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Sperlonga - Il Cantiere Sociale

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<strong>Il</strong> <strong>Cantiere</strong> <strong>Sociale</strong>Anche quest’anno la fiera di S.Onorato è passata con la suaconsuetudine, i suoi ombrellied i suoi buoni affari. Questa volta,però, di diverso c’era la sua allocazione.È stata spostata, infatti, dallazona Portone della Corte alla nuovaarea mercato tra il Palazzetto delloSport e l’incrocio per San Magno.Una location che avrebbe dovutoapportare - secondo le intenzionidell’amministrazione comunale -miglioramenti alla sua fruizione.Ebbene, è difficile affermare che siastato così. Intanto perché la zonadelimitata della fiera l’ha portata adessere poco diversa dal mercatodomenicale e l’ha privata di quelsenso di eccezionalità che dovrebbecontraddistinguerla. In fondo unafiera va sempre oltre un normalemercato settimanale. È sicuramenteun grande momento di aggregazionee di vita collettiva di una comunità.In realtà questa fiera, oltre ad esserepriva di qualunque carattere eccezionale- se non per l’affluenza - nonFONDISant’Onorato perde l’animaNella nuova collocazione la fiera del santo patronodiventa caotica e anonimaTesto di Marco FioreFoto di Cinzia Carnevaleè stata altro che un’occasione dicaos. Certamente perché l’enormeafflusso di auto, in mancanza dimezzi pubblici, ha occupato ognispazio dell’area adiacente la fiera.L’intero “parcheggio” realizzatoappositamente per il mercato, chealtro non è che un’informe distesa diasfalto si è immediatamente riempito,e le automobili si sono affollatelungo le strade, al Palazzetto delloSport e in tutti i posti appartenentialla struttura ospedaliera. Creandoproblemi a chi doveva accedere allastruttura ospedaliera e alle ambulanzeche, in caso di emergenza,avrebbero riscontrato non pochiproblemi a superare quel “muro”.Un vero groviglio di auto che hacreato numerosi problemi ai cittadinie alla polizia municipale, che pocopoteva contro quella marea di automobilisti.Oltretutto il parcheggiorealizzato a lato della zona mercato,essendo privo di qualunque tipo disegnaletica, non ha fatto altro chefomentare una caccia al posto senzaregole. Qualcosa che solo in rareoccasioni di disorganizzazione si puònotare nelle città che si definisconocivili. Oltre a ciò, vorremmo ricordareche non è con una “passerella” diun manipolo tra carabinieri e finanzieriche si garantisce la sicurezza edil rispetto della legalità. Tant’è chefioccavano gli ambulanti nella zonaadiacente la fiera.Ambulanti che si sono anche divisiin due gruppi, “relegando” quelli diorigine africana lungo l’incrocio diSan Magno e lasciando il “dominio”del nuovo parcheggio ai napoletani.Questi ultimi hanno anche colto l’occasioneper svolgere la doppia professionedi venditori di calzini e parcheggiatori,chiaramente abusivi inentrambi i casi. Per ultima, ma nonper importanza, vi è la questionedell’illuminazione: praticamenteinesistente nella zona fiera e lasciataall’autogestione dei venditori.Ovviamente il problema persistevaanche al di fuori, nella zona parcheggio,adatta così a qualunque tipo difurto o azione molesta da parte dimalintenzionati. Insomma, se questesono le soluzioni che l’amministrazionecomunale intende scovareper risolvere i problemi - grandi epiccoli - della nostra città, nonsarebbe più utile se il Sindaco e tuttoil consiglio comunale non facesseronulla? Meglio infatti un immobilismoinconcludente rispetto ad unapolitica che non fa altro che peggiorarela situazione.Intervista a Damar, appassionato di skate“Vogliamo uno skateparkpubblico”di Luana MarroccoFondi - purtroppo - si presentaprivo di alcune aree pubblichededicate ai giovani. Esiste peròun luogo di ritrovo ricavato dai giovaniskaters presso l’ex carcere diFondi: ambiente inappropriato escomodo, senza le dovute attrezzaturenecessarie per questo tipo di sport,come rampe, “piramidi”, “gobbe”,“fun-box”, “muretti” e “quarters”.Per saperne di più su questo argomento,abbiamo intervistato un giovaneskater di Fondi, Damar.Da quanto tempo pratichi loskateboarding, e perchè hai iniziato?Sono ormai cinque anni che lo pratico.Ho iniziato quando avevo dodicianni, per gioco, come una curiosità,vedendo altri ragazzi praticarlo, ed ècosì che me ne sono innamorato.FONDI Nuova serie - n. 7Hai mai avuto l'opportunità diskateare in ambienti adibiti aquesto sport? Se si dove?Fortunatamente si, purtroppo peròlontano da Fondi. Ho avuto modo divisitare uno degli skatepark diRoma, ma non solo, anche in piccolicentri come Tarquinia ho trovatol'accoglienza di uno skatepark comunalecompleto nella sua semplicità.Cosa provi quando ti trovi suuno skate?Lo skateboarding è un modo per distaccarmidalla realtà quotidiana chetende a caricare i giovani di noia. Èun feeling perfetto tra me e la tavola,è un equilibrio tra anima e corpo, èsacrificio e passione, è cadere, fartimale e rialzarti, è una metafora divita. Lo skateboarding è lo skateboarding,è vita.Come vi giudica la gente qui aFondi?Fondamentalmente esistono dueLA CRONACA SPORTIVApunti di vista. Persone che ci guardanoskateare incuriositi ed interessatia conoscere le nostre acrobazie, epersone che invece si interessanosolamente a giudicarci negativamente,come dei vandali, quando in realtàlo skateboarding è semplicementeuno sport come il calcio ad esempio.Quali sono le tue richieste neiconfronti di un paese che non sioccupa della tua passione?Innanzitutto, a nome di tutti i mieicompagni skaters, vorrei chiedere alcomune di Fondi la realizzazione diuno skatepark pubblico per la praticadi questa disciplina, anche perchè lanostra passione ha il diritto di essereeguagliata a qualsiasi altro sport. Miviene spontaneo domandarmi comemai ci sono così tanti campi da calcioe nemmeno uno skatepark?<strong>Il</strong> comune di Fondi deve capire cheuno skatepark pubblico non daràvantaggi solamente a noi skaters, maanche all’intera cittadinanza, esoprattutto al settore turistico,attraendo così numerosi skaters dialtri paesi a visitare la nostra città.E adesso scusate ma devo andare askateare... in mezzo la strada.10 ottobre 2008: la nuova fiera di Sant’Onorato16 17

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