Medaglie - Arsantiqva

Public Ginnasio of Belluno (1774-1797)
102 Merit medal with loop, coined at the mint of Venice around 1774. Opus: anonymous.
(AR - Ø 46.5 mm - 31.6 g). Obv/ BELLVNENSE GYMNASIVM. Arms of the city
of Belluno with crown and Baroque ornaments, Frieze along the border.
Rev/ OPTIME MERITIS. Written on two lines surmounted by the head of a Cherub,
all within a wreath of oak leaves, ornate below. Frieze of ovules along the border.
Voltolina n. 1609 bis; Miari p. 152.
Medaglia di benemerenza con appiccagnolo, coniata presso la Zecca di Venezia
intorno al 1774. Opus: anonimo. (AR - Ø 46,5 mm - 31,6 g). D/ BELLVNENSE
GYMNASIVM. Stemma di Belluno con corona ed ornati barocchi. Fregio lungo
l’orlo. R/ OPTIME MERITIS. Scritta in due righe sormontata da testina di
cherubino, il tutto entro una corona di rami di quercia con ornato in basso.
Fregio ad ovuli lungo l’orlo. Voltolina n. 1609 bis; Miari p. 152.
RRR EF e1500/2000
This interesting and precious medal was given to the worthy students of the public
Ginnasio of Belluno. The school was initially founded by the Jesuits in 1703, first in a
temporary building, then in a vast complex planned by Father Andrea Pozzi. In 1773
the suppression of the Jesuit order led to a change in the organization of the school,
which was re-born in 1774 as a “public college”, held by four masters and a rector.
Following the tradition of the earlier organisation, the “public college” continued to
reward the best students. The school continued until 1797 when, with the arrival of the
French soldiers, it was used as barracks.
Questa interessante e preziosa medaglia veniva assegnata agli alunni meritevoli del
Ginnasio pubblico di Belluno. La scuola era stata inizialmente istituita dai Gesuiti nel
1703, dapprima in una sede provvisoria, poi in un vasto complesso realizzato su
disegno del padre gesuita Andrea Pozzi. Nell’anno 1773 la soppressione dei Gesuiti
portò a un cambio nella gestione della scuola che rinacque nel 1774 come “pubblico
collegio”, gestito inizialmente da quattro maestri ed un rettore. Seguendo un’usanza
fortemente radicata nella precedente gestione, il “pubblico collegio” continuò a premiare
gli alunni più meritevoli. Esso operò sino al 1797, allorché, con l’arrivo dei
soldati francesi, venne adibito a caserma.
School of Practical Architecture of Padua
103 Merit medal coined at the mint of Venice around 1774. Opus: anonymous. (AV - Ø 32.2 mm - 14
g). Obv/ S(ANCTUS) MARCUS VENETUS. The Lion of San Marco, with the closed Gospel
adorned with a frieze. Border with small radiate segments. Rev/ S(ENATUS) C(ONSULTO)
ARCHITECT(URAE) PRACT(ICAE) SCHOL(A) PATAV(INA). Written on four lines within
a wreath and frieze. Border with small radiate segments. Voltolina n. 1612; Morosini p. 21, n. 75.
Medaglia di benemerenza coniata presso la Zecca di Venezia intorno al 1774. Opus: anonimo.
(AV - Ø 32,2 mm - 14 g). D/ S(ANCTUS) MARCUS VENETUS. Il Leone di San Marco, in
moleca, con il Vangelo chiuso adorno di un fregio. Bordo costituito da una sequenza di piccoli
segmenti radiali. R/ S(ENATUS) C(ONSULTO) ARCHITECT(URAE) PRACT(ICAE)
SCHOL(A) PATAV(INA). Scritta in quattro righe entro corona a motivo vegetale e con fregio.
Bordo costituito da una sequenza di piccoli segmenti radiali. Voltolina n. 1612; Morosini p. 21,
n. 75.
RRRR EF e5000/8000
The Public School of Architecture of Padua was founded in 1771 by Abbot Domenico Cerato
(1720-1792), public professor of Civil Architecture at Padua University. The school headquarters
were next to the new Specola universitaria, but in 1774, by the decree of the Venetian Senate on the
15th of December, it was moved to a larger building nearby. According to the programmes prepared
by Cerato, the activity was organised into three classes: that of the “murari”, the “marangoni” and
the “tagliapietra” (only in 1782 was the class of “pittori, agrimensori o sia periti” added). For
every class, a competition was organised each year, a project to work on during the year; the best was awarded a gold medal worth 4
zecchini. The date 1774 is suggested, since the obverse uses the die of the osella of the Doge, Alvise IV Mocenigo, of that year.
La Pubblica Scuola d’Architettura di Padova fu fondata, nel 1771, dall’Abate Domenico Cerato (1720-1792), pubblico professore di
architettura civile allo Studio di Padova. La sede della Scuola era inizialmente posta presso la nuova Specola universitaria, ma nel 1774,
con decreto del Senato veneziano del 15 dicembre, venne spostata in un ampio caseggiato adiacente. Secondo i programmi stabiliti dal
Cerato, l’attività venne organizzata in tre classi: quella dei “murari”, quella dei “marangoni” e quella dei “tagliapietra” (solo nel 1782
fu istituita anche la classe dei “pittori, agrimensori o sia periti”). Per ogni classe veniva bandito un tema di concorso per un progetto da
svolgersi durante l’anno; il migliore poi veniva premiato con una medaglia d’oro del valore di quattro zecchini. La datazione del 1774
è suggerita dal fatto che per il diritto venne usato il conio relativo all’osella del Doge Alvise IV Mocenigo corrispondente a quell’anno.
139

