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Bollettino dell'Associazione Culturale Giosuè Borsi di Livorno N. 42 - INVERNO <strong>2017</strong><br />
Possibile approdo via mare per visitare il Fanale<br />
Questo numero del bollettino dell'Associazione Giosuè Borsi è dedicato,<br />
oltre all'attività della stessa, alle iniziative che hanno avuto o che<br />
potranno avere un impatto verso la città.<br />
Le notizie sono tratte da:<br />
IL TIRRENO<br />
IL TELEGRAFO;<br />
LIVORNO NON STOP;<br />
LIVORNOSERA.IT.<br />
1
ATTIVITÀ DELL'ASSOCIAZIONE NELL'INVERNO <strong>2017</strong> - 2018<br />
L'Associazione Giosuè Borsi e la Galleria d'Arte LE STANZE hanno proposto<br />
la manifestazione "DANTE IN GALLERIA", una serie di incontri con il pubblico<br />
durante i quali verranno letti e spiegati dal dott. Giacomo Romano, direttore<br />
della Galleria, alcuni tra i più significativi Canti della Divina Commedia.<br />
Gli appuntamenti seguiranno un calendario prestabilito nel corso della stagione<br />
invernale <strong>2017</strong> - 2018: le conferenze si svolgeranno tutte presso la Galleria<br />
LE STANZE, 27 gennaio V Canto del Purgatorio Bonconte e Pia dei Tolomei,<br />
3 marzo XI Canto del Paradiso San Francesco. .<br />
Le manifestazioni sono patrocinate dal Comune di Livorno.<br />
Invito "Dante in Galleria"<br />
Sabato 27 gennaio <strong>2017</strong> - Galleria Le Stanze<br />
2
<strong>La</strong> Divina commedia in Galleria - Purgatorio<br />
3
Giacomo Romano e Giuseppe Giovannetti<br />
Danteingalleria<br />
Canti sparsi<br />
V Canto del Purgatorio – Bonconte e Pia dei Tolomei<br />
Sabato 27 gennaio alle ore 17.30 presso la Galleria Le Stanze di via Roma<br />
92/a, si è tenuto il terzo appuntamento con Danteingalleria – canti sparsi, ciclo<br />
ideato da Giacomo Romano e curato dalla galleria Le Stanze, con il Patrocinio<br />
del Comune di Livorno ed in collaborazione con l’Associazione Culturale<br />
Giosuè Borsi.<br />
Questo è il canto di coloro che hanno avuto una morte violenta e che<br />
all’ultimora si sono pentiti dei loro peccati.<br />
Siamo ancora nell’ Anti-purgatorio e le anime sono in attesa di iniziare il processo<br />
di espiazione. Iacopo del Cassero, Bonconte da Montefeltro e Pia dei<br />
Tolomei pregano Dante di ricordarsi di loro quando “sarà tornato al mondo” e<br />
gli descrivono tutti i particolari dei loro ultimi istanti di vita.<br />
4
Sabato 3 marzo si è concluso presso la Galleria Le Stanze il Ciclo<br />
Danteingalleria - canti sparsi.<br />
Dante, salito al cielo del Sole, attraverso le parole di Tommaso D’Aquino ripercorre<br />
la vita ed il pensiero di San Francesco, dalla descrizione del luogo di<br />
nascita, agli episodi più emblematici della sua esistenza terrena. In un crescendo<br />
di emozioni e di riflessioni, Dante ci suggerirà il confronto con altre<br />
rappresentazioni di San Francesco, tra cui quella giottesca.<br />
Mino Romano ha declamato dinanzi al folto pubblico il Canto XI del Paradiso<br />
San Francesco<br />
3 marzo 2018 - Il Paradiso<br />
5
PRESENTAZIONE DEL PROGRAMMA CONFERENZE DI PRIMAVERA<br />
ALLA GALLERIA LE STANZE 29 marzo 2018<br />
Giovedì 5 Aprile 2018, ore 17,15<br />
LIVORNO CITTA' TURISTICA<br />
relatore Giovanni Giorgetti<br />
6
Giovedì 12 Aprile 2018, ore 17,15<br />
CANTIERE - NAVI<br />
UOMINI E STORIE A LIVORNO<br />
relatore Carmelo Triglia<br />
7
Giovedì 19 Aprile 2018, ore 17,15<br />
FASCISMO E RICERCA DEL CONSENSO A LIVORNO<br />
relatrice Anna Maria Andreini<br />
8
Giovedì 26 Aprile 2018, ore 17,15<br />
COSIMO DEL FANTE<br />
UN PRECURSORE DEL RISORGIMENTO<br />
relatore Roberto Mocci<br />
.<br />
9
Mino Romano, Pietro Mascagni, Riccardo D'Antona, Giuseppe Giovannetti<br />
Giovanni Giorgetti e Riccardo D'Antona<br />
10
PUBBLICAZIONI DELL'ASSOCIAZIONE GIOSUÈ BORSI IN VENDITA<br />
IL FAMEDIO DI<br />
MONTENERO E I SUOI<br />
PERSONAGGI ILLUSTRI<br />
CARLO ADORNI<br />
Pag. 54, 3 €<br />
L'AMICIZIA TRA GABRIELE<br />
D'ANNUNZIO E DARIO<br />
NICCODEMI<br />
CLARA ENRICO E MICHELE<br />
MONTANELLI<br />
Pag. 44, 3 €<br />
GLI ANNI GIOVANILI DI<br />
FRANCESCO<br />
DOMENICO GUERRAZZI<br />
HELIA NOEMI CIAMPI<br />
POLLEDRI<br />
Pag. 48, € 4.<br />
ERNESTO ROSSI<br />
ARTISTA DRAMMATICO<br />
GIOVANNI GIORGETTI<br />
Pag. 48, 4 €<br />
OMAGGIO A GIOSUÈ BORSI<br />
ANTOLOGIA LETTERARIA<br />
Pag. 200, 10 €<br />
GUIDA AL FAMEDIO<br />
DI MONTENERO<br />
CARLO ADORNI<br />
