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MONDO AGRICOLO, dicembre 2023

All’Agricoltura il compito di essere collante economico e sociale del Paese. È il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato all’Assemblea di Confagricoltura riunita nell’Auditorium Parco della Musica di Roma . Nel suo discorso di apertura, Massimiliano Giansanti ha battuto sull’importanza del lavoro tra politica e filiera agroalimentare per immaginare il futuro e governare il cambiamento. Con un videomessaggio, la premier Giorgia Meloni manda i suoi saluti all’assemblea: “Più forte è il legame tra territorio, popolo e lavoro, più è forte la capacità del Paese di produrre cibo naturale e di qualità”. Riflessione che fa propria anche il titolare del ministero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Economia e finanza pubblica al centro degli interventi dei vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini e del ministro Adolfo Urso. Anche le Donne della Confederazione e i giovani dell’Anga si sono riuniti in assemblea. Per Giovanni Gioia la carenza di giovani in campagna rischia di rallentare il processo di innovazione del settore. Nuove e vecchie emergenze si rincorrono nel mondo delle produzioni. Per alcuni prodotti, come il latte, continua a crescere lo squilibrio tra prezzi all’origine e prezzi al consumo. Ne ha parlato il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza al Tavolo del Mimit. Sullo sfondo delle varie crisi di settore ci sono i danni provocati dai cambiamenti climatici. Contro i quali le attuali politiche (e risorse) per la gestione del rischio sembrano avere le armi spuntate. In Italia l’attenzione è rivolta alla decisione di ridurre dal 70 al 40% l’intervento pubblico sui costi delle polizze assicurative.

All’Agricoltura il compito di essere collante economico e sociale del Paese. È il messaggio che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato all’Assemblea di Confagricoltura riunita nell’Auditorium Parco della Musica di Roma . Nel suo discorso di apertura, Massimiliano Giansanti ha battuto sull’importanza del lavoro tra politica e filiera agroalimentare per immaginare il futuro e governare il cambiamento.

Con un videomessaggio, la premier Giorgia Meloni manda i suoi saluti all’assemblea: “Più forte è il legame tra territorio, popolo e lavoro, più è forte la capacità del Paese di produrre cibo naturale e di qualità”. Riflessione che fa propria anche il titolare del ministero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Economia e finanza pubblica al centro degli interventi dei vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini e del ministro Adolfo Urso.

Anche le Donne della Confederazione e i giovani dell’Anga si sono riuniti in assemblea. Per Giovanni Gioia la carenza di giovani in campagna rischia di rallentare il processo di innovazione del settore.

Nuove e vecchie emergenze si rincorrono nel mondo delle produzioni. Per alcuni prodotti, come il latte, continua a crescere lo squilibrio tra prezzi all’origine e prezzi al consumo. Ne ha parlato il vicepresidente di Confagricoltura, Sandro Gambuzza al Tavolo del Mimit.

Sullo sfondo delle varie crisi di settore ci sono i danni provocati dai cambiamenti climatici. Contro i quali le attuali politiche (e risorse) per la gestione del rischio sembrano avere le armi spuntate. In Italia l’attenzione è rivolta alla decisione di ridurre dal 70 al 40% l’intervento pubblico sui costi delle polizze assicurative.

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Valori

Agricoltura collante

economico e sociale

del Paese.

Il messaggio del Presidente

Mattarella all’Assemblea

Prezzi bassi, Gambuzza:

Più valore per la filiera

I primati dell’ortofrutta

italiana sono a rischio

Anb rinnova i vertici,

Gherardi presidente

Anno LXXIII - n. 12 - DICEMBRE 2023 - TAR. R.o.c. - Poste Italiane spa - Periodico di Tecnica, Economia e Politica Agraria - 1 copia euro 3

Autorizz. Trib. di Roma n. 1662 del 22/06/1950 - Editrice Confagri Consult - 00186 Roma - Corso Vittorio Emanuele II, 101


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Allerte


L’EDITORIALE

•••

Aspettando il 2024

tra incertezza e fiducia

Ci accingiamo ad affrontare il 2024, lasciandoci alle spalle un anno particolarmente difficile:

la guerra che da ventidue mesi insanguina l’Ucraina e il nuovo conflitto in Medio Oriente,

oltre a provocare centinaia di migliaia di vittime, hanno sconvolto i vecchi equilibri geopolitici per

ridisegnarne dei nuovi: Cina, India e Russia messe assieme pesano sull’economia mondiale come

gli Stati Uniti e il sorpasso della sola economia cinese su quella Usa è atteso per il 2030.

In questo nuovo assetto, l’Occidente, e l’Europa in particolare, dovranno trovare una loro collocazione.

Anche perché i vecchi modelli di sviluppo appaiono superati, messi in crisi da politiche ambientali

asimmetriche tra Occidente e resto del mondo e dalla rivoluzione tecnologica in atto. Ma

quello che sta per finire è stato anche l’anno dell’inflazione record, dell’innalzamento dei tassi d’interesse,

con l’aumento dei costi di produzione e la contrazione dei consumi; e l’anno della siccità e

delle alluvioni, che ci hanno fatto toccare con mano gli effetti sempre più evidenti dei cambiamenti

climatici. In quest’ultimo mese alcuni risultati importanti sono stati raggiunti a livello europeo e

internazionale. Il Consiglio europeo del 14 dicembre ha deciso di avviare i negoziati per l’adesione

di Ucraina e Moldavia all’Unione: una scelta di grande rilevanza politica per l’intera comunità

internazionale, ma che richiederà tempi lunghi e, soprattutto, profonde riforme, che dovranno

riguardare anche il nostro settore, su cui principalmente andrà ad incidere l’allargamento. Dopo

non poche incertezze dalla Cop 28 di Dubai è arrivato l’accordo per avviare il processo di transizione

verso l’abbandono dei combustili fossili, che sono responsabili di oltre il 70% delle emissioni

di gas ad effetto serra a livello globale, in modo da raggiungere le emissioni zero entro il 2050, con

l’obiettivo di triplicare la produzione di energie rinnovabili entro il 2030 e la chiara indicazione

di rafforzare le iniziative per lo stoccaggio al suolo del carbonio. Un risultato importante per

la nostra agricoltura, che avrà ora un ruolo ancora più decisivo da svolgere. Nei prossimi

giorni altre partite dovranno essere chiuse a livello nazionale ed europeo: l’approvazione

della legge di Bilancio e la revisione del Patto di stabilità. In questo clima di profonda

incertezza che, con fiducia credo sapremo superare, si è svolta la nostra assemblea

invernale, a cui dedichiamo ampio spazio nelle pagine del nostro giornale. Un’assemblea

importante, che ha visto la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e

di numerosi rappresentanti del governo, dalla quale esco molto soddisfatto. Per le parole

del Capo dello Stato, che ha rimarcato il ruolo che nella storia ha avuto l’agricoltura e che

ancora oggi continua a svolgere in termini economici, ambientali e sociali; per la vicinanza

del governo, che fin dal suo insediamento ha voluto mettere il nostro settore

al centro della sua azione. E per la partecipazione sentita dei nostri associati che,

con la loro presenza, hanno testimoniato ancora una volta l’orgoglio e lo spirito di

appartenenza all’Organizzazione.

Massimiliano Giansanti

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 3


8 20

24

36 38

44

SOMMARIO

L’EDITORIALE

Aspettando il 2024 tra incertezza e fiducia

Massimiliano Giansanti ....................... 3

ASSEMBLEA

Giansanti

Uno sguardo oltre

Gabriella Bechi ................................... 5

Mattarella

Un inno all’agricoltura

Anna Gagliardi ...................................... 8

Meloni

Il mondo ci ammira (gb) ..................... 11

Tajani

Il valore dell’agricoltura

Elisabetta Tufarelli................................ 12

Salvini

Infrastrutture e produzione

Francesco Bellizzi ............................. 13

Giansanti e Lollobrigida

Politica & agricoltura (gb) ................... 14

ANGA IN ASSEMBLEA

Un cambio di mentalità (et) ................. 16

ASSEMBLEA DELLE DONNE

Un anno da ricordare (et) ................... 18

IL NODO DEI PREZZI

Gambuzza al Tavolo del Mimit (fb) ...... 20

PATRONATO

Il futuro è l’alta consulenza

Roberto Caponi.................................. 22

FIERA CREMONA

Un governo al nostro fianco (fb) .......... 24

CLIMA & ASSICURAZIONI

Danni senza copertura (Red) ............... 28

CONFERENZA NAZIONALE EXPORT

Capodilista: più reciprocità tra Paesi

Anja Zanetti ....................................... 30

PAC & DINTORNI

Maggiore partecipazione

Tancredi Marini ................................. 32

RAPPRESENTANZA

Bieticoltori, i nuovi vertici

Barbara Bertuzzi ............................... 35

VINO & RISO

Le nuove etichette (ag) ....................... 36

ORTOFRUTTA

Emergenze di stagione (fb) ................. 38

FRUTTA IN GUSCIO

Necessarie più risorse per gli investimenti

Paola Castello .................................... 40

Rubriche

Mappamondo Francia 27 | Organizzazione Liguria unita 44 | Enapra Quite hiring 46 | Enapa Giovani 47 |

Over65 Danzare 48 | Buono a sapersi Musica e sostenibilità 52 | Campi sonori Sicilia mediterranea 53 |

Direttore responsabile

Gabriella Bechi

Direttore editoriale

Andrea Armaro

Caporedattore

Francesco Bellizzi

Editrice Confagri Consult

Presidente

Massimiliano Giansanti

Direzione, Redazione

e Amministrazione

Corso Vittorio Emanuele II 101, 00186 Roma

Tel. +39.06.6852329

+39.06.6852374

mondo.agricolo@confagricoltura.it

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Intestato a:

Confagri Consult - Mondo Agricolo, Roma

Autorizzazione Tribunale

di Roma, n. 1662 del 22/06/1950

ROC 34051 del 24/03/2020

4 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


Massimiliano Giansanti

Presidente di Confagricoltura

ASSEMBLEA

LA RELAZIONE DI APERTURA

Superare le difficoltà

di oggi per provare

ad immaginare il futuro

e governare il cambiamento.

L’invito di Giansanti

alla platea dell’Auditorium

Parco della Musica

di Gabriella Bechi

Uno

sguardo oltre

C

on il saluto del direttore

generale, Annamaria

Barrile, si è aperta l’assemblea

invernale di

Confagricoltura, il 12

dicembre scorso all’Auditorium

Parco della Musica di

Roma, alla presenza del presidente

della Repubblica Sergio

Mattarella. Barrile ha rivolto un

caloroso ringraziamento al Capo

dello Stato, ai ministri e ai parlamentari

presenti, ma anche a tutti

i dirigenti e agli associati, che

con il loro lavoro contribuiscono

in modo costruttivo al benessere

collettivo, producendo cibo,

rifornendo i mercati, tutelando

l’ambiente, il territorio e le collettività

in cui operano.

Ha preso quindi la parola il presidente,

Massimiliano Giansanti,

che ha ringraziato il Presidente

della Repubblica per aver voluto

accettare l’invito a presenziare

all’assemblea (“motivo di onore

per Confagricoltura e per me

personalmente”). Nel corso del

suo intervento il presidente ha

fatto un’analisi della situazione

in atto. “Stiamo attraversando

una fase assolutamente eccezio-

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 5


La giunta insieme ai presidenti delle Federazioni

Annamaria Barrile

Direttrice generale di Confagricoltura

Un momento dell’Inno di Mameli eseguito dalla banda musicale

della Marina Militare Italiana

La deputata di Italia Viva, Mara Carfagna con Stefano Patuanelli, senatore M5S

nale per la velocità con la quale

le crisi si stanno manifestando.

La pandemia di Covid 19 era ancora

in corso quando la Federazione

Russa ha avviato l’aggressione

dell’Ucraina. E nelle ultime

settimane - ha proseguito - il

conflitto è nuovamente

esploso in Medio Oriente.

In queste condizioni,

la contrapposizione sta

prevalendo sulla collaborazione

tra gli Stati e

le tensioni geopolitiche

sono crescenti tra democrazie,

autocrazie e

Sud globale”.

A ciò si aggiungono l’inflazione,

l’aumento dei

tassi d’interesse, i costi

energetici, l’indebitamento

delle aziende in

salita e la contrazione

della crescita economica

in Cina, Paese che, negli

anni passati, ha alimentato

in larga parte la dinamica

del commercio

internazionale. Oggi oltre

il 20 per cento del

grano scambiato a livello

globale viene raccolto

in Russia; tra il 50 e il 60

per cento delle giacenze

totali di grano, mais

ed orzo è localizzato in

Cina; il Brasile da anni è

leader nella produzione

di proteine animali e vegetali;

e l’Arabia Saudita

ha annunciato progetti

di investimento faraonici

in agricoltura, in particolare

nell’olivicoltura.

“Dobbiamo alzare lo

sguardo dalle difficoltà

presenti nella società e

nelle nostre imprese - ha

commentato Giansanti

- per provare ad immaginare

il futuro che ci

aspetta, formulando, di

conseguenza, le proposte

più idonee a gestire

il cambiamento. Con razionalità

e concretezza”.

Tra meno di un anno si

svolgeranno le elezioni

per il rinnovo del Parlamento

europeo. A seguire, nel mese di

ottobre, si insedierà una nuova

Commissione. Tra i primi impegni

che dovrà affrontare l’Esecutivo

della Ue, spiccano le

proposte sul bilancio pluriennale

dopo il 2027 e una nuova

riforma della Politica agricola

comune. Intanto, gli Stati membri

con una maggiore capacità

di spesa continuano a varare

aiuti di Stato che, per dimensione,

rischiano di falsare le regole

della libera concorrenza e sono

in grado di condurre alla frammentazione

del mercato unico.

In questo quadro di instabilità

e di incertezza, si pone la questione

dell’allargamento dell’Unione

all’Ucraina, alla Moldavia

e ai Balcani Occidentali. “L’allargamento

è senz’altro un fattore

stabilizzante per l’intera comunità

internazionale - ha spiegato il

presidente della Confederazione

- ma le dimensioni del bilancio

attuale della Ue, appena l’1,2

per cento del prodotto interno

lordo dei 27 Stati membri, sono

inadeguate a sostenere l’ingresso

di nuovi Paesi”. Un contesto

nel quale si inserisce anche l’Ucraina

che “nel giro di un anno,

nonostante l’aggressione russa,

è diventata la terza fornitrice di

prodotti agroalimentari della Ue.

Da parte nostra, siamo favorevoli,

in via di principio, ad una

Unione sempre più stretta tra un

numero limitato di Stati membri,

con una maggiore cessione di

sovranità in linea con quanto stabilito

all’articolo 11 della Costituzione,

che continua ad essere un

solido punto di riferimento per

la democrazia e per l’ordinato

svolgimento della vita politica ed

economica nel nostro Paese. Una

‘cassetta degli attrezzi’ insostituibile,

come in più occasioni ha

posto in evidenza il Presidente

della Repubblica”.

Tutte le strutture che operano in

agricoltura svolgono una funzione

fondamentale per la vitalità

sociale ed economica delle aree

extra-urbane, ma vanno differenziati

gli interventi tra imprese

che producono per il mercato e

strutture che svolgono un ruolo

di presidio del territorio. “Dovranno

essere incentivati gli investimenti

per la diffusione delle

innovazioni tecnologiche - ha

6 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


Il presidente Abi, Antonio Patuelli con Elly Schlein, segretaria Pd

L’ad di Genagricola, Igor Boccardo insieme al presidente Giansanti

spiegato Giansanti - e definite

nuove ed urgenti misure per la

gestione dei rischi crescenti posti

dal cambiamento climatico.

Un’agricoltura più digitale ed

aperta alle innovazioni, inoltre,

può diventare più attrattiva per

l’occupazione giovanile.”

Nella visione di Confagricoltura

le imprese agricole sono destinate

a diventare un centro di attività

imprenditoriali diversificate,

che spaziano dalla produzione

di cibo, alle energie rinnovabili,

fino allo stoccaggio al suolo del

carbonio.

L’impatto economico della pandemia

e dell’aggressione russa

all’Ucraina ha riportato in primo

piano la questione della sicurezza

alimentare. Il cibo è stato addirittura

utilizzato come un’arma e

come strumento di pressione geostrategica,

alimentando l’instabilità

e le tensioni sui mercati, a

danno, in prima battuta, dei Paesi

emergenti, più dipendenti dalle

importazioni di derrate agricole.

“L’insicurezza alimentare si contrasta

con un’azione globale, rimettendo

al centro l’impegno

multilaterale - ha sottolineato il

presidente -. E alla luce di queste

considerazioni, riteniamo che

la sicurezza alimentare dovrebbe

essere uno dei temi salienti della

presidenza italiana del G 7.”

L’agricoltura italiana è tra le più

avanzate a livello internazionale.

Il “Made in Italy” agroalimentare

ha toccato il massimo storico di

60 miliardi di euro e continua a

salire, nonostante le difficoltà innescate

dall’inflazione e dal rallentamento

dell’economia in Europa

e nel Mondo. Il nostro punto

di forza è rappresentato dal fatto

che le nostre esportazioni sono

differenziate su un’ampia lista di

prodotti. L’intera filiera agroalimentare

- dalle imprese agricole

fino alla ristorazione - è

arrivata ad incidere per

il 16 per cento sulla formazione

del prodotto

interno lordo. Tenendo

anche conto dei mezzi

tecnici per la produzione

agricola, si sale oltre

il 20 per cento. Sono 1,

4 milioni i posti di lavoro

assicurati dalla filiera.

“Le potenzialità di crescita

sono rilevanti -

ha aggiunto Giansanti

- ma serve la messa a

punto di un progetto

a lungo termine, perché

gli interventi del

PNRR avranno termine

nel 2026. Occorre una

più efficace e stabile

integrazione tra tutte le

parti che compongono

la filiera agroalimentare.

Il dialogo non può

essere limitato alla fissazione

dei prezzi e alle

modalità di consegna

dei prodotti. È necessario

andare oltre, per

Rodolfo Garbellini

Presidente Anpa

La senatrice di FI, Licia ROnzulli con Nicolò Mascheroni,

direttore Strategie di Confagricoltura

Il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini

e il deputato di FI,Giorgio Mulè

intercettare, insieme,

i segnali che arrivano

dal mercato e le aspettative

dei consumatori,

ribadendo con dati di

fatto la responsabilità

sociale ed ambientale

del sistema italiano delle

imprese agroalimentari,

che può senz’altro

rappresentare un fattore

di miglioramento

competitivo.”

“Siamo consapevoli - ha

concluso il presidente di Confagricoltura

- che le nostre responsabilità

vanno oltre i confini

delle nostre imprese. Impattano

sul futuro dei nostri collaboratori,

sull’ambiente, sulla qualità

dell’alimentazione e, quindi, sulla

salute. Operiamo al centro di

un sistema di valori più ampio

di quello economico. Per questo,

continueremo ad impegnarci al

massimo all’interno delle nostre

imprese per contribuire al progresso

dell’Italia.”

•••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 7


ASSEMBLEA IL PRESIDENTE

Sergio Mattarella

Presidente della Repubblica Italiana

Economia, innovazione,

valore sociale sono stati

i cardini dell’intervento

di Sergio Mattarella

all’assemblea

Confagricoltura.

Un momento che fa già

parte della storia

della Confederazione

di Anna Gagliardi

L’

intervento del Presidente

della Repubblica,

Sergio Mattarella, all’assemblea

di Confagricoltura

entra a pieno titolo

nella storia ed è motivo

di grande orgoglio per la Confederazione.

Un inno all’agricoltura

attraverso le tappe che hanno

scandito la metrica della crescita

del settore primario italiano in

termini economici, di innovazione,

di valore sociale, di multifunzionalità.

Che è anche un

riconoscimento di quanto Confagricoltura

ha realizzato fin dalla

sua nascita, contribuendo in prima

persona a scriverla, questa

storia, e continuando a farlo quotidianamente.

Il discorso del Capo dello Stato

è stato un excursus storico ed

economico di altissimo livello,

con fatti, episodi e personalità

che hanno fatto conoscere alla

platea, o ricordare, quanto l’agricoltura

abbia dato all’Italia dal

secondo dopoguerra ad oggi: “…

da problema, da elemento di arretratezza,

è divenuta sinonimo

di opportunità e di benessere.

Più, e meglio, di altri comparti

economici ha saputo disseminare

modernità, uscendo da un’attività

di mera sussistenza, di autoconsumo

autarchico, per creare valo-

Un inno

all’agricoltura

re, divenendo vettore di internazionalizzazione

dell’economia”.

Le parole di Mattarella fanno leva

sulla consapevolezza. “È necessario

essere tutti consapevoli di

quanto sia centrale oggi l’agricoltura.

Un volano per la crescita,

per la creazione di filiere produttive;

presupposto per l’export

di eccellenza del Made in Italy;

veicolo di innovazione e promozione

della ricerca e della salute.

Protagonista nella gestione dei

territori e per la tutela dell’ambiente,

proteggendo le culture, e

le colture, che hanno modellato,

nei secoli, il paesaggio e il modo

di vivere italiano”.

