13.07.2015 Views

Mora, T. Seltsame Materie. Strana materia.pdf - EleA@UniSA

Mora, T. Seltsame Materie. Strana materia.pdf - EleA@UniSA

Mora, T. Seltsame Materie. Strana materia.pdf - EleA@UniSA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>Seltsame</strong> <strong>Materie</strong>/<strong>Strana</strong> <strong>materia</strong>diTerézia <strong>Mora</strong>Nota introduttivaneggiatura,Die Terézia <strong>Mora</strong> si Wege è affacciata des Wassers sulla scena in Erzincan(Le letteraria nel vie1997condell’acqua una ad scezincan)e un racconto, Durst(Sete), che sono stati entrambi subito oggettcevutodi infatti grande il attenzione premio Adolf e di molteplici Würth per riconoscimenti: la letteratura europea, la prima ha il se-ri-Ercondtoridi lingua è risultato tedesca vincitore “Open-Mike”, del concorso organizzato internazionale dalla Literatur per giovani Werkstatt(Officina ha pubblicato, letteraria) con di Berlino. la casa Due editrice anni tedesca dopo, nel Rowohlt,au-scrittrice1999, la una giovanecolta di racconti dal titolo <strong>Seltsame</strong> <strong>Materie</strong> (<strong>Strana</strong> <strong>materia</strong>), grazie rac-quale ha ricevuto per Der Fall Ophelie(Il caso Ofelia), ivi contenuto, allapremio “Ingeborg Bachmann” (probabilmente il premio letterario tedescovon Chamisso”. più prestigioso Il suo e ambito) primo romanzo, e, l’anno Alle seguente, Tage il (Tutti premio“Adalbertil2004, ha vinto il “LiteraturNordPreis” 2004, il premio per i la giorni), letteratura deldell’Accademia manzo del 2005alla delle Fiera arti di del Berlino libro di2004eLipsia. il Come premio risulta per il evidente, miglior ro-troviamo di fronte a una scrittrice, sceneggiatrice e traduttrice, di notevolescena successo, letteraria che tedesca negli e ultimi internazionale. dieci anni è letteralmente esplosa sullaciovest Nata del a lago Sopron, di Neusiedl, una cittadina al confine dell’Ungheria con l’Austria, nordoccidentale, la cui posizione a sudgraficaparticolare crea una specie di enclave del territorio ungherese geo-quello austriaco, <strong>Mora</strong> si trasferisce nel 1990, all’età di 19anni, a Berlino, inscegliendo ta personale, allo intellettuale stesso tempo e culturale, di rendere e di questa fare della città il lingua centro tedesca della sua la lingua<strong>Seltsame</strong> in cui scrivere1.vi-narratrice, è una <strong>Materie</strong>(<strong>Strana</strong> raccolta di dieci <strong>materia</strong>), racconti, la sua apparsa, prima come effettiva si è detto, opera nel di237


TERÉZIA MORA“ich”1999. Ogni è onnipresente) racconto è da narrato un io in narrante prima persona che cambia (il pronome continuamente personaleetà e sesso, non ha (quasi) mai un nome proprio, mai un’età definita, persolito è una giovane o giovanissima donna, ed è caratterizzato in generead da offrire pochi, una talvolta caratterizzazione pochissimi, fisica. elementi, Nel che racconto comunque eponimo servono <strong>Seltsame</strong> solodinarrante <strong>Materie</strong>, che è un’adolescente qui si presenta che per ha la prima un fratello volta in di traduzione cui si prende italiana, cura (gli l’iolava cambio i capelli, quando gli vanno prepara in città le uova attraversando strapazzate, i campi); gli porta entrambi le scarpe hanno di ri-boccoli miglia in d’oro cui gli e zigomi occhi azzurri; sono spostati il fratello così è in bello, alto, lei da è avere «l’unica occhi della a mandorla,quasi sempre come una nei mongola»2. testi di <strong>Mora</strong>. Il In resto un altro è offerto testo all’immaginazione, della raccolta, Die Sand-comefauhr(LcolaAnniña clessidra), nata da la protagonista un padre spagnolo; narrante in ha Der invece See(Il una lago) sorella l’io più narrantevuol è una diventare ragazza pugile. con otto fratelli, in Die Lücke(Il buco) è un ragazzo chepicli,sorelle, Continui zie, sono zii, nonni, inoltre nonne, i riferimenti che ci alla siano famiglia: o meno, padre, che siano madre, malati fratel-siano morti o se ne siano andati.oparticolarmente In nessuno dei sorprendente racconti accade ai fini in narrativi: realtà qualcosa quello che di clamoroso li caratterizza o dili rende avvincenti non è quindi il contenuto quanto piuttosto la forma, eil no modo descritti del in narrare, modo «[…] così emozionante la percezione che di si piccolissimi è disposti a gesti fare a che meno vengo-resto»3. Spesso si ha l’impressione che gli occhi della scrittrice catturino deldelle me delle immagini vere e e proprie ce le restituiscano fotografie. bloccate nello spazio e nel tempo coloreSe e rilievo»4pur è vero che Terézia in assenza <strong>Mora</strong> di conferisce eventi particolari, ai suoi racconti va detto «tensione, anche che co-loro temi sono simili e ricorrenti: primo fra tutti la quotidianità della vi-tain Anche un paese grandi di provincia temi come con la tutti povertà, i suoi la limiti.lismo, il suicidio e l’incesto sono presenti, ma violenza, spesso la sono malattia, solo accennatpo5,senza o lasciati sovrastrutture intendere al intellettuali lettore, senza e ancor psicologizzazioni meno una giustificazione di alcun ti-l’alco-di taluni Fra i temi gesti.ne dalla realtà ricorrenti presente ricordiamo nei personaggi inoltre (in il <strong>Seltsame</strong> desiderio <strong>Materie</strong>la di fuga, d’evasio-ragazza238


