le conseguenzesulle successive abitud<strong>in</strong>i di consumo di sostanze di alcuni31


Capitolo 2: La risposta ai problemi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa: panoramicacure specialistiche per i consumatori di oppioidi, sia <strong>in</strong>caso di ospedalizzazione per <strong>in</strong>iziare il trattamento conil metadone sia per proseguire il trattamento dopo ledimissioni dall’ospedale. Un altro esempio è costituitodalla decisione <strong>del</strong> governo olandese e <strong>del</strong>le autoritàlocali <strong>del</strong>le quattro città più importanti <strong>del</strong> paese diadottare un approccio di trattamento <strong>in</strong>tegrato nell’ambitodi una strategia di sostegno sociale di più ampio respiro,che co<strong>in</strong>volge un’ampia gamma di agenzie.Le risposte alla cura cont<strong>in</strong>uativa e al trattamento<strong>in</strong>tegrato possono essere coadiuvate da protocolli dicura, orientamenti e strategie di gestione concordatetra le strutture di erogazione (Haggerty e al., 2003).Un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e condotta nel 2010 tra i punti focali nazionaliha riscontrato che <strong>in</strong> 16 paesi sono stati conclusi accordidi partenariato tra agenzie per il trattamento <strong>del</strong>latossicodipendenza e servizi sociali. In sei paesi (Francia,Paesi Bassi, Portogallo, Romania, Regno Unito, Croazia),i protocolli strutturati sono i meccanismi più comunementeutilizzati per il coord<strong>in</strong>amento <strong>in</strong>teragenzia, mentre neglialtri paesi, i partenariati fanno affidamento pr<strong>in</strong>cipalmentesulle reti <strong>in</strong>formali.Trattamento ambulatorialeIn Europa, la maggior parte dei trattamenti <strong>del</strong>latossicodipendenza sono forniti <strong>in</strong> regime ambulatoriale.Sono disponibili <strong>in</strong>formazioni su circa 400 000consumatori di <strong>droga</strong> che hanno <strong>in</strong>iziato il trattamentospecializzato <strong>in</strong> regime ambulatoriale durante il 2009. Lametà <strong>del</strong>le persone che si sottopongono al trattamento perla prima volta (51 %) segnala gli oppioidi, <strong>in</strong> particolarel’ero<strong>in</strong>a, come <strong>droga</strong> primaria, mentre il 24 % segnala lacannabis, il 18 % la coca<strong>in</strong>a e il 4 % sostanze stimolantiQuestione specifica sul f<strong>in</strong>anziamento e il costo<strong>del</strong> trattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenzaDurante questo periodo di austerità fiscale, viene rivoltaun’attenzione crescente a tutti gli aspetti <strong>del</strong>la spesastatale, <strong>in</strong>clusi i costi <strong>del</strong> trattamento. Una questionespecifica pubblicata quest’anno dall’OEDT eseguela mappatura <strong>del</strong>le pr<strong>in</strong>cipali fonti di f<strong>in</strong>anziamentoper il trattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenza <strong>in</strong> diversipaesi europei. Il documento s<strong>in</strong>tetizza i dati disponibilisull’ammontare <strong>del</strong>la spesa dest<strong>in</strong>ata ai servizi relativi altrattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenza e su quanto costa iltrattamento.Questa pubblicazione è disponibile <strong>in</strong> formato cartaceoe sul sito Internet <strong>del</strong>l’OEDT solo <strong>in</strong> l<strong>in</strong>gua <strong>in</strong>glese.diverse dalla coca<strong>in</strong>a. Il percorso più comune per curarela dipendenza consiste nell’optare spontaneamente peril trattamento (37 %), seguito dalla scelta di rivolgersi aiservizi sociali e sanitari o ai servizi specifici dest<strong>in</strong>ati aiconsumatori di sostanze stupefacenti (28 %); <strong>in</strong>oltre visono i soggetti affidati alle cure sanitarie dalle autoritàgiudiziarie (20 %). La percentuale restante dei pazienti siavvic<strong>in</strong>a al trattamento tramite la famiglia, gli amici e lereti <strong>in</strong>formali ( 15 ).I consumatori di <strong>droga</strong> che <strong>in</strong>iziano il trattamento pressole strutture ambulatoriali sono di gran lunga il gruppopiù numeroso e per il quale è possibile descrivere lecaratteristiche personali e sociali nonché i profili di consumo<strong>del</strong>le sostanze stupefacenti. Si tratta prevalentemente digiovani di sesso maschile, con un’età media di 32 anni.I maschi sono quattro volte più numerosi rispetto allefemm<strong>in</strong>e, e ciò rispecchia, <strong>in</strong> parte, la predom<strong>in</strong>anzadei maschi tra i consumatori problematici di <strong>droga</strong>. Trai pazienti che <strong>in</strong>iziano il trattamento, i consumatori primaridi cannabis sono più giovani di quasi dieci anni (25)rispetto ai consumatori primari di coca<strong>in</strong>a (33) e di oppioidi(34). In media, i consumatori di <strong>droga</strong> più giovani (25-26)sono stati segnalati da Polonia, Ungheria e Slovacchia,paesi che hanno aderito all’UE nel 2004, e i meno giovanida Spagna, Italia e Paesi Bassi (34). Il rapporto tra ilnumero di consumatori di sesso maschile e femm<strong>in</strong>ileè elevato per tutte le sostanze, anche se varia da paesea paese; tuttavia, risulta generalmente più elevato nei paesi<strong>del</strong>l’Europa meridionale e m<strong>in</strong>ore nei paesi nordici ( 16 ).Le due modalità pr<strong>in</strong>cipali di trattamento ambulatoriale<strong>in</strong> Europa sono gli <strong>in</strong>terventi psicosociali e la terapiasostitutiva per la dipendenza da oppioidi. Gli <strong>in</strong>terventipsicosociali <strong>in</strong>cludono consulenza psicologica, colloquimotivazionali, terapia cognitiva comportamentale, gestione<strong>del</strong> caso, terapia di gruppo e familiare e prevenzione<strong>del</strong>le ricadute. Essi sono erogati per la maggior parte,e a seconda dei paesi, da istituzioni pubbliche o daorganizzazioni non governative. Gli <strong>in</strong>terventi psicosocialioffrono sostegno ai consumatori di sostanze stupefacentimentre tentano di gestire e superare i loro problemicorrelati al consumo di <strong>droga</strong> e costituiscono la pr<strong>in</strong>cipalemodalità di trattamento per i consumatori di sostanzestimolanti, quali coca<strong>in</strong>a e anfetam<strong>in</strong>e. Tali <strong>in</strong>terventisono anche erogati per i consumatori di oppioidi, spesso<strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con la terapia sostitutiva. In baseall’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e condotta nel 2008 dagli esperti nazionali, lamaggior parte dei paesi europei riferisce la disponibilità<strong>del</strong> trattamento psicosociale ambulatoriale per i pazientiche desiderano sottoporsi alla terapia. Nonostante( 15 ) Cfr. le tabelle TDI-16 e TDI-19 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 16 ) Cfr. le tabelle TDI-9 (parte iv), TDI-21 e TDI-103 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011. Per <strong>in</strong>formazioni sui pazienti <strong>in</strong> terapia <strong>in</strong> base alla sostanza primaria,cfr. i relativi capitoli.33


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaesistano variazioni significative tra le diverse partid’Europa, la maggior parte dei paesi riferisce tempi diattesa medi <strong>in</strong>feriori a un mese.La terapia sostitutiva costituisce l’opzione terapeuticapredom<strong>in</strong>ante per i consumatori di oppioidi <strong>in</strong> Europa.In genere, viene erogata presso ambulatori specialistici,sebbene <strong>in</strong> alcuni paesi sia disponibile anche presso lestrutture ospedaliere; viene altresì erogata sempre piùfrequentemente presso le carceri ( 17 ). Inoltre, i medicigenerici provvisti di un ambulatorio, spesso attraversoaccordi di collaborazione con centri specializzati, svolgonoun ruolo sempre più determ<strong>in</strong>ante. La terapia sostitutivaper la dipendenza da oppioidi è disponibile <strong>in</strong> tutti gliStati membri <strong>del</strong>l’UE, oltre che <strong>in</strong> Croazia e Norvegia. InTurchia, la terapia sostitutiva sotto forma di comb<strong>in</strong>azionedi buprenorf<strong>in</strong>a e nalossone è stata <strong>in</strong>trodotta nel 2010.Nel complesso, si stima che nel 2009 <strong>in</strong> Europa venisseroerogate circa 700 000 terapie (cfr. il capitolo 6) ( 18 ).Trattamento ospedalieroSono disponibili dati per circa 44 000 consumatoridi <strong>droga</strong> che hanno <strong>in</strong>iziato la terapia presso struttureospedaliere <strong>in</strong> Europa durante il 2009 ( 19 ). Oltre la metàdei pazienti ha citato gli oppioidi come <strong>droga</strong> pr<strong>in</strong>cipale(53 %), seguita dalla cannabis (16 %), dalla coca<strong>in</strong>a(8 %) e da stimolanti diversi dalla coca<strong>in</strong>a (12 %). Lamaggioranza dei pazienti ospedalizzati è di sessomaschile, con un’età media di 31 anni e un rapportouomo-donna di 3:1 ( 20 ).Il trattamento ospedaliero ovvero <strong>in</strong> regime di ricoverorichiede il pernottamento dei pazienti per una duratache va da qualche settimana ad alcuni mesi. In numerosicasi, questi programmi adottano una terapia <strong>in</strong> regimedi ast<strong>in</strong>enza per permettere al paziente di astenersi dalconsumo di <strong>droga</strong> e non consentono la terapia sostitutiva.La dis<strong>in</strong>tossicazione, un <strong>in</strong>tervento a breve term<strong>in</strong>e sottosupervisione medica dest<strong>in</strong>ato a risolvere i s<strong>in</strong>tomi daast<strong>in</strong>enza associati alla cessazione <strong>del</strong> consumo cronicodi <strong>droga</strong>, costituisce, talvolta, un prerequisito per <strong>in</strong>iziareun trattamento ospedaliero a lungo term<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> regime diast<strong>in</strong>enza. La dis<strong>in</strong>tossicazione avviene <strong>in</strong> genere pressoospedali, centri terapeutici specialistici o strutture di curacon reparti di medic<strong>in</strong>a o psichiatria.Presso le strutture ospedaliere, i pazienti ricevono alloggio,trattamenti psicosociali strutturati s<strong>in</strong>golarmente e prendonoparte ad attività dirette alla loro riabilitazione nella società.In questo contesto viene spesso usato l’approccio <strong>del</strong>lacomunità terapeutica. Il trattamento ospedaliero vieneerogato anche dagli ospedali psichiatrici, <strong>in</strong> particolare peri pazienti con disturbi psichiatrici comorbili.Secondo l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e condotta nel 2008 dagli espert<strong>in</strong>azionali, la maggior parte dei paesi europei riferiscela disponibilità <strong>del</strong> trattamento psicosociale ospedalieroe dei servizi di dis<strong>in</strong>tossicazione per i pazienti chedesiderano sottoporsi a tali terapie. I tempi di attesa medistimati a livello nazionale dagli esperti di 16 paesi perl’accesso al trattamento psicosociale ospedaliero varia neidiversi paesi europei. Gli esperti stimano tempi di attesamedia <strong>in</strong>feriori a un mese <strong>in</strong> 14 paesi, di alcuni mesi <strong>in</strong>Ungheria e di 25 settimane <strong>in</strong> Norvegia.Re<strong>in</strong>serimento socialeIl livello di esclusione sociale tra i pazienti <strong>in</strong> terapia è <strong>in</strong>genere elevato e potenzialmente impedisce agli <strong>in</strong>dividuidi recuperare completamente, mettendo a repentaglioi benefici <strong>del</strong> trattamento. I dati sui pazienti che hanno<strong>in</strong>iziato il trattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenza nel 2009mostrano che la maggior parte di loro erano disoccupati(59 %) e quasi uno su dieci senza un alloggio stabile(9 %). Tra i pazienti <strong>in</strong> terapia è comune un livello diistruzione basso; il 37 % ha completato solo gli studisecondari e il 4 % non ha raggiunto nemmeno questogrado d’istruzione ( 21 ). Viene riconosciuto <strong>in</strong> misura semprecrescente che lo sviluppo dei servizi per combatterela marg<strong>in</strong>alizzazione e la stigmatizzazione migliorale opportunità di un effettivo re<strong>in</strong>serimento sociale deipazienti e aumenta la loro qualità di vita (Lloyd, 2010).Il re<strong>in</strong>serimento sociale dei tossicodipendenti nelle lorocomunità locali è riconosciuto come una componenteessenziale <strong>del</strong>le strategie globali di lotta alla <strong>droga</strong> e siconcentra <strong>in</strong> particolare sul miglioramento <strong>del</strong>le abilitàsociali, promuovendo l’istruzione e le opportunità dioccupazione e di alloggio. Rispondere alle esigenzesociali dei pazienti <strong>in</strong> terapia può svolgere un ruoloimportante nella riduzione <strong>del</strong> loro consumo di sostanzestupefacenti e sostenere l’ast<strong>in</strong>enza da <strong>droga</strong> a lungoterm<strong>in</strong>e (Laudet e al., 2009).Ventuno paesi europei segnalano di avere <strong>in</strong>clusonelle loro strategie di lotta contro la tossicodipendenzasezioni specifiche per il re<strong>in</strong>serimento sociale ( 22 ),34( 17 ) Cfr. «Assistenza ai tossicodipendenti <strong>in</strong> carcere», pag. 42.( 18 ) Cfr. le tabelle HSR-1, HSR-2 e HSR-3 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 19 ) Questa cifra deve essere <strong>in</strong>terpretata con cautela poiché non <strong>in</strong>clude tutti i pazienti ospedalizzati temporaneamente per ricevere cure nell’ambito diun processo terapeutico più complesso.( 20 ) Cfr. le tabelle TDI-7, TDI-10, TDI-19 e TDI-21 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 21 ) Cfr. le tabelle TDI-12, TDI-13 e TDI-15 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 22 ) Lituania e Austria non avevano una strategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> al momento <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e.


Capitolo 2: La risposta ai problemi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa: panoramicache si concentrano pr<strong>in</strong>cipalmente sulle esigenze deitossicodipendenti <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di alloggio, istruzionee occupazione. I servizi di re<strong>in</strong>serimento socialesono forniti <strong>in</strong> concomitanza con il trattamento o alcompletamento <strong>del</strong>la terapia e fanno affidamento sullacollaborazione tra i servizi terapeutici specializzati e leistituzioni sanitarie e sociali.Nel complesso, mentre la maggior parte dei paesiriferisce l’esistenza di <strong>in</strong>terventi volti ad affrontareproblemi abitativi, educativi e occupazionali, i datidisponibili <strong>in</strong>dicano che il livello di fornitura degli<strong>in</strong>terventi non è sufficiente per soddisfare le esigenze <strong>del</strong>lapopolazione di tossicodipendenti.AlloggioGarantire l’accesso all’alloggio e mantenere unasituazione abitativa stabile sono fattori essenziali peril processo di re<strong>in</strong>serimento; aiutano a fare <strong>in</strong> modoche i pazienti cont<strong>in</strong>u<strong>in</strong>o a sottoporsi al trattamentoe sostengono la prevenzione <strong>del</strong>le ricadute (Milbye al., 2005).In Europa, nel complesso, i livelli di erogazione dei serviziche si occupano <strong>del</strong>le esigenze abitative dei pazienti <strong>in</strong>trattamento per <strong>droga</strong> sono bassi. Dei 29 paesi che hannopartecipato a una recente <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, meno di un terzo hasegnalato la possibilità che la maggior parte dei pazienti<strong>in</strong> terapia avesse accesso a un alloggio di emergenza(nove), a un alloggio di transizione (otto) e a serviziabitativi sociali (c<strong>in</strong>que).Nonostante i paesi europei <strong>in</strong> generale segnal<strong>in</strong>o unbasso livello di erogazione dei servizi abitativi, lamaggior parte dei paesi riferisce la disponibilità di alloggisociali dest<strong>in</strong>ati ai gruppi vulnerabili, a disposizione, <strong>in</strong>misura variabile, <strong>del</strong>le persone che si sottopongono altrattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenza. Tali alloggi sono <strong>in</strong>genere forniti dalle autorità locali o da organizzazion<strong>in</strong>on governative. La durata <strong>del</strong>la permanenza nell’alloggiopuò variare e l’entrata può essere soggetta a condizioni(ad esempio, ast<strong>in</strong>enza da <strong>droga</strong>, supervisione da parte<strong>del</strong> personale addetto al trattamento). Inoltre, alcunipaesi hanno alloggi riservati alle persone <strong>in</strong> terapia;ad esempio, 18 paesi segnalano la fornitura di alloggidi emergenza (quali centri di accoglienza notturni, bed& breakfast) e 20 paesi forniscono un certo livello dialloggi di transazione quali case ubicate a metà strada.Una situazione abitativa <strong>in</strong>dipendente può rappresentareun passo importante verso il re<strong>in</strong>serimento nella società.In 12 paesi, i pazienti <strong>in</strong> terapia possono usufruire dialloggi sociali, mentre 15 paesi segnalano programmiche agevolano l’accesso a una situazione abitativa<strong>in</strong>dipendente nell’ambito <strong>del</strong> mercato immobiliaregenerale. In Francia, i centri terapeutici specializzatiforniscono i cosiddetti alloggi «slid<strong>in</strong>g». Il centro pagal’affitto <strong>del</strong>l’alloggio e lo subaffitta al paziente, checontribuisce <strong>in</strong> m<strong>in</strong>ima parte alle spese. Il paziente ricevesostegno per svolgere le mansioni amm<strong>in</strong>istrative (adesempio, pagare le bollette) e per la gestione <strong>del</strong> bilancioe, dopo un periodo di prova, diventa l’affittuario ufficiale.Formazione e istruzioneLe esigenze di istruzione dei pazienti <strong>in</strong> terapia possonoessere soddisfatte <strong>in</strong> diversi modi. Il sistema scolasticoord<strong>in</strong>ario può costituire una prima opzione, tuttavia,le barriere <strong>in</strong>dividuali e <strong>del</strong> sistema, quali le basseaspettative, la stigmatizzazione e il timore <strong>del</strong> fallimento,possono costituire un impedimento per la partecipazionedei pazienti al sistema scolastico (Lawless e Cox, 2000).Undici paesi riferiscono la disponibilità di programmi disostegno che mirano ad agevolare l’accesso dei pazienti<strong>in</strong> terapia al sistema scolastico ord<strong>in</strong>ario. Inoltre, 15 paesisegnalano che i pazienti <strong>in</strong> terapia possono avereaccesso ai programmi educativi dest<strong>in</strong>ati ai gruppi socialivulnerabili.La formazione tecnica o professionale aiuta le personead acquisire le abilità pratiche necessarie per svolgereun’occupazione o un’attività commerciale particolaree, <strong>in</strong> genere, porta al conseguimento di una qualificaprofessionale. Nella maggior parte dei paesi (20),i pazienti ricevono formazione professionale tramite<strong>in</strong>terventi mirati dest<strong>in</strong>ati ai gruppi socialmente vulnerabili.In 16 paesi, esistono <strong>in</strong>terventi di formazione professionalespecifici per i pazienti <strong>in</strong> trattamento per <strong>droga</strong>.OccupazioneL’occupabilità è un concetto fondamentale per ilre<strong>in</strong>serimento sociale, e le esigenze di occupazione deitossicodipendenti sono prese <strong>in</strong> considerazione da diversipaesi europei nell’ambito <strong>del</strong>le strategie di occupazionenazionali. Le attività che aumentano l’occupabilitàpossono riguardare il campo psicologico (ad esempio,sviluppo <strong>del</strong>le capacità personali, autoefficacia percepita,autostima, sviluppo <strong>del</strong>le abilità necessarie per far frontealle situazioni) e possono fornire ai tossicodipendenti <strong>in</strong>fase di recupero la possibilità di frequentare un gruppoalternativo di persone con cui socializzare e di acquisirenuove abilità per coadiuvare il loro re<strong>in</strong>serimentonella comunità più ampia <strong>in</strong> cui vivono. In 15 paesi,l’occupabilità <strong>del</strong>le persone <strong>in</strong> terapia viene segnalatacome un obiettivo regolare, uno standard dei s<strong>in</strong>goli pianidi cure.35


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaLe prove dimostrano che l’occupazione e il miglioramento<strong>del</strong>l’occupabilità migliorano i risultati <strong>del</strong> trattamento<strong>del</strong>la tossicodipendenza (Kaskutas e al., 2004) e hannoconseguenze positive sulla salute e sulla qualità <strong>del</strong>la vita,riducendo <strong>in</strong>oltre il numero dei reati (Gregoire e Snively,2001). I sistemi di sostegno, quali la mediazione per ilmercato <strong>del</strong> lavoro, che fornisce lavoro retribuito sotto formadi posti di lavoro temporanei creati espressamente a talescopo, può essere d’aiuto per colmare il divario esistentetra la disoccupazione a lungo term<strong>in</strong>e e l’occupazione sulmercato <strong>del</strong> lavoro aperto. Questi sistemi sono <strong>in</strong> genere<strong>in</strong>dirizzati alle persone svantaggiate (ad esempio, tramitela creazione di attività dest<strong>in</strong>ate a fornire occupazionea persone disabili o socialmente escluse) e possono<strong>in</strong>cludere lavoro volontario e professionale.Venti paesi segnalano <strong>in</strong>terventi di mediazione <strong>del</strong>mercato <strong>del</strong> lavoro a disposizione di gruppi socialmentevulnerabili accessibili anche alle persone <strong>in</strong> trattamentoper <strong>droga</strong>; <strong>in</strong> 11 paesi, tali <strong>in</strong>terventi sono disponibilispecificatamente per i pazienti <strong>in</strong> terapia. In Irlanda, adesempio, Ready for Work aiuta le persone senza fissadimora, tra cui i tossicodipendenti, ad accedere allaformazione o all’occupazione. Ad esempio, impartisceformazione prima <strong>del</strong>l’assunzione, propone esperienze dilavoro non retribuito e fornisce sostegno per il follow-up. Ipazienti <strong>in</strong> trattamento per <strong>droga</strong> possono essere idoneiper altre <strong>in</strong>iziative, quali il sostegno all’occupazione, cheassiste le persone con disabilità o altri gruppi svantaggiatiaiutandoli a trovare e a mantenere un’occupazioneretribuita. Interventi a sostegno <strong>del</strong>l’occupazioneaccessibili ai pazienti <strong>in</strong> terapia sono segnalati da 17paesi, ciononostante solo quattro paesi segnalano livellisufficienti di erogazione di tali servizi.Riduzione <strong>del</strong> dannoLa prevenzione e la riduzione dei danni correlati all’uso distupefacenti sono un obiettivo di salute pubblica <strong>in</strong> tutti gliStati membri e nell’ambito <strong>del</strong>la strategia <strong>del</strong>l’UE <strong>in</strong> materiadi <strong>droga</strong> ( 23 ). Sono ora disponibili per la pianificazioneanalisi <strong>del</strong>le prove scientifiche relative agli <strong>in</strong>terventi perla riduzione <strong>del</strong> danno, oltre a studi che illustrano l’effettocomplessivo di tali <strong>in</strong>terventi (OEDT, 2010b) ( 24 ).Gli <strong>in</strong>terventi pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong> questo settore prevedonola terapia sostitutiva per la dipendenza da oppioidie programmi di scambio di aghi e sir<strong>in</strong>ghe, che miranoa ridurre i decessi per overdose e la diffusione <strong>del</strong>lemalattie <strong>in</strong>fettive. Secondo le segnalazioni, la terapiasostitutiva è disponibile <strong>in</strong> tutti i paesi, mentre i programmidi scambio sono accessibili <strong>in</strong> tutti i paesi tranne la Turchia.Negli ultimi vent’anni, l’Europa ha assistito alla crescitae al consolidamento <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong> danno e alla sua<strong>in</strong>tegrazione con un’ampia gamma di altri servizi sanitarie sociali. Dopo essersi concentrata <strong>in</strong>izialmente, negliultimi anni ottanta, sull’epidemia di HIV/AIDS, la riduzione<strong>del</strong> danno ha abbracciato una prospettiva di più ampiorespiro, offrendo soluzioni atte a rispondere alle esigenzesanitarie e sociali dei consumatori problematici di <strong>droga</strong>,specie <strong>del</strong>le persone socialmente escluse.Nel 2009, il numero dei pazienti che hanno avuto accessoalla terapia sostitutiva è cresciuto nella maggior parte deipaesi ( 25 ). Inoltre, sono stati segnalati aumenti <strong>del</strong>l’uso<strong>del</strong>le strutture per la riduzione <strong>del</strong> danno a bassa soglia<strong>in</strong> Bulgaria, Repubblica ceca, Grecia, Ungheria, Lettonia,Lituania, Lussemburgo, Polonia, Romania e Croazia; <strong>in</strong>f<strong>in</strong>eè stata registrata un’espansione geografica dei programmidi scambio di aghi e sir<strong>in</strong>ghe <strong>in</strong> Ungheria.La maggior parte dei paesi europei fornisce una gammadi ulteriori servizi sanitari e sociali, che <strong>in</strong>cludonovalutazione dei rischi e consulenza <strong>in</strong>dividuale,<strong>in</strong>formazioni mirate e promozione di un consumo piùsicuro. Negli ultimi anni è stato registrato un aumento<strong>del</strong>la distribuzione di strumenti sterili per <strong>in</strong>iezioni oltre adaghi e sir<strong>in</strong>ghe, <strong>del</strong>la promozione <strong>del</strong>l’uso dei profilatticitra i consumatori di stupefacenti per via parenterale, <strong>del</strong>loscreen<strong>in</strong>g per le malattie <strong>in</strong>fettive e <strong>del</strong>la consulenza sullasalute, <strong>del</strong>la terapia antiretrovirale e <strong>del</strong>la vacc<strong>in</strong>azioneper l’epatite virale. Le previsioni basate sui mo<strong>del</strong>lisuggeriscono che la fornitura di <strong>in</strong>terventi con il massimoeffetto potenziale (programmi di scambio di aghie sir<strong>in</strong>ghe, terapia sostitutiva e terapia antivirale) a unapercentuale significativa <strong>del</strong>la popolazione di <strong>in</strong>teressee nell’arco di un periodo prolungato riduce la trasmissione<strong>del</strong>l’HIV tra i consumatori di stupefacenti per viaparenterale; le previsioni <strong>in</strong>dicano <strong>in</strong>oltre che i maggiorieffetti si ottengono quando i livelli di <strong>in</strong>fezione sonoancora bassi (Degenhardt e al., 2010).Nel 2010, l’Istituto nazionale francese per la Salutee la ricerca medica (Inserm) ha condotto un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>emultidiscipl<strong>in</strong>are sulla base di conoscenze comprovaterelative agli <strong>in</strong>terventi di riduzione <strong>del</strong> danno percontenere il rischio di <strong>in</strong>fezioni tra i tossicodipendenti.Lo studio ha preso <strong>in</strong> esame la letteratura scientificariguardante gli aspetti medici, epidemiologici, sociologici,economici e di salute pubblica <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>danno; <strong>in</strong>oltre sono state organizzate audizioni di espertie dibattiti pubblici. La «relazione collettiva degli esperti»raccomanda che le politiche di riduzione <strong>del</strong> danno siano36( 23 ) COM(2007) 199 def.( 24 ) Cfr. anche il portale <strong>del</strong>le migliori prassi.( 25 ) Cfr. la tabella HSR-3 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011 e nel capitolo 6.


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europanel 1980 e la professione paramedica di «esperto <strong>in</strong>dipendenze» nel 2008; nel 2007, nei Paesi Bassi è statoavviato un modulo di specialità biennale <strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a <strong>del</strong>ledipendenze; la Germania offre corsi post-universitari sulconsumo <strong>del</strong>le sostanze e consulenza sulle dipendenze,oltre a un modulo sulla terapia assistita con ero<strong>in</strong>a.Le prove <strong>del</strong>l’efficacia di approcci quali la «formazionemedica cont<strong>in</strong>ua» rimangono limitate e <strong>in</strong>concludenti.Recentemente è stato proposto un approccio più<strong>in</strong>terattivo, noto come «sviluppo professionale cont<strong>in</strong>uo»(Horsley e al., 2010), che prevede di impartire ai mediciuna formazione <strong>in</strong> un’ampia gamma di abilità tra cuicomunicazione, gestione e tutela <strong>del</strong>la salute, ma questonuovo approccio deve ancora essere testato.Applicazione <strong>del</strong>la legge sulla <strong>droga</strong> e reaticontro la legge sulle sostanze stupefacentiL’applicazione <strong>del</strong>la legislazione sulla <strong>droga</strong> è unacomponente importante <strong>del</strong>le politiche sulla <strong>droga</strong> siaa livello nazionale sia <strong>del</strong>l’UE e comprende un’ampiagamma di <strong>in</strong>terventi pr<strong>in</strong>cipalmente attuati dalla poliziae da istituzioni con compiti simili a quelli <strong>del</strong>la polizia(ad esempio le dogane). Di seguito viene analizzatobrevemente un gruppo di tali <strong>in</strong>terventi: le operazionisotto copertura. I dati sulle attività di applicazione <strong>del</strong>lalegge sono spesso meno sviluppati e accessibili rispettoa quelli di altre aree <strong>del</strong>la politica <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong>.Un’eccezione significativa è costituita dai dati sui reaticorrelati al consumo di <strong>droga</strong>, che sono segnalati alterm<strong>in</strong>e <strong>del</strong>la presente sezione.Operazioni sotto coperturaLa condanna di autori di reati gravi correlati al consumodi <strong>droga</strong> e lo smantellamento <strong>del</strong>le reti organizzate perla fornitura di <strong>droga</strong> sono priorità fondamentali perla riduzione <strong>del</strong>l’offerta nell’ambito <strong>del</strong>l’attuale pianod’azione <strong>del</strong>l’UE per la lotta contro la <strong>droga</strong>. Questaè una sfida per le forze di polizia, dato che la maggiorparte dei reati contro la legge sulle sostanze stupefacentiviene rilevata solo tramite operazioni proattive diapplicazione <strong>del</strong>la legge (OEDT, 2009a). Ciò è vero, <strong>in</strong>particolare, per i reati gravi che co<strong>in</strong>volgono l’offertadi <strong>droga</strong> all’<strong>in</strong>grosso e tramite <strong>in</strong>termediazione, un’areatendenzialmente appannaggio di <strong>in</strong>dividui che agisconocon la massima segretezza e di organizzazioni crim<strong>in</strong>ali.Nell’affrontare la questione dei reati gravi correlatial consumo di <strong>droga</strong>, le istituzioni europee preposteall’applicazione <strong>del</strong>la legge si servono <strong>in</strong> misuracrescente di operazioni sotto copertura, che comportanosia l’impiego di tecnologie quali le <strong>in</strong>tercettazioni o lasorveglianza elettronica sia lo svolgimento di operazionida parte di persone che agiscono sotto copertura. Talioperazioni possono co<strong>in</strong>volgere agenti di polizia (agentisotto copertura) e s<strong>in</strong>goli sotto la supervisione <strong>del</strong>lapolizia (<strong>in</strong>formatori). Il loro impiego è consentito per legge<strong>in</strong> tutti i 27 Stati membri <strong>del</strong>l’UE.Le operazioni sotto copertura contro le reti <strong>del</strong> trafficodi <strong>droga</strong> sono utilizzate per raccogliere <strong>in</strong>formazioniaffidabili relative all’identità e ai ruoli dei membri <strong>del</strong>larete, per <strong>in</strong>dividuare le rotte <strong>del</strong> contrabbando, ledest<strong>in</strong>azioni e le strutture di stoccaggio e per scoprire le<strong>in</strong>formazioni sui tempi e i luoghi <strong>del</strong>le forniture di <strong>droga</strong>.Spesso, gli agenti o gli <strong>in</strong>formatori devono <strong>in</strong>filtrars<strong>in</strong>elle reti crim<strong>in</strong>ali, che tendono ad agire con segretezzanei confronti degli esterni e a compartimentare le<strong>in</strong>formazioni. La raccolta di <strong>in</strong>formazioni di <strong>in</strong>telligencesi concentra pr<strong>in</strong>cipalmente sul funzionamento <strong>del</strong>le reti<strong>del</strong>la <strong>droga</strong> e sui ruoli dei loro membri.Le operazioni sotto copertura presentano sfide legali, <strong>in</strong>particolare riguardo all’istigazione. La Corte europea deidiritti <strong>del</strong>l’uomo stabilisce i pr<strong>in</strong>cipi di base riguardantil’uso degli «agents provocateurs» <strong>in</strong> una sentenza <strong>del</strong>1998 (Teixeira de Castro contro Portogallo, Corte europeadei diritti <strong>del</strong>l’uomo, 1998). Questa afferma che l’uso<strong>del</strong>le tecniche sotto copertura non dovrebbe violare ildiritto a un processo equo e pertanto le forze di polizianon dovrebbero esercitare tale <strong>in</strong>fluenza su un soggettosp<strong>in</strong>gendolo a commettere un reato che altrimenti nonsarebbe stato commesso. Le forze di polizia devono qu<strong>in</strong>d<strong>in</strong>utrire «sospetti obiettivi» sulle persone che <strong>in</strong>tendonosmascherare prima di adottare tecniche sotto copertura.Nella maggior parte degli Stati membri, l’istigazione diterze parti a commettere un reato è proibita.Le disposizioni giuridiche e amm<strong>in</strong>istrative a livellonazionale discipl<strong>in</strong>ano le operazioni sotto coperturae mirano ad assicurare sia la conformità all’ord<strong>in</strong>amentogiuridico che la sicurezza degli agenti sotto copertura. Leleggi nazionali e i relativi regolamenti di accompagnamentosono diversi; si tende a fornire un quadro generale cheè poi specificato nei regolamenti di accompagnamento,i quali raramente sono resi pubblici. In genere, altre<strong>in</strong>formazioni, come il numero di operazioni condotte ognianno, non sono disponibili. Tuttavia, la ricerca ha mostratoche 34 operazioni sotto copertura sono state condotte neiPaesi Bassi, e 12 di esse hanno contribuito alle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i o aiprocessi (Kruisbergen e al., 2011).Nella maggior parte degli Stati membri <strong>del</strong>l’UE,è necessario ricevere l’approvazione di un’autoritàgiudiziaria prima di avviare operazioni sotto copertura,che richiedono per lo più il monitoraggio di un’autorità38


Capitolo 2: La risposta ai problemi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa: panoramicasuperiore, <strong>in</strong> genere l’avvocato <strong>del</strong>l’accusa o un tribunale.Tredici Stati membri specificano le norme di proporzionalitàe le regole di sussidiarietà, secondo cui l’<strong>in</strong>tervento deveessere proporzionale al reato correlato alla <strong>droga</strong> oggetto<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e. Il reato deve essere abbastanza grave dagiustificare un’operazione sotto copertura. Inoltre, prima dicondurre un’operazione sotto copertura deve essere chiaroche nessuna altra misura meno <strong>in</strong>vasiva di applicazione<strong>del</strong>la legge sortirà lo stesso effetto.L’uso <strong>del</strong>le operazioni sotto copertura, <strong>in</strong>clusi i falsidocumenti d’identità e le «front organisations», ovvero leorganizzazioni di <strong>in</strong>teressi create per fornire occupazioniplausibili e mezzi di sostentamento per gli agenti sottocopertura, è consentito per legge nella maggior partedegli Stati membri.Nelle operazioni sotto copertura viene utilizzata un’ampiavarietà di tecniche. Ad esempio, gli acquisti di <strong>droga</strong> sottocopertura sono usati pr<strong>in</strong>cipalmente per arrestare s<strong>in</strong>goli<strong>in</strong>dividui nell’atto di vendere droghe illegali. Le forniturecontrollate sono una tecnica che consente il trasporto dispedizioni illegali, a conoscenza e sotto la supervisione<strong>del</strong>le autorità competenti, all’<strong>in</strong>terno e all’esterno dei conf<strong>in</strong><strong>in</strong>azionali. Le spedizioni possono comprendere drogheo precursori, armi, sigarette, denaro proveniente da attivitàillegali o pers<strong>in</strong>o esseri umani. La maggior parte <strong>del</strong>leforniture controllate <strong>in</strong> Europa co<strong>in</strong>volge spedizioni di<strong>droga</strong> (Consiglio <strong>del</strong>l’Unione europea, 2009) e, a seconda<strong>del</strong>la legge nazionale, tali spedizioni possono avvenirecon la scorta di agenti sotto copertura o <strong>in</strong>formatori oppuresvolgersi sotto sorveglianza tecnologica ( 27 ).Reati contro la legge sulle sostanze stupefacentiIn Europa, gli unici dati sui reati correlati al consumo di<strong>droga</strong> disponibili di rout<strong>in</strong>e sono le relazioni <strong>in</strong>iziali suireati contro le leggi nazionali sulle sostanze stupefacenti,pr<strong>in</strong>cipalmente redatte dalla polizia ( 28 ). In genere, questidati si riferiscono ai reati correlati al consumo di <strong>droga</strong>(consumo e detenzione per consumo) o all’offerta di <strong>droga</strong>(produzione, traffico e spaccio), tuttavia, <strong>in</strong> alcuni paesi,possono essere segnalati anche altri tipi di reati (adesempio, reati correlati ai precursori <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>).I dati sui reati contro la legge sulle sostanze stupefacentiforniscono un’<strong>in</strong>dicazione diretta <strong>del</strong>l’attività di applicazione<strong>del</strong>la legge, poiché fanno riferimento ai reati consensuali,che, <strong>in</strong> generale, non vengono segnalati dalle potenzialivittime. Sono spesso considerati alla stregua di <strong>in</strong>dicatori<strong>in</strong>diretti <strong>del</strong> consumo e <strong>del</strong> traffico di sostanze stupefacenti,sebbene <strong>in</strong>cludano solo le attività giunte a conoscenzaAddestramento <strong>del</strong>la polizia europeaL’Accademia europea di polizia (Cepol) è un’agenzia<strong>del</strong>l’Unione europea che agisce <strong>in</strong> qualità di rete <strong>del</strong>leaccademie e università di polizia nazionali. Uno deisuoi compiti pr<strong>in</strong>cipali è organizzare circa 100 attivitàdi formazione all’anno, pr<strong>in</strong>cipalmente per gli agenti dipolizia senior, su argomenti chiave rilevanti per le forze dipolizia europee. Lo scopo generale è quello di promuovereun approccio europeo comune alle questioni di polizia.Per sostenere le proprie attività di formazione e quelledegli Stati membri <strong>del</strong>l’UE, il Cepol ha sviluppato unprogramma didattico comune <strong>in</strong>dirizzato a diversi gruppidi dest<strong>in</strong>azione, <strong>in</strong>clusi gli agenti senior, gli <strong>in</strong>vestigatorie gli esperti dei casi, ma rivolto anche ai rappresentantidei governi nazionali e <strong>del</strong>le accademie di polizia. Ilprogramma didattico comune sul traffico di <strong>droga</strong> fornisceuna panoramica <strong>del</strong>la situazione <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> a livello<strong>in</strong>ternazionale, <strong>del</strong>la legislazione sugli stupefacenti,<strong>del</strong>le <strong>in</strong>formazioni di base sulle sostanze illegali, <strong>del</strong>lacooperazione <strong>in</strong>ternazionale, <strong>del</strong>le strategie di poliziaesistenti oltre che <strong>del</strong>le opzioni tattiche specifiche per undeterm<strong>in</strong>ato reato. Tra queste si annoverano le operazionisotto copertura e le sfide che <strong>in</strong>cludono i reati correlatial consumo di <strong>droga</strong> ma anche la prevenzione <strong>del</strong>latossicodipendenza e la riduzione <strong>del</strong>la domanda.dei responsabili <strong>del</strong>l’applicazione <strong>del</strong>la legge. Inoltre,è probabile che rispecch<strong>in</strong>o le diversità nazionali <strong>in</strong> materiadi legislazione, priorità e risorse. Inf<strong>in</strong>e, <strong>in</strong> Europa esistonosistemi d’<strong>in</strong>formazione nazionali di vari tipo, specialmente<strong>in</strong> relazione alle prassi di registrazione e segnalazione.Per tali ragioni, è difficile eseguire confronti approfondititra i diversi paesi e risulta più adeguato confrontare letendenze piuttosto che le cifre assolute.Nel complesso, l’aumento <strong>del</strong> numero di reati contro lalegge sulle sostanze stupefacenti osservato negli anniprecedenti è dim<strong>in</strong>uito nel 2009. Un <strong>in</strong>dice <strong>del</strong>l’UE, basatosui dati forniti da 21 Stati membri, che rappresentano il95 % <strong>del</strong>la popolazione di età compresa tra 15 e 64 ann<strong>in</strong>ell’Unione europea, mostra che la stima dei reati segnalatiè salita al 21 % tra il 2004 e il 2009. Se si consideranotutti i paesi dichiaranti, nel corso di tale periodoi dati rivelano tendenze <strong>in</strong> aumento <strong>in</strong> 18 paesi e unastabilizzazione o un calo complessivo <strong>in</strong> undici paesi ( 29 ).Reati connessi al consumo e all’offertaNon si è verificato un deciso cambiamento nell’equilibriotra reati connessi al consumo e reati connessi all’offerta di<strong>droga</strong>, rispetto agli anni precedenti. Nella maggior partedei paesi europei (22), i reati associati al consumo o alla( 27 ) Per una panoramica degli aspetti legali <strong>del</strong>le forniture controllate <strong>in</strong> Europa, cfr. il sito <strong>del</strong>la banca dati europea sulla <strong>droga</strong>.( 28 ) Per una discussione dei rapporti tra stupefacenti e crim<strong>in</strong>e e def<strong>in</strong>izione di «reato connesso alla <strong>droga</strong>», cfr. OEDT (2007b).( 29 ) Cfr. il grafico DLO-1 e la tabella DLO-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.39


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europadetenzione di sostanze stupefacenti cont<strong>in</strong>uavano a costituirela maggioranza dei reati connessi alla <strong>droga</strong> nel 2009, conEstonia, Spagna, Francia, Ungheria, Austria e Svezia cheraggiungono le percentuali più alte (81-94 %) ( 30 ).L’<strong>in</strong>cremento <strong>del</strong> numero di reati connessi al consumodi <strong>droga</strong> segnalato negli anni precedenti è rallentatonel 2009. Tra il 2004 e il 2009, il numero di tali reatiè aumentato <strong>in</strong> 15 paesi dichiaranti, mentre solo Bulgaria,Germania, Estonia, Malta, Austria e Norvegia hannoregistrato un calo nel corso <strong>del</strong> periodo <strong>in</strong> questione.Nel complesso, il numero di reati connessi al consumodi <strong>droga</strong> nell’Unione europea è salito di una percentualestimata al 29 % tra il 2004 e il 2009.Il numero di reati connessi all’offerta di sostanze stupefacentiè rimasto stabile dal 2007, registrando tuttavia nell’Unioneeuropea un aumento stimato pari a circa il 7 % durante ilperiodo 2004-2009. Nello stesso periodo, 15 paesi hannosegnalato un <strong>in</strong>cremento dei reati connessi all’offerta, mentre<strong>in</strong> tre paesi è stato rilevato un calo globale ( 31 ).Tendenze <strong>in</strong> atto per le varie sostanzeLa cannabis cont<strong>in</strong>ua a essere la sostanza illecita piùspesso menzionata nell’ambito dei reati per <strong>droga</strong> <strong>in</strong>Europa ( 32 ). Nella maggior parte dei paesi europei, i reaticorrelati alla cannabis rappresentano una percentualevariabile tra il 50 % e il 75 % dei reati per <strong>droga</strong> citati nel2009. Solo <strong>in</strong> tre paesi i reati connessi ad altre sostanzestupefacenti prevalgono rispetto a quelli correlati allacannabis: Repubblica ceca e Lettonia con la metanfetam<strong>in</strong>a(55 % e 27 %) e Malta con la coca<strong>in</strong>a (36 %).Nel periodo 2004-2009, il numero di reati contro lalegge sulle sostanze stupefacenti è aumentato <strong>in</strong> 11 paesidichiaranti, determ<strong>in</strong>ando, secondo le stime, un aumento<strong>del</strong> 20 % nell’Unione europea (grafico 4). Tendenze<strong>in</strong>verse sono state registrate <strong>in</strong> Francia, Italia, Cipro, Maltae Paesi Bassi ( 33 ).I reati riconducibili alla coca<strong>in</strong>a sono aumentati nelperiodo 2004-2009 <strong>in</strong> 11 paesi dichiaranti, mentreBulgaria, Germania, Italia, Austria e Croazia segnalanouna tendenza alla dim<strong>in</strong>uzione. Nell’Unione europea, nelcomplesso, i reati correlati alla coca<strong>in</strong>a sono aumentatidi circa il 39 % nel corso <strong>del</strong>lo stesso periodo, con unastabilizzazione negli ultimi due anni ( 34 ).Il numero dei reati correlati al consumo di ero<strong>in</strong>aè leggermente calato nel 2009. La percentuale registratanell’UE per tali reati era aumentata <strong>del</strong> 22 % nel periodo2004-2009. Il numero di reati connessi all’ero<strong>in</strong>aè aumentato <strong>in</strong> 11 paesi dichiaranti, mentre è statoriferito un calo <strong>in</strong> Bulgaria, Germania, Malta, Paesi Bassie Austria nel corso <strong>del</strong>lo stesso periodo ( 35 ).Il numero di reati correlato alle anfetam<strong>in</strong>e segnalatonell’Unione europea è dim<strong>in</strong>uito leggermente nel 2009,nonostante la tendenza generale a partire dal 2004mostri un aumento stimato globale <strong>del</strong> 16 %. Per contro,nello stesso periodo i reati connessi all’ecstasy sonodimezzati (un calo <strong>del</strong> 54 %).Grafico 4: Relazioni per i reati connessi al consumo di <strong>droga</strong> o alpossesso per consumo e all’offerta di <strong>droga</strong> negli Stati membri<strong>del</strong>l’UE: andamenti <strong>in</strong>dicizzati 2004-2009 e ripartizione per tipodi <strong>droga</strong> nelle relazioni per il 2009NB:Fonte:Reati connessi al consumo o al possesso200150100500Reati connessi all’offerta2001501005002004200420052005200620062007200720082008Coca<strong>in</strong>aEro<strong>in</strong>aCannabisAnfetam<strong>in</strong>e2009EcstasyAnfetam<strong>in</strong>eCoca<strong>in</strong>aCannabisEro<strong>in</strong>a2009Ecstasy912 416relazioni(2009)169 608relazioni(2009)Le tendenze sono basate sulle <strong>in</strong>formazioni disponibili sulnumero di relazioni per i reati connessi alle droghe (penalie non) segnalati negli Stati membri <strong>del</strong>l’UE; tutte le serie sono<strong>in</strong>dicizzate su una base di 100 nel 2004 e ponderate <strong>in</strong> basealle dimensioni <strong>del</strong>le popolazioni per formare una tendenzagenerale <strong>del</strong>l’UE; la ripartizione per tipo di <strong>droga</strong> è riferita alnumero totale di relazioni per il 2009. Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni,cfr. i grafici DLO-4 e DLO-5 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Punti focali nazionali Reitox.40( 30 ) Cfr. la tabella DLO-2 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 31 ) Cfr. il grafico DLO-1 e la tabella DLO-5 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 32 ) Cfr. la tabella DLO-3 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 33 ) Cfr. il grafico DLO-3 e la tabella DLO-6 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 34 ) Cfr. il grafico DLO-3 e la tabella DLO-8 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 35 ) Cfr. il grafico DLO-3 e la tabella DLO-7 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 2: La risposta ai problemi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa: panoramicaSviluppo di <strong>in</strong>dicatori relativi ai mercati <strong>del</strong>la<strong>droga</strong>, ai reati e alla riduzione <strong>del</strong>la domanda<strong>in</strong> EuropaL’<strong>in</strong>cremento <strong>del</strong> monitoraggio <strong>del</strong>l’offerta di sostanzestupefacenti illegali <strong>in</strong> Europa è una priorità <strong>del</strong>l’attualestrategia <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> e <strong>del</strong> piano d’azione <strong>del</strong>l’UE.In seguito alla pubblicazione nell’ottobre 2010 di undocumento di lavoro <strong>del</strong>la Commissione europea sulmiglioramento <strong>del</strong>la raccolta di dati sull’offerta di <strong>droga</strong> ( 1 ),la prima conferenza europea sugli <strong>in</strong>dicatori relativialla domanda di <strong>droga</strong>, organizzata congiuntamentedalla Commissione europea e dall’OEDT, ha avviato unprocesso f<strong>in</strong>alizzato allo sviluppo degli <strong>in</strong>dicatori per ilmonitoraggio <strong>del</strong>l’offerta di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa ( 2 ).Il quadro concettuale complessivo per il monitoraggio<strong>del</strong>l’offerta di <strong>droga</strong> illegale <strong>in</strong> Europa <strong>in</strong>tegrerà trecomponenti: mercati <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>, reati correlati alconsumo di sostanze stupefacenti e riduzione <strong>del</strong>ladomanda di <strong>droga</strong>. Tre gruppi di lavoro, sostenutidall’OEDT, produrranno una roadmap per queste areenel 2011, concentrandosi sugli obiettivi a breve, medioe lungo term<strong>in</strong>e. Sarà prestata attenzione al potenziale perla standardizzazione, l’estensione e il miglioramento deisistemi di raccolta dati esistenti <strong>in</strong> ciascuna di queste aree,e verrà condotta un’attività di ricerca mirata.Nell’ambito dei mercati <strong>del</strong>le sostanze stupefacenti, leattività future si concentreranno sul miglioramento deiprezzi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> e sulla raccolta di dati sulla purezzanonché sul potenziale di dati scientifici forensi. Lo sviluppodi uno strumento europeo per il monitoraggio standarddei reati contro la legge sulle sostanze stupefacenti e di<strong>in</strong>dicatori sulla produzione di <strong>droga</strong> <strong>in</strong>tra-europea saràfondamentale nel campo dei reati correlati alla <strong>droga</strong>,<strong>in</strong>sieme alla def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong>le priorità per la ricerca.Le autorità giudiziarie e di polizia svolgeranno un ruolocentrale nel monitoraggio <strong>del</strong>la riduzione <strong>del</strong>l’offerta di<strong>droga</strong>. Il lavoro condotto <strong>in</strong> quest’area, <strong>in</strong> cui l’attività diricerca è ancora <strong>in</strong>sufficiente, <strong>in</strong>izierà con un eserciziodi mappatura per fornire una panoramica <strong>del</strong>le attivitàdi riduzione <strong>del</strong>l’offerta di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa. I punti dipartenza saranno l’istituzione, la def<strong>in</strong>izione <strong>del</strong> ruolo e lepratiche condotte dalle unità specializzate di applicazione<strong>del</strong>la legge mentre, nel 2011, l’OEDT avvierà un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e.( 1 ) SEC(2010) 1216 def. (disponibile onl<strong>in</strong>e).( 2 ) Le conclusioni <strong>del</strong>la conferenza sono disponibili onl<strong>in</strong>e.Interventi sul piano sociale e sanitario peri tossicodipendenti <strong>in</strong> carcereNell’Unione europea, la percentuale di prigioniericondannati per reati contro la legge sulle sostanzestupefacenti varia dal 3 % al 53 %, e la metà dei paesisegnala percentuali comprese tra il 9 % e il 25 % ( 36 ).Queste cifre non <strong>in</strong>cludono i detenuti condannati per reaticonnessi all’acquisto di <strong>droga</strong> per sostenere la condizionedi tossicodipendenza né altri reati associati alla <strong>droga</strong>.Consumo di sostanze stupefacenti nella popolazionecarcerariaLa standardizzazione <strong>del</strong>le metodologie utilizzate per glistudi sul consumo di sostanze stupefacenti nella popolazionecarceraria è ancora scarsa (Carpentier e al., 2011). Tuttaviala ricerca mostra che l’uso di sostanze stupefacenti cont<strong>in</strong>uaa prevalere tra i detenuti rispetto alla popolazione generale.I dati ottenuti da alcuni studi condotti dal 2006 mostranoconsiderevoli variazioni nella prevalenza <strong>del</strong> consumo di<strong>droga</strong> tra i detenuti: l’uso regolare di <strong>droga</strong> illegale prima<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>carceramento è segnalato solamente dall’8 % degli<strong>in</strong>terpellati <strong>in</strong> alcuni paesi e <strong>in</strong> percentuali che raggiungonoil 65 % <strong>in</strong> altri. Gli studi <strong>in</strong>dicano <strong>in</strong>oltre la probabilità chele tipologie di consumo di <strong>droga</strong> più nocive si riscontr<strong>in</strong>o trai detenuti, con percentuali variabili dal 5 % al 31 % degli<strong>in</strong>tervistati che dichiarano di avere assunto stupefacenti pervia parenterale ( 37 ).Al momento <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>carceramento, la maggior parte deiconsumatori riduce o <strong>in</strong>terrompe il consumo di droghe,pr<strong>in</strong>cipalmente a causa dei problemi di approvvigionamento<strong>del</strong>le sostanze. Tuttavia, è generalmente riconosciutoil fatto che le sostanze stupefacenti illegali riescanoa <strong>in</strong>filtrarsi nella maggior parte <strong>del</strong>le carceri, nonostantetutte le misure adottate per ridurne l’offerta. Secondo studieffettuati a partire dal 2006, le stime relative all’uso disostanze stupefacenti <strong>in</strong> carcere variano dall’1 % al 51 %dei detenuti. La <strong>droga</strong> più frequentemente consumata daicarcerati è la cannabis, seguita, <strong>in</strong> genere, dalla coca<strong>in</strong>ae dall’ero<strong>in</strong>a ( 38 ). Il carcere può essere uno scenario perl’<strong>in</strong>iziazione al consumo di <strong>droga</strong> o a forme di consumopiù dannose. Ad esempio, secondo uno studio belgacondotto nel 2008 oltre un terzo dei carcerati che fannouso di sostanze stupefacenti era stato <strong>in</strong>iziato al consumodi una nuova <strong>droga</strong> durante l’<strong>in</strong>carceramento; l’ero<strong>in</strong>aè la <strong>droga</strong> citata con maggiore frequenza (Todts e al.,2009). I consumatori di stupefacenti per via parenterale neipenitenziari sono più <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>i alla condivisione degli strumentiper le <strong>in</strong>iezioni rispetto ai tossicodipendenti non <strong>in</strong> carcere,e questa situazione desta preoccupazione per la potenzialediffusione di malattie <strong>in</strong>fettive tra la popolazione carceraria.HIV ed epatite virale tra i tossicodipendenti <strong>in</strong> carcereIn Europa, i dati sull’<strong>in</strong>fezione da HIV tra i consumatoridi <strong>droga</strong> per via parenterale <strong>in</strong> carcere sono scarsi. In( 36 ) Il numero dei carcerati presenti negli istituti penitenziari <strong>del</strong>l’Unione europea <strong>in</strong> data 1° settembre 2009 superava le 640 000 unità. I dati sullestatistiche penali <strong>in</strong> Europa sono disponibili presso il sito <strong>del</strong> Consiglio d’Europa.( 37 ) Cfr. le tabelle DUP-1, DUP-2 e DUP-105 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 38 ) Cfr. le tabelle DUP-3 e DUP-105 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.41


