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PG - 75 - Corpus Domini

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Domenica<br />

6 giugno 2021<br />

Foglio Liturgico - Anno VI - 23/2021<br />

Anno B<br />

Ss Corpo e Sangue di Cristo<br />

Solennità<br />

Giovanni 14, 12-16.22-26<br />

Il primo giorno degli Azzimi, quando si<br />

immolava la Pasqua, i discepoli dissero al<br />

Signore Gesù: «Dove vuoi che andiamo a<br />

preparare, perché tu possa mangiare la<br />

Pasqua?». Allora mandò due dei suoi discepoli,<br />

dicendo loro: «Andate in città e vi<br />

verrà incontro un uomo con una brocca<br />

d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al<br />

padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la<br />

mia stanza, in cui io possa mangiare la<br />

Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà<br />

al piano superiore una grande sala,<br />

arredata e già pronta; lì preparate la cena<br />

per noi».<br />

I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono<br />

come aveva detto loro e prepararono<br />

la Pasqua. E, mentre mangiavano, prese<br />

il pane e recitò la benedizione, lo spezzò<br />

e lo diede loro, dicendo: «Prendete,<br />

questo è il mio corpo». Poi prese un calice<br />

e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero<br />

tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue<br />

dell’alleanza, che è versato per molti. In<br />

verità io vi dico che non berrò mai più del<br />

frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò<br />

nuovo, nel regno di Dio».<br />

Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il<br />

Monte degli Ulivi.<br />

Il Primo giorno<br />

Eucaristia cuore della vita cristiana<br />

Nel Vangelo di oggi, l’Ultima Cena di Gesù<br />

con i Suoi discepoli assume il senso di<br />

gesto conclusivo della Sua vita, perché<br />

anticipa e rende presente il dramma della<br />

Croce. L’istituzione dell’Eucaristia si imprime<br />

con forza nella memoria dei discepoli e<br />

in tutta la tradizione cristiana che ha reso<br />

centrale il mistero eucaristico nel suo significato<br />

e nelle sue manifestazioni.<br />

Alla base sta la certezza della presenza<br />

reale ed efficace del Signore nel Pane e nel<br />

Vino consacrati. Ma c’è anche un’insistenza<br />

che accompagna tutti i passi che parlano<br />

dell’Eucaristia: non possiamo porre la<br />

celebrazione eucaristica da una parte e la<br />

nostra esistenza dall’altra. L’Eucaristia non<br />

è estranea alla vita dell’uomo, ma vuole<br />

entrare nella nostra realtà quotidiana e<br />

trasformarla.<br />

Nel brano evangelico in primo luogo compare<br />

la cornice pasquale come festa della<br />

salvezza. Per il popolo d’Israele la Pasqua<br />

aveva un doppio significato, rivolto sia al<br />

passato che al futuro. Il pio israelita ricordava<br />

come fosse stato affrancato dall’Egitto,<br />

ma contemporaneamente aveva lo sguardo<br />

rivolto alla salvezza futura. La gioia per la<br />

liberazione ottenuta era anche certezza di<br />

un riscatto ancora più grande. Il mistero<br />

eucaristico viene dunque istituito da Gesù<br />

in una cornice già dotata di tutti questi contenuti.<br />

Gesù ha compiuto il gesto di consacrare il<br />

Pane ed il Vino durante un banchetto, scegliendo<br />

un contesto umano tra i più semplici<br />

e quotidiani, ma al tempo stesso tra i più<br />

ricchi di valori simbolici per intimità, fraternità<br />

