PHOENIX FANZINE #13
Tredicesimo numero della nostra rivista online free! /// Data di uscita: 24 Febbraio 2019 //// LINK UTILI: http://phoenixfanzine.wix.com/phoenix-rebirth & https://www.facebook.com/phoenixlafanzine/
Tredicesimo numero della nostra rivista online free! /// Data di uscita: 24 Febbraio 2019 //// LINK UTILI: http://phoenixfanzine.wix.com/phoenix-rebirth & https://www.facebook.com/phoenixlafanzine/
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Phoenix Fanzine N° 13<br />
Data di pubblicazione: 24 Febbraio 2019<br />
©Phoenix Fanzine 2013-2019<br />
http://phoenixfanzine.wixsite.com/phoenix-rebirth<br />
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Benvenuti<br />
Ciao a tutti voi! Io sono Fiamma e come<br />
potete ben vedere siamo finalmente giunti al<br />
nuovissimo numero del nuovo anno della rivista<br />
più interessante che ci sia, siete pronti a farvi<br />
una scorpacciata di avventure insieme a noi?<br />
EHI! MI HAI RUBATO IL POSTO, NON<br />
SI FA! Io sono Sparky e devo dire che i nostri<br />
autori si sono fatti davvero in quattro per<br />
riuscire a sbrogliarsi dagli impegni quotidiani e<br />
a correggere il necessario e pubblicare i capitoli,<br />
perciò siamo molto orgogliosi di loro!<br />
Ora, tutti pronti? 3, 2, 1... Buona lettura!!!
News<br />
- Saphir Vi torna, stavolta con una light<br />
novel tutta sua: Una Stella cadente nel cielo<br />
d’agosto.<br />
- Abbiamo l’onore di presentarvi anche una<br />
New Entry: Snorly con il suo manga “Scacco<br />
Matto”.<br />
-
Indice<br />
MANGA:<br />
Protettori del Mondo Astrale cap 3 ....pag 07<br />
(Autrice: “Pan Rayuki” Valentina Plebani)<br />
Scacco Matto cap 0 .............................pag 27<br />
(Autore: “Snorly”)<br />
Stupid Changes cap 2..........................pag 51<br />
(Autrice: “Makishinie” Anna Catalano)<br />
RISULTATI CONTEST:......................pag 76<br />
LIGHT NOVEL:<br />
Una Stella cadente nel cielo d’agosto cap 0...<br />
........................................................,,...pag 81<br />
(Autrice: “Saphir Vi” Viviana Oliviero)
Risultati<br />
COnosciamo Il<br />
VINCITORI DEL<br />
CONTEST A TEMA<br />
fan art!
contest<br />
la sfida<br />
consisteva<br />
nel disegnare<br />
una fan<br />
art di uno<br />
dei nostri<br />
personaggi!
Risultati contest
Nick insta: kacchan<br />
Descrizione : ho disegnato Alessio del<br />
manga Heart’s Eyes di @captainfelixx<br />
Commento staff: Ci è piaciuta molto<br />
questa interpretazione di Alessio in<br />
vesti un pò più dark rispetto al solito,<br />
perchè nonostante questo si riconosce<br />
perfettamente chi è.<br />
COMPLIMENTI!
CAP 1<br />
All’interno del teatro gremito di persone, tutti fremevano per l’inizio<br />
dell’esibizione, tra le fila del pubblico si vociferava stesse per esibirsi un<br />
piccolo prodigio della musica, così critici e figure di rilievo nell’ambito<br />
musicale erano giunti da ogni parte della regione per assistere allo<br />
spettacolo.<br />
“ Sembra che nonostante la sua giovane età sia già in grado di comporre, e stasera<br />
si esibirà con un suo inedito.” - disse un uomo tra il pubblico rivolgendosi<br />
al s uo vicino. L’altro in ris pos ta gli rivols e uno s guardo s balordito. -<br />
“ Strabiliante! Ho anche sentito dire che ha già ricevuto numerosi premi,<br />
spero proprio che l’esibizione soddisferà le nostre aspettative. ”<br />
Dietro l’enorme tenda rossa del palco una piccola figura tremante osservava<br />
la situazione.<br />
“Spero solo di essere all’altezza ” - pensò.<br />
“ Vedrai che andrà tutto bene, in fondo sei bravissima! ” - la rassicurò una<br />
figura alle sue spalle. La bambina si girò di scatto sentendo la presenza<br />
della sorella.<br />
“ Stavolta è diverso Martha, questa è la mia prima composizione e non<br />
ho ancora ricevuto nessun parere a riguardo, sarà un terno al lotto: potrà<br />
es s ere un s ucces s o, oppure farmi guadagnare un pes s imo es ordio... “<br />
“ Bhe, sei tu che hai voluto mantenere il segreto assoluto e far diventare<br />
tutto una sorpresa, se avessi lasciato che almeno il tuo maestro ti aiutasse<br />
adesso saresti più tranquilla.”<br />
“È una sfida che devo affrontare da sola.”- Rispose seria la ragazzina<br />
continuando a osservare il pubblico impaziente.<br />
“ Ecco appunto, sei più testarda e orgogliosa della mamma! ”- Martha<br />
sbuffò, poi appoggiando le mani sulle spalle della più piccola e mettendosi<br />
di fronte a lei disse:<br />
“ Suoni perchè ti rende felice e ti permette di esprimere ciò che provi,<br />
giusto? Allora segui semplicemente quello che c’è nel tuo cuore, di sicuro<br />
così non potrai sbagliare. Sono sicura che i tuoi sentimenti arriveranno<br />
dritti ai loro cuori e li renderai tutti felici, proprio come vuoi tu.”<br />
La bambina guardò la sorella con poca convinzione, poi dopo averci<br />
pensato su, il suo voltò si illuminò e fece un cenno di approvazione con<br />
la testa.