GIOVANNI GIORGETTI<br />
Pag. 75, 5 €<br />
Acquisto presso la sede in via Medaglie d'Oro, n. 6, 57127 Livorno.<br />
Cell. 329 3967791, email: associazioneborsilivorno@virgilio.it<br />
11
CIRCUITO DEL<br />
MONTENERO<br />
1921-1953<br />
CLAUDIO TONELLI<br />
Pag. 19, 3 €<br />
MONUMENTO A CIANO<br />
LIVORNO 1939<br />
CATERINA CECCARELLI<br />
ALESSANDRO SANTARELLI<br />
Pag. 48, 4 €<br />
IL MARE DI LIVORNO<br />
NELLA LETTERATURA DI<br />
CARLO ZENDA<br />
ANGELA GUIDUCCI<br />
CARLO ADORNI<br />
Pag. 38, 3 €<br />
Pag. 216, 12 €<br />
Acquisto presso la sede in via Medaglie d'Oro, n. 6, 57127 Livorno.<br />
Cell. 329 3967791, email: associazioneborsilivorno@virgilio.it<br />
12
Volume di pag. 224. Rilegato con numerose illustrazioni.<br />
Stampato a Livorno nel marzo 2012, Prezzo € 15,00<br />
Acquisto presso la sede in via Medaglie d'Oro, n. 6, 57127 Livorno.<br />
Cell. 329 3967791, email: associazioneborsilivorno@virgilio.it<br />
13
Pag. 136 10 € Pag.124 con 16 ill. cart. 15 €.<br />
Volume di gran formato e cartonato di pag. 80 con numerose illustrazioni - 20 €.<br />
Acquisto presso la sede in via Medaglie d'Oro, n. 6, 57127 Livorno.<br />
Cell. 329 3967791, email: associazioneborsilivorno@virgilio.it<br />
14
I NOSTRI SOCI HANNO FATTO<br />
I nostri soci hanno effettuato le seguenti attività:<br />
10 febbraio 2018 Prima Assemblea del GAVS di Pisa - Livorno (Giovanni Giorgetti,<br />
Alessandro Santarelli);<br />
17 febbraio 2018 Presentazione del libro Il Quadro presso la Libreria Belforte in via<br />
Magenta 85, Livorno (Pietro Mascagni);<br />
28 marzo 2018 Partecipazione al raduno a Pisa per il 95° anniversario dell'Aeronautica<br />
Militare (Giovanni Giorgetti).<br />
Per la circostanza era stato allestito anche un gazebo del GAVS Toscana 1 .<br />
Il 95° anniversario dell'Aeronautica Militare è stato celebrato a Pisa con il passaggio delle Frecce<br />
Tricolori, che hanno richiamato migliaia di persone su Ponte di Mezzo e in città.<br />
Passaggio della Pattuglia Acrobatica<br />
1 Il GAVS Pisa, nato nel <strong>2017</strong>, si è ingrandito con alcuni soci livornesi assumendo la sigla GAVS Pisa<br />
- Livorno, ma, su richiesta di alcuni soci di Firenze e Grosseto che hanno voluto iscriversi, ha assunto<br />
la denominazione GAVS Toscana.<br />
15
16
PRESENTAZIONE DEL LIBRO IL QUADRO DI PIETRO MASCAGNI<br />
PRESSO LA LIBRERIA BELFORTE IN VIA MAGENTA 85, LIVORNO.<br />
Da IL TIRRENO del 16 febbraio 2018<br />
(continua)<br />
Roberto Riu<br />
17
Roberto Riu<br />
18
Mino Romano, Pietro Mascagni, Stefano Mecenate<br />
Il pubblico<br />
19
Foto scattate il 28 marzo 2018 a Pisa<br />
20
Avvenimenti importanti per Livorno<br />
dal Corriere Marittimo - 9 febbraio 2018<br />
PROGETTO PER RENDERE ACCESSIBILE LA TORRE DEL MARZOCCO<br />
VIA MARE.<br />
Il progetto del ripristino del bacino d’acqua attorno all'antica <strong>Torre</strong> del Marzocco, posta<br />
all'imboccatura del porto di Livorno, ha ricevuto l'approvazione ministeriale.<br />
Proseguono i lavori per l'ampliamento al canale di accesso al porto - banchinamento lato<br />
nord.<br />
LIVORNO - Fa un passo in avanti il progetto di acquaticità della <strong>Torre</strong> medicea del Marzocco<br />
posta all'accesso del canale del porto di Livorno.<br />
L'Autorità di Sistema portuale da tempo sta portando avanti un progetto che prevede la<br />
messa in sicurezza della <strong>Torre</strong> e la sua valorizzazione artistica senza tuttavia ostacolare i<br />
lavori di ampliamento dell'imboccatura del porto, necessari per permettere alle navi di<br />
grandi dimensioni di poter entrare nello scalo.<br />
Il progetto ha ricevuto, nelle ore scorse, il lasciapassare da parte del ministero dell'Ambiente,<br />
quindi adesso non servirà passare dalla Valutazione di Impatto Ambientale, ovvero<br />
dalla procedura che ha lo scopo di individuare, descrivere e valutare, in via preventiva alla<br />
realizzazione delle opere, gli effetti sull'ambiente, sulla salute e benessere umano di determinati<br />
progetti pubblici.<br />
21
A dare il via libera, la direzione generale per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali<br />
del ministero dell’Ambiente, che dopo aver acquisito il parere favorevole della Commissione<br />
Tecnica di verifica di impatto ambientale, ha disposto l’esclusione dalla procedura di<br />
V.I.A. del progetto. Il procedimento di screening si è quindi concluso con esito positivo.<br />
