BresciaUp Gennaio 2021
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GENNAIO 2021
SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N°46) ART. 1 COMMA 1. DCB BRESCIA - LE COPIE DISTRIBUITE PRESSO I LOCALI PUBBLICI E AGLI SPONSOR SONO COPIE OMAGGIO.
LAND ROVER
DEFENDER
€ 3,00
N° 156
www.bresciaup.it
2007 - 2021
Non puoi tornare indietro e
cambiare l’inizio, ma puoi iniziare
dove sei e cambiare il finale.
C.S. Lewis
SE IL 2020 È DA DIMENTICARE
IL 2021 NON INIZIA CERTO AL MEGLIO
di Manuela Prestini
Se è vero che la speranza è l’ultima a morire,
no, meglio non usare questa parola, di morti
purtroppo ne abbiamo da piangere e che
riposino in pace, ma il pianto è raddoppiato
da chi combatte la battaglia del vivere il
presente trovandosi al baratro.
Le istituzioni, notizie di questi giorni (20-01-
21) sono allo sfacelo, il governo è in bilico più
che mai, e al di là dello schieramento politico,
non è mai stato incisivamente presente verso
la gente e il lavoro, soprattutto questo che è
la prima fonte di vita (naturalmente dopo la
salute).
Aprire, chiudere, zone colorate, mascherine,
distanziamento, state a casa, milioni da
stanziare, ma che di stanziato in molti settori
non c’è nemmeno l’ombra, confusione
che genera ansia incertezza, in tanti casi
sconforto, e non ultima rabbia che si contiene
da persone civili, ma per quanto?
Disubbidire alle regole è un reato ma a
volte diventa necessario per cercare di
smuovere quello che per molti è diventato
un rebus, non si vuole o meglio non si può
stare fermi ad aspettare quegli aiuti che non
arrivano o che sono insufficienti, si richiede
prevalentemente di affermare il diritto al
lavoro, che deve essere riconosciuto a tutti i
cittadini, come primo diritto sociale in quanto
costituisce la fonte di sostentamento per se
e la famiglia, e lo strumento per affermare
la sua autonomia, indipendenza e dignità
e, come tale, è anche il presupposto per
l’esercizio di molti diritti di libertà.
Il diritto al lavoro quindi, può essere,
considerato alla base di tutti i diritti umani:
2
BRESCIAUP
trascurare i diritti economici e sociali può
danneggiare le libertà civili e politiche di
un paese ed è compito della Repubblica di
promuovere le condizioni che lo rendano
concreto, per assicurare un’esistenza libera
e dignitosa.
Si proprio così, libera, di quella libertà che
ne fa parte il lavoro, ma negata nel nome
della salute, sacrosanta non c’è dubbio,
ma se non si lavora, se non si porta a casa
il così detto pane e si aggiungono le spese
tra mutui affitti etc. non è anche questa una
sacrosanta necessità del vivere?
Ecco, le condizioni, ma quali? Oltre alle
ristrettezze accennate prima, hanno imposto
controlli sanificazioni norme rigide che
hanno portato ad avere delle spese aggiunte
alle abituali, senza dar modo di riprendere
alla maggior parte di attività dove le persone
si possono assemblare, parola mal usata
verso i ristoranti bar hotel palestre, giusto
per citarne alcune, le prime ad adeguarsi a
queste regole, e penalizzate dalle chiusure,
ma lasciandone altre dove ci sono meno
controlli libere di operare, ed ancora siamo
in balia dell’incertezza.
Ma non si può stare sempre in balia
dell’incertezza, se ci si trova spinti da un
estremo all’altro, ci si sente inutili, deboli, ci
assale la disperazione, la noia, la melanconia,
la tristezza, il cattivo umore, l’irritazione e
non c’è nulla di più disarmante quando ci si
trova con le mani legate, in attesa di momenti
migliori, in attesa che tutto finisca.
Ed è qui che ci si affida ancora alla solita
speranza, che tutto questo passi e si riprenda
la solita quotidianità fatta di lavoro, salute…
fatta di vita.
Un abbraccio Manuela
IL TUO
INTEGRATORE
CONTRO LA
STANCHEZZA
FISICA E MENTALE
WWW. ARGIVIT.IT
BRESCIAUP 57
SOMMARIO
10
BERETTA E LA VITTORIA ALATA
Roberto Zarrillo
12
I 9 TREND DEL FITNESS PER IL 2021
Roberta Colico
15
WINTER MARATHON 2021
19
20
IL TROFEO EBERHARD
DUE PSICOLOGHE NERO SU BIANCO
10
15
24
APRE MCDONALD’S CHIUDE L’ITALIA
Massimo Lucidi
26
LE GRANDI DONNE DI PALAZZO REALE
Pietro Bazzoli
30
VECCHIE LIRE NON CONVERTITE
Roberto Cappiello
38
RI-PARTENZA...
Rigsave Capital
32
MERI COMBATTE, CANTA E VINCE
Lorenzo Tiezzi
40
BRAVISSIMA 2020
34
MARIASTELLA GELMINI
44
IL NASTRINO SALVA MASCHERINA
Rolando Giambelli
48
BUON ANNO 2021 DAL CASTELLO
Rolando Giambelli
24
50
52
AUTORE DEL MESE
Laura Gorini
LA TOMBA DELLA REGINA NEFERTARI
Edward Battisti
54
LUISELLA TRAVERSI GUERRA
Maria Verderio
26
58
60
MODELLA DEL MESE
Federica Maiolo
THE MATT PROJECT “OVERNIGHT”
Rolando Giambelli
66
NUOVA DEFENDER 2020
Stile da vendere
66
68
70
BRESCIA LOVE & SEX
Massimiliano Mori
MOTOAVVENTURE
Simone Mor
BRESCIA UP, PERIODICO MENSILE DI INFORMAZIONE
LOCALE ISCRIZIONE PRESSO IL TRIBUNALE DI BRESCIA
N° 37/2007 DELL’8 SETTEMBRE 2007
EDITORE DUESSE ADV
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DIRETTORE EDITORIALE
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ASSISTENTE MARKETING
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REDAZIONE E UFFICIO STAMPA
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CREATIVE & ART DIRECTOR
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COLLABORATORI
Maria Verderio | Attilio Tantini | Chicca Baroni | Edward
Battisti | Rossano Caffi | Roberto Cappiello | Emanuele Lumini
| Simone Mor | Laura Gorini | Caterina Musciarelli | Roberto
Zarrillo | Lorenzo Tiezzi | Alessandro Arrighini | Roberta Colico
| Stefano Bertazzoni | Tully Sigalini | Ricky Modena
PHOTOGRAPHERS
Selene Zarcone | Cesare Palazzo | Attilio Feder
Riccardo Guerini | StudioUp | Aldo Pagani
Patrick Merighi | Filippo Venezia | Federica Scaroni
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LA CARICATURA DEL MESE
Perchè Sanremo
è Sanremo
Alessandro
Arrighini
LA VIGNETTA DEL MESE
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Modena
CDIN INNOVATION
NUOVA SPINTA ALLA CRESCITA
Due sedi lombarde, un forte presidio locale
bresciano e un giro d’affari che anche nel
2020 è aumentato di oltre il 26%. È una
crescita veloce, benché controllata, quella
di CDiN– Content & Data Innovation
www.cdinnovation.it start-up innovativa
collocata nell’ambito del local connected
marketing con ausilio di dati proprietari
– e specializzata in settori che spaziano
dal Fashion al Beauty, dal Retail al Tech,
dall’Industrial ad altri vertical, avviata
nel 2017 da un’intuizione di Francesco Di
Norcia, esperienza ventennale in strategie
media, innovazione digitale e dati in
multinazionali media.
Un 2020 in crescita e un 2021 che per
Di Norcia, founder e CEO della società,
comincia all’insegna della nomina a
Managing Director di Performedia, società
italiana di marketing digitale strategicooperativo
controllata al 100% da DigiTouch
S.p.A– Cloud Marketing Company, quotata
sul mercato AIM Italia (DGT: AIM.IT).
“Sono molto soddisfatto di annunciare
questi traguardi – commenta Francesco Di
Norcia - A fronte di una contrazione globale
degli investimenti, la digital transformation
ha in realtà spostato molto rapidamente
i budget verso la pubblicità digitale. Il
nostro essere nativamente digitali, il
percorso di efficientamento della struttura
e questa nomina rientrano nella scelta
di proseguire una strada intrapresa con
chiarezza nel 2017 e che ha portato ad una
crescita costante di struttura, expertise e
della nostra marginalità.”
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BRESCIAUP
La digitalizzazione e la trasformazione
dei modelli di business è un percorso
avviato per le aziende che l’evoluzione dei
comportamenti dei consumatori, accelerata
dall’emergenza Covid-19, ha reso più
urgente. “Il momento che stiamo vivendo
può diventare una grande opportunità
per l’innovazione del sistema economico
bresciano in cui operiamo - prosegue Di
Norcia - nelle quali le aziende sono in relativo
ritardo nel percorso di digitalizzazione.
Per questo motivo, ci aspettiamo un salto
nella crescita del mercato e CDiN ha la
struttura e l’offerta giusta per catturarlo e
supportare anche le aziende del territorio
alla trasformazione”,
L’approccio data-driven parte dall’analisi
ed elaborazione puntuale dei dati per
comprendere mercato, logiche di acquisto e
creare contenuti distribuiti per affinità: “CDiN
è una realtà che ha saputo crearsi uno spazio
importante nella corsa alla trasformazione
digitale delle imprese e che ha la possibilità
di diventare un polo aggregante in una
industry che sta rapidamente evolvendo,
come quella bresciana” conclude Di Norcia.
CDiN - Content & Data Innovation
Attiva sul mercato dal 2017, CDiN è una
azienda improntata all’innovazione e analisi
con una dedizione per la ricerca in Strategie
Innovative in Marketing & Media. Con sedi
a Bergamo e a Milano, la struttura opera
su tutto il territorio nazionale sviluppando
strategie media efficaci ed efficienti grazie
all’uso intelligente di analisi dei dati di
mercato che permettono alle aziende di
raggiungere i propri clienti.
9
BRESCIAUP
BERETTA E LA VITTORIA ALATA
di Roberto Zarrillo
La storia, si sa, è fatta di simboli oltre che
di eventi. E la Vittoria Alata, mirabile opera
bronzea icona della città di Brescia, non poteva
non incrociare la sua storia con quella
dell’azienda Beretta.
Alla metà di ottobre 2020 la Leonessa sta
festeggiando il rientro in sede del manufatto,
dopo lungo e attento restauro all’opificio
delle Pietre Dure di Firenze, e l’azienda ha
voluto ripercorrere il passato per celebrare
quando e in che modo le strade si siano incrociate.
Val la pena ricordare che la Vittoria
Alata è stata scoperta nei pressi del Capitolium
nel 1826, assieme ad altri bronzi di epoca
romana. Il suo fascino da allora è rimasto
immutato: un simbolo di brescianità.
Ma allora, come si intersecano le due storie?
All’epoca la fabbrica d’armi era gestita
da Pietro Antonio Beretta (1791-1853), ma è
sotto la guida del discendente Pietro (1870-
1957) che avviene la richiesta al Prefetto di
Brescia di trascrizione del marchio “Vittoria
Alata”.
Si arriva al periodo prebellico: è nel 1913
(numero di registro 13.760 del ministero
d’Agricoltura, Industria e Commercio) che
l’azienda guidata da Pietro Beretta, grande
appassionato di arti applicate e sensibile al
“bello”, decide di rendere indivisibile il simbolo
con il marchio: le iniziali “PBG” un alto
e la scritta “Vittoria” in basso. Ecco la prima
versione di un simbolo distintivo di prodotti
in cui è essenziale l’unione fra la funzionalità
e la minuziosa cura dei dettagli, anche
estetici.
La dea viene riprodotta su ogni catalogo
e mostrata come era in origine, o almeno
come si presume che fosse: con tutte e due
le braccia, intenta a scrivere sullo scudo e
con l’elmo di Marte sotto il piede sinistro a
mo’ di predellino.
Un ulteriore passo in ambito di iconografia
aziendale avviene alla fine degli anni
Venti, quando il giovane Giuseppe Beretta
(1906-1993), figlio di Pietro e tredicesimo
rappresentante della famiglia, incontra il
10
BRESCIAUP
Vate Gabriele D’Annunzio. Il poeta guerriero
suggerisce al giovane Giuseppe di utilizzare
uno dei suoi motti preferiti “Dare in brocca”
(ovvero “colpire il bersaglio”) rappresentato
da tre frecce che “imbroccano” altrettanti
obiettivi: un richiamo immediato alla precisione
assoluta da utilizzare sulle armi della
Fabbrica. La registrazione di questo marchio
avvenne in seguito, il 16 marzo del 1950.
È in questi anni, precisamente per il catalogo
1952-1953, che avviene un cambiamento
importante: sulla copertina non c’è nessun
logo, mentre quelli della Vittoria e delle Tre
frecce si alternano nelle pagine interne, rispettivamente
a sinistra e a destra. Una
scelta più visibile, quest’ultima, per il marchio
che diventerà sempre più centrale nella
rappresentazione della vastissima gamma
produttiva dell’azienda, sia nel settore civile
che in quello militare.
Sempre nel ‘58 è conservata presso l’Archivio
di Stato un’altra registrazione del marchio
“Vittoria Alata”. Questa, però, scomparirà
dalla copertina dei cataloghi Beretta a
partire da quello del 1968-1969. Dalla pubblicazione
del 1972 verrà utilizzato solo il
simbolo delle Tre frecce con una sola eccezione
nel 1977 quando, in occasione del ventennale
dalla morte di Pietro Beretta venne
redatto un memoriale e la Vittoria tornò in
copertina a suffragio di uno dei simboli che
l’antenato scelse direttamente.
Arriviamo al 1978: anno dell’ultimo deposito
del marchio “alato” che alla scadenza del 29
luglio 1998 non sarà più rinnovato
E in conclusione arriviamo al 2020. Su indicazione
della famiglia Gussalli Beretta,
l’azienda ha deciso di realizzare un pezzo
commemorativo dedicandolo proprio al
bronzo bresciano. Nasce così l’SL3 “one-of”
che riproduce sulle cartelle laterali le meravigliose
ali della Vittoria: gli abilissimi incisori
Beretta sono riusciti a ricreare la forma
frastagliata delle piume dell’ala. Sul petto di
bascula, inoltre, con un inserto in oro, è riprodotta
l’intera scultura. Il tutto racchiuso
in una valigetta realizzata a mano con logo
del bronzo romano in bella mostra.
Questo splendido fucile è stato svelato al
pubblico lo stesso giorno in cui la statua romana
della Vittoria Alata è stata restituita ai
bresciani all’interno degli spazi di Brescia
Musei.
