Floralina e il bosco dei malefici

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{ Kids }
Floralina e
il bosco dei malefici
Testo di Lorenza Negri
Disegni di Michela Pesci

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Copyright © 2019 - Tutti i diritti sono riservati per tutti i Paesi Casa Editrice Antipodes
Antipodes s.a.s.
Via Toscana, 2
90144 Palermo
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info@antipodes.it
ISBN: 978-88-99751-85-2
Citazione del volume: L. Negri - M. Pesci, Floralina e il bosco dei malefici, Antipodes, Palermo 2019.

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Premessa
La fiaba narra della continua lotta tra il bene e il male, e della possibilità di far vincere il bene con l’impegno
nel volere il bene, non solo per se stessi ma anche per gli altri. Affrontando innanzi tutto le proprie paure.
Perché il vero coraggio è conoscerle e sconfiggerle. Il male contenuto nel bosco dei malefici fertilizzato da
tutte le ingiustizie del mondo è potentissimo, darà filo, anzi delle liane, da torcere a chi lo vuole distruggere.
La Fatina Floralina nella sua ricerca della carrozza adatta per muoversi, finché non le verrà insegnato a volare
da Re Sundor e Regina Sikka, ci regala immagini di una natura da favola, seppure reali, nelle sue composizioni
di fiori, frutta e animali. Riusciranno unendo le loro magie a quelle di Letandor il Re degli Elfi e spargendo
la loro polverina magica a salvare l’umanità e l’ambiente in pericolo di estinzione?
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Equel dì, nel Regno della Magia e delle Fate, nacque una fatina di nome Floralina.
Flora, Madre Natura, fu molto generosa con lei e la ricoprì di doni meravigliosi:
le regalò il profumo della primavera da spandere in ogni gesto; raggi di sole per
capelli, batuffoli di nuvole per le guance sfiorate dal rosso dei papaveri. Il blu degli occhi lo
donò il fiore del nontiscordardime-Myosotis. Perciò vederla e mai più dimenticarla era inevitabile
per chiunque avesse la fortuna di incontrarla.
Per la sua nascita nel Regno delle Fate e della Magia festeggiarono per tanto tempo, e
nessuno voleva smettere per quanto era bello. Dovete sapere che in questo Regno esistono
tutti i luoghi e le persone dell’Universo, esattamente tutto uguale, in una forma piccolissima.
L’unica differenza è che lì tutto è perfetto e incantevole.
Improvvisamente, un raggio di sole oscuro e una folata di cattivo vento giunsero nel
felice Regno delle Fate proveniente da quello degli umani: era un segno nefasto.
Re Sundor e Regina Sikka, i reali di quel Regno, vollero sapere quale ne fosse la ragione
e cosa stesse accadendo. Essi lo potevano vedere attraverso l’impalpabile parete trasparente
all’inizio dell’arcobaleno che divide il Regno della Magia da quello degli umani.
Ahi, ahi, gli umani erano immersi in guai così grossi, che solo il portentoso incantesimo
del Re e della Regina avrebbe potuto aiutarli.
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È importante sapere che i sovrani delle Fate, possedevano un potentissimo filtro magico.
Una ricetta segretissima e molto complicata da comporre. Conteneva un po’ d’intelligenza,
uno zinzino di generosità, una presina d’amore, un ghiribizzo di saggezza, un sospiro di
bontà, uno spizzico di gnegnero, granelli di buonsenso, un soffio di benevolenza, briciole di
buona volontà, pulviscolo di sensibilità. Il tutto mescolato e dosato con sapienza a parole
che probabilmente gli umani avevano dimenticato, come verità, pace, rispetto, etica, carità,
dignità, altruismo, ideali, valori, comprensione, uguaglianza, giustizia, tolleranza e altri
ingredienti che solo loro ne erano a conoscenza.
Da questo filtro magico estraevano una finissima polvere fatata. Soltanto loro sapevano
come disseminarla, usando uno speciale incantesimo dai suoni melodiosi ai quali nessuno
poteva sfuggire, neppure i sordi. Da quel momento tutto magicamente si trasformava e,
fra nuvole, polvere, scintille, scoppiettii ognuno miracolosamente sapeva fare la cosa più
giusta per sé e per gli altri.
Re Sundor e regina Sikka non ebbero neppure il tempo per consultare il Consiglio della
Corona come facevano di solito, tanto era urgente la loro presenza nel Regno degli Umani.
In quel luogo tutto stava andando a catafascio. La maggior parte delle persone viveva
in modo dissennato e in una tremenda aridità di sentimenti che non aveva più nulla di
umano. Accadevano continue scelleratezze, crudeltà, soprusi; il malcostume, prepotenza,
arroganza, corruzione, la corsa ad accumulare denaro e al profitto a scapito degli altri erano
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l’unico interesse. Sembrava che nella mente degli uomini fosse soffiato un vento di follia e
si fosse infiltrato in ogni pensiero. Si odiavano tutti. Scoppiavano conflitti e guerre in ogni
luogo. Litigavano per qualsiasi motivo: la diversità del colore della pelle, di lingua, di religione,
nazione, idea e per qualsiasi altra cosa diversa ci fosse fra loro.
Si rubavano territori, spostavano confini, deviavano il corso dei fiumi, bruciavano boschi
e abitazioni. Senza pensare alle conseguenze scaldavano la Terra tanto da sciogliere i ghiacciai,
inquinavano l’acqua, avvelenavano l’aria e appestavano il terreno con sostanze malefiche.
Insomma era veramente un brutto vivere, il risultato era che tutti stavano molto
male, anche malissimo. E se ciò non bastasse, erano spesso furiosi e si colpivano con qualsiasi
oggetto potesse arrecare danno, oppure con il fuoco che scoppia nel corpo. Il peggiore
di tutti era l’enorme fungo di fuoco che esplode nel cielo, da cui scende una pioggia velenosa
e mortale per ogni essere vivente, che lascia solo morte e distruzione. Purtroppo il pericolo
maggiore consisteva nel fatto che quasi tutte le Nazioni del Regno degli Umani possedevano
quel terribile fuoco, e minacciavano di scoppiarlo ognuno sulla terra dell’altro condannando
così il pianeta Terra a scomparire per sempre.
Re Sundor e Regina Sikka nella fretta di partire affidarono la piccola Floralina a Ziorripilante,
l’unico essere capace di comparire e scomparire all’istante. Il suo nome era uguale
al suo aspetto. Non si sa per quale orrendo incantesimo, sembrava che Madre Natura si
fosse divertita ad appiccicargli le cose più sgradevoli che avesse trovato. Quel poveretto
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