Industria fusorria_3 2015

N.3 2015
ASSOFOND
FEDERAZIONE
NAZIONALE
FONDERIE
Poste Italiane S.p.A. - Anno XL-Pubblicazione bimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Filiale di Milano
La rivista delle Fonderie
di Metalli Ferrosi e Non Ferrosi
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8 Tubo flessibile di pulizia
9
Valvola di pulizia
10 Ventilatore di pulizia
11 Stazione guida del carrello di pulizia
12 Stazione di comando con disco
di posizionamento
13
14
15
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a Ingresso gas sporchi
b Uscita gas puliti
c Uscita polveri
d Ingresso aria di pulizia
11
9
8
15
d
b
5
c
1
4
2
7
3
6
12
13
14
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ivista
La
delle
Fonderie
di Metalli
Ferrosi
e Non
industria
fusoria
Ferrosi
N. 3 2015
sommario
ASSOFOND
in igne vita
ASSOFOND
FEDERAZIONE
NAZIONALE
FONDERIE
Pubblicazione bimestrale tecnico-economico ufficiale
per gli atti dell’Associa zione Nazionale delle Fonderie
Autorizzazione Tribunale di Milano
n. 307 del 19.4.1990
i
Assemblea 2015
Assemblea 2015: Fonderia 2030, impresa sempre più responsabile.
La nostra filiera nella rinnovata sfida globale ............................................................................10
Dall’integrazione alla contaminazione: così Assofond guarda al futuro .............................. 14
Tavola Rotonda: ricette per il futuro ............................................................................................ 22
Quando il “gioco” è capace di influenzare la realtà
Un ricordo di “A beautiful mind” di Gianfranco Gambarelli ........................................ 24
Made in Steel 2015: i numeri, i convegni e le sinergie strategiche
per il futuro del settore .................................................................................................................... 30
Made in Steel 2015: una vetrina internazionale per le fonderie italiane.......................... 32
Il sostegno di importanti partners .............................................................................................. 38
Il quadro economico generale ........................................................................................................ 50
La Fonderia di Ghisa ........................................................................................................................ 54
La Fonderia di Acciaio e Microfusione.......................................................................................... 60
La Fonderia di Metalli non ferrosi ................................................................................................ 64
Economico
CSMT e AQM uniti per realizzare la prima scuola di pressocolata .................................. 70
Assicurazione dei crediti commerciali .......................................................................................... 72
Tecnico
Tecniche di indagine convenzionali ed innovative per lo studio
microstrutturale di ghise sferoidali austemperate (ADI) ...................................................... 76
L’importanza della metallurgia “Metallurgia generale” trentaduesima parte .................. 82
In breve
Per ASK Chemicals il fattore decisivo è garantire un'essiccazione rapida ........................ 92
Indice
Inserzionisti ..........................................................................................................................................96
7
Direttore Responsabile
Silvano Squaratti
Direzione e redazione
Federazione Nazionale Fonderie
20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54
Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282
www.assofond.it - info@assofond.it
Gestione editoriale e pubblicità
S.A.S. - Società Assofond Servizi s.r.l.
20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54
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Amministrazione e abbonamenti
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Industria Fusoria senza autorizzazione e senza citare
la fonte. La collaborazione alla Rivista è subordinata
insindacabilmente al giudizio della Redazione.
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Rivista ne Assofond e la responsabilità di quanto
viene pubblicato rimane agli Autori stessi.
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Industria Fusoria 3/2015

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Assemblea
2015
2015
Assemblea
2015
Assemblea 2015:
Fonderia 2030, impresa sempre più
responsabile. La nostra filiera
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ASSOFOND
Federazione Nazionale Fonderie
ASSEMBLEA 2015
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VENERDÌ 22 MAGGIO 2015
Fiera Milano Rho - Milano
Partners per la Diagnosi Energetica
anche occasione per pubblicizzare
quelle che sono state le
decisioni prese dall’organo esecutivo,
la Giunta, in merito agli
obiettivi futuri. Durante l’assemblea
annuale si disbrigano
anche tutti gli obblighi previsti
dallo Statuto.
In merito al bilancio, documento
inviato a tutti gli associati,
assenti e presenti alla manifestazione,
si sono presentati sia i
valori consuntivi degli ultimi
due anni sia i valori previsti per
il 2015, secondo uno schema
riclassificato atto a semplificarne
la lettura.
Nella parte centrale dell’incontro,
il Presidente di Assofond,
Roberto Ariotti, è intervenuto
per illustrare la situazione
congiunturale del settore
ed i risultati conseguiti nel
2014.
I dati strutturali del settore sono
valori che si ripetono e, fortunatamente
in tempi ancora di
crisi, poco dinamici nel tempo:
si parla di 1.104 fonderie sul
territorio nazionale, di cui 191
ferrose e 913 non ferrose; gli
addetti diretti impiegati nella
produzione di getti sono
28.594, equamente distribuiti
fra i due comparti principali
delle fonderie ferrose e non
ferrose.
L’andamento della produzione
è in leggera crescita nel 2014, si
L’Assemblea Assofond, tenutasi
lo scorso 22 maggio all’interno
della Fiera Milano in concomitanza
con la sesta edizione di
Made in steel, anche quest’anno
ha riservato la prima parte
della giornata alle sole Fonderie
associate.
La parte “Privata” è il consueto
ritrovo in cui gli organi associativi
trovano modo di interagire
con tutti i partecipanti e dialogare
delle attività portate avanti
durante l’anno appena concluso;
ma non solo, l’incontro è
Roberto Ariotti Presidente di Assofond.
Industria Fusoria 3/2015
10

Assemblea 2015
A seguire Franco Vicentini,
Presidente del Consorzio Assofond
Energia, che ha subito
rivolto il proprio intervento
ai temi di stretta attualità
come il recente rinnovo del
servizio di interrompibilità, sul
quale Assofond non ha mancato
di presidiare i “tavoli decisionali”,
pur ridotto in termini
di valore per il risultato che
emerso dalle aste di assegnazione.
Relativamente al noto
“art.39” (esenzione oneri di
sistema per imprese energivore)
già da tempo si discute sulla
possibilità che il Governo
cambi i criteri di definizione
dei benefici entro la fine del
2015, nonché delle modalità di
accesso ai benefici stessi: all’interno
di Confindustria, si fa
notare, esistono interessi molto
diversificati e ciò rende poco
incisiva l’azione di pressione
sul Ministero dello Sviluppo
Economico, l’ente preposto
alla regolazione.
Vicentini ha concluso sottolineando
come l’attività del
Consorzio sia riuscita, nel
2014, a minimizzare l’impatto
degli aumenti degli oneri sui
costi dell’energia grazie alle
modalità di acquisto sul mercato
elettrico.
parla del +2,7% sulla produzione
totale, di cui il +1,5% è l’incremento
del tonnellaggio
prodotto dalle fonderie ferrose,
mentre il +4,3% è la crescita
delle tonnellate di getti di
metalli non ferrosi. Anche il
fatturato ha chiuso nel 2014
con un analogo risultato:
+4,3% a livello generale, +2,6%
per il comparto dei ferrosi e
+5,3% per quello dei non ferrosi.
Nel contesto internazionale,
L’Italia si conferma anche
nel 2014 il secondo Paese produttore
di getti in Europa, dietro
alla Germania, ed al nono
posto nella classifica mondiale
dei Top 10, dopo la Corea e
prima della Francia.
Per quanto riguarda i dati sui
mercati di destinazione, a trainare
le vendite è il comparto
dell’automotive, sia per i getti
ferrosi che non ferrosi, mentre
la meccanica ha invertito il
trend, volgendo al negativo.
Molta attenzione si è posta
sulle esportazioni da parte del
Presidente Ariotti perché sono
state la via di fuga dalla crisi,
in questi anni appena trascorsi:
sia il peso delle stesse
sui volumi sia sui fatturati presentano
dal 1990 ad oggi dei
significativi aumenti, senza calcolare
quelli dell’indotto, ovvero
delle esportazioni indirette
di tutti quei prodotti di cui i
getti di fonderia sono parte integrante.
Si è passati da un’incidenza,
in termini di volume,
del 9% delle esportazioni sul
totale prodotto nel 1990, al
34% del 2014 e, in termini di
fatturato, il passaggio è stato
dal 18% al 53%.
Dai dati sul primo trimestre
dell’Istat, commentati in assemblea,
non arriva un segnale
molto incoraggiante per l’inizio
del 2015, seppure l’incremento
tendenziale del settore
sia in crescita del +1%. In particolare
si parla delle variazioni
tendenziali sulla produzione
di getti in ghisa ed in acciaio,
rispettivamente del -6% e del -
12%; diverso è il discorso per
le aziende che producono getti
non ferrosi, tutti in territorio
positivo. Per l’alluminio e il
magnesio si registra un +8%,
mentre per gli altri, come lo
zinco, la variazione è del +2%.
Sul tema dell’internazionalizzazione,
la parola è passata a
Roberto Dalla Bona, Vice
Presidente di Assofond, che si
è soffermato sulle iniziative
promosse da Assofond ed in
particolare sul viaggio in
Giappone e Corea, appena
conclusosi, che rientra nelle
cosiddette missioni di Assofond
all’estero.
Secondo Dalla Bona è molto
importante promuovere questi
viaggi per comprendere
meglio come l’Italia del settore
si ponga nel mondo globalizzato
e per rendersi conto di
quali siano gli effettivi gap con
l’estero: in realtà, anche il viaggio
di quest’anno nell’Estremo
Oriente ha fatto emergere,
non senza una certa soddisfazione,
come la tecnologia dei
fornitori di impianti italiani sia
presente anche nei mercati più
evoluti, oltre alla conferma
dell’alto livello delle fonderie
italiane.
La visita in Toyota o in Hyundai,
eccellenze riconosciute in
tutto il mondo, ha dato l’opportunità
ai fonditori in viaggio
di conoscere siti produttivi
con elevati standard in termini
di regole ambientali e di sicurezza
che, pur tuttavia, non si
pongono in maniera così distante
da quelli comunemente
seguiti nelle aziende italiane.
I colleghi giapponesi, si è commentato
fra una foto e l’altra,
hanno dovuto reagire ad un
aumento rapido dei costi
energetici, si parla di un rad-
11
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
Silvano Squaratti, Direttore di Assofond.
doppio in due anni, pur rimanendo
competitivi a livello
mondiale.
Silvano Squaratti, Direttore
di Assofond, ha ricordato alla
platea tra le Attività svolte da
Assofond, che vedranno la loro
prosecuzione nel 2015, quelle
inerenti la Diagnosi Energetica
e il progetto “Razionalizzazione
dei processi di fonderia”.
Più in dettaglio, per quanto riguarda
la Diagnosi Energetica
rammentiamo che il 18 luglio
2014 è stato pubblicato in
Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo
n. 102, con il quale l’Italia
ha recepito la Direttiva
Europea 2012/27/CE in materia
di Efficienza Energetica.
Fra gli adempimenti previsti dal
citato Decreto 102/2014, rientra
l’obbligo, per le Grandi Imprese
e per le Imprese a forte
consumo di energia (Energivori
secondo ex DL 83/2012, DM
05.04.2013), di eseguire, entro
il 5 dicembre 2015, una Diagnosi
Energetica (Art. 8, commi
1, 3 del D.Lgs 102/2014).
La Diagnosi Energetica è una
procedura sistematica realizzata
allo scopo di definire i possibili
interventi di miglioramento
dell’efficienza e quantificando i
possibili risparmi conseguenti,
valutati in termini di costi/benefici.
La Diagnosi Energetica rappresenta,
in questa ottica, una importante
opportunità di razionalizzazione
dei consumi energetici
e di riduzione dei costi
ad essi associati.
In relazione all’impatto che l’adempimento
ha sulle imprese
del Settore delle Fonderie (sono
oltre 100 le Fonderie associate
che rientrano nell’obbligo)
e nell’ ambito del proprio
progetto di Razionalizzazione
dei Processi, Assofond ha ritenuto
di strutturare uno specifico
Servizio allo scopo di fornire
supporto diretto alle Imprese
che devono realizzare la
Diagnosi Energetica.
La Diagnosi viene svolta seguendo
un criterio metodologico
appositamente studiato
sulle specificità delle aziende
del Settore fonderia che, dopo
essere stato testato e messo a
punto attraverso l’attività svolta
su un primo gruppo di 10
Fonderie (ferrose e non ferrose),
ha portato alla stesura di
una Linea Guida di Settore che
verrà a breve sottoposta all’approvazione
di ENEA che, tra
l’altro è titolare della attività di
controllo sulla conformità delle
Diagnosi alle prescrizioni del
Decreto.
La attività svolta da Assofond
ha, inoltre, un secondo fondamentale
obiettivo: utilizzare le
informazioni di sintesi estrapolate
dalle Diagnosi, per costruire
e condividere i benchmark
energetici di settore, fondamentali
per capire il livello di
efficienza della propria azienda
rispetto ai dati medi della Fonderia
Italiana e per costituire le
cosiddette baseline necessarie
al meccanismo dei “certificati
bianchi”.
Assofond, inoltre, ha intrapreso,
a partire dallo scorso anno,
una iniziativa finalizzata alla
Razionalizzazione dei processi
di fonderia con particolare
riferimento agli aspetti
energetici.
Al progetto di Assofond è stato
dedicato il sito web
www.fonderiaefficiente.it nel
quale sono pubblicati i risultati
delle attività svolte nell’ambito
del progetto stesso, inoltre
sono stati organizzati una
serie di incontri fra Imprenditori
e tecnici delle fonderie associate
dedicati a specifici argomenti.
Gli incontri sono stati dedicati
alla gestione efficiente del Forno
Cubilotto, dell’Aria Compressa
ed al Forno Elettrico ad
Induzione.
La documentazione (inclusi i filmati
dei relatori) di tutti gli incontri
organizzati sono pubblicati
nel sito dedicato al progetto
(www.fonderiaefficiente.it).
Industria Fusoria 3/2015
12

Assemblea 2015
In merito alle tematiche sulla
sicurezza in fonderia Franco
Zanardi, Vice Presiedente di
Assofond, ha sottolineato come,
anche in Giunta, il tema sia
particolarmente seguito e che
l’obiettivo che Assofond deve
perseguire è quello di perseverare
nell’indicare i percorsi
virtuosi che le aziende devono
continuare a condividere. Per
ciò che concerne la sicurezza
tale approccio è stato già messo
in atto: per quanto riguarda
l’ambiente ci sono tutte le
condizioni per esprimere anche
in questo caso l’ottimo livello
raggiunto.
Per ciò che attiene le tematiche
legali di interesse per il
settore, la parola è passata a
Francesca Bazoli e Paolo
De Zan, avvocati dello studio
associato “Studium 19.12” che
a decorrere da quest’anno collaborerà
con Assofond
Tra le attività in programma
Bazzoli ha indicato la gestione
dei modelli, la responsabilità
sui prodotti e il proseguimento
dei seminari intrapresi negli
scorsi anni.
“Studium 19.12 – ha precisato
De Zan- è una realtà che mette
insieme avvocati di diritto
Da sinistra; Franco Zanardi, Vice Presidente di Assofond, Paolo De Zan – Avvocato di Studium
19.12, Francesca Bazoli – Avvocato di Studium 19.12, Silvano Squaratti – direttore di
Assofond.
civile, penale ed un ufficio di
commercialisti per le materie
tributarie. Questa integrazione
-ha aggiunto De Zan-, risponde
ad un’esigenza di innovazione
che anche i professionisti,
di questi tempi, hanno dovuto
affrontare, per venire incontro
alle nuove esigenze delle imprese,
di fronte ad un panorama
legislativo sempre più
complesso ed interdisciplinare.
“Studium 19.12” crede altresì
nella collaborazione
stretta, già in atto, con l’Università
di Padova per temi specifici
come quelli legati alla
legge 231”.
Su quest’ultimo tema, è intervenuto
Gualtiero Corelli ricordando
alla platea che Assofond
ha predisposto uno
specifico documento: “Linee
Guida per la realizzazione di
un Modello organizzativo e gestionale
conforme al D,Lgs
231/01 nel settore Fonderia”.
Tale linea Guida è stata inviata
all’attenzione del Ministero
della Giustizia richiedendo un
parer sulla idoneità del modello,
come previsto dal comma 3
dell’art. 6 del Decreto.
Zanardi ha sottolineato l’importanza
di tutte quelle attività
pre-normative che Assofond
può mettere in atto
con i consulenti legali al fine di
sviluppare e dare corpo ai cosiddetti
“usi e prassi” delle
fonderie.
Al termine dei lavori gli intervenuti
sono stati invitati ad accomodarsi
presso l’area espositiva
che ha fatto da cornice al
piacevole Buffet.
13
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea
M. Pisanu
2015
2015
Assemblea
2015
Dall’integrazione alla contaminazione:
così Assofond guarda al futuro
L’Assemblea Annuale di un’Associazione
è sempre un momento
importante di analisi e di crescita
per le prospettive future e le
nuove energie che si generano di
solito grazie anche ai contributi
esterni ed al confronto con professionisti
appartenenti a mondi
diversi. Ma quest’anno in modo
particolare l’Assemblea Assofond
è stata all’insegna della
trasversalità e della contaminazione
tra linguaggi, metodi e visioni
differenti. Il progresso ci
impone di adeguarci a esso ed
espandere la nostra visione. Come
Associazione, puntiamo a
trasmettere questa prospettiva
anche alle nostre Associate e ad
incentivare la “contaminazione
positiva” delle esperienze, delle
conoscenze per integrarle in una
visione che possa arricchire le
aziende del settore e renderle
più globali. Ed è ciò che Assofond
ha cercato di fare in occasione
del proprio appuntamento annuale,
mettendo insieme, un analista,
un economista, un matematico
ed ancora un Fonditore, un
forgiatore ed un fornitore di impianti
per Fonderia.
L’integrazione, inoltre, ovvero
favorire l’interazione tra attori
della stessa filiera produttiva è
un obiettivo che ormai da diversi
anni affidiamo a queste
iniziative, conviti che il trasferimento
di conoscenze e competenze
rappresentino una priorità
trasversale. Unendo le forze,
si potranno realizzare risparmi
e sinergie che produrranno
necessariamente un gioco
a somma positiva, all’interno
del quale ciascuno dei giocatori
potrà puntare a traguardi che
nessuno, da solo, avrebbe potuto
solo immaginare.
I numeri
Circa 200 partecipanti, 48 Fonderie
rappresentate da oltre 60
intervenuti tra imprenditori e
collaboratori. I numeri dell’edizione
2015 dell’Assemblea Assofond
danno il senso del valore
dell’appuntamento annuale, organizzato
in collaborazione con
Siderweb all’interno della kermesse
della filiera dell’acciaio
Made in Steel. L’iniziativa ha rappresentato
un momento di confronto
e di dialogo sul percorso
di collaborazione che la nostra
Associazione ha intrapreso ormai
da qualche anno e in cui crede
fermamente tra attori della
stessa filiera e non solo.
La vetrina espositiva Made in
Steel, concomitante con l’esposizione
mondiale Expo 2015, ha
Roberto Ariotti Presidente di Assofond.
saputo operare un forte richiamo
verso gli stakeholders territoriali:
non sono mancati
esponenti del mondo accademico
e della ricerca, enti pubblici,
privati ed istituzionali. L’idea
di fondo rimane quella di
promuovere occasioni di incontro-confronto
a tutto tondo,
per permettere sia una
contaminazione positiva di idee
e di pensieri, anche tra mondi
apparentemente distanti, sia
per attivare preziose sinergie.
I lavori assembleari sono stati
aperti con l’intervento del Presidente
di Assofond Roberto
Ariotti che, a beneficio degli
ospiti, ha delineato brevemente
l’attività ed il ruolo di Assofond,
fornendo uno scenario
sugli aspetti strutturali e congiunturali
dell’Industria Italiana
di Fonderia. Il Presidente ha così
rappresentato l’evoluzione
congiunturale del settore, condividendo
i dati consuntivi del
2014 ed alcune proiezioni per
l’anno in corso.
Industria Fusoria 3/2015
14