Pietro Gradenigo (1695-1776) Venetian Senator
104 Celebrative medal cast at Florence in 1776. Opus: Giovanni Zanobio Weber or Veber. (AE - Ø 69.9 mm - 134 g). Obv/ PETRUS
GRADONIGO SE(NATOR) VENE(TUS) AET(ATE) AN(NORUM) LXXX - I(OHANNES) WEBER (incuse signature). Bust,
left, with long hair. Ornate cornice. Rev/ HONOS ET VIRTVS - 1776 (in incuse). Honour and Virtue standing facing. Cornice with
slight ornamentation. Voltolina n. 1618 (otherwise unpublished).
Medaglia celebrativa fusa a Firenze nel 1776. Opus: Giovanni Zanobio Weber o Veber. (AE - Ø 69,9 mm - 134 g). D/ PETRUS
GRADONIGO SE(NATOR) VENE(TUS) AET(ATE) AN(NORUM) LXXX - I(OHANNES) WEBER (firma incusa). Busto a
sinistra con lunga capigliatura. Cornice modanata. R/ HONOS ET VIRTVS - 1776 (in incuso). Le due figure allegoriche dell’Onore
e della Virtù stanti di fronte. Cornice con leggera modanatura. Voltolina n. 1618 (altrimenti inedita).
RRR F+ e300/500
This important medal celebrates Pietro Gradenigo, man of letters, politician, and, especially, bibliophile and numismatist. His palace,
at Santa Giustina, ended as a sort of museum that attracted the interest and curiosity of Venetians and foreigners.
Questa importante medaglia celebra la figura di Pietro Gradenigo, letterato, politico ma soprattutto bibliofilo e numismatico veneziano.
Il suo palazzo, a Santa Giustina, finì per diventare una sorta di museo che attirava l’interesse e la curiosità di veneziani e stranieri.
140

Vincenzo Riccati (1707-1775) Theologian and Mathematician
106 Celebrative medal coined at Bologna in 1776. Opus: Filippo Balugani. (AE - Ø
53 mm - 49.5 g). Obv/ VINCENTIVS RICCATVS - F(ILIPPO) BALVGANI.
Bust towards left, with religious robes and cloak. Rev/ MAGNVS VTRAQVE
- MDCCLXXVI. Religion and Science close to each other in the centre. Religion
holding a cross, next to a cippus, on which there is an open book; Science holds
a compass and a setsquare, next to her a globe with star; above, the rayed divine
triangle between clouds. Voltolina n. 1620; Forrer I, p. 120; Noè 1984, p. 66, 80,
104; Noè 1987, fig. 80.
Medaglia celebrativa coniata a Bologna nel 1776. Opus: Filippo Balugani. (AE
- Ø 53 mm - 49,5 g). D/ VINCENTIVS RICCATVS - F(ILIPPO) BALVGANI.
Busto di scorcio verso sinistra con abito talare e mantello. R/ MAGNVS
VTRAQVE - MDCCLXXVI. La Religione e la Scienza stanno accostate al
centro. La Religione regge una croce astile accanto ad un cippo su cui poggia un
libro aperto, la Scienza tiene in mano un compasso ed una squadra ed ha accanto
un globo con stella; in alto il triangolo divino raggiante tra nubi. Voltolina
n. 1620; Forrer I, p. 120; Noè 1984, pp. 66, 80, 104; Noè 1987, fig. 80.
RR EF e400/600
See previous historical note.
Cfr. scheda storica precedente.
Vincenzo Riccati (1707-1775) Theologian and Mathematician
105 Celebrative medal coined at Bologna in 1776. Opus: Filippo Balugani. (AR - Ø
53.8 mm - 59.8 g). Obv/ VINCENTIVS RICCATVS - F(ILIPPO) BALVGANI.
Bust, towards left, with religious robes and cloak. Rev/ MAGNVS VTRAQVE
- MDCCLXXVI. Religion and Science close to each other in the centre. Religion
holding a cross, next to a cippus, on which there is an open book; Science holds
a compass and a setsquare, next to her a globe with star; above, the rayed divine
triangle between clouds. Voltolina n. 1620; Forrer I, p. 120; Noè 1984, pp. 66,
80, 104; Noè 1987, fig. 80.
Medaglia celebrativa coniata a Bologna nel 1776. Opus: Filippo Balugani. (AR
- Ø 53,8 mm - 59,8 g). D/ VINCENTIVS RICCATVS - F(ILIPPO) BALVGANI.
Busto di scorcio verso sinistra con abito talare e mantello. R/ MAGNVS
VTRAQVE - MDCCLXXVI. La Religione e la Scienza stanno accostate al
centro. La Religione regge una croce astile accanto ad un cippo su cui poggia un
libro aperto, la Scienza tiene in mano un compasso ed una squadra ed ha accanto
un globo con stella; in alto il triangolo divino raggiante tra nubi. Voltolina
n. 1620; Forrer I, p. 120; Noè 1984, pp. 66, 80, 104; Noè 1987, fig. 80.
RRR FDC e1500/2000
The medal was made post mortem, in honour of Vincenzo Riccati, probably
commissioned by Giovanni Antonio Pedevilla, his pupil. Examples in silver and
bronze are known. The Serenissima Collection offers two in extraordinary
conservation in different metals; this one, the rarer and more precious one, is in
silver.
La medaglia venne realizzata, post mortem, in onore di Vincenzo Riccati su probabile
commissione di Giovanni Antonio Pedevilla, suo allievo. Sono noti esemplari
in argento e in bronzo. La Collezione Serenissima ne propone due di straordinaria
conservazione in metalli diversi: questo primo, più raro e prezioso, è
realizzato in argento.
141

