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Fondazione
Museo d’arte
della Svizzera
italiana
Lugano
Rapporto Annuale
2022
MASILugano
Fondazione
Museo d’arte
della Svizzera
italiana
Lugano
Rapporto Annuale
2022
MASILugano
Indice
Prefazione 4
Collezione 8
Acquisti 12
Lasciti e donazioni 15
Depositi 21
Prestiti in uscita 22
Gestione, tecnica,
conservazione e restauro 24
Dipartimento conservazione
e restauro
Ingeborg Lüscher
Verstummelungen
26
28
Mostre 42
James Barnor, Accra/London
– A Retrospective
46
Vedo Rosso 48
Dal vero.
Fotografia svizzera del XIX secolo
Marcel Broodthaers
– Poesie industriali
Una raccolta d’arte moderna italiana.
Carrà, Campigli, Manzù, Rosai,
Scipione, Sironi
Paul Klee.
La collezione Sylvie e Jorge Helft
Dominique Koch.
Moving Knots Across Strings
50
52
54
56
58
La Collezione 60
Pietro Roccasalva.
Chi è che ride
Lucas Herzig.
e spesso intendo sempre
62
64
Programma eventi 66
Meet the Artist & Serpentine London 68
Conversazione tra Maria Gilissen
Broodthaers e Charlotte Friling
69
Il tempo del diluvio* 70
GGGR pour Brotars.
Quattro poetæ omaggiano M.B.
Accra / London / Lugano
Art meets Music in Honour
of James Barnor
71
72
OY 73
Visita BaseCamp 74
Marcel Broodthaers
e « la parole des moules »
75
Paul Klee: arte e musica in dialogo 76
Esplorazione dell'ignoto* 77
MASI ospita Spectrum 78
Margherita Sarfatti e l’arte italiana
“Dal moderno all’eterno”
* in collaborazione con IBSA Foundation
per la ricerca scientifica
79
Mediazione culturale 82
Offerta servizio di mediazione culturale 84
Mediazione culturale 86
Pubblicazioni e biblioteca 88
Pubblicazioni 90
Biblioteca 91
Marketing, comunicazione
e fundraising
Dipartimento marketing,
comunicazione e fundraising
92
94
Ufficio stampa 95
Digital marketing 96
Visitatori 98
Sponsor e donatori 101
ProMuseo 102
La Scienza a regola d’Arte 105
Risorse umane 106
Il team MASI 108
Il ruolo formativo del MASI 110
Finanze 112
Commento consuntivo 2022 114
Bilancio e conto economico 2022 117
Organi della fondazione 120
Contatti 126
Il MASI ringrazia 127
Allestimento della mostra
"Lucas Herzig. e spesso intendo
2 sempre"
3
Prefazione
Movimentazione dell'opera
Colazione sull'erba di Noemi Pfister
4nei depositi del Museo
5 5
Prefazione
L’anno 2022 è stato, perlomeno in Svizzera, il
primo anno post-pandemico per quanto riguarda
la mobilità delle persone. Per il MASI è stato
l’anno in cui tornare a proporre contenuti al
pubblico seguendo la propria linea espositiva
in maniera fedele e continuativa. Nonostante
la fine della pandemia, l’ombra di quest’ultima,
come si è visto sia nel nostro museo, sia presso
le grandi realtà museali d’arte d’oltralpe, è
purtroppo stata ben presente anche nel 2022.
Infatti, la proposta di una programmazione
ricca e variegata non è bastata per mantenere
la frequentazione del museo e delle attività
da esso proposte ai livelli pre-pandemici. In linea
con quanto avvenuto in altre realtà paragonabili,
le visite alle mostre e la partecipazione alle
attività proposte dal MASI si sono attestate
a circa il 70% dei livelli pre-pandemici.
La stagione espositiva si è aperta all’insegna
della più ampia retrospettiva mai dedicata al
fotografo James Barnor tenutasi nella sede di
Palazzo Reali, che ha riscosso grande successo
di pubblico locale e internazionale. Questo
importante progetto ha permesso al MASI
di collaborare e confrontarsi con altre realtà
istituzionali internazionali, quali le Serpentine
Galleries di Londra e il Detroit Institute of Arts.
Poco dopo l’inaugurazione di questa mostra,
gli spazi del MASI al LAC hanno ospitato una
grande panoramica esaustiva sui primi cinquant’anni
di diffusione del medium fotografico
in Svizzera con l’esposizione “Dal vero.
Fotografia svizzera del XIX secolo”. Anche in
questo caso il Museo ha avuto la grande
occasione di collaborare con due istituzioni
molto importanti a livello nazionale, la Fotostiftung
Schweiz di Winterthur e il Photo Elysée
a Losanna. La programmazione 2022 è proseguita
con una mostra organizzata al piano
-2 in collaborazione con WIELS, Bruxelles e
dedicata all’artista belga Marcel Broodthaers
e alla sua serie di “Poesie industriali”. Nella
sede di Palazzo Reali, grazie a una collaborazione
con la Fondazione Musei Civici di Venezia,
il MASI ha potuto presentare una selezione
di trenta capolavori dell’arte italiana realizzati
tra le due guerre da alcuni tra i più importanti
artisti dell’epoca, quali Carlo Carrà, Massimo
Campigli, Giacomo Manzù, Ottone Rosai,
Scipione e Mario Sironi. Al primo piano ha poi
inaugurato la mostra personale “Moving Knots
Across Strings” di Dominique Koch, vincitrice
del Bally Artist Award 2022 in contemporanea
con il nuovo allestimento della collezione
del MASI, che è rimasto visitabile fino alla
fine dell’anno. Sempre nel mese di settembre
negli spazi del LAC è stata presentata una
straordinaria raccolta di disegni e incisioni di
Paul Klee dalla collezione Sylvie e Jorge Helft,
esposta per la prima volta nel suo insieme in un
contesto museale. Infine, il MASI ha ospitato
la personale intitolata “e spesso intendo sempre”
dell’artista Lucas Herzig, vincitore del Premio
Culturale Manor Ticino 2022, che ha sviluppato
dei lavori ad hoc per gli spazi del secondo
piano di Palazzo Reali.
Presso la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati,
le cui offerte sono svolte in collaborazione
con il MASI, è stata presentata nella stagione
primaverile la mostra “Vedo Rosso”, un allestimento
tematico che comprendeva opere di
trentacinque artisti e artiste della collezione
accomunate dalla tematica del colore rosso,
approfondito nella sua varietà di significati
e qualità espressive. La stagione autunnale ha
visto invece l’inaugurazione di una mostra
personale dell’artista italiano Pietro Roccasalva,
la prima a lui dedicata da un’istituzione
svizzera.
Grazie anche alla fine delle restrizioni, la programmazione
espositiva è stata affiancata
da una ricca proposta di eventi collaterali alle
mostre. Durante l’arco di tutto l’anno sono
state organizzate conferenze, concerti, serate
dedicate alla musica e alla poesia e momenti
di approfondimento su diverse tematiche.
La collaborazione con IBSA Foundation per la
ricerca scientifica è felicemente proseguita
nell’ambito della serie di conferenze parte del
ciclo “Scienza a regola d’Arte”. Anche le attività
di mediazione culturale si sono intensificate
e hanno visto in vari momenti il pubblico
radunarsi per visite guidate alle mostre e bambini
e adolescenti partecipare attivamente a
diversi workshop e atelier.
Nell’ambito della gestione delle collezioni, il
Museo, oltre a continuare a impegnarsi nel
mantenimento delle opere da esso custodite
nelle migliori condizioni presso i propri depositi
e a proseguire l’inventariazione di quelle che
nel corso dell’anno hanno arricchito le collezioni
tramite acquisizioni, donazioni e lasciti, ha
portato avanti le importantissime attività
di valorizzazione delle opere, sia attraverso progetti
di ricerca e approfondimento scientifico,
sia attraverso interventi di conservazione e
restauro.
L’attività sempre in evoluzione che caratterizza
il MASI, il suo programma espositivo ricco e
diversificato - con diversi focus sull’arte sia moderna
che contemporanea e soprattutto sulla
fotografia - la cura del patrimonio culturale conservato
nelle proprie collezioni, la vasta scelta
di attività, visite, workshop che offre al suo
pubblico di tutte le età sono capisaldi dell’offerta
che il Museo mira a presentare in maniera
continuativa e sempre più accurata a chi
lo frequenta. Tutto ciò è reso possibile grazie
alla passione, alla dedizione e alla professionalità
dei nostri collaboratori e collaboratrici,
colleghe e colleghi e, certamente non da meno,
grazie al supporto dei nostri enti fondatori,
dei nostri sponsor, dei nostri sostenitori e del
nostro pubblico.
Per questo motivo desideriamo ringraziare, a
nome del Consiglio di Fondazione, i nostri
enti fondatori, la Città di Lugano e la Repubblica
e Cantone Ticino, il nostro partner istituzionale
l’Ufficio federale della cultura, il partner
principale Credit Suisse, il partner scientifico
IBSA Foundation per la ricerca scientifica, l’Associazione
ProMuseo e tutte le altre istituzioni,
le aziende e le persone che hanno sopportato
le attività del MASI durante il 2022 e tutto lo
staff per il lavoro, sempre eccellente.
Carmen Gimenéz
Presidente del Consiglio di Fondazione
Tobia Bezzola
Direttore
6 7
Collezione
Thomas Huber
8.02.2021
2021
Olio su tela
8Collezione Cantone Ticino
9
Collezione
Nel 2022 nuove opere sono entrate a far parte delle collezioni gestite dal MASI
grazie ad acquisizioni, donazioni e depositi. Sono state acquistate, in seguito
alle rispettive mostre personali tenutesi a Palazzo Reali, quattro stampe fotografiche
di James Barnor e un’installazione di Lucas Herzig. Sono inoltre state
acquisite una fotografia vintage di Georg Bunzl e varie opere di artiste e artisti
attivi sulla scena artistica svizzera contemporanea quali Thomas Huber – la
cui opera è stata subito inserita nell’allestimento della mostra “Sentimento e Osservazione”
della collezione – Louisa Gagliardi, Giulio Gamba, Noemi Pfister,
Rita Siegfried e Ingeborg Lüscher, artista che ha anche donato sei importanti
opere che vanno a completare il nucleo di suoi lavori già presente nelle collezioni
del MASI. Fra le donazioni si segnalano inoltre il gruppo di sei opere donate
da Fernando Bordoni, tre lavori di Armando Losa e una serie di quattro fotografie
di Nobuyoshi Araki.
Due importanti lavori di Valentin Carron sono stati concessi in deposito al MASI
da parte dell’Associazione ProMuseo.
La lenta ma generale ripresa dell’attività espositiva in tutto il mondo ha nuovamente
reso possibile il prestito di numerose opere per mostre internazionali
quali la grande personale di Meret Oppenheim che, dopo la prima tappa presso
il Kunstmuseum di Berna nel 2021, è stata presentata alla Menil Collection
di Houston e al Museum of Modern Art di New York. Fra i prestiti a musei
d’Oltreoceano si annovera inoltre quello del pastello Still life di Nicolas Party
(Deposito Associazione ProMuseo) presentato alla monografica dell’artista
presso il Montreal Museum of Fine Arts.
È proseguito il lavoro del MASI nell’ambito della ricerca sulla provenienza delle
opere d’arte, volta a far luce su potenziali casi di arte trafugata durante il nazionalsocialismo,
mediante la raccolta di documentazione d’archivio e la verifica dei
dati (in particolare con le riprese fotografiche del retro dei dipinti) relativi alle
donazioni Milich-Fassbind e Lenggenhager-Tschannen.
Oltre al costante aggiornamento degli inventari attraverso la registrazione di
nuove acquisizioni e di tutte le modifiche correnti relative alle collezioni, continua
il lavoro di selezione, messa on-line, nonché di valorizzazione delle opere delle
collezioni sul sito web del MASI tramite l’aggiunta di varie schede di approfondimento
in quattro lingue dedicate in particolare ai lavori esposti nella mostra
permanente “Sentimento e Osservazione”. Il lavoro proseguirà anche nel 2023.
Le schede delle opere in mostra già presenti sul sito sono state rese accessibili
al pubblico tramite un codice QR.
Nell’ambito della promozione delle collezioni è stato riallestito il piano nobile di
Palazzo Reali con un nuovo capitolo dedicato alla pittura di paesaggio.
In seguito al lavoro di riordino del deposito delle opere presso il Monte Verità
di Ascona è in corso di aggiornamento l’inventario con il completamento e la
verifica dei dati tecnici delle opere (verifica di tutte le misure) e l’inserimento delle
immagini mancanti. Sempre presso il Monte Verità è stato inoltre progettato
il nuovo allestimento dei corridoi e delle camere dell’albergo Bauhaus, che sarà
concretizzato dopo i lavori di restauro dello stabile nel 2023.
Molte le opere concesse in prestito a musei europei, come le tele di Franz Lenk
(Deposito Monte Verità) alla Städtische Galerie di Dresda per una mostra sull’artista
che avrà una seconda tappa a Costanza nel 2023, l’opera Danseuse di
Edgard Degas, esposta presso il Musée Toulouse Lautrec di Albi, senza contare
i prestigiosi contributi a mostre italiane quali la mostra dedicata ad Achille Funi
al Mart di Rovereto e quella dedicata a Leonardo Dudreville presso la Fondazione
Ragghianti di Lucca.
Per quanto riguarda la Svizzera si menzionano, in particolare, il prestito del Ritratto
di Carlo Maderno alla mostra “Barocco. Epoca di contrasti” al Museo Nazionale
Svizzero di Zurigo e le diverse collaborazioni in questo ambito sul territorio ticinese
con la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, il Museo Vincenzo Vela
di Ligornetto nonché quelle con vari comuni delle vicinanze.
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la collezione
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10 11
Collezione
Acquisti
James Barnor (*1929)
Miss Bruce portrayed in her new hairstyle
after finishing school, Ever Young Studio, Accra
1956 circa/2022
Stampa alla gelatina ai sali d’argento da negativo originale
Ed. AP I/II, 36 x 36 cm
Collezione Cantone Ticino
James Barnor (*1929)
Drum Cover girl Erlin Ibreck stepping out
of a Jaguar in Kilburn, London
1966 circa/2022
Lambda C-Print
Ed. 1/5, 36 x 36 cm
Collezione Cantone Ticino
Giulio Gamba (*1997)
Tentazione (ritratto di Athina)
2019
Olio su tela
50 x 40.5 x 2.2 cm
Collezione Cantone Ticino
Giulio Gamba (*1997)
Presentimento (Ritratto di Aina)
2021
Acrilico e aerografo su tela
80 x 100.5 x 2.3 cm
Collezione Cantone Ticino
James Barnor (*1929)
Portrait of Gladys Tshuba Brown, London
1966 circa/2021
Stampa alla gelatina ai sali d’argento da negativo
originale
Ed. 1/5, 36 x 36 cm
Collezione Cantone Ticino
James Barnor (*1929)
Self-portrait with a model during James Barnor’s training
at the Agfa-Gevaert laboratory in Mortsel, Belgium
1969 circa/2018
Stampa Cibachrome
Ed. 5/5, 40 x 40 cm
Collezione Cantone Ticino
Lucas Herzig (*1988)
e spesso intendo sempre
2022
Materiali vari
Dimensioni ambientali
Collezione Cantone Ticino
Thomas Huber (*1955)
8.02.2021
2021
Olio su tela
150 x 200 cm
Collezione Cantone Ticino
George Bunzl (1895-1976)
Louisa Gagliardi (*1989)
Ingeborg Lüscher (*1936)
Noemi Pfister (*1991)
Senza titolo (Svizzera)
Revealing
Ohne Titel
Colazione sull'erba
1930 ca.
