26.12.2019 Views

Libretto attività sez. CAI Finale Ligure

Questo libretto nasce con l'obbiettivo di presentare la sezione Cai di Finale Ligure e le commissioni presenti al suo interno. Inoltre vi sono descritte gran parte delle attività stagionali del 2020.

Questo libretto nasce con l'obbiettivo di presentare la sezione Cai di Finale Ligure e le commissioni presenti al suo interno.
Inoltre vi sono descritte gran parte delle attività stagionali del 2020.

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Club Alpino Italiano

Illustrazione Emanuele Grindatto

Calendario Gite

Attività

Stagione 2020

sezione CAI Finale Ligure


Questo calendario attività 2020

della sezione Cai di FinaleLigure,

è dedicato a tutti i nostri soci.

La nostra storia.

Settembre 1983 a Finale Ligure nasce il Club Alpino Italiano dapprima come

sottosezione di Savona e due anni dopo a Dicembre del 1985

come sezione vera e propria.

Il Cai di Finale si occuperà della organizzazione di semplici escursioni

a impegnative gite alpinistiche.

2006 Nasce la Scuola di alpinismo Gianni Calcagno

2014 Entra a far parte della sezione la 13 Squadra soccorso speleo Liguria CNSAS

2016 Nasce la commissione speleologca sezionale “Gruppo Grotte Borgio Verezi”

2018 Nasce la biblioteca sezionale Henriette D’Angeville.


Sommario

• Pagina 2-3 Introduzione, come eravamo.

• Pagina 4-5 Commissione lavoro sentieri.

• Pagina 6-7 Commissione Speleologica G.G.B.V.

• Pagina 8-9 Scuola arrampicata alpinismo G.Calcagno.

• Pagina 10-11 Delegazione Speleologica XIII Liguria

CNSAS.

• Pagina 12-13 Un socio speciale, commissione tecnica

speleologica.

• Pagina 14-15 Biblioteca sezionale Henriette D’Angeville

• Pagina 16-17 Andare in montagna indicazioni.

• Pagina 18-49 Schede gite sociali 2020.

• Pagina 50-51 Iniziative sezione Finale Ligure quote

sociali stagione 2020.

• Pagina 52-55 Assicurazione Club Alpino Italiano

• Pagina 56-57 Contatti commissioni, collaborazioni.

Pagina 1


INTRODUZIONE

Sono passati 37 anni dalla nascita del CAI di Finale, una generazione,

quando il Consiglio Direttivo decide di scriverne la storia.

Non è un’impresa facile, e non solo per i nostri limiti in campo

letterario, solo di poco facilitata dal fatto che è sì trascorso il

lasso di tempo che viene definito “una generazione”, ma nel CAI

di Finale non ci sono oggi i nostri figli, ci siamo sempre noi.

Per giunta la vita e le abitudini non dovrebbero essere cambiate

molto nel piccolo borgo (uno dei più belli d’Italia) in cui ha

sempre pulsato il cuore della Sezione, nelle tre sedi che si sono

succedute nell’ospitarlo.

Né sono cambiati gli ideali fra il gruppo dei fondatori ed i Consigli

Direttivi che si sono susseguiti, sempre in fase con quelli

dell’istituzione nazionale, ma conditi dalle peculiarità di un

territorio che per sua natura e storia richiamava costantemente

all’impegno per rendervi sicura l’arrampicata e protetto il fantastico

ambiente, compreso quello carsico.

Eppure sembra quasi che si debbano scrivere 37 storie diverse,

con un susseguirsi di momenti esaltanti e di altri in cui ci si

chiedeva se andare avanti, condizionati sia da fattori esterni,

come il periodo di crisi della Piaggio dove è germogliato il nucleo

fondatore della sezione, sia da fattori umani interni, come

l’avvicendarsi nei posti di riferimento di persone tanto appassionate

e generose quanto eterogenee nelle loro provenienze,

nelle loro visioni e nelle loro peculiarità riferite all’universo della

montagna. Ed in un piccolo gruppo le persone contano molto

più delle commissioni, delle cariche e dei rapporti istituzionali.

Non possiamo non menzionare il formidale lavoro che svolge la

13 squadra del soccorso speleologico Ligure, presente in sezione

attiva in tutta Italia.

Pagina 2


Chi eravamo

24 Novembre 1983

Chi siamo oggi

12 Novembre 2019

Pagina 3


Commissione sentieri

Tutto ebbe inizio nei primi anni 70, quando ancora ragazzi ci

appassionammo al nostro territorio così unico e particolare ed

iniziammo ad esplorare le numerose grotte presenti, site in zone

impervie e perciò di difficile accesso.

Fu così che iniziammo a recuperare vecchie mulattiere ed a trascrivere

su carte rudimentali da noi realizzate, le loro ubicazioni.

Eravamo un gruppo di amici entusiasti e laboriosi e gradatamente

ci avviammo al recupero ed al ripristino di questi antichi sentieri

del Finalese.

Poi, più tardi, ci fu il boom dell’arrampicata e la manutenzione

dei sentieri si svolse in modo costante ed impegnativo, naturalmente

voglio sottolineare esclusivamente da volontari.

Un grazie al caro amico Riccardo che è stato per me “ Maestro di

Vita”.

Quando l’arrampicata iniziò una fase decrescente arrivarono le

mountain bike.

Migliaia di persone oggi si riversano negli innumerevoli percorsi e

purtroppo il territorio viene messo a dura prova.

Pagina 4


Fu cosi’ che il C.A.I. Finale Ligure decise di formare il Gruppo

Lavoro Sentieri, che ha lo scopo di tutelare, segnalare ed eseguire

opere di manutenzione dell’intera rete sentieristica naturalmente

rispettando le leggi regionali e la normativa REL creata per regolamentare

la difficile situazione che è presente su tutto il territorio

ligure.

Il lavoro è molto impegnativo ma anche soddisfacente e siamo

riusciti con grande determinazione a formare un bel gruppetto di

volontari.

Chiunque volesse unirsi sarà ben accetto, poiché le finalità del

C.A.I. sono quelle di aggregare e mantenere saldi legami tra le

persone, tutelare i monti con la loro cultura e tradizioni, il territorio

e tutto ciò che concerne la natura.

Daccò Walter referente Gruppo Lavoro Sentieri

Pagina 5


Commissione Speleologica

Gruppo Grotte Borgio Verezzi

Il gruppo grotte Borgio Verezzi nasce nel 1964 dalla fusione di alcuni

abitanti di Borgio appassionatisi alla speleologia, con alcuni

menbri della speleologia Ingauna.

Motore del gruppo per moltissimi anni fu Giovanni Dentella,

grazie a lui un gruppo di giovani negli anni 90’ riaccese la scintilla

nel gruppo, che ancora oggi brilla come una luce nel buio..

Quest’anno Gianni ci ha lasciato, ma noi sappiamo che ci mormorerà

per sempre dal fondo dell’abisso, merito suo se oggi

siamo cresciuti, solcando le sue traccie.

Da circa tre anni il gruppo grotte è diventato ufficialmente commissione

spleologica del Cai, ma la nostra frequentazione della

sezione è ormai cosa decennale.

Da due anni cerchiamo di formarci per aprire la sezione a corsi

e stage di spleologia, a marzo 2020 faremo l’esame per istruttori

sezionali di speleologia.

Per chi volesse conoscere il mondo delle grotte non esitate a contattarci,

in fondo al libretto troverete i nostri contatti

Arma del Grai

Pagina 6


Grotta Andrassa

Progetti gruppo speleologico per il 2020.

- Come ogni stagione in estate saremo al campo tecnico/esplorativo

in Marguareis area Colla dei Signori Briga Alta CN in collaborazione

con il gruppo Francese ASMPG.

- Effettueremo delle escursioni speleologiche nel territorio Ligure e

Piemontese.

- Attività tecnica/esplorativa nelle aree carsiche del Finalese e della

Val Maremola.

- Uscite speleoturistiche in grotte classiche ( Liguria, Toscana, Francia

).

- Attività di divulgazione della speleologia, incontri istituzionali.

- Uscite di perfezionamento progressione su corda presso la parete

della cava vecchia a Verezzi.

- Collaborazione attività sezionali, progetto area museo speleo/alpinistico

in una parte della sezione.

Pagina 7


Scuola d’alpinismo “Gianni Calcagno”

Preambolo della scuola, di Cesare Marchesi.

<<Come è noto, il Finalese è da considerarsi tra i luoghi dove si è maggiormente

sviluppata l’arrampicata su roccia, tant’è che la sua notorietà,

oltre a porsi in rilievo nel panorama arrampicatorio nazionale, ne ha

valicato i confini, divenendo punto di riferimento non solo per l’Europa

stessa ma anche a livello mondiale. Se le pareti e rocce finalesi oggi hanno

raggiunto, come detto poc’anzi, la notorietà che si meritano, occorre sottolineare

anche il nesso che le lega ai più noti e conosciuti alpinisti italiani

e non, che da sempre hanno percorso i tanti itinerari presenti, divenendo

essi stessi i fautori della nascita e dello sviluppo dell’arrampicata in questa

zona.

Curiosamente, da quando è iniziato lo sviluppo dell’arrampicata nel Finalese,

in ambito locale non si è mai sviluppato una sorta di centro o associazione

che potesse essere punto di riferimento, oltre che per l’attrezzatura

di nuovi itinerari, anche per la didattica e l’insegnamento delle tecniche

alpinistiche. Questa, per così dire, mancanza, - situazione invece del tutto

non presente in molti dei maggiori centri di arrampicata europei come

il Verdon, la Calanques o ad Arco con la Valle di Sarca, tanto per citare

alcuni dei più frequentati ed importanti, - si è riuscita a colmare a partire

dal 2006, grazie alla disponibilità della locale Sezione finalese del Club Alpino

Italiano. Infatti, sebbene già circa una ventina di anni fa un gruppo di

scalatori e speleologi finalesi riuscirono a far nascere una sorta di gruppo

col nome Purchin, mancava però una figura di ampio raggio, a carattere

istituzionale, che potesse diventare una base solida in grado di sviluppare

maggiormente i progetti e le intenzioni meditate e sognate in quegli anni.

