MONDO AGRICOLO, dicembre 2023
All’Agricoltura il compito di essere collante economico e sociale del Paese. È il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato all’Assemblea di Confagricoltura riunita nell’Auditorium Parco della Musica di Roma . Nel suo discorso di apertura, Massimiliano Giansanti ha battuto sull’importanza del lavoro tra politica e filiera agroalimentare per immaginare il futuro e governare il cambiamento. Con un videomessaggio, la premier Giorgia Meloni manda i suoi saluti all’assemblea: “Più forte è il legame tra territorio, popolo e lavoro, più è forte la capacità del Paese di produrre cibo naturale e di qualità”. Riflessione che fa propria anche il titolare del ministero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Economia e finanza pubblica al centro degli interventi dei vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini e del ministro Adolfo Urso. Anche le Donne della Confederazione e i giovani dell’Anga si sono riuniti in assemblea. Per Giovanni Gioia la carenza di giovani in campagna rischia di rallentare il processo di innovazione del settore. Nuove e vecchie emergenze si rincorrono nel mondo delle produzioni. Per alcuni prodotti, come il latte, continua a crescere lo squilibrio tra prezzi all’origine e prezzi al consumo. Ne ha parlato il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza al Tavolo del Mimit. Sullo sfondo delle varie crisi di settore ci sono i danni provocati dai cambiamenti climatici. Contro i quali le attuali politiche (e risorse) per la gestione del rischio sembrano avere le armi spuntate. In Italia l’attenzione è rivolta alla decisione di ridurre dal 70 al 40% l’intervento pubblico sui costi delle polizze assicurative.
All’Agricoltura il compito di essere collante economico e sociale del Paese. È il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato all’Assemblea di Confagricoltura riunita nell’Auditorium Parco della Musica di Roma . Nel suo discorso di apertura, Massimiliano Giansanti ha battuto sull’importanza del lavoro tra politica e filiera agroalimentare per immaginare il futuro e governare il cambiamento.
Con un videomessaggio, la premier Giorgia Meloni manda i suoi saluti all’assemblea: “Più forte è il legame tra territorio, popolo e lavoro, più è forte la capacità del Paese di produrre cibo naturale e di qualità”. Riflessione che fa propria anche il titolare del ministero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Economia e finanza pubblica al centro degli interventi dei vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini e del ministro Adolfo Urso.
Anche le Donne della Confederazione e i giovani dell’Anga si sono riuniti in assemblea. Per Giovanni Gioia la carenza di giovani in campagna rischia di rallentare il processo di innovazione del settore.
Nuove e vecchie emergenze si rincorrono nel mondo delle produzioni. Per alcuni prodotti, come il latte, continua a crescere lo squilibrio tra prezzi all’origine e prezzi al consumo. Ne ha parlato il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza al Tavolo del Mimit.
Sullo sfondo delle varie crisi di settore ci sono i danni provocati dai cambiamenti climatici. Contro i quali le attuali politiche (e risorse) per la gestione del rischio sembrano avere le armi spuntate. In Italia l’attenzione è rivolta alla decisione di ridurre dal 70 al 40% l’intervento pubblico sui costi delle polizze assicurative.
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Valori
Agricoltura collante
economico e sociale
del Paese.
Il messaggio del Presidente
Mattarella all’Assemblea
Prezzi bassi, Gambuzza:
Più valore per la filiera
I primati dell’ortofrutta
italiana sono a rischio
Anb rinnova i vertici,
Gherardi presidente
Anno LXXIII - n. 12 - DICEMBRE 2023 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3
Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101
Benvenuti
su HUBFARM
La piattaforma di Confagricoltura che aiuta le aziende agricole
a semplificare le pratiche amministrative e a risparmiare
tempo prendendo decisioni tempestive ed efficaci!
Il futuro nel palmo della tua mano
Calcolo sostenbilità
Semplificazione
amministrativa
Registro
trattamenti
Meteo e sensori
Consigli irrigazione
Macchinari 4.0
Consigli agronomici
Analisi
e report
Allerte
L’EDITORIALE
•••
Aspettando il 2024
tra incertezza e fiducia
Ci accingiamo ad affrontare il 2024, lasciandoci alle spalle un anno particolarmente difficile:
la guerra che da ventidue mesi insanguina l’Ucraina e il nuovo conflitto in Medio Oriente,
oltre a provocare centinaia di migliaia di vittime, hanno sconvolto i vecchi equilibri geopolitici per
ridisegnarne dei nuovi: Cina, India e Russia messe assieme pesano sull’economia mondiale come
gli Stati Uniti e il sorpasso della sola economia cinese su quella Usa è atteso per il 2030.
In questo nuovo assetto, l’Occidente, e l’Europa in particolare, dovranno trovare una loro collocazione.
Anche perché i vecchi modelli di sviluppo appaiono superati, messi in crisi da politiche ambientali
asimmetriche tra Occidente e resto del mondo e dalla rivoluzione tecnologica in atto. Ma
quello che sta per finire è stato anche l’anno dell’inflazione record, dell’innalzamento dei tassi d’interesse,
con l’aumento dei costi di produzione e la contrazione dei consumi; e l’anno della siccità e
delle alluvioni, che ci hanno fatto toccare con mano gli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti
climatici. In quest’ultimo mese alcuni risultati importanti sono stati raggiunti a livello europeo e
internazionale. Il Consiglio europeo del 14 dicembre ha deciso di avviare i negoziati per l’adesione
di Ucraina e Moldavia all’Unione: una scelta di grande rilevanza politica per l’intera comunità
internazionale, ma che richiederà tempi lunghi e, soprattutto, profonde riforme, che dovranno
riguardare anche il nostro settore, su cui principalmente andrà ad incidere l’allargamento. Dopo
non poche incertezze dalla Cop 28 di Dubai è arrivato l’accordo per avviare il processo di transizione
verso l’abbandono dei combustili fossili, che sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni
di gas ad effetto serra a livello globale, in modo da raggiungere le emissioni zero entro il 2050, con
l’obiettivo di triplicare la produzione di energie rinnovabili entro il 2030 e la chiara indicazione
di rafforzare le iniziative per lo stoccaggio al suolo del carbonio. Un risultato importante per
la nostra agricoltura, che avrà ora un ruolo ancora più decisivo da svolgere. Nei prossimi
giorni altre partite dovranno essere chiuse a livello nazionale ed europeo: l’approvazione
della legge di Bilancio e la revisione del Patto di stabilità. In questo clima di profonda
incertezza che, con fiducia credo sapremo superare, si è svolta la nostra assemblea
invernale, a cui dedichiamo ampio spazio nelle pagine del nostro giornale. Un’assemblea
importante, che ha visto la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e
di numerosi rappresentanti del governo, dalla quale esco molto soddisfatto. Per le parole
del Capo dello Stato, che ha rimarcato il ruolo che nella storia ha avuto l’agricoltura e che
ancora oggi continua a svolgere in termini economici, ambientali e sociali; per la vicinanza
del governo, che fin dal suo insediamento ha voluto mettere il nostro settore
al centro della sua azione. E per la partecipazione sentita dei nostri associati che,
con la loro presenza, hanno testimoniato ancora una volta l’orgoglio e lo spirito di
appartenenza all’Organizzazione.
Massimiliano Giansanti
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 3
8 20
24
36 38
44
SOMMARIO
L’EDITORIALE
Aspettando il 2024 tra incertezza e fiducia
Massimiliano Giansanti ....................... 3
ASSEMBLEA
Giansanti
Uno sguardo oltre
Gabriella Bechi ................................... 5
Mattarella
Un inno all’agricoltura
Anna Gagliardi ...................................... 8
Meloni
Il mondo ci ammira (gb) ..................... 11
Tajani
Il valore dell’agricoltura
Elisabetta Tufarelli................................ 12
Salvini
Infrastrutture e produzione
Francesco Bellizzi ............................. 13
Giansanti e Lollobrigida
Politica & agricoltura (gb) ................... 14
ANGA IN ASSEMBLEA
Un cambio di mentalità (et) ................. 16
ASSEMBLEA DELLE DONNE
Un anno da ricordare (et) ................... 18
IL NODO DEI PREZZI
Gambuzza al Tavolo del Mimit (fb) ...... 20
PATRONATO
Il futuro è l’alta consulenza
Roberto Caponi.................................. 22
FIERA CREMONA
Un governo al nostro fianco (fb) .......... 24
CLIMA & ASSICURAZIONI
Danni senza copertura (Red) ............... 28
CONFERENZA NAZIONALE EXPORT
Capodilista: più reciprocità tra Paesi
Anja Zanetti ....................................... 30
PAC & DINTORNI
Maggiore partecipazione
Tancredi Marini ................................. 32
RAPPRESENTANZA
Bieticoltori, i nuovi vertici
Barbara Bertuzzi ............................... 35
VINO & RISO
Le nuove etichette (ag) ....................... 36
ORTOFRUTTA
Emergenze di stagione (fb) ................. 38
FRUTTA IN GUSCIO
Necessarie più risorse per gli investimenti
Paola Castello .................................... 40
Rubriche
Mappamondo Francia 27 | Organizzazione Liguria unita 44 | Enapra Quite hiring 46 | Enapa Giovani 47 |
Over65 Danzare 48 | Buono a sapersi Musica e sostenibilità 52 | Campi sonori Sicilia mediterranea 53 |
Direttore responsabile
Gabriella Bechi
Direttore editoriale
Andrea Armaro
Caporedattore
Francesco Bellizzi
Editrice Confagri Consult
Presidente
Massimiliano Giansanti
Direzione, Redazione
e Amministrazione
Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma
Tel. +39.06.6852329
+39.06.6852374
mondo.agricolo@confagricoltura.it
Abbonamento annuo Italia
Conto corr. postale n. 33755000
Intestato a:
Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma
Autorizzazione Tribunale
di Roma, n. 1662 del 22/06/1950
ROC 34051 del 24/03/2020
4 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
Massimiliano Giansanti
Presidente di Confagricoltura
ASSEMBLEA
LA RELAZIONE DI APERTURA
Superare le difficoltà
di oggi per provare
ad immaginare il futuro
e governare il cambiamento.
L’invito di Giansanti
alla platea dell’Auditorium
Parco della Musica
di Gabriella Bechi
Uno
sguardo oltre
C
on il saluto del direttore
generale, Annamaria
Barrile, si è aperta l’assemblea
invernale di
Confagricoltura, il 12
dicembre scorso all’Auditorium
Parco della Musica di
Roma, alla presenza del presidente
della Repubblica Sergio
Mattarella. Barrile ha rivolto un
caloroso ringraziamento al Capo
dello Stato, ai ministri e ai parlamentari
presenti, ma anche a tutti
i dirigenti e agli associati, che
con il loro lavoro contribuiscono
in modo costruttivo al benessere
collettivo, producendo cibo,
rifornendo i mercati, tutelando
l’ambiente, il territorio e le collettività
in cui operano.
Ha preso quindi la parola il presidente,
Massimiliano Giansanti,
che ha ringraziato il Presidente
della Repubblica per aver voluto
accettare l’invito a presenziare
all’assemblea (“motivo di onore
per Confagricoltura e per me
personalmente”). Nel corso del
suo intervento il presidente ha
fatto un’analisi della situazione
in atto. “Stiamo attraversando
una fase assolutamente eccezio-
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 5
La giunta insieme ai presidenti delle Federazioni
Annamaria Barrile
Direttrice generale di Confagricoltura
Un momento dell’Inno di Mameli eseguito dalla banda musicale
della Marina Militare Italiana
La deputata di Italia Viva, Mara Carfagna con Stefano Patuanelli, senatore M5S
nale per la velocità con la quale
le crisi si stanno manifestando.
La pandemia di Covid 19 era ancora
in corso quando la Federazione
Russa ha avviato l’aggressione
dell’Ucraina. E nelle ultime
settimane - ha proseguito - il
conflitto è nuovamente
esploso in Medio Oriente.
In queste condizioni,
la contrapposizione sta
prevalendo sulla collaborazione
tra gli Stati e
le tensioni geopolitiche
sono crescenti tra democrazie,
autocrazie e
Sud globale”.
A ciò si aggiungono l’inflazione,
l’aumento dei
tassi d’interesse, i costi
energetici, l’indebitamento
delle aziende in
salita e la contrazione
della crescita economica
in Cina, Paese che, negli
anni passati, ha alimentato
in larga parte la dinamica
del commercio
internazionale. Oggi oltre
il 20 per cento del
grano scambiato a livello
globale viene raccolto
in Russia; tra il 50 e il 60
per cento delle giacenze
totali di grano, mais
ed orzo è localizzato in
Cina; il Brasile da anni è
leader nella produzione
di proteine animali e vegetali;
e l’Arabia Saudita
ha annunciato progetti
di investimento faraonici
in agricoltura, in particolare
nell’olivicoltura.
“Dobbiamo alzare lo
sguardo dalle difficoltà
presenti nella società e
nelle nostre imprese - ha
commentato Giansanti
- per provare ad immaginare
il futuro che ci
aspetta, formulando, di
conseguenza, le proposte
più idonee a gestire
il cambiamento. Con razionalità
e concretezza”.
Tra meno di un anno si
svolgeranno le elezioni
per il rinnovo del Parlamento
europeo. A seguire, nel mese di
ottobre, si insedierà una nuova
Commissione. Tra i primi impegni
che dovrà affrontare l’Esecutivo
della Ue, spiccano le
proposte sul bilancio pluriennale
dopo il 2027 e una nuova
riforma della Politica agricola
comune. Intanto, gli Stati membri
con una maggiore capacità
di spesa continuano a varare
aiuti di Stato che, per dimensione,
rischiano di falsare le regole
della libera concorrenza e sono
in grado di condurre alla frammentazione
del mercato unico.
In questo quadro di instabilità
e di incertezza, si pone la questione
dell’allargamento dell’Unione
all’Ucraina, alla Moldavia
e ai Balcani Occidentali. “L’allargamento
è senz’altro un fattore
stabilizzante per l’intera comunità
internazionale - ha spiegato il
presidente della Confederazione
- ma le dimensioni del bilancio
attuale della Ue, appena l’1,2
per cento del prodotto interno
lordo dei 27 Stati membri, sono
inadeguate a sostenere l’ingresso
di nuovi Paesi”. Un contesto
nel quale si inserisce anche l’Ucraina
che “nel giro di un anno,
nonostante l’aggressione russa,
è diventata la terza fornitrice di
prodotti agroalimentari della Ue.
Da parte nostra, siamo favorevoli,
in via di principio, ad una
Unione sempre più stretta tra un
numero limitato di Stati membri,
con una maggiore cessione di
sovranità in linea con quanto stabilito
all’articolo 11 della Costituzione,
che continua ad essere un
solido punto di riferimento per
la democrazia e per l’ordinato
svolgimento della vita politica ed
economica nel nostro Paese. Una
‘cassetta degli attrezzi’ insostituibile,
come in più occasioni ha
posto in evidenza il Presidente
della Repubblica”.
Tutte le strutture che operano in
agricoltura svolgono una funzione
fondamentale per la vitalità
sociale ed economica delle aree
extra-urbane, ma vanno differenziati
gli interventi tra imprese
che producono per il mercato e
strutture che svolgono un ruolo
di presidio del territorio. “Dovranno
essere incentivati gli investimenti
per la diffusione delle
innovazioni tecnologiche - ha
6 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
Il presidente Abi, Antonio Patuelli con Elly Schlein, segretaria Pd
L’ad di Genagricola, Igor Boccardo insieme al presidente Giansanti
spiegato Giansanti - e definite
nuove ed urgenti misure per la
gestione dei rischi crescenti posti
dal cambiamento climatico.
Un’agricoltura più digitale ed
aperta alle innovazioni, inoltre,
può diventare più attrattiva per
l’occupazione giovanile.”
Nella visione di Confagricoltura
le imprese agricole sono destinate
a diventare un centro di attività
imprenditoriali diversificate,
che spaziano dalla produzione
di cibo, alle energie rinnovabili,
fino allo stoccaggio al suolo del
carbonio.
L’impatto economico della pandemia
e dell’aggressione russa
all’Ucraina ha riportato in primo
piano la questione della sicurezza
alimentare. Il cibo è stato addirittura
utilizzato come un’arma e
come strumento di pressione geostrategica,
alimentando l’instabilità
e le tensioni sui mercati, a
danno, in prima battuta, dei Paesi
emergenti, più dipendenti dalle
importazioni di derrate agricole.
“L’insicurezza alimentare si contrasta
con un’azione globale, rimettendo
al centro l’impegno
multilaterale - ha sottolineato il
presidente -. E alla luce di queste
considerazioni, riteniamo che
la sicurezza alimentare dovrebbe
essere uno dei temi salienti della
presidenza italiana del G 7.”
L’agricoltura italiana è tra le più
avanzate a livello internazionale.
Il “Made in Italy” agroalimentare
ha toccato il massimo storico di
60 miliardi di euro e continua a
salire, nonostante le difficoltà innescate
dall’inflazione e dal rallentamento
dell’economia in Europa
e nel Mondo. Il nostro punto
di forza è rappresentato dal fatto
che le nostre esportazioni sono
differenziate su un’ampia lista di
prodotti. L’intera filiera agroalimentare
- dalle imprese agricole
fino alla ristorazione - è
arrivata ad incidere per
il 16 per cento sulla formazione
del prodotto
interno lordo. Tenendo
anche conto dei mezzi
tecnici per la produzione
agricola, si sale oltre
il 20 per cento. Sono 1,
4 milioni i posti di lavoro
assicurati dalla filiera.
“Le potenzialità di crescita
sono rilevanti -
ha aggiunto Giansanti
- ma serve la messa a
punto di un progetto
a lungo termine, perché
gli interventi del
PNRR avranno termine
nel 2026. Occorre una
più efficace e stabile
integrazione tra tutte le
parti che compongono
la filiera agroalimentare.
Il dialogo non può
essere limitato alla fissazione
dei prezzi e alle
modalità di consegna
dei prodotti. È necessario
andare oltre, per
Rodolfo Garbellini
Presidente Anpa
La senatrice di FI, Licia ROnzulli con Nicolò Mascheroni,
direttore Strategie di Confagricoltura
Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini
e il deputato di FI,Giorgio Mulè
intercettare, insieme,
i segnali che arrivano
dal mercato e le aspettative
dei consumatori,
ribadendo con dati di
fatto la responsabilità
sociale ed ambientale
del sistema italiano delle
imprese agroalimentari,
che può senz’altro
rappresentare un fattore
di miglioramento
competitivo.”
“Siamo consapevoli - ha
concluso il presidente di Confagricoltura
- che le nostre responsabilità
vanno oltre i confini
delle nostre imprese. Impattano
sul futuro dei nostri collaboratori,
sull’ambiente, sulla qualità
dell’alimentazione e, quindi, sulla
salute. Operiamo al centro di
un sistema di valori più ampio
di quello economico. Per questo,
continueremo ad impegnarci al
massimo all’interno delle nostre
imprese per contribuire al progresso
dell’Italia.”
•••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 7
ASSEMBLEA IL PRESIDENTE
Sergio Mattarella
Presidente della Repubblica Italiana
Economia, innovazione,
valore sociale sono stati
i cardini dell’intervento
di Sergio Mattarella
all’assemblea
Confagricoltura.
Un momento che fa già
parte della storia
della Confederazione
di Anna Gagliardi
L’
intervento del Presidente
della Repubblica,
Sergio Mattarella, all’assemblea
di Confagricoltura
entra a pieno titolo
nella storia ed è motivo
di grande orgoglio per la Confederazione.
Un inno all’agricoltura
attraverso le tappe che hanno
scandito la metrica della crescita
del settore primario italiano in
termini economici, di innovazione,
di valore sociale, di multifunzionalità.
Che è anche un
riconoscimento di quanto Confagricoltura
ha realizzato fin dalla
sua nascita, contribuendo in prima
persona a scriverla, questa
storia, e continuando a farlo quotidianamente.
Il discorso del Capo dello Stato
è stato un excursus storico ed
economico di altissimo livello,
con fatti, episodi e personalità
che hanno fatto conoscere alla
platea, o ricordare, quanto l’agricoltura
abbia dato all’Italia dal
secondo dopoguerra ad oggi: “…
da problema, da elemento di arretratezza,
è divenuta sinonimo
di opportunità e di benessere.
Più, e meglio, di altri comparti
economici ha saputo disseminare
modernità, uscendo da un’attività
di mera sussistenza, di autoconsumo
autarchico, per creare valo-
Un inno
all’agricoltura
re, divenendo vettore di internazionalizzazione
dell’economia”.
Le parole di Mattarella fanno leva
sulla consapevolezza. “È necessario
essere tutti consapevoli di
quanto sia centrale oggi l’agricoltura.
Un volano per la crescita,
per la creazione di filiere produttive;
presupposto per l’export
di eccellenza del Made in Italy;
veicolo di innovazione e promozione
della ricerca e della salute.
