Referto n. 23 - 29 marzo 2024 - dal dott. Andreis

Con l’avvicinarsi delle festività pasquali, vogliamo
porre la vostra attenzione sull’appello del vescovo
di Karaganda, Don Adelio, riguardo l’importante
progetto Il Faro, dedicato all’accoglienza dei
disabili: opera di fondamentale importanza e
soprattutto di grande carità. Siamo tutti fratelli
e figli di Dio, e chiedere aiuto non è indegno ma
prova di grande fiducia e amore... Diamoci una mano l’uno
con l’altro! Buona Pasqua a tutti..
Roberto Andreis - già medico di famiglia - Comitato Scientifico
Desiderio di buona SANITÀ
nel distretto di Corsico
Portavoce: referto.comunicazione@gmail.com
Numero 23
Supplemento a Sì o No - il Magazine • numero 13 del 29 marzo 2024
COMITATO SCIENTIFICO (puro volontariato): Angelo Carlo Garavaglia, psicologo (presidente) - Elena Biesta, ispettrice alimentare (coordinamento) - Ninni Càrastro, medico di famiglia (direttore)
- Riccardo Lucca - Roberto Andreis - Giuliana Soldadino - Marta Vanola - Mariangela Buttiglieri - Laura Saleri - Cino Galluzzo - Elisa Buttinelli - Chiara Debenedetti. REDAZIONE: Claudia Gelmini
(ufficio stampa) - Chiara Pozzato (illustrazioni) - Michele Inserrato (opinionista) - Luigi Rapetti e Fabio Franzin (sviluppo commerciale) - Renato Caporale (ideatore e portavoce).
Si ringraziano i diversi medici di famiglia e gli specialisti che collaborano di volta in volta alla costruzione dell’argomento settimanale
Il valore universale della salute
Se vi siete dimenticati degli ultimi numeri di Referto, mettiamo a vostra
disposizione il qr-code, dove potete recuperare le edizioni precedenti!
Angelo Garavaglia, psicologo e Presidente del Comitato Scientifico di Referto
Cari amici, per la prossima Santa Pasqua, Referto ci porta dall’altra
parte del mondo, in un Paese difficile da trovare anche sul
mappamondo. Direte voi, “cosa c’azzecca” Referto con il Kazakistan?
Il punto di contatto risponde al nome di Monsignor Adelio
Dell’Oro del nostro Distretto corsichese, vescovo in quelle sperdute
terre. I bisogni, si sa, non hanno confini e, mentre di questi
tempi molta parte della carta stampata è pregna di richiami alle
armi e grondante di sangue per assurde dispute territoriali e
ideologiche, da parte nostra, per cantare fuori dal coro, scriviamo
di questa bella iniziativa. Una testimonianza di come la parte più
generativa e importante dentro la nostra anima sia quella rappresentata
dal nostro Creatore e ha inizio dal riconoscimento del nostro
essere figli di Dio e fratelli di Gesù Cristo, da cui
ha avuto origine la nostra civiltà: non dimentichiamo
che i primi ospedali sono nati di fianco ai conventi e
che l’accanimento con cui la nostra sanità protegge la
vita sgorga direttamente dalla certezza che ogni essere umano,
dovunque esso sia, è fatto a immagine del Creatore. È questo il
motore che spinge il Monsignore a portare questo annuncio nel
mondo, e questo annuncio porta come inevitabile conseguenza,
in Europa come a Karaganda, quella di mettere la prima pietra per
realizzare un CENTRO PER DISABILI ADOLESCENTI: “IL FARO”,
per illuminare la nostra prossima Pasqua di Speranza!
A.G.

dica 33
Un appello al nostro cuore…
Cari amici, vi abbiamo raccontato l’opera di carità
de Il Faro in occasione della Santa Pasqua,
che ci ricorda come Gesù si sia donato al mondo
attraverso la sua Croce. Anche noi, nel nostro
a cura di Claudia Gelmini
piccolo, possiamo compiere un atto di amore in
testimonianza del suo sacrificio: ascoltiamo l’appello
di Monsignor Adelio che, come un mendicante
dell’altrui bisogno, ci chiede una mano.
Adelio Dell’Oro: da Karaganda mendicante d’amore
Hanno chiamato questo
centro “Il Faro”.