Cathedral Church of the Santi Apostoli Pietro and Paolo of Adria
107 Foundation medal cast in 1776. Opus: anonymous. (AE - Ø 61.1 mm - 65 g). Obv/ TEMPLVM CATHE(DRALE) SS 1
AP(OSTOLORVM) PETRI ET PAV(LI) PLVRIES REPARATVM A FVNDAMEMTIS RESTITVITVR - ADRIAE A(NNO)
MDCCLXXVI. The façade of the cathedral. Rev/ ARNALDI SPERONI DE ALVAROTIS EPISCOPI ADRIENSIS STVDIO
ORDO CANONICORVM ET CIVES RITE P(ONI) C(VRAVERVNT). Written on seven lines, with frieze below. Voltolina n. 1621.
1 SS stands for SANCTORVM. .
Medaglia di fondazione fusa nel 1776. Opus: anonimo. (AE - Ø 61,1 mm - 65 g). D/ TEMPLVM CATHE(DRALE) SS1 AP(OSTOLORVM) PETRI ET PAV(LI) PLVRIES REPARATVM A FVNDAMEMTIS RESTITVITVR - ADRIAE A(NNO)
MDCCLXXVI. Il prospetto della Cattedrale. R/ ARNALDI SPERONI DE ALVAROTIS EPISCOPI ADRIENSIS STVDIO ORDO
CANONICORVM ET CIVES RITE P(ONI) C(VRAVERVNT). Scritta in sette righe con fregi in basso. Voltolina n. 1621.
RRR Piercing filled with wax. VF e500/800
1 SS sta per SANCTORVM. .
A typical foundation medal is here on offer. The ancient Cathedral of Adria (it had existed since the IX century), dedicated to the Apostles
Pietro and Paolo, had frequent restorations and partial re-buildings. Only in 1776, on the initiative of the Bishop Arnaldo Speroni degli
Alvarotti (see n. 91), was it completely re-built. After levelling, in the same year, Speroni blessed and laid the first stone of the Cathedral,
together with an example of this medal. A series of difficulties delayed the conclusion of the works; at last, on the 22nd of December 1836
Bishop Antonio Maria Calcagno blessed the Cathedral. The façade remained incomplete.
Viene qui proposta una tipica medaglia “di fondazione”. L’antica Cattedrale di Adria (esistente fin dal IX secolo), dedicata agli apostoli
Pietro e Paolo, era stata sottoposta a frequenti interventi di restauro e parziale riedificazione. Solo nel 1776, però, per iniziativa del
Vescovo Arnaldo Speroni degli Alvarotti (cfr. n. 91), fu integralmente riedificata. Dopo imponenti lavori di sbancamento, in quello stesso
anno, lo Speroni benedì e pose nelle fondamenta la prima pietra della Cattedrale assieme a un esemplare della medaglia. Il succedersi
di circostanze avverse ritardò la conclusione dei lavori; infine il 22 dicembre 1836 la Cattedrale fu benedetta dal Vescovo Antonio Maria
Calcagno. La facciata però rimase incompleta.
142

Scuola Grande of Santa Maria della Carità in Venice
108 Celebrative medal coined at the mint of Venice in 1776. Opus: Antonio Schabel. (AR - Ø 40.8 mm - 26.2 g). Obv/ BENIGNA EST
OMNIA SVSTINET - A(NTONIVS) SCHABEL F(ECIT). Female figure representing Charity, seated right, holding baby she is
feeding with her left arm, with her right arm she hugs another child; a third child, on the right, holds the symbol of the Scuola.
Rev/ COLLEGIVM CARITATIS INSTITVTVM VIII ID(VS) NO(VEMBRIS) A(NNO) MCCLX - A(NNO) MDCCLXXVI. A
kneeling man, head covered by a hood, receives a rope with multiple ribbons on the end from a bishop with stole; on the ground,
against a step, the symbol of the Scuola della Carità in a cornice. Voltolina n. 1622 (otherwise unpublished).
Medaglia celebrativa coniata presso la Zecca di Venezia nel 1776. Opus: Antonio Schabel. (AR - Ø 40,8 mm - 26,2 g). D/ BENIGNA
EST OMNIA SVSTINET - A(NTONIVS) SCHABEL F(ECIT). Figura femminile rappresentante la Carità seduta verso destra, con
la sinistra regge un bambino, che sta allattando, e con la destra ne abbraccia un altro; un terzo, sulla destra, esibisce il simbolo della
Scuola. R/ COLLEGIVM CARITATIS INSTITVTVM VIII ID(VS) NO(VEMBRIS)A(NNO) MCCLX - A(NNO) MDCCLXXVI.
Un uomo inginocchiato, il capo coperto da un cappuccio, riceve dalle mani di un Vescovo con mozzetta e stola un cordone con fiocchi
multipli alle estremità; per terra, appoggiato ad uno scalino, il simbolo della Scuola della Carità in cornice. Voltolina n. 1622
(altrimenti inedita).
RRR FDC e1500/2000
Since 1776 the “Zonta” of the Scuola Grande di Santa Maria della Carità, had encouraged the making of annual medals that followed
the criteria of artistic value and uniformity. For this reason they chose Antonio Schabel, the best engraver in the Venetian mint. But this
project was abandoned in the following years; it was only taken up again around the year 1785, with the realisation of a series of great
success, proved by the fact that the Scuola Grande di San Giovanni Evangelista also decided to create a similar series, asking Schabel
to execute it, and jealously keeping series for themselves. The medal here on offer celebrates the foundation of the Scuola at the church
of San Leonardo, on the 6th of November 1260; from there the Confraternita would move, first to the Oratorio di San Giacomo alla
Giudecca, then (around 1287) in the Lateranense Monastery, next to the church of the Carità. At last, in 1344, part of the Monastery was
bought, and permanent headquarters were built. As well as its interest as a medal from the Venetian Scuole Grandi, there is also the fact
that this on offer is the first of a series of great prestige.
Fin dal 1776 la “Zonta” della Scuola Grande di Santa Maria della Carità aveva incoraggiato la realizzazione di medaglie annuali che
rispondessero a criteri prestabiliti di uniformità e validità artistica. Per questo era stato scelto appunto Antonio Schabel, il più abile
incisore della Zecca di Venezia. Di fatto, però, negli anni seguenti il progetto venne accantonato. Fu ripreso solo intorno al 1785, con
la realizzazione di una serie che ottenne uno straordinario successo. Lo dimostra il fatto che, poco dopo, anche la Scuola Grande di San
Giovanni Evangelista volle dar vita a una serie simile, affidandone la realizzazione allo stesso Schabel e imponendo la gelosa conser
vazione della “raccolta”. La medaglia qui proposta ricorda la fondazione della Scuola avvenuta nella Chiesa di San Leonardo il 6
novembre 1260; da qui poi la Confraternita si sarebbe spostata, dapprima presso l’Oratorio di San Giacomo alla Giudecca, poi (verso
il 1287) nel Monastero lateranense attiguo alla Chiesa della Carità. Infine, nel 1344, acquisita una parte del Monastero, venne iniziata
la costruzione di una sede pienamente autonoma. All’interesse suscitato dalle medaglie delle Scuole Grandi veneziane si aggiunge
quindi il fatto che quella qui offerta è la prima di una serie di grande prestigio.
143

