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A come Amici no. 37

Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo Amici

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A<strong>come</strong><br />

AMICI<br />

n° n° <strong>37</strong> 36 -- Ottobre APRILE 2018<br />

16 APRILE 2018<br />

Un nuovo inizio<br />

SPECIALE<br />

I.A.R.A<br />

....e quando ci incontreremo<br />

cercheremo le qualità nell'altro<br />

ESTATE 2018<br />

Notte Gitana<br />

SOLD OUT<br />

SCIENZA<br />

Nelle cellule...<br />

una scintilla d'amore<br />

Semestrale d’informazione, arte e cultura dell’Associazione Dare promosso dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>


Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

S<br />

OMMARIO<br />

7-8 OTTOBRE<br />

Semestrale d’informazione, arte e cultura<br />

a<strong>come</strong>amici.it - info@a<strong>come</strong>amici.it<br />

Editore:<br />

Associazione Dare<br />

c/o Via Resistenza 1 - 47833<br />

Morcia<strong>no</strong> di Romagna (RN)<br />

Direttore responsabile:<br />

Rosanna Tomassini<br />

Direzione:<br />

Anna De Persio - Annamaria Bianchini<br />

Asia Ferri - Francesco Troilo - Luigi Scalbi<br />

Redazione:<br />

Monica Mancini<br />

Antonella di Muoio<br />

Asia Ferri<br />

dall’Estero:<br />

Ralph Flum (Amburgo)<br />

Sven Skinner (Luga<strong>no</strong>)<br />

Correzione bozze: Antonella Di Muoio<br />

Grafiche:<br />

Alessandra Maria Antonelli<br />

Monica Mancini<br />

Stampa:<br />

Arti Grafiche Ramberti- Rimini<br />

finito di stampare: ottobre 2018<br />

Autorizzazione n° 21<br />

del 25 Settembre 2000<br />

Tribunale di Rimini<br />

Iscrizione al Registro degli Operatori<br />

di Comunicazione n. 17577<br />

Copyright © 2018 by Associazione Dare.<br />

Riproduzione vietata. Tutti i diritti riservati.<br />

EVENTO 14 -16 APRILE 2018<br />

6 Un nuovo inizio<br />

8 Lasciatevi innamorare da Dio<br />

9 Un trapianto di solidarietà per aiutare ELPIS<br />

10 E quando ci incontreremo cercheremo le qualità nell’altro...<br />

13 L’Associazione Dare fa il punto - presentato il bilancio 2017<br />

16 6° Festival della Canzone per Le<br />

21 Intervista al maestro compositore Luca Testa e<br />

alla pianista Grazia Russi<br />

24 Notte Gitana SOLD OUT<br />

25 Il rapporto tra uomo e donna intervista al regista<br />

26 Pasion Latina - Gran Teatro Lirico di Asunciòn - Paraguay<br />

27 Musical Chiara di Dio in ricordo di Marianna Boccolini<br />

28 Chiara di Dio in scena a Caserta<br />

30 Accadde per strada - tre associazioni per un progetto<br />

34 Accademie di Teatro - piccole scuola di vita<br />

42 Notizie flash<br />

44 Lampo Lighting Tech<strong>no</strong>logy la start-up di trent'anni fa<br />

46 Rinforzate le fondamenta della palazzina residenziale<br />

48 Privacy, tra desiderio e realtà<br />

50 Nelle cellule... una scintilla d'amore...<br />

51 ...Una scintilla ben visibile<br />

53 Il primo moto d'amore - Una formula scientifica<br />

54 Il nulla <strong>no</strong>n esiste<br />

56 L'angolo della narrativa<br />

58 Matteo Bertonati<br />

59 La maestra Vince<br />

60 Libri<br />

61 Testimonianze<br />

2


di Rosanna Tomassini<br />

Non so cosa scrivere. Non avere parole da<br />

scrivere nel mio mestiere è cosa assai rara. E<br />

quando capita c’è qualcosa di grosso che blocca<br />

l’ispirazione, un tappo... è tutto silenzio. Nella<br />

mente e nelle mani che <strong>no</strong>n vola<strong>no</strong> sulla tastiera.<br />

Non è il banale blocco dello scrittore... a quello<br />

si ovvia con diverse tecniche. Questo è un’altra<br />

cosa. È lo sconcerto per quanto accade, per<br />

quanto accaduto... appunto, <strong>no</strong>n ci so<strong>no</strong> parole.<br />

E <strong>no</strong>n mi piace il metodo dello struzzo, testa<br />

sotto la sabbia, o del calabrone, che vola vola e<br />

fa rumore e sente solo il suo, di svolazzare.<br />

No, c’è silenzio e <strong>no</strong>n ci si può nascondere. Si<br />

è nudi, proprio <strong>come</strong> mamma ci ha messo al<br />

mondo, davanti a tanto accadere. E vuoti e persi<br />

in quel silenzio.<br />

Lì c’è u<strong>no</strong> solo a cui ricorrere, solo u<strong>no</strong> che può ed<br />

è autorizzato a parlare: è Dio. Ecco nel silenzio<br />

parla Lui. Lui che di questa umanità frig<strong>no</strong>na ne<br />

avrà anche abbastanza, di questi che lo prega<strong>no</strong><br />

per vincere al lotto, per avere la macchina<br />

nuova, per tutta una serie di cose materiali di cui<br />

possiamo fare benissimo a me<strong>no</strong>; che voglio<strong>no</strong>,<br />

che pretendo<strong>no</strong>, che <strong>no</strong>n ama<strong>no</strong> ma voglio<strong>no</strong><br />

comunque essere amati; che <strong>no</strong>n dan<strong>no</strong> ma<br />

che sempre voglio<strong>no</strong> ricevere qualcosa, anche<br />

un solo cen<strong>no</strong> di saluto da un altro per stimarsi<br />

e per sentirsi qualcu<strong>no</strong>. Di questi omuncoli e<br />

donnicciole senza spina dorsale, quanto sarà<br />

stufo? Che razza di pazienza avrà con <strong>no</strong>i<br />

quest’Essere che ci ha creati a sua immagine<br />

e somiglianza eppoi <strong>no</strong>i siamo finiti da tutta<br />

un’altra parte? A dire, fare, pensare cose che<br />

fan<strong>no</strong> accapponare la pelle ai bambini quando<br />

le sento<strong>no</strong> e che a <strong>no</strong>i, invece, <strong>no</strong>n provoca<strong>no</strong><br />

neanche un brivido e nemme<strong>no</strong> drizza<strong>no</strong> i peli,<br />

visto che siamo perennemente impegnati,<br />

maschi e femmine a toglierli, quelli superflui.<br />

Siamo così “bravi” che tra un po’ nemme<strong>no</strong> i<br />

bambini si scandalizzeran<strong>no</strong> della <strong>no</strong>stra follia.<br />

O forse è quello che sta già accadendo. Certo, il<br />

male e la malvagità vivo<strong>no</strong> dalla <strong>no</strong>tte dei tempi<br />

con l’uomo che dovrebbe essere impegnato nella<br />

battaglia perenne contro il male per scegliere<br />

il bene. Dovrebbe, ma <strong>no</strong>n lo fa. È comodo, è<br />

facile, lasciarsi prendere dall’ira, dall’invidia,<br />

dall’orgoglio e da tutti quei sentimenti negativi<br />

che so<strong>no</strong> il <strong>no</strong>stro bagaglio quotidia<strong>no</strong>.<br />

Silenzio. Quando accado<strong>no</strong> certe cose, c’è poi il<br />

silenzio. Dove Dio però parla e riempie il cuore<br />

di quelle parole che solo Lui sa dire intrise di vero<br />

significato: «Io so<strong>no</strong> con te», «Io so<strong>no</strong> fedele»,<br />

«Io <strong>no</strong>n tradisco», «Io <strong>no</strong>n ti abbando<strong>no</strong>», «Io<br />

so<strong>no</strong> qui per te», «Io ci so<strong>no</strong>, adesso». E so<strong>no</strong><br />

il senso della speranza, della forza, del saper<br />

ripartire, del vedere di nuovo quel bello e<br />

meraviglioso che è l’essenza della vita: l’amore,<br />

il Suo e quello dell’essere uma<strong>no</strong> che ogni tanto<br />

lascia spazio a quella scintilla, a volte, senza<br />

neanche accorgersene o rendersene conto.<br />

L’ha capito da sempre Daniela che ci ha lasciato<br />

meravigliose quanto vere parole:<br />

«...abbiamo tutti gli strumenti per rico<strong>no</strong>scere<br />

l’Amore, la Verità, lo scopo della <strong>no</strong>stra vita,<br />

Dio. Prima del sole ci so<strong>no</strong> sempre le nuvole<br />

e la pioggia, prima della Luce il buio; ma so<strong>no</strong><br />

proprio questi contrasti che ti fan<strong>no</strong> rico<strong>no</strong>scere<br />

e apprezzare quando poi brilla il sole o trovi la<br />

Luce.»<br />

A lei abbiamo dedicato u<strong>no</strong> speciale. Di lei voglio<br />

ricordare il <strong>no</strong>stro primo incontro. Una donna che<br />

con forza stringeva la ma<strong>no</strong> del marito che stavo<br />

per intervistare, dandogli sosteg<strong>no</strong> e serenità.<br />

Una ma<strong>no</strong> che <strong>no</strong>n ha mai lasciato, che stringe<br />

ancora, che stringe tuttora anche a tutti <strong>no</strong>i.<br />

3


Mi trovate nei vostri occhi,<br />

quando userete l’amore.<br />

Io mi specchio lì<br />

A<strong>come</strong><br />

AMICI<br />

inserto speciale<br />

n° <strong>37</strong> - OTTOBRE 2018<br />

VIVA DANIELA!<br />

In allegato a questo numero di A <strong>come</strong> <strong>Amici</strong> troverete lo speciale VIVA DANIELA!<br />

Il suo <strong>no</strong>me <strong>no</strong>n è tra i componenti della redazione anche se, per il contributo prezioso che dava, avrebbe dovuto<br />

sempre apparire... ma lei rispondeva che <strong>no</strong>n serviva.<br />

C'è stata in ogni pagina, in ogni riga, in ogni evento, c'è stata anche nei sentimenti buoni, nati nel Piccolo paese<br />

fuori dal mondo che anche lei ha visto nascere e ha voluto con tutte le sue forze. C'è anche nella foto della pagina<br />

successiva. L'obiettivo l'ha colta di spalle...Prima del 3 settembre, <strong>no</strong>n avremmo scritto che era lei...<br />

Discreta, silenziosa, ma presente e determinante in tutta la vita della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>. In equilibrio tra le cose<br />

del mondo e quelle "fuori dal mondo", accanto al suo maestro Leo, accanto a sua madre Maria, accanto al suo Carlo.<br />

Grazie Daniela di esserci stata... così... semplicemente meravigliosa!<br />

La redazione<br />

4


Nulla avrebbe senso senza l’Amore Divi<strong>no</strong>.<br />

Da lì proveniamo e lì torneremo.<br />

Ma l’Amore è anche Fonte, è forza costruttrice,<br />

che tutto trasforma nella Perfezione.<br />

La Perfezione è Amore.<br />

Siamo stati pensati, formati, plasmati con l’Amore;<br />

è l’unica Forza che <strong>no</strong>n distrugge<br />

ma anima e rende possibile l’incommensurabile potenza sempre esistita.<br />

Potenza Divina, che anche e soprattutto per Amore, raggiunge<br />

ogni livello e ogni forma, per generare ancora e ancora la Vita.<br />

Il <strong>no</strong>stro livello uma<strong>no</strong>, in questa vita, in questo pianeta, sembra abbia limiti<br />

ma attraverso l’Amore tutto invece può essere sublimato.<br />

E così la mancanza diventa ricchezza,<br />

lo scoramento certezza<br />

la solitudine l’insieme, per sempre.<br />

So<strong>no</strong> passaggi che posso<strong>no</strong> essere compresi pienamente<br />

solo quando li attraversi.<br />

Così è stato nella mia vita.<br />

Forse so<strong>no</strong> partita in vantaggio perchè sin da piccola ho considerato l’Oltre;<br />

sia per l’educazione del catechismo, sia per la fede di mia madre<br />

e, determinante, l’incontro con il mio maestro Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Quando, piccola, seppi dell’esistenza di Gesù, nulla è più potuto essere <strong>no</strong>rmale<br />

e <strong>no</strong>n rapportato a Lui, e quindi a Dio e all’Eternità.<br />

Tutto però della vita terrena contrastava, condizionava alla chiusura e questo si chiama<br />

banco di prova, appunto, per ognu<strong>no</strong>.<br />

Ma siamo animati da un’anima sensibile al bene<br />

e da componenti nel <strong>no</strong>stro corpo che san<strong>no</strong> distinguere il Bene dal Male, quindi<br />

abbiamo tutti gli strumenti per rico<strong>no</strong>scere l’Amore, la Verità,<br />

lo scopo della <strong>no</strong>stra vita, Dio.<br />

Prima del sole ci so<strong>no</strong> sempre le nuvole e la pioggia,<br />

prima della Luce il buio; ma so<strong>no</strong> proprio questi contrasti che ti fan<strong>no</strong> rico<strong>no</strong>scere e<br />

apprezzare quando poi brilla il sole o trovi la Luce.<br />

Daniela<br />

agosto 2018<br />

5


L’evento 14 -16 APRILE 2018<br />

Ricorrenza della scomparsa di Leo <strong>Amici</strong><br />

UN NUOVO<br />

INIZIO<br />

6


Nel 32° anniversario della scomparsa di Leo <strong>Amici</strong>, la Fondazione<br />

a lui intitolata, con la collaborazione dell’Associazione<br />

Dare ha presentato due giornate ricche di eventi tra cui, oltre<br />

alla consueta assemblea generale dell’Associazione, la 6 a edizione<br />

del Festival della canzone per Leo, la presentazione<br />

del metodo I.A.R.A., la proiezione del docufilm SulLEOrme<br />

di Clelia Parisi e per concludere il musical Patto di Luce - la<br />

meravigliosa leggenda del Lago di Piediluco.<br />

Diversi i gruppi giunti da Pozzuoli (NA), Tori<strong>no</strong>, Agropoli (SA),<br />

Mattinata (FG), Colledoro (TE), Assisi (PG), dalla Sicilia, Bagheria<br />

(PA) e S. Caterina (CL), e dalla Svizzera, Tici<strong>no</strong> e Zurigo. Circa<br />

800 persone confluite al Piccolo paese fuori dal mondo: un<br />

omaggio a radici che, <strong>come</strong> rivela<strong>no</strong> gli scritti, ancora oggi<br />

fan<strong>no</strong> germogliare, fiorire e maturare personalità ricche e<br />

volenterose di realizzare progetti a favore del prossimo. L’accoglienza<br />

e sistemazione degli ospiti è stata coordinata dalla<br />

giovane Asia Ferri aiutata da altri giovani sia della Dare sia<br />

delle altre sedi della Fondazione Leo <strong>Amici</strong> che volontariamente,<br />

pur senza esperienza, han<strong>no</strong> voluto partecipare.<br />

Tutto ciò che, infatti, il venerdì appariva <strong>come</strong> una grossa<br />

pentola a pressione in procinto di scoppiare per la mole dei<br />

preparativi in atto, il sabato mattina era rientrato nella quiete<br />

e nell’armonia. Così la dolcezza delle Lodi ha dato inizio<br />

a queste giornate dedicate al fondatore Leo <strong>Amici</strong> e alla cofondatrice<br />

Maria Di Gregorio, mentre l’accoglienza è risultata<br />

impeccabile: giovani figure che si muoveva<strong>no</strong> per accompagnare,<br />

informare, coordinare, e tutto era al posto giusto.<br />

U<strong>no</strong> stralcio dello scritto che Emanuele, per gli amici Meme,<br />

ha dedicato ai giovani lo scorso febbraio può descrivere e far<br />

comprendere l’evolversi di una realtà, oggi frutto di una svolta<br />

voluta.<br />

Per chi vuole, secondo me, questo è l’inizio di un<br />

inizio, qualcosa di nuovo, di bello, di unico...<br />

Vi voglio bene, a tutti, e so<strong>no</strong> felicissimo.<br />

Ci saran<strong>no</strong> alti e bassi, ma se scegliete<br />

definitivamente di abbandonare tutto<br />

ciò che di male il mondo ha accolto,<br />

o <strong>no</strong>i o i <strong>no</strong>stri figli saremo il futuro,<br />

il mondo che Dio ha progettato<br />

diventasse...<br />

Non abbandoniamo mai la strada<br />

che Leo ci ha tracciato.<br />

Sicuramente amici.<br />

I ragazzi del lago.<br />

Vi voglio troppo bene<br />

Meme<br />

Ogni<br />

an<strong>no</strong> la Fondazione<br />

Leo <strong>Amici</strong> in collaborazione<br />

con l’Associazione Dare organizza<br />

eventi e iniziative in due date significative:<br />

il 7 ottobre, gior<strong>no</strong> della nascita di Leo<br />

<strong>Amici</strong>, fondatore del Piccolo Paese del Lago, con<br />

le Giornate di Solidarietà o Festa della fratellanza,<br />

e il 16 aprile, gior<strong>no</strong> della sua scomparsa, con il Festival<br />

della Canzone per Leo e l’assegnazione del premio<br />

a lui intitolato. So<strong>no</strong> giornate di rin<strong>no</strong>vato impeg<strong>no</strong>, di<br />

accoglienza e condivisione cui partecipa<strong>no</strong> personalità<br />

del mondo della cultura, dello spettacolo e dell’arte.<br />

Rivolte soprattutto ai giovani, conta<strong>no</strong> anche centinaia<br />

di presenze tra quanti han<strong>no</strong> co<strong>no</strong>sciuto Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Da tutta Italia, quindi, han<strong>no</strong> incontrato Carlo Tedeschi<br />

che ne ha proseguito l’opera, offrendo loro<br />

sosteg<strong>no</strong>, fiducia e possibilità di realizzazione.<br />

Queste i<strong>no</strong>ltre diventa<strong>no</strong> anche occasione<br />

per riunire in due assemblee statutarie<br />

i soci della Dare.<br />

7


L'evento 14 -16 APRILE 2018<br />

LASCIATEVI AMARE DA DIO<br />

Don Luigi, parroco di Balangero (TO) e<br />

cappella<strong>no</strong> dell’ospedale di Lanzo, ha<br />

celebrato, sabato 14 aprile, la S. Messa in<br />

memoria di Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Giungendo da Tori<strong>no</strong> ha portato con sé,<br />

oltre a un numeroso gruppo di giovani, il<br />

camice, la casula e il calice del gior<strong>no</strong> della<br />

sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 7<br />

ottobre 2001, con il proposito di lasciarli<br />

nella cappella del lungolago e di tornare<br />

per celebrare la funzione in occasione delle<br />

future ricorrenze.<br />

Tra le parole dell’omelia ha sottolineato:<br />

«Non abbiate paura di amare, di vivere, di<br />

vegliare, di ricordare, di sentirvi innamorati di<br />

Dio e soprattutto amati da Dio, <strong>no</strong>n abbiate<br />

mai paura. Fatevi amare. Dategli questa<br />

possibilità. Non basta che <strong>no</strong>i amiamo Dio.<br />

Lasciatevi sedurre, innamorare. Ricordatevi<br />

dalle Letture di oggi queste parole: Io so<strong>no</strong>,<br />

Io ricordo e io veglio».<br />

8


Avviata la collaborazione con l'associazione di San Giovanni Rotondo<br />

UN TRAPIANTO DI SOLIDARIETÀ<br />

PER AIUTARE ELPIS<br />

Sosteg<strong>no</strong> al progetto con comunità familiari<br />

Un legame si è costruito<br />

nell’ultimo an<strong>no</strong> tra<br />

l’Associazione Dare, la<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />

e l’Associazione Elpis<br />

che nel territorio di<br />

San Giovanni Rotondo<br />

gestisce comunità<br />

familiari per mi<strong>no</strong>ri e<br />

una comunità madrebambi<strong>no</strong>.<br />

Per cercare di trasmettere<br />

la profondità e<br />

la bellezza di quello<br />

che è successo, interviene la dott.ssa Rosa Merla, che<br />

dell'associazione si fa portavoce, scegliendo una metafora:<br />

«Si è realizzato un trapianto di midollo osseo.<br />

Le <strong>no</strong>stre comunità, lo scorso an<strong>no</strong>, era<strong>no</strong> un corpo<br />

malato, indebolito e con delle prospettive di morte.<br />

Poi è stato guarito da una trasfusione che è cominciata<br />

quando Carlo e Daniela, all’improvviso lo scorso<br />

maggio, so<strong>no</strong> venuti a San Giovanni Rotondo. Da allora<br />

so<strong>no</strong> arrivati gli “omini” (riferimento alla presentazione<br />

del metodo I.A.R.A.), gli associati della Dare,<br />

ed è cominciato il trapianto. So<strong>no</strong> arrivati Aldo e Teresa,<br />

Rita, Joerg e Cristina, Maria Giovanna e Iva<strong>no</strong>,<br />

Gabriella e Vincenzo, Giovanna, Juan e Toñi, Maihri<br />

che è la tessitrice di reti relazionali e tanti altri che<br />

lavora<strong>no</strong> intor<strong>no</strong> a questo tavolo di sala operatoria<br />

affinché questo trapianto possa riuscire e <strong>no</strong>n ci sia<br />

il rigetto, che purtroppo temo molto, perché vedo il<br />

nemico del mondo sempre all’opera.<br />

Comunque – prosegue – posso testimoniare che si<br />

sta realizzando perché siamo affini.<br />

Quello che mi ha sorpreso è l’affinità nella filosofia di<br />

vita, nella pedagogia, nel modo di intendere l’uomo<br />

e nella concezione dell’uma<strong>no</strong>.<br />

L’unica certezza che ho<br />

è che Leo <strong>Amici</strong> e il <strong>no</strong>stro<br />

don Giovanni Ercoli<strong>no</strong><br />

(fondatore dell’Associazione<br />

Elpis) han<strong>no</strong><br />

frequentato la stessa<br />

scuola, con lo stesso<br />

maestro, che è Gesù.<br />

Il Sig<strong>no</strong>re benedica<br />

questi propositi e possa<br />

guarire e fare il tifo<br />

per questa gara di solidarietà».<br />

Su queste parole Carlo Tedeschi ha rivolto un invito<br />

ai presenti: «Siete in tanti, venite da tante città...<br />

e magari altrettanti <strong>no</strong>n so<strong>no</strong> potuti venire... Quando<br />

tornerete a casa parlate di questo progetto. Non<br />

importa se avete iniziato adesso questo percorso di<br />

ricerca, se vi siete appena avvicinati a questa realtà<br />

e <strong>no</strong>n importa se <strong>no</strong>n avete co<strong>no</strong>scenze o basi sufficienti<br />

per sentirvene all’altezza: la volontà e il Sig<strong>no</strong>re<br />

vi renderan<strong>no</strong> idonei! Rosa è disposta ad insegnare<br />

e anch’io. Se avete in cuore di aiutare questi giovani,<br />

questi bambini, potrete fare un’esperienza unica e<br />

meravigliosa a San Giovanni Rotondo, per un periodo<br />

breve o lungo <strong>no</strong>n importa, oppure potete diventare<br />

delle figure genitoriali anche a distanza. Potete<br />

portare la vostra luce e il vostro contributo».<br />

Riferimento: Maihri - info@fondazioneleoamici.it<br />

Nella foto: i giovani dell’Associazione Elpis che si so<strong>no</strong> esibiti in<br />

alcuni quadri del musical UN FREMITO D’ALI sulla vita di padre Pio<br />

preparati dall’insegnante Mirko Occhipinti dell’Accademia Danza e<br />

Musical di Mattinata (FG).<br />

9


L’evento 14 -16 APRILE 2018<br />

Presentazione del modello I.A.R.A., prendersi cura di sé<br />

…E QUANDO CI INCONTREREMO<br />

CERCHEREMO LE QUALITÀ NELL’ALTRO...<br />

Anna Maria Padovan e Claudio Verta: parla<strong>no</strong> gli ideatori del metodo<br />

Una coppia passeggia lungo il lago. Impossibile <strong>no</strong>n <strong>no</strong>tarla tra il<br />

brulichio di persone, sia per l’aspetto aperto e sere<strong>no</strong>, sia per Joy, u<strong>no</strong><br />

splendido golden retriver, che palesemente fa parte della famiglia.<br />

Nell’appuntamento della domenica mattina al Teatro Leo <strong>Amici</strong>,<br />

scopriremo che so<strong>no</strong> coloro che han<strong>no</strong> raccolto le intuizioni del<br />

metodo I.A.R.A.<br />

Aveva<strong>no</strong> assistito, anni prima, alla rappresentazione del musical<br />

Chiara di Dio al Teatro Metastasio di Assisi. Quelle <strong>no</strong>te <strong>no</strong>n furo<strong>no</strong><br />

mai dimenticate e da pochi giorni si è realizzato un loro desiderio:<br />

co<strong>no</strong>scere cosa ci fosse “dietro” allo spettacolo che aveva lasciato<br />

in loro una traccia così profonda, scoprendo poi un modello di vita<br />

tanto simile a I.A.R.A.<br />

Leo <strong>Amici</strong> <strong>no</strong>n aveva messo a punto un metodo, ma il suo modus<br />

vivendi et operandi era <strong>no</strong>tato e, in chi lo osservava, nasceva<br />

spontaneamente la voglia di seguirne l'esempio.<br />

In queste giornate proprio Anna Maria e il marito Claudio lo han<strong>no</strong><br />

illustrato spiegando, in termini scientifici, concetti che si collega<strong>no</strong><br />

a ciò che diceva <strong>Amici</strong> e che han<strong>no</strong> vissuto anche coloro che ne<br />

han<strong>no</strong> praticato l’esempio.<br />

Abbiamo rivolto loro qualche domanda.<br />

10


Come nasce I.A.R.A.?<br />

I.A.R.A. nasce nel 2002. Un pomeriggio alle ore 14.00, mi<br />

squilla il telefo<strong>no</strong> e mi si chiede: «Parlo con Anna Padovan?<br />

È lei che chiacchera con gli ammalati?» Ho risposto di sì. Era<br />

una sig<strong>no</strong>ra che doveva subire un grosso intervento ed era<br />

amica di una donna che avevo preparato per un’operazione<br />

chirurgica (all’epoca praticavo già la libera professione<br />

<strong>come</strong> infermiera coordinatrice).<br />

L’ho incontrata e so<strong>no</strong> andata a co<strong>no</strong>scere i talenti, le<br />

qualità, le parti sane che avrebbe potuto mettere in atto<br />

spiegando cosa avrebbe affrontato. Questa esperienza è<br />

stata molto bella, perché lei è guarita bene, riducendo i<br />

tempi di degenza.<br />

Al termine ha affermato: «Anna <strong>no</strong>i malati abbiamo bisog<strong>no</strong><br />

di questo, <strong>no</strong>n fermarti, diffondilo». Così ho capito di dover<br />

svolgere questo compito.<br />

Io e Claudio proveniamo da una formazione cristiana<br />

cattolica. Abbiamo allargato le <strong>no</strong>stre esperienze nel<br />

campo spirituale, nella preghiera e nella meditazione, da<br />

dove arriva<strong>no</strong> indicazioni, intuizioni ed è su questo che<br />

tutto è stato costruito, pezzetti<strong>no</strong> su pezzetti<strong>no</strong>.<br />

Ad un certo punto è nata anche l’idea del libro Il Modello<br />

I.A.R.A.- prendersi cura di sé che abbiamo scritto volutamente<br />

senza riempirlo di termini scientifici e che è diventato anche<br />

testo di riferimento per tesi. Per <strong>no</strong>i è stato strabiliante<br />

vedere che il coordinatore di un’università infermieristica<br />

ha inserito il modello I.A.R.A. nella disciplina di Educazione<br />

terapeutica, facendolo diventare u<strong>no</strong> dei tanti modelli di<br />

riferimento.<br />

Voi avete avuto un modello di riferimento?<br />

Il <strong>no</strong>stro modello di riferimento e che troviamo più conso<strong>no</strong><br />

è quello della psicosintesi-transpersonale, vuol dire che <strong>no</strong>i<br />

<strong>no</strong>n siamo delle personalità che han<strong>no</strong> un’anima, bensì<br />

delle anime che han<strong>no</strong> una personalità.<br />

Il <strong>no</strong>stro obiettivo è quello di rendere queste personalità<br />

sempre più consapevoli. Lo psichiatra Roberto Assagioli<br />

ne ha parlato nel secolo scorso spiegando <strong>come</strong> lavora<br />

una mente sana. Gli altri studiosi han<strong>no</strong> approfondito<br />

le malattie mentali mentre lui riteneva che la mente<br />

ha qualcosa in più. Questa è la psicologia umanistica,<br />

lo studio del futuro, è la psicologia transpersonale, ma<br />

questo approccio <strong>no</strong>n viene ancora studiato all’università.<br />

La psicologia è partita da Freud con la psicologia del<br />

profondo, passando per Jung e Adler per poi arrivare alla<br />

psicologia transpersonale. Assagioli è stato l’illuminato del<br />

suo tempo. Quando Leo <strong>Amici</strong> diceva che un gior<strong>no</strong> sarà<br />

dimostrato Dio scientificamente aveva ragione, la scienza<br />

ci sta arrivando con questi studi.<br />

I.A.R.A. è una scelta di vita?<br />

Diventa un modo di vivere, <strong>no</strong>n si finisce mai di apprendere.<br />

Anche perché ogni incontro è unico e irripetibile. Io lavoro<br />

dal 1982, inizialmente <strong>come</strong> infermiera, e <strong>no</strong><strong>no</strong>stante tutti<br />

questi anni resto sempre affascinata dalla bellezza delle<br />

persone che si attiva<strong>no</strong> nel prendersi cura degli altri.<br />

Nella pratica, questo metodo, <strong>come</strong> viene utilizzato negli<br />

ospedali?<br />

Impari moltissimo dalla persona malata. Quando chiedi<br />

ad un malato: «Tu cosa intuisci? Cosa ti è utile in questo<br />

momento per superare questo malessere?» dalle risposte<br />

avverti un’intelligenza e<strong>no</strong>rme, che è guidata. Avresti<br />

potuto leggere migliaia di trattati scientifici e <strong>no</strong>n ti sarebbe<br />

venuto in mente che a quella persona poteva servire quel<br />

qualcosa. Il malato così ha anche la percezione di sentirsi<br />

considerato, amato e aiutato. Ogni persona ha la propria<br />

anima che può attivare la sua cura. Includendo la parte<br />

spirituale nel campo della cura fa sì che quando incontro<br />

una persona io mi chieda: «Chi ho davanti? Questo "sé" che<br />

qualità possiede?»<br />

È la persona stessa ad essere esperta del suo disagio sia<br />

fisico, che emotivo e mentale. Dal momento che tu la<br />

accogli per quella che è, vedi tutto ciò che può mettere in<br />

atto. La persona si attiva e poi impara gli esercizi insieme<br />

a te. È un accompagnare con amore. Quando poi inizia a<br />

camminare con le sue gambe serve fare un passo indietro.<br />

Così la rendi libera. Non si parla di potere di autoguarigione,<br />

ma di prendersi cura della persona e, nel caso estremo,<br />

anche di accompagnarlo fi<strong>no</strong> alla morte.<br />

Ci so<strong>no</strong> altri ambiti in cui viene utilizzato il metodo?<br />

I.A.R.A. è entrata, con un gioco, anche nell’ambito educativo,<br />

attraverso progetti per le scuole.<br />

Tu ricordi al bambi<strong>no</strong> che è una perla, valorizzando le sue<br />

qualità positive ai compagni, condividendole con loro<br />

in modo da fare, tutti insieme, la collana di perle. Questo<br />

è di aiuto ai ragazzi, nella regolazione emotiva partendo<br />

dalla valorizzazione dei punti positivi, e agli insegnanti, nel<br />

renderli consapevoli che han<strong>no</strong> davanti a loro delle anime<br />

con un loro compito da svolgere.<br />

In un quadro del musical Patto di Luce gli artisti canta<strong>no</strong> le<br />

parole di Leo <strong>Amici</strong>: “… Dio ha dato all’uomo un intelletto<br />

per ragionare, una coscienza per riflettere e una volontà per<br />

decidere”, in queste parole che assonanze trova con I.A.R.A.?<br />

Le parole di Leo so<strong>no</strong> il nucleo, nel senso che anche nel<br />

modello I.A.R.A. viene rispettato l’avere questo intelletto.<br />

Noi lo chiamiamo mente intuitiva.<br />

11


L’evento 14 -16 APRILE 2018<br />

Si parla di allineamento di quattro livelli:<br />

fisico, emotivo, spirituale e mentale che,<br />

tradotto, vuol dire: intuisco, penso, sento,<br />

faccio. Oppure in un’esperienza posso<br />

sentire, pensare e intuire qualcosa che mi<br />

serve per la mia evoluzione di coscienza.<br />

Alla base di tutto c’è la volontà: posso<br />

mettere tutto a disposizione, ma <strong>no</strong>n posso<br />

cambiare gli altri, posso cambiare solo me<br />

stesso. Anche Dio rispetta il libero arbitrio.<br />

Come vedete I.A.R.A. tra trent’anni?<br />

Io ho questa visione continua di passato,<br />

presente e futuro. Vedo che potrà<br />

esprimersi sempre di più e certamente<br />

inseriremo anche altri metodi. È un divenire<br />

continuo, è un perfezionarsi che si allarga,<br />

che va oltre ciò che <strong>no</strong>i possiamo pensare,<br />

dove ognu<strong>no</strong> può fare la sua parte. Ognu<strong>no</strong><br />

lo può far vivere dentro di sé e cercare di<br />

vedere nell’altro la sua bellezza. Io vedo<br />

I.A.R.A. nell’arte, nella danza, nei giovani,<br />

nella guarigione, nella bellezza, sento che<br />

è una spirale che si allarga. Qualche seme<br />

lo abbiamo messo, qualche cosa è iniziata,<br />

lo vedo <strong>come</strong> un patrimonio <strong>no</strong>n <strong>no</strong>stro<br />

ma messo a disposizione, forse <strong>no</strong>n ne<br />

vedremo nemme<strong>no</strong> i frutti.<br />

I.A.R.A. è di tutti.<br />

I.A.R.A in pillole<br />

Il modello I.A.R.A.- Incontro - Alleanza-aderenza - Responsabilità -<br />

Auto<strong>no</strong>mia – permette di organizzare un’assistenza personalizzata<br />

dove l’operatore mette al centro del suo interesse e attenzione la<br />

persona assistita, sa rico<strong>no</strong>scere eventuali capacità già presenti da<br />

parte della persona nel gestire la propria patologia e sa mettere a<br />

disposizione le competenze utili a far raggiungere l’auto<strong>no</strong>mia a<br />

colui che si trova a vivere un momento di disagio fisico, emotivo e<br />

mentale.<br />

Questo permette di creare delle sinergie che, in questo momento<br />

storico, favorisco<strong>no</strong> anche un risparmio eco<strong>no</strong>mico sanitario in<br />

quanto la persona assistita, raggiunta la fase dell’auto<strong>no</strong>mia,<br />

sa muoversi nel suo quotidia<strong>no</strong> per gestire la propria malattia<br />

attivando risorse che permetto<strong>no</strong> un recupero più accelerato con un<br />

mi<strong>no</strong>re utilizzo di presidi medici-farmacologici.<br />

L’operatore attraverso la sua competenza tecnica, relazionale,<br />

educativa e gestionale, mette in opera un’assistenza che è mirata<br />

all’empowerment e riceve dall’assistito un rico<strong>no</strong>scimento personale<br />

importante che fa star bene anche l’operatore stesso, i<strong>no</strong>ltre il<br />

metodo permette all’operatore di interagire e di risparmiare tempi<br />

assistenziali.<br />

Questo modello è altresì coerente con le proposte internazionali,<br />

quali le richieste di INCHEON 2015 e UNESCO, rivolte alle aspettative<br />

socio-emozionali <strong>come</strong> impulso per una società interculturale,<br />

accogliente e disponibile.<br />

Anna Maria Padovan: Coordinatore infermieristico, Counselor Psicosintetico<br />

Transpersonale di Roberto Assaggioli, libera professionista, laureata in scienze e tecniche<br />

psicologiche, formatore e docente in varie sedi d’Italia presso il Corso di Laurea in<br />

Infermieristica e scuole di Counseling.<br />

12<br />

Anna Maria Padovan, Claudio Verta e joy durante un incontro I.A.R.A.