2022
1995 (2017)
2021
Stampa alla gelatina d'argento su carta
Gel, smalto per unghie e inchiostro su PVC
Zolfo, cenere e acrilico su juta su tavola
Olio su tela
37.8 x 30.2 cm
140.5 x 180.5 x 5 cm
3 elementi, 216 x 116 x 5.5 cm (elemento centrale), 210.8 x 333.6 x 4 cm
Collezione Cantone Ticino
Collezione Città di Lugano
216 x 51.5 x 5.5 cm (elementi laterali)
Collezione Cantone Ticino
12
Collezione Cantone Ticino
13
Collezione
Lasciti e donazioni
Rita Siegfried (*1964)
Grünes Zimmer
2022
Acrilico su MDF trattato
53 x 40 cm
Collezione Città di Lugano
Georg Aerni (*1959)
Vieste II
2016/2022
Stampa inkjet su carta
Ed. 110/122, 20.7 x 29.7 cm
Donazione Tobia Bezzola
Nobuyoshi Araki (*1940)
Private Tokyo
1973
Stampa alla gelatina d'argento su carta
86 x 61 cm
Donazione Maria Wegmann
Nobuyoshi Araki (*1940)
Private Tokyo
1973
Stampa alla gelatina d'argento su carta
86 x 61 cm
Donazione Maria Wegmann
Nobuyoshi Araki (*1940)
Private Tokyo
1973
Stampa alla gelatina d'argento su carta
86 x 61 cm
Donazione Maria Wegmann
Movimentazione
di un'opera nei
depositi del Museo
Nobuyoshi Araki (*1940)
Private Tokyo
1973
Stampa alla gelatina d'argento su carta
86 x 61 cm
Donazione Maria Wegmann
John M. Armleder (*1948)
Whiff
2022
Alluminio composito "Dibond" 51/125
42.5 x 50 x 0.3 cm
Dono annuale della Società svizzera di grafica 2018
14 15
Collezione
Fernando Bordoni (*1937)
Pneu immagine. Orizzonte doppio
1971
Acrilico su tela
120 x 70 cm
Donazione dell’artista
Fernando Bordoni (*1937)
Pneuimmagine
1971
Acrilico su tela
99 x 79 cm
Donazione dell’artista
Thomas Demand (*1964)
Schilf
2022
Collotipia su carta giapponese 51/125
710 x 500 mm
Dono annuale della Società svizzera di grafica 2022
Lisa Hoever (*1952)
Ohne Titel
2022
Stampa a colori da acquerello su carta 3/50
440 x 446 mm
Donazione Tobia Bezzola
Fernando Bordoni (*1937)
Labirinto
1972
Acrilico su tela
71 x 70 cm
Donazione dell’artista
Fernando Bordoni (*1937)
Orizzonte doppio
1972
Acrilico su tela
98 x 74 cm
Donazione dell’artista
Armando Losa (1936-2016)
Lichene Paesaggio:
dal ciclo Annotazioni ambientali
2005
Carta e colori acrilici su tela
100 x 100.4 cm
Donazione Francine Losa
Armando Losa (1936-2016)
Segni e suoni
s.d.
Acrilico su tela
3 elementi, 100.2 x 100.2 cm ognuno
Donazione Francine Losa
Fernando Bordoni (*1937)
Fernando Bordoni (*1937)
Armando Losa (1936-2016)
Ingeborg Lüscher (*1936)
A – 8.83
TM_01.10
Delta
Verstummelung 71/4
1983
2010
1977
1971
Acquerello su carta
Acrilico e foglia d’oro applicata su tela
Matite colorate, pennarello e colori acrilici su tela
Bicicletta, mozziconi di sigaretta,
2 elementi, 100 x 50 cm ognuno
3 elementi, 90 x 90 cm ognuno
150.3 x 150.5 cm
colla e vernice alla nitrocellulosa
Donazione dell’artista
Donazione dell’artista
Donazione Francine Losa
103 x 180 x 80 cm
16
Donazione dell'artista
17
Collezione
Ingeborg Lüscher (*1936)
Verstummelung 71/6
1971
Mantello e stivali, appendiabiti in legno, mozziconi
di sigarette, colla e vernice alla nitrocellulosa
191 x 65 x 25 cm
Donazione dell'artista
Ingeborg Lüscher (*1936)
Ohne Titel
1987
Zolfo, colla per legno, polvere di legno, gesso, legno
47 x 105 x 20 cm
Donazione dell'artista
Shirana Shahbazi (*1974)
Ohne Titel
2022
Litografia su carta
Ed. 52/125, 700 x 500 mm
Dono annuale della Società svizzera di grafica 2021
Pia Zanetti (*1943)
Muynak, Usbekistan, 1999
2021
Stampa digitale su carta
Ed. 6/222, 29.7 x 20.9 cm
Donazione Tobia Bezzola
Ingeborg Lüscher (*1936)
Ohne Titel
1987
Zolfo, colla per legno, polvere di legno, gesso,
cartone e metallo
29.8 x 38.5 x 18.5 cm
Donazione dell'artista
Ingeborg Lüscher (*1936)
Ohne Titel
1987
Zolfo, colla per legno, polvere di legno, gesso
e metallo
2 elementi, 28 x 57 cm ognuno
Donazione dell'artista
Ingeborg Lüscher (*1936)
Ohne Titel
1988
Zolfo, colla per legno, polvere di legno, gesso, legno
10 x 74.5 x 32 cm
Donazione dell'artista
Rebecca Salter (*1955)
dusk
2022
Incisione su legno su carta torinoko 52/125
310 x 240 mm
Dono annuale della Società svizzera di grafica 2021
18 19
Depositi
Valentin Carron (*1977)
Pâle rustique, pâle rustique
2009
Polistirolo, fibra di vetro, legno, resina,
metallo e vernice acrilica
220 x 220 x 30 cm
Deposito dell’Associazione ProMuseo. Donazione Eva Presenhuber
Valentin Carron (*1977)
imperia V (after Rossi)
2012
Polistirolo, fibra di vetro, resina acrilica, vernice
acrilica, legno, acciaio
180 x 150 x 41 cm
Deposito dell’Associazione ProMuseo
Shirana Shahbazi
Ohne Titel
2022
Litografia su carta
20 Ed. 52/125
21
Collezione
Prestiti in uscita
Edouard Ravel
L’angelo custode
1887
“Ravel - le peintre !”
Galerie du Boléro, Versoix
29.01.2022 - 01.05.2022
Nicolas Party
Still Life
2017
“Nicolas Party: L'heure mauve”
The Montreal Museum of Fine Arts,
Montreal
12.02.2022 - 16.10.2022
Rolando Raggenbass
Senza titolo
1991
“Omaggio a Rolando Raggenbass
(1950-2005)”
Museo comunale d'arte moderna,
Ascona
05.03.2022 - 15.05.2022
Barbara Probst
Exposure #72. Munich studio,
08.13.09, 12:41 p.m.
2009
“Barbara Probst. Poesia e verità”
Triennale, Milano
23.03.2022 - 22.05.2022
Meret Oppenheim
Votivbild (Würgengel)
1931
Schablone für Handschuhe*
1936
Die Erlkönigin
1940
Besonnte Felder*
1945
Das Schulheft
1973
“Meret Oppenheim.
My Exhibition”
The Menil Collection, Houston
25.03.2022 - 18.09.2022
The Museum of Modern Art,
New York
30.10.2022 - 04.03.2023
* opere prestate solo per la mostra
tenutasi a New York
Esposizione itinerante, la prima
tappa si è tenuta nel 2021-2022 a
Berna, Kunstmuseum
Rocco Torricelli
Veduta de contorni di Lugano dove
si fa la fiera
(fac-simile)
“Braun. Vieh. Zucht. Nix Natur,
alles Kultur”
Museum Burg, Zugo
07.04.2022 - 29.01.2023
Edgard Degas
Danseuse
1896-1899
“Quand Toulouse-Lautrec
regarde Degas”
Musée Toulouse-Lautrec, Albi
17.05.2022 - 04.09.2022
Mario Comensoli
Cinema
1963
“Mario Comensoli (1922-1993),
gli 'uomini in blu'”
Spazio Officina, Chiasso
29.05.2022 - 24.07.2022
Martino Perlasca
Ritornerà?
1895
Testa di pastorella
1897
“I Perlasca”
Casa comunale, Bioggio
03.06.2022 - 30.10.2022
Renato Ballerini
La calza
1919 circa
Ritratto di Maria Friedrich Robrih
1927
Ritratto del figlio
1936
Ritratto dell’Avv. Gerolamo Vegezzi
1936
“Renato Ballerini (Ravenna 1877
- Lugano 1954). Pittore, scultore,
illustratore e giornalista”
Pinacoteca cantonale Giovanni Züst,
Rancate
05.06.2022 - 02.10.2022
Marcel Dupertuis
A Antonin Artaud
(Le théâtre et son double)
1965
“Il filo di Arianna. Marcel
Dupertuis. Opere 1951-2021”
Museo Vincenzo Vela, Ligornetto
26.06.2022 - 12.02.2023
Ignoto
Ritratto di Carlo Maderno
(1556-1629)
Inizi XVII secolo
“Barocco. Epoca di contrasti”
Museo Nazionale Svizzero, Zurigo
16.09.2022 - 15.01.2023
Luigi Taddei
La madre contadina
1920
Autoritratto (Il fienatore)
1921
Autoritratto
1924
Paesaggio lunare
1970 circa
“La nostra terra.
Figure e paesaggi dal 1920
al 1980 di Luigi Taddei”
Casa Pasquée, Massagno
05.10.2022 - 30.10.2022
Franz Lenk
Flugplatz (Scheinwerfer)
1927
Paesaggio lacustre “Bodensee”
1932
“Der entwirkliche Blick”
Städtische Galerie, Dresda
08.10.2022 - 08.01.2023
Prima tappa della mostra che si
terrà nel 2023 alla Städtische
Wessenberg-Galerie di Costanza
Jannis Kounellis
Senza titolo
1968
“Jannis Kounellis in Six Acts”
Walker Art Center, Minneapolis
14.10.2022 - 26.02.2022
Prima tappa della mostra che si
terrà nel 2023 al Museo Jumex
di Città del Messico
Leonardo Dudreville
Trilogia campestre. Quando suonano
le campane - La fiera
1912
Trilogia campestre. Le voci
del silenzio - Lucciole a Borgotaro
1912
“Nuove Tendenze. Leonardo
Dudreville e l'avanguardia
negli anni Dieci”
Fondazione Ragghianti, Lucca
15.10.2022 - 08.01.2022
Richard Paul Lohse
Vier Farbrhythmen
1980 circa
“Testa e Croce. Le convergenze
parallele del design svizzero
e italiano”
ADI Design Museum, Milano
24.10.2022 - 05.02.2023
Achille Funi
L'architetto Mario Chiattone
1924
“Achille Funi. Il volto, il mito”
Mart - Museo di arte moderna e
contemporanea di Trento e Rovereto,
Rovereto
30.10.2022 - 05.02.2022
Silvia Gertsch
Via Nassa. November I, 2014
2014
“Silvia Gertsch :
Lumière et contre-jour”
Vitromusée, Romont
13.11.2022 - 16.04.2023
Werner Neuhaus
Der Malerfreund Albert Müller
1925
Max Sulzbachner
Der Bummler
1925
“L’arte inquieta. Paesaggi
interiori, mappe, volti: 140 opere
da Paul Klee ad Anselm Kiefer”
Fondazione Palazzo Magnani,
Reggio Emilia
18.11.2022 - 12.03.2023
Serse Roma
Acquatinta
2000
“Giotto e il Novecento”
Mart - Museo di arte moderna e
contemporanea di Trento e Rovereto,
Rovereto
06.12.2022 - 04.06.2023
22 23
Collezione
Gestione, tecnica,
conservazione e restauro
Mostre
temporanee
Collezione (Cantone Ticino,
Città di Lugano, MASI, Collezione Olgiati)
1’438
opere ricevute in prestito
da 111 prestatori
mostre temporanee nelle sedi
espositive di Palazzo Reali
e del LAC
(trasporto, controllo, allestimento
e monitoraggio)
1’571
opere visionate, monitorate
ed elaborate delle collezioni,
di cui:
34
prestiti in uscita in Svizzera e all’estero
(preparazione, conservazione-restauro,
accompagnamento, monitoraggio)
30
opere conservate e restaurate
48
opere elaborate per edifici pubblici
di Città e Cantone (preparazione,
conservazione-restauro, trasporto
e allestimento)
654
opere verificate, schedate, spolverate
e riorganizzate nei depositi
3’010
opere amministrate
Allestimento della mostra
"Dominique Koch. Moving Knots
Across Strings"
Collezione
Dipartimento
conservazione e restauro
Nel 2022 il dipartimento di conservazione e
restauro ha continuato la sua attività volta
alla conservazione materiale del patrimonio museale
e alla sua valorizzazione. Il dipartimento
ha inoltre promosso tutte quelle attività relative
alla conservazione preventiva e al restauro
delle opere d’arte appartenenti alle collezioni
in gestione al MASI o prestate temporaneamente
da terzi per l’organizzazione di mostre
temporanee.
In occasione della mostra delle collezioni sul
tema del Paesaggio al piano nobile di Palazzo
Reali, le opere scelte sono state restaurate, intervenendo
sia sui dipinti che sulle cornici,
inserendo nella maggior parte dei casi un vetro
protettivo museale. In particolare Carlo Bossoli
(1815-1884), Il Moncenisio, 1854, tempera su
carta su cartone; Gioachimo Galbusera (1871-
1944), Laghetto con Montagne, 1900 ca., olio
su tela; Luigi Rossi (1853-1923), Punta di Tremezzo
– Lago di Como, 1904-1906 ca., olio
su tela; Luigi Conconi (1852-1917), Confidenze,
1898, olio su tela; Filippo Carcano (1840-1914),
Paesaggio, 1880-1900, olio su tela; Cesare
Tallone (1853-1919), Prealpi Bergamasche,
1884-1900, olio su tela; Salomon van Ruysdael
(1602-1670), Paesaggio fluviale, 1637, olio
su tavola; Joos de Momper (1564-1635), Paesaggio
con viandanti 1600-1630, olio su tela.
Inoltre Franz Lenk (1898-1968), Flugplatz
(Scheinwerfer), 1927, olio su tavola e Paesaggio
lacustre “Bodensee”, 1932, olio su compensato
telato.
Sono 887 le opere su carta appartenenti alla
Città di Lugano, la cui tecnica esecutiva di
stampa è stata verificata con l’aiuto di specialisti
esterni. L’aggiornamento di tali dati
nell’inventario verrà peraltro terminato nel corso
del 2023.
Approfondimenti ulteriori sono stati fatti sulla
video-arte in generale, in preparazione alla fase
più progettuale e operativa, che nel frattempo
è slittata al 2023.
Nell’autunno è stata rinnovata la sempre positiva
e proficua collaborazione con la Protezione
Civile di Lugano Città (sezione beni culturali)
grazie a cui nei depositi sono state riordinate
246 opere appartenenti alle collezioni della
Città di Lugano.
Iniziato nel 2020, l’importante lavoro di conservazione
delle opere custodite al Monte Verità
di Ascona è passato alla fase prettamente operativa
a fine 2022: 408 le opere revisionte,
scorniciate o conservate, fotografate e riorganizzate
nei depositi. L’inventario è stato di
conseguenza aggiornato.
Anche nel 2022 è stato infine possibile approfondire
e quindi valorizzare un’opera chiave
delle collezioni: Verstummelung 71/6 di Ingeborg
Lüscher, artista che proprio quest’anno
ha donato sei importanti opere alla Fondazione
MASI. L’intervento di conservazione e restauro
non poteva non essere inderogabilmente
accompagnato da una serie di interviste dedicate
all’artista, con l’intento di meglio capire
la genesi delle opere e la loro evoluzione nel
tempo, grazie anche al confronto con immagini
storiche (vedi inserto di approfondimento).
Allestimento della mostra
"James Barnor, Accra/London
26 – A Retrospective"
27
Ingeborg Lüscher
Verstummelungen
Dettaglio con firma del retro
28 del mantello dopo il restauro
29
Ingeborg Lüscher. Verstummelungen
Introduzione
Nel 2022 il MASI acquista direttamente da
Ingeborg Lüscher un grande trittico del 1995
realizzato con zolfo, cenere e acrilico stesi
su juta montata su tavola. Contestualmente,
l’artista dona al Museo una serie di altre sue
opere, tra cui un mantello con stivali e una
bicicletta ricoperti di mozziconi di sigarette 1 .
Per il MASI la decisione di accettare la donazione
di opere realizzate con questo tipo di
materiali ha richiesto una riflessione e una valutazione
preventiva relativa alla possibilità
e modalità di conservazione, restauro ed esposizione
delle opere stesse. Queste ultime
sono state possibili grazie alle informazioni
fornite direttamente dall’artista e raccolte
in un’intervista, i cui contenuti originali sono
allegati, nella banca dati, alla scheda dell’opera.
Nel caso di opere d’arte contemporanea di
artisti ancora viventi questa modalità di procedere
è fondamentale per far sì che, anche
in un futuro più lontano, il Museo sia in possesso
delle informazioni che gli consentano
di intervenire in maniera corretta sugli oggetti.
Ciò è ancor più importante nel caso di opere
realizzate con materiali fragili e inevitabilmente
soggette a deperire con il tempo.