“Agricoltura, questa sconosciuta,

potremmo dire” e con questo

pensiero il Presidente della Repubblica

menziona ciò che rappresenta

il settore citando i dati

riportati nel docufilm realizzato

dalla Fondazione Edison e proiettato

all’Auditorium Parco della

Musica: “Duecentoventi miliardi

di beni prodotti e quasi un milione

quattrocentomila occupati nel

sistema agroalimentare”. Il Capo

dello Stato richiama anche la relazione

del presidente Giansanti,

che ha aperto i lavori, rafforzando

l’orgoglio agricolo tricolore: “L’Unione

europea è il primo esportatore

di prodotti agroalimentari.

Italia e Francia si contendono il

primo posto. Con essi, si esporta

uno standard di qualità e salute,

si afferma un modello di consumo

e di vita che si impone ai

mercati, come nel caso della dieta

mediterranea, con la forza di persuasione

del suo valore, il contrario

di tentazioni di chiusura”.

Cruciale il passaggio dedicato alla

Costituzione italiana, “l’unica del

suo tempo a dedicare un articolo

espressamente al settore primario

e alle condizioni necessarie per

8 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


promuoverne lo sviluppo. Neppure

le Costituzioni precedenti riservavano

analoga attenzione”. Così

come quello sul Trattato di Roma

del 1957, che ne ricalca i temi, ripresi

ulteriormente dal presidente

Giansanti nel talk conclusivo con

il ministro Lollobrigida.

Dalla storia ai territori, con una

sottolineatura di come l’agricoltura

sia presidio attivo del paesaggio e

dell’ambiente: “Se l’Italia è il Paese

delle cento città, nasce dalle mille

campagne.… Produrre significa

abitare un luogo, ed emerge qui

l’influenza plurifunzionale che l’agricoltura

esercita, con un rafforzamento

dell’identità dei territori....

Oltre 10 milioni di italiani vivono

in aree rurali. La superficie agricola

utilizzata vale il 40% di quella

totale del nostro Paese. La Repubblica

non può che incoraggiare l’esercizio

di questa responsabilità di

‘cura della terra’, cogliendo l’occasione

di farne una nuova

fase di progresso”.

In numerose occasioni

Giansanti ha sottolineato

la necessità di un

rilancio dell’agricoltura

all’insegna della sostenibilità

e dell’innovazione,

nell’ambito della transizione

ecologica e digitale

che spinge Confagricoltura

a continuare a lavorare

nel processo delle

riforme in atto, con lo

sguardo sempre rivolto al

futuro e al contesto internazionale.

Una posizione condivisa e ribadita

all’assemblea dal Presidente

Mattarella, che ha invitato l’Italia

ad agire “non sulla difensiva, perché

può invece giocare d’iniziativa

a tutto campo, in una stagione che

vede insieme alimentazione, tutela

dell’ecosistema, governo del

territorio, valorizzazione dei beni

ambientali”.

Importante e di attualità, infine,

il richiamo alla sicurezza alimentare,

alla situazione geopolitica

internazionale, con una chiosa

Massimiliano Giansanti e il Capo dello Stato

semantica: “Sicurezza alimentare

era espressione che si era spostata

da una concezione quantitativa

dei rifornimenti agricoli, a una

qualitativa, relativa alla salubrità

degli alimenti. Oggi rischiamo di

tornare drammaticamente indietro.

Ecco perché l’agroalimentare

è anche un vincolo di pace. Nessuno

più di voi ne è consapevole”.

*L’intero discorso del Presidente

della Repubblica è consultabile sul

sito e disponibile sul canale You-

Tube di Confagricoltura •••

g TUTTI I NOMI FATTI DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL SUO DISCORSO

L’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,

all’assemblea di Confagricoltura è stato un discorso denso

di riferimenti storici, di valori e principi presenti nella Costituzione

italiana e di nomi di alcuni dei personaggi che hanno

contribuito allo sviluppo dell’agricoltura italiana come settore

fondamentale non solo per l’economia nazionale.

Giovanni Galloni (1927-2018). Giurista e politico siciliano

di Paternò, esponente della Democrazia cristiana, è stato

ricordato dal Presidente per i suoi scritti di diritto agrario

dedicati all’importanza che la produzione agricola rivestiva, all’indomani della Seconda

Guerra Mondiale, nella rinascita del Paese come risposta ai bisogni di una popolazione

provata dalla fame.

Enrico De Nicola (1877-1959). Napoletano, giornalista, deputato e Presidente della Repubblica

nel ’48. Celebre l’episodio, ricordato da Mattarella, del 3 gennaio 1947 quando

raggiunse Alcide De Gasperi sulle scale dell’aereo che avrebbe portato il leader democristiano

negli Stati Uniti per riallacciare le relazioni con Washington. Abbracciandolo,

De Nicola raccomandò al presidente del Consiglio di ottenere un aumento delle razioni

di pane, “perché con duecento grammi giornalieri, i giovani non ce la fanno più”.

Luigi Einaudi (1874-1961). Nato a Carrù, in provincia di Cuneo, è stato giornalista, docente

universitario, economista, senatore, deputato all’Assemblea costituente e Capo

dello Stato nel ’48 (il primo della storia repubblicana). Si deve a lui la definizione dell’agricoltura

come “settore primario” tra i fattori che vanno a comporre il Prodotto Interno

Lordo del Paese. Un riconoscimento per un’attività economica che, all’epoca, era la prima

fonte di sostentamento degli italiani. (fb)

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 9


CAMPI

E CAMPIONI

“Campi e Campioni” è il documentario realizzato

da Confagricoltura e Fondazione Edison in occasione

dell’assemblea del 12 dicembre scorso.

11,23 minuti proiettati sullo schermo della sala

dell’Auditorium Parco della Musica di Roma per

introdurre l’intervento del presidente della Rea

destra) e con il coordinamento di produzione

pubblica, Sergio Mattarella. Dedicato ai territori e ai prodotti

d’eccellenza, il video (visionabile sul profilo YouTube della Confederazione)

è composto da piani sequenza, riprese dall’alto e brevi

interviste accompagnate da infografiche con i numeri più significativi

della produzione agricola italiana. Un lavoro di ricerca

realizzato con il coordinamento scientifico del direttore e vicepresidente

della Fondazione Edison, Marco Fortis (in foto, in alto

del direttore Relazioni esterne di Confagricoltura,

Andrea Armaro e Cesare Tabacchini, componente

dello staff di Presidenza. Il breve documentario è

firmato dal regista tedesco Alexander Kockerbeck

(in foto, in basso a destra). (fb)


ASSEMBLEA PREMIER

Il mondo ci ammira

Meloni: “Più è forte il legame

tra territorio, popolo

e lavoro, più è forte

a capacità di un Paese

di produrre cibo naturale

e di qualità”

comparto strategico

non solo

in termini econo-

“U

n

mici, ma anche in

termini culturali,

sociali, identitari.

Un connubio straordinario di

territorio, qualità, sostenibilità,

innovazione, sviluppo apprezzato

in tutto il mondo”. Così la

presidente del Consiglio Giorgia

Meloni ha definito il settore agroalimentare

del nostro Paese nel

videomessaggio che ha voluto

inviare all’assemblea di Confagricoltura.

“È questa la ragione - ha

spiegato - per cui questo governo

ha scelto di mettere al centro della

sua azione proprio l’agricoltura

e di restituire l’attenzione che

merita a tutte le sue componenti,

senza tralasciarne alcuna, dalle

comunità locali, all’economia dei

territori, fino al contributo della

ricerca per la salvaguardia degli

ecosistemi. Questo è il filo rosso

che unisce il nostro lavoro e le

nostre scelte”. La presidente del

Consiglio ha ricordato che fin dal

suo insediamento il governo ha

lavorato per valorizzare le filiere

agricole, stimolare la produzione

nazionale, difendere il nostro

modello agroalimentare, la nostra

biodiversità, i cibi di qualità

contro l’omologazione. Un impegno

che mira a una declinazione

completa del concetto di sovranità

alimentare, coincidente con il

diritto di un popolo di scegliere

il proprio modello produttivo e il

proprio sistema di alimentazione.

“Più è forte il legame tra territorio,

popolo e lavoro, più è forte la

capacità di un Paese di produrre

cibo naturale e di qualità, di fare

crescere le proprie filiere, di renderle

sempre più moderne e sostenibili,

riducendo anche gli effetti

negativi, come ad esempio l’eccessivo

consumo di acqua. Questa è

la visione che ha mosso il governo

e che ha ispirato le scelte che abbiamo

adottato fin qui”.

Meloni ha ricordato lo stop al

cibo sintetico (“siamo la prima

nazione al mondo ad averlo fatto

e siamo orgogliosi di poter essere

un modello da seguire anche

per altri Paesi”), il fondo per la

sovranità alimentare, il sostegno

all’innovazione, alla nuova

imprenditoria agricola, il fondo

per le emergenze istituito con

l’ultima manovra e le importanti

risorse liberate per il settore attraverso

la revisione del Pnrr, che

proprio di agricoltura si occupa

prioritariamente (“un risultato di

cui andiamo particolarmente fieri

perché ci ha permesso di mettere

a disposizione dell’agroalimentare

2 miliardi per i contratti di

filiera e 850 milioni per l’agrisolare.

Misure per rendere le imprese

agricole sempre più forti, più

competitive e più sostenibili”.

Con lo stesso approccio il governo

ha difeso il ruolo strategico

dell’agroalimentare e le realtà

agricole italiane in sede Europea.

“Con un grande lavoro di squadra

- ha detto il presidente del Consiglio

- siamo riusciti a far emergere

il buon senso ad ottenere a

posizioni più equilibrate rispetto

ad alcune proposte iniziali della

Commissione, su dossier molto

importanti come quello sui fitofarmaci,

le emissioni industriali,

gli imballaggi.”

“Su questa strada - ha concluso

- vogliamo continuare a camminare

perché l’agricoltura è ricchezza,

identità e sviluppo, ma

è anche qualcosa di più. Ce lo

ricorda e ce lo insegna uno dei

più grandi nostri antenati Cicerone,

che diceva che di tutte le arti

dalle quali si ricava profitto nessuna

è migliore dell’agricoltura,

nessuna più redditizia, nessuna

più dolce, nessuna più degna di

un uomo libero.” (gb) •••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 11


ASSEMBLEA VICEPREMIER

Il valore dell’agricoltura

Antonio Tajani

Vicepremier e ministro degli Esteri

Tajani: “Per la Bce

è il momento

di fare marcia indietro

per aiutare l’economia

e permettere alle banche

di abbassare a loro

volta i tassi”

di Elisabetta Tufarelli

governo crede su un

sistema basato su agricoltura

e industria, che

porti ricchezza. Quando

parliamo di politica

“I

l

macroeconomica vanno

considerati gli effetti sull’economia

reale, perché è questa da

sostenere”. Lo ha affermato, intervenendo

in assemblea, il ministro

degli Affari esteri e della Cooperazione

internazionale e vicepremier,

Antonio Tajani. A proposito

del Patto di stabilità e crescita:

“Lo vogliamo sottoscrivere, ma -

ha detto - nella sua nuova formulazione

deve avere delle regole in

tempi logici, per evitare che torni

in vigore quello vecchio, figlio

di una visione rigorista, che non

favoriva l’economia reale”. Tajani

ha fatto riferimento alla crisi

del 2008: “Il nostro sistema ha

resistito e, grazie ad agricoltura

e industria, non abbiamo fatto la

fine della Grecia”. Sull’aumento

dei tassi d’interesse: ”È giunto il

tempo per la Banca centrale europea,

con il calo dell’inflazione,

d’invertire la rotta. Ora è il momento

di fare marcia indietro - ha

precisato - per aiutare l’economia

reale e permettere alle banche di

abbassare a loro volta i tassi per

favorire l’accesso al credito da

parte di imprese e famiglie”.

Il ministro è tornato a parlare

anche del nucleare: “L’unica soluzione

nel breve, medio e lungo

periodo per ridurre le emissioni

di Co2 gradatamente, con i tempi

richiesti, per avere anche una politica

sociale e non soltanto di lotta

al cambiamento climatico, con

una tempistica che possa permettere

la nostra autosufficienza

energetica, come i fatti di questi

anni ci hanno dimostrato. Naturalmente

dobbiamo lavorare per

tutto ciò che è fonte alternativa e

il mondo agricolo con le bioenergie

può fare tantissimo”. Sulla difesa

della natura e dell’ambiente:

“Mi vedono fortemente impegnato,

io credo che noi dobbiamo

essere sempre più ambientalisti.

Non è una sorta di nuova religione

panteistica - ha rimarcato

- ma la difesa del luogo dove vive

l’uomo, che è al centro della natura”.

Le tecniche di evoluzione

assistita, in tal senso, sono la soluzione

migliore per avere piante

più resistenti. A proposito delle

regole europee: ”Sono scritte da

alcuni autorevoli funzionari della

Commissione europea a tavolino,

ma se la regola non è frutto

anche di conoscenza, soprattutto

per i tempi di applicazione, non

funziona e provoca enormi danni

sociali perché, se imponiamo

all’economia reale obiettivi irraggiungibili,

la distruggiamo. Per

questo - ha ribadito - ci stiamo

battendo perché le nuove regole

sul packaging non siano dannose

per l’industria e per l’agroalimentare.

È una battaglia che l’Italia

sta combattendo nelle istituzioni

comunitarie, proprio perché vogliamo

che la politica ambientale

sia a misura di impresa”. Tajani

ha concluso con un passaggio

sull’export, che rappresenta il

40% del Pil e una fetta importante

del valore aggiunto: ”È una

priorità del nostro governo. È un

dovere promuovere la qualità dei

nostri prodotti agricoli, perché

l’agricoltura è un elemento fondamentale

della nostra economia

e occorre occupare tutti gli spazi

che sono attualmente presi dall’Italian

sounding. Le nostre ambasciate

sono tutte mobilitate in

questa direzione”.

•••

12 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


ASSEMBLEA L’ITALIA DA RINNOVARE

L’intervento del ministro

Salvini è stato tutto

incentrato sui risultati

in Europa e sugli strumenti

e le opere necessarie

al settore primario

di Francesco Bellizzi

Infrastrutture

e produzione

Matteo Salvini

Vicepremier, ministro dell’Infrastrutture

L’

intervento del ministro

delle Infrastrutture

e vicepremier, Matteo

Salvini, è stato tutto

incentrato sui risultati

conseguiti in Europa

per il settore primario e sul

valore che l’agricoltura riveste

nell’intero sistema economico

nazionale. Sullo sfondo le elezioni

di giugno per la composizione

del nuovo Parlamento Ue.

“Un voto - ha detto - che non

sarà ideologico. Anzi. Sarà l’occasione

per i cittadini di dare un

giudizio su quanto è stato fatto

negli ultimi anni”.

“Sono stato europarlamentare per

nove anni - ha ricordato Salvini

alla platea di imprenditori e politici

dell’assemblea - e ai tavoli dedicati

al settore primario ho visto

partecipare non il commissario

all’Agricoltura, ma quello all’Ambiente

che vedeva negli agricoltori

degli avversari”. È un’impostazione

che non piace al ministro.

“Sono stufo di giocare in difesa.

Bisogna lavorare per tamponare i

danni provocati da questa impostazione

ideologica. È quello che

faccio con realtà come Confagricoltura,

che non ha paura di dire

no quando c’è bisogno di dire no”.

Tra i fronti su cui Salvini è più

attivo c’è quello delle emissioni.

“L’Italia contribuisce soltanto per

lo 0,7% alle emissioni globali di

gas climalteranti. Mentre la Cina

è al 30 e gli Stati Uniti all’11. E

noi dobbiamo lottare per salvare,

come abbiamo fatto, gli allevamenti

di bovini dal rischio che

vengano equiparati alle acciaierie.

Purtroppo, a pagare, per il momento,

saranno gli allevatori di suini

e gli avicoli”, ha commentato.

“Una follia ideologica - la definisce

Salvini -. So bene che l’Italia non

può confrontarsi da sola con Paesi

come Usa e Cina, ma l’europeismo

non può portare al massacro di un

intero sistema economico”.

Stessa assenza di logica, il ministro

delle Infrastrutture, la vede nel

tentativo della Commissione Ue

di rendere più stringenti le regole

per l’uso delle confezioni di plastica.

“Abbiamo salvato la IV gamma,

ma stiamo perdendo la battaglia

per le fragole, a causa dell’idea che

alcuni imballaggi siano nocivi per

l’ambiente”. Stesso sforzo di riduzione

dei danni è stato condotto

sul fronte dei prodotti fitosanitari

e sulla legge per il ripristino della

natura. “L’Italia è tra i Paesi che

ha ridotto di più l’uso degli input

chimici, ma non dobbiamo dimenticare

che questi sono utili sia alla

produzione che alla sicurezza alimentare

- ha detto il ministro -. Riguardo

alla legge sul ripristino della

natura abbiamo fatto valere un

principio molto semplice: senza la

presenza e lavori di manutenzione

degli agricoltori, boschi e fiumi

producono danni. Danni e disastri

che si concentrano a valle”.

Matteo Salvini ha concluso il suo

intervento parlando di un’altra

sfida attualmente in corso a Bruxelles:

quella sulla nuova Politica

agricola comune 2023-27. “Negli

ultimi anni la Pac è stata usata

per ridurre la superficie agricola.

Tanti imprenditori mi hanno

detto che i sistemi di pagamento

sono tali da rendere più conveniente

eradicare che coltivare. Invece,

noi dobbiamo lavorare per

incrementare la Sau”.

Il ministero delle Infrastrutture

sta lavorando anche sulla logistica.

“La Spagna ci ha superato,

come anche l’Olanda. Noi siamo

impegnati per la realizzazione

del collegamento autostradale

Roma-Latina e per l’Alta velocità

tra Roma e Bari, come anche sul

Terzo Valico”. Sulle infrastrutture

idriche Salvini è convinto dell’importanza

di nuove grandi opere

per un piano nazionale, “che risponda

alle necessità di agricoltori

e cittadini. Ci sono strutture

che sono state bloccate esclusivamente

per motivi ideologici.

Eppure, opere come la diga di

Cumbidanovu a Orgosolo in Sardegna,

sono fondamentali per

fronteggiare siccità e alluvioni.

Sono orgoglioso - ha aggiunto -

di aver accelerato le procedure

per l’apertura di quella di Campolattaro

a Benevento, e di aver

stanziato nuove risorse per una

diga importante come quella sul

fiume Enza, nel Comune di Vetto

a Reggio Emilia che adesso, dopo

un secolo di attesa, si vorrebbe ridimensionare

rispetto al progetto

originario”.

•••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 13


ASSEMBLEA IL FACCIA A FACCIA

Giansanti e Lollobrigida

a confronto sulle parole

di Mattarella e sul ruolo

del settore primario

nel futuro dell’Italia

I

ntervistati dal direttore del

Tg2, Antonio Preziosi, il

ministro dell’Agricoltura,

della Sovranità alimentare

e delle Foreste, Francesco

Lollobrigida e il presidente

della Confagricoltura, Massimiliano

Giansanti, hanno commentato

l’intervento del presidente

della Repubblica Sergio

Mattarella.

Politica &

Lollobrigida. Il Capo dello Stato

nel suo intervento ha riconosciuto

il ruolo degli agricoltori

italiani per la nostra Repubblica

ed ha sottolineato come nel

corso della storia il legislatore

sia stato attento ad indicare i

pilatri intorno ai quali bisogna

muoversi, facendo riferimento

a personaggi autorevoli, ancora

attuali, che hanno anticipato le

problematiche dell’agricoltura di

oggi. Nel dettato costituzionale è

riconosciuta la centralità dell’agricoltura

connessa all’impresa

e alla sua capacità di produrre

reddito, ma ancora oggi non è

così, perché negli anni l’agricoltura

è stata marginalizzata dal

tessuto economico. Le imprese

agricole non hanno ricevuto la

giusta attenzione anche a livello

di Unione europea e hanno dovuto

giocare in difesa. Nel rapporto

sulla redditività dei diversi

settori presentato recentemente,

quello agricolo risulta più penalizzato

rispetto ad altri. Bisogna,

dunque, tener conto degli errori

fatti nel passato per correggerli

e non ripeterli, con una visione

strategica. Finita l’epoca delle

certezze di approvvigionamento

energetico ed alimentare, credo

che l’Europa debba cambiare

passo e che l’Italia debba fare da

apripista, portandosi dietro anche

altre nazioni.

Giansanti. Per me oggi è stata

una giornata importante. Lo

dico da presidente di Confagricoltura,

ma soprattutto, da agricoltore.

Il presidente Mattarella

ha evidenziato la centralità del

ruolo che l’agricoltore svolge

nella salvaguardia dei territori

e nella tenuta del Paese, garantendo

da una parte sicurezza

alimentare, qualità, produzione,

dall’altra democrazia. Laddove

c’è un’agricoltura forte c’è un

Paese democratico. Mi ha fatto

piacere il riferimento al Trattato

di Roma, da cui nacque di fatto

l’Unione europea, che, all’articolo

39 dice che l’Europa troverà

nell’agricoltura quell’elemento

di strategicità fondamentale per

assicurare la sicurezza alimentare

e l’approvvigionamento,

garantendo la tutela del reddito

degli agricoltori e la salubrità

dei prodotti per i consumatori.