ed amicizia. La gioia della Cena di Gesù<br />

non trova unicamente la Sua radice nel<br />

dono della libertà, ma anche nella fraternità<br />

che già ora attorno a Lui gli uomini possono<br />

costruire e gustare.<br />

Altro aspetto che emerge nel testo evangelico<br />

è il clima di ringraziamento: “Gesù prese<br />

un calice e rese grazie…”. Da questo<br />

particolare il gesto di Gesù ha preso il nome<br />

di “Eucaristia” che significa appunto<br />

ringraziamento.<br />

Gesù ringrazia - e con Lui la Chiesa ed<br />

ogni discepolo - per le grandi opere che Dio<br />

ha compiuto in nostro favore. Discepolo è<br />

colui che riconosce che tutto è dono e sempre<br />

ringrazia.<br />

“Fare Eucaristia” vuol dire riconoscere i<br />

doni di Dio, sempre e dovunque e saper<br />

ringraziare.<br />

Nel Pane spezzato e condiviso e nel Sangue<br />

distribuito, Gesù rivela il significato<br />

profondo di tutta la Sua vita, che trova il<br />

valore più alto ed evidente sulla Croce: la<br />

Sua Vita donata per noi.<br />

Il gesto eucaristico svela il traguardo che<br />

ha guidato Gesù fin dall’inizio. Ed è a questa<br />

vita come offerta di amore gratuito che<br />

il discepolo è invitato a conformarsi. Il Pane<br />

deve essere mangiato ed il Vino bevuto<br />

perché anche noi possiamo seguire, nella<br />

nostra vita, l’obiettivo che ha guidato Gesù:<br />

fare della nostra esistenza un dono, così da<br />

trasformarla in un’immagine concreta e<br />

visibile della Vita di Cristo.<br />

L’Eucaristia è il cuore della vita cristiana.<br />

Gesù ci ha detto che la vita del Suo discepolo<br />

sta nell’osservanza di un Comandamento<br />

semplice ma determinante: “Amerai<br />

il tuo Dio con tutte le forze… Amerai il tuo<br />

prossimo come te stesso”. Vale a dire:<br />

rompi la parete gelida dell’indifferenza e<br />

unisciti a Dio che ti ha creato, ti ama e sarà<br />

la tua gioia per sempre. Spezza i legami<br />

dell’orgoglio, dell’antipatia e del rancore<br />

che non sa dimenticare e mantieni una<br />

reale unità con i tuoi fratelli perché solo<br />

così Dio ti potrà riconoscere come Suo<br />

figlio.<br />

Ma proprio perché Egli sapeva quanto ci è<br />

difficile stare uniti a Dio ed ai fratelli nell’amore,<br />

Gesù ci ha dato, come Suo testamento<br />

spirituale, il Sacramento dell’Amore.<br />

Nell'Eucaristia diventiamo un Corpo solo<br />

con Gesù, Figlio di Dio ed in Lui siamo<br />

strettamente uniti al Padre. Nell'Eucaristia<br />

diventiamo un Corpo solo con quanti condividono<br />

la nostra fede e partecipano alla<br />

stessa mensa. Così nasce la Chiesa.<br />

don Diego - Parroco


Pagina 2<br />

Nella Seconda Domenica dopo Pentecoste<br />

festeggiamo solennemente il dono che Gesù ha<br />

fatto di Sé stesso a tutta l’umanità. Se il Vangelo<br />

di Marco ci ricorda l’istituzione dell’Eucaristia,<br />

Pane Vivo disceso dal cielo, il brano dell‘Esodo<br />

(Es 24, 3-8) e quello della Lettera agli Ebrei<br />

sono incentrati sul sacrificio di sangue, celebrato<br />

in due mondi e in due modi nettamente distinti,<br />

fra i quali sussiste una discontinuità fondamentale,<br />

anche se non una negazione. L’alleanza<br />

fra il popolo ebreo e Dio sancita nella<br />

legge mosaica è stretta attraverso il sangue di<br />

sacrifici animali in un rito che, iniziato da Mosè,<br />

i sacerdoti ripetevano annualmente nella<br />

festa del Kippur aspergendo il coperchio dell’arca<br />

