Tradurre in obbligazioni d'Amore i consigli evangelici - Figlie della ...

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Dopo aver sottolineato alcuni aspetti dei voti messi in luce dalla Fondatrice, possiamo affrontarespecificamente i voti. Leggendo i testi di Madre Maria Oliva Bonaldo ho cercato di abbinare ai votisia degli aggettivi, per qualificarli secondo la visione della Fondatrice, sia dei sostantivi per vederequali concetti vengono accostati, al fine di mettere in luce quali stimoli possiamo ricavare per ilnostro contesto storico-sociale e culturale.CASTITÀL’abbraccio della castità«La castità è abbracciata e il motivo dell’abbraccio è l’amore» (Figlie della chiesa, pg. 74).Alcune sottolineature: stiamo dicendo che la castità dev’essere abbracciata e non subita la motivazione dell’abbraccio è l’amorePossiamo riconoscere una chiamata alla consapevolezza, prendendo in considerazione tutte ledinamiche della persona umana: motivazioni del proprio agire, opzione fondamentale… l’abbraccio avvolge la persona, non fa paura; l’abbraccio riscalda…Quest’immagine conserva tutta la sua attualità, perché richiama al rapporto di coppia: anche noi,come ogni sposa, dobbiamo avere cura di coltivare e crescere giorno per giorno nell’intimità e nellarelazione con il nostro Sposo. La tenerezza, l’amicizia, la fiducia, l’amore, tutti quei sentimenti piùprofondi che uniscono un uomo a una donna… non ci sono preclusi, ma sono incanalati versoCristo. Non siamo donne «frustrate», come vorrebbe il «mondo», incapaci di sapere cosa vuol direamare ed essere amate. Siamo chiamate ad essere donne che amano; donne che vivono i proprisentimenti (non hanno congelato il proprio sentire): Cristo è la nostra fonte e la nostra meta, il«nostro tutto».Oggetto particolare del nostro amore: «è amore di un Dio nascosto e di innumerevoli figli ignoti»(Figlie della chiesa, pg. 73).Qui entriamo nel cuore della nostra relazione di spose. Il nostro amore non solo è specificato e quindi ha una «coordinata» ben precisa ma è un amore fecondo… si parla di una fecondità senza limiti«Solo l’amore infatti può anteporre nozze escatologiche e mistiche a nozze presenti» (Figlie dellachiesa, pg. 74).Castità: è il ricordo«Il cuore ha avvertito l’attrattiva carismatica di Dio è il suo ricordo basterà a mantenerlo fedelefino alla morte» (Figlie della chiesa, pg. 73). La castità è un cuore che ricorda: un cuore che ha vissuto l’esperienza vitale dell’attrazionedi Dio. Ha fatto esperienza di Dio. Tale incontro diventa criterio interpretante del propriovivere e agire. Il ricordo è la via della fedeltà. Parlando del cuore pensiamo al centro dei nostri desideri, degli affetti, della volontà. Quindila persona nella sua totalità è coinvolta: la sua potenzialità, energia ed immaginazione sonoincanalate secondo una direzione ben precisa. Se il ricordo di Dio sostiene, vuol dire che nostra premura dovrebbe essere sia una continuapurificazione della memoria sia ritornare al nostro personale incontro con Dio.Gli aggettivi che la qualificano sono: perfetta ed esclusivaCastità perfetta (Figlie della chiesa, pg. 72; il nostro spirito, pg. 39) Richiama all’idea di un compimento. Dice tensione di un movimento. È presente l’idea di una dinamicità, non di una staticità«Si realizza nella scelta esclusiva di Dio rinnovata ogni giorno» (Il nostro spirito, pg. 40). È coinvolta la nostra scala di valori: viviamo tutto in Dio, riportiamo le nostre scelte e ilnostro decidere a Dio.6
La ricompensa del tempo presente: dall’amore alla gioia«le GIOIE della famiglia religiosa»«Il centuplo a questo mondo, come ha promesso Gesù, è immediato. Sono comprese nel centuplo legioie della famiglia religiosa…» (figlie della chiesa, pg. 74).Sullo sfondo del Concilio Vaticano II Madre Maria Oliva Bonaldo ci consegna una bellissimapagina sull’amicizia. Anche in questo è molto attuale la sua proposta.Alcuni punti da mettere in evidenza:Il modello proposto: «nel matrimonio due cuori amandosi si aiutano ad amare Dio. Nella vitareligiosa, amandoci ci aiutiamo ad amarlo» (Figlie della Chiesa pg. 75). All’interno di questaprospettiva vale la pena precisare che: la comunità è percepita come luogo privilegiato d’amore, e non come peso e fatica per cui la fraternità non è subita, ma è accolta ed è amata la fraternità ha bisogno del nostro sì detto alla comunità (assunzione di responsabilità) possiamo leggervi un appello ad uscire dal «proprio io» per amare Cristo nella concretezza notiamo come anche in questo contesto ritroviamo il concetto di «gioia».L’amicizia è interpretata e raccomandata come metodo e come allenamento«L’amicizia può essere apostolato elettissimo… noi la raccomandiamo come metodo, comeallenamento e proprio come interpretazione autentica della carità…» (Figlie della chiesa, pg.75)Cogliamo alcuni aspetti: Il valore dell’amicizia: l’amicizia ci permette di fare l’esperienza di un rapporto libero e ciaiuta a capire di più l’amore di Dio. Dal momento in cui si parliamo di «apostolato» stiamo dicendo implicitamente che la nostramodalità di vivere la relazione diventa «testimonianza» per il mondo. È «testimonianza» quando è vissuta con autenticità, trasparenza e disinteresse. Allorapossiamo dire che comunità è scuola di carità. Parlare di amicizia come «metodo» e «allenamento» significa imparare ad avere unosguardo tra noi di apertura. Potremmo parlare di educazione dello sguardo: l’appello chepossiamo leggervi è di imparare a guardarci reciprocamente come «amiche».«L’amicizia è un dono che dilata i cuori in Dio» (Figlie della chiesa, pg. 75).Un cuore dilatato: questo movimento di apertura, in cui «il cuore fa spazio all’altro», in cui il cuorediventa «una tenda» è prova dell’autenticità di un’amicizia stiamo parlando di un amore dinamico l’amicizia non è restringimento o una forma di «chiusura in circoli» non si sta parlando di un rapporto vissuto come compensazione o ricerca di sé né si staparlando di dipendenza. Stiamo cercando una fraternità fondata in Dio è richiesta una maturità psico-affettiva della persona: guardiamo con positività tutti queglistrumenti che ci aiutano a raggiungerlaUn ultimo aspetto importante da evidenziare è il legame tra la comunione fraterna e la missione.Madre Maria Oliva attribuisce alla missione un ruolo di primissimo piano: «il combattimentocomune cementa il cameratismo: combattendo insieme per Gesù ci ritroviamo in Lui» (Diamanti frale perle, pg. 20).Per concludere possiamo sottolineare come la Fondatrice parlando della castità abbia privilegiato laprospettiva relazionale. Infatti le sue molteplici indicazioni sul come vivere le relazioni fraterne cirichiamano ad una educazione del cuore. La strada delineata vuole portarci verso un cuore nonancorato, ma un cuore con le ali, perché i legami del cuore, vissuti secondo questa modalità nonrappresentano una pesante ancora che ci blocca nel nostro movimento verso Dio, ma al contrario,diventano delle efficaci ali che ci aiutano a puntare verso Dio.7
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