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BresciaUp Gennaio 2021

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GENNAIO 2021

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N°46) ART. 1 COMMA 1. DCB BRESCIA - LE COPIE DISTRIBUITE PRESSO I LOCALI PUBBLICI E AGLI SPONSOR SONO COPIE OMAGGIO.

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DEFENDER

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N° 156

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2007 - 2021

Non puoi tornare indietro e

cambiare l’inizio, ma puoi iniziare

dove sei e cambiare il finale.

C.S. Lewis


SE IL 2020 È DA DIMENTICARE

IL 2021 NON INIZIA CERTO AL MEGLIO

di Manuela Prestini

Se è vero che la speranza è l’ultima a morire,

no, meglio non usare questa parola, di morti

purtroppo ne abbiamo da piangere e che

riposino in pace, ma il pianto è raddoppiato

da chi combatte la battaglia del vivere il

presente trovandosi al baratro.

Le istituzioni, notizie di questi giorni (20-01-

21) sono allo sfacelo, il governo è in bilico più

che mai, e al di là dello schieramento politico,

non è mai stato incisivamente presente verso

la gente e il lavoro, soprattutto questo che è

la prima fonte di vita (naturalmente dopo la

salute).

Aprire, chiudere, zone colorate, mascherine,

distanziamento, state a casa, milioni da

stanziare, ma che di stanziato in molti settori

non c’è nemmeno l’ombra, confusione

che genera ansia incertezza, in tanti casi

sconforto, e non ultima rabbia che si contiene

da persone civili, ma per quanto?

Disubbidire alle regole è un reato ma a

volte diventa necessario per cercare di

smuovere quello che per molti è diventato

un rebus, non si vuole o meglio non si può

stare fermi ad aspettare quegli aiuti che non

arrivano o che sono insufficienti, si richiede

prevalentemente di affermare il diritto al

lavoro, che deve essere riconosciuto a tutti i

cittadini, come primo diritto sociale in quanto

costituisce la fonte di sostentamento per se

e la famiglia, e lo strumento per affermare

la sua autonomia, indipendenza e dignità

e, come tale, è anche il presupposto per

l’esercizio di molti diritti di libertà.

Il diritto al lavoro quindi, può essere,

considerato alla base di tutti i diritti umani:

2

BRESCIAUP


trascurare i diritti economici e sociali può

danneggiare le libertà civili e politiche di

un paese ed è compito della Repubblica di

promuovere le condizioni che lo rendano

concreto, per assicurare un’esistenza libera

e dignitosa.

Si proprio così, libera, di quella libertà che

ne fa parte il lavoro, ma negata nel nome

della salute, sacrosanta non c’è dubbio,

ma se non si lavora, se non si porta a casa

il così detto pane e si aggiungono le spese

tra mutui affitti etc. non è anche questa una

sacrosanta necessità del vivere?

Ecco, le condizioni, ma quali? Oltre alle

ristrettezze accennate prima, hanno imposto

controlli sanificazioni norme rigide che

hanno portato ad avere delle spese aggiunte

alle abituali, senza dar modo di riprendere

alla maggior parte di attività dove le persone

si possono assemblare, parola mal usata

verso i ristoranti bar hotel palestre, giusto

per citarne alcune, le prime ad adeguarsi a

queste regole, e penalizzate dalle chiusure,

ma lasciandone altre dove ci sono meno

controlli libere di operare, ed ancora siamo

in balia dell’incertezza.

Ma non si può stare sempre in balia

dell’incertezza, se ci si trova spinti da un

estremo all’altro, ci si sente inutili, deboli, ci

assale la disperazione, la noia, la melanconia,

la tristezza, il cattivo umore, l’irritazione e

non c’è nulla di più disarmante quando ci si

trova con le mani legate, in attesa di momenti

migliori, in attesa che tutto finisca.

Ed è qui che ci si affida ancora alla solita

speranza, che tutto questo passi e si riprenda

la solita quotidianità fatta di lavoro, salute…

fatta di vita.

Un abbraccio Manuela

IL TUO

INTEGRATORE

CONTRO LA

STANCHEZZA

FISICA E MENTALE

WWW. ARGIVIT.IT

BRESCIAUP 57


SOMMARIO

10

BERETTA E LA VITTORIA ALATA

Roberto Zarrillo

12

I 9 TREND DEL FITNESS PER IL 2021

Roberta Colico

15

WINTER MARATHON 2021

19

20

IL TROFEO EBERHARD

DUE PSICOLOGHE NERO SU BIANCO

10

15

24

APRE MCDONALD’S CHIUDE L’ITALIA

Massimo Lucidi

26

LE GRANDI DONNE DI PALAZZO REALE

Pietro Bazzoli

30

VECCHIE LIRE NON CONVERTITE

Roberto Cappiello

38

RI-PARTENZA...

Rigsave Capital

32

MERI COMBATTE, CANTA E VINCE

Lorenzo Tiezzi

40

BRAVISSIMA 2020

34

MARIASTELLA GELMINI

44

IL NASTRINO SALVA MASCHERINA

Rolando Giambelli

48

BUON ANNO 2021 DAL CASTELLO

Rolando Giambelli

24

50

52

AUTORE DEL MESE

Laura Gorini

LA TOMBA DELLA REGINA NEFERTARI

Edward Battisti

54

LUISELLA TRAVERSI GUERRA

Maria Verderio

26

58

60

MODELLA DEL MESE

Federica Maiolo

THE MATT PROJECT “OVERNIGHT”

Rolando Giambelli

66

NUOVA DEFENDER 2020

Stile da vendere

66

68

70

BRESCIA LOVE & SEX

Massimiliano Mori

MOTOAVVENTURE

Simone Mor


BRESCIA UP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE

LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BRESCIA

N° 37/2007 DELL’8 SETTEMBRE 2007

EDITORE DUESSE ADV

Manuela Prestini | info@duesseadv.it

DIRETTORE EDITORIALE

Emanuele Zarcone | info@bresciaup.it

MARKETING SPECIALIST

Mauro Bonometti | info@bresciaup.it

ASSISTENTE MARKETING

Lisa Tenca | marketing@duesseadv.it

PROGETTO GRAFICO

DUESSE ADV | info@duesseadv.it

GRAPHIC DESIGNER

Federico Groppelli | groppelli.federico@gmail.com

WEB & SOCIAL

Selene Zarcone | marketing@duesseadv.it

REDAZIONE E UFFICIO STAMPA

Antonio Russo | info@bresciaup.it

CREATIVE & ART DIRECTOR

Federica Cocco | lafede1@hotmail.com

COLLABORATORI

Maria Verderio | Attilio Tantini | Chicca Baroni | Edward

Battisti | Rossano Caffi | Roberto Cappiello | Emanuele Lumini

| Simone Mor | Laura Gorini | Caterina Musciarelli | Roberto

Zarrillo | Lorenzo Tiezzi | Alessandro Arrighini | Roberta Colico

| Stefano Bertazzoni | Tully Sigalini | Ricky Modena

PHOTOGRAPHERS

Selene Zarcone | Cesare Palazzo | Attilio Feder

Riccardo Guerini | StudioUp | Aldo Pagani

Patrick Merighi | Filippo Venezia | Federica Scaroni

STAMPA

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REDAZIONE

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Via Parma, 10 - Brescia

Tel. 339 683 6770

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LA CARICATURA DEL MESE

Perchè Sanremo

è Sanremo

Alessandro

Arrighini


LA VIGNETTA DEL MESE

Riky

Modena


CDIN INNOVATION

NUOVA SPINTA ALLA CRESCITA

Due sedi lombarde, un forte presidio locale

bresciano e un giro d’affari che anche nel

2020 è aumentato di oltre il 26%. È una

crescita veloce, benché controllata, quella

di CDiN– Content & Data Innovation

www.cdinnovation.it start-up innovativa

collocata nell’ambito del local connected

marketing con ausilio di dati proprietari

– e specializzata in settori che spaziano

dal Fashion al Beauty, dal Retail al Tech,

dall’Industrial ad altri vertical, avviata

nel 2017 da un’intuizione di Francesco Di

Norcia, esperienza ventennale in strategie

media, innovazione digitale e dati in

multinazionali media.

Un 2020 in crescita e un 2021 che per

Di Norcia, founder e CEO della società,

comincia all’insegna della nomina a

Managing Director di Performedia, società

italiana di marketing digitale strategicooperativo

controllata al 100% da DigiTouch

S.p.A– Cloud Marketing Company, quotata

sul mercato AIM Italia (DGT: AIM.IT).

“Sono molto soddisfatto di annunciare

questi traguardi – commenta Francesco Di

Norcia - A fronte di una contrazione globale

degli investimenti, la digital transformation

ha in realtà spostato molto rapidamente

i budget verso la pubblicità digitale. Il

nostro essere nativamente digitali, il

percorso di efficientamento della struttura

e questa nomina rientrano nella scelta

di proseguire una strada intrapresa con

chiarezza nel 2017 e che ha portato ad una

crescita costante di struttura, expertise e

della nostra marginalità.”

8

BRESCIAUP


La digitalizzazione e la trasformazione

dei modelli di business è un percorso

avviato per le aziende che l’evoluzione dei

comportamenti dei consumatori, accelerata

dall’emergenza Covid-19, ha reso più

urgente. “Il momento che stiamo vivendo

può diventare una grande opportunità

per l’innovazione del sistema economico

bresciano in cui operiamo - prosegue Di

Norcia - nelle quali le aziende sono in relativo

ritardo nel percorso di digitalizzazione.

Per questo motivo, ci aspettiamo un salto

nella crescita del mercato e CDiN ha la

struttura e l’offerta giusta per catturarlo e

supportare anche le aziende del territorio

alla trasformazione”,

L’approccio data-driven parte dall’analisi

ed elaborazione puntuale dei dati per

comprendere mercato, logiche di acquisto e

creare contenuti distribuiti per affinità: “CDiN

è una realtà che ha saputo crearsi uno spazio

importante nella corsa alla trasformazione

digitale delle imprese e che ha la possibilità

di diventare un polo aggregante in una

industry che sta rapidamente evolvendo,

come quella bresciana” conclude Di Norcia.

CDiN - Content & Data Innovation

Attiva sul mercato dal 2017, CDiN è una

azienda improntata all’innovazione e analisi

con una dedizione per la ricerca in Strategie

Innovative in Marketing & Media. Con sedi

a Bergamo e a Milano, la struttura opera

su tutto il territorio nazionale sviluppando

strategie media efficaci ed efficienti grazie

all’uso intelligente di analisi dei dati di

mercato che permettono alle aziende di

raggiungere i propri clienti.

9

BRESCIAUP


BERETTA E LA VITTORIA ALATA

di Roberto Zarrillo

La storia, si sa, è fatta di simboli oltre che

di eventi. E la Vittoria Alata, mirabile opera

bronzea icona della città di Brescia, non poteva

non incrociare la sua storia con quella

dell’azienda Beretta.

Alla metà di ottobre 2020 la Leonessa sta

festeggiando il rientro in sede del manufatto,

dopo lungo e attento restauro all’opificio

delle Pietre Dure di Firenze, e l’azienda ha

voluto ripercorrere il passato per celebrare

quando e in che modo le strade si siano incrociate.

Val la pena ricordare che la Vittoria

Alata è stata scoperta nei pressi del Capitolium

nel 1826, assieme ad altri bronzi di epoca

romana. Il suo fascino da allora è rimasto

immutato: un simbolo di brescianità.

Ma allora, come si intersecano le due storie?

All’epoca la fabbrica d’armi era gestita

da Pietro Antonio Beretta (1791-1853), ma è

sotto la guida del discendente Pietro (1870-

1957) che avviene la richiesta al Prefetto di

Brescia di trascrizione del marchio “Vittoria

Alata”.

Si arriva al periodo prebellico: è nel 1913

(numero di registro 13.760 del ministero

d’Agricoltura, Industria e Commercio) che

l’azienda guidata da Pietro Beretta, grande

appassionato di arti applicate e sensibile al

“bello”, decide di rendere indivisibile il simbolo

con il marchio: le iniziali “PBG” un alto

e la scritta “Vittoria” in basso. Ecco la prima

versione di un simbolo distintivo di prodotti

in cui è essenziale l’unione fra la funzionalità

e la minuziosa cura dei dettagli, anche

estetici.

La dea viene riprodotta su ogni catalogo

e mostrata come era in origine, o almeno

come si presume che fosse: con tutte e due

le braccia, intenta a scrivere sullo scudo e

con l’elmo di Marte sotto il piede sinistro a

mo’ di predellino.

Un ulteriore passo in ambito di iconografia

aziendale avviene alla fine degli anni

Venti, quando il giovane Giuseppe Beretta

(1906-1993), figlio di Pietro e tredicesimo

rappresentante della famiglia, incontra il

10

BRESCIAUP


Vate Gabriele D’Annunzio. Il poeta guerriero

suggerisce al giovane Giuseppe di utilizzare

uno dei suoi motti preferiti “Dare in brocca”

(ovvero “colpire il bersaglio”) rappresentato

da tre frecce che “imbroccano” altrettanti

obiettivi: un richiamo immediato alla precisione

assoluta da utilizzare sulle armi della

Fabbrica. La registrazione di questo marchio

avvenne in seguito, il 16 marzo del 1950.

È in questi anni, precisamente per il catalogo

1952-1953, che avviene un cambiamento

importante: sulla copertina non c’è nessun

logo, mentre quelli della Vittoria e delle Tre

frecce si alternano nelle pagine interne, rispettivamente

a sinistra e a destra. Una

scelta più visibile, quest’ultima, per il marchio

che diventerà sempre più centrale nella

rappresentazione della vastissima gamma

produttiva dell’azienda, sia nel settore civile

che in quello militare.

Sempre nel ‘58 è conservata presso l’Archivio

di Stato un’altra registrazione del marchio

“Vittoria Alata”. Questa, però, scomparirà

dalla copertina dei cataloghi Beretta a

partire da quello del 1968-1969. Dalla pubblicazione

del 1972 verrà utilizzato solo il

simbolo delle Tre frecce con una sola eccezione

nel 1977 quando, in occasione del ventennale

dalla morte di Pietro Beretta venne

redatto un memoriale e la Vittoria tornò in

copertina a suffragio di uno dei simboli che

l’antenato scelse direttamente.

Arriviamo al 1978: anno dell’ultimo deposito

del marchio “alato” che alla scadenza del 29

luglio 1998 non sarà più rinnovato

E in conclusione arriviamo al 2020. Su indicazione

della famiglia Gussalli Beretta,

l’azienda ha deciso di realizzare un pezzo

commemorativo dedicandolo proprio al

bronzo bresciano. Nasce così l’SL3 “one-of”

che riproduce sulle cartelle laterali le meravigliose

ali della Vittoria: gli abilissimi incisori

Beretta sono riusciti a ricreare la forma

frastagliata delle piume dell’ala. Sul petto di

bascula, inoltre, con un inserto in oro, è riprodotta

l’intera scultura. Il tutto racchiuso

in una valigetta realizzata a mano con logo

del bronzo romano in bella mostra.

Questo splendido fucile è stato svelato al

pubblico lo stesso giorno in cui la statua romana

della Vittoria Alata è stata restituita ai

bresciani all’interno degli spazi di Brescia

Musei.