posta nel Santo dei Santi per la purificazione<br />

dei peccati personali e poi sul popolo per la<br />

purificazione dei loro peccati. Cristo ha portato<br />

a compimento l’alleanza tra Dio ed il popolo:<br />

non si parlerà più di olocausti e sacrifici di giovenchi,<br />

di una tenda, pur abitata da Dio, ma<br />

costruita da mano d’uomo. Cristo, sacerdote<br />

sommo di salvezza che si realizza attraverso di<br />

Lui, stabilisce una nuova alleanza, stipulata una<br />

volta per tutte: non ci sarà più bisogno di sacrificommento<br />

alla Lettera agli Ebrei 9, 11-15<br />

a cura di Adriano Lembi<br />

Cristo, mediatore di un’alleanza nuova<br />

ci annuali perché un agnello è stato sacrificato<br />

una volta per tutte. E la purificazione e<br />

la salvezza si realizzano grazie al Sangue di<br />

Cristo, versato per tutti per il perdono dei<br />

peccati. Due eventi non comparabili: sangue<br />

e ceneri di animali avevano il potere di purificare<br />

per un anno gli ebrei; il Sangue di Cristo,<br />

agnello purissimo che si è offerto al<br />

Padre animato dallo Spirito Santo, purifica i<br />

cuori mondandoli dal peccato in modo che<br />

possano rivolgersi a Dio per compierne le<br />

opere. Dunque non possiamo ritenerci “a<br />

posto”, purificati, se non aderiamo al progetto<br />

di Dio sulla nostra vita. L’accettazione<br />

della volontà di Dio si realizza, a costo<br />

di sforzi a volte tremendi, guardando alla vita<br />

e al sacrificio di Cristo, Via, Verità e Vita. E<br />

in questo cammino siamo accompagnati<br />

dallo Spirito che Cristo ci ha donato per<br />

sostenerci nel vivere, pur con i nostri limiti, il<br />

Vangelo. Cristo ha sparso il Suo preziosissimo<br />

Sangue per ciascuno di noi e per la salvezza<br />

di tutti perché, nutrendoci all’Eucaristia,<br />

potessimo essere, nonostante tutti i<br />

nostri limiti, gioiosi e fedeli annunciatori del<br />

Comunità Pastorale dei Santi Pietro e Paolo<br />

Vangelo. Dobbiamo dunque rivedere la nostra<br />

vita cercando di non soccombere sotto il peso<br />

dei nostri peccati, aprendoci alla speranza,<br />

una speranza con la quale dobbiamo imparare<br />

ad animare le nostre comunità, uscendo dai<br />

nostri limiti, certi di essere perdonati e pronti a<br />

dare testimonianza della gioia del Vangelo<br />

anche in tempi che ci spaventano per le prove<br />

a cui ci sottopongono. Impariamo a credere<br />

che ogni condizione o situazione in cui si svolge<br />

la nostra vita è occasione per crescere e<br />

dare testimonianza. Cristo si è immolato, donato<br />

totalmente. Preghiamo dunque che lo<br />

Spirito Santo venga effuso - sempre e con<br />

grande dovizia - per aiutarci a superare i nostri<br />

limiti, i nostri timori e le nostre scelte sbagliate<br />

o di comodo.<br />

Preghiera<br />

Signore, donami la capacità di scoprire di essere<br />

faccia a faccia con il mistero del Tuo amore<br />

per me. Fammi comprendere la Tua chiamata,<br />

quella vocazione personale, ineffabile e misteriosa<br />

a divenire una “cosa sola con Te e il Padre”.<br />

Radica in me la convinzione di appartenere<br />

a Te, di essere in Tuo possesso. Conferma in<br />

me il Tuo dono, il dono completo di Te stesso a<br />

me! Sì, o Signore, voglio appartenere a Te, così<br />

da poter dire con l’apostolo Paolo: “Non sono più<br />

io che vivo, ma è Cristo che vive in me”. Amen.<br />

<strong>Corpus</strong> <strong>Domini</strong>: «Eucaristia: parola, luce, ardore»<br />