Assemblea 2015
L’Italia si conferma anche nel 2014 secondo Paese
produttore di getti dell’Unione Europea, dietro alla
Germania, con una produzione pari a 2 milioni di
tonnellate, un fatturato di 6.7 mld di Euro e l’impiego
di circa 37.000 addetti (tra diretti e indiretti).
L’industria italiana di Fonderia ha chiuso il 2014 con
un bilancio mediamente positivo: un incremento tendenziale
dei livelli produttivi del +2.7% ed un maggior
dinamismo sul fronte del fatturato cresciuto del
+4.3% rispetto all’anno precedente. Il maggior vigore
del fatturato conferma il progressivo spostamento
dell’attività delle Fonderie italiane verso prodotti
di gamma più alta, considerato anche il trend evolutivo
generalmente in calo che ha caratterizzato il mercato
delle commodity energetiche e metalliche. L’andamento
medio del 2014 è stato in parte penalizzato
dalla vistosa decelerazione congiunturale intervenuta
tra il terzo ed il quarto trimestre dell’anno.
I risultati conseguiti sia per i getti ferrosi sia per quelli
non ferrosi sono in gran parte ascrivibili alla buona
performance dell’automotive che assorbe oltre il
50% dei volumi non ferrosi e circa il 30% dei getti di
ghisa. Gli spunti di crescita sono comunque frammentati,
ovvero non coinvolgono tutti i comparti di
destinazione dei getti e provengono soprattutto dalla
domanda estera (esportazioni dirette e indirette),
mentre il mercato interno complessivamente non va
oltre la stabilizzazione.
Rispetto al 2013, nel 2014 si rivela una crescita per
entrambi i flussi commerciali con l’estero dei volumi
dei getti ferrosi, più ampia per le esportazioni (+7%)
che per le importazioni (+4%). Sotto il profilo del valore
la dinamica delle esportazioni risulta in espansione
(+6%), mentre si registra un calo tendenziale
per le importazioni (-1%).
Il grado di apertura agli scambi con l’estero è testimoniato
da un apprezzabile aumento della propensione
media all’esportazione misurata come rapporto
sui volumi prodotti (circa 35%) ed ancora maggiore
sul fatturato (oltre il 50%). Tale processo ha subito
una forte accelerazione negli ultimi anni dopo la
crisi del 2008 in cui si è avviato un intenso processo
di ristrutturazione che ha evidenziato grosse criticità
all’interno del settore, ma anche grande vitalità che
ha permesso a molte imprese di trovare spazi di
azione in uno scenario di riferimento profondamente
cambiato. Vi sono state forti spinte verso l’internazionalizzazione,
con l’apertura di nuovi mercati, in
particolare extraeuropei.
PROFILO INDUSTRIA ITALIANA DI FONDERIA (ANNO 2014)
Fonderie (Totale, N. Unità) 1.104 Produzione (Tonnellate) (2014 VS 2008 -26%) 2.025.976
Metalli Ferrosi 191 Metalli Ferrosi 1.165.124
Metalli Non Ferrosi 913 Metalli Non Ferrosi 860.852
Addetti Diretti (Totale, N. Unità) 28.594 Fatturato (Mld di Euro) (2014 VS 2008 -33%) 6,7
Metalli Ferrosi 14.166 Metalli Ferrosi 2,5
Metalli Non Ferrosi 14.428 Metalli Non Ferrosi 4.2
Addetti Indotto (Totale, N. Unità) 8.000
Fonte: Elaborazioni Centro Studi Assofond
15
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
L’accoglienza
del padrone di casa
Emanuele Morandi, Amministratore Delegato di Made in Steel.
Emanuele Morandi, Amministratore
Delegato di Made in
Steel, in qualità di padrone di
casa, ha espresso grande soddisfazione
per il successo della
manifestazione, soffermandosi
sulle positive sinergie emerse
dalla collaborazione con Assofond
e sull’importanza che
tale nuovo sodalizio possa crescere
e produrre benefici per
l’intera filiera. “Il futuro - ha enfatizzato
Morandi- si giocherà
sulla capacità di cooperare ed
innovare. Ma l’innovazione nasce
dalla conoscenza e dalla
contaminazione. Dove e come
hanno origine le idee migliori,
le più innovative? Nell’intersezione
tra concetti, culture e stimoli
differenti. Lo aveva già
compreso la grande famiglia
fiorentina de’ Medici che, circondandosi
dei migliori artisti e
scienziati, contribuì al fiorire
del Rinascimento, una delle intersezioni
per eccellenza, epoca
di grandi invenzioni e di uno
straordinario sviluppo culturale
in Europa. Ma ognuno di noi
può trovare la strada giusta per
entrare nell’intersezione e riuscire
a dare vita a un’idea inedita
e di successo. L’Effetto Medici
è il libro simpaticamente citato
da Morandi che è proprio simbolo
di questa possibilità. Ecco
dunque un invito a sviluppare le
nostre potenzialità creative e
innovative, ed un metodo per
farlo con successo: andando oltre
i luoghi comuni e gli stereotipi;
combinando in modo inedito
concetti conosciuti; rompendo
le barriere associative e
guardando ai problemi in modo
nuovo; entrando in campi e saperi
inesplorati; agendo con determinazione,
sfruttando anche
gli errori e i fallimenti.
Morandi ha poi entusiasticamente
proseguito il suo intervento
presentando alla platea il
progetto «Industria & Acciaio
2030», definendolo l’anima di
Made in Steel, che già nel titolo
sintetizza il suo ambizioso
obiettivo: la ricerca creativa di
una risposta alla crisi sistemica
che ha colpito le economie occidentali.
Per fornire un quadro
credibile, Siderweb ha ritenuto
prioritario e fondamentale analizzare
con coraggio ed in
profondità l’attuale situazione,
individuare una visione condivisa,
definire nuove relazioni tra i
vari stakeholder e fissare un sistema
di priorità per una “nuova
prosperità”, basata su un
modello di sviluppo che dia
senso e significato al nostro vivere
ed agire quotidiano, un
“nuovo umanesimo” anche nell’industria
e nell’acciaio.
L’AD di Made in steel si è soffermato
sulle idee che hanno
stimolato la produzione dell’analisi
“Industria & Acciaio
2030”, un progetto che ha richiesto
un anno di lavoro all’interno
dei tre tavoli tematici dedicati
a innovazione, sostenibilità
e distribuzione e logistica.
“Mi piacerebbe - ha concluso
Morandi - che il nostro Paese,
in questo momento di grande
incertezza, potesse trovare il
supporto e la spinta alla soluzione
dei tanti problemi da parte
di un’industria “pensante” e
non solo “pesante”!
Crescita GDP e
Prezzi Commodity:
da una view classica
ad una innovativa
Sul palco dei relatori anche il
fondatore di FARO – The International
Commodities Club,
Paolo Kauffmann, la cui analisi
è stata come di consueto
focalizzata sugli andamenti delle
principali materie prime industriali,
offrendo interessanti
stimoli di riflessione sul mercato
commodity ed in particolare
sulla correlazione esistente tra
la crescita economica ed i prezzi
degli input produttivi, partendo
dal pensiero tradizionale
della teoria classica, per arrivare
ad una view più innovativa
stimolata dai recenti accadimenti
come il collasso Lehman
Industria Fusoria 3/2015
16

Assemblea 2015
Le variabili da monitorare ai fini
di un’analisi previsionale dei
mercati sono aumentate complicando
ulteriormente la formulazione
di proiezioni e rendendo
molto incerto l’esito.
Il relatore ha sempre dichiarato
ed in questa sede ulteriormente
ribadito, la propria avversione
all’attività di previsione, preferendo
un approccio metodologico
improntato alla conoscenza,
comprensione e monitoraggio
delle chiavi di lettura
del contesto globale.
Paolo Kauffmann, fondatore di FARO – The International Commodities Club.
del settembre 2008. La teoria
classica ha spiegato il relatore,
assegna un forte legame tra la
crescita economica ed i prezzi
delle commodity. Ed in effetti fino
all’autunno del 2008 il paradigma
classico (più crescita
economica, più utilizzo delle
materie prime, prezzi più alti)
veniva rispettato. Tra il 2002 ed
il 2008 ad una crescita mondiale
del +4% corrispondevano incrementi
dei prezzi delle commodity
anche superiori al
+200%. Dopo il crack Lehman
Brothers la correlazione positiva
tra il PIL e l’indice CRB (paniere
che raggruppa le principali
materie prime quotate sul
mercato americano) è venuta
meno. Le continue immissioni
di liquidità hanno in parte stimolato
la ripresa della crescita
mondiale che ha recuperato un
ritmo intorno al +3%, mentre i
prezzi delle commodity hanno
continuato ad accusare correzioni
al ribasso fino ad un -40%,
contraddicendo così il paradigma
al quale eravamo abituati
dalla teoria classica e sminuendo
la validità dei modelli di riferimento
che si fondavano su
concetti quali: l’efficienza dei
mercati, la simmetria informativa,
la capacità dei prezzi di
scontare le informazioni con
relativo adeguamento. Quindi,
dopo il collasso del 2008, i
mercati delle materie hanno
mostrato di disattendere ampiamente
il criterio di efficienza
e mostrarsi più sensibili alla liquidità
del sistema, al cosiddetto
QE; al comportamento dei
fondi ed alle relazioni intermarket.
Negli ultimi anni, la grande
massa di liquidità immessa nel
sistema, la domanda e l’offerta
del mercato finanziario così come
il comportamento dei fondi
di investimento, hanno influenzato
pesantemente l’evoluzione
delle commodity.
Dal 1984 al 2002 il numero di
sottoscrizioni-riscatti e switch
di fondi comuni azionari negli
Usa ha dimostrato che l’investitore
medio americano ha ottenuto
rendimenti annui di molto
inferiori rispetto alla generalità
del mercato. Dal 1984 al 2002
l’indice S&P 500 è cresciuto del
793%, il 12,2% su base annua,
mentre il rendimento del fondista
medio è stato solo del
62,2% ossia il 2,6% su base annua.
Se ne deduce quindi che il
rendimento dell’investimento
dipende molto più dal comportamento
dell’investitore che
dall’andamento dei mercati.
“Ciò che farà vincere la sfida -
ha sostenuto Kauffmann non è
tanto azzeccare le previsioni,
piuttosto il nostro atteggiamento
verso il mercato ed i
movimenti delle commodity.
Uno strumento molto utile ad
esempio è l’analisi delle relazioni
intermarket, così come l’osservazione
dell’andamento della
Borsa azionaria americana rispetto
all’indice CRB. Fino agli
anni 2000 l’evoluzione delle
commodity era completamente
asincrono rispetto alla Borsa.
Nell’ultimo decennio, al
contrario il trend della Borsa
spiega in parte quello delle materie
prime siano esse ferrose
o non ferrose.
Il relatore ha tracciato ai presenti
una breve scaletta sui
comportamenti che, a suo avviso,
sarebbe opportuno tenere
in uno scenario nel quale i
prezzi sono influenzati da fattori
diversi nel tempo.
• Investire energia su ciò che
possiamo controllare. Più che
azzeccare le previsioni possiamo
modificare i comportamenti
rischiosi;
• misurare l’impatto di una variazione
di una valuta o materia
prima sull’EBITA;
• considerare la volatilità come
17
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
un’opportunità: a parità di
prodotti le oscillazioni dei
cambi possono offrire opportunità
di nuovi mercati.
Riprendendo il titolo del Convegno,
Kauffmann ha precisato che
la Fonderia del futuro dovrà cercare
di essere sempre più responsabile
nel percepire i rischi
connessi ai mercati, ma anche
nell’utilizzo degli strumenti finanziari
al pari di tutti i paesi del
mondo. Non per speculare ma
per garantire un EBITA indipendente
da livelli di cambio e prezzi
materie prime ed altresì nell’applicare
il giusto timing alle
decisioni di copertura depurandole
da fattori emotivi.
L’analista ha passato in rassegna
gli scenari di previsione delle
commodity formulato dalla
Thomson Reuters con proiezioni
fino al 2018. In particolare
ha ritenuto opportuno evidenziare
gli incrementi significativi
previsti nei prossimi due anni
per il rame e per lo zinco reputandoli
abbastanza ragionevoli
e quindi condividendone la
view di rialzo, così come quella
di sostanziale stazionarietà indicata
per il nichel e l’alluminio.
Al contrario, rispetto alle
proiezioni di Reuters, il relatore
mostra un maggior scetticismo
per il ritorno del petrolio
a 90-95$ il barile nei prossimi
tre anni.
Gianfranco Gambarelli, professore ordinario di matematica.
Infine, il fondatore di FARO, cogliendo
la provocazione del
Presidente Ariotti, che lo ha
esortato a fornire un suo indirizzo
sull’andamento dei mercati
nel medio/lungo termine,
ha ipotizzato una possibile ripresa
delle quotazioni delle
commodity nell’arco dei prossimi
due anni; ricordando ancora
una volta che ciò che imprime
un potenziale di crescita ai
prezzi delle materie prime è la
liquidità che oggi è massicciamente
investita nella maggiore
Borsa azionaria al mondo, ovvero
quella americana. Le dinamiche
della borsa potranno rallentare
in occasione di un possibile
incremento dei tassi di interesse
ed a quel punto è ragionevole
attendersi un nuovo
flusso di denaro canalizzato
verso le materie prime.
Strategie competitive
e cooperative
in Teoria dei Giochi
Nel corso del convegno pubblico
è spiccato l’intervento di
Gianfranco Gambarelli, tra i
principali studiosi della Teoria
dei Giochi ideata dal matematico
John Nash, scomparso lo
scorso 23 maggio, e con il quale
il docente di matematica ha
collaborato proficuamente nel
corso degli anni. Algoritmi che
possono, con successo, supportare
la competitività delle imprese
italiane, come sottolineato
dal presidente Ariotti in una
curiosa veste di “interprete”
delle esemplificazioni proposte
dal relatore alla realtà del settore,
calandole nella pratica dei
comportamenti competitivi delle
imprese di Fonderia.
La teoria dei giochi applicata all’economia
e all’organizzazione
industriale sono state perciò le
direttrici dell’intervento di
Gianfranco Gambarelli, ordinario
dell’università degli Studi di
Bergamo, che ha illustrato la validità
di tale strumento per l’analisi
di situazioni competitive
da parte della figura dell’imprenditore,
attraverso l’applicazione
della teoria dei giochi ai
diversi contesti economici settoriali.
Considerata l’insolita rappresentazione
del tema rispetto al
tradizionale format dei nostri
convegni, ma anche la necessità
di una maggiore specificità di
trattazione dell’argomento, abbiamo
pensato di riservare all’intervento
del Professor Gambarelli
un articolo dedicato,
pubblicato nelle pagine seguenti,
che riporta un’intervista di Davide
Lorenzini, Editor & Community
Manager di Siderweb.
Una nota empirica
mediante
un’interpretazione
della Teoria dei
Giochi: esempi
di policy
Dopo due interventi che hanno
prefigurato come si può intervenire
ed interpretare un contesto
legato all’incertezza passando
da previsioni sui prezzi a
previsioni sui comportamenti
degli attori che operano all’interno
del settore, centrale è
stata altresì la prolusione di
Massimo Beccarello, Responsabile
di Confindustria per
Sviluppo, Energia e Ambiente,
professore associato di Economia
applicata a Milano-Bicocca,
il cui contributo si pone come
reazione spontanea ai relatori
che lo hanno preceduto, offrendo
alcuni elementi di riflessione
che hanno aiutato la platea a
qualificare ed interpretare alcuni
temi toccati nel corso della
Industria Fusoria 3/2015
18

Assemblea 2015
mattinata. In un contesto di incertezza,
tuttavia, ci sono dei
possibili esiti di mercato o strategie
che possono essere prefigurate
o anticipate: questo il
messaggio chiave che deriva dall’impostazione
matematica o
più strategica dei contributi sintetizzato
da Beccarello. Riguardo
il richiamo del Presidente
Ariotti alla necessità di fare efficienza
all’interno di un settore
o di un’intera filiera, valutando
attentamente le opportunità di
comportamenti strategici cooperativi
o non cooperativi, il relatore
ha ricordato che la prima
cosa da tenere a mente è la disciplina
in materia di concorrenza
che indica i comportamenti
ammissibili ovvero quelli
che lo sono a determinate condizioni
per evitare che questi
possano sfociare rispetto ad alcune
strategie in azioni collusive
che sono fortemente osteggiate
dalla disciplina antitrust.
Tuttavia, ha precisato il relatore,
ci possono essere dei comportamenti
collusivi rispetto ai quali
ad esempio la giustificazione
interna in termini di efficienza di
settore e la trasferibilità dei relativi
benefici anche al lato della
domanda, viene visto come un
elemento qualificante che ne
potrebbe addirittura consentire
l’ammissibilità.
Beccarello ha proseguito la sua
trattazione fornendo un interessante
focus sui processi decisionali
strategici che coinvolgono
sia le imprese, sia le relative
associazioni di categoria, ma anche
le istituzioni su argomenti
sempre più caldi, come quello
energetico ed ambientale, in un
mondo che richiede rapidità
nelle scelte, ma all’interno del
quale gli orientamenti delle
aziende e le posizioni degli Stati
sono giocoforza influenzati da
una molteplicità crescente di
elementi di segno diverso.
Il primo elemento chiave sul
quale riflettere è quello relativo
all’obiettivo che si intende raggiungere,
ovvero il payoff dei risultati
(utile, fatturato, ecc.).
Tra gli esempi di policy citati da
Beccarello, dove il comportamento
cooperativo diventa importante,
particolarmente attuale
è stato quello riguardante
la decisione che il Consiglio europeo
sarà chiamato a prendere
in merito alla lotta contro i
cambiamenti climatici. Tema tra
l’altro già sviluppato dalla Teoria
dei giochi nell’intento di arrivare
a risolvere un problema di interdipendenza
strategica d’accordo
ambientale internazionale.
Oltre a questo obiettivo di
policy l’Europa dovrà prendere
importanti posizioni che impatteranno
sui settori ad alta intensità
energetica per dare attuazione
all’ambizioso target posti
da Tajani per rimettere in sesto
il settore industriale europeo:
far passare il manifatturiero dall’attuale
15,6% del PIL Ue al
20% entro il 2020.
Alla luce di quanto sopra, l’interrogativo
che il relatore solleva è
proprio quello di capire quale
sarà la strategia che l’Europa intenderà
adottare tra politica industriale
e ambiente? Gli obiettivi
saranno compatibili? Quando
verranno prese le decisioni definitive
occorrerà aver ben chiaro
il payoff, ha sottolineato Beccarello,
inoltre il pacchetto climaenergia-industria
presenta degli
obiettivi che non è detto piacciano
completamente al sistema industriale
italiano, perché a fronte
dell’ostico taglio del 40% delle
emissioni di CO2 ci sono altri
punti importanti, come la scelta
di arrivare sino al 2021 con le attuali
regole per i cosiddetti settori
energivori e le relative agevolazioni.
Quindi bisogna comprendere,
attraverso un coordinamento
cooperativo tra tutti i
governi europei se la lotta al
cambiamento climatico per l’Ue
è prioritario rispetto alle esigenze
di tutela del 20% di PIL a livello
manifatturiero. Nel campo
delle policy e delle istituzioni il
Governo Italiano dovrà trovare
un comportamento cooperativo
per coniugare tutte le forze e gli
attori rispetto ad un obiettivo
ben preciso che definirà appunto
come prioritario.
Infine, il relatore ha richiamato
l’attenzione sull’opportunità di
trovare una soluzione all’interno
di un gioco cooperativo di
policy, ovvero un maggior coordinamento
tra associazioni
energy intensive, interessate al
servizio di interrompibilità della
fornitura elettrica con le idee
chiare sul fatto che una riforma
del mercato non deve sostanzialmente
far perdere alle imprese
energivore questo strumento
in prospettiva.
I lavori dell’Assemblea hanno infine
lasciato spazio alla Tavola
rotonda “Filiera e ricette per il
futuro”, durante la quale tre differenti
figure imprenditoriali
Atomo Maffei, Direttore
Commerciale Fonderie SCM,
Mario Gussago, Amministratore
Delegato FOMEC S.p.A. e
Riccardo Ferrario, Direttore
Generale IDRA Group, si sono
alternate testimoniando casistudio
esemplari di iniziative di
successo presso le loro aziende.
Massimo Beccarello, Responsabile di Confindustria per Sviluppo, Energia e Ambiente, professore
associato di Economia applicata Milano-Bicocca.
Un articolo dedicato è riportato
nelle pagine seguenti.
19
Industria Fusoria 3/2015

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Assemblea
M. Pisanu
2015
2015
Assemblea
2015
Tavola Rotonda:
ricette per il futuro
“Filiera e ricette per il futuro”
è il titolo e filo conduttore
della breve, ma incisiva tavola
rotonda che ha chiuso i lavori
dell’assemblea pubblica moderata
dalla giornalista di Siderweb
Fiorenza Bonetti. Un
Fonditore, un forgiatore ed
un fornitore di impianti per
Fonderia rappresentati da
Atomo Maffei, Direttore
Commerciale Fonderie SCM,
Mario Gussago, Amministratore
Delegato FOMEC
S.p.A. e Riccardo Ferrario,
Direttore Generale IDRA
Group, tutti seduti allo stesso
tavolo per testimoniare con
esempi concreti iniziative di
successo che hanno permesso
alle rispettive aziende di
superare le varie fasi cicliche
ed uscire vincenti ed addirittura
rafforzate dall’ultima
grande prova recessiva avviatasi
nel 2008.
Da sinistra: Fiorenza Bonetti - Giornalista di Siderweb, Riccardo Ferrario, Direttore Generale
IDRA Group, Atomo Maffei - Direttore Commerciale Fonderie SCM, Mario Gussago -
Amministratore Delegato FOMEC S.p.A.
Il Manager Director di IDRA,
marchio italiano che da oltre
sessant’anni è sinonimo di macchinari
di elevata qualità per la
pressofusione, Riccardo Ferrario,
nel suo intervento ha
regalato ai presenti una boccata
di simpatia ed ottimismo
tutt’altro che comune di questi
tempi. Ferrario si è soffermato
sulle scelte operate dal gruppo
Idra dopo le criticità vissute
con l’ultima crisi mondiale che
ha pesantemente colpito anche
il loro settore. Il relatore ha orgogliosamente
rivelato ai presenti
il suo passato legato al
mondo della Fonderia che lo ha
portato a conoscere ed apprezzare
il marchio IDRA che
dirige dal 2009. Il Direttore, in
secondo luogo, ha dichiarato di
aver trovato in IDRA una valida
compagine societaria: un imprenditore
cinese già forte nel
campo in quanto titolare di LK
Group, deciso non ad inglobare
l’azienda, ma a svilupparla per
assegnarle la fascia alta del
mercato, e da un fondo rappresentativo
di investitori istituzionali.
Quindi, strategia industriale
e solidità finanziaria. La
competitività dell’azienda si
fonda sulla qualità. Il target è
quello di vendere presse innovative
ai clienti che devono fare
i prodotti tecnologicamente
più complessi. IDRA dunque lavora
in una nicchia nella quale
intende essere leader per tec-
Riccardo Ferrario, Manager Director
di IDRA.
Industria Fusoria 3/2015
22

