UdL la forza dell'amicizia anno scolastico 2016-2017 (1)

Progetto d’istituto
Educazione sentimentale:
“La forza dell’amicizia”
Anno scolastico 2016/2017
Classi seconde

2212”2

I Nostri Lavori
Indice
-Poesie sull’amicizia
-Acrostici, aforismi e citazioni, proverbi
-Storie d’amicizia
-L’amicizia in inglese e francese
-I nostri fumetti
-Le nostre lettere all’Ecuador

L’amicizia è considerata uno degli stati emozionali fondanti della vita sociale.
Nella parola “amico” c’è la stessa radice del verbo amare.
Amare significa esserci quando l’altro ha bisogno, senza accondiscendere ad
ogni cosa.
L’amico vero vuole il bene dell’amico e ricercherà questo bene in ogni
situazione.
Un messaggio di moda, ma deviante è:
“Quanti più “amici” hai sui “social network” tanto più sei considerato
“socialmente attraente”.
Oggi molti teenager fanno a gara a inviare richieste di amicizia anche a persone
sconosciute, per apparire più popolari, dinamici, estroversi, richiesti… Così il
numero di questi “amici virtuali” tende ad essere sproporzionato rispetto a quello
di una rete di relazioni a tu per tu. Quindi aumenta il tempo trascorso davanti al
video e diminuisce quello disponibile per le relazioni “vere”. Questi eccessi
creano una patologia dannosa per l’equilibrio psichico, responsabile di una
distorsione del significato dell’amicizia. E chi di amici ne ha registrati ben
pochi, si sente nessuno.
Nella vita non si può essere veri amici di tutti e le emozioni vere non sono icone,
ma stimoli importanti per una sana vita sentimentale. L’amico vero non è un

semplice compagno di viaggio col quale condividere simpatia e tempo libero: è
molto di più, è la persona che vuole il nostro bene ed è da noi riamata.
Classe 2D

Algoritmo sull’amicizia classe 2 a D

2 a C
Amicizia
L’amicizia è un sentimento molto forte,
che produce una melodia come il suono di un pianoforte.
Con un amico al tuo fianco
ti ritorna il sorriso e va via il pianto.
L’amico vero è quello che c’è sempre, in ogni momento,
anche in quello meno contento.
La vera amicizia non è quella che ti spezza il cuore,
ma quella che te lo rinforza con molto amore.
Chi ha un amico,
ha il tesoro più bello e unico.
Lasciamo da parte l’odio e la violenza
e mettiamo un po’ d’amore, d’amicizia e tenerezza.
L’amicizia è un grande dono,
non lasciatela scappare lontano.
Gargiulo Giovanna e Iovine Raffaella

Sai cos’è un amico? E l’amicizia?
L’amico è quella persona che rimane con te
anche quando hai tanti problemi per la testa,
quella persona che il primo giorno
di scuola ti guarda negli occhi dicendoti:
“Ho scelto te”
e insieme si entra mano nella mano in classe.
Quella persona che giorno dopo giorno
ti fa crescere una piccola piantina nel cuore
e tu la innaffi: questa è l’amicizia.
Di Lorenzo Pasqua

L’amico
Un amico è un tesoro
è buono come un pandoro!
La sua fiducia otterrai
se onesto tu sempre sarai.
Ogni segreto gli puoi confidare
che lui non oserà mai rivelare.
Con il tuo amico trascorri giornate gioiose
e tutte le cose diventano meravigliose.
La Mura Francesco
L’amicizia
L’amicizia è come il sole,
le nuvole possono coprirla,
ma non spegnerla.
Somma Aniello

Amicizia
L’amicizia è luce,
ti illumina nel buio più totale.
L’amicizia è un salvagente
ti salva dalle grandi difficoltà del mare.
L’amicizia è un fazzoletto
ti asciuga le lacrime.
L’amicizia è un orsacchiotto
ti senti al sicuro quando dormi.
L’amicizia è una matita
che descrive la tua vita.
L’amicizia è un cerotto
che cura ogni ferita.
Somma Daria

L’amica
Quando piango per un dolore,
so che ci sei tu che mi scaldi il cuore.
Quando la solitudine mi attanaglia,
compari tu in una luce che abbaglia!
Sei l’amica di tutte le ore
e hai un posto speciale nel mio cuore
con te ho riso e pianto,
e di tempo ne è passato tanto!
Ma quello che desidero più di tutto,
è che non succeda niente di brutto …
che nessuno di noi procuri all’altra alcuna ferita,
così da rimanere amiche per tutta la vita.
Fortunato Anna Sofia

Amicizia
Sai un vero amico chi è?
Quello che c’è sempre per te,
quello che non ti abbandona mai
anche se sei in un mare di guai.
Insieme sempre si crescerà
come una rosa che le sue spine mai perderà.
Se ci capita di litigare
pace sempre sappiamo fare;
io insieme a te
come una regina e il suo re.
Ce ne diremo di tutte le razze,
ma rimarremo sempre le più pazze.
Se mi cercherai
basta che ti girerai, io ci sarò e con te la più bella promessa farò.
Caiazzo Palma

Amicizia
Amicizia
una parola magica,
che rappresenta tutto,
nella gioia e nella disgrazia.
Infinita
è l’amicizia,
ci lega,
come una catena.
Infinita,
è la gioia
che proviamo,
stando insieme.
Infiniti
sono i giorni
passati con te.
Infinite
sono le battaglie
combattute
senza tregua.
Infinita
è la parola
che descrive
me e te.
Afeltra Andrea

L’amico
Un amico è colui che sa ascoltare,
colui che sa parlare,
colui che sa aspettare.
L’amico ti aiuta nel momento del bisogno,
ed è con te anche in sogno.
L’amico non ti fa disperare,
ma è sempre pronto ad aiutare,
l’amicizia è veramente fondamentale.
Fortunato Raffaella

Amicizia
L’ amicizia è un legame profondo,
è il sentimento più importante del mondo.
E’ un germoglio che sta crescendo
come un bambino che sta sorridendo.
Bisogna saperla rispettare
come un abito da abbinare.
Bisogna saperla coltivare
come un testo da ampliare.
L’amicizia è semplice e pura
come l’esistenza di una creatura.
Montuori Marianna

L’amicizia è un fiore
Che va coltivato.
Se lo lasci a lungo
senza acqua,
senza cure,
senza amore
appassisce e
non fiorisce più.
Nastro Filomena

L’amicizia
L'amicizia è come un fiore
che dà calore
a tutto ciò che esprime amore.
L'amicizia è come le onde del mare
ti riesce a cullare
anche quando riesci ad odiare
tutto ciò che ti fa star male.
L'amicizia ti fa sognare
quello che vuoi realizzare
anche quando stai per affogare
e non riesci a ritornare.
L'amicizia è un sentimento forte
che resta fino alla morte
di chi sa rischiare con la sorte.
2 a B
Francesca Caiazzo

2 a A
Un amico è…
Un amico è colui di cui ti puoi fidare,
colui che ti dirà sempre la verità,
Un amico è non la persona che ti giudica,
ma quella che ti resta accanto nei momenti del bisogno.
Un amico è
Non la persona che ti tradisce ma quella che ti capisce,
Un amico è sempre disponibile, sempre fedele.
Un amico sa sempre cosa dire, non ha bisogno di parole, gli basta uno sguardo
per capirti.
Norma Coratella