«Eucaristia:<br />

parola, luce,<br />

ardore» è il<br />

tema della<br />

solenne celeb<br />

r a z i o n e<br />

diocesana del<br />

<strong>Corpus</strong> <strong>Domini</strong><br />

presieduta<br />

dall’A r civescovo,<br />

Mons.<br />

Mario Delpini,<br />

giovedì 3<br />

giugno alle 19.30 nel Duomo di Milano e trasmessa<br />

in diretta su Chiesa TV (canale 195 digitale<br />

terrestre, su www.chiesadimilano.it e su YouTube.com/chiesadimilano.<br />

«Per celebrare la Pasqua<br />

ed incontrare il Mistero di Dio - ha affermato il<br />

Vescovo Mario nell’omelia - la devozione ha cercato<br />

un luogo, la tradizione ha dedicato uno spazio,<br />

il desiderio dell’incontro si è immaginato una<br />

dimora, un tempio riservato a Dio. La tentazione<br />

induce a pensare che Dio abita nel tempio e la<br />

città vive senza Dio. L’individualismo occidentale<br />

contemporaneo manifesta disagio verso le manifestazioni<br />

pubbliche della fede dei credenti. La<br />

religione è ammessa nella città secolare come<br />

sentimento opzionale, come pratica privata. Sì,<br />

tutti hanno diritto a praticare la loro religione,<br />

purché non disturbino, purché non interrompano<br />

gli affari e il traffico cittadino. Ma il sentimento<br />

religioso, che sembra inestirpabile da cuore umano,<br />

non ha però bisogno di un luogo e di un tempo.<br />

Ciascuno coltiva la sua spiritualità e immagina<br />

il suo dio, perché contribuisca al suo privato benessere,<br />

a stare bene con se stesso. Gesù celebra<br />

la Pasqua ed offre la Sua vita nel Sangue che<br />

stabilisce l’alleanza di Dio con il Suo popolo. Ecco<br />

dove è presente il mistero che salva: nell’alleanza<br />

che non è un sentimento privato, una fantasia o<br />

una terapia per stare bene con se stessi. L’alleanza<br />

è convocazione. Il popolo santo di Dio è convocato<br />

insieme con i discepoli per ricevere il dono<br />

della vita di Dio che Gesù offre. L’alleanza è nel<br />

Pane e nel Vino: Corpo e Sangue. Il popolo è<br />

convocato per entrare nella comunione che salva.<br />

Non si può fare la comunione per televisione. Ma<br />

la comunione non è nutrirsi di un pane come<br />

fosse ricevere una “cosa”, è alleanza che rende<br />

partecipi della Pasqua di Gesù. Celebrare l’Eucaristia<br />

è accogliere la parola, lasciarsi istruire dalla<br />

sapienza che viene dall’alto, ardere dell’amore<br />

che accende la vita. La Parola chiama ciascuno,<br />

la vita è vocazione e coloro che rispondono dalla<br />

chiamata si radunano per essere un cuore solo e<br />

un’anima sola, scambiarsi il segno della pace,<br />

condividere l’unico Pane per diventare un solo<br />

Corpo in Cristo. L’alleanza celebrata non è un rito<br />

che sta rinchiuso nella celebrazione. È il dono di<br />

una vita nuova perché serviamo il Dio vivente,<br />

non la pratica privata di qualche segno di devozione.<br />

È il dono di una coscienza pura, per stare<br />

davanti a Dio e interpretare il tempo che viviamo<br />

come tempo in cui rispondere alla nostra vocazione<br />

a servire il Dio vivente. Ma per interpretare il<br />

nostro tempo abbiamo bisogno della sapienza<br />

che viene dall’Alto. L’amore di Dio manifestato in<br />

Gesù non è una magia che dissolve i problemi,<br />

pone fine ai disastri causati dalla stupidità umana,<br />

dall’avidità umana, dall’imprevedibile capriccio<br />

della natura. L’amore di Dio si manifesta nel servizio<br />

di Gesù e di coloro che imitano Gesù. Coloro<br />

che hanno il pensiero di Cristo non si sentono<br />

autorizzati a criticare Dio per la Sua assenza o<br />

per la Sua indifferenza. Piuttosto sanno di essere<br />

chiamati a servire: come il Signore e Maestro ha<br />

lavato i piedi ai Suoi discepoli, anche voi dovete<br />

lavare i piedi gli uni degli altri».<br />

Sono in piena attività le produzioni artistiche<br />

alla Materna di Via Roma. Il Laboratorio<br />

delle Api “Arte e Geometrie” è ispirato<br />

a forme e colori di Kandinsky e Klee mentre<br />

le Coccinelle continuano il viaggio nei<br />

colori specializzandosi nei mix delle tinte:<br />

la sperimentazione propone di miscelare<br />

rosso e giallo, blu e rosso con una punta<br />

di bianco: e se non bastano pennelli, colori<br />

e mani anche i piedi si possono usare<br />

per un tocco d’arte insuperabile!