“ Hai ragione, grazie Martha! ”<br />
“ Compito di una brava sorella maggiore! “<br />
Le due si abbandonarono a un caloroso abbraccio, ma poco dopo furono<br />
interrotte dal segnale che lo spettacolo stava per cominciare, così si<br />
separarono e la più piccola si preparò per la sua esibizione. Dopo un lungo<br />
e concitato applauso, le pesanti tende del palco lentamente si aprirono, il<br />
buio della sala fu squarciato da una forte luce che illuminò la figura della<br />
bambina e dopo un piccolo inchino finalmente lei impugnò il suo violino,<br />
ebbe un attimo di esitazione, poi iniziò a suonare la melodia tanto attesa di<br />
essere ascolta. Ogni cellula del suo corpo fremeva di adrenalina e felicità,<br />
mano a mano che l’esibizione andava avanti la realtà intorno a lei pareva<br />
scomparire, catapultandola in una dimensione spirituale dove si sentiva<br />
libera e piena di emozioni positive, i suoi movimenti con l’archetto erano<br />
rapidi e sicuri e l’oggetto a contatto con le corde del violino nota dopo<br />
nota componeva un motivo musicale dalle note malinconiche. Durante<br />
tutta l’esibizione il pubblico restò col fiato sospeso, incantato dalla musica<br />
del giovane prodigio. Quando tutto si concluse scoppiò poi in un mare<br />
di applausi e grida di entusiasmo: lo spettacolo era stato un successo.<br />
La bambina era al settimo cielo e non riusciva a credere ai suoi occhi<br />
trovandosi davanti a quella folla che non smetteva di acclamarla, quando<br />
tornò dietro le quinte per rivedere sua sorella sprizzava felicità da tutti i<br />
pori.<br />
“ Martha, Martha! È stato un successo! Avevi ragione, li ho resi tutti<br />
felici! “<br />
La piccola si lanciò tra le braccia della sorella ed esse si chiusero in un<br />
caldo abbraccio, ma quando si ritrovò faccia a faccia con lei si accorse<br />
che aveva un’ espressione strana.<br />
“ Qualcosa non va? Non ti è piaciuta la mia esibizione? “ - esclamò la<br />
minore delusa, voleva rendere tutti felici, ma in particolar modo le persone<br />
a lei più care.<br />
“ No, è stato un gran successo, tutti sono felici, anche tu, eppure...” - la<br />
maggiore esitò un attimo.<br />
“ Cosa Martha? Dimmi in cosa ho sbagliato...” - lo sguardo della piccola<br />
violinista appariva sempre più deluso, poi sua sorella si abbassò alla sua<br />
altezza mettendosi in ginocchio, guardandola dritta negli occhi con aria<br />
preoccupata.
“Eppure, quella melodia era così triste.”<br />
La bambina impallidì nell’apprendere una verità che non le apparteneva,<br />
perchè per lei, nella sua testa risuonavano solo note felici.
Era una tranquilla mattinata di inizio agosto, il sole era già alto e faceva<br />
molto caldo, tanto caldo, era davvero il giorno perfetto per godersi una<br />
giornata al mare o in piscina, oppure per dormire fino a tardi.<br />
“ HAAAAAAAAAAAANNNNNNNNNNNAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!”<br />
Un urlò squarciò il sacro silenzio della stanza, in seguito si sentì il rumore<br />
di una porta che sbattè violentemente, questo fece sussultare la ragazza<br />
che dormiva in quella camera e probabilmente anche i vicini che abitavano<br />
all’altro capo della strada.<br />
“WAAAAAH!” - Hanna saltò giù dal letto in preda al panico per poi a<br />
spiaccicarsi sul pavimento, poi si accorse che era solo sua sorella, che<br />
incurante del baccano procurato, era lì a fissarla con il suo viso sempre<br />
sorridente e incorniciato dal mare di riccioli castani che si ritrovava in<br />
testa.<br />
“ Si può sapere per quale assurdo motivo mi hai svegliata?” - disse la<br />
ragazza con aria stizzita mentre si rialzava da terra e strofinandosi gli<br />
occhi ancora assonnata.<br />
“Ma dai, è quasi mezzogiorno!” - minimizzò la sorella con aria angelica.<br />
“ Già, è mezzogiorno del mio PRIMO giorno di vacanze estive! Ti ricordo<br />
che fino a ieri andavo ancora a lezione per quegli stupidi lavori all’edificio<br />
scolastico e che avevo espressamente avvisato di non disturbarmi, è anche<br />
scritto sulla porta!” - Hanna indicò il foglio che aveva attaccato il giorno<br />
prima.<br />
“ Oh, ma ho un favore importante da chiederti, insomma è un’emergenza!”<br />
- la maggiore sfoggiò un sorriso a trentadue denti e sembrò venire avvolta<br />
da una misteriosa aura sbrilluccicosa, fu allora che in Hanna iniziò a<br />
crescere la consapevolezza che ancora una volta, Martha l’avrebbe<br />
incastrata in qualcosa che non le sarebbe andato a genio.<br />
“Scordatelo” - affermò decisa Hanna sistemandosi i capelli biondi tutti<br />
arruffati per il sonno. Martha non si scompose e ingnorandola totalmente<br />
iniziò un lungo monologo:<br />