109
To Jacopo Gradenigo
(1721- post 1796)
Provveditore Generale of Dalmatia and Albania
Celebrative medal with ornate loop, coined at Bologna in 1777.
Opus: Filippo Balugani. (Gilded AR - Ø 66.9 mm - 89.2 g).
Obv/ IACOBO GRADONICO PROCONSVLI PATRI SVO -
F(ILIPPO) BALVGANI. Bust, left, with ornate robe, cloak and
hair with ribbon behind the neck. Ornate cornice. Rev/ GENIVS
OBSEQVENS EXERCITVS ILLYRII - A(NNO) S(ALVTIS)
MDCCLXXVII SVI PROCONSVLATVS TERTIO. In the centre,
a Tyche, Goddess of prosperity, turned left, with a bushel on her
head and a cloak on her shoulders, holding a cornucopia from
which coins pour. At right, two standards, the first with the Lion
of San Marco; at left, three flags, the first with the Lion of San
Marco with a sword; under, the arms of Gradenigo. Ornate cornice.
Voltolina n. 1625; Correr sec. XVII-XVIII, p. 109, n. 96; Forrer
I, p. 120; Majer 1929, p. 9; Noè 1984, p. 80-81, fig. 81, p. 104,
n. 23.
Medaglia celebrativa con appiccagnolo ornato, coniata a Bologna
nel 1777. Opus: Filippo Balugani. (AR dorato - Ø 66,9 mm - 89,2
g). D/ IACOBO GRADONICO PROCONSVLI PATRI SVO -
F(ILIPPO) BALVGANI. Busto a sinistra con abito ornato, mantello
e nastro ai capelli dietro il collo. Cornice modanata. R/ GENIVS
OBSEQVENS EXERCITVS ILLYRII - A(NNO) S(ALVTIS)
MDCCLXXVII SVI PROCONSVLATVS TERTIO. Nel centro
Tyche, la dea della prosperità – volta a sinistra, con sulla testa un
moggio e sulle spalle un mantello – in atto di reggere una cornucopia
rovesciata dalla quale sgorgano monete. A destra due stendardi, il
primo con il Leone di San Marco; a sinistra tre bandiere, sulla
prima il Leone di San Marco con spada, sotto, lo stemma Gradenigo.
Cornice modanata. Voltolina n. 1625; Correr sec. XVII-XVIII, p.
109, n. 96; Forrer I, p. 120; Majer 1929, p. 9; Noè 1984, pp. 80-
81, fig. 81, p. 104, n. 23.
RRRRR FDC e2200/3000
After having met Pietro Gradenigo (see n. 104), here we have his
nephew Jacopo. This medal was given to him early in 1777, by the
citizens of Illyria, at the end of his mandate as Provveditore Generale
of Dalmatia and Albania. As well as helping the inhabitants with
works of public utility, he acted in defeating the bandits
and criminals that roamed the villages and countryside and brought
back discipline in the army. These actions are mentioned in this
refined medal through the iconography and the legend on the reverse.
The Serenissima Collection offers three versions of this medal,
different in the metal or presence of a loop. The first medal here on
offer is really extraordinary: the gilding does not hide the silver
underneath, and there is an elegant loop that makes it wearable.
These characteristics can let us suppose that it was the example given
to Gradenigo, since we have no information about a gold example
of this medal.
Dopo aver incontrato Pietro Gradenigo (cfr. n. 104), ritroviamo qui suo nipote Jacopo. Questa medaglia gli venne assegnata, nei primi
mesi del 1777, dai sudditi dell’Illirico al termine del suo mandato di Provveditore Generale di Dalmazia e Albania. Oltre a soccorrere gli
abitanti con opere di pubblica utilità, egli si era impegnato a debellare banditi e malviventi che infestavano borghi e campagne e a
riportare la disciplina nell’esercito. Tali aspetti sono ricordati in questa raffinata medaglia sia attraverso l’iconografia che il motto del
rovescio. La Collezione Serenissima propone tre esemplari di questa medaglia diversi per metallo o per la presenza di appiccagnolo.
Quello che viene qui proposto per primo è davvero straordinario: la doratura che lo caratterizza non impedisce di vedere l’argento
sottostante, da cui è costituito; inoltre è presente un elegante appiccagnolo che lo rende portativo. Tali caratteristiche fanno ritenere che
si tratti dell’esemplare offerto al Gradenigo stesso, tanto più che non abbiamo alcuna notizia dell’esistenza di un’eventuale versione in oro
della medaglia.
144