L’amicizia
L’amicizia non è solo quattro chiacchere,
non è solo amore, desiderio o dolore.
Amicizia è qualcosa di più: è leggere le tue stesse parole negli occhi dell’altro,
è un sorriso aperto sulle finestre del mondo,
è una mano tesa per dirti che non sei solo, amicone mio .
Rossella Di Ruocco
L’amicizia è come un fiore: perché cresca bene, forte e sano
ha bisogno di affetto e di amore.
Francesco Milo

Tu sei mio amico
Non nascondere il segreto del tuo cuore, amico mio.
Dillo solo a me in confidenza.
Tu che sorridi così gentilmente, dimmelo piano
il mio cuore ti ascolterà.
La notte è profonda, la casa silenziosa
I nidi degli uccelli tacciono nel sonno.
Rivelami tra le lacrime esitanti, tra sorrisi tremanti
tra dolore e vergogna
il segreto del tuo cuore.
Anna Fusco

Un vero amico
Un vero amico ti fa sempre ridere.
Un vero amico ti sa consolare,
Un vero amico non ti abbandona mai.
Un vero amico non ti tradirà mai.
Un vero amico ti aiuterà a rialzarti ogni volta che cadrai.
Un vero amico ti dirà sempre la verità.
Un vero amico sa che ci sarai ogni volta che lui vorrà raccontarti i suoi segreti.
Un vero amico è e …sarà l’unico
Erminia Coticelli

E’ così bello essere amici,
condividere tutto insieme e sentirsi felici.
Con i miei amici è sempre bello parlare
e avere tante cose belle da raccontare.
Quando si sta insieme il sorriso non manca mai,
ed è proprio, l’amicizia che non lo fa svanire mai.
Raffaele Somma

L’amicizia è un dono
che ti regala un amico buono.
L’amicizia è come il sole
le nuvole possono oscurarlo ma mai spegnerlo.
Essa esisteva, esiste ed esisterà
Ed insieme nulla di male accadrà.
Quando ti senti solo ti aiuterà
a trovare qualcuno che ti appoggerà
ed in te crederà.
Luigi Somma

L’amicizia è…
L’amicizia è come un libro aperto
dove scrivi ogni giorno
e sembra un fiore profumato
che aspetta il momento giusto per sbocciare.
Assomiglia ad un soffio di vento che attraversa il cuore.
L’amicizia è come un sorriso
l’amicizia è soffice come una carezza
l’amicizia è un arcobaleno di colori
l’amicizia è profonda come il mare.
Saverio Gargiulo

…perché a volta ho solo bisogno di un punto di appoggio per i miei pensieri.
frequentemente ne ho bisogno e tu che sei mio amico, sei il mio appoggio.
A volte credo che non sia importante averti
ma poi mi rendo conto che
senza un appoggio la vita non ha valore.
Francesca Pia Ruocco
L’amica è l’unica persona con cui la risata è sincera e spensierata.
L’amica è il paradiso, la salvezza in questo mondo di visi stanchi.
L’amica è una cosa infinita in un piccolo mondo.
L’amica è l’unica cosa di cui si avrà bisogno tutta la vita.
L’amica è la dimostrazione che non serve un legame di sangue per essere
sorelle.
Alessia Scarallo

C’è qualcosa nell’aria, qualcosa che sa di bene, risate, condivisione ma non
capisco bene cosa sia.
Qualcosa per cui vale la pena lottare ma ancora non capisco cosa sia.
C’è qualcosa nell’aria che tutto l’oro del mondo non potrebbe comprare….
Ma cos’è?
C’è qualcosa nell’aria che ti permette di dare e di ricevere
È …l’amicizia
Ringraziamo il cielo che ci sia.
Sara Fusco

2 a D
Amico mio
Mi sei mancato
In tutti ho cercato conforto
Consigli, ma tutto invano…
In cuor mio sapevo di aver sbagliato
Zitto, senza aiutarti, è stato un grande errore
Insieme con te adesso voglio essere di nuovo tuo
Amico per sempre!
Angela Apuzzo

La mano
Un amico è speciale
Perché ti può sempre aiutare
È una mano da tendere
Che stretta bisogna tenere
Michele Iovine
E’ tanto bello sentirsi amici.
Insieme è bello anche studiare.
L’insiemità cura le ferite e crea legami.
Ogni mio difetto diventa pregio,
dell’amicizia ne faccio il mio fregio.
Angela Apuzzo

Il nostro brainstorming sull’amicizia
E’ un sentimento molto forte che ti accompagna per tutta la vita e che si basa sul
rispetto e la fiducia reciproca.
2 a C
Acrostico: La parola acrostico deriva dal tardo greco e significa "verso
estremo/elevato". Esso è un componimento poetico o un gioco di parole in cui le
lettere, le sillabe o le parole iniziali di ciascun verso, lette dall'alto in basso,
formano un nome.
Amica Amico Amico Avere una
mia mio mio meravigliosa e
insieme insieme insieme inseparabile
ci condivideremo ci compagna di confidenze
aiuteremo ogni intenderemo aiuta sempre
senza emozione senza
mai e insieme intoppi Iovine R., Somma Aniello, Montuori M.,
litigare ci rallegreremo alcuni Nastro Filomena

L’ Amica L’ amicizia Amare infinitamente,
amicizia mia è camminare morire insieme,
è molto insieme insieme, interagire fino all’ultimo secondo,
importante camminiamo condividere ogni attimo, intendersi con pochi sguardi,
e capita unite crescere zigzagare tra felicità e gioia
improvvisamente senza insieme immensa, questo significa
senza mai senza amicizia
interpellare staccarci arrendersi
alcuno
mai
Somma Daria, Di Lorenzo Pasqua, Vuolo Giuseppe, Afeltra Andrea
Classe 2 a C
Lealtà Amore Avere
complicità modestia meravigliosi
gioia identificazione inseparabili
conoscenza condivisione compagni
rispetto intimità insostituibili
confidenza
zelo
solidarietà
implicazione
legame
aiuto
Classe 2 a D

L’aforisma
L’aforisma è un vero e proprio genere letterario autonomo. È molto simile alla
massima, alla sentenza, al motto e, per certi versi, anche al proverbio, ma non
coincide con nessuno di questi modelli.
L’aforisma è una frase che compendia, che riassume, in un breve giro di parole,
il risultato di precedenti riflessioni, osservazioni esperienze.
Il suo nome deriva dal greco aphhorismós e propriamente significa
«definizione».
Di fatto, della definizione l’aforisma ha sia l’essenzialità sia la funzione, che è
quella di delineare in modo chiaro e «definitivo» un concetto, una norma o una
legge.
Ma l’aforisma è anche qualcosa di più di una definizione, per quanto chiara ed
essenziale.
Quando riesce, infatti è un perfetto meccanismo espressivo che aspira a divertire
e a far riflettere il lettore sulle cose piccole e grandi della vita, attirandolo con la
brillante eleganza della scrittura. La struttura dell’aforisma è del tutto
particolare: nella sua apparente semplicità intende esprimere e in profondità un

concetto attraverso una forma estremamente breve, concisa. L’aforisma, di
conseguenza, deve avere l’aria di essere facile, piacevole come una battuta di
spirito, ma deve poi risultare ricco e profondo: chi lo legge o lo ascolta deve
restare subito colpito e capirne immediatamente il significato, ma poi deve anche
rendersi conto che sotto la superficie della battuta di spirito si nasconde una
ricchezza di significati, di allusioni, di interpretazioni che stimolano a riflettere.
Il fascino e la forza dell’aforisma, in definitiva, non si misurano dall’entusiasmo
e dallo stupore che emergono a una sua prima lettura, ma dalle emozioni e dalle
riflessioni che l’aforisma stesso suscita e produce.
2 a C
L’amicizia è il sentimento più grande della vita perché non si compra, ma si
conquista costruendola quotidianamente.
2 a D

