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RUOTE E MOTORI

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Dicembre 2023

Cari Lettori...

Pagine a cura di Fausto Piombo

Siamo giunti, con questo ultimo

articolo, alla fine di questa nostra

carrellata sul motociclismo

fuoristrada d’epoca che ha portato

tanti onori al nostro Paese.

Abbiamo ricostruito la storia

dei marchi, delle case costruttrici,

dei tecnici che hanno fatto

grande il comparto della motomeccanica

nazionale regalando

grandi soddisfazioni e gloria

all’Italia nelle varie specialità

motociclistiche del fuoristrada,

Motocross, Regolarità e Trial.

Vogliamo anche ringraziare i

nostri Sponsor che hanno reso

possibile la realizzazione di questo

nostro progetto editoriale

e la nostra Anna Barisone che

ha impagabilmente impaginato

questo inserto de “l’inchiostro

fresco”. Sperando di esservi stati

utili e di aver dato il giusto riconoscimento

a tutti gli attori che

attorno al mondo delle due ruote

si sono succeduti negli anni

Settanta e Ottanta, sino ai giorni

nostri, auguriamo con tutto il

nostro cuore un augurio per un

buon 2024.

Fausto e Giacomo Piombo

hiro

GUAZZONI

Un’importante realtà degli

anni 70 e 80 del comparto

di produzione di

motori a 2 tempi da fuoristrada

fu la HIRO, fondata ad Origgio

in provincia di Varese dal pilota

Andrea Mosconi.

HIRO - depliant brochure-MOTORE

Il primo propulsore creato a marchio

HIRO fu un 125 cc progettato

specificamente per il motocross

che si presentò al mercato

con caratteristiche, considerata

anche l’epoca, molto particolari,

quali la possibilità di avviamento

con la marcia innestata.

A metà degli anni settanta fu

adottato dai principali costruttori

di moto da fuoristrada italiane e

non solo per equipaggiare le loro

realizzazioni.

Successivamente

venne

prodotta

anche una

versione da

250 cc. ed un 175 cc per la regolarità

ed un propulsore progettato

specificamente per l’impiego

nel trial, il Sammy Miller 320 cc,

potente e docile al contempo, dotato

di cambio a 6 rapporti ed una

potenza di ben 18 CV a 6500 giri

al minuto.

La produzione terminò nel 1986

ma oggi sulla rete si trova un sito

http://www.hiromotori.com/ che

risulta in costruzione ed esiste

comunque un Centro Assistenza

Motori Hiro che fornisce anche i

ricambi, assicurando lunga vita a

questi storici motori italiani.

HIRO - Motore 125

Nelle Officine Meccaniche

Guazzoni

nacque nella

seconda metà degli anni

sessanta un motore 50 cc

a 2 tempi, alimentato da

una valvola rotante che

fu montato su una nuova

motocicletta da fuoristrada,

denominata “Matta”

sulla quale arrivò ad erogare

ben 6 cv, facendo

raggiungere al ciclomotore

i 100 Km/h. Negli anni

Guazzoni Matta - Motore Cross 50 cc.

laverda

Nell’edizione del

Motosalone

di Milano del

1973 fu presentata la

prima Laverda da cross

denominata Chott 250.

Si trattò di una moto

dotata di motore interamente

costruito in casa

Laverda il quale non ebbe

il successo che, probabilmente,

avrebbe potuto

raccogliere se, prima della

presentazione sul mercato,

si fosse dedicato più tempo

a collaudi e aggiustamenti

evitando di sottoporla

troppo in fretta al giudizio inclemente

dei fuoristradisti più esigenti

dell’epoca.

Il segmento commerciale più

conteso di quel periodo era però

seguenti la Guazzoni

realizzò anche

motori per le nuove

versioni 125 e 150

cc da fuoristrada.

Queste produzioni

con ruote artigliate

regalarono alla

Guazzoni un ottimo

successo tra i giovani

che per divenirne

possessori dovevano

attendere mesi.

quello delle ottavo di

litro e in casa Laverda,

con il chiaro intento

di recuperare

terreno, si pensò di

realizzare un nuovo

motore da 125 cc.

avvalendosi della

collaborazione

della Husqvarna e

nel 1976 arriva sui

banchi di montaggio

della casa di

Breganze il motore

ottavo di litro

che equipaggerà le

bellissime LH1 in

livrea arancione con cui si concluse

l’avventura fuoristradistica

della Laverda.