“ Lo sai no che la famiglia di Ian sta per trasferirsi e che ci sono un<br />
mucchio di cose da fare...”<br />
“Non ci provare che stavolta non funziona!”<br />
“Tra l’altro poi li raggiungerò anch’io per studiare lì all’università, quindi
oggi abbiamo alcune commissioni da fare, ma...”<br />
“Ho un sacco di cose da fare anch’io.”<br />
“Deve venire in visita suo fratello e non c’è nessuno che può andarlo a<br />
prendere alla stazione, sai la mamma ha il turno in ospedale fino a sera,<br />
quindi mi chiedevo se...”<br />
“Non distruggerai i miei piani anche stavolta mentre tu vai in giro con il<br />
tuo fidanzato!” - sbottò Hanna rivolgendosi a sua sorella.<br />
“Perfetto allora! Tu sei una ragazza diligente, sono sicura che sapendo<br />
che ci andrai tu, Ian si toglierà un peso di dosso!”<br />
“Martha ti ho detto di NO!” - insistette la bionda, ma l’altra sembrava<br />
ignorarla, ovviamente di proposito.<br />
“Lì sul comodino c’è un biglietto con tutto quello che devi sapere! A<br />
prestoooooo!”<br />
Martha indicò il comodino con un dito, poi con no-chalance si defilò<br />
uscendo dalla stanza con una giravolta, Hanna provò a farsi ascoltare<br />
urlandole dietro dalle scale, ma come sempre venne palesemente ignorata<br />
e prima che potesse rendersene conto sua sorella aveva già abbandonato<br />
il tetto familiare chiudendo rumorosamente la porta d’ingresso alle sue<br />
spalle.<br />
L’aveva incastrata, ancora una volta.<br />
Sull’uscio di casa e pronta ad uscire, Hanna si fermò a guardare verso<br />
l’alto in direzione del cielo, coprendosi gli occhi con una mano per non<br />
restare accecata dal sole.<br />
“Uff! Fa dannatamente caldo! E io che volevo godermi finalmente<br />
l’estate...”<br />
Chiuse la porta di casa stando attenta a non toccare troppo la maniglia<br />
in metallo, ormai era rovente per la temperatura e mentre riponeva le<br />
chiavi di casa nella borsa, il cellulare squillò e la ragazza iniziò a rovistare<br />
all’interno della sua borsa a tracolla fino a recuperare l’apparecchio che<br />
vibrava come un ossesso.<br />
“ Pronto chi parla?”<br />
“Heyla Hanna! Sei già sveglia o stai ancora dormendo?”-<br />
es ordì allegramente la voce dall’altro capo del telefono.<br />
“ Magari Miriam, mia sorella mi ha buttato giù dal letto stamattina...”<br />
“ Hahaha! Bhe, meglio così allora, io e le altre stavamo giusto pensando<br />
di andare al nuovo parco acquatico che ha aperto fuori città oggi, che ne
pensi?”<br />
“ Penso che sarebbe bello, se solo Martha non mi avesse incastrato in una<br />
delle s ue.” - H anna s i pos ò una mano in faccia dis perata ripens andoci.<br />
“ Eh!? No che peccato! Eri così entusiasta di visitarlo, non riesci a<br />
s brigar e il tutto velocemente?” - l’amica pareva s inceramen te dis piaciuta.<br />
“ Purtroppo no, devo andare a recuperare il fratello di Ian alla stazione e<br />
probabilmente stare con lui fino a quando mia sorella e il suo ragazzo non<br />
rientrano, a casa non c’è nessuno disponibile, così hanno incastrato me.”<br />
“ Uhhhh! Un appuntamento! Anche meglio del parco acquatico... “-<br />
ins inuò M iriam con aria malizios a, H anna s us s ultò per l’imbarazzo.<br />
“ Ma se nemmeno lo conosco! E poi se buon sangue non mente...”<br />
“ Sarà un depresso cronico come suo fratello!”<br />
Entrambe le ragazze scoppiarono a ridere.<br />
“ E come si chiama?” -chiese poi Miriam che non aveva ancora saziato la<br />
s ua s ete di cur ios ità, quella ragazza era una fi ccanas o inguaribile dopotutto.<br />
“ Hmmm...Bruno.”- disse Hanna guardando sul fogliettino che le aveva<br />
lasciato sua sorella.<br />
“ A beh, allora sarà proprio un orso bruno! Un nome tutto un programma!”-<br />
esclamò Miriam alludendo a quando si definisce orso una persona non<br />
proprio allegra per fare una battuta.<br />
“Ti prego no, non posso reggere un altro Ian...”<br />
“Hahaha! Immagino. Vabbè, non ti trattengo oltre, ma fammi sapere come<br />
è andata, ci conto!”<br />
“ Sei la solita curiosona.”<br />
“ Non lo nego mica, allora a presto tesoro!”<br />
“ Ciao Miriam! Salutami le altre.”<br />
“ Con piacere.”<br />
La chiamata si interruppe, Hanna sbuffò e a malavoglia si incamminò<br />
per affrontare la noiosa giornata che le si prospettava davanti. Mentre<br />
camminava, poteva vedere il tipico effetto ottico dovuto al caldo che fa<br />
sembrare l’asfalto sfrigolante, si passò una mano sulla fronte madida di<br />
sudore e si chiese chi glielo avesse fatto fare di lasciare sciolta la sua folta<br />
chioma di capelli biondi, mentre si malediceva immersa tra i suoi mille<br />
pensieri, qualcuno le urlò contro richiamando la sua attenzione.<br />
“ PISTAAAAAAAAAAAAAAA!”