L'arte contemporanea è caratterizzata sempre
più da un costante cambiamento nell'applicazione
artistica dell’espressione, delle tecniche
e dei procedimenti. Le opere d'arte oggi sono
spesso costituite da materiali relativamente
instabili, e, in molti casi, l'oggetto fisico è solo
una parte della complessa catena di forme,
dichiarazioni, processi decisionali nonché
di conservazione e metodi di restauro 2 . Sfide,
dunque, sempre nuove per chi, nei musei,
si occupa della valorizzazione e della conservazione
delle opere, mantenendo sempre
l’obiettivo di permettere una fruizione corretta
anche per le generazioni future.
Cruciale per l’individuazione di una strategia
di conservazione appropriata è la negoziazione
tra le varie parti interessate: l’artista, che ha
ancora i diritti d’autore sull’opera e che guida
alla comprensione sul significato più profondo
dell’utilizzo di determinati materiali e della
gestualità che ne ha portato alla realizzazione;
chi si occupa della curatela, che ne traduce
invece la volontà espressiva ed espositiva; chi
si occupa della conservazione, che deve agire
nel rispetto dei materiali carichi di significato,
pur mantenendone le peculiarità effimere.
1
Si veda pp. 13, 17-18 del presente volume.
2
Per approfondimenti si veda: J. Debik, S. Giering, The Artist Interview in Conservation - A Guide, Hochschule für Bildende
Künste Dresden, Dresda 2021.
Mantello e stivali
30 dopo il restauro (2022)
31
Ingeborg Lüscher. Verstummelungen
Contesto storico-artistico
Hanno scritto
Il recupero di oggetti – in questo caso due
stivali di gomma, un mantello e mozziconi
di sigarette – e la loro elaborazione e trasposizione
dal mondo quotidiano a quello dell’arte,
è una pratica artistica a cui dà avvio Marcel
Duchamp a inizio secolo scorso con i suoi
Ready-made, seguito poi da altri aderenti al
movimento Dada, dai surrealisti, dagli esponenti
dell’arte povera e dai Nouveau Réalistes.
In maniera trasversale, gli artisti contemporanei
continuano a integrare nelle loro opere
materiali o frammenti di oggetti di provenienza
extra artistica, già esistenti nella realtà. Parti
di realtà che vanno a comporre nuove realtà,
dove l’incongruità degli accostamenti concorre
spesso in maniera determinante alla creazione
del significato dell’opera d’arte.
Ingeborg Lüscher apre la serie delle Verstummelungen
nel 1970 per concluderla l’anno
successivo 3 . Nel mozzicone di sigaretta – elemento
principale di queste sue opere – trova
un sinonimo figurato del vivere e dell’esperienza
individuale: a dipendenza del temperamento
del soggetto che fuma e che consuma la
sigaretta attraverso il proprio corpo inspirando
ed espirando – attività fisiologiche proprie
alla vita – il mozzicone avrà un aspetto diverso.
Ed è questa diversità a ricondurci all’individuo
e alla possibilità di mettere in scena l’unicità
dell’esperienza individuale.
L’artista espone questa serie di opere per
la prima volta nel 1971 presso la Galerie Ingo
Kümmel di Colonia. Due decenni più tardi, nel
1992, il curatore belga Jan Hoet la invita a
esporre alla nona edizione della Documenta di
Kassel dove Lüscher porta, tra le altre opere,
anche il mantello con gli stivali, pubblicato nel
catalogo della manifestazione riprendendo la
fotografia utilizzata per il biglietto d’invito alla
mostra di Colonia del 1971 4 .
Biglietto d'invito alla mostra personale tenutasi
alla Galerie Ingo Kümmel di Colonia, 1971
Bice Curiger:
In quest’ottica, i mozziconi di sigaretta rimandano
ai processi percettivi; quando si legge un
curriculum vitae, o quando si guarda fuori da
una finestra, la percezione è sempre modellata
dall'esperienza personale. Ingeborg Lüscher
affronta così un tema di particolare attualità non
solo nel campo dell'arte ma anche in quello
della scienza. Indicativo nel suo caso è però il
fatto che dubita a priori della possibilità di
comprensione e che cerca di relativizzare ciò
che chiamiamo giudizio oggettivo: “Se io e te
guardiamo fuori da una finestra, io vedrò qualcosa
di diverso da te, anche se fuori è uguale” 5 .
Harald Szeemann:
L'individuo che fuma si procura piacere inalando
qualcosa che brucia. Ciò che resta è un
mozzicone schiacciato la cui forma dipende
dal tipo di dipendenza e dal temperamento
del fumatore. Ingeborg Lüscher utilizza questi
elementi sempre diversi nella sua serie di
oggetti o immagini-mozzicone. Telai di finestre,
sedie, mantelli, stivali, specchi, libri, la sua
stessa fotografia ricoperti di mozziconi, incollati,
alterati fino a obbedire a un ordine geometrico
o, ingranditi fotograficamente, fino a diventare
sculture decostruttive, involucri e torri di
mozziconi 6 .
Fotografia dell’allestimento della mostra alla Galerie Ingo
Kümmel di Colonia, 1971
3
Si veda il catalogo delle opere di questa serie in https://ingeborgluescher.com/works/works-with-stubs.
4
Documenta IX Kassel, Vol. 3, Edition Cantz, Stuttgart 1992, p. 342.
5
Traduzione in italiano di B. Curiger, Der Zigarettenstummel als Werkmaterial, in “Tagesanzeiger Zürich”, 9 febbraio 1973.
6
Traduzione in italiano di H. Szeemann, Ingeborg Lüscher, in Visionäre Schweiz, Verlag Sauerländer, Aarau, Frankfurt
am Main, Salzburg 1991, p. 215.
32 33
Ingeborg Lüscher. Verstummelungen
Tecnica realizzativa
Strategia di conservazione e restauro
L’opera è costituita da un mantello in lana imbevuto
di quello che l’artista chiama plexiglass
liquido, una lacca al nitro (resina sintetica) che
rende completamente rigido il tessuto. Gli stivali,
sostenuti all’interno da un perno in metallo,
sono trattati con la stessa resina.
I mozziconi sono stati fatti aderire alla superficie
in maniera irregolare “facendo attenzione
a non posizionarli in maniera troppo ordinata,
poiché l’insieme risulterebbe decisamente
noioso” 7 : un disordinato ordine, secondo un
ritmato effetto di delicato movimento a onde,
così da completare i volumi essenziali.
La ricerca dei materiali per la realizzazione
dell’opera è stata altrettanto meticolosa:
“appena nacque l’idea di lavorare con questo
materiale, mi recai nei ristoranti di Ascona a
chiedere se fosse possibile svuotare i posa cenere
e recuperare i mozziconi […] non avevo
idea del quantitativo necessario per ricoprire le
superfici, la raccolta andava fatta su larga
scala. Così coinvolsi amici e conoscenti nell’impresa”.
L’artista non li ha poi trattati in maniera
particolare ma si è “assicurata che perdessero
almeno in parte il loro cattivo odore” e
li ha “esposti a lungo all'aria aperta in grandi
cesti [poi] continuamente rimestati e puliti”.
Per l’adesione si è servita di materiali semplici:
colla a contatto da supermercato e pennelli
da cucina, che “sono i più economici ed efficaci.
[…] La colla viene stesa sulla superficie
dell’oggetto mentre il mozzicone viene immerso
nella colla. Si lascia riposare il tutto fino a
quando la colla inizia a fare presa e poi si unisce
il mozzicone”.
L’opera è firmata sul retro del mantello con un
gessetto bianco.
Al momento del suo ingresso in collezione,
l’oggetto presentava condizioni conservative
stabili ma precarie. Gli assembramenti di mozziconi
erano ricoperti da un notevole strato
di sporco concrezionato e non concrezionato.
Numerosi mozziconi erano rotti o si erano
staccati, finendo tra le pieghe del manto. Lo
stesso risultava parzialmente coperto da polveri,
filamenti e resti di imballaggio.
Un intervento sull’opera non sarebbe stato
possibile senza una ricerca preliminare e
soprattutto senza il confronto diretto con l’artista,
avvenuto in occasione dell’acquisizione
dell’opera a Tegna e durante le varie fasi di restauro
nell’atelier di Palazzo Reali del MASI 8 .
Alle preziose informazioni ricevute dall’artista,
sono state sovrapposte quelle provenienti
dalla documentazione storica, soprattutto
fotografica. Ci si è quindi subito resi conto che
l’opera nel tempo si era modificata con la
perdita di una parte cospicua dei mozziconi.
Ingeborg Lüscher nell’atelier di conservazione
e restauro del MASI
Dettaglio del mantello prima del restauro
7
Le citazioni sono tratte dall’intervista a Ingeborg Lüscher riportata a pp. 40-41 del presente volume.
8
Tutte le interviste sono state videoregistrate e sono conservate negli archivi del MASI.
34 35
Ingeborg Lüscher. Verstummelungen
Dettaglio degli stivali esposti nel 1971 alla Galerie
Kümmel di Colonia
L’alterazione naturale dei materiali rispecchia
quello che l’artista descrive parlando del mozzicone
quale simbolo della durata del ciclo vitale.
In maniera più esplicita Lüscher conferma che
“il processo di deterioramento fa parte della
vita. Materiali come questi inevitabilmente mostrano
i segni del tempo. Devono poter cambiare”,
accettazione quindi inconfutabile di un
invecchiamento lento ma inesorabile.
Stivali prima del restauro (2022)
caso dei mozziconi, l’utilizzo di quelli d’epoca 9
fatti aderire con l’adesivo indicato dall’artista.
Per la stessa non sarebbe stato infatti pensabile
di utilizzarne alcuni “contemporanei”, poiché
“allora c’era un rapporto completamente
diverso con il fumo, si fumava ovunque e si fumava
tanto. Il fumo era una cosa normale.
Anche questo atteggiamento è contenuto nei
mozziconi dell’epoca”.
la leggibilità d’insieme con la traccia del tempo,
in accordo con la volontà dell’artista di rendere
la materia un vettore di memoria.
Dal punto di vista della conservazione preventiva
è ancora in corso lo studio di una cassa che
possa conservare al meglio l’opera, e di appositi
sostegni all’interno delle cannule del mantello
per evitare un ulteriore appiattimento dei volumi
durante il periodo di non esposizione.
Un incontro finale con Lüscher permetterà di
avvalorare il livello di intervento raggiunto
e quindi trasmettere al MASI una definitiva
volontà riguardo alla strategia di conservazione
dell’opera a medio e lungo termine, nel
completo rispetto della proprietà culturale
dell’artista stessa.
Il restauro in pratica
L'intera superficie è stata oggetto di una pulitura
a secco con pennelli a setole morbide,
spugne e microaspiratori; l’obiettivo era la rimozione
dei residui di polvere e di sporco senza
compromettere la presenza del tabacco originale
contenuto nei mozziconi. La pulitura è
stata ottimizzata con il passaggio di gomma
GroomStick®, che ha permesso una migliore
rimozione dello sporco concrezionato presente
soprattutto negli interstizi tra mozziconi.
I residui di polistirene utilizzato per l’imballaggio
rimasti adesi alle superfici sono stati
rimossi meccanicamente per mezzo di bisturi.
Al termine delle operazioni di pulitura è stato
effettuato un consolidamento localizzato dei
mozziconi prossimi al distacco per mezzo
dell’adesivo UHU® Flüssig Kleber, suggerito
dall’artista durante i colloqui preliminari.
L’intervento di restauro, in questo senso, è stato
orientato al recupero delle superfici considerando
lo stato attuale dell’opera e non forzando
la ricostruzione dell’estetica originale. La verifica
della tecnica realizzativa ha permesso di
operare nel rispetto dei materiali originali: nel
A una prima pulitura superficiale di polvere e
sporco grossolano non concrezionato, è seguito
il consolidamento dei mozziconi in fase di
distacco e la reintegrazione di alcuni tra quelli
ormai perduti. Un intervento, quest’ultimo,
limitato ad aree definite in modo da equilibrare
9
Insieme all’opera Ingeborg Lüscher ha donato al MASI anche una parte delle scorte di mozziconi che aveva raccolto
e conservato all’epoca della realizzazione di questa serie di opere.
36 37
Ingeborg Lüscher. Verstummelungen
consolidamento
reintegrazione
consolidamento
reintegrazione
Mappature degli interventi eseguiti (in azzurro
il consolidamento, in rosso l'integrazione dei mozziconi)
38 39
Ingeborg Lüscher. Verstummelungen
Intervista di Cristina Sonderegger e Sara
De Bernardis a Ingeborg Lüscher nel suo
atelier a Maggia, il 16 febbraio 2022
CS: Facciamo un viaggio nel tempo e torniamo
agli anni Settanta, più precisamente
alla serie di opere costituita da oggetti
rivestiti di mozziconi di sigaretta.
Dove nasce l'idea di lavorare con questo
tipo di materiale?
IL: Allora vedevo il mozzicone come un elemento
che presuppone l’identificazione con una
persona. Mentre si fuma si inspira e si espira e
pertanto vi è un determinato ciclo di vita che
fluisce all’interno della sigaretta. In altre parole,
i mozziconi simboleggiano la durata della vita.
Queste opere sono nate in un momento in cui
cresceva in me la consapevolezza dei temi
femministi. Ero convinta che l’esperienza di una
persona di sesso maschile non potesse in
alcun modo essere uguale a quella di una persona
di sesso femminile, poiché affrontano
la vita stessa in modo diverso. Il mio lavoro ha
dunque sempre avuto questo riferimento all’individuo
e al non individuo. Poi le cose sono
cambiate: quando mi sono innamorata del mio
futuro marito, Harald Szeemann, con cui ho
vissuto a lungo prima che ci sposassimo, la mia
esperienza mi ha portato a credere che l’idea
dell’impossibilità di una profonda comprensione
tra uomo e donna non fosse più corretta. Per
me era diventato impossibile pensare a una
netta scissione tra uomo e donna. Dall’esperienza
dell’amore era nata la possibilità di
un’unità. Al momento in cui ho capito di trovarmi
nella condizione di amare veramente qualcuno,
non mi era più possibile portare avanti il
lavoro con i mozziconi, sarebbe stato come
mentire.
CS: Ci può dire qualcosa sulla scelta degli
oggetti da rivestire di mozziconi?
Abbiamo visto una bicicletta, un cappotto
con gli stivali oppure una sedia.
IL: Soprattutto c’è la serie delle finestre, che
funge da prototipo concettuale anche per i
lavori successivi. In maniera generale le opere
trattano dell’individuo: nel caso del mantello
e degli stivali il riferimento è molto chiaro. Nel
caso della serie delle finestre, l’idea di partenza
è legata al fatto che lo sguardo di coloro
che vi guardano attraverso è attratto da una
determinata cosa sempre diversa. Nel caso
della bicicletta c’entra il movimento, anch’esso
strettamente connesso con l’individuo.
SDB: Come sono stati raccolti tutti questi
mozziconi?
IL: In effetti non è stato così facile. Appena
nacque l’idea di lavorare con questo materiale,
mi recai nei ristoranti di Ascona a chiedere
se fosse possibile svuotare i posacenere e recuperare
i mozziconi. Dato che all’inizio non
avevo idea del quantitativo necessario per
ricoprire le superfici, la raccolta andava fatta
su larga scala. Così coinvolsi amici e conoscenti
nell’impresa. In occasione di una mostra
alla Galerie Arte Arena di Dübendorf nei
pressi di Zurigo dove esposi diverse opere appartenenti
a questa serie, tra cui anche il
mantello con gli stivali e la bicicletta, sul retro
dell’invito scrissi che la mostra è stata resa
possibile unicamente grazie alle donazioni dei
seguenti collezionisti. Poi elencai i nomi di
tutte le persone che mi avevano aiutato a raccoglierli.
Ancora oggi conservo diversi grandi
secchi pieni di mozziconi dell’epoca e questo
anche in ottica di eventuali lavori di restauro.
CS: Quindi è fondamentale utilizzare mozziconi
dell’epoca per eventuali integrazioni.
Non si può semplicemente ottenere il
mozzicone fumando una sigaretta recente.
IL: Allora c’era un rapporto completamente
diverso con il fumo, si fumava ovunque e
si fumava tanto. Il fumo era una cosa normale.
Anche questo atteggiamento è contenuto
nei mozziconi dell’epoca.
SDB: I mozziconi hanno subito qualche
trattamento o sono stati semplicemente
lasciati seccare?
IL: Non li ho trattati come oggetti singoli, ma
mi sono assicurata che perdessero almeno
in parte il loro cattivo odore. Li ho esposti a
lungo all'aria aperta in grandi cesti e li ho
continuamente rimestati e puliti. Anche perché
nei posacenere dei ristoranti non c’erano
solo sigarette, ma anche fiammiferi, gomme
da masticare e quant’altro.
