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Risposta del pomodorino in ambienti tabacchicoli
della regione Campania
Cozzolino E 1 , Leone V 1 , Raimo F 1 , Interlandi G 1 , Napolitano A 1 , Vatore R 1 , Stanco G 2 , Grasso G 3 , Piro F 4
1 CRA-CAT, Scafati(SA); Azienda Stanco, Frigento (AV); Azienda Grasso, Venticano (AV); CRA-ORT, Pontecagnano (SA);
franceso.raimo@entecra.it
Nell’ultimo decennio il pomodorino, per l’industria e il mercato
del fresco, ha avuto una discreta diffusione nelle aree interne
della regione Campania, incentivato dal cambiamento dei regimi
di sostegno alle colture. I saggi finora condotti in tali aree in
regime asciutto hanno mostrato l’incostanza della produzione e
la sensibilità della coltura alle condizioni climatiche.
Sperimentando la coltura del pomodoro nell’ambito delle
alternative considerate per la riconversione delle aree a tabacco,
abbiamo saggiato le più recenti costituzioni di pomodoro
ciliegino in regime irriguo ridotto a distribuzione localizzata.
Materiali e metodi
Un campione di otto cultivar di pomodorino è stato saggiato per
due anni (2006-2007) a Venticano e Frigento, in provincia di
Avellino, in un disegno a blocchi completi con tre repliche e
parcelle di 20 m 2 , con una densità di 33.000 piante per ettaro.
La coltura è stata concimata con 100 unità/ha di P 2 O 5 e 30
unità/ha di N prima del trapianto, eseguito nella prima decade di
maggio. Dopo il trapianto sono state fornite 70 e 90 unità/ha di
N, rispettivamente a Venticano e Frigento. Per eliminare le
infestanti sono state eseguite due lavorazioni superficiali. Per la
difesa sono state seguite le linee guida del Piano Regionale di
Lotta Fitopatologica Integrata. Le irrigazioni, con manichetta
forata autocompensante, sono state una nel 2006 in entrambe le
zone e tre a Venticano e due a Frigento nel 2007. La raccolta è
stata eseguita in unica soluzione nella terza decade di agosto
nel 2006 e nella seconda decade di agosto nel 2007.
Le risposte, determinate mediante osservazioni sulle file centrali
delle parcelle, sono state analizzate in relazione ai trattamenti
per singolo ambiente con un modello a effetti fissi e globalmente
per la specie con un modello a effetti casuali per quantificare la
variazione delle risposte considerate a livello di specie. L’analisi
dei dati e la rappresentazione grafica dei risultati sono state
eseguite nell’ambiente R (R Core Team, 2007), utilizzando
anche funzioni dei pacchetti contribuiti lme4 (Bates, 2007) e
Hmisc (Harrell, 2007).
Risultati
L’estate 2006 è stata sufficientemente piovosa, mentre quella del
2007 è stata calda e secca (figura 1). La produzione
commerciabile di pomodoro ciliegino nell’ambiente considerato
ha raggiunto in media 40 t/ha, con un intervallo di confidenza al
95% pari a 34–45 t/ha (tabella 1). La variabilità è stata
determinata per due quinti da diversità parcellari e per un due
terzi dalle differenze varietali e zonali in misura comparabile.
L’ambiente ha mostrato scarsa influenza sul peso unitario e sulla
forma dei frutti, che costituiscono quindi un attributo
spiccatamente varietale.
C
31.4
1.1
50
40
30
20
10
0
Mirabella Eclano, Lat = 41°02' (367 m)
2006 14.1C 854 mm
J F M A M J J A S O N D
300
100
80
60
40
20
0
mm
C
34.4
1.9
50
40
30
20
10
0
Mirabella Eclano, Lat = 41°02' (367 m)
2007 14.7C 611 mm
J F M A M J J A S O N D
Figura 1: Diagramma climatico Walter-Lieth (1960) per i due
anni del saggio basato sulle rilevazioni della vicina stazione di
Mirabella Eclano.
Tabella 1: Valore medio, con intervallo di confidenza al 95%, e
componenti della varianza (in percentuale) per la produzione
commerciabile di pomodoro ciliegino, il peso unitario e il rapporto
lunghezza/larghezza del frutto.
Statistica e
Prodotto commerciabile Peso frutto Forma frutto
Fonti di variazione t/ha g lungh/calibro
Valore medio 39,6 14,0 1,1
Int.confidenza 95% 33,9–45,0 11,8–16,1 1,01–1,21
Fonti di variazione (% su totale)
Varietà 33 81 89
Ambiente 28 2 1
Terreno 39 17 10
300
100
80
60
40
20
0
mm
Tombolino
Tomito
Mignon
Triunfo
Micron
Altavilla
SS903
Tamburino
Ovalino
Minidor
●
●
Frigento
2006
●
●
●
●
●
●
Frigento
2007
●
●
●
●
●
●
●
●
30 40 50 60 30 40 50 60 30 40 50 60
Prodotto commerciabile (t/ha)
●
●
Venticano
2006
●
●
●
●
●
●
●
●
Venticano
2007
●
●
●
●
●
●
●
●
●
●
30 40 50 60
Figura 2: Produzioni medie di pomodorino commerciabile per
cultivar e zona, con barre di confidenza all’80% e al 95%.
