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Guida docenti

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Vivi la<br />

<strong>Guida</strong><br />

per i <strong>docenti</strong><br />

A.S. 2017/2018<br />

Progetto ludico-didattico per la scuola d’infanzia e primaria


Kinder+Sport è il progetto globale di responsabilità sociale sviluppato dal Gruppo<br />

Ferrero per promuovere e diffondere il movimento, coniugando la dimensione<br />

dello sport per tutti con quella educativa e quella della competizione.<br />

Rappresenta e testimonia l’impegno del Gruppo a prendersi cura del futuro delle<br />

nuove generazioni attraverso azioni concrete.<br />

2


L’anno scolastico 2017/2018 rappresenta un importante traguardo per il metodo Joy of moving:<br />

si estende, infatti, la possibilità di validare l’innovativa proposta metodologica a 100 scuole su tutto<br />

il territorio nazionale.<br />

La Joy of moving è prima di tutto un metodo. Un valore. Ma soprattutto una risorsa per tutta la<br />

collettività. La Joy of moving è un metodo di insegnamento dell’educazione fisica che pone al centro<br />

il bambino e la variabilità della pratica. La sua finalità è la formazione del corpo in movimento.<br />

Il suo scopo è quindi quello di formare le abilità di vita del cittadino attraverso la naturale gioia<br />

di muoversi dei bambini. Docenti, bambini e famiglie parteciperanno in prima persona a uno straordinario<br />

percorso formativo sulla Joy of moving.<br />

I bisogni dei bambini di oggi sono gli stessi dell’uomo di ieri e di domani. Giocando si cresce.<br />

Crescendo si diventa adulti e si continua a giocare insieme, sempre più seriamente, il gioco della vita.<br />

Vi auguriamo di divertirvi e sperimentare insieme a noi le infinite possibilità offerte dalla Joy of moving!<br />

Il team Joy of moving


Indice<br />

5<br />

JOY OF MOVING<br />

I QUATTRO PILASTRI<br />

6<br />

VIVI LA JOY OF MOVING<br />

9<br />

IL GIOCO DI MOVIMENTO<br />

9<br />

IL GIOCO DELIBERATO<br />

PRIMO OBIETTIVO DEL GIOCO: LIBERTÀ DI ESPRIMERE LA PROPRIA MOTRICITÀ<br />

IL GIOCO DELIBERATO E IL GIOCO PRE-SPORTIVO COME SCUOLA DI VITA<br />

LE ABILITÀ E LE COMPETENZE DI VITA<br />

IL GIOCO E LE LIFE SKILL<br />

GIOCARE PER INCLUDERE<br />

PERCHÉ LA SCELTA DI QUESTO PERCORSO DIDATTICO-METODOLOGICO<br />

DAL METODO ALLE DISCIPLINE<br />

UN “SISTEMA” DI LAVORO – UN LAVORO “DI SISTEMA”<br />

12<br />

14<br />

16<br />

17<br />

18<br />

19<br />

LE SCHEDE<br />

LE SCHEDE MOTORIE<br />

I GIOCHI E I QUATTRO PILASTRI<br />

LA SCHEDA PER ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARI<br />

CONTRIBUTI DALLE SCUOLE<br />

JOY OF MOVING EDUCATION: PERCORSO FORMATIVO ON LINE<br />

24<br />

25<br />

4


Joy of moving<br />

Il metodo educativo Joy of moving, è stato sperimentato dal 2012 al 2015 nelle scuole dell’infanzia<br />

e primarie di Alba dall’USR Piemonte, dal CONI e dalla Regione Piemonte, grazie a un progetto di ricerca<br />

curato dall’Università di Roma “Foro Italico” e sostenuto dalla Soremartec (Società di Ricerca<br />

e Sviluppo della Ferrero, nell’ambito della sua opera sociale d’impresa), finalizzato a promuovere lo<br />

sviluppo motorio, cognitivo e del cittadino alla luce del diritto al gioco del bambino.<br />

Una metodologia originale che incoraggiando la gioia del movimento intende promuovere e ispirare<br />

abitudini di vita positive nei bambini e nelle giovani generazioni.<br />

La guida sintetizza operativamente il metodo, descritto nella sua interezza nel manuale che viene<br />

consegnato alla scuola: Joy of moving. Movimenti & Immaginazione. Giocare con la variabilità per<br />

promuovere lo sviluppo motorio, cognitivo e del cittadino, Calzetti Mariucci Editore 2015, a cura di<br />

Caterina Pesce, Rosalba Marchetti, Anna Motta, Mario Bellucci. Il manuale approfondisce un modo<br />

di giocare unico perché frutto di passione, studio, esperienza, ricerca scientifica, rispetto per la persona<br />

che cresce.<br />

L’opera è suddivisa in due parti. Nella prima è illustrato l’approccio metodologico, nella seconda<br />

sono presenti 80 modelli di gioco, replicabili, modificabili o reinventabili nelle attività di educazione<br />

fisica della Scuola Primaria.<br />

Gli 80 giochi sono presentati attraverso dei video tutorial sul sito www.joyofmovinghandbook.com.<br />