11

BRESCIAUP


I 9 TREND DEL FITNESS PER IL 2021

di Roberta Colico

Nel corso del 2020, abbiamo assistito ad

un’accelerazione senza precedenti della consapevolezza

di quanto l’esercizio fisico influisca

sul proprio benessere fisico e mentale,

e della conseguente conferma che si tratta

di una delle forze più potenti che abbiamo a

disposizione per la nostra salute. Da questo

studio sono emerse le tendenze più importanti

a livello globale nel settore del fitness e

del wellness per quest’anno. In cima alla lista

delle tendenze previste per il 2021 dall’annuale

Indagine mondiale sulle tendenze del fitness

dell’ACSM (American College of Sport Medicine)

ci sono l’allenamento online, le tecnologie

indossabili e l’allenamento a corpo libero

ma anche nel dettaglio tutti i 9 trend.

1. Online Training

Questo successo è certamente dovuto all’alternanza

di lunghi periodi di lock-down e della

chiusura forzata dei centri fitness, ma ha anche

aperto nuove prospettive per il prossimo

futuro, quando l’emergenza pandemica sarà

finalmente passata. Così, sia a casa che in

palestra, le persone vogliono seguire le loro

passioni - come la corsa, il ciclismo, il canottaggio,

la forza o l’allenamento funzionale -

sentirsi parte di una comunità e allenarsi con

il proprio trainer preferito oppure avere la sensazione

di correre all’aria aperta sul loro percorso

virtuale preferito.

2. Wearable Technologies

Le tecnologie indossabili, che salgono sul

podio ogni anno dal 2016, sono anche la tendenza

di punta per il 2021. Fitness tracker,

cardiofrequenzimetri e smartwatch sono utili

sia per gli appassionati che per i professionisti

per monitorare e memorizzare i dati biometrici,

spingendo le persone a lavorare sulle loro

prestazioni e a migliorarle nel tempo.

3. Allenamento a corpo libero

La pandemia globale di Covid-19 e le restrizioni

che ne sono derivate hanno anche incoraggiato

lo sviluppo dell’allenamento a corpo

libero, che può facilmente essere svolto a casa

con la giusta guida. L’allenamento a corpo libero

utilizza il peso del corpo come resistenza,

eseguendo vari movimenti, dai più semplici a

quelli più complessi.

4. Outdoor training

Uno dei trend più attuali quello dell’allena-

12

BRESCIAUP


mento all’aperto che può essere combinato

con l’allenamento indoor e può essere anche

monitorato simultaneamente con i wearables

e le app.

5. High Intensity Interval Training (HIIT)

Si tratta di sessioni di allenamento ad intervalli

che consistono in esercizi ad alta intensità,

seguiti da pause di media e bassa intensità.

L’elemento chiave è la riduzione del tempo di

allenamento, che, grazie al livello di intensità,

è efficace anche se eseguito per brevi periodi.

Questo tipo di allenamento può essere

eseguito nei fitness club, ma anche in casa o

all’aperto, ed è una delle tendenze per il 2021.

6. Virtual Training

La tecnologia ci rende sempre più connessi

ed è in grado di fornirci esperienze personalizzate

in base ai nostri gusti, passioni e obiettivi

personali, ed in qualsiasi luogo, che sia in

palestra, a casa o direttamente dal nostro cellulare.

7. Allenamento di forza e con pesi liberi

L’allenamento funzionale: un’infinità di esercizi

per migliorare la resistenza, la forza e l’allenamento

del core in uno spazio limitato, da

fare anche a casa. Le opzioni di allenamento

includono la possibilità di combinare pesi, fasce

elastiche, manubri, nocche appesantite e

un tappeto di allenamento per eseguire infiniti

allenamenti total body.

8. Programmi di allenamento per gli anziani

L’esercizio fisico è percepito come un’opportunità

di benessere per tutti, anche per gli anziani.

Le persone vivono più a lungo, lavorano

più a lungo e rimangono sane anche in pensione.

Questa tendenza sottolinea le esigenze

di fitness dei Baby Boomers e delle generazioni

più anziane, che in genere hanno più soldi

delle generazioni più giovani. I club di fitness

potrebbero quindi trarre vantaggio da questo

mercato in crescita.

9. Personal Training

Nel corso degli anni, la figura del personal

trainer si è evoluta ed è diventata più accessibile,

grazie ad internet, nei fitness club, così

come a casa o nei luoghi di lavoro dotati di

palestre. Le persone hanno finalmente capito

che il ruolo del personal trainer è essenziale

per valutare la propria condizione, prescrivere

un programma di allenamento corretto e offrire

obiettivi raggiungibili sulla base di esigenze

concrete.

FB: @menssanagluteiup

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YT: @Glutei Up ! Fitness

13

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14

BRESCIAUP


© PIERPAOLO ROMANO

WINTER MARATHON 2021

BELLINI E TIBERTI VINCITORI

È l’equipaggio composto da Edoardo Bellini e

Roberto Tiberti ad aggiudicarsi la vittoria della

33ª edizione della Winter Marathon, conclusasi

alle 23.00 di venerdì 15 gennaio con l’arrivo

degli equipaggi in Piazza Righi a Madonna di

Campiglio.

I portacolori della Scuderia Franciacorta Motori

hanno vinto con merito una gara molto impegnativa

per le temperature particolarmente

rigide ma resa affascinante dalla neve caduta

sul percorso, precedendo in classifica Alberto

Aliverti e Stefano Valente su una analoga Fiat

508 C del 1937; sul terzo gradino del podio Fabio

e Marco Salvinelli della Scuderia Classic

Team a bordo di una Fiat 1100/103 del 1954.

La gara. L’evento, aperto ufficialmente giovedì

14 gennaio con le verifiche in Pizzale Brenta,

è proseguito nella serata con la Tappa 1 che

ha impegnato i Concorrenti in un percorso di

90 km attraverso la Val di Sole con partenza

e arrivo in Piazza Righi a Campiglio e la sosta

per la cena a metà percorso al Ristorante La

Baracca, con la consegna di dinner box accuratamente

predisposti e consumati esternamente

alla struttura, allestita per l’occasione

con bracieri e fuochi all’esterno per riscaldare

gli equipaggi. Al termine della tappa Bellini-Tiberti

si portavano già al comando della classifica

dimostrando il loro ottimo stato di forma.

Venerdì 15 gennaio alle 11.00 - sempre da Piazza

Righi - la partenza della Tappa 2 con gli

equipaggi presentati dall’inconfondibile voce

di Guido Schittone. La prima parte di percorso

- attraverso la Val Rendena e il passo Duron

(m. 1000) - portava i concorrenti al Controllo

Orario di Molveno. Grazie al prezioso lavoro

delle autorità locali verso le ore 12.00 arrivava

la conferma della riapertura dei passi Pordoi

e Gardena - chiusi dal giorno prima per vento

forte in quota con accumuli di neve e pericolo

valanghe - consentendo il transito della carovana

sul percorso di gara scongiurando la

variazione dell’ultim’ora, predisposta dall’organizzazione,

che avrebbe portato all’inevita-

15

BRESCIAUP


bile annullamento di 11 prove cronometrate e

2 prove di media.

Da Molveno le vetture ripartivano alle 13.00

in direzione Andalo, Spormaggiore e Mezzocorona

prima dell’arrivo al Safety Park alle

15.00. Svolte le 6 spettacolari prove all’interno

del moderno centro di guida sicura a sud di

Bolzano la carovana si spostava in direzione

dei passi Nigra e Costalunga con la disputa

di nuove PC e PM inedite rese più difficoltose

dalla neve presente in strada. Giunti al successivo

Controllo Orario di Mazzin gli equipaggi

affrontavano la più impegnativa porzione

di percorso con il valico dei passi Pordoi (m.

2239), Campolongo (m. 1875) e Gardena (m.

2121) prima della sosta per la cena allo Chalet

Gerard dove i Concorrenti hanno goduto di alcuni

piatti tipici locali serviti anche in questo

caso all’interno di un elegante dinner box.

L’ultima parte di gara riportava i Concorrenti a

Bolzano attraverso il passo Pinei (m. 1437), Castelrotto

e Fiè allo Sciliar e, in seguito, al valico

del passo Mendola con le ultime PC della gara

prima del rientro a Campiglio attraverso la Val

di Non e l’ultima PM in programma sulla salita

da Folgarida verso passo Campo Carlo Magno.

Bellini-Tiberti conquistavano il loro primo

successo alla Winter Marathon dopo il secondo

posto del 2020, davanti ad Aliverti-Valente

e Salvinelli-Salvinelli (quarti nel 2020); ai piedi

del podio Roversi-Bellini (Fiat 1100/103, 1954)

e Sala-Cioffi (Lancia Aprilia, 1937); sesti Bonetti-Lanzini

(Alfa Romeo 2000 Spider Veloce,

1971) seguiti da Gatta-Maffina (Lancia Ardea,

1941), Gennaro-Ferrara (Fiat 1100/103, 1954),

Bisi-Cattivelli (Porsche 356 B Coupé, 1963) e

Pedrali-Finardi (MG B GT, 1968) a chiudere

la top ten. Gli altri risultati. Al primo posto fra

gli equipaggi interamente stranieri gli svizzeri

Ferruccio e Carlo Nessi su Morris Mini Cooper

S Mk I del 1965 alla loro prima esperienza

in questa competizione, seguiti da Rudolf

Hug e Peter Gerber (Volvo PV544 del 1965) e

da Daniele Perfetti e Ronnie Kessel su Lancia

Fulvia Sport 1.3 del 1967. Buone le prove

dell’ex Campione del Mondo rally Miki Biasion

(brand ambassador Eberhard) in gara su Alfa

Romeo 1750 GT Veloce del 1968, 62° assoluto

preceduto al 44° dal volto noto di SKY Sport

F1 Davide Valsecchi, a bordo di una Fiat 124

Abarth Rally del 1973.

Fra le Scuderie il successo è andato alla Franciacorta

Motori che ha preceduto, nell’ordine,

Brescia Corse e 3T Auto e Moto d’Epoca; il

primato nella classifica riservata agli equipaggi

under 30 è dell’equipaggio bresciano Bonomi-Bossini

su Porsche 356 Speedster del 1955

davanti a Foresti-Sacco (Porsche

© PIERPAOLO ROMANO

16

BRESCIAUP


356 C Coupé del 1964) e Mion-Lonardi (Porsche

911 T 2.4 del 1972). Il laghetto ghiacciato.

Nel pomeriggio di sabato 16 gennaio sul lago

ghiacciato di Madonna di Campiglio la manifestazione

è ripresa con lo svolgimento dei

due trofei fuori classifica riservati rispettivamente

alle prime 8 vetture Porsche e ai primi

32 classificati della Winter Marathon. La prima

edizione del Trofeo Centro Porsche Brescia ha

visto il successo dell’equipaggio piacentino

composto da Giovanni Pighi e Luigi Callegari

su una 356 B Roadster del 1951 che in finale ha

prevalso sulla 356 SC Coupé del 1963 di Sergio

Mazzoleni ed Edrisio Carrara; terza piazza

per Mauro Argenti e Roberta Amorosa su 911

T 2.2 del 1969.

Piacenza è risultata protagonista anche nella

5ª edizione del Trofeo Eberhard con la vittoria

di Massimo Bisi e Claudio Cattivelli su Porsche

356 B Coupé del 1963 che nella finalissima,

con un tempo di 52”.02 hanno avuto la meglio

sulla Fiat 508 C del 1937 di Alberto Aliverti

(vincitore delle edizioni 2015-17 della Winter

Marathon) e Stefano Valente con un tempo di

52”.08. A completare il podio la Lancia Aprilia

del 1937 di Ezio Sala e Gianluca Cioffi che hanno

battuto nella finale per il 3°-4° posto Fabio

e Marco Salvinelli sulla Fiat 1100/103 del 1954.

L’edizione 2021 si è conclusa direttamente sul

lago ghiacciato con la cerimonia di premiazione

e la consegna di trofei e premi speciali

riservati ai migliori equipaggi: l’ex Campione

del Mondo Rally Miki Biasion ha consegnato

un orologio Eberhard al primo dell’omonimo

trofeo e altri due ai vincitori della Winter

Marathon Bellini-Tiberti. Al primo equipaggio

classificato nelle Prove di Media (Peli-Donà su

Porsche 911 L del 1968) sono andati due trofei

e altrettante felpe Martini Racing consegnate

da Anna Andreussi, navigatrice pluricampionessa

italiana di rally e testimonial Sparco per

l’evento. Soddisfazione da parte degli organizzatori

per essere riusciti a concludere nel

migliore dei modi una manifestazione che è risultata

quest’anno particolarmente complessa

sia per le condizioni meteo che per l’emergenza

Covid-19 ma che ha raccolto comunque

il generale apprezzamento da parte dei partecipanti,

costantemente monitorati in gara

tramite il sistema di tracking GPS installato da

ARGO Racing su ciascuna vettura, che ha permesso

alla Direzione di Gara di conoscerne il

posizionamento in tempo reale. Solo 1 prova

annullata infine, a causa del malfunzionamento

di una fotocellula, a fronte delle restanti 70

prove tutte svolte regolarmente (64 cronometrate

e 6 di media per un totale di 17 rilevamenti),

grazie anche al prezioso lavoro svolto

da Cronometristi e Commissari di Percorso.

Va così in archivio questa 33ª edizione con

il prossimo appuntamento programmato per

sabato 10 aprile quando scatterà il ‘via’ della

14a edizione del Franciacorta Historic.

© PIERPAOLO ROMANO

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BRESCIAUP


© PIERPAOLO ROMANO

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LE NOSTRE INVIATE BRESCIAUP

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© PIERPAOLO ROMANO

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BRESCIAUP


Nel pomeriggio di sabato 16 gennaio sul lago

ghiacciato di Madonna di Campiglio la manifestazione

è ripresa con lo svolgimento dei due

trofei fuori classifica riservati rispettivamente

alle prime 8 vetture Porsche e ai primi 32 classificati

della Winter Marathon.

La prima edizione del Trofeo Centro Porsche

Brescia ha visto il successo dell’equipaggio

piacentino composto da Giovanni Pighi e Luigi

Callegari su una 356 B Roadster del 1951 che in

finale ha prevalso sulla 356 SC Coupé del 1963

di Sergio Mazzoleni ed Edrisio Carrara; terza

piazza per Mauro Argenti e Roberta Amorosa

su 911 T 2.2 del 1969.

Piacenza è risultata protagonista anche nella

5ª edizione del Trofeo Eberhard con la vittoria

di Massimo Bisi e Claudio Cattivelli su Porsche

356 B Coupé del 1963 che nella finalissima, con

un tempo di 52”.02 hanno avuto la meglio sulla

Fiat 508 C del 1937 di Alberto Aliverti (vincitore

delle edizioni 2015-17 della Winter Marathon) e

Stefano Valente con un tempo di 52”.08. A completare

il podio la Lancia Aprilia del 1937 di Ezio

© PIERPAOLO ROMANO

IL TROFEO EBERHARD

SUL LAGO GHIACCIATO A BISI-CANTARINI

Sala e Gianluca Cioffi che hanno battuto nella

finale per il 3°-4° posto Fabio e Marco Salvinelli

su Fiat 1100/103 del 1954.

