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Galleria Arte Casa<br />

50 °<br />

Genova 1968 • 2018<br />

LXXVIII Mostra Maestri Liguri<br />

fra Ottocento e Novecento<br />

Mostra di Ernesto Rayper


© Galleria Arte Casa Genova<br />

In copertina<br />

Antonio Schiaffino, Pomeriggio estivo a Punta Chiappa, 1921<br />

13 OTTOBRE - 3 NOVEMBRE 2018<br />

Orario: 9 - 12 / 15 - 19 • Tutti i giorni, 1 a e 2 a Domenica comprese


50 °<br />

1968 • 2018<br />

LXXVIII Mostra Maestri Liguri<br />

fra Ottocento e Novecento<br />

Mostra di Ernesto Rayper<br />

13 OTTOBRE - 3 NOVEMBRE 2018<br />

Galleria Arte Casa<br />

di Diletta Pelizza & C. s.a.s.<br />

Via Pammatone, 7/9 Rosso - 16121 Genova<br />

Tel. 010 541433<br />

info@galleria-artecasa.it - www.galleria-artecasa.it<br />

1


Mostra a cura di:<br />

Tito Pelizza<br />

Giacomo Goslino<br />

Presentazione:<br />

Matteo Fochessati<br />

Curatore Wolfsoniana - Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, Genova<br />

Schede delle opere:<br />

Giacomo Goslino<br />

2


Sono entrato per la prima volta da Arte Casa intorno alla primavera del 1988 per accompagnare<br />

Micky Wolfson, che durante i suoi periodi di permanenza a Genova - così come del resto<br />

nel corso dei suoi viaggi intorno al mondo - era sempre ansioso di visitare gallerie, antiquari,<br />

collezionisti ed eredi di artisti, alla ricerca di nuove opere per la sua collezione.<br />

All’epoca lavoravo già da un anno per la Wolfson Collection e avevo ormai pienamente assimilato<br />

la mission e la filosofia estetica e culturale che improntavano la frenetica e instancabile attività<br />

collezionistica di Wolfson. La raccolta che aveva allora iniziato a creare - in vista dell’apertura a<br />

Genova di un museo gemello di quello che avrebbe poi inaugurato a Miami Beach nel 1995 - si<br />

presentava principalmente focalizzata, nonostante la presenza di pregevoli opere di carattere<br />

internazionale, sulla realtà italiana del periodo tra il 1880 e il 1945 e, in particolare, sulle diverse<br />

ramificazioni regionali di questo articolato panorama artistico. Wolfson possedeva infatti (e continua<br />

ancora oggi a manifestare) una profonda sensibilità nei confronti della peculiare fisionomia<br />

artistica italiana che - pur proiettata, dopo la riunificazione nazionale, verso una politica di aggregazione<br />

culturale - ha mantenuto intatte le proprie differenti identità locali, contribuendo in<br />

tal modo a incrementare la sua vivace varietà linguistica.<br />

In tale ambito Wolfson aveva naturalmente riservato sin da subito una particolare attenzione alla<br />

produzione ligure. E ogni volta che varcavamo la soglia della galleria Arte Casa ci accoglievano<br />

inedite e straordinarie testimonianze pittoriche e scultoree di questo ricco e animato percorso di<br />

ricerca, la cui complessità aveva finalmente iniziato a emergere e a rendersi manifesta al grande<br />

pubblico proprio in quegli anni grazie al lavoro critico di studiosi come Gianfranco Bruno e<br />

Franco Sborgi e a un importante evento espositivo come la mostra Genova, il Novecento, curata<br />

nel 1986 da Giuseppe Marcenaro.<br />

A guidarci nelle sale di Arte Casa, lungo questo variegato e suggestivo percorso artistico, era<br />

Giovanni Paganelli, profondo conoscitore delle ricerche pittoriche liguri ed eccezionale esperto<br />

di scultura (soprattutto per quanto concerneva le tecniche di esecuzione e di lavorazione in fonderia),<br />

che fu poi affiancato, a partire dal 1992, da Tito Pelizza.<br />

La frequentazione della galleria Arte Casa fu quindi fondamentale per la crescita e la formazione<br />

3


della collezione d’arte su cui si è costituita la realtà museale e di ricerca della Wolfsoniana, gestita<br />

ora - dopo la generosa donazione alla città da parte del mecenate americano - da Palazzo<br />

Ducale Fondazione per la Cultura. E se guardando a ritroso mi rendo conto di quante importanti<br />

opere siano pervenute alla Wolfsoniana grazie a queste visite in galleria, non posso tuttavia non<br />

ricordare anche l’intensità degli incontri tra Paganelli e Wolfson: la stima che reciprocamente<br />

li legava non impediva infatti lo scatenarsi di animate e impetuose trattative, determinate non<br />

tanto dal fattore economico, quanto da una condivisa inclinazione allo spettacolo, di cui io ero<br />

privilegiato spettatore.<br />

La collaborazione tra la nostra istituzione e Arte Casa si è però sviluppata anche e soprattutto su<br />

basi culturali, in particolare attraverso i significativi apporti che la galleria ha offerto alle nostre<br />

iniziative espositive: dalla mostra dedicata nel 2004 a Galletti e alla scultura ligure sino alla recente<br />

esposizione su Rubaldo Merello.<br />

Arte Casa ha comunque svolto, anche più in generale, un ruolo determinante nella riscoperta<br />

e nella valorizzazione della realtà artistica ligure: un contesto di ricerca che fu connotato non<br />

solo dalla presenza di importanti protagonisti a livello nazionale, come Plinio Nomellini e Eugenio<br />

Baroni, ma anche dall’apparizione di alcune straordinarie personalità, meno note, ma<br />

ugualmente fondamentali per la formazione della precipua identità del panorama ligure. Penso,<br />

ad esempio, a figure come Sexto Canegallo o Cornelio Geranzani, alla carica innovativa e<br />

all’originalità linguistica delle loro ricerche pittoriche. E se adesso finalmente anche questi artisti<br />

stanno iniziando a ricevere un doveroso riconoscimento fuori dai confini regionali, il merito si<br />

deve ascrivere a una congiunta azione culturale, cui la galleria di Paganelli e Pelizza ha offerto<br />

un prezioso contributo.<br />

Buon cinquantesimo, dunque, Arte Casa e auguri per le tue future scoperte artistiche!<br />

Matteo Fochessati<br />

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MOSTRA DI ERNESTO RAYPER


La Galleria Arte Casa, in occasione del 50° anniversario della sua fondazione, in seno alla LXXVIII<br />

Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, è lieta di presentare ai collezionisti e ai<br />

cultori dell’arte ligure una sezione monografica dedicata alla figura di Ernesto Rayper.<br />

