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Data: 2.11.2018<br />

Categoria: Borsa Internazionale del Turismo Culturale / Food&Drink<br />

Data: 2.11.2018<br />

Categoria: Borsa Internazionale del Turismo Culturale / Food&Drink<br />

Pavia ha ospitato al Palazzo Esposizioni la Borsa Internazionale del Turismo Culturale<br />

Cultura, enogastronomia e nuovi<br />

cammini: “Così si rilancia il turismo”<br />

“Per rilanciare il turismo in<br />

Italia dobbiamo fare sistema:<br />

va bene valorizzare il<br />

nostro straordinario patrimonio<br />

artistico e culturale,<br />

ma è necessario anche puntare<br />

su nuovi percorsi e sulla<br />

nostra enogastronomia di<br />

qualità”. Lo ha dichiarato<br />

venerdì 26 ottobre a Pavia<br />

Gian Marco Centinaio, ministro<br />

delle politiche agricole,<br />

alimentari, forestali e<br />

del turismo, intervenendo,<br />

al Palazzo Esposizioni, alla<br />

settima edizione della “Borsa<br />

Internazionale del turismo<br />

culturale” e alla terza<br />

della “Borsa Food&Drink di<br />

Mirabilia”. Nello scorso fine<br />

settimana a Pavia si sono<br />

svolti gli incontri “B2B” tra<br />

250 operatori (provenienti<br />

da tutta Italia) e 90 buyers<br />

internazionali del settore<br />

turismo e food & drink: l’evento<br />

è stato organizzato<br />

dall’Associazione Nazionale<br />

Mirabilia Network, la rete<br />

di 17 siti Unesco o candidati<br />

Unesco aggregata dalle<br />

locali Camere di Commercio<br />

e da Unioncamere.<br />

Bari, Benevento, Campobasso,<br />

Caserta, Catania,<br />

Crotone, Genova, Gorizia,<br />

Imperia, Isernia, La Spezia,<br />

Matera, Messina, Pavia,<br />

Perugia, Potenza, Ragusa,<br />

Savona, Sassari, Siracusa,<br />

Trieste, Udine e Verona con<br />

i loro siti Unesco sono i luoghi<br />

italiani che compongono<br />

il “network” presente su<br />

tutto il territorio nazionale<br />

dal nord al sud, isole comprese.<br />

“Il progetto di Mirabilia<br />

è la strada da seguire -<br />

ha sottolineato Centinaio -:<br />

si deve fare rete per far recuperare<br />

al turismo italiano<br />

la posizione di leader mondiale<br />

che merita.<br />

Ma per farcela dobbiamo<br />

valorizzare le nostre eccellenze,<br />

compresa la cucina<br />

italiana che, insieme a<br />

quella giapponese, è la più<br />

copiata nel mondo. Non<br />

sarà un caso se a fronte dei<br />

42 miliardi di euro che si ricavano<br />

dalla vendita delle<br />

nostre specialità enogastronomiche<br />

nel mondo, il mercato<br />

dell’ ‘italian sounding’,<br />

con l’imitazione dei prodotti<br />

italiani, produca un business<br />

da 100 miliardi. Nei<br />

giorni scorsi abbiamo anche<br />

scoperto che in certi Paesi<br />

viene messo in vendita un<br />

formaggio ‘Asiago vegano’...Difendiamo<br />

le nostre<br />

eccellenze, anche in cucina”.<br />

Il ministro ha indicato<br />

anche altre strade da seguire:<br />

“E’ necessario decongestionare<br />

le nostre maggiori<br />

città turistiche, proponendo<br />

percorsi alternativi: a chi<br />

va a Venezia, ad esempio,<br />

deve essere offerta la possibilità<br />

di effettuare un tour<br />

nelle colline del Prosecco<br />

veneto. Inoltre bisogna<br />

puntare sulla ‘destagionalizzazione’<br />

dei flussi turistici:<br />

anche Rimini si è accorta<br />

che non può accontentarsi<br />

solo dei turisti che d’estate<br />

affollano le sue spiagge, ma<br />

deve puntare sulla cultura<br />

e su altre sue peculiarità<br />

per richiamare persone anche<br />

negli altri periodi dell’anno.<br />

Se questa scelta viene fatta<br />

a Rimini, perché non provarci<br />

anche a Pavia?”. L’intervento<br />