Laverda - Motore 125

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2

l’inchiostro fresco

Dicembre 2023

minarelli

di Lanza Alessandro & Enrico

CENTRO REVISIONI

MAGIRUS

La seconda guerra mondiale

era da poco terminata, gli

italiani e l’Italia erano impegnati

con tutte le forze a risollevarsi

per lasciarsi alle spalle gli

orrori ed i ricordi peggiori legati

al lungo conflitto. Fu nel 1951

che Vittorio Minarelli e Franco

Morini fondarono una fabbrica,

ma non una fabbrica qualunque,

bensì la F.B.M. (Fabbrica Bolognese

Motocicli) per la produzione

di motocicli con ciclo di lavorazione

completo. fra i quali va

ricordato il “Gabbiano”, dotato

di un motore a due tempi monocilindrico

con cilindrata di 125 cc

ad asse orizzontale.

Pochi anni più tardi, nel 1956

la F.B.M. decise di abbandonare

la costruzione di mezzi interi

per dedicarsi alla fabbricazione

di “moderni” motori a 2 tempi

destinati ad equipaggiare i motocicli

ed i ciclomotori prodotti

dai numerosi nuovi marchi che

in quel periodo affollaronono il

panorama motociclistico nazionale.

Nell’arco dello stesso anno

le strade dei due soci fondatori

della F.B.M. si dividono: Vittorio

Minarelli con pochi collaboratori

fondò la F.B. Minarelli capace

di produrre da subito oltre un

migliaio di motori al mese, soddisfacendo

molte richieste provenienti

sia dal settore agricolo, sia

da quello stradale. La Minarelli

di Bologna diverrà subito famosa

non solo sul territorio nazionale

ma in Europa e nel continente

americano.

Verso la fine degli anni sessanta la

ragione sociale si trasformò definitivamente

in “Motori Minarelli”

e l’intera azienda si trasferì a

Lippo di Calderara di Reno, in

quello che è ancora oggi lo stabilimento

primario dell’azienda.

Negli anni settanta la Minarelli

dimostrò tutta la sua maturità

attestando la produzione annua

su circa 200.000 propulsori e

raccogliendo i frutti di tanto impegno

anche dalle competizioni

motociclistiche: i motori Minarelli

risultano vincitori di quattro

campionati mondiali “marche” e

due titoli mondiali “piloti” nella

categoria 125 cc velocità.

Furono soprattutto i motori di

piccola cilindrata a farsi apprezzare

in modo particolare nel settore

fuoristrada, dove già negli

anni 70 i piccoli Minarelli P4 e

P6 si caricarono dell’onere di contrastare

lo strapotere dei propulsori

Sachs.

I piccoli Minarelli si dimostrarono

da subito robusti ed affidabili

e particolarmente adatti ad essere

elaborati dalle abili mani dei

tanti preparatori artigianali di

quel periodo. La svolta decisiva

nel confronto con i Sachs arrivò

con la presentazione del modello

Corsa Corta che si dimostrò subito

l’arma segreta con cui tanti

costruttori ed assemblatori vollero

equipaggiare i loro microbolidi

da cross e regolarità. Nella

Simonini - Motore 125 cross

seconda metà degli

anni 80 la Minarelli presentò i

nuovi propulsori 50 e 80 cc della

serie AM che regalarono ulteriori

grandi soddisfazioni alla casa bolognese.

I motori Minarelli sono tuttora

all’avanguardia e, dopo una lunga

e proficua collaborazione con

la Yamaha per la produzione di

motori per molti marchi motociclistici

d’Europa, l’azienda è stata

recentemente acquisita dall’italiana

FANTIC MOTOR grazie

alla quale sono stati salvati molti

posti di lavoro e soprattutto è

stato garantito il futuro di questo

fiore all’occhiello dell’industria

motoristica italiana, ma questo,

purtroppo o per fortuna, non riguarda

più il vintage.

Pagine a cura di

SIMONIni

dal 1964

Da oggi è anche

meccanica

per qualsiasi

marca di auto

per tagliandi

e riparazioni

con conservazione

garanzia originale

della casa

Preventivi scritti e riparazioni su misura

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Pane, trattori e motocross,

potrebbe essere il titolo

per un docufilm in cui

raccontare la curiosa storia della

Simonini Moto.

Il legame tra il pane, i trattori ed

il motocross sarebbe presto svelato

se si iniziasse a raccontare la

storia, che si può leggere su alcune

pagine pubblicate in rete, del

giovane figlio del fornaio di un

paese della provincia di Modena

che, terminato il turno di lavoro

presso la fabbrica di trattori Fiat

del capoluogo, inforcava il suo

motorino per lanciarsi in corse

mozzafiato lungo le polverose

strade sterrate di

campagna effettuando

le consegne a domicilio

del pane.