Aforismi e citazioni sull’amicizia
• Amici si nasce, non si diventa. (Henry Adams)
• Amico è con chi puoi stare in silenzio. (Camillo Sbarbaro)
• Chi ha un vero amico può dire di avere due anime. (Arturo Graf)
• Chi trascura di educare il proprio figlio all'amicizia, lo perderà non appena
avrà finito di essere bambino. (Charles Péguy)
• Gli amici non vivono semplicemente in armonia, come alcuni dicono, ma in
melodia. (David Henry Thoreau)
• Ho sempre ritenuto che il più grande privilegio, sollievo e conforto
dell'amicizia fosse quello di non dover mai spiegare nulla. (Katherine Mansfield)
• La vera amicizia è una pianta che cresce lentamente e deve passare attraverso
i traumi delle avversità perché la si possa chiamare tale. (George Washington)
• Le amicizie non si scelgono a caso ma secondo le passioni che ci dominano.
(Alberto Moravia)
• L'amicizia è un po' come la salute: se ne apprezza il valore solo quando la si
perde. (Charles Caleb Colton)
• L'amico sicuro si riconosce nell'incerta fortuna. (Quinto Ennio)
• Le amicizie vere sono quelle che si fondano sul sentimento; l'amico non
giudica, comprende. (Aldo Fegatelli Colonna, Luigi Tenco, Mondadori)

• Non c'è deserto peggiore che una vita senza amici: l'amicizia moltiplica i
beni e ripartisce i mali. (Baltasar Gracián y Morales)
• Per trovare un amico bisogna chiudere un occhio; per tenerlo due. (Norman
Douglas)
• Quello che conta tra amici non è ciò che si dice, ma quello che non occorre
dire. (Albert Camus)
• Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità. (Madre Teresa di
Calcutta)
• Un amico è uno che sa tutto di te e nonostante questo gli piaci. (Elbert
Hubbard)
• Volere e non volere le stesse cose, questa è la vera amicizia. (Gaio Sallustio
Crispo)

I cantori e i giullari dell'amicizia
Aristotele
• Ci si dovrebbe comportare con i propri amici come noi vorremmo che si
comportassero con noi.
• Cos'è un amico? Una singola anima che vive in due corpi.
• Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, anche se avesse tutti gli altri
beni.
• Si decide in fretta di essere amici, ma l'amicizia è un frutto che matura
lentamente.
Epicuro
• Di tutte le cose che la sapienza procura in vista della vita felice, il bene più
grande è l'acquisto dell'amicizia.
• L'uomo d'animo sincero vive soprattutto nella saggezza e nell'amicizia, l'una
bene mortale, l'altra bene immortale.
Roberto Gervaso
• Gli amici, come gli amori, non si cercano: si trovano.
• L'amicizia è rara perché è scomoda.
• Niente allevia le nostre sofferenze come quelle dei nostri amici.
• Non è vero che un amico si vede nel momento del bisogno, un amico si vede
sempre.

Kahlil Gibran
• Amico mio, tu e io rimarremo estranei alla vita, e l'uno all'altro, e ognuno a
se stesso, fino al giorno in cui tu parlerai ed io ti ascolterò, ritenendo che la tua
voce sia la mia voce: e quando starò ritto dinanzi a te pensando di star ritto
dinanzi ad uno specchio.
• Il vostro amico è i vostri bisogni esauditi.
• L'amicizia è sempre una dolce responsabilità, ma non è mai un'opportunità.
• Quando vi separate dall'amico, non rattristatevi: la sua assenza può chiarirvi
ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna appare più chiara dalla
pianura.
Jean de La Bruyère
• In amicizia non si può andare lontano se non si è disposti a perdonarsi
scambievolmente i piccoli difetti.
Matteo Ricci
• Il mio amico non è altro che la metà di me stesso; anzi, un altro me stesso.
Perciò devo considerare l'amico come me stesso.
• Sebbene l'amico e io abbiamo due corpi, nei due corpi c'è un cuore solo.
• Quando tutto procede tranquillamente e non ci sono contrarietà, è difficile
distinguere i veri ai falsi amici; ma, quando le avversità sopraggiungono, si

dimostra l'amicizia. Infatti, nel momento dell'urgenza i veri amici si avvicinano
sempre più, mentre i falsi si allontanano sempre più.
Oscar Wilde
• Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo
nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico.
• L'amicizia è molto più tragica dell'amore: dura più tempo.
Pro verbi
• Chi smette di essere amico, non lo è stato mai. (Proverbio greco)
• È meglio il morso di un amico che il bacio di un nemico. (Proverbio ebraico)
• Non bastano tutti i cammelli del deserto per comprarti un amico. (Proverbio
arabo)
Proverbi italiani
• Ad un buon amico molto si perdona.
• Ama l'amico col vezzo e col vizio suo.
• Amici di starnuti il più che tu ne cavi è che Dio t'aiuti.
• Amicizia riconciliata è una piaga mal saldata.
• Amico vecchio e casa nuova.
• Anche con gli amici si devono misurare le parole.

• Bisogna troncare ogni amicizia con gli amici che la rompono senza motivo.
• Chi sta fermo in casi avversi, buon amico è da tenersi.
• Chi trova un amico trova un tesoro.
• Chi vuol conservare un amico, osservi queste tre cose: l'onori in presenza, lo
lodi in assenza, e l'aiuti nei bisogni.
• Chi vuole avere buoni amici, ne abbia pochi.
• Con gli amici bisogna chiudere un occhio.
• E meglio un amico che dieci parenti.
• Esempi e benefici fanno gli amici.
• Fra amici il rispetto e la civiltà debbono essere reciproci.
• Giova un amico all'uomo disgraziato, più che cento parenti e io l'ho provato.
• Gli amici devono essere come i soldi: non falsi.
• Gli amici durano finché non perdi la chiave della cantina.
• Gli amici hanno la borsa legata con un filo di ragnatela.
• Gli amici sono come le corde dei violini, non bisogna tirarli troppo.
• Guardati dall'abbandonare un amico vecchio per uno nuovo.
• I difetti degli amici si devono conoscere, ma non palesare.
• I migliori amici sono quelli che a vicenda si spronano al bene.
• Il migliore degli amici è quello che ci ammonisce dei nostri difetti.
• L'aiuto del vero amico non giunge tirato dai buoi.