Noi siamo europeisti convinti,

ma l’Europa deve ritrovare lo

spirito dei padri fondatori, da

cui oggi è molto lontana. Conto

ora sulla forza di questo governo,

che sta dimostrando vicinanza

al nostro settore, per definire

insieme la politica agricola

nazionale e costruire un nuovo

modello da portare il prossimo

anno in Europa.

Preziosi. Quali sono gli strumenti,

gli “attrezzi”, da utilizzare

per ridare all’agricoltura

quella centralità di cui parla il

Capo dello Stato?

Lollobrigida. Gli elementi su

cui lavorare sono quelli che riguardano

direttamente il mon-

14 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


agricoltura

do agricolo e quelli strutturali

che riguardano il sistema Paese.

Il primo passaggio è il nostro

rafforzamento in Europa. L’Italia

spesso si è posta in una situazione

di debolezza. Oggi abbiamo

cambiato atteggiamento,

portando avanti le nostre posizioni

in maniera decisa, qualche

volta anche isolata. Il secondo è

la promozione dei prodotti. Noi

non potremo mai vincere sulla

quantità, ma solo sulla qualità,

il nostro valore aggiunto, che

per altro ci viene riconosciuto

da tutti, strumento di attrazione

per tutto il nostro Paese. Il terzo

sono gli investimenti. Abbiamo

raddoppiato i fondi per l’agricoltura

nel PNRR: 2 miliardi in

più sulle filiere, 850 milioni in

più sull’Agrisolare. Infine, la coesione,

all’interno del governo e

con tutta la filiera, per un confronto

continuo sulle strategie

da intraprendere.

Giansanti. L’andamento meteorologico

di quest’anno ha

compromesso il nostro tessuto

produttivo: dalle alluvioni in

Emilia-Romagna e Toscana, alla

siccità, questi fenomeni hanno

provocato danni ingenti al sistema

ortofrutticolo, vitivinicolo e

olivicolo. Gli allevatori suinicoli

sono alle prese con la Psa e

quelli di bovini con le difficoltà

di definire un giusto prezzo

del latte. L’aumento del costo

del denaro ha frenato gli investimenti.

Il 2024 deve essere

l’anno della ripartenza. Ed occorre

fare delle scelte. La sovranità

alimentare deve essere una

priorità: dobbiamo raggiungere

il 100 per cento della capacità

produttiva del Paese. Bisogna

investire in innovazione e nella

costruzione di filiere che possano

aumentare questa capacità;

studiare i comparti prioritari e

trovare le giuste soluzioni. Inoltre,

occorre favorire l’internazionalizzazione

delle imprese e

diversificare le fonti di reddito

degli agricoltori, attraverso lo

sviluppo delle bioenergie: biogas,

biometano, fotovoltaico,

ma anche della capacità dell’agricoltura

di “coltivare carbonio”.

Sono passati 50 anni da

quando il ministro Marcora fece

un Piano per l’agricoltura. Ci

aspettiamo ora di poterne fare

uno insieme al ministro Lollobrigida.

(gb)

•••

g ECCELLENZE, TERRITORIO E INNOVAZIONE. L’INTERVENTO DI URSO IN ASSEMBLEA

“L’agricoltura è un pilastro dell’economia italiana e l’Italia

è la terza economia agricola dell’Europa per produzione

dopo Francia e Germania e la seconda per valore

aggiunto, dopo la Francia. Siamo anche campioni

di qualità con eccellenze legate ai territori d’origine. l’Italia

è il Paese con il maggior numero di prodotti Dop

e Igt riconosciuti dall’Ue”. Lo ha detto il ministro delle

Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso in un video intervento aggiungendo: ”Con il

ministro Lollobrigida portiamo avanti azioni coese per il comparto, dal tavolo per l’agroalimentare

al carrello antinflazione. Un’iniziativa, quest’ultima, alla quale Confagricoltura

ha aderito dal primo momento, e che sta ottenendo grandi risultati: il tasso di

inflazione nello scorso novembre è stato dello 0,7% sotto la media Ue e sotto Francia,

Germania, Spagna. Siamo virtuosi in Europa per aver frenato l’inflazione e rilanciato i

consumi”. Urso ha parlato di carbon farming e biocarburanti e confermato l’impegno

sul digitale, riferendosi anche alla dotazione del PNNR. “Misure che si aggiungono alle

risorse del mio dicastero: quasi 13 miliardi nel biennio 2024/2025, destinati anche alle

vostre aziende”. E ha concluso affermando la vicinanza del ministero alle imprese e ai

produttori agricoli garantendo l’attenzione massima del governo al comparto.

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 15


ASSEMBLEA ANGA LA NUOVA

GENERAZIONE FILIERE

Giovanni Gioia

Presidente Anga

La carenza di giovani

che intraprendono il lavoro

in campagna rallenta

il processo di innovazione

del settore. Questo

e altri temi al centro

dell’assemblea

a Palazzo della Valle

N

umerosa partecipazione

all’assemblea

di fine anno a Palazzo

della Valle, più di 150

giovani agricoltori

di Confagricoltura si

sono riuniti per valutare l’anno

trascorso e programmare le

prossime attività. “Abbiamo la

consapevolezza - ha esordito il

presidente Anga Giovanni Gioia

- di dover immaginare e costruire

il futuro dell’agricoltura

dei prossimi decenni. I dati

sull’imprenditoria giovanile in

agricoltura invitano a riflettere.

Il ritorno dei giovani alla

terra non c’è, come sottolinea

l’ultimo censimento dell’Istat.

I giovani agricoltori diminuiscono

e se il futuro dell’agricoltura

è legato al ricambio

generazionale, il momento difficile

sotto il profilo economico,

ma anche la necessità di un

cambio di passo nella mentalità

diffusa che deve imparare a

riconoscere l’agricoltore come

un imprenditore moderno ed

evoluto, non facilitano l’accesso

dei giovani alla terra”. Il

presidente Gioia ha messo in

evidenza che i giovani conducono

aziende con una dimensione

media doppia rispetto

agli over 40 e con un livello di

digitalizzazione più che dop-

Un cambio

di mentalità

16 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


pio rispetto a quelle dei colleghi

più anziani È maggiore,

inoltre, la propensione agli

investimenti innovativi. “Come

giovani imprenditori agricoli -

ha affermato - è fondamentale

il nostro ruolo per garantire un

futuro florido all’agricoltura”.

In questa fase difficile Giovanni

Gioia ha messo in evidenza,

nella sua relazione, l’insostenibile

sprorzione tra costi di

produzione e valorizzazione

dei prodotti. “È inutile nascondersi

dietro a un dito: insediarsi

in agricoltura se l’azienda

deriva dalla propria famiglia

è indubbiamente più semplice.

“La nuova PAC conferma

il contributo al primo insediamento

dei giovani agricoltori

con un massimale che passa

da 70 a 100mila euro e una misura

specifica nell’ambito dei

pagamenti diretti, il sostegno

complementare al reddito per

i giovani, ma se i numeri del

ricambio generazionale sono

questi, chiediamoci se gli strumenti

messi in campo finora

siano stati realmente efficaci.

Servirebbe tavoli di verifica

sulle misure per l’insediamento

con i quali valutare quante

delle aziende giovani siano riuscite

a stare al passo con il

mercato e quante invece abbiano

chiuso”. Per il presidente

Anga sono essenziali le misure

creditizie, soprattutto quelle

con un orizzonte temporale

lungo, in particolare per i tempi

di ammortamento propri del

settore primario. È necessario

continuare ad implementare

tutti quegli strumenti finanziari

nei quali l’accesso al credito

è facilitato da fondi di garanzia

statali. Andrebbe garantito

un sistema che permetta alle

aziende giovani di crescere

gradualmente con una più

ampia autonomia di spesa in

base alle scelte imprenditoriali

e al mercato. A proposito della

proposta di legge 752 “Gioventù

Agricola”, di cui è primo

firmatario il presidente della

commissione Agricoltura Mirco

Carloni. Per Gioia un segnale

che va nella giusta direzione.

Da anni non si assisteva ad un

concreto interesse del legislatore

sulla questione giovanile

in agricoltura. Pur consapevoli

degli attuali vincoli di bilancio,

siamo comunque convinti che

ogni euro speso a sostegno dei

giovani agricoltori restituisca

un enorme valore aggiunto al

sistema Paese” Il presidente

dell’Anga si è anche soffermato

l’istituzione dell’Osservatorio

nazionale per l’imprenditoria

e il lavoro giovanile nell’agricoltura

(ONILGA). “Il nostro

confronto con le Istituzioni è

costante, dal livello nazionale

a quello europeo e mondiale,

essere sempre più protagonisti

dei processi decisionali che

coinvolgono il nostro settore”.

In assemblea è anche intervenuta

la giovane associata veneta

Silvia Caprara che vinto il

concorso “Gymnasium GYMx”,

promosso dall’Organizzazione

mondiale degli agricoltori

e ha partecipato a Cop 28 per

raccontare la sua esperienza.

In occasione dell’assemblea

dell’Anga è anche intervenuto

il direttore generale dell’Ismea

Maria Chiara Zaganelli.

“Credo fermamente nel lavoro

che facciamo per supportare

l’imprenditoria giovanile - ha

rimarcato -. Sono evidenti le

difficoltà di accesso al credito

e alla terra. Nella situazione

economica attuale e globale

digitalizzazione e innovazione

non bastano più”. Ha concluso

i lavori il presidente Massimiliano

Giansanti, che ha

parlato della necessità, per

gli imprenditori di stabilità:

“Non abbiamo indicazioni dalla

Bce sull’abbassamento dei

costi del denaro, al contrario

di quanto avviene negli Usa”.

Il presidente di Confagricoltura

ha fatto un ampio excursus

sull’attualità: dal pericolo

di un’Europa a più velocità,

all’ingresso dell’Ucraina, per

poi concludere: “In Italia solo

il 5% delle imprese agricole ha

una dimensione di mercato.

C’è un tema di politica agricola

che dobbiamo affrontare:

contributi a chi? A chi sta

sul mercato? A chi ha valore

ambientale in aree svantaggiate?

Serve una politica agricola

nazionale, che non va appoggiata

a quella europea, ma va

costruita sulle esigenze del

Paese”. (et)

•••

L’intervento di Massimiliano Giansanti all’assemblea

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 17


ASSEMBLEA DELLE DONNE INNOVAZIONE NEL DNA

Un anno da ricordare

Un’occasione per ripercorrere

le tante tappe conquistate

dall’associazione delle Donne

di Confagricoltura nel 2023

L’ per l’associazione e

assemblea di Confagricoltura

Donna ha

ripercorso gli eventi

più importanti che

hanno segnato il 2023

per l’Organizzazione tutta. Dopo

essersi soffermata sull’assemblea

di Confagricoltura, Alessandra

Oddi Baglioni ha messo

in evidenza l’importante ruolo

della compagine imprenditoriale

femminile anche su temi specifici,

come la sicurezza alimentare,

la capacità di multitasking

e l’importanza di sensibilizzare

l’opinione pubblica sui temi che

riguardano l’agricoltura e l’alimentazione.

“Indubbiamente il

ruolo delle donne è in costante

evoluzione, cresce l’impegno

delle nostre imprenditrici ai vertici,

come Natalia Bobba eletta

presidente dell’Ente Risi, ma

anche all’interno dell’Organizzazione,

con Paola Granata, una

delle fondatrici della nostra associazione

ora presidente a Cosenza

e Paola Sacco a Alessandria.

Sono ottime notizie, che ci rendono

orgogliose, ma - ha detto

- la strada che abbiamo davanti

è ancora lunga, con numerose

sfide significative da affrontare”.

La presidente ha anche ricordato

gli ultimi eventi che hanno

visto l’associazione protagonista.

A Rieti la Fiera mondiale del

Peperoncino è stata l’occasione,

partendo dalle intuizioni di Nazareno

Strampelli (lo scienziato

del grano), per affrontare il tema

del miglioramento genetico per

la valorizzazione dei frumenti

italiani. In Piemonte è stata

coinvolta l’imprenditrice e divulgatrice

scientifica Debora Piovan

per parlare di come comunicare

al meglio i temi che riguardano

l’innovazione. All’ordine del

giorno anche il cambiamento

climatico e la sicurezza alimentare

che, sempre più spesso, sono

nell’agenda delle istituzioni e al

centro dell’interesse collettivo.

“Sono obiettivi raggiungibili -

ha sottolineato Oddi Baglioni

- continuando, oltre che ad innovare

nel campo della genetica

e delle biotecnologie, a comu-

18 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


g CONSIGLIO NAZIONALE AGRITURIST, NOMINATI COMPONENTI DELLA NUOVA GIUNTA

Si è insediato il 18 dicembre il primo Consiglio nazionale di Agriturist,

nell’ambito del quale è stata costituita la nuova giunta. Sono

stati nominati vicepresidenti, per il Centro Italia Bernardo Gondi

(Toscana); per il Nord Gianpietro Bisagni (Emilia-Romagna), per

il Sud Emanuele Savona (Sicilia). Altri componenti della Giunta

esecutiva sono Leonardo Granata (Veneto), Daniela Maccaferri

(Toscana), Stefano Agugliaro (Lazio); Mauro Lovato (Abruzzo),

Giuseppe Strano (Sicilia). Livia Soliani (Emilia-Romagna) è stata

nominata membro cooptato per il Consiglio nazionale.

“Siamo una bella squadra - ha detto il presidente di Agriturist, Augusto Congionti (in

foto) - in questi mesi è stato fatto un grande lavoro con diverse iniziative importanti per

la promozione delle nostre aziende e la crescita del settore agrituristico italiano, forte

attrattore grazie alle caratteristiche dei paesaggi che rendono unico il nostro Paese. Ci

aspettano sfide importanti, nostre iniziative da sviluppare e valorizzare, prime fra tutti

il turismo esperienziale, le ippovie e il cicloturismo, alla scoperta del turismo lento per

immergersi nella natura”.

Alessandra Porro

nicare l’agricoltura. A Tarquinia

abbiamo parlato di agri cultura

in ottica multitasking, mixando

il confronto tecnico e storico

delle tematiche ambientali, con

la valorizzazione del territorio

attraverso sistemi capaci di coniugare

un turismo ambientalmente

corretto con la produzione”.

La presidente, nella sua

relazione ha anche sottolineato

l’attenzione delle imprenditrici

ai temi sociali, in particolare

l’impegno contro la violenza di

genere: “Sono orgogliosa - ha

affermato - del successo che ha

avuto quest’anno la campagna

delle clementine antiviolenza, in

termini d’impegno e di raccolta

fondi. Voglio ringraziare tutte

voi per il lavoro di squadra,

che altrimenti non ci avrebbe

permesso di raggiungere questi

risultati, primo fra tutti essere

riuscite a coinvolgere anche la

parte maschile di Confagricoltura,

che si è offerta, spontaneamente,

di darci un supporto organizzativo

e che sarà in prima

linea per l’anno prossimo”. Durante

i lavori sono stati ampiamente

trattati anche i temi europei

e illustrato il programma

delle attività per il 2024. A conclusione

dell’assemblea è stata

organizzata, complice la splendida

giornata di sole, una visita

guidata al vigneto di Vigna

Barberini, impiantato sul Colle

Palatino, nel cuore del Parco

Archeologico del Colosseo. Il

vigneto, è stato realizzato grazie

alla collaborazione dell’Azienda

Agricola Cincinnato di

Cori (LT), associata a Confagricoltura.

I tecnici di Cincinnato

si sono occupati della messa a

dimora delle barbatelle di Bellone,

un vitigno antichissimo e

autoctono, citato anche da Plinio

il Vecchio, che la definiva

“uva pantastica”. La passeggiata

nel parco archeologico è stata

inserita all’interno degli “Itinerari

di Iter Vitis”, percorsi culturali

voluti dal Consiglio d’Europa

per promuovere e preservare

il patrimonio tangibile e immateriale

europeo del vino e della

viticoltura. (et)

•••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 19


SINDACATO NODO PREZZI

Per alcuni prodotti,

come il latte, continua

a crescere lo squilibrio

tra prezzi all’origine

e prezzi al consumo.

Gambuzza al Tavolo del

Mimit: “Nelle filiere manca

un meccanismo strutturato

per un’equa redistribuzione

del valore”

Massimo rib

Sandro Gambuzza

Vicepresidente Confagricoltura

A

ssediate da cambiamenti

climatici, guerre e una

concorrenza sempre più

agguerrita sui mercati

internazionali, le

aziende agricole italiane,

oggi, si trovano ad affrontare

un’ulteriore grana: prezzi all’origine

e prezzi al consumo viaggiano

su binari differenti, con una flessione

molto superiore dei primi

rispetto ai secondi. Della sempre

meno equa distribuzione del valore

tra i diversi anelli della filiera

alimentare ha parlato il vicepresidente

di Confagricoltura, Sandro

Gambuzza, al tavolo permanente

sui settori distribuzione, industria

e produzione del ministero per le

Imprese e il Made in Italy (Mimit).

“I prezzi di alcuni prodotti, in primis

il latte, ma anche i cereali,

stanno subendo una contrazione

marcata”, ha detto Gambuzza

all’incontro di novembre. Il latte,

infatti, è il caso forse più eclatante

dell’attuale distanza tra il prezzo

a cui vengono comprati i prodotti

alimentari all’origine e quello a

cui vengono venduti al consumo.

Non a caso, il ministro dell’Agricoltura,

Francesco Lollobrigida,

ha annunciato l’istituzione di un

Tavolo dedicato. Da gennaio a

ottobre scorso questo prodotto

ha perso il 12% del suo valore

rispetto a un prezzo al consumo

rimasto sostanzialmente stabile.

Un disequilibrio che comporta un

acuirsi delle difficoltà per i comparti

collegati, già alle prese con

costi di produzione in costante

crescita ormai da due anni. Per

questo motivo, l’annuncio di Lollobrigida

di un Tavolo dedicato

all’argomento è stato accolto positivamente

dalla Confederazione.

Preoccupa anche l’andamento

dei consumi alimentari. Ad agosto,

secondo l’Istat, l’indice nazionale

dei prezzi al consumo

(esclusi i tabacchi) ha registrato

una variazione tendenziale su

base annuale del 5,4% rispetto

al 9,9 dei prezzi dei prodotti alimentari

e rispetto al 9,2% degli

alimentari non lavorati. Il report

Agrimercati del 2023 di Ismea

20 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


asso

sottolinea come, nei primi nove

mesi di quest’anno, il costo della

spesa degli italiani, sia aumentato

del 9,2% rispetto allo stesso

periodo dell’anno scorso.

Tradotto in euro, da inizio 2023,

l’aumento del costo del cibo al

banco ha superato i sette miliardi

di euro in assenza di un

incremento dei volumi venduti.

Anzi. Sempre secondo il report

di Ismea, da gennaio a settembre,

la vendita di vino è calata del

3%, quella dei formaggi intorno

all’1%. Calano anche gli acquisti

di carni suine e dei salumi (-3,4%,

per prosciutti crudi si arriva al

-4,7%) e di olio di oliva (-11%)

per il quale, quest’anno, si parla

di un raddoppio dei prezzi al

consumo.

Tutto ciò, nonostante nel mese di

novembre l’inflazione sia scesa

allo 0,8%, e i beni energetici abbiano

segnato una flessione tale da

spingere - dopo un lungo periodo

di rialzi iniziato con la pandemia -

la Bce ad escludere ulteriori incrementi

dei tassi d’interesse.

Sul costo del denaro il governo si

sta muovendo cercando di tamponare

i prezzi dei beni più diffusi

con strumenti ad hoc, come la Social

card e il Trimestre Anti-Inflazione.

“Confagricoltura - ha detto

Gambuzza durante l’incontro al

Mimit - ha accolto con favore l’iniziativa

del Ministro Urso. Oggi

applaudiamo ai risultati positivi

ottenuti da un grande lavoro sinergico,

di sistema, e auspichiamo

che tale esperimento funga

da apripista verso un meccanismo

strutturato per la formazione dei

prezzi nella filiera che oggi ancora

manca. Obiettivo raggiungibile

anche grazie alla definizione di

una filiera integrata e tracciabile

nell’ambito del Made in Italy”. La

L’andamento del prezzo all’origine di latte (-12%)

e cereali (-28%) da gennaio a ottobre scorsi

speranza, adesso, è che il Trimestre

Anti-Inflazione sia il primo

passo “verso un nuovo e più strutturato

rapporto tra tutte le componenti

del sistema agroalimentare

italiano, per evitare un’ulteriore

contrazione dei consumi”.

In parallelo Gambuzza ha consigliato

l’avvio di “intese e accordi

di filiera dalla terra alla tavola tra

le organizzazioni degli operatori

per la valorizzazione dei prodotti

nazionali e delle loro caratteristiche

qualitative, delle materie prime

e di tutti i prodotti derivati,

sino alla tavola dei consumatori.

