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La leggenda di Santa Guglielma, figlia del re - EPA - Országos ...

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RSU IX - “Saggi sulla cultura unghe<strong>re</strong>se”<br />

rinuncia al suo rango e in povertà continua a guari<strong>re</strong> malati.) Wallensköld trattò la<br />

<strong>leggenda</strong> <strong>di</strong> <strong>Santa</strong> <strong>Guglielma</strong> nel terzo capitolo, tra le volgarizzazioni italiane <strong>del</strong><br />

miracolo, 19 benché non senza problemi per la classificazione. <strong>La</strong> nostra <strong>leggenda</strong>,<br />

infatti, non è la versione volga<strong>re</strong> <strong>del</strong> miracolo latino. Ci sono molte somiglianze<br />

tra le due storie, ma, come Wallensköd stesso osservò, si notano <strong>del</strong>le <strong>di</strong>ffe<strong>re</strong>nze<br />

significative negli episo<strong>di</strong>, e la nostra <strong>leggenda</strong>, per una lunga parte introduttiva,<br />

sconosciuta nelle alt<strong>re</strong> versioni, si <strong>di</strong>stingue dall’originale miracolo.<br />

Parallelamente ai lavori positivisti che raccoglievano e classificavano le numerose<br />

varianti <strong>del</strong> motivo narrativo, già nell’Ottocento nacque il primo stu<strong>di</strong>o che<br />

esaminò la struttura <strong>del</strong> motivo. Aleksandr Veselovskij, nel 1866 pubblicò una<br />

novella italiana basata sul motivo “<strong>del</strong>la fanciulla perseguitata”, come lo chiamò<br />

lui, che introdusse con uno saggio. In questo fece risali<strong>re</strong> la ricchissima varietà <strong>del</strong>le<br />

narrative <strong>del</strong>le donne perseguitate dal pad<strong>re</strong> o dal cognato – tra cui menzionò anche<br />

la nostra <strong>leggenda</strong> 20 – a un’unica struttura base, che è quella <strong>di</strong> una fanciulla perseguitata<br />

che fugge a un illecito amo<strong>re</strong>, per cui le cominciano <strong>del</strong>le peripezie, fugge<br />

in una selva e per ma<strong>re</strong>, ma alla fine risorge dal suo umile stato, viene riconosciuta<br />

e ricongiunta a suo marito. Ribadì che anche se il motivo <strong>del</strong>la persecuzione viene<br />

ripetuto in <strong>di</strong>verse forme, semp<strong>re</strong> con nuove particolarità, il motivo non<strong>di</strong>meno<br />

rimane unico e solo, e risale a ra<strong>di</strong>ci molto arcaiche, a un mito cosmogonico che<br />

poi ebbe la sua metamorfosi cristiana. L’approccio teorico <strong>di</strong> Veselovskij nell’analisi<br />

<strong>del</strong> motivo, anticipò concetti e meto<strong>di</strong> sviluppati decenni più tar<strong>di</strong> dalla scuola<br />

formalista russa e da stu<strong>di</strong> folclorici. Veronica Orazi <strong>re</strong>centemente ha riassunto i<br />

risultati <strong>di</strong> queste ricerche teoriche, fecondate anche dagli stu<strong>di</strong> su archetipi <strong>di</strong> Jung.<br />

In base a ciò ha rifiutato la tesi, che l’origine <strong>del</strong> motivo sia orientale, in quanto<br />

motivi simili sono testimoniati in <strong>di</strong>versissime parti <strong>del</strong> mondo, che si spiega solo<br />

dalla plurigenesi; e ha <strong>di</strong>mostrato, che il motivo può esse<strong>re</strong> ricondotto ai primitivi<br />

riti <strong>di</strong> iniziazione sessuale. (Nella raccolta che ha fatto <strong>del</strong>le attestazioni <strong>del</strong> motivo,<br />

ha notato – benché con imp<strong>re</strong>cisioni – anche alcune fonti <strong>del</strong>la nostra <strong>leggenda</strong>.) 21<br />

Gli esami comparativi e strutturali <strong>del</strong> motivo narrativo hanno chiarito che<br />

la nostra <strong>leggenda</strong> si basa su un motivo arcaico che ha molte varianti nell’epica<br />

<strong>del</strong>l’Alto Me<strong>di</strong>oevo in tutt’Europa, tra cui è più vicina al miracolo <strong>del</strong>l’imperatrice<br />

<strong>di</strong> Roma. L’auto<strong>re</strong> anonimo <strong>del</strong>la nostra <strong>leggenda</strong> adoperò la struttura ste<strong>re</strong>otipa<br />

<strong>del</strong>la fiaba arcaica, inse<strong>re</strong>ndola però nella cornice <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong>la conversione <strong>del</strong><br />

<strong>re</strong> d’Ungheria alla fede cristiana. Ci aggiunse una lunga parte introduttiva, aliena<br />

19 Wallensköld, 48-52.<br />

20 <strong>La</strong> novella <strong>del</strong>la <strong>figlia</strong> <strong>del</strong> <strong>re</strong> <strong>di</strong> Dacia, Testo ine<strong>di</strong>to <strong>del</strong> buon secolo <strong>del</strong>la lingua, con la<br />

p<strong>re</strong>fazione <strong>di</strong> Alessandro Wesselofsky, Pisa, 1866, XIII. (ried. in: Veselovskij–Sade, <strong>La</strong> fancuilla<br />

perseguitata, a cura <strong>di</strong> d’Arco Silvio Avalle, Milano, 1977, 35-101.)<br />

21 Orazi, 120, 127.<br />

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