• L'amicizia oltraggiata è perduta per sempre.
• L'amico certo si conosce nell'incerto.
• L'amico non è conosciuto finché non è perduto.
• Meglio sono le ferite dell'amico, che non i fraudolenti baci del nemico.
• Nei pericoli si vede, chi d'amico ha vera fede.
• Non c'è miglior specchio dell'amico vecchio.
• Quello è tuo amico che si getta in mare per non lasciarti affogare.
• Si può vivere senza fratelli ma non senza amici.
• Sol di parole amico non vale un fico.
• Val di più un amico che cento parenti.
• Visita l'amico tuo, ma di rado; che per le troppe visite si perde.
2 a C

Essere amici significa anche perdonare
Aurora e Vanessa erano due migliori amiche molto legate. Avevano 12 anni e
frequentavano la seconda media della scuola al centro di Torino. Erano molto
diverse. Aurora era bruna con gli occhi verdi, ed era timida e riservata, Vanessa
invece aveva i capelli di un biondo simile all’oro e gli occhi di un azzurro
cristallino ed era socievole ed estroversa. In estate i loro genitori decisero di
portarle in vacanza a Napoli. Andarono in un piccolo paesino dove c’era una
vecchia amica della mamma di Aurora. Il paese si trovava su una collinetta ed
era molto tranquillo. Dopo qualche giorno di soggiorno Aurora e Vanessa
conobbero Mirko e Gabriel. Questi ultimi avevano la loro stessa età ed erano
migliori amici e al contrario di Vanessa e Aurora erano molto simili. Avevano
entrambi i capelli biondi e gli occhi castani, ed erano solari. In quel piccolo
paese in estate si facevano molti concorsi di canto, di ballo e di moda. Per
partecipare però ci si doveva iscrivere verso la fine della scuola, quindi Aurora e
Vanessa non poterono partecipare, mentre Gabriel e Mirko erano già iscritti alla
gara di ballo. Le due amiche iniziarono a provare molta invidia nei confronti dei

due ragazzi e iniziarono a inventarsi varie scuse per non incontrarli. Passavano i
giorni e i ragazzi continuavano a contattare Aurora e Vanessa, senza nessun
risultato. La sera della gara le due ragazze andarono ad assistere allo spettacolo.
Alla fine delle competizioni Gabriel e Mirko, passarono alla finale. Vanessa e
Aurora bruciavano dall’invidia e decisero di sabotare la gara di Gabriel e Mirko.
Sapendo che erano i primi a ballare, andarono dietro le quinte e, mentre Aurora
distraeva i due ragazzi, Vanessa s’intrufolò sotto il parco e ne svitò alcune viti,
così che quando Gabriel e Mirko ballavano su quella parte del palco sarebbero
caduti. Quando i ragazzi iniziarono ad esibirsi tutto andò per il meglio, ma
quando Mirko iniziò a ballare nell’altra parte del palco, dove Vanessa aveva
tolto le viti, cadde e si slogò pesantemente la caviglia. La musica si fermò e
Gabriel subito corse ad aiutare il suo amico. Purtroppo i ragazzi non vinsero, ma
dopo qualche giorno quella che era sembrata una semplice slogatura alla
caviglia, si trasformò in un vero e proprio problema. In realtà Mirko aveva
subito un colpo così forte che alcuni vasi sanguigni si erano rotti, causando
problemi ancora più seri, al povero ragazzo. Aurora e Vanessa si resero conto
del loro grosso sbaglio e subito andarono a chiedere scusa ai due ragazzi. Nei
giorni successivi le due amiche cercarono di restare accanto a Mirko. Ogni
giorno si pentivano sempre di più di quello che avevano fatto. Mirko e Gabriel

capirono tutto e decisero di perdonarle nonostante il loro sbaglio. Mirko guarì in
fretta. Alla fine dell’estate Aurora e Vanessa dovettero ritornare a Torino e, dopo
lunghi mesi di scuola, fecero ritorno a Napoli, per trascorrere le vacanze con
Mirko e Gabriel. Così fu per tutti gli anni successivi.
Caiazzo Francesca classe 2 a B

L’amicizia un fiore nel cemento
Dei ragazzi si trovano in un giardino e cominciano a parlare tra loro del più e del
meno.
Luigi: Marco come è andato il compito di matematica?
Marco: una schifezza Luigi! La professoressa mi ha fatto una sgridata… mi sono
sentito piccolo piccolo.
Luigi comincia a ridere prendendolo in giro. Finisce l’anno e comunicano a
Marco che è stato rimandato.
Un pomeriggio d’estate Luigi va a casa di Marco.
Luigi: Come va?
Marco: Malissimo, mi hanno rimandato non andrò più a scuola.
Luigi: Dai non fare così, io, Bianca e Carlotta ti aiuteremo a recuperare. Domani
verremo a casa tua.
Marco: Chi sono?
Luigi: Te le presenterò domani.
Il giorno seguente i ragazzi vanno a casa di Marco per aiutarlo a studiare.
Luigi: Marco ti presento le mie amiche lei è Carlotta, lei Bianca.
Marco appena vede Bianca ha un’attrazione per lei.
Bianca: Ciao Marco, ho portato alcuni libri per studiare.

Marco: Ok, grazie mille per l’aiuto.
Carlotta: Di niente è un piacere.
Vanno in giardino; finito di ripetere la lezione Marco chiede a Bianca se le va
di uscire martedì dopo le ripetizioni.
Bianca: Mi dispiace vado a cena con Luigi.
Marco va da Luigi.
Marco: Luigi perché non mi hai detto che stai con Bianca?
Luigi: Stavo per dirtelo.
Marco: Non è vero, secondo me non mi stavi dicendo proprio niente.
Luigi: Non è vero scemo.
Marco: Lo scemo sarai tu.
Luigi: Devo dare conto a te se voglio stare con Bianca?
Marco: Sì, se siamo migliori amici, se non mi dici queste cose importanti non
siamo veri amici, non disturbarti a venire domani, me la cavo da solo.
Inquadratura di Luigi perplesso
Marco va da Carlotta.
Marco: Ciao Carlotta, ti va di uscire martedì dopo le ripetizioni?
Carlotta: Ok a martedì.
Marco va da Luigi.
Marco: Sai esco con Carlotta martedì!

Luigi: Mica lo stai facendo per ripicca.
Marco inizia a ridere.
Marco: Non fare lo scemo. No, Luigi non è vero.
Luigi: Non è vero? Invece è così.
Marco arrabbiato se ne va.
Marco quella sera mentre ritornava a casa con la bici fa un incidente.
Inquadratura della bici rotta e di Marco a terra. La signora che l’ha investito lo
porta in ospedale, ma per fortuna ha riportato solo escoriazioni e qualche
frattura. La mamma di Marco avvisa i ragazzi che lo vanno a trovare in
ospedale.
Luigi: Marco come stai? Scusami se non sono potuto venire prima.
Marco: Non fa niente, comunque lo stupido ero e sono io, ero così arrabbiato dal
fatto che Bianca stava con te e non mi sono accorto che eri felice con lei. Mi
perdonerai?
Luigi: Certo che ti perdono, gli amici stanno insieme sempre e comunque come
quella promessa che ci siamo fatti alle elementari.
Luigi e Marco si abbracciano. Entrano Carlotta e Bianca.
Carlotta: Ciao Marco come stai?
Marco: Tutto bene non preoccuparti.

Dopo alcuni giorni Marco esce dall’ospedale e gli amici gli fanno una festa.
Durante la festa Carlotta si avvicina a Marco.
Carlotta: Marco spero che questa festa ti piaccia.
Marco: Sì, molto! Comunque scusami per l’altra sera, volevo uscire con te solo
per ripicca, sono stato davvero un cretino.
Carlotta: Non preoccuparti, lo avevo intuito.
I due cominciano a conoscersi meglio e diventano amici.
Il giorno dopo Luigi va a casa di Marco.
Luigi: Ciao Marco come stai?
Marco: Meglio, grazie.
Trascorrono i giorni, Marco migliora e riprende i ritmi abituali.
Luigi: Ti ho visto l’altra sera con Carlotta.
Marco: Ma che dici?
Luigi: Dico solo che forse la vostra amicizia si sta trasformando in qualcosa di
più.
Marco ride.
Luigi: Io e Bianca sabato dobbiamo andare al cinema volete venire anche tu e
Carlotta?
Marco: Ok, avviso Carlotta e ci vediamo sabato.
Arriva sabato. Finito il primo tempo.

