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RAFFA E IL CASO FOSFORINO POCATESTA

L'affabile giraffa alle prese con il piccolo inquilino più sbadato del quartiere "Il grande Acero"

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Patapum – pam – pum che ruzzolone! Fosforino (detto

Rino) è inciampato di nuovo: si è scordato ancora una

volta di allacciarsi le scarpe ed è caduto dalle scale.

Per fortuna era arrivato agli ultimi scalini ed è stato più

il rumore del danno; si tratta solo di una sbucciatura alla

mano. Raffa la giraffa accorre subito: consola il ragazzo,

disinfetta la ferita e mette un bel cerotto. Raffa però è

preoccupata: Fosforino è troppo distratto, prima o poi

si metterà nei guai seriamente. La famiglia Pocatesta

è arrivata da qualche mese nel grande palazzo rosa.



Il padre di Fosforino, il signor Giovanni, è un vigile del

fuoco, molto impegnato con il suo lavoro; la mamma, la signora

Anna, lavora in una gelateria e serve il gelato più

buono della città. Fosforino ha solo undici anni,

è un ragazzino tranquillo e autonomo, ma è distratto, tanto

distratto. Raffa ritorna in casa e ripensa alle disavventure

capitate al ragazzo negli ultimi tempi. Tre settimane fa,

un lunedì mattina, Fosforino si era alzato presto.

I genitori erano già usciti per andare al lavoro; il ragazzo

fece colazione, poi si preparò per andare a scuola.



Era una bella giornata e decise di prendere

la bicicletta. Lungo il viale incontrò la sua maestra,

Elena; anche lei stava pedalando di buona lena

verso la scuola. La maestra scoppiò a ridere e solo

allora Fosforino si accorse che aveva inforcato

la biciclettina rosa di Maria, la sorellina

del suo amico Tore. Dovette ritornare

velocemente a casa per cambiare la bici e,

pedalando come un forsennato, riuscì ad arrivare

proprio al suono della campanella.



Elena era una maestra davvero comprensiva,

ma qualche volta doveva rimproverare Fosforino

perché succedeva spesso che dimenticasse

a casa i libri o i quaderni con i compiti assegnati.

Giovedì scorso Raffa si era accorta appena

in tempo che Fosforino stava uscendo per andare

a giocare a calcio con gli amici con una nuova

maglietta azzurra lunga fino alle caviglie:

era quella del suo papà!


QUARTIERE

“IL GRANDE ACERO”


Inoltre la giraffa aveva notato da un po’ di tempo che qualcuno

faceva una bella confusione con i contenitori della raccolta

differenziata; a Raffa era venuto il dubbio che Ernesto avesse

ricominciato con i dispetti, ma ora era sicura che fosse

proprio Fosforino, sbadato com’era, a combinare tanti guai.

Oltretutto il ragazzo si era offerto gentilmente

di occuparsi anche dei rifiuti della signora Pina,

la vicina del quartopiano; la giraffa e il portiere

Alberto avevano avuto parecchio da fare

per sistemare tutto, armati di guanti e palette.



Quella sera i genitori di Fosforino scesero a ringraziare

Raffa e le confidarono e loro preoccupazioni. Raffa capiva

benissimo il loro stato d’animo la situazione richiedeva un

intervento immediato, ma era necessario un lavoro di squadra.

I genitori dedicarono al figlio ogni momento libero, cercando

di fargli capire che doveva essere più attento. La signora

Pina e il signor Alberto lo seguivano quando i genitori

erano al lavoro e Raffa gli spiegò per bene come utilizzare

i contenitori per la plastica, la carta, il vetro, le lattine,

i rifiuti organici e quelli non recuperabili.



Tore aiutava l’amico a sistemare lo zaino,

per verificare che non mancasse nulla;

Fosforino era molto felice di avere vicini così

premurosi, ma capì che doveva essere

più responsabile.

Come prima cosa cominciò subito ad allacciarsi

per bene le scarpe, facendo anche il doppio

nodo: quel capitombolo

lo aveva davvero spaventato!


acer Bimbo

PIACENZA

TESTI: LUISA SPERZAGNI

IMPAGINAZIONE E GRAFICA: SABRINA CORONELLA

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