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BRESCIAUP
I 9 TREND DEL FITNESS PER IL 2021
di Roberta Colico
Nel corso del 2020, abbiamo assistito ad
un’accelerazione senza precedenti della consapevolezza
di quanto l’esercizio fisico influisca
sul proprio benessere fisico e mentale,
e della conseguente conferma che si tratta
di una delle forze più potenti che abbiamo a
disposizione per la nostra salute. Da questo
studio sono emerse le tendenze più importanti
a livello globale nel settore del fitness e
del wellness per quest’anno. In cima alla lista
delle tendenze previste per il 2021 dall’annuale
Indagine mondiale sulle tendenze del fitness
dell’ACSM (American College of Sport Medicine)
ci sono l’allenamento online, le tecnologie
indossabili e l’allenamento a corpo libero
ma anche nel dettaglio tutti i 9 trend.
1. Online Training
Questo successo è certamente dovuto all’alternanza
di lunghi periodi di lock-down e della
chiusura forzata dei centri fitness, ma ha anche
aperto nuove prospettive per il prossimo
futuro, quando l’emergenza pandemica sarà
finalmente passata. Così, sia a casa che in
palestra, le persone vogliono seguire le loro
passioni - come la corsa, il ciclismo, il canottaggio,
la forza o l’allenamento funzionale -
sentirsi parte di una comunità e allenarsi con
il proprio trainer preferito oppure avere la sensazione
di correre all’aria aperta sul loro percorso
virtuale preferito.
2. Wearable Technologies
Le tecnologie indossabili, che salgono sul
podio ogni anno dal 2016, sono anche la tendenza
di punta per il 2021. Fitness tracker,
cardiofrequenzimetri e smartwatch sono utili
sia per gli appassionati che per i professionisti
per monitorare e memorizzare i dati biometrici,
spingendo le persone a lavorare sulle loro
prestazioni e a migliorarle nel tempo.
3. Allenamento a corpo libero
La pandemia globale di Covid-19 e le restrizioni
che ne sono derivate hanno anche incoraggiato
lo sviluppo dell’allenamento a corpo
libero, che può facilmente essere svolto a casa
con la giusta guida. L’allenamento a corpo libero
utilizza il peso del corpo come resistenza,
eseguendo vari movimenti, dai più semplici a
quelli più complessi.
4. Outdoor training
Uno dei trend più attuali quello dell’allena-
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BRESCIAUP
mento all’aperto che può essere combinato
con l’allenamento indoor e può essere anche
monitorato simultaneamente con i wearables
e le app.
5. High Intensity Interval Training (HIIT)
Si tratta di sessioni di allenamento ad intervalli
che consistono in esercizi ad alta intensità,
seguiti da pause di media e bassa intensità.
L’elemento chiave è la riduzione del tempo di
allenamento, che, grazie al livello di intensità,
è efficace anche se eseguito per brevi periodi.
Questo tipo di allenamento può essere
eseguito nei fitness club, ma anche in casa o
all’aperto, ed è una delle tendenze per il 2021.
6. Virtual Training
La tecnologia ci rende sempre più connessi
ed è in grado di fornirci esperienze personalizzate
in base ai nostri gusti, passioni e obiettivi
personali, ed in qualsiasi luogo, che sia in
palestra, a casa o direttamente dal nostro cellulare.
7. Allenamento di forza e con pesi liberi
L’allenamento funzionale: un’infinità di esercizi
per migliorare la resistenza, la forza e l’allenamento
del core in uno spazio limitato, da
fare anche a casa. Le opzioni di allenamento
includono la possibilità di combinare pesi, fasce
elastiche, manubri, nocche appesantite e
un tappeto di allenamento per eseguire infiniti
allenamenti total body.
8. Programmi di allenamento per gli anziani
L’esercizio fisico è percepito come un’opportunità
di benessere per tutti, anche per gli anziani.
Le persone vivono più a lungo, lavorano
più a lungo e rimangono sane anche in pensione.
Questa tendenza sottolinea le esigenze
di fitness dei Baby Boomers e delle generazioni
più anziane, che in genere hanno più soldi
delle generazioni più giovani. I club di fitness
potrebbero quindi trarre vantaggio da questo
mercato in crescita.
9. Personal Training
Nel corso degli anni, la figura del personal
trainer si è evoluta ed è diventata più accessibile,
grazie ad internet, nei fitness club, così
come a casa o nei luoghi di lavoro dotati di
palestre. Le persone hanno finalmente capito
che il ruolo del personal trainer è essenziale
per valutare la propria condizione, prescrivere
un programma di allenamento corretto e offrire
obiettivi raggiungibili sulla base di esigenze
concrete.
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BRESCIAUP
CARTONGESSO DA INTERNI ED ESTERNI, PROGETTAZIONE
E CONSULENZA, INTONACI, CAPPOTTI, PAVIMENTI TECNICI
Via Guido Rossa n 33, 25060 Cellatica (BS)
www.neweffesrl.it
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BRESCIAUP
© PIERPAOLO ROMANO
WINTER MARATHON 2021
BELLINI E TIBERTI VINCITORI
È l’equipaggio composto da Edoardo Bellini e
Roberto Tiberti ad aggiudicarsi la vittoria della
33ª edizione della Winter Marathon, conclusasi
alle 23.00 di venerdì 15 gennaio con l’arrivo
degli equipaggi in Piazza Righi a Madonna di
Campiglio.
I portacolori della Scuderia Franciacorta Motori
hanno vinto con merito una gara molto impegnativa
per le temperature particolarmente
rigide ma resa affascinante dalla neve caduta
sul percorso, precedendo in classifica Alberto
Aliverti e Stefano Valente su una analoga Fiat
508 C del 1937; sul terzo gradino del podio Fabio
e Marco Salvinelli della Scuderia Classic
Team a bordo di una Fiat 1100/103 del 1954.
La gara. L’evento, aperto ufficialmente giovedì
14 gennaio con le verifiche in Pizzale Brenta,
è proseguito nella serata con la Tappa 1 che
ha impegnato i Concorrenti in un percorso di
90 km attraverso la Val di Sole con partenza
e arrivo in Piazza Righi a Campiglio e la sosta
per la cena a metà percorso al Ristorante La
Baracca, con la consegna di dinner box accuratamente
predisposti e consumati esternamente
alla struttura, allestita per l’occasione
con bracieri e fuochi all’esterno per riscaldare
gli equipaggi. Al termine della tappa Bellini-Tiberti
si portavano già al comando della classifica
dimostrando il loro ottimo stato di forma.
Venerdì 15 gennaio alle 11.00 - sempre da Piazza
Righi - la partenza della Tappa 2 con gli
equipaggi presentati dall’inconfondibile voce
di Guido Schittone. La prima parte di percorso
- attraverso la Val Rendena e il passo Duron
(m. 1000) - portava i concorrenti al Controllo
Orario di Molveno. Grazie al prezioso lavoro
delle autorità locali verso le ore 12.00 arrivava
la conferma della riapertura dei passi Pordoi
e Gardena - chiusi dal giorno prima per vento
forte in quota con accumuli di neve e pericolo
valanghe - consentendo il transito della carovana
sul percorso di gara scongiurando la
variazione dell’ultim’ora, predisposta dall’organizzazione,
che avrebbe portato all’inevita-
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BRESCIAUP
bile annullamento di 11 prove cronometrate e
2 prove di media.
Da Molveno le vetture ripartivano alle 13.00
in direzione Andalo, Spormaggiore e Mezzocorona
prima dell’arrivo al Safety Park alle
15.00. Svolte le 6 spettacolari prove all’interno
del moderno centro di guida sicura a sud di
Bolzano la carovana si spostava in direzione
dei passi Nigra e Costalunga con la disputa
di nuove PC e PM inedite rese più difficoltose
dalla neve presente in strada. Giunti al successivo
Controllo Orario di Mazzin gli equipaggi
affrontavano la più impegnativa porzione
di percorso con il valico dei passi Pordoi (m.
2239), Campolongo (m. 1875) e Gardena (m.
2121) prima della sosta per la cena allo Chalet
Gerard dove i Concorrenti hanno goduto di alcuni
piatti tipici locali serviti anche in questo
caso all’interno di un elegante dinner box.
L’ultima parte di gara riportava i Concorrenti a
Bolzano attraverso il passo Pinei (m. 1437), Castelrotto
e Fiè allo Sciliar e, in seguito, al valico
del passo Mendola con le ultime PC della gara
prima del rientro a Campiglio attraverso la Val
di Non e l’ultima PM in programma sulla salita
da Folgarida verso passo Campo Carlo Magno.
Bellini-Tiberti conquistavano il loro primo
successo alla Winter Marathon dopo il secondo
posto del 2020, davanti ad Aliverti-Valente
e Salvinelli-Salvinelli (quarti nel 2020); ai piedi
del podio Roversi-Bellini (Fiat 1100/103, 1954)
e Sala-Cioffi (Lancia Aprilia, 1937); sesti Bonetti-Lanzini
(Alfa Romeo 2000 Spider Veloce,
1971) seguiti da Gatta-Maffina (Lancia Ardea,
1941), Gennaro-Ferrara (Fiat 1100/103, 1954),
Bisi-Cattivelli (Porsche 356 B Coupé, 1963) e
Pedrali-Finardi (MG B GT, 1968) a chiudere
la top ten. Gli altri risultati. Al primo posto fra
gli equipaggi interamente stranieri gli svizzeri
Ferruccio e Carlo Nessi su Morris Mini Cooper
S Mk I del 1965 alla loro prima esperienza
in questa competizione, seguiti da Rudolf
Hug e Peter Gerber (Volvo PV544 del 1965) e
da Daniele Perfetti e Ronnie Kessel su Lancia
Fulvia Sport 1.3 del 1967. Buone le prove
dell’ex Campione del Mondo rally Miki Biasion
(brand ambassador Eberhard) in gara su Alfa
Romeo 1750 GT Veloce del 1968, 62° assoluto
preceduto al 44° dal volto noto di SKY Sport
F1 Davide Valsecchi, a bordo di una Fiat 124
Abarth Rally del 1973.
Fra le Scuderie il successo è andato alla Franciacorta
Motori che ha preceduto, nell’ordine,
Brescia Corse e 3T Auto e Moto d’Epoca; il
primato nella classifica riservata agli equipaggi
under 30 è dell’equipaggio bresciano Bonomi-Bossini
su Porsche 356 Speedster del 1955
davanti a Foresti-Sacco (Porsche
© PIERPAOLO ROMANO
16
BRESCIAUP
356 C Coupé del 1964) e Mion-Lonardi (Porsche
911 T 2.4 del 1972). Il laghetto ghiacciato.
Nel pomeriggio di sabato 16 gennaio sul lago
ghiacciato di Madonna di Campiglio la manifestazione
è ripresa con lo svolgimento dei
due trofei fuori classifica riservati rispettivamente
alle prime 8 vetture Porsche e ai primi
32 classificati della Winter Marathon. La prima
edizione del Trofeo Centro Porsche Brescia ha
visto il successo dell’equipaggio piacentino
composto da Giovanni Pighi e Luigi Callegari
su una 356 B Roadster del 1951 che in finale ha
prevalso sulla 356 SC Coupé del 1963 di Sergio
Mazzoleni ed Edrisio Carrara; terza piazza
per Mauro Argenti e Roberta Amorosa su 911
T 2.2 del 1969.
Piacenza è risultata protagonista anche nella
5ª edizione del Trofeo Eberhard con la vittoria
di Massimo Bisi e Claudio Cattivelli su Porsche
356 B Coupé del 1963 che nella finalissima,
con un tempo di 52”.02 hanno avuto la meglio
sulla Fiat 508 C del 1937 di Alberto Aliverti
(vincitore delle edizioni 2015-17 della Winter
Marathon) e Stefano Valente con un tempo di
52”.08. A completare il podio la Lancia Aprilia
del 1937 di Ezio Sala e Gianluca Cioffi che hanno
battuto nella finale per il 3°-4° posto Fabio
e Marco Salvinelli sulla Fiat 1100/103 del 1954.
L’edizione 2021 si è conclusa direttamente sul
lago ghiacciato con la cerimonia di premiazione
e la consegna di trofei e premi speciali
riservati ai migliori equipaggi: l’ex Campione
del Mondo Rally Miki Biasion ha consegnato
un orologio Eberhard al primo dell’omonimo
trofeo e altri due ai vincitori della Winter
Marathon Bellini-Tiberti. Al primo equipaggio
classificato nelle Prove di Media (Peli-Donà su
Porsche 911 L del 1968) sono andati due trofei
e altrettante felpe Martini Racing consegnate
da Anna Andreussi, navigatrice pluricampionessa
italiana di rally e testimonial Sparco per
l’evento. Soddisfazione da parte degli organizzatori
per essere riusciti a concludere nel
migliore dei modi una manifestazione che è risultata
quest’anno particolarmente complessa
sia per le condizioni meteo che per l’emergenza
Covid-19 ma che ha raccolto comunque
il generale apprezzamento da parte dei partecipanti,
costantemente monitorati in gara
tramite il sistema di tracking GPS installato da
ARGO Racing su ciascuna vettura, che ha permesso
alla Direzione di Gara di conoscerne il
posizionamento in tempo reale. Solo 1 prova
annullata infine, a causa del malfunzionamento
di una fotocellula, a fronte delle restanti 70
prove tutte svolte regolarmente (64 cronometrate
e 6 di media per un totale di 17 rilevamenti),
grazie anche al prezioso lavoro svolto
da Cronometristi e Commissari di Percorso.
Va così in archivio questa 33ª edizione con
il prossimo appuntamento programmato per
sabato 10 aprile quando scatterà il ‘via’ della
14a edizione del Franciacorta Historic.
© PIERPAOLO ROMANO
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BRESCIAUP
© PIERPAOLO ROMANO
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LE NOSTRE INVIATE BRESCIAUP
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BRESCIAUP
Nel pomeriggio di sabato 16 gennaio sul lago
ghiacciato di Madonna di Campiglio la manifestazione
è ripresa con lo svolgimento dei due
trofei fuori classifica riservati rispettivamente
alle prime 8 vetture Porsche e ai primi 32 classificati
della Winter Marathon.
La prima edizione del Trofeo Centro Porsche
Brescia ha visto il successo dell’equipaggio
piacentino composto da Giovanni Pighi e Luigi
Callegari su una 356 B Roadster del 1951 che in
finale ha prevalso sulla 356 SC Coupé del 1963
di Sergio Mazzoleni ed Edrisio Carrara; terza
piazza per Mauro Argenti e Roberta Amorosa
su 911 T 2.2 del 1969.
Piacenza è risultata protagonista anche nella
5ª edizione del Trofeo Eberhard con la vittoria
di Massimo Bisi e Claudio Cattivelli su Porsche
356 B Coupé del 1963 che nella finalissima, con
un tempo di 52”.02 hanno avuto la meglio sulla
Fiat 508 C del 1937 di Alberto Aliverti (vincitore
delle edizioni 2015-17 della Winter Marathon) e
Stefano Valente con un tempo di 52”.08. A completare
il podio la Lancia Aprilia del 1937 di Ezio
© PIERPAOLO ROMANO
IL TROFEO EBERHARD
SUL LAGO GHIACCIATO A BISI-CANTARINI
Sala e Gianluca Cioffi che hanno battuto nella
finale per il 3°-4° posto Fabio e Marco Salvinelli
su Fiat 1100/103 del 1954.