Pagina 8


Come si diceva, dal 2006 finalmente si è avuto

modo di concretizzare quei vecchi sogni.

Già durante il 2005 un gruppo di istruttori

di alpinismo e arrampicata libera, in attività

presso diverse scuole di alpinismo del CAI,

dalla Liguria al Piemonte, cominciarono a

riflettere sul grande potenziale e sviluppo che

avrebbe avuto la nascita di una nuova scuola

di Alpinismo, ma in collegamento anche con

una scuola di Arrampicata Libera ad essa

inglobata. Nasce così, dopo una serie di peripezie

burocratiche, la Scuola di Alpinismo e

Arrampicata Libera Gianni Calcagno. Il fatto

poi di intitolare la scuola col nome di Gianni

Calcagno arrivò senza alcuna lunga riflessione

o ripensamento od obiezione di sorta.

Programma Scuola d’alpinismo Gianni Calcagno 2020

( Le date e il programma dettagliato sono ancora in corso d’ opera).

Appuntamenti della scuola

Corsi su roccia

• 12 dicembre lezione di topografia “dalle caverne al GPS e cura di

Giancarlo Nardi.

• 21 dicembre fiat lux luci sullo spigolo della Rocca di Perti .

• Gennaio 2020 stage di ghiaccio verticale (cascate) appena ci saranno

le condizioni climatiche favorevoli.

• Marzo corso base di arrampicata libera.

Cascate di ghiaccio

Valle Tanaro Fascette.

Pagina 9


Commissione

CLUB ALPINO ITALIANO

CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPI-

NO E SPELEOLOGICO DELEGAZIONE

SPELEOLOGICA

XIII LIGURIA

Nel porgere i più sentiti complimenti al nuovo direttivo del C.A.I. di Finale

Ligure si rinnovano i ringraziamenti per l’attività e il supporto dimostrato

in questi anni nei confronti del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e

Speleologico (C.N.S.A.S.).

La nostra è una storia che parte da lontano, fatta di passione e spirito di

appartenenza, di uomini e donne accomunati dall’amore per la montagna

tutta.

I nostri tecnici, come i soci del C.A.I., rappresentano una realtà d’eccellenza,

dove l’esperienza e la formazione continua permette di crescere

persone preparate al meglio per fronteggiare tutte le situazioni in ambiente

impervio e ostile.

Il Corpo nazionale soccorso alpino e

speleologico è naturalmente un servizio

di pubblica utilità, del Club alpino italiano,

le cui finalità, definite con chiarezza

dalle leggi nazionali, sono:

- il soccorso degli infortunati, dei pericolanti

ed il recupero dei caduti nel territorio

montano, nell’ambiente ipogeo e

nelle zone impervie del territorio nazionale;

- contribuire alla prevenzione e alla vigilanza

degli infortuni nell’esercizio delle

attività connesse in queste zone;

- concorrere al soccorso in caso di calamità,

in cooperazione con le strutture della Protezione Civile, nell’ambito delle

proprie competenze tecniche e istituzionali.

Il soccorso alpino e speleologico trae certamente origine dall’innato spirito

di solidarietà delle genti di montagna, ma si sviluppa in modo organizzato

soltanto in tempi moderni; l’attuale struttura del C.N.S.A.S. in Liguria

è composta da sei Stazioni Alpine (La Spezia, Rapallo, Genova, Savona,

Finale Ligure, Imperia) più la nostra Delegazione XIII Speleologica che si

occupa di soccorso in ambiente ipogeo.

Pagina 10


CNSAS Delegazione Speleologica XIII Liguria

I tecnici speleo operanti sul nostro territorio regionale sono circa una

trentina con qualifiche diversificate che coprono tutte le competenze tra

cui:

- n.3 Tecnici Specialisti di Recupero (TSS/TR)

- n.4 Istruttori Regionali di Soccorso Speleologico (IRTECS)

- n.1 Istruttore Nazionale di Soccorso Speleologico (INTECS)

- n.1 Istruttore Nazionale di Soccorso in Forra (INFOR)

Oltre alla presenza del Coordinatore Nazionale della Commissione Tecnica

(CTS) - Paolo Dogali, al Direttore della Scuola Nazionale del Soccorso

in Forra (SNAFOR) - Giovanni Pizzorni e il sottoscritto che oltre al ruolo

di Delegato Regionale è membro effettivo del Comitato esecutivo speleologico

Nazionale con delega alla Commissione Esteri, Commissione

Disostruzione (CD).

Nell’aggiornamento costante dei

nostri tecnici organizziamo annualmente

tre eventi formativi come

Scuola Regionale e quattro esercitazioni

di Squadra, a cui si sommano

gli eventi formativi e addestrativi a

livello nazionale.

Naturale veicolare tra i vostri soci l’invito a entrare a far parte del

C.N.S.A.S., l’ammissione è possibile per tutti i soci del Club Alpino Italiano

dopo il superamento delle prove di ammissione atte a dimostrare la

capacità di movimento su tutti i terreni di montagna e/o di progressione

in grotta.

Si conclude rinnovando quindi i nostri migliori e più sentiti auguri di

buon lavoro al nuovo direttivo, nella speranza di poter proseguire per gli

anni venturi il rapporto di amicizia e profondo rispetto che ci lega.

Buon lavoro, buona fortuna ma soprattutto buona montagna La Spezia, 27

novembre 2019

Per la Delegazione speleologica XIII Liguria

Il Delegato Regionale Giulio Maggiali

Pagina 11


Commissione Tecnica Speleologica CNSAS

Paolo Dogali

Coordinatore

nazionale della CTS.

Come non scrivere due righe sul nostro socio di sezione, Paolo Dogali

soccoritore ed esperto speleologo da anni, da Gennaio 2019 con la carica

di Coordinatore nazionale della CTS del CNSAS.

Un ruolo importante, e si sà gli speleologi sono rinnomati

per la loro sorprendente inventiva.

Lasciamo la parola a Paolo che ci descriverà il suo

ruolo, e le moderne innovazioni in ambito di soccorso

Ipogeo.

La CTS ha lo scopo di:

studiare e sperimentare le nuove tecnologie,materiali

e/o dotazioni per il soccorso tecnico in ambiente

ipogeo e/o attinente.

divulgare le soluzioni tecniche e operative più avanzate

sviluppate dalla commissione.

E’ alle dirette dipendenze della Direzione Nazionale e viene coordinata

dal comitato esecutivo della conferenza speleologica.

In Commissione ci sono TECNICI provenienti da ogni delegazione

(regione) d’Italia, il coordinatore come dice la parola stessa coordina il

lavoro dei tecnici, organizza incontri

in tutto il territorio italiano

e riporta al comitato esecutivo gli

aggionamenti dei vari progetti.

Pagina 12


CNSAS XIII Delegazione Speleologica Ligure

Negli ultimi anni abbiamo realizzato

un sistema di trasmissione dati

in grado di trasmettere dall’interno

grotta a esterno grotta video-chiamate

e inviare file in tempo reale

sulle condizioni del ferito tramite la

misurazione dei parametri vitali.

(questo sistema è stato realizzato

anche con l’aiuto finanziario di Finalmentespeleo2017)

un altro bellissimo progetto è la nuova barella componibile in materiale

composito di fibra di carbonio studiata, progettata e testata dalla CTS e

realizzata in collaborazione dalla Kong, questa barella ha la caratteristica

di essere completamente smontabile, e trasportabile in sacchi notevolmente

più piccoli e leggeri.

Questo garantisce interventi più

veloci, e meno faticosi, inoltre la

CTS a ancora molti progetti che

sono ancora in fase di studio.

Paolo Dogali Coordinatore nazionale della CTS del CNSAS

Pagina 13


Biblioteca Henriette D’Angeville

Biblioteca sezionale dal 2016, inaugurata del 2018, è intitolata a H.

D’Angeville (1794 –1871) prima donna a organizzare una scalata al

Monte Bianco e seconda a toccarne la cima.

Aderisce al circuito nazionale BiblioCAI delle biblioteche sezionali,

banca dati bibliografica specializzata sulla montagna.

A oggi sono catalogate oltre 1000 schede bibliografiche comprendenti

monografie, periodici, carte topografiche e materiale multimediale,

provenienti da donazioni dei soci, da altre biblioteche sezionali

e dalla Biblioteca Nazionale del CAI.

La tipologia del fondo comprende materiale concernente la cultura,

la frequentazione e la tutela dell’ambiente alpino con testi dal primo

Novecento ai giorni nostri, contiene inoltre pubblicazioni che

testimoniano storia e tradizioni del territorio e una sezione dedicata

alla speleologia.

Pagina 14


Che cosa sono le BiblioCai?

Le biblioteche del Club Alpino Italiano possiedono un patrimonio

librario e documentale caratteristico ed unico, custodito in ogni

parte della nostra penisola, dalla Biblioteca nazionale del C.A.I.

a Torino con i suoi 40.000 volumi fino alle più piccole Sezioni.

Un universo di testimonianze, documenti, reperti, immagini in

continua crescita che dobbiamo custodire, valorizzare,

tramandare e diffondere.

“BiblioCai” è nato da un’idea di Giuseppe Garimoldi, allora presidente

della Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano, che

assieme alla Biblioteca della Montagna - Sat ed al FilmFestival

internazionale montagna esplorazione “Città di Trento” intuirono la

possibilità di riunire le biblioteche presenti presso le Sezioni Cai per

valorizzarne il posseduto; molto prezioso per la storia dell’alpinismo

e della cultura locale, ma sovente sconosciuto.

Il primo incontro in Italia tra bibliotecari che operano in biblioteche

specializzate in montagna e alpinismo e che ha contribuito alla

nascita di BiblioCai è avvenuto a Trento il 4 maggio 1996 a Palazzo

Geremia in occasione di un incontro – dibattito dal titolo “Per un

catalogo unico delle biblioteche di montagna”.