SDB: Per quanto riguarda in particolare
il mantello e gli stivali, come ha trattato
gli oggetti su cui è intervenuta e come
sono stati fissati i mozziconi alla loro
superficie?
IL: Dopo tutto questo tempo i mozziconi sono
rimasti ben attaccati agli oggetti. Mi sono
servita di colla a contatto proveniente dalla
Migros e di pennelli da cucina, sono i più
economici ed efficaci. La colla viene stesa
sulla superficie dell’oggetto mentre il mozzicone
viene immerso nella colla. Si lascia
riposare il tutto fino a quando la colla inizia
a fare presa e poi si unisce il mozzicone con
la superficie facendo attenzione a non posizionarli
in maniera troppo ordinata, l’insieme
risulterebbe decisamente noioso. Il mantello è
stato precedentemente imbevuto di plexiglass
liquido.
SDB: Nel caso degli stivali la gomma sta
iniziando a deteriorarsi seriamente e sta
diventando appiccicosa. A suo avviso dovremmo
intervenire? O dovremmo lasciare
che l’oggetto continui a deteriorarsi?
IL: Il processo di deterioramento fa parte della
vita. Materiali come questi inevitabilmente
mostrano i segni del tempo. Devono poter
cambiare.
SDB: Realizzare una copia d’esposizione è
un’ipotesi per lei?
IL: Non l'ho mai fatto finora e sicuramente non
lo prevedo finché sono in vita. Forse più in là,
quando gli stivali si saranno rotti del tutto. Fino
a lì passerà ancora molto tempo. A quel punto
si potrà sempre pensarci.
40 41
Mostre
Allestimento della mostra
"James Barnor, Accra/London
42 – A Retrospective"
43
Mostre
La programmazione del MASI nel 2022 si è sviluppata nel segno della continuità,
proseguendo il percorso di collaborazione con importanti musei nazionali
e internazionali, cominciando dalle Serpentine Galleries di Londra e il Detroit
Institute of Arts, rispettivamente promotrici e partner della retrospettiva dedicata
a James Barnor; la Fotostiftung Schweiz e il Photo Elysée, principali
istituti elvetici che si occupano di fotografia con i quali il MASI ha realizzato
“Dal vero”, il progetto dedicato agli albori della fotografia in Svizzera; il centro
d’arte contemporanea WIELS di Bruxelles di cui il MASI ha accolto e approfondito
il progetto dedicato alle “Poesie industriali” di Marcel Broodthaers e
infine la Fondazione Musei Civici di Venezia, che ha permesso di presentare
a Lugano un importante nucleo di opere chiave del Novecento italiano custodite
a Ca’ Pesaro.
L’esplorazione della scena artistica contemporanea svizzera ed estera è stata
portata avanti dalle mostre personali di Lucas Herzig (Premio Culturale Manor
Ticino 2022) e Dominique Koch (Bally Artist Award 2022) e dalla prima
personale in Svizzera di Pietro Roccasalva, proposta autunnale della Collezione
Olgiati, che nella prima parte dell’anno ha presentato un inedito percorso
tematico attraverso la collezione intitolato “Vedo Rosso”.
La stagione espositiva al MASI si è conclusa con la mostra “Paul Klee. La collezione
Sylvie e Jorge Helft”, che ha offerto al pubblico la possibilità di approfondire
la conoscenza di uno degli artisti moderni più amati attraverso una straordinaria
raccolta di opere scelte da collezionisti eruditi e appassionati.
Durante il corso dell’anno, la mostra “Sentimento e Osservazione. Arte in Ticino
1850-1950”, inaugurata nel 2021 e dedicata all’approfondimento delle collezioni
del MASI, ha visto al suo interno diversi cambiamenti. L’allestimento, in continuo
mutamento dovuto a richieste di prestito da parte di altri musei e a nuove acquisizioni,
è stato arricchito dall’opera d’arte contemporanea 8.02.2021 dell’artista
di origini zurighesi Thomas Huber, allestita all’inizio del percorso espositivo.
Questo dipinto si inserisce perfettamente nella tradizione pittorica ticinese che
accomuna tutte le opere in mostra. Il territorio e il paesaggio del Cantone Ticino
diventano infatti un importante riferimento per molti artisti provenienti dal resto
della Svizzera e da tutta Europa, che ammirano e apprezzano i luoghi di questo
cantone, eleggendolo talora a loro patria di adozione.
Nell’ultima sala dello spazio espositivo, è stata invece allestita, nella meravigliosa
“punta” che dà sul Lago Ceresio, l’opera acquistata nel 2021 Ostinate di Marta
Margnetti, installazione luminosa visibile dalla piazza Luini sia di giorno che di notte.
Veduta dell'allestimento
"Paul Klee. La collezione Sylvie
44 e Jorge Helft"
45
Mostre
James Barnor, Accra/London
– A Retrospective
Veduta
dell'allestimento
Il MASI Lugano ha avuto il piacere di ospitare la più ampia retrospettiva mai dedicata
finora al fotografo James Barnor (Accra, Ghana, 1929, vive e lavora a
Londra). In una lunga carriera che abbraccia sei decenni e due continenti, Barnor
è stato un testimone visivo straordinario dei cambiamenti sociali e politici del
suo tempo – dall’indipendenza del Ghana alla diaspora africana fino alla vita della
comunità africana londinese negli anni sessanta. Con sguardo schietto e
spontaneo, il fotografo anglo-ghanese ha sempre saputo muoversi con agilità
tra luoghi, culture e i generi più diversi – dal fotogiornalismo ai ritratti in studio,
dalla fotografia documentaria a quella di moda e lifestyle. Nonostante egli abbia
influenzato generazioni di fotografi in Africa e nel mondo, la sua opera è stata
riscoperta e valorizzata solo di recente.
“James Barnor, Accra/London – A Retrospective” ha presentato una selezione
di oltre 200 lavori dal vasto archivio personale di Barnor, tra cui numerose immagini
inedite. Dalle opere in mostra – dalle foto di famiglia ai ritratti su commissione
fino agli incarichi commerciali – è emersa la cifra visiva di Barnor, ovvero
la sua capacità di riportare la storia ufficiale e le storie personali su un piano di
dialogo intimo, di incontro e relazione umana.
Oltre a opere vintage, ristampe e documenti originali, in mostra erano esposte
anche copertine di riviste e dischi, con un’attenzione particolare per i decenni
1950-1980. Il percorso espositivo era articolato nelle sale storiche di Palazzo
Reali come un racconto cronologico attraverso i momenti chiave nell’opera
di Barnor – dagli inizi ad Accra con il suo studio “Ever Young” agli anni londinesi,
dalle prime fotografie a colori alla collaborazione con la rivista “Drum”, baluardo
anti-apartheid, fino alla passione per la musica e le arti performative.
Un video di Campbell Addy, in cui Barnor presenta il suo lavoro, e una video
documentazione in cui egli spiega la sua tecnica fotografica hanno completato
l’esposizione.
La mostra, ideata e organizzata dalle Serpentine Galleries di Londra (19.05–
24.10.2021) e in collaborazione con Clémentine de la Féronnière, Isabella
Seniuta e Sophie Culière, James Barnor Archives, dopo la tappa al MASI Lugano
ha proseguito il suo viaggio negli Stati Uniti presso il Detroit Institute of
Arts (28.05–15.10.2023), con l’intento di diffondere l’impatto artistico e sociale
di James Barnor.
A cura di Lizzie Carey-Thomas, capo curatrice, Serpentine Galleries
e Awa Konaté, Culture Art Society (CAS), assistente curatrice
Veduta
dell'allestimento
13.03–31.07.2022
Sede Palazzo Reali
Veduta
46 dell'allestimento
47
Mostre
Vedo Rosso
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Veduta
dell'allestimento
Il rosso e il suo universo simbolico sono stati al centro della mostra “Vedo Rosso”,
allestimento tematico della Collezione Giancarlo e Danna Olgiati. L’esposizione
ha messo in dialogo lavori di trentacinque artisti e artiste di generazioni, nazionalità
e culture differenti in un percorso immersivo che ha indagato il tema del
rosso nella sua varietà di significati e qualità espressive. In mostra è stata presentata
una selezione di trentanove opere tra dipinti, fotografie, sculture e installazioni,
provenienti dalla Collezione Olgiati, principalmente dagli anni Sessanta a
oggi. Il progetto espositivo ha posto l’accento sulla molteplicità di interpretazioni
del colore rosso, proponendo un confronto esemplare tra artisti e artiste fra
loro distanti cronologicamente e stilisticamente. Attraverso questa prospettiva
inedita sui temi fondativi e sulle principali tendenze che compongono la Collezione
– dal Futurismo al Nouveau Réalisme, dall’Arte Povera alla Transavanguardia,
fino alla scena New Pop – è stato possibile cogliere nuove corrispondenze tra
linguaggi solo apparentemente inconciliabili, dove il dialogo tra le avanguardie
storiche del Novecento e la contemporaneità è elemento fondante.
Artisti e artiste in mostra: Arman, Alighiero Boetti, Francesco Clemente, Ettore
Colla, Gino De Dominicis, Fortunato Depero, Piero Dorazio, Jimmie Durham,
Chiara Dynys, Tano Festa, Lucio Fontana, Marco Gastini, Wade Guyton, Mona
Hatoum, Anish Kapoor, Yves Klein, Conrad Marca-Relli, Mario Merz, Gabriel
Orozco, Mimmo Paladino, Giulio Paolini, Claudio Parmiggiani, Michelangelo
Pistoletto, Walid Raad, Martial Raysse, Sterling Ruby, Ed Ruscha, Luigi Russolo,
Salvatore Scarpitta, Mario Schifano, Sacha Sosno, Wolfgang Tillmans, Niele
Toroni, Kelley Walker, Aaron Young
Veduta
dell'allestimento
26.03–12.06.2022
Gabriel Orozco
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Samurai Tree 17h
2008
Tempere all'uovo
e foglia d'oro brunito su tela
Collezione Giancarlo
48 e Danna Olgiati
49
Mostre
Dal vero.
Fotografia svizzera
del XIX secolo
Inaugurazione
della mostra
Il MASI Lugano ha inaugurato la prima panoramica esaustiva sui primi cinquant’anni
di diffusione del medium fotografico in Svizzera. In un percorso approfondito
e piacevole al contempo sono stati esplorati diversi focus tematici, dalla sensazione
data dalla nuova esperienza visiva allo scambio tra arte e fotografia, dal suo
ruolo nello sviluppo del turismo all’impiego in ambito industriale e scientifico, e
molto ancora.
Tra le oltre 400 opere fotografiche in mostra c’erano diverse preziose testimonianze
storiche mai esposte prima, come ad esempio un dagherrotipo del 1842
che ritrae un giovane sconosciuto ed elegantemente vestito – esempio lucente
della borghesia in ascesa – realizzato a Lugano.
Nelle sezioni iniziali, dedicate agli esordi della fotografia e quindi alla dagherrotipia,
sono stati presentati, tra gli altri, alcuni maestri svizzeri di quest’arte come
il banchiere, diplomatico e dilettante ginevrino Jean-Gabriel Eynard e l’incisore
Johann Baptist Isenring, celebre per i ritratti dagherrotipi a “grandezza naturale”.
Dal percorso espositivo è emerso chiaramente come, nei suoi primi passi, anche
in Svizzera la fotografia fosse ancora fortemente intrecciata – per la scelta dei
soggetti, principi compositivi e utilizzo – con le altre arti, in particolare la pittura,
a cui si sostituisce come valida alternativa per ritratti economici.
Diverse immagini hanno riportato lo sguardo dei primi viaggiatori, che nell’Ottocento
hanno immortalato la grandiosità del paesaggio svizzero e delle sue
montagne, come quelle dell’artista inglese John Ruskin, che ha realizzato le prime
fotografie del Ticino, quella di una roccia vicino al Castelgrande di Bellinzona
(1858) o, nel 1849, la prima immagine mai scattata del Cervino.
La mostra è stata coprodotta con Fotostiftung Schweiz, Winterthur e Photo
Elysée, Losanna.
A cura di Martin Gasser e Sylvie Henguely
Veduta
dell'allestimento
03.04–03.07.2022
Sede LAC
Sylvie Henguely
e Martin Gasser
50 in mostra
51
Mostre
Marcel Broodthaers
– Poesie industriali
Veduta
dell'allestimento
Marcel Broodthaers (Saint Gilles, 1924 - Colonia, 1976) è una delle personalità
artistiche più complesse e poliedriche del Novecento. Considerato tra i massimi
rappresentanti dell’arte concettuale, Broodthaers ha esplorato criticamente non
solo il rapporto tra arte, linguaggio e comunicazione, ma anche i meccanismi,
compresi quelli economici, che ruotano intorno ai musei e al sistema dell’arte.
In una mostra senza precedenti sono stati presentati i principali motivi delle
celebri serie di placche create dall’artista tra il 1968 e il 1972. Ispirandosi ai materiali,
all’estetica e ai metodi di produzione dei cartelli stradali, Broodthaers
realizzò infatti una serie di insegne in plastica con enigmatiche combinazioni di
parole, lettere, segni e forme, chiamate Poesie industriali. Nonostante l’apparente
somiglianza con i cartelli stradali, le placche non comunicano un messaggio
chiaro, ma giocano a disorientare chi le osserva. Con la produzione delle
Poesie industriali e il modo in cui sono concepite e presentate, Broodthaers riesce
inoltre a sottolineare l’ambivalenza tra oggetto industriale riproducibile e
opera d’arte originale e unica.
L’esposizione ha incluso 72 placche, con diverse versioni e variazioni meno conosciute.
La mostra ha presentato anche prototipi unici, oltre a un nutrito gruppo
di disegni o schizzi preparatori per le placche, tre film, un’opera audio Intervista al
gatto, il tutto in relazione a una selezione di “Lettere aperte” dell’artista.
La mostra è stata organizzata in collaborazione con WIELS, Bruxelles.
A cura di Dirk Snauwaert e Charlotte Friling. Presentazione al MASI Lugano
a cura di Francesca Benini in collaborazione con Maria Gilissen Broodthaers,
Marie-Puck Broodthaers e Succession Marcel Broodthaers
Charlotte Friling
in mostra
01.05–13.11.2022
Sede LAC
Inaugurazione
52 della mostra
53
Mostre
Una raccolta d’arte
moderna italiana.
Carrà, Campigli, Manzù,
Rosai, Scipione, Sironi
Grazie a una collaborazione con la Fondazione Musei Civici di Venezia, il MASI
Lugano ha presentato una selezione di trenta capolavori dell’arte italiana realizzati
tra le due guerre da alcuni tra i più importanti artisti dell’epoca: Carlo Carrà,
Massimo Campigli, Giacomo Manzù, Ottone Rosai, Scipione e Mario Sironi.
Questo eccezionale nucleo di opere proviene da storiche collezioni d’arte italiane
ed è entrato da poco come deposito a lungo termine presso Ca’ Pesaro- Galleria
Internazionale d’Arte Moderna- Fondazione Musei Civici di Venezia.
Ad eccezione di Scipione e Manzù, che hanno seguito traiettorie più indipendenti,
gli artisti in mostra sono legati da un percorso comune: dopo l’esperienza
delle avanguardie e, per alcuni, della guerra, essi aderiscono a quei principi di
“Ritorno all’ordine” del gruppo del Novecento italiano, di cui Margherita Sarfatti
fu promotrice e teorica all’inizio degli anni Venti. Per gli esponenti del gruppo
il superamento delle avanguardie – in particolare quella futurista, ampiamente
condivisa dagli artisti in mostra – si esprimeva nel recupero delle forme classiche
e della semplificazione compositiva e formale propri della tradizione primitiva
e rinascimentale italiana. In questo senso, i dipinti esposti sono accomunati,
sul piano stilistico, dalla ricerca di sintesi, dall’armonia e dall’essenzialità formale
– aspetti che caratterizzano l’arte non solo italiana, ma anche quella europea
nei decenni 1920-1950.
A cura di Cristina Sonderegger
22.05.2022–29.01.2023
Sede Palazzo Reali
Veduta
dell'allestimento
54 55
Mostre
Paul Klee.