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaparticolare, tali dati non sono disponibili per i paesi chesegnalano i livelli di prevalenza più elevati di <strong>in</strong>fezionecorrelata all’assunzione di sostanze stupefacenti per viaparenterale. Generalmente, tra gli otto paesi che hannofornito dati dal 2004 (Bulgaria, Repubblica ceca, Spagna,Ungheria, Malta, F<strong>in</strong>landia, Svezia, Croazia) ( 39 ), non sonostate registrate ampie differenze nella prevalenza di HIVtra i consumatori di <strong>droga</strong> per via parenterale <strong>in</strong> carceree quelli di altri ambienti, sebbene ciò possa essere <strong>in</strong>parte riconducibile alle limitazioni dei dati. La prevalenza<strong>del</strong>l’HIV tra i consumatori di <strong>droga</strong> per via parenteralenelle carceri era per la maggior parte bassa (0-7,7 %) <strong>in</strong>sette paesi, mentre la Spagna ha segnalato una prevalenza<strong>del</strong> 39,7 %. I dati sulla prevalenza <strong>del</strong> virus <strong>del</strong>l’epatiteC (HCV) tra i consumatori di sostanze stupefacenti<strong>in</strong> carcere sono stati segnalati da otto paesi e vannodall’11,5 % (Ungheria) al 90,7 % (Lussemburgo). NellaRepubblica ceca, <strong>in</strong> Lussemburgo e a Malta, il virus HCVsembra prevalere maggiormente tra i consumatori di <strong>droga</strong>per via parenterale sottoposti a test <strong>in</strong> carcere rispettoa quelli esam<strong>in</strong>ati <strong>in</strong> altri ambienti. I dati sull’<strong>in</strong>fezioneda HBV (antigene superficiale <strong>del</strong> virus <strong>del</strong>l’epatite B) trai consumatori di <strong>droga</strong> per via parenterale <strong>in</strong> carcere sonodisponibili per quattro paesi: Bulgaria (11,6 % nel 2006),Repubblica ceca (15,1 % nel 2010), Ungheria (0 % nel2009) e Croazia (0,5 % nel 2007).La salute nelle carceri <strong>in</strong> EuropaI detenuti con un passato da consumatori di sostanzestupefacenti per via parenterale, <strong>in</strong> particolare, hannospesso esigenze sanitarie molteplici e complesse, cherichiedono un approccio multidiscipl<strong>in</strong>are e cure medichespecialistiche. I detenuti hanno diritto di accedere ai servizidi assistenza sanitaria disponibili nel paese al pari deglialtri cittad<strong>in</strong>i senza discrim<strong>in</strong>azioni per motivi legati allaloro situazione legale ( 40 ), e i servizi sanitari all’<strong>in</strong>terno<strong>del</strong> sistema penitenziario dovrebbero essere <strong>in</strong> grado difornire il trattamento per i problemi connessi al consumodi stupefacenti a condizioni simili a quelle offerte fuoridal carcere (CPT, 2006). Questo pr<strong>in</strong>cipio generale diparificazione è riconosciuto nell’Unione europea <strong>in</strong> virtù<strong>del</strong>la raccomandazione <strong>del</strong> Consiglio <strong>del</strong> 18 giugno2003 sulla prevenzione e sulla riduzione <strong>del</strong> danno perla salute causato da tossicodipendenza ( 41 ), e il nuovopiano d’azione <strong>in</strong> materia di <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’UE (2009-2012) ne<strong>in</strong>voca l’attuazione. Tuttavia l’erogazione di servizi pressole strutture penitenziarie è spesso carente rispetto a quella<strong>del</strong>la comunità.Assistenza ai tossicodipendenti <strong>in</strong> carcereI detenuti <strong>in</strong> Europa possono avere accesso a unagamma di servizi connessi all’uso <strong>del</strong>le droghee ai problemi conseguenti. Tra questi: <strong>in</strong>formazionisulle sostanze stupefacenti e sulla salute, cure permalattie <strong>in</strong>fettive, dis<strong>in</strong>tossicazione e trattamento <strong>del</strong>latossicodipendenza comb<strong>in</strong>ate con assistenza psicologicae sociale, misure di riduzione <strong>del</strong> danno e preparazioneper il rilascio ( 42 ).La maggior parte dei paesi ha stabilito partenariati<strong>in</strong>teragenzia tra servizi sanitari <strong>in</strong> carcere ed erogatoridi servizi a livello di comunità, comprese organizzazion<strong>in</strong>on governative, per fornire educazione sanitariae trattamento <strong>in</strong> carcere e assicurare la cont<strong>in</strong>uità <strong>del</strong>lacura dopo il rilascio. Alcuni paesi europei si sono sp<strong>in</strong>tioltre e hanno esteso la responsabilità <strong>del</strong> m<strong>in</strong>istero<strong>del</strong>la Sanità anche alla sanità carceraria o organizzatol’erogazione di servizi sanitari tramite i servizi di salutepubblica, al f<strong>in</strong>e di ridurre le <strong>in</strong>eguaglianze <strong>in</strong> materia disalute e sanità. A questo proposito, i paesi pionieri sonostati la Norvegia e la Francia, seguiti da Svezia, Italia,Inghilterra e Galles e Slovenia. In Scozia e <strong>in</strong> Spagna,questa riforma è attualmente <strong>in</strong> corso.La terapia sostitutiva per la dipendenza da oppioidiè sempre più accettata nella comunità, tuttavia la suaadozione all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>le strutture penitenziarie è statalenta e la sua estensione è estremamente variabile ( 43 ).Nel 2009, i tossicodipendenti <strong>in</strong> terapia sostitutiva <strong>in</strong> seipaesi <strong>del</strong>l’UE (Estonia, Grecia, Cipro, Lettonia, Lituania,Slovacchia) non sono stati <strong>in</strong> grado di cont<strong>in</strong>uare laterapia dopo l’arresto. La cont<strong>in</strong>uità e la coerenza <strong>del</strong>trattamento per la tossicodipendenza tra la comunità e ilcarcere e viceversa sono particolarmente importanti, datigli elevati tassi di decesso per overdose a seguito <strong>del</strong>rilascio (Merrall e al., 2010).La diffusione <strong>del</strong>l’epatite C tra i carcerati costituisceuna crescente preoccupazione per la sanità pubblica<strong>in</strong> Europa e vengono segnalati programmi specificidi screen<strong>in</strong>g da Belgio, Bulgaria, Francia, alcuniLänder tedeschi, Lituania, Lussemburgo, Ungheriae F<strong>in</strong>landia. Nonostante l’importanza <strong>del</strong> rilevamentodi queste <strong>in</strong>fezioni al momento <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>gresso <strong>in</strong> carcere(Sutton e al., 2006) e l’efficienza di costi documentata<strong>del</strong>l’erogazione <strong>del</strong> trattamento per l’HCV presso gliistituti penitenziari (Tan e al., 2008), molti carcerati nonvengono sottoposti né al test né al trattamento.42( 39 ) Cfr. la tabella INF-117 e le relazioni nazionali Reitox di Malta (2005) e <strong>del</strong>la Repubblica ceca (2010).( 40 ) Assemblea generale <strong>del</strong>le Nazione Unite, risoluzione A/RES/45/111, Basic pr<strong>in</strong>ciples for the treatment of prisoners [Pr<strong>in</strong>cipi di base sul trattamentodei detenuti] (disponibile onl<strong>in</strong>e).( 41 ) GU L 165 <strong>del</strong> 3.7.2003, pag. 31.( 42 ) Cfr. la tabella HSR-7 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 43 ) Cfr. la tabella HSR-9 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 3CannabisIntroduzioneLa cannabis è la sostanza illecita maggiormentedisponibile <strong>in</strong> Europa, dove è sia importata che prodotta<strong>in</strong> loco. Nella maggior parte dei paesi, il consumo dicannabis è aumentato negli anni novanta e all’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong>nuovo millennio. Si può supporre che l’Europa si stiadirigendo verso una nuova fase, visto che i dati ottenutidalle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte tra la popolazione generalee nelle scuole <strong>in</strong>dicano una stabilizzazione o perf<strong>in</strong>o unatendenza al ribasso <strong>in</strong> molti paesi. I livelli di consumorimangono comunque alti rispetto agli standard storici.Negli ultimi anni è stata registrata anche una crescentecomprensione <strong>del</strong>le implicazioni per la sanità pubblica<strong>del</strong> consumo diffuso e a lungo term<strong>in</strong>e di questa <strong>droga</strong>e un aumento dei livelli <strong>del</strong>la richiesta di trattamentoper i problemi correlati alla cannabis. Pertanto, ciò checostituisce una risposta efficace al consumo di cannabisrimane una questione essenziale nel dibattito europeosulle sostanze stupefacenti.Offerta e disponibilitàProduzione e trafficoLa cannabis può essere coltivata <strong>in</strong> un’ampia varietàdi ambienti diversi e cresce spontaneamente <strong>in</strong> molteparti <strong>del</strong> mondo. Si ritiene che attualmente sia coltivata<strong>in</strong> 172 paesi e territori (UNODC, 2009). Le difficoltàriscontrate per fare una stima precisa <strong>del</strong>le cifre <strong>del</strong>laproduzione globale di cannabis sono rispecchiate nellepiù recenti previsioni <strong>del</strong>l’UNODC, secondo le quali laproduzione mondiale di foglie di cannabis nel 2008sarebbe compresa tra le 13 300 e le 66 100 tonnellate difoglie di cannabis e tra le 2 200 e le 9 900 tonnellate dires<strong>in</strong>a di cannabis.La coltivazione <strong>del</strong>la cannabis è diffusa <strong>in</strong> Europa edè probabilmente <strong>in</strong> crescita. Tutti i 29 paesi europei chehanno riferito <strong>in</strong>formazioni all’OEDT hanno menzionatola coltivazione domestica <strong>del</strong>la cannabis, sebbene l’entitàe la natura <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> var<strong>in</strong>o considerevolmente.Tabella 3 — Sequestri, prezzo e potenza <strong>del</strong>la foglia e <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>a di cannabisRes<strong>in</strong>a di cannabis Foglia di cannabis Piante di cannabis ( 1 )Quantità globali sequestrate 1 261 tonnellate 6 022 tonnellate n.d.Quantità sequestrata (tonnellate)UE e Norvegia(compresa Croazia e Turchia)Numero di sequestriUE e Norvegia(comprese Croazia e Turchia)Prezzo medio di vendita (euro al grammo)Intervallo(Intervallo <strong>in</strong>terquartile) ( 3 )Intervallo di potenza media (contenuto % di THC)Intervallo(Intervallo <strong>in</strong>terquartile) ( 3 )584 tonnellate(594 tonnellate)400 000(405 000)3-19(6,8-10,2)3-17(4,3-11,5)57 tonnellate(99 tonnellate)324 000(354 000)2-70(6,3-10,9)1-15(4,4-8,9)1,4 milioni di piante e 42tonnellate(1,4 milioni di piante e 42tonnellate) ( 2 )25 000(25 100)( 1 ) I paesi segnalano la quantità sequestrata come numero di piante sequestrate e <strong>in</strong> base al peso; <strong>in</strong> questa tabella sono riportati i totali per entrambe le quantità.( 2 ) È probabile che la quantità totale <strong>del</strong>le piante di cannabis sequestrate nel 2009 sia sottostimata, <strong>in</strong> gran parte a causa <strong>del</strong>la mancanza di dati recenti per i Paesi Bassi, unpaese che segnala sequestri relativamente consistenti f<strong>in</strong>o al 2007. In assenza di dati relativi al 2008 e al 2009, non è possibile <strong>in</strong>cludere il valore per i Paesi Bassi nellestime europee per il 2009.( 3 ) Intervallo <strong>del</strong>la metà <strong>in</strong>termedia dei dati riferiti.NB: Tutti i dati sono riferiti al 2009; n.d., dati non disponibili.Fonti: UNODC (2011) per i valori globali, punti focali nazionali Reitox per i dati europei.n.d.n.d.n.d.n.d.44


Capitolo 3: CannabisUna parte significativa <strong>del</strong>la cannabis utilizzata <strong>in</strong>Europa tende, tuttavia, a essere il risultato di traffico<strong>in</strong>traregionale. L’Organo <strong>in</strong>ternazionale di controllo deglistupefacenti (2011b) ha menzionato Albania, Bulgaria,ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Moldova,Montenegro, Serbia e Ucra<strong>in</strong>a come fonti <strong>del</strong>la cannabisconsumata nell’Europa centrale e orientale.Le foglie di cannabis <strong>in</strong> Europa vengono anche importate,per la maggior parte dall’Africa (ad esempio, Ghana, SudAfrica, Egitto), e, meno frequentemente, dalle Americhe,<strong>in</strong> particolare dalle isole dei Caraibi, dal Medio Oriente(Libano) e dall’Asia (Tailandia).Secondo una recente <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e l’Afghanistan ha scalzatoil Marocco come maggiore produttore <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>adi cannabis. La produzione di res<strong>in</strong>a di cannabis <strong>in</strong>Afghanistan è stimata tra le 1 200 e le 3 700 tonnellateall’anno (UNODC, 2011). Sebbene parte <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>a dicannabis prodotta <strong>in</strong> Afghanistan sia venduta <strong>in</strong> Europa,il Marocco sembra rimanere il fornitore pr<strong>in</strong>cipale diquesta sostanza per l’Europa. La res<strong>in</strong>a di cannabisprodotta <strong>in</strong> Marocco è generalmente contrabbandata <strong>in</strong>Europa attraverso la penisola iberica mentre i Paesi Bassie il Belgio svolgono un ruolo secondario come centri didistribuzione e stoccaggio (Europol, 2011).SequestriSecondo le stime, nel 2009 sono state sequestratea livello mondiale 6 022 tonnellate di foglie di cannabise 1 261 tonnellate di res<strong>in</strong>a di cannabis (tabella 3),con un calo globale pari a circa l’11 % rispetto all’annoprecedente. La parte più consistente dei sequestri difoglie di cannabis avviene nell’America settentrionale(70 %), mentre i sequestri di res<strong>in</strong>a si concentrano ancoranell’Europa occidentale e centrale (48 %) (UNODC,2011).Si calcola che nel 2009, <strong>in</strong> Europa, siano stati effettuati354 000 sequestri di cannabis <strong>in</strong> foglie, per un totalestimato di 99 tonnellate, di cui oltre un terzo provienedai sequestri <strong>del</strong>la Turchia (42 tonnellate), una quantitàrecord. Inoltre, sequestri record sono stati segnalati daGrecia (7 tonnellate) e Portogallo (5 tonnellate) ( 44 ).Tra il 2004 e il 2009, il numero di sequestri totaliè raddoppiato e anche la quantità di foglie di cannabissequestrate è aumentata. Dal 2005, circa la metà di tuttii sequestri effettuati è stata realizzata nel Regno Unito,per un totale m<strong>in</strong>imo di circa 20 tonnellate all’anno.I sequestri di res<strong>in</strong>a di cannabis <strong>in</strong> Europa superanoquelli <strong>del</strong>le foglie di cannabis per numero e quantità,sebbene le differenze siano <strong>in</strong> fase di dim<strong>in</strong>uzione ( 45 ).Nel 2009, sono stati effettuati circa 405 000 sequestridi res<strong>in</strong>a di cannabis e i relativi quantitativi di sostanza<strong>in</strong>tercettati sono stati stimati a 594 tonnellate, paria sei volte la quantità di foglie di cannabis sequestrata.Tra il 2004 e il 2009, il numero di sequestri di res<strong>in</strong>adi cannabis è aumentato costantemente, mentre ilquantitativo totale sequestrato ha cont<strong>in</strong>uato a calaredopo un picco di 1 080 tonnellate nel 2004. Nel 2009,come negli altri anni, la metà <strong>del</strong> numero totale disequestri di res<strong>in</strong>a di cannabis e circa tre quarti <strong>del</strong>laquantità di sostanza sequestrata sono stati segnalatidalla Spagna.Il numero di sequestri di piante di cannabis è aumentatodal 2004, raggiungendo, secondo le stime, i 25 100 cas<strong>in</strong>el 2009. I paesi citano le quantità sequestrate <strong>in</strong> baseal numero <strong>del</strong>le piante stimate o al peso. Il numero dipiante sequestrate <strong>in</strong> Europa è aumentato da 1,7 milion<strong>in</strong>el 2004 a circa 2,5 milioni nel 2005-2007 ( 46 ). I datidisponibili possono <strong>in</strong>dicare un calo nel 2008 a livelloeuropeo, tuttavia le tendenze attuali nel numero disequestri di piante di cannabis segnalati non possonoessere r<strong>in</strong>tracciate a causa <strong>del</strong>la carenza di dati recentiper i Paesi Bassi, un paese che storicamente ha sempresegnalato grandi quantità. Dal 2004, il peso <strong>del</strong>lepiante sequestrate è più che triplicato, raggiungendo le42 tonnellate nel 2009, ancora riferite per la maggiorparte dalla Spagna (29 tonnellate) e dalla Bulgaria(10 tonnellate).Potenza e prezzoLa potenza dei prodotti di cannabis è determ<strong>in</strong>ata dalloro tenore <strong>in</strong> Δ9-tetraidrocannab<strong>in</strong>olo (THC), il pr<strong>in</strong>cipalepr<strong>in</strong>cipio attivo. La potenza <strong>del</strong>la sostanza varianotevolmente sia da un paese all’altro sia all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>lostesso paese e a seconda dei diversi prodotti di cannabisnonché <strong>in</strong> base alle varietà genetiche. Le <strong>in</strong>formazionisulla potenza <strong>del</strong>la cannabis si basano pr<strong>in</strong>cipalmentesull’analisi forense <strong>del</strong>la cannabis sequestrata, selezionataa campione. Non è chiaro <strong>in</strong> che misura i campionianalizzati rispecch<strong>in</strong>o la situazione <strong>del</strong> mercato globale,pertanto i dati sulla potenza <strong>del</strong>la sostanza devono essere<strong>in</strong>terpretati con cautela.Nel 2009, il tenore medio nazionale di THC riferito <strong>del</strong>lares<strong>in</strong>a di cannabis era compreso tra il 3 % e il 17 %. La( 44 ) I dati sul sequestro di sostanze stupefacenti a livello europeo citati <strong>in</strong> questo capitolo possono essere reperiti nelle tabelle da SZR-1 a SZR-6 nelbollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 45 ) A causa <strong>del</strong>le differenze dovute alle dimensioni <strong>del</strong>le spedizioni e alle distanze percorse, oltre alla necessità di attraversare i conf<strong>in</strong>i <strong>in</strong>ternazionali,il rischio di sequestro <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>a di cannabis è maggiore rispetto a quello <strong>del</strong>le foglie di cannabis prodotte <strong>in</strong> loco.( 46 ) L’analisi non <strong>in</strong>clude i sequestri riferiti dalla Turchia di 20,4 milioni di piante di cannabis nel 2004, poiché i dati sui quantitativi sequestrati non sonodisponibili per gli anni successivi.45


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europapotenza media <strong>del</strong>le foglie di cannabis (<strong>in</strong>cludendo las<strong>in</strong>semilla, la forma più potente di foglie di cannabis) eracompresa tra l’1 % e il 15 %. La potenza media <strong>del</strong>las<strong>in</strong>semilla è stata segnalata solo da tre paesi: 2 % <strong>in</strong>Romania, 11 % <strong>in</strong> Germania e 15 % nei Paesi Bassi. Nelperiodo 2004-2009, sono state rilevate differenze nellapotenza media <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>a di cannabis nei 15 paesi chehanno fornito dati sufficienti. La potenza <strong>del</strong>le foglie dicannabis è rimasta relativamente stabile o è dim<strong>in</strong>uita<strong>in</strong> dieci paesi dichiaranti e aumentata nella Repubblicaceca, <strong>in</strong> Estonia, nei Paesi Bassi e <strong>in</strong> Slovacchia. Le<strong>in</strong>formazioni sulla potenza <strong>del</strong>le foglie di cannabisprodotte localmente sono disponibili solo per i Paesi Bassi,dove è stato osservato di recente un calo nella potenzamedia <strong>del</strong> nederwiet, che è passata da un picco <strong>del</strong> 20 %nel 2004 al 15 % nel 2009 ( 47 ).Il prezzo medio al dettaglio <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>a di cannabis, nel2009, variava dai 3 ai 19 euro al grammo nei 18 paesiche hanno fornito <strong>in</strong>formazioni; 12 di essi hanno riferitovalori compresi tra 7 e 10 euro. Il prezzo medio aldettaglio <strong>del</strong>le foglie di cannabis varia tra 2 e 70 euroal grammo nei 20 che hanno fornito <strong>in</strong>formazioni e 12di questi hanno riferito prezzi compresi tra 5 e 10 euro.Nel periodo 2004-2009, il prezzo medio al dettagliosia <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>a sia <strong>del</strong>le foglie di cannabis è rimastostabile o è dim<strong>in</strong>uito nella maggior parte dei 18 paesi chehanno fornito i dati, ad eccezione di Lettonia, Ungheriae Polonia, dove il prezzo <strong>del</strong>la res<strong>in</strong>a è dim<strong>in</strong>uito.Prevalenza e mo<strong>del</strong>li di consumoUso <strong>del</strong>la cannabis tra la popolazione generaleSecondo stime prudenti la cannabis è stata utilizzataalmeno una volta (prevalenza una tantum) da circa78 milioni di europei, vale a dire da più di una persona suc<strong>in</strong>que <strong>in</strong> età compresa tra i 15 e i 64 anni (cfr. la tabella4 per una s<strong>in</strong>tesi dei dati). Tra un paese e l’altro vi sonodifferenze tali per cui i dati nazionali sulla prevalenzaoscillano tra l’1,5 % e il 32,5 %. La maggioranza deipaesi riferisce stime comprese tra il 10 e il 30 % di tutti gliadulti.Si ritiene che circa 22,5 milioni di europei abbianoutilizzato la cannabis nell’ultimo anno, ossia, <strong>in</strong> media, il6,7 % circa di tutti i cittad<strong>in</strong>i tra i 15 e i 64 anni di età.Le stime <strong>del</strong>la prevalenza nell’ultimo mese comprendonoanche quei soggetti che fanno uso di cannabis con piùregolarità, anche se non necessariamente con frequenzagiornaliera e <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>tensivo. Si stima <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e che circa12 milioni di europei abbiano utilizzato questa sostanzanell’ultimo mese, cioè circa il 3,6 % di tutti coloro cherientrano nella fascia di età compresa tra i 15 e i 64 anni.Consumo di cannabis tra giovani adultiIl consumo <strong>del</strong>la cannabis si concentra prevalentementetra i giovani adulti (15-34 anni), e si ritiene che raggiungageneralmente i livelli massimi nella fascia di età dei 15-24anni. Ciò avviene <strong>in</strong> quasi tutti i paesi che hanno fornito<strong>in</strong>formazioni tranne Cipro e Portogallo ( 48 ).I dati <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e sulla popolazione suggeriscono che,<strong>in</strong> media, il 32,0 % dei giovani adulti europei (15-34anni) non ha mai usato la cannabis, mentre il 12,1 %ne ha fatto uso nell’ultimo anno e il 6,6 % nell’ultimomese. In base alle stime si ritiene che una percentualeancora più alta di europei appartenenti alla fascia dei15-24 anni abbia utilizzato la cannabis nell’ultimo anno(15,2 %) o nell’ultimo mese (8,0 %). Le stime nazionalisulla prevalenza <strong>del</strong> consumo di cannabis varianomarcatamente da un paese all’altro <strong>in</strong> tutte le misuredi prevalenza. Ad esempio, le stime <strong>del</strong>la prevalenzanell’ultimo anno <strong>del</strong> consumo tra giovani adulti <strong>in</strong> paesiche hanno tassi di prevalenza più elevati sono maggioridi oltre 20 volte rispetto a quelle dei paesi con tassi diprevalenza m<strong>in</strong>ori.Il consumo di cannabis è generalmente più alto tra gliuom<strong>in</strong>i che tra le donne; ad esempio, il rapporto digenere tra i soggetti che hanno riferito di avere utilizzatola cannabis nell’ultimo anno va da appena più di 6uom<strong>in</strong>i per ogni donna <strong>in</strong> Portogallo a meno di un’unità <strong>in</strong>Norvegia ( 49 ).Confronti sul piano <strong>in</strong>ternazionaleI valori provenienti da Australia, Canada e Stati Unitirelativamente al consumo di cannabis tra i giovani adultiuna tantum e nell’ultimo anno sono tutti superiori alle medieeuropee, che sono rispettivamente <strong>del</strong> 32,0 % e <strong>del</strong> 12,1 %.In Canada, ad esempio, nel 2009 la prevalenza unatantum <strong>del</strong> consumo di cannabis tra i giovani adulti è stata<strong>del</strong> 48,4 % e la prevalenza nell’ultimo anno <strong>del</strong> 21,6 %.Negli Stati Uniti, l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e Samhsa (2010) ha stimatouna prevalenza una tantum <strong>del</strong> 51,6 % (nella fascia di etàdi 16-34 anni, ricalcolata dall’OEDT) e una prevalenzanell’ultimo anno <strong>del</strong> 24,1 %, mentre <strong>in</strong> Australia (2007)le cifre erano rispettivamente il 46,7 % e il 16,2 % perla fascia di età dei 14-39 anni. Tra gli studenti di 15-16anni, un esiguo numero di paesi europei (Repubblica ceca,46( 47 ) Cfr. le tabelle PPP-1 e PPP-5 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011 per i dati sulla potenza e sui prezzi. Per le def<strong>in</strong>izioni dei prodotti <strong>del</strong>la cannabis, cfr. ilglossario onl<strong>in</strong>e.( 48 ) Cfr. il grafico GPS-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 49 ) Cfr. la tabella GPS-5 (parte jjj) e (parte jv) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 3: CannabisTabella 4 — Prevalenza <strong>del</strong> consumo di cannabis nella popolazione generale: s<strong>in</strong>tesi dei datiFascia di etàPeriodo di consumoUna tantum Ultimo anno Ultimo mese15-64 anniNumero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 78 milioni 22,5 milioni 12 milioniMedia europea 23,2 % 6,7 % 3,6 %Intervallo 1,5-32,5 % 0,4-14,3 % 0,1-7,6 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania (1,5 %)Malta (3,5 %)Bulgaria (7,3 %)Ungheria (8,5 %)Paesi con la prevalenza più alta Danimarca (32,5 %)Spagna (32,1 %)Italia (32,0 %)Francia, Regno Unito (30,6 %)15-34 anniRomania (0,4 %)Malta (0,8 %)Grecia (1,7 %)Ungheria (2,3 %)Italia (14,3 %)Repubblica ceca (11,1 %)Spagna (10,6 %)Francia (8,6 %)Numero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 42 milioni 16 milioni 9 milioniMedia europea 32,0 % 12,1 % 6,6 %Intervallo 2,9-45,5 % 0,9-21,6 % 0,3-14,1 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania (2,9 %)Malta (4,8 %)Grecia (10,8 %)Bulgaria (14,3 %)Paesi con la prevalenza più alta Repubblica ceca (45,5 %)Danimarca (44,5 %)Francia (43,6 %)Spagna (42,4 %)15-24 anniRomania (0,9 %)Malta (1,9 %)Grecia (3,2 %)Polonia (5,3 %)Repubblica ceca (21,6 %)Italia (20,3 %)Spagna (19,4 %)Francia (16,7 %)Numero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 19 milioni 9,5 milioni 5 milioniMedia europea 30,0 % 15,2 % 8,0 %Intervallo 3,7-53,8 % 1,5-29,5 % 0,5-17,2 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania (3,7 %)Malta (4,9 %)Grecia (9,0 %)Cipro (14,4 %)Paesi con la prevalenza più alta Repubblica ceca (53,8 %)Francia (42,0 %)Spagna (39,1 %)Danimarca (38,0 %)Romania (1,5 %)Grecia (3,6 %)Portogallo (6,6 %)Slovenia, Svezia (7,3 %)Repubblica ceca (29,5 %)Spagna (23,9 %)Italia (22,3 %)Francia (21,7 %)Romania (0,1 %)Malta (0,5 %)Grecia, Polonia (0,9 %)Svezia (1,0 %)Spagna (7,6 %)Italia (6,9 %)Francia (4,8 %)Repubblica ceca (4,1 %)Romania (0,3 %)Grecia (1,5 %)Polonia (1,9 %)Svezia, Norvegia (2,1 %)Spagna (14,1 %)Italia (9,9 %)Francia (9,8 %)Repubblica ceca (8,6 %)Romania (0,5 %)Grecia (1,2 %)Svezia (2,2 %)Norvegia (2,3 %)Spagna (17,2 %)Francia (12,7 %)Repubblica ceca (11,6 %)Italia (11,0 %)Le stime europee sono calcolate a partire dalle stime nazionali <strong>del</strong>la prevalenza ponderate per la popolazione <strong>del</strong> gruppo di età rilevante <strong>in</strong> ciascun paese. Per ottenere le stime <strong>del</strong>numero complessivo dei consumatori <strong>in</strong> Europa, la media UE viene applicata per i paesi di cui mancano di dati di prevalenza (che rappresentano non più <strong>del</strong> 3 % <strong>del</strong>la popolazionepresa <strong>in</strong> esame). Popolazioni utilizzate come base: 15-64 anni (336 milioni), 15-34 anni (132 milioni) e 15-24 anni (63 milioni). Poiché le stime europee sono basate su <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>icondotte tra il 2001 e il 2009/10 (pr<strong>in</strong>cipalmente nel periodo 2004-2008), non sono riferite a un unico anno. I dati qui s<strong>in</strong>tetizzati sono disponibili alla voce «Indag<strong>in</strong>i realizzatenella popolazione <strong>in</strong> generale» nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Spagna, Francia, Slovacchia) segnala livelli di prevalenzauna tantum <strong>del</strong> consumo di cannabis paragonabili a quelliregistrati <strong>in</strong> Australia e negli Stati Uniti.Consumo di cannabis tra gli studentiL’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e ESPAD, condotta ogni quattro anni, forniscedati confrontabili su alcol e consumo di <strong>droga</strong> da partedegli studenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni <strong>in</strong>Europa (Hibell e al., 2009). Nel 2007, l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e è statacondotta <strong>in</strong> 25 Stati membri <strong>del</strong>l’UE, <strong>in</strong> Norvegia e <strong>in</strong>Croazia. Inoltre, nel 2009-2010 Italia, Slovacchia,Svezia e Regno Unito hanno condotto le proprie <strong>in</strong>dag<strong>in</strong><strong>in</strong>azionali nelle scuole.I dati <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e ESPAD 2007 e <strong>del</strong>le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nazional<strong>in</strong>elle scuole <strong>del</strong> 2009-2010 rivelano che la più elevataprevalenza <strong>del</strong> consumo di cannabis una tantum tra glistudenti di età compresa tra 15 e 16 anni si registra nellaRepubblica ceca (45 %). Estonia, Francia, Paesi Bassi,Slovacchia e Regno Unito segnalano livelli di prevalenzache oscillano tra il 26 % e il 33 %. Qu<strong>in</strong>dici paesi hannocomunicato livelli di prevalenza di consumo una tantum dicannabis tra il 13 % e il 25 %. I livelli più bassi (<strong>in</strong>feriori47


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaal 10 %) sono stati riferiti da Grecia, Cipro, Romania,F<strong>in</strong>landia, Svezia e Norvegia.La variazione tra sessi <strong>del</strong> consumo di cannabis è <strong>in</strong>feriorenella popolazione di studenti che non <strong>in</strong> quella di giovaniadulti. Per quanto riguarda gli studenti, il rapporto trai generi va da valori prossimi all’unità <strong>in</strong> Spagna e nelRegno Unito al 2,1 o valori superiori a Cipro, <strong>in</strong> Grecia, <strong>in</strong>Polonia e <strong>in</strong> Romania ( 50 ).Tendenze relative al consumo di cannabisDurante il periodo compreso tra la f<strong>in</strong>e degli anni novantae gli <strong>in</strong>izi degli anni 2000, numerosi paesi europei hannosegnalato aumenti di consumo di cannabis, sia nelle<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sulla popolazione generale sia <strong>in</strong> quelle condottepresso le scuole. Da allora, il quadro europeo è diventatopiù complesso. Molti paesi segnalano che il consumo dicannabis è stabile o pers<strong>in</strong>o <strong>in</strong> calo, mentre <strong>in</strong> un numeroesiguo di paesi (Bulgaria, Estonia, F<strong>in</strong>landia, Svezia)potrebbe esserci un aumento. Quasi tutti i paesi europeihanno condotto <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sulla popolazione generalenegli ultimi anni, tuttavia solo 16 paesi hanno fornito datisufficienti per potere analizzare le tendenze nel consumodi cannabis durante un periodo di tempo prolungato.In questi 16 paesi le tendenze possono essere raggruppate<strong>in</strong> base ai livelli di prevalenza (grafico 5). In primo luogo,un gruppo di sei paesi (Bulgaria, Grecia, Ungheria,F<strong>in</strong>landia, Svezia, Norvegia), situati pr<strong>in</strong>cipalmentenell’Europa settentrionale e sudorientale, hanno sempresegnalato un basso livello di prevalenza nell’ultimo anno<strong>del</strong> consumo di cannabis tra le persone di età compresa trai 15 e i 34 anni, a livelli non superiori al 10 %. In secondoluogo, un gruppo di c<strong>in</strong>que paesi (Danimarca, Germania,Estonia, Paesi Bassi, Slovacchia), ubicati nelle diverse partid’Europa, ha segnalato un aumento dei livelli di prevalenza,tuttavia non superiore al 15 % nella loro ultima <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e.Tutti i paesi di questo gruppo, tranne i Paesi Bassi, hannosegnalato aumenti significativi <strong>del</strong> consumo di cannabisnegli anni novanta e agli <strong>in</strong>izi degli anni 2000. Adeccezione <strong>del</strong>l’Estonia, questo gruppo di paesi ha segnalatouna tendenza stabile <strong>in</strong> aumento nel decennio successivo.Inf<strong>in</strong>e, c’è un gruppo di c<strong>in</strong>que paesi che hanno tutti a uncerto momento negli ultimi 10 anni raggiunto i livelli diconsumo di cannabis più elevati <strong>in</strong> Europa, con consumonell’ultimo anno tra giovani adulti nella regione <strong>del</strong> 20 %e superiore. Si tratta di paesi situati nell’Europa meridionalee occidentale (Francia, Spagna, Italia, Regno Unito) e <strong>del</strong>laRepubblica ceca. All’<strong>in</strong>terno di questo gruppo, le tendenzepossono divergere. Mentre il Regno Unito e, <strong>in</strong> misuram<strong>in</strong>ore, la Francia hanno riferito una dim<strong>in</strong>uzione nelle loroultime <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i, la Spagna ha segnalato una situazionerelativamente stabile a partire dal 2003. Tutti e tre hannosegnalato aumenti <strong>del</strong> consumo di cannabis durante gli ann<strong>in</strong>ovanta. Sia l’Italia sia la Repubblica ceca negli ultimi annihanno segnalato aumenti seguiti da cali. Tuttavia, a causa<strong>del</strong>le differenze metodologiche <strong>del</strong>le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i e dei diversitassi di risposta, non è ancora possibile confermare le ultimetendenze di questi due paesi.Grafico 5 — Andamento <strong>del</strong>la prevalenza nell’anno scorso <strong>del</strong> consumo di cannabis tra giovani adulti (di età compresa tra 15 e 34 anni),paesi con tre o più <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i e raggruppati <strong>in</strong> base al livello di prevalenza più elevato (sotto al 10 %, 10-15 %, sopra al 15 %)%%%30303025201510501990 1995 2000 2005 2010F<strong>in</strong>landiaNorvegiaSveziaBulgariaUngheriaGrecia25201510501990 1995 2000 2005 20102520Slovacchia 15DanimarcaEstonia10GermaniaPaesi Bassi501990 1995 2000 2005 2010RepubblicacecaItaliaSpagnaFranciaRegnoUnitoNB:Fonti:La Repubblica ceca sta esam<strong>in</strong>ando i motivi <strong>del</strong>la grande variabilità nei risultati <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, che sembrano <strong>in</strong> parte legati a cambiamenti neimetodi. I dati vengono forniti per <strong>in</strong>formazione, ma i confronti dovrebbero essere trattati con cautela. Cfr. il grafico GPS-4 nel bollett<strong>in</strong>o statistico2011 per ulteriori <strong>in</strong>formazioni.Relazioni nazionali Reitox (2010), sulla base di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sulla popolazione, relazioni o articoli scientifici.48( 50 ) Cfr. la tabella EYE-20 (parte ji) e (parte jjj) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 3: CannabisVale la pena notare il caso particolare <strong>del</strong> Regno Unito,dove vengono condotte <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i annuali. Dopo che agli<strong>in</strong>izi degli anni 2000 erano stati registrati i più elevatilivelli di consumo di cannabis <strong>in</strong> Europa, nel 2010 laprevalenza nell’ultimo anno <strong>del</strong> consumo di cannabisè scesa sotto la media europea per la prima volta daquando ha avuto <strong>in</strong>izio il monitoraggio <strong>del</strong>l’UE.La stabilizzazione o il calo <strong>del</strong> consumo di cannabissi riferiscono al consumo nell’ultimo anno, che <strong>in</strong>cludemo<strong>del</strong>li di consumo <strong>in</strong> ambiente ricreativo. Ciononostante,non è chiaro se si siano stabilizzati anche il consumo<strong>in</strong>tensivo e quello a lungo term<strong>in</strong>e.In Europa sono stati riscontrati profili simili di <strong>evoluzione</strong><strong>del</strong>le tendenze nel tempo riguardo al consumo di cannabisda parte degli studenti tra il 1995 e il 2007 (OEDT,2009a). Sette paesi, situati pr<strong>in</strong>cipalmente nell’Europasettentrionale e meridionale segnalano una prevalenzauna tantum di consumo di cannabis globalmente stabilee bassa durante l’<strong>in</strong>tero periodo. La maggior parte deipaesi <strong>del</strong>l’Europa occidentale, oltre a Croazia e Slovenia(11 paesi), che aveva una prevalenza di consumo dicannabis una tantum elevata o marcatamente <strong>in</strong> crescitaf<strong>in</strong>o al 2003, ha osservato un calo o una stabilizzazionenel 2007. Nella maggior parte <strong>del</strong>l’Europa centralee orientale, la tendenza all’aumento osservata tra il 1995e il 2003 sembra essersi appianata. In questa regione, seipaesi riferiscono condizioni stabili e due un aumento tra il2003 e il 2007.Anche i nuovi dati emersi dalle ultime <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i HBSC(Health behaviour <strong>in</strong> school-aged children) sullo statodi salute e sugli stili di vita dei giovani <strong>in</strong> età scolare,condotte nelle scuole, <strong>in</strong>dicano una tendenza globalestabile o <strong>in</strong> calo per il consumo di sostanze stupefacentitra gli studenti (15-16 anni) nella maggior parte dei paesidurante il periodo 2006-2010. Rispecchiando la tendenzatra gli adulti, <strong>in</strong> Inghilterra il consumo di cannabis unatantum tra gli studenti <strong>del</strong>le scuole si è dimezzato,passando dal 40 % nel 2002 al 22 % nel 2010. Anche<strong>in</strong> Germania il consumo una tantum di cannabis tra glistudenti <strong>del</strong>le scuole è dimezzato, dal 24 % nel 2002all’11 % nel 2010. Tuttavia, dal 2006 sono stati registratiaumenti nella Repubblica ceca, <strong>in</strong> Grecia, Lettonia,Lituania, Romania e Slovenia.Anche i dati <strong>del</strong>le tendenze a lungo term<strong>in</strong>e emersidalle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte nelle scuole <strong>in</strong> Australia e negliStati Uniti <strong>in</strong>dicano una tendenza <strong>in</strong> calo per il consumodi cannabis f<strong>in</strong>o al 2009 ( 51 ). Ciononostante, l’ultima<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e scolastica statunitense, condotta nel 2010,<strong>in</strong>dica una possibile risorgenza nel consumo di cannabis,e gli studenti <strong>del</strong>le scuole segnalano un aumento <strong>del</strong>Prevalenza (%)Presunta relazione tra sanzioni e consumo dicannabisNel corso degli ultimi dieci anni, alcuni paesi europeihanno modificato la propria legislazione riguardantela cannabis, e molti di questi dispongono di stime diprevalenza per il consumo di sostanze stupefacenti primae dopo la modifica legale. Con un semplice confrontoprima-dopo utilizzando questi dati si può <strong>in</strong>dagare se uncambio osservabile <strong>del</strong>la prevalenza può essere percepitonegli anni successivi alla modifica <strong>del</strong>la legge. Poichéil consumo di cannabis è concentrato tra le fasce di etàpiù giovani, l’analisi è stata condotta utilizzando i datisulla prevalenza per le persone di età compresa tra i 15e i 34 anni. Nel grafico, la prevalenza <strong>del</strong> consumo dicannabis nell’ultimo anno è tracciata <strong>in</strong> base al tempo, conlo zero sull’asse orizzontale che rappresenta l’anno <strong>del</strong>cambiamento legale. A causa <strong>del</strong>le differenze tra i varipaesi nell’anno di modifica <strong>del</strong>le leggi e tra l’estensionedei dati <strong>del</strong>le loro <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i, le l<strong>in</strong>ee <strong>del</strong>le tendenze siriferiscono a diversi periodi.I paesi che hanno aumentato le sanzioni per ladetenzione di cannabis sono rappresentati nel graficocon l<strong>in</strong>ee tratteggiate mentre quelli che hanno dim<strong>in</strong>uitole sanzioni da l<strong>in</strong>ee cont<strong>in</strong>ue. L’ipotesi <strong>del</strong>l’impattolegale, nella sua forma più semplice, afferma cheuna modifica <strong>del</strong>la legge conduce a una modifica<strong>del</strong>la prevalenza, con un aumento <strong>del</strong>le sanzioni chedeterm<strong>in</strong>a un calo <strong>del</strong> consumo di sostanze stupefacentie una dim<strong>in</strong>uzione <strong>del</strong>le sanzioni che porta a un aumento<strong>del</strong> consumo di sostanze stupefacenti. Su questa base,dopo la modifica le l<strong>in</strong>ee tratteggiate scenderebberoverso il basso e quelle cont<strong>in</strong>ue salirebbero verso l’alto.Tuttavia <strong>in</strong> questo decennio, per i paesi <strong>in</strong> questione,non può essere osservata alcuna associazione semplicetra le modifiche legali e la prevalenza <strong>del</strong> consumo dicannabis.25201510NB:50Anno <strong>del</strong>la modificaItaliaRegno UnitoSlovacchiaDanimarcaF<strong>in</strong>landiaBulgariaGreciaPortogallo–10 –9 –8 –7 –6 –5 –4 –3 –2 –1 0 +1 +2 +3 +4 +5 +6Periodo a partire dalla modifica legale (anni)Sanzione ridottaSanzione aumentataLe modifiche giuridiche si sono verificate nel periodo2001-2006; cfr. il capitolo 1 e ELDD Panoramica degliargomenti sulla detenzione.( 51 ) Cfr. il grafico EYE-2 (parte vi) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.49