L’edizione 2021 si è conclusa direttamente sul
lago ghiacciato con la cerimonia di premiazione
e la consegna di trofei e premi speciali riservati
ai migliori equipaggi: l’ex Campione del
Mondo Rally Miki Biasion ha consegnato un
orologio Eberhard al primo dell’omonimo trofeo
e altri due ai vincitori della Winter Marathon
Bellini-Tiberti. Al primo equipaggio classificato
nelle Prove di Media (Peli-Donà su Porsche 911
L del 1968) sono andati due trofei e altrettante
felpe Martini Racing consegnate da Anna Andreussi,
navigatrice pluricampionessa italiana
di rally e testimonial Sparco per l’evento.
Soddisfazione da parte degli organizzatori
per essere riusciti a concludere nel migliore
dei modi una manifestazione che è risultata
quest’anno particolarmente complessa sia per
le condizioni meteo che per l’emergenza Covid
ma che ha raccolto comunque un generale apprezzamento
da parte dei partecipanti.
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BRESCIAUP
Elisa Simeoni
DUE PSICOLOGHE
NERO SU BIANCO
Sabina Moro
Siamo Elisa Simeoni e Sabina Moro, due psicologhe
cliniche che da Gennaio inizieranno
a collaborare con il magazine Brescia Up mediante
la scrittura di articoli relativi a differenti
temi psicologici.
In questo primo articolo cogliamo l’occasione
per presentarci e ringraziare Brescia Up per
averci dato questa opportuni-tà.
Chi siete e cosa vi ha spinto a diventare psicologhe?
Mi chiamo Elisa Simeoni, sono psicologa clinica.
Attualmente lavoro appoggiandomi allo
Studio di Psicologia e Psi-coterapia di via Romanino
a Brescia, specializzato sia in problematiche
individuali che relazionali-famigliari.
Ai tempi ricordo che mi affascinava l’idea di
poter comprendere più nel profondo cosa poteva
spingere una persona a mettere in atto
determinati comportamenti. Ricordo che stavo
frequentando la scuola superiore di ragioneria
ed ero in quarta, quando scelsi di intraprendere
la strada che mi avrebbe portata a
diventare psicologa. Adesso mi guardo indietro
e mi ritengo soddisfatta di aver perseguito
la mia passione, senza farmi impaurire da
quello che un “cambio di rotta” avrebbe potuto
comportare.
Dopo essermi laureata alla triennale di Scienze
e Tecniche Psicologiche, ho conseguito così la
specializzazione in Psico-logia Clinica presso
l’Università Cattolica di Milano, dove mi sono
laureata con il massimo dei voti e con Lode.
Ora mi ritrovo quasi al termine della formazione
in Psicoterapia ad orientamento sistemico-relazionale
presso il Centro Mara Selvini
Palazzoli, mentre parallelamente, approfondisco
le mie conoscenze nel settore legato alla
promozione della sa-lute e del benessere tramite
corsi e seminari. Questa integrazione mi
ha permesso di avvicinarmi alla persona da
differ-enti punti di vista, considerandola non
solo nella sua soggettività ma anche nel suo
essere in relazione. Il mio intento è quello di
portare avanti la concezione di una psicologia
non solo finalizzata alla riduzione e alla
cura del disagio, ma anche al miglioramento
di tutti quegli aspetti che permettono il conseguimento
ed il mantenimento di un buon
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BRESCIAUP
benessere psicofisico e relazionale. La mia
mission è supportata dalla pagina Instagram
che gestisco: @psicologia_benessere_ dove
offro contenuti psicologici a titolo gratuito di
vario tipo, rivolgendomi sia ad individui, che
coppie e famiglie. Nello specifico, le aree di
cui mi occupo riguardano principalmente:
i disturbi d’ansia, del com-portamento alimentare,
le dipendenze e le relazioni, oltre
che aiutare la persona a raggiungere obiettivi
di diverso genere (come il rafforzamento
dell’autostima e il miglioramento della comunicazione
interpersonale).
Mi chiamo Sabina Moro, sono una psicologa
clinica, laureata all’Università Cattolica del
Sacro Cuore di Milano. At-tualmente lavoro
come psicologa libera professionista, occupandomi
principalmente di età adulta, appoggiandomi
ad uno studio multiprofessionale
in via Trevisago, a Manerba del Garda.
Lavoro inoltre come cultore della materia di
psi-cologia sociale presso l’Università Cattolica
e come educatrice per la tutela minori.
Ho iniziato a studiare psicologia nel 2011,
dopo aver frequentato il liceo scientifico.
Non sapevo cosa aspettarmi, figlia di genitori
separati, all’inizio ero mossa dal desiderio
di supportare i ragazzi durante il periodo
della separazione e acco-gliere la loro eventuale
sofferenza. La mia attenzione si è poi,
però, spostata sull’età adulta, della quale attualmente
mi occupo.
Dopo la laurea in psicologia ho effettuato
gli anni di tirocinio presso diverse strutture
come il Fatebenefratelli di Bre-scia, il Centro
dei Disturbi del Comportamento Alimentare
di Gussago, la Neuropsichiatria Infantile di
Leno e il Servi-zio Psichiatrico di Diagnosi e
Cura di Gavardo.
Per proseguire la mia formazione, attualmente
sto frequentando la scuola di psicoterapia
ACABS con sede a Brescia e, in precedenza,
ho effettuato un master sulla psicologia dello
sport.
Il mio intento è quello di accogliere e validare
la sofferenza della persona aiutandola a
riscoprire i suoi punti di forza e lavorando su
ciò che ostacola la risoluzione del problema,
migliorando il suo stato generale benessere.
Il mio lavoro si basa sull’utilizzo di un approccio
cognitivo comportamentale che sostiene
come ci sia una stretta rela-zione tra emozioni,
pensieri e comportamenti e come la
sofferenza sia spesso generata da credenze
disfunzionali che si mantengono nel tempo.
Sono comunque sempre aperta alla formazione
su metodologie provenienti da altri approcci
in quanto ritengo sia importante poter
creare con la persona, un percorso di cura
individualizzato, mirato al raggiungimen-to
di obiettivi concordati insieme.
Con l’intento di diffondere conoscenze in
ambito psicologico, scrivo inoltre articoli per
alcune riviste online e gestisco su instagram
la pagina @21grammi_di_psicologia.
Qual è il vostro motto?
La Dott.ssa Elisa Simeoni,
risponde: “Il mio motto, riassunto
anche nella copertina
della mia pagina Facebbok, è
“Se vuoi fare un passo avanti,
devi perde-re l’equilibrio per
un attimo” di Massimo Gramellini,
per indicare come il
cambiamento non sia privo
di fatiche ed ostacoli. Ciò nonostante,
questa fatica non
deve precludere la possibilità
di impegnarsi per raggiungere
una condizione migliore di
vita. Questo per dire che ogni
persona, che si ritrova a fare i
conti con una fase critica della
vita, a volte decide di chiedere
aiuto per cambiare la sua situazione
attuale. Tuttavia, allo stesso tempo,
è possibile che manifesti pensieri e sentimenti
contraddittori rispetto al processo di
crescita perchè il cambiamento costa fatica.
La scoperta di sé e la ricostruzione degli
eventi che hanno condotto alla condizione
attuale di crisi, potrebbero far sperimentare,
così, sen-timenti di sconforto, frustrazione
o rabbia per l’abbandono dei “vecchi” comportamenti,
portando ad una momentanea
perdita di equilibrio (ma come dice la frase
“solo per un attimo”). E’ normale, se si pensa
che il percorso terapeutico ha l’obiettivo
di mettere in crisi i sistemi abituali di pensare,
sentire e di agire per trovarne dei migliori.
Ciò che serve non è solo il coraggio a
chiedere aiuto, ma anche la disponibilità ad
impegnarsi e collaborare per mantenere alta
la motiva-zione. Solo grazie a questi ingredienti
e all’aiuto di un terapeuta che fungerà
da guida e base sicura, sarà possibile uscire
dalla propria zona di comfort per approdare
ad un profondo e reale cambiamento di sé.”
La Dott.ssa Sabina Moro, risponde: “Il mio
motto è: “L’unica persona che sei destinato a
diventare è la persona che decidi di essere”
del Filosofo e Scrit-tore R.W. Emerson. Questa
frase sottolinea come ciò che diventeremo
è influenzato dal modo in cui scegliamo
di essere e di vedere le cose. Noi abbiamo
il diritto di scegliere per la nostra vita e di
scegliere cosa ci fa star bene,
dobbiamo solo trovare la forza
ed il coraggio di muoverci,
iniziare a vedere le cose sotto
diverse prospettive, assumendoci
la re-sponsabilità del
cambiamento e affrontando
il rischio di un eventuale fallimento.
Nel momento infatti in
cui cambiamo la nostra visione
e le nostre credenze, non
sempre funzionali, anche il finale
potrà cambiare.
Penso inoltre che la vita sia
caratterizzata da momenti
più o meno dolorosi ma che
noi possiamo scegliere come
inter-pretarli e come farci
influenzare da essi. A volte
l’accettazione è il comportamento
più funzionale, essere
consapevoli che qualcosa è
andato in un certo modo o
non può essere cambiato e, avere il coraggio
di proseguire. Insistere per eliminare le sofferenze
blocca il processo di adattamento.
Accettare significa accogliere le emozioni,
anche quelle più spiacevoli e avere la forza
di stare nell’emozione, di riconoscerla e di
comprenderla, per poi ritornare ad agire.
Un percorso di terapia può aiutare a trovare
le proprie risorse, lavorare sugli ostacoli che
impediscono il raggiungimento di uno stato
di benessere e potenziare aspetti come autostima,
autoefficacia, comunicazione, ecc..
Chiedere aiuto è una grande forma di coraggio
in quanto evidenzia l’importanza che abbiamo
deciso di dare a noi stessi e sottende
sia la consapevolezza del proprio disagio sia
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BRESCIAUP
l’accettazione di aver bisogno di una persona
esperta che ci pos-sa guidare e supportare
nel nostro percorso di cambiamento.”
Qual è l’ultimo progetto a cui avete lavorato?
L’ultimo progetto a cui abbiamo lavorato insieme
fa riferimento alla pubblicazione di un
libro contenente frasi, rifles-sioni e aforismi.
Tutto è partito dalla noia dei giorni del primo
lockdown e dalla voglia di creare un qualcosa
di nuovo (e di nostro), che potesse esprimere
i pensieri e le emozioni di quel particolare
momento.
Da qui è nata l’idea di creare il libro “Due
psicologhe nero su bianco: aforismi, frasi
e rilfessioni per un anno a giorni alterni” in
cui il lettore potesse avere il suo ruolo nella
scrittura. Un progetto nel quale crediamo e
nel quale abbiamo investito molto. 180 aforismi
a giorni alterni che parlassero di vita,
ambizioni, coraggio, amore e speranza, e che
parlasse di noi, e perché no, anche di psicologia.
Una raccolta che lasciasse al lettore
il tempo necessario per inter-rogarsi ed elaborare
ciò che l’aforisma o la frase erano in
grado di rievocare.
www.radiobruno.it
Per questo motivo, il nostro libro è stato
pensato per tutte quelle persone che hanno
il desiderio di avviarsi verso un’approfondita
conoscenza di sé, durante i 365 giorni
dell’anno. Lo spazio bianco, nei giorni alterni,
invita il lettore a scrivere a propria volta le
riflessioni della giornata, grazie agli spunti
forniti dagli aforismi dei giorni precedenti.
Dove è possibile trovare il libro?
Il libro è acquistabile su Amazon o ritirabile
presso i nostri studi.
Quali sono i vostri riferimenti?
Dott.ssa Elisa Simeoni
Email: elisasimeoni@hotmail.com
Tel: 3207011095
e psicologia_benessere_
G Dott.ssa Elisa Simeoni – Psicologa
Dott.ssa Sabina Moro
Email: sabina.moro@outlook.it
Tel: 3934107718
e 21grammi_di_psicologia
G www.psicologiasabinamoro.it
APRE MCDONALD’S
CHIUDE L’ITALIA
di Massimo Lucidi
Una foto. Una metafora. Drammatica. Di tutto
il Paese. Cosa riconoscete? Una grande
piazza vuota... tanti rider sfruttati e sottopagati
in attesa... un McDonald’s di sfondo.
L’immagine ci porta a Brescia, una formidabile
e orgogliosa capitale della cucina
italiana. Per anni si è opposta al fast food.
La sua cucina tradizionale apprezzata per
la qualità dei prodotti e per le ricette di
tradizione vanta numerosi riconoscimenti.
Brescia è l’immagine della concreta e laboriosa
impresa lombarda... grazie, diciamolo
pure alle nostre care Partite IVA.
La cultura di fare Impresa. Ma adesso con
il Covid anche nella ricca Brescia arrivano i
problemi. Temo la resa.
Lo vedo in questa immagina presa nel giorno
simbolico di protesta dei ristoratori....
Ristoranti chiusi. E locali da asporto aperti.
E chi si può organizzare, se non il gigante
americano per entrare in “nuovi mercati”?
Siamo in Piazza Vittoria... una location che
sarebbe straordinaria, ma piegata da scelte
scellerate dell’amministrazione comunale.
E non voglio certo parlarvi qui del Bigio...
Ma dirvi che le Piazze vivono per le funzioni
che attivano.
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BRESCIAUP
Non si vive e non si muore di solo Covid...
Un Mc che vende “cibo spazzatura” attira
giovani e tanti emarginati; pone un problema
di salute alimentare; porta economia
fuori dal territorio. Che piaccia o meno la
durezza del linguaggio, è questo il quadro:
la ristorazione nostrana soffre e chiude; il
modello fast food delle grandi company internazionali
cresce. Il franchisee (affiliato)
paga il franchisor (il brand)... che è multinazionale.
Dobbiamo dire che da tempo il gruppo
punta a supply chain locali. Ma resta una
multinazionale. E la foto esprime precariato
e comportamenti standardizzati. Non certo
continuità e famiglia come un buon ristorante
italiano.
Un disastro. Per tutti. Per il territorio. Intanto
#ioapro diciamolo pure ha avuto scarso
successo. Molte le ragioni. Porsi fuori dalla
legge fa sempre paura e spesso è sbagliato.
La paura del virus domina oramai le nostre
vite. E il cibo ce lo compriamo e ce lo
facciamo portare a casa.
Ma quanto durerà? Quanto dureremo così?
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BRESCIAUP
LE GRANDI DONNE
DI PALAZZO REALE
di Pietro Bazzoli
Dal 5 febbraio al 6 giugno 2021 sarà allestita
a Palazzo Reale Le Signore dell’Arte.
Storie di donne tra ‘500 e ‘600, una mostra
unica dedicata alle più grandi artiste vissute
tra ‘500 e ‘600: Artemisia Gentileschi,
Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta
Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni
e molte altre. La mostra è promossa
dal Comune di Milano-Cultura, realizzata
da Palazzo Reale e Arthemisia, con il sostegno
di Fondazione Bracco e aderisce al
palinsesto I talenti delle donne, promosso
dall’Assessorato alla Cultura del Comune di
Milano e dedicato all’universo delle donne,
focalizzando l’attenzione, per tutto il 2020 e
fino ad aprile 2021, sulle loro opere, le loro
priorità e le loro capacità.