<strong>La</strong> verifica positiva ha comunque obbligato il proponente a conformare il progetto ad alcune<br />
prescrizioni di mitigazione ambientale.<br />
Alta 54 metri, completamente rivestita in marmo bianco, la <strong>Torre</strong> del Marzocco è un bene<br />
di fondamentale importanza.<br />
L’Authority ha da tempo presentato un progetto di ripristino del bacino d’acqua attorno al<br />
manufatto, acquisendo il parere favorevole della Soprintendenza per i beni Architettonici,<br />
Paesaggistici, Artistici, Storici e Etnoantropologici.<br />
Una volta ultimato il secondo lotto dell’opera di banchinamento lato nord del canale di accesso,<br />
l’Adsp procederà a realizzare un canale idrico attorno alla <strong>Torre</strong>, propedeutico alla<br />
realizzazione dell’acquaticità.<br />
Verranno costruite delle opere di sponda che costituiscono il contorno del futuro specchio<br />
acqueo che circonderà la torre.<br />
Prima di procedere allo scavo definitivo dello specchio acqueo e di restituire, quindi, alla<br />
<strong>Torre</strong> l’acquaticità, gli enti competenti dovranno eseguire i lavori di restauro conservativo<br />
sia della <strong>Torre</strong> che delle fortificazioni intorno ad essa.<br />
Dopo questo intervento di riqualificazione, la <strong>Torre</strong> del Marzocco tornerà raggiungibile e<br />
visitabile.<br />
<strong>La</strong> <strong>Torre</strong> del Marzocco nel XIX secolo<br />
22
Da IL TELEGRAFO febbraio 2018<br />
Possibilità di rendere accessibile il Faro via mare dal tratto di<br />
diga che ospita la statua della Madonna.<br />
Sindaco Filippo Nogarin, Amm. Stefano Dilli<br />
Giorni scorsi mi trovavo in Fortezza Vecchia dove incontrai una giovane coppia di fidanzati<br />
che si erano presi una giornata di sole a Livorno. Erano venuti da Bologna in macchina e,<br />
malgrado il freddo, decantavano il clima e l'aria di Livorno confrontandola con quella di Bologna.<br />
Avevano già visitato la Fortezza Nuova e il loro grande desiderio era salire sul faro.<br />
Il giovane mi disse che il faro era tra i sedici più bei fari d'Italia.<br />
Grande fu la loro delusione, così come quella di non poter visitare la <strong>Torre</strong> del Marzocco,<br />
quando dissi loro che, per il momento, ciò non era possibile.<br />
Cercai di consolarli consigliando il giro dei Fossi in battello e di pranzare in uno dei ristoranti<br />
della zona, gustando il cacciucco. <strong>La</strong> ragazza mi chiese, inoltre, dove era possibile<br />
comprare un regalino per il fratellino e purtroppo dissi che non lo sapevo ma in realtà non<br />
esiste un negozio specializzato, anche l'Ufficio Turistico in via Pieroni 18/20 non ha niente<br />
che possa far ricordare un soggiorno a Livorno. Nel pomeriggio ebbi modo di incontrare di<br />
nuovo la coppia sulla Terrazza Mascagni: erano entusiasti della città ed erano meravigliati<br />
di quanto l'acqua dei Fossi fosse pulita e il giro interessante, inoltre, dopo aver ben pranzato<br />
in un ristorante vicino al porto, erano arrivati a piedi fino all'Acquario che avevano visitato.<br />
Dissero che un giorno non era sufficiente per visitare Livorno e si riservavano di ritornare<br />
per visitare il Faro e <strong>La</strong> <strong>Torre</strong> del Marzocco, allora spiegai loro i progetti specifici che<br />
erano in essere ma dissi anche che Livorno aveva molti altri bei luoghi da visitare come le<br />
chiese di via della Madonna e del quartiere Venezia, la Fondazione Livorno, il Museo Fattori,<br />
il Museo di Storia Naturale, il Mercato Centrale, il teatro Goldoni, la chiesa di San Jacopo,<br />
le Biblioteche, la bellissima costa fino ed oltre Quercianella, ecc. ecc. Partirono felici<br />
decantano la bellezza di Livorno. Vogliamo farli tornare?<br />
Giovanni Giorgetti<br />
23
Fanale di Livorno<br />
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.<br />
Costruzione 1303<br />
Anno ricostruzione 1955<br />
Altezza 52 m<br />
Elevazione 52 m s.l.m.<br />
Portata 22 miglia nautiche<br />
Tipo ottica Ottica rotante a 4 pannelli<br />
Elenco fari 1896<br />
Visitabile no<br />
Automatizzato si<br />
Segnale 4 lampi bianchi, periodo 20s<br />
«sta come torre ferma che non crolla giammai la cima per soffiar di vento»<br />
(Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, Canto V, v. 14-15)<br />
Il Fanale di Livorno,o Fanale Maggioreo più semplicemente Fanale, è il faro del porto di<br />