Protagonista nella gestione dei
territori e per la tutela dell’ambiente,
proteggendo le culture, e
le colture, che hanno modellato,
nei secoli, il paesaggio e il modo
di vivere italiano”.
“Agricoltura, questa sconosciuta,
potremmo dire” e con questo
pensiero il Presidente della Repubblica
menziona ciò che rappresenta
il settore citando i dati
riportati nel docufilm realizzato
dalla Fondazione Edison e proiettato
all’Auditorium Parco della
Musica: “Duecentoventi miliardi
di beni prodotti e quasi un milione
quattrocentomila occupati nel
sistema agroalimentare”. Il Capo
dello Stato richiama anche la relazione
del presidente Giansanti,
che ha aperto i lavori, rafforzando
l’orgoglio agricolo tricolore: “L’Unione
europea è il primo esportatore
di prodotti agroalimentari.
Italia e Francia si contendono il
primo posto. Con essi, si esporta
uno standard di qualità e salute,
si afferma un modello di consumo
e di vita che si impone ai
mercati, come nel caso della dieta
mediterranea, con la forza di persuasione
del suo valore, il contrario
di tentazioni di chiusura”.
Cruciale il passaggio dedicato alla
Costituzione italiana, “l’unica del
suo tempo a dedicare un articolo
espressamente al settore primario
e alle condizioni necessarie per
8 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
promuoverne lo sviluppo. Neppure
le Costituzioni precedenti riservavano
analoga attenzione”. Così
come quello sul Trattato di Roma
del 1957, che ne ricalca i temi, ripresi
ulteriormente dal presidente
Giansanti nel talk conclusivo con
il ministro Lollobrigida.
Dalla storia ai territori, con una
sottolineatura di come l’agricoltura
sia presidio attivo del paesaggio e
dell’ambiente: “Se l’Italia è il Paese
delle cento città, nasce dalle mille
campagne.… Produrre significa
abitare un luogo, ed emerge qui
l’influenza plurifunzionale che l’agricoltura
esercita, con un rafforzamento
dell’identità dei territori....
Oltre 10 milioni di italiani vivono
in aree rurali. La superficie agricola
utilizzata vale il 40% di quella
totale del nostro Paese. La Repubblica
non può che incoraggiare l’esercizio
di questa responsabilità di
‘cura della terra’, cogliendo l’occasione
di farne una nuova
fase di progresso”.
In numerose occasioni
Giansanti ha sottolineato
la necessità di un
rilancio dell’agricoltura
all’insegna della sostenibilità
e dell’innovazione,
nell’ambito della transizione
ecologica e digitale
che spinge Confagricoltura
a continuare a lavorare
nel processo delle
riforme in atto, con lo
sguardo sempre rivolto al
futuro e al contesto internazionale.
Una posizione condivisa e ribadita
all’assemblea dal Presidente
Mattarella, che ha invitato l’Italia
ad agire “non sulla difensiva, perché
può invece giocare d’iniziativa
a tutto campo, in una stagione che
vede insieme alimentazione, tutela
dell’ecosistema, governo del
territorio, valorizzazione dei beni
ambientali”.
Importante e di attualità, infine,
il richiamo alla sicurezza alimentare,
alla situazione geopolitica
internazionale, con una chiosa
Massimiliano Giansanti e il Capo dello Stato
semantica: “Sicurezza alimentare
era espressione che si era spostata
da una concezione quantitativa
dei rifornimenti agricoli, a una
qualitativa, relativa alla salubrità
degli alimenti. Oggi rischiamo di
tornare drammaticamente indietro.
Ecco perché l’agroalimentare
è anche un vincolo di pace. Nessuno
più di voi ne è consapevole”.
*L’intero discorso del Presidente
della Repubblica è consultabile sul
sito e disponibile sul canale You-
Tube di Confagricoltura •••
g TUTTI I NOMI FATTI DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL SUO DISCORSO
L’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
all’assemblea di Confagricoltura è stato un discorso denso
di riferimenti storici, di valori e principi presenti nella Costituzione
italiana e di nomi di alcuni dei personaggi che hanno
contribuito allo sviluppo dell’agricoltura italiana come settore
fondamentale non solo per l’economia nazionale.
Giovanni Galloni (1927-2018). Giurista e politico siciliano
di Paternò, esponente della Democrazia cristiana, è stato
ricordato dal Presidente per i suoi scritti di diritto agrario
dedicati all’importanza che la produzione agricola rivestiva, all’indomani della Seconda
Guerra Mondiale, nella rinascita del Paese come risposta ai bisogni di una popolazione
provata dalla fame.
Enrico De Nicola (1877-1959). Napoletano, giornalista, deputato e Presidente della Repubblica
nel ’48. Celebre l’episodio, ricordato da Mattarella, del 3 gennaio 1947 quando
raggiunse Alcide De Gasperi sulle scale dell’aereo che avrebbe portato il leader democristiano
negli Stati Uniti per riallacciare le relazioni con Washington. Abbracciandolo,
De Nicola raccomandò al presidente del Consiglio di ottenere un aumento delle razioni
di pane, “perché con duecento grammi giornalieri, i giovani non ce la fanno più”.
Luigi Einaudi (1874-1961). Nato a Carrù, in provincia di Cuneo, è stato giornalista, docente
universitario, economista, senatore, deputato all’Assemblea costituente e Capo
dello Stato nel ’48 (il primo della storia repubblicana). Si deve a lui la definizione dell’agricoltura
come “settore primario” tra i fattori che vanno a comporre il Prodotto Interno
Lordo del Paese. Un riconoscimento per un’attività economica che, all’epoca, era la prima
fonte di sostentamento degli italiani. (fb)
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 9
CAMPI
E CAMPIONI
“Campi e Campioni” è il documentario realizzato
da Confagricoltura e Fondazione Edison in occasione
dell’assemblea del 12 dicembre scorso.
11,23 minuti proiettati sullo schermo della sala
dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per
introdurre l’intervento del presidente della Rea
destra) e con il coordinamento di produzione
pubblica, Sergio Mattarella. Dedicato ai territori e ai prodotti
d’eccellenza, il video (visionabile sul profilo YouTube della Confederazione)
è composto da piani sequenza, riprese dall’alto e brevi
interviste accompagnate da infografiche con i numeri più significativi
della produzione agricola italiana. Un lavoro di ricerca
realizzato con il coordinamento scientifico del direttore e vicepresidente
della Fondazione Edison, Marco Fortis (in foto, in alto
del direttore Relazioni esterne di Confagricoltura,
Andrea Armaro e Cesare Tabacchini, componente
dello staff di Presidenza. Il breve documentario è
firmato dal regista tedesco Alexander Kockerbeck
(in foto, in basso a destra). (fb)
ASSEMBLEA PREMIER
Il mondo ci ammira
Meloni: “Più è forte il legame
tra territorio, popolo
e lavoro, più è forte
a capacità di un Paese
di produrre cibo naturale
e di qualità”
comparto strategico
non solo
in termini econo-
“U
n
mici, ma anche in
termini culturali,
sociali, identitari.
Un connubio straordinario di
territorio, qualità, sostenibilità,
innovazione, sviluppo apprezzato
in tutto il mondo”. Così la
presidente del Consiglio Giorgia
Meloni ha definito il settore agroalimentare
del nostro Paese nel
videomessaggio che ha voluto
inviare all’assemblea di Confagricoltura.
“È questa la ragione - ha
spiegato - per cui questo governo
ha scelto di mettere al centro della
sua azione proprio l’agricoltura
e di restituire l’attenzione che
merita a tutte le sue componenti,
senza tralasciarne alcuna, dalle
comunità locali, all’economia dei
territori, fino al contributo della
ricerca per la salvaguardia degli
ecosistemi. Questo è il filo rosso
che unisce il nostro lavoro e le
nostre scelte”. La presidente del
Consiglio ha ricordato che fin dal
suo insediamento il governo ha
lavorato per valorizzare le filiere
agricole, stimolare la produzione
nazionale, difendere il nostro
modello agroalimentare, la nostra
biodiversità, i cibi di qualità
contro l’omologazione. Un impegno
che mira a una declinazione
completa del concetto di sovranità
alimentare, coincidente con il
diritto di un popolo di scegliere
il proprio modello produttivo e il
proprio sistema di alimentazione.
“Più è forte il legame tra territorio,
popolo e lavoro, più è forte la
capacità di un Paese di produrre
cibo naturale e di qualità, di fare
crescere le proprie filiere, di renderle
sempre più moderne e sostenibili,
riducendo anche gli effetti
negativi, come ad esempio l’eccessivo
consumo di acqua. Questa è
la visione che ha mosso il governo
e che ha ispirato le scelte che abbiamo
adottato fin qui”.
Meloni ha ricordato lo stop al
cibo sintetico (“siamo la prima
nazione al mondo ad averlo fatto
e siamo orgogliosi di poter essere
un modello da seguire anche
per altri Paesi”), il fondo per la
sovranità alimentare, il sostegno
all’innovazione, alla nuova
imprenditoria agricola, il fondo
per le emergenze istituito con
l’ultima manovra e le importanti
risorse liberate per il settore attraverso
la revisione del Pnrr, che
proprio di agricoltura si occupa
prioritariamente (“un risultato di
cui andiamo particolarmente fieri
perché ci ha permesso di mettere
a disposizione dell’agroalimentare
2 miliardi per i contratti di
filiera e 850 milioni per l’agrisolare.
Misure per rendere le imprese
agricole sempre più forti, più
competitive e più sostenibili”.
Con lo stesso approccio il governo
ha difeso il ruolo strategico
dell’agroalimentare e le realtà
agricole italiane in sede Europea.
“Con un grande lavoro di squadra
- ha detto il presidente del Consiglio
- siamo riusciti a far emergere
il buon senso ad ottenere a
posizioni più equilibrate rispetto
ad alcune proposte iniziali della
Commissione, su dossier molto
importanti come quello sui fitofarmaci,
le emissioni industriali,
gli imballaggi.”
“Su questa strada - ha concluso
- vogliamo continuare a camminare
perché l’agricoltura è ricchezza,
identità e sviluppo, ma
è anche qualcosa di più. Ce lo
ricorda e ce lo insegna uno dei
più grandi nostri antenati Cicerone,
che diceva che di tutte le arti
dalle quali si ricava profitto nessuna
è migliore dell’agricoltura,
nessuna più redditizia, nessuna
più dolce, nessuna più degna di
un uomo libero.” (gb) •••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 11
ASSEMBLEA VICEPREMIER
Il valore dell’agricoltura
Antonio Tajani
Vicepremier e ministro degli Esteri
Tajani: “Per la Bce
è il momento
di fare marcia indietro
per aiutare l’economia
e permettere alle banche
di abbassare a loro
volta i tassi”
di Elisabetta Tufarelli
governo crede su un
sistema basato su agricoltura
e industria, che
porti ricchezza. Quando
parliamo di politica
“I
l
macroeconomica vanno
considerati gli effetti sull’economia
reale, perché è questa da
sostenere”. Lo ha affermato, intervenendo
in assemblea, il ministro
degli Affari esteri e della Cooperazione
internazionale e vicepremier,
Antonio Tajani. A proposito
del Patto di stabilità e crescita:
“Lo vogliamo sottoscrivere, ma -
ha detto - nella sua nuova formulazione
deve avere delle regole in
tempi logici, per evitare che torni
in vigore quello vecchio, figlio
di una visione rigorista, che non
favoriva l’economia reale”. Tajani
ha fatto riferimento alla crisi
del 2008: “Il nostro sistema ha
resistito e, grazie ad agricoltura
e industria, non abbiamo fatto la
fine della Grecia”. Sull’aumento
dei tassi d’interesse: ”È giunto il
tempo per la Banca centrale europea,
con il calo dell’inflazione,
d’invertire la rotta. Ora è il momento
di fare marcia indietro - ha
precisato - per aiutare l’economia
reale e permettere alle banche di
abbassare a loro volta i tassi per
favorire l’accesso al credito da
parte di imprese e famiglie”.
Il ministro è tornato a parlare
anche del nucleare: “L’unica soluzione
nel breve, medio e lungo
periodo per ridurre le emissioni
di Co2 gradatamente, con i tempi
richiesti, per avere anche una politica
sociale e non soltanto di lotta
al cambiamento climatico, con
una tempistica che possa permettere
la nostra autosufficienza
energetica, come i fatti di questi
anni ci hanno dimostrato. Naturalmente
dobbiamo lavorare per
tutto ciò che è fonte alternativa e
il mondo agricolo con le bioenergie
può fare tantissimo”. Sulla difesa
della natura e dell’ambiente:
“Mi vedono fortemente impegnato,
io credo che noi dobbiamo
essere sempre più ambientalisti.
Non è una sorta di nuova religione
panteistica - ha rimarcato
- ma la difesa del luogo dove vive
l’uomo, che è al centro della natura”.
Le tecniche di evoluzione
assistita, in tal senso, sono la soluzione
migliore per avere piante
più resistenti. A proposito delle
regole europee: ”Sono scritte da
alcuni autorevoli funzionari della
Commissione europea a tavolino,
ma se la regola non è frutto
anche di conoscenza, soprattutto
per i tempi di applicazione, non
funziona e provoca enormi danni
sociali perché, se imponiamo
all’economia reale obiettivi irraggiungibili,
la distruggiamo. Per
questo - ha ribadito - ci stiamo
battendo perché le nuove regole
sul packaging non siano dannose
per l’industria e per l’agroalimentare.
È una battaglia che l’Italia
sta combattendo nelle istituzioni
comunitarie, proprio perché vogliamo
che la politica ambientale
sia a misura di impresa”. Tajani
ha concluso con un passaggio
sull’export, che rappresenta il
40% del Pil e una fetta importante
del valore aggiunto: ”È una
priorità del nostro governo. È un
dovere promuovere la qualità dei
nostri prodotti agricoli, perché
l’agricoltura è un elemento fondamentale
della nostra economia
e occorre occupare tutti gli spazi
che sono attualmente presi dall’Italian
sounding. Le nostre ambasciate
sono tutte mobilitate in
questa direzione”.
•••
12 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
ASSEMBLEA L’ITALIA DA RINNOVARE
L’intervento del ministro
Salvini è stato tutto
incentrato sui risultati
in Europa e sugli strumenti
e le opere necessarie
al settore primario
di Francesco Bellizzi
Infrastrutture
e produzione
Matteo Salvini
Vicepremier, ministro dell’Infrastrutture
L’
intervento del ministro
delle Infrastrutture
e vicepremier, Matteo
Salvini, è stato tutto
incentrato sui risultati
conseguiti in Europa
per il settore primario e sul
valore che l’agricoltura riveste
nell’intero sistema economico
nazionale. Sullo sfondo le elezioni
di giugno per la composizione
del nuovo Parlamento Ue.
“Un voto - ha detto - che non
sarà ideologico. Anzi. Sarà l’occasione
per i cittadini di dare un
giudizio su quanto è stato fatto
negli ultimi anni”.
“Sono stato europarlamentare per
nove anni - ha ricordato Salvini
alla platea di imprenditori e politici
dell’assemblea - e ai tavoli dedicati
al settore primario ho visto
partecipare non il commissario
all’Agricoltura, ma quello all’Ambiente
che vedeva negli agricoltori
degli avversari”. È un’impostazione
che non piace al ministro.
“Sono stufo di giocare in difesa.
Bisogna lavorare per tamponare i
danni provocati da questa impostazione
ideologica. È quello che
faccio con realtà come Confagricoltura,
che non ha paura di dire
no quando c’è bisogno di dire no”.
Tra i fronti su cui Salvini è più
attivo c’è quello delle emissioni.
“L’Italia contribuisce soltanto per
lo 0,7% alle emissioni globali di
gas climalteranti. Mentre la Cina
è al 30 e gli Stati Uniti all’11. E
noi dobbiamo lottare per salvare,
come abbiamo fatto, gli allevamenti
di bovini dal rischio che
vengano equiparati alle acciaierie.
Purtroppo, a pagare, per il momento,
saranno gli allevatori di suini
e gli avicoli”, ha commentato.
“Una follia ideologica - la definisce
Salvini -. So bene che l’Italia non
può confrontarsi da sola con Paesi
come Usa e Cina, ma l’europeismo
non può portare al massacro di un
intero sistema economico”.
Stessa assenza di logica, il ministro
delle Infrastrutture, la vede nel
tentativo della Commissione Ue
di rendere più stringenti le regole
per l’uso delle confezioni di plastica.
“Abbiamo salvato la IV gamma,
ma stiamo perdendo la battaglia
per le fragole, a causa dell’idea che
alcuni imballaggi siano nocivi per
l’ambiente”. Stesso sforzo di riduzione
dei danni è stato condotto
sul fronte dei prodotti fitosanitari
e sulla legge per il ripristino della
natura. “L’Italia è tra i Paesi che
ha ridotto di più l’uso degli input
chimici, ma non dobbiamo dimenticare
che questi sono utili sia alla
produzione che alla sicurezza alimentare
- ha detto il ministro -. Riguardo
alla legge sul ripristino della
natura abbiamo fatto valere un
principio molto semplice: senza la
presenza e lavori di manutenzione
degli agricoltori, boschi e fiumi
producono danni. Danni e disastri
che si concentrano a valle”.
Matteo Salvini ha concluso il suo
intervento parlando di un’altra
sfida attualmente in corso a Bruxelles:
quella sulla nuova Politica
agricola comune 2023-27. “Negli
ultimi anni la Pac è stata usata
per ridurre la superficie agricola.
Tanti imprenditori mi hanno
detto che i sistemi di pagamento
sono tali da rendere più conveniente
eradicare che coltivare. Invece,
noi dobbiamo lavorare per
incrementare la Sau”.
Il ministero delle Infrastrutture
sta lavorando anche sulla logistica.
“La Spagna ci ha superato,
come anche l’Olanda. Noi siamo
impegnati per la realizzazione
del collegamento autostradale
Roma-Latina e per l’Alta velocità
tra Roma e Bari, come anche sul
Terzo Valico”. Sulle infrastrutture
idriche Salvini è convinto dell’importanza
di nuove grandi opere
per un piano nazionale, “che risponda
alle necessità di agricoltori
e cittadini. Ci sono strutture
che sono state bloccate esclusivamente
per motivi ideologici.
Eppure, opere come la diga di
Cumbidanovu a Orgosolo in Sardegna,
sono fondamentali per
fronteggiare siccità e alluvioni.
Sono orgoglioso - ha aggiunto -
di aver accelerato le procedure
per l’apertura di quella di Campolattaro
a Benevento, e di aver
stanziato nuove risorse per una
diga importante come quella sul
fiume Enza, nel Comune di Vetto
a Reggio Emilia che adesso, dopo
un secolo di attesa, si vorrebbe ridimensionare
rispetto al progetto
originario”.
•••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 13
ASSEMBLEA IL FACCIA A FACCIA
Giansanti e Lollobrigida
a confronto sulle parole
di Mattarella e sul ruolo
del settore primario
nel futuro dell’Italia
I
ntervistati dal direttore del
Tg2, Antonio Preziosi, il
ministro dell’Agricoltura,
della Sovranità alimentare
e delle Foreste, Francesco
Lollobrigida e il presidente
della Confagricoltura, Massimiliano
Giansanti, hanno commentato
l’intervento del presidente
della Repubblica Sergio
Mattarella.
Politica &
Lollobrigida. Il Capo dello Stato
nel suo intervento ha riconosciuto
il ruolo degli agricoltori
italiani per la nostra Repubblica
ed ha sottolineato come nel
corso della storia il legislatore
sia stato attento ad indicare i
pilatri intorno ai quali bisogna
muoversi, facendo riferimento
a personaggi autorevoli, ancora
attuali, che hanno anticipato le
problematiche dell’agricoltura di
oggi. Nel dettato costituzionale è
riconosciuta la centralità dell’agricoltura
connessa all’impresa
e alla sua capacità di produrre
reddito, ma ancora oggi non è
così, perché negli anni l’agricoltura
è stata marginalizzata dal
tessuto economico. Le imprese
agricole non hanno ricevuto la
giusta attenzione anche a livello
di Unione europea e hanno dovuto
giocare in difesa. Nel rapporto
sulla redditività dei diversi
settori presentato recentemente,
quello agricolo risulta più penalizzato
rispetto ad altri. Bisogna,
dunque, tener conto degli errori
fatti nel passato per correggerli
e non ripeterli, con una visione
strategica. Finita l’epoca delle
certezze di approvvigionamento
energetico ed alimentare, credo
che l’Europa debba cambiare
passo e che l’Italia debba fare da
apripista, portandosi dietro anche
altre nazioni.
Giansanti. Per me oggi è stata
una giornata importante. Lo
dico da presidente di Confagricoltura,
ma soprattutto, da agricoltore.
Il presidente Mattarella
ha evidenziato la centralità del
ruolo che l’agricoltore svolge
nella salvaguardia dei territori
e nella tenuta del Paese, garantendo
da una parte sicurezza
alimentare, qualità, produzione,
dall’altra democrazia. Laddove
c’è un’agricoltura forte c’è un
Paese democratico. Mi ha fatto
piacere il riferimento al Trattato
di Roma, da cui nacque di fatto
l’Unione europea, che, all’articolo
39 dice che l’Europa troverà
nell’agricoltura quell’elemento
di strategicità fondamentale per
assicurare la sicurezza alimentare
e l’approvvigionamento,
garantendo la tutela del reddito
degli agricoltori e la salubrità
dei prodotti per i consumatori.