Hanna si girò di scatto ritrovandosi di fronte un ragazzo in bici che correva<br />
come un pazzo, era a pochi metri di distanza da lei, non avrebbe avuto il<br />
tempo necessario per spostarsi, di sicuro l’avrebbe investita, d’istinto tutto<br />
ciò che fece fu coprirsi il volto con le braccia nell’attesa dell’imminente<br />
impatto. Fu una cosa cosa veloce, pochi secondi e poi si sentì un gran<br />
tonfo.
Hanna non sentiva alcun dolore e si chiedeva se fosse già morta, almeno<br />
era stato rapido e indolore, non avrebbe potuto sperare in una morte<br />
migliore. Così riaprì gli occhi per vedere come fosse l’aldilà: a quanto<br />
pare era esattamente come il mondo dei vivi. Si guardò attorno e si diede<br />
un pizzicotto sulla guancia, fu così che si rese conto di essere ancora viva<br />
e vegeta e senza alcuna ferita. Un miracolo insomma. Un mugugno alle<br />
sue spalle richiamò la sua attenzione, si girò e a terra vide che c’era il<br />
ragazzo di prima, a quanto pare l’aveva schivata, anche se si era schiantato<br />
brutalmente contro un palo, non doveva passarsela bene, era ricoperto di<br />
ferite e la bici gli era caduta addosso, ma questo non bastò a fermare la<br />
rabbia della ragazza che iniziò a fargli una brutta sfuriata.<br />
“ SI PUÒ SAPERE CHE DIAVOLO TI È SALTATO IN MENTE! TI<br />
PARE QUELLO IL MODO DI ANDARE IN GIRO?” - urlò lei tutta rossa<br />
in viso per poi cercare di calmarsi una volta finita la frase.<br />
Il ragazzo stordito e ancora a terra le mugolò a stento tre parole in fila:<br />
“Ah...ehm..scusa...ARGH!” - il ragazzo aveva provato a fare un lieve<br />
movimento per spostarsi la bici di dosso, ma aveva un piede incatrato<br />
sotto una delle due ruote, quindi tutto ciò che ottenne fu solo provare<br />
ulteriore dolore.<br />
“ Scusa un corno, potevi investire qualcuno! Anzi, stavi per investire<br />
ME!”<br />
“Eh, già! Mi capita spesso...ma alla fine schivo sempre! Hehe...” - il<br />
ragazzo fece una flebile risata, poi ritornò a mugolare per il dolore.<br />
Hanna non poteva credere alle sue occhie, quel tizio doveva essere un<br />
vero idiota.<br />
“ CHE!? Ti pare normale razza di idio...ehy, sei sicuro di star bene?”- In<br />
quel momento Hanna si rese finalmente conto che il tizio non se la stava<br />
passando molto bene.<br />
“Eh? Ah si, sto benone!”- lui provò di nuovo a spostare la bici per rialzarsi,<br />
stavolta riuscendo a liberarsi il piede e resistendo al dolore, ma come<br />
provò a mettersi in piedi caddè rovinosamente sull’asfalto, di nuovo.<br />
“I-io non direi... voglio dire, quel braccio spiaccicato lì non ha un bell’aspetto<br />
e nemmeno quella caviglia e...OMMIODIO STAI SANGUINANDO,<br />
SARÀ MEGLIO ANDARE IN OSPEDALE!”.<br />
Il tizio aveva sbattuto la testa contro il palo cadendo, e ora la sua fronte<br />
sanguinava copiosamente.
“ Ma no...ARGH!”<br />
“ No un corno! Io non ti voglio sulla coscienza! Anche se poi la colpa è<br />
tutta tua...”<br />
Alla fine dei conti non poteva lasciarlo lì, anche se un pò se lo meritava,<br />
così la ragazza propose di chiamare un’ambulanza, ma lui non ne volle<br />
sapere e dopo aver passato mezz’ora a discutere con un idiota agonizzante,<br />
Hanna si arrese e fu costretta a trasportarlo guidando la sua bici semi<br />
distrutta, che solo grazie a un miracolo avrebbbe potuto reggere il peso<br />
di entrambi. Ma era l’unico mezzo a diaposizione, quindi si sarebbero<br />
arrangiati, sperava solo che quel cretino non morisse per strada.<br />
Fuori dall’ospedale, qualche ora dopo, il ragazzo se l’era “cavata” con<br />
una slogatura alla caviglia, un braccio rotto e una serie di tagli e lividi per<br />
tutto il corpo; non potendo camminare, se non zoppicando a difficoltà,<br />
ad Hanna sembrò scontato che le sarebbe toccato riaccompagnarlo a<br />
casa, sempre sulla medesima bicicletta sfasciata, che per chissà quale<br />
stregoneria, stranamente stava ancora in piedi se pur emettendo un cigolio<br />
che pareva più un urlo disperato di un’anima in pena all’inferno.<br />
“ Quindi dov’è che abiti? Ti accompagno a casa.” - Non le avrebbe preso<br />
molto riportarlo a casa sua, dovunque essa fosse, in fondo Mirto era un<br />
buco di cittadina.<br />
“Ah! Aspetta un attimo. Ecco!”- il tizio le diede un biglietto con su<br />
un indirizzo, H anna lo guardò e s i accors e che era nel s uo quartiere.<br />
“ Hmm...non è lontano da qui! Allora andiamo. “ Così dicendo si rimisero<br />
in marcia a bordo della bici agonizzante, lei alla guida e lui appoggiato<br />
sulla parte posteriore. Hanna si chiese perchè avesse un biglietto con<br />
l’indirizzo di casa, avrebbe dovuto conoscerlo a memoria, ma poi<br />
ripensando che non doveva essere un tizio molto normale, non si sarebbe<br />
