compito autentico power.pdf mri
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Le Terme di Diocleziano le più grandi Terme<br />
della Roma antica, furono iniziate<br />
nel 298 dall'imperatore Massimiano,<br />
nominato Augustus dell'Impero romano<br />
d'Occidente da Diocleziano, e aperte nel 306, dopo<br />
l'abdicazione di entrambi. Si trovavano tra le<br />
attuali piazza della Repubblica, piazza dei<br />
Cinquecento, via Volturno e via XX Settembre, in<br />
un'ampia area in cui sono ancora conservati<br />
cospicui resti.
LE TERME<br />
LA STORIA<br />
Le terme furono costruite per servire i popolosi quartieri<br />
del Quirinale, Viminale ed Esquilino, e per la loro realizzazione fu<br />
smantellato un intero quartiere, con insulae ed edifici privati<br />
regolarmente acquistati e con lo sconvolgimento della viabilità<br />
preesistente.<br />
Da questa si sono desunte le date di edificazione: dopo che<br />
Massimiano tornò dall'Africa nell'autunno del 298 e dopo<br />
che Diocleziano e Massimiano abdicarono il 1º maggio<br />
del 305, ma prima che morisse Costanzo Cloro, il 25<br />
luglio 306. Per far posto alla gigantesca costruzione<br />
vennero demoliti molti edifici, alcuni dei quali vennero<br />
scavati in piazza della Repubblica mentre si costruiva<br />
la fermata della Metropolitana. L'edificio era in mattoni,<br />
tutti con bolli del periodo dioclezianeo, sebbene all'epoca<br />
l'uso dei bolli laterizi fosse declinato: probabilmente<br />
venne ripreso proprio per costruire le terme.
Descrizione<br />
Furono le più grandi e sontuose terme costruite a Roma. Poste sul<br />
colle Viminale, in un recinto di 380 x 365 m, occupavano quasi 14<br />
ha, e ancora nel V secolo Olimpiodoro affermava che contavano<br />
2400 vasche. Il blocco centrale misurava 250 x 180 m e potevano<br />
accedere al complesso fino a tremila persone<br />
contemporaneamente. Per dare l'idea della loro maestosità, è<br />
sufficiente ricordare che il colonnato semicircolare<br />
dell'attuale piazza della Repubblica (già piazza Esedra), realizzato<br />
alla fine dell'Ottocento da Gaetano Koch, ricalca esattamente<br />
l'emiciclo dell'esedra delle Terme.<br />
Erano alimentate da un ramo dell'Acqua Marcia che partiva<br />
da Porta Tiburtina e, con un tragitto ad arcate utilizzato fino<br />
al 1879 dall'Acqua Felice, conduceva l'acqua in una cisterna lunga<br />
più di 90 m, detta la botte di Termini; fu distrutta nel 1876 per<br />
fare spazio alla Stazione Termini, che prese il nome dalle "terme"<br />
stesse.
Il recinto<br />
Tra via Parigi e via Orlando si vede un buon tratto<br />
conservato della parete del lato nord-occidentale,<br />
mentre le facciate delle case moderne e<br />
l'esedra della piazza ridisegnano fedelmente un<br />
tratto del recinto.<br />
Agli angoli del recinto su questo lato si sono anche<br />
conservate le due aule circolari simmetriche, una<br />
trasformata nella chiesa di San Bernardo alle<br />
Terme, l'altra visibile dall'esterno all'angolo di via<br />
del Viminale con piazza dei Cinquecento. In mezzo<br />
sta la grandiosa esedra circolare, usata forse come<br />
teatro, e intervallata da aule rettangolari con<br />
colonne, forse biblioteche. Nelle terme si trovavano<br />
dopotutto, per ordine imperiale, i libri già<br />
nella Biblioteca Ulpia del Foro di Traiano, a<br />
quell'epoca semiabbandonato (come dimostrano<br />
anche gli elementi scultorei da esso provenienti<br />
riciclati nell'Arco di Costantino pochi anni dopo).
Domus Severiana<br />
La Domus Severiana era l'ultimo ampliamento dei palazzi imperiali<br />
sul Palatino a Roma, realizzata a sud-est dello Stadio<br />
palatino nella Domus Augustana da Settimio Severo.<br />
Lucio Settimio<br />
Severo Augusto è stato<br />
un imperatore<br />
romano dal 193 alla sua morte.<br />
Giunto al potere dopo la guerra<br />
civile romana del 193-197, fu<br />
fondatore alla dinastia severiana.
Dell'edificio restano oggi solo le<br />
imponenti sostruzioni in laterizio sull'angolo del colle, che<br />
creavano una piattaforma artificiale alla stessa altezza<br />
del palazzo di Domiziano, dove era stato realizzato un<br />
ampliamento, essendo ormai esaurito lo spazio fisico disponibile<br />
sul colle.<br />
Il vero e proprio edificio si trovava quindi sulla terrazza sotto le<br />
sostruzioni, e i resti sono molto scarsi. Incomparabile è il<br />
panorama di Roma che spazia dall'Aventino al Circo Massimo,<br />
dalle Terme di Caracalla al Celio.<br />
Facevano parte del complesso le terme imperiali, oggi visibili nei<br />
resti al di sotto dell'esedra dello Stadio palatino, che forse erano<br />
state fatte costruire da Domiziano stesso e rifatte all'epoca<br />
di Massenzio. Esse erano alimentate da un ramo dell'Acqua<br />
Claudia, che scavalcava la valle tra Palatino e Celio tramite<br />
poderosi archi ancora in parte visibili.<br />
Sul lato verso la via Appia Settimio Severo aveva fatto realizzare<br />
un'imponente facciata simile a una scena teatrale, dotata di<br />
fontane e colonnati a tre livelli: il Settizonio. Si narra che<br />
l'imperatore avesse fatto monumentalizzare questo lato per<br />
impressionare i suoi conterranei dell'Africa, che arrivavano a<br />
Roma da sud percorrendo proprio la via Appia. I resti dello<br />
splendido edificio vennero demoliti nel XVI secolo e ci è noto solo<br />
da disegni rinascimentali.