10.01.2017 Views

RITROVARCI n.3 2016

Trimestrale della FAIS onlus

Trimestrale della FAIS onlus

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

i viaggi del ciclostomizzato<br />

NEW<br />

Soft Convex<br />

Avevo voglia di ripartire da Domodossola per<br />

un’altra giornata in bicicletta. Ho imparato a conoscere<br />

questa cittadina, da lì parte la strada per<br />

il passo del Sempione, uno dei più panoramici di<br />

tutte le Alpi, e poi tante valli diverse: da quelle di<br />

media montagna che poi portano al lago Maggiore<br />

a quelle che portano sotto il Monte Rosa. La mia<br />

ultima gita era stata quattro anni fa quando andai<br />

in val Formazza, oltre le spettacolari cascate del<br />

Toce che precipitano per 150 metri dai 1670 metri<br />

sul livello del mare.<br />

E così la seconda domenica dello scorso settembre,<br />

il mattino presto, presi un treno per Domodossola.<br />

La mia meta era una laterale della val<br />

Formazza, la fine della val Devero, a circa 1600<br />

metri. Volevo anche provare come si pedala su<br />

una lunga salita con i nuovi attacchi che bloccano<br />

le scarpe, che avevo usato per la prima volta la<br />

settimana prima.<br />

Salii in bicicletta e cominciai a pedalare. Conosco<br />

bene i dintorni di Domodossola so, dove ci sono<br />

le fontane, i punti dove volgere lo sguardo per non<br />

perdersi i panorami, i campanili che segnano il<br />

territorio e dove le strade si impennano sopra il<br />

dieci per cento di pendenza.<br />

Lasciai la relativamente larga val d’Ossola ed entrai<br />

nella stretta val Formazza che il mattino è<br />

sempre in ombra. Ecco Crodo, le cave di marmo<br />

e dopo circa un’ora di pedalata il ponte di Baceno<br />

e la sua magnifica chiesa, isolata sulla cima vicina<br />

al paese. Una sosta alla fontana per riempire le<br />

borracce e subito entro nella val Devero che si<br />

presenta con una rampa superiore al 10 per<br />

cento. All’inizio la valle è molto larga, ma poco<br />

dopo si restringe come la vicina Formazza.<br />

Adesso ero in una valle nuova e mentre pedalavo,<br />

sentivo quel particolare stato d’animo di chi incontra<br />

un “ignoto” che è un misto di attesa, curiosità<br />

e attenzione. Si attraversano frazioncine<br />

che nelle domeniche mattina d’estate mostrano<br />

una vita piena e vivace, ma che durante il resto<br />

dell’anno vivono ancora l’antica solitudine della<br />

montagna.<br />

Subito dopo Goglio la strada volle riguadagnare<br />

il dislivello perduto e riprese a salire ripida abbandonando<br />

il fondo valle. Mentre arrampicavo,<br />

vedevo anche la val Formazza e montagne colorate<br />

d’azzurro dal sole che avevano ancora alle<br />

spalle. Con i nuovi attacchi ai pedali stavo salendo<br />

meglio del solito e poi avevo un allenamento ottimale:<br />

due settimane prima avevo pedalato per tre<br />

giorni in Dolomiti.<br />

Raggiunsi una centrale elettrica dalla quale<br />

usciva il ronzio dei trasformatori in azione. La<br />

strada non cessava di salire e mi squillò anche il<br />

telefono. Risposi ed era Stefano, un amico di Genova<br />

con il quale faremo nascere la nuova Associazione<br />

Ligure Stomizzati. Risalii e arrivai alla<br />

temuta galleria che sapevo male illuminata e, infatti,<br />

scesi portando la bici a mano, ma lasciando<br />

la dinamo attaccata per fare un minimo di luce, e<br />

dopo mezzo chilometro arrivai alla fine della galleria.<br />

Fuori c’erano delle macchine posteggiate,<br />

segno che dovevo essere alla fine della strada.<br />

Rimontai in bici e salii ancora un po’ godendomi<br />

anche una bella cascata, superai il posteggio che<br />

bloccava la strada e arrivai al piano Devero,<br />

vasto come quello della fine della val Formazza,<br />

a Riale. Me lo percorsi a ritmo di passeggio assaporandomelo<br />

tutto: passeggiavano gruppi di<br />

ragazzi, bambini che non avrebbero mai smesso<br />

di stare sull’altalena e rincorrersi, escursionisti<br />

di ritorno da chissà quale vetta o rifugio, coppie<br />

giovani e meno giovani, ma queste ultime più<br />

asciutte e vigorose delle prime che avevano un<br />

aspetto più molliccio, famiglie con cane al guinzaglio:<br />

insomma trovai un’umanità intera contenta<br />

della propria domenica mattina d’estate al piano<br />

Davero a 1600 metri d’altezza e sovrastato da<br />

vette di oltre tremila metri; ma io ero il più felice<br />

di tutti.<br />

Mangiai e presi la via del ritorno. Correvo perché<br />

volevo prendere un treno relativamente presto a<br />

Domodossola. Ritrovai la centrale elettrica, il<br />

paesino della processione, Baceno, dove si entra<br />

nella val Formazza. Tutto scorreva rapidamente<br />

a ritroso e rividi Crodo con il suo stabilimento<br />

d’imbottigliamento, ma da qui in avanti la giornata<br />

avrebbe preso una direzione tutta sua.<br />

Poco dopo il centro di Crodo mi superò due moto.<br />

Stavano procedendo a velocità moderata e non<br />

feci attenzione a loro, neanche le seguii con lo<br />