Assemblea 2015
inquadramento mondiale ed
europeo dell’intero settore. E’
stato ricordato come SCM
non è solo Fonderia. Due milioni
di macchine installate in
più di cento paesi, 12 stabilimenti
di produzione, una quota
di esportazione pari al 70%
sono i numeri più indicativi
per descrivere l’importanza
del gruppo SCM, un gruppo industriale
leader nella concezione,
produzione e distribuzione
di soluzioni tecnologicamente
avanzate per la lavorazione
di una vasta gamma di
nologie e affidabilità, investendo
in R&S e proponendosi come
partner dei clienti.
Mario Gussago, amministratore
delegato di Fomec, ha descritto
alla numerosa platea la
strategica collaborazione instaurata
dalla propria azienda
con Forgiatura Marcora.
Mario Gussago, amministratore delegato
di Fomec.
Gussago, presidente della sezione
forge in Federacciai,
inoltre, ha tracciato un quadro
dello stato di avanzamento
delle numerose partnership
tra imprese italiane del comparto.
Gussago ha definito la
scelta strategica adottata come
un’integrazione “di fatto”, ovvero
solo di tipo operativo che
prescinde dalla condivisione di
quote di capitale. Nell’esempio
testimoniato, il processo di integrazione
è partito dal sistema
di qualità, è poi proseguito
attraverso le rispettive divisioni
commerciali per poi completarsi
con le aree tecniche.
Infine, il relatore ha sottolineato
che l’integrazione aziendale
può rappresentare una valida
opportunità a livello di settore,
sempre che l’esito finale porti
ad un maggior equilibrio tra la
domanda e la capacità produttiva
del comparto e porti alla
creazione di un maggior valore
aggiunto superiore alla semplice
somma delle aziende che si
mettono insieme.
Atomo Maffei, Direttore
Commerciale Fonderie SCM,
come rappresentante del
mondo fonditori, ha efficacemente
illustrato ai presenti il
posizionamento del Gruppo di
appartenenza partendo da un
materiali (legno, vetro, plastica,
marmo, metalli, compositi) con
marchi specialisti su specifiche
tecnologie e centri di eccellenza
qualificati nella componentistica
industriale, presente nei 5
continenti da oltre 60 anni.
Atomo Maffei, Direttore Commerciale
Fonderie SCM.
23
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea
D. Lorenzini
2015
2015
Assemblea
2015
Quando il “gioco”
è capace di influenzare la realtà
Un ricordo di “A beautiful mind”
di Gianfranco Gambarelli
La parola “gioco” evoca spesso
la fanciullezza. Quella maniera
di “imparare” la vita facendone
una specie di esperienza diretta,
con scelte e conseguenze
ancora avvolte in una sorta di
meccanismo protettivo, una simulazione
che però era in grado
di far apprendere a fare la
miglior scelta possibile.
Uno dei meriti di “A beautiful
mind”, John Nash, scomparso
in un’incidente stradale lo scorso
23 maggio, è stato quello di
far comprendere attraverso la
sua storia personale, teorie
economiche legate a doppio filo
alla matematica in grado di
produrre con uno straordinario
grado di attendibilità, vincente
sui soggetti coinvolti.
Il matematico John Nash
Forse questo potrebbe sembrare
ai più un argomento un
po’ staccato dalla siderurgia,
ma conoscendolo meglio potrebbe
stupire per la sua estrema
attualità, così come dimostrato
nel corso dell’ultima edizione
di Made in Steel, in cui la
“Teoria dei Giochi” è stata al
centro dell’assemblea annuale
di Assofond, destando un grande
interesse nel numeroso
pubblico presente.
Difficile raccontare sia l’uomo
che le sue straordinarie teorie
che gli valsero il premio Nobel
per l’economia nel 1994, per
questo abbiamo chiesto aiuto
al professor Gianfranco Gambarelli,
ordinario di Scienze
aziendali, economiche e metodi
quantitativi all’Università degli
Studi di Bergamo, amico personale
di Nash e profondo conoscitore
di quella tesi di dottorato
che ben 45 anni dopo la
sua redazione, nel 1949, gli sarebbe
valsa il più grande riconoscimento
mondiale nell’ambito
dell’economia accademica.
Professor Gambarelli iniziamo
dalle domande semplici:
che cos’è la Teoria dei giochi?
Cerchiamo di calarla immediatamente
nel concreto. Immaginate
che i responsabili di due
supermercati vicini cambiano i
prezzi dei loro prodotti tenendo
conto ciascuno delle variazioni
operate dall’altro; immaginate
alcuni Paesi che studiano
offerte energetiche da proporre
a un altro Paese tecnologicamente
avanzato; immaginate
il sistema di controllo di
un anti-missile che deve guidarlo
a intercettare un missile
prima che questo raggiunga il
suo obiettivo; immaginate ancora
le dirigenze di due squadre
di calcio che devono calcolare
l’offerta in busta chiusa
per risolvere la comproprietà
di un calciatore; anche se non
è etico immaginate un individuo
che si domanda se e quanto
evadere una tassa, mentre
un ente di controllo fiscale
studia la frequenza delle ispezioni
su varie categorie di contribuenti.
Immaginate un partito
politico che deve valutare
se l’offerta avanzata da altri
partiti di formare una coalizione
governativa a certe condizioni,
è o no migliorabile. Questi
e altri tipi di problemi sono
campi di applicazione della Teoria
dei Giochi, che non è altro
che la scienza dei modelli matematici
di interazione strategica.
Le persone e gli enti coinvolti
sono i giocatori, decisori razionali
dotati ciascuno di varie
possibili mosse. Nel corso di
un gioco, ogni decisore riceve
un certo pagamento, la cui entità
dipende dalle mosse adottate
da tutti. Un po’ come nella
vita insomma.
Per noi profani si parla di
una sola grande teoria o vi
sono alcune distinzioni?
La principale distinzione fra i
giochi riguarda quelli cooperati-
Industria Fusoria 3/2015
24

Assemblea 2015
vi, in cui i giocatori possono
coalizzarsi fra loro per aumentare
i rispettivi pagamenti (ad
esempio nel caso di Paesi produttori
di energia) e quelli
competitivi, in cui la regola del
gioco lo impedisce (ad esempio
nel caso evasore - controllore).
I giochi si dividono principalmente
in tre forme: la forma
normale, o strategica, in cui
tutti i giocatori operano la loro
scelta in un’unica fase (es.
offerte in busta chiusa); la forma
estesa, o ad albero, in cui i
giocatori si alternano nelle loro
decisioni (es. supermercati)
e la forma caratteristica, o coalizionale,
in cui si studia la ripartizione
del guadagno da coalizione
(es. partiti politici). Vi sono
inoltre i giochi differenziali,
descritti da equazioni differenziali
(es. missili e anti-missili).
Per chi volesse un’introduzione
rapida e digeribile segnalo il
mio volumetto realizzato nel
2003 dal titolo “Giochi competitivi
e cooperativi”.
Gianfranco Gambarelli.
Non vorrei scendere nell’eccessivo
tecnicismo dei singoli
casi ma ha reso perfettamente
l’idea. Vorrei però
parlare di Nash, lei lo ha conosciuto
nel ‘95 se non ricordo
male, quindi prima
del clamore di “A beutiful
Mind”. Com’era di persona?
Certo non siamo parlando di
qualcuno con l’aspetto di Russel
Crowe. Incontrai per la
prima volta Nash a Gerusalemme
nell’estate del ’95, in
occasione dei festeggiamenti
per il 65° compleanno di Robert
Aumann. Si trattava della
seconda uscita di Nash da
Princeton dopo i lunghi decenni
trascorsi in ospedale e
la cerimonia del Nobel. Egli si
stava lentamente riprendendo
e riacquistava interesse per la
Teoria dei Giochi. Aumann gli
aveva fatto, in pochi giorni, una
sintesi dei progressi di tale
teoria negli ultimi quarant’anni
ed egli si appassionava in particolare
agli sviluppi dei Giochi
cooperativi. Era peraltro frastornato
dall’interesse per la
sua persona soprattutto da
parte dei giornalisti e dei cacciatori
di autografi, tant’è che
cercava di tenersi un po’ in disparte.
Gli venni presentato
dall’amico Guillermo Owen.
Un pomeriggio ero seduto su
una panchina di un giardino
con qualche appunto in mano
e vidi Nash girellare davanti a
me. A un certo punto si sedette
lui pure. Gli feci un cenno di
saluto e continuai a occuparmi
dei miei fogli, finché fu lui a
rompere il ghiaccio e a fare
qualche osservazione sulla
bellezza dei fiori lì intorno.
Chiacchierammo un po’ con
tranquillità e lunghe pause. Era
un piacere sentirlo raccontare
con semplicità le sue impressioni
sul viaggio, le suggestioni
di Gerusalemme, la cerimonia
del Nobel ”c’era una grande
confusione, mi portavano in
macchina di qua e di là - mi raccontò
-, poi Harold fece la mia
presentazione, ricevetti il premio
e mi trovai a stringere tante mani”.
Si capiva che aveva ancora
alcune difficoltà relazionali dovute
alla patologia, era comunque
ben felice della svolta che
aveva preso la sua vita. A un
certo punto lo salutai e mi allontanai
per un appuntamento.
Forse fu questo mio atteggiamento
non assillante, in
contrapposizione a quello comunemente
adottato nei suoi
confronti, aggiunto a qualche
mio spunto di buonumore, a
rendermi gradito e a dar vita
ad una grande amicizia. Dopo
il suo rientro a Princeton, cominciammo
a scambiarci e-
mail. Talora mi raccontava problemi
di famiglia, talora faceva
qualche commento anche divertente
su fatti di cronaca
italiana; altre volte mi parlava
di qualche sua nuova idea.
Professor Gambarelli lei ha
il merito di aver ospitato in
Italia più di una volta John
Nash.
È vero, fin dal primo incontro
si era sviluppata una forte simpatia
fra noi. Non fu quindi per
me una sorpresa ricevere la
sua adesione al convegno che
stavo organizzando a Bergamo
nel marzo 1996. Era la sua terza
uscita da Princeton, dopo
Stoccolma e Gerusalemme. Ritrovai
in lui una grande carica
di entusiasmo e di curiosità
per tutti gli aspetti della vita
che gli erano mancati: ad
esempio volle subito accompagnarmi
a una partita di pallavolo
ove giocava mio figlio Daniele
e seguì con passione e interesse
la competizione, chiedendomi
informazioni su regole
e strategie. Il convegno riuniva
studiosi illustri: da William
Lucas a Ehud Kalai a Guillermo
Owen, con cui avevo iniziato a
lavorare. Tutti i partecipanti
guardavano con timore reverenziale
questo vecchietto
gentile, alto e magro, abbigliato
in modo un po’ “casual”, che
rappresentava un momento
tanto importante nella storia
della Matematica e dell’Econo-
25
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
mia. Dava poi una fortissima
emozione vederlo seguire con
curiosità le conferenze sui
“raffinamenti degli equilibri di
Nash” ove venivano presentati
gli sviluppi dei suoi studi di
quarant’anni prima. La sua relazione,
che avevo strategicamente
posta alla fine della manifestazione,
portò un’emozione
ancora più forte. Nell’ascoltarlo
esprimere con esile
voce le sue argomentazioni, si
aveva l’impressione di sentir
parlare Cartesio, Lagrange... la
Storia insomma. È qualcosa di
difficile da descrivere, basti
pensare che quando infine
pronunciai il breve saluto di
chiusura, fui talmente sopraffatto
io pure dall’emozione,
che dovetti ricominciare da
capo un paio di volte. La sua
ultima visita nel nostro Paese
ebbe luogo nella settimana dal
26 settembre al 3 ottobre
2013. Venne insieme a moglie
e figlio, invitato dall’International
Alumni Association of
Scuola Mattei. Fu accolto ancora
a braccia aperte dalla mia
famiglia e da quella di mia sorella.
Tenne in Università un
colloquio pubblico per conto
di della fondazione ISEO, cui
parteciparono gli amici Barbara
Sorgato, Riccardo Venchiarutti,
e Piergiorgio Odifreddi.
Un’ultima curiosità: cosa
pensa della pellicola di “A
beautiful mind”? Ha cambiato
il suo amico Nash?
Iniziamo con dire che le differenze
fra film e realtà sono
molteplici. Intanto Nash è alto
e magro e Alicia piccola e paffutella;
ciò appare ribaltato
nelle figure di Russel Crowe e
Jennifer Connelly. Un figlio di
Nash che risale a una relazione
precedente il matrimonio è
ignorato. Ancora ignorato è il
fatto che Alicia e John, dopo
una separazione durata molti
anni (nel corso dei quali Alicia
aveva comunque seguito da vicino
le vicende dell’ex-marito)
si sono risposati il primo giugno
2001. L’episodio in cui
John spazza via le pedine alla
fine di una partita di dama non
risulta dalle testimonianze dei
suoi compagni di studi. Ciò naturalmente
non lo esclude, ma
sembra più attendibile che l’adattatore
cinematografico abbia
preso spunto dall’invenzione,
fatta da Nash, di un gioco
simile alla dama, che divenne
molto popolare nella sala dei
matematici di Princeton. A
proposito di tale sala, la “cerimonia
delle penne” (secondo
cui tutti i matematici presenti
a Fine Hall depositavano la loro
penna sul tavolo di uno studioso
che riconoscevano superiore)
è molto suggestiva,
ma inventata. Ancora inventato
è il discorso durante la cerimonia
del Nobel: è noto infatti
che in tale circostanza il premiato
si limita a ricevere l’onorificenza
senza dire nulla; i
soli speakers sono il cerimoniere
e il presentatore delle
motivazioni (in questo caso
Harold Kuhn). Nel film i risultati
scientifici sono quasi completamente
trascurati; nei rari
casi in cui appaiono sono per
lo più imprecisi. Ad esempio
molte delle formule scritte
sulle lavagne e sui vetri delle finestre
non riguardano i lavori
di Nash e la soluzione illustrata
con l’episodio della “bionda”
nel bar non costituisce una
soluzione di Nash. L’episodio
racconta del giovane Nash si
trova in un bar con due amici.
Entrano quattro ragazze: una
bionda strepitosa e tre brunette
meno appetibili. Gli
sguardi dei tre si concentrano
ovviamente sull’obiettivo
biondo, ma Nash osserva: se
tutti e tre ci buttiamo a caccia
della migliore, le altre se ne
vanno offese e noi restiamo a
spennarci a vicenda, finché anche
la bionda se ne va. Soluzione:
lasciamo la bionda al suo
destino, indirizziamoci ognuno
su una mora e dovremmo riuscire
a realizzare qualcosa di
buono. A prescindere dal maschilismo
dell’episodio (pure
le fanciulle dovrebbero aver
voce in capitolo) v’è qualcosa
che non funziona. Domandiamoci:
quella proposta. È una
soluzione cooperativa di Nash
per giochi a due persone? No,
perché i giocatori coinvolti sono
tre. È una soluzione cooperativa
con minaccia per giochi
a due persone? No, perché i
giocatori coinvolti sono tre. È
un Nash equilibrio? Se due
giovanotti si rivolgono a due
brunette, al terzo conviene restare
sull’ultima brunetta? No.
Quindi l’unico esempio di
strategia esibito nel film non
ha nulla a che fare con Nash.
Non è il caso di fare delle puntualizzazioni
sulla consistenza
dei successivi deliri, per non
rovinare l’emozione del film a
chi non l’avesse ancora visto.
Mi limito a dire che non vi furono
lavori di Nash a favore
delle Forze Armate; lo scatenarsi
della malattia avvenne
dopo la scoperta che i risultati
di De Giorgi gli avrebbero
impedito di ottenere l’ambita
Medaglia Fields, equivalente al
Nobel per i matematici. Il giudizio
complessivo è comunque,
per opinione pressoché
unanime, estremamente positivo,
tenuto conto che la
drammatizzazione cinematografica
deve spesso viaggiare
con ali proprie. Il punto focale
della pellicola sta nella frase
pronunciata da Alicia in un
momento particolarmente difficile
della malattia: “ho bisogno
di credere che qualcosa di straordinario
possa accadere”. Il bellissimo
messaggio per tutti gli
infelici è che qualcosa di
straordinario è davvero accaduto.
Il successo del film è del
2001, ricordo che nel 2002 al
convegno mondiale dei matematici
di Pechino di agosto, ritirai
il materiale in segreteria e
mi sedetti a un tavolo per smistarlo.
A un certo punto sentii
un gran clamore alle mie spalle:
voci in tutte le lingue, esclamazioni,
flash… lui e Alicia si
erano seduti dietro di me,
aspettando che mi accorgessi
di loro. Per cui nonostante la
fama era rimasto lo stesso uomo,
lo stesso amico conosciuto
nel 1995 e di cui conserverò
un ricordo straordinario
per sempre.
Davide Lorenzini
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Industria Fusoria 3/2015
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Assemblea
F. Bonetti
2015
2015
Assemblea
2015
Made in Steel 2015: i numeri,
i convegni e le sinergie strategiche
per il futuro del settore
Conference and exhibition, internazionalizzazione
e stile Made
in Italy, filiera e sinergia.
Queste le traiettorie che potrebbero,
in sintesi, riassumere
le principali caratteristiche dell’edizione
2015 di Made in
Steel. Tenutasi per la prima volta
presso i padiglioni di fieramilano
(Rho) dal 20 al 22 maggio
scorsi e in concomitanza con il
primo mese dei sei complessivi
di Expo, la principale manifestazione
fieristica del Sud Europa
dedicata alla filiera dell’acciaio
ha visto nell’edizione da poco
terminata numeri da record.
La tre giorni all’insegna dell’eccellenza
dell’industria siderurgica
italiana e internazionale ha
conseguito, oltre all’incremento
del 16% degli spazi espositivi
venduti rispetto al 2013, al
+25% del fatturato previsto ed
al +5% di aziende, un netto aumento
delle presenze, salite del
17%, che hanno sfiorato quota
13.000. In crescita anche l’afflusso
di visitatori esteri, provenienti
da 68 nazioni e pari al
22% del totale, contro il 18%
dell’edizione precedente.
“Se è vero che, in economia, le
aspettative possono determinare
una svolta – ha commentato
al termine della manifestazione
Emanuele Morandi, amministratore
delegato di Made
in Steel – la conference and
exhibition appena conclusa può
rappresentare la discriminante
tra un “prima” caratterizzato
da indicatori negativi per il settore,
e un “dopo” che, seppur
non ancora da considerare come
una reale ripresa, sarà l’inizio
per una maggiore consapevolezza
della necessità di un rilancio
del comparto siderurgico
e del nostro sistema-Paese”.
Oltre ai numeri tutti con il segno
“+” sono state molte e significative
le novità e le conferme
dell’edizione 2015 di Made
in Steel. La riaffermazione dell’interesse
riservato verso il calendario
dei convegni realizzati
nell’ambito della manifestazione
fieristica ha visto, in particolare,
nel progetto “Industria e
Acciaio 2030”, ideato e condotto
da Siderweb, la community
dell’acciaio organizzatrice
di Made in Steel, un elevatissimo
grado di interesse tanto da
parte di operatori e istituzioni
nazionali, quanto esteri. La pubblicazione
relativa – consegnata
in occasione del convegno tenutosi
nel pomeriggio del 20
maggio – è stata ricevuta con
estremo interesse e grande curiosità
dai presenti, così come la
vendita online – perfezionabile
dal sito www.siderweb.com –
continua ad evidenziare numerose
prenotazioni e curiosità.
Lo studio, incentrato sulle
traiettorie future dell’industria
in termini di sostenibilità, innovazione
e distribuzione e logistica,
ha indicato, per i prossimi
quindici anni, un incremento
della produzione di oltre 500
milioni di tonnellate annue ed il
consumo di oltre 450 milioni di
tonnellate annue. Nonostante
Industria Fusoria 3/2015
30

