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FUMETTO SEXY POP<br />

di Giuseppe Pollicelli<br />

Il fumetto erotico popolare e il fumetto erotico d’autore<br />

sono nati, in Italia (l’unico Paese in cui la distinzione<br />

abbia davvero un senso), praticamente assieme. È arrivato<br />

un po’ prima il fumetto cosiddetto d’autore, inaugurato<br />

nel luglio del 1965, sulla rivista “Linus”, dalla<br />

Valentina di Guido Crepax, ma il fumetto erotico cosiddetto<br />

popolare non si farà attendere molto, risalendo<br />

il suo debutto al marzo e all’aprile del 1966 con<br />

l’uscita in edicola dei tascabili “Goldrake il playboy”<br />

e “Isabella duchessa dei Diavoli”, pubblicati a Milano<br />

dalle Edizioni Sessantasei di Renzo Barbieri.<br />

Se il principale precedente di Valentina può essere<br />

considerato la Barbarella creata nel 1962 da Jean-<br />

Claude Forest, ed è dunque francese, a preparare il<br />

terreno a Goldrake e soprattutto a Isabella sono stati<br />

esclusivamente personaggi italiani.<br />

Innanzitutto si può far menzione di un trio composto<br />

da Pantera Bionda, Miss Diavolo e Gey Carioca. Le<br />

prime due, entrambe create da Gian Giacomo Dalmasso<br />

per l’editore Pasquale Giurleo, e disegnate<br />

l’una da Enzo Magni e l’altra da Ferdinando Tacconi,<br />

sono rispettivamente una bionda tarzanide e un’ex<br />

campionessa olimpionica divenuta reporter; la terza,<br />

ideata da Max Massimino Garnier, Roberto Renzi e<br />

Paul Campani per le Edizioni Alpe, è una procace<br />

segretaria impiegata presso degli studi hollywoodiani.<br />

Le fanciulle condividono tre caratteristiche: sono nate<br />

nel 1948, cioè poco prima che in Italia la censura si<br />

inasprisse stendendo una grigia cappa sugli anni Cinquanta;<br />

sono avvenenti e, nelle loro storie, mostravano<br />

con generosità varie parti di sé, specie le gambe; furono<br />

degli ottimi successi editoriali (in particolare Pantera<br />

Bionda) e scandalizzarono un sacco di gente,<br />

anche in alto loco, tanto è vero che nessuna di loro<br />

ebbe una vita editoriale lunga.<br />

I parenti più prossimi delle testate delle Edizioni Sessantasei<br />

(destinate in capo a qualche mese, quando<br />

Barbieri entra in società con Giorgio Cavedon, a divenire<br />

Edizioni Erregi, salvo scindersi negli anni a venire<br />

nella Ediperiodici di Cavedon e nella Edifumetto<br />

di Barbieri) vanno però ricercati nei protagonisti del<br />

fumetto “nero”, con in testa il Diabolik lanciato nel<br />

1962 da Angela e Luciana Giussani in quel formato<br />

pocket che, per le edicole italiane, rappresenterà<br />

un’autentica rivoluzione.<br />

Dato che a premere il piede sull’acceleratore dell’erotismo<br />

e della violenza saranno, assai più di Diabolik,<br />

gli epigoni di quest’ultimo, a cominciare dai Kriminal<br />

e Satanik di Bunker e Magnus (entrambi usciti nel<br />

1964), sono senz’altro gli epigoni suddetti - che includono<br />

anche Sadik, Zakimort, Jnfernal e tanti altri - a<br />

dover essere considerati i parenti più prossimi di Goldrake,<br />

Isabella e dalla turba di collane erotiche che<br />

da quel momento in poi, come questo libro documenta<br />

ampiamente, avrebbero invaso le edicole della Penisola.<br />

Un dato sicuramente interessante è che più d’uno fra<br />

gli autori che presero parte all’esperienza del fumetto<br />

seriale per adulti si sarebbero in seguito cimentati, con<br />

risultati spesso magnifici, nel fumetto erotico convenzionalmente<br />

chiamato d’autore, cioè quello realizzato<br />

con più cura e con più tempo, e pensato per uscire su<br />

rivista (quando esistevano: “L’Eternauta”, “<strong>Comic</strong> <strong>Art</strong>”,<br />

“Orient Express”, “Corto Maltese”, “Blue”) o in volume:<br />

da Milo Manara a Magnus fino a Leone Frollo.<br />

A riprova che certi confini, un po’ come quello tra erotismo<br />

e pornografia, sono piuttosto labili.<br />

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