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIAprotagonista citandosi tra l’altro si prepara con alla la tavola prova degli di dizione elementi per di diventare Mendeleev), attrice, così esermeil desiderio di ribellione che fa da contrappeso alla sopportazione delledifficoltà <strong>Materie</strong>, della anzi vita, trova di quella un suo vita spazio di provincia. essenziale, Non il motivo manca del infine sogno, inco-<strong>Seltsame</strong> un nista: gioco «Sognerò fra realtà così e spesso irrealtà di in questa cui sembra marcia sospesa sotto la la pioggia vita della che protago-più se esistiamo ora davvero, se davvero camminiamo o se si tratta non di un sosogno Che che Terézia farò più <strong>Mora</strong> tardi»6.immagini suggerite dalla nelle sua storie infanzia di è <strong>Seltsame</strong> lei stessa <strong>Materie</strong>ricorra ad ammetterlo, spesso ma nonasi fretta tratterebbe a ribadire7, propriamente quanto piuttosto di testi autobiografici, di racconti nei come quali lei sono stessa presenti si af-molti quel piccolo elementi paese legati dell’Ungheria a quell’infanzia a un e passo a quella dal confine giovinezza con vissute l’Austria. inIl della quadro vita quotidiana che emerge nella dai dieci provincia racconti ungherese, è un quadro un altro pieno est, di «ein ombrechscheinendes Osteuropa»8, come viene definito in un’intervista, in dur-il confine e l’esperienza del confine connotano la vita e l’esperienza cuitutti i personaggi.diche La suggestivo loro collocazione richiamo è al determinante. suo paesaggio In ungherese: ogni racconto anche c’è in infatti questo qualsoall’autrice bastano pochi tratti, sempre incisivi ed estremamente evocativiticadel a suo creare luogo davanti d’origine9: agli occhi «Un del pub, lettore un campanile, una colorita uno immagine zuccherificio. poe-ca-Una ad ogni piscina. portone Un un paese. bastardo Case basse attaccato con alla due catena. occhi, portoni Le catene verdi hanno e dietroghezze diverse. Dieci mesi all’anno pioggia ininterrotta, vento e odore lun-melassa e fuliggine che cade sulla biancheria pulita. Il resto è estate bianca,zucchero nel paese a velo è più nell’aria rumorosa e catrame del giorno delle e ha strade quasi che la stessa si scioglie»10. luminosità. «Ladinotte Le gliame luci delle dello acacie, zuccherificio disegnano entrano ombre nelle sulle camere coperte»11. da letto filtrate dal fogaricoIl paesaggio sembra però di questo essere indefinito sentito dalla anonimo narratrice paese come al confine estraneo. austroun-la <strong>materia</strong>, l’anti<strong>materia</strong> e, sviluppatasi dal gioco alterno fra le due, Esisteterza <strong>materia</strong>, appunto una “strana <strong>materia</strong>”, difficile da cogliere12: «Se unaviene dalla città e la si guarda dall’autobus, la mia patria sembra che sia sifatta sì compatte di un’unica come <strong>materia</strong> la lana emersa dei nostri tutt’insieme. vestiti»13. Da fibre così marrone e co-239


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIAne Heimat13. «Wenn wie aus man einer aus der einzigen Stadt zusammengegorenen kommt und aus dem <strong>Materie</strong> Bus auf zu sie sein. hinausblickt, Aus Fasern, scheint so braun mei-<strong>Materie</strong>, und so unauftrennbar cit., p. 19). wie die Wolle unserer Kleidung» (<strong>Seltsame</strong> <strong>Materie</strong>, in <strong>Mora</strong>, <strong>Seltsame</strong>241


TERÉZIA MORAErzähl von hier. ja niemandem, wie es passiert ist. Und erzähl auch sonst nichtsInhalt Mein der Bruder Latrine. macht Es ist sich zu spät Sorgen. dafür, Wir das düngen neue Jahr den hat Garten schon mit begonnen,verrotten. der schwere Dennoch: Dung Wir der haben Latrine es in wird der vergangenen bis zum Frühjahr Nacht nicht beschlos-mehrdemsen der und schaufelt heute den früh Dung damit in angefangen, die Schubkarre, als es noch dann dunkel schiebe war. ich Mein sie in Bru-Garten, dann grabe ich die Furche um, dann schaufelt mein Bruder denDung hinein, dann decke ich sie wieder zu. Da ich ihm nicht antworte, denarbeiten Zentimeter wir lang. stumm. Sie Meine wippen Haare im Wind, sind an als manchen wäre es Stellen schon noch Frühling, fast fünfwürde der Flaum der Pappeln an meiner Kopfhaut kleben. alsDie wir Mutter Haare hat in den man Krankenwagen mir am Sonntag gelegt geschnitten. hatten und Vater der hatte Hof sie, voller nachdembarinnen war, und ich mit dem Zigeuner Florian alleine wiederkam, Nachnemunbemerkten Moment angezündet. Und dann schrie er in den Armen in ei-der Über Männer, den Schmerz. die ihn festhielten Ich selbst und verspürte in den keinen. Kot des Tante Hühnerhofes Ella stand drückten.meiner Nähe und löschte das Feuer in meinen Haaren mit den Zipfeln ganz ihresauf Kopftuchs. die Erde hinunter, Es war nur wie die Maishaar, eine Hälfte und verbrannt. manche Strähnen Von dort waren fiel das seltsa-Haarinmerweise gar nicht am Ende verbrannt, sondern erst weiter oben.Tante Der Winter Ella hat ist uns zu zwanzig warm, das Eier i st dagelassen. nicht gut, sagt Die taugen Tante Ella. nicht Für viel, die sagt Tiere sie.nicht zu schwach und für davon, die Pflanzen und manche nicht und von nicht ihnen für werden die Menschen. verrückt, Sie und werdenche sterben – wie unser Vater und unsere Mutter. Ich aber, die ich man-und gesund bin, dünge mit meinem Bruder das Feld, und ich halte lebe den242


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIANon qui. raccontare com’è successo. E non raccontare nemmeno niente didella Mio latrina. fratello È troppo si preoccupa. tardi per Concimiamo farlo, l’anno il nuovo giardino è già con iniziato, il contenutome indurito della latrina non ce la farà a decomporsi fino alla primaveramattinaPerò presto, la notte quand’era scorsa abbiamo ancora deciso buio. Mio di farlo fratello e abbiamo mette con iniziato la pala sta-il leta-letame nella carriola, poi io la spingo in giardino, poi con la vanga traccioricopro. il solco, Dato mio che fratello non gli poi rispondo, con la pala lavoriamo mette dentro in silenzio. il letame, I miei poi capelli io loilin to alcuni come se punti fosse sono già lunghi primavera, quasi come cinque se centimetri. la lanugine Ondeggiano dei pioppi aderisse al ven-al mio cuoio capelluto.I madre capelli nell’ambulanza me li hanno tagliati e il cortile domenica. era pieno Dopo di che vicine avevamo e io rientravo messo miasola con Florian lo zingaro, papà me li aveva bruciati in un momento dadi vano distrazione. fermo e lo E spingevano dopo urlava nello tra sterco le braccia del pollaio. degli uomini Oltre che il dolore. lo tene-stessa non ne provai. Zia Ella stava molto vicino a me e spense il fuocometà. nei I miei capelli capelli se ne con caddero le punte a terra del come suo velo. filamenti Erano di bruciati pannocchie solo aIoalcune ciocche stranamente non erano bruciate all’estremità ma soloepiù su.Zia no è Ella troppo ci ha caldo, lasciato non venti è una uova. cosa Non buona, servono dice zia a molto, Ella. Né dice. per L’invermaliné per le piante e neppure per le persone. Perciò si indeboliscondretroppo, e nostra alcune madre. impazziscono Ma io, io che e sono alcune viva muoiono e vegeta, – come concimo nostro il cam-pa-gli anipocon mio fratello e offro la testa al vento tiepido, che sparge intor-243