Noi siamo europeisti convinti,
ma l’Europa deve ritrovare lo
spirito dei padri fondatori, da
cui oggi è molto lontana. Conto
ora sulla forza di questo governo,
che sta dimostrando vicinanza
al nostro settore, per definire
insieme la politica agricola
nazionale e costruire un nuovo
modello da portare il prossimo
anno in Europa.
Preziosi. Quali sono gli strumenti,
gli “attrezzi”, da utilizzare
per ridare all’agricoltura
quella centralità di cui parla il
Capo dello Stato?
Lollobrigida. Gli elementi su
cui lavorare sono quelli che riguardano
direttamente il mon-
14 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
agricoltura
do agricolo e quelli strutturali
che riguardano il sistema Paese.
Il primo passaggio è il nostro
rafforzamento in Europa. L’Italia
spesso si è posta in una situazione
di debolezza. Oggi abbiamo
cambiato atteggiamento,
portando avanti le nostre posizioni
in maniera decisa, qualche
volta anche isolata. Il secondo è
la promozione dei prodotti. Noi
non potremo mai vincere sulla
quantità, ma solo sulla qualità,
il nostro valore aggiunto, che
per altro ci viene riconosciuto
da tutti, strumento di attrazione
per tutto il nostro Paese. Il terzo
sono gli investimenti. Abbiamo
raddoppiato i fondi per l’agricoltura
nel PNRR: 2 miliardi in
più sulle filiere, 850 milioni in
più sull’Agrisolare. Infine, la coesione,
all’interno del governo e
con tutta la filiera, per un confronto
continuo sulle strategie
da intraprendere.
Giansanti. L’andamento meteorologico
di quest’anno ha
compromesso il nostro tessuto
produttivo: dalle alluvioni in
Emilia-Romagna e Toscana, alla
siccità, questi fenomeni hanno
provocato danni ingenti al sistema
ortofrutticolo, vitivinicolo e
olivicolo. Gli allevatori suinicoli
sono alle prese con la Psa e
quelli di bovini con le difficoltà
di definire un giusto prezzo
del latte. L’aumento del costo
del denaro ha frenato gli investimenti.
Il 2024 deve essere
l’anno della ripartenza. Ed occorre
fare delle scelte. La sovranità
alimentare deve essere una
priorità: dobbiamo raggiungere
il 100 per cento della capacità
produttiva del Paese. Bisogna
investire in innovazione e nella
costruzione di filiere che possano
aumentare questa capacità;
studiare i comparti prioritari e
trovare le giuste soluzioni. Inoltre,
occorre favorire l’internazionalizzazione
delle imprese e
diversificare le fonti di reddito
degli agricoltori, attraverso lo
sviluppo delle bioenergie: biogas,
biometano, fotovoltaico,
ma anche della capacità dell’agricoltura
di “coltivare carbonio”.
Sono passati 50 anni da
quando il ministro Marcora fece
un Piano per l’agricoltura. Ci
aspettiamo ora di poterne fare
uno insieme al ministro Lollobrigida.
(gb)
•••
g ECCELLENZE, TERRITORIO E INNOVAZIONE. L’INTERVENTO DI URSO IN ASSEMBLEA
“L’agricoltura è un pilastro dell’economia italiana e l’Italia
è la terza economia agricola dell’Europa per produzione
dopo Francia e Germania e la seconda per valore
aggiunto, dopo la Francia. Siamo anche campioni
di qualità con eccellenze legate ai territori d’origine. l’Italia
è il Paese con il maggior numero di prodotti Dop
e Igt riconosciuti dall’Ue”. Lo ha detto il ministro delle
Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso in un video intervento aggiungendo: ”Con il
ministro Lollobrigida portiamo avanti azioni coese per il comparto, dal tavolo per l’agroalimentare
al carrello antinflazione. Un’iniziativa, quest’ultima, alla quale Confagricoltura
ha aderito dal primo momento, e che sta ottenendo grandi risultati: il tasso di
inflazione nello scorso novembre è stato dello 0,7% sotto la media Ue e sotto Francia,
Germania, Spagna. Siamo virtuosi in Europa per aver frenato l’inflazione e rilanciato i
consumi”. Urso ha parlato di carbon farming e biocarburanti e confermato l’impegno
sul digitale, riferendosi anche alla dotazione del PNNR. “Misure che si aggiungono alle
risorse del mio dicastero: quasi 13 miliardi nel biennio 2024/2025, destinati anche alle
vostre aziende”. E ha concluso affermando la vicinanza del ministero alle imprese e ai
produttori agricoli garantendo l’attenzione massima del governo al comparto.
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 15
ASSEMBLEA ANGA LA NUOVA
GENERAZIONE FILIERE
Giovanni Gioia
Presidente Anga
La carenza di giovani
che intraprendono il lavoro
in campagna rallenta
il processo di innovazione
del settore. Questo
e altri temi al centro
dell’assemblea
a Palazzo della Valle
N
umerosa partecipazione
all’assemblea
di fine anno a Palazzo
della Valle, più di 150
giovani agricoltori
di Confagricoltura si
sono riuniti per valutare l’anno
trascorso e programmare le
prossime attività. “Abbiamo la
consapevolezza - ha esordito il
presidente Anga Giovanni Gioia
- di dover immaginare e costruire
il futuro dell’agricoltura
dei prossimi decenni. I dati
sull’imprenditoria giovanile in
agricoltura invitano a riflettere.
Il ritorno dei giovani alla
terra non c’è, come sottolinea
l’ultimo censimento dell’Istat.
I giovani agricoltori diminuiscono
e se il futuro dell’agricoltura
è legato al ricambio
generazionale, il momento difficile
sotto il profilo economico,
ma anche la necessità di un
cambio di passo nella mentalità
diffusa che deve imparare a
riconoscere l’agricoltore come
un imprenditore moderno ed
evoluto, non facilitano l’accesso
dei giovani alla terra”. Il
presidente Gioia ha messo in
evidenza che i giovani conducono
aziende con una dimensione
media doppia rispetto
agli over 40 e con un livello di
digitalizzazione più che dop-
Un cambio
di mentalità
16 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
pio rispetto a quelle dei colleghi
più anziani È maggiore,
inoltre, la propensione agli
investimenti innovativi. “Come
giovani imprenditori agricoli -
ha affermato - è fondamentale
il nostro ruolo per garantire un
futuro florido all’agricoltura”.
In questa fase difficile Giovanni
Gioia ha messo in evidenza,
nella sua relazione, l’insostenibile
sprorzione tra costi di
produzione e valorizzazione
dei prodotti. “È inutile nascondersi
dietro a un dito: insediarsi
in agricoltura se l’azienda
deriva dalla propria famiglia
è indubbiamente più semplice.
“La nuova PAC conferma
il contributo al primo insediamento
dei giovani agricoltori
con un massimale che passa
da 70 a 100mila euro e una misura
specifica nell’ambito dei
pagamenti diretti, il sostegno
complementare al reddito per
i giovani, ma se i numeri del
ricambio generazionale sono
questi, chiediamoci se gli strumenti
messi in campo finora
siano stati realmente efficaci.
Servirebbe tavoli di verifica
sulle misure per l’insediamento
con i quali valutare quante
delle aziende giovani siano riuscite
a stare al passo con il
mercato e quante invece abbiano
chiuso”. Per il presidente
Anga sono essenziali le misure
creditizie, soprattutto quelle
con un orizzonte temporale
lungo, in particolare per i tempi
di ammortamento propri del
settore primario. È necessario
continuare ad implementare
tutti quegli strumenti finanziari
nei quali l’accesso al credito
è facilitato da fondi di garanzia
statali. Andrebbe garantito
un sistema che permetta alle
aziende giovani di crescere
gradualmente con una più
ampia autonomia di spesa in
base alle scelte imprenditoriali
e al mercato. A proposito della
proposta di legge 752 “Gioventù
Agricola”, di cui è primo
firmatario il presidente della
commissione Agricoltura Mirco
Carloni. Per Gioia un segnale
che va nella giusta direzione.
Da anni non si assisteva ad un
concreto interesse del legislatore
sulla questione giovanile
in agricoltura. Pur consapevoli
degli attuali vincoli di bilancio,
siamo comunque convinti che
ogni euro speso a sostegno dei
giovani agricoltori restituisca
un enorme valore aggiunto al
sistema Paese” Il presidente
dell’Anga si è anche soffermato
l’istituzione dell’Osservatorio
nazionale per l’imprenditoria
e il lavoro giovanile nell’agricoltura
(ONILGA). “Il nostro
confronto con le Istituzioni è
costante, dal livello nazionale
a quello europeo e mondiale,
essere sempre più protagonisti
dei processi decisionali che
coinvolgono il nostro settore”.
In assemblea è anche intervenuta
la giovane associata veneta
Silvia Caprara che vinto il
concorso “Gymnasium GYMx”,
promosso dall’Organizzazione
mondiale degli agricoltori
e ha partecipato a Cop 28 per
raccontare la sua esperienza.
In occasione dell’assemblea
dell’Anga è anche intervenuto
il direttore generale dell’Ismea
Maria Chiara Zaganelli.
“Credo fermamente nel lavoro
che facciamo per supportare
l’imprenditoria giovanile - ha
rimarcato -. Sono evidenti le
difficoltà di accesso al credito
e alla terra. Nella situazione
economica attuale e globale
digitalizzazione e innovazione
non bastano più”. Ha concluso
i lavori il presidente Massimiliano
Giansanti, che ha
parlato della necessità, per
gli imprenditori di stabilità:
“Non abbiamo indicazioni dalla
Bce sull’abbassamento dei
costi del denaro, al contrario
di quanto avviene negli Usa”.
Il presidente di Confagricoltura
ha fatto un ampio excursus
sull’attualità: dal pericolo
di un’Europa a più velocità,
all’ingresso dell’Ucraina, per
poi concludere: “In Italia solo
il 5% delle imprese agricole ha
una dimensione di mercato.
C’è un tema di politica agricola
che dobbiamo affrontare:
contributi a chi? A chi sta
sul mercato? A chi ha valore
ambientale in aree svantaggiate?
Serve una politica agricola
nazionale, che non va appoggiata
a quella europea, ma va
costruita sulle esigenze del
Paese”. (et)
•••
L’intervento di Massimiliano Giansanti all’assemblea
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 17
ASSEMBLEA DELLE DONNE INNOVAZIONE NEL DNA
Un anno da ricordare
Un’occasione per ripercorrere
le tante tappe conquistate
dall’associazione delle Donne
di Confagricoltura nel 2023
L’ per l’associazione e
assemblea di Confagricoltura
Donna ha
ripercorso gli eventi
più importanti che
hanno segnato il 2023
per l’Organizzazione tutta. Dopo
essersi soffermata sull’assemblea
di Confagricoltura, Alessandra
Oddi Baglioni ha messo
in evidenza l’importante ruolo
della compagine imprenditoriale
femminile anche su temi specifici,
come la sicurezza alimentare,
la capacità di multitasking
e l’importanza di sensibilizzare
l’opinione pubblica sui temi che
riguardano l’agricoltura e l’alimentazione.
“Indubbiamente il
ruolo delle donne è in costante
evoluzione, cresce l’impegno
delle nostre imprenditrici ai vertici,
come Natalia Bobba eletta
presidente dell’Ente Risi, ma
anche all’interno dell’Organizzazione,
con Paola Granata, una
delle fondatrici della nostra associazione
ora presidente a Cosenza
e Paola Sacco a Alessandria.
Sono ottime notizie, che ci rendono
orgogliose, ma - ha detto
- la strada che abbiamo davanti
è ancora lunga, con numerose
sfide significative da affrontare”.
La presidente ha anche ricordato
gli ultimi eventi che hanno
visto l’associazione protagonista.
A Rieti la Fiera mondiale del
Peperoncino è stata l’occasione,
partendo dalle intuizioni di Nazareno
Strampelli (lo scienziato
del grano), per affrontare il tema
del miglioramento genetico per
la valorizzazione dei frumenti
italiani. In Piemonte è stata
coinvolta l’imprenditrice e divulgatrice
scientifica Debora Piovan
per parlare di come comunicare
al meglio i temi che riguardano
l’innovazione. All’ordine del
giorno anche il cambiamento
climatico e la sicurezza alimentare
che, sempre più spesso, sono
nell’agenda delle istituzioni e al
centro dell’interesse collettivo.
“Sono obiettivi raggiungibili -
ha sottolineato Oddi Baglioni
- continuando, oltre che ad innovare
nel campo della genetica
e delle biotecnologie, a comu-
18 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
g CONSIGLIO NAZIONALE AGRITURIST, NOMINATI COMPONENTI DELLA NUOVA GIUNTA
Si è insediato il 18 dicembre il primo Consiglio nazionale di Agriturist,
nell’ambito del quale è stata costituita la nuova giunta. Sono
stati nominati vicepresidenti, per il Centro Italia Bernardo Gondi
(Toscana); per il Nord Gianpietro Bisagni (Emilia-Romagna), per
il Sud Emanuele Savona (Sicilia). Altri componenti della Giunta
esecutiva sono Leonardo Granata (Veneto), Daniela Maccaferri
(Toscana), Stefano Agugliaro (Lazio); Mauro Lovato (Abruzzo),
Giuseppe Strano (Sicilia). Livia Soliani (Emilia-Romagna) è stata
nominata membro cooptato per il Consiglio nazionale.
“Siamo una bella squadra - ha detto il presidente di Agriturist, Augusto Congionti (in
foto) - in questi mesi è stato fatto un grande lavoro con diverse iniziative importanti per
la promozione delle nostre aziende e la crescita del settore agrituristico italiano, forte
attrattore grazie alle caratteristiche dei paesaggi che rendono unico il nostro Paese. Ci
aspettano sfide importanti, nostre iniziative da sviluppare e valorizzare, prime fra tutti
il turismo esperienziale, le ippovie e il cicloturismo, alla scoperta del turismo lento per
immergersi nella natura”.
Alessandra Porro
nicare l’agricoltura. A Tarquinia
abbiamo parlato di agri cultura
in ottica multitasking, mixando
il confronto tecnico e storico
delle tematiche ambientali, con
la valorizzazione del territorio
attraverso sistemi capaci di coniugare
un turismo ambientalmente
corretto con la produzione”.
La presidente, nella sua
relazione ha anche sottolineato
l’attenzione delle imprenditrici
ai temi sociali, in particolare
l’impegno contro la violenza di
genere: “Sono orgogliosa - ha
affermato - del successo che ha
avuto quest’anno la campagna
delle clementine antiviolenza, in
termini d’impegno e di raccolta
fondi. Voglio ringraziare tutte
voi per il lavoro di squadra,
che altrimenti non ci avrebbe
permesso di raggiungere questi
risultati, primo fra tutti essere
riuscite a coinvolgere anche la
parte maschile di Confagricoltura,
che si è offerta, spontaneamente,
di darci un supporto organizzativo
e che sarà in prima
linea per l’anno prossimo”. Durante
i lavori sono stati ampiamente
trattati anche i temi europei
e illustrato il programma
delle attività per il 2024. A conclusione
dell’assemblea è stata
organizzata, complice la splendida
giornata di sole, una visita
guidata al vigneto di Vigna
Barberini, impiantato sul Colle
Palatino, nel cuore del Parco
Archeologico del Colosseo. Il
vigneto, è stato realizzato grazie
alla collaborazione dell’Azienda
Agricola Cincinnato di
Cori (LT), associata a Confagricoltura.
I tecnici di Cincinnato
si sono occupati della messa a
dimora delle barbatelle di Bellone,
un vitigno antichissimo e
autoctono, citato anche da Plinio
il Vecchio, che la definiva
“uva pantastica”. La passeggiata
nel parco archeologico è stata
inserita all’interno degli “Itinerari
di Iter Vitis”, percorsi culturali
voluti dal Consiglio d’Europa
per promuovere e preservare
il patrimonio tangibile e immateriale
europeo del vino e della
viticoltura. (et)
•••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 19
SINDACATO NODO PREZZI
Per alcuni prodotti,
come il latte, continua
a crescere lo squilibrio
tra prezzi all’origine
e prezzi al consumo.
Gambuzza al Tavolo del
Mimit: “Nelle filiere manca
un meccanismo strutturato
per un’equa redistribuzione
del valore”
Massimo rib
Sandro Gambuzza
Vicepresidente Confagricoltura
A
ssediate da cambiamenti
climatici, guerre e una
concorrenza sempre più
agguerrita sui mercati
internazionali, le
aziende agricole italiane,
oggi, si trovano ad affrontare
un’ulteriore grana: prezzi all’origine
e prezzi al consumo viaggiano
su binari differenti, con una flessione
molto superiore dei primi
rispetto ai secondi. Della sempre
meno equa distribuzione del valore
tra i diversi anelli della filiera
alimentare ha parlato il vicepresidente
di Confagricoltura, Sandro
Gambuzza, al tavolo permanente
sui settori distribuzione, industria
e produzione del ministero per le
Imprese e il Made in Italy (Mimit).
“I prezzi di alcuni prodotti, in primis
il latte, ma anche i cereali,
stanno subendo una contrazione
marcata”, ha detto Gambuzza
all’incontro di novembre. Il latte,
infatti, è il caso forse più eclatante
dell’attuale distanza tra il prezzo
a cui vengono comprati i prodotti
alimentari all’origine e quello a
cui vengono venduti al consumo.
Non a caso, il ministro dell’Agricoltura,
Francesco Lollobrigida,
ha annunciato l’istituzione di un
Tavolo dedicato. Da gennaio a
ottobre scorso questo prodotto
ha perso il 12% del suo valore
rispetto a un prezzo al consumo
rimasto sostanzialmente stabile.
Un disequilibrio che comporta un
acuirsi delle difficoltà per i comparti
collegati, già alle prese con
costi di produzione in costante
crescita ormai da due anni. Per
questo motivo, l’annuncio di Lollobrigida
di un Tavolo dedicato
all’argomento è stato accolto positivamente
dalla Confederazione.
Preoccupa anche l’andamento
dei consumi alimentari. Ad agosto,
secondo l’Istat, l’indice nazionale
dei prezzi al consumo
(esclusi i tabacchi) ha registrato
una variazione tendenziale su
base annuale del 5,4% rispetto
al 9,9 dei prezzi dei prodotti alimentari
e rispetto al 9,2% degli
alimentari non lavorati. Il report
Agrimercati del 2023 di Ismea
20 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
asso
sottolinea come, nei primi nove
mesi di quest’anno, il costo della
spesa degli italiani, sia aumentato
del 9,2% rispetto allo stesso
periodo dell’anno scorso.
Tradotto in euro, da inizio 2023,
l’aumento del costo del cibo al
banco ha superato i sette miliardi
di euro in assenza di un
incremento dei volumi venduti.
Anzi. Sempre secondo il report
di Ismea, da gennaio a settembre,
la vendita di vino è calata del
3%, quella dei formaggi intorno
all’1%. Calano anche gli acquisti
di carni suine e dei salumi (-3,4%,
per prosciutti crudi si arriva al
-4,7%) e di olio di oliva (-11%)
per il quale, quest’anno, si parla
di un raddoppio dei prezzi al
consumo.
Tutto ciò, nonostante nel mese di
novembre l’inflazione sia scesa
allo 0,8%, e i beni energetici abbiano
segnato una flessione tale da
spingere - dopo un lungo periodo
di rialzi iniziato con la pandemia -
la Bce ad escludere ulteriori incrementi
dei tassi d’interesse.
Sul costo del denaro il governo si
sta muovendo cercando di tamponare
i prezzi dei beni più diffusi
con strumenti ad hoc, come la Social
card e il Trimestre Anti-Inflazione.
“Confagricoltura - ha detto
Gambuzza durante l’incontro al
Mimit - ha accolto con favore l’iniziativa
del Ministro Urso. Oggi
applaudiamo ai risultati positivi
ottenuti da un grande lavoro sinergico,
di sistema, e auspichiamo
che tale esperimento funga
da apripista verso un meccanismo
strutturato per la formazione dei
prezzi nella filiera che oggi ancora
manca. Obiettivo raggiungibile
anche grazie alla definizione di
una filiera integrata e tracciabile
nell’ambito del Made in Italy”. La
L’andamento del prezzo all’origine di latte (-12%)
e cereali (-28%) da gennaio a ottobre scorsi
speranza, adesso, è che il Trimestre
Anti-Inflazione sia il primo
passo “verso un nuovo e più strutturato
rapporto tra tutte le componenti
del sistema agroalimentare
italiano, per evitare un’ulteriore
contrazione dei consumi”.