Quattordici opere, olii e disegni, in larga parte provenienti dalla raccolta degli eredi, costituiscono<br />

la raffinata selezione proposta.<br />

Capace di dettare il passo del rinnovamento pittorico in Liguria e in Piemonte, Ernesto Rayper,<br />

nella seppur breve parabola artistica, arriva a ricoprire un ruolo di primaria importanza nell’Ottocento<br />

pittorico nazionale.<br />

Dopo aver recepito la lezione dei maestri frequentati in gioventù, Fontanesi e Luxoro su tutti, e<br />

della pittura di paesaggio dell’École de Barbizon, nel 1863 diventa il protagonista della Scuola<br />

Grigia e la sua fama travalica i confini della regione, tanto da ricevere gli elogi del macchiaiolo<br />

Telemaco Signorini. A Firenze, presso il Caffè Michelangelo, entra in contatto con i maestri della<br />

pittura di macchia e intrattiene proficui rapporti con il già citato Signorini e con Giovanni Fattori.<br />

Compagno di viaggio di artisti quali Alfredo d’Andrade, Alberto Issel e Serafino de Avendaño, in<br />

seguito si unisce alla Scuola di Rivara, ove apporta al cenacolo dei pittori piemontesi un contributo<br />

fondamentale, tanto da risultarne, come ebbe a dire Angelo Dragone, l’esponente artisticamente<br />

più dotato.<br />

Un pittore che fu<br />

il più bell’ingegno d’artista<br />

dell’800 genovese<br />

Orlando Grosso<br />

L’adesione al dato naturale è prova manifesta dell’intimo legame che il pittore percepisce nei<br />

confronti delle campagne di Carcare, della rigogliosa vegetazione che cresce spontanea nei pressi<br />

del torrente Bormida, della luminosità accecante della riviera ligure e dei dintorni di Rivara.<br />

Ma è anche l’impegno teso a rompere gli schemi della pittura tradizionale, degli accademismi<br />

considerati boriosi e ripetitivi, e la determinazione nel promuovere quella che Gianfranco<br />

Bruno definirà l’alba del vero. La natura rappresentata da Rayper, descritta meticolosamente<br />

nelle opere giovanili e in maniera sintetica nelle opere mature, è una natura viva, animata da<br />

un fremito interiore, partecipe del destino degli uomini, degli animali, dei borghi, una natura<br />

che evoca sentimenti antichi e bucolici. La poetica profonda e strutturata, la matrice grafica inconfondibile<br />

e la ben precisa idea del fare compositivo e pittorico collocano Rayper nell’alveo<br />

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di quelle personalità le cui ricerche, culturali e tecniche, hanno dato il via alla rivoluzione en<br />

plein air, segnando le sorti della pittura di paesaggio.<br />

Presenza fissa alle Promotrici di Genova, Torino e Firenze, il pittore espone anche a Vienna, Milano<br />

e Parma. Nel corso del XX secolo l’importanza della sua Opera viene ribadita in occasione delle<br />

frequenti mostre organizzate presso gallerie private e istituzioni museali, delle quali è bene ricordare<br />

la grande antologica presso il Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti nel 1974, La Scuola<br />

Grigia a Carcare presso Villa Barrili nel 1989, L’alba del vero, pittura del secondo ‘800 in Liguria<br />

presso il Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti nel 1993 e Paesaggi di Ernesto Rayper realizzata<br />

proprio dalla Galleria Arte Casa nel 1976.<br />

L’allestimento di una sezione monografica di<br />

opere del pittore è un privilegio per una galleria<br />

d’arte e una grande possibilità per il collezionismo<br />

privato. Che sia inoltre d’auspicio affinché<br />

l’iniziativa istituzionale, pubblica e accademica,<br />

i cui ultimi risultati sono le preziose mostre<br />

Carlo Pittara e la Scuola di Rivara presso la<br />

Fondazione Accorsi Ometto di Torino nel 2016<br />

e I Macchiaioli, arte italiana verso la modernità<br />

in programma alla GAM di Torino - eventi<br />

questi laddove l’Opera del maestro è molto ben<br />

rappresentata - possa continuare il percorso di<br />

ricostruzione storiografica e critica intorno alla<br />

figura di Ernesto Rayper.<br />

Giacomo Goslino<br />

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1 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Molino a Sesto Calende<br />

Olio su tavola<br />

Cm 32,5 x 40,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1872 ca.<br />

Sul retro: cartiglio di pugno dell’artista con autore e titolo, autentica<br />

e timbro della Galleria d’Arte Sant’Andrea di Genova<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- XXI Esposizione Società Promotrice di Belle Arti di Genova, Genova 1872<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della XXI Esposizione Società Promotrice di Belle Arti di Genova,<br />

Genova 1872, n° 18 di catalogo<br />

L’opera, esposta in occasione della Promotrice genovese del 1872 e rimasta sino a oggi<br />

inedita, è un importante ritrovamento, grazie al quale è possibile aggiungere un rilevante<br />

tassello alla ricca e variegata produzione dell’artista. A ridosso di uno scorcio rurale vi è una<br />

scena di vita campestre intorno alla quale prende forma un paesaggio naturale fatto di vegetazione<br />

e vibrazioni atmosferiche. Il ruscello, ora increspato, ora calmo e limpido, si colora<br />

dei riflessi della natura e accoglie l’allegro stormo di germani, coinvolgendo chi osserva in<br />

quel sentimento della natura di cui tanto si è parlato a proposito del realismo del pittore.<br />

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2 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Fuoco nei campi<br />

Olio su tela<br />

Cm: 15,5 x 24,5<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972, riprodotto a pag. 88<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra, Palazzo dell’Accademia<br />

Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 119<br />

Il divertimento di un gioco un po’ pericoloso o la meticolosità nell’eseguire un’importante<br />

mansione assegnata dai genitori stimola l’interesse di un pittore attento agli aspetti quotidiani<br />

della vita contadina. La realtà agreste viene impressa sulla tela da un punto di vista molto ravvicinato<br />

e mediante una pennellata sintetica e immediata: aspetti peculiari che sussistono al<br />

realismo rayperiano e che lo collocano tra i più avanzati del coevo panorama italiano.<br />

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3 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Sulla strada<br />

Olio su cartoncino<br />

Cm 12,5 x 29,5<br />

Probabile datazione: 1864 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972, riprodotto a pag. 86<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra, Palazzo dell’Accademia<br />

Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 65<br />

L’avvicinamento al motivo e la ricerca dello scorcio non sono che la misura di un’anima che ha<br />

scelto il più dimesso abito per ritrovarsi in una verità senza retorica. Nei suoi quadri il punto di<br />

fuga prospettico non coincide mai con il centro del dipinto. […] Il linguaggio tonale, lungi dall’essere<br />

in Rayper un semplice mezzo per interpretare le variazioni della luce, diventa un lento accordo<br />

interiore su cui riconoscersi in un appassionato abbandono alla natura (G. Bruno 1974).<br />

