Cassazione Civile, n. 30733 del 21.12.2017, Sez. 0- Successioni- Testamento- Forma, falsità e querela di falso (9) d
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LA GIURISPRUDENZA: le sentenze per esteso<br />
Diritto privato<br />
La giurisprudenza: le sentenze per esteso: clicca qui per tornare all'in<strong>di</strong>ce sommario<br />
documenti in<strong>di</strong>ziari (motivo 5) e <strong>del</strong>la scrittura<br />
privata all. C al verbale <strong>di</strong> deposito e<br />
pubblicazione <strong>del</strong> testamento (motivo 6).<br />
Il cattivo esercizio <strong>del</strong> potere <strong>di</strong> apprezzamento<br />
<strong>del</strong>le prove non legali da parte <strong>del</strong> giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong><br />
merito non dà luogo ad alcun vizio denunciabile<br />
con il ricorso per cassazione, non essendo<br />
inquadrabile nel para<strong>di</strong>gma <strong>del</strong>l'art. 360 c.p.c.,<br />
comma 1, n. 5 (che attribuisce rilievo all'omesso<br />
esame <strong>di</strong> un fatto storico, principale o secondario,<br />
la cui esistenza risulti dal testo <strong>del</strong>la sentenza o<br />
dagli atti processuali, abbia costituito oggetto <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>scussione tra le parti e presenti carattere<br />
decisivo per il giu<strong>di</strong>zio), nè in quello <strong>del</strong> precedente<br />
n. 4 (Cass. 10 giugno 2016, n. 11892).<br />
Quest'ultima <strong>di</strong>sposizione - per il tramite <strong>del</strong>l'art.<br />
132 c.p.c., n. 4 - dà rilievo unicamente all'anomalia<br />
motivazionale che si tramuta in violazione <strong>di</strong><br />
legge costituzionalmente rilevante, vizio nella<br />
specie non riscontrabile in presenza <strong>di</strong> una<br />
motivazione che dà conto, in maniera articolata,<br />
<strong>del</strong>le doglianze formulate in sede <strong>di</strong> gran rame.<br />
Nessuna valenza <strong>di</strong> fede privilegiata può<br />
d'altronde essere riconosciuta al documento<br />
dattiloscritto che riproduce il contenuto <strong>del</strong><br />
testamento impugnato e il cui esame è contenuto<br />
nella pronuncia <strong>del</strong>la corte d'appello, con la<br />
specificazione <strong>del</strong>le ragioni per cui è stato ritenuto<br />
che non vi fosse la prova <strong>del</strong>la riferibilità al de<br />
cujus <strong>del</strong>la parte dattiloscritta.<br />
3.4. - Infondata è la doglianza concernente il<br />
<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> scienza privata in materia per la cui<br />
comprensione sono necessarie specifiche<br />
competenze tecniche (motivo 7).<br />
Se il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> merito, per la soluzione <strong>di</strong><br />
questioni <strong>di</strong> natura tecnica o scientifica, non ha<br />
alcun obbligo <strong>di</strong> nominare un consulente d'ufficio,<br />
ma può ben fare ricorso alle conoscenze<br />
specialistiche che abbia acquisito <strong>di</strong>rettamente<br />
attraverso stu<strong>di</strong> o ricerche personali (Cass. 26<br />
giugno 2007, n. 14759), a fortiori non gli può<br />
essere precluso l'esame <strong>di</strong>retto <strong>del</strong>la<br />
documentazione a sua volta esaminata dal<br />
consulente, vigendo il principio judex peritus<br />
peritorum, per cui il giu<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> merito può<br />
<strong>di</strong>sattendere le argomentazioni tecniche svolte<br />
nella relazione dal consulente tecnico d'ufficio, e<br />
ciò sia quando le motivazioni stesse siano<br />
intimamente contrad<strong>di</strong>ttorie, sia quando il giu<strong>di</strong>ce<br />
sostituisca a esse altre argomentazioni, tratte da<br />
proprie personali cognizioni tecniche (Cass. 7<br />
agosto 2014, n. 17757).<br />
4. - Il ricorso va pertanto respinto.<br />
Le spese seguono la soccombenza e vengono<br />
liquidate come da <strong>di</strong>spositivo.<br />
5. - Poichè il ricorso è stato proposto<br />
successivamente al 30 gennaio 2013 ed è rigettato,<br />
sussistono le con<strong>di</strong>zioni per dare atto - ai sensi<br />
<strong>del</strong>la L. 24 <strong>di</strong>cembre 2012, n. 228, art. 1, comma<br />
17 (Disposizioni per la formazione <strong>del</strong> bilancio<br />
annuale e pluriennale <strong>del</strong>lo Stato - Legge <strong>di</strong><br />
stabilità 2013), che ha aggiunto <strong>del</strong> Testo Unico <strong>di</strong><br />
cui al D.P.R. 30 maggio 2002, n. 115, art. 13,<br />
comma 1-quater - <strong>del</strong>la sussistenza <strong>del</strong>l'obbligo <strong>di</strong><br />
versamento, da parte dei ricorrenti, <strong>del</strong>l'ulteriore<br />
importo a titolo <strong>di</strong> contributo unificato pari a<br />
quello dovuto per la stessa impugnazione.<br />
PQM<br />
La Corte rigetta il ricorso e condanna i ricorrenti al rimborso <strong>del</strong>le spese<br />
processuali sostenute da G.L., che si liquidano in complessivi Euro 5.200,00, <strong>di</strong> cui<br />
Euro 200,00 per esborsi, oltre a spese generali nella misura <strong>del</strong> 15% e ad accessori<br />
<strong>di</strong> legge.<br />
Ai sensi <strong>del</strong> D.P.R. n. 115 <strong>del</strong> 2002, art. 13, comma 1-quater, inserito dalla L. n.<br />
228 <strong>del</strong> 2012, art. 1, comma 17, <strong>di</strong>chiara la sussistenza dei presupposti per il<br />
versamento, da parte dei ricorrenti, <strong>del</strong>l'ulteriore importo a titolo <strong>di</strong> contributo<br />
unificato pari a quello dovuto per il ricorso, a norma <strong>del</strong>lo stesso art. 13, comma 1-<br />
bis.<br />
Così deciso in Roma, nella Camera <strong>di</strong> consiglio <strong>del</strong>la <strong>Sez</strong>ione Seconda <strong>Civile</strong>, il 10 ottobre<br />
2017.<br />
DIRITTO PRIVATO<br />
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