L’arte e le incredibili vite di 34 diverse artiste
vengono oggi riscoperte attraverso
oltre 150 opere, a testimonianza di un’intensa
vitalità creativa tutta al femminile,
in un singolare racconto di appassionanti
storie di donne già “moderne”. Vi sono le
artiste più note ma anche quelle meno conosciute
al grande pubblico, ci sono nuove
scoperte, come la nobile romana Claudia
del Bufalo, che entra a far parte di questa
storia dell’arte al femminile, e ci sono
opere esposte per la prima volta come la
Pala della Madonna dell’Itria di Sofonisba
Anguissola, realizzata in Sicilia, a Paternò,
nel 1578 e mai uscita prima d’ora dall’isola;
così come lascia per la prima volta Palermo
la pala di Rosalia Novelli Madonna Immacolata
e san Francesco Borgia, unica opera
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BRESCIAUP
certa dell’artista, del 1663, della Chiesa del
Gesù di Casa Professa; o la tela Matrimonio
mistico di Santa Caterina di Lucrezia Quistelli
del 1576, della parrocchiale di Silvano
Pietra presso Pavia.
Sotto la curatela di Anna Maria Bava, Gioia
Mori e Alain Tapié, le opere selezionate per
la mostra provengono da ben 67 prestatori
diversi, tra cui - a livello nazionale - le gallerie
degli Uffizi, il Museo di Capodimonte,
la Pinacoteca di Brera, Castello Sforzesco,
Galleria nazionale dell’Umbria, la Galleria
Borghese, i Musei Reali di Torino e la Pinacoteca
nazionale di Bologna e - dall’estero
- dal Musée des Beaux Arts di Marsiglia e
il Muzeum Narodowe di Poznan (Polonia).
Tra le eroine in mostra a Palazzo Reale domina
per celebrità la figura di Artemisia
Gentileschi: figlia di Orazio, icona di consapevolezza
e rivolta, artista e imprenditrice,
la sua arte rivaleggia con quella degli stessi
pittori uomini dell’epoca e il suo successo
la porta allo scarto dalla sua categoria sociale;
un esempio di lotta contro l’autorità e
il potere artistico paterno, contro il confinamento
riservato alle donne.
Di Sofonisba Anguissola - cremonese che
visse oltre dieci anni alla corte di Filippo
II a Madrid, per poi spostarsi in Sicilia
quando sposa il nobile Fabrizio Moncada,
a Genova dopo il secondo matrimonio con
Orazio Lomellini, e di nuovo in Sicilia, dove
fu visitata da Antoon van Dyck nel 1624 -
saranno esposti capolavori assoluti come
la Partita a scacchi (del 1555 e proveniente
dal Muzeum Narodowe di Poznan, Polonia),
la già citata Pala della Madonna dell’Itria
(1578), che è stata oggetto di un importante
restauro realizzato grazie alla collaborazione
con il Museo civico Ala Ponzone di
Cremona.
E ancora Lavinia Fontana - bolognese e figlia
del pittore manierista Prospero Fontana
-, che a 25 anni sposa il pittore imolese
Giovan Paolo Zappi alla sola condizione di
poter continuare a dipingere, facendo così
del marito il proprio assistente - in mostra
con 14 opere, tra cui l’Autoritratto nello studio
(1579) degli Uffizi, la Consacrazione alla
Vergine (1599) del Musée des Beaux-Arts di
Marsiglia, e alcuni dipinti di soggetto mitologico
di rara sensualità.
E poi ancora la pittrice bolognese Elisabetta
Sirani, in mostra con potenti tele in cui
sono raffigurati il coraggio femminile e la
ribellione di fronte alla violenza maschile,
come in Porzia che si ferisce alla coscia
(1664) e in Timoclea uccide il capitano di
Alessandro Magno (1659) del Museo di
Capodimonte di Napoli; Ginevra Cantofoli,
con Giovane donna in vesti orientali
(seconda metà del XVII); Fede Galizia con
l’iconica Giuditta con la testa di Oloferne
(1596); Giovanna Garzoni, altra modernissima
donna che visse tra Venezia, Napoli,
Parigi e Roma, in mostra con rare e preziose
pergamene.
La nostra Fondazione - dichiara la Presidente
Diana Bracco, di Fondazione Bracco
- anche per questa esposizione ha dato vita
a un progetto scientifico, in collaborazione
con diverse Università di Milano, che permette
di valorizzare una opera presente in
mostra attraverso il supporto offerto dalla
ricerca tecnologia - l’imaging diagnostico,
settore in cui Bracco è leader mondiale –
si tratta del Ritratto di Carlo Emanuele I
Duca di Savoia di Giovanna Garzoni, pittrice
miniaturista ascolana del ‘600, un olio su
pergamena di proprietà dei Musei Reali di
Torino”.
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VECCHIE LIRE NON CONVERTITE
UNA QUESTIONE ANCORA APERTA
di Roberto Cappiello
La banca centrale tedesca, Bundesbank,
ha comunicato che a fine novembre scorso
risultavano in circolazione 12,4 miliardi di
marchi tedeschi, pari a 6,34 miliardi di euro
(un euro ogni 1,95583 marchi), non convertiti.
Si tratta di banconote per 5,79 miliardi di
marchi e monete per di 6,61 miliardi di marchi.
La valuta tedesca può essere cambiata
in euro a tempo indeterminato. Inoltre, in
Germania non esiste la prescrizione per le
monete e banconote fuori corso, pertanto è
possibile presentare per il cambio anche, ad
esempio, banconote risalenti agli anni ‘50
dello scorso secolo.
La prescrizione è un istituto cui solo alcuni
paesi della UE, come appunto la Germania,
non hanno fatto ricorso, ma ciò che
differenzia l’Italia da tutti gli altri è l’anticipo
della stessa con effetto immediato stabilita
dall’articolo 26 del Decreto Legge n. 121
del 6 dicembre 2011 (“Salva Italia”). Ciò ha
spiazzato migliaia di persone tra cui, inutile
nasconderlo, soggetti che attendevano apposta
l’inizio del nuovo anno 2012 perché la
fine del 2011 avrebbe comportato la prescrizione
dei reati connessi alla detenzione di
una notevole quantità di contante di cui non
si era in grado di dimostrare la provenienza
lecita. Classico il caso delle cassette di sicurezza.
Il provvedimento è stato poi dichiarato illegittimo
dalla Corte Costituzionale, ma si
sono salvati solo coloro i quali hanno potuto
dimostrare di aver chiesto la conversione
entro il termine originario del 29 febbraio
2012. Per tutti gli altri, la gran maggioranza,
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BRESCIAUP
la questione continua ad essere aperta.
Il 10 febbraio 2016, nell’ambito della discussione
alla Camera dei Deputati sul Decreto
Legge 30 dicembre 2016, n. 244, cosiddetto
“Milleproroghe”, fu approvato un Ordine
del Giorno proposto dal Movimento 5 Stelle,
che impegnava il Governo a “porre in essere
tutte le iniziative necessarie a estendere
anche a coloro che non abbiano effettuato
la richiesta nei tempi indicati dalla Banca
d’Italia o non possono provare di averla
avanzata, la possibilità di convertire le lire
in euro”.
La notizia fu pubblicizzata dal Movimento
5 Stelle come una grande vittoria, e tale fu
considerata anche dai soliti soggetti che
vanno a traino di ogni notizia, cercando di
assumerne anche parzialmente il merito. La
realtà era invece, per chiunque conoscesse
i meccanismi parlamentari, molto diversa:
un Ordine del Giorno non si nega a nessuno,
ancora di più nell’ambito di una conversione
di un Decreto che il Governo aveva
necessità di far diventare Legge entro il termine
previsto e su cui aveva anche posto
la questione di fiducia. Ed infatti tutto si è
risolto in una bolla di sapone.
Ora, però, vi è una differenza non di poco
conto rispetto ad allora: il Movimento 5 Stelle
è al Governo, e lo è da metà 2018. Come
mai il Movimento 5 Stelle, ora che può, non
fa diventare realtà ciò che nel febbraio 2016
domandava al Governo Gentiloni, ossia di
consentire ai possessori di vecchie Lire la
conversione in Euro?
MERI COMBATTE,
CANTA E VINCE
di Lorenzo Tiezzi
Il 2020 non è stato un anno facile per chi
vive di musica e chi la ama, soprattutto in
ambito concerti dal vivo. Il 2021, visto che la
pandemia non sembra uscire di scena velocemente,
non sarà facile. Ma chi ha la musica
dentro non può smettere di cantare.
“Ho avuto esperienze non facili nella vita,
fin da quando ero molto giovane. La musica
e la chitarra sono sempre state prima di
tutto un modo per sfogarsi”, racconta Meri,
un’artista che fa conoscere le sue canzoni
dopo aver vissuto vissuto infinite ore sul palco,
suonando e cantando. Forse anche per
questo, proprio come accade nel blues, nella
musica di Meri, i problemi non vengono
certo risolti. Ma cantando almeno si trasformano
in qualcos’altro. Giorno dopo giorno,
si trova uno spiraglio da cui far passare una
luce che dia luce e senso al ‘combattimento’
quotidiano. Il suo nuovo singolo, prodotto
da Luca Guerrieri, attivo anche come dj producer,
si chiama “Fighting with this Earth”.
La sua voce, calda e senza tempo, canta di
problemi, passioni e vita vissuta, come succede
sempre o quasi nei classici soul anni
‘60 che ascoltava da bambina.
Cittadina del mondo, Meri da bambina viveva
in Inghilterra, mentre l’adoscelenza l’ha
passata in Italia. A soli 19 anni però eccola a
Lisbona, in Portogallo, dove era arrivata per
una vacanza diventata poi sei anni di vita e
di musica. “Suonavo tre sere a settimana,
nei locali e spesso pure ai matrimoni dei
tanti britannici che frequentano da sempre il
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BRESCIAUP
Portogallo”, racconta Meri. E così, cantando
e suonando le hit di Black Eyed Peas,
Oasis o i classici di Steve Wonder ed Etta
James, la voglia di provare davvero a fare
sul serio con la musica è diventata sempre
più forte.
Le canzoni di Meri nascono sempre chitarra
e voce. “ ‘Fighting with this earth’ è nata
all’inizio della Pandemia. Mi ero appena
trasferita a Bristol, avevo fame di musica e
mi accorgevo di non poter far niente di tutto
ciò che sognavo”, racconta l’artista. “Che
fare? Mandare tutto al diavolo? In certi momenti,
sembrava e sembra ancora di vivere
in un loop, in una ruota di eventi che non
dà prospettive”.
La fase di arrangiamento della canzone è
stata piuttosto veloce, vista dall’immediata
sintonia tra Meri e il produttore Luca Guerrieri,
che tra l’altro all’inizio del 2021 pubblicherà
l’ennesimo progetto solista a metà
tra elettronica e ricerca, “Timeless”. “Ci siamo
conosciuti in una notte piovosa in un
ristorante di Ravi, un paesino in provincia
di Grosseto. Entrambi stavamo cercando
nuove strade musicali, avevamo evidentemente
bisogno l’uno dell’altra e viceversa”,
spiega Luca Guerrieri. “ ‘Fighting with this
earth’ inizia voce e chitarra, ma quasi subito
si apre e dà spazio a sonorità diverse.
Ci sono gli archi, per i quali abbiamo collaborato
con il violinista Alessandro Golini
e c’è un originale giro di percussioni. In
generale, abbiamo cercato di curare ogni
dettaglio, a partire da mix e mastering che
abbiamo realizzato in analogico con Alex
Marton al First Line Studio”.
MARIASTELLA GELMINI
Come spiega il forte recupero di consensi
nei sondaggi registrato da Forza Italia
nelle ultime settimane?
Ha pagato la nostra linea di responsabilità:
nell’emergenza gli italiani capiscono che serve
serietà e competenza. Il Presidente Berlusconi
ci ha insegnato ad evitare le speculazioni
politiche, a non partecipare al solito
teatrino, ma piuttosto a concentrarci sui problemi
e ad avanzare soluzioni nell’interesse
del Paese. A prescindere dal fatto che si rivesta
il ruolo di opposizione. E poi la nostra battaglia
a difesa delle categorie più colpite dei
risultati li ha prodotti: il governo si era completamente
dimenticato degli autonomi, delle
piccole imprese, dei commercianti. Il nostro
impegno ha acceso i riflettori su questi comparti
e qualcosa abbiamo ottenuto.
Quali sono le colpe del governo nella gestione
della pandemia?
Il Governo ha la grave responsabilità di essersi
fatto trovare totalmente impreparato
alla seconda ondata. E adesso rischiamo
di pagare un prezzo altissimo alla terza,
che potrebbe manifestarsi prima che la
campagna vaccinale abbia dato esiti significativi.
Anche perché siamo in ritardo
drammatico anche su questo. Poi ha fallito
la risposta economica: per mesi e mesi si
è preoccupato soltanto del lavoro dipendente
e di distribuire bonus e mancette.
Giusta la cassa integrazione, ma occorreva
pensare anche a milioni di partite iva. E poi la
gestione a colpi di dpcm di misure confuse,
contraddittorie e, purtroppo, spesso inefficaci.
È una lunga sequenza di errori, ma non
ci piace in questa fase polemizzare soltanto.
Avanziamo proposte, come faremo sul recovery
plan. Un altro impegno che questo
governo non è in grado di assolvere.
34
BRESCIAUP
Dal momento che Lei è stata Ministro
dell’istruzione, come vede l’acquisto dei
banchi a rotelle fortemente voluto dal
ministro Azzolina in un momento così
delicato?
Da ex ministro non ho mai personalizzato,
ma ho sempre sostenuto che la riapertura
della scuola a settembre in condizioni di sicurezza
era questione che investiva tutto il
governo e non certo soltanto un ministero.
I banchi a rotelle sono solo l’emblema di un
problema più grave, dell’improvvisazione
al potere. L’estate doveva essere utilizzata
in ben altro modo, anche perché i plessi
erano chiusi da marzo. E invece non è stato
fatto nulla. E adesso – dopo aver sprecato
anche il tempo delle vacanze di Natale – la
ripartenza è affidata al solito caos. Il governo
ha coinvolto i prefetti per la riorganizzazione
di ingressi e trasporti, ma i prefetti
difficilmente possono aumentare i vagoni
della metro o aumentare le corse dei bus.
Perché alle ultime elezioni comunali
di Brescia, il centrodestra ne è uscito
sconfitto, sebbene ne fosse uscito
vincitore poche settimane prima con le
Regionali?
Non so dire con esattezza cosa sia andato
storto. Abbiamo combattuto fino alla fine,
ma Del Bono ha riscosso più consensi. Noi
non ci siamo persi d’animo, con Paola Vilardi
e Paolo Fontana continuiamo a fare
un’opposizione responsabile nell’interesse
della città. In una fase così delicata, Forza
Italia in Consiglio comunale sta lavorando
senza sosta per sostenere le attività produttive
colpite dalla crisi, per aiutare le
famiglie più in difficoltà, per risollevare il
settore turistico ormai in ginocchio. Passo
dopo passo, battaglia dopo battaglia, vogliamo
rilanciare Forza Italia e il centrodestra,
unica alternativa credibile alla sinistra
anche in vista delle prossime elezioni amministrative.