Assemblea 2015
questo forte incremento dei
volumi, il futuro si presenta
ricco di sfide per i produttori
italiani ed europei. “Il 90% dell’aumento
dei consumi e l’80%
dell’aumento della produzione
mondiale – ha spiegato Gianfranco
Tosini, responsabile dell’Ufficio
Studi di Siderweb –
avverrà nei paesi in via di sviluppo”.
Nei paesi occidentali ci
saranno maggiori volumi prodotti
e consumati rispetto al
livello attuale “ma non si tornerà
ai livelli pre-crisi”. Serviranno
quindi delle strategie
nuove per il futuro delle acciaierie
europee ed italiane.
Gianpietro Benedetti (presidente
di Danieli Officine Meccaniche)
e Juergen Schachler
(vicepresidente di ArcelorMittal)
hanno, in particolare, puntato
sull’innovazione legata al
risparmio energetico. Benedetti
ha spiegato che, con le
recenti innovazioni impiantistiche,
si otterrà una produzione
di acciai con un minor consumo
di elettricità pari a 40 - 50
Kw/h per tonnellata, mentre
Schachler ha detto che “sarà
necessario ridurre drasticamente
la dispersione di energia
nel processo, riuscendo a
reimpiegarla e, in un certo senso,
“riciclarla” ”. Giovanni Arvedi,
presidente dell’omonimo
gruppo siderurgico, ha messo
l’accento sull’integrazione tecnologica,
citando il caso dell’acciaieria
Arvedi di Cremona,
nella quale è stato creato un
nuovo e rivoluzionario processo
di colaggio dell’acciaio negli
anni scorsi grazie all’invenzione
dei microchip. “Sono convinto
che altre nuove innovazioni saranno
possibili con la cooperazione
di specialisti di diversi
settori”. Una cooperazione
che dovrà andare oltre, non
fermandosi solo alla tecnologia.
Nel settore della distribuzione
di prodotti siderurgici,
infatti, “il futuro sarà di chi riuscirà
a dialogare costantemente
con il cliente, offrendo una
componente di servizio sempre
maggiore. L’acciaio, quindi,
da “hardware” dovrà divenire
sempre più “software” “. Questo
processo di trasformazione
comporterà anche “l’abbandono
della produzione di commodity
- ha aggiunto Tullio Tolio,
presidente di ITIA-CNR e
docente del Politecnico di Milano
-, che saranno appannaggio
dei paesi in via di sviluppo
ed il passaggio a produzioni di
nicchia e di acciaio speciali ad
alte prestazioni”. Infine, per
continuare ad operare e prosperare,
il comparto dovrà
“muoversi con sempre maggior
decisione verso la sostenibilità”
ha detto Dipak Pant
(docente dell’Università Carlo
Cattaneo) e verso l’internazionalizzazione.
Siderweb ha, inoltre, tenuto il
proprio tradizionale appuntamento
con il mercato delle materie
prime. Gianfranco Tosini,
responsabile dell’ufficio studi di
Siderweb, ha affermato che “Il
2015, per la siderurgia italiana,
si concluderà con una riduzione
del 4% della produzione nazionale
di acciaio. Dal punto di
vista dei prezzi dell’acciaio, analizzati
dal partner e chief analyst
di Siderweb, Achille Fornasini,
“negli ultimi mesi le quotazioni
dei prodotti siderurgici,
così come quelli delle commodity,
hanno subito l’influenza
del rafforzamento del dollaro. I
prezzi sono quindi scesi sia per
le materie prime del settore siderurgico,
sia per i prodotti finiti.
Per esempio il minerale
ferroso ha ceduto oltre il 75%
dai massimi ed il rottame il
50%”. Nelle ultime settimane, il
lieve indebolimento del dollaro
rispetto all’euro ha portato poi
ad un recupero delle quotazioni
siderurgiche, che però ha un
carattere contingente e non
strutturale.
Come si diceva, però, Made in
Steel ha rappresentato anche
un’eccezionale occasione nella
quale toccare con mano esempi
concreti del valore delle sinergie.
Degna di particolare
nota quella intessuta tra Siderweb
e Assofond, con l’assemblea
annuale associativa
ospitata all’interno della conference
and exhibition. “La collaborazione
con Assofond testimonia
il cambio di paradigma
che Siderweb sta portando
avanti anche attraverso il nuovo
sito in una logica di community.
– dichiara l’amministratore
delegato di Siderweb, Fabio
Rocca - Un cambio di paradigma
che nelle nostre intenzioni
significa essere anche hub di
contenuti prodotti da Terzi,
nonché piattaforma tecnologica
abilitante il contributo di
tutti per tutti. Nella convinzione
che l’informazione a maggior
valore aggiunto non sia più
quella a senso unico, ma quella
partecipata. Tanto più è partecipata
quanto più il risultato è un
approfondimento. In prospettiva
la sinergia tra i nostri rispettivi
Uffici Studi riteniamo possa
generare un valore aggiunto significativo
verso i nostri rispettivi
utenti”.
Fiorenza Bonetti
Editor Siderweb spa
31
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea
C. Speroni
2015
2015
Assemblea
2015
Made in steel 2015:
una vetrina internazionale
per le fonderie italiane
Made in steel 2015, non solo l’evento
all’interno del quale Assofond
ha organizzato la propria
Assemblea Annuale, ma anche
l’importante vetrina internazionale
dove, per tre giornate, il
mondo della fonderia è stato
rappresentato e le imprese valorizzate
con uno spazio espositivo
a loro dedicato.
Lo stand Assofond, presente per
l’intera durata della manifestazione,
come nelle precedenti occasioni,
non ha mancato di suscitare
l’interesse del pubblico. Numerosi
i visitatori che hanno potuto
ritirare materiale inerente
l’Associazione ed avvalersi della
consulenza del personale per
informazioni utili sul mondo della
Fonderia e sulla specifica attività
delle imprese associate.
Il nuovo lay out dello Stand,
disposto su un’ampia metratura
di oltre 60 mq, ha dato
l’opportunità alle Fonderie associate
di esporre i propri
getti e alle Aziende sponsor
dell’evento, di mostrare materiale
promozionale.
Vincente si è rivelato anche
l’allestimento di spazi riservati
che hanno consentito di ricevere
i propri ospiti e intrattenersi
per un break.
L’attenzione dei visitatori è stata
richiamata, inoltre, dalla
proiezione dei filmati dei migliori
video selezionati, vincitori del
bando istituito da Assofond, che
hanno rappresentato al meglio il
settore.
L’area espositiva ha accolto, al
termine dell’Assemblea, gli ospiti
di Assofond per un piacevole
momento di ristoro e di dialogo
tra associati e professionisti del
mondo fusorio.
Industria Fusoria 3/2015
32

Assemblea 2015
33
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
Ringraziamenti
Si ringraziano gli Sponsor dell’evento:
ABB - Carbones - Cavenaghi - ECA - Neos Consulting - Sinapsi Informatica - EKW Italia- Elkem -
Foseco Vesuvius Italia- Gerli metalli - IDRA - IMF group - Jodovit - F.lli Mazzon - Metal Trading International -
Montalbetti - Pangborn Europe - Satef HA - Imic - Sidermetal - Sinto - Teser - UBI Banco di Brescia -
Universal Sun - Sogesca.
Un ringraziamento va inoltre alle fonderie che hanno messo a disposizione i loro getti per l’esposizione al pubblico:
2A S.p.A. - Arizzi Fonderie - Fonderia Augusta - Bragonzi - Brembo - Fonderie Cooperative di Modena -
Fonderia Corrà - Fonderia della Crocetta - Fonderia Finco - Giovannini - Fonderie Guido Glisenti -
Fonderie Ghise Speciali Lamperti - Menna Casting - Microfound - Montini - Parola & Luraghi - Perucchini
- Fonderia Piccin - Fonderia Quaglia & Colombo - Fonderie SCM - Fonderia Silvestri - Fonderie
Alluminio Tazzari - Tecopress - Fonderia di Torbole - Zen Fonderie.
e all’agenzia di comunicazione Hes Group per la realizzazione dello Stand.
Industria Fusoria 3/2015
34

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Assemblea
2015
2015
Assemblea
2015
Il sostegno
di importanti partners
Assofond ringrazia le aziende che hanno fornito il loro sostegno come sponsors
ABB
Via L. Lama, 33 - 20099 Sesto San Giovanni (MI)
Tel. +39 02 2415 0000 - Fax +39 02 2414 8008
contact.center@it.abb.com
www.abb.it/robot
ABB è leader nelle tecnologie per l’energia e l’automazione
che consentono ai clienti delle utilities e
delle industrie di migliorare le loro prestazioni riducendo
al contempo l’impatto ambientale. Le società
del Gruppo ABB operano in oltre 100 Paesi e impiegano
circa 145.000 dipendenti.
Leadership tecnologica, presenza globale, conoscenza
applicativa e forti competenze locali sono gli elementi
qualificanti di un’offerta completa di prodotti, sistemi
e servizi che permettono ai clienti di migliorare le
loro attività in termini di efficienza energetica, affidabilità
delle reti e produttività industriale.
CARBONES HOLDING GmbH
Mattiellistrasse 2-4 - 1040 VIENNA - Austria
Tel. +43 1 523 5010-0 - Cell. 348 6363508
www.carbones.at
jurriaan.hovis@carbones.at
gianluigi.busi@carbones.it
CARBONES Holding GmbH è una Società Internazionale
che opera nel settore siderurgico da 10 anni,
essenzialmente nella fornitura di materie prime
per le industrie del settore.
CARBONES ha la sede principale in Austria a Vienna,
fa capo al proprietario ed azionista di maggioranza
il Sig. Jurriaan Hovis (CEO) che, affiancato da una
serie di collaboratori di ben 11 nazionalità diverse,
dirige il business del Gruppo, con connotazioni internazionali.
Con consolidate fonti di approvvigionamento in varie
parti del mondo (Russia, Ucraina, Brasile, Algeria,
ecc.) e 40 magazzini sparsi in tutta Europa; nel 2013
CARBONES ha garantito forniture per più di
600.000 MT di ghisa in pani, 12.000 MT di Magnesio
e 25.000 MT di antracite.
Attualmente annovera tra i suoi clienti, diretti ed indiretti,
oltre 400 realtà tra fonderie ed acciaierie.
CARBONES crede particolarmente nel mercato italiano,
dove sta investendo e si sta strutturando, per
poter dare un servizio professionale adeguato ad un
mercato così sofisticato, attento a qualità, serietà,
consegne puntuali e naturalmente prezzi competitivi.
Industria Fusoria 3/2015
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Assemblea 2015
CAVENAGHI S.p.A.
Via Varese 19 - 20020 Lainate (MI)
Tel. +39 02 9370241 - Fax +39 02 9370855
www.cavenaghi.it
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Creata nel 1959 per supportare l’attività delle fonderie
con l’offerta di prodotti e tecniche di lavorazione
spesso rivelatisi rivoluzionari, propone prodotti di
qualità ed affidabilità quali:
• Sistemi agglomeranti indurenti a freddo (resine
Gioca ® NB, Giocaset ® NB, Corofen ® , Alcafen ® , Rapidur
® , Kold Set, Resil/Catasil ® ; induritori organici
per tutti i sistemi no- bake);
• Sistemi agglomeranti indurenti per gasaggio (Gioca ®
CB, Giocaset ® CB, Alcafen CB ® , Eposet ® , Resil);
• Sistemi Agglomeranti Indurenti a Caldo (Gioca ®
HB, Giocaset ® HB, Gioca ® WB, Gioca ® TS, Gioca ®
SM);
• Intonaci Refrattari (Idrolac ® , Pirolac ® , Pirosol ® );
• Prodotti vari: Isotol ® (liquidi isolanti, distaccanti, disincrostanti
per modelli, placche modello, casse
d’anima, ecc); colla universale (colla autoessiccante
inorganica); speseal (cordoli sigillanti).
E.C.A. CONSULT s.r.l.
Via San Francesco 1903 - 40027 Mordano (BO)
Tel. + 39 0542 890000
www.ecaconsult.it
info@ecaconsult.it
NEOS Consulting s.r.l.
Via Monte Pasubio 5 - 24044 Dalmine (BG)
Tel. + 39 035 6224391 - www.neosconsulting.it
f.scopelliti@neosconsulting.it
SINAPSI Informatica s.r.l.
Via San Salvaro, 2 /I - 35043 Monselice (PD)
Tel. + 39 0429 782088 - www.sinapsinet.it
marketing@sinapsinet.it
METALOne ® permette di gestire l’intero flusso di processo
delle fonderie, dalla prototipazione e preventivazione
ai dati tecnici qualitativi e di processo delle fusioni,
al ciclo attivo e passivo, alla pianificazione della produzione,
al conto lavoro, alla logistica, al controllo qualità,
all’amministrazione e controllo costi.
Le fonderie si stanno trasformando da produttori di
fusioni grezze a partner tecnologici di prodotti finiti.
Sono parte attiva nella progettazione e prototipazione,
la filiera di produzione si è allungata inglobando
partner esterni. Nel costante miglioramento qualitativo,
il ruolo di capo commessa della fonderia rende
indispensabile il controllo e la tracciabilità di tutto il
processo produttivo.
30 anni dedicati all’evoluzione tecnologica delle fonderie
e la solida esperienza di SAP nelle soluzioni gestionali
fanno di METALOne ® il prodotto di riferimento
per le industrie metallurgiche.
Grazie a METALOne ® e SAP Business One ® , l’impresa
può essere gestita con un netto incremento di profittabilità
e un controllo rigoroso di ogni singolo processo.
EKW Italia s.r.l.
Via del lavoro, 21 - 20049 Concorezzo (MB)
Tel. + 39 039 628031 - Fax + 39 039 6280322
www.ekw.it
nfo@ekw.it
EKW Eisenberg nasce nel 1903 e nel 1967 fonda in
Italia la sua filiale, la EKW Italiana con il compito di
consolidare ed incrementare la presenza dei propri
refrattari sul territorio nazionale.
L’azienda che oggi ha cambiato il proprio nome in
EKW Italia, si propone al mercato non solo come distributore,
ma grazie ad un personale tecnico-commerciale
a disposizione 24 ore su 24, 365 giorni l’anno,
affiancato da squadre di montaggio specializzate
ed equipaggiate con propria attrezzatura, gioca un
ruolo attivo nella progettazione del rivestimento, nel
montaggio, nella sinterizzazione e nella consegna degli
impianti “chiavi in mano”.
Il brillante personale amministrativo è a disposizione
della clientela per soddisfare tutte le esigenze di natura
burocratica-commerciale. Inoltre, avvalendosi
di tecnici di fonderia specializzati, l’azienda è in grado
di supportare i clienti con le migliori proposte
tecnico-applicative inerenti i sistemi di alimentazione
dei getti.
39
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
ELKEM s.r.l
Via Frua, 16 - 20146 Milano
Tel. + 39 02 48513270 - Fax + 39 02 4817360
www.foundry.elkem.com
www.elkem.no
Elkem AS, parte del gruppo Bluestar, è una realtà internazionale
nota da anni a chi si occupa di elettrometallurgia,
ferroleghe e prodotti per la siderurgia.
La Elkem Foundry Products, è la concretizzazione
dell’impegno Elkem AS nel mondo della fonderia.
Esperienza e passione sono al servizio di un mercato
in costante evoluzione: alla produzione di inoculanti,
sferoidizzanti, ricarburanti ed additivi si associano la
profonda padronanza del processo metallurgico e la
competenza necessaria ad interagire su ogni esigenza
del ciclo produttivo.
Cardine della produzione rimane l’Europa, con gli
stabilimenti di Bremanger (Leghe per Fonderia), Bjovefossen
(Leghe per Fonderia) e Kristiansand (Ricarburanti)
in Norvegia, Icelandic Alloys (Leghe per Fonderia
e Ferrosilicio) in Islanda ed il centro logistico di
Rotterdam.
Da sempre proiettata nel futuro, Elkem applica nel
settore della fonderia la più recente tecnologia possibile.
In tutto il mondo, Elkem è garanzia di affidabilità
e sinonimo di competenza, ricerca e sviluppo nel
pieno rispetto dell’ambiente.
Attraverso l’attività della specifica struttura TCS -Technical
Customer Service- l’assistenza che Elkem garantisce
ai suoi clienti va ben al di là della consegna del materiale,
costituendo un reale valore aggiunto.
Il TCS, formato da un team specializzato e dotato
delle migliori tecnologie, è appositamente strutturato
per soddisfare le esigenze dei clienti, avvalendosi
anche del supporto del centro Elkem di ricerca per
la fonderia di Kristiansand in Norvegia.
FOSECO Vesuvius Italia S.p.A.
Via Ravello 5/7 - 20080 Vermezzo (MI)
Tel +39 02 949819.1 - Fax +02 94943020
www.foseco.it
FosecoItaly@foseco.com
Foseco is a brand of the Vesuvius Group
Il nome Foseco è legato all’industria metallurgica
da oltre 75 anni ed è oggi riconosciuto leader
mondiale nella fornitura di prodotti per l’uso nell’industria
fusoria, è presente in 32 Paesi, con i
principali stabilimenti in Germania, USA, UK, Brasile,
Cina, India, Sud Corea e Giappone.
Il nostro scopo è quello di aggiungere valore per i
nostri clienti attraverso prodotti e servizi innovativi
ed attività di partnership, migliorando la produttività,
la resa placca, l’utilizzo delle risorse e l’efficienza.
La Società fu fondata da Eric Weiss nel 1932 e fu
presto riconosciuta come fornitore per l’industria
fusoria, da cui la derivazione del nome FOundry
SErvice COmpany e presente in Italia dal 1956.
Nel mese di Aprile 2008, Foseco è stata acquisita
da Cookson Group plc e fa parte ora di Vesuvius.
GERLI METALLI S.p.A.
Viale Sabotino, 19/2 - 20135 Milano
Tel. +39 02 809511 - Fax +39 02 8900714
www.gerlimetalli.it
gerlimetalli@gerlimetalli.it
Svolge attività commerciale di compravendita, distribuzione,
stoccaggio, finanziamento, coperture sulle
valute e sui metalli alla Borsa di Londra.
I principali prodotti trattati sono: metalli non ferrosi,
quali nickel, alluminio e leghe, rame, stagno,
zinco e zama, ferroleghe di massa e nobili, leghe e
fili animati per la produzione di ghisa sferoidale,
ghise in pani.
Gerli Metalli, con la rete di rapporti internazionali e
con un’adeguata struttura logistica e finanziaria, è in
grado di assicurare ad acciaierie, a fonderie di acciaio,
fonderie di ghisa e di metalli non ferrosi, la materia
prima nei tempi richiesti dalle necessità di produzione
alle migliori condizioni.
E’ altresì agente di importanti produttori di alluminio,
rame, nichel, zama, ferroleghe e madri leghe.
Industria Fusoria 3/2015
40