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaconsumo di cannabis nell’ultimo anno e livelli m<strong>in</strong>ori didisapprovazione nei confronti <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> (Johnstone al., 2010). Nell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e <strong>del</strong> 2010, gli studenti <strong>del</strong>lescuole americane di 15-16 anni hanno segnalato livelli diconsumo di cannabis superiori a quelli <strong>del</strong>le sigarette <strong>in</strong>alcune misurazioni: il 16,7 % aveva consumato cannabisnell’ultimo mese, mentre solo il 13,6 % aveva fumatosigarette (Johnston e al., 2010).Il quadro è diverso per gli studenti <strong>del</strong>le scuole europee,dove il livello <strong>del</strong> consumo di sigarette nell’ultimo meserimane significativamente più elevato rispetto a quello<strong>del</strong> consumo di cannabis. Tra il 2003 e il 2007, le<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i ESPAD condotte nelle scuole <strong>in</strong> 23 paesi <strong>del</strong>l’UEhanno segnalato una riduzione complessiva <strong>del</strong> fumodi sigarette <strong>del</strong>l’ultimo mese (dal 33 % al 28 %) e unariduzione o almeno una stabilizzazione, nel consumo dicannabis (dal 9 % al 7 %) (grafico 6). In Europa, dove lacannabis e il tabacco sono comunemente mischiati peressere fumati, la dim<strong>in</strong>uzione <strong>del</strong> consumo di tabacco puòesercitare una certa <strong>in</strong>fluenza sulle tendenze <strong>del</strong> consumodi cannabis.Mo<strong>del</strong>li <strong>del</strong> consumo di cannabisI dati disponibili riflettono l’esistenza di una certavarietà di mo<strong>del</strong>li di consumo di cannabis, che vannodal consumo sperimentale alla dipendenza. NumerosiGrafico 6 — Andamento <strong>del</strong>la prevalenza nell’ultimo mese <strong>del</strong>consumo di cannabis e sigarette tra gli studenti dai 15 ai 16 anni<strong>in</strong> 17 paesi europei e negli Stati Uniti%4035302520151050Europa, sigaretteStati Uniti, sigaretteStati Uniti, cannabisEuropa, cannabis1995 1999 2003 2007NB: La media europea (non ponderata) è basata su studenti dai 15ai 16 anni <strong>in</strong> 15 paesi <strong>del</strong>l’UE, <strong>in</strong>sieme a Croazia e Norvegia.La media degli studenti negli Stati Uniti è basata su un campionedi circa 16 000 studenti <strong>del</strong> decimo anno (di età compresa tra15 e 16 anni).Fonti: Hibell e al. (2009), Johnston e al. (2010).<strong>in</strong>dividui usano la sostanza solo una o due volte, altrila consumano occasionalmente o durante un periodo ditempo limitato. Tra le persone di età compresa tra i 15 e i64 anni che hanno provato la cannabis almeno una voltanella vita, il 70 % non ne ha fatto uso nell’ultimo anno ( 52 ).Tra coloro i quali hanno consumato <strong>droga</strong> nell’ultimoanno, <strong>in</strong> media quasi la metà l’ha fatto nell’ultimo mese,il che <strong>in</strong>dica probabilmente un consumo più regolare.Queste percentuali, tuttavia, variano <strong>in</strong> misura significativaa seconda dei paesi e tra i sessi.Il consumo di cannabis è particolarmente elevato tra certigruppi di giovani, ad esempio, quelli che frequentanospesso discoteche, pub, locali notturni ed eventi musicali.I livelli di prevalenza segnalati <strong>in</strong> seguito alle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>imirate condotte recentemente negli ambienti <strong>del</strong>lamusica elettronica <strong>in</strong> Belgio, nella Repubblica ceca, neiPaesi Bassi, <strong>in</strong> Lituania e nel Regno Unito sono molto piùelevati rispetto alla media europea tra i giovani adulti.L’uso di cannabis è spesso associato a un forte consumodi alcol: tra i giovani adulti (di età compresa tra i 15e i 34), coloro che hanno riferito un forte o frequenteconsumo di alcol sono, <strong>in</strong> genere, da 2 a 6 volte più<strong>in</strong>cl<strong>in</strong>i a segnalare il consumo di cannabis rispetto allapopolazione generale.I tipi di prodotti <strong>del</strong>la cannabis e le loro modalitàdi utilizzo possono porre rischi diversi. I mo<strong>del</strong>li diconsumo di cannabis che sfociano nel consumo di dosielevate possono comportare gravi rischi di sviluppodi dipendenza o altri problemi (Chabrol e al., 2003;Swift e al., 1998). Esempi di queste pratiche <strong>in</strong>cludonoil consumo di cannabis con un contenuto molto elevatodi tetraidrocannab<strong>in</strong>olo (THC) o <strong>in</strong> grandi quantitàe <strong>in</strong>alando la sostanza da una pipa ad acqua.Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i tra la popolazione generale dist<strong>in</strong>guonoraramente tra il consumo di diversi tipi di cannabis.Tuttavia, nel 2009 sono state <strong>in</strong>trodotte nuove domande <strong>in</strong>una <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e <strong>del</strong> Regno Unito tra la popolazione generaleper <strong>in</strong>dividuare la prevalenza <strong>del</strong> consumo <strong>del</strong>le foglie dicannabis, <strong>in</strong>cluso lo «skunk» (il nome popolare assegnatoa una forma altamente potente di sostanza stupefacente).In base all’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e britannica sui reati 2009-2010, circail 12,3 % degli adulti ha assunto ciò che pensavano fosse«skunk». Mentre percentuali analoghe di consumatoridi cannabis segnalano il consumo una tantum di fogliedi cannabis (50 %) e res<strong>in</strong>a di cannabis (49 %), coloroi quali hanno consumato la <strong>droga</strong> nell’ultimo anno sonopiù <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>i ad avere utilizzato foglie di cannabis (71 %)rispetto alla res<strong>in</strong>a (38 %) (Hoare e Moon, 2010). Sebbenequeste stime non possano essere generalizzate e applicatead altre popolazioni <strong>in</strong> Europa, i risultati illustrano alcunicambiamenti nel consumo di cannabis nel tempo.50( 52 ) Cfr. il grafico GPS-2 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 3: CannabisI dati di un campione di 14 paesi europei, la cuipopolazione rappresenta il 65 % <strong>del</strong>la popolazione adulta<strong>del</strong>l’Unione europea e <strong>del</strong>la Norvegia, mostrano che quasila metà <strong>del</strong>le persone che hanno consumato cannabisdurante l’ultimo mese hanno fatto uso <strong>del</strong>la sostanza per 1-3giorni durante tale mese; circa un terzo per 4-19 giorni e unqu<strong>in</strong>to per 20 giorni o più. Nella maggior parte di questi 14paesi, le femm<strong>in</strong>e sono più <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>i a fare uso <strong>del</strong>la cannabisoccasionalmente, mentre la prevalenza <strong>del</strong> consumo dicannabis quotidiano o quasi quotidiano è maggiore neimaschi (grafico 7). In base a queste cifre, <strong>in</strong> numerosipaesi i consumatori maschi sono più a rischio di diventareconsumatori frequenti e ciò dovrebbe essere preso <strong>in</strong>considerazione durante lo sviluppo di attività di prevenzione.I nuovi dati sul consumo di <strong>droga</strong> tra adolescenti mostrache il consumo di cannabis costituisce un problemacrescente negli Stati Uniti. La prevalenza <strong>del</strong> consumoquotidiano di cannabis è aumentata <strong>in</strong> modo significativo,raggiungendo il 6 % tra gli studenti <strong>del</strong>le scuole superioridi 17-18 anni nel 2010 (Johnston e al., 2010).Sempre più spesso la dipendenza da cannabisè riconosciuta come una possibile conseguenza <strong>del</strong>consumo regolare <strong>del</strong>la sostanza, pers<strong>in</strong>o tra i giovaniconsumatori e il numero di persone che chiedono dientrare <strong>in</strong> terapia a causa <strong>del</strong> consumo di cannabis è <strong>in</strong>crescita <strong>in</strong> alcuni paesi europei (cfr. sotto). Tuttavia, è statosegnalato che la metà dei consumatori dipendenti dacannabis che smette di assumere la <strong>droga</strong> è <strong>in</strong> grado difarlo senza terapia (Cunn<strong>in</strong>gham, 2000). Ciononostante,alcuni consumatori di cannabis, <strong>in</strong> particolarei consumatori assidui, possono sperimentare problemisenza necessariamente soddisfare i criteri cl<strong>in</strong>ici <strong>del</strong>ladipendenza.Domanda di trattamentoNel 2009, la cannabis era la <strong>droga</strong> primaria per circa98 000 richieste di trattamento segnalate da 26 paesi(23 % <strong>del</strong>le richieste totali), diventando così la sostanzapiù segnalata dopo l’ero<strong>in</strong>a. La cannabis era anche la<strong>droga</strong> secondaria maggiormente segnalata, essendocitata da circa 93 000 pazienti (28 %). I consumatoriprimari di cannabis rappresentano più <strong>del</strong> 30 % <strong>del</strong>lerichieste di trattamento <strong>in</strong> Belgio, Danimarca, Germania,Francia, Ungheria, Paesi Bassi e Polonia e meno <strong>del</strong> 10 %<strong>in</strong> Bulgaria, Estonia, Grecia, Lituania, Malta, Romaniae Slovenia ( 53 ).Le differenze nella prevalenza <strong>del</strong> consumo di cannabise i problemi ad essa correlati non sono gli unici fattoriGrafico 7 — Prevalenza <strong>del</strong> consumo quotidiano o quasiquotidiano di cannabis tra giovani adulti (15-34 anni) per genereNB:Fonti:%876543210SpagnaFranciaPortogalloBelgioPaesi BassiItaliaMaschiFemm<strong>in</strong>eche spiegano le differenze nei livelli di trattamento trai due paesi. Sono importanti anche altri fattori, quali leprassi di affidamento ai servizi sanitari e il livello e latipologia <strong>del</strong> trattamento erogato. A questo propositovi sono esempi evidenti <strong>in</strong> Francia e <strong>in</strong> Ungheria,due paesi che segnalano una percentuale elevata diconsumatori di cannabis <strong>in</strong> trattamento. In Franciaesistono centri di consulenza rivolti ai giovani consumatori<strong>del</strong>la sostanza ( 54 ). In Ungheria, ai condannati perreati connessi al consumo di cannabis viene offerta lapossibilità di sottoporsi al trattamento <strong>in</strong> alternativa allapena, il che può contribuire a far lievitare le cifre.In term<strong>in</strong>i di tendenze, nel corso degli ultimi dieci anni, trai 21 paesi per i quali sono disponibili i dati, tutti, trannela Bulgaria, segnalano un aumento <strong>del</strong>la percentuale dipazienti che si sottopongono al trattamento per la primavolta a causa <strong>del</strong> consumo di cannabis. Per il periodo2004-2009, nei 18 paesi per i quali sono disponibilii dati, il numero di pazienti che riferiscono un consumoprimario di cannabis tra quelli che si sottopongono alRepubblica cecaLe persone che hanno dichiarato di aver consumato cannabis<strong>in</strong> 20 giorni o più nei 30 giorni precedenti l’<strong>in</strong>tervista sonoriportati come «consumatori quotidiani o quasi quotidiani» neitesti. Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni cfr. la tabella GPS-10 (parte iv)nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Punti focali nazionali Reitox.IrlandaAustriaGermaniaDanimarcaSlovacchia( 53 ) Cfr. il grafico TDI-2 (parte jj) e le tabelle TDI-5 (parte jj) e TDI-22 (parte i) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 54 ) Inoltre, <strong>in</strong> Francia molti consumatori di oppioidi sono seguiti dai medici generici pertanto non sono segnalati nell’<strong>in</strong>dicatore <strong>del</strong>la domanda ditrattamento, facendo lievitare <strong>in</strong> tal modo le percentuali di consumatori di altre sostanze stupefacenti.51


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europatrattamento per la prima volta è aumentato <strong>del</strong> 40 %circa passando da 27 000 a 38 000 ( 55 ). Le ultime cifredisponibili (2008-2009) mostrano una cont<strong>in</strong>uazione<strong>del</strong>la tendenza verso l’alto nella maggior parte dei paesidichiaranti.Profili dei pazienti <strong>in</strong> terapiaI consumatori di cannabis che <strong>in</strong>iziano la terapia <strong>in</strong>regime ambulatoriale sono segnalati come uno deigruppi di pazienti più giovani <strong>in</strong> trattamento, con un’etàmedia di 25 anni. Il consumo di cannabis come <strong>droga</strong>primaria è segnalato dal 74 % dei pazienti che <strong>in</strong>iziano iltrattamento <strong>del</strong>la fascia di età 15-19 anni e dall’86 % diquelli di età <strong>in</strong>feriore ai 15 anni. Il rapporto uomo-donnaè il più elevato tra i pazienti <strong>in</strong> terapia (circa c<strong>in</strong>quemaschi per ogni femm<strong>in</strong>a). Nel complesso, il 49 % deipazienti <strong>in</strong> terapia per il consumo primario di cannabissono consumatori quotidiani, circa il 18 % ne fa uso da 2a 6 volte alla settimana, il 12 % consuma cannabis unavolta alla settimana o meno spesso e il 22 % è costituitoda consumatori occasionali, alcuni dei quali l’hannoconsumata nel mese precedente all’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> trattamento.Sono state osservate differenze tra le percentuali deidiversi paesi ( 56 ).TrattamentoErogazione <strong>del</strong> trattamentoIl trattamento per i consumatori di cannabis <strong>in</strong> Europacopre un’ampia gamma di misure, tra cui trattamentobasato su Internet, consulenza psicologica, <strong>in</strong>terventipsicosociali strutturati e trattamento presso struttureospedaliere. Esiste anche una sovrapposizione frequente<strong>in</strong> questo campo tra prevenzione selettiva, riduzione <strong>del</strong>danno e <strong>in</strong>terventi di trattamento (cfr. il capitolo 2).Il trattamento per la cannabis viene erogatopr<strong>in</strong>cipalmente presso centri terapeutici specialisticie attualmente, <strong>in</strong> più <strong>del</strong>la metà degli Stati membri sonodisponibili servizi espressamente dest<strong>in</strong>ati alla risoluzionedei problemi correlati al consumo di cannabis. Adesempio, <strong>in</strong> Francia sono stati istituiti più di 300 centridi consulenza dest<strong>in</strong>ati a soddisfare pr<strong>in</strong>cipalmente leesigenze di giovani con problemi legati al consumo dicannabis. In Germania, oltre alla disponibilità di diversiprogrammi specifici correlati alla cannabis, 161 centri diconsulenza hanno adottato il programma «Realize it», <strong>in</strong>base al quale i pazienti devono impostare obiettivi percontrollare il consumo e occuparsi dei fattori <strong>in</strong>dividualiEffetti collaterali <strong>del</strong> consumo di cannabisIl rischio <strong>in</strong>dividuale per la salute correlato al consumodi cannabis è generalmente ritenuto <strong>in</strong>feriore a quelloassociato ad altre sostanze stupefacenti quali l’ero<strong>in</strong>a o lacoca<strong>in</strong>a. Tuttavia, a causa <strong>del</strong>la prevalenza elevata <strong>del</strong>consumo di cannabis, l’impatto <strong>del</strong>la sostanza sulla salutepubblica può essere significativo.È stata <strong>in</strong>dividuata una gamma di problemi acuti e croniciassociati al consumo di cannabis. Gli effetti collateraliacuti <strong>in</strong>cludono ansia, reazioni di panico e s<strong>in</strong>tomipsicotici, che possono essere segnalati più comunementedai consumatori <strong>in</strong>iziali. Il consumo di cannabis aumenta<strong>in</strong>oltre il rischio di venire co<strong>in</strong>volti <strong>in</strong> <strong>in</strong>cidenti stradali.Gli effetti cronici collegati al consumo di cannabis sonostati documentati e <strong>in</strong>cludono la dipendenza e alcunemalattie respiratorie. Non è chiaro l’impatto <strong>del</strong> consumodi cannabis sulle prestazioni cognitive. Il consumo regolaredi cannabis durante l’adolescenza potrebbe <strong>in</strong>fluirenegativamente sulla salute mentale dei giovani adultie sono state riscontrate prove di un aumento dei rischi deis<strong>in</strong>tomi psicotici e dei disturbi associati all’<strong>in</strong>cremento <strong>del</strong>lafrequenza di consumo (<strong>EMCDDA</strong>, 2008a, 2008b; Halle Degenhardt, 2009; Moore e al., 2007).e ambientali associati al loro consumo di cannabis.L’<strong>in</strong>tervento è erogato <strong>in</strong> c<strong>in</strong>que sessioni nell’arco di unperiodo di 10 settimane f<strong>in</strong>o a 1 400 consumatori dicannabis all’anno. In Ungheria, la vasta maggioranza deipazienti <strong>in</strong> trattamento per la cannabis (80 %) si rivolge aiservizi di consulenza preventiva. Tali servizi sono erogatida organizzazioni accreditate.La Germania e i Paesi Bassi sono stati particolarmenteattivi nello sviluppo di programmi per la risoluzione deiproblemi correlati alla cannabis, peraltro comunementeassociati a problemi anche con altre sostanzeo a problematiche psicosociali, e ciò si riflette nelletipologie di programmi a disposizione dei consumatori dicannabis. Il Centro medico di Amsterdam, ad esempio,ha sviluppato un <strong>in</strong>tervento motivazionale familiare rivoltoai giovani consumatori di cannabis con <strong>in</strong>sorgenza dischizofrenia e ai loro genitori (Relazione nazionale Reitoxolandese, 2009). Una prova controllata randomizzataha mostrato risultati positivi per questo <strong>in</strong>tervento. Dopotre mesi, i giovani co<strong>in</strong>volti nella prova hanno segnalatouna riduzione <strong>del</strong> consumo e <strong>del</strong> bisogno compulsivo dicannabis, mentre i genitori hanno riferito una dim<strong>in</strong>uzionedei livelli di stress e un miglioramento <strong>del</strong> benessere. I casidi consumo di cannabis <strong>in</strong> concomitanza con problemipsichiatrici, quali psicosi o depressione, richiedonoun approccio <strong>in</strong>tegrato tra i fornitori <strong>del</strong> trattamento52( 55 ) Cfr. il grafico TDI-1 (parte i) e (parte ii) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 56 ) Cfr. le tabelle TDI-10 (parte jj) e (parte jjj), TDI-11 (parte i), TDI-18 (parte jj), TDI-21 (parte jj), TDI-24, TDI-103 (parte vii) e TDI-111 (parte viii) nelbollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 3: Cannabisspecializzato e i centri di salute mentale. Nella pratica,tuttavia, il trattamento <strong>del</strong>la duplice diagnosi è spessogestito sequenzialmente e la cooperazione tra i fornitori diservizi sanitari e sociali rimane difficile.Uno studio condotto di recente <strong>in</strong> Germania prevedeper gli anni futuri un aumento <strong>del</strong> numero di pazienti <strong>in</strong>terapia per problemi correlati al consumo di cannabis,specialmente tra gli adolescenti e i giovani adulti disesso maschile. Attualmente, <strong>in</strong> Germania, le stime <strong>del</strong>lapercentuale di consumatori di <strong>droga</strong> che hanno accessoalle strutture dest<strong>in</strong>ate alla cura dei problemi legatial consumo di <strong>droga</strong> mostrano che, sebbene i servizispecializzati per la tossicodipendenza siano <strong>in</strong> gradodi raggiungere una percentuale di consumatori condipendenza da oppioidi che spazia tra il 45 % e il 60 %,viene raggiunta solo una percentuale variabile tra il 4 %e l’8 % dei consumatori di cannabis per i quali si ritienenecessario il trattamento. In alcuni casi, gli <strong>in</strong>terventibasati su Internet, attualmente disponibili <strong>in</strong> tre Statimembri, possono fornire ulteriori opzioni terapeuticheai consumatori di cannabis <strong>in</strong> cerca di assistenza mariluttanti ad avvic<strong>in</strong>arsi ai servizi terapeutici tradizionali.Studi recenti sul trattamento dei consumatori di cannabisGli studi sulla valutazione <strong>del</strong>l’efficacia <strong>del</strong> trattamentosono ancora scarsi rispetto a quelli su altre sostanzestupefacenti illegali, nonostante la crescita <strong>del</strong> numero dirichieste di trattamento. La ricerca è tuttavia <strong>in</strong> aumento<strong>in</strong> Europa, e attualmente sono <strong>in</strong> corso studi <strong>in</strong> Germania,Danimarca, Spagna, Francia e Paesi Bassi.Alcuni di questi studi confermano che gli <strong>in</strong>terventipsicosociali possono avere risultati positivi peri consumatori di cannabis, ad esempio nel caso <strong>del</strong>laterapia familiare multidimensionale, un <strong>in</strong>terventoambulatoriale completo basato sulla famiglia rivoltoagli adolescenti che fanno uso di <strong>droga</strong> e presentanodisturbi comportamentali (Liddle e al., 2009), che haottenuto risultati positivi <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di riduzione dei livellidi consumo di <strong>droga</strong>. Tuttavia le conclusioni tratte da unconfronto con altri trattamenti disponibili <strong>in</strong> una provamultisito condotta <strong>in</strong> diversi paesi non sono risultate chiaree ciò ha <strong>in</strong>dotto l’OEDT a commissionare una meta-analisidegli studi europei e americani.Gli altri <strong>in</strong>terventi psicosociali attualmente <strong>in</strong> fasedi valutazione <strong>in</strong>cludono psicoeducazione (basatasu elementi di colloqui motivazionali e di terapiaUtilizzo <strong>del</strong>la cannabis <strong>in</strong> campo medico negliStati UnitiA partire dal 1996, qu<strong>in</strong>dici Stati americani e il distretto<strong>del</strong>la Columbia hanno approvato leggi che consentono ilpossesso personale di una quantità def<strong>in</strong>ita di cannabisper uso medico. Il paziente deve avere una prescrizionescritta di un medico <strong>in</strong> tutti gli Stati tranne <strong>in</strong> Californiae nel Ma<strong>in</strong>e, dove la prescrizione può essere orale. Tuttigli Stati, ad eccezione <strong>del</strong>lo Stato di Wash<strong>in</strong>gton, hannoistituito registri riservati con le carte d’identità dei pazienti,che sono obbligatori <strong>in</strong> alcuni Stati. Sebbene ciascunoStato disponga <strong>del</strong> proprio elenco di condizioni, lamaggior parte degli Stati consente l’uso <strong>del</strong>la cannabis pertrattare il dolore, sia «cronico», che «grave» o «<strong>in</strong>curabile».Quasi tutti gli Stati hanno adottato il mo<strong>del</strong>lo di fornituradi assistenza <strong>in</strong> base al quale a una persona designataè consentito coltivare una quantità limitata di cannabisdest<strong>in</strong>ata al consumo da parte <strong>del</strong> paziente. A seconda<strong>del</strong>lo Stato, i pazienti possono designare uno o dueassistenti ciascuno dei quali può rifornire f<strong>in</strong>o a c<strong>in</strong>quepazienti. Le quantità consentite variano da 1 oncia, paria circa 28 grammi (Alaska, Montana, Nevada) a 24 once(Oregon, Wash<strong>in</strong>gton) di foglie di cannabis utilizzabilie da sei a 24 piante, alcune <strong>del</strong>le quali non devonoessere mature e pronte all’uso. La fornitura di cannabisper uso medico da parte di assistenti no-profit o di centriterapeutici statali è consentita <strong>in</strong> circa metà degli Stati. Intutte le giurisdizioni tranne due, New Jersey e Wash<strong>in</strong>gtonD.C., ai pazienti è consentito coltivare la propria cannabisper uso medic<strong>in</strong>ale.Per contro, la legge federale classifica la cannabis comeuna sostanza pericolosa <strong>in</strong>adatta agli usi medici e ciòconsente al governo federale di condannare i consumatorie i fornitori di cannabis. Ciononostante, nell’ottobre 2009,il Deputy Attorney General ha pubblicato un promemoria<strong>in</strong>dirizzato ai procuratori federali degli Stati Uniti per<strong>in</strong>vitarli a non dare priorità alla condanna nei casi di usomedico <strong>del</strong>la cannabis autorizzato ai sensi <strong>del</strong>la legge<strong>del</strong>lo Stato.comportamentale) e prevenzione <strong>del</strong>la ricaduta, <strong>in</strong>terventibrevi, gestione <strong>del</strong>la cont<strong>in</strong>genza e diversi tipi di terapiacognitiva comportamentale.Inoltre vengono condotte ricerche sui prodotti farmaceutici<strong>in</strong> grado di sostenere gli <strong>in</strong>terventi psicosociali (Vandreye Haney, 2009). In quest’area, le tre l<strong>in</strong>ee di ricercapr<strong>in</strong>cipali seguite attualmente <strong>in</strong>dagano sulla possibilitàdi utilizzare prodotti farmaceutici per coadiuvarela riduzione dei s<strong>in</strong>tomi da ast<strong>in</strong>enza, <strong>del</strong> bisognocompulsivo di cannabis (Marshall, K. e al., 2011).53


Capitolo 4Anfetam<strong>in</strong>e, ecstasy e sostanze alluc<strong>in</strong>ogene, GHB e chetam<strong>in</strong>aIntroduzioneLe anfetam<strong>in</strong>e (un term<strong>in</strong>e generico che <strong>in</strong>clude sial’anfetam<strong>in</strong>a che la metanfetam<strong>in</strong>a) e l’ecstasy figurano trale sostanze illecite più frequentemente utilizzate <strong>in</strong> Europa.In numerosi paesi, l’ecstasy o le anfetam<strong>in</strong>e rimangonoal secondo posto tra le sostanze illecite più consumatedopo la cannabis. Inoltre, <strong>in</strong> alcuni paesi l’uso <strong>del</strong>leanfetam<strong>in</strong>e è particolarmente allarmante all’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong><strong>fenomeno</strong> generale <strong>del</strong> consumo di <strong>droga</strong>, essendo talisostanze menzionate da una percentuale significativa ditossicodipendenti <strong>in</strong> cura.L’anfetam<strong>in</strong>a e la metanfetam<strong>in</strong>a sono stimolanti <strong>del</strong>sistema nervoso centrale. Delle due, l’anfetam<strong>in</strong>a è lasostanza di gran lunga più diffusa <strong>in</strong> Europa, mentreun consumo significativo di metanfetam<strong>in</strong>a sembraessere limitato alla Repubblica ceca e alla Slovacchia.In tempi più recenti, è stato segnalato un aumento <strong>del</strong>lapresenza di questa sostanza sui mercati <strong>del</strong>le anfetam<strong>in</strong>e<strong>del</strong>l’Europa settentrionale.Il term<strong>in</strong>e «ecstasy» si riferisce a sostanze s<strong>in</strong>tetiche chesono chimicamente correlate alle anfetam<strong>in</strong>e, ma che sidifferenziano <strong>in</strong> qualche modo da queste per gli effettiprodotti. All’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong> gruppo ecstasy, la sostanzapiù nota è la 3,4-metilendiossimetanfetam<strong>in</strong>a (MDMA),sebbene, talvolta, nelle pasticche di ecstasy si ritrov<strong>in</strong>oaltri suoi analoghi (MDA, MDEA). Storicamente, lapopolarità <strong>del</strong>la sostanza è legata alla scena <strong>del</strong>la musicadance. Nonostante l’ecstasy sia ancora diffusa <strong>in</strong> questiambienti, negli ultimi anni è stata registrata una gradualedim<strong>in</strong>uzione <strong>del</strong>l’uso e <strong>del</strong>la disponibilità <strong>del</strong>la sostanza <strong>in</strong>numerosi paesi europei.La sostanza alluc<strong>in</strong>ogena s<strong>in</strong>tetica di gran lunga più nota<strong>in</strong> Europa è il dietilammide <strong>del</strong>l’acido lisergico (LSD), il cuiconsumo si è mantenuto basso e piuttosto stabile per unperiodo di tempo abbastanza lungo. Sembra tuttavia chenegli ultimi anni vi sia un <strong>in</strong>teresse crescente tra i giovaniper le sostanze alluc<strong>in</strong>ogene naturali come quelle present<strong>in</strong>ei funghi alluc<strong>in</strong>ogeni. A partire dalla metà degli ann<strong>in</strong>ovanta, è stato segnalato <strong>in</strong> alcuni ambienti e pressodiversi sottogruppi di consumatori di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa l’uso<strong>in</strong> ambienti ricreativi di chetam<strong>in</strong>a e gamma-idrossibutirrato(GHB), entrambi anestetici ampiamente utilizzati nellaTabella 5 — Sequestri, prezzo e purezza di anfetam<strong>in</strong>a, metanfetam<strong>in</strong>a, ecstasy e LSDQuantità sequestrata globale(tonnellate)Quantità sequestrataUE e Norvegia(comprese Croazia e Turchia) ( 1 )Numero di sequestriUE e Norvegia(comprese Croazia e Turchia)Prezzo medio di vendita (euro)Intervallo(Intervallo <strong>in</strong>terquartile) ( 2 )Purezza media o contenutidi MDMAIntervallo(Intervallo <strong>in</strong>terquartile) ( 2 )Anfetam<strong>in</strong>a Metanfetam<strong>in</strong>a Ecstasy LSD5,3 tonnellate(6,5 tonnellate)34000(34200)Grammi8-42(10-23)1-29 %(6-21 %)33 31 5,4 0,1500 chilogrammi(600 chilogrammi)7400(7 400)Grammi9-7110-76 %(25-64 %)Pasticche1,9 milioni(2,4 milioni)10 300(11 000)Pasticche3-16(4-9)3-108 mg(26-63 mg)Unità59 700(59 700)960(970)Dose4-29(7-11)( 1 ) Le quantità totali di anfetam<strong>in</strong>a, ecstasy e LSD sequestrate nel 2009 sono probabilmente stimate per difetto, <strong>in</strong> gran parte a causa <strong>del</strong>la mancanza di dati recenti peri Paesi Bassi, un paese che ha segnalato sequestri relativamente consistenti f<strong>in</strong>o al 2007. In assenza di dati relativi al 2008 e al 2009, non è possibile <strong>in</strong>cludere il valoreper i Paesi Bassi nelle stime europee per il 2009.( 2 ) Intervallo <strong>del</strong>la metà <strong>in</strong>termedia dei dati riferiti.NB: Tutti i dati sono riferiti al 2009; n.d., dati non disponibili.Fonte: UNODC (2011) per i valori globali, punti focali nazionali Reitox per i dati europei.n.d.55


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europamedic<strong>in</strong>a umana e veter<strong>in</strong>aria da 30 anni. Il consumoillegale di queste sostanze ha destato la preoccupazione deiservizi terapeutici di un ristretto numero di paesi europei.Offerta e disponibilitàPrecursori s<strong>in</strong>tetici di drogheL’anfetam<strong>in</strong>a, la metanfetam<strong>in</strong>a e l’ecstasy sono sostanzestupefacenti s<strong>in</strong>tetiche il cui processo di produzionerichiede i precursori chimici. Le <strong>in</strong>formazioni sullaproduzione di queste sostanze possono essere desuntedalle relazioni sui sequestri <strong>del</strong>le sostanze chimichecontrollate (diversione dal commercio legale) necessarieper la loro produzione.L’Organo <strong>in</strong>ternazionale di controllo degli stupefacenti(INCB) segnala che i sequestri a livello mondiale di 1-fenil-2-propanone (P2P, BMK), che può essere usato nellaproduzione illegale di metanfetam<strong>in</strong>a e anfetam<strong>in</strong>a, sonodim<strong>in</strong>uiti da 5 620 litri nel 2008 a 4 900 litri nel 2009,con C<strong>in</strong>a (2 275 litri nel 2009) e Russia (1 731 litri nel2009) che cont<strong>in</strong>uano a segnalare i sequestri di maggioreentità. Nell’Unione europea i sequestri di P2P sonoaumentati da 62 litri nel 2008 a 635 litri nel 2009. Inoltre,nel 2009 sono aumentati i sequestri a livello mondiale deidue precursori pr<strong>in</strong>cipali <strong>del</strong>la metanfetam<strong>in</strong>a: 42 tonnellatedi efedr<strong>in</strong>a, rispetto alle 18 tonnellate <strong>del</strong> 2008 e alle 22,6tonnellate nel 2007 e 7,2 tonnellate di pseudo-efedr<strong>in</strong>arispetto alle 5,1 tonnellate <strong>del</strong> 2008, una quantità tuttaviadi gran lunga <strong>in</strong>feriore alle 25 tonnellate sequestratenel 2007. Gli Stati membri <strong>del</strong>l’UE sono responsabili <strong>del</strong>recupero di circa la metà <strong>del</strong> quantitativo sequestratol’anno precedente e di 67 kg di pseudo-efedr<strong>in</strong>a.Due precursori chimici sono associati pr<strong>in</strong>cipalmentealla produzione di MDMA: 3,4-metilenediossifenil-2-propanone (3,4-MDP2P, PMK) e safrolo. I 40 litri diPMK sequestrato nel 2009 (nel 2008 non era statosequestrato alcun quantitativo) potrebbero suggerireche la disponibilità di questa sostanza rimane scarsa,al contrario di quanto era stato registrato negli anniprecedenti <strong>in</strong> cui i livelli erano stati elevati (8 816 litri nel2006, 2 297 litri nel 2007). I sequestri a livello mondialedi safrolo, che potrebbe sostituire <strong>in</strong> misura crescente ilPMK nella s<strong>in</strong>tesi di MDMA <strong>in</strong> Europa, sono scesi a 1 048litri nel 2009 da un picco di 45 986 litri nel 2007 ( 57 ).Tutti i sequestri di PMK e la maggior parte di quelli disafrolo <strong>del</strong> 2009 si sono verificati nell’Unione europea.Gli sforzi <strong>in</strong>ternazionali per prevenire la diversione deiprecursori chimici usati nella produzione illecita <strong>del</strong>ledroghe s<strong>in</strong>tetiche sono coord<strong>in</strong>ati attraverso il «progettoPrism» che utilizza un sistema di notifiche precedentil’esportazione nell’ambito <strong>del</strong> commercio lecito e lasegnalazione dei carichi fermati e dei sequestri effettuati<strong>in</strong> caso di transazioni sospette. Le <strong>in</strong>formazioni sulleattività <strong>in</strong>traprese <strong>in</strong> questo settore vengono trasmesseall’Organo <strong>in</strong>ternazionale di controllo degli stupefacenti(INCB, 2011b). Un’altra <strong>in</strong>iziativa recente da parte<strong>del</strong>l’INCB è stata la pubblicazione di un <strong>in</strong>sieme di l<strong>in</strong>eeguida per assistere i governi nazionali nell’istituzionedi misure di controllo volontarie <strong>in</strong> cooperazione coni produttori <strong>in</strong>dustriali di sostanze chimiche, allo scopodi prevenire la diversione per la produzione di sostanzestupefacenti illegali (INCB, 2009).Anfetam<strong>in</strong>aLa produzione globale di anfetam<strong>in</strong>a rimane concentrata<strong>in</strong> Europa, dove si trova oltre l’80 % di tutti i laboratoridi anfetam<strong>in</strong>a segnalati nel 2009 (UNODC, 2011). Nel2009, i sequestri globali di anfetam<strong>in</strong>a sono aumentatiraggiungendo quasi 33 tonnellate (cfr. la tabella 5).L’Europa occidentale e centrale ha cont<strong>in</strong>uato a confiscaregrandi quantitativi di anfetam<strong>in</strong>a, sebbene l’UNODCabbia segnalato una riduzione <strong>del</strong> 20 % <strong>del</strong>le quantitàsequestrate <strong>in</strong> queste zone rispetto al 2008, quandoerano state confiscate 7,9 tonnellate. Il maggiore aumentonei sequestri di anfetam<strong>in</strong>a è stato segnalato <strong>in</strong> ArabiaSaudita, Giordania e Siria. Insieme, nel 2009, l’UNODC<strong>del</strong> vic<strong>in</strong>o e medio Oriente e <strong>del</strong>la regione <strong>del</strong>l’Asiasudorientale ha sequestrato circa 25 tonnellate, quasi tuttesotto forma di pasticche di «captagon» (UNODC, 2011).La maggior parte <strong>del</strong>l’anfetam<strong>in</strong>a sequestrata <strong>in</strong> Europaè prodotta, <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e di importanza, nei Paesi Bassi, <strong>in</strong>Polonia, <strong>in</strong> Belgio, Bulgaria e Turchia. L’Europol segnalache nell’Unione europea nel 2009 sono stati scoperti19 siti co<strong>in</strong>volti nella produzione, confezionamento <strong>in</strong>pasticche o immagazz<strong>in</strong>amento di anfetam<strong>in</strong>a.Secondo le stime, nel 2009 sono stati effettuati34 200 sequestri per un totale di 5,8 tonnellate di polveredi anfetam<strong>in</strong>a e 3 milioni di pasticche di anfetam<strong>in</strong>a ( 58 )<strong>in</strong> Europa ( 59 ). Il numero di sequestri di anfetam<strong>in</strong>a haoscillato per gli ultimi c<strong>in</strong>que anni, per poi registrareun calo nel 2008-2009. Mentre il numero di pasticcheconfiscate <strong>in</strong> Europa è dim<strong>in</strong>uito drasticamente nel corso<strong>del</strong> periodo 2004-2009 <strong>in</strong> seguito al calo dei sequestri <strong>in</strong>56( 57 ) Cfr. il riquadro «Diversificazione <strong>del</strong>l’offerta di precursori per la produzione di droghe s<strong>in</strong>tetiche <strong>in</strong> Europa»( 58 ) La maggior parte <strong>del</strong>le pasticche di anfetam<strong>in</strong>a <strong>in</strong>tercettate (94 %) erano etichettate come captagon e venivano confiscate <strong>in</strong> Turchia. Captagonè uno dei nomi commerciali registrati <strong>del</strong>la fenetill<strong>in</strong>a, uno stimolante <strong>del</strong> sistema nervoso centrale s<strong>in</strong>tetico. È stato riscontrato che le pasticchevendute sul mercato <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> illegale come captagon contengono comunemente anfetam<strong>in</strong>a mischiata con caffe<strong>in</strong>a.( 59 ) Quest’analisi è prelim<strong>in</strong>are, poiché i dati per i Paesi Bassi non erano disponibili per il 2008 e il 2009.


Capitolo 4: Anfetam<strong>in</strong>e, ecstasy e sostanze alluc<strong>in</strong>ogene, GHB e chetam<strong>in</strong>aDiversificazione <strong>del</strong>l’offerta di precursori per laproduzione di droghe s<strong>in</strong>tetiche <strong>in</strong> EuropaLe droghe s<strong>in</strong>tetiche, <strong>in</strong>cluse l’ecstasy (MDMA, MDEA,MDA) e l’anfetam<strong>in</strong>a, sono prodotte illegalmente <strong>in</strong>Europa a partire da precursori chimici importati. Inrisposta all’aumentata efficienza degli sforzi di controllo<strong>in</strong>ternazionali, attualmente alcuni produttori illegali anzichéacquistare i precursori li s<strong>in</strong>tetizzano dai cosiddetti «preprecursori».Inoltre, i produttori mascherano i precursoritradizionali come altre sostanze chimiche non controllateprima <strong>del</strong>l’importazione (Europol, 2007, INCB, 2011a).Le fluttuazioni recenti sul mercato europeo <strong>del</strong>l’ecstasyillustrano tali fenomeni. In seguito ai risultati positivi ottenutidalle misure per limitare la diversione verso il mercatoillegale <strong>del</strong> PMK, precursore <strong>del</strong>l’MDMA ( 1 ) appare oraevidente che viene utilizzata una gamma di pre-precursoritra cui il safrolo come materiali di partenza nel processo dis<strong>in</strong>tesi <strong>del</strong>l’MDMA.Il PMK è sottoposto al controllo <strong>in</strong>ternazionale, sia aisensi <strong>del</strong>la convenzione <strong>del</strong>le Nazioni Unite <strong>del</strong> 1988 che<strong>del</strong>la legislazione europea. Il commercio <strong>in</strong>ternazionalelegale di PMK è ridotto e limitato a pochi paesi. Il safroloviene ottenuto dagli oli essenziali ricchi di safrolo estrattida alcune specie di piante <strong>del</strong> Sud America e <strong>del</strong>l’Asiasudorientale (TNI, 2009). Mentre il safrolo è una sostanzachimica classificata, il commercio degli oli ricchi di safrolonon viene controllato. Il safrolo è anche ampiamenteutilizzato a livello <strong>in</strong>ternazionale nella produzione di profumie <strong>in</strong>setticidi, fattore che può dim<strong>in</strong>uire l’impatto degli sforzidi controllo <strong>in</strong>ternazionali.Le relazioni dei Paesi Bassi, il paese più strettamenteassociato alla produzione di ecstasy, suggerisce che moltiproduttori <strong>del</strong>la sostanza hanno usato il safrolo anzichéil PMK come sostanza di partenza. Tra il novembre2009 e l’ottobre 2010, sono state segnalate all’Organo<strong>in</strong>ternazionale di controllo degli stupefacenti circa 40spedizioni legittime di safrolo per un totale di 101 840 litri.Tuttavia, le relazioni sulle spedizioni sospette rimangonopoco numerose rispetto alle stime <strong>del</strong>la quantità di ecstasyprodotta (INCB, 2011a). Nel 2009-2010, sono statisequestrati circa 1 050 litri di safrolo e di oli ricchi di safroloper la maggior parte <strong>in</strong> Lituania, mentre la vic<strong>in</strong>a Lettonia hasegnalato il sequestro di 1 841 litri nel 2008 (INCB, 2011a).( 1 ) 3,4-metilenediossifenil-2-propanone.Turchia, le quantità di polvere di anfetam<strong>in</strong>a <strong>in</strong>tercettatesono rimaste stabili o sono aumentate nella maggiorparte dei paesi europei ( 60 ). Tuttavia, si tratta di unavalutazione prelim<strong>in</strong>are, poiché non sono disponibili datirecenti per i Paesi Bassi, che nel 2007, l’ultimo anno percui sono pervenuti i dati, hanno segnalato il sequestro di2,8 tonnellate di polvere di anfetam<strong>in</strong>a.La purezza dei campioni di anfetam<strong>in</strong>a <strong>in</strong>tercettati <strong>in</strong>Europa nel 2009 ha cont<strong>in</strong>uato a variare notevolmente,spaziando da meno <strong>del</strong>l’8 % <strong>in</strong> Bulgaria, Ungheria,Austria, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Croazia, a più<strong>del</strong> 20 % nei paesi <strong>in</strong> cui viene segnalata la produzione dianfetam<strong>in</strong>a o dove i livelli di consumo sono relativamenteelevati (Estonia, Lituania, Paesi Bassi, Polonia, F<strong>in</strong>landia,Norvegia) ( 61 ). Negli ultimi c<strong>in</strong>que anni, la purezza<strong>del</strong>l’anfetam<strong>in</strong>a è scesa <strong>in</strong> 17 dei 18 paesi che hannosegnalato dati sufficienti per l’analisi <strong>del</strong>le tendenze.Nel 2009, il prezzo medio al dettaglio <strong>del</strong>l’anfetam<strong>in</strong>aera compreso tra i 10 e i 23 euro al grammo <strong>in</strong> oltre lametà dei 14 paesi che hanno fornito i dati. I prezzi aldettaglio <strong>del</strong>l’anfetam<strong>in</strong>a sono dim<strong>in</strong>uiti o rimasti stabili <strong>in</strong>tutti i 17 paesi dichiaranti durante il periodo 2004-2009,tranne nei Paesi Bassi dove sono aumentati nel corso <strong>del</strong>periodo e <strong>in</strong> Slovenia, dove è stato segnalato un aumentoimportante nel 2009 ( 62 ).Metanfetam<strong>in</strong>aNel 2009, il numero di laboratori di metanfetam<strong>in</strong>asmantellati segnalati a livello mondiale è salito <strong>del</strong>22 % nel 2009. Come nell’anno precedente, l’aumento piùsignificativo è stato registrato nell’America settentrionale,specialmente negli Stati Uniti, tuttavia le segnalazioni dilaboratori clandest<strong>in</strong>i hanno cont<strong>in</strong>uato ad aumentareanche nell’Asia orientale e sudorientale. Inoltre, è statosegnalato un <strong>in</strong>cremento <strong>del</strong>l’attività correlata allaproduzione di metanfetam<strong>in</strong>a <strong>in</strong> America lat<strong>in</strong>a e <strong>in</strong>Africa. Nel 2009, sono state recuperate 31 tonnellatedi metanfetam<strong>in</strong>a, un aumento significativo rispettoalle 22 tonnellate sequestrate nel 2008. La maggiorparte <strong>del</strong>la sostanza è stata sequestrata nell’Americasettentrionale (44 %), dove il Messico ha contribuito conl’eccezionale quantitativo di 6,1 tonnellate nel 2009(UNODC, 2011).In Europa, la produzione illegale di metanfetam<strong>in</strong>aè circoscritta alla Repubblica ceca, dove nel 2009 sonostati <strong>in</strong>dividuati 342 siti di produzione, per la maggiorparte piccoli laboratori, «kitchen laboratories», (un calorispetto ai 434 <strong>del</strong> 2008). La sostanza viene <strong>in</strong>oltreprodotta <strong>in</strong> Slovacchia, dove è aumentata nel 2009, oltreche <strong>in</strong> Germania, Lituania e Polonia.Nel 2009, sono stati segnalati <strong>in</strong> Europa circa 7 400sequestri di metanfetam<strong>in</strong>a, per un totale di circa 600kg di <strong>droga</strong>. Sia il numero di sequestri che le quantitàdi metanfetam<strong>in</strong>a confiscata sono cresciuti nel periodo2004-2009, registrando un considerevole <strong>in</strong>cremento tra il( 60 ) I dati sui sequestri di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa menzionati <strong>in</strong> questo capitolo sono reperibili nelle tabelle da SZR-11 a SZR-18 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 61 ) I dati sulla purezza <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa citati nel presente capitolo sono reperibili nella tabella PPP-8 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011. Gli <strong>in</strong>dici <strong>del</strong>letendenze <strong>del</strong>l’UE sono reperibili nel grafico PPP-2 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 62 ) I dati sui prezzi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa citati nel presente capitolo sono reperibili nella tabella PPP-4 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.57


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa2008 e il 2009. Le quantità sequestrate sono raddoppiatetra il 2008 e il 2009, pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong> seguito all’aumentodei quantitativi recuperati <strong>in</strong> Svezia e Norvegia, i paesiresponsabili <strong>del</strong>la maggior parte dei sequestri <strong>in</strong> Europaper quanto riguarda questa sostanza, che ha parzialmentesostituito l’anfetam<strong>in</strong>a. La Turchia ha segnalato perla prima volta sequestri di metanfetam<strong>in</strong>a nel 2009,posizionandosi al terzo posto <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di quantitàrecuperate: le partite di metanfetam<strong>in</strong>a, relativamenteconsistenti, <strong>in</strong>tercettate <strong>in</strong> Turchia sono state segnalate <strong>in</strong>transito dall’Iran verso l’Asia orientale e sudorientale.La variabilità <strong>del</strong>la purezza <strong>del</strong>la metanfetam<strong>in</strong>a eranotevolmente nel 2009 nei 17 paesi dichiaranti, conuna purezza media dei campioni <strong>in</strong>feriore al 15 % <strong>in</strong>Bulgaria ed Estonia e superiore al 65 % nella Repubblicaceca, nei Paesi Bassi, <strong>in</strong> Slovacchia e <strong>in</strong> Croazia. Non visono dati sufficienti per <strong>in</strong>dividuare la tendenza globale<strong>del</strong>la purezza <strong>del</strong>la metanfetam<strong>in</strong>a. Anche la gamma deiprezzi al dettaglio è variata <strong>in</strong> misura considerevole nel2009, nei sei paesi dichiaranti, spaziando da 10 euro algrammo <strong>in</strong> Bulgaria, Lituania e Slovenia a circa 70 euro algrammo <strong>in</strong> Germania e Slovacchia.EcstasyNel 2009, il numero di laboratori di ecstasy smantellatisegnalati è rimasto praticamente <strong>in</strong>alterato (52). Lamaggior parte di questi laboratori erano situati <strong>in</strong>Australia (19), Indonesia (18) e Canada (12). Sembrache la produzione abbia cont<strong>in</strong>uato a diffondersia livello geografico; <strong>in</strong> particolare, nell’Asia orientalee sudorientale, nell’America settentrionale e <strong>in</strong> Oceaniala produzione è più vic<strong>in</strong>a ai mercati di consumo.Nonostante ciò, è probabile che l’Europa occidentalerimanga un centro importante per la produzione diecstasy.A livello mondiale, i sequestri di ecstasy nel 2009 hannoraggiunto le 5,4 tonnellate (UNODC, 2011), con gli StatiUniti che hanno segnalato il 63 % <strong>del</strong> totale.Il numero di sequestri segnalato <strong>in</strong> Europa è rimastostabile tra il 2004 e il 2006 e, <strong>in</strong> seguito, è calato,mentre le quantità sequestrate nella maggior parte deipaesi europei hanno registrato una tendenza al ribassodal 2004. Nel 2009, <strong>in</strong> Europa sono stati segnalaticirca 11 000 sequestri di ecstasy, che hanno portatoall’<strong>in</strong>tercettazione di oltre 2,4 milioni di pasticche diecstasy. Si tratta, tuttavia, di una stima <strong>in</strong>completa poichénon sono pervenuti dati recenti sui Paesi Bassi che, nel2007, l’ultimo anno per cui sono disponibili i dati, hannosegnalato il sequestro di 8,4 milioni di pasticche.Il contenuto medio di MDMA <strong>del</strong>le pasticche di ecstasytestate nel 2009 era compreso tra 3 e 108 mg nei18 paesi che hanno fornito i dati. Alcuni paesi hannoriferito <strong>in</strong>oltre la presenza di pasticche di ecstasya dosaggio elevato, contenenti più di 130 mg di MDMA(Belgio, Bulgaria, Germania, Italia, Paesi Bassi, Turchia).Nel periodo 2004-2009, il contenuto di MDMA <strong>del</strong>lepasticche di ecstasy è dim<strong>in</strong>uito <strong>in</strong> tutti i 14 paesi chehanno segnalato dati sufficienti.Negli ultimi anni, <strong>in</strong> Europa, si è verificato un cambiamentonel contenuto <strong>del</strong>le pasticche di <strong>droga</strong> illegale, e siè passati da una situazione <strong>in</strong> cui la maggior parte <strong>del</strong>lepasticche analizzate conteneva MDMA o un’altra sostanzasimile all’ecstasy (MDEA, MDA) come unica sostanzapsicoattiva, a una situazione <strong>in</strong> cui il contenuto <strong>del</strong>lepasticche è molto diverso e le sostanze simili all’MDMAmeno presenti. Nel 2009 questo andamento ha subitoun’accelerazione tale che gli unici paesi <strong>in</strong> cui le sostanzesimili all’MDMA hanno cont<strong>in</strong>uato a rappresentare unavasta percentuale <strong>del</strong>le pasticche analizzate erano l’Italia(58 %), i Paesi Bassi (63 %) e Malta (100 %).Le anfetam<strong>in</strong>e, talvolta <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con le sostanzesimili all’MDMA, sono relativamente comuni nelle pasticcheanalizzate <strong>in</strong> Grecia, Spagna, Ungheria, Polonia, Sloveniae Croazia. La maggior parte degli altri paesi dichiaranticita la presenza di piperaz<strong>in</strong>e e, <strong>in</strong> particolare, dimCPP, sole o <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con altre sostanze, <strong>in</strong> unapercentuale significativa <strong>del</strong>le pasticche analizzate.L’ecstasy è ora molto più economica rispetto all’<strong>in</strong>iziodegli anni novanta, l’epoca <strong>in</strong> cui ha com<strong>in</strong>ciatoa diffondersi ampiamente. Per quanto, secondo alcunerelazioni le pasticche possano essere vendute anchea 1 euro, la maggior parte dei paesi riferisce prezzi medial dettaglio che variano tra i 4 e i 9 euro a pasticca.I dati disponibili per il periodo 2004-2009 suggerisconoche il prezzo al dettaglio <strong>del</strong>l’ecstasy ha cont<strong>in</strong>uatoa scendere o, nel complesso, è rimasto stabile <strong>in</strong> Europa.Ciononostante, nel 2009, è stato segnalato un <strong>in</strong>crementonei Paesi Bassi, che sono anche il paese che ha riferitoi prezzi più bassi per la sostanza.Sostanze alluc<strong>in</strong>ogene e altre sostanzeIl consumo e il traffico di LSD <strong>in</strong> Europa sono ancoraconsiderati marg<strong>in</strong>ali. Il numero di sequestri di LSDè aumentato tra il 2004 e il 2009, mentre le quantitàsequestrate, dopo avere registrato un picco nel 2005a causa dei 1,8 milioni di unità provenienti dai sequestrirecord nel Regno Unito, hanno subito un’oscillazionea livelli relativamente m<strong>in</strong>ori ( 63 ). Dal 2004, i prezzi al58( 63 ) Si tratta di un’analisi prelim<strong>in</strong>are, poiché i dati dei Paesi Bassi, che nel 2007 hanno segnalato il sequestro di una quantità di LSD pari a un terzo <strong>del</strong>sequestro complessivo di tale sostanza a livello europeo, non sono ancora disponibili per gli anni successivi.