Se oggi lei fosse al governo col centrodestra
qual è la prima cosa che farebbe?
Mettere in pratica ciò che diciamo da
mesi: realizzare quell’anno bianco fiscale
che abbiamo chiesto. Bloccando le cartelle
esattoriali, le tasse locali oltre a quelle
nazionali, dando fiato così alle imprese
per poter ripartire.
Oltre ad essere capogruppo di Forza
Italia alla Camera dei deputati lei è
anche consigliere comunale a Milano
che quest’anno avrà le amministrative
in primavera. Se le venisse proposto di
candidarsi sindaco, accetterebbe?
Milano è una città straordinaria e complessa:
poterla guidare sarebbe un onore, ma anche
un impegno totalizzante e io ho già un ruolo
in Parlamento che mi assorbe completamente.
Come centrodestra a breve comunicheremo
il nome del nostro candidato sindaco, una
persona di rilievo e che sappia ridare prestigio
al capoluogo lombardo. Io sarò a disposizione,
come sempre, per dare una mano.
Ha un sogno nel cassetto?
In questo momento credo di condividere
quello di gran parte degli italiani. Svegliarmi
domattina fuori dall’incubo di questa
pandemia, gettare la mascherina e tornare
ad abbracciarci. Ci vorrà tempo ma, ne
sono certa, è un sogno che realizzeremo.
Cosa pensa dell’ingresso di Letizia Moratti
in giunta e dell’incarico alla casa a
Mattinzoli?
Conosco Letizia Moratti da molti anni
sono certa che svolgerà al meglio anche
questo nuovo ruolo di responsabilità
come ha fatto in passato bene il sindaco
di milano e il ministro e anche alessandro
Mattinzoli ha una lunga esperienza da
sindaco, da amministratore locale ma anche
da imprenditore e ha quindi le competenze
per fare bene in un assessorato
strategico come la casa in un tempo di
crisi in cui nessun cittadino deve essere
lasciato indietro.
36
BRESCIAUP
RI-PARTENZA...
di Rigsave Capital
Eccoci, si riparte! È cambiato qualcosa in un
mese? Direi di no, il nostro pensiero primario
è sempre la pandemia, anche perché giornalmente
siamo bombardati di notizie ed allarmismi
che proprio sonni tranquilli dormire non
ci fanno.
I vaccini sono arrivati, stanno arrivando e ne
arriveranno milioni di dosi nei prossimi mesi
per mettere fine a questa terribile storia, ma
sicuramente i prossimi 6/8 mesi saranno ancora
per una navigazione a vista, in quanto il
procedimento vaccinale è molto lungo.
Ognuno di noi è stato sottoposto, e lo siamo
ancora, a restrizioni che ci hanno portato a
cambiare le nostre abitudini anche le più semplici,
succhiandoci enormi energie psico-fisiche
e finanziarie...
Penso a chi lavora nelle palestre, nei teatri, i ristoranti
e bar, alle tante aziende medio piccole
che hanno chiuso nel 2020, si parla di 300
mila partite iva in meno!
Penso alle persone che non hanno la possibilità
e la fortuna di fare smart working, penso
ai nostri figli costretti alla didattica a distanza
perdendo il contatto fisico con gli amici e professori,
non provando il bello della spensieratezza
della loro età...
Un altro dato sfornato qualche giorno fa, nel
2020, più 60% di richieste di divorzio!
È una società la nostra che sta cambiando ad
una velocità impressionante, in alcuni ambiti
in peggio in altri in meglio.
Secondo il mio modesto punto di vista, e
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BRESCIAUP
spesso la vita mi ha dato ragione, è NON RI-
MANERE FERMI! La crescita personale deve
far parte del nostro DNA, la conoscenza e lo
studio fanno in modo che nelle situazioni di
“emergenza”, riusciamo a vedere più velocemente
la via d’uscita
In mezzo al cambiamento e all’incertezza,
coloro che prendono decisioni intelligenti
ora prospereranno negli anni a venire, agire,
adattando e trasformando il modo di pensare.
Il 2021 credo sarà un anno di cambiamenti e
ri-partenze, di nuove possibilità che se gestite
bene metteranno le basi per un solido futuro.
Per quanto riguarda i mercati finanziari, solitamente
anticipano i cicli economici, staremo
a vedere.
Per quanto riguarda Rigsave Capital, grandi
novità, non siamo rimasti fermi nonostante le
grandi difficoltà, ci stiamo espandendo, abbiamo
aperto la branch a Madrid, la Digital
Bank, iCashly, sarà attiva entro questo anno,
il team di gestione è attivo per la messa sul
mercato di nuove soluzioni finanziarie, e dulcis
in fundo Rigsave Capital Spa a giugno verrà
quotata in una importante Borsa Europea!
A giorni aprirà la campagna per la possibile
sottoscrizione delle azioni.
Bene, auguro a tutti i lettori che il 2021 porti
in primis serenità e prosperità, AD MAIORA!
Andrea Pizzo, Relationship Manager Rigsave
Capital LTD.
Valerio Merola con la Bravissima 2020 Sabrina De Angelis
BRAVISSIMA 2020
La Bravissima 2020 é Sabrina De Angelis, é
stata eletta al Golden Palace Hotel di Torino
5 stelle lusso (gruppo AllegroItalia), nel pieno
rispetto delle norme anti Covid, davanti una
Giuria VIP ed una Giuria tecnica. Alla finale
sono state ammesse le ragazze più talentuose
nelle rispettive categorie artistiche selezionate
durante il Bravissima Tour 2020. Le finaliste
dopo l’esibizione nella propria categoria si
sono cimentate in una super prova finale per
l’assegnazione del titolo “Bravissima 2020”.
Bravissima (www.bravissima.us) é il primo talent
show della tv italiana, ideato e organizzato
dal presentatore e opinionista televisivo
Valerio Merola (www.valeriomerola.com).
Bravissima é dedicato in esclusiva al talento
femminile ed é anche il talent più longevo, nel
2021 festeggerà il trentennale, la prima edizione
risale al 1991, in tutti gli anni a seguire é
stato un susseguirsi di successi, prima su Raiuno
poi su Italiauno, attualmente su SKY. Tra
le talentuose che hanno partecipato a Bravissima
e poi diventate famose: Violante Placido,
Laura Chiatti, Roberta Lanfranchi, Alessandra
Amoroso e molte altre. Possono partecipare
a Bravissima cantanti,ballerine,modelle, indossatrici,
attrici, presentatrici, fitness lovers,
artiste di arte varia, tutto il talento artistico
femminile é rappresentato. L’iscrizione é totalmente
gratuita, per iscriversi basta scrivere in
direct sul profilo Instagram o Facebook, sono
aperte le iscrizioni per il 2021. Nella Giuria VIP
erano presenti: Biagio D’Anelli (DJ e opinionista
televisivo Mediaset), Elisa Toti (speaker di
Radio Subasio), Elisa Scheffler (giornalista e
showgirl di “All Togheter Now” Canale5), Vittoria
Castagnotto (conduttrice televisiva di
calcio del programma #processoallecoppe).
Nella Giuria tecnica: Patrizia Balbo ( la Regina
dell’Operetta), Valerio Liboni (musicista cantante
cofondatore de “I Nuovi Angeli”) Heldin
Magic (l’unico illusionista che si é esibito
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BRESCIAUP
Per il GOLD SPONSOR: “YASHI ITALIA” (computer italiani
di alta gamma) il titolare Roberto Righetti consegna
il primo premio alla Bravissima 2020
In rappresentanza dello sponsor “DIETACOM”: Giulia
Ruggeri (apicultrice Apinomia) con la giornalista Barbara
Castellani
Da sinistra: Elisa Scheffler, Elisa Toti, Valerio Merola, Vittoria Castagnotto
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BRESCIAUP
per Papa Francesco), Sofia Magrini (attrice
fiction Don Matteo, vincitrice di Bravissima
2019). Il Galá é stato presentato da Valerio
Merola con la giornalista Barbara Castellani.
A sostenere Bravissima i Gold Sponsor: RPA
(Real Protection Agency Investigations) by
Federico Iannoni Sebastianini e YASHI ITA-
LIA by Roberto e Laura Righetti. Sponsor:
DIETACOM by Dr Massimo Spattini, SIFA
FORMAZIONE by Dr Fabrizio D’Agostino,
HADO by Sebastiano Reale.
Il make up é stato curato da Marco Simone
make up artist, l’hair stylist é stata la giovane
Alexia Di Benedetto di Santhiá con le sue
brave collaboratrici. Una imponente torta
artistica brandizzata Bravissima che ha colpito
l’attenzione di tutti i presenti é stata realizzata
da Giovanni Lasagna in arte Vanja,
estroso pasticcere/modello di Novi Ligure.
Ospite musicale del Galá il diciannovenne
artista padovano MASSY che si é esibito con
la sua hit “Big Blu”, il brano che ha collezionato
in estate un milione di visualizzazioni su
YouTube.
Lo special televisivo “Bravissima 2020” andrà
in onda su SKY per la regia di Andrea
Fresu, la data di messa in onda sarà comunicata
sui social di Bravissima.
Valerio Merola con i Giurati VIP Biagio D’Anelli ed Elisa
Scheffler
MASSY il giovane interprete della hit “Big Blu”con la
seconda classificata ( a sin) Irene Cappelletti e la terza
classificata Alessia Alberti
Per il GOLD SPONSOR: “RPA” ( Real Protection Agency
Investigations) il titolare Federico Iannoni Sebastianini
con Elisa Scheffler
Per lo sponsor “HADO” (acqua idrogeno alcalina) Sebastiano
Reale con la terza classificata Alessia Alberti
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BRESCIAUP
LA MASCHERINA SANITARIA
SANA ED EFFICIENTE CON IL NASTRINO SALVA MASCHERINA
di Rolando Giambelli
Un piccolo oggetto nato da un importante
concetto: Sostenere la Ricerca Scientifica
e salvaguardare le preziose “Mascherine
Sanitarie”. Tutti dovrebbero ormai
sapere che la mascherina
facciale chirurgica è,
fin dal 1897, un presidio
sanitario molto utile per
contrastare e ridurre le
infezioni, da e per le vie
respiratorie, attraverso
il naso e la bocca, ma
da quando il suo utilizzo,
con una situazione planetaria
aggravata dal Covid-19,
e dopo tanti appelli inascoltati e
tanta confusione è diventato “finalmente”
IL NASTRINO
“SALVA MASCHERINA”
Rolando giambelli sta preparando
i “nastrini salva mascherina” come
“gadget” promozionale per la “fondazione
camillo golgi per la ricerca medica”
obbligatorio per legge, la mascherina, oltre
ad essere un oggetto molto personale
è diventata anche tanto più preziosa e
da tenere quindi con la massima
cura ed attenzione, proprio
per farne durare al meglio
la sua funzione protettiva,
già abbastanza limitata
nel tempo…
Pensando quindi ai
vantaggi, ma anche alle
limitazioni e ai disagi
procurati dalle mascherine,
oltre alle variegate esigenze
quotidiane di prendersi
delle brevi pause e di doversele togliere,
come può accadere durante il la-
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BRESCIAUP
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BRESCIAUP
voro professionale di ciascuno di noi, ho
realizzato un semplicissimo dispositivo
composto da un nastrino e da due fermagli
che, applicato a qualsiasi tipo di mascherina,
le consente di essere sempre portata
di bocca e naso… più che “a portata di
mano”, che magari è sudata e non più igienizzata;
o peggio, infilata sul braccio con
il rischio reale di rottura dell’elastico della
mascherina; o ancora peggio, appoggiata
malamente da qualche parte o messa in
tasca… o altro…!
Con il nastrino salva-mascherina, essa rimane
invece “sempre” indossata, a nostra
disposizione e soprattutto, è impossibile
dimenticarla in giro!..
Igiene più sicura, per “tutti” quindi, con
il “Nastrino Salva Mascherina” anche nei
momenti di non utilizzo della stessa che
resta così, liberamente appesa al nastrino,
sfilata dalle orecchie stanche di reggerla e
ottimamente “aerata”, mantenendo anche
più a lungo la sua freschezza originale,
invece che restare, con evidente fastidio,
tirata dall’elastico della mascherina aderente
sotto la gola, magari sudata…
IL NASTRINO SALVA MASCHERINA - Un
semplice dispositivo, nato dal concetto di
una vita migliore…
“Noi viviamo tutti come nel sottomarino
giallo dei Beatles in rotta verso un mondo
più sano…”
Si vuole dedicare i “Nastrini Salva Mascherine”
anche al sostegno della FON-
DAZIONE CAMILLO GOLGI di Brescia, che
da oltre trent’anni promuove la Ricerca
Scientifica, con il versamento di un’offerta
libera sull’IBAN della Fondazione Golgi: IT
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BRESCIAUP
BUON ANNO 2021
DAL CASTELLO INCANTATO DI BRESCIA!
di Rolando Giambelli
Il nostro è il primo”Castello” in Lombardia
e secondo in Italia votato come “Luogo del
cuore FAI 2020”…
Grazie a tanti Amici ed Artisti che lo hanno
votato!
Il Comitato Amici del Cidneo, anche nome
del suo presidente Giovanni Brondi, ringrazia
di “cuore” tutti coloro che hanno
votato per il Castello di Brescia “Luogo
del cuore FAI 2020” ed in modo particolare
tutti i musicisti, attori, operatori dello
spettacolo di Brescia, ma anche quelli che
da fuori, gli hanno dato un forte sostegno
con l’entusiasmo di chi vuole anche vincere,
nonostante il crollo quasi totale del settore
“Musica e Spettacolo” a causa del Covid
19 che li costringe a stare fermi senza
poter lavorare chissà fino a quando…. Ma
siamo, comunque, arrivati fin qui grazie
anche al sostegno attivo ed ai voti di amiche
ed amici fantastici come: Irene Fargo,
Alberto Fortis, Ambra Angiolini, l’attrice
bresciana Camilla Filippi, Charlie Cinelli, il
promotore di Palcogiovani, Cristian Delai,
e poi Dellino Farmer, e lo “stage manager”
di Vasco Rossi, Diego Spagnoli, Enrico
Fappani, la signora Paola Rizzi, il mago
illusionista bresciano Erix Logan, Fabio
Volo, Fausto Leali, Francesco Renga, Giulio
Tampalini, Jury Magliolo, L’Aura, Luisa
Corna, Omar Pedrini, il grande pianista
milanese Roberto Cacciapaglia, Roberto
Capo, RolGiam, il giovane Silver da XFactor
di Bergamo, Tea Franchi, Vincenzo Regis...
Anche la mitica “Estetista Cinica” ovvero
Cristina Fogazzi si è impegnata a far giungere
al Castello tantissimi consensi!
Hanno inoltre partecipato alla raccolta dei
voti e alla divulgazione del progetto del
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BRESCIAUP
FAI anche tanti altri fantastici personaggi
del Mondo dello dello Sport come i nostri
gemelli calciatori, Antonio ed Emanuele
Filippini, Brian Sacchetti Christian Presciutti,
Sergio Scariolo e le società Atlantide
Pallavolo Brescia e Brescia Millenium.