Assemblea 2015
IDRA S.r.l.
Via dei Metalli, 2 - 25039 Travagliato (BS)
Tel. +39 030 20111 - Fax +39 030 2002345
www.idragroup.com
info@idragroup.com
Fondata nel 1946 a Brescia, dove l’antica tradizione
della produzione metallurgica è ancora fortemente
presente, IDRA è oggi il produttore di impianti per la
pressocolata di metalli non ferrosi (quali alluminio, magnesio
e zinco) con la più lunga tradizione nel settore.
Oltre 13.000 macchine di pressofusione sono state
prodotte e circa 9.000 di esse sono ancora in funzione
evidenziando la loro lunga vita e solidità.
La scelta iniziale di concentrarsi sulla robustezza e qualità
strutturale delle sue macchine, ha portato IDRA ad
essere scelta come fornitore dalle principali fonderie e
case automobilistiche sparse nel mondo e a guadagnarsi
una ben riconosciuta reputazione.
La IDRA si è sempre contraddistinta per l’impegno verso
l’innovazione nel settore della pressocolata. Non a
caso è stata la prima casa produttrice a costruire presse
a ginocchiera che negli anni 50 e 60 hanno rivoluzionato
il mercato e, nei primi anni del 2000, a costruire la
prima serie di macchine a 2 piani senza ginocchiera.
La recente linea di macchine serie OL S, con una forza
di chiusura che va da 420 T a 4200 T, rimane fedele
ai criteri di robustezza che le ha rese famose nel
mondo, utilizzando allo stesso tempo le più evolute
soluzioni tecniche fra cui il controllo ad anello chiuso
della velocità di iniezione e della pressione di moltiplicazione
garantendo alte velocità e tempi di risposta
che sono particolarmente importanti per pezzi
ad elevate richieste qualitative.
La lunga collaborazione con i clienti più esigenti e tecnicamente
avanzati ha sviluppato la produzione di isole
di pressofusione completamente automatizzate per
la produzione di una vasta gamma di componenti nell’industria
automobilistica, elettromeccanici ed elettrodomestici.
Oggigiorno non solo i getti a tenuta ma anche i pezzi
strutturali e di carrozzeria degli autoveicoli sono richiesti
in alluminio con caratteristiche meccaniche non
raggiungibili dalla tecnologia di pressocolata tradizionale.
Per questo IDRA ha sviluppato una serie di macchine
chiamata NoX (No Oxide) che, sfruttando il principio
del vuoto spinto nello stampo, rende possibile la
produzione di getti strutturali ad elevata integrità metallurgica.
IMF SRL
IMPIANTI MACCHINE FONDERIA
Via Turati, 110/1 - 21016 Luino (VA)
Tel. +39 0332 542424 - Fax +39 0332 542626
www.imf.it
imfluino@imf.it
Fondata nel 1972, IMF è oggi un gruppo internazionale
di oltre 500 persone con 5 unità produttive, uffici in
tutto il mondo, che include 4 divisioni attive nei settori
fonderia, oil & gas e trattamento superfici metalliche.
Storica leader mondiale nella produzione di macchine
e impianti per il processo di formatura ad indurimento
chimico (No-Bake), IMF basa il proprio successo
su tre elementi fondamentali: il know-how acquisito
negli anni, la professionalità del proprio personale
ed una potente capacità innovativa.
In particolare nel settore fonderia, che rimane il suo
core business, anche grazie alle recenti acquisizioni, la
IMF dispone di una vastissima gamma di macchine ed
impianti, totalmente progettate nell’ambito del Gruppo.
Un team interno di ingegneri e tecnologi è in grado
di seguire la realizzazione che spazia dalle macchine
stand alone a nuove fonderie complete per la produzione
dei più svariati tipi di getti, seguendo il cliente
dal progetto all’avviamento della produzione.
La presenza mondiale è assicurata da Unità Produttive
in Italia, Rep. Ceca, Cina e Brasile, da Uffici di rappresentanza
in Russia, India, USA e da una rete di
agenti in oltre 40 paesi nei 5 continenti, mentre la capacità
progettuale è garantita da un gruppo di oltre
100 persone, che distribuite tra le varie sedi garantiscono
soluzioni tecniche avanzate ed affidabili ed assistenza
puntuale alla clientela.
Le divisioni Foundry Automation è dedicata a sistemi
di produzione anime ad altissima automazione, dedicati
prevalentemente alla produzione in grande serie,
quindi particolarmente indicati per il settore automobilistico.
La divisione Carlo Banfi è dedicata alla
produzione di macchine granigliatrici per il trattamento
delle superfici metalliche, utilizzate sia nell’ambito
della fonderia sia in altri settori industriali,
che completano l’offerta di IMF.
Le numerose referenze sono la prova della qualità
della produzione e del servizio reso alla clientela di
tutto il mondo nei 42 anni di attività.
41
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
JODOVIT S.R.L.
Via Lombardia 9 - 21015 Lonate Pozzolo (VA)
Tel. +39 0331-301086 - Fax +39 0331-301615
www.jodovit.com - mail@jodovit.com
Jodovit è dal 1958 il principale produttore italiano di
prodotti chimici ausiliari per la fonderia di ghisa, acciaio
e delle leghe leggere, nonché della acciaieria di
lingotto.
Il nostri fiori all’occhiello sono:
• manicotti alimentatori esotermici ed isolanti sia
per fonderia che per lingotto;
• vernici refrattarie per forma e anima;
• polveri di copertura per fonderia ed acciaeria.
Jodovit è l’unico produttore italiano ad aver sposato
la filosofia “green” ed ha totalmente eliminato
dai propri manufatti qualsiasi materiale nocivo, incluse
le pericolosissime fibre ceramiche refrattarie
riuscendo contemporaneamente a raggiungere
standard qualitativi e di prestazione ai massimi livelli
mondiali.
F.LLI MAZZON S.p.A.
Via Vicenza, 72 - 36015 Schio (VI)
Tel. +39 0445 678000 - Fax +39 0445 678001
www.mazzon.eu - info@mazzon.eu
Dal 1962, F.lli Mazzon è partner e punto di riferimento
attivo in più di 30 paesi con resine no-bake (furaniche,
fenoliche, alchidiche e poliuretaniche), resine
cold-box e hot-box, vernici refrattarie isolanti in alcool
e all’acqua, additivi, colle, distaccanti e molti altri.
Certificata ISO 9001:2008 - BS OHSAS 18001 e in
ottenimento della ISO 14001, F.lli Mazzon S.p.A. si è
dotata recentemente di un nuovo reattore chimico
di ultima generazione che permette di produrre
resine di qualità ancora maggiore, a costi ancora più
competitivi ed in tempi ancora più brevi. Anche questo
investimento rientra in un ampio piano di continuo
miglioramento-potenziamento degli impianti per
far fronte in modo competitivo ad un mercato sempre
più esigente e globale.
NOVITA’ 2015:
LEGANOL HD 500 e LEGANOL NL 400: nuovo sistema
cold box esente da C.O.V. e a basso consumo
di ammina, con ottimo distacco; consente la riduzione
del ciclo di lavoro e quindi maggiore produttività.
ECOFUR 4000 EXTRA ed ECOFUR 5000 EXTRA:
resine furaniche non tossiche con etichettatura solo
nociva, alcool furfurilico libero inferiore al 20% e formaldeide
inferiore allo 0,1%. Prodotti amici degli
operatori e dell’ambiente: assicurano analisi ambientali
ottimali con minimi tenori di sostanze tossiche
aero-disperse.
FOUNDRYLAC ZIRCONIO 14 PL: vernice in alcool
a base zirconio ad uso universale. Ottima per getti in
acciaio e ghisa ad alto spessore.
HYDROFIX HZ 4: impregnante a base d’acqua per
formatura; spruzzato su anime e forme, ne consolida
la superficie evitando penetrazioni e sinterizzazioni.
BROWN COVER PSE 73 W: nuova vernice all’acqua
per getti in ghisa per processo full-mould per applicazione
a lavaggio ad una sola mano. Facile da applicare,
eccellente qualità delle fusioni.
METAL TRADING
INTERNATIONAL s.r.l.
Via Monte Hermada, 8 - 34170 Gorizia
Tel. +39 0481521511 - Fax +39 0481520964
www.metaltrading
La Metal Trading International S.r.l. costituita nel 1986
opera prevalentemente nel settore delle fonderie di
ghisa, acciaierie e nel settore dei metalli non ferrosi.
Sin dall’ inizio della propria attività ha introdotto nel
mercato italiano i prodotti della TDR - produttore
sloveno di inoculanti e sferoidizzanti. Insieme alla società
che rappresenta e della quale ha acquisito negli
ultimi anni la maggioranza della proprietà, svolge
un’intensa attività di ricerca e sviluppo per i prodotti
nel settore delle fonderie ed acciaierie, alle quali
offre un’ assistenza tecnica allo scopo di migliorare la
qualità metallurgica e nel contempo ottimizzare il
consumo dei prodotti commercializzati dalla MTI.
Oltre agli inoculanti e sferoidizzanti classici, fornisce
alle fonderie di ghisa il filo animato, carburo di calcio,
inoculanti in staffa, ferro leghe di massa ed altri prodotti
per fonderie.
Alcune ferroleghe e metalli non ferrosi importati da
vari paesi vengono stoccati nei principali porti europei
e nel magazzino a Gorizia per garantire un migliore
servizio alla clientela e un tempestiva consegna.
Nell’ ultimo periodo la MTI ha acquisito la società FI-
LO d.o.o. produttore di filo animato per fonderie ed
acciaierie.
Allo scopo di mantenere e migliorare la qualità del
servizio nel tempo, la società ha ottenuto la prima
certificazione ISO 9001 nel 2002 rispettando fino ad
ora ininterrottamente tutte le verifiche periodiche e
di mantenimento del certificato.
Industria Fusoria 3/2015
42

Assemblea 2015
MONTALBETTI S.p.A.
Via Carlo Porta, 8 - 21050 Cairate (VA)
Tel. +39 0331 310110 - Fax +39 0331 311150
info@montalbetti.it
www.montalbetti.it
Montalbetti S.p.A. offre ai principali gruppi siderurgici
e della meccanica tutta la gestione del recupero
degli scarti ferrosi e non, sia sul territorio nazionale
che su quello estero, tramite il commercio
e/o le demolizioni industriali, ottenendo con tecnologie
ricercate e all’avanguardia dei prodotti selezionati
e omogenei per l’industria fusoria (acciaierie
e fonderie).
La nostra decennale specializzazione e la nostra
professionalità nel valorizzare al meglio gli scarti
metallici, consente di far risparmiare all’ambiente,
patrimonio di tutti, risorse naturali. E questa nostra
leadership ci ha portato a interagire frequentemente
con le più importanti realtà produttive sul
mercato.
La nostra struttura:
• La sede storica della Montalbetti S.p.A. è sita in
Cairate (VA), dove disponiamo di un’area per la
lavorazione degli sfridi metallici pari a circa
80.000 mq, di cui 6.000 mq coperti, dotata di tre
gru a ponte equipaggiate con impianti magnetici,
tre presse a cesoia fino a 1.000 t e due presse da
500 t per la produzione di pacchi;
• Magazzino di Castelseprio (VA) adibito allo stoccaggio
dei materiali di recupero, sviluppato su
un’area di 15.000 mq di superficie e di un magazzino
coperto di 2.000 mq. Funzionalità di tale
struttura è il ricovero di materiali di recupero,
macchinari nuovi e/o usati derivanti da impianti
dismessi, tra i quali: pompe, valvole, compressori,
serbatoi in ferro e acciaio inox, macchine utensili,
lamiere, tubi, nastri, carriponte, trasformatori
etc.
• Nella storia più recente dell’azienda, Montalbetti
Spa ha investito su un nuovo impianto, dotato di
raccordo ferroviario e adiacente al casello di
Grisignano dell’autostrada A4, regolarmente autorizzato
alla lavorazione e al commercio del
rottame metallico. Tale impianto ricopre una superficie
complessiva pari a 42.500 mq.
Lavorazione e commercio materiali ferrosi
Bonifiche e demolizioni industriali
www.montalbetti.it - info@montalbetti.it
PANGBORN EUROPE S.r.l.
Via Enrico Fermi 75 - 21042 Caronno Pertusella
Tel. + 39 02 9639951 - Fax + 39 02 9656741
www.pangborneurope.com
sales@pangborneurope.it
Attiva nel settore del trattamento delle superfici da
oltre 50 anni l’azienda produce impianti di granigliatura,
sabbiatura e pallinatura di tipo “heavy duty”,
destinati a realtà produttive con alti volumi e severe
condizioni di esercizio, come fonderie, forge, acciaierie,
ma anche aziende automobilistiche, delle
energie rinnovabili e ovunque sia richiesto un trattamento
superficiale.
A riprova della diversificazione della propria offerta
sia in termini di tipologie di impianti che di applicazioni,
Pangborn Europe offre soluzioni innovative e
personalizzate per i processi di granigliatura e finitura,
frutto del costante investimento in R&D ed ingegnerizzate
in un’ottica di efficienza, incremento
produttivo, riduzione di costi di esercizio e manutenzione.
All’interno dello stabilimento di Caronno Pertusella,
che si estende su una superficie di 24.000 mq, accanto
ai reparti produttivi sono presenti laboratori
di ricerca e una sala prove allestita con impianti a
turbine e ad aria compressa per simulazioni di processo
ed esecuzione di test di granigliatura e pallinatura.
Una fonderia interna produce leghe speciali
resistenti all’usura sia per componenti destinati ai
propri impianti che per la produzione conto terzi.
La clientela può contare su un team di tecnici qualificati
dedicato all’assistenza clienti. Un magazzino
di parti di usura e di ricambio, gestito con la filosofia
“Lean Manufacturing”, garantisce consegne puntuali,
essenziali per un funzionamento continuo dell’impianto
installato. La presenza in tutti i mercati e
aree geografiche è garantita da una rete di distribuzione
diretta ed indiretta, con presenza capillare.
43
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
SATEF HÜTTENES ALBERTUS S.p.A.
Viale della Scienza, 78/80 - 36100 Vicenza
Tel. +39 0444.337444 - Fax +39 0444.348500
www.grupposatef.com - satef@satef-ha.it
IMIC S.p.A.
Via Belvedere, 37 - 20862 Arcore (MB)
Tel. 039.613311 - Fax 039.6014858
www.grupposatef.com - info@imicspa.it
Grazie all’elevato know-how tecnico ed alle numerose
partnership internazionali, GRUPPO SATEF
(Satef Hüttenes Albertus S.p.A., IMIC S.p.A., Sider-
Sabbie S.r.l.) è l’unico gruppo in Italia a possedere una
competenza trasversale in tutti i settori della fonderia
e, tramite la consociata IMIC S.p.A., è uno dei
principali protagonisti europei nella produzione di
sabbia prerivestita.
Prodotti: resine per cold-box (poliuretanico, CO2,
metilformiato) resine per no-bake (acido, alcalino,
poliuretanico), resine per hot-box (furaniche, fenoliche,
Cordis inorganico), resine per thermoshock, resine
per shell moulding; intonaci all’alcol e all’acqua;
sabbie di cromite, sabbie di zirconio, sabbie silicee,
sabbie prerivestite, sabbie sintetiche; prodotti refrattari
per cubilotti, forni elettrici, forni rotativi,
sifoni e siviere; filtri ceramici; software; maniche, minimaniche;
filo animato, inoculanti, leghe sferoidizzanti;
prodotti per pressocolata.
Servizi: assistenza tecnica sull’intero processo di fonderia
(progetto GEF), consulenza metallurgica, rigenerazione
termica delle sabbie esauste, rifacimento forni.
SIDERMETAL S.p.A.
Via Europa, 50 - 25040 Camignone di Passirano (BS)
Tel. +39 030 654579 - Fax +39 030 654194
www.sidermetal.it
infosider@sidermetal.it
Europa, Georgia, Russia, Ucraina e Sud America sono
i mercati principali di approvvigionamento delle materie
prime distribuite poi su tutto il mercato nazionale
nei settori delle acciaierie elettrice e fonderie
ferrose e non ferrose.
Fondata nel 1987 è la sintesi di esperienze maturate
nella metallurgia ferrosa e non ferrosa.
Competenze e dinamicità, associate a strutture
aziendali molto snelle, consentono di offrire alla nostra
clientela le migliori condizioni per poter competere
nel mercato globalizzato.
HEINRICH WAGNER SINTO
MASCHINENFABRIK GmbH
Bahnhofstrasse 101 - D-57334 Bad Laasphe - Germany
Tel. +49 2752 907-230 - Fax +49 2752 907-49230
www.wagner-sinto.de
Frank.Hoehn@wagner-sinto.de
La Heinrich Wagner è stata fondata come azienda privata
nel 1937 dal Signor Heinrich Wagner e dai suoi
partner nella città di Bad Laasphe, nella regione di Nordreno-Vestfalia
in Germania. Dal 1983 Heinrich Wagner
Sinto fa parte del gruppo Giapponese Sintokogio, realizzando
un fatturato del gruppo di circa 1,000 millioni
di USD con circa 3800 collaboratori nel mondo.
All interno del gruppo Sintokogio, la Heinrich Wagner
Sinto (HWS) si è specializzata nello sviluppo, nella realizzazione
e nella produzione di formatrici ed impianti
di formatura per la produzione di getti con e senza staffe
in terra verde e con il processo di formatura a vacuum.
Oltre che negli l`impianti di formatura, la HWS si
è specializzata nella costruzione di macchine di colata
con la siviera fredda.
Nel processo a terra verde la compattazione delle forme
è realizzata secondo il processo di formatura a flusso
d’aria SEIATSU. A partire dall’introduzione di tale
processo nel mercato Europeo nel 1983, solo la HWS
ha venduto più di 540 formatrici ed impianti di formatura
SEIATSU, che risulta quindi l più conosciuto tra
tutti i processi di formatura moderni.
Nell’ambito del processo di formatura a vacuum il
gruppo ha una posizione unica nella produzione di impianti
di formatura automatici: sono stati prodotti più di
250 formatrici ed impianti di formatura, tra i quali più di
50 sono stati fabbricati dalla Heinrich Wagner Sinto, in
particolare per getti in acciaio.
In una fonderia moderna l’impianto di formatura è il
cuore dell’intero processo produttivo. Ogni anomalia
nell’impianto può causare una fermata dell’intera fonderia.
Un design di alta qualità dell’impianto e un servizio
post vendita efficace sono quindi di grande importanza
per i clienti della Heinrich Wagner Sinto nel mondo.
Per questo motivo la Heinrich Wagner Sinto dispone
di un’alta produzione. Il processo di fabbricazione e
produzione - sistemi idraulici, elettrici e software inclusi
– è affidato a 350 collaboratori presso lo stabilimento
dell’azienda in Germania.
La filosofia aziendale della Heinrich Wagner Sinto richiede
prodotti di qualità superiore affinché gli impianti
di formatura installati presso gli stabilimenti dei clienti
garantiscano alta affidabilità ed efficacia.
Industria Fusoria 3/2015
44

Assemblea 2015
SOGESCA s.r.l.
Via Pitagora 11/a - 35030 Rubano (Padova)
Tel. +39 49 8592143 - Cell. +39 348 3109743
www.sogesca.it
g.franco@sogesca.it
Sogesca srl è una Società operativa dal 1986 nei settori
sicurezza, ambiente ed energia, già partner di Assofond
in occasione di adempimenti ambientali e sui
sistemi di gestione.
Ambiente e sicurezza restano parte rilevante dei servizi
che, negli ultimi 5 anni, si sono sviluppati molto
nel settore energetico, soprattutto nei servizi per
l’efficienza.
Diagnosi energetiche, fattibilità degli interventi, organizzazione
(es. ISO 50001), recupero dei titoli di efficienza
energetica sono i principali servizi.
Risparmio elettrico e recupero di calore sono fattori
centrali dei nostri servizi e possono dare accesso
a cifre significative in termini di TEE (es. recente caso
di recupero di calore in eccesso per l’evaporazione
delle acque di prima pioggia)
Tra i propri clienti Sogesca annovera quasi 30 fonderie
oltre ad acciaierie e ad altre imprese metallurgiche.
TESER s.r.l.
Via del Lavoro, 21 - 20863 Concorezzo (MB)
Tel. +39 039 628031 - Fax +39 039 6280322
TESER S.r.l. si è costituita per la volontà e l’esperienza
pluriennale acquisita dai soci che la compongono
ed opera nel mercato italiano commercializzando
le sabbie prerivestite, le sabbie speciali,
il nuovo sistema di formatura organico per alluminio,
denominato “Cleantech” di Hüttenes Albertus
France, e le maniche telescopiche e anime esotermiche
di Chemex GmbH, oltre ai distaccanti di
“Achem GmbH” per le animisterie che formano in
shell moulding, cold box ed in inorganico.
TESER si rivolge con una gamma di materiali adatta
a tutti i settori di fonderia: alluminio e le sue leghe,
rame e le sue leghe, ghisa e acciaio.
BANCO DI BRESCIA
Corso Martiri Della Libertà, 13 - 25122 Brescia
Tel. +39 030 2992.215
www.bancodibrescia.it
daniela.bertozzi@bancodibrescia.it
Il Banco di Brescia nasce nel 1999 dalla fusione tra
due storici istituti bresciani: Banca San Paolo di Brescia,
fondata nel 1888, e Credito Agrario Bresciano -
CAB, fondato nel 1883.
Il Banco di Brescia – con 288 sportelli dislocati nel
Nord Italia e nel Lazio, 9 Private & Corporate Unity
e 12 Corner – conta circa 2.400 dipendenti ed è una
realtà di primo piano nel mercato italiano del credito
e leader nella provincia di Brescia.
Il Banco di Brescia ha sede a Brescia nello storico Palazzo
Martinengo Villagana in Corso Martiri della Libertà.
Dal 2007 l’Istituto entra a far parte del Gruppo
UBI Banca, terzo gruppo bancario italiano per capitalizzazione
di Borsa, quotato alla Borsa di Milano
ed incluso nell’indice FTSE/MIB, con una quota
di mercato superiore al 5%, oltre 1.700 sportelli
principalmente ubicati nelle regioni più ricche del
Paese ed oltre 18.000 dipendenti. L’appartenenza
del Banco di Brescia al Gruppo UBI Banca rende
agevole l’offerta di servizi bancari in diversi Paesi
nel mondo, attraverso filiali estere, uffici di rappresentanza,
banche controllate e società specializzate.
Il Gruppo UBI Banca vanta infatti presidi in Asia,
America Latina ed Europa. Da Shanghai a San Paolo,
da Nizza a Cracovia, da Mosca a Lussemburgo,
UBI si muove su scala internazionale a supporto
dell’attività della clientela domestica.
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Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
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Universal Sun è una ESCo accreditata presso il GSE
che opera nell’ambito dell’efficienza energetica. Il nostro
punto di forza, oltre ad un team qualificato e
competente, è la capacità di individuare la miglior soluzione
di risparmio per ciascun Cliente e la flessibilità
di poterla realizzare accompagnandola con la formula
contrattuale più opportuna.
L’obiettivo di Universal Sun non è vendere a tutti i
costi una tecnologia specifica, cavalcando l’onda del
momento, ma è quello di ricercare la soluzione giusta
per il risparmio tenendo ben presenti i quadri
normativi e le esigenze delle diverse aziende. Sintetizzando,
Universal Sun più che a un modello da applicare
crede in una soluzione da ricercare.
Per questa ragione il nostro ambito di attività è ampio:
operiamo infatti nella cogenerazione, nel recupero
di cascami termici per la produzione di energia
elettrica e/o termica/frigorifera, nel revamping
di sistemi ausiliari esistenti (climatizzazione, aria
compressa, ecc…), nel miglioramento dell’esistenze
in termini di efficienza (tecnologia LED, motori ad
alta efficienza, ecc.) e nell’autoproduzione da fonti
rinnovabili.
Realizziamo gli interventi proponendo diverse soluzioni
contrattuali così da consentire ai Clienti di poter
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Assemblea
2015
2015
Assemblea
2015
Il quadro economico generale
Quadro d’insieme
Nel 2014 la crescita economica
internazionale è stata in linea
con i ritmi del 2013. Secondo i
dati del Fondo Monetario Internazionale
(Fmi), il tasso di espansione
del prodotto interno lordo
si è attestato al 3.3%. Il ciclo
economico si è fortemente differenziato
tra economie avanzate
e mercati emergenti. Nei paesi
avanzati, la dinamica economica
nel 2014 ha registrato un miglioramento:
la crescita del PIL è
passata all’1.8% dall’1.3% nel
2013. In particolare, i dati disponibili
per i maggiori paesi sviluppati
indicano un aumento del PIL
nel Regno Unito del 2.6%, negli
Stati Uniti e Canada (2.4%); nell’area
Euro il miglioramento
complessivo è stato dello 0.8%,
al quale hanno contribuito la
Germania con 1.5%, la Francia
con 0.4%, la Spagna con 1.4%.
L’evoluzione dell’Italia è stata ancora
negativa (-0.4%).
dell’attività economica si è attestato
su un modesto 0.6% (1.3%
nel 2013); il Brasile non ha recepito
variazioni rispetto all’anno
precedente (0.1%); in rallentamento
anche l’Africa Sub-Sahariana
con un 4.8% contro il precedente
5.2%, il Sud Africa 1.4%
(2.2% nel 2013). Tra i Paesi in
espansione figurano il Messico
(2.1% nel 2014 contro 1.4% nel
2013), l’Arabia Saudita (3.6%
2014, 2.7% nel 2013) e l’India
con 5.8% (5% nel 2013).
Stando alle valutazioni del Fondo
Monetario Internazionale (FMI),
la crescita del PIL mondiale nel
2015 riceverà un impulso positivo
dalla discesa dei prezzi del petrolio,
a sua volta legata all’eccesso
di offerta della commodity rispetto
alla fiacchezza della domanda.
Tuttavia, tale effetto benefico
sarà più che compensato
da fattori di segno opposto tra i
quali la debolezza degli investimenti
che agirà da freno sulle
prospettive di crescita di molte
economie emergenti e avanzate.
Le stime per la crescita mondiale
nel 2015-2016 sono rispettivamente
pari a 3.5% e 3.7% con
forti differenze tra le diverse
aree. Per entrambe, lo scorso
mese di ottobre, è stata operata
una revisione al ribasso che riflette
il riesame delle prospettive
per la Cina, la Russia, l’area Euro
ed il Giappone, così come
l’indebolimento dell’attività presso
i maggiori esportatori di petrolio
conseguente al forte calo
dei corsi petroliferi. Gli Stati
Uniti sono gli unici, tra le maggiori
economie, ad aver sperimentato
una revisione delle prospettive
in aumento. Naturalmente
la crescita maggiore sarà
ancora concentrata in Asia, in
particolare Cina ed India. Per la
prima il tasso di crescita del PIL
per il 2015 è stato stimato intorno
al 6.8%, circa mezzo punto in
Le economie emergenti ed in via
di sviluppo hanno generalmente
registrato una dinamica ciclica in
rallentamento, la crescita ha toccato
il 4.4% nel 2014 rispetto al
4.7% nel 2013 e al 5.0% nel
2012. Questi ultimi mercati hanno
tuttavia mantenuto ritmi di
crescita decisamente più sostenuti
di quelli delle economie mature.
Le condizioni cicliche nelle
principali economie presentano
dinamiche eterogenee. In Cina il
tasso di crescita si è leggermente
indebolito passando dal 7.8%
del 2013 al 7.4% del 2014. In
Russia, il ritmo di espansione
Tassi di crescita annua (variazioni % PIL)
ECONOMIA MONDIALE
Industria Fusoria 3/2015
50

