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Cassazione Penale, n. 28187 del 20.04.2017, Sez. 4- Reato commissivo colposo- Tipicità- Colpa medica ed imperizia (10) d

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LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />

Lectio- <strong>Reato</strong> <strong>commissivo</strong> <strong>colposo</strong>- <strong>Tipicità</strong>- <strong>Colpa</strong> <strong>m<strong>ed</strong>ica</strong> <strong>ed</strong> <strong>imperizia</strong> (<strong>10</strong>)<br />

La giurisprudenza: le sentenze per esteso<br />

sentenza di non luogo a proc<strong>ed</strong>ere, ex art. 606<br />

c.p.p., comma 1, lett. d) o lett. e), non può avere per<br />

oggetto gli elementi acquisiti dal pubblico<br />

ministero ma solo la giustificazione adottata dal<br />

giudice nel valutarli e, quindi, la riconoscibilità <strong>del</strong><br />

criterio prognostico adottato per escludere che<br />

l'accusa sia sostenibile in giudizio (<strong>Sez</strong>. 6,<br />

Sentenza n. 35668 <strong>del</strong> 28/03/2013, Abbamonte,<br />

Rv. 256605).<br />

E bene, nel caso di specie, il giudicante ha dato<br />

atto <strong>del</strong> fatto che le parti avevano chiesto<br />

l'espletamento di perizia nelle forme garantite,<br />

proprio al fine di chiarire la conferenza, rispetto<br />

agli approdi offerti dalla letteratura clinica di<br />

settore, <strong>del</strong>le scelte terapeutiche effettuate dal<br />

sanitario, con riguardo al quadro patologico<br />

presentato dal L.. In sentenza, sul punto, si<br />

afferma che l'espletamento <strong>del</strong>la perizia deve<br />

ritenersi inutile - sia rispetto al tema <strong>del</strong>la<br />

individuazione di profili di ascrivibilità colposa<br />

nella condotta <strong>del</strong>l'imputato, sia rispetto<br />

all'accertamento <strong>del</strong>la riferibilità causale<br />

<strong>del</strong>l'evento all'azione <strong>del</strong> garante.<br />

Tale valutazione deve essere censurata,<br />

giacchè non tiene conto <strong>del</strong>l'insegnamento<br />

espresso dal diritto vivente rispetto<br />

all'apprezzamento <strong>del</strong>la prova scientifica nel<br />

giudizio penale; e contraddice l'ambito cognitivo<br />

assegnato al giudice <strong>del</strong>l'udienza preliminare,<br />

qualificato dalla valutazione prognostica circa la<br />

possibile evoluzione <strong>del</strong> materiale di prova<br />

raccolto, come sopra chiarito. La sentenza, infatti,<br />

sebbene mossa dal commendevole proposito di<br />

valorizzare l'accresciuto ruolo decisorio<br />

<strong>del</strong>l'udienza preliminare, non si confronta in modo<br />

risolutivo con le molte questioni problematiche<br />

presenti nel giudizio <strong>ed</strong> esposte diffusamente dal<br />

ricorrente a proposito <strong>del</strong>la lunghissima storia<br />

clinica <strong>del</strong>l'imputato e dei suoi drammatici vissuti;<br />

<strong>del</strong>la prev<strong>ed</strong>ibilità <strong>del</strong>la condotta omicidiaria alla<br />

luce di tale storia personale; <strong>del</strong>la appropriatezza<br />

<strong>del</strong>le scelte in ordine alla collocazione residenziale<br />

<strong>del</strong> L. <strong>ed</strong> alla modulazione <strong>del</strong> trattamento<br />

farmacologico.<br />

La pronunzia, inoltre, trascura di considerare<br />

l'importanza di una approfondita valutazione<br />

scientifica di casi problematici come quello in<br />

esame; e soprattutto non esprime una motivata e<br />

concludente valutazione in ordine all'utilità <strong>del</strong>la<br />

s<strong>ed</strong>e dibattimentale, cui l'ordinamento<br />

processuale attribuisce una particolare valenza<br />

euristica, sia in considerazione <strong>del</strong>l'importanza <strong>del</strong><br />