L’edizione 2021 si è conclusa direttamente sul

lago ghiacciato con la cerimonia di premiazione

e la consegna di trofei e premi speciali riservati

ai migliori equipaggi: l’ex Campione del

Mondo Rally Miki Biasion ha consegnato un

orologio Eberhard al primo dell’omonimo trofeo

e altri due ai vincitori della Winter Marathon

Bellini-Tiberti. Al primo equipaggio classificato

nelle Prove di Media (Peli-Donà su Porsche 911

L del 1968) sono andati due trofei e altrettante

felpe Martini Racing consegnate da Anna Andreussi,

navigatrice pluricampionessa italiana

di rally e testimonial Sparco per l’evento.

Soddisfazione da parte degli organizzatori

per essere riusciti a concludere nel migliore

dei modi una manifestazione che è risultata

quest’anno particolarmente complessa sia per

le condizioni meteo che per l’emergenza Covid

ma che ha raccolto comunque un generale apprezzamento

da parte dei partecipanti.

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BRESCIAUP


Elisa Simeoni

DUE PSICOLOGHE

NERO SU BIANCO

Sabina Moro

Siamo Elisa Simeoni e Sabina Moro, due psicologhe

cliniche che da Gennaio inizieranno

a collaborare con il magazine Brescia Up mediante

la scrittura di articoli relativi a differenti

temi psicologici.

In questo primo articolo cogliamo l’occasione

per presentarci e ringraziare Brescia Up per

averci dato questa opportuni-tà.

Chi siete e cosa vi ha spinto a diventare psicologhe?

Mi chiamo Elisa Simeoni, sono psicologa clinica.

Attualmente lavoro appoggiandomi allo

Studio di Psicologia e Psi-coterapia di via Romanino

a Brescia, specializzato sia in problematiche

individuali che relazionali-famigliari.

Ai tempi ricordo che mi affascinava l’idea di

poter comprendere più nel profondo cosa poteva

spingere una persona a mettere in atto

determinati comportamenti. Ricordo che stavo

frequentando la scuola superiore di ragioneria

ed ero in quarta, quando scelsi di intraprendere

la strada che mi avrebbe portata a

diventare psicologa. Adesso mi guardo indietro

e mi ritengo soddisfatta di aver perseguito

la mia passione, senza farmi impaurire da

quello che un “cambio di rotta” avrebbe potuto

comportare.

Dopo essermi laureata alla triennale di Scienze

e Tecniche Psicologiche, ho conseguito così la

specializzazione in Psico-logia Clinica presso

l’Università Cattolica di Milano, dove mi sono

laureata con il massimo dei voti e con Lode.

Ora mi ritrovo quasi al termine della formazione

in Psicoterapia ad orientamento sistemico-relazionale

presso il Centro Mara Selvini

Palazzoli, mentre parallelamente, approfondisco

le mie conoscenze nel settore legato alla

promozione della sa-lute e del benessere tramite

corsi e seminari. Questa integrazione mi

ha permesso di avvicinarmi alla persona da

differ-enti punti di vista, considerandola non

solo nella sua soggettività ma anche nel suo

essere in relazione. Il mio intento è quello di

portare avanti la concezione di una psicologia

non solo finalizzata alla riduzione e alla

cura del disagio, ma anche al miglioramento

di tutti quegli aspetti che permettono il conseguimento

ed il mantenimento di un buon

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BRESCIAUP


benessere psicofisico e relazionale. La mia

mission è supportata dalla pagina Instagram

che gestisco: @psicologia_benessere_ dove

offro contenuti psicologici a titolo gratuito di

vario tipo, rivolgendomi sia ad individui, che

coppie e famiglie. Nello specifico, le aree di

cui mi occupo riguardano principalmente:

i disturbi d’ansia, del com-portamento alimentare,

le dipendenze e le relazioni, oltre

che aiutare la persona a raggiungere obiettivi

di diverso genere (come il rafforzamento

dell’autostima e il miglioramento della comunicazione

interpersonale).

Mi chiamo Sabina Moro, sono una psicologa

clinica, laureata all’Università Cattolica del

Sacro Cuore di Milano. At-tualmente lavoro

come psicologa libera professionista, occupandomi

principalmente di età adulta, appoggiandomi

ad uno studio multiprofessionale

in via Trevisago, a Manerba del Garda.

Lavoro inoltre come cultore della materia di

psi-cologia sociale presso l’Università Cattolica

e come educatrice per la tutela minori.

Ho iniziato a studiare psicologia nel 2011,

dopo aver frequentato il liceo scientifico.

Non sapevo cosa aspettarmi, figlia di genitori

separati, all’inizio ero mossa dal desiderio

di supportare i ragazzi durante il periodo

della separazione e acco-gliere la loro eventuale

sofferenza. La mia attenzione si è poi,

però, spostata sull’età adulta, della quale attualmente

mi occupo.

Dopo la laurea in psicologia ho effettuato

gli anni di tirocinio presso diverse strutture

come il Fatebenefratelli di Bre-scia, il Centro

dei Disturbi del Comportamento Alimentare

di Gussago, la Neuropsichiatria Infantile di

Leno e il Servi-zio Psichiatrico di Diagnosi e

Cura di Gavardo.

Per proseguire la mia formazione, attualmente

sto frequentando la scuola di psicoterapia

ACABS con sede a Brescia e, in precedenza,

ho effettuato un master sulla psicologia dello

sport.

Il mio intento è quello di accogliere e validare

la sofferenza della persona aiutandola a

riscoprire i suoi punti di forza e lavorando su

ciò che ostacola la risoluzione del problema,

migliorando il suo stato generale benessere.

Il mio lavoro si basa sull’utilizzo di un approccio

cognitivo comportamentale che sostiene


come ci sia una stretta rela-zione tra emozioni,

pensieri e comportamenti e come la

sofferenza sia spesso generata da credenze

disfunzionali che si mantengono nel tempo.

Sono comunque sempre aperta alla formazione

su metodologie provenienti da altri approcci

in quanto ritengo sia importante poter

creare con la persona, un percorso di cura

individualizzato, mirato al raggiungimen-to

di obiettivi concordati insieme.

Con l’intento di diffondere conoscenze in

ambito psicologico, scrivo inoltre articoli per

alcune riviste online e gestisco su instagram

la pagina @21grammi_di_psicologia.

Qual è il vostro motto?

La Dott.ssa Elisa Simeoni,

risponde: “Il mio motto, riassunto

anche nella copertina

della mia pagina Facebbok, è

“Se vuoi fare un passo avanti,

devi perde-re l’equilibrio per

un attimo” di Massimo Gramellini,

per indicare come il

cambiamento non sia privo

di fatiche ed ostacoli. Ciò nonostante,

questa fatica non

deve precludere la possibilità

di impegnarsi per raggiungere

una condizione migliore di

vita. Questo per dire che ogni

persona, che si ritrova a fare i

conti con una fase critica della

vita, a volte decide di chiedere

aiuto per cambiare la sua situazione

attuale. Tuttavia, allo stesso tempo,

è possibile che manifesti pensieri e sentimenti

contraddittori rispetto al processo di

crescita perchè il cambiamento costa fatica.

La scoperta di sé e la ricostruzione degli

eventi che hanno condotto alla condizione

attuale di crisi, potrebbero far sperimentare,

così, sen-timenti di sconforto, frustrazione

o rabbia per l’abbandono dei “vecchi” comportamenti,

portando ad una momentanea

perdita di equilibrio (ma come dice la frase

“solo per un attimo”). E’ normale, se si pensa

che il percorso terapeutico ha l’obiettivo

di mettere in crisi i sistemi abituali di pensare,

sentire e di agire per trovarne dei migliori.

Ciò che serve non è solo il coraggio a

chiedere aiuto, ma anche la disponibilità ad

impegnarsi e collaborare per mantenere alta

la motiva-zione. Solo grazie a questi ingredienti

e all’aiuto di un terapeuta che fungerà

da guida e base sicura, sarà possibile uscire

dalla propria zona di comfort per approdare

ad un profondo e reale cambiamento di sé.”

La Dott.ssa Sabina Moro, risponde: “Il mio

motto è: “L’unica persona che sei destinato a

diventare è la persona che decidi di essere”

del Filosofo e Scrit-tore R.W. Emerson. Questa

frase sottolinea come ciò che diventeremo

è influenzato dal modo in cui scegliamo

di essere e di vedere le cose. Noi abbiamo

il diritto di scegliere per la nostra vita e di

scegliere cosa ci fa star bene,

dobbiamo solo trovare la forza

ed il coraggio di muoverci,

iniziare a vedere le cose sotto

diverse prospettive, assumendoci

la re-sponsabilità del

cambiamento e affrontando

il rischio di un eventuale fallimento.

Nel momento infatti in

cui cambiamo la nostra visione

e le nostre credenze, non

sempre funzionali, anche il finale

potrà cambiare.

Penso inoltre che la vita sia

caratterizzata da momenti

più o meno dolorosi ma che

noi possiamo scegliere come

inter-pretarli e come farci

influenzare da essi. A volte

l’accettazione è il comportamento

più funzionale, essere

consapevoli che qualcosa è

andato in un certo modo o

non può essere cambiato e, avere il coraggio

di proseguire. Insistere per eliminare le sofferenze

blocca il processo di adattamento.

Accettare significa accogliere le emozioni,

anche quelle più spiacevoli e avere la forza

di stare nell’emozione, di riconoscerla e di

comprenderla, per poi ritornare ad agire.

Un percorso di terapia può aiutare a trovare

le proprie risorse, lavorare sugli ostacoli che

impediscono il raggiungimento di uno stato

di benessere e potenziare aspetti come autostima,

autoefficacia, comunicazione, ecc..

Chiedere aiuto è una grande forma di coraggio

in quanto evidenzia l’importanza che abbiamo

deciso di dare a noi stessi e sottende

sia la consapevolezza del proprio disagio sia

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BRESCIAUP


l’accettazione di aver bisogno di una persona

esperta che ci pos-sa guidare e supportare

nel nostro percorso di cambiamento.”

Qual è l’ultimo progetto a cui avete lavorato?

L’ultimo progetto a cui abbiamo lavorato insieme

fa riferimento alla pubblicazione di un

libro contenente frasi, rifles-sioni e aforismi.

Tutto è partito dalla noia dei giorni del primo

lockdown e dalla voglia di creare un qualcosa

di nuovo (e di nostro), che potesse esprimere

i pensieri e le emozioni di quel particolare

momento.

Da qui è nata l’idea di creare il libro “Due

psicologhe nero su bianco: aforismi, frasi

e rilfessioni per un anno a giorni alterni” in

cui il lettore potesse avere il suo ruolo nella

scrittura. Un progetto nel quale crediamo e

nel quale abbiamo investito molto. 180 aforismi

a giorni alterni che parlassero di vita,

ambizioni, coraggio, amore e speranza, e che

parlasse di noi, e perché no, anche di psicologia.

Una raccolta che lasciasse al lettore

il tempo necessario per inter-rogarsi ed elaborare

ciò che l’aforisma o la frase erano in

grado di rievocare.

www.radiobruno.it

Per questo motivo, il nostro libro è stato

pensato per tutte quelle persone che hanno

il desiderio di avviarsi verso un’approfondita

conoscenza di sé, durante i 365 giorni

dell’anno. Lo spazio bianco, nei giorni alterni,

invita il lettore a scrivere a propria volta le

riflessioni della giornata, grazie agli spunti

forniti dagli aforismi dei giorni precedenti.

Dove è possibile trovare il libro?

Il libro è acquistabile su Amazon o ritirabile

presso i nostri studi.

Quali sono i vostri riferimenti?

Dott.ssa Elisa Simeoni

Email: elisasimeoni@hotmail.com

Tel: 3207011095

e psicologia_benessere_

G Dott.ssa Elisa Simeoni – Psicologa

Dott.ssa Sabina Moro

Email: sabina.moro@outlook.it

Tel: 3934107718

e 21grammi_di_psicologia

G www.psicologiasabinamoro.it


APRE MCDONALD’S

CHIUDE L’ITALIA

di Massimo Lucidi

Una foto. Una metafora. Drammatica. Di tutto

il Paese. Cosa riconoscete? Una grande

piazza vuota... tanti rider sfruttati e sottopagati

in attesa... un McDonald’s di sfondo.

L’immagine ci porta a Brescia, una formidabile

e orgogliosa capitale della cucina

italiana. Per anni si è opposta al fast food.

La sua cucina tradizionale apprezzata per

la qualità dei prodotti e per le ricette di

tradizione vanta numerosi riconoscimenti.

Brescia è l’immagine della concreta e laboriosa

impresa lombarda... grazie, diciamolo

pure alle nostre care Partite IVA.

La cultura di fare Impresa. Ma adesso con

il Covid anche nella ricca Brescia arrivano i

problemi. Temo la resa.

Lo vedo in questa immagina presa nel giorno

simbolico di protesta dei ristoratori....

Ristoranti chiusi. E locali da asporto aperti.

E chi si può organizzare, se non il gigante

americano per entrare in “nuovi mercati”?

Siamo in Piazza Vittoria... una location che

sarebbe straordinaria, ma piegata da scelte

scellerate dell’amministrazione comunale.

E non voglio certo parlarvi qui del Bigio...

Ma dirvi che le Piazze vivono per le funzioni

che attivano.

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BRESCIAUP


Non si vive e non si muore di solo Covid...

Un Mc che vende “cibo spazzatura” attira

giovani e tanti emarginati; pone un problema

di salute alimentare; porta economia

fuori dal territorio. Che piaccia o meno la

durezza del linguaggio, è questo il quadro:

la ristorazione nostrana soffre e chiude; il

modello fast food delle grandi company internazionali

cresce. Il franchisee (affiliato)

paga il franchisor (il brand)... che è multinazionale.

Dobbiamo dire che da tempo il gruppo

punta a supply chain locali. Ma resta una

multinazionale. E la foto esprime precariato

e comportamenti standardizzati. Non certo

continuità e famiglia come un buon ristorante

italiano.

Un disastro. Per tutti. Per il territorio. Intanto

#ioapro diciamolo pure ha avuto scarso

successo. Molte le ragioni. Porsi fuori dalla

legge fa sempre paura e spesso è sbagliato.

La paura del virus domina oramai le nostre

vite. E il cibo ce lo compriamo e ce lo

facciamo portare a casa.

Ma quanto durerà? Quanto dureremo così?

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BRESCIAUP


LE GRANDI DONNE

DI PALAZZO REALE

di Pietro Bazzoli

Dal 5 febbraio al 6 giugno 2021 sarà allestita

a Palazzo Reale Le Signore dell’Arte.

Storie di donne tra ‘500 e ‘600, una mostra

unica dedicata alle più grandi artiste vissute

tra ‘500 e ‘600: Artemisia Gentileschi,

Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta

Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni

e molte altre. La mostra è promossa

dal Comune di Milano-Cultura, realizzata

da Palazzo Reale e Arthemisia, con il sostegno

di Fondazione Bracco e aderisce al

palinsesto I talenti delle donne, promosso

dall’Assessorato alla Cultura del Comune di

Milano e dedicato all’universo delle donne,

focalizzando l’attenzione, per tutto il 2020 e

fino ad aprile 2021, sulle loro opere, le loro

priorità e le loro capacità.

