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C’era una volta una piovra gigante di nome
Bolla che si era stancata del mare in cui
abitava, non voleva più frequentare nè le
stesse piovre e neppure i soliti coralli.
Decise quindi di andare alla ricerca di una
nuova avventura e di cercare il “ “mitico
Titanic”. Infatti, molti pesci raccontavano
storie misteriose riguardo il Titanic, e lei era
curiosa di scoprirle.
“Chi ti ha raccontato una simile
baggianata?” Le chiese il padre,
preoccupato per la sorte della figlia.
“Non ho mai visto una piovra mettersi in
viaggio per mari sconosciuti! Non pensi a
quando arriverà nei ghiacciai? Muoviti
invece e vai ad aiutare tua madre a
sistemare la tana!”
La povera Bolla, ubbidì, ma pensava
sempre ad allontanarsi da quell’ambiente.
Una sera, subito dopo il tramonto del sole,
Bolla lasciò la sua tana e cominciò a
nuotare verso l’ oceano. Le sembrava che il
battito del suo cuore rimbalzasse ingigantito
come un eco contro le rocce di pietra scura.
“Ce la farò”, ripeteva tra sé e sé. Cercando di farsi
coraggio, mentre tutto intorno si faceva sempre
più buio. “Gliela farò vedere io a quei fifoni dei
miei amici”, pensava, visto che l’avevano sempre
presa in giro.
Un vecchio cavalluccio, poggiato su un corallo,
vide tutto e la mattina successiva si diresse in
cerca della piovra, immaginando che fosse in
pericolo. Dopo poco tempo, la piovra trovò il
“mitico Titanic” e il cavalluccio vedendola felice
rimase con lei e insieme vissero felici e contenti.