Bianca: Luigi non mi sento bene puoi accompagnarmi a casa?
Luigi: Ok. Ragazzi vi dispiace se andiamo?
Marco: No, non preoccupatevi.
Dopo quella sera Carlotta e Marco uscirono insieme tutti i sabati e si resero
conto che insieme stavano molto bene e che avevano gli stessi interessi. E pian
piano la loro amicizia cresceva sempre di più.
Arrivò il giorno dell’esame di Marco.
Marco: Oddio ragazzi sono agitatissimo e se va male?
Luigi: Marco non preoccuparti, abbiamo studiato tanto e tutto andrà benissimo.
Un paio di ore dopo Marco esce dalla scuola.
Carlotta: Allora come è andata?
Marco: Benissimo sono stato promosso. Sarò ancora con voi!!!
I quattro si abbracciano
Marco: Grazie a tutti ragazzi senza di voi non ce l’avrei mai fatta.
I tre insieme rispondono “Di niente siamo amici, grandi amici.”
E da quel giorno i quattro ragazzi con quell’ abbraccio strinsero un’amicizia che
non sarebbe finita mai.
Di Lorenzo Pasqua, Gargiulo Giovanna, Scala Anna Chiara, Iovine Michela e
Capezza Maria Antonietta classi 2 a C e B

La forza dell’amicizia
Due ragazze, di nome Clarissa e Giulia, avevano 12 anni ed erano inseparabili.
Non c’era una senza l’altra, due amiche che condividevano tutto: amavano
giocare insieme, discutere del ragazzo che piaceva a una delle due, insomma
amiche non comuni, ma speciali che completano una persona.
Crescendo, non sono mancate incomprensioni, litigi insignificanti, che la forza
della loro amicizia, però, riusciva sempre a superare.
Insieme stavano costruendo il proprio percorso di vita, dividendo gioie, amori e
dolori, e l’una aiutava l’altra.
Clarissa era quella più seria, quella più precisa, quella che ci pensava due volte
prima di fare una cosa; Giulia invece era una persona che agiva d’istinto, quella
simpaticona e giocherellona.
Due caratteri completamente diversi, ma che insieme combaciavano lo stesso.
Si conoscevano molto bene a tal punto che se una aveva dei problemi l’altra
immediatamente se ne accorgeva.
Ed è così che per un mese Giulia non sorrideva più come prima, si sentiva
sempre stanca e nervosa per ogni cosa. Clarissa preoccupata per l’amica le
chiedeva continuamente cosa stava succedendo, ripetendole che lei sentiva
qualcosa e aveva paura che era colpa sua. Giulia, però, rispondeva di non

preoccuparsi.
Le cose stavano peggiorando, Giulia non andava a scuola da due settimane, a
Clarissa mancava e anche solo non vederla per un minuto la faceva stare male,
quindi iniziò a cercarla, prima telefonicamente, poi andando direttamente a casa
sua e quando il padre di Giulia le aprì la porta, Clarissa capì subito che qualcosa
era successo.
Clarissa chiese di Giulia e i genitori dissero che aveva un po’ di febbre, cosa da
nulla, ma Clarissa era convinta che Giulia non stava affatto bene e per questo
voleva vederla.
I genitori glielo proibirono, allora Clarissa iniziò ad arrabbiarsi e alzò un urlo:
“Fatemi vedere Giulia, adesso, non ne posso più, fatemi passare, avanti!”
Clarissa salì velocemente le scale, con affanno, aprì la porta e vide la sua
inseparabile amica nel suo caldo lettino con una bombola d’ossigeno vicino a lei
e dei tubicini nel naso. Corse subito ad abbracciarla forte e iniziò a piangere
lentamente sul petto di Giulia; aveva capito cosa le stava succedendo e quindi,
ogni giorno e ogni notte, le rimase accanto incessantemente.
Con voce tremante Clarissa parlò con Giulia dicendole: “Ehi, io rimango qui con
te sempre, perché noi siamo amiche, con la “A” maiuscola, che non si sono mai
separate. Ricordi quella promessa che ci facemmo?!Beh, quella promessa,
esisterà sempre e non si spezzerà mai!”

Clarissa, ogni giorno le stava accanto, sperando che aprisse quegli occhi e la
guardava come solo lei sapeva fare.
Una mattina Clarissa dormiva sulla sedia accanto a Giulia, erano le 6:30 a.m.,
quando l’amica aprì gli occhi con fatica, si guardò intorno e, sistemandosi i
tubicini per l’ossigeno, vide Clarissa. Allora allungò una mano verso di
lei…Clarissa si svegliò, la guardò, Giulia sorrise, Clarissa pianse e insieme si
diedero un abbraccio così forte che riuscirono a sentire i loro cuori battere.
Giulia con un filo di voce disse: “Siamo stati noi, la nostra forza è un qualcosa di
immenso” e Clarissa continuò ad abbracciarla forte e a darle un sacco di baci
sulle guance sussurrandole all’orecchio: “Ti voglio tanto bene”.
Somma Daria classe 2 a C

L’amicizia non ha barriere
Quella mattina Marco disse a Luigi:
“Hai studiato per l’interrogazione di storia?”
Luigi: “No Marco!! Non avevo voglia.”
Marco: “Povero te!”
Interviene Mattia: “Ah, ah, ah, non c’è cosa più elementare!”
Allora Marco sussurra a Luigi: “Ecco è arrivato Albert Einstein.”
All’improvviso la porta si spalanca e arriva il professore Fontanella con a fianco
un ragazzo di carnagione scura che nessuno aveva mai visto; entrò e disse:
“Buongiorno ragazzi, vi presento Hossas, vai Hossas, vai a conoscere i tuoi
nuovi compagni.” Allora Hossas andò da Mattia, Marco e Luigi e disse: “Ciao
ragazzi.” Questi lo guardarono con sguardo sorpreso.
“Cosa c’è da essere così sorpresi?” domandò Hossas; i tre continuarono a
fissarlo e Hossas andò a sedersi all’ultimo banco da solo. Il giorno dopo i tre
ragazzi si scusarono e lo invitarono a giocare con loro. Andarono a giocare tutti
nel cortile della scuola. Appena Hossas arrivò vide i ragazzi e si unì a loro,
quando un gruppo di bulli cominciò a prendere in giro Mattia e Hossas; allora i