La storia della Simonini

Moto e dei motori

Simonini nacque dalla

passione sfrenata per la

meccanica del suo fondatore,

Enzo Simonini

in una piccola officina

per riparazioni, ma soprattutto

elaborazioni

dei piccoli motorini

da cross e fuoristrada

che in quel periodo si

diffondevano tra i giovanissimi

sempre più

ovunque. Fu in quel

contesto che prese

vita l’idea di creare e

commercializzare dei

corredi per la trasformazione dei

i motori che all’epoca equipaggiavano

la maggior parte dei 50ini

da cross. Fu un suo primo meritatissimo

successo, infatti chi è stato

ragazzo negli anni 70 e 80 con

la passione per il fuoristrada non

può non ricordare la pubblicità,

sulle riviste specializzate, delle

fantastiche “Elaborazioni Simonini

Enzo”. I suoi “KIT” facevano

letteralmente trascorrere notti

insonni ai quattordicenni che

cercavano di risparmiare un poco

alla volta i soldi necessari ad acquistare

la trasformazione dedicata

Minarelli - Motore 175 cc cross

al loro amato 50ino. Il futuro della

Simonini avanzò inarrestabile

verso il successo e la nascita di

quelle moto italiane che hanno

contribuito a portare ai vertici

il nostro motocross. Le prime

creazioni a marchio Simonini

furono equipaggiate con i motori

Sachs che rappresentarono

la motorizzazione dei modelli

da cross e regolarità nelle varie

cilindrate fino al 1977, anno in

cui, l’arrivo in Simonini Moto del

famoso ingegnere olandese Jan

Witteven portò alla creazione del

nuovo modello da cross denominato

MUSTANG ed equipaggiato

con il nuovissimo

motore, progettato

dal tecnico

olandese e costruito

dalla Simonini.

Con le moto

spinte da questo

propulsore, piloti

del calibro di Giuseppe

Andreani,

Michele Magarotto

e Franco Perfini

ottennero ottimi risultati

ed il successo

nel Campionato

Italiano Juniores,

risultati replicati

anche nei seguenti

anni 1978 e 1979.

I motori Simonini

furono quindi un

altro esempio delle

enormi potenzialità che la meccanica

italiana aveva ed avrebbe

ancora se fosse stata un tempo

adeguatamente sostenuta, quanto

d’altronde dovrebbero essere sostenuta

ancora oggi le realtà produttive

ancora in attività.

Il motore Simonini 125 cc, realizzato

anche nella cilindrata 250 cc,

aveva le seguenti caratteristiche:

Monocilindrico due tempi raffreddato

ad aria dalla struttura

molto compatta e gruppo termico

non più radiale ma con alettatura

a “cassetta”

Alesaggio x corsa 54 mm. x 54

mm.

Rapporto di compressione notevole

13 : 1

Cilindrata 123 cc. con una potenza

massima di ben 21 cv.

Accensione elettronica a scarica

capacitiva Motoplat

Alimentazione mediante carburatore

Dell’Orto PBHE 36/HS

Cambio a sei rapporti e frizione a

dischi multipli in bagno d’olio.


l’inchiostro fresco

Dicembre 2023

3

Fausto Piombo

tau

TAU - Motore versione trial

Quasi tutte le storie che

riguardano i costruttori

di motori e motocicli

scaturiscono dalla passione che

gli stessi nutrono per quel mondo

tanto affascinante della meccanica

ma anche le difficoltà che

hanno incontrato per realizzare

il sogno della loro vita hanno radici

comuni che affondano nella

necessità di disponibilità economiche

alle quali attingere per finanziare

i loro progetti.

La storia dei motori TAU racconta

infatti da un ingegnere,

Aroldo Trivelli (classe 1945),

che pur possedendo grande determinazione,

indispensabile per

realizzare il suo progetto, non fu

esentato dal fare i conti con le

complicazioni legate alle risorse

finanziarie necessarie ad alimentare

e sostenere una nuova avventura

produttiva non facile come

quella della costruzione di motori

da competizione.

Il primo motore TAU uscì dalle

linee di produzione nel 1974 e si

trattò di un monocilindrico a 2

tempi raffreddato ad aria, dotato

di ammissione a valvola rotante,

destinato inizialmente ad equipaggiare

i kart della categoria

125 cc, interamente progettato

dall’ingegnere milanese. L’impiego

sulle piccole quattroruote da

competizione fu un ottimo banco

di prova che portò alla maturità

del nuovo propulsore che nel

1976 venne provato su una moto

da pista, che nonostante la cilindrata

di soli 125 cc. raggiunse la

notevole velocità di 200 KM/h.