TERÉZIA MORAKopf Nachbarn in den trägt, lauen wie Wind, sonst der zu den uns den Geruch bitteren unseres Geruch Dungs ihres hinüber brennenden zu denHolzes ten wir und auch der machen, Iltisse, sagt die Attila mein Bruder, Hornák das in seiner bringt Veranda eine Menge hält. Das Geld. soll-Nach ließend dem mich Düngen selbst in wasche der Waschschüssel ich die Haare mit meines dem Bruders Monogramm. und ansch-Bruder sitzt mit einem Handtuch auf dem Kopf dabei und sieht mir MeinWir behalten beim Waschen immer unsere Unterwäsche an. Danach zu.setzt Haare mein und Bruder zieht seinen seinen alten von Wintermantel Großvater geerbten an. Während Hut auf wir die zur nassenhaltestelle an der Fernstraße gehen, schlagen im Wind die Flügel Bus-Mantels wie in den Filmen. Mein Bruder hat milchweiße Haut und eine deszarte Statur. Manche sagen, er sei schwachsinnig, aber das stimmt nicht.mente. Wir Das meiden fällt mir die dort Traktorenstraße ein, während und wir waten gehen. durch Elemente. die Felder. Ele-noch Die zur Elemente Grundschule in der ging, Tabelle auswendig Mendelejews, lernte. die Die mein Tabelle Bruder, hing als über ermeinem vollen Namen, Bett, weil also ich Wasserstoff, sie lernen sollte. Helium Mein usw., Bruder sondern lernte nur aber die nicht Zeichen, diewie – ohne sie geschrieben Melodie, aber standen: rythmisch H, He, – Li, vor Be, sich B, hin. C … Ha-He-Li-Be-Be-Ce- Manchmal sang er sieNeO-Fe-Ne. mißtrauisch beäugten, Den Tanten, sagte er, die das ihn sei unter die Sprache ihren Kopftüchern der Wissenschaft, hervorsprächen die Kosmonauten über uns – und er zeigte in den Himmel. Die soTanten ernsten mit Ton den zu meinem Kopftüchern Bruder: sahen Na-MgAl-SiP! nun mich an, Als und dann ich die sagte Tanten in einemgangen waren, lachte mein Bruder und sagte: Au-Hage-Tele-Pe, Bi-Po? ge-Ich schwachsinnig sagte ihm, halten. er solle so nicht mehr reden, man würde ihn bloß fürfragt Später wurde, bekam die Elemententabelle ich in der Schule eine nur Fünf, noch singen weil ich, konnte: als ich danach Ha-He-Li- ge-Be. Arzt, Die da Klasse bei euch, lachte sagte lange die und Lehrerin. wie wahnsinnig. Ihr solltet alle mal zumMan Wir schauen könnte eine alle auf Perücke den gelben daraus Haufen, knüpfen der lassen, im Hof sagt liegt. Tante Mir Magdala.ein, daß man sie zum Abdichten der tropfenden Wasserleitung fällt nehmen nurkönnte. Ich zucke mit den Achseln. Wir begraben die Haare im Garten.244


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIAno riva l’odore l’odore del acre nostro del letame legno fino che ai brucia vicini, e come della d’altra puzzola parte che a noi Attila ar-Hornák lo, fa fare tiene un mucchio in veranda. di soldi. Dovremmo farlo anche noi, dice mio fratel-Dopo catino aver con il concimato, monogramma. lavo i Mio capelli fratello a mio se fratello ne sta seduto e alla fine con un mi asciugamanstrabiancheria in testa e intima. mi osserva. Poi mio Quando fratello ci laviamo si infila sui ci teniamo capelli bagnati sempre il la cap-no-lavo nelpello Mentre ereditato camminiamo dal nonno verso e la indossa fermata il suo dell’autobus vecchio cappotto sulla superstrada, invernale.lembi del cappotto ondeggiano al vento come nei film. Mio fratello haiuna tardato, pelle ma bianca non è come vero. il latte e un fisico delicato. Alcuni dicono che è ri-Evitiamo Questo mi la viene strada in dei mente trattori lì, mentre e passiamo camminiamo. attraverso Elementi. i campi. Elementi.memoria Gli elementi quando della andava tavola ancora di Mendeleev alle elementari. che mio La fratello tavola imparava era appesa asopra però non il mio imparava letto perché i nomi dovevo per esteso, impararla come idrogeno, a memoria. elio Mio ecc., fratellolamente i simboli, così com’erano scritti: H, He, Li, Be, B, C… ma QualcheBe-Be-Ce-NeO-Fe-Ne. volta li cantava tra sé Alle e sé, zie senza che melodia lo scrutavano ma con con ritmo. diffidenza Ha-He-Li-sodietroi veli, diceva che era la lingua della scienza, così parlavano i cosmonautiallora mi guardarono lassù sopra di e io noi dissi – e indicava a mio fratello il cielo. con Le un zie tono con serio: i loro Na- velidaMgAl- piò a ridere SiP! e Non disse: appena Au-Hage- le zie Tele-Pe, se ne erano Bi-Po? andate, Gli dissi mio che fratello non dovevderlopiù per parlare ritardato. in quel modo perché qualcuno avrebbe potuto pren-scop-degli In elementi, seguito a scuola ero in presi grado insufficiente solo di cantarla: perché, Ha-He-Li-Be. interrogata sulla La tavolascoppiò in una lunga risata, delirante. Dovreste andare tutti a farvi classere, lì da voi in famiglia, disse l’insegnante. vede-Si mucchio potrebbe giallo farne per una terra parrucca, nel cortile. dice Mi zia viene Magdala. in mente Guardiamo solo che tutti si potrebbeAlzo le utilizzarli spalle. Sotterriamo come guarnizione i capelli in per giardino. i tubi dell’acqua cheilgocciolano.245