Il tutto anche con formule di indicizzazione

dei prezzi in base ai

costi di produzione e con meccanismi

di ripartizione equilibrata

del valore tra le varie fasi della

catena del valore”.

•••

g PROROGA DI SEI MESI PER GLI INVESTIMENTI FINANZIATI DALLA LEGGE SABATINI

Confagricoltura accoglie con favore la proroga di sei mesi per realizzare gli investimenti

nel settore, anche per i contratti di finanziamento stipulati nella seconda parte

del 2023 prevista nel Decreto Legge Proroghe.

La precedente proroga di sei mesi, sempre sollecitata dall’Organizzazione, riguardava

i contratti stipulati fino al 30 giugno 2023. Grazie al nuovo allungamento dei termini,

anche i contratti di finanziamento stipulati nel secondo semestre del 2023 beneficeranno

di un periodo più ampio, fino a 18 mesi, per la realizzazione di investimenti

agevolati.

La misura “Beni strumentali - Nuova Sabatini” - ricorda Confagricoltura - costituisce

uno dei principali strumenti agevolativi nazionali e persegue l’obiettivo di rafforzare

il sistema produttivo e competitivo delle MPMI attraverso il sostegno per l’acquisto, o

l’acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti beni strumentali d’impresa,

attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie

digitali) ad uso produttivo.

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 21


L AVORO PATRONATO

L’intervento della dg Barrile

al cda di Enapa è stato

una riflessione sui risultati

raggiunti dagli oltre ottanta

uffici dell’ente in tutta

Italia e sulla loro naturale

evoluzione

di Roberto Caponi

(direttore Area Lavoro)

attività del Patronato

Enapa sono di

particolare rilievo

per la nostra Organizzazione,

non

“L

e

solo perché rappresentano

un punto di riferimento

insostituibile per cittadini

e stranieri, ma anche perché

consentono di completare la

tutela degli imprenditori associati

e delle loro famiglie”, lo ha

Il futuro

dichiarato il direttore generale

di Confagricoltura, Annamaria

Barrile, al consiglio di amministrazione

di Enapa, riunitosi a

Palazzo della Valle il 30 novembre

scorso. Il direttore, nel corso

dell’incontro, ha anche avuto

modo di evidenziare come gli

uffici del patronato Enapa, distribuiti

su oltre 80 province,

costituiscano una vera e propria

rete di prossimità, non solo di

Annamaria Barrile

Direttrice generale di Confagricoltura

carattere previdenziale ed assistenziale,

ma anche di natura

sindacale. “Il presidio del territorio

è di fondamentale importanza

per una Organizzazione

di rappresentanza come la nostra,

che proprio sul territorio

e nelle aree rurali affonda le

proprie radici”, ha ribadito Barrile

complimentandosi con gli

operatori dell’Enapa, che hanno

svolto la propria attività, a

contatto col pubblico, anche nel

pieno della pandemia, in uno

dei momenti più difficili della

22 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


è l’alta consulenza

storia recente del nostro Paese,

quando i dispositivi di protezione

individuale, come le mascherine

ed i guanti, scarseggiavano

ed i vaccini non erano ancora

disponibili.

Barrile ha voluto rimarcare, inoltre,

la forte componente femminile

che caratterizza la platea

degli operatori Enapa, dove le

donne rappresentano il 60 per

cento dei dipendenti. Non possiamo

però dimenticare che le

amministrazioni pubbliche stanno

cercando di mettere a disposizione

degli utenti documenti

precompilati che debbono solo

validare o rettificare, limitando il

ruolo degli intermediari come i

patronati o i Caf, che debbono

necessariamente evolvere verso

sistemi di assistenza più evoluti,

come l’alta consulenza, che richiede

particolare preparazione.

Per questo la Barrile ha esortato

il presidente di Enapa, Donato

Fusco, e tutto il consiglio di amministrazione,

nel proprio ruolo

di indirizzo politico, ad intensificare

gli sforzi organizzativi al

fine accrescere ulteriormente il

livello di professionalità degli

operatori del Patronato attraverso

specifici percorsi formativi e

di aggiornamento, anche innovativi

sotto il profilo metodologico,

con l’ausilio di tutti gli strumenti

delle moderne tecnologie digitali

e in coordinamento col nostro

Ente di Formazione Enapra. In

questa direzione, ha espresso

apprezzamento per il lavoro che

si sta svolgendo in sinergia con

l’Università degli studi di Roma

La Sapienza.

•••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 23


FIERE ZOOTECNIA A CREMONA

Un governo al nost

Confronto fuori programma

sul palco della Libera

tra Giansanti e Lollobrigida

sui risultati ottenuti

in Europa per gli allevamenti

italiani

(da sx) Il ministro, Francesco Lollobrigida; il

presidente di Confagri, Massimiliano Giansanti;

Paolo Gualandris, direttore de La Provincia di

Cremona; l’assessore lombardo all’Agricoltura,

Alessandro Beduschi; e il presidente di Confagri

Lombardia, Riccardo Crotti

S

ostenibilità, ricerca genetica,

valorizzazione

energetica dei reflui

e benessere animale.

Sono stati questi i driver

della 78esima edizione

delle Fiere Zootecniche Internazionali

di quest’anno a Cremona.

Punti di cui hanno parlato il presidente

di Confagricoltura, Massimiliano

Giansanti, e il ministro

dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida

(presente in fiera con

la ministra del Turismo, Daniela

Santanchè), durante un confronto

fuori programma - insieme

all’assessore all’Agricoltura della

Regione Lombardia, Alessandro

Beduschi e Riccardo Crotti, presidente

della Federazione Lombardia

- sul palco della Libera

associazione Agricoltori Cremonesi

e del quotidiano La Provincia

di Cremona.

“Oggi abbiamo un governo forte

che fa il pari con quello di Regione

Lombardia - ha detto Giansanti

-. Lo dimostrano anche i risultati

straordinari che il ministro Lollobrigida

ha portato a casa dall’Ue”.

Tra questi, la rimodulazione del

PNRR con un raddoppio delle

risorse destinate all’agricoltura e

la revisione della direttiva sulle

emissioni industriali (Ied) che lascia

fuori gli allevamenti bovini

pur comprendendo le aziende,

suinicole con oltre i 1.200 capi (e

non più 2mila). Aspetto su cui il

presidente della Confederazione

ha chiarito la necessità di “lavorare

per un miglioramento”. Il presidente

ha dedicato ampio spazio

all’aumento dei fondi all’interno

del nuovo Piano di ripresa e resilienza.

“I 2,7 miliardi complessivi

Il presidente Giansanti, la componente

di giunta Giovanna Parmigiani e il

presidente Crotti durante il convegno

sulla Psa

24 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


ro fianco

previsti per i contratti di filiera,

di cui due aggiunti con la rimodulazione

del Piano, sono una

notizia davvero importante - ha

detto alla platea degli allevatori

-. Adesso tocca a noi agricoltori

metterli a terra e farli fruttare.

Confagricoltura ha le idee chiare

sul futuro del settore primario”.

Stesso giudizio positivo per gli

850 milioni stanziati per le agroenergie

e per lo sviluppo delle

tecnologie legate all’agricoltura

di precisione. Un impegno,

quello nei confronti del settore

primario, rivendicato anche dal

ministro. “Questo governo - ha

detto Lollobrigida dal palco della

Libera associazione degli agricoltori

Cremonesi - ha stanziato

risorse per questo settore come

non è stato mai fatto negli ultimi

trenta anni di politiche agricole”.

Tra gli appuntamenti organizzati

a Cremona dalla Libera e da

Confagricoltura nazionale anche

il seguitissimo convegno dedicato

all’emergenza della Peste Suina

Africana in provincia di Pavia,

e la presentazione della nuova

associazione di razza e specie,

Frisitali. Un importante Ente selezionatore,

nato per la registrazione

delle genealogie e titolare

di un proprio libro genealogico

e che mira all’attuazione di un

programma genetico della razza

Frisona e a fornire servizi utili e

all’avanguardia per gli allevatori

di questa importante razza di

bovini da latte italiana. Interessante

anche il contributo dato

dai Giovani dell’Anga con la collaborazione

all’iniziativa dedicata

all’efficienza e alla sostenibilità

degli allevamenti da latte.

Sono state oltre 200 le imprese

presenti quest’anno alla Fiera

Zootecnica di Cremona, organizzate

su 55mila metri quadrati

insieme all’esposizione di

oltre 600 capi di bestiame, provenienti

da sette Paesi. Oltre

70 gli eventi dedicati a temi di

estrema attualità come benessere

animale, genetica, zootecnia

di precisione e sostenibilità,

valorizzazione energetica degli

scarti di produzione e gestione

delle materie prime. Tante le

delegazioni provenienti da ogni

parte del Mondo, dall’Europa

all’Asia, dagli Stati Uniti al Canada.

Tra le molte preoccupazioni del

settore zootecnico italiano c’è

l’aumento in corso dei prezzi al

consumo che sta impattando,

come segnalato da Istat e Ismea

di recente, sul mercato nazionale

di prodotti di qualità. A partire da

quello del latte, aumentato in due

anni del 63%, passando ai prodotti

lattiero caseari che, nei primi

nove mesi del 2022, hanno registrato

una flessione dei consumi

del 3% a fronte di un aumento dei

prezzi del 4%. (fb)

•••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 25


INIZIATIVE MASAF IN SERPIERI

Il ministero dell’Agricoltura

ha portato nella sala

di Palazzo della Valle

l’evento “100 anni

della legge Serpieri”

Una legge

sempre attuale

C

onfagricoltura ha ospitato,

lo scorso 6 dicembre,

nella Sala di Palazzo

della Valle dedicata ad

Arrigo Serpieri, l’incontro

“100 anni della legge

Serpieri”, organizzato dal ministro

dell’Agricoltura, della Sovranità

alimentare e delle Foreste,

per ricordare e celebrare il grande

economista e politico italiano.

L’evento, a cui hanno partecipato

numerosi accademici e studiosi,

oltre ai presidenti delle Commissioni

Agricoltura di Camera e

Senato, Mirco Carloni e Luca De

Carlo, fa parte della trilogia promossa

dal ministero per raccontare

tre figure caratterizzanti la formazione

culturale e scientifica del

settore agricolo, che hanno dedicato

la loro vita allo studio dell’agricoltura

e del paesaggio, al loro

(da sx) Il ministro Lollobrigida con la dg di Confagricoltura

Barrile e il componente di giunta, Rago

rapporto con l’evoluzione economica

e sociale e politica dell’Italia

da metà Ottocento.

“La storia di Arrigo Serpieri - ha

detto nel suo intervento il presidente

di Confagricoltura, Massimiliano

Giansanti - è un punto

di riferimento a cui attingere per

costruire il modello agricolo di

domani. La legge sulla forestazione

e gli altri provvedimenti

che ha portato avanti con visione

lungimirante sono oggi più che

mai attuali, anche alla luce degli

effetti dei cambiamenti climatici

a cui stiamo assistendo. La fiducia

nell’innovazione è la grande

eredità che ci ha lasciato Serpieri,

che ha lanciato la palla avanti.

Una palla che noi dobbiamo raccogliere

per lasciare alle future

generazioni un Paese migliore, in

cui l’agricoltura abbia un ruolo

centrale. Oggi essere agricoltore

non significa più solo produrre

beni primari. Significa tutelare

l’ambiente in modo sostenibile,

garantire la presenza sul territorio

e, soprattutto, la sua socialità.

Il sistema forestale e quello agricolo

sono la spina dorsale del

Paese. Senza il presidio dell’agricoltura

andremmo incontro allo

spopolamento di interi territori

con gravi conseguenze dal punto

di vista del dissesto idrogeologico,

ma soprattutto sul fronte

sociale ed economico per le collettività

che in quei territori vivono.

Oggi celebriamo un modello

agricolo di un Paese forte delle

sue tradizioni, che vuole rinnovarsi,

senza spezzare i vincoli con

il passato, per guardare al futuro,

come ci hanno insegnato i padri

nobili dell’agricoltura, come Arrigo

Serpieri”.

“La legge Serpieri - ha aggiunto

il ministro dell’Agricoltura, Francesco

Lollobrigida - è fondamentale

per il ruolo delle foreste e

noi ci possiamo vantare di essere

la prima nazione ad avere una

legge sulla tutela forestale. Serpieri

ha pensato ad un modello

che investe sulla riforestazione,

salvaguardando il sistema produttivo,

pensando ad un’agricoltura

che fosse non solo nutrizione,

ma anche valorizzazione del

sistema Paese”.

“Dobbiamo quindi partire

dal passato, da uno dei padri

dell’agricoltura moderna,

per coglierne i suggerimenti

rimasti inascoltati e trarne stimolo

per le sfide che questo

settore si trova ad affrontare sul

piano dell’innovazione e della

sostenibilità ambientale”, ha

concluso rivolgendosi ai numeri

studenti degli istituti agrari romani

presenti in sala, invitandoli

ad essere orgogliosi del

percorso professionale da loro

intrapreso. (gb)

•••

26 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


MAPPAMONDO di Jordan Nash

Campagna francese, i neo-residenti

portano il canto del gallo in tribunale

S

ono tanti i francesi

che si stanno trasferendo

in campagna

per vivere più a contatto

con la natura. Ma il loro

sogno agreste sta incontrando

non poche difficoltà.

La loro quotidianità è

disturbata dal canto del

gallo, dai rumori di trattori

e macchine agricole, dagli

odori e dai versi degli

animali. Tanto che sono

vari i residenti che hanno

intrapreso azioni legali,

portando gli agricoltori

in tribunale. Secondo la

Federazione nazionale dei

sindacati agricoli (Fnsea)

sarebbero quasi 500 le

cause in corso. Il fenomeno

è tale che è in discussione

un nuovo disegno

di legge che dovrebbe

tutelare gli imprenditori

del primario. Il parlamento

francese è un antesignano

sul tema: nel 2021 aveva

approvato un disegno di

legge che aveva introdotto

il principio “di patrimonio

sensoriale della campagna”

per sottolineare che

alcuni “rumori e profumi”

dell’agricoltura sono parte

integrante della vita in

campagna, come i canti

o i versi degli animali. Ma

non è stato sufficiente. Ed

ecco il nuovo disegno di

legge per vietare di citare

in giudizio l’agricoltore

perché il gallo canta troppo

presto.

CLIMA: CONDANNA DI BRUXELLES PER IL BELGIO

La corte d’appello di Bruxelles condanna il Belgio

per l’inadeguatezza del suo piano climatico. Fiandre

e Bruxelles-Capitale sono nell’occhio del ciclone. La

corte indica la presenza di “errori” e ordina di adottare

le misure necessarie per arrivare a una riduzione del

55% nel 2030. I diversi livelli di potere non riescono a

convenire su di un “piano nazionale energetico-climatico”

e senza accordo “si violerà il diritto di ogni persona

alla vita”. Il

Belgio, dopo i

Paesi Bassi, è il

secondo Paese

al mondo in cui

i giudici impongono

il rispetto

degli obiettivi

climatici.

TUNISIA, STRETTA SUI CONSUMI IDRICI

La Tunisia è tra

paesi più colpiti

dallo stress idrico.

Il governo ha

esteso le restrizioni

idriche imposte

all’inizio dell’anno,

tra cui i divieti

per gli spazi agricoli,

verdi e per

il lavaggio delle auto e delle strade. Le autorità stanno

sviluppando una strategia idrica per il 2050 su un uso

più efficiente dell’acqua e una migliore gestione degli

eventi meteorologici estremi. I 16 impianti di desalinizzazione

forniscono l’8% di acqua potabile. Sarà riesaminata

l’agricoltura irrigua orientata all’esportazione, che

consuma l’80% delle riserve idriche del Paese?

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 27


EUROPA CLIMA & ASSICURAZIONI

Danni senza

La copertura dei danni

da cambiamento climatico

in agricoltura è all’ordine

del giorno in Ue. In Italia

l’attenzione è rivolta

alla decisione di ridurre

dal 70 al 40% l’intervento

pubblico sui costi

delle polizze assicurative

T

ra le principali novità introdotte

con la riforma

della Politica agricola

comune (Pac) in vigore

dall’inizio di quest’anno,

rientrano i piani strategici

nazionali. In sintesi, agli Stati

membri è stato assegnato un

margine di flessibilità operativa,

in vista del raggiungimento degli

obiettivi comuni fissati con la riforma,

tenendo conto delle specifiche

condizioni socioeconomiche

del settore agricolo.

Di recente, la Commissione europea

ha licenziato un rapporto sulle

scelte fatte a livello nazionale. Nel

complesso, si legge nel documento,

i piani strategici “hanno svolto

un ruolo importante nel sostegno

del reddito degli agricoltori, supportando

al tempo stesso la transizione

dell’agricoltura della UE verso

un modello agricolo sostenibile

nel periodo 2023-2027”. In particolare,

è stato messo in luce che la

cosiddetta “condizionalità rafforzata”

a tutela dell’ambiente e delle

risorse naturali si applica sul 90%

della superficie agricola utilizzata

negli Stati membri. Sarà incentivato

l’insediamento di 377mila giovani

agricoltori. Al 35% dei terreni

saranno assegnati i sostegni previsti

per lo stoccaggio al suolo del

carbonio e per la riduzione delle

emissioni di protossido di azoto.

L’analisi svolta dalla Commissione

evidenzia anche alcuni aspetti

critici: in primo luogo, un limitato

ricorso agli strumenti di gestione

del rischio. “Occorre un livello di

ambizione più elevato”, ha indicato

l’Esecutivo di Bruxelles, a fronte

della crescente frequenza di

eventi climatici estremi.

La copertura dei danni provocati

dal cambiamento climatico all’agricoltura

è all’ordine del giorno

in ambito europeo. Solo per ricordare

gli interventi più recenti,

la Commissione ha annunciato

lo stanziamento di 51 milioni di

euro, prelevati dalla riserva di

28 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


copertura

crisi della Pac, a sostegno degli

agricoltori greci e sloveni per le

inondazioni che si sono registrate

nei mesi di agosto e settembre.

In Francia, a causa delle inondazioni

nel dipartimento Pas de

Calais, il governo ha varato uno

stanziamento straordinario di 80

milioni di euro per le imprese

agricole, che andranno ad aggiungersi

ai sostegni della legge

sulle calamità naturali che ha una

dotazione finanziaria annuale di

680 milioni di euro.

In Italia, l’attenzione è rivolta alle

conseguenze della decisione ministeriale

di ridurre dal 70 al 40%

l’intervento pubblico sui costi

delle polizze assicurative. Confagricoltura

è al lavoro affinché sia

ripristinato il contributo pieno,

scongiurando il rischio di una

brusca contrazione del ricorso

agli strumenti assicurativi. Sullo

sfondo, sostiene la Confederazione,

è indispensabile e urgente

anche una profonda riforma della

normativa vigente in materia

di indennizzo dei danni provocati

da calamità naturali o eventi

eccezionali (decreto legislativo n.

102 del 29 marzo 2004).

Per effetto del cambiamento climatico,

la diffusione delle polizze

assicurative, i tempi necessari

per il ristoro dei danni e per la

ripresa dell’attività produttiva

negli Stati membri possono diventare

fattori di vantaggio o

svantaggio competitivo per le

imprese agricole. (red) •••

g TINELLI ENTRA NEL NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO DEL GRUPPO INIZIATIVA ITALIANA

Cristina Tinelli (in foto), responsabile relazioni Ue e internazionali

di Confagricoltura e dell’ufficio di Bruxelles, è entrata

a far parte nel nuovo consiglio direttivo del Gruppo iniziativa

italiana-GII nominato nel corso dell’ultima assemblea, che ha

confermato alla presidenza per un ulteriore biennio Alberto

Mazzola, direttore esecutivo Cer. Il Gruppo di Iniziativa Italiana

è l’associazione che rappresenta la comunità italiana a Bruxelles

in campo imprenditoriale, agroalimentare, d’innovazione,

ricerca, e servizi. Nato nel 1995, è impegnato a valorizzare

l’immagine dell’Italia nella Capitale europea, promuovendo

incontri di alto profilo fra i principali attori italiani ed i massimi

rappresentanti delle istituzioni italiane ed europee. Sono membri del GII le principali

istituzioni ed associazioni di categoria del mondo imprenditoriale italiano, i grandi

gruppi industriali, le banche e le imprese con una forte proiezione internazionale, le

istituzioni rappresentative del mondo della ricerca e dell’Università, le Regioni ed il

sistema camerale italiano.