L’Associazione Dare fa il punto, presentato il bilancio 2017<br />

IL LAVORO BENEVOLO:<br />

120 MILA ORE PER IL PROSSIMO<br />

Conseguito anche l’accreditamento al Servizio Civile Nazionale<br />

Oltre 120mila ore di lavoro benevolo, l’accreditamento<br />

al Servizio Civile Nazionale, interventi concreti per<br />

il terremoto in Abruzzo, per l’infanzia e per i giovani,<br />

oltre che in Africa. Come sempre, l’appuntamento primaverile<br />

dell’Associazione Dare porta con sé la presentazione<br />

del bilancio sociale.<br />

Quest’an<strong>no</strong> i soci so<strong>no</strong> stati chiamati anche a votare<br />

due nuove proposte: Annamaria Bianchini in qualità<br />

di Vicepresidente e Asia Ferri <strong>come</strong> membro del<br />

consiglio, rispettivamente aiutoregista, insegnante di<br />

danza classica, recitazione e coordinatrice di varie accademie<br />

in Italia, e una ragazza giovanissima che si è<br />

distinta per dedizione e volontà.<br />

I bimbi nella classe-mensa e all’ingresso del Malaika Village in Zambia dove han<strong>no</strong> operato anche i volontari della Dare<br />

Dopo l'’approvazione nel corso dell’Assemblea Generale<br />

è seguito un fragoroso applauso.<br />

«Quando ho saputo che era stato fatto il mio <strong>no</strong>me mi<br />

so<strong>no</strong> spaventata. Poi ho cercato di fare silenzio nel mio<br />

cuore per capire cosa volesse Dio da me – ha detto Annamaria<br />

Bianchini –. Fin da quando co<strong>no</strong>bbi Leo <strong>Amici</strong>,<br />

ho sempre curato e servito quest’opera. Mi so<strong>no</strong><br />

venute in aiuto le parole di Santa Chiara quando nello<br />

spettacolo Chiara di Dio dice che <strong>no</strong>n vuole mettersi al<br />

comando delle sue sorelle ma solo servire e ubbidire.<br />

A questo punto la voce di Dio le risponde: “Allora te lo<br />

chiedo per obbedienza”. Così oggi ho detto il mio sì!»<br />

Anche Asia ha commentato la sua <strong>no</strong>mina: «È la prima<br />

volta per me. So<strong>no</strong> cresciuta in questo posto e lo amo<br />

profondamente. È un o<strong>no</strong>re rappresentare i giovani,<br />

che so<strong>no</strong> insieme per questo luogo, per quello che ci<br />

ha dato e per quello che insieme potremo ancora fare<br />

per tutti».<br />

Nel corso dello stesso incontro è stato approvato il<br />

documento di bilancio 2017 il cui scopo è di sintetizzare<br />

in maniera chiara ed esaustiva le varie attività<br />

svolte da Associazione Dare.<br />

È dovere etico dell’associazione stessa la trasparenza<br />

delle azioni e la comunicazione delle attività svolte.<br />

Il documento, composto da diversi capitoli (stato patrimoniale,<br />

rendiconto gestionale, conto eco<strong>no</strong>mico,<br />

<strong>no</strong>ta integrativa ed una relazione di missione), ha<br />

messo in luce la necessità di rispondere alle nuove<br />

richieste d’aiuto cui l’ente deve far fronte, oltre a rendere<br />

<strong>no</strong>to il bisog<strong>no</strong> di procedere alla cura e al mantenimento<br />

delle strutture del piccolo paese, costruite<br />

nel tempo ed ora suscettibili di manutenzione, cura e<br />

migliorie.<br />

Al fianco delle donazioni volontarie, la parte commerciale<br />

serve a sostenere, al netto delle imposte, i<br />

progetti sociali ed umanitari. Da un lato gli eventuali<br />

avanzi positivi di gestione contribuisco<strong>no</strong> a fornire<br />

13


CONOSCERE<br />

ASSOCIAZIONE<br />

DARE<br />

L’Associazione Dare è stata promossa da Leo<br />

<strong>Amici</strong> nel 1982 <strong>come</strong> strumento per realizzare<br />

opere e strutture da dedicare al prossimo.<br />

Composta da centinaia di volontari e da migliaia<br />

di simpatizzanti, <strong>no</strong>n è una comunità,<br />

o altro, e <strong>no</strong>n ha alcun intento politico nè<br />

fine di lucro.<br />

Si costituisce <strong>come</strong> mezzo a disposizione di<br />

tutti coloro che desidera<strong>no</strong> partecipare alla<br />

realizzazione di opere umanitarie e sociali<br />

attraverso la condivisione e la diffusione dei<br />

valori universali della pace, dell’amore e della<br />

fratellanza.<br />

La maggior parte dei soci è cattolica praticante<br />

e ha ufficializzato la sua appartenenza<br />

alla Chiesa con una professione di fede vivendo<br />

di spirito ecumenico.<br />

Dal 1983 l’Associazione Dare ha realizzato<br />

iniziative di carattere artistico, culturale,<br />

formativo, assistenziale.<br />

Dalla sua costituzione, e attraverso il<br />

contributo e il volontariato degli associati, ha<br />

costruito, secondo il progetto del fondatore<br />

Leo <strong>Amici</strong> (scomparso nel 1986 e ispiratore<br />

dei principi umani dell’associazione stessa),<br />

le strutture del Piccolo paese fuori dal mondo.<br />

Nell’an<strong>no</strong> 2002 l’associazione ha partecipato<br />

alla costituzione della Fondazione Leo <strong>Amici</strong>,<br />

risultato giuridico dell’opera umanitaria<br />

intrapresa da Leo <strong>Amici</strong> e proseguita da<br />

Maria di Gregorio, Carlo Tedeschi e la moglie<br />

Daniela, con la finalità di salvaguardare e<br />

perpetuare gli intenti a favore del prossimo.<br />

Tutte le strutture della Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />

so<strong>no</strong> gestite dai volontari associati della Dare<br />

e gli utili che ne deriva<strong>no</strong> so<strong>no</strong> interamente<br />

devoluti alla prosecuzione dei fini sociali e<br />

umanitari.<br />

fondi per le attività benefiche, dall’altro le attività<br />

fornisco<strong>no</strong> la possibilità di inserire nel mondo del<br />

lavoro giovani in stato di bisog<strong>no</strong> o, ancora, per<br />

creare occasioni di lavoro anche temporaneo per<br />

persone in difficoltà eco<strong>no</strong>mica.<br />

Le attività commerciali so<strong>no</strong> le seguenti:<br />

• Albergo Villa Leri con annesso centro benessere<br />

(Montescudo-Monte Colombo di RN)<br />

• Ristorante pizzeria La Grotta della Giamaica<br />

(Montescudo-Monte Colombo di RN)<br />

• Ristorante e pizzeria Piccolo Borgo Antico<br />

(Uligna<strong>no</strong> di Volterra PI)<br />

• Pizzeria Casa della Montagna<br />

(Colledoro - Teramo)<br />

• Piadineria di Assisi<br />

Una delle grandi risorse dell’associazione è rappresentata<br />

dal lavoro volontario dei tanti associati e<br />

simpatizzanti.<br />

Definito <strong>come</strong> lavoro benevolo, rappresenta prestazioni<br />

di lavoro effettuate gratuitamente da personale<br />

volontario e pertanto rappresenta<strong>no</strong> un’erogazione<br />

liberale in natura, in quanto si traduce in un<br />

risparmio di risorse finanziarie.<br />

Nel corso dell’an<strong>no</strong> 2017 so<strong>no</strong> state rilevate<br />

122.805 ore di lavoro benevolo che è stato indicato<br />

nel rendiconto sia <strong>come</strong> costo figurativo sia <strong>come</strong><br />

provento, frutto del do<strong>no</strong> del tempo dei volontari.<br />

L’ultima parte del bilancio è la relazione di missione<br />

che ha esposto ciò che l‘associazione ha realizzato,<br />

con le proprie azioni, nel 2017.<br />

Emergenza neve 2017- Colledoro - Abruzzo.<br />

Per diverse <strong>no</strong>tti la popolazione locale (anziani,<br />

famiglie con bambini) ha dormito nel centro di<br />

aggregazione giovanile della Dare che è dotato<br />

di un generatore auto<strong>no</strong>mo.<br />

14


Alcuni elementi:<br />

• So<strong>no</strong> proseguite le iniziative e le attività di<br />

aggregazione e socializzazione a favore dei<br />

bambini e dei giovani nelle sedi distaccate della<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong> a: Volterra in Toscana,<br />

Colledoro in Abruzzo, Assisi in Umbria, Mattinata<br />

in Puglia, Santa Caterina in Sicilia e al Lago<br />

di Monte Colombo.<br />

• So<strong>no</strong> proseguite le collaborazioni con: Associazione<br />

Sollievo onlus di Tori<strong>no</strong>, Progetto d’Amore<br />

di Ferrara, Elpis di San Giovanni Rotondo,<br />

Noi per Zambia onlus con il coordinamento dei<br />

volontari per il Malaika Village in Zambia.<br />

• So<strong>no</strong> state pubblicate due nuove raccolte<br />

trentennali, 4 dvd degli spettacoli musicali e i<br />

semestrali A <strong>come</strong> <strong>Amici</strong>.<br />

• So<strong>no</strong> proseguiti gli stage formativi gratuiti<br />

presso le strutture del Lago di Monte Colombo<br />

per giovani provenienti da varie parti d’Italia<br />

che han<strong>no</strong> permesso loro d’imparare un mestiere<br />

facilitandone l’ingresso nel mondo del<br />

lavoro: cuoco, pizzaiolo, giardiniere, falegname,<br />

ecc.<br />

• So<strong>no</strong> stati realizzati, durante il periodo estivo,<br />

soggiorni studio gratuiti per giovani provenienti<br />

da diverse città italiane.<br />

• So<strong>no</strong> stati ospitati, gratuitamente, nell’ambito<br />

delle iniziative a favore dei giovani, ragazzi<br />

provenienti da altre città per motivi sia di studio<br />

che di lavoro.<br />

• So<strong>no</strong> stati offerti aiuto, sosteg<strong>no</strong> eco<strong>no</strong>mico<br />

e morale ad alcune famiglie in situazioni di disagio.<br />

• A seguito dell’emergenza neve e terremoto<br />

in Abruzzo so<strong>no</strong> stati ospitati presso il centro<br />

di aggregazione e la casa di accoglienza la popolazione<br />

del paese di Colledoro, venti unità<br />

dell’Esercito Italia<strong>no</strong> e personale della Protezione<br />

Civile impegnati nei soccorsi dei paese<br />

limitrofi.<br />

• È continuata la manutenzione ordinaria e straordinaria<br />

delle strutture del piccolo paese e<br />

delle sedi distaccate.<br />

Fiore all’occhiello, nel 2017 l’associazione ha ottenuto<br />

l’iscrizione all’albo regionale dell’Emilia Romagna<br />

quale Ente accreditato per il Servizio Civile<br />

Nazionale e dall’ottobre scorso 4 ragazzi stan<strong>no</strong><br />

svolgendo attività formativa presso il Teatro Leo<br />

<strong>Amici</strong> della durata di un an<strong>no</strong>. Infine, <strong>come</strong> previsto<br />

dal suo statuto, l’associazione ha proseguito il<br />

sosteg<strong>no</strong> anche eco<strong>no</strong>mico di tutte le iniziative sociali<br />

e umanitarie promosse in Italia e all’estero dalla<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />

A<br />

l termine dell’assemblea, la proiezione del docufilm SulLEOrme per la sceneggiatura e regia di Clelia Parisi, ha<br />

ripercorso la vita di Leo <strong>Amici</strong> (Premio America 1987 Hollywood - Premio Targa d’oro Europea 1987 Roma) soprattutto<br />

attraverso le testimonianze di chi l’ha co<strong>no</strong>sciuto e ne ha condiviso l’impeg<strong>no</strong>. La Fondazione Leo <strong>Amici</strong> ha curato la<br />

realizzazione di questo progetto in occasione del trentesimo an<strong>no</strong> della sua scomparsa.<br />

15


l’evento 14 -16 APRILE 2018<br />

Travolgente<br />

il 6° Festival<br />

della Canzone per Leo,<br />

oltre 70 giovani in scena<br />

16


I saluti di Simone Cristicchi, una Jamaica remixata<br />

mescolando so<strong>no</strong>rità latine con tanto reggaeton, e poi<br />

Lucia Vasini, Luca Testa e tanti altri per u<strong>no</strong> spettacolo<br />

coinvolgente.<br />

Applausi a scena aperta per il 6° Festival della canzone<br />

per Leo, l'apprezzata manifestazione per giovani artisti,<br />

promosso dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong>, che quest'an<strong>no</strong> è<br />

stata trasmessa in diretta web sul canale You Tube:Italian<br />

Musicals Channel.<br />

Sul palco in questa edizione giovani provenienti da diverse<br />

parti d’Italia (Piemonte, Puglia, Abruzzo, Campania, Umbria,<br />

Sicilia, ecc.), circa 70 i ragazzi coinvolti, a diverso livello, nella<br />

realizzazione e produzione dello spettacolo che ogni an<strong>no</strong><br />

è seguito da un nutrito pubblico, <strong>no</strong>n solo nel Belpaese ma<br />

anche all’estero, via streaming.<br />

Quindi, i giovani han<strong>no</strong> messo in gioco <strong>no</strong>n solo le<br />

loro doti artistiche ma anche quelle morali, esplorando<br />

la condivisione, scoprendo l’amicizia e il valore di creare<br />

insieme un progetto che unisce bellezza e finalità sociali,<br />

che avvicina e <strong>no</strong>n divide.<br />

17


Nello spettacolo è stato presentato, tra l’altro, un nuovo<br />

arrangiamento di Emanuele Tedeschi del bra<strong>no</strong> scritto<br />

da Sam Moore The man with the sailor’s cap dedicato<br />

a Leo <strong>Amici</strong> circa 30 anni fa; anche giovani artisti di<br />

Tori<strong>no</strong>, in collaborazione con l’Associazione Sollievo<br />

di Leinì, han<strong>no</strong> proposto brani con arrangiamenti<br />

di Livio Brescia; straordinaria partecipazione del<br />

maestro direttore d’orchestra, Luca Testa che ha scritto<br />

appositamente una romanza Ho solo te, accompagnata<br />

dalla pianista Grazia Russi e interpretata da Francesco<br />

Troilo; partecipazione anche dell’attrice Lucia Vasini.<br />

I<strong>no</strong>ltre, coreografie strabilianti, gags esilaranti, han<strong>no</strong><br />

fatto da cornice ai brani musicali e all’esibizione di<br />

numerosi performer <strong>come</strong> Denìs Lioi. Apprezzatissimo<br />

anche il remix del bra<strong>no</strong> Jamaica, coreografato dai<br />

giovani della compagnia.<br />

18


Anche Simone Cristicchi ha voluto inviare un<br />

messaggio a tutti i giovani del festival: «Un in bocca<br />

al lupo per la vostra carriera ma soprattutto per il<br />

vostro percorso di vita e di ricerca personale – ha detto<br />

Cristicchi nel video –. A volte ci troviamo di fronte a<br />

delle ferite che sta a <strong>no</strong>i trasformare in qualcosa di<br />

positivo. Non è facile individuare la propria unicità. È<br />

un cammi<strong>no</strong> lento dove dobbiamo avere le antenne<br />

puntate verso la bellezza. Siamo addormentati oggi,<br />

viviamo in un mondo virtuale. Invece dobbiamo<br />

sentire quella scintilla di bellezza in <strong>no</strong>i nel momento<br />

in cui creiamo affinché il mondo possa essere migliore<br />

dopo il <strong>no</strong>stro passaggio. La musica ci permette di<br />

allargare la <strong>no</strong>stra coscienza ad altra gente. Trovate la<br />

scintilla dentro di voi abbiatene cura e fatela crescere e<br />

regalatela a tutto il mondo».<br />

Non è stato un talent, né una gara, ma un’occasione<br />

per i ragazzi, che lo han<strong>no</strong> progettato e realizzato<br />

per esprimersi davanti ad un nutrito pubblico, vedere<br />

inseriti in un CD i propri brani, esibirsi in diretta<br />

streaming avendo a disposizione gratuitamente per la<br />

preparazione del festival, oltre all’ospitalità, numerosi<br />

professionisti dello spettacolo e tecnici compreso lo<br />

stesso regista Carlo Tedeschi che da sempre presta la<br />

propria opera in forma gratuita ai giovani<br />

Il festival nasce con l’intento di mettere per la prima<br />

volta sul palco giovani allievi che <strong>no</strong>n so<strong>no</strong> stati scelti<br />

nelle accademie, ma che si so<strong>no</strong> distinti proponendosi.<br />

Questa è la peculiarità del Festival della Canzone<br />

per Leo: offrire un’opportunità a ragazzi, che oltre ad<br />

essere musicalmente dotati, manifesta<strong>no</strong> una forte<br />

sensibilità verso le tematiche della condivisione, del<br />

rispetto dell’altro diverso da sè, della pace, dei valori<br />

universali e della civile convivenza. In questo modo, la<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong> offre la possibilità ai giovani di<br />

trasmettere le proprie riflessioni e rendere pubbliche le<br />

proprie composizioni su questi temi.<br />

Il Piccolo paese fuori dal mondo è un luogo di<br />

cultura creativa ed efficace, intesa <strong>come</strong> un fattore<br />

fondamentale di cittadinanza attiva, dove il do<strong>no</strong><br />

delle proprie capacità, anche artistiche, dell’apertura<br />

verso l’altro e accoglienza dell’altro, diventa strumento<br />

concreto per una reale e tangibile solidarietà.<br />

19


Il remix “Jamaica” accende l’estate 2018<br />

RDL è l’acronimo de I Ragazzi del Lago, un gruppo di giovani artisti che<br />

spazia<strong>no</strong> nel campo artistico, dalla musica all’arte del teatro. Il giovane<br />

musicista e arrangiatore, Emanuele Tedeschi, per gli amici Meme, estrapola<br />

Jamaica dallo spettacolo musicale Notte Gitana – in scena per tutta<br />

l’estate 2018 al Teatro <strong>Amici</strong> – e la fa diventare una ballata appassionata<br />

mescolando so<strong>no</strong>rità latine a tanto reggaeton.<br />

Il bra<strong>no</strong> è cantato da Simone Mari<strong>no</strong> e Aurora Bertolo.<br />

Emanuele nasce artisticamente alla Ralac Group, casa di produzione<br />

musicale e cinematografica che ha visto crescere al suo inter<strong>no</strong> tanti<br />

artisti, tra cui Stefa<strong>no</strong> Natale, autore di musical di successo e premio Cape<br />

d’Antibes. Meme moltiplica la sua passione per la musica coniugandola con<br />

le immagini. Un connubio felice che fa di lui una delle nuove promettenti<br />

leve artistiche italiane.<br />

VIDEO SU YOU TUBE ITALIAN MUSICALS CHANEL<br />

CHI È LUCA TESTA<br />

Molto attivo in America Latina sia nell’opera lirica che nei lavori sinfonici, spesso con l’Orchestra Sinfonica di Niš e<br />

l’Orchestra Sinfonica Nazionale del Paraguay, <strong>come</strong> direttore ospite.Sin dal 1995 è direttore artistico e musicale del<br />

“Coro e Orchestra G. Verdi” di San Severo con cui ha diretto più di cento concerti in Italia. È stato selezionato <strong>come</strong><br />

direttore del tour “The Sopra<strong>no</strong>s world Concert” che debuttò in America Latina nel 2007. Luca Testa, sin da giovanissimo,<br />

si è dedicato allo studio della direzione d’orchestra e della concertazione dell’opera lirica italiana, in particolar modo<br />

dei lavori verdiani, veristi e pucciniani, perfezionandosi sulla vocalità. Distintosi nella direzione dei grandi capolavori<br />

sinfonici per grande orchestra, riscuotendo <strong>no</strong>tevoli apprezzamenti in Sud America e in Europa dell’Est per l’esecuzione<br />

delle pagine di Respighi e Martucci, ha debuttato nell’opera lirica con la direzione del Matrimonio Segreto al Teatro<br />

Giorda<strong>no</strong> di Foggia (2001). Da allora ha diretto: La Traviata, Rigoletto, Il Trovatore, Aida, La Boheme, Tosca, Turandot,<br />

Madama Butterfly, Ma<strong>no</strong>n Lescaut, Cavalleria Rusticana, Carmen, Marcella, L’elisir d’amore, Pagliacci, Don Giovanni,<br />

La serva padrona, Norma, Il barbiere di Siviglia, La Daunia felice, in molti teatri di rilievo, nazionali ed esteri. È stato<br />

ospite di trasmissioni RAI in cui ha diretto ed ha parlato della musica di Verdi e Wagner.<br />

20<br />

Grazia Russi al pia<strong>no</strong>forte accompagna Francesco Troilo durante il live dell'inedito Ho solo te del maestro Luca Testa


Strappa appalusi la romanza inedita Ho solo te<br />

TI HO DATO TUTTO:<br />

l’anima, il cuore, la mia musica migliore...<br />

Intervista al maestro compositore Luca Testa e alla pianista Grazia Russi<br />

Un alito di vento sposta appena i tendaggi della finestra<br />

aperta al primo sole primaverile, la musica i<strong>no</strong>nda la stanza<br />

mentre il maestro prova e riprova la partitura di Ho solo te,<br />

la romanza che regalerà, inedita, alla sesta edizione del festival.<br />

Le <strong>no</strong>te si susseguo<strong>no</strong>, fasci<strong>no</strong>se, riempiendo l’aria di volute<br />

armoniche, accogliendo le parole di un grande amore.<br />

<strong>come</strong> lo proponeva e diffondeva Leo <strong>Amici</strong>, che ha voluto<br />

questo posto».<br />

Lei è stato protagonista di grandi spettacoli in tanti teatri<br />

italiani ed esteri, adesso quali so<strong>no</strong> i suoi nuovi programmi?<br />

So<strong>no</strong> stato per tanti anni in America Latina e quindi tanti<br />

spettacoli li ho realizzati fuori dal territorio nazionale. Tornando<br />

in l’Italia e in Europa, mi accorgo che <strong>no</strong>n c’è grande<br />

sensibilità per i giovani talenti... e questo mi dispiace, soprattutto<br />

per i ragazzi. Nei mesi scorsi ho collaborato con<br />

l’Orchestra metropolitana di Bari, con la quale ho altri progetti<br />

e ai quali si aggiunge una tournée di opere sul territorio<br />

nazionale.<br />

Ho solo te è stata interpretata dal performer Francesco Troilo<br />

e accompagnata al pia<strong>no</strong>forte dalla pianista Grazia Russi,<br />

moglie del maestro Testa. `<br />

«Ho iniziato giovanissima la carriera concertistica – afferma<br />

l’artista – ma ad un certo punto ho capito che volevo avere<br />

una famiglia. Ho ricevuto la gratificazione di aver raggiunto<br />

un alto livello, quindi mi so<strong>no</strong> presa una pausa per dedicarmi<br />

ai miei tre figli. Conciliare la carriere concertistica con la<br />

famiglia è molto difficile, ma la musica è la mia forma di comunicazione<br />

emotiva così, ogni tanto, con piccole partecipazioni,<br />

<strong>come</strong> in questo caso, ritor<strong>no</strong> al mio antico amore».<br />

Poi saran<strong>no</strong> gli applausi del pubblico, giorni dopo, a suggellarne<br />

il successo. L’autore è il maestro Luca Testa, direttore<br />

d’orchestra apprezzato in Italia e all’estero e, per questa<br />

occasione, anche compositore.<br />

«Venni qui al Piccolo Paese fuori dal mondo per la prima volta<br />

l’estate scorsa ed è stato amore a prima vista; tutto è meraviglioso<br />

– dice –. Qui l’arte è a tutto tondo e <strong>no</strong>n fa altro<br />

che innalzare lo spirito e guardare veramente in alto, dove<br />

magari tante volte, presi dalla vita, dal tran tran quotidia<strong>no</strong>,<br />

<strong>no</strong>n si guarda più. Qui i giovani so<strong>no</strong> fantastici: balla<strong>no</strong>, canta<strong>no</strong>,<br />

so<strong>no</strong> pieni di quell'entusiasmo che ci colpisce profondamente.<br />

Così quando l’organizzazione ha pensato a me, io<br />

so<strong>no</strong> stato felice di accettare e per questo appuntamento<br />

ho scritto una romanza che parla dell’amore a 360°, proprio<br />

Lei che ha iniziato la sua carriera artistica giovane (e<br />

questo è un luogo dove i giovani trova<strong>no</strong> ampio spazio per<br />

esprimersi) ritiene ci sia abbastanza spazio oggi in Italia<br />

per le nuove leve?<br />

I ragazzi seguiti da Carlo Tedeschi propongo<strong>no</strong> arte <strong>come</strong><br />

una bellissima forma di comunicazione e di socializzazione;<br />

so<strong>no</strong> pieni di entusiasmo, di vita, di amore e attraverso la<br />

musica si può fare anche questo. Ovviamente se si trova<strong>no</strong><br />

gli spazi giusti. Talvolta l’ambiente artistico musicale può<br />

essere anche difficile da gestire ed è necesssaria una formazione<br />

giusta, che coniughi arte e vita, perché si fa musica<br />

esprimendo l’amore, ma ciò <strong>no</strong>n è sempre compreso nel<br />

mondo artistico e il cammi<strong>no</strong> per i giovani può farsi arduo,<br />

specialmente per le donne.<br />

21


...QUALCUNO MUOVE AMICIZIA E LA<br />

PROPAGA FINO A DARE ORIGINE AL TUTTO...<br />

Le parole dei giovani che han<strong>no</strong> partecipato alle giornate<br />

L’evento 14 -16 APRILE 2018<br />

Caro Leo,<br />

anche questa volta Carlo ci ha preso le mani<br />

e ce le ha intrecciate le une nelle altre,<br />

per ritrovarci ed essere forza d’amore.<br />

E lo abbiamo fatto subito, uniti per custodire questa<br />

dolce carezza ricevuta da Dio attraverso di lui.<br />

Ma io vorrei fare ancora di più. Vorrei poterti<br />

abbracciare forte e chiedere perdo<strong>no</strong>...<br />

Lo faccio riempiendomi d’amore, di luce, amando<br />

ancora di più, gridando ancora più forte questo sì<br />

a cui mi sento chiamata, il sì che la mia anima ha<br />

bisog<strong>no</strong> di vivere per volare in alto.<br />

Come poter tener vivo il ricordo di una presenza<br />

sco<strong>no</strong>sciuta? Eppure io ti ho incontrato, ti ho sentito,<br />

ti ho amato, ti ho scelto, attraverso gli occhi di Carlo,<br />

le sue parole, i suoi gesti, il suo amore.<br />

Ti porto con me, e ti seguirò in ogni tempo,<br />

spazio e dimensione, per sempre.<br />

Buona festa d’amore a te, che sei l’amore.<br />

Mentre io, che ne ho respirato un frammento, <strong>no</strong>n<br />

posso che portarlo nel mondo.<br />

Martina<br />

Carlo,<br />

u<strong>no</strong> squarcio indelebile nell’anima che <strong>no</strong>n porta dolore,<br />

ma un seg<strong>no</strong> sincero che <strong>no</strong>n ti abbandona più.<br />