TERÉZIA MORAdurch Es die wird wir dir waten, niemand sind glauben. matschig. Darum, Elementar. sagt mein Von Mutter Bruder. habe Die Felder,lernt, immer ein zweites Paar Schuhe mitzunehmen, wenn ich ich in die ge-Stadt Auch gehe, jetzt trage damit ich ich braune in der Stadt und blaue mit sauberem Halbschuhe Schuhwerk für meinen laufen Bruder kann.und ich stamme mich in vom meinem Schloß. Rucksack. Mein Bruder sagt, ich solle lieber sagen,Als vor Kind den Fledermäusen war ich oft auf hatte, dem die alten sich Gutsschloß, einem in den und Haaren obwohl verfangen, ich Angstging Rücken ich der sogar Statuen auf den auf und Dachboden ab. hinauf und spazierte hinter denbe der Tante Grafen, Ella ist ich der solle Meinung, mir doch unsere nur das goldblonden Gemälde der Haare Gräfin seien Maria ein Ersehen.Es gab viele goldhaarige Dienstmädchen, die ihren Herrinnen wie an-aus wie dem Creszenz, Gesicht Leonie geschnitten oder Amaryllis. waren, sagt Bevor Tante die Russen Ella. Sie kamen hatten und NamenTraktoren auf den weißen Marmor der Sala Terrena stellten, hatten ihresich dann auch ihren gerechten Erbteil aus dem Schloß geholt. Auch wir siehaben dazu hat eine jemand Waschschüssel anders, wir mit wissen einem nicht, Monogramm: wer. F. N. E. Den Krugholen Jetzt von wollen überall sie her das Möbel, Schloß Teppiche wieder öffnen, und Porzellan. für die Touristen, Tante Ella und sagt, sieman einen wird venezianischen auch bei uns Spiegel nach den in verschwundenen ihrem Schlafzimmer, Sachen den suchen. sie immer Sie mit hateinem vergrabe schwarzen ich die Schüssel Tuch verhängt. im Hof. Wenn sie kommen, sagt mein Bruder,Ich leere träume Räume auch und bunte heute noch Laboratorien. oft vom Schloß. Bis ich auf Ich einmal laufe durch nicht mehr dunstige,terkomme. Treppen verschwinden oder Türen lassen sich nur noch weinenSpalt öffnen, durch den ich zwar hindurchschauen kann, aber nicht ei-mehr Schloß hindurchgehen. um mich herum Einmal, zusammen, in einem und Traum, wäre ich schrumpfte nicht mit das reichlich ganzeSchürfwunden sammengedrückt. durch Du ein bist winziges dumm, Fenster sagt mein entkommen, Bruder, man es hätte wacht mich vorher zu-immer ich kenne, auf. hat Mein Träume Bruder wie hat ich. oft recht. Diesmal aber nicht. Niemand, denEin gleich, Lehrer wie man sagte das einmal S bildet: zu mir, mit ich der würde Zunge lispeln, hinter und den er Zähnen. zeigte mir Er sagte auch246


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIAtraversiamo Non ti crederà sono fangosi. nessuno. Elementare. Per questo, Da dice mia mio madre fratello. ho imparato I campi che a portarepoter sempre camminare con me in città un secondo con scarpe paio pulite. di scarpe Anche quando ora nel vado mio in zaino città, por-perattcedelle che farei scarpe meglio basse a marrone dire che e vengo blu per dal me castello. e mio fratello. Mio fratello di-Da paura piccola dei pipistrelli stavo spesso che al si vecchio impigliavano castello nei della capelli, tenuta salivo e, anche persino se in avevofitta e camminavo su e giù dietro le spalle delle statue. sof-conti, Zia non Ella devo pensa fare che altro i nostri che guardare capelli biondo il ritratto oro della siano contessa un’eredità Maria. deiC’erano gocce d’acqua molte domestiche alle loro padrone, dai capelli dice biondo zia Ella. oro Avevano che somigliavano nomi come comescenza, Leonia e Amarillide. Prima che arrivassero i russi e alloggiassero Cre-i erano loro trattori prese dal sul castello marmo la bianco loro legittima del salone parte al pianoterra, di eredità. le Anche domestiche noi abbiamcacoordinata, un catino non con sappiamo un monogramma: chi. F.N.E. Qualcun altro ha la broc-sipertutto Ora vogliono mobili, tappeti riaprire e il porcellane. castello, per Zia i turisti, Ella dice e vanno che cercheranno a prendere dapcheda noi le cose scomparse. Lei ha uno specchio veneziano nella sua anmerada letto che copre sempre con un panno nero. Se vengono, dice mio ca-fratello, sotterro il catino nel cortile.Ancora polverose oggi e laboratori sogno spesso dai colori il castello. vivaci. Cammino Finché d’un attraverso tratto non stanze riesco vuote piùead spiraglio andare aperto avanti. attraverso Le scale spariscono il quale posso oppure sbirciare le porte ma lasciano non riesco solo passare.non Una fossi volta, fuggita in un da sogno, una minuscola tutto il castello finestra, si procurandomi rimpicciolì intorno abbondan-a me eunose ti risveglia escoriazioni, sempre mi prima. avrebbe Mio schiacciato. fratello ha Sei spesso stupida, ragione. dice mio Ma fratello, questa volta ci sino. Nessuna delle persone che conosco fa sogni simili ai miei.Un strò insegnante anche come una si volta articola mi la disse “S”: che con avrei la lingua parlato dietro bleso ai e subito denti. Ma mi mo-poi247


