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Complimenti per la connessione, su Rai1 alfabeto web senza segreti con il simpatico Nino Frassica

Una tavola per mangiare, un tavolino, un tappeto, un divano dove si sta stretti, qualche fiore. Un interno anonimamente piccolo-borghese, un derivato di Don Matteo ma senza il prete, dove troneggia la vera protagonista: una smart tv. Siamo nel mondo di “Complimenti per la connessione”, striscia in onda su Rai 1 prima di un’altra striscia, “Techetecheté”, striscia su striscia. Insieme, i due programmi fanno un bel pacchetto nella nevralgica, e nervosa, fascia «access prime time».

Una tavola per mangiare, un tavolino, un tappeto, un divano dove si sta stretti, qualche fiore. Un interno anonimamente piccolo-borghese, un derivato di Don Matteo ma senza il prete, dove troneggia la vera protagonista: una smart tv. Siamo nel mondo di “Complimenti per la connessione”, striscia in onda su Rai 1 prima di un’altra striscia, “Techetecheté”, striscia su striscia. Insieme, i due programmi fanno un bel pacchetto nella nevralgica, e nervosa, fascia «access prime time».

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“<strong>Complimenti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong><strong>con</strong>nessione</strong>”, <strong>su</strong> <strong>Rai1</strong>: <strong>alfabeto</strong> <strong>web</strong> <strong>senza</strong><br />

<strong>segreti</strong> <strong>con</strong> <strong>il</strong> <strong>simpatico</strong> <strong>Nino</strong> <strong>Frassica</strong><br />

“<strong>Complimenti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong><strong>con</strong>nessione</strong>”, format didattico <strong>su</strong> <strong>Rai1</strong>, sfiora <strong>il</strong> 20 <strong>per</strong> cento di share: si<br />

riprende a comunicare nell’era del<strong>la</strong> comunicazione.<br />

Non è mai troppo tardi 2.0. Il pubblico è invitato nel<strong>la</strong> cucina del maresciallo <strong>Nino</strong> <strong>Frassica</strong>. Suona<br />

al<strong>la</strong> porta <strong>il</strong> sagrestano Francesco Scali; gli apre Caterina Sylos Labini, moglie del maresciallo,<br />

mentre <strong>il</strong> bel capitano Simone Montedoro fa gli onori di casa <strong>con</strong> Nadir Caselli, <strong>su</strong>a fidanzata e<br />

nipote di <strong>Frassica</strong>. Una tavo<strong>la</strong> <strong>per</strong> mangiare, un tavolino, un tappeto, un divano dove si sta stretti,<br />

qualche fiore. Un interno anonimamente piccolo-borghese, un derivato di Don Matteo ma <strong>senza</strong> <strong>il</strong><br />

prete, dove troneggia <strong>la</strong> vera protagonista: una smart tv. Siamo nel mondo di “<strong>Complimenti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong><br />

<strong><strong>con</strong>nessione</strong>”, striscia in onda <strong>su</strong> Rai 1 prima di un’altra striscia, “Techetecheté”, striscia <strong>su</strong> striscia.<br />

Insieme, i due programmi fanno un bel pacchetto nel<strong>la</strong> nevralgica, e nervosa, fascia «access prime<br />

time».<br />

Gli ascolti di “Techetecheté” sono <strong>con</strong>solidati e non stupis<strong>con</strong>o: non era invece così s<strong>con</strong>tato che<br />

sfiorasse <strong>il</strong> 20 <strong>per</strong> cento di share “<strong>Complimenti</strong> <strong>per</strong> <strong>la</strong> <strong><strong>con</strong>nessione</strong>”, autori Morici, Diotallevi e lo<br />

stesso <strong>Frassica</strong>, regista Valerio Bergesio, <strong>il</strong> “Non è mai troppo tardi” dei giorni nostri: dove<br />

l’<strong>alfabeto</strong> che si insegna è quello legato al<strong>la</strong> rete, e quindi ecco che cos’è una smart tv, che cos’è <strong>il</strong><br />

wifi, che cos’è <strong>il</strong> Binge Watching, che cos’è un router. Lo di<strong>con</strong>o in parole semplici, <strong>con</strong> metafore<br />

chiare: a esempio, <strong>il</strong> wifi è come un profumo che si spande. Un format, prodotto dal<strong>la</strong> educativa<br />

Lux Vide, che potrebbe ampliarsi ad altre categorie del<strong>la</strong> vita sociale, e riguardare nodi e dubbi <strong>su</strong><br />

sanità, pensioni, crisi internazionali. Divulgazione non è una paro<strong>la</strong>ccia. E sarebbe una bel<strong>la</strong><br />

scommessa: riprendere a comunicare nell’era del<strong>la</strong> comunicazione.


E intanto assai bene comunica Petrolio <strong>su</strong> Rai 1, <strong>il</strong> programma di Du<strong>il</strong>io Giammaria che, partito<br />

dall’evidenza dei beni culturali quali vero «petrolio» italiano, <strong>con</strong>tinua testardamente a realizzare<br />

in-chieste, originali e profonde, ma non deprimenti, frustranti. L’altra sera si è par<strong>la</strong>to di pasta, tra<br />

valore e<strong>con</strong>omico e di immagine. Con importanti problemi legati al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> qualità made in<br />

Italy, a partire dal<strong>la</strong> base: <strong>il</strong> grano duro e le sofisticazioni. Petrolio, un altro programma dove si<br />

imparano delle cose: ma sarà così sbagliato? Io dico di no.<br />

Fonte: La Stampa

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