L’arte e le incredibili vite di 34 diverse artiste

vengono oggi riscoperte attraverso

oltre 150 opere, a testimonianza di un’intensa

vitalità creativa tutta al femminile,

in un singolare racconto di appassionanti

storie di donne già “moderne”. Vi sono le

artiste più note ma anche quelle meno conosciute

al grande pubblico, ci sono nuove

scoperte, come la nobile romana Claudia

del Bufalo, che entra a far parte di questa

storia dell’arte al femminile, e ci sono

opere esposte per la prima volta come la

Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba

Anguissola, realizzata in Sicilia, a Paternò,

nel 1578 e mai uscita prima d’ora dall’isola;

così come lascia per la prima volta Palermo

la pala di Rosalia Novelli Madonna Immacolata

e san Francesco Borgia, unica opera

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BRESCIAUP



certa dell’artista, del 1663, della Chiesa del

Gesù di Casa Professa; o la tela Matrimonio

mistico di Santa Caterina di Lucrezia Quistelli

del 1576, della parrocchiale di Silvano

Pietra presso Pavia.

Sotto la curatela di Anna Maria Bava, Gioia

Mori e Alain Tapié, le opere selezionate per

la mostra provengono da ben 67 prestatori

diversi, tra cui - a livello nazionale - le gallerie

degli Uffizi, il Museo di Capodimonte,

la Pinacoteca di Brera, Castello Sforzesco,

Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria

Borghese, i Musei Reali di Torino e la Pinacoteca

nazionale di Bologna e - dall’estero

- dal Musée des Beaux Arts di Marsiglia e

il Muzeum Narodowe di Poznan (Polonia).

Tra le eroine in mostra a Palazzo Reale domina

per celebrità la figura di Artemisia

Gentileschi: figlia di Orazio, icona di consapevolezza

e rivolta, artista e imprenditrice,

la sua arte rivaleggia con quella degli stessi

pittori uomini dell’epoca e il suo successo

la porta allo scarto dalla sua categoria sociale;

un esempio di lotta contro l’autorità e

il potere artistico paterno, contro il confinamento

riservato alle donne.

Di Sofonisba Anguissola - cremonese che

visse oltre dieci anni alla corte di Filippo

II a Madrid, per poi spostarsi in Sicilia

quando sposa il nobile Fabrizio Moncada,

a Genova dopo il secondo matrimonio con

Orazio Lomellini, e di nuovo in Sicilia, dove

fu visitata da Antoon van Dyck nel 1624 -

saranno esposti capolavori assoluti come

la Partita a scacchi (del 1555 e proveniente

dal Muzeum Narodowe di Poznan, Polonia),

la già citata Pala della Madonna dell’Itria

(1578), che è stata oggetto di un importante

restauro realizzato grazie alla collaborazione

con il Museo civico Ala Ponzone di

Cremona.

E ancora Lavinia Fontana - bolognese e figlia

del pittore manierista Prospero Fontana

-, che a 25 anni sposa il pittore imolese

Giovan Paolo Zappi alla sola condizione di

poter continuare a dipingere, facendo così

del marito il proprio assistente - in mostra

con 14 opere, tra cui l’Autoritratto nello studio

(1579) degli Uffizi, la Consacrazione alla

Vergine (1599) del Musée des Beaux-Arts di

Marsiglia, e alcuni dipinti di soggetto mitologico

di rara sensualità.

E poi ancora la pittrice bolognese Elisabetta

Sirani, in mostra con potenti tele in cui

sono raffigurati il coraggio femminile e la

ribellione di fronte alla violenza maschile,

come in Porzia che si ferisce alla coscia

(1664) e in Timoclea uccide il capitano di

Alessandro Magno (1659) del Museo di

Capodimonte di Napoli; Ginevra Cantofoli,

con Giovane donna in vesti orientali

(seconda metà del XVII); Fede Galizia con

l’iconica Giuditta con la testa di Oloferne

(1596); Giovanna Garzoni, altra modernissima

donna che visse tra Venezia, Napoli,

Parigi e Roma, in mostra con rare e preziose

pergamene.

La nostra Fondazione - dichiara la Presidente

Diana Bracco, di Fondazione Bracco

- anche per questa esposizione ha dato vita

a un progetto scientifico, in collaborazione

con diverse Università di Milano, che permette

di valorizzare una opera presente in

mostra attraverso il supporto offerto dalla

ricerca tecnologia - l’imaging diagnostico,

settore in cui Bracco è leader mondiale –

si tratta del Ritratto di Carlo Emanuele I

Duca di Savoia di Giovanna Garzoni, pittrice

miniaturista ascolana del ‘600, un olio su

pergamena di proprietà dei Musei Reali di

Torino”.

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BRESCIAUP


VECCHIE LIRE NON CONVERTITE

UNA QUESTIONE ANCORA APERTA

di Roberto Cappiello

La banca centrale tedesca, Bundesbank,

ha comunicato che a fine novembre scorso

risultavano in circolazione 12,4 miliardi di

marchi tedeschi, pari a 6,34 miliardi di euro

(un euro ogni 1,95583 marchi), non convertiti.

Si tratta di banconote per 5,79 miliardi di

marchi e monete per di 6,61 miliardi di marchi.

La valuta tedesca può essere cambiata

in euro a tempo indeterminato. Inoltre, in

Germania non esiste la prescrizione per le

monete e banconote fuori corso, pertanto è

possibile presentare per il cambio anche, ad

esempio, banconote risalenti agli anni ‘50

dello scorso secolo.

La prescrizione è un istituto cui solo alcuni

paesi della UE, come appunto la Germania,

non hanno fatto ricorso, ma ciò che

differenzia l’Italia da tutti gli altri è l’anticipo

della stessa con effetto immediato stabilita

dall’articolo 26 del Decreto Legge n. 121

del 6 dicembre 2011 (“Salva Italia”). Ciò ha

spiazzato migliaia di persone tra cui, inutile

nasconderlo, soggetti che attendevano apposta

l’inizio del nuovo anno 2012 perché la

fine del 2011 avrebbe comportato la prescrizione

dei reati connessi alla detenzione di

una notevole quantità di contante di cui non

si era in grado di dimostrare la provenienza

lecita. Classico il caso delle cassette di sicurezza.

Il provvedimento è stato poi dichiarato illegittimo

dalla Corte Costituzionale, ma si

sono salvati solo coloro i quali hanno potuto

dimostrare di aver chiesto la conversione

entro il termine originario del 29 febbraio

2012. Per tutti gli altri, la gran maggioranza,

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BRESCIAUP


la questione continua ad essere aperta.

Il 10 febbraio 2016, nell’ambito della discussione

alla Camera dei Deputati sul Decreto

Legge 30 dicembre 2016, n. 244, cosiddetto

“Milleproroghe”, fu approvato un Ordine

del Giorno proposto dal Movimento 5 Stelle,

che impegnava il Governo a “porre in essere

tutte le iniziative necessarie a estendere

anche a coloro che non abbiano effettuato

la richiesta nei tempi indicati dalla Banca

d’Italia o non possono provare di averla

avanzata, la possibilità di convertire le lire

in euro”.

La notizia fu pubblicizzata dal Movimento

5 Stelle come una grande vittoria, e tale fu

considerata anche dai soliti soggetti che

vanno a traino di ogni notizia, cercando di

assumerne anche parzialmente il merito. La

realtà era invece, per chiunque conoscesse

i meccanismi parlamentari, molto diversa:

un Ordine del Giorno non si nega a nessuno,

ancora di più nell’ambito di una conversione

di un Decreto che il Governo aveva

necessità di far diventare Legge entro il termine

previsto e su cui aveva anche posto

la questione di fiducia. Ed infatti tutto si è

risolto in una bolla di sapone.

Ora, però, vi è una differenza non di poco

conto rispetto ad allora: il Movimento 5 Stelle

è al Governo, e lo è da metà 2018. Come

mai il Movimento 5 Stelle, ora che può, non

fa diventare realtà ciò che nel febbraio 2016

domandava al Governo Gentiloni, ossia di

consentire ai possessori di vecchie Lire la

conversione in Euro?


MERI COMBATTE,

CANTA E VINCE

di Lorenzo Tiezzi

Il 2020 non è stato un anno facile per chi

vive di musica e chi la ama, soprattutto in

ambito concerti dal vivo. Il 2021, visto che la

pandemia non sembra uscire di scena velocemente,

non sarà facile. Ma chi ha la musica

dentro non può smettere di cantare.

“Ho avuto esperienze non facili nella vita,

fin da quando ero molto giovane. La musica

e la chitarra sono sempre state prima di

tutto un modo per sfogarsi”, racconta Meri,

un’artista che fa conoscere le sue canzoni

dopo aver vissuto vissuto infinite ore sul palco,

suonando e cantando. Forse anche per

questo, proprio come accade nel blues, nella

musica di Meri, i problemi non vengono

certo risolti. Ma cantando almeno si trasformano

in qualcos’altro. Giorno dopo giorno,

si trova uno spiraglio da cui far passare una

luce che dia luce e senso al ‘combattimento’

quotidiano. Il suo nuovo singolo, prodotto

da Luca Guerrieri, attivo anche come dj producer,

si chiama “Fighting with this Earth”.

La sua voce, calda e senza tempo, canta di

problemi, passioni e vita vissuta, come succede

sempre o quasi nei classici soul anni

‘60 che ascoltava da bambina.

Cittadina del mondo, Meri da bambina viveva

in Inghilterra, mentre l’adoscelenza l’ha

passata in Italia. A soli 19 anni però eccola a

Lisbona, in Portogallo, dove era arrivata per

una vacanza diventata poi sei anni di vita e

di musica. “Suonavo tre sere a settimana,

nei locali e spesso pure ai matrimoni dei

tanti britannici che frequentano da sempre il

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BRESCIAUP


Portogallo”, racconta Meri. E così, cantando

e suonando le hit di Black Eyed Peas,

Oasis o i classici di Steve Wonder ed Etta

James, la voglia di provare davvero a fare

sul serio con la musica è diventata sempre

più forte.

Le canzoni di Meri nascono sempre chitarra

e voce. “ ‘Fighting with this earth’ è nata

all’inizio della Pandemia. Mi ero appena

trasferita a Bristol, avevo fame di musica e

mi accorgevo di non poter far niente di tutto

ciò che sognavo”, racconta l’artista. “Che

fare? Mandare tutto al diavolo? In certi momenti,

sembrava e sembra ancora di vivere

in un loop, in una ruota di eventi che non

dà prospettive”.

La fase di arrangiamento della canzone è

stata piuttosto veloce, vista dall’immediata

sintonia tra Meri e il produttore Luca Guerrieri,

che tra l’altro all’inizio del 2021 pubblicherà

l’ennesimo progetto solista a metà

tra elettronica e ricerca, “Timeless”. “Ci siamo

conosciuti in una notte piovosa in un

ristorante di Ravi, un paesino in provincia

di Grosseto. Entrambi stavamo cercando

nuove strade musicali, avevamo evidentemente

bisogno l’uno dell’altra e viceversa”,

spiega Luca Guerrieri. “ ‘Fighting with this

earth’ inizia voce e chitarra, ma quasi subito

si apre e dà spazio a sonorità diverse.

Ci sono gli archi, per i quali abbiamo collaborato

con il violinista Alessandro Golini

e c’è un originale giro di percussioni. In

generale, abbiamo cercato di curare ogni

dettaglio, a partire da mix e mastering che

abbiamo realizzato in analogico con Alex

Marton al First Line Studio”.


MARIASTELLA GELMINI

Come spiega il forte recupero di consensi

nei sondaggi registrato da Forza Italia

nelle ultime settimane?

Ha pagato la nostra linea di responsabilità:

nell’emergenza gli italiani capiscono che serve

serietà e competenza. Il Presidente Berlusconi

ci ha insegnato ad evitare le speculazioni

politiche, a non partecipare al solito

teatrino, ma piuttosto a concentrarci sui problemi

e ad avanzare soluzioni nell’interesse

del Paese. A prescindere dal fatto che si rivesta

il ruolo di opposizione. E poi la nostra battaglia

a difesa delle categorie più colpite dei

risultati li ha prodotti: il governo si era completamente

dimenticato degli autonomi, delle

piccole imprese, dei commercianti. Il nostro

impegno ha acceso i riflettori su questi comparti

e qualcosa abbiamo ottenuto.

Quali sono le colpe del governo nella gestione

della pandemia?

Il Governo ha la grave responsabilità di essersi

fatto trovare totalmente impreparato

alla seconda ondata. E adesso rischiamo

di pagare un prezzo altissimo alla terza,

che potrebbe manifestarsi prima che la

campagna vaccinale abbia dato esiti significativi.

Anche perché siamo in ritardo

drammatico anche su questo. Poi ha fallito

la risposta economica: per mesi e mesi si

è preoccupato soltanto del lavoro dipendente

e di distribuire bonus e mancette.

Giusta la cassa integrazione, ma occorreva

pensare anche a milioni di partite iva. E poi la

gestione a colpi di dpcm di misure confuse,

contraddittorie e, purtroppo, spesso inefficaci.

È una lunga sequenza di errori, ma non

ci piace in questa fase polemizzare soltanto.

Avanziamo proposte, come faremo sul recovery

plan. Un altro impegno che questo

governo non è in grado di assolvere.

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BRESCIAUP


Dal momento che Lei è stata Ministro

dell’istruzione, come vede l’acquisto dei

banchi a rotelle fortemente voluto dal

ministro Azzolina in un momento così

delicato?

Da ex ministro non ho mai personalizzato,

ma ho sempre sostenuto che la riapertura

della scuola a settembre in condizioni di sicurezza

era questione che investiva tutto il

governo e non certo soltanto un ministero.

I banchi a rotelle sono solo l’emblema di un

problema più grave, dell’improvvisazione

al potere. L’estate doveva essere utilizzata

in ben altro modo, anche perché i plessi

erano chiusi da marzo. E invece non è stato

fatto nulla. E adesso – dopo aver sprecato

anche il tempo delle vacanze di Natale – la

ripartenza è affidata al solito caos. Il governo

ha coinvolto i prefetti per la riorganizzazione

di ingressi e trasporti, ma i prefetti

difficilmente possono aumentare i vagoni

della metro o aumentare le corse dei bus.

Perché alle ultime elezioni comunali

di Brescia, il centrodestra ne è uscito

sconfitto, sebbene ne fosse uscito

vincitore poche settimane prima con le

Regionali?

Non so dire con esattezza cosa sia andato

storto. Abbiamo combattuto fino alla fine,

ma Del Bono ha riscosso più consensi. Noi

non ci siamo persi d’animo, con Paola Vilardi

e Paolo Fontana continuiamo a fare

un’opposizione responsabile nell’interesse

della città. In una fase così delicata, Forza

Italia in Consiglio comunale sta lavorando

senza sosta per sostenere le attività produttive

colpite dalla crisi, per aiutare le

famiglie più in difficoltà, per risollevare il

settore turistico ormai in ginocchio. Passo

dopo passo, battaglia dopo battaglia, vogliamo

rilanciare Forza Italia e il centrodestra,

unica alternativa credibile alla sinistra

anche in vista delle prossime elezioni amministrative.

