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BienNoLo 2019

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SCONFINARE, in cui lo sconfinamento non presuppone un luogo ma un movimento<br />

costante e un processo che si sviluppa intorno alla bellezza della parola condivisa. Per<br />

tutta la durata della manifestazione il pubblico interagisce con l’artista rispondendo<br />

alla domanda "Qual è stato l’avvenimento più importante della tua vita che ti ha spinto<br />

a fare la valigia?" Partner attiva del progetto è RadioNoLo.<br />

Metodo, materia e meditazione<br />

I processi di metodo prevedono pratiche che potremmo quasi definire meditative in cui<br />

l’artista sviluppa l’opera processando la materia: T-Yong Chung recupera e dà nuova<br />

vita a oggetti provenienti da fabbriche abbandonate attraverso un’azione costante<br />

sulla superficie degli stessi, utilizzando carta vetrata rimuove la ruggine del tempo,<br />

restituendo loro una nuova funzione; un incessante corpo a corpo con la materia<br />

caratterizza invece l’intervento di Serena Fineschi che realizzerà un’opera che cita<br />

l’Action painting: un grande dripping di chewing-gum masticati e sputati, tentativo<br />

di trasformare, provocare, assimilare e ricomporre la materia. L’intervento ambientale<br />

di 2501 evidenzia un processo creativo in cui il segno pittorico, la tensione del gesto,<br />

il movimento circolare e continuo come in un loop trasformano la materia, lo spazio,<br />

la superficie e l’architettura stessa, in un rito dove artista e luogo si fondono attraverso<br />

quella che potremmo definire una pittura automatica.<br />

Inquietudine relazionale<br />

La colonna di cemento e perlite installata da The Cool Couple è un monumento<br />

che il pubblico è invitato a prendere a mazzate, trasformandolo in una scultura<br />

modellata attraverso la veemenza. Laura Cionci invita lo spettatore a partecipare al<br />

racconto, all’incontro, allo scambio e al confronto sullo stato dell’essere tra dolore,<br />

consapevolezza, vita e morte.<br />

Soggetto/Oggetto<br />

Attraverso la metamorfosi di alcune carene di scooter Marco Ceroni crea sculture in<br />

bilico tra demoniaco e animale, innescando così un cortocircuito continuo tra reale<br />

e verosimile, tra quotidiano e perturbante; Sergio Limonta, in Solo la bandiera, lascia<br />

aperte allo spettatore infinite possibilità di interpretazioni sui simboli e sul concetto di<br />

monumento contemporaneo. Storno di Vedovamazzei, opera del 1995, riflette sul<br />

delirio di onnipotenza: chi vuole volare troppo alto rischia, in questo caso, uno schianto<br />

tra il tragico e l’ironico. Italo Zuffi, con l’opera Rarefatto, invece ci pone di fronte a<br />

una natura morta “mimetica” in cui materiale e soggetto riscrivono la relazione tra<br />

significante e significato. Federica Perazzoli costruisce un’opera (casa-autoritratto) dal<br />

titolo All I need: un ambiente domestico dove lo spettatore potrà accedere ma anche<br />

un involucro contenente il “minimo” contro la bulimia della vita contemporanea.<br />

Antropologie del trauma<br />

Attraverso la disposizione forzata in verticale di una parete di cactus, Carlo Dell’Acqua<br />

ci pone di fronte al concetto di resistenza al trauma, che se non affrontato diventa<br />

stato allucinatorio. Le quattro sculture in vetro di Massimo Kaufmann riproducono<br />

alcuni frammenti del corpo sezionato di un condannato a morte, utilizzati per costruire

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