Livorno, ubicato all'imbocco sud dello scalo labronico.<br />
Sorto in epoca medioevale ad opera della Repubblica di Pisa, è per fondazione uno dei fari<br />
più antichi d'Italia, sebbene sia stato ricostruito fedelmente a seguito delle devastazioni<br />
causate dalla seconda guerra mondiale.<br />
Per la sua bellezza il fanale è citato da Francesco Petrarca (che lo menziona nel suo “Itinerario<br />
siriaco”: et fere contiguum Liburnum ubi praevalida turris est cuius in vertice flamma<br />
per noctes tuti littoris signum praebet), da Goro di Stagio Dati, che definì la torre come<br />
una delle più belle del mondo, da Matteo Fortini, poeta minore del Quattrocento nel suo<br />
poemetto L'Universo, fino in tempi più recenti da Giovanni Marradi.<br />
Storia<br />
Il fanale fu costruito dalla Repubblica di Pisa presso il piccolo abitato medioevale di Livorno,<br />
allora suo possedimento, in sostituzione di quello posto sulle secche della Meloria, andato<br />
distrutto nel 1284 durante l'omonima battaglia ad opera dei Genovesi.<br />
Il progetto originale, risalente al principio del XIV secolo, viene attributo a Giovanni Pisano;<br />
la torre fu costruita tra il 1303 ed il 1305 su ordine dei Provveditori della Fabbrica <strong>La</strong>ndo<br />
Eroli e Jacopo da Peccioli; all'epoca era completamente circondata dal mare.<br />
Decaduta la Repubblica di Pisa, l'originaria Croce pisana scolpita sull'angusta porta d'ingresso<br />
fu cancellata e sostituita dal Giglio fiorentino.<br />
Nel 1583 il granduca di Toscana Francesco I de' Medici, allestì, alla base del fanale, il primo<br />
lazzaretto della città (1584) ed il secondo in Italia dopo quello di Venezia, affiancato da<br />
alcuni magazzini che ne deturparono la purezza delle linee.<br />
Un'iscrizione ne ricordava l'evento: Franciscus Med. Magnus Dux Etruriae MDLXXXIIII.<br />
Tali basse costruzioni nei primi anni del Novecento erano ancora presenti, ma oggi non ne<br />
resta più traccia.<br />
Nel 1944 fu minato e distrutto dai guastatori tedeschi in ritirata, ai quali è stata imputata,<br />
forse erroneamente, anche la distruzione della non distante <strong>Torre</strong> del Magnale.<br />
Fu ricostruito utilizzando gran parte dei materiali recuperati tra le macerie, seguendo, limitatamente<br />
alle parti esterne, il disegno originario.<br />
All'inaugurazione avvenuta il 16 settembre 1956, partecipò anche il Presidente della Repubblica<br />
Giovanni Gronchi.<br />
24
Descrizione<br />
Il fanale è costituito essenzialmente da due torri merlate e sovrapposte, impostate al di<br />
sopra di una base tronco-conica.<br />
In realtà, ad un'analisi più ravvicinata, le due torri sono a loro volta formate da diversi cilindri<br />
di diametri decrescenti, che fanno assumere al complesso un leggero andamento conico<br />
fino alla sommità.<br />
Il faro, realizzato in pietra della Verruca della cava di San Giuliano, è alto 52 metri ed il diametro<br />
massimo è di 12 metri.<br />
Alimentazione<br />
Il Fanale Maggiore di Livorno è un faro ad ottica rotante alimentato dalla rete elettrica.<br />
In origine funzionava per mezzo di fuochi, poi a lampade semplici e con specchi a riverbero,<br />
mentre, nel 1841, fu dotato del sistema Fresnel e successivamente fu alimentato da<br />
gas acetilene ad incandescenza.<br />
Oggi emette 4 lampi ogni 20 secondi; la sua portata è di circa 24 miglia marine<br />
Il Fanale con l'auspicabile possibilità di approdo via mare<br />
25
26
IL SOGGIORNO ROMANO<br />
e le vacanze estive della famiglia Borsi<br />
(1907 - 1910)<br />
Nel gennaio del 1907 la famiglia Borsi lasciò<br />
definitivamente la città di Livorno per ragioni<br />
professionali e politiche di Averardo e fissò a Roma la<br />
sua nuova residenza. Giosuè, ancora studente<br />
universitario a Pisa, vi si trasferì soltanto alcuni mesi<br />
più tardi.<br />
Nella capitale il padre Averardo si venne sempre più<br />
ad affermare come giornalista di valore e come uomo<br />
politico, cosa che, in tale periodo, lo tenne spesso<br />
lontano dalla famiglia, specialmente per seguire gli<br />
interessi dei suoi giornali. Il suo trasferimento a Roma<br />
era dovuto principalmente al fatto che il giornalista<br />
voleva sia partecipare personalmente alla vita politica<br />
italiana e sia dirigere più sicuramente i suoi giornali (Il<br />
Telegrafo e <strong>La</strong> Gazzetta Livornese) e poter fornire loro<br />