Capitolo 4: Anfetam<strong>in</strong>e, ecstasy e sostanze alluc<strong>in</strong>ogene, GHB e chetam<strong>in</strong>adettaglio <strong>del</strong>l’LSD sono rimasti stabili nella maggior partedei paesi dichiaranti, mentre sono stati registrati aumenti<strong>in</strong> Belgio e cali <strong>in</strong> Lettonia, Austria e Croazia. Nel 2009, ilprezzo medio variava tra i 7 e gli 11 euro per unità nellamaggior parte degli 11 paesi che hanno riferito i dati.Sequestri di funghi alluc<strong>in</strong>ogeni, chetam<strong>in</strong>a, GHB e GBLnel 2009 sono segnalati solo da quattro o c<strong>in</strong>que paesi,a seconda <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>. Non è chiaro <strong>in</strong> che misurai sequestri segnalati rispecch<strong>in</strong>o l’uso di queste sostanzeo il fatto che non rientr<strong>in</strong>o negli obiettivi di rout<strong>in</strong>e deiservizi di applicazione <strong>del</strong>la legge.Prevalenza e mo<strong>del</strong>li di consumoIn alcuni paesi, il consumo di anfetam<strong>in</strong>ao metanfetam<strong>in</strong>a, spesso per via parenterale,è responsabile di una percentuale significativa di casiproblematici di tossicodipendenza ed è menzionato confrequenza elevata da coloro che chiedono di entrare <strong>in</strong>terapia. Escludendo queste popolazioni di consumatoricronici, si osserva <strong>in</strong> generale un nesso tra l’uso didroghe s<strong>in</strong>tetiche, spesso consumate <strong>in</strong>sieme all’alcole la frequentazione di nightclub e di eventi di dancemusic. Per questa ragione si segnalano livelli di consumosignificativamente maggiori tra i giovani e livelli diconsumo estremamente più elevati <strong>in</strong> alcuni contesti o <strong>in</strong>taluni sottogruppi particolari <strong>del</strong>la popolazione. I livelli diprevalenza <strong>del</strong> consumo di sostanze alluc<strong>in</strong>ogene qualil’acido dietilamide <strong>del</strong>l’acido lisergico (LSD) e i funghialluc<strong>in</strong>ogeni sono generalmente <strong>in</strong>feriori e si sonomantenuti ampiamente stabili negli ultimi anni.Anfetam<strong>in</strong>eSecondo le stime sulla prevalenza <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>, circa12,5 milioni di cittad<strong>in</strong>i europei hanno provato leanfetam<strong>in</strong>e e circa 2 milioni ne hanno fatto uso nell’ultimoanno (confronta la tabella 6 per una s<strong>in</strong>tesi dei dati). Trai giovani adulti (15-34 anni), la prevalenza una tantum<strong>del</strong> consumo di anfetam<strong>in</strong>e varia notevolmente, a seconda<strong>del</strong> paese, dallo 0,1 al 14,3 %, con una media europeaponderata che si attesta attorno al 5,0 %. Il consumodi anfetam<strong>in</strong>e <strong>in</strong> questa fascia di età nell’ultimo annoè compreso tra lo 0,1 % e il 2,5 %, con la maggior partedei paesi che riferisce stime di prevalenza oscillanti tra lo0,5 % e il 2,0 %. Si stima che, <strong>in</strong> media, abbiano fatto usodi anfetam<strong>in</strong>e nell’ultimo anno circa 1,5 milioni (1,1 %) digiovani europei.Tra gli studenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni, laprevalenza <strong>del</strong> consumo di anfetam<strong>in</strong>e una tantum variadall’1 % all’8 % nei 26 Stati membri <strong>del</strong>l’UE, Norvegiae Croazia, <strong>in</strong> base all’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e condotta nel 2007, mentrelivelli di prevalenza superiori al 5 % sono stati riferitisolo per Bulgaria e Lettonia. I quattro paesi che hannocondotto <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nelle scuole nel 2009 e nel 2010(Italia, Slovacchia, Svezia, Regno Unito) hanno riferitouna prevalenza di consumo di anfetam<strong>in</strong>e una tantum <strong>del</strong>3 % o m<strong>in</strong>ore ( 64 ).I dati sulla prevalenza <strong>del</strong> consumo di anfetam<strong>in</strong>e trai frequentatori di discoteche e locali notturni forniti nel2009 da quattro paesi (Belgio, Repubblica ceca, PaesiBassi, Regno Unito), mostrano una variazione significativa,che va dal 6 % al 24 % per il consumo di anfetam<strong>in</strong>enell’ultimo anno.Nel corso <strong>del</strong>l’ultimo decennio, il consumo di anfetam<strong>in</strong>enell’ultimo anno è rimasto relativamente basso e stabilenella maggior parte dei paesi europei, con livelli diprevalenza <strong>in</strong>feriori al 3 % per quasi tutti i paesi dichiaranti,con l’eccezione <strong>del</strong> Regno Unito e <strong>del</strong>la Danimarca. NelRegno Unito, il consumo di anfetam<strong>in</strong>e nell’ultimo anno trai giovani adulti (15-34 anni) è calato dal 6,2 % nel 1998all’1,8 % nel 2009-2010; <strong>in</strong> Danimarca, dopo essere salitoal 3,1 % nel 2000, è sceso al 2 % nel 2010 (cfr. il grafico8). Durante il periodo 2004-2009, solo la Norvegia e laRepubblica ceca hanno segnalato una variazione di oltreun punto percentuale nella prevalenza nell’ultimo anno <strong>del</strong>consumo di anfetam<strong>in</strong>e tra giovani adulti. Nella Repubblicaceca, le differenze metodologiche nelle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nonconsentono la conferma <strong>del</strong>le ultime tendenze. Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong><strong>in</strong>elle scuole suggeriscono, nel complesso, una lievevariazione nei livelli di sperimentazione con le anfetam<strong>in</strong>etra gli studenti di 15-16 anni. Tra il 2003 e il 2007, lamaggior parte dei paesi ha riferito tendenze basse e stabil<strong>in</strong>ella prevalenza una tantum all’<strong>in</strong>terno di questo gruppo.Consumo problematico di anfetam<strong>in</strong>eSoltanto un numero esiguo di paesi può fornire stime <strong>del</strong>laprevalenza <strong>del</strong> consumo problematico di anfetam<strong>in</strong>e ( 65 ),tuttavia sono disponibili <strong>in</strong> Europa dati relativi aiconsumatori che <strong>in</strong>iziano un trattamento per problemicorrelati a queste sostanze.Una bassa percentuale di pazienti che si sottoponea un trattamento <strong>in</strong> Europa nom<strong>in</strong>a l’anfetam<strong>in</strong>a come<strong>droga</strong> primaria: circa il 5 % dei pazienti segnalati perquesta sostanza nel 2009 (20 000 pazienti). Tuttavia,i consumatori di anfetam<strong>in</strong>a costituiscono una percentualesignificativa <strong>del</strong>le richieste di trattamento <strong>in</strong> Svezia (28 %),Polonia (25 %) e F<strong>in</strong>landia (17 %). C<strong>in</strong>que altri paesi(Belgio, Danimarca, Germania, Ungheria, Paesi Bassi)segnalano percentuali comprese tra il 6 % e il 10 % didomande di trattamento ricevute da pazienti che citano( 64 ) Cfr. la tabella EYE-11 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 65 ) Il consumo problematico di anfetam<strong>in</strong>e è def<strong>in</strong>ito come l’assunzione per via parenterale o il consumo di lunga durata e/o regolare <strong>del</strong>le sostanze.59


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaTabella 6 — Prevalenza <strong>del</strong> consumo di anfetam<strong>in</strong>e nella popolazione generale: s<strong>in</strong>tesi dei datiFascia di etàPeriodo di consumoUna tantumUltimo anno15-64 anniNumero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 12,5 milioni 1,5-2 milioniMedia europea 3,8 % 0,5 %Intervallo 0,0-11,7 % 0,0-1,1 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania (0,0 %)Grecia (0,1 %)Malta (0,4 %)Cipro (0,7 %)Paesi con la prevalenza più alta Regno Unito (11,7 %)Danimarca (6,2 %)Svezia (5,0 %)Norvegia (3,8 %)Romania, Malta, Grecia (0,0 %)Francia (0,1 %)Repubblica ceca, Portogallo (0,2 %)Estonia (1,1 %)Regno Unito (1,0 %)Bulgaria, Lettonia (0,9 %)Svezia (0,8 %)15-34 anniNumero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 6,5 milioni 1,5 milioniMedia europea 5,0 % 1,1 %Intervallo 0,1-14,3 % 0,1-2,5 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania (0,1 %)Grecia (0,2 %)Malta (0,7 %)Cipro (1,2 %)Paesi con la prevalenza più alta Regno Unito (14,3 %)Danimarca (10,3 %)Lettonia (6,1 %)Norvegia (6,0 %)Romania, Grecia (0,1 %)Francia (0,2 %)Repubblica ceca (0,3 %)Portogallo (0,4 %)Estonia (2,5 %)Bulgaria (2,1 %)Danimarca (2,0 %)Germania, Lettonia (1,9 %)Le stime europee sono calcolate a partire dalle stime nazionali <strong>del</strong>la prevalenza ponderate per la popolazione <strong>del</strong> gruppo di età rilevante <strong>in</strong> ciascun paese. Per ottenere le stime<strong>del</strong> numero complessivo dei consumatori <strong>in</strong> Europa, la media UE viene applicata nel caso dei paesi per i quali mancano dati di prevalenza (che rappresentano non più <strong>del</strong> 3 %<strong>del</strong>la popolazione presa <strong>in</strong> esame). Popolazioni utilizzate come base: 15-64 anni (336 milioni), 15-34 anni (132 milioni). Poiché le stime europee sono basate su <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condottetra il 2001 e il 2009/10 (pr<strong>in</strong>cipalmente nel periodo 2004-2008), non sono riferite a un unico anno. I dati qui s<strong>in</strong>tetizzati sono disponibili alla voce «Indag<strong>in</strong>i realizzate nellapopolazione <strong>in</strong> generale» <strong>del</strong> bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.l’anfetam<strong>in</strong>a; altrove la percentuale è <strong>in</strong>feriore al 5 %.Inoltre, gli stimolanti diversi dalla coca<strong>in</strong>a sono citaticome <strong>droga</strong> secondaria da almeno 20 000 pazienti chesi sottopongono al trattamento per problemi correlati adaltre droghe primarie ( 66 ).I consumatori di anfetam<strong>in</strong>a che si sottopongono a unacura hanno circa 30 anni, con un rapporto uomo-donna(2:1) <strong>in</strong>feriore a quello registrato per qualsiasi altrasostanza illegale. I paesi <strong>in</strong> cui i consumatori dianfetam<strong>in</strong>a rappresentano le percentuali più elevate trai pazienti <strong>in</strong> terapia segnalano anche livelli elevati diassunzione <strong>del</strong>la sostanza per via parenterale (Lettonia,Svezia e F<strong>in</strong>landia), dal 59 % all’83 % dei pazienti checonsumano anfetam<strong>in</strong>a come <strong>droga</strong> primaria la assumonoper via parenterale ( 67 ).Le tendenze dei consumatori di anfetam<strong>in</strong>a che hanno<strong>in</strong>iziato il trattamento tra il 2004 e il 2009 sono rimastestabili nella maggior parte dei paesi, con una leggeradim<strong>in</strong>uzione tra i pazienti che hanno <strong>in</strong>iziato il trattamentoper la prima volta, pr<strong>in</strong>cipalmente attribuibile a un calo<strong>del</strong> numero dei nuovi pazienti <strong>in</strong> terapia per il consumo dianfetam<strong>in</strong>a <strong>in</strong> F<strong>in</strong>landia e <strong>in</strong> Svezia (<strong>EMCDDA</strong>, 2010d).A differenza di quanto accade <strong>in</strong> altre parti <strong>del</strong> mondo,dove il consumo di metanfetam<strong>in</strong>a è aumentato negliultimi anni, i livelli di utilizzo <strong>in</strong> Europa sembranolimitati. Storicamente, il consumo di questa sostanza<strong>in</strong> Europa è rimasto concentrato nella Repubblicaceca e, più recentemente, <strong>in</strong> Slovacchia. Nel 2009,è stato calcolato nella Repubblica ceca un numero diconsumatori problematici di metanfetam<strong>in</strong>a compreso tra24 600 e 25 900 (da 3,3 a 3,5 casi ogni 1 000 personedi età compresa tra i 15 e i 64 anni), circa il doppio<strong>del</strong> numero stimato di consumatori problematici dioppioidi. Ciò rappresenta un aumento statisticamentesignificativo rispetto agli anni precedenti. Secondo lestime, <strong>in</strong> Slovacchia, nel 2007 i consumatori problematicidi metanfetam<strong>in</strong>a sarebbero stati circa 5 800-15 700(da 1,5 a 4,0 casi ogni 1 000 persone di età compresa60( 66 ) Cfr. le tabelle TDI-5 (parte ii) e TDI-22 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 67 ) Cfr. le tabelle TDI-5 (parte iv) e TDI-37 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 4: Anfetam<strong>in</strong>e, ecstasy e sostanze alluc<strong>in</strong>ogene, GHB e chetam<strong>in</strong>atra i 15 e i 64 anni), circa il 20 % <strong>in</strong> meno <strong>del</strong> numerostimato di consumatori problematici di oppioidi.La metanfetam<strong>in</strong>a è la <strong>droga</strong> primaria segnalata piùfrequentemente da una vasta percentuale di pazientiche richiedono il trattamento terapeutico per la primavolta nella Repubblica ceca (61 %) e <strong>in</strong> Slovacchia(30 %). Entrambi i paesi segnalano un aumento <strong>del</strong>numero e <strong>del</strong>la percentuale globale di pazienti chesi sottopongono al trattamento per la prima volta perproblemi correlati al consumo di metanfetam<strong>in</strong>a nel corsodegli ultimi dieci anni. Tra le persone che chiedono dientrare <strong>in</strong> terapia per problemi legati al consumo dimetanfetam<strong>in</strong>a, l’assunzione per via parenterale è comunenella Repubblica ceca (79 %) e, <strong>in</strong> misura m<strong>in</strong>ore,<strong>in</strong> Slovacchia (37 %), con livelli <strong>in</strong> calo a partire dal2004. I pazienti <strong>in</strong> cura per problemi legati al consumodi metanfetam<strong>in</strong>a <strong>in</strong> questi paesi hanno circa 25 anniquando entrano <strong>in</strong> terapia ( 68 ).Recentemente, la metanfetam<strong>in</strong>a ha fatto la sua comparsasul mercato degli stupefacenti <strong>in</strong> altri paesi, <strong>in</strong> particolarenel nord <strong>del</strong>l’Europa (Norvegia, Svezia, Lettonia e, <strong>in</strong>misura m<strong>in</strong>ore, F<strong>in</strong>landia), dove sembra avere sostituitoparzialmente l’anfetam<strong>in</strong>a, praticamente impossibile dadist<strong>in</strong>guere per i consumatori.EcstasyLe stime sulla prevalenza <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> suggeriscono checirca 11 milioni di europei hanno provato l’ecstasy e circa2,5 milioni hanno fatto uso <strong>del</strong>la sostanza nell’ultimo anno(cfr. la tabella 7 per un riepilogo dei dati). Il consumo diecstasy nell’ultimo anno è concentrato tra i giovani adulti,con livelli di consumo segnalati da parte dei masch<strong>in</strong>otevolmente superiori a quelli <strong>del</strong>le femm<strong>in</strong>e <strong>in</strong> tuttii paesi tranne <strong>in</strong> Grecia, Romania, F<strong>in</strong>landia e Svezia.La prevalenza una tantum <strong>del</strong> consumo di ecstasy tra lafascia di età compresa tra i 15 e i 34 anni di età spaziada meno <strong>del</strong>lo 0,6 % al 12,7 %; la maggior parte deipaesi segnala stime comprese tra il 2,1 e l’5,8 % ( 69 ).Tra gli studenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni, laprevalenza una tantum <strong>del</strong> consumo di ecstasy varia traTabella 7 — Prevalenza <strong>del</strong> consumo di ecstasy nella popolazione generale: s<strong>in</strong>tesi dei datiFascia di etàPeriodo di consumoUna tantumUltimo anno15-64 anniNumero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 11 milioni 2,5 milioniMedia europea 3,2 % 0,7 %Intervallo 0,3-8,3 % 0,1-1,6 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania (0,3 %)Grecia (0,4 %)Malta (0,7 %)Norvegia (1,0 %)Paesi con la prevalenza più alta Regno Unito (8,3 %)Irlanda (5,4 %)Spagna (4,9 %)Lettonia (4,7 %)15-34 anniNumero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 7,5 milioni 2 milioniMedia europea 5,5 % 1,4 %Intervallo 0,6-12,7 % 0,2-3,2 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania, Grecia (0,6 %)Malta (1,4 %)Polonia, Norvegia (2,1 %)Portogallo (2,6 %)Paesi con la prevalenza più alta Regno Unito (12,7 %)Repubblica ceca (9,3%)Irlanda (9,0 %)Lettonia (8,5 %)Romania, Svezia (0,1 %)Malta, Grecia (0,2 %)Danimarca, Polonia, Norvegia (0,3 %)Regno Unito, Slovacchia (1,6 %)Lettonia (1,5 %)Repubblica ceca (1,4 %)Romania, Svezia (0,2 %)Grecia (0,4 %)Norvegia (0,6 %)Polonia (0,7 %)Regno Unito (3,2%)Repubblica ceca (2,8 %)Slovacchia, Lettonia, Paesi Bassi (2,7%)Le stime europee sono calcolate a partire dalle stime nazionali <strong>del</strong>la prevalenza ponderate per la popolazione <strong>del</strong> gruppo di età rilevante <strong>in</strong> ciascun paese. Per ottenere le stime<strong>del</strong> numero complessivo dei consumatori <strong>in</strong> Europa, la media UE viene applicata nel caso dei paesi per i quali mancano dati di prevalenza (che rappresentano non più <strong>del</strong> 3 %<strong>del</strong>la popolazione presa <strong>in</strong> esame). Popolazioni utilizzate come base: 15-64 anni (336 milioni), 15-34 anni (132 milioni). Poiché le stime europee sono basate su <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condottetra il 2001 e il 2009/10 (pr<strong>in</strong>cipalmente nel periodo 2004-2008), non sono riferite a un unico anno. I dati qui s<strong>in</strong>tetizzati sono disponibili alla voce «Indag<strong>in</strong>i realizzate nellapopolazione <strong>in</strong> generale» <strong>del</strong> bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 68 ) Cfr. le tabelle TDI-2 (parte i), TDI-3 (parte iii) e TDI-5 (parte ii) e (parte iv) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011 e la tabella TDI-5 (parte ii) nel bollett<strong>in</strong>ostatistico 2006.( 69 ) Cfr. la tabella GPS-7 (parte iv) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.61


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europal’1 e il 5 % nella maggior parte dei paesi <strong>del</strong>l’UE <strong>in</strong> cuiè stata condotta l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e nel 2007. Solo quattro paesiriferiscono livelli di prevalenza più elevati: Bulgaria,Estonia, Slovacchia (tutti 6 %) e Lettonia (7 %). I quattropaesi che hanno condotto <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i presso le scuole nel2009 (Italia, Slovacchia, Svezia, Regno Unito) hannoriferito una prevalenza una tantum di consumo di ecstasy<strong>del</strong> 5 % o <strong>in</strong>feriore ( 70 ).Gli studi qualitativi forniscono una panoramica sull’uso<strong>in</strong> ambienti ricreativi di sostanze stupefacenti stimolantida parte di giovani adulti che frequentano diversi local<strong>in</strong>otturni <strong>in</strong> Europa. Questi studi sottol<strong>in</strong>eano differenzesignificative tra i profili di consumo dei pazienti,mostrando che i frequentatori di locali di musica da balloelettronica sono molto più <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>i a segnalare il consumo<strong>del</strong>la sostanza rispetto a coloro che frequentano altri tipidi locali notturni. I dati sulla prevalenza <strong>del</strong> consumo diecstasy negli ambienti <strong>del</strong>la vita notturna nel 2009 sonodisponibili solo per quattro paesi (Belgio, Repubblicaceca, Paesi Bassi, Regno Unito), tuttavia mostrano unavariazione significativa nei livelli segnalati <strong>del</strong> consumorecente (nell’ultimo anno), che spazia dal 10 % al 75 %.Il consumo di ecstasy risulta essere più comune rispettoa quello <strong>del</strong>le anfetam<strong>in</strong>e negli ambienti dei campionirappresentati nei paesi <strong>in</strong> questione.Nel periodo 2003-2009, nessun paese ha segnalato unaumento <strong>del</strong> consumo di ecstasy, mentre Estonia, Spagna,Germania, Ungheria e Regno Unito hanno riferito un calodi circa un punto percentuale nel consumo di ecstasynell’ultimo anno nella fascia di età compresa tra i 15 e i34 anni. Tuttavia esistono alcune variazioni tra i diversipaesi. Nei paesi che segnalano livelli superiori alla mediadi consumo di ecstasy nell’anno precedente, il consumo<strong>del</strong>la sostanza tra i giovani di età compresa tra i 15 e i34 anni <strong>in</strong> genere ha subito un picco a metà tra il 3 %e il 5 % agli <strong>in</strong>izi degli anni 2000 (Estonia, Spagna,Slovacchia, Regno Unito; cfr. il grafico 8). Fa eccezionela Repubblica ceca, dove si stima che il consumo diecstasy nell’ultimo anno tra i giovani di questa fascia dietà abbia raggiunto il picco di 7,7 % nel 2008 per poiscendere a 2,8 % nel 2009. Nella Repubblica ceca, ledifferenze tra i vari metodi di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e non consentono diconfermare le ultime tendenze.Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte nelle scuole suggeriscono,nel complesso, esigui cambiamenti nei livelli disperimentazione con l’ecstasy tra gli studenti di etàcompresa tra i 15 e i 16 anni. Nel periodo 2003-2007,la maggior parte dei paesi ha segnalato tendenzebasse e stabili nella prevalenza una tantum di ecstasyall’<strong>in</strong>terno di questo gruppo, mentre sette paesi hannosegnalato un aumento e tre una dim<strong>in</strong>uzione, utilizzandocome soglia una differenza di due punti <strong>in</strong> percentuale.Una dim<strong>in</strong>uzione <strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong> consumo diecstasy può essere suggerita dagli studi condotti negliambienti ricreativi <strong>in</strong> Europa. Ad Amsterdam, uno studiosui frequentatori di «coffee shop» ha segnalato un nettocalo <strong>del</strong> consumo nell’ultimo mese di ecstasy, che è scesodal 23 % <strong>del</strong> 2001 al 6 % <strong>del</strong> 2009; lo studio ha anchesegnalato una riduzione <strong>del</strong> consumo una tantum dianfetam<strong>in</strong>a, dal 63 % al 41 % nel corso <strong>del</strong>lo stessoperiodo. Uno studio belga condotto regolarmente negliambienti dei locali notturni ha segnalato che l’ecstasynon è più la seconda <strong>droga</strong> illegale più utilizzata. Nelle<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i precedenti, il consumo di ecstasy nell’ultimo annoera sempre compreso tra il 15 % e il 20 %, tuttavia nel2009 era sceso al 10 %.Pochi consumatori di ecstasy chiedono di entrare <strong>in</strong>terapia per i problemi legati all’uso <strong>del</strong>la sostanza. Nel2009, l’ecstasy è stata citata come <strong>droga</strong> primaria dameno <strong>del</strong>l’1 % (1 300) dei pazienti che hanno <strong>in</strong>iziato iltrattamento. Le persone <strong>in</strong> terapia per problemi correlatiall’ecstasy hanno un’età media di 26 anni pertantosono tra i più giovani pazienti che si sottopongono altrattamento e presentano un rapporto uomo-donna paria 4:1. Questi pazienti segnalano spesso il consumoconcomitante di altre sostanze, <strong>in</strong>cluso alcol, coca<strong>in</strong>a e, <strong>in</strong>misura m<strong>in</strong>ore, cannabis e anfetam<strong>in</strong>e ( 71 ).Gli studi europei segnalano il consumo comb<strong>in</strong>ato diecstasy o anfetam<strong>in</strong>e e alcol. In nove paesi europei, le<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte sulla popolazione generale rivelanoche i consumatori frequenti o di elevate quantità di alcolsegnalano livelli di prevalenza <strong>del</strong> consumo di anfetam<strong>in</strong>eo ecstasy molto superiori alla media (OEDT, 2009b).Analogamente, i dati <strong>del</strong>le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nelle scuole ESPADper 22 paesi mostrano che l’86 % degli studenti di etàcompresa tra i 15 e i 16 anni che hanno consumatoecstasy durante l’ultimo mese ha anche bevuto c<strong>in</strong>queo più bevande alcoliche <strong>in</strong> un’occasione (OEDT, 2009b).Sostanze alluc<strong>in</strong>ogene, GHB e chetam<strong>in</strong>aTra i giovani adulti (15-34 anni), le stime <strong>del</strong>la prevalenzauna tantum <strong>del</strong> consumo di LSD <strong>in</strong> Europa spazianoda zero a 5,5 % mentre per il consumo nell’ultimoanno vengono segnalati livelli di prevalenza molto piùbassi ( 72 ). I pochi paesi che hanno fornito dati confrontabilisegnalano per la maggior parte livelli di consumo difunghi alluc<strong>in</strong>ogeni più elevati rispetto all’LSD, sia tra lapopolazione generale sia tra gli studenti <strong>del</strong>le scuole. Le62( 70 ) Cfr. la tabella EYE-11 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 71 ) Cfr. le tabelle TDI-5, TDI-8 e TDI-37 (parte i), (parte ii) e (parte iii) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 72 ) Cfr. la tabella GPS-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 4: Anfetam<strong>in</strong>e, ecstasy e sostanze alluc<strong>in</strong>ogene, GHB e chetam<strong>in</strong>aGrafico 8: Andamento <strong>del</strong>la prevalenza nell’ultimo anno <strong>del</strong>consumo di anfetam<strong>in</strong>e (<strong>in</strong> alto) e di ecstasy (<strong>in</strong> basso) trai giovani adulti (15-34 anni)NB:Fonte:%86420%81990 1995 2000 2005 2010EstoniaBulgariaDanimarcaGermaniaRegno UnitoF<strong>in</strong>landiaSpagnaUngheriaSveziaNorvegiaPaesi BassiSlovacchiaItaliaRepubblica cecaFranciaGreciaRegno UnitoRepubblica ceca6Paesi BassiSlovacchiaEstoniaSpagna4BulgariaF<strong>in</strong>landiaGermaniaFrancia2ItaliaUngheriaDanimarcaNorvegia0Svezia1990 1995 2000 2005 2010Sono presentati soltanto i dati per i paesi con almeno tre<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nel periodo dal 1998 al 2009/10. La Repubblica cecasta esam<strong>in</strong>ando i motivi <strong>del</strong>la grande variabilità nei risultati<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e, che sembrano <strong>in</strong> parte legati a cambiamenti neimetodi. I dati vengono forniti per <strong>in</strong>formazione, ma i confrontidovrebbero essere trattati con cautela. Cfr. i grafici GPS-8e GPS-21 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011 per ulteriori <strong>in</strong>formazioni.Relazioni nazionali Reitox, sulla base di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sullapopolazione, relazioni o articoli scientifici.stime <strong>del</strong>la prevalenza una tantum per i funghi alluc<strong>in</strong>ogenitra i giovani adulti variano dallo 0,3 % al 14,1 e le stime<strong>del</strong>la prevalenza nell’ultimo anno sono comprese tra lo0,2 e il 5,9 %. La maggior parte dei paesi segnala stime<strong>del</strong>la prevalenza una tantum per il consumo di funghialluc<strong>in</strong>ogeni tra gli studenti di 15-16 anni comprese tral’1 % e il 4 %, mentre la Slovacchia (5 %) e la Repubblicaceca (7 %) riferiscono livelli più elevati ( 73 ).Le stime <strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong> consumo di GHB e chetam<strong>in</strong>apresso la popolazione degli adulti e quella degli studenti<strong>del</strong>le scuole sono di gran lunga <strong>in</strong>feriori alle stimeriguardanti il consumo di coca<strong>in</strong>a ed ecstasy, tuttavia, l’usodi tali sostanze può essere maggiore <strong>in</strong> alcuni specificigruppi, ambienti e zone geografiche. Recentemente, <strong>in</strong>Belgio, nella Repubblica ceca, nei Paesi Bassi e nel RegnoUnito sono state condotte <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i mirate che segnalano lestime <strong>del</strong>la prevalenza per il consumo di queste sostanze.Tali studi riferiscono una prevalenza una tantum <strong>del</strong>consumo di GHB compresa tra il 3,9 % e il 14,3 %, e unaprevalenza nell’ultimo mese pari a 4,6 %. Nelle stesse<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i, le stime relative al consumo di chetam<strong>in</strong>a vannodal 2,9 % al 62 % per il consumo una tantum e dallo 0,3 %al 28 % per il consumo nell’ultimo mese. Esistono differenzesignificative tra le differenti <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i e i diversi paesie l’elevata prevalenza <strong>del</strong> consumo di chetam<strong>in</strong>a è citataunicamente <strong>in</strong> un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e condotta nel 2010 da una rivistamusicale <strong>del</strong> Regno Unito (W<strong>in</strong>stock, 2011). Da questa<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e emergono livelli di consumo di chetam<strong>in</strong>a moltosuperiori a quelli <strong>del</strong> GHB. Tale prevalenza <strong>del</strong>la chetam<strong>in</strong>apuò essere dovuta all’auto-selezione <strong>del</strong>le persone<strong>in</strong>tervistate e alla peculiarità dei loro profili e atteggiamenti.I Paesi Bassi hanno segnalato un aumento <strong>del</strong>la popolarità<strong>del</strong>la chetam<strong>in</strong>a tra coloro i quali dettano le nuove tendenzenella regione occidentale, tuttavia, nel 2009, i livelli <strong>del</strong>laprevalenza <strong>del</strong>l’ultimo mese tra i frequentatori di festee raduni su vasta scala rimangono più bassi (1,2 %) di quelli<strong>del</strong> GHB (4,6 %). Tra i frequentatori dei «coffee shop» diAmsterdam nel 2009, il consumo di GHB nell’ultimo meseha eguagliato il consumo di anfetam<strong>in</strong>a nell’ultimo mese(1,5 %). Gli studi qualitativi condotti <strong>in</strong> Germania, Estonia,Francia e Paesi Bassi sottol<strong>in</strong>eano un’elevata percezione <strong>del</strong>rischio di overdose che porta allo stato di <strong>in</strong>coscienza e alcoma, associato al consumo di GHB.Dalle ripetute <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte tra frequentatori di festee raduni o presso gli ambienti ricreativi non è possibile<strong>in</strong>dividuare tendenze generali per il consumo di GHBe chetam<strong>in</strong>a e, nella maggioranza dei casi, le variazioniriportate sono di lieve entità. Gli studi condotti <strong>in</strong>Belgio presso gli ambienti ricreativi hanno segnalatoche il consumo di GHB e chetam<strong>in</strong>a nell’ultimo meseè aumentato dal 2 % al 3 % tra il 2008 e il 2009. NellaRepubblica ceca, gli studi negli ambienti <strong>del</strong>la vitanotturna segnalano che la prevalenza <strong>del</strong> consumo diGHB nell’ultimo anno è passata dall’1,4 % <strong>del</strong> 2007 al3,9 % <strong>del</strong> 2009 e che il consumo di chetam<strong>in</strong>a è salito dal2,2 % al 2,9 % nello stesso periodo. Tra i frequentatoridei «coffee shop» di Amsterdam sono state segnalatedim<strong>in</strong>uzioni <strong>del</strong> consumo nell’ultimo mese di GHB, dal2,8 % <strong>del</strong> 2001 all’1,5 % <strong>del</strong> 2009. Ciononostante,( 73 ) Dati provenienti da ESPAD per tutti i paesi tranne la Spagna. Cfr. il grafico EYE-3 (parte v) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.63


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europale tendenze riscontrate ad Amsterdam non sonorappresentative <strong>del</strong> resto dei Paesi Bassi. Inoltre, tra lepersone che hanno risposto alle domande per l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<strong>del</strong>la rivista musicale <strong>del</strong> Regno Unito, il consumonell’ultimo mese di GHB è sceso dall’1,7 % <strong>del</strong> 2009a meno <strong>del</strong>l’1 % nel 2010 e il consumo di chetam<strong>in</strong>aè sceso dal 32,4 % al 28 % nello stesso arco di tempo.Interventi presso gli ambienti ricreativiNonostante i livelli elevati di consumo di <strong>droga</strong> negliambienti ricreativi, solo 13 paesi riferiscono l’adozionedi <strong>in</strong>terventi di prevenzione o riduzione <strong>del</strong> danno <strong>in</strong> talicontesti. Gli <strong>in</strong>terventi segnalati cont<strong>in</strong>uano a concentrarsisulla fornitura di <strong>in</strong>formazioni e consulenza. Ciòè evidente anche negli <strong>in</strong>terventi <strong>in</strong>clusi nell’<strong>in</strong>iziativabasata su Internet Healthy Nightlife Toolbox, f<strong>in</strong>anziatadall’UE e dest<strong>in</strong>ata a coadiuvare la riduzione <strong>del</strong> dannocausato dal consumo di alcol e <strong>droga</strong> negli ambienti<strong>del</strong>la vita notturna. Il progetto «Safer Nightlife» rivoltoa promuovere una vita notturna più sana e sicura, un’altra<strong>in</strong>iziativa f<strong>in</strong>anziata dall’UE nell’ambito <strong>del</strong> programma«Democrazia, città e <strong>droga</strong>» (2008–2011), mira adandare oltre, a non limitarsi a fornire <strong>in</strong>formazioni e amigliorare i programmi di prevenzione relativi alla vitanotturna e la formazione dei professionisti.Una recente analisi sistematica <strong>del</strong>le strategie per lariduzione <strong>del</strong> danno applicate presso gli ambienti <strong>del</strong>lavita notturna ha rivelato che queste sono raramenteoggetto di valutazione e che la loro efficacia nonè sempre chiara (Akbar e al., 2011). L’analisi ha riscontratoche gli <strong>in</strong>terventi concentrati sull’addestramento <strong>del</strong>personale negli ambienti ricreativi rappresentava il tipodi programma disponibile più comune. Generalmentequesti programmi <strong>in</strong>cludono argomenti quali le modalitàper riconoscere i segnali <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>tossicazione e quandoe come rifiutarsi di servire i clienti. Tra le tattiche astute<strong>del</strong> progetto «taktisch klug» austriaco, gli organizzatori difeste e raduni sono assistiti durante la fase di preparazione<strong>del</strong>l’evento e ai partecipanti viene offerta consulenzaper aiutarli a sviluppare un approccio più critico allesostanze psicoattive e ai comportamenti a rischio.I mo<strong>del</strong>li ambientali costituiti da più componenti («multicomponent»),che si annoverano tra i programmi coni risultati di valutazione più promettenti, sono segnalatipr<strong>in</strong>cipalmente dai paesi <strong>del</strong>l’Europa settentrionale.Gli studi condotti presso i locali dove si svolge vitanotturna <strong>in</strong>ternazionale mostrano che tali ambientipossono essere associati con l’assunzione, l’escalatione la ricaduta <strong>in</strong> relazione al consumo di <strong>droga</strong> e possonosvolgere un ruolo nella diffusione <strong>del</strong>la cultura <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>a livello <strong>in</strong>ternazionale. La ricerca <strong>in</strong>dica livelli elevati diconsumo di <strong>droga</strong> e l’<strong>in</strong>iziazione al consumo di sostanzestupefacenti <strong>in</strong> alcune località. Ad esempio, uno studio suigiovani (16-35 anni) provenienti da Spagna, Germaniae Regno Unito <strong>in</strong> vacanza a Ibiza e Maiorca, hariscontrato differenze significative nel consumo di <strong>droga</strong>tra le diverse nazionalità e tra le due località. I livelli di<strong>droga</strong> erano particolarmente elevati tra i frequentatori diIbiza provenienti da Spagna e Gran Bretagna, e almenoun visitatore britannico su c<strong>in</strong>que ha provato una <strong>droga</strong>nuova durante le vacanze (Bellis e al., 2009).Conseguenze <strong>del</strong> consumodi anfetam<strong>in</strong>e sulla saluteL’uso <strong>del</strong>le anfetam<strong>in</strong>e <strong>in</strong> ambito medico è stato associatoa vari effetti collaterali, tra cui anoressia, <strong>in</strong>sonnia edemicranie. Il consumo illegale di anfetam<strong>in</strong>e è associatoa una serie più ampia di conseguenze negative(OEDT, 2010d), come effetti negativi di breve durata(irrequietezza, tremito, ansia, vertig<strong>in</strong>i); una sensazionedi «cedimento» o di spossatezza, successivi all’effetto(depressione, disturbi <strong>del</strong> sonno, comportamento suicida);effetti psicologici e psichiatrici legati al consumoa lungo term<strong>in</strong>e (psicosi, comportamento suicida, ansiae comportamento violento) e dipendenza, con un’ampiagamma di s<strong>in</strong>tomi da ast<strong>in</strong>enza.Sono stati svolti molti studi sulle conseguenze <strong>del</strong> consumodi anfetam<strong>in</strong>e sulla salute <strong>in</strong> Australia e negli Stati Uniti,paesi <strong>in</strong> cui il consumo di metanfetam<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> particolare ilfumo dei cristalli di metanfetam<strong>in</strong>a rappresenta una parterilevante <strong>del</strong> problema <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>. Anche se il consumodi metanfetam<strong>in</strong>a è <strong>in</strong> confronto raro <strong>in</strong> Europa, questieffetti sulla salute sono stati segnalati anche <strong>in</strong> Europa.Inoltre, sono stati <strong>in</strong>dividuati problemi cerebrovascolari(rischio di attacco ischemico ed emorragico) e patologiecardiovascolari acute e croniche (forte aumento <strong>del</strong> battitocardiaco e <strong>del</strong>la pressione arteriosa). Nel contesto <strong>del</strong>consumo cronico o di una patologia cardiovascolarepreesistente tali problemi possono <strong>in</strong>nescare eventi gravie potenzialmente letali (ischemia <strong>del</strong> miocardio e <strong>in</strong>farto).Altri effetti sulla salute comprendono la neurotossicità, larestrizione <strong>del</strong>la crescita fetale associata al consumo dianfetam<strong>in</strong>a durante la gravidanza e le malattie dentali.L’assunzione per via parenterale, sebbene rara trai consumatori di anfetam<strong>in</strong>e europei, aumenta il rischiodi malattie <strong>in</strong>fettive (HIV ed epatite). Sono stati riferititassi elevati di comportamento sessuale a rischio nellaRepubblica ceca per i consumatori di metanfetam<strong>in</strong>a, cheli rendevano più vulnerabili alle <strong>in</strong>fezioni trasmesse pervia sessuale. Gli studi condotti nella Repubblica ceca,<strong>in</strong> Lettonia e nei Paesi Bassi hanno mostrato tassi elevatidi mortalità tra i consumatori di anfetam<strong>in</strong>e dipendentio cronici. Tuttavia, stimare la mortalità associata alleanfetam<strong>in</strong>e è complicato a causa <strong>del</strong>la poliassunzione(pr<strong>in</strong>cipalmente consumo simultaneo di ero<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a).64


Capitolo 4: Anfetam<strong>in</strong>e, ecstasy e sostanze alluc<strong>in</strong>ogene, GHB e chetam<strong>in</strong>aTrattamentoConsumo problematico di anfetam<strong>in</strong>eLe opzioni terapeutiche disponibili per i consumatoridi anfetam<strong>in</strong>e nei paesi europei seguono spesso lastoria nazionale e i mo<strong>del</strong>li di consumo problematico dianfetam<strong>in</strong>e, notevolmente diversi da un paese all’altro.Nei paesi europei occidentali e meridionali i sistemidi trattamento si sono specializzati soprattutto nelrispondere alle esigenze dei consumatori di oppioidi.Nonostante i bassi livelli <strong>del</strong> consumo problematicodi anfetam<strong>in</strong>e <strong>in</strong> questi paesi, la mancanza di servizidedicati può impedire l’accesso al trattamento a taliutenti, soprattutto per i consumatori di anfetam<strong>in</strong>e più<strong>in</strong>tegrati a livello sociale (OEDT, 2010d). Nei paesi<strong>del</strong>l’Europa settentrionale e centrale che hanno una lungatradizione nel trattamento <strong>del</strong> consumo di anfetam<strong>in</strong>e,alcuni programmi sono personalizzati per le esigenzedei consumatori di anfetam<strong>in</strong>e. Nei paesi <strong>del</strong>l’Europacentrale e orientale <strong>in</strong> cui il forte consumo problematicodi anfetam<strong>in</strong>e è più recente, i sistemi di trattamento sonoorientati pr<strong>in</strong>cipalmente verso i consumatori problematicidi oppioidi e sono stati lenti nell’affrontare le esigenzedei consumatori di anfetam<strong>in</strong>e. Un’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e condottanel 2008 da esperti nazionali ha riscontrato che meno<strong>del</strong>la metà dei paesi europei segnala la disponibilità diprogrammi di trattamento specifici per i consumatori dianfetam<strong>in</strong>e che chiedono attivamente un trattamento.Il trattamento psicosociale fornito nei servizi ambulatorialiai tossicodipendenti è la forma più diffusa di trattamentoper i consumatori di anfetam<strong>in</strong>e. I consumatori piùproblematici, ad esempio quelli la cui dipendenza daanfetam<strong>in</strong>e è complicata da disturbi psichici concomitantipossono ricevere il trattamento nei servizi ospedalieriper tossicodipendenti, nelle cl<strong>in</strong>iche psichiatriche o negliospedali. In Europa vengono somm<strong>in</strong>istrati prodottifarmaceutici quali antidepressivi, sedativi e antipsicoticiper il trattamento dei s<strong>in</strong>tomi di ast<strong>in</strong>enza all’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong>laterapia di dis<strong>in</strong>tossicazione, che viene <strong>in</strong> genere praticatapresso i reparti psichiatrici specializzati degli ospedali.Il trattamento per periodi più lunghi con antipsicoticiviene prescritto talvolta nei casi di psicopatologie dilunga durata dovute al consumo cronico di anfetam<strong>in</strong>e.I professionisti europei riferiscono che i problemipsichiatrici presentati spesso dai consumatori problematicidi anfetam<strong>in</strong>e sono difficili da gestire nel contestoterapeutico. In Ungheria il primo protocollo professionalead occuparsi <strong>del</strong> trattamento dei consumatori dianfetam<strong>in</strong>e è stato pubblicato dal m<strong>in</strong>istero <strong>del</strong>la Sanitàall’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> 2008. Il protocollo riguarda la diagnosi, lastruttura <strong>in</strong>dicata <strong>del</strong> trattamento sotto assistenza medicae basato sull’ast<strong>in</strong>enza, altre terapie e la riabilitazione.Studi sul trattamento <strong>del</strong>la dipendenza da anfetam<strong>in</strong>eSebbene sia stata una forma limitata di prescrizione diterapia sostitutiva nella Repubblica ceca e nel RegnoUnito, attualmente non esiste alcuna prova disponibilea sostegno <strong>del</strong>l’efficacia di questo approccio. Tuttavia,i medici stanno esam<strong>in</strong>ando attivamente le terapiefarmacologiche che potrebbero essere utili nel trattamento<strong>del</strong>la dipendenza da anfetam<strong>in</strong>e. La dextroamfetam<strong>in</strong>a,stimolante <strong>del</strong> sistema nervoso centrale, nellasperimentazione tra i pazienti che facevano uso <strong>del</strong>lametanfetam<strong>in</strong>a ha dato risultati positivi per la riduzionedei s<strong>in</strong>tomi da appetizione compulsiva e da ast<strong>in</strong>enzae nel mantenimento dei pazienti <strong>in</strong> terapia, ma non haridotto il consumo di metanfetam<strong>in</strong>a rispetto a un placebo(Galloway e al., 2011; Longo e al., 2010). Gli studi chehanno sperimentato l’effetto <strong>del</strong> Modaf<strong>in</strong>il, un farmacoimpiegato per regolare la sonnolenza, sugli <strong>in</strong>dividuidipendenti da metanfetam<strong>in</strong>a, hanno riscontrato possibilimiglioramenti nella memoria di lavoro (Kalechste<strong>in</strong> e al.,2010), ma nessuna differenza rispetto a un placebo perquanto riguarda livelli di consumo di <strong>droga</strong>, mantenimento<strong>in</strong> terapia, depressione o appetizione compulsiva(He<strong>in</strong>zerl<strong>in</strong>g e al., 2010).Il bupropione, un antidepressivo che è stato impiegato peraiutare a smettere di fumare, è stato sperimentato su unpiccolo gruppo di uom<strong>in</strong>i dipendenti da metanfetam<strong>in</strong>ache hanno relazioni sessuali con uom<strong>in</strong>i (Elkashefe al., 2008); è necessario uno studio più completo perconfermare i risultati positivi rilevati. Un altro studio pilota,dest<strong>in</strong>ato a controllare i s<strong>in</strong>tomi <strong>del</strong> disturbo da deficitdi attenzione/iperattività nei consumatori problematicidi anfetam<strong>in</strong>e, ha associato il rilascio prolungato dimetilfenidato a sessioni settimanali di formazione <strong>del</strong>lecompetenze, ma non ha riscontrato alcuna differenza conil gruppo placebo (Konstenius e al., 2010).In questo ambito sono state registrate numerosesperimentazioni attualmente <strong>in</strong> corso, compresi studisul naltrexone a rilascio esteso per la dipendenza daanfetam<strong>in</strong>a e da metanfetam<strong>in</strong>a e studi sull’antagonista<strong>del</strong>le monoam<strong>in</strong>e, su un <strong>in</strong>ibitore <strong>del</strong>l’enzima convertitore<strong>del</strong>l’angiotens<strong>in</strong>a, sull’N-acetilciste<strong>in</strong>a, sulla rivastigm<strong>in</strong>ae sulla varenicl<strong>in</strong>a.Gli <strong>in</strong>terventi psicologici e comportamentali per i problemicausati dalla metanfetam<strong>in</strong>a sono oggetto di un numeroridotto di studi. Uno studio australiano ha cercato diconfrontare due approcci psicologici per il consumo dimetanfetam<strong>in</strong>a, ma il tasso di abbandono dei partecipanti65


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaè stato troppo elevato per ottenere dei risultati significativi(Smout e al., 2010). Le sperimentazioni <strong>in</strong> corso <strong>in</strong> questoambito studiano l’effetto dei colloqui motivazionali e <strong>del</strong>laformazione di abilità comportamentali cognitive sulladipendenza da metanfetam<strong>in</strong>a.Dipendenza da gammaidrossibutirrato (GHB)e trattamentoLa dipendenza da gammaidrossibutirrato (GHB) è unacondizione cl<strong>in</strong>ica riconosciuta, con una s<strong>in</strong>drome daast<strong>in</strong>enza potenzialmente grave quando l’assunzione <strong>del</strong>la<strong>droga</strong> viene cessata improvvisamente <strong>in</strong> seguito a unconsumo regolare o cronico. Esistono prove secondo cuila dipendenza fisica può verificarsi nei consumatori <strong>in</strong>contesti ricreativi e sono stati documentati casi di s<strong>in</strong>tomida ast<strong>in</strong>enza alla cessazione <strong>del</strong> consumo di GHB e deisuoi precursori. La dipendenza da GHB è stata riferitaanche tra gli ex alcolizzati (Richter e al., 2009).Gli studi disponibili sono <strong>in</strong>centrati pr<strong>in</strong>cipalmente sulladescrizione <strong>del</strong>la s<strong>in</strong>drome da ast<strong>in</strong>enza di GHB e <strong>del</strong>lerelative complicazioni, che possono essere difficili dariconoscere nei casi di emergenza (van Noorden e al.,2009). Questi s<strong>in</strong>tomi possono comprendere agitazione,attacchi di ansia, <strong>in</strong>sonnia, sudore, tachicardiae ipertensione. I pazienti <strong>in</strong> crisi di ast<strong>in</strong>enza possonosviluppare anche psicosi e <strong>del</strong>irio. È possibile gestireun’ast<strong>in</strong>enza di livello moderato <strong>in</strong> regime ambulatoriale,diversamente è consigliato il controllo <strong>in</strong> regime diricovero. F<strong>in</strong>ora non è stato elaborato alcun protocollostandard per il trattamento <strong>del</strong>la s<strong>in</strong>drome da ast<strong>in</strong>enzadi GHB.Le benzodiazep<strong>in</strong>e e i barbiturati sono i prodottifarmaceutici utilizzati più di frequente per trattarei problemi gravi relativi al consumo di GHB. NegliStati Uniti è <strong>in</strong> corso un breve studio per confrontarela benzodiazep<strong>in</strong>a Lorazepam con il barbituricoPentobarbital per la riduzione dei s<strong>in</strong>tomi di ast<strong>in</strong>enzasoggettivi <strong>in</strong> soggetti dipendenti da GHB. Nei Paesi Bassiè <strong>in</strong> corso una ricerca per stabilire orientamenti basati suprove per il trattamento <strong>del</strong>la dipendenza da GHB.66