sguardo. Poco dopo, e si tratta di pochi secondi,<br />

vidi una persona, circa 150 metri davanti a me<br />

che si muoveva in modo scomposto e scoordinato<br />

come se fosse stato investito, ma lì non c’era nessuna<br />

automobile, né alcuna macchina mi aveva<br />

superato dopo i due motociclisti.<br />

La persona scoordinata cadde a terra e non c’era<br />

niente vicino a lei. La raggiunsi e vidi che si trattava<br />

di uno dei due motociclisti. L’amico aveva fermato<br />

la sua motocicletta ed era corso a<br />

soccorrerlo. Gli chiese dove aveva male e la risposta<br />

fu: “Qui”, indicando la spalla.<br />

Erano intanto usciti dalla villetta due giovani coniugi<br />

che subito telefonarono al 118 indicando che<br />

c’era un ferito in via Roma a Crodo. Osservai la<br />

scena: la moto a terra stava perdendo benzina e,<br />

Bici del ciclostomizzato sotto le cascate<br />

del Toce in Val Formazza.<br />

in quel punto, andando diritti si saliva a una diramazione<br />

verso delle villette, mentre la strada<br />

provinciale scendeva girando verso sinistra.<br />

Forse il ferito si era reso conto tardi che la strada<br />

diritta era quella sbagliata e aveva compiuto una<br />

manovra tardiva che l’avrebbe fatto cadere in<br />

quel modo scomposto che, altro non era, se non<br />

un tentativo di mantenersi in equilibrio dopo essere<br />

stato sbalzato dalla moto.<br />

Quando vidi che dalle case stavano uscendo altre<br />

persone e avevo sentito che l’autoambulanza era<br />

già stata chiamata, risalii in bicicletta, spingendo<br />

adesso al massimo sui pedali.<br />

Arrivai a Domodossola quasi in tempo, però non<br />

avrei dovuto sbagliare alcuna strada. Entrai nel<br />

centro e a intuito girai a sinistra quando ritenni<br />

di essere all’altezza della stazione. Per accorciare<br />

la strada presi una stradina che era in pratica un<br />

vicolo, ma non aveva divieti. La viuzza s’interruppe<br />

in una strada più larga dove avrei voluto<br />

girare a sinistra. Davanti a me non c’era nessun<br />

segnale di direzione obbligatoria, ma le auto<br />

erano tutte posteggiate verso destra.<br />

Rapidamente pensai che fare, ma il mio pensiero<br />

fu bruscamente interrotto quando avvertii che mi<br />

stavo fermando e con le scarpe agganciate. Feci<br />

il movimento di sblocco con entrambi i piedi e<br />

nessuno dei due si liberò. Ero fermo, stavo inesorabilmente<br />

candendo, e in quel momento pensai<br />

di allungare il braccio sinistro per ripararmi nella<br />

caduta ormai in atto.<br />

La mano sinistra toccò terra per prima e immediatamente<br />

dopo sentii un fortissimo dolore alle<br />

costole sinistre. Senza la mano che lo teneva, il<br />

manubrio si era girato colpendo violentemente il<br />

costato. Rimasi a terra per alcuni secondi e non<br />

trattenni il lamento che uscì dalla bocca. Mi sentii<br />

come, secondo me, potrebbe stare un ferito da un<br />

colpo d’arma da fuoco, anche se probabilmente<br />

lui sente ancora più male.<br />

Dopo una quindicina di secondi capii che avrei<br />

potuto controllare il dolore e mi rialzai. Nella caduta<br />

le scarpette si erano sganciate ed era anche<br />

caduta la catena. La rimisi a posto e andai alla<br />

stazione. Quando arrivai, un treno, che aveva<br />

tutta l’aria di essere il mio, stava partendo con<br />

direzione sud.<br />

Era proprio il mio, ed ebbi tutto il tempo di girare<br />

a passo d’uomo in bici per il centro storico di Domodossola.<br />

Facevo attenzione a respirare leggermente<br />

e mi stavo riprendendo. I grandi dolori li<br />

avrei provati quando a casa mi sarei messo a<br />

letto; ma quel momento era ancora lontano e non<br />

sospettavo che il peggio sarebbe dovuto ancora<br />

arrivare.<br />

Mi sentivo un po’ mortificato nel mio amor proprio<br />

di ciclista esperto per quella stupida caduta<br />

(due costole rotte, avrebbe certificato la radiografia<br />

il giorno dopo), però avevo comunque fatto<br />

una bella cosa salendo fino al piano Devero. La<br />

reputazione (e almeno anche una costola), mi si<br />

era certamente ammaccata, ma lo spirito non ne<br />

aveva risentito: era sempre quello del<br />

ciclostomizzato<br />

NovaLife Soft Convex<br />

Equilibrio Perfetto<br />

Novità Dansac NovaLife Soft Convex<br />

NovaLife Soft Convex rappresenta l’equilibrio perfetto<br />

tra una soluzione piana e una convessa.<br />

La Convessità Soft di NovaLife garantisce la pressione necessaria a creare<br />

una tenuta sicura senza pregiudicare comfort e salute della pelle,<br />

indispensabili per una qualità di vita ottimale.<br />

Dansac NovaLife Soft Convex è disponibile in versione monopezzo<br />

per Colostomia e Ileostomia, entrambe con finestra di controllo EasiView,<br />

sicurezza extra con un semplice sguardo.<br />

NovaLife Soft Convex si prende cura della pelle.<br />

Scopri di più su www.dansac.it<br />

Novità NovaLife Soft Convex 6 mm<br />

con finestra di controllo EasiView<br />

www.fais.info<br />

30<br />

The next generation

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!