Nico<br />

Leo,<br />

ti scrivo con l’emozione che mi an<strong>no</strong>da la gola per<br />

le cose viste, vissute, sentite. A volte ti ho sognato.<br />

Carlo mi ha sempre parlato di te e trasmesso il tuo<br />

amore con tutto quello che volevi mi arrivasse e<br />

gli insegnamenti su <strong>come</strong> diventare uomo.<br />

Ti ho sentito tanto in questi “tuoi” giorni in cui,<br />

per iniziativa di Emanuele e sostenuti da Carlo<br />

e Daniela, da Silvana, Anna e Claudio, abbiamo<br />

stabilito un nuovo inizio.<br />

Noi giovani siamo <strong>come</strong> risorti ed anche tu. Eri<br />

con <strong>no</strong>i e sei con <strong>no</strong>i.<br />

Abbiamo tirato su la bandiera dell’amore che ci<br />

hai lasciato, per farla sventolare alta sul “tuo” lago,<br />

affinché i<strong>no</strong>ndi tutti e sia portata da ognu<strong>no</strong><br />

nella propria città.<br />

Ho ascoltato le tue parole nello spettacolo<br />

(n.d.r. Patto di Luce), eri tu, ed ogni frase mi ha<br />

commosso e aperto il cuore in modo da poter<br />

contenere tutto ciò che dall’alto vorran<strong>no</strong><br />

donarmi per trasmetterlo ad altri, ai fratelli con<br />

cui condivido questo cammi<strong>no</strong> alla sequela di Dio<br />

e a coloro che arriveran<strong>no</strong>.<br />

Grazie, perché <strong>no</strong>n ti stanchi mai e abbracci tutti<br />

nel tuo Piccolo paese fuori dal mondo.<br />

Matteo<br />

22


I colori simbolici dell'amore e la bandiera che li<br />

rappresenta han<strong>no</strong> sventolato per tanti anni su<br />

un pen<strong>no</strong>ne attor<strong>no</strong> al lago.<br />

Nessu<strong>no</strong> ricorda per quale motivo è stata tolta<br />

ed il pen<strong>no</strong>ne è diventato un groviglio di edera.<br />

La nuova bandiera è stata rimessa al suo posto<br />

e a questo momento, che ha concluso le giornate,<br />

è stato dedicato u<strong>no</strong> scritto.<br />

L’amore è stato il primo moto.<br />

Tutto è iniziato per amore.<br />

Prima di ogni cosa.<br />

Prima che esistessero tutte le cose...<br />

prima ancora...<br />

"Qualcu<strong>no</strong>" muove amore<br />

e lo propaga fi<strong>no</strong> a dare origine al tutto.<br />

Questo 16 aprile è “l’inizio di un nuovo inizio”.<br />

Emanuele lo conferma e, per amicizia,<br />

si muove verso ognu<strong>no</strong> di voi.<br />

Sincero. Schietto, anche scomodo a volte,<br />

ma amico.<br />

La lealtà-sincerità <strong>no</strong>n è forse moto d’amore?<br />

Ecco issarsi dunque,<br />

sul pen<strong>no</strong>ne più alto, una bandiera,<br />

quella dell’amore e dei suoi colori.<br />

Al suo posto, <strong>come</strong> quando Leo ne era movente e inizio.<br />

Che possiate e vogliate dunque essere ruscelli<br />

della fonte inesauribile dell’amore.<br />

L’amore c’è.<br />

Ognu<strong>no</strong> sa che l’amore c’è e vince.<br />

Da quel lonta<strong>no</strong> gior<strong>no</strong> dell’inizio,<br />

quando si squarciaro<strong>no</strong> le tenebre per illuminarlo,<br />

l’amore si propaga senza sosta.<br />

Senza clamore, visibile agli animi purificati da esso.<br />

Siate voi, produttori e conduttori d’amore<br />

per sempre.<br />

Sceglierlo significa farsi scegliere<br />

perché la sua bellezza, indimenticabile e struggente,<br />

torna e ritorna a bussare in <strong>no</strong>i.<br />

È questo il nuovo meraviglioso impeg<strong>no</strong><br />

che, dopo il primo sforzo,<br />

data la <strong>no</strong>stra libertà di scelta,<br />

<strong>come</strong> fiume, cascata,<br />

dolce pioggia d’estate,<br />

brezza della sera,<br />

energia del matti<strong>no</strong>,<br />

fluirà in <strong>no</strong>i, per sempre.<br />

L’eternità d’amore <strong>no</strong>n è una conquista.<br />

È già pronta, definita, modellata per accoglierci<br />

e restituire, anche a <strong>no</strong>i,<br />

il frutto di ciò che avremo seminato.<br />

Carlo Tedeschi<br />

23


NOTTE GITANA<br />

L’APPUNTAMENTO PIÙ COOL DELL’ESTATE 2018!<br />

Ogni rappresentazione SOLD OUT<br />

L’estate gitana 2018 è stata più di una conferma! Rappresentazioni<br />

SOLD OUT ogni sabato al Teatro Leo <strong>Amici</strong> da giug<strong>no</strong><br />

a settembre con 40 artisti sul palcoscenico (tra cantanti, musicisti,<br />

ballerini, coristi), percussioni e chitarre coinvolgenti.<br />

Lo spettacolo musicale spag<strong>no</strong>lo, scritto e diretto da Carlo<br />

Tedeschi e interpretato dalla compagine RDL, è dedicato<br />

alla donna e alla riscoperta della sua femminilità.<br />

Il bra<strong>no</strong> Jamaica, remixato da dj Meme<br />

alias Emanuele Tedeschi (canale YoutubeItalianMusicals<br />

Channel), inserito nel riallestimento<br />

di Notte Gitana, è stato protagonista<br />

per l’intera estate a cominciare dalla<br />

performance live della kermesse Piacere<br />

Spiaggia Rimini …e tu? che si è tenuta al<br />

Piazzale Fellini il 1° maggio scorso. La presentazione<br />

degli eventi è stata promossa<br />

da Spiaggia Rimini Network, il consorzio<br />

che riunisce oltre 200 operatori della spiaggia<br />

di Rimini in un’unica cabina di regia in<br />

grado di coordinare e mettere a sistema volontà ed energie per<br />

il rilancio dell’offerta turistica estiva della spiaggia. Un mondo<br />

magico di attrazioni sulla battigia dove, anche le applauditissime<br />

performances settimanali di Jamaica sotto le stelle, han<strong>no</strong> dato<br />

vita al fasci<strong>no</strong> e al fuego della terra di Spagna. Un plauso ai giovani<br />

artisti che si so<strong>no</strong> “donati” instancabilmente contribuendo<br />

alla riuscita di eventi sparsi sulla riviera dalle feste di mezza estate<br />

all’Altamarea BeachVillage di Cattolica, ripagati dal richiamo che<br />

ha portato ai sold out registrati ad ogni rappresentazione di Notte<br />

Gitana che si è tenuto al Teatro Leo <strong>Amici</strong> del Piccolo Paese fuori<br />

dal mondo. Bravi!!!<br />

Live di Jamaica anche a Rimini in p.zza<br />

Cavour al termine della conferenza<br />

stampa dove è stata presentata la programmazione<br />

estiva al Teatro <strong>Amici</strong><br />

con Notte Gitana e la stagione teatrale<br />

2018/2019 con sette spettacoli in programma<br />

e il debutto nazionale della<br />

nuova produzione Mohican.<br />

Notte Gitana si replica con successo anche in Sicilia.<br />

Riallestimento riuscito, realizzato dagli insegnanti e allievi dei corsi di musical nella parrocchia San Pietro di Bagheria e della<br />

Casa del Ponte di Santa Caterina, con l’aiuto regista Annamaria Bianchini, che ha guidato e portato in scena i giovani allievi.<br />

In agosto rappresentazioni a Bagheria (PA) in occasione della festa patronale di San Giuseppe in collaborazione con il comune,<br />

a Santa Caterina Villarmosa (CL) in piazza Garibaldi e ultima replica a Campofelice di Roccella (PA).<br />

24


Il rapporto tra uomo e donna nel Terzo Millennio<br />

in NOTTE GITANA<br />

NE PARLIAMO CON IL REGISTA CARLO TEDESCHI<br />

La donna è al centro di Notte Gitana<br />

2018. La sua figura ma anche il suo essere<br />

motore della società, diventa<strong>no</strong><br />

protagonisti in questa riedizione del<br />

<strong>no</strong>to spettacolo musicale che tanto<br />

appassiona il pubblico e che trova,<br />

nell’attuale riallestimento, una nuova<br />

maturità ad oltre 21 anni dal suo debutto<br />

avvenuto nel 1997 a Riccione<br />

davanti ad oltre 7mila persone e che lo<br />

scorso an<strong>no</strong> ha concluso al Porto antico<br />

di Ge<strong>no</strong>va il cartellone estivo del Teatro<br />

Carlo Felice. Nel frattempo centinaia di<br />

rappresentazioni in tutta Italia ne han<strong>no</strong><br />

consacrato il valore artistico a cui, da<br />

quest’an<strong>no</strong>, si è aggiunto u<strong>no</strong> spessore<br />

culturale-sociale, che ha ottenuto il<br />

grande plauso del pubblico e sold out<br />

consecutivi.<br />

Ne abbiamo parlato con l’autore e regista<br />

Carlo Tedeschi.<br />

Notte Gitana, che ha messo sempre<br />

in luce la figura della donna e della<br />

sua femminilità, approfondisce<br />

ancora di più questa tematica, toccando<br />

le dinamiche tra i due sessi.<br />

Una scelta dettata, registicamente,<br />

dall’attualità?<br />

Certamente sì – afferma Tedeschi – ma<br />

bisogna anche rico<strong>no</strong>scere che il tema<br />

della coppia, e dunque della dinamica tra<br />

i due sessi, pur mantenuto vivo e alla ribalta<br />

dall’attualità, è tema antico quanto<br />

il mondo e presente in altri miei spettacoli,<br />

anche nei suoi aspetti contraddittori.<br />

La donna è individuata, nelle parti<br />

recitate, <strong>come</strong> motore, attrice e promotrice<br />

del rapporto di coppia. Non<br />

è un peso troppo grande per questa<br />

donna del Terzo Millennio?<br />

La donna, da sempre meravigliosa creatura,<br />

è motore e promotrice del rapporto<br />

di coppia, ma lo è anche <strong>come</strong> madre. È<br />

un peso certamente grave per la donna,<br />

ma credo che proprio per le peculiarità del<br />

suo modello, se <strong>no</strong>n fosse ostacolata, impedita<br />

o addirittura violata dalla società<br />

o da partner negativi, quel peso possa ancora<br />

portarlo, per <strong>come</strong> ha sempre fatto,<br />

con il coinvolgimento della sua femminilità,<br />

con il sorriso e la sensibilità che la contraddistinguo<strong>no</strong><br />

– prosegue il regista.<br />

I femminicidi so<strong>no</strong> all’ordine del<br />

gior<strong>no</strong>, in Italia, nel mondo. C’è una<br />

strada per evitare questa pericolosa<br />

spirale?<br />

Non so<strong>no</strong> io a dover concepire e proporre<br />

soluzioni alla pericolosa spirale di violenza<br />

dove l'uomo in casi sconvolgenti fa<br />

precipitare la donna – precisa Tedeschi –.<br />

Potrei solo dire che il bene e il male so<strong>no</strong><br />

in continua e perpetua rotazione d’alternanza,<br />

lotta e rivalsa, e che, per <strong>come</strong><br />

diceva il mio mentore Leo <strong>Amici</strong>, «il male<br />

viene attratto dal bene <strong>come</strong> le api sul<br />

miele». Credo dunque si debba scoprire,<br />

dal momento che il male sembra essere<br />

arrivato al colmo, dove sia quel bene così<br />

grande da attirare il male con una tale<br />

forza e violenza, o meglio essere certi, dal<br />

momento che il fe<strong>no</strong>me<strong>no</strong> ha una sua<br />

valenza anche scientifica, che quel grande<br />

bene ci sia e che occorra rico<strong>no</strong>scerlo<br />

ed esprimerlo su grande scala per il bene<br />

comune.<br />

Al termine dello spettacolo finalmente<br />

la protagonista acquista consapevolezza<br />

di sè e tutto l’universo mondo<br />

del musical si coordina attor<strong>no</strong> a<br />

questa figura femminile. Il suo vuole<br />

essere un messaggio di speranza?<br />

Certamente il “nuovo” e, dunque, la speranza<br />

so<strong>no</strong> i giovani ed i più piccoli, “software<br />

incontaminati”, so<strong>no</strong> esposti all’inserimento<br />

di “file” pericolosi e negativi<br />

che potrebbero trasformarli in robot insensibili<br />

o ipersensibili nei quali, improvvisamente,<br />

un corto circuito o un fusibile<br />

bruciato, renderebbe scontato il mal funzionamento.<br />

Al contrario, “file” positivi e<br />

rassicuranti di co<strong>no</strong>scenza e bellezza ne<br />

renderebbe scontata l’armonia. Dal momento<br />

che l’essere uma<strong>no</strong> è composto<br />

di “materia viva”, cellule in movimento e<br />

libero arbitrio, occorre stimolare, attraverso<br />

la testimonianza e l’esempio, intrigare<br />

la volontà personale che deliberatamente<br />

viene attratta dalla bellezza, dal<br />

calore, dalla luce, dall’amore” – conclude<br />

Carlo Tedeschi.<br />

25


PASION LATINA<br />

14 luglio ad Asunciòn in Paraguay:<br />

in scena anche Francesco Troilo del cast di Notte Gitana<br />

Anche Francesco Troilo, alias Francesco<br />

di Carlo, u<strong>no</strong> dei performers<br />

più apprezzati della compagnia<br />

dei Ragazzi del Lago è stato tra i<br />

protagonisti in Paraguay, dell'applauditissimo<br />

spettacolo Pasión<br />

Latina, evento organizzato dalla<br />

Fondazione Gloria International<br />

insieme all’Università Politecnica e<br />

artistica del Paraguay con il patrocinio<br />

dell’Ambasciata italiana in Paraguay<br />

e del Ministero della Cultura.<br />

L’appuntamento è stato fissato per<br />

il 14 di luglio al Gran Teatro Lirico<br />

del Banco Central del Paraguay di<br />

Asunción.<br />

Lo spettacolo è andato in scena con<br />

la partecipazione di Gloria del Paraguay<br />

(cantante sopra<strong>no</strong> rico<strong>no</strong>sciuta<br />

nel mondo della musica per<br />

la versatilità della sua voce - premio<br />

Leo <strong>Amici</strong> 2017) e la presenza di<br />

numerosi artisti italiani tra i quali<br />

Lucia<strong>no</strong> Pompilio, u<strong>no</strong> dei maggiori<br />

divulgatori dell’opera di Agustín<br />

Pio Barrios Mangoré (grande<br />

maestro storico della chitarra; nel<br />

pa<strong>no</strong>rama generale dell’arte lati<strong>no</strong>americana,<br />

figura vici<strong>no</strong> ai grandi<br />

artisti, musicisti, scrittori e poeti che<br />

seppero riunire, nella loro opera, l’eredità<br />

della tradizione europea e gli<br />

aspetti vitali delle culture originarie<br />

dei paesi in cui era<strong>no</strong> nati e nel caso<br />

di Barrios di tutto il continente),<br />

Renato Bellucci, maestro di chitarra<br />

classica, e Francesco Troilo della<br />

compagnia dei Ragazzi del Lago<br />

che ha interpretato due brani, tra<br />

cui un suo inedito, e danzato sulle<br />

<strong>no</strong>te di un’aria dell’opera Carmen di<br />

Bizet interpretato da Gloria del Paraguay.<br />

Ha partecipato anche il maestro paraguaia<strong>no</strong><br />

Rito Pedersen, arpista,<br />

l’artista emergente Magalì Chase,<br />

Mallorquin e Jorge Galea<strong>no</strong>.<br />

Han<strong>no</strong> presentato un repertorio<br />

composto dalle opere più <strong>no</strong>te di<br />

Mangorè fi<strong>no</strong> al folklore nazionale,<br />

alla musica lati<strong>no</strong>americana, brani<br />

d’Opera e ritmi esotici.<br />

Stefa<strong>no</strong> Natale,<br />

vicepresidente della<br />

Fondazione Leo<br />

<strong>Amici</strong> (a sinistra<br />

nell'immagine in<br />

alto) ha accompagnato<br />

Francesco<br />

Troilo in Paraguay<br />

per avviare rapporti<br />

di collaborazione<br />

in favore dei giovani<br />

e soggetti in<br />

difficoltà.<br />

Gloria del Paraguay<br />

e Francesco di Carlo<br />

sul palcoscenico del<br />

Gran Teatro Lirico<br />

del Banco Central<br />

del Paraguay di<br />

Asuncion.<br />

26


In ricordo della giovane scomparsa a 18 anni<br />

CHIARA DI DIO a Narni per Marianna<br />

"La vita vale sempre la pena di essere vissuta"<br />

Chiara di Dio, il musical scritto e diretto da Carlo Tedeschi,<br />

è stato interpretato dai Ragazzi del Lago, sabato 18<br />

agosto presso la chiesa di San Francesco di Narni (TR),<br />

nel corso dello spettacolo-testimonianza in memoria di<br />

Marianna Boccolini, la giovane narnese scomparsa nel<br />

2010 in seguito a un incidente stradale all'età di 18 anni.<br />

L'iniziativa è stata voluta dalla mamma e da padre Massimo<br />

Reschiglian, dell'Ordine dei frati mi<strong>no</strong>ri, con il patrocinio<br />

del Comune e il sosteg<strong>no</strong> della parrocchia di San<br />

Giovenale e Cassio, ed è nata dal desiderio di Marianna<br />

di «dare voce ai giovani». Di lei, infatti, i promotori ricorda<strong>no</strong><br />

che «sognava un mondo a colori senza odio, senza<br />

ingiustizie...», e che a 11 anni scriveva «la pace inizia nei<br />

piccoli luoghi, inizia da <strong>no</strong>i».<br />

Realizzato dunque con i giovani per i giovani, ha visto<br />

succedersi testimonianze su Marianna, che ha vissuto<br />

una vita breve ma intensa e ricca di valori umani, ma anche<br />

di giovani che so<strong>no</strong> usciti dal tunnel delle dipendenze<br />

e so<strong>no</strong> ritornati gioiosamente alla vita mettendosi al<br />

servizio del prossimo.<br />

I giovani so<strong>no</strong> la risorsa più preziosa dell'umanità, so<strong>no</strong> la <strong>no</strong>stra speranza, il futuro viaggia sulle loro ali.<br />

Il loro cuore assetato di verità, di giustizia e di amore, abitato da una sana inquietudine, mai <strong>come</strong> oggi ha bisog<strong>no</strong><br />

di ascolto, di risposte, di sana provocazione, di essere promosso e sostenuto con speranza. Ogni giovane porta in sé<br />

un sog<strong>no</strong> di un mondo migliore, a volte lo grida nei modi in cui sa e può fare, a volte lo cerca nel silenzio. Spesso gli<br />

adulti <strong>no</strong>n riesco<strong>no</strong> a decifrare il linguaggio dei giovani fermandosi all'apparenza. Ogni giovane è un mistero ed è<br />

sacro. Ai giovani spesso manca<strong>no</strong> adulti motivati, innamorati della vita e dell'umanità, capitani coraggiosi che credo<strong>no</strong><br />

in loro, che stia<strong>no</strong> loro davanti ascoltandoli e guardandoli negli occhi, instaurando dialoghi e relazioni, che<br />

<strong>no</strong>n faccia<strong>no</strong> loro sterili rimproveri e vuote prediche ma con il proprio esempio concreto mostri<strong>no</strong> loro che la vita<br />

vale sempre la pena di essere vissuta, che nulla c'è di più bello che stare al mondo ed amare il prossimo pur nella<br />

diversità ed insieme operare per edificare un mondo colmo di bellezza in cui la fragilità, la sensibilità e la tenerezza<br />

<strong>no</strong>n so<strong>no</strong> viste <strong>come</strong> debolezze ma <strong>come</strong> virtù vittoriose.<br />

<strong>Amici</strong> di Mary<br />

CURATORI DELL’EVENTO: p. Massimo Reschiglian e Maria Letizia Tomassoni<br />

LA TRAMA DEL MUSICAL<br />

Un vecchio spiega l’esigenza di raccontare la vita di Santa<br />

Chiara utilizzando le parole di Papa Giovanni Paolo II: «È<br />

veramente difficile disgiungere questi due <strong>no</strong>mi, Francesco<br />

e Chiara». Li definisce “fe<strong>no</strong>meni”, “leggende”. Lo spettacolo<br />

inizia con Chiara morente, intor<strong>no</strong> a lei le consorelle piangenti.<br />

Chiara sfinita, chiede una "cerasa”, una ciliegia.<br />

Lei, abituata ai digiuni, chiede, con una umanità straordinaria,<br />

qualcosa per sé. Agnese manda di corsa una sorella nel<br />

chiostro, ma siamo in agosto e <strong>no</strong>n è stagione di ciliegie,<br />

e nei pochi minuti che separa<strong>no</strong> la richiesta di Chiara dal<br />

ritor<strong>no</strong> della consorella (che arriverà miracolosamente con<br />

la ciliegia tra le dita) scorro<strong>no</strong> il primo ed il secondo tempo,<br />

con gli avvenimenti più toccanti della sua vita: l’incontro<br />

con Francesco, la fuga da casa, il taglio dei capelli per la sua<br />

consacrazione, lo spettacolare confronto con i Saraceni.<br />

27


Il musical sulla santa di Assisi per la prima volta nella città campana<br />

CHIARA E FRANCESCO in scena a Caserta<br />

con l'interpretazione della compagnia I DI...SPERANZA<br />

di Pasquale Ioffredo<br />

28<br />

Un musical che «unisce<br />

in un incontro serafico<br />

migliaia di giovani», così<br />

lo ha definito il regista e<br />

autore Carlo Tedeschi in<br />

occasione del debutto<br />

della compagnia amatoriale<br />

I Di...Speranza<br />

a Caserta lo scorso 5<br />

maggio 2018. Un musical<br />

che ha, difatti, unito<br />

e continua ad unire migliaia<br />

di cuori, diventando<br />

nel corso della sua<br />

“vita” sempre di più questo<br />

grande “magnete”.<br />

Perché di vita si parla,<br />

infatti, quando intor<strong>no</strong><br />

all’orbita di un’opera teatrale così<br />

ricca di significato si addensa<strong>no</strong><br />

molteplici storie da raccontare, ancora<br />

oggi, ad oltre dieci anni dalla<br />

sua nascita.<br />

Storie <strong>come</strong> quella della compagnia<br />

I Di...Speranza che nasce a<br />

Caserta nel settembre 2017 dalla<br />

volontà di quattro amici, Salvatore<br />

Cembrola, Dario Nazzaro, Emilia<br />

Rocco e Daniele Barba, spiritualmente<br />

e intimamente legati alle<br />

figure dei santi Francesco e Chiara.<br />

Salvatore, che ne è il regista, vide<br />

e co<strong>no</strong>bbe Chiara di Dio nel 2009<br />

al teatro Metastasio di Assisi, dove<br />

è andato in scena in pianta stabile<br />

per oltre dieci anni. L’an<strong>no</strong> successivo<br />

riuscì a debuttare insieme al<br />

gruppo parrocchiale di Aldifreda<br />

di Ercole, frazione del comune di<br />

«Evviva Chiara di Dio!<br />

Unisce – riunisce in un incontro serafico migliaia di giovani.<br />

Ora tocca a voi, vi so<strong>no</strong> vici<strong>no</strong>, anzi accanto,<br />

nel <strong>no</strong>me di quel Dio, Padre Nostro, che questa sera,<br />

attraverso il Suo santo spirito, permetterà a Chiara e Francesco<br />

d’esser presenti e in voi per proseguire la loro devozione, il loro amore,<br />

la loro partecipazione alla realizzazione del suo reg<strong>no</strong>. Anche qui.<br />

Avete voi, questa sera, questo grande o<strong>no</strong>re e so<strong>no</strong> fiero di voi.<br />

Vorrei co<strong>no</strong>scervi, essere con voi<br />

per crescere e farvi crescere, e <strong>no</strong>n solo artisticamente.<br />

Ascoltate, quando sarete liberi dal vostro impeg<strong>no</strong> artistico, Pasquale<br />

che, pur <strong>no</strong>n potendo rappresentare la totalità delle grandi cose<br />

che il Sig<strong>no</strong>re ha realizzato attraverso di me,<br />

potrà, vero e sincero, dire la sua, raccontarvi e raccontarsi.<br />

Si alzi il sipario sulla bellezza di Chiara, Francesco, sulla vostra!»<br />

L’augurio dell’autore e regista Carlo Tedeschi<br />

giunto agli artisti prima della rappresentazione<br />

Caserta, grazie anche alla collaborazione<br />

dei frati di Caserta. Dopo<br />

una sola replica il progetto si fermò,<br />

ma <strong>no</strong>n nella mente e nel cuore di<br />

Salvatore che desiderava ancora riportarlo<br />

in scena. A distanza di sette<br />

anni, lo scorso settembre 2017, il<br />

gruppo ha coinvolto in breve tempo<br />

circa una ventina di persone per dar<br />

vita all’attuale compagnia teatrale<br />

amatoriale I Di...Speranza. Infine in<br />

soli <strong>no</strong>ve mesi, tra prove, difficoltà e<br />

sacrifici, la compagnia ha debuttato<br />

con Chiara di Dio in versione integrale<br />

presso il teatro Città di Pace di<br />

Caserta.<br />

Dall’amore per Chiara e Francesco nasce<br />

DI... SPERANZA una compagnia teatrale<br />

che ha portato in scena il musical<br />

sulla vita della santa di Assisi<br />

«U<strong>no</strong> spettacolo unico<br />

nel suo genere. Un<br />

musical che racconta<br />

la storia di queste due<br />

colonne della Chiesa,<br />

Chiara e Francesco, nella<br />

semplicità e nell’umiltà<br />

più assolute. Umiltà e<br />

semplicità che so<strong>no</strong> <strong>no</strong>n<br />

solo gli elementi caratterizzanti<br />

dei due santi di<br />

Assisi ma anche i valori<br />

ai quali I Di...Speranza si<br />

so<strong>no</strong> rifatti per approcciare<br />

la messa in scena<br />

di quest’opera. Partendo<br />

da zero: <strong>no</strong>n un euro<br />

in tasca, né materiale di<br />

scena. Ma la strada si è aperta, passo<br />

dopo passo, trovando sponsor e persone<br />

che si so<strong>no</strong> dimostrate favorevoli<br />

a contribuire al progetto nella totale<br />

gratuità. La Provvidenza <strong>no</strong>n tarda<br />

a venire!» queste le parole di Salvatore<br />

che han<strong>no</strong> dato anche il “là” al<br />

musical in un trepidante ed intenso<br />

buio scenico poco prima che il sipario<br />

si aprisse. «Ed ora gli artisti so<strong>no</strong><br />

pronti a far vivere al proprio pubblico<br />

un’esperienza di amore assoluto.<br />

L’amore della povertà <strong>come</strong> do<strong>no</strong> di<br />

Dio per i fratelli. L’emozione che stan<strong>no</strong><br />

provando è tanta e so<strong>no</strong> tutti tesi<br />

<strong>come</strong> corde di violi<strong>no</strong> per il loro primo<br />

debutto <strong>come</strong> compagnia teatrale. Vi<br />

chiediamo quindi di spegnere i cellulari,<br />

ma per accendere la mente, spalancare<br />

il cuore e permettere di farvi<br />

attraversare l’anima dalla leggenda<br />

divina di Chiara e Francesco.»


E di unione e aggregazione di cuori<br />

si è trattato davvero. La realizzazione<br />

del musical, oltre ad essere stata<br />

un successo di pubblico con un<br />

sold out annunciato già venti giorni<br />

prima e 360 posti assegnati tra platea<br />

e balconata, ha infatti portato a<br />

unirsi chi nei dintorni, o poco più distante,<br />

è venuto a co<strong>no</strong>scenza della<br />

<strong>no</strong>tizia che l’opera sarebbe stata di<br />

nuovo messa in scena a Caserta. In<br />

particolare so<strong>no</strong> accorsi con me, per<br />

condividere quelle poche ore prima<br />

del debutto, frenetiche, intense e<br />

meravigliose al tempo stesso, i giovani<br />

del gruppo teatrale di Pozzuoli<br />

in provincia di Napoli, anch’esso<br />

alle prese con i preparativi di Chiara<br />

di Dio, e Mirko Occhipinti insieme<br />

a Emanuel Gatta, rispettivamente<br />

insegnante di danza e cantante<br />

dell’accademia teatrale di Mattinata,<br />

in provincia di Foggia.<br />

Fra gli ultimi preparativi, il trucco e<br />

parrucco, la compagnia intera ha<br />

incontrato e co<strong>no</strong>sciuto i visitatori e<br />

insieme, oltre al relazionarsi e a qualche<br />

sana risata di stemperamento<br />

della tensione, han<strong>no</strong> pregato <strong>come</strong><br />

seg<strong>no</strong> di benedizione e affidamento<br />

di loro stessi <strong>no</strong>nché per la buona<br />

resa dello spettacolo.<br />

La presenza dei due gruppi è stata<br />

molto gradita all’intera compagnia<br />

che alla fine del musical, fra gli applausi<br />

del pubblico e la commozione<br />

degli artisti, ha invitato i due responsabili<br />

di Pozzuoli e Mattinata,<br />

sul palco per condividere sensazioni<br />

ed emozioni vissute.<br />

«Siete meravigliosi, grazie per il lavoro<br />

svolto. Mi avete commosso, <strong>no</strong>n è mancato<br />

nulla, <strong>no</strong>n è mancata la professionalità!»<br />

so<strong>no</strong> state le parole di Mirko,<br />

cui ho aggiunto:<br />

«Avete portato in scena u<strong>no</strong> spettacolo<br />

che unisce i cuori e il lavoro fatto<br />

si è visto. Si è visto l’impeg<strong>no</strong>, si so<strong>no</strong><br />

visti questi <strong>no</strong>ve mesi di preparativi,<br />

quasi <strong>come</strong> un parto. Ed è stata una<br />

grande gioia, dopo il dolore del parto,<br />

vedere questo figlio meraviglioso<br />

che avete portato a tutta la vostra<br />

comunità, ai vostri amici e dunque<br />

veramente complimenti dal profondo<br />

del cuore»<br />

«Va a voi il mio grazie. Il vostro sosteg<strong>no</strong>,<br />

la vostra vicinanza, le vostre<br />

parole. Dio era con <strong>no</strong>i! Lo avvertivo...<br />

Lo sentivo accanto a <strong>no</strong>i. Spero<br />

davvero in una collaborazione e in<br />

una crescita insieme» ha concluso il<br />

regista Cembrola a <strong>no</strong>me di tutta la<br />

compagnia de I Di...Speranza.<br />

U<strong>no</strong> spettacolo che unisce<br />

realmente i cuori.<br />

Evviva Chiara di Dio!<br />

La compagnia teatrale<br />

I DI… SPERANZA con alcuni<br />

giovani dei Ragazzi del Lago,<br />

che han<strong>no</strong> assistito ad una delle<br />

repliche di Chiara di Dio tenutesi<br />

in luglio a Casagiove (CE)<br />

toccando con ma<strong>no</strong> <strong>come</strong> la<br />

bellezza di Chiara e Francesco, la<br />

loro semplicità, il loro<br />

amore, traspaia da questo<br />

musical, chiunque lo interpreti.<br />

29


Tre associazioni per realizzare un progetto<br />

a Tori<strong>no</strong> il Teatro Nuovo e il Colosseo ospita<strong>no</strong> con successo il musical<br />

ACCADDE PER STRADA<br />

…scritto dai giovani...alla riscoperta dei valori… ad aprile 2019 al Teatro Leo <strong>Amici</strong> di Monte Colombo<br />