un orientamento politico più stabile. Averardo era<br />
molto conosciuto e stimato a Montecitorio e nei più<br />
rinomati circoli e salotti della capitale, amico delle più<br />
influenti ed eminenti personalità politiche, letterarie e<br />
finanziarie, e rappresentava nel campo giornalistico un<br />
ruolo senz'altro di primordine.<br />
Il ricongiungimento di Giosuè con la famiglia avvenne<br />
il 21 aprile (Natale di Roma!) ma non fu dei più<br />
fortunati perché egli appena arrivato a Roma cominciò a non sentirsi bene in salute: un malessere<br />
continuo allo stomaco, che cominciò ad affliggerlo dal maggio 1907e lo costringerà<br />
successivamente (fine agosto) a recarsi sull’Appennino tosco-emiliano a Castiglione dei Pepoli.<br />
Dopo un provvisorio soggiorno in albergo, la famiglia Borsi affittò (maggio 1907) alla venuta del<br />
figlio Giosuè, un villino vicino al Lungotevere dei Vallati (presso il ponte Garibaldi). L'abitazione di<br />
proprietà dell'onorevole repubblicano Pilade Mazza (1) , era situata all’angolo tra via Arenula e via<br />
delle Zoccolette (oggi n. 11) vicino al Palazzo di Grazia e Giustizia. Dalla villa del deputato (2) si<br />
poteva ammirare uno splendido panorama che abbracciava quasi tutta la capitale. In essa abitò la<br />
famiglia Borsi nei primi tempi del loro soggiorno romano, occupandone il secondo piano. Sulla<br />
vasta terrazza dell'attico, Giosuè, insieme al fratello Gino, compiva agili volteggi con la bicicletta, a<br />
cui aveva dato anche un nome, naturalmente classico: “Sofide”. Magnifico, era il panorama che<br />
dalla quella terrazza si godeva del più vecchio e genuino Trastevere, dell'isola Tiberina, del<br />
Gianicolo (3) .<br />
Nello studio dell'avvocato Mazza, situato al pianterreno della villa, iniziò la sua pratica forense<br />
Cesare D'Angelantonio (4) che diverrà ben presto amico e confidente di Giosuè. E proprio in questo<br />
studio entrò un giorno l'on.Mazza accompagnato appunto da Giosuè: allora l'onorevole ed avvocato,<br />
rivolgendosi al giovane apprendista esordì:<br />
“a te che sei un appassionato carducciano non dispiaccia sapere che questo mio meraviglioso<br />
ospite del secondo piano è figlioccio di Carducci, che lo tenne a battesimo...”.<br />
Dopo pochi giorni da questo incontro peraltro assai breve, Giosuè tenne una lettura dei suoi versi<br />
all'Associazione della stampa, che era allora, al portico di Veio, in una immensa sala che poi fu<br />
occupata dalla redazione di un grande quotidiano romano. Giosuè recitò alcune sue poesie, poi<br />
27
accolte nel volume “Scruta Obsoleta”. Toscanissimo per purezza di vocaboli, ma immune da ogni<br />
sensibile cadenza dialettale, scandiva e spiccava i versi lasciandone intatta l'armonia e rispettandone<br />
il ritmo, senza le fastidiose e pacchiane accentuazioni di chi pretende drammatizzare la poesia, con<br />
forme di discutibile gusto. Le parole uscivano dalle sue labbra spontanee, come se il loro suono<br />
diventasse forma e colore. Quella sera segnò per Giosuè un trionfo indimenticabile (5) .<br />
<strong>La</strong> famiglia Borsi tornò comunque e spesso<br />
in Toscana, soprattutto, durante le vacanze<br />
estive, a Castagneto in Maremma presso i<br />
parenti, e presso la spiaggia di Forte dei Marmi,<br />
ed ancora, quando la signora Diana si ammalò,<br />
presso la “Villa Gabbiano” vicino a Pistoia e<br />
l’anno successivo a Pracchia sull'Appennino<br />
Tosco-Emiliano. Appunto nell'estate del 1907,<br />
Giosuè ritornò con la famiglia a villeggiare<br />
vicino a Pistoia (Villa del Gabbiano) dove<br />
compose importanti poesie. In quello stesso<br />
anno, come ebbe modo poi di confidare<br />
all'amico Fioravanti, si innamorò di una donna<br />
conosciuta ad agosto a Montecatini: Giosuè se<br />
ne invaghì enormemente, ma la nobildonna<br />
romana, ripetutamente e controversamente gli<br />
si negò (6) :<br />
“...Donna perfetta, intelligentissima, di gusti<br />
raffinati e di modi squisiti, non bella ma<br />
adorabile, una donna straordinaria, diversa da<br />
tutte le altre, degna di me, che mi avrebbe<br />
compreso e spronato. Figurati che ha persino<br />
del sangue reale nelle vene! Bene. Questa<br />
donna, alla dichiarazione del mio amore,<br />
nell'agosto, rispose con un rifiuto. Nota bene<br />
che essa è libera di sé e senza pregiudizi morali<br />
di nessun genere. Mi respinse perché le<br />
traversie della vita le impedivano di<br />