È stato una sorta di esperimento promosso dalla Biblioteca della

montagna-SAT a cui hanno partecipato 10 bibliotecari. Di questo

incontro sono stati pubblicati gli atti sempre a cura della Biblioteca

della montagna-SAT.

Pagina 15


Alcune indicazioni per andare in montagna

Andare in montagna indicazioni

Anche se può apparire superfluo, ricordiamo la necessità di tenere un

comportamento corretto e rispettoso nei confronti degli altri e verso

l’ambiente in cui si svolgono le uscite. La montagna, i rifugi, i mezzi di

trasporto non sono adatti agli schiamazzi. La necessità di tenere pulita

la montagna deve indurre tutti a evitare la dispersione dei rifiuti in prati,

boschi, ghiaioni, sentieri, ecc.; ognuno dia il proprio contributo riportando

a valle ciò che danneggerebbe l’ambiente. Fiori, piante e funghi devono

essere lasciati al loro posto. Chi partecipa alle escursioni deve attenersi

alle disposizioni e ai consigli degli accompagnatori dell’AG. Nessuno deve

lasciare la comitiva se non autorizzato per validi motivi.

Alimentazione – Prima della partenza per un’escursione è bene fare una

colazione leggera e ricca di zuccheri, che si trasformeranno quasi immediatamente

in energia. Alla prima sosta è utile bere un po’ di the leggero e

zuccherato, mangiare un po’ di cioccolata o frutta secca. A mezzogiorno

va bene un frutto, pane con prosciutto crudo o cotto o formaggio.

Non vanno bene i sacchetti di patatine e le merendine troppo elaborate.

Sono da evitare le bibite gassate.

Come vestirsi – Gli indumenti devono essere caldi, leggeri e comodi per

non intralciare i movimenti, devono consentire la traspirazione e quelli

intimi l’assorbimento del sudore. Meglio più capi leggeri che uno pesante!

Bisogna regolarsi in modo da non raffreddarsi senza però arrivare al

punto di surriscaldarsi.

Hanno molta importanza i fattori stagionali e ambientali, non sempre prevedibili…

quindi è indispensabile un ricambio completo di abiti da tenere

in auto o in pullman.

Come equipaggiarsi – Calzature: vanno bene scarponi, pedule (non quelle

che si inzuppano!) purché non abbiano la suola liscia e quindi scivolosa,

ottime le suole a carrarmato. Le scarpe da ginnastica sono sconsigliabili

(possono servire come ricambio e da riposo) perché non proteggono la

caviglia. Se si incontra del bagnato o della neve sono un disastro!

Calzettoni: sono consigliabili quelli in misto lana, pesanti, magari da indossare

sopra a dei calzini leggeri di cotone; poco raccomandabili quelli in

fibra sintetica in quanto irritano il piede.

Pagina 16


Lo zaino – Questo indispensabile accessorio non è sostituibile con le poco

pratiche borse, sacche e simili in quanto queste recano intralcio, impegnano

le mani, sbilanciano. Chi non possiede un vero e proprio sacco da

montagna, nelle escursioni di un giorno, può utilizzare gli zainetti usati

per andare a scuola.

Per escursioni di più giorni, o che prevedono bivacchi in tenda, occorre

uno zaino adatto e sufficientemente capace che tenga conto delle caratteristiche

fisiche di chi lo utilizzerà.

Nello zaino non deve mai mancare: giacca a vento o k-way; mantella impermeabile;

guanti e berretta di lana; maglione o pile; borraccia; alimenti

sufficienti al fabbisogno previsto; coltellino; bussola; carta geografica;

descrizione del percorso; tessera Cai; cerotto; fischietto.

Quanto elencato può considerarsi l’equipaggiamento base, che sarà integrato

dagli elementi specifici necessari a intraprendere le varie attività. Per

compiere un’escursione di una giornata in bassa quota è più che sufficiente

l’equipaggiamento base, ed è opportuno non appesantire lo zaino con materiale

superfluo o in quantità eccessiva. Dovendo affrontare un’uscita in

alta montagna di due o più giorni, con pernottamento in rifugio custodito,

è necessario completare l’equipaggiamento base con: un ricambio completo

di indumenti pesanti (da indossare in rifugio), una lampada frontale

e l’occorrente per l’igiene personale. Se il rifugio non è custodito bisogna

aggiungere il sacco a pelo, le stoviglie e dei fiammiferi. Se nell’itinerario

prescelto sono comprese delle vie attrezzate è indispensabile portare il

casco da roccia, l’imbracatura, cordini e moschettoni. In caso si incontri

neve e ghiaccio occorre la picozza, i ramponi e le ghette.

Dovendo affrontare un trekking che preveda il pernottamento in tenda,

oltre all’equipaggiamento base, è indispensabile avere con se: ovviamente

la tenda, il sacco a pelo, il materassino isolante, un ricambio completo

degli indumenti, l’occorrente per l’igiene personale, fiammiferi e stoviglie.

Quando si va in montagna d’inverno l’equipaggiamento di base dovrà

essere integrato da: passamontagna e occhiali protettivi, in questa disciplina

rivestono particolare importanza la calzamaglia di lana o seta senza

piede, pantaloni possibilmente in tessuto elasticizzato idrorepellente (tipo

salopette) per la protezione dello stomaco e delle reni, non troppo imbottiti,

una casacca in tessuto, che permetta la traspirazione, non pesante

possibilmente con capaci tasche e che consenta ampia libertà ai movimenti

delle braccia. Inoltre è opportuno avere un k-way leggero antivento da

indossare solo in caso di tormenta e, naturalmente, i guanti.

Pagina 17


Ciaspolata foresta della Barbottina

Data Gita 12/01/2020

Tipologia gita Escursionismo invernale

Località di partenza

Difficoltà

Escursionistica

Colle del Melogno

Dislivello 300m Quota massima 1200mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 3h/3h,30

Proponenti Garrone

Info tecniche gita:

Ritrovo in mattinata presso il posteggio Colle del Melogno,

Gita effettuabile solo con condizioni nevose corrette.

Renata Garrone 3474316509

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento per escursionismo su neve, racchette, bacchette,

guanti necessari, utile una luce frontale.

Pagina 18


Descrizione Percorso

Si prende la stradina inizialmente

asfaltata (segnavia “bianco/

rossi dell’AVML) che si innalza

alle spalle del Bar-Ristorante

“La Baita”.Ignorata una prima

deviazione sulla sinistra (segnavia

giallo-rosso delle Terre Alte)

si prosegue in leggera salita e

si supera un secondo bivio che

porta al Forte Tartagna.

Continuando sulla strada principale si arriva ad un ulteriore bivio a sinistra.

Si lascia momentaneamente la strada principale per deviare su quest’ultimo.

Su strada ex militare in leggera salita si arriva in circa 20min sulla

sommità del Bric Merizzo (1275), dove sorgeva l’omonima fortificazione.

Del Forte Merizzo, rimangono pochi ruderi ed alcuni robusti muri in pietra.

Il sito merita comunque una visita, perchè nelle giornate serene si può

godere di un vastissimo panorama.

Si ritorna per la stessa via alla strada principale dove, a sinistra, si incontra

la cancellata d’ingresso alla Foresta Demaniale della Barbottina, rinomata

per gli stupendi faggi di alto fusto.

Si supera di lato il cancello e su bella sterrata si giunge sull’ampia spianata

di crinale, dove sorge la caratteristica Casetta della Forestale e la Fonte

Greppia (panchine per la sosta).

Dalla Casetta della Forestale è però consigliabile proseguire sull’AV per

poche centinaia di metri, sino alla caratteristica zona delle “Roccechiare”

che costituisce un ottimo punto panoramico.

La zona presso la casa forestale è un importante crocevia. A destra si

può raggiungere la zona del Bric Bedò e da qui Calizzano (segnavia ” 2

linee orizzontali gialle”); proseguendo sulla strada principale si percorre

l’AVML sino al Giogo di Giustenice o Bardineto. A sinistra, con strada

parellela a quella dell’andata, si può far ritorno al Colle del Melogno.

Pagina 19


Anello di Monte Croce

Data Gita 26/01/2020

Tipologia gita Escursionistica

Località di partenza Peagna Ceriale SV

Difficoltà

E

Dislivello 700m

Tempo di percorrenza/Distanza 6h 14km

Proponenti Ezio Cosso

Info tecniche gita:

Itinerario senza forti dislivelli e privo di difficoltà tecniche.

Nessuna possibilità di rifornimento di acqua su tutto il percorso.

Contatti

Anna 347 9249369 - Ezio 347 7018405

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Vestiario escursionismo media montagna, calzature alte, possibile

vento forte in cresta.

Pagina 20


Descrizione Percorso

Itinerario:

Dal Museo Paleontologico “S. Lai” (Strada nuova di Peagna, 209)

si imbocca Via Tecci e Paverne e si lascia l’auto nella piazzuola a

destra dopo il primo tornante. Si procede a piedi su strada asfaltata

per 1900m, si sale a sinistra per ampie tracce fino ad incrociare il

sentiero proveniente da Borghetto S.S. da questo punto si può salire

direttamente in vetta al Monte Croce per prato e sterpaglie oppure

si procede a sinistra fino al bivio dove si prende a destra la traccia

che porta in vetta. Ritornando sui propri passi, al bivio si procede

verso ponente mantenendosi sul sentiero di cresta, si supera la cima

del Monte Sopra Toirano, si prosegue per salire al Monte Acuto,

raggiunta la vetta si scende legger- mente e si prosegue sul crinale

(segnavia XX) fino al santuario di Nostra Signora della Riconciliazione

e della Pace. Da qui si può salire al Poggio Grande sulla cui

cima sorge l’ottocentesco Forte dei Due Fratelli, oppure procedere

a sinistra sulla sterrata che porta sul crinale del Pizzo Ceresa nei

pressi di una Cappelletta dedicata ai caduti in guerra del Comune

di Cisano sul Neva, continuando sul crinale, si scende ad una sella e

si sale al Monte Pesalto dalla cima si procede verso levante pri- ma

in cresta poi per ripida discesa fino ad incrociare una carrareccia, la

si attraversa si scende ad un rio e in breve si raggiunge Via Tecci e

Paverne al tornante poco prima della piazzuola di partenza.