La variazione massima di peso al variare dell’ambiente è stata di
2–3 g, pari al 10–15%, per le cultivar a frutto più grosso
(Tombolino, Tomito SS90), e di qualche grammo,
percentualmente con la stessa incidenza, per quelle a frutti più
piccoli (Tamburino e Minidor).
Prodotto commerciabile (t/ha)
60
50
40
30
Tmbr
Mcrn
Tmbr Mndr
Tmbr Mndr
Mndr
Ovln
Ovln Mcrn
Ovln Altv
Tomt
MgnnTrnf
Tmbr
V−06 Mgnn Trnf
Altv Tomt
Mcrn F−07
Altv Mndr Trnf
McrnAltv
V−07
Ovln
F−06
Tomt
Trnf
SS90
Tomt
Tmbl
Tmbl
Tmbl
Tmbl
SS90
Peso del frutto (g)
20
18
16
14
12
10
Tmbl SS90
Tmbl
Tmbl
Mcrn Mcrn
Mcrn Mndr
Mndr
Mndr Mcrn
Tmbr Tmbr
Tmbr
Tmbl
SS90
Tomt
Mgnn Tomt
Tomt
Tomt
Mgnn
F−06 F−07 V−06
V−07
Tmbr
Altv
Trnf Trnf
Trnf
Trnf Altv
Altv
Altv
Ovln
Ovln
Ovln
1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 1,5
Forma del frutto (lunghezza/larghezza)
Ovln
Figura 4: Relazione tra peso unitario e forma del frutto delle
cultivar di pomodorino. Medie e tendenze per le zone (colorate
diversamente) sono indicate dalle abbreviazioni in carattere
più grande e dalle linee punteggiate, le medie degli ibridi dalle
abbreviazioni in carattere più piccolo.
Conclusione
I risultati indicano che nelle zone considerate, specialmente se
è possibile irrigare, il pomodorino può fornire accettabili livelli
di resa per la destinazione industriale e con varietà semierette
ad alta resa come Tombolino, dai frutti grossi e rotondi di
colore intenso e uniforme, fornire soddisfacenti produzioni
anche per il mercato del fresco.
La produzione è stata generalmente superiore a Venticano in
entrambe le annate, ma è stata caratterizzata anche da una
maggiore variabilità parcellare (figura 2). L’abbondanza di
precipitazioni estive dell’anno 2006 ha favorito lo sviluppo della
coltura, ma anche attacchi peronosporici che hanno abbassato
la produzione. Tali attacchi sono stati particolarmente gravi a
Frigento e la cultivar Tamburino è risultata particolarmente
suscettibile.
Il rischio peronospora è stato minore nel 2007 e il livello
produttivo del campo di Frigento è stato soddisfacente, mentre a
Venticano un attacco di sclerotinia ha depresso la produzione.
Tombolino e Tomito sono risultate le cultivar più produttive in tutti
i saggi; Minidor, Ovalino e Tamburino quelle generalmente meno
produttive. Le cultivar con livello produttivo intermedio hanno
mostrato risposte alquanto disomogenee tra gli anni a Frigento.
Oltre che dal numero dei frutti, il livello di produttività è stato
influenzato positivamente al peso del frutto, una caratteristica
tuttavia abbastanza stabile al variare delle condizioni ambientali
(figura 3).
10 12 14 16 18 20
Peso del frutto (g)
Figura 3: Relazione tra prodotto commerciabile e peso unitario
del frutto delle cultivar di pomodorino. Medie e tendenze per le
zone (colorate diversamente) sono indicate dalle abbreviazioni
in carattere più grande e dalle linee punteggiate, le medie degli
ibridi dalle abbreviazioni in carattere più piccolo.
Anche la forma del frutto si è dimostrata una caratteristica
varietale abbastanza stabile al variare delle condizioni ambientali
(figura 4). La forma tonda o leggermente allungata ha compreso
un ventaglio di dimensioni abbastanza continuo, da frutti di 9 g
(Tamburino) a frutti di 20 g (Tombolino, SS903), le forme
mediamente allungate hanno caratterizzato frutti di media
grandezza (12–16 g) (Tomito, Triunfo e Altavilla) e quella più
allungata frutti medio-piccoli (Ovalino).
Letteratura citata
AAVV, 2003. Pomodorino da industria, varietà a confronto.Campania
Agricoltura,8:8-15.
Bates D, 2007. lme4: Linear mixed-effects models using S4 classes. R
package version 0.99875-7.
Harrell F e molti altri utenti, 2007. Hmisc: Harrell Miscellaneous. R package
version 3.0-12, http://biostat.mc.vanderbilt.edu/s/Hmisc,
R Development Core Team, 2007. R: A Language and Environment for
Statistical Computing. R Foundation for Statistical Computing, Vienna,
Austria, http://www.R-project.org.
Walter H, Lieth H, 1960. World atlas of climatic diagrams. Jena.
Attività finanziata dalla Commissione Europea (Regolamento CE
n. 2182/2002)
Progetto COALTA2, Sintesi dei risultati. febbraio 2008, Benevento