Giosuè in villeggiatura a Forte dei Marmi concedermi un amore pieno e completo.<br />
Non ti descrivo il mio dolore. Fu grandissimo. Tentai di dimenticarla: poi che il mio male<br />
m'impediva di studiare, imbastii due o tre amorazzi, mi diedi alla vita volgare, insomma feci ogni<br />
sforzo. In questi giorni seppi che ella era a Roma. Per un poco la sfuggii come la peste, poi finii<br />
con andarla a trovare... L'altro giorno non poté resistere alla violenza della mia passione e mi<br />
abbracciò, mi baciò, mi promise che sarebbe stata mia, rimanemmo avvinti a lungo...” (7)<br />
Viareggio Fossa dell'abate<br />
Oltre alle villeggiature estive il soggiorno romano di Giosuè<br />
fu, di tanto in tanto, interrotto da alcuni viaggi di cui lo stesso<br />
Borsi fece cenno agli amici attraverso brillanti corrispondenze.<br />
Liberato dall’adempimento del servizio militare per riforma<br />
Giosuè ebbe modo di compiere varie escursioni e gite in varie<br />
parti d’Italia. Dal 7 all'11 giugno 1907 fece un viaggio in<br />
Umbria per visitare una mostra artistica allestita a Perugia e,<br />
da questa città, passò poi ad Assisi (8) :<br />
28
“<strong>La</strong> mostra è una meraviglia! <strong>La</strong> città è straordinaria e stupenda. Ma questo è niente, in confronto<br />
ad Assisi. Io ho ancora l'illusione d'essere stato due giorni in Paradiso. Le chiese sono divine. Il<br />
convento sembra costruito dal sogno di un Santo.... “ (9 )<br />
Il viaggio fu quindi una vera e propria “'orgia spirituale d'arte e di bellezza” come ebbe modo di<br />
affermare lui stesso.<br />
Nel gennaio 1909 come<br />
aspirante giornalista al<br />
seguito del padre Averardo,<br />
accorse come inviato<br />
speciale del “Telegrafo” sul<br />
luogo del tremendo sisma di<br />
Messina. I due come<br />
corrispondenti di giornale<br />
dimoravano sulla nave<br />
“Sardegna”. Davanti<br />
all'immane disastro che<br />
aveva<br />
coinvolto<br />
parzialmente anche la città<br />
di Reggio, Giosuè rimase<br />
profondamente scosso (10) :<br />
“Il disastro è indescrivibile.<br />
Ieri vidi Reggio di sfuggita.<br />
Stamani ho passato tutta la<br />
mattinata tra le rovine di<br />
Messina. T'assicuro che<br />
sono affranto... ho visto<br />
senza rabbrividire estrarre i<br />
cadaveri dalle macerie,<br />
irriconoscibili, puzzolenti...<br />
Ve ne sono ancora<br />
ottantamila... In certi punti<br />
Messina sembra un mucchio<br />
fantastico di rottami.<br />
Mentre si varcano i cumuli<br />
altissimi, alti decine di<br />
metri, si sente quel tanfo<br />
penetrante, indimenticabile,<br />
dei morti putrefatti. Ve ne<br />
sono ancora 80.000. Oggi<br />
soltanto ne hanno scavati<br />
90... Le case sventrate,<br />
smantellate, da cui si<br />
vedono le stanze coi mobili<br />
Borsi Giosuè su sedia sospesi... L'opera dei<br />
soldati è ammirevole e<br />
generosa, tanto da commuovere.” (11) .<br />
29
1908 il terremoto di Messina<br />
Intanto nei primi mesi del 1908, casa Borsi aveva accolto, con ogni premura, l'arrivo di un<br />
nipotino, Corrado (detto anche Corradino o più comunemente “Dino”) figlio naturale di <strong>La</strong>ura Borsi<br />
e frutto di una precedente relazione della sorella con Gabriellino D'Annunzio. Il piccolo si attirò ben<br />
presto tutte le simpatie dei familiari, in modo particolare quelle di Giosuè. A lui il poeta livornese<br />
dedicherà una delle sue più famose e lunghe liriche: “Il pappo e il dindi”:<br />
“...Tu sei l'ospite novello<br />
alla festa della vita!<br />
Vieni! Il mondo che t'invita<br />
si rinnuova e si fa bello.<br />
In te sol tutto converge.<br />
D'ogni macchia si deterge.”<br />
E Dino sarà sempre presente nella mente di Giosuè. In molte lettere affiora un pensiero per il<br />
nipotino, ricordato ad amici e a persone care.<br />
Intanto, anche a Roma, gli studi universitari di Giosuè non ingranavano: infatti le materie<br />
giuridiche che aveva abbracciato su spinta del padre non lo appassionavano affatto. Il 5 aprile 1908<br />
affrontò l’esame di diritto Commerciale, studiando, come lui stesso affermò, come una bestia,<br />
30
poiché il suo esaminatore era il prof. Cesare Vivante ( 12) , il più illustre commercialista d’Italia e<br />
forse d’Europa: superò l’esame con 22 punti.<br />
31<br />
Il 7 giugno di<br />
quell'anno, il Borsi accettò<br />
di fare da padrino nel<br />
battesimo della figlia del<br />
prof. Lugetti, a<br />