In parallelo Gambuzza ha consigliato
l’avvio di “intese e accordi
di filiera dalla terra alla tavola tra
le organizzazioni degli operatori
per la valorizzazione dei prodotti
nazionali e delle loro caratteristiche
qualitative, delle materie prime
e di tutti i prodotti derivati,
sino alla tavola dei consumatori.
Il tutto anche con formule di indicizzazione
dei prezzi in base ai
costi di produzione e con meccanismi
di ripartizione equilibrata
del valore tra le varie fasi della
catena del valore”.
•••
g PROROGA DI SEI MESI PER GLI INVESTIMENTI FINANZIATI DALLA LEGGE SABATINI
Confagricoltura accoglie con favore la proroga di sei mesi per realizzare gli investimenti
nel settore, anche per i contratti di finanziamento stipulati nella seconda parte
del 2023 prevista nel Decreto Legge Proroghe.
La precedente proroga di sei mesi, sempre sollecitata dall’Organizzazione, riguardava
i contratti stipulati fino al 30 giugno 2023. Grazie al nuovo allungamento dei termini,
anche i contratti di finanziamento stipulati nel secondo semestre del 2023 beneficeranno
di un periodo più ampio, fino a 18 mesi, per la realizzazione di investimenti
agevolati.
La misura “Beni strumentali - Nuova Sabatini” - ricorda Confagricoltura - costituisce
uno dei principali strumenti agevolativi nazionali e persegue l’obiettivo di rafforzare
il sistema produttivo e competitivo delle MPMI attraverso il sostegno per l’acquisto, o
l’acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti beni strumentali d’impresa,
attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie
digitali) ad uso produttivo.
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 21
L AVORO PATRONATO
L’intervento della dg Barrile
al cda di Enapa è stato
una riflessione sui risultati
raggiunti dagli oltre ottanta
uffici dell’ente in tutta
Italia e sulla loro naturale
evoluzione
di Roberto Caponi
(direttore Area Lavoro)
attività del Patronato
Enapa sono di
particolare rilievo
per la nostra Organizzazione,
non
“L
e
solo perché rappresentano
un punto di riferimento
insostituibile per cittadini
e stranieri, ma anche perché
consentono di completare la
tutela degli imprenditori associati
e delle loro famiglie”, lo ha
Il futuro
dichiarato il direttore generale
di Confagricoltura, Annamaria
Barrile, al consiglio di amministrazione
di Enapa, riunitosi a
Palazzo della Valle il 30 novembre
scorso. Il direttore, nel corso
dell’incontro, ha anche avuto
modo di evidenziare come gli
uffici del patronato Enapa, distribuiti
su oltre 80 province,
costituiscano una vera e propria
rete di prossimità, non solo di
Annamaria Barrile
Direttrice generale di Confagricoltura
carattere previdenziale ed assistenziale,
ma anche di natura
sindacale. “Il presidio del territorio
è di fondamentale importanza
per una Organizzazione
di rappresentanza come la nostra,
che proprio sul territorio
e nelle aree rurali affonda le
proprie radici”, ha ribadito Barrile
complimentandosi con gli
operatori dell’Enapa, che hanno
svolto la propria attività, a
contatto col pubblico, anche nel
pieno della pandemia, in uno
dei momenti più difficili della
22 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
è l’alta consulenza
storia recente del nostro Paese,
quando i dispositivi di protezione
individuale, come le mascherine
ed i guanti, scarseggiavano
ed i vaccini non erano ancora
disponibili.
Barrile ha voluto rimarcare, inoltre,
la forte componente femminile
che caratterizza la platea
degli operatori Enapa, dove le
donne rappresentano il 60 per
cento dei dipendenti. Non possiamo
però dimenticare che le
amministrazioni pubbliche stanno
cercando di mettere a disposizione
degli utenti documenti
precompilati che debbono solo
validare o rettificare, limitando il
ruolo degli intermediari come i
patronati o i Caf, che debbono
necessariamente evolvere verso
sistemi di assistenza più evoluti,
come l’alta consulenza, che richiede
particolare preparazione.
Per questo la Barrile ha esortato
il presidente di Enapa, Donato
Fusco, e tutto il consiglio di amministrazione,
nel proprio ruolo
di indirizzo politico, ad intensificare
gli sforzi organizzativi al
fine accrescere ulteriormente il
livello di professionalità degli
operatori del Patronato attraverso
specifici percorsi formativi e
di aggiornamento, anche innovativi
sotto il profilo metodologico,
con l’ausilio di tutti gli strumenti
delle moderne tecnologie digitali
e in coordinamento col nostro
Ente di Formazione Enapra. In
questa direzione, ha espresso
apprezzamento per il lavoro che
si sta svolgendo in sinergia con
l’Università degli studi di Roma
La Sapienza.
•••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 23
FIERE ZOOTECNIA A CREMONA
Un governo al nost
Confronto fuori programma
sul palco della Libera
tra Giansanti e Lollobrigida
sui risultati ottenuti
in Europa per gli allevamenti
italiani
(da sx) Il ministro, Francesco Lollobrigida; il
presidente di Confagri, Massimiliano Giansanti;
Paolo Gualandris, direttore de La Provincia di
Cremona; l’assessore lombardo all’Agricoltura,
Alessandro Beduschi; e il presidente di Confagri
Lombardia, Riccardo Crotti
S
ostenibilità, ricerca genetica,
valorizzazione
energetica dei reflui
e benessere animale.
Sono stati questi i driver
della 78esima edizione
delle Fiere Zootecniche Internazionali
di quest’anno a Cremona.
Punti di cui hanno parlato il presidente
di Confagricoltura, Massimiliano
Giansanti, e il ministro
dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida
(presente in fiera con
la ministra del Turismo, Daniela
Santanchè), durante un confronto
fuori programma - insieme
all’assessore all’Agricoltura della
Regione Lombardia, Alessandro
Beduschi e Riccardo Crotti, presidente
della Federazione Lombardia
- sul palco della Libera
associazione Agricoltori Cremonesi
e del quotidiano La Provincia
di Cremona.
“Oggi abbiamo un governo forte
che fa il pari con quello di Regione
Lombardia - ha detto Giansanti
-. Lo dimostrano anche i risultati
straordinari che il ministro Lollobrigida
ha portato a casa dall’Ue”.
Tra questi, la rimodulazione del
PNRR con un raddoppio delle
risorse destinate all’agricoltura e
la revisione della direttiva sulle
emissioni industriali (Ied) che lascia
fuori gli allevamenti bovini
pur comprendendo le aziende,
suinicole con oltre i 1.200 capi (e
non più 2mila). Aspetto su cui il
presidente della Confederazione
ha chiarito la necessità di “lavorare
per un miglioramento”. Il presidente
ha dedicato ampio spazio
all’aumento dei fondi all’interno
del nuovo Piano di ripresa e resilienza.
“I 2,7 miliardi complessivi
Il presidente Giansanti, la componente
di giunta Giovanna Parmigiani e il
presidente Crotti durante il convegno
sulla Psa
24 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
ro fianco
previsti per i contratti di filiera,
di cui due aggiunti con la rimodulazione
del Piano, sono una
notizia davvero importante - ha
detto alla platea degli allevatori
-. Adesso tocca a noi agricoltori
metterli a terra e farli fruttare.
Confagricoltura ha le idee chiare
sul futuro del settore primario”.
Stesso giudizio positivo per gli
850 milioni stanziati per le agroenergie
e per lo sviluppo delle
tecnologie legate all’agricoltura
di precisione. Un impegno,
quello nei confronti del settore
primario, rivendicato anche dal
ministro. “Questo governo - ha
detto Lollobrigida dal palco della
Libera associazione degli agricoltori
Cremonesi - ha stanziato
risorse per questo settore come
non è stato mai fatto negli ultimi
trenta anni di politiche agricole”.
Tra gli appuntamenti organizzati
a Cremona dalla Libera e da
Confagricoltura nazionale anche
il seguitissimo convegno dedicato
all’emergenza della Peste Suina
Africana in provincia di Pavia,
e la presentazione della nuova
associazione di razza e specie,
Frisitali. Un importante Ente selezionatore,
nato per la registrazione
delle genealogie e titolare
di un proprio libro genealogico
e che mira all’attuazione di un
programma genetico della razza
Frisona e a fornire servizi utili e
all’avanguardia per gli allevatori
di questa importante razza di
bovini da latte italiana. Interessante
anche il contributo dato
dai Giovani dell’Anga con la collaborazione
all’iniziativa dedicata
all’efficienza e alla sostenibilità
degli allevamenti da latte.
Sono state oltre 200 le imprese
presenti quest’anno alla Fiera
Zootecnica di Cremona, organizzate
su 55mila metri quadrati
insieme all’esposizione di
oltre 600 capi di bestiame, provenienti
da sette Paesi. Oltre
70 gli eventi dedicati a temi di
estrema attualità come benessere
animale, genetica, zootecnia
di precisione e sostenibilità,
valorizzazione energetica degli
scarti di produzione e gestione
delle materie prime. Tante le
delegazioni provenienti da ogni
parte del Mondo, dall’Europa
all’Asia, dagli Stati Uniti al Canada.
Tra le molte preoccupazioni del
settore zootecnico italiano c’è
l’aumento in corso dei prezzi al
consumo che sta impattando,
come segnalato da Istat e Ismea
di recente, sul mercato nazionale
di prodotti di qualità. A partire da
quello del latte, aumentato in due
anni del 63%, passando ai prodotti
lattiero caseari che, nei primi
nove mesi del 2022, hanno registrato
una flessione dei consumi
del 3% a fronte di un aumento dei
prezzi del 4%. (fb)
•••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 25
INIZIATIVE MASAF IN SERPIERI
Il ministero dell’Agricoltura
ha portato nella sala
di Palazzo della Valle
l’evento “100 anni
della legge Serpieri”
Una legge
sempre attuale
C
onfagricoltura ha ospitato,
lo scorso 6 dicembre,
nella Sala di Palazzo
della Valle dedicata ad
Arrigo Serpieri, l’incontro
“100 anni della legge
Serpieri”, organizzato dal ministro
dell’Agricoltura, della Sovranità
alimentare e delle Foreste,
per ricordare e celebrare il grande
economista e politico italiano.
L’evento, a cui hanno partecipato
numerosi accademici e studiosi,
oltre ai presidenti delle Commissioni
Agricoltura di Camera e
Senato, Mirco Carloni e Luca De
Carlo, fa parte della trilogia promossa
dal ministero per raccontare
tre figure caratterizzanti la formazione
culturale e scientifica del
settore agricolo, che hanno dedicato
la loro vita allo studio dell’agricoltura
e del paesaggio, al loro
(da sx) Il ministro Lollobrigida con la dg di Confagricoltura
Barrile e il componente di giunta, Rago
rapporto con l’evoluzione economica
e sociale e politica dell’Italia
da metà Ottocento.
“La storia di Arrigo Serpieri - ha
detto nel suo intervento il presidente
di Confagricoltura, Massimiliano
Giansanti - è un punto
di riferimento a cui attingere per
costruire il modello agricolo di
domani. La legge sulla forestazione
e gli altri provvedimenti
che ha portato avanti con visione
lungimirante sono oggi più che
mai attuali, anche alla luce degli
effetti dei cambiamenti climatici
a cui stiamo assistendo. La fiducia
nell’innovazione è la grande
eredità che ci ha lasciato Serpieri,
che ha lanciato la palla avanti.
Una palla che noi dobbiamo raccogliere
per lasciare alle future
generazioni un Paese migliore, in
cui l’agricoltura abbia un ruolo
centrale. Oggi essere agricoltore
non significa più solo produrre
beni primari. Significa tutelare
l’ambiente in modo sostenibile,
garantire la presenza sul territorio
e, soprattutto, la sua socialità.
Il sistema forestale e quello agricolo
sono la spina dorsale del
Paese. Senza il presidio dell’agricoltura
andremmo incontro allo
spopolamento di interi territori
con gravi conseguenze dal punto
di vista del dissesto idrogeologico,
ma soprattutto sul fronte
sociale ed economico per le collettività
che in quei territori vivono.
Oggi celebriamo un modello
agricolo di un Paese forte delle
sue tradizioni, che vuole rinnovarsi,
senza spezzare i vincoli con
il passato, per guardare al futuro,
come ci hanno insegnato i padri
nobili dell’agricoltura, come Arrigo
Serpieri”.
“La legge Serpieri - ha aggiunto
il ministro dell’Agricoltura, Francesco
Lollobrigida - è fondamentale
per il ruolo delle foreste e
noi ci possiamo vantare di essere
la prima nazione ad avere una
legge sulla tutela forestale. Serpieri
ha pensato ad un modello
che investe sulla riforestazione,
salvaguardando il sistema produttivo,
pensando ad un’agricoltura
che fosse non solo nutrizione,
ma anche valorizzazione del
sistema Paese”.
“Dobbiamo quindi partire
dal passato, da uno dei padri
dell’agricoltura moderna,
per coglierne i suggerimenti
rimasti inascoltati e trarne stimolo
per le sfide che questo
settore si trova ad affrontare sul
piano dell’innovazione e della
sostenibilità ambientale”, ha
concluso rivolgendosi ai numeri
studenti degli istituti agrari romani
presenti in sala, invitandoli
ad essere orgogliosi del
percorso professionale da loro
intrapreso. (gb)
•••
26 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
MAPPAMONDO di Jordan Nash
Campagna francese, i neo-residenti
portano il canto del gallo in tribunale
S
ono tanti i francesi
che si stanno trasferendo
in campagna
per vivere più a contatto
con la natura. Ma il loro
sogno agreste sta incontrando
non poche difficoltà.
La loro quotidianità è
disturbata dal canto del
gallo, dai rumori di trattori
e macchine agricole, dagli
odori e dai versi degli
animali. Tanto che sono
vari i residenti che hanno
intrapreso azioni legali,
portando gli agricoltori
in tribunale. Secondo la
Federazione nazionale dei
sindacati agricoli (Fnsea)
sarebbero quasi 500 le
cause in corso. Il fenomeno
è tale che è in discussione
un nuovo disegno
di legge che dovrebbe
tutelare gli imprenditori
del primario. Il parlamento
francese è un antesignano
sul tema: nel 2021 aveva
approvato un disegno di
legge che aveva introdotto
il principio “di patrimonio
sensoriale della campagna”
per sottolineare che
alcuni “rumori e profumi”
dell’agricoltura sono parte
integrante della vita in
campagna, come i canti
o i versi degli animali. Ma
non è stato sufficiente. Ed
ecco il nuovo disegno di
legge per vietare di citare
in giudizio l’agricoltore
perché il gallo canta troppo
presto.
CLIMA: CONDANNA DI BRUXELLES PER IL BELGIO
La corte d’appello di Bruxelles condanna il Belgio
per l’inadeguatezza del suo piano climatico. Fiandre
e Bruxelles-Capitale sono nell’occhio del ciclone. La
corte indica la presenza di “errori” e ordina di adottare
le misure necessarie per arrivare a una riduzione del
55% nel 2030. I diversi livelli di potere non riescono a
convenire su di un “piano nazionale energetico-climatico”
e senza accordo “si violerà il diritto di ogni persona
alla vita”. Il
Belgio, dopo i
Paesi Bassi, è il
secondo Paese
al mondo in cui
i giudici impongono
il rispetto
degli obiettivi
climatici.
TUNISIA, STRETTA SUI CONSUMI IDRICI
La Tunisia è tra
paesi più colpiti
dallo stress idrico.
Il governo ha
esteso le restrizioni
idriche imposte
all’inizio dell’anno,
tra cui i divieti
per gli spazi agricoli,
verdi e per
il lavaggio delle auto e delle strade. Le autorità stanno
sviluppando una strategia idrica per il 2050 su un uso
più efficiente dell’acqua e una migliore gestione degli
eventi meteorologici estremi. I 16 impianti di desalinizzazione
forniscono l’8% di acqua potabile. Sarà riesaminata
l’agricoltura irrigua orientata all’esportazione, che
consuma l’80% delle riserve idriche del Paese?
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 27
EUROPA CLIMA & ASSICURAZIONI
Danni senza
La copertura dei danni
da cambiamento climatico
in agricoltura è all’ordine
del giorno in Ue. In Italia
l’attenzione è rivolta
alla decisione di ridurre
dal 70 al 40% l’intervento
pubblico sui costi
delle polizze assicurative
T
ra le principali novità introdotte
con la riforma
della Politica agricola
comune (Pac) in vigore
dall’inizio di quest’anno,
rientrano i piani strategici
nazionali. In sintesi, agli Stati
membri è stato assegnato un
margine di flessibilità operativa,
in vista del raggiungimento degli
obiettivi comuni fissati con la riforma,
tenendo conto delle specifiche
condizioni socioeconomiche
del settore agricolo.
Di recente, la Commissione europea
ha licenziato un rapporto sulle
scelte fatte a livello nazionale. Nel
complesso, si legge nel documento,
i piani strategici “hanno svolto
un ruolo importante nel sostegno
del reddito degli agricoltori, supportando
al tempo stesso la transizione
dell’agricoltura della UE verso
un modello agricolo sostenibile
nel periodo 2023-2027”. In particolare,
è stato messo in luce che la
cosiddetta “condizionalità rafforzata”
a tutela dell’ambiente e delle
risorse naturali si applica sul 90%
della superficie agricola utilizzata
negli Stati membri. Sarà incentivato
l’insediamento di 377mila giovani
agricoltori. Al 35% dei terreni
saranno assegnati i sostegni previsti
per lo stoccaggio al suolo del
carbonio e per la riduzione delle
emissioni di protossido di azoto.
L’analisi svolta dalla Commissione
evidenzia anche alcuni aspetti
critici: in primo luogo, un limitato
ricorso agli strumenti di gestione
del rischio. “Occorre un livello di
ambizione più elevato”, ha indicato
l’Esecutivo di Bruxelles, a fronte
della crescente frequenza di
eventi climatici estremi.
La copertura dei danni provocati
dal cambiamento climatico all’agricoltura
è all’ordine del giorno
in ambito europeo. Solo per ricordare
gli interventi più recenti,
la Commissione ha annunciato
lo stanziamento di 51 milioni di
euro, prelevati dalla riserva di
28 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
copertura
crisi della Pac, a sostegno degli
agricoltori greci e sloveni per le
inondazioni che si sono registrate
nei mesi di agosto e settembre.
In Francia, a causa delle inondazioni
nel dipartimento Pas de
Calais, il governo ha varato uno
stanziamento straordinario di 80
milioni di euro per le imprese
agricole, che andranno ad aggiungersi
ai sostegni della legge
sulle calamità naturali che ha una
dotazione finanziaria annuale di
680 milioni di euro.
In Italia, l’attenzione è rivolta alle
conseguenze della decisione ministeriale
di ridurre dal 70 al 40%
l’intervento pubblico sui costi
delle polizze assicurative. Confagricoltura
è al lavoro affinché sia
ripristinato il contributo pieno,
scongiurando il rischio di una
brusca contrazione del ricorso
agli strumenti assicurativi. Sullo
sfondo, sostiene la Confederazione,
è indispensabile e urgente
anche una profonda riforma della
normativa vigente in materia
di indennizzo dei danni provocati
da calamità naturali o eventi
eccezionali (decreto legislativo n.
102 del 29 marzo 2004).
Per effetto del cambiamento climatico,
la diffusione delle polizze
assicurative, i tempi necessari
per il ristoro dei danni e per la
ripresa dell’attività produttiva
negli Stati membri possono diventare
fattori di vantaggio o
svantaggio competitivo per le
imprese agricole. (red) •••
g TINELLI ENTRA NEL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO DEL GRUPPO INIZIATIVA ITALIANA
Cristina Tinelli (in foto), responsabile relazioni Ue e internazionali
di Confagricoltura e dell’ufficio di Bruxelles, è entrata
a far parte nel nuovo consiglio direttivo del Gruppo iniziativa
italiana-GII nominato nel corso dell’ultima assemblea, che ha
confermato alla presidenza per un ulteriore biennio Alberto
Mazzola, direttore esecutivo Cer. Il Gruppo di Iniziativa Italiana
è l’associazione che rappresenta la comunità italiana a Bruxelles
in campo imprenditoriale, agroalimentare, d’innovazione,
ricerca, e servizi. Nato nel 1995, è impegnato a valorizzare
l’immagine dell’Italia nella Capitale europea, promuovendo
incontri di alto profilo fra i principali attori italiani ed i massimi
rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee. Sono membri del GII le principali
istituzioni ed associazioni di categoria del mondo imprenditoriale italiano, i grandi
gruppi industriali, le banche e le imprese con una forte proiezione internazionale, le
istituzioni rappresentative del mondo della ricerca e dell’Università, le Regioni ed il
sistema camerale italiano.