Due nel capoluogo piemontese le repliche del musical<br />

Accadde per strada, realizzato e interpretato dai giovani<br />

della compagnia teatrale Anima libera dell’Associazione<br />

Sollievo onlus di Leinì (TO), che si occupa di bambini e<br />

ragazzi utilizzando il teatro <strong>come</strong> strumento di crescita<br />

morale e artistica, con musiche di Livio Brescia, Simone<br />

Mari<strong>no</strong> e Aurora Bertolo e con la direzione artistica di<br />

Annamaria Bianchini.<br />

Il musical rientra nel Progetto Accademia PerLa strada,<br />

promosso dal Consiglio regionale e dalla Consulta delle<br />

Elette del Piemonte, ed è nato dalla collaborazione<br />

con gli insegnanti e gli artisti della compagine teatrale<br />

RDL formata da Carlo Tedeschi, impegnato da oltre<br />

trent’anni nell’aiuto concreto dei giovani.<br />

Il copione nasce da un circle time tra Silvana Papandrea,<br />

presidente della Sollievo, associazione che in seguito<br />

alla collaudata collaborazione con l’Associazione Dare<br />

ha mutato il suo <strong>no</strong>me in “Dare... sollievo”, e diversi<br />

giovani che han<strong>no</strong> potuto denunciare i disagi che<br />

vivo<strong>no</strong> e le difficoltà che incontra<strong>no</strong> trovando così una<br />

soluzione ai loro problemi.<br />

Viene narrata la storia di un adolescente dei <strong>no</strong>stri giorni<br />

nella quale improvvisamente irrompe, in una realtà<br />

al di fuori del tempo, un ragazzo di <strong>no</strong>me Domenico.<br />

Si parlerà di malessere giovanile, separazione, fede,<br />

dipendenze vecchie e nuove, bullismo: nella finzione<br />

scenica i giovani attori immagina<strong>no</strong> di dialogare su<br />

questi temi proprio attraverso la vicenda umana,<br />

spirituale ed educativa di Domenico Savio, l’allievo<br />

prediletto di Don Bosco morto a 14 anni nel 1857 e<br />

diventato santo. Senza miracoli scompaio<strong>no</strong> la strada,<br />

le superficialità, le scelte banali in cui si è orfani di valori<br />

e di passioni per la vita.<br />

Ampio è stato il consenso tributato dalle scuole che per<br />

il matinée, tenutosi al Teatro Nuovo di Tori<strong>no</strong> il 4 maggio,<br />

han<strong>no</strong> fatto contare la presenza di oltre 600 studenti<br />

coinvolti <strong>no</strong>n solo dalla rappresentazione ma anche dai<br />

giovani interpreti che al termine han<strong>no</strong> interagito con<br />

loro attraverso la testimonianza delle loro esperienze e<br />

vicissitudini e di <strong>come</strong> so<strong>no</strong> riusciti a superarle.<br />

Il matinée si è poi concluso con un messaggio, recitato<br />

anche durante lo spettacolo, di Manuela, una giovane<br />

ragazza che vi ha preso parte pur <strong>no</strong>n potendo parlare<br />

30


se <strong>no</strong>n schiacciando i tasti di un computer e neanche<br />

camminare. Per Manuela lo ha letto Martina Ghetti:<br />

«Sì <strong>come</strong> dico. Odio i vostri facili giudizi. Come<br />

voi godete nel portare con i vostri gesti volontà<br />

negative, così potreste godere nel portare gesti<br />

positivi. Voi mi vedete <strong>come</strong> una disabile, ma<br />

io so<strong>no</strong> un do<strong>no</strong> per chi mi sa co<strong>no</strong>scere. So<strong>no</strong><br />

convinta che molto sotto sotto siate <strong>come</strong> cuori<br />

colorati d’amore e vi voglio dire che la vita porta<br />

solo sfide che mantengo<strong>no</strong> vivi, ma la salvezza<br />

<strong>no</strong>n avviene se <strong>no</strong>n combatti». Il presidente<br />

Silvana Papandrea aggiunge: «U<strong>no</strong> spettacolo<br />

nato per creare opportunità per esprimere i propri<br />

talenti e qualità, ma soprattutto per apprezzare<br />

le diversità facendone un punto di forza»<br />

L’iniziativa, che si propone <strong>come</strong> un’opportunità<br />

per guardare alla vita ed impegnarla coinvolgendo<br />

attivamente e per accompagnare i giovani<br />

del territorio verso la speranza, la gioia, la<br />

riscoperta dei valori umani e dei propri talenti,<br />

ha riscosso apprezzamento anche al termine<br />

della rappresentazione del 20 maggio presso il<br />

Teatro Colosseo dove circa 800 spettatori han<strong>no</strong><br />

omaggiato la spettacolare performance con 10<br />

minuti di applausi ed una standing ovation.<br />

La parola agli artisti e al pubblico<br />

Al termine del matinèe, i<strong>no</strong>ltre, Carlo Tedeschi<br />

ha mediato tra la platea e i giovani artisti che<br />

han<strong>no</strong> voluto testimoniare la propria esperienza,<br />

affrontando tematiche che han<strong>no</strong> catturato<br />

l’attenzione anche dei me<strong>no</strong> attenti e sensibili ai<br />

problemi adolescenziali.<br />

Davide, interprete di Domenico Savio: «Co<strong>no</strong>sco<br />

l’Associazione Sollievo e Silvana da quando ero<br />

piccolo, poi nell’adolescenza ho cambiato strada<br />

ed ho cominciato a frequentare brutte compagnie,<br />

ad assumere atteggiamenti negativi, anche nei<br />

confronti dei miei genitori. Temevo di <strong>no</strong>n riuscire<br />

più a tornare indietro, ero bloccato, <strong>no</strong>n riuscivo a<br />

cambiare, <strong>no</strong>n accettavo l’aiuto di nessu<strong>no</strong> e <strong>no</strong>n<br />

volevo ascoltare. Poi ho provato a fidarmi delle<br />

persone più vicine a me, che mi voleva<strong>no</strong> bene,<br />

al contrario di quei falsi amici che frequentavo.<br />

Ho scelto veramente, dentro, di voler cambiare<br />

vita, quindi ho iniziato a studiare danza, canto e<br />

recitazione nell’accademia dell’associazione e a<br />

breve sosterrò un esame di danza».<br />

31


Andrea: «Questo spettacolo è un qualcosa in più che<br />

è entrato nella mia vita, dove si posso<strong>no</strong> commettere<br />

degli errori, attraversare dei periodi di crisi, e la sua<br />

magia consiste nel farmi rivivere quegli sbagli in<br />

maniera me<strong>no</strong> gravosa di <strong>come</strong> li avevo vissuti nella<br />

realtà».<br />

Andrea: «Ho 19 anni e co<strong>no</strong>sco le realtà del Sollievo<br />

e del Piccolo Paese del Lago da un paio d’anni. Nella<br />

mia vita ho attraversato momenti difficili e dolorosi,<br />

ho percorso brutte strade <strong>come</strong> il personaggio di<br />

Nico nello spettacolo, tra spinelli, droghe, depressioni;<br />

<strong>no</strong>n sapevo chi fossi, <strong>no</strong>n rico<strong>no</strong>scevo più me stesso<br />

e neanche gli altri, né i genitori, mia sorella, gli amici<br />

che ho finito col perdere. Quando poi ho co<strong>no</strong>sciuto<br />

queste realtà, è stato <strong>come</strong> se fossi rinato con un nuovo<br />

Andrea, con la voglia di vivere, di ballare, suonare, di<br />

vivere appunto. Questo spettacolo tutte le volte mi<br />

trasmette delle emozioni fortissime: è <strong>come</strong> se rivivessi<br />

e interpretassi l’Andrea di una volta per far capire agli<br />

altri che è sbagliato, <strong>come</strong> se tirassi fuori il mio dolore<br />

per far capire agli altri quanto sia brutto.<br />

Denis: «Ho 20 anni e co<strong>no</strong>sco da pochissimo la realtà<br />

del Sollievo perché mi era stato proposto dai miei<br />

genitori di farne parte ma io, orgoglioso e testardo, <strong>no</strong>n<br />

ne ho voluto sapere. Come Davide <strong>no</strong>n avevo bisog<strong>no</strong><br />

di nessu<strong>no</strong> e <strong>come</strong> lui e Andrea ho avuto un’esperienza<br />

distruttiva con droghe e amicizie negative. Ci so<strong>no</strong><br />

rimasto dentro per 7 anni ma arrivare al Sollievo è stato<br />

<strong>come</strong> risvegliarmi. All’inizio stupidamente <strong>no</strong>n volevo<br />

neanche fare questo spettacolo perché mi sembrava<br />

una farsa e invece ho capito che la mia storia è <strong>come</strong><br />

quella di tanti altri ragazzi, quindi so<strong>no</strong> davvero felice<br />

di poter condividere questo con tutti loro». (Denis<br />

partecipando al 6° Festival Una Canzone per Leo – Lago di<br />

Monte Colombo – è stato ripreso dal TG5 mentre danzava<br />

volteggiando a tre metri d’altezza aggrappandosi a dei<br />

drappi.)<br />

Gloria, interprete del personaggio di Margot: «Ho<br />

25 anni, so<strong>no</strong> un’attrice e, dopo essermi diplomata<br />

al Teatro Stabile di Tori<strong>no</strong>, ho cominciato a lavorare<br />

con altre compagnie dove c’era tanta competizione<br />

e dovevi sempre dimostrare di essere la migliore<br />

altrimenti nessu<strong>no</strong> ti considerava. Nell’ultimo<br />

spettacolo interpretavo un ruolo difficile e tutta questa<br />

tensione mi aveva portato ad allontanarmi dalla realtà,<br />

facendomi ripiegare in me stessa, i<strong>no</strong>ltre <strong>no</strong>n volevo<br />

più vedere questi ragazzi perché sarei stata molto felice<br />

e <strong>no</strong>n sarei riuscita a interpretare quel ruolo, quindi mi<br />

so<strong>no</strong> detta: “Ma se quando lavori fuori ti senti così triste<br />

e sei così dispiaciuta di <strong>no</strong>n poter vedere i tuoi amici,<br />

che tra l’altro so<strong>no</strong> impegnati nella tua stessa attività,<br />

32


allora perché <strong>no</strong>n fai l’attrice in questa<br />

compagnia stupenda, dove veramente ti<br />

prendo<strong>no</strong> per quella che sei e che sai fare?"<br />

Il bello è questo, che ognu<strong>no</strong> ha la sua storia,<br />

le sue difficoltà, ognu<strong>no</strong> è diverso, ed è la<br />

diversità la forza di questo gruppo, dunque<br />

so<strong>no</strong> felicissima di aver preso parte a questo<br />

spettacolo, per voi... con loro... il primo dopo<br />

aver preso la mia decisione».<br />

Carmine, interprete di Nico e insegnante<br />

di danza: «Penso che <strong>no</strong>n ci sia gioia più<br />

grande che poter vivere queste emozioni<br />

continuamente, cercare l’amicizia, questa<br />

luce di cui si parla nello spettacolo i<strong>no</strong>ltre,<br />

crescendo spiritualmente con Carlo, ho<br />

riscontrato, con i suoi insegnamenti, che nei<br />

momenti bui c’è sempre da qualche parte<br />

una luce che ti tira fuori. Se credi in Dio lui<br />

pone sempre delle luci lungo il tuo cammi<strong>no</strong><br />

ed io in tutte le difficoltà che ho vissuto (ho<br />

27 anni, ma so<strong>no</strong> giovane <strong>come</strong> voi), nelle<br />

mie ribellioni, con i miei genitori che si so<strong>no</strong><br />

separati <strong>come</strong> nello spettacolo, ho sempre<br />

ricevuto questa luce e alla fine mi so<strong>no</strong><br />

rassegnato ad affermare che c’è veramente.<br />

Da lì è iniziata la mia ricerca nell’amore, nella<br />

vita, nella bellezza che ho trovato. Grazie a<br />

tutti per essere qui. Incontriamoci ancora!»<br />

Valeria, una spettatrice: «Un musical ideato<br />

dai giovani per i giovani che tratta tematiche<br />

forti e parla di esperienze reali in modo<br />

sere<strong>no</strong> e senza scadere nel moralismo, u<strong>no</strong><br />

spettacolo genui<strong>no</strong>, sentito e vissuto. Evviva<br />

Accadde per strada!»<br />

Al termine del dibattito il regista Carlo<br />

Tedeschi ha così concluso: «Avete visto<br />

questi giovani sorridenti e felici e avete<br />

sentito e capito che quello che vi han<strong>no</strong><br />

trasmesso è la verità, ma <strong>no</strong>n pensate<br />

che sia facile. È semplice, ma <strong>no</strong>n è facile.<br />

Bisogna impegnarsi, essere seri, guardarsi<br />

interiormente e co<strong>no</strong>scersi nella profondità<br />

perché è lì che le <strong>no</strong>stre anime han<strong>no</strong><br />

bisog<strong>no</strong> di verità, di amore e di bellezza».<br />

33


Nella rosa delle numerose iniziative promosse dalla<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong> e sostenute dall’Associazione<br />

Dare, una sezione di rilievo è dedicata all’attività<br />

teatrale, praticata <strong>no</strong>n solo nel Teatro Leo <strong>Amici</strong> del<br />

Piccolo Paese del Lago ma, da circa 10 anni, anche<br />

nelle sedi esterne con centri d’aggregazione giovanile<br />

dove gli artisti RDL Ragazzi del Lago e riuniti<br />

oggi nella ACSD Danza e Musical, si dedica<strong>no</strong><br />

ad altri giovani trasmettendo, attraverso le qualità<br />

artistiche della danza e del canto, della musica e<br />

della recitazione, i loro valori.<br />

Spesso questa attività sfocia in collaborazioni con<br />

diocesi, eventi locali e con altre associazioni sociali,<br />

culturali e artistiche creando sinergie e nuove opportunità<br />

di crescita e sosteg<strong>no</strong> per i ragazzi.<br />

Si potrebbe definire teatro sociale o teatro educativo,<br />

una nuova frontiera che opera nei contesti<br />

della prevenzione del disagio, della reintegrazione<br />

sociale e della formazione personale e<br />

professionale.<br />

Non ha <strong>come</strong> obiettivo primario il fattore estetico e<br />

commerciale bensì l’accompagnare il giovane nel<br />

processo di scoperta del vero sé e di costruzione<br />

dell’individuo valorizzandone talenti e potenzialità<br />

spesso inespresse.<br />

Riportiamo l'augurio di Carlo Tedeschi per coloro<br />

che han<strong>no</strong> affrontato l’emozionante momento del<br />

saggio nelle varie accademie dal Piemonte alla Sicilia.<br />

Un altro saggio di fine an<strong>no</strong>.<br />

Un altro.<br />

Il tempo scorre e la vita,<br />

<strong>come</strong> una scuola, un’accademia appunto,<br />

invita a rendere conto dell’impeg<strong>no</strong>,<br />

della serietà, della volontà e,<br />

se ciascu<strong>no</strong> accoglie l’invito,<br />

viene ricambiato e premiato dell’impeg<strong>no</strong> preso<br />

o nel quale, per vari motivi, si è ritrovato.<br />

È proprio in questa prova d’autore, nel superarla,<br />

a pieni o medi voti <strong>no</strong>n importa,<br />

che ci si rende conto dei propri limiti, se ci so<strong>no</strong>,<br />

e dunque, proprio perché identificati<br />

nella prova, suberabili .<br />

Oppure si può toccare con ma<strong>no</strong> il proprio<br />

raggiungimento<br />

così da poter ripartire da quel punto ricchi della<br />

nuova consapevolezza.<br />

Vi so<strong>no</strong> vici<strong>no</strong>.<br />

Comunque vada è sempre una vittoria,<br />

un’opportunità,<br />

un trampoli<strong>no</strong> di lancio!<br />

Con Amore<br />

Nelle pagine che seguo<strong>no</strong> scorro<strong>no</strong> <strong>no</strong>tizie, immagini, emozioni dei diversi saggi di fine an<strong>no</strong> accademico.<br />

In redazione so<strong>no</strong> giunti molti pensieri e testimonianze di allievi e genitori densi di bellezza e gratitudine, e volentieri<br />

ne riportiamo alcuni stralci. Gli artisti della ACSD Danza e Musical che si so<strong>no</strong> dedicati all’insegnamento<br />

ricambia<strong>no</strong> per la fiducia e l’impeg<strong>no</strong> riposti, quindi un grande grazie da: Carmine, Giada, Matteo, Simone, Aurora,<br />

Lisa, Martina e Davide per Tori<strong>no</strong>; Iacopo, Greta, Federica e Giovanna per Ferrara; Giacomo e Michela per<br />

Assisi (PG); Patrick e Larysa per Volterra (PI); Mirko, Desola ed Emanuel per Mattinata e Monte Sant’Angelo (FG);<br />

Serena per Colledoro (TE); Leri, Francesco, Ciro e Lucia per Santa Caterina (CL); Nicole e Carlo per Bagheria (PA);<br />

infine Annamaria Bianchini, aiuto regista di Carlo Tedeschi e direttrice artistica delle varie accademie.<br />

34


... dalla Sicilia<br />

... dall'Abruzzo<br />

CASA DEL PONTE<br />

Santa Caterina Villarmosa – Caltanisetta<br />

Tre appuntamenti , tre volte in scena<br />

gli allievi dei vari corsi.<br />

24 maggio – Nella Casa del Ponte si è svolto il saggio di<br />

musica con ragazzi di età compresa tra i 6 e i 16 anni che<br />

han<strong>no</strong> frequentato i corsi di violi<strong>no</strong> e pia<strong>no</strong>forte e si so<strong>no</strong><br />

potuti esibire con un bra<strong>no</strong> a propria scelta.<br />

3 giug<strong>no</strong> – In P.zza Marconi a Santa Caterina alla<br />

presenza di 500 persone i 40 allievi più piccoli han<strong>no</strong><br />

cantato, danzato e recitato nella rappresentazione de Il<br />

Re Leone. Una bella sfida per gli insegnanti che han<strong>no</strong><br />

cucito i costumi, realizzato le sce<strong>no</strong>grafie e truccato<br />

ciascun bambi<strong>no</strong>. U<strong>no</strong> sforzo ampiamente ripagato<br />

dall’entusiasmo del pubblico.<br />

«…Vi ringrazio a <strong>no</strong>me di tutta la comunità per ciò che fate<br />

per questi ragazzi – è intervenuto padre Antonio – perché<br />

si vede che lo fate con amore. Ho sentito nel cuore la felicità<br />

nel vedere i valori che cercate di tramettere attraverso l’arte<br />

del teatro, facendolo gratuitamente e a volte, senza dirlo a<br />

nessu<strong>no</strong>, rimettendoci di tasca vostra…».<br />

9 giug<strong>no</strong> – In P.zza Marconi a Santa Caterina gli allievi<br />

più grandi, han<strong>no</strong> rappresentato lo S…Varietà Made in<br />

Italy di Carlo Tedeschi interamente riadattato nei costumi<br />

e nelle sce<strong>no</strong>grafie dagli insegnanti che si so<strong>no</strong> tenuti<br />

fedeli al copione per mantenerne l’impatto spettacolare.<br />

Stupore tra gli spettatori per la professionalità e per i<br />

miglioramenti dimostrati dai loro ragazzi. Per il saluto<br />

finale so<strong>no</strong> saliti sul palco le autorità presenti per dare<br />

appuntamento al prossimo an<strong>no</strong> e Padre Antonio ha<br />

voluto sottolineare l’importanza della presenza di una<br />

sede distaccata della Fondazione Leo <strong>Amici</strong> a Santa<br />

Caterina e <strong>come</strong>, in una realtà così piccola, sia <strong>no</strong>tevole<br />

che l’accademia venga frequentata da 101 iscritti.<br />

Leri Benedetti - laboratorio teatrale, recitazione e dizione<br />

Ciro Gelsi - danza classica metodo RAD, danza moderna ISTD<br />

Lucia Brancato - canto, violi<strong>no</strong> e pia<strong>no</strong>forte complementare<br />

GIARDINO DI MARIA<br />

Colledoro – Teramo<br />

C’è chi pensa anche al<br />

“diversamente” giovane.<br />

3 giug<strong>no</strong> 2018 – Nell’oratorio del Giardi<strong>no</strong> di Maria si<br />

è tenuto il saggio di danza di fine an<strong>no</strong>. In questa sede<br />

Serena Munizzi, insegnante di danza classica e moderna,<br />

ha dedicato alcune ore anche al movimento caraibico della<br />

Zumba insieme a tante sig<strong>no</strong>re del paese. Ad assistere al<br />

saggio anche una rappresentanza dell'Associazione Dare<br />

di Rimini di cui riportiamo alcune impressioni.<br />

Ci ha fatto bene essere presenti ed è stato corrisposto<br />

anche dai ragazzi che so<strong>no</strong> stati molto felici di incontrarci<br />

Christian<br />

Ci ha colpito vedere la bellezza delle sig<strong>no</strong>re, l’espressione<br />

e la loro carica... Non c’è limite di età, l’amore e la gioia<br />

si posso<strong>no</strong> esprimere in qualsiasi modo. Le abbiamo<br />

ammirate…<br />

Ciro e Tommasina<br />

Complimenti di cuore agli insegnanti e ai <strong>no</strong>stri figli<br />

perché grazie a loro abbiamo potuto vivere un’emozione<br />

forte e indimenticabile.<br />

Maria<br />

…Ho voluto aiutare nell’allestimento dei saggi …in questi<br />

due giorni ho capito cosa si intende per vera famiglia…<br />

Mi è piaciuta questa esperienza... Grazie davvero.<br />

Manuel<br />

….continuate a chiamarlo saggio di fine an<strong>no</strong>, ma la<br />

sensazione è stata quella di assistere, dal vivo, ad un<br />

varietà televisivo di Prima serata!...<br />

Grazia Maria e Calogero<br />

35


... dal Piemonte<br />

TEATRO ITALIA<br />

Borgaro – Tori<strong>no</strong><br />

Nuove associazioni a Tori<strong>no</strong>:<br />

Music-All e Anima Libera<br />

9 e 10 giug<strong>no</strong> - Teatro Italia di Borgaro Gioia, voglia di<br />

esprimersi, ma anche paura e insicurezza. So<strong>no</strong> queste<br />

le sensazioni che han<strong>no</strong> provato i ragazzi di Tori<strong>no</strong>,<br />

finalmente sul palco pronti a mostrare i frutti di un an<strong>no</strong><br />

di studio e di assiduo lavoro. Dietro le quinte un ultimo<br />

ripasso delle coreografie del musical S… Varietà made<br />

in Italy, spettacolo scritto e diretto da Carlo Tedeschi e<br />

riadattato per l’occasione.<br />

Il vociare degli spettatori in sala li manda in fibrillazione.<br />

L’emozione è maggiore del solito: i ragazzi spera<strong>no</strong> di<br />

rendere fieri i propri insegnanti, che questa volta <strong>no</strong>n<br />

so<strong>no</strong> sul palco ma seduti in platea. A rendere la prima<br />

serata ancora più speciale è la presenza, tra il pubblico,<br />

dell’aiuto regista Annamaria Bianchini e di alcuni artisti<br />

della compagine teatrale RDL che ha inscenato nei più<br />

importanti teatri d’Italia la versione originale del musical.<br />

Per i ragazzi torinesi lo S… Varietà made in Italy <strong>no</strong>n è<br />

u<strong>no</strong> spettacolo <strong>come</strong> gli altri, ma il traguardo di un an<strong>no</strong><br />

di corsi tenuti nei tre centri che so<strong>no</strong> stati aperti nella<br />

provincia di Tori<strong>no</strong>: Leinì, Balangero e Susa. La divisione<br />

in sedi, però, è una questione puramente geografica:<br />

le amicizie che so<strong>no</strong> nate tra gli allievi e i legami che si<br />

so<strong>no</strong> rafforzati dietro le quinte han<strong>no</strong> unito i tre gruppi<br />

rendendoli un'unica famiglia.<br />

Seguendo l’esempio dei Ragazzi del Lago, han<strong>no</strong><br />

portato sul palco il proprio spirito di unione, solidarietà e<br />

condivisione, sicuri che: «… Comunque vada è sempre una<br />

vittoria, un’opportunità, un trampoli<strong>no</strong> di lancio!».<br />

Giada Mecozzi - danza classica metodo RAD e hip pop<br />

Carmine Passaro - danza moderna metodo ISTD, acrobatico<br />

Matteo Pergentili - danza moderna metodo ISTD e acrobatico<br />

Simone Mari<strong>no</strong> e Aurora Bertolo - canto e chitarra<br />

Martina Ghetti - danza propedeutica<br />

Lisa Frassi - laboratorio teatrale<br />

TEATRO ‘900<br />

Tresigallo – Ferrara<br />

... dall'Emilia Romagna<br />

Una collaborazione vincente tra le ACSD<br />

Accademia Arte e Luce e Danza e Musical<br />

No<strong>no</strong>stante sia stato il mio terzo saggio, l’emozione <strong>no</strong>n è<br />

stata inferiore rispetto agli anni precedenti.<br />

Non è stato solo insegnare hip pop, so<strong>no</strong> stati ore, giorni,<br />

mesi di prove che ci han<strong>no</strong> fatto stare insieme, avvicinare,<br />

scambiare reciprocamente qualcosa di bello, di buo<strong>no</strong><br />

e di costruttivo ripagando me, Greta Fattori, insegnante<br />

R.A.D. e Giovanna Schillaci, insegnante di canto.<br />

Il Teatro ‘900 di Tresigallo, la sera del saggio, era pie<strong>no</strong><br />

in ogni ordine di posti, ma soprattutto si è riempito della<br />

gioia e allegria trasmesse dai ragazzi e percepite al 100%<br />

dal pubblico.<br />

Il legame che si è costruito con ognu<strong>no</strong> <strong>no</strong>n potrà mai<br />

essere cancellato, resterà sempre impresso nel mio<br />

cuore e, credo, anche dentro di loro. Auguro a tutti loro<br />

di continuare così, di continuare ad amare, ad amarsi e a<br />

essere aperti, aperti alla vita, al bene, al nuovo.<br />

Iacopo Barbetti - danza hip pop e acrobatico<br />

36


... dalla Sicilia<br />

AUDITORIUM S. PIETRO APOSTOLO<br />

Bagheria – Palermo<br />

La prima serata dedicata ai più piccoli e due repliche<br />

di Notte Gitana.<br />

… Non so<strong>no</strong> lì con voi fisicamente in questo momento e<br />

mi scendo<strong>no</strong> le lacrime a pensarci, ma so<strong>no</strong> con voi con il<br />

pensiero, con la speranza, l’amore, il cuore e con l’anima!<br />

Improvvisamente mi ritrovo a sorridere tra me e me,<br />

perché penso a tutto quel calore, che fa quasi scoppiare<br />

il cuore, che ho sempre provato durante ogni spettacolo<br />

o incontro e mi stupisco di sentirlo <strong>come</strong> fossi lì proprio<br />

in questo momento! So<strong>no</strong> sicura andrà tutto bene,<br />

semplicemente abbandonatevi all’amore di Dio ed<br />

esprimetelo!!<br />

Giulia dall’Inghilterra<br />

…Ciò che voglio sottolineare è che l’amore trionfa sempre,<br />

e questa serata, anzi, in questa Notte Gitana l’amore si è<br />

fatto presente! Ieri nella piccola e sperduta Tresigallo<br />

è accaduto qualcosa di speciale... Dio si è manifestato<br />

concretamente nelle <strong>no</strong>stre vite e ci ha unito ancor più di<br />

prima. È un do<strong>no</strong>, una grazia speciale ed è per questo che<br />

ringrazio anche i <strong>no</strong>stri carissimi insegnanti Greta, Iacopo<br />

e Giovanna che con forza e tenacia ci han<strong>no</strong> sempre<br />

supportato e anche sopportato in ogni momento; siete<br />

dei grandi esempi per me e per tutti <strong>no</strong>i. Ringrazio tanto<br />

anche Annamaria che con tutti <strong>no</strong>i, ma anche nelle altre<br />

accademie, riesce a trasmetterci l’impronta di Carlo con<br />

grande professionalità e, ancor meglio, l’amore di Dio.<br />

Maristella<br />

Nella serata di sabato 23 giug<strong>no</strong> so<strong>no</strong> stati protagonisti<br />

de La Creazione gli allievi più piccoli e il 25 e 26 è andato<br />

in scena, con gli allievi più grandi, lo spettacolo musicale<br />

Notte Gitana. Ognu<strong>no</strong> ha dato tutto se stesso per riuscire<br />

a superare le difficoltà e per raggiungere i nuovi traguardi,<br />

ed è stato un successo.<br />

Lavorare un an<strong>no</strong> insieme, le lezioni, l’allestimento del<br />

musical di Natale e la conclusione con il saggio, ha fatto<br />

raccogliere questi risultati lasciando un seg<strong>no</strong> in tutti.<br />

Li ho visti cresciuti, maturati nell’espressione teatrale ma<br />

soprattutto umana. So<strong>no</strong> davvero felice e grata a Dio<br />

di poter lavorare e condividere questa esperienza con<br />

questi giovani che han<strong>no</strong> saputo tirar fuori il meglio di<br />

sé, cercando di donarlo nel momento finale, dove tutti<br />

sarebbero stati testimoni della loro bellezza e della magia<br />

che può creare lo stare bene insieme. Questo per me è<br />

il significato di questo progetto: dare un’opportunità per<br />

scoprire il bello che ciascu<strong>no</strong> ha dentro e per donarlo poi<br />

nella semplicità più assoluta, senza filtri, senza la paura di<br />

essere inadeguati perché ognu<strong>no</strong> è bello così com’è.<br />

Nicole Bellafiore - canto moder<strong>no</strong> e danza metodo RAD<br />

Carlo Calderone - danza moderna metodo ISTD<br />

Rimango sempre stupita ed emozionata di <strong>come</strong> queste<br />

piccole bimbe sia<strong>no</strong> disinvolte e sicure di sé <strong>no</strong><strong>no</strong>stante<br />

l’età e i piccoli errori. Ho profonda stima e ammirazione<br />

nei vostri confronti, Nicole e Carlo, così giovani, ma<br />

un’esperienza invidiabile. Vi ringrazio di cuore dell’affetto<br />

e dell’amore con cui curate le <strong>no</strong>stre bimbe, siete<br />

fantastici. Avete messo in scena amore puro!<br />

Mamma Gloria<br />

…Finalmente so<strong>no</strong> riuscita a trovare qualcosa che riesco<br />

a fare e fa parte di me: cantare e ballare. Grazie alla danza<br />

e al canto so<strong>no</strong> riuscita a capire chi so<strong>no</strong> veramente e cosa<br />

vorrei fare della mia vita. Incontrarvi è stato importante e<br />

grazie a voi la mia vita è cambiata dalla “Eli che <strong>no</strong>n vuole<br />

parlare con nessu<strong>no</strong>” alla “Eli la caotica dell’accademia”.<br />

Ogni ora del gior<strong>no</strong> penso a quanto siete speciali e <strong>no</strong>n<br />

vedo l’ora che inizi il prossimo an<strong>no</strong>...<br />

Elizabeth<br />

<strong>37</strong>


... dalla Puglia<br />

CASA DEI GIOVANI<br />

Mattinata e Monte Sant’Angelo (Foggia)<br />

Dalla Royal Academy of Dance di Londra a<br />

Monte S. Angelo<br />

Siete stati fantastici e penso al tuo sorriso Nicole, è di<br />

grande esempio per <strong>no</strong>i, per farci star bene e sorridere<br />

sempre di più.<br />

Chiara (12 anni)<br />

Vi ringrazio tanto per il modo in cui educate questi giovani,<br />

<strong>no</strong>n solo mio figlio, ma tutti i ragazzi, perché date loro un<br />

verso, una direzione da seguire. Si vede la loro gioia nel<br />

fare e la passione che ci metto<strong>no</strong>.<br />

Papà Fabio<br />

Tutti quanti siamo migliorati e abbiamo messo in questo<br />

spettacolo un impeg<strong>no</strong> condiviso che <strong>no</strong>n si era mai visto<br />

prima, ed è stato bello essere partecipi e di aiuto agli<br />

insegnanti nel costruirlo. Ognu<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i è andato oltre le<br />

difficoltà verso quegli obiettivi che Carlo e Nicole han<strong>no</strong><br />

dato ad ognu<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i in maniera puntuale e precisa!<br />