Benevento. Da anni ormai<br />
aveva interrotto qualsiasi<br />
pratica religiosa e nelle<br />
chiese era entrato mosso<br />
esclusivamente da stimoli<br />
artistici. E proprio il<br />
giorno prima, invitati dal<br />
sindaco on. Cosentini<br />
recitò alcuni suoi versi,<br />
mentre il padre Averardo<br />
tenne una conferenza (13) .<br />
Nell'estate del 1908 la<br />
madre Diana ammalata di<br />
una malattia che parve nei<br />
primi tempi molto grave<br />
(14) , fu portata a Pracchia,<br />
nell'Appennino toscoemiliano.<br />
<strong>La</strong> stessa<br />
località di villeggiatura<br />
dove, circa un anno dopo,<br />
Giosuè incontrerà il suo<br />
eterno amore: Giulia. Qui<br />
il giovane, dati alcuni<br />
esami, dai primi di luglio<br />
si trasferì con la famiglia<br />
e trascorse le vacanze<br />
estive: dalle sue lettere e<br />
dal suo romanzo inedito<br />
“<strong>La</strong> Gentile”, traspare una<br />
località molto suggestiva<br />
ed un luogo di ritrovo<br />
aristocratico. Qui incontrò<br />
Zulina, Salmace ed altre<br />
giovani che saranno<br />
oggetto di personaggi<br />
femminili del romanzo, giovani con cui Giosuè ebbe contatti mondani ed occasionali amori nel<br />
quali la sua leggerezza di vanarello si ritenne appagata. Questa villeggiatura fu una delle più famose<br />
per l’abbondante sua produzione di versi. Allora si vantava di portare il nome di “Don Giovanni” e<br />
coincise con un tempo di dissipazioni e frivolezze durante il quale la voce della coscienza era<br />
soffocata dagli impulsi sessuali.<br />
Adorni Carlo (fine prima parte)
Borsi e Fioravanti a Venezia<br />
32
NOTE:<br />
(1) - L'onorevole Mazza, avvocato-principe e deputato repubblicano al primo collegio di Roma<br />
(quello di Garibaldi), abitava al primo piano, mentre al pianterreno era stato riservato al suo<br />
ampio ed affollatissimo studio legale.<br />
(2) - <strong>La</strong> villa in questione era stata costruita sulle fondamenta di una antica <strong>Torre</strong> detta del<br />
“Melangolo”. <strong>La</strong> tradizione narra che S. Ignazio avesse dimorato presso tale torre vicino<br />
all'Arenula. <strong>La</strong> villa di stile umbertino dopo essere stata di proprietà dell'on. Pilade Mazza,<br />
passò alla famiglia Barbanti-Bròdano. <strong>La</strong> villa ha il prospetto sul Lungotevere dei Vallati ed<br />
è limitata dalla via degli Stringari e dalla via detta appunto del Melangolo.<br />
(3) - L. BRACALONI, Il soggiorno romano di G. Borsi, in “Il Quotidiano”, Roma 28 settembre<br />
1962.<br />
(4) - D'ANGELANTONIO CESARE (1885-1970), illustre avvocato romano nativo di Rieti.<br />
Abile conferenziere ed amico di letterati ed artisti. Fu anche commentatore radiofonico e<br />
direttore responsabile della rivista di enigmistica “Il <strong>La</strong>birinto”. Si spense a Roma nel 1970.<br />
(5) - C. D'ANGELANTONIO, Giosuè Borsi e Roma, in “Scena Illustrata”, pag.12.<br />
(6) - ADORNI-GUIDUCCI, Giosuè Borsi: storia di una vita, in “Rivista di Livorno”, n.9-10,<br />
Livorno 1986, pag.8.<br />
(7) - Giosuè Borsi a Umberto Fioravanti (Livorno), Roma 10 novembre 1907.<br />
(8) – G. CANTINI, Giosuè Borsi, Torino 1938, pag.22.<br />
(9) - G. BORSI, Lettere, pag. 59.<br />
(10) - A. POMA, Giosuè Borsi, Alba 1944, pagg.69-70.<br />
(11) - Giosuè Borsi a Umberto Fioravanti (Livorno), Messina 31 gennaio 1908.<br />
(12) - VIVANTE CESARE (1855-1944), giurista veneto e noto professore universitario di<br />
origini ebraiche.<br />
(13) - A Benevento, il 6 giugno 1908, Giosuè doveva recitare i suoi versi in un teatro della città:<br />
era triste e silenzioso. Poi, seppure in ritardo, giunse il telegramma della madre presso<br />
l'abitazione del prof. Enrico Lugetti, ove Averardo e Giosuè erano ospiti. Il giorno seguente<br />
presso la chiesa di S. Maria della Verità, il giovane poeta tenne a battesimo la figlia del<br />
professore, Maria.<br />
(14) - Un temuto cancro allo stomaco, curato dal medico Guido Baccelli, si rilevò in seguito<br />
fortunatamente benigno.<br />
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Ai propri soci e simpatizzanti<br />
l'Associazione Giosuè Borsi augura<br />
BUONA PASQUA<br />
L'Associazione Giosuè Borsi esprime il proprio dolore e cordoglio<br />
alle famiglie delle vittime del tragico incidente sul lavoro<br />
avvenuto nel porto di Livorno.<br />
34
TESSERAMENTO - <strong>La</strong> quota di iscrizione ordinaria è di Euro 25,00 (quella di Socio sostenitore<br />