stupita se fosse stata sua abitudine perdersi per le strade della sua stessa<br />
città, con tutte le volte che doveva essersi schiantato per strada schivando<br />
le persone...ma era meglio non pensarci, prima lo riaccompagnava, prima<br />
sarebbe ritornata alle sue cose.<br />
Pedalare sotto il sole col metallo della bici rovente, non era certo il massimo,<br />
soprattutto se poi il cattivo stato dell’ammasso di ferraglia in questione e<br />
il peso di ben due persone rendevano il tragitto dieci volte più lento, ma
fortunatamente in un modo o nell’altro arrivarono a destinazione. Hanna<br />
si fermò aiutandosi con i piedi, visto che i freni erano ormai andati durante<br />
l’impatto, riprese fiato per la fatica che aveva fatto e si sventolò il viso<br />
con le mani nel vano tentativo di rinfrescarsi.<br />
“Oh, siamo arrivati?” - chiese il ragazzo scendendo dalla bici a fatica e<br />
guardandosi intorno.<br />
“È proprio una bella casa non trovi?” - esclamò poi con aria sorpresa<br />
come se la vedesse per la prima volta.<br />
Hanna scese a sua volta dalla bici e iniziò a chiedersi se il tizio non avesse<br />
perso qualche rotella durante l’impatto, insomma, era casa sua! Avrebbe<br />
dovuto conoscerla a memoria!<br />
Forse i suoi neuroni non avevano mai funzionato del tutto.<br />
“ Non dirmi che non hai mai visto casa tua fino ad ora?”- chiese la ragazza<br />
interdetta.<br />
“ Ah, ma non è casa mia, sono qui in visita.”<br />
“ Ah, capisco.” - a quelle parole alla ragazza parve sfuggire qualcosa, ma<br />
non capiva cosa.<br />
“Hanna! Sei già tornata?”- sentendosi chiamare la ragazza si voltò<br />
ritrovandosi faccia a faccia con sua sorella dall’aria perplessa, poi<br />
finalmente si rese conto che quella era casa sua.<br />
“ Eh!? Ma come è possibile!”<br />
“Non sei andata alla stazione?” - le chiese Martha non capendo la<br />
situazione.<br />
“No! Non ci sono mai arrivata!” - la ragazza si rese conto di<br />
aver dimenticato il cognato alla s tazione e iniziò a impanicars i.<br />
“Questo perchè questo tizio mi ha quasi investita e-”<br />
“ O MIO DIO BRUNO!” - Hanna fu interrotta a metà da Ian che<br />
sopraggiunse all’ingresso dell’abitazione e che quasi ebbe un infarto alla<br />
vista del ragazzo mezzo tumefatto che Hanna si era portata dietro.<br />
“EH!?”- Esclamarono le sorelle.<br />
“Ciao fratellone!” - esclamò l’altro come se niente fosse.<br />
A quanto pare alla fine Hanna aveva comunque completato la sua<br />
commissione.<br />
Tra una cosa e l’altra, la mattinata si era ormai esaurita ed era quasi giunta<br />
l’ora di pranzo. All’ingresso sul muro della casa, era stata parcheggiata la
ici ormai inutilizzabile e dalla finestra della cucina si poteva sentire la<br />
combriccola che discuteva animatamente.<br />
“ Sono un pessimo fratello maggiore! *sigh* Lo sapevo che sarei dovuto<br />
andare di persona!”- Ian si accasciò singhiozzando sulla tavola coprendosi<br />
il viso con le mani.<br />
“Hahaha, ma no non è nulla come al solito!”- gli rispose il fratello tranquillo<br />
e sorridente, minimizzando l’accaduto. A quanto pare era sua abitudine<br />
rischiare di ammazzarsi e far andare in crisi suo fratello.<br />
“ NIENTE!? Questo lo chiami NIENTE!? Sei ricoperto di ferite, pure<br />
peggio del solito! Se ti fosse successo qualcosa io...io!” - il maggiore<br />
scoppiò di nuovo a piangere disperatamente.<br />
“Nhaaaaa! Quante storie! Tanto alla fine sopravvivo sempre!”- esclamò<br />
Bruno concludendo la frase con una risatina ebete, ma il risultato fu solo<br />
far disperare suo fratello di più.<br />
“Ora inizio a capire perché hai un fidanzato depresso, badare a un fratello<br />
così idiota...” - sussurrò Hanna alla sorella mentre armeggiavano ai fornelli<br />
per preparare il pranzo.<br />
“E tu sei la solita scorbutica! Sarà solo un pò spericolato, Ian è solo un pò<br />
troppo apprensivo.”<br />
“Ah! Un pò?” - Hanna indicò il ragazzo che ancora si disperava in un<br />
angolino.<br />
Ian piangeva e si disperava per ogni cosa, era un pessimista cronico<br />
e con l’autostima inesistente, inoltre, era convinto che una qualche<br />
maledizione lo avesse colpito portandogli sfortuna e che quella fosse la<br />
causa di tutte le disgrazie e gli insuccessi che collezionava, quando in<br />
realtà il vero problema era che era un completo imbranato! Almeno in<br />
questo condivideva qualcosa con suo fratello. Hanna non capiva proprio<br />
come quel ragazzo potesse affiancare sua sorella che era il suo completo<br />
opposto: solare, super ottimista e forte sostenitrice del carpe diem.<br />
“ In ogni caso secondo me è simpatico! Potresti farci amicizia.” - suggerì<br />
allegra Martha.<br />
“Io non voglio averci più a che fare, mi ha quasi ucciso!”<br />
“ Appunto, quasi! In ogni caso dovrai averci a che fare comunque visto<br />