Il volume Joy of moving è stato realizzato per essere un supporto ai <strong>docenti</strong>, ai formatori e a tutti gli educatori<br />

che si trovano a insegnare e proporre lezioni di educazione fisica ai bambini. L’accento viene posto<br />

sul gioco. Il linguaggio naturale dei bambini. Ma il manuale non è una scatola di giochi. Il metodo Joy of<br />

moving fondandosi sulla variabilità della pratica permette di promuovere lo sviluppo motorio, cognitivo<br />

e del cittadino. Il diritto al gioco del bambino prende forma con il movimento e nelle sue innumerevoli varianti.<br />

Il manuale offre agli educatori un metodo nuovo per educare attraverso il movimento, restituendo<br />

al bambino la gioia e il nutrimento di competenze per la vita. Il libro rappresenta uno strumento da personalizzare<br />

e utilizzare in maniera originale ed esclusiva per ogni lezione e per ogni bambino o gruppo classe.<br />

5


I quattro pilastri<br />

Joy of moving è un modello di educazione motoria che parte dalle esigenze dei bambini, valorizza<br />

le differenze e attraverso il gioco e il divertimento stimola le abilità motorie, le funzioni cognitive, la<br />

creatività e le abilità di vita.<br />

L’approccio educativo Joy of moving contribuisce a far crescere i cittadini di domani, attivi,<br />

competenti, autonomi e capaci di relazioni costruttive.<br />

I quattro pilastri su cui poggia sono:<br />

l’efficienza fisica: capacità di sostenere lo sforzo fisico;<br />

la coordinazione motoria: capacità di compiere movimenti complessi e adattabili;<br />

le funzioni cognitive e la creatività: capacità di pianificare, memorizzare, trovare soluzioni,<br />

decidere e agire;<br />

le abilità di vita: capacità di definire obiettivi, esprimere e controllare le emozioni, comunicare<br />

in modo efficace.<br />

attività<br />

MOTORIA<br />

abilità di<br />

VITA<br />

FISICA<br />

efficienza<br />

coordinazione<br />

MOTORIA<br />

GNITIVE<br />

COfunzioni<br />

e CREATIVITÀ<br />

6


UN’OCCASIONE DI FESTA E DI CREATIVITÀ<br />

Il metodo Joy of moving invita <strong>docenti</strong> e bambini a riscoprire il piacere del gioco e del movimento in maniera<br />

giocosa e senza lo stress della pratica precoce di uno specifico sport.<br />

L’attività fisica deve essere quanto più possibile inclusiva per permettere ai bambini di crescere attraverso<br />

il gioco. Per questo invitiamo gli insegnanti a raccontarci come il metodo abbia cambiato le proprie lezioni.<br />

Come sia stato accolto dai bambini e dalle loro famiglie.<br />

Il percorso educativo si basa sulla multidisciplinarietà e sulla variabilità della pratica dei giochi di movimento,<br />

che consentono ai bambini di fare esperienze diverse, evitando la specializzazione precoce<br />

in un solo sport.<br />

Questa guida e tutti gli altri strumenti del progetto Vivi la Joy of moving propongono esperienze ludico-motorie<br />

finalizzate al raggiungimento di specifiche abilità e competenze di ciascun bambino.<br />

Vi proponiamo quattro schede che descrivono ciascuna uno specifico gioco che permette di porre l’accento<br />

su uno dei quattro pilastri, pur considerando sempre la loro indivisibilità (efficienza fisica, coordinazione<br />

motoria, funzioni cognitive e creatività, abilità di vita), e una scheda finalizzata a mettere in<br />

evidenza il carattere inter e multidisciplinare dell’approccio metodologico Joy of moving.<br />

Per saperne di più<br />

vedi pagine 42-44<br />

7


“<br />

Apriamo il nostro incontro con voi Lettori ponendoci questa domanda fondamentale:<br />

Il diritto del fanciullo al gioco è un’utopia?<br />

Percorrendo fino in fondo il manuale arriveremo insieme a darci la risposta, diventando complici - speriamo -<br />

non di un’utopia, ma di un sogno e della sua attuazione nell’arco degli anni di vita che ci vengono dati.<br />

Un ringraziamento per il contributo ai contenuti di questa guida a tutti coloro che hanno permesso<br />

la realizzazione del MANUALE JOY OF MOVING.<br />

“<br />

Alessandro Aimi. Amministratore del Village Kinder+Sport di Alba.<br />

Marco Basilio. Insegnante di Scienze Motorie presso l’IPSIA “F. Lombardi” di Vercelli.<br />