Pagina 21


Ciaspolata rifugio Bagnur Val Maira

Data Gita16/02/2020

Tipologia gita Escursionistica neve

Località di partenza Castello (Pontechianale , CN )

Difficoltà Escursionistica Neve

Dislivello 417m Quota max 2017m

Tempo di percorrenza/Distanza 5h A/R

Proponenti Volpe/Viola

Info tecniche gita:

Località di partenza Finale Ligure Borgo, Piazza Porta Testa,

Mattino presto

Volpe Giancarlo 3929227153

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Escursione in montagna con racchette da neve, munirsi di adeguato

abbigliamento tecnico, neccessario racchette da neve bastoncini

scarponi rigidi impermeabili, guanti.

Pagina 22


Descrizione Percorso

Si parte da Castello, nei pressi del Rifugio Alevé, il sentiero subito

ripido porta ad una grande casa in pietra, seguire le bandierine blu

a destra (itinerario Lac Sec)in piano. Arrivati al bivio per Conca di

Pion o Ciaval (bandierine gialle) continuare a DX fino ad incrociare

un sentiero che viene da valle. Salire a sinistra e subito si incontra il

Lac Sec e successivamente il Lago Bagnour e l’omonimo rifugio.

Scendere alla Conca Ciaval e seguire i segni rossi per Grangr Ghei

e successivamente si arriva al Costo la Charma. Lasciare il sentiero

che in salita porta al Passo di San Chiaffredo e scendre per Castello

e con il ricongiungimento al sentiero di salita

Pagina 23


Anello di Toirano

Data Gita 29/03/2020

Tipologia gita

Escursionistica/Storica

Località di partenza Toirano borgata Barescione

Difficoltà

Escursionistica

Dislivello 500m quota max 539mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 5h

Proponenti Garrone/Rovelli

Info tecniche gita:

Punto di ritrovo centro Toirano SV borgata Barescione al mattino

Renata Garrone 3474316509

Rovelli Adriana 3280075544

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento Trekking invernale, bastoncini scarponi alti

Pagina 24


Descrizione Percorso

Percorso di interesse storico, naturalistico, e panoramico.

L’escursione inizia dal centro storico di Toirano, attraversa la bella

frazione Bariscione e

prosegue lungo il RIO DEL PONTE fino a raggiungere il BORGO

ANTICO DI BALESTRINO.

Camminando fra roverelle, uliveti e antichi coltivi, Balestrino è

annunciata dall’imponenza

del CASTELLO DEI MARCHESI DEL CARRETTO - tutt’ora integro

e solido, abbarbicato com’è su di un frontone roccioso. Viceversa,

abbandonato dalla popolazione fra il 1962 e il 1963 a causa di

un movimento franoso del terreno, il borgo è oggi ANNOVERATO

FRA I PIÙ AFFASCINANTI “PAESI FANTASMA”. Con un ultimo

tratto in salita si raggiunge, fra i pini, IL POGGIO che offre una

vista spettacolare sugli abitati sottostanti, fino al mare di Loano. Da

qui si prosegue su crinale, alternando tratti di sentiero a strada sterrata

e poi, in ripida discesa, si torna al fondovalle fino a chiudere il

percorso ad anello ricongiungendosi al punto di partenza (segnavia

bianco/rosso giallo/rosso TA).

Pagina 25


Giro antri e grotte lungo il sentiero Fossati

Data Gita 18/04/2020

Tipologia gita Escursinistica/Geologica

Località di partenza Case Valle Finale L.

Difficoltà E sentiero EE visita grotte

Dislivello circa 250m quota max circa 400mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 4/5h

Proponenti Volpe/Baglietto

Info tecniche gita:

Ritrovo posteggio cimitero di Perti/Accesso Castel Govone

Percorso in giornata dal mattino.

Volpe Giancarlo 3929227153

Simone Baglietto 3470829338

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento Trekking, luce frontale per visitare la prima parte di

alcune cavità.

Pagina 26


Descrizione Percorso

Itinerario molto affascinante, con scorci tipici “Finalesi” tra antri

pareti lavorate dal dio pluvio, e grotte profonde e complesse, culla

della storia dell’uomo fin dal Neolitico.

Trasferimento FinalBorgo -Perti alto in auto . Area sosta Case Valle,

inizio sentiero . Si segue il sentiero (3 Bollini rossi) in direzione del

Colletto di Sant’Antonino ( metri 230 s.l.m. Circa), quindi Castrum

Perticae -chiesa di S.Antonino .

Ritornando sul sentiero e proseguendo lungo la cengia si arriva alla

cava di pietra e immediatamente dopo la grotta dell’edera (Finestra

sup.). Seguendo a ritroso una parte dello stesso e deviando a dx si

incontra il sentiero che porta all’accesso inferiore della grotta dell’edera

e percorrendolo si arriva alla parete dell’alveare.

Da qui sempre seguendo la traccia incontreremo la grotta du prinsipà

o grotta di Martino, successivamente con un breve tratti in salita

si giunge al maestoso antro della grotta della Pollera. ( pranzo)

Si riprende il cammino per visitare in sequenza la grotta della pozzanghera,

la grotta di S.Eusebio ed infine la grotta di montesordo.

Rientro a case valle .

Pagina 27


Cascata Rio Ferraia Arma du Cupà

Data Gita 24/05/2020

Tipologia gita Escursionistica/Naturalistica

Località di partenza

Difficoltà

EE

Caprauna CN

Dislivello 600m

Tempo di percorrenza/Distanza 4h circa

Proponenti Beffa/Sciutto/Barbera

Info tecniche gita:

Ritrovo posteggio casello Albenga il mattino

Contatto telefonico 329 8963921

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento Trekking pranzo al sacco

una luce frontale necessaria.

Pagina 28


Descrizione Percorso

Dalla piazza della chiesa di Alto si prende

la stradina asfaltata che va al cimitero e

alla chiesetta di San Sebastiano, dai lavatoi,

acqua, si trova a sx la deviazione in discesa

su stradina per la Cappella di S. Sebastiano,

Arma da Via, Caprauna (palina sentiero

A33). Si scende lungo la stradina che

diventa mulattiera fino ad arrivare sulla

vecchia strada sterrata che porta a Caprauna,

a destra vi è una falesia di arrampicata, da qui si arriverà col giro ad anello.

Si svolta a sinistra e si prende poi il primo sentiero a dx in discesa che porta al

fiume Pennavaire, lo si attraversa su un bel ponte medievale. Passati sul versante

orografico dx del Pennavaire si ha poco sopra l’Arma Stefanin, si sale verso dx con

un sentierino fino a sbucare sulla strada sterrata costruita per fare l’acquedotto

(palina Grotte del Pennavaira - Alto). Giunti sulla strada la si percorre verso dx

fino ad incontrare a sx prima l’Arma da Porta A e poi l’Arma da Porta B. Si prosegue

sempre sulla sterrata fino ad arrivare ad uno spiazzo (palina indicatrice x

la Forra del Ferraia) si fa una piccola deviazione e si scende a dx dalla palina fino

al letto del rio, dove una cascatella scende in un laghetto prima che questo, con

una stretta e profonda forra, confluisca nel Pennavaire. Si ritorna sulla strada e si

prosegue brevemente su questa in discesa fino a dove finisce nel Rio Ferraia.

Si prosegue ora a sx seguendo il tubo dell’acqua dell’acquedotto, il tubo passa

alla dx orografica del rio. L’imbocco è malagevole, una roccia sovrasta il grande

tubo e bisogna procedere carponi per pochi metri per superarla fino a quando

ci si può rimettere in piedi, si prosegue ora, facendo molta attenzione, sul tubo

(scivoloso se umido) o di fianco a questo dove è possibile. Si sale lungo il tubo o

di fianco a questo fino a quando si sbuca sul sentiero dove c’è una staccionata, si

procede verso dx, e seguendo di nuovo il tubo, lasciando un bivio a sx in salita,

si arriva ad una palina che indica in discesa a dx la Cascata del Ferraia, si scende

fino alla bella cascata che dopo un salto verticale di 25 metri si tuffa in un piccolo

laghetto (in periodo di secca

la cascata è asciutta). Si ritorna

ora al bivio dalla palina e si sale

verso dx, si gira poi a sx in salita

per l’Arma du Cupà, lasciando a

dx l’ingresso del tunnel dell’acquedotto,

questo, lungo circa un

centinaio di metri, va a sbucare

dal laghetto artificiale sul rio Ferraia.

In breve si arriva all’Arma

du Cupà.

Pagina 29


Sentiero dell’Imbut Gole del Verdon

Data Gita 9-10/05/2020

Tipologia gita

Escursionistica

Località di partenza La Palud, Provenza Francia

Difficoltà

E/EE

Dislivello 700m A/R

Tempo di percorrenza/Distanza 7h 15Km

Proponenti Baglietto

Info tecniche gita:

Ritrovo sabato mattina Finale Ligure Borgo, pernotto in ostello a La

Palud,

Necessaria prenotazione, info Simone Baglietto 3470829338

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento escursionismo, consigliati scarponi alti, utile luce

frontale ed eventuale imbrago con longe e casco, per la sortie Vidal.

Pagina 30


Descrizione Percorso

Sentiero sulla riva sinistra del Verdon (lunghezza 6 km) è il percorso

più bello del canyon ed è caratterizzato in alcuni tratti da camminamenti

su cenge scavate nelle pareti rocciose (spezzoni di cavi d’acciaio

rendono sicuri alcuni passaggi più esposti. il percorso si ferma

all’imbuto dove il verdon scompare al di sotto di un caos roccioso

per poi ricomparire dopo circa 150 metri di galleria.

