Parte Seconda - Cineforum della formica
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Gli Stati Uniti e l'avanguardia comica<br />
Il decennio tra la fine <strong>della</strong> prima guerra mondiale e la<br />
grande crisi del 1929 vede il consolidamento dell'industria<br />
cinematografica hollywoodiana, che diventa un modello<br />
universale capace di produrre sogni e mitologie. E' il<br />
periodo di maggior sviluppo delle grandi case di<br />
produzione, con in testa la Paramount e La Metro Goldwyn<br />
Mayer. Ma è anche l'epoca <strong>della</strong> Hollywood Babilonia,<br />
come la chiamò in un suo libro il regista underground<br />
Kenneth Anger, fatta di trasgressioni e scandali dei maggiori<br />
divi, come il processo per stupro e omicidio di una giovane<br />
attrice da parte del famoso attore comico Roscoe "Fatty"<br />
Arbukle, o la morte per droga del divo Wallace Read.<br />
Questo alone peccaminoso fu all'origine di una politica di<br />
moralizzazione, imposta dal repubblicano William Hays e<br />
che porta il suo nome, il codice Hays, e che venne ben<br />
presto utilizzato dalle case di produzione cinematografica<br />
come una sorta di autocensura.<br />
In questo clima nascono registi importantissimi come Erich<br />
von Stroheim, Cecil B. De Mille, Frank Borzage, King<br />
Vidor o Henry King.<br />
Ma il genere più importante del decennio è ancora lo<br />
slapstick, quel genere comico che avrà come maggiori<br />
rappresentanti Charles Chaplin e Buster Keaton.<br />
Charlie Chaplin, inglese figlio di due sfortunati e spiantati<br />
artisti di varietà, costruirà il suo personaggio, Charlot, nella<br />
factory di Mack Sennet. Il vagabondo Charlot, con quella<br />
sua eleganza in contrasto alla miseria e povertà dei suoi<br />
abiti, con quella recitazione mimica e gestuale che<br />
caratterizzerà il suo personaggio, rappresenta la vena<br />
anarchica e antiborghese di Chaplin, fatta di diversità e<br />
contrasti verso un ordine costituito che lo emargina. Anche<br />
se progressivamente l'elemento sentimentale sembrerà avere