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 29


COMMERCIO CONFERENZA NAZIONALE DELL’EXPORT

Le regole del mercato

Davanti alla platea dell’evento

organizzato dal ministero

degli Esteri, il vicepresidente

Emo Capodilista

ha ricordato l’importanza

della reciprocità

nei rapporti commerciali

tra Paesi

di Anja Zanetti

L

e esportazioni dell’agroalimentare

italiano

continuano a crescere,

raggiungendo il picco

storico di 60 miliardi di

euro. E puntano ancora

più in alto, in un testa a testa

serrato con la Francia per il titolo

di primo Paese esportatore

dell’Unione. Il settore agricolo,

dunque, si conferma “un volano

per la crescita, per la creazione

di filiere produttive, presupposto

per l’export di eccellenza

del Made in Italy”, come definito

dal presidente della Repubblica,

Sergio Mattarella, alla

recente assemblea invernale di

Confagricoltura. Gli ultimi dati

Ismea certificano la tendenza

positiva del settore, registrando

un’espansione pari a oltre il 6

per cento nei primi nove mesi

del 2023. Se si parla di export,

dunque, le imprese agricole

sono interlocutrici fondamentali

al tavolo. In quest’ottica Confagricoltura

ha preso parte ai

lavori della Conferenza Nazionale

dell’Export e dell’Internazionalizzazione

delle imprese,

promossa e organizzata dal ministero

degli Affari esteri e della

Cooperazione internazionale, il

5 dicembre a Roma.

La Confederazione si è fatta

portavoce dell’esperienza del

primo settore, in uno scambio

volto a rafforzare la presenza

del Sistema Italia sulla scena

internazionale. “Reciprocità” è

una delle parole-chiave dell’intervento

di Giordano Emo Capodilista,

vicepresidente di

Confagricoltura, che ha sottolineato

la necessità di pretendere

da ciò che acquistiamo da altri

Paesi, gli stessi livelli qualitativi

garantiti dal Made in Italy.

“I prodotti italiani sono sani,

controllati e hanno una valenza

sociale e ambientale oltre che

economica. Dovremmo poterci

attendere lo stesso dai prodotti

importati, altrimenti giochiamo

su due piani diversi”, ha

evidenziato il portavoce della

Confederazione che dal 1920

rappresenta le imprese agricole

italiane, da diversi anni anche in

Europa. L’obiettivo del dialogo

portato avanti da Confagricoltura

a Bruxelles, anche grazie

all’ulteriore incarico del presidente

Giansanti, vicepresidente

di Copa Cogeca, è la tutela dei

prodotti agroalimentari italiani,

in Europa e nel mondo, e la salvaguardia

dei nostri marchi e

delle nostre indicazioni geografiche.

“Digitalizzazione” è l’altro

tema cruciale segnalato da Emo

Capodilista durante il confronto

con le associazioni di categoria,

che si è focalizzato sull’internazionalizzazione

delle PMI.

Le infrastrutture digitali, infatti,

sono fondamentali per supportare

le imprese nell’espansione

verso nuovi mercati. Confagricoltura,

dunque, ha condiviso

la missione dell’iniziativa, ossia

l’impegno verso un lavoro sinergico

tra pubblico e privato,

a sostegno dell’export. •••

30 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


SOSTENIBILITÀ L’UE COMUNICA

Sono dieci gli episodi

televisivi che andranno

in onda su TV2000

e sul circuito delle

televisioni regionali

Corallo

S

ono partite dall’Emilia-

Romagna, con le interviste

ad alcuni giovani

agricoltori associati a

Confagricoltura, le prime

riprese della nuova

edizione del programma televisivo

“Agrinet, il futuro in campo”,

realizzato dal gruppo Icaro

di Rimini con il contributo della

Commissione Europea nell’ambito

del più ampio progetto

Agrinet4Education 2023, che ha

come oggetto i temi chiave della

Politica Agricola Comunitaria

(PAC) e a cui l’Anga partecipa

come partner ormai da diversi

anni. Sono dieci gli episodi

televisivi a tema sostenibilità,

che andranno in onda a partire

dalla primavera prossima su

TV2000 e sul circuito delle televisioni

regionali Corallo, una

delle azioni del progetto, oltre

ad un programma radiofonico e

ad una serie di eventi rivolti ai

bambini.

Il progetto vede coinvolti i Giovani

di Confagricoltura che, da

tutta Italia, raccontano come affrontano

le sfide del settore. Promuove

i temi dell’agricoltura sostenibile,

del corretto uso delle

risorse naturali, dell’innovazione

tecnologica e della lotta ai cambiamenti

climatici, oggi sempre

più una emergenza cui fare fronte

anche sul lato di una corretta

e puntuale informazione. Le

riprese sono iniziate con due

tappe in Emilia-Romagna: una

Agrinet

appuntamento

in primavera

nel bolognese per raccontare la

storia dello zucchero prodotto

a partire dalla barbabietola con

la visita agli stabilimenti italiani

ancora operativi della Coprob, la

Cooperativa Produttori Bieticoli

di Minerbio che raggruppa anche

agricoltori associati ad Anga,

come il giovane Alberto Bonora,

che sullo zucchero “ci ha messo

la faccia”, perché Alberto è

anche uno dei volti presenti sui

pacchetti da 1 kg. Per lui questo

prodotto rappresenta una storia

che va avanti da quattro generazioni

attraversando nel tempo

alterne vicende. Poi si è passati

in Romagna durante la raccolta

del kiwi.

Ai microfoni della giornalista

Francesca Magnoni, autrice e

conduttrice del programma,

Alessandro Bacchilega e Martina

Farolfi hanno raccontato i

danni subiti a causa dell’esondazione

del fiume Lamone, che ha

in parte reso difficile la raccolta

del frutto. Le telecamere si sono

spostate poi a Cesena, dove la

troupe ha incontrato Gianluca

Zoffoli, frutticoltore che ha perso

metà del suo raccolto a causa

dell’esondazione del fiume Savio.

L’alluvione è arrivata durante

l’impollinazione e per diversi

giorni non è stato per lui possibile

accedere ai campi per fare

trattamenti e mettere in sicurezza

gli impianti. Il cambiamento

climatico e i suoi eventi estremi

sono una delle tematiche affrontate

dal progetto, con l’obiettivo

di portare, anche al grande pubblico,

questioni che riguardano

tutti i cittadini, le istituzioni e

anche i più giovani. Entro fine

anno si girerà una ultima puntata

dedicata al ricambio generazionale

con una storia tutta

al femminile di agricoltrici calabresi

che coltivano e trasformano

agrumi. Si riprenderà poi in

primavera con nuove storie per

andare in onda con “Agrinet,

il futuro in campo” dal prossimo

maggio. Cofinanziato da EU

Food & Farming.

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#agrinet4education e su https://

www.agri-net.it (et) •••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 31


PROGETTI UE PAC & DINTORNI

A Roma il progetto europeo

Ecoready con Confagricoltura

e Enea sull’influenza

della transizione sul futuro

delle politiche agricole

di Tancredi Marini

(area Progetti europei)

I

l 6 e il 7 dicembre, a Roma

nella sede centrale dell’E-

NEA sul Lungotevere, si è

svolto l’incontro annuale

del progetto Ecoready, un

progetto finanziato da Horizon

Europe che impegna quasi

14 milioni di euro ed è coordinato

dalla facoltà di Agrobiology,

Food and Natural Resources

dell’Università di Scienze Naturali

di Praga. Confagricoltura

sposa profondamente l’obiettivo

del progetto di rendere più dinamiche

le capacità degli agricoltori

e delle imprese industriali di

affrontare con maggiore consapevolezza

e adesione le politiche

europee e le molteplici sfide

che vengono poste da ogni novità

legislativa.

L’idea del progetto è proprio

quella di creare gli strumenti

digitali (un’app e un osservatorio)

necessari a comprendere

ed analizzare le politiche europee

esistenti e i cambiamenti

Maggiore

che avvengono di volta in volta

nell’arena europea. Nel corso

del primo anno, Confagricoltura

ha contribuito con i suoi

esperti a mappare la legislazione

agri-food esistente e approfondire

quali macro-temi sono

maggiormente influenzati dalle

recenti comunicazioni europee,

a partire dalle parole chiave delle

nuove legislazioni, ad esempio

mettendo da parte i temi

dell’approvvigionamento agroalimentare

per concentrarsi più

sulla realtà del cambiamento climatico,

dell’impatto ambientale

dei diversi food system e della

perdita di biodiversità.

Proprio a questo scopo abbiamo

preso parte alla tavola rotonda

orientata a discutere con i diversi

policy makers e con l’industria le

32 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


partecipazione

motivazioni a volte inappropriate

che hanno generato i framework

legislativi. Ne hanno preso parte

Daniele Rossi, delegato Ricerca

e Innovazione di Confagricoltura

e del Copa Cogeca; Giovanni

Gioia, presidente dei Giovani

Agricoltori di Confagricoltura;

l’industria alimentare europea

con Eduardo Cotillas della Fiab

spagnola, Michele Contel per

Confindustria/Federalimentare e

Marianna Faraldi, direttrice Eu di

Tecnoalimenti, unitamente a molti

rappresentanti delle istituzioni

europee e nazionali e delle altre

organizzazioni imprenditoriali

della distribuzione.

La tavola rotonda è stata un

momento fondamentale per approfondire

gli strumenti e soprattutto

le migliori strategie

collaborative fra le imprese che

lavorano sul territorio e il legislatore

a Bruxelles, un processo

fondamentale per interrompere

quel vortice che ha sempre più

allontanato la legislazione Ue

dall’approccio bottom-up, ossia

l’approccio partecipativo dal

basso per cui chi abbia una visione

quotidiana della realtà, sia indubbiamente

ascoltato nel fornire

qualche buon consiglio e

qualche soluzione pratica ai problemi

emergenti.

•••

g TRADE 4 SUSTAINABLE DEVELOPMENT, FITOFARMACI SOTTO OSSERVAZIONE

Confagricoltura e Crea, partner del progetto di ricerca

Trade for Sustainable Development, hanno organizzato

in Sala Donini a Roma il workshop “Agricoltura,

fitofarmaci e commercio internazionale: regolamentazione,

politiche e sfide per il futuro”. Il workshop,

organizzato da Alessandra Pesce, direttrice Politiche

economiche del Crea, e moderato da Daniele Rossi,

delegato Ricerca e Innovazione di Confagricoltura, ha approfondito le tematiche cruciali

legate al futuro degli accordi commerciali internazionali e alla sostenibilità in un contesto

di auspicabile reciprocità normativa. Gli interventi delle ricercatrici del Crea, Federica De

Maria, Felicetta Carillo e Maria Rosaria Pupo D’Andrea, hanno fornito prospettive chiare

ed esaustive su accordi commerciali, limiti di massimo residuo degli antiparassitari nei

prodotti agricoli, sfide future per il WTO. Da Bruxelles, Cristina Tinelli, direttrice dell’area

Relazioni Ue e internazionali di Confagricoltura, ha evidenziato l’obiettivo “zero hunger”

e l’importanza degli accordi commerciali per il settore agricolo ed agroindustriale, al fine

di ridurre i protezionismi ed abbassare le tante barriere tariffarie e non-tariffarie.

La tavola rotonda, in finale, è stata caratterizzata dalla diversità di prospettive pur in un

clima di partecipazione attiva, rendendo il momento significativo per lo scambio di idee

a favore di una sintesi condivisa, anche se ancora non così prossima.

Leonardo Brachetti

(area Progetti europei)

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 33


RICERCA NUOVA GENETICA

Il Consiglio Agricoltura

non ha raggiunto l’intesa

sull’inquadramento

normativo sulle Tecniche

di evoluzione assistita.

Gherardi ad Assosementi:

“L’editing genomico

necessario per l’equilibrio

tra produzione, domande

del mercato e tutela

dell’ambiente”

I

l Consiglio Agricoltura Ue

dell’11 dicembre non ha raggiunto

l’intesa sull’inquadramento

delle nuove tecniche

genomiche nell’ordinamento

dell’Unione. La notizia va a

sfavore di quanto auspicato dal

mondo produttivo e non solo,

tuttavia, i problemi non sembrano

insolubili ed è ancora possibile

raggiungere un accordo prima

della fine di questa legislatura.

Occorre una forte azione di lobby.

Confagricoltura, a riguardo,

ha invitato il Parlamento europeo

e la presidenza di turno belga, in

carica dal primo gennaio, a mantenere

il dossier delle Tecniche

di evoluzione assistita in cima

(da sx) Luigi Cattivelli (Masaf); Silvio Salvi (Siga);

Nicola Gherardi (Confagricoltura); Eugenio Tassinari

(Assosementi); Luca De Carlo (Commissione

Agricoltura e Industria Senato); Gianmichele Passarini

(Cia-Agricoltori Italiani); Tommaso Battista (Copagri);

Mario Pezzotti (Crea); Paolo De Castro (Commissione

Agricoltura Ue); Alessandro Apolito (Coldiretti)

Accordo

rinviato

alla lista delle priorità per evitare

il rinvio delle decisioni alla fine

dell’anno prossimo, dopo le elezioni

al Parlamento Ue e l’insediamento

della nuova Commissione.

Sarebbe difficile da comprendere

un ritardo di quasi un anno per

avviare la messa a disposizione

delle imprese agricole di uno

strumento innovativo, già utilizzato

peraltro in alcuni dei grandi

Paesi produttori nostri competitor,

che consente di salvaguardare

le produzioni, riducendo allo

stesso tempo la pressione sulle

risorse naturali.

La Commissione Europea aveva

presentato il 5 luglio una proposta

di regolamento sulle Tea: una

proposta normativa fondamentale,

attesa da tempo, dal momento

che gli eventi climatici eccezionali

sono ormai ricorrenti e stanno

infliggendo un duro colpo all’agricoltura.

Innovazione, ricerca e

nuove tecnologie sono la chiave

per salvaguardare i livelli di produzione

con una minore pressione

sulle risorse naturali.

Assosementi, l’associazione che

rappresenta a livello nazionale il

settore sementiero (costitutori di

varietà vegetali, aziende produttrici

e/o distributrici di sementi in

esclusiva), in un incontro a Roma

ai primi di dicembre, ha approfondito

il tema delle Tecniche di

evoluzione assistita con le associazioni

datoriali agricole, la cooperazione,

oltre al Crea e alla Società

Italiana di Genetica Agraria,

In quel contesto ha presentato

il “Manifesto per la Promozione

delle Tea per il sostegno al Made

in Italy”, con cui si chiede alla

politica un impegno interministeriale

a favore delle nuove tecniche

genomiche e investimenti

concreti nella ricerca pubblica e

privata per avviare subito la sperimentazione

in campo.

All’incontro di Assosementi è intervenuto

il componente di giunta

di Confagricoltura, Nicola Gherardi,

che ha voluto sottolineare

come le Tea si inseriscano a pieno

titolo nella discussione più ampia

della sicurezza alimentare e della

sostenibilità ambientale. “Con

l’inquadramento delle nuove tecniche

di editing genomico nell’ordinamento

dell’Unione - ha detto

Gherardi - sarà possibile conseguire

il necessario equilibrio tra

la capacità di produrre cibo nella

quantità richiesta dal mercato e

una più solida tutela dell’ambiente

e delle risorse naturali”.

A livello nazionale, con l’approvazione

dell’emendamento sulle

Tea, l’Italia ha fatto un grande

passo avanti approvando all’unanimità

l’emendamento al Dl

Siccità, che consente di portare

le piante ottenute in laboratorio

con le Tea fino alla sperimentazione

in campo.

A livello europeo è necessario ora

arrivare in tempi rapidi alla decisione

finale. “Il voto del Consiglio

Agricoltura dell’11 dicembre ci

obbliga ad accelerare - aggiunge

Gherardi - altrimenti saremo costretti

a sostenere lunghi e preoccupanti

ritardi, a causa delle procedure

di rinnovo del Parlamento

europeo, deludendo le notevoli

aspettative di tutto il mondo agricolo,

soprattutto alla luce della

fase critica che stiamo affrontando

dal punto di vista ambientale

ed economico”. (ag) •••

34 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2022


RAPPRESENTANZA IL PRESIDENTE

Bieticoltori,

i nuovi vertici

Nicola Gherardi subentra

a Guglielmo Garagnani

alla guida dell’Anb.

Lodovico Giustiniani

confermato vicepresidente

di Barbara Bertuzzi

“U

n

avvalorato anche

ottimo risultato

per la nostra

Organizzazione,

dalla composizione

tutta confederale

della squadra di Anb”.

Così il presidente di Confagricoltura,

Massimiliano Giansanti,

commenta l’elezione di Nicola

Gherardi Ravalli Modoni alla

presidenza dell’Associazione

Nazionale Bieticoltori, rivolgendogli

un augurio di buon

Nicola Gherardi Ravalli Modoni

e Lodovico Giustiniani

lavoro. Imprenditore ferrarese

nel settore cerealicolo e componente

della giunta confederale,

Gherardi succede a Guglielmo

Garagnani, presidente di Confagricoltura

Bologna e di recente

nominato presidente di Terrae,

che entra a far parte del direttivo.

L’assemblea dei delegati

svoltasi a Bologna ha anche

confermato alla vicepresidenza

Lodovico Giustiniani, presidente

di Confagricoltura Veneto e

titolare dell’azienda Borgoluce a

Susegana (TV). Entrano nel consiglio

direttivo Giangiacomo Bonaldi,

Marcello Bonvicini, Alessandro

Bettini, Alberto Cortesi,

Guglielmo Garagnani, Maurizio

Stringa e Marco Francesco Pasti.

Anb tutela gli interessi dei produttori

di barbabietola, concorre

a rendere più redditizia la filiera

dello zucchero italiano valorizzando

i suoi sottoprodotti a fini

energetici. Tramite la cooperativa

Anb Coop, l’associazione è

impegnata nella raccolta delle

biomasse da destinare alla combustione

ed è punto di riferimento

per la contrattualistica

con l’industria nel settore delle

grandi colture: colza, girasole

e soia. Insieme al Cnb, l’Associazione

Nazionale Bieticoltori

rappresenta dal 2012 la Confederazione

dei bieticoltori - Cgbi

(5.200 aziende socie), abbracciando

una strategia condivisa

che mette al centro le tre aree

di sviluppo, biogas, biometano

e fotovoltaico/agrivoltaico, fornendo

consulenza specifica alle

aziende agricole e zootecniche.

Il gruppo Cgbi ha consolidato la

propria presenza nel comparto

agro-energetico con la realizzazione

di 23 impianti biogas e ora

concentra attenzione e risorse,

in particolare, nella produzione

di biometano ottenuto esclusivamente

da sottoproduzioni

agricole, colture di secondo

raccolto, effluenti zootecnici e

scarti di lavorazione, dando vita

a filiere agro-energetiche con i

big dell’alimentare Granarolo e

Fruttagel. La nuova visione affonda

le radici nell’aggregazione

tra agricoltori e allevatori in società

agricole consortili costituite

dai soggetti promotori, a cui

sarà affidata la gestione degli

impianti: nove sono già avviate

in Lombardia, Emilia-Romagna e

Friuli, ma si contano più di dieci

iniziative in fase di sviluppo da

Nord a Sud. Cgbi si occupa della

progettazione e della gestione

amministrativa, e soprattutto

sostiene finanziariamente tutti i

progetti biometano.

“Mi impegnerò a continuare lungo

questa linea in sinergia con

Confagricoltura - ha affermato

il presidente, Gherardi Ravalli

Modoni - andando sempre più

verso una agricoltura sostenibile

e rigenerativa, promuovendo

modelli di economia circolare

di pari passo con la transizione

energetica”.

•••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 35


PRODUZIONI VINO&RISO

La deroga ai nuovi obblighi

di comunicazione

di ingredienti

e dati nutrizionali

per i prodotti vitivinicoli

aromatizzati non tranquillizza

le imprese

Le nuove

L

a deroga concessa con il

decreto del 7 dicembre

dal ministro dell’Agricoltura,

Francesco Lollobrigida,

al Regolamento Ue

2021/2117 permette ai

produttori di vino italiani di tirare

un sospiro di sollievo. Ma

la questione rimane complessa

e si aggiunge alle difficoltà che

il settore sta attraversando in

questo periodo, alle prese con

la stagnazione delle vendite e i

costi di produzione in rialzo. È

emerso chiaramente al webinar

organizzato nei giorni scorsi da

Confagricoltura con Luigi Polizzi,

direttore generale per le politiche

internazionali e dell’Unione

europea del MASAF, Roberta

Capecci e Salvatore Alberino

g ENTE RISI, BOBBA PRESIDENTE: LAVORERÒ PER LA PROMOZIONE DEL COMPARTO

Natalia Bobba è la nuova presidente dell’Ente Nazionale

Risi. A firmare il decreto che le conferisce il prestigioso

incarico il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,

su proposta del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità

alimentare, visti i pareri favorevoli delle competenti commissioni

parlamentari. “La nomina di una donna rappresenta

una vera svolta per il comparto risicolo”, ha detto il

presidente di Confagricoltura Piemonte, Enrico Allasia, dopo aver appreso della nomina.