TERÉZIA MORAdann sage zu aber meinem auch: Bruder, Dieses A es wird würde man nichts in seinem nützen Leben zu sagen, nicht ich mehr käme los. woandersher. Sie würden sowieso hören, woher ich bin.IchMan die eine sieht Stunde die Fernstraße vor uns losgegangen schon von weitem. sind, dafür Man manchmal sieht die den Busse eigenen jener,nicht. der Bus Man aus weiß unerklärlichen nie, wann es Gründen sich lohnt einfach loszugehen. nicht an. Manchmal Niemand kommtuns Nachricht und wir wissen auch nicht, wo man nach den verschwundenentatsächlich Bussen irgendwo fragen kann. auf dieser Es kann langen doch geraden sein, sagt Straße mein Bruder, verschwunden daß siebringtsind, Manchmal und niemand zieht der hat Bus es auch bemerkt, an uns weil vorbei, niemand obwohl nach wir ihnen am Straßenrand gefragt hat.stehen. sichtbar Es werden. kann doch sein, sagt mein Bruder, daß wir von Zeit zu Zeit un-mit, Als wie wir viele dann unsichtbare endlich im Menschen Bus sitzen, jetzt zählt wohl er bei mit jedem eingestiegen Türöffnen sind. lautUnd er fragt: Wie lange werden die schon dagestanden haben?In Wurzeln der Stadt buckeln asphaltiert den Gehsteig, man immer man ganz muß bis beim an Laufen die Baumstämme. immer die Füße Dieim nen Auge und blauen behalten, Halbschuhen. sonst stolpert Mein man, Bruder wie im trägt Wald. einen Wir Hut laufen und in ich brau-Mütze. Es regnet uns in den Nacken. Es regnet sanft, in langen, lautlosen eineStrichen, de. Ich werde wie später so häufig in den von Träumen, diesem Marsch die ich über im Regen zu Hause träumen, träumen daß wer-gar nicht mehr weiß, ob es uns jetzt tatsächlich gibt, ob wir tatsächlich hier ichgehen oder ob es ein traum ist, den ich später haben werde.Wir gibt, laufen der ein einen Bild unserer Umweg Cousine über den Marta Platz, in seine wo es Auslage diesen gestellt Photographenzwei Monaten schon. Sie steht ganz in der Mitte. Mein Bruder sagt: hat. Seitist gar nicht schön. Cousine Marta sieht aus wie eine Puppe. Unsere goldblondenwie Murmeln Haare rund. zu Engelslöckchen Ich bin die einzige gedreht, in der unsere Familie, blauen bei der Augen die Backen-bei ihrSieknochen Mongolin. so Mein hoch Bruder gerutscht und sind, ich, wir daß sehen ich Schlitzaugen uns sehr ähnlich. habe, Und wie trotzdemTante ist Magdala. er schön Wir und geraten ich nicht. beide Ihr nach seht unserem aus wie Vater. kleine Niemand Engelchen, würde sagteineunseren Vater mit einem Engel vergleichen.248


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIAdisse fratello anche: che non di questa servirebbe “A” non a nulla ci si dire sbarazza che provengo per tutta la da vita. altrove. Dico Si a sentirebbecomunque di dove sono.mioLa che superstrada si sono messi si in vede viaggio già da un’ora lontano. prima Si vedono di noi, e gli talvolta autobus non di il quelliprio. Non si sa mai quando convenga mettersi in viaggio. Qualche prota,per ragioni inspiegabili, l’autobus semplicemente non arriva. Nessunoscomparso. ci informa Certo, e non dice sappiamo mio fratello, nemmeno può essere a chi che chiedere effettivamente dell’autobusvolnospariti in un qualche punto di questa strada lunga e che nessuno sia-l’abbia volta l’autobus notato perché passa davanti nessuno a noi ha mai senza chiesto fermarsi, informazioni. anche se stiamo Qualcheciglio della strada. Certo, dice mio fratello, può essere che ogni tanto suldiventiamo Quando invisibili.ce ad ogni apertura finalmente delle siamo porte seduti quante nell’autobus, persone invisibili lui conta sono ad salite alta sull’autobus.aspettare? E domanda: per quanto tempo saranno già state in piedi advo-In ci formano città tutto gobbe viene sul sempre marciapiede, asfaltato bisogna fino alle sempre radici guardare degli alberi. a terra Le mentrele scarpe si cammina, basse marrone altrimenti e si blu. inciampa, Mio fratello come porta nel bosco. un cappello Camminiamo io un ber-conradiretto.come Ci nei piove sogni sulla che più nuca. tardi Piove farò dolcemente, a casa. Sognerò a tratti così lunghi spesso e silenziosi,marcia sotto la pioggia che non so più se esistiamo ora davvero, di se questavero camminiamo o se si tratta di un sogno che farò più tardi. dav-Facciamo che ha inserito un lungo il ritratto giro fin di nostra oltre la cugina piazza, Marta dove nella c’è questo sua vetrina. fotografoda due mesi. Sta proprio nel mezzo. Mio fratello dice: Non è per nientebiondi bella. come La cugina l’oro girati Marta a boccoletti ha l’aspetto d’angelo, di una bambola. i nostri occhi I nostri azzurri capelliGiàlei ha tondi come biglie. Io sono l’unica della famiglia in cui gli zigomimongola. sono spostati Mio fratello così e in io alto, ci assomigliamo da avere occhi molto. a mandorla, Eppure lui come è bello unacheio no. Sembrate dei piccoli angioletti, dice zia Magdala. Abbiamo presoun entrambi angelo. da nostro padre. Nessuno paragonerebbe nostro padreea249


TERÉZIA MORAmanches Unser Geschwister, Vater hat viele das Kinder. wir nicht Mein kennen. Bruder Aber und wir ich, erkennen wie haben sie alle, sowenn bys. Dann sie uns wachsen begegnen. uns Und goldblonde sie erkennen Haare, uns. die Wir uns sind Tanten kahlköpfige und Mütter Ba-mit mit den gußeisernen Lockenstäben Lockenstäben rote Blasen eindrehen. an den Hals. Manchmal Fremde brennen bleiben vor sie unsstehen, bewundern unsere Puppenkleider und Murmelaugen, und unssagen nicht, wie wir heißen. Die Schokoladenriegel pressen wir in unserenMärchenbildchen, Fäusten zu braunen die sich Stangen, manchmal in denen darunter das verbergen. Stanniol klebt und diewirIm nicht, Krankenhaus daß ich keine setzen Haare wir mehr Hut habe. und Mütze Sie lobt nicht meinen ab. Bruder, Mutter wie bemerktlich er in Großvaters Mantel aussieht. Unter ihrem Bett liegen kleine statt-Vierecke fett beschmiert. von Papierbinden; Ich weiß nicht, es scheint, was unserer sie sind Mutter mit fehlt. schwarzem Ich weiß Wagen-einmal, ob sie unsere Mutter ist. Sie ist so schmal, so schwarzhaarig. nichtkann es sein, daß sie uns überhaupt als die Ihren erkennt? Wir haben Wieserer Mutter nichts zu essen mitgebracht, kein Kompott, keinen Kuchen. un-Wenigstens wieder draußen Blumen sind. hätten Am wir Krankenhaustor kaufen sollen, sagt verkauft mein Bruder, eine Bäuerin als wirChrysanthemen. Als ware es ein Friedhof.Du ich wie darfst der nicht Kelemn fort, mit sagt seinem mein Fahrrad. Bruder zu Der mir. Kelemen Wenn du mit fortgehst, seiner Uschankanie und ohne dem sein halben rostiges Auge Gestell. kann Er nicht führt Fahrrad es neben fahren, sich her aber durch man die sieht Acker-ihnwerdefurchen, und Rebhühnern, über die Fernstraße, wie sonst nur vorbei die alten an toten Frauen Katzen, ihren Hunden, Stock, die Rehenzugeben wollen, daß sie einen brauchen. Der Kelemen ist Feldhüter, nichter ist immer betrunken. Und er zeigt den Fahrradtouristen, die hier undSommer vorbeirollen, wo schon im frühen August die reifen Früchte imhängen, Feldhüter denn Kelemen alleine fühlt würden sich den die Fahrradtouristen Fahrradtouristen sie verbunden, nicht finden. tätschelt Dersie ländisch und zwinkert sprechen. mit Aber seinem mein Auge Bruder den wird Touristen nicht wie zu, die Kelemen meist nur werden. aus-Mein Kinder Bruder zeugen. ist Goldblond. schön. Die Mädchen werden ihn ernähren. Er wird achtWenn niemanden sie mich kenne. fragen, Es gibt werde mich ich einfach sagen, daß nur ich so. Ich nirgends kann singen. herkomme Aus und der250