Il Primo giorno<br />

Pagina 3<br />

Ai blocchi di partenza l’Oratorio Estivo 2021<br />

Si è conclusa a Roma la 74esima<br />

Assemblea generale della<br />

CEI - aperta lunedì 24 maggio<br />

da Papa Francesco e chiusa<br />

giovedì 27 maggio dal Presidente<br />

della CEI Card. Gualtiero<br />

Bassetti - sul tema “Annunciare<br />

il Vangelo in un tempo di rinascita<br />

– Per avviare un cammino<br />

sinodale” orientato al futuro ed alle sfide dell'Italia<br />

provata dalla pandemia e dalle problematiche<br />

del mondo del lavoro - dalla disoccupazione,<br />

alle recenti tragiche morti - ma che si interroga<br />

anche su questioni come la denatalità ed il dibattito<br />

sul Ddl Zan. «Nei lavori di gruppo - ha<br />

Anche quest’anno per le attività dell’Oratorio Estivo<br />

2021 “Hurrà-Giocheranno sulle sue piazze”<br />

l’obiettivo è collaborare e coinvolgere Enti ed<br />

Associazioni del territorio, mettendo in gioco tutta<br />

la fantasia e la creatività possibile e continuando<br />

a garantire la sicurezza di tutti ed il rispetto delle<br />

norme. Chiuse le pre-iscrizioni il 4 giugno, gli<br />

ammessi riceveranno una mail con le procedure<br />

da seguire ed i moduli da compilare. Si cercano<br />

volontari maggiorenni (vaccinati) disponibili ad<br />

essere garanti dei gruppi di bambini, per servizi di<br />

triage, per pulizie e distribuzione cibo: iscrivetevi<br />

al link https://forms.gle/k4BmxBD9WTrVNJCd6<br />

disponibile anche sul sito www.oratorioarese.it<br />

oppure scrivete una mail a responsabile@oratorioarese.<br />

L’Oratorio Estivo 2021 vuole<br />

essere un’esplosione di gioia come si nota dal<br />

logo: tutti sono in movimento, “in gioco” e pronti a<br />

divertirsi! Il gioco fa parte della vita dei bambini e<br />

dei ragazzi, in modo quasi travolgente. Scopriremo<br />

insieme che giocare attiva la vita, la mente, il<br />

cuore, il coraggio, la voglia di stare insieme e fare<br />

squadra e tantissime altre cose… Il gioco, fatto<br />

bene e con passione, nel rispetto delle regole e<br />

nella creatività di chi vi partecipa, esalta tutto il<br />

bello e il buono che siamo! Questo ci fa crescere<br />

in allegria, sfidando i nostri limiti, imparando il<br />

rispetto degli altri e tutto quanto coinvolge la vita.<br />

Sulla scritta dello slogan «Hurrà» si trovano gli<br />

elementi che indicano le cinque settimane della<br />

proposta: la pedina per i giochi da tavolo; la trottola<br />

per i giochi dal mondo; la coppa per i giochi<br />

sportivi; il fantasmino del Pac-man per i videogiochi;<br />

la biglia per i giochi di un tempo. Tutt’attorno<br />

ecco diversi bambini che corrono, vanno in skateboard,<br />

si arrampicano e vanno in altalena. I bambini<br />

“giocano sulle sue piazze”, che sono le piazze<br />

di ogni città, dei nostri quartieri, paesi. Lo slogan<br />

«Giocheranno sulle sue piazze» indica la presenza<br />

di Dio a riempire di vitalità le “nostre piazze”.<br />

Creare le condizioni perché i bambini possano<br />

tornare a giocare liberamente e serenamente,<br />

ovunque essi si trovino, è una responsabilità che<br />

deve coinvolgere tutta la comunità adulta ed essere<br />

uno dei motivi per cui tessere delle strette<br />

alleanze fra agenzie educative del territorio. Tutti<br />

siamo chiamati a farci carico di una emergenza<br />

educativa che, proprio attraverso le espressioni<br />

semplici e tipicamente umane del gioco, possa<br />

trovare uno spiraglio per risolversi e trasformarsi<br />

in una nuova occasione di bene per le giovani<br />

generazioni. Ad Arese l’Oratorio Estivo 2021 si<br />

svolge Nel periodo dal 14 giugno al 25 giugno, dal<br />

28 giugno al 9 luglio e dal 12 luglio al 16 luglio<br />

negli spazi dell’Oratorio “Don Bosco”, dell’Oratorio<br />

di MAC e negli ambienti del Centro Salesiano<br />

“San Domenico Savio”. La proposta “Hurrà –<br />

Oratorio Estivo 2021” per “Cuccioli”, dalla Prima<br />

alla Quarta Primaria; “Juniores” e “Seniores”,<br />

dalla Quinta Primaria alla Seconda Media;<br />

“Leader”, ragazze e ragazzi di Terza Media, ha<br />

messo in moto tante persone, animate dal comune<br />

desiderio di offrire un servizio di supporto ai<br />

giovani ed ai bambini, secondo uno stile educativo<br />

che valorizzi le tradizioni e gli stili di ciascun<br />

gruppo presente all’Oratorio. È questa la nostra<br />

forza: la capacità di mettere assieme l’esperienza<br />

educativa di San Giovanni Bosco, con quella di<br />

Baden Powell e del gruppo sportivo GSO in una<br />

logica prettamente mirata alla crescita umana e<br />

morale dei ragazzi. Al Responsabile dell’Oratorio<br />

Estivo 2021, don Roberto Smeriglio, coadiuvato<br />

dalle FMA Suor Elisa Carminati e Suor Antonia<br />

Franzini, il compito di coordinare le attività. Inoltre,<br />

laici e religiosi avranno la responsabilità “in loco”<br />

per ogni sede delle attività. Gli Operatori sono<br />

18enni, giovani e adulti volontari, responsabili di<br />

un gruppo di bambini o di ragazzi. Tra questi, un<br />

gruppo di ragazze e ragazzi di 4° superiore formano<br />

il gruppo dei Coordinatori con il compito di<br />

Card. Bassetti: “Il cammino sinodale rinnoverà da dentro la Chiesa italiana”<br />