due andarono sulla panchina dei giardinetti. Iniziarono a parlare e si accorsero di
quanto erano diversi l’uno dall’altro, ma sentivano che avevano qualcosa in
comune. Piano piano incominciarono a vedersi sempre più spesso e, stando
insieme, i loro pomeriggi diventavano sempre più piacevoli. Ormai non
riuscivano più a non stare insieme finché un giorno Hossas non si presentò
all’appuntamento. Allora Mattia, preoccupato, andò a casa di Hossas. Nel cortile
vide un grosso camion, ma non gli diede peso, entrò nella casa di Hossas e lo
vide mettere le sue cose in uno scatolone, sembrava molto dispiaciuto. Mattia
sconvolto disse: “Potevi avvertirmi” e se ne scappò piangendo. Allora Hossas di
scatto lo rincorse dicendo: “Fermati! Posso spiegarti” Mattia si fermò e con la
faccia rivolta verso il basso disse: “Potevi dirmi che dovevi andare via!”
Hossas: “Mi dispiace non volevo farti soffrire troppo”. Devo ritornare nel mio
paese!” In verità Hossas partiva solo perché gli era scaduto il permesso di
soggiorno. Hossas: “Se volete, potete venirmi a dare l’addio in aeroporto”. E
tornò a risistemare le sue cose. Il giorno dopo Hossas si svegliò, si vestì in fretta
e furia e andò all’aeroporto pieno di angoscia; appena arrivato vide i suoi amici
che lo salutavano, allora Hossas andò da loro, li abbracciò forte forte e corse
verso l’aereo. Quando l’hostess diede l’avviso che l’aereo stava per partire, si
sentì uno strano rumore provenire dal motore, dopo il controllo di un tecnico,

l’hostess informò i passeggieri che il volo era stato annullato. Allora Hossas
scese dall’aereo, andò dai suoi amici e gli confessò il motivo della sua partenza.
Dopo circa un quarto d’ora arrivò il padre di Hossas e disse al figlio: “Hossas
credo che per un paio di giorni dovremmo dormire nell’aeroporto finchè l’aereo
non sarà riparato e potremmo così ripartire”. Tutti si erano rassegnati all’idea di
aver perso un amico, ma Mattia non si scoraggiò e con l’aiuto dei suoi compagni
e della sua famiglia, si mise alla ricerca di una casa per Hossas. Dopo tre giorni
la trovarono e la mattina del giorno seguente, andarono all’aereporto. Mattia fu
l’unico a scendere dall’auto e vide Hossas e i suoi genitori sulla panchina, che
dormivano, e andò a svegliarli dicendo:” Ehi, c’è una sorpresa per voi”. Mattia li
fece salire nella macchina dei suoi genitori, Hossas disse a Mattia: “Di cosa si
tratta?” Mattia rispose: “Lo scoprirete fra poco”. Pochi minuti dopo la macchina
si fermò e Mattia disse a Hossas e ai suoi genitori di scendere, Hossas chiese a
Mattia: “Perché ci hai portato davanti a questa casa?” e Mattia: “Entrate e
vedrete!” Appena entrati Hossas vide tutti i suoi amici pronti a festeggiare e
gridarono all’unisono: “Benvenuto Hossas questa è la tua nuova casa”. Allora il
padre di Hossas disse: “Sì, ma come facciamo con il permesso di soggiorno?”,
allora intervenne il padre di Mattia: “Di questo non devi preoccuparti perché
avrai un posto di lavoro nella mia fabbrica”. Da quel giorno Mattia e Hossas non

si separarono più e con la loro storia hanno dimostrato che l’amicizia non ha
barriere.
Afeltra Andrea e Fortunato Raffaella classe 2 a C

L’amicizia supera ogni ostacolo
Shinza era in camera sua, seduta sulla sedia accanto alla scrivania, con il
portatile sulle gambe.
Era nata a Washington ma i suoi genitori erano entrambi originari di un paese in
guerra, il suo cruccio principale era di essere di colore.
Era capitata per caso su di un sito di cui aveva sentito parlare in classe, dove
poter chattare con degli sconosciuti con cui fare amicizia protetti dallo schermo.
Da un po’ di tempo stava chattando con un suo coetaneo e quando lui le aveva
chiesto il numero privato per continuare direttamente le loro conversazioni
anche tramite Whats App, glielo aveva dato e da allora i rapporti virtuali si erano
intensificati.
Un giorno Shinza tornò a casa e, come sempre, come prima cosa afferrò il
cellulare per contattare Freddie (questo era il nome del suo amico virtuale). Da
qualche tempo la ragazza, però, si sentiva in colpa: gli aveva taciuto alcune cose
come il fatto di essere di colore. Aveva paura che anche lui, come i suoi
compagni di classe, l’avrebbe presa in giro e l’avrebbe emarginata,
Non gli aveva neanche detto che praticava il calcio per lo stesso motivo.
Smise di pensare a tutto questo quando sentì il telefonino vibrare, segno
dell’arrivo di un nuovo messaggio.

Sorrise nel vedere il “Come stai?” dell’altro e istintivamente rispose che non
andava molto bene.
Ma appena il ragazzo gliene chiese il motivo, lei sulle prime non seppe cosa
rispondere. Poi prese il coraggio a due mani e decise di confessare tutto.
Vide che lui non rispondeva ed iniziò a preoccuparsi pensando fosse arrabbiato.
Appena Freddie le mandò il link di una canzone, lei si confuse; in un primo
momento pensò che la stesse prendendo in giro, ma poi sorrise quando
riconobbe “Sears to your beautiful” di Alessia Cora, che parla di un ragazza che
crede di essere brutta invece non lo è affatto.
Dopo un po’ ricevette un altro messaggio dell’amico che le dedicava un verso
della canzone cioè “… non devi cambiare nulla, il mondo dovrebbe cambiare il
proprio cuore”
Lei arrossì, poi sorrise e lo ringraziò con tante faccine sorridenti.
Antonietta Somma classe 2 a A

Non ti dimenticherò mai
Era un tempestoso giorno d’inverno e i rami degli alberi picchiavano
incessantemente sui vetri delle finestre di Joy. Era un ragazzo abbastanza
riservato e per questo motivo nessuno lo considerava e nessuno si fermava a
parlare con lui.
In quel momento, nella sua stanza stava fantasticando su varie cose: pensava se
un giorno sarebbe mai potuto entrare nella squadra i basket degli “Insuperabili”
e soprattutto se sarebbe riuscito ad avere anche solo uno sguardo da Soleil, la
bellissima ragazza bionda di cui era segretamente innamorato.
Immerso in queste fantasticherie, Joy tornò in sé solo quando la madre lo chiamò
per cenare.
Il giorno dopo, mentre faceva la sua solita passeggiata nei boschi che
circondavano la sua casa, si ritrovò dinanzi Soleil, indaffarata con qualcosa che
Joy non riusciva a decifrare.
Quando le si avvicinò, Soleil non volle assolutamente fargli vedere cosa stesse
facendo anzi diede l’impressione di voler nascondere qualcosa.
Joy fu il primo a rompere l’imbarazzante silenzio che si era venuto a creare
“Soleil…ehm…tu…cosa fai qui? “

“Ecco…” rispose esitante la ragazza. “Non ti preoccupare-cercò di incoraggiarla
Joy, di qualunque cosa si tratti, sai che puoi fidarti di me; non lo dirò a nessuno”.
Soleil non rispose, scosse la testa e poi scappò via.
Il giorno dopo a scuola Joy la vide ridere e parlare sottovoce con le amiche
indicandolo ogni volta che passava dinanzi a loro; poi nella pausa merenda fu
avvicinato da Jackson, il ragazzo di Soleil.
“Ehi, tu, guarda un po’ cosa ho qui- e cominciò a sghignazzare- un ragazzone
grosso come te che riempie i diario di “Ti amo, Soleil”. Mi dispiace dirtelo ma
non è per te, anzi ora sei nei guai con la G maiuscola perché lei è la mia ragazza”
Joy rimase immobile: ciò che lo paralizzava era vedere in mano a Jackson, il suo
diario, quello a cui confidava tutti i suoi pensieri. Era già imbarazzante essere
così esposto a tutti ma addirittura vedere il suo diario nelle mani di Jackson…
Era così sovrappensiero che non si accorse di essere attaccato da Jackson che
cominciò a massacrarlo di calci e di pugni senza che nessuno intervenisse. Anzi
c’erano alcuni che lo incoraggiavano, mentre altri ridevano, quando
d’improvviso…
“Basta, smettetela! Non vedete che lo state massacrando, finitela prima che
chiami qualcuno”
Tutti si voltarono per vedere chi fosse arrivato.
“Joy, Joy, stai bene?”.