La collezione Sylvie
e Jorge Helft
Veduta
dell'allestimento
Il MASI Lugano ha presentato una straordinaria raccolta di disegni e incisioni di
Paul Klee (Münchenbuchsee, 1879 - Muralto, 1940) dalla collezione Sylvie e
Jorge Helft. Esposta per la prima volta nel suo insieme in un contesto museale,
la raccolta comprende una settantina di opere tra disegni a matita, penna e
pastello, acquerelli, acqueforti e litografie, che coprono un ampio arco temporale
della produzione dell’artista, dal 1914 fino alla sua morte. Pazientemente
assemblato nel tempo a partire dagli anni settanta del Novecento, questo coerente
nucleo di lavori ha messo in luce, con purezza cristallina, la forza e l’importanza
del disegno, e in particolare della linea, nell’opera di Klee. Quasi la metà
della vasta produzione dell’artista – che comprende circa 9’000 opere – è
costituita da disegni. Abile e versatile disegnatore fin dai suoi esordi, Klee trova
nella linea uno strumento che gli permette di raggiungere quella spontaneità,
autenticità e riduzione delle forme che tanto apprezzava nelle opere d’arte preistorica
e nei disegni infantili. Nelle sue opere egli impiega la linea in tutte le
forme possibili: come riga dritta, a zig-zag, verticale, orizzontale, per disegnare
circonferenze, frecce, numeri, lettere, segni e simboli, creando opere grafiche
dalla connotazione spesso ironica e umoristica, che a tratti sfiora il sarcasmo,
ma che a volte si colora di una sfumatura profondamente tragica e drammatica.
Stati d’animo, atmosfere e situazioni, personaggi reali e immaginari; il mondo
del circo, piante e animali, il teatro e naturalmente la musica, fino alle premonizioni
di morte e malattia: nelle opere in mostra la linea, mezzo essenziale e
prolifico, ha toccato tutto il regno mistico e fiabesco dell’invenzione di Klee.
A cura di Francesca Bernasconi e Arianna Quaglio
Sylvie e Jorge Helft
durante l'allestimento
della mostra
04.09.2022–08.01.2023
Progetto
Sede LAC
di mediazione
culturale
"A spasso con
la linea" tenutosi
nell'ambito
56 della mostra
57
Mostre
Dominique Koch.
Moving Knots Across Strings
Bally Artist Award 2022
Dominique Koch (Lucerna, 1983), vincitrice del Bally Artist Award 2022, ha
creato per gli spazi del MASI un’installazione multimediale composta da suono,
sculture, vetro e oggetti ibridi. L’installazione ha immerso il pubblico in una
dimensione immaginaria, un “ecosistema in dialogo” in cui l’umano poteva unirsi
alla natura e alla tecnologia. Dalle opere è emerso l’approccio interdisciplinare
di Koch, che spesso si avvicina a campi di ricerca scientifici. Attraverso speciali
registrazioni, l’artista ha reso udibili le vibrazioni ambientali della natura, altrimenti
non percepibili all’orecchio umano, e le ha addirittura trasformate in oggetti
fisici. Entrando nella sala si era avvolti da una traccia audio multicanale, legata
al progetto in divenire intitolato terratones. L’opera, sviluppata dall’artista in collaborazione
con il musicista e compositore Tobias Koch durante una residenza
presso La Becque, è legata alla ricerca acustica nel campo dell’ecologia. Grazie
a un’attrezzatura bio-acustica – sensori, idrofoni e microfoni per il terreno – gli
artisti hanno infatti catturato le tracce sonore emanate nell’ambiente da diversi
organismi durante il loro ciclo di vita.
Alcuni di questi suoni ambientali sono stati utilizzati anche per realizzare le
sculture in vetro Sound Fossil: attraverso dei processi sperimentali con il vetro,
l’artista ha “fossilizzato” le tracce lasciate dal movimento delle onde sonore.
Oggetti, registrazioni e fossili sonori hanno così composto un universo di tracce,
che Koch intende lasciare come testimonianza del nostro insieme naturale alle
generazioni future.
Premiazione
dell'artista
10.09–02.10.2022
Sede Palazzo Reali
Veduta
58 dell'allestimento
59
Mostre
La Collezione
La sede di Palazzo Reali ospita, fino a fine 2023, un allestimento dedicato alle
opere della collezione accanto a progetti espositivi legati ad artisti locali e di
respiro internazionale. Le quattro sale e il corridoio del primo piano accolgono
un allestimento delle opere delle collezioni del MASI Lugano articolato in altrettanti
nuclei tematici, legati a particolari periodi storici e correnti artistiche.
Su un arco cronologico che spazia da fine Trecento ai primi anni del Novecento
sono approfonditi temi quali l’arte sacra del XIV-XVI secolo, la pittura del Sei
e Settecento, quella di paesaggio tra atmosfere nordiche, prealpine e mediterranee,
l’arte simbolista e quella divisionista.
Artisti in mostra: Edoardo Berta, Umberto Boccioni, Carlo Bossoli, Alexandre
Calame, Filippo Carcano, Luigi Conconi, Joos de Momper, Aldo Feragutti
Visconti, Filippo Franzoni, Gioachimo Galbusera, Karl Heilmayer, Maestro di
Lonigo, Georges Michel, Pier Francesco Mola, Marco Palmezzano, Giuseppe
Antonio Petrini, Giovanni Pietro Rizzoli detto Giampietrino, Tommaso Rodari,
Luigi Rossi, Mariano d’Agnolo Romanelli, Salomon van Ruysdael, Seguace di
Carlo Crivelli, Giovanni Serodine, Cesare Tallone, Paolo Troubetzkoy
Vedute
dell'allestimento
11.09.2022–31.12.2023
Sede Palazzo Reali
60 61
Mostre
Pietro Roccasalva.
Chi è che ride
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Veduta
dell'allestimento
La mostra, la prima dedicata all’artista italiano Pietro Roccasalva (1970, vive e
lavora a Milano) da un’istituzione svizzera, è nata con l’idea di presentare e ricostruire
alcuni nuclei fondamentali della sua produzione. Il progetto espositivo ha
raggruppato circa 50 opere, dalla fine degli anni Novanta al presente, tra nuove
produzioni, lavori inediti provenienti dallo studio dell’artista e altri da prestigiose
collezioni pubbliche e private.
Il lavoro di Pietro Roccasalva ha a che fare con la pittura come campo di azione
specifico, anche quando contempla l’utilizzo di altri media che sono sempre parte
integrante del processo che precede e segue la realizzazione di un’immagine
pittorica. La ricerca formale e concettuale che l’artista ha portato avanti negli ultimi
vent’anni si muove infatti all’interno di un campo d’indagine ampio, in cui la
pratica pittorica incrocia altri mezzi espressivi come scultura, fotografia, video e
performance, all’insegna di una contaminazione linguistica che ha però sempre il
suo punto di partenza e di arrivo nella pittura. Attraverso una pluralità di riferimenti
che spaziano dal quotidiano alla storia dell’arte, dal cinema, la letteratura e
la filosofia alla cultura digitale e mediatica, Roccasalva ha elaborato un vasto repertorio
iconografico fatto di personaggi, oggetti, architetture e un vocabolario
molto personale in cui le tecniche e i generi pittorici più tradizionali incontrano le
più recenti pratiche digitali.
Veduta
dell'allestimento
18.09–18.12.2022
Collezione Giancarlo e Danna Olgiati
Pietro Roccasalva
From Just Married Machine
2022
Acrilico su tela
Collezione Giancarlo
62 e Danna Olgiati
63
Mostre
Lucas Herzig.
e spesso intendo sempre
Premio Culturale Manor Ticino 2022
Dettaglio
dell'installazione
Vola bass
e schiva i sass!
L’artista Lucas Herzig (Zurigo, 1988) è stato il vincitore dell’edizione ticinese del
Premio Culturale Manor Ticino 2022. Per la sua personale al MASI Lugano,
Herzig ha presentato una selezione di nuovi lavori tra installazioni, composizioni
di oggetti trovati, video, disegni, sculture e bassorilievi – tutti realizzati per l’occasione.
Ogni sala espositiva era caratterizzata da un’ambientazione particolare,
curata nel dettaglio dall’artista. Giocando con la percezione del pubblico, i lavori
di Herzig spingono a riflettere sulla differenza tra apparenza e realtà e quindi
sull’inevitabile soggettività dell’interpretazione.
Lucas Herzig è cresciuto in Ticino e vive e lavora a Zurigo. Ha ottenuto il Bachelor
in Arti visive presso l’Haute école d’art et de design (HEAD) di Ginevra e
il Master in Contemporary Arts Practice alla Hochschule der Künste (HKB) di
Berna. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre collettive e personali
in Svizzera e all’estero.
Il Premio Culturale Manor, che ha celebrato il suo 40° anniversario nel 2022, è
uno dei principali premi per la promozione dell’arte contemporanea in Svizzera.
È stato assegnato per la prima volta nel 1982 da Philippe Nordmann con l’obiettivo
di fornire una piattaforma ai giovani artisti svizzeri. Viene attribuito ogni anno
da una giuria di esperti ed esperte in città che si alternano: Aarau, Basilea, Biel/
Bienne, Coira, Ginevra, Losanna, Lucerna (per la Svizzera centrale), Lugano,
Sciaffusa, Sion, San Gallo e Winterthur. Uno sguardo alla lista dei premiati mostra
che il Premio Culturale Manor ha spianato la strada alla scena internazionale a
una vasta schiera di artisti e artiste.
A cura di Francesca Benini
Veduta
dell'allestimento
23.10.2022–19.02.2023
Sede Palazzo Reali
Veduta
64 dell'allestimento
65
Programma
eventi
66 Kotey Niikoi & Dromo
67
Programma eventi
Meet the Artist
& Serpentine London
Hans Urlich Obrist, Lizzie Carey-Thomas
e Awa Konaté in conversazione con James Barnor
Conversazione tra
Maria Gilissen Broodthaers
e Charlotte Friling
Lizzie Carey-Thomas
e James Barnor
Nell’ambito della mostra “James Barnor, Accra/London – A Retrospective” si è
svolto un momento d’incontro in cui Hans Ulrich Obrist, direttore artistico delle
Serpentine Galleries di Londra, Lizzie Carey-Thomas, capo curatrice, Serpentine
Londra e Awa Konaté, assistente curatrice, Culture Art Society (CAS), hanno
tenuto una conversazione dal vivo al MASI Lugano con l’artista James Barnor,
collegato in streaming da Londra.
Durante lo speciale incontro, tenutosi in lingua inglese, Barnor ha raccontato
diversi aneddoti sulla sua vita, come il particolare percorso di formazione e gli
studi che ha intrapreso a partire dagli anni cinquanta tra Ghana e Inghilterra, i
vari progetti fotografici che ha seguito e qualche curiosità sulle fotografie esposte
al MASI. Il celebre fotografo ha anche mostrato diversi materiali tecnici con
cui ha lavorato, come una vecchia fotocamera a soffietto che utilizzava nel suo
studio ad Accra.
In occasione dell’apertura della mostra “Marcel Broodthaers – Poesie industriali”
il MASI Lugano ha proposto un momento di conversazione in lingua francese
con Maria Gilissen Broodthaers, moglie dell’artista, e Charlotte Friling, co-curatrice
della mostra presso WIELS, Bruxelles.
L’evento si è svolto all’interno della sala espositiva, di fronte al Bassenge wall,
composizione di diciotto placche che Broodthaers aveva presentato fra marzo e
aprile del 1969 alla Galerie Gerda Bassenge di Berlino e che è stata riproposta
negli spazi del MASI.
Nel corso del talk Charlotte Friling ha introdotto e approfondito il progetto espositivo,
mentre Maria Gilissen Broodthaers ha raccontato diversi aspetti della
vita dell’artista, i vari progetti che ha sviluppato e alcuni momenti personali che
hanno segnato la sua opera.
Maria Gilissen Broodthaers
e Charlotte Friling
13.03.2022
01.05.2022
68 69
Programma eventi
Il tempo del diluvio
Stefano Cagol e Massimo Bernardi
In collaborazione con IBSA Foundation per la ricerca scientifica
GGGR pour Brotars.
Quattro poetæ
omaggiano M.B.
Sergio Garau, Francesca Gironi, Eugenia Giancaspro e Stefano Raspini
LAC en plein air
Massimo Bernardi
e Stefano Cagol
Creare un dialogo tra arte e scienza: con questo obiettivo dal 2017 il MASI Lugano
e IBSA Foundation per la ricerca scientifica organizzano il ciclo di conversazioni
“La Scienza a regola d’Arte”. I dialoghi tra esponenti di due discipline apparentemente
distanti, come l’arte e la scienza, permettono di sviluppare un interessante
confronto, contribuendo alla promozione della cultura e della conoscenza.
Il primo appuntamento del 2022 ha visto impegnati l’artista Stefano Cagol e
lo scienziato Massimo Bernardi, che si sono confrontati su tematiche di grande
attualità, quali l’impatto umano sull’ambiente e il riscaldamento globale.
Le opere di Cagol hanno offerto un importante stimolo per il dialogo con Bernardi,
Direttore Ufficio Ricerca e collezioni e responsabile del think tank Antropocene
al MUSE – Museo delle Scienze di Trento.
La conversazione è stata scandita, a livello visivo e concettuale, da una carrellata
sui diversi lavori di Cagol, artista che, con la sua “estetica attivista”, si confronta
da oltre due decenni con temi ambientali. Tematiche legate all’ansia climatica e
all’ecocatastrofismo, al concetto di energia e al suo esaurimento hanno animato
l’intera discussione. Il dialogo si è poi concluso con una riflessione sulle narrazioni
collettive, in particolare sugli atteggiamenti culturali delle nazioni industrializzate
e quindi sulla necessità di un cambiamento di prospettiva.
In occasione della mostra “Marcel Broodthaers – Poesie industriali” è stata
organizzata dal MASI Lugano nell’ambito di “LAC en plein air” una serata di
letture di poesia performativa o, come l’ha definita il curatore Marko Miladinovic,
POP (poesia orale e prestante). Alla serata hanno partecipato quattro poeti
e poetesse italofone del genere, che hanno espresso la propria, originalissima
poetica attraverso letture dal vivo, pubblicazioni, danza, lingua dei segni, opere
e ready-made, situazionismo poliglotta, video e audio poesia. Sergio Garau,
Francesca Gironi, Eugenia Giancaspro e Stefano Raspini hanno così omaggiato
Marcel Broodthaers, passandosi durante la serata il testimone di volta in volta,
con nient’altro se non la voce e il corpo.
Francesca Gironi
e Eugenia Giancaspro
17.05.2022
13.07.2022
70 71
Programma eventi
Accra / London / Lugano
Art meets Music in Honour
of James Barnor
Kotey Niikoi & Dromo
LongLake Wor(l)ds Festival
OY
Joy Frempong e Marcel Blatti
LAC en plein air
Kotey Niikoi & Dromo
"Mi piacerebbe che ascoltaste la musica della mia band, sarete portati in un altro
mondo; un mondo in cui ho vissuto per molto tempo."
James Barnor
È stata un’iniziativa all’insegna dell’arte e della musica quella che ha legato uno
degli appuntamenti estivi più amati a Lugano come il LongLake Festival e la
mostra su James Barnor al MASI. Oltre ad essere un fotografo eccezionale Barnor
ha sempre avuto una grande passione per la musica, tanto da fondare una band
di giovani musicisti in Ghana, che ha accompagnato in tournée in Italia nel 1983,
nell'ambito di una campagna antiapartheid. All'età di 93 anni, Barnor aveva un
sogno: riunire la sua band e la sua arte in un unico luogo. Per l’occasione, il MASI
Lugano ha quindi rintracciato il leader della band originale - Kotey Niikoi che ha
dedicato a Barnor, insieme alla sua attuale band, un concerto vibrante e ritmico,
suonando i tamburi Obonu. La musica composta da Niikoi è influenzata da vari
stili tradizionali dell'Africa occidentale, tra cui la musica delle palme e i ritmi tradizionali
dei tamburi, e da armonie jazz.
Nell’ambito della mostra “James Barnor: Accra/London – A Retrospective”, il
MASI ha voluto omaggiare il fotografo portando a Lugano energia, freschezza
e gioiosa audacia, qualità di OY, duo formato da Joy Frempong, carismatica
vocalist svizzero-ghanese e dal musicista svizzero Marcel Blatti. Esploratrice
delle tradizioni africane, Frempong trasporta con leggerezza e talento le
sonorità africane nell’universo dell’elettronica e delle sonorità contemporanee,
capacità che le ha aperto le porte di prestigiosi festival come Sonar, Montreux
Jazz, Transmusicales, e una serie di collaborazioni, tra cui un duetto con Lucio
Dalla. Accompagnata dal musicista Marcel Blatti coperto da un importante
copricapo, alla batteria e alla tastiera, la serata ha offerto un live caleidoscopico
fatto di suoni clubbing, samples e vorticosi tamburi, che la critica ha definito
“una bomba musicale, fresca, vitale, sorprendente, sottile, extra-ordinaria”.