Si parte dallo chalet les Chevaliers. Il sentiero si snoda in decisa

pendenza ed in circa 20’ si arriva al livello delle acque. Il percorso

sempre ben segnalato, si restringe sempre più ed in alcuni tratti il

sentiero è scavato nella roccia. Si procede sino ad arrivare ad un corridoio

strettissimo tra le pareti chiamato Stige. Ora il sentiero sale

nel bosco sino al sentiero Vidal (sentiero d soccorso, molto ripido

ed attrezzato con cavi e pioli fissati sulla roccia, spesso utilizzato

come il percorso di ritorno). Si segue invece il sentiero sulla destra

che inizia a scendere sino ad arrivare alla spiaggetta dominata dal

considetto Imbut.

Per il ritorno si segue in parte il percorso di andata ma poco dopo

l’Imbut si percorre la

Verticale e diretta uscita Vidal che porta alla strada che costeggia le

gole, la si percorre a ritroso sino al punto di partenza 45min.

Pagina 31


Promontorio di Noli in notturna

Data Gita 7/06/2020

Tipologia gita Escursionistica Notturna

Località di partenza

Difficoltà

E

Noli

Dislivello 250m Quota massima 300mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 3h 2km

Proponenti Sciutto

Info tecniche gita:

Ritrovo piazza Mons Vivaldo dietro ex Hotel Monicque ore 19:00

Noli.

Info Claudio Sciutto 3494726436

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento Trekking ( Felpa giacca leggera ) Luci frontali necessarie

Pagina 32


Descrizione Percorso

Escursione serale e notturna,

ad anello lungo i principali

crinali del promontorio

di Capo Noli, nei pressi

della Piccola Repubblica

Marinara.

Osservando lucciole, stelle e

luci della riviera.

Descrizione del sentiero del

percorso notturno,

Giunti ai ruderi della Chiesa di Santa Margherita (pannelli informativi

su questa e sull’Eremo del Capitano D’Albertis) si prende a destra

una labile traccia che parte dal piazzaletto antistante la chiesa,

ed in breve si giunge all’eremo. La costruzione è stata vergognosamente

vandalizzata, dello splendido giardino botanico rimane ben

poco visto che è sommerso dai rovi. Da non perdere lo splendido

balcone in pietra a picco sul mare, con tavolino e sedie in pietra, con

panorama mozzafiato! Vi è anche una torretta costruita dai tedeschi

durante la seconda guerra mondiale.

Ritornati sui nostri passi fino alla chiesetta diruta, si continua la

discesa in mezzo agli ulivi verso Noli, paline indicatrici e segnavia

sentiero n.1. Si prosegue nella garriga, con bella vista sul Golfo di

Noli e Bergeggi con il suo splendido isolotto. Si passano i ruderi

della chiesa di San Lazzaro e il muro del Lazzareto. Si incrocia

poi il sentiero col cerchio rosso barrato che si era lasciato sotto al

semaforo, e si prosegue sempre verso Noli col Sentiero Amico e SL.

Si giunge in breve a Noli, antica Repubblica Marinara, passando la

splendida Chiesa Romanica di San Paragorio, un piccolo gioiello

Nolese.

Pagina 33


Rododendri del Saccarello

Data Gita 21/06/2020

Tipologia gita Escursionistica

Località di partenza Realdo IM

Difficoltà EE

Dislivello 1200m Quota max. 2200mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 10h 18km

Proponenti Beffa, Barbera, Sciutto

Info tecniche gita:

Ritrovo mattino presto h 06:15

Porta Testa Finalborgo per i Finalesi

Parcheggio autostrada Albenga punto di raccolta partecipanti

Telefono. 3314260343

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento montagna Trekking

Pagina 34


Descrizione Percorso

La prateria di rododendri

L’anello Realdo – Saccarello

La cima più alta della Liguria

raggiunta da uno dei luoghi

più pittoreschi e suggestivi

della Liguria di Ponente.

Dal Rifugio Realdo si percorre

il sentiero che porta a Verdeggia

tra carpini e castagni; a

lato della piazzetta all’ingresso

del paese si prende il sentiero che incontra vari corsi d’acqua e che

porta a località dove fino a poco tempo fa si coltivavano alberi da

frutto come melo, ciliegio e nocciolo, e che sale al Passo della Guardia;

e da qui il ripido percorso fra praterie erbose verso il Passo di

Garlenda. Proseguendo verso ovest, dopo avere superato il Rifugio

Sanremo si prosegue per la cresta lungo il percorso dell’Alta Via

dei Monti Liguri con viste sulle cime delle Alpi Liguri e delle Alpi

Marittime, fino ad arrivare alla Statua del Redentore. Nel versante

sud ovest del Saccarello e in quello sud est ci si trova di fronte ad un

autentico tappeto di rododendri, mentre nelle praterie è possibile

imbattersi in camosci, lepri, e marmotte.

Dalla Statua del Redentore si prosegue per la cresta e da lì comincia

la ripida discesa che termina all’imbocco della carrareccia a Collardente.

Da qui un sentiero porta prima alla chiesetta di Sant’Antonio

e successivamente a Realdo.

Caratteristiche del percorso:

E’ una escursione impegnativa non tanto per i 15 km circa dell’anello,

quanto per un dislivello positivo superiore a 1200 mt, difficoltà E

Pagina 35


Cima Chiran osservatorio astronomico

Data Gita 27-28/06/2020

Tipologia gita

Escursionistica

Località di partenza La Palud, Gole del Verdon

Difficoltà

E

Dislivello 650m Quota max. 1900mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 3h 5km

Proponenti Baglietto

Info tecniche gita:

Partenza Finale Ligure Borgo Piazza Porta Testa ore 7:30

Necessaria prenotazione, visita osservatorio e stelle.

info Simone Baglietto 3470829338

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Gita semplice, necessario vestiario montagna media quota,

consigliati scarponi alti.

Pagina 36


Descrizione Percorso

Escursione semplice, che avvicina due mondi uniti, l’astronomia, la

geologia e la montagna.

Si parte dalla chiesetta della borgata di Les Louches, tipico gruppo

di case agropastorale retro Verdon, anche la strada che permette di

raggiungere questa località e quanto mai spettacolare passando in

ambienti di montagna Provenzale unici.

Lasciata l’auto alla cappella, si prosegue su intuitivo sentiero, che

piano piano prende quota in un ambiente geologico che ricorda

paesi lontani del Centro America.

Giunti sul colle, dove si gode un superbo panorama, si segue la

strada sterrata di servizio per l’osservatorio che lentamente prende

quota senza difficoltà.

Giunti sulla cima non si può non notare l’osservatorio astronomico

vicino al rifugio praticamente costruito sulla parte sommitale della

cima Chiran, la vista è favolosa, spazia a 360’ su tutte le vette delle

Alpi.

Proprio per la sua posizione è stato scelto quale punto per un’osservatorio

astronomico, grazie anche al cielo particolarmente buio

delle Alpi del sud della Francia.

È compresa nel pernotto al rifugio l’osservazione delle stelle dopo

cena.

Pagina 37


Rocca la Meja

Data Gita 12/07/2020

Tipologia gita Escursionistica/Alpinistica

Località di partenza Colle di Valcavera CN

Difficoltà F

Dislivello 400m quota max 2830mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 2/3h

Proponenti D’Apolito, Di Sibio

Info tecniche gita:

Ritrovo casello Albenga, oppure Finalborgo mattino presto.

Telefono 3474671229 (Alberto) 3498668992 (Marco)

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento trekking montagna, scarponi alti, caschetto.

Pagina 38


Descrizione Percorso

Lasciando a destra la strada d’altura che

si allunga in direzione del rifugio della

Gardetta, si segue il tronco che passa

presso l’azienda agrituristica delle Grange

Ciampasso.

Subito dopo si scende a sinistra nel

vallone in direzione di due baite diroccate

sull’altro lato.Si attraversa su un

ponticello il corso d’acqua e si sale a lato

delle baite. Il sentiero poco evidente

piega a destra e incontra dopo poco una

bella traccia proveniente da nord. La si segue in direzione sud-est e si continua

con salita regolare su bei pascoli. Ci si avvicina alla sterrata in prossimità del Gias

della Margherina e si prosegue piegando gradualmente verso nord-est. Giunti

agli ultimi pascoli in alto si incontra un bivio a sinistra segnato con due ometti. Si

segue la traccia che va verso nord. Qui si hanno due possibilità :

- seguire il primo costone verso l’evidente cengia. Alcuni radi ometti ci portano

verso la parete. Puntare sul ciaplè verso quello che sembra uno scarico di pietre

ed invece è il sentiero verso la cengia. Salita faticosissima, (un passo avanti e due

indietro) su ghiaia, fino a pervenire alla parete

- attraversare sulla destra i prati, puntando ad una evidente traccia di color marrone

che attraversa il ciaplè e che è.il sentiero proveniente dal colle d’Ancoccia

Giunti sul sentiero basta salire verso sinistra fino all’attacco della parete.

Svoltando a destra si supera il salto basale, aiutati da due corde metalliche. Attenzione

che gli spit in basso sono saltati e l’ancoraggio non appare molto sicuro

(situazione settembre 2018).Quindi un tratto gradinato porta sull’ampio cengione,

percorso da un sentiero ghiaioso, che taglia la parete diagonalmente verso levante.

A tratti è un po’ esposto e sempre molto ripido.

Quasi al termine il cengione piega a sinistra e giunge nei pressi della frastagliata

cresta Sud-est. Sulla sinistra, si apre un incassato e lungo canalino, interrotto a

metà da un tratto meno ripido..

Con molta prudenza, specie se vi sono altre persone sul percorso, si sale tenendosi

preferibilmente sulla parte sinistra, più rocciosa, e con buoni appigli sulle lame

di roccia, mentre quella di destra è più detritica e con appigli meno buoni.

Il canalino nella parte alta si stringe e vi è un tratto più ostico dove è posizionata

una corda metallica giuntata in alto a una catena (la corda non è fissata ed è

sconsigliato usarla in salita, mentre viene utile in discesa- situazione settembre

2018). Superato il tratto difficile , si perviene a un ripiano e poi si riprende a salire

sempre tenendosi preferibilmente a sinistra. Si perviene ad un colletto e da lì la

traccia piega a destra, superando un passaggio malagevole su roccia non molto

appigliata.