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIAsorelle Nostro che neanche padre ha conosciamo. molti figli. Io Ma e mio li riconosciamo fratello abbiamo tutti, tanti quando fratelli li incontriamosconocapelli E biondi loro riconoscono come l’oro, noi. che Siamo zie e madre nati senza arricciano capelli. con Poi arriccia-ci cre-ecapelli capelli. di Gli ghisa. estranei A volte si arrestano ci marchiano davanti il collo a noi, di si bolle meravigliano rosse con dei l’arriccia-abiti da bambola e degli occhi tondi come biglie e noi non diciamo nostrici chiamiamo. Stringiamo le barrette di cioccolato nel pugno fino comediventano bastoncini scuri in cui la stagnola si appiccica e anche le a figurinedelle favole che a volte sono nascoste all’interno.cheAll’ospedale corge che io non non ho ci togliamo più i capelli. cappello Loda e mio berretto. fratello La per mamma come è non bello si nel ac-cappotto benti; sembrano del nonno. sporchi Sotto di grasso il suo letto nero ci per sono macchina. piccoli Non quadrati so cosa di assor-nostra madre. Non so neanche se è nostra madre. È così esile, così abbiadi capelli. Come può essere che ci riconosca proprio come suoi? Non scurabiamo portato niente da mangiare a nostra madre, né marmellate, né dolci.volta Avremmo usciti. Sulla dovuto porta comprare dell’ospedale almeno una dei contadina fiori, dice vende mio fratello, crisantemi. unaab-Come se fosse un cimitero.Non men con puoi la andare sua bicicletta. via, mi dice Il Kelemen mio fratello. con il Se suo vai colbacco via, sarò e come il mezzo il Kelechionon può andare in bicicletta, ma non lo si vede mai senza il suo oclaioarrugginito. Lo porta accanto a sé per i solchi dei campi, sulla superstradalitosoltanto davanti le vecchie a gatti signore morti, cani, con il caprioli loro bastone, e pernici, di come cui non fanno vogliono di so-te-ammettere pre ubriaco. di E avere ai turisti bisogno. in bicicletta Il Kelemen che è pedalano la guardia da campestre queste parti ed d’estate,da lui soli mostra i ciclisti dove non già li all’inizio troverebbero. di agosto La pendono guardia campestre i frutti maturi, Kelemen perchéè sem-sente legata ai ciclisti, dà loro colpetti affettuosi, fa l’occhiolino con il suo siunico Ma mio occhio fratello ai non turisti diventerà che parlano come per Kelemen. lo più Mio solo fratello una lingua è bello. straniera.gazze lo nutriranno. Metterà al mondo otto bambini. Con i capelli Le color ra-dell’oro.Se sco mi nessuno. fanno domande, Semplicemente dirò che esisto. non So vengo cantare. da nessuna Dal Flauto parte magicocanto e non cono-251


TERÉZIA MORAZauberflöte nerrollen gelernt. singe Und ich die seitdem Arien ich des elf Sarastro. bin, weiß Und ich. ich wie habe die einige Hühner Män-großen Romulus hießen. Domitianus war ein schlechter Kaiser. desNutten. Wenn Mein du gehst, Bruder wirst zählt du manchmal eine Nutte, auf, sagt was mein er mag Bruder. und was Er mag nicht. keineter «Ich mag» nimmt Tiger, die Katze, Platz eins ein, dann komme schon Un-ich. tor S., Bei deren «Ich fürchterliche mag nicht» führen Namen ungeschlagen er aus Aberglauben Schuldirektor niemals V. ausspricht und Dok-und die Busfahrer. es auch mir Die nicht Polizisten erlaubt; fallen dann unter folgen «Ich die mag». Hirten, die Nutten undObdachloser Auf dem Busbahnhof, an seinen Krücken. einen kaputten Vor ihm ein Schuh Polizist, in der der Hand, ihn anschreit, steht einer solle ihm seinen Ausweis zeigen.Tante mache Ella ich hat Rührei uns aus zwanzig zwei Eier Eiern geschenkt. für meinen Als Bruder wir nach und Hause mich. kommen,ner Woche mag mein Bruder kein Rührei mehr essen. Wir trauen Nach uns ei-nicht wie es an später die Würste, unserem die Vater in der oder Kammer unserer hängen. Mutter Wir nicht haben werden Angst, erklären daßkönnen, Mein wo Bruder sie geblieben lutscht einen sind, weißen wenn sie Stein, danach der wie fragen.Er ist geschickt, er verschluckt den Stein nicht. Er erzählt eine Bohne den Mädchen, aussieht.er bekommen, habe von das unserem niemals amerikanischen alle wird. Sie glauben Onkel ein ihm, Pfefferminz schauen ihn geschenktdernd an. Auch ich will mir so einen Stein suchen, der so schön aussieht bewun-auf Kalk. der Aber rosa ich Zunge finde meines keinen. Bruders, zwischen seinen Zähnen, weiß, wievom Wir Schmalz essen Schmalz. oder vom meine Eiweiß, Haut das platzt ich mir überall ins Gesicht auf, ich schmiere, weiß nicht, seitdemHandrücken wir die Eier und nicht die Lippen. mehr essen. Im Haus Das und Eigelb auf schmiere den Hof ich liegen mir überall auf dieobabgebröselte und Tütengulaschsuppe, trockene Eigelbstückchen. in der trockene Ich Gemüsevierecke koche Kakoknödel, schwimmen. PolentaWir der später. essen sie Wenigstens sehr heiß. mag Ich habe er an eine dem Blase Tag nichts an der mehr Zunge, essen. sagt mein Bru-nicht Weißt hinzufahren. du, daß Sie du nehmen häßlich bist, ohnehin sagt nur mein Schöne. Bruder. Du brauchst garTante reicht Magdala und meine schenkt dicken mir Waden ein graues betont. Pepitakleid, Es hat am Kragen, das bis unter am Saum die Kniean den Ärmeln schwarze Rüschen. und252