affermato il Card. Bassetti - 200 Pastori del<br />

Nord, Sud e centro Italia, con 13 Vescovi emeriti,<br />

hanno fatto emergere l’urgenza e l’importanza<br />

di intraprendere come Chiesa italiana questo<br />

sinodo italiano che non è altro che una conversione<br />

pastorale a 360° basata sul Vangelo e<br />

riguardante le condizioni degli uomini di oggi. Ci<br />

riferiamo alle gioie, alle<br />

speranze ma anche alle<br />

tragedie odierne, che sono<br />

le gioie, le speranze e le<br />

tragedie anche della Chiesa”.<br />

Le linee di azione sono<br />

ispirate al Convegno di<br />

Firenze del 2015: uscire,<br />

annunciare, abitare, educare,<br />

per dare alla Chiesa “un volto di mamma che<br />

accompagna e accarezza. “Il Sinodo - ha aggiunto<br />

il Card. Bassetti - specialmente in un<br />

momento drammatico come quello attuale, vuole<br />

essere una carezza alla gente in estrema<br />

sofferenza. Il Papa ha insistito che il cammino<br />

sinodale deve essere dal basso verso l’alto e<br />

dall’alto verso il basso: cominciamo da Parrocchie<br />

e Diocesi per arrivare alle varie problematiche.<br />

Dai Vescovi, dal Magistero della Chiesa<br />

arriverà una risposta, ma non dall’alto: dal basso,<br />

tutti insieme, perché anche il popolo di Dio è<br />

‘infallibile in credendo’, non c'è distinzione di<br />

agevolare tutte le attività di animazione. Gli Animatori<br />

sono ragazzi dai 14 ai 17 anni che vivranno<br />

l’esperienza animando i bambini nei diversi<br />

gruppi guidati da un Operatore. Presenti anche gli<br />

Ausiliari, maggiorenni e adulti addetti ai diversi<br />

servizi (segreteria; entrata e uscita; pulizia…).<br />

Inoltre interviene quest’anno un referente Covid-<br />

19 che controlla il rispetto delle disposizioni previste<br />

durante le attività. L’animazione è strutturata<br />

nel rispetto della distanza interpersonale, dell’uso<br />

delle mascherine e della suddivisione in gruppetti.<br />

Ogni gruppo di bambini e ragazzi è animato dal<br />

proprio “Operatore” e da alcuni animatori senza<br />

commistione con gli altri. Si prevede anche l’animazione<br />

guidata “a distanza” per i momenti di<br />

teatralità, di clownerie, di danze… con la presenza<br />

di “esperti” (educatori, allenatori, scout, professionisti…)<br />

per attività specifiche (scout, laboratori<br />

sportivi, moduli culturali…). Inoltre è prevista<br />

l’animazione dal palco per più gruppi di bambini,<br />

sempre nel rispetto della distanza e senza interazione<br />

tra gruppi.<br />

ruolo tra battezzati. Il fine è sempre lo stesso:<br />

la missione di camminare insieme. Sono convinto<br />

che questa sinodalità potrà rinnovare la<br />

Chiesa dal di dentro. Non si possono eludere i<br />

problemi della gente: la solitudine, l’educazione<br />

dei figli, le difficoltà di chi non arriva a fine mese<br />

per la mancanza di lavoro, l’immaturità affettiva<br />

che porta le famiglie a disgregarsi, il dramma<br />

della disoccupazione e dei licenziamenti, ma<br />

anche le recenti tragiche morti sui luoghi di lavoro.<br />

Va ribadita la difesa della persona da ogni<br />

discriminazione: la persona viene sempre prima<br />

ma deve essere garantita tutela amplissima di<br />

libertà di esprimersi senza paura. Noi vescovi<br />

abbiamo una visione biblica, 'maschio e femmina<br />

li creò', ma ci deve essere un dibattito franco<br />

e libero. La denatalità è sintomo di paura del<br />

futuro che toglie la speranza nella vita e nella<br />

vita nascente. Garantire alla gente i propri diritti<br />

vuol dire aiutarli ad essere più sereni nel programmare<br />

il loro futuro. E sicuramente nel futuro<br />

di una famiglia, non ci possono non essere i figli,<br />

perché una famiglia senza figli è molto ridotta. I<br />

figli sono il prezioso frutto del matrimonio».