Capitolo 5Coca<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a crackIntroduzioneLa coca<strong>in</strong>a rimane la seconda <strong>droga</strong> illegale usata più difrequente <strong>in</strong> Europa, anche se i livelli di prevalenza e letendenze sono notevolmente diverse <strong>in</strong> ciascun paese.Livelli elevati di consumo di coca<strong>in</strong>a vengono osservatisoltanto <strong>in</strong> un numero esiguo di paesi, per lo più <strong>del</strong>l’Europaoccidentale, mentre altrove il consumo di questa <strong>droga</strong>rimane limitato. Vi è <strong>in</strong>oltre una notevole diversità trai consumatori di coca<strong>in</strong>a, che comprendono consumatorioccasionali e consumatori regolari più <strong>in</strong>tegrati socialmente,che sniffano regolarmente polvere di coca<strong>in</strong>a e consumatoripiù emarg<strong>in</strong>ati e spesso dipendenti, che consumano coca<strong>in</strong>aper via parenterale o utilizzano coca<strong>in</strong>a crack.Offerta e disponibilitàProduzione e trafficoLa coltivazione <strong>del</strong>le foglie di coca, da cui si ottiene lacoca<strong>in</strong>a, cont<strong>in</strong>ua a essere concentrata <strong>in</strong> tre paesi <strong>del</strong>laregione and<strong>in</strong>a, Colombia, Perù e Bolivia. L’UNODC(2011) ha stimato che l’area dest<strong>in</strong>ata alla coltivazione<strong>del</strong>le foglie di coca nel 2010 fosse pari a 149 000 ettari,con un calo <strong>del</strong> 6 % rispetto alla stima di 158 000 ettar<strong>in</strong>el 2009. Questa riduzione è stata ampiamente attribuitaa una riduzione <strong>del</strong>l’area adibita alla coltivazione di coca<strong>in</strong> Colombia, parzialmente compensata dagli aumentiregistrati <strong>in</strong> Perù e <strong>in</strong> Bolivia. I 149 000 ettari di fogliedi coca si sono tradotti <strong>in</strong> una produzione potenzialecompresa tra 786 e 1 054 tonnellate di coca<strong>in</strong>a pura,rispetto alle 842-1 111 tonnellate stimate nel 2009(UNODC, 2011).La maggior parte <strong>del</strong> processo di conversione <strong>del</strong>le fogliedi coca <strong>in</strong> coca<strong>in</strong>a idrocloride avviene <strong>in</strong> Colombia, Perùe Bolivia, sebbene possa <strong>in</strong>teressare anche altri paesi.L’importanza <strong>del</strong>la Colombia nella produzione di coca<strong>in</strong>aè comprovata dalle <strong>in</strong>formazioni sui laboratori smantellatie dai sequestri di permanganato di potassio, un reagentechimico utilizzato nella s<strong>in</strong>tesi <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a idrocloride.Nel 2009 sono stati smantellati 2 900 laboratori diTabella 8 — Produzione, sequestri, prezzo e purezza <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a e <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a crackStima <strong>del</strong>la produzione globale(tonnellate)Quantità globali sequestrate(tonnellate)Quantità sequestrata (tonnellate)UE e Norvegia(comprese Croazia e Turchia) ( 3 )Numero di sequestriUE e Norvegia(comprese Croazia e Turchia)Prezzo medio di vendita (euro al grammo)Intervallo(Intervallo <strong>in</strong>terquartile) ( 4 )Intervallo di purezza media ( %)(Intervallo <strong>in</strong>terquartile) ( 4 )Coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> polvere (cloridrato) Crack (coca<strong>in</strong>a base) ( 1 )786-1 054 n.d.732 ( 2 ) n.d.49(49)98 500(99 000)45-104(50,2-78,2)18-51(25,0-38,7)0,09(0,09)7 500(7 500)( 1 ) A causa <strong>del</strong>l’esiguo numero di paesi che riferiscono <strong>in</strong>formazioni, i dati dovrebbero essere <strong>in</strong>terpretati con cautela.( 2 ) UNODC calcola che questa cifra sia equivalente a 431-562 tonnellate di coca<strong>in</strong>a pura.( 3 ) La quantità totale di coca<strong>in</strong>a sequestrata nel 2009 è probabilmente stimata per difetto, <strong>in</strong> gran parte a causa <strong>del</strong>la mancanza di dati recenti per i Paesi Bassi, un paeseche ha segnalato sequestri relativamente consistenti nel 2007. In assenza di dati relativi al 2008 e al 2009, non è possibile <strong>in</strong>cludere i valori per i Paesi Bassi nelle stimeeuropee per il 2009.( 4 ) Intervallo <strong>del</strong>la metà <strong>in</strong>termedia dei dati riferiti.NB: Tutti i dati sono relativi al 2009; n.d., dati non disponibili.Fonte: UNODC (2011) per i valori globali, punti focali nazionali Reitox per i dati europei.55-706-7568


Capitolo 5: Coca<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a crackcoca<strong>in</strong>a (UNODC, 2011) e <strong>in</strong> Colombia sono staterecuperate <strong>in</strong> totale 23 tonnellate di permanganato dipotassio (il 90 % dei sequestri globali) (INCB, 2011a).Le partite di coca<strong>in</strong>a che arrivano <strong>in</strong> Europa sembrasiano transitate attraverso la maggior parte deipaesi <strong>del</strong>l’America meridionale e centrale, anche sepr<strong>in</strong>cipalmente attraverso l’Argent<strong>in</strong>a, il Brasile, l’Ecuador,il Venezuela e il Messico. Anche le isole dei Caraibi sonousate frequentemente per la spedizione <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong>Europa. Negli ultimi anni è stata <strong>in</strong>dividuata una rottaalternativa attraverso l’Africa occidentale (OEDT edEuropol, 2010). Sebbene a partire dal 2007 sia statosegnalato un «calo sostanziale» dei sequestri di coca<strong>in</strong>a<strong>in</strong> transito nell’Africa occidentale (UNODC, 2011),è probabile che quantità significative di sostanza pass<strong>in</strong>oancora attraverso la regione (OEDT ed Europol, 2010).La Spagna, i Paesi Bassi e il Portogallo, e <strong>in</strong> certamisura il Belgio, sembrano essere i pr<strong>in</strong>cipali punti diaccesso <strong>in</strong> Europa <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a. Nelle relazioni sonocitati frequentemente la Germania, la Francia e il RegnoUnito quali importanti paesi di transito o di dest<strong>in</strong>azioneall’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>l’Europa. Il Regno Unito stima che ognianno vengano importate nel paese 25-30 tonnellatedi coca<strong>in</strong>a. Le ultime relazioni <strong>in</strong>dicano anche che iltraffico di coca<strong>in</strong>a potrebbe essere <strong>in</strong> fase di espansioneverso est (OEDT ed Europol, 2010; INCB, 2011b). Lacifra aggregata per dodici paesi <strong>del</strong>l’Europa centralee orientale mostra un aumento <strong>del</strong> numero di sequestridi coca<strong>in</strong>a, dai 666 casi <strong>del</strong> 2004 ai 1 232 <strong>del</strong> 2009;tuttavia questi rappresentano ancora solo circa l’1 %<strong>del</strong> totale europeo. Le quantità di coca<strong>in</strong>a recuperate <strong>in</strong>questa regione sono più che raddoppiate tra il 2008 e il2009, pr<strong>in</strong>cipalmente a causa di sequestri eccezionali <strong>in</strong>Bulgaria (0,23 tonnellate) e <strong>in</strong> Romania (1,3 tonnellate),due paesi che si trovano lungo la cosiddetta rotta deiBalcani, generalmente associata al traffico di ero<strong>in</strong>a.SequestriLa coca<strong>in</strong>a è la <strong>droga</strong> più venduta al mondo, dopo lefoglie e la res<strong>in</strong>a di cannabis. Nel 2009 i quantitativiglobali sequestrati sono rimasti ampiamente stabili <strong>in</strong>tornoalle 732 tonnellate (tabella 8) (UNODC, 2011). L’Americameridionale cont<strong>in</strong>ua a riferire i quantitativi sequestratipiù <strong>in</strong>genti, che rappresentano il 60 % <strong>del</strong>la cifraglobale, seguita dall’America settentrionale, con il 18 %,e dall’Europa con l’8 % (UNODC, 2011).In Europa il numero di sequestri è aumentato negli ultimi20 anni, <strong>in</strong> particolare dopo il 2004, arrivando a circa99 000 casi nel 2009. La quantità totale <strong>in</strong>tercettata haraggiunto il massimo nel 2006 e si è dimezzata da alloraper raggiungere circa 49 tonnellate nel 2009. Questocalo è dovuto pr<strong>in</strong>cipalmente a dim<strong>in</strong>uzioni nelle quantitàrecuperate <strong>in</strong> Spagna e <strong>in</strong> Portogallo ( 74 ), anche se nonè chiaro f<strong>in</strong>o a che punto ciò sia dovuto a cambiament<strong>in</strong>elle rotte o nelle pratiche di traffico o a modifiche<strong>del</strong>le priorità di applicazione <strong>del</strong>la legge. Nel 2009 laSpagna ha cont<strong>in</strong>uato a essere il paese che ha segnalatoil maggior numero di sequestri e totalizzato i quantitativimaggiori di sostanza recuperata <strong>in</strong> Europa, circa lametà <strong>del</strong> totale <strong>in</strong> entrambi i casi. Tuttavia, questa analisiè prelim<strong>in</strong>are, <strong>in</strong> quanto non sono ancora disponibilidati per i Paesi Bassi. Nel 2007, l’ultimo anno per cuisono disponibili dati, i Paesi Bassi hanno riferito di aversequestrato circa 10 tonnellate di coca<strong>in</strong>a.Purezza e prezzoLa purezza media dei campioni di coca<strong>in</strong>a testati andavadal 25 % al 43 % <strong>in</strong> metà dei paesi che hanno fornitodati per il 2009. I valori più bassi sono stati riferiti <strong>in</strong>Danimarca (solo al dettaglio, 18 %) e nel Regno Unito(Inghilterra e Galles, 20 %) e quelli più elevati <strong>in</strong> Belgio(51 %), Spagna e Paesi Bassi (49 %) ( 75 ). Ventidue paesihanno fornito dati sufficienti per l’analisi <strong>del</strong>le tendenze<strong>del</strong>la purezza <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a nel periodo 2004-2009;19 paesi hanno segnalato un calo e due (Germania,Slovacchia) una situazione stabile, mentre il Portogalloha registrato un aumento. Nel complesso, la purezza<strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a è dim<strong>in</strong>uita di una media stimata <strong>del</strong> 20 %nell’Unione europea nel periodo 2004-2009 ( 76 ).Il prezzo medio al dettaglio <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a era compreso tra50 e 80 euro per grammo nella maggior parte dei paesiche hanno riferito dati per il 2009. Il Regno Unito ha riferitoil prezzo medio più basso (45 euro), mentre il Lussemburgoha riferito il prezzo più alto (104 euro). Quasi tutti i paesiche hanno fornito dati sufficienti per un confronto hannoriferito una stabilizzazione o un calo dei prezzi al dettaglio<strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a tra il 2004 e il 2009. Nel periodo 2004-2009 il prezzo al dettaglio <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a nell’Unioneeuropea è sceso di una media stimata <strong>del</strong> 21 % ( 77 ).Prevalenza e mo<strong>del</strong>li di consumoConsumo di coca<strong>in</strong>a tra la popolazione generaleLa coca<strong>in</strong>a è, dopo la cannabis, la seconda <strong>droga</strong>più provata <strong>in</strong> Europa, sebbene il suo consumo sia( 74 ) Cfr. le tabelle SZR-9 e SZR-10 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 75 ) Per i dati sulla purezza e sul prezzo, cfr. le tabelle PPP-3 e PPP-7 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 76 ) Cfr. il grafico PPP-2 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 77 ) Cfr. il grafico PPP-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.69


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaPrezzi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> all’<strong>in</strong>grosso e al dettaglio:coca<strong>in</strong>aI prezzi <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> all’<strong>in</strong>grosso sono i prezzi pagati pergrandi quantità che vengono distribuite all’<strong>in</strong>terno di unpaese, mentre i prezzi al dettaglio sono quelli pagati dalconsumatore. Confrontando i due, è possibile elaborarealcune stime dei marg<strong>in</strong>i di profitto massimi che i trafficantidi <strong>droga</strong> possono ottenere sul mercato al dettaglio.Dati recenti raccolti dall’OEDT <strong>in</strong> 14 paesi europei<strong>in</strong>dicano che nel 2008 il prezzo all’<strong>in</strong>grosso per partite diun chilogrammo di coca<strong>in</strong>a può essere stimato tra 31 000e 58 000 euro, e la maggior parte dei paesi riferisce cifre<strong>in</strong>torno ai 35 000 euro. Nei casi <strong>in</strong> cui è stato riferito, illivello medio di purezza di tali partite si aggirava <strong>in</strong>tornoal 70 %.Nel 2008, i prezzi al dettaglio <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> questipaesi erano compresi tra 50 000 e 80 000 euro perl’equivalente di un chilogrammo di coca<strong>in</strong>a ed eranopertanto dal 25 % all’83 % più elevati rispetto ai prezziall’<strong>in</strong>grosso. I livelli di purezza dim<strong>in</strong>uivano passando dalmercato all’<strong>in</strong>grosso a quello al dettaglio, dove sono statisegnalati come compresi tra il 13 % e il 60 %, a seconda<strong>del</strong> paese. Tuttavia, sono necessari ulteriori dati pervalutare con precisione le differenze di prezzo <strong>in</strong> base allapurezza tra il livello all’<strong>in</strong>grosso e quello al dettaglio.In una relazione <strong>del</strong>l’OEDT su uno studio pilota sui prezzi<strong>del</strong>la <strong>droga</strong> all’<strong>in</strong>grosso pubblicato nel 2011 è disponibileuna panoramica dei metodi e <strong>del</strong>la disponibilità di dati <strong>in</strong>Europa.concentrato <strong>in</strong> un piccolo numero di paesi a elevataprevalenza, alcuni dei quali hanno popolazioni numerose.Si stima che circa 14,5 milioni di europei l’abbianoprovata almeno una volta nella vita, pari a una media<strong>del</strong> 4,3 % di adulti <strong>del</strong>la fascia dei 15-64 anni di età (cfr.la tabella 9 per una s<strong>in</strong>tesi dei dati). Le cifre nazionalioscillano tra lo 0,1 e il 10,2 %, con la metà dei 24 paesidichiaranti, tra cui la maggior parte dei paesi <strong>del</strong>l’Europacentrale e orientale, che segnalano tassi di prevalenzauna tantum bassi (0,5-2,5 %).Si stima che circa 4 milioni di cittad<strong>in</strong>i europei abbianofatto uso <strong>del</strong>la sostanza nell’ultimo anno (<strong>in</strong> medial’1,2 %). Le recenti <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nazionali segnalano stime<strong>del</strong>la prevalenza nell’ultimo anno comprese tra zeroe 2,7 %. La stima <strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong> consumo dicoca<strong>in</strong>a nell’ultimo mese <strong>in</strong> Europa rappresenta lo 0,5 %circa <strong>del</strong>la popolazione adulta, ossia quasi 1,5 milioni dipersone.Irlanda, Spagna, Italia, Cipro e il Regno Unito riferisconolivelli di consumo di coca<strong>in</strong>a superiori alla mediaeuropea nell’ultimo anno. In tutti questi paesi, i dati sullaprevalenza nell’ultimo anno <strong>in</strong>dicano che la coca<strong>in</strong>a è lasostanza stimolante illecita più comunemente consumata.Consumo di coca<strong>in</strong>a tra giovani adultiSi ritiene che <strong>in</strong> Europa circa 8 milioni di giovani adulti(15-34 anni), per una media <strong>del</strong> 5,9 %, abbiano usatola coca<strong>in</strong>a almeno una volta nella vita. Le cifre nazionalioscillano tra lo 0,1 % e il 13,6 %. La media europea <strong>del</strong>consumo di coca<strong>in</strong>a nell’ultimo anno <strong>in</strong> questa fasciadi età è stimata al 2,1 % (circa 3 milioni) e quella <strong>del</strong>consumo nell’ultimo mese allo 0,8 % (1 milione).Il consumo è particolarmente elevato tra i giovani disesso maschile (15-34 anni), con un tasso di prevalenzanell’ultimo anno compreso tra il 4 % e il 6,7 % <strong>in</strong>Danimarca, Spagna, Irlanda, Italia e Regno Unito ( 78 ). In13 dei paesi dichiaranti, il rapporto uomo-donna riguardoalla prevalenza <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a nell’ultimo annotra giovani adulti è di almeno due a uno ( 79 ).Confronti <strong>in</strong>ternazionaliNel complesso, la prevalenza stimata <strong>del</strong> consumo dicoca<strong>in</strong>a nell’ultimo anno è <strong>in</strong>feriore tra i giovani adulti<strong>in</strong> Europa (2,1 %) rispetto ai loro coetanei <strong>in</strong> Australia(3,4 % nella fascia di età compresa tra i 14 e i 39 anni), <strong>in</strong>Canada (3,3 %) e negli Stati Uniti (4,1 % nella fascia di etàcompresa tra i 16 e i 34 anni). Tuttavia, la Spagna (4,4 %)e il Regno Unito (4,8 %) segnalano cifre più elevate (grafico9). È importante osservare che le piccole differenze trai paesi devono essere <strong>in</strong>terpretate con cautela.Consumo di coca<strong>in</strong>a tra gli studentiNelle più recenti <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i disponibili la prevalenza <strong>del</strong>consumo di coca<strong>in</strong>a una tantum tra gli studenti di etàcompresa tra 15 e 16 anni oscilla tra l’1 e il 2 % <strong>in</strong> più<strong>del</strong>la metà dei 29 paesi dichiaranti. La maggioranza deirestanti paesi riferisce livelli di prevalenza compresi trail 3 e il 4 %, mentre Francia e il Regno Unito <strong>in</strong>dicano il5 %. Laddove sono disponibili i dati sugli studenti di etàcompresa tra i 17 e i 18 anni, la prevalenza una tantum<strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a è <strong>in</strong> genere più elevata, e <strong>in</strong>Spagna raggiunge l’8 % ( 80 ).Tendenze relative al consumo di coca<strong>in</strong>aLe tendenze relative al consumo di coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> Europasi sono evolute <strong>in</strong> modo diverso. In Spagna e nel RegnoUnito, i due paesi dove la prevalenza <strong>del</strong> consumodi coca<strong>in</strong>a è più elevata, il consumo <strong>del</strong>la sostanza70( 78 ) Cfr. il grafico GPS-13 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 79 ) Cfr. la tabella GPS-5 (parte iii) e (parte iv) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 80 ) Cfr. le tabelle da EYE-10 a EYE-30 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 5: Coca<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a crackTabella 9 — Prevalenza <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a nella popolazione generale: s<strong>in</strong>tesi dei datiFascia di etàPeriodo di consumoUna tantum Ultimo anno Ultimo mese15-64 anniNumero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 14,5 milioni 4 milioni 1,5 milioniMedia europea 4,3 % 1,2 % 0,5 %Intervallo 0,1-10,2 % 0,0-2,7 % 0,0-1,3 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania (0,1 %)Malta (0,4 %)Lituania (0,5 %)Grecia (0,7 %)Paesi con la prevalenza più alta Spagna (10,2 %)Regno Unito (8,8 %)Italia (7,0 %)Irlanda (5,3 %)15-34 anniRomania (0,0 %)Grecia (0,1 %)Ungheria, Polonia, Lituania (0,2 %)Malta (0,3 %)Spagna (2,7 %)Regno Unito (2,5 %)Italia (2,1 %)Irlanda (1,7 %)Romania, Grecia (0,0 %)Repubblica ceca, Malta, Svezia,Polonia, Lituania, Estonia, F<strong>in</strong>landia(0,1 %)Spagna (1,3 %)Regno Unito (1,1 %)Cipro, Italia (0,7 %)Austria (0,6 %)Numero stimato di consumatori <strong>in</strong> Europa 8 milioni 3 milioni 1 milioneMedia europea 5,9 % 2,1 % 0,8 %Intervallo 0,1-13,6 % 0,1-4,8 % 0,0-2,1 %Paesi con la prevalenza più bassa Romania (0,1 %)Lituania (0,7 %)Malta (0,9 %)Grecia (1,0 %)Paesi con la prevalenza più alta Spagna (13,6 %)Regno Unito (13,4 %)Danimarca (8,9 %)Irlanda (8,2 %)Romania (0,1 %)Grecia (0,2 %)Polonia, Lituania (0,3 %)Ungheria (0,4 %)Regno Unito (4,8 %)Spagna (4,4 %)Irlanda (3,1 %)Italia (2,9 %)Romania (0,0 %)Grecia, Polonia, Lituania, Norvegia(0,1 %)Repubblica ceca, Ungheria,Estonia (0,2 %)Regno Unito (2,1 %)Spagna (2,0 %)Cipro (1,3 %)Italia (1,1 %)Le stime europee sono calcolate a partire dalle stime nazionali <strong>del</strong>la prevalenza ponderate per la popolazione <strong>del</strong> gruppo di età rilevante <strong>in</strong> ciascun paese. Per ottenere le stime <strong>del</strong>numero complessivo dei consumatori <strong>in</strong> Europa, la media UE viene applicata nel caso dei paesi per i quali mancano di dati di prevalenza (che rappresentano non più <strong>del</strong> 3 % <strong>del</strong>lapopolazione presa <strong>in</strong> esame). Popolazioni utilizzate come base: 15-64 anni (336 milioni), 15-34 anni (132 milioni). Poiché le stime europee sono basate su <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte tra il2001 e il 2009/10 (pr<strong>in</strong>cipalmente nel periodo 2004-2008), non sono riferite a un unico anno. I dati qui s<strong>in</strong>tetizzati sono disponibili alla voce «Indag<strong>in</strong>i realizzate nella popolazione<strong>in</strong> generale» <strong>del</strong> bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Grafico 9 — Prevalenza <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a nell’ultimo anno tra i giovani adulti (15-34 anni) <strong>in</strong> Europa, Australia, Canada e Stati Uniti%543210RomaniaGreciaLituaniaPoloniaUngheriaRepubblica cecaNorvegiaF<strong>in</strong>landiaLettoniaPaesi BassiAustriaPortogalloFranciaSveziaSlovacchiaBulgariaGermaniaBelgiomedia UECiproDanimarcaItaliaIrlandaCanadaAustraliaUSASpagnaRegno UnitoNB: I dati provengono dall’ultima <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e disponibile per ciascun paese. Il tasso medio di prevalenza <strong>in</strong> Europa è stato calcolato come media dei tassidi prevalenza nazionali ponderata <strong>in</strong> base alla popolazione nazionale dei giovani di 15-34 anni (2007, dati forniti da Eurostat). I dati per gli StatiUniti e l’Australia sono stati ricalcolati dai risultati <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e orig<strong>in</strong>ale per le fasce di età rispettivamente di 16-34 anni e di 14-39 anni. I datiper l’Australia si riferiscono al 2007 e quelli per il Canada e gli Stati Uniti al 2009. Cfr. il grafico GPS-20 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011 per ulteriori<strong>in</strong>formazioni.Fonti: Punti focali nazionali Reitox, AIHW (2008), CADUMS (2010), Samhsa (2010).71


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaè aumentato drasticamente alla f<strong>in</strong>e degli anni novanta,prima di assestarsi su tendenze più stabili, seppureancora generalmente orientate verso l’alto. In altri quattropaesi (Danimarca, Irlanda, Italia, Cipro), l’aumento<strong>del</strong>la prevalenza è stato meno marcato e si è verificatoun po’ più tardi. Tutti questi paesi hanno segnalato unaprevalenza <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a tra i giovani adulti(15-34 anni) nell’ultimo anno superiore alla media UE <strong>del</strong>2,1 % (grafico 9). Quattro di questi sei paesi hanno riferitoun aumento generale negli ultimi 10 anni, pur osservandoun calo nella loro <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e più recente (Danimarca,Spagna, Italia, Regno Unito), che rispecchia la tendenzaosservata <strong>in</strong> Canada e negli Stati Uniti (grafico 10). Glialtri due paesi segnalano aumenti nelle loro <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i piùrecenti: Irlanda, dal 2,0 % nel 2003 al 3,1 % nel 2007e Cipro, dallo 0,7 % nel 2006 al 2,2 % nel 2009.In 17 altri paesi nei quali sono state svolte <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>iripetute, il consumo di coca<strong>in</strong>a è relativamente bassoe nella maggior parte dei casi stabile. Possibili eccezionicomprendono la Bulgaria e la Svezia, che hanno riferitosegnali di aumento e la Norvegia, dove la tendenzasembra essere verso il calo. Occorre tenere presente,tuttavia, che lievi modifiche alla bassa prevalenza devonoessere <strong>in</strong>terpretate con cautela. In Bulgaria, il consumo dicoca<strong>in</strong>a tra i giovani adulti nell’anno scorso è salito dallo0,7 % nel 2005 all’1,5 % nel 2008 e <strong>in</strong> Svezia da zeronel 2000 all’1,2 % nel 2008 ( 81 ). La Norvegia ha riferitoun calo dall’1,8 % nel 2004 allo 0,8 % nel 2009.Tra i quattro paesi che hanno svolto <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nazionalipresso le scuole nel periodo 2009-2010 (Italia,Slovacchia, Svezia, Regno Unito), soltanto la Slovacchiaha segnalato un cambiamento (calo) superiore a unpunto percentuale nel consumo di coca<strong>in</strong>a una tantumtra gli studenti di età compresa tra i 15 e i 16 anni.Uno studio recente realizzato tra gli studenti di età piùelevata <strong>in</strong> Germania ha riscontrato che la percentuale distudenti di età compresa tra 15 e 18 anni a Francoforteche ha riferito il consumo una tantum di coca<strong>in</strong>a è salitaleggermente al 6 % nel 2008 ed è scesa al 3 % nel 2009.Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i mirate possono fornire una preziosapanoramica sul comportamento dei giovani relativo alconsumo di <strong>droga</strong> negli ambienti <strong>del</strong>la musica dancee <strong>in</strong> altri contesti ricreativi. Queste <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i segnalanogeneralmente una prevalenza relativamente elevata <strong>del</strong>lacoca<strong>in</strong>a, mentre studi recenti svolti <strong>in</strong> alcuni paesi europeisegnalano un calo. Ad esempio, <strong>in</strong> uno studio condottosui frequentatori dei «coffee shop» ad Amsterdam è statoriferito un calo nel consumo di coca<strong>in</strong>a una tantum dalGrafico 10 — Andamento <strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong> consumo dicoca<strong>in</strong>a nell’ultimo anno tra i giovani adulti (15-34 anni) nei seimaggiori Stati membri <strong>del</strong>l’UE, <strong>in</strong> Australia, Canada e negli StatiUniti%76543210199519961997199819992000200120022003200420052006200720082009201052 % nel 2001 al 34 % nel 2009 e una dim<strong>in</strong>uzione <strong>del</strong>consumo nell’ultimo mese dal 19 % al 5 % nello stessoperiodo ( 82 ). Sempre nei Paesi Bassi, un’osservazionequalitativa sulle tendenze ha osservato che, rispetto allegenerazioni precedenti di giovani di età compresa tra 20e 24 anni, oggi le persone di questa fascia di età sonomeno <strong>in</strong>teressate al consumo di coca<strong>in</strong>a. Uno studio belgasvolto periodicamente <strong>in</strong> ambienti <strong>del</strong>la vita notturnaa partire dal 2003 ha segnalato un aumento <strong>del</strong> consumodi coca<strong>in</strong>a nell’ultimo anno durante il periodo 2003-2007dall’11 % al 17 %, seguito da un calo al 13 % nello studio<strong>del</strong> 2009. Studi analoghi condotti nella Repubblica cecasegnalano un aumento <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a una tantumdal 19 % nel 2007 al 23 % nel 2009. Questi risultati,tuttavia, devono essere confermati da altre serie di dati.Mo<strong>del</strong>li di consumo di coca<strong>in</strong>aRegnoUnitoSpagnaStati UnitiAustraliaCanadaIrlandaItaliaDanimarcaCiproNB: Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni cfr. il grafico GPS-14 (parte ii) nelbollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Fonte: Punti focali nazionali Reitox, AIHW (2008), CADUMS (2010),Samhsa (2010).Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i <strong>in</strong>dicano che, <strong>in</strong> contesti ricreativi, il consumodi coca<strong>in</strong>a è fortemente legato al consumo di alcol. I datiricavati dalle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i fra la popolazione generale <strong>in</strong>nove paesi rivelano che la prevalenza <strong>del</strong> consumo dicoca<strong>in</strong>a è da due a nove volte superiore tra i forti bevitorioccasionali ( 83 ) rispetto alla popolazione generale (OEDT,72( 81 ) Cfr. il grafico GPS-14 (parte i) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 82 ) Occorre osservare che l’andamento ad Amsterdam non è rappresentativo di quello dei Paesi Bassi nel complesso.( 83 ) Il forte consumo episodico di alcol, noto anche come «b<strong>in</strong>ge dr<strong>in</strong>k<strong>in</strong>g» è def<strong>in</strong>ito <strong>in</strong> questa sede come l’assunzione di sei o più bicchieri di bevandaalcolica nella stessa occasione almeno una volta alla settimana durante l’anno precedente.


Capitolo 5: Coca<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a crack2009b). Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i hanno dimostrato <strong>in</strong>oltre che ilconsumo di coca<strong>in</strong>a è associato al consumo di altre drogheillegali. Ad esempio, un’analisi dei dati <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>ebritannica sui reati 2009/10 ha riscontrato che l’89 %degli adulti (di età compresa tra 16 e 59 anni) che avevaconsumato coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> polvere nell’ultimo anno avevaconsumato anche altre droghe, rispetto al 42 % soltanto deiconsumatori di cannabis (Hoare e Moon, 2010).In alcuni paesi europei un numero significativo di personeha sperimentato il consumo di coca<strong>in</strong>a solo una o duevolte (Van der Poel e al., 2009). Tra i consumatori abitualisi possono dist<strong>in</strong>guere due ampi gruppi. Il primo gruppoè costituito dai consumatori più <strong>in</strong>tegrati socialmente, chetendono a consumare coca<strong>in</strong>a durante i f<strong>in</strong>e settimana,alle feste o <strong>in</strong> altre occasioni speciali, talvolta <strong>in</strong> grandiquantità. Molti di questi consumatori riferiscono dicontrollare il proprio consumo di coca<strong>in</strong>a imponendosiregole, ad esempio su quantità, frequenza o contesto <strong>del</strong>consumo (Reynaud-Maurupt e Hoareau, 2010). Alcuni diquesti possono soffrire di problemi di salute correlati alconsumo di coca<strong>in</strong>a o sviluppare mo<strong>del</strong>li compulsivi diconsumo che necessitano di un <strong>in</strong>tervento terapeutico.Gli studi suggeriscono tuttavia che una percentualesignificativa dei consumatori di coca<strong>in</strong>a che soffronodi problemi correlati all’assunzione <strong>del</strong>la sostanzapossono guarire senza ricorrere a un trattamento formale(Cunn<strong>in</strong>gham, 2000; Toneatto e al., 1999).Il secondo gruppo è composto da consumatori assiduidi coca<strong>in</strong>a e di «crack» appartenenti a gruppi più«marg<strong>in</strong>alizzati» socialmente o svantaggiati e può<strong>in</strong>cludere anche ex o attuali consumatori di oppioidiche fanno uso di crack o assumono coca<strong>in</strong>a per viaparenterale (Pr<strong>in</strong>zleve e al., 2004).Conseguenze <strong>del</strong> consumodi coca<strong>in</strong>a sulla saluteLe conseguenze <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a sulla salutesono spesso sottovalutate. Ciò può essere dovuto allanatura spesso non specifica o cronica <strong>del</strong>le patologieche generalmente derivano dal consumo a lungo term<strong>in</strong>edi coca<strong>in</strong>a (cfr. il capitolo 7). Il consumo regolare dicoca<strong>in</strong>a, anche sniffando la sostanza, può essere associatoa problemi cardiovascolari, neurologici e psichiatrici e alrischio di <strong>in</strong>cidenti e di trasmissione di malattie <strong>in</strong>fettiveattraverso rapporti sessuali non protetti (Brugal e al., 2009)e probabilmente attraverso la condivisione di cannucceper bere (Aaron e al., 2008), per la quale sembra che visiano sempre più prove (Caiaffa e al., 2011). Studi condotti<strong>in</strong> paesi con livelli elevati di prevalenza <strong>del</strong> consumo dicoca<strong>in</strong>a <strong>in</strong>dicano che una percentuale significativa deiCoca<strong>in</strong>a e alcolI consumatori di coca<strong>in</strong>a fanno anche un uso frequentedi alcol. Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sulla popolazione <strong>in</strong>dicano che ilconsumo di coca<strong>in</strong>a e di alcol, <strong>in</strong> particolare il forte consumoepisodico di alcol, sono spesso collegati. Inoltre, due studihanno rilevato che più <strong>del</strong>la metà dei consumatori dipendentidi coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> trattamento erano anche dipendenti dall’alcol.La popolarità di questa comb<strong>in</strong>azione può essere spiegatadal contesto, <strong>in</strong> quanto entrambe le sostanze sonofortemente associate ad ambienti di vita notturna e feste,ma anche da fattori farmacologici. Lo «sballo» raggiuntoabb<strong>in</strong>ando queste sostanze viene percepito comesuperiore a quello che si ottiene con una <strong>del</strong>le due droghe.Inoltre, la coca<strong>in</strong>a può rendere gli effetti <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>ebriamentodovuto all’alcool meno <strong>in</strong>tensi e può anche neutralizzarealcuni dei deficit comportamentali e psicomotori <strong>in</strong>dottidall’alcol. L’alcol, <strong>in</strong>oltre, viene usato per attenuare ildisagio avvertito quando cala l’effetto <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a.A questo riguardo, la loro comb<strong>in</strong>azione può portare a unmaggiore consumo di entrambe le sostanze.Esistono rischi documentati ed effetti tossici connessi alconsumo concomitante di alcol e coca<strong>in</strong>a, tra cui l’aumento<strong>del</strong>la frequenza cardiaca, l’aumento <strong>del</strong>la pressionesanguigna sistolica, che può produrre complicazionicardiovascolari e il danneggiamento di funzioni cognitivee motorie. Tuttavia, alcuni studi retrospettivi <strong>in</strong>dicano cheil consumo comb<strong>in</strong>ato non sembra causare più problemicardiovascolari rispetto a quanto previsto nel consumocumulativo di ognuna <strong>del</strong>le due droghe (Penn<strong>in</strong>gs e al.,2002). Inoltre, dall’uso comb<strong>in</strong>ato deriva la formazionedi una nuova sostanza, il cocaetilene, un metabolita chesi forma nel fegato. È <strong>in</strong> corso un dibattito riguardo allapossibilità che il cocaetilene sia responsabile <strong>del</strong>l’aumento<strong>del</strong>la frequenza cardiaca e <strong>del</strong>la cardiotossicità.Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni, cfr. OEDT (2007a).problemi cardiaci dei giovani possa essere correlata alconsumo di coca<strong>in</strong>a (Qureshi e al., 2001). In Spagna, adesempio, il consumo di coca<strong>in</strong>a sembra essere implicato<strong>in</strong> una percentuale notevole di emergenze ospedalierecorrelate alla <strong>droga</strong> e un recente studio spagnolo ha<strong>in</strong>dicato che il 3 % <strong>del</strong>le morti improvvise sono legate allacoca<strong>in</strong>a (Lucena e al., 2010). In Danimarca, un aumento<strong>del</strong> consumo è co<strong>in</strong>ciso con un numero crescente di casi diemergenza correlati alla coca<strong>in</strong>a, che sono passati da 50nel 1999 a quasi 150 nel 2009.L’assunzione di coca<strong>in</strong>a per via parenterale e il consumodi crack sono associati ai massimi rischi per la salute trai consumatori di coca<strong>in</strong>a, compresi problemi cardiovascolarie mentali. Questi sono generalmente aggravati dallamarg<strong>in</strong>alizzazione sociale e dai rischi connessiall’assunzione per via parenterale, compresa la trasmissionedi malattie <strong>in</strong>fettive e i rischi di overdose (OEDT, 2007a).73


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaConsumo problematico di coca<strong>in</strong>ae domanda di trattamentoI consumatori abituali di coca<strong>in</strong>a, che fanno uso <strong>del</strong>lasostanza per periodi prolungati, e quelli che la assumonoper via parenterale sono def<strong>in</strong>iti, dall’OEDT, consumatoriproblematici. Le stime <strong>del</strong>le dimensioni di questapopolazione forniscono un’approssimazione <strong>del</strong> numerodi persone che potenzialmente necessitano di <strong>in</strong>terventoterapeutico. I consumatori problematici di coca<strong>in</strong>asocialmente più <strong>in</strong>tegrati sono generalmente trascurati nellestime.Sono disponibili stime nazionali dei consumatoriproblematici di coca<strong>in</strong>a unicamente per l’Italia, dove nel2009 il loro numero è stato stimato a circa 178 000 (trai 4,3 e i 4,7 ogni 1 000 cittad<strong>in</strong>i di età compresa trai 15 e i 64 anni) ( 84 ). I dati <strong>del</strong>le tendenze sul consumoproblematico di coca<strong>in</strong>a e altre fonti di <strong>in</strong>formazioni (adesempio le richieste di trattamento) <strong>in</strong>dicano un aumentograduale <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> Italia.Il consumo di crack è poco diffuso tra i consumatori dicoca<strong>in</strong>a socialmente <strong>in</strong>tegrati e riguarda pr<strong>in</strong>cipalmentei gruppi marg<strong>in</strong>alizzati e svantaggiati quali i lavoratori<strong>del</strong> sesso e i consumatori problematici di oppioidi edè largamente un <strong>fenomeno</strong> urbano (Pr<strong>in</strong>zleve e al., 2004;Connolly e al., 2008). A Londra il consumo di crackè considerato uno dei componenti pr<strong>in</strong>cipali dei problemidi <strong>droga</strong> <strong>del</strong>la città. Sono disponibili stime regionali<strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a crack soltanto per l’Inghilterra(Regno Unito), dove nel 2008/09 vi erano circa 189 000consumatori problematici di coca<strong>in</strong>a crack, ovvero 5,5(5,4-5,8) casi su 1 000 abitanti di età compresa tra 15e 64 anni. La maggior parte di questi consumatori di crackè stata registrata anche come consumatori di oppioidi.Domanda di trattamentoÈ possibile ottenere un’ulteriore comprensione <strong>del</strong> consumoproblematico di coca<strong>in</strong>a tramite i dati sul numero e sullecaratteristiche <strong>del</strong>le persone che accedono al trattamentoa causa <strong>del</strong> consumo di coca<strong>in</strong>a. Quasi tutti i pazientisegnalati <strong>in</strong> terapia per problemi correlati alla coca<strong>in</strong>avengono curati <strong>in</strong> centri ambulatoriali, anche se alcunipotrebbero essere trattati <strong>in</strong> cl<strong>in</strong>iche private, per le qual<strong>in</strong>on sono disponibili dati. Tuttavia, molti consumatoriproblematici di coca<strong>in</strong>a non richiedono alcun trattamento(Escot e Suderie, 2009; Reynaud-Maurupt e Hoareau, 2010).La coca<strong>in</strong>a, pr<strong>in</strong>cipalmente quella <strong>in</strong> polvere, è stata citatacome il motivo pr<strong>in</strong>cipale per l’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> trattamento dal17 % di tutti i consumatori di <strong>droga</strong> segnalati che hanno<strong>in</strong>iziato il trattamento nel 2009. Tra i soggetti che hanno<strong>in</strong>iziato il trattamento per la prima volta, la percentuale diconsumatori primari di coca<strong>in</strong>a era più elevata (23 %).Esistono ampie differenze tra i paesi nella percentualee nel numero di consumatori primari di coca<strong>in</strong>a, con lepercentuali più alte riferite dalla Spagna (46 %), dai PaesiBassi (31 %) e dall’Italia (28 %). In Belgio, Irlanda, Ciproe nel Regno Unito i consumatori di coca<strong>in</strong>a sono il 10 %o meno dei pazienti <strong>in</strong> terapia e sei paesi segnalano unapercentuale <strong>in</strong>feriore all’1 % ( 85 ). Nel complesso, Spagna,Italia e Regno Unito riferiscono <strong>in</strong>sieme quasi 58 000 dei72 000 pazienti <strong>in</strong> terapia per problemi correlati allacoca<strong>in</strong>a segnalati da 26 paesi europei.Il numero di pazienti che si sottopongono a trattamento perconsumo primario di coca<strong>in</strong>a ha cont<strong>in</strong>uato ad aumentare <strong>in</strong>Europa per alcuni anni. In base ai dati riferiti dai 17 paesiche hanno fornito dati nel periodo 2004-2009, il numerodi pazienti <strong>in</strong> terapia per coca<strong>in</strong>a è salito da circa 38 000nel 2004 a quasi 55 000 nel 2009. Nello stesso periodo, ilnumero di pazienti con problemi correlati alla coca<strong>in</strong>a chehanno <strong>in</strong>iziato il trattamento per la prima volta è aumentatodi quasi un terzo, da circa 21 000 a 27 000 (<strong>in</strong> base a 18paesi dichiaranti).Profilo dei pazienti <strong>in</strong> terapiaI pazienti che si sottopongono al trattamento presso centriterapeutici ambulatoriali per consumo primario di coca<strong>in</strong>a,compresa coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> polvere e coca<strong>in</strong>a crack, presentanoun rapporto uomo-donna elevato (circa c<strong>in</strong>que uom<strong>in</strong>i perogni donna) e un’età media tra le più alte (circa 32 anni)tra tutti i pazienti <strong>in</strong> trattamento per tossicodipendenzada sostanze stupefacenti. L’età media è la più alta <strong>in</strong>Francia, Italia e nei Paesi Bassi (35 anni). I consumatoridi coca<strong>in</strong>a come <strong>droga</strong> primaria riferiscono di avere<strong>in</strong>iziato a utilizzare la sostanza a un’età media di 22,5anni, e l’86 % di loro ha <strong>in</strong>iziato prima dei 30 anni. Ilperiodo medio che <strong>in</strong>tercorre tra la prima volta <strong>in</strong> cui siè provata la sostanza e l’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong>la terapia è di circa noveanni. Quasi un terzo di tutti i pazienti <strong>in</strong> trattamento pertossicodipendenza da coca<strong>in</strong>a viene segnalato dal RegnoUnito e il loro profilo è diverso da quello dei pazienti di altripaesi con un elevato numero di coca<strong>in</strong>omani <strong>in</strong> trattamento:<strong>in</strong> media sono più giovani (31 anni), hanno un rapportouomo-donna più basso (circa tre uom<strong>in</strong>i per ogni donna)e un periodo medio più breve tra la prima volta <strong>in</strong> cuihanno provato la sostanza e l’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong>la terapia (<strong>in</strong>tornoa sette anni).La maggior parte dei coca<strong>in</strong>omani riferisce di sniffare(66 %) o fumare (29 %) la <strong>droga</strong> come pr<strong>in</strong>cipale metodo diassunzione. L’assunzione per via parenterale è riferita come74( 84 ) Cfr. la tabella PDU-102 (parte i) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 85 ) Cfr. il grafico TDI-2 e le tabelle TDI-5 (parte i) e (parte ii) e TDI-24 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011; i dati per la Spagna si riferiscono al 2008.


Capitolo 5: Coca<strong>in</strong>a e coca<strong>in</strong>a crackpr<strong>in</strong>cipale via di assunzione soltanto dal 3 % dei pazienticoca<strong>in</strong>omani ed è stato osservato un calo nell’assunzioneper via parenterale tra il 2005 e il 2009. Quasi la metàdei pazienti coca<strong>in</strong>omani ha consumato la sostanzada una a sei volte alla settimana nel mese precedenteall’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> trattamento, quasi un quarto l’ha utilizzataquotidianamente e il rimanente quarto non l’ha consumatao l’ha consumata solo occasionalmente <strong>in</strong> quel periodo ( 86 ).La coca<strong>in</strong>a viene consumata spesso <strong>in</strong> associazione conaltre droghe, <strong>in</strong> particolare cannabis, altri stimolanti edero<strong>in</strong>a. Un’analisi dei dati <strong>del</strong> trattamento provenienti da14 paesi ha rivelato che la poliassunzione <strong>in</strong>teressa circail 63 % dei consumatori di coca<strong>in</strong>a come <strong>droga</strong> primaria,che hanno riferito di avere problemi con almeno un’altra<strong>droga</strong>. La <strong>droga</strong> citata più frequentemente per problemiaggiuntivi è stata l’alcol, consumato dal 42 % dei pazienticoca<strong>in</strong>omani, seguita dalla cannabis (28 %) e dall’ero<strong>in</strong>a(16 %) (OEDT, 2009b). La coca<strong>in</strong>a viene <strong>in</strong>dicata anchecome sostanza secondaria ( 87 ) ed è stata riferita sempre piùspesso dai consumatori primari di ero<strong>in</strong>a <strong>in</strong> Italia e nei PaesiBassi.L’analisi dei dati relativi all’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> trattamento <strong>in</strong>dicache il problema <strong>del</strong> crack rimane geograficamente limitato<strong>in</strong> Europa. Nel 2009, 10 540 pazienti hanno <strong>in</strong>iziato iltrattamento <strong>in</strong> regime ambulatoriale per il consumo primariodi coca<strong>in</strong>a crack, una cifra che rappresenta il 16 % di tuttii pazienti coca<strong>in</strong>omani e il 3 % di tutti i pazienti <strong>in</strong> terapiaambulatoriale. La maggior parte dei pazienti <strong>in</strong> terapiaper crack sono segnalati dal Regno Unito, dove sono circa7 500, ovvero il 40 % dei pazienti <strong>in</strong> terapia per coca<strong>in</strong>ae il 6 % dei pazienti <strong>in</strong> terapia per la tossicodipendenza<strong>in</strong> regime ambulatoriale. I Paesi Bassi hanno riferito 1 231pazienti <strong>in</strong> terapia per il crack, pari al 38 % dei pazienti <strong>in</strong>terapia per coca<strong>in</strong>a e al 12 % di tutti i pazienti <strong>in</strong> terapiaper la tossicodipendenza ( 88 ). Tra i consumatori di coca<strong>in</strong>acrack che hanno <strong>in</strong>iziato il trattamento è frequente ilconsumo di ero<strong>in</strong>a. Nel Regno Unito, ad esempio, il 31 %circa dei pazienti che consumano crack come sostanzaprimaria ha segnalato come <strong>droga</strong> secondaria l’ero<strong>in</strong>ae questa percentuale è <strong>in</strong> aumento.Trattamento e riduzione <strong>del</strong> dannoStoricamente, il trattamento per problemi legati allatossicodipendenza <strong>in</strong> Europa è stato <strong>in</strong>centrato sulladipendenza da oppioidi. Tuttavia, a causa <strong>del</strong> crescente<strong>in</strong>teresse per la salute pubblica legato al consumo dicoca<strong>in</strong>a e di coca<strong>in</strong>a crack, <strong>in</strong> molti paesi è stata datamaggiore attenzione alla ricerca di risposte ai problemicorrelati a queste droghe. Il trattamento per la dipendenzada coca<strong>in</strong>a viene fornito pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong> struttureambulatoriali specializzate, tuttavia <strong>in</strong> Danimarca, Irlanda,Italia, Austria e nel Regno Unito vengono forniti servizispecifici per i consumatori di coca<strong>in</strong>a. Vi è anche un’offertalimitata di trattamento per la dipendenza da coca<strong>in</strong>a nellestrutture di assistenza sanitaria primaria. Attualmente, solola Germania e il Regno Unito forniscono orientamenti per iltrattamento dei problemi legati al consumo di coca<strong>in</strong>a.Le pr<strong>in</strong>cipali opzioni di trattamento per la dipendenza dacoca<strong>in</strong>a sono gli <strong>in</strong>terventi psicosociali, compresi i colloquimotivazionali, le terapie cognitivo comportamentali, laformazione all’autocontrollo comportamentale, gli <strong>in</strong>terventidi prevenzione <strong>del</strong>le ricadute e la consulenza. Anchei gruppi di auto-aiuto, come Coca<strong>in</strong>e Anonymous possonosvolgere un ruolo nel processo di recupero dei soggetticon problemi di consumo di coca<strong>in</strong>a e il loro sostegno puòessere associato al trattamento formale.Studi sul trattamento <strong>del</strong>la dipendenza da coca<strong>in</strong>aIn Germania, Koerkel e Verthe<strong>in</strong> (2010) hanno valutato glieffetti <strong>del</strong>la formazione all’auto controllo comportamentalenella riduzione <strong>del</strong> consumo di ero<strong>in</strong>a e di coca<strong>in</strong>a trai soggetti dipendenti. È stato riferito che la formazioneha aiutato i partecipanti a ridurre il consumo di entrambele sostanze e a mantenere il consumo di <strong>droga</strong> a livellistabiliti autonomamente. Due studi recenti hannoesam<strong>in</strong>ato l’efficacia dei programmi di trattamento<strong>del</strong>la tossicodipendenza <strong>in</strong> Inghilterra. Il Drug TreatmentOutcomes Research Study (Jones, A. e al., 2009) harilevato che più <strong>del</strong>la metà dei pazienti <strong>in</strong> terapia percoca<strong>in</strong>a ha smesso di utilizzare la <strong>droga</strong> dopo tre-c<strong>in</strong>quemesi dall’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> trattamento. Dopo un <strong>in</strong>tero anno <strong>in</strong>trattamento, il 60 % era ast<strong>in</strong>ente. Risultati analoghi sonostati riferiti per i consumatori di coca<strong>in</strong>a crack sottopostia trattamento <strong>in</strong> 12 servizi <strong>del</strong>la comunità a Londra(Marsden e Stillwell, 2010).Sono <strong>in</strong> corso numerose prove randomizzate persperimentare nuove droghe per il trattamento <strong>del</strong>ladipendenza da coca<strong>in</strong>a. Attualmente due sostanze sirivelano promettenti. Il disulfiram, una sostanza che<strong>in</strong>terferisce con il metabolismo <strong>del</strong>l’alcol, ha mostratorisultati <strong>in</strong>coraggianti nel trattamento <strong>del</strong>la dipendenza dacoca<strong>in</strong>a (Pani e al., 2010a) e viene attualmente provata<strong>in</strong>sieme alla terapia cognitivo-comportamentale neltrattamento <strong>del</strong>la dipendenza da coca<strong>in</strong>a crack <strong>in</strong> unostudio brasiliano. Il Vigabatr<strong>in</strong>, un farmaco antiepilettico,è stato provato su 103 detenuti messicani <strong>in</strong> libertàcondizionale con risultati positivi <strong>in</strong> un follow-up a breveterm<strong>in</strong>e. Attualmente viene provato su 200 pazienti negli( 86 ) Cfr. la tabella TDI-18 (parte ii) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 87 ) Cfr. la tabella TDI-22 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 88 ) Cfr. la tabella TDI-115 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.75