Hanno dato il loro contributo di voti con
grande entusiasmo anche imprenditori del
territorio come Emanuele Rabotti di Monte
Rossa e Ruggero Brunori di Ferriera Valsabbia
SpA, oltre ai titolari molte attività
commerciali cittadine, come i negozianti
del Centro di Brescia. Da sottolineare
anche il sostegno appassionato delle associazioni
di categoria del settore industriale,
artigianale, commerciale ed agricolo
del nostro territorio. Un ruolo molto
importante per la promozione del Castello
lo ha giocato anche la Cooperativa Taxisti
di Brescia.
Un grazie di cuore per il sostegno costante
va senz’altro ai Media bresciani ed anche
alla testata Ragionale Rai ha ricordato con
un servizio della TGR il Castello di Brescia
“Luogo del Cuore FAI” piazzatosi al 3° posto
in classifica nazionale ed al 1° posto
in Lombardia, proprio il penultimo giorno
utile per votare!
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BRESCIAUP
DIEGO CIGOLINI
UN AUTORE ACCORTO E SENSIBILE
di Laura Gorini
È un autore molto profondo e per nulla banale,
Diego Cigolini. Dopo aver esordito ufficialmente
nel vasto mondo dell’Editoria, con
il romanzo fantasy, genere letterario, del quale
lui è un grande fan, Evan, si è poi dato - per
così dire - a tutt’altro, optando per un bel racconto
giallo per quanto concerne la sua seconda
fatica letteraria, intitolata Le Gocce,
dimostrando di essere molto abile, nonché
dotato di una certa dose di talento, nel sapersi
giostrare nell’arte della narrazione. E ora ha
assolutamente convinto sia il grande pubblico
che la critica, con il suo terzo romanzo, Con
Anthony, dove mette in chiara luce il suo lato
introspettivo più vivo e sincero. Anthony, il
suo indiscusso protagonista, è un ragazzino,
apparentemente come tutti gli altri, che ama
trascorrere il suo tempo libero immerso nella
natura, soprattutto in compagnia di suo padre.
Ma poi, improvvisamente qualcosa cambierà,
e lui inizierà a chiudersi a riccio in sé stesso.
E così comincerà a trascorrere le sue giornate
e le sue serate rinchiuso nella sua cameretta,
che ritene l’unico luogo dove può stare
bene e soprattutto sentirsi protetto e al sicuro.
Ovviamente la mamma, notando questo cambiamento
comportamentale così repentino
dell’adorato figlio, si preoccuperà moltissimo
e continuerà a chiedersi a che cosa è stato dovuto.
Che cosa è successo di così eclatante a
indurre Anthony a fare questa scelta? Di che
cosa ha paura il giovane? Un’ennesima prova
letteraria degna di nota per l’autore bresciano,
residente a Pontevico, che sta già lavorando a
un suo nuovo testo che si preannuncia, stando
all’ascolto di alcune voci di corridoio, molto
particolare. I primi tre romanzi di Diego Cigolini,
(Evan, Le Gocce e Con Anthony) pubblicati
da LiberEdizioni, sono disponibili nelle migliori
librerie e nei migliori store online.
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BRESCIAUP
LA TOMBA DELLA REGINA NEFERTARI
di Edward Battisti
Nefertari (1295-1255 a.c.) fu la moglie preferita
del faraone Ramesse II e sua “Grande sposa
reale”, titolo questo assai importante, anche
se, è giusto precisare, non dava nessun diritto
a governare, almeno ufficialmente, sebbene si
sappia, che intraprese sicuramente notevoli
rapporti diplomatici soprattutto con gli Hittiti,
popolazione con la quale si ebbero spesso
scambi turbolenti, culminati con la Battaglia
di Qadesh del 1274 a.c., che denotano di fatto
una certa sua influenza a corte.
Stiamo parlando della XIX Dinastia e del Nuovo
Regno, uno dei periodi più floridi di tutta la
storia egizia e Ramesse II fu il terzo faraone di
questa dinastia, dopo Ramesse I e Seti I.
L’importanza della regina, è altresì sottolineata
dal notevole Tempio Minore dedicato a lei
ed alla dea Hathor, localizzato ad Abu Simbel,
evento questo piuttosto raro, inoltre, ancora in
vita, raggiunse una sorta di deificazione, privilegio
riservato solo a persone di altissimo
rango e stima.
Delle sei statue presenti nel mausoleo, due
rappresentano proprio Nefertari.
Viene comunque ricordata soprattutto per la
sua bellissima tomba (QV 66) localizzata nella
Valle delle Regine, sicuramente la più decorata
e la più bella di quel sito.
Scoperta dall’egittologo Ernesto Schiapparelli
nel 1904, fu rinvenuta in cattive condizioni e
con gran parte del corredo funebre depredato,
fu successivamente sottoposta a vari restauri,
i più importanti dei quali eseguiti dal 1988 al
1992, anche per rimediare a precedenti ritocchi,
non effettuati a regola d’arte.
Il risultato fu davvero spettacolare, tanto che
si permise di nuovo l’affluenza del pubblico,
prima di procedere alla definitiva chiusura per
ragioni di sicurezza e preservazione, nel 2003.
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BRESCIAUP
Da allora viene aperta, solo per eventi eccezionali
o riprese televisive per documentari.
Una tomba di ben 520 metri quadrati, con pareti
che raffigurano il passaggio della regina
nella Duat o al di là, con la trasformazione finale
in Osiride, il dio dei morti…
Nonostante la ricchezza e vivacità del corredo
pittorico, davvero spettacolare per nitidezza
e contrasto dei colori, la tomba fu rinvenuta
saccheggiata, con i resti di un sarcofago in
granito rosa e privo della mummia, con alcuni
frammenti ossei rinvenuti, che gioco forza,
sembrano essere quelli della regina.
Solo qualche amuleto, alcuni cofanetti di legno,
un residuo di bracciale d’oro e 34 statuine
votive dette ushabti, rappresentano tutto
ciò che fu rinvenuto nella tomba.
Le bellissime rappresentazioni sulle pareti,
derivano dal Capitolo XVII del Libro dei Morti,
ed iniziano curiosamente con una partita di
senet, la dama egizia, spesso presente nel
corredo funebre per motivi mai chiariti, anche
se sicuramente connessi con un significato
spirituale.
Tra le divinità presenti Neith e la dea scorpione
Selkit.
Nefertari dunque, è l’evidente espressione del
notevole ruolo che potevano avere le donne
in ambito sociale, anche se ovviamente stiamo
parlando in questo caso di persone di altissimo
rango, in vario modo collegate con la
stirpe regale.
Il titolo di “Grande sposa reale” veniva riservato
solo alle mogli preferite, ed era un riconoscimento
importante, anche se non dava
come detto, nessuna ufficializzazione a governare,
compito ovviamente riservato al solo
faraone, anche se la Storia ci racconta, che vi
furono alcuni faraoni donna.
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BRESCIAUP
Luisella Traversi Guerra
Luisella Traversi Guerra
E IL SEGRETO DELLA VALLE OSCURA
Sanpietrino è nato da genitori amorevoli e
cresciuto in una baita di montagna, a contatto
con una natura incontaminata. Ma
è un bambino veramente bruttino e, solo
quando inizia ad andare a scuola, vive sulla
sua pelle – nei rapporti con i compagni – le
conseguenze del suo essere così sgraziato e
diverso dagli altri.
La storia di Sanpietrino si sviluppa via via
a cavallo tra due mondi paralleli: lo scenario
decisamente fantasy della Valle oscura
– luogo segnato dai malefici della strega
Pitimilla e dal suo oppositore Asgard – e
la realtà contemporanea delle metropoli e
dei grandi spazi americani.
In un mondo caratterizzato dall’eterno
scontro tra il Bene e il Male, Sanpietrino si
confronta con i sentimenti e le relazioni di
amicizia e amore che caratterizzano la vita
degli adolescenti e ne formano il carattere
preparandoli all’età adulta.
DUE CHIACCHIERE CON...
LUISELLA TRAVERSI GUERRA
di Maria Verderio
È in tutte le librerie d’Italia dal 24 novembre
e l’autrice è una imprenditrice italiana che ha
fatto dell’educazione e della filantropia il suo
modello di vita
Luisella Traversi Guerra è un’imprenditrice
che, nel pochissimo tempo libero che ha, si
diletta a scrivere. Così, più per tenere calmi i
suoi nipotini (ne ha ben 9) che per reale necessità,
si è trovata a cimentarsi col magico
mondo delle fiabe e ha cominciato a scriverne
di bellissime. Ha da poco ultimato la stesura
del libro “Sanpietrino e i segreti della valle
oscura” edito da Mondadori Electa. Il libro è
un avvincente fantasy per adolescenti ed è
stato scritto con l’intento di offrire una lettura
accattivante e piena di metafore educative
che spingono a far comprendere i valori del
Bene. In questo momento in cui tutto sembra
fermo a causa del Covid, Sanpietrino diventa
una lettura in grado di far riscoprire la positività
e la bellezza della vita: una favola moderna
che conserva i sapori della generosità,
della bontà e del vivere con consapevolezza.
Qual è stato l’imput che le ha fatto decidere
di sedersi alla scrivania e cominciare a
scrivere questo libro?
Questo libro è nato perché mia figlia Linda,
che mi ha visto scrivere più di 120 fiabe in cui
ho parlato della bellezza, dei valori positivi
ecc, mi ha fatto riflettere sull’opposto della
bellezza. Nella società di oggi, mi ha fatto notare,
se una persona non è bella rischia di non
essere nemmeno considerata. Allora ho cominciato
a riflettere sulla bruttezza e ho pensato
di scrivere di qualcuno talmente brutto
che ha dovuto subire questa discriminazione,
e da lì è nata la storia. Così ho cominciato a
immaginarmi il piccolo Sanpietrino tra le bellissime
Dolomiti e la storia ha iniziato a fluire.
Poi ho immaginato la Pitimilla, che nel libro
è una strega, ma nella realtà è una misura
meccanica. Il suo nome è così interessante
da essere stato trasformato in una strega.
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BRESCIAUP
Nel libro affronta temi molto complessi, a
partire da come viene percepita nella nostra
società la bellezza. Quasi tutto sembra
essere basato su di essa. Non crede
di aver corso il rischio di risultare impopolare?
Non ho avuto nessun timore in merito, anzi.
Sono stata felicissima di andare a buttare
un sasso nello stagno di questa visione.
Conosco tante ragazze, troppe, che hanno
sofferto perché non si ritenevano all’altezza
dei modelli stereotipati che televisione e
riviste ci hanno sempre propinato. Io stessa,
quando sono andata a ricordare la mia
giovinezza, quando avevo 14-15 anni avevo
il complesso di essere cicciottella e di avere
le gambe storte. Poi crescendo ho capito
che non era vero, ma non posso dimenticare
la sofferenza di quegli anni in cui tutto
sembrava concentrato su un presunto difetto
fisico e ho risentito tutta la sofferenza
autentica di quei momenti, dell’adolescenza
e di tutta la fatica che si fa per crescere e
accettarsi.
È da sempre impegnata nell’educazione
e nella valorizzazione dei ragazzi meno
fortunati. È presidente della Onlus Robur
“La forza che aiuta”. Perché crede così
fermamente nei valori della conoscenza?
Questo credo che sia un punto fermo della
mia vita: la formazione. Ho avuto dei maestri
di vita straordinari e quindi ho scoperto
come la conoscenza è un bene così prezioso
e un tesoro così grande da coltivare nella
vita che poi diventa un faro in tutte le esperienze,
anche in quelle più difficili che la vita
ci pone. E perché non voglio imbrogliare i
giovani, mi sono impegnata sempre a far
sì che loro potessero vivere la gioia che ho
vissuto io quando ho incontrato dei maestri
che mi hanno aperto la mente verso la conoscenza.
Ma non solo. Spesso e volentieri,
quei ragazzi meno fortunati quando ricevono
una carezza metaforica o un pensiero di
accoglienza, uno sguardo che non li allontana
ma che li accoglie sono capaci di fare
miracoli.
È mamma di 5 figli e nonna di 9 nipoti.
Quali sono i valori che ha cercato di trasmettere?
Fa maggior fatica con le nuove
generazioni?
Credo di non aver fatto fatica a trasmettere
i miei valori perché non li ho trasmessi a
parole, li ho trasmessi con la testimonianza.
Io sono testimone di quello che dico e poiché
ho una grande ammirazione per Gandhi
che diceva che non bisogna proporre
nulla se prima non si è provato, nella mia
forma educativa ho sempre prima guardato
a me stessa, alla concretezza vissuta e poi,
da lì, ho fatto in modo che i miei figli e poi
i miei nipoti potessero riconoscere la loro
mamma e la loro nonna come coerente nei
valori universali.
Con le nuove generazioni non faccio fatica
perché la conoscenza non è marchiata
di una forma. La conoscenza è neutra ed è
basata su valori profondi che tutti possiedono
all’interno di loro stessi e l’atto educativo
passa e risuona attraverso l’interiorità di
ognuno.
Se le dessero la possibilità di realizzare
un sogno, cosa farebbe?
Ho sempre sperato in vita mia di poter costruire
una scuola. Infatti nel libro ho immaginato
una scuola e la scuola che ho nel
cuore e nella mente è straordinaria. Entrare
in quella scuola significa vivere su tutti i piani
della propria esistenza, gioire, non essere
costretti ma avere e rispettare i tempi della
propria crescita. Questo che dico l’ho vissuto
in modo straordinario nell’ambito della
mia professione, nell’ambito del mio esser
stata per tanti anni direttore del personale
e delle valorizzazioni delle risorse umane
di un’azienda. Questo mi ha fatto scoprire
la bellezza dell’umanità e quanto abbiamo
bisogno di acqua buona per poter fiorire.
Quindi fondare una scuola straordinaria
dove essere a contatto con tutto ciò che si
deve imparare per me sarebbe una gioia.
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MUSEO MILLE MIGLIA
Museo
Visitate il Museo Mille Miglia e farete un “viaggio nel tempo” alla
scoperta della “corsa più bella del mondo”, attraverso l’esposizione
di auto da collezione, oggetti, abbigliamento e filmati dell’epoca.
Ristorante & Bar
Nella Taverna Mille Miglia potrete assaporare i gusti ed i sapori
classici della buona cucina, in un’atmosfera tranquilla e familiare.
L’ambiente riservato ed accogliente della Taverna Mille Miglia è
ideale per pranzi e cene private o aziendali.
Sale Meeting
Il Museo offre inoltre sale per meeting per CDA, incontri direzionali,
convention, eventi e business room. Nella stupenda cornice di un
monastero del 1.008.