Joy in quel momento non sapeva se stesse sognando, se fosse in paradiso o altro,
ma qualunque cosa stesse accadendo era contento di guardare quel volto
angelico, con una pelle ambrata incantevole e dei capelli che sembravano vivi.
A fatica si riprese, si rese conto di avere davanti “Diane, una sua compagna di e
rispose: “Sto bene. Tu…mi hai salvato. “Diane gli sorrise ed in quel momento
Joy pensò che quel sorriso era la migliore medicina per guarire i suoi mali,
soprattutto quelli dell’anima…qualcuno si era finalmente interessato a lui.
Quando lei passò a trovarlo a casa sua, volle nuovamente ringraziarla.
“Grazie Diane, non so come sarebbe finita senza di te, forse ora non sarei qui a
parlare con te. Nessuno ha avuto il coraggio di intervenire; solo tu, tu che hai
rischiato molto in quel momento”.
“Non ti preoccupare, anche io, come te, sono abituata ad essere messa da parte.
E poi…ho capito che i bulli si sgonfiano subito se incontrano chi ha il coraggio
di affrontarli”.
E sorrise di nuovo, quel meraviglioso sorriso che aveva conquistato Joy.
Da quel momento unirono le loro solitudini a formare un duetto affiatatissimo e,
se non potevano vedersi, chattavano o si massaggiavano.
Di solito era Joy a scrivere il primo messaggio del mattino, arrivava subito la
risposta e da quei due piccoli “Ciao” nascevano delle conversazioni
interminabili.

Fino a quel giorno…
Era da tutta la mattina che Diane non rispondeva, e continuò a non farlo per altri
tre giorni, anzi i messaggi non risultavano neppure visualizzati.
Joy iniziò a preoccuparsi e si avviò a casa sua; era tutto chiuso, senza segni di
vita.
Fortunatamente, nel giardino di fronte, scorse una signora. Le si avvicinò e
chiese se avesse notizie della famiglia che abitava lì accanto e soprattutto di
Diane.
La signora lo guardò con tenerezza, poi lo invitò ad entrare per una tazza di latte
e biscotti ed iniziò a raccontare…
“Diane, fin da piccola è stata una bambina molto vivace; le piaceva fare lunghe
chiacchierate con me, seduta lì, proprio lì dove ora sei seduto tu. Un giorno
Diane cambiò, non parlava più, non usciva più e diceva sempre di avere strane
fitte ai muscoli. I genitori avevano effettuato subito tutti i controlli del caso e
purtroppo la diagnosi era stata tremenda: “sclerosi multipla”.
Joy non voleva crederci “Cosa c’entra tutto questo con la sua assenza?”
La signora riprese a parlare asciugandosi due lacrime: “Tre giorni fa Diane ha
smesso per qualche secondo di respirare, ora è in ospedale, la crisi è rientrata
ma…Diane se ne andrà presto!”.
Joy scoppiò a piangere: “Quanto presto? “.

“Per presto intendono due mesi, due mesi e mezzo”
Joy ancora piangendo salutò la signora, corse in ospedale, disse a Diane di aver
saputo tutto e le assicurò che avrebbero passato ogni minuto insieme.
E fu così fino a quando il suono di un’ambulanza in piena notte non gli fece
capire che il giorno tanto temuto era arrivato.
Corse come un pazzo verso la casa della sua amica giusto in tempo per vedere
l’ambulanza ripartire e rimase in mezzo alla strada a piangere inconsolabile.
Ed inconsolabile rimase per lunghi mesi, di nuovo solo come prima.
Dopo svariati mesi, riprese l’abitudine di andare a passeggiare nei boschi, e,
come se qualcuno lo guidasse, si ritrovò nello stesso posto dove tempo prima
aveva trovato Soleil e finalmente scoprì cosa lei cercasse di nascondergli tempo
prima: erano sue foto…!!!
Capì, dunque, di non essere indifferente alla ragazza che faceva la scontrosa solo
per pudore.
Quella scoperta lo risollevò, cercò Soleil, divennero amici e qualche tempo
dopo…anche qualcosa di più. Grazie Diane!!!!!!

Sam ed Ernie
Sam era un ragazzo tredicenne che frequentava la scuola ad Oxford; non aveva
fratelli né sorelle e i suoi genitori erano sempre impegnati tanto da affidarlo a
baby-sitter e organizzargli ogni minuto libero con varie attività. Tra queste,
quella che amava maggiormente era la piscina dove poteva scaricare tutta la sua
frustrazione di figlio unico di genitori sempre assenti. Faceva sempre lo stesso
turno da anni, quello in cui poteva stare da solo come era abituato a stare
ma…un giorno il suo istruttore gli comunicò che dalla settimana successiva
avrebbe dovuto cambiarlo. Sam non era assolutamente d’accordo, ma dovette
accettare. Fu così che incontrò Ernie, una sua coetanea sempre sorridente e
solare. Quando Ernie arrivò e seppe che nel suo turno c’era un ragazzo, volle
fare amicizia e subito si presentò. Sam era indeciso se fare amicizia con lei ma la
sua simpatia e la sua gioia di vivere erano contagiosi. Ernie entrò in acqua e
fissando Sam di nascosto, si rese conto che era triste. Gli domandò perché lo
fosse e lui rispose che era perché i suoi genitori non gli dedicavano mai del
tempo e perché essendo figlio unico, non aveva nessuno per condividere
pensieri, sogni, delusioni e gioie. Ma Ernie lo incoraggiò: ci avrebbe pensato lei
a farlo tornare su di morale e da quel momento,

oltre che la piscina, poteva essere lei il suo sfogo. Sarebbe stata sempre pronta
ad ascoltarlo e, se possibile, ad aiutarlo. Così cominciarono a parlarsi; parlavano
di tutto: dei genitori, della scuola, dei loro hobby, dei compagni, dei loro sogni,
dei progetti da realizzare da grandi…Diventarono così legati da coinvolgere in
quell’amicizia persino i loro genitori. Che grande forza l’amicizia!!
Giusy Donnarumma classe 2 a A

Una bella storia d’amicizia
Il sole risplendeva sul campo di calcio, era una giornata d’estate e quel giorno si
sarebbero tenute le gare di qualificazione ai campionati di calcio giovanile.
Nel campo Federico guardava il suo rivale con rabbia…era successo un mese
prima, era lì, in quel posto che aveva conosciuto Alessandro.
Questi era molto ingenuo e aveva immediatamente fatto amicizia con Federico,
che non voleva essere suo amico ma solo scoprire i suoi punti deboli per batterlo
nel corso delle gare di qualificazione al campionato.
Federico era il capo di una banda di ragazzacci, non aveva amici, e considerava i
ragazzi del suo gruppo semplici aiutanti nei suoi scherzi spesso cattivi.
Alessandro, invece, era gentile, riservato e bello; i suoi occhi azzurri e i suoi
capelli biondi lo rendevano il sogno di molte ragazze. Giocava a calcio perché
era la sua passione.
Federico, invece, giocava per accontentare il padre che era il suo allenatore, ma
lui odiava il calcio. Sua madre era morta quando lui aveva cinque anni, non si
era mai ripreso da quella perdita e, diventato grande, aveva deciso di fondare la
sua banda per sfogare la rabbia che sentiva contro la vita che gli aveva tolto la
madre. Ma si sbagliava! Ogni giorno pensava a lei perché gli mancava e … la
rabbia cresceva.