Ci han<strong>no</strong> insegnato ad essere umili e a gioire della<br />

bellezza degli altri: ognu<strong>no</strong> di <strong>no</strong>i ha avuto un suo ruolo<br />

da “protagonista”, commisurato alle proprie potenzialità,<br />

ricordandoci che <strong>no</strong>n ci so<strong>no</strong> né primi ballerini né cantanti<br />

solisti tra <strong>no</strong>i, ma che siamo un gruppo e che ognu<strong>no</strong>, con<br />

la propria sfumatura, contribuisce alla bellezza! Questo è<br />

qualcosa davvero di diverso, che fuori da questo contesto<br />

è davvero difficile riscontrare… e secondo me in questo<br />

sta la più grande lezione di quest’an<strong>no</strong>!<br />

Brigida (23anni)<br />

14 maggio 2018 – Nove bambini della scuola Danza e<br />

Musical di Mattinata, nella palestra Blufitness di Monte S.<br />

Angelo, so<strong>no</strong> pronti per essere esaminati da Mrs. Stefany<br />

Webley della Royal Academy of Dance di Londra. Si tratta<br />

di allievi di danza classica che han<strong>no</strong> seguito, con tanta<br />

passione, i corsi tenuti da Desola Andreani, trasferitasi a<br />

Mattinata nella Casa dei Giovani insieme al marito Mirko<br />

Occhipinti, insegnante di danza moderna metodo ISTD.<br />

Nell’accademia si so<strong>no</strong> tenuti anche dei corsi di canto<br />

con Emanuel Gatta e in collaborazione con la diocesi di<br />

Manfredonia si so<strong>no</strong> attivate iniziative per i giovani.<br />

…Penso profondamente che insegnare sia una spinta,<br />

gior<strong>no</strong> dopo gior<strong>no</strong>, a cercare il meglio di <strong>no</strong>i stessi per<br />

poterlo trasmettere ai ragazzi in modo da sostenerli nella<br />

loro bellezza, difficoltà e diversità…<br />

Desola<br />

Saggio finale, di cui una testimonianza.<br />

…La coreografia finale ha coinvolto tutti gli allievi: buio<br />

in scena, tutti in nero ed ognu<strong>no</strong> con una stella lumi<strong>no</strong>sa<br />

in ma<strong>no</strong>, poi dal palco so<strong>no</strong> scesi e so<strong>no</strong> venuti tra il<br />

pubblico. È stato il momento più toccante perché ci siamo<br />

sentiti tutti uniti…<br />

Gabriele<br />

38


... dall’Umbria<br />

Ricordiamo in questa<br />

pagina l’arcivescovo mons.<br />

Michele Castoro scomparso<br />

il 5 maggio Nella foto con<br />

Papa Francesco<br />

Circa dieci anni fa, fu lui a decidere di ridare vita alla<br />

Casa dei Giovani di Mattinata, rimasta inutilizzata per<br />

molto tempo, offrendone la gestione all'Associazione<br />

Dare. Una rappresentanza di quest’ultima, insieme<br />

ai giovani che vi abita<strong>no</strong> attualmente, si è recata al<br />

funerale celebrato a San Giovanni Rotondo, presso<br />

la chiesa nuova di San Pio da Pietrelcina, per l’ultimo<br />

rico<strong>no</strong>scente saluto.<br />

Ordinato sacerdote nella Cattedrale di Altamura nel<br />

1977, dal 1996 aveva ricoperto la carica di capo ufficio<br />

presso la Santa Sede presso la Congregazione per i<br />

vescovi, poi il 14 maggio 2005 papa Benedetto XVI lo<br />

aveva voluto vescovo di Oria (Brindisi) e il 15 luglio 2009<br />

arcivescovo nell’attuale diocesi di cui fa parte anche<br />

San Giovanni Rotondo.<br />

Nel 2009 ha chiuso l’ostensione straordinaria delle<br />

spoglie di San Pio da Pietrelcina dopo la ricognizione<br />

del corpo del santo e nel 2013 ne ha annunciato<br />

l’ostensione permanente.<br />

Con queste parole Maurizio Placenti<strong>no</strong>, ministro<br />

provinciale dei Frati Mi<strong>no</strong>ri Cappuccini della Provincia<br />

religiosa di Sant’Angelo e padre Pio, ricorda l’arcivescovo<br />

mons. Michele Castoro: «È stato un pastore illuminato, dotato della<br />

virtù dell’ascolto, orientato alla concordia e alla conciliazione. Con spirito<br />

di fede e con animo aperto alla speranza, ha saputo affrontare la malattia,<br />

edificando tutti per il coraggio e la cristiana rassegnazione con cui ha cercato,<br />

fi<strong>no</strong> alla fine, di conciliare le limitazioni imposte dalle esigenze terapeutiche e<br />

dalla riduzione delle forze fisiche con gli impegni pastorali».<br />

TEATRO METASTASIO<br />

Assisi – Perugia<br />

Chiara di Dio, un punto di arrivo<br />

per gli allievi.<br />

L’an<strong>no</strong> accademico 2017-2018, svoltosi presso la sede<br />

di Capodacqua di Assisi, ha visto i giovani allievi della<br />

scuola cimentarsi nell’allestimento completo del<br />

musical di Carlo Tedeschi Dio che Meraviglia! messo<br />

in scena il 16 giug<strong>no</strong> presso il Teatro Metastasio di<br />

Assisi, concesso per l’occasione dall’amministrazione<br />

comunale prima dei lavori di restauro della struttura.<br />

Il saggio ha visto anche la partecipazione dei giovani<br />

allievi di canto dell’Assisi International School,<br />

istituto scolastico di Santa Maria degli Angeli, seguiti<br />

da Giacomo Zatti nelle ore di educazione musicale.<br />

Contemporaneamente Aurora e Katarina han<strong>no</strong><br />

sostenuto, dopo aver seguito i corsi con costanza,<br />

impeg<strong>no</strong> e profitto, gli esami di Danza Classica R.A.D.<br />

Michela Scla<strong>no</strong> - danza metodo R.A.D.<br />

Giacomo Zatti - musica e recitazione<br />

Quest’an<strong>no</strong> accademico è stato molto duro, però qui<br />

sto imparando a migliorare me stessa e a metterci il<br />

cuore esprimendo le mie emozioni… tutti i ragazzi della<br />

compagnia ci han<strong>no</strong> insegnato a lottare fi<strong>no</strong> alla fine, e<br />

un grazie va a loro per tutto quello che ci fan<strong>no</strong> vivere<br />

ogni gior<strong>no</strong>.<br />

Katerina<br />

Con l’arrivo di Giacomo e Michela <strong>no</strong>i allievi siamo<br />

cambiati, abbiamo imparato tante cose e li abbiamo<br />

visti <strong>come</strong> due genitori, personalmente ho vissuto un<br />

an<strong>no</strong> bellissimo. Oltre a provare tantissime emozioni<br />

mi so<strong>no</strong> sentito più forte superando molte situazioni<br />

ed episodi spiacevoli. Fare il saggio al Teatro Metastasio<br />

mi ha fatto capire molte cose. Oltre a ciò ringrazio Carlo<br />

ed Annamaria per averci sempre sostenuto e per aver<br />

realizzato u<strong>no</strong> dei piccoli sogni che avevo da bambi<strong>no</strong>:<br />

partecipare al musical Chiara di Dio.<br />

Mattia<br />

Nel momento in cui sembrava tutto difficile, il teatro<br />

chiuso, so<strong>no</strong> arrivati Giacomo e Michela e con loro so<strong>no</strong><br />

riuscita di nuovo a respirare quell’aria di pace e amore<br />

che ad Assisi mancava. Tanti dubbi e paure so<strong>no</strong> andai<br />

via e io mi sento tutt’ora una nuova persona. Poi so<strong>no</strong><br />

venute tante gioie <strong>come</strong> quella del saggio dove tutti<br />

<strong>no</strong>i ragazzi di Assisi siamo riusciti a dare il meglio. Ma<br />

ciò che mi ha fatta più felice è stato partecipare alle<br />

performance tratte da Chiara di Dio.<br />

Aurora<br />

39


Accademia Danza e Musical sede di Assisi<br />

incontri... performances… e molto di più!<br />

Gli insegnanti Giacomo Zatti e Michela Scla<strong>no</strong> con i giovani allievi Mattia, Aurora, Katerina, Valeria<br />

ed Elena han<strong>no</strong> concluso l’an<strong>no</strong> accademico partecipando a numerosi eventi che si so<strong>no</strong> svolti<br />

nell’assisa<strong>no</strong> con la direzione artistica di Annamaria Bianchini.<br />

Corcia<strong>no</strong> Castello di Pieve del Vescovo<br />

3 giug<strong>no</strong> - FESTA DEL SS. CROCIFISSO<br />

L’evento, un tempo de<strong>no</strong>minato anche Festa Grossa, si svolge lungo il torrente<br />

della Caina e coinvolge i comuni di Corcia<strong>no</strong>, Magione e Perugia, facendo diventare<br />

di volta in volta una delle frazioni polo<br />

di attrazione e accoglienza per le altre. La<br />

prima Festa del SS Crocifisso venne celebrata<br />

nel 1868 pertanto è stata festeggiata<br />

anche la ricorrenza del suo 150esimo anniversario.<br />

Il ricavato viene poi utilizzato per<br />

lavori di risistemazione ed abbellimento<br />

del paese che lo ospita.<br />

In una particolare atmosfera, incorniciata<br />

dalle mura antiche del castello di Pieve del<br />

Vescovo, è stata rappresentata una versione<br />

ridotta del musical Chiara di Dio.<br />

40


Vescovado di Assisi - Santuario della Spogliazione<br />

8 giug<strong>no</strong> - LUNGA NOTTE DELLE CHIESE<br />

La Lunga <strong>no</strong>tte delle chiese è la prima<br />

<strong>no</strong>tte bianca dei luoghi di culto in cui<br />

si fondo<strong>no</strong> musica, arte, cultura, in<br />

chiave di riflessione e spiritualità.<br />

È un evento suggestivo ed eccezionale,<br />

ideato dall’associazione Bellu<strong>no</strong>La-<br />

Notte.com nel 2015 con la collaborazione<br />

delle Diocesi partecipanti.<br />

L’idea nasce dal progetto già attuato<br />

e di successo della “Lange Nacht der<br />

Kirchen” che si svolge in Austria e in<br />

Alto Adige da oltre 10 anni in quasi<br />

700 chiese contemporaneamente.<br />

In questo ambito, nel Santuario della<br />

Spogliazione gli artisti e i giovani allievi<br />

han<strong>no</strong> presentato una drammatizzazione<br />

del momento della scelta<br />

di povertà di Francesco e Chiara, culminata<br />

con la spogliazione.<br />

Un’ora di canti, danze e prosa tratti<br />

dai musical sacri di Carlo Tedeschi,<br />

han<strong>no</strong> riscaldato i cuori dei presenti<br />

con la bellezza del trasmettere la spiritualità<br />

attraverso l’arte del teatro.<br />

Il momento è stato sottolineato anche<br />

dalle parole di S.E. Mons. Domenico<br />

Sorrenti<strong>no</strong>, vescovo di Assisi:<br />

«…Ringrazio questi giovani artisti per<br />

la loro bellissima testimonianza di<br />

vita. Li co<strong>no</strong>sciamo bene perché so<strong>no</strong><br />

stati ad Assisi tanti anni e questo è un<br />

grande ritor<strong>no</strong>. Ci han<strong>no</strong> raccontato<br />

della loro vita e di quella di Francesco<br />

e Chiara, indicandoci continuamente<br />

la figura di Gesù che è il vero messaggio<br />

di Francesco, il quale <strong>no</strong>n parla di<br />

sé ma ci porta continuamente a Lui…<br />

oltre l’arte, il canto, la bellezza dei loro<br />

commenti ci dico<strong>no</strong> che è possibile costruire<br />

un mondo più bello perché Gesù<br />

è bello e quanti gli voglio<strong>no</strong> bene e rico<strong>no</strong>sco<strong>no</strong><br />

la sua bellezza la posso<strong>no</strong><br />

trasmettere…»<br />

Il tutto in diretta streaming con il sudamerica dalla pagina Facebook della Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadi<strong>no</strong><br />

https://www.facebook.com/diocesiassisi/<br />

Santa Maria degli Angeli Assisi, Domus Pacis<br />

22 giug<strong>no</strong> - CONVEGNO NAZIONALE ANTIUSURA<br />

«La lotta all’usura nell’esperienza francescana<br />

e nel servizio delle Fondazioni<br />

Antiusura, oggi».<br />

È il tema dell’assemblea-conveg<strong>no</strong><br />

della Consulta Nazionale Antiusura<br />

che si è tenuto ad Assisi nei giorni 22<br />

e 23 giug<strong>no</strong> 2018 organizzata dal suo<br />

presidente mons. Alberto D’Urso che<br />

ha voluto inserire anche un aspetto artistico<br />

con la compagnia teatrale RDL.<br />

Il conveg<strong>no</strong> si è aperto il venerdì con<br />

la processione solenne fi<strong>no</strong> alla Basilica<br />

della Porziuncola dove S.E. Mons.<br />

Nunzio Galanti<strong>no</strong>, Segretario Generale<br />

Conferenza Episcopale Italiana, ha presieduto<br />

la Celebrazione della Parola.<br />

Gli artisti della compagnia teatrale<br />

han<strong>no</strong> partecipato all’evento con canti<br />

e letture e a conclusione della giornata,<br />

al teatro della Domus Pacis, è stato<br />

rappresentato lo spettacolo Incontro<br />

con Madonna Povertà allestito appositamente<br />

sui temi del conveg<strong>no</strong><br />

utilizzando le fonti francescane con<br />

canti, danze e prosa.«Usura e gioco<br />

d’azzardo so<strong>no</strong> fe<strong>no</strong>meni collegati e da<br />

combattere con ogni mezzo» ha detto<br />

papa Francesco ai rappresentanti della<br />

Consulta Nazionale Antiusura e delle<br />

30 fondazioni antiusura associate che<br />

sabato 3 febbraio so<strong>no</strong> stati ricevuti in<br />

udienza privata nella Sala Clementina<br />

del Palazzo Apostolico Vatica<strong>no</strong>.<br />

41


Notizie flash<br />

Piccolo Paese fuori<br />

dal mondo TICINO<br />

Un ponte work in progress<br />

Desirè, una ragazza di 14 anni, ci ha invitato ad assistere,<br />

l’11 maggio 2018, al concerto di fine an<strong>no</strong><br />

della scuola media che frequenta, dove avrebbe<br />

cantato con la sua band. Noi Ragazzi del Lago,<br />

l’avevamo co<strong>no</strong>sciuta a febbraio, quando ci eravamo<br />

recati al centro di aggregazione giovanile<br />

di Cadenazzo per incontrare alcuni giovani che<br />

si stava<strong>no</strong> preparando con padre Arturo al Sacramento<br />

della Cresima. Io con mio marito Leonard,<br />

Simone, Roberto, Saul, Martina, Matteo, Riccardo<br />

e Silvana Papandrea, educatrice e responsabile<br />

dell’Associazione Dare Sollievo di Tori<strong>no</strong>, siamo<br />

quindi partiti alla volta del Tici<strong>no</strong>. Desirè ci ha accolti<br />

con un abbraccio e incredula del <strong>no</strong>stro arrivo<br />

ci ha presentati ai suoi amici: «Ecco i Ragazzi<br />

del Lago che han<strong>no</strong> accettato il mio invito. Vengo<strong>no</strong><br />

da Rimini».<br />

Il gior<strong>no</strong> successivo è stato organizzato<br />

un momento d’incontro e il piccolo<br />

salotto della casa di Cadenazzo<br />

si è riempito di 30 giovani, molti di<br />

loro dediti al canto e alla musica. È<br />

stata un’occasione per raccontarsi,<br />

testimoniare la propria vita, dal<br />

vivere quotidia<strong>no</strong> all’emozione di<br />

esprimersi attraverso il teatro e la<br />

musica. No<strong>no</strong>stante distanze e abitudini<br />

diverse, so<strong>no</strong> state trovate<br />

esperienze convergenti che han<strong>no</strong><br />

creato nuovi legami d’amicizia.<br />

Dopo questo incontro Magda, Maggie, Rita, Désiré,<br />

Diana ci scrivo<strong>no</strong>: «…Facendovi co<strong>no</strong>scere un<br />

pezzo della <strong>no</strong>stra vita quotidiana, abbiamo avuto<br />

la possibilità di condividere e ascoltare le storie<br />

personali di ognu<strong>no</strong>. Ringraziamo di cuore tutti<br />

coloro che han<strong>no</strong> reso questo incontro speciale…».<br />

Anche Sven e Lorena, responsabili della casa del<br />

Tici<strong>no</strong>, so<strong>no</strong> stati “alimentati” da questa forza nuova<br />

che <strong>no</strong>n ha solamente riempito la casa di giovani<br />

ma anche i loro cuori, pronti ad accoglierci.<br />

Un altro mattonci<strong>no</strong> è stato messo per costruire<br />

un “ponte” che dal Lago di Monte Colombo arriva<br />

fi<strong>no</strong> in Tici<strong>no</strong>.<br />

Asia Ferri<br />

42


INCONTRO PRIMAVERA 2018<br />

a Empoli<br />

Marcello e Anna Pierucci han<strong>no</strong> invitato<br />

una rappresentanza dell’Associazione Dare<br />

all’incontro Primavera 2018 organizzato<br />

ad Empoli dal Cenacolo Renzo Buricchi per<br />

la promozione della fede. Tema dell’incontro:<br />

La Creazione è perfetta. Scorgere la<br />

purezza di Dio nella docilità dell’agnello e<br />

nell’aggressività del lupo. Questa giornata<br />

di spiritualità è stata dedicata all’approfondimento<br />

del difficile tema delle ragioni del<br />

bene e del male ed è stata avviata dal prof.<br />

don Alessandro Andreini, membro della<br />

Comunità di San Leoli<strong>no</strong>. Han<strong>no</strong> partecipato<br />

i<strong>no</strong>ltre don Nedo Man<strong>no</strong>cci, vicario<br />

della diocesi di Prato, don Giuseppe Billi,<br />

don Silvio Zanelli, don Giorda<strong>no</strong> Maria Favillini,<br />

don Vincent e don Emanuele.<br />

MAGGIO 2018<br />

Don Stefa<strong>no</strong> Vidotto delle parrocchie<br />

di Breda-Maserada sul Piave ha<br />

trascorso nel Piccolo Paese fuori dal<br />

mondo dei giorni di ritiro con i giovani<br />

in preparazione al sacramento<br />

della Cresima. Oltre a svolgere le<br />

loro attività, che comprendeva<strong>no</strong><br />

momenti di gioco, svago e preghiera<br />

partecipava<strong>no</strong> alle lodi e ai vespri<br />

che si tengo<strong>no</strong> quotidianamento<br />

nella cappella dell’abbraccio di Dio.<br />

Nel programma anche la visione del<br />

musical Patto di Luce sui diritti umani<br />

e incontri di condivisione e testimonianza<br />

con i giovani Ragazzi del<br />

Lago e Carlo Tedeschi.<br />

MATTINÉE A TEATRO<br />

Gli studenti dell'Istituto Alberghiero<br />

Savioli di Riccione<br />

nella piazza antistante<br />

il teatro Leo <strong>Amici</strong> durante<br />

la pausa dello spettacolo<br />

Patto di Luce a cui è seguito<br />

un dibattito dove alcuni<br />

giovani artisti han<strong>no</strong> raccontato<br />

la loro esperienza.<br />

43


Lampo Lighting Tech<strong>no</strong>logy<br />

la start-up di trent’anni fa<br />

Convention 2018,<br />

all'hotel Villa Leri del Piccolo<br />

Paese fuori dal mondo,<br />

di un’azienda che<br />

continua a crescere.<br />

Conclusa con successo la seconda convention con tutta la<br />

rete vendita Italia della Lampo Lighting Tech<strong>no</strong>logy. Due<br />

giorni di lavoro che si so<strong>no</strong> tenuti all’hotel Villa Leri del Piccolo<br />

paese fuori dal mondo, la medesima location dove<br />

l’an<strong>no</strong> scorso l’azienda ha festeggiato il trentesimo anniversario.<br />

Usiamo una definizione inesistente, quando nacque l’azienda<br />

trent’anni fa, ma appropriata perché i fondatori<br />

Tizia<strong>no</strong> Zana e Sauro Vitali insieme ad un gruppo di collaboratori<br />

diedero vita ad una start up: un’azienda capace<br />

di scalare velocemente il proprio mercato di riferimento.<br />

Oggi queste aziende trova<strong>no</strong> sosteg<strong>no</strong> in contributi europei<br />

o regionali che nel 1988 <strong>no</strong>n esisteva<strong>no</strong> ma altre figure<br />

diedero slancio e fiducia al loro progetto. Per capirne di più<br />

abbiamo rivolto qualche domanda ai soci Sauro e Tizia<strong>no</strong>.<br />

Come nasce l’idea della Lampo Lighting Tech<strong>no</strong>logy?<br />

Siete entrambi di Bologna, che cosa vi ha convinto ad<br />

44<br />

aprire i battenti nell’entroterra riminese?<br />

Anni prima avevamo co<strong>no</strong>sciuto il fondatore del Piccolo<br />

paese fuori dal mondo Leo <strong>Amici</strong>, la sig<strong>no</strong>ra Maria di<br />

Gregorio e Carlo Tedeschi.<br />

Condividendo pienamente gli scopi umanitari del piccolo<br />

paese, ci è nato il desiderio di essere presenti, <strong>come</strong><br />

volontari, in questa realtà in evoluzione, per la realizzazione<br />

delle strutture ed il proseguo del progetto del<br />

fondatore. Abbiamo lasciato Bologna per trasferirci a<br />

Monte Colombo nel 1987 dove abbiamo trovato la possibilità<br />

di rilevare una piccola azienda di Riccione attiva<br />

nel settore da oltre trent’anni. Incoraggiati dalla sig<strong>no</strong>ra<br />

Maria, nacque il progetto della Lampo al quale abbiamo<br />

subito aderito. Inizialmente il suo aiuto è stato determinante<br />

insieme a quello dell’Associazione Dare per l’uso<br />

gratuito dei locali indispensabili per l'attività, ma anche<br />

per il continuo supporto di figure professionali.


Contando i dipendenti ma anche il lavoro indotto<br />

che generate con le vostre agenzie di vendita, a quante<br />

persone date lavoro?<br />

La forza lavoro all’inter<strong>no</strong> dell’azienda è composta da<br />

circa 25 persone, l’indotto Italia è composto da 22 agenzie<br />

di rappresentanza per un totale di circa 40 agenti<br />

plurimandatari; abbiamo anche alcuni distributori e<br />

rappresentanti in varie nazioni europee.<br />

I<strong>no</strong>ltre, in collaborazione con enti preposti, abbiamo assunto<br />

ed aiutato persone in difficoltà o con problematiche<br />

sociali, fi<strong>no</strong> all’assunzione di alcuni di essi.<br />

Ormai siete una realtà consolidata a livello internazionale,<br />

che cosa è cambiato nella vostra vita?<br />

Come persone siamo rimaste le stesse, forse la <strong>no</strong>stra<br />

forza più grande è quella di metterci in gioco ogni gior<strong>no</strong><br />

cominciando da zero, cercando di migliorare ogni<br />

aspetto della <strong>no</strong>stra attività, con tanta serietà ed umiltà,<br />

cercando di far vivere al <strong>no</strong>stro staff inter<strong>no</strong> ed ester<strong>no</strong><br />

i valori dell’onestà e della solidarietà che han<strong>no</strong> origine<br />

proprio nei fondamenti dell’Associazione Dare.<br />

Qual è il segreto del vostro successo?<br />

Impeg<strong>no</strong> e dedizione costanti nel tempo con occhi<br />

aperti al mondo, cercando di intuire quanto sarebbe<br />

successo nel futuro del <strong>no</strong>stro settore, anticipando a<br />

volte un’evoluzione velocissima della tec<strong>no</strong>logia soprattutto<br />

nei riguardi della illuminazione a LED, punto<br />

di forza dei <strong>no</strong>stri prodotti di oggi.<br />

italian LIGHTING<br />

rivista internazionale di tecnica e design della luce - nr 210<br />

Eventi & Concorsi<br />

ConvEntIon Lampo LIgHtIng tECH<strong>no</strong>LogY 2017<br />

Grande successo della convention dello scorso marzo<br />

per il festeggiamento dei 30 anni di attività della Lampo<br />

Lighting Tech<strong>no</strong>logy di San Clemente a Rimini. La<br />

partecipazione della forza vendite è stata completa con<br />

l’adesione delle agenzie di rappresentanza di tutte le<br />

regioni italiane. La location è stata apprezzata da tutti<br />

nel bellissimo Hotel (Villa Leri ****) sito sulle rive del<br />

Lago di Monte Colombo dove l’atmosfera è stata definita<br />

da molti “emozionante e sincera”. Una due giorni<br />

in cui ha avuto luogo anche la presentazione del nuovo<br />

catalogo 2017 che in occasione del trentennale ha<br />

subito un intenso restyling, oltre all’inserimento di una<br />

nuova vasta gamma di prodotti per illuminazione LED.<br />

In un mondo che cambia velocemente e con l’avvento<br />

delle nuove tec<strong>no</strong>logie di illuminazione, Lampo resta<br />

attenta al trend di mercato e si classifica oggi tra le<br />

aziende leader nel proprio settore. Infatti, l’attenzione<br />

alla modernità, nel contesto del gusto e dell’arte italiana,<br />

sia nel settore distribuzione materiale elettrico per<br />

illuminazione, che nel settore produzione mobili d’arredamento,<br />

permette a Lampo di affermarsi, grazie alla<br />

sua originalità, su tanti prodotti del proprio assortimento.<br />

Con oltre 1000 articoli a catalogo, la realizzazione di<br />

prodotti custom made, van<strong>no</strong> ad aumentare considerevolmente<br />

la gamma di prodotti. Il tutto viene gestito con<br />

velocità nelle consegne ed in fase di preventivo, prerogativa<br />

importante per un’azienda che pone l’attenzione<br />

al cliente e la qualità dei prodotti in prima linea.<br />

30 anni di brand - 60 anni di k<strong>no</strong>w-how, è lo slogan<br />

che ha caratterizzato la celebrazione dei trent’anni,<br />

motivato dal fatto che Lampo inizia a scrivere la sua<br />

prima pagina di storia nel lonta<strong>no</strong> 1987, rilevando da<br />

una azienda già in attività da oltre trent’anni macchinari<br />

per la produzione di componenti elettrici e l’intero<br />

k<strong>no</strong>w-how. Con l’avvio della fabbricazione prosegue<br />

e cresce l’esperienza dell’azienda, prerogativa che la<br />

caratterizzerà nel corso del tempo per la tec<strong>no</strong>logia<br />

in<strong>no</strong>vativa adottata nella produzione. L’esperienza<br />

della produzione nello stampaggio e costruzione di<br />

componenti elettrici, permette oggi a Lampo di co<strong>no</strong>scere<br />

un apparecchio di illuminazione nel suo cuore<br />

operando con un k<strong>no</strong>w-how di primo livello. Già nei<br />

primi anni 2000 infatti, l’azienda ha iniziato la ricerca<br />

e la sperimentazione nella tec<strong>no</strong>logia LED per illuminazione,<br />

testando per lunghi periodi varie tipologie di<br />

LED, cominciando a produrre le prime serie di apparecchi<br />

esposti al loro esordio nella fiera LIGHT + BUIL-<br />

DING di Francoforte (DE) proprio nell’an<strong>no</strong> 2000. Da<br />

allora, l’azienda ha avuto una crescita esponenziale<br />

an<strong>no</strong> dopo an<strong>no</strong>, facendosi co<strong>no</strong>scere ed apprezzare<br />

in tutta Italia e all’estero: attualmente la rete di vendita<br />

è infatti a copertura nazionale ed internazionale.<br />

45


RINFORZATE LE FONDAMENTA<br />

DELLA PALAZZINA RESIDENZIALE<br />

Ripercorrere e sanare quello che il tempo può aver<br />

rovinato o cristallizzato <strong>no</strong>n è ritornare al passato<br />

bensì guardare l'orizzonte che nel tempo si è amplificato<br />

con nuovi occhi.<br />

Nel 1982 quando vennero acquistati i primi 20 ettari<br />

per la realizzazione del Piccolo paese fuori dal mondo,<br />

sotto la personale direzione di Leo <strong>Amici</strong>, furo<strong>no</strong><br />

eseguiti i primi drenaggi per convogliare le acque<br />

che, in caso di pioggia dalle colline circostanti, si sarebbero<br />

riversate sulla proprietà rischiando di comprometterne<br />

la stabilità.<br />

So<strong>no</strong> passati 36 anni e innumerevoli smottamenti<br />

del terre<strong>no</strong> han<strong>no</strong> coinvolto il territorio circostante. I<br />

pilastri han<strong>no</strong> resistito alle pressioni geologiche della<br />

natura del terre<strong>no</strong> argilloso ma si so<strong>no</strong> resi necessari<br />

dei lavori strutturali di rinforzo di una parte delle<br />

fondamenta della palazzina.<br />

Questo edificio, anche se è stato costruito in due<br />

tempi, visivamente si presenta <strong>come</strong> un'unica struttura:<br />

la prima parte risale al 1983, la seconda è stata<br />

completata nel 1991, per cui tra le due strutture esiste<br />

una divisione o giunto tecnico. Il tempo ha evidenziato<br />

che, mentre la prima costruzione <strong>no</strong>n mostrava<br />

nessun movimento, la più recente ha subito<br />

dei cedimenti rendendo necessario un importante<br />

intervento di consolidamento per fermare lo scivolamento<br />

a valle del terre<strong>no</strong> sottostante e adiacente<br />

alle fondazioni e la realizzazione di nuovi drenaggi<br />

per il deflusso delle acque piovane.<br />

L’intervento è iniziato a giug<strong>no</strong> scorso e, <strong>come</strong> da<br />

programma, è stato completato a settembre.<br />

Nel terre<strong>no</strong> adiacente le fondamenta a valle della<br />

struttura, ossia nei tre lati interessati dal problema,<br />

so<strong>no</strong> stati realizzati numerosi pali trivellati con diametro<br />

di 80 centrimenti si<strong>no</strong> ad una profondità di 16<br />

46


Utopia di<br />

un progetto<br />

metri sovrastati da una trave larga due metri e mezzo<br />

per un'altezza di 0,80. L’intervento dovrà risolvere<br />

definitivamente il cedimento in atto, dando la possibilità<br />

di ripristinare esteticamente le varie crepe<br />

esistenti nei muri e nei pavimenti.<br />

Si dovrà attendere circa un an<strong>no</strong> prima di avere un<br />

assestamento definitivo della struttura, per poi poter<br />

procedere al ripristi<strong>no</strong> finale delle zone interessate.<br />

Durante questo intervento si è reso necessario<br />

rifare nuove condotte fognarie, tubazioni per la raccolta<br />

delle acque piovane e migliorie della linea del<br />

gas con l’intervento dell'azienda fornitrice.<br />

Tutti gli interventi so<strong>no</strong> stati eseguiti da ditte esterne<br />

e tecnici specializzati del settore, in quanto il lavoro<br />

per mole e tipologia <strong>no</strong>n poteva essere gestito<br />

dai volontari.<br />

[...] Da Civitavecchia Leo raggiungeva spesso<br />

Cattolica dove, del resto, <strong>come</strong> in altre<br />

città, lo attendeva<strong>no</strong> i giovani.<br />

Alla fine degli anni '70 essi cercaro<strong>no</strong> per<br />

molti mesi in un luogo adatto al suo<br />

progetto.<br />

Ormai sapeva<strong>no</strong> molto di ciò che inizialmente<br />

sembrava un sog<strong>no</strong>: un piccolo<br />

paese tutto da costruire, sostenuto dai valori<br />

che, grazie a lui, era<strong>no</strong> entrati nei loro cuori<br />

e nelle loro menti: la pace, l'amore e la fratellanza,<br />

comprese, naturalmente e soprattutto,<br />

la clinica, la casa per gli anziani e quella<br />

per i bambini abbandonati!<br />

Il piccolo podere di 20 ettari con un laghetto<br />

naturale a forma di cuore acquistato nel<br />

1982 sarebbe diventato, di lì a poco, l'ultima<br />

tappa dove poter rendere concreto ciò che<br />

sembrava impossibile.<br />

L'incedere di Leo il primo gior<strong>no</strong> in cui mise<br />

piede era stato sicuro, deciso, incalzante.<br />

Camminava determinato per i viottoli appena<br />

segnati dalle ruote di un trattore.<br />

Intor<strong>no</strong> si intravedeva<strong>no</strong> solo erba e cespugli<br />

in disordine.<br />

Il lago, devastato da un canneto, aveva<br />

l'aspetto di una palude, mentre i campi di<br />

gra<strong>no</strong> e l'orzo, pronti per la trebbiatura,<br />

rassicurava<strong>no</strong> per il loro calore caldo e la<br />

sensazione di terra feconda che emanava<strong>no</strong>.<br />

Laggiù, all'orizzonte, oltrepassando le colline<br />

di Rimini una striscia di mare celeste...<br />

120 milioni fu il prezzo per quella valle!<br />

Era<strong>no</strong> in centinaia e contribuiva<strong>no</strong> con i loro<br />

risparmi, ma soprattutto con il loro lavoro, a<br />

tracciare le prime strade, i drenaggi, le coltivazioni,<br />

le fondamenta del progetto.[...]<br />

Tratto da Leo l'uomo senza tempo pp 95-96<br />

di Carlo Tedeschi - Edizioni il Faro<br />

47


Il 25 maggio è entrato in vigore il nuovo regolamento<br />

Privacy, tra desiderio e realtà<br />

Occhio ai social, meglio l’autotutela del profilo<br />

Il nuovo regolamento entrato in vigore il 25 maggio<br />

2018 introduce alcune <strong>no</strong>vità riguardo alla gestione dei<br />

dati personali. Diciamo subito che riguarda soprattutto<br />

coloro che gestisco<strong>no</strong> e raccolgo<strong>no</strong> dati più che i singoli<br />

utenti che comunque è bene sappia<strong>no</strong> quali so<strong>no</strong> gli<br />

strumenti che la nuova <strong>no</strong>rmativa europea in materia<br />

mette a disposizione.<br />

Le principali <strong>no</strong>vità so<strong>no</strong> rappresentate dalla:<br />

individuazione di un responsabile protezione dati<br />

indipendente, il diritto all'oblio e l'obbligo di <strong>no</strong>tifica<br />

di qualsiasi violazione entro 72 ore. L’obiettivo è la<br />

semplificazione e promuovere da parte del soggetto la<br />

facile comprensione della policy, ovvero il regolamento<br />

che l’azienda si dà per la gestione dei dati personali dei<br />

soggetti con cui viene a contatto.<br />

La nuova <strong>no</strong>rmativa, in pratica, rende più stringente<br />

quanto già previsto, ovvero, se un'azienda cerca di<br />

accedere a dati personali, deve chiedere il consenso<br />

con «un linguaggio semplice e chiaro» (articolo 7), oltre<br />

a spiegare bene perché e a quale fine utilizzerà alcune<br />

informazioni (articolo 13). L’altro aspetto è il diritto<br />

all’oblio e il tempo per cui quei dati saran<strong>no</strong> detenuti e<br />

archiviati. Si parla di «periodo di conservazione».<br />

I vincoli più stretti costringeran<strong>no</strong> le aziende a chiedere<br />

solo quello che effettivamente necessita.<br />

Nuove regole e nuovi diritti per l’utenza.<br />

Fra i più rilevanti ci so<strong>no</strong> il diritto di accesso (articolo<br />