È un’attività meravigliosa
e, per chi se ne è assunto
l’iniziativa, è un’esperienza
caritativa di
gratuità; purtroppo, a
causa dell’insufficienza
di spazi, sono stati costretti
a limitare il numero di questi adolescenti
con problemi. Sono circa venti
gli adolescenti che frequentano il centro,
ma molti altri genitori chiedono la
possibilità che possano partecipare anche
i loro figli. Questi ragazzi e ragazze
a 16 anni finiscono le attività negli Istituti
“speciali” a loro dedicati e poi non hanno
più nulla, costretti quindi a stare “nascosti”
in casa. E questa è una profonda
ferita per la loro dignità umana e causa
una grande sofferenza ai loro familiari.
I genitori di questi adolescenti “speciali”,
che sono attivamente coinvolti in
questa attività, e che anch’io ogni tanto
incontro, sono contentissimi e hanno
grandi aspettative affinché i propri figli
possano continuare uno sviluppo umano,
fisico e psichico, fino, un domani,
ad arrivare a poter svolgere, secondo le
possibilità di ciascuno, anche un lavoro
utile nella società, remunerato anche in
termini economici.
Questa Opera sarebbe una grande testimonianza
della carità di Cristo per l’uomo
nella nostra società, in questo Paese
a prevalenza musulmano, e anche una
ricchezza per un’opera di inclusione,
nella città di Karaganda. Dal momento
che ci sono molte richieste di accoglienza
di questi adolescenti “speciali”,
abbiamo pensato alla costruzione di un
edificio, che possa accogliere una cinquantina
di persone.
Per noi cristiani, poi, un’opera ha il suo
pieno valore in questo: rispondendo
gratuitamente a un bisogno urgente
delle persone incontrate e offrendo, attraverso
le risposte anche tecniche (psicologiche,
mediche, ecc.), “la” risposta
al bisogno totale dell’uomo, che è Gesù.
Esattamente come Lui stesso, che ha
voluto rispondere al bisogno di guarigione
dei 10 lebbrosi; ma il miracolo vero
e totale lo ha ricevuto soltanto l’unico,
che avendo preso coscienza di Chi glielo
aveva fatto, è tornato a ringraziarlo.
Per tutto quanto ho scritto, per la storia
e le ragioni di questo Progetto oso rivolgermi
a voi per chiedere un sostegno
finanziario e vorrei anche chiedervi, per
quanto possibile, di diffondere questa
richiesta a tutti coloro che conoscete e
che potrebbero pure dare un aiuto.
Mi scuso per il fatto di osare tanto, ma
vi chiedo di essere liberi e di non sentirvi
in obbligo di niente. Se non potete,
va bene così. Grazie ancora dal profondo
del cuore per il vostro sostegno
e la vostra amicizia. Insieme a tutti gli
amici coinvolti in questa piccola grande
storia, consapevoli che in qualche modo
siete anche voi un soggetto partecipe di
questa Opera, insieme a tutte le persone
implicate in essa, prometto di pregare
per voi.
Adelio Dell’Oro - Vescovo di Karaganda
Diceva Madre Teresa di Calcutta che “tante gocce
fanno un oceano e tante briciole un tozzo di
pane”: vi chiediamo di sostenere questa iniziativa,
fate girare ai vostri contatti il link di Referto e
aiutateci con la raccolta fondi.
Sempre con la massima libertà, diventando anche
voi mendicanti di altrui bisogno.
Grazie… davvero grazie!
Buona Pasqua
da tutta la Redazione di Referto
INFOBOX: Contatti raccolta fondi
Aiutiamo la Missione di don Adelio in Kazakistan!
Invia un bonifico alla Associazione Beato Serafino Morazzone - Onlus
Codice IBAN - IT29V0569622903000004546X93
Codice BIC/SWIFT - POSOIT22XXX
Banca Popolare di Sondrio
Agenzia di Lecco - Agenzia N° 3
Mettere sempre la causale: REFERTO Pasquale a sostegno del “FARO”
a cura di ___________________________________________________
RIFERIMENTI: don Adelio Dell’Oro - Vescovo di Karaganda (KZ)
Residenza in Italia:
Via Cornedo, 22 - 23900 Lecco (LC)
Cell. IT: +39-388-5866293 - E-mail: adelio.delloro@gmail.com
Residenza in Kazakistan:
Cattedrale cattolica di Karaganda “Madonna di Fatima - Madre di tutte le
nazioni”; Prosp. Shakhtyor, 32 - 100026 Karaganda (Kazakhstan)
Cell. KZ: +7-701-7474920 - E-mail: adelio.delloro@gmail.com