Mario Bellucci. Dottore di ricerca in Educazione Fisica presso l’Università di Educazione Fisica di Budapest,<br />

è membro del Collegio Nazionale Professori Educazione Fisica e Sportiva.<br />

Alberto Bressi. Insegna attività motoria per l’età evolutiva ad Alba, arti marziali e capoeira.<br />

Mario Ciravegna. Fondatore della scuola calcio Kinder+Sport “Cresciamo insieme”.<br />

Claudia Crova. Dottore di ricerca, insegna attività motorie per l’età evolutiva e ginnastica ritmica presso l’Università di<br />

Roma “Foro Italico”.<br />

Loretta Fabiani. Laureata in Scienze Motorie e sportive, ex maestra della Scuola Primaria, si occupa da sempre di<br />

attività motorie e di metodologia dell’insegnamento sportivo.<br />

Gianni Lanfranco. Fondatore di Advacend Distribution Spa, azienda specializzata nella distribuzione di articoli sportivi.<br />

Liliana Leone. Dottore di ricerca, Direttore del Centro di ricerca e valutazione CEVAS.<br />

Sara Liguori. Mamma e sportiva.<br />

Luca Livia. Insegna attività motorie per l’età evolutiva e gli anziani e didattica del tennis presso l’Università degli Studi<br />

di Roma “Foro Italico”.<br />

Emanuela Locci. Consulente della comunicazione e responsabile per Ferrero di progetti dedicati ai bambini.<br />

Rosalba Marchetti. Psicologa e Dottore di ricerca, ha dedicato la vita al movimento e allo sport prima come atleta, poi<br />

come insegnante di Educazione Fisica e coordinatrice del Servizio di Educazione Fisica di Roma (MIUR).<br />

Fabrizio Martino. Delegato provinciale della FIGC per il settore giovanile scolastico.<br />

Ilaria Masci. Dottore di ricerca presso Università Roma “Foro Italico”.<br />

Anna Motta. Insegnante di Educazione Fisica è Coordinatrice Regionale di Educazione Fisica e Sportiva.<br />

(Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte).<br />

Caterina Pesce. Dottore di ricerca in Filosofia (Freie Università di Berlino) e professore associato presso l’Università di<br />

Roma “Foro Italico” dove insegna attività motorie per l’età evolutiva e per gli anziani; è esperta e autrice<br />

di monografie internazionali su esercizio fisico e funzioni cognitive.<br />

Carmelo Pittera. Allenatore di pallavolo e direttore scientifico dell’Euro Centro Studi di Gorizia e di Buenos Aires.<br />

Aldo Pontecorvo. È tecnico con funzioni di didattica e ricerca presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”.<br />

Patrizia Scibinetti. Insegna attività motorie per l’età evolutiva e gli anziani presso l’Università degli Studi di Roma “Foro<br />

Italico”.<br />

Marcello Strizzi. Coordinatore di Educazione Motoria, Fisica e Sportiva di Cuneo (Ufficio Scolastico Regionale<br />

per il Piemonte).<br />

Ilaria Struzzolino. Laureata in Attività motorie preventive e adattate, è responsabile di progetti di psicomotricità e<br />

multisport.<br />

Stefano Suraniti. Dirigente del MIUR presso Ufficio Scolastico Regionale del Piemonte.<br />

Davide Tibaldi. Laureato in Scienze Motorie, è coordinatore tecnico del Village Kinder+Sport di Alba.<br />

Nicoletta Tocci. Insegna attività motorie per l’età evolutiva e gli anziani presso l’Università degli Studi di Roma “Foro Italico”.<br />

8


Vivi la Joy of moving<br />

Obiettivo dell’insegnamento di Educazione Fisica è promuovere in ogni alunno il progressivo e finalizzato<br />

controllo del comportamento motorio. Differenti caratteristiche di sviluppo e maturazione<br />

esigono tempi e modalità diversificate di programmazione e di attuazione delle attività motorie,<br />

secondo sequenze che fanno riferimento allo sviluppo strutturale del bambino e a quello funzionale<br />

della sua motricità.<br />

L’iniziativa educativa Vivi la Joy of moving pone al centro del processo di crescita dei bambini il<br />

piacere del movimento, quello stesso piacere che una volta appreso dovrebbe accompagnare una<br />

persona per il resto della sua vita.<br />

Il migliore apprendimento avviene quando il divertimento è lo scopo principale dei bambini e questo<br />

può essere raggiunto grazie al gioco.<br />

CHE COS’È IL GIOCO?<br />

Il gioco non ha una sola chiave di lettura.<br />

È un’attività con qualità specifiche.<br />

È la capacità di soddisfare e creare piacere in coloro che lo praticano.<br />

È la libertà assoluta di scegliere e/o partecipare.<br />

Per il bambino è un utile strumento di rappresentazione della realtà.<br />

È la normale modalità di espressione infantile.<br />

Il gioco di movimento<br />

Il gioco di movimento coinvolge il bambino nell’interezza della sua persona:<br />

