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13° NUMERO 3DMAGAZINE

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#INVERSI<br />

DIMMI QUALI LINGUE PARLI<br />

E TI DIRÒ CHI SEI<br />

Jhumpa Lahiri e il<br />

fascino dell’italiano.<br />

Di una lingua ci si<br />

può innamorare<br />

perché in alcune<br />

parole, e nei loro<br />

fonemi, possiamo<br />

scorgere luci, colori,<br />

sapori.<br />

Quando si parla di teoria della<br />

relatività, la mente corre a Einstein<br />

e alla fisica. Non molti sanno<br />

che una meno famosa teoria<br />

della relatività esiste anche in<br />

linguistica, quella branca della<br />

scienza che si occupa di studiare<br />

il linguaggio umano. Secondo<br />

questa teoria, conosciuta col<br />

nome di “ipotesi della relatività<br />

linguistica”, è la lingua che parliamo<br />

a determinare il modo in cui<br />

esistiamo nel mondo, influenzando i<br />

nostri pensieri, le nostre percezioni,<br />

la nostra cultura. In altre parole, è<br />

la lingua che parliamo a renderci<br />

le persone che siamo, limitando<br />

o ampliando i nostri orizzonti,<br />

donandoci parole con cui catalogare<br />

la realtà.<br />

Facciamo un semplice esempio. A<br />

quanti tipi di pasta riuscite<br />

a pensare? Se vi mostrassero<br />

una tavola imbandita con penne,<br />

chitarrine, fusilli, rigatoni e<br />

cavatappi, con ogni probabilità<br />

sareste in grado di assegnare<br />

a ogni tipo di pasta il proprio<br />

Quanta realtà è in grado<br />

di scorgere e discernere<br />

chi parla più di una lingua?<br />

nome. Questo accade perché nella<br />

nostra lingua, l’italiano, abbiamo<br />

le parole per definire ciò che per<br />

uno straniero è semplicemente,<br />

unicamente, “pasta”, poiché<br />

nella nostra cultura il cibo ha un<br />

valore speciale e caratterizza un<br />

prezioso, quasi sacro, momento di<br />

socializzazione.<br />

Capita così che gli occhi di un<br />

italiano riescano a vedere diverse<br />

tipologie di pasta laddove un<br />

eschimese ne riconoscerebbe una;<br />

allo stesso modo un eschimese<br />

potrebbe utilizzare oltre cinquanta<br />

parole per indicare diversi tipi<br />

di neve laddove un italiano<br />

reputerebbe il ghiaccio tutto uguale.<br />

Quanta realtà è in grado di<br />

scorgere e discernere, dunque,<br />

chi parla più di una lingua?<br />

Jhumpa Lahiri, vincitrice del<br />

Premio Pulitzer per la narrativa<br />

nel 2000, ce lo racconta nel libro<br />

In altre parole, l’appassionante<br />

e tormentata storia d’amore tra la<br />

scrittrice e la lingua italiana.<br />

#3D 72

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