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UNA MAGLIETTA “MAGICA”<br />
PER SAMANTHA CRISTOFORETTI<br />
Un progetto della Fondazione è stato al centro<br />
di un esperimento sulla Stazione Spaziale Internazionale<br />
Scientifici ma anche fantascientifici, sono i progetti<br />
sostenuti dalla Fondazione Don Gnocchi. Decisamente<br />
futuristica, infatti, è MagIC-Space, una maglietta<br />
ipertecnologica frutto della ricerca sviluppata dal<br />
Laboratorio Sensori indossabili e Telemedicina<br />
del Centro IRCCS «S. Maria Nascente» - Fondazione Don<br />
Gnocchi di Milano. Risulta composta da una serie<br />
di “rilevatori” per registrare l’elettrocardiogramma e la<br />
respirazione, un’unità di monitoraggio per la raccolta dei<br />
Missione nello spazio L’astronauta italiana Samantha Cristoforetti, 38, mostra<br />
MagIC-Space, maglietta hi-tech che è stata messa a punto dalla Fondazione<br />
Don Gnocchi per indagare la fisiologia del sonno e le sue eventuali anomalie.<br />
dati e la misura dei movimenti cardiaci, un termometro<br />
per controllare la temperatura cutanea e un pacco-batterie<br />
per l’alimentazione del dispositivo.<br />
Il sistema è stato progettato per approfondire la<br />
conoscenza dei meccanismi fisiologici del sonno durante<br />
le missioni spaziali. Testimonial d’eccezione: Samantha<br />
Cristoforetti, l’astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale<br />
Europea. Ha indossato la maglietta sensorizzata a bordo di<br />
quel grande laboratorio orbitante – un eccezionale centro<br />
di ricerche a 400 chilometri dalla Terra – che è la Stazione<br />
Spaziale Internazionale. In pratica, Samantha ha indossato<br />
la “tecno-maglietta” prima di coricarsi, collegando l’unità<br />
elettronica portatile e l’unità batterie, e attivando il<br />
monitoraggio. Il sistema ha registrato i parametri biologici<br />
dell’astronauta durante l’intero periodo di sonno (il piano<br />
ha previsto sei registrazioni<br />
nell’arco dei sei mesi<br />
di permanenza nello spazio).<br />
Al risveglio, i dati memorizzati<br />
sono stati trasferiti a un<br />
computer di bordo, per la<br />
successiva trasmissione a terra<br />
(per essere analizzati dallo staff<br />
della Fondazione, in team<br />
con i medici dell’Istituto<br />
Auxologico Italiano di Milano).<br />
Le ricadute del test non<br />
hanno a che fare solo con<br />
la Medicina dello Spazio,<br />
ma anche con quella...<br />
“terrena”, poiché nel mondo<br />
occidentale una persona su<br />
quattro soffre di disturbi del<br />
sonno, che spesso richiedono<br />
monitoraggi complessi.<br />
Il dispositivo potrebbe,<br />
insomma, essere sfruttato<br />
direttamente a casa<br />
del paziente per sorvegliare<br />
le sue funzioni fisiologiche<br />
nelle ore notturne e ricavare<br />
quindi una diagnosi<br />
“a distanza”, nell’ambito dei<br />
servizi di telemedicina.<br />
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