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIAl’aria undici di anni Sarastro. so come E ho si chiamano imparato alcuni le galline ruoli di maschili. Romolo il E grande. da quando DomizianoSe era te ne un vai, cattivo diventerai imperatore.hole puttane. Mio fratello qualche una puttana, volta fa dice il conto mio di fratello. ciò che Non gli piace gli piaccionoche non gli piace. Sotto “Mi piace” al primo posto c’è Tigre, il gatto, poi e di vengrettoregià io. della Sotto scuola “Non V. mi e il piace” dottor irraggiungibili S., dei quali lui al non primo pronuncia posto ci mai sono i nomi il di-ciòspaventosi pastori, le puttane per superstizione e gli autisti e del non bus. lo permette I poliziotti neanche sono sotto a me; “Mi poi piace”. seguono itetto Alla con stazione le stampelle. degli Davanti autobus, a una lui un scarpa poliziotto rotta in che mano, gli urla sta che un gli senzavemostrare il suo documento.de-Zia uova Ella strapazzate ci ha regalato per mio venti fratello uova. e Quando per me. Dopo arriviamo una settimana a casa, faccio mio duetello non vuole più mangiare uova strapazzate. Non osiamo toccare i fralumiche pendono nello stanzino. Abbiamo paura di non essere più sa-grado dopo di spiegare a nostro padre o a nostra madre dove siano andatiMio a finire, fratello se ce succhia lo chiedessero.innon ingoia la pietra. Racconta una pietra alle ragazze bianca che di aver sembra avuto un in osso. regalo È da bravo,stro zio americano una caramella alla menta che non finisce mai. Loro no-credono, lo guardano piene di meraviglia. Anch’io vorrei trovarmi una glipietra suoi denti, che ha bianca, un aspetto come la così calce. bello Ma sulla non lingua ne trovo. rosa di mio fratello, fra istrutto Mangiamo o per il bianco strutto. d’uovo La mia che pelle mi spalmo si screpola sul viso, tutta, da quando non so non se per mangiamosulle labbra. più le In uova. casa Il e giallo nel cortile dell’uovo dappertutto me lo spalmo si trovano sul dorso tuorli delle secchi mani sbri-elociolati. nella quale Cucino galleggiano gnocchi quadratini di cacao, polenta di verdure e minestra secche. di La gulasch mangiamo in busta,to calda. Ho una bolla sulla lingua, dice mio fratello più tardi. Almeno mol-non Sai desidera che sei mangiare brutta, dice più mio quel fratello. giorno.Prendono comunque solo i belli. Non c’è bisogno che tu ci vada.Zia le ginocchia Magdala ed mi evidenzia regala un i vestito miei polpacci grigio a grossi. quadretti Ha che ruches mi nere arriva al fino colletto,all’orlo e alleal-maniche.253


TERÉZIA MORAmode, Als und Kind ich stellte mußte mich ihr «Du Tante bist Magdala wie eine immer Blume» bei aufsagen. sich auf die Darüber Kom-weinte nicht auf sie meiner jedesmal. Vorsprechliste Ich sage ihr steht. nicht, Sie daß ist «Du die einzige, bist wie die eine sich Blume»darüber wundert, daß ich Schauspielerin werden will. Sie scheint sogar nichtfest kenhaus daran zu zu mir, glauben, sie wolle daß beten, es sein daß kann. man mich Meine wieder Mutter zurückschickt. sagte im Kran-Er sitzt Tante seit Magdala gestern erzählt im Wirtshaus mir, sie und habe spielt unseren Karten. Vater Ich im spiegle Dorf gesehen.Fensterglas und schneide mir mit dem Trimmer die Haare gerade. mich Der imTrimmer Reise nach war Westdeutschland das einzige Geschenk, mitbrachte. das Ich Großvater gehe in Vaters damals erdbraunem von seinerHochzeitsanzug zur Prüfung, obwohl er mir etwas zu kurz ist.In blauen der Stadt Schuhen reicht um der die Asphalt Wurzeln bis herum. an die Haut der Bäume. Ich laufe inIm mit Raum, dunklem in dem Holz wir getäfelt, warten, und wird es gibt kein einen Licht Kamin. gemacht. Der Die Kamin Wände ist sindblaßrosa Marmor. Wie im Schloß. Ich lege meine Hand auf seine Schulter. ausSie Bewegungen. paßt genau Dunkel hinein. knarren Wir stehen. die Um Dielen uns unter herum ihren die anderen, Körpern. sie machenrer goldener Die anderen Flaum Mädchen bedeckt starren ihn. Meine auf meinen Ohren. Kopf. Der Ein einzige fast unsichtba-des Raums fällt auf sie. Die Jungs schauen mich nicht an. Sie wenden Lichtfleckab. Sie schämen sich für mich.sichWährend kann. Einer der der Prüfung Männer achte sagt schließlich: ich auf das Sie A, ich haben spreche einen es, Dialekt. so offen Ja, ichge ich. Warum ich Schauspielerin werden will. Ich sage, ich komme vom sa-einem ein anderer Gehöft. Mann Die meine Männer Liste machen an und gar fragt: kein das Gesicht. Periodensystem Dann schaut der Elementege:Ha-He-Li-Be-Be-Ce-NeO-Fe-Ne-Na-MgAl-Si-Pe-Se-ClAr…Ich nicke. Ich atme die Luft in meine Sarastro-Lungen und sin-sichSag Schmelze es einfach. nicht. Wort Sag es für einfach. Wort. Lege Wort kein für Pathos Wort. hinein. Schluchze nicht.Wenn scheint man meine aus Heimat der Stadt wie kommt aus einer und einzigen aus dem zusammengegorenen Bus auf sie hinausblickt, Ma-254