Pagina 39


Monte Tabor

Data Gita 18-19/07/2020

Tipologia gita Escursionistica

Località di partenza Grange di Valle Stretta CN

Difficoltà EE

Dislivello 1409m Quota massima 3178mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 7h giornaliere

Proponenti Presotto Vergerio

Info tecniche gita:

Ritrovo mattino presto, Finale Ligure/ Casello autostrada Albenga

Telefono. 3492108217 - 3334522396

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento Trekking quota.

Pagina 40


Descrizione Percorso

Ci si incammina lungo la strada superando i rifugi e le Grange di

Valle Stretta, o proseguendo in lieve discesa tra le case e poi risalendo

tramite sentiero, oppure procedendo lungo lo sterrato sulla

sinistra che prosegue nel bosco in leggera salita.

Si ignora la deviazione di destra per il Lago Verde (merita una visita,

10 minuti), e si continua sulla strada fino al Piano della Fonderia,

dove si imbocca la ripida sterrata di sinistra alternandola a sentiero,

toccando la Maison des Chamois.

Ora inizia il sentiero vero e proprio, che si infila in una valletta con

il torrente in basso a destra, e dà accesso alla conca prativa del Prat

Du Plan, dove si attraversa il ponte e ci si inoltra in salita nel vallone

che scende dal Col des Meandes. Il sentiero transita sotto le pareti

dei Serous, molto suggestive, e quindi raggiunge con andamento

dolce il Col des Meandes 2727 m.

Dal colle, superati dei grandi ometti di pietre, ci si porta verso

sinistra e si inizia l’ultima erta salita, i pascoli lasciano spazio ad

una fascia di roccette e detriti, si supera un tratto attrezzato con due

ponticelli di metallo su zona franosa, raggiungendo alcune croci poste

su uno sperone panoramico.

L’ambiente si fa lunare con la caratteristica terra rossastra,

un traverso dove a inizio stagione sono presenti dei nevai porta alla

base del pendio detritico finale, che si risale seguendo le comode

tracce presenti fino alla chiesetta.

La cima vera e propria si trova oltre la chiesa, a breve distanza posta

all’estremità dell’altopiano che costituisce la cima del Monte Thabor,

sul versante francese.

Pagina 41


Traversata del Gelas

Data Gita 29-30/08/2020

Tipologia gita Alpinistica

Località di partenza S. Giacomo salire al Rif. Pagarì CN

Difficoltà EE

Dislivello 1590m Quota max 3143mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 6h al gg 24,5 km circa

Proponenti Persotto, Vergerio

Info tecniche gita:

Ritrovo mattino presto, Finale Ligure/ Casello autostrada Albenga

Telefono. 3492108217 - 3334522396

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento Trekking quota, Casco.

Pagina 42


Descrizione Percorso

Del parcheggio di San Giacomo

di Entracque si attraversa

il ponte sul Gesso della Barra

portandosi in pochi minuti

dalle ex case del Re e seguire la

sterrata che sale verso la Valle

di M. Colomb

Dopo circa 3800 metri di cammino

si raggiunge il bivio per

il lago del Vej del Bouc (1430

m) e il Passo Carbonè che si lascia sulla sx. Oltrepassato il ponticello

si segue il sentiero che sale al rifugio Federici Marchesini (Pagarì)

per il pernottamento.

Prendere la direzione verso il Bivacco Moncalieri. Il sentiero va ad

uscire sulla parte scoperta del Gias Pantacreus (1862 m).

Dal Gias, situato sotto la Barra della Siula, spostarsi con un traverso

sulla sinistra nel vallone nascosto di Pantacreus.

In costante salita si costeggiano alcune cascate provenienti dal lago

Bianco.

Oltrepassato verso destra anche questo tratto, si appra dopo qualche

centinaio di metri nella conca del Lago Bianco del Gelas (2549 m)

accanto ai resti dell’ex rifugio Moncalieri.

Il Bivacco Moncalieri rispetto al Lago Bianco è situato in posizione

sud-ovest, sul lato sinistro di una balconata che precede la cresta

divisoria col vallone Gesso della Barra.

A qualche centinaio di metri a sinistra del bivacco salendo si raggiunge

il Passo dei Ghiacciai (2750 m).

Da qua inizia ora il tratto di discesa che scende verso il Rifugio

Soria Ellena.

Dalla Pera de Fener la discesa continua su sentiero verso il basso

verso il lago della Maura (2376 m)

Proseguire verso il Rifugio Soria Elena ed infine giù verso San Giacomo.

Pagina 43


Giro dei laghi Champredaz

Data Gita 12-13/09/2020

Tipologia gita Escursionistica

Località di partenza Veulla AO

Difficoltà E

Dislivello 1500m

Tempo di percorrenza/Distanza 3H + 6H

Proponenti D’Apolito, Di Sibio

Info tecniche gita:

Ritrovo casello Albenga, oppure Finalborgo mattino presto.

Telefono 3474671229 (Alberto) 3498668992 (Marco)

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento Trekking quota.

Pagina 44


Descrizione Percorso

Itinerario di massima Giro ad

anello con partenza PRIMO

GIORNO da località Veulla

(1.300m) e arrivo al rifugio

Barbustel (2.200m) in circa

3h. SECONDO GIORNO da

rifugio Barbustel giro ad anello

passando per i laghi Lago

Bianco, Lago Nero, Lago Cornu, Gran Lago, Lago Gelato) e altitudine

massima Punta di Medzove (2.845m). Rientro a Veulla. Tempo

6h

descrizione itinerario:

Passando a monte della chiesetta di Veulla,percorrere la strada che

percorre la piana di Chevrère, fino alla radura di Magazzino.Sulla

sx seguire il il segnavia 5C.Il primo lago che si incontra è il Lac de

Serva, in seguito l’alpe Cousse ed infine il Rifugio Barbustel(noi

abbiamo impiegato all’incirca 3 ore) .

Da questo confortevole e bel rifugio la vista su tutto il massiccio del

Monte Rosa è spendida. Oltre il rifugio il sentiero prosegue costeggiando

il Lac Blanc, il Lac Noir ed il Lac Cornu e si giunge alla piana

di Pesonet. Il sentiero prosegue più ripido fino ad arrivare al Gran

Lac (quota 2500) che si costeggia sulla dx, giungendo ad un casotto

del Parco.Si segue ora il segnavia 6 (il 5C prosegue verso il Colle di

Mezdove) e per pendii di erba e sfasciumi si risale al Mont Belplat

(quota 2828)

Dal rifugio alla vetta abbiamo impiegato all’incirca ore 2.30. Dopo

aver percorso un tratto di cresta si scende in un pianoro con un laghetto

ed infine per un’ampia sella si arriva allo splendido Lac Gelé,

che da solo meritebbe questa escursione .

Il Monte Avic è sempre più vicino e, seguendo un’ampia mulattiera

lastricata dapprima ,e un sentiero più stretto in seguito si incominciano

a ridiscendere le falde detritiche del Monte Avic, per giungere

nuovamente alla radura di Magazzino.

La discesa è durata all’incirca ore 2.30

Pagina 45


Castello della Pietra

Data Gita 10/10/2020

Tipologia gita Escursionistica

Località di partenza Località Torre Vobbia GE

Difficoltà E

Dislivello 200m Quota max 660mslm

Tempo di percorrenza/Distanza 3h

Proponenti Volpe

Info tecniche gita:

Ritrovo Finale Ligure Borgo mattino presto ore 7:00

Volpe Giancarlo 3929227153

Gita valida come organizzata da ONC E TAM della sezione.

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Abbigliamento autunnale, scarpe da trekking, bastoncini, acqua.

Pagina 46


Descrizione Percorso

Itinerario:Il sentiero dei Castellani.

Si parte da Vobbia (475 m)

segnavia giallo, antica strada

medioevale dove presso la località

Torre (490 m) ha inizio in

sentiero -pannello informativo

mostra il tracciato che attraverso

il canyon scavato dal torrente

Vobbia conduce al castello della

Pietra, capolavoro di architettura

castellana ligure.

Lungo il percorso si incontra il

poggetto uno sperone di roccia da dove si gode una splendida vista sull’abitato di

Vobbia.

Su questo sperone sorgeva una orre di avvistamento.

Proseguendo c si addentra in un ambiente secco e caldo dove affiorano i calcari

dell’Antola.

Siamo all’interno del SIC. “ Conglomerato di Vobbia, sito tutelato per la particolarità

degli ambienti e specie che si possono incontrare.

Proseguendo si incontrano i resti di un essiccatoio di castagne e di una piazzola

dove veniva fatto il carbone “ Carbunera”.

Cambia il tipo di roccia e dai calcari dell’Antola si passa al conglomerato. Le rocce

del reopasso incombono su di noi ed il torrente scorre incassato nella valle<.

Siamo entrati nella gola.

Il conglomerato inizia ad emergere prepotente, a seconda dell’esposizione si creano

microclimi diversi e su di esso ed ad ognuno corrisponde un tipo di vegetazione

rupestre differente.

Infine verso l’alto si intravede il Castello della Pietra.

Quest’ultimo è stato edificato intorno al XII secolo , fu maniero abitato dalla Famiglia

della Pietra, da cui prese il nome , successivamente Signoria degli Spinola

,degli Adorno fino alla Famiglia Beroldo che lo donò al Comune di Vobbia nel

1979.

Successivamente con interventi di restauro fu reso visitabile.

Rientro o percorrendo a ritroso il sentiero dei Castellari o dopo una breve discesa

si raggiunge la strada asfaltata vero Vobbia distante circa 3 chilometri.

Fine gita rientro a Finale ligure.