che resterà qui per alcuni giorni.” - sentenziò Martha mentre girava la<br />
pasta.<br />
“ CHE!?”- Hanna alzò improvvisamente la voce, poi tornando a pulire
l’insalata come se nulla fosse lanciò un’ occhiataccia a sua sorella per<br />
esigere una spiegazione.<br />
“ Esattamente quello che ho detto, è nostro ospite, quindi comportati bene,<br />
in fondo è tuo cognato.”<br />
Purtroppo...<br />
“Non dovevano trasferirsi e tu con loro? Dovevate partire tra qualche<br />
girno!” - la ragazza lasciò andare l’insalata per alzare le mani in segno di<br />
incomprensione.<br />
“Sì, ma abbiamo dovuto rimandare.” - Martha assunse un’ espressione<br />
seria e si preparò a scolare la pasta, nel frattempo Ian continuava a piangere<br />
e suo fratello cercava di consolarlo accarezzandogli la testa come se fosse<br />
un cagnolino.<br />
“E perché mai? È successo qualcosa di grave? Finirete per non fare in<br />
tempo a sistemarvi, l’università inizia tra poco più di un mese e voi vi<br />
trasferite in un altro paese, l’hai detto tu che ci vuole tempo per sistemare<br />
tutta la parte burocratica o sbaglio?” - Hanna mise l’insalata all’interno<br />
dell’insalatiera, poi si sistemò i capelli biondi che le si stavano attaccando<br />
alla fronte per il caldo, il ventilatore a pale della cucina non bastava a<br />
sedare l’afa dell’estate.<br />
“Non farmici pensare...ma Bruno non ne vuole sapere di partire!”<br />
“E il motivo quale sarebbe? È una grande opportunità! Voglio dire, chi<br />
non vorrebe andarsene da questi luoghi di provincia dispersi nel nulla...”<br />
Hanna sarebbe partita all’istante.<br />
“A detta sua c’è qualcosa che deve assolutamente fare prima di partire” - disse<br />
la mora scolando la pasta.<br />
“Cosa? “ - chiese la minore curiosa.<br />
“È quello che vorremmo sapere anche noi.”- Martha iniziò a condire la<br />
pas ta rigirandola nella pentola, nel mentre s ua s orella la fi s s ava perples s a.<br />
“Quindi è qui perchè dovete convincerlo a partire?” - Per la ragazza la<br />
situazione era ridicola, quell’idiota, si rendeva conto che non era un<br />
banbino? Con i s uoi capricci s tava creando dis agio a tutta la s ua famiglia.<br />
“Esattamente. Non ho la minima idea di come faremo in pochi giorni e<br />
con i preparativi nel mezzo, per questo speravo nel tuo aiuto!”- Martha<br />
guardò la sorella col suo solito sorriso malizioso, a quanto pare voleva<br />
incastrarla di nuovo.<br />
“Chi io? Ma se a stento ci conosciamo e già non lo sopporto!” - quello era
un problema con cui Hanna non voleva averci a che fare, le era bastata<br />
abbastanza la compagnia di quell’individuo e essere stata quasi uccisa<br />
una volta, non le serviva ripetere l’esperienza.<br />
“Bhe, anche tu non sei così facile da sopportare miss snob!”- ribattè<br />
Martha alla sorella, che permalosa com’era se la prese molto.<br />
“Ehy!”<br />
“Poi non hai nulla da fare, no? Siete coetanei, sono sicura che in qualche<br />
modo farete amicizia! Poi un pò di compagnia allegra farà bene a una<br />
musona come te! Quindi conto sul tuo aiuto.”<br />
Hanna fece una faccia contrariata, ma prima che potesse rispondere,<br />
l’altra le fece una linguaccia e portando la pasta a tavola scoppiò a ridere.<br />
“ Sembra vi divertiate molto insieme! Proprio come me e Ian!”- esclamò<br />
Bruno, anche se non pareva proprio visto che suo fratello ancora<br />
era disperato e implorava il perdono divino per essere un pessimo<br />
fratello.<br />
“Sì, molto! Io e Hanna ci divertiamo sempre un sacco insieme, sono sicura<br />
che sarà lo stesso anche per te”<br />
“Ah, lo spero!”<br />
“Bhe, visto che abbiamo un sacco di cose da fare io e Ian, in questi giorni lei<br />
potrebbe farti compagnia! Vero Hanna?” - ammiccò Martha interpellando<br />
la sorella ormai messa all’angolo.<br />
“ Ah. Certamente...”<br />
Era stata incastrata, di nuovo.<br />
Il giorno seguente quando Hanna scese in cucina per fare colazione, sua<br />
sorella e Ian erano già usciti per altre questioni relative al trasloco, ma<br />
inaspettatamente trovò in casa sua madre che di solito era sempre fuori<br />
per lavoro.<br />
“ Buongiorno.” - esclamò la donna con aria molto seria, Hanna non ci fece<br />
molto caso, sua madre era un tipo molto austero e non particolarmente<br />
espansivo all’apparenza, in realtà era una brava donna sempre attenta alle<br />
esigenze della sua famiglia, nonostante la stanchezza e il poco tempo<br />
libero dovuto al suo lavoro da infermiera in ospedale e che pesso la portava<br />
a lavorare anche di notte. Martha e Hanna si occupavano volentieri della<br />
casa per permetterle di riposarsi quando ritornava, ma Rosalyne era una<br />
donna molto testarda e orgogliosa che voleva adempiere ai suoi doveri da
sola e ad ogni costo, restare con le mani in mano e dover contare sulle sue<br />