To Jacopo Gradenigo (1721- post 1796)
Provveditore Generale of Dalmatia and Albania
110 Celebrative medal coined at Bologna in 1777. Opus: Filippo Balugani. (AR - Ø 67.2 mm - 79.8 g). Obv/ IACOBO GRADONICO
PROCONSVLI PATRI SVO - F(ILIPPO) BALVGANI. Bust, left, with ornate robe, cloak and hair with ribbon behind the neck.
Decorated cornice. Rev/ GENIVS OBSEQVENS EXERCITVS ILLYRII - A(NNO) S(ALVTIS) MDCCLXXVII SVI
PROCONSVLATVS TERTIO. In the centre, a Tyche, Goddess of prosperity, turned left, with a bushel on her head and a cloak on
her shoulders, holding a cornucopia from which coins pour:At right, two standards, the first with the Lion of San Marco; at left, three
flags, the first with the Lion of San Marco with a sword, below, the arms of Gradenigo. Ornate cornice. Voltolina n. 1625; Correr
sec. XVII-XVIII, p. 109, n. 96; Forrer I, p. 120; Majer 1929, p. 9; Noè 1984, p. 80-81, fig. 81, p. 104, n. 23.
Medaglia celebrativa coniata a Bologna nel 1777. Opus: Filippo Balugani. (AR - Ø 67,2 mm - 79,8 g). D/ IACOBO GRADONICO
PROCONSVLI PATRI SVO - F(ILIPPO) BALVGANI. Busto a sinistra con abito ornato, mantello e nastro ai capelli dietro il collo.
Cornice modanata. R/ GENIVS OBSEQVENS EXERCITVS ILLYRII - A(NNO) S(ALVTIS) MDCCLXXVII SVI
PROCONSVLATVS TERTIO. Nel centro Tyche, la dea della prosperità - volta a sinistra, con sulla testa un moggio e sulle spalle un
mantello - in atto di reggere una cornucopia rovesciata dalla quale sgorgano monete. A destra due stendardi, il primo con il Leone di
San Marco; a sinistra tre bandiere, sulla prima il Leone di San Marco con spada, sotto, lo stemma Gradenigo. Cornice modanata.
Voltolina n. 1625; Correr sec. XVII-XVIII, p. 109, n. 96; Forrer I, p. 120; Majer 1929, p. 9; Noè 1984, pp. 80-81, fig. 81, p. 104,
n. 23.
RRRR FDC e2000/2500
Only a large collection like the Serenissima Collection can offer two different examples in silver of this extremely rare and extraordinary
medal of Gradenigo. The conservation is exceptional.
Solo una grande raccolta come la Collezione Serenissima può permettersi di offrire due diversi esemplari in argento di questa rarissima
e straordinaria medaglia del Gradenigo. La conservazione è eccezionale.
See previous historical note.
Cfr. scheda storica precedente.
145

To Jacopo Gradenigo (1721- post 1796)
Provveditore Generale of Dalmatia and Albania
111 Celebrative medal coined at Bologna in 1777. Opus: Filippo Balugani. (AE - Ø 67.8 mm - 132 g). Obv/ IACOBO GRADONICO
PROCONSVLI PATRI SVO - F(ILIPPO) BALVGANI. Bust, left, with ornate robe, cloak and hair with ribbon behind the neck.
Decorated cornice. Rev/ GENIVS OBSEQVENS EXERCITVS ILLYRII - A(NNO) S(ALVTIS) MDCCLXXVII SVI
PROCONSVLATVS TERTIO. In the centre, a Tyche, Goddess of prosperity, turned left, with a bushel on her head and a cloak on
her shoulders, holding a cornucopia from which coins pour:At right, two standards, the first with the Lion of San Marco; at left, three
flags, the first with the Lion of San Marco with a sword, below, the arms of Gradenigo. Ornate cornice. Voltolina n. 1625; Correr sec.
XVII-XVIII, p. 109, n. 96; Forrer I, p. 120; Majer 1929, p. 9; Noè 1984, p. 80-81, fig. 81, p. 104, n. 23.
Medaglia celebrativa coniata a Bologna nel 1777. Opus: Filippo Balugani. (AE - Ø 67,8 mm - 132 g). D/ IACOBO GRADONICO
PROCONSVLI PATRI SVO - F(ILIPPO) BALVGANI. Busto a sinistra con abito ornato, mantello e nastro ai capelli dietro il collo.
Cornice modanata. R/ GENIVS OBSEQVENS EXERCITVS ILLYRII - A(NNO) S(ALVTIS) MDCCLXXVII SVI
PROCONSVLATVS TERTIO. Nel centro Tyche, la dea della prosperità – volta a sinistra, con sulla testa un moggio e sulle spalle un
mantello – in atto di reggere una cornucopia rovesciata dalla quale sgorgano monete. A destra due stendardi, il primo con il Leone di
San Marco; a sinistra tre bandiere, sulla prima il Leone di San Marco con spada, sotto, lo stemma Gradenigo. Cornice modanata.
Voltolina n. 1625; Correr sec. XVII-XVIII, p. 109, n. 96; Forrer I, p. 120; Majer 1929, p. 9; Noè 1984, pp. 80-81, fig. 81, p. 104,
n. 23.
RRR EF e600/800
Ex Isaia Volonté Collection.
See previous historical note.
Cfr. scheda storica precedente.
146

Urbano Savorgnan (1704-1777) Filippino Father and collector
112 Celebrative medal with loop, coined at Bologna around 1777. Opus: Francesco Corazzini. (AR-Ø65mm-111g).Obv/ VRBANO
SAVORGNANO PATRIT(IO) VEN(ETO) P(RES)B(YTE)RO ORAT(ORII) BONON(IENSIS) - FRAN(CISCVS) CORAZZINI
F(ECIT). Bust, right, with religious robe and cloak. Rev/ SVPELL(ECTILIBVS) CONLAT(IS) AD INCREM(ENTVM)
SCIENT(IARVM) ET ART(IVM) - SENAT(ORES) PRAEF(ECTI) INSTIT(VTO) V(IRO) B(ENE) M(ERENTI) D(ANT)
D(EDICANT). Written partly on three central lines, within an oak and laurel wreath, and part around. Voltolina n. 1627; Forrer I,
p. 458; Johnson 1990, II, n. 282; Savio p. 114, n. 34.
Medaglia celebrativa con appiccagnolo, coniata a Bologna intorno al 1777. Opus: Francesco Corazzini. (AR-Ø65mm-111g).
D/ VRBANO SAVORGNANO PATRIT(IO) VEN(ETO) P(RES)B(YTE)RO ORAT(ORII) BONON(IENSIS) - FRAN(CISCVS)
CORAZZINI F(ECIT). Busto a destra in veste talare e con mantello. R/ SVPELL(ECTILIBVS) CONLAT(IS) AD
INCREM(ENTVM) SCIENT(IARVM) ET ART(IVM) - SENAT(ORES) PRAEF(ECTI) INSTIT(VTO) V(IRO) B(ENE)
M(ERENTI) D(ANT) D(EDICANT). Scritta parte su tre righe al centro, entro corona di foglie di quercia e d’alloro, e parte all’ingiro.
Voltolina n. 1627; Forrer I, p. 458; Johnson 1990, II, n. 282; Savio p. 114, n. 34.
RRR EF e1800/3000
Urbano Maria Savorgnan, Filippino Father and proprietor of a rich medal “museum”, died in Bologna in 1777. In his will the collection
was left to the city’s Institute of Science and Arts. On the 26th of August 1777, as a mark of gratitude, the Senators of the Institute voted
that the Savorgnan family should be accepted into the nobility of Bologna and that a large silver medal be made to “send it each year
in gift”. The Serenissima Collection is able to produce two examples of the medal in different metals. The first, particularly precious one,
is in silver and has a rich loop that makes it wearable.
Nel 1777 moriva a Bologna Urbano Maria Savorgnan, Padre filippino ma anche proprietario di un ricco “museo” di medaglie. Per
disposizione testamentaria tale collezione veniva donata all’Istituto delle Scienze ed Arti della città. Il 26 agosto 1777, in segno di
riconoscenza, i Senatori preposti all’Istituto disponevano solennemente che la famiglia Savorgnan venisse accolta nella nobiltà bolognese
e che venisse realizzata una “grossa medaglia d’argento” da “mandarle ciascun anno in dono”. La Collezione Serenissima è in
grado di proporre due esemplari della medaglia in diversi metalli. Questo primo, particolarmente prezioso, realizzato in argento, è
corredato di un ricco appiccagnolo che lo rende portativo.
147