contraddittorio, sia in virtù dei poteri officiosi <strong>del</strong><br />

giudice, particolarmente nella gestione <strong>del</strong>la<br />

peculiare indagine costituita dalla perizia.<br />

Le considerazioni ora svolte, di ordine<br />

dirimente, conducono all'annullamento <strong>del</strong>la<br />

sentenza impugnata, vulnerata dalle evidenziate<br />

aporie argomentative, rispetto all'ambito<br />

funzionale <strong>del</strong>l'udienza preliminare, con rinvio al<br />

Tribunale di Pistoia, per l'ulteriore corso.<br />

3. In vista <strong>del</strong>le rinnovate valutazioni<br />

demandate al Tribunale, non si può fare a meno<br />

di prendere in esame alcune ulteriori questioni<br />

problematiche agitate nel ricorso, alle quali il<br />

giudice dovrà prestare nuovamente attenzione.<br />

In particolare, quanto ai temi affidati al<br />

secondo motivo di ricorso, occorre considerare che<br />

le perplessità espresse dal giudicante, in ordine<br />

alla stessa ammissibilità <strong>del</strong> concorso <strong>del</strong> reato<br />

<strong>colposo</strong> in quello doloso, non appaiono giustificate,<br />

alla luce <strong>del</strong>la elaborazione giurisprudenziale.<br />

Invero, ad una ormai risalente posizione critica<br />

assunta dalla giurisprudenza di legittimità<br />

rispetto alla configurabilità <strong>del</strong> concorso <strong>colposo</strong><br />

nel <strong>del</strong>itto doloso (<strong>Sez</strong>. 4, Sentenza n. 9542 <strong>del</strong><br />

11/<strong>10</strong>/1996, De Santis, Rv. 206798), hanno fatto<br />

seguito ripetuti, condivisi arresti, ove si è ritenuto<br />

che il concorso <strong>colposo</strong> risulta configurabile anche<br />

rispetto al <strong>del</strong>itto doloso, purchè il reato <strong>del</strong><br />

partecipe sia previsto dalla legge anche nella<br />

forma colposa e nella condotta siano<br />

effettivamente presenti tutti gli elementi che<br />

caratterizzano la colpa. In tale ambito<br />

ricostruttivo, si è chiarito che la regola cautelare<br />

violata deve essere necessariamente diretta a<br />

prevenire anche il rischio <strong>del</strong>l'atto doloso <strong>del</strong> terzo<br />

e che quest'ultimo deve risultare prev<strong>ed</strong>ibile per<br />

l'agente che risponde a titolo di colpa (<strong>Sez</strong>. 4,<br />

Sentenza n. <strong>10</strong>795 <strong>del</strong> 14/11/2007, dep. 2008,<br />

Pozzi, Rv. 238957; <strong>Sez</strong>. 4, Sentenza n. 4<strong>10</strong>7 <strong>del</strong><br />

12/11/2008, dep. 2009, Calabrò, Rv. 242830; <strong>Sez</strong>.<br />

4, sentenza n. 34385 <strong>del</strong> 14.07.2011, Costantino,<br />

Rv. 251511; <strong>Sez</strong>. 4, n. 9855 <strong>del</strong> 27/01/2015,<br />

Chiappa, Rv. 262440). Come si v<strong>ed</strong>e, secondo<br />

diritto vivente, risulta astrattamente<br />

configurabile il concorso <strong>colposo</strong> nel <strong>del</strong>itto doloso;<br />

e pertanto, la valutazione prognostica circa la<br />

possibile evoluzione <strong>del</strong> materiale di prova<br />

raccolto, tale da giustificare il rinvio a giudizio<br />

<strong>del</strong>l'imputato, dovrà essere effettuata tenendo<br />

concretamente presente tale approdo<br />

interpretativo.<br />

4. Il giudizio si muove problematicamente pure<br />

attorno al ruolo <strong>ed</strong> alla responsabilità <strong>del</strong><br />

professionista psichiatra. Anche a tale riguardo<br />

questa Corte è tenuta ad indicare gli approdi <strong>del</strong>la<br />

4<br />

La Scuola di diritto<br />

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