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaStati Uniti. Nei Paesi Bassi è <strong>in</strong> corso di sperimentazione unnuovo approccio che utilizza rimonabant (un antagonistaselettivo dei cannab<strong>in</strong>oidi utilizzato <strong>in</strong> precedenza comefarmaco contro l’obesità). Inoltre, vengono confrontate piùopzioni farmacoterapeutiche (topiramato, dexamfetam<strong>in</strong>ae modaf<strong>in</strong>il) <strong>in</strong> uno studio controllato randomizzato per ladipendenza da coca<strong>in</strong>a crack, pubblicato di recente neiPaesi Bassi (Hicks e al., 2011).Una serie di altre prove hanno prodotto risultati deboli o nonsignificativi per la dipendenza da coca<strong>in</strong>a. Il modaf<strong>in</strong>il, unostimolante <strong>del</strong> sistema nervoso centrale, non si è rivelatomigliore <strong>del</strong> placebo nel contrastare il consumo di coca<strong>in</strong>a(Anderson e al., 2009). Sia il naltrexone (un antagonistadei recettori oppioidi) che la varenicicl<strong>in</strong>a (utilizzata neltrattamento <strong>del</strong>la dipendenza da fumo) sono stati provati supazienti con dipendenza multipla alla coca<strong>in</strong>a, all’alcol o altabacco, ma non ha dimostrato risultati diversi sul consumorispetto al placebo. La memant<strong>in</strong>a (un farmaco somm<strong>in</strong>istratonel trattamento <strong>del</strong>la malattia di Alzheimer) è stato provato<strong>in</strong> associazione con <strong>in</strong>centivi con impiego di voucher, manon è stata più efficace <strong>del</strong> placebo nella riduzione <strong>del</strong>consumo di coca<strong>in</strong>a.È stato riscontrato che la gestione <strong>del</strong>la cont<strong>in</strong>genzaè efficace <strong>in</strong>dipendentemente dall’etnicità (Barry e al.,2009) e si è rivelata essere una strategia efficace associataalla prevenzione <strong>del</strong>la ricaduta (McKay e al., 2010). Inuno studio spagnolo è stato riscontrato che l’utilizzo divoucher come <strong>in</strong>centivo, <strong>in</strong>sieme al r<strong>in</strong>forzo <strong>del</strong>la comunità,favorisce l’ast<strong>in</strong>enza tra i tossicodipendenti coca<strong>in</strong>omani(Garcia-Rodriguez e al., 2009). Tuttavia, <strong>in</strong> un altro studio,gli <strong>in</strong>centivi con voucher hanno mostrato scarsi risultati nelrafforzare l’ast<strong>in</strong>enza per periodi più lunghi (Carpenedoe al., 2010).Altri <strong>in</strong>terventi con risultati promettenti comprendono ilconsolidamento <strong>del</strong>l’ast<strong>in</strong>enza basato sull’occupazione,<strong>in</strong> cui i clienti ricevono formazione professionale per seimesi, seguita da un anno di occupazione, condizionata dacontrolli a campione <strong>in</strong> relazione al consumo di coca<strong>in</strong>a.Altri metodi <strong>in</strong> corso di sperimentazione per aiutarei consumatori a raggiungere l’ast<strong>in</strong>enza comprendonola formazione alla consapevolezza e la meditazione<strong>in</strong>tegrativa. Le prove condotte nei Paesi Bassi sono dest<strong>in</strong>atea ridurre l’appetizione compulsiva con la stimolazionemagnetica transcranica, una tecnica che è stata utilizzataper trattare disturbi neurologici e psichiatrici.Cont<strong>in</strong>uano i tentativi di sviluppare un vacc<strong>in</strong>o per lacoca<strong>in</strong>a. Una prova controllata randomizzata condottanegli Stati Uniti (Martell e al., 2009) ha collegato underivato <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a a una prote<strong>in</strong>a B <strong>del</strong> colera, mai risultati sembrano troppo deboli per procedere con glistudi sul campo previsti <strong>in</strong> Spagna e <strong>in</strong> Italia. Il gruppo diricerca americano sta attualmente reclutando 300 pazientiper provare una versione modificata <strong>del</strong> vacc<strong>in</strong>o e i risultatisono attesi nel 2014 (Whitten, 2010). Un altro studio stasviluppando un vacc<strong>in</strong>o per mezzo di un virus comune <strong>del</strong>raffreddore come vettore per potenziare la reazione deglianticorpi, ma il mo<strong>del</strong>lo deve essere ancora provato sugliesseri umani.Riduzione <strong>del</strong> dannoIl consumo di coca<strong>in</strong>a e di coca<strong>in</strong>a crack rappresenta unambito di <strong>in</strong>teresse relativamente nuovo per gli <strong>in</strong>terventidi riduzione <strong>del</strong> danno e richiede una rielaborazione<strong>del</strong>le strategie tradizionali. Gli Stati membri <strong>in</strong> genereerogano ai coca<strong>in</strong>omani che assumono la sostanza per viaparenterale gli stessi servizi e strutture offerti ai consumatoridi oppioidi. Tuttavia, l’assunzione di coca<strong>in</strong>a per viaparenterale è associata a rischi specifici. In particolare,comporta una frequenza potenzialmente più alta diassunzione, comportamenti caotici di assunzione per viaparenterale e maggiori comportamenti sessuali a rischio.Le raccomandazioni per un consumo più sicuro devonoessere adattate alle esigenze di questo gruppo. A causa<strong>del</strong>la potenziale elevata frequenza di <strong>in</strong>iezioni, la fornituradi sir<strong>in</strong>ghe sterili ai consumatori per via parenteralenon dovrebbe essere ristretta, ma piuttosto basata sullavalutazione locale dei mo<strong>del</strong>li di consumo <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>ae sulla situazione sociale dei consumatori (Des Jarlais e al.,2009).L’offerta di programmi specifici di riduzione <strong>del</strong> dannodest<strong>in</strong>ati ai fumatori di coca<strong>in</strong>a crack <strong>in</strong> Europa è limitata.Benché controversi, questi <strong>in</strong>terventi possono avere lepotenzialità di ridurre il comportamento <strong>del</strong>l’assunzioneper via parenterale autodichiarato e la condivisione<strong>del</strong>le pipe da <strong>droga</strong> (Leonard e al., 2008), anche se laloro efficacia globale nella riduzione <strong>del</strong>la trasmissionedi malattie <strong>in</strong>fettive richiede ulteriori <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i. Alcunilocali per il consumo controllato <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> tre paesi(Germania, Spagna, Paesi Bassi) forniscono attrezzatureper l’<strong>in</strong>alazione di droghe, compresa la coca<strong>in</strong>a. Alcuniservizi medici a bassa soglia <strong>in</strong> Belgio, Germania, Spagna,Francia, Lussemburgo e nei Paesi Bassi segnalano difornire sporadicamente strumenti igienici per l’<strong>in</strong>alazione,tra cui pipe da crack pulite o «crack kit» (stelo di vetrocon bocch<strong>in</strong>o, schermo di metallo, balsamo per labbrae salviette per le mani) ai consumatori di <strong>droga</strong> che fumanococa<strong>in</strong>a crack. In sette Stati membri <strong>del</strong>l’UE viene messoa disposizione dei fumatori di ero<strong>in</strong>a o di coca<strong>in</strong>a anche<strong>del</strong> foglio di allum<strong>in</strong>io presso alcuni servizi medici a bassasoglia.76


Capitolo 6Consumo di oppioidi e assunzione di <strong>droga</strong> per via parenteraleIntroduzioneIl consumo di ero<strong>in</strong>a, <strong>in</strong> particolare per via parenterale,è stato strettamente associato alla salute pubblica e aiproblemi sociali <strong>in</strong> Europa f<strong>in</strong> dagli anni settanta. Oggiquesta <strong>droga</strong> è ancora responsabile <strong>del</strong>la maggior partedei casi di morbilità e mortalità collegati al consumodi <strong>droga</strong> nell’Unione europea. Dopo due decenni diproblemi di ero<strong>in</strong>a per lo più <strong>in</strong> crescita, alla f<strong>in</strong>e deglianni novanta e nei primi anni <strong>del</strong> secolo, <strong>in</strong> Europa siè osservato un calo nell’uso <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a e nei problemicorrelati. Tuttavia, a partire dal 2003-2004, la tendenzaè diventata meno chiaramente def<strong>in</strong>ita, con <strong>in</strong>dicatoriche suggeriscono un quadro più stabile o misto. Oltreall’ero<strong>in</strong>a, le relazioni sull’uso degli oppioidi s<strong>in</strong>tetici,quali il fentanil e l’<strong>in</strong>iezione di sostanze stimolanti, comela coca<strong>in</strong>a o le anfetam<strong>in</strong>e, riflettono la natura sempre piùcomplessa <strong>del</strong> consumo problematico di <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europa.Offerta e disponibilitàStoricamente, il mercato clandest<strong>in</strong>o <strong>del</strong>le droghe<strong>in</strong> Europa offre due tipi di ero<strong>in</strong>a importata: l’ero<strong>in</strong>abrown più comune (forma chimica base), provenienteprevalentemente dall’Afghanistan, e l’ero<strong>in</strong>a bianca (sottoforma di sale), che generalmente proviene dall’Asiasudorientale ed è un tipo di <strong>droga</strong> piuttosto raro. In alcunipaesi <strong>del</strong>l’Europa <strong>del</strong> nord (ad esempio Estonia, F<strong>in</strong>landia,Norvegia) vengono utilizzati il fentanil, un oppioides<strong>in</strong>tetico e sostanze analoghe. Una piccola quantitàdi oppioidi viene prodotta anche <strong>in</strong> Europa: si trattapr<strong>in</strong>cipalmente di derivati domestici <strong>del</strong> papavero (adesempio, paglia di papavero, concentrato di papaveroderivante da steli o <strong>in</strong>fiorescenze di papavero pressati),ottenuti <strong>in</strong> alcuni paesi <strong>del</strong>l’Europa orientale (Lettonia,Lituania, Polonia).Produzione e trafficoL’ero<strong>in</strong>a consumata <strong>in</strong> Europa viene per lo piùdall’Afghanistan, paese responsabile <strong>del</strong>la maggiorparte <strong>del</strong>la produzione illegale globale di oppio. Glialtri paesi produttori sono il Myanmar, che riforniscepr<strong>in</strong>cipalmente i mercati <strong>del</strong>l’Asia orientale e sudorientale,il Pakistan, il Laos, seguito dal Messico e dalla Colombia,che sono considerati i maggiori fornitori di ero<strong>in</strong>a agliStati Uniti (UNODC, 2011). Si calcola che la produzionemondiale di oppio sia scesa dal picco <strong>del</strong> 2007, a causapr<strong>in</strong>cipalmente di un calo <strong>del</strong>la produzione afgana da6 900 tonnellate nel 2009 a 3 600 tonnellate nel 2010.La stima più recente <strong>del</strong>la potenziale produzione globaledi ero<strong>in</strong>a è di 396 tonnellate, (cfr. la tabella 10) <strong>in</strong> calorispetto ai livelli stimati di circa 667 tonnellate nel 2009(UNODC, 2011).L’ero<strong>in</strong>a entra <strong>in</strong> Europa seguendo due pr<strong>in</strong>cipali rottedi traffico. La rotta dei Balcani, storicamente importante,porta l’ero<strong>in</strong>a prodotta <strong>in</strong> Afghanistan attraverso ilPakistan, l’Iran e la Turchia e, successivamente, versoTabella 10 — Produzione, sequestri, prezzoe purezza <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>aProduzione e sequestriEro<strong>in</strong>aStima <strong>del</strong>la produzione globale (tonnellate) 396Quantità globale sequestrata (tonnellate) 76Quantità sequestrata (tonnellate)UE e Norvegia(comprese Croazia e Turchia)Numero di sequestriUE e Norvegia(comprese Croazia e Turchia)Prezzo e purezza <strong>in</strong> Europa ( 1 )Prezzo di vendita medio (euro al grammo)Intervallo(Intervallo <strong>in</strong>terquartile) ( 2 )Purezza media (%)Intervallo(Intervallo <strong>in</strong>terquartile) ( 2 )8(24)56 000(59 000)Ero<strong>in</strong>a brown23-135(37,5-67,9)13-37(16,8-33,2)( 1 ) Poiché pochi paesi riferiscono il prezzo di vendita e la purezza <strong>del</strong>cloridrato di ero<strong>in</strong>a («bianca»), i dati non vengono presentati nellatabella. Possono essere consultati nelle tabelle PPP-2 e PPP-6 <strong>del</strong>bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 2 ) Intervallo <strong>del</strong>la metà <strong>in</strong>termedia dei dati riferiti.NB: I dati sono riferiti al 2009, tranne la stima <strong>del</strong>la produzioneglobale (2010).Fonte: UNODC (2011) per i valori globali, punti focali nazionali Reitoxper i dati europei.78


Capitolo 6: Consumo di oppioidi e assunzione di <strong>droga</strong> per via parenteralealtri paesi di transito o di dest<strong>in</strong>azione, pr<strong>in</strong>cipalmente<strong>in</strong> Europa occidentale e meridionale. L’ero<strong>in</strong>a vienesmerciata anche attraverso la «via <strong>del</strong>la seta» attraversol’Asia centrale e verso la Russia. In misura limitata,questa ero<strong>in</strong>a viene qu<strong>in</strong>di contrabbandata attraverso laBielorussia, la Polonia e l’Ucra<strong>in</strong>a ad altre dest<strong>in</strong>azioni,come i paesi scand<strong>in</strong>avi, attraverso la Lituania (INCB,2010, 2011a). All’<strong>in</strong>terno <strong>del</strong>l’Unione europea, i PaesiBassi e, <strong>in</strong> misura m<strong>in</strong>ore, il Belgio svolgono un ruoloimportante quali nodi di distribuzione secondari.SequestriI sequestri di oppio segnalati a livello mondiale sonorimasti stabili tra il 2008 e il 2009, rispettivamente a 657e 653 tonnellate. Il 90 % circa <strong>del</strong> totale dei sequestriè stato effettuato <strong>in</strong> Iran e il 5 % circa <strong>in</strong> Afghanistan.I sequestri globali segnalati di ero<strong>in</strong>a si sono mantenutistabili nel 2009 (76 tonnellate), mentre i sequestri globalidi morf<strong>in</strong>a sono scesi a 14 tonnellate (UNODC, 2011).Nel 2009, <strong>in</strong> Europa circa 59 000 sequestri hannoportato all’<strong>in</strong>dividuazione di 24 tonnellate di ero<strong>in</strong>a, dueterzi <strong>del</strong>le quali (16,1 tonnellate) sono state segnalatedalla Turchia. Il Regno Unito (seguito dalla Spagna) hacont<strong>in</strong>uato a riferire il numero più elevato di sequestri ( 89 ).Le cifre per gli anni 2004-2009 provenienti da 28paesi dichiaranti <strong>in</strong>dicano che il numero dei sequestriè aumentato nel complesso. La tendenza generale perquanto riguarda la quantità di ero<strong>in</strong>a <strong>in</strong>tercettata <strong>in</strong>Turchia è diversa da quella osservata nell’Unione europea,a causa forse, <strong>in</strong> parte, di una maggiore collaborazionetra le forze di polizia turche e quelle <strong>del</strong>l’UE. Mentrela Turchia ha riferito il doppio <strong>del</strong>la quantità di ero<strong>in</strong>asequestrata tra il 2004 e il 2009, la quantità sequestratanell’Unione europea ha rivelato un calo limitato durantequesto periodo, dovuto pr<strong>in</strong>cipalmente a dim<strong>in</strong>uzioniriferite <strong>in</strong> Italia e nel Regno Unito, i due paesi coni sequestri più <strong>in</strong>genti nell’Unione europea.I sequestri globali di anidride acetica utilizzata perprodurre l’ero<strong>in</strong>a sono scesi da un picco di circa 200 000litri nel 2008 a 21 000 litri nel 2009. Le cifre per l’Unioneeuropea <strong>in</strong>dicano una tendenza al calo ancora maggiore:da un picco di quasi 150 800 litri sequestrati nel 2008a 866 litri nel 2009. Tuttavia, per il 2010, la Sloveniaha riferito di aver sequestrato una quantità record dianidride acetica: 110 tonnellate. L’INCB (2011a) ha postoil successo degli sforzi <strong>del</strong>l’UE nel prevenire il dirottamento<strong>del</strong> precursore nel contesto <strong>del</strong>l’associazione <strong>del</strong>le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>idi più Stati membri <strong>del</strong>l’UE con quelle <strong>del</strong>la Turchia.Forte calo <strong>del</strong>la produzione di oppio<strong>in</strong> AfghanistanCon 3 600 tonnellate, si stima che la produzione di oppio<strong>in</strong> Afghanistan nel 2010 sia scesa a quasi la metà <strong>del</strong>livello raggiunto l’anno precedente. Tra le cause suggeriteper questa importante riduzione nel rendimento <strong>del</strong>lecolture <strong>del</strong> papavero da oppio vi sono le condizioniatmosferiche sfavorevoli e la diffusione <strong>del</strong>la micosi <strong>del</strong>papavero, un’<strong>in</strong>fezione fung<strong>in</strong>a che ha colpito i campidi oppio nelle pr<strong>in</strong>cipali prov<strong>in</strong>ce di coltivazione <strong>del</strong>papavero, <strong>in</strong> particolare Helmand e Kandahar (UNODCe MCN, 2010). La micosi non ha modificato <strong>in</strong> manierarilevante l’area dest<strong>in</strong>ata alla coltivazione di oppio, ma haavuto un impatto sulla quantità di oppio prodotto.Il calo nel rendimento <strong>del</strong> raccolto ha causato anche unforte aumento dei prezzi segnalati <strong>del</strong>l’oppio <strong>in</strong> fase diraccolta. Il prezzo medio all’orig<strong>in</strong>e di un chilogrammo dioppio secco è aumentato di un fattore pari a 2,6, da 64USD nel 2009 a 169 USD nel 2010 (UNODC e MCN,2010). Contemporaneamente, il prezzo medio <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a<strong>in</strong> Afghanistan è aumentato di un fattore pari a 1,4.L’elevato prezzo <strong>del</strong>l’oppio non dovrebbe durare molto.Un aumento di prezzo avvenuto nel 2004, quando laproduzione di oppio è scesa a causa di una malattia,è durato meno di un anno (UNODC e MCN, 2010).È necessario seguire da vic<strong>in</strong>o gli effetti <strong>del</strong> recentecalo <strong>del</strong>la produzione di oppio sui mercati di consumo,soprattutto <strong>in</strong> Europa.Purezza e prezzoNel 2009 per la maggior parte dei paesi dichiaranti lapurezza media <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a brown esam<strong>in</strong>ata andava dal16 % al 32 %; sono stati riferiti valori medi <strong>in</strong>feriori <strong>in</strong>Francia (14 %), Austria (solo dettaglio, 13 %) e superioria Malta (36 %), <strong>in</strong> Romania (36 %) e <strong>in</strong> Turchia (37 %).Tra il 2004 e il 2009, la purezza <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a brownè aumentata <strong>in</strong> quattro paesi, è rimasta stabile <strong>in</strong> altriquattro ed è dim<strong>in</strong>uita <strong>in</strong> tre paesi. Generalmente, lapurezza media <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a bianca era maggiore (25-50 %)nei tre paesi europei che hanno fornito dati ( 90 ).Il prezzo al dettaglio <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a brown ha cont<strong>in</strong>uatoa essere notevolmente più alto nei paesi <strong>del</strong> nord che nelresto d’Europa, con la Svezia che ha segnalato un prezzomedio di 135 euro al grammo e la Danimarca di 95 euronel 2009. Nel complesso, nella metà dei paesi dichiarantiera compreso tra 40 euro e 62 euro al grammo. Nelperiodo 2004-2009, il prezzo al dettaglio <strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>abrown è sceso nella metà dei 14 paesi europei che hannotrasmesso dati comparabili.( 89 ) Cfr. le tabelle SZR-7 e SZR-8 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011. Si osservi che laddove sono assenti i dati per il 2009 vengono utilizzati i daticorrispondenti per il 2008 per valutare i totali europei.( 90 ) Per i dati sulla purezza e sul prezzo, cfr. le tabelle PPP-2 e PPP-6 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.79


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaConsumo problematico di stupefacentiIl consumo problematico di stupefacenti è def<strong>in</strong>itodall’OEDT come il consumo di stupefacenti per viaparenterale o il consumo di lunga durata/regolaredi oppioidi, coca<strong>in</strong>a e/o anfetam<strong>in</strong>a. Il consumo distupefacenti per via parenterale e il consumo di oppioidicostituiscono la parte più importante <strong>del</strong> consumoproblematico di stupefacenti <strong>in</strong> Europa, sebbene <strong>in</strong>alcuni paesi i consumatori di anfetam<strong>in</strong>e o di coca<strong>in</strong>arappresent<strong>in</strong>o dei componenti importanti. Vale lapena notare, <strong>in</strong>oltre, che i consumatori problematici distupefacenti sono per lo più poliassuntori e che le cifresulla prevalenza sono molto più elevate nelle aree urbanee tra i gruppi esclusi a livello sociale.Data la prevalenza relativamente bassa e la naturanascosta di questo tipo di consumo di <strong>droga</strong>, sononecessarie estrapolazioni statistiche per ottenere stime<strong>del</strong>la prevalenza a partire dalle fonti di dati disponibili(pr<strong>in</strong>cipalmente dati sulla terapia per tossicodipendenzae dati sull’applicazione <strong>del</strong>la legge sulla <strong>droga</strong>). Laprevalenza globale <strong>del</strong> consumo problematico distupefacenti viene riferita compresa tra due e dieci casi su1 000 abitanti nella fascia di età dei 15-64 anni. Questestime possono avere ampie fasce di <strong>in</strong>certezza e specifichelimitazioni. Ad esempio, mentre sono generalmente <strong>in</strong>clusii consumatori <strong>in</strong> terapia, le stime potrebbero rappresentareper difetto i tossicodipendenti <strong>in</strong> carcere, soprattutto quellicon pene più lunghe da scontare.Consumo problematico di oppioidiAttualmente, la maggior parte dei paesi europei è <strong>in</strong>grado di fornire stime sulla prevalenza <strong>del</strong> «consumoproblematico di oppioidi». Le recenti stime nazionalivanno da uno a otto casi su 1 000 abitanti nella fasciadi età dei 15-64 anni (grafico 11). I paesi che riferisconole stime correttamente documentate più alte sul consumoproblematico di oppioidi sono l’Irlanda, l’Italia, ilLussemburgo e Malta, mentre le stime più basse vengonoriferite dalla Repubblica ceca, dai Paesi Bassi, dallaPolonia, dalla Slovacchia e dalla F<strong>in</strong>landia. Soltanto laTurchia e l’Ungheria segnalano cifre <strong>in</strong>feriori a un caso su1 000 abitanti di età compresa tra 15 e 64 anni.La prevalenza media <strong>del</strong> consumo problematico dioppioidi nell’Unione europea e <strong>in</strong> Norvegia, calcolata <strong>in</strong>Grafico 11: Stime <strong>del</strong>la prevalenza annuale <strong>del</strong> consumo problematico di oppioidi (tra la popolazione di età compresa tra 15 e 64 anni)9Casi per 1 000 abitanti630Turchia(2008) MMPolonia(2005) OTF<strong>in</strong>landia(2005) CRSlovacchia(2008) OTPaesi Bassi(2008) TMRepubblica ceca(2009) TMCipro(2009) TPrkeyGermania(2009) PMLituania(2007) CRNorvegia(2008) CMGrecia(2009) CRAustria(2009) CRMalta(2006) CRItalia(2009) TMLussemburgo(2007) OTIrlanda(2006) CRUngheria(2007/08) CRNB: Un simbolo <strong>in</strong>dica una stima puntuale; un segno verticale <strong>in</strong>dica un <strong>in</strong>tervallo di <strong>in</strong>certezza, che può essere un <strong>in</strong>tervallo di confidenza <strong>del</strong> 95 %o un <strong>in</strong>tervallo basato sull’analisi <strong>del</strong>la sensibilità. I gruppi bersaglio possono variare leggermente a causa di metodi di calcolo diversi e didifferenti fonti di dati; pertanto il confronto va fatto con cautela. Fasce di età non standard vengono utilizzate negli studi provenienti da F<strong>in</strong>landia(15-54 anni), Malta (12-64 anni) e Polonia (tutte le età). Tutte e tre le stime sono adattate a una popolazione di 15-64 anni. Per la Germania,l’<strong>in</strong>tervallo rappresenta i limiti superiore e <strong>in</strong>feriore di tutte le stime esistenti e la stima puntuale è una semplice media dei punti mediani.I metodi utilizzati per le stime sono abbreviati come segue: CR = capture-recapture (cattura-ricattura); TM = treatment multiplier (moltiplicatoretrattamento); MM = mortality multiplier (moltiplicatore mortalità); CM = comb<strong>in</strong>ed methods (metodi comb<strong>in</strong>ati); TP = truncated Poisson (troncatadi Poisson); PM = police multiplier (moltiplicatore di polizia); OT = other methods (altri metodi). Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni cfr. il grafico PDU-1(parte ii) e la tabella PDU-102 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Fonte: Punti focali nazionali Reitox.80


Capitolo 6: Consumo di oppioidi e assunzione di <strong>droga</strong> per via parenteralebase agli studi nazionali, è stimata tra i 3,6 e i 4,4 casiogni 1 000 abitanti su una popolazione di 15-64 anni.Ciò equivale a circa 1,3 milioni (da 1,3 a 1,4 milioni)di consumatori problematici di oppioidi nell’Unioneeuropea e <strong>in</strong> Norvegia nel 2009. In confronto, le stimeper i paesi limitrofi <strong>del</strong>l’Europa sono alte: la Russiacon 16 casi su 1 000 abitanti di età compresa tra 15e 64 anni (UNODC, 2009), e l’Ucra<strong>in</strong>a con 10-13 casiogni 1 000 abitanti di età compresa tra 15 e 64 anni(UNODC, 2010). In altri paesi <strong>del</strong> mondo sviluppatovengono segnalate stime <strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong> consumoproblematico di oppioidi superiori alla media europea,<strong>in</strong> cui il numero di casi ogni 1 000 abitanti di etàcompresa tra 15 e 64 anni è 6,3 <strong>in</strong> Australia (Chalmerse al., 2009), 5,0 <strong>in</strong> Canada e 5,8 negli Stati Uniti(UNODC, 2010). I confronti tra paesi dovrebbero esserefatti con cautela, perché le def<strong>in</strong>izioni <strong>del</strong>la popolazionedi dest<strong>in</strong>azione possono variare.Grafico 12: Consumatori primari di oppioidi quale percentuale ditutti i nuovi pazienti segnalati nel 2009>80 %60-79,9 %40-59,9 %20-39,9 %


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaAndamento <strong>del</strong> consumo problematico di oppioidiI dati provenienti da otto paesi con stime ripetute <strong>del</strong>laprevalenza nel consumo problematico di oppioid<strong>in</strong>el periodo 2004-2009 suggeriscono una situazionerelativamente stabile. In base a un campione di 17paesi europei <strong>in</strong> cui erano disponibili dati per il periodo2004-2009, vi è stato un aumento globale nel numerosegnalato di pazienti che hanno <strong>in</strong>iziato un trattamentoper la tossicodipendenza specializzato <strong>in</strong> Europa,compresi i soggetti che hanno <strong>in</strong>iziato il trattamento peril consumo primario di ero<strong>in</strong>a (da 123 000 a 143 000).Questo aumento potrebbe essere dovuto, tuttavia, aiconsumatori di ero<strong>in</strong>a che <strong>in</strong>iziano nuovamente laterapia anziché ai pazienti che si sottopongono altrattamento per la prima volta ( 95 ). Per i pazienti che<strong>in</strong>iziano il trattamento per la prima volta, il numero diconsumatori di ero<strong>in</strong>a è rimasto quasi stabile (circa32 000 <strong>in</strong> un campione di 18 paesi) ( 96 ). I dati suidecessi correlati al consumo di <strong>droga</strong> nel periodo2004-2009, associati per lo più al consumo di oppioidi,sono rimasti stabili o <strong>in</strong> aumento nella maggior partedei paesi che hanno riferito dati f<strong>in</strong>o al 2008. I datiprovvisori per il 2009 <strong>in</strong>dicano attualmente un numerostabile o <strong>in</strong> calo dei decessi ( 97 ).Nonostante le <strong>in</strong>dicazioni di una situazione globalestabile, le caratteristiche <strong>del</strong> problema degli oppioidi <strong>in</strong>Europa stanno cambiando. I pazienti <strong>in</strong> terapia per glioppioidi sono diventati più vecchi <strong>in</strong> media, mentre lapercentuale di consumatori per via parenterale tra di essiè dim<strong>in</strong>uita ed è aumentata la percentuale di consumatoridi oppioidi diversi dall’ero<strong>in</strong>a e di poliassuntori ( 98 ).Consumo di stupefacenti per via parenteraleI consumatori di stupefacenti per via parenterale figuranotra i soggetti che corrono un rischio molto elevato diandare <strong>in</strong>contro a problemi di salute, come gravi malattie<strong>in</strong>fettive (ad esempio HIV/AIDS, epatite) o overdoseda stupefacenti, a causa <strong>del</strong>la loro tossicodipendenza.Nella maggior parte dei paesi europei, l’assunzione pervia parenterale è comunemente associata al consumodi oppioidi, sebbene <strong>in</strong> qualche paese sia associata alconsumo di anfetam<strong>in</strong>e.Solo 14 paesi sono stati <strong>in</strong> grado di fornire stime recentisulla prevalenza <strong>del</strong> consumo di stupefacenti per viaparenterale ( 99 ). I dati disponibili <strong>in</strong>dicano differenzemarcate tra i paesi, con stime che vanno da meno di unoOppioidi diversi dall’ero<strong>in</strong>aIn Australia, Canada, Europa e negli Stati Uniti è statoriferito un aumento <strong>del</strong> consumo illegale di oppioidi diversidall’ero<strong>in</strong>a (Samhsa, 2009). La maggior parte di questesostanze è utilizzata nella pratica medica, come analgesici(morf<strong>in</strong>a, fentanil, code<strong>in</strong>a, ossicodone, idrocodone)o come farmaci sostitutivi nel trattamento <strong>del</strong>la dipendenzada ero<strong>in</strong>a (metadone, buprenorf<strong>in</strong>a). Come per l’ero<strong>in</strong>a, ilconsumo diverso da quello medico di queste sostanze puòprodurre una serie di effetti negativi sulla salute, compresala dipendenza, l’overdose e i danni associati al consumoper via parenterale.In Europa, il 5 % circa (quasi 20 000 pazienti) di tuttii pazienti che si sottopongono al trattamento dichiaracome <strong>droga</strong> primaria gli oppioidi diversi dall’ero<strong>in</strong>a. È ilcaso, <strong>in</strong> particolare, <strong>del</strong>l’Estonia, dove il 75 % <strong>in</strong>dica ilfentanil come <strong>droga</strong> primaria e <strong>del</strong>la F<strong>in</strong>landia, dove labuprenorf<strong>in</strong>a viene <strong>in</strong>dicata come <strong>droga</strong> primaria dal 58 %dei pazienti che <strong>in</strong>iziano la terapia. Tra gli altri paesicon percentuali significative di pazienti che segnalano ilmetadone, la morf<strong>in</strong>a e altri oppioidi come <strong>droga</strong> primariavi sono la Danimarca, la Francia, l’Austria, la Slovacchiae la Svezia, dove i consumatori di oppioidi diversidall’ero<strong>in</strong>a sono una percentuale compresa tra il 7 % e il17 % di tutti i pazienti tossicodipendenti ( 1 ). La Repubblicaceca segnala <strong>in</strong>oltre che i consumatori di buprenorf<strong>in</strong>aerano più <strong>del</strong> 40 % di tutti i consumatori problematici dioppioidi tra il 2006 e il 2009.I livelli di consumo illegale di oppioidi possono esserecollegati a un <strong>in</strong>sieme di fattori tra cui il mercato <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>e le pratiche di prescrizione. Ad esempio, un calo nelladisponibilità di ero<strong>in</strong>a e un aumento <strong>del</strong> suo prezzo possonosp<strong>in</strong>gere a consumare altri oppioidi, come è stato osservato<strong>in</strong> Estonia con il fentanil (Talu e al., 2010) e <strong>in</strong> F<strong>in</strong>landia conla buprenorf<strong>in</strong>a (Aalto e al., 2007). Pratiche di prescrizione<strong>in</strong>adeguate possono provocare anche un consumo illegaledi oppioidi. L’ampliamento <strong>del</strong>la terapia sostitutiva,accompagnato da una mancanza di sorveglianza possonocreare un mercato illegale, mentre la disponibilità limitata diquesto trattamento e la prescrizione di dosi sostitutive troppobasse possono sp<strong>in</strong>gere i consumatori ad assumere altresostanze come automedicazione (Bell, 2010; Roche e al.,2011; Romelsjo e al., 2010).( 1 ) Cfr. la tabella TDI-113 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.a c<strong>in</strong>que casi su 1 000 abitanti nella fascia di età dei15-64 anni per la maggior parte dei paesi, con un livelloeccezionalmente alto di 15 casi ogni 1 000 abitanti<strong>in</strong> Estonia. Considerando questi paesi nel complesso,è possibile calcolare che vi sono circa 2,6 consumatoridi <strong>droga</strong> per via parenterale su 1 000 abitanti di età82( 95 ) Cfr. i grafici TDI-1 e TDI-3 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 96 ) Cfr. le tabelle TDI-3 e TDI-5 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2009 e 2011.( 97 ) Cfr. la tabella DRD-2 (parte i) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 98 ) Cfr. la tabella TDI-113 nei bollett<strong>in</strong>i statistici 2008, 2009, 2010 e 2011 e la tabella TDI-114 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2009. I dati sono disponibili conuna ripartizione per tipo di oppioide per gli anni 2005 e 2009. Cfr. anche l’OEDT (2010f).( 99 ) Cfr. il grafico PDU-2 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 6: Consumo di oppioidi e assunzione di <strong>droga</strong> per via parenteralecompresa tra 15 e 64 anni. Oltre ai consumatori per viaparenterale attivi, <strong>in</strong> Europa è presente un gran numerodi ex consumatori di stupefacenti per via parenterale(Sweet<strong>in</strong>g e al., 2008), ma non sono disponibili cifre perla maggior parte dei paesi <strong>del</strong>l’UE.Il 41 % circa dei consumatori primari di oppioidiche <strong>in</strong>iziano una terapia specializzata, pr<strong>in</strong>cipalmenteconsumatori di ero<strong>in</strong>a, riferiscono l’assunzioneper via parenterale quale modalità abituale diassunzione. I livelli di assunzione per via parenteraletra i consumatori di oppioidi variano da un paeseall’altro, dall’8 % nei Paesi Bassi al 99 % <strong>in</strong> Lettoniae Lituania (grafico 13) e possono essere spiegati dafattori come la storia <strong>del</strong> consumo di ero<strong>in</strong>a nel paese,il tipo di ero<strong>in</strong>a disponibile (bianca o brown) il prezzoe la cultura <strong>del</strong> consumatore.È difficile trarre conclusioni sull’andamento nel tempo<strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong> consumo di stupefacenti per viaparenterale <strong>in</strong> base a stime ripetute <strong>del</strong>la prevalenzaa causa <strong>del</strong>la scarsità dei dati e, <strong>in</strong> alcuni casi,degli ampi <strong>in</strong>tervalli di confidenza <strong>del</strong>le stime. I datidisponibili <strong>in</strong>dicano un calo generale <strong>in</strong> Europanell’assunzione di oppioidi per via parenterale, <strong>in</strong>particolare di ero<strong>in</strong>a. Tuttavia, <strong>in</strong> alcuni paesi sembrache il livello di consumo per via parenterale siarimasto relativamente stabile (Grecia, Cipro, Ungheria,Grafico 13: Assunzione per via parenterale quale modalitàabituale di somm<strong>in</strong>istrazione tra i consumatori primari di oppioidiche hanno <strong>in</strong>iziato la terapia nel 2009>80 %60-79,9 %40-59,9 %20-39,9 %


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaTrattamento <strong>del</strong> consumo problematicodi oppioidiErogazione e diffusioneTutti gli Stati membri <strong>del</strong>l’UE, la Croazia, la Turchia e laNorvegia mettono a disposizione dei consumatori dioppioidi sia la terapia sostitutiva che il trattamento <strong>in</strong>regime di ast<strong>in</strong>enza. Nella maggior parte dei paesi,l’assistenza terapeutica avviene <strong>in</strong> strutture ambulatoriali,che possono comprendere centri specializzati, studi dimedici generici e servizi medici a bassa soglia. In alcunipaesi, i centri specializzati con pazienti <strong>in</strong>terni svolgonoun ruolo importante nel trattamento <strong>del</strong>la dipendenzada oppioidi ( 101 ). Un numero esiguo di paesi offre unaterapia assistita con ero<strong>in</strong>a a un numero selezionato diconsumatori cronici di ero<strong>in</strong>a.Per i consumatori di oppioidi, il trattamento <strong>in</strong> regime diast<strong>in</strong>enza è generalmente preceduto da un programmadi dis<strong>in</strong>tossicazione, che fornisce loro un’assistenzafarmaceutica per gestire i s<strong>in</strong>tomi fisici da ast<strong>in</strong>enza.Questo approccio terapeutico richiede generalmente chei soggetti si astengano dall’assunzione di tutte le sostanze,compresa la terapia sostitutiva. I pazienti partecipano adattività quotidiane e ricevono un’assistenza psicologica<strong>in</strong>tensiva. Mentre la terapia può avvenire <strong>in</strong> regimesia ambulatoriale sia di ricovero, i tipi riferiti più difrequente corrispondono ai programmi residenziali (o diriabilitazione), molti dei quali applicano i pr<strong>in</strong>cipi <strong>del</strong>lecomunità terapeutiche o il mo<strong>del</strong>lo M<strong>in</strong>nesota.La terapia sostitutiva, generalmente affiancatadall’assistenza psicosociale, viene erogata <strong>in</strong> generepresso strutture ambulatoriali specializzate. Quattordicipaesi riferiscono che viene fornita anche da medicigenerici, solitamente attraverso accordi di collaborazionecon centri terapeutici specializzati. Il numero totaledi consumatori di oppioidi che ricevono una terapiasostitutiva nell’Unione europea, <strong>in</strong> Croazia e <strong>in</strong> Norvegiaè stimato <strong>in</strong>torno a 700 000 pazienti (690 000 pergli Stati membri <strong>del</strong>l’UE) nel 2009, <strong>in</strong> aumento rispettoai 650 000 <strong>del</strong> 2007 e al quasi mezzo milione <strong>del</strong>2003 ( 102 ). La stragrande maggioranza <strong>del</strong>le terapiesostitutive cont<strong>in</strong>ua a essere fornita nei 15 Stati che eranomembri <strong>del</strong>l’UE prima <strong>del</strong> 2004 (il 95 % circa <strong>del</strong> totale)e <strong>in</strong> questi paesi le cifre hanno cont<strong>in</strong>uato ad aumentaretra il 2003 e il 2009 (grafico 14). Tra questi paesi,i maggiori aumenti sono stati osservati <strong>in</strong> F<strong>in</strong>landia, conun aumento triplicato, e <strong>in</strong> Austria e Grecia, dove i numerirelativi al trattamento sono raddoppiati.Nei 12 paesi che hanno aderito all’UE più di recente, ilnumero dei pazienti <strong>in</strong> terapia sostitutiva è quasi triplicatotra il 2003 e il 2009, da 6 400 a 18 000. Rispettoall’anno di riferimento 2003, è possibile osservare unforte aumento nel 2005-2007, ma da questa data <strong>in</strong>poi l’ulteriore aumento è stato limitato. In proporzione,l’espansione <strong>del</strong>la terapia sostitutiva <strong>in</strong> questi paes<strong>in</strong>ell’arco dei sei anni è stata maggiore <strong>in</strong> Estonia (di 16volte, da 60 a più di 1 000 pazienti, sebbene riguardiancora soltanto il 5 % dei consumatori di oppioidi per viaparenterale) e <strong>in</strong> Bulgaria (otto volte), mentre vi è stato untriplice aumento <strong>in</strong> Lettonia. Gli aumenti più limitati sonostati riferiti dalla Slovacchia e dall’Ungheria e il numerodei pazienti <strong>in</strong> Romania è rimasto praticamente <strong>in</strong>variato.Una maggiore offerta <strong>del</strong>la terapia sostitutiva può esserecollegata a diversi fattori, tra cui la reazione agli elevatilivelli di consumo di stupefacenti per via parenterale e latrasmissione correlata <strong>del</strong> virus <strong>del</strong>l’HIV, l’adeguamentoalla strategia di lotta alla <strong>droga</strong> <strong>del</strong>l’UE e il f<strong>in</strong>anziamentodi progetti pilota da parte di organizzazioni<strong>in</strong>ternazionali, come il Fondo mondiale e l’UNODC.Un confronto tra il numero di pazienti <strong>in</strong> terapia sostitutivae il numero stimato di consumatori problematici diGrafico 14: Pazienti <strong>in</strong> terapia sostitutiva per la dipendenza daoppioidi nei 15 Stati membri prima <strong>del</strong> 2004 e nei 12 nuovi Statimembri <strong>del</strong>l’UE: numeri stimati e tendenze <strong>in</strong>dicizzatePazienti <strong>in</strong> terapia sostitutiva(<strong>in</strong> migliaia)IndiceNB:Fonte:700600500400300200100025020015010050012 nuoviStati membri15 Stati membriprima <strong>del</strong> 20042003 2005 2007 2009Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni, cfr. il grafico HSR-2 nel bollett<strong>in</strong>ostatistico 2011.Punti focali nazionali Reitox.84( 101 ) Cfr. la tabella TDI-24 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 102 ) Cfr. la tabella HSR-3 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 6: Consumo di oppioidi e assunzione di <strong>droga</strong> per via parenteraleoppioidi <strong>in</strong>dica vari livelli di copertura <strong>in</strong> Europa. Dei16 paesi per i quali sono disponibili stime affidabili <strong>del</strong>numero di consumatori problematici di oppioidi, ottosegnalano un numero di terapie sostitutive corrispondential 40 % o più <strong>del</strong> gruppo di dest<strong>in</strong>azione. Sette di questipaesi erano Stati membri prima <strong>del</strong> 2004 e il rimanentepaese con un’elevata copertura è Malta. La coperturaraggiunge il 37 % nei Paesi Bassi e il 32 % nellaRepubblica ceca e <strong>in</strong> Ungheria. Dei c<strong>in</strong>que paesi conlivelli di copertura <strong>in</strong>feriori al 30 %, quattro sono nuoviStati membri. In questo gruppo fa eccezione la Grecia,con una copertura stimata <strong>del</strong> 23 % ( 103 ).I paesi <strong>del</strong>l’Europa centrale e orientale segnalano sforziper migliorare l’accesso, la qualità e l’offerta <strong>del</strong>la terapiasostitutiva. Nel 2010 sono stati pubblicati <strong>in</strong> Lituania alcuniorientamenti cl<strong>in</strong>ici per il trattamento <strong>del</strong>la dipendenzada oppioidi con metadone e buprenorf<strong>in</strong>a. In Lettonia sista ampliando la disponibilità geografica <strong>del</strong>la terapiasostitutiva, con nuove strutture che erogano la terapiafuori dalla capitale Riga. Nella Repubblica ceca sono statiadottati dei regolamenti per il f<strong>in</strong>anziamento <strong>del</strong>la terapiasostitutiva per la dipendenza da oppioidi nell’ambito<strong>del</strong>l’assistenza sanitaria nazionale. Tuttavia, è stato riferitoche la carenza di f<strong>in</strong>anziamenti per la terapia sostitutivalimita la copertura geografica <strong>in</strong> Polonia e riducenotevolmente il numero di centri di trattamento disponibilitra i pr<strong>in</strong>cipali fornitori di terapia sostitutiva <strong>in</strong> Bulgaria,costituiti da organizzazioni prive di f<strong>in</strong>anziamenti pubblici.Nel complesso, si calcola che circa la metà deiconsumatori problematici di oppioidi <strong>del</strong>l’Unioneeuropea abbia accesso alla terapia sostitutiva, un livelloparagonabile a quello riferito per l’Australia e gli StatiUniti e superiore a quello segnalato per il Canada. LaC<strong>in</strong>a segnala livelli molto <strong>in</strong>feriori, mentre la Russia,nonostante il numero stimato più elevato di consumatoriproblematici di oppioidi, non ha <strong>in</strong>trodotto questo tipo ditrattamento (cfr. la tabella 11).In Europa, il metadone è il farmaco sostitutivo prescrittopiù di frequente, assunto da tre quarti dei pazienti.La buprenorf<strong>in</strong>a è prescritta f<strong>in</strong>o a un quarto deipazienti <strong>in</strong> terapia sostitutiva ed è il pr<strong>in</strong>cipale farmacosostitutivo nella Repubblica ceca, <strong>in</strong> Francia, Cipro,F<strong>in</strong>landia, Svezia e Croazia ( 104 ). La comb<strong>in</strong>azione dibuprenorf<strong>in</strong>a e nalossone è disponibile <strong>in</strong> 15 paesi.I trattamenti con morf<strong>in</strong>a a lento assorbimento per viaorale (cfr. il prosieguo), code<strong>in</strong>a (Germania, Cipro)e diacetilmorf<strong>in</strong>a ( 105 ) (Belgio, Danimarca, Germania,Spagna, Paesi Bassi, Regno Unito) rappresentano unapiccola percentuale di tutte le terapie.Tabella 11 — Confronto <strong>in</strong>ternazionale <strong>del</strong>le stimedei consumatori problematici di oppioidi e <strong>del</strong>numero dei pazienti <strong>in</strong> terapia sostitutiva perla dipendenza da oppioidiConsumatoriproblematicidi oppioidiPazienti<strong>in</strong> terapiasostitutiva perla dipendenzada oppioidiUnione europea e Norvegia 1300 000 695 000Australia 90 000 43 000Canada 80 000 22 000C<strong>in</strong>a 2500 000 242 000Russia 1600 000 0Stati Uniti 1200 000 660 000NB: Anno: 2009, tranne il Canada (anno di riferimento 2003).Fonti: Arfken e al. (2010), Chalmers e al. (2009), Popova e al. (2006),UNODC (2010b); Y<strong>in</strong> e al. (2010).Oltre ai farmaci sostitutivi utilizzati più di frequente, lamorf<strong>in</strong>a a lento assorbimento per via orale, che era statabrevettata <strong>in</strong> orig<strong>in</strong>e per trattare il dolore nei malati dicancro, viene fornita attualmente come <strong>droga</strong> alternativaper la terapia sostitutiva per la dipendenza da oppioidi<strong>in</strong> Bulgaria, Austria, Slovenia e Repubblica slovacca.Un’analisi recente (Jegu e al., 2011) di 13 studi è giuntaalla conclusione che i livelli di proseguimento <strong>del</strong>la terapiasembravano sufficientemente elevati con questa sostanza(dall’80,6 % al 95 %) e simili a quelli riferiti per ilmetadone. La maggior parte degli studi ha dimostrato chela qualità <strong>del</strong>la vita, i s<strong>in</strong>tomi da ast<strong>in</strong>enza, l’appetizionecompulsiva e il consumo illegale di <strong>droga</strong> sono miglioraticon la morf<strong>in</strong>a, tuttavia non è stato fatto un confronto conaltre droghe sostitutive. Una prossima revisione sistematicaCochrane potrebbe fornire ulteriori <strong>in</strong>formazioni.Terapia per la dipendenza da oppioidi: efficacia e risultatiLa terapia sostitutiva per la dipendenza da oppioidi,associata agli <strong>in</strong>terventi psicosociali, è consideratal’opzione terapeutica più efficace per la dipendenzada oppioidi. Rispetto alla dis<strong>in</strong>tossicazione o a nessuntrattamento, i trattamenti con il metadone e con labuprenorf<strong>in</strong>a ad alto dosaggio mostrano migliori tassidi proseguimento <strong>del</strong>la terapia e risultati notevolmentesuperiori per quanto riguarda il consumo di <strong>droga</strong>,le condotte crim<strong>in</strong>ose, i comportamenti a rischio e latrasmissione <strong>del</strong>l’HIV, le overdose e la mortalità nelcomplesso (OMS, 2009).Una serie di studi recenti riguardano i farmaci chepotrebbero <strong>in</strong>tegrare la terapia sostitutiva. Due analisi( 103 ) Cfr. il grafico HSR-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 104 ) Cfr. la tabella HSR-3 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 105 ) Cfr. il riquadro «Terapia assistita con ero<strong>in</strong>a».85