Urbano Savorgnan (1704-1777) Filippino Father and collector
113 Celebrative medal coined at Bologna around 1777. Opus: Francesco Corazzini. (AE-Ø65mm-89g).Obv/ VRBANO SAVORGNANO
PATRIT(IO) VEN(ETO) P(RES)B(YTE)RO ORAT(ORII) BONON(IENSIS) - FRAN(CISCVS) CORAZZINI F(ECIT). Bust,
right, with religious robe and cloak. Rev/ SVPELL(ECTILIBVS) CONLAT(IS) AD INCREM(ENTVM) SCIENT(IARVM) ET
ART(IVM) - SENAT(ORES) PRAEF(ECTI) INSTIT(VTO) V(IRO) B(ENE) M(ERENTI) D(ANT) D(EDICANT). Written
partly on three central lines, within an oak and laurel wreath, and part around. Voltolina n. 1627; Forrer I, p. 458; Johnson 1990, II,
n. 282; Savio p. 114, n. 34.
Medaglia celebrativa coniata a Bologna intorno al 1777. Opus: Francesco Corazzini. (AE -Ø65mm-89g).D/ VRBANO
SAVORGNANO PATRIT(IO) VEN(ETO) P(RES)B(YTE)RO ORAT(ORII) BONON(IENSIS) - FRAN(CISCVS) CORAZZINI
F(ECIT). Busto a destra in veste talare e con mantello. R/ SVPELL(ECTILIBVS) CONLAT(IS) AD INCREM(ENTVM)
SCIENT(IARVM) ET ART(IVM) - SENAT(ORES) PRAEF(ECTI) INSTIT(VTO) V(IRO) B(ENE) M(ERENTI) D(ANT)
D(EDICANT). Scritta parte su tre righe al centro, entro corona di foglie di quercia e d’alloro, e parte all’ingiro. Voltolina n. 1627;
Forrer I, p. 458; Johnson 1990, II, n. 282; Savio p. 114, n. 34.
RR FDC e800/1200
See previous historical note.
Cfr. scheda storica precedente.
148

149
114
Urbano Savorgnan (1704-1777)
Filippino Father and collector
Celebrative medal cast at Bologna in 1777. Opus:
Filippo Scandellari. (AE -Ø93mm-243g).
Obv/ URBANUS SAVORGNAN(US) NOB(ILIS)
VEN(ETUS) PRESB(YTER) ORAT(ORII)
BON(ONIENSIS) ANTIQUIT(ATIS) ET
C(ETERA) ET C(ETERA) AMATOR - F(ILIPPO)
SCANDELARI A[?].Bust, right, with religious robe
and cloak. Rev/ BENEDIC DEUS ME ET MULTA
UNIVERSI GENERA QUAE SERVO. Savorgnan,
kneeling, turned towards God, blessing from a cloud;
in the sky an eagle is flying. Next to Savorgnan there
is Nature (Artemide Efesia), resting on a column, a
cornucopia and a lion; sea in the background with
some ships. Voltolina n. 1628; Johnson 1990, II, n.
484; Noè 1984, p. 89, fig. 95, p. 108, n. 35.
Medaglia celebrativa fusa a Bologna nel 1777. Opus:
Filippo Scandellari. (AE -Ø93mm-243g).
D/ URBANUS SAVORGNAN(US) NOB(ILIS)
VEN(ETUS) PRESB(YTER) ORAT(ORII)
BON(ONIENSIS) ANTIQUIT(ATIS) ET
C(ETERA) ET C(ETERA) AMATOR - F(ILIPPO)
SCANDELARI A[?]. Busto a destra in veste talare e
con mantello. R/ BENEDIC DEUS ME ET MULTA
UNIVERSI GENERAQUAE SERVO. Il Savorgnan,
inginocchiato, è rivolto verso Dio benedicente da una
nube; nel cielo vola un’aquila. Presso al Savorgnan
stanno la figura della Natura (Artemide Efesia), appoggiata
ad una colonna, una cornucopia e un leone;
sullo sfondo marino veleggiano alcune barche.
Voltolina n. 1628; Johnson 1990, II, n. 484; Noè
1984, p. 89, fig. 95, p. 108, n. 35.
RRRR EF e1400/2000
This extremely rare medal, with an unusually large,
was made in Bologna on the occasion of the death of
Savorgnan, to celebrate his merits as a noble Venetian,
a man of religion and passionate lover of art. The
careful collector cannot afford to lose the exceptional
opportunity of finding both medals dedicated to this
personality in the Serenissima Collection.
Questa rarissima medaglia di modulo straordinario
venne realizzata a Bologna, in occasione della morte
del Savorgnan, per celebrarne i meriti legati alla sua
condizione di nobile veneziano, di religioso e di appassionato
cultore dell’arte del passato. Al collezionista
avveduto non può sfuggire l’eccezionalità di trovare
riunite nella Collezione Serenissima le due meda
glie dedicate a questo personaggio.