Assemblea 2015
meno rispetto al 2014 (7.4%) e
per l’India il 6.3% (5.8% nel
2014). Nel 2015 gli USA, stando
alle proiezioni del FMI, cresceranno
del 3.6% contro il 2.4%
del 2014. L’area dell’Africa Sub-
Sahariana avrà un’espansione importante
del PIL, 4.9% nel 2015,
sostanzialmente simile al 2014
(4.8%). I Paesi del Sud Africa
avranno una performance inferiore
(2.1% nel 2015 e 2.5% nel
2016); il Medio Oriente ed il
Nord Africa si posizionano a
metà strada (3.3% nel 2015).
Per quanto riguarda la situazione
europea nel 2015 si prevede un
tasso di crescita del PIL mediamente
intorno all’1.7%, se consideriamo
l’UE-28 (1.3% nel
2014), se invece ci limitato all’Area
Euro (19 Paesi) la crescita è
di circa mezzo punto più in basso,
ovvero si attesterebbe intorno
all’1.2% (0.9% nel 2014).
Questa differenza è imputabile al
Regno Unito (2.7% nel 2015,
2.6% nel 2014) ed ad altri Paesi
del Nord Europa che, non facendo
parte dell’Area Euro, si ipotizza
possano registrare una crescita
superiore a quella prevista per
i Paesi che oggi adottano l’euro.
Limitando l’analisi ai Paesi Euro,
Tassi di crescita annua (variazioni % PIL)
ECONOMIE AVANZATE
Tassi di crescita annua (variazioni % PIL)
MERCATI EMERGENTI & IN VIA DI SVILUPPO
Prodotto interno lordo per il Mondo, le principali aree
geoeconomiche e alcuni Paesi selezionati
Anni 2007-2014 e proiezioni 2015 e 2016
l’Italia rimane il fanalino di coda.
Per il nostro Paese è previsto un
ritmo di crescita più basso (0.4%
nel 2015), ma anche per le altre
economie europee le previsioni
non sono particolarmente entusiasmanti.
La stessa Germania
dovrebbe registrare una crescita
intorno all’1.3%, mentre la Francia
0.9%. Performance migliori
sono attese per la Spagna (2%) e
la Grecia in considerazione dei
bassissimi livelli di partenza dei
rispettivi PIL, a seguito dei drastici
cali recepiti negli ultimi anni.
La distribuzione dei rischi per la
crescita globale è più equilibrata
rispetto allo scorso mese di ottobre.
Il principale elemento di
incertezza è ancora legato alle
condizioni che si presenteranno
sul mercato del greggio. Inoltre,
ulteriori rischi di peggioramento
riguardano la vulnerabilità dei
mercati finanziari globali, in particolare
nelle economie emergenti,
mentre per l’area euro ed in
51
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
Giappone, le maggiori fonti di
preoccupazione concernono la
stagnazione e l’inflazione.
Nel 2014 l’economia italiana ha
segnato un calo dello 0,4% sull’anno
precedente.
Dal lato della domanda interna,
nel 2014 si registra, in termini di
volume, una variazione nulla dei
consumi finali nazionali e un calo
del 3,3% degli investimenti fissi
lordi. Per quanto concerne il
commercio estero, i risultati
complessivi dell’anno 2014 mostrano
una crescita delle esportazioni
(+2.0%), e una flessione
delle importazioni (-1.6%). La
positiva dinamica dell’export è
trainata dai paesi Ue (+3.7%). La
flessione dell’import è determinata
dalla forte contrazione dei
prodotti energetici (-19.5%).
Nel 2014 l’avanzo commerciale
raggiunge 42.9 miliardi, ed è più
che doppio al netto dell’energia
(+86 miliardi).
Istat segnala la forte crescita nell’anno
delle vendite all’estero di
autoveicoli (+10%, codice Ateco
29.1), articoli farmaceutici, chimico
medicinali e botanici (+5.6%)
e di mezzi di trasporto (codici
29.2;29.3;30) autoveicoli esclusi
(+5.5%).
FOCUS ITALIA
Nel 2014, gli acquisti sono in
marcata flessione da paesi OPEC
(-29.4%) e Russia (-20.0%). In
forte calo l’import di gas naturale
(-25.9%) e di prodotti petroliferi
raffinati (-17.1%).
La crescita delle vendite all’estero
degli autoveicoli del 10% è
controbilanciata da una variazione
altrettanto positiva delle importazioni
del 12.1% che determina
un saldo commerciale negativo
di 5,193 miliardi di euro. Il
dato rispecchia le caratteristiche
del mercato autoveicoli italiano
che ha il 70% delle vetture
e circa la metà dei veicoli commerciali
e industriali di marca
estera, a cui vanno aggiunti i flussi
provenienti dall’estero dei costruttori
nazionali (da Polonia,
Serbia, Francia, Rep. Ceca, Stati
Uniti).
La domanda interna ha contribuito
negativamente alla crescita
del PIL per 0,6 punti percentuali
(-0,8 al lordo della variazione
delle scorte), mentre la domanda
estera netta ha fornito un apporto
positivo (0,3 punti).
A livello settoriale, il valore aggiunto
ha registrato cali in volume
nell’agricoltura, silvicoltura e
pesca (-2,2%), nell’industria in
senso stretto (-1,1%) e nelle costruzioni
(-3,8%); nell’insieme
delle attività dei servizi vi è stato
un lievissimo incremento (0,1%).
L’indebitamento netto delle Amministrazioni
pubbliche (AP), misurato
in rapporto al PIL, è stato
pari al -3,0% a fronte del -2,9%
del 2013.
Il saldo primario (indebitamento
netto meno la spesa per interessi)
è stato positivo e pari,
in rapporto al Pil, al 1,6% (1,9%
nel 2013).
ANDAMENTO DEL PIL REALE - Anni 2003-2014,
variazioni percentuali
Industria Fusoria 3/2015
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Assemblea
2015
2015
Assemblea
2015
La Fonderia di Ghisa
Un quadro di sintesi sull’industria di Fonderia di ghisa in Italia
La produzione dei getti di ghisa
in Italia ha chiuso il 2014 in rialzo
dell’1.5% in termini di volumi.
Un risultato sicuramente
più confortante se letto alla luce
dei risultati acquisiti dalla
produzione dell’industria italiana
in senso stretto (attività manifatturiera)
che nel 2014 è diminuita
dello 0,13% rispetto all’anno
precedente.
Il quadro generale del 2014
presenta alcune luci, ma anche
diverse ombre. Gli spunti di
crescita sono frammentati, ovvero
non coinvolgono tutti i
settori clienti e tutte le Fonderie
di ghisa, e provengono soprattutto
dall’esportazione,
mentre il mercato interno
complessivamente non va oltre
la stabilizzazione.
Più in generale, gli spunti di crescita:
• sono frammentari, cioè non
riguardano tutti i settori
clienti (meglio automotive e
siderurgia, ancora in pesante
contrazione costruzioni, in
flessione anche la meccanica)
ed anche nell’ambito degli
stessi settori, i segnali di
crescita non coinvolgono
tutte le imprese in egual misura,
in quanto la situazione
è molto diversificata a seconda
dei clienti serviti;
• provengono soprattutto dalla
domanda estera, mentre il
mercato interno resta debole,
piuttosto volatile e complessivamente
non va oltre
la stabilizzazione;
• anche sul versante estero, le
performance appaiono diversificate
in termini di mercati
geografici e di settori.
Per il comparto delle Fonderie
di ghisa, le aspettative di ripresa
ispirate dal buon andamento
del primo semestre 2014 sono
andate deluse nel corso della
seconda parte dell’anno. Allo
slancio promettente dei primi
sei mesi dell’anno (+3%) è seguito
un adeguamento al ribasso
dei livelli produttivi nel terzo
trimestre (-2% rispetto al
corrispondente periodo dell’anno
precedente) ed una sostanziale
stabilità nell’ultimo
trimestre dell’anno.
Complessivamente nel 2014
sono state realizzate 1.092.773
tonnellate di ghisa inferiore del
30% rispetto ai volumi che hanno
caratterizzato il picco ciclico
del 2007.
La produzione italiana di getti
di ghisa mostra un incremento
su base annua, leggermente superiore
all’andamento del principale
competitor europeo, ovvero
la Germania, che stando
agli ultimi dati diffusi dall’Associazione
tedesca, ha registrato
una crescita intorno al +1% per
i getti di ghisa grigia e -1% per
quelli in ghisa duttile. Infine, la
performance della Fonderia italiana
è apparsa decisamente migliore
rispetto all’industria francese
(-2.8%), ma in affanno rispetto
alla brillante prestazione
delle fonderie spagnole (+6%).
Industria Fusoria 3/2015
54

Assemblea 2015
Produzione getti di ghisa (variazioni % annuali tendenziali)
Il consumo apparente
e la produzione di
getti di ghisa in Italia
(tonnellate)
L’andamento tra consumo apparente
1 e produzione nazionale
registra una sostanziale simmetria.
Nel 2014 a fronte di un
consumo apparente di
1.129.195 tonnellate di getti
con un incremento di circa 0.8%
rispetto al 2013, la produzione
nazionale si è attestata su
1.092.773 tonnellate, con un differenziale
di appena 36.422 tonnellate.
L’allargamento della forbice tra
andamento dei consumi e della
produzione che dimostra una
perdita di quote di mercato interne,
in passato è risultata nettamente
superiore a quella confermata
dai dati più recenti.
Con riferimento alle due principali
tipologie di ghisa, nel
2014, quella grigia ha confermato
una crescita del +2.0%, mentre
un incremento più modesto
è toccato alla ghisa duttile
(+0.6%). Complessivamente
sono state realizzate 702.872
tonnellate di ghisa grigia e
389.901 tonnellate di ghisa duttile.
Quest’ultima è totalmente
assimilabile alla ghisa sferoidale,
essendo oramai venuta meno
in Italia la produzione di ghisa
malleabile. Nell’ultimo biennio
abbiamo assistito ad una decelerazione
della dinamica di sviluppo
a cui ci aveva abituato la
produzione dei getti di ghisa
sferoidale. Dopo tassi di sviluppo
eccezionali, negli ultimi due
anni, infatti, la produzione di
ghisa sferoidale ha accumulato
un forte rallentamento (-7%
nel 2013 ed un modesto +0.6%
lo scorso anno).
Nel 2014 è stato confermato il
mix produttivo tra le due tipologie
di ghise rilevato nel 2013.
Infatti la ghisa grigia pesa il 64%
del totale dei getti di ghisa,
mentre quella duttile il 36%. La
battuta d’arresto che ha colpito
in particolar modo la produzione
dei getti di ghisa duttile
nel 2013 (-7%) e la miglior
performance relativa acquisita
dalla ghisa grigia nel 2014, hanno
prodotto una discontinuità
nel trend di lungo periodo delle
due tipologie di ghisa, caratterizzato
da un progressivo ridimensionamento
della percentuale
di ghisa grigia a favore
di quella duttile. Infatti, nel
2013, si osserva un recupero
dei getti di ghisa grigia confermato
dai dati del 2014 (64% del
totale, 60% nel 2012) ed un deterioramento
di quelli di ghisa
duttile (scesi a 36% rispetto al
40% del 2012).
Mercati di destinazione
per i getti di ghisa
Dal punto di vista della domanda,
sono stati esaminati i cinque
mercati principali di sbocco dei
getti di ghisa che rispecchiano la
classificazione adottata dall’I-
STAT nell’elaborazione delle
proprie statistiche settoriali correntemente
impiegate dal CSA:
• getti per l’Industria Meccanica;
• getti per l’Industria dei Mezzi
di Trasporto;
• getti per l’Edilizia e le Opere
Pubbliche;
• getti per la Siderurgia;
• altri Getti.
Si ricorda che nell’ambito della
dicitura mezzi di trasporto
rientrano i getti destinati al
comparto automotive, componentistica,
moto, autobus…altri
autoveicoli comunque impiegati
per il trasporto di persone e
cose; mentre nella categoria
della meccanica, oltre alla meccanica
varia, utensile, ecc., ven-
1 Ammontare di un determinato prodotto consumato all’interno di un Paese, proveniente da produzione nazionale o da importazioni. In
questa relazione è stato ottenuto come residuo sottraendo la produzione esportata dalla somma di produzione interna e produzione estera
importata. E’ stato trascurato l’effetto della variazione del livello fisico delle scorte.
55
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
Dettaglio mix produzione (t) – Getti di Ghisa – Anno 2014
Evoluzione mix produzione Getti di ghisa
(% sulle tonnellate totali di getti di ghisa)
GETTI PER L’INDUSTRIA
MECCANICA
Il rallentamento recepito dalla
domanda di macchine agricole
ed industriali e della meccanica
legata al movimento terra, ha
influenzato il risultato conseguito
dalla produzione di getti
di ghisa destinata a tale comparto.
Nel 2014 la produzione
di getti di ghisa per l’industria
meccanica è stata pari a
545.393 tonnellate, esibendo
una diminuzione del -2% rispetto
all’anno precedente. La flessione
dei getti di ghisa grigia
destinati a tale settore è stata
dell’1%, mentre, per i getti di
ghisa duttile, la contrazione dei
volumi è stata del -3%.
Le tonnellate prodotte sono
scese a 338.024 tonnellate di
ghisa grigia e 207.369 tonnellate
di ghisa duttile.
gono classificate le macchine
movimento terra e quelle agricole
in funzione della loro destinazione
d’uso che non prevede
il trasporto di persone o
cose, bensì la lavorazione e la
movimentazione del terreno.
La ripartizione della produzione
di getti di ghisa 2014 nei cinque
mercati di sbocco considerati,
mostra le percentuali di assorbimento
degli stessi e rileva
un leggero arretramento della
percentuale di assorbimento
dell’industria meccanica (50%,
52% nel 2013) ed un parallelo
rinvigorimento per il settore
dei mezzi di trasporto (30%,
26% nel 2013).
sopra esaminate. Riteniamo
che tale voce accolga delle applicazioni
innovative in mercati
meno tipici per le produzioni di
Fonderia, getti artistici, ecc. Al
momento l’ISTAT non fornisce
dettagli, ma confidiamo in futuro
di poter entrare maggiormente
nel merito considerato
il peso non trascurabile che tale
destinazione produttiva ha
acquisito negli ultimi anni.
GETTI PER L’INDUSTRIA
DEI MEZZI DI TRASPORTO
L’espansione di tale comparto è
stata sostenuta dalla buona
performance dell’automotive
sia sul mercato italiano sia su
quello europeo. La produzione
complessiva dei getti di ghisa
destinati all’industria dei mezzi
di trasporto è cresciuta del
+14% ed i relativi volumi hanno
raggiunto 322.884 tonnellate,
ovvero il 30% del totale. Il risultato
medio è stato trainato sia
dall’evoluzione positiva dei getti
di ghisa grigia (+16%) sia da
quella dei getti di ghisa duttile
(+11%).
Produzione di getti di ghisa per i principali mercati
di destinazione (% sui volumi)) – Anno 2014
Prosegue la perdita dell’edilizia,
il cui peso è passato dall’11%
del 2013 all’8% nel 2014. Infine,
la capacità di assorbimento della
siderurgia ha oscillato intorno
al 3%.
La classificazione statistica “altri
getti” include una serie di
produzioni che non trovano
collocazione nelle categorie
Industria Fusoria 3/2015
56

Assemblea 2015
GETTI PER L’INDUSTRIA
DELL’EDILIZIA
Prosegue la successione di tassi
tendenziali negativi nell’ambito
dei getti destinati all’industria
delle costruzioni edili.
Produzione di getti di ghisa (tonnellate) – Italia
Sulla performance di tale comparto
incide lo stato di persistente
difficoltà del settore italiano
delle costruzioni.
In un quadro di domanda caratterizzato
da evoluzione così negative,
anche i getti di ghisa destinati
a questi impieghi non potevano
che risultare in flessione.
In termini quantitativi la Fonderia
di ghisa nel 2014 è scesa sotto
la soglia delle 100 mila tonnellate.
L’arretramento del -21%
ha spinto il volume destinato a
tale comparto sulle 91.547
tonnellate.
Produzione di getti di ghisa grigia (tonnellate) – Italia
GETTI PER L’INDUSTRIA
SIDERURGICA E CLASSIFICATI
ALLA VOCE “ALTRI GETTI”
Per ciò che attiene i getti per la
siderurgia, essenzialmente lingottiere
e cilindri per laminatoio,
nel 2014 la produzione
complessiva, si è attestata su
30.949 tonnellate con una crescita
del 6% rispetto all’anno
precedente.
Infine, i volumi inquadrati nella
categoria “altri getti” hanno riproposto
anche per il 2014 un
apprezzabile tasso di sviluppo
pari al 9%. La relativa produzione
è stata pari a 102.000 tonnellate.
Produzione di getti di ghisa duttile - sferoidale + malleabile
(tonnellate) – Italia
Come sopra accennato, tale
voce comprende getti destinati
a settori di sbocco non inclusi
nell’elenco tradizionale e spesso
riconducibili a nuove applicazioni.
Il peso attribuibile a tale
item, in passato, era trascurabile,
mentre negli ultimi anni
esso sta assumendo una rilevanza
progressivamente in crescita;
nel 2013 la relativa produzione
è arrivata a pesare il
9% sul totale getti di ghisa. Pertanto
non è irrealistico pensare
che a breve possa assurgere a
terzo mercato di riferimento
dei getti di ghisa al posto delle
costruzioni.
57
Industria Fusoria 3/2015

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Assemblea
2015
2015
Assemblea
2015
La Fonderia di Acciaio e Microfusione
Un quadro di sintesi sull’industria di Fonderia di acciaio in Italia
La Fonderia italiana
di Acciaio nel 2014
Il 2014 è stato tutto sommato
un anno favorevole anche per
la Fonderia di acciaio. La produzione
di getti ha manifestato
complessivamente una crescita
tendenziale del 2.2% rispetto
al 2013.
L’aumento dell’attività produttiva
ha tratto sostegno soprattutto
dalla domanda estera, a
sua volta alimentata dalla crescita
dell’automotive e dalla categoria
statistica “altri impieghi”.
Sono classificati sotto tale
voce quelle applicazioni che
non trovano collocazione all’interno
dei mercati più tradizionali.
Anche per il 2014 i getti di
acciaio che confluiscono sotto
questa voce hanno conseguito,
in rapporto alle altre produzioni,
un eccezionale risultato
(+36%). Le quantità raggiunte
(24.632 tonnellate) hanno permesso
a tale settore di destinazione
di assorbire circa il 35%
dei volumi complessivi.
Al momento non è possibile
avere un maggior dettaglio sui
getti collocabili in questo
mercato che sta acquisendo
dimensioni sempre più significative.
Produzione getti di acciaio in Italia (tonnellate)
Industria Fusoria 3/2015
60