Se oggi lei fosse al governo col centrodestra

qual è la prima cosa che farebbe?


Mettere in pratica ciò che diciamo da

mesi: realizzare quell’anno bianco fiscale

che abbiamo chiesto. Bloccando le cartelle

esattoriali, le tasse locali oltre a quelle

nazionali, dando fiato così alle imprese

per poter ripartire.

Oltre ad essere capogruppo di Forza

Italia alla Camera dei deputati lei è

anche consigliere comunale a Milano

che quest’anno avrà le amministrative

in primavera. Se le venisse proposto di

candidarsi sindaco, accetterebbe?

Milano è una città straordinaria e complessa:

poterla guidare sarebbe un onore, ma anche

un impegno totalizzante e io ho già un ruolo

in Parlamento che mi assorbe completamente.

Come centrodestra a breve comunicheremo

il nome del nostro candidato sindaco, una

persona di rilievo e che sappia ridare prestigio

al capoluogo lombardo. Io sarò a disposizione,

come sempre, per dare una mano.

Ha un sogno nel cassetto?

In questo momento credo di condividere

quello di gran parte degli italiani. Svegliarmi

domattina fuori dall’incubo di questa

pandemia, gettare la mascherina e tornare

ad abbracciarci. Ci vorrà tempo ma, ne

sono certa, è un sogno che realizzeremo.

Cosa pensa dell’ingresso di Letizia Moratti

in giunta e dell’incarico alla casa a

Mattinzoli?

Conosco Letizia Moratti da molti anni

sono certa che svolgerà al meglio anche

questo nuovo ruolo di responsabilità

come ha fatto in passato bene il sindaco

di milano e il ministro e anche alessandro

Mattinzoli ha una lunga esperienza da

sindaco, da amministratore locale ma anche

da imprenditore e ha quindi le competenze

per fare bene in un assessorato

strategico come la casa in un tempo di

crisi in cui nessun cittadino deve essere

lasciato indietro.

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BRESCIAUP



RI-PARTENZA...

di Rigsave Capital

Eccoci, si riparte! È cambiato qualcosa in un

mese? Direi di no, il nostro pensiero primario

è sempre la pandemia, anche perché giornalmente

siamo bombardati di notizie ed allarmismi

che proprio sonni tranquilli dormire non

ci fanno.

I vaccini sono arrivati, stanno arrivando e ne

arriveranno milioni di dosi nei prossimi mesi

per mettere fine a questa terribile storia, ma

sicuramente i prossimi 6/8 mesi saranno ancora

per una navigazione a vista, in quanto il

procedimento vaccinale è molto lungo.

Ognuno di noi è stato sottoposto, e lo siamo

ancora, a restrizioni che ci hanno portato a

cambiare le nostre abitudini anche le più semplici,

succhiandoci enormi energie psico-fisiche

e finanziarie...

Penso a chi lavora nelle palestre, nei teatri, i ristoranti

e bar, alle tante aziende medio piccole

che hanno chiuso nel 2020, si parla di 300

mila partite iva in meno!

Penso alle persone che non hanno la possibilità

e la fortuna di fare smart working, penso

ai nostri figli costretti alla didattica a distanza

perdendo il contatto fisico con gli amici e professori,

non provando il bello della spensieratezza

della loro età...

Un altro dato sfornato qualche giorno fa, nel

2020, più 60% di richieste di divorzio!

È una società la nostra che sta cambiando ad

una velocità impressionante, in alcuni ambiti

in peggio in altri in meglio.

Secondo il mio modesto punto di vista, e

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BRESCIAUP


spesso la vita mi ha dato ragione, è NON RI-

MANERE FERMI! La crescita personale deve

far parte del nostro DNA, la conoscenza e lo

studio fanno in modo che nelle situazioni di

“emergenza”, riusciamo a vedere più velocemente

la via d’uscita

In mezzo al cambiamento e all’incertezza,

coloro che prendono decisioni intelligenti

ora prospereranno negli anni a venire, agire,

adattando e trasformando il modo di pensare.

Il 2021 credo sarà un anno di cambiamenti e

ri-partenze, di nuove possibilità che se gestite

bene metteranno le basi per un solido futuro.

Per quanto riguarda i mercati finanziari, solitamente

anticipano i cicli economici, staremo

a vedere.

Per quanto riguarda Rigsave Capital, grandi

novità, non siamo rimasti fermi nonostante le

grandi difficoltà, ci stiamo espandendo, abbiamo

aperto la branch a Madrid, la Digital

Bank, iCashly, sarà attiva entro questo anno,

il team di gestione è attivo per la messa sul

mercato di nuove soluzioni finanziarie, e dulcis

in fundo Rigsave Capital Spa a giugno verrà

quotata in una importante Borsa Europea!

A giorni aprirà la campagna per la possibile

sottoscrizione delle azioni.

Bene, auguro a tutti i lettori che il 2021 porti

in primis serenità e prosperità, AD MAIORA!

Andrea Pizzo, Relationship Manager Rigsave

Capital LTD.


Valerio Merola con la Bravissima 2020 Sabrina De Angelis

BRAVISSIMA 2020

La Bravissima 2020 é Sabrina De Angelis, é

stata eletta al Golden Palace Hotel di Torino

5 stelle lusso (gruppo AllegroItalia), nel pieno

rispetto delle norme anti Covid, davanti una

Giuria VIP ed una Giuria tecnica. Alla finale

sono state ammesse le ragazze più talentuose

nelle rispettive categorie artistiche selezionate

durante il Bravissima Tour 2020. Le finaliste

dopo l’esibizione nella propria categoria si

sono cimentate in una super prova finale per

l’assegnazione del titolo “Bravissima 2020”.

Bravissima (www.bravissima.us) é il primo talent

show della tv italiana, ideato e organizzato

dal presentatore e opinionista televisivo

Valerio Merola (www.valeriomerola.com).

Bravissima é dedicato in esclusiva al talento

femminile ed é anche il talent più longevo, nel

2021 festeggerà il trentennale, la prima edizione

risale al 1991, in tutti gli anni a seguire é

stato un susseguirsi di successi, prima su Raiuno

poi su Italiauno, attualmente su SKY. Tra

le talentuose che hanno partecipato a Bravissima

e poi diventate famose: Violante Placido,

Laura Chiatti, Roberta Lanfranchi, Alessandra

Amoroso e molte altre. Possono partecipare

a Bravissima cantanti,ballerine,modelle, indossatrici,

attrici, presentatrici, fitness lovers,

artiste di arte varia, tutto il talento artistico

femminile é rappresentato. L’iscrizione é totalmente

gratuita, per iscriversi basta scrivere in

direct sul profilo Instagram o Facebook, sono

aperte le iscrizioni per il 2021. Nella Giuria VIP

erano presenti: Biagio D’Anelli (DJ e opinionista

televisivo Mediaset), Elisa Toti (speaker di

Radio Subasio), Elisa Scheffler (giornalista e

showgirl di “All Togheter Now” Canale5), Vittoria

Castagnotto (conduttrice televisiva di

calcio del programma #processoallecoppe).

Nella Giuria tecnica: Patrizia Balbo ( la Regina

dell’Operetta), Valerio Liboni (musicista cantante

cofondatore de “I Nuovi Angeli”) Heldin

Magic (l’unico illusionista che si é esibito

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BRESCIAUP


Per il GOLD SPONSOR: “YASHI ITALIA” (computer italiani

di alta gamma) il titolare Roberto Righetti consegna

il primo premio alla Bravissima 2020

In rappresentanza dello sponsor “DIETACOM”: Giulia

Ruggeri (apicultrice Apinomia) con la giornalista Barbara

Castellani

Da sinistra: Elisa Scheffler, Elisa Toti, Valerio Merola, Vittoria Castagnotto

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BRESCIAUP


per Papa Francesco), Sofia Magrini (attrice

fiction Don Matteo, vincitrice di Bravissima

2019). Il Galá é stato presentato da Valerio

Merola con la giornalista Barbara Castellani.

A sostenere Bravissima i Gold Sponsor: RPA

(Real Protection Agency Investigations) by

Federico Iannoni Sebastianini e YASHI ITA-

LIA by Roberto e Laura Righetti. Sponsor:

DIETACOM by Dr Massimo Spattini, SIFA

FORMAZIONE by Dr Fabrizio D’Agostino,

HADO by Sebastiano Reale.

Il make up é stato curato da Marco Simone

make up artist, l’hair stylist é stata la giovane

Alexia Di Benedetto di Santhiá con le sue

brave collaboratrici. Una imponente torta

artistica brandizzata Bravissima che ha colpito

l’attenzione di tutti i presenti é stata realizzata

da Giovanni Lasagna in arte Vanja,

estroso pasticcere/modello di Novi Ligure.

Ospite musicale del Galá il diciannovenne

artista padovano MASSY che si é esibito con

la sua hit “Big Blu”, il brano che ha collezionato

in estate un milione di visualizzazioni su

YouTube.

Lo special televisivo “Bravissima 2020” andrà

in onda su SKY per la regia di Andrea

Fresu, la data di messa in onda sarà comunicata

sui social di Bravissima.

Valerio Merola con i Giurati VIP Biagio D’Anelli ed Elisa

Scheffler

MASSY il giovane interprete della hit “Big Blu”con la

seconda classificata ( a sin) Irene Cappelletti e la terza

classificata Alessia Alberti

Per il GOLD SPONSOR: “RPA” ( Real Protection Agency

Investigations) il titolare Federico Iannoni Sebastianini

con Elisa Scheffler

Per lo sponsor “HADO” (acqua idrogeno alcalina) Sebastiano

Reale con la terza classificata Alessia Alberti

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LA MASCHERINA SANITARIA

SANA ED EFFICIENTE CON IL NASTRINO SALVA MASCHERINA

di Rolando Giambelli

Un piccolo oggetto nato da un importante

concetto: Sostenere la Ricerca Scientifica

e salvaguardare le preziose “Mascherine

Sanitarie”. Tutti dovrebbero ormai

sapere che la mascherina

facciale chirurgica è,

fin dal 1897, un presidio

sanitario molto utile per

contrastare e ridurre le

infezioni, da e per le vie

respiratorie, attraverso

il naso e la bocca, ma

da quando il suo utilizzo,

con una situazione planetaria

aggravata dal Covid-19,

e dopo tanti appelli inascoltati e

tanta confusione è diventato “finalmente”

IL NASTRINO

“SALVA MASCHERINA”

Rolando giambelli sta preparando

i “nastrini salva mascherina” come

“gadget” promozionale per la “fondazione

camillo golgi per la ricerca medica”

obbligatorio per legge, la mascherina, oltre

ad essere un oggetto molto personale

è diventata anche tanto più preziosa e

da tenere quindi con la massima

cura ed attenzione, proprio

per farne durare al meglio

la sua funzione protettiva,

già abbastanza limitata

nel tempo…

Pensando quindi ai

vantaggi, ma anche alle

limitazioni e ai disagi

procurati dalle mascherine,

oltre alle variegate esigenze

quotidiane di prendersi

delle brevi pause e di doversele togliere,

come può accadere durante il la-

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BRESCIAUP


voro professionale di ciascuno di noi, ho

realizzato un semplicissimo dispositivo

composto da un nastrino e da due fermagli

che, applicato a qualsiasi tipo di mascherina,

le consente di essere sempre portata

di bocca e naso… più che “a portata di

mano”, che magari è sudata e non più igienizzata;

o peggio, infilata sul braccio con

il rischio reale di rottura dell’elastico della

mascherina; o ancora peggio, appoggiata

malamente da qualche parte o messa in

tasca… o altro…!

Con il nastrino salva-mascherina, essa rimane

invece “sempre” indossata, a nostra

disposizione e soprattutto, è impossibile

dimenticarla in giro!..

Igiene più sicura, per “tutti” quindi, con

il “Nastrino Salva Mascherina” anche nei

momenti di non utilizzo della stessa che

resta così, liberamente appesa al nastrino,

sfilata dalle orecchie stanche di reggerla e

ottimamente “aerata”, mantenendo anche

più a lungo la sua freschezza originale,

invece che restare, con evidente fastidio,

tirata dall’elastico della mascherina aderente

sotto la gola, magari sudata…

IL NASTRINO SALVA MASCHERINA - Un

semplice dispositivo, nato dal concetto di

una vita migliore…

“Noi viviamo tutti come nel sottomarino

giallo dei Beatles in rotta verso un mondo

più sano…”

Si vuole dedicare i “Nastrini Salva Mascherine”

anche al sostegno della FON-

DAZIONE CAMILLO GOLGI di Brescia, che

da oltre trent’anni promuove la Ricerca

Scientifica, con il versamento di un’offerta

libera sull’IBAN della Fondazione Golgi: IT

40E 0311111238000000026134

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IL NASTRINO SALVA MASCHERINA

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a supporto di:

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CAMILLO GOLGI

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BRESCIAUP



BUON ANNO 2021

DAL CASTELLO INCANTATO DI BRESCIA!

di Rolando Giambelli

Il nostro è il primo”Castello” in Lombardia

e secondo in Italia votato come “Luogo del

cuore FAI 2020”…

Grazie a tanti Amici ed Artisti che lo hanno

votato!

Il Comitato Amici del Cidneo, anche nome

del suo presidente Giovanni Brondi, ringrazia

di “cuore” tutti coloro che hanno

votato per il Castello di Brescia “Luogo

del cuore FAI 2020” ed in modo particolare

tutti i musicisti, attori, operatori dello

spettacolo di Brescia, ma anche quelli che

da fuori, gli hanno dato un forte sostegno

con l’entusiasmo di chi vuole anche vincere,

nonostante il crollo quasi totale del settore

“Musica e Spettacolo” a causa del Covid

19 che li costringe a stare fermi senza

poter lavorare chissà fino a quando…. Ma

siamo, comunque, arrivati fin qui grazie

anche al sostegno attivo ed ai voti di amiche

ed amici fantastici come: Irene Fargo,

Alberto Fortis, Ambra Angiolini, l’attrice

bresciana Camilla Filippi, Charlie Cinelli, il

promotore di Palcogiovani, Cristian Delai,

e poi Dellino Farmer, e lo “stage manager”

di Vasco Rossi, Diego Spagnoli, Enrico

Fappani, la signora Paola Rizzi, il mago

illusionista bresciano Erix Logan, Fabio

Volo, Fausto Leali, Francesco Renga, Giulio

Tampalini, Jury Magliolo, L’Aura, Luisa

Corna, Omar Pedrini, il grande pianista

milanese Roberto Cacciapaglia, Roberto

Capo, RolGiam, il giovane Silver da XFactor

di Bergamo, Tea Franchi, Vincenzo Regis...

Anche la mitica “Estetista Cinica” ovvero

Cristina Fogazzi si è impegnata a far giungere

al Castello tantissimi consensi!

Hanno inoltre partecipato alla raccolta dei

voti e alla divulgazione del progetto del

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BRESCIAUP


FAI anche tanti altri fantastici personaggi

del Mondo dello dello Sport come i nostri

gemelli calciatori, Antonio ed Emanuele

Filippini, Brian Sacchetti Christian Presciutti,

Sergio Scariolo e le società Atlantide

Pallavolo Brescia e Brescia Millenium.