MUSEO
Tel. 030 3365631
TAVERNA
Tel. 030 3365680
Viale della Bornata, 123 - S.Eufemia - Brescia
segreteria@museomillemiglia.it - www.museomillemiglia.it
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Modella del mese
FEDERICA MAIOLO
MODEL
FEDERICA MAIOLO
PHOTOGRAPHER
CESARE PALAZZO
AGENZIA
DEEVA
THE MATT PROJECT
”OVERNIGHT”
di Rolando Giambelli
Il 15 dicembre è uscito “Overnight”, quarto
album in studio di The Matt Project, band
bresciano-veronese formata da Jury Magliolo
(voce, basso, tastiere), Carlo Poddighe
(voce, chitarra) e Matteo Breoni, alla
batteria. Registrato in analogico su nastro e
masterizzato al Poddighe Studio di Brescia,
prima che divampasse l’emergenza Coronavirus
e il conseguente stato d’isolamento,
“Overnight” è una collezione temporanea di
10 tracce, tutte cantate in inglese, che definiscono
l’evoluzione stilistica e sonora del
gruppo, orientata verso groove propulsivi
e atmosfere retrofuturiste: un viaggio dagli
anni ’80 al 2020 a bordo di una DeLorean
o, a seconda dei gusti, di una Ferrari bianca
stile Miami Vice.
Editing e interventi digitali ridotti al minimo
per restituire intatto l’impatto sonoro caldo
e vibrante del live, dimensione in cui si
esprimono eclettici e con alchimia magnetica,
The Matt Project hanno lavorato al nuovo
progetto come una band glam rock catapultata
ai tempi di Spotify: prodotto dallo
stesso Poddighe, il disco gravita attorno a
un immaginario influenzato da sintetizzatori,
batterie elettroniche e fluorescenti melodie
pop, pur senza apparire nostalgico o “revivalista”.
Al contrario, spiegano, “Abbiamo
cercato di fondere e rielaborare gli echi della
musica che amiamo - Prince, Michael Jackson,
Sly & the family Stone, Mark Ronson
e Arctic Monkeys -, trasportandola verso
nuovi orizzonti”. Energizzante come una Red
Bull dopo il caffè, estatico come un tramonto
a Venice Beach, “Overnight” - prosegue
60
BRESCIAUP
la band - “è un disco ‘artigianale’, istintivo,
graffiante, in cui a fare la differenza sono i
piccoli dettagli, anche quelli più sfuggenti
e impercettibili. Non siamo mai stati grandi
fan di virtuosismi e sofisticazioni forzate: le
imperfezioni ci fanno sentire vivi”.
Anticipato dai due singoli “Running from
the beast” - centrifughe rock’n’roll e ritmi
impavidi fra No Doubt e Jamiroquai - e dalla
title track, in circolo da metà novembre,
“un raggio di luce soul-funk per resistere a
questi tempi bui e distanti”, come l’hanno
definita allora, il disco è disponibile su Spotify,
I-Tunes e tutte le piattaforme digitali di
riferimento, oltre che in edizione limitata
su vinile per un’esperienza d’ascolto ancora
più intensa e immersiva. L’illustrazione
di copertina è stata realizzata da Naive Colours.
Pre order: www.themattproject.com.
Guarda il video: https://youtu.be/PyLugN-
3vXL8
“...an undeniable interplay and involvement
band’s on stage: these qualities are
underlined emphatically from the New
York crowd…” Drum Club, September 2016
Avventurieri in bilico tra soul, funk e poprock,
The Matt Project sono Jury Magliolo
(voce e polistrumentista, terzo classificato
a XFactor 2009; ha aperto concerti per
Jamiroquai, Alicia Keys e molti altri, l’anno
scorso è stato corista per Renato Zero
nell’ambito di “Zero il folle tour”), Carlo
Poddighe, chitarra e voce (già collaboratore
di Roman Coppola, il figlio di Francis,
e parallelamente impegnato anche come
chitarrista di Omar Pedrini) e Matteo Breoni,
alla batteria. Internazionali per attitudine,
influenze e ispirazioni, The Matt Project
si sono esibiti in tutta Europa e a New York,
spesso come headliner nel leggendario
61
BRESCIAUP
“The Bitter End”, club dove hanno suonato
mostri sacri tipo Bob Dylan, Stevie Wonder,
Carole King, fino a Lady Gaga. Sempre a
New York, nello studio di Steve Greenwell
(produttore di Joss Stone), la band ha inciso
i primi due dischi, mentre il terzo, “Silver
Linings” (2017), è stato registrato in Italia al
Poddighe Studio di Brescia.
Contatti:
FB: www.facebook.com/themattproject2014/
IG: www.instagram.com/the_matt_project
Comunicazione e ufficio stampa:
stupefacentestudio.com
(Elia Zupelli 333 5206753)
62
BRESCIAUP
IL CANTO DELLE SIRENE
Poesia di
Tuly Sigalini
Questo tempo
Questo tempo che sa di noia
di ali spezzate
di cose mai dette
di finestre chiuse
di cassetti aperti
di profumi perduti.
Questo tempo che insegna
a guardare negli abissi
con la paura di vedere
scorgendo appigli per risalire
scolpiti dentro di noi
da tempo immemorabile.
Questo tempo di cieli scrutati
alla ricerca di risposte nuove
a domande che sono sempre le stesse
imparando a non mentire a noi stessi
scoprendo la grazia che abbiamo dentro
amando finalmente le nostre fragilità.
Questo tempo, che forse ci serviva...
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BRESCIAUP
NUOVA DEFENDER 2020
STILE DA VENDERE
La nuova Defender 2020 mantiene gli stilemi
estetici che l’hanno resa celebre nel tempo
e fin dal primo sguardo si capisce che
siamo al cospetto di un nuovo modello. Per
“rubare” le parole del Chief Design Officer
Land Rover, Gerry McGovern: “La nuova
Defender abbandona gli spigoli vivi a favore
di un design più elegante, con la carrozzeria
levigata ma mantenendo sempre una linea
di cintura alta e forme boxy che la fanno
sembrare compatta nonostante la lunghezza
di 5,01 metri l’altezza di 1,97 metri e la
larghezza di 2,10 metri con gli specchietti
aperti oltre al passo di 3,01 metri della
versione 110 del test drive. Al posteriore la
scena è tutta delle luci a LED separate e a
sviluppo verticale. Se poi non la si volesse
standard; Land Rover mette a disposizione
alcuni pacchetti che donano alla nuova Defender
ancora più personalità che prendono
il nome di: Adventure, Country, Explorer e
Urban.
Abitabilità interna e bagagliaio
La nuova Land è disponibile con ben 3 configurazioni
per gli interni: classica a 5 posti,
a 6 posti con l’aggiunta di un terzo passeggero
nella fila anteriore e in variante a 7
posti con i due sedili aggiuntivi situati nel
bagagliaio che viene però limitato a 231
litri rispetto ai 1.031 standard. La capienza
massima del vano bagagli è invece, per tutti,
pari a 2.380 litri abbattendo il divano posteriore.
Al volante della Defender 110
Le dimensioni della nuova Land Rover Defender
110 non mettono in difficoltà nella
guida di tutti i giorni perché c’è un abisso tra
la nuova e la vecchia Defender in termini di
comportamento dinamico su asfalto. Ovviamente
la posizione del conducente rimane
molto rialzata e si ha sempre l’impressione
di dominare la strada. Dove non arriva uno
sguardo attento ci pensano i numerosi sensori
e telecamere. La leva del cambio auto-
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BRESCIAUP
matico sulla plancia facilita il suo utilizzo.
Lo stile semplice ma moderno dell’abitacolo
si sposa bene con la tecnologia del nuovo
sistema di infotainment che è reattivo,
facile da utilizzare e sempre ben visibile in
ogni condizione di luce. Il volante è ben rifinito
e comunicativo nelle risposte dell’auto
che nonostante i 5 metri di lunghezza e un
peso di 2.350 kg in ordine di marcia riesce
ad essere molto progressiva nei cambi di
direzione. Nonostante l’altezza di quasi 2
metri il CX aerodinamico è di soli 0,39 e
rimane sempre piuttosto silenziosa anche
nei tratti autostradali: a 130 km/h l’unico
sibilo si sente provenire dagli specchietti
laterali e utilizzando gli ADAS la nuova Defender
non ha niente a che invidiare alle
altre ammiraglie a ruote alte di Land Rover.
Sotto al cofano della versione della prova
c’è il 4 cilindri 2.0 litri turbo da 240 CV e
430 Nm di coppia che spinge forte già a
partire dai 1.400 giri/min. grande merito va
al cambio ZF a otto rapporti: una garanzia
quando bisogna trovare il giusto compromesso
tra comfort e sportività. L’elettronica
del Terrain Response 2 fa miracoli
e rende la vita facile anche in situazioni
oggettivamente difficili ma il peso, importante,
della nuova Defender non la mette al
primo posto quando si parla di affrontare
off road estremi dove il peso di una vettura
diventa un fattore determinante.
Gamma motori: benzina, ibrido e diesel
La Land Rover Defender è attualmente
disponibile con quattro motorizzazioni:
due diesel e due benzina. Il cuore di gamma
è rappresentato dal motore a gasolio
quattro cilindri turbo da 2.0 litri declinato
in due livelli di potenza: 200 e 240 CV.
Lato benzina l’entry level è rappresentato
dal 2.0 litri da 300 CV e 400 Nm di coppia
mentre il top di gamma dal sei cilindri in
linea da 3.0 litri MHEV capace di erogare
ben 400 CV e 550 Nm di coppia.
Vieni a provarla da BresciaMotori
Via Orzinuovi, 38, Brescia
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BRESCIAUP
BRESCIA
Love & Sex
di Massimiliano Mori
Quanto dura la felicità nella coppia?
Iniziamo il nuovo anno della rubrica rispondendo
a una domanda legata alla vita di
coppia.
È davvero possibile sapere quanto e se durerà
un rapporto sentimentale? Secondo alcuni
studiosi sì, ed è anche probabile riuscire a
farlo durare di più attuando alcuni semplici
accorgimenti.
Facciamo però una piccola precisazione: i
rapporti non hanno una scadenza. Per definire
quanto potrebbe durare una coppia non
dobbiamo fare i conti con il calendario, ma
osservare in che modo si comportano i partner
e come reagiscono ai cambiamenti.
Alcune ricerche hanno evidenziato che il
verificarsi di alcune situazioni (come la nascita
dei figli o la loro uscita da casa), può
compromettere la stabilità della relazione indipendentemente
dagli anni in cui i partner
stanno insieme. Questo accade perché si ha
meno tempo da dedicare al benessere della
relazione, o all’estremo opposto, si capisce
che non si ha più nulla in comune con il partner
passandoci più tempo insieme. Bisognerebbe,
per quanto possibile, impedire a
stress esterni di influire sulla relazione. Ogni
coppia deve riuscire ad avere sempre dei
momenti da dedicare a se stessa se vuole
essere felice il più a lungo possibile.
Fondamentale è osservare anche in che
modo comunicano i due innamorati. Il dottor
Gottman ritiene si possa intuire la probabilità
che una relazione finisca, semplicemente
osservando i due partner mentre si parlano.
Questo dipende dalla quantità e dalla qualità
delle loro interazioni. Secondo lui il rapporto
tra interazioni positive e interazioni negative
non deve essere inferiore a 5:1. Vediamo di
spiegare meglio questo concetto. Quando i
due partner comunicano tra di loro, a ogni
interazione negativa (critiche, attacchi, colpe)
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BRESCIAUP
devono essere presenti almeno 5 interazioni
positive (commenti affettuosi e premurosi).
Se questa proporzione non è mantenuta,
per il dottor Gottman il rischio di separazione
diventa alto. Non possiamo però ridurre
a semplici calcoli matematici un rapporto di
coppia. La cosa importante è comprendere
che non è la quantità dei litigi a definire un
rapporto, ma la loro qualità. Le coppie felici,
infatti, durante le discussioni affrontano
direttamente e veramente il problema senza
scambiarsi offese personali o umiliazioni.
Ricorda che la felicità è un modo di
viaggiare, non una destinazione.
Roy Goodman
Oltre a osservare come comunicano, è necessario
vedere come si comportano e che
idee hanno rispetto al rapporto sentimentale.
Far durare la felicità nella coppia vuol dire
avere aspettative realistiche sulla relazione.
Tra gli amanti deve esserci l’impegno per far
sì che le cose funzionino, consapevoli degli
alti e bassi che potrebbero verificarsi. Tenere
la contabilità in amore (io ho fatto tanto per
te e tu invece hai fatto poco per me) non serve
a molto. Aiuta invece impegnarsi in progetti
comuni ed essere premurosi quando
il partner ha dei problemi. Non bisogna dimenticare
che per vivere bene la relazione,
i partner devono avere dei momenti per loro
stessi. Stare sempre insieme a volte non è
salutare per il rapporto.
Anche la vita sotto le lenzuola può essere un
buon indicatore della relazione. Con il passare
del tempo, la troppa familiarità può portare
a ridurre la passione e i rapporti sessuali.
Per non perdere questo importante aspetto
della vita di coppia, alcuni esperti consigliano
di dare una certa regolarità alla vita sessuale.
Non sarà molto romantico, ma se serve
a stare bene insieme perché non provarci.
In conclusione ricordiamoci che ogni coppia
è differente e, di conseguenza, è diverso anche
il concetto di felicità dei partner che la
compongono. Una cosa però dovrebbe essere
uguale per tutti, essere consapevoli che
SE FA SOFFRIRE NON È AMORE.
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BRESCIAUP
MOTOAVVENTURE
di Simone Mor
Buongiorno, o buonasera, dipende da quando
leggerete questo articolo.
Questo episodio, non vi sembrerà proprio un
racconto di Motoavventure, perché trattandosi
di una delle più belle città d’Italia, mi
soffermerò appunto sulla narrazione di quello
che abbiamo vissuto visitando la città di
Siena.
Però, vi garantisco che per raggiungere la
città Toscana abbiamo utilizzato le nostre
moto, e credetemi, qualsiasi strada percorriate
in questa regione, in brevissimo tempo,
vi trovereste comunque a divertirvi tra curve
dolcissime e saliscendi collinari, immersi in
un paesaggio unico al mondo.
Partiamo come sempre dal nostro campo
base, o meglio, il nostro campeggio Badiaccia
che si trova sul lago Trasimeno.
Siena dista dal nostro campeggio circa un’ora
di strada, sono solo 70 km, ma noi andiamo
con calma e facendo ancora una sosta
intermedia per un caffè, il tempo trascorso è
quasi il doppio.
Fantastico!!! Questa è la vera essenza della
vacanza. Gestire il proprio tempo senza
assilli e vincoli da rispettare, la variabile del
tempo diventa effimera, quasi da non essere
più necessari nemmeno gli orologi.
Nei pressi di Bettolle, ci dobbiamo fermare
ad un passaggio a livello in attesa del treno.
Passano circa 10 minuti ed il treno non si
vede ancora arrivare, ed allora dai tanti cassettini
della memoria, fuoriesce il ricordo del
film capolavoro di Benigni e Troisi: “Non ci
resta che piangere “
La strada che si apre parallela alla ferrovia,
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BRESCIAUP
ci invita a percorrerla, ma presi dal dubbio
di ritrovarci anche noi “nel 1400 quasi
1500” desistiamo, anche perché sentiamo
che il treno è in arrivo.
