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La Galleria Arte Casa, in occasione del 50° anniversario della sua fondazione, in seno alla LXXVIII<br />
Mostra dei Maestri Liguri fra Ottocento e Novecento, è lieta di presentare ai collezionisti e ai<br />
cultori dell’arte ligure una sezione monografica dedicata alla figura di Ernesto Rayper.<br />
Quattordici opere, olii e disegni, in larga parte provenienti dalla raccolta degli eredi, costituiscono<br />
la raffinata selezione proposta.<br />
Capace di dettare il passo del rinnovamento pittorico in Liguria e in Piemonte, Ernesto Rayper,<br />
nella seppur breve parabola artistica, arriva a ricoprire un ruolo di primaria importanza nell’Ottocento<br />
pittorico nazionale.<br />
Dopo aver recepito la lezione dei maestri frequentati in gioventù, Fontanesi e Luxoro su tutti, e<br />
della pittura di paesaggio dell’École de Barbizon, nel 1863 diventa il protagonista della Scuola<br />
Grigia e la sua fama travalica i confini della regione, tanto da ricevere gli elogi del macchiaiolo<br />
Telemaco Signorini. A Firenze, presso il Caffè Michelangelo, entra in contatto con i maestri della<br />
pittura di macchia e intrattiene proficui rapporti con il già citato Signorini e con Giovanni Fattori.<br />
Compagno di viaggio di artisti quali Alfredo d’Andrade, Alberto Issel e Serafino de Avendaño, in<br />
seguito si unisce alla Scuola di Rivara, ove apporta al cenacolo dei pittori piemontesi un contributo<br />
fondamentale, tanto da risultarne, come ebbe a dire Angelo Dragone, l’esponente artisticamente<br />
più dotato.<br />
Un pittore che fu<br />
il più bell’ingegno d’artista<br />
dell’800 genovese<br />
Orlando Grosso<br />
L’adesione al dato naturale è prova manifesta dell’intimo legame che il pittore percepisce nei<br />
confronti delle campagne di Carcare, della rigogliosa vegetazione che cresce spontanea nei pressi<br />
del torrente Bormida, della luminosità accecante della riviera ligure e dei dintorni di Rivara.<br />
Ma è anche l’impegno teso a rompere gli schemi della pittura tradizionale, degli accademismi<br />
considerati boriosi e ripetitivi, e la determinazione nel promuovere quella che Gianfranco<br />
Bruno definirà l’alba del vero. La natura rappresentata da Rayper, descritta meticolosamente<br />
nelle opere giovanili e in maniera sintetica nelle opere mature, è una natura viva, animata da<br />
un fremito interiore, partecipe del destino degli uomini, degli animali, dei borghi, una natura<br />
che evoca sentimenti antichi e bucolici. La poetica profonda e strutturata, la matrice grafica inconfondibile<br />
e la ben precisa idea del fare compositivo e pittorico collocano Rayper nell’alveo<br />
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