Assemblea 2015
Produzione getti di acciaio in Italia (var. % anno precedente)
Produzione getti di acciaio per tipologia di lega (tonnellate)
Dettaglio mix produzione (t) acciaio 2014
Mercati destinazione- Produzione acciaio 2014
Il profilo congiunturale delle
Fonderie di acciaio, delineatosi
in corso d’anno, ha evidenziato
una progressiva accelerazione
della fase espansiva sino
a tutto il mese di luglio, segnando
un tasso di crescita
tendenziale intorno al 4%; i
mesi da agosto a fine anno sono
stati caratterizzati da un
deciso rallentamento produttivo.
L’incremento dell’output non
coinvolge tutti i comparti
produttivi. A fronte di una
crescita importante della produzione
del comparto degli
acciai legati (+5.7%) e di una
sostanziale stabilità dei livelli
produttivi degli acciai al carbonio
(+0.2%), i getti di acciai
inossidabili registrano, invece,
un nuovo calo (-7.8%). Quest’ultimo
comparto, come già
anticipato in premessa, manifesta
il dato più negativo nel
2014, seguito dalla produzione
dei getti microfusi che hanno
avuto una contrazione intorno
al 3%.
La stazionarietà registrata dai
volumi degli acciai comuni al
carbonio ha permesso a tale
tipologia di lega di mantenere
un peso percentuale, sulla
produzione complessiva di
getti, sostanzialmente invariato
rispetto allo scorso anno
(18%). Gli acciai legati hanno
realizzato un consistente aumento
che porta il volume del
2014 a rappresentare il picco
massimo con circa il 65%. Al
contrario gli acciai inossidabili
vedono erosa la propria
quota che scende al 17% (19%
nel 2013).
La performance dei getti di
acciaio ha permesso al comparto
di realizzare nel 2014
un volume complessivo pari a
71.190 tonnellate annue che
rappresenta la sintesi di andamenti
notevolmente differenziati
tra i vari settori committenti.
I contributi migliori alla
crescita sono dovuti in gran
parte alla buona performance
del comparto dei mezzi di
trasporto (+43.1%), della ca-
61
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
Mercati destinazione - Produzione acciaio 2014/2013
10.109 tonnellate (14% del
totale), i getti per l’industria
meccanica nel 2014 hanno
mostrato un profilo congiunturale
peggiore tra i settori
utilizzatori di getti di acciaio.
Getti microfusi
Secondo l’osservatorio Assofond
il settore dei getti microfusi
nel 2014 ha realizzato una
produzione complessiva pari a
1.161 tonnellate, riportando un
calo di entità simile allo scorso
anno, ovvero intorno al -3%.
tegoria statistica “impieghi
vari” (+36.0%) e industria navale
(+12.4%). L’edilizia mette
a segno il dato più negativo,
registrando una contrazione
su base annua della produzione
pari a -15.8%. Andamenti
negativi sono stati altresì esibiti
dall’industria meccanica
(-14.6%), dall’industria ferroviaria
ed estrattiva (-8.0%),
dalla siderurgia (-13.1%).
Produzione totale getti microfusi (chilogrammi)
Fatta eccezione per il settore
dell’edilizia, che continua a
inanellare risultati negativi di
anno in anno, con appena
BORSA DI STUDIO “CARLA COMINASSI”
Ghial S.p.A. ha istituito le quarta edizione della
borsa di studio intitolata alla memoria dell’ Ing.
Carla Cominassi, ex dipendente prematuramente
scomparsa nel luglio 2010 a seguito di una grave
malattia, che verrà assegnata allo studente/studentessa
che abbia presentato la migliore tesi di
Laurea Specialistica riguardante le tecniche di
fusione dell’alluminio, al processo produttivo di
fonderia e allo sviluppo prodotto.
Al premio possono partecipare tutti i Laureati in
Ingegneria che abbiano discusso la Tesi e conseguito
la Laurea Specialistica/Magistrale nel periodo
dal 1.10.2014 al 31.10.2015.
La borsa di studio dell’importo di € 2.000 al lordo
delle ritenute di legge verrà assegnata ad insindacabile
giudizio di un Comitato Tecnico-Scientifico
di valutazione all’uopo istituito con la presenza di
rappresentanti della ditta GHIAL S.p.A. e di Docenti
dell’Università di Ingegneria di Brescia
Tutte le informazioni specifiche per candidarsi al
bando per la borsa di studio possono essere reperite
contattando la Segreteria di Direzione di
Ghial S.p.A.- a.roger@ghial.it oppure la Prof.ssa
Annalisa Pola presso il Dipartimento di Ingegneria
Meccanica e Industriale dell’Università degli
Studi di Brescia, all’email: annalisa.pola@unibs.it
Industria Fusoria 3/2015
62

Assemblea
2015
2015
Assemblea
2015
La Fonderia di metalli non ferrosi
Quadro generale
La rilevazione sulla consistenza
numerica del settore Fonderie
di Metalli Non Ferrosi, per il
2014 ci consegna una situazione
di sostanziale invarianza rispetto
al precedente anno, con un
leggero incremento della manodopera
impiegata (+0.7%).
Produzione
Nel 2014 la produzione italiana
di getti non ferrosi si è attestata
su 860.852 tonnellate, riproponendo
finalmente un tasso di
crescita positivo dopo l’ultimo
biennio di flessioni. Si tratta di
una variazione piuttosto positiva
soprattutto se messa in relazione
all’evoluzione produttiva evidenziata
dal comparto dei getti
ferrosi nello stesso periodo.
Accanto alla crescita dei volumi,
il settore, sempre nel 2014,
ha esibito una buona performance
anche in termini di fatturato
che è aumentato del
+5.3%.
Tra gli elementi che hanno stimolato
la crescita produttiva
dei getti non ferrosi nel 2014, il
più importante è sicuramente
riconducibile alla soddisfacente
performance del settore automotive
che assorbe oltre il 50%
del volume del comparto.
Produzione (t) & Fatturato (var %) Non Ferrosi 2014/2013
GETTI DI ALLUMINIO
La produzione totale di getti
di alluminio è arrivata nel
2014 a 723.287 tonnellate; rispetto
al 2013 il tasso medio
annuo di crescita è stato del
+4%. Il suo peso percentuale
sul totale di getti non ferrosi
negli ultimi 20 anni è passato
dal 68% all’attuale 84%.
GETTI DI ZINCO
Tra le diverse tipologie di leghe
non ferrose, particolarmente
importante, nel 2014, è
stato lo sviluppo della produzione
delle leghe di zinco ottenute
in pressocolata (+8.2%
con un volume pari a 63.961
tonnellate). Tale risultato va
letto con estrema positività
se si considerano le criticità
che negli ultimi 10 anni hanno
pesantemente penalizzato il
settore, dal rallentamento
della domanda interna alla
forte delocalizzazione di molte
industrie clienti nell’est europeo
ed in Asia. La concorrenza
di questi competitors è
particolarmente avvertita nel-
Industria Fusoria 3/2015
64

Assemblea 2015
Produzione getti di alluminio (tonnellate)
Produzione getti di zinco e leghe (tonnellate)
la produzione di grandi serie.
Per tale motivo negli anni passati
diverse Fonderie italiane
di Zama hanno implementato
coraggiose strategie per reagire
alla difficile congiuntura
del comparto, orientate a focalizzarsi
su produzione di
media serie e prestando la
massima cura nel soddisfare
le esigenze di personalizzazione
dei clienti e quindi, non solo
quelle legate agli aspetti
tecnici della fusione. La scelta
operata da diverse realtà produttive
è stata quella di fornire
un servizio aggiuntivo al
committente che non dispone
più semplicemente di un pezzo
grezzo, bensì di manufatti
finiti, già cromati, verniciati,
assemblati.
Produzione getti di ottone
GETTI DI OTTOBRE,
BRONZO, RAME
Anche per i metalli a base-rame
il 2014 ha avuto un bilancio
positivo. La produzione
complessiva dei getti di ottone,
bronzo e rame è salita a
65.855 tonnellate (+4.3%).
Tuttavia, negli ultimi 15 anni, la
produzione di tale comparto,
nel suo complesso, si è dimezzata
arretrando di circa
60.000 tonnellate. I fattori di
criticità che continuano a
condizionare la congiuntura
di questo settore sono in parte
quelli comuni agli altri metalli
(elevata concorrenza da
parte dei PVS), che nel caso
dell’ottone e bronzo, sembrano
aver inciso con maggior
impatto.
Produzione getti bronzo ed altre leghe di rame
GETTI DI MAGNESIO
L’accelerata delocalizzazione
produttiva delle imprese che
realizzano getti pressocolati
in magnesio ha ridotto, come
noto, i volumi complessivi che
si sono oramai stabilizzati intorno
alle 7.000 tonnellate
(7.050 tonnellate nel 2014
con una crescita del +4.8% rispetto
al 2013). Anche questo
comparto lo scorso anno ha
potuto beneficiare di una ricaduta
positiva proveniente dal
settore automotive.
65
Industria Fusoria 3/2015

Assemblea 2015
Produzione getti di magnesio e leghe
nella produzione di applicazioni
per l’ingegneria elettrica, nel
2014, ha esibito un buon tasso
di crescita (+5.3%) che ha permesso
al relativo volume di arrivare
a 87.807 tonnellate, soprattutto
per effetto di una
maggiore domanda estera che
ha consentito alle fonderie legate
a questo comparto di migliorare
l’entità dei volumi
esportati.
Mercati committenti
Anche il 2014 ha visto confermata
la suddivisione oramai
convenzionale delle vendite di
getti non ferrosi in riferimento
alle cinque principali industrie
committenti. In ordine di importanza:
il settore dei mezzi di
trasporto (52.3%), l’edilizia
(15.7%), i beni di consumo durevole
(11.0%), l’ingegneria
elettrica (10.2%) e la meccanica
(9.5%).
Il mercato italiano dei getti non
ferrosi presenta una fortissima
vocazione per l’industria dei
mezzi di trasporto, meglio
espressa con il termine di “automotive”
che ha assorbito oltre
il 52% della produzione
complessiva del 2014, ovvero
450.225 tonnellate con un tasso
tendenziale pari a +7%. Rispetto
al 2013 il peso di questo
comparto è cresciuto di circa
un punto percentuale.
Mercati destinazione Produzione Non Ferrosi
(peso % su volumi) – Anno 2014
Produzione Getti Non Ferrosi (t)
La capacità di assorbimento del
secondo mercato di destinazione
dei getti non ferrosi, ovvero
l’edilizia, è in progressivo declino.
Nel 2014 ha pesato per il
15.7% del totale, quasi un punto
percentuale in meno rispetto
all’anno precedente. Lo
scorso anno il volume per tale
industria committente si è fermata
a 135.154 tonnellate, con
una flessione del 4.8%.
L’impiego di getti non ferrosi
Relativamente alle applicazioni
di getti non ferrosi per l’industria
della meccanica, il 2014
non ha avuto uno slancio positivo.
Infatti, la produzione di
getti destinata a tale settore si
è abbassata di circa un punto
percentuale (-0.9%), mentre il
volume si è portato a 81.781
tonnellate.
Industria Fusoria 3/2015
66

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L. Zagni
economico
economico
economico
economico
economico
economico
CSMT e AQM uniti per realizzare
la prima scuola di pressocolata
La scuola di pressocolata è stata
ufficialmente aperta alle
aziende e ai futuri specialisti di
fonderia con la presentazione
che si è svolta venerdì 26 giugno
presso CSMT, futura sede
del master all’interno del polo
universitario bresciano.
Tra i patrocinatori dell’iniziativa
non poteva mancare Assofond
Federazione Nazionale Fonderie,
che fornirà un supporto
importante alla scuola aggiornando
gli associati sulle iniziative,
sui seminari e workshop legati
al mondo delle fonderie.
La presentazione di venerdì è
stata organizzata per fornire
tutte le informazioni sulla prima
edizione, che partirà il 25
settembre, presentando il programma,
la didattica, le modalità
di frequenza, i docenti ed
esperti che avranno il compito
di “sfornare” i futuri specialisti
di fonderia.
I lavori si sono avviati con il
benvenuto del presidente, Riccardo
Trichilo, il quale ha salutato
la folta platea composta da
ben oltre novanta rappresentanti
delle aziende che si sono
recate a Brescia da tutto il territorio
italiano, con la presenza
anche di alcune aziende straniere.
L’ampio interesse rivolto
alla scuola di pressocolata dimostra
e anticipa il successo di
questo progetto, avviato da
CSMT e AQM, le quali, unendo
il proprio know-how e infrastrutture,
hanno permesso la
creazione del primo piano di
studi professionalizzante e
completo dedicato alla pressocolata.
Gabriele Ceselin, direttore di
CSMT, nel corso del suo intervento
ha sottolineando innanzitutto
la validità della rete Sistema
Brescia che conferma la
propria funzione tramite la collaborazione
di CSMT e AQM
nella realizzazione di questa
importante iniziativa. L’esperienza
di AQM nel testing, nei
materiali, nella formazione etc,
e quella di CSMT nel tradurre
in concreto le innovazioni, nella
sperimentazione sulla pressocolata,
sul project funding
etc, offrono garanzie sulla preparazione
ottimale dei nuovi
professionisti della pressocolata:
produttori e utilizzatori. Figure
professionali che affronteranno
il mercato con competenze
aggiornate e approfondite,
rapidamente spendibili nel
settore industriale. Il direttore
del centro sottolinea, tra gli
obiettivi del master, la gestione
della «fabbrica» in modo integrato,
contemplando le esigenze
tecnico-produttive calate all’interno
del contesto delle
norme cogenti, degli adempimenti
normativi e della responsabilità
dell’impresa verso la
“sostenibilità”. Ceselin, principale
ideatore di questo grande
progetto, ha presentato le tre
macro aree tematiche della
scuola: Prodotto, Tecnologia e
Industria Fusoria 3/2015
70

economico
Gestione integrata dei processi,
delle risorse e delle infrastrutture
dello stabilimento produttivo.
All’interno di queste si sviluppano
diciotto macro argomenti
suddivisi in successivi
quattro livelli di dettaglio tematico
arricchiti da seminari e
workshop costruiti in collaborazione
con aziende leader di
settore che rappresentano l’eccellenza
italiana nella metallurgia,
fonderia e impiantistica.
Tra i plus del percorso di studio
c’è la suddivisione in moduli
per far fronte alle diverse
competenze dei lavorati/studenti.
Essi possono infatti focalizzarsi
su differenti blocchi formativi
con l’obiettivo, alla fine
del master, di certificarsi in tre
diverse figure professionali in
relazione ai moduli frequentati.
Il direttore generale, concludendo
il suo intervento, sottolinea
l’importanza di cogliere
questa opportunità usufruendo
anche dei finanziamenti
a disposizione della formazione
aziendale, appoggiandosi
alle competenze di
CSMT e AQM per reperirli.
Il centro fusorio della scuola di pressocolata.
Infine, chiama le aziende a sostenere
e collaborare attivamente
alla scuola entrando
come attori protagonisti.
Le aziende hanno poi ascoltato
l’intervento di tre docenti,
membri del comitato scientifico
ed esperti di pressocolata:
Aldo Peli, Andrea Panvini e
Antonio Gandellini, che insieme
ad altri tredici docenti e
quattordici aziende di docenza
tecnica formeranno gli allievi.
Dalla platea sono intervenuti
Roberto Boni di Idra, Mario
Conserva di Alfin-Edimet, Franco
Bonometti di OMR, Claudio
De Cani di Assomet e Mario
Mariotti di Apindustria sottolineando
come le aziende italiane
debbano collaborare tra loro,
unirsi in progetti come
l’HPDC School per produrre
prodotti sempre più sofisticati
ad alto contenuto tecnologico,
per competere con i cugini tedeschi
tornando ad essere per
loro un esempio da seguire.
La SCUOLA DI PRESSOCOLATA porterà alla certificazione di tre tipologie di figure
che otterranno il titolo dopo il superamento di uno specifico esame
e una frequenza minima del 90%:
HPDC TECHNOLOGIST
tecnologo di industrializzazione del progetto
HPDC PROJECT MANAGER
tecnologo di industrializzazione del prodotto
HPDC PRODUCTION MANAGER
responsabile della produzione
Le tematiche prese in considerazione, oggetto di specifica
e raffinata definizione di dettaglio, saranno relative
a:
• Campi di utilizzo e nuove frontiere della pressocolata
nel mondo.
• Aspetti tecnologici, impiantistici e logistici del
processo di pressocolata.
• Le peculiarità dei getti pressocolati.
• Tecnologie di pressocolata innovative.
www.scuoladipressocolata.it
• L’organizzazione della fabbrica per la produzione
dei getti pressocolati.
• Layout dello stabilimento.
• Aspetti metallurgici delle leghe da pressocolata
in pani e in getti.
• Processo fusorio.
• Lo stampo e le attrezzature ausiliare nella fonderia
da pressocolata.
• L’isola di pressocolata.
• Trattamenti e lavorazioni post fonderia.
• Aspetti qualitativi dei getti, tecniche diagnostiche
e di controllo delle caratteristiche.
• Sistemi di Gestione per la Qualità.
• Controllo statistico di processo e prodotto.
• Diagnostica e risoluzione delle anomalie del
processo e dei prodotti.
• La sicurezza in Pressocolata.
71
Industria Fusoria 3/2015

S. Priori
economico
economico
economico
economico
economico
economico
Assicurazione dei crediti
commerciali
L’assicurazione del credito, formula
fortemente radicata e diffusa
in Paesi come Germania,
Francia, Inghilterra, Olanda, Belgio,
Spagna, ed in forte crescita
nel nostro Paese, aiuta le aziende
a sviluppare il proprio business
in sicurezza intercettando
in via preventiva i “cattivi pagatori”
ed, in caso di mancato pagamento,
ad ottenere un indennizzo
ed il servizio di recupero
dei crediti insoluti.
La crescita nell’utilizzo di tale
strumento, oltre ad essere ovviamente
collegata alle dinamiche
di un mercato in continuo
cambiamento e con indici di insolvenza
in progressivo aumento,
corrisponde all’esigenza delle
aziende Italiane di orientare
lo sviluppo commerciale, recuperando
quote di mercato ed
evitando di perdere opportunità
di vendita per mancanza di
conoscenza/fiducia in nuovi potenziali
clienti profittevoli.
In sostanza è divenuto uno
strumento di supporto alle
aziende per potersi aprire agli
investimenti e al mercato generando
sviluppo e crescita economica.
L’offerta assicurativa dei crediti
commerciali ha registrato recentemente
nel nostro Paese
una rapida evoluzione da parte
dei competitors specializzati,
sia in fase di aggiornamento
che personalizzazione dei prodotti,
sia in fase di qualità di
erogazione ed ampiezza dei
servizi offerti, orientandosi
sempre con maggiore flessibilità
verso le concrete esigenze
delle aziende.
Una particolare focalizzazione
si è registrata poi nell’offerta di
soluzioni dedicate alle PMI sia
che operino sul mercato “domestic”
che “export”.
Sono finalmente disponibili, anche
nel nostro Paese, soluzioni
assicurative interessanti, di facile
attuazione in termini di
istruttoria precontrattuale,
snellezza di gestione (impensabile
solo qualche anno fa…) e
costi (predefiniti e pertanto
pianificabili).
L’aver creato una sorta di prezioso
“valore aggiunto” di servizi
per la propria clientela consente
all’azienda di meglio conoscere
il mercato, proteggere
i propri crediti in una ottica di
“credit management” orientata
allo sviluppo commerciale.
La componente assicurativa,
pur permanendo fondamentale,
viene ora valutata nel contesto
più ampio dei vantaggi derivanti
da un rapporto di “partnership”
con l’assicuratore, condizione
senza la quale il contratto perderebbe
buona parte della sua
utilità ed efficacia.
Senza entrare nel dettaglio dei
cosidetti “servizi ” che costituiscono
questo valore aggiunto
di cui sempre più assiduamente
si sente parlare e che non ci
sentiamo accademicamente di
dovere raccontare analiticamente
voce per voce, è indubbio
che una appropriata assicurazione
sui crediti, supportando
l’azienda nella delicata fase
decisionale della concessione
del credito, costituisce uno
strumento che agevola nello
sviluppo delle vendite verso
nuovi clienti o nell’affrontare
nuovi mercati, accentuandone il
vantaggio competitivo e la spinta
all’ internazionalizzazione.
Non sempre è facile sciogliere
le riserve (in parte legate ad
esperienze passate francamente
non sempre felici per le
aziende) e pregiudizi anche
dettati dal “sentito dire”, che
caratterizzano ancora culturalmente
il mondo imprenditoriale
del nostro Paese a fronte di
soluzioni concrete che consentono
una reale opportunità di
crescita, né tantomeno cogliere
immediatamente il valore dell’investimento
nel costo di un
premio assicurativo.
“Cogliere l’attimo” tutelandosi
può significare per una azienda,
in questo momento di mercato
sempre più complesso e globale,
crearsi un differenziale strategico
finanziario e commerciale
non di poco conto rispetto
ai propri concorrenti ancora
sprovvisti della copertura (e
sono tanti, in Italia…).
Stefano Priori - B&S Italia spa
Industria Fusoria 3/2015
72

tecnico
tecnico
tecnico
A. Montagnoli – A. Fabrizi
F. Vettore
tecnico
tecnico
tecnico
Tecniche di indagine convenzionali
ed innovative per lo studio microstrutturale
di ghise sferoidali austemperate (ADI)
Lo studio della microstruttura di
un materiale metallico, rivolto
all’identificazione e alla quantificazione
delle fasi e dei costituenti,
assume un’importanza
fondamentale sia a livello di ricerca
sia nell’industria metallurgica
e fusoria per l’accettazione,
il controllo e la caratterizzazione
delle materie prime, dei semilavorati
o dei prodotti finiti.
Le ghise sferoidali austemperate
(Austempered Ductile Iron, ADI)
sono caratterizzate da una particolare
microstruttura costituita
da noduli di grafite dispersi in
una matrice di finissima ferrite
aciculare ed austenite ad alto
contenuto di carbonio, detta ausferrite.
Per operare una caratterizzazione
microstrutturale
avanzata di questo materiale è
essenziale impiegare opportune
tecniche di indagine che portino
al miglior risultato, in termini di
minimizzazione dell’errore commesso
e in rapporto al tempo di
analisi richiesto. Il presente lavoro,
svolto in collaborazione con
la Zanardi Fonderie S.p.A. (Minerbe,
Verona), si pone come
obiettivo la descrizione delle
principali tecniche convenzionali
ed innovative utili ad effettuare
uno studio avanzato e completo
della microstruttura delle ghise
ADI.
Introduzione
Con il termine di ADI si intende
una famiglia di ghise sferoidali
sottoposte ad un trattamento
termico, detto austempering
o tempra isoterma bainitica.
Il processo o trattamento
termico di austempering fu per
la prima volta effettuato sugli
acciai negli anni ’30 grazie alle
ricerche di Edgar C. Bain ed Edmund
S. Davenport, mentre nei
anni ’70 venne esteso anche alle
ghise sferoidali |1|; con tale
trattamento la microstruttura
viene modificata ottenendo
un’eccellente combinazione
delle proprietà meccaniche
quali resistenza statica ed a fatica,
tenacità e resistenza all’usura
|1-4|. In particolare, il rapporto
tra resistenza e peso
specifico rende le ADI una alternativa
vincente rispetto ai
convenzionali acciai da costruzione,
forgiati o fusi e talvolta
rispetto alle fusioni di alluminio.
Inoltre, le ADI sono caratterizzate
da un’inferiore viscosità
allo stato liquido, rispetto
agli acciai, consentendo ai progettisti
di realizzare forme
complesse difficilmente ottenibili
con i processi convenzionali
(Fig. 1 e Fig. 2).
Fig. 1 - Comparazione delle curve ingegneristiche sforzo-deformazione
di una ADI ed un acciaio bonificato.
Fig. 2 - Rapporto tra resistenza a trazione e peso specifico di alcuni
materiali.
Industria Fusoria 3/2015
76