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4 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Campo tra gli alberi<br />

Olio su tela applicata su tavola<br />

Cm 26 x 35,5<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Ernesto Rayper, Genova 1974<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972,<br />

riprodotto alle pagg. 46 e 93<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra,<br />

Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 133<br />

[…] il “Campo tra gli alberi”, tenuto su tonalità di verde variato e ricco di risonanze, contro<br />

l’azzurro denso del cielo. Un senso dell’ora solare, il mistero di una vita silente della natura<br />

anima queste opere mosse sull’interna vitalità del tono, brani di pittura di paesaggio nel<br />

senso più moderno. Quel sentimento della natura che costituisce il motivo di fondo dell’arte<br />

del Rayper… (G. Bruno 1974).<br />

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5 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Figura nel verde<br />

Olio su tavola<br />

Cm 27,5 x 21,5<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972, riprodotto a pag. 92<br />

- Vitaliano Rocchiero, Carnet segreto di Ernesto Rayper, Cassa di risparmio di Genova e Imperia,<br />

Genova 1974, pag. 84<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra, Palazzo dell’Accademia<br />

Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 154<br />

La tavoletta è uno studio preparatorio per La primavera, opera preziosa e fondamentale nel<br />

percorso artistico di Rayper. La caratteristica immediatamente godibile del dipinto è l’incidenza<br />

della luce solare che, evidenziando la silhouette della figura, ne conferisce notevole profondità.<br />

È tuttavia l’impostazione generale dell’opera, le cui componenti sono concepite per masse e non<br />

per particolari, che rivela l’essenza della pittura del reale.<br />

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6 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Paesaggio<br />

Olio su cartoncino applicato su cartone<br />

Cm 26 x 34,5<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Ernesto Rayper, Genova 1974<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra di Pittura Ligure dell’Ottocento, Società per le Belle Arti, LXXV Esposizione,<br />

Ridotto del Teatro Carlo Felice, Genova 1926<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Mario Labò (a cura), Mostra di Pittura Ligure dell’Ottocento, catalogo della mostra,<br />

Società per le Belle Arti, LXXV Esposizione, Ridotto del Teatro Carlo Felice,<br />

Genova 1926, n° 281 di catalogo<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972,<br />

riprodotto alle pagg. 52 e 92<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra,<br />

Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 101<br />

I suoi verdi densi, profondi, i suoi grigi delicati, acquosi, d’una rara bellezza tonale, fanno di lui<br />

uno dei più sensibili coloristi ottocenteschi dell’Italia settentrionale (M. Bernardi). Numerosi<br />

gli elementi stimolanti della composizione, dal giovane pastore pronto a suggerire spunti narrativi,<br />

al gioco di riflessi tra lo specchio d’acqua e le fronde degli alberi, dal nitore del manto<br />

erboso alla densa atmosfera della radura in secondo piano.<br />

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7 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Lavandaie al fiume<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 11 x 19,5<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972, riprodotto a pag. 87<br />

Nonostante le dimensioni ridotte, tipiche degli studi e dei bozzetti, il dipinto presenta le caratteristiche<br />

che convergono in un più grande lavoro. Nella tipicità del soggetto e di tutti gli<br />

elementi della composizione, nella restituzione non mimetica della natura e dello scorcio<br />

rurale, nell’atmosfera di sospensione temporale derivata dall’illuminazione diffusa, è evidente<br />

la volontà del pittore di distillare nel piccolo formato l’essenza della sua poetica.<br />

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8 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Porto di Genova<br />

Olio su carta<br />

Cm 9 x 19<br />

Probabile datazione: 1865 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972,<br />

riprodotto a pag. 90<br />

La sintesi dei volumi si coniuga armonicamente con la leggerezza delle velature di colore<br />

sovrapposte e dà forma al soggetto dell’opera, un unicum nella produzione del pittore. L’idea<br />

che Rayper abbia conservato il piccolo dipinto nella propria cartella testimonia l’importanza<br />

che l’autore attribuiva all’opera.<br />

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9 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Pastorella<br />

Disegno a matita su carta<br />

Cm 19,5 x 14<br />

Probabile datazione: 1860 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

10<br />

Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Pastorello<br />

Disegno a matita su carta<br />

Cm 19,5 x 14<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972,<br />

riprodotto a pag. 99<br />

I due studi di figura, semplici ma alquanto rappresentativi, sono esempio rispettivamente dei<br />

modi giovanili e della maturità artistica del pittore: all’analisi del dettaglio e alla morbidezza<br />

del segno riscontrabili nella Pastorella, si sostituisce la grafia asciutta e sintetica del Pastorello.<br />

É invero possibile ritrovarne le posture, i movimenti e le espressioni dei volti, nelle figure presenti<br />

in numerosi capolavori del maestro.<br />

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11 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Sulla riva<br />

Disegno a carboncino e gesso bianco su carta<br />

Cm 27 x 20 centinato<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Ernesto Rayper, Genova 1974<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972, riprodotto a pag. 99<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra, Palazzo dell’Accademia<br />

Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 174<br />

Impegnato altresì nell’ambito dell’acquaforte e del disegno, il pittore, con le limitate possibilità<br />

offerte dal carboncino e dal gesso bianco, con una raffinata combinazione raggiunge livelli<br />

di elevata definizione grafica e chiaroscurale. Con Sulla riva Rayper realizza un’opera d’arte<br />

autonoma, riscattando il disegno dallo status di idea preliminare per la successiva realizzazione<br />

pittorica.<br />

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12 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Il Gombo<br />

Disegno a carboncino e gesso bianco su carta<br />

Cm 12 x 27<br />

Probabile datazione: 1864 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972,<br />

riprodotto alle pagg. 18 e 97<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra,<br />

Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 195<br />

- Gianfranco Bruno, La pittura in Liguria dal 1850 al Divisionismo, Cassa di Risparmio di Genova<br />

e Imperia, Stringa Editore, Avegno (GE) 1981, riprodotto a pag. 29<br />

[…] dal taglio ravvicinato sul motivo del pontile a palafitte sull’acqua bassa, un cielo alto, la<br />

luce che rompe tra le nuvole e si riflette bianca sulla superficie del mare. Qui la tecnica duttile<br />

del fusain e del gesso bianco permette all’artista d’esprimersi con immediatezza: ne nasce<br />

un’immagine non già classicamente composta in equilibrati ritmi, ma focalizzata su di un<br />

motivo, il chiarore sull’acqua e nel cielo, denso a singolare contrasto con la trama sottile delle<br />

aste che sorreggono il pontile (G. Bruno 1974). Il disegno è probabilmente la prima idea de Il<br />