pensiero, corporeità, emozioni. Per questo le attività motorie e sportive<br />

nella scuola permettono di realizzare le condizioni che agevolano un apprendimento<br />

significativo e la modellizzazione dei comportamenti sociali.<br />

Il gioco e il gioco di movimento (e poi il gioco-sport e lo sport vero e proprio)<br />

sono prima di tutto un’occasione per stare insieme, correre e divertirsi in<br />

modo spontaneo indipendentemente dal sesso, dalle qualità fisiche, dal livello<br />

sociale e dal colore della pelle.<br />

Nel gioco di movimento il bambino esprime se stesso, si mette alla prova,<br />

sperimenta la realtà, si riconosce nel confronto con gli altri, valuta, amplia e<br />

qualifica progressivamente la propria esperienza.<br />

Per saperne di più<br />

vedi pagine 45-70<br />

9


IL GIOCO DELIBERATO<br />

È una forma di gioco esplorativo e creativo, fatto per divertimento ma anche finalizzato, che stabilisce<br />

un legame fra il gioco spontaneo e l’attività strutturata e, usato consapevolmente come mezzo<br />

educativo, sviluppa:<br />

la sfera motoria, nelle sue componenti percettive e coordinative;<br />

la sfera cognitiva, aumentando la capacità di osservazione, di analisi, di interpretazione dei<br />

problemi di gioco;<br />

la sfera relazionale, con la scoperta degli altri e l’apprendimento sociale.<br />

Ogni gioco organizzato secondo un progetto è una micro situazione sociale che l’insegnante varia e<br />

misura sui bisogni dei singoli, divertente e motivante, chiara, regolata e ben delimitata.<br />

Ciascuno impara a riconoscere se stesso, a misurarsi con l’obiettivo, gli altri e le regole, a confrontarsi,<br />

a cooperare.<br />

10


PRIMO OBIETTIVO DEL GIOCO:<br />

LIBERTÀ DI ESPRIMERE LA PROPRIA MOTRICITÀ<br />

Il gioco è motivante: offre occasioni divertenti per prendere confidenza con il proprio corpo,<br />

imparare a conoscerne risorse e limiti, fare esperienze di autostima, altruismo, cooperazione,<br />

collaborazione, aiuto.<br />

Il gioco è creativo: fornisce una cornice di riferimento entro la quale ciascuno è libero di interpretare,<br />

risolvere, modificare, inventare, scegliere, esprimere la propria individualità e personalità.<br />

Il gioco è significativo: permette all’insegnante di individuare tempestivamente potenzialità o<br />

disagi di varia natura che non sempre il bambino è in grado di esprimere verbalmente.<br />

Il gioco è un sano esercizio alla convivenza civile: consente di condividere esperienze di gruppo,<br />

modulare sensazioni ed emozioni nel confronto continuo con regole implicite, esplicite, convenzionali,<br />

condivise, modificabili.<br />

MODELLI DA SEGUIRE<br />

La concezione che vede l’educazione del corpo in una dimensione socioculturale<br />

avvicina la scuola italiana alle migliori tradizioni europee,<br />

dove generalmente l’Educazione Fisica è insegnata per più ore alla settimana.<br />

Per saperne di più<br />

vedi pagine 72-74,<br />

133-135, 162<br />

11


Il gioco deliberato e il gioco<br />

pre-sportivo come scuola di vita<br />

Quando il gioco è condotto secondo regole semplici, condivise e ineludibili, con la mediazione di un<br />

arbitro, rappresenta per i bambini un ambiente protetto dove sperimentare condizioni e sfide che si<br />

ritrovano nella vita quotidiana.<br />

L’elenco dei valori personali e sociali del gioco pre-sportivo è quasi infinito, copre tutti gli ambiti<br />

della crescita equilibrata: si impara a comunicare efficacemente per ottenere la risposta attesa e<br />

corretta, a cooperare con gli altri dando valore alle differenze, a gestire i conflitti rispettando gli<br />

avversari - tali solo sul campo di gioco -, a eseguire un compito anche sotto pressione rispettando le<br />

scadenze, ad affrontare le sfide riconoscendo/risolvendo i possibili problemi, a perseguire la vittoria<br />

considerando le sconfitte un’occasione di riflessione…<br />

GIOCARE PER NON ESCLUDERE<br />

Un ambiente sereno e l’attribuzione a ciascuno di semplici responsabilità contribuiscono a prevenire l’insorgere<br />

di relazioni distorte tra i bambini. Fenomeni come il bullismo e oggi il cyberbullismo si riscontrano fin dai 7<br />

anni. A scuola è spesso difficile riuscire a percepirne il nascere. Di fronte all’adulto la vittima tace per paura, il<br />

persecutore (sempre un bambino disturbato ma a volte apparentemente un bambino modello) nega l’accaduto<br />

o si giustifica, gli spettatori tacciono perché complici del leader negativo o per perché temono di essere giudicati<br />

spie. Tutto questo non trova posto quando le regole del gioco sono il dialogo e l’espressione dei sentimenti.<br />

