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PRESO DAL SITO www.ilguerriero.it<br />
Intervista a Fabio Tomei<br />
Di: La Redazione<br />
Sono il responsabile mondiale del settore<br />
arbitrale della wtka international.. e come<br />
sapete, siamo la classe più bistrattata e<br />
bersagliata… ma forse anche perchè la<br />
più visibile. Ma questo è nel modo di essere<br />
“arbitro”… questo sinonimo di giudice<br />
e che da questa sensazione a tutti gli altri.<br />
Da parte nostra invece, la sofferenza è<br />
doppia perché quasi tutti gli arbitri sono<br />
anche tecnici del settore e piuttosto che<br />
soffrire in mezzo ad una area di gara, preferirebbero<br />
stare dietro i propri atleti.<br />
Perché negli sport professionistici e di<br />
lungo corso… è vero che la classe arbitrale<br />
è una parte a se stante e staccata, come<br />
nel calcio e nel tennis… ma in tutte le<br />
altre attività dilettantistiche, l’arbitro per<br />
forza di cose è un tecnico e non potrebbe<br />
essere altrimenti.<br />
Secondo me i migliori tecnici, dovrebbero<br />
divenire arbitri per garantire a tutti gli<br />
atleti una sapienza tecnica e tattica adeguata.<br />
Spero che per il mondo della <strong>kick</strong><br />
possa avvenire al più presto, che questa<br />
figura possa essere staccata dalle società…<br />
sperando nella grande riuscita e presa…<br />
che ultimamente registriamo in questo<br />
sport. Questo negli sport da ring già avviene,<br />
con gli arbitri che iniziano a diventare<br />
una classe a se stante.<br />
Noi per il momento facciamo in modo che<br />
quando c’è un allievo dei un arbitro... questo<br />
non possa essere sul tatami. Questo<br />
non garantisce del tutto l’imparzialità, ma<br />
cerchiamo di avvicinarci sempre più per la<br />
riuscita delle manifestazioni. Io per esempio,<br />
non ho nessun atleta in gara, e proprio<br />
per sentirmi libero da questo condizionamento.<br />
L’arbitro dovrebbe essere libero da questi<br />
vincoli e noi ci siamo dati un programma<br />
di lavoro su una classe arbitrale preparata,<br />
libera e indipendente. In un programma<br />
quinquennale faremo corsi internazionali,<br />
ci incontreremo a cadenza trimestrale con<br />
tutti gli referenti arbitrali dei vari Paesi<br />
aderenti alla wtka, per rendere omogeneo<br />
il lavoro della classe arbitrale.<br />
Stiamo lavorando a questa manifestazione<br />
da un anno ed io mi sono occupato delle<br />
relazioni con gli arbitri e solo qua in<br />
<strong>Italia</strong>… io personalmente ho fatto circa 40<br />
sessioni di incontri, con gli arbitri nazionali<br />
per individuare quelli internazionali ..<br />
Per gli arbitri europei, io personalmente<br />
sono andato in ogni Paese europeo , ospite<br />
della nostra federazione di appartenenza<br />
del Paese dove sono stato, per coordinare<br />
il lavoro con gli arbitri stranieri. Questo è<br />
un campionato del mondo sinergico con la<br />
iaksa e quindi mi sono incontrato con i<br />
referenti degli arbitri ed anche con loro<br />
abbiamo fatto numerose sessioni di incontri,<br />
per poter rendere omogeneo il lavoro<br />
di tutti gli arbitri. Posso dirti con orgoglio,<br />
al terzo giorno di gara, che non abbiamo<br />
avuto nessuna contestazione a parte un<br />
caso e dovuto all’emozione del momento e<br />
per la labilità del concetto di “light”.<br />
L’arbitraggio più difficile infatti, è proprio<br />
quello per le categorie light… anche se la<br />
vera difficoltà, non sta certo nell’arbitrare<br />
gli atleti bravi… perché questi si arbitrano<br />
da se. La difficoltà con gli altri, sta proprio<br />
nel prendere in mano il combattimento,<br />
come si dice in gergo. A costo di avere la<br />
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KICK BOXING MAGAZINE<br />
parvenza di protagonismo.. ma lui deve<br />
comandare il combattimento, tutto dipende<br />
dall’arbitro centrale. Anche se è sbagliato,<br />
avere un arbitro protagonista, quando<br />
questo non serve. Il problema nel light è<br />
evitare l’incidente.. evitare la botta forte.<br />
Non serve l’arbitro protagonista, ma l’arbitro<br />
di personalità… la maggiore difficoltà<br />
dell’arbitro, ma anche il suo motivo di<br />
esistere, è proprio quello di prendere decisioni<br />
rapide e giuste. La sinergia poi della<br />
terna arbitrale in un quadrato, è fondamentale.<br />
Una volta instaurata la pool arbitrale io la<br />
lascio per tutto il giorno, perché questi<br />
diventano una squadra. Deve bastare una<br />
semplice occhiata. Se ci fossero diversità di<br />
opinioni, gli arbitri si confrontano ma mai<br />
devono mostrarlo platealmente. Anche il<br />
pubblico partecipa a attivamente e l’arbitro<br />
non deve farsi prendere dall’enfasi e<br />
dal tifo e quindi non deve farsi condizionare.<br />
La grande difficoltà è che abbiamo un<br />
campionato di <strong>kick</strong> light, ma anche di all<br />
style.. abbiamo arbitri provenienti dalle<br />
varie espressioni del mondo marziale.. ed è<br />
difficilissimo coordinarli tutti.<br />
Ma grazie alla maturità di tutti gli arbitri,<br />
stiamo svolgendo un ottimo lavoro. Saluto<br />
il guerriero.it… un sito molto, molto interessante!