del ministro Centinaio<br />

è stato preceduto da<br />

una tavola rotonda alla<br />

quale è intervenuta anche<br />

Lucia Borgonzoni, sottosegretario<br />

per i beni e le attività<br />

culturali e il turismo.<br />

“Ho chiesto che venga attivato<br />

un tavolo interministeriale<br />

- ha dichiarato Borgonzoni<br />

- per avere un sostegno<br />

comune a candidature<br />

italiane ai siti Unesco.<br />

Vogliamo promuovere tre<br />

grandi progetti, per Nord,<br />

Centro e Sud, per sviluppare<br />

‘reti diffuse’: turismo,<br />

cultura, arte, enogastronomia<br />

devono far parte di<br />

un’unica proposta”. Per<br />

Giuseppe Tripoli, segretario<br />

regionale di Unioncamere,<br />

“senza la presenza delle Camere<br />

di Commercio sui territori<br />

sarebbe difficile attuare<br />

una politica concreta<br />

per turismo e cultura.<br />

Il progetto Mirabilia, che<br />

sviluppa un’idea di rete, nasce<br />

proprio da questi presupposti”.<br />

Venerdì 26 ottobre,<br />

giornata inaugurale<br />

dell’evento (aperto da Franco<br />

Bosi, presidente della<br />

Camera di Commercio di<br />

Pavia), è stata anche l’occasione<br />

per testimoniare l’eccellenza<br />

culturale, artistica<br />

e artigianale “Made in<br />

Italy”, con la cerimonia di<br />

premiazione della seconda<br />

edizione del Premio Mirabilia<br />

“ARTinART”, il riconoscimento<br />

che valorizza l’artigianato<br />

artistico dei siti<br />

Unesco del network Mirabilia.<br />

I riconoscimenti sono<br />

stati assegnati a Gerardo<br />

Sacco della Camera di<br />

Commercio Crotone e al<br />

suo vassoio d’argento (1°<br />

premio); a Marina Bertagnin<br />

della Camera di Commercio<br />

di Verona con la<br />

scultura “Via della Seta” (2°<br />

premio) e a Giulia Casellato<br />

della Camera di Commercio<br />

di Pavia con l’anello “Risaiola”<br />

(3° premio). E’ stato<br />

consegnato anche un premio<br />

fuori concorso a Giuseppe<br />

Albrizzi della Camera<br />

di Commercio di Pavia<br />

per il suo calice in argento<br />

dorato.<br />

(A.Re.)<br />

Cultura, e<br />

5<br />

La nota dell’Unione Giuristi Cattolici di Pavia in merito<br />

al caso Cappato in relazione alla morte del<br />

cammini:<br />

DJ Fabo<br />

“La Corte costituzionale<br />

e l’aiuto al suicidio:<br />

un appello ai Parlamentari”<br />

Città Venerdì, 2 novembre 2018<br />

La Corte costituzionale, nella vicenda giudiziaria che<br />

trae origine dal caso Cappato in relazione alla morte<br />

del DJ Fabo, chiede al Parlamento, in sostanza, di prevedere<br />

entro un anno i casi in cui l’aiuto al suicidio,<br />

punito come delitto contro la vita dall’art. 580 del codice<br />

penale, non sia reato. Dunque, la Corte ritiene che il<br />

“diritto a morire”, nel nostro ordinamento, non sia sufficientemente<br />

garantito. La legge n. 219/2017, meno di<br />

un anno fa, ha già esplicitamente sancito:<br />

1) il diritto di rifiutare o interrompere attualmente le<br />

cure, nonostante conseguenze letali, anche esigendo l’astensione<br />

o l’intervento del medico;<br />

2) il diritto di rifiutare o interrompere le cure a mezzo<br />

delle DAT, nonostante conseguenze letali, anche esigendo<br />

l’astensione o l’intervento del medico;<br />

3) il diritto dei rappresentanti legali di rifiutare o interrompere<br />

le cure, nonostante conseguenze letali, del<br />

minore, dell’interdetto o dell’amministrato, se il medico<br />

non si oppone (o, se si oppone, con l’eventuale autorizzazione<br />

del giudice).<br />

La l. n. 219/2017, tuttavia, non sembra consentire ulteriori<br />

modalità di esercizio del “diritto a morire”, come<br />