OY
14.07.2022
21.07.2022
72 73
Programma eventi
Visita BaseCamp
In collaborazione con Locarno Film Festival
Marcel Broodthaers
e « la parole des moules »
Deborah Schultz, Maria Elena Minuto, Steven Jacobs e Dieter Schwarz
Conferenza nell'ambito di "Cultura in movimento"
Deborah Schultz
Il MASI Lugano ha aperto le porte ai ragazzi e alle ragazze del BaseCamp,
il laboratorio per giovani talenti organizzato in occasione del Locarno Film
Festival. Oltre a offrire una visita guidata alla mostra di Marcel Broodthaers con
la curatrice Francesca Benini, il Museo ha collaborato alla realizzazione della
mostra presso il BaseCamp durante il Festival mettendo a disposizione materiali
e supporto tecnico.
Visita BaseCamp
Il MASI ha offerto al pubblico la possibilità di incontrare a Lugano alcune delle
maggiori esperte ed esperti dell’opera di Marcel Broodthaers intervenuti in
occasione della giornata di studi e della mostra sull’artista. Il rapporto tra arte
visiva e poesia caratterizza tutta la produzione artistico-letteraria di Marcel
Broodthaers: dagli scritti poetici degli anni cinquanta, passando attraverso i
Poèmes industriels, le Lettres Ouvertes, fino ai Décors degli anni settanta.
Le sue opere uniscono forme visive semplici e concetti complessi; coniugando
parole e immagini e utilizzando diversi linguaggi, l’artista mette in relazione
tutte le aree della sua pratica artistica.
Durante la giornata di studi, l’aspetto della multidisciplinarietà in Broodthaers e
le opere in mostra sono state approfondite da diverse prospettive da personalità
quali la storica dell’arte Deborah Schultz, docente presso la Regent’s University
di Londra, Maria Elena Minuto, ricercatrice all’Università di Liegi e alla KU
Leuven, Steven Jacobs, storico dell’arte specializzato nell’interazione tra film,
arti visive e architettura, e Dieter Schwarz, storico dell’arte, autore e curatore
indipendente specializzato in arte moderna e contemporanea.
08.08.2022
22.10.2022
74 75
Programma eventi
Paul Klee:
arte e musica in dialogo
Giuseppe Di Napoli e Roberto Favaro
Conferenza nell'ambito di “Cultura in movimento”
Esplorazione dell’ignoto
Julius von Bismarck, Tamara Vázquez Schröder e Mónica Bello
In collaborazione con IBSA Foundation per la ricerca scientifica
Mónica Bello,
Julius von Bismarck,
Silvia Misiti,
Tamara Vázquez Schröder
e Tobia Bezzola
Il secondo appuntamento della serie di talk tra arte e scienza ha visto l'artista
Julius von Bismarck e la ricercatrice in fisica presso il CERN Dott.ssa Tamara
Vázquez Schröder in conversazione con la curatrice Mónica Bello. Parlando delle
loro diverse esperienze e ruoli – quello di artista, scienziata e curatrice – gli
ospiti hanno esplorato la dimensione dell'ignoto, le incognite e i misteri che, sia
nel campo artistico che in quello scientifico, sembrano sempre in attesa di
essere svelati e decifrati. Ognuno ha cercato così di portare alla luce il proprio
personale approccio a questa affascinante e misteriosa dimensione, sondando
interstizi e confini tra ciò che è noto e ciò che è ancora sconosciuto.
Roberto Favaro,
Giuseppe Di Napoli
e Francesca
Bernasconi
Giuseppe Di Napoli, docente all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Istituto Europeo
del Design di Milano e Roberto Favaro, musicologo e direttore della Civica
Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano, hanno approfondito alcuni aspetti
dell’opera di Paul Klee attraverso una lettura che mirava a rilevarne anche le
implicazioni in chiave musicale. Gli interventi, che hanno preso le mosse dalle opere
in mostra, sono stati accompagnati da alcuni brevi momenti di ascolto eseguiti
dagli studenti del Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano.
Pur nella diversità dei percorsi, il relatore e le relatrici sono accomunati da uno
spiccato interesse interdisciplinare e da rapporti di collaborazione con il CERN.
Nel 2012 Julius von Bismarck è stato il primo artista in residenza presso l'European
Organization for Nuclear Research, segnando l’inizio delle attività di Arts at
CERN, il programma dedicato all’arte del Laboratorio. Nella sua pratica von
Bismarck si muove con disinvoltura tra scienza e invenzione, intrecciando spesso
riferimenti alla letteratura, alla storia, al cinema e alla filosofia. Tamara Vázquez
Schröder è invece una fisica sperimentale delle particelle, lavora con l'esperImento
ATLAS e partecipa regolarmente ai programmi di Arts at CERN, come una
voce fondamentale della comunità che promuove la conversazione tra arte e
scienza. Infine, Mónica Bello è curatrice e responsabile di Arts at CERN, presso
cui dirige e progetta residenze artistiche, mostre e commissioni d'arte. Nella sua
pratica curatoriale si è concentrata sugli incroci tra le discipline.
12.11.2022
17.11.2022
76 77
Programma eventi
MASI ospita Spectrum
Margherita Sarfatti
e l’arte italiana
“Dal moderno all’eterno”
Elisabetta Barisoni
Conferenza nell’ambito di “Cultura in movimento”
Taisse Grandi
Venturi
L’associazione Spectrum - Fotografia in Svizzera è stata fondata nel 2017 ed è
succeduta all’ASIP (Association Suisse des institutions pour la photographie,
nata nel 1996). Spectrum accoglie oggi non solo i musei che si occupano di fotografia,
ma anche singoli membri attivi nel campo della raccolta, mediazione,
elaborazione e discussione della fotografia in Svizzera. L'associazione promuove
la comunicazione, la messa in rete tra i vari attori individuali e istituzionali e
sostiene il contatto con le politiche culturali del paese.
A inizio dicembre il MASI ha ospitato l’assemblea generale 2022 di Spectrum e
l’evento “What’s Next 2023”, tenutosi di nuovo in presenza dopo il lungo periodo
di limitazioni dovute al Covid-19. Articolato su due giornate, l’appuntamento ha
avuto un punto focale nelle presentazioni di “What’s Next 2023”, in cui i partecipanti
hanno illustrato un progetto legato alla fotografia da sviluppare e presentare
l’anno successivo. L’invito a Lugano è stato accolto con entusiasmo da
istituzioni, musei, collettivi, archivi, associazioni, fondazioni, gallerie, artiste ed artisti.
Definita nel 1928 “regina nazionale senza corona”, Margherita Sarfatti (Venezia
1880 - Cavallasca 1961) ha retto le sorti della cultura italiana per almeno un ventennio,
concentrando nel periodo 1919-1939 la sua poliedrica ed enciclopedica
attività di critica d’arte, promotrice culturale, conferenziera, pubblicista, collezionista,
membro di giurie, direttrice di giornali e riviste, commissario di esposizioni in
Italia e all’estero, protagonista di campagne in difesa dei monumenti nazionali.
La conferenza, tenuta da Elisabetta Barisoni, responsabile di Ca’ Pesaro- Galleria
Internazionale d’Arte Moderna- Fondazione Musei Civici di Venezia, ha delineato
un quadro generale dell’impianto critico di Margherita Sarfatti. L’intervento ha
preso le mosse dagli autori esposti nella mostra "Una raccolta d'arte moderna italiana”,
primo fra tutti Mario Sironi, ma anche Carlo Carrà e Massimo Campigli che,
insieme ad altri, fecero parte della grande stagione culturale di Novecento italiano,
partecipando a numerose occasioni espositive nazionali e internazionali.
Elisabetta Barisoni
01.12.2022
03.12.2022
78 79
MASI Lugano
Museo d’arte della Svizzera italiana
541 1023
@masilugano
MASI Lugano
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#masilac
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81
Mediazione
culturale
Studenti in visita alla mostra
"Sentimento e Osservazione.
Arte 82 in Ticino 1850-1950"
83
Mediazione culturale
Offerta servizio
di mediazione culturale
Le attività di mediazione culturale del MASI
si realizzano attraverso il progetto “LAC edu”
grazie al sostegno di UBS. Il programma coinvolge,
oltre alle arti visive, anche altre discipline
artistiche quali la musica, il teatro e la
danza in modo da favorire sinergie e arricchire
la proposta culturale grazie allo scambio
interdisciplinare. L’obiettivo principale della
mediazione culturale del MASI è consentire a
tutti, in modo inclusivo e accessibile, di vivere
un’esperienza partecipativa e arricchente al
museo, agevolando il processo comunicativo
e relazionale tra pubblico e opere d’arte.
Nel corso del 2022, l’attività di mediazione
ha ripreso a pieno ritmo con le proposte
in presenza che si erano interrotte o limitate
notevolmente durante i periodi di maggiori
restrizioni per il Covid-19. Sono quindi tornate
attività come “Primi passi nell’arte”, “Open
Lab”, “Arte, Musica e Poesia”, “Tech @rt”. In occasione
della mostra “Paul Klee. La collezione
Sylvie e Jorge Helft” è stata creata un’area
dedicata alle scuole e ai bambini e bambine
all’interno della mostra stessa. In particolare,
è stato realizzato, durante i sette atelier
domenicali “A spasso con la linea”, un grande
murale ispirato dai disegni del grande artista
svizzero esposti in mostra. Sempre in occasione
della mostra su Klee, si è tenuta una conferenza
interdisciplinare per valorizzare la duplice
anima di Klee quale artista e musicista,
con i professori Giuseppe Di Napoli e Roberto
Favaro.
Visite per gruppi e scuole
(medie, secondarie e università)
Anche nel 2022, il Museo ha offerto la possibilità
di partecipare a visite guidate in italiano,
francese, inglese e tedesco.
Inoltre, ogni domenica sono stati offerti gratuitamente
in italiano tour per singole persone
nella sede del LAC e un sabato al mese nella
sede di Palazzo Reali
Attività per le scuole
Il Museo ha organizzato percorsi guidati alle
esposizioni e laboratori pratici in atelier, proponendo
un approccio interattivo durante la
visita e stimolando l’attività creativa dei bambini
e dei ragazzi. I principali destinatari sono le
allieve e gli allievi delle scuole, per i quali sono
predisposti progetti ed attività adeguati alle necessità
di ogni ordine scolastico. Numerose
sono state, inoltre, le proposte rivolte ai docenti,
attraverso workshop di formazione teorica
e di sperimentazione creativa sui temi dell’arte
contemporanea. Si è mantenuto l’interesse
per progetti più approfonditi e articolati, quali
“Divento una guida” e “Adesso scrivo io”, in
cui l’allievo ha un ruolo maggiormente attivo.
Per le scuole, infine, è stato proposto un
concorso dal titolo “Il circo di Paul Klee” a cui
hanno partecipato quasi trecento allievi e
allieve che hanno lasciato traccia, attraverso il
disegno, della loro personalissima interpretazione
del tema, traendo spunto dalle opere di
Klee osservate in mostra. Le sei opere premiate
sono state stampate in formato cartolina.
Attività per il pubblico di singoli visitatori
Nell’ambito delle attività per i singoli visitatori il
linguaggio e la metodologia vengono adattati a
seconda del pubblico, per consentire a tutti di
approcciarsi all’arte e alle esposizioni.
- visite guidate
- lecture d’oeuvre con pranzo o aperitivo
- Arte, Musica e Poesia
- conferenze e approfondimenti
- visite con atelier creativi per bambini
e scuole
- percorsi di approfondimento tematico per
scuole medie e superiori
- Vacanze al Museo
- Primi passi nell’arte
Attività nell’ambito dell’accessibilità
museale
Il museo, in linea con il proprio compito istituzionale,
è sensibile alla necessità di consentire
a tutti i pubblici un accesso libero alle proprie
collezioni ed esposizioni e di approfondirne i
contenuti. In tal senso viene posta una specifica
attenzione nell’accoglienza del pubblico
con disabilità. In particolare, si segnala, nell’ambito
del progetto “Anch’io LAC”, la collaborazione
con la “Fondazione Informatica per la Promozione
della Persona Disabile (FIPPD)” di
Lugano, che ha rinnovato una borsa di studio
triennale per favorire l’accoglienza museale
di persone con disabilità attraverso azioni e
attività mirate.
Rapporto con il mondo accademico
L’alta formazione è fondamentale per creare
sinergie con gli istituti universitari, offrendo un
luogo di sperimentazione pratica nell’ambito
dei piani di studio delle diverse Facoltà, ma anche
coinvolgendo studenti e studentesse
nella fruizione delle proposte artistiche. Con
l’apertura del MASI al LAC, il museo ha potuto
rafforzare ulteriormente il proprio impegno
nell’ambito della formazione accademica intensificando
le proprie collaborazioni con le
scuole universitarie.
84 85
Mediazione culturale
Mediazione culturale
824
attività di mediazione culturale
e visite guidate per oltre
15’636
partecipanti
447
scuole ospitate per circa
9’249
partecipanti
11 diverse
tipologie
di attività
- visite guidate
- Arte, Musica e Poesia
- lecture d’oeuvre con aperitivo
(Brindiamo ad arte)
- lecture d’oeuvre con pranzo
(Pranziamo ad arte)
- Primi passi nell’arte
- Open Lab
- visite con atelier creativi
per bambini e scuole
- percorsi di approfondimento
tematico per scuole medie
e superiori
- Tech @rt
- Vacanze al Museo
- conferenze legate alle mostre
in corso
269
gruppi con
4’677
partecipanti
Visita alla mostra
"Sentimento e Osservazione.
Arte 86 in Ticino 1850-1950"
87
Pubblicazioni
e biblioteca
Pubblicazioni e biblioteca
Pubblicazioni
Biblioteca
La mostra “James Barnor, Accra/
London – A Retrospective” è stata accompagnata
da un catalogo edito da
König e co-prodotto dalle Serpentine
Galleries di Londra, il MASI Lugano e
il Detroit Institute of Arts. Progettato e
illustrato da Mark El-khatib, il volume
include contributi di Christine Barthe,
Sir David Adjaye OBE, David Hartt,
Alicia Knock, Erlin Ibreck e una conversazione tra James
Barnor e Hans Ulrich Obrist.
Edizione unica in lingua inglese
Ed. Verlag der Buchhandlung Walther König
ISBN 9783960989752
La mostra "Dal vero. Fotografia svizzera
del XIX secolo" è stata accompagnata
da una pubblicazione esaustiva
disponibile in tedesco e francese edita
da Steidl Verlag, Göttingen, , la pubblicazione
presenta un'ampia gamma di
opere di pregio, provenienti da collezioni
pubbliche e private - molte delle quali
sconosciute - per trasmettere in modo
vivido sia le qualità estetiche che i diversi usi della fotografia.
Edizione bilingue (tedesco e francese)
Ed. Steidl Verlag, Göttingen
ISBN 9783958299924
In occasione della mostra “Marcel Broodthaers
– Poesie industriali” è stato
pubblicato il catalogo “Marcel Broodthaers.
Lettere aperte e conversazioni”,
a cura di Francesca Benini. Il volume
contiene le traduzioni in italiano di
alcune lettere aperte e conversazioni
con Marcel Broodthaers, in coedizione
Casagrande e MASI Lugano.
Edizione in lingua italiana
Ed. Edizioni Casagrande
ISBN 9788877139481
Il catalogo “Paul Klee. La collezione
Sylvie e Jorge Helft”, sviluppato in
occasione del progetto espositivo,
propone, oltre alle riproduzioni a colori
di tutte le opere esposte in mostra,
un’intervista ai collezionisti realizzata
da Tobia Bezzola, direttore del MASI
Lugano e testi di Juan Manuel Bonet,
Francisco Jarauta e Achim Moeller.
Edizione in lingua italiana, inglese, tedesco
Ed. Edizioni Casagrande
ISBN 9788877139535
“Safari” è la pubblicazione che ha accompagnato
la mostra del vincitore del
Premio Culturale Manor Ticino 2022
Lucas Herzig. Come suggerisce il titolo,
attraverso un centinaio di fotografie
scattate da Mattia Angelini si può
seguire il viaggio dell'artista in diversi
luoghi della Svizzera per lui significativi.
Il libro contiene anche un testo introduttivo
e un dialogo tra Lucas Herzig e Francesca Benini. Il
progetto grafico del volume è di Enea Toldo, in collaborazione
ed edito da tria publishing.