12


LE ABILITÀ<br />

E LE COMPETENZE DI VITA<br />

I valori del gioco rappresentano per i bambini un modo per<br />

esercitare quelle “abilità e competenze di vita”, o Life Skill,<br />

che già dall’ormai lontano 1993 l’OMS aveva riconosciuto<br />

come componente essenziale dell’educazione alla salute.<br />

Tutte le abilità e competenze intrapersonali (che soddisfano<br />

il bisogno di ciascuna persona di essere autonoma e<br />

competente) e interpersonali (che soddisfano il bisogno di<br />

relazionarsi agli altri) possono essere allenate attraverso le<br />

attività motorie e sportive.<br />

Il gioco di movimento, anche a carattere pre-sportivo, costituisce<br />

uno straordinario strumento per acquisire Skill<br />

spendibili poi per il resto della propria vita, in termini di<br />

abilità e competenze.<br />

Per saperne di più<br />

vedi pagine 45-70<br />

13


Il gioco e le Life Skill<br />

Le Life Skill afferiscono a quattro ambiti.<br />

Ambito/Dominio fisico<br />

Un gioco ben impostato valorizza l’autostima perché dimostra che tutti possono avere un ruolo,<br />

indipendentemente dalle condizioni fisiche, sociali, culturali. L’autostima incentiva il rispetto di sé<br />

e del proprio corpo e la volontà di fare tutto quanto serve a mantenerne lo stato di salute.<br />

La pratica quotidiana e sistematica di gioco di movimento può ridurre la crescente tendenza alla<br />

sedentarietà dei bambini. Inoltre, la vita attiva e all’aria aperta è in grado di prevenire malattie<br />

respiratorie, frequenti nei bambini che vivono in ambiti urbani fortemente inquinati.<br />

Ambito/Dominio comportamentale<br />

Giocando ci si abitua a regolare l’espressione delle emozioni e le azioni conseguenti. Mettersi alla<br />

prova in confronti ludici e regolati insegna a controllare le proprie reazioni anche nei tanti possibili<br />

conflitti della vita reale.<br />

Esprimere le emozioni è importante. I bambini vanno lasciati esultare e gratificati per la vittoria<br />

purché non si ingeneri la convinzione (a volte stimolata dai genitori) che vincere è un obbligo. La<br />

sconfitta fa parte del gioco. Non è un modo di dire ma un punto centrale dell’insegnamento motorio.<br />

Si perde perché si deve migliorare a partire dall’analisi delle mancanze della propria prestazione<br />

(o del gruppo/squadra), o perché l’avversario - sul campo - è stato più bravo. Questo devono<br />

significare i piccoli gesti importanti come darsi la mano prima e dopo la partita.<br />

14


Ambito/Dominio sociale<br />

Giocando si sviluppa empatia, ci si abitua a comprendere e a tener conto del sentire degli altri e a<br />

interagire in modo efficace e cooperativo.<br />

La mancanza di empatia è una delle caratteristiche del leader negativo qual è spesso il “bullo” e il<br />

“cyberbullo”, ma anche degli spettatori-complici di atti di bullismo. Giocando prima in gruppo di<br />

gioco, poi in una squadra di gioco sportivo, i bambini maturano la consapevolezza che la vittoria<br />

è legata al ruolo positivo del leader e dei componenti del gruppo che sanno intervenire, senza<br />

rimanere spettatori passivi, per modificare situazioni compromesse.<br />

Ambito/Dominio cognitivo<br />

Il gioco sportivo ha un obiettivo preciso: la vittoria. Questo impone a tutti di prendere decisioni e<br />

risolvere problemi via via che si presentano. Per prevenirli e trovare il modo migliore di raggiungere<br />

l’obiettivo si esercitano competenze tattiche e strategiche.<br />

Sia le Indicazioni Nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e il primo ciclo di istruzione<br />

del 2012, sia la recente Legge 107/2015 La Buona Scuola mettono fortemente l’accento sulla necessità<br />

di preparare fin dai primi gradi scolastici ogni studente a un futuro da cittadini e lavoratori<br />

in un mondo che cambia. Per affrontare quella che le Indicazioni 2012 già definivano “l’incertezza<br />

e la mutevolezza degli scenari sociali e professionali, presenti e futuri”, le skill cognitive esercitate<br />