Hanno dato il loro contributo di voti con

grande entusiasmo anche imprenditori del

territorio come Emanuele Rabotti di Monte

Rossa e Ruggero Brunori di Ferriera Valsabbia

SpA, oltre ai titolari molte attività

commerciali cittadine, come i negozianti

del Centro di Brescia. Da sottolineare

anche il sostegno appassionato delle associazioni

di categoria del settore industriale,

artigianale, commerciale ed agricolo

del nostro territorio. Un ruolo molto

importante per la promozione del Castello

lo ha giocato anche la Cooperativa Taxisti

di Brescia.

Un grazie di cuore per il sostegno costante

va senz’altro ai Media bresciani ed anche

alla testata Ragionale Rai ha ricordato con

un servizio della TGR il Castello di Brescia

“Luogo del Cuore FAI” piazzatosi al 3° posto

in classifica nazionale ed al 1° posto

in Lombardia, proprio il penultimo giorno

utile per votare!

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BRESCIAUP


DIEGO CIGOLINI

UN AUTORE ACCORTO E SENSIBILE

di Laura Gorini

È un autore molto profondo e per nulla banale,

Diego Cigolini. Dopo aver esordito ufficialmente

nel vasto mondo dell’Editoria, con

il romanzo fantasy, genere letterario, del quale

lui è un grande fan, Evan, si è poi dato - per

così dire - a tutt’altro, optando per un bel racconto

giallo per quanto concerne la sua seconda

fatica letteraria, intitolata Le Gocce,

dimostrando di essere molto abile, nonché

dotato di una certa dose di talento, nel sapersi

giostrare nell’arte della narrazione. E ora ha

assolutamente convinto sia il grande pubblico

che la critica, con il suo terzo romanzo, Con

Anthony, dove mette in chiara luce il suo lato

introspettivo più vivo e sincero. Anthony, il

suo indiscusso protagonista, è un ragazzino,

apparentemente come tutti gli altri, che ama

trascorrere il suo tempo libero immerso nella

natura, soprattutto in compagnia di suo padre.

Ma poi, improvvisamente qualcosa cambierà,

e lui inizierà a chiudersi a riccio in sé stesso.

E così comincerà a trascorrere le sue giornate

e le sue serate rinchiuso nella sua cameretta,

che ritene l’unico luogo dove può stare

bene e soprattutto sentirsi protetto e al sicuro.

Ovviamente la mamma, notando questo cambiamento

comportamentale così repentino

dell’adorato figlio, si preoccuperà moltissimo

e continuerà a chiedersi a che cosa è stato dovuto.

Che cosa è successo di così eclatante a

indurre Anthony a fare questa scelta? Di che

cosa ha paura il giovane? Un’ennesima prova

letteraria degna di nota per l’autore bresciano,

residente a Pontevico, che sta già lavorando a

un suo nuovo testo che si preannuncia, stando

all’ascolto di alcune voci di corridoio, molto

particolare. I primi tre romanzi di Diego Cigolini,

(Evan, Le Gocce e Con Anthony) pubblicati

da LiberEdizioni, sono disponibili nelle migliori

librerie e nei migliori store online.

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BRESCIAUP



LA TOMBA DELLA REGINA NEFERTARI

di Edward Battisti

Nefertari (1295-1255 a.c.) fu la moglie preferita

del faraone Ramesse II e sua “Grande sposa

reale”, titolo questo assai importante, anche

se, è giusto precisare, non dava nessun diritto

a governare, almeno ufficialmente, sebbene si

sappia, che intraprese sicuramente notevoli

rapporti diplomatici soprattutto con gli Hittiti,

popolazione con la quale si ebbero spesso

scambi turbolenti, culminati con la Battaglia

di Qadesh del 1274 a.c., che denotano di fatto

una certa sua influenza a corte.

Stiamo parlando della XIX Dinastia e del Nuovo

Regno, uno dei periodi più floridi di tutta la

storia egizia e Ramesse II fu il terzo faraone di

questa dinastia, dopo Ramesse I e Seti I.

L’importanza della regina, è altresì sottolineata

dal notevole Tempio Minore dedicato a lei

ed alla dea Hathor, localizzato ad Abu Simbel,

evento questo piuttosto raro, inoltre, ancora in

vita, raggiunse una sorta di deificazione, privilegio

riservato solo a persone di altissimo

rango e stima.

Delle sei statue presenti nel mausoleo, due

rappresentano proprio Nefertari.

Viene comunque ricordata soprattutto per la

sua bellissima tomba (QV 66) localizzata nella

Valle delle Regine, sicuramente la più decorata

e la più bella di quel sito.

Scoperta dall’egittologo Ernesto Schiapparelli

nel 1904, fu rinvenuta in cattive condizioni e

con gran parte del corredo funebre depredato,

fu successivamente sottoposta a vari restauri,

i più importanti dei quali eseguiti dal 1988 al

1992, anche per rimediare a precedenti ritocchi,

non effettuati a regola d’arte.

Il risultato fu davvero spettacolare, tanto che

si permise di nuovo l’affluenza del pubblico,

prima di procedere alla definitiva chiusura per

ragioni di sicurezza e preservazione, nel 2003.

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BRESCIAUP


Da allora viene aperta, solo per eventi eccezionali

o riprese televisive per documentari.

Una tomba di ben 520 metri quadrati, con pareti

che raffigurano il passaggio della regina

nella Duat o al di là, con la trasformazione finale

in Osiride, il dio dei morti…

Nonostante la ricchezza e vivacità del corredo

pittorico, davvero spettacolare per nitidezza

e contrasto dei colori, la tomba fu rinvenuta

saccheggiata, con i resti di un sarcofago in

granito rosa e privo della mummia, con alcuni

frammenti ossei rinvenuti, che gioco forza,

sembrano essere quelli della regina.

Solo qualche amuleto, alcuni cofanetti di legno,

un residuo di bracciale d’oro e 34 statuine

votive dette ushabti, rappresentano tutto

ciò che fu rinvenuto nella tomba.

Le bellissime rappresentazioni sulle pareti,

derivano dal Capitolo XVII del Libro dei Morti,

ed iniziano curiosamente con una partita di

senet, la dama egizia, spesso presente nel

corredo funebre per motivi mai chiariti, anche

se sicuramente connessi con un significato

spirituale.

Tra le divinità presenti Neith e la dea scorpione

Selkit.

Nefertari dunque, è l’evidente espressione del

notevole ruolo che potevano avere le donne

in ambito sociale, anche se ovviamente stiamo

parlando in questo caso di persone di altissimo

rango, in vario modo collegate con la

stirpe regale.

Il titolo di “Grande sposa reale” veniva riservato

solo alle mogli preferite, ed era un riconoscimento

importante, anche se non dava

come detto, nessuna ufficializzazione a governare,

compito ovviamente riservato al solo

faraone, anche se la Storia ci racconta, che vi

furono alcuni faraoni donna.

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BRESCIAUP


Luisella Traversi Guerra

Luisella Traversi Guerra

E IL SEGRETO DELLA VALLE OSCURA

Sanpietrino è nato da genitori amorevoli e

cresciuto in una baita di montagna, a contatto

con una natura incontaminata. Ma

è un bambino veramente bruttino e, solo

quando inizia ad andare a scuola, vive sulla

sua pelle – nei rapporti con i compagni – le

conseguenze del suo essere così sgraziato e

diverso dagli altri.

La storia di Sanpietrino si sviluppa via via

a cavallo tra due mondi paralleli: lo scenario

decisamente fantasy della Valle oscura

– luogo segnato dai malefici della strega

Pitimilla e dal suo oppositore Asgard – e

la realtà contemporanea delle metropoli e

dei grandi spazi americani.

In un mondo caratterizzato dall’eterno

scontro tra il Bene e il Male, Sanpietrino si

confronta con i sentimenti e le relazioni di

amicizia e amore che caratterizzano la vita

degli adolescenti e ne formano il carattere

preparandoli all’età adulta.

DUE CHIACCHIERE CON...

LUISELLA TRAVERSI GUERRA

di Maria Verderio

È in tutte le librerie d’Italia dal 24 novembre

e l’autrice è una imprenditrice italiana che ha

fatto dell’educazione e della filantropia il suo

modello di vita

Luisella Traversi Guerra è un’imprenditrice

che, nel pochissimo tempo libero che ha, si

diletta a scrivere. Così, più per tenere calmi i

suoi nipotini (ne ha ben 9) che per reale necessità,

si è trovata a cimentarsi col magico

mondo delle fiabe e ha cominciato a scriverne

di bellissime. Ha da poco ultimato la stesura

del libro “Sanpietrino e i segreti della valle

oscura” edito da Mondadori Electa. Il libro è

un avvincente fantasy per adolescenti ed è

stato scritto con l’intento di offrire una lettura

accattivante e piena di metafore educative

che spingono a far comprendere i valori del

Bene. In questo momento in cui tutto sembra

fermo a causa del Covid, Sanpietrino diventa

una lettura in grado di far riscoprire la positività

e la bellezza della vita: una favola moderna

che conserva i sapori della generosità,

della bontà e del vivere con consapevolezza.

Qual è stato l’imput che le ha fatto decidere

di sedersi alla scrivania e cominciare a

scrivere questo libro?

Questo libro è nato perché mia figlia Linda,

che mi ha visto scrivere più di 120 fiabe in cui

ho parlato della bellezza, dei valori positivi

ecc, mi ha fatto riflettere sull’opposto della

bellezza. Nella società di oggi, mi ha fatto notare,

se una persona non è bella rischia di non

essere nemmeno considerata. Allora ho cominciato

a riflettere sulla bruttezza e ho pensato

di scrivere di qualcuno talmente brutto

che ha dovuto subire questa discriminazione,

e da lì è nata la storia. Così ho cominciato a

immaginarmi il piccolo Sanpietrino tra le bellissime

Dolomiti e la storia ha iniziato a fluire.

Poi ho immaginato la Pitimilla, che nel libro

è una strega, ma nella realtà è una misura

meccanica. Il suo nome è così interessante

da essere stato trasformato in una strega.

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Nel libro affronta temi molto complessi, a

partire da come viene percepita nella nostra

società la bellezza. Quasi tutto sembra

essere basato su di essa. Non crede

di aver corso il rischio di risultare impopolare?

Non ho avuto nessun timore in merito, anzi.

Sono stata felicissima di andare a buttare

un sasso nello stagno di questa visione.

Conosco tante ragazze, troppe, che hanno

sofferto perché non si ritenevano all’altezza

dei modelli stereotipati che televisione e

riviste ci hanno sempre propinato. Io stessa,

quando sono andata a ricordare la mia

giovinezza, quando avevo 14-15 anni avevo

il complesso di essere cicciottella e di avere

le gambe storte. Poi crescendo ho capito

che non era vero, ma non posso dimenticare

la sofferenza di quegli anni in cui tutto

sembrava concentrato su un presunto difetto

fisico e ho risentito tutta la sofferenza

autentica di quei momenti, dell’adolescenza

e di tutta la fatica che si fa per crescere e

accettarsi.

È da sempre impegnata nell’educazione

e nella valorizzazione dei ragazzi meno

fortunati. È presidente della Onlus Robur

“La forza che aiuta”. Perché crede così

fermamente nei valori della conoscenza?

Questo credo che sia un punto fermo della

mia vita: la formazione. Ho avuto dei maestri

di vita straordinari e quindi ho scoperto

come la conoscenza è un bene così prezioso

e un tesoro così grande da coltivare nella

vita che poi diventa un faro in tutte le esperienze,

anche in quelle più difficili che la vita

ci pone. E perché non voglio imbrogliare i

giovani, mi sono impegnata sempre a far

sì che loro potessero vivere la gioia che ho

vissuto io quando ho incontrato dei maestri

che mi hanno aperto la mente verso la conoscenza.

Ma non solo. Spesso e volentieri,

quei ragazzi meno fortunati quando ricevono

una carezza metaforica o un pensiero di

accoglienza, uno sguardo che non li allontana

ma che li accoglie sono capaci di fare

miracoli.

È mamma di 5 figli e nonna di 9 nipoti.

Quali sono i valori che ha cercato di trasmettere?

Fa maggior fatica con le nuove

generazioni?

Credo di non aver fatto fatica a trasmettere

i miei valori perché non li ho trasmessi a

parole, li ho trasmessi con la testimonianza.

Io sono testimone di quello che dico e poiché

ho una grande ammirazione per Gandhi

che diceva che non bisogna proporre

nulla se prima non si è provato, nella mia

forma educativa ho sempre prima guardato

a me stessa, alla concretezza vissuta e poi,

da lì, ho fatto in modo che i miei figli e poi

i miei nipoti potessero riconoscere la loro

mamma e la loro nonna come coerente nei

valori universali.

Con le nuove generazioni non faccio fatica

perché la conoscenza non è marchiata

di una forma. La conoscenza è neutra ed è

basata su valori profondi che tutti possiedono

all’interno di loro stessi e l’atto educativo

passa e risuona attraverso l’interiorità di

ognuno.

Se le dessero la possibilità di realizzare

un sogno, cosa farebbe?

Ho sempre sperato in vita mia di poter costruire

una scuola. Infatti nel libro ho immaginato

una scuola e la scuola che ho nel

cuore e nella mente è straordinaria. Entrare

in quella scuola significa vivere su tutti i piani

della propria esistenza, gioire, non essere

costretti ma avere e rispettare i tempi della

propria crescita. Questo che dico l’ho vissuto

in modo straordinario nell’ambito della

mia professione, nell’ambito del mio esser

stata per tanti anni direttore del personale

e delle valorizzazioni delle risorse umane

di un’azienda. Questo mi ha fatto scoprire

la bellezza dell’umanità e quanto abbiamo

bisogno di acqua buona per poter fiorire.

Quindi fondare una scuola straordinaria

dove essere a contatto con tutto ciò che si

deve imparare per me sarebbe una gioia.

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MUSEO MILLE MIGLIA

Museo

Visitate il Museo Mille Miglia e farete un “viaggio nel tempo” alla

scoperta della “corsa più bella del mondo”, attraverso l’esposizione

di auto da collezione, oggetti, abbigliamento e filmati dell’epoca.

Ristorante & Bar

Nella Taverna Mille Miglia potrete assaporare i gusti ed i sapori

classici della buona cucina, in un’atmosfera tranquilla e familiare.

L’ambiente riservato ed accogliente della Taverna Mille Miglia è

ideale per pranzi e cene private o aziendali.

Sale Meeting

Il Museo offre inoltre sale per meeting per CDA, incontri direzionali,

convention, eventi e business room. Nella stupenda cornice di un

monastero del 1.008.