15: il cittadi<strong>no</strong> deve poter sapere subito <strong>come</strong> e<br />

perché stan<strong>no</strong> trattando i suoi dati), il diritto di rettifica<br />

(articolo 16: la rettifica dei dati personali inesatti che<br />

lo riguarda<strong>no</strong> senza ingiustificato ritardo), diritto di<br />

oblio (articolo 17: l'utente può far cancellare i dati, ad<br />

esempio se <strong>no</strong>n servo<strong>no</strong> più o so<strong>no</strong> stati prelevati in<br />

maniera illecita) e il diritto alla portabilità dei dati<br />

(articolo 20: l'utente può ricevere in forma strutturata<br />

tutte le informazioni che lo riguarda<strong>no</strong> e trasmetterle a<br />

un altro titolare, senza che nessu<strong>no</strong> glielo vieti).<br />

Il nuovo regolamento general data protection<br />

regulation, riassunto in GDPR istituisce una figura<br />

precisa, il responsabile della protezione dati (articolo<br />

<strong>37</strong>). Nel concreto si parla di un professionista chiamato<br />

a sorvegliare sull'applicazione esatta del regolamento,<br />

cooperando con l'autorità di controllo. Può essere<br />

inter<strong>no</strong> o ester<strong>no</strong> alla società, ma in entrambi i casi<br />

deve garantire l'assenza di conflitti di interessi con il<br />

suo ruolo.<br />

L’altro aspetto è la tutela in caso di violazione dati.<br />

Quello che succede quando un soggetto ester<strong>no</strong> entra<br />

in possesso per vie informatiche di dati custoditi da<br />

un'altra azienda. In precedenza le società poteva<strong>no</strong><br />

prendersi tutto il tempo necessario per comunicare<br />

l’intrusione nel proprio database. Ora devo<strong>no</strong> farlo entro<br />

un massimo di 72 ore se «a me<strong>no</strong> che sia improbabile<br />

che la violazione dei dati personali presenti un rischio<br />

per i diritti e le libertà delle persone fisiche».<br />

Per capirci, il caso Cambridge Analytica, l'azienda<br />

di marketing entrata in possesso di profili di utenti<br />

Facebook per promuovere la campagna elettorale<br />

Trump: il reato fu commesso nel 2015 ma si seppe solo<br />

nel 2018.<br />

48


VUOI LA PRIVACY?<br />

Attenzione soprattutto ai mi<strong>no</strong>ri<br />

Si parla tanto di privacy<br />

eppoi siamo <strong>no</strong>i stessi<br />

che ne facciamo a me<strong>no</strong>,<br />

mettendo in piazza i fatti<br />

<strong>no</strong>stri. È quello che accade<br />

quando accediamo<br />

ad un social (facebook,<br />

instagram, ecc.) dove<br />

pubblichiamo, con molta<br />

<strong>no</strong>nchalance, foto di <strong>no</strong>i<br />

stessi, indicando luoghi e<br />

gusti, foto dei <strong>no</strong>stri bambini,<br />

alcuni anche poco<br />

vestiti, nel bagnetto o al mare,<br />

fornendo informazioni private.<br />

Tutto questo è una rinuncia<br />

espressa alla propria privacy.<br />

I gestori dei social acquisisco<strong>no</strong><br />

informazioni molto più importanti<br />

di generalità e una data<br />

di nascita: han<strong>no</strong> occasione di<br />

profilarvi, cioè creare un profilo<br />

su chi siete, cosa vi piace, cosa<br />

potrebbero vendervi, cosa potreste<br />

comprare. Queste informazioni,<br />

poi, so<strong>no</strong> vendute<br />

ad aziende di marketing.<br />

Certo il nuovo regolamento<br />

privacy dovrebbe mettere un<br />

fre<strong>no</strong> a tutto questo, ma i social,<br />

in generale, resta<strong>no</strong> un<br />

luogo pubblico e quindi <strong>come</strong><br />

tale va inteso. In particolare<br />

occorrerebbe massima attenzione<br />

per i mi<strong>no</strong>ri. I giudici<br />

italiani han<strong>no</strong> emesso diverse<br />

sentenze al riguardo sottolineando<br />

<strong>come</strong> i social sia<strong>no</strong> “luoghi<br />

aperti al pubblico, potenzialmente<br />

pregiudizievoli<br />

per i mi<strong>no</strong>ri che potrebbero<br />

essere taggati o avvicinati<br />

da malintenzionati”. In conformità,<br />

il decreto legislativo in<br />

materia di trattamento di dati<br />

personali, già dal 2003, disponeva<br />

che la fotografia, <strong>come</strong><br />

qualsiasi altro elemento identificativo,<br />

rappresenta un dato<br />

personale che <strong>no</strong>n può essere<br />

diffuso senza l’autorizzazione<br />

del soggetto interessato. Se<br />

poi la fotografia riguarda un<br />

mi<strong>no</strong>re, entra in gioco anche<br />

la Convenzione sui diritti<br />

del fanciullo, che prevede<br />

la tutela rafforzata quando il<br />

soggetto protagonista degli<br />

“scatti” è un mi<strong>no</strong>re. Nel caso<br />

in cui si tratta di cronaca, entra<br />

in campo la Carta di Treviso<br />

di cui si è dotato l’Ordine dei<br />

Giornalisti volta a garantire lo<br />

sviluppo psicofisico del mi<strong>no</strong>re<br />

nello svolgimento dell’attività<br />

giornalistica. Il limite sancito<br />

dal nuovo regolamento sulla<br />

privacy entrato in vigore nel<br />

maggio scorso, per la prima<br />

volta a livello europeo, fissa a<br />

16 anni l’età minima per la<br />

prestazione in auto<strong>no</strong>mia<br />

del consenso al trattamento<br />

dei propri dati. Prima<br />

occorre l’autorizzazione<br />

genitoriale. Ma <strong>come</strong> si<br />

dice, fatta la legge, trovato<br />

l’ingan<strong>no</strong>. Chi ha figli lo<br />

sa, i ragazzi cambia<strong>no</strong> la<br />

data di nascita e risolvo<strong>no</strong><br />

il problema per l’accesso<br />

ai social. Allora che fare?<br />

Meglio evitare di postare<br />

foto di bambini e mi<strong>no</strong>ri in<br />

genere. Il buon esempio deve<br />

venire dai genitori. Quindi<br />

fornire comunque ai ragazzi<br />

tutte quelle informazioni per<br />

prevenire spiacevoli situazioni:<br />

<strong>no</strong>n postare mai <strong>no</strong>tizie personali,<br />

itinerari e luoghi di consueta<br />

frequentazione o foto<br />

che consento<strong>no</strong> una chiara<br />

identificazione.<br />

Infine, per quanto attiene il fe<strong>no</strong>me<strong>no</strong><br />

del cyberbullismo, il<br />

mi<strong>no</strong>re trova una tutela mirata<br />

nella legge 71 del 2017 che,<br />

all’art. 2, consente al mi<strong>no</strong>re<br />

stesso d'i<strong>no</strong>ltrare al titolare del<br />

trattamento o al gestore del<br />

sito internet o del social media<br />

un'istanza per l'oscuramento,<br />

la rimozione o il blocco di<br />

qualsiasi altro dato personale<br />

diffuso nella rete <strong>no</strong>nché un’istanza<br />

al Garante, in caso di<br />

inerzia del titolare del trattamento<br />

o laddove quest’ultimo<br />

<strong>no</strong>n sia individuabile.<br />

49


NELLE CELLULE... UNA SCINTILLA D'AMORE...<br />

Cuore e cervello – spiritualità e scienza – un connubio possibile<br />

di Anna Padovan<br />

L’amore è immenso, gratuito, accessibile a tutti. È una sorgente<br />

inesauribile, zampillante che è sempre presente a<br />

<strong>no</strong>stra disposizione. Le <strong>no</strong>stre cellule ne han<strong>no</strong> bisog<strong>no</strong> e la<br />

rico<strong>no</strong>sco<strong>no</strong> immediatamente. Da essa si fan<strong>no</strong> accarezzare,<br />

si nutro<strong>no</strong>, si risveglia<strong>no</strong>. Utilizza<strong>no</strong> l’amore per liberarsi da<br />

residui presenti sulla superficie, ritrova<strong>no</strong> i legami originali<br />

che permetto<strong>no</strong> le connessioni che crea<strong>no</strong> gli organi.<br />

Non c’è nulla che ostacoli l’amore, né il buio, né il freddo, né<br />

la polvere, solo l’incredulità e pensare che questo <strong>no</strong>n sia<br />

possibile. Tutto ciò che è invisibile l’uomo stenta a crederlo.<br />

Emozioni, pensieri, perché <strong>no</strong>n li vede, anche se agisco<strong>no</strong> in<br />

continuazione.<br />

Un mio pensiero è che le malattie so<strong>no</strong> influenzate da carenze<br />

di amore: quelle endogene da mancanza di amore verso<br />

se stessi e quelle esogene mancanza di amore dall’ester<strong>no</strong>.<br />

L’essere uma<strong>no</strong> nasce con l’amore di Dio in sé, lo sente e lo<br />

segue poiché quell’amore ha determinato la nascita, poi la<br />

distrazione esterna lo porta a cercare quell’amore ester<strong>no</strong><br />

che se <strong>no</strong>n trova simile a quello inter<strong>no</strong> inizia a costruire difese<br />

e vestiti che cambia in continuazione e continua a cercare.<br />

Nelle varie tappe dell’età sente il richiamo inter<strong>no</strong>, rivolge lo<br />

sguardo verso il proprio punto di luce, e sa che esiste in ogni<br />

particella che lo compone; c’è una distrazione, l’ester<strong>no</strong> che<br />

chiama, che pretende, che ti dice <strong>come</strong> essere. Ti perdi, sei<br />

a volte confuso, a volte pensi che quell’amore si nasconde<br />

in un affetto, in un do<strong>no</strong>, in un ruolo, in un lavoro e intanto<br />

cresci. La <strong>no</strong>ta è sempre più <strong>no</strong>stalgica e le cellule inizia<strong>no</strong> a<br />

risentirne perché dentro di loro una scintilla di quell’amore<br />

c’è, <strong>no</strong>n è sempre sufficiente poiché le vibrazioni delle altre<br />

sostanze energetiche inizia<strong>no</strong> ad appesantire tanto che alcune<br />

si rompo<strong>no</strong>, <strong>no</strong>n avviene più il ciclo naturale e avanza<br />

u<strong>no</strong> stato di caos, di indisciplina, di disequilibrio, che facilita<br />

quella che <strong>no</strong>i chiamiamo malattia.<br />

La malattia ci ferma, ecco che può avvenire l’inversione di<br />

marcia poiché una persona può stare con se stessa, si percepisce,<br />

si sente e avverte un richiamo al senso della propria<br />

vita e lì ritrova l’amore di Dio che è stato sempre presente.<br />

Avverte la fonte che l’ha portata alla nascita e, se riesce a farla<br />

fluire, le cellule, anche quelle più stanche e colpite, posso<strong>no</strong><br />

rinascere.<br />

Ecco la resurrezione, ecco il corpo di luce. L’accensione<br />

dell’amore dentro di <strong>no</strong>i rivitalizza ogni particella, ogni orga<strong>no</strong>,<br />

ogni apparato e pia<strong>no</strong> pia<strong>no</strong> la luce si accende e si diviene<br />

lumi<strong>no</strong>si e amorevoli. La bellezza sta che, nell’essere<br />

tali, questa vibrazione accende anche nell’altro questa possibilità<br />

e pia<strong>no</strong> pia<strong>no</strong> vediamo riaccendere anche chi incontriamo.<br />

L’amore è contagioso e la bellezza è che è anche un attivatore<br />

energetico inesauribile.<br />

Anche quando si distribuisce <strong>no</strong>n ci scarichiamo mai e il <strong>no</strong>stro<br />

corpo si rigenera.<br />

Ecco cosa vuol dire “mettiti sotto la fonte”, “mettiti sotto il sè”.<br />

Con effetto domi<strong>no</strong> l’amore colma sia dentro che fuori di sé<br />

e le malattie posso<strong>no</strong> essere vissute in modo diverso. Arriva<br />

la guarigione e ci si prepara al fine vita con in circolo elementi<br />

chimici favorevoli all’esperienza che vengo<strong>no</strong> prodotti dalla<br />

gioia e dalla letizia che so<strong>no</strong> frutti dell’amore.<br />

Come fare? Iniziamo subito, piccoli gesti, pensiamo ad ogni<br />

<strong>no</strong>stra cellula e con consapevolezza inviamo un respiro di<br />

luce e amore. Il respiro è puro? Dipende dove siamo polarizzati,<br />

ad un certo pia<strong>no</strong> sì ad un certo pia<strong>no</strong> <strong>no</strong>?<br />

No, dipende da dove mettiamo il <strong>no</strong>stro pensiero. Identifichiamoci<br />

nell’amore di Dio e il <strong>no</strong>stro respiro verrà filtrato<br />

e riceveremo ed emetteremo amore. Tutto intor<strong>no</strong> a <strong>no</strong>i è<br />

pregnato d’amore, basta rico<strong>no</strong>scerlo e saper fare discernimento.<br />

Le qualità so<strong>no</strong> espressioni dell’amore di Dio. Dove<br />

metto lo sguardo e il pensiero, lì vado, quindi possiamo provare<br />

tutti a vedere e pensare all’amore di Dio e così saremo<br />

amore.<br />

50


...UNA SCINTILLA BEN VISIBILE<br />

Nel suo libro L’energia della coscienza il<br />

fisico russo Konstantin Korotkov riporta<br />

una ricerca sulla natura del pensiero<br />

effettuata dai coniugi Victor ed Elena<br />

Anufrievs in un laboratorio di biogenetica<br />

a Ekaterinburg, in Russia. I due<br />

riporta<strong>no</strong> così risultati da loro ottenuti:<br />

Tutto è materia<br />

a cura di Antonella Di Muoio<br />

Nel libro del fisico russo Konstantin Korotkov per la prima volta viene osservato<br />

un pensiero d'amore sotto forma di energia. L'Energia diventa il soggetto di<br />

un quadro dell'artista Carlo Tedeschi, che si propaga nello spazio <strong>come</strong> il Flusso<br />

di elettroni del docente dell'Harvard University Eric Heller.<br />

Dal primo moto d'amore, realizzazione materiale dell'infinitamente grande,<br />

all'infinitamente piccolo, dove «tutto è materia», <strong>come</strong> l'amore.<br />

E=Mc2 Qualunque oggetto con massa M si può considerare equivalente a<br />

un’energia E data dall'equazione del Nobel Albert Einstein.<br />

«Lo scopo dell'attuale ricerca è studiare<br />

l'effetto dei pensieri, <strong>come</strong> massima<br />

manifestazione dell'attività psicologica<br />

umana, sulla psiche umana. La<br />

ricerca è stata effettuata con l'aiuto<br />

della fotocamera EPI, u<strong>no</strong> strumento<br />

sviluppato dal professor Korotkov<br />

di San Pietroburgo, in Russia,… per<br />

osservare visivamente i cambiamenti<br />

che avvengo<strong>no</strong> nel campo energetico<br />

uma<strong>no</strong> sotto l’influsso di diversi pensieri.<br />

La ricerca è stata fatta su persone in buona<br />

salute nel corso di due anni. Numero di<br />

persone testate: cinquanta (…)<br />

Un pensiero d’amore, che andava da un<br />

cuore a un altro sotto forma di agglomerato<br />

separato di energia, è stato osservato<br />

per la prima volta nell’attuale ricerca<br />

usando la tecnica della visualizzazione<br />

della scarica gassosa (Gas Discharge Visualization<br />

= GVD). Attualmente molti<br />

scienziati rico<strong>no</strong>sco<strong>no</strong> che il pensiero<br />

ha una natura materiale, che il pensiero<br />

è energia e che questa energia penetra<br />

ovunque (…)<br />

Le idee scientifiche moderne riguardo al<br />

mondo parla<strong>no</strong> della natura energetica<br />

di tutto ciò che vive, e la base del paradigma<br />

energetico è la legge della conservazione<br />

dell’energia. Non appena fu scoperta<br />

la radioattività, divenne evidente<br />

che la materia si trasforma in energia,<br />

anche se gradualmente. E l’equazione di<br />

Einstein E=Mc2 permette di parlare <strong>no</strong>n<br />

solo della trasformazione della materia<br />

in energia, ma anche del processo inverso<br />

dell’energia in materia, cioè dimostra<br />

che energia e materia so<strong>no</strong> una duplice<br />

manifestazione della stessa e unica sostanza<br />

universale (…)<br />

«Tutto è materia, il nulla <strong>no</strong>n esiste»<br />

è una della tante definizioni con<br />

cui Leo <strong>Amici</strong> cinquant'anni fa<br />

corrispose all'ansia di sapere che<br />

vive in ognu<strong>no</strong>. Le sue affermazioni<br />

- per il livello d'istruzione e per<br />

la scarsa divulgazione delle<br />

acquisizioni scientifiche di<br />

allora, per lo più dirette a pochi<br />

specialisti del settore - suscitava<strong>no</strong><br />

perplessità e quasi disorientava<strong>no</strong>.<br />

«Tutte le verità che ho detto si posso<strong>no</strong><br />

provare scientificamente» affermava<br />

però Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Così accade oggi andando a<br />

confrontare le sue definizioni di<br />

amore, bene, fratellanza, con i<br />

più recenti risultati della ricerca<br />

scientifica dove anche la fede<br />

diventa una certezza concreta<br />

tutt'altro che "astratta".<br />

L’AMORE è un alone trasparente<br />

molto fine, di una bellezza<br />

indescrivibile, con una sensibilità<br />

molto forte.<br />

È composto di sei colori: nero, giallo,<br />

bianco, rosso, azzurro e celeste. È di<br />

un bene quasi assoluto che emana<br />

radiazioni dolci in tutte le membra<br />

del corpo e che ha eliminato tutti i<br />

residui e che fa assaporare piaceri,<br />

soddisfazioni, gioie, sollievo, che si<br />

può intaccare o distruggere solo con<br />

la gelosia.<br />

L’AMORE nasce dal cuore, una<br />

fiammella che bisogna sempre<br />

alimentare se <strong>no</strong> si spegne.<br />

Il BENE è un alone di materia<br />

sprigionato dall’anima che,<br />

con l’aiuto della volontà, elimina<br />

tutte le parti malefiche interne,<br />

emanando esternamente un<br />

profumo di dolcezza, di armonia e<br />

un accostamento di fratellanza.<br />

La figura rappresenta il campo energetico uma<strong>no</strong> quando si manda nello spazio il<br />

pensiero “Possa il mondo sentire il bene”. Avviene l'attivazione del centro energetico<br />

del cuore (chakra cardiaco). L’immagine del campo energetico uma<strong>no</strong> mostra chiaramente<br />

l’emanazione dell’energia dal cuore, che supera di 23 volte l’ampiezza del<br />

campo energetico generale… Il Campo energetico nel complesso rimane uniforme,<br />

senza rotture buchi, e senza emanazioni da altri centri energetici.<br />

La FRATELLANZA è una fusione<br />

di persone che si assorbisco<strong>no</strong><br />

le sostanze della comprensione<br />

avvolgendosi in un denso e delicato<br />

amore.<br />

51


Abbiamo catturato l’emanazione dell’energia<br />

psichica, proveniente <strong>no</strong>n dal<br />

cervello ma dal cuore, di persone che<br />

mandava<strong>no</strong> pensieri d’amore e di buona<br />

volontà attraverso lo spazio, concentrandosi<br />

su una persona cara e vicina<br />

L’energia dell’amore “vola” dal cuore, e<br />

il battito aumenta di 10-15 pulsazioni<br />

al minuto.<br />

Una volta raggiunto un livello significativo<br />

di concentrazione di sincerità<br />

durante il processo di invio del pensiero<br />

alla persona amata, siamo riusciti a catturare<br />

un agglomerato energetico isolato<br />

proveniente dal cuore di chi inviava il<br />

pensiero verso il cuore di chi riceveva il<br />

pensiero (…)<br />

Nel 1995 un professore dell’Università di<br />

Melbourne, il dottor Herst, fece una scoperta:<br />

dichiarò che il cuore era in grado<br />

di pensare in modo indipendente, cioè<br />

di cambiare il suo ritmo a prescindere<br />

dal cervello. I risultati ottenuti con lo<br />

strumento della fotocamera EPI convalida<strong>no</strong><br />

questo punto di vista. Il pensiero<br />

sentito profondamente nel cuore nasce<br />

nel cuore, è inviato dal cuore e viene ricevuto<br />

dal cuore. E quante più emozioni di<br />

cuore, cioè sincere, la persona aggiunge<br />

all’invio, tanto più risulta evidente l’aumento<br />

delle pulsazioni (…)<br />

Il pensiero uma<strong>no</strong> è energia che può influenzare<br />

le piante, gli animali e gli esseri<br />

umani, ovvero tutto l’ambiente. In conformità<br />

con la legge della conservazione<br />

dell’energia, il pensiero è indistruttibile.<br />

Nel corso delle sue attività il genere uma<strong>no</strong><br />

pensa continuamente, dando il suo<br />

contributo all’energia della Terra. Ciò significa<br />

che ogni persona dovrebbe assumersi<br />

la massima responsabilità per<br />

la qualità dei propri pensieri.»<br />

Dopo aver riportato la presentazione<br />

di questa ricerca ad una conferenza<br />

internazionale in Slovenia, organizzata<br />

dal matematico Igor Ko<strong>no</strong>nenko in<br />

collaborazione con l’Università di Lubiana,<br />

l’autore conclude:<br />

«Non è una ricerca meravigliosa? I<strong>no</strong>ltre<br />

vale la pena ricordare che il fe<strong>no</strong>me<strong>no</strong><br />

di mandare “energia d’amore“ è stato<br />

registrato molte volte con persone<br />

diverse che si ama<strong>no</strong> con sincerità,<br />

scambiandosi vicendevolmente le loro<br />

tenere emozioni. Si scopre così che<br />

l'amore è davvero l'unica forza che può<br />

resistere al Male e salvare l'umanità<br />

dalle catastrofi imminenti».<br />

RECENSIONI<br />

(Konstantin Korotkov<br />

L’energia della coscienza<br />

Edizioni Verdechiaro 2012<br />

(pp.95-97)<br />

Nella storia della scienza è stato ripetutamente osservato che spesso le buone idee vengo<strong>no</strong> in mente<br />

contemporaneamente a persone diverse. È stato così per la scoperta della radio, del telefo<strong>no</strong>, della<br />

macchina raggi X e della tomografia. La cosa più importante è che la società sia pronta per queste idee.<br />

Konstantin Korotkov<br />

LA MAPPA DELLE EMOZIONI NEL CORPO<br />

52<br />

RABBIA PAURA DISGUSTO FELICITÀ TRISTEZZA SORPRESA NEUTRALITÀ<br />

ANSIETÀ<br />

AMORE DEPRESSIONE DISPREZZO ORGOGLIO VERGOGNA INVIDIA<br />

Un gruppo di scienziati dell’università di Aalto, in Finlandia,<br />

ha individuato le <strong>no</strong>stre sensazioni emotive e i loro effetti<br />

sull’organismo, mettendo ancora una volta in luce lo<br />

strettissimo legame tra la mente e il corpo.<br />

Il risultato dello studio, pubblicato sulla rivista scientifica<br />

americana Pnas, è una vera e propria mappa dove ad<br />

ognuna delle principali emozioni biologi e neuroscienziati<br />

han<strong>no</strong> associato i distretti corporei che ne vengo<strong>no</strong> colpiti.<br />

La rabbia accende le mani e alcuni punti della sommità del<br />

corpo, la paura e l’ansia si fan<strong>no</strong> sentire sul petto, la felicità<br />

attiva tutto il corpo mentre la tristezza e la depressione ci<br />

taglia<strong>no</strong> letteralmente le gambe. Quando ci innamoriamo,<br />

sentiamo calore dalle gi<strong>no</strong>cchia alla testa, mentre essere<br />

invidiosi ci infuoca letteralmente il volto.<br />

La ricerca è il frutto di un’analisi condotta su oltre 700 persone<br />

di diverse nazionalità.<br />

(di Alice Pace, www.wired.it, 2 gennaio 2014, adatt. e rid.)


IL PRIMO MOTO D'AMORE<br />

UNA FORMULA SCIENTIFICA<br />

di Carlo Tedeschi<br />

In fin dei conti… le espressioni dell’amore si posso<strong>no</strong> realizzare solamente<br />

con formule matematiche, le stesse che han<strong>no</strong> potuto far<br />

modellare a Dio, in grande, l’universo.<br />

Esso è la più eclatante espressione d’amore matematico scientifica.<br />

So<strong>no</strong>, infatti, le formule scientifiche di calcoli matematici che regola<strong>no</strong><br />

l’universo, lo supporta<strong>no</strong> e lo realizza<strong>no</strong> nell’equilibrio dell’armonia.<br />

Viceversa, sarebbe disarmonia e squilibrio, cioè caos.<br />

L’armonia e l’equilibrio trasmetto<strong>no</strong> pace.<br />

Essa, nel piccolo della <strong>no</strong>stra misura umana, è un coordinamento di<br />

azioni fuori posto messe in ordine dall’amore.<br />

In grande, lo stesso amore – coordinando nell’armonia e nell’equilibrio<br />

il caos – lo trasformò in kosmos. Nell’universo è tutto in movimento.<br />

Gli spostamenti di materia modella<strong>no</strong> ed emetto<strong>no</strong> suoni che, ad<br />

esempio, proiettati dall’armonia e dall’equilibrio che esso contiene<br />

– dovuto alle formule scientifico matematiche – alternandosi, mischiandosi,<br />

unendosi o viaggiando paralleli compongo<strong>no</strong> una musica<br />

che, potendola ascoltare, susciterebbe il sentimento della pace.<br />

Tale musica è u<strong>no</strong> dei risultati ultimi di un primo moto d’amore di<br />

Dio che, attraversando l’universo – realizzazione materiale di ogni<br />

suo moto d’amore – si è reso <strong>no</strong>n solo visibile, percepibile, ma anche<br />

udibile.<br />

… in fin dei conti… dunque, ciascu<strong>no</strong> faccia scaturire da sé moti d’amore!<br />

Spontanei! Frutto solo della propria volontà, ricerca, ascolto di<br />

sé stessi, della propria anima, della propria intima essenza!<br />

Questo moto di bene, attraversando il proprio corpo, lo depurerebbe<br />

per mezzo di reazioni chimico-scientifico-matematiche. Esse sfuggo<strong>no</strong><br />

al <strong>no</strong>stro controllo perché so<strong>no</strong> calcoli divini inseriti e innestati<br />

nel <strong>no</strong>stro modello.<br />

Solo facendo scaturire, nel <strong>no</strong>stro libero arbitrio, dalle profondità del<br />

<strong>no</strong>stro essere un alone di bene, procureremmo una reazione a catena<br />

che darebbe vita a questo procedimento.<br />

Tale bene, giunto nelle periferie estreme dell’essere, dopo aver depurato<br />

– ad ogni suo “transito” – punti negativi, memorie distruttive,<br />

ricordi <strong>no</strong>civi, giungerebbe fi<strong>no</strong> al cervello dalla mente e si scaturirebbe<br />

nelle <strong>no</strong>stre azioni rivolte prossimo.<br />

L’altro, toccato nel suo intimo dal <strong>no</strong>stro bene, arricchitosi delle<br />

espressioni dei componenti positivi “accesi” al suo passare, divenendo<br />

amore, potrebbe, a sua volta, muovere un suo primordio moto.<br />

A catena, dunque, si replicherebbero all’infinito quegli stessi moti<br />

d’amore che han<strong>no</strong> attraversato l'universo purificando la materia e<br />

modellandola attraverso calcoli divini, per giungere – visibili, udibili<br />

e percepibili – a <strong>no</strong>i.<br />

Nell’universo in grande, in <strong>no</strong>i in piccolo. Raggiungendo la pace.<br />