Quel propulsore vantava ben 27

CV erogati ad 11.000 giri al minuto

e rivelò la sua idoneità, con

pochi sviluppi, ad equipaggiare le

motociclette da fuoristrada che

in quel periodo rappresentavano

la domanda più interessante del

mercato.

A distanza di tre anni dalla realizzazione

del suo primo motore

la TAU presentò nel 1977, nel

contesto del salone di Milano, Il

motore TAU TVR 27 (TVR era

l’acronimo di Tau Valvola Rotante).

Il TAU TVR 27 aveva una

cilindrata di 125 cc ed era una

derivazione del modello del 1976

opportunamente modificato per

l’impiego sulle moto da cross.

Le prestazioni del nuovo propulsore

si rivelarono elevate e

tra le sue caratteristiche peculiari

non passarono inosservate le

dimensioni veramente ridotte al

minimo. Per quanto riguarda gli

altri aspetti tecnici si trattò di un

motore corsa corta con alesaggio

di 55 mm. e corsa di 52 mm. La

parte termica, costituita da un

gruppo cilindro e testa dalle dimensioni

notevolmente ridotte,

conteneva una canna con camicia

in ghisa speciale riportata a caldo,

sottoposta a trattamento termico

con la finalità di conferire

le migliori garanzie di resistenza.

L’albero motore era realizzato con

acciaio ad altissima resistenza ed

alloggiato su tre cuscinetti di banco,

la trasmissione primaria era

del tipo a denti dritti, la frizione

a dischi multipli a bagno d’olio e

il cambio a sei rapporti ad innesti

frontali. L’alimentazione era fornita

da un carburatore Dell’Orto

da 34 mm. oppure 36 mm. mentre

l’accensione era una Motoplat

elettronica. L’insieme dei componenti

era racchiuso nei piccoli

carter in lega leggera per un peso

totale di soli 22 Kg. Per il motore

di serie la TAU dichiarava 24.5

CV a 9400 giri ma esisteva una

elaborazione con cilindro raffreddato

a liquido ed ammissione

a lamelle che poteva far salire la

potenza fino a 30 CV. Un’altra

particolarità di questo motore era

l’apertura orizzontale dei carter

che consentiva l’accesso alle parti

meccaniche senza doverle smontare

completamente.

Tra le prime case a credere nel

motore TAU ricordiamo Valenti,

Cabrera, Mav e Ancillotti.

Il motore TAU venne realizzato

anche in versione trial con cui

vennero approntati modelli per

questa specialità da diversi costruttori

ed assemblatori quali

Valenti, CCM, la rinata SVM (attenzione

non SWM)

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Fondata nel 1976 la storia

della TM iniziò proprio da

un propulsore realizzato

in esemplare unico rivelandosi

subito molto performante con

prestazioni molto promettenti.

Dallo sviluppo di quel primo motore

prese vita la produzione di

motociclette da cross a marchio

marchio TM che nel 1979 venne

utilizzato dalla stessa azienda

TM

per la realizzazione e commercializzazione

di modelli destinati

al motocross ed alla regolarità. I

motori TM trovarono apprezzato

impiego anche nel settore kartistico.

I motori e le moto TM sono

tutt’oggi prodotte per un uso in

cui siano richieste caratteristiche

di elevata competitività, quindi

principalmente per il settore agonistico.

VILLA

La Moto Villa venne fondata tra il 1968 ed il 1969 da Francesco

Villa e l’interesse del marchio per il fuoristrada arrivò nel 1972

quando lo stesso Villa concluse la sua carriera di pilota di velocità

su pista. I motori Villa destinati ad essere installati sulle moto da

fuoristrada apparvero già nel 1973 ed equipaggiarono le motociclette

Villa denominate CR nelle cilindrate 250 cc. e 450 cc. L’impegno della

Villa nel fuoristrada fu importante tanto da diventare dei marchi

italiani più prestigiosi nell’ambito della produzione di moto da fuoristrada.

I motori Villa furono prodotti anche nella cilindrata 125 cc.

seguendo l’evoluzione tecnologica con le soluzioni del raffreddamento

a liquido e dell’ammissione lamellare. I motori Villa vennero prodotti

fino al 1987 e furono scelti da svariati costruttori di motociclette da

fuoristrada per spingere i loro modelli, furono prodotti anche in versione

trial e per l’equipaggiamento dei Kart.

Fausto Piombo

Giacomo Piombo

TM - Motore 125 cross - 1980

Notizie raccolte attraverso la rete e la stampa specializzata dell’epoca.

Si ringrazia Antonio Cesareo per l’importante contributo concesso

per la descrizione dei motori Fantic Motor.

Villa - Motore 450 cross


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l’inchiostro fresco

Dicembre 2023

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