nel gioco sono una risorsa prioritaria.<br />

Per saperne di più<br />

vedi pagine 42; 110-<br />

114; 162-170<br />

15


GIOCO SCUOLA DI VITA<br />

Il gioco e lo sport sono fonte di valori quando<br />

sono vissuti come occasioni di crescita<br />

a cui tutti hanno il diritto di accesso, perché<br />

le differenze sono una risorsa in più e<br />

le discriminazioni sono vietate: in palestra<br />

come sui banchi di scuola e nella società.<br />

Giocare per includere<br />

Una delle sfide che il metodo Joy of moving accoglie è far riconoscere attraverso il gioco di movimento,<br />

che si avvale anche di elementi sportivi, la ricchezza della diversità.<br />

Ogni bambino è diverso, per sviluppo biologico e personalità. Le scuole primarie di tutta Italia sono<br />

istituzionalmente un luogo di accoglienza: per i bambini la diversità non costituisce un problema,<br />

che sia di genere, di cultura - anche oggi che cresce via via il numero di bambini di altre culture, o<br />

di diversa abilità. Il gioco di movimento grazie alla sua forza naturalmente aggregante diventa un<br />

fattore di coesione. Modulare le attività di movimento personalizzandole in rapporto al tipo di “diversità”<br />

dei componenti del gruppo di gioco è una sfida che esercita e prova l’efficacia delle Life Skill<br />

possedute da ciascuno. I bambini mettono in gioco empatia e capacità di prendere decisioni e risolvere<br />

problemi per assicurare a tutti i compagni, anche meno dotati, il giusto spazio di autostima ed<br />

emozioni positive. Si concorda di variare le proposte per permettere a tutti i giocatori di dimostrare<br />

le proprie, anche diverse, abilità.<br />

SCELTE CONSAPEVOLI<br />

L’ approccio didattico che un docente sceglie di assumere definisce l’impronta e l’efficacia<br />

del lavoro che propone ai suoi allievi. Nella Scuola Primaria questo tipo di logica<br />

è predominante.<br />

16<br />

Per saperne di più<br />

vedi pagine 169-170


Perché la scelta di questo<br />

percorso didattico-metodologico<br />

Nella Scuola Primaria, l’aspetto della corporeità ha un’incidenza significativa sui processi di crescita, sullo<br />

sviluppo relazionale e soprattutto sull’apprendimento. Un’Educazione Fisica di qualità asseconda la progressiva<br />

assunzione, da parte del bambino, del ruolo di costruttore del proprio corpo in termini di conoscenze,<br />

abilità motorie e relazioni sociali, solidamente ancorata ai quattro pilastri che compongono il nostro<br />

metodo: efficienza fisica, capacità coordinative, funzioni cognitive e creatività, abilità di vita. In tal modo<br />

l’Educazione Fisica può facilitare la conquista, da parte del bambino, delle sue prime autonomie: nello spazio,<br />

con gli oggetti, con i compagni e soprattutto con se stesso. È proprio con le esperienze di movimento<br />

intenzionale e creativo che il bambino si appropria gradualmente dell’autonomia in tutte le sue forme: fisica,<br />

cognitiva, affettiva, relazionale e organizzativa. L’attenzione alle procedure richiesta agli alunni (cosa<br />

fare, come fare, quando fare) determina poi la presa di coscienza di sé, delle proprie capacità, del proprio<br />

impegno e del proprio valore. Nella Scuola Primaria ciò deve essere fortemente sostenuto da un’ottica di<br />

lavoro in cui le aree disciplinari sono in un continuo e proficuo scambio interdisciplinare. Un’attenta e mirata<br />

progettazione delle lezioni svolte in palestra dai bambini consente infatti successivamente agli insegnanti di<br />

fare una rilettura delle dinamiche di apprendimento e di relazione tra gli alunni, offrendo spunti e obiettivi<br />

per la prosecuzione “in aula” del lavoro.<br />

DAL METODO ALLE DISCIPLINE<br />

Operare attraverso un percorso che sia multidisciplinare, ma soprattutto interdisciplinare, rende possibile<br />

per gli insegnanti lavorare non solo sullo sviluppo di argomenti che hanno elementi in comune, ma soprattutto<br />

interconnettere i contenuti dal metodo alle discipline, come sosteneva Piaget. Questa proposta metodologica,<br />

che va nella direzione di un effettivo sviluppo di competenze, guida i <strong>docenti</strong> della Scuola Primaria<br />

a costruire una rete di operazioni e di proposte che attraverso l’uso del corpo, degli attrezzi e dei giochi<br />

consentano forti e significative ricadute nel modo di apprendere concetti, memorizzare sequenze, acquisire<br />

concetti che non sono limitati al solo dominio motorio.<br />

Pertanto questa proposta sostiene e accompagna il docente a rendere concreta l’ipotesi che nella Scuola<br />