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIAsul comò Quando e io ero dovevo bambina dirle: zia “Sei Magdala come mi un metteva fiore”. Piangeva sempre vicino ogni volta a séper sta per questo. l’audizione. Non le dico Lei è che l’unica “Tu a sei non come stupirsi un fiore” che io non voglia è nella diventare mia li-attrice. madre in Sembra ospedale quasi mi ha crederci detto che fermamente pregherà che che possa mi rimandino accadere. indietro.Miasta seduto Zia Magdala all’osteria mi racconta e gioca a di carte. aver Mi visto specchio nostro padre nel vetro in paese. della finestra Da ierimentre che il nonno mi taglio avesse i capelli portato con un la tosatrice. tempo dal La viaggio tosatrice nella era Germania l’unico regalol’Ovest. Vado a fare l’esame nel vestito da matrimonio color terra di mio del-padre, anche se mi sta un po’ piccolo.Nella dici con città scarpe l’asfalto blu. arriva fino alla pelle degli alberi. Giro intorno alle ra-Nella legno stanza scuro e in c’è cui un aspettiamo camino. Il non camino c’è luce. è di un Le marmo pareti sono rosa ricoperte pallido. Comene stiamo nel castello. in piedi. Poggio E intorno la mano a noi sulla gli sua altri, spalla. si muovono. Ci sta proprio Confusamente giusta. Cedale assi Le cigolano altre ragazze sotto mi i loro fissano corpi.visibile la copre. Le mie orecchie. la testa. L’unica Una macchia lanugine di dorata luce della quasi stanznocade di me. su di loro. I ragazzi non mi guardano. Si girano. Si vergogna-in-Durante Alla fine l’esame uno degli sto uomini attenta dice: alla “A”, lei ha la un pronuncio accento dialettale. più aperta Sì, che dico posso.Perché voglio diventare attrice? Dico che vengo da una fattoria. Gli uominiil sistema restano periodico impassibili. degli elementi? Poi un altro Annuisco. uomo guarda Inspiro il mio l’aria elenco nei miei e dice:io.moni da Sarastro e canto: Ha-He-Li-Be-Be-Ce-NeO-Fe-Ne-MgAl-Si- pol-Pe-Se-ClAr…Dillo ghiozzare. semplicemente. Non struggerti. Parola Dillo per semplicemente. parola. Non metterci Parola pathos. per parola. Non sin-Se che si sia viene fatta dalla di un’unica città e la <strong>materia</strong> si guarda emersa dall’autobus, tutt’insieme. la mia Da fibre patria così sembra mar-255


TERÉZIA MORAterie zu sein. Aus Fasern, so braun und so unauftrennbar wie die Wolleunserer Kleidung. Als ich in Vaters Anzug am Rand der Felder stehenbleibeund zurück zur Straße blicke, wo mich kaum eine Minute zuvorder Bus in die braune Dämmerung entlassen hat, sind sowohl Bus alsauch Straße verschwunden. Da weiß ich plötzlich, daß mein Bruder rechthat: Es kann tatsächlich sein, daß es hier Zeiten gibt, in denen wir unsichtbarwerden.Mein heller Kopf rollt wie ein niedriger Mond durch die Mitte derLandschaft. Ich wandere über unsichtbare Felder. Ich denke, daß ichSchauspielerin sein werde. Ich denke, wenn ich Schauspielrin sein werde,muß ich auf das A achten und darauf, nicht unsichtbar zu werden.Ich denke an eine Bühne, wie an ein welliges Fensterglas, eine Kommode.Ich denke an Kakaoknödel und Schmalz. An meinen Bruder undmich. Meine Haare als Dung auf dem Feld.Der Feldhüter Kelemen spielt im Wirtshaus die Harmonika. Mein Vaterhat schon drei Renten verspielt. Außer mir sind nur Männer hier, und siealle waren schon betrunken, als ich in meinem Pepitakleid hereinkam.Florian ist da, und obwohl er Angst vor meinem Vater hat, bestellt er beiKelemen eine neue Polka und wir tanzen auf dem kleinen freien Viereckvor dem Eingang. Mein Vater blickt von den Karten nicht auf.Mein Bruder sitzt neben Kelemen auf der Bank. Seine Schlitzaugensind ganz rot vom Obstwasser und sein Gesicht ist weiß wie Kalk, wieSpinnweben, seine Haare sind gelb. Ich tanze Polka mit Florian. Paß auf,sagt mein Bruder, das ist ein Zigeuner. Na und, sage ich, und die Schiffsdielenstauben und hüpfen unter unseren Füßen. Aus dir wird auch nureine Nutte, sagt mein Bruder mit tiefer Stimme. Na und, sage ich unddrehe mich mit Florian Bein in Bein. Polka ist eben mein Lieblingstanz.Ha-He-Li-Be!256


SELTSAME MATERIE / STRANA MATERIArone glio dei e così campi compatte nell’abito come di la mio lana padre dei nostri e guardo vestiti. indietro Quando la strada resto sul dove ci-l’autobus ne, sia l’autobus neanche che un la minuto strada prima sono scomparsi. mi ha lasciato Allora nel all’improvviso tramonto marro-che mio fratello ha ragione: ci possono essere davvero dei momenti socui siamo invisibili.insaggio. La mia Cammino testa chiara per campi rotola invisibili. come una Penso luna che bassa farò nel l’attrice. mezzo Penso del pae-quando sarò attrice dovrò fare attenzione alla “A” e a non diventare chevisibile. Penso ad un palcoscenico come ad un vetro di finestra smerigliato,me. I miei un comò. capelli Penso come a concime gnocchi sul di campo. cacao e a strutto. A mio fratello e ain-La si è guardia già giocato campestre tre pensioni. Kelemen Oltre suona a me l’armonica ci sono solo all’osteria. uomini qui, Mio ed padreno già tutti ubriachi quando entrai con il mio abito a quadretti. C’è Florianpolca e, e sebbene noi danziamo abbia paura nel piccolo di mio quadrato padre, ordina libero a davanti Kelemen all’ingresso. una nuovaera-Mio Mio padre fratello non solleva siede vicino lo sguardo a Kelemen dalle sulla carte.ti rossi per la grappa alla frutta e il suo viso è panca. bianco I come suoi occhi calce, sono come tut-ragnatela, i suoi capelli sono gialli. Io ballo la polca con Florian. Stai attentavimentodice sono mio polverose fratello, è e uno saltellano zingaro. sotto E allora?, i nostri dico piedi. io, Da e le te assi verrà del fuo-pa-lari io, solo e mi una giro puttana, con Florian dice mio gamba fratello nella con gamba. voce La profonda. polca è E proprio allora?, il dicoballo preferito.mioHa-He-Li-Be![Traduzione di Silvia Palermo]257

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!