L’energia<br />

Carlo Tedeschi 1995<br />

Olio su tela cm. 70x100<br />

Flusso di elettroni<br />

Eric Heller 2001<br />

Simulazione al computer<br />

Un'affinità evidente tra le opere<br />

Energia e Flusso di elettroni.<br />

L’artista statunitense Eric Holler,<br />

docente dell’Università di<br />

Harward, unendo arte e scienza,<br />

realizza la sua opera Flusso<br />

di elettroni (particelle che<br />

contengo<strong>no</strong> carica elettrica)<br />

che si espande da un angolo.<br />

53


«IL NULLA NON ESISTE»<br />

a cura di Antonella Di Muoio<br />

54<br />

È interessante il libro edito da Bollati<br />

Boringhieri del fisico, filosofo e matematico<br />

James Owen Weatherall,<br />

docente di Logica e Filosofia della<br />

scienza, che con mente lucida e<br />

lungimirante medita sul concetto<br />

di «nulla» passando in rassegna i<br />

più importanti risultati della ricerca<br />

scientifica su questo aspetto della<br />

realtà:<br />

LA FISICA DEL NULLA.<br />

Da Aristotele fi<strong>no</strong> alla moderna<br />

teoria quantistica dei campi e della<br />

gravità quantistica, il discorso verte<br />

tra il «nulla» e il «qualcosa», dove<br />

proprio quest’ultimo, in una fisica<br />

delle cose dove ci si chiede che cosa<br />

c’è e <strong>come</strong> si comporta piuttosto<br />

che perché, ha ricevuto una maggiore<br />

attenzione da parte di filosofi<br />

della scienza <strong>no</strong>nché di scienziati. In<br />

questo modo però, fa <strong>no</strong>tare il docente<br />

della University California, si<br />

sa che il mondo materiale è formato<br />

da cose <strong>come</strong> i quark e gli elettroni,<br />

i fotoni e i gluoni, mentre si ig<strong>no</strong>ra<br />

tutto il resto. Insomma <strong>no</strong>n si considera<br />

«<strong>come</strong> sarebbe il mondo se<br />

<strong>no</strong>n esistesse nulla».<br />

«Perché esiste qualcosa anziché il<br />

nulla?» è la domanda che piacevolmente<br />

si legge nella trama del libro,<br />

prima di addentrarci nel racconto di<br />

<strong>come</strong> il «nulla» sia stato di volta in<br />

volta concepito nella storia della fisica,<br />

classica o ordinaria prima, quantistica<br />

poi, regalandoci una nuova e<br />

diversa chiave di lettura della realtà.<br />

E proprio questa era la prospettiva<br />

adottata da Leo <strong>Amici</strong> cinquant’anni<br />

fa quando aveva cercato di far<br />

comprendere con semplicità e senza<br />

nulla aver studiato l’inutilità del<br />

concetto di «nulla»:<br />

«Tutto è materia, il nulla <strong>no</strong>n esiste,<br />

se esistesse il nulla, te lo dice la parola,<br />

<strong>no</strong>n ci sarebbe nulla. Prova a<br />

pensare al nulla, qualunque cosa<br />

pensi, penserai sempre a qualcosa.»<br />

E nel prologo, dal sintomatico titolo<br />

Molto rumore per nulla, viene<br />

addirittura proposto l’esempio di<br />

una casa per far riflettere a rigor di<br />

logica quanto sia scientificamente<br />

infondato il concetto di «nulla.» Se<br />

immaginiamo, infatti, di togliere<br />

tutto ciò che abbiamo in una casa<br />

(mobili, fili elettrici, pareti, pavimenti,<br />

ecc.), questa <strong>no</strong>n risulta vuota<br />

perché esiste l’aria. Potrebbe i<strong>no</strong>ltre<br />

anche essere invasa da onde radio<br />

o raggi lumi<strong>no</strong>si se nei paraggi vi è<br />

un ripetitore radio, una rete wireless<br />

o semplicemente della luce. I<strong>no</strong>ltre<br />

rimane necessariamente soggetta<br />

all’azione del campo gravitazionale<br />

del pianeta che, <strong>come</strong> tutto il resto,<br />

è pur sempre... «qualcosa».<br />

L’illuminante esposizione di James<br />

Owen Weatherall parte poi dal XVII<br />

secolo e precisamente dal fisico e<br />

matematico Isaac Newton, e dalla<br />

sua legge della gravitazione universale,<br />

per dirci che egli concepiva lo<br />

“spazio” <strong>come</strong> teoricamente “vuoto”<br />

e <strong>come</strong> un contenitore che accoglie<br />

materia, ovvero corpi soggetti a leggi<br />

precise.<br />

Per Cartesio invece lo spazio vuoto<br />

<strong>no</strong>n poteva esistere e doveva essere<br />

occupato da una sostanza de<strong>no</strong>minata<br />

plenum, così pure per Leibniz<br />

secondo il quale nel mondo reale<br />

<strong>no</strong>n posso<strong>no</strong> esistere regioni di spazio<br />

vuote.<br />

Arriviamo quindi alla metà del XIX<br />

secolo quando, per il fisico scozzese<br />

James Clerk Maxwell, che unì<br />

elettricità e magnetismo nel rivoluzionario<br />

campo elettromagnetico,<br />

lo spazio risulta essere costituito da<br />

vibrazioni, ed ecco che nuovamente<br />

il nulla si riempie di «qualcosa» che<br />

<strong>no</strong>n è più l'etere. Idea, quella di una<br />

sostanza che occupa lo spazio, che<br />

richiama <strong>no</strong>n solo le teorie di Cartesio<br />

e Leibniz bensì dello stesso Ari-


RECENSIONI<br />

totele, ma che so<strong>no</strong> state eclissate<br />

a favore del pensiero di Newton,<br />

ancora oggi studiato nei licei e nelle<br />

università. Infatti ricorda l'autore:<br />

«Anche se da allora so<strong>no</strong> state<br />

formulate teorie che in un modo<br />

o nell'altro sostituisco<strong>no</strong> la fisica<br />

newtoniana, le leggi di Newton costituisco<strong>no</strong><br />

tuttora un pilastro della<br />

<strong>no</strong>stra co<strong>no</strong>scenza della realtà fisica».<br />

Con Einstein, e siamo ormai giunti<br />

nel XX secolo, arriviamo al vuoto<br />

quantistico che mette ancor<br />

di più in crisi la fisica ordinaria. La<br />

gravità <strong>no</strong>n è quel misterioso campo<br />

di forze che in qualche modo<br />

si estendeva nello spazio vuoto,<br />

<strong>come</strong> affermava Newton, ma una<br />

deformazione della struttura stessa<br />

dello spazio e del tempo. Lo spazio-tempo<br />

si curva in presenza di<br />

una massa, ma… <strong>come</strong> potrebbe<br />

una massa curvare il «nulla»? Anzi<br />

addirittura in base alla relatività<br />

generale dal «nulla» si può creare<br />

«qualcosa». Einstein però è stato<br />

anche il padre della famosa formula<br />

E=Mc2 vale a dire che tutta la<br />

massa è una potente fonte di energia,<br />

ossia un qualunque oggetto<br />

con massa M si può considerare<br />

equivalente a un’energia E data<br />

appunto da E=Mc2: la materia può<br />

quindi trasformarsi in energia e viceversa.<br />

Equazione con cui è stata<br />

completamente rivisitata la realtà.<br />

E Leo <strong>Amici</strong>, che co<strong>no</strong>sceva l'equivalenza<br />

di questi due fe<strong>no</strong>meni<br />

della realtà e con un linguaggio facilmente<br />

accessibile e straordinariamente<br />

concreto nel definire anche<br />

i concetti più impalpabili della<br />

ricerca scientifica, precisava:<br />

«Faccio presente che tutto ciò è<br />

materia: il nulla <strong>no</strong>n esiste. Che<br />

l’uomo la voglia chiamare energia<br />

o con altre definizioni, queste<br />

so<strong>no</strong> comunque senza senso, poiché<br />

tutto ciò è materia»<br />

In ultima analisi, per concludere<br />

questa <strong>no</strong>stra disamina tutt'altro<br />

che esauriente ed esaustiva, incontriamo<br />

il premio Nobel Paul Dirac,<br />

massimo fisico inglese dai tempi di<br />

Newton e professore di matematica<br />

all’Università di Cambridge, la<br />

stessa cattedra assegnata Newton.<br />

Con lui il concetto classico di «nulla»<br />

diventa una contraddizione<br />

perché nella teoria quantistica dei<br />

campi lo stato di vuoto <strong>no</strong>n è altro<br />

che un altro stato della materia.<br />

«L’immagine intuitiva del vuoto»<br />

dirà Weatherall in conclusione «è<br />

quella di un mare che ribolle di<br />

attività, o meglio, di possibilità…<br />

Le fluttuazioni del vuoto dan<strong>no</strong><br />

quel pizzico di energia che consente<br />

a una coppia elettrone-positrone<br />

di materializzarsi spontaneamente,<br />

propagarsi, incontrarsi<br />

nuovamente e cancellarsi a vicenda…<br />

van<strong>no</strong> e vengo<strong>no</strong> in un attimo…<br />

il loro effetto su altri fe<strong>no</strong>meni<br />

fisici, però, è reale».<br />

Nel quadro il pianeta poggia sul<br />

tessuto spaziotemporale teorizzato<br />

da Einstein. Secondo il fisico Nobel<br />

questa struttura viene deformata<br />

dalla forza di attrazione esercitata<br />

dalla massa del pianeta. L'artista<br />

collega poi mediante dei fili questa<br />

dimensione di spazio-tempo ad<br />

un'altra che va oltre e che già astro<strong>no</strong>mi<br />

e fisici han<strong>no</strong> teorizzato per<br />

poter spiegare in termini matematico-geometrici<br />

molte delle proprietà<br />

dell'universo.<br />

Fuori dalla trappola<br />

Carlo Tedeschi 1980<br />

Olio su tela cm. 50x70<br />

55


L'angolo<br />

della narrativa<br />

IL VISTO<br />

Il racconto è ispirato ad un fatto realmente accaduto, in Zambia nel 2017,<br />

ad un volontario dell’Associazione Dare che si stava recando al Malika Village<br />

per aiutare con la sua arte di piastrellista. Da alcuni anni, scrivere è diventata<br />

una sua passione e volentieri pubblichiamo u<strong>no</strong> frammento di ciò che ha vissuto.<br />

di Ettore Tombesi<br />

Ci fu quella volta che, allo scalo in Zambia, mi<br />

timbra-ro<strong>no</strong> il visto di uscita sul passaporto con la<br />

stessa data del viaggio di ritor<strong>no</strong> in aereo. Come un<br />

tatuaggio indelebile.<br />

Maria Pia, che ha fondato il gruppo missionario di<br />

solidarietà Noi per Zambia, ci disse di <strong>no</strong>n dichiarare<br />

la data di fine soggior<strong>no</strong>... <strong>no</strong>n si sa mai, dura un<br />

mese il visto!<br />

«Deve compilare il formulario verde!» dice in inglese<br />

il poliziotto nel gabbiotto dei visti. Magro, calvo e<br />

deciso <strong>come</strong> un robot.<br />

Il formulario è in inglese! Ho studiato francese alle<br />

medie e andavo piuttosto male, poi alle superiori<br />

ho incrociato la lingua inglese e <strong>no</strong>n ho recuperato<br />

nulla mentre il “colorato” in divisa mi rimanda<br />

indietro nella fila perché il formulario verde <strong>no</strong>n<br />

è completo e rifaccio tutto l’interrogatorio scritto<br />

senza aggiungere o cambiare nulla e la fila turistica,<br />

cinesi e indiani, termina e so<strong>no</strong> l’ultimo. «Guardi in<br />

camera!» dice sempre in inglese.<br />

«Non si muova!» e lo scanner o qualcosa del genere<br />

mi scruta il viso si<strong>no</strong> ad intercettare le ossa e la mia<br />

vera identità. «Quanto ha intenzione di rimanere?»<br />

prosegue, «È qui per lavoro?»<br />

«So<strong>no</strong> in vacanza. Holiday!»<br />

Poi chiede i cinquanta dollari <strong>come</strong> fosse il biglietto<br />

di ingresso di un parco giochi e frugo nel marsupio,<br />

una di quelle tasche nere che ti nascondi sulla pelle<br />

della pancia, e mezzo mi spoglio e il biglietto da<br />

cinquanta è stato emesso prima del 2000 e dice che<br />

<strong>no</strong>n vuole banco<strong>no</strong>te vecchie e cerco ancora nella<br />

mazzetta dei soldi, battuto dalla corrente d’aria<br />

dell’ingresso in aeroporto, prima della linea gialla,<br />

nella terra di nessu<strong>no</strong>, fra lo Zambia e il mondo.<br />

Tiro fuori un centone del 2002 e la sig<strong>no</strong>ra di colore<br />

in divisa, molto robusta e con i boccoli in messa<br />

in piega mesciata, da sopra gli occhiali da vista<br />

lussuosi, scruta in controluce la filigrana dai due<br />

lati e stropiccia la carta. Mi rende il resto in dollari<br />

e appiccica l’adesivo sul passaporto e ci scrive<br />

sopra a penna, parole e numeri. Con il passaporto<br />

timbrato oltrepasso la linea gialla situata a terra. Una<br />

linea simile alle righe stradali delle carreggiate ma<br />

trasversale, <strong>come</strong> un crepaccio, una faglia. So<strong>no</strong> in<br />

Zambia.<br />

Vedo il viso di Maria Pia far capoli<strong>no</strong> in fondo al<br />

corridoio dell’ingresso. Mi saluta con la ma<strong>no</strong> e<br />

allarga il sorriso di labbra. Mi sento tutelato. Ora<br />

so<strong>no</strong> sicuro che andrà tutto bene.<br />

Ero in Zambia <strong>come</strong> volontario, collegato a due<br />

idraulici. Dopo le due settimane ipotizzate per<br />

terminare i lavori, i miei compagni concludo<strong>no</strong> gli<br />

allacciamenti e raccordi e tutto il resto e rientra<strong>no</strong><br />

in Italia e io resto in Africa. Il mio lavoro <strong>no</strong>n era<br />

finito. Il laboratorio di chimica della scuola doveva<br />

essere presentato alla commissione statale <strong>come</strong> da<br />

progetto, ma <strong>no</strong>n avevo finito di piastrellare i banchi<br />

in muratura e i pavimenti.<br />

« ... Non posso venire via ora, <strong>no</strong>n mi costa nulla<br />

fermarmi una settimana in più ...» Così, telefonavo<br />

a mia moglie. Ci fu l’ultima mattonella, ci fu la fine<br />

del soggior<strong>no</strong>, ci fu l’aggiornamento della data al<br />

biglietto aereo di ritor<strong>no</strong>. Il son<strong>no</strong> scombussolato<br />

dell’ultima <strong>no</strong>tte, una stracciata a pavimento del<br />

bag<strong>no</strong>, un’aggiustata al letto, caffè (italia<strong>no</strong>) e poi<br />

la partenza in mattinata. Un sabato mattina di sole<br />

africa<strong>no</strong> qualunque. All’aeroporto di N’dola mi<br />

abbraccio con Maria Pia. «È stato bello, che bello<br />

che bello, è stato molto bello, arrivederci e grazie!»<br />

Tradotto da un infantile ritornello in lingua inglese<br />

canticchiato dai bimbi dell’asilo ad ogni partenza<br />

dei bianchi volontari o sostenitori del centro.<br />

All’aeroporto ci so<strong>no</strong> militari e poliziotti e uomini<br />

in camicia bianca della linea aerea e tutto un via vai<br />

fra bagagli e bilance e strettoie di passaggio e finalmente,<br />

con la “lingua” di Maria Pia siamo al biglietto<br />

e chiedo un posto comodo e va tutto bene perché<br />

l’uomo colorato del “ticket” co<strong>no</strong>sce la sig<strong>no</strong>ra e si<br />

parla della stagione delle piogge e vola<strong>no</strong> sorrisi e<br />

ringraziamenti e strette di ma<strong>no</strong> <strong>come</strong> quando si<br />

esce dalle chiese zambiane.<br />

Il mio bagaglio parte e ci salutiamo in abbraccio.<br />

56


So<strong>no</strong> solo all’imbarco. L’unico bianco della zona.<br />

Dentro il gabbiotto la poliziotta riceve i documenti.<br />

Essa scruta.<br />

La Legge che legge.<br />

Cazzeggio con il pensiero.<br />

«C’è un problema!» – Silenzio – «La data di rientro<br />

del viaggio <strong>no</strong>n coincide con il biglietto aereo».<br />

Dovevo essere uscito dal paese una settimana<br />

prima, vista la data di rientro tatuata a penna sul<br />

visto emesso all’ingresso in Zambia.<br />

«Lei <strong>no</strong>n può partire con questo volo. Deve<br />

attendere gli accertamenti e pagare una sanzione di<br />

mille dollari, spostare la data del volo a domani e poi<br />

potrà partire».<br />

Mille dollari è un furto e anche se avessi il danaro...<br />

partire di domenica e arrivare a Roma e avvisare il mio<br />

passaggio in auto per raggiungere casa in Romagna<br />

e tutto il mondo si sposta nel verso sbagliato e<br />

il gabbiotto della dogana si alterna di poliziotti<br />

zambiani di ogni sesso e grado e mi scruta<strong>no</strong> <strong>come</strong><br />

fossi il peggior criminale del mondo.<br />

«Venga, si sieda in questa stanza. La chiamiamo <strong>no</strong>i.»<br />

Ecco. Tremo di aria condizionata e fifa. Chiuso in una<br />

cella aperta. Bloccato. Posso guardarmi le scarpe<br />

e il pavimento in li<strong>no</strong>leum e il muro verniciato di<br />

smalto e percepire il calore del sole africa<strong>no</strong> e dare<br />

un'unità di misura alla luce che pervade a scacchi<br />

di grata l’aria di questa stanza umana e scrivere di<br />

tutto il presente ora amplificato di creatività incontrollata.<br />

Un granello di pulviscolo è una storia e una<br />

ragnatela un sog<strong>no</strong> da raccontare e poi ancora le<br />

linee degli angoli fra muro e “parterre” lunghe strade<br />

da intersecare e le teste dei chiodini nei battiscopa<br />

tradurli in uomini o animali e tutto scorre forzato di<br />

impulsi di genio e pazzia.<br />

Ecco. Maria Pia: «Mi ha telefonato lo “steward”. Cosa<br />

è successo?» Spiego della data di rientro e della<br />

multa e tutto il resto. «Non dire nulla. Tu <strong>no</strong>n capisci<br />

l’inglese e lascia parlare me!» Così, mi dice Maria Pia:<br />

«Sai <strong>come</strong> so<strong>no</strong> questi ... gli dai un po’ di potere e<br />

si monta<strong>no</strong> la testa... Noi siamo qui per dargli una<br />

ma<strong>no</strong> con le scuole, gli ospedali, insegniamo loro<br />

un mestiere, ma a una parte di loro, <strong>no</strong>n andiamo a<br />

genio. Poi il popolo ci vuole imitare e legge sui libri di<br />

scuola di <strong>come</strong> va il mondo e tutto il resto… mentre<br />

dovrebbe lavorare tutto il santo gior<strong>no</strong> in miniera e<br />

arricchire le concessioni in ma<strong>no</strong> ai cinesi , eccetera,<br />

eccetera…».<br />

E la vedo seriamente presa da questa situazione. Poi<br />

vengo chiamato in un ufficio e in un primo momento<br />

<strong>no</strong>n voglio<strong>no</strong> fare entrare Maria Pia, ma poi cedo<strong>no</strong>.<br />

La co<strong>no</strong>sco<strong>no</strong> tutti, san<strong>no</strong> dei suoi buoni propositi<br />

e dei trent’anni passati in Zambia, dei suoi lutti, dei<br />

soprusi, delle violenze, dei furti, della sua lotta infinita<br />

per aiutare le donne di quella nazione. Una donna di<br />

fede e di fatti concreti, senza orpelli e cornici. Una<br />

donna minuta, un poco ingobbita, con la pettinatura<br />

fatta da un vecchio barbiere di N’Dola, alto, secco e<br />

nero <strong>come</strong> il carbone. «Non capisco l’inglese, <strong>no</strong>n vi<br />

capisco! Chiamate la sig<strong>no</strong>ra, chiamate la sig<strong>no</strong>ra<br />

qui fuori, lei traduce. Chiamatela, lei traduce!»<br />

E gesticolo e indico il corridoio al bestione colorato<br />

in divisa pluridecorata e lui, sudaticcio e con la faccia<br />

color zecca gonfia, si rassegna e fa entrare una sua<br />

collaboratrice super truccata di rossetto e ciglia<br />

lunghissime e occhi di ombretto azzurro e capelli<br />

lunghi e allisciati e molto decisa si rivolge a Pia con<br />

disprezzo e interroga lei al mio posto e il dialogo<br />

fra domande e risposte dura una mezz'ora e <strong>no</strong>n ci<br />

capisco nulla se <strong>no</strong>n alcune frasi strozzate di Pia che<br />

mi tranquillizza: «Non ti preoccupare, va tutto bene!»<br />

Dice, e più dice così e peggio sudo in agitazione.<br />

Misunderstanding. Wrong. Mistake. E altri mille<br />

modi per dire che so<strong>no</strong> nei guai, e senza dire una<br />

parola siamo seduti in cella. Passa<strong>no</strong> pochi minuti<br />

e “faccia da zecca gonfia” chiama Pia in ufficio. L’ora<br />

della partenza del mio volo si avvicina. Sento rollare<br />

gli aerei dalla pista. Voglio partire! Tornare a casa<br />

mia! Ho gli addominali tirati e la mascella serrata.<br />

Sbuffo dal naso <strong>come</strong> un toro. Passare un altro<br />

gior<strong>no</strong> in Zambia e pagare i mille dollari di multa<br />

<strong>no</strong>n sarebbero un problema, ma il tutto si presenta<br />

<strong>come</strong> una presa in giro o peggio, un sopruso razziale<br />

al contrario. I bianchi e i neri con il “potere” invertito.<br />

So<strong>no</strong> vittima di razzismo.<br />

Pochi minuti e la Pia ritorna da me. Dice che posso<br />

partire e che è tutto a posto. Seduta al mio fianco,<br />

gocciola di lacrima. Maria Pia che mi abbraccia e<br />

mi ringrazia salutandomi. Guarda in me la partenza<br />

di un pezzetto della sua sempre più lontana terra,<br />

trattenuta, legata alla sua scelta vitale.<br />

Dove abito, vedo dalla finestra il mio albero di albizia<br />

africana. Un fusto maturo e ombroso, con la corteccia<br />

chiara e liscia e qualche ombra di muschio cresciuto<br />

sui rami più grossi. In estate il sole tramonta alle sue<br />

spalle. I tramonti romag<strong>no</strong>li <strong>no</strong>n so<strong>no</strong> <strong>come</strong> quelli<br />

africani. So<strong>no</strong> belli. E so<strong>no</strong> diversi.<br />

Viva!<br />

Per maggiori informazioni sulla collaborazione ultradecennale tra l’Associazione<br />

Dare e Maria Pia Ruggeri, responsabile di ”We for Zambia”<br />

consultare www.a<strong>come</strong>amici.it nr. 34.<br />

57


Matteo Bertonati<br />

La grande famiglia del lago<br />

ti ricorda fin da bambi<strong>no</strong>,<br />

quando arrivavi con la tua<br />

famiglia da Torre del Greco.<br />

La tragedia del ponte Morandi<br />

di Ge<strong>no</strong>va ti ha spazzato via<br />

con i tuoi tre migliori amici in<br />

una calda giornata d'agosto<br />

e la stretta al cuore di tutta<br />

Italia, qui si è fatta più grande.<br />

Ti pensiamo felice<br />

nell'abbraccio di Dio<br />

insieme al tuo papà Maurizio<br />

esempio di onestà e<br />

dedizione per gli altri.<br />

Un abbraccio per<br />

mamma Aline, Leri e<br />

Salvatore.<br />

Ti penserò sempre con un sorriso, quello che alla fine di<br />

ogni discussione mi facevi venire perché tanto era impossibile<br />

arrabbiarsi con te.<br />

Le cose <strong>no</strong>rmali <strong>no</strong>n so<strong>no</strong> mai state il tuo punto forte e di<br />

certo <strong>no</strong>n avresti potuto lasciarci in un modo <strong>no</strong>rmale.<br />

Ci hai travolti e spiazzati, e all’improvviso siamo rimasti<br />

senza la tua musica.<br />

La vita è meravigliosa per il semplice fatto che <strong>no</strong>i siamo<br />

vivi, <strong>no</strong>i siamo qui e abbiamo ancora la possibilità di fare<br />

il primo passo, di perdonare, di perdonarci, di darci amore<br />

e forza. Abbiamo imparato ad un prezzo troppo alto che<br />

siamo qui solo per un attimo, che il tempo che abbiamo<br />

a disposizione per vivere senza rimpianti è troppo poco,<br />

può scivolarci dalle mani <strong>come</strong> se fosse niente. Dobbiamo<br />

impegnarci a <strong>no</strong>n nutrire la <strong>no</strong>stra vita con sentimenti<br />

brutti <strong>come</strong> l’odio, la rabbia, la voglia di vendetta o la ricerca<br />

di una colpa. Di chiunque sia la colpa, <strong>no</strong>n ci sarà<br />

mai una <strong>no</strong>tte in cui <strong>no</strong>n andremo a letto con il pensiero<br />

per i <strong>no</strong>stri quattro ragazzi. Sento parlare di colpe e di<br />

giustizia. Io personalmente della giustizia <strong>no</strong>n me ne<br />

faccio niente, io la giustizia <strong>no</strong>n la voglio. Qualunque<br />

pena sconterà chi è colpevole di questa tragedia <strong>no</strong>n mi<br />

ridarà mio fratello e i suoi migliori amici, <strong>no</strong>n mi ridarà<br />

i loro sorrisi e loro sogni, <strong>no</strong>n mi ridarà il casi<strong>no</strong> che faceva<strong>no</strong><br />

quando suonava<strong>no</strong> costringendomi a trovare un<br />

altro posto per studiare. La vera giustizia io la chiamo<br />

coscienza, quella che farà perdere il son<strong>no</strong> a queste persone<br />

e quella che alla fine dei loro giorni gli farà rivivere<br />

la sofferenza che han<strong>no</strong> portato alle famiglie di queste<br />

vittime. Per questo dobbiamo impegnarci al massimo affinché<br />

questo dolore diventi la lezione più grande che la<br />

vita ci ha messo di fronte con tutta la potenza del mondo.<br />

Smettiamola di rimandare, smettiamola di portarci la<br />

rabbia dentro, viviamo innamorati della vita ricordando<br />

sempre che l’amore è più forte di ogni cosa che incontra<br />

sul suo cammi<strong>no</strong>.<br />

Tua sorella Leri<br />

58


La maestra che ha<br />

accompagnato<br />

alle medie con amore<br />

centinaia di bambini<br />

CIAO VINCE!<br />

Un pensiero scritto con i suoi piccoli<br />

alunni di San Clemente dopo aver<br />

assistito in un matinèe al musical<br />

Sicuramente <strong>Amici</strong>:<br />

Carlo, quando siamo usciti dal teatro<br />

ci siamo sentiti rilassati e tranquilli.<br />

E sai perché?<br />

Tu, con le parole che hai scritto,<br />

con le sce<strong>no</strong>grafie che hai creato,<br />

ci hai fatto capire che il bene vince<br />

sempre sul male, così l’umanità vivrà<br />

sempre in pace. Abbiamo riscoperto<br />

il profondo valore dell’amicizia.<br />

I<strong>no</strong>ltre se guardiamo con gli occhi,<br />

se guardiamo con il cuore scopriamo<br />

che il segreto della vita è l’amore.<br />

Grazie, Carlo, per gli insegnamenti<br />

che ci hai trasmesso.<br />

Dicembre 2016<br />

La banda fuori intona una melodia che stringe il cuore,<br />

accompagna il feretro verso l’altare.<br />

Oggi 16 maggio, nella chiesa di San Michele a Morcia<strong>no</strong> si<br />

so<strong>no</strong> tenuti i funerali della maestra Vincenza Vanzolini, per<br />

tutti la maestra VINCE.<br />

Io e mio marito Costanti<strong>no</strong> con Giovanna, Manuela e Stefa<strong>no</strong>,<br />

abbiamo cantato durante la celebrazione.<br />

La chiesa è gremita di gente. Ogni persona è in qualche modo<br />

toccata al cuore da questa donna: la sua famiglia, amici,<br />

ex alunni, ora diventati genitori, e tutti i colleghi. Ci so<strong>no</strong><br />

anche i bambini della sua classe 4a con i loro grembiulini.<br />

Per <strong>no</strong>i è stata una grande emozione che viaggia lonta<strong>no</strong><br />

e ogni maestra dovrebbe vivere il suo mandato <strong>come</strong> una<br />

vocazione! Come faceva la maestra Vince. Per lei era una vera<br />

missione crescere e accompagnare i bambini, le veniva<strong>no</strong><br />

affidati con fiducia, nel rispetto, in un’atmosfera di famiglia.<br />

Anche mio figlio Paolo, <strong>come</strong> ogni alun<strong>no</strong> dal primo<br />

all’ultimo, porterà in sé questo do<strong>no</strong>!<br />

Grazie maestra Vince per il lavoro svolto con i <strong>no</strong>stri bambini!<br />

Monia<br />

Caro Gi<strong>no</strong>,<br />

<strong>no</strong>n ci so<strong>no</strong> parole umane che possa<strong>no</strong> confortare il dolore della tua famiglia ed il tuo.<br />

Ugualmente scrivo in virtù di quel Grande Dio in cui credo e che guida i miei e i <strong>no</strong>stri passi.<br />

Nella vita e storia della mia famiglia, e so per certo anche in quella di tante altre, Vincenzina è stata<br />

importante, grande, unica. La sua traccia nei cuori e nei fatti che svolgeran<strong>no</strong> nella loro vita i suoi allievi<br />

<strong>no</strong>n potrà mai essere cancellata ed è una BUONA TRACCIA che porterà e ha portato cose BUONE nel<br />

mondo.<br />

Per quanto posso, e più di quanto posso, so<strong>no</strong> vici<strong>no</strong> a te e ai tuoi figli e a quanti l’han<strong>no</strong> amata <strong>come</strong><br />

Daniela, mia moglie, e mio figlio, Emanuele. Per <strong>come</strong> l’ha amata Maria, mamma di Daniela che, insieme<br />

a me, l’ha trovata e incontrata nel cercare una GIUSTA e AMOREVOLE maestra per suo nipote Emanuele.<br />

Mi auguro che accoglierai e accoglierete l’amore che in questi momenti, pur nel dolore, so<strong>no</strong> certo si stia<br />

esprimendo anche per voi grazie a quella traccia di Vincenzina che <strong>no</strong>n si cancellerà mai.<br />

Carlo Tedeschi, Daniela, Emanuele e tutta la sua grande famiglia.<br />

59


Libri<br />

«Non mollate mai: la vita è<br />

un passaggio e <strong>no</strong>n è finita...»<br />

Migliaia di incontri per Carlo Tedeschi, sua moglie Daniela e Maria Di Gregorio<br />

in una vita trascorsa, fi<strong>no</strong> ad oggi, prima accanto a Leo <strong>Amici</strong> e poi<br />

nel proseguire le sue orme realizzando i suoi progetti. Nel loro svolgere,<br />

accogliere e condividere continuo, le strade si ritrova<strong>no</strong>, piacevolmente<br />

si raccolgo<strong>no</strong> frutti a volte inaspettati, a volte tanto attesi. Alessandra Incoronato,<br />

che a causa di una malattia <strong>no</strong>n potè mai camminare, venne al<br />

Lago di Monte Colombo e fu per lei determinante, una sferzata di energia<br />

e forza che si leggo<strong>no</strong> oggi nel libro La vita comunque, scritto insieme a<br />

Giovanna Caratelli impegnata nel mondo del sociale e della cultura: «Nello<br />

scrivere questo libro ho cercato di trasferire sulla carta le emozioni, la vita,<br />

i pensieri di Alessandra Incoronato della quale ho imparato a co<strong>no</strong>scere<br />

l’amore per la verità, la ricerca meticolosa della parola che arriva dritta al<br />

cuore, la passione per la giustizia e la dignità della lotta per i diritti di tutti».<br />