Il padre si trovava sempre fuori per lavoro e lui restava solo. Un mese prima
aveva incontrato Alessandro che gli aveva rivolto un sorriso, Federico non
capiva il perché, lui non gli aveva fatto alcun cenno, ma Ale gli aveva sorriso
ugualmente.
Da quel giorno cominciarono a frequentarsi. Alessandro si fidava di Federico e
gli aveva raccontato tutti i suoi segreti.
“Non ti piace giocare a calcio, vero?” gli aveva chiesto un giorno Alessandro.
“Cosa te lo fa pensare?”
“Quando giochi, non ci metti passione!”
Due giorni prima della qualificazione Federico aveva deciso di dirgli la verità,
perché lo stava soffocando.
“Senti io…non voglio essere tuo amico, ho finto solo per capire come batterti”.
Quelle parole furono un vero colpo per Alessandro che fino ad allora aveva
creduto molto in quell’amicizia.
Da allora non si erano più parlati
Adesso si trovavano lì, faccia a faccia.
Federico lo guardava negli occhi e pensava che avrebbe dovuto batterlo; Ale
pensava la stessa cosa ma decise che non poteva farlo, erano amici, non
potevano sfidarsi. Lo guardò negli occhi e capì che anche per lui era la stessa
cosa, anche se non voleva ammetterlo.

“Non posso, tu sei mio amico” con quelle parole Alessandro uscì dal campo.
Federico era sconvolto, non riusciva a credere che Alessandro avesse rinunciato
al suo sogno per lui.
Forse aveva ragione: quello non era il suo sogno eppure gli stava costando
l’unico amico vero che avesse mai avuto.
Così lasciò il campo e lo seguì
“Hai ragione, non è il mio sogno, scusami” e si abbracciarono forte finché una
voce alle loro spalle gridò:” Che fate qui? Forza, voi due in campo, stanno per
cominciare le gare!”
Era il papà di Federico; questi guardò il suo amico quasi per avere un
incoraggiamento e gli rispose: “Questo non è il mio sogno, ma il tuo! Non mi
costringerai più a fare ciò che non mi piace” e scappò via.
Alessandro spiegò tutto al papà del suo amico e poi andò da lui. Trascorsero il
pomeriggio insieme e solo di sera ritornarono a casa.
Federico era pronto a litigare con suo padre, ma quando rientrò lo trovò calmo:
aveva capito la lezione ed era deciso a non imporre più nulla al figlio e a
lasciargli fare ciò che più gli piaceva…
Norma Coratella classe 2 a A

L’amicizia in inglese e francese
2 a C
Plant a seed of friendship: reap a bouquet of happiness.
(Pianta un seme di amicizia: raccogli un fascio di felicità)
Don’t walk behind me, I may not lead.
Don’t walk in front of me. I may not follow.
Just walk beside me and be my friend.
(Non camminare dietro di me. Io non potrei condurre. Non camminare
davanti a me. Io non potrei seguire. Cammina accanto a me e sii mio amico)
A friend is one that knows you as you are, understands where you have
been, accepts what you have become, and still, gently allows you to grow.
(Un amico è uni che conosce tu come sei, capisce dove tu sei stato, accetta
ciò che sei diventato, e ancora, delicatamente lascia che tu fiorisca)

When the winds of change blow, some people build walls and others build
windmills.
(Quando i venti del cambiamento soffiano, alcune persone costruiscono muri
e altri costruiscono mulini)

Poésie amitié
L’amitié
est un mot magique
qui représente tout
dans la joie et la douleur.
Interminable
c’est l’amitié
elle nous lie
comme une chêne.
Interminable
c’est la joie
qu’on ressent
quand on est ensemble.
Interminables
sont le jours
passez avec toi.
Interminable
sont le batailles
combattus.
2 a C
Interminable
c’est le mot
qui décrit
tu et moi!

L’amitié
L’amitié est un sentiment très fort
qui produit une melodie comme
le son d’un piano.
Si tu as un ami à ton côté
le sourire retourne et
toi, tu ne pleures plus.
Le vrai ami est toujours disponible
à chaque instant triste ou heureux.
La vrai amitié ne brise pas le coeur
mais elle le renforce avec l’amour.
Si tu as un ami,
tu as trésor beau et unique.
Mettons à l’écart la haine et la violence
et apportons dans notre vie un peu
d’amour, d’amitié et de tendresse.
L’amitié est un grand cadeau
ne la laisser pas s’en aller loin!
2 a C

I nostri fumetti
Classi 2 a A B C

“Un amico a distanza“
a.s. 2016/2017
Classi seconde

L’Ecuador è una repubblica presidenziale del Sudamerica.
La capitale è Quito. Il Dollaro statunitense è la moneta ufficiale.
La lingua parlata è lo spagnolo. Ad oggi si contano 16,4 milioni di
abitanti.
E’ preoccupante il forte debito contratto con l’estero. E’ alto il
tasso di povertà registrato.
L’Ecuador è bagnato ad ovest dall’Oceano Pacifico e confina a
nord-est con la Columbia e a sud- est con il Perù.
Il paese è ricco di risorse minerarie e petrolifere. L'Ecuador è il
maggior esportatore di banane al mondo, e produce molte varietà
di frutta come manghi, papaie, ananas, agrumi e cacao (ottavo
produttore al mondo), caffè, cotone, tabacco. Da particolari palme
si ricavano fibre tessili con le quali si fabbricano i cappelli di
panama famosi in tutto il mondo e l’avorio vegetale per l’industria
dei bottoni.
Significativa anche la produzione di riso, canna da zucchero,
mais. L'Ecuador è un grosso esportatore di gamberi.

Le foreste dell'Ecuador sono diminuite in vent'anni dal 59% al
39,2% della superficie territoriale.
In un'indagine recente, risulta che la povertà è estremamente
maggiore tra le popolazioni indigene, in particolar modo tra
le popolazioni rurali della sierra. Anche il lavoro infantile è
maggiore tra le popolazioni indigene.
L'Ecuador è sede di una notevole biodiversità, Le isole sono
diventate famose in tutto il mondo grazie alle originali
caratteristiche della sua fauna, in particolare le tartarughe.
Come riserve naturali c’è il Parco Nazionale Yasuni, che in lingua
waorani significa "terra sacra. Il parco è prevalentemente boschivo
ed è considerato dall'UNESCO Riserva della biosfera, e fa parte
del territorio dove si trova il popolo Waorani tribù mai contattata
dalla civiltà moderna. Due dei parchi nazionali ecuadoriani sono
stati dichiarati dall'UNESCO patrimonio naturale mondiale
dell'umanità: il Parco Nazionale Sangay (1983) e il Parco
Nazionale delle isole Galápagos (1978, 2001).