tecnico
Il maggior campo d’applicazione
di questi materiali è naturalmente
l’industria meccanica:
vengono impiegati nella produzione
di portasatelliti, componenti
per le sospensioni veicolari,
componenti per sistemi di
frenata, ingranaggi, alberi a gomiti,
corone e svariati altri
componenti nel settore automotive,
ferroviario, movimento
terra, escavazione ed equipaggiamenti
agricoli |2, 5|.
AUSTEMPERING
Il trattamento termico di austempering
prevede inizialmente
il riscaldamento e mantenimento
del materiale ad una
temperatura di austenitizzazione
superiore, di norma, agli
850°C, cui segue un rapido raffreddamento
in un bagno di sali
fusi ad una temperatura compresa
solitamente tra 230 e
400°C. In questo intervallo di
temperatura, avvengono le
principali trasformazioni microstrutturali
che, in base alla
durata del trattamento, si possono
suddividere in due stadi
|1, 3, 4, 6|.
• Nel primo stadio si verifica la
trasformazione dell’austenite
instabile in una struttura lamellare
costituita da ferrite
aciculare ed austenite sovrassatura
di carbonio; dal bordo
grano austenitico infatti, essendo
una zona instabile, iniziano
a formarsi i primi agglomerati
o grani di ferrite aciculare,
mentre il carbonio, eliminato
dalla stessa ferrite, tende
invece ad essere riassorbito
dall’austenite, che così si stabilizza.
• Per un tempo di trattamento
sufficientemente lungo, si attiva
il secondo stadio di reazione
dove l’austenite sovrassatura
si trasforma in una struttura
fine di austenite e carburi
di ferro, comunemente noti
come carburi epsilon, che, assieme
alla ferrite aciculare,
concorreranno alla formazione
della bainite completando
così le possibili trasformazioni
microstrutturali.
Se il processo appena descritto
viene arrestato quando il fenomeno
di migrazione del carbonio
dalla ferrite all’austenite si è
realizzato in tutta la struttura,
si ottiene la particolare struttura
ausferritica tipica delle ADI
(Fig. 3) che garantisce le eccellenti
proprietà meccaniche e
tecnologiche di questo materiale
|2, 3, 6|.
Le proprietà delle ADI possono
essere modificate variando
sia la composizione chimica sia
i parametri di processo, in particolare,
la durata dei trattamenti
e le temperature di austenitizzazione
e del bagno di
sali |1|; proprio queste ultime
assumono il ruolo di variabili
critiche dell’intero trattamento
avendo una notevole influenza
sulla microstruttura finale
e, di conseguenza, sulle
proprietà meccaniche. È quindi
chiara l’importanza di avere a
disposizione degli strumenti e
delle tecniche adatte ad affrontare
uno studio microstrutturale
completo così da poter
stimare a priori l’entità delle
prestazioni meccaniche.
Tecniche e metodi
di indagine
microstrutturale
Le fasi principali presenti nelle
ghise ADI sono la grafite, la ferrite
aciculare e l’austenite stabilizzata
con un alto contenuto
di carbonio. Altre fasi che tuttavia
si possono trovare sono la
martensite (dopo brevi tempi
di trattamento) e i carburi epsilon
(che precipitano in tempi
lunghi di trattamento). Nell’ottica
di una corretta caratterizzazione
microstrutturale per
trattamenti che ricadono all’interno
della “finestra di processo”
descritta in Fig. 3, è importante
individuare e quantificare
correttamente le tre fasi principali
(austenite, ferrite, grafite) e
la loro evoluzione.
A questo scopo possono essere
adottate varie tecniche cosiddette
“convenzionali”, tra le
quali: microscopia ottica, affiancata
alle tecniche di analisi di
immagine per identificare e
quantificare la grafite e la ferrite,
e la diffrazione a raggi X (X-
Ray Diffraction, XRD) per valutare
il contenuto di austenite.
Fig. 3 - Evoluzione microstrutturale di una ghisa sferoidale durante il trattamento termico
di austempering |7|.
Allo studio di quest’ultima fase
si prestano molto bene anche
tecniche di indagine di sviluppo
più recente; si segnala, tra le
tecniche “innovative”, la diffrazione
da elettroni retrodiffusi
(Electron Back-Scattered Diffraction,
EBSD).
77
Industria Fusoria 3/2015

ANALISI XRD
Il termine XRD sta ad indicare
una particolare tecnica di analisi
cristallografica nella quale si
sfrutta la diffrazione dei raggi X
ad opera dei piani cristallini del
materiale da analizzare. Tale
tecnica si basa sulla nota legge
di Bragg: si invia sulla superficie
del campione da analizzare un
fascio di raggi X monocromatico,
inclinati da un certo angolo,
che gradualmente cresce; questi
raggi vengono diffratti dai
piani atomici delle strutture
cristalline delle singole fasi solo
in corrispondenza a determinati
valori angolari in cui si verifi-
tecnico
MICROSCOPIA OTTICA
Il risultato di un esame micrografico
consiste nella descrizione
qualitativa della struttura e
successivamente, mediante le
tecniche metallografiche, nel
quantificare nel modo più preciso
possibile i costituenti
strutturali e le fasi presenti. Lo
studio della struttura può essere
eseguito mediante l’osservazione
con microscopio ottico
affiancato ad un software di acquisizione
ed elaborazione delle
immagini: si tratta di riconoscere
quindi le varie fasi, la loro
forma, la quantità e la presenza
di particolari costituenti che
potrebbero alterare le proprietà
e caratteristiche del materiale
presenti sulla superficie
di un provino, opportunamente
e preventivamente trattato.
Per la preparazione delle superfici
dei campioni di ADI da
sottoporre ad osservazione
metallografica, ci si riferisce alla
normativa UNI 3137 che regola
le modalità da seguire per
materiali ferrosi in genere. Le
operazioni necessarie da eseguire
sono essenzialmente:
1. prelievo del saggio, da getti o
da provini;
2. spianatura, con lo scopo di
rendere piana la superficie
da osservare mediante macchina
lapidatrice;
3. inglobatura, con la quale si
ingloba eventualmente il
provino in un disco di resina
termoindurente;
4. smerigliatura, eseguita in varie
fasi mediante fogli di carta
abrasiva a grana di volta in
volta più fina per eliminare le
graffiature delle lavorazioni
precedenti ed asportare lo
strato di metallo incrudito;
5. lucidatura, per eliminare definitivamente
le graffiature e
rendere la superficie con
una finitura a specchio grazie
ad una sospensione di allumina
o di particelle di diamante.
L’osservazione della superficie
lucidata permette di distinguere
i costituenti di colore nettamente
diverso tra loro: si possono
così osservare i noduli di
Fig. 4 - Micrografia di una ADI osservabile al microscopio ottico dopo lucidatura.
grafite in contrapposizione alla
matrice che risulta bianca (Fig.
4) e quindi, mediante un
software di elaborazione delle
immagini, si può stimare la frazione
volumetrica della grafite,
la numerosità media dei noduli
per mm 2 ed il grado percentuale
di nodularità (percentuale di
grafite in forma sferoidale rispetto
alla grafite totale).
Per rendere evidente la ferrite
aciculare è necessario attaccare
la superficie del provino mediante
un reagente opportunamente
scelto: utilizzando il Nital
al 2% (2 cm 3 di acido nitrico
e 98 cm 3 di etanolo) è possibile
rendere visibili le lamelle di ferrite,
che assumono una colorazione
marrone, mentre la grafite
e l’austenite restano inalterate.
Sempre mediante software
di elaborazione delle immagini
è dunque possibile individuare
la soglia di colore opportuna
per selezionare tutta la
ferrite ed ottenere quindi una
stima della sua frazione volumetrica
(Fig. 5).
Fig. 5 - Immagine di una ADI dopo attacco chimico (a) e definizione della soglia di colore
per la quantificazione della ferrite aciculare mediante software (b).
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78

tecnico
Fig. 6 - Tipico diffrattogramma di una ghisa ADI e picchi integrati per la quantificazione dell’austenite.
ca il fenomeno di interferenza
costruttiva delle onde; si ottiene
quindi uno spettro di diffrazione
(Fig. 6) che mostrerà dei
picchi ad angoli ben precisi; attraverso
la legge di Bragg, si
può risalire alle distanze interplanari
e quindi al tipo di fasi
presenti nel campione e se ne
può stimare la frazione volumetrica.
Per la quantificazione dell’austenite
nelle ADI ci si riferisce
alla normativa ASTM E975 –
03, valida per campioni che manifestano
un’orientazione dei
grani casuale; in generale, per
l’analisi XRD delle ghise, i raggi
X sono prodotti da una sorgente
in Mo (K a1
= 0.7093Å)
con una tensione 40 kV e corrente
30 mA con un angolo di
scansione 2 compreso tra 15°
e 55° alla velocità di circa
0.005°/s. Per ottenere la frazione
volumetrica di austenite,
normalmente si integrano i picchi
dei piani cristallini (111),
(200) e (220) dell’austenite
presenti nello spettro di diffrazione.
La tecnica XRD offre anche la
possibilità di stimare il grado di
saturazione del carbonio nell’austenite
mediante il parametro
di reticolo della cella cubica
applicando la seguente relazione
sperimentale |6, 8|:
α γ
= 0.3548 + 0.00441·C,
dove α γ
è il parametro reticolare
ottenuto sperimentalmente
dallo spettro di diffrazione e C
è il contenuto di carbonio all’interno
dell’austenite.
ANALISI EBSD
Con EBSD si intende una tecnica
innovativa, accoppiata al microscopio
elettronico a scansione,
con la quale si sfrutta la
diffrazione degli elettroni del
fascio primario del microscopio
per fornire importanti
informazioni sulla natura cristallografica
dei materiali. Il
campione da analizzare viene
posizionato all’interno del microscopio
con la superficie inclinata
di 70° |9|. Gli elettroni,
impattando sul materiale, interagiscono
con gli atomi dei piani
cristallini superficiali ed una
parte di questi viene retrodiffusa:
questi vengono catturati da
un rivelatore e si genera così
un’immagine di diffrazione
(Electron Back-Scattered Pattern,
EBSP) che consiste in una
serie di linee, dette bande di
Kikuchi, tipiche di ogni specie
chimica. Il software di gestione
del sistema EBSD riconosce
l’immagine di diffrazione confrontandola
con pattern di riferimento
e riesce ad associarla
in tempi rapidissimi alla sua
corrispondente struttura cristallina.
Inoltre permette di
scansionare, punto per punto
in maniera automatica, una determinata
area della superficie
del campione in modo da ottenere,
mediante elaborazione
dei dati, una mappatura ad alta
risoluzione nella quale vengono
messi in risalto tutti gli aspetti
microstrutturali come l’orientamento
dei grani, i bordi grano,
la distribuzione delle fasi
presenti, gli stati di deformazione
e le variazioni locali dovute
a deformazioni residue (Fig. 7).
La tecnica EBSD è utilissima
per quantificare sia la ferrite
aciculare che l’austenite sovrassatura
di carbonio con una
precisione che può essere anche
nettamente superiore alla
tecnica XRD, a costo di tempi
più lunghi di analisi. La tecnica
EBSD risulta essere oltremodo
molto flessibile in quanto è
possibile effettuare l’analisi su
una porzione di campione arbitrariamente
scelta e che, a dispetto
della tecnica XRD, può
essere sia molto ampia (inclu-
Fig. 7 - Esempi di immagine EBSD di ADI con informazioni su fasi presenti (a) e orientazione
dei grani (b).
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tecnico
dendo sia noduli di grafite che
matrice) che molto ristretta
(singole lamelle di ferrite ed austenite).
Se utilizzate in maniera
complementare, le tecniche
XRD e EBSD possono portare
ad eccellenti risultati grazie all’incrocio
dei dati acquisiti.
Conclusioni
In questo lavoro sono state descritte
alcune tecniche di indagini
microstrutturali utili per eseguire
una corretta e completa caratterizzazione
di ghise ADI.
Riassumendo:
• la microscopia ottica, abbinata
alla metallografia mediante attacco
chimico, è a tutti gli effetti
una tecnica utilizzabile
per la quantificazione della
grafite e della ferrite aciculare,
sia per quanto riguarda la
rapidità del test e sia per il
costo contenuto;
• la tecnica XRD è impiegabile
per uno studio preciso della
quantificazione dell’ austenite
e per ottenere una stima del
grado di saturazione di carbonio
da essa raggiunto;
• l’analisi EBSD può invece essere
considerata una tecnica
innovativa, molto precisa e
flessibile seppur costosa, che
fornisce eccellenti risultati
per quanto riguarda la quantificazione
delle principali fasi
oltre ad un’ulteriore ampia
gamma di dati analitici sullo
stato strutturale.
Ringraziamenti
Gli autori desiderano ringraziare il
Prof. Franco Bonollo (Università
degli Studi di Padova) per il suo
aiuto e la sua collaborazione. Un
ringraziamento speciale va poi a
tutti i tecnici dell’area R&D di Zanardi
Fonderie S.p.A per il supporto
fornito.
Andrea Montagnoli, Alberto Fabrizi
- Università degli Studi di Padova,
Dipartimento di Tecnica e Gestione
dei Sistemi Industriali Federico
Vettore R&D, Zanardi Fonderie
S.p.A.
|1| S. Barbagallo, E. Cerri, S. De Riccardis, “Effetto
del trattamento termico di austempering sulle
caratteristiche microstrutturali e meccaniche di
ghise sferoidali”, La Metallurgia Italiana N° 1
(2004) 47-53.
|2| J. Liu, “Unique microstructure and excellent mechanical
properties of ADI”, The Eight International
Symposium on Science and Processing of
Cast Iron (2006).
|3| S. Panneerselvam, C. J. Martis, S. K. Patatunda, J.
M. Boileau, “An investigation on the stability of
austenite in Austempered Ductile Cast Iron
(ADI)”, Material Science & Engineering A Vol. 626
(2015) 237-246.
|4| A. Trudel, M. Gagné, “Effect of Composition and
Heat Treatment Parameters on the Characteristics
of Austempered Ductile Irons”, Material
Transactions JIM Vol. 30 N° 8 (1997) 692-700.
|5| S. Masaggia, “The development of ADI and IDI in
Italy”, Procedia Engineering N° 2 (2010) 1459-1476.
|6| L. Meier et al., “Monitoring Phase Transition Kinetics
in Austempered Ductile Iron (ADI)”,
Materials Science Forums N° 638 (2010) 3394-
3399.
|7| Z. Lawrynowicz, S. Dymski, “Carbon Concentration
of Austenite in Austempered Ductile
Iron (ADI), Archives of Foundry EngineeringVol. 7
N°3 (2007) 93-98.
|8| B. Bosnjak, B. Radulovic, K. Pop-Tonev, V.
Asanovic, “Influence of Microalloying and Heat
Treatment on the Kinetics of Bainitic Reaction
in Austempered Ductile Iron”, Journal of Materials
Engineering and Performance Vol. 10 N° 2
(2001) 203-211.
|9| T. J. Marrow, H. Çetinel, “Observation of Retained
Austenite by Electron Backscattered
Diffraction in Austempered Ductile Cast
Iron”, Heat Treating 2000: Proceedings of the 20 th
Conference (ASM International), St. Louis, USA,
2000.
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L’importanza della metallurgia
Trentaduesima parte
Come è noto Metallurgia generale è il
1° Volume della Collana “La Metallurgia delle
ghise”, edita dalla Commissione Tecnica
Assofond, composta da tre pubblicazioni:
• Volume 1° - Metallurgia generale
• Volume 2° - Ghise grigie
• Volume 3° - Ghisa malleabile e ghisa
sferoidale
Metallurgia Generale: 389 pagine suddivise
in tre capitoli:
• Capitolo I – Il diagramma di stato Fe-C
• Capitolo II – Dalla Teoria alla pratica
• Capitolo III – Il laboratorio metallurgico
unitamente a l’Appendice “Le ghise e l’azione
degli elementi in lega” e comprendenti
indice Analitico, dei Nomi e Generale.
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CONTINUA
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Per ASK Chemicals il fattore decisivo è
garantire un'essiccazione rapida
Nel segmento dei medi e grandi
getti è essenziale che la vernice si
asciughi rapidamente e in modo
omogeneo – sia per ragioni di produttività
che per garantire la sicurezza
del processo. Con i prodotti
della linea SOLITEC Drying Technology,
ASK Chemicals offre ora soluzioni
innovative all’altezza dei
requisiti del settore dei grandi e
medi getti.
Tempi di essiccazione di diverse
ore o persino di diversi giorni
non sono accettabili nelle fonderie;
d’altro canto, senza ulteriori
investimenti non è possibile implementare
soluzioni come gli
essiccatori per forme o i forni di
essiccazione. Per questo, nell’ambito
dei grandi e medi getti si
prediligono ancor oggi le vernici
a base d’alcol per le forme e le
anime, giacché queste, in caso di
bisogno, possono essere asciugate
alla fiamma. Questo procedimento
ancora largamente usato
non è tuttavia privo di rischi. Per
questo, fonderie e fornitori sono
alla ricerca di alternative che
da un lato permettano di ridurre
i costi e dall’altro consentano
di salvaguardare la tutela dell’ambiente
nonché della salute e
della sicurezza dei dipendenti.
ASK Chemicals persegue lo sviluppo
di soluzioni efficienti a base
d’acqua.
SOLITEC HY
PER GETTI MEDI
Specialmente nel segmento dei
getti di medie dimensioni, le fonderie
richiedono vernici a essiccazione
rapida atte ad aumentare
la produttività, ma che non
siano classificate come merce
pericolosa. La vernice in pasta
brevettata SOLITEC HY di ASK
Chemicals è a base d’acqua e
può essere diluita sia con acqua
che con alcol. A differenza delle
vernici convenzionali a base d’alcol,
l’alcol qui utilizzato ha un
punto d’infiammabilità maggiore
e non è pertanto classificato come
merce pericolosa. Venendo a
mancare tale classificazione, sono
necessari minori investimenti
per lo stoccaggio, l’assicurazione
e il trasporto. Inoltre, l’alta resa
delle vernici diluite (densità =
1,2 g/cm³) offre ulteriore potenziale
di risparmio (v. tab.).
Fig. 1: SOLITEC DI permette di verificare
a occhio nudo il grado di essiccazione,
facilitando l’assicurazione della qualità interna
al processo.
SOLITEC DI CON
INDICATORE UMIDO/ASCIUTTO
PER GRANDI GETTI
Con SOLITEC DI, ASK Chemicals
è riuscita a sviluppare una
vernice a essiccazione rapida che
cambia visibilmente colore al
termine dell’essiccazione. Per
evitare difetti nei getti, è assolutamente
indispensabile attendere
l’essiccazione completa dello
strato di vernice. SOLITEC DI
cambia dunque colore durante
l’essiccazione, fungendo da un lato
da indicatore umido/asciutto
e offrendo dall’altro uno strumento
di assicurazione della
qualità interno al processo.
Se le forme o anime di sabbia
presentano punti non sufficientemente
compattati, detti punti
tendono ad assorbire più umidità
di quanto non facciano le
aree circostanti meglio compattate,
il che allunga il tempo di essiccazione.
L’evidente cambio di
colore aiuta a ottimizzare la sicurezza
del processo e a ridurre gli
scarti. Diviene più facile individuare
le forme e anime difettose,
il che permette di evitare la
produzione di getti difettosi.
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Elkem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 - 47
Emerson Industrial Automation . . . . . . . . . . . Fascicolo I/15
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Engin Soft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/14
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Euromac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
F
Fae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/13
Farmetal SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 73
Faro. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo II/15
Fomet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3
Fontanot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 1
Foseco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 48
G
Gerli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/14
Gerli Metalli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 28
Guerra autotrasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81
H
Heinrich Wagner Sinto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 49
I
Icm. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/14
Imf. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 68
Imic. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo II/15
Impianti Morando . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/13
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M
Mazzon F.lli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina III - 29
Metal Trading . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 1V/13
Montalbetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3
N
Nitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 59
O
Omnysist . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo II/14
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Primafond. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
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RC Informatica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
S
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Savelli. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36
Sibelco Europe. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo II/15
Sidermetal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 94
Sogemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 95
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U
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Ubi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 69
V
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Z
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