Edizione bilingue (italiano, inglese)
Ed. tria publishing platform
ISBN 978-3-906899-11-4
In occasione del progetto espositivo
“Vedo Rosso” della Collezione Giancarlo
e Danna Olgiati è stato pubblicato
un catalogo contenente le immagini
delle opere esposte in mostra, accompagnate
da un testo descrittivo in italiano
e inglese di Giulia Arganini.
Edizione bilingue (italiano, inglese)
Pubblicato in occasione dell'omonima
mostra alla Collezione Giancarlo e
Danna Olgiati, “Chi è che ride”, a cura
di Bruna Roccasalva, il volume presenta
e ricostruisce alcuni nuclei fondamentali
della produzione di Pietro
Roccasalva attraverso cinquanta opere
dalla fine degli anni Novanta a oggi,
tra cui pezzi nuovi e inediti provenienti
dallo studio dell'artista e da collezioni
pubbliche e private. Un saggio dello storico dell'arte Ara H.
Merjian, professore alla New York University, ripercorre la
produzione di Roccasalva sullo sfondo della storia dell'arte
del XX secolo, mentre un saggio di Flavia Frigeri, curatrice
alla National Portrait Gallery di Londra, legge l'opera attraverso
slittamenti temporali, spaziali e narrativi.
Edizione bilingue (italiano, inglese)
Ed. Mousse Publishing
ISBN 9788867495320
Da alcuni anni a questa parte, la biblioteca del Museo d’arte della Svizzera italiana
si è orientata verso una tipologia di istituzione definibile come “biblioteca di
presenza”, ovvero una biblioteca a specifico uso interno del Museo, senza prestiti
esterni, accessibile tuttavia a ricercatrici e ricercatori esterni per motivi di studio.
I principali scopi della biblioteca del MASI rimangono quelli di supportare in
termini di ricerca le attività del Museo e di conservare, raccogliere e catalogare
le pubblicazioni legate a opere della collezione – acquisite o date in prestito –
ad artisti e artiste e ai diversi progetti di mostre. Oltre a ciò, la biblioteca si impegna
costantemente a reperire, registrare e preservare quei volumi legati alle
attività passate del MASI e delle precedenti realtà museali della Città di Lugano
e del Museo Cantonale d’Arte. Non da ultimo, è costantemente presente la volontà
di favorire e intensificare i rapporti e gli scambi di pubblicazioni attraverso
la rete di musei svizzeri, di cui il MASI fa parte a fianco delle più grandi istituzioni
nazionali.
Nel corso del 2022, in un’ottica di collazione del patrimonio, sono stati catalogati,
conservati e ricollocati (con una segnatura di magazzino) circa 4'000
documenti, in parte nella sede di Palazzo Reali, in parte nel magazzino esterno
di Taverne. Inoltre, è stato catalogato un piccolo fondo delle pubblicazioni dello
spazio espositivo d'arte contemporanea zurighese Shedhalle, particolarmente
interessante poiché non presente ancora nel catalogo del Sistema Bibliotecario
Ticinese.
Infine, si può affermare che la catalogazione del Fondo Leonardo Bezzola, che
sta volgendo al termine, ha rivelato ulteriori documenti di interesse artistico
come libri d'artista, stampe, incisioni nonché dediche che testimoniano la vicinanza
dell’autore alla vivace scena artistica svizzera e internazionale.
90 91
Marketing,
comunicazione
e fundraising
Conferenza stampa della mostra
"Paul Klee. La collezione Sylvie
e Jorge Helft"
Marketing, comunicazione e fundraising
Dipartimento marketing,
comunicazione e fundraising
Ufficio stampa
Il dipartimento marketing, comunicazione e fundraising si è occupato della
pianificazione, ideazione e produzione di tutto il materiale promozionale stampato,
nonché della grafica per inserzioni su giornali e riviste, web banner e
inviti digitali. Ha pianificato, ideato e acquistato spazi pubblicitari on- e off-line.
Ha costantemente analizzato l’andamento delle campagne digitali Google,
Facebook e Instagram creando i relativi report. Ha tenuto aggiornato il sito web
del Museo, creato e postato regolarmente contenuti sui canali social del Museo.
Ha svolto il compito di ufficio stampa, per l’Italia attraverso l'agenzia, mentre per
la Svizzera e gli altri paesi ha curato direttamente i rapporti con giornalisti e
testate.
A livello di P.R. il dipartimento si è attivato in networking con diversi enti culturali,
ha curato la comunicazione con gli ospiti del Museo in occasione degli eventi
e i rapporti con alcuni degli stakeholder più importanti del Museo.
Il dipartimento ha inoltre elaborato e inviato dossier a un grande numero di fondazioni
selezionate con richieste di sostegno economico per le mostre; anche
diverse aziende private sono state contattate per lo stesso scopo. Ha curato i
rapporti con gli sponsor e i partner principali e ha avviato ricerche per trovarne
nuovi. Ha richiesto e ottenuto fondi dall’Ufficio Federale della Cultura per poter
effettuare un’analisi strategica del Museo, creare un nuovo sito web e ideare
una campagna pubblicitaria istituzionale.
Infine, sono state investite delle risorse nello studio di nuove tecnologie per
migliorare l’esperienza di chi visita il Museo.
790
articoli complessivi
557
giornalisti accolti
Corriere del Ticino
La Regione
Azione
RSI
Kunstbulletin
Le Temps
Il Giornale dell'Arte
Corriere della Sera
Elle
Flash Art
Arte
Il Manifesto
Fotografare
domus.it
Art Presse
GQ
Monopol
Marie Claire
Veduta dell'allestimento
Open day
della mostra "Lucas Herzig.
94 Credit Suisse
e spesso intendo sempre"
95
Marketing, comunicazione e fundraising
Digital marketing
29’192
likes
18’190
visite alla pagina
2’024’884
persone raggiunte
15’952
followers
12’765
visite al profilo
137’110
persone raggiunte
902’076
visite totali sito web
89’800’000
visualizzazioni generate
dalle campagne Google (impressions)
1’000’900
click generati dalle campagne
Allestimento della mostra
"Dominique Koch. Moving Knots
Across Strings"
97
Marketing, comunicazione e fundraising
Visitatori
55’346
visitatori nel 2022 di cui
23%
Ticino
32%
Svizzera tedesca
10%
Svizzera francese
12%
Italia
6%
Germania
17%
altri paesi
37’932
sede LAC
13’022
Palazzo Reali
4’392
Collezione Olgiati
Inaugurazione della mostra
"Dal vero. Fotografia svizzera
del XIX secolo"
99
Sponsor e donatori
Cogliamo l’occasione per ringraziare il nostro partner principale, quello
istituzionale nonché gli altri sponsor partner, le fondazioni e i donatori per il
loro indispensabile supporto.
Partner principale
Credit Suisse
Partner istituzionale
Ufficio federale della cultura (UFC), Berna
Partner scientifico
IBSA Foundation per la ricerca scientifica
Altri sponsor, fondazioni e donatori
Fondazione Lugano per il Polo Culturale
Fondazione Bally
Guess
Manor
Il nostro ringraziamento va ai nostri enti fondatori, Repubblica e Cantone Ticino e
Città di Lugano, così come a tutti coloro che hanno scelto di non essere menzionati.
Inaugurazione della mostra
"James Barnor, Accra/London
100 – A Retrospective"
101
Marketing, comunicazione e fundraising
ProMuseo
Nata nel 1993 la ProMuseo è diventata “Associazione Amici Sostenitori del
Museo d’arte della Svizzera italiana” nel 2015 a seguito della fusione del Museo
della Città di Lugano e del Museo Cantonale.
Il suo obiettivo è promuovere la conoscenza del Museo, contribuire a dare visibilità
alle sue attività e sostenerle. I Soci ProMuseo non sono soltanto esperti
del settore o collezionisti, ma soprattutto amanti dei Musei e dell’arte. ProMuseo
rappresenta una preziosa opportunità di incontro tra i partecipanti, che hanno
così la possibilità di condividere le loro opinioni nell’ambito dell’arte nelle sue
varie forme.
Da trent’anni ProMuseo, grazie alle quote versate dai soci, acquista opere d’arte
che vanno a costituire un fondo messo a disposizione del Museo a tempo indeterminato
per arricchirne la collezione. Ad oggi ProMuseo possiede 27 opere
che comprendono dipinti, disegni, sculture e installazioni. Tra gli ultimi acquisti:
tre dipinti di Jean-Frédéric Schnyder Die Simmeflue del 1988, Studie 18 del
1977 e bei Kerzers del 1990; un’opera di Hernan Bas The ghost hunters (with
spirit orbs) del 2020; la scultura Up in Arms del 2021 di Monica Bonvicini e le due
opere di Valentin Carron, Imperia V (d'après Remo Rossi) del 2012 e Pâle rustique,
pâle rustique del 2009.
ProMuseo organizza varie attività ed eventi, può contribuire a sostenere mostre
del MASI e si adopera a incoraggiare donazioni e lasciti. I soci usufruiscono di
numerosi benefici, tra cui l’ingresso gratuito al Museo, la partecipazione a conferenze,
preview, visite guidate alle mostre e viaggi culturali di uno o più giorni
in Svizzera e all’estero.
Valentin Carron
imperia V (after Rossi)
dettaglio
2012
Polistirolo, fibra di vetro,
102 resina acrilica, vernice acrilica, legno, acciaio
103
La Scienza a regola d’Arte
La collaborazione tra il Museo d’arte
della Svizzera italiana e IBSA Foundation
per la ricerca scientifica
“La Scienza a regola d’Arte” è una collaborazione nata tra il Museo d’arte della
Svizzera italiana e IBSA Foundation per la ricerca scientifica nel 2017. Questo
ciclo di incontri ha permesso di avvicinare arte e scienza nella splendida cornice
della hall del LAC, consentendo di assistere gratuitamente a dialoghi tra artisti
e artiste, scienziati e scienziate sulle molteplici relazioni delle loro professioni.
Attraverso questa iniziativa il Museo e IBSA Foundation hanno voluto estendere
il proprio ambito di interesse e di approfondimento, assecondando una realtà
in cui la relazione fra arte, scienza, tecnologia e ricerca è ormai così stretta da
risultare spesso inscindibile.
Nel 2022 sono tornati a svolgersi gli incontri del ciclo “La Scienza a regola d’Arte”.
Il primo appuntamento ha visto impegnati l’artista Stefano Cagol e lo scienziato
Massimo Bernardi che, prendendo spunto dalle opere di Cagol, si sono confrontati
su tematiche ancora di grande attualità, quali l’impatto umano sull’ambiente
e il riscaldamento globale. Nel secondo appuntamento, invece, l'artista Julius von
Bismarck, la ricercatrice in fisica presso il CERN Dott.ssa Tamara Vázquez
Schröder e la curatrice Mónica Bello hanno parlato delle loro esperienze e dei
diversi ruoli lavorativi andando a esplorare la dimensione dell'ignoto, le incognite
e i misteri che, sia nel campo artistico che in quello scientifico, sembrano sempre
in attesa di essere rivelati e decrittati.
La cooperazione tra il Museo d’arte della Svizzera italiana e IBSA Foundation
per la ricerca scientifica, che coinvolge e avvicina un pubblico sempre più
numeroso e diversificato attraverso un arricchente scambio di competenze e
di interessi, è riconfermata anche per l’anno 2023.
La Dott.ssa Silvia Misiti,
direttore di IBSA Foundation,
e il Dott. Tobia Bezzola,
direttore del MASI
Mónica Bello, Julius von Bismarck
e Tamara Vázquez Schröder
105
Risorse umane
Il team MASI
Risorse umane
Il team MASI
Personale
(al 31.12.2022)
Direzione
Tobia Bezzola*
Amministrazione,
finanze e risorse umane
Dragan Jovanovic*
Hanna Keskin
Marketing, comunicazione
e fundraising
Sarah Greenwood*
Laura Pomari
Sara Tua
Martina Santurri
Curatela
Cristina Sonderegger*
Francesca Benini
Arianna Quaglio
Chiara Ottavi
Taisse Grandi Venturi
Gestione progetti espositivi
Francesca Bernasconi*
Ludovica Introini
Maria Pasini
Gestione collezioni
Cristina Brazzola*
Paola Capozza
Biblioteca
Gian Franco Ragno*
Conservazione e restauro
Sara De Bernardis*
Massimo Soldini
Valeria Malossa
Elena Prieto Bello
Alice Gobbetti
Tecnica
Pascal Campana*
Federico Saurer*
Gabriel Escobar
Graziano Gianocca
Salvatore Oliverio
Ivan Spoti
Mediazione culturale
Benedetta Giorgi Pompilio*
Angelica Arbasini
Marcella Boglione
Géraldine Buffin Cappelletti
Nicholas Costa
Federica Dubbini Manidi
Federica Giovannini Celoria
Aglaia Haritz
Silvio Joller
Stefania Maina
Elisa Malnati
Davide Morandi
Patrizia Nalbach
Silvia Paradela
Patrizia Perencin
Daphne Piras
Luisa Quinn Canonico
Elisa Scotto
Veronica Tanzi
Accoglienza, sicurezza
e custodia
Danilo Pellegrini*
Luigi Dosso
Ricardo Continelli
Manuela Marrone
Christian Riva
Davide Morandi
Alessio Trisconi
Alma Camplani
Roberto Cusacchi
Rossella Filliger
Petra Häfliger
Antonella Marrone
Lara Mazza
Kerstin Nemeth
Valeria Osterwalder
Roberto Petroboni
Antongiulio Rezzonico
Raquel Touzón Rodríguez
Enzo Rotondi
*Responsabili di dipartimento
108 Chiara Ottavi e Tobia Bezzola
109
Risorse umane
Il ruolo formativo
del MASI
Il MASI Lugano è la più grande istituzione museale d’arte della Svizzera italiana e,
sin dalla sua nascita, ha considerato con un occhio di riguardo la possibilità di offrire
opportunità formative ai giovani. Gli stage e i percorsi di pratica professionale
proposti dal Museo si rivolgono a studenti e studentesse con percorsi di studi
orientati alle diverse professioni museali e del mondo dell’arte. Tali opportunità vanno
dagli stage di orientamento professionale di breve durata (1-3 settimane) proposti
a giovani che non hanno ancora identificato il percorso di studi da intraprendere
(accademici e non), agli stage curricolari di breve durata (4-5 settimane)
inseriti nei percorsi di studi bachelor o master e per i quali sono concessi crediti
ECTS utili al percorso di studi intrapreso. Negli stage annuali post-accademici
remunerati i giovani laureati possono comprendere in dettaglio il funzionamento di
un’istituzione museale da una parte e, dall’altra, acquisire, nell’arco di un anno, le
competenze e l’esperienza necessaria per poter più facilmente approdare al mondo
del lavoro e integrarvisi in maniera definitiva.
Vi è poi un’ulteriore e non meno importante opportunità di pratica professionale al
MASI Lugano. Si tratta di un percorso proposto a giovani che, dopo aver conseguito
il titolo accademico e svolto delle brevi esperienze professionali (stage remunerati
di 6-12 mesi, incarichi temporanei di breve durata nel ruolo e altre esperienze
simili), hanno la possibilità di inserirsi in un percorso avanzato, della durata di due
oppure tre anni, nel ruolo di assistenti o collaboratori junior, al fine di perfezionare
al meglio le proprie competenze in vista della funzione che svolgeranno nel loro
futuro professionale.
Nel 2022 il MASI ha offerto le seguenti opportunità formative:
Stage di orientamento professionale di breve durata
- Ruben Pompilio
Stage nel Dipartimento marketing, comunicazione e fundraising, 3 settimane
Stage curricolari di breve durata inseriti nel percorso di studi
- Lara Livio
Master in Visual Cultures e Pratiche Curatoriali presso l’Accademia di belle arti
di Brera
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 150 ore
- Carola Maino
Master in Museologia, Museografia e Gestione dei beni culturali presso
l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 168 ore
- Francesca Rusconi
Bachelor in Lettere, Arti e Archeologia presso l’Università di Ferrara
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 193 ore
- Alice Stroppini
Master in Storia dell’arte presso l’Università di Zurigo
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 168 ore
- Marta Tagliabue
Master di secondo livello in Museologia, Museografia e Gestione dei beni culturali
presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee, 252 ore
Stage annuali post-accademici remunerati
- Alice Gobbetti
Stage in Conservazione e restauro
(dal 7 giugno 2022)
- Taisse Grandi Venturi
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee
(dal 17 ottobre 2022)
- Chiara Ottavi
Stage nella Gestione delle collezioni e nelle esposizioni temporanee
(dal 1 febbraio 2022)
- Elena Prieto Bello
Stage in Conservazione e restauro
(dal 1 maggio 2022)
- Martina Santurri
Stage nel Dipartimento marketing, comunicazione e fundraising
(dal 29 agosto 2022)
Bienni-trienni di pratica professionale
- Arianna Quaglio
Curatrice junior
(dal 1 gennaio 2022)
110 111
Finanze
Allestimento della mostra
"Una raccolta d’arte moderna italiana.