Gombo, capolavoro conservato presso la Galleria d’Arte Moderna di Genova.<br />

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13 Ernesto Rayper<br />

(Genova 1840 - Gameragna di Stella (SV) 1873)<br />

Capo Noli (Capo di Noli e di S. Antonio, 14 settembre 1864)<br />

Disegno a carboncino e gesso bianco su carta<br />

Cm 16 x 22<br />

Probabile datazione: 1864<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Ernesto Rayper, Genova 1874<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra di Pittura Ligure dell’Ottocento, Società per le Belle Arti,<br />

in seno alla LXXV Esposizione, Genova 1926<br />

- Ernesto Rayper, Palazzo dell’Accademia Ligustica, Genova 1974<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Mostra di Pittura Ligure dell’Ottocento, Società per le Belle Arti,<br />

LXXV Esposizione, Genova 1926, n° 300 di catalogo<br />

- G. Bruno, E. Veruggio (a cura di), Rayper, catalogo generale, Genova 1972, riprodotto a pag. 97<br />

- Gianfranco Bruno (a cura di), Ernesto Rayper, catalogo della mostra, Palazzo dell’Accademia<br />

Ligustica, Genova 1974, riprodotto a pag. 188<br />

La precisa notazione geografica e cronologica, riportata nella banda alla base del disegno,<br />

colloca l’opera nell’ambito del più avanzato realismo. Definendo storicamente il paesaggio,<br />

l’artista lo riscatta dall’utilizzo come fondale per la rappresentazione di una vicenda storica.<br />

È inoltre da sottolineare la rarità di un soggetto di mare nella produzione di Ernesto Rayper.<br />

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14 Antenore Soldi<br />

(Firenze 1844 - Torino 1877)<br />

Ernesto Rayper mentre dipinge a Rivara<br />

Olio su tela<br />

Cm 24,5 x 14<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1870 ca.<br />

Provenienze: raccolta eredi Rayper<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra di Pittura Ligure dell’Ottocento, Società per le Belle Arti,<br />

in seno alla LXXV Esposizione, Genova 1926<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Mostra di Pittura Ligure dell’Ottocento, Società per le Belle Arti,<br />

LXXV Esposizione, Genova 1926, n° 312 di catalogo<br />

- Vitaliano Rocchiero (a cura di), Carnet segreto di Ernesto Rayper, Cassa di Risparmio di Genova<br />

e Imperia, Genova 1974, pag. 21<br />

Il sincero tributo che Antenore Soldi, pittore piemontese colto e raffinato, rivolge all’amico e<br />

sodale, chiude la sezione monografica dedicata a Ernesto Rayper. L’attenzione emotiva nel documentare<br />

l’attività dell’artista denota il rapporto di amicizia e cordialità che affondano le radici<br />

nel fertile terreno della grande vitalità, del vivace entusiasmo, della gioiosa volontà, della fresca<br />

schiettezza, della scapigliata fantasia, degli uomini, o meglio degli artisti […] (V. Rocchiero 1974).<br />

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OPERE<br />

LXXVIII MOSTRA


15 Amighetto Amighetti<br />

(Genova 1902 - ivi 1930)<br />

Le aringhe<br />

Olio su tela<br />

Cm 48,5 x 50<br />

Firmato e datato 1927 in alto a destra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra personale del pittore Amighetto Amighetti, LXXVI Esposizione Società per le Belle Arti,<br />

Genova 1928<br />

- Mostra postuma di Amighetto Amighetti, Galleria d’Arte Genova e L’isola, Genova 1946<br />

- Mostra postuma di Amighetto Amighetti, Nuova Galleria Genova, Genova 1951<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della LXXVI Esposizione Società per le Belle Arti, Mostra personale del pittore<br />

Amighetto Amighetti, Genova 1928, n° 142 di catalogo<br />

- Catalogo della Mostra postuma di Amighetto Amighetti, Galleria d’Arte Genova e L’isola,<br />

Genova 1946, n° 32 di catalogo<br />

- Catalogo della Mostra postuma di Amighetto Amighetti, Nuova Galleria Genova,<br />

Genova 1951, n° 28 di catalogo<br />

Distintosi per la viva personalità in un’epoca di grande temperie artistica, il brillante allievo di<br />

Felice Carena raggiunge la sintesi pittorica mediante una particolare concretezza cromatica<br />

e volumetrica. L’esposizione personale in occasione della LXXVI Promotrice di Genova e la<br />

partecipazione alle Biennali di Venezia del 1928 e del 1930 testimoniano i risultati raggiunti<br />

dal pittore durante la pur breve carriera. Di spirito inquieto ma attento, capace di interpretare<br />

in maniera originale un soggetto caro alla tradizione figurativa, Amighetti arriva a rinunciare,<br />

parafrasando le parole di Mario Labò, a ogni eleganza formale e infonde buon sentore di cucina<br />

casalinga al motivo pittorico.<br />

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16 Nicolò Barabino<br />

(Sampierdarena 1832 - Firenze 1891)<br />

Frate che ride<br />

Olio su tela<br />

Cm 47 x 37<br />

Firmato in alto a destra<br />

Probabile datazione: 1882 ca.<br />

Provenienze: già collezione Conti Puccio<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra delle opere delle opere di Nicolò Barabino nel primo centenario della sua nascita,<br />

1832 - 1932, Genova 1932<br />

- Nicolò Barabino “Il segno in trappola”, opere dal laboratorio alla famiglia, Centro Incontri di<br />

Piazza Faralli, Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, Genova 1990<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Mostra delle opere delle opere di Nicolò Barabino nel primo centenario della<br />

sua nascita, 1832 - 1932, Genova 1932<br />

- G. Biavati e T. Leopizzi (a cura di), Nicolò Barabino “Il segno in trappola”, opere dal laboratorio<br />

alla famiglia, catalogo della mostra, Casa Editrice Marietti, Genova 1990, n° 53 di catalogo,<br />

tav. XVIa<br />

- Giuseppe Luigi Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento,<br />

XXII Edizione, Umberto Allemandi £ C., Torino 2005, riprodotto a pag. 75<br />

[…] In questo quadro Barabino analizza, con un realismo estremamente penetrante il volto<br />

di uno dei personaggi principali della composizione, il monaco che, piegato in avanti, ride<br />

apertamente delle pazzie di Colombo (P. F. Bruzzone 1990). Il dipinto è uno degli studi per le<br />

figure dei frati della grande opera Cristoforo Colombo deriso a Salamanca realizzata dall’artista<br />

per la decorazione di Palazzo Orsini a Genova.<br />

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17 Eugenio Baroni<br />

(Taranto 1880 - Genova 1935)<br />

Decollaggio<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 34 h<br />

Firmata alla base<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Provenienze: già raccolta eredi dell’artista<br />