Arriviamo nella città di Siena e parcheggiamo
come al solito in periferia. Questa
scelta ci offre un doppio, anzi, triplo vantaggio.
Si evita di entrare per sbaglio in
ZTL, si trovano facilmente parcheggi, durante
il cammino per raggiungere il centro,
si scorgono numerose curiosità delle città,
quando si deve ritornare, si trova facilmente
la strada per il ritorno.
I vantaggi erano almeno quattro, non tre.
Siena è il Palio. Lo notiamo subito perché
ovunque ci sono indicazioni delle varie
contrade. Noi abbiamo parcheggiato nella
zona della Contrada del Bruco.
Camminiamo per circa mezz’ora e quindi
arriviamo in Piazza del Campo. Tutte le
strade della città confluiscono in questa
piazza che è un concentrato di bellezza architettonica.
Piazza del Campo è come un grande abbraccio
che accoglie il turista e lo invita
a spaziare il suo sguardo a 360°, magari
portandosi al centro della piazza stessa.
Da lì poi capirete come sia possibile che
migliaia di spettatori riescano a godere
della manifestazione del palio che si tiene
in due date… Si svolge normalmente due
volte l’anno: il 2 luglio si corre il Palio in
onore della Madonna di Provenzano festa
della Visitazione nella forma straordinaria,
e il 16 agosto quello in onore della Madonna
Assuta.
La piazza ha una forma a conchiglia e
quindi il centro è più basso rispetto al perimetro.
Ne consegue che da qualsiasi punto
della piazza è possibile vedere la corsa
dei cavalli ed i loro fantini,
In fondo anche noi trovandoci in questo
luogo ci sentiamo un po’ cavalieri. I nostri
destrieri sono le nostre moto, che con I
loro cavalli ci regalano momenti carichi di
emozioni e divertimento.
TO BE CONTINUED…
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BRESCIAUP
Piatto del mese
Piatti tipici, novità, classici rivisitati, piatti dello chef, verranno a rotazione ogni mese messi
sotto giudizio da noi, per assicurarvi che quando si mangia non si scherza.
TOUR del
Vellutata di carote
alla cannella
PREPARAZIONE:
Lavate, pelate, e tagliate a pezzetti le carote,
le patate e i quattro scalogni. Mettete le
verdure in una pentola capiente ed aggiungete
1 litro d’acqua, quindi fate cuocere il
tutto a fuoco basso per circa mezz’ora. Nel
frattempo preparate il mazzetto di alloro e
timo e aggiungetelo alla pentola. Quando
le verdure saranno cotte, eliminate il mazzetto
di aromi e passatele al minipimer fino
a che la vellutata non avrà raggiunto una
consistenza cremosa. Tritate finemente i
due scalogni rimasti e fate sciogliere il burro
in una padella antiaderente. Soffriggete
il trito di scalogno per pochi minuti nel
burro, aggiungete lo zucchero e cuocete
finché lo scalogno non si sarà leggermente
caramellato. Rimettete ora la vellutata
di carote alla cannella sul fuoco, a fiamma
bassa; mescolate finché non si sarà sciolto
completamente, quindi spegnete il fuoco e
versate la vellutata nei piatti. Servitela e gustatela
ancora calda.
... POTETE PROVARLO DA:
VIA MALTA 16, 25124 BRESCIA
Seguici su
Se hai preso nota dei nostri voti o ti è venuta fame puoi considerarti già parte di queste visite a sorpresa! Quale sarà
il prossimo piatto vittima del nostro tour? Seguici sul profilo instagram @BRESCIAUP, tieni controllate le nostre
stories, se saremo in un ristorante che già conosci avrai la possibilità di dare il tuo giudizio, votando! A PRESTO!
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BRESCIAUP
NOVITÀ 2021
BAITA DEL BAGOSS PRESENTA:
BAGOSS GRATTUGIATO
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ANTICA E PREMIATA CANTINA DI STAGIONATURA
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BAITA DEL BAGOSS
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Sede di Brescia
Contrada Sant’Urbano, 15 B
BAGOSS
IL FORMAGGIO PIÙ AMATO DAI BRESCIANI
Chiediamo a Enrico Bonera, titolare della
Baita del Bagoss
Perchè ha deciso di grattugiare il Bagoss?
Il mio lavoro di selezionare e poi stagionare
il Bagoss mi ha fatto comprendere la
necessità dei professionisti della ristorazione
e delle produzioni alimentari, di avere a
disposizione un prodotto pronto all’uso e
che gli consentisse di avere una qualità ed
una sapidità che fossero costanti, altrimenti
avrebbero dovuto ogni volta rivedere la loro
ricetta a seconda del sapore del formaggio
che utilizzavano.
Così 12 anni fa ho iniziato a grattugiare e
confezionare il Bagoss in sacchetti da Kg
1 in Atmosfera modificata così da garantire
anche una lunga durata di conservazione...
Sulla base di questa esperienza ho quindi
deciso di realizzare confezioni più piccole,
da gr 80, che potessero venir utilizzate anche
dai privati; infatti il quantitativo è ideale
per preparare 2 risotti ed è della stessa qualità
delle buste da Kg 1.
Anche il prezzo, a differenza delle buste di
grana padano, pecorino o parmigiano reggiano,
che aumentano molto il costo del
grattugiato rispetto a quello venduto porzionato,
sono riuscito a mantenerlo invariato e
questo nonostante lo scarto, il costo della
lavorazione e del confezionamento in buste
con atmosfera modificata che consente
al prodotto di conservarsi inalterato per 3
mesi.
Ho già sentito diverse persone che ritengono
molto gustoso il prodotto e con un sapore
deciso che consente così di potersi sbizzarrire
in vari modi d’utilizzo e con ricette di
vario tipo.
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BRESCIAUP
LA STORIA DEL BAGOSS
È dal 1500 che a Bagolino si produce il Bagoss,
quando il comune apparteneva alla
Serenissima di Venezia ed il doge dell’epoca
volle che la colorazione di quel prelibato formaggio,
diventasse più gialla così da poter
meglio essere accostato agli ornamenti aurei
delle damigelle di corte.
Così si decise di utilizzare una nuova spezia
che appena arrivata dall’oriente: lo zafferano.
RICETTA DEL RISOTTO COL BAGOSS
Soffriggere il Burro di Bagolino assieme ad
una cipolla finemente tagliata. Appena la cipolla
inizia ad indorarsi, mettere il riso ed iniziare
a mescolare; aggiungere prima il brodo
di carne e poi il Burro di Bagolino proseguendo
a fuoco lento fino alla completa cottura
del risotto. Terminata la cottura, spegnere la
fiamma e mantecare il risotto innevandolo
gradualmente col formaggio Bagòss. È possibile
aggiungere 1/2 bicchiere di vino bianco
e, a seconda dei gusti, anche sale e pepe.
Impiattate, servite e buon appetito.
INGREDIENTI
150 gr di Riso Carnaroli
Brodo di Carne
una busta da 80 gr di Bagòss gratuggiato
1/4 Cipolla
25 gr di Burro di Bagolino
Pepe e Sale q.b.
Oggi, come allora, nel momento della lavorazione
del latte, che scaldato sul fuoco
a legna, viene introdotto nella cagliata, un
pizzico di zafferano, così da consentire di
preservare questa antica usanza di avere un
caratteristico colore giallo migliorandone la
sapidità.
Il Bagoss invernengo è quello ottenuto da
ottobre a maggio nelle stalle di Bagolino,
mentre quello estivo è prodotto negli alpeggi
estivi a circa 20000 metri d’altitudine.
Un passaggio fondamentale per ottenere del
buon Bagoss è la stagionatura: Baita del Bagoss
utilizza esclusivamente cantine antiche
di Bagolino che conferiscono al formaggio
quelle muffe e quella umidità naturali che
fanno del Bagoss il più buon formaggio della
provincia di Brescia.
Questo è il tipico costume di carnevale di un
“Balarì” il cui cappello è adornato dai gioielli
aurei di famiglia;
è da 500 anni che le sere conclusive del carnevale
i Balarì (sono circa 120) accompagnati
dal gruppo di suonatori, che utilizzano
antichi strumenti a corda, si esibiscono alla
sera nella piazza principale del paese con
uno spettacolo chiamato “ariosa”.
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BRESCIAUP
Cocktail del mese
TOMMY’S MARGARITA
DESCRIZIONE:
Patrón è prodotta con 100% di pura
agave blu Weber e lavorata tramite una
combinazione unica di metodi tradizionali
e tecnologie. Inoltre per ottenere una
trasparenza cristallina, la Silver, conosciuta
per il suo carattere morbido, viene
imbottigliata senza l’uso di processi di
invecchiamento.
INGREDIENTI
• Patrón Silver 6cl
• Succo di lime fresco 3 cl
• Sciroppo d’agave 1,5 cl
• Sale (opzionale)
• Spicchio di lime per guarnire
PREPARAZIONE:
Unisci gli ingredienti liquidi in uno shaker
e agita energicamente con ghiaccio per
raffreddare, Filtra su ghiaccio fresco in un
bicchiere rock (tumbler basso) con bordo
di sale (opzionale). Guarnisci con uno
spicchio di lime analcolico
DOVE LO TROVI?
P.le Arnaldo, 1 - Brescia 25121
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attesa: 10
qualità: 7
presentazione: 8
cordialità: 9
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il voto del nostro lettore: 8
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BRESCIAUP
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BRESCIAUP
OROSCOPO
ARIETE
Dopo un biennio a dir poco raffermo, tra
dubbi nelle relazioni e non troppa fortuna
lavorativa, l’Ariete è finalmente pronto
a tornare in campo con tutta la grinta
che normalmente lo caratterizza. Merito
soprattutto di Giove in posizione benevola
in Acquario, un pianeta che permetterà
di raggiungere importanti traguardi
professionali e di tirare un sospiro di
sollievo sul fronte delle entrate. Ma anche
di Saturno, che regala finalmente stabilità
e una maggiore decisione sia nei rapporti
amicali che amorosi.
CANCRO
Il 2021 dei Cancro ha solo un imperativo:
ritrovare se stessi. Terminate le dure
opposizioni di Giove e Saturno, è normale
che i nati nel segno si sentano spaesati
e stanchi, dopo dodici mesi di sfide e di
duro lavoro. Le tensioni cominceranno ad
allentarsi sin da subito, ma non bisognerà
comunque adagiarsi sugli allori: le
possibilità di miglioramento personale e
lavorativo non mancano, ma nulla dovrà
essere lasciato al caso.
TORO
Il 2020 è stato l’anno delle conquiste,
il 2021 sarà quello del consolidamento.
Il Toro affronterà l’anno nuovo con un
animo rinnovato, lasciando più spazio
all’introspezione rispetto all’istinto e
mettendo momentaneamente da parte la
sua proverbiale testardaggine. I primi mesi
invernali saranno certamente d’aiuto per
rafforzare le fondamenta di un rapporto
cominciato da poco, sia in ambito lavorativo
che professionale, proteggendo così
emozioni preziose.
LEONE
Sarà un anno di sfide. L’ entrata in
Acquario, Giove e Saturno determinerà
un’opposizione al segno, che richiederà
nervi saldi e grande capacità organizzativa.
Eppure le opposizioni offrono una grande
crescita personale e la possibilità di porre
salde fondamenta a progetti importanti.
Il 2021 potrebbe quindi rappresentare
l’anno della consapevolezza, della voglia di
rivincita e, fatto non da poco, l’occasione
per liberarsi definitivamente di persone
soffocanti per la propria esistenza.
GEMELLI
Un anno finalmente privo di catene. Dopo un
biennio forse pensieroso, passato magari a
raccogliere i cocci di precedenti esperienze
lavorative o professionali, le stelle offrono
un momento di incredibile rinascita. Tutto
migliora, soprattutto dal punto di vista
relazionale, e i Gemelli saranno pronti a
risplendere.
VERGINE
Il 2021 non rappresenterà per la Vergine
un anno di grandi scossoni o di improvvise
rivoluzioni. I primi mesi permetteranno alla
Vergine di mettere a fuoco i propri obiettivi,
dopo una fine del 2020 forse confusa,
dei progetti da realizzare nel corso della
primavera. Tra aprile e maggio vi saranno
infatti posizioni astrali favorevoli e, con
l’aiuto fugace di Giove, si potrà approfittare
di una buona fortuna sia in campo amoroso
che professionale.
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BRESCIAUP
BILANCIA
Come per tutti i segni d’Aria, anche
per la Bilancia il 2021 rappresenterà un
anno di cambiamenti e soddisfazioni,
un’occasione per sbocciare e ritornare a
essere protagonisti dello zodiaco. A partire
dall’ambito lavorativo dove, già all’inizio
del nuovo anno, giungerà sia una nuova
ventata creativa che un consolidamento
della propria posizione finanziaria.
CAPRICORNO
Il Capricorno si affaccia al 2021 dopo un
biennio particolarmente fortunato, trainato
dalla saggezza offerta da Saturno e dalla
fortuna tipica di Giove. Ma ora è giunto il
momento di rimboccarsi le maniche, per
proteggere quei risultati professionali
e amorosi raggiunti negli scorsi mesi e
pensare a nuovi ed edificanti progetti. Gli
astri suggeriscono di evitare le spese pazze,
preferendo invece gli investimenti sicuri,
inoltre di consolidare i rapporti professionali
poiché il lavoro di squadra sarà la chiave del
successo.
SCORPIONE
Dopo un 2020 dedicato al rafforzamento
della propria posizione professionale, il
2021 rappresenterà invece un periodo
di riscoperta delle emozioni. Il cielo non
appare particolarmente avverso per i
nati nel segno dello Scorpione, ma nulla
dovrà essere lasciato al caso: i risultati
arriveranno, ma servirà impegno, dedizione
e grande pazienza. Sul fronte professionale
molti potrebbero scoprire delle competenze
inedite.
ACQUARIO
Nel 2021 i nati nel segno dell’Acquario
saranno i protagonisti assoluti dello zodiaco.
Merito del frizzante Giove, entrato nel
segno a fine 2021 e pronto a donare grande
fortuna e creatività, ma anche dalla stabilità
lavorativa ed emotiva offerta dall’arrivo di
Saturno. Tutto si sblocca e tutto si rinnova:
si potranno avviare nuovi progetti in ambito
professionale, consolidare la propria
posizione economica, ricevere quella
promozione da tanto tempo sperata.
SAGITTARIO
Finalmente la rinascita da oltre un biennio
tanto attesa. Anche per il Sagittario,
così come per gli altri segni di Fuoco, il
2021 rappresenterà il periodo ideale per
recuperare le energie, lanciarsi in nuovi
progetti e consolidare la propria posizione
personale o lavorativa.
PESCI
Il 2021 dei Pesci sarà probabilmente
all’insegna della preparazione. Lo
richiedono i transiti astrali dell’oroscopo
che, già dalla primavera, offriranno un
assaggio dei successi che si potrebbero
raggiungere a ridosso con il 2022. I primi
mesi dell’anno potrebbero apparire più
stanchi del solito, poiché sarà necessario
riordinare il pensiero e rivedere i propri
pregiudizi in ambito relazionale, ma tutto
cambia tra aprile e maggio.