Imprenditrice agricola di Vinzaglio, nel cuore delle provincie del riso, già conosciuta

nell’ambiente per essere presidente dal 2014 di “Donne e Riso”, associazione femminile

che sposa la mission di comunicare la coltura e la cultura del riso, Natalia Bobba è titolare

dell’azienda Cascina Pernasca. Bobba succede al vercellese Paolo Carrà e resterà in

carica per i prossimi quattro anni. “Per me è un onore aver ricevuto questo incarico - ha

commentato la neo presidente dell’Ente Risi - arrivato in maniera inaspettata, ma che in

qualche modo è il coronamento di una vita passata in mezzo al riso, perché sono figlia di

risicoltori. Quello risicolo è un settore che conosco e al quale voglio bene: fondamentale

per la nostra agricoltura. L’Italia è la prima nazione d’Europa per produzione con oltre il

50% del totale. Ma su questo bisogna ancora lavorare e migliorare. È un impegno che

assumerò immediatamente”.

dell’Ispettorato Centrale della tutela

della qualità e della Repressione

frodi. Con loro, il dirigente

confederale Vincenzo Lenucci e

la referente del comparto vino,

Palma Esposito. Centinaia i partecipanti

e un coro unanime: la

burocrazia pone vincoli troppo

impattanti per le imprese in termini

organizzativi ed economici,

e la confusione normativa genera

caos ed evidenti disomogeneità

tra i Paesi produttori.

Il regolamento Ue in questione

riguarda i nuovi obblighi di

etichettatura relativi all’elenco

degli ingredienti e alla dichiarazione

nutrizionale dei prodotti

vitivinicoli aromatizzati. Due

assolute novità che sono entrate

in vigore a partire dall’8

dicembre scorso e che richiedono

molti chiarimenti, sia perché

la Commissione europea

ha impartito alcune indicazioni

soltanto nell’imminenza della

scadenza dell’entrata in vigore

36 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


etichette

delle nuove regole, sia perché

il Masaf, con il decreto del 7

dicembre, ha accolto il coro di

proteste delle aziende e ha consentito

in deroga fino all’8 marzo

2024 l’etichettatura e la commercializzazione

dei vini e dei

prodotti vitivinicoli aromatizzati

anche con etichette riportanti il

simbolo ISO 2760 “i” accanto al

QR Code che rimanda alle informazioni

relative alla lista degli

ingredienti e della dichiarazione

nutrizionale.

Il decreto, evidenzia Confagricoltura,

non è una proroga

all’entrata in vigore della normativa

europea, i cui obblighi

restano in vigore dall’8 dicembre

scorso, ma è una deroga

esclusivamente all’obbligo di

utilizzo delle etichette che non

corrispondono pienamente alle

indicazioni della Commissione

europea, avendo riportato il

simbolo “i”, anziché la dicitura

con almeno la parola “ingredienti”,

come da Regolamento

Ue n. 1169/2011. Il provvedimento

italiano specifica anche

che la deroga è concessa “solo

per il vino e i prodotti vitivinicoli

circolanti sul territorio nazionale”.

Secondo il ministero, il Dm

assicura anche il rispetto dei

principi della sostenibilità economica

e ambientale, permettendo

infatti l’utilizzo e l’esaurimento

delle etichette già in

magazzino. (ag)

•••

g PARLAMENTO UE, NO ALL’IMPORT DI RISO CON TRICICLAZOLO OLTRE SOGLIA

Lo scorso 14 dicembre il Parlamento europeo, in plenaria, si è

schierato contro l’adozione della proposta della Commissione

europea sull’aumento dei limiti di Triciclazolo per il riso importato

nell’Unione. “Si tratta di un risultato importante per le nostre

produzioni - spiega il presidente della Federazione nazionale di

prodotto Riso di Confagricoltura, Giovanni Perinotti - che formalizza

la posizione già espressa il 29 novembre scorso dalla

Commissione Ue per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la Sicurezza

alimentare, contraria all’adozione del provvedimento che

proponeva di aumentare a 0,09 mg/kg il livello massimo residuo

per il Triciclazolo, limitatamente al prodotto importato”. Attualmente

il fungicida è di fatto vietato con una soglia massima di 0,01 mg/kg. “L’aumento

dei valori - spiega Perinotti - avrebbe ulteriormente favorito l’import di riso da Paesi che

non hanno gli stessi vincoli alla produzione applicati nella Ue: questo significa che non

sarebbe stato possibile garantire la reciprocità nella tutela della sicurezza alimentare,

né la tenuta della competitività delle nostre imprese. L’India sarebbe stato il principale

beneficiario dell’adozione respinta”.

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 37


PRODUZIONI ORTOFRUTTA

Emergenze di stagione

Dalle crisi produttive

provocate dal clima,

ai livelli dei costi

di produzione, fino

all’andamento del mercato.

Il punto della situazione

(critica)fatta dalla Fnp

Una riunione densa di

temi quella dello scorso

7 novembre per la Federazione

di prodotto

Frutticoltura e Orticoltura,

convocata anche

per fare il punto sui risultati del

tavolo ortofrutticolo che si era tenuto

al ministero dell’Agricoltura

il 24 ottobre scorso. Dalle perdite

di produzione causate dagli

eventi climatici avversi e dalla

diffusione delle fitopatie, ai costi

di produzione ancora su livelli

elevati, fino al confronto con

le ricorrenti tensioni presenti sui

mercati. Sono molti i temi aperti

che il comparto sta affrontando

in attesa di avere le risposte necessarie

per migliorare la competitività

del sistema. Una richiesta

che il presidente Giansanti ha

ribadito al Masaf chiedendo di

intervenire con provvedimenti ad

hoc sui singoli comparti sulla falsa

riga di quanto fatto di recente

con il decreto interministeriale

agrumi. Non solo. Le imprese

agricole hanno bisogno anche

di provvedimenti dedicati alla

liquidità di cassa e di un piano

pluriennale che permetta di adattare

le scelte colturali alle nuove

condizioni climatiche e ambientali.

Adattamento che consiste,

sempre di più, nell’estirpazione

e reimpianto per sostituire intere

produzioni frutticole con specie

e varietà più rispondenti al mutato

contesto climatico ambientale

e di mercato. Secondo i dati dello

scorso ottobre di Ismea, tra il

2013 e il 2022 le pere hanno perso

il 24% delle superfici e il 30%

dei raccolti; le pesche perdono il

22% dei terreni e il 15% del rac-

38 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


g PERONOSPORA, CASTELLUCCI: I DANNI SUPERANO DI GRAN LUNGA GLI AIUTI

Tra le diverse fitopatie che hanno colpito le

colture in questo anno, la più impattante sembra

essere stata la peronospora. Dalla frutticoltura

alla viticoltura, i danni provocati dal

patogeno Plasmopara viticola sono davvero

ingenti. Sono tanti i viticoltori che raccontano

di drastiche riduzioni nei raccolti, passati da

una media di 100 quintali per ettaro a poco

più di 40. “Occorre dare attenzione al settore”, commenta Federico Castellucci

(in foto), presidente della Federazione nazionale vitivinicola di Confagricoltura.

“Anche se le reali richieste di aiuti ammissibili da parte delle imprese dovessero

risultare inferiori al danno stimato da peronospora, il finanziamento

di soli sette milioni di euro del Fondo di solidarietà nazionale con il DL Asset

appare totalmente insufficiente. Chiediamo di prevedere un ristoro diretto

con risorse a fondo perduto”.

La Sicilia valuta un danno di 351 milioni, l’Abruzzo 210 milioni, le Marche 62

milioni e la Toscana, 63 milioni. “L’ammontare totale delle perdite - conclude

Castellucci - supera di 100 volte la dotazione prevista. Altre regioni come la

Campania e la Puglia, gravemente colpite, stanno terminando la rilevazione e

questo valore non potrà che crescere”.

colto. Il nuovo clima ha impattato

sulla variabilità della resa media

delle pere, facendola passare dal

6% del quinquennio 2013-2017 a

oltre il 31% tra il 2018 e il 2022.

Durante il tavolo di fine ottobre,

dal ministro Lollobrigida sono

arrivate rassicurazioni su un primo

stanziamento di 10 milioni di

euro per la filiera della pera e di

altri 2 milioni per quella dei kiwi,

a cui ha fatto seguito un secondo

stanziamento di ulteriori 11

milioni di euro; risorse destinate

a finanziare misure dedicate alle

imprese che, a causa di eventi

avversi, hanno registrato cali di

produzione di almeno il 30% rispetto

alla campagna precedente.

Resta irrisolto il nodo dei costi di

produzione. A oltre due anni di

distanza dalla pandemia di Covid-19,

fattore scatenante della

salita vertiginosa di tutti i costi,

produrre costa ancora troppo.

Secondo il report dello scorso

fine ottobre di Ismea, nei primi

sei mesi del 2023, i mezzi correnti

di produzione hanno visto i

prezzi crescere del 8,6%. Percentuale

che resta troppo alta ,anche

se nettamente inferiore rispetto

al +22% del 2022. Spesa ancora

esorbitante, invece, per la conservazione

dei prodotti: i costi

del ciclo del freddo sono il triplo

rispetto al passato e nettamente

superiori rispetto ai ricavi delle

vendite.

Durante la riunione della Fnp è

stata definita “drammatica” la situazione

del comparto. La punta

dell’iceberg è rappresentata

dall’Emilia Romagna. Dopo il

disastro prodotto dalle alluvioni

di primavera, la Federazione

emiliano-romagnola è scesa in

piazza a Bologna a fine ottobre

con l’iniziativa “Sosteniamo la

Fruit Valley” per sensibilizzare la

cittadinanza sui rischi che intere

produzioni d’eccellenza stanno

vivendo.

L’assedio dell’inflazione prosegue

con +7,8% per la frutta fresca (rispetto

al 7,3 del 2022) e +11,5%

per gli ortaggi freschi (in rallentamento

rispetto +14,2% dell’anno

scorso). Tra il 2018 e il 2022,

la flessione dei volumi acquistati

dalle famiglie italiane è stata del

27% per le pere, 17,5% per le pesche

e 4% per le nettarine.

Dalle federazioni nazionali di

prodotto è emersa nuovamente

la sollecitazione di un interessamento

da parte dell’Associazione

bancaria italiana per facilitare la

concessione di moratorie sui mutui

al fine di sostenere la liquidità

delle imprese. In questo contesto

si inserisce il tema della gestione

del rischio e del mercato delle

polizze assicurative: le prospettive

per il futuro lasciano supporre

una progressiva riduzione delle

risorse pubbliche per il finanziamento

dell’assicurazione agevolata

rendendo necessario mettere

a punto una strategia organica

che possa consentire anche nel

futuro un’efficace tutela delle

produzioni e dei redditi delle imprese.

(fb)

•••

g I PRIMATI (A RISCHIO) DELL’ORTOFRUTTA ITALIANA NEI DATI 2023 DI ISMEA

I numeri più recenti sul mercato ortofrutticolo sono quelli pubblicati a fine ottobre da

Ismea con il suo report sulle principali dinamiche del settore. Secondo l’istituto, il valore

alla produzione italiana si attesta sui 14,2 miliardi di euro, pari al 22% del totale della

produzione agricola nazionale. Dodici miliardi è invece il fatturato della fase industriale

(l’8,3% del totale dell’alimentare). Lo Stivale è al secondo posto in Ue per valore della

produzione (16% del totale) e al primo per quello relativo alla trasformazione (17%).

L’export di prodotti, sia freschi che trasformati, ammonta a 10,6 miliardi (il 17% delle

esportazioni agroalimentari nazionali). A livello global, l’export di mele è secondo soltanto

alla Cina con una quota di mercato pari al 14%. Stessa percentuale per i kiwi (secondo

dopo il neozelandese). Mentre il valore delle esportazioni di uva si posiziona al

terzo posto (8%) dopo Cile e Peru. Infine, l’esportazione italiana di pesche e nettarine è

superata soltanto dalla Spagna con il 9% del valore mondiale.

Secondo lo studio di Ismea, nei primi sei mesi del 2023 il costo della spesa delle famiglie

è cresciuta dell’8,3%, con volumi in calo per quasi tutti i principali prodotti dell’ortofrutta:

+11% per le esportazioni italiane di prodotti freschi e trasformati nei primi sette mesi

del 2023 (volumi in flessione per quasi tutti i principali prodotti); e +8,6% per i prezzi

all’origine nei primi nove mesi del 2023 (rispetto al +14% del 2022).

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 39


PRODUZIONI FRUTTA IN GUSCIO

Di Vincenzo: “I 14 milioni

in arrivo dal governo

possono sostenere

campagne di comunicazione,

ma è necessario

uno sforzo ulteriore

per sostenere il settore”

di Paola Castello

“Necessarie

per gli invest

D

opo anni di forte crescita

del comparto della

frutta in guscio in

termini di consumo

di prodotti derivati a

livello nazionale e globale,

è aumentata la superficie

nazionale investita da tali colture,

sia nelle regioni più tradizionalmente

vocate, che in quelle

meno, raggiungendo oggi quasi

i 200.000 ettari. Lo ha fatto presente

il presidente della FNP Frutta

in guscio di Confagricoltura,

Dario Di Vincenzo, con cui abbiamo

delineato un quadro del

settore.

Dario Di Vincenzo

Presidente FNP Frutta in guscio

Presidente, qual è lo stato

dell’arte del comparto della

frutta in guscio oggi?

Dopo anni di forte crescita in

termini di consumo di prodotti

derivati a livello nazionale e globale,

è aumentata la superficie

nazionale investita da tali colture,

sia nelle regioni più tradizionalmente

vocate, che in quelle

meno, raggiungendo oggi quasi

i 200.000 ettari. All’aumento di

superfici, tuttavia, non è corrisposto

sempre un pari aumento

produttivo.

È al vaglio del Mef un importante

decreto interministeriale

che avrà numerose ripercussioni

sul comparto. Cosa prevede?

Tale provvedimento definisce i

criteri e il riparto delle risorse

disponibili sul “Fondo per la tutela

e il rilancio delle filiere apistica,

brassicola, della canapa e

della frutta a guscio”, mettendo

così a disposizione dell’intero

comparto della frutta in guscio

circa 14 milioni per sostenere gli

investimenti delle imprese agricole

e realizzare una campagna

informativa e di promozione per

stimolare una domanda destagionalizzata

e un acquisto più

consapevole.

Gli stanziamenti previsti dal

decreto sono adeguati?

Le risorse previste sono nello

specifico 7 milioni di euro per

le attività di investimento realizzate

dalle imprese nell’ambito

della filiera della frutta a guscio

e altri 7 per la campagna di informazione

e promozione. Mentre

queste ultime sembrano adeguate

per sviluppare azioni di

informazione, quelle destinate

agli investimenti sono insufficienti.

Il decreto fissa anche una

soglia massima di superficie finanziabile,

attualmente pari a 5

ettari, ampliabili sino a 6, quando

le spese di impianto prevedono

almeno due specie di frutta a

guscio. A tal riguardo Confagricoltura

ha proposto di eliminare

qualsiasi tipo di vincolo estensivo

al finanziamento, ritenendo

che sarebbe molto più indicato

prevedere una soglia minima e

non massima.

Quali sono le principali criticità

che il comparto affronta

40 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


più risorse

imenti”

oggi e quali sono le differenze

che si rilevano tra una regione

all’altra?

Ad incidere sulle produzioni ci

sono tanti elementi, tra cui le calamità

naturali, sempre più frequenti,

che mettono sotto stress

le piante e contribuiscono alla

diffusione delle fitopatie. Temperature

più elevate, come quelle

registrate negli ultimi anni,

possono influire negativamente

sulla fioritura e la formazione

dei frutti.

In generale, gli effetti dei cambiamenti

climatici sulla produzione

della frutta in guscio in

Italia sono complessi e variano

da specie a specie e da regione a

regione: sia al Nord, come in Piemonte

e Lombardia, che nel Meridione,

l’aumento delle temperature

ha influito negativamente

sulla fioritura e sulla formazione

dei frutti (nella sola Sicilia

quest’anno, ad esempio, la perdita

di produzione è stata quasi

dell’85-90%). Precipitazioni intense

o straordinarie, come quella

verificatesi in Emilia-Romagna,

a maggio, creano un forte stress

alle piante e al loro apparato radicale,

esponendole a possibili

marcescenze e fitopatie.

A tali criticità si sommano quelle

legate ai mercati, con la concorrenza

di tutti quei paesi dove

il costo di produzione è nettamente

inferiore e dove non vi

sono le stesse limitazioni riguardo

l’uso di fertilizzanti e prodotti

fitosanitari.

Se si aggiunge la contrazione dei

consumi, legata a tutta l’ortofrutta,

e la difficile congiuntura economica

in cui ci troviamo, il momento

che il comparto sta attraversando

non è affatto semplice.

Quali sono le sue previsioni,

tenendo conto anche dei consumi

che in genere aumentano

nel periodo natalizio?

In questo periodo nei supermercati

questi prodotti trovano

una grande visibilità e ciò contribuisce

in maniera significativa

alle vendite. Difficile fare

previsioni, si registra comunque

meno pessimismo tra i produttori,

rispetto al 2022, sperando

che l’effetto congiunto tra la

recente diminuzione dell’inflazione

(dal 5,3% di settembre

all’1,7% a ottobre) e le politiche

di calmieramento dei prezzi

dei generi alimentari e dei costi

dell’energia messe in atto dal

governo, possano produrre gli

effetti desiderati.

Quali altre sono state le richieste

di Confagricoltura e quali

gli auspici?

La Confederazione ha chiesto al

governo che, oltre alla realizzazione

di nuovi impianti, fossero

previste misure finalizzate al miglioramento

ed efficientamento

produttivo degli impianti esistenti

e il testo del decreto recepisce

tale istanza.

Confagricoltura auspica, inoltre,

che nella versione definitiva del

decreto, alla stregua di quanto

previsto per i castagneti, sia

anche possibile realizzare interventi

di manutenzione straordinaria

per i noccioli, come ad

esempio la spollonatura delle

ceppaie con l’eliminazione dei

tronchi più vetusti, che risulta

l’unica tipologia di intervento

realizzabile per gli impianti

di alta e media collina. In caso

contrario, se rimanesse lo status

quo, sarebbero tagliati fuori

dalla possibilità di investimento

interi territori, tradizionalmente

vocati, di aree interne, che sono

anche quelle maggiormente vulnerabili.

È stata, infine, recepita la proposta

di superare il regime “de minimis”

ed operare in regime di

esenzione, evitando così per le

aziende una ulteriore limitazione

agli interventi.

Di cosa necessita il comparto?

Risultano quanto mai urgenti misure

da parte del governo che

rafforzino la competitività delle

aziende italiane che, come in passato,

sono pronte a fare la loro

parte, ma che necessitano a livello

di sistema Paese di una visione e

un chiaro piano di lungo periodo,

che possano coniugare modernità

con tradizione e identità del territorio,

garantendo ai produttori

all’interno della filiera la giusta

marginalità che meritano. •••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 41


PRODUZIONI OLIO

Una nuova intesa

tra Confagricoltura

e Unapol per sostenere

la produzione

e la commercializzazione

del prodotto e

dell’extravergine

di origine nazionale

Un accordo

per l’Italia

(da sx) Massimiliano Giansanti, Tommaso Loiodice e Walter Placida

U

na nuova intesa per

dare linfa al comparto

dell’olio d’oliva in

un’annata particolarmente

difficile. È l’obiettivo

dell’accordo

siglato a Palazzo della Valle tra

Confagricoltura e Unapol con

la firma dei rispettivi presidenti,

Massimiliano Giansanti e Tommaso

Loiodice, per aumentare

la produzione italiana e la commercializzazione

del prodotto di

origine nazionale, migliorando la

redditività delle imprese.

L’accordo tra Confagricoltura e

l’Unione (che rappresenta 17

Organizzazioni di Produttori di

Toscana, Umbria, Lazio, Molise,

Campania, Calabria, Basilicata,

Puglia e Sicilia) impegna le parti

a favorire collaborazioni commerciali

con player del settore,

g IL COMPARTO IN CIFRE (Fonte: Istat ed Ismea)

Imprese olivicole Italia

Valore della

produzione olivicola

Fatturato industria

Valore dell’export

Valore import

Consumo procapite

619 mila per 1,2 milioni di ettari

1,6 miliardi di euro (prodotti

dell’olivicoltura)

1,3 miliardi di euro (olio)

(2,7% su produzione di coltivazione

e allevamenti)

3,8 miliardi di euro

(2.3% fatturato industria agroalimentare)

1,9 miliardi di euro

(167.5% su produzione)

2,2 miliardi di euro

8,3 litri/anno

lavorare su specifiche tematiche

ai tavoli di confronto e diffondere

conoscenze tecniche. È necessaria,

infatti, una profonda revisione

al comparto, che, con le sue

attuali 619mila aziende, risulta

ancora troppo frammentato, con

realtà disomogenee per livello di

innovazione e competitività, soprattutto

a fronte dei cambiamenti

climatici che incidono sempre

di più sui livelli produttivi. Attualmente

l’Italia rappresenta il 15%

della produzione e il 20% delle

esportazioni mondiali; la Spagna

rispettivamente il 45% e il 60%.

Con questi numeri e l’alta qualità

del prodotto, un cambio di passo

verso l’innovazione a tutto campo

sarebbe un volano di sviluppo

sicuramente efficace e dalle evidenti

ricadute economiche.

“È importante avviare al più presto

un piano in questa direzione

- dice il presidente Giansanti -

accompagnandolo con adeguate

misure per le imprese e in un’ottica

di mercato internazionale.