Studio per la figura posta alla base del monumento dedicato a “Geo” Chavez, aviatore peruviano<br />

caduto nel tentativo di attraversare le Alpi, il Decollaggio rivela l’influsso di Rodin e al contempo<br />

una forte tensione verso il classicismo monumentale. Realizzato nei primi anni Trenta, l’opera è<br />

qualitativamente impeccabile e permette di cogliere ogni più minuto particolare restituito dalla<br />

mano dello scultore.<br />

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18 Luigi Bassano<br />

(Genova 1900 - ivi 1989)<br />

Porto antico<br />

Olio su tavola<br />

Cm 20,5 x 25,5<br />

Firmato e datato ‘930 in basso a sinistra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Luigi Bassano, mostra antologica, Policentro Civico, Bogliasco 1993<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Serena Bassano (a cura di), Luigi Bassano, catalogo della mostra, Policentro Civico,<br />

Bogliasco 1993, n° 6 di catalogo, riprodotto a pag. 21<br />

Il Porto antico, rappresentato secondo le regole compositive e formali del Ritorno all’ordine, accompagna<br />

la mente agli equilibri silenziosi e monumentali delle vedute urbane di Mario Sironi<br />

e dei pittori di Novecento italiano. Importante esempio del percorso artistico di un interprete<br />

originale e autonomo delle poetiche novecentiste in Liguria, il dipinto viene selezionato per la<br />

mostra antologica del pittore allestita a Bogliasco nel 1993.<br />

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19 Emilio Bocciardo<br />

(Genova 1869 - ivi 1939)<br />

Paraggi<br />

Olio su tela applicata su cartone<br />

Cm 38 x 46<br />

Datazione: 1934<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo, data e firma<br />

Provenienza: raccolta eredi dell’artista<br />

[…] l’universo ligure timbricamente ricreato da Rubaldo Merello e soprattutto quello luminoso<br />

di Domenico Guerello, trovavano in Emilio Bocciardo un punto di convergenza e approdo<br />

(L. Caprile 2012). Invero il pittore condivide con i due grandi maestri del Divisionismo<br />

ligure non solo i punti di vista fortemente rialzati, suadenti ed estatici, ma anche una pittura<br />

dalla consistenza lieve e granulosa al contempo, simile alla trama di un prezioso tessuto.<br />

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20 Sexto Canegallo<br />

(Sestri Ponente (GE) 1892 - Genova 1966)<br />

L’onda<br />

Olio su cartone<br />

Cm 23,5 x 34<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’autore C. Sexto<br />

Il movimento impetuoso dell’onda come metafora di una frizzante condizione emotiva, laddove<br />

la definizione realistica cede il passo al guizzo visionario tipico dell’autore. Dipinto<br />

stimolante e capace, grazie all’ausilio del simbolo, di veicolare significati profondi, anche<br />

attraverso una particolare piacevolezza compositiva.<br />

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21 Aurelio Craffonara<br />

(Gallarate (MI) 1875 - Genova 1945)<br />

Orto ligure<br />

Acquerello su carta, cm 62 x 50<br />

Firmato e datato ‘44 in basso a sinistra<br />

Sul retro: cartiglio della Galleria d’Arte Ranzini<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra Personale Aurelio Craffonara, Galleria d’Arte Ranzini, Genova dicembre 1944<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Mostra Personale Aurelio Craffonara, Galleria d’Arte Ranzini,<br />

Genova dicembre 1944, n° 16 di catalogo<br />

Nel grande e raffinato dipinto, il maestro dell’acquerello rappresenta l’armonia delle forme<br />

e dei colori di un tipico orto ligure. Pochi e veloci tocchi, alternati a lievi campiture, sono<br />

sufficienti per trasformare un foglio bianco in alberi, muri e contadine, raccontando di una<br />

semplice e serena quotidianità.<br />

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22 Armando Cuniolo<br />

(Genova 1900 - Milano 1955)<br />

Nel porto di Genova<br />

Olio su tela<br />

Cm 60 x 80,5<br />

Firmato e datato ‘32 in basso a destra<br />

Il tessuto pittorico e cromatico dell’opera, il cui forte senso della materia è aumentato dalla<br />

ruvidità della tela a grana grossa, descrive puntualmente l’ambiente operoso e vibrante del<br />

terminal carboni. Il grande e suggestivo dipinto, la cui importanza risiede inoltre nel valore<br />

storico e documentario, è un esempio della sensibilità dell’artista per i temi relativi al lavoro<br />

e al progresso. Una meravigliosa vigoria di creatività d’artista, una esperta applicazione di<br />

maturità e di studio, non fermo al passato non al presente non al futuro ma in un simultaneo<br />

tutt’uno (G. Paganelli 1982).<br />

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23 Antonio Discovolo<br />

(Bologna 1874 - Bonassola (SP) 1956)<br />

Il guardiano<br />

Olio su tavola<br />

Cm 98 x 94<br />

Firmato in basso a destra<br />

Datazione: 1935<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo, firma e data; cartiglio della Galleria Pesaro<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra di Antonio Discovolo, Galleria Pesaro, Milano 1936<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Mostra di Antonio Discovolo, Galleria Pesaro, Milano 1936<br />

- Ottocento. Catalogo dell’Arte Italiana dell’Ottocento n° 13, Giorgio Mondadori & Associati<br />

editori, Milano 1984, riprodotto a pag. 249<br />

- Giuseppe Luigi Marini (a cura di), Il valore dei dipinti dell’Ottocento e del primo Novecento,<br />

XIII Edizione, Umberto Allemandi & C., Torino 1996, riprodotto a pag. 215<br />

- G. Paganelli e T. Pelizza (a cura di), Antonio Discovolo, Un raggio di sole in una notte di luna<br />

piena, De Ferrari, Genova 2002, tav. n° 73, riprodotto a pag. 117<br />

La caparbietà con cui il cagnolino adempie la propria mansione colpisce la fantasia dell’artista<br />

che con affetto lo eleva a protagonista del dipinto. Una resa luministica aderente al reale, ma<br />

anche riflesso di gioia e serenità interiore, ravviva le tante sfumature del casolare di campagna,<br />

mentre le fresche tonalità della vegetazione sembrano vibrare di leggera brezza primaverile.<br />

