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Se sei appassionato di giardini, di gnomi, di<br />
folletti, di poesie incantate e<br />
di storie di vita siciliana,<br />
visita la Villa della famiglia<br />
Piccolo di Calanovella a<br />
Capo d’Orlando. Sorge<br />
sopra un’altura che domina<br />
la pianura di limoni dai<br />
frutti d’oro, tra i colli coperti d’ulivi e il<br />
mare, di fronte, galleggianti sulla linea<br />
dell’orizzonte, le isole Eolie.In questo luogo<br />
fuori dal tempo potrai leggere le poesie di<br />
Lucio, passeggiare nel verde del parco ideato da<br />
Agata Giovanna e ammirare i dipinti<br />
e le foto di Casimiro.<br />
l cimitero dei cani è fra i luoghi più visitati<br />
della Villa. Ciascun cane vissuto a Villa<br />
Piccolo qui ha la propria sepoltura. Le lapidi<br />
recano i nomi degli animali che appartennero ai<br />
tre fratelli. Ci sono Alì, Emir, Pascià, Puck<br />
(cane che Lucio Piccolo amava portare sulle<br />
ginocchia), e molti altri. Qui riposa anche Crab,<br />
l’amatissimo cane di Giuseppe Tomasi di<br />
Lampedusa, morto durante uno dei lunghi<br />
soggiorni che l’autore del Gattopardo faceva a<br />
Capo d’Orlando. Mattia La Valva<br />
Alla fine dell’Ottocento, i baroni Piccolo di Calanovella si<br />
erano trasferiti dal territorio di Naso e di Ficarra , dove<br />
possedevano dal sin dal XV sec. vasti territori, a Palermo,<br />
in una villa al numero 13 della via Libertà. Il barone<br />
Giuseppe Piccolo sposò la principessa Teresa Tasca-<br />
Filangeri. Dal matrimonio nacquero Agata Giovanna nel<br />
1891, Casimiro nel 1897 e Lucio nel 1901.<br />
Nel 1928 morì il barone Giuseppe Piccolo di Calanovella,<br />
che era fuggito tempo prima con una ballerina a San Remo,<br />
lasciando in grossi guai finanziari la moglie, la principessa<br />
Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, che<br />
abbandonò Palermo e si ritirò nella villa di contrada Vina a<br />
Capo d’Orlando, i figli decisero di seguirla. Per anni uniche<br />
frequentazioni sono state qualche amico o parente che ogni<br />
tanto veniva a far visita. Per lunghi periodi soggiornava<br />
Tomasi di Lampedusa che qui aveva scritto gran parte del<br />
suo romanzo, Il Gattopardo (il nome dato a don Fabrizio, lo<br />
prende dall’isola di Salina che vedeva apparire di fronte<br />
all’orizzonte, affacciandosi al terrazzo-giardino). I tre<br />
fratelli, dopo la morte della madre, continuarono a vivere a<br />
Capo d’Orlando. Non avendo preoccupazioni d’ordine<br />
pratico (tre amministratori si occupavano della conduzione<br />
delle terre, mentre il cuoco e le cameriere a quella della<br />
casa), trascorrevano le giornate a creare intorno a loro un<br />
mondo di cultura e bellezza che oggi rappresenta il nostro<br />
patrimonio più grande, infatti per volontà di Casimiro e di<br />
Agata, dopo la morte di Lucio, Villa Piccolo è diventata<br />
una fondazione . Il Museo di Villa Piccolo è stato<br />
inaugurato nel 1978. Al suo interno sono custoditi oggetti<br />
d'arte, armi antiche, libri, stampe, documenti. Francesca<br />
Tindiglia IIC<br />
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