Inoltre, promuovere e incentivare

la conoscenza del prodotto

italiano con un’educazione al

consumo e un’informazione sulla

ricchezza e la versatilità dell’olio

EVO nazionale è altrettanto fondamentale

per il rilancio del settore,

che rappresenta una delle

eccellenze più conosciute e riconosciute

del Made in Italy agroalimentare

e ingrediente simbolo

della dieta mediterranea”. “Bisogna

fare squadra - afferma Loiodice

-, proteggere questo prodotto

e questo valore senza cadere

nel tranello di tornare, da qui a

breve, a un sotto-riconoscimento

del valore stesso dell’extravergine

di oliva, considerando anche

i costi di produzione aumentati

e le nuove sfide sul piano climatico,

che impongono maggiori

dispendi. Per fortuna il mercato

oggi inizia a comprendere, poco

per volta, il giusto valore del prodotto

finale”.

L’Italia è il secondo produttore

al mondo di olio di oliva dopo la

Spagna, con circa 290mila tonnellate

nel 2023, +20% rispetto allo

scorso anno, ma inferiori del 17%

rispetto alle 350mila tonnellate

raggiunte in alcuni anni. Al 30

settembre c’erano 153.970 tonnellate

di giacenze negli oleifici

italiani, con una riduzione di circa

il 30% rispetto allo stesso periodo

dello scorso anno. Questo andamento

si riflette necessariamente

sui prezzi che, anche per questo

fattore, sono più alti: in alcune

piazze di scambio l’olio extravergine

italiano ha infatti superato i

9 euro al kg. “Sul fronte del mercato

- aggiunge Walter Placida,

presidente FNP Olio - gli operatori

difendono le proprie posizioni.

Il livello attuale dei prezzi

dell’olio extravergine è adeguato

al pregio di un prodotto che ha

altissime proprietà salutistiche ed

è il giusto differenziale che valorizza

la più elevata qualità rispetto

ad altri oli di oliva e a oli vegetali,

differenziale che andrebbe

mantenuto”. (ag)

•••

42 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


INIZIATIVE

L’appetito per la qualità

Per il suo impegno

nel valorizzare

la cucina regionale italiana,

Gerry Scotti ha ricevuto

il Piatto d’Oro, il nuovo

premio istituito dall’Unione

Ristoranti del Buon Ricordo

S

i rinnova la collaborazione

tra Confagricoltura

e l’Unione Ristoranti

del Buon Ricordo che,

da cinquantanove anni,

riunisce sotto il suo marchio

insegne che rappresentano

la migliore espressione della

cucina regionale della Penisola.

Quella dell’Unione Ristoranti del

Buon Ricordo è una storia lunga,

che nasce da una felice e puntuale

idea di Dino Villani, uomo di

cultura e maestro della comunicazione

integrata in Italia. Il progetto

fu sposato da un gruppo di

ristoranti di qualità con l’obiettivo

di ridare notorietà e prestigio

alle tante espressioni locali della

tradizione gastronomica italiana,

a quell’epoca poco valorizzata.

Chi si associava assumeva l’impegno

di praticare una linea di

cucina tipica del territorio e di

tenere sempre in carta “una specialità”

che ne doveva essere la

rappresentazione più esemplare.

A chi consumava quella specialità

veniva donato un piatto

decorato a mano dagli artigiani

della Ceramica Artistica Solimene

di Vietri sul Mare, su cui è

effigiata la specialità del locale.

I piatti, divenuti oggetto di collezionismo,

sono ancora donati

a chi degusta il menù del Buon

Ricordo. Oggi, con l’ingresso di

8 nuovi ristoranti, salgono a 112

i locali (di cui 11 all’estero fra

Europa, Stati Uniti e Giappone)

che ora fanno parte dell’Unione.

Fra le novità di quest’anno c’è

l’istituzione del Piatto del Buon

Ricordo d’Oro, da attribuire a

un personaggio che condivide

con l’associazione l’idea di preservare

e valorizzare la cucina

della tradizione regionale italiana.

Il premio è stato assegnato

a Gerry Scotti, uno dei volti televisivi

più noti e amati di sempre,

nel corso della serata milanese

di presentazione delle new

entry, a cui hanno partecipato

Lo showman Gerry Scotti

il presidente e il direttore di

Confagri Parma Roberto Ghelfi

e Eugenio Zedda, il direttore di

Confagri MILO Luciano Nieto. A

consegnarlo, con il presidente

Cesare Carbone e il segretario

generale operativo Luciano Spigaroli,

Francesca Solimene, nel

cui opificio di famiglia vengono

realizzati i piatti. Il 2024 sarà

un anno molto importante per

l’Unione Ristoranti del Buon Ricordo.

L’associazione compirà

infatti 60 anni e festeggerà questo

felice traguardo a Vietri sul

Mare con un evento da record,

“100 Chef per una sera”: a cucinare

per 1000 commensali accomodati

a un’unica, lunghissima

ed elegante tavolata saranno

100 chef del Buon Ricordo.

Per conoscere da vicino i Ristoranti

del Buon Ricordo e le loro

specialità, si può consultare il

sito www.buonricordo.com o

sfogliare la Guida 2024 appena

pubblicata, in distribuzione

gratuita nei ristoranti associati e

scaricabile. (gb)

•••

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 43


ORGANIZZAZIONE E TERRITORIO di Alessandra Porro

GENOVA, LA SPEZIA, SAVONA E IMPERIA SI RIORGANIZZANO IN UNICO SOGGETTO REGIONALE

Liguria unita

A Terrazza Colombo i vertici delle

Confagricoltura di Genova, La Spezia,

Savona e Imperia, al cospetto

del notaio Ricci, hanno deliberato la

loro unificazione nella Confagricoltura

Liguria. “Un passaggio organizzativo

- ha sottolineato il presidente

regionale di Confagricoltura, Luca De

Michelis - che ci inorgoglisce, dando

alla nostra articolazione territoriale

una veste moderna, smart e sempre

più attenta alle esigenze delle imprese

agricole, che necessitano di rappresentanza sindacale

al passo con i tempi”.

Tempi che hanno visto mutare, nell’ultimo decennio, i riferimenti,

con la scomparsa delle Comunità Montane prima,

il superamento delle province dopo, fino all’accorpamento

del sistema Camerale, qui come nel resto del Paese.

In tantissimi, oltre ai delegati delle province liguri di Confagricoltura,

hanno voluto essere presenti a significare

l’attenzione verso questo passaggio epocale nell’ambito

della rappresentanza sindacale. Su tutti il presidente nazionale

di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che

ha ricordato come l’unicità dell’agricoltura ligure, nel

panorama nazionale, costituisca uno straordinario connubio

tra territorio e produzioni d’eccellenza, sottolineando

inoltre, la strategicità della Liguria come Porto del

Mediterraneo. Il direttore generale della Confederazione,

Annamaria Barrile, ha ricordato come un assetto moderno

debba essere la base di un’Organizzazione professionale

che deve essere sempre più smart e rapida nel dare

risposte ai propri associati.

Nel dibattito con il presidente della Regione, Giovanni

Toti, è emerso come quello agricolo sia un settore straordinariamente

importante per la Liguria, sia dal punto di vista

economico che culturale, identitario e turistico. “Dalla fatica

dei nostri produttori - ha ricordato Toti - nascono prodotti

apprezzati in tutto il mondo, a partire dall’olio, dal

basilico e dal vino. Per questo abbiamo messo a disposizione

oltre 207 milioni per il settore agricolo, da spendere

nei prossimi anni, per sostenere le nostre eccellenze e chi

lavora ogni giorno per tenerle vive e portarle sulle nostre

tavole e non solo”.

Il vicepresidente della Regione, con delega all’Agricoltura

e al Marketing territoriale, Alessandro Piana, ha ricordato

come “siano moltissime le novità dello sviluppo rurale, a

partire proprio dalla quota minima di fondi per gli interventi

ambientali, pari a circa il 43%, sino agli interventi a

superficie o a capo (Uba - Unità bovino adulto) che sono

potenzialmente 35 (la Regione Liguria in base alle proprie

necessità territoriali ne ha attivate 20), dalla convivenza

con i grandi carnivori alla tutela delle colture arboree a

valenza ambientale. Sarà possibile, inoltre, predisporre

bandi specifici per particolari settori, aree o temi, aumentando

il sostegno agli investimenti produttivi delle imprese,

con una percentuale di contributo che passa dal 40% al

65%, ulteriormente elevabile”.

L’attenzione del mondo politico ligure per questo passaggio

organizzativo è stata testimoniata dalla presenza in

sala di numerose autorità, dall’assessore regionale alle

Attività produttive, Alessio Piana, al vicepresidente del

consiglio regionale, Armando Sanna, fino ai consiglieri

regionali Stefano Balleari, Giovanni Boitano e Daniela

Menini. Presente anche, in rappresentanza del Sindaco di

Genova, Marco Bucci, l’assessore alle Attività produttive,

Agricoltura e Commercio Paola Bordilli, nonché la consigliera

Emanuela Guerra, in rappresentanza del Comune

di Albenga.

Tantissimi i messaggi giunti da senatori e parlamentari liguri,

nonchè da esponenti del Consiglio regionale della

Liguria appartenenti a tutti gli schieramenti.

Ai lavori hanno partecipato anche il capo dipartimento

delle Politiche europee e internazionali e dello sviluppo

rurale del Masaf, Giuseppe Blasi, presente a Genova

per il convegno di presentazione del nuovo periodo di

programmazione dello sviluppo rurale, unitamente al vicedirettore

del dipartimento Agricoltura della Regione,

Federico Marenco.

44 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2022


IN OGLIASTRA UN PROGETTO PILOTA SUL CLIMA

Confagri e enti pubblici uniti

per prevenire gli incendi

UMBRIA

TARTUFO E NOCCIOLA AL

SALONE DI CITTÀ DI CASTELLO

Il territorio dell’Ogliastra e i suoi diversi

portatori di interesse locali, pubblici e

privati, sono al centro del progetto di

ricerca europeo “The HuT - Building

a safe haven to cope with climate extreme”

(Costruire un rifugio sicuro per

far fronte al clima estremo) dedicato

alla prevenzione degli incendi in Sardegna

e inserito in un piano d’azione

più ampio sugli eventi climatici estremi.

Gli interventi, con una prima sessione

di lavoro a novembre scorso a Tortolì,

prevedono il coinvolgimento delle amministrazioni

locali e degli enti preposti

alla gestione del rischio incendi, delle

comunità e degli operatori economici:

dagli imprenditori agricoli a quelli del

settore turistico. Il progetto è finanziato

dal programma europeo Horizon

Europe, mentre il coordinamento è in

capo all’Università di Salerno e alla

Fondazione CMCC (Centro Euro-Mediterraneo

sui Cambiamenti Climatici),

che insieme al CNR-IBE e a Confagricoltura

Nuoro-Ogliastra seguiranno

l’organizzazione dei lavori in Sardegna.

La scelta dell’Ogliastra come

area “dimostrativa” nell’ambito di realizzazione

delle attività, si è concretizzata

alla luce del ricorrente rischio di

incendi boschivi, rurali e di interfaccia

che caratterizza questa sub-regione

dell’Isola.

La realizzazione del progetto, spalmata

in numerose aree dell’Europa,

prevede l’analisi delle diverse tipologie

di evento climatico estremo: dalle

ondate di calore agli incendi, dalle

esondazioni ai rischi di dissesto idrogeologico,

etc. Negli ultimi 40 anni si

stima che, nel vecchio continente, la

crisi climatica abbia causato 446miliardi

di euro di danni, circa l’81% del

totale di quelli causati dai pericoli

naturali.

Nell’ambito del progetto, il CMCC e il

CNR-IBE, in collaborazione con Confagricoltura,

svilupperanno insieme

alle comunità coinvolte una serie di

incontri volti a sostenere la transizione

socio-ecologica verso comunità più

resilienti agli incendi, anche in contesto

di cambiamento climatico. “Siamo

convinti che il contesto generale, in

termini climatici, ambientali e sociali,

richieda un maggior coinvolgimento

delle comunità nella gestione delle

attività di prevenzione. Da una parte,

con questi incontri, vogliamo sensibilizzarle

rispetto al rischio, e dall’altra

vogliamo dare un supporto concreto

affinché le comunità siano parte attiva

nella prevenzione e nella mitigazione

degli incendi, a medio e lungo termine”,

così il direttore di Confagricoltura

Nuoro-Ogliastra, Giuseppe Demelas.

Umbria sempre più protagonista

con il tartufo e la nocciola, grazie

a due importanti filiere in ambito

nazionale e internazionale. In occasione

del 43° Salone Nazionale

del Tartufo Bianco Pregiato di

Città di Castello, Confagricoltura

Umbria ha incontrato i giornalisti

di settore per spiegare le caratteristiche

della filiera del tartufo,

che valorizza le aree interne

grazie ad una coltura sostenibile

e all’aggregazione di imprese, e

di quella della nocciola, tra le

più virtuose a livello nazionale e

arrivata in poco tempo a realizzare

600 ha di noccioleti (con la

prospettiva di arrivare nei prossimi

anni a superare 1000 ha).

Oltre a Fabio Rossi, presidente

di Confagricoltura Umbria, Guido

Vivarelli Colonna, della sezione

tartuficola di Confagricoltura

Umbria, e Domenico Brugnoni,

presidente ProAgri, sono intervenuti

il sindaco di Città di Castello

Luca Secondi e altri rappresentanti

delle istituzioni locali, regionali

e nazionali. Durante l’incontro

è stato anche sottolineato

il sostegno, efficace e concreto,

da parte della Regione alle due

filiere, volto allo sviluppo della

tartuficoltura e della coricoltura

in Umbria.

DICEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 45


FORMAZIONE di Antonella Torzillo

IL QUITE HIRING L’ULTIMA TENDENZA PER AFFRONTARE LA SFIDA DELLA COMPETITIVITÀ

Organizzazioni e trasformazione digitale

Il rapido sviluppo delle tecnologie digitali

che abbiamo vissuto negli ultimi anni

e soprattutto il recente periodo pandemico

da Covid 19 ha dato il via ad una

profonda quanto inesorabile trasformazione

digitale che ha modificato e

sta ancora profondamente cambiando

l’ambiente sociale ed economico che ci

circonda, i processi di comunicazione

e di consumo, ma anche le dinamiche

competitive e le configurazioni organizzative.

La direzione di marcia verso

il cambiamento è segnata e sta impattando

significativamente sul mondo del

lavoro e delle organizzazioni. Queste

ultime, per traguardare con successo

il cambiamento epocale in atto, dovranno

essere pronte ad affrontare

forti discontinuità alla ricerca di nuovi

equilibri strutturali. In un simile contesto

di ineluttabile sviluppo della Digital

Transformation la sfida sarà coniugare

la necessità di investimento in tecnologia

(Internet of Things, Big Data, Data

Analytics)con la capacità di sostenere

i costi di una forza lavoro con competenze

professionali adeguate ai nuovi

processi produttivi, di lavoro, e al nuovo

modello organizzativo ad alto tasso

tecnologico. Una soluzione possibile

sta in quella tendenza che sta prendendo

piede in questi ultimi tempi, conosciuta

col nome di Quiet Hiring (assunzioni

silenziose). Questo si configura

quando un’organizzazione sviluppa

nuove competenze senza assumere

effettivamente nuovi dipendenti a tempo

pieno. Ciò avviene principalmente

quando un’organizzazione punta sulle

risorse umane interne, sulla valorizzazione

e la formazione continua di queste

ultime. “Questo è uno dei principali

obiettivi al centro dei percorsi di formazione

continua riservati ai dipendenti

del sistema confederale - ha dichiarato

Luca Brondelli di Brondello, presidente

dell’ente di formazione e componente

di Giunta confederale -. Stiamo concentrando

il nostro impegno su percorsi

formativi mirati che si focalizzano sulla

chiara identificazione e valorizzazione

dei talenti e sul potenziale dei Team e

la loro capacità di creare valore per sé

stessi e per le organizzazioni in cui

operano. Altrettanta attenzione stiamo

dedicando allo sviluppo delle competenze

digitali. Attraverso il suo impegno

nella promozione e gestione di questo

tipo di percorsi Enapra si propone ogni

giorno di fornire un sostegno concreto

al progetto confederale di innovare ed

evolvere l’Organizzazione verso un

modello evoluto, aperto e sempre più

forte di personale qualificato capace

di affiancare le imprese agricole e le

loro aspirazioni di crescita e sviluppo”.

I vantaggi del Quiet Hiring tanto per

l’azienda quanto per i lavoratori sono

davvero interessanti. Per l’azienda, oltre

al risparmio di costi derivanti dall’inserimento

in organico di una ulteriore

risorsa, c’è sicuramente l’aumento del

livello di engagement ossia di “coinvolgimento”

dei dipendenti; per i lavoratori

questa nuova tendenza potrebbe

tradursi in una occasione di inserimento

in percorsi di esperienze professionali

soddisfacenti e allineate alle aspettative

crescenti rispetto ai temi valoriali e di

work/life balance.

(Fonti: Organizzazione aziendale, VII

edizione, R.L. Daft, Maggioli editore;

People&Chenge360).

g SMART AGRIFOOD, COME PARTECIPARE ALL’INDAGINE AGRICOLTURA 4.0

L’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico

di Milano e l’Università degli Studi di Brescia in

collaborazione con l’Area Politiche Sviluppo

sostenibile e Innovazione di Confagricoltura

ed Enapra hanno avviato una nuova edizione

dell’indagine che annualmente coinvolge le

aziende agricole e zootecniche italiane.

L’indagine dal titolo “Agricoltura 4.0: SAU coltivata e pratiche di carbon farming”

ha come obiettivi la misurazione della SAU coltivata con tecniche 4.0 e

la valutazione del grado di conoscenza delle pratiche di carbon farming e dei

modelli di business ad esse associati. A tutti i partecipanti saranno distribuiti

i risultati di sintesi. L’esito dell’indagine sarà presentato nel corso del convegno

finale della ricerca, che si terrà il 15 marzo 2024. L’indagine è disponibile

al seguente link: https://tinyurl.com/4zpmyrjm e anche sul sito e la pagina

Facebook di Enapra.

46 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


PATRONATO di Elisabetta Tufarelli

PROTOCOLLO D’INTESA FIRMATO, PARTE IL “SERVIZIO CIVILE AGRICOLO”

Giovani in campagna

A seguito della firma del Protocollo

d’intesa per il “Servizio civile agricolo”

tra il ministro per lo Sport e i

Giovani, Abodi e il ministro dell’Agricoltura,

Lollobrigida, partirà, dopo

la pubblicazione del Bando di progettazione,

questa nuova opportunità.

Il Patronato Enapa si accinge

a programmare lo sviluppo di questa

interessante attività di servizio

anche in questo settore, in aggiunta

ai progetti già avviati nel digitale e

nell’ambientale. Nel primo anno il

servizio civile agricolo avrà l’obiettivo

di coinvolgere mille giovani grazie

a un investimento di circa sette

milioni di euro, messi a disposizione

dai due ministeri. Il protocollo, firmato

lo scorso 22 novembre, punta

a “rafforzare il Servizio Civile come

strumento di promozione e sviluppo

dell’agricoltura, in particolare quella

sociale”, offrendo ai giovani la possibilità

di acquisire competenze trasversali,

che aumentino le prospettive

di occupazione in ambito agricolo e

agroalimentare. Questo strumento

si focalizzerà, in particolare, sulla

dimensione sociale dell’agricoltura,

promuovendo e potenziando la

conoscenza delle pratiche e della

cultura contadina. Molta attenzione

sarà data alle aree interne del Paese,

valorizzando il welfare di prossimità

al fine di potenziare l’erogazione dei

servizi primari nel settore.

Sono molti i possibili ambiti di attuazione

dei progetti di questa nuovo

servizio civile: dall’agricoltura sociale,

alla promozione dei corretti stili

di vita alimentari anche nell’ottica

di contribuire a contrastare i disturbi

dell’alimentazione; dal sostegno a

iniziative finalizzate alla riduzione

dello spreco di alimenti alla conoscenza

della cultura contadina, fino

ad arrivare alla tutela dei prodotti

agricoli e alimentari italiani. Grazie

a questa nuova configurazione le

ragazze e i ragazzi, tra i 18 e i 28

anni, avranno un’ulteriore opportunità

di impegnarsi in un settore che

permetterà loro di vedersi riconosciute

conoscenze, competenze ed

esperienze, anche nella prospettiva

di una loro valorizzazione in

ambito lavorativo. Per Francesco

Lollobrigida il servizio civile in agricoltura

2024 è un’opportunità straordinaria

di avvicinarsi a un settore

strettamente legato all’eccellenza

delle produzioni agricole e alla

loro trasformazione e distribuzione.

L’iniziativa permetterà ai giovani di

comprendere la qualità italiana, riconosciuta

a livello globale, oltre a

essere coinvolti nelle nuove tecnologie

e innovazioni che sempre più

caratterizzano le imprese agricole,

mantenendo un approccio sostenibile,

senza compromettere la sicurezza

sociale e alimentare.

DICEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 47


OVER 65

di Elisabetta Tufarelli

RICERCA DELL’ALBERT EINSTEIN COLLEGE OF MEDICINE NEW YORK

Danzare fa bene alla mente

INTEGRATORI

E DINTORNI

Non tutti i tipi di esercizio fisico sono

uguali per la salute del cervello. Lo rivelano

i ricercatori dell’Albert Einstein College

of Medicine di New York. Diverse precedenti

ricerche avevano raccomandato gli

effetti benefici della danza sulla funzione

cognitiva negli anziani. In questo recente

studio statunitense sono stati arruolati

25 over 65 a cui sono state assegnate in

modo del tutto casuale, per una durata di

6 mesi e per due volte a settimana, lezioni

di ballo liscio oppure una camminata

su tapis roulant. Entrambi i gruppi hanno

migliorato l’attenzione, la capacità di ragionamento

e la pianificazione. I risultati

della danza, tuttavia, hanno generato miglioramenti

maggiori rispetto alla funzione

esecutiva e alla velocità di elaborazione,

ovvero il tempo necessario per rispondere

o elaborare le informazioni. Il ballo, oltre

a essere impegnativo fisicamente, come il

camminare, lo è anche socialmente e cognitivamente.

Rafforza, infatti, un’ampia

rete di regioni cerebrali, attivate per interagire

e adattarsi ai movimenti del partner

di ballo, apprendere nuovi passi di danza

o ricordare quelli che già imparati. I balli

di gruppo sarebbero, secondo la ricerca,

un percorso non invasivo ed economico

per scongiurare la demenza.

Un integratore multivitaminico

tutti i giorni fermerebbe la

perdita di memoria, difendendo

le funzioni cognitive. Lo rivela

una sperimentazione, diretta

da Columbia University e

del Brigham and Women’s

Hospital/Harvard di Boston,

che hanno testato l’integrazione

multivitaminica sui cambiamenti

della funzione cognitiva. Nello

studio, i ricercatori riferiscono

che gli integratori multivitaminici

giornalieri migliorano la memoria

rallentandone la perdita per un

equivalente di 3,1 anni in meno

rispetto alla loro età anagrafica.

I NUTRIZIONISTI DELLA FONDAZIONE VALTER

LONGO ONLUS hanno diffuso le norme per una buona

forma fisica. Seguire una dieta vegetariana con poco

pesce e qualche alimento di origine animale, mai dimenticare

i grassi buoni e i carboidrati complessi, variare la

dieta, inserire tanti legumi e cereali, mangiare nell’arco

di dodici ore per poi lasciare che gli organi possano eliminare

le tossine, fare lunghe passeggiate a piedi o in

bicicletta e attività fisica, non fumare, trovare tempo per

rilassarsi e mantenere un peso ed una circonferenza addominale

idonei.

48 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


OSPEDALE ISOLA TIBERINA, IL NUOVO CENTRO IN ONCOLOGIA RADIOTERAPICA E MEDICA

Una fontana multimediale

per i malati oncologici

Il 4 dicembre scorso è stato inaugurato al Gemelli Isola Tiberina

il nuovo Centro di Eccellenza in Oncologia Radioterapica

e Medica guidato dal professore Vincenzo Valentini. Il polo

di eccellenza nazionale unisce la tradizione del Fatebenefratelli,

le competenze del Policlinico Gemelli e della Facoltà di

Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica, punto di riferimento

per tutti coloro che devono intraprendere un percorso

terapeutico in ambito oncologico. L’unicità della struttura è

definita, in particolare, dalla presenza della tecnologia all’avanguardia

del Cyberknife. Una vera e propria rivoluzione

nel trattamento di tumori maligni e lesioni benigne basata anche

sull’assistenza psicologica dei pazienti all’interno di spazi

pensati per essere sempre più ospitali e confortevoli.

Proprio in quest’ambito s’inquadra l’ormai consolidato rapporto

tra Senior Onlus L’Età della Saggezza, Confagricoltura

e l’Ospedale Isola Tiberina-Gemelli Isola. “Siamo orgogliosi

di continuare, anche con questo nuovo centro di eccellenza,

questo connubio con il Policlinico Gemelli - ha affermato Angelo

Santori, presidente della Onlus - che rafforza il ruolo

‘sociale’ del comparto agricolo, a cui la nostra Senior l’età

della saggezza Onlus dedica sempre maggiore attenzione

con iniziative di sostegno alla collettività”. La fontana multimediale,

donata dalla Onlus, è un’installazione immersiva

(da sx) Il direttore del centro di Oncologia radioterapica, Vincenzo

Valentini; il presidente dell’Ospedale Isola Tiberina, Paolo Nusiner;

il cardinal Gualtiero Bassetti; Angelo Santori, presidente di Senior

L’Età della Saggezza Onlus; Daniele Piacentini, direttore generale

dell’Ospedale Isola Tiberina

che permette un’esperienza di rilassamento attraverso immagini

tridimensionali e suoni dedicati. Una vera e propria terapia

complementare che porta benefici ai pazienti oncologici.

Eccellenza medico-scientifica e valori cristiani trovano nel

Centro di Eccellenza in Oncologia Radioterapica e Medica

una sintesi perfetta. “Il malato è sempre una persona estremamente

fragile che vive l’esperienza di vedersi il mondo crollare

addosso con la malattia. Abbiamo il dovere di recuperare

la persona”, ha detto nel suo intervento il Cardinale Gualtiero

Bassetti, Arcivescovo Emerito di Perugia e già Presidente della

Conferenza Episcopale Italiana. “Offriamo un percorso di

cura e di eccellenza per tutti coloro che affrontano le malattie

oncologiche. La lotta contro i tumori - ha rimarcato Paolo

Nusiner, presidente dell’Ospedale Isola Tiberina - è una sfida

che puntiamo ad affrontare attraverso la ricerca e l’innovazione

scientifica, ma anche attraverso un approccio ispirato

ai principi di dignità, compassione e speranza, che mettano il

paziente al centro”.

DICEMBRE 2022 | MONDO AGRICOLO | 49


OLIO di Gabriella Bechi

AZIENDA PLACIDA, A SELLIA MARINA IN PROVINCIA DI CATANZARO

Il regno dell’Olio Evo

calabrese

L

a tradizione e la cultura olearie

dell’azienda Placida nascono

nella prima metà del 1900 in

Calabria, quando Antonio Placida,

classe 1909, decide di iniziare un

percorso imprenditoriale, costruendo

la propria azienda agricola ed abbinandogli

nel 1949 l’oleificio. Una

storia che va avanti per tre generazioni

(oggi sta entrando in azienda

la quarta), caratterizzata da una

forte vocazione per l’innovazione

e la ricerca della massima qualità.

Dal 2000 l’azienda è condotta da

Walter Placida (nella foto), nipote

di Antonio, presidente della Federazione

nazionale olivicola di

Confagricoltura, che ha proseguito

il processo di espansione, investimento

e ottimizzazione dell’impresa,

improntandola alla meccanizzazione.

Oggi l’azienda occupa una

superficie di 100 ettari convertiti a

biologico, che si estende lungo la

costa di Sellia Marina e Cropani

Marina, le colline di Simeri Crichi,

Soveria Simeri e Zagarise, fino a

Sersale ed ai declivi di Borgia. Una

zona tradizionalmente vocata alla

cerealicoltura, riconvertita negli anni

’60 all’agrumicoltura e negli ultimi

venti all’olivicoltura, grazie al clima

particolarmente favorevole e alla

ricchezza dei terreni. Tredicimila le

piante, di un’ampia varietà di cultivar:

Carolea, la varietà autoctona

della zona, Ogliarola Messinese,

Bella di Spagna, Biancolilla, Leccino,

Coratina, e da poco è iniziata

la sperimentazione sulla cultivar

Leucolea, un’antica varietà unica al

mondo che produce frutti dal colore

molto chiaro da cui si ottiene un olio

usato in passato come unguento

nelle cerimonie religiose. Le differenti

caratteristiche degli alberi sono

una precisa scelta dell’imprenditore,

che si dedica accuratamente ad una

continua ricerca, per sviluppare prodotti

diversi nei sapori e negli odori,

a cavallo fra

tradizione e

modernità. Nel

2001 Walter inizia

il processo di

imbottigliamento

meccanizzato, fino

a raggiungere una

produzione di oltre

100mila bottiglie,

di cui il 50% circa

destinato all’export

(Slovacchia, Austria, Polonia, Honk

Kong) ed il resto distribuito in Italia

attraverso il canale Ho.Re.Ca. Sei

le tipologie di olio prodotte: Clelia,

monocultivar Carolea biologico;

U cattivu Biologico Igp; Verdone,

monocultivar Carolea tradizionale;

Nonì, olivaggio di 10 varietà; Le tre

principesse Olio Evo; Le tre principesse

Olio bio. A cui si aggiungono

i condimenti: oli lavorati nel frantoio

insieme a materie prime fresche,

senza aggiunta di polveri, concentrati

e aromi, disponibili nelle versioni

piccante, bergamotto, basilico,

limone, mandarino e zenzero.

50 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


RISTORANTE di Gabriella Bechi

LIDO FARO BLU DELLA FAMIGLIA DRAGONE, DAL 1985 SULLA COSTA DI SELLIA MARINA

Cucina vista mare

I

l Lido Faro Blu sorge sulla costa di

Sellia Marina (CZ) da più di 40

anni, ma è nel 1985 che la famiglia

Dragone decide di acquistarlo

e valorizzarlo. Per circa 15 anni lo

gestisce come un classico bar stagionale,

con colazioni, pranzi e cene

veloci, con una cucina semplice, talvolta

fatta anche solo di un panino,

ma presto diventa un vero e proprio

punto di ritrovo, nelle ore serali fino

alle prime luci dell’alba, simbolo per

un’intera generazione. Nei primi anni

2000 si comincia con il servizio in

spiaggia: pochi ombrelloni con sedie

sdraio in tela, il cui numero crescerà

di anno in anno, fino a superare le

attuali 100 unità. Dal 2007 l’offerta

gastronomica si rifà il look e da semplici

primi piatti, cucinati in famiglia,

il Lido Faro Blu amplia il proprio staff

con una squadra di pizzaioli napoletani

e cuochi. Nel 2018 una nuova

svolta avviata da Pasquale Dragone,

figlio di Domenico, un nuovo investimento

e l’ennesima scommessa: negli

oltre 4000 metri quadri di spiaggia

vengono implementati i locali di

servizio e realizzata una grande sala

a vetrate coperta, sopra alla quale vi

è un altrettanto grande terrazza vista

mare, per un totale di 230 posti a

sedere, dalla quale è possibile scorgere

l’intero golfo di Squillace.

Aperto da maggio a settembre, tutti

i giorni, dalle 7 del mattino fino alle

2 di notte, quella di Lido Faro Blu è

un’offerta integrata a 360 gradi. Si

inizia con le colazioni, poi il pranzo

più o meno rapido; si continua con

l’aperitivo, la cena e si finisce con il

dopo cena, con musica e originali ed

elaborati cocktail.

Il ristorante, che è anche pizzeria, è

il regno di Giuseppe Pelaia, giovane

chef, formatosi in prestigiose scuole

di cucina italiane, che lavora al

Lido dal 2010. Una cucina, la sua,

tradizionale, con qualche incursione

nella modernità. Unico comune

denominatore di tutti i piatti la qualità

della materia prima, di provenienza

locale. Le verdure e il pesce fresco

arrivano dai migliori mercati della

regione giornalmente, secondo le

disponibilità, la pasta usata è quella

di Benedetto Cavalieri. E altrettanto

vale per la pizza, per la quale

vengono selezionati con cura tutti

gli ingredienti, dalla farina ai salumi,

FILETTO DI SALMONE

Con l’olio extravergine d’oliva di Walter

Placida Giuseppe Pelaia propone Salmone

cotto a bassa temperatura, con spinacino

saltato, salsa yogurt alle erbe, pomodorino

confit e olive taggiasche.

passando per i formaggi.

Il menù viene rinnovato ogni anno

cercando di portare sempre qualche

novità. Non mancano mai le

tradizionali Linguine alle vongole

veraci, gli Spaghetti ai frutti di mare,

il Risotto agli scampi, ma ci sono anche

i Paccheri con melanzane, rana

perscatrice e bottarga di muggine.

Per secondo, le classiche grigliate e

le fritture di pesce locale, accanto a

piatti più moderni, come i crudi, le

tartare, il Polpo arrosto con crema di

patate, pomodorini confit e paprika

dolce. Tra i dolci, il tiramisù, la

cheesecake, il tortino di cioccolata.

Ricca la carta dei vini, con etichette

che spaziano dalle cantine locali e

regionali a quelle nazionali. Buona

selezione di spumanti italiani di

champagne.

L’olio extravergine di oliva è alla

base della cucina di Giuseppe Pelaia:

“Il prologo e l’epigolo di ogni mio

piatto - dice - uno dei protagonisti

indiscussi della cucina italiana, che

porto orgogliosamente sulla tavola

dei miei clienti”. Lungomare Ionio,

Sellia Marina (CZ)

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 51


BUONO A SAPERSI di Gaetano Menna

MUSICA E SOSTENIBILITÀ: INTERVISTA A GIADAR

“Non abbiamo un Pianeta B”

D

ario Giardi è funzionario di

Confagricoltura, ma è anche

musicista (con il nome d’arte

Giadar) ed ha pubblicato 5 dischi

oltre che singoli ed EP. È autore pure

di saggi musicali. “Oggi - ci dice -

grazie al contributo della scienza,

possiamo affermare che la musica

svolge un potere benefico sugli

organismi viventi, dalle piante agli

animali, fino agli esseri umani”. A

ben riflettere il suo impegno a 360

gradi - Confagricoltura, musica, libri

- ha una sua coerenza. Ne parliamo

nell’intervista.

Dario, ci parli della tua attività in

Confagricoltura? C’è una nuova

sensibilità del mondo agricolo

per le tematiche agroambientali?

Mi occupo di sostenibilità ed economia

circolare, temi al centro del

dibattito internazionale. L’agricoltura è

il principale attore in gioco. È sentinella

del cambiamento climatico, perché

è la prima che tocca con mano cosa

vuol dire fronteggiare la siccità o le

alluvioni, e al tempo stesso è custode

e responsabile del territorio.

Musica per riflettere: il tuo ultimo

EP, “Planet B” è dedicato proprio

ai temi della salvaguardia

ambientale...

Il titolo dell’EP richiama un dato di

fatto: non abbiamo un Pianeta B in cui

vivere e per questo dovremmo prenderci

cura di esso. Anche se avessimo

un pianeta B, saremmo in grado di

prendercene cura e di imparare dai

nostri errori? Se prima non iniziamo

un percorso di consapevolezza verso

ciò che ci circonda, di crescita spirituale

dentro di noi, distruggeremmo

anche un pianeta C e poi un pianeta

D, ecc.

Come mai “Planet B” è

pubblicato da una label indiana?

Senz’altro all’India si è ispirato

musicalmente con il mix tra sonorità

ambient ed elettroniche e

mantra.

Il progetto è molto innovativo perché,

per la prima volta, i mantra

vengono cantati in modo melodico,

dalla splendida voce di Astarte, su

suoni elettronici che hanno richiesto

una ricerca importante sia dal punto

di vista della composizione e dell’

arrangiamento che della produzione.

Il disco fonde Oriente e Occidente ed

ha un profondo significato spirituale

che è stato molto apprezzato in India,

tanto che l’etichetta reset93.net ha

deciso di produrci realizzando,oltre

allo streaming sui principali store

(spotify, itunes, tidal etc), anche delle

versioni fisiche davvero molto belle

che invito ad esplorare. C’è il vinile, il

cd con libretto e anche una versione

in musicassetta per valorizzare tutti i

supporti analogici. Oltre che sul sito

dell’etichetta, si possono ordinare

sulla piattaforma bandcamp.

Come possono contattarti

e seguirti sui social i lettori?

Possono trovarmi su tutti i principali

social alla voce @giadarmusic. Il mio

account instagram, ad esempio, è

instagram.com/giadarmusic.

g STORIA DELLA TELEVISIONE

La televisione italiana compie 70

anni (la Rai cominciò le trasmissioni

il 3 gennaio 1954); nonostante l’età,

il “piccolo schermo” è ancora al centro

delle nostre vite, anzi sempre

di più, fra lineare e digitale, piattaforme,

free e on demand. L’autore

televisivo Aldo Della Vecchia gli rende

omaggio con il volume L’occhio

magico. Breve storia della televisione

italiana (Edizioni Graphe.it).

Ognuno degli otto capitoli è dedicato

a un decennio, ed è diviso in

due parti: la prima è un quadro d’insieme

della decade televisiva; la seconda,

«Il decennio in pillole», è un

calendario di tele-eventi importanti.

Completano il volume due appendici:

«La tivù prima della sua nascita»

e «Brevissima storia

della critica televisiva

in Italia». Dal Musichiere

ad Amici,

da Perry Mason a

Sex & the City, da Il

pranzo è servito a

Masterchef: l’autore

fa della storia della

televisione, principalmente,

una storia di

programmi.

52 | MONDO AGRICOLO | DICEMBRE 2023


CAMPI SONORI di Gaetano Menna

IL RITORNO DI LAME DA BARBA

Sicilia mediterranea

I

l nome del quartetto bolognese

“Lame da barba”

si rispecchiava nei brani del

loro primo disco ispirati dalle

atmosfere delle vecchie sale

da barba siciliane. Resta il

nome ma, man mano, i confini

musicali si sono allargati. E

lo dimostra il loro terzo album

“Qafiz” (Radici Music) che

unisce suggestivamente sonorità

jazz con quelle di Balcani,

Grecia, Sahara, Andalusia e

ovviamente della nostra Penisola.

Il loro sound lo definiscono

“mediterranean jazz”, un

percorso similare, per fare un

esempio, ai gruppi Oregon,

Indaco e Third Ear band. Nel

IL SAX DI CLAUDIO GIAMBRUNO

Melodico hard bop

S

Nuove sonorità

Partiti dalla Sicilia e tornati

all’isola che è “terra-spugna”

i intitola Overseas (Via Veneto Jazz) il nuovo album del talentuoso

sassofonista jazz parlermitano Claudio Giambruno,

il cui sound si contraddistingue per il fraseggio verace, raffinato e

generoso; è affiancato da tre nomi di spicco del panorama jazzistico

nazionale: Andrea Rea (pianoforte), Dario Rosciglione

(contrabbasso) e Amedeo

Ariano (batteria). La tracklist

è formata da 4 composizioni

originali (First Time I Heard Jobim,

Gouvy, Sea Muse, Thinkin’

Before Swingin’), mentre gli altri

5 sono un sentito omaggio ad

eccezionali compositori del calibro

di Dan Nimmer, Ugo Calise

e Carlo Alberto Rossi, Linda Creed

e Thom Bell, Vince Guaraldi, Leslie

Bricusse e Anthony Newley. Quello proposto è un disco di chiara

matrice hard bop, nel segno del profondo rispetto verso la

tradizione jazzistica. Il comune denominatore dei brani - spiega

Giambruno - “è la melodia, a cui ho sempre attribuito un valore

altamente significativo; la melodia, per me, è il senso della storia

che raccontiamo”.

loro nuovo album si

sono allargati al di là

della Sicilia ma, a ben

rifletterci, il disco è anche

un ritorno all’isola

che è una terra-spugna

che assorbe le culture

che l’hanno attraversata.

E c’è anche una contaminazione

di linguaggi: “Qafiz -

spiegano - rappresenta il percorso

culturale di tutti noi, figli

di un’eredità millenaria che ci

portiamo addosso. La lingua,

le parole e la loro etimologia

sono una dimostrazione affascinante

di questo processo”.

E così la title track si riferisce

a una misura tradizionale araba,

“Zahara” al fiore bianco,

“Kerasos” alle ciliegie,

“Fadha” e “Acubar” all’aria

afosa estiva.

Tra occidente e oriente

Fabrizio Piepoli - l’attivo protagonista del gruppo di

world music cult Radicanto - oltre ai dischi solisti (l’ultimo

è “Maresia”)e partecipa pure al particolare progetto

La Cantiga de la Serena; è un ensemble di musicisti

e ricercatori pugliesi (Piepoli con Giorgia Santoro

e Adolfo La Volpe) che da anni si dedica al recupero

ed alla rielaborazione della musica

antica e tradizionale del bacino

del Mediterraneo. Il nuovo

album pubblicato - che si intitola

La Novia (Zero Nove Nove) -

propone canti, romanze e tarantelle

ed è un viaggio nella

musica del Mediterraneo (tra

i ritmi ipnotici della tarantella

del Sud Italia, le ammalianti melodie

ebraiche, i tempi dispari della musica mediorientale).

Il trio, in sala d’incisione, è affiancato da Nabil

Bey Salameh, voce dei Radiodervish, dalle Faraualla

(quartetto femminile pugliese che esegue un repertorio

di polifonie vocali a cappella), dal trio L’Escargot, dal

violinista Francesco D’Orazio e dal percussionista e

tamburellista Roberto Chiga.

DICEMBRE 2023 | MONDO AGRICOLO | 53


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