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24 Cesare Esposito<br />

(Napoli 1886 - Genova 1943)<br />

Barche a riva<br />

Olio su cartoncino<br />

Cm 43,5 x 46,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Vivace dipinto del pittore che, formatosi nell’ambito della Scuola di Posillipo, raggiunge la<br />

maturità artistica nella soleggiata riviera ligure. Il nitido e fresco cromatismo, unitamente<br />

alla libertà del tocco e della sovrapposizione delle campiture cromatiche, è il punto di forza<br />

dell’opera e ben rappresenta la tipica atmosfera delle piccole spiagge del Levante ligure.<br />

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25 Antonio Fontanesi<br />

(Reggio Emilia 1818 - Torino 1882)<br />

Paesaggio ligure<br />

Olio su tela<br />

Cm 47,5 x 66,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1857 ca.<br />

Sul retro: cartigli manoscritti; timbro e autentica della Galleria d’Arte Fogliato, timbro e autentica<br />

della Galleria d’Arte Berman, ritaglio di un articolo di giornale a firma Marziano Bernardi<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Pittori dell’Ottocento, Galleria d’Arte Fogliato, Torino 1971<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della mostra Pittori dell’Ottocento, Galleria d’Arte Fogliato, Torino 1971, riprodotto<br />

G. L. Marini (a cura di), Bolaffi. Catalogo della pittura italiana dell’Ottocento, numero 10,<br />

Giorgio Mondadori e Associati, Torino 1981, tav. n° 30, riprodotto<br />

- P. Dragone (a cura di), Pittori dell’Ottocento in Piemonte, Arte e cultura figurativa 1830 - 1865,<br />

Cassa di Risparmio di Torino, Gruppo Unicredito Italiano, Torino 2001, riprodotto a pag. 235<br />

- G. L. Marini (a cura di), Dizionario dei pittori piemontesi dell’Ottocento, AdArte, Torino 2013,<br />

riprodotto a pag. 281<br />

Nello scenario in cui si svolge l’attività di paesista di Fontanesi lo status della pittura di paesaggio<br />

evolve in rapide sequenze da semplice fondale della presenza umana, ad espressione<br />

autonoma e primaria di un nuovo sentimento della natura, a mimesi illusionistica del vero, a<br />

pura trascrizione ottica del mondo oggettuale senza interferenze psicologiche. In una parola<br />

Fontanesi fu testimone e partecipe della parabola culturale che rese la pittura di paesaggio<br />

protagonista dell’apertura della modernità nelle arti figurative (R. Maggio Serra 1997).<br />

Con grande soddisfazione, Galleria Arte Casa presenta un prestigioso dipinto di un artista di<br />

fama internazionale, celebrato nei maggiori musei italiani come l’iniziatore del “paesismo<br />

d’emozione”, la cui influenza è stata determinante nella definizione della nuova pittura di<br />

paesaggio tra Liguria e Piemonte.<br />

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26 Alberto Helios Gagliardo<br />

(Genova 1893 - ivi 1987)<br />

Autoritratto<br />

Olio su tela<br />

Cm 31 x 23<br />

Firmato e datato 1917 in basso a destra in epoca successiva<br />

La densità della materia pittorica e la plasticità della tela grezza fanno da sfondo all’elegante<br />

autoritratto, esaltando lo sguardo profondo del pittore, a denotarne la sicurezza e la coerenza<br />

morale. Basta osservare come sono trattati gli occhi - scrive Angelo Balbi nel 1919 - il garbo<br />

che accompagna la figura tutta, per convincersi che il giovane artista possiede requisiti tali da<br />

spingersi ad una meta lontana.<br />

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27 Luigi Gainotti<br />

(Parma 1859 - Genova 1940)<br />

Dal parco di Villa Rosazza<br />

Olio su tela<br />

Cm 28 x 47<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1880 ca.<br />

Suggestiva veduta panoramica della città di Genova dal parco della cinquecentesca villa di<br />

San Teodoro, grazie alla quale è possibile ammirare la Superba da un punto di vista particolarmente<br />

originale. Opera di notevole interesse che, oltre a regalarci una rara veduta ottocentesca<br />

della città, si distingue per una qualità e un’esecuzione tecnica di grande eleganza<br />

e raffinatezza.<br />

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28 Raffaele Giannetti<br />

(Porto Maurizio 1837 - Genova 1915)<br />

Lago Maggiore<br />

Olio su cartone<br />

Cm 33,5 x 65,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Datazione: 1866<br />

Sul retro: di pugno dell’artista Stresa 28/7 - 3/8 1886; cartiglio della mostra del 1923 recante<br />

il numero di catalogo, cartiglio recante la scritta Proprietà Maria Garzoglio Giannetti, Genova,<br />

timbro della catalogazione delle opere dell’artista eseguita nel 1916<br />

Provenienza: raccolta eredi dell’artista<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Mostra retrospettiva di opere del pittore Cav. Raffaele Giannetti, Palazzo Rosso, Genova 1923<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Mostra retrospettiva di opere del pittore Cav. Raffaele Giannetti<br />

Stabilimento Grafico Editoriale Genova, Genova 1923, n° 1 di catalogo<br />

Come annotato dall’artista stesso sul retro del supporto, la realizzazione del dipinto avviene<br />

nell’arco di otto giornate: l’indicazione suggerisce il lungo e complesso lavoro per l’esecuzione<br />

di un’opera en plein air. Le vibrazioni luminose, catturate con una tecnica rapida ma<br />

puntuale, danno forma alla splendente veduta di uno dei più suggestivi paesaggi italiani.<br />

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29 Amedeo Merello<br />

(Genova 1890 - ivi 1979)<br />

Poesia del porto<br />

Olio su tavola<br />

Cm 14 x 22<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1935 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’artista titolo, luogo e firma<br />

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Amedeo Merello<br />

(Genova 1890 - ivi 1979)<br />

Marina di Nervi<br />

Olio su tavola<br />

Cm 20 x 28<br />

Firmato e datato 18-5-1933 in basso a sinistra<br />

L’incidenza della luce naturale dà forma e profondità a un movimentato angolo del porto e a<br />

uno scorcio di riviera, accompagnando la mente alle soluzioni coloristiche dei grandi nomi della<br />

pittura. Nelle due delicate impressioni mattutine dei simboli della Superba, sono condensati i<br />

valori tonali e atmosferici che sussistono alla migliore pittura ligure tra Ottocento e Novecento.<br />