figlie quando sarebbe dovuto essere stato il contrario, le appariva come<br />
se non stesse svolgendo bene il suo lavoro di madre. Hanna l’ammirava<br />
molto e sperava sempre di diventare come lei in futuro, inoltre era molto<br />
riconoscente per tutto quello che sua madre aveva fatto per lei, nonostante<br />
all’epoca in cui suo padre era morto avesse ben altro per la testa; quindi la<br />
ragazza cercava sempre di dare il massimo e rendere la donna orgogliosa<br />
di lei, le pareva il minimo, non voleva essere un peso per sua madre.<br />
“Giorno mamma. Non dovevi lavorare oggi?”-chiese la ragazza<br />
nascondendo uno sbadiglio con la mano.<br />
“ Ieri ho fatto un doppio turno e oggi ho la giornata libera, so che avremmo<br />
avuto ospiti e volevo sistemare per accogliere a dovere.” -disse la donna<br />
mentre riordinava la cucina.<br />
“Ah! Se intendi il fratello di Ian, è già qui da ieri.”- la ragazza si sedette<br />
a fare colazione.<br />
Sul volto di Rosalyne apparve un’ espressione sconvolta, non le piaceva<br />
essere colta di sorpresa, ma prima che potesse chiedere spiegazioni, Bruno<br />
entrò in cucina esordendo con un rumoroso buongiorno, alla sua vista sua<br />
suocera non parve molto contenta, dentro di lei rodeva per aver sbagliato<br />
i suoi calcoli organizzativi.<br />
“OH! Lei deve essere la madre di Hanna, piacere io sono Bruno!” - il<br />
ragazzo sorridendo come al solito, porse alla donna l’unica mano ancora<br />
in buono stato che aveva, visto che l’altra era ingessata con il resto del<br />
relativo arto.<br />
“Rosalyne, ma puoi chiamarmi Rose.” - la donna guardò il ragazzo<br />
malconcio con aria confusa, poi guardò sua figlia nel tentativo di capire<br />
perchè fosse ridotto come se qualcuno l’avesse investito con un camion,<br />
ma la ragazza con un gesto le fece capire che era meglio non sapere e<br />
tornò così alla sua colazione.<br />
“Ah, riesci già a camminare dopo l’incidente di ieri?”- chiese Hanna<br />
stupita.<br />
“Sì! La slogatura non era poi così grave e ormai mi ci sono abituato!<br />
Hahaha.”<br />
Evidentemente doveva aver sviluppato una soglia di dolore molto alta<br />
con tutti gli incidenti che aveva avuto.<br />
Alle parole “incidente” Rosalyne sbiancò, le parve subito chiaro che quel
agazzo era un disagio ambulante al pari del fratello, ma infondo nemmeno<br />
sua figlia Martha era poi così normale, quindi si rassegnò all’idea che,<br />
come dice il detto “Dio li fa e poi li accoppia”.<br />
“ Come è andata la prima giornata qui? Ti trovi bene? “ - chiese la padrona<br />
di casa per essere gentile.<br />
“Bene grazie! Le sue figlie sono molto simpatiche!”<br />
“Capisco. E oggi che piani avete?”<br />
Quelle parole fecero scattare un campanello di allarme nella testa di<br />
Hanna.<br />
“Matha e Ian sono usciti presto, io vorrei riprendere il violino.”- disse<br />
Hanna mentre finiva la sua colazione. Aveva intuito che sua madre voleva<br />
scaricarglielo perchè doveva ancora riprendersi dalla sorpresa, stavolta<br />
però non l’avrebbero incastrata.<br />
“Io pensavo di andare a fare un giro!”<br />
Alle parole di Bruno ad Hanna e Rose venne un colpo.<br />
“Conciato così!?” - Hanna si convinceva sempre di più che quello lì era<br />
seriamente scemo.<br />
“Non preoccuparti Hanna, ti ho detto che sto bene.”- disse lui sempre<br />
come se nulla fosse successo.<br />
“Forse dovresti accompagnarlo.” - suggerì Rose.<br />
“Eh!? Ho da fare col violino!”- protestò la figlia, ecco lo sapeva che voleva<br />
incastrarla pure lei.<br />
“Un pò d’aria potrebbe farti bene, magari è quello che ti serve per ritrovare<br />
l’inspirazione che hai perso ed è sempre meglio che fissare il soffitto<br />
della tua stanza.” - la donna le lanciò un’ occhiataccia che non ammetteva<br />
repliche.<br />
“Perfetto...”<br />
Sua madre sapeva fin troppo bene che la sua era solo una scusa, erano<br />
settimane che non toccava quel maledetto violino e non aveva poi così<br />
tanta intenzione di farlo. Hanna si chiedeva come mai alla fine tutti<br />
finivano per incastrarla mollando a lei I loro problemi.<br />
Per strada faceva ancora molto caldo, forse più del giorno prima, Hanna<br />
aveva tutti i vestiti appiccicati addosso e non era proprio una bella<br />
sensazione...<br />
“Non sapevo suonassi il violino.” - Bruno cercò di intavolare una
conversazione con la ragazza, ormai erano diversi minuti che camminavano<br />
in silenzio, lei davanti con aria truce e lui che tentava di starle dietro con<br />
la sua andatura ancora zoppicante.<br />
“Bhe adesso lo sai.” - tagliò secca lei continuando imperterrita a camminare.<br />
Dopo pochi minuti giunserò al parco dove Hanna aveva intenzione di<br />
fermarsi a provare, non ne era entusiasta, ma almeno avrebbe avuto una<br />