Pagina 47


Grotta Delle Vene

Data Gita 11/10/2020

Tipologia gita Escursionistica/speleologica

Località di partenza Viozene CN

Difficoltà EE

Dislivello 300m sentiero 80m Grotta

Tempo di percorrenza/Distanza 1h sentiero 4h grotta

Proponenti Baglietto, Vinai

Info tecniche gita:

Ritrovo Finale Ligure Borgo P.Porta Testa ore 7:00

Possibile cena in loco.

Necessario prenotarsi. Simone Baglietto 3470829338 WA

Attrezzatura abbigliamento necessario:

Necessario abbigliamento montagna base, scarponi alti anche per

la grotta.

Vestiario grotta, abbigliamento grotta fredda 6C sopra i vestiti cerata

o giacca impermeabile leggera. ( Consigliata una tuta speleo ) il

gruppo può fornirne un numero limitato.

Pagina 48


Descrizione Percorso

Dall’autostrada A6 Torino-Savona,

si esce al casello di Ceva e

si imbocca sulla destra la SS28

in direzione Garessio. Si risale

quindi l’Alta Valle Tanaro, fino

ai Ponti di Nava dove si prende

sempre sulla destra la strada per

Viozene. Di qui proseguire per

circa 2 Km. fino alla frazione

Pianche dove si parcheggia l’auto.

Prendere lo sterrato risale verso il rifugio Mongioie e lasciarlo proseguendo

per il sentiero che porta alla sorgente delle Vene.

Poco prima della sorgente imboccare il sentiero sulla destra (cartella

la grotta delle Vene) che conduce alla grotta.

La grotta può essere divisa in cinque parti, di cui le prime due

visitabili con la normale attrezzatura da speleologia, mentre per le

altre occorre l’attrezzatura da speleo-sub in quanto si devono superare

tre sifoni. L’ingresso è caratterizzato da una volta alta 12 metri;

si sale sulla sinistra e si raggiunge una saletta con clasti. Dopo una

cinquantina di metri, con brusche retrovisioni sullo stesso fascio di

fratture, al primo bivio si distinguono due diramazioni con alcuni

collegamenti intermedi. Si prende così la diramazione di sinistra che

procedendo si allarga in ampi condotti di tipo freatico totalmente

fossili. Proseguendo si giunge ad una cascata (1 sifone). Il sifone

si può superare tramite un camino sulla sinistra (detto passaggio

Bypass), attrezzato con corde fisse. Di qui si ha accesso alla seconda

parte della grotta caratterizzata da un fiume d’acqua superabile con

una serie di traversi a pelo d’acqua, tutti attrezzati, fino a giungere al

secondo sifone insuperabile se non con la muta.

Pagina 49


Iniziative per il 2020 della sezione

• 4 Aprile 2020 Escursione semplice in Valle Iba Peagna SV

accompagnando ospiti con deficit cognitivo della Fondazione

Sacra Famiglia onlus.

• 25 Ottobre 2020 Camminata nel Finalese di quelli che sono

andati avanti.

• 8 Novembre giornata pulizia sentieri.

• 29 Novembre Pranzo Sociale.

• 18 Dicembre serata di fine stagione con i tradizionali auguri con

i soci, proiezione audiovisivi, rinfresco.

• Uscite speleologiche tecnico scientifiche, palestra tecniche speleologiche

risalita su corda cava di Verezzi.

Sono altresì ben accette tutte le iniziative sociali volte alla manutenzione

ordinaria della sede.

Info tecniche gite:

Durante la stagione 2020 i soci potranno proporre escursioni al di

fuori delle date del calendario, per via approvazione del consiglio

direttivo, non esitate a contattare la segreteria, se avete delle idee e/o

progetti.

I tempi di percorrenza sono indicativi, si riferiscono ad un camminatore

medio e non tengono conto delle soste.

Pagina 50


Importante, il consiglio direttivo si riserva il diritto di modificare

o realizzare le gite, nella tutela dei partecipanti al fine di garantire

la massima sicurezza possibile e la buona riuscita dellle stesse.

Assicurazione tutti i partecipanti delle gite devono essere

regolarmente iscritti al Club Alpino Italiano per usufruire della copertura

assicurativa durante le gite, i partecipanti alle gite non soci

possono usufruire per comunicazione prima della gita della copertura

assicurativa giornaliera, versando una quota per l’assicurazione

almeno 7gg prima dello svolgimento della stessa.

Buona stagione Il consiglio direttivo.

Il Finalese

Pagina 51


Diventare soci Sezione Cai Finale Ligure

Quote sociali stagione 2020

Socio ordinario 45.00 euro

Socio Familiare 25.00 euro

Socio ordinario Juniores (dai 18 ai 25 anni) 25.00 euro

Socio giovane:

16.00 euro

Costo tessera nuovi soci 5.00 euro

Assicurazione giornaliera non soci 7.00 euro

Apertura sede sezione Cai Finale Ligure.

La sezione e normalmente aperta tutti i Venerdì sera dalle 20:30

alle 22:30, eventuali altre aperture da concordare con la segreteria,

scrivere a: segreteriacaifinale@gmail.com

Numeri Club Alpino Italiano.

I Soci Cai, a fine 2017, sono 316.943. Numeri che rendono il Club

alpino italiano una delle associazioni più numerose e importanti

d’Italia.

Iscrizione.

Per diventare Socio Cai è possibile: recarsi presso una qualsiasi Sezione;

la Sezione provvede a fornire l’informativa e il consenso per

il trattamento dei dati personali necessari all’iscrizione. Il Consiglio

direttivo della Sezione decide poi se accettare l’iscrizione.

Pagina 52


Quota.

La quota totale d’iscrizione si compone di una quota minima di

ammissione per i nuovi soci, pagando la quale si ha diritto a ricevere

la tessera di riconoscimento, una copia di Statuto, Regolamento

generale del Cai, del regolamento sezionale, e il distintivo. Si deve

inoltre pagare la quota associativa annuale, il cui importo varia a seconda

della categoria di socio (ordinario, familiare, giovane, ovvero

minorenne). Sia la quota minima di ammissione per i nuovi Soci

sia la quota associativa annuale, vengono stabilite di anno in anno

dall’Assemblea dei Delegati. Pagando ogni anno la quota annuale,

con scadenza 31 marzo, il rinnovo dell’iscrizione è automatico.

Vantaggi.

Ai Soci Cai sarà garantita copertura assicurativa; sconti per l’acquisto

dei gadget Cai; condizioni agevolate nella fruizione delle strutture

ricettive del Cai.

La fruizione delle strutture ricettive italiane ed estere con le quali è

stabilito trattamento di reciprocità con il Cai; libero ingresso nelle

sedi di Sezioni e Sottosezioni, o partecipazioni a manifestazioni da

esse organizzate; diritto di ricevere le pubblicazioni sociali (solo per

i Soci ordinari), come ad esempio il mensile Montagne360.

Pagina 53


Assicurazione Club Alpino

Massimali costi 2019/2020

COPERTURE ASSICURATIVE per i SOCI

POLIZZA INFORTUNI SOCI IN ATTIVITA’ SOCIALE

Massimali Combinazione A:

Caso morte € 55.000,00

Caso invalidità permanente € 80.000,00

Rimborso spese di cura € 2.000,00 (Franchigia € 200,00)

Premio: compreso nella quota associativa.

Massimali Combinazione B:

Caso morte € 110.000,00

Caso invalidità permanente € 160.000,00

Rimborso spese di cura € 2.400,00 (Franchigia € 200,00)

Premio aggiuntivo annuo per accedere alla combinazione B: € 3,40.

La garanzia per la presente categoria decorre dalle ore 24,00 del 31/12/2017 e scade al

31/12/2018.

• Soci in regola con il tesseramento 2018: la garanzia si estende sino al 31/03/2019; possono

richiedere l’attivazione del massimale integrativo al costo di € 3,40 solo al momento del

rinnovo;

• nuovi Soci: sono coperti dalla polizza infortuni a partire dal giorno successivo all’iscrizione

(anche nel periodo 1° novembre – 31 dicembre 2017), a condizione che risultino

registrati nella piattaforma di Tesseramento; possono optare, solo al momento dell’iscrizione,

per il massimale combinazione B al costo di € 3,40.

POLIZZA SOCCORSO ALPINO IN EUROPA

VALIDA ANCHE IN ATTIVITA’ PERSONALE

Premio: compreso nella quota associativa.

Soci in regola con il tesseramento 2018: la garanzia si estende sino al 31/03/2019; nuovi

Soci: la garanzia è attiva dal giorno successivo all’iscrizione (anche nel periodo 1° novembre

– 31 dicembre 2017).

Massimale per Socio

Rimborso spese: fino a € 25.000,00.

Diaria da ricovero ospedaliero: € 20,00/giorno per massimo 30 giorni.

Massimale per assistenza medico psicologo per gli eredi: fino a € 3.000,00/Socio.

POLIZZA DI RESPONSABILITA’ CIVILE IN ATTIVITA’ SOCIALE

Per i Soci in regola con il tesseramento è attiva la copertura di responsabilità civile in

attività sociale.

I non Soci, che partecipano alle attività sociali, sono automaticamente assicurati per la

responsabilità civile verso terzi.

Le garanzie sono prestate senza applicazione di franchigia.

POLIZZE INFORTUNI PER TITOLATI E QUALIFICATI (SEZIONALI) ANCHE IN

ATTIVITA’ PERSONALE

La copertura infortuni per Titolati e Qualificati (Sezionali) in attività personale ha validità

fino al 31/12 di ogni anno, data entro la quale il Titolato e il Qualificato (Sezionale) devono

rinnovare il tesseramento per l’anno successivo.

In assenza di rinnovo del tesseramento la copertura non sarà attiva.

Pagina 54


POLIZZE INFORTUNI PER TITOLATI E QUALIFICATI (SEZIONALI) ANCHE IN ATTIVITA’

PERSONALE

La copertura infortuni per Titolati e Qualificati (Sezionali) in attività personale ha validità fino al

31/12 di ogni anno, data entro la quale il Titolato e il Qualificato (Sezionale) devono rinnovare il

tesseramento per l’anno successivo.