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 29
COMMERCIO CONFERENZA NAZIONALE DELL’EXPORT
Le regole del mercato
Davanti alla platea dell’evento
organizzato dal ministero
degli Esteri, il vicepresidente
Emo Capodilista
ha ricordato l’importanza
della reciprocità
nei rapporti commerciali
tra Paesi
di Anja Zanetti
L
e esportazioni dell’agroalimentare
italiano
continuano a crescere,
raggiungendo il picco
storico di 60 miliardi di
euro. E puntano ancora
più in alto, in un testa a testa
serrato con la Francia per il titolo
di primo Paese esportatore
dell’Unione. Il settore agricolo,
dunque, si conferma “un volano
per la crescita, per la creazione
di filiere produttive, presupposto
per l’export di eccellenza
del Made in Italy”, come definito
dal presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, alla
recente assemblea invernale di
Confagricoltura. Gli ultimi dati
Ismea certificano la tendenza
positiva del settore, registrando
un’espansione pari a oltre il 6
per cento nei primi nove mesi
del 2023. Se si parla di export,
dunque, le imprese agricole
sono interlocutrici fondamentali
al tavolo. In quest’ottica Confagricoltura
ha preso parte ai
lavori della Conferenza Nazionale
dell’Export e dell’Internazionalizzazione
delle imprese,
promossa e organizzata dal ministero
degli Affari esteri e della
Cooperazione internazionale, il
5 dicembre a Roma.
La Confederazione si è fatta
portavoce dell’esperienza del
primo settore, in uno scambio
volto a rafforzare la presenza
del Sistema Italia sulla scena
internazionale. “Reciprocità” è
una delle parole-chiave dell’intervento
di Giordano Emo Capodilista,
vicepresidente di
Confagricoltura, che ha sottolineato
la necessità di pretendere
da ciò che acquistiamo da altri
Paesi, gli stessi livelli qualitativi
garantiti dal Made in Italy.
“I prodotti italiani sono sani,
controllati e hanno una valenza
sociale e ambientale oltre che
economica. Dovremmo poterci
attendere lo stesso dai prodotti
importati, altrimenti giochiamo
su due piani diversi”, ha
evidenziato il portavoce della
Confederazione che dal 1920
rappresenta le imprese agricole
italiane, da diversi anni anche in
Europa. L’obiettivo del dialogo
portato avanti da Confagricoltura
a Bruxelles, anche grazie
all’ulteriore incarico del presidente
Giansanti, vicepresidente
di Copa Cogeca, è la tutela dei
prodotti agroalimentari italiani,
in Europa e nel mondo, e la salvaguardia
dei nostri marchi e
delle nostre indicazioni geografiche.
“Digitalizzazione” è l’altro
tema cruciale segnalato da Emo
Capodilista durante il confronto
con le associazioni di categoria,
che si è focalizzato sull’internazionalizzazione
delle PMI.
Le infrastrutture digitali, infatti,
sono fondamentali per supportare
le imprese nell’espansione
verso nuovi mercati. Confagricoltura,
dunque, ha condiviso
la missione dell’iniziativa, ossia
l’impegno verso un lavoro sinergico
tra pubblico e privato,
a sostegno dell’export. •••
30 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
SOSTENIBILITÀ L’UE COMUNICA
Sono dieci gli episodi
televisivi che andranno
in onda su TV2000
e sul circuito delle
televisioni regionali
Corallo
S
ono partite dall’Emilia-
Romagna, con le interviste
ad alcuni giovani
agricoltori associati a
Confagricoltura, le prime
riprese della nuova
edizione del programma televisivo
“Agrinet, il futuro in campo”,
realizzato dal gruppo Icaro
di Rimini con il contributo della
Commissione Europea nell’ambito
del più ampio progetto
Agrinet4Education 2023, che ha
come oggetto i temi chiave della
Politica Agricola Comunitaria
(PAC) e a cui l’Anga partecipa
come partner ormai da diversi
anni. Sono dieci gli episodi
televisivi a tema sostenibilità,
che andranno in onda a partire
dalla primavera prossima su
TV2000 e sul circuito delle televisioni
regionali Corallo, una
delle azioni del progetto, oltre
ad un programma radiofonico e
ad una serie di eventi rivolti ai
bambini.
Il progetto vede coinvolti i Giovani
di Confagricoltura che, da
tutta Italia, raccontano come affrontano
le sfide del settore. Promuove
i temi dell’agricoltura sostenibile,
del corretto uso delle
risorse naturali, dell’innovazione
tecnologica e della lotta ai cambiamenti
climatici, oggi sempre
più una emergenza cui fare fronte
anche sul lato di una corretta
e puntuale informazione. Le
riprese sono iniziate con due
tappe in Emilia-Romagna: una
Agrinet
appuntamento
in primavera
nel bolognese per raccontare la
storia dello zucchero prodotto
a partire dalla barbabietola con
la visita agli stabilimenti italiani
ancora operativi della Coprob, la
Cooperativa Produttori Bieticoli
di Minerbio che raggruppa anche
agricoltori associati ad Anga,
come il giovane Alberto Bonora,
che sullo zucchero “ci ha messo
la faccia”, perché Alberto è
anche uno dei volti presenti sui
pacchetti da 1 kg. Per lui questo
prodotto rappresenta una storia
che va avanti da quattro generazioni
attraversando nel tempo
alterne vicende. Poi si è passati
in Romagna durante la raccolta
del kiwi.
Ai microfoni della giornalista
Francesca Magnoni, autrice e
conduttrice del programma,
Alessandro Bacchilega e Martina
Farolfi hanno raccontato i
danni subiti a causa dell’esondazione
del fiume Lamone, che ha
in parte reso difficile la raccolta
del frutto. Le telecamere si sono
spostate poi a Cesena, dove la
troupe ha incontrato Gianluca
Zoffoli, frutticoltore che ha perso
metà del suo raccolto a causa
dell’esondazione del fiume Savio.
L’alluvione è arrivata durante
l’impollinazione e per diversi
giorni non è stato per lui possibile
accedere ai campi per fare
trattamenti e mettere in sicurezza
gli impianti. Il cambiamento
climatico e i suoi eventi estremi
sono una delle tematiche affrontate
dal progetto, con l’obiettivo
di portare, anche al grande pubblico,
questioni che riguardano
tutti i cittadini, le istituzioni e
anche i più giovani. Entro fine
anno si girerà una ultima puntata
dedicata al ricambio generazionale
con una storia tutta
al femminile di agricoltrici calabresi
che coltivano e trasformano
agrumi. Si riprenderà poi in
primavera con nuove storie per
andare in onda con “Agrinet,
il futuro in campo” dal prossimo
maggio. Cofinanziato da EU
Food & Farming.
Seguici su #Instagram #IMVAP
#agrinet4education e su https://
www.agri-net.it (et) •••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 31
PROGETTI UE PAC & DINTORNI
A Roma il progetto europeo
Ecoready con Confagricoltura
e Enea sull’influenza
della transizione sul futuro
delle politiche agricole
di Tancredi Marini
(area Progetti europei)
I
l 6 e il 7 dicembre, a Roma
nella sede centrale dell’E-
NEA sul Lungotevere, si è
svolto l’incontro annuale
del progetto Ecoready, un
progetto finanziato da Horizon
Europe che impegna quasi
14 milioni di euro ed è coordinato
dalla facoltà di Agrobiology,
Food and Natural Resources
dell’Università di Scienze Naturali
di Praga. Confagricoltura
sposa profondamente l’obiettivo
del progetto di rendere più dinamiche
le capacità degli agricoltori
e delle imprese industriali di
affrontare con maggiore consapevolezza
e adesione le politiche
europee e le molteplici sfide
che vengono poste da ogni novità
legislativa.
L’idea del progetto è proprio
quella di creare gli strumenti
digitali (un’app e un osservatorio)
necessari a comprendere
ed analizzare le politiche europee
esistenti e i cambiamenti
Maggiore
che avvengono di volta in volta
nell’arena europea. Nel corso
del primo anno, Confagricoltura
ha contribuito con i suoi
esperti a mappare la legislazione
agri-food esistente e approfondire
quali macro-temi sono
maggiormente influenzati dalle
recenti comunicazioni europee,
a partire dalle parole chiave delle
nuove legislazioni, ad esempio
mettendo da parte i temi
dell’approvvigionamento agroalimentare
per concentrarsi più
sulla realtà del cambiamento climatico,
dell’impatto ambientale
dei diversi food system e della
perdita di biodiversità.
Proprio a questo scopo abbiamo
preso parte alla tavola rotonda
orientata a discutere con i diversi
policy makers e con l’industria le
32 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
partecipazione
motivazioni a volte inappropriate
che hanno generato i framework
legislativi. Ne hanno preso parte
Daniele Rossi, delegato Ricerca
e Innovazione di Confagricoltura
e del Copa Cogeca; Giovanni
Gioia, presidente dei Giovani
Agricoltori di Confagricoltura;
l’industria alimentare europea
con Eduardo Cotillas della Fiab
spagnola, Michele Contel per
Confindustria/Federalimentare e
Marianna Faraldi, direttrice Eu di
Tecnoalimenti, unitamente a molti
rappresentanti delle istituzioni
europee e nazionali e delle altre
organizzazioni imprenditoriali
della distribuzione.
La tavola rotonda è stata un
momento fondamentale per approfondire
gli strumenti e soprattutto
le migliori strategie
collaborative fra le imprese che
lavorano sul territorio e il legislatore
a Bruxelles, un processo
fondamentale per interrompere
quel vortice che ha sempre più
allontanato la legislazione Ue
dall’approccio bottom-up, ossia
l’approccio partecipativo dal
basso per cui chi abbia una visione
quotidiana della realtà, sia indubbiamente
ascoltato nel fornire
qualche buon consiglio e
qualche soluzione pratica ai problemi
emergenti.
•••
g TRADE 4 SUSTAINABLE DEVELOPMENT, FITOFARMACI SOTTO OSSERVAZIONE
Confagricoltura e Crea, partner del progetto di ricerca
Trade for Sustainable Development, hanno organizzato
in Sala Donini a Roma il workshop “Agricoltura,
fitofarmaci e commercio internazionale: regolamentazione,
politiche e sfide per il futuro”. Il workshop,
organizzato da Alessandra Pesce, direttrice Politiche
economiche del Crea, e moderato da Daniele Rossi,
delegato Ricerca e Innovazione di Confagricoltura, ha approfondito le tematiche cruciali
legate al futuro degli accordi commerciali internazionali e alla sostenibilità in un contesto
di auspicabile reciprocità normativa. Gli interventi delle ricercatrici del Crea, Federica De
Maria, Felicetta Carillo e Maria Rosaria Pupo D’Andrea, hanno fornito prospettive chiare
ed esaustive su accordi commerciali, limiti di massimo residuo degli antiparassitari nei
prodotti agricoli, sfide future per il WTO. Da Bruxelles, Cristina Tinelli, direttrice dell’area
Relazioni Ue e internazionali di Confagricoltura, ha evidenziato l’obiettivo “zero hunger”
e l’importanza degli accordi commerciali per il settore agricolo ed agroindustriale, al fine
di ridurre i protezionismi ed abbassare le tante barriere tariffarie e non-tariffarie.
La tavola rotonda, in finale, è stata caratterizzata dalla diversità di prospettive pur in un
clima di partecipazione attiva, rendendo il momento significativo per lo scambio di idee
a favore di una sintesi condivisa, anche se ancora non così prossima.
Leonardo Brachetti
(area Progetti europei)
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 33
RICERCA NUOVA GENETICA
Il Consiglio Agricoltura
non ha raggiunto l’intesa
sull’inquadramento
normativo sulle Tecniche
di evoluzione assistita.
Gherardi ad Assosementi:
“L’editing genomico
necessario per l’equilibrio
tra produzione, domande
del mercato e tutela
dell’ambiente”
I
l Consiglio Agricoltura Ue
dell’11 dicembre non ha raggiunto
l’intesa sull’inquadramento
delle nuove tecniche
genomiche nell’ordinamento
dell’Unione. La notizia va a
sfavore di quanto auspicato dal
mondo produttivo e non solo,
tuttavia, i problemi non sembrano
insolubili ed è ancora possibile
raggiungere un accordo prima
della fine di questa legislatura.
Occorre una forte azione di lobby.
Confagricoltura, a riguardo,
ha invitato il Parlamento europeo
e la presidenza di turno belga, in
carica dal primo gennaio, a mantenere
il dossier delle Tecniche
di evoluzione assistita in cima
(da sx) Luigi Cattivelli (Masaf); Silvio Salvi (Siga);
Nicola Gherardi (Confagricoltura); Eugenio Tassinari
(Assosementi); Luca De Carlo (Commissione
Agricoltura e Industria Senato); Gianmichele Passarini
(Cia-Agricoltori Italiani); Tommaso Battista (Copagri);
Mario Pezzotti (Crea); Paolo De Castro (Commissione
Agricoltura Ue); Alessandro Apolito (Coldiretti)
Accordo
rinviato
alla lista delle priorità per evitare
il rinvio delle decisioni alla fine
dell’anno prossimo, dopo le elezioni
al Parlamento Ue e l’insediamento
della nuova Commissione.
Sarebbe difficile da comprendere
un ritardo di quasi un anno per
avviare la messa a disposizione
delle imprese agricole di uno
strumento innovativo, già utilizzato
peraltro in alcuni dei grandi
Paesi produttori nostri competitor,
che consente di salvaguardare
le produzioni, riducendo allo
stesso tempo la pressione sulle
risorse naturali.
La Commissione Europea aveva
presentato il 5 luglio una proposta
di regolamento sulle Tea: una
proposta normativa fondamentale,
attesa da tempo, dal momento
che gli eventi climatici eccezionali
sono ormai ricorrenti e stanno
infliggendo un duro colpo all’agricoltura.
Innovazione, ricerca e
nuove tecnologie sono la chiave
per salvaguardare i livelli di produzione
con una minore pressione
sulle risorse naturali.
Assosementi, l’associazione che
rappresenta a livello nazionale il
settore sementiero (costitutori di
varietà vegetali, aziende produttrici
e/o distributrici di sementi in
esclusiva), in un incontro a Roma
ai primi di dicembre, ha approfondito
il tema delle Tecniche di
evoluzione assistita con le associazioni
datoriali agricole, la cooperazione,
oltre al Crea e alla Società
Italiana di Genetica Agraria,
In quel contesto ha presentato
il “Manifesto per la Promozione
delle Tea per il sostegno al Made
in Italy”, con cui si chiede alla
politica un impegno interministeriale
a favore delle nuove tecniche
genomiche e investimenti
concreti nella ricerca pubblica e
privata per avviare subito la sperimentazione
in campo.
All’incontro di Assosementi è intervenuto
il componente di giunta
di Confagricoltura, Nicola Gherardi,
che ha voluto sottolineare
come le Tea si inseriscano a pieno
titolo nella discussione più ampia
della sicurezza alimentare e della
sostenibilità ambientale. “Con
l’inquadramento delle nuove tecniche
di editing genomico nell’ordinamento
dell’Unione - ha detto
Gherardi - sarà possibile conseguire
il necessario equilibrio tra
la capacità di produrre cibo nella
quantità richiesta dal mercato e
una più solida tutela dell’ambiente
e delle risorse naturali”.
A livello nazionale, con l’approvazione
dell’emendamento sulle
Tea, l’Italia ha fatto un grande
passo avanti approvando all’unanimità
l’emendamento al Dl
Siccità, che consente di portare
le piante ottenute in laboratorio
con le Tea fino alla sperimentazione
in campo.
A livello europeo è necessario ora
arrivare in tempi rapidi alla decisione
finale. “Il voto del Consiglio
Agricoltura dell’11 dicembre ci
obbliga ad accelerare - aggiunge
Gherardi - altrimenti saremo costretti
a sostenere lunghi e preoccupanti
ritardi, a causa delle procedure
di rinnovo del Parlamento
europeo, deludendo le notevoli
aspettative di tutto il mondo agricolo,
soprattutto alla luce della
fase critica che stiamo affrontando
dal punto di vista ambientale
ed economico”. (ag) •••
34 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2022
RAPPRESENTANZA IL PRESIDENTE
Bieticoltori,
i nuovi vertici
Nicola Gherardi subentra
a Guglielmo Garagnani
alla guida dell’Anb.
Lodovico Giustiniani
confermato vicepresidente
di Barbara Bertuzzi
“U
n
avvalorato anche
ottimo risultato
per la nostra
Organizzazione,
dalla composizione
tutta confederale
della squadra di Anb”.
Così il presidente di Confagricoltura,
Massimiliano Giansanti,
commenta l’elezione di Nicola
Gherardi Ravalli Modoni alla
presidenza dell’Associazione
Nazionale Bieticoltori, rivolgendogli
un augurio di buon
Nicola Gherardi Ravalli Modoni
e Lodovico Giustiniani
lavoro. Imprenditore ferrarese
nel settore cerealicolo e componente
della giunta confederale,
Gherardi succede a Guglielmo
Garagnani, presidente di Confagricoltura
Bologna e di recente
nominato presidente di Terrae,
che entra a far parte del direttivo.
L’assemblea dei delegati
svoltasi a Bologna ha anche
confermato alla vicepresidenza
Lodovico Giustiniani, presidente
di Confagricoltura Veneto e
titolare dell’azienda Borgoluce a
Susegana (TV). Entrano nel consiglio
direttivo Giangiacomo Bonaldi,
Marcello Bonvicini, Alessandro
Bettini, Alberto Cortesi,
Guglielmo Garagnani, Maurizio
Stringa e Marco Francesco Pasti.
Anb tutela gli interessi dei produttori
di barbabietola, concorre
a rendere più redditizia la filiera
dello zucchero italiano valorizzando
i suoi sottoprodotti a fini
energetici. Tramite la cooperativa
Anb Coop, l’associazione è
impegnata nella raccolta delle
biomasse da destinare alla combustione
ed è punto di riferimento
per la contrattualistica
con l’industria nel settore delle
grandi colture: colza, girasole
e soia. Insieme al Cnb, l’Associazione
Nazionale Bieticoltori
rappresenta dal 2012 la Confederazione
dei bieticoltori - Cgbi
(5.200 aziende socie), abbracciando
una strategia condivisa
che mette al centro le tre aree
di sviluppo, biogas, biometano
e fotovoltaico/agrivoltaico, fornendo
consulenza specifica alle
aziende agricole e zootecniche.
Il gruppo Cgbi ha consolidato la
propria presenza nel comparto
agro-energetico con la realizzazione
di 23 impianti biogas e ora
concentra attenzione e risorse,
in particolare, nella produzione
di biometano ottenuto esclusivamente
da sottoproduzioni
agricole, colture di secondo
raccolto, effluenti zootecnici e
scarti di lavorazione, dando vita
a filiere agro-energetiche con i
big dell’alimentare Granarolo e
Fruttagel. La nuova visione affonda
le radici nell’aggregazione
tra agricoltori e allevatori in società
agricole consortili costituite
dai soggetti promotori, a cui
sarà affidata la gestione degli
impianti: nove sono già avviate
in Lombardia, Emilia-Romagna e
Friuli, ma si contano più di dieci
iniziative in fase di sviluppo da
Nord a Sud. Cgbi si occupa della
progettazione e della gestione
amministrativa, e soprattutto
sostiene finanziariamente tutti i
progetti biometano.
“Mi impegnerò a continuare lungo
questa linea in sinergia con
Confagricoltura - ha affermato
il presidente, Gherardi Ravalli
Modoni - andando sempre più
verso una agricoltura sostenibile
e rigenerativa, promuovendo
modelli di economia circolare
di pari passo con la transizione
energetica”.
•••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 35
PRODUZIONI VINO&RISO
La deroga ai nuovi obblighi
di comunicazione
di ingredienti
e dati nutrizionali
per i prodotti vitivinicoli
aromatizzati non tranquillizza
le imprese
Le nuove
L
a deroga concessa con il
decreto del 7 dicembre
dal ministro dell’Agricoltura,
Francesco Lollobrigida,
al Regolamento Ue
2021/2117 permette ai
produttori di vino italiani di tirare
un sospiro di sollievo. Ma
la questione rimane complessa
e si aggiunge alle difficoltà che
il settore sta attraversando in
questo periodo, alle prese con
la stagnazione delle vendite e i
costi di produzione in rialzo. È
emerso chiaramente al webinar
organizzato nei giorni scorsi da
Confagricoltura con Luigi Polizzi,
direttore generale per le politiche
internazionali e dell’Unione
europea del MASAF, Roberta
Capecci e Salvatore Alberino
g ENTE RISI, BOBBA PRESIDENTE: LAVORERÒ PER LA PROMOZIONE DEL COMPARTO
Natalia Bobba è la nuova presidente dell’Ente Nazionale
Risi. A firmare il decreto che le conferisce il prestigioso
incarico il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
su proposta del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità
alimentare, visti i pareri favorevoli delle competenti commissioni
parlamentari. “La nomina di una donna rappresenta
una vera svolta per il comparto risicolo”, ha detto il
presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, dopo aver appreso della nomina.