Carrà, Campigli, Manzù, Rosai,
112 Scipione, Sironi"
113
Finanze
Commento
consuntivo 2022
Il 2022 è stato il primo anno post-pandemico per quanto riguarda la mobilità
delle persone, ma anche per la possibilità per il MASI di tornare a proporre
contenuti al pubblico seguendo la propria linea espositiva in maniera fedele e
continuativa. La ripresa di una programmazione ricca e variegata, al pari di
quanto riscontrato presso le grandi realtà museali d’arte d’oltralpe, ha anche
messo in risalto il fatto che, nonostante la fine della pandemia, sia venuta a
mancare un’importante parte del cosiddetto turismo culturale - ossia dei viaggi
turistici di persone della terza età, mosse dall’interesse per determinati eventi
culturali. Di conseguenza nell’anno in questione si è registrato un minore numero
di visitatori rispetto a quanto inizialmente prospettato (12-14'000 visitatori
in meno). Ne consegue che il livello complessivo di ricavi del MASI nel 2022 ha
subito una flessione rispetto a quanto stimato in sede di preventivo (Consuntivo
di CHF 8’231 milioni vs preventivo di CHF 8’467 milioni, -CHF 236 mila).
Le categorie di ricavi variabili del Museo che hanno contribuito a questo risultato
sono ovviamente quelle relative ai visitatori: riguardano da una parte le vendite
dei biglietti d'ingresso (-CHF 200 mila) e, dall’altra, i ricavi dalle attività di mediazione
culturale, quali le visite guidate a pagamento, il noleggio delle audioguide
e le visite esclusive del museo fuori dagli orari di apertura (-CHF 36 mila).
Le donazioni e le sponsorizzazioni raccolte a favore dell'attività espositiva sono
state leggermente inferiori rispetto a quanto preventivato (-CHF 24 mila).
Il ricavo dalle vendite di materiali promozionali e pubblicazioni, pur essendo una
fonte di ricavo meno rilevante rispetto alle altre, è andato nettamente meglio
del previsto: il pubblico ha apprezzato i cataloghi e gli oggetti di merchandising
prodotti dal MASI, in particolare i prodotti realizzati per le mostre “James Barnor:
Accra/London – A Retrospective” e “Paul Klee. La collezione Sylvie e Jorge
Helft” (+CHF 22 mila, +202%).
I costi da attività tipica, inclusi gli accantonamenti iscritti in questa categoria,
sono stati nel complesso inferiori di CHF 213 mila rispetto a quanto inizialmente
preventivato (CHF 357 mila, se esclusi i detti accantonamenti, i quali ammontano
a CHF 144 mila). In dettaglio, sono stati inferiori soprattutto i costi effettivi
per le attività espositive (-CHF 64 mila), per le attività di mediazione culturale
(-CHF 25 mila), per la gestione delle collezioni (-CHF 65 mila) e per le sedi espositive
(-CHF 143 mila).
Dal momento che il MASI ha l’obbligo di provvedere autonomamente alla propria
stabilità nel tempo dal punto di vista dei risultati economici, la parte rimanente
del beneficio economico pari a CHF 144 mila realizzata attraverso la riduzione
dei costi una volta effettuata la compensazione dei ricavi non realizzati di cui
sopra, è stata accantonata a bilancio al fondo compensazione rischi (in contro-
partita al conto accantonamento mostre (future/posticipate) appartenente al
gruppo di conti costi attività espositive del conto economico).
I costi per il personale, seppur in netto aumento rispetto all’anno precedente
(+CHF 334 mila), sono stati inferiori rispetto a quanto preventivato (-CHF
112 mila), da una parte a causa di diversi eventi legati al personale esistente
e non prevedibili in sede di preventivo, quali ad esempio persone che si sono
dimesse e che non sono state immediatamente sostituite e, dall’altra, a causa
di lievi ritardi nella finalizzazione delle assunzioni pianificate, che hanno di conseguenza
determinato costi complessivi minori rispetto a quanto prospettato in
sede di preventivo. Dalla categoria salari e oneri sociali sono stati riclassificati
CHF 245 mila verso altre categorie (mediazione culturale, attività espositive,
sorveglianza sale espositive Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, ecc.).
I costi generali di marketing e comunicazione (non direttamente allocabili all’attività
espositiva), iscritti nella macrocategoria degli altri costi d’esercizio, sono
stati inferiori sia rispetto all’anno precedente (-CHF 122 mila), sia rispetto a quanto
stimato in sede di preventivo (-CHF 104 mila). Sono due i fattori principali
che hanno concorso a questa diminuzione. Più precisamente, da un lato c’è stata
la mancata attivazione di una nuova agenzia stampa per la copertura dell’area
germanofona (Svizzera tedesca e Germania) dopo la conclusione del rapporto
con l’agenzia che si occupava della detta area negli anni precedenti (-CHF 39
mila) e, dall’altro, c’è stata la cessazione del contratto di partenariato con Swiss
Deluxe Hotels che prevedeva campagne di comunicazione attraverso i canali
di quest’ultima (-CHF 43 mila).
Al contrario del 2021, anno nel quale sono stati fatti più investimenti nella
sostanza fissa rispetto a quanto inizialmente previsto, nel 2022 non son
stati raggiunti tutti gli obiettivi fissati in termini di investimenti, primo tra tutti
la realizzazione della rete wireless negli spazi adibiti a uffici a Palazzo Reali.
Ne consegue che il consuntivo degli ammortamenti nell’anno contabile 2022
è inferiore rispetto al preventivo (-CHF 34 mila). In aggiunta, dato che tutti
i beni iscritti a bilancio sono ammortizzati sull’arco di tre anni, gli acquisti fatti
nel 2019 non hanno più avuto alcun impatto sui costi del 2022, poiché completamente
ammortizzati a fine 2021.
Il risultato finanziario è stato più negativo del previsto di CHF 4 mila ed è stato
principalmente determinato da un risultato peggiore di quanto preventivato
sul fronte dei cambi.
114 115
Finanze
Bilancio e conto
economico 2022
BILANCIO
in CHF
I costi di altri periodi contabili sono stati decisamente minori rispetto alle stime,
il che è una conseguenza diretta della riduzione dell'attività verificatasi nel
biennio 2020-2021, mentre i ricavi di altri periodi contabili sono stati in linea
con il preventivo.
I ricavi straordinari (CHF 7 mila) sono soprattutto dovuti al recupero delle spese
anticipate dal MASI nel 2018 per il prestito di un’opera di Alighiero Boetti al
Museum of Contemporary Art di Yinchuan, Cina (CHF 4,4 mila). Dato che, nonostante
numerosi solleciti, il beneficiario del prestito non dava riscontro alle richieste
di rimborso delle dette spese, le stesse erano state ritenute non recuperabili
e dunque nel 2021 erano state rilevate nei costi straordinari.
31.12.2022 31.12.2021
ATTIVO
Attivo circolante
Liquidità 3’707’168 2’778’901
Crediti da forniture e prestazioni 129’353 55’971
Altri crediti a breve termine 36’023 58’308
Ratei e risconti attivi 391’395 381’329
Totale attivo circolante 4’263’939 3’274’510
Attivo fisso
Immobilizzazioni finanziarie 13’558 8’008
Immobilizzazioni materiali 16’815 27’978
Totale attivo fisso 30’373 35’986
TOTALE ATTIVO 4’294’312 3’310’496
PASSIVO
Capitale dei terzi a breve termine
Debiti per forniture e prestazioni 1’177’986 264’729
Altri debiti a breve termine 148’667 73’327
Ratei e risconti passivi e accantonamenti a breve termine 2’368’623 2’305’380
Totale capitale dei terzi a breve termine 3’695’276 2’643’436
Capitale dei terzi a lungo termine
Altri debiti a lungo termine 300’000 367’500
Totale capitale dei terzi a lungo termine 300’000 367’500
Capitale proprio
Capitale della Fondazione 200’000 200’000
Riserve facoltative da utili 99’560 100’495
Risultato del periodo -524 -935
Incremento / erosione di capitale a fine periodo 99’036 99’560
Totale capitale proprio 299’036 299’560
TOTALE PASSIVO 4’294’312 3’310’496
116 117
Finanze
CONTO ECONOMICO
in CHF
Ricavi da attività tipica
31.12.2022 31.12.2021
Attività espositive 456’358 524’147
Mediazione culturale 30’332 9’140
Gestione collezioni 11’290 9’074
Altri ricavi 30’721 28’778
Contributi, donazioni e sponsorizzazioni 7’702’741 7’895’027
Totale ricavi da attività tipica 8’231’443 8’466’166
Costi da attività tipica
Attività espositive -1’811’998 -2’156’003
Mediazione culturale -145’177 -102’717
Gestione collezioni -387’174 -441’626
Costi comuni attività espositive e gestione collezioni -24’544 -31’375
Biblioteca -18’653 -7’740
Convegni, conferenze e pubblicazioni diverse -4’307 -14’934
Sedi espositive -725’594 -867’022
Totale costi da attività tipica -3’117’446 -3’621’417
Risultato lordo da attività tipica 5’113’997 4’844’749
Costi del personale
Salari, oneri sociali -4’048’294 -3’688’158
Altri costi per il personale -52’227 -78’697
Totale costi per il personale -4’100’521 -3’766’854
Risultato lordo dopo deduzione dei costi
del personale
1’013’476 1’077’895
Altri costi di esercizio
31.12.2022 31.12.2021
Organi della fondazione -8’610 -18’536
Direzione e amministrazione -176’019 -163’428
Marketing e comunicazione -263’377 -385’221
Sede amministrativa Palazzo Reali -524’616 -520’285
Autoveicolo -3’613 -2’993
Totale altri costi di esercizio -976’235 -1’090’464
Risultato del periodo prima degli ammortamenti,
del risultato finanziario, straordinario e fuori periodo
Ammortamenti
37’241 -12’569
Mobilio e installazioni -26’229 -47’570
Totale ammortamenti -26’229 -47’570
Risultato del periodo prima del risultato finanziario,
straordinario e fuori periodo
Costi e ricavi finanziari
11’012 -60’138
Costi finanziari -13’983 -11’683
Ricavi finanziari 5’355 853
Totale costi e ricavi finanziari -8’627 -10’830
Risultato del periodo prima del risultato
straordinario e fuori periodo
Costi e ricavi straordinari o fuori periodo
2’385 -70’968
Costi straordinari -148 -8’409
Ricavi straordinari 6’549 37’444
Costi di altri periodi contabili -20’885 -10’704
Ricavi di altri periodi contabili 11’576 51’702
Totale costi e ricavi straordinari o fuori periodo -2’909 70’033
RISULTATO DEL PERIODO -524 -935
118 119
Organi
della fondazione
Sede 120 espositiva LAC
121
Organi
della fondazione
Consiglio di fondazione
Commissione scientifica
Presidente
Carmen Giménez
Vicepresidenza
Raffaella Castagnola Rossini
Luigi Di Corato
Consiglieri
Manuele Bertoli
Roberto Badaracco
Gianna A. Mina
Giancarlo Olgiati
Rita Colombo
Henry Peter
Direttore
Tobia Bezzola
Carmen Giménez (Presidente)
Curatrice senior Solomon R.
Guggenheim Museum, New York
Gianna A. Mina
Direttrice Museo Vincenzo Vela,
Ligornetto
Anna Coliva
già Direttrice Galleria Borghese,
Roma
Bice Curiger
Direttrice Fondation
Vincent van Gogh, Arles
Penelope Curtis
già Direttrice del Museo
Calouste Gulbenkian, Lisbona
e precedentemente della
Tate Britain, Londra
Karole Vail
Direttrice della Collezione Peggy
Guggenheim, Venezia
e della Fondazione Guggenheim
per l’Italia
Sede espositiva
122 Palazzo Reali
123
124 125
Contatti
Il MASI ringrazia
MASI Museo d’arte
della Svizzera italiana
Via Canova 10
6900 Lugano
+41 (0)58 866 42 40
info@masilugano.ch
www.masilugano.ch
Sedi
Il MASI ringrazia i suoi enti fondatori, Città di Lugano e Repubblica e Cantone
Ticino, il partner istituzionale Ufficio Federale della Cultura (UFC), il partner
principale Credit Suisse, il partner scientifico IBSA Foundation per la ricerca
scientifica, la Collezione Giancarlo e Danna Olgiati, il Direttore e tutto il personale
del LAC.
Un ringraziamento particolare va alle istituzioni che hanno collaborato alla
realizzazione del programma espositivo 2022, fra cui la Fondazione Musei Civici
Venezia, Fotostiftung Schweiz, Serpentine Galleries, Londra e WIELS Bruxelles
e alle aziende e alle persone che hanno sostenuto le attività: BaseCamp -
Locarno Film Festival, Cultura in movimento, CSIA, LAC en plein air, LongLake
Festival, Protezione Civile (servizio 2022 PBC) e Spectrum. Infine, il nostro
grazie va anche al pubblico che durante tutto il 2022 ha visitato le nostre mostre
e partecipato con entusiasmo ai nostri eventi e alle nostre attività.
MASI LAC
MASI Palazzo Reali
Collezione Giancarlo
Piazza Bernardino Luini 6
6900 Lugano
Via Canova 10
6900 Lugano
e Danna Olgiati
Riva Caccia 1
Enti fondatori
+41 (0)58 866 42 40
+41 (0)91 815 79 73
6900 Lugano
+41 (0)91 921 46 32
Orari
Orari
Da martedì a venerdì
Martedì a venerdì
Orari
11:00–18:00
Giovedì 11:00–20:00
11:00–18:00
Giovedì 11:00–20:00
Da venerdì a domenica
11:00–18:00
Partner istituzionale
Sabato, domenica e festivi
Sabato, domenica e festivi
Ingresso gratuito
10:00–18:00
10:00–18:00
Chiuso lunedì
Chiuso lunedì
Fotografie
Partner principale
Copertina:
© MASI Lugano. Foto: Luca Meneghel
Pag. 13
Foto: Mattia Angelini
Pagg. 48-49, 62-63
© Agostino Osio
Interno:
Pagg. 2, 13, 65
© MASI Lugano. Foto: Mattia Angelini
Pagg. 4-5, 14, 27, 42-43, 46-47, 50-55, 57,
60-61, 64, 66-69, 71, 72, 80-83, 86-89, 95,
98-99, 100, 109, 112-113, 120-121, 124-125
© MASI Lugano. Foto: Alfio Tommasini
Foto: Katja Snozzi
© 2023, ProLitteris, Zürich
Pagg. 13, 15, 16, 18, 28-29, 31
© 2023, ProLitteris, Zürich
Foto: Alexandre Zveiger
Pag. 14
Foto: David Abi
Pagg. 56, 78, 79, 80-81, 94
© MASI Lugano. Foto: Sabrina Montiglia
Pag. 58
© Fondazione Bally. Foto: Egle Berruti
Pagg. 70, 77, 104
© IBSA Foundation for scientific research
Partner scientifico
Pagg. 8-9, 13
© 2023, ProLitteris, Zürich.
Foto: Winfried Mateyka
Pag. 12
© James Barnor
© Estate George Bunzl
© Louisa Gagliardi. Courtesy Eva
Presenhuber. Foto: Stefan Altenburger,
Studio Louisa Gagliardi
Pag. 17
Foto: Doris Quarella, Lugano
Pagg. 17, 18, 19, 20, 32-36, 63
© 2023, ProLitteris, Zürich
Pagg. 21, 103
Foto: Stefan Altenburger Photography, Zürich
Pagg. 24-25, 45, 57, 59, 92-93, 123
© MASI Lugano. Foto: Luca Meneghel
Pag. 73
© LAC Lugano Arte e Cultura 2022.
Foto: Maurizio Anderlini
Pagg. 75, 76, 96-97, 106-107
© MASI Lugano. Foto: Gabriele Spalluto
Nonostante le ricerche condotte, i proprietari
dei diritti delle immagini pubblicate non sono
stati sempre identificati. Rimaniamo quindi a
disposizione, secondo le consuetudini editoriali,
nel caso non sia stato possibile prendere
accordi preliminari con i detentori medesimi.
126 127
Vedere nell’arte più
che belle immagini.
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Per questo sosteniamo il il MASI Lugano.
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