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaTerapia assistita con ero<strong>in</strong>aLa terapia assistita con ero<strong>in</strong>a viene erogata nel complessoa circa 1 100 consumatori problematici di oppioidi <strong>in</strong> c<strong>in</strong>queStati membri <strong>del</strong>l’UE (Danimarca, Germania, Spagna, PaesiBassi, Regno Unito) e a 1 360 consumatori problematici dioppioidi <strong>in</strong> Svizzera. Questo trattamento non viene propostocome opzione preferenziale ma è riservato ai pazienti chenon hanno risposto ad altri approcci, come la terapia dimantenimento a base di metadone. Tutte le dosi che possonoessere assunte per via parenterale (generalmente circa 200milligrammi di diamorf<strong>in</strong>a per via parenterale) vengonoassunte sotto controllo diretto, per assicurare la conformità, lasicurezza e la prevenzione di qualunque possibile diversioneverso il mercato illegale: ciò richiede che le cl<strong>in</strong>iche sianoaperte per varie sessioni al giorno, ogni giorno <strong>del</strong>l’anno.Negli ultimi qu<strong>in</strong>dici anni sono state condotte sei sperimentazionicl<strong>in</strong>iche randomizzate che esam<strong>in</strong>ano i risultati e il rapportocosto/efficacia di questo tipo di terapia (cfr. OEDT, 2011a). Tuttele sperimentazioni hanno <strong>in</strong>cluso soggetti dipendenti da ero<strong>in</strong>aper i quali si sono più volte rivelati <strong>in</strong>efficaci altri approcciterapeutici e che sono stati assegnati con metodo random allaterapia assistita con ero<strong>in</strong>a o alla terapia con metadone pervia orale. Gli studi hanno impiegato vari metodi e variabili dirisultato e di conseguenza i loro risultati hanno soltanto unacoerenza modesta. In generale, <strong>in</strong>dicano un valore aggiunto<strong>del</strong>l’ero<strong>in</strong>a assunta per via parenterale sotto sorveglianza<strong>in</strong>sieme a dosi supplementari di metadone per i consumatoridi oppioidi a lungo term<strong>in</strong>e per i quali non sono stati efficacialtri approcci. I pazienti consumano meno droghe acquistate<strong>in</strong> strada e sembrano raggiungere qualche beneficio nellafunzionalità fisica e mentale.La terapia assistita con ero<strong>in</strong>a ha un costo stimato di 19 020euro all’anno per paziente <strong>in</strong> Germania e di 20 410 euro neiPaesi Bassi (<strong>in</strong> base ai prezzi <strong>del</strong> 2009). Ciò è sostanzialmentesuperiore al costo di erogazione di un anno di terapia conmetadone per via orale a un paziente, stimato pari a 3 490euro <strong>in</strong> Germania e a 1 634 euro nei Paesi Bassi. La differenzadi costo tra terapia assistita con ero<strong>in</strong>a e terapia con metadoneè dovuta <strong>in</strong> gran parte alle maggiori esigenze <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i dipersonale per le cl<strong>in</strong>iche specializzate. Nonostante i costipiù elevati, la terapia assistita con ero<strong>in</strong>a si è rivelata un<strong>in</strong>tervento con un buon rapporto costo/efficacia per un grupposelezionato di consumatori cronici di ero<strong>in</strong>a (OEDT, 2011a).sistematiche hanno esam<strong>in</strong>ato la possibilità che gliantidepressivi abbiano ridotto i tassi di abbandono trai pazienti che assumono metadone o buprenorf<strong>in</strong>a, manon hanno rilevato prove <strong>del</strong>la loro efficacia (Pani e al.,2010b; Ste<strong>in</strong> e al., 2010). Un altro studio ha <strong>in</strong>dicatoche una s<strong>in</strong>gola dose supplementare di metadonepotrebbe contribuire a ridurre i disturbi <strong>del</strong>l’umore <strong>in</strong>dottidall’appetizione compulsiva tra i pazienti stabilizzati conmetadone (Strasser e al., 2010).Il naltrexone, un antagonista dei recettori oppioidi,viene utilizzato per prevenire le ricadute nelconsumo di oppioidi. In una sperimentazione suscala ridotta, l’impianto di naltrexone si è rivelato piùefficace <strong>del</strong> naltrexone per via orale nella riduzione<strong>del</strong>l’appetizione compulsiva e <strong>del</strong>le ricadute (Hulsee al., 2010). Uno studio condotto tra carceratirilasciati ha dimostrato che l’impianto di naltrexoneha prodotto riduzioni analoghe nel consumo di ero<strong>in</strong>ae di benzodiazep<strong>in</strong>e rispetto al metadone (Lobmaiere al., 2010). Negli Stati Uniti sono stati sperimentatianche impianti di buprenorf<strong>in</strong>a, sviluppati persuperare i problemi di non conformità e per impedirei cambiamenti di terapia, <strong>in</strong> relazione a impianti diplacebo. Uno studio prelim<strong>in</strong>are ha mostrato una lievedifferenza riguardo all’ast<strong>in</strong>enza a favore degli impiantiattivi (L<strong>in</strong>g e al., 2010) e il passaggio successivoconsisterà nel confronto di questi impianti con altritrattamenti (O’Connor, 2010). In Europa, uno studiof<strong>in</strong>landese sta verificando se l’erogazione di suboxoneattraverso un dispositivo elettrico che registra il consumoTerapia sostitutiva per via orale <strong>in</strong> gravidanzaAlle donne <strong>in</strong>c<strong>in</strong>te dipendenti da oppioidi viene consigliatodi assumere la terapia sostitutiva con il metadone per ladurata <strong>del</strong>la loro gravidanza. Anche se molte donnemanifestano l’<strong>in</strong>tenzione di smettere di consumareoppioidi quando scoprono di essere <strong>in</strong>c<strong>in</strong>te, l’ast<strong>in</strong>enza daoppioidi <strong>in</strong> gravidanza dovrebbe essere evitata a causa<strong>del</strong>l’alto rischio di ricaduta nel consumo di ero<strong>in</strong>a e <strong>del</strong>lapericolosità dei s<strong>in</strong>tomi di ast<strong>in</strong>enza che <strong>in</strong>ducono l’abortoo il parto prematuro (OMS, 2009). L’esposizione prenataleal metadone, tuttavia, è associata anche alla s<strong>in</strong>dromedi ast<strong>in</strong>enza neonatale che richiede il trattamento e ilricovero <strong>in</strong> ospedale.La buprenorf<strong>in</strong>a è un’alternativa al metadone nella terapiadi mantenimento ed è stata recentemente studiata <strong>in</strong> uncampione di 175 donne <strong>in</strong>c<strong>in</strong>te dipendenti da oppioidi<strong>in</strong>cluse <strong>in</strong> una sperimentazione controllata randomizzata<strong>in</strong>ternazionale (Jones, H., e al., 2009a) svolta <strong>in</strong> sei localitànegli Stati Uniti, una <strong>in</strong> Canada e una a Vienna. Le donne,che sono state <strong>in</strong>cluse nella sperimentazione nel periodocompreso tra le 13 e le 30 settimane di gravidanza, sonostate assegnate <strong>in</strong> maniera random a ricevere il metadoneo la buprenorf<strong>in</strong>a e sono state seguite <strong>in</strong>sieme ai lorobamb<strong>in</strong>i f<strong>in</strong>o a sei mesi dopo il parto. Come <strong>in</strong> altri studi,la buprenorf<strong>in</strong>a è stata associata a un tasso di abbandonopiù alto (33 %) rispetto al metadone (18 %), ma i bamb<strong>in</strong><strong>in</strong>el gruppo <strong>del</strong>la buprenorf<strong>in</strong>a sembravano avere bisognodi meno morf<strong>in</strong>a per trattare la s<strong>in</strong>drome da ast<strong>in</strong>enzaneonatale e di meno giorni di ricovero. Lo studio haconcluso che, se vengono mantenute <strong>in</strong> terapia, alle donne<strong>in</strong>c<strong>in</strong>te può essere offerta buprenorf<strong>in</strong>a o metadone per iltrattamento <strong>del</strong>la dipendenza da oppioidi <strong>in</strong> gravidanza(Jones, H., e al., 2009b).86


Capitolo 6: Consumo di oppioidi e assunzione di <strong>droga</strong> per via parenteralemigliori la conformità e limiti i cambiamenti nelle drogheda assumere a casa.Una ricerca sui risultati <strong>del</strong> trattamento documenta alcunirisultati <strong>in</strong>coraggianti. Il Drug Treatment Outcome ResearchStudy utilizza un periodo di 12 mesi per valutare i risultati<strong>del</strong> trattamento di 1 796 tossicodipendenti selezionatida 342 agenzie ( 106 ) <strong>in</strong> tutta l’Inghilterra (Jones, A.,e al., 2009). Tra i consumatori di ero<strong>in</strong>a <strong>in</strong>clusi nelle<strong>in</strong>terviste <strong>in</strong>iziali, il 44 % aveva cessato il consumo alprimo follow-up e il 49 % al secondo follow-up e sonostate registrate anche notevoli riduzioni per tutte le altrepr<strong>in</strong>cipali sostanze valutate.( 106 ) Trattamento <strong>in</strong> comunità (pr<strong>in</strong>cipalmente mantenimento con metadone per via orale) e <strong>in</strong> regime di ricovero.87


Capitolo 7Malattie <strong>in</strong>fettive e decessi correlati alla <strong>droga</strong>IntroduzioneIl consumo di <strong>droga</strong> può produrre un’ampia gammadi conseguenze negative, quali <strong>in</strong>cidenti, disturbimentali, malattie polmonari, problemi cardiovascolari,disoccupazione o l’assenza di fissa dimora. Leripercussioni negative sono particolarmente prevalenti trai tossicodipendenti problematici, la cui salute generalee situazione socioeconomica possono essere notevolmentepeggiori rispetto a quelle <strong>del</strong>la popolazione generale.Il consumo di oppioidi e il consumo di stupefacenti pervia parenterale sono due forme di utilizzo di stupefacentistrettamente associate a tali danni, <strong>in</strong> particolare alleoverdose e alla trasmissione di malattie <strong>in</strong>fettive. Il numerodi overdose mortali riferite nell’Unione europea negli ultimidue decenni è pari a circa un decesso da overdose ogniora. Le ricerche dimostrano <strong>in</strong>oltre che, negli ultimi duedecenni, un gran numero di consumatori di stupefacentiè morto per altri motivi, come l’AIDS o il suicidio (Bargaglie al., 2006; Degenhardt e al., 2009).La riduzione <strong>del</strong>la mortalità e <strong>del</strong>la morbilità correlateal consumo di <strong>droga</strong> è fondamentale per le politicheeuropee sulla <strong>droga</strong>. Gli sforzi pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong> questo ambitovengono effettuati attraverso <strong>in</strong>terventi diretti ai gruppi piùa rischio e mirano ai comportamenti direttamente associatiai danni correlati alla <strong>droga</strong>.Malattie <strong>in</strong>fettive correlate alla <strong>droga</strong>L’OEDT sta monitorando sistematicamente l’<strong>in</strong>fezione daHIV e dai virus <strong>del</strong>l’epatite B e C tra i consumatori distupefacenti per via parenterale ( 107 ). Le malattie <strong>in</strong>fettiveprodotte da questi virus sono tra le conseguenze piùgravi per la salute <strong>del</strong> consumo di sostanze stupefacenti.Anche altre malattie <strong>in</strong>fettive, tra cui l’epatite A e D,le malattie sessualmente trasmissibili, la tubercolosi,il tetano, il botulismo, l’antrace e il virus dei l<strong>in</strong>focitiT <strong>del</strong>l’uomo possono colpire i tossicodipendenti <strong>in</strong> misuraestremamente maggiore.HIV e AIDSAlla f<strong>in</strong>e <strong>del</strong> 2009, il tasso di nuove diagnosi da HIVtra i consumatori di <strong>droga</strong> per via endovenosa (IDU)è rimasto basso nella maggior parte dei paesi <strong>del</strong>l’Unioneeuropea e la situazione complessiva nell’UE risultapositiva rispetto al contesto globale ed europeo più ampio(ECDC e OMS Europa, 2010; Wiess<strong>in</strong>g e al., 2009)(grafico 15). Questa situazione può essere dovuta, almeno<strong>in</strong> parte, all’aumento <strong>del</strong>la disponibilità <strong>del</strong>le misure diprevenzione, di trattamento e di riduzione <strong>del</strong> danno,compresa la terapia sostitutiva e i programmi di scambiodi aghi e sir<strong>in</strong>ghe. Anche altri fattori, come il calo <strong>del</strong>consumo per via parenterale, segnalato <strong>in</strong> alcuni paesi,possono essere stati determ<strong>in</strong>anti (OEDT, 2010g). Il tassomedio di nuovi casi diagnosticati nei 26 Stati membri<strong>del</strong>l’UE <strong>in</strong> grado di fornire dati per il 2009 ha raggiuntoun nuovo valore m<strong>in</strong>imo di 2,85 per milione di abitanti,ovvero 1 299 nuovi casi riportati ( 108 ). In talune regionieuropee, tuttavia, i dati <strong>in</strong>dicano che la trasmissione<strong>del</strong>l’HIV collegata al consumo di stupefacenti per viaparenterale è proseguita nel 2009, mettendo <strong>in</strong> luce lanecessità di garantire la copertura e l’efficacia <strong>del</strong>le prassidi prevenzione locale.Anche i dati disponibili sulla prevalenza <strong>del</strong>l’HIV <strong>in</strong>campioni di consumatori di <strong>droga</strong> per via parenteralenell’UE risultano positivi rispetto alla prevalenza nei paesivic<strong>in</strong>i <strong>del</strong>l’est ( 109 ), anche se i confronti tra i paesi devonoessere considerati con cautela a causa <strong>del</strong>le differenze neimetodi di studio e nella copertura.Tendenze osservate nell’<strong>in</strong>fezione da HIVI dati sui casi di nuova diagnosi connessi al consumodi stupefacenti per via parenterale nel 2009 <strong>in</strong>dicano che,<strong>in</strong> generale, il tasso di <strong>in</strong>fezione sta ancora dim<strong>in</strong>uendonell’Unione europea, dopo il picco raggiunto nel2001‐2002 e dovuto alle epidemie scoppiate <strong>in</strong> Estonia,Lettonia e Lituania. Dei c<strong>in</strong>que paesi che riferisconoi tassi più elevati di <strong>in</strong>fezioni di nuova diagnosi tra gli( 107 ) Per i dettagli sui metodi e le def<strong>in</strong>izioni, cfr. il bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 108 ) Non sono disponibili dati per l’Austria. Il tasso medio è di 2,44 casi su un milione di abitanti per gli Stati membri <strong>del</strong>l’UE, la Croazia, la Turchia e laNorvegia.( 109 ) Cfr. la tabella INF-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.89


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaGrafico 15: Infezioni da HIV di recente diagnosi nei consumatori di droghe per via parenterale nel 2009 <strong>in</strong> Europa e <strong>in</strong> Asia centraleCasi segnalatiper milione di abitanti>5010


Capitolo 7: Malattie <strong>in</strong>fettive e decessi correlati alla <strong>droga</strong>Portogallo (13,4) e Bulgaria (9,7), il che <strong>in</strong>dica checont<strong>in</strong>uano a verificarsi numeri rilevanti di nuove <strong>in</strong>fezionitra i consumatori di stupefacenti per via parenterale <strong>in</strong>questi paesi ( 113 ).Ulteriori segnali di una trasmissione cont<strong>in</strong>ua <strong>del</strong>l’HIV siosservano <strong>in</strong> sei paesi (Estonia, Spagna, Francia, Lettonia,Lituania, Polonia), con livelli di prevalenza superiori al5 % tra i campioni di giovani IDU (di età <strong>in</strong>feriore a 25anni) nel 2005-2007 ( 114 ) e <strong>in</strong> due paesi (Bulgaria, Cipro)<strong>in</strong> cui la prevalenza nei giovani IDU è aumentata tra il2004 e il 2009.Incidenza <strong>del</strong>l’AIDS e disponibilità <strong>del</strong>la HAARTLe <strong>in</strong>formazioni sull’<strong>in</strong>cidenza <strong>del</strong>l’AIDS possono essereimportanti per dimostrare i nuovi casi di malattias<strong>in</strong>tomatica, sebbene siano un <strong>in</strong>dicatore limitato <strong>del</strong>latrasmissione <strong>del</strong>l’HIV. La presenza di elevati tassi di<strong>in</strong>cidenza <strong>del</strong>l’AIDS può <strong>in</strong>dicare che molti IDU affetti daHIV non ricevano la terapia antiretrovirale estremamenteattiva (HAART) <strong>in</strong> una fase sufficientemente precoce<strong>del</strong>l’<strong>in</strong>fezione, che consentirebbe loro di trarre il massimobeneficio dal trattamento. Una recente <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e globaleconferma che potrebbe essere ancora così <strong>in</strong> alcuni paesi<strong>del</strong>l’UE (Mathers e al., 2010).Grafico 16: Andamento <strong>del</strong>le <strong>in</strong>fezioni da HIV segnalate direcente nei consumatori di stupefacenti per via parenterale <strong>in</strong>c<strong>in</strong>que Stati membri <strong>del</strong>l’UE che segnalano i tassi più elevatiCasi per milione di abitanti20017515012510075502502004 2005 2006 2007 2008 2009EstoniaLituaniaLettoniaPortogalloSpagnaNB: Dati segnalati alla f<strong>in</strong>e di ottobre 2010, cfr. il grafico INF-2 nelbollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Fonte: ECDC e OMS-Europa, 2010.Attualmente, la Lettonia è il paese con la più elevata<strong>in</strong>cidenza di casi di AIDS riconducibili al consumo distupefacenti per via parenterale, con 20,8 nuovi casistimati ogni milione di abitanti nel 2009, <strong>in</strong> calo rispettoai 26,4 nuovi casi per milione di abitanti nel 2008. Tassirelativamente elevati di <strong>in</strong>cidenza <strong>del</strong>l’AIDS tra gli IDUsono segnalati anche da Estonia, Spagna, Portogalloe Lituania, con rispettivamente 19,4, 7,3, 6,6 e 6,0nuovi casi per milione di abitanti. Tra questi paesi latendenza dal 2004 al 2009 era <strong>in</strong> dim<strong>in</strong>uzione <strong>in</strong> Spagnae Portogallo, ma non <strong>in</strong> Estonia e Lituania ( 115 ).Epatite B e CL’epatite virale, <strong>in</strong> particolare, l’<strong>in</strong>fezione causata dal virus<strong>del</strong>l’epatite C (HCV) mostra una prevalenza maggiorenegli IDU <strong>in</strong> tutta Europa. I livelli di anticorpi anti-HCVtra i campioni nazionali di IDU esam<strong>in</strong>ati nel 2008/09variavano da circa il 22 % al 91 %, anche se nove dei13 paesi riferisce risultati superiori al 40 % ( 116 ). Trepaesi (Repubblica ceca, Ungheria, Slovenia) registranoprevalenze <strong>in</strong>feriori al 25 % sebbene un tasso di <strong>in</strong>fezionea questo livello rappresenti comunque un problemaimportante per la salute pubblica.I livelli di prevalenza <strong>del</strong>l’HCV possono essereestremamente vari all’<strong>in</strong>terno di uno stesso paese,a causa sia di differenze sul piano regionale sia <strong>del</strong>lecaratteristiche <strong>del</strong>la popolazione oggetto <strong>del</strong> campione.Per esempio, <strong>in</strong> Italia, le stime regionali oscillano dal 37 %circa all’81 % (grafico 17).Studi recenti (2008/09) mostrano un’ampia gamma di livellidi prevalenza <strong>del</strong>l’HCV tra gli IDU di età <strong>in</strong>feriore a 25anni e tra quelli che assumono droghe per via parenteraleda meno di due anni, <strong>in</strong>dicando livelli diversi di <strong>in</strong>cidenzadi HCV <strong>in</strong> questi gruppi <strong>in</strong> Europa ( 117 ). Ciononostante,questi studi <strong>in</strong>dicano anche che molti IDU contraggonoil virus quando <strong>in</strong>iziano ad adottare questa modalità diconsumo e ciò implica che l’<strong>in</strong>tervallo di tempo <strong>in</strong> cui si puòprevenire l’<strong>in</strong>fezione da HCV è piuttosto breve.Nel periodo 2004-2009, otto paesi riferiscono unaprevalenza <strong>del</strong>l’HCV <strong>in</strong> calo negli IDU e un paese la<strong>in</strong>dica <strong>in</strong> aumento (Cipro), mentre altri quattro paesiriferiscono un andamento divergente <strong>in</strong> diverse serie didati. Ciononostante, è necessario mantenere la cautela,date la copertura geografica e/o le dimensioni limitate <strong>del</strong>campione considerati negli studi <strong>in</strong> alcuni casi ( 118 ). Gli studisui giovani IDU (di età <strong>in</strong>feriore ai 25 anni) suggeriscono( 113 ) Cfr. la tabella INF-104 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 114 ) Cfr. la tabella INF-109 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 115 ) Cfr. il grafico INF-1 e la tabella INF-104 (parte ii) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 116 ) Cfr. le tabelle INF-2 e INF-111 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 117 ) Cfr. le tabelle INF-112 e INF-113 e il grafico INF-6 (parte ii) e (parte iii) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 118 ) Cfr. la tabella INF-111 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.91


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaanch’essi che <strong>in</strong> alcuni paesi potrebbe verificarsi un calonella prevalenza <strong>in</strong> questo gruppo a livello nazionale(Bulgaria, Slovenia, Regno Unito) o subnazionale (Creta <strong>in</strong>Grecia, Vorarlberg <strong>in</strong> Austria), che potrebbe <strong>in</strong>dicare unariduzione dei tassi di trasmissione. Tuttavia, vengono riferitianche alcuni aumenti (Cipro, Graz <strong>in</strong> Austria). Alcune diqueste tendenze sono confermate dai dati per i nuovi IDU(che consumano stupefacenti per via parenterale da menodi due anni). L’aumento <strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong>l’HCV trai nuovi IDU è segnalato <strong>in</strong> Grecia (Attica), mentre l’Austria(Vorarlberg) e la Svezia (Stoccolma) riferiscono un calo ( 119 ).Anche la prevalenza degli anticorpi contro il virus<strong>del</strong>l’epatite B (HBV) varia <strong>in</strong> larga misura, forse a causa, <strong>in</strong>parte, <strong>del</strong>le differenze riscontrate nei programmi vacc<strong>in</strong>ali,benché possano essere co<strong>in</strong>volti anche altri fattori. Ilmarcatore sierologico più <strong>in</strong>formativo <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>fezione daHBV è l’HBsAg (antigene superficiale <strong>del</strong> virus <strong>del</strong>l’epatiteB), che <strong>in</strong>dica un’<strong>in</strong>fezione <strong>in</strong> corso. Per il 2004-2009,quattro dei 14 paesi che hanno fornito dati sul virus tra gliIDU riferiscono studi con livelli di prevalenza <strong>del</strong>l’HBsAgsuperiori al 5 % (Bulgaria, Grecia, Lituania, Romania) ( 120 ).L’andamento rilevato nei casi notificati di epatite B eC <strong>in</strong>dica quadri diversi, che sono però di difficile<strong>in</strong>terpretazione perché i dati sono di scarsa qualità.Tuttavia, la percentuale di IDU tra tutti i casi notificati<strong>in</strong> cui i fattori di rischio sono noti può fornire ulteriori<strong>in</strong>dicazioni sull’epidemiologia di queste <strong>in</strong>fezioni(Wiess<strong>in</strong>g e al., 2008). Calcolato come media tra i 20paesi per i quali sono disponibili dati per il periodo 2004-2009, il consumo di <strong>droga</strong> per via parenterale è parial 63 % di tutti i casi di HCV e al 38 % dei casi grav<strong>in</strong>otificati di HCV, laddove è nota la categoria di rischio.Per quanto riguarda l’epatite B, gli IDU rappresentanoil 20 % di tutti i casi notificati e il 26 % dei casi gravi.Questi dati confermano che gli IDU cont<strong>in</strong>uano a costituireun gruppo a rischio rilevante per l’<strong>in</strong>fezione da epatitevirale <strong>in</strong> Europa ( 121 ).Altre <strong>in</strong>fezioniOltre alle <strong>in</strong>fezioni virali, gli IDU sono esposti alle malattiebatteriche ( 122 ). La diffusione <strong>del</strong>l’antrace tra gli IDU <strong>in</strong>Europa (cfr. OEDT, 2010a) ha evidenziato un problema<strong>in</strong> corso con le forme gravi di malattia dovuto ai batteriGrafico 17: Prevalenza degli anticorpi anti-HCV tra i consumatori di stupefacenti per via parenterale%1007550250Repubblica cecaSloveniaUngheriaMaltaRegno UnitoCroaziaCiproAustriaSlovacchiaPortogalloDanimarcaGreciaPaesi BassiBelgioPoloniaItaliaSveziaF<strong>in</strong>landiaBulgariaNorvegiaRomaniaNB:Fonte:Dati per gli anni 2008 e 2009. I quadrati neri rappresentano campioni con copertura nazionale, i triangoli blu campioni con coperturasubnazionale (locale o regionale). Le differenze tra i paesi devono essere <strong>in</strong>terpretate con cautela a causa <strong>del</strong>le differenze nei tipi di impostazionie metodi di studio; le strategie nazionali di campionamento variano. I paesi sono presentati per ord<strong>in</strong>e di prevalenza crescente, <strong>in</strong> base allamedia dei dati nazionali o, se non disponibile, dei dati subnazionali. Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni cfr. il grafico INF-6 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Punti focali nazionali Reitox.92( 119 ) Cfr. le tabelle INF-112 e INF-113 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 120 ) Cfr. la tabella INF-114 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 121 ) Cfr. le tabelle INF-105 e INF-106 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 122 ) Cfr. il riquadro «Tubercolosi tra i tossicodipendenti».


Capitolo 7: Malattie <strong>in</strong>fettive e decessi correlati alla <strong>droga</strong>sporigeni tra gli IDU. Uno studio europeo ha confrontatoi dati relativi ai casi riferiti di quattro <strong>in</strong>fezioni batteriche(botulismo, tetano, Clostridium novyi e antrace) negli IDUnello scorso decennio. Nel periodo 2000-2009, sei paesihanno riferito 367 casi, con tassi di popolazione variabili,da 0,03 a 7,54 su un milione di abitanti. La maggiorparte dei casi di <strong>in</strong>fezione (92 %) è stata riferita da trepaesi nell’Europa nord-occidentale: Irlanda, Regno Unitoe Norvegia. I motivi di questa variazione geografica nonsono chiari e sono necessarie ulteriori <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i (Hopee al., <strong>in</strong> stampa).Prevenzione <strong>del</strong>le malattie <strong>in</strong>fettivee rispostaLa prevenzione <strong>del</strong>le malattie <strong>in</strong>fettive trai tossicodipendenti è un importante obiettivo di saluteTubercolosi tra i tossicodipendentiLa tubercolosi (TBC) è una malattia causata da batteri,che attacca generalmente i polmoni e può essere mortale.Nel 2008, sono stati identificati 82 605 casi <strong>in</strong> totale <strong>in</strong>26 Stati membri <strong>del</strong>l’UE e <strong>in</strong> Norvegia, con tassi superioria 20 su 100 000 <strong>in</strong> Romania (114,1), Lituania (66,8),Lettonia (47,1), Bulgaria (41,2), Estonia (33,1) e Portogallo(28,7) (ECDC, 2010). In Europa, la malattia è concentrataper lo più nei gruppi a rischio elevato, come i migranti,i senza tetto, i tossicodipendenti e i carcerati. A causa<strong>del</strong>l’emarg<strong>in</strong>azione e <strong>del</strong>lo stile di vita, i tossicodipendentipossono essere confrontati a rischi maggiori di contrarrela TBC rispetto alla popolazione generale. Essere positiviall’HIV comporta un rischio aggiuntivo di sviluppare laTBC, che è stimato essere da 20 a 30 volte superiorerispetto alle persone che non hanno un’<strong>in</strong>fezione da HIV(OMS, 2010a).I dati sulla prevalenza <strong>del</strong>la TBC tra le popolazioni ditossicodipendenti sono limitati. In Europa sono riferiti tassielevati di TBC attiva (s<strong>in</strong>tomatica) tra i tossicodipendenti<strong>in</strong> terapia <strong>in</strong> Grecia (1,7 %), Lituania (3 %) e Portogallo(1-2 %), mentre prove sistematiche condotte <strong>in</strong> strutture ditrattamento <strong>del</strong>la tossicodipendenza <strong>in</strong> Austria, Repubblicaslovacca e Norvegia non hanno <strong>in</strong>dividuato alcun caso.La tubercolosi nei tossicodipendenti può esseretrattata <strong>in</strong> maniera efficace, sebbene ciò richieda unregime terapeutico complesso di almeno sei mesi. Ilcompletamento <strong>del</strong> trattamento è essenziale, perchél’organismo malato diventa rapidamente tollerante allemedic<strong>in</strong>e e sviluppa una resistenza al trattamento. Peri consumatori problematici di stupefacenti, soprattuttoquelli con stili di vita disord<strong>in</strong>ati, può essere difficileadattarsi al trattamento. I nuovi metodi che miranoa ridurre la durata <strong>del</strong> trattamento hanno le potenzialità diaumentare la probabilità di completarlo con successo.pubblica <strong>del</strong>l’Unione europea e una componente <strong>del</strong>lepolitiche di lotta alla <strong>droga</strong> <strong>del</strong>la maggior parte degliStati membri. I paesi mirano a prevenire e a controllarela diffusione <strong>del</strong>le malattie <strong>in</strong>fettive tra i tossicodipendentiattraverso una comb<strong>in</strong>azione di approcci, tra cui ilcontrollo, la vacc<strong>in</strong>azione e il trattamento <strong>del</strong>le <strong>in</strong>fezioni,il trattamento <strong>del</strong>le tossicodipendenze, <strong>in</strong> particolare laterapia sostitutiva per la dipendenza da oppioidi e ladistribuzione di strumenti sterili per le <strong>in</strong>iezioni; <strong>in</strong>oltre,attività a livello di comunità forniscono <strong>in</strong>formazioni,istruzione e <strong>in</strong>terventi comportamentali, spesso attuatitramite agenzie di prima assistenza o agenzie a bassasoglia. Queste misure, <strong>in</strong>sieme alla terapia antiretroviralee alla diagnosi e al trattamento <strong>del</strong>la tubercolosi, sonostate promosse dalle agenzie <strong>del</strong>le Nazioni Unite come<strong>in</strong>terventi fondamentali per la prevenzione, il trattamentoe l’assistenza per l’HIV dest<strong>in</strong>ati agli IDU (OMS, UNODCe UNAIDS, 2009).InterventiL’efficacia <strong>del</strong>la terapia sostitutiva per la dipendenzada oppioidi nella riduzione <strong>del</strong>la trasmissione <strong>del</strong>l’HIVe <strong>del</strong> comportamento a rischio <strong>del</strong>l’assunzione per viaparenterale autodichiarato è stata confermata <strong>in</strong> diversistudi e analisi. Esistono sempre più prove <strong>del</strong> fatto che lacomb<strong>in</strong>azione <strong>del</strong>la terapia sostitutiva per la dipendenzada oppioidi e lo scambio di aghi e sir<strong>in</strong>ghe sia piùefficace nella riduzione <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>cidenza <strong>del</strong>l’HIV o HCVe <strong>del</strong> comportamento a rischio <strong>del</strong>l’assunzione per viaparenterale rispetto a uno dei due approcci da solo(ECDC e OEDT, 2011).Prevenzione <strong>del</strong>le <strong>in</strong>fezioni tra gli IDU:orientamenti comuni ECDC-OEDTNel 2011, Il Centro europeo per la prevenzione e ilcontrollo <strong>del</strong>le malattie (ECDC) e l’OEDT hanno emessoalcuni orientamenti comuni sulla prevenzione e il controllo<strong>del</strong>le malattie <strong>in</strong>fettive tra gli IDU. Gli orientamentioffrono una panoramica completa <strong>del</strong>l’efficacia degli<strong>in</strong>terventi, comprese misure quali la fornitura di sir<strong>in</strong>ghepulite e altri strumenti per <strong>in</strong>iezioni, il trattamento <strong>del</strong>letossicodipendenze, compresa la terapia sostitutiva perla dipendenza da oppioidi, la vacc<strong>in</strong>azione, i test e iltrattamento <strong>del</strong>le <strong>in</strong>fezioni tra i tossicodipendenti. Gliorientamenti esam<strong>in</strong>ano i mo<strong>del</strong>li di erogazione <strong>del</strong>servizio e le <strong>in</strong>formazioni e i messaggi educativi piùadeguati per questa popolazione.Questa pubblicazione è disponibile <strong>in</strong> versione stampatae sul sito Internet <strong>del</strong>l’OEDT solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese.93


MT00Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaTenendo conto dei miglioramenti nel trattamento <strong>del</strong>l’epatiteC, molti paesi stanno aumentando gli sforzi per prevenire,rilevare e trattare l’epatite tra i tossicodipendenti.L’Unione europea sostiene varie <strong>in</strong>iziative per migliorarela prevenzione <strong>del</strong>l’epatite C tra i tossicodipendenti.Tali <strong>in</strong>iziative comprendono: def<strong>in</strong>izione di normee orientamenti nazionali per la prevenzione <strong>del</strong>l’HCVnell’UE (Zurhold, 2011), compilazione di esempi disensibilizzazione, prevenzione, <strong>in</strong>terventi di trattamentoe assistenza (studio di correlazione ed EHRN, 2010),sviluppo di materiali formativi per responsabili politici,professionisti <strong>del</strong> settore sanitario e fornitori di servizi locali(ad esempio Hunt e Morris, 2011).La fornitura di sir<strong>in</strong>ghe gratuite e pulite organizzataattraverso strutture specializzate o farmacie esiste <strong>in</strong> tuttii paesi tranne la Turchia, ma nonostante una notevoleespansione negli ultimi due decenni, l’<strong>in</strong>formazione sullacopertura geografica rivela degli squilibri, con diversipaesi nell’Europa centrale e orientale e <strong>in</strong> Svezia cheriferiscono una mancanza di disponibilità <strong>in</strong> alcune zone(cfr. il grafico 18).Grafico 18: Disponibilità geografica di programmi di scambio diaghi e sir<strong>in</strong>ghe a livello regionaleSono disponibili dati recenti sulla fornitura di sir<strong>in</strong>gheattraverso programmi specializzati di scambio di aghie sir<strong>in</strong>ghe per tutti i paesi tranne tre, mentre sono<strong>in</strong>completi <strong>in</strong> altri due paesi ( 123 ). I dati dimostrano cheattraverso questi programmi vengono distribuiti quasi 50milioni di sir<strong>in</strong>ghe all’anno, pari a una media di circa94 sir<strong>in</strong>ghe ogni consumatore di stupefacenti stimato neipaesi che forniscono dati sulle sir<strong>in</strong>ghe.Il numero medio di sir<strong>in</strong>ghe distribuite <strong>in</strong> un anno perogni IDU può essere calcolato per 13 paesi ( 124 ). In settedi questi paesi, il numero medio di sir<strong>in</strong>ghe distribuitetramite programmi specializzati è pari a meno di 100per IDU, quattro paesi distribuiscono tra 100 e 200sir<strong>in</strong>ghe e il Lussemburgo e la Norvegia riferisconodi distribuire più di 200 sir<strong>in</strong>ghe ogni IDU ( 125 ). Per laprevenzione <strong>del</strong>l’HIV, le agenzie <strong>del</strong>le Nazioni Uniteritengono bassa la cifra di 100 sir<strong>in</strong>ghe distribuiteall’anno per IDU e alta la cifra di 200 sir<strong>in</strong>ghe per IDU(OMS, UNODC e UNAIDS, 2009).Negli ultimi quattro anni di segnalazione (2005-2009)il numero totale di sir<strong>in</strong>ghe distribuite dai programmi discambio di sir<strong>in</strong>ghe è aumentato <strong>del</strong> 32 %. Un’analisia livello sub-regionale <strong>del</strong>l’andamento <strong>del</strong>la fornitura disir<strong>in</strong>ghe mostra un appiattimento <strong>del</strong>l’aumento tra gli Statiche erano membri <strong>del</strong>l’UE prima <strong>del</strong> 2004 e un aumentonei nuovi Stati membri.Mortalità e decessi correlati agli stupefacentiDati mancanti o esclusiDisponibiliNon disponibiliNB: Regioni def<strong>in</strong>ite secondo la nomenclatura <strong>del</strong>le unità territorialiper la statistica (NUTS) livello 2; per ulteriori <strong>in</strong>formazioniconsultare il sito Internet di Eurostat.Fonte: Cfr. la tabella HSR-4 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Il consumo di sostanze stupefacenti è una <strong>del</strong>le pr<strong>in</strong>cipalicause di problemi di salute e di decesso tra i giovanieuropei e può essere responsabile di una percentualenotevole di tutti i decessi tra gli adulti. Gli studi hannorilevato che tra il 10 % e il 23 % <strong>del</strong>la mortalità tra lepersone di età compresa tra 15 e 49 anni può essereattribuita al consumo di oppioidi (Bargagli e al., 2006;Bloor e al., 2008).La mortalità <strong>in</strong>dotta dagli stupefacenti comprende i decessiprovocati direttamente o <strong>in</strong>direttamente dal consumo distupefacenti. Sono <strong>in</strong>clusi i decessi prodotti da overdose distupefacenti (decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti), HIV/AIDS,<strong>in</strong>cidenti stradali (<strong>in</strong> particolare <strong>in</strong> associazione ad alcol)violenza, suicidio e problemi cronici di salute prodottidal consumo ripetuto di droghe (ad esempio problemicardiovascolari nei consumatori di coca<strong>in</strong>a) ( 126 ).94( 123 ) Cfr. la tabella HSR-5 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011. Per il periodo 2007-2009, non erano disponibili dati sul numero di sir<strong>in</strong>ghe per la Danimarca,la Germania e l’Italia. I dati sui Paesi Bassi riguardano solo Amsterdam e Rotterdam e i dati sul Regno Unito non comprendono l’Inghilterra.( 124 ) Cfr. il grafico HSR-3 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 125 ) Queste cifre non <strong>in</strong>cludono le vendite farmaceutiche, che possono rappresentare una fonte importante di sir<strong>in</strong>ghe sterili per i tossicodipendenti<strong>in</strong> diversi paesi.( 126 ) Vedere «Mortalità correlata agli stupefacenti: un concetto complesso», nella relazione annuale 2008.


Capitolo 7: Malattie <strong>in</strong>fettive e decessi correlati alla <strong>droga</strong>Decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacentiLe stime più recenti <strong>in</strong>dicano che nel 2009 vi sono staticirca 7 630 decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti negli Statimembri <strong>del</strong>l’UE e <strong>in</strong> Norvegia, il che <strong>in</strong>dica una situazionestabile rispetto ai 7 730 casi riferiti nel 2008 ( 127 ).È probabile che queste cifre siano prudenti, perché i dat<strong>in</strong>azionali relativi ai decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacentipotrebbero essere riferiti o valutati per difetto. Pochi paesihanno misurato l’ampiezza <strong>del</strong>la stima per difetto nei lorodati nazionali.Nel periodo 1995-2008 sono stati riferiti ogni annodagli Stati membri <strong>del</strong>l’UE e dalla Norvegia tra 6 300e 8 400 decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti. Nel 2008,l’anno più recente per il quale sono disponibili dati perquasi tutti i paesi, più <strong>del</strong>la metà dei decessi <strong>in</strong>dotti daglistupefacenti era segnalata da due paesi, la Germania e ilRegno Unito, che <strong>in</strong>sieme alla Spagna e all’Italia hannoregistrato due terzi di tutti i casi segnalati (5 075).Per il 2009, il tasso medio di mortalità dovuto a overdosenell’UE è stimato a 21 decessi per milione di abitanti di etàcompresa tra 15 e 64 anni, e la maggior parte dei paesiriferisce tassi compresi tra 4 e 59 decessi per milione(grafico 19). Percentuali superiori a 20 decessi per milionedi abitanti si riscontrano <strong>in</strong> 13 paesi europei su 28, mentre<strong>in</strong> sette paesi il dato supera i 40 decessi per milione diabitanti. Tra i cittad<strong>in</strong>i europei di 15-39 anni, l’overdose dastupefacenti era pari al 4 % di tutti i decessi ( 128 ).Il numero di decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti riferitipuò essere <strong>in</strong>fluenzato dalla prevalenza e dai mo<strong>del</strong>lidi consumo degli stupefacenti (per via parenterale,poliassunzione), dall’età e dalle comorbilità deitossicodipendenti e dalla disponibilità dei servizi ditrattamento e di emergenza, nonché dalla qualità<strong>del</strong>la raccolta dei dati e dalla modalità di stesura <strong>del</strong>lerelazioni. I miglioramenti nell’affidabilità dei dati europeihanno consentito migliori descrizioni degli andamentie la maggior parte dei paesi ha adottato attualmenteuna def<strong>in</strong>izione dei casi approvata dall’OEDT ( 129 ).Grafico 19: Tassi di mortalità stimati tra tutti gli adulti (15-64 anni) dovuta a decessi <strong>in</strong>dotti da stupefacenti1469080706050403020100RomaniaTurchiaUngheriaSlovacchiaRepubblica cecaTasso per milione di abitantiPortogalloBulgariaPoloniaFranciaGreciaBelgioPaesi BassiItaliaLettoniaSpagnaSloveniaCroaziaCipromedia UEGermaniaMaltaLituaniaAustriaSveziaLussemburgoF<strong>in</strong>landiaDanimarcaRegno UnitoIrlandaNorvegiaEstoniaNB: Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni, cfr. il grafico DRD-7 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.Fonti: Punti focali nazionali Reitox.( 127 ) La stima europea si basa sui dati <strong>del</strong> 2009 per 17 dei 27 Stati membri e la Norvegia, sui dati <strong>del</strong> 2008 per nove paesi e su una proiezione di datiper un paese. È escluso il Belgio perché non sono disponibili dati. Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni, cfr. la tabella DRD-2 (parte i) nel bollett<strong>in</strong>o statistico2011.( 128 ) Cfr. il grafico DRD-7 (parte i) e le tabelle DRD-5 (parte ii) e DRD-107 (parte i) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 129 ) Per <strong>in</strong>formazioni metodologiche dettagliate vedere il bollett<strong>in</strong>o statistico 2011 e le pag<strong>in</strong>e relative all’<strong>in</strong>dicatore fondamentale dei decessi correlatiagli stupefacenti.95


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaCiononostante occorre una certa cautela nelconfronto tra paesi, poiché esistono ancora differenzenella metodologia di stesura <strong>del</strong>le relazioni e nellefonti di dati.Decessi correlati agli oppioidiEro<strong>in</strong>aGli oppioidi, soprattutto l’ero<strong>in</strong>a o i suoi metaboliti,sono menzionati nella maggior parte dei decessi <strong>in</strong>dottidagli stupefacenti riferiti <strong>in</strong> Europa. Nei 22 paesi chehanno fornito dati per il 2008 o il 2009, gli oppioidierano responsabili <strong>del</strong>la maggior parte di tutti i casi:più <strong>del</strong> 90 % <strong>in</strong> c<strong>in</strong>que paesi e tra l’80 % e il 90 % <strong>in</strong>altri 12. Le sostanze riscontrate spesso oltre all’ero<strong>in</strong>acomprendono alcol, benzodiazep<strong>in</strong>e, altri oppioidie, <strong>in</strong> alcuni paesi, la coca<strong>in</strong>a. Questo suggerisce cheuna parte considerevole di tutti i decessi correlati alconsumo di stupefacenti si verifica <strong>in</strong> un contesto dipoliassunzione, come illustrato da un esame <strong>del</strong>latossicologia dei decessi correlati agli stupefacenti <strong>in</strong>Scozia nel 2000-2007. Tale studio ha dimostrato che lapresenza di ero<strong>in</strong>a e alcol erano associati positivamente,soprattutto tra gli uom<strong>in</strong>i <strong>in</strong> età più avanzata. Tra gliuom<strong>in</strong>i i cui decessi erano correlati all’ero<strong>in</strong>a, l’alcolera presente nel 53 % <strong>del</strong>le persone con 35 anni e più,contro il 36 % nei casi con meno di 35 anni (Birde Robertson, 2011; cfr. anche GROS, 2010).In Europa, la maggior parte dei consumatori di <strong>droga</strong>che muore per overdose è di sesso maschile (81 %).Nel complesso, si registrano circa quattro casi checo<strong>in</strong>volgono uom<strong>in</strong>i per ogni caso che riguarda unadonna (con un rapporto che va da 1,4:1 <strong>in</strong> Poloniaa 31:1 <strong>in</strong> Romania) ( 130 ). Negli Stati membri che hannoaderito all’UE più di recente, sono più probabilii decessi riferiti <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti negli uom<strong>in</strong>ie nei giovani rispetto agli Stati membri prima <strong>del</strong> 2004e alla Norvegia. I mo<strong>del</strong>li sono diversi <strong>in</strong> Europa, conpercentuali più elevate di uom<strong>in</strong>i riferite nei paesimeridionali (Grecia, Italia, Romania, Cipro, Ungheria,Croazia) e <strong>in</strong> Estonia, Lettonia e Lituania. La Danimarca,i Paesi Bassi, la Svezia e la Norvegia riferisconopercentuali più elevate di casi con età più alta. L’etàmedia dei tossicodipendenti deceduti per overdose diero<strong>in</strong>a nella maggioranza dei paesi è attorno ai 35 annie <strong>in</strong> molti casi si sta alzando, a suggerire una possibilestabilizzazione o dim<strong>in</strong>uzione <strong>del</strong> numero di giovaniconsumatori di ero<strong>in</strong>a e un gruppo di consumatoriproblematici di oppioidi che <strong>in</strong>vecchia. Nel complesso,il 12 % dei decessi da overdose registrati <strong>in</strong> Europa siverifica tra persone di età <strong>in</strong>feriore a 25 anni ( 131 ).Numerosi fattori sono associati alle overdose letali e nonletali di ero<strong>in</strong>a, tra cui l’assunzione per via parenteralee l’utilizzo simultaneo di altre sostanze, <strong>in</strong> particolarealcol, benzodiazep<strong>in</strong>e e alcuni antidepressivi. Altri fattoricorrelati alle overdose sono il consumo smodato di <strong>droga</strong>,la comorbilità, l’assenza di fissa dimora, la scarsa salutementale (ad esempio la depressione e l’avvelenamentovolontario), il fatto di non essere <strong>in</strong> terapia per latossicodipendenza, l’avere sperimentato altre overdose <strong>in</strong>precedenza e l’essere da soli al momento <strong>del</strong>l’overdose(Rome e al., 2008). Nel periodo immediatamente successivoal rilascio dal carcere (OMS, 2010a) o all’abbandono diuna terapia c’è un rischio di overdose particolarmente alto,come illustrato da alcuni studi longitud<strong>in</strong>ali.Metadone e mortalitàCon circa 700 000 consumatori di oppioidi <strong>in</strong> terapiasostitutiva, sono emerse droghe quali il metadone <strong>in</strong>relazione ai decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti. Il metadoneviene citato spesso nelle relazioni tossicologiche peri decessi correlati al consumo di stupefacenti e talvoltaviene identificato come causa <strong>del</strong> decesso. Nonostante ciò,le attuali prove disponibili sono fortemente a favore deibenefici <strong>del</strong>la terapia sostitutiva ben regolata e controllata,abb<strong>in</strong>ata a <strong>in</strong>terventi psicosociali di assistenza, permantenere i pazienti <strong>in</strong> terapia e ridurre il consumo illecitodi oppioidi e la mortalità.Gli studi osservazionali segnalano che il tasso di mortalitàfra i consumatori di oppioidi <strong>in</strong> terapia con metadoneè circa un terzo <strong>del</strong> tasso registrato fra quelli che nonsono <strong>in</strong> terapia. La durata <strong>del</strong> trattamento è un fattoreimportante, e gli studi recenti <strong>in</strong>dicano che la terapiasostitutiva per oppioidi ha una possibilità superioreall’85 % di ridurre la mortalità globale tra i consumatoridi oppioidi se rimangono <strong>in</strong> terapia per 12 mesi o più(Cornish e al., 2010). I benefici <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di sopravvivenzaaumentano con l’esposizione cumulativa alla terapia(Kimber e al., 2010). Inoltre, sembra che il metadoneriduca il rischio di <strong>in</strong>fezione da HIV <strong>del</strong> 50 % circa rispettoall’ast<strong>in</strong>enza o a nessun trattamento (Mattick e al., 2009).Per quanto riguarda i decessi correlati al metadone <strong>in</strong> unapopolazione, uno studio recente <strong>in</strong> Scozia e <strong>in</strong> Inghilterraha concluso che all’<strong>in</strong>troduzione di un dosaggio controllatodi metadone seguiva un calo sostanziale dei decessi <strong>in</strong>cui era co<strong>in</strong>volto il metadone. Tra il 1993 e il 2008, siè avuta una riduzione di quattro volte almeno dei decessidovuti a overdose correlata al metadone per quantitàdi metadone prescritta, <strong>in</strong> un contesto di espansione <strong>del</strong>trattamento (Strang e al., 2010).96( 130 ) Poiché nella maggior parte dei casi riferiti all’OEDT si tratta di overdose da oppioidi (per lo più ero<strong>in</strong>a), per descrivere e analizzare questi casivengono utilizzate le caratteristiche generali dei decessi correlati al consumo di ero<strong>in</strong>a. Cfr. il grafico DRD-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 131 ) Cfr. i grafici DRD-2 e DRD-3 e la tabella DRD-1 (parte i) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.


