SANTITÀ CAPPUCCINAFRA TOMMASO DA OLERA (BG)Nel Duomo di Bergamo il 21 settembreil rito di Beatificazione del frate Cappuccinodi Fra Mariano BRIGNOLIIfrati del veneto e dellaLombardia gioisconospiritualmente perché laChiesa ha riconosciuto chesono da considerarsi comesante le scelte di vita di FraTommaso da Olera,vissutonei conventi cappuccini.Sappiamo abbastanza dellasua infanzia e della sua vitaspirituale: è nato a Olera 450anni fa, nel 1563, e fino a17 anni,come racconta eglistesso, fu contadino pastorello;dopo aver rinchiusenell’ovile le pecore portateal pascolo per l’intera giornata,frequentava la chiesaogni domenica e anche neigiorni feriali. “Avevo 17 annie una sera al francescanoPadre Giuseppe - Parrocodi Olera da 5 anni - che miparlava con tanta stima deiCappuccini veneti, confidaiche alla festa di S. Giuseppe(1580) sarei partito a piediper bussare al convento deiCappuccini di Verona”.Il 12 settembre 1580 fuammesso alla “vestizionedell’abito col cappuccioquadrato”, professò il 5luglio 1584. Era analfabeta,ma i frati, accorgendosi dellasue profonde riflessioni,provvidero che imparasse aleggere e a scrivere. Il compitoaffidatogli dai superiori,tra altre umili attività, fu di“frate della questua”; egliamava definirsi anche “lavatoredi scodelle”.“Soprattutto, i frati mitrasmisero il desiderio diaccostarmi sempre di piùal Crocifisso e di comunicareagli altri i tesori dellasapienza e della scienza diDio. Mi sentivo guidato aimmergermi nelle piaghedel Crocifisso, in particolarein quella del costato e,con amabile insistenza, aoperare per la salvezza delleanime attraverso la mia vitanascosta in Lui”.Il suo approccio con le personeera fermo, autorevole,6sempre accompagnato daprofonda stima: “Io parloa te o anima, vestita dellaveste nuziale dell’amore edi conseguenza anche dellaveste della sua cara sorellala contemplazione; perchéquando l’anima è vestita dipeccato non può comparirené lasciarsi vedere dal suoDio”.Quest’uomo riusciva a rappacificarele famiglie, visitavae confortava i malati, aiutavala coscienza a lasciarsi illuminare,pregava … L’arciducaLeopoldo V d’Asburgochiese ai superiori che glifosse vicino per consiglio digoverno e ottenne che tra-
scorresse gli ultimi 12 anninel convento di Innsbruk.Analfabeta e “frate dellaquestua” diventa personaggiodi rilievo storico,scrittore mistico e capacedi salvaguardare la fede deicattolici nei paesi tedeschidove il Luteranesimo andavadiffondendosi rapidamente ea macchia d’olio. Si rivolgeai Protestanti con cuore ispirato,come a “fratelli”, presentandopiù la forza di vitadegli enunciati del Conciliodi Trento che la dialetticadei principi. Ci soffermiamovolentieri, ma brevemente,su alcuni suoi pensieri riportatiin FUOCO D’AMORE,dedicati alla Madonna. Èpiacevole soffermarci conFra Tommaso mentre interpretae descrive con linguaggioaffettivo alcune scene.Ad esempio si sofferma difronte a Maria “Immacolata,partorita con celesti favoriin una povera casa di Annae Gioacchino - che era lacasa di Maria - che fu quelladi Loreto. Come godevano igenitori a vederla muoversinei poveri panni o quandoella si stringeva al collo diAnna o come la fanciullacresceva in età, virtù e perfezioneo mentre faceva orazionea Dio, sempre devotain spirito, graziosa, mortificata,prudente e bella.Contempla o anima mentreAnna la conduceva a manoe la portava nelle braccia,mentre le dava il cibo.Quella beata faccia dovevarisplendere perché sempreaveva gli angeli che la custodivanoe familiarmente conversavanocon lei. Anzi lo7SANTITÀ CAPPUCCINAstesso Dio la doveva riguardaregodendosi la più bellacreatura così come un arteficeche dopo avere realizzatoun bello e ricco lavoro,lo rimira e contempla, se nemeraviglia, se ne invaghiscee se ne gloria”.Fra Tommaso invita piùavanti ad entrare nella grottadi Betlemme, “a mirarequella povera stalla, quellacamera adornata di tele diragni, quelle tappezzeriesulle pareti, quel letto morbidoche è la nuda terra”mentre ella contempla ilFiglio partorito dandogli ilvezzeggiativo di “Mammolino”.“O anima contemplaMaria, tutta in estasi, vedi iltuo Gesù come muove quellemanine e quei piedi, comequesto santo Mammolino laincita con sguardi a prenderlofra le braccia …”.Nelle sue meditazioni sientusiasma talmente dellacasa di Nazareth che riusciràad andare pellegrino tre voltea Loreto, sempre con nuovacommozione, a rivivere conMaria la vita di Gesù: ognivolta alla visione del Santuario,alla distanza di diecikm., si prostrerà in ginocchioad adorare il misterodell’amore di Gesù.La sua devozione all’Immacolatalo renderà cosìtenacemente intraprendenteda ideare e realizzare lacostruzione di un Santuarioa lei dedicato in terra tedesca,ancor oggi consideratomonumento nazionaleIl nuovo Beato fu definitoda Papa Giovanni XXIIIsanto autentico e maestrodi spirito. Papa Roncalli lostimava e leggeva frequentementele pagine di “FUOCOD’AMORE” del Servo diDio Fra Tommaso e “tenevain evidenza il volume sullasua scrivania accanto ailibri di preghiera; addirittura,negli ultimi suoi giorni,volle che gli fossero letticopiosi brani” (Loris Capovilla).Il Vescovo Giulio Oggioni(Vescovo di Lodi e poi diBergamo) dicendosi lieto dipresentare la pubblicazione(1986) degli scritti di FraTommaso affermò che FraTommaso “toccò i verticidella mistica” sia nell’apostolato,sia scrivendo “testispirituali che riflettevano lasua esperienza di preghiera”e sostenne “che influì sullaspiritualità del Beato Innocenzoda Berzo e di PapaGiovanni XXIII” (noi possiamoaggiungere che probabilmenteha influenzatoanche la spiritualità diP. Carlo d’Abbiategrassoperché “Fuoco d’Amore”,pubblicato nel 1682, era catalogatonelle biblioteche deiconventi di allora).