Imprenditrice agricola di Vinzaglio, nel cuore delle provincie del riso, già conosciuta
nell’ambiente per essere presidente dal 2014 di “Donne e Riso”, associazione femminile
che sposa la mission di comunicare la coltura e la cultura del riso, Natalia Bobba è titolare
dell’azienda Cascina Pernasca. Bobba succede al vercellese Paolo Carrà e resterà in
carica per i prossimi quattro anni. “Per me è un onore aver ricevuto questo incarico - ha
commentato la neo presidente dell’Ente Risi - arrivato in maniera inaspettata, ma che in
qualche modo è il coronamento di una vita passata in mezzo al riso, perché sono figlia di
risicoltori. Quello risicolo è un settore che conosco e al quale voglio bene: fondamentale
per la nostra agricoltura. L’Italia è la prima nazione d’Europa per produzione con oltre il
50% del totale. Ma su questo bisogna ancora lavorare e migliorare. È un impegno che
assumerò immediatamente”.
dell’Ispettorato Centrale della tutela
della qualità e della Repressione
frodi. Con loro, il dirigente
confederale Vincenzo Lenucci e
la referente del comparto vino,
Palma Esposito. Centinaia i partecipanti
e un coro unanime: la
burocrazia pone vincoli troppo
impattanti per le imprese in termini
organizzativi ed economici,
e la confusione normativa genera
caos ed evidenti disomogeneità
tra i Paesi produttori.
Il regolamento Ue in questione
riguarda i nuovi obblighi di
etichettatura relativi all’elenco
degli ingredienti e alla dichiarazione
nutrizionale dei prodotti
vitivinicoli aromatizzati. Due
assolute novità che sono entrate
in vigore a partire dall’8
dicembre scorso e che richiedono
molti chiarimenti, sia perché
la Commissione europea
ha impartito alcune indicazioni
soltanto nell’imminenza della
scadenza dell’entrata in vigore
36 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
etichette
delle nuove regole, sia perché
il Masaf, con il decreto del 7
dicembre, ha accolto il coro di
proteste delle aziende e ha consentito
in deroga fino all’8 marzo
2024 l’etichettatura e la commercializzazione
dei vini e dei
prodotti vitivinicoli aromatizzati
anche con etichette riportanti il
simbolo ISO 2760 “i” accanto al
QR Code che rimanda alle informazioni
relative alla lista degli
ingredienti e della dichiarazione
nutrizionale.
Il decreto, evidenzia Confagricoltura,
non è una proroga
all’entrata in vigore della normativa
europea, i cui obblighi
restano in vigore dall’8 dicembre
scorso, ma è una deroga
esclusivamente all’obbligo di
utilizzo delle etichette che non
corrispondono pienamente alle
indicazioni della Commissione
europea, avendo riportato il
simbolo “i”, anziché la dicitura
con almeno la parola “ingredienti”,
come da Regolamento
Ue n. 1169/2011. Il provvedimento
italiano specifica anche
che la deroga è concessa “solo
per il vino e i prodotti vitivinicoli
circolanti sul territorio nazionale”.
Secondo il ministero, il Dm
assicura anche il rispetto dei
principi della sostenibilità economica
e ambientale, permettendo
infatti l’utilizzo e l’esaurimento
delle etichette già in
magazzino. (ag)
•••
g PARLAMENTO UE, NO ALL’IMPORT DI RISO CON TRICICLAZOLO OLTRE SOGLIA
Lo scorso 14 dicembre il Parlamento europeo, in plenaria, si è
schierato contro l’adozione della proposta della Commissione
europea sull’aumento dei limiti di Triciclazolo per il riso importato
nell’Unione. “Si tratta di un risultato importante per le nostre
produzioni - spiega il presidente della Federazione nazionale di
prodotto Riso di Confagricoltura, Giovanni Perinotti - che formalizza
la posizione già espressa il 29 novembre scorso dalla
Commissione Ue per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza
alimentare, contraria all’adozione del provvedimento che
proponeva di aumentare a 0,09 mg/kg il livello massimo residuo
per il Triciclazolo, limitatamente al prodotto importato”. Attualmente
il fungicida è di fatto vietato con una soglia massima di 0,01 mg/kg. “L’aumento
dei valori - spiega Perinotti - avrebbe ulteriormente favorito l’import di riso da Paesi che
non hanno gli stessi vincoli alla produzione applicati nella Ue: questo significa che non
sarebbe stato possibile garantire la reciprocità nella tutela della sicurezza alimentare,
né la tenuta della competitività delle nostre imprese. L’India sarebbe stato il principale
beneficiario dell’adozione respinta”.
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 37
PRODUZIONI ORTOFRUTTA
Emergenze di stagione
Dalle crisi produttive
provocate dal clima,
ai livelli dei costi
di produzione, fino
all’andamento del mercato.
Il punto della situazione
(critica)fatta dalla Fnp
Una riunione densa di
temi quella dello scorso
7 novembre per la Federazione
di prodotto
Frutticoltura e Orticoltura,
convocata anche
per fare il punto sui risultati del
tavolo ortofrutticolo che si era tenuto
al ministero dell’Agricoltura
il 24 ottobre scorso. Dalle perdite
di produzione causate dagli
eventi climatici avversi e dalla
diffusione delle fitopatie, ai costi
di produzione ancora su livelli
elevati, fino al confronto con
le ricorrenti tensioni presenti sui
mercati. Sono molti i temi aperti
che il comparto sta affrontando
in attesa di avere le risposte necessarie
per migliorare la competitività
del sistema. Una richiesta
che il presidente Giansanti ha
ribadito al Masaf chiedendo di
intervenire con provvedimenti ad
hoc sui singoli comparti sulla falsa
riga di quanto fatto di recente
con il decreto interministeriale
agrumi. Non solo. Le imprese
agricole hanno bisogno anche
di provvedimenti dedicati alla
liquidità di cassa e di un piano
pluriennale che permetta di adattare
le scelte colturali alle nuove
condizioni climatiche e ambientali.
Adattamento che consiste,
sempre di più, nell’estirpazione
e reimpianto per sostituire intere
produzioni frutticole con specie
e varietà più rispondenti al mutato
contesto climatico ambientale
e di mercato. Secondo i dati dello
scorso ottobre di Ismea, tra il
2013 e il 2022 le pere hanno perso
il 24% delle superfici e il 30%
dei raccolti; le pesche perdono il
22% dei terreni e il 15% del rac-
38 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
g PERONOSPORA, CASTELLUCCI: I DANNI SUPERANO DI GRAN LUNGA GLI AIUTI
Tra le diverse fitopatie che hanno colpito le
colture in questo anno, la più impattante sembra
essere stata la peronospora. Dalla frutticoltura
alla viticoltura, i danni provocati dal
patogeno Plasmopara viticola sono davvero
ingenti. Sono tanti i viticoltori che raccontano
di drastiche riduzioni nei raccolti, passati da
una media di 100 quintali per ettaro a poco
più di 40. “Occorre dare attenzione al settore”, commenta Federico Castellucci
(in foto), presidente della Federazione nazionale vitivinicola di Confagricoltura.
“Anche se le reali richieste di aiuti ammissibili da parte delle imprese dovessero
risultare inferiori al danno stimato da peronospora, il finanziamento
di soli sette milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale con il DL Asset
appare totalmente insufficiente. Chiediamo di prevedere un ristoro diretto
con risorse a fondo perduto”.
La Sicilia valuta un danno di 351 milioni, l’Abruzzo 210 milioni, le Marche 62
milioni e la Toscana, 63 milioni. “L’ammontare totale delle perdite - conclude
Castellucci - supera di 100 volte la dotazione prevista. Altre regioni come la
Campania e la Puglia, gravemente colpite, stanno terminando la rilevazione e
questo valore non potrà che crescere”.
colto. Il nuovo clima ha impattato
sulla variabilità della resa media
delle pere, facendola passare dal
6% del quinquennio 2013-2017 a
oltre il 31% tra il 2018 e il 2022.
Durante il tavolo di fine ottobre,
dal ministro Lollobrigida sono
arrivate rassicurazioni su un primo
stanziamento di 10 milioni di
euro per la filiera della pera e di
altri 2 milioni per quella dei kiwi,
a cui ha fatto seguito un secondo
stanziamento di ulteriori 11
milioni di euro; risorse destinate
a finanziare misure dedicate alle
imprese che, a causa di eventi
avversi, hanno registrato cali di
produzione di almeno il 30% rispetto
alla campagna precedente.
Resta irrisolto il nodo dei costi di
produzione. A oltre due anni di
distanza dalla pandemia di Covid-19,
fattore scatenante della
salita vertiginosa di tutti i costi,
produrre costa ancora troppo.
Secondo il report dello scorso
fine ottobre di Ismea, nei primi
sei mesi del 2023, i mezzi correnti
di produzione hanno visto i
prezzi crescere del 8,6%. Percentuale
che resta troppo alta ,anche
se nettamente inferiore rispetto
al +22% del 2022. Spesa ancora
esorbitante, invece, per la conservazione
dei prodotti: i costi
del ciclo del freddo sono il triplo
rispetto al passato e nettamente
superiori rispetto ai ricavi delle
vendite.
Durante la riunione della Fnp è
stata definita “drammatica” la situazione
del comparto. La punta
dell’iceberg è rappresentata
dall’Emilia Romagna. Dopo il
disastro prodotto dalle alluvioni
di primavera, la Federazione
emiliano-romagnola è scesa in
piazza a Bologna a fine ottobre
con l’iniziativa “Sosteniamo la
Fruit Valley” per sensibilizzare la
cittadinanza sui rischi che intere
produzioni d’eccellenza stanno
vivendo.
L’assedio dell’inflazione prosegue
con +7,8% per la frutta fresca (rispetto
al 7,3 del 2022) e +11,5%
per gli ortaggi freschi (in rallentamento
rispetto +14,2% dell’anno
scorso). Tra il 2018 e il 2022,
la flessione dei volumi acquistati
dalle famiglie italiane è stata del
27% per le pere, 17,5% per le pesche
e 4% per le nettarine.
Dalle federazioni nazionali di
prodotto è emersa nuovamente
la sollecitazione di un interessamento
da parte dell’Associazione
bancaria italiana per facilitare la
concessione di moratorie sui mutui
al fine di sostenere la liquidità
delle imprese. In questo contesto
si inserisce il tema della gestione
del rischio e del mercato delle
polizze assicurative: le prospettive
per il futuro lasciano supporre
una progressiva riduzione delle
risorse pubbliche per il finanziamento
dell’assicurazione agevolata
rendendo necessario mettere
a punto una strategia organica
che possa consentire anche nel
futuro un’efficace tutela delle
produzioni e dei redditi delle imprese.
(fb)
•••
g I PRIMATI (A RISCHIO) DELL’ORTOFRUTTA ITALIANA NEI DATI 2023 DI ISMEA
I numeri più recenti sul mercato ortofrutticolo sono quelli pubblicati a fine ottobre da
Ismea con il suo report sulle principali dinamiche del settore. Secondo l’istituto, il valore
alla produzione italiana si attesta sui 14,2 miliardi di euro, pari al 22% del totale della
produzione agricola nazionale. Dodici miliardi è invece il fatturato della fase industriale
(l’8,3% del totale dell’alimentare). Lo Stivale è al secondo posto in Ue per valore della
produzione (16% del totale) e al primo per quello relativo alla trasformazione (17%).
L’export di prodotti, sia freschi che trasformati, ammonta a 10,6 miliardi (il 17% delle
esportazioni agroalimentari nazionali). A livello global, l’export di mele è secondo soltanto
alla Cina con una quota di mercato pari al 14%. Stessa percentuale per i kiwi (secondo
dopo il neozelandese). Mentre il valore delle esportazioni di uva si posiziona al
terzo posto (8%) dopo Cile e Peru. Infine, l’esportazione italiana di pesche e nettarine è
superata soltanto dalla Spagna con il 9% del valore mondiale.
Secondo lo studio di Ismea, nei primi sei mesi del 2023 il costo della spesa delle famiglie
è cresciuta dell’8,3%, con volumi in calo per quasi tutti i principali prodotti dell’ortofrutta:
+11% per le esportazioni italiane di prodotti freschi e trasformati nei primi sette mesi
del 2023 (volumi in flessione per quasi tutti i principali prodotti); e +8,6% per i prezzi
all’origine nei primi nove mesi del 2023 (rispetto al +14% del 2022).
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 39
PRODUZIONI FRUTTA IN GUSCIO
Di Vincenzo: “I 14 milioni
in arrivo dal governo
possono sostenere
campagne di comunicazione,
ma è necessario
uno sforzo ulteriore
per sostenere il settore”
di Paola Castello
“Necessarie
per gli invest
D
opo anni di forte crescita
del comparto della
frutta in guscio in
termini di consumo
di prodotti derivati a
livello nazionale e globale,
è aumentata la superficie
nazionale investita da tali colture,
sia nelle regioni più tradizionalmente
vocate, che in quelle
meno, raggiungendo oggi quasi
i 200.000 ettari. Lo ha fatto presente
il presidente della FNP Frutta
in guscio di Confagricoltura,
Dario Di Vincenzo, con cui abbiamo
delineato un quadro del
settore.
Dario Di Vincenzo
Presidente FNP Frutta in guscio
Presidente, qual è lo stato
dell’arte del comparto della
frutta in guscio oggi?
Dopo anni di forte crescita in
termini di consumo di prodotti
derivati a livello nazionale e globale,
è aumentata la superficie
nazionale investita da tali colture,
sia nelle regioni più tradizionalmente
vocate, che in quelle
meno, raggiungendo oggi quasi
i 200.000 ettari. All’aumento di
superfici, tuttavia, non è corrisposto
sempre un pari aumento
produttivo.
È al vaglio del Mef un importante
decreto interministeriale
che avrà numerose ripercussioni
sul comparto. Cosa prevede?
Tale provvedimento definisce i
criteri e il riparto delle risorse
disponibili sul “Fondo per la tutela
e il rilancio delle filiere apistica,
brassicola, della canapa e
della frutta a guscio”, mettendo
così a disposizione dell’intero
comparto della frutta in guscio
circa 14 milioni per sostenere gli
investimenti delle imprese agricole
e realizzare una campagna
informativa e di promozione per
stimolare una domanda destagionalizzata
e un acquisto più
consapevole.
Gli stanziamenti previsti dal
decreto sono adeguati?
Le risorse previste sono nello
specifico 7 milioni di euro per
le attività di investimento realizzate
dalle imprese nell’ambito
della filiera della frutta a guscio
e altri 7 per la campagna di informazione
e promozione. Mentre
queste ultime sembrano adeguate
per sviluppare azioni di
informazione, quelle destinate
agli investimenti sono insufficienti.
Il decreto fissa anche una
soglia massima di superficie finanziabile,
attualmente pari a 5
ettari, ampliabili sino a 6, quando
le spese di impianto prevedono
almeno due specie di frutta a
guscio. A tal riguardo Confagricoltura
ha proposto di eliminare
qualsiasi tipo di vincolo estensivo
al finanziamento, ritenendo
che sarebbe molto più indicato
prevedere una soglia minima e
non massima.
Quali sono le principali criticità
che il comparto affronta
40 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
più risorse
imenti”
oggi e quali sono le differenze
che si rilevano tra una regione
all’altra?
Ad incidere sulle produzioni ci
sono tanti elementi, tra cui le calamità
naturali, sempre più frequenti,
che mettono sotto stress
le piante e contribuiscono alla
diffusione delle fitopatie. Temperature
più elevate, come quelle
registrate negli ultimi anni,
possono influire negativamente
sulla fioritura e la formazione
dei frutti.
In generale, gli effetti dei cambiamenti
climatici sulla produzione
della frutta in guscio in
Italia sono complessi e variano
da specie a specie e da regione a
regione: sia al Nord, come in Piemonte
e Lombardia, che nel Meridione,
l’aumento delle temperature
ha influito negativamente
sulla fioritura e sulla formazione
dei frutti (nella sola Sicilia
quest’anno, ad esempio, la perdita
di produzione è stata quasi
dell’85-90%). Precipitazioni intense
o straordinarie, come quella
verificatesi in Emilia-Romagna,
a maggio, creano un forte stress
alle piante e al loro apparato radicale,
esponendole a possibili
marcescenze e fitopatie.
A tali criticità si sommano quelle
legate ai mercati, con la concorrenza
di tutti quei paesi dove
il costo di produzione è nettamente
inferiore e dove non vi
sono le stesse limitazioni riguardo
l’uso di fertilizzanti e prodotti
fitosanitari.
Se si aggiunge la contrazione dei
consumi, legata a tutta l’ortofrutta,
e la difficile congiuntura economica
in cui ci troviamo, il momento
che il comparto sta attraversando
non è affatto semplice.
Quali sono le sue previsioni,
tenendo conto anche dei consumi
che in genere aumentano
nel periodo natalizio?
In questo periodo nei supermercati
questi prodotti trovano
una grande visibilità e ciò contribuisce
in maniera significativa
alle vendite. Difficile fare
previsioni, si registra comunque
meno pessimismo tra i produttori,
rispetto al 2022, sperando
che l’effetto congiunto tra la
recente diminuzione dell’inflazione
(dal 5,3% di settembre
all’1,7% a ottobre) e le politiche
di calmieramento dei prezzi
dei generi alimentari e dei costi
dell’energia messe in atto dal
governo, possano produrre gli
effetti desiderati.
Quali altre sono state le richieste
di Confagricoltura e quali
gli auspici?
La Confederazione ha chiesto al
governo che, oltre alla realizzazione
di nuovi impianti, fossero
previste misure finalizzate al miglioramento
ed efficientamento
produttivo degli impianti esistenti
e il testo del decreto recepisce
tale istanza.
Confagricoltura auspica, inoltre,
che nella versione definitiva del
decreto, alla stregua di quanto
previsto per i castagneti, sia
anche possibile realizzare interventi
di manutenzione straordinaria
per i noccioli, come ad
esempio la spollonatura delle
ceppaie con l’eliminazione dei
tronchi più vetusti, che risulta
l’unica tipologia di intervento
realizzabile per gli impianti
di alta e media collina. In caso
contrario, se rimanesse lo status
quo, sarebbero tagliati fuori
dalla possibilità di investimento
interi territori, tradizionalmente
vocati, di aree interne, che sono
anche quelle maggiormente vulnerabili.
È stata, infine, recepita la proposta
di superare il regime “de minimis”
ed operare in regime di
esenzione, evitando così per le
aziende una ulteriore limitazione
agli interventi.
Di cosa necessita il comparto?
Risultano quanto mai urgenti misure
da parte del governo che
rafforzino la competitività delle
aziende italiane che, come in passato,
sono pronte a fare la loro
parte, ma che necessitano a livello
di sistema Paese di una visione e
un chiaro piano di lungo periodo,
che possano coniugare modernità
con tradizione e identità del territorio,
garantendo ai produttori
all’interno della filiera la giusta
marginalità che meritano. •••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 41
PRODUZIONI OLIO
Una nuova intesa
tra Confagricoltura
e Unapol per sostenere
la produzione
e la commercializzazione
del prodotto e
dell’extravergine
di origine nazionale
Un accordo
per l’Italia
(da sx) Massimiliano Giansanti, Tommaso Loiodice e Walter Placida
U
na nuova intesa per
dare linfa al comparto
dell’olio d’oliva in
un’annata particolarmente
difficile. È l’obiettivo
dell’accordo
siglato a Palazzo della Valle tra
Confagricoltura e Unapol con
la firma dei rispettivi presidenti,
Massimiliano Giansanti e Tommaso
Loiodice, per aumentare
la produzione italiana e la commercializzazione
del prodotto di
origine nazionale, migliorando la
redditività delle imprese.
L’accordo tra Confagricoltura e
l’Unione (che rappresenta 17
Organizzazioni di Produttori di
Toscana, Umbria, Lazio, Molise,
Campania, Calabria, Basilicata,
Puglia e Sicilia) impegna le parti
a favorire collaborazioni commerciali
con player del settore,
g IL COMPARTO IN CIFRE (Fonte: Istat ed Ismea)
Imprese olivicole Italia
Valore della
produzione olivicola
Fatturato industria
Valore dell’export
Valore import
Consumo procapite
619 mila per 1,2 milioni di ettari
1,6 miliardi di euro (prodotti
dell’olivicoltura)
1,3 miliardi di euro (olio)
(2,7% su produzione di coltivazione
e allevamenti)
3,8 miliardi di euro
(2.3% fatturato industria agroalimentare)
1,9 miliardi di euro
(167.5% su produzione)
2,2 miliardi di euro
8,3 litri/anno
lavorare su specifiche tematiche
ai tavoli di confronto e diffondere
conoscenze tecniche. È necessaria,
infatti, una profonda revisione
al comparto, che, con le sue
attuali 619mila aziende, risulta
ancora troppo frammentato, con
realtà disomogenee per livello di
innovazione e competitività, soprattutto
a fronte dei cambiamenti
climatici che incidono sempre
di più sui livelli produttivi. Attualmente
l’Italia rappresenta il 15%
della produzione e il 20% delle
esportazioni mondiali; la Spagna
rispettivamente il 45% e il 60%.
Con questi numeri e l’alta qualità
del prodotto, un cambio di passo
verso l’innovazione a tutto campo
sarebbe un volano di sviluppo
sicuramente efficace e dalle evidenti
ricadute economiche.