Primaria:<br />

ogni progresso cognitivo attraversa e struttura l’esperienza corporea, di gioco e di movimento;<br />

le abilità si consolidano attraverso una “sperimentazione sul campo”;<br />

il gioco è elemento insostituibile di apprendimento e veicolo di acquisizioni cognitive progressive;<br />

la trasferibilità degli apprendimenti avviene a partire dal dominio motorio (ipotesi delle “funzioni<br />

cognitive incarnate”);<br />

la costruzione dell’uomo e del cittadino si sperimenta in maniera efficace attraverso il gioco di gruppo<br />

e di squadra;<br />

la comprensione e il rispetto della “regola” viene facilmente resa chiara proprio dalle dinamiche ludiche,<br />

di sfida e di confronto attivate da ogni tipo di gioco motorio.<br />

Tutto ciò a confermare il concetto di base che “giocare è cosa molto seria”!<br />

17


Un “sistema” di lavoro –<br />

un lavoro “di sistema”<br />

La logica preziosa del legame, dell’integrazione, dello scambio continuo tra diverse discipline è un<br />

vero punto di forza di un insegnamento efficace che si può realizzare in modo ottimale nella Scuola<br />

Primaria. La conoscenza degli specifici linguaggi in rapporto tra loro consente di organizzare in<br />

modo complementare i diversi apporti disciplinari, conferendo unità alla frammentarietà dei saperi.<br />

La parola chiave legata alla scelta che viene qui proposta agli insegnanti di operare in ottica<br />

interdisciplinare è quella della trasferibilità degli apprendimenti e delle acquisizioni, che vede nel<br />

modo e nel tempo di lavoro con i bambini un vero affiancamento tra il sapere e il saper fare, crea<br />

le connessioni, collega i concetti, getta un ponte fra teoria e pratica. È proprio attraverso la pratica<br />

che i bambini possono essere motivati ad apprendere e, soprattutto, a mettersi in gioco in modo<br />

creativo e autonomo.<br />

TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI<br />

Lavorare in ottica interdisciplinare induce nei bambini la curiosità della<br />

scoperta, la volontà di persistere nella ricerca di nuove soluzioni, la<br />

capacità di farsi domande e soprattutto di impegnarsi per escogitare<br />

nuove risposte.<br />

18


Le schede<br />

Le schede presenti nel kit costituiscono una serie di esempi di giochi di movimento e interdisciplinari<br />

tratti dalla raccolta delle proposte del manuale Joy of moving e presenti come<br />

video tutorial on line su www.joyofmovinghandbook.com.<br />

TANTE PROPOSTE DA SCEGLIERE E DA VARIARE<br />

Sul manuale e sul sito www.joyofmovinghandbook.com si possono consultare e scegliere tante proposte di gioco.<br />

Le 80 schede:<br />

forniscono un “filo di Arianna”: è l’analisi dei compiti, che consente di capire quali aspetti dello sviluppo<br />

del bambino ogni gioco, e ciascuna delle sue innumerevoli varianti, va a sollecitare;<br />

spiegano: obiettivi del gioco, istruzioni per lo svolgimento e suggeriscono possibili variazioni;<br />

contengono indicazioni pratiche su fascia d’età e preparazione preliminare;<br />

offrono suggerimenti sulla migliore strategia per far funzionare il gioco;<br />

forniscono un ulteriore approfondimento sui valori didattici ed educativi del gioco, in linea con i quattro<br />

pilastri del metodo.<br />

19


LE SCHEDE MOTORIE<br />

Le proposte di gioco di movimento costituiscono un modello di lavoro su uno specifico “pilastro” e<br />

sono suddivise in due livelli (indicativamente 6-7 anni e 8-10 anni) per permettere a ciascun bambino<br />

di “mettersi in gioco” in base al proprio grado di sviluppo psicofisico.<br />

Ogni gioco è accompagnato da una scheda sinottica che ricapitola le informazioni essenziali che<br />

indentificano l’età dei giocatori, le attrezzature necessarie, la descrizione e le varianti. Inoltre ciascun<br />

gioco è accompagnato da alcuni esercizi propedeutici per preparare i bambini al gioco vero e<br />

proprio.<br />

A ogni scheda corrisponde una proposta di autovalutazione da fotocopiare e da far completare ai<br />

bambini o da utilizzare nel modo più adatto allo specifico programma di classe come spunto per<br />

riflettere su quanto imparato dopo aver effettuato lo specifico gioco. Le risposte permettono all’insegnante<br />

di valutare l’efficacia del metodo rispetto agli obiettivi e alle abilità di vita da esercitare e<br />

al bambino di prenderne coscienza in modo da rafforzare le abilità di vita.<br />