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31 Ettore Morteo<br />

(Alassio (SV) 1874 - Genova 1939)<br />

Mattino nel porto di Santa Margherita<br />

Olio su tela<br />

Cm 101,5 x 70,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

Le pennellate ravvicinate e materiche di matrice postimpressionista evidenziano l’interesse<br />

dell’artista per la divisione del colore e per le vibrazioni tonali, avvicinando il pittore al gruppo<br />

dei grandi marinisti liguri. Il porto di Santa Margherita Ligure è il soggetto del pregevole dipinto<br />

le cui dimensioni sostenute, non frequenti nella produzione di Morteo, ne aumentano il respiro<br />

e la gradevolezza.<br />

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32 Benedetto Musso<br />

(Laigueglia (SV) 1835 - ivi 1883)<br />

Sul prato al sole<br />

Olio su tavola<br />

Cm 13,5 x 22,5<br />

Probabile datazione: 1880 ca.<br />

Sul retro: numero dell’archivio Franco Musso, nipote dell’artista<br />

Le pitture di figura, eseguite in piena luce, e spesso in pieno sole, con rapida pennellata spontanea,<br />

non ripresa, costituiscono un contributo prezioso alla formazione dell’arte ottocentesca<br />

italiana (V. Rocchiero 1962). La grazia del tocco dell’artista dona calore e armonia a una vivida<br />

immagine di infanzia e spensieratezza estiva.<br />

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33 Benedetto Musso<br />

(Laigueglia (SV) 1835 - ivi 1883)<br />

Cavallo da pochi danari<br />

Olio su tela<br />

Cm 15 x 26,5<br />

Probabile datazione: 1866 ca.<br />

Sul retro: numero dell’archivio Franco Musso, nipote dell’artista<br />

Suggestivo studio del grande capolavoro Un cavallo da pochi danari esposto alla Promotrice genovese<br />

del 1866, opera emblematica di Benedetto Musso e, più in generale, della pittura ligure<br />

dell’Ottocento. La luce naturale diffusa illumina la totalità della superficie dipinta e, unitamente<br />

ai veloci tocchi di colore, conferisce al dipinto di carattere rurale tonalità di gusto macchiaiolo.<br />

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34 Plinio Nomellini<br />

(Livorno 1886 - Firenze 1943)<br />

Mattino di primavera<br />

Olio su tavola<br />

Cm 26 x 36,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1900 ca.<br />

L’impianto spaziale ricorrente nell’Opera di Plinio Nomellini, laddove tanta importanza è attribuita<br />

al primo piano, è in questo dipinto arricchito da una notevole profondità prospettica.<br />

I fiori che spuntano indisciplinati a colorare il manto erboso e il pesco fiorito che si staglia<br />

quasi trasparente su un cielo bianco e luminoso generano un’incredibile freschezza cromatica.<br />

La presenza di un uomo e di un cane immersi nella brezza atmosferica, conferisce all’opera<br />

caratteri intimisti ed eterei.<br />

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35 Eso Peluzzi<br />

(Cairo Montenotte (SV) 1894 - Monchiero (CN) 1985)<br />

Aratura<br />

Olio su tela<br />

Cm 70 x 60<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1937 ca.<br />

Sul retro: cartiglio della Galleria d’Arte Genova; cartigli della Mostra d’Arte Italiana<br />

all’Esposizione Universale, Parigi 1937<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Eso Peluzzi, Galleria d’arte Genova, Genova 1937<br />

- Mostra d’arte italiana, Esposizione Universale, Parigi 1937<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della mostra Eso Peluzzi, Galleria d’arte Genova, Genova 1937, n° 32 di catalogo<br />

Le aspre colline piemontesi hanno a lungo ispirato la poetica di Eso Peluzzi, capace di tradurre<br />

pittoricamente la geometria dei vigneti e dei sentieri, le variazioni tonali derivate dal susseguirsi<br />

delle stagioni, la ruvida materialità delle rocce di tufo e della terra smossa dal passaggio<br />

dell’aratro. Il carattere novecentista nella concezione delle forme e dei volumi si sposa con il<br />

movimento dei contadini e dei buoi, in una sorta di omaggio al lavoro nei campi.<br />

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36 Giuseppe Pennasilico<br />

(Napoli 1857 - Genova 1940)<br />

Partenza per la caccia<br />

Olio su tela<br />

Cm 55 x 75,5<br />

Firmato in basso a destra<br />

Probabile datazione: 1915 ca.<br />

La superficie dell’acqua agitata dal passaggio dell’imbarcazione, come un prisma, accoglie<br />

e poi rifrange verso la natura circostante i primissimi raggi di sole. Una natura incontaminata<br />

infonde calma e tranquillità, il medesimo stato d’animo di cui gode il cacciatore. Il particolare<br />

della fiamma che accende la pipa, illuminando i volti e i particolari circostanti, crea un punto<br />

di luce al centro della composizione, attirando l’attenzione su quello che può essere considerato<br />

un “pezzo di bravura” di un virtuoso del colore.<br />

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37 Oscar Saccorotti<br />

(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />

Due pesci<br />

Ceramica a decorazione policroma lucida<br />

Cm 32 x 52<br />

Datazione: 1961<br />

Firmato e datato sul retro<br />

Di notevole eleganza formale e cromatica e non scevra da elementi che richiamano il gusto<br />

dell’arte giapponese, la formella è un esempio della padronanza artigianale della materia<br />

(M. Leonetti Luparini 1995) e dell’atteggiamento eclettico di Oscar Saccorotti. Particolare di<br />

rilievo è inoltre il simbolo di “Pozzo Garitta”, manifattura ceramica centrale nel panorama<br />

albisolese dell’epoca, intorno alla quale hanno gravitato artisti come Agenore Fabbri, Aligi<br />

Sassu, Lucio Fontana, Emilio Scanavino e il danese Asger Jorn.<br />

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38 Oscar Saccorotti<br />

(Roma 1898 - Recco (GE) 1986)<br />

L’albero secco<br />

Olio su tavola<br />

Cm 60,5 x 49<br />

Firmato e datato 1936 in alto a destra<br />

Sul retro: cartiglio della mostra Oscar Saccorotti, Galleria Genova, Genova 1937<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Oscar Saccorotti, Galleria Genova, Genova 1937<br />

- Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce,<br />

Genova 1994<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della mostra Oscar Saccorotti, Galleria Genova, Genova 1937, n° 9 di catalogo<br />

- Guido Giubbini (a cura di), Il laboratorio fantastico di Oscar Saccorotti, catalogo della mostra,<br />

Museo d’Arte Contemporanea Villa Croce, Genova 1994, n° 47 di catalogo, riprodotto<br />

a pag. 101<br />

Quello che c’è nei quadri di questo singolare pittore, quello che c’è in lui è difficile che io<br />

riesca a dire perché per me è un episodio di poesia assoluta, di perfetto accordo con il mondo<br />

circostante. […] Saccorotti è assolutamente sé stesso, assolutamente puro, assolutamente<br />

lineare (F. Zeri 1998).<br />

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39 Oscar Saccorotti<br />

(Roma (GE) 1898 - Recco 1986)<br />

Fiori in un paesaggio<br />

Olio su tavola<br />

Cm 61 x 51<br />

Firmato e datato 1932 in basso a destra<br />

Un soggetto notoriamente caro a Saccorotti è il pretesto, in questo dipinto, per un vero e proprio<br />

inno alla materia pittorica. Un inno che non conosce dissonanze, laddove ogni tono trova<br />

la propria collocazione in totale armonia rispetto a tutti gli altri, ricordando a chi osserva che<br />

il colore, prima ancora di essere un fatto chimico e fisico, è un fatto poetico.<br />