“È importante avviare al più presto
un piano in questa direzione
- dice il presidente Giansanti -
accompagnandolo con adeguate
misure per le imprese e in un’ottica
di mercato internazionale.
Inoltre, promuovere e incentivare
la conoscenza del prodotto
italiano con un’educazione al
consumo e un’informazione sulla
ricchezza e la versatilità dell’olio
EVO nazionale è altrettanto fondamentale
per il rilancio del settore,
che rappresenta una delle
eccellenze più conosciute e riconosciute
del Made in Italy agroalimentare
e ingrediente simbolo
della dieta mediterranea”. “Bisogna
fare squadra - afferma Loiodice
-, proteggere questo prodotto
e questo valore senza cadere
nel tranello di tornare, da qui a
breve, a un sotto-riconoscimento
del valore stesso dell’extravergine
di oliva, considerando anche
i costi di produzione aumentati
e le nuove sfide sul piano climatico,
che impongono maggiori
dispendi. Per fortuna il mercato
oggi inizia a comprendere, poco
per volta, il giusto valore del prodotto
finale”.
L’Italia è il secondo produttore
al mondo di olio di oliva dopo la
Spagna, con circa 290mila tonnellate
nel 2023, +20% rispetto allo
scorso anno, ma inferiori del 17%
rispetto alle 350mila tonnellate
raggiunte in alcuni anni. Al 30
settembre c’erano 153.970 tonnellate
di giacenze negli oleifici
italiani, con una riduzione di circa
il 30% rispetto allo stesso periodo
dello scorso anno. Questo andamento
si riflette necessariamente
sui prezzi che, anche per questo
fattore, sono più alti: in alcune
piazze di scambio l’olio extravergine
italiano ha infatti superato i
9 euro al kg. “Sul fronte del mercato
- aggiunge Walter Placida,
presidente FNP Olio - gli operatori
difendono le proprie posizioni.
Il livello attuale dei prezzi
dell’olio extravergine è adeguato
al pregio di un prodotto che ha
altissime proprietà salutistiche ed
è il giusto differenziale che valorizza
la più elevata qualità rispetto
ad altri oli di oliva e a oli vegetali,
differenziale che andrebbe
mantenuto”. (ag)
•••
42 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
INIZIATIVE
L’appetito per la qualità
Per il suo impegno
nel valorizzare
la cucina regionale italiana,
Gerry Scotti ha ricevuto
il Piatto d’Oro, il nuovo
premio istituito dall’Unione
Ristoranti del Buon Ricordo
S
i rinnova la collaborazione
tra Confagricoltura
e l’Unione Ristoranti
del Buon Ricordo che,
da cinquantanove anni,
riunisce sotto il suo marchio
insegne che rappresentano
la migliore espressione della
cucina regionale della Penisola.
Quella dell’Unione Ristoranti del
Buon Ricordo è una storia lunga,
che nasce da una felice e puntuale
idea di Dino Villani, uomo di
cultura e maestro della comunicazione
integrata in Italia. Il progetto
fu sposato da un gruppo di
ristoranti di qualità con l’obiettivo
di ridare notorietà e prestigio
alle tante espressioni locali della
tradizione gastronomica italiana,
a quell’epoca poco valorizzata.
Chi si associava assumeva l’impegno
di praticare una linea di
cucina tipica del territorio e di
tenere sempre in carta “una specialità”
che ne doveva essere la
rappresentazione più esemplare.
A chi consumava quella specialità
veniva donato un piatto
decorato a mano dagli artigiani
della Ceramica Artistica Solimene
di Vietri sul Mare, su cui è
effigiata la specialità del locale.
I piatti, divenuti oggetto di collezionismo,
sono ancora donati
a chi degusta il menù del Buon
Ricordo. Oggi, con l’ingresso di
8 nuovi ristoranti, salgono a 112
i locali (di cui 11 all’estero fra
Europa, Stati Uniti e Giappone)
che ora fanno parte dell’Unione.
Fra le novità di quest’anno c’è
l’istituzione del Piatto del Buon
Ricordo d’Oro, da attribuire a
un personaggio che condivide
con l’associazione l’idea di preservare
e valorizzare la cucina
della tradizione regionale italiana.
Il premio è stato assegnato
a Gerry Scotti, uno dei volti televisivi
più noti e amati di sempre,
nel corso della serata milanese
di presentazione delle new
entry, a cui hanno partecipato
Lo showman Gerry Scotti
il presidente e il direttore di
Confagri Parma Roberto Ghelfi
e Eugenio Zedda, il direttore di
Confagri MILO Luciano Nieto. A
consegnarlo, con il presidente
Cesare Carbone e il segretario
generale operativo Luciano Spigaroli,
Francesca Solimene, nel
cui opificio di famiglia vengono
realizzati i piatti. Il 2024 sarà
un anno molto importante per
l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo.
L’associazione compirà
infatti 60 anni e festeggerà questo
felice traguardo a Vietri sul
Mare con un evento da record,
“100 Chef per una sera”: a cucinare
per 1000 commensali accomodati
a un’unica, lunghissima
ed elegante tavolata saranno
100 chef del Buon Ricordo.
Per conoscere da vicino i Ristoranti
del Buon Ricordo e le loro
specialità, si può consultare il
sito www.buonricordo.com o
sfogliare la Guida 2024 appena
pubblicata, in distribuzione
gratuita nei ristoranti associati e
scaricabile. (gb)
•••
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 43
ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO di Alessandra Porro
GENOVA, LA SPEZIA, SAVONA E IMPERIA SI RIORGANIZZANO IN UNICO SOGGETTO REGIONALE
Liguria unita
A Terrazza Colombo i vertici delle
Confagricoltura di Genova, La Spezia,
Savona e Imperia, al cospetto
del notaio Ricci, hanno deliberato la
loro unificazione nella Confagricoltura
Liguria. “Un passaggio organizzativo
- ha sottolineato il presidente
regionale di Confagricoltura, Luca De
Michelis - che ci inorgoglisce, dando
alla nostra articolazione territoriale
una veste moderna, smart e sempre
più attenta alle esigenze delle imprese
agricole, che necessitano di rappresentanza sindacale
al passo con i tempi”.
Tempi che hanno visto mutare, nell’ultimo decennio, i riferimenti,
con la scomparsa delle Comunità Montane prima,
il superamento delle province dopo, fino all’accorpamento
del sistema Camerale, qui come nel resto del Paese.
In tantissimi, oltre ai delegati delle province liguri di Confagricoltura,
hanno voluto essere presenti a significare
l’attenzione verso questo passaggio epocale nell’ambito
della rappresentanza sindacale. Su tutti il presidente nazionale
di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che
ha ricordato come l’unicità dell’agricoltura ligure, nel
panorama nazionale, costituisca uno straordinario connubio
tra territorio e produzioni d’eccellenza, sottolineando
inoltre, la strategicità della Liguria come Porto del
Mediterraneo. Il direttore generale della Confederazione,
Annamaria Barrile, ha ricordato come un assetto moderno
debba essere la base di un’Organizzazione professionale
che deve essere sempre più smart e rapida nel dare
risposte ai propri associati.
Nel dibattito con il presidente della Regione, Giovanni
Toti, è emerso come quello agricolo sia un settore straordinariamente
importante per la Liguria, sia dal punto di vista
economico che culturale, identitario e turistico. “Dalla fatica
dei nostri produttori - ha ricordato Toti - nascono prodotti
apprezzati in tutto il mondo, a partire dall’olio, dal
basilico e dal vino. Per questo abbiamo messo a disposizione
oltre 207 milioni per il settore agricolo, da spendere
nei prossimi anni, per sostenere le nostre eccellenze e chi
lavora ogni giorno per tenerle vive e portarle sulle nostre
tavole e non solo”.
Il vicepresidente della Regione, con delega all’Agricoltura
e al Marketing territoriale, Alessandro Piana, ha ricordato
come “siano moltissime le novità dello sviluppo rurale, a
partire proprio dalla quota minima di fondi per gli interventi
ambientali, pari a circa il 43%, sino agli interventi a
superficie o a capo (Uba - Unità bovino adulto) che sono
potenzialmente 35 (la Regione Liguria in base alle proprie
necessità territoriali ne ha attivate 20), dalla convivenza
con i grandi carnivori alla tutela delle colture arboree a
valenza ambientale. Sarà possibile, inoltre, predisporre
bandi specifici per particolari settori, aree o temi, aumentando
il sostegno agli investimenti produttivi delle imprese,
con una percentuale di contributo che passa dal 40% al
65%, ulteriormente elevabile”.
L’attenzione del mondo politico ligure per questo passaggio
organizzativo è stata testimoniata dalla presenza in
sala di numerose autorità, dall’assessore regionale alle
Attività produttive, Alessio Piana, al vicepresidente del
consiglio regionale, Armando Sanna, fino ai consiglieri
regionali Stefano Balleari, Giovanni Boitano e Daniela
Menini. Presente anche, in rappresentanza del Sindaco di
Genova, Marco Bucci, l’assessore alle Attività produttive,
Agricoltura e Commercio Paola Bordilli, nonché la consigliera
Emanuela Guerra, in rappresentanza del Comune
di Albenga.
Tantissimi i messaggi giunti da senatori e parlamentari liguri,
nonchè da esponenti del Consiglio regionale della
Liguria appartenenti a tutti gli schieramenti.
Ai lavori hanno partecipato anche il capo dipartimento
delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo
rurale del Masaf, Giuseppe Blasi, presente a Genova
per il convegno di presentazione del nuovo periodo di
programmazione dello sviluppo rurale, unitamente al vicedirettore
del dipartimento Agricoltura della Regione,
Federico Marenco.
44 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2022
IN OGLIASTRA UN PROGETTO PILOTA SUL CLIMA
Confagri e enti pubblici uniti
per prevenire gli incendi
UMBRIA
TARTUFO E NOCCIOLA AL
SALONE DI CITTÀ DI CASTELLO
Il territorio dell’Ogliastra e i suoi diversi
portatori di interesse locali, pubblici e
privati, sono al centro del progetto di
ricerca europeo “The HuT - Building
a safe haven to cope with climate extreme”
(Costruire un rifugio sicuro per
far fronte al clima estremo) dedicato
alla prevenzione degli incendi in Sardegna
e inserito in un piano d’azione
più ampio sugli eventi climatici estremi.
Gli interventi, con una prima sessione
di lavoro a novembre scorso a Tortolì,
prevedono il coinvolgimento delle amministrazioni
locali e degli enti preposti
alla gestione del rischio incendi, delle
comunità e degli operatori economici:
dagli imprenditori agricoli a quelli del
settore turistico. Il progetto è finanziato
dal programma europeo Horizon
Europe, mentre il coordinamento è in
capo all’Università di Salerno e alla
Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo
sui Cambiamenti Climatici),
che insieme al CNR-IBE e a Confagricoltura
Nuoro-Ogliastra seguiranno
l’organizzazione dei lavori in Sardegna.
La scelta dell’Ogliastra come
area “dimostrativa” nell’ambito di realizzazione
delle attività, si è concretizzata
alla luce del ricorrente rischio di
incendi boschivi, rurali e di interfaccia
che caratterizza questa sub-regione
dell’Isola.
La realizzazione del progetto, spalmata
in numerose aree dell’Europa,
prevede l’analisi delle diverse tipologie
di evento climatico estremo: dalle
ondate di calore agli incendi, dalle
esondazioni ai rischi di dissesto idrogeologico,
etc. Negli ultimi 40 anni si
stima che, nel vecchio continente, la
crisi climatica abbia causato 446miliardi
di euro di danni, circa l’81% del
totale di quelli causati dai pericoli
naturali.
Nell’ambito del progetto, il CMCC e il
CNR-IBE, in collaborazione con Confagricoltura,
svilupperanno insieme
alle comunità coinvolte una serie di
incontri volti a sostenere la transizione
socio-ecologica verso comunità più
resilienti agli incendi, anche in contesto
di cambiamento climatico. “Siamo
convinti che il contesto generale, in
termini climatici, ambientali e sociali,
richieda un maggior coinvolgimento
delle comunità nella gestione delle
attività di prevenzione. Da una parte,
con questi incontri, vogliamo sensibilizzarle
rispetto al rischio, e dall’altra
vogliamo dare un supporto concreto
affinché le comunità siano parte attiva
nella prevenzione e nella mitigazione
degli incendi, a medio e lungo termine”,
così il direttore di Confagricoltura
Nuoro-Ogliastra, Giuseppe Demelas.
Umbria sempre più protagonista
con il tartufo e la nocciola, grazie
a due importanti filiere in ambito
nazionale e internazionale. In occasione
del 43° Salone Nazionale
del Tartufo Bianco Pregiato di
Città di Castello, Confagricoltura
Umbria ha incontrato i giornalisti
di settore per spiegare le caratteristiche
della filiera del tartufo,
che valorizza le aree interne
grazie ad una coltura sostenibile
e all’aggregazione di imprese, e
di quella della nocciola, tra le
più virtuose a livello nazionale e
arrivata in poco tempo a realizzare
600 ha di noccioleti (con la
prospettiva di arrivare nei prossimi
anni a superare 1000 ha).
Oltre a Fabio Rossi, presidente
di Confagricoltura Umbria, Guido
Vivarelli Colonna, della sezione
tartuficola di Confagricoltura
Umbria, e Domenico Brugnoni,
presidente ProAgri, sono intervenuti
il sindaco di Città di Castello
Luca Secondi e altri rappresentanti
delle istituzioni locali, regionali
e nazionali. Durante l’incontro
è stato anche sottolineato
il sostegno, efficace e concreto,
da parte della Regione alle due
filiere, volto allo sviluppo della
tartuficoltura e della coricoltura
in Umbria.
DICEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 45
FORMAZIONE di Antonella Torzillo
IL QUITE HIRING L’ULTIMA TENDENZA PER AFFRONTARE LA SFIDA DELLA COMPETITIVITÀ
Organizzazioni e trasformazione digitale
Il rapido sviluppo delle tecnologie digitali
che abbiamo vissuto negli ultimi anni
e soprattutto il recente periodo pandemico
da Covid 19 ha dato il via ad una
profonda quanto inesorabile trasformazione
digitale che ha modificato e
sta ancora profondamente cambiando
l’ambiente sociale ed economico che ci
circonda, i processi di comunicazione
e di consumo, ma anche le dinamiche
competitive e le configurazioni organizzative.
La direzione di marcia verso
il cambiamento è segnata e sta impattando
significativamente sul mondo del
lavoro e delle organizzazioni. Queste
ultime, per traguardare con successo
il cambiamento epocale in atto, dovranno
essere pronte ad affrontare
forti discontinuità alla ricerca di nuovi
equilibri strutturali. In un simile contesto
di ineluttabile sviluppo della Digital
Transformation la sfida sarà coniugare
la necessità di investimento in tecnologia
(Internet of Things, Big Data, Data
Analytics)con la capacità di sostenere
i costi di una forza lavoro con competenze
professionali adeguate ai nuovi
processi produttivi, di lavoro, e al nuovo
modello organizzativo ad alto tasso
tecnologico. Una soluzione possibile
sta in quella tendenza che sta prendendo
piede in questi ultimi tempi, conosciuta
col nome di Quiet Hiring (assunzioni
silenziose). Questo si configura
quando un’organizzazione sviluppa
nuove competenze senza assumere
effettivamente nuovi dipendenti a tempo
pieno. Ciò avviene principalmente
quando un’organizzazione punta sulle
risorse umane interne, sulla valorizzazione
e la formazione continua di queste
ultime. “Questo è uno dei principali
obiettivi al centro dei percorsi di formazione
continua riservati ai dipendenti
del sistema confederale - ha dichiarato
Luca Brondelli di Brondello, presidente
dell’ente di formazione e componente
di Giunta confederale -. Stiamo concentrando
il nostro impegno su percorsi
formativi mirati che si focalizzano sulla
chiara identificazione e valorizzazione
dei talenti e sul potenziale dei Team e
la loro capacità di creare valore per sé
stessi e per le organizzazioni in cui
operano. Altrettanta attenzione stiamo
dedicando allo sviluppo delle competenze
digitali. Attraverso il suo impegno
nella promozione e gestione di questo
tipo di percorsi Enapra si propone ogni
giorno di fornire un sostegno concreto
al progetto confederale di innovare ed
evolvere l’Organizzazione verso un
modello evoluto, aperto e sempre più
forte di personale qualificato capace
di affiancare le imprese agricole e le
loro aspirazioni di crescita e sviluppo”.
I vantaggi del Quiet Hiring tanto per
l’azienda quanto per i lavoratori sono
davvero interessanti. Per l’azienda, oltre
al risparmio di costi derivanti dall’inserimento
in organico di una ulteriore
risorsa, c’è sicuramente l’aumento del
livello di engagement ossia di “coinvolgimento”
dei dipendenti; per i lavoratori
questa nuova tendenza potrebbe
tradursi in una occasione di inserimento
in percorsi di esperienze professionali
soddisfacenti e allineate alle aspettative
crescenti rispetto ai temi valoriali e di
work/life balance.
(Fonti: Organizzazione aziendale, VII
edizione, R.L. Daft, Maggioli editore;
People&Chenge360).
g SMART AGRIFOOD, COME PARTECIPARE ALL’INDAGINE AGRICOLTURA 4.0
L’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico
di Milano e l’Università degli Studi di Brescia in
collaborazione con l’Area Politiche Sviluppo
sostenibile e Innovazione di Confagricoltura
ed Enapra hanno avviato una nuova edizione
dell’indagine che annualmente coinvolge le
aziende agricole e zootecniche italiane.
L’indagine dal titolo “Agricoltura 4.0: SAU coltivata e pratiche di carbon farming”
ha come obiettivi la misurazione della SAU coltivata con tecniche 4.0 e
la valutazione del grado di conoscenza delle pratiche di carbon farming e dei
modelli di business ad esse associati. A tutti i partecipanti saranno distribuiti
i risultati di sintesi. L’esito dell’indagine sarà presentato nel corso del convegno
finale della ricerca, che si terrà il 15 marzo 2024. L’indagine è disponibile
al seguente link: https://tinyurl.com/4zpmyrjm e anche sul sito e la pagina
Facebook di Enapra.
46 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
PATRONATO di Elisabetta Tufarelli
PROTOCOLLO D’INTESA FIRMATO, PARTE IL “SERVIZIO CIVILE AGRICOLO”
Giovani in campagna
A seguito della firma del Protocollo
d’intesa per il “Servizio civile agricolo”
tra il ministro per lo Sport e i
Giovani, Abodi e il ministro dell’Agricoltura,
Lollobrigida, partirà, dopo
la pubblicazione del Bando di progettazione,
questa nuova opportunità.
Il Patronato Enapa si accinge
a programmare lo sviluppo di questa
interessante attività di servizio
anche in questo settore, in aggiunta
ai progetti già avviati nel digitale e
nell’ambientale. Nel primo anno il
servizio civile agricolo avrà l’obiettivo
di coinvolgere mille giovani grazie
a un investimento di circa sette
milioni di euro, messi a disposizione
dai due ministeri. Il protocollo, firmato
lo scorso 22 novembre, punta
a “rafforzare il Servizio Civile come
strumento di promozione e sviluppo
dell’agricoltura, in particolare quella
sociale”, offrendo ai giovani la possibilità
di acquisire competenze trasversali,
che aumentino le prospettive
di occupazione in ambito agricolo e
agroalimentare. Questo strumento
si focalizzerà, in particolare, sulla
dimensione sociale dell’agricoltura,
promuovendo e potenziando la
conoscenza delle pratiche e della
cultura contadina. Molta attenzione
sarà data alle aree interne del Paese,
valorizzando il welfare di prossimità
al fine di potenziare l’erogazione dei
servizi primari nel settore.
Sono molti i possibili ambiti di attuazione
dei progetti di questa nuovo
servizio civile: dall’agricoltura sociale,
alla promozione dei corretti stili
di vita alimentari anche nell’ottica
di contribuire a contrastare i disturbi
dell’alimentazione; dal sostegno a
iniziative finalizzate alla riduzione
dello spreco di alimenti alla conoscenza
della cultura contadina, fino
ad arrivare alla tutela dei prodotti
agricoli e alimentari italiani. Grazie
a questa nuova configurazione le
ragazze e i ragazzi, tra i 18 e i 28
anni, avranno un’ulteriore opportunità
di impegnarsi in un settore che
permetterà loro di vedersi riconosciute
conoscenze, competenze ed
esperienze, anche nella prospettiva
di una loro valorizzazione in
ambito lavorativo. Per Francesco
Lollobrigida il servizio civile in agricoltura
2024 è un’opportunità straordinaria
di avvicinarsi a un settore
strettamente legato all’eccellenza
delle produzioni agricole e alla
loro trasformazione e distribuzione.
L’iniziativa permetterà ai giovani di
comprendere la qualità italiana, riconosciuta
a livello globale, oltre a
essere coinvolti nelle nuove tecnologie
e innovazioni che sempre più
caratterizzano le imprese agricole,
mantenendo un approccio sostenibile,
senza compromettere la sicurezza
sociale e alimentare.
DICEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 47
OVER 65
di Elisabetta Tufarelli
RICERCA DELL’ALBERT EINSTEIN COLLEGE OF MEDICINE NEW YORK
Danzare fa bene alla mente
INTEGRATORI
E DINTORNI
Non tutti i tipi di esercizio fisico sono
uguali per la salute del cervello. Lo rivelano
i ricercatori dell’Albert Einstein College
of Medicine di New York. Diverse precedenti
ricerche avevano raccomandato gli
effetti benefici della danza sulla funzione
cognitiva negli anziani. In questo recente
studio statunitense sono stati arruolati
25 over 65 a cui sono state assegnate in
modo del tutto casuale, per una durata di
6 mesi e per due volte a settimana, lezioni
di ballo liscio oppure una camminata
su tapis roulant. Entrambi i gruppi hanno
migliorato l’attenzione, la capacità di ragionamento
e la pianificazione. I risultati
della danza, tuttavia, hanno generato miglioramenti
maggiori rispetto alla funzione
esecutiva e alla velocità di elaborazione,
ovvero il tempo necessario per rispondere
o elaborare le informazioni. Il ballo, oltre
a essere impegnativo fisicamente, come il
camminare, lo è anche socialmente e cognitivamente.
Rafforza, infatti, un’ampia
rete di regioni cerebrali, attivate per interagire
e adattarsi ai movimenti del partner
di ballo, apprendere nuovi passi di danza
o ricordare quelli che già imparati. I balli
di gruppo sarebbero, secondo la ricerca,
un percorso non invasivo ed economico
per scongiurare la demenza.
Un integratore multivitaminico
tutti i giorni fermerebbe la
perdita di memoria, difendendo
le funzioni cognitive. Lo rivela
una sperimentazione, diretta
da Columbia University e
del Brigham and Women’s
Hospital/Harvard di Boston,
che hanno testato l’integrazione
multivitaminica sui cambiamenti
della funzione cognitiva. Nello
studio, i ricercatori riferiscono
che gli integratori multivitaminici
giornalieri migliorano la memoria
rallentandone la perdita per un
equivalente di 3,1 anni in meno
rispetto alla loro età anagrafica.
I NUTRIZIONISTI DELLA FONDAZIONE VALTER
LONGO ONLUS hanno diffuso le norme per una buona
forma fisica. Seguire una dieta vegetariana con poco
pesce e qualche alimento di origine animale, mai dimenticare
i grassi buoni e i carboidrati complessi, variare la
dieta, inserire tanti legumi e cereali, mangiare nell’arco
di dodici ore per poi lasciare che gli organi possano eliminare
le tossine, fare lunghe passeggiate a piedi o in
bicicletta e attività fisica, non fumare, trovare tempo per
rilassarsi e mantenere un peso ed una circonferenza addominale
idonei.
48 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
OSPEDALE ISOLA TIBERINA, IL NUOVO CENTRO IN ONCOLOGIA RADIOTERAPICA E MEDICA
Una fontana multimediale
per i malati oncologici
Il 4 dicembre scorso è stato inaugurato al Gemelli Isola Tiberina
il nuovo Centro di Eccellenza in Oncologia Radioterapica
e Medica guidato dal professore Vincenzo Valentini. Il polo
di eccellenza nazionale unisce la tradizione del Fatebenefratelli,
le competenze del Policlinico Gemelli e della Facoltà di
Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, punto di riferimento
per tutti coloro che devono intraprendere un percorso
terapeutico in ambito oncologico. L’unicità della struttura è
definita, in particolare, dalla presenza della tecnologia all’avanguardia
del Cyberknife. Una vera e propria rivoluzione
nel trattamento di tumori maligni e lesioni benigne basata anche
sull’assistenza psicologica dei pazienti all’interno di spazi
pensati per essere sempre più ospitali e confortevoli.
Proprio in quest’ambito s’inquadra l’ormai consolidato rapporto
tra Senior Onlus L’Età della Saggezza, Confagricoltura
e l’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola. “Siamo orgogliosi
di continuare, anche con questo nuovo centro di eccellenza,
questo connubio con il Policlinico Gemelli - ha affermato Angelo
Santori, presidente della Onlus - che rafforza il ruolo
‘sociale’ del comparto agricolo, a cui la nostra Senior l’età
della saggezza Onlus dedica sempre maggiore attenzione
con iniziative di sostegno alla collettività”. La fontana multimediale,
donata dalla Onlus, è un’installazione immersiva
(da sx) Il direttore del centro di Oncologia radioterapica, Vincenzo
Valentini; il presidente dell’Ospedale Isola Tiberina, Paolo Nusiner;
il cardinal Gualtiero Bassetti; Angelo Santori, presidente di Senior
L’Età della Saggezza Onlus; Daniele Piacentini, direttore generale
dell’Ospedale Isola Tiberina
che permette un’esperienza di rilassamento attraverso immagini
tridimensionali e suoni dedicati. Una vera e propria terapia
complementare che porta benefici ai pazienti oncologici.
Eccellenza medico-scientifica e valori cristiani trovano nel
Centro di Eccellenza in Oncologia Radioterapica e Medica
una sintesi perfetta. “Il malato è sempre una persona estremamente
fragile che vive l’esperienza di vedersi il mondo crollare
addosso con la malattia. Abbiamo il dovere di recuperare
la persona”, ha detto nel suo intervento il Cardinale Gualtiero
Bassetti, Arcivescovo Emerito di Perugia e già Presidente della
Conferenza Episcopale Italiana. “Offriamo un percorso di
cura e di eccellenza per tutti coloro che affrontano le malattie
oncologiche. La lotta contro i tumori - ha rimarcato Paolo
Nusiner, presidente dell’Ospedale Isola Tiberina - è una sfida
che puntiamo ad affrontare attraverso la ricerca e l’innovazione
scientifica, ma anche attraverso un approccio ispirato
ai principi di dignità, compassione e speranza, che mettano il
paziente al centro”.
DICEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 49
OLIO di Gabriella Bechi
AZIENDA PLACIDA, A SELLIA MARINA IN PROVINCIA DI CATANZARO
Il regno dell’Olio Evo
calabrese
L
a tradizione e la cultura olearie
dell’azienda Placida nascono
nella prima metà del 1900 in
Calabria, quando Antonio Placida,
classe 1909, decide di iniziare un
percorso imprenditoriale, costruendo
la propria azienda agricola ed abbinandogli
nel 1949 l’oleificio. Una
storia che va avanti per tre generazioni
(oggi sta entrando in azienda
la quarta), caratterizzata da una
forte vocazione per l’innovazione
e la ricerca della massima qualità.
Dal 2000 l’azienda è condotta da
Walter Placida (nella foto), nipote
di Antonio, presidente della Federazione
nazionale olivicola di
Confagricoltura, che ha proseguito
il processo di espansione, investimento
e ottimizzazione dell’impresa,
improntandola alla meccanizzazione.
Oggi l’azienda occupa una
superficie di 100 ettari convertiti a
biologico, che si estende lungo la
costa di Sellia Marina e Cropani
Marina, le colline di Simeri Crichi,
Soveria Simeri e Zagarise, fino a
Sersale ed ai declivi di Borgia. Una
zona tradizionalmente vocata alla
cerealicoltura, riconvertita negli anni
’60 all’agrumicoltura e negli ultimi
venti all’olivicoltura, grazie al clima
particolarmente favorevole e alla
ricchezza dei terreni. Tredicimila le
piante, di un’ampia varietà di cultivar:
Carolea, la varietà autoctona
della zona, Ogliarola Messinese,
Bella di Spagna, Biancolilla, Leccino,
Coratina, e da poco è iniziata
la sperimentazione sulla cultivar
Leucolea, un’antica varietà unica al
mondo che produce frutti dal colore
molto chiaro da cui si ottiene un olio
usato in passato come unguento
nelle cerimonie religiose. Le differenti
caratteristiche degli alberi sono
una precisa scelta dell’imprenditore,
che si dedica accuratamente ad una
continua ricerca, per sviluppare prodotti
diversi nei sapori e negli odori,
a cavallo fra
tradizione e
modernità. Nel
2001 Walter inizia
il processo di
imbottigliamento
meccanizzato, fino
a raggiungere una
produzione di oltre
100mila bottiglie,
di cui il 50% circa
destinato all’export
(Slovacchia, Austria, Polonia, Honk
Kong) ed il resto distribuito in Italia
attraverso il canale Ho.Re.Ca. Sei
le tipologie di olio prodotte: Clelia,
monocultivar Carolea biologico;
U cattivu Biologico Igp; Verdone,
monocultivar Carolea tradizionale;
Nonì, olivaggio di 10 varietà; Le tre
principesse Olio Evo; Le tre principesse
Olio bio. A cui si aggiungono
i condimenti: oli lavorati nel frantoio
insieme a materie prime fresche,
senza aggiunta di polveri, concentrati
e aromi, disponibili nelle versioni
piccante, bergamotto, basilico,
limone, mandarino e zenzero.
50 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
RISTORANTE di Gabriella Bechi
LIDO FARO BLU DELLA FAMIGLIA DRAGONE, DAL 1985 SULLA COSTA DI SELLIA MARINA
Cucina vista mare
I
l Lido Faro Blu sorge sulla costa di
Sellia Marina (CZ) da più di 40
anni, ma è nel 1985 che la famiglia
Dragone decide di acquistarlo
e valorizzarlo. Per circa 15 anni lo
gestisce come un classico bar stagionale,
con colazioni, pranzi e cene
veloci, con una cucina semplice, talvolta
fatta anche solo di un panino,
ma presto diventa un vero e proprio
punto di ritrovo, nelle ore serali fino
alle prime luci dell’alba, simbolo per
un’intera generazione. Nei primi anni
2000 si comincia con il servizio in
spiaggia: pochi ombrelloni con sedie
sdraio in tela, il cui numero crescerà
di anno in anno, fino a superare le
attuali 100 unità. Dal 2007 l’offerta
gastronomica si rifà il look e da semplici
primi piatti, cucinati in famiglia,
il Lido Faro Blu amplia il proprio staff
con una squadra di pizzaioli napoletani
e cuochi. Nel 2018 una nuova
svolta avviata da Pasquale Dragone,
figlio di Domenico, un nuovo investimento
e l’ennesima scommessa: negli
oltre 4000 metri quadri di spiaggia
vengono implementati i locali di
servizio e realizzata una grande sala
a vetrate coperta, sopra alla quale vi
è un altrettanto grande terrazza vista
mare, per un totale di 230 posti a
sedere, dalla quale è possibile scorgere
l’intero golfo di Squillace.
Aperto da maggio a settembre, tutti
i giorni, dalle 7 del mattino fino alle
2 di notte, quella di Lido Faro Blu è
un’offerta integrata a 360 gradi. Si
inizia con le colazioni, poi il pranzo
più o meno rapido; si continua con
l’aperitivo, la cena e si finisce con il
dopo cena, con musica e originali ed
elaborati cocktail.
Il ristorante, che è anche pizzeria, è
il regno di Giuseppe Pelaia, giovane
chef, formatosi in prestigiose scuole
di cucina italiane, che lavora al
Lido dal 2010. Una cucina, la sua,
tradizionale, con qualche incursione
nella modernità. Unico comune
denominatore di tutti i piatti la qualità
della materia prima, di provenienza
locale. Le verdure e il pesce fresco
arrivano dai migliori mercati della
regione giornalmente, secondo le
disponibilità, la pasta usata è quella
di Benedetto Cavalieri. E altrettanto
vale per la pizza, per la quale
vengono selezionati con cura tutti
gli ingredienti, dalla farina ai salumi,
FILETTO DI SALMONE
Con l’olio extravergine d’oliva di Walter
Placida Giuseppe Pelaia propone Salmone
cotto a bassa temperatura, con spinacino
saltato, salsa yogurt alle erbe, pomodorino
confit e olive taggiasche.
passando per i formaggi.
Il menù viene rinnovato ogni anno
cercando di portare sempre qualche
novità. Non mancano mai le
tradizionali Linguine alle vongole
veraci, gli Spaghetti ai frutti di mare,
il Risotto agli scampi, ma ci sono anche
i Paccheri con melanzane, rana
perscatrice e bottarga di muggine.
Per secondo, le classiche grigliate e
le fritture di pesce locale, accanto a
piatti più moderni, come i crudi, le
tartare, il Polpo arrosto con crema di
patate, pomodorini confit e paprika
dolce. Tra i dolci, il tiramisù, la
cheesecake, il tortino di cioccolata.
Ricca la carta dei vini, con etichette
che spaziano dalle cantine locali e
regionali a quelle nazionali. Buona
selezione di spumanti italiani di
champagne.
L’olio extravergine di oliva è alla
base della cucina di Giuseppe Pelaia:
“Il prologo e l’epigolo di ogni mio
piatto - dice - uno dei protagonisti
indiscussi della cucina italiana, che
porto orgogliosamente sulla tavola
dei miei clienti”. Lungomare Ionio,
Sellia Marina (CZ)
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 51
BUONO A SAPERSI di Gaetano Menna
MUSICA E SOSTENIBILITÀ: INTERVISTA A GIADAR
“Non abbiamo un Pianeta B”
D
ario Giardi è funzionario di
Confagricoltura, ma è anche
musicista (con il nome d’arte
Giadar) ed ha pubblicato 5 dischi
oltre che singoli ed EP. È autore pure
di saggi musicali. “Oggi - ci dice -
grazie al contributo della scienza,
possiamo affermare che la musica
svolge un potere benefico sugli
organismi viventi, dalle piante agli
animali, fino agli esseri umani”. A
ben riflettere il suo impegno a 360
gradi - Confagricoltura, musica, libri
- ha una sua coerenza. Ne parliamo
nell’intervista.
Dario, ci parli della tua attività in
Confagricoltura? C’è una nuova
sensibilità del mondo agricolo
per le tematiche agroambientali?
Mi occupo di sostenibilità ed economia
circolare, temi al centro del
dibattito internazionale. L’agricoltura è
il principale attore in gioco. È sentinella
del cambiamento climatico, perché
è la prima che tocca con mano cosa
vuol dire fronteggiare la siccità o le
alluvioni, e al tempo stesso è custode
e responsabile del territorio.
Musica per riflettere: il tuo ultimo
EP, “Planet B” è dedicato proprio
ai temi della salvaguardia
ambientale...
Il titolo dell’EP richiama un dato di
fatto: non abbiamo un Pianeta B in cui
vivere e per questo dovremmo prenderci
cura di esso. Anche se avessimo
un pianeta B, saremmo in grado di
prendercene cura e di imparare dai
nostri errori? Se prima non iniziamo
un percorso di consapevolezza verso
ciò che ci circonda, di crescita spirituale
dentro di noi, distruggeremmo
anche un pianeta C e poi un pianeta
D, ecc.
Come mai “Planet B” è
pubblicato da una label indiana?
Senz’altro all’India si è ispirato
musicalmente con il mix tra sonorità
ambient ed elettroniche e
mantra.
Il progetto è molto innovativo perché,
per la prima volta, i mantra
vengono cantati in modo melodico,
dalla splendida voce di Astarte, su
suoni elettronici che hanno richiesto
una ricerca importante sia dal punto
di vista della composizione e dell’
arrangiamento che della produzione.
Il disco fonde Oriente e Occidente ed
ha un profondo significato spirituale
che è stato molto apprezzato in India,
tanto che l’etichetta reset93.net ha
deciso di produrci realizzando,oltre
allo streaming sui principali store
(spotify, itunes, tidal etc), anche delle
versioni fisiche davvero molto belle
che invito ad esplorare. C’è il vinile, il
cd con libretto e anche una versione
in musicassetta per valorizzare tutti i
supporti analogici. Oltre che sul sito
dell’etichetta, si possono ordinare
sulla piattaforma bandcamp.
Come possono contattarti
e seguirti sui social i lettori?
Possono trovarmi su tutti i principali
social alla voce @giadarmusic. Il mio
account instagram, ad esempio, è
instagram.com/giadarmusic.
g STORIA DELLA TELEVISIONE
La televisione italiana compie 70
anni (la Rai cominciò le trasmissioni
il 3 gennaio 1954); nonostante l’età,
il “piccolo schermo” è ancora al centro
delle nostre vite, anzi sempre
di più, fra lineare e digitale, piattaforme,
free e on demand. L’autore
televisivo Aldo Della Vecchia gli rende
omaggio con il volume L’occhio
magico. Breve storia della televisione
italiana (Edizioni Graphe.it).
Ognuno degli otto capitoli è dedicato
a un decennio, ed è diviso in
due parti: la prima è un quadro d’insieme
della decade televisiva; la seconda,
«Il decennio in pillole», è un
calendario di tele-eventi importanti.
Completano il volume due appendici:
«La tivù prima della sua nascita»
e «Brevissima storia
della critica televisiva
in Italia». Dal Musichiere
ad Amici,
da Perry Mason a
Sex & the City, da Il
pranzo è servito a
Masterchef: l’autore
fa della storia della
televisione, principalmente,
una storia di
programmi.
52 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023
CAMPI SONORI di Gaetano Menna
IL RITORNO DI LAME DA BARBA
Sicilia mediterranea
I
l nome del quartetto bolognese
“Lame da barba”
si rispecchiava nei brani del
loro primo disco ispirati dalle
atmosfere delle vecchie sale
da barba siciliane. Resta il
nome ma, man mano, i confini
musicali si sono allargati. E
lo dimostra il loro terzo album
“Qafiz” (Radici Music) che
unisce suggestivamente sonorità
jazz con quelle di Balcani,
Grecia, Sahara, Andalusia e
ovviamente della nostra Penisola.
Il loro sound lo definiscono
“mediterranean jazz”, un
percorso similare, per fare un
esempio, ai gruppi Oregon,
Indaco e Third Ear band. Nel
IL SAX DI CLAUDIO GIAMBRUNO
Melodico hard bop
S
Nuove sonorità
Partiti dalla Sicilia e tornati
all’isola che è “terra-spugna”
i intitola Overseas (Via Veneto Jazz) il nuovo album del talentuoso
sassofonista jazz parlermitano Claudio Giambruno,
il cui sound si contraddistingue per il fraseggio verace, raffinato e
generoso; è affiancato da tre nomi di spicco del panorama jazzistico
nazionale: Andrea Rea (pianoforte), Dario Rosciglione
(contrabbasso) e Amedeo
Ariano (batteria). La tracklist
è formata da 4 composizioni
originali (First Time I Heard Jobim,
Gouvy, Sea Muse, Thinkin’
Before Swingin’), mentre gli altri
5 sono un sentito omaggio ad
eccezionali compositori del calibro
di Dan Nimmer, Ugo Calise
e Carlo Alberto Rossi, Linda Creed
e Thom Bell, Vince Guaraldi, Leslie
Bricusse e Anthony Newley. Quello proposto è un disco di chiara
matrice hard bop, nel segno del profondo rispetto verso la
tradizione jazzistica. Il comune denominatore dei brani - spiega
Giambruno - “è la melodia, a cui ho sempre attribuito un valore
altamente significativo; la melodia, per me, è il senso della storia
che raccontiamo”.
loro nuovo album si
sono allargati al di là
della Sicilia ma, a ben
rifletterci, il disco è anche
un ritorno all’isola
che è una terra-spugna
che assorbe le culture
che l’hanno attraversata.
E c’è anche una contaminazione
di linguaggi: “Qafiz -
spiegano - rappresenta il percorso
culturale di tutti noi, figli
di un’eredità millenaria che ci
portiamo addosso. La lingua,
le parole e la loro etimologia
sono una dimostrazione affascinante
di questo processo”.
E così la title track si riferisce
a una misura tradizionale araba,
“Zahara” al fiore bianco,
“Kerasos” alle ciliegie,
“Fadha” e “Acubar” all’aria
afosa estiva.
Tra occidente e oriente
Fabrizio Piepoli - l’attivo protagonista del gruppo di
world music cult Radicanto - oltre ai dischi solisti (l’ultimo
è “Maresia”)e partecipa pure al particolare progetto
La Cantiga de la Serena; è un ensemble di musicisti
e ricercatori pugliesi (Piepoli con Giorgia Santoro
e Adolfo La Volpe) che da anni si dedica al recupero
ed alla rielaborazione della musica
antica e tradizionale del bacino
del Mediterraneo. Il nuovo
album pubblicato - che si intitola
La Novia (Zero Nove Nove) -
propone canti, romanze e tarantelle
ed è un viaggio nella
musica del Mediterraneo (tra
i ritmi ipnotici della tarantella
del Sud Italia, le ammalianti melodie
ebraiche, i tempi dispari della musica mediorientale).
Il trio, in sala d’incisione, è affiancato da Nabil
Bey Salameh, voce dei Radiodervish, dalle Faraualla
(quartetto femminile pugliese che esegue un repertorio
di polifonie vocali a cappella), dal trio L’Escargot, dal
violinista Francesco D’Orazio e dal percussionista e
tamburellista Roberto Chiga.
DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 53