20


I GIOCHI E I QUATTRO PILASTRI<br />

Per saperne di più<br />

vedi la pagina<br />

del manuale<br />

1) Efficienza fisica (v. Cap. 7 del manuale)<br />

Il treno impazzito<br />

pag. 206<br />

2) Coordinazione (v. Cap. 8)<br />

Caccia col mirino<br />

pag. 318<br />

3) Funzioni cognitive e creatività (v. Cap. 9)<br />

Scappa acchiappa e nessuno è una schiappa<br />

pag. 458<br />

4) Abilità di vita (v. Cap. 10), per seconda fascia 8-10 anni<br />

Chi ritrova un amico ritrova un tesoro<br />

pag. 554<br />

21


Diario di bordo<br />

per crescere giocando<br />

Di seguito alcuni spunti per interiorizzare le esperienze di gioco e contribuire<br />

a potenziare le abilità di vita intrapersonali in rapporto al bisogno di autonomia<br />

del bambino:<br />

Per saperne di più<br />

vedi la pagina 65<br />

consapevolezza di sé<br />

gestione delle emozioni<br />

gestione dello stress<br />

autoregolazione<br />

individuazione dell’obiettivo<br />

pensiero positivo<br />

In rapporto al bisogno di competenza:<br />

pensiero critico<br />

presa di decisione<br />

raggiungimento di un obiettivo<br />

22


LA SCHEDA PER ATTIVITÀ<br />

INTERDISCIPLINARI<br />

La scheda è un esempio e modello di lavoro sviluppato in riferimento al<br />

gioco Le Farfalle, gioco di creatività per entrambe le fasce.<br />

Le proposte in palestra non sempre richiedono attrezzi e strumenti specifici<br />

e, magari, anche costosi: spesso nella Scuola Primaria ci si può avvalere<br />

di “materiali poveri”, come per esempio i giornali.<br />

L’utilizzo dei giornali permette ai <strong>docenti</strong> di utilizzare materiali di recupero<br />

e a costo zero e ai bambini di assimilare il concetto di “recupero” di<br />

materiale (in questo caso i quotidiani), anche quando quest’ultimo sembrerebbe<br />

giunto al suo capolinea.<br />

La scheda riporta tutti i riferimenti interdisciplinari e multidisciplinari<br />

che si possono ritrovare nel “trasporre in aula” quanto fatto in palestra.<br />

La scheda li riporta suddivisi per classe (prima e seconda – terza, quarta<br />

e quinta) e per disciplina, in modo da permettere all’insegnante di cogliere<br />

subito sia l’ottica di continuità del lavoro, sia soprattutto i continui<br />

intrecci e la trasversalità dei contenuti e delle proposte in ambito<br />

disciplinare.<br />

23


Contributi dalle scuole<br />

Il metodo Joy of moving è un approccio innovativo replicabile e adattabile a ciascun bambino e contesto.<br />

Per questo è molto importante conoscere come viene accolto, modificato e messo in pratica<br />

da ciascun docente.<br />

Quest’anno il metodo vuole invitare ciascun docente a raccontare la sua personale interpretazione<br />

del metodo sottolineandone pilastri e metodologie. I contributi potranno essere inviati in qualsiasi<br />

forma: testi, fotografie, disegni e, perché no, brevi video e canzoni. Potrà essere rinviato anche il<br />

poster che trovate all’interno del kit completando in ogni sua parte la carta d’identità del gioco.<br />

Per informazioni e suggerimenti è sempre a disposizione il Team Joy of moving<br />

alla mail joyofmoving@lafabbrica.net oppure al numero verde 800.02 99 92<br />

attivo dal lunedì al venerdì negli orari 9-13 e 14-18<br />

24


Joy of moving education:<br />

percorso formativo on line<br />

Se desiderate approfondire i presupposti teorici del metodo, se non volete correre il rischio di perdervi nel<br />

labirinto dei giochi di movimento e inventarne tanti altri ancora, potete cercare il “filo di Arianna” nella presentazione<br />

vocale e nelle immagini sulla piattaforma appositamente creata.<br />

Oltre al contenuto digitale del kit, troverete delle pagine multimediali corredate da un commento audio<br />

che presenta la filosofia, il metodo e gli 80 giochi che compongono la sezione applicativa del manuale Joy of<br />

moving. Movimenti & Immaginazione. Giocare con la variabilità per promuovere lo sviluppo motorio, cognitivo<br />

e del cittadino.<br />

Avrete anche modo di ascoltare le testimonianze degli insegnanti e dei bambini che già si sono fatti catturare<br />

dalla gioia del movimento e del gioco!<br />

Per partecipare al percorso formativo on line,<br />

è sufficiente:<br />

collegarsi al sito www.joyofmovingeducation.com<br />

cliccare su Registrati<br />

compilare il form<br />

inserire, in corrispondenza<br />

del campo “codice”, la parola SCUOLA<br />

Buona navigazione!<br />

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LOG IN<br />

25


26<br />

NOTES


28<br />

Centro Coordinamento Joy of moving – La Fabbrica • Via Lanino, 5 - 20144 Milano<br />

Num. verde 800.02 99 92 •Fax 02 48541207 • Mail joyofmoving@lafabbrica.net

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