l’iniezione letale o l’aiuto alla persona ad assumere iniziative<br />

direttamente finalizzate a procurarsi la morte.<br />

E’ probabilmente in questo senso che, secondo il comunicato<br />

<strong>stampa</strong>, la Corte “ha rilevato che l’attuale assetto<br />

normativo concernente il fine vita lascia prive di<br />

adeguata tutela determinate situazioni costituzionalmente<br />

meritevoli di protezione e da bilanciare con altri<br />

beni costituzionalmente rilevanti”.<br />

La Corte reputa dunque che, in alcuni casi, concorrere<br />

al suicidio di una persona sia una “situazione costituzionalmente<br />

meritevole di protezione”. Tuttavia, auspica<br />

che sia il Parlamento a individuare questi casi.<br />

L’Unione Giuristi Cattolici di Pavia ritiene che, ai sensi<br />

degli artt. 2 e 32 della Costituzione, il diritto alla vita<br />

sia fondamentale e irrinunciabile, perché strettamente<br />

inerente alla persona e presupposto di ogni altro<br />

diritto; che, comunque, il comandamento di “non uccidere”<br />

prevalga su ogni legge umana con esso confliggente;<br />

che un ordinamento che non protegga la vita<br />

dell’uomo, specialmente nelle fasi più fragili dell’esistenza,<br />

svilisca la funzione del diritto come strumento<br />

di attuazione della giustizia tra gli uomini, per favorire<br />

i soggetti più forti a danno dei più deboli, la cui esistenza<br />

sarebbe alla mercé degli interessi anche economici<br />

dei primi. Si fa perciò appello ai Parlamentari affinché,<br />

in forza dell’alta responsabilità che rivestono<br />

quali rappresentanti del popolo italiano, non cedano alle<br />

pressioni, da qualunque parte provengano, finalizzate<br />

a estendere l’accesso all’eutanasia nel Paese, ma anzi<br />

perseguano, con opportuni provvedimenti legislativi,<br />

il diritto inalienabile alla vita - sancito anche dalla Dichiarazione<br />

universale dei diritti umani - che è presidio<br />

di civiltà di ogni ordinamento giuridico.<br />

Unione Giuristi Cattolici di Pavia<br />

“Beato Contardo Ferrini”<br />

Minerva, un simbolo di Pavia pagana<br />

DI ALBERTO ARECCHI<br />

Basta con gli dèi pagani e<br />

bellicosi! Il prossimo 22<br />

gennaio, il monumento pavese<br />

della Minerva armata<br />

di lancia e scudo compirà<br />

80 anni. Infatti, esso fu<br />

inaugurato il 22 gennaio<br />

1939, alla presenza del ministro<br />

dell’Educazione Nazionale,<br />

Giuseppe Bottai.<br />

L’inaugurazione della<br />

Minerva 22/1/1939<br />

Si noti quale fosse il momento<br />

storico: l’Italia aveva<br />

aggredito la Spagna repubblicana<br />

e l’Etiopia,<br />

aveva già promulgato le<br />

leggi razziali e l’Europa<br />

stava per precipitare nell’immane<br />

tragedia della<br />

seconda Guerra Mondiale.<br />

La dea Minerva, in realtà,<br />

non aveva nulla a che vedere<br />

né con le tradizioni<br />

culturali della città di Pavia,<br />

né con quelle della<br />

sua Università.<br />

L’immagine della dea Minerva<br />

era stata scelta, nel<br />

periodo fascista, come<br />

simbolo della “romanità”<br />

(tutta presunta e “da costruire”),<br />

per unire l’amore<br />

per la sapienza (insegnamento<br />

universitario) e<br />

la bellicosità (libro e moschetto...).<br />

Fu così che negli<br />

anni Trenta, nella<br />

Scuola del Genio militare<br />

che si stabilì a Pavia, nella<br />

Caserma Federico Menabrea<br />

(oggi parte del<br />

complesso centrale dell’Università),<br />

fu collocata<br />

una statua di Minerva, vicino<br />

all’immagine di Santa<br />

Barbara, protettrice<br />

dell’Arma. Tale statua sarebbe<br />

poi stata trasferita<br />

nella nuova sede della<br />