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40 Antonio Giuseppe Santagata<br />

(Genova 1888 - 13 settembre 1985)<br />

La casa rosa<br />

Olio su tela<br />

Cm 34 x 25,5<br />

Probabile datazione: 1925 ca.<br />

Firmato sul telaio<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- XV Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, Galleria Arte Casa, Genova 1993<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della XV Mostra Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, a cura di G. Paganelli e<br />

T. Pelizza, Galleria Arte Casa, Genova 1993, n° 111 di catalogo<br />

Le cose che si dicono inanimate possono d’un tratto avere un significato, assumere una grandezza,<br />

e il momento nel quale è percepita tale vitalità è un momento di poesia, di arte (G. Nicodemi<br />

1964). Il giustapporsi di campiture colorate di marca tipicamente novecentista si stempera nei<br />

toni freschi e luminosi della riviera, la cui presenza sembra manifestarsi anche nel cromatismo<br />

olfattivo degli arbusti fioriti.<br />

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41 Antonio Schiaffino<br />

(Camogli (GE) 1879 - Genova 1968)<br />

Pomeriggio estivo a Punta Chiappa<br />

Olio su tela<br />

Cm 91,5 x 120<br />

Firmato e datato ‘921 in basso a destra<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Pergola, Schiaffino, Geranzani, Galleria d’Arte De Pasquali, Genova 1977<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Marzia Schiano di Pepe, Pergola, Schiaffino e Geranzani - Tre firme di prestigio alla Galleria<br />

De Pasquali, L’eco di Genova, 28 febbraio 1977, pag. 37, riprodotto<br />

Grande e suggestiva composizione in cui la ricca e luminosa tavolozza di Antonio Schiaffino<br />

trova sfogo in un’incredibile varietà di toni. La serrata dialettica tra il primo piano molto ravvicinato,<br />

animato peraltro dalla lirica tranquillità di una scena di vita famigliare, e lo sfondo<br />

che risulta ancora più lontano, è addolcita dal naturale avvicendarsi delle luci e delle ombre.<br />

Ritorna sul mercato un grande capolavoro dell’artista di Camogli, tra i maggiori e più raffinati<br />

coloristi della pittura ligure del XX secolo.<br />

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42 Antonio Schiaffino<br />

(Camogli (GE) 1879 - Genova 1968)<br />

L’amico fedele<br />

Olio su cartone<br />

Cm 32,5 x 40,5<br />

Firmato in alto a destra<br />

Probabile datazione: 1940 ca.<br />

Nelle tele di Antonio Schiaffino si rivelano il vibrante comporsi delle pennellate, la collocazione<br />

delle “cose” negli spazi ideali. Una pittura chiaramente leggibile per nitidezza di costruzione<br />

e forza di colore. […] La pittura di Schiaffino è insomma una poesia scritta con il pennello<br />

intinto nei colori della vita (G. Paganelli 1984).<br />

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43 Adriana Spallarossa<br />

(Genova 1904 - Torino 1986)<br />

Diana<br />

Fusione in bronzo<br />

Cm 40 h<br />

Firmata sulla base<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- II Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti della Liguria,<br />

Palazzo Rosso, Genova 1931<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della II Mostra d’Arte del Sindacato Regionale Fascista Belle Arti della Liguria,<br />

Genova 1931, n° 51 di catalogo<br />

Volumi poderosi e un non comune senso del movimento caratterizzano la Diana di Adriana<br />

Spallarossa, fusione in bronzo di ispirazione mitologica. La scultrice allieva di Galletti, nota<br />

alla critica dell’epoca e molto attiva dal punto di vista espositivo - di rilievo è la presenza alle<br />

Quadriennali romane negli anni 1935, 1943 e 1949 -, guarda alla scultura del primo Messina e<br />

al forte senso plastico dei dipinti di Mario Sironi, rielaborando tuttavia gli spunti con una grazia<br />

tipicamente femminile.<br />

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44 Antonio Varni<br />

(Genova 1841 - ivi 1985)<br />

Ritorno di pescatori<br />

Olio su tavola<br />

Cm 19 x 34,5<br />

Firmato e datato 1895 in basso a sinistra<br />

Sul retro: cartiglio di pugno dell’autore con titolo e firma e timbro della Galleria d’Arte Sant’Andrea<br />

ESPOSIZIONI:<br />

- Maestri Italiani dell’Ottocento, Galleria d’Arte Sant’Andrea, Genova 1956<br />

BIBLIOGRAFIA:<br />

- Catalogo della Maestri Italiani dell’Ottocento, Galleria d’Arte Sant’Andrea,<br />

Genova 1956, n° 82 di catalogo, riprodotto<br />

La preziosa tavoletta esemplifica in modo puntuale gli intenti del pittore che, figura centrale<br />

della nuova pittura di paesaggio, coniuga la sintesi del realismo, in particolare nella successione<br />

dei piani, con il gusto per la restituzione analitica di alcuni dettagli della composizione.<br />

Analisi del dettaglio che esalta inoltre il movimento e la caratterizzazione psicologica delle figure.<br />

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45 Alessandro Viazzi<br />

(Alessandria 1872 - Genova 1956)<br />

Ponte Andrea Doria<br />

Olio su tavola<br />

Cm 29 x 42<br />

Firmato in basso a sinistra<br />

Probabile datazione: 1930 ca.<br />

Sul retro: di pugno dell’artista Ponte A. Doria<br />

Il nostro interesse per la pittura di Alessandro Viazzi è documentato dalla posizione che il<br />

pittore occupa nei nostri contesti espositivi: è infatti dagli anni ’70 che egli trova posto, nelle<br />

mostre della Galleria Arte Casa, con la sua lunga serie dedicata alle immagini del porto, i cavalli<br />

da traino che costituiscono un interesse tutto speciale poiché illustrano chiaramente la più<br />

autentica e onesta concezione che Viazzi ha dell’arte (G. Paganelli 2005).<br />

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Ultima di copertina<br />

Ernesto Rayper, Fuoco nei campi, 1870 ca.<br />

Finito di stampare nel mese di Ottobre 2018 da Microart - Recco<br />

Foto e Grafica: L’Agorà - Genova

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