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Introduzione: Scrivere la Natura - Davide Sapienza

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INTRODUZIONE<br />

«<strong>Scrivere</strong> <strong>la</strong> <strong>Natura</strong>» è per noi, autori a cavallo di due millenni,<br />

un modo di rimettere in circolo esperienze e ritracciare il legame<br />

con <strong>la</strong> Terra (una Terra madre, in quanto ci dà vita e risorse, e<br />

al tempo stesso sorel<strong>la</strong>, come scrisse Francesco d’Assisi, come noi<br />

organismo complesso e minuscolo perso nell’universo). Scriverne<br />

significa proporre viaggi piccoli o grandi, nei quali <strong>la</strong> voce del<br />

narratore si fa guida per il lettore attraverso i mondi naturali. Lo<br />

intendiamo come un processo creativo che trae ispirazione dall’esperienza,<br />

volto a superare i preconcetti sul<strong>la</strong> distanza tra l’umanità<br />

e un mondo solo in apparenza ostile. Anzi, scrivere <strong>la</strong> <strong>Natura</strong><br />

significa per noi cercare di ristabilire anche nelle coscienze ciò<br />

che già è presente dentro di noi quasi come un archetipo, ovvero<br />

che del<strong>la</strong> <strong>Natura</strong> facciamo parte e che sono le nostre proiezioni,<br />

culturali, emotive, mentali, a farci sembrare che così non sia.<br />

Questo è ciò che vogliamo proporvi: scrivere e <strong>la</strong>sciare par<strong>la</strong>re<br />

<strong>la</strong> <strong>Natura</strong> attraverso le storie che si sono preparate dentro di<br />

noi e in ogni altra creatura durante le ere dell’evoluzione naturale.<br />

Sono storie infinite; come le stagioni, si ripetono ciclicamente,<br />

ma ogni nuovo narratore ha il compito di attualizzarle esprimendo<br />

significati e interpretazioni originali.<br />

Un grande esempio di narratore nuovo, che esordì nel 1900,<br />

fu Jack London. In uno dei suoi capo<strong>la</strong>vori, Il richiamo del<strong>la</strong> foresta<br />

(1903), <strong>la</strong> <strong>Natura</strong> – ovvero gli scenari, gli uomini e gli animali,<br />

i corsi d’acqua e le stagioni – è in realtà un enigma: come deve<br />

muoversi l’uomo dentro questo universo?<br />

Il clima primaverile era meraviglioso, ma i cani e gli esseri umani<br />

non ne erano consapevoli. [...] Era un mormorio che sorgeva sul<strong>la</strong><br />

terra carico ovunque di gioia di vivere. [...] Nelle conifere risorgeva<br />

<strong>la</strong> linfa. Sui salici e sui pioppi tremuli esplodevano le prime gemme.<br />

[...] I rigagnoli di acqua corrente scendevano da tutti i pendii come<br />

una musica di invisibili fontane. Si stava tutto sconge<strong>la</strong>ndo,<br />

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