Pagina 4<br />

Comunità Pastorale dei Santi Pietro e Paolo<br />

R i p e n s i a m o l a S a l a d e l l a C o m u n i t à<br />

Sala della Comunità Ecclesiale:<br />

questo è il nome ufficiale con cui<br />

viene designato lo spazio che tutti<br />

chiamiamo “Cinema Teatro Arese”.<br />

Questa nuova denominazione, in<br />

cui le maiuscole non sono un errore<br />

ortografico, ma una sottolineatura<br />

voluta, racchiude tre significati<br />

importanti sempre da tenere uniti<br />

per comprendere il significato della<br />

struttura nella nostra Opera parrocchiale<br />

ed oratoriana.<br />

Sala indica chiaramente che si<br />

tratta di uno spazio fisico: il teatro,<br />

con i suoi posti a sedere, il<br />

palco, lo schermo, la dotazione<br />

strumentale.<br />

É uno spazio predisposto per accogliere<br />

persone che partecipano<br />

ad alcuni eventi: proiezioni<br />

cinematografiche, spettacoli teatrali,<br />

conferenze e dibattiti, spettacoli<br />

musicali. Forse questo è l’aspetto<br />

che abbiamo più in mente quando<br />

SANTE MESSE<br />

TEMPO DI PASQUA<br />

SABATO<br />

Ore 17.30 - San Bernardino<br />

Ore 18.00 - Santi Pietro e Paolo<br />

Ore 18.30 - Maria Aiuto dei Cristiani<br />

DOMENICA<br />

Ore 08.30 - Santi Pietro e Paolo<br />

Ore 10.00 - Maria Aiuto dei Cristiani<br />

Ore 10.30 - San Bernardino<br />

Ore 11.00 - Santi Pietro e Paolo<br />

Ore 12.00 - Maria Aiuto dei Cristiani<br />

Ore 17.30 - Santi Pietro e Paolo<br />

Ore 18.00 - Maria Aiuto dei Cristiani<br />

Ore 20.45 - Santi Pietro e Paolo<br />

FERIALI<br />

Ore 09.30 - Maria Aiuto dei Cristiani<br />

Ore 18.00 - Santi Pietro e Paolo<br />

MESE DI GIUNGO<br />

Devozione al Sacro Cuore di Gesù<br />

Ore 17.30 - San Bernardino<br />

e Coroncina al Sacro Cuore<br />

ANAGRAFE PARROCCHIALE<br />

Battesimo<br />

Valerio Francesco Agustoni<br />

Alessandro Vietri<br />

Pescuma Camilla<br />

Pescuma Tommaso<br />

Vittoria Milia<br />

Defunti<br />

Gasparina Belci<br />

Romolo Rappaini<br />

Antonia Giovannangela<br />

Gemma De Rosa<br />

Questi nostri fratelli<br />

e tutti i defunti in Cristo,<br />

per la misericordia di Dio,<br />

riposino in pace.<br />

pensiamo al “Cinema - Teatro<br />

Arese”.<br />

Comunità: il termine qualifica ed<br />

amplia significato della Sala. Lo<br />

spazio, le attrezzature e gli eventi<br />

sono espressioni di una Comunità<br />

a cui appartengono e di cui sono<br />

strumenti in uso alla Comunità per<br />

dialogare con la realtà in cui è<br />

inserita.<br />

Ecclesiale: l’aggettivo qualifica la<br />

Comunità per eventi in Sala come<br />

momenti di espressione della<br />

lettura del mondo alla luce del<br />

Vangelo, secondo una funzione<br />

culturale di comunicazione sociale.<br />

L’insieme di questi tre significati ci<br />

fa comprendere il senso e la finalità<br />

di un cinema-teatro in una realtà<br />

parrocchiale ed oratoriana.<br />

Questa premessa è utile per rileggere<br />

la situazione in cui si trova<br />

oggi la Sala della Comunità,<br />

affaticata ulteriormente dalla tempesta<br />

del Covid-19.<br />

Per la chiusura del mese mariano,<br />

a conclusione della “maratona” di<br />

preghiera a Maria per la fine della<br />

pandemia, come Comunità Pastorale<br />

“Santi Pietro e Paolo” abbiamo<br />

aderito a due significative<br />

iniziative di preghiera.<br />

Lunedì 31 maggio alle 20.30 abbiamo<br />

condiviso sulla piattaforma<br />

Zoom il momento di PREGHIERA<br />

PER LA PACE preceduto dalla<br />

testimonianza dei Salesiani di<br />

Gerusalemme nella difficile situazione<br />

di conflitto israelianopalestinese.<br />

Martedì 1 giugno alle 20.30 in<br />

Santi Pietro e Paolo abbiamo<br />

celebrato la «Notte dei Santuari»<br />

in segno di speranza e di ripresa<br />

delle attività fermate dalla pandemia<br />

partecipando, anche nella<br />

nostra realtà aresina, al progetto<br />

«Ora viene il Bello» ideato dall’Ufficio<br />

CEI per la Pastorale del tempo<br />

libero, turismo e sport con il rito<br />

di apertura della Porta della Speranza<br />

e l’accensione della Lampada:<br />

all’attraversamento della Porta,<br />

dall’1 giugno al 17 settembre<br />

2021, è annessa l’Indulgenza<br />