scusa per non socializzare. Era un luogo tranquillo, soprattutto in pieno<br />
agosto quando non ci andava nessuno e all’ombra dei grandi alberi che lo<br />
abitavano si poteva ritrovare riparo dal sole. Hanna si accoccolò ai piedi<br />
di uno dei grossi tronchi e tra duemila appunti e spartiti iniziò a suonare;<br />
Bruno resosi conto che lei l’avrebbe ignorato, decise di lasciarla in pace<br />
e iniziò a girovagare in giro senza uno scopo ben preciso, fermandosi<br />
però ad ascoltare la musica della ragazza che per la sua bravura finiva<br />
irrimediabilmente per incantare chi le stava intorno. Finchè a un certo<br />
punto Hanna si interruppè bruscamente gettando per terra l’archetto del<br />
suo strumento, allora il ragazzo le si avvicinò di nuovo.<br />
“Qualcosa non va?” - chiese lui vedendola in difficoltà.<br />
“Niente, semplicemente sono un disastro! Ecco che succede a restare<br />
fermi per settimane! Ho letteralmente perso la mano.”<br />
“A me non sembrava così terribile, al contrario, sei proprio un talento!” -<br />
esclamò il ragazzo sinceramente entusiasta.<br />
“Così dicono.”- disse Hanna.<br />
“Se lo dicono allora sarà vero.”<br />
“Quello purtroppo non mi basta.”<br />
“Perché cosa manca?” - chiese Bruno serio e non capacitandosi del perché<br />
la ragazza fosse così critica nei propri confronti.<br />
“Come ti è sembrato?”<br />
“Fantastico l’ho già detto.” - ribadì Bruno.<br />
“E poi?”<br />
“Hmm...Triste.” - aggiunse lui d’istinto senza pensarci troppo.<br />
“ Ecco, quello è il mio problema: sono felice quando suono, eppure produco<br />
solo note malinconiche. Passare alla storia come la violinista depressa<br />
non era proprio quello che volevo. Accidenti!” - la ragazza lanciò in aria<br />
gli spartiti per la rabbia.<br />
“ Allora forse non sei così felice come credi.”- disse Bruno sedendole di<br />
fianco.
“Che?”<br />
“Quello che ho detto, forse non sei felice come credi e quando suoni<br />
questi sentimenti vengono a galla. Infondo l’arte è lo specchio del proprio<br />
artista.”<br />
Queste parole ricordavano un pò quelle di Martha anni addietro.<br />
“Che stupidaggini.”- Hanna si alzò allontanandosi irritata.<br />
“Io non credo, dovresti rifletterci!”<br />
“Detto da uno che stava quasi per ammazzarsi e che non pensa nemmeno<br />
per due secondi!” - Hanna si accorse di non essere stata molto gentile,<br />
così imbarazzata si ammutolì.<br />
“Qualche volta lo facciò!” - Bruno non fece una piega e poi iniziò a ridere.<br />
Hanna davvero non capiva se quel ragazzo fosse davvero stupido o altro.<br />
“Lasciamo stare. Che hai intenzione di fare? Suppongo che non concludero<br />
nulla nemmeno oggi e a quanto pare devo farti da babysi...ehm guida,<br />
quindi decidi un pò dove vuoi che ti porti.” - chiese Hanna rimettendo<br />
apposto le sue cose.<br />
“In effetti sono venuto qui perchè ho una cosa da fare.”- disse vago il<br />
ragazzo mentre guardava il cielo strizzando gli occhi per il sole.<br />
Hanna si ricordò improvvisamente di ciò che le aveva detto sua sorella,<br />
doveva approfittare della situazione per scoprirne di più dato che le si era<br />
presentata quest’occasione, era abbastanza curiosa a riguardo.<br />
“Cosa?” - chiese cercando di mostrarsi indifferente.<br />
“C’è qualcuno che devo ringraziare per un favore che mi ha fatto tempo<br />
fa e la sto cercando.”<br />
“Ah! Capisco e dove vive.”<br />
“Non lo so di preciso, so solo che tempo fa era qui da qualche parte.”<br />
Hanna era confusa, quello che stava ascoltando non aveva ne capo ne<br />
coda, così cercò di chiedere qualche altra informazione per capire meglio.<br />
“ E chi sarebbe?”<br />
Bruno restò in silenzio per qualche secondo fissando la ragazza negli<br />
occhi, poi sorridendo come suo solito esclamò:
“Una stella!”<br />
“EEEEEEEEEEH?!”<br />
In quel momento Hanna ebbe la conferma di avere davanti un completo<br />
idiota.
Ringraziamenti<br />
Persone che hanno contribuito alla realizzazione di<br />
questo numero:<br />
Grafica e impaginazione:<br />
Claudia Santoro Recio/ Miu<br />
Caricamento sul sito:<br />
Valentina Plebani/ Pan Rayuki<br />
Illustrazioni:<br />
Claudia Manca/ Yukimoe CM: Copertina<br />
Gaia Maria Bruno/ Hiinaru: illustrazione iniziale<br />
Snorly: mascotte<br />
Viviana Oliviero/ Saphir Vi: illustrazione news<br />
Martina Patrizia Olivi/ Marty: illustrazione indice<br />
Correttore di bozze light novel:<br />
Claudia Santoro Recio/ Miu<br />
Autori:<br />
Valentina Plebani/ Pan Rayuki<br />
Snorly<br />
Anna Catalano/ Makishinie<br />
Viviana Oliviero/ Saphir Vi
Il numero<br />
finisce qui! mi<br />
raccomando,<br />
fateci sapere<br />
cosa pensate<br />
delle nostre<br />
storie!
Speriamo vi<br />
siano<br />
piaciute!<br />
Alla<br />
prossima<br />
Raga!