Scuola del Genio, nella caserma<br />

Ettore Rosso, alla<br />

Cecchignola (Roma).<br />

La Minerva “del Genio”<br />

Una statua di Minerva,<br />

opera di Arturo Martini<br />

(1889-1947), fu posta di<br />

fronte all’ingresso dell’Ateneo<br />

della Sapienza a Roma,<br />

proprio per sottolineare<br />

la romanità, lo studio e<br />

la combattività dei perfetti<br />

quadri della società che<br />

si intendeva formare nelle<br />

università.<br />

La Minerva della<br />

“Sapienza” a Roma<br />

Negli stessi anni, si scelse<br />

di commissionare a Francesco<br />

Messina (1900-1995)<br />

il simulacro gigantesco di<br />

Minerva, da collocare all’ingresso<br />

della città (all’incrocio<br />

delle vie che provenivano<br />

dal nuovo Ponte<br />

dell’Impero e dalla stazione<br />

ferroviaria), con una<br />

dedica “alle glorie millenarie<br />

dell’Ateneo”.<br />

È la statua della Minerva<br />

che conosciamo tuttora,<br />

destinata a dominare in<br />

chiusura la fredda prospettiva<br />

del viale dell’Impero,<br />

nuovo accesso monumentale<br />

ai quartieri “alti”.<br />

Immagine al di fuori della<br />

storia reale della città, ma<br />

perfettamente collocabile<br />

nel periodo storico degli<br />

anni Trenta e nel quadro<br />

delle realizzazioni urbane<br />

del regime.<br />

Il bozzetto originale<br />

per il monumento<br />

a Minerva<br />

Un’opera non particolarmente<br />

bella dal punto di<br />

Pavia ha ospitato al P<br />

“Per rilanciare il turismo in<br />

Italia dobbiamo fare sistema:<br />

va bene valorizzare il<br />

nostro straordinario patrimonio<br />

artistico e culturale,<br />

ma è necessario anche puntare<br />

su nuovi percorsi e sulla<br />

nostra enogastronomia di<br />

qualità”. Lo ha dichiarato<br />

venerdì 26 ottobre a Pavia<br />

Gian Marco Centinaio, ministro<br />

delle politiche agricole,<br />

alimentari, forestali e<br />

del turismo, intervenendo,<br />

al Palazzo Esposizioni, alla<br />

settima edizione della “Borsa<br />

Internazionale del turismo<br />

culturale” e alla terza<br />

della “Borsa Food&Drink di<br />

Mirabilia”. Nello scorso fine<br />

settimana a Pavia si sono<br />

svolti gli incontri “B2B” tra<br />

250 operatori (provenienti<br />

da tutta Italia) e 90 buyers<br />

internazionali del settore<br />

turismo e food & drink: l’evento<br />

è stato organizzato<br />

dall’Associazione Nazionale<br />

Mirabilia Network, la rete<br />

di 17 siti Unesco o candidati<br />

Unesco aggregata dalle<br />

locali Camere di Commer-<br />

vista artistico (mentre la<br />

quasi contemporanea fusione<br />

bronzea del Regisole<br />

a cavallo, realizzata dallo<br />

stesso artista Francesco<br />

Messina, è una realizzazione<br />

di ben altro valore).<br />

...e poi, era pur sempre un<br />

monumento al vigile urbano!<br />

Quando i vigili urbani<br />

dirigevano il traffico agitando<br />

le braccia in mezzo<br />

agli incroci (in particolare,<br />

a Pavia, nell’incrocio centrale<br />

del Demetrio), noi da<br />

giovani dicevamo che la<br />

Minerva, con le braccia allargate,<br />

era “il monumento<br />

al caplòn”...<br />

Ma anche il Cristo Redentore<br />

che abbraccia il mondo,<br />

ripreso dall’omonima<br />

statua gigantesca che domina<br />

Rio de Janeiro dalla<br />

montagna del Corcovado<br />

(in Brasile), si offre nella<br />

medesima posa, e inoltre<br />

è un simbolo di pace e di<br />

fraternità, non ha né la<br />

lancia né lo scudo!<br />

Non starebbe forse meglio,<br />

anche nella nostra<br />

città, di una rigida, legnosa,<br />

obsoleta divinità pagana<br />

della guerra?

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