Plenaria.<br />

Noi ci siamo limitati ad accendere<br />

la LAMPADA della SPERANZA.<br />

“L’obiettivo - ha affermato il Parroco,<br />

don Diego - è rendere visibile<br />

Per il momento ed almeno fino a<br />

settembre, il Cinema – Teatro<br />

non può riaprire i battenti a<br />

causa di adeguamenti normativi,<br />

per la sostituzione della pavimentazione<br />

e delle sedute.<br />

La ristrutturazione onerosa ha<br />

rappresentato anche un danno<br />

economico in termini di mancate<br />

entrate per la stagione 2019 e<br />

2 0 2 0 , m a s o p r a t t u t t o è<br />

un impoverimento di tutte le<br />

e condiviso un segnale forte di<br />

ripartenza dopo gli eventi dolorosi<br />

e difficili vissuti anche nella nostra<br />

Città di Arese durante la pandemia.<br />

Certamente, il Covid lascia<br />

dietro di sé non solo la tragedia<br />

dei morti e delle sofferenze patite<br />

da tanti ma anche ferite profonde<br />

nell’anima ancora da rimarginare<br />

oltre a danni economici e sociali al<br />

momento non quantificabili.<br />

Ma, pur in mezzo alle difficoltà ed<br />

ai problemi, scorgiamo semi di<br />

rinascita che non possiamo lasciare<br />

inaridire: dobbiamo raccoglierli<br />

e farli fruttificare! La pandemia ci<br />

ha fatto sentire tutti fragili, imperfetti<br />

e ha messo in evidenza le<br />

debolezze del nostro mondo occidentale<br />

avanzato ed ipertecnologico<br />

che si è scoperto bisognoso di<br />

cura di fronte alla malattia e provato<br />

dalla tragedia della morte. Ma<br />

l’esperienza del Covid ci ha anche<br />

dimostrato che rivendicare la logica<br />

dell’individualismo è un atteggiamento<br />

illusorio.<br />

Questa tragedia ha evidenziato<br />

come la famiglia resta il luogo<br />

dove guarire tanti mali.<br />

Nelle prove della vita ogni cristiano<br />

è sempre seminatore di speranza<br />

non per trarne vantaggio a<br />

fini personali ma come risposta ad<br />

una promessa che viene da Dio,<br />

che è affidabile ed alla quale siamo<br />

chiamati ad aderire con senso<br />

di responsabilità. La nostra preghiera<br />

ci identifica e ci unisce<br />

perché tutta l’umanità sia chiamata<br />

a costruire fraternità per<br />

conservare il dono della pace”.<br />

occasioni di incontro, di protagonismo<br />

e di scambio di pensiero<br />

che gli eventi in programmazione<br />

rappresentano.<br />

Ci sembra allora importante<br />

ripartire proprio da qui. Nei<br />

prossimi mesi estivi vogliamo cogliere<br />

l’opportunità rappresentata<br />

anche dallo stop imposto dall’epidemia<br />

per riportare la Comunità<br />

al centro della riflessione sul<br />

senso dell’esistenza di un cinema-teatro<br />

nella nostra Opera.<br />

L’invito, esteso a tutte le persone<br />

interessate e di buona volontà, è<br />

quello di contribuire al rilancio della<br />

nostra Sala in termini di pensiero,<br />

che di disponibilità di tempo ed<br />

energie per la gestione.<br />

C oncretam ent e proporrem o<br />

un percorso di alcuni incontri, in<br />

cui pensare insieme, come Comunità,<br />

quale progetto culturale<br />

può trovare espressione nel<br />

cinema-teatro e quali risorse<br />

(umane e strumentali) sono necessarie<br />

e possiamo mettere in<br />

campo per realizzare tale progetto.<br />

Già pensiamo ad un primo incontro:<br />

a breve la data verrà comunicata.<br />

L’obiettivo è far incontrare il Gruppo<br />

di Volontari che storicamente<br />

sono partecipi nella programmazione<br />

dell’attività della Sala e nella<br />

gestione della stessa con coloro<br />

che intendono farsi avanti per innestare<br />

nuova linfa ed entusiasmo<br />

nel settore della comunicazione<br />

culturale e sociale della nostra<br />

Comunità Pastorale di Arese<br />

Alla Comunità chiedo di partecipare<br />

attivamente al rilancio della Sala<br />

della Comunità Ecclesiale, al Cinema<br />

Teatro Arese anche con il necessario<br />

contributo economico.<br />

Ringrazio il Comitato “Volontari<br />

per il Cinema” per l’impegno di<br />

sensibilizzazione profuso a favore<br />

della Comunità e della sala.<br />

Don Diego - Parroco

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