MUSEO

Tel. 030 3365631

TAVERNA

Tel. 030 3365680

Viale della Bornata, 123 - S.Eufemia - Brescia

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Modella del mese

FEDERICA MAIOLO


MODEL

FEDERICA MAIOLO

PHOTOGRAPHER

CESARE PALAZZO

AGENZIA

DEEVA


THE MATT PROJECT

”OVERNIGHT”

di Rolando Giambelli

Il 15 dicembre è uscito “Overnight”, quarto

album in studio di The Matt Project, band

bresciano-veronese formata da Jury Magliolo

(voce, basso, tastiere), Carlo Poddighe

(voce, chitarra) e Matteo Breoni, alla

batteria. Registrato in analogico su nastro e

masterizzato al Poddighe Studio di Brescia,

prima che divampasse l’emergenza Coronavirus

e il conseguente stato d’isolamento,

“Overnight” è una collezione temporanea di

10 tracce, tutte cantate in inglese, che definiscono

l’evoluzione stilistica e sonora del

gruppo, orientata verso groove propulsivi

e atmosfere retrofuturiste: un viaggio dagli

anni ’80 al 2020 a bordo di una DeLorean

o, a seconda dei gusti, di una Ferrari bianca

stile Miami Vice.

Editing e interventi digitali ridotti al minimo

per restituire intatto l’impatto sonoro caldo

e vibrante del live, dimensione in cui si

esprimono eclettici e con alchimia magnetica,

The Matt Project hanno lavorato al nuovo

progetto come una band glam rock catapultata

ai tempi di Spotify: prodotto dallo

stesso Poddighe, il disco gravita attorno a

un immaginario influenzato da sintetizzatori,

batterie elettroniche e fluorescenti melodie

pop, pur senza apparire nostalgico o “revivalista”.

Al contrario, spiegano, “Abbiamo

cercato di fondere e rielaborare gli echi della

musica che amiamo - Prince, Michael Jackson,

Sly & the family Stone, Mark Ronson

e Arctic Monkeys -, trasportandola verso

nuovi orizzonti”. Energizzante come una Red

Bull dopo il caffè, estatico come un tramonto

a Venice Beach, “Overnight” - prosegue

60

BRESCIAUP


la band - “è un disco ‘artigianale’, istintivo,

graffiante, in cui a fare la differenza sono i

piccoli dettagli, anche quelli più sfuggenti

e impercettibili. Non siamo mai stati grandi

fan di virtuosismi e sofisticazioni forzate: le

imperfezioni ci fanno sentire vivi”.

Anticipato dai due singoli “Running from

the beast” - centrifughe rock’n’roll e ritmi

impavidi fra No Doubt e Jamiroquai - e dalla

title track, in circolo da metà novembre,

“un raggio di luce soul-funk per resistere a

questi tempi bui e distanti”, come l’hanno

definita allora, il disco è disponibile su Spotify,

I-Tunes e tutte le piattaforme digitali di

riferimento, oltre che in edizione limitata

su vinile per un’esperienza d’ascolto ancora

più intensa e immersiva. L’illustrazione

di copertina è stata realizzata da Naive Colours.

Pre order: www.themattproject.com.

Guarda il video: https://youtu.be/PyLugN-

3vXL8

“...an undeniable interplay and involvement

band’s on stage: these qualities are

underlined emphatically from the New

York crowd…” Drum Club, September 2016

Avventurieri in bilico tra soul, funk e poprock,

The Matt Project sono Jury Magliolo

(voce e polistrumentista, terzo classificato

a XFactor 2009; ha aperto concerti per

Jamiroquai, Alicia Keys e molti altri, l’anno

scorso è stato corista per Renato Zero

nell’ambito di “Zero il folle tour”), Carlo

Poddighe, chitarra e voce (già collaboratore

di Roman Coppola, il figlio di Francis,

e parallelamente impegnato anche come

chitarrista di Omar Pedrini) e Matteo Breoni,

alla batteria. Internazionali per attitudine,

influenze e ispirazioni, The Matt Project

si sono esibiti in tutta Europa e a New York,

spesso come headliner nel leggendario

61

BRESCIAUP


“The Bitter End”, club dove hanno suonato

mostri sacri tipo Bob Dylan, Stevie Wonder,

Carole King, fino a Lady Gaga. Sempre a

New York, nello studio di Steve Greenwell

(produttore di Joss Stone), la band ha inciso

i primi due dischi, mentre il terzo, “Silver

Linings” (2017), è stato registrato in Italia al

Poddighe Studio di Brescia.

Contatti:

FB: www.facebook.com/themattproject2014/

IG: www.instagram.com/the_matt_project

Comunicazione e ufficio stampa:

stupefacentestudio.com

(Elia Zupelli 333 5206753)

62

BRESCIAUP



IL CANTO DELLE SIRENE

Poesia di

Tuly Sigalini

Questo tempo

Questo tempo che sa di noia

di ali spezzate

di cose mai dette

di finestre chiuse

di cassetti aperti

di profumi perduti.

Questo tempo che insegna

a guardare negli abissi

con la paura di vedere

scorgendo appigli per risalire

scolpiti dentro di noi

da tempo immemorabile.

Questo tempo di cieli scrutati

alla ricerca di risposte nuove

a domande che sono sempre le stesse

imparando a non mentire a noi stessi

scoprendo la grazia che abbiamo dentro

amando finalmente le nostre fragilità.

Questo tempo, che forse ci serviva...

64

BRESCIAUP


Tutti i tuoi dati

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65

BRESCIAUP


NUOVA DEFENDER 2020

STILE DA VENDERE

La nuova Defender 2020 mantiene gli stilemi

estetici che l’hanno resa celebre nel tempo

e fin dal primo sguardo si capisce che

siamo al cospetto di un nuovo modello. Per

“rubare” le parole del Chief Design Officer

Land Rover, Gerry McGovern: “La nuova

Defender abbandona gli spigoli vivi a favore

di un design più elegante, con la carrozzeria

levigata ma mantenendo sempre una linea

di cintura alta e forme boxy che la fanno

sembrare compatta nonostante la lunghezza

di 5,01 metri l’altezza di 1,97 metri e la

larghezza di 2,10 metri con gli specchietti

aperti oltre al passo di 3,01 metri della

versione 110 del test drive. Al posteriore la

scena è tutta delle luci a LED separate e a

sviluppo verticale. Se poi non la si volesse

standard; Land Rover mette a disposizione

alcuni pacchetti che donano alla nuova Defender

ancora più personalità che prendono

il nome di: Adventure, Country, Explorer e

Urban.

Abitabilità interna e bagagliaio

La nuova Land è disponibile con ben 3 configurazioni

per gli interni: classica a 5 posti,

a 6 posti con l’aggiunta di un terzo passeggero

nella fila anteriore e in variante a 7

posti con i due sedili aggiuntivi situati nel

bagagliaio che viene però limitato a 231

litri rispetto ai 1.031 standard. La capienza

massima del vano bagagli è invece, per tutti,

pari a 2.380 litri abbattendo il divano posteriore.

Al volante della Defender 110

Le dimensioni della nuova Land Rover Defender

110 non mettono in difficoltà nella

guida di tutti i giorni perché c’è un abisso tra

la nuova e la vecchia Defender in termini di

comportamento dinamico su asfalto. Ovviamente

la posizione del conducente rimane

molto rialzata e si ha sempre l’impressione

di dominare la strada. Dove non arriva uno

sguardo attento ci pensano i numerosi sensori

e telecamere. La leva del cambio auto-

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BRESCIAUP


matico sulla plancia facilita il suo utilizzo.

Lo stile semplice ma moderno dell’abitacolo

si sposa bene con la tecnologia del nuovo

sistema di infotainment che è reattivo,

facile da utilizzare e sempre ben visibile in

ogni condizione di luce. Il volante è ben rifinito

e comunicativo nelle risposte dell’auto

che nonostante i 5 metri di lunghezza e un

peso di 2.350 kg in ordine di marcia riesce

ad essere molto progressiva nei cambi di

direzione. Nonostante l’altezza di quasi 2

metri il CX aerodinamico è di soli 0,39 e

rimane sempre piuttosto silenziosa anche

nei tratti autostradali: a 130 km/h l’unico

sibilo si sente provenire dagli specchietti

laterali e utilizzando gli ADAS la nuova Defender

non ha niente a che invidiare alle

altre ammiraglie a ruote alte di Land Rover.

Sotto al cofano della versione della prova

c’è il 4 cilindri 2.0 litri turbo da 240 CV e

430 Nm di coppia che spinge forte già a

partire dai 1.400 giri/min. grande merito va

al cambio ZF a otto rapporti: una garanzia

quando bisogna trovare il giusto compromesso

tra comfort e sportività. L’elettronica

del Terrain Response 2 fa miracoli

e rende la vita facile anche in situazioni

oggettivamente difficili ma il peso, importante,

della nuova Defender non la mette al

primo posto quando si parla di affrontare

off road estremi dove il peso di una vettura

diventa un fattore determinante.

Gamma motori: benzina, ibrido e diesel

La Land Rover Defender è attualmente

disponibile con quattro motorizzazioni:

due diesel e due benzina. Il cuore di gamma

è rappresentato dal motore a gasolio

quattro cilindri turbo da 2.0 litri declinato

in due livelli di potenza: 200 e 240 CV.

Lato benzina l’entry level è rappresentato

dal 2.0 litri da 300 CV e 400 Nm di coppia

mentre il top di gamma dal sei cilindri in

linea da 3.0 litri MHEV capace di erogare

ben 400 CV e 550 Nm di coppia.

Vieni a provarla da BresciaMotori

Via Orzinuovi, 38, Brescia

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BRESCIAUP


BRESCIA

Love & Sex

di Massimiliano Mori

Quanto dura la felicità nella coppia?

Iniziamo il nuovo anno della rubrica rispondendo

a una domanda legata alla vita di

coppia.

È davvero possibile sapere quanto e se durerà

un rapporto sentimentale? Secondo alcuni

studiosi sì, ed è anche probabile riuscire a

farlo durare di più attuando alcuni semplici

accorgimenti.

Facciamo però una piccola precisazione: i

rapporti non hanno una scadenza. Per definire

quanto potrebbe durare una coppia non

dobbiamo fare i conti con il calendario, ma

osservare in che modo si comportano i partner

e come reagiscono ai cambiamenti.

Alcune ricerche hanno evidenziato che il

verificarsi di alcune situazioni (come la nascita

dei figli o la loro uscita da casa), può

compromettere la stabilità della relazione indipendentemente

dagli anni in cui i partner

stanno insieme. Questo accade perché si ha

meno tempo da dedicare al benessere della

relazione, o all’estremo opposto, si capisce

che non si ha più nulla in comune con il partner

passandoci più tempo insieme. Bisognerebbe,

per quanto possibile, impedire a

stress esterni di influire sulla relazione. Ogni

coppia deve riuscire ad avere sempre dei

momenti da dedicare a se stessa se vuole

essere felice il più a lungo possibile.

Fondamentale è osservare anche in che

modo comunicano i due innamorati. Il dottor

Gottman ritiene si possa intuire la probabilità

che una relazione finisca, semplicemente

osservando i due partner mentre si parlano.

Questo dipende dalla quantità e dalla qualità

delle loro interazioni. Secondo lui il rapporto

tra interazioni positive e interazioni negative

non deve essere inferiore a 5:1. Vediamo di

spiegare meglio questo concetto. Quando i

due partner comunicano tra di loro, a ogni

interazione negativa (critiche, attacchi, colpe)

68

BRESCIAUP


devono essere presenti almeno 5 interazioni

positive (commenti affettuosi e premurosi).

Se questa proporzione non è mantenuta,

per il dottor Gottman il rischio di separazione

diventa alto. Non possiamo però ridurre

a semplici calcoli matematici un rapporto di

coppia. La cosa importante è comprendere

che non è la quantità dei litigi a definire un

rapporto, ma la loro qualità. Le coppie felici,

infatti, durante le discussioni affrontano

direttamente e veramente il problema senza

scambiarsi offese personali o umiliazioni.

Ricorda che la felicità è un modo di

viaggiare, non una destinazione.

Roy Goodman

Oltre a osservare come comunicano, è necessario

vedere come si comportano e che

idee hanno rispetto al rapporto sentimentale.

Far durare la felicità nella coppia vuol dire

avere aspettative realistiche sulla relazione.

Tra gli amanti deve esserci l’impegno per far

sì che le cose funzionino, consapevoli degli

alti e bassi che potrebbero verificarsi. Tenere

la contabilità in amore (io ho fatto tanto per

te e tu invece hai fatto poco per me) non serve

a molto. Aiuta invece impegnarsi in progetti

comuni ed essere premurosi quando

il partner ha dei problemi. Non bisogna dimenticare

che per vivere bene la relazione,

i partner devono avere dei momenti per loro

stessi. Stare sempre insieme a volte non è

salutare per il rapporto.

Anche la vita sotto le lenzuola può essere un

buon indicatore della relazione. Con il passare

del tempo, la troppa familiarità può portare

a ridurre la passione e i rapporti sessuali.

Per non perdere questo importante aspetto

della vita di coppia, alcuni esperti consigliano

di dare una certa regolarità alla vita sessuale.

Non sarà molto romantico, ma se serve

a stare bene insieme perché non provarci.

In conclusione ricordiamoci che ogni coppia

è differente e, di conseguenza, è diverso anche

il concetto di felicità dei partner che la

compongono. Una cosa però dovrebbe essere

uguale per tutti, essere consapevoli che

SE FA SOFFRIRE NON È AMORE.

Per le domande, necessità o consulenze private:

3207521466

morimassimiliano89@gmail.com

www.dottmassimilianomori.it

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BRESCIAUP


MOTOAVVENTURE

di Simone Mor

Buongiorno, o buonasera, dipende da quando

leggerete questo articolo.

Questo episodio, non vi sembrerà proprio un

racconto di Motoavventure, perché trattandosi

di una delle più belle città d’Italia, mi

soffermerò appunto sulla narrazione di quello

che abbiamo vissuto visitando la città di

Siena.

Però, vi garantisco che per raggiungere la

città Toscana abbiamo utilizzato le nostre

moto, e credetemi, qualsiasi strada percorriate

in questa regione, in brevissimo tempo,

vi trovereste comunque a divertirvi tra curve

dolcissime e saliscendi collinari, immersi in

un paesaggio unico al mondo.

Partiamo come sempre dal nostro campo

base, o meglio, il nostro campeggio Badiaccia

che si trova sul lago Trasimeno.

Siena dista dal nostro campeggio circa un’ora

di strada, sono solo 70 km, ma noi andiamo

con calma e facendo ancora una sosta

intermedia per un caffè, il tempo trascorso è

quasi il doppio.

Fantastico!!! Questa è la vera essenza della

vacanza. Gestire il proprio tempo senza

assilli e vincoli da rispettare, la variabile del

tempo diventa effimera, quasi da non essere

più necessari nemmeno gli orologi.

Nei pressi di Bettolle, ci dobbiamo fermare

ad un passaggio a livello in attesa del treno.

Passano circa 10 minuti ed il treno non si

vede ancora arrivare, ed allora dai tanti cassettini

della memoria, fuoriesce il ricordo del

film capolavoro di Benigni e Troisi: “Non ci

resta che piangere “

La strada che si apre parallela alla ferrovia,

70

BRESCIAUP


ci invita a percorrerla, ma presi dal dubbio

di ritrovarci anche noi “nel 1400 quasi

1500” desistiamo, anche perché sentiamo

che il treno è in arrivo.

Arriviamo nella città di Siena e parcheggiamo

come al solito in periferia. Questa

scelta ci offre un doppio, anzi, triplo vantaggio.