Scuola Grande of San Rocco in Venice
115 Celebrative medal with ornate loop, cast at Venice in 1778. Opus: anonymous. (AR with cornice and loop in OT - Ø 56.6 mm - 51
g). Obv/ 1778. San Rocco, kneeling, with his right arm distended towards the traditional dog, crouched at left, and a tree; with his left
arm he is holding the pilgrim’s staff with hat. Rev/ Without inscription. San Marco, seated, with closed Gospel resting on his left
knee; in his right, a knife.
Medaglia celebrativa con ricco appiccagnolo ornato, fusa a Venezia nel 1778. Opus: anonimo. (AR con cornice e appiccagnolo in OT
- Ø 56,6 mm - 51 g). D/ 1778. San Rocco, in ginocchio, con il braccio destro disteso verso il tradizionale cane, accovacciato a sinistra,
e un alberello. Con il braccio sinistro regge il bastone da viandante, in cima al quale è il cappello. R/ Anepigrafe. San Marco, seduto,
con il Vangelo chiuso poggiato sulla gamba sinistra; nella destra, un coltello.
RRRR EF e2000/3000
This extraordinary, unpublished, example here on offer is one of the most sought after medals from the Scuole Grandi of Venice. The date,
under the figure of San Rocco, can make us suppose that the medal was ordered by Tommaso Gardin, Guardian Grande of the Scuola
of San Rocco, in the year 1778. The figure of San Marco on the reverse is mysterious and disquieting, with the closed Gospel (normally
open on the phrase that inspires peace), and, instead of the usual pen, is brandishing a knife in an aggressive way. Possibly the medal
refers to a situation of hostility that involved Venice in 1778; less probably it refers to rivalry between the Scuola of San Rocco and that
of San Marco. The iconography is unique in the history of Venetian medals.
Lo straordinario esemplare inedito che viene qui proposto è uno dei pezzi più accattivanti dell’ambita serie di medaglie legate alle Scuole
Grandi di Venezia. La presenza della datazione sotto l’immagine di San Rocco autorizza a identificare il committente in Tommaso
Gardin, Guardian Grande della Scuola di San Rocco in carica nel 1778. Misteriosa e inquietante, sul rovescio, la presenza di San Marco
che, chiuso il Vangelo (normalmente aperto sulla frase ispirata alla pace), brandisce minaccioso un coltello in luogo della penna. È
possibile che la medaglia alluda a una situazione di ostilità che coinvolse Venezia nel 1778; meno probabile che si riferisca a una rivalità
della Scuola di San Rocco con quella di San Marco. Comunque sia si tratta di una situazione iconograficamente unica nella storia della
medaglistica veneziana.
150

Paolo Renier (1779-1789) CXIX Doge
116 Celebrative medal cast at Venice around 1779. Opus: anonymous. (AE - Ø 97.3x75.5 mm - 185 g). Obv/ Without inscription. Bust
of the Doge, three quarter view, with ermine cloak and Doge’s horn. Rev/ Smooth. Voltolina n. 1635 (otherwise unpublished).
Medaglia celebrativa fusa a Venezia intorno al 1779. Opus: anonimo. (AE - Ø 97,3 x 75,5 mm - 185 g). D/ Anepigrafe. Busto del
Doge di tre quarti con mantello di ermellino e corno dogale. R/ Liscio. Voltolina n. 1635 (altrimenti inedita).
RR EF e300/500
This portrait of the Doge Renier is extremely interesting. The absence of a legend makes the collocation problematic; it is possible that
it is an act of homage towards the Doge, but the Doge himself may have had it made, to give it as a keepsake to someone dear.
Decisamente particolare questa suggestiva rappresentazione del Doge Renier. L’assenza di una legenda ne rende problematica la
collocazione. È possibile che essa rappresenti un atto di omaggio nei confronti del Doge, ma non si può escludere che lo stesso Doge
l’avesse destinata a qualche persona cara, come personalissimo ricordo.
151