In assenza di rinnovo del tesseramento la copertura non sarà attiva.

POLIZZE INFORTUNI TITOLATI

Massimali Combinazione A:

Caso morte € 55.000,00

Caso invalidità permanente € 80.000,00

Rimborso spese di cura € 2.000,00 (Franchigia € 200,00) Indennità giornaliera per ricovero € 30,00

Premio interamente a carico della Sede Centrale: 12 mesi € 90,00

9 mesi 6 mesi 3 mesi

€ 67,50 € 45,00 € 22,50

Massimali Combinazione B: Caso morte € 110.000,00

Caso invalidità permanente € 160.000,00

Rimborso spese di cura € 2.400,00 (Franchigia € 200,00) Indennità giornaliera per ricovero € 30,00

Premio:

12 mesi € 180,00

9 mesi 6 mesi 3 mesi

€ 135,00 € 90,00 € 45,00

I Titolati in regola con il Tesseramento saranno assicurati automaticamente con la combinazione A.

La combinazione B potrà essere attivata tramite la Sezione di appartenenza e su richiesta del Titolato,

attraverso la piattaforma di Tesseramento, con i seguenti addebiti:

12 mesi € 90,00 9 mesi € 67,50 6 mesi € 45,00 3 mesi € 22,50

POLIZZE INFORTUNI PER QUALIFICATI (SEZIONALI)

Il Qualificato (Sezionale) è assicurabile solo se inserito nell’apposito Albo.

Massimali Combinazione A:

Caso morte € 55.000,00

Caso invalidità permanente € 80.000,00

Rimborso spese di cura € 2.000,00 (Franchigia € 200,00) Indennità giornaliera per ricovero € 30,00

Premio

12 mesi € 90,00 9 mesi € 67,50 6 mesi € 45,00 3 mesi € 22,50

Massimali Combinazione B:

Caso morte € 110.000,00

Caso invalidità permanente € 160.000,00

Rimborso spese di cura € 2.400,00 (Franchigia € 200,00) Indennità giornaliera per ricovero € 30,00

Premio

12 mesi € 180,00

9 mesi 6 mesi 3 mesi

€ 135,00 € 90,00 € 45,00

La Sede Centrale si farà carico di parte del premio assicurativo dei Qualificati (sezionali) nella

seguente misura:

12 mesi: € 15,00

9 mesi: € 11,25

6 mesi: € 7,50 3 mesi: € 3,75

Pertanto, i premi addebitati alle Sezioni saranno i seguenti: 9 mesi: 6 mesi: 3 mesi:

€ 123,75 € 82,50 € 41,25

Combinazione A: 12 mesi: € 75,00

9 mesi: 6 mesi: 3 mesi:

€ 56,25 € 37,50 € 18,75

Pagina 55


Assicurazione Club Alpino Italiano

POLIZZA DI RESPONSABILITA’ CIVILE PER TITOLATI E QUALIFICATI IN ATTIVITA’ PER-

SONALE

I Titolati sono coperti automaticamente e gratuitamente dalla polizza di responsabilità civile in

attività personale.

I Qualificati (Sezionali) possono richiedere la copertura tramite la sezione di appartenenza alle

seguenti condizioni economiche:

12 mesi: € 10,00

9 mesi: 6 mesi: 3 mesi:

€ 7,50 € 5,00 € 2,50

POLIZZA SOCCORSO PER SPEDIZIONI EXTRA – EUROPEE

La copertura è attivata dalla Sezione attraverso la piattaforma di Tesseramento.

Premio per spedizioni fino a 30 gg. € 94,00

Premio per spedizioni da 31 a 365 gg. € 282,00 Spedizioni in solitaria (durata fino a 365 gg.) € 950,00

Il premio è a carico delle Sezioni e verrà addebitato all’atto della richiesta.

Le Sezioni sono invitate a far pervenire alla Sede Centrale la relazione della spedizione da inviare al

Centro Italiano Studio e Documentazione Alpinismo Extraeuropeo al fine di arricchirne la documentazione.

COPERTURE ASSICURATIVE per i NON SOCI POLIZZA INFORTUNI IN ATTIVITA’ SOCIA-

LE

Massimali Combinazione A:

Caso morte € 55.000,00

Caso invalidità permanente € 80.000,00

Rimborso spese di cura € 2.000,00 (Franchigia € 200,00)

Premio al giorno per persona: € 5,57

Massimali Combinazione B:

Caso morte € 110.000,00

Caso invalidità permanente € 160.000,00

Rimborso spese di cura € 2.400,00 (Franchigia € 200,00) Premio al giorno per persona: € 11,14

POLIZZA SOCCORSO ALPINO IN ATTIVITA’ SOCIALE

Premio per persona: per 1 giorno: € 3,00 da 2 a 6 giorni: € 5,99

Massimale per Socio

Rimborso spese: fino a € 25.000,00.

Diaria da ricovero ospedaliero: € 20,00/giorno per massimo 30 giorni.

Massimale per assistenza medico psicologo per gli eredi: fino a € 3.000,00/Socio.

Le coperture sono attivate attraverso la piattaforma di Tesseramento.

Segnaliamo alle Sezioni che l’eventuale maggiorazione e/o arrotondamento per eccesso dei premi

assicurativi rispetto a quanto definito nella Polizza sottoscritta dalla Sede Centrale costituisce attività

commerciale e pertanto deve essere assoggettata ad IVA.

Pagina 56


COPERTURE ASSICURATIVE SOCI IN ATTIVITA’ INDIVIDUALE

POLIZZA INFORTUNI IN ATTIVITA’ INDIVIDUALE

Per tutti i Soci in regola con il tesseramento 2018 sarà possibile attivare una polizza personale contro

gli infortuni che dovessero derivare dall’attività personale propriamente detta in uno dei contesti tipici

di operatività del nostro Sodalizio (alpinismo, escursionismo, speleologia, scialpinismo, etc.).

La polizza coprirà tutti gli ambiti di attività tipiche del Sodalizio, senza limiti di difficoltà e di territorio,

ed avrà durata annuale, dal 1°gennaio al 31 dicembre 2018.

Massimale Combinazione A:

Morte: € 55.000,00

Invalidità permanente: € 80.000,00

Spese di cura: € 2.000,00 (Franchigia € 200,00) Diaria da ricovero giornaliera € 30,00

Premio annuale: € 90,00

Massimale Combinazione B:

Morte: € 110.000,00

Invalidità permanente: € 160.000,00

Spese di cura: € 2.400,00 (Franchigia € 200,00) Diaria da ricovero giornaliera € 30,00

Premio annuale: € 180,00

Tale copertura è attivata dalla Sezione, su richiesta del Socio mediante il Modulo 11, attraverso la piattaforma

di Tesseramento e la copertura sarà operante dalle ore 24:00 del giorno di inserimento nella

piattaforma di Tesseramento.

Una copia del Modulo 11, redatto in duplice copia debitamente compilato e sottoscritto, dovrà essere

consegnata, come ricevuta, al Socio e una copia dovrà essere conservata a cura della Sezione.

La polizza infortuni soci in attività individuale non è cumulabile con la Polizza Infortuni Titolati e

Qualificati (Sezionali) e la Polizza Infortuni Volontari CNSAS.

La polizza è stipulata a Contraenza Club Alpino Italiano e non dà alcun diritto a detrazione fiscale.

POLIZZA RESPONSABILITA’ CIVILE IN ATTIVITA’ INDIVIDUALE

I Soci in regola con il tesseramento 2018 possono attivare una polizza di Responsabilità Civile che

tiene indenni - previa corresponsione del relativo premio – di quanto si debba pagare, quali civilmente

responsabili ai sensi di legge, a titolo di risarcimento (capitali, interessi, spese) per danni involontariamente

cagionati a terzi per morte, per lesioni personali e per danneggiamento a cose, in conseguenza

di un fatto verificatosi durante lo svolgimento delle attività personali, purché attinenti al rischio alpinistico,

escursionistico o comunque connesso alle finalità del CAI (di cui all’art 1 dello Statuto vigente).

Nella garanzia sono compresi il Socio che vi ha aderito unitamente alle persone comprese nel nucleo

familiare, ed i figli minorenni anche se non conviventi, purché regolarmente soci per l’anno 2018.

La polizza avrà durata annuale, dal 1°gennaio al 3 1 dicembre 2018.

Premio annuale: € 10,00

Tale copertura è attivata dalla Sezione, su richiesta del Socio mediante il Modulo 12, attraverso la piattaforma

di Tesseramento e la copertura sarà operante dalle ore 24:00 del giorno di inserimento nella

piattaforma di Tesseramento.

Una copia del Modulo 12, redatto in duplice copia debitamente compilato e sottoscritto, dovrà essere

consegnata, come ricevuta, al Socio e una copia dovrà essere conservata a cura della Sezione.

Pagina 57


Commissioni Sezione Contatti

Club Alpino Italiano sez. di Finale Ligure

Piazza del Tribunale 11 - Finale Ligure

Tel: 019694381 segreteriacaifinale@gmail.com

Scuola di arrampicata alpinismo Gianni Calcagno

Segreteria: Silvia 3495006338

Direttore scuola: Luciano Pizzorni 3282154211

Mail : scuola.giannicalcagno@gmail.com

Gruppo Grotte Borgio Verezzi

Presidente: Simone Baglietto 3470829338

mail: ggbv64@gmail.com

CLUB ALPINO ITALIANO

CORPO NAZIONALE SOCCORSO ALPINO E SPELEOLOGICO

DELEGAZIONE SPELEOLOGICA

XIII LIGURIA 112

Gruppo lavoro sentieri

referente: Walter Daccò 3492954559

Biblioteca Henriette D’Angeville

Referente: Adriana Rovelli 3280075544

Pagina 58


Collaborazioni

Associazione culturale

Finalmentespeleo

Pagina 59


Club Alpino Italiano

Sez.

Cai Finale Ligure

Impaginazione e restituzione grafica Simone Baglietto.

Vietata ogni riproduzione anche parziale.

Finito di stampare Dicembre 2019

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!