Si evita di entrare per sbaglio in

ZTL, si trovano facilmente parcheggi, durante

il cammino per raggiungere il centro,

si scorgono numerose curiosità delle città,

quando si deve ritornare, si trova facilmente

la strada per il ritorno.

I vantaggi erano almeno quattro, non tre.

Siena è il Palio. Lo notiamo subito perché

ovunque ci sono indicazioni delle varie

contrade. Noi abbiamo parcheggiato nella

zona della Contrada del Bruco.

Camminiamo per circa mezz’ora e quindi

arriviamo in Piazza del Campo. Tutte le

strade della città confluiscono in questa

piazza che è un concentrato di bellezza architettonica.

Piazza del Campo è come un grande abbraccio

che accoglie il turista e lo invita

a spaziare il suo sguardo a 360°, magari

portandosi al centro della piazza stessa.

Da lì poi capirete come sia possibile che

migliaia di spettatori riescano a godere

della manifestazione del palio che si tiene

in due date… Si svolge normalmente due

volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio in

onore della Madonna di Provenzano festa

della Visitazione nella forma straordinaria,

e il 16 agosto quello in onore della Madonna

Assuta.

La piazza ha una forma a conchiglia e

quindi il centro è più basso rispetto al perimetro.

Ne consegue che da qualsiasi punto

della piazza è possibile vedere la corsa

dei cavalli ed i loro fantini,

In fondo anche noi trovandoci in questo

luogo ci sentiamo un po’ cavalieri. I nostri

destrieri sono le nostre moto, che con I

loro cavalli ci regalano momenti carichi di

emozioni e divertimento.

TO BE CONTINUED…

71

BRESCIAUP


Piatto del mese

Piatti tipici, novità, classici rivisitati, piatti dello chef, verranno a rotazione ogni mese messi

sotto giudizio da noi, per assicurarvi che quando si mangia non si scherza.

TOUR del

Vellutata di carote

alla cannella

PREPARAZIONE:

Lavate, pelate, e tagliate a pezzetti le carote,

le patate e i quattro scalogni. Mettete le

verdure in una pentola capiente ed aggiungete

1 litro d’acqua, quindi fate cuocere il

tutto a fuoco basso per circa mezz’ora. Nel

frattempo preparate il mazzetto di alloro e

timo e aggiungetelo alla pentola. Quando

le verdure saranno cotte, eliminate il mazzetto

di aromi e passatele al minipimer fino

a che la vellutata non avrà raggiunto una

consistenza cremosa. Tritate finemente i

due scalogni rimasti e fate sciogliere il burro

in una padella antiaderente. Soffriggete

il trito di scalogno per pochi minuti nel

burro, aggiungete lo zucchero e cuocete

finché lo scalogno non si sarà leggermente

caramellato. Rimettete ora la vellutata

di carote alla cannella sul fuoco, a fiamma

bassa; mescolate finché non si sarà sciolto

completamente, quindi spegnete il fuoco e

versate la vellutata nei piatti. Servitela e gustatela

ancora calda.

... POTETE PROVARLO DA:

VIA MALTA 16, 25124 BRESCIA

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Se hai preso nota dei nostri voti o ti è venuta fame puoi considerarti già parte di queste visite a sorpresa! Quale sarà

il prossimo piatto vittima del nostro tour? Seguici sul profilo instagram @BRESCIAUP, tieni controllate le nostre

stories, se saremo in un ristorante che già conosci avrai la possibilità di dare il tuo giudizio, votando! A PRESTO!

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BRESCIAUP


NOVITÀ 2021

BAITA DEL BAGOSS PRESENTA:

BAGOSS GRATTUGIATO

DISPONIBILE IN BUSTE IN A.T.M. DA GR. 80 E GR. 1000

ANTICA E PREMIATA CANTINA DI STAGIONATURA

BAGOSS IN FORMA INTERA, PORZIONATO, SOTTOVUOTO E GRATTUGIATO

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BAITA DEL BAGOSS

Sede di Bagolino

Via Madonna San Luca, 22 B

Sede di Brescia

Contrada Sant’Urbano, 15 B


BAGOSS

IL FORMAGGIO PIÙ AMATO DAI BRESCIANI

Chiediamo a Enrico Bonera, titolare della

Baita del Bagoss

Perchè ha deciso di grattugiare il Bagoss?

Il mio lavoro di selezionare e poi stagionare

il Bagoss mi ha fatto comprendere la

necessità dei professionisti della ristorazione

e delle produzioni alimentari, di avere a

disposizione un prodotto pronto all’uso e

che gli consentisse di avere una qualità ed

una sapidità che fossero costanti, altrimenti

avrebbero dovuto ogni volta rivedere la loro

ricetta a seconda del sapore del formaggio

che utilizzavano.

Così 12 anni fa ho iniziato a grattugiare e

confezionare il Bagoss in sacchetti da Kg

1 in Atmosfera modificata così da garantire

anche una lunga durata di conservazione...

Sulla base di questa esperienza ho quindi

deciso di realizzare confezioni più piccole,

da gr 80, che potessero venir utilizzate anche

dai privati; infatti il quantitativo è ideale

per preparare 2 risotti ed è della stessa qualità

delle buste da Kg 1.

Anche il prezzo, a differenza delle buste di

grana padano, pecorino o parmigiano reggiano,

che aumentano molto il costo del

grattugiato rispetto a quello venduto porzionato,

sono riuscito a mantenerlo invariato e

questo nonostante lo scarto, il costo della

lavorazione e del confezionamento in buste

con atmosfera modificata che consente

al prodotto di conservarsi inalterato per 3

mesi.

Ho già sentito diverse persone che ritengono

molto gustoso il prodotto e con un sapore

deciso che consente così di potersi sbizzarrire

in vari modi d’utilizzo e con ricette di

vario tipo.

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BRESCIAUP


LA STORIA DEL BAGOSS

È dal 1500 che a Bagolino si produce il Bagoss,

quando il comune apparteneva alla

Serenissima di Venezia ed il doge dell’epoca

volle che la colorazione di quel prelibato formaggio,

diventasse più gialla così da poter

meglio essere accostato agli ornamenti aurei

delle damigelle di corte.

Così si decise di utilizzare una nuova spezia

che appena arrivata dall’oriente: lo zafferano.

RICETTA DEL RISOTTO COL BAGOSS

Soffriggere il Burro di Bagolino assieme ad

una cipolla finemente tagliata. Appena la cipolla

inizia ad indorarsi, mettere il riso ed iniziare

a mescolare; aggiungere prima il brodo

di carne e poi il Burro di Bagolino proseguendo

a fuoco lento fino alla completa cottura

del risotto. Terminata la cottura, spegnere la

fiamma e mantecare il risotto innevandolo

gradualmente col formaggio Bagòss. È possibile

aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco

e, a seconda dei gusti, anche sale e pepe.

Impiattate, servite e buon appetito.

INGREDIENTI

150 gr di Riso Carnaroli

Brodo di Carne

una busta da 80 gr di Bagòss gratuggiato

1/4 Cipolla

25 gr di Burro di Bagolino

Pepe e Sale q.b.

Oggi, come allora, nel momento della lavorazione

del latte, che scaldato sul fuoco

a legna, viene introdotto nella cagliata, un

pizzico di zafferano, così da consentire di

preservare questa antica usanza di avere un

caratteristico colore giallo migliorandone la

sapidità.

Il Bagoss invernengo è quello ottenuto da

ottobre a maggio nelle stalle di Bagolino,

mentre quello estivo è prodotto negli alpeggi

estivi a circa 20000 metri d’altitudine.

Un passaggio fondamentale per ottenere del

buon Bagoss è la stagionatura: Baita del Bagoss

utilizza esclusivamente cantine antiche

di Bagolino che conferiscono al formaggio

quelle muffe e quella umidità naturali che

fanno del Bagoss il più buon formaggio della

provincia di Brescia.

Questo è il tipico costume di carnevale di un

“Balarì” il cui cappello è adornato dai gioielli

aurei di famiglia;

è da 500 anni che le sere conclusive del carnevale

i Balarì (sono circa 120) accompagnati

dal gruppo di suonatori, che utilizzano

antichi strumenti a corda, si esibiscono alla

sera nella piazza principale del paese con

uno spettacolo chiamato “ariosa”.

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BRESCIAUP


Cocktail del mese

TOMMY’S MARGARITA

DESCRIZIONE:

Patrón è prodotta con 100% di pura

agave blu Weber e lavorata tramite una

combinazione unica di metodi tradizionali

e tecnologie. Inoltre per ottenere una

trasparenza cristallina, la Silver, conosciuta

per il suo carattere morbido, viene

imbottigliata senza l’uso di processi di

invecchiamento.

INGREDIENTI

• Patrón Silver 6cl

• Succo di lime fresco 3 cl

• Sciroppo d’agave 1,5 cl

• Sale (opzionale)

• Spicchio di lime per guarnire

PREPARAZIONE:

Unisci gli ingredienti liquidi in uno shaker

e agita energicamente con ghiaccio per

raffreddare, Filtra su ghiaccio fresco in un

bicchiere rock (tumbler basso) con bordo

di sale (opzionale). Guarnisci con uno

spicchio di lime analcolico

DOVE LO TROVI?

P.le Arnaldo, 1 - Brescia 25121

Seguici su

attesa: 10

qualità: 7

presentazione: 8

cordialità: 9

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il voto del nostro lettore: 8

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BRESCIAUP



78

BRESCIAUP


OROSCOPO

ARIETE

Dopo un biennio a dir poco raffermo, tra

dubbi nelle relazioni e non troppa fortuna

lavorativa, l’Ariete è finalmente pronto

a tornare in campo con tutta la grinta

che normalmente lo caratterizza. Merito

soprattutto di Giove in posizione benevola

in Acquario, un pianeta che permetterà

di raggiungere importanti traguardi

professionali e di tirare un sospiro di

sollievo sul fronte delle entrate. Ma anche

di Saturno, che regala finalmente stabilità

e una maggiore decisione sia nei rapporti

amicali che amorosi.

CANCRO

Il 2021 dei Cancro ha solo un imperativo:

ritrovare se stessi. Terminate le dure

opposizioni di Giove e Saturno, è normale

che i nati nel segno si sentano spaesati

e stanchi, dopo dodici mesi di sfide e di

duro lavoro. Le tensioni cominceranno ad

allentarsi sin da subito, ma non bisognerà

comunque adagiarsi sugli allori: le

possibilità di miglioramento personale e

lavorativo non mancano, ma nulla dovrà

essere lasciato al caso.

TORO

Il 2020 è stato l’anno delle conquiste,

il 2021 sarà quello del consolidamento.

Il Toro affronterà l’anno nuovo con un

animo rinnovato, lasciando più spazio

all’introspezione rispetto all’istinto e

mettendo momentaneamente da parte la

sua proverbiale testardaggine. I primi mesi

invernali saranno certamente d’aiuto per

rafforzare le fondamenta di un rapporto

cominciato da poco, sia in ambito lavorativo

che professionale, proteggendo così

emozioni preziose.

LEONE

Sarà un anno di sfide. L’ entrata in

Acquario, Giove e Saturno determinerà

un’opposizione al segno, che richiederà

nervi saldi e grande capacità organizzativa.

Eppure le opposizioni offrono una grande

crescita personale e la possibilità di porre

salde fondamenta a progetti importanti.

Il 2021 potrebbe quindi rappresentare

l’anno della consapevolezza, della voglia di

rivincita e, fatto non da poco, l’occasione

per liberarsi definitivamente di persone

soffocanti per la propria esistenza.

GEMELLI

Un anno finalmente privo di catene. Dopo un

biennio forse pensieroso, passato magari a

raccogliere i cocci di precedenti esperienze

lavorative o professionali, le stelle offrono

un momento di incredibile rinascita. Tutto

migliora, soprattutto dal punto di vista

relazionale, e i Gemelli saranno pronti a

risplendere.

VERGINE

Il 2021 non rappresenterà per la Vergine

un anno di grandi scossoni o di improvvise

rivoluzioni. I primi mesi permetteranno alla

Vergine di mettere a fuoco i propri obiettivi,

dopo una fine del 2020 forse confusa,

dei progetti da realizzare nel corso della

primavera. Tra aprile e maggio vi saranno

infatti posizioni astrali favorevoli e, con

l’aiuto fugace di Giove, si potrà approfittare

di una buona fortuna sia in campo amoroso

che professionale.

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BRESCIAUP


BILANCIA

Come per tutti i segni d’Aria, anche

per la Bilancia il 2021 rappresenterà un

anno di cambiamenti e soddisfazioni,

un’occasione per sbocciare e ritornare a

essere protagonisti dello zodiaco. A partire

dall’ambito lavorativo dove, già all’inizio

del nuovo anno, giungerà sia una nuova

ventata creativa che un consolidamento

della propria posizione finanziaria.

CAPRICORNO

Il Capricorno si affaccia al 2021 dopo un

biennio particolarmente fortunato, trainato

dalla saggezza offerta da Saturno e dalla

fortuna tipica di Giove. Ma ora è giunto il

momento di rimboccarsi le maniche, per

proteggere quei risultati professionali

e amorosi raggiunti negli scorsi mesi e

pensare a nuovi ed edificanti progetti. Gli

astri suggeriscono di evitare le spese pazze,

preferendo invece gli investimenti sicuri,

inoltre di consolidare i rapporti professionali

poiché il lavoro di squadra sarà la chiave del

successo.

SCORPIONE

Dopo un 2020 dedicato al rafforzamento

della propria posizione professionale, il

2021 rappresenterà invece un periodo

di riscoperta delle emozioni. Il cielo non

appare particolarmente avverso per i

nati nel segno dello Scorpione, ma nulla

dovrà essere lasciato al caso: i risultati

arriveranno, ma servirà impegno, dedizione

e grande pazienza. Sul fronte professionale

molti potrebbero scoprire delle competenze

inedite.

ACQUARIO

Nel 2021 i nati nel segno dell’Acquario

saranno i protagonisti assoluti dello zodiaco.

Merito del frizzante Giove, entrato nel

segno a fine 2021 e pronto a donare grande

fortuna e creatività, ma anche dalla stabilità

lavorativa ed emotiva offerta dall’arrivo di

Saturno. Tutto si sblocca e tutto si rinnova:

si potranno avviare nuovi progetti in ambito

professionale, consolidare la propria

posizione economica, ricevere quella

promozione da tanto tempo sperata.

SAGITTARIO

Finalmente la rinascita da oltre un biennio

tanto attesa. Anche per il Sagittario,

così come per gli altri segni di Fuoco, il

2021 rappresenterà il periodo ideale per

recuperare le energie, lanciarsi in nuovi

progetti e consolidare la propria posizione

personale o lavorativa.

PESCI

Il 2021 dei Pesci sarà probabilmente

all’insegna della preparazione. Lo

richiedono i transiti astrali dell’oroscopo

che, già dalla primavera, offriranno un

assaggio dei successi che si potrebbero

raggiungere a ridosso con il 2022. I primi

mesi dell’anno potrebbero apparire più

stanchi del solito, poiché sarà necessario

riordinare il pensiero e rivedere i propri

pregiudizi in ambito relazionale, ma tutto

cambia tra aprile e maggio.



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