è di almeno Euro 50,00). Essa permette di ricevere: il volume strenna annuale, il<br />
bollettino quadrimestrale ''<strong>La</strong> <strong>Torre</strong>" e tutte le pubblicazioni edite a cura dell'Associazione.<br />
L'associazione Culturale "G. Borsi", nata inizialmente con lo scopo di tutelare la<br />
memoria del nostro concittadino e di custodirne i cimeli donati dalla famiglia al Comune<br />
di Livorno (in occasione del Centenario della nascita, nel 1988), nel 2004 ha<br />
esteso la sua attività in ambito culturale per la divulgazione e la conoscenza dei<br />
personaggi illustri della nostra città e per la tutela del patrimonio artistico della<br />
stessa. Successivamente il Comune di Livorno le ha affidato la "tutela etica" del<br />
Famedio di Montenero.<br />
Nel corso degli anni l'Associazione ha inoltre provveduto a far ristampare numerose<br />
opere del Borsi e pubblica con cadenza quadrimestrale la rivista "<strong>La</strong> <strong>Torre</strong>". Ogni<br />
anno in primavera organizza una serie di conferenze su aspetti storici, letterari, culturali<br />
e di curiosità della nostra città.<br />
Per informazioni: Associazione Culturale G. Borsi, Via Medaglie d'Oro 6,<br />
57127 Livorno - Cell. 329 3967791<br />
suo plotone ed il suo corpo non fu mai<br />
35<br />
ritrovato.<br />
Giosuè Borsi nacque a Livorno<br />
il 10 giugno 1888, in<br />
via degli Inglesi 2 (oggi via<br />
Adua) da Averardo e Diana<br />
Fabbri. Dopo aver trascorso<br />
gli anni spensierati<br />
della fanciullezza e degli<br />
studi superiori nella città<br />
labronica, si trasferì a<br />
Roma (1907) dove raggiunse<br />
la famiglia. Di lì,<br />
dopo la morte del padre<br />
avvenuta improvvisamente<br />
nel dicembre 1910, la<br />
famiglia Borsi lasciò definitivamente<br />
anche Roma<br />
per raggiungere Firenze.<br />
Giosuè travagliato da altri<br />
avvenimenti luttuosi (morte<br />
della sorella e del nipote<br />
Dino) e da responsabilità<br />
gravose, seppe infine ritrovare<br />
la fede in Dio, attraverso<br />
l'amore per la<br />
donna della sua vita: Giulia.<br />
Nel supremo sforzo della<br />
ricerca della Verità e nel<br />
rispetto della Patria che<br />
tanto amava, si arruolò volontario<br />
come sottotenente:<br />
trovò la morte il 10 novembre<br />
1915, alla testa del
LA TORRE, IL BOLLETTINO DELL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “GIOSUÈ<br />
BORSI” ESCE UNICAMENTE IN FORMATO DIGITALE PER RAGIONE DI COSTI<br />
E PER POTER RAGGIUNGERE PIÙ PERSONE<br />
Comitato redazione: Giuseppe Giovannetti direttore responsabile, Carlo Adorni, Nicoletta<br />
Borgioli, Giovanni Giorgetti, Valeria Grillo, Francesco Isetto, Pietro Mascagni, Paolo<br />
Pasquali, Giacomo Romano, Alessandro Santarelli, Lucia Zagni.<br />
Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono unicamente le opinioni dell’autore.<br />
Per informazioni e collaborazioni: Giovanni Giorgetti cell. 349 4428403,<br />
email: giovanni.giorgetti34@gmail.com<br />
Dal <strong>2017</strong> la rivista <strong>La</strong> <strong>Torre</strong> si trova anche nel sito Valorizziamo Livorno.<br />
Sommario del n. 42 - <strong>Inverno</strong> <strong>2017</strong><br />
Pag. 1<br />
Pag. 2 - 5<br />
Pag. 6 - 10<br />
Attività dell'Associazione e<br />
iniziative che hanno o<br />
potranno avere un impatto<br />
verso la città;<br />
Attività dell'Associazione:<br />
Dante in Galleria;<br />
Presentazione Conferenze di<br />
Primavera<br />
Pag. 11 - 14 Pubblicazioni dell'Ass. Giosuè<br />
Borsi in vendita<br />
Pag. 15 - 10 Dante in Galleria;<br />
Pag. 11 - 14 Pubblicazioni dell'Ass. Giosuè<br />
Borsi in vendita;<br />
Pag. 15 - 20 I nostri soci hanno fatto:<br />
Giovanni Giorgetti, Alessandro<br />
Santarelli;<br />
Pietro Mascagni.<br />
Pag. 21- 22 Progetto per rendere accessibile<br />
la <strong>Torre</strong> del Marzocco via<br />
mare;<br />
Pag. 23 - 25 Progetto per rendere accessibile<br />
il Faro via mare;<br />
Pag. 26 - 33 Biografia di Giosuè Borsi;<br />
Pag. 34 Partecipazione dell'Ass. al<br />
lutto cittadino;<br />
Pag. 35 Tesseramento;<br />
Pag. 36 Sommario.<br />
ASSOCIAZIONE CULTURALE “GIOSUÈ BORSI”<br />
Via delle Medaglie d’oro, 6 - 57127 Livorno - Cell. 329 3967701<br />
email: associazioneborsilivorno@virgilio.it - htt://giosueborsilivorno.jimdo-com//<br />
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