...Ma c’è un’altra cosa che Alessandra<br />

ha sempre rinviato di raccontare,<br />

forse perché pensava di <strong>no</strong>n essere<br />

creduta, forse perché <strong>no</strong>n c’era<br />

ancora abbastanza intimità.<br />

Per molto tempo ho vissuto correndo<br />

in modo frenetico, mi sembrava<br />

che il tempo si restringesse ogni<br />

gior<strong>no</strong> di più. Non avevo paura per<br />

me, ripeto, per me la morte è l’inizio<br />

della vera vita, ma per Giovanni<br />

e per i miei cari.<br />

Quando me<strong>no</strong> me lo aspettavo feci<br />

un sog<strong>no</strong> che fu per me un altro<br />

regalo dal cielo e la liberazione di<br />

una grande parte delle angosce del<br />

futuro. Mi sognai Maria una bellissima<br />

Sig<strong>no</strong>ra che avevo co<strong>no</strong>sciuto a<br />

Rimini. Lei era stata sempre a fianco<br />

di Leo <strong>Amici</strong> nella missione. La<br />

co<strong>no</strong>bbi lì al Lago. Una donna per<br />

me speciale <strong>come</strong> Santa Teresa di<br />

Calcutta... Quando la co<strong>no</strong>bbi provai<br />

una grande emozione anche se<br />

<strong>no</strong>n sapevo chi potesse essere.<br />

Era di una bellezza fusa con una<br />

grazia unica, inimmaginabile, mi<br />

prese la ma<strong>no</strong> e con gli occhi pieni<br />

d’amore, perché l’ho sentito, mi<br />

disse: «Alessandra hai bisog<strong>no</strong> di<br />

qualcosa?» «No grazie» le risposi<br />

«mi basta averla co<strong>no</strong>sciuta» «Sei<br />

sicura?» «Sì grazie». Dopo due anni<br />

lei morì e così mi venne in sog<strong>no</strong>.<br />

Mi prese il viso tra le sue mani e con<br />

quegli occhi sempre pieni d’amore<br />

mi guardò e mi disse «Alessandra<br />

devi stare tranquilla perché hai ancora<br />

dieci anni da vivere» La guardai<br />

e le dissi «Dieci anni? Così tanti?<br />

Con la mia malattia» Lei rispose «Sì<br />

Alessandra tu morirai a quarantasette<br />

anni, quindi vai con calma,<br />

che hai tempo sufficiente».<br />

Quando l’ho raccontato al mio psichiatra,<br />

lui mi ha guardato perplesso<br />

e ha detto sorridendo «Ora me<br />

lo scrivo» (...)<br />

La vita comunque - pp. 101<br />

Il libro arriva alla famiglia<br />

Tedeschi via posta, perché<br />

Alessandra ebbe poche<br />

occasioni di tornare al Piccolo<br />

paese fuori dal mondo e nella<br />

prima pagina la dedica recita:<br />

«Per Carlo, Daniela ed<br />

Emanuele con infinito Amore,<br />

stima e gratitudine per aver<br />

salvato la mia vita.<br />

Vi auguro tanta serenità,<br />

amore e infinita salute».<br />

Alessandra Coronato in Rame<br />

60


Testimonianze<br />

28 agosto 2018<br />

So<strong>no</strong> fortunato, so<strong>no</strong> felice, mi rendo conto della meraviglia di<br />

un legame eter<strong>no</strong> qui, ora, con voi.<br />

Dio ci vede belli, <strong>no</strong>n ci guarda <strong>come</strong> pensiamo <strong>no</strong>i. Possiamo<br />

tutto con l'aiuto che ci viene dato ogni gior<strong>no</strong>. Possiamo stare<br />

sereni e capire che ci ama, sempre.<br />

Un vero maestro ci sta accanto <strong>come</strong> esempio da seguire.<br />

È l'insieme che dà la forza e la motivazione di <strong>no</strong>n confonderci,<br />

di vedere la verità.<br />

Ci vuole coraggio per liberare la mente da quei pensieri che,<br />

tramite essa, cerca<strong>no</strong> di frenarci, bloccarci inutilmente solo per<br />

perdere tempo.<br />

Chiedo perdo<strong>no</strong> senza angoscia a voi tutti, incluso il cielo<br />

naturalmente, per liberarmi dal “vecchio” che <strong>no</strong>n voglio più.<br />

Chiudo la porta!<br />

Voglio sentirmi nudo, libero, attento per unirmi a voi, sentirvi,<br />

capire e agire con lo spirito di Gesù.<br />

Ho tanto, abbiamo tanto dentro di <strong>no</strong>i.<br />

L'intenzione di fare e dare è perfetta ma <strong>no</strong>n da soli.<br />

Non possiamo più stare soli senza esprimere tutto ciò che ci<br />

viene dato in continuazione.<br />

Deve scorrere attraverso <strong>no</strong>i tutti per portare alla luce<br />

l'espressione di Dio.<br />

Grazie, so<strong>no</strong> felice per accogliere l'amore e la verità e accetto<br />

tutto con la calma, rimanendo in armonia con la mia anima.<br />

Grazie a voi giovani di oggi, <strong>come</strong> <strong>no</strong>i ieri, tutto serve per<br />

arrivare all'inizio del nuovo “insieme”.<br />

Claude<br />

9 marzo 2018<br />

Quanta <strong>no</strong>stalgia ho di quel posto, unico al mondo!<br />

Quindi <strong>no</strong>n posso <strong>no</strong>n cercare alme<strong>no</strong> di descrivere le mie<br />

impressioni.<br />

Quando ricordo quei giorni passati lì mi sgorga dal cuore tanta<br />

dolcezza e tenerezza. Tutto si ferma dentro di me, allora<br />

m’immergo<br />

nel mio inter<strong>no</strong>, l’ester<strong>no</strong> <strong>no</strong>n esiste più e sento tanta pace,<br />

una pace attiva.<br />

Ringrazio Leo <strong>Amici</strong> che tanto ha voluto quel Piccolo paese fuori<br />

dal mondo e chi dopo di lui si è prodigato gior<strong>no</strong> e <strong>no</strong>tte per<br />

portare avanti l’opera.<br />

Tutto lì ha il sapore dell’amore. Tutto emana quella meravigliosa<br />

sostanza, custodita, difesa, voluta, mantenuta viva, palpabile,<br />

trasmessa attraverso le espressioni e le opere.<br />

Tutto è diverso dal resto del mondo: i sapori, il silenzio, i<br />

movimenti, le voci, i rumori, il modo di parlare gli uni agli altri,<br />

l’accoglienza dei giovani.<br />

Nel mondo trovi tante persone con il cellulare in ma<strong>no</strong>, connesse<br />

forse con il nulla... al Lago trovi sempre qualcu<strong>no</strong> connesso con<br />

la grandezza, quindi in grado di capirti, aiutarti, amarti per <strong>come</strong><br />

serve.<br />

Ora so descrivere il sapore dell’amore vero dove nessun<br />

elemento prevale o si esalta ma è un equilibrio di componenti<br />

che si unisco<strong>no</strong> per ottenere... in cucina direi “un unico impasto!”<br />

Susy<br />

Francesco, responsabile della compagnia<br />

teatrale, ed Eleo<strong>no</strong>ra, prima ballerina,<br />

han<strong>no</strong> perso la loro bimba neonata.<br />

È rimasta però tra di <strong>no</strong>i una traccia<br />

profonda del suo passaggio.<br />

Lo sgomento, il dolore, la delusione...<br />

La fede? Il punto è la fede!<br />

I pensieri spingo<strong>no</strong> a far vacillare le anime<br />

coinvolte nel dolore.<br />

Ecco però la carezza che penetra in un<br />

inter<strong>no</strong> – Francesco – impregnato d’amore,<br />

amore che lascia la scia, che si è i<strong>no</strong>ltrato nel<br />

percorso celeste custodito gelosamente dalla<br />

scelta ferrea che nulla può inquinare, perché<br />

Dio l’ha forgiata.<br />

Francesco, Eleo<strong>no</strong>ra, siete dentro<br />

l’argomento: doloroso argomento!<br />

Ma è tenero ciò che di vostro offrite a Dio.<br />

Non siete comuni terreni.<br />

Il colossale amore di Dio vi ha deposto nel<br />

territorio dove nasco<strong>no</strong> nuovi amori, nuove<br />

anime che luccica<strong>no</strong> di luce propria, ovunque<br />

si trovi<strong>no</strong>.<br />

Dove c’è Dio nulla è superfluo, tutto è<br />

fruttuoso, Lui è amore concentrato che si<br />

amalgama con se stesso, rendendo proficuo<br />

ogni chicco di gra<strong>no</strong> che si trasforma in<br />

sostanza per uso di Dio.<br />

Il nulla <strong>no</strong>n esiste per Lui.<br />

Siate o<strong>no</strong>rati di donare quello che è prezioso<br />

per i vostri cuori.<br />

Non cercate misteri, sarebbe superflua<br />

ricerca!<br />

Dio <strong>no</strong>n è mistero.<br />

Dio è raccoglitore e architetto per la sua<br />

opera.<br />

Tutto ciò che è suo è luce che illumina dove le<br />

tenebre vorrebbero oscurare.<br />

L’accettazione è trasparenza, rilascia le<br />

membra, fa fuoriuscire un sorriso purificatore<br />

che guarisce chi lo osserva e che viene<br />

i<strong>no</strong>ndato dall’amore frater<strong>no</strong>.<br />

La benedizione di Dio ci sarà in ogni vostra<br />

azione quotidiana rivolta al bene, con la<br />

realizzazione fraterna.<br />

Anna De Persio<br />

LUCE<br />

25 Agosto 2018<br />

61


NEWS MUSICALI FIRMATE RDL<br />

Nuovo arrangiamento<br />

di Emanuele Tedeschi<br />

del bra<strong>no</strong> The man with<br />

the sailor’s cap scritto e<br />

dedicato a Leo <strong>Amici</strong>,<br />

circa 30 anni fa,<br />

da Sam Moore.<br />

Remix di Emanuele<br />

Tedeschi del bra<strong>no</strong><br />

Jamaica tratto dallo<br />

spettacolo musicale<br />

Notte Gitana che diventa<br />

una ballata appassionata<br />

mescolando so<strong>no</strong>rità<br />

latine a tanto reggaeton.<br />

Cinque brani inediti<br />

tratti dal 5° Festival<br />

della canzone per Leo.<br />

COLONNE SONORE<br />

I MUSICALS DI CARLO TEDESCHI<br />

Patto di Luce<br />

L’Uomo dal Turbante Rosso<br />

Un fremito d’ali<br />

Sicuramente <strong>Amici</strong><br />

Greccio, <strong>no</strong>tte di Natale 1223<br />

Gabriele dell’Addolorata<br />

Dio, che meraviglia!<br />

Chiara di Dio<br />

Notte Gitana<br />

6262


EBOOK<br />

I video integrali di Notte Gitana spettacolo musicale<br />

spag<strong>no</strong>lo e di Patto di Luce il musical sui diritti umani<br />

di Carlo Tedeschi disponibili su VIMEO.COM<br />

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Il ritor<strong>no</strong> dal labirinto<br />

Tratto da una storia<br />

vera <strong>come</strong> forma di<br />

prevenzione, ripercorre<br />

il passaggio<br />

di Gianluca dal labirinto<br />

della droga<br />

fi<strong>no</strong> all’immensa<br />

spianata della<br />

libertà.<br />

Carlo Tedeschi<br />

Edizioni Dare<br />

GRATUITO<br />

Sicuramente <strong>Amici</strong><br />

Una favola per tutti!<br />

Narra la storia<br />

dell'amicizia<br />

attraverso i grandi<br />

personaggi del passato,<br />

rivelando cosa<br />

sia la "polvere nera"<br />

e facendo largo alla<br />

"piccola Umanità"<br />

attraverso un finale<br />

distopico.<br />

Carlo Tedeschi<br />

Edizioni Dare<br />

Angela degli Abissi<br />

Un romanzo verità.<br />

Descrive dieci anni<br />

di vita di Angela<br />

Bandini, dall'incontro<br />

nel 1979 con<br />

Leo <strong>Amici</strong> fi<strong>no</strong> al<br />

record del mondo<br />

di immersione in<br />

apnea nel 1989.<br />

Carlo Tedeschi<br />

Edizioni Dare<br />

GRATUITO<br />

PUBBLICAZIONI<br />

ISCRIVITI<br />

AI CANALI<br />

Lago di Monte Colombo<br />

Italian Musicals Channel<br />

Leo - L’uomo senza tempo<br />

Pagina dopo pagina il<br />

personaggio si delinea,<br />

un tassello alla volta il<br />

mosaico si completa.<br />

Si comprende che<br />

la storia narrata profuma<br />

di vissuto e che le<br />

sensazioni descritte so<strong>no</strong><br />

state provate sulla pelle.<br />

Acquistabile online<br />

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e nei migliori store.<br />

Teatro Leo <strong>Amici</strong><br />

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Patto di Luce Opera Musical<br />

Notte Gitana spettacolo musicale<br />

Teatro Leo <strong>Amici</strong><br />

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63


Piccolo paese fuori dal Mondo<br />

Il piccolo paese del lago poeticamente definito dal suo fondatore Leo <strong>Amici</strong><br />

Piccolo Paese fuori dal mondo, è oggi sede della Fondazione che porta il<br />

suo <strong>no</strong>me. Le strutture, utilizzate per scopi umanitari, so<strong>no</strong> state realizzate<br />

dal 1982 dall’Associazione Dare attraverso il volontariato<br />

dei suoi associati che ne cura<strong>no</strong> la gestione..<br />

B<br />

E<br />

D<br />

F<br />

Associazione Dare<br />

Non ha intento politico né fini di lucro. È u<strong>no</strong> strumento<br />

a disposizione di coloro che abbia<strong>no</strong> in animo la realizzazione<br />

di opere sociali ed umanitarie. Sostiene, anche<br />

attraverso il volontariato, la Fondazione Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Data Costituzione: 3/3/1983<br />

Forma Giuridica: Associazione privata di volontari,<br />

senza fini di lucro (regolamentata dagli artt. 36 e<br />

seguenti del Codice Civile).<br />

Sede Legale: Morcia<strong>no</strong> di Romagna (RN),<br />

Via Resistenza 1<br />

Organi: Assemblea - Comitato Direttivo - Presidente<br />

Telefo<strong>no</strong>: 0541.985207<br />

E-mail: assdare@lagodimontecolombo.it<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />

C<br />

G<br />

Strutture ricettive<br />

• 1 - Hotel Villa Leri SPA - Tel 0541 985262<br />

Centro Benessere - Poliambulatorio - Residences - Ristorante Leonardo<br />

• 2 - La Grotta della Giamaica - Tel 0541 985580<br />

Bar- Ristorante - Pizzeria for<strong>no</strong> a legna- Pontile sul lago<br />

• 3 - ll mio Casale - Tel 0541 985164<br />

Ristorante - Agriturismo - Azienda agricola bio certificata - Vendita prodotti<br />

• 4 - Casa LA BASE per bambini - Casa LA META per anziani<br />

• 5 - Teatro Leo <strong>Amici</strong> Accademia - Musicals - Convegni - Incontri di spiritualità<br />

• 6 - Casina nel bosco Piadineria<br />

Servizi gratuiti<br />

• Teatro dei burattini - Parchi gioco per bambini - Ingresso ad eventi straordinari<br />

• Centro sportivo - Stages teatrali - Corsi di cucito, cucina, pittura<br />

• Incontri di spiritualità - Incontri per giovani e famiglie<br />

• Visite guidate al Piccolo Paese del Lago - Gite organizzate alle sedi distaccate<br />

• Museo Leo <strong>Amici</strong> con filmati sulla storia della fondazione - Filmati musical<br />

• Mostre pittoriche e fotografiche permanenti - Azienda agricolo-didattica Il mio Casale<br />

• Dimostrazioni di riflessologia<br />

Già nel 1982, Leo <strong>Amici</strong> aveva espresso la volontà di<br />

dar vita ad una fondazione alla quale devolvere la<br />

proprietà delle strutture che sarebbero sorte affinché<br />

nel tempo permanessero rivolte unicamente a<br />

scopi umanitari. La Fondazione, costituita da Carlo<br />

Tedeschi, Daniela e Stefa<strong>no</strong> Natale e dall’Associazione<br />

Dare, è stata rico<strong>no</strong>sciuta nel 2002 ed è il risultato<br />

giuridico finale dell’opera umanitaria intrapresa da<br />

Leo <strong>Amici</strong>.<br />

Il fine primario della Fondazione è salvaguardare e<br />

perpetuare le iniziative promosse ed avviate dal suo<br />

ispiratore a favore del prossimo.<br />

Data Costituzione: 20/6/2002<br />

Forma Giuridica: Fondazione rico<strong>no</strong>sciuta in data<br />

27 <strong>no</strong>vembre 2002 ed Iscritta nel Registro Prefettizio<br />

delle Persone Giuridiche dell’Ufficio Territoriale del<br />

Gover<strong>no</strong> di Rimini<br />

Sede Legale: Montescudo-Monte Colombo (RN),<br />

Via Canepa 136<br />

Organi: Consiglio di Amministrazione -<br />

Collegio dei Revisori<br />

Telefo<strong>no</strong>: 0541.985207<br />

E-mail: info@fondazioneleoamici.org<br />

5 x 1000<br />

È sufficiente apporre la firma nell’apposito riquadro<br />

della dichiarazione dei redditi (CUD -730 - UNICO) a<br />

“Sosteg<strong>no</strong> delle organizzazioni <strong>no</strong>n lucrative di<br />

utilità sociale” ed indicare nello spazio sottostante<br />

il codice fiscale della Fondazione: 91078410403<br />

64<br />

Via Canepa, 136 - 47854 Monte Colombo (Rn) - Tel 0541.985207<br />

www.lagodimontecolombo.it - www.teatroleoamici.it<br />

www.villaleri.it - www.ilmiocasale.it<br />

Gli utili ricavati dalle strutture so<strong>no</strong> devoluti al mantenimento del paese e alle opere umanitarie<br />

della Fondazione. L’attività teatrale rientra nell’opera di socializzazione e prevenzione giovanile.<br />

PER DONAZIONI alla Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />

puoi effettuare contribuzioni volontarie utilizzando<br />

anche il conto corrente bancario intestato alla<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong>,specificando nella causale<br />

“erogazione liberale”. UniCredit Banca S.p.a. Filiale<br />

di San Giovanni in Marigna<strong>no</strong> - RN<br />

IBAN: IT 86 R 02008 68000 000020087815


Leo <strong>Amici</strong><br />

(1923 - 1986)<br />

Nasce ad Allumiere (RM) nel 1923.<br />

Frequenta la scuola fi<strong>no</strong> alla terza elementare.<br />

Già da piccolo si distingue per la sua<br />

bontà.<br />

Partecipa alla seconda guerra mondiale arruolato<br />

in marina. È minatore in Francia, operaio<br />

nelle ferrovie e commerciante. Compie<br />

lunghi viaggi continuando dovunque a fare<br />

del bene.<br />

Negli anni ‘60 e ‘70 è a Civitavecchia.<br />

Nella sua casa confluisco<strong>no</strong> persone da ogni<br />

parte per chiedergli aiuto. Egli corrisponde<br />

trasmettendo alle centinaia di persone che<br />

voglio<strong>no</strong> co<strong>no</strong>scerlo pace, serenità e voglia di<br />

vivere. Rafforzandone lo spirito guarisce i<strong>no</strong>ltre<br />

numerosi malati e recupera centinaia di ragazzi<br />

tossicodipendenti.<br />

A chi vuole ripagare in denaro il favore ricevuto,<br />

risponde: «Tu sai a chi darlo. Quando sei<br />

guarito, sei felice e ami il tuo prossimo, tu mi<br />

hai ripagato».<br />

Tiene riunioni a porte aperte in Italia, ma anche<br />

in Europa, Africa, Australia e America corrispondendo<br />

ai grandi interrogativi dell’uomo.<br />

Il suo progetto del Piccolo Paese comprende:<br />

una clinica, una casa per bambini abbandonati,<br />

una per anziani e strutture per la socializzazione<br />

dei giovani.<br />

Nel 1983 a tale scopo promuove la costituzione<br />

dell’Associazione Dare.<br />

Nel 1985 forma la compagnia teatrale I Ragazzi<br />

del Lago e la casa di produzione televisiva<br />

Ralac.<br />

Gira il film La verità di un ragazzo di cui è autore<br />

e regista.<br />

Nello stesso an<strong>no</strong> è fautore del record mondiale<br />

di immersione in apnea di Angela Bandini<br />

e ne realizza il relativo documentario.<br />

Nel 1986 dà vita al musical di Carlo Tedeschi<br />

Sicuramente <strong>Amici</strong>.<br />

Muore a Monte Colombo il 16 aprile 1986<br />

dopo avere gettato le basi per la realizzazione<br />

del Piccolo Paese del Lago.<br />

Ha lasciato scritti, poesie e testimonianze di<br />

fede ed amicizia, strutture a beneficio dell’umanità<br />

e una traccia indelebile: pace, amore<br />

e fratellanza.<br />

Tratte dal suo parlare,<br />

chiavi per comprendere il suo pensiero<br />

Il primo verbo che rispetto è la libertà. ◊ La<br />

volontà è libera. ◊ Volere è potere. ◊ L'arma<br />

più potente è l'amore. ◊ La vita è un banco<br />

di prova. ◊ L'uomo deve corrispondere a se<br />

stesso senza farsi condizionare dagli altri. ◊<br />

Nell'uomo ci so<strong>no</strong> tutti i perché. Basta voler<br />

ricercare. ◊ La ricerca è il punto di partenza.<br />

◊ Nella ricerca trovi il tuo io e ti co<strong>no</strong>sci.<br />

◊ Il bene e il male so<strong>no</strong> due materie che si<br />

posso<strong>no</strong> sentire, toccare e rico<strong>no</strong>scere: la natura<br />

te lo insegna. ◊ Lo vedi se sbagli. ◊<br />

Man ma<strong>no</strong> che vai avanti puoi iniziare a scartare<br />

il male. ◊ Nella natura ci so<strong>no</strong> migliaia<br />

di espressioni di Dio. ◊ Quando arriverai<br />

alla certezza di Dio potrai realizzare te stesso<br />

scartando i punti negativi e valorizzando<br />

quelli positivi. ◊ Prima pulisci te stesso e poi<br />

potrai pulire innanzi a te. ◊ Ti sentirai utile<br />

in mezzo alla società ed ogni cosa la svolgerai<br />

con amore. Ti nascerà la gioia di vivere. ◊ A<br />

quel punto, quando avrai terminato il lavoro<br />

su te stesso, il male <strong>no</strong>n ti toccherà più e<br />

potrai aiutare un altro perché sarai un uomo<br />

vero. ◊ Strappare il <strong>no</strong>me di Gesù dal mondo<br />

significherebbe, per l’uomo, cadere in un<br />

abisso di male. ◊ Gesù trionferà.<br />

Maria Di Gregorio<br />

(1940 - 2002)<br />

Nel 1971, insieme alla sua famiglia, incontra<br />

Leo <strong>Amici</strong> e, da quel momento, ne sosterrà l’opera<br />

per tutta la vita. Testimone ed esempio<br />

d’amore, educa e coordina centinaia di volontari<br />

nelle iniziative sociali ed umanitarie.<br />

Nel 1982 con il marito e i figli si trasferisce<br />

a Monte Colombo per sostenere l’ultima<br />

realizzazione di Leo <strong>Amici</strong>: il Piccolo Paese<br />

del Lago. Dopo la sua scomparsa, insieme<br />

a Carlo Tedeschi, ne porta a compimento il<br />

progetto.<br />

Muore l’11 giug<strong>no</strong> del 2002.<br />

Carlo Tedeschi<br />

Nel 1978 incontra Leo <strong>Amici</strong> e lo affianca.<br />

Artista versatile riceve consensi e rico<strong>no</strong>scimenti<br />

<strong>no</strong>n solo per il valore culturale ma<br />

anche per l’impeg<strong>no</strong> sociale. Tutta la sua<br />

produzione artistica diventa strumento di<br />

espressione dei valori universali della pace,<br />

dell’amore e della fratellanza.<br />

Dedica tutte le sue forze ed il suo impeg<strong>no</strong><br />

a favore della realizzazione dei giovani.<br />

Anche dopo la morte di Leo <strong>Amici</strong> porta a<br />

compimento la costruzione delle strutture<br />

del piccolo paese insieme a Maria Di Gregorio<br />

e ne ha proseguito fi<strong>no</strong> ad oggi l’opera<br />

morale e sociale, realizzando anche le<br />

nuove sedi.<br />

www.leoamici.it www.carlotedeschi.it www.fondazioneleoamici.org<br />

Attività promosse e<br />

realizzate dal 1983<br />

Cultura, sport e ricreazione<br />

• Pubblicazioni riviste, libri, audio e video,<br />

incontri, mostre, spettacoli.<br />

• Rally, podismo, apnea, calcio, calcetto,<br />

gare, tornei, records mondiali.<br />

• Centri di aggregazione, incontri, corsi di<br />

cucina, cucito, pittura, ico<strong>no</strong>grafia, danza,<br />

recitazione, canto, musica.<br />

• Incontri di spiritualità.<br />

• Centri di ascolto del Vangelo.<br />

• Liturgia delle ore.<br />

Assistenza sociale<br />

• Opera di prevenzione del disagio giovanile.<br />

• Educazione e socializzazione anche presso<br />

scuole ed Istituti.<br />

• Borse di studio.<br />

• Formazione, avviamento professionale ed<br />

inserimento lavorativo.<br />

• Protezione, sotto il profilo fisico e morale,<br />

dell’infanzia abbandonata o priva di<br />

assistenza.<br />

• Coinvolgimento e coordinamento di<br />

famiglie per l’accoglienza e l’affidamento<br />

di mi<strong>no</strong>ri.<br />

• Ospitalità e cure ai bambini di Cher<strong>no</strong>byl.<br />

• Ospitalità a bambini e famiglie della ex<br />

Jugoslavia.<br />

• Campi scuola.<br />

• Protezione, sotto il profilo fisico e morale,<br />

agli anziani.<br />

• Assistenza e supporto agli ammalati ed animazione<br />

anche presso ospedali e case di cura.<br />

• Soggiorni per anziani.<br />

• Sosteg<strong>no</strong> morale ed eco<strong>no</strong>mico a famiglie<br />

bisog<strong>no</strong>se.<br />

• Attività di recupero dalla<br />

tossicodipendenza.<br />

• Attività ed iniziative per il sosteg<strong>no</strong><br />

eco<strong>no</strong>mico ed umanitario in Kenia,<br />

Rwanda, Zambia, Australia ed avviati<br />

luoghi di aggregazione in Italia (Toscana,<br />

Abruzzo, Puglia, Umbria) e all’estero:<br />

Svizzera, Spagna, Francia, Germania.<br />

Istruzione<br />

• Laboratori, stages.<br />

• Accademia d’arte e formazione<br />

professionale.<br />

• Corsi di supporto scolastico.<br />

• Inserimento scolastico per immigrati.<br />

Sanità<br />

• Poliambulatorio privato e Centro di<br />

Riflessologia.<br />

• Congressi di medicina.<br />

• Incontri aperti al pubblico su<br />

alimentazione, stile di vita, prevenzione.<br />

Collaborazioni con parrocchie, diocesi,<br />

aggregazioni laicali, movimenti carismatici,<br />

associazioni culturali, sportive, umanitarie<br />

del territorio nazionale ed estero.<br />

65


ALTRI LUOGHI DELLA FONDAZIONE<br />

GIARDINO DI MARIA<br />

CASA DELLA MONTAGNA<br />

Il Giardi<strong>no</strong> di Maria e la Casa della Montagna si trova<strong>no</strong> alle pendici<br />

del Gran Sasso, vici<strong>no</strong> alle località sciistiche di Prati di Tivo e Campo<br />

Imperatore. Il complesso, realizzato dalla Fondazione Leo <strong>Amici</strong><br />

con l’opera di volontariato dell’Associazione Dare che lo gestisce,<br />

comprende la pizzeria, le camere, due case di accoglienza, anche per<br />

gruppi, il centro di aggregazione giovanile e la scuola di danza.<br />

Accoglie chi voglia riposare, riflettere, chi ama gite ed escursioni<br />

nell’aria pura della montagna ed una buona... pizza!<br />

Si può visitare il museo adiacente in memoria della figura di Maria Di<br />

Gregorio, determinante nella realizzazione, accanto a Leo <strong>Amici</strong>, del<br />

Piccolo paese del Lago di Monte Colombo di Rimini.<br />

Centro di aggregazione giovanile<br />

Inaugurato nel 2011, è diventato punto di incontro per i<br />

bambini e i giovani della zona con finalità culturali, artistiche,<br />

di socializzazione e prevenzione. È utilizzato anche da gruppi<br />

provenienti da altre regioni per gite e campi scuola.<br />

Nella sala polivalente: tavoli da ping-pong, biliardini e giochi da<br />

tavolo a disposizione degli ospiti, i<strong>no</strong>ltre accoglie l’associazione<br />

sportiva “Danza e Musical” che organizza corsi di danza classica,<br />

zumba e canto. È anche centro di prima accoglienza della<br />

Protezione civile<br />

Pizzeria - Piadineria - Bed & Breakfast - Centro di aggregazione giovanile<br />

Colledoro di Castelli TE<br />

Tel. 0861 970686 info@ilgiardi<strong>no</strong>dimaria.it<br />

CASA DEL TICINO<br />

Cadenazzo - Luga<strong>no</strong><br />

CASA DEL PONTE<br />

Santa Caterina - Caltanissetta<br />

Struttura per l’accoglienza - Centro di aggregazione giovanile<br />

Tel. 0041 - 91 2243236<br />

Struttura per l’accoglienza - Corsi di danza e teatro Danza e musical<br />

Compagine teatrale - Cappella dei santi Francesco e Chiara<br />

inaugurata da mons. Mario Russotto vescovo di Caltanissetta<br />

Tel. 334 7176815


BORGO DELLA SPERANZA<br />

dove anche il tempo pare si riposi…<br />

Il Borgo della Speranza, che si trova in Toscana, tra San Gimigna<strong>no</strong> e la<br />

stessa Volterra, risale al XII secolo, è circondato da morbide colline ed è<br />

stato definito “luogo della ricerca del cammi<strong>no</strong>”.<br />

Dopo quarant'anni di abbando<strong>no</strong> e degrado, è stato restaurato dalla<br />

Fondazione Leo <strong>Amici</strong> grazie a Carlo Tedeschi, che ne ha affrescato anche<br />

la chiesa del 1100, in degrado da oltre 40 anni.<br />

Nella sua suggestiva cornice, è ideale per vivere un'esperienza nella<br />

pace e nel silenzio della natura. So<strong>no</strong> possibili soggiorni in camere<br />

o appartamenti, visita alla Villa di Uligna<strong>no</strong> (risalente al XVII sec.) ed<br />

escursioni nelle vicine località storiche ed artistiche e salutari passeggiate<br />

nei percorsi segnalati dei boschi circostanti.<br />

Ristorante - Locanda del Borgo - Residences - Bed & Breakfast<br />

Uligna<strong>no</strong> di Volterra - Pisa - Tel. 0588 086113<br />

info@borgodellasperanza.it<br />

LA FONDAZIONE È INOLTRE PRESENTE<br />

DOMUS ROSARUM<br />

Assisi<br />

CASA DI MATTINATA<br />

Mattinata - Foggia<br />

Accoglienza - Corsi di danza e teatro Danza e musical<br />

Compagine teatrale<br />

Tel. 075 - 8065047<br />

Struttura per l’accoglienza - Corsi di danza Danza e musical<br />

Compagine teatrale - Cappella di S. Michele Arcangelo<br />

Tel. <strong>37</strong>7 1755286<br />

67


Piccolo paese fuori dal mondo - Rimini<br />

STAGIONE TEATRALE 2018/2019<br />

CON GLI SPETTACOLI DI CARLO TEDESCHI E I RAGAZZI DEL LAGO<br />

ABBONARSI CONVIENE!!! SETTE SPETTACOLI!!!<br />

pre<strong>no</strong>ta il tuo posto a teatro<br />

Ogni domenica ore 16.30<br />

OTTOBRE - LO S...VARIETÀ È GIOVANE!<br />

NOVEMBRE - UN FREMITO D’ALI<br />

DICEMBRE - NOTTE DI NATALE 1223<br />

GENNAIO - ACCADDE PER STRADA<br />

FEBBRAIO - SENZA FILI<br />

MARZO - CHIARA DI DIO<br />

APRILE - L’UOMO DAL TURBANTE ROSSO<br />

MOHICAN<br />

DEBUTTO NAZIONALE 2019<br />

La sua personalità aderisce perfettamente ai ca<strong>no</strong>ni<br />

della tradizione e spiritualità del suo popolo.<br />

Lo guida però una co<strong>no</strong>scenza superiore.<br />

Risponde alle domande sulla natura di tre esploratori che<br />

aveva<strong>no</strong> attraversato la foresta affrontandone i pericoli.<br />

I tre saran<strong>no</strong> inconsapevoli risolutori della travagliata storia<br />

d’amore di Mohican con una donna inglese: le loro diversità<br />

troveran<strong>no</strong> punti di comunione e di risoluzione?<br />

S’incontreran<strong>no</strong> ancora dopo la misteriosa<br />

scomparsa della donna?<br />

68<br />

Teatro Leo <strong>Amici</strong> - Piccolo Paese fuori dal mondo (Lago di Monte Colombo - Rimini)<br />

www.teatroleoamici.it - Instagram-FB @teatroleoamici - youtube Italian Musicals Channel<br />

info@teatroleoamici.it - cell. 3458045807

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