Medal obtained from a silver bull of the
Doge Paolo Renier (1779-1789)
117 Celebrative medal with loop, coined at the mint of Venice around 1779. Opus: anonymous.
(GildedAR - Ø 38.2 mm-7g).Obv/ S(ANCTVS) M(ARCVS) VENET(VS) PAVL(VS)
RAINERIVS DVX. On the left, haloed San Marco standing and blessing, receiving the
homage of the Doge on the right, wearing Doge’s robe and horn, holding in his right hand
a long pole with a cross. Dotted border. Rev/ PAULUS RAINERIUS DEI GRA(TIA)
DVX VENETIAR(VM) ET C(ETERA). Written on five lines; above, Doge’s horn
between two rosettes. Dotted border. Voltolina n. 1636; Cecchetti.
Medaglia celebrativa con appiccagnolo, coniata presso la Zecca di Venezia intorno al
1779. Opus: anonimo. (AR dorato - Ø 38,2 mm -7g).D/ S(ANCTVS) M(ARCVS)
VENET(VS) PAVL(VS) RAINERIVS DVX. Sulla sinistra San Marco, in piedi con
aureola e in atto benedicente, riceve l’omaggio del Doge; questi, posto sulla destra con
veste e corno dogali, tiene con la destra una lunga asta con la Croce; bordo perlinato.
R/ PAULUS RAINERIUS DEI GRA(TIA) DVX VENETIAR(VM) ET C(ETERA).
Scritta in cinque righe; in alto corno dogale tra due rosette; bordo perlinato. Voltolina
n. 1636; Cecchetti.
RRRR EF e1200/1500
Another medal (see n. 116) intended to celebrate the Doge in a general way; while the
previous one had a detailed portrait of Renier, this one is much more indefinite and offers
a stereotype of the Doge. It was made by re-using a silver bull of the Doge. The effect of this
operation is unusual and pleasing.
Ancora una medaglia (cfr. n. 116) destinata a celebrare in termini estremamente generici
la figura del Doge; mentre la precedente però riproduceva in modo particolareggiato le
fattezze del Renier, questa è decisamente più indefinita e offre un’immagine stereotipata del
personaggio. Del resto essa è stata ottenuta con il riutilizzo di una bolla d’argento del Doge
stesso. L’effetto di questa operazione davvero insolita, è molto originale e gradevole.
Alessandro Antonio Barzizza (1747-1815)
Podestà and Vice captain of Bergamo
118 Celebrative medal coined in 1779. Opus: Francesco Corazzini. (AE - Ø 43.3 mm -
24.8 g). Obv/ ALEX(ANDRO) ANT(ONIO) BARZIZA PRAET(ORI)
PROPRAEF(ECTO) - F(RANCISCVS) CORAZZINI F(ECIT). Bust, left. Rev/ OB
CIVES SERVATOS ARMORVM INTERDICTO BERGOMATES 1779. Written on
six lines within a wreath. Voltolina n. 1638; Johnson 1990, n. 280.
Medaglia celebrativa coniata nel 1779. Opus: Francesco Corazzini. (AE - Ø 43,3 mm
- 24,8 g). D/ ALEX(ANDRO) ANT(ONIO) BARZIZA PRAET(ORI)
PROPRAEF(ECTO) - F(RANCISCVS) CORAZZINI F(ECIT). Busto a sinistra.
R/ OB CIVES SERVATOS ARMORVM INTERDICTO BERGOMATES 1779. Scritta
in sei righe entro corona di foglie. Voltolina n. 1638; Johnson 1990, n. 280.
RR FDC e500/800
Alessandro Antonio Barzizza was elected Podestà of Bergamo on the 13th of November
1777. His mandate started on the 26th of May 1778 and ended on the 25th of September
1779. He arrived in a society with grave social tensions and crime; he undertook an
efficient action of control and prevention, prohibiting the population from walking
around armed. In this way he brought peace and security to Bergamo, and earned the
gratitude of the local population. They dedicated poetical compositions and speeches to
him, and when he left they offered him an example of this medal (probably in gold) here
on offer.
Alessandro Antonio Barzizza fu eletto Podestà di Bergamo il 13 novembre 1777. Il suo
mandato iniziò il 26 maggio 1778 e si concluse il 25 settembre 1779. Giunto in un
ambiente percorso da gravi tensioni sociali e tormentato dalla criminalità, egli svolse
un’efficace azione di controllo e prevenzione impedendo alla popolazione di circolare
armata. Garantì così al Bergamasco pace e sicurezza e guadagnò la stima e la riconoscenza
degli abitanti. Costoro gli dedicarono composizioni poetiche e discorsi e gli
offrirono, al momento della partenza, un esemplare (verosimilmente in oro) della medaglia
qui proposta.
152

Arnaldo Speroni degli Alvarotti (1727-1800)
Bishop of Adria, new Seminary of Rovigo
119 Foundation medal cast in 1779. Opus: anonymous. (AE -Ø76mm-207g).Obv/ ELEGI LOCVM ISTVM VT PERMANEAT
COR MEVM IBI CVNCTIS DIEBVS PARALIP(OMENA) II VII A(NNO) S(ALVTIS) MDCCLXXIX. Three-quarter bust in
high relief, wearing ecclesiastical robes with cross. Ornate cornice. Rev/ ARNALDO SPERONIO DE ALVAROTIS ADRIEN(SI)
PONTIFICI AVSPICI ET SOSPITI SVO AD HAS S(AN)C(TE) INAVGVRATAS AEDES PRIMVM PONENTI LAPIDEM
SACRI EARVMD(EM) SODALES ET ALVMNI GRATI ANIMI ERGO PP 1 . Written on nine lines, with decoration below. Ornate
cornice. Voltolina n. 1639.
1 PP stands for POSVERVNT.
Medaglia di fondazione fusa nel 1779. Opus: anonimo. (AE -Ø76mm-207g).D/ ELEGI LOCVM ISTVM VT PERMANEAT
COR MEVM IBI CVNCTIS DIEBVS PARALIP(OMENA) II VII A(NNO) S(ALVTIS) MDCCLXXIX. Busto di tre quarti in
altorilievo in veste ecclesiastica con croce pettorale. Cornice modanata. R/ARNALDO SPERONIO DE ALVAROTIS ADRIEN(SI)
PONTIFICI AVSPICI ET SOSPITI SVO AD HAS S(AN)C(TE) INAVGVRATAS AEDES PRIMVM PONENTI LAPIDEM
SACRI EARVMD(EM) SODALES ET ALVMNI GRATI ANIMI ERGO PP1 . Scritta in nove righe con ornato in basso. Cornice
modanata. Voltolina n. 1639.
RRR EF e600/800
1 PP sta per POSVERVNT.
The Serenissima Collection has various medals of the Bishop Arnaldo Sperone degli Alvarotti (see ns 91, 107, 120). In this case his merit
in building the new Seminary of Rovigo is celebrated. It was built in a more secluded area than the previous one (that was next to the
cathedral); the ex-Convent of the Padri di S. Agostino was chosen. The old building was demolished on the 30th of November 1779;
Speroni placed the first stone of the new one, and an example of this medal here on offer was placed in the foundations. The works lasted
for fifteen years and Speroni inaugurated the new Seminary in 1795.
La Collezione Serenissima annovera varie medaglie legate alla figura del Vescovo Arnaldo Sperone degli Alvarotti (cfr. nn. 91, 107,
120). In questo caso vengono celebrati i suoi meriti per la costruzione del nuovo Seminario di Rovigo. Esso fu costruito in un luogo più
appartato rispetto a quello “vecchio” (che era adiacente al Duomo); fu scelto infatti il sito dell’ex Convento dei Padri di S. Agostino.
Demolito l’edificio preesistente, il 30 novembre 1779 lo Speroni pose la prima pietra della nuova costruzione; nelle fondamenta venne
posto anche un esemplare della medaglia qui proposta. I lavori proseguirono per quindici anni e fu ancora lo Speroni a inaugurare il
nuovo Seminario nel 1795.
153