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anno 2016

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Se sei appassionato di giardini, di gnomi, di<br />

folletti, di poesie incantate e<br />

di storie di vita siciliana,<br />

visita la Villa della famiglia<br />

Piccolo di Calanovella a<br />

Capo d’Orlando. Sorge<br />

sopra un’altura che domina<br />

la pianura di limoni dai<br />

frutti d’oro, tra i colli coperti d’ulivi e il<br />

mare, di fronte, galleggianti sulla linea<br />

dell’orizzonte, le isole Eolie.In questo luogo<br />

fuori dal tempo potrai leggere le poesie di<br />

Lucio, passeggiare nel verde del parco ideato da<br />

Agata Giovanna e ammirare i dipinti<br />

e le foto di Casimiro.<br />

l cimitero dei cani è fra i luoghi più visitati<br />

della Villa. Ciascun cane vissuto a Villa<br />

Piccolo qui ha la propria sepoltura. Le lapidi<br />

recano i nomi degli animali che appartennero ai<br />

tre fratelli. Ci sono Alì, Emir, Pascià, Puck<br />

(cane che Lucio Piccolo amava portare sulle<br />

ginocchia), e molti altri. Qui riposa anche Crab,<br />

l’amatissimo cane di Giuseppe Tomasi di<br />

Lampedusa, morto durante uno dei lunghi<br />

soggiorni che l’autore del Gattopardo faceva a<br />

Capo d’Orlando. Mattia La Valva<br />

Alla fine dell’Ottocento, i baroni Piccolo di Calanovella si<br />

erano trasferiti dal territorio di Naso e di Ficarra , dove<br />

possedevano dal sin dal XV sec. vasti territori, a Palermo,<br />

in una villa al numero 13 della via Libertà. Il barone<br />

Giuseppe Piccolo sposò la principessa Teresa Tasca-<br />

Filangeri. Dal matrimonio nacquero Agata Giovanna nel<br />

1891, Casimiro nel 1897 e Lucio nel 1901.<br />

Nel 1928 morì il barone Giuseppe Piccolo di Calanovella,<br />

che era fuggito tempo prima con una ballerina a San Remo,<br />

lasciando in grossi guai finanziari la moglie, la principessa<br />

Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, che<br />

abbandonò Palermo e si ritirò nella villa di contrada Vina a<br />

Capo d’Orlando, i figli decisero di seguirla. Per anni uniche<br />

frequentazioni sono state qualche amico o parente che ogni<br />

tanto veniva a far visita. Per lunghi periodi soggiornava<br />

Tomasi di Lampedusa che qui aveva scritto gran parte del<br />

suo romanzo, Il Gattopardo (il nome dato a don Fabrizio, lo<br />

prende dall’isola di Salina che vedeva apparire di fronte<br />

all’orizzonte, affacciandosi al terrazzo-giardino). I tre<br />

fratelli, dopo la morte della madre, continuarono a vivere a<br />

Capo d’Orlando. Non avendo preoccupazioni d’ordine<br />

pratico (tre amministratori si occupavano della conduzione<br />

delle terre, mentre il cuoco e le cameriere a quella della<br />

casa), trascorrevano le giornate a creare intorno a loro un<br />

mondo di cultura e bellezza che oggi rappresenta il nostro<br />

patrimonio più grande, infatti per volontà di Casimiro e di<br />

Agata, dopo la morte di Lucio, Villa Piccolo è diventata<br />

una fondazione . Il Museo di Villa Piccolo è stato<br />

inaugurato nel 1978. Al suo interno sono custoditi oggetti<br />

d'arte, armi antiche, libri, stampe, documenti. Francesca<br />

Tindiglia IIC<br />

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