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GEOMETRA - Collegio dei Geometri della Provincia di Udine

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<strong>di</strong>mensione <strong>GEOMETRA</strong><br />

3/2006<br />

presentazione fedele <strong>della</strong> realtà, dall’altro<br />

consente <strong>di</strong> leggere il medesimo documento<br />

anche come prodotto culturale<br />

e testimonianza <strong>di</strong> un sapere pratico.<br />

Il passo tuttavia non appare tuttavia né<br />

imme<strong>di</strong>ato né semplice.<br />

Nella preparazione <strong>di</strong> un ‘pubblico perito’<br />

- così i documenti d’epoca in<strong>di</strong>cano<br />

gli antenati <strong>dei</strong> geometri <strong>di</strong> oggi - si<br />

possono infatti prendere in considerazione<br />

vari livelli <strong>di</strong> cultura, che si <strong>di</strong>spongono<br />

come in fasce successive <strong>di</strong> un’immaginaria<br />

piramide rovesciata. Il livello<br />

più superfi ciale si identifi ca con la cultura<br />

in senso lato, ovvero i gran<strong>di</strong> para<strong>di</strong>gmi<br />

<strong>di</strong> riferimento comuni a più ambiti<br />

professionali: linguaggio, matematica,<br />

geometria, nozioni giuri<strong>di</strong>che ecc.<br />

Questa cultura è perlopiù formalizzata<br />

e viene acquisita <strong>di</strong> solito me<strong>di</strong>ante un<br />

percorso formale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>.<br />

Ad un livello più profondo, si può invece<br />

parlare <strong>di</strong> cultura professionale in senso<br />

proprio, ovvero il possesso <strong>di</strong> quelle<br />

conoscenze che permettono <strong>di</strong> padroneggiare<br />

un ambito lavorativo specifi co:<br />

l’uso degli strumenti, il dominio delle<br />

tecniche <strong>di</strong> rilievo, le convenzioni sulle<br />

rappresentazione degli oggetti, la conoscenza<br />

<strong>di</strong> particolari procedure sono altrettanti<br />

esempi calzanti. Sebbene parte<br />

<strong>di</strong> queste conoscenze abbiano una sistemazione<br />

co<strong>di</strong>fi cata sotto forma <strong>di</strong> prontuari<br />

e manuali, la maggior parte veniva<br />

acquisita me<strong>di</strong>ante l’appren<strong>di</strong>stato e<br />

la pratica.<br />

Il vertice <strong>della</strong> piramide rappresenta invece<br />

l’insieme delle conoscenze che appartengono<br />

ad una singola persona, le<br />

strategie per la risoluzione <strong>dei</strong> problemi,<br />

i trucchi del mestiere, gli accorgimenti<br />

per sveltire il lavoro ecc. Si tratta<br />

<strong>di</strong> una pratica <strong>di</strong> lavoro empirica, legata<br />

alla concretezza del ‘saper fare’ con un<br />

24<br />

primato in<strong>di</strong>scutibile <strong>della</strong> <strong>di</strong>mensione<br />

esperienziale su quella teorica.<br />

Se si torna per un istante al problema<br />

del volante e del manuale <strong>di</strong> scuola<br />

guida, è fi nalmente possibile chiudere<br />

il cerchio: i testi tacciono proprio gli<br />

aspetti del lavoro che essi davano per<br />

scontati, ma sono proprio questi i particolari<br />

più interessanti per lo storico<br />

<strong>di</strong> oggi, poiché funzionali ad una lettura<br />

del passato in chiave <strong>di</strong> storia sociale.<br />

La mostra organizzata presso i Civici<br />

musei <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne si propone pertanto <strong>di</strong><br />

leggere un nucleo <strong>di</strong> cartografi e manoscritte<br />

recentemente restaurate secondo<br />

questa particolare chiave interpretativa:<br />

al centro dell’attenzione non c’è<br />

più – o non c’è soltanto – quello che essa<br />

riproduce <strong>della</strong> realtà, bensì ciò che<br />

essa comunica sugli uomini che l’avevano<br />

prodotta, sul loro rapporto con il<br />

territorio, la loro cultura professionale,<br />

i loro valori e la loro ideologia. Per tale<br />

motivo si è scelto <strong>di</strong> esporre non solo<br />

le mappe, bensì una selezione <strong>della</strong><br />

trattatistica assieme ad alcuni campioni<br />

<strong>della</strong> strumentazione usata per realizzarle.<br />

Si è cercato così <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssipare una perdurante<br />

confusione tra ‘processo’ e ‘prodotto’.<br />

Quello che viene raffi gurato sulla<br />

mappa è soltanto lo stato ultimo <strong>di</strong> una<br />

serie <strong>di</strong> passaggi successivi, ma certo non<br />

l’operazione <strong>di</strong> rilievo nel suo complesso.<br />

In altre parole, ciò che oggi possiamo<br />

indagare e stu<strong>di</strong>are non è altro che<br />

il punto fi nale <strong>di</strong> una complessa serie <strong>di</strong><br />

elaborazioni e fasi <strong>di</strong> lavoro, <strong>di</strong> cui spesso<br />

non vi è menzione esplicita nell’elaborato,<br />

ma la cui successione è per altro<br />

deducibile da in<strong>di</strong>zi in<strong>di</strong>retti. La tecnica<br />

<strong>di</strong> rilievo, la strumentazione utilizzata,<br />

le modalità <strong>di</strong> elaborazione e <strong>di</strong> restituzione<br />

sono soltanto alcuni esem-

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