Capitolo 7: Malattie <strong>in</strong>fettive e decessi correlati alla <strong>droga</strong>Altri oppioidiOltre all’ero<strong>in</strong>a, nelle relazioni tossicologiche è presenteuna serie di altri oppioidi, tra cui il metadone ( 132 ) e labuprenorf<strong>in</strong>a. I decessi ascrivibili a <strong>in</strong>tossicazione dabuprenorf<strong>in</strong>a sono rari e vengono citati da pochissimipaesi, nonostante l’aumento <strong>del</strong> ricorso a questa sostanzanella terapia sostitutiva <strong>in</strong> Europa. In F<strong>in</strong>landia, tuttavia,la buprenorf<strong>in</strong>a rimane la sostanza più comune rilevatanelle autopsie, generalmente <strong>in</strong> comb<strong>in</strong>azione con altresostanze. Questo è il risultato emerso da una recenterelazione f<strong>in</strong>landese che ha esam<strong>in</strong>ato i risultati suglistupefacenti <strong>in</strong> casi di avvelenamento accidentale; talerelazione ha segnalato la presenza di benzodiazep<strong>in</strong>e<strong>in</strong> quasi tutti i casi (38/40) <strong>in</strong> cui la buprenorf<strong>in</strong>a è stataidentificata come pr<strong>in</strong>cipale causa di decesso. Anchel’alcol, <strong>in</strong>dividuato <strong>in</strong> 22 casi su 40 (Salasuo e al., 2009),era un fattore significativo. In Estonia, la maggior partedei decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti riferiti nel 2009,come negli anni precedenti, era dovuta al consumo di3-metilfentanil.Decessi correlati ad altre sostanzeI decessi prodotti da <strong>in</strong>tossicazione acuta da coca<strong>in</strong>asembrano essere relativamente poco comuni (OEDT,2010a). Tuttavia, poiché è più difficile def<strong>in</strong>iree <strong>in</strong>dividuare le overdose da coca<strong>in</strong>a rispetto a quellecorrelate agli oppioidi, esse potrebbero venire registratemeno (cfr. il capitolo 5).Nel 2009 sono stati segnalati circa 900 decessi correlatial consumo di coca<strong>in</strong>a <strong>in</strong> 21 paesi. A causa <strong>del</strong>lamancanza di confrontabilità nei dati disponibili nonè possibile descrivere l’andamento europeo. I dati piùrecenti per la Spagna e il Regno Unito, i due paesi coni livelli più elevati di prevalenza di coca<strong>in</strong>a, <strong>in</strong>dicano uncalo nei decessi correlati a questa <strong>droga</strong>: <strong>in</strong> Spagna, dal25,1 % dei casi segnalati con coca<strong>in</strong>a (e non oppiacei)nel 2007 al 19,3 % nel 2008 e nel Regno Unito dal12,7 % nel 2008 al 9,6 % nel 2009. La coca<strong>in</strong>a vieneidentificata molto raramente come l’unica sostanza checontribuisce a un decesso <strong>in</strong>dotto da stupefacenti.Una recente analisi <strong>in</strong>ternazionale sulla mortalità trai consumatori di coca<strong>in</strong>a ha concluso che vi sonodati limitati sull’estensione <strong>del</strong>la mortalità elevata trai consumatori di coca<strong>in</strong>a problematici o dipendenti(Degenhardt e al., 2011). L’analisi ha <strong>in</strong>cluso risultati ricavatida tre studi europei di follow-up: uno studio francese cheha seguito i soggetti arrestati per reati legati alla coca<strong>in</strong>a;uno studio olandese con consumatori di coca<strong>in</strong>a per viaparenterale <strong>in</strong>dividuati tramite servizi a bassa soglia e unostudio italiano con consumatori di coca<strong>in</strong>a dipendenti <strong>in</strong>terapia. I tassi di mortalità generici <strong>in</strong> questi studi andavanoda 0,54 a 4,6 su 100 persone/anno. Un recente studiodi coorte danese su soggetti <strong>in</strong> terapia per il consumo dicoca<strong>in</strong>a, ha mostrato un eccesso di rischio di mortalitàpari a 6,4 rispetto a soggetti di pari età e sesso nellapopolazione generale (Arendt e al., 2011).I decessi <strong>in</strong> cui è presente l’ecstasy (MDMA) sonosegnalati raramente e, <strong>in</strong> molti di questi casi, la <strong>droga</strong> nonè stata identificata come causa diretta <strong>del</strong> decesso ( 133 ).Nel 2009 sono stati segnalati <strong>in</strong> Inghilterra (mefedrone)e <strong>in</strong> F<strong>in</strong>landia (MDPV) decessi probabilmente correlati aicat<strong>in</strong>oni (cfr. il capitolo 8).Andamento dei decessi correlati al consumodi stupefacentiI decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti hanno subitoun’impennata <strong>in</strong> Europa negli anni ottanta e nei primi ann<strong>in</strong>ovanta paragonabile all’aumento <strong>del</strong> consumo di ero<strong>in</strong>ae <strong>del</strong>l’assunzione di sostanze per via parenterale, per poistabilizzarsi a livelli elevati ( 134 ). Tra il 2000 e il 2003 moltiStati membri <strong>del</strong>l’UE hanno segnalato una dim<strong>in</strong>uzione,seguita da un successivo aumento tra il 2003 e il 2008.I dati prelim<strong>in</strong>ari disponibili per il 2009 <strong>in</strong>dicano una cifraglobale pari o leggermente <strong>in</strong>feriore a quella <strong>del</strong>l’annoprecedente. Laddove è possibile un confronto, i numeridei decessi segnalati sono dim<strong>in</strong>uiti <strong>in</strong> alcuni dei paesi piùgrandi, tra cui la Germania, l’Italia e il Regno Unito.È difficile spiegare le cause <strong>del</strong> numero elevato o <strong>in</strong>aumento di decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti segnalati<strong>in</strong> alcuni paesi, soprattutto considerate le <strong>in</strong>dicazionidi riduzioni nel consumo di <strong>droga</strong> per via parenteralee gli aumenti nel numero di consumatori di oppioidi <strong>in</strong>contatto con i servizi di terapia e di riduzione dei danni.Le spiegazioni possibili comprendono: maggiori livelli dipoliassunzione (OEDT, 2009b) o comportamento ad altorischio; un aumento <strong>del</strong> numero di consumatori di oppioidirecidivanti che lasciano il carcere o abbandonano laterapia e un gruppo di tossicodipendenti che <strong>in</strong>vecchia.Mortalità generale correlata al consumo di sostanzestupefacentiLa mortalità generale legata al consumo di sostanzestupefacenti comprende i decessi <strong>in</strong>dotti dagli stupefacentie quelli prodotti <strong>in</strong>direttamente dal consumo di <strong>droga</strong>,come attraverso la trasmissione di malattie <strong>in</strong>fettive,problemi cardiovascolari e <strong>in</strong>cidenti. È difficile quantificareil numero dei decessi correlati <strong>in</strong>direttamente al consumodi <strong>droga</strong>, ma il loro effetto sulla salute pubblica può( 132 ) Cfr. il riquadro «Metadone e mortalità».( 133 ) Per i dati sui decessi correlati a sostanze stupefacenti diverse dall’ero<strong>in</strong>a vedere la tabella DRD-108 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 134 ) Cfr. i grafici DRD-8 e DRD-11 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.97


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> Europaessere notevole. Tali decessi sono concentrati per lo piùtra i tossicodipendenti, sebbene alcuni (<strong>in</strong>cidenti stradali)si verifich<strong>in</strong>o tra i consumatori occasionali.Le stime <strong>del</strong>la mortalità generale correlata aglistupefacenti possono essere ricavate <strong>in</strong> molti modi, adesempio associando <strong>in</strong>formazioni provenienti da studi dicoorte a stime <strong>del</strong>la prevalenza <strong>del</strong> consumo di <strong>droga</strong>.Un altro approccio consiste nell’utilizzo <strong>del</strong>le statistichegenerali esistenti sulla mortalità e nella stima <strong>del</strong>lapercentuale correlata al consumo di <strong>droga</strong>.Studi di coorte sulla mortalitàGli studi di coorte sulla mortalità esam<strong>in</strong>ano gli stessigruppi di tossicodipendenti problematici nel tempo e,attraverso il collegamento con registri <strong>del</strong>la mortalità,provano a <strong>in</strong>dividuare le cause di tutti i decessi chesi verificano nel gruppo. Questo tipo di studio puòstabilire i tassi di mortalità generali e quelli legati a unacausa specifica relativi alla coorte e può valutare lamortalità <strong>in</strong> eccesso <strong>del</strong> gruppo rispetto alla popolazionegenerale ( 135 ).A seconda <strong>del</strong>le modalità di reclutamento (ad esempiostrutture per la terapia <strong>del</strong>le tossicodipendenze) e deicriteri di <strong>in</strong>clusione (ad esempio IDU, consumatori diero<strong>in</strong>a), la maggior parte degli studi di coorte <strong>in</strong>dicatassi di mortalità nell’<strong>in</strong>tervallo compreso tra 1 e 2 %all’anno tra i tossicodipendenti problematici. Questitassi di mortalità sono approssimativamente da 10 a 20volte superiori a quelli <strong>del</strong>lo stesso gruppo di età nellapopolazione generale. L’importanza relativa <strong>del</strong>le causedi decesso cambia tra le popolazioni, da paese a paesee nel tempo, tuttavia la causa pr<strong>in</strong>cipale <strong>del</strong> decesso trai consumatori problematici <strong>in</strong> Europa è generalmentel’overdose da <strong>droga</strong>, responsabile <strong>del</strong> 50-60 % dei decessitra i consumatori per via parenterale nei paesi a bassaprevalenza di HIV/AIDS. Oltre all’HIV/AIDS e ad altremalattie, le cause di decesso segnalate più frequentementecomprendono il suicidio, gli <strong>in</strong>cidenti e l’abuso di alcol.Decessi <strong>in</strong>direttamente correlati al consumo di stupefacentiAssociando i dati esistenti provenienti da Eurostat e dalcontrollo su HIV/AIDS, l’OEDT ha calcolato che circa 2 100persone sono decedute nell’Unione europea nel 2007a causa <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>fezione da HIV/AIDS contratta <strong>in</strong> seguito alconsumo di stupefacenti ( 136 ), con il 90 % di questi decessiverificatisi <strong>in</strong> Spagna, Francia, Italia e Portogallo.Altre malattie responsabili di una percentuale di decessitra i tossicodipendenti comprendono condizioni croniche«Questione specifica»: mortalità correlata alconsumo di stupefacenti: un approccio globalee implicazioni per la salute pubblicaUna «Questione specifica» <strong>del</strong>l’OEDT pubblicataquest’anno presenta i risultati sulla mortalità correlataagli stupefacenti provenienti da recenti studi longitud<strong>in</strong>alitra i consumatori problematici di stupefacenti <strong>in</strong> Europa.Viene presa <strong>in</strong> esame la mortalità generale e dovutaa cause specifiche e descritti i fattori di rischio e protettivi<strong>in</strong>dividuati attraverso la ricerca. Inoltre, vengonoesam<strong>in</strong>ate le implicazioni per la salute pubblica.Questa pubblicazione è disponibile <strong>in</strong> versione stampatae sul sito Internet <strong>del</strong>l’OEDT solo <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese.quali le malattie epatiche, dovute pr<strong>in</strong>cipalmentea <strong>in</strong>fezione dal virus <strong>del</strong>l’epatite C (HCV) e spessoaggravate dal forte consumo di alcol e dalla co<strong>in</strong>fezioneHIV. I decessi prodotti da altre malattie <strong>in</strong>fettive sono piùrari. Le cause di decesso tra i tossicodipendenti, comei suicidi, i traumi e gli omicidi, hanno ricevuto molta menoattenzione, nonostante le <strong>in</strong>dicazioni <strong>del</strong> loro notevoleimpatto sulla mortalità.Riduzione dei decessi correlati al consumodi stupefacentiQu<strong>in</strong>dici paesi europei riferiscono che la loro strategianazionale di lotta alla <strong>droga</strong> rivolge un’attenzioneparticolare alla riduzione dei decessi correlati al consumodi stupefacenti, che tali politiche esistono a livelloregionale, o che hanno un piano d’azione specifico perla prevenzione dei decessi correlati agli stupefacenti. Inalcuni degli altri paesi (Estonia, Francia, Austria), i recentiaumenti nei decessi correlati al consumo di stupefacenti(<strong>in</strong> parte tra gruppi di età più giovane e consumatori<strong>in</strong>tegrati) hanno aumentato la consapevolezza <strong>del</strong>lanecessità di migliori risposte.Il trattamento può ridurre significativamente il rischio dimortalità dei tossicodipendenti, anche se i rischi relativialla tolleranza alla <strong>droga</strong> emergono quando si <strong>in</strong>iziao si lascia la terapia. Gli studi <strong>in</strong>dicano che il rischio didecesso <strong>in</strong>dotto dalla sostanza stupefacente nella fase diricaduta dopo il trattamento o nelle settimane successiveal rilascio dal carcere è sostanzialmente elevato.A causa <strong>del</strong> suo profilo di sicurezza farmacologico, labuprenorf<strong>in</strong>a è consigliata per la terapia di mantenimentoper la dipendenza da oppioidi <strong>in</strong> alcuni paesi ( 137 ) e unacomb<strong>in</strong>azione di buprenorf<strong>in</strong>a-nalossone ha ottenuto98( 135 ) Per <strong>in</strong>formazioni sugli studi di coorte sulla mortalità, cfr. i pr<strong>in</strong>cipali <strong>in</strong>dicatori sul sito web <strong>del</strong>l’OEDT.( 136 ) Cfr. la tabella DRD-5 (parte iii) nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 137 ) Cfr. gli orientamenti sul trattamento sul portale dedicato alle buone prassi.


Capitolo 7: Malattie <strong>in</strong>fettive e decessi correlati alla <strong>droga</strong>l’autorizzazione alla commercializzazione <strong>in</strong> almeno lametà dei paesi ( 138 ).Sebbene siano stati fatti dei progressi <strong>in</strong> alcuni paesieuropei verso l’elim<strong>in</strong>azione <strong>del</strong> divario terapeutico tracomunità e carcere ( 139 ), l’abbandono <strong>del</strong> trattamento <strong>del</strong>latossicodipendenza, dovuto ad arresto, <strong>in</strong>carcerazioneo rilascio, è stato identificato come fattore che aumenta ilrischio di overdose (Dolan e al., 2005). Ciò ha condottoalla pubblicazione da parte <strong>del</strong>l’ufficio regionale <strong>del</strong>l’OMSper l’Europa (OMS, 2010c) di raccomandazioni perquanto riguarda la prevenzione <strong>del</strong>l’overdose <strong>in</strong> carceree la migliore cont<strong>in</strong>uità <strong>del</strong>l’assistenza dopo il rilascio.Oltre a migliorare l’accesso al trattamentodei tossicodipendenti, sono stati studiati altri<strong>in</strong>terventi dest<strong>in</strong>ati a ridurre i rischi di overdose neitossicodipendenti. Questi <strong>in</strong>terventi riguardano fattoripersonali, situazionali e legati al consumo di stupefacenti.I materiali <strong>in</strong>formativi sul rischio di overdose, spessoprodotti <strong>in</strong> più l<strong>in</strong>gue per raggiungere i consumatori distupefacenti immigrati, vengono distribuiti nella maggiorparte dei paesi attraverso centri e siti Internet specializzat<strong>in</strong>elle droghe e più recentemente anche attraversomessaggi telefonici e posta elettronica. In 27 paesi esisteun servizio di consulenza e di formazione per un consumopiù sicuro per i tossicodipendenti, erogato dal personaledi assistenza ai tossicodipendenti o tramite formatoridi pari livello, ma l’offerta di questi <strong>in</strong>terventi è spessosporadica e limitata ( 140 ).Risposte aggiuntive segnalate da un piccolo numero dipaesi comprendono: monitoraggio <strong>del</strong>le persone chehanno vissuto un’emergenza correlata alla <strong>droga</strong> (Belgio,Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria); «sistemi diallarme rapido» per avvertire i consumatori <strong>del</strong>le sostanzepericolose (Belgio, Repubblica ceca, Francia, Ungheria,Portogallo, Croazia) e migliori controlli per prevenireprescrizioni di più droghe (Lussemburgo, Regno Unito).I locali di consumo controllati, come quelli disponibili <strong>in</strong>Germania, Spagna, Lussemburgo, Paesi Bassi e Norvegia,forniscono opportunità per un <strong>in</strong>tervento immediato daparte di professionisti <strong>in</strong> casi di overdose e riduconol’effetto sulla salute <strong>del</strong>le overdose non mortali. Le prove<strong>del</strong>l’effetto dei locali di consumo controllato sui decessi<strong>in</strong>dotti dagli stupefacenti nella comunità comprendono unostudio recente condotto a Vancouver, che ha segnalatouna riduzione <strong>del</strong> 35 % negli <strong>in</strong>cidenti da overdose nellacomunità <strong>in</strong>teressata dopo che era stato aperto un localeper il consumo per via parenterale controllato (Marshall,B. e al., 2011). Questo risultato va nella stessa direzionedi studi precedenti analizzati <strong>in</strong> una monografia sullariduzione <strong>del</strong> danno (OEDT, 2010b).La formazione sull’overdose, associata a una dose perassunzione domestica di nalossone (che <strong>in</strong>verte gli effettidegli oppioidi ed è ampiamente utilizzata negli ospedalie nella medic<strong>in</strong>a di primo soccorso) è un <strong>in</strong>tervento chepuò evitare i decessi da overdose di oppioidi. Alcunipaesi europei segnalano l’esistenza di programmi a livellodi comunità che prescrivono il nalossone ai consumatoridi oppioidi a rischio di overdose. La prescrizionedi nalossone è accompagnata da una formazioneobbligatoria al riconoscimento <strong>del</strong>le overdose, chefornisce tecniche di base di primo soccorso (ad esempiorespirazione di primo soccorso, posizione di recupero)e <strong>in</strong>formazioni su come somm<strong>in</strong>istrare il nalossone. Questo<strong>in</strong>tervento è dest<strong>in</strong>ato ai consumatori di stupefacenti, alleloro famiglie e pari e <strong>in</strong>tende aiutarli ad adottare azioniefficaci nelle situazioni di overdose, <strong>in</strong> attesa <strong>del</strong>l’arrivodei servizi di pronto soccorso.La distribuzione di nalossone ai consumatori distupefacenti è segnalata dall’Italia (dove il 40 % <strong>del</strong>leagenzie di assistenza ai tossicodipendenti fornisce lasostanza), dalla Germania e dal Regno Unito (Inghilterrae Galles). Nuove <strong>in</strong>iziative vengono riferite dalla Bulgaria,dalla Danimarca e dal Portogallo. In Scozia, la fornituradi «nalossone per assunzione domestica» a tutti i soggettia rischio che lasciano il carcere è stata <strong>in</strong>trodotta a livellonazionale nel 2010 e il governo sostiene un programmanazionale di assunzione domestica di nalossone perle persone che si ritengono a rischio di overdose daoppioidi e per chi potrebbe entrare <strong>in</strong> contatto con loro.In Inghilterra, il progetto di studio N-Alive, che eseguiràuna sperimentazione controllata randomizzata su5 600 carcerati, sta valutando l’efficacia <strong>del</strong> nalossonenel ridurre i decessi dovuti a overdose nelle settimanesuccessive al rilascio dal carcere.( 138 ) Cfr. la tabella HSR-1 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 139 ) Cfr. il capitolo 2 e la tabella HSR-9 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.( 140 ) Cfr. la tabella HSR-8 nel bollett<strong>in</strong>o statistico 2011.99


Capitolo 8Nuove droghe e tendenze emergentiIntroduzioneL’offerta di <strong>in</strong>formazioni tempestive e obiettive sulle nuovedroghe e sulle tendenze emergenti assume sempre piùimportanza, data la natura sempre più d<strong>in</strong>amica e <strong>in</strong>rapido mutamento <strong>del</strong> problema <strong>del</strong>le droghe <strong>in</strong> Europa. Ilmercato <strong>del</strong>le nuove droghe è caratterizzato dalla velocitàa cui i fornitori rispondono all’imposizione di misure dicontrollo offrendo nuove alternative ai prodotti controllati.Una serie di fonti di <strong>in</strong>formazioni e <strong>in</strong>dicatori <strong>in</strong>novativi,tra cui il monitoraggio via Internet e l’analisi <strong>del</strong>le acquedi scarico, può aiutare a fornire un quadro migliore <strong>del</strong>letendenze relative alle droghe emergenti <strong>in</strong> Europa. Questocapitolo esam<strong>in</strong>a nei dettagli le nuove sostanze psicoattiverilevate attraverso il sistema di allarme rapido e segue ilprogresso <strong>del</strong>la valutazione <strong>del</strong> rischio <strong>del</strong> mefedrone.Viene esam<strong>in</strong>ato il <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>le droghe «legali» («legalhighs»), <strong>in</strong>sieme a una serie di risposte nazionali allavendita libera di nuove sostanze.Azione <strong>in</strong> merito alle nuove drogheIl sistema di allarme rapido <strong>del</strong>l’Unione europeaè stato sviluppato quale meccanismo di risposta rapidaall’emergere di nuove sostanze psicoattive sul mercato<strong>del</strong>le droghe. Il sistema è attualmente sottoposto a esamenel quadro <strong>del</strong>la valutazione <strong>del</strong>la Commissione europea<strong>del</strong> funzionamento <strong>del</strong>la decisione 2005/387/GAI <strong>del</strong>Consiglio ( 141 ).Nuove sostanze psicoattiveTra il 1997 e il 2010, tramite il sistema di allarme rapidosono state notificate formalmente più di 150 nuovesostanze psicoattive attualmente <strong>in</strong> corso di monitoraggio.In questo periodo è aumentata la velocità con cui le nuovesostanze emergono sul mercato, con numeri record d<strong>in</strong>uove sostanze segnalate negli ultimi due anni: 24 nel2009 e 41 nel 2010 ( 142 ). Molte di queste nuove sostanzesono state <strong>in</strong>dividuate attraverso prodotti di prova venduti<strong>in</strong> Internet e <strong>in</strong> negozi specializzati (ad esempio smartshop, head shop).Le 41 nuove sostanze psicoattive <strong>in</strong>dividuate nel2010 sono per lo più cat<strong>in</strong>oni s<strong>in</strong>tetici o cannab<strong>in</strong>oidis<strong>in</strong>tetici. Con qu<strong>in</strong>dici nuovi derivati <strong>in</strong>dividuati nel2010, attualmente i cat<strong>in</strong>oni s<strong>in</strong>tetici sono, dopo lefenetilam<strong>in</strong>e, il secondo gruppo di droghe più ampiocontrollato dal sistema di allarme rapido. L’elenco <strong>del</strong>lesostanze notificate di recente contiene anche un gruppoeterogeneo di prodotti chimici, tra cui un derivato s<strong>in</strong>tetico<strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a, un precursore naturale e varie sostanzepsicoattive s<strong>in</strong>tetiche. I derivati <strong>del</strong>la fenciclid<strong>in</strong>a (PCP)e <strong>del</strong>la chetam<strong>in</strong>a, due droghe consolidate utilizzateattualmente o <strong>in</strong> passato nella medic<strong>in</strong>a umanao veter<strong>in</strong>aria, sono stati segnalati per la prima volta nel2010.L’emergere di nuove droghe basate su medic<strong>in</strong>e conpotenziale di abuso noto è un esempio <strong>del</strong> modo <strong>in</strong> cuil’<strong>in</strong>novazione nel mercato illegale richieda una rispostacongiunta da parte degli organismi di regolamentazione<strong>del</strong> controllo <strong>del</strong>le medic<strong>in</strong>e e dei farmaci. Questaquestione è più una m<strong>in</strong>accia potenziale che unproblema immediato, ma data la velocità con cui siverificano i nuovi sviluppi <strong>in</strong> quest’ambito potrebbe essereimportante anticipare sfide future.Valutazione <strong>del</strong> rischioNel 2010, il mefedrone (4-metilmetcat<strong>in</strong>one) è diventatoil primo derivato <strong>del</strong> cat<strong>in</strong>one a ricevere una valutazioneformale <strong>del</strong> rischio. Inoltre, è stata la prima sostanzaad avere una valutazione dei rischi ai sensi dei nuoviorientamenti sulla valutazione <strong>del</strong> rischio ( 143 ). Lavalutazione <strong>del</strong> rischio ha affrontato sfide correlatealla disponibilità limitata di dati e anche alla diversità<strong>del</strong> mefedrone da composti valutati <strong>in</strong> precedenza.Tuttavia, per la prima volta, sono stati <strong>in</strong>tegrati i dati<strong>del</strong>lo screen<strong>in</strong>g tossicologico provenienti da uno studioesplorativo con un gruppo di consumatori di mefedrone,( 141 ) Decisione 2005/387/GAI <strong>del</strong> Consiglio relativa allo scambio di <strong>in</strong>formazioni, alla valutazione dei rischi e al controllo <strong>del</strong>le nuove sostanzepsicoattive, GU L 127 <strong>del</strong> 20.5.2005.( 142 ) Cfr. il riquadro «Pr<strong>in</strong>cipali gruppi di nuove sostanze psicoattive controllate dal sistema di allarme rapido».( 143 ) Cfr. il riquadro «Orientamenti sulla valutazione <strong>del</strong> rischio».101


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaPr<strong>in</strong>cipali gruppi di nuove sostanze psicoattivecontrollate dal sistema di allarme rapidoLe nuove sostanze psicoattive che emergono sul mercato <strong>del</strong>ledroghe <strong>in</strong> Europa sono appartenute storicamente a un piccolonumero di famiglie di prodotti chimici, con le fenetilam<strong>in</strong>e e letriptam<strong>in</strong>e che costituiscono la maggior parte <strong>del</strong>le segnalazionial sistema di allarme rapido. Negli ultimi c<strong>in</strong>que anni, tuttavia,sono stati segnalati numeri <strong>in</strong> aumento di nuove sostanze da unagamma <strong>in</strong> aumento di famiglie di prodotti chimici (cfr. il grafico).Le fenetilam<strong>in</strong>e comprendono un’ampia gamma di sostanze chepossono avere effetti stimolanti, entactogeni o alluc<strong>in</strong>ogeni; ne454035sono esempi le sostanze s<strong>in</strong>tetiche anfetam<strong>in</strong>e, metanfetam<strong>in</strong>ee MDMA (3,4-metilenediossimetanfetam<strong>in</strong>a) e mescal<strong>in</strong>a,presente <strong>in</strong> natura.Le triptam<strong>in</strong>e comprendono una serie di sostanze chehanno pr<strong>in</strong>cipalmente effetti alluc<strong>in</strong>ogeni. I rappresentantipr<strong>in</strong>cipali sono i composti presenti <strong>in</strong> naturadimetiltriptam<strong>in</strong>a (DMT), psiloc<strong>in</strong>a e psilocib<strong>in</strong>a (presentenei funghi alluc<strong>in</strong>ogeni). oltre alla dietilamide <strong>del</strong>l’acidolisergico (LSD) semis<strong>in</strong>tetica.Le piperaz<strong>in</strong>e sono rappresentate dall’mCPP (1-(3-chlorofenil)piperaz<strong>in</strong>a) e dalla BZP (1-benzilpiperaz<strong>in</strong>a), entrambestimolanti <strong>del</strong> sistema nervoso centrale.I cat<strong>in</strong>oni hanno effetti stimolanti. I pr<strong>in</strong>cipali derivati<strong>del</strong> cat<strong>in</strong>one sono il semis<strong>in</strong>tetico metcat<strong>in</strong>one e icomposti s<strong>in</strong>tetici mefedrone, metilone e l’MDPV(3,4-metilendiossipirovalerone).3025201510502005 2006 2007 2008 2009 2010Altre sostanzeCannab<strong>in</strong>oidis<strong>in</strong>teticiCat<strong>in</strong>oniPiperaz<strong>in</strong>eTriptam<strong>in</strong>eFenetilam<strong>in</strong>eI cannab<strong>in</strong>oidi s<strong>in</strong>tetici sono funzionalmente simili al <strong>del</strong>ta-9-tetraidrocannab<strong>in</strong>olo (THC), il pr<strong>in</strong>cipio attivo <strong>del</strong>la cannabis.Come il THC possono avere effetti alluc<strong>in</strong>ogeni, sedativie depressivi. Sono stati rilevati <strong>in</strong> miscele a base di erbe dafumare, come la «Spice» (cfr. OEDT, 2009d).Altre sostanze segnalate al sistema di allarme rapidocomprendono varie sostanze psicoattive derivate dallepiante e s<strong>in</strong>tetiche (ad esempio <strong>in</strong>dani, benzodifuranili,analgesici narcotici, derivati s<strong>in</strong>tetici <strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a, derivati<strong>del</strong>la chetam<strong>in</strong>a e derivati <strong>del</strong>la fenilciclid<strong>in</strong>a), che nonappartengono rigorosamente a nessuna <strong>del</strong>le famiglieprecedenti. È <strong>in</strong>cluso <strong>in</strong> questo gruppo anche un esiguonumero di prodotti e derivati medic<strong>in</strong>ali.NB:Numero di nuove sostanze psicoattive notificate al sistema diallarme rapido europeo ai sensi <strong>del</strong>la decisione 2005/387/GAI<strong>del</strong> Consiglio.Per ulteriori <strong>in</strong>formazioni su alcune nuove sostanzepsicoattive, cfr. i profili <strong>del</strong>le droghe <strong>del</strong>l’OEDT.che hanno consentito di basare meglio i risultati sulleprove rispetto alle precedenti valutazioni <strong>del</strong> rischio.In base ai risultati <strong>del</strong>la relazione sulla valutazione <strong>del</strong>rischio (OEDT, 2010e), nel dicembre 2010 il Consiglioeuropeo ha deciso di sottoporre il mefedrone a misure dicontrollo e a sanzioni penali <strong>in</strong> tutta Europa ( 144 ). In quelperiodo, diciotto paesi europei avevano già <strong>in</strong>trodottomisure di controllo sul mefedrone ( 145 ). I rimanenti Statimembri <strong>del</strong>l’UE hanno un anno di tempo per adottare lemisure necessarie.Follow-up sul mefedroneUn numero limitato di fonti consentono una forma dicontrollo cont<strong>in</strong>uo sul consumo e sulla disponibilità<strong>del</strong> mefedrone <strong>in</strong> Europa, pr<strong>in</strong>cipalmente <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i viaInternet sui frequentatori di locali notturni e studi <strong>del</strong>levendite onl<strong>in</strong>e. Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i via Internet tra i lettori di unarivista per frequentatori di locali notturni nel Regno Unitocollocavano il consumo una tantum di mefedrone <strong>in</strong>tornoal 40 % nel 2010 (2 295 <strong>in</strong>tervistati, Dick e Torrance,2010) e al 61 % nel 2011 (2 560 <strong>in</strong>tervistati, W<strong>in</strong>stock,2011), sebbene il consumo nell’ultimo mese sia sceso dal33 % al 25 % nello stesso periodo. Queste <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nonpossono essere ritenute rappresentative <strong>del</strong>la più vastapopolazione di frequentatori di locali notturni.La disponibilità onl<strong>in</strong>e <strong>del</strong> mefedrone è stata valutatatramite sei studi <strong>del</strong>l’OEDT via Internet (studi istantanei) trail dicembre 2009 e il febbraio 2011. Nella prima metà<strong>del</strong> 2010, il mefedrone era ampiamente e legalmentedisponibile presso i fornitori <strong>in</strong> Internet, dove venivavenduto sia al dettaglio che <strong>in</strong> quantità consistenti.102( 144 ) Decisione <strong>del</strong> Consiglio 2010/759/UE sull’opportunità di sottoporre a misure di controllo il 4-methylmethcath<strong>in</strong>one (mefedrone), GU L 322<strong>del</strong>l’8.12.2010, pag. 44.( 145 ) Belgio, Danimarca, Germania, Estonia, Irlanda, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Austria, Polonia, Romania, Svezia, RegnoUnito, Croazia, Norvegia.


Capitolo 8: Nuove droghe e tendenze emergentiOrientamenti sulla valutazione <strong>del</strong> rischioGli attuali orientamenti operativi per la valutazione <strong>del</strong> rischio<strong>del</strong>le nuove sostanze psicoattive, adottati nel 2008, sonostati attuali per la prima volta nel 2010 con il mefedrone(OEDT, 2010c). Gli orientamenti forniscono un quadroconcettuale per svolgere tempestivamente una valutazionebasata sulle prove, scientificamente fondata e <strong>in</strong> cui le fontidi <strong>in</strong>formazione siano limitate. I pr<strong>in</strong>cipali ambiti presi <strong>in</strong>considerazione sono: rischi sociali e per la salute, produzionee traffico, co<strong>in</strong>volgimento <strong>del</strong>la crim<strong>in</strong>alità organizzatae possibili conseguenze <strong>del</strong>le misure di controllo.Gli orientamenti considerano tutti i fattori che, <strong>in</strong> base alleConvenzioni <strong>del</strong>le Nazioni Unite <strong>del</strong> 1961 e <strong>del</strong> 1971,garantirebbero di porre una sostanza sotto il controllo<strong>in</strong>ternazionale. Essi <strong>in</strong>troducono anche un nuovo sistema divalutazione semiquantitativo basato sul giudizio di esperti.Gli orientamenti prendono <strong>in</strong> considerazione una doppiadef<strong>in</strong>izione <strong>del</strong> rischio, ovvero la probabilità che si possaverificare qualche danno (def<strong>in</strong>ito generalmente come«rischio») e il grado di gravità di tale danno (generalmentedef<strong>in</strong>ito come «pericolo»). Inoltre, vi è un esame <strong>del</strong>laprevalenza <strong>del</strong> consumo, dei benefici potenziali e dei rischi<strong>del</strong>la sostanza <strong>in</strong>dipendentemente dal suo stato legale negliStati membri e un confronto con le droghe meglio conosciute.Nel 2010, anche l’Organizzazione mondiale <strong>del</strong>lasanità ha adottato una modifica dei propri orientamentiper l’esame <strong>del</strong>le sostanze psicoattive per il controllo<strong>in</strong>ternazionale (OMS, 2010b).Gli studi istantanei <strong>del</strong>l’OEDT sui negozi di drogheonl<strong>in</strong>e, svolti <strong>in</strong> <strong>in</strong>glese, hanno mostrato un picco nelladisponibilità di mefedrone onl<strong>in</strong>e nel marzo 2010, con77 rivenditori che lo mettevano <strong>in</strong> vendita. Da allora, ilnumero totale di negozi onl<strong>in</strong>e che vendevano mefedroneè dim<strong>in</strong>uito perché, dall’aprile 2010, i paesi europei hanno<strong>in</strong>iziato a disporre misure di controllo sulla sostanza.Sebbene il mefedrone sia controllato nella maggior partedegli Stati membri a partire dall’<strong>in</strong>izio <strong>del</strong> 2011, unostudio istantaneo multil<strong>in</strong>gue <strong>del</strong>l’OEDT ha rivelato che lasostanza cont<strong>in</strong>uava a essere disponibile onl<strong>in</strong>e <strong>in</strong> quelperiodo, con 23 siti <strong>in</strong>dividuati che offrivano mefedroneagli acquirenti nell’Unione europea. Dei 77 negozi onl<strong>in</strong>eorig<strong>in</strong>ari <strong>in</strong>dividuati nel marzo 2010, solo 15 erano ancoraoperativi un anno dopo e solo due di questi vendevanoancora mefedrone. I 13 negozi rimanenti cont<strong>in</strong>uavanoa vendere altri prodotti, presentati spesso come «prodottichimici di ricerca» e commercializzati come «alternativelegali al mefedrone» ( 146 ). Lo studio istantaneo 2011<strong>del</strong>l’OEDT ha <strong>in</strong>dividuato anche un’importante riduzionea partire dal 2010 nel numero di negozi onl<strong>in</strong>e che offronomefedrone e che sembrano avere sede nel Regno Unito.Nel 2011, il paese con il numero più elevato di negozionl<strong>in</strong>e che vendono mefedrone è costituito dagli Stati Uniti(sei), seguito dalla Repubblica ceca e dal Regno Unito (treciascuno). Nello stesso periodo è aumentato il prezzo <strong>del</strong>mefedrone, da 10-12 euro al grammo nel 2010 a 20-25euro al grammo nel 2011.Intossicazioni e decessi correlati al mefedrone cont<strong>in</strong>uanoa essere strettamente monitorati dal sistema di allarmerapido. In Irlanda e nel Regno Unito sono stati segnalatieffetti negativi non mortali sulla salute <strong>del</strong> consumo dimefedrone. Nel 2010 sono pervenute relazioni su 65 decessisospetti correlati al mefedrone <strong>in</strong> Inghilterra, <strong>in</strong> cui le provehanno dimostrato la presenza di questa <strong>droga</strong> <strong>in</strong> 46 casi.Tuttavia, l’<strong>in</strong>dividuazione di una sostanza <strong>in</strong> un campionetossicologico non significa necessariamente che abbiacausato o contribuito al decesso, e le relazioni sugli <strong>in</strong>cidentilegati al mefedrone devono essere <strong>in</strong>terpretati con cautela.Follow-up di altre sostanzeIn Europa non esiste un controllo di rout<strong>in</strong>e <strong>del</strong>lesostanze che sono state sottoposte a una valutazione<strong>del</strong> rischio, comprese quelle controllate successivamente.Le <strong>in</strong>formazioni disponibili su tali sostanze provengonosoprattutto da sequestri di <strong>droga</strong> e da segnalazionidi effetti negativi sulla salute di sostanze controllatesegnalate al sistema di allarme rapido. Una serie di Statimembri riferisce che le piperaz<strong>in</strong>e BZP e mCPP eranoancora disponibili nel 2009 e nel 2010. L’mCPP è statarilevata spesso <strong>in</strong> pillole vendute come ecstasy, <strong>in</strong>dividuateda programmi di test di pillole, ad esempio nei PaesiBassi. Sempre nel 2010, la F<strong>in</strong>landia ha segnalato lapresenza di MDPV ( 147 ) <strong>in</strong> 13 campioni tossicologici postmortem, mentre tre paesi hanno riferito la ricomparsa didue fenetilam<strong>in</strong>e, la PMA e la PMMA ( 148 ). Nei Paesi Bassiè stato rilevato che le polveri vendute come anfetam<strong>in</strong>econtenevano f<strong>in</strong>o al 10 % di PMA e le pillole vendutecome ecstasy avevano un elevato contenuto di PMMA;<strong>in</strong> Norvegia è stata sequestrata una notevole quantità diPMMA e <strong>in</strong> Austria una miscela venduta come anfetam<strong>in</strong>aconteneva il 50 % di PMMA. Tutti i paesi hanno riferito<strong>in</strong>cidenti per la salute e decessi correlati alla PMA e allaPMMA, due sostanze note per avere una notevole tossicità,che sono state responsabili di overdose letali <strong>in</strong> passato.( 146 ) Tali prodotti comprendevano l’MDAI (5,6-metilendiossi-2-amm<strong>in</strong>o<strong>in</strong>dano), il 5-IAI (5-iodio-2-amm<strong>in</strong>o<strong>in</strong>dano), l’MDAT (6,7- metilendiossi-2-amm<strong>in</strong>otetral<strong>in</strong>a), il 5-APB (5-(2-amm<strong>in</strong>opropil)benzofurano, venduto come «Benzo fury»), il 6-APB (6-(2-amm<strong>in</strong>opropil)benzofurano), il nafirone(naftilpirovalerone, venduto come NRG-1), il 4-MEC (4-metiletcat<strong>in</strong>one, venduto come NRG-2) e la metossetam<strong>in</strong>a (2-(3-metossifenil)-2-(etilamm<strong>in</strong>o)cicloesanone).( 147 ) 3,4-Metilenediossipirovalerone, un derivato <strong>del</strong> pirovalerone, controllato dall’elenco IV <strong>del</strong>la convenzione <strong>del</strong>le Nazioni Unite <strong>del</strong> 1971.( 148 ) La PMA (para-metossianfetam<strong>in</strong>a) è <strong>in</strong>clusa nell’elenco I <strong>del</strong>la convenzione <strong>del</strong>le Nazioni Unite <strong>del</strong> 1971 dal 1986 e la PMMA (parametossimetilanfetam<strong>in</strong>a)è controllata a livello di UE dal 2002; cfr. OEDT (2003).103


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaDroghe «legali»A partire dagli anni ottanta, nuove sostanze psicoattivesono state segnalate come «droghe progettate»,anche se negli ultimi anni si è diffuso il term<strong>in</strong>edroghe «legali» («legal highs»). Droghe «legali» fariferimento a un’ampia categoria di composti psicoattiv<strong>in</strong>on regolamentati o prodotti che li contengono,commercializzati come alternative legali a droghecontrollate ben conosciute, vendute generalmente <strong>in</strong>Internet oppure <strong>in</strong> smart shop o head shop. Questoterm<strong>in</strong>e si riferisce a un’ampia gamma di sostanzee prodotti s<strong>in</strong>tetici e derivati dalle piante, tra cui droghea base di erbe, «party pills» e «prodotti chimici diricerca», molti dei quali possono essere progettatiappositamente per aggirare i controlli esistenti sulledroghe. Il term<strong>in</strong>e <strong>in</strong> sé, sebbene nell’uso comune,rimane problematico ( 149 ).Non così «legali»Il term<strong>in</strong>e «legal highs» viene utilizzato come term<strong>in</strong>egenerico per le sostanze psicoattive non controllate dallalegislazione sulle droghe. Descrivere queste sostanze come«legali» può essere errato o sviante per i clienti, perchémolte di esse possono essere coperte dalla legislazione suifarmaci o sulla sicurezza alimentare.Ai sensi <strong>del</strong>la direttiva europea sulla sicurezza deiprodotti, i produttori sono obbligati a immettere sulmercato solo prodotti sicuri. In condizioni di usonormali o ragionevolmente prevedibili, un prodottonon deve presentare «alcun rischio oppure presentareunicamente rischi m<strong>in</strong>imi, compatibili con l’impiego <strong>del</strong>prodotto e considerati accettabili nell’osservanza di unlivello elevato di tutela <strong>del</strong>la salute e <strong>del</strong>la sicurezza<strong>del</strong>le persone», tenuto conto <strong>del</strong>le sue caratteristiche,<strong>del</strong>l’etichettatura, <strong>del</strong>le avvertenze e <strong>del</strong>le istruzioniper l’uso. Probabilmente, <strong>in</strong> risposta a questo requisito,i negozi onl<strong>in</strong>e mostrano sempre più avvertenzesulla salute dei loro prodotti. Ai sensi <strong>del</strong>la direttiva,i distributori devono <strong>in</strong>formare anche le autorità competentidei gravi rischi e <strong>del</strong>le azioni dei distributori per la loroprevenzione. I reati sono punibili con il carcere.In Europa, vendere una nuova <strong>droga</strong> non è più «legale»che vendere qualunque altro prodotto non sperimentatoe non etichettato correttamente. Alcuni esempi <strong>del</strong>le misureadottate contro la vendita di «droghe legali» <strong>in</strong> base airegolamenti di protezione dei consumatori comprendonoil sequestro <strong>del</strong>la «Spice» e <strong>del</strong> mefedrone da fornitori<strong>in</strong> Italia e nel Regno Unito a causa <strong>del</strong>l’etichettatura<strong>in</strong>adeguata. Inoltre, nel 2010 l’ispettorato per la salute hachiuso 1 200 «head shop» <strong>in</strong> Polonia.Prevalenza e disponibilità <strong>in</strong> InternetIn Europa esistono pochi studi sulla prevalenza <strong>del</strong>le«droghe legali» come term<strong>in</strong>e collettivo o riferito a s<strong>in</strong>golesostanze. Uno studio polacco <strong>del</strong> 2008 condotto tra1 400 studenti diciottenni ha rilevato che il 3,5 % avevaconsumato droghe «legali» almeno una volta nella vita,mentre uno studio di follow-up su 1 260 studenti nel2010 ha riferito un aumento all’11,4 %. Il consumo didroghe «legali» negli ultimi 12 mesi è stato segnalato dal2,6 % degli studenti nel 2008 ed è aumentato al 7,2 %nel 2010. Tuttavia, nell’ultimo mese il consumo è scesodall’1,5 % nel 2008 all’1,1 % nel 2010. Nel 2011 sonoattesi ulteriori studi sulla prevalenza <strong>del</strong>le droghe «legali»dalla Repubblica ceca, dall’Irlanda e dalla Spagna.L’OEDT controlla la disponibilità onl<strong>in</strong>e <strong>del</strong>le droghe«legali» tramite studi istantanei periodici mirati su Internet,il più recente dei quali utilizza 18 <strong>del</strong>le 23 l<strong>in</strong>gue ufficiali<strong>del</strong>l’UE ( 150 ), parlate come madrel<strong>in</strong>gua dal 97 % <strong>del</strong>lapopolazione <strong>del</strong>l’UE, nonché da russi e ucra<strong>in</strong>i. Oltrealla ricerca <strong>del</strong> term<strong>in</strong>e «legal highs», le sostanze coperteda questi studi comprendono le «herbal highs» («Spice»,kratom e salvia div<strong>in</strong>orum), il GBL (gamma-butirrolattone)e i funghi alluc<strong>in</strong>ogeni. Lo studio istantaneo 2011 suInternet ha <strong>in</strong>dividuato 314 negozi onl<strong>in</strong>e che vendonodroghe «legali» che avrebbero spedito prodotti ad almenouno Stato membro <strong>del</strong>l’UE. Stabilire il paese d’orig<strong>in</strong>e de<strong>in</strong>egozi onl<strong>in</strong>e è difficile, ma <strong>in</strong> base a elementi come le<strong>in</strong>formazioni di contatto, il codice postale, le <strong>in</strong>formazionisulla valuta e sulla spedizione, il Regno Unito si è rivelatoil più presente (grafico 20). L’<strong>in</strong>glese è la l<strong>in</strong>gua piùutilizzata per le comunicazioni, raggiungendo l’83 % de<strong>in</strong>egozi onl<strong>in</strong>e <strong>in</strong>tervistati nel 2011. Il kratom e la salviasono state le droghe «legali» offerte più di frequente,disponibili rispettivamente <strong>in</strong> 92 e 72 negozi onl<strong>in</strong>e.La disponibilità dei prodotti simili alla «Spice» su Internetha cont<strong>in</strong>uato a scendere nel 2011, con 12 dei rivenditorionl<strong>in</strong>e <strong>in</strong>tervistati che offrivano queste sostanze, ovvero uncalo dai 21 negozi nel 2010 e dai 55 nel 2009. Nel 2011,il prezzo di un pacchetto da 3 grammi di prodotti simili alla«Spice» era di 12-18 euro, rispetto a circa 20-30 euro nel2009. Questo calo parallelo nella disponibilità e nel prezzopuò suggerire una concorrenza di altre nuove droghe.Controllo e sorveglianza <strong>del</strong>la vendita liberadi nuove drogheLa rapida diffusione di nuove sostanze sta sp<strong>in</strong>gendo gliStati membri a ripensare e a modificare alcune <strong>del</strong>le lororisposte standard al <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>. Nel 2010,104( 149 ) Cfr. il riquadro «Non così “legali”».( 150 ) Bulgaro, ceco, danese, tedesco, greco, <strong>in</strong>glese, spagnolo, francese, italiano, lettone, ungherese, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno,slovacco e svedese.


Capitolo 8: Nuove droghe e tendenze emergentiGrafico 20: Paese apparente di orig<strong>in</strong>e dei negozi onl<strong>in</strong>e cheoffrono droghe «legali» («legal highs») <strong>in</strong>dividuato negli studiistantanei <strong>in</strong> Internet nel 2010 e nel 2011Numero di negoziNB:80706050403020100Regno UnitoStati UnitiPaesi BassiGermaniaRepubblica cecal’Irlanda e la Polonia hanno approvato rapidamente unalegislazione per limitare la vendita libera di sostanzepsicoattive non controllate dalle leggi sugli stupefacenti.Ciò ha richiesto <strong>in</strong> entrambi i paesi l’elaborazione diun’attenta def<strong>in</strong>izione legale di tali sostanze. La leggeirlandese le def<strong>in</strong>isce come sostanze psicoattive, nonspecificamente controllate ai sensi <strong>del</strong>la legislazioneUngheriaNuova ZelandaPolonia2010 2011Sono stati <strong>in</strong>clusi nel grafico solo gli Stati membri con almenodue negozi onl<strong>in</strong>e sia nel 2010 che nel 2011. Nel 2011 unaricerca svolta <strong>in</strong> rumeno per la prima volta ha <strong>in</strong>dividuato 13negozi onl<strong>in</strong>e con sede <strong>in</strong> Romania.AustriaSpagnaSlovacchiaesistente, che hanno la capacità di stimolare o dideprimere il sistema nervoso centrale, con conseguentialluc<strong>in</strong>azioni, dipendenza o cambiamenti significativ<strong>in</strong>ella funzione motoria, nella capacità di pensare o nelcomportamento. Sono esclusi i prodotti medic<strong>in</strong>alie alimentari, i rimedi per gli animali, le bevande<strong>in</strong>ebrianti e il tabacco. La legge polacca fa riferimentoalle «droghe sostitutive», def<strong>in</strong>ite come una sostanzao una pianta utilizzata al posto di, o per gli stessiscopi di una <strong>droga</strong> controllata e la cui fabbricazioneo immissione sul mercato non è regolata da disposizioniseparate. Non fa alcun riferimento specifico al fatto chela <strong>droga</strong> debba essere considerata dannosa.L’applicazione <strong>del</strong>la legge irlandese è controllata dallapolizia. I funzionari di polizia di alto livello possononotificare un «prohibition notice» [avviso di divieto]a un venditore; se il trasgressore non lo ottempera, iltribunale può emettere un «prohibition order» [ord<strong>in</strong>e didivieto]. La vendita, la pubblicità e la non osservanzadi un ord<strong>in</strong>e di divieto sono punibili con un massimodi c<strong>in</strong>que anni di carcere. Al contrario, <strong>in</strong> Polonia,l’applicazione <strong>del</strong>la legge è controllata dall’ispettoratosanitario statale. La sanzione per la fabbricazione didroghe sostitutive o la loro <strong>in</strong>troduzione <strong>in</strong> circolazioneè una pesante ammenda, mentre la sanzione perla loro pubblicità è l’<strong>in</strong>carcerazione f<strong>in</strong>o a un anno.Gli ispettori sanitari di Stato possono proibire ilcommercio di una «<strong>droga</strong> sostitutiva» per un massimodi 18 mesi per valutarne la sicurezza, se esiste unsospetto giustificato che potrebbe rappresentare unam<strong>in</strong>accia per la vita o la salute. Se la <strong>droga</strong> vienericonosciuta dannosa, il distributore è obbligato a farsicarico degli oneri <strong>del</strong>la valutazione. Inoltre, gli ispettorihanno il diritto di chiudere i locali per un massimo ditre mesi. In entrambi i paesi, non viene stabilita nessuna<strong>in</strong>frazione o sanzione per i consumatori di questesostanze.Sorveglianza <strong>del</strong>le sostanze psicoattive recentemente sottoposte a controlloNel Regno Unito sono state consegnati, nel 2010, alleforze di polizia orientamenti dettagliati sulla sorveglianza<strong>del</strong>le sostanze psicoattive recentemente sottopostea controllo, <strong>in</strong> particolare i cannab<strong>in</strong>oidi s<strong>in</strong>tetici, lepiperaz<strong>in</strong>e e i cat<strong>in</strong>oni, nonché il GBL e l’1,4-butandiolo(ACPO, 2010). Gli orientamenti forniscono <strong>in</strong>formazionisulla comparsa, sui mo<strong>del</strong>li d’uso, sugli effetti e sui rischi<strong>del</strong>le droghe e sulla loro manipolazione. Gli orientamentisuggeriscono un approccio nazionale coerente con lasorveglianza <strong>del</strong> possesso e <strong>del</strong>la distribuzione di talisostanze. È riconosciuta la necessità di un’analisi legaleper l’identificazione corretta e le norme necessarie perle prove. Viene sottol<strong>in</strong>eata l’importanza di un approcciocomune tra la polizia e le autorità locali nella sorveglianzadegli «head shop». Sono <strong>in</strong>coraggiate le visite <strong>del</strong>lapolizia agli «head shop» per raccogliere dati e fornire<strong>in</strong>formazioni ai proprietari e dare loro l’opportunità diconsegnare le sostanze controllate. A questo scopo, vienesuggerita una lettera standard che <strong>in</strong>vita il proprietario<strong>del</strong> negozio a esam<strong>in</strong>are le disposizioni applicate e adassicurare che siano conformi alla legge.105


Relazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaAnalisi <strong>del</strong>le acque reflueL’analisi <strong>del</strong>le acque reflue o l’epidemiologia <strong>del</strong>le acque discarico è una discipl<strong>in</strong>a scientifica <strong>in</strong> rapido sviluppo, cheha le potenzialità di monitorare l’andamento <strong>del</strong> consumo didroghe illecite nella popolazione.I progressi <strong>del</strong>la chimica analitica hanno permesso di<strong>in</strong>dividuare l’escrezione ur<strong>in</strong>aria <strong>del</strong>le droghe illecitee dei loro metaboliti pr<strong>in</strong>cipali nelle acque di scaricoa concentrazioni molto basse. Ciò equivale a prelevareun campione di ur<strong>in</strong>a molto diluito da un’<strong>in</strong>tera comunità(anziché da un s<strong>in</strong>golo consumatore). Con determ<strong>in</strong>atipresupposti, è possibile calcolare a partire dalla quantità <strong>del</strong>metabolita nelle acque di scarico una stima <strong>del</strong>la quantità di<strong>droga</strong> consumata <strong>in</strong> una comunità.Mentre le prime ricerche erano <strong>in</strong>centrate sull’<strong>in</strong>dividuazione<strong>del</strong>la coca<strong>in</strong>a e dei relativi metaboliti nelle acque di scarico,studi recenti hanno prodotto <strong>del</strong>le stime sui livelli di cannabis,anfetam<strong>in</strong>a, metanfetam<strong>in</strong>a, ero<strong>in</strong>a e metadone. Sembrapromettente l’<strong>in</strong>dividuazione di droghe consumate menospesso, come la chetam<strong>in</strong>a e le nuove sostanze psicoattive.Questo campo di impiego si sta sviluppando <strong>in</strong> manierapluridiscipl<strong>in</strong>are, con contributi importanti da diversediscipl<strong>in</strong>e, tra cui: chimica analitica, fisiologia, biochimica,<strong>in</strong>gegneria <strong>del</strong>le acque di scarico ed epidemiologiaconvenzionale <strong>del</strong>la <strong>droga</strong>. Una riunione di esperti <strong>del</strong>l’OEDTtenutasi nel 2011 sull’analisi <strong>del</strong>le acque di scarico ha<strong>in</strong>dividuate almeno 18 gruppi di ricerca operanti <strong>in</strong> 13paesi europei che lavorano <strong>in</strong> questo ambito. Ai primi posti<strong>del</strong>l’ord<strong>in</strong>e <strong>del</strong> giorno attuale sulla ricerca vi è lo sviluppo diconsenso sui metodi e sugli strumenti di campionamento, oltreall’istituzione di un codice di buone prassi per questo campo.106


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Osservatorio europeo <strong>del</strong>le droghe e <strong>del</strong>le tossicodipendenzeRelazione annuale 2011: <strong>evoluzione</strong> <strong>del</strong> <strong>fenomeno</strong> <strong>del</strong>la <strong>droga</strong> <strong>in</strong> EuropaLussemburgo: Ufficio <strong>del</strong>le pubblicazioni <strong>del</strong>l’Unione europea2011 — 115 pagg. — 21